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Principi Generali della Comunità di Vita Cristiana DOCUMENTI 1

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Page 1: Principi Generali - CVX

PrincipiGeneralidella Comunitàdi Vita Cristiana

DOCUMENTI 1

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PRINCIPI GENERALIDELLA COMUNITÀDI VITA CRISTIANA

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Il testo originale dei Principi Generali e delle NormeGenerali è in inglese. La presente traduzione è statacurata dalla Comunità di Vita Cristiana Italiana.

I edizione marzo 1991IV edizione febbraio 1998

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Presentazione

La Comunità di Vita Cristiana (CVX) è unafraternità evangelica; è la risposta d’amore di uo-mini e donne chiamati a «seguire più da vicinoGesù Cristo e a lavorare con Lui alla costruzionedel regno» (PG, 4). È questo il cuore della CVX,una vocazione comunitaria ed ecclesiale, una del-le tante strade attraverso cui possiamo avvicinarcial Vangelo, per essere compagni di Gesù nella suamissione di riconciliare a Dio tutta l’umanità.

Ciò che unisce alla Comunità non è un codicelegale ma lo Spirito evangelico, che crea uno stiledi vita, un modo di procedere, un sistema di valo-ri, una scelta delle priorità – esperienze vissute econdivise insieme.

Questa «unità nell’amore e nell’azione» trovail suo senso, il suo fondamento, nei «PrincipiGenerali», qui pubblicati. Essi sono stati varatidall’Assemblea Mondiale della Comunità di VitaCristiana, a Guadalajara, in Messico, nel 1990. Ra-tificati dalla Santa Sede come autentica via eccle-siale di fede e di apostolato, costituiscono una pie-tra miliare nella storia della nostra Associazione.

Dopo il «Decreto» e i «Principi Generali», ri-proponiamo le «Norme Generali», un aiuto auto-revole, approvato dall’Assemblea Mondiale della

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CVX, per realizzare il nostro carisma. Esse dun-que sono un documento interno alla CVX poichénon soggette direttamente all’approvazione dellaSanta Sede e quindi più facilmente modificabilidall’Esecutivo Mondiale, per una migliore attua-zione del nostro carisma.

La pubblicazione di una nuova edizione dei«Principi Generali» è l’occasione per ribadirel’importanza di questo testo per la vita della no-stra Comunità: essi sono un aiuto indispensabile,un mezzo necessario per seguire il camminoCVX, un riferimento fondamentale per i nostriitinerari formativi. I «Principi Generali» sono l’o-rizzonte verso il quale camminare insieme, espri-mono la nostra identità e la nostra vocazione, ilmodo con cui desideriamo rispondere alla chia-mata del Signore; sono il nostro patto con Dio,con la Chiesa, con tutti gli uomini. Alla luce diquesto testo si può comprendere quali sono i mez-zi necessari per vivere il nostro ideale di vita, inrelazione allo Spirito che ci rinnova dall’interno.

Per questo non possiamo banalizzare i «Prin-cipi Generali» trasformandoli in idolo: ciò cheDio chiede è amore, non formule legali né osser-vanze esterne. «La legge fondamentale dell’amore[...] che lo Spirito incide nei nostri cuori» è lafonte e il principio della nostra creatività e dellafertilità della vita cristiana ed apostolica, poichéessa «si esprime in termini sempre nuovi di frontead ogni circostanza della vita quotidiana, rispetta

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Presentazione

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il carattere unico di ogni vocazione personale e cirende capaci di essere aperti e liberi, sempre di-sponibili a Dio» (PG, 2). Tutti i «Principi Gene-rali» ci chiedono questa apertura, questa libertàinteriore e questa disponibilità per Dio. Senza ciònon potremo né ascoltare, né vivere ciò che essi cipropongono come cammino di vita cristiana.Senza questa «legge interna dell’amore» non èpossibile capire il profondo significato dei «Prin-cipi Generali».

Il testo dei «Principi Generali» è un testo spi-rituale più che un documento legale, e quindinon è tanto da analizzare e studiare, quanto dainteriorizzare, da meditare a livello personale ecomunitario. In questa prospettiva è offerto a tut-ti coloro che sentono di appartenere allaComunità di Vita Cristiana o lo desiderano, per-ché aiuti a crescere nell’amore, a crescere nella li-bertà. Accogliendo con animo aperto l’esperienzadi amore e di servizio che Dio ci dona gratuita-mente, possiamo vivere l’affascinante avventuradi «in tutto amare e servire».

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Presentazione

P. Giovanni Notari S.I.Assistente Eccl. Nazionale

Marilena D’AngiolellaPresidente

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Pontificium Consiliumpro laicis1920/90/AIC-50

DECRETO*

Dopo aver considerato e studiato attentamen-te il testo dei «Principi Generali della Comunitàdi Vita Cristiana», approvato dall’AssembleaMondiale di questa associazione di fedeli aGuadalajara (Messico) il 7 settembre 1990, e sot-toposto ulteriormente all’approvazione canonicadel Pontificio Consiglio per i Laici,

Avendo parimenti presenti le «Norme Gene-rali della Comunità di Vita Cristiana» approvatein questa stessa Assemblea,

Riconoscendo nella Comunità di Vita Cristianail seguito associativo delle Congregazioni Mariane,iniziate da Jean Leunis, s.j., e che trovano anche leloro origini in «quei gruppi di laici che a partiredal 1540, si svilupparono in differenti parti delmondo, per l’iniziativa di Sant’Ignazio di Loyola e

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* Versione italiana; il testo originale è in lingua spagnola.

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dei suoi compagni» (Principi Generali, preambo-lo n. 3),

Apprezzando una grande e secolare tradizioneassociativa eretta dal Papa Gregorio XIII nellasua bolla Omnipotentis Dei (5 dicembre 1584),sostenuta e incoraggiata da moltissimi documentipontifici successivi e, in particolare, dalla Co-stituzione Apostolica Bis Saeculari di papa PioXII (27 novembre 1948), arricchita da testimo-nianze di santità e di frutti apostolici,

Considerando l’impegno attuale di «uomini edonne, di adulti e di giovani, di ogni condizionesociale, che vogliono seguire più da vicino GesùCristo e lavorare con lui alla costruzione delRegno, e che hanno riconosciuto nella Comunitàdi Vita Cristiana la loro particolare vocazione nel-la Chiesa» secondo il loro proprio carisma e la lo-ro spiritualità (cfr. Principi Generali, prima parte),

Ricordando che la Federazione Mondiale delleComunità di Vita Cristiana fu allora riconosciutacome Organizzazione Cattolica Internazionale e isuoi Statuti approvati dalla Santa Sede, in data 31marzo 1971, dopo tre anni ad experimentum,

Considerando parimenti le norme attuali delCodice di Diritto Canonico relative alle Asso-ciazioni dei fedeli in seno alla Chiesa,

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Decreto di approvazione

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IL PONTIFICIO CONSIGLIO PER I LAICI

Conferma la Comunità di Vita Cristiana comeAssociazione internazionale pubblica di fedeli, didiritto pontificio, conformemente agli articoli 312e seguenti del codice di Diritto Canonico attual-mente in vigore,

E approva i suoi «Principi Generali» presenta-ti nella loro versione originale e depositati negliArchivi di questo Dicastero.

È altamente significativo che questa pontificiaapprovazione dei «Principi Generali della Comu-nità di Vita Cristiana» sia data in pieno «AnnoGiubilare» della celebrazione dei 500 anni dallanascita di Sant’Ignazio di Loyola e dei 450 anni difondazione della Compagnia di Gesù. Possa ciòche il reverendo P. Peter-Hans Kolvenbach scrivenella sua lettera applicarsi a tutti i membri dellaComunità di Vita Cristiana, quando egli indicache «l’anno ignaziano non ha altre finalità che ilrinnovamento della vita apostolica personale ecomunitaria nello Spirito» associando special-mente a questa celebrazione «tutti coloro, uominie donne, che collaborano più intimamente con laCompagnia o che si ispirano alla Spiritualità igna-ziana» e accogliendo «gli Esercizi Spirituali intutto il loro rigore e la loro autenticità». Tale è lanostra richiesta al Signore, tramite l’intercessionedella santissima Vergine Maria alla quale la Co-

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Decreto di approvazione

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munità di Vita Cristiana si sente così profonda-mente e tradizionalmente legata fin dai suoi inizi,e alla quale ha sempre voluto ispirarsi nella suafedeltà al Signore e nel suo ardore apostolico emissionario «per la maggior gloria di Dio».

Città del Vaticano 3 dicembre 1990nella festa di San Francesco Saverio

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Decreto di approvazione

Paul J. CordesVicepresidente

Eduardo F. Card. PironioPresidente

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PRINCIPI GENERALI DELLACOMUNITÀ DI VITA CRISTIANA

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Preambolo

Dio ci ama e ci salva

1. Le tre Persone Divine,rivolgendo lo sguardo sull’intera umanitàcosì divisa dal peccato,decidono di donarsi totalmentea tutti, uomini e donne,e di liberarli dalle loro schiavitù.Per amore la Parola si è incarnata e nacque da Maria, la Vergine povera diNazareth.Gesù, inserito tra i poverie condividendo la loro condizione,invita tutti noia donarci ininterrottamente a Dioed a lavorare per l’unitàall’interno della famiglia umana.Questo dono di Dio a noie la nostra rispostacontinuano sino ad oggi,sotto l’azione dello Spirito Santo,in tutte le nostre particolari realtà.Perciò noi, membri della Comunità di VitaCristiana,abbiamo formulato questi Principi Generali

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perché ci siano d’aiutonel fare nostre le scelte di Gesù Cristoe nel prender parte,per Lui, con Lui ed in Lui,a questa iniziativa d’amoreche esprime la promessa di Diodi esserci fedele per sempre.

L’azione dello Spirito

2. Poiché la nostra Comunità è una forma di vitacristiana, questi principi devono essere interpre-tati non tanto alla lettera ma piuttosto secondo lospirito del Vangelo e la legge interna dell’amore.Questa legge, che lo Spirito incide nei nostri cuo-ri, si esprime in termini sempre nuovi di fronte adogni circostanza della vita quotidiana. Essa ri-spetta il carattere unico di ogni vocazione perso-nale e ci rende capaci di essere aperti e liberi,sempre disponibili a Dio; ci sollecita inoltre aprendere coscienza delle nostre gravi responsabi-lità, a cercare costantemente le risposte alle ne-cessità del nostro tempo e a lavorare con tutto ilPopolo di Dio e con tutti gli uomini di buona vo-lontà per il progresso e la pace, la giustizia e la ca-rità, la libertà e la dignità di tutti gli uomini.

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Principi Generali

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Una storia di grazia

3. La Comunità di Vita Cristiana è un’associazio-ne pubblica internazionale il cui centro esecutivoè attualmente a Roma. Essa è la continuazionedelle Congregazioni Mariane a cui diede avvioJean Leunis s.j. e che furono approvare ufficial-mente per la prima volta dalla bolla OmnipotentisDei di papa Gregorio XIII il 5 dicembre del1584. Ancora prima delle Congregazioni Marianenoi riconosciamo la nostra origine in quei gruppidi laici che sorsero dopo il 1540 in varie parti delmondo per iniziativa di S. Ignazio di Loyola e deisuoi compagni. Noi pratichiamo questa forma divita cristiana in gioiosa comunione con tutti colo-ro che ci hanno preceduto, grati per i loro sforzi eper le loro opere apostoliche. Nell’amore e nellapreghiera ci uniamo ai tanti uomini e donne chehanno vissuto la nostra stessa tradizione spiritualee che la Chiesa ci propone come amici e validi in-tercessori perché ci aiutino a compiere la nostramissione.

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Preambolo

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Parte primaIl nostro carisma

Finalità

4. La nostra Comunità si compone di cristiani,uomini e donne, adulti e giovani, di qualsiasi con-dizione sociale, che vogliono seguire più da vici-no Gesù Cristo e lavorare con Lui alla costruzio-ne del Regno e che hanno riconosciuto laComunità di Vita Cristiana come propria specifi-ca vocazione all’interno della Chiesa. Noi ci sfor-ziamo di divenire cristiani impegnati nel testimo-niare, nella Chiesa e nella società, quei valoriumani ed evangelici che riguardano la dignitàdella persona, il bene della famiglia e l’integritàdella creazione. Siamo particolarmente consape-voli del bisogno pressante di lavorare per la giu-stizia, attraverso un’opzione preferenziale per ipoveri e uno stile di vita semplice che manifesti lanostra libertà e la nostra solidarietà con loro. Perpreparare più efficacemente i nostri membri allatestimonianza apostolica ed al servizio, special-mente nell’ambiente quotidiano, la nostra Comu-nità riunisce chi avverte più urgente l’esigenza diintegrare la propria vita umana, in tutte le sue di-mensioni, con la pienezza della fede cristiana, se-condo il nostro carisma. In risposta alla chiamata

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di Cristo noi cerchiamo questa unità di vita inmezzo al mondo in cui viviamo.

Fonti

5. La spiritualità della nostra Comunità ha comecentro Cristo e la partecipazione al mistero pa-squale. Essa scaturisce dalla Sacra Scrittura, dallaliturgia, dallo sviluppo dottrinale della Chiesa edalla manifestazione della volontà di Dio attra-verso gli avvenimenti del nostro tempo. Entro ilcontesto di queste fonti universali, noi consideria-mo gli Esercizi Spirituali di S. Ignazio come lafonte specifica e lo strumento caratteristico dellanostra spiritualità. La nostra vocazione ci chiamaa vivere questa spiritualità che ci rende aperti edisponibili ai desideri di Dio in ogni situazioneconcreta della vita di tutti i giorni. In particolarericonosciamo la necessità della preghiera e del di-scernimento, personale e comunitario, dell’esamedi coscienza quotidiano e della guida spirituale,ritenendoli mezzi importanti per cercare e trovareDio in tutte le cose.

Senso della Chiesa

6. L’unione con Cristo conduce all’unione con laChiesa, nella quale Cristo, qui ed ora, continua la

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Principi Generali

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sua missione di salvezza. Facendoci attenti ai se-gni dei tempi ed alle mozioni dello Spirito, sare-mo più capaci di incontrare Cristo in ogni perso-na ed in ogni situazione. Condividendo la ric-chezza dell’essere membri della Chiesa, parteci-piamo alla liturgia, meditiamo la Scrittura e impa-riamo, insegnamo e diffondiamo la dottrinaCristiana. Lavoriamo insieme alla gerarchia e adaltri responsabili ecclesiali, mossi da un comuneinteresse per i problemi ed il progresso di tuttal’umanità e aperti alle situazioni nelle quali laChiesa viene oggi a trovarsi. Questo senso dellaChiesa ci spinge ad una collaborazione creativa econcreta per la crescita del Regno di Dio sullaterra e comporta anche una disponibilità ad an-dare a servire laddove le necessità della Chiesa lorichiedano.

Vincoli comunitari

7. Il dono di noi stessi trova la sua espressione inun impegno personale nei riguardi dellaComunità Mondiale, attraverso una comunità lo-cale liberamente scelta. Questa comunità locale,centrata nell’Eucarestia, è una esperienza concre-ta di unità nell’amore e nell’azione. Infatti ogninostra Comunità è un’unione di persone in Cristo,una cellula del suo Corpo Mistico. Siamo legatida un comune impegno, da una comune maniera

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I. Il nostro carisma

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di vivere e dal riconoscere e amare Maria comenostra madre. La nostra responsabilità a svilup-pare i vincoli comunitari non si limita alla comu-nità locale, ma si estende alla Comunità di VitaCristiana Nazionale e Mondiale, alle comunità ec-clesiali di cui siamo parte (parrocchie, diocesi), atutta la Chiesa ed a tutti gli uomini di buona vo-lontà.

Vita apostolica

8. Come membri del popolo di Dio in camminoabbiamo ricevuto da Cristo la missione di esseresuoi testimoni davanti a tutti attraverso i nostriatteggiamenti, le nostre parole, le nostre azioni,identificandoci con la sua missione di portare laBuona Novella ai poveri, di annunziare la libertàai prigionieri e nuova vista ai ciechi, di liberare glioppressi e proclamare l’anno di grazia del Si-gnore. La nostra vita è essenzialmente apostolica.L’ambito della missione CVX non conosce limiti:si estende sia alla Chiesa che al mondo per porta-re il Vangelo di salvezza a tutti gli uomini e perservire i singoli e la società aprendo i cuori allaconversione e lottando per cambiare le struttureoppressive.a) Ciascuno di noi riceve da Dio una chiamata arendere Cristo e la sua azione salvifica presentinel proprio ambiente. Questo apostolato perso-

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Principi Generali

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nale è indispensabile per diffondere il Vangelo inmodo incisivo e duraturo in mezzo a persone,luoghi e situazioni tanto differenti.b) Allo stesso tempo noi esercitiamo un apostola-to associato o di gruppo in una grande varietà diforme, sia attraverso un’azione di gruppo cheprende avvio dalla Comunità o da essa viene so-stenuta con strutture adatte, sia attraverso l’impe-gno dei membri in organizzazioni e opere laiche oreligiose già esistenti. c) La Comunità ci aiuta a vivere questo impegnoapostolico nelle sue diverse dimensioni e ad esse-re sempre aperti a ciò che è più urgente e univer-sale, soprattutto attraverso la “revisione di vita” eil discernimento personale e comunitario. Noicerchiamo di dare un senso apostolico anche allepiù umili realtà della vita quotidiana.d) La Comunità ci spinge a proclamare la Paroladi Dio ed a lavorare per la riforma delle strutturedella società, partecipando agli sforzi per liberarecoloro che sono vittime di ogni sorta di discrimi-nazione e specialmente per abolire le differenzetra ricchi e poveri. Desideriamo contribuire all’e-vangelizzazione delle culture operando dall’inter-no di esse, con spirito ecumenico, pronti a colla-borare con quelle iniziative che mirano a conse-guire l’unità tra i Cristiani. La nostra vita trova lasua ispirazione permanente nel Vangelo del Cristopovero e umile.

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I. Il nostro carisma

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Unione con Maria

9. Poiché la spiritualità della nostra Comunità hail suo centro in Cristo, noi vediamo il ruolo diMaria in relazione a Lui: è Lei il modello dellanostra collaborazione alla missione di Cristo. Lacooperazione di Maria con Dio comincia con ilsuo «sì» nel mistero dell’Annunciazione/Incar-nazione. La concretezza del suo servizio, come cimostra la visita a Elisabetta, e la sua solidarietàcon i poveri, testimoniata nel Magnificat, fannodi Lei un’ispiratrice per la nostra azione in favoredella giustizia nel mondo di oggi. La cooperazio-ne di Maria con la missione del Figlio, realizzataper tutta la sua vita, ci ispira a donarci totalmentea Dio in unione con Lei che, nell’accettare il pro-getto di Dio, divenne nostra Madre e Madre ditutti gli uomini. In questo modo noi confermiamola nostra missione di servizio al mondo ricevutanel Battesimo e nella Cresima, veneriamo MariaMadre di Dio in maniera speciale e confidiamonella sua intercessione per rispondere pienamentealla nostra vocazione.

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Principi Generali

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Parte secondaVita e organizzazione della Comunità

Membri

10. L’appartenenza alla Comunità di Vita Cri-stiana presuppone una vocazione personale. Chidesidera far parte della Comunità viene introdot-to allo stile di vita proprio della CVX per un pe-riodo di tempo precisato nella Norme Generali,che consenta alla persona e alla Comunità di di-scernere l’autenticità della chiamata. Una voltapresa la decisione e dopo che essa è stata appro-vata dalla Comunità, la persona assume un impe-gno temporaneo e, con l’aiuto della Comunità,verifica la propria attitudine a vivere secondo ilfine e lo spirito della CVX. Dopo un opportunoperiodo di tempo, stabilito dalle Norme Generali,segue l’impegno permanente.

Vincolo comunitario

11. Come mezzo primario di formazione e dicrescita continua i membri si riuniscono regolar-mente in una comunità locale stabile per assicu-rare una profonda condivisione della propria fe-de e della propria vita, una vera atmosfera comu-

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nitaria ed un forte impegno nella missione e nelservizio.

Stile di vita

12. a) Lo stile di vita della CVX impegna i suoimembri, con l’aiuto della comunità, a perseguireuna continua crescita personale e sociale che sia altempo stesso spirituale, umana e apostolica. Inpratica questo comporta: la partecipazione all’Eu-carestia ogni volta che sia possibile; una intensa vi-ta sacramentale; la pratica quotidiana della pre-ghiera personale, soprattutto quella basata sullaSacra Scrittura; il discernimento per mezzo dellarevisione quotidiana della propria vita e, se possi-bile, una guida spirituale regolare; un rinnova-mento interiore annuale in accordo con le fontidella nostra spiritualità; l’amore per la Madre diDio.b) Poiché la CVX mira a lavorare con Cristo perla crescita del Regno di Dio, tutti i singoli mem-bri sono chiamati ad una attiva partecipazione alvasto campo del servizio apostolico. Il discerni-mento apostolico, sia individuale che comunita-rio, è il mezzo ordinario per scoprire come me-glio portare la presenza di Cristo nel nostro mon-do. La nostra ampia ed impegnativa missione ri-chiede da parte di ciascuno la volontà di parteci-pare alla vita sociale e politica e di sviluppare le

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Principi Generali

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proprie qualità umane e capacità professionaliper divenire operatori più competenti e testimonipiù credibili. Inoltre la nostra missione richiedesemplicità in tutti gli aspetti della vita, per seguirepiù da vicino Cristo nella sua povertà e per man-tenere la libertà apostolica.c) Infine ciascuno assume la responsabilità di par-tecipare agli incontri ed alle altre attività dellaComunità e di aiutare e incoraggiare gli altrimembri a realizzare le loro vocazione personale,sempre pronti a dare e a ricevere consiglio e aiutocome amici nel Signore.

Governo

13. a) La Comunità Mondiale di Vita Cristiana ègovernata dall’Assemblea Generale che ne deter-mina norme e orientamenti, e dal Consiglio Ese-cutivo che è responsabile della loro attuazione or-dinaria. La composizione e le funzioni di questiorganismi sono specificati nelle Norme Generali.b) La Comunità Nazionale, costituita secondo leNorme Generali, comprende tutti quei membriche, all’interno di un determinato paese, si impe-gnano a vivere secondo lo stile di vita e la missio-ne della CVX. La Comunità Nazionale è governa-ta dall’Assemblea Nazionale e dal Consiglio Ese-cutivo, al fine di garantire le strutture, i program-mi di formazione necessari per una efficace rispo-

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II. Vita e organizzazione della Comunità

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sta alle esigenze di armonico sviluppo dell’interaComunità e per una attiva partecipazione dellaComunità di Vita Cristiana alla missione dellaChiesa.c) Le Comunità Nazionali possono, se lo ritengo-no utile, costituire o approvare comunità o centriregionali o diocesani, comprendenti le comunitàlocali di una data regione, diocesi, città o istitu-zione. Essi vengono costituiti secondo le NormeGenerali e gli Statuti Nazionali.

Assistente Ecclesiastico

14. La Comunità di Vita Cristiana, ad ogni livello,ha un Assistente Ecclesiastico designato in accor-do con il Diritto Canonico e le Norme Generali.L’Assistente prende parte alla vita della comunitànei suoi vari livelli secondo le Norme Generali.Lavorando insieme con gli altri responsabili dellacomunità, egli ha la responsabilità in modo parti-colare della maturazione cristiana della comunitàe aiuta i suoi membri a crescere nelle vie di Dio,soprattutto attraverso gli esercizi Spirituali. Invirtù della missione conferitagli dalla gerarchia, lacui autorità egli rappresenta, ha anche una spe-ciale responsabilità per ciò che riguarda la dottri-na, la pastorale e l’armonia propria di una comu-nità cristiana.

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Principi Generali

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Proprietà

15. La Comunità di Vita Cristiana ad ogni livellopuò, se è utile, possedere ed amministrare beni inqualità di personalità pubblica ecclesiastica in ac-cordo con il Diritto Canonico e le leggi civili delpaese in cui si trova. La proprietà e l’amministra-zione di tali beni spettano alla comunità specifica.

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II. Vita e organizzazione della Comunità

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Parte terzaAccettazione dei Principi Generali

Modifica dei Principi Generali

16. I Principi Generali che esprimono l’identitàfondamentale ed il carisma della Comunità diVita Cristiana e quindi il suo patto solenne con laChiesa, sono stati approvati dall’Assemblea Ge-nerale e confermati dalla Santa Sede quali Statutidi questa Comunità Mondiale. Qualsiasi emenda-mento a questi Principi Generali richiede la mag-gioranza dei due terzi dell’Assemblea Generale ela conferma della Santa Sede.

Sospensione ed esclusione

17. L’accettazione dei Principi Generali dellaComunità di Vita Cristiana è un prerequisito perappartenervi a qualsiasi livello. Una mancanza ri-levante di un membro o di una comunità localenell’osservanza di essi è causa di sospensione edeventuale esclusione da parte della ComunitàNazionale. Una rilevante mancanza di unaComunità Nazionale nel procedere quando unadelle sue comunità locali non osservi i PrincipiGenerali è causa della sua sospensione ed even-

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tuale esclusione dalla Comunità Mondiale. Rima-ne sempre il diritto di appello contro una decisio-ne locale o regionale alla Comunità Nazionale econtro una decisione nazionale alla ComunitàMondiale.

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Principi Generali

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NORME GENERALI DELLACOMUNITÀ DI VITA CRISTIANA

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I. Appartenenza

1. Una persona può diventare membro dellaComunità Mondiale di Vita Cristiana in uno deiseguenti modi:a) Dando origine, assieme ad altri, ad una pre-comunità CVX locale, che viene accettata da unaComunità regionale o Nazionale; la comunità cheaccoglie deve fornire i mezzi formativi per la cre-scita di questa nuova comunità. b) Facendo parte di un gruppo già esistente dicristiani che ha scelto lo stile di vita CVX. Questogruppo, pertanto, viene accettato come comunitàlocale dalla Comunità regionale o Nazionale cheè appunto la sua comunità di accoglienza.c) Unendosi ad una comunità locale già esisten-te, che è la comunità che accoglie e che fornisce imezzi di formazione.

2. In qualsiasi modo l’ammissione avvenga, i nuo-vi membri devono essere aiutati dalla Comunitàad assimilare lo stile di vita CVX e a decidere seesistono una chiamata, una capacità ed una vo-lontà di viverlo, e a identificarsi con la più ampiaComunità di Vita Cristiana. Dopo un periodo ditempo, generalmente non più lungo di quattroanni, e non inferiore a uno, essi assumono l’impe-

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gno temporaneo a vivere in questo stile. Si racco-manda vivamente l’esperienza degli Esercizi Spi-rituali come mezzo per giungere a questa decisio-ne personale.

3. L’impegno temporaneo continua, come tale,finché, dopo un processo di discernimento, lapersona esprime il suo impegno permanente allaCVX, a meno che egli/ella liberamente si ritiridalla Comunità o ne venga escluso. L’intervallo ditempo intercorrente tra l’impegno temporaneo equello permanente dovrebbe essere, generalmen-te, non superiore agli otto anni e non inferiore aidue.

4. Un’esperienza di Esercizi Spirituali completi,in una delle molte forme possibili (nella vita cor-rente, un mese intero, ritiri per diversi anni) pre-cede l’impegno permanente alla CVX.

5. Le modalità di questi impegni personali sonolasciate alle Comunità Nazionali. Si suggerisceche ciascuna rediga e diffonda un modello diquesti impegni personali e che vi sia incluso unesplicito riferimento all’accettazione dei PrincipiGenerali della CVX.

6. Tutto quanto detto sopra deve essere compresoe praticato secondo l’età, la cultura ed altre carat-teristiche specifiche. A questo scopo le Comunità

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Norme Generali

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Nazionali devono elaborare programmi di forma-zione diversificati, se necessario, secondo la va-rietà delle situazioni dei gruppi e per le diversecircostanze eccezionali che possono verificarsiper i singoli membri.

7. La Comunità di Vita Cristiana è un modo spe-cifico di seguire Gesù Cristo e di lavorare con Luiper costruire il Regno di Dio. Essa consente mol-te diverse risposte individuali senza ritenerne unasuperiore all’altra. Entro la ricchezza del Vangeloe la tradizione della Chiesa e come risultato dellapropria crescita in Cristo alcuni membri dellaCVX possono desiderare di sottolineare uno opiù dei molti consigli evangelici, facendo voti pri-vati. Similmente persone o gruppi di persone chehanno emesso tali voti al di fuori della CVX, pos-sono essere accettati nella comunità al pari di tut-ti gli altri.

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I. Appartenenza

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II. Stile di vita

8. Le Comunità Nazionali e regionali devono tro-vare i modi per rendere accessibile a tutti i mem-bri l’esperienza effettiva degli Esercizi Spiritualidi Sant’Ignazio, della guida spirituale e degli altrimezzi di crescita nello spirito.

9. Come mezzo primario per una continua cresci-ta in quanto persone e in quanto Comunità diVita Cristiana, il nostro modo ordinario di pren-dere decisioni a tutti i livelli è uno stile di discer-nimento, e anche un discernimento comunitarioformale per le decisioni comuni più importanti.

10. Nello spirito della sua più autentica tradizio-ne e nell’interesse della più ampia efficacia apo-stolica, la Comunità di Vita Cristiana, ad ogni li-vello, promuove la partecipazione dei suoi mem-bri a progetti comuni in risposta a bisogni diversie sempre nuovi. Reti di collaborazione nazionali ointernazionali, gruppi apostolici specializzati o al-tre iniziative del genere, possono essere costituitidalla comunità dove necessario.

11. Similmente nella stessa tradizione, e in vistadella formazione dei suoi membri e di altre perso-

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Norme Generali

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ne, la CVX, a qualsiasi livello, promuove gruppidi studio, seminari, corsi, pubblicazioni ed altreiniziative del genere.

12. Per un reciproco aiuto e per una collaborazio-ne apostolica la CVX, ad ogni livello appropriato,può affiliare altre associazioni che vogliono con-dividere in qualche misura il nostro stile di vitama non diventare membri a pieno titolo. Ugual-mente la CVX, ad ogni livello appropriato, puòtrovare modi per esprimere rapporti significativicon persone o istituzioni che sono legati in qual-che modo alla stessa tradizione.

13. Particolare attenzione si deve rivolgere, a li-vello mondiale e nazionale, ad assicurare che tut-te le comunità locali siano aiutate a vivere un au-tentico cammino CVX con una guida adeguata-mente formata e un coordinatore efficiente.

14. Quanto detto sopra in relazione sia alle ur-genze apostoliche che alle esigenze formative,presuppone una buona collaborazione con laCompagnia di Gesù e con altre persone, comu-nità ed istituzioni, che condividono la tradizioneignaziana.

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II. Stile di vita

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III. Vita e governo della Comunità

A. Assemblea Generale

15. L’Assemblea Generale è l’organismo supremodi governo della CVX. Essa è costituita dalConsiglio Esecutivo e dalle delegazioni di ogniComunità Nazionale. Ogni delegazione compren-derà di norma tre delegati, uno dei quali dovreb-be essere l’Assistente Ecclesiastico o un suo rap-presentante. Le eventuali difficoltà che possonosorgere nel formare le delegazioni devono essererisolte dal Consiglio Esecutivo.

16. L’Assemblea Generale: a) Approva i rapporti sulle attività realizzate ed irendiconti economici del periodo intercorso dallaprecedente Assemblea.b) Stabilisce gli indirizzi e gli orientamenti per ilperiodo fino alla successiva Assemblea Generale.c) Decide gli indirizzi economici da seguire. d) Decide sugli emendamenti proposti ai Prin-cipi Generali e alle Norme Generali.e) Conferma la costituzione di nuove ComunitàNazionali. f) Elegge il Consiglio Esecutivo per il periodo si-no alla successiva Assemblea.

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Norme Generali

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17. L’Assemblea Generale si riunisce di normaogni quattro anni ed è indetta dal ConsiglioEsecutivo almeno dodici mesi prima.

18. Il Presidente è autorizzato a convocare l’As-semblea Generale in altri momenti in seguito aconsultazioni con le Comunità Nazionali e all’ac-cordo scritto di un terzo di esse.

19. Nell’Assemblea Generale ogni Comunità Na-zionale ha un voto e le decisioni vengono prese inspirito di discernimento con un voto a maggio-ranza purché sia presente un quorum. Tale quo-rum consiste nel 50% delle Comunità Nazionali.Nell’Assemblea il Consiglio Esecutivo ha diritto aun voto espresso dal Presidente.

B. Consiglio Esecutivo

20. Il Consiglio Esecutivo è responsabile del go-verno ordinario della Comunità. È composto dasette membri eletti e tre nominati e un massimodi due cooptati.

21. a) I membri eletti del Consiglio Esecutivo so-no: il Presidente, il vicepresidente, il segretario, iltesoriere e tre consiglieri, tutti eletti dall’AssembleaGenerale per un periodo di quattro anni. Essi pos-sono essere rieletti solo una volta nella stessa carica.

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III. Vita e governo della Comunità

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b) I membri nominati del Consiglio Esecutivo so-no: l’Assistente Ecclesiastico; il viceassistente eccle-siastico, che è il capo del Segretariato Centrale deiGesuiti per la CVX a Roma; il segretario esecutivo.c) Il Consiglio Esecutivo Mondiale può, se lo de-sidera, cooptare in più uno o due consiglieri.

22. Il Consiglio Esecutivo è responsabile di: a) Promuovere l’osservanza dei Principi Genera-li e delle Norme Generali.b) Attuare orientamenti e indirizzi decisi nelleAssemblee Generali.c) Sostenere le Comunità Nazionali, stimolandol’aiuto e la collaborazione reciproci e promuoven-do la loro attiva partecipazione alla missione dellaCVX nel mondo.d) Assicurare una rappresentanza CVX nei pro-grammi di cooperazione internazionale dovunquepossa risultare opportuno, ad esempio in collabo-razione con la Conferenza delle OrganizzazioniInternazionali Cattoliche.e) Promuovere l’attuazione degli insegnamentidella Chiesa, soprattutto quelli del Concilio Vati-cano II e dei suoi successivi sviluppi.f) Incoraggiare le Comunità Nazionali, regionalie locali a condividere in modo sempre più pienodocumenti, esperienze, risorse di persone e dimezzi tra di loro e con la Comunità Mondiale.g) Promuovere ed incoraggiare progetti specificisoprattutto in accordo con le norme 10 e 11.

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Norme Generali

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h) Incoraggiare e creare iniziative necessarie adadempiere tutti questi compiti.

23. Il Consiglio Esecutivo si riunisce almeno unavolta l’anno. Informa tutte le Comunità Nazionalidelle sue attività.

24. Nel Consiglio Esecutivo le decisioni sono pre-se, in spirito di discernimento, con un voto amaggioranza purché sia presente un quorum. Talequorum è di cinque membri.

25. Il Consiglio Esecutivo si serve di un Segretariatoper portare avanti le proprie direttive e decisioni.

26. Il Segretario Esecutivo viene nominato dalConsiglio Esecutivo che stabilisce i diritti e le re-sponsabilità della carica.

27. Per tutte le comunicazioni ufficiali l’indirizzodel Segretariato Mondiale deve essere considera-to quello del Consiglio Esecutivo.

28. Le candidature di tutti i membri eleggibili de-vono essere proposte al Consiglio EsecutivoMondiale per iscritto almeno quattro mesi primadell’incontro dell’Assemblea Generale nella qualeavranno luogo le elezioni. Le candidature sonoproposte da ogni Comunità Nazionale attraversoil proprio Consiglio Esecutivo.

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III. Vita e governo della Comunità

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29. Una lista dei candidati per la presidenza dellaComunità di Vita Cristiana deve essere presentataalla Santa Sede almeno tre mesi prima dell’elezione.

C. Costituzione di nuove Comunità

30. Sebbene la Comunità di Vita Cristiana siaunica essa può nondimeno comprendere gruppidi Comunità Nazionali secondo esigenze partico-lari o in rapporto al territorio.

31. La Comunità Mondiale costituisce ufficial-mente una sola Comunità Nazionale in ciascunpaese. Quando le circostanze rendono impossibi-le la formazione di una sola Comunità Nazionale,la Comunità Mondiale può costituire più di unacomunità in uno stesso paese o una comunità checomprenda più di un paese. La costituzione diuna nuova Comunità Nazionale viene prima ap-provata dal Consiglio Esecutivo Mondiale. Taleapprovazione mette in grado la comunità di nuo-va costituzione di condividere da quel momentoin poi tutti i diritti e i doveri che l’appartenenzaalla CVX comporta. Comunque la decisione deveessere convalidata dall’Assemblea Generale.

32. L’autorità ecclesiastica che concede l’appro-vazione ufficiale ad una Comunità Nazionale, re-gionale o locale, è la Comunità Mondiale di Vita

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Norme Generali

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Cristiana, approvata secondo il diritto canonicodalla Santa Sede, con il consenso del Vescovo odei Vescovi interessati. Per le comunità costituitepresso luoghi che appartengono alla Compagniadi Gesù o da essa gestiti, in accordo con i docu-menti pontifici, il consenso richiesto è quello delGenerale o del Vicario generale della Compagniadi Gesù, che può delegare questa autorità al Pro-vinciale o all’Assistente Ecclesiastico.

33. Ogni Comunità Nazionale stabilmente costi-tuita deve accettare:a) I Principi Generali e le Norme Generali. b) Le decisioni approvate dalla Assemblea Gene-rale. c) Il contributo finanziario stabilito dal Consi-glio Esecutivo.

34. Il Consiglio Esecutivo della Comunità Mon-diale, rispettando i diritti e i doveri delle Comu-nità Nazionali, prenderà provvedimenti nei con-fronti di una Comunità Nazionale solo in caso diinadempienza della Norma Generale 33. L’Assem-blea Generale si riserva il diritto di espulsione.

D. Comunità Nazionali

35. Ogni Comunità Nazionale, in quanto partedella Comunità Mondiale, stabilisce i propri Sta-

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III. Vita e governo della Comunità

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tuti in conformità con i Principi Generali e leNorme Generali e secondo il grado di sviluppodella Comunità Nazionale. Tali Statuti dovrebbe-ro generalmente riguardare:a) Appartenenza e ammissione alla Comunità Na-zionale.b) Fini e mezzi della Comunità Nazionale.c) Rapporti con la gerarchia.d) Modalità per scegliere i propri responsabili eper prendere decisioni.e) Procedura per scegliere i delegati all’Assem-blea Generale Mondiale. f) Ogni altra questione essenziale a regolare lavita, l’unità, la crescita e la missione della Co-munità Nazionale.Gli Statuti della Comunità Nazionale devono es-sere confermati dal Consiglio Esecutivo della Co-munità Mondiale.

36. Ogni Comunità Nazionale può costituire grup-pi regionali, diocesani, parrocchiali o altro, adattia facilitare il suo sviluppo.

37. Le Comunità Nazionali possono costituire, selo ritengono utile, dei segretariati allo scopo dicoordinare, consigliare e promuovere.

38. Le Comunità Nazionali sono libere di entrarein contatto tra loro per progetti apostolici e perqualsiasi altra iniziativa opportuna. Qualsiasi nuo-

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Norme Generali

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va struttura che risulti da tali iniziative, qualoraintenda agire in nome di queste Comunità Na-zionali, deve avere un mandato chiaro e specificoapprovato dal Consiglio Esecutivo.

E. Comunità locali

39. a) I membri partecipano alla vita della comu-nità a diversi livelli concentrici. Il livello della co-munità locale (detto anche «piccola comunitàCVX» o semplicemente «gruppo») è il più adattoper una continuazione comunitaria della dinami-ca di vita generata dagli Esercizi Spirituali.Queste piccole comunità praticano quel tipo dipreghiera e di rapporti che favoriscono il proces-so di integrazione tra fede e vita, offrendo a tutti imembri una costante verifica comunitaria dellapropria crescita spirituale ed apostolica.b) L’esperienza dimostra che a questo scopo è digrande aiuto che queste comunità siano composteda non più di dodici persone, di condizione ana-loga, ad esempio, quanto ad età, professione, si-tuazione di vita, e che gli incontri abbiano unafrequenza settimanale o quindicinale, cosicché ilprocesso di crescita possa proseguire da un in-contro all’altro.

40. Ogni comunità locale, all’interno di una co-munità più ampia (un centro o Chiesa, una Co-

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III. Vita e governo della Comunità

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munità Nazionale o diocesana o qualsiasi aggre-gazione sia adatta alle diverse realtà) adotta: pro-pri procedimenti per ammettere nuovi membri,propri programmi, proprio servizio e propri con-tenuti e forma degli incontri. Tutti i membri par-tecipano periodicamente alla celebrazione eucari-stica e condividono le responsabilità della vitadella propria comunità locale e della comunitàpiù ampia nella quale essa è inserita. Così l’interacomunità prende tutte le proprie decisioni trannequelle che delega ai suoi responsabili.

41. a) La principale responsabilità di coordina-mento in ciascuna delle comunità locali è affidataad un coordinatore eletto che lavora in strettacollaborazione con la guida e riveste tutti queipoteri che gli vengono affidati dalla comunità.b) La guida, attentamente formata nel processodi crescita ignaziano, aiuta la comunità a discer-nere gli impulsi che agiscono nei singoli e nellacomunità e li aiuta a mantenere un’idea chiara delfine e del cammino CVX. La guida assiste la co-munità e il suo coordinatore nel trovare e nell’u-sare i mezzi necessari alla formazione della comu-nità ed alla sua missione. La partecipazione dellaguida alla vita della comunità è condizionata dallaobiettività necessaria a svolgere efficacemente ilproprio ruolo. La guida è scelta dalla comunitàcon l’approvazione della Comunità Nazionale oregionale.

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Norme Generali

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F. Assistente Ecclesiastico

42. L’Assistente Ecclesiastico Mondiale della Co-munità di Vita Cristiana è nominato dalla SantaSede che lo sceglie dopo aver ricevuto una rosa dinomi proposti dal Consiglio Esecutivo Mondiale.

43. La Comunità Mondiale di Vita Cristiana ac-cetta come suo viceassistente ecclesiastico il ge-suita che, dopo consultazione con il ConsiglioEsecutivo Mondiale, è nominato dal Padre Gene-rale della Compagnia di Gesù come capo del se-gretariato dei Gesuiti per la CVX a Roma.

44. Gli assistenti ecclesiastici nazionali, regionali,diocesani, o altro, sono proposti dai consigli ese-cutivi delle CVX dei corrispondenti livelli, ma laloro nomina è riservata all’autorità competente.In genere a livello nazionale, regionale e diocesa-no l’Assistente Ecclesiastico è un sacerdote; in ca-si speciali altra persona qualificata, tenendo sem-pre conto del ruolo che la CVX si attende che ipropri assistenti svolgano (PG 14). Le proceduree le formalità per queste nomine devono esserechiaramente espresse negli Statuti Nazionali.

45. A livello della comunità locale il legame conl’Assistente Ecclesiastico sarà normalmente tenu-to attraverso la guida della comunità locale.

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III. Vita e governo della Comunità

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46. La durata dell’incarico dell’Assistente Eccle-siastico nazionale, regionale o diocesano è diquattro anni. L’incarico può essere rinnovato.

G. Modifiche ai Principi Generali e alle NormeGenerali

47. I cambiamenti nei Principi Generali e nelleNorme Generali devono essere proposti per iscrit-to dalle Comunità Nazionali al Consiglio Esecu-tivo Mondiale almeno sei mesi prima di un incon-tro dell’Assemblea Generale. Copie degli emenda-menti formali saranno fatte circolare tra le Co-munità Nazionali almeno tre mesi prima dell’in-contro. Per l’approvazione di tali emendamenti èrichiesta una maggioranza di 2/3 dell’assemblea.

48. La Comunità Mondiale, di propria iniziativa,può sia istituire che emendare le Norme Generalicon una maggioranza di 2/3 dell’AssembleaGenerale, con l’esclusione delle norme 21b, 29,42 e 48 che riguardano i nostri rapporti con laSanta Sede.

49. Una Comunità Nazionale può formulare conparole diverse i Principi Generali e le NormeGenerali se ciò è necessario per una migliorecomprensione purché ne sia mantenuta la sostan-za. La nuova redazione è soggetta all’approvazio-ne del Consiglio Esecutivo Mondiale.

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Norme Generali

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STATUTODELLA COMUNITÀ DI VITA

CRISTIANA ITALIANA

(CVX ITALIA)

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1. Natura

La Comunità di Vita Cristiana Italiana (CVXItalia) è costituita da tutte le persone che in Italiasi impegnano a testimoniare Gesù Cristo secondolo stile di vita e la missione della Comunità diVita Cristiana (CVX), accettandone i PrincipiGenerali e le Norme Generali.La CVX Italia è articolata in comunità locali incui ciascun membro esprime concretamente taleimpegno personale nella CVX.La CVX Italia è parte della Comunità Mondiale(CM) e ha sede in Roma, Via del Quirinale n. 29.

2. Fine

La CVX Italia aiuta i singoli membri e le comu-nità locali a vivere secondo i Principi Generali, insintonia con gli orientamenti della CM e con ilPiano Pastorale della Chiesa in Italia, e in comu-nione con le Chiese locali.L’azione della CVX Italia si svolge accogliendo evalorizzando le ricchezze presenti nelle realtà par-ticolari. In questo spirito la CVX Italia:

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a) in un continuo impegno nella costruzione delRegno, partecipa alla missione evangelizzatrice dellaChiesa e ricerca risposte concrete al bisogno pres-sante di lavorare per la giustizia, attraverso l’opzionepreferenziale per i poveri e uno stile di vita semplice;b) partecipa alla vita della Chiesa in Italia, anchecon la presenza dei propri membri e delle comu-nità locali nelle attività promosse da organismiecclesiali a vari livelli;c) favorisce la comunione tra i singoli membri etra le comunità locali;d) partecipa alla vita della CM.

3. Mezzi

Per aiutare i singoli membri e le comunità locali avivere l’impegno apostolico nelle sue diverse for-me e in ogni situazione concreta della vita di tuttii giorni la CVX Italia:a) predispone adeguati strumenti di formazioneumana, spirituale e apostolica, anche elaborandoe attuando programmi di formazione per le guidee organizzando Convegni Nazionali;b) è impegnata a rendere accessibile a tutti imembri l’esperienza degli Esercizi Spirituali di S.Ignazio e a promuoverne la diffusione anche al-l’esterno della CVX Italia;c) promuove attività culturali quali gruppi di stu-dio, seminari, corsi, convegni e cura la redazione

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Statuto CVX Italia

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e la diffusione della stampa periodica e delle pro-prie edizioni.

4. Organi

Organi della CVX Italia sono:a) l’Assemblea Generale (AG);b) il Consiglio Nazionale (CON);c) il Comitato Esecutivo (CE).Essi sono chiamati a prestare il loro servizio inspirito di discernimento.

5. Assemblea Generale

È il massimo organo decisionale della CVX Italiae ne orienta il servizio alla Chiesa e al mondo.In particolare l’AG:a) verifica l’andamento della vita della CVXItalia e formula le linee fondamentali di crescitaspirituale e apostolica;b) esamina e approva i rapporti sulle attivitàsvolte e i rendiconti economici;c) elegge i membri del CE e il Presidente dellaCVX Italia;d) ratifica l’accoglienza nella CVX Italia di nuo-ve comunità locali;e) delibera la sospensione di una comunità loca-le su proposta del CE;

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Statuto CVX Italia

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f) decide sulle proposte di modifica del presenteStatuto.

6. Consiglio Nazionale

È l’organo di collegamento tra il CE e le comu-nità locali.In particolare il CON:a) è strumento di comunione fra le comunità lo-cali;b) è il luogo in cui vengono espresse le istanze eformulate le proposte da parte delle comunità lo-cali;c) fornisce i contributi richiesti dalla AG e dal CE.

7. Comitato Esecutivo

È l’organo promotore della vita della CVX Italia.Per la specificità della propria responsabilità èchiamato a essere comunità di discernimento perla vita e la missione della CVX Italia.Esso delibera su tutte le iniziative e i mezzi idoneiallo sviluppo della CVX Italia, secondo gli orien-tamenti forniti dalla AG e alla luce delle indica-zioni espresse dal CON.In particolare il CE:a) promuove e incoraggia tutte le iniziative volteal raggiungimento dei fini propri della CVX Italia;

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Statuto CVX Italia

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b) delibera sull’accoglienza nella CVX Italia dinuove comunità locali;c) indica le modalità per la formulazione dell’im-pegno temporaneo e permanente da parte deimembri della CVX Italia, in conformità all’art. 5delle Norme Generali;d) assicura una rappresentanza della CVX Italianella CVX a livello europeo e mondiale;e) nomina la delegazione per l’Assemblea Mon-diale e propone le candidature per il ConsiglioEsecutivo Mondiale, secondo i criteri dettati dalConsiglio Esecutivo Mondiale;f) assicura la partecipazione agli organismi rap-presentativi nazionali per l’Apostolato dei Laici ecura i rapporti con la Conferenza EpiscopaleItaliana;g) esercita la gestione finanziaria e patrimonialedella CVX Italia, determinando anche il contri-buto economico annuale a carico dei singolimembri della CVX Italia.

8. Presidente

Il Presidente rappresenta la CVX Italia a tutti i li-velli e presiede le sedute dell’AG, del CON e delCE.Il Presidente può delegare i membri del CE o unaltro membro della CVX Italia per il compimentodi atti specifici.

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Statuto CVX Italia

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9. Assistente Ecclesiastico

L’Assistente Ecclesiastico Nazionale (AEN) hauna particolare responsabilità per la maturazionecristiana della CVX Italia.In virtù della missione conferitagli dalla gerar-chia, la cui autorità egli rappresenta, ha la respon-sabilità per ciò che attiene alla dottrina, alla pa-storale e all’armonia che è propria di una comu-nità cristiana.

10. Appartenenza

La partecipazione dei singoli membri alla CVXItalia si realizza, nello spirito dell’art. 1 delleNorme Generali, in una comunità locale libera-mente scelta.Una comunità locale, identificata da una denomi-nazione propria, può essere articolata in piùgruppi che fanno riferimento ad un medesimoluogo (chiesa, istituto, centro) a seconda delle suecaratteristiche, della sua storia e del numero deimembri. La struttura di ciascuna comunità localeè lasciata alla libera iniziativa della comunità stes-sa, nel rispetto degli articoli 39, 40 e 41 delleNorme Generali.L’accoglienza di una comunità locale nella CVXItalia è deliberata dal CE su domanda della stes-sa, previo il consenso dell’Autorità ecclesiastica

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Statuto CVX Italia

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competente secondo l’art. 32 delle Norme Gene-rali. L’accoglienza deve essere ratificata dalla suc-cessiva AG.L’appartenenza di una comunità locale alla CVXItalia richiede l’accettazione:a) dei Principi Generali e delle Norme Generalidella CVX;b) del presente Statuto;c) delle deliberazioni dell’AG e delle conseguen-ti attuazioni promosse dal CE.Richiede inoltre un particolare impegno a svilup-pare vincoli comunitari più ampi a livello cittadi-no, diocesano, regionale.Il CE ha la responsabilità di assicurare, nello spi-rito dell’art. 2 delle Norme Generali, che questecondizioni siano realizzate in ogni comunità loca-le, a partire dalla sua ammissione nella CVXItalia.I provvedimenti di sospensione di una comunitàlocale, nei casi previsti dai Principi Generali, ven-gono deliberati dall’AG su proposta del CE. Lasospensione di un singolo membro è di compe-tenza della comunità locale di appartenenza.

11. Sacerdoti e religiosi

I sacerdoti e i religiosi, a qualunque titolo presen-ti all’interno delle comunità, partecipano alla vitadelle medesime con modalità connesse alle pro-

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Statuto CVX Italia

Page 61: Principi Generali - CVX

prie specifiche caratteristiche, nel rispetto dellaidentità sacerdotale e religiosa e degli impegninella Chiesa locale e nelle rispettive famiglie reli-giose.

12. Proprietà

La CVX Italia può possedere e amministrare be-ni, in conformità alle norme del Diritto Canonicoe alle leggi dello Stato Italiano. La gestione finan-ziaria e patrimoniale della CVX Italia è esercitatadal CE, coadiuvato da un Consiglio per gli affarieconomici.

13. Costituzione dell’Assemblea Generale

L’AG è costituita dalle rappresentanze delle co-munità locali che partecipano alla vita della CVXItalia nello spirito dell’art. 10.L’AG si raduna ogni tre anni in seduta ordinaria epuò essere convocata in seduta straordinaria suiniziativa del CE ovvero su richiesta di almeno unquinto delle comunità locali.Il Presidente convoca l’AG comunicandone allecomunità locali, con un anticipo di almeno novan-ta giorni, l’ordine del giorno predisposto dal CE.Ciascun membro della CVX Italia ha diritto diintervenire in AG.

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Statuto CVX Italia

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Ogni comunità locale ha diritto a un voto, indi-pendentemente dal numero dei suoi membri, enon sono ammesse deleghe tra comunità. Le co-munità di nuova ammissione hanno diritto al vo-to solo a seguito della ratifica dell’AG di cui alprecedente art. 10.Il voto è espresso dal Delegato della comunità lo-cale o, in sua assenza, da un altro membro desi-gnato dalla comunità con comunicazione scritta.L’AG delibera a maggioranza semplice salvo quan-to previsto dall’art. 21.

14. Costituzione del Consiglio Nazionale

Il CON è costituito dai Delegati delle comunitàlocali, dal Presidente, dall’AEN e dagli AssistentiEcclesiastici di zona. Esso si riunisce almeno unavolta l’anno ed è presieduto dal Presidente, chelo convoca su mandato del CE o su richiesta dialmeno un quinto delle comunità locali.Alle sedute partecipano, con funzione consultiva,i componenti del CE ed eventuali collaboratoridell’AEN.Nell’eventualità di votazioni è prevista la maggio-ranza semplice.Ogni comunità designa il proprio Delegato e unsostituto con comunicazione scritta al CE. Il so-stituto subentra nei casi di dimissioni o di impe-dimento temporaneo del Delegato.

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Per particolari esigenze è consentita la partecipa-zione al CON, senza diritto di voto, di un secon-do membro della comunità, previa richiesta moti-vata al CE da parte della comunità locale.Il Delegato, salvo revoca da parte della comunità,svolge il proprio servizio per tre anni, può essereconfermato per il triennio successivo e rispondedell’impegno assunto alla comunità di apparte-nenza e agli organi della CVX Italia.

15. Costituzione del Comitato Esecutivo

Il CE è composto da dieci membri, due per cia-scuna delle zone geografiche in questo stesso nu-mero definite, e dall’AEN.Le zone in cui è suddiviso il territorio nazionalesono:a) Valle d’Aosta, Piemonte, Liguria, Sardegna;b) Lombardia, Trentino Alto Adige, Veneto, Friu-li Venezia Giulia, Emilia Romagna;c) Toscana, Marche, Umbria, Lazio, Abruzzo;d) Campania, Molise, Puglia, Basilicata;e) Calabria, Sicilia.Il CE si riunisce validamente quando è presentela metà più uno dei membri e delibera a maggio-ranza semplice.Il CE rimane in carica per tre anni.

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16. Candidature per il Comitato Esecutivo

I candidati al CE, in vista dello specifico serviziodi cui all’art. 7, devono essere scelti fra i membriche abbiano assunto l’impegno permanente, pos-siedano ampia esperienza della spiritualità e dellavita della CVX e di servizio ecclesiale e abbianoricoperto incarichi di responsabilità nelle comu-nità.Le candidature, espresse per ciascuna zona dauna o più comunità, dovranno pervenire al CE,con comunicazione scritta e motivata, almeno tremesi prima della data fissata per la convocazionedell’AG. Le candidature dovranno essere portatea conoscenza delle comunità locali, a cura delCE, almeno due mesi prima della data fissata perla convocazione dell’AG.Le comunità locali presenti in AG esprimono ilvoto attraverso il proprio delegato indicando,senza limiti di zona, tre preferenze tra tutte lecandidature di cui sopra.Risultano eletti i due candidati che abbiano con-seguito il maggior numero di voti nell’ambito del-le rispettive zone e che provengano da città diver-se. Quest’ultima norma non si applica se tutti icandidati che hanno conseguito voti provengonodalla stessa città.Nei casi di parità fra candidati della stessa zona siprocede con successive votazioni di ballottaggio.Se una zona non esprime candidature i relativi

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Statuto CVX Italia

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seggi restano vacanti per tutta la durata di caricadel CE.Nei casi di cessazione anticipata dalla carica di unmembro del CE, subentra il primo dei non elettiavente diritto.

17. Elezione del Presidente

L’AG, eletto il CE, elegge nella medesima seduta,con votazione separata, il Presidente della CVXItalia, scegliendolo tra i dieci membri eletti al CE.La carica di Presidente può essere ricoperta dallastessa persona per un periodo massimo di sei an-ni consecutivi.Nei casi di cessazione anticipata dalla carica delPresidente, il CE convoca in seduta straordinarial’AG per eleggere il nuovo Presidente nell’ambitodei propri membri.

18. Funzionamento del Comitato Esecutivo

Il CE, riunito in prima seduta, elegge nel proprioambito il Vice-Presidente, il responsabile dei rap-porti con la CVX a livello mondiale ed europeo e,possibilmente, anche il Segretario.Il Vice-Presidente sostituisce il Presidente nei ca-si di assenza o di impedimento temporaneo.Il CE si riunisce, su convocazione del Presidente,

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Statuto CVX Italia

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almeno tre volte l’anno, ovvero su richiesta di al-meno un terzo dei membri.Il CE nomina il Consiglio per gli affari economi-ci, costituito da almeno tre persone, che ha ilcompito di organizzare e coordinare l’attività am-ministrativa e finanziaria della CVX Italia. Imembri di tale consiglio partecipano alle sedutedel CE limitatamente per le proprie competenzee senza diritto di voto.Il Presidente costituisce un Ufficio Operativo perrispondere alle esigenze organizzative della CVXItalia. Il responsabile dell’Ufficio Operativo par-tecipa alle sedute del CE senza diritto di voto epuò anche ricoprire la carica di Segretario, nel ca-so questa non sia stata affidata a un membro delCE.

19. Nomina degli Assistenti Ecclesiastici

L’Assistente Ecclesiastico Nazionale (AEN) è no-minato dal competente organo della ConferenzaEpiscopale Italiana, su proposta del CE e previaintesa con il Superiore canonico del candidato.L’AEN resta in carica quattro anni, rinnovabilinormalmente per un successivo quadriennio.Per ciascuna delle zone di cui all’art. 15 il CEpropone un Assistente Ecclesiastico di zona(AEZ) la cui nomina è riservata al Superiore ca-nonico del candidato. L’AEZ, unitamente ai ri-

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Statuto CVX Italia

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spettivi membri di zona del CE e ai Delegati, hala responsabilità della promozione e del coordi-namento delle comunità. L’AEZ resta in caricaquattro anni, rinnovabili normalmente per unsuccessivo quadriennio.L’Assistente Ecclesiastico di una comunità localeè nominato dal Vescovo diocesano o, per le co-munità costituite in luoghi appartenenti o affidatialla Compagnia di Gesù, dal Padre Provincialedella Compagnia, d’intesa con la comunità stessae sentito il parere dell’AEN.

20. Comitati zonali e cittadini

I Delegati delle comunità locali operanti nellastessa zona, regione o città, costituiscono, d’intesacon il membro del CE e con l’AEZ, organi localiper il coordinamento, l’animazione e lo sviluppoarmonico delle comunità, per un discernimentocomunitario sul servizio nella Chiesa locale e nelterritorio e per lo sviluppo di un’esperienza co-munitaria di condivisione.Attraverso tali organi si attua la partecipazionedella comunità negli Organismi laicali delleChiese locali.

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Statuto CVX Italia

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21. Modifiche

Modifiche al presente Statuto possono essereproposte dalle singole comunità, come anche dalCE o dal CON.Per l’approvazione da parte dell’AG è richiesta lamaggioranza dei due terzi delle comunità localipresenti.L’AG delibera sulle proposte che sono pervenuteper iscritto al CE almeno sei mesi prima. Il CEdeve fare pervenire le stesse proposte a tutte lecomunità locali almeno quattro mesi prima delladata fissata per l’AG.Le proposte di modifica, se approvate dall’AG,devono essere sottoposte alla conferma da partedel Consiglio Esecutivo Mondiale.

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Indice

Presentazione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 5

Decreto di approvazione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 9

PRINCIPI GENERALI

DELLA COMUNITÀ DI VITA CRISTIANA

Preambolo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 151. Il nostro carisma . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 192. Vita e organizzazione della Comunità . . . . . . . . 253. Accettazione dei Principi Generali . . . . . . . . . . 31

NORME GENERALI

DELLA COMUNITÀ DI VITA CRISTIANA

1. Appartenenza . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 352. Stile di vita . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 383. Vita e governo della Comunità . . . . . . . . . . . . . 40

APPENDICE

Statuto della Comunità di VitaCristiana Italiana (CVX Italia) . . . . . . . . . . . . . . . . 53

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Page 72: Principi Generali - CVX

Finito di stamparenel mese di febbraio 1998

dalla Tipografia SUPEMAPavona (Roma)

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La Comunità di Vita Cristiana (CVX) è una frater-nità evangelica, una delle tante strade attra-verso cui possiamo avvicinarci al Vangelo, peressere compagni di Gesù nella sua missione diriconciliare a Dio tutta l’umanità.

Questa «unità nell’amore e nell’azione»trova il suo senso, il suo fondamento, nei«Principi Generali», riferimento fondamentaleper i nostri itinerari formativi, orizzonte verso ilquale camminare insieme. In essi si esprimono lanostra identità e la nostra vocazione, il modocon cui desideriamo rispondere alla chiamata delSignore. Ad essi si accompagnano le «NormeGenerali», un aiuto autorevole per realizzare ilnostro carisma.

Il testo dei «Principi Generali» è un testospirituale più che un documento legale: in primoluogo chiede interiorizzazione e meditazione,personale e comunitaria. In questa prospettiva èofferto a tutti coloro che sentono di appartene-re alla Comunità di Vita Cristiana o lo desiderano,perché aiuti a crescere nell’amore e nella libertà.