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Pr.O.F. 2003/2004 ISTITUTO TECNICO INDUSTRIALE ENRICO MEDIS. Giorgio a Cremano (NA)

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Pr.O.F. 2003/2004

ISTITUTO TECNICO INDUSTRIALE

“ENRICO MEDI”S. Giorgio a Cremano (NA)

ISTITUTO TECNICO INDUSTRIALE

“ENRICO MEDI”S. Giorgio a Cremano (NA)

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L’introduzione del metodo sperimentale rappresenta la più grande rivoluzione, iniziata da Galileo e portata a compimento da Newton, che sia mai avvenuta nella storia del pensiero scientifico.

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La forza della nuova fisica, che al tempo di Newton si chiamava “filosofia naturale”, si basa su un atteggiamento mentale, sconosciuto nei secoli precedenti, che si può sintetizzare nelle seguenti affermazioni :

- Un fenomeno naturale non può essere interpretato mettendolo in relazione con la potenza divina oppure con qualche altro misterioso principio metafisico- Non c’è, in linea di principio, nulla di inaccessibile o superiore alle possibilità dell’esperimento.

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La sostanza della fisica come scienza sperimentale è racchiusa nelle parole di Newton :

“Nella filosofia naturale l’investigazione delle cose difficili con il metodo analitico deve sempre precedere il metodo della composizione. Questa analisi consiste nel compiere esperimenti ed osservazioni, e nel trarre da essi, per induzione, conclusioni di carattere generale, contro le quali non si debbano ammettere obiezioni, in quanto derivate da esperimenti o verità certe”.“Sebbene il ragionamento per induzione da esperimenti ed osservazioni non costituisca una dimostrazione di conclusioni generali, esso è tuttavia il miglior modo di conoscere ammesso dalla natura delle cose, e deve essere considerato tanto più efficace quanto più generale è il carattere dell’induzione”.

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OSSERVAZIONEDEL FENOMENO+ ESPERIMENTI

IPOTESIE PREVISIONI

VERIFICA SPERIMENTALE

no

si

LEGGE FISICA

VERIFICASPERIMENTAL

E

no

LEGGE FISICA CONFERMATA

SI

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• Osservazione del fenomeno

• Modello semplificato del sistema

• Individuazione delle grandezze che interessano il fenomeno

L = lunghezza del pendolo (distanza del centro della sferetta dal punto di sospensione)

T = tempo che il pendolo impiega per compiere un’oscillazione completa ( “periodo”)

A = ampiezza dell’oscillazione (angolo massimo formato dal filo con la verticale passante

per il punto di sospensione)

M = massa della sferetta sospesa al filo

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1) Fissate L ed A, T dipende da M ?

2) Fissata L, T dipende da A ?

3) Fissata una “piccola” ampiezza, T dipende da L ?

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Fissate L ed A, T dipende da M ?

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I valori del periodo e del suo errore sono rispettivamente media ed errore standard ricavate da serie di misure ripetute

Si osserva che T non dipende dalla massa della sferetta ( infatti l’andamento T = T (m)

è consistente con una retta parallela all’asse delle ascisse)

materiale m (g) T (s)T 103

s)

alluminio 11,3 1,402 5

ferro 33,0 1,397 5

rame 37,5 1,400 5

piombo 47,5 1,398 5

Periodo di un pendolo semplice di fissata lunghezza ed ampiezza costanteal variare della massa della sferetta L = 0.484 +/- 0.001 metri A = 5.8 gradi = 0.10 radianti

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Fissata L, T dipende da A ?

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A (gradi) A (rad) T (s)

T (10-3s)

2,3 0,040 1,395 5

5,8 0,10 1,397 5

10,4 0,182 1,402 5

15,1 0,264 1,411 5

21,2 0,370 1,432 5

26,2 0,457 1,451 5

31,5 0,550 1,464 5

I valori del periodo e del suo errore sono rispettivamente media ed errore standard ricavate da serie di misure ripetute

Si osserva che T aumenta con A, ma per “piccole oscillazioni”

(cioè per ampiezze di pochi gradi) T non dipende da A

Periodo di un pendolo semplice di fissata lunghezza in funzione dell’ampiezza .

L = 0.484 +/- 0.001 metri

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Fissata una piccola ampiezza

(ad es. A = 6 gradi), T dipende da L ?

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L (m) T (s) T (10-2 s)

0,300 1,09 5

0,400 1,26 5

0,500 1,43 5

0,600 1,54 5

0,700 1,66 5

Si osserva che il periodo aumenta con la lunghezza del pendolo e che la dipendenza non sembra di tipo lineare.

Periodo di un pendolo semplice per “piccole oscillazioni” in funzione della lunghezza

I valori del periodo e del suo errore sono rispettivamente media ed errore standard ricavate da serie di misure ripetute

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Sulla base delle tre esperienze effettuate

si conclude che :

Il periodo non dipende dalla massa;

per piccole oscillazioni, non dipende neanche dall’ampiezza,

ma dipende soltanto dalla lunghezza.

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Modello matematico (per piccole oscillazioni)

La relazione tra T ed L è del tipo

T LⁿT Lⁿ

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lnL lnT

3,40 0,09

3,69 0,23

3,91 0,36

4,09 0,43

4,25 0,51

La retta disegnata rappresenta bene l’insieme dei punti sperimentali

La sua equazione è ln T = a + n lnL, dove n è il coefficiente angolare della retta

Dal grafico abbiamo ricavato che n = 0. 5

Abbiamo riportato in un grafico su carta millimetrata, il logaritmo naturale di T in funzione del logaritmo naturale di L :

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La legge è quindi del tipo

(dove K resta da determinare per giungere alla formulazione della legge in forma completa)

LKT

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Dallo studio teorico (confermato da misure, fatte a latitudini diverse, del periodo del pendolo di lunghezza fissata per “piccole” oscillazioni) si ricava che K è legata al valore locale dell’ accelerazione di gravità g dalla relazione :

La legge fisica del pendolo semplice per “piccole oscillazioni” è dunque :

gK

2

g

LT 2

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Allievi delle classi :

4E inf. 4A ele.

4C inf. 4H inf.

4F inf. 4B inf.

4A inf. 4B ele.

4D ele.

Relatori :

Castiello G.

De Candia M.

Flaminio G.

Russo V.

Tozzi A.

Relatori :

Castiello G.

De Candia M.

Flaminio G.

Russo V.

Tozzi A. Docente:

Prof. E. De Luca

Docente:

Prof. E. De Luca