prime pagine, 9 e 10 marzo 2013
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Prime Pagine GiornaliTRANSCRIPT
Domenica 10 marzo 2 01 3 – Anno 5 – n° 68 € 1,20 – Arretrati: € 2 ,0 0
Redazione: via Valadier n° 42 – 00193 Roma Spedizione abb. postale D.L. 353/03 (conv.in L. 27/02/2004 n. 46)
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L’allergia all’o ss i ge n o
di Marco Travaglio
Ma allora ditelo che ce l’avete con lui. Sta’ avedere che un pover’ometto a 76 anni
suonati non può nemmeno ricoverarsi in cli-nica dopo essersi visitato e diagnosticato unacongiuntivite incurabile, senza essere disturba-to dal solito camice rosso inviato dalla solitatoga rossa. Per forza che poi il medico, comu-nista o forse grillino, l’ha trovato in ottima sa-lute: non essendo un suo dipendente, ha unavisione distorta – sovietica o populista – dellamedicina. Avrebbe dovuto fare come i colleghidel San Raffaele che lo visitano approfondita-mente domandandogli “Presidente, come sisente? Dica 33”, poi scrivono sul referto “Il Pre-sidente è morente: ha detto 32, tanto il falso inbilancio è depenalizzato”. Invece ha preteso ad-dirittura di guardarlo negli occhi, o in quel chene resta dopo l’ennesimo cedimento strutturaledi tiranti e botulini. Cose che accadono quandoil Cainano viene giudicato da qualcuno che sipermette di non essere stipendiato da lui. Beitempi quando lo processavano giudici retribui-ti da Previti e lo trovavano sempre innocente, loispezionavano finanzieri mazzettati da Sciasciae gli trovavano sempre i bilanci in ordine, lointervistavano giornalisti suoi dipendenti e loscambiavano per uno statista, lo intrattenevanoragazze foraggiate dal ragionier Spinelli e ma-gnificavano la sua possente virilità, lo control-lavano oppositori pagati da lui e gli votavano afavore, lo confessavano preti finanziati da lui elo volevano santo subito. Ieri non c’è stato iltempo per il solito bonifico o regalino, e subitoil medico boccassino gli ha dato del malato im-maginario. Era già accaduto al ministro De Lo-renzo, apparso emaciato e agonizzante al Tg1nel suo letto di dolore, la barba lunga, il cor-picino esangue appeso a cannule, flebo e pap-pagalli, amorevolmente assistito da Bruno Ve-spa pochi giorni prima della resurrezione al ri-storante “I due ladroni”. E anche a Sgarbi, con-dannato per truffa allo Stato perché esibiva falsicertificati sulla sua inabilità al lavoro a causa dipatologie rarissime: “cimurro” (specialità deicani), “attacchi di starnuti” e “allergia al ma-trimonio” (solo in orario d’ufficio). Ma quellialmeno erano lampi di genio, degni di Molièreo di Woody Allen (“la peste bubbonica... l’al-lergia all’ossigeno...”). B. invece pretendeva dirinviare sine die processi e soprattutto sentenzecon una scusa – la congiuntivite – che nonavrebbe retto neppure alle vecchie visite di leva,quando i giovani renitenti ingoiavano un sigaroper procurarsi il febbrone da cavallo. Infattinon ha funzionato. E dire che la libera stampa siera bevuta i referti dei medici di corte e lo de-scriveva come la cieca di Sorrento, un malatoterminale di “uveite” inchiodato al letto di do-lore, brancolante a tentoni in una stanza buia,unico conforto al capezzale la fidanzatina Fran-cesca vestita da infermiera. Co r r i e re : “L’ex pre-mier sotto ‘assedio’ in una camera buia... Dosimassicce di antinfiammatori e antidolorifici...disturbi della vista, fastidio della luce e lacri-mazione... un male diventato insopportabile”,“debilitato fisicamente” anche per l’“assillo delproblema della governabilità del Paese e delrischio di derive populiste”. Pur con un fil divoce, l’illustre infermo dichiarava a L i b e ro :“Non c’è pietà, mi vogliono morto, sarannosoddisfatti solo quando sarò al cimitero”. La
S ta m p a raccoglieva lo strazio del dott. Zangrillo(“Nessun incontro per evitare brutte notizie”) edelle badanti Bergamini-Mussolini-Santanchè(“gli Ingroia sparsi nelle Procure lo debilitano”e “vogliono ucciderlo”). Seguiva intervista al-l’oftalmologo: “L’uveite è un’infezione comu-ne” che porta in ospedale solo “in rarissimi ca-si”. Tipo alla vigilia delle sentenze. Il Giornale
sosteneva che l’uveite è financo “bilaterale” e ilpaziente “si è aggravato”, ma la Boccassini “èconvinta che di quell’uomo non ci si può fidareneppure se fosse moribondo”. Mancava solo ilprete per l’estrema unzione. Invece è arrivato ilmedico. Fiscale. Pure troppo.
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TRISTI GAREDI BURLESQUE
di Antonio Padellaro
Mentre le agenzie di rating declassanol’Italia pronosticando scenari di “profon-
da” recessione, conseguenza del risultato “in-concludente” delle elezioni, la politica dà comesempre il suo fattivo contributo al bene delPaese e si porta avanti con il lavoro. Bersani,l’unico leader politico al mondo che è arrivatoprimo alle elezioni riuscendo a perderle (dopoun altro voto sfortunato parlò, con ardita litote,di non vittoria) vuole a tutti i costi farsi un giroda premier, ambizione legittima se non fosseche non ha la maggioranza al Senato e neppure,così si dice, il convinto sostegno di Napolitano.Egli avrebbe perciò escogitato un astuto stra-tagemma per aggirare il Colle e con ingegnosiartifici insediarsi a Palazzo Chigi alla guida diun governo a prevalenza Pd, ma zoppo e sfi-duciato. Per farne cosa, mistero. Intanto, plo-toni di esimi giuristi, supportati nei grandigiornali dalle truppe speciali del dialogo, ar-chitettano un governo del Presidente in ver-sione automatica poiché il Presidente a capodel governo del Presidente dovrebbe essere ilPresidente medesimo. Semplice e geniale. Mal’arma segreta per dare finalmente un governoall’Italia sta per essere perfezionata in una sortadi gabinetto del dottor Caligaris dove un’équi-pe di scienziati cerca di mettere a punto il Pre-mier Grillesco. Progettato per ottenere il pre-zioso gradimento di Beppe Grillo, questo por-tento riunisce il meglio della società civile e delprimato professorale da Rodotà a Settis, a Za-grebelsky. Una soluzione di eccellenza che uni-sce competenza e onestà. Purtroppo il caro lea-der a 5Stelle persiste in un atteggiamento sar-castico (coerente, del resto, con la sua con-clamata vena comica), cosicché circondato daalcuni simpatici picchiatelli si diverte un mon-do a respingere al mittente i prototipi con pre-testuose motivazioni. A questo punto uno po-trebbe chiedersi che fine abbia fatto Berlusconi,che resta pur sempre il potente capo della de-stra italiana. Ebbene, inseguito dalla implaca-bile pm Boccassini, egli ha trovato rifugio in unospedale amico dove, tuttavia, il suo tentativodi darsi malato è stato smascherato da una im-pietosa visita fiscale. Una scena spassosa quelladel miliardario simulatore che bene s’inseriscein un contesto burlesque, con la politica che sidiverte a perdere tempo mentre tutto crolla.Certo, c’è sempre l’esempio del Belgio che sen-za governo è sopravvissuto benone per 500giorni e più. In attesa delle prossime elezioni edel prossimo avanspettacolo.
Berlusconi indagato per avercomprato De Gregorio.L’accusa riconosce comunqueche era per uso personale
» w w w. s p i n oza . i tLA CATTIVERIA
U di Furio Colombo
E SE DOPO
A R R I VA NO
I BASTONI?
Era una spallata poderosaper abbattere la porta e
impossessarsi della cittadelladel potere. Ma non c’era laporta, l’irruzione è stata facilee immediata. » pag. 18
» VERSO IL CONCLAVE
La Cappella Sistinasi prepara, i cardinalinon sono pronti
Politi e Tecce » pag. 13
di Fabrizio d’E s p o s i toe Paola Zanca
Un appello di intellettualia Grillo per aprire al Pd,
ma il M5S continua a dire no.Il tentativo di Bersani apparesempre più disperato e MatteoRenzi ne approfitta per pu-gnalare il segretario: “Bersaninon ce la farà, se si va al voto cisaranno nuove primarie”.
» pag. 4 - 5
GUIDA PARLAMENTARE
»P D - 5 ST E L L E » Renzi a Bersani: “Non fare scilipotismo con M5S”
“Governo dei migliori”ma Grillo non ci sta
U di Pino Corrias
DA L L’I G I E N I S TA
DE N TA L E
A QUELLA
OCULARE
Furibonda reazione
dei berlusconiani: “Medici
nazisti” (Fabrizio Cicchitto)
“Crocifisso un innocente”
(Michaela Biancofiore). Il Pdl
prepara la manifestazione
del 23 marzo a Roma e altre
azioni clamorose anti-pm
Barbacetto e Nicoli » pag. 2 - 3
OCCHIO BERLUSCONI
TI HANNO BECCATOLa visita fiscale ordinata dalla Corte d’appello di Milano (diritti Mediaset) incastra l’ex
premier: può partecipare alle udienze. Per ritardare le sentenze si era fatto ricoverare al San
Raffaele accusando una grave congiuntivite. E domani gli tocca di nuovo il processo Ruby
Da Agostinia Zin: tuttigli elettialla Camerae al Senato
Calapà » pag. 8 - 9
Pizze, gelati, popcorn, regali per San Valentino: 18 consiglieri regio-nali del Friuli si facevano r i m b o rs a re di tutto. I 5Stelle ringraziano
Berlusconi scherza durante l’ultima campagna elettorale Ansa» pag. 2
All’Interno » pag. I - IV
» 750 CHILI D’O RO
I nostri Indiana Jonese il tesoro sommersodi Hermann Göring
Gandus » pag. 15
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Venerdì 8 marzo 2 01 3 – Anno 5 – n° 66 € 1,20 – Arretrati: € 2 ,0 0
Redazione: via Valadier n° 42 – 00193 Roma Spedizione abb. postale D.L. 353/03 (conv.in L. 27/02/2004 n. 46)
tel. +39 06 32818.1 – fax +39 06 32818.230 Art. 1 comma 1 Roma Aut. 114/2009
La Norimberga italiana
di Marco Travaglio
Ieri è stato un gran giorno per la Giustizia inItalia: il gup di Palermo Piergiorgio Moro-
sini ha deciso che il processo sulla trattativaStato-mafia si farà. E a carico di tutti gli im-putati per i quali la Procura aveva chiesto ilrinvio a giudizio: sei per lo Stato (Mannino nonc’è perché ha scelto il rito abbreviato) e cinqueper la mafia (il sesto, Provenzano, sarà giu-dicato se e quando le sue condizioni di salute lopermetteranno). E a giudicarli non sarà unsemplice Tribunale, ma la Corte d’Assise: il rea-to più grave, infatti, è quello contestato a Pro-venzano, che deve ancora rispondere del delittoLima, al quale sono appesi per connessione ireati di tutti gli altri imputati: la “minaccia acorpo dello Stato” contestata a tutti tranne uno,l’ex ministro Mancino, che risponde di falsatestimonianza. Dunque, per la prima volta nellastoria, uomini di Stato e di mafia comparirannonella stessa aula, dinanzi a due giudici togati e asei giudici popolari estratti a sorte fra i cittadiniitaliani. Così la sentenza sarà fino in fondo “innome del popolo italiano”. Per la Procura diPalermo, in particolare per i pm Ingroia, DiMatteo, Sava, Delbene e Tartaglia che hannocondotto le indagini, è un successo pieno, ilmassimo riconoscimento della bontà del lorolavoro. Un lavoro ostacolato da depistaggi einterferenze istituzionali, ricatti, omertà, am-nesie, bugie, attacchi politici trasversali, cam-pagne giornalistiche di ogni colore, ostilità eveleni perfino dai vertici della Cassazione, delCsm e dell’Anm. Un coro belante, anzi rin-ghiante che ha affratellato tutti i poteri contro laricerca della verità, con pochissime eccezioni dicui il Fatto si onora di far parte, al fianco deiparenti delle vittime che da 21 anni chiedonoGiustizia. Ci sarà tempo per discutere gli aspettigiuridici di quello che s’annuncia come il pro-cesso del secolo, la Norimberga della Prima edella Seconda Repubblica, perché riguarda letrame del biennio orribile 1992-'94 che orien-tarono il passaggio di regime col solito sistemadel Gattopardo. Trame che impedirono all’I-talia di rinnovarsi, come tanti avevano speratoavvenisse dopo Mani Pulite e la Primavera diPalermo seguita alle stragi. Trame che ricon-segnarono lo Stato e i suoi governi sotto il ri-catto di Cosa Nostra, dopo il venir meno delpatto di convivenza-connivenza che aveva rettodal dopoguerra alla sentenza del maxiprocessoin Cassazione il 30 gennaio '92. In attesa disapere se esistono le prove per condannare gliimputati per i reati a loro ascritti (il Gup le hagiudicate sufficienti per giustificare un proces-so, il che non è poco), abbiamo le prove che latrattativa Stato-mafia ci fu, e servì a salvare lapelle a tanti politici terrorizzati dal delitto Limaal costo di sacrificare la vita di Borsellino, dellascorta, dei cittadini caduti a Milano e Firenze. Ifatti sono certi (anche se nessuno li racconta): ilprocesso dovrà stabilire se sono anche reati.Mancano, come sempre, i mandanti più alti,anche se la tresca Mancino-Quirinale di un an-no fa la dice lunga sul livello di consapevolezzadi quel che avvenne e dev’essere coperto. Il gupMorosini cita le fonti di prova, tra cui la sen-tenza definitiva di Firenze sulle stragi del '93,che spazza via tutte le tartuferie sulla “presuntatrattativa” e mette nero su bianco che sulla trat-tativa (senz’aggettivi dubitativi) “non possonoesservi dubbi di sorta”. È qui l’estrema attualitàdei fatti di 20 anni fa che inquinano tuttoggi lapolitica, e seguiteranno ad avvelenarla finchél’ultimo traditore che trattò o coprì resterà nelleistituzioni. Quello che si apre a Palermo è ancheil processo a una vecchia politica che non vo-gliamo vedere mai più: la politica del doppiogioco, del dire una cosa e fare il contrario, delcombattere Cosa Nostra non per sconfiggerla,ma per contenerla e all’occorrenza usarla. Orache quel doppio Stato, anzi quello Stato doppioè alla sbarra con i suoi degni compari mafiosi,deve farsi avanti l’altro Stato: quello dei ma-gistrati e dei cittadini onesti.
Mario Draghi: “Mercati non temonoelezioni italiane, capiscono che si tratta did e m o c ra z i a ”. Ma come, la vittoria di Grillo non doveva farci uscire dall’E u ro p a?
TRATTATIVA STATO-MAFIA
MAXIPROCESSO A PALERMO
U di Silvia Truzzi
TA N G E N TOP O L I
COME ERAVAMO:
A R R I VA
LA FICTION
La Seconda Repubblicaesala l’ultimo respiro:
morte per affogamento in se-guito allo tsunami grillino,vuole la vulgata, in realtà è ilsuicidio di una classe politicache sta facendo la fine delleoche da ingrasso.
» pag. 14
Franceschini: “Con i grillini non biso-gna fermarsi davanti al primo, né al se-condo o al terzo rifiuto”. Insommapunta direttamente allo stupro
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LA CATTIVERIA
» IL COLOSSO RUSSO
Gas e miliardi:le mani di Gazpromsul calcio europeo
Oppes » pag. 13
IL SUICIDIO DEL DIRIGENTE
Da Mancino a Mori, da Dell’Utr i
a Subranni fino a Riina. Per la prima
volta nella storia, uomini delle
istituzioni e di Cosa Nostra
compariranno insieme in Corte
d’Assise. Lo ha deciso il gup per tutti
gli imputati per i quali la Procura
aveva chiesto il rinvio a giudizio
U N I P O L- B N L
Intercettazionedi Fassino sul“Giornale”:B. condannato
Mascali » pag. 2
» M5S » L’Espresso: in Costa Rica 13 società dell’autista e della cognata per gestire affari e aprire un resort
Grillo sotto tiro: “Giornalistipagati per sputtanarci”
Mps, il mistero dell’smse della telefonata di Rossi
Dura critica del leader alla stampa accusata di voler danneggiare il movimen to
“Le televisioni? Sette sorellastre in mano ai partiti, un'anomalia da rimuove re
al più presto. Per noi parleranno solo i capigruppo” Zanca » pag. 4
Lo Bianco e Rizza » pag. 3
ASiena si indaga sul suicidio di David Rossi,
capo della comunicazione del Monte Paschi.I pm hanno ascoltato il presidente AlessandroProfumo e cercano di ricostruire le ultime ore deldirigente. I dettagli cruciali sono due: prima Rossimanda un sms alla moglie per dirle che stava tor-nando, poi riceve una telefonata e si uccide, nelpomeriggio era “sconvolto”, dice un collaborato-re. Feltri, Frangini, Pacelli e Vecchi » pag . 8 - 9
Totò Riina Ansa
BUSINESS A 5 STELLE
Il cerchio magico
nel paradiso fiscale:
“Ma è tutto regolare”
Liuzzi » pag. 5
DIALOGO PD-GRILLINI
Tra “non-vinto” e
“microchip nel cervello”
servirebbe l’esperanto
Scanzi » pag. 18
Marcello Dell’Utri Ansa Nicola Mancino La Pre ss e
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