presidenza del presidente russo
TRANSCRIPT
Resoconti P ar la m en ta r i
Vili L egislatura
3033 A ssem b lea R eg ion a le S iciliana
CCCLXXVI SEDUTA 6 D icem bre 1979
C C C L X X V I S E D U T A
g i o v e d ì 6 d i c e m b r e 1979
Presidenza del Presidente RUSSO indi
del Vice Presidente D’Alia indi
del Vice Presidente PINO
I N D I C E
Commissioni legislative:
(Comunicazione di richieste di parere da parte del Governo),
Congedi .
Disegni ^ legge:
«Concessione di un assegno al familiari superstiti degli operai forestali Poma Mario, Zichichi Andrea, Guitta Salvatore e Catalano fortunato» (637-646/A):
(Votazione per appello nominale)(Idsultato della votazione) . . . . .
«Interventi finanziari in favore dell’Istituto superiore interhaziónale di scienze criminali (ISISC) cori sede in Siracusa» (512/A):
(Votazione per appèllo nominale)(Risultato della votazione) . . .
* Modifica della legge regionale 21 febbraio 1977, h. 3, concernente l’applicazione, dei contratti collettivi di lavoro nei confronti degli operai avventìzi dipendenti dai consorzi di bonifica» (679/A):
(Votazione per appello nominale); . ,(Risultato della votazione) . . . .
^Provvedimenti in favore dell’Azienda asfalti siciliani» (667/A);
(Votazione per appello nominale) . . .(Risultato della votatone) , . , . .
*A^Pprovazione del bilancio dell’lstitato regionale per il credito alle cooperative (Ircac) per l’esercizio finanziario 1977 » (661/A) <Discus- sione):
Pag.
30553055
30553056
30563056
30563057
3058. 3060, 3061, 3062
MAZZAGLIA, relatoreCHESSARI i 'D’ACQUISTO, Assessore al bilancio ed alle fi-
« Modifiche ed integrazioni della legge regionale 2 gennaio 1979, n. 1, concernente attribuzioni ai comuni di funzioni amministrative regionali » (634/A) (Discussione) :
P R E S I D E N T E ..................................LAMTCÈLA - . . . ! * * i "
« Norme in favore delle assistenti delle scuolematerne » (683/A) (Discussione) :
PRESIDENTESCIAN^GULA , . . i ' [ ‘ '
a Integrazione alla legge regionale n. 11 del 18 marzo 1977, recante provvedimenti per ì smistrati della città di Agrigento a seguito dell’evento franoso del 19 lùglio 1966 » (608/A) (Discussióne):
30583060
3061
30623062
30633063
PRESIDÈNTE CUCICCHIA, relatore
3063, 3064, 3065 3063
Elezione di tre candidati della Regione siciliana a membri del Consiglio di aTnTnTnijgtTayinTift della società concessionaria dei servizio radio- televisivo (Rinvio della elezione) :
P R E S I D E N T E .................................MAZZAGLIA . . . . ! ! ! * V i Z Z l N I .......................................... ........ ' ^
Interpellanza:
(Annunzio) . . .. .........................................
-Interrogazioni:
(Ànnunzib) . . . . . . .
Mozione :
(Annùnzio) . . . . . . 1
3057, 3058 3057 3057
3035
3034
Resoconti, f. 417 (500)
R esoco n ti P ar la m en tà r i 3034 A ssem b lea R eg io n a le Siciliana
V ili Legislatura CCCLXXVI SEDUTA 6 DicÉMBRÉ 1979
Relazione della sesta Commissione legislativa permanente « Pubblica istruzione, beni culturali, ecologia, lavoro e cooperazione » in ordine all’indagìne conoscitiva sui problemi dell’in- quinamento nella rada di Augusta, mozione, interpellanze ed interrogazioni (Discussione unificata) :
PRESIDENTE . S036, 3041, 3045, 3049, 3050, 3052, 3053, 3054CAGNES * , Presidente della Commissione e
r e l a t o r e .................................................................... 3037, 3039C U SIM A N O .................................................................... 3042LO GIUDICE ............................................................ 3046, 3054T U S A ............................................................................. 3049F E D E ............................................................................. 3050MAZZAGLIA ............................................................. 3052FASINO, Assessore al territorio ed alVamhiente 3039, 3053MOTTA .................................................................... 3053
(Votazione per scrutinio segreto) . . . 3053(Risultato della votazione) . . . . 3054
SuU’ordine dei lavori:
PRESIDENTE 3055
(*) fiitervento corretto dall’oratore.
La seduta è aperta alle ore 17,50.
MARTINO, segretario, dà lettura del processo verbale della seduta precedente, che, non sorgendo osservazioni, si intende approvato.
Congedi.
PRESIDENTE. Comunico che gli onorevoli Nicita, Nicoletti, Ravidà, Sardo, Traina, Montanti, Giuliano, Ficarra, Toscano, Taormina hanno chiesto congedo per la seduta odierna.
Non sorgendo osservazioni, i congedi si intendono accordati.
Comunicazione di richieste di parere da parte del Governo assegnate alle competenti Commissioni legislative.
PRESIDENTE. Comunico che, nelle date a fianco di ciascuna indicate, sono pervenute da parte del Governo le seguenti richieste di parere trasmesse alle competenti Commissioni legislative:
Questioni istituzionali, organizzazione amministrativa, enti locali territoriali e istituzionali— Consorzio per l ’area di sviluppo indu
striale di Palermo. Nomina commissario straordinario (188), pervenuta in data 4 dicem- hre 1979 e trasmessa in data 5 dicembre 1979.
Agricoltura e foreste
— Legge regionale 28 luglio 1978, numero 23, articolo 1. Acquisizione stabilimento enologico in Pantelleria da parte della Cooperativa agricola « Pantelleria » (187), pervenuta in data 4 dicembre 1979 e trasmessa in data 5 dicembre 1979.
Lavori pubblici, urbanistica, comunicazioni, trasporti, turismo e sport
■— Contributo per opere di urbanizzazione per insediamenti turistico-urbanistici e artigianali (articolo 45 legge regionale 27 dicembre 1978, numero 71) (189), pervenuta in data 4 dicembre 1979 e trasmessa in data 5 dicembre 1979.
Igiene e sanità, assistenza sociale
— Legge regionale 24 luglio 1978, numero 22. Autorizzazione ad istituire nuovi corsi 0 ad aumentare il numero dei posti relativi a corsi già autorizzati per Tanno formativo 1979-80 (190), pervenuta in data 5 dicembre 1979 e trasmessa in data 5 dicembre 1979.
Annunzio di interrogazioni.
PRESIDENTE. Invito il deputato segretario a dare lettura delle interrogazioni presentate.
MARTINO, segretario:
« Al Presidente della Regione e alTAsses- sore agli enti locali, per sapere:
— se è a conoscenza della iniziativa presa dal Prefetto di Catania, con la quale vengono requisiti gli alloggi lacp in territorio di San Pietro Clarenza e Camporotondo, assegnarli a sfrattati e senza tetto del Comune di Catania;
— se non ravvisi in tale comportamento una grossolana violazione delTautonomià o®' Comuni di San Pietro Clarenza e Camp®'
Resoconti Parlam entari— 3035 A ssem b lea R eg ion a le S icilian a
V ili L egislatura C C C L X X V I SED U TA 6 D icem bre 1979
rotondo, che avevano già approntate le graduatorie per assegnare a cittadini dei loro cornuni le sopradette case popolari;
— se non consideri fuori da ogni metodo stabilito dalle vigenti leggi il fatto che il Prefetto di Catania abbia incaricato il Sindaco di quella città di compilare, non si sa in base a quali criteri, una lista di assegnatari per i predetti alloggi, quando nel Comune di Catania giacciono inutilizzati ben 700 miliardi per l ’acquisto delle numerose case vuote esistenti;
se non ritenga infine di intervenire, per le vie che riterrà più utili e producenti, per manifestare il dissenso del Governo regionale e per sconsigliare, a tutela dell’autonomia dei Comuni di San Pietro Clarenza e di Camporotondo e dei diritti dei cittadini assegnatari degli alloggi requisiti, iniziative come quella presa dal Prefetto di Catania » (M7).
L amicela - B ua - L audani - L ucenti - Toscano.
PRESIDENTE. Delle interrogazioni testé annunziate quella con richiesta di risposta scritta è già stata inviata al Governo, quella con richiesta di risposta orale sarà iscritta all’ordine del giorno per essere svolta al suo turno.
Annunzio di interpellanza.
PRESIDENTE. Invito il deputato segretario a dare lettura dell’interpellanza presentata.
«All’Assessore alla Presidenza (Affari ee- aerali): ^
— per conoscere per quali motivi ai dipendenti regionali (ex scuole professionali) distaccati presso enti periferici fuori Palermo viene corrisposto con eccessivo ritardo d compenso relativo al lavoro straordinario, mentre al personale che presta servizio negli ifiìci centrali della Regione il detto compenso viene liquidato il giorno 5 di ogni mese.
Risulta altresi che a tale ingiustificato ri- «rdo si aggiunge quello, altrettanto ingiu- '1 n dalla Cassa regionale presso’ Banco di Sicilia di Palermo che non prov- fede a trasmettere con la dovuta solerzia
interessati i singoli assegni, tant’è che compenso relativo allo straordinario del
di settembre 1979 (emesso dall’Ufficio ^onomato della Presidenza della Regione, p con notevolissimo ritardo, il 7 novem-
1979) alla data del 21 novembre 1979 àncora arrivato agli aventi diritto»
, “) (L’interrogante chiede la risposta scrit-urgenza).
ViZZINI.
MARTINO, segretario:
« Al Presidente della Regione e all’As- sessore alla sanità, per sapere:
a) i motivi per cui, nonostante la ripetuta sollecitazione degli interessati, l ’Assessore alla_ sanità non ha mai accolto la richiesta di un incontro con i rappresentanti della Associazione nazionale mutilati ed invalidi di guerra che vengono, in tal modo, privati del diritto di contrattazione, in materia di assistenza sanitaria, ad essi conferito dal sesto comma dell’articolo I b is della legge numero 641 del 1978;
b) se all’origine di tale atteggiamento, che mortifica la benemerita categoria dei mutilati ed invalidi del dovere, vi sia la precisa volontà di ledere i loro diritti in materia di assistenza sanitaria;
c) se tale atteggiamento non costituisca, inoltre, una palese violazione deH’articolo 57 della legge numero 833 il quale sancisce e fa salvi i diritti acquisiti dai mutilati ed invalidi di guerra; disposizione che è stata recepita da altre regioni, le quali hanno deciso di migliorare le prestazioni sanitarie in favore dei mutilati ed invalidi di guerra rispetto alla riforma sanitaria nazionale, mentre in Sicilia il Governo e la maggioranza cercano in tutti i modi di togliere ai trentamila interessati gli stessi diritti sanciti a livello nazionale;
d ) se non ritengano tale atteggiamento vergognoso ed inaudito e se pertanto non reputino necessario:
- convocare urgentemente i rappresentanti deirAssociazione nazionale dei mutilati
R esoco n ti P ar la m en ta r i 3036 A ssem b lea R eg io n a le Sieiliana
V ili L egislatura CCCLXXVI SEDUTA 6 D icembre 1979
ed invalidi di guerra della Sicilia per l ’esame dei provvedimenti a loro favore da inserire nella legge di riforma sanitaria che sarà presentata all’Assemblea regionale, siciliana;
— operare concretamente a favore della tutela dei diritti acquisiti e del miglioramento delle prestazioni sanitarie a favore della predetta, benemerita categoria » (633) (Gli interpellanti chiedono lo svolgimento con urgenza).
TrICOLI - CUSIMANO - F eDE - Marino - P aolone - V irga.
PRESIDENTE. Avverto che trascorsi tre giorni dall’odierno annunzio senza che il Governo abbia dichiarato che respinge l ’in- terpellanza o abbia fatto conoscere il giorno in cui intende trattarla, la interpellanza stessa sarà iscritta aU’ordine del giorno per essere svolta - al suo turno.
Annunzio di mozione.
PRESIDENTE. Invito il deputato segretario a dare lettura della mozione presentata.
MARTINO, segretario:
« L’Assemblea regionale siciliana
considerato che già da tempo l’Ente ospedaliero di Gela è carente del relativo consiglio di amministrazione e viene gestito da un commissario ad acta;
tenuto conto che il comune interessato ha provveduto ad eleggere da tempo i relativi rappresentanti nei sopraddetto Ente;
constatata la insostenibilità di tale situazione;
sottolineato che le dichiarazioni rese dall’ Assessore per la sanità non danno concrete assicurazioni circa l’urgente insediamento di tale organismo,
impegna il Governo della Regione
a provvedere, con la opportima sollecitudine, ad insediare il Consiglio di amministrazione delTEnte ospedaliero di Gela, nor
malizzando una situazione che è al limite della sostenibilità » (130).
Traina - Rosano - Iocolano - Mantione - Nicolosi - Care! - Gen tile .
PRESIDENTE. Avverto che la mozione ora annunziata sarà posta aU’ordine del giorno della seduta successiva perché se ne determini la data di discussione.
Seguito della discussione unificata sulla relazione della sesta Commissione legislativa permanente « Pubblica istruzione, beni culturali, ecologia, lavoro e cooperazione » in ordine alla indagine conoscitiva sui problemi dell’in- quinamento della rada di Augusta e di mozione, di interpellanze e di interrogazioni.
PRESIDENTE. Si passa al secondo punto deU’ordine del giorno: — Seguito della discussione unificata sulla relazione della sesta Commissione legislativa permanente « Pubblica istruzione, beni culturali, ecologia, lavoro e cooperazione » in ordine alla indagine conoscitiva sui pfoblemi delTLaqui- namento della rada di Augusta e della mozione numero 129, delle interpellanze numeri 252, 374, 385, 537, 570, 578, 614, 618 e delle interrogazioni numeri 834, 863, 932, 933 e 935.
Comunico che sono stati presentati i seguènti emendaménti;
'— dagh onorevoli Laudani., Grande, Tosa e Lucenti:
dopo la penultima interlinea della mozione num ero 129, dopo le parole « ..al limite del disastro ecologico aggiungere: « —' ® promuovere un incontro con i .gruppi phi' mici e leorganizzazioni sindacali al di pervenire ai piani di risanamento a®' hi Pi-itale delle zone interessate e alle oper®di manutenziDne ordinaria e straordinaria degli impianti »;
— dagli onorevoii Làudani, Grande, Bua a Gueìi:
- dopo l 'ultima interlinea della Tuónéro .129-, dopo le parole « sicurezza lavoratori », aggiungere le seguenti:
«-— a destinare, nel quadro degli staa
Resoconti P ar la m en ta r i 3037 A ssem b lea R eg io n a le S ic ilian a
Vili L egislatura CCCLXXVI SEDUTA '6 D icembre 1979
ziamenti per la tutela ambientale, le adeguate provvidenze finanziarie della Regione in favore delle aree industriali di Siracusa, Gela e Milazzo;
— a sollecitare il Governo nazionale affinché venga istituito dal Cnr un centro di ricerche ambientali con sede in Siracusa;
— a richiedere al Governo nazionale appositi finanziamenti per far fronte adeguatamente alla grave situazione ecologica siciliana da trarsi sugli stanziamenti deU’ema- nanda legge nazionale antinquinamento ».
Essendo parecchie le interrogazioni e le. interpellanze, proporrei che per i vari gruppi di esse intervenisse un solo deputato.
Non sorgendo osservazioni, cosi rimane stabilito.
Ha facoltà di parlare l ’onorevole Cagnes per dichiararsi soddisfatto o meno della risposta dell’Assessore.
CAGNES, Presidente della Commissione e relatore. Signor Presidente, onorevoli colleghi, in verità non avrei desiderato intervenire in questo dibattito in quanto consideravo il mio compito concluso con la presentazione della relazione dfindagine della sesta Commissione e quindi con l ’apertura del dibattito sulle mozioni, le interpellanze e le interrogazioni, presentate dai vari gruppi.
La replica, però, deU’onorevole Assessore regionale al territorio mi costringe ad intervenire, non tanto per replicare polemicamente, quanto per tentare di correggere alcune interpretazioni errate, date dall’Assessore, di . alcuni passaggi della relazione e soprattutto per rnanifestare il mio netto dissenso nella sostanza della politica ambientalista che sta alla base delle dichiarazioni dell’Assessore e, in particolare, sul giudizio cbe egli ha dato sulla situazione di Augusta di Gela e, di .Milazzo.
Certo mi h a . meravigliato il tono astioso c alquanto burocratico della replica deirono- tevole Assessore che mi hU; dato l’impressione di avere voluto personalizzare eccessivamente la analisi delle responsabilità eon- feiiuta nella relazione, cosi come «ono ri-
'ssto spiacevolmente sorpreso .per la sostanza alquanto arretrata della concezione
della politica della tutela dell’ambiente, che l ’Assessore ha con tanta passione esposto ieri in quest’Aula.
Ma veniamo un po’ al merito delle questioni sollevate dalla replica dell’onorevole Assessore. Credo di poter essere l’interprete più autentico della relazione per la mia qualità di Presidente di Commissione.
La relazione aveva dei compiti e delle finalità ben precise: il primo era quello di stendere una radiografia della situazione ambientale di Augusta e dell’area industriale del siracusano; il secondo era quello di individuare tutti i perché possibili di quella situazione e dei guasti ormai divenuti molto gravi; il terzo era di abbozzare alcune proposte,. quelle realisticamente possibili, ed offrire i risultati delle indagini alla riflessione di tutti gli interessati, dal Governo ai colleghi deputati, ai lavoratori, ai cittadini semplici, al fine di assmnere le iniziative necessarie e anche i provvedimenti ritenuti utili.
Quali sono i concetti di base, i concetti guida della relazione? Il primo era ed è che la situazione riscontrata è grave, più di quella accertata nel 1976. L ’inquinamento atmosferico e marino e delle acque freatiche ha toccato i limiti di guardia. Il pericolo è ormai divenuto immanente per tutta la popolazione, la condizione del lavoro in fabbrica è preoccupante, in quanto una politica aziendale di esasperata economicità ha ridotto ai limiti estremi la manutenzione ordinaria e straordinaria ed ha rinviato, volutamente, ogni investimento finalizzato all’ ammodernamento complessivo degli impianti.
Le prove? I morti di Priolo, gli intossicati di Gela, la moria dei pesci, l ’inquinamento accertato della rada, quello, oggi iniziale, ma anche esso preoccupante, delle acque freatiche, che alimentano rapprowigiona- mento idrico della città.
Quali i perché di tutto questo? La relazione ne individua alcuni, certo non tutti. Avevamo il dovere di dirli, facendo uno sforzo di sintesi e, mi si consenta, anche di serenità alquanto diversa da quella non dimostrata dall’onorevole Assessore, ie.ri, nella sua replica.
Alcuni motivi li abbiamo cousiderati oggettivi, questi, generalizzando al massimo.
R esocon ti P ar la m en ta r i 3038 A ssem b lea R eg io n a le Siciliana
V ili Legislatura CCCLXXVI SEDUTA 6 Dicembre 1979
si possono ridurre a tre. Il primo: la mancanza di una programmazione dello sviluppo economico e del territorio per cui in quella zona si è potuta addensare una concentrazione di industria chimica mostruosa e sproporzionata alle possibilità ricettive deU’am- biente; il secondo: una situazione dì fame di lavoro che strangolava ogni e qualsiasi preoccupazione di tutela della salute pubblica e di salvaguardia dell’ambiente, dal paesaggio ai beni ambientali, a tutte le vocazioni naturali di queste zone; il terzo: il senso di impunità e di immunità che ha permeato l’attività delle aziende industriali, che, per il solo fatto dì dare lavoro, si consideravano legittimate a tutto, ad ogni operazione, compresa quella della violazione aperta della legge.
Abbiamo detto, però, anche, per averli concretamente individuati, che ci sono pure motivi di carattere soggettivo. Alcuni di essi riguardano le leggi, non del tutto applicate o comunque non applicate nel loro complesso: leggi nazionali e la legge regionale; leggi che hanno registrato, ad un’indagine obiettiva, ritardi ed inadempienze.
Gli organi dello Stato, della Regione, tutti gli organi, chi più chi meno (dai Governi nazionale e regionale ai comuni, alle pro- vincie, alla capitaneria di porto, ai laboratori, agli ufficiali sanitari, a quelli medico- provinciali, ai magistrati, anche ai prefetti), hanno — questa è la constatazione che abbiamo fatto onorevole Rasino — in varia misura, ripeto, le loro responsabilità per quanto attiene ritardi ed inadempienze. Le prove? Ancora una volta le prove sono date dai fatti. Basta un sommario confronto fra le cose che si sarebbero dovute fare per obbligo di legge e la realtà delle cose non fatte per avere subito la tabula paesentiae delle omissioni, dei ritardi, delle inadempienze.
Il fatto che alcuni magistrati, due in tutta la Regione siciliana, sono stati costretti ad intervenire prova la indubitabilità delle nostre affermazioni. Io non credo, non era nella volontà della Commissione né del suo Presidente, che dire queste cose, constatare questa realtà, può significare l’avere consapevolmente strumentalizzato la relazione, con un linguaggio felpato, ma perfido, ed avere, per certi aspetti, plagiato gli altri colleghi, con la precisa finalità di destabilizzare ronorabilità deU’onorevole Assessore.
Io, personalmente, non mi sono posto mai questo problema, anche perché se ciò avessi pensato e fatto non sarei stato all’altezza deU’incarico, mi sarei autoleso nella mia dignità di deputato e sarei stato un velleitario perché gli altri colleghi non lo avrebbero permesso. L ’onorevole Assessore ha ieri sera detto che, per quanto lo riguardava, non si considerava responsabile di niente. Ha difeso il suo operato, offrendo una serie di giustificazioni, già espresse al convegno di Bonnalucata dell’agosto scorso, di ordine burocratico-amministrativo.
Nessuno contesta che l ’onorevole Assessore regionale abbia il diritto di giustificarsi. Però, mi si consenta, le sue sono solamente giustificazioni. E le giustificazioni hanno un senso in quanto esiste una realtà anomala, che resta quella che è e che non viene né spiegata né modificata dalle giustificazioni, perché essa è rappresentata da una serie dì fatti oggettivi, che maleficamente esistono e che qualcuno 0 qualcosa ha determinato a formare. I fatti oggettivi sono quelli illustrati nella relazione. Non interessa se per eccesso di intervento errato 0 per carenza di interventi giusti. Quello che conta è che esiste una realtà malefica ed avrebbe potuto non esserci se alcuni o molti, incaricati di ciò, fossero intervenuti nei modi giusti. E, per uscire dal generico, non si può non dire che. la legge regionale è operante da due anni, che non ha sortito gli effetti dovuti perché non è stata, nel suo complesso, applicata tempestivamente e con determinazione. I sindaci e gli amministratori provinciali hanno detto, apertamente, che non conoscevano la legge, che comunque non erano stati né sollecitati, né sensibilizzati ed hanno assunto posizioni aperte, alcune volte sbagliate, di critica ai governi nazionali e regionali ed ai loro organi, con varie motivazioni e soprattutto con quella di essere stati n‘on coinvolti in una battaglia contro Tinquinamento cosi difficile e delicata-
E ’ evidente il tentativo grossolano di defilarsi dalle loro responsabilità, che esistono e sono pesanti. La legge numero 39, infath, appunto perché ha una struttura democratica, decentra anche le responsabilità. di, quando nella relazione diciamo « a chi di competenza » — e ciò ha provocato la e violenta irritazione deirAssessore —-, tendiamo solo riferirci a chi ha là comp "
Resoconti P ar lam én tar i
Vili L egislatura
— 3039
C C C L X X V I SED U TA
A ssem b lea R eg io n a le S ic ilian a
6 D icem bre 1979
lenza secondo le proprie responsabilità d’incaricato dell attuazione e deH’applicazione delle leggi.
Un fatto, però, è certo, che la circolare assessoriale esplicativa, che sai’à costata — non lo mettiamo in dubbio — sforzi notevoli dal punto di vista deU’elaborazione, è stata resa nota solo in questi giorni a distanza di più di due anni dalla pubblicazione della legge. Per quanto mi riguarda ne ho avuto notizia ieri per averla avuta comunicata dallo stesso onorevole Assessore regionale. Questa è la verità.
Io non credo che si potesse pretendere da una Commissione legislativa — la quale nel momento in cui si costituisce e si istituisce è incaricata di svolgere il compito affidatole, e tutti i Commissari in quel momento sono soprattutto commissari di una Commissione di indagine, responsabili solo nei confronti della propria onestà intellettuale e politica e sganciati da discipline di parte —■ altro che essere un organismo serio, responsabile, refrattario ad interessi particolari, preoccupato solo di dare un contributo specifico al fine del superamento di una situazione di estrema gravità per gli interessi generali. Questo è stato lo spirito che ci ha guidato nell’esperire l ’indagine.
Quella della relazione è stata la nostra ferità. Qualunque altra interpretazione è una interpretazione personalistica che, personalmente, respingo.
La relazione, poi, poneva il problema del che fare. Ha fatto alcune proposte, che mi cerabrano ancora ora realistiche, possibili, credibili. Il Governo valuti se accettarle e ri assuma la responsabilità di accettarle o “i non accettarle. Purtuttavia, mi si permetta m ribadire il mio convincimento di fondo: ri provvedimento più radicale che è pos- cihile oggi assumere per combattere l’inqui- uamento dellè aree industriali di Siracusa, ela è Milazzo e per impedire il degrado l'ibientale resta quello di cominciare a eon-
'rincersi della necessità di dare un taglio di- ''erso alla politica regionale dell’ambiente,
deve essere considerata una politica '“riplessiva della Regione e non più come attività particolare di un settore, come la
j 'blica istruzione o come il lavoro o come a cooperazione.LonoreyQie Assessore ha considerato tutelo una sorta di offesa personale. Lo ha
dimostrato con il taglio che ha dato al suo intervento, con il tono che ha usato nella sua replica, con il frasario delle sue argomentazioni e con le reazioni che ha provocato. Ha perfino detto di essere stato considerato come un imputato e condannato senza diritto alla difesa... /■
FASINO, Assessore al territorio ed a ll’ ambiente. Chi lo ha detto, scusi? Non voglio fare polemica.
CAGNES. Presidente della Commissione e relatore. Non esiste un Assessore imputato, non può esistere, perché, se le responsabilità deH’inquinamento di Augusta fossero solo dell’Assessore, il problema sarebbe più facile da risolvere. Si chiederebbero le dimissioni dell’Assessore e tutto andrebbe liscio; ma il problema non è questo...
FASINO, Assessore al territorio ed a ll’ ambiente. Ho detto il Governo, non ho detto FAssessore.
CAGNES, Presidente della Commissione e relatore. Secondo me l ’imputata è una nei confronti di questa problematica: il fatto che si minimizzi la situazione di Augusta o la moria dei pesci, che si sottolinei la necessità di tempi lunghi, identificandoli con i tempi tecnici senza esaltare i tempi politici; e tutto ciò solleva alcune preoccupazioni serie. Il fatto che si contesti la gravità dell’ inquinamento e, quello che è più grave, onorevole Assessore, mi scusi se mi rivolgo a Lei, lo stesso concetto di inquinamento ci preoccupa e ci pone in posizione di dissenso aperto, netto.
Ieri è stato detto che, in fondo, molte cose che sono state dette dentro e fuori l ’Assemblea in occasione deU’inquinamento di Augusta e degli interventi magistratuali sarebbero delle invenzioni di utopisti, di rousseauiani in ritardo, di demagoghi in cerca di notorietà, di populisti abbastanza ignoranti, di « teste d’uovo », eccetera, in ultima analisi, in gran parte, delle speculazioni interessate, perché il concetto di inquinamento, al di là delle astrattezze parolaie, deve essere dimensionato entro i limiti della sua relatività. Chissà cosa direbbe a questo punto Gorgia da Lentini con il suo relativismo! Mare pulito ed aria pura non esisterebbero come fatto reale, perché è impensabile una condizione
R esòcon ti P ar lam en tar i 3040 A ssem b lea R eg io n a le Siciliana !1
V i l i L egislatura CCCLXXVI SEDUTA 6 Dicembre 1979
asettica dell’aria e del mare. Nessuno ha parlato mai di condizione asettica. Anzi la condizione asettica non è ottimale, è anch’essa inquinamento, perché è, diciamo cosi, violenza alla natura. Anche l ’Etna inquina, anche una sigaretta inquina.
Questa argomentazione — mi perdoni — non regge, neanche sul piano del sofisma, perché non è neanche una verità logica simile a quella di Achille che non poteva raggiungere la tartaruga, in quanto fra Achille e la tartaruga si frapponeva un’infinità di punti, che non potevano essere, appunto perché mfiniti, tutti superati. Il concetto di in quinamento sarebbe da considerarsi relativo, per cui la lotta contro Tinquinamento si ridurrebbe a cercare nell’uomo condizioni di sopportabilità ai fini della sua salute, in ordine alle sue possibilità di accettazione delle conseguenze deirinquinamento. Questi concetti non trovano il mio accordo, anzi non li accetto, come base di discussione.
Presidenza del Vice Presidente D’ALIA
Se questa tesi venisse avallata, le conseguenze sarebbero ovvie; sarebbero libertà quasi illimitata di intossicare, di devastare da parte di chi ne avrebbe interesse. In Giappone, per le strade, lo abbiamo visto nei films, capita di incontrare donne e uomini che, ad un certo momento, mettono la mascherina antinquinamento. E ’ l ’esempio lampante di questo tipo di concezione di lotta contro Tinquinamento, inteso in ma niera difensiva, come grado di tollerabilità per l ’uomo di recepirlo. L’aria è inquinata. Niente perìcolo. Ci si mette una maschera più 0 meno elegante.
Noi comunisti non accettiamo questo modo di consentire rinquinamento, che è difensivo, che è a valle, che contrasta le conseguenze, ma accetta come fatali le cause. Per noi è qualcosa di diverso, per noi la lotta airìnquinamento è un tutto con la più ampia politica della tutela deU’ambiente.
Certo, il problema dell’inquinamento e della tutela dell’ambiente non è un problema siciliano o solo sioilimio, per cui le respon- sabìlità non sono tutte e sole del Governo siciliano. In Sicilia abbiamo Gela, Augusta e Milazzo; in Lombardia abbiamo Seveso;
nel Veneto abbiamo Porto Marghera. E per I non dire di tutto il resto; mari inquinati, ; città sguarnite, trarrne rare eccezioni, dei fon- : damentali strumenti di protezione igienico -. sanitario - ambientali, dissesto delle nostre : coste, fiumi intossicati. Certo non è un prò- | blema siciliano. E ’ un problema generale : che attiene alla necessità dì una diversa!, politica generale in direzione dello sviluppo :! economico, dell’assetto del territorio, della! collocazione dell’uomo nella società. ,
Il Governo in questo senso ha precise: responsabilità per quello che avrebbe po- \ tuto fare e non ha fatto, per quello che! ha fatto e non avrebbe dovuto fare. I poteri j della nostra Regione sono speciali, autoriz-! zano ampie possibilità d’azione, anche itif tema di tutela ambientale, di protezione del| lavoro in fabbrica, di protezione della salute | del cittadino. Se queste potenzialità non sij sono utilizzate, è perché non lo si è voluto j fare. E non lo si è voluto fare perché c’è m( Sicilia su questo tema un grave ritardo cul-j: turale da parte dei Governi che hanno retto' la nostra Regione, forse determinato anche dalla paura di colpire interessi considerati più importanti della salute della gente.
In fondo, nonostante tutto, quello che avvenuto ieri sera è stato un bene; ha esplicitato due concezioni e due politiche in ordine al problema della tutela dell’ambiente Per il Governo regionale il problema è d creare una serie di vincoli al fine di fa® in modo che l ’uomo a Siracusa, a Gela, Milazzo, in Sicilia sia messo in condizione di subire il minor daimo possibile nei con fronti deirinquinamento oppure di creare delle condizioni, dei vincoli più o stretti al fine di salvaguardare, nei limiti del possibile, la salute e la vita dei lavoratori in una fabbrica. Per noi il problema pone in modo radicalmente diverso. Noi siamo convìnti che tutelare l ’ambiente, nel sue complesso* significa tenere per ferma la cessità di salvaguardare a monte, prima, rapporto uomo-ambiente, uomo-storia pr®j sente, passata, futura. Ciò significa — abbiamo detto, ieri, lo ripetiamo — che don Marno agire prima che avvenga mento 0 lo sfascio del territorio _e non doP per disinquinare o per salvare il salva_ quando lo si può. Tutela dell’ambient^^ naturale, bene culturale sono le grandi sere di un grande unitario mosaico, n
Resoconti PaTlamentari
Vili L egislatura
— 3041 A ssem b lea R eg ion a le S icilian a
C C C L X X V I SED U TA 6 D icem bre 1979
collante è Fuoino nella sua complessità, con i suoi bisogni di essere pensante, di essere fisico, di essere psichico.
In nome di questo ci siamo battuti contro la scissione in due competenze amministrative diverse dei beni culturali e dei parchi e riserve. Allora, se queste cose che io dico sono vere, il problema non si riduce ad un temporaneo dissenso di schieramenti politici, è invece un dissenso di fondo, culturale e quindi politico. Nessuno osa dire che le due tesi sono l ’una sbagliata e l ’altra vera. La verità sarà verificata nei fatti. Ma la realtà è questa: esiste un dissenso di fondo culturale e quindi, mi si permetta, anche ideologico sul modo di essere deU’uomo e della società e nei suoi rapporti con l’ambiente.
Certo si possono trovare punti di convergenza sui fatti concreti che hanno scadenze immediate. Questo può avvenire sempre. Però mi sembra giusto che il dibattito continui e che siano anche chiari i termini delle due politiche conseguenti.
La convinzione che ci sostiene è che la nostra ipotesi di una politica ambientalista diversa contribuisca a concretare l ’esigenza onerale di un mutamento della qualità della vita nella nostra Regione e quindi anche un mutamento della qualità della politica nella nostra Régione.
Ieri — la cosa non è segreta — noi ave- Tamo concordato con il Governo la parte impegnativa di un ordine del giorno, che con- i ludesse l ’attuale dibattito. Lo avevamo con- ®rdato tutto, dalla prima all’ultima parola. Personalmente io ero soddisfatto, anzi ottimista, perché era la riprova che sulle cose gli 'domini di buona volontà trovano sempre i momenti imitari per andare avanti.
L’onorevole Assessore con la sua replica n distrutto tutto, perché ha dato subito il
Senso che considerava quei punti della parte espositiva della mozione come fatti che po- ®s ano non avere nesstm valore politico, mssun significato culturale tranne che una erocratica sequenza di impegni formali e scadenze sine die. A monte, però, il Go- hno regionale si riservava, e lo esplicitava,' portare avanti una politica completamente
nei confronti di coloro che tale moderna politica sostengono.
Io non so a chi si rivolgesse, se al gruppo Comunista quando dava quelle ingiuriose qualifiche di « teste d’uovo », di « russeauaia- ni » di « utopisti », « di populisti » e via 'di seguito. Per quanto ci riguarda noi nón ci sentiamo nè toccati nè preoccupati. Il nostro partito ha sempre avuto il senso della realtà, ha avuto sempre il senso della necessità della unità, ha anche polemizzato con le spinte illuministiche, anche se in buona fede, che volta per volta in ogni occasione spuntano.
Purtuttavia non c’è dubbio che, nel momento in cui la replica dell’onorevole Assessore si modella con quel taglio e con quei giudizi sommari, si resp'inge in blocco una diversa concezione della politica della tutela dell’ambiente e si provoca di contro una reazione di rigetto per una politica, quale quella formulata dall’Assessore, che noi consideriamo astratta, perché non legata alla realtà e anche vecchiaia, superata, non in condizione di risolvere i gravi e drammatici problemi che oggi ci troviamo aperti soprattutto perché non si collega alle esigenze profonde, che si alzano da ogni parte, al fine di un diverso rapporto dell’uomo con l ’ambiente e che impegnano, appassionano studiosi, non studiosi, politici e uomini di cultura.
j. * ^da quella che oggi comunemente è
j ’ I'Ierata una giusta politica, una demo- atìca politica della tutela dell’ambiente, e
la riserva sprezzante di giudizi negativi
Presidenza del Presidente RUSSO
10 non ho altro da dire; chiedo scusa ai colleghi se sono stato alquanto lungo, concludo auspicando la necessità di un diliattito a più voci, nella sede che si crederà opportuna, su queste tematiche culturali e politiche.
11 Governo ha i mezzi per organizzarlo. Un dibattito di questo tipo ci permetterebbe di confrontarci in modo giusto, in modo democratico, aiuterebbe tutti, potrebbe offrire spunti e precisazioni per l ’acquisizione di una linea che sia, non dico la linea di tutti, ma che abbia il consenso di gran parte degli uomini di buona volontà.
PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare l ’o-
Sesoconti, f , 418 (500)
R esoco n ti P ar lam en tar i 3042 A ssem b lea R eg io n a le Siciliana I
V i l i L egislatura C C C L X X V I SED U TA 6 D icem br e 1979 !
norevole Cusimano per dichiararsi soddisfatto o meno della risposta dell’Assessore.
CUSIMANO. Onorevole Presidente e onorevoli colleghi, per conto del gruppo del Movimento sociale italiano, l ’onorevole Fede ieri sera ha illustrato la posizione del nostro partito in ordine al gravissimo problema deU’inquinamento atmosferico e marino esistente in Italia e in Sicilia. Dopo abbiamo ascoltato la replica dell’onorevole Fasino, che abbiamo sempre apprezzato come uomo politico e di governo; ma evidentemente il nostro apprezzamento personale non può portarci ad accettare le tesi illustrate ieri sera dallo stesso onorevole Fasino per conto e in nome del Governo della Regione siciliana. Infatti, in un certo senso, ieri sera nel suo intervento di replica, alcune volte il rappresentante del Governo si è contraddetto.
Ad esempio la sua affermazione che lo sviluppo economico non deve essere dissociato dalla salvaguardia deU’ambiente ci tro' vava assolutamente consenzienti; questa è la nostra tesi.
Tuttavia, dopo questa affermazione iniziale l ’onorevole Fasino ha cercato di dimostrare una sua tesi che è molto azzardata, e per far ciò ha richiamato quasi alle proprie responsabilità l ’Assemblea regionale siciliana degli anni ’50 e degli anni ’60, periodo in cui si operarono delle scelte economiche precise; fu proprio allora che FAssemblea — a quel tempo parecchi tra noi non erano in questa Aula — operò la scelta degli insediamenti industriali nel polo di Augusta, di Gela e di altre zone della Sicilia. Ricordo di avere letto alcuni resoconti parlamentari ed alcune pubblicazioni dell’epoca da cui risulta che le forze politiche di questa Assemblea e soprattutto il Movimento sociale italiano avevano dato delle indicazioni precise. Erano si favorevoli alle istallazioni delle raffinerie e delle industrie petrolchimiche, accompagnate però dallo sviluppo del tessuto produttivo connettivo della zona. Non voglio in questa sede addentrarmi nella questione della chimica secondaria, della chimica fine che fu sollevata — ma non soltanto in quel periodo — negli anni ’60. Ricordo i venti- cinquemila posti del « pacchetto Fasino », che facevano riferimento ad uno sviluppo industriale attorno a quei poli, oltre che in altre
zone, mediante la creazione di industrie di chimica secondaria e di chimica fine.
Quindi, la vocazione politica di questa Assemblea — lasciamo stare le sfumature tra i vari gruppi — è stata sempre quella di non limitarsi in Sicilia agli insediamenti industriali di raffinazione o degli stabilimenti petrolchimici, perché una posizione del genere sarebbe stata suicida, e non penso che in questa Assemblea esistano forze politiche disposte ad accettare una simile politica.
Questa premessa era necessaria per sgombrare il terreno da certi dati che non si possono lasciare passare almeno da parte nostra. Infatti abbiamo sempre insistito oltre che sullo sviluppo della industria di trasformazione attorno ai cosiddetti poli, anche sul potenziamento deH’industria turistica, che, secondo noi, è fondamentale in Sicilia. In questo campo non dobbiamo sfruttare materie prime da importare, perché il sole lo abbiamo e fino a questo momento non è inquinato, mentre il mare purtroppo si; e quindi r« altro » sviluppo industriale cioè quello turistico non ha sortito gli effetti sperati dal punto di vista economico e sociale.
A questo punto, onorevoli colleghi, ci troviamo di fronte ad un fenomeno molto grave che si sta verificando in Sicilia. Onorevole Fasino, io che la conosco per intelligenza preparazione e capacità, debbo arguire che nella sua replica di ieri si è lasciato un poco trasportare dall’altro problema di estreina importanza e responsabilità per la classe politica regionale, cioè quello relativo ai pósti di lavoro esistenti nei poli industriali che ® questo momento, secondo notizie di stampa " di agenzia, potrebbero subire una certa de curtazione.
Quindi senza dubbio nelle sue parole vi stato un « senso di responsabilità », sentì mento che ognuno di noi deve avere; per°’ noi riconfermiamo con fermezza che si deve arrivare allo sviluppo economico facendo, noJ a parole, tutti gli sforzi necessari per salva guardare l’ambiente. Ho avuto rimpressio® che in alcune occasioni, a partire da ieri ss& si sono svolte delle discussioni che non no sortito effetti pratici immediati. Cer verità ce le dobbiamo dire nella loro _ balità se vogliamo trovare successivametì una soluzione che non va ricercata soRa® alTinterno deH’Assemblea regionale sicilia® ^
I fna soprattutto attraverso il confronto serra
flesocontì Parlam entari
Vili L egislatura
3043 A ssem blea R egionale Siciliana
C C C L X X V I SED UTA 6 D icem bre 1979
con gli organi del Governo nazionale e dello Stato. Certamente, sosteneva l ’onorevole Fa- sino, occorre il concorso di tutti per risolvere il problema; però, onorevole Fasino, veramente di tutti, e quindi anche della Mon- tedison, dell’Anic, che sono fra l ’altro enti di Stato. Infatti la Montedison è una società per azioni in cui grossi pacchetti azionari sono controllati dallo Stato; quindi sono enti di Stato che pesano sul contribuente italiano
pertanto non possono pensare di non concorrere con tutti gli altri alla soluzione del problema.
Affermiamo ciò con forza e con determinazione. Debbono concorrere tutti; non basta che Medici sostenga che si può risolvere il problema in quanto occorrono circa 160 miliardi che deve erogare lo Stato. Noi non accettiamo il ricatto, fermo restando che dobbiamo essere tutti pronti a dare il nostro contributo per risolvere il problema. Ripeto, l’ente di Stato non deve pensare (e non capisco bene il perché) che spetti solo alla Regione o allo Stato intervenire.
Onorevoli colleghi, non vi nascondo che nel settembre del 1978, leggendo « La Sicilia » che riferiva le dichiarazioni di tre professori universitari (Bettini, Masé, Moriani, lieirUniversità di Venezia), rimasi alquanto preoccupato. A seguito di tale articolo nel settembre del 1978 il gruppo del Movimento sociale italiano presentò la prima interpellanza su cui si sta discutendo soltanto oggi, la quale, praticamente, racchiudeva tutta la tragedia che si stava svolgendo nella zona fel siracusano.
Questi tre professori universitari in una conferenza stampa definirono « allucinante » la degradazione ambientale e rinquinamento atmosferico e marino di Siracusa. Tutto ciò ''ol settembre del 1978, cioè quando ancora corti fatti non erano accaduti e certe preoccupazioni non erano venute fuori. In quella cocasione quésti tre professori svelarono
la falda acquifera si era abbassata (sia- '•'^nel 1978!) di 60 metri., ggi la situazione è più grave perché il cuidaco di Augusta ha dovuto emettere una “■'finanza con, cui vieta alle industrie di at- ®Ugere acqua da quella falda, perché la falda . e ulteriórmente abbassata a 70 metri. Que- u tre tecnici, allarmati, avvertivano le auto- j ® (Governo regionale e nazionale) di-
« Badate che il territorio nella zona
di Siracusa è costituito cosi: vi è una sacca che va da Fontane Bianche sino ad Augusta. Ebbene, abbassandosi queste falde c’è una parete che impedisce la infiltrazione dell’acqua del mare; se questa parete viene meno, ovviamente l’acqua marina si infiltra e^ inquina tutto. Se avverrà tutto ciò, quella zona rimarrà senza acqua potabile ».
A me non interessa il colore politico di chi fa queste previsioni; si tratta di tecnici e debbo credere alle loro parole. Allarmati presentammo una interpellanza nel settembre 1978; soltanto alla fine del 1979 stiamo riuscendo ad avere una risposta.
Inoltre questi tre professori sostenevano che Fanidride solforosa presente nell’atmosfera in quella zona va dallo 0,7 all’l,2 particella per milione "(il massimo tabellare previsto è lo 0,3 particella per milione). Nel solo maggio 1978 — dicevano i tre tecnici — per ben 88' volte i rivelatori segnalavano il superamento dei limiti di tolleranza. Un grido di allarme serio, lanciato non da politici, ma da tecnici.
Tutti questi richiami contenuti in un articolo molto serio di quattro o cinque colonne, pubblicato su un quotidiano molto letto in Sicilia, non determinarono nessun intervento immediato e serio al fine di individuare le cause, di controllare e di confermare.
Denunciamo questa situazione non per attribuire le responsabilità all’onorevole Fasino. Tuttavia, come sosteneva ieri nel suo intervento l ’onorevole Fede, ci rivolgiamo, onorevole Fasino, al governo, perché ovviamente le forze politiche debbono avere un interlocutore e questo- non può che essere la giunta regionale nel suo complesso. Il Governo ci deve dire cosa ha fatto e cosa vuole fare.
Quando l’onorevole Fede, ieri, parlava del- la legge 39, onorevole Fasino, ricordava che quest’ultima è una normativa in aggiunta alle leggi nazionali. Infatti la vera legge, per quanto riguarda il disinquinamento, è quella dello Stato di cui parleremo fra qualche momento., La legge ‘39 prevedeva uno stanziamento
di 4.500 milioni e la creazione di un comitato regionale a cui erano attribuiti alcuni compiti. Mille milioni erano destinati alla rete regionale di stazioni automatiche di rilevamento; ciò non è stato realizzato ed il go-
R esocon ti P ar lam en tar i 3044 A ssem b lea R eg io n a le Siciliana i
V ili Legislatura CCCLXXVI SEDUTA 6 D icembre 1979 ì
verno ha dato delle giustificazioni che possono, a secondo dei punti di vista, essere accettate o respinte.
Comunque aveva ragione l ’onorevole Fede quando sosteneva che la legge, in effetti, non ha trovato pratica applicazione per risolvere i problemi; e non poteva d’altronde farlo perché è una leggina che doveva soltanto affrontare alcuni argomenti.
Una normativa peraltro molto strana, perché ad esempio all’articolo 10 prevedeva contributi sino al 95 per cento a comuni e consorzi tra comuni per il completamento di depuratori di acque reflue, però (forse lo abbiamo dimenticato) a questa norma non furono assegnati fondi per cui rimase soltanto ima petizione di principio. D’altronde non fu finanziato neppure l ’articolo 11. Penso che il governo non può dimenticare tutto ciò.
Non abbiamo neanche finanziato gli interventi a favore dei comuni per quelli che un tempo venivano chiamati inceneritori (oggi, poiché sembra che gli inceneritori liberino diossina, e quindi sviluppano sostanze inquinanti, si parla di strumenti per lo smaltimento di rifiuti solidi). Durante la discussione del bilancio di previsione del 1979, a nome del mio gruppo presentai un emendamento per finanziare l ’articolo 11 della legge 39; non trovai adesione da parte del governo. Quindi, la legge 39, di fatto, è una normativa che, a causa dei ritardi, delle inadempienze, degli articoli non finanziati, non risolve il problema. E ’ inutile rifarsi alla legge 39! Inoltre è stato spiegato ieri dal governo che il comitato regionale venne nominato dopo due anni ed alcune questioni tra Governo, Ragioneria e Corte dei conti non trovano soluzione.
Uno dei motivi di fondo per cui noi siamo alla opposizione e non al governo è questo; contestiamo tutti questi ritardi. Non è certamente colpa nostra se il governo non riesce a superare tali intoppi e se i gruppi della maggioranza nominano i componenti del Comitato regionale a distanza di un anno e due mesi. Questa responsabilità è della maggioranza e del Governo; non può essere attribuita ad altri.
Quindi aveva ragione l ’onorevole Fede quando sosteneva che la legge 39 non aveva portato delle soluzioni immediate. D’altro canto era una normativa assolutamente in
sufficiente, che non poteva risolvere il problema.
Secondo noi, lo diciamo con molta chia-: rezza, il Governo regionale ha un compito di ; controllo e di sorveglianza; tuttavia il vero responsabile è il Governo nazionale e la sua! maggioranza. Basta ricordare la famosa legge « Merli II », presentata da Santalco, illustrata; da Merli alla Camera dei deputati. La leg-i ge 319 venne varata non per risolvere i| problemi ecologici in Italia ma, come è noto,; per salvare dall’arresto Eugenio Cefis, presidente della Montedison, e per metterlo nel-! le condizioni di riavere il passaporto che gli era stato sequestrato. Tutto ciò è awenutoi con la complicità di tutti i partiti dell’arco costituzionale. In qualsiasi momento siamo nelle condizioni di dimostrare, documenti alla mano, le nostre tesi.
Tuttavia la legge Merli non stanzia una lira per risolvere i problemi del risanamento del territorio, soltanto stabilisce un termine di tre anni entro i quali tutti gli scarichi debbono adeguarsi alla tabella allegata alla suddetta normativa.
Inoltre la stessa legge Merli fa leva sulle regioni — quindi scarico di responsabilità — per la sua applicazione. Ancora nessuna regione d’Italia, a distanza di tre anni e mezzo (e questo risulta dai resoconti della Camera dei deputati), ha provveduto a predi' sporre, d’intesa con i comuni interessati — come prevedeva la legge •—, il prescritto piano regionale di risanamento delle acque. Il termine è scaduto il 13 giugno 1979; entro tale data le industrie avrebbero dovuto adeguare gli scarichi dei rispettivi insediamenti alla citata legge Merli.
A questo punto, dopo aver fatto trascor; rere inutilmente questo periodo di tempo, i Governo, nel mese di settembre di quest’anno, cioè del 1979, a legge Merli abbondantemente scaduta, emette un decreto di pr°' roga al 3Ì dicembre 1979. Questo decrett è stato convertito pochi giorni fa e precisamente nel novembre del 1979. .
La prima legge Merli ebbe la fuiizione n salvare Cefis; questa proroga chi deve salvare? Ovviamente, con la proroga tutti processi in corso salteranno; essa quindi scrvf soltanto a legittimare gli inquinatori e g* inquinamenti. Vorrei infatti sapere: dérato che in tre anni non si è realizza niente, come una proroga di sei mesi
Resoconti Parlam entari — 3045
6 D icem bre 1979
effetti di un mese, in quanto, come ho detto, il decreto è stato convertito in novembre — potrà permettere di risolvere i problemi? E ’ chiaro che il suo scopo è quello di dare soluzione soltanto ad alcune « questioni » di determinati gruppi.-
Onorevole Presidente e onorevoli colleghi, jesistendo il problema gravissimo dell’inqui- namento atmosferico e marino — non ripeterò quanto da voi detto sulla situazione in Sicilia — , la proroga della legge Merli, che prevede la possibilità per i comuni di rivolgersi alla Cassa depositi e prestiti per contrarre mutui, mi sembra veramente un assurdo in questo momento.
E’ il frutto di una determinata maggioranza governativa, appoggiata dal Partito comunista, che ha votato sia la legge Merli che la proroga senza prevedere degli appositi finanziamenti. Stasera assisto ad una contrapposizione ideologica tra gli ecologisti del Partito comunista e il Governo. Su che cosa? Sulla legge 39 che non può risolvere i problemi?
Questo discorso di contrapposizione ideologica ritengo doveva essere portato avanti il Parlamento laddove si sono operate le scelte _ di fondo per una politica di salva- guardia deU’ambiente. Siamo d’accordo che leve essere protetto l ’ambiente, ma per farlo i livello siciliano dovremmo impiegare non0 quanti fondi, senza risolvere il problema.1 in quella sede che si sono operate le scelte, i 11 le forze politiche avrebbero dovuto solevare i problemi ideologici; in Sicilia posiamo soltanto parlare di controllo della si- Uazione da parte del governo regionale.Stiamo esaminando una relazione che ab-
lìamo soltanto per un verso accettato, come ® spiegato l ’onorevole Fede. Si tratta di ferire risposte molto precise a ciò che sta ac- sdendo in Sicilia.Vi è un ricatto occupazionale in Sicilia da
®rte degli enti di Stato che ci mortifica e ' ullarma. A tutto ciò bisogna dare una riposta seria e ferma, chiedendo al Governo Azionale i provvedimenti opportuni. Se-
noi non basta il progetto speciale nu- Jsro 2 per le acque; bisogna chiedere prov-
uimenti speciali per risolvere definitivamente tali questioni.Onorevole Fasino, non avremmo alcuna
^ncoltà a dare un preciso mandato a lei e Governo regionale affinché si porti avanti
questa battaglia nei confronti del Governo nazionale. Infatti riteniamo che non bastano le leggi prive di finanziamenti, le indicazioni, le petizioni di principio (un esempio m tal senso sono i due articoli della legge 39 privi di copertura finanziaria, che^ servono soltanto a fare cornice) ma occorre una pre -isa volontà politica. In questo senso, secondo noi, l ’Assemblea regionale siciliana dovrebbe pronunciarsi e orientarsi._ Non entreremo nelle piccole battaglie poli
tiche strumentali di gruppi ecologici che intendono scontrarsi dal punto di vista ideologico. A noi questo tipo di battaglie non interessa; vogliamo salvaguardare l ’ambiente siciliano nella convinzione che il problema ecologico va abbinato .pila ripresa economica, però senza finzioni, senza patteggiamenti é senza portare avanti discorsi strumentali che servono soltanto ad agganciare pretese posizioni politiche.
PRESIDENTE. La seduta è sospesa.
(La seduta, sospesa aZZe ore 19,05, è T jjTPSd alle ore 19,35)
Comunico che sono stati presentati i seguenti emendamenti:
— dagli onorevoli Lo Giudice, Mazzaglia, Saso e Pullara:
sostituire la parte motiva della mozione numero 129 con la seguente:
« L’Assemblea regionale siciliana
ritenuto che l’ambiente è un valore che occorre preservare, tutelare e difendere; che non è concepibile, nè accettabile uno sviluppo economico a scapito dei valori naturali o nella degradazione di ogni situazione ambientale; che, pertanto, sviluppo ed ecologia non devono e non possono nè essere, nè diventare termini alternativi;
considerato che la salute, l ’integrità e l ’in- columità fisica, la sicurezza del lavoro, un habitat degno dell’uomo sono beni imprescindibili per ogni reale sviluppo e che per tali fini occorre attuare una politica complessiva di prevenzione per tutelare l’ambiente e la salute dei cittadini;
R esocon ti P ar lam en tar i 3046 A ssem b lea R eg io n a le Siciliana
V ili Legislatura CCCLXXVI SEDUTA 6 Dicembre 1979
considerato che la situazione ambientale nelle zone di Siracusa, Gela e Milazzo è diventata di estrema gravità ed emergenza tanto per la concentrazione dei fatti inquinanti, tanto per il mancato 0 insufficiente adeguamento alle prescrizioni di legge;
considerati i gravi e luttuosi fatti verificatisi aH’interno degli stabilimenti della Mon- tedison di Priolo e deH’Anic a Gela e le denunzie delle organizzazioni sindacali unitarie, le quali harmo ripetutamente richiamato l ’attenzione sui pericoli derivanti dall ’insufficienza di manutenzione degli impianti e dal ritardo nelle opere di ammodernamento degli stessi;
ritenuto che i problemi e le situazioni sopra ricordati devono essere affrontati e risolti con l ’apporto, l ’azione e la solidarietà dello Stato, della Regione, degli enti locali, delle forze culturali, sociali ed imprenditoriali in un quadro di generale e matura consapevolezza della loro rilevanza;
ritenuto che la situazione di emergenza che si è determinata nelle aree industriali suindicate è anche la conseguenza della mancanza di una politica di programmazione generale e particolare e di una sottovalutazione complessiva della necessità ,di una equilibrata politica di tutela dell’ambiente e della salute, elementi essenziali di ogni processo di sviluppo »;
— dagli onorevoli Lo Giudice e Mazzaglia:sostituire il secondo comma della parte
dispositiva della mozione numero 129 con i seguenti:
« ad istituire una commissione di alta specializzazione tecnico-scientifica al fine di fornire entro il più breve tempo al Comitato. regionale per la tutela dell’ambiente tutti gli elementi idonei ad accertare le cause della degradazione dell’ambiente ed i conseguenti rimedi tecnici;
ad istituire una commissione tecnico-scientifica al fine di fornire, entro il più breve termine, alla Regione tutti gli elementi idonei ad accertare le cause delle acciarate condizioni di insicurezza del lavoro negli stabilimenti ed i conseguenti rimedi tecnici »;
sopprim ere i l terzo comma della parte dispositiva della mozione numero 129;
dopo l ’ultimo comma della mozione num ero 129 aggiungere il seguente:
« a sollecitare il Governo nazionale a creare un centro di tutela e di ricerca ambientale in Siracusa e a destinare sui nuovi finanziamenti deU’emananda legge anti-in- quinamento una somma adeguata alla grave situazione ecologica siciliana ».
LO GIUDICE. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
LO GIUDICE. Signor Presidente, onorevoli colleglli, abbiamo- presentato questi emendamenti alla mozione del Partito comunista ■ e riteniamo opportuno chiarire il senso e le ragioni della nostra scelta.
Desidero preliminarmente precisare che noi non avevamo presentato la mozione perché ritenevamo (almeno questo era il convincimento dominante fino a qualche momento prima dell’inizio della seduta di ieri) che il dibattito dovesse avere uno sviluppo alla stregua di quanto per certi versi avevamo precedentemente concordato (avevamo all’esame dell’Assemblea interpellanze e interrogazioni ed una relazione predisposta dalla Commissione competente sulla base delle indagini conoscitive e dei contatti avuti). Si pensava quindi che tutto potesse concludersi con Tapprovazione di un ordine del giorno sui problemi oggetto del dibattito. La presentazione di un diverso strumento ispettivo rispetto agli altri presentati dalla Democrazia cristiana e da tutti i gruppi politici ha in un certo senso modificato la situazione; quinidi, non solo la Democrazìa cristiana, ma anche i gruppi di maggioranza si sono trovati senza questo strumento ispettivo.
In sostanza, come ha detto l ’onorevole Cagnes, dopo aver ricercato con senso di apertura una soluzione unitaria per questi problemi, della cui gravità tutti abbiamo pier coscienza e consapevolezza, si è delineata una situazione diversa. Infatti è chiaro che le posizioni si sono in qualche modo diff®' ronziate e pertanto è emersa inevitabilmer*® l’esigenza della maggioranza di porre all’a*' tenzione di questa Assemblea un documento» in mancanza di uno proprio, che sintetizzasse e rappresentasse le opinioni, le lin®®’ le scelte nelle quali ci riconosciamo.
Resoconti P ar lam en tar i
Vili L egislatura
3047
C C C L X X V I SED U TA
A ssem b lea R eg io n a le S ic ilian a
6 D icem bre 1979
La mancata presentazione di una mozione, ripeto, non è certo dovuta a scarsa sensibilità dei gruppi politici della maggioranza, quanto invece ad una errata considerazione del modo in cui doveva svilupparsi il dibattito. Da tutto ciò nasce anche la nostra esigenza di dare all’Assemblea una nostra indicazione, a conclusione del dibattito in corso, in modo che non si creda, come in taluni passaggi può essere accaduto, nemmeno a livello di opinione pubblica, che le forze politiche della Democrazia cristiana, dei socialisti, dei repubblicani e dei socialdemocratici non ritenevano, al pari del Partito comunista, di sintetizzare le proprie posizioni sui problemi dell’ambiente, della tutela della salute e di quei valori fondamentali su cui in questo dibattito ci si è lungamente soffermati. Avremmo potuto presentare un ordine del giorno diverso, ma abbiamo ritenuto che esistono delle convergenze, peraltro già riconosciute prima del mutamento delle diverse posizioni su alcune questioni contenute nella mozione del Partito comunista.
Poiché non abbiamo posizioni pregiudiziali 0 un atteggiamento settario — nè esaminiamo in maniera strumentale questi problemi e neppure siamo preoccupati delle convergenze che possono esistere con le opinioni altrui — , abbiamo ritenuto di confermare il nostro consenso alle indicazioni di una parte della mozione presentata dal Partito comunista italiano.
Abbiamo però ritenuto di presentare un emendamento sostitutivo della parte motiva della mozione, poiché vi sono delle reali differenziazioni su alcune questioni, soprattutto per quanto riguarda l ’attività, l ’impegno e la politica della Regione in questa materia. Peraltro notoriamente le scelte compiute in questi anni sono state operate insieme; e abbiamo fatto ciò attraverso leggi frutto dell’attività del Governo della Regione e tramite 'uiziative politiche adottate insieme negli an- ® passati. Tuttavia abbiamo voluto presen- tare degli emendamenti perchè non condividiamo taluni passaggi di questa parte della • lozione comunista e perché ci interessa Puntualizzare alcuni aspetti attraverso i quali
se Tonorevole Cagnes mi consente -— si conosce la nostra autonoma posizione. Certamente, esistono delle differenziazioni ' e ciò non costituisce una novità — tra le
urze politiche presenti in questa Assemblea
su alcuni valori della società, sul modo di concepirla e di organizzarla, sul ruolo dell’uomo nella società. Tuttavia riteniamo che quando si affronta un dibattito di questo tipo non si può trascurare di porre al centro di tutte le scelte operate nella società, « l ’uomo », con i valori di cui esso è portatore e che noi riteniamo di dovere rispettare ed esaltare con l ’azione concreta che andiamo svolgendo. Quindi lo sviluppo economico e la tutela dell’ambiente vanno visti in questo contesto.
Sono state elaborate determinate interpretazioni dell’intervento dell’onorevole Fasino, ma concordiamo con lui quando sostiene che la nostra linea pone al centro del problema della tutela dell’ambiente l ’uomo, le sue esigenze, la sua dignità, la sua incolumità, la sua salute ed un habitat per lui degno.
Sosteneva l’onorevole Fasino: « la nostra politica di quadro intende tutelare l ’ambiente come ricchezza, come valore; ricchezza che se distrutta non è riproducibile, valore che se è pretermesso incide negativamente sulla qualità della vita. Intendiamo arrivare ad una situazione nella quale la qualità della vita e la qualità dell’ambiente divengano sinonimi ».
Non è quindi questo un modo burocratico — mi consenta, onorevole Cagnes — di affrontare il problema della tutela dell’ambiente e della salute dei cittadini e dei lavoratori, ma piuttosto è la maniera più giusta per riportare tale questione ai valori fondamentali della qualità della vita e delTesal- tazione dell’uomo, il quale deve essere al centro di ogni processo di sviluppo economico che non può essere concepito in termini di distruzione dei valori fondamentali della nostra società e della vita di ciascun cittadino.
Questi due valori: lo sviluppo economico e la tutela deU’ambiente e della qualità della vita non sono nè possono essere certo concepiti in termini alternativi, ma devono essere visti in un unico contesto, in modo che lo sviluppo economico non distrugga — come ricordava l’onorevole Fasino — talune ricchezze e taluni valori che non possono più èssere certamente riprodotti.
Quindi, riteniamo di dovere sottolineare queste nostre posizioni e questo nostro modo di concepire la politica in funzione dello sviluppo economico e della tutela dell’ambiente.
R esocon ti P ar la m en ta r i 3048 — A ssem b lea R eg io n a le Siciliana
V ili Legislatura CCCLXXVI SEDUTA 6 Dicembre 1979
ponendo al centro di ogni processo la salva- guardia e la difesa dei valori deU’uomo che per ciascuno di noi sono fondamentali ed essenziali.
Certo, riconosciamo — e lo sanciamo nel nostro emendamento — che in questa materia ci sono stati ritardi e carenze anche gravi del Governo nazionale e delle stesse industrie che hanno operato nelle aree ad alta concentrazione industriale della nostra Isola; lo sottolineiamo perché riteniamo che costituisca un dato che non è venuto meno nel corso del dibattito sviluppatosi su questi problemi. Tuttavia non è mancata neppure la sensibilità delle forze politiche che hanno sottoscritto questo ordine del giorno, cioè della Democrazia cristiana e degli altri partiti della maggioranza, relativamente a talune inadempienze e a taluni ritardi registratisi in questo campo che hanno certamente provocato gravi danni all’ambiente ed alle aree nelle quali si è avuta quest’alta concentrazione industriale; tali ritardi hanno creato condizioni di difficoltà per. i lavoratori delle stesse aziende, i quali in taluni casi, come ricordiamo anche noi, hanno purtroppo perduto la vita.
Tutto ciò noi lo riconosciamo e riteniamo che vada proseguita una battaglia seria nei confronti dello Stato e nei confronti delle industrie in modo che l ’ambiente venga tutelato, i lavoratori garantiti e non sussistano più inadempienze in questo campo.
Tuttavia la Regione non solo ha sviluppato una iniziativa politica in questa direzione, ma con il contributo di tutti ha predisposto una legislazione, anche recentemente, mediante la quale si è posta il problema in termini precisi e chiari, essendo consapevoli che l ’insediamento delle industrie in Sicilia, miraggio che abbiamo inseguito per tanti anni soddisfacendo una richiesta antica delle nostre popolazioni soprattutto di quelle zone in cui la disoccupazione e la depressione è ben nota, non può essere disgiunto dalla tutela delle condizioni di vita dei cittadini.
Abbiamo sviluppato insieme una iniziativa politica ed anche una attività legislativa, di cui dobbiamo tutti avere la consapevolezza, che fa parte del nostro potrimonio comune di questi anni; esso è il frutto di battaglie e di confronti politici fra di noi e di lotte anche degli stessi cittadini e delle popolazioni interessate. Tutto questo non
può essere dimenticato o messo sotto silenzio perché questa è una realtà che ci accomuna.
Tuttavia certamente questo problema non lo possiamo risolvere solo attraverso una legge; per noi è essenziale che ci sia una mobilitazione generale del Governo nazionale, del Governo regionale, delle stesse industrie (pubbliche 0 private che siano), delle forze culturali, degli enti locali, in modo che si abbia la coscienza della gravità di un problema che . ha assunto in alcune aree toni particolarmente acuti, cosi che tutti noi abbiamo riconosciuto che esiste, per taluni versi, una situazione di emergenza.
Noi dobbiamo muoverci in questa direzione e cosi, quando abbiamo ricercato una via per evitare uno scontro su questi temi, lo abbiamo fatto perché abbiamo la consape- ; volezza che su questa problematica debba determinarsi una attività comune, al di là di i alcune differenze su determinati principi esistenti tra di noi. Comunque, sulla iniziativa politica e sulTimpegno comune attorno a problemi di questa natura non può esserci certamente una diversità di posizioni, di col- locazioni strumentali di ciascuno di noi; ci deve essere una comune azione concorrente ed unitaria che parta dall’Assemblea, che investa le forze politiche, ma che recuperi, anche aU’interno delle comunità interessate, ; la consapevolezza di questi problemi per fa- i vorire una mobilitazione politica e morale di | tutti noi che richiami alla propria responsa- j bilità gli organi competenti. ;
Abbiamo voluto percorrere questa strada | e riteniamo che non possa essere consentito | a nessuno di noi di percorrere una strada j diversa, basata su posizioni artificiosamente j polemiche, perché credo che la gravità di j questi problemi e la sensibilità di tutti noi j nei loro confronti debbano spingerci ad ave- i re uno spirito di maggiore unità. i
Per tali mótivi abbiamo ritenuto di pr ' i sentare questo nostro emendamento sostitu-1 tivo, che vuole riassumere le posizioni della | maggioranza. Che lascia intatte le ragioni per I cui abbiamo insieme ricercato uno sbocco j; unitario a questo dibattito e per cui tutti noi, 1, nel tempo, abbiamo voluto portare avanti una j politica che si muove in questa direzione- ^
Per la parte dispositiva abbiamo proposto delle precisazioni o delle aggiunte alla 10 ' | zione del Partito comunista proprio perche .t a l u n e l i n e e e r a n o g i à s t a t e c o n m n e m e i i t e aO ^
Resoconti P ar la m en ta r i — 3049 — A ssem b lea R eg ion a le S iciliana
Vili L egislatura C C C L X X V I SED U TA 6 D icem bre 1979
Gettate; su di essa riconfermiamo il nostro assenso.
TUSA. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
TUSA. Signor Presidente, onorevoli colleglli, iimanzitutto vogliamo ribadire con forza il nostro incondizionato apprezzamento per la relazione che il Presidente della sesta Commissione ha letto ieri qui e per il lavoro che la Commissione stessa ha svolto negli scorsi mesi.
Il documento è un atto notevole per la vastità della documentazione raccolta, per la chiarezza della denunzia e per la parte prepositiva stessa. La sesta commissione ha de finito di estrema emergenza le condizioni nell’area industriale di Siracusa, di Gela, di Milazzo. Non deve essere sottovalutato che per la prima volta viene usata una espressione tanto precisa, netta, drammatica. Una espressione che risponde allo stato dei fatti, ne evidenzia la gravità e si collega con le ansie ed i sentimenti di popolazioni che subiscono sulla loro pelle le conseguenze delPinquinamento e della progressiva, e fino ad ora inarrestabile, degradazione dell’ambiente.
Su questo giudizio abbiamo avuto una opinione divergente da parte del Governo, o quanto meno riteniamo che non vi sia, nella replica che ieri ha pronunziato l’onorevole fasino, sufficiente consapevolezza della gra- 'dtà estrema della situazione nelle aree che sono state oggetto delle indagini da parte della sesta Commissione.
Da qui le ragioni fondamentali del profondo dissenso rispetto alle dichiarazioni che sono state rese ieri. L ’emergere di questa di- 'rergenza, onorevole Lo Giudice, ha fatto cadere — come è logico — i presupposti per
iniziativa unitaria ed ha vanificato gli sforzi che erano stati compiuti per giungervi. ■ ■
Non credo che sia il caso di tornare su ®tti noti e sui quali altri colleghi hanno ^piamente parlato; essi rappresentano gli Wtimi episodi di una lunga catena che ha costellato di vittime del lavoro il processo c* industrializzazione in Sicilia. E ’ bene ricordarle Certe cifre. Solo a Siracusa, in . anni, vi sono stati centinaia di morti; ‘Oriti e gli infortunati si contano a migliaia;
^^soconti, f . 419
è stato pagato un tributo indicibile di sangue e di sofferenze.
L ’inquinamento e la degradazione dell’ ambiente non sono invenzioni di giornali a caccia di notizie eclatanti; no, sono fatti. E adesso la misura è colma! Né i lavoratori, né la opinione pubblica, né le forze sóciali e sindacali sono disposti a tollerare l ’attuale stato di cose, con le conseguenze ed i pericoli che ne derivano per la vita e la salute della gente.
Sia ben chiaro, anche noi ribadiamo con forza che quel patrimonio che è stato creato in Sicilia, queU’industrializzazione, pur con
■ le sue storture, va difeso e potenziato; ma diciamo anche che, perché tutto ciò sia possibile, tutte le aziende devono essere ricondotte alla logica dellà moderna società industriale. Questa è la condizione preliminare. Con ciò noi diciamo che deve essere ribaltata la logica che le imprese portano avanti in Sicilia.
Noi, per essere più chiari, non accettiamo più — non lo abbiamo mai accettato — che le legittime preoccupazioni deU’opinione pubblica sullo stato dell’inquinamento vengano liquidate come allarmismo né siamo disposti a definire come psicosi quegli atteggiamenti delle popolazioni che sono ostili all’attuale stato dei fatti.
Sono invece le aziende che devono dar conto e devono rientrare nella logica di una moderna società industriale. Certo, onorevole Fasino, sappiamo bene che parliamo di fabbriche chimiche, per le quali vi sono e vi saranno sempre dei problemi; ma" un paese civile è tale se non si rassegna a questa realtà e se di fronte a fatti tanto drammatici è capace di organizzare la società e se dà alla società gli strumenti per fronteggiare certe storture.
Questi strumenti non ci sono e quelli che la legge nazionale e regionale prevedono non sono stati attivati con solerzia sufficiente. Il Governo, in una società moderna e civile, deve fare la sua parte e deve farla fino in fondo: e cosi non è avvenuto, qualsiasi cosa si voglia dire. Una società niòdérna, civile ed avanzata è tale anche se gli industriali collaborano e sono chiamati con energia a fare il loro dovere.
Quindi, non può essere accettata ima logica fondata sulla inconciliabilità tra salute é occupazione, è non solo per l ’ossequio.
(500)
R esoco n ti P ar la m en ta r i 3050 A ssem b lea R eg io n a le Siciliana
V ili Legislatura CCCLXXVI SEDUTA 6 Dicembre 1979
per il rispetto della personalità umana e degli uomini, ma perché l ’accettazione di una logica diversa porterebbe airimmobilismo, all’ accettazione di un disegno che punta alla progressiva smobilitazione ed emarginazione dei centri e dei poli chimici siciliani. La lotta per la salute fuori e dentro la fabbrica è lotta per gli investimenti, per le riconversioni, per la ristrutturazione degli impianti; questa battaglia deve essere vinta per impedire il declino degli impianti chimici siciliani.
La cura degli impianti comincia dalla manutenzione; non ritengo che devono essere ripetute le testimonianze che sono qui state portate, in particolare dal collega Grande, ma non vi è dubbio che resistenza di particolari criteri direttivi aziendali nella effettuazione della manutenzione mettono in pericolo gli impianti stessi e la loro sussistenza.
Siamo quindi estremamente preoccupati. Come potranno resistere questi impianti e gli uomini stessi all’enorme tensione e logorio che questi indirizzi impongono? Da qui la validità di una battaglia che il sindacato sta conducendo oggi e che vede in un’unica ottica i problemi delLambiente, della salute, della manutenzione, della occupazione, congiuntamente a quelli del risanamento e della riconversione e alla battaglia per gli investimenti e per un ulteriore sviluppo della chimica in Sicilia.
Ora, questo è il punto politico. Come si spiega in questo confronto che il sindacato, grande parte della classe operaia siciliana, intere popolazioni sono impegnate a condurre, appunto per salvaguardare e pilotare, uno sviluppo diverso della chimica in Sicilia? Ecco un altro elemento che non è apparso chiaro da questo dibattito ed è quindi un elemento di dissenso rispetto all’intervento dell’Assessore Fasino.
Un’altra ragione per cui non condividiamo certi silenzi nelle dichiarazioni del Governo: nei confronti della battaglia per gli investimenti come si atteggia? Quali saranno le prese di posizione attraverso cui il Governo della Regione getterà in campo tutti i suoi poteri e tutta la sua forza politica per far si che l ’Anic e la Montedison si decidano a fare una scelta di campo e ad impegnarsi in quei colossali investimenti che sono necessari perché i poli chimici siciliani
continuino ad assolvere un ruolo nazionale ed internazionale?
E nello stesso tempo: come la Regione si impegna perché si aw ii (certo con gradualità) nell’Isola questo processo di sviluppo per la chimica fine? Anche in questo caso non condividiamo lo scetticismo che ha caratterizzato l ’intervento dell’onorevole Fasino sull’argomento per cui si chiedeva dove esistesse la chimica fine in Italia. Non possiamo fronteggiare questo problema con questo stato d’animo di rassegnazione e con questo tipo di impostazione politica.
La chimica in Sicilia può avere un destino soltanto se adesso ed in questo momento avviamo un processo di riconversione, di potenziamento verso la chimica fine e verso il superamento della concezione che ha presieduto alFinstallazione della chimica in Sicilia (gli impianti di base eccetera).
Poiché si fa un discorso di memoria storica, bisogna ricordare che storicamente la classe operaia, il movimento sindacale e i! Partito comunista (che è stato grande parte di questo movimento) non hanno mai accettato questo tipo di sviluppo nel Meridione ed hanno sempre accentuato una battaglia per la chimica fine e per un’industria diffusa. La considerazione che questa linea non è passata non significa che da questa battaglia noi dobbiamo retrocedere e che bisogna ri- nunziarvi.
E’ questo il momento per rendere questa lotta più diffusa, più incisiva e per gettare in campo tutto il peso politico che la Regione siciliana ha.
FEDE. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
FEDE. Signor Presidènte, onorevoli col- leghi, intervengo per dichiarazioni di voto sull’emendamento firmato dagli onorevoli Lo Giudice, Mazzaglia, Saso e Pullara. Noi 0 dichiariamo contrari ad esso.
Basterebbe soltanto ricordare ciò che e avvenuto durante questo dibattito; non sarebbe neppure necessario entrare nel rito deH’emendamento per giudicare nega®' vamente il suo significato politico e il tivo per cui si è giunti, dopo varie sospe '" sioni e dopo una gestazione laboriosa, un tentativo di compromesso politico
Hesoconti Parlam entari 3051 A ssem b lea R eg ion a le S iciliana
V ili L egislatura C C C L X X V I SED UTA 6 D icem bre 1979
diante questa lunga disposizione sostitutiva della parte espositiva.
Al di là di alcune parti deiremendaniento, che per la loro genericità ed ovvietà non hanno alcun senso e rilievo politico, per cui possono essere accettate come fatto di ordinaria amministrazione, il dato politico fondamentale che emerge da questa disposizione sostitutiva e che ci induce ad esprimere un voto negativo, risulta dal significato formale dello stesso emendamento presentato. Infatti rappresenta il tentativo di sostituzione di quel famoso ordine del giorno di compromesso, che non è venuto fuori dai molti incontri o dai molti scontri; in un certo senso si cerca di offrire la piattaforma per una convergenza, la qualcosa non ci consente di esaminare e di valutare 1’ emendamento neppure nella sua parte sostanziale, che d'altronde neppure esiste.
Non bisogna dimenticare che neanche nella mozione comunista si fa molto cenno alle organizzazioni sindacali che a mio avviso, onorevole Tusa, hanno invece delle grosse responsabilità, non tanto sul piano storico cjuanto su cjuello delle scelte odierne, perché la contemporanea difesa deH’occu- pazione e della salute in alcuni momenti per le organizzazioni sindacali era possibile fare attraverso una seria politica e un condizionamento nei confronti di molti governi che pretendevano di imporre la riconversione industriale in modo essenzialmente estemporaneo e attraverso una normativa che favorisca gli impianti del nord. Inatti proprio le organizzazioni sindacali hanno accettato un livellamento tra le due parti del nostro Paese, senza tener conto che per il sud, e per la Sicilia in particolare, il Sfosso problema del trasferimento delle uni- Jà lavorative verso altri tipi di insediamenti ®dustriali andava rivendicato proprio in sede Sindacale e non attraverso raccettazione, come è avvenuto alcuni anni fa, di clausole contrattuali (che specialmente la Cgil e imposto) S'Ugli insediamenti industriali
delle grandi aziende del nord neU’Italia me- f'aionale.
un certo senso abbiamo apprezzato che olla mozione comunista questo argomento
® stato evitato, mentre neiremendamento esentato. dai democristiani, forse per ten-
di far convergere il gruppo comunista 1® proprie richieste, viene sottolineata
questa battaglia delle organizzazioni sindacali. A mio avviso, invece, tale battaglia rappi esenta quanto meno un fatto discutibile se non proprio negativo. E ’ questo un tentativo per offrire quella piattaforma di compromesso che il gruppo comunista dovrebbe accettare. ^
Inoltre è molto annacquato neU’emenda- mento il riferimento alla programmazione; se ne parla come di un fatto episodico ed inoltre si fa riferimento al Comitato regionale dell’ambiente come se fosse un organismo che ha lavorato. Bisogna sottolineare che non si contesta l ’onorevole Fasino — come abbiamo ribadito tutti e non credo che ci sia ancora bisogno di ripeterlo — , ma il metodo che ha usato lo stesso Assessore nel difendere la politica ecologica della Regione, dal momento che non si vogliono neppure contestare le grosse responsabilità esistenti sul piano nazionale e su quello delle strutture esterne alla Regione siciliana.
Quindi non sono venute fuori né dal fantomatico ordine del giorno né dall’emenda- mento sostitutivo di esso né dalla stessa mozione comunista l ’analisi e la denuncia di tutto 1 apparato esterno alla Regione siciliana e quindi del sistema di carattere burocratico esistente nel nostro Paese che non ci permette di stabilire il motivo per cui soltanto dopo due anni si è insediato il Comitato regionale per l’ambiente. Se tutte le volte che ritardi del genere si verificano, dovessimo sostenere che non c’è nulla da fare, non faremmo un discorso critico, provocando il conseguente ripiegamento della Regione su se stessa senza la possibilità di stabilire le responsabilità di quanti hanno addirit- tui’a violato l ’autonomia della Regione siciliana.
Per questi motivi l ’emendamento presentato rappresenta soprattutto il tentativo politico della ricerca di una piattaforma ancora una volta occasionale (però quando le occasioni si ripetono diventa un sistema). Quindi assistiamo al tentativo di porre su un piano di compromesso anche discussioni su situazioni di emergenza e ciò fa sorgere il sospetto che da cjuesti episodi dì carattere particolare si voglia arrivare ad un nuovo ilancio del compromesso storico.
Pertanto, per il significato che assume 1’ emendamento sul piano sostanziale e formale e per l ’impazienza di concludere, ono-
R esoco n ti P ar la m en ta r i 3052 A ssem b lea R eg io n a le Siciliana
V i l i L egislatura C C C L X X V I SED U TA 6 D icem br e 1979
revole Sciangula, in qualunque modo questo dibattito che si va facendo invece sempre più serio, come testimoniano alcuni interventi approfonditi in sede di dichiarazioni di voto, riteniamo che l ’emendamento in discussione vada respinto.
Inoltre chiediamo, indipendentemente dalle decisioni di stasera e sfalsando magari il calendario dei lavori, di svolgere un dibattito più approfondito senza limiti di tempo perché il problema deirinquinamento, della difesa dell’ambiente e dello sviluppo sociale della nostra Regione deve essere affrontato, onorevole Sciangula, in modo più serio.
MAZZAGLIA. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
MAZZAGLIA. Onorevole Presidente, onorevoli colleghi, il gruppo parlamentare socialista ritiene che il dibattito che si sta svolgendo sui problemi dell’ambiente sia estremamente interessante e importante, anche perché da esso ci attendiamo una presa di coscienza collettiva capace di affrontare, nella loro complessità, i problemi del nostro territorio e del nostro sviluppo.
Abbiamo sostenuto che la situazione ecologica del nostro ambiente, la difesa della salute dei nostri cittadini, lo sviluppo della nostra società isolana hanno bisogno di una riflessione collettiva, fatta con uihiltà, in modo da impegnare ogni nostra energia per affrontare le questioni sul tappeto; questioni che certamente non si risolvono ricercando particolari responsabilità, bensì tramite una mutata coscienza collettiva della nostra popolazione in tutte le sue fasce sociali e in tutte le sue componenti politico-sindacali, sociali e culturali. In questo quadro abbiamo ritenuto di svolgere il nostro ruolo e di sviluppare la nostra azione affinché su un problema di cosi grande importanza non vi fossero diversificazioni o differenziazioni tra le forze democratiche di questa Assemblea.
In questo quadro ritengo, a nome del gruppo socialista, di confermare che siamo comdnti assertori del fatto che la nuova realtà comporta per tutti l’accettazione di un nuovo tipo di sviluppo della nostra società. Non si tratta di stabilire se abbiamo indovinato o sbagliato; certamente è man
cata una programmazione capace di risolvere in termini diversi il problema in questione.
Tutti nel passato ritenevamo che quel tipo di industrializzazione fosse propedeutico ad uno sviluppo diffuso; in realtà abbiamo visto come non abbia dato l’occupazione sperata ed, invece, ha messo in pericolo la salute dei cittadini, al punto che esisteva una convinzione comune secondo cui la salute era in contrapposizione alla occupazione.
Oggi questo concetto viene profondamente modificato; questa realtà è capita a tutti i livelli. Avvertiamo una particolare esigenza. Non si tratta di ritornare all’agricoltura, bensì di impostare uno sviluppo in cui la salute non sia in alternativa all’occupazione. L’emendamento che abbiamo presentato col collega Lo Giudice e con gli altri presidenti dei gruppi della maggioranza tende ad affrontare e risolvere questo problema.
Avremmo voluto che insieme tutte le forze democratiche presentassero un documento comune. Tuttavia ciò non è stato possìbile e quindi ci siamo posti il problema di riprendere tutti i temi sui quali avevamo concordato e che debbono costituire non solo un-impegno per i Governi, nazionale e regionale, e per gli enti locali, ma anche per tutte le forze politiche e sindacali al fine di impedire un certo tipo di sviluppo che purtroppo abbiamo già conosciuto.
Solleviamo il problema degli enti locali. Essi si dovranno fare carico di affrontare e risolvere alcune questioni in materia di controllo dell’ambiente.
Tuttavia gli Enti locali dovranno essere ristrutturati e posti in condizione di potere operare. Un comune, affermavo ieri sera, capace di rilasciare certificati non può essere idoneo ad affrontare, gestire e risolvere i problemi del territorio e deH’anT biente.
E’ per (Questo motivo che riteniamo che in un quadro di programmazione si debba procedere ad un ampio decentramento. Sì debbono creare nuove condizioni strutturali per l ’ambiente regionale, però al contempo bj' sogna sviluppare capacità professionali n interno degli enti locali per poter gestir® questa problematica.
Abbiamo voluto presentare, non dispO' nendo di un documento specifico, de| emendamenti alla mozione dei colleghi
R esoconti P ar lam en tari
Vili L egislatura
— 3053
CCCLXXVI SEDUTA
A ssem b lea R eg io n a le S ic ilian a
6 Dicembre 1979
gruppo comunista, riproponendo, per quanto possibile, tutti i problemi oggetto del nostro dibattito che hanno trovato un largo impegno da parte delle forze politiche.
Certo, non si poteva accettare un metodo (e ci dispiace, anche se la decisione è stata presa aU’unanimità da parte della sesta Commissione) che comportava la condanna della politica del Governo, mentre sappiamo che i problemi sono più vasti. Per questo motivo, quindi, non si può fare una critica al Governo almeno in questo senso, in quanto si tratta di un momento che richiede umiltà da parte di tutti per affrontare questi gravi problemi che hanno bisogno di un grande impegno culturale e politico.
Poniamo questa nuova esigenza della quale siamo profondamente convinti. Il processo di sviluppo in Sicilia non deve vedere posti in alternativa i problemi della salute con quelli, dell’occupazione.
In tale quadro credo che il dibattito che abbiamo svolto in questi giorni all’Assemblea regionale siciliana e quello che si è aerato fra le forze sindacali e sociali con i convegni di Catania e di Palermo (quest’ultimo si è concluso oggi) confermano questo nostro impegno a voler vivere in modo più civile. Questa tutela, da una parte dell’ambiente e della salute dei cittadini e da un’altra parte dell’occupazione di tutta la nostra popolazione attiva, noi abbiamo voluto prevedere nei nostri emendamenti.
FASINO, Assessore al territorio ed a ll’ ambiente. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
FASINO, Assessore al territorio ed a ll’ ambiente. Onorevole Presidente, intervengo soltanto per dichiarare Tadesione del Governo agli emendamenti presentati alla montone sottoscritta dai colleghi comunisti e di conseguenza Tadesione a quelle parti del 'Medesimo documento non modificate dagli stessi emendamenti dei colleghì della maggioranza.
A questa adesione mi permetto, altresi, di Aggiungere — e spero valga a dimostrare quanta distanza ci sia tra le valutazioni che dui mio intervento sono state date in questa uila e . la reale portata delle mie dichia-
Jationi ^ che condivido la conclusione che uovo registrata nel testo che mi è stato forbito dall’Assemblea.
Vorrei, infine,- aggiungere che sono d’accordo con l’onorevole Cagnes quando sostiene, alla fine del suo intervento, che « occorre avere un senso di maggiore percezione della drammaticità incombente in questi settori sotto il profilo della situazione ambientale e che occorre il concorso tutti perché questo problema sia decisamente spinto in avanti ».
Noi siamo fermamente convinti che con la silenziosa tenacia e con una operatività continua, frutto non di situazioni acute ma della consapevolezza che il problema in esame non può essere né trascurato, né trattato con superficialità, otterremo dei risultati.
Credo che, certamente, anche voi (ovviamente anche con le critiche) ci sosterrete e ci sospingerete in questa opera —■ altro che non sottolineare! — che non è soltanto politica, o largamente sociale, ma che riguarda la vita ed il futuro dei nostri figli e delle prossime generazioni. Credo che valga questa conclusione per eliminare molte confusioni.
PRESIDENTE. A norma dell’ articolo 158 bis del Regolamento, pongo in votazione Tinciso della mozione ninnerò 129, che T emendamento dell’onorevole Lo Giudice ed altri tende a sostituire.
MOTTA. Chiedo che su questa parte della mozione si proceda mediante votazione per scrutinio segreto.
Votazione per scrutinio se^eto.
PRESIDENTE. Essendo la richiesta dell’ onorevole Motta appoggiata a termini di Regolamento, si procede alla votazione per Scrutinio segreto della parte motiva della mozione numero 129.
Chiarisco il significato del voto: pallina bianca nelTurna bianca, favorevole alla parte motiva della mozione numero 129; pallina nera nelTurna bianca, contrario.
Prego il deputato segretario di fare l ’appello.
MESSINA, segretario ff., fa l’appello.
Prendono parte alla votazione: Aleppo,Amata, Ammavuta, Barcellona, Bua, Cagnes, Cangiatosi, Careri, Capitummino, Carff, Ches- sari. Cicero, Culicchia, D’Acquisto, D’Alia,
R esoco n ti P ar lam en tar i — 3054 A ssem b lea R eg io n a le Siciliana ^
V ili L egislatura C C C L X X V I SED U TA 6 D icem br e 1979
Fasino, Fede, Fiorino, Gentile, Germanà, Grande, Grillo, Grillo Morassutti, Gueli, loco- lano, Lamicela, Laudani, Leanza, Lo Giudice, Lucenti, Mantiene, Marconi, Mattarella, Maz- zaglia, Mazzara, Messane, Messina, Motta, Muratore, Natoli, Ojeni, Ordile, Parisi, Piccione, Pino, Pizzo, Piacenti, Plumari, Pullara, Posano, Rosso, Sardo Infìrri, Scian- gula, Tricoli, Trincanato, Tusa, Virga, Viz- zini, Zappalà.
Sono in congedo: Nicita, Nicoletti, Ravidà, Sardo, Traina, Montanti, Giuliano, Ficarra, Toscano, Taormina.
PRESIDENTE. Dichiaro chiusa la votazione.
Prego il deputato segretario di procedere alla numerazione dei voti.
{Il deputato segretario num era i voti)
Risultato della votazione.
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione;
P r e s e n t i ........................................... 59A ste n u to ..............................................1Votanti ........................... ' . . 58Maggioranza ................................ 30Voti favorevoli . . . . . . 28Voti c o n t r a r i ................................ 30
{L’Assem blea non approva)
Pongo in votazione l’emendamento dell’ onorevole Lo Giudice ed altri sostitutivo della parte motiva della mozione nmnero 129.
Chi è favorevole si alzi; ehi è contrario resti seduto.
(E’ approvato)
A norma dell’articolo 158 bis del Regolamento, pongo in votazione il secondo comma della parte dispositiva della mozione numero 129, che Femendamento dell’onorevole Lo Giudice ed altri tende a sostituire.
Chi è favorevole resti seduto; chi è contrario si alzi.
{Non è approvato)
onorevole Lo Giudice sostitutivo del secondo comma della parte dispositiva della mozione numero 129.
Chi è favorevole si alzi; chi è contrario resti seduto.
(E’ approvato)
Pongo in votazione l ’eihehdamento dell’
A norma deU’articolo 158 bis del Regola-; mento, pongo in votazione il terzo comma [ della parte dispositiva della mozione nume-i ro 129, che l ’emendamento dell’onorevole' Lo Giudice ed altri tende a sopprimere.
Chi è favorevole si alzi; chi è contrario resti seduto.
{Non è approvato)
Pongo in votazione l ’emendamento dell’ onorevole Laudani ed altri aggiuntivo alla penultima interlinea.
Chi è favorevole resti seduto; chi è contrario si alzi.
{Non è approvato)
Si passa all’esame degli emendamenti dell’! onorevole Laudani ed altri e dell’onorevole [ Lo Giudice ed altri aggiuntivi all’ultima interlinea.
LO GIUDICE. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
LO GIUDICE. Signor Presidente, non so se coincidono i testi; tuttavia, essendo il medesimo lo spirito, ritiriamo il nostro eméii- demento.
PRESIDENTE. L’Assemblea ne prende atto.
Pongo in votazione Temendamento deli onorevole Laudani ed altri aggiuntivo al ultima interlinea.
Chi è favorevole resti seduto; chi è e®’ trario si alzi.
(E’ approvato)
129Pongo ih votazione la mozione numero nel testo risultante. ^
Chi è favorevole resti seduto; chi è co» trario si alzi. ,
(E' approvata)
Resoconti P ar la m en ta r i
i l l l L eg isìa tu ea
3055 —
C eC LX X V I SED U TA
A ssem b lea R eg io n a le S ic ilian a
6 D icem bre 1979
Sull’ordine dei lavori.
PRESIDENTE. Onorevoli colleghi, proporrei di proseguire i lavori con il punto undicesimo dell’ordine del giorno, cioè la rotazione finale dei disegni di legge. Successivamente penserei di trattare i pimti settimo, ottavo, nono, decimo, riguardanti pure elezioni, ed infine passerei al punto quarto deirordine del gorno, rinviando alla seduta antimeridiana di lunedi 17 dicembre 1979 gli altri argomenti, cioè lo svolgimento della mozione numero 128, il seguito dello svolgimento di interpellanze relativo alla rubrica « Sanità » e l ’esame delle interpellanze numeri 441, 448 e 452.
Non sorgendo osservazioni, cosi rimane stabilito.
Sardo Infirri, Scìangula, Tricoli, Trincanato, Tusa, Virga, Vizzini, Zappalà.
Sono in congedo: Nicita, Nicoletti, Ravidà, Sardo, Traina, Montanti, Giuliano, Ficarra, Toscano, Taormina.
Presidenza del Vice Presidente D’ALIA
PRESIDENTE. Dichiaro chiusa la votazione.
Prego il deputato segretario di procedere al computo dei voti.
(Il deputato segretario procede al computo dei voti)
Votazióne finale di disegni di legge.
PRESIDENTE. Si passa al punto undicesimo delTordine del giorno: Votazione finale di disegni di legge.
Votazione per appèllo nominale del disegno di legge: « Concessione di un assegno ai familiari superstiti degli operai forestali Poma Mario, Zichichi Andrea, Guitta Salvatore e Catalano Fortunato» (637 - 646/A).
PRESIDENTE. Si procede alla votazione ,“&r appello nominale del disegno di legge: ‘Concessione di un assegno ài familiari superstiti degli operai forestali Poma Mario, Zichichi Andrea, Guitta Salvatore e Cata- aio Fortunato » (637 - 646/A).Chiarisco il significato del voto: si, favo
revole al disegno di legge; no, contrario.
Ma r t in o , segretario, fa l ’appello.
Rispondono si: Aleppo, Amata, Ammamita, ircellona. Bua, Cagnes, Cangialosi, Capi-
J®iinino, Careri, Garfi, Chessari, Cicero, Nicchia, D’Acquisto, D’Alia, Rasino, Fede, 'orino. Gentile, Germanà, Grande, Grillo, "eli, Lamicela, Laudani, Leanza, Lo Giu- "e, Mantione, Marconi, Mazzaglia, Maz-
Messana, Messina, Motta, Muratore, Na- 3 Ojeni, Ordile, Parisi, Piccione, Pino, ' o. Piacenti, Plumari, Pullara, Rosano,
Risultato della votazione.
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione per appello nominale:
Presenti e v o tan ti...........................54Maggioranza..................................... 28Hanno risposto s i ...........................54
(L ’Assem blea approva)
Votazione per appello nominale del disegno di legge: « Interventi finanziari in favore dell’Istituto superiore intemazionale di scienze criminali (Isisc) con sede in Siracusa » (512/A).
PRESIDENTE. Si procede alla votazione per appello nominale del disegno di legge: « Interventi finanziari in favore dell’Istituto superiore internazionale di scienze criminali (Isisc) con sede in Siracusa » (512/A).
Chiarisco il significato del voto: si, favorevole al disegno di legge; no, contrario.
MARTINO, segretario, fa l ’appello.
Rispondono si: Aleppo, Amata, Ammavuta, Barcellona, Bua, Cagnes, Cangialosi, Capi- tummino, Careri, Carfl, Chessari, Cicero, Cu- licchia, D’Acquisto, D’Alia, Rasino, Fede, Fiorino, Gentile, Germanà, Grande, Grillo, Gue- li, Lamicela, Laudani, Leanza, Lo Giudice, Lucenti, Mantione, Marconi, Mazzaglia, Mazzata, Messana, Messina, Motta, Muratore,
R esoco n ti P a r la m en ta n — 3056 — A ssem b lea R eg io n a le Siciliana
V ili L egislatura CCCLXXVI SEDUTA 6 Dicembre 1979
Ojeni, Ordile, Parisi, Piccione, Pino, Pizzo, Piacenti, Plumari, Pullara, Posano, Sardo Infirri, Sciangula, Tricoli, Trincanato, Tusa, Virga, Vizzini, Zappalà.
Sono in congedo: Nicita, Nicoletti, Ravidà, Sardo, Traina, Montanti, Giuliano, Ficarra, Toscano, Taormina.
PRESIDENTE. Dichiaro chiusa la votazione.
Prego il deputato segretario di procedere al computo dei voti.
[Il deputato segretario procede al computo dei voti)
Risultato della votazione.
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione per appello nominale:
Presenti e v o tan ti...........................54Maggioranza......................................28Hanno risposto s i ...........................54
{L ’Assem blea approva).
Votazione per appello nominale del disegno di legge: « Modifica della legge regionale 21 febbraio 1977, n. 3, concernente l’applicazione dei contratti collettivi di lavoro nei confronti degli operai avventizi dipendenti dai consorzi di bonifica » (679/A).
PRESIDENTE. Si procede alla votazione per appello nominale del disegno di legge:« Modifica della legge regionale 21 febbbraio 1977, numero 3, concernente l’applicazione dei contratti collettivi di lavoro nei confronti degli operai avventizi dipendenti dai consorzi di bonifica » (679/A).
Chiarisco il significato del voto: si, favorevole al disegno di legge; no, contrario.
MARTINO, segretario, fa l ’appello.
Rispondono si: Aleppo, Amata, Ammavuta, Barcellona, Bua, Cagnes, Cangialosi, Capì- tummino, Careri, CarfI; Chessari, Cicero, Cu- licchia, D’Acquisto, D’Alia, Fasino, Fede, Fiorino, Gentile, Germanà, Grande, Grillo, Gueli, Lamicela, Laudani, Leanza, Lo Giu
dice, Lucenti, Mantiene, Marconi, Mattarella, Mazzaglia, Mazzara, Messana, Messina, Motta, Muratore, Ojeni, Ordile, Parisi, Piccione, Pino, Pizzo, Piacenti, Plumari, Pullara, Rosane, Sardo Infirri, Tricoli, Trincanato, Tusa, Virga, Vizzini, Zappalà.
Sono- in congedo: Nicita, Nicoletti, Ravidà, Sardo, Traina, Montanti, Giuliano, Ficarra, Toscano, Taormina.
PRESIDENTE. Dichiaro chiusa la votazione.
Prego il deputato segretario di procedere al computo dei voti.(R deputato segretario procede al computo
dei voti)
Risultato della votazione.
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della J votazione per appello nominale:
Presenti e v o tan ti...........................54Maggioranza......................................28Hanno risposto s i ...........................54
{L ’A ssem blea approva) 1
Votazione per appello nominale del disegno di ij legge: « Provvedimenti in favore dell’Azienda j. asfalti siciliani» (667/A). S
PRESIDENTE. Si procede alla votazione | per appello nominale del disegno di leggs' 0 « Provvedimenti in favore dell’Azienda asfai'f< ti siciliani» (667/A). i-'
Chiarisco il significato del voto: si, favo- i revole al disegno di legge; no, contrario. |
MARTINO, segretario, fa l ’appello. |
Rispondono si: Aleppo, Amata, Ammavuif>| Barcellona, Bua, Cagnes, Cangialosi, Cspi' s tummino, Careri, Carfi, Chessari, Cicero, Cu-1 licchia, D’Acquisto, D’Alià, Fasino, Ficarra | Fiorino, Gentile, Grande, Grillo, Gueli, | micela. Laudani, Leanza, Lo Giudice, | centi, Mantione, Marconi, Mattarella, M zaglia, Mazzara, Messana, Messina, ’Muratore, Ojeni, Ordile, Parisi,Pino, Pizzo, Piacenti, Plumari, Pullara,
Resoconti Parlam entari 3057 — A ssem blea R egionale Siciliana
6 D icem bre 1979
sano, Sardo Infirri, Sciangula, Trincanato, Tusa, Vizzini, Zappalà.
Si astm gono: Fede, Tricoli, Virga.
Sono in congedo: Nicita, Nicoletti, Havidà, Sardo, Traina, Montanti, Giuliano, Ficarra, Toscano, Taormina.
Presidenza del Presidente RUSSO
PRESIDENTE. Dichiaro chiusa la votazione.
Prego il deputato segretario di procedere al computo dei voti.
[Il deputato segretario procede al computo dei voti)
Risultato della votazione.
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione per appello nominale:
P r e s e n t i ...................... . . 55Astenuti . . 3Votanti . . . . 52Maggioranza...................... . . . 27Hanno risposto si . . . . . 52
{h ’Assem blea approva)
Rinvio della elezione di tre candidati della Regione siciliana a membri del Consiglio di amministrazione della società concessionaria del servizio radiotelevisivo.
PRESIDENTE. Si passa al settimo punto tórordine del giorno: Elezione di tre candidati della Regione; siciliana a membri del Consiglio di Amministrazione della società < onoessionaria del servizio radiotelevisivo.
MAZZAGLIA. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
Ma z z a GLIA. Onorevole Presidente, in- firvengo sull’ordine dei lavori, yolevo porre resigenza di rinviare le vo- 2ìoni iscritte alTordine del giorno per con- Mire alla Cormnissione sanità di riunirsi NUanto deve definire il disegno di legge
sulle unità sanitarie sul quale già siamo molto in ritardo.
PRESIDENTE. Lei chiede il rinvio di questo punto o di tutti i punti riguardanti le votazioni?
MAZZAGLIA. Di questi punti relativi alle votazioni perché presumibilmente occuperanno un po’ di tempo e la commissione sanità potrebbe non avere il tempo di riunirsi.
VIZZINI. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
VIZZINL Signor Presidente, si tratta intanto di pronunciarsi contro una proposta che non ha nessun fondamento perché abbiamo deciso insieme nella conferenza dei capi gruppo di non. svolgere sedute per la settimana prossima. Non riesco quindi a capire che cosa aggiungerebbe quest’ora in più ai nove giorni di cui potrebbe disporre la commissione sanità. Inoltre si tratta di votazioni che comunque dovremo effettuare, per comune accordo, entro il 19 dicembre, prima dell’interruzione dei lavori dell’Aula.
Sono quindi, se possibile, del parere di lavorare per un po’ di tempo, perché mi accorgo che c’è stanchezza da molti lati in quanto siamo impegnati tutti da molte ore.
Altrimenti si può interrompere la seduta. Ma è una cosa del tutto diversa da quella prospettata dall’onorevole Mazzaglia. Se è questa la ragione, evidentemente non ho niente da obiettare.
MAZZAGLIA. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
MAZZAGLIA. Onorevole Presidente, la richiesta di rinvio non aveva nessun risvolto tranne l ’esigenza avvertita oggi dalla Commissione sanità, per le difficoltà che si manifestavano in quella sede, di consentire una riunione della stessa per questa sera in modo da potere arrivare ad esitare il disegno di lòggt, ^
Poiché si è data un’interpretazione diversa della mia proposta, la ritiro e quindi possiamo continuare l ’esame di tutti gli argomenti alUordine del giorno.
^ esocou ti, f . 420 (500)
R esoco n ti P ar la m en ta r i 3058 — A ssem b lea R eg io n a le Siciliana S
V ili L egislatura CCCLXXVI SEDUTA 6 D icembre 1979
PRESIDENTE. Onorevole Mazzaglia, non ho nessuna difficoltà ad accettare anche una proposta di rinvio da parte del suo gruppo.
Mi pare però che, dovendo effettuare numerose votazioni in questo periodo, possiamo benissimo rinviare ad un’altra seduta levotazioni inserite neU’ordine del giorno diquesta sera.
Tuttavia le vorrei ricordare che quando è in corso una seduta d’Aula non è possibile effettuare sedute di Commissione.
Non sorgendo osservazioni, l ’« Elezione ditre candidati della Regione siciliana a membri del Consiglio di amministrazione della società concessionaria del servizio radiotelevisivo », di cui al punto VII dell’ordine del giorno; l ’« Elezione di due componenti della Commissione provinciale di controllo di En- na », di cui al punto V ili; l ’« Elezione di quattro componenti della consulta regionale femminile », di cui al punto IX; T« Elezione di tre membri del Comitato dei rappresentanti delle Regioni meridionali », di cui al punto X, assieme all’elezione dei nove membri della Commissione provinciale di controllo di Agrigento saranno effettuate nella seduta pomeridiana del 17 dicembre 1979.
Discussione del disegno di legge: « Approvazione del bilancio dell’Istituto regionale per il credito alle cooperative (Ircac) per l’esercizio finanziario 1977 » (661/A).
PRESIDENTE. Si passa al punto quarto deU’ordine del giorno: Discussione di disegni di legge.
Si inizia dal disegno di legge: « Approvazione del bilancio dell’Istituto regionale per il credito alle cooperative (Ircac) per l ’esercizio finanziario 1977 » (661/A), posto al numero 1.
Dichiaro aperta la discussione generale.Ha facoltà di parlare il relatore onorevole
Mazzaglia.
MAZZAGLIA, relatore. Signor Presidente, onorevoli colleghi, il disegno di legge approvativo del bilancio consuntivo dell’Ircac per l ’esercizio finanziario 1977 peirviene all’esame delTAssemblea in forza deU’articolo 43, secondo comma, della legge regionale 18 luglio 1974, numero 22, e giova effettuare una prima rilevazione puntualizzando che,
come per gli anni passati, l ’Istituto ha ottemperato nei termini consentiti ai suoi obblighi di legge, presentando un documento contabile chiaro e completo sotto il profilo della tecnica e dei contenuti, corredato di tutti gli elaborati occorrenti per una visione globale della ormai notevolissima sfera operativa dell’Ente.
Dai dati esposti in bilancio ritengo debbano evidenziarsi i seguenti punti:
1) Le operazioni di credito di esercizio ed a medio termine, deliberate e perfezionate nel 1977, hanno raggiunto l ’importo di lire 3.058.932.194, mentre il saldo totale delle operazioni in essere, deliberate al 31 dicembre 1977, ammonta a complessive lire 5.802.608.654. Restano infine da perfezionare operazioni già deliberate nel corso del 1977 per complessive lire 1.725.504.199.
Ciò significa che si è raggiunta nel corso dell’esercizio 1977 la totale utilizzazione della disponibilità del fondo di rotazione ordinario (lire 8.500 milioni) ed una notevole quota della domanda di credito agevolato non ha potuto trovare soddisfacimento. Un' altra rilevante fascia di operatori, perciò, ha dovuto rimandare Tawio di iniziative anche valide a tempi migliori sotto il profilo della possibilità di trovare presso l ’Ircac adeguate disponibilità finanziarie.
L’insufficienza delle risorse finora assegnate aU’Ircac risulta ancora più evidente se si considera che il fondo generale di rotazione è gravato in misura appena marginale dalle partite in sofferenza (numero 14 operazioni per un totale di lire 290.916.000, riferentisi ad esercizi precedenti), peraltro sufficientemente coperte dal Fondo rischi e dal Fondo di garanzia, il che dimostra da un lato la validità economica del fenomeno cooperativistico e dall’altro l’oculatezza con cui gli organi deH’Istituto esaminano le prO' tiche di richiesta di finanziamento.
Sotto il profilo della distribuzione territoriale degli interventi, si rileva dai dati di bilancio che la maggiore incidenza attiene alle province di Palermo (2 miliardi), M®®' sina (1 miliardo circa). Trapani (650 milioni circa) e Catania (poco più di 600 milioni)-
2) In ordine alle 11 gestioni separate, rilevato che, a fronte di un’assegnazione complessiva di capitale rotante di lire 29-o0 milioni, ivi compresi 13.600 milioni destina
Resoconti P ar lam en tar i 3039 A ssem b lea R eg ion a le S icilian a
Vili Legislatura CCCLXXVI SEDUTA 6 Dicembre 1979
a scopi di garanzia e quindi sottratti aU’in- vestimento, sono stati utilizzati, dei rimanenti 15.900 milioni, complessivamente lire 9.053.145.971 in operazioni finanziarie perfezionate o in corso di perfezionamento (gli investimenti già effettuati ammontano a lire 4.367.145.971).
L’utile netto degli anzidetti fondi a gestione separata è risultato, dedotte pertanto le imposte e il contributo per spese di amministrazione dell’Istituto, pari a lire 1.699.337.088 che è stato però accantonato in un fondo per eventuali oneri futuri in attesa della risoluzione delle questioni legate all’interpretazione della legge numero 45 del 1976 e per coprire l ’eventuale versamento degli interessi maturati sui fondi depositati.
Dai dati di bilancio si evince, dunque, che le risorse disponibili nelle gestioni separate non hanno, in certi casi, trovato piena utilizzazione per effetto della discordanza, che si manifesta in taluni comparti produttivi, tra i fondi assegnati e l ’effettiva, più modesta, domanda di credito che in concreto è pervenuta dai comparti stessi.
Tale situazione avvalora l ’opportunità di un intervento legislativo della Regione (oggi concretizzato con la legge regionale numero 37 del 17 marzo 1979) volto a ridare mobilità alle risorse localizzate in modo rigido nei fondi a gestione separata, sempre naturalmente nel rispetto delle finalità istituzionali dell’Ente.
3) Un ramo dell’attività deH’Ircae che ha, nel 1977, confermato ancora una volta tutta la sua validità è quello costituito dalla concessione di contributi sugli interessi per i finanziamenti erogati dalle banche, all’uopo convenzionate, in favore delle cooperative e loro consorzi.
Nel 1976 erano stati corrisposti contributi per lire 6.716.678.423 corrispondenti a invertimenti complessivi per lire 140.571.009.664, hentre nell’anno in esame ne sono stati cor- fisposti per complessive lire 6.710.403.994 corrispondenti però a un monte inve- rtirnenti superiore in quanto pari, a lire 177.570.644.775.
Sono stati utilizzati per detti interventi, oltre ehe gli apporti regionali, sia la disponibilità formatasi ai sensi deH’articolo 46
slla legge regionale 18 luglio 1974, nu
mero 22, mediante il quale è posto in essere un sistema di auto-finanziamento con utilizzazione degli utili netti di gestione, sia la disponibilità di cui all’articolo 3 della legge regionale numero 12 del 7 febbraio 1963.
Attraverso tali operazioni di « credito indiretto » l ’Istituto raggiunge in pierib le finalità deH’articolo 3, ultimo comma, legge istitutiva, ponendo le cooperative al riparo dei pesanti oneri derivanti dalla provvista di credito sul mercato ordinario e sopperendo, in parte, alla insufficienza dei mezzi destinati alle operazioni di finanziamento diretto. E ’ significativo notare la circostanza che, del Fondo contributo interessi dell’Ircac, la Regione siciliana si serve ormai come strumento principale per il sostegno finanziario di un comparto produttivo ''— la vitivinicoltura — dal quale scaturisce una significativa porzione del prodotto interno lordo dell’Isola.
4) Gli interventi per cauzioni e fidejus- sioni, come assistenza creditizia e sussidiaria sono stati effettuati, come di consueto, sotto forma di lettere di pegno, lettere fi- dejussorie e depositi in contanti, in favore di cooperative di produzione e lavoro, al fine di consentire loro la partecipazione a gare d’appalto e di garantire l ’esecuzione dei lavori.
Il totale degli interventi nel 1977 ammonta a lire 142.939.671 con un lieve incremento rispetto al 1976, ma, mentre neU’anno precedente si era operato in favore di 66 cooperative, nel 1977 gli interventi sono stati effettuati in favore di 16 cooperative, il che, considerando i criteri proporzionali nella fissazione delle garanzie, testimonia, per contro, di una crescita delle dimensioni di tali società.
5) Il patrimonio netto delTIstituto è rimasto invariato nel fondo di dotazione (lire 100 milioni) e nella riserva legale (prevista quest’ultima nella misura del 40 per cento della dotazione patrimoniale) in conformità a quanto previsto per le aziende di credito; mentre la restante parte del patrimonio dell’Ente, coniprensiva del fondo di rotazione e di quelli relativi ai contributi per interessi sul eredito agevolato e agli interventi per cauzioni e fidejussioni, del fondo di garanzia è della riserva per rivalutazione monetaria, ascende a lire 17.094.090.574; pertanto, com-
R esoco n ti P ar la m en ta r i — 3060 A ssem b lea R eg io n a le Siciliana f
V ili L egislatura C C C L X X V I SED U TA 6 D icem br e 1979
pléssivamente, il patrimonio dell’Istituto ammonta a lire 17.254.090.574.
Immobili, mobili e macchine risultano completamente ammortizzati a tutto il 31 dicembre 1977.
6) Dal conto economico del bilancio in esame si evince che le componenti principali sono costituite dalle « spese generali di amministrazione », pari a lire 353.517.308 (dettagliatamente esposte nell’allegato numero 25) e dalle quali può rilevarsi una bassa incidenza rispetto al volume delle operazioni poste in essere; dagli « interessi attivi » pari, al lordo delle imposte, a lire 1.398.230.382 come risulta dal dettaglio esposto nell’allegato numero 2, con un netto capitalizzato pari a lire 1.147.019.310, talché la situazione di cassa al 2 gennaio 1978 porta un saldo di lire 12.843.705.716; dagli « accantonamenti », comprensivi del fondo imposte e tasse, dei fondi per Tammorta- mento mobili, immobili e macchine, del fondo liquidazione personale e di quello per eventuali oneri futuri, nel quale è stato collocato l ’importo dell’utile netto di gestione che si sarebbe dovuto destinare ad operazioni di credito indiretto secondo il dettato dello articolo 3 della legge istitutiva.
Il conto economico 1977 presenta qumdi, m smtesi, ricavi per lire 3.266.266.407 (costituiti in massima parte da interessi sui fondi depositati e dagli addebiti per imposte e per spese generali di gestione a carico delle gestioni separate) e costi per lire 3,266.266.407, costituiti per lo più dagli accantonamenti di cui si è detto.
Il conto economico viene dunque chiuso in pareggio, non potendosi determinare un utile di gestione per la nota questione (oggi peraltro risolta) dell’applicazione da dare all’articolo 3 della legge regionale numero 45 del 1976.
Con queste considerazioni, onorevoli colleghi, neìresprimere il mio apprezzamento per quésta struttura regionale altamente professionalizzata che riesce, per unanime riconoscimento, a svolgere scrupolosàmettte le attività istituzionali demandategli dal legislatore regionale, sottopongo a codésta Assemblèa il diségno di lègge concernente il bilàncio consuntivo 191'7 deiristituto régionàlé per il credito alla còOperaÉiohe (Ircac) per l’approvazione che essa certamente vorrà
darOj nell’interesse e per lo sviluppo della ; cooperazione isolana, supporto rilevante per ! il decollo dell’economia della Sicilia.
Presidenza del Vice Presidente PINO
Onorevoli colleghi, ho voluto leggere al- cuni dati di questo bilancio deU’Ircac del ! 1977 per consentire all’Assemblea di avere : un quadro dell’attività di un istituto che dà ; una giusta risposta ai problemi della coope- ? razione.
Molto spesso noi insistiamo sulla esigenza ; di una certa dimensione aziendale, che non i deve essere necessariamente a livello capi- ì talistico, ma che può invece poggiare sulla ; partecipazione degli operatori diretti. In que- ; sto senso le cooperative di produzione e la- ■ voro èd i consòrzi delle cooperative stanno f trovando Una giusta risposta nella struttura J dell’Ircac.
Bene abbiamo fatto, come Assemblea re- ; gìonale, a rendere mobili le disponibilità fi- i nanziarie per evitarne il congelamento.
E’ per questo motivo, onorevoli colleglli, che, pur sapendo che l’ora è tarda con le | conseguenti difficoltà a discutere in modo ; approfondito dei problemi, ho voluto portare | alla vostra conoscenza la relazione in modo | da permettere un esame più completo e j da dare la possibilità all’Assemblea di ap- | provare il disegno di legge in esame, con- ; siderandolo un fatto positivo per l’attività [ dei nostri enti regionali. |
CHÈSSARI. Chiedo di parlare. {
PRESIDENTE. Nè ha facoltà. I
CHESSARl. Signor Presidente, onorevoli ; colleghi, intervengo brevissimamente per fa' j re un apprezzamento è per rivòlgere una j osservazione alla gestione dell’Ircac risUl- | tante dal bilancio 1977. j
L ’apprezzamento riguarda la complétezza, la chiarezza, la leggibilità del dòcumentò coli' j sUntivo, dati che, purtroppo, non riscontria' i mo spesso nei bilanci préséntati dagli abP ! enti; sappiamo infatti che alcuni di questi ; ultimi, relativi ad anni pregressi, sono an- j cora all’esame dèlia Commissione bilàncio^ quanto sono considerati documénti pòco St- | téndibili. ;
Resoconti P ar lam en tar i
Vili Legislatura
3061 —
C C G LX X V Ì SED UTA
A ssem b lea R eg io n a le S ic ilian a
6 D icem bre 1979
La puntualità dèi documento contabile del- rircac, invece, arriva perfino all’elencazione dei destinatari di ciascuna operazione creditizia; quésto è un fatto inlportantè che consente a ciascuno di potere operate un cónttollO rigoroso sulla attività di questo Istituto.
È’ proprio questa chiarezza che ttii offre la possibilità di formulare una raccomandazione agli amministratori e ài dirigenti del- rircac, relativamente alla distribuzione territoriale dellè operazioni creditizie. Infatti, come indicava nella enumerazione dei dati l’onorevole Mazzaglia, risulta chiaramente una sproporzione nella ripartizione territoriale della spesa.
Su 5.802 milioni di lire di operazioni di credito di esercizio e di credito a medio ter- iìline si ha là séguehté distriburione: Agrigento 7,53 per cento; Caltatiissetti 1,82 per cento ; Catàilia 10j61 per cento; Enhà 2,53 per déntù; Messina 16.97 per céhto; Pàler- ifio 35,38 per dentò; RàgUsa 8,73 per dento; Siracusa 5,23 per cento; Trapani 11,08 per cento. Queste cifre indicano di per sé che non c’è una pròpOrziòne.
Io non chiedo, onorevole Assessore D’Acquisto, nn rigóre aritnaetico, ma voglio sollevare l ’esigenza che nella ripartizione territoriale degli interventi creditizi ci sia una maggiore proporzionalità. Mi auguro che di questa ésigeuza vogliano prendere atto sia gli amministratori e i dirigenti delTIrcac che il Governo della Regione.
D’ACQUISTO, Assessore al bilancio ed die finanze. Chiedo di parlare.
PRESIDÈNTE. Ne ha facoltà.
D’ACQUISTO, Assessore al bilàncio éd die finanze. Onorevole Presidente, onorévoli alleghi, intervengo soltanto per esprimere flu parte dèi Governo un apprèZzattientó per' 's gestione delTIrcac, sottolineando che Tlstì- tato riesce a fronteggiare i suoi compiti con Notévole efficacia ed efficienza, con niolto ordine, con spese di autoalimentazione mol-
lìmìtàtè e còn una chiatezzà di impostazione nel bilancio che si riflette dhiaranléttté ''01 documenti contabili sottoposti questa se-
alla nostra approvazione.E’ chiaro che si tratta di un Istituto che va
potenziato; si tratta di obiettivi che debbono
acquistare sempre maggiore rilevanza nell’ambito dell’attività di sostegno che svolge la Regione siciliana.
E’ chiaro anche che l ’Istituto si trova in una fase delicata di transizione per quanto riguarda gli organi di amministrazione; in questo senso il Governo dovrà cOmpieré imo sforzo per accelerare i tempi della nomina del nuovo Consiglio di amministrazione.
E ’ indubbio che vi sono anche da correggere alcune delle anomalie poste in evidenza dall’onorevole Chessari in quanto il quadro degli interventi sul territorio regionale, cosi come oggi vengono svolti, non è proporzionato perché vi é un premio eccessivo per alcune province a danno di altre.
Tuttavia, al di là di questi rilievi, che meriterebbero ciascuno uno specifico approfondimento, possiamo affermare che TIrcac è uno degli istituti che marciano, che vanno avanti e che aiutano l ’economia siciliana; quindi, merita il sostegno legislativo e finanziario deU’ASsembléà, unitamente alTat- tenzioné delle forze politiche, tesa a correggere i difetti ed a potenziare i pregi innegabili che già oggi si rilevano.
Il Governo ha presentato questo disegno di legge e ne chiede la approvazione; è anche lieto che, attraverso questi testi legislativi, si vada applicando la normativa in base alla quale i bilanci degli istituti regionali debbano essere sottoposti all’approvazione dell’Assemblea. E ’ un modo di legiferare che realizza un tipo di controllo particolarmente pregnante, con cui si dà ordine e chiarezza alle impostazioni non solo contabili ma anche finanziarie e, qumdi, gestionali degli enti. Quindi di questo aspetto occorre prendere atto con soddisfazione.
PRESIDENTE. Dichiaro chiusa la discussione generale.
Pongo ai voti il passaggio all’esame degli articoli.
Chi è favorevole resti seduto; chi è contrario si alzi.
(E’ approvato)
Invito il deputato segretario a dare lettura delì'àrticOlo- 1.
MARTINO, Segtetafiox
R esoco n ti P ar la m en ta r i 3062 A ssem b lea R eg io n a le Siciliana
V ili L egislatura C eC LX X V I SEDUTA 6 D icembre 1979
« Art. 1
E ’ approvato il bilancio deU’Istituto regionale per il credito alla cooperazione (Ircac) per l ’esercizio finanziario 1977, nel testo deliberato dal Consiglio di amministrazione nella seduta del 28 aprile 1978 ».
PRESIDENTE. Pongo in votazione l’articolo 1.
Chi è favorevole resti seduto; chi è contrario si alzi.
(E’ approvato)
Invito il deputato segretario a dare lettura deH’articolo 2.
MARTINO, segretario:
«A rt. 2.
La presente legge sarà pubblicata nella Gazzetta ufficiale della Regione siciliana.
E ’ fatto obbligo a chiunque spetti di osservarla e di farla osservare come legge della Regione ».
PRESIDENTE. Pongo in votazione l ’articolo 2.
Chi è favorevole resti seduto; chi è contrario si alzi.
(E’ approvato)
Avverto che la votazione finale del disegno di legge avverrà in altra seduta.
Discussione del disegno di legge; « Modifiche ed integrazioni della legge regionale 2 gennaio 1979, n. 1, concernente attribuzioni ai comuni di funzioni amministrative regionali » (634/A),
PRESIDENTE. Si passa all’esame del disegno di legge: « Modifiche ed integrazioni della legge regionale 2 gennaio 1979, numero 1, concernente attribuzioni ai comuni di funzioni amministrative regionali » (634/A), posto al numero 2.
Dichiaro aperta la discussione generale. Per l ’assenza dall’Aula del relatore, ono
revole Sciangula, ha facoltà di svolgere la relazione l ’onorevole Lamicela.
DAMICELA. Mi rimetto al testo.
PRESIDENTE. Poiché nessuno chiede di parlare, dichiaro chiusa la discussione generale.
Pongo ai voti il passaggio all’esame degli articoli..
Chi è favorevole resti seduto; chi è contrario si alzi.
(E’ approvato)
Invito il deputato segretario a dare lettura dell’articolo 1.
MARTINO, segretario:
« Art. 1.
Il personale precario indicato al quarto comma dell’articolo 7 della legge regionale 2 gennaio 1979, numero 1, in caso di ripristino del servizio presso cui prestava la propria attività, ha la precedenza su ogni altro ai fini dell’assunzione ».
PRESIDENTE. Pongo in votazione l’articolo 1.
Chi è favorevole resti seduto; ehi è contrario si alzi.
(E’ approvato)
Invito il deputato segretario a dare lettura delTarticolo 2.
MARTINO, segretario:
«Art . 2.
La presente legge sarà pubblicata nella Gazzetta ufficiale della Regione siciliana ed entrerà in vigore il giorno stesso della sua pubblicazione.
E ’ fatto obbligo a chiunque spetti di osservarla e ài farla osservare come legi® della Regione».
PRESIDENTE. Pongo in votazione ^artìcolo 2.
Chi è favorevole resti seduto; chi è contrario si alzi.. (E’ approvato)
Avverto che la votazione finale del disegno di legge avverrà in altra seduta.
Resoconti Parlam entari
VILI L egislatura
— 3063
C C C L X X V I SED U TA
A ssem blea R egionale Siciliana
6 D icem bre 1979
Discussione del disegno di legge: « Norme infavore delle assistenti delle scuole materne »(683/A).
PRESIDENTE. Si passa all’esame del disegno di legge: « Norme in favore delle assistenti delle scuole materne» (683/A), posto al numero 3.
Dichiaro aperta la discussione generale.In assenza del relatore, onorevole Taor
mina, ha facoltà di parlare ronorevole Scian- gula.
SCIANGULA. Mi rimetto al testo della relazione scritta.
PRESIDENTE. Poiché nessuno chiede di parlare, dichiaro chiusa la discussione generale.
Pongo in votazione il passaggio aU’esame degli articoli.
Chi è favorevole resti seduto; chi è contrario si alzi.
(E’ approvato)
Presidenza del Presidente RUSSO
Invito il deputato segretario a dare lettura deirarticolo 1.
Ma r t in o , segretario:
« Art. 1.
Ai fini dell’ammissione ai corsi previsti dalla legislazione vigente per la definitiva sistemazione in ruolo delle assistenti di * uole materne operanti nella Regione sici- ®ana, si prescinde dal requisito del possesso
titolo di studio indicato nel terzo comma dell’articolo 8 della legge regionale 27 di- ceinbre 1969, numero 51, per le dipendenti
con la qualifica di Ijambinaia, abbiano destato servizio, per almeno cinque anni ''Esecutivi nel periodo 1969-1978, presso ®' uole materne regionali o gestite dai sop- dNssi patronati scolastici ».
Chi è favorevole resti seduto; chi è contrario si alzi.
(E’ approvato)
Invito il deputato segretario a dare lettura dell’articolo 2.
MARTINO, segretario:
« Art. 2.
La presente legge sarà pubblicata nella Gazzetta ufficiale della Regione siciliana ed entrerà in vigore lo stesso giorno della sua pubblicazione.
E ’ fatto obbligo a chiunque spetti di osservarla e di farla psservare come legge della Regione ».
PRESIDENTE. Pongo in votazione l ’articolo 2.
Chi è favorevole resti seduto; chi è contrario si alzi.
(E’ approvato)
Avverto che la votazione finale del disegno di legge avverrà in altra seduta.
p r e s id e n t e .'olo 1.
in votazione Tarti-
Discussione del disegno di legge: « Integrazione alla legge regionale n. 11 del 18 marzo 1977, recante provvedimenti per i sinistrati della città di Agrigento a seguito dell’evento franoso del 19 luglio 1966» (608/A).
PRESIDENTE. Si passa alTesame del disegno di legge: « Integrazione alla leggeregionale numero 11 del 18 marzo 1977, recante provvedimenti per i sinistrati della città di Agrigento a seguito dell’evento franoso del 19 luglio 1966 » (608/A), posto al numero 4.
Dichiaro aperta la discussione generale. Ha facoltà di parlare il relatore onorevole
Culicchia.
CULICCHIA, relatore. Intervengo molto brevemente.
Con il presente disegno di legge si vuole risolvere un caso di manifesta disuguaglianza dei cittadini rispetto alle provvidenze di cui alla legge 18 marzo 1977, numero 11, con
R ssocon ti P ar lam en tart ™ 3064 ^ A ssem b lea R eg ion a le Siciliana p
V il i Legislatura eC C L X X V I SEDUTA 6 Dioembre 1979
la quale si disponeva, a favore dei proprietari delle unità immobiliari della città di Agrigento distrutte o rese inagibili a causa della frana abbattutasi su di essa nel 1966, la cessione in proprietà deiralloggio assegnato, costruito con fondi regionali, mentre nulla era previsto in merito agli assegnatari di alloggi, di cui all’articolo 28 della legge 2 agosto 1954, numero 32.
In rapporto a tale prospettiva era necessaria una procedura adeguta, certamente più snella di quella normale; di ciò si è fatto carico il presente disegno di legge attraverso i meccanismi previsti agli articoli 3 e 4.
PRESIDENTE. Poiché nessuno chiede di parlare, dichiaro chiusa la discussione generale.
Pongo ai voti il passaggio aU’esame degli articoli,
Chi è favorevole resti seduto; chi è contrario si alzi.
(E’ approvato)
Invito il deputato segretario a dare lettura dell’articolo 1.
MARTINO, segretario:
Art. 1.
All’articolo 1 della legge 18 marzo' 1977, numero 11, viene aggiunto il seguente comma;
”11 diritto di cui al comrna precedente viene esteso a coloro che abbiano avuto ralloggìo assegnato dalla Commissione comunale di cui all’articolo 28 della legge 2 agosto 1954, numero 32 e successive modifiche ed integrazioni” ».
PRESIDENTÉ. Pongo in votazione l’articolo 1-
Chi è favorevole resti seduto; chi è com trario si alzi.
(E’ approvato)
Invito il deputato segretario a dare lettura dell’articolo 2.
MARTINO, mgTetgrio:
Art. 2.
Le ditte che, allo scadere del termine di fi cui all’articolo 4 della legge regionale 18T marzo 1977, numero 11, non fecero alcuna H opzione, entro sei mesi dall’entrata in vigore ì delia presente legge, a pena di decadenza,! possono' esercitare la facoltà di scelta pre-l ■vista dallo stesso articolo 4 »,
PRESIDENTE. Pongo in votazione i’arti-|colo 2. i
Chi è favorevole resti seduto; chi è con-itrario si alzi. ì
(E’ approvato) |
Invito il deputato segretario a dare let-j tura dell’articolo 3. ;
MARTINO, segretario:
« Art. 3.
Air ultimo comma dell’articolo 4 della leg-1 ge 18 marzo 1977, numero 11, è aggiunto jil seguente: |
”La Giunta regionale, entro quindici giorni | dalla data di deliberazione, invia la delibera j di cui al comma precedente e le rispettive ! domande degli aventi diritto all’Intendenza j di finanza di Agrigento che prowederà alla j stipula del contratto di cessione” ».
PRESIDENTE. Pongo in votazione l ’arti-i colo 3. I
Chi è favorevole resti seduto; chi è con-1 trario si alzi. {
(E’ approvato) f
Invito il deputato tura dell’articolo 4- '
a dare let- f
m a r t in o , segretario:
« Art. 4,
L ’Intendenza di finanza di Agrigento, tro quindici giorni dalla ricezione della fiera della Giunta regionale e delle domande di cui al precedente articolo, nomina decreto tre notai cui affidare le pratiche.
Alfionfrg per rapplicazipne della presen ® legge si fa fronte con lo stanziamento pr®'
Resoconti P ar lam en tari 3065 A ssem b lea R eg io n a le S ic ilian a
f l I I L egislatura C C C L X X V I SED U TA 6 D icem br e 1979
visto dall’articolo 7 della legge regionale 18 marzo 1977, numero 11 ».
PRESIDENTE. Pongo in votazione l ’arti- coló 4.
Chi è favorevole resti seduto; chi è contrario si alzi.
(E’ approvato)
Invito il deputato segretario a dare lettura dell’articolo 5.
MARTINO, segretario:
« Art. 5.
La presente legge sarà pubblicata nella Gazzetta ufficiale della Regione siciliana.
E’ fatto obbligo a chiunque spetti di osservarla e di farla osservare come legge della Regione ».
PRESIDENTE. Pongo in votazione Parti- colo 5.
Chi è favorevole resti seduto; chi è contrario si alzi.
(E’ approvato)
Avverto che la votazione finale del disegno di legge avverrà in altra seduta.
La seduta è rinviata a lunedi 17 dicembre 1979, alle ore 11, con il seguente ordine del giorno:
I —’ Comunicazioni.
II — Lettura, ai sensi e per gli eSettidegli articoli 83, lettera d), e 153
del Regolamento interno, della mozione numero 130: « Insediamento del Consiglio di amministrazione del
l ’Ente ospedaliero di Gela », degli onorevoli Traina, Rosano, Incoiano, Mantione, Nicolosi, Carfi, Gentile.
Resoconti, f . 421
III — Svolgimento unificato delle interpellanze:
numero 441: « Regolarità della gestione, delle assunzioni e del trattamento del personale da parte della Esattoria delle imposte dirette Sarid di Catania », degli onorevoli Ma^za- glia. Pino, Fiorino, Di Caro, Stornello, Sardo Infirri, Ventimiglia;
numero 448: « Accertamento delle irregolarità nella gestione della Esattoria delle imposte dirette di Catania », degli onorevoli Laudani, Ches- sari. Bua, Lucenti, Toscano;
numero 452: « Trattamento giuridico ed economico del personale e disfunzioni nella gestione della Sarid di Catania », dell’onorevole Pullara.
IV “— Seguito dello svolgimento di interpellanze della rubrica « Sanità ».
V ■—• Discussione della mozione numero 128: « Ritiro della circolare dell’Assessorato regionale della sanità concernente formazione e riorganizzazione della rete ospedaliera siciliana », degli onorevoli Lucenti, Vizzini, Laudani, Gentile; Marconi, Motta.
VI — Discussione del disegno di legge:« Provvidenze straordinarie in favore dei lavoratori dipendenti dal- l ’Imsa - Industria meccanica S.p.a.
di Messina » (692/A).
VII — Votazione finale dei disegni di legge:
1) « Approvazione del bilancio dell ’Istituto regionale per il credito alle cooperative (Ircac) per l’esercizio finanziario 1977 » (661/A);
2) « Modifiche e integrazioni della legge regionale 2 gennaio 1979, numero 1, concernente attribuzioni ai comuni di funzioni amministrative regionali » (634/A);
3) « Norme in favore delle assistenti delle scuole materne » (683/A);
(500)