presenza xvi 04 luglio-agosto 2015

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p resenza dell’UNIVERSITÀ CATTOLICA DEL SACRO CUORE numero 4 - anno XVI luglio-agosto 2015 Ne ha fatta di strada Lombardi, a Rete 4 con Tacito e Omero Ateneo Diritto allo studio: borse per tutti i meritevoli Voci dall’estero Le storie degli studenti protagonisti di stage nel mondo NAZ/350/2008 DCOO53793 UNIVERSITÀ senza confini I progetti di internazionalizzazione sono in continua evoluzione: riguardano ricerca, formazione, studenti e docenti. La mobilità è un valore per i laureati e accresce la competitività degli atenei

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Università senza confini - Voci dall’estero: il valore dello stage per gli studenti - Lombardi, più che il successo conta essere felici - La lectio del premio Nobel Stiglitz inaugura il CLE - Diritto allo studio: borse per tutti i meritevoli - Jump-Start, stage all’estero per giovani imprenditori - L’impegno della Cattolica per il Kurdistan - Quadrio Curzio, presidente dell’Accademia dei Lincei - Gemelli Art, tecnologia e arte insieme per la cura - Smile for Children: il contagio positivo della solidarietà - Frames, gli scatti dei giovani fotografi bresciani - Degustibusblog, il cibo raccontato da chi lo studia - Residenza Buonarroti, apre la nuova Guesthouse

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Page 1: Presenza XVI 04 luglio-agosto 2015

presenzadell’UNIVERSITÀ CATTOLICADEL SACRO CUORE

numero 4 - anno XVIluglio-agosto 2015

Ne ha fatta di stradaLombardi, a Rete 4con Tacito e Omero

AteneoDiritto allo studio:borse per tutti i meritevoli

Voci dall’esteroLe storie degli studentiprotagonisti di stage nel mondo

NAZ/350/2008DCOO53793

UNIVERSITÀsenza confini

I progetti di internazionalizzazionesono in continua evoluzione:

riguardano ricerca, formazione, studenti e docenti. La mobilità è un valore per i laureati

e accresce la competitività degli atenei

Page 2: Presenza XVI 04 luglio-agosto 2015

Per maggiori informazioniLaboratorio UCSC ExpoLABVia Carducci, 28/30 - 20123 MilanoTel. 02 7234 5111 - Fax 02 7234 3861 Email: [email protected] www.unicatt.it/ExpoLABwww.unicatt.it/ucscforexpo

Ciclo di eventi per EXPO 2015 DaDaDalll 111 mamamaggggggioioioi 2220010155 èè è ononlilinene iiill sisitotoo UCUCCSCSCCSC ffffoororo EEXPXPPPOO ((wwwwwwww.ww.w.wwuuununiciccatattatt.ittit/u/u/ cscscfcfororexexxpopopopopopopo) ) chchhchchchchche ee rararaccccccc ogogoglililiieee lelele iiininininiziziziatatata ivivive eee e ee lelele atatata titt vitààt fffforormamam titivevee pprorooomomossssss e e dadallll’A’AAtetteneneo o neeeeneneelll seseseeesememmmemememeststs rereree ddddii ExExxEE pooooopoo MMMMMMMilililaanannanaanooooooo 2020002 15155 ppprererer ssssssoo o leleleleleele SSSedededii dedellll’U’Uniniveversrsittitàà CaCattttolo iccaaa eininini ccccoloo labobobb raraziziononne e coconn ilil PPadadigigliliononoo ee dedeeellllllaa SaSaaaaSaS ntntntntntntnta a a aaaa SeSeSededede, , , ilillil PPPadadadigigigglilionononeeeee dededeededeeelllllll ’U’U’UUnniniononne e EuEuurororororopepepeepepeaaaa eeeee prprpresesessosos iill ClClllususstetet r r dededdd ll CaCC cacaaoee e e deeelll Ciocccocoolalatoto..

MOSTRA Tre installazioni in Università Cattolica nel tempo di ExpoL’L’L’Univverersisitàtà CCCCatatattototoolililicacaa ddelelele SSacaca rororo CCuououorerr oospspspsppsps iitititaa neneeelllllllla a a ssusua a sesesededede mmmililili anananeseseseseeee pepepeperrr iiiii memememmesisisi dddddi ii ExExExExpopopoop tttttrerereerere oooooooopepepepeeeeerererererereree dddddddd’a’a’aa’a’a’a’ rtrtrtrtrtrtrtte eeee e e atataaaa tititinenenentntntiiial ggrarandnde tetetet mamaa NNNN tutririirerere iiilll PiPiPPP anana eteteta,a,a, EEEnergrggiaiaiaiaiiaiaa pppppppererereree lla a a ViViVitatataa. . L’L’L’ululultitititt mamammama iiinsnstataat lllllllllazazazazazioioioioonenenenenenee Sei sculture in pietra sul tema del nutrimento dddiii GiGiGinonono CCCosososenenentititinononoo,, (f(f(fiine e ananananananannininii oooootttttanantataa eee nnnovovovananantatatata)))) vvvererrerrràràràràrààà eeeeeespspspososostatataa ))) daadalll 2222222222222 sssssssetetete teteeteembmbmbbmbm rerererer aaaaallll 2222222 ootttttttoboboboo rerer 20202 1515, , prprp esessso l’ AtAtAtAt irio dididi vvvviaiaia Nirrononnnnne e e 15151511 , , , UnUnUnivivivereersississis tàtàà CCCatatattooollilicacacacac dddelelelelee SSSacacroroo CCCCCCuououououoou rererer ,,, MiMiMilalalal no.

Eventi promossi in collaborazione con la Santa sedeDal 17 al 19 settembre presso Università Cattolica del Sacro Cuore e Sito dell’Esposizione UniversaleCOLLOQUIUM INTERNAZIONALE “Right to food, peace and democracy: research and education in an ethical perspective” ororgagaanininn zzzzatato o inin ccolo laboboboraraaziziziononone e e cococonnn laalala CCConono grgrgregegegeggazazazazazazazioioioioioionenenenene pperererereer lll’E’E’Edududucacacaziziziononononne e e e CaCaCaCaCaCaCattttttttttttolololololiciciciciicaaaaaa e ee eeee cocococooocon n n nn lalala FFFededererazazzioioi nenee IIntntterernanaaaaazizizziziziz ononalale dededelllllleee UnUniviverersisitàtà CCatattotoliliichche.e.

Dal 7 al 9 ottobre 2015 presso Università Cattolica del Sacro Cuore e Sito dell’Esposizione UniversaleCONVEGNO INTERNAZIONALE“A tavola con Dio e con gli uomini: il cibo fra antropologia e religione” ororgaganininizzzzatato o ininnininn ccccolololollalalalaabobobobbbb raraziziononono e e cocon n n n PrProgogetetetete toto ““FiFiillolol sosofifiaaa eded eespsppppere ienzzzaaaa rereliligigigiososo a”a , , prommosossoso ddalalal DDDipipararrtititimememem ntntntooo dididid FFFilililososososofofofoffiaiaiaiaa eeeee ddddalalalala SeServrvizizizioioiioii NNNNazazaza ioioiooooonananaanalelele ppppereree iil l PrProgogetettoto CCulultuturaralele dddelellala CCCCCEIEIE ..

Eventi promossi in collaborazione con l’Unione Europea11 settembre, Cripta Aula MagnaCONVEGNOImproved nutrition: between cooperation and humanitarian aidororrrorororgagagagagagagg nininininnizzzzzzzzzzz atatatata o o oo ininininin collabobobobobobooorararararrar zione e con il CCCenenenenee trtrtrtrtrtro ooo oo didididid AAAAAAtetetetetet neneneneneeooooooo pepepepepepp r r r r r lalalalaa SSSSSolololololidididididararararrieieieietàtàtàtàtàt IIIIntntntnteree nazionale

25 settembre, Cripta Aula MagnaWORKSHOPFood safety on a global scale: what are the emerging risks? orororororgaganinizzzzzzzatato oo o inin cccccccololololololollalalalalaaboboboboboboboborarararaazizizizizionononononnone ee eee cococococ n n nnn UnUnUnUnivivvivererererersisisisis tàtàtàtàtàtàt ddddegegegegeeglililiil SSSSSStutututudididididi dddddddi iii MiMiMiMiMiMiMilalalalalalanonononnonoo

Settembre-ottobre 2015

Page 3: Presenza XVI 04 luglio-agosto 2015

presenzadell’UNIVERSITÀ CATTOLICADEL SACRO CUORE

numero 4 - anno XVIluglio-agosto 2015

Ne ha fatta di stradaLombardi, a Rete 4con Tacito e Omero

AteneoDiritto allo studio:borse per tutti i meritevoli

voci dall’esteroLe storie degli studentiprotagonisti di stage nel mondo

NAZ/350/2008DCOO53793

UNIVERSITÀsenza confini

I progetti di internazionalizzazionesono in continua evoluzione:

riguardano ricerca, formazione, studenti e docenti. La mobilità è un valore per i laureatie per la competitività degli atenei

n.4/duemilaquindiciRivista bimestrale realizzata dal Servizio Stampadell’Università Cattolica, in collaborazionecon il Master in Giornalismo, con lapartecipazione del Servizio Pubbliche relazionidell’Istituto “G.Toniolo” di Studi Superiori© 2001 – Università Cattolica del Sacro Cuore

DIRETTORE Franco AnelliRESPONSABILE Gerardo FerrariCOORDINATORIGraziana Gabbianelli, Fausto Maconi

COMITATO REDAZIONALEKatia Biondi, Nicola Cerbino, Sabrina Cliti,Paolo Ferrari, Graziana Gabbianelli,Emanuela Gazzotti, Antonella Olivari

HANNO SCRITTOCarla Alecci, Laura Silvia Battaglia, Katia Biondi, Nicola Cerbino, Sabrina Cliti,Giuseppe Francaviglia, Graziana Gabbianelli, Velania La Mendola, Alessandra Lanza,Federica Mancinelli, Antonella Olivari, Maria Villano

REDAZIONE E AMMINISTRAZIONEUniversità Cattolica del Sacro CuoreL.go Gemelli, 1 – 20123 – MILANOtel. 0272342216 – fax 0272342700e-mail: [email protected]

REDAZIONE ROMANAL.go Francesco Vito – 00168 – ROMAtel. O630154295

Autorizzazione del Tribunale di Milanon. 94 del 5 marzo 1969

PROGETTO GRAFICO Matteo Scanni

IMPAGINAZIONE Studio Editoriale EDUCatt

FOTO ARCHIVIO Università Cattolica, AP, Getty Image

STAMPA Tiber spa – Brescia

Questo periodico è associato all’USPIIl numero è stato chiuso in redazioneil 20 luglio 2015

SOMMARIO

04 - Università senza confini

07 - Voci dall’estero: il valore dello stage per gli studenti

10 - Lombardi, più che il successo conta essere felici

12 - La lectio del premio Nobel Stiglitz inaugura il CLE

13 - Diritto allo studio: borse per tutti i meritevoli

15 - Jump-Start, stage all’estero per giovani imprenditori

16 - L’impegno della Cattolica per il Kurdistan

17 - Quadrio Curzio, presidente dell’Accademia dei Lincei

19 - Gemelli Art, tecnologia e arte insieme per la cura

20 - Smile for Children: il contagio positivo della solidarietà

22 - Frames, gli scatti dei giovani fotografi bresciani

26 - Degustibusblog, il cibo raccontato da chi lo studia

28 - Residenza Buonarroti, apre la nuova Guesthouse

Presenza è sfogliabile anche online suwww.unicatt.it/presenza

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primo piano

4 PRESENZA 4, LUGLIO-AGOSTO 2015

PARLARE DI FUGA DEI CERVELLI,quando si analizzano i datidella internazionalizzazionedegli studi in Italia può es-sere fuorviante. Perché nonsi va via solo per accelerare

il processo di ricerca di un’occupa-zione adeguata agli studi conseguiti,

ma si va via ancheper vivere un’e-sperienza chepossa aumentarele proprie com-petenze umanee professionali.Il professor Pier Sandro Coccon-celli, docente diMicrobiologia edelegato del retto-

re Franco Anelli per il coordinamen-ito dei progetti di Internazionalizza-zione dell’Università Cattolica, lo dicecon chiarezza: siamo di fronte a unaimponente crescita del fl usso di stu-denti verso l’estero. «Addirittura tri-pla, rispetto alla media». Dal 2008 al2013 gli studenti che scelgono di con-cludere i loro studi in un altro ateneoo di aderire a programmi di mobilità eformazioni, sono saliti, in percentua-le, del 98% dal 2008 al 2013. Parliamodi numeri, certo, ma si tratta di untrend da tempo molto diffuso a livelloeuropeo nazionale e internazionale icui frutti si vedono oggi in tutta la loroportata. «Non è una novità – ribadisceCocconcelli – l’internazionalizzazioneè un progetto concreto che gli ateneie le istituzioni di alta formazione nelmondo accademico stanno svilup-pando. Oggi gli studenti hanno chiarola rilevanza di una formazione supe-riore internazionale».

Negli ultimi anni l’Università Cat-tolica ha perseguito questo obiettivoe si è dotata di un centro specifi co,il CHEI (Center for Higher Education Internationalization) che ha l’obiet-tivo di sviluppare ricerche sull’in-ternazionalizzazione dell’educazioneuniversitaria e di defi nire strategiee buone prassi per la comprehensive internationalization, un processo chevede coinvolte tutte le componenti diun’università, gli studenti, i docenti el’amministrazione.

Ma lo spirito internazionale permeal’Università fi n dalla sua formazio-ne. «Negli anni Cinquanta il nostrofondatore, padre Agostino Gemelli,ci raccomandava di educare i giova-ni alla “reciproca comprensione tra ipopoli e all’idea della collaborazioneinternazionale”: quindi, una prosecu-zione, adeguata ai tempi, del mandatooriginario. L’Università, su questoversante dell’“apertura al mondo”auspicata e raccomandata da PadreGemelli, persegue un duplice obiet-tivo di formazione nei confronti dei

suoi studenti: porta nel mondo i suoiallievi; attira studenti internazionali,proventi dagli altri paesi europei, da-gli Stati Uniti, dall’Australia e dai pa-esi emergenti dell’Asia e dell’AmericaLatina e dai paesi in via di sviluppo. Insintesi, incoraggia la mobilità virtuosain un’ideale condivisione dei saperi».

Il concetto di mobilità degli studen-ti, specie in Europa, è frequentementeidentifi cato con il progetto di forma-zione Erasmus. «Invece c’è di più –sottolinea Cocconcelli –. Il progettodi mobilità si è evoluto: ormai quelche conta è l’iter complessivo. L’istru-zione superiore in una visione inter-nazionale è basata sia sulla mobilitàtemporanea, presso altre realtà acca-demiche, che sulla internationalisationat home. L’internazionalizzazione nonè, quindi, solo mobility». Essa, infat-ti, pertiene anche alla ricerca, oltreche alla formazione, e ai servizi. Noncoinvolge solo gli studenti ma anche ilcorpo docente accademico e riguardai servizi stessi offerti e condivisi dalle

di Laura Silvia Battaglia

I progetti di internazionalizzazione sono in continua evoluzione:riguardano ricerca, formazione, studenti e docenti.

La mobilità è un valore per i laureatie accresce la competitività degli atenei

pp

senza confiniUNIVERSITÀ

Pier Sandro

Cocconcelli

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5PRESENZA 4, LUGLIO-AGOSTO 2015

università nei programmi di scambio.Secondo il professor Cocconcelli:

«Se aumenta il numero degli studen-ti internazionali, è necessario che lastruttura accademica preveda il coin-volgimento di tutte le componentidell’Ateneo». Quindi l’amministra-zione, i servizi agli studenti, l’eroga-zione di borse di studio, le strutturedove gli studenti stranieri possonosoggiornare, eccetera. Questa rivolu-zione copernicana già in atto, sta peressere implementata. «Il nostro Ate-neo si è dotato di un piano strategicoche, tra le altre attività, prevede un po-tenziamento dell’internazionalizza-zione. Gli obiettivi sono coerenti conla missione dell’Università Cattolica,educare i nostri studenti, italiani estranieri in un’ottica internazionale».

Questo obiettivo potrà essere rag-giunto ampliando l’offerta formativain lingua inglese e/o in altre lingue,favorendo la faculty internazionale,yossia la presenza di visiting professorsda università straniere, il rafforza-mento della rete di partnerships conatenei di elevato livello nella ricerca enella formazione superiore.

Come si può immaginare l’offertaformativa necessita di aggiustamentie variazioni che ne modifi cano alcuniaspetti strutturali. Cocconcelli affer-ma che: «Non si tratta solo di sceglie-re quali e quanti corsi offrire anche inlingua inglese ma come strutturare icontenuti didattici pensando alle ri-chieste di internazionalizzazione dellaformazione superiore». L’arricchi-mento lungo la direttrice internazio-nale degli studi, se si concentra suicontenuti, non può non riguardare

la ricerca. Banalmente e semplice-mente, bisogna fare rete. «Non è untema facile, considerato che l’acca-demia risente ancora, in Italia, di unatteggiamento da hortus conclusus chenon favorisce il networking – spie-ga Cocconcelli –. La rete virtuosa,invece, è altamente raccomandata econsiste in un pacchetto complessodi attività che, insieme, rendono unauniversità e le sue partner altamentecompetitive». Il network, dunque, èuna relazione complessa tra diversielementi: la scelta di località dove leuniversità hanno sede che risultinoadeguate e che incoraggino la mobilitàdi studenti e docenti, rispecchiandoun reciproco interesse; lo sviluppodi percorsi di mobilità per studenti,docenti, ricercatori; l’incentivazionedi programmi per studenti stranieri;l’aumento di percorsi formativi peri neo-iscritti che prevedano la resi-denza semestrale obbligatoria in unasede estera; la creazione di facultiesinternazionali; più networks e più retiuffi ciali inter-universitarie.

La mission dell’Università Catto-lica, in termini di internazionalizza-zione, non sembra essere impossibi-le. Tutt’altro. Negli ultimi 5/6 anni, iparametri di internazionalizzazionedell’Ateneo sono in continua cresci-ta. Fino al 2014 l’Università ha potutocontare su un numero complessivodi 2840 studenti stranieri transitatidall’Ateneo, con un trend in crescitaulteriore; in modo speculare, sono piùdi 2300 gli studenti italiani che hannoscelto, seguito e concluso iter di for-mazione che li hanno portati all’este-ro. In Cattolica gli iter sono parecchi

e vanno dal Charity Work Program alclassico Erasmus o semestre all’este-ro; dai Summer Programs alle intern-ships.

«Nell’ultimo anno – rende noto ilprofessore Cocconcelli – è aumenta-to il numero dei nostri corsi impartitiin lingua inglese, sia per i percorsi dilaurea triennale e magistrale che peri master in primo e secondo livello;abbiamo diversi insegnamenti atti-vati anche nei percorsi ordinari dellelauree magistrali. In questo modo,nei percorsi ordinari, riusciamo adaccontentare le esigenze sia degli stu-denti italiani che degli studenti inter-nazionali». La rivoluzione riguardaanche i professori: «Si intende facili-tarne la mobilità con scambi tra ateneinel ruolo di visiting professor». La mo-bilità dei docenti diventa essenzialeanche per una questione strategica:aprirsi al confronto, osservare novitàattivate da altre realtà più o meno lon-tane geografi camente è utile per in-centivare le best practices dell’Ateneo,ispirarsi a quelle degli altri, esportarele proprie.

La parola d’ordine, in fondo, è “in-ternationalization at home” ossia por-tarsi l’internazionalizzazione in casa.E, da questo punto di vista, attraver-so la mobilità dei docenti e il sistemadel visiting and teaching, è possibile dare l’opportunità a tutti gli studenti,anche a coloro che non usufruisconoattivamente di un programma di mo-bilità, di aderire a una forma di mobi-lità “passiva”. Secondo un principio di“ricaduta” dell’internazionalizzazioneche arriva direttamente sulla porta dicasa.

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6 PRESENZA 4, LUGLIO-AGOSTO 2015

SONO 66 GLI STUDENTI dell’Uni-versità Cattolica protagonisti di un’estate alternativa: un’e-sperienza di studio e lavoro in

Paesi in via di sviluppo. Sono partiti l’11 luglio i primi giovani che parteci-pano al Charity Work Program, la scho-larship che prevede lo svolgimento di attività di volontariato all’estero di tre o quattro settimane. Il 9 luglio hanno lasciato il nostro Paese i ragaz-zi che aderiscono a Mission Exposure(Mex(( ), un progetto di missione orga-nizzato dall’Ateneo in collaborazione con il Pime.

Due opportunità di crescita pro-fessionale e personale offerte, il primo, dal Centro d’Ateneo per la Solidarietà internazionale (Cesi), il secondo, dal Centro pastorale dell’U-niversità Cattolica, e che rappresen-tano un unicum tra i programmi di studio all’estero.

Charity Work ProgramCharity Work Program

Il programma è rivolto agli stu-denti di tutte le facoltà con progetti dedicati in particolare agli iscritti a Medicina e Chirurgia, Scienze agra-rie, alimentari e ambientali, Scienze politiche e sociali, ma anche a Eco-nomia, Giurisprudenza, Psicologia e Scienze linguistiche. A riprova dell’importanza trasversale, se non universale, di questa esperienza di crescita.

Quest’anno 38 studenti hanno ottenuto le borse di studio messe a disposizione dall’Istituto Tonio-lo. Saranno impegnati sul campo in missioni per l’infanzia abbandonata e programmi educativi in Brasile, Bolivia, Camerun, Etiopia, Messi-co, Tanzania-Nyabula, e Terra Santa; progetti agricoli in Gabon, Perù e São Tomé e Principe; attività ambulato-

riali di supporto al personale medico in Tanzania-Ikonda e Uganda; e, in-fi ne, attività di supporto legale per i rifugiati in Sud Africa.

«Solidarietà, lavoro di squadra e capacità di incontrare ogni forma di diversità sono attitudini sempre più ricercate nel mondo del lavoro. L’esperienza del Charity Work Pro-gram intende offrire agli studenti la possibilità di diventare dei profes-sionisti in grado di operare in qual-siasi contesto grazie a due fattori: le competenze acquisite operando in contesi internazionali complessi, e l’educazione umana ricevuta entran-do in rapporto con le realtà locali», dichiara Pier Sandro Cocconcelli, delegato del Rettore per l’Internazio-nalizzazione.

Tendenza già affermata negli Stati Uniti, il volontariato diventa anche

in Italia un’attività da mettere a cur-riculum, come conferma Roberto Cauda, direttore del Cesi: «Nel pro-cesso di recruitment, la preferenza dei datori di lavoro va spesso a candi-dati coinvolti in processi strutturati, certifi cati, dal respiro internazionale e fi nalizzati a rafforzare la capacità di aprirsi agli altri e far fronte alle dif-fi coltà. Tutte caratteristiche proprie del Charity Work Program».

Mission Exposure Mission Exposure

Lo studio non è fatto solo da libri da sottolineare, appelli da sostenere e una laurea da raggiungere. Per que-sto l’Università Cattolica ha avviato da alcuni anni una collaborazione con il Pime per offrire un’esperienza di missione agli studenti delle facol-tà di Economia, Psicologia, Scienze della formazione e Scienze politiche e sociali del campus di Milano. Sono 80 gli studenti che negli ultimi cin-que anni hanno vissuto questo tipo di esperienza.

Mission Exposure (Mex) vuole dare l’opportunità ai partecipanti di “esporsi” alla vita della missione, non semplicemente come giovani ma anche in qualità di universitari, approfondendo le conoscenze acca-demiche attraverso il confronto con la realtà.

Il 9 luglio 2015 i primi dei 28 stu-denti partecipanti sono partiti per le destinazioni del programma. I Paesi coinvolti sono Perù, Brasile, Haiti, Guinea Bissau, Repubblica Demo-cratica del Congo, Mozambico, India, Bangladesh, Cambogia e Cina.

primo piano

Estate in missione per 66 studenti

Page 7: Presenza XVI 04 luglio-agosto 2015

7PRESENZA 4, LUGLIO-AGOSTO 2015

Alessandro Caffi*Grazie alla Cattolicaho scelto e trovatoil mio futuro

CIAO A TUTTI,

mi chiamo Alessandro e an-ch’io, come

voi oggi, sono stato studente dell’Uni-versità Cattolica.

Mi sono laureato nel 2013 in Management Internazionale e da allora vivo all’estero, prima a Monaco lavorando per il Gruppo Unicredit, e ora a Londra per Bloomberg.

Ho sempre sognato di vivere e lavorare all’estero, non per fuggire da qualcosa (l’Italia é un paese stupendo)ma per acquisire maggiori competen-ze, alta professionalità e ritornare più forte nel mio Paese che amo.

Se anche voi condividete queste am-bizioni, vi trovate già nel posto giusto. Pochi Atenei in Italia vantano infatti, una cosi ampia offerta di exchange e stage internazionali come l’UniversitàCattolica!

L’importante é iniziare da subito e non lasciarsi sfuggire le varie opportu-nità che emergono. Una di queste sono i corsi di lingua. Non avendo studiato tedesco al liceo, ho cominciato da zero.Per accelerare, ho frequentato un cor-so estivo a Bonn e da allora il tedesco éalla base del mio lavoro.

Altro capitolo molto importante érappresentato dalle Summer School. Ione ho frequentata una interessantissi-ma alla London School of Economics, elì ho potuto conoscere persone che horitrovato, successivamente, nel mondoprofessionale. Il capitolo più impor-tante é però rappresentato dagli stage, in un mondo sempre più globalizzato e competitivo, gli stage sono il vero boostdi qualsiasi carriera. Con Unicatt, ho avuto la fortuna di svolgerne uno presso

UBI Banca in Germania e sempre conUBI, uno a Singapore (nella foto in bas-(so) che è stato, fi no ad oggi, l’esperienza più bella che abbia mai vissuto.

La libertà ha un grande valore, spe-cialmente nel determinare il propriofuturo. Con la Cattolica, sono stato ioa scegliere ciò che volevo fare, in basealle mie passioni e ai miei sogni. E cre-do che questo non sia per nulla sconta-to. Perché le cose accadano, occorre unluogo. Per me é stata la Cattolica. Speroanche per voi. Buon Viaggio!

* Laurea in Scienze linguistiche, indi-rizzo in Management internazionale, all’Università Cattolica di Brescia

Luca Bellucci*Double Degree:più chancecon il doppio stage

HO VISSUTO in AfricaCentra-

le, in Egitto e in Iran e ho avuto lafortuna di studiarein scuole fran-cesi ed inglesicomprendendo fi nda subito l’im-portanza di avere un’educazione internazionale. Quandonel 2011 sono venuto alla conoscenzadel programma Double Degree pressol’Università Cattolica (sede di Pia-cenza) mi è subito sembrato il migliormodo per proseguire il mio percorsodi formazione internazionale. Il Dou-ble Degree permette agli studenti se-lezionati di ottenere due titoli di studioin ambito economico: uno rilasciato

primo piano

Voci dall’estero

Un’esperienza di studio o la-voro all’estero è ormai unaimprescindibile esperien-za da vivere per ogni stu-dente, un plus che non puòmancare nel curriculum di

ogni laureato per costruire il propriofuturo professionale.

Uno stage, un corso di studi oltre con-fine garantisce una marcia in più da unpunto di vista universitario, professio-nale ma anche, senza dubbio, a livello

personale rappresenta un’opportunitàdi crescita e formazione.

Come lo spiegano le testimonianzedagli studenti e dei laureati della Cat-tolica protagonisti delle storie ripor-tate qui di seguito.

Page 8: Presenza XVI 04 luglio-agosto 2015

8 PRESENZA 4, LUGLIO-AGOSTO 2015

dalla Cattolica e il secondo rilasciato dauna delle università partner all’este-ro. Inoltre il percorso prevede due esperienze di stage, una in Italia e la seconda nel paese dell’università par-tner. Al termine dei primi due anni, ho fatto uno stage di due mesi presso l’uffi cio Risorse Umane di una società piemontese che produce cemento e aggregati naturali. Quella è stata la mia prima esperienza di lavoro in assoluto, ed è stata anche la mia prima vera occasione di mettere in partica ciò che avevo appreso nel mio primo anno all’università. Al termine del mio stage sono partito alla volta di Boston dove ho trascorso due anni presso la Nor-theastern University, per poter con-seguire il mio secondo titolo di laurea in International Business con una specializzazione in Entrepreneurship and Innoviation. Nei primi due anni di Cattolica l’attenzione è stata rivolta sull’apprendimento di concetti econo-mici fondamentali da poter applicare ai casi pratici. Nel secondo biennio all’estero il focus si è concentrato sulla diretta analisi di casi pratici come case studies o group projects e delle loro soluzioni. Il fatto di essermi dovuto adattare a diversi modi di approccio a problemi lavorativi, mi ha reso molto più capace di uscire dalla mia “area di conforto”, sia in ambito lavorativo che universitario, migliorare il mio livello di partecipazione in gruppi di studio o di lavoro e quindi comunicare in maniera più effi cace una proposta o soluzione. Ma cambiare paese vuole anche dire doversi adattare alla cultura e alle norme locali, il che comporta una sfi da tanto quanto un piacere. La nostra è sicuramente l’età migliore per affrontare un tale esperienza, perché lafl essibilità di questo periodo della vita ci permette di accogliere con entu-siasmo ogni tipo di cambiamento: dai sistemi di comunicazione, alla cultura culinaria fi no alle condizioni clima-tiche più avverse. Senza dimenticare gli innumerevoli incontri di persone ed etnie diverse con le quali è stato possibile creare solidi rapporti che mi hanno ulteriormente aiutato a cresce-re. Tutto questo ha anche contribuito ad aumentare le mie prospettive di carriera verso l’estero. Sono convinto infatti che al di là del paese, del tipo di lavoro o di società in cui in futuro io e i miei compagni universitari ci troveremo a lavorare, dovremo esserein grado di confrontarci con colleghi di svariate nazionalità. Sarà proprio in queste situazioni che una formazio-ne internazionale risulterà utile per affrontare le complessità che il mondo del lavoro, sempre più globalizzato, ci presenterà. Partire per un’esperienza all’estero, che sia di stage o di studio,

vuol dire contribuire ad aumentare le prospettive di carriera verso settori epaesi che fi no ad ora, magari, non si aveva immaginato.

Al termine del mio primo anno di università a Boston sono partito per San Francisco, dove sono stato assunto per uno stage di sei mesi da una società di consulenza aziendaleche vanta clienti nelle aree geografi -che più disparate, dall’Australia allaFrancia. In questa occasione mi è stato offerto tutoraggio sia da parte dei miei colleghi che da parte dei dirigenti dell’executive management. Tutto ciò mi ha permesso di essere inquadrato come un vero asset operativo, con tutte le responsabilità che ne deriva-no nonostante la scarsa esperienzalavorativa.

L’insieme delle esperienze che hoacquisito attraverso il Double Degreeha quindi arricchito nel tempo il mio curriculum, e ha permesso di presen-tarmi sul mercato del lavoro con skillscompetitive e adeguate all’attuale ri-chiesta del mercato. Lo scorso maggio sono stato assunto presso una societàstatunitense che offre servizi IT e sono stato selezionato per partecipare ad un programma rotazionale nella loro sede di Dubai (UAE). Anche gli altri 4 miei compagni di università, che sono par-titi con me per Boston nel 2013, hanno trovato lavoro e stage a New York, LosAngeles e Città del Messico.

Cercare oggi un lavoro da neo-laureati è spesso un processo moltolungo. Sicuramente avere alle spalleun’esperienza di studio e di stage come quelli offerti dalla Cattolica mi ha datouna marcia in più, e mi ha permesso di risaltare tra quei coetanei che non hanno avuto la stessa formazione.

* laurea in Economia Aziendale all’Università Cattolica di Piacenza e Bachelor of Science in Internatio-nal Business presso la Northeastern University di Boston.

Tommaso Carioni*La sfida di volare a Shanghai per vivereun’esperienza unica

CIAO, MI CHIAMO TOMMASO e sono iscritto al terzo anno della facoltàdi Scienze linguistiche. Grazie al

programma UCSC Network – Intern-ships Abroad sono volato in Cina perun periodo di stage.

Perché proprio in Cina? Perché èuna delle econo-mie più veloci del mondo e la città di Shanghai è il cen-tro commerciale più sviluppato del globo. Quale posto migliore quindiper affacciarsi almondo del lavoro e apprendere una grande lezione di vita in generale.

Dopo una settimana di formazione e diverse domande ai miei colleghi,sono stato subito in grado di gesti-re autonomamente il mio impegnoquotidiano in Italki, una società cheoffre online un servizio per l‘appren-dimento delle lingue. In particolare ho imparato molto su come gestire unservizio di Support Team. Ogni giornoè stata una lezione speciale, di quellelezioni che non si possono frequentarein aula, dove si impara moltissimo an-che solo osservando i colleghi parlare di alcuni progetti per migliorare un processo o ottimizzare un sistema.

Non solo durante le ore lavorati-ve, ma anche fuori dall’uffi cio, devoammettere che si è trattata di un’im-portante esperienza di vita. Prendereun aereo, andare a 10 mila chilometrida casa e trovarsi circondato – da un giorno all’altro – da una cultura completamente diversa è qualcosa chetutti dovrebbero provare. Lingua dif-ferente, cibo diverso, un altro modo di

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vivere la vita: ci vogliono alcuni giorni (e settimane posso dire) per abituarsi, ma poi ti senti parte di questa diversa quotidianità, e guardando il grande passo in avanti che si è compiuto, si prova la soddisfazione di una enorme autogratifi cante vittoria.

* Iscritto alla facoltà di Scienze lin-guistiche dell’Università Cattolica di Milano

Clarissa Simone*NY, da studentead assistentealla Columbia University

NEW YORK È LA CITTÀ che tutti iragazzi sognano, la città de-scritta in mille racconti, vista in

mille fi lm e fotografata in tantissime pubblicità. Quando ho fatto doman-da per il programma Study Abroad/Premier Scholars Program, ho provato quasi per gioco: volevo mettermi alla

prova, conseguire fi nalmente unacertifi cazione di inglese, fare quell’esperienza all’estero che tanto agognavo e,magari, nella città che più di tuttevolevo visitare. E

poi c’era la Columbia University, una delle migliori università al mondo, a diretto contatto con il settore fi nan-ziario, dove i tuoi professori sono pro-fessionisti che provengono dalle più importanti società di investimento.

Per fare in modo che questo miodesiderio si realizzasse era indispen-sabile, come prima cosa, passare l’esame dell’Ielts di inglese. Mi sono preparata, ho sostenuto l’esame e pazientemente atteso l’esito, nella speranza di ottenere il punteggio che mi avrebbe permesso di rispettare i

requisiti di ammissione alla borsa di studio e alla Columbia. Quando è arri-vato il risultato dell’esame e ho visto il punteggio di 7.5, ho subito mandato ilrisultato a UCSC International, incro-ciando le dita, e, dopo due settimane di grande attesa, a sorpresa trovo unaemail che mi comunicava l’assegna-zione della borsa. Ovviamente la primasensazione è stata di felicità, seguitapoi dalla paura di non farcela, di doverpartire per una città a me sconosciu-ta, e soprattutto da sola. Le ansie e lepaure che mi hanno assalito nell’at-timo prima di salire sull’aereo, sonosvanite una volta atterrata, mentre iltaxi passava per le vie del Queens, diBrooklyn, fi no ad arrivare a Manhat-tan. New York ti accoglie, ti fa sentire a casa, diventa una silente confi dentedei tuoi pensieri e ti aiuta ad affrontarei momenti diffi cili. Avevo deciso che avrei vissuto quest’esperienza nonsoltanto come un’importante occa-sione formativa, ma volevo godermi e appropriarmi della città. Non è stato diffi cile ambientarsi e ben presto mi sono “innamorata” dei suoi quartieri: Soho, Chelsea, Brooklyn. Ho tifato iNets durante una partita dell’NBA, ho applaudito i concerti Jazz e mi sono emozionata sentendo gli stupendicori Gospel di Harlem. Ma non puòpassare in secondo piano l’offertadella Columbia, che puoi toccare con mano nel momento in cui inizi afrequentare e ad entrare in contatto col sistema universitario americano.Le lezioni sono stimolanti: ti danno la possibilità di mettere in pratica tutte le nozioni che hai appreso nel corsodegli anni, ti permettono di sfi dare te stesso e, con impegno, di raggiunge-re i risultati sperati. Le opportunità che la Columbia ti offre sono davverouniche: a una settimana dal mio arrivo a New York, è arrivata agli studenti del Business Certifi cate Program una mailper il reclutamento di un assistente alcorso di Introduction to Finance; si

richiedeva il possesso di competenzein ambito matematico e fi nanziario.Ho deciso di mandare il curriculum,l’impegno complessivo era di dieci orealla settimana e mi avrebbero permes-so di guadagnare qualcosa e soprat-tutto di arricchire il mio bagaglio di esperienza. Dopo un primo screening dei curricula, un colloquio telefonicoconoscitivo con il professore incarica-to del corso ed un successivo colloquioface to face, sono stata selezionata: luistesso mi ha poi confessato di avermiscelta in quanto italiana. È stata un’e-

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sperienza unica, anche se durante leprime settimane di lezione mi sentivoin soggezione, dal momento che glistudenti che dovevo valutare erano piùgrandi di me e avevano già maturatoesperienze lavorative.

Con determinazione sono riuscita aconciliare tutto: a tenere esercitazioniin inglese, a fare le mie presentazio-ni al corso di marketing, a valutareuna società come la Nike e costruireun portafoglio di investimento e a portare a termine i vari progetti cheogni settimana venivano assegnati. Hoconseguito il Business Certifi cate conun voto fi nale che mai alla partenzami sarei aspettata, e posso dire diaver vissuto un’esperienza unica, cheporterò sempre con me negli anni. Hoarricchito me stessa, confrontandomicon realtà e persone profondamentediverse che mi hanno spesso messoalla prova, e ho avuto possibilità dicreare un network e un legame con larealtà newyorkese. Per esempio, unavolta rimpatriata, per l’elaborazionedella mia tesi, ho contattato telefoni-camente uno dei practitioner che siera occupato del progetto fi nale per ilcorso di derivati, che mi ha dato utiliconsigli e mi ha inviato alcuni paperssull’argomento da me trattato.

* Laureata in Economia dell’Università Cattolica di Milano.

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ne ha fatta di strada

SEBASTIANO LOMBARDI vent’annifa usciva dall’Università Catto-lica di Milano con in mano unalaurea in Lettere Moderne.Oggi ricorda quei momenti distudente dal suo uffi cio in Via-

le Europa, a Cologno Monzese: dopoun percorso variegato in campo tele-visivo – con esperienze in Mediaset,Rai e poi di nuovo in Mediaset, di cui èstato anche direttore Marketing News– Lombardi è diventato a novembre2014 direttore di Retequattro.

Uscito dal Liceo Classico, si iscris-se alla facoltà di Economia dell’Uni-versità di Pavia. Dopo un mese, men-tre era chino sui libri di Economiaaziendale, sua sorella gli domandò:«E questo cosa c’entra con te?».Lombardi capì di dover cambia-re corso di studi e il giorno dopo siiscrisse a Lettere Moderne: «Mi resiconto che non avrei potuto fare altro,complici le suggestioni del Liceo».Lo studio di lingue quali il latino e ilgreco, secondo Lombardi, porta unacuriosità di fondo per il linguaggio, acui tutto può essere in defi nitiva ri-condotto.

La sua carriera universitaria e pro-fessionale fu così sempre più cen-trata sul linguaggio e le sue forme,a partire dal latino, a cui si dedicòcon passione soprattutto i primi dueanni. «Ero assolutamente strepitoso– ride – nelle traduzioni: mi ricordoche leggevo gli Annali di Tacito sen-za bisogno di tradurli. Non sono maipiù stato così bravo in niente». E illatino, cosa c’entra con la televisionee la pubblicità verso cui poi si è di-retto? Come ogni altro linguaggio èun modo di fi ltrare il mondo e comeogni altro mette in atto la sfi da della

comprensione. «La passione per leforme narrative, l’attenzione ai mi-nimi dettagli del linguaggio ti portaa capire cosa può muovere un pro-gramma televisivo negli spettatori.Così come un testo muove qualcosain te quando lo leggi e ti permette ditradurlo bene, non solo tecnicamen-te, ma anche emotivamente».

Quello sugli Annali di Tacito, comesu altri autori, fu uno studio in gra-do di avvicinare Lombardi semprepiù all’idea di cosa voleva fare dellasua vita professionale. Scelse infattidi prendere l’indirizzo in Comuni-cazione, grazie anche a Federico diChio – vice direttore del Marketing strategico del Gruppo Mediaset e do-cente di Scienze della comunicazionee dello spettacolo – ai tempi assisten-te di Francesco Casetti, professore di Sociologia della comunicazione.Complici Gianfranco Bettetini e Fausto Colombo, «che mi aiutaronoa capire che cosa mi piaceva davve-ro». Fu per quei corsi che Lombardicomprese di voler lavorare in am-bito televisivo: più ne approfondivalo studio, più gli si rivelava come ladimensione in grado di esaltare lesue più grandi passioni. «Volevoapplicare alla realtà il fi ltro dell’ana-lisi dei linguaggi e vedevo sempre dipiù nella televisione quel mondo incui se ne incontrano numerosi e di-versi: innanzitutto uno visivo, riccoe complesso, anche se non raffi natocome quello cinematografi co, e unoverbale». La forma del linguaggiotelevisivo, come dimostra la tesi concui Lombardi conseguì la laurea inTeorie e tecniche della Comunica-zione sociale, con Gianfranco Bette-

tini, deriva in qualche modo dall’e-pica omerica e dai calchi linguisticiprovenienti dall’impostazione che ilracconto orale aveva strutturato nelcorso dei millenni. «La mia tesi,che sovrapponeva l’antichissimo eil contemporaneo, mi diede enormesoddisfazione: fu un lavoro di inve-stigazione e di scoperta, con il qualeho capito alcuni meccanismi dellamacchina dove lavoro adesso».

L’incontro con i docenti dell’Uni-versità Cattolica fu dunque fonda-mentale per Lombardi: con un gran-dissimo affetto ricorda FrancescoCasetti; con riconoscenza, affetto esimpatia Fausto Colombo, che lo se-guì nel suo lavoro di tesi. «E ho unricordo molto rispettoso di Betteti-ni. Lui fu quello che complicò tutto:applicò a questo mondo, che potevaessere ricondotto ad alcune formeabbastanza semplici, l’infi nita com-plessità della semiotica». Per chiaveva scelto l’indirizzo di Comuni-cazione il suo era un esame leggen-dario, una vera sfi da: «Era costituitoda circa 1500 pagine molto diffi cili.Erano talmente tante le sottolineatu-re, le riscritture e le cancellature chequasi non riuscivo più a leggerle. Miricordo perfi no i colori dei dorsi deilibri di testo, arancione e marrone!».L’esame venne superato con succes-so: ma erano tutti, come quello, esa-mi impegnativi in grado di scatenareimportanti sfi de sia a livello interio-re, sia intellettuale, in cui si facevasentire forte la «responsabilità dicapire bene». Sociologia della co-municazione fu il corso che più lo ap-passionò, grazie al modo divertente eirrituale di insegnare e di esaminare

di Alessandra Lanza

Dal Latino degli Annali, letti senza bisogno di tradurli, alla tesi con Gianfranco Bettetini sul ruolo dell’epica omerica

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nella forma del linguaggio televisivo.pp

Nel cursus honorum di Sebastiano Lombardi, direttore a Mediaset,g ggg gg

non conta solo il successo ma fare ciò che rende felici

con Tacito e OmeroA RETEQUATTRO

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di Casetti e alle modalità spiritose ecreative di concepire la materia deisuoi assistenti Federico di Chio e Fa-brizio Batocchio. «Era un gruppo dipersone intellettualmente straordi-narie».

Inizialmente l’Ateneo per Seba-stiano Lombardi fu un luogo di for-mazione, di cui visse soprattutto lelezioni. «Lo ammetto, ero un sec-chione terrifi cante: i primi due anniseguivo tutte le lezioni e poi passavoil resto del tempo a casa a studiare».Poi si rese conto che poteva sostituirealmeno una parte della sua ossessio-ne per lo studio con una maggiorepartecipazione alla vita, e l’Universitàdivenne dunque anche un mondo fi -sico, di cui godersi gli spazi, i rumori,i silenzi, il sole di primavera che scal-dava il cortile.

Terminato il percorso di studi,Lombardi non poteva immaginareche avrebbe lavorato nel marke-ting di Mediaset e Rai e che sarebbediventato poi direttore di una retetelevisiva; nessuna folgorazione glifece capire che cosa avrebbe fatto “dagrande”. «Di Chio mi chiamò, dopopochi mesi dalla laurea, per fare unostage al marketing di Mediaset. Perun attimo ebbi l’illusione d’esserearrivato prima ancora di essere par-tito». Poi è stata una carriera com-plicata, piena di battute d’arresto, diritorni indietro, di paure, disillusionie di escamotage per arrivare alla fi nedel mese. «Fino ai trent’anni non hoavuto un impiego fi sso, fi no a tren-tatré sono stato impiegato. L’annosuccessivo mi sono trovato a esseredirigente».

A vent’anni si rischia di incorrerein un grande equivoco, all’illusioneche la vita sia un telefi lm, che la vitasia fatta di percorsi lineari e di ispi-razioni. «Ne L’intervista sull’identità,Baumann spiega che quanto noi leg-giamo di lineare nei percorsi altrui, èlontanissimo dal rispecchiare la nonlinearità del nostro percorso di vita».

Il percorso di Lombardi fu tor-tuoso e teso verso un risultato di cuinon era esattamente consapevole; inqualche modo sorprendente, ma maicasuale. «Caso e fortuna non esisto-no. Chi sa coltivare la curiosità trovain sé una sorta di “tensione verso”,che determina il caso. Se sono arri-vato qui è perché l’avevo dentro».Tra suoi vecchi compagni di corsoche hanno avuto gli esiti profes-sionali più brillanti, nessuno avevaun’idea precisa di dove sarebbe ar-rivato. Tutti sapevano molto benein che cosa erano bravi, o meglio,diversi. «I balzi in avanti si fannoquando si ha la possibilità di fare le

cose che ci risultano più naturali e incui si può fare la differenza, rispettoagli altri, perché si ha un modo pro-prio». E quel modo lo si sviluppa inparticolare negli anni della propriaformazione universitaria, lo si affi nae lo si coltiva.

«A qualunque giovane stia en-trando nel mondo universitarioconsiglio di approfi ttare di ogni esa-me per leggerne i testi dieci volte piùdi quanto la sua capacità di soppor-tazione lo porterebbe a pensare diriuscire a fare. Mai più si avrà quellaprofondità, pazienza e maniacali-tà nella lettura che si ha quando sistudia. Allo stesso tempo, gli consi-glierei di farsi confondere le idee, dicercare quanto possibile di frequen-tare saperi non banali, di non averel’ossessione per ciò che è ratifi catodalla cultura uffi ciale». E a chi stauscendo dall’università? «Di nondimenticarsi mai di essere curio-

so e, se possibile, di non cercare dimettersi subito in sicurezza. Di nonarrendersi a quell’ansia terribile cheprende il giorno dopo, quando siesce con 110 e lode e ci si rende contodi non essere il re del mondo comesi pensava». Superato quello shock,mantenuta la curiosità e la voglia dimettersi in crisi e alla prova, al di làdel fatto che il mondo ci pensa dasolo, si può fare di se stessi personepiù ricche.

«Io non credo di avere successo,non sento di essere una persona cheè riuscita: sento di essere una perso-na che fa qualcosa che le appartiene equindi felice. Se più persone riuscis-sero a porsi questo come obiettivodi vita – chi, almeno, ha l’immensoprivilegio di poterlo fare – e a dedi-carsi a qualcosa che appartiene loroprofondamente, credo ci sarebberomeno ansie di carriera, meno super-bia gratuita e molta più felicità esi-stenziale».

foto Loris

T. Zambelli

– Photo-

movie

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NELL’AULA MAGNA dell’Università Cattolica, il 22 giugno, si è tenuta

la cerimonia di proclama-zione e consegna del titolo ai 187 dottori di ricerca che hanno discusso la tesi nel 2014 alla presenza del rettore Franco Anelli. Durante la cerimonia Il direttore della DG Edu-cation and Culture della Commissione europea Xavier Prats-Monné hatenuto una lectio su Euro-pe and its Universities in the Global World. Secondo Pra-ts-Monné bisogna consi-derare e valutare i dottorati non solo per l’eccellenza scientifi ca, che dovrebbe essere scontata, ma anche e soprattutto per il loro im-patto sull’economia e sulla società. C’è ampio consen-so sul fatto che i dottori di ricerca, con il loro bagaglio di conoscenze disciplinari approfondite e competen-ze trasversali, siano tra gli attori-chiave della cresci-ta di un’economia sempre più basata sulla conoscen-za. Pochi giorni prima del PhD Day della Cattolica (qui sopra la foto di gruppo dei nuovi dottori di ricerca

con il Rettore e con Xavier Prats-Monné), la TechnicalUniversity di Monaco di Baviera ha ospitato l’An-’nual Meeting Doctoral Edu-cation: The Shape of Thin-gs to Come del Council for Doctoral Education della European University As-sociation. L’incontro hain partcolare approfonditoil tema del passaggio deidottorati da un affare “pri-vato” tra dottorandi e su-pervisor a un’integrazionedei programmi dottoralinelle strategie istituzio-nali delle Università, maanche nei territori e nellesocietà europee. Questosoprattutto grazie al coin-volgimento di stakeholdernei programmi di dotto-rato, dalle aziende al set-tore non-profi t, coinvoltia diversi gradi di intensità(supervisioni congiunte,

progetti di ricerca di in-teresse sia dell’universitàche del settore non ac-cademico, previsione diinternship o periodi di ri-cerca fuori dall’Ateneo).

I rifl ettori restano pun-tati sul dottorato di ricercaanche durante l’estate: afi ne luglio sarà pubblica-to sulla Gazzetta Uffi cialeil bando di concorso per idottorati dell’UniversitàCattolica (sedi di Milano,Piacenza e Roma) nell’an-no accademico 2015/2016.Tutti gli aspiranti dotto-randi troveranno il bandosull’homepage del sito del-la Cattolica (www.unicatt.it) e avranno tempo fi noall’inizio di settembre perproporre la propria can-didatura. Le prove concor-suali si terranno, per tutti idottorati, nel mese di set-tembre.

CRISI, CONTAGIO e necessitàper un nuovo paradig-ma. Sono stati i temi affrontati dal premio

Nobel per l’Economia 2001 Jo-seph E. Stiglitz nel corso della sua lectio magistralis dal titolo:Imagining an Economics that Wor-ks: Crisis, Contagion and the Needfor a New Paradigm pronunciata l’8 giugno scorso in occasionedell’inaugurazione del Centro diricerca dell’Università CattolicaComplexity Lab in Economics (Cle).

Dinanzi a un’Aula Magnagremita di docenti e studenti, ilprofessore della Columbia Uni-versity, consulente di Hillary Clinton e da sempre impegnato a

denunciare le anomalie dei mer-cati senza regole, ha ricordatoche la crisi fi nanziaria scoppiatanel 2007 ha messo in evidenza ilfallimento di tutti i modelli eco-nomici classici.

Inoltre, ha aggiunto il profes-sor Stiglitz, l’interconnessioneha reso ancora più vulnerabile esuscettibile l’intero sistema, conconseguenze elevate dal puntodi vista dei costi. Ecco perché,ha notato sempre Stiglitz, «larisposta a una epidemia non èla “diversifi cazione”, ma l’iso-lamento, la quarantena». Il ri-ferimento alla situazione greca èinevitabile. Secondo il docenteamericano sarebbe un errore se

la Grecia fosse costretta a usciredall’euro: segnalerebbe la fi nedella solidarietà tra i Paesi delcontinente e indurrebbe un cli-ma di sfi ducia che aprirebbe lastrada a nuove crisi.

Il nuovo Centro di ricercadell’Ateneo Complexity Lab inEconomics è stato fondato conl’obiettivo di incoraggiare la ri-cerca sulle applicazioni dellascienza della complessità ai mo-delli economici.

Il direttore del neonato Centrodi ricerca Domenico Delli Gatti,professore di Economia politicanella facoltà di Economia dell’A-teneo, delinea aspetti e fi nalitàdel Complexity Lab in Economics,

a partire dal concetto stesso dicomplessità che sta alla base del-le sue attività scientifi che. Per-ché, spiega il docente, «la scien-za economica può trarre benefi cidall’adozione di concetti e stru-menti provenienti dallo studiodei sistemi complessi».

Joseph Stiglitz inaugura il “Complexity Lab in Economics”

FACOLTÀ DI ECONOMIA

Commercialisti, il tirociniocomincia già durante gli studi

ANCHE PER IL PROSSIMO ANNO accademico2015\2016 l’Università Cattolica ha

siglato un accordo con gli Ordini dei Com-mercialisti e degli Esperti Contabili di Mila-no, Roma, Piacenza e Cremona, città in cuil’Ateneo è presente con i propri campus. L’obiettivo è costruire progetti didattici adhoc per i servizi professionali, sempre piùrichiesti per sostenere lo sviluppo e la qua-lità di azione di imprese, aziende, enti edistituzioni. Fulcro dell’intesa, che coinvolgele due facoltà di Economia dei quattrocampus dell’Ateneo, è formare giovaniprofessionisti – siano essi commercialisti ed esperti contabili – con le giuste competenzeculturali, tecniche, metodologiche tali darendere più effi cace, coerente e direttol’accesso al mondo del lavoro.La convenzione è la sintesi degli accorditra il Ministero dell’Istruzione, Universitàe Ricerca, l’Ordine nazionale e l’UniversitàCattolica e, per tutti gli studenti che segui-ranno i piani di studio, defi niti e concor-dati con le facoltà di Economia dei campusdi Milano, di Piacenza, di Cremona e diRoma, prevedono per i corsi di laureatriennale: l’esonero dalla prima provadell’esame di Stato dei dottori commer-cialisti e degli esperti contabili (sezione B);la possibilità di svolgimento di parte deltirocinio professionale durante il triennioai sensi e nella misura della convenzionemedesima; mentre per i corsi di laureamagistrali: lo svolgimento di parte deltirocinio professionale già nell’ultima fasedel corso di laurea; l’esonero dalla prima prova dell’esame di Stato per l’accesso allasezione all’Albo dei Dottori Commercialistie degli esperti contabili (sezione A).

di Elena Angeleri

PhD day con Xavier Prats-MonnéNuovo bando per i dottorati

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DA QUESTA ENCICLICA emergela passione per l’unità.Si parla tanto di ecologia,ma come frammento

a sé. La grande genialità scienti-fico-culturale del Papa è di averricostruito il puzzle dando unità alpensiero ecologico». È un passo

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della riflessione offerta dal cardi-nale Angelo Scola all’incontro dipresentazione dell’enciclica di PapaFrancesco Laudato sì. Sulla cura del-la casa comune, svoltosi lo scorso 30 giugno in Expo su iniziativa dell’ar-cidiocesi di Milano, dell’UniversitàCattolica e della Caritas. La presen-tazione è stata l’occasione per unconfronto e un dibattito, moderatoda Enrico Mentana, direttore del TG La7, tra Franco Anelli, rettoredella Cattolica, Neil Thorns, diret-tore della Cafod e consulente peril governo britannico sui cambia-menti climatici, Carlo Fratta Pasi-ni, presidente di Banco Popolare, Laura Palazzani, vice presidentedel Comitato di Bioetica e il profes-sor Sandro Cocconcelli direttoredi ExpoLab, che hanno commen-tato l’enciclica. L’incontro è statoaperto dal commissario generaledi Expo, Giuseppe Sala che ha ri-aconosciuto il profilo «dirompentedell’enciclica» che come l’Expochiama la famiglia umana all’im-pegno per uno «sviluppo sosteni-bile e integrale». «Chiave di volta

dell’enciclica con la proposta diecologia integrale» ha affermatoil rettore Franco Anelli nel suo in-tervento, è la «responsabilità». Inquesto senso l’enciclica può aiutarei governi «spesso legati nelle scel-te politiche ai cicli elettorali, a farescelte più lungimiranti e ambizio-se» ha sottolineato Neil Thorns.Per il professore Cocconcelli dellafacoltà di Scienze agrarie, alimen-tari e ambientali della Cattolical’enciclica «chiama la scienza a ri-scoprire la sua responsabilità versoil bene comune, e il mondo dellascuola e dell’università a formarele nuove generazioni al concettodi ecologia integrale». Nel docu-mento il Papa bacchetta la finanza,ma quella dei derivati e della specu-lazione, dice Carlo Fratta Pasini chespiega come in realtà la finanza, ilcredito, le banche possono e devo-no essere una leva positiva per unacustodia del creato. Laura Palazzani

ha invece evidenziato il concetto diresponsabilità ecologica e socialeespresso dall’enciclica, che richia-ma tutti alla cura della casa comune,ad una presa di coscienza da partedi tutti.

«In questa enciclica, che è laprima ad affrontare in termini or-ganici il problema ecologico – havoluto sottolineare in particolare ilcardinale Scola – il Papa richiamatutti a una conversione ecologica».Una proposta, ha concluso l’Arci-vescovo, che per i cristiani rimandaall’assunzione di nuovi stili di vita.Ha scritto infatti Papa Francesconel primo capitolo del suo do-cumento: «Bisogna rafforzare laconsapevolezza che siamo una solafamiglia umana. Non ci sono fron-tiere e barriere politiche o socialiche ci permettano di isolarci, e perciò stesso non c’è nemmeno spazioper la globalizzazione dell’indiffe-renza».

IL BANDO

Tre progetti per il patrimonio lombardo

SONO TRE I PROGETTI dellaCattolica fi nanziati dalla

Regione Lombardia per un totale di circa 238.000 euro, attraverso un bandodi concorso per la valo-rizzazione del Patrimo-nio culturale lombardorivolto alle università dellaRegione. Lo scorso 6 luglio in Cattolica, l’assessoreCristina Cappellini, alla presenza del direttore dellasede milanese dell’AteneoMario Gatti, ha presentatol’esito del bando volto a valorizzare il patrimonioculturale regionale attra-verso sistemi di cataloga-zione, documentazione e pubblicazione telematicaanche in partenariatocon istituti e luoghi dellacultura. La Regione inten-de così sviluppare nuovistrumenti per applicazioniinnovative e potenziare i contenuti multimediali per la fruizione del patrimonio,mediante l’assegnazionealle università di apposite risorse a sostegno dellaricerca. L’investimento dellaRegione è stato di 1 milionedi euro, frutto di un usovirtuoso dei fondi europei,suddivisi tra 7 università con 14 progetti ammessi. L’assessore ha dichiarato: «Oggi siamo all’Università Cattolica perché questo Ateneo ha conquistato ilprimo gradino del podioper quanto riguarda ifi nanziamenti ottenuti».I tre progetti promossidall’Università Cattolica che sono stati fi nanziatisono Teodolinda. I Longobar-di all’alba dell’Europa, direttodal professor Gabriele Archetti; “Non esiste intutto il mondo una chiesa piùbella”: Conoscere, valorizzaree divulgare il patrimonio di S. Lorenzo Maggiore a Milanoa cura della professoressaSilvia Lusuardi Siena eaIl libro a stampa a Milanoe nella Lombardia del XV secolo diretto dal professor Edoardo Barbieri.

Diritto allo studio: borse per tutti i meritevoli

La novità della Laudato si’:’’un pensiero ecologico responsabile

DAL 2011 L’UNIVERSITÀ Catto-lica con Educatt e IstitutoToniolo – grazie anche aifondi dell’eredità Piera

Santambrogio – interviene ognianno in favore degli studenti chesono risultati idonei, per reddito eper merito, alla borsa di studio mache, a causa dell’esaurimento deifondi regionali disponibili, non nerisulterebbero beneficiari per la po-sizione in graduatoria (idonei nonbeneficiari). Dal 2011 a oggi moltipassi sono stati fatti, anche graziealla gestione virtuosa di UniversitàCattolica che ha permesso, di annoin anno, di vedere leggermente in-crementato il contributo regionale,con il risultato importante di riusci-re a coprire, a partire dal 2013, l’in-tero importo della borsa di studio

per tutti gli studenti risultati idoneinon beneficiari. In particolare dal2011 a oggi l’Ateneo ha investito ol-tre 3 milioni di euro per coprire ognianno tutti gli studenti idonei nonbeneficiari.

Le borse di studio previste pergli studenti beneficiari per l’a.a.2014/15 – cioè gli studenti coper-ti dal contributo regionale – sono,per le quattro sedi dell’Ateneo, circa2.700, per un totale di circa 9,5 mi-lioni di euro.

Il contributo straordinario stan-ziato per quest’anno, sulla base dellestime del numero di studenti che ri-sulteranno idonei non beneficiari, èpari a 800 mila euro.

L’intervento si inserisce nell’am-bito delle iniziative messe in attoda Università Cattolica per andare

incontro ai bisogni degli studenti edelle loro famiglie, tra le quali assu-me particolare rilevanza il contrattodi lavoro StudentWork, che, istituitoda Educatt a partire dal 2014, è unaformula appositamente studiata perconciliare i tempi dello studio conun’esperienza lavorativa spesso inambito affine al proprio percorso distudi; si tratta di un’occasione riser-vata agli studenti che non beneficia-no di altri aiuti economici.

Anche quest’anno, inoltre, ilcontributo straordinario si aggiun-ge alle agevolazioni già previste pergli studenti idonei non beneficiari:l’esenzione dal pagamento delletasse universitarie e, per gli studentidi anni superiori al primo, un pastogratuito al giorno nelle strutture ri-storative gestite da Educatt.

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BELLA E SOSTENIBILE. È la moda del fu-turo vista da Fashion Tales, convegnointernazionale che per tre giorni ingiugno, ha riunito in Largo Gemelli

oltre 170 autori da 31 Paesi diversi nel mon-do. Un meeting per parlare di innovazione gestetica, ma anche di benessere psico-fi si-co delle persone, oltre che di valorizzazionedella diversità e dei differenti modelli dibellezza. Inventare e progettare per poi re-alizzare lifestyles sostenibili è stato in parti-colare l’obiettivo della seconda edizione diFashion Tales 2015 Feeding the imaginary, cheha trattato il tema della rivoluzione sosteni-bile nella fi liera produttiva della moda, inlinea con la fi losofi a di Expo 2015 Nutrire il pianeta, Energia per la vita.

«Uno degli aspetti più originali dell’ap-puntamento è stato che il tema della soste-nibilità è stato affrontato da ogni prospetti-va possibile, in una piattaforma d’incontrotra know how, culture ed economie», hadetto Emanuela Mora, sociologa, membro

del consiglio direttivo di ModaCult, il Cen-tro di Ricerca della Cattolica che ha pro-mosso l’evento. Durante il convegno sonointervenuti rappresentanti di grandi mar-chi ma anche produttori leader dei processiintermedi (dalle imbottiture alle cernierelampo) per parlare degli investimenti fattiin termini ecologici, di salute e di respon-sabilità sociale. A cominciare da Detox, lagrande campagna Greenpeace per la salva-guardia dell’ambiente da composti chimicitossici, che ha già coinvolto grandi nomi (daBurberry a Mango, da Levi’s a Valentino) esi prefi gge una moda universalmente liberada sostanze pericolose entro il 2020.

Ad aprire e chiudere l’evento l’instal-lazione Sewing a Velvet World (nella foto) dell’artista Anna Paola Cibin, posta sullo Scalone d’Onore dell’Ateneo, costituita dimini-arazzi rappresentativi dei continenti,che potevano essere presi per scattare unselfi e e condividerlo con l’hashtag #vel-vetworld.

Fashion tales, la moda al servizio del benessere

BANCA E FINANZA

Titoli, rendimenti, volatilitàCiclo di seminari con Consob

UN CICLO DI SEMINARI DI STUDIO suBanca e Finanza è stato organiz-

zato congiuntamente dal Diparti-mento di Scienze dell’economia edella gestione aziendale dell’Uni-versità Cattolica del Sacro Cuore edalla Commissione nazionale perle società e la borsa (Consob) conl’obiettivo di offrire a dottorandi estudenti l’opportunità di approfon-dire tematiche di carattere economi-co-fi nanziario di particolare rile-vanza e attualità. Il primo incontro,dal titolo The Transaction Costs of Trading Corporate Credit, si è tenuto il29 maggio. Ospite dell’iniziativa laprofessoressa Stas Nikolova, Univer-sity of Nebraska, che ha presentatoil suo lavoro di ricerca incentratosui costi di negoziazione dei CDS(Credit Default Swap). Il 26 giugno, invece, è stata la volta del professorFrancesco Franzoni, Swiss FinanceInstitute, che ha illustrato un paperrisultato dei suoi studi dedicatiall’impatto degli ETF (ExchangeTraded Funds) sulla volatilità delmercato. Entrambi i workshop rien-trano tra le iniziative scientifi chepromosse nell’ambito della conven-zione fi rmata l’8 aprile tra il presi-dente della Consob Giuseppe Vegase il rettore dell’Università CattolicaFranco Anelli.

QUALI SONO I RISCHI legati alla volati-lità dei mercati agroalimentari? Esoprattutto: quale ruolo possonogiocare gli strumenti fi nanziariper mitigarne gli effetti? Sono

stati questi alcuni interrogativi al centrodel convegno internazionale Food andagricultural markets instability: policiesand regulation perspectives. La due giornidi dibattito interdisciplinare – promossadall’Università Cattolica, il Joint Resear-ch Centre di Siviglia della CommissioneEuropea e i ricercatori del progetto Ulys-ses – si è aperta il 9 luglio con i saluti isti-tuzionali del rettore dell’Ateneo FrancoAnelli. I lavori sono proseguiti il 10 lugliopresso il Padiglione dell’Unione Europeain Expo. La conferenza è stata anche l’oc-casione per presentare i risultati del pro-getto Ulysses (Understanding and coping with food markets volatility towards morestable World and EU food systems).

Obiettivo del convegno è stato appro-fondire le cause della volatilità dei mercatiagroalimentari e individuare gli strumentiutili a contenerla al fi ne di rendere i siste-mi alimentari più effi cienti, sostenibili eprevedibili. Durante le quattro sessionidi lavoro, infatti, si è discusso del legametra fi nanza e agricoltura, dei rischi spe-cifi ci derivanti dalla fi nanziarizzazionedel mercato agroalimentare e della pos-sibile regolamentazione per la riduzionedell’incertezza e dei fenomeni speculativi.Nel corso delle due giornate, da un lato, siè entrato nel merito degli interventi a li-

vello normativo di recente messi in campoa livello mondiale – e completamente as-senti fi no a due anni fa –, dall’altro, dellesoluzioni offerte dal mondo fi nanziario eistituzionale. Tutto ciò grazie alla parte-cipazione di speaker di varia estrazione:da rappresentanti dell’Unione europea aesponenti di Banca d’Italia e Fao; da quali-fi cati docenti italiani e internazionali – inparticolare economisti e giuristi – fi no aoperatori del settore e imprenditori.

«Siamo in una fase di svolta in que-sto settore – hanno spiegato i promo-tori dell’evento Antonella SciarroneAlibrandi (i nella foto) e Paolo Sckokai,rispettivamente docenti di Diritto dell’e-conomia alla facoltà di Scienze bancarie,fi nanziarie e assicurative e di Economiaagraria nella facoltà di Scienze agrarie, ali-mentari e ambientali –: stiamo assistendoal passaggio dalla totale assenza di regola-zione a un intervento deciso del legisla-tore europeo, che però non è ancora deltutto in vigore e necessita della normativasecondaria».

Mercati alimentari, le strategiecontro i rischi speculativi

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15PRESENZA 4, LUGLIO-AGOSTO 2015

I magnifici 7 al Vis Moot

L’AUTOIMPRENDITORIALITÀ come occasione di cre-scita umana e profes-sionale. È questa la sin-

p

tesi più completa del contest pergiovani imprenditori Jump-Startche si è svolto all’Università Cat-tolica lo scorso 23 giugno. L’in-contro ha rappresentato il mo-mento conclusivo del progettoJump-Start. Avviare i giovani versopercorsi di autoimprenditorialità,un ambizioso programma rea-lizzato grazie al fi nanziamentodi Regione Lombardia, a valeresull’Avviso pubblico per la pre-sentazione di proposte di Mo-bilità creativa in Europa rivolte ainoccupati/disoccupati.

Grazie a questo programma,sei giovani selezionati dall’U-niversità Cattolica hanno svoltouno stage della durata media ditre mesi in aziende e centri eu-ropei che operano in differentiambiti culturali. In particolare,Francesca Barbalace ha trascor-so un periodo di studio e lavoroin Imprensa da Universidade deCoimbra (Portogallo); Rober-ta De Gregorio a Educathyssen o– Museo Thyssen-Bornemisza

(Spagna); Eleonora Fornasari a iCalon TV (Galles), Irene Gero-nimi a InkYMind (Inghilterra),iChiara Mari al Muzej Suvreme-ine Umjetnosti Zagreb (Croazia),Francesco Reale alla casa editri-ece Brill (Olanda).

Durante il contest, i sei parte-cipanti hanno presentato le loroproposte progettuali realizzatedurante il periodo di stage all’e-stero davanti a una giuria qualifi -cata di esperti composta da Emil Abirascid, giornalista e fonda-tore di Startupbusiness, Pietro Biancardi, editore, Casa EditriceIperborea, Mario Gorni, pre-

sidente onorario e responsabilearchivio storico, Careof, Riccar-do Trigona, presidente CartoonLombardia, Valerio Villoresi,socio fondatore della FondazioneDario Mellone e conservatore delMuseo intitolato all’artista.

Dopo la presentazione di cia-scuna idea innovativa, la giuriaha espresso un unanime apprez-zamento per le idee avanzate,riconoscendole come cariche diun potenziale di sviluppo, che seulteriormente rafforzato, potràoffrire signifi cativi risultati intermini innovativi.

«Al termine di questo pro-

getto, la soddisfazione dell’Uni-versità Cattolica – ha evidenziatonei suoi saluti introduttivi MarioGatti, direttore di Sede – è dupli-ce: da un lato, si è confermata lafeconda collaborazione con im-prese e istituzioni internazionalitesa a offrire opportunità concre-te di alta formazione. Dall’altro, siè offerta una valida opportunitàai partecipanti, che hanno potu-to confrontarsi con realtà esteree constatare come la creazionedi un network internazionale siafondamentale per la realizzazionedi qualsivoglia idea innovativa».

Il contest Jump-Start ha dun-que rappresentato una tappadel percorso di valorizzazioneche l’Università Cattolica riser-va alle idee autoimprenditoria-li, potenziando le attitudini e lepropensioni dell’Ateneo in que-sto campo e quindi declinandol’innovazione anche nel settoredelle scienze umanistiche. Unelemento tangibile di questo im-pegno è l’ e-book che raccogliei progetti degli studenti, libera-mente scaricabile e fruibile su di-verse piattaforme (www.educatt.it/libri/jumpstart).

Jump-Start, stage all’estero per giovani imprenditori

milano

DOPO LUNGHI MESI di studiodel caso, siamo arriva-ti carichi a Vienna conl’obiettivo di passare il

fatidico round dei 64», raccon-ta Mariafiore Miniussi, neo-laureata in Giurisprudenza, unadei sette studenti selezionati perpartecipare al Willem C. Vis Inter-national Commercial ArbitrationMoot. Con lei Alessandro Basile,Lucia Pontremoli, Riccardo Ro-buschi, Vanessa Zanetti, Maria Paola Murdolo e o Dario Simone Palmiotti.

Il Vis Moot è una competizioneinternazionale tra atenei che sisfidano in una simulazione di ar-bitrato internazionale su un par-ticolare caso pratico articolato eaffascinante. Più di 300 universitàda tutto il mondo si sono ritrovatea Vienna a discutere la causa da-vanti a collegi arbitrali compostida prestigiosi docenti, avvocati edesperti dell’arbitrato internazio-nale. «Quando la nostra Univer-sità è stata annunciata tra le fina-liste – afferma Mariafiore, che a

Vienna era con Vanessa oralist difronte ai tribunali arbitrali – ab-biamo pensato che il lavoro sododi un intero semestre era statoampiamente ripagato nell’attimodella proclamazione». Un senti-mento condiviso da tutta la squa-dra e che ha reso orgoglioso il pro-fessor Luca Radicati di Brozolo, responsabile del progetto: «Ilsuccesso degli studenti del nostroAteneo, così in alto già al secondoanno di partecipazione, testimo-nia che costanza e dedizione qui,come nell’ambito professionale,sono le chiavi di volta per rag-giungere traguardi all’apparenzainsperati». Sulla stessa linea i duecoach che hanno seguito e prepa-rato il team: «Durante le udienze,il mio collega Flavio Ponzano e io o– spiega l’avvocato Giovanni Mi-nuto – soffriamo come gli allena-otori delle squadre di calcio duran-te una finale. Ogni sforzo è statoampiamente ripagato dall’annun-cio che l’Università Cattolicaera riuscita a superare i GeneralRounds, entrando tra le migliori

64 al mondo: un momento indi-menticabile». La competizione sisvolge in due fasi: la prima, scritta,va da ottobre a gennaio, e consistenello scambio delle memorie. Laseconda fase, orale, riproduce unavera e propria udienza di fronte adarbitri. La finale si svolge a Vien-na, ed è preceduta dai “pre-moot”di preparazione.

«La preparazione è l’aspettopiù delicato della competizione– dicono i coach Minuto e Pon-zano –: bisogna insegnare ai ra-gazzi a ragionare come avvocati, ascrivere come avvocati, a parlarecome avvocati. Bisogna calarli inuna realtà che non conoscono eche possono solo immaginarestudiando sui libri». La parte piùfaticosa e affascinante è la prepa-

razione dell’udienza: «Cerchiamodi istruire i ragazzi sulle tecnicheoratorie, il modo di esporre effi-cacemente il caso, come far risal-tare gli aspetti favorevoli alla parteche si assiste e come difendersi almeglio rispondendo alle doman-de sulle questioni più spinose»,proseguono i coach. Il Vis Mootè un’esperienza di studio e di vita– affermano convinti gli studentidella Cattolica che hanno portatoil proprio Ateneo al top nell’ulti-ma edizione della competizioneinternazionale – un’occasioneunica per confrontarsi con stu-denti di diverse culture giuridichee per avere un primo approccio adun caso pratico durante la carrierauniversitaria.

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16 PRESENZA 4, LUGLIO-AGOSTO 2015

UN ANNO FA A ERBIL oltre tre milioni di persone sono state costrette a rifu-

giarsi in aree dove, seppure in condizioni disagiate, non subiscono la violenza della guerra. Circa 6.000 rifugiati sono stati accolti nel quar-tiere di Ainkawa 2, costitui-to da 1000 container messi a disposizione dalla Chiesa locale, grazie alla presenza attiva dell’arcivescovo cal-deo di Erbil Bashar e con il contributo del governo che ha dotato gli alloggi di luce e acqua. I rifugiati in questo campo sono in maggioranza cristiani caldei e siriaci, al-tri sono sunniti e sciiti mo-derati, e 48 famiglie Yazidi. L’area, attrezzata per la mera sopravvivenza, non dispone di spazi comuni al di fuori dei 20 metri quadrati dove ogni nucleo vive. In questo contesto l’obiettivo dell’U-niversità Cattolica, attraver-so il Centro di Ateneo per la solidarietà internazionale (CESI) e del master in Re-lazioni d’aiuto in contesti

di sviluppo e cooperazione nazionale e internazionale diretto dalla professoressa Cristina Castelli, è il recu-pero del benessere psicofi -sico dei minori all’interno di spazi accoglienti e conforte-voli dal punto di vista psico-logico ed emotivo.

Dopo una prima ricogni-zione e analisi dei bisogni, i prossimi passi si muoveran-no nei mesi di luglio e ago-sto quando due diplomati del master andranno a Erbil come formatori per attivare il progetto. L’asilo che verrà costruito accoglierà due tur-ni di 60 bambini, mentre i campi sportivi, uno da calcio

e uno da pallavolo, saranno il primo luogo di aggregazione e svago per i giovani. Su en-trambi i fronti gli educatori dell’Ateneo formeranno 15 social worker volontari – deputati alla presa in carico dei minori e allenatori per le squadre – identifi cati tra le persone sfollate ospiti del campo.

La seconda fase del pro-getto nel prossimo autunno sarà destinata alla forma-zione specifi ca dei tutori di resilienza assistita, secondo il modello da anni speri-mentato dall’Unità di ricerca sulla resilienza dell’Ateneo.

L’impegno della Cattolica per il Kurdistan

EXPO

Gli studenti della Cattolicavolontari all’Edicola Caritas

ANDREA CARTABIA, del corso dilaurea magistrale in Mercati e

strategie d’impresa della facoltà di Economia, è stato il primo di nove studenti volontari della Cattolica che hanno offerto il loro contributo a una presenza speciale dentro l’Esposizione universale milanese: quella dell’Edi-cola Caritas. Dopo di lui sarà la volta di Davide Amata, triennale in Scienzedei beni culturali (Lettere e fi losofi a), Valentina Bienati, quarto anno di Giu-risprudenza, Mario Daniele, triennale in Economia e legislazione d’impresa(Economia), Letizia Degradi, trienna-le in Economia e gestione aziendale (Economia), Marta Favaron, triennalein Esperto linguistico per le Relazioni Internazionali (Scienze linguistichee letterature straniere), Ena Peeva, triennale in Food Science and Tech-nology (Scienze agrarie, alimentari eambientali), Lucia Piemontesi, master in Ideazione e progettazione di eventi culturali, Marilena Scalia, magistralein Psicologia delle Organizzazioni e del Marketing (Psicologia). Il servizio consiste nell’accompagnare, acco-gliere e spiegare alcune opere d’arte all’interno dell’edicola Caritas. Per arrivare preparati all’appuntamento gli studenti hanno svolto un breve percor-so di formazione nella sede di Caritas Ambrosiana.

UN INTERVENTO DI AIUTO nei campiprofughi siriani in Libano. Il pro-getto Tutori di resilienza del Centro di Ateneo per la Solidarietà inter-

nazionale (Cesi) è approdato nel Paese deiCedri. Da maggio, per cinque mesi, ope-ratori formati in loco lavoreranno soprat-tutto con i minori per promuovere la lorocapacità di risollevarsi dagli eventi trau-matici per riorganizzare positivamente lapropria vita. Durante la prima missione,che si è svolta in Libano lo scorso maggio,Veronica Hurtubia e a Alessandra Cipol-la dell’Unità di Ricerca sulla Resilienza dell’Ateneo hanno condotto un corso diformazione che ha coinvolto 25 operatorisociali provenienti dalla Siria e dal Libano,cui si affi ancavano workshops creativo-e-spressivi con i bambini siriani rifugiati nelcampo profughi di Shatila, a Beirut.

«Il nostro lavoro – spiega Veronica, tu-tor senior del progetto – ha l’obiettivo diformare personale locale capace di pro-muovere la resilienza tra i bambini graziea un supporto psico-sociale, attraversoattività ludiche che utilizzano linguaggi

come il disegno, la musica, il teatro o lafotografi a. In questo modo il bambino ri-esce a esprimersi attraverso altri canali,superando l’imbarazzo creato a volte dallaparola. Le lezioni con gli operatori han-no una parte teorica e una pratica, cosìgli adulti sperimentano di persona quelloche poi insegneranno ai bambini». «Ab-biamo trovato un gruppo molto motivato– racconta Alessandra, neo laureata in Psi-cologia – costituito da persone di diversaprovenienza religiosa (cattolici, cristianimaroniti, musulmani) ed è stato interes-sante vedere l’evoluzione di un gruppo cosìeterogeneo. Inizialmente le differenzeerano più consistenti e visibili. Poi grazieal tempo trascorso insieme quotidiana-mente gli operatori sono riusciti ad avvi-cinarsi molto fra loro». Già realizzato inaltri contesti internazionali quali Giorda-nia, Mali, Gaza con il supporto di diverseistituzioni, il progetto Tutori di resilienza è promosso dal Centro di Ateneo per la So-lidarietà internazionale (Cesi) in collabo-razione con Adyan Foundation e L’Oeuvred’Orient, ed è sostenuto dal Bureau Inter-national Catholique de l’Enfance (Bice) ecoordinato dalla professoressa Cristina

Castelli, direttrice dell’Unità di resilienzadell’Università Cattolica. È stata realizzata anche una guida Tutori della Resilienza (ed.Educatt) che è ora alla sua seconda edizio-ne arricchita di esperienze consolidate, e che si rivolge a tutti gli operatori che a di-verso titolo si occupano di realizzare pro-getti di resilienza, in particolare rivolti ai minori.

di Giuseppe Francaviglia

Con il Cesi in Libano per aiutare i profughi siriani

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17PRESENZA 4, LUGLIO-AGOSTO 2015

RICONOSCIMENTI

Laura Silvia BattagliaColomba d’oro per la Pace 2015

LA GIORNALISTA FRRELANCE, reporter di guerra e tutor del master in Giornali-

smo dellaCattolicaLaura Silvia Bat-taglia è tra ai vincitori2015 delPremiogiornalisti-co ArchivioDisar-mo-Colom-be d’Oroper la Pace. A premiare la giornalista,lo scorso 10 giugno al Museo Nazionaledelle Arti del XXI Secolo – MAXXI diRoma, il Presidente della Camera Laura Boldrini (i nella foto di Renato Franceschin(( ). «Con Laura Silvia Battaglia – si legge nelle motivazioni – la giuria del Premio ArchivioDisarmo-Colombe d’oro per la pace hainteso riconoscere l’impegno, la sensibilitàe la competenza che caratterizzano la vitaprofessionale di una giovane reporter nonsolo di guerra ma anche contro la guerra.Profonda conoscitrice del mondo islamico,Laura contribuisce con il suo lavoro atten-to e indipendente a superare gli stereotipie a promuovere una cultura di pace, ditolleranza e di comprensione reciproca trapopolazioni caratterizzate sì da differenze,ma destinate a rispettarsi e a cooperare traloro».

A Simonetta Polenghila Medaglia Comenio

È stata conferita alla professoressaSimonetta Polenghi, direttrice del

Dipartimento di Pedagogia della Cattolica,la Medaglia Comenio per il suo contributo

scientifi co agli Studi di Storia dell’edu-cazione inEuropa. Il premio èannualmen-te conferitodal Museoe Biblioteca

Nazionale di Pedagogia Jan Amos Come-nius. È stato consegnato alla professoressa

g g J

il 10 giugno scorso dalla direttrice Marketa Pánkova e dal prorettore dell’Università aKarlova di Praga Zdenek Helus a Liberec, snel Museo di Arte contemporanea, inoccasione di un Congresso internazionaledi Storia dell’educazione.

Economia e finanza, premiatala ricerca del Dipartimento

pp

ALBERTO QuadrioCurzio è il nuo-vo presidente dell’Accademia

dei Lincei. Lo ha eletto l’Assemblea dei soci na-zionali il 12 giugno.

Dal 2009 è stato vice-presidente dell’Accade-mia e presidente della Classe di Scienze Morali, Storiche e Filologiche. Professore emerito di Economia politica all’U-niversità Cattolica, dove ha insegnato dal 1976 e dove è stato preside dal 1989 al 2010 della facol-tà di Scienze politiche, nonché fondatore nel1977 e da allora direttore del Centro di Ricerche in Analisi Economica e Svi-luppo Economico Inter-nazionale (Cranec) di cui attualmente è presidente del Comitato Scientifi co. Membro della Academia

Europae e di Organi divarie Fondazioni tra lequali: Edison, Balzan eCentesimus Annus. Fon-datore nel 1984 e diretto-re della rivista del MulinoEconomia Politica. Journalof Analytical and Insti-tutional Economics – dal2015 co-edita da Springer–, è editorialista de Il Sole24 Ore. Ha avuto la Meda-glia d’oro del Presiden-te della Repubblica per iBenemeriti della Scienza

e della Cultura nel 2000, l’Ambrogino d’Oro della Città di Milano nel 2011, il titolo di Cavaliere di Gran Croce dell’Ordine di San Gregorio Magno, concesso da Papa Fran-cesco nel 2014. Laureato in Scienze politiche alla Università Cattolica, è stato presidente dell’Isti-tuto Lombardo Accade-mia di Scienze e Lettere, presidente della Società Italiana degli Economi-sti, membro dello Advi-sory Board del Centre for Financial History della Università di Cambridge. È autore di molte pubbli-

g

cazioni scientifi che edite con alcune importanti case editrici (Il Mulino, Oxford University Press, North Holland, Else-vier, Macmillan, Basil Blackwell, Springer-Ver-lag, Harriman House).

PREMI, GRANT, BORSE per attività di ri-cerca. Sono alcunidei riconosci-

menti ottenuti a livello internazionale dal Di-partimento di Economiae Finanza dell’Università Cattolica. Un risultatoche attesta l’elevato va-lore scientifi co dell’A-teneo nell’ambito dellediscipline economiche e fi nanziarie. Al direttore del Dipartimento Massi-mo Bordignon, docentedi Scienza delle fi nanze, è stato assegnato il pre-mio internazionale Pro-fessor Luigi Tartufari per gli studi su Federalismoe Fiscalità, dall’Accade-mia Nazionale dei Lincei.Sempre nel 2015 sonostati attribuiti su basecompetitiva otto EIEFResearch Grant. Di que-sti, due sono stati vinti daricercatori del Diparti-mento: Simone Morico-ni e Francesco Sobbrio

rispettivamente con iprogetti Is there a CulturalDimension of Unemploy-ment Attitudes? Theory andEvidence from Internatio-nal Migration e War of theWaves: Radio Propagan-da, Violence and PoliticalPolarization. Medesimoriconoscimento era sta-to ottenuto nel 2014 daElena Cottini con il suolavoro intitolato Job di-samenities and worker riskprofi les.

Nell’autunno 2015arriverà presso il di-partimento DomenicoMassaro, vincitore delbando SIR, con un fi nan-ziamento del MIUR, conil progetto di ricerca suMacroeconomia Sperimen-tale. Francesco Maria Esposito ha vinto invecela borsa di studio Strin-gher-Mortara della Bancad’Italia, mentre Emilia-no Santoro è stato Uni-credit Foscolo Fellow peril 2013-2015 e svolgerà

il suo periodo di ricercapresso il Dipartimento.

Per quanto riguarda fi -nanziamenti ottenuti perl’innovatività dei propriprogetti scientifi ci, i pro-fessori Salvatore Piccolo,e Tiziana Assenza hannovinto un grant di dura-ta biennale di Unicreditand Universities Kni-ght of Labor Ugo FoscoloFoundation: il primo con il progetto Corporate Con-trol and Banking Competi-tion under Non-exclusiveLending; la seconda conil progetto Animal Spiritsand Financial Crises. Infi -ne sono tre gli assegnistidi ricerca – AlessandroGobbi, Jakob Grazzini e Alessandro Spelta – im-apegnati su progetti di stu-dio fi nanziati dal Settimo Programma Quadro dellaCommissione Europea(Crisis, Rastanews e Mac-fi nrobods).

Lincei, Quadrio Curzio presidente

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18 PRESENZA 4, LUGLIO-AGOSTO 2015

L’ISTITUTO GIUSEPPE TONIOLO ha conferito, lo scorso 29 giu-gno, otto borse di studio adaltrettanti studenti meritevoli

dell’Università Cattolica. Una borsa distudio è dedicata alla memoria del pro-fessor Felice Martinelli, scomparso loscorso 7 aprile, per molti anni negli orga-nismi dell’Istituto, un’altra è stata messaa disposizione da don Giovanni Avi, 85anni, che, nel suo 60esimo di sacerdo-zio, ha ricordato il mezzo secolo di laureain Lettere e Filosofi a presso l’Ateneo delSacro Cuore.

Le restanti borse di studio sono stateofferte, tramite una donazione all’Istitu-to Toniolo, dai familiari di laureati o ex

studenti dell’Università di Largo Gemel-li. Molto differenti tra loro le storie dellepersone cui sono state intitolate le borse,ma tutte caratterizzate dal comune attac-camento all’Università Cattolica.

CORO

La lezione di Connolly per ilconcerto del King’s College

È TORNATO IN CATTOLICA, su invito di ANote d’inChiostro, il prestigioso coro

del King’s College di Londra. Il coro diret-to da Gareth Wilson si è esibito in concerto lo scorso 10 giugno nell’Aula Magnadell’Ateneo di largo Gemelli. L’esibizioneè stata preceduta nel pomeriggio da unseminario di analisi storico-musicale dialcuni brani.Al concerto ha partecipato anche il CoroNote d’inChiostro dell’Università (nella foto((ritratto nel cortile di Santa Caterina d’Alessan-dria), che si è preparato al concerto, con unmaestro d’eccezione: Stephen Connolly, già bassoe vice-di-rettoredei«King’sSingers».Il 27maggio,semprein Cat-tolica,Connol-ly ha tenuto un seminario di perfeziona-mento vocale. All’evento, organizzato dalladirezione di Sede, dalla facoltà di Scienzelinguistiche e letterature straniere e dalCoro e Ensemble «Note d’InChiostro», hapartecipato l’omonimo coro, a cui si sonoaggiunti altri coristi milanesi accorsi percogliere l’occasione di seguire una giornatadi lezione con uno dei membri del piùfamoso gruppo di canto a cappella delmondo.Connolly, in sette intense ore di lavoro,ha affrontato cinque brani della tradizio-ne corale inglese, attraversando un arco temporale di vari secoli, dalle composizionidi Byrd e Tallis fi no ai mottetti latini diStanford.È la prima volta che un’università italianaoffre ai suoi studenti l’opportunità diseguire un seminario di perfezionamentocultural-musicale con un insegnante di talelivello e in un ambito – quello musical-per-formativo – solo in apparenza insolitorispetto alla quotidiana attività accademica.(m.b.(( )

Borse di studio in ricordo dei laureati

LO SCORSO MAGGIO si è tenuta in Cattolica la seconda edizio-ne del seminario

di didattica della musica, organizzato dalla Rete delle Scuole medie ad Indirizzo Musicale della provincia di Milano, dal Dipartimento di Pedagogia e dall’Uffi cio Scolastico regionale della Lombardia. L’incontro, introdotto dalla professo-ressa Simonetta Polen-ghi, è stato un confronto di esperienze e di divulga-zione di buone pratiche in ambito musicale. L’inizia-tiva, curata dalla profes-soressa Gigliola Onorato, referente provinciale delle Scuole medie ad Indirizzo musicale, sempre in colla-borazione con l’Università, rappresenta un’occasione di formazione-azione rea-lizzato congiuntamente da dirigenti e docenti. Il se-minario ha coinvolto rela-

tori provenienti da diverseRegioni del Nord Italiacon contributi fi nalizzatiad individuare un percor-so di crescita con e attra-verso la musica a partiredalla Scuola dell’Infanzia,procedendo tra le già col-laudate esperienze dellaPrimaria, fi no alla Se-condaria di primo grado.I punti nodali affrontatisono stati il carattere tran-sdisciplinare della musicae la verticalizzazione della

formazione musicale, l’in-tento è stato di contribu-ire a fornire uno spaccato di ciò che concretamente avviene nelle scuole per diffondere esperienze già collaudate e replicabili in contesti e situazioni diver-se e per fornire indicazioni di metodo. Inoltre se da un lato la collaborazione del Dipartimento di Pedagogia della Cattolica ha offerto prospettive di arricchi-mento scientifi co sul pia-no della ricerca e ha aperto all’avvio di nuove sinergie, dall’altro la partecipazione di autorevoli personalità come il professor Luigi Berlinguer (r nella foto),presidente del Comitato nazionale per l’appren-dimento pratico della musica, ha consentito un aggiornamento sulle più recenti linee di indirizzo delle politiche scolastiche a livello nazionale.

Musica nelle scuole: idee,esperienze e nuovi progetti

milano

La Startup food si presenta alla Summer School dell’Istituto Toniolo

LAURA MUNARI eI Paola Amany presenteranno yalle future matricole, il prossimo 1 settembre,

Adwines & Food, start-up nelsettore agroalimentare, distri-butrice di prodotti di eccellenzaitaliana su territorio nazionaleed internazionale tramite piat-

taforma online e vendita diretta.L’incontro si terrà nell’ambitodella Summer School realizzatadall’Istituto Toniolo, durante ilpercorso di orientamento allascelta universitaria per studen-ti di IV e V scuola superiore.Nell’ambito dello stesso pro-getto, il vice presidente dell’As-

sociazione Luigi Cataldi è statoipresente a Santa Cesarea Terme(LE) dal 21 al 24 luglio, per dia-logare con gli studenti e condi-videre la sua lunga esperienzaprofessionale.

Laura Munari, laureata inScienze Linguistiche, è attual-mente Consigliera Nazionale di

Scienze Linguistiche di AlumniCattolica Associazione Necchiche riunisce studenti, diplomati,laureati e coloro che hanno con-seguito un master in Cattolica.Alumni Cattolica rappresentauno strumento attivo per man-tenere un legame costante traogni laureato e il proprio Ateneo.

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19PRESENZA 4, LUGLIO-AGOSTO 2015

GEMELLI ART

Radioterapia oncologicatra arte e tecnologia

AFFRESCHI RAFFIGURANTI LE BELLEZZE mozzafi ato di Roma alle pareti del

Centro Oncologico di Radioterapia delPoliclinico universitario Gemelli, che fannoda cornice alle innovative tecnologie oggidisponibili per la cura dei tumori gestiti informa multidisciplinare tra le equipe me-diche, uniti a nuovi laboratori di ricerca;aree dedicate alla formazione di medici eoperatori e spazi di ascolto e informazioniper i pazienti, che possono proseguire ildialogo con i curanti anche a distanza conun sito web dedicato: è, in sintesi, GemelliART, una struttura unica nel suo genere Tin Italia, altamente specializzata, nato peroffrire a degenti e a pazienti ambulatorialitrattamenti all’avanguardia in radioterapia oncologica in un contesto accogliente econfortevole.Il centro, diretto dal professor Vincenzo Valentini (nella foto), è stato inaugurato,il 18 maggio, alla presenza del DirettoreGenerale del Gemelli, Enrico Zampe-dri, del Direttore Amministrativo dellaCattolica, Marco Elefanti, dell’ AssistenteEcclesiastico Generale dell’Ateneo, monsGiulio Giuliodori, del vice Preside dellaFacoltà di Medicina, Pierluigi Granone, del Direttore del Dipartimento di Scienzeradiologiche, Lorenzo Bonomo, e delPresidente dell’AIRO (Associazione Italia-na di Radioterapia Oncologica), Riccardo Maurizi Enrici.La tecnologia al servizio della conoscenza, la conoscenza al servizio dei pazienti, èquesta la mission di Gemelli ART. «Possia-mo defi nirla una dichiarazione di intenti– ha spiegato Valentini – con tecnologiee trattamenti d’avanguardia Gemelli Artconta diaumentarel’attivitàgià molto importanteche fannodella Radio-terapia delGemelli unodei centrieuropei piùaccreditatinella curadei tumori. Abbiamo curato circa 1.800pazienti all’anno, più donne che uomini(55% contro 45%), mentre i bambini sonostati circa lo 0,3% e dovrebbero cresce-re allo 0,5%. Gemelli ART è un centroospedaliero in cui si realizza il connubio traarte, tecnologia e assistenza con lo scopodi sollevare lo spirito dei pazienti che sirivolgono al Gemelli in una fase diffi ciledella vita».

LO SPECIALE OMAGGIO agli amicidell’Università Cattolica è stato,lo scorso 11 giugno nell’Audito-rium dell’Ateneo, il momento

culminante delle celebrazioni per la festapatronale del Sacro Cuore.

Quest’anno il riconoscimento – tra-dizione della sede di Roma della Catto-lica – è stato attribuito al Cardinale ElioSgreccia, Presidente Emerito della Pon-tifi cia Accademia per la Vita, e ad AngeloFiori, professore Emerito di Medicina echirurgia per il loro qualifi cato e prezio-so servizio alla guida della rivista inter-nazionale di Bioetica Medicina e Morale,iniziata nel 1951 dal fondatore dell’Uni-versità Cattolica Padre Agostino Gemellie divenuta di fatto la prima rivista di bio-etica. L’impegno di entrambi è stato allabase di una sistematica opera di introdu-zione della nuova disciplina nel dibattitonazionale ed internazionale, attraversolo strumento qualifi cato della rivistascientifi ca di settore Medicina e Morale.L’Ateneo ha reso omaggio anche a PaoloNusiner, direttore generale del quoti-diano Avvenire, incarico che ricopre condedizione dal 2002, esprimendo un par-ticolare apprezzamento per la sua operadi direzione di un’azienda editoriale cheda decenni è voce e punto di riferimentodei cattolici italiani. A premiare gli amicidell’Università Cattolica il rettore Fran-co Anelli e l’Assistente ecclesiastico ge-nerale monsignor Claudio Giuliodori.In occasione della festa patronale sonostate consegnate, com’è consuetudinedella sede romana dell’Ateneo, le targhedi benemerenza al personale non docen-te della facoltà di Medicina e chirurgiae del Policlinico Gemelli con 20 anni diservizio.

«Un saluto deferente al cardinaleSgreccia, a monsignor Giuliodori e unringraziamento a tutti per la presenza aquesta celebrazione di grande valenzaidentitaria e di riconoscenza verso il per-sonale che da decenni costruisce questarealtà – ha detto il Rettore –. Oggi cele-briamo una dimensione comunitaria,l’impegno culturale e il connubio frascienza e fede e la centralità dei docentie del personale. L’Università Cattolica ènata dalle persone, professori, studentie personale che giorno dopo giorno co-struiscono una Scuola. Il personale nondocente del nostro Ateneo, che oggi rin-graziamo, ha uno spessore e un valoreche non si trovano facilmente altrove, hareciproco rispetto e si sente unito dai no-stri valori comuni». Nella Chiesa Cen-trale si è svolta una messa nella solennitàdel Sacro Cuore presieduta dal cardinaleSgreccia e concelebrata da monsignorGiuliodori. «La celebrazione di oggi – hadetto il cardinale Sgreccia – è per tuttiun momento carico di signifi cato, pienodi un messaggio, quello del SacratissimoCuore di Gesù. La Liturgia ci ha indicatogià i contenuti di questo ricco messaggio.Con la Parola del profeta Osea, con la Pa-rola di S. Paolo nella lettera agli Efesini econ il testo evangelico (Gv. 19,31-37). Inquesti tre passaggi c’è già tutto il conte-nuto e tutta la ricchezza del messaggio delSacro Cuore nella Persona di Cristo». A conclusione della cerimonia è stata postauna targa di ringraziamento dedicata allaCongregazione delle Ancelle del SacroCuore di Gesù, nel giardino antistantel’ingresso della facoltà di Economia permantenere il ricordo della donazione deiterreni, fatta dalla Congregazione, suiquali è stata edifi cata la Facoltà.

Festa del Sacro Cuore: premiatiil card. Sgreccia, Fiori e Nusiner

pp

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20 PRESENZA 4, LUGLIO-AGOSTO 2015

ASSISTENZA SANITARIA,dono di farmaci e tan-ta umanità: si concre-tizza così l’intervento

sociale e sanitario di un team dimedici del Policlinico Gemelli,sostenuti dalla Direzione Gene-rale e dalla Direzione Sanitariadell’ospedale, messo in atto aseguito dell’intensa diffusionedella scabbia che ha affl itto nel-le settimane scorse numerosimigranti e rifugiati, in sosta nelcampo attrezzato nei pressi del-la Stazione Tiburtina di Roma.

«È da tempo – racconta Ro-dolfo Capizzi, uno dei medici dermatologi volontari – che,insieme a studenti dell’OperaRegina Apostolorum di Roma,consegniamo pane e viveri ai

senza fi ssa dimora del quartie-re di Ponte Mammolo. Appenaè scoppiata l’ultima emergenzaabbiamo offerto, sensibilizzatida don Marco Fibbi, parroco della parrocchia di San RomanoMartire al Tiburtino, il nostrosostegno e ci siamo subito ac-corti che, a causa delle pessimecondizioni di igiene, la scabbiasi è rapidamente diffusa fra imigranti. Si tratta di un’infe-zione banale che può compli-carsi se non trattata, ma che sicura con l’applicazione di unasemplice pomata e certamentenon si trasmette con una strettadi mano. È però vero che le con-dizioni in cui versano i migrantiimpongono il contatto prolun-gato pelle-pelle e il non poter-

si detergere accuratamente ecambiare d’abito ogni giornofavoriscono la trasmissione delparassita».

Per realizzare questo inter-vento la Farmacia interna delPoliclinico ha reso disponibilicirca 20 litri di farmaco (ben-zoato di benzene) suffi cienti acurare fi no a mille persone.

«Attualmente – proseguonoi medici volontari del Gemelli– la situazione è più sotto con-trollo. È certamente necessario

p

mantenere costanti le condi-zioni di pulizia e igiene generaleaffi nché la diffusione e il con-tagio non si ripetano. I farmaciche noi applichiamo uccidonouova e insetti, ma questi ultimipossono sopravvivere fi no a una

settimana sugli abiti, spesso glistessi indossati dai migranti permolti giorni: per questo, a causadel contatto stretto e ripetuto, imigranti si contagiano a vicendae soffrono certamente molto acausa dell’intensità del fastidiodovuto all’infezione: l’atten-zione sulle condizioni di igienee sicurezza socio-sanitaria neicampi sosta va mantenuta alta ecostante» (f.m.( ).

Scabbia tra i migranti, pronto intervento del Gemelli

OSSERVASALUTE

Presentato il I° Report“Prevenzione vaccinale”

L’ITALIA NON È UNITA nell’offerta vac-cinale, con la conseguenza di rischi

differenti per la salute della popolazionepediatrica e adulta a seconda delle Regioniin cui si vive. Si registra una certa disomo-geneità territoriale nell’offerta vaccinale, inquanto non si uniforma ancora il pas-saggio dall’obbligatorietà alla raccoman-dazione delle vaccinazioni Regione perRegione, circostanza che rende necessarioun supplemento di formazione degli ope-ratori sanitari, qualità delle informazionisui vaccini, adeguate modalità di comuni-cazione ai cittadini e sistemi di monitorag-gio. Ma non ci sono solo ombre: infatti siriducono negli anni i casi di notifi ca dellamaggior parte delle malattie prevenibilicon le vaccinazioni, come Morbillo edEpatite B, e si va sempre più diffondendoil valore economico-etico-sociale delle vaccinazioni. C’è molta strada da percor-rere per ottenere il massimo dei benefi cidalla prevenzione offerta dai vaccini oggidisponibili, sia nel lungo e medio perio-do per la popolazione pediatrica, sia nelbreve termine per la popolazione adulta esoprattutto anziana. Sono questi in sintesii principali dati emersi dal I Report “Pre-venzione vaccinale” presentato lo scorso19 giugno presso il Policlinico Gemelli. IlI Report , è stato pubblicato dall’Osserva-torio Nazionale sulla Salute nelle RegioniItaliane, diretto dal professor Walter Ricciardi, con il sostegno delle aziende farmaceutiche Crucell, Glaxo Smith Kline,Pfi zer e Sanofi Pasteur MSD.

A VOLTE NON C’È BISOGNO

AAdi aspettare

nviti ed emergenze, le cose più AAbelle nascono spontaneamente AAspecialmente se l’emergenza, o A A almeno la necessità, è quotidiana. È il caso

p gg

dell’iniziativa :-) Smile for Children, pro-mossa nello scorso autunno dagli studentidelle facoltà di Economia e di Medicina eChirurgia della sede di Roma. In occasio-ne di una delle feste studentesche di inizioanno accademico, svoltasi lo scorso 16 ot-tobre, sono stati raccolti quasi 13.000 euroche gli studenti hanno devoluto in giugnoall’Unità Operativa di Oncologia Pediatricadel Policlinico Gemelli, diretta dal profes-sor Riccardo Riccardi, per rendere un po’meno pesanti e tristi le giornate dei bam-bini ricoverati grazie all’acquisto di arrediper la sala giochi del reparto.

«Ringrazio sentitamente a nome dell’A-teneo i nostri studenti – ha dichiarato ilrettore dell’Università Cattolica Franco Anelli –, che davvero hanno dimostrato idi credere e mettere in pratica i valori peri quali hanno deciso di studiare nelle no-stre Sedi. Il successo di questa iniziativaè l’esito di un’effi cace collaborazione tragli studenti, accomunati dal fi ne, partico-larmente nobile, di alleviare il disagio deibambini ricoverati nel reparto di Oncolo-gia pediatrica. L’impegno profuso in que-sta iniziativa è espressione di autentica esincera adesione ai principi che da sempreispirano l’Ateneo dei Cattolici italiani».

«Vogliamo ringraziare tutti i nostri col-

leghi studenti – dichiara invece Virginia Fondacaro, rappresentante degli studentidella facoltà di Economia e co-promotri-ce dell’iniziativa – la Direzione di Sede,i Presidi delle nostre facoltà, Domenico Bodega e Rocco Bellantone, la professo-ressa Manuela Macinati e tutti i docenti eile Aziende che hanno sostenuto il nostroprogetto per donare un sorriso ai piccolidegenti e per non far dimenticare loro diessere bambini prima che pazienti».

«Questo progetto – aggiunge inoltreFlavia Colombo, incaricata locale del Se-gretariato Italiano Studenti in Medicina– è nato dalla determinazione dei colle-ghi della facoltà di Economia che ci hannocoinvolto, ricordandoci che apparteniamotutti a un’unica grande famiglia: l’Univer-sità Cattolica del Sacro Cuore. Fine di tuttii nostri sforzi sono i bambini che combat-tono ogni giorno la battaglia per la vita:speriamo che anche grazie alla nuova salagiochi potranno riacquistare, per qualcheora ogni giorno, il sorriso, l’allegria e laspensieratezza».

di Federica Mancinelli

Smile for Children:il contagio della solidarietà

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21PRESENZA 4, LUGLIO-AGOSTO 2015

Daria Bignardi presenta la sua Santa degli impossibili

La molecola che alimenta la crescita del cancro del colon

LE PERSONE

LL, laziali e

non, nate con unaLLcardiopatia con-LLgenita e divenuteLLadulte possono usufruiredi cure a 360° grazie a unteam multidisciplinarecostituito presso il Policli-nico Gemelli in stretta col-laborazione con l’OspedalePediatrico Bambino Gesùin cui sono state curate dapiccole. Operativo da ot-tobre 2012, nell’ambito delDipartimento di MedicinaCardiovascolare del Ge-melli, si tratta di una realtàunica nel Lazio, e tra le po-che in Italia, di un percorsoclinico-assistenziale peril trattamento del pazien-te adulto con cardiopatiecongenite.

«Nell’ambito del pro-getto GUCH (Grown Up Congenital Heart) del Ge-melli, spiegano Filippo Crea, direttore dell’UOCdi Cardiologia, e Massi-mo Massetti, direttore dell’UOC di Cardiochi-rurgia, il 16 maggio è sta-to organizzato il First In-ternational Symposium on Grown-Up Congenital Heart Disease con l’obiettivo di promuovere la conoscenza circa la diagnosi e il trat-tamento delle principali patologie di questa nuova popolazione di pazienti».

«L’incidenza stimata di cardiopatie congenite in Italia – spiega Gianluigi Perri, referente progetto GUCH del Policlinico Ge-

melli – è circa l’8-10 per mille soggetti nati vivi, per cui, tenendo conto che il numero di bambini con cardiopatie congenite l’an-no è di oltre 4.500, si può stimare che circa 90.000 bambini negli ultimi 20 anni siano affetti da car-diopatia congenita. Grazie alle cure sempre più all’a-vanguardia in età pediatri-ca, oggi gran parte di questi pazienti diviene adulta e va presa in carico in strutture sanitarie ad hoc quando il centro pediatrico non può più farsene carico». Da quando il progetto GUCH è partito al Gemelli sono stati già presi in carico più di 180 pazienti.

THULIM

Il laser made in Italyper interventi soft

IN FORZA alle équipe di urologi delPoliclinico Gemelli, coordinati dal

professor Pierfrancesco Bassi, diret-toredellaClinicaurolo-gica, èarriva-to un laserintelli-gente madein Italy checon-sente interventi mininvasivi in cam-po urologico, con notevoli vantaggi per il paziente e non solo. A comin-ciare dal minore tempo di degenzaospedaliera (in media un ricoveropost operatorio di 1-2 giorni), rapi-da rimozione del catetere vescicale (già dopo 12 ore dall’intervento),minore rischio di sanguinamento (equindi di trasfusioni), minore rischio di sindrome da iposodiemia (ridu-zione della concentrazione di sodionel sangue dovuta a sovraccarico diassorbimento di liquidi legato alladurata della procedura).Si tratta del Thulim laser (sistema laser Cyber TM 200 W) per i pazien-ti affetti da ipertrofi a prostatica be-nigna, per i quali vi è un’indicazione chirurgica, donato al Gemelli dallaSocietà Quanta System S.p.a., per destinarlo all’impiego clinico nellestrutture assistenziali del Policlinico.Con questo laser è possibile trattareanche pazienti con problematichecardiologiche (per esempio soggetti in terapia anticoagulante/antiaggre-gante per i quali le altre tipologie di intervento sarebbero sconsigliate per l’aumentato rischio emorragico).«La continua innovazione tecno-logica nell’attività assistenziale delPoliclinico è uno dei nostri capisaldiper offrire ai pazienti che si rivol-gono da tutto il Paese al Gemelli lemigliori terapie; l’impiego di questonuovo laser, frutto della geniali-tà italiana, di cui i nostri pazientistanno usufruendo per la generosità di Quanta System, bene si inserisce nel contesto di costante acquisizionedelle migliori soluzioni cliniche», haaffermato il direttore Generale del Gemelli Enrico Zampedri.

Gemelli, primo centro integratoper le cardiopatie congenite

p gp g

SI DICE SPESSO che èsolo nei momenti diprova che le personeritrovano se stesse: è

ciò che succede a Mila, unadonna che solo a contattocon la vita di un ospedale ca-pirà tutto e più a fondo di sé.È questo il fi lo del raccontop pp

di Daria Bignardi, La Santadegli impossibili, presentatolo scorso 22 maggio nellahall del Policlinico Gemelli,in uno degli incontri del ci-clo Il cielo nelle stanze, mo-derato dalla giornalista Ma-ria Grazia Capulli. «Milaè una donna – ha esorditoBignardi – convinta di es-sere immune a tutto. L’in-contro della sua vita avvieneproprio in un ospedale doveuna persona la mette in

contatto con la fi gura stra-ordinaria di Santa Rita daCascia». Un romanzo cheesalta i valori dell’empatiae della forma letteraria: «Siscrive per condividere – haconcluso l’autrice – Scrive-re signifi ca passare molto

tempo da soli, bisogna avere un forte bisogno per farlo. Questo libro è stato per me un grande piacere: condivi-do una grande storia fem-minile, sulla consapevolez-za, sulla strada da prendere. Un libro per tutti noi».

RICERCATORI della fa-coltà di Medicina e Chirurgia della Cattolica hanno

scoperto che l’ossido diazoto (NO) aiuta il cancrodel colon a crescere. I ri-cercatori hanno osserva-to che le cellule staminalimalate presenti in sede (da

cui origina il tumore) pro-ducono ossido di azoto inelevata quantità favorendola progressione della malat-tia. Inoltre altri esperimentihanno dimostrato che in-terrompendo la produzionedi NO si arresta la progres-sione del cancro. I risultatidello studio, coordinato da

Antonio Gasbarrini, diret-tore dell’ UOC di MedicinaInterna, Gastroenterologiaed Epatologia del Gemelli,e condotto da Maria Ausi-liatrice Puglisi, ricercatrice della UOC, sono stati pub-blicati sulla prestigiosa rivi-sta The Journal of Pathology.

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22 PRESENZA 4, LUGLIO-AGOSTO 2015

ARTE

6PMYourLocalTime:una mostra, quattro fusi orari

L’INVITO È PARTITO DAL CASTELLO di Brescia mercoledì 22 luglio,

quando nell’ambito del festival Mu-sicalZoo, il Link Art Center ha lan-ciato 6PMYourLocalTime, una mostra interattiva unica nel suo genere che hacoinvolto 200 tra gallerie, studi d’ar-tista, spazi non profi t di tutta Europa,attraversando quattro fusi orari.L’obiettivo è stato quello di cooperareper mettere in contatto contempora-neamente esposizioni d’arte allestitein numerose città europee. Fra questec’era anche Brescia con il Link ArtCenter, un centro artistico fondato dalprofessor Fabio Paris, che coordina il laboratorio di Organizzazione di eventiattivato dal corso di laurea in Scienzee tecnologie delle arti e dello spetta-colo (Stars) della facoltà di Lettere efi losofi a.Nel gruppo fi gurano anche quattrostudentesse dello Stars: Chiara Rigolli, Chiara Chiarelli, Linda Rocco e Miriam La Rosa, scelte per le capacità individuali messe in evidenza durantei laboratori e i progetti seguiti duran-te il percorsodi studio. Le giovani organiz-zatrici di eventisi sono dettemolto motivatee desiderose diaffi ancare il ma-naging directorFabio Paris nel-le relazioni congli enti, i musei,le associazioninazionali edeuropee, gliartisti che par-teciperanno allamanifestazionebresciana, così come per l’importantefase del fund raising.È stata questa un’occasione per mette-

g

re a frutto le conoscenze apprese e pertestare sul campo le proprie compe-tenze e abilità. Sarà un evento moltoimpegnativo che porterà a Bresciapiù di duecento artisti e gallerie cheesporranno le loro opere oltre le muradel Castello.Le opere sono state viste dai varipubblici nelle molteplici sedi e condi-vise sui social media tramite l’hashtag#6PMEU e raccolte in simultanea sulsito uffi ciale dell’evento, creando così,grazie alla rete e alla tecnologia, unaprima vera mostra internazionale.

VENTI FOTOGRAFI BRESCIANI un-der 35 hanno offerto unospaccato del territorio bre-sciano durante la mostra

Frames, curata da Elena Di Raddo e Fabio Paris, docenti dell’Università Cattolica. La mostra è stata realizzatadal Laboratorio di organizzazione dieventi espositivi in collaborazionecon altri laboratori dell’indirizzo inStoria dell’arte contemporanea (La-boratorio di comunicazione e ufficiostampa per gli eventi, Laboratoriod’arte: evoluzione e tipologie dellenuove professioni) attivati all’inter-no del corso di laurea triennale inScienze e tecnologie delle arti e dellospettacolo (S.t.ar.s.).

Il percorso espositivo, allestitonella Sala del Grande Miglio in Ca-stello, ha raccolto la selezione difotografie di 20 fotografi brescianiche hanno scelto il mezzo fotograficoquale veicolo per guardare e inter-pretare il mondo circostante attra-verso diverse visioni e linguaggi: fotodi architettura, fotogiornalismo, fotodi paesaggi urbani foto di ricerca ar-tistica contemporanea, foto di modae del territorio.

Attraverso lo sguardo attento digiovani professionisti, già ricono-sciuti nel mondo dell’immagine, chededicano parte della loro attività auna ricerca più intima e artistica, lamostra ha offerto un taglio dinamicosulla dimensione dell’oggi, non piùpensabile nell’ambito ristretto dellacittà di provincia, ma sempre dina-micamente aperta e globalizzata. Dailuoghi di incontro dei giovani dellacittà, ai dettagli architettonici dellanuova Brescia, che si integrano e allostesso tempo contrastano con i fastiantichi dell’eclettismo che caratte-rizza il suo tessuto urbanistico, ai

volti multietnici che popolano le suestrade, fino agli sguardi oltre i con-fini nazionali, la mostra ha avvicina-to i visitatori al modo di osservare larealtà dei giovani che hanno sceltola fotografia come mezzo per fissarel’immagine.

La mostra è stata costruita attor-no a quattro grandi temi: il paesag-gio, la moda, la società, l’astrazionedell’immagine. Il primo tema era ri-ferito sia a reportage in zone remotedel mondo, dove l’obiettivo inter-preta le bellezze della natura incon-taminata, sia alle nuove costruzionidella città di Brescia che ne hannotrasformato il profilo urbano. Le fo-tografie riescono a sorprendere losguardo disattento del quotidiano,rivelando inediti punti di vista e sve-lando forme e ritratti talvolta davve-ro di grande fascino.

Alcuni reportage dedicati al mondocircense, alle parate gay o ai concertihanno colto inoltre gli interessi permondi paralleli, fantasiosi e diver-titi, spesso molto vicini alla realtàgiovanile. Altri hanno raccontatol’ambito della moda con raffinataesecuzione tecnica, soffermando-si sul corpo e sualla sua immagine.Mentre più strettamente legate allacomposizione sono state le fotografieche astraggono dal paesaggio archi-tettonico costruito o da oggetti coltinell’ambiente, giochi di linee e dicolori, dimostrando grandi capacitàdi sintesi compositiva e formale.

Gli autori delle fotografie in mostrasono: Arnaldo Abba, ErminandoAliaj, Mario Barnabi, Naima Bet-tinsoli, Nicolò Brunelli, TommasoCuccia, Rita Duchi, Davide Fogazzi,Nicola Garzetti, Michele Gusmeri,Danilo Ligato, Karim El Maktafi,Oriella Minutola, Sami Oliver Na-kari, Gloria Pasotti, Anastassia Se-menova, Giulio Tonincelli, Carloal-berto Treccani, Roberto Zambelli,Stefania Zorzi.

Frames: gli scattidi 20 fotografi under 35

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23PRESENZA 4, LUGLIO-AGOSTO 2015

PROGETTO

In archivio:dalle carte alla storia

STUDENTI in archivio:dalle carte alla storia.

È questo il titolo diun progetto condotto nei mesi scorsi dall’Ar-chivio storico della Resistenza bresciana e dell’Età contempo-ranea dell’Università Cattolica, in collabo-razione con il liceosocio-economico edelle scienze umane dell’Istituto Fabrizio

De Andrè. Una dozzina di ragazzi dell’ultimoanno hanno lavoratosu documenti originalipresenti all’internodell’Archivio. Due letematiche prese in con-siderazione: Il cinema nel periodo fascista e I bombardamenti sulla cittàdi Brescia tra il 1944e il 1945. Le ricerche hanno prodotto dei lavori multimediali chesono stati presentati inuniversità e nella sededel liceo. I ragazzi, guidati dai loro inse-gnanti, hanno illustratoi risultati degli studielaborati nel corsodi numerose lezionipomeridiane svoltepresso l’Archivio con l’assistenza del profes-sor Rolando Anni e della ricercatrice Maria Paola Pasini. «Toccare queste carte ingiallite epolverose è certamentepiù coinvolgente chestudiare la storia suilibri di scuola – dicono gli studenti che hannoseguito il progetto».

Sostenibilità: sboccia il «Vivaio di Asa»

FONDAZIONE

FFBre-

scia Musei eFFUniversità Cat-FFtolica del SacroFFCuore, con un accordo quadro fi rmato uf-fi cialmente il 9 giu-gno, danno l’avvio a un rapporto di stretta collaborazione fi naliz-zato alla realizzazione congiunta di numerose attività. L’intesa è stata siglata dal presidente della Fondazione Mas-simo Minini (a sinistra nella foto con Panzeri e Castelletti) e dal diret-tore di sede dell’ateneo Giovanni Panzeri, alla presenza di Laura Ca-stelletti, vicesindaco e assessore alla Cultura del Comune di Brescia. I progetti che saranno condivisi rientrano ne-gli ambiti delle attività sia culturali che scien-tifi che, della forma-zione e della didattica, con una particolare at-tenzione verso studi e ricerche specifi che.

Le aree tematiche

relative alle attività culturali che coinvol-geranno gli studenti saranno molteplici: dalla ricerca scientifi ca all’ideazione e gestio-ne di un evento cultu-rale, dalla mediazione culturale e linguistica alle nuove tecniche di comunicazione e pro-mozione, comprese le attività educative e di counseling.

Particolare impegno da parte di entrambi gli enti sarà riservato a fa-vorire la collaborazione reciproca nella realiz-zazione della ricerca con orizzonti plurien-

nali e tramite tesi di laurea e di dottorato di ricerca, oltre che di attività di formazione e didattica come stage e tirocini, esercitazioni, attività e corsi di for-mazione post-diploma e post-laurea, confe-renze, dibattiti e semi-nari, percorsi e inizia-tive di formazione ed educazione anche non formale.

A completare le già numerose attività, i due enti si propongo-no di favorire la col-laborazione reciproca per studi, consulenze tecnico-scientifiche,

nonché per la parte-cipazione congiunta aprogrammi di ricercafi nanziati, sia a livellonazionale che interna-zionale.

Un accordo signifi -cativo, che sancisce unacollaborazione, grazie acui l’Ateneo offrirà aipropri studenti unaformazione sul campoattraverso l’esperien-za diretta nell’ambitodei beni e delle attivi-tà culturali. Dall’altrala Fondazione BresciaMusei benefi cerà delsostegno importantedell’Università Catto-lica, nell’impegno dellacontinua valorizzazionedei Beni e delle attivitàche gestisce e promuo-ve.

L’avvio di questopercorso di collabora-zione è iniziato circa unanno fa con la mostraArte cinetica, ospitatanegli spazi espositividella Sala dell’affre-sco, nel Museo di SantaGiulia.

Brescia Musei e Cattolica alleanza per i beni culturali

IL TEAM DI ASA con l’app multimediale I don’t waste utile per combattere lo

spreco alimentare, ha vinto il primo premio, ex equo con un altro gruppo, al concorso Vi-vaio Bresciano concorso d’idee. Gli ideatori di tale applicazione, Elisa Zane, Serena Mazzoli, Alberto Zane, Helga Ferraglio, da tempo collaboratori di Asa, hanno convinto pub-blico e giuria grazie sia alla bontà dell’in-tuizione in merito alle tematiche della soste-nibilità, sia alla sem-plicità tecnologica d’u-tilizzo che ne favorisce una vasta accessibilità

sociale. Il concorso di idee Vivaio bresciano, promosso dall’Asso-ciazione industriali giunto a conclusione con la premiazione fi -nale allo spazio espo-sitivo Brend, ha avuto come obiettivo l’elabo-razione di un progetto sul tema dello sviluppo sostenibile e del risa-namento del territorio cittadino, per promuo-vere buone pratiche attente all’ambiente. Ventiquattro i progetti inizialmente in gara, scremati da una giuria di esperti del mondo imprenditoriale e ac-cademico, fi no ad ar-rivare a dieci. La perti-nenza con l’oggetto del

bando, l’originalità, l’apprezzamento del pubblico dei social, la valenza estetica, la rea-lizzabilità anche in altri siti, sono stati alcuni dei criteri di giudizio.

Il contributo di cin-quemila euro è stato così diviso in due parti, mentre la partecipa-zione al master in Eco-nomia e sviluppo all’I-sup, Italian start up, dei Giovani imprendi-tori dell’Aib, e la pos-sibilità di realizzare concretamente l’idea seguiti da un tutor, sono stati estesi a tut-te e due i vincitori. Lo sviluppo di un App che limiti il consumo di cibo e promuova stili di

vita consapevoli è allabase di I don’t waste,l’applicazione consen-tirà di ricevere sullosmartphone la segna-lazione dei prodotti inscadenza presenti nelproprio frigorifero, ol-tre ad aiutare a compi-lare una lista della spe-sa intelligente in unalogica di sostenibilitàalimentare.

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24 PRESENZA 4, LUGLIO-AGOSTO 2015

L’ATTIVITÀ del labo-ratorio di dram-maturgia latina siè concluso con lo

spettacolo teatrale Hecyra,tratto dall’omonima com-media di Terenzio, andatoin scena domenica 7 Giugnoal Santa Chiara di Brescia.

Si tratta di un progetto chevuole rinnovare la culturaantica, sottrarla ai banchi,alle biblioteche, portarlaalla gente, far vedere quan-to sia viva e concretamentesappia trasmettere emozio-ni. L’idea di far fare questaesperienza agli studenti èstata proposta da Massimo Rivoltella, docente dellacattedra di Letteratura La-tina e si concretizza con illavoro di Stefano Rovel-li, attore dell’associazioneKerkís di Milano e cultoredella materia di lingua e let-

teratura latina e di Chiara Pizzatti, laureanda di Lette-re e assistente alla regia delCTB, insieme ad altri novegiovani universitari.

«Per quattro mesi sottola guida di Stefano e Chiara– dicono gli studenti – ab-biamo urlato, riso, cam-biato espressione, improv-visato situazioni assurdeper sbloccare i nostri sensie lasciare ogni paura. Nelmomento in cui abbiamoiniziato ad approcciarci alpersonaggio, in ognuno dinoi è avvenuta una lentametamorfosi, siamo uscitida noi stessi. Con dedizioneabbiamo imparato il copio-ne. Sono stati creati gli atti,i tempi comici e tragici, lemusiche».

“La suocera” è una com-media borghese che non fumolto amata dal pubblico

ai suoi tempi, ma l’umani-tà dei suoi personaggi e la linearità della trama delle sue commedie ne hanno fatto un modello per il te-atro moderno eppure, a differenza di Plauto, non viene spesso rappresenta-to. A farlo, questa volta, ci hanno pensato gli studenti che frequentano il corso di latino della Cattolica.

Studenti in scena con “La suocera” di Terenzio

EVENTO

Talento, altro che talent

CHE COS’È IL TALENTO? È la domandache si sono posti gli studenti del

Laboratorio di organizzazione di eventiculturali dello Stars. Un interrogativonon banale in tempi di sovraesposizionedi questa parola, soprattutto nell’ambitotelevisivo. Da questa domanda ha presocorpo l’evento MayBe Talent – Il talento in campo: capirlo, mostralo, festeggiarlo che si ètenuto il 22 maggio.L’iniziativa è nata dalla volontà degli studenti del Laboratorio di appro-fondire il talento nelle sue moltepliciforme artistiche: dall’arte fi gurativa allaletteratura, dallo sport al mondo dellamoda. La scelta di focalizzare l’atten-zione su questo tema è derivata dallaconstatazione di come oggi il termine talento rischi di risultare abusato. Si staforse perdendo la capacità di valutare e distinguere un vero talento da ciò che sicamuffa come tale.Quando si può defi nire talento un’abi-lità? Il talento è un dono innato oppu-re si può acquisire? Come scoprirlo ein che modo valorizzarlo? Queste sonoalcune delle domande che gli studentisi sono posti nel dedicarsi al progetto

e attorno alle quali si è discusso con ilgallerista Massimo Minini, il libraioMarco Serra Tarantola, il giornalistaElia Zupelli, il socio fondatore di Ta-lent Garden Lorenzo Maternini e il ci-iclista Fabrizio Bontempi. Moderatrice del confronto la giornalista e docentedell’Ateneo Francesca Sandrini.Un secondo momento è stato dedicatoalla presentazione di alcuni cortome-traggi realizzati dagli studenti del per-corso cinema del corso di laurea Stars,introdotti da Matteo Asti, e uno spazio èstato riservato all’esposizione di diversefotografi e degli allievi che partecipano allaboratorio fotografi co di Bob Tyson.Si è potuto inoltre assistere a una sfi latadi abiti creati a mano, mentre alcunigraffi tari hanno intrattenuto gli ospitirealizzando le loro opere dal vivo. Per coronare l’evento si è tenuta l’esibizione di gruppi musicali locali, formati da gio-vani musicisti: Trio soft-pop di Bellini,Manenti e Molinari, Alessandro Giudici, Yolomitas Project, Laid-back Attitude.

ÈSTATO SIGLATO unprotocollo d’in-tesa tra la Que-stura di Brescia

e l’Università Cattolicaper studiare e moni-torare il fenomeno mi-gratorio. Sarà il Centrodi Iniziative e Ricerchesulle Migrazioni Brescia(Cirmib) a coordinarela collaborazione; essofornirà una consulen-za scientifica sul temadell’accoglienza, al fine

di suggerire alcune lineeguida per favorire il pro-cesso di integrazione. LaQuestura intende creareun help desk on-line insinergia con il Centrodi Ricerca; tale serviziosi configurerà come unapprofondimento sul-le procedure di rilasciodel permesso di sog-giorno che non trovanoun immediato riscontronella legislazione. Il Cir-mib si impegna anche

a fornire alla Questu-ra stagisti e tirocinantiche svolgeranno il lorooperato presso l’Uffi-cio Immigrazione e in-sieme condivideranno idati relativi al fenomenomigratorio, fatto spessoostacolata dal complessorapporto tra l’Ente ed ilministero degli Interni.Il nuovo protocollo inol-tre favorirà la formazio-ne di studenti che opere-ranno nel sociale.

Questura e Cirmib monitorano e studiano le migrazioniQ

brescia

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25PRESENZA 4, LUGLIO-AGOSTO 2015

CONFERENZA RSA

Benessere locale, crescita globale

PARTECIPAZIONE straordinaria per

la Conferenza Euro-pea 2015 di Regional Studies che si è conclusaa Piacenza il 27 maggioscorso: 430 ricercatoriprovenienti da 43 paesi del mondo, tra i qualiCina, Brasile, India, Nuova Zelanda, Austra-lia. L’approfondimentodel tema Global GrowthAgendas: Regions, Insti-tutions and Sustainability,nel corso di 5 sessioni plenarie e 112 sessioni parallele, ha fatto emer-gere tre idee utili perun’agenda dello svilup-po globale a partire dal locale: l’importanza delcontesto territoriale per promuovere il benes-sere delle persone; ilruolo dell’innovazione sociale per rafforzarela capacità innovativa, economica e tecnologi-ca; l’urgenza di politi-che dal basso sul tema dell’alimentazione edei diritti. Per il primo tema, nella sessioneinaugurale coordinata dal Luigi Campiglio della Cattolica, John Helliwell, coeditore del World Happiness Report dell’Ocse, hacommentato la classifi -ca internazionale della felicità, dove svetta laSvizzera e l’Italia scende al 50esimo. Sul secondotema, Stefano Zama-gni dell’Università diBologna, ha trattato ilpassaggio dal welfare state alla welfare commu-nity. Infi ne Rob Vos, direttore della DivisioneProtezione Sociale della FAO, ha ricordato comel’obiettivo di dimez-zare la povertà e la fame nel 2015 sia statoraggiunto, ma che circa 1 miliardo di persone continua a vivere incondizioni di estremapovertà.

LA RICERCA E L’UNIVERSITÀ alservizio della coltura e dell’industria del po-modoro. È stato il fi lo

p

conduttore del convegno Il si-stema della ricerca e dell’innova-zione per il pomodoro da industriaa servizio del consumatore a Expo2015, organizzato a Milano Exponell’ambito della SettimanaMondiale del Pomodoro.

Presenti docenti ed espertidell’Università Cattolica di Pia-cenza e dell’Università FedericoII di Napoli, in collaborazionecon la Stazione sperimentale perl’Industria delle Conserve Ali-mentari, l’Azienda SperimentaleVittorio Tadini, l’Azienda Speri-mentale Stuard.

Dopo l’apertura dei lavori a curadel Sottosegretario del Ministe-ro dell’Economia e delle FinanzePaola De Micheli (i nella foto(( ) e di Simona Caselli, Assessore all’A-gricoltura della Regione Emi-lia Romana, tanti sono stati gliaspetti produttivi esaminati dalconvegno sotto il profi lo dell’in-novazione, grazie agli interventidei professori Gabriele Canali(nella foto(( ), Vincenzo Tabaglio,Vittorio Rossi, Claudio Baffi e Lorenzo Morelli: l’organizza-zione della fi liera, l’agronomia,la sperimentazione sul campo, letecnologie per la sostenibilità eper la tracciabilità e le valenze nu-trizionali.

In particolare il professor Ca-nali ha sottolineato come l’Or-ganizzazione Interprofessionale(OI) del pomodoro da industriasia «ancora nella sua fase adole-scenziale, deve ancora prendereconsapevolezza di se stessa. Maè l’ unica realtà in Italia con unaforma organizzativa di fi liera cosìavanzata. Occorre investire ininnovazione e ricerca per accre-scerne la competitività».

Vincenzo Tabaglio ha inveceribadito come l’ avvenire non sipreveda, ma si debba prepararee il professor Rossi ha stigma-tizzato le azioni necessarie perfare concretamente agricolturasostenibile «fare, calcolare, co-municare, migliorare», mentreil professor Baffi ha parlato dellericerche realizzate presso la facol-tà di Scienze agrarie, alimentari eambientali della Cattolica permappare con certezza scientifi -ca la provenienza del pomodo-

ro. Infi ne il Preside della facoltàpiacentina Lorenzo Morelli si èsoffermato in particolare sullevalenze nutrizionali del pomodo-ro e sulla loro corretta comuni-cazione, illustrando gli approccimolto diversi nei confronti delleproprietà del pomodoro in Eu-ropa e in America. «In Europa lacomunicazione sulla salute deglialimenti è rigidamente regola-mentata, con l’obbligo di precisiriconoscimenti di natura scien-tifi ca da parte dell’EFSA, l’auto-rità europea alimentare, basati suprove e studi sull’uomo».

«Nonostante vi sia un’ampialetteratura scientifi ca sul pomo-doro – ha sottolineato – ed inparticolare sugli effetti di uno deisuoi elementi più noti, il licope-ne, oggi occorre fare una ricercadi tipo nuovo, con studi cliniciche possano dimostrare le realiqualità del pomodoro e migliora-re quindi anche il prodotto».

Ricerca e Università al serviziodella filiera del pomodoro

Viva Sustainable Wine, il marchiodell’Ambiente per i vini “sostenibili”

piacenza-cremona

ÈSTATO PRESENTATO nell’am-bito di Expo 2015 ilmarchio Viva del Mini-stero dell’Ambiente che

identifi ca i vini italiani prodotticon criteri di sostenibilità, cioènel rispetto dell’ambiente edelle persone. Primo marchioal mondo promosso da un go-verno nazionale, è il risultato ditre anni di lavoro sperimentale,coordinato da tecnici del Mini-stero e supportato scientifi ca-mente da tre centri di ricercauniversitari tra cui anche Ope-ra, Centro di Ricerca per la so-

stenibilità in agricoltura dell’U-niversità Cattolica di Piacenza.Aria, Acqua, Vigneto, Territo-rio: queste le dimensioni dellasostenibilità del vino prese in

considerazione dal marchioViva – Sustainable Wine.

«Fra i molti test a cui sonosottoposti i vini a marchio Vivaci sono anche quelli sul sapore.Un team di esperti ha realiz-zato una prova di assaggiatoricon etichetta visibile e non –spiega Ettore Capri (i nella foto)direttore di Opera. La rispostache abbiamo ricevuto fi nora èmolto positiva, soprattutto tra iconsumatori più giovani. I vinisostenibili sono percepiti mi-gliori anche nelle espressioniorganolettiche».

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26 PRESENZA 4, LUGLIO-AGOSTO 2015

PADIGLIONE ITALIA, Expo 2015. 24 stu-denti della facoltà di Scienze agrarie

alimentari e ambientali iscritti alla sede di Cre-mona, hanno presentato proprio qui il progetto svi-luppato nei mesi scorsi e che ora è online: si tratta di DeGustibusBlog, un nuovo strumento di informazio-ne sul cibo, scritto e curato da chi il cibo lo studia.

«La tradizione deve sfi dare con successo un mondo in evoluzione, spo-sandosi all’innovazione e alla ricerca» ha dichiarato il professor Lorenzo Mo-relli durante l’incontro Food safety: Safety for lifetenutosi presso Padiglione Italia e organizzato dalla Camera di Commercio di Cremona, nel cui ambito si è tenuta la presentazione di DeGustibusBlog, proget-to che si muove proprio in questa direzione.

Con DeGustibusBlog (www.degustibusblog.it/), gli studenti della facoltà di Scienze agrarie della Cat-tolica, con stile semplice, fresco e mai banale, sfa-tano i falsi miti sul cibo e cercano di dare risposta ad alcune domande e curio-sità sul nutrirsi bene e con gusto. L’idea di un raccon-to “del e sul cibo” è sorta

con l’arrivo di Expo2015,che ha portato il cibo alcentro dell’attenzione delmondo aumentando espo-nenzialmente le informa-zioni (non sempre corret-te) su questo tema.

E così, su impulso delpreside della facoltà, ilprofessor Morelli, e gui-dati dal giornalista SilvanoRubino, gli studenti delcorso, che sul cibo stannocostruendo il loro percorsoformativo e professionale,hanno deciso di provare acimentarsi con uno stru-mento di informazioneche avesse come bussolal’accuratezza scientifi ca,la completezza, la compe-tenza.

«Partecipare al blog è unmodo per mettermi in gio-co e dare spazio alle pas-sioni tra un esame e l’altro.Oltre a dare una correttainformazione ai lettori

impariamo molto anche noi “redattori”, ricercan-do e approfondendo ciò che studiamo tra i banchi universitari» sottolinea Marta Zambelli, una delle ‘redattrici’ studentesse, a cui fa eco un altro studen-te, Luca Leoni: «Il blog èstata un’idea molto bella che mi ha incuriosito da subito. Penso che per noi studenti sia uno stimolo a fare sempre meglio, a sperimentarci anche in un settore per noi inusuale. E poi è gratifi cante già da su-bito, visto il feedback che, in poco tempo, il blog ha ottenuto».

Il blog ha anche duecanali social: la pagina facebook: www.facebo-ok.com/pages/DeGusti-bus-Blog/15232998 87925345e un profi lo twitter: https://twitter.com/degustibus_blog

NOVE ESPERTI del settoreagroalimentare, dopo tre anni di intenso lavoro svolto anche

all’estero, hanno discusso latesi di dottorato presso la sededi Piacenza dell’Università Cat-tolica, davanti a commissionigiudicatrici composti da docen-ti italiani e stranieri.

La Scuola di Dottorato peril Sistema Agroalimentare –Agrisystem ha così proclamatoi nuovi Dottori di ricerca chesi aggiungono ai 90 giovani ri-cercatori che hanno già varcatoil traguardo negli anni prece-denti.

Il 28 maggio si è tenuto infat-ti il Ph.D. Day, la Cerimonia diconsegna dei diplomi di Dot-tore di ricerca per il sistemaagroalimentare, presso l’Audi-torium della Fondazione di Pia-cenza e Vigevano, alla presenza

delle autorità, degli esponentidel mondo accademico e delmondo produttivo, ma anche diamici e parenti.

Alla cerimonia, dopo i sa-luti del rettore dell’UniversitàCattolica Franco Anelli e deli

Presidente della Fondazionedi Piacenza e Vigevano Mas-simo Toscani, è intervenuto il professor Antonio Albanese,coor dinatore della Scuola diDottorato e successivamenteSilvio Ferrari, presidente Car-gill Italia e presidente ATS Pia-cenza per Expo 2015, è interve-nuto sul tema Oltre Expo.

I neo dottori di ricerca sonoNatalia Bobeica, MurjalChiazzese, Valentina Man-stretta, Pierluigi Monticini,Giovanni Sogari, Mariagrazia Tirabassi, Enrico Togni, Maria Torti, Alexandru Vasile Mar-chis.

Nove nuovi specialisti per l’agroalimentare

A TUTTO CAMPUS

L’attore Paolo Kessisogluin dialogo con gli studenti

METTERE IN DISCUSSIONE le sceltepiù totalizzanti. Mi piace farlo

nella mia vita perché quello che fabene oggi potrebbe non farlo piùdomani. Tenete aperta la mente, os-servate, ascoltate e poi scegliete sen-za aver paura di cambiare idea». È

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questo il primo consiglio dell’attore,comico e conduttore Paolo Kessiso-glu, che ha incontrato 300 studentidella sede di Piacenza dell’UniversitàCattolica il 18 maggio per un ap-puntamento di A tutto campus Expo-Edition, promosso dalla facoltà di Scienze agrarie, alimentari e ambien-tali insieme con l’Uffi cio Relazioniesterne e comunicazione. Kessisoglu è stato introdotto dal preside dellafacoltà Lorenzo Morelli e dal pro-fessor Gian Pietro Molinari, che lo conosce personalmente da anni e neha trac-ciato unprofi loprofes-sionale eprivato,sottoli-nean-done lospessoreumano:«All’im-maginepubblica di Paolo, patinata, ironica,irriverente, corrisponde un uomocapace di esprimere un impegnointenso e speciale nel proprio lavoroe nella vita».

DeGustibusBlog, un nuovostrumento di informazione sul cibo

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piacenza-cremona

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27PRESENZA 4, LUGLIO-AGOSTO 2015

LET’S BOOK

Incontro con Parmitano,l’Ulisse nello spazio

SCIENZA, TECNOLOGIA ed esplora-zione, sono queste le tre parole

chiave intorno a cui è ruotatol’incontro con l’astronauta italianoLuca Parmitano, che si è tenuto inCattolica a Piacenza, nell’ambitodell’iniziativa Let’s book, di fronte aun pubblico di oltre 200 persone.Luca Parmitano, l’astronauta italia-no che nel 2013 ha realizzato il suosogno passando 166 giorni nellabase Spaziale Internazionale, doveogni atto normale e quotidiano,come lavarsi i denti o mangiare,diventava extra-ordinario. «Quelloche facciamo in orbita è “ricerca-re”: studiamo i limiti per poterlisuperare – ha detto Parmitano –Ecco perché defi nisco la tecnologia spaziale “sperimentale”, perchénon è già certa o defi nita, ma può e deve essere migliorata».E la tecnologia, insieme alla scien-za, è fondamentale per l’esplora-zione futura: «Parlando di esplora-zione viene in mente Ulisse, l’uomoche lascia l’impronta sulla sabbia diuna nuova spiaggia. Il senso dell’e-splorazione è insito nella naturadell’uomo, che vuole sempre an-dare oltre. Anche se nel caso dellospazio, l’“oltre” è infi nito».Unsen-so diinfi nito chenon haspa-ven-tatoParmi-tano:«La paura?Certochel’hoprovata; mente chi dice di nonaverne mai. Ma credo che la pauradell’ignoto possa essere sconfi ttamolto semplicemente: accendendola luce, e la luce è la conoscenza,l’addestramento a cui si è sottopostiper essere in grado di riconosce-re i problemi e di superarli senzapaura». Vale nello spazio e valenella vita. «Essere preparati, stu-diare, impegnarsi, questo aiuta adaffrontare l’imprevisto e l’ignoto ea superare la paura».

Summer Campus in Cattolica

UNA GITA un po’ spe-ciale, ha portato22 studenti a di-retto contatto con

due dei campus partnerdell’Università Cattolicaper il progetto Double De-gree.

Per la quinta volta con-secutiva infatti il CentroCulturale Italo Tedesco di Piacenza, Prüfungsz-entrum Goethe Institut,

ha organizzato, fi nanzia-to in parte dalla BusinessSchool di Reutlingen e dall’Università Cattolicadi Piacenza, un soggior-no in Germania, e più precisamente a Tübing-en-Reutlingen-Stoccarda per un gruppo di studentidi tedesco delle classi ter-minali di Liceo Respighi,Liceo Colombini, ITC Ro-magnosi, Liceo Volta di

Castel San Giovanni, Li-ceo Paciolo D’Annunzio di Fidenza e Liceo Cairoli diPavia.

Gli studenti italianisono stati accompagna-ti da alcuni docenti del-la loro scuola e da Elena Loranzi, vice presidente del Centro Italo tedesco diPiacenza e referente per la Cattolica della Doppia lau-rea Italo-Tedesca.

Liceali, viaggio in Germaniaprimo approccio al Double Degree

gggg

piacenza-cremona

FULL IMMERSION nelCampus dellaCattolica di Pia-cenza per 26 stu-

denti, provenienti dadiverse regioni italiane(Sicilia, Puglia, Cala-bria e alcune aree delNord Italia), che hannopartecipato, ai primidi giugno, per quattrogiorni ad articolate at-tività di orientamentopsico-attitudinale, vi-sitato l’Ateneo e segui-to le presentazioni deicorsi di laurea.

Nel corso del Summer Campus, i ragazzi – chehanno alloggiato presso lanuova Residenza Gasparini– sono stati accompagna-

ti anche alla scoperta dellacittà di Piacenza e della suaprovincia attraverso visite

guidate, con la possibilità di assaggiare i prodotti tipici del territorio.

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educatt

28 PRESENZA 4, LUGLIO-AGOSTO 2015

NOVITÀ IN ARRIVO per il servi-zio di Assistenza sanitaria di EDUCatt di Milano: dopo l’estate si moltiplicano le

possibilità di avvalersi di prestazio-ni mediche specialistiche a prezzi agevolati. Oltre agli studenti, che possono già fruire gratuitamente di visite di medicina generale e, al prezzo agevolato di 30 euro, di visite specialistiche, e al personale docen-te e ai laureati per cui le visite spe-cialistiche hanno il prezzo calmiera-to di 60 euro, a partire da settembre anche i familiari di studenti e per-sonale e i pensionati dell’Univer-sità Cattolica avranno la possibilità di accedere al servizio. Prenotan-do telefonicamente (0272342217) o recandosi direttamente presso il Centro Sanitario in largo Gemelli,

sarà possibile avvalersi di presta-zioni specialistiche al prezzo di 60 euro: oculistica, ginecologica (cui, se si vuole, è possibile abbinare il pap test al prezzo fisso di 25 euro), e dermatologica (con controllo dei nei effettuato con dermoscopio elettronico). Anche i laureati hanno la possibilità di continuare ad avva-lersi di queste possibilità e di ave-re prestazioni di medicina generale a 30 euro (nei quali è incluso anche un controllo aggiuntivo post visita) e specialistiche sempre a 60 euro. Restano inoltre in vigore per gli stu-denti le convenzioni con le strutture esterne per visite private: l’Istituto Auxologico Italiano, il Centro Me-dico Santagostino, l’Ospedale Ni-guarda Ca’ Granda, e, a Piacenza, il Centro Medico Inacqua.

A Milano visite specialisticheper i familiari degli studenti

pp

ÈORA A TUTTI GLI EFFETTI operati-va nelle sedi la nuova offer-ta di EDUCatt per le strutture residenziali che, nei diversi

Campus dell’Università Cattolica, for-niscono un servizio che amplia la ca-pacità ricettiva dell’Ateneo, anche in chiave internazionale, intercettan-do un’esigenza crescente e fornendo possibilità di alloggio a prezzi asso-lutamente concorrenziali a studenti e studiosi stranieri, visiting professor e quanti, da ospiti, hanno la necessità di frequentare l’Università.

La prima struttura, in ordine crono-logico di apertura, è stata la Residenza Gasparini di Piacenza: rimessa a nuovo nel 2013 con un massiccio intervento di ristrutturazione – che ha tuttavia riservato un’attenzione particolare all’impatto paesaggistico e alla soste-nibilità ambientale – dispone di 52 ca-mere, 3 cucine-pranzo collettive, circa 115 metri quadri per servizi didattici, 390 per servizi ricreativi e 2000 per parcheggi, su un’area complessiva di circa 13.000 metri, dislocata alle spal-le del collegio Sant’Isidoro, a due passi dalla sede dell’Università.

A Milano ha da pochissimo aperto le porte, in luglio, la nuova Guesthouse

della Residenza Buonarroti, adiacente al collegio in piazza Buonarroti 30, a venti metri dalla fermata della Metro-politana (Linea 1). Dotata di 9 camere sia singole che doppie – tutte con tv, frigobar e aria condizionata – mette a disposizione due living room, una lavanderia, una cucina, una meeting room e un’ampia palestra con area fi-tness, oltre alla rete wi-fi d’Ateneo e alla possibilità di parcheggio interno. La struttura è dunque particolarmente indicata per soggiorni di studio e pro-fessionali ed è collegata con il centro della città e con le sedi del campus dell’Università Cattolica di Milano. È possibile prenotare il proprio sog-giorno sia presso la Reception della Residenza sia presso la segreteria ope-rativa di EDUCatt in via Necchi 9 (tel. 02.72.34.2400).

Sotto la stessa etichetta Guesthouse e con la medesima filosofia verrà presto aperta una nuova struttura residenzia-le – i lavori sono in corso – all’inter-no del campus di Roma, nell’edificio che attualmente ospita anche il colle-gio Nuovo Joanneum e gli uffici della Fondazione: un’ulteriore possibilità di alloggio aperta anche agli studenti stranieri.

di Maria Villano

Apre la nuova “Guesthouse” della Residenza Buonarroti

pp

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29PRESENZA 4, LUGLIO-AGOSTO 2015

educatt

IN BREVE

Incontri e video per i 60 annidel Collegio Sant’Isidoro

PER IL PROSSIMO 10 ottobre è in pro-gramma l’evento di celebrazione –

organizzato grazie alla collaborazione traEDUCatt, Associazione degli ex-collegialie Direzione di Sede dell’Ateneo – per i 60anni del collegio Sant’Isidoro. Un’interagiornata dedicata, oltre che ai festeggia-menti, anche a una rifl essione sul Ruoloeducativo e formativo delle residenze uni-versitarie, questo il titolo dell’intervento diPierpaolo Triani, docente nella facoltà diScienze della formazione, in programmaper la mattinata. Dopo la Messa celebratada monsignor Claudio Giuliodori e il pranzo presso la mensa del Collegio, èprevista nel pomeriggio la presentazio-ne dell’Associazione degli ex alunni, cuiseguirà un intervento di Herbert Dorf-man, ex santisidorino ora eurodeputato,che si occuperà di illustrare la prospettivaeuropea per i laureati in Scienze agrarie,alimentari e ambientali, una delle Facoltàdi punta del campus di Piacenza e Cremo-na dell’Università Cattolica.A chiusura della giornata, dopo un mo-mento dedicato alla storia del Sant’Isidoro con proiezioni di immagini e video dei60 anni di storia e una tavola rotonda tradirettori, allievi ed ex allievi, verrà presen-tato il progetto Network dei collegi, attraversoil quale si rafforza e valorizza la communitydei collegi dell’Università Cattolica, dasempre parte integrante e fondamentaledel progetto formativo dell’Ateneo.

Offerte RedPricenelle mense di Roma

CON LE PROPOSTE etichettate “RedPri-ce”, già attive da tempo nelle mense

di Milano e in mensa e al Bar dell’Univer-sità a Piacenza, EDUCatt intende dare lapossibilità di accedere in mensa, nel corsodi determinati periodi dell’anno, a formu-le di pasto particolarmente convenientiche, pur attente al risparmio, non tradi-scono l’importanza dell’aspetto nutrizio-nale e la qualità dei prodotti offerti.L’offerta viene adesso potenziata nellestrutture ristorative del Campus di Roma,Mensa.23 e Mensa.21, con una nuova se-rie di iniziative RedPrice che permetteran-no di consumare un pasto (primo+acquaoppure primo+acqua+frutta) a prezzostraordinariamente contenuto. Pressoil self service del Policlinico, inoltre, saràpossibile usufruire della formula lunch.Un’iniziativa particolare riguarderà infi neanche le bottigliette d’acqua da 50 cl., che,sempre in modalità RedPrice, verrannodistribuite al Caffè.23 al prezzo speciale di50 centesimi.

Different.Photography

Page 30: Presenza XVI 04 luglio-agosto 2015

l’intervista

30 PRESENZA 4, LUGLIO-AGOSTO 2015

di Velania La Mendola

FARE LA SPESA AL SUPERMERCATO: c’è chi ci mette pochi minuti, entra, met-te nel carrello ciò che serve, paga; c’è chi presta particolare attenzio-

ne a ciò che acquista, ai prezzi, alle offerte del momento, conta i centesimi e sceglie oculatamente tra un prodotto e l’altro o ri-nuncia, perché i soldi in tasca non basta-no. La povertà alimentare in Italia è molto più vicina a noi di quanto possiamo pen-sare. È quanto emerge dalla ricerca p q p

Foodpoverty Food bank. Aiuti alimentari e inclu-sione sociale, curata da Giancarlo Rovati, docente di Sociologia, insieme a Luca Pe-senti, ricercatore di Sociologia generale, e raccolta nel libro omonimo edito da Vita e Pensiero.

«Il dato più impres-sionante», ci spiega Rovati «è la dimensio-ne del peggioramento della povertà assoluta: nel 2007 si contavano 3 milioni e mezzo di poveri e 1 milione di famiglie indigenti; nel 2013 siamo arrivati a 6 milioni di poveri e 2 milioni e mezzo di famiglie». Un aumen-to netto del 100%, all’interno del quale 5 milioni e mezzo di per-sone sono in effettivo affanno alimentare, cioè, continua il pro-fessore «non riescono a mantenere una dieta equilibrata, protei-ca, con carne, pollo o pesce».

Ma qual è il volto di questa nuova pover-tà? «Siamo di fronte a una rivoluzione so-ciologica», ci spiega Pesenti «i poveri non sono solo immigrati, ma anche gli italiani sono in aumento e arrivano a pareggiare il numero di stranieri in diffi coltà. La com-ponente di peso interno dei poveri che si rivolgono al Banco Alimentare è identica tra le due parti». La crisi economica ha fatto crescere il tasso di disoccupazione che non solo aumenta ma si prolunga nel tempo con una caduta diretta del reddito. I disoccupati sono al primo posto delle persone che si rivolgono a enti caritati-vi, «seguiti dai cosiddetti working poors» continua Pesenti, «e dai pensionati, ov-vero persone a cui non bastano i soldi guadagnati per assicurarsi tutti i giorni un pasto; ci sono anche nuove categorie di poveri: gli indebitati e le madri single o separate; il volto della povertà è cambiato. La crisi, non solo economica, ha introdot-to una discontinuità evidente».

Una situazione di “emergenza” che ci

pone molto al di sotto della media europea e che al momento non sembra avere so-luzioni, se non frastagliate e discontinue da parte dello Stato, che delega ai comu-ni senza pianifi care un progetto unitario. Molto fanno le associazioni caritatevoli, come il Banco Alimentare, ma dalla ri-cerca emerge che il 66% degli enti che in questo momento si occupano di questo tipo di sostegni non sarebbe in grado di gestire un aumento delle richieste d’aiuto.

Secondo Rovati: «Bisogna curarsi di chi aiuta, delle food bank», di fronte al defi citpubblico infatti sono attivi 17 mila enti ca-ritativi che non hanno mai smesso di la-vorare per contrastare la povertà: «il mio

non è uno slogan sem-plicemente ottativo» continua il professore che dal 2002 al 2007 ha presieduto la Com-missione nazionale di indagine sull’esclu-sione sociale (CIES), «chi aiuta parte da una positività che ha saputo ridistribuire ai poveri alimenti donati da di-versi rivoli; nel tempo le associazioni sono cresciute, ma purtrop-po anche il numero delle persone biso-gnose; quello che non è cresciuto è il numero delle risorse alimenta-ri da distribuire».

Cosa è auspicabile per il futuro? Se-condo Pesenti: «Servono persone com-petenti, uno snellimento burocratico che invogli le aziende a pratiche virtuose. Più di un obbligo di legge un incentivo, il dono non deve essere una costrizione, fa parte della crescita culturale di questo Paese». Ad oggi le aziende tendono infatti a non fare o a nascondere eventuali recuperi di merce «perché viene percepito come un fallimento produttivo controproducente agli occhi dell’acquirente», spiega Rovati, «sarebbe invece un recupero dello spre-co a benefi cio di chi è in diffi coltà; ma lo Stato deve collaborare con la rete solidale che negli ultimi anni ha fatto in modo che l’aumento di povertà non fosse visibile agli angoli delle nostre strade».

Mattia Pivato (a cura di),

Italia-Cina: arte ed

estetichea confronto

vitaepensiero.it/ebook

LE RIVISTE VITA E PENSIERO

«Studi di Sociologia»

LA RIVISTA A Studi di Sociologia, direttada Vincenzo Cesareo, è nata nel

1963 in un momento di espansionedegli studi, delle ricerche e dellepubblicazioni scientifi che nel campo della sociologia. Svolge tutt’oggi unimportante ruolo di promozione deigiovani ricercatori, oltre a ospitaresaggi e resoconti di ricerca dei piùaffermati studiosi.Il numero 1/2015 si apre con un arti-colo in inglese di Ivana Pais e LuciaDel Moral sulle opportunità e i cam-biamenti dell’economia collaborativae della digitalizzazione del timeban-king. Di particolare interesse risultail saggio di Giulia Federica AiraghiStudio sulla pratica del baratto online ela sua dimensione politica che si occupadella nuova dimensione dello scam-bio dei beni materiali, con una primafase di contrattazione e conoscenzadelle parti, e una seconda di incontrofi sico o spedizionedell’oggetto dellatrattativa. Un altrocontributo signifi ca-tivo è dato da I luoghidella socievolezza: spazipubblici e spazi a usopubblico nella città diAlghero di RominaDeriu che affronta ilrapporto che inter-corre tra socievolezzae spazi pubblici. La città di Alghero,caratterizzata da unaforte presenza turistica, è l’esempiorilevante su come questo settore è ingrado di infl uenzare i mutamenti del

qq

contesto urbano. All’interno di questonumero si parla anche della prospet-

q

tiva dell’individualizzazione (Fido-lini) e del delicato tema della droga(Panebianco). La rivista esce trime-stralmente anche in formato digitale.Per maggiori informazioni è possibilevisitare il sito:studisociologia.vitaepensiero.it

Portafoglio e carrello

Le notizie, i consigli di lettura, i dibattiti in corso, le interviste agli autori di Vita e Pensiero si possono seguire su twitter (@vitaepensiero), facebook (vitae-pensieroeditore), pinterest (vitaepensiero), youtube (/vitaepensiero) e sul sito www.vitaepensiero.it

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31PRESENZA 4, LUGLIO-AGOSTO 2015

libri

LibriBrian Groves

Performance skills at workEDUCatt, Milano, 2015pp. 174 | euro 10,00

QUALSIASI, O MEGLIO, ogni performancein ambito lavorativo per avere succes-

so deve includere diverse skills. Il loro im-QQpatto sulla bottom line di qualsiasi attivitàè evidente indipendentemente da come le defi niamo; Performance skills at work poteva kanche essere facilmenteintitolato People skills at worko Soft skills at work. Le skills esaminate in questo libroin inglese rientrano in due categorie: competenzepersonali (senso dell’umori-smo, integrità, motivazione,ottimismo e responsabilità)e abilità interpersonali(comunicazione, empatia,leadership e socialità). Sono inclusi degliesercizi per il lettore con cui esplorareulteriormente le skills nel proprio ambito lavorativo. Il libro include anche un capito-lo sulla questione dei valori, proponendouna prospettiva del lavoro allineata ad unapproccio collaborativo per raggiungeregli obiettivi individuali e aziendali. Un casestudy mette in luce l’uso delle performan-ce skills attraverso l’analisi delle dinamichelavorative nella pluripremiata serie televi-siva in costume Downton Abbey. Il librosi conclude con una rifl essione su alcunielementi spesso presenti nello svolgimentodel proprio lavoro: gestione del tempo,perseveranza e successo.

EBookPercorsi e storie in Università Cattolicapp. 100 | download gratuito(www.educatt.it/libri/percorsiestorie)

L’E-BOOK Percorsi e storie, realizzato dalCentro di Ricerca per l’Educazione

attraverso l’Arte e la mediazione del patri-monio culturale sul territorio e nei musei dell’Università Cattolica, presenta gli spazi più caratteristici della sede milanese dell’Ateneo. Si tratta di una pubblicazione«a servizio sia della comunità universitaria la quale, in un certo senso, abita il comples-so monumentale, sia di tutti coloro che, da esterni, sono invitati a partecipare della vita culturale che qui si genera, fi no al pubblico dei visitatori». I responsabili del progetto di ricerca – studenti e docenti delMaster in Servizi educativi per il patrimo-nio artistico, dei musei storici e di arti visive – hanno così tracciato diversi itinerari che favoriscono «un’esperienza attraverso l’arte grazie alla molteplicità di relazioni che ogni opera è in grado di attivare».

Alessandro Perego (a cura di)

La Chiesa cattolica: la questione della sovranitàVita e Pensiero, Milano 2015pp. 160 euro 20,00 (Diritto/Ricerche)

VOI AVETE DAVANTI UN UOMO COME VOI» e il suo unico desiderio è «quello di poterviservire in ciò che a Noi è dato di fare, con disinteresse, con umiltà e amore». Queste le parole pronunciate da Paolo VI in occasione del discorso all’ONU, il 4 ottobre 1965. Niente di meglio per introdurre questo volume che unisce

le relazioni di ecclesiastici e giuristi, svolti in occasione di unaserie di incontri ospitati da prestigiosi atenei a partire dal 2012.In essi si indaga la categoria giuridica della sovranità riferita allaChiesa cattolica. Se ne considera il signifi cato e il valore nell’am-bito dell’ordinamento internazionale e di quello costituzionaleitaliano; si approfondiscono specifi ci aspetti del rapporto trala sovranità della Chiesa e quella statuale italiana nelle materiedegli enti ecclesiastici e del matrimonio. Completa il volume unsaggio di Ombretta Fumagalli Carulli, che propone una letturadella sovranità della Chiesa alla luce del principio della sana co-operatio con lo Stato.

Massimo Bordignon, Maria Flavia Ambrosanio, Umberto Galmarini, Leonzio Rizzo (a cura di)

Finanza pubblica, decentramento e riforme costituzionali.Scritti in onore di Piero GiardaVita e Pensiero, Milano 2015pp. 206 euro 20,00 (Economia/Ricerche)

OTTO CONTRIBUTI DI STUDIOSI, ALLIEVI, COLLEGHI vicini al pensiero di Piero Giarda for-mano le pagine di questo volume che indaga le con-dizioni attuali della spesa pubblica e del sistema fi -nanziario italiano. Il cuore degli interventi verte sulle

proposte e sui possibili rimedi tecnici e contabili per garantirel’avvicinamento al pareggio di bilancio, di cui Piero Giarda nelsuo intervento iniziale traccia le giustifi cazioni teoriche. Par-ticolarmente interessanti sono i focus di Balduzzi su La “spen-ding review” nel 2012, lo studio Autonomia, effi cienza ed equitànel sistema universitario italiano di Agasisti e Catalano e La re-gionalizzazione della spesa statale: aspetti allocativi e redistributiviin un contesto immutabile di Cerea. Scritti in onore, dunque, etestimonianza viva dell’impatto che i lavori di Piero Giarda,economista di stampo keynesiano, hanno avuto sulla discipli-na dell’Economia Pubblica del nostro Paese, sottolineandonel’innovazione e la fecondità degli approcci.

Mario Sina

Studi su John Locke. E su altri pensatori cristiani agli albori del secolo dei LumiVita e Pensiero, Milano 2015pp. 800 euro 50,00 (Filosofia/Ricerche)

LA FIGURA DEL SAGGIO E MODESTO JOHN LOCKE

LL, difensore delle possibilità e dei limiti

della ragione, in un’Europa ferita dalla frantumazione della cristianità e in cerca di un’identità culturale. Su questo perno centrale per la cultura europearuota il volume, composto da una poliedrica raccolta

di saggi che s’orientano tra i volti di altri pensatori cristia-ni del Seicento maturo e del primo Settecento. Da Robert Boyle, William Law e Samuel Clarke, che operarono oltre Manica, a Jean Le Clerc e Pierre Bayle, attivi in territorio olandese, dal cartesiano Jean-Robert Chouet, che insegnòa Saumur e a Ginevra, a personaggi quali Pajon e Papin, a Locke in vario modo legati. Con l’approccio fi lologico che lo caratterizza, Sina traccia il percorso del pensiero di questoscorcio di storia, in un momento impregnato dall’esultanzaper la rivoluzione scientifi ca e le scoperte geografi che, ma già profondamente teso al superamento della recente sin-tesi fi losofi ca hobbesiana. In appendice un inedito di Sofi a Vanni Rovighi su padre Gemelli.

Page 32: Presenza XVI 04 luglio-agosto 2015

Un’esperienza autentica

Milano

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Roma

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