presentazione toyota (definitiva, post revisione)
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Presentazione di toyotaTRANSCRIPT
Vincenzo Coppolecchia
Gennaro Divittorio
Giuseppe Montrone
Francesco Sgaramella
Luigi Tedone
Corso di laurea
Informatica e T. P. S.
Corso di
Economia dell’ Innovazione
Introduzione …
La Toyota Motor Corporation, abbreviata TMC, è una multinazionale giapponese che produce autoveicoli. La sede si trova nell'omonima città di Toyota (Giappone) situata nella provincia Mikawa della prefettura di Aichi, a est-sudest di Nagoya.
La Toyota è un’impresa di tipo tradizionale che opera a livello globale, il cui brand è unico nel mondo. Toyota offre beni, per la maggior parte automobili, e servizi connessi all’acquisto delle suddette auto.
La Toyota è la maggiore società automobilistica del Giappone, con una produzione stimata in circa nove milioni di veicoli l'anno. La società domina il mercato giapponese con circa il 40% delle nuove auto registrate nel 2004, e gode di una consistente fetta di mercato sia in Europa che negli Stati Uniti. Ha quote di mercato significative anche in diversi paesi del sud-est asiatico. L'azienda produce una grande varietà di veicoli generalmente stimati per qualità dei materiali, buona progettazione e valore.
La Toyota commercializza i suoi prodotti con i marchi Toyota, Scion e Lexus.
Lexus viene utilizzato per il settore delle automobili di lusso mentre il marchio
Scion viene utilizzato solo negli Stati Uniti per commercializzare modelli
destinati ad un pubblico giovane. La Toyota conta 540 sussidiarie e 226
affiliate.
Le società controllate dalla Toyota sono:
o Daihatsu (51,2% a marzo 2005), produttore di automobili
o Hino Motors (50,1% a marzo 2005), produttore di autocarri e autobus
Le partecipazioni sono:
o Aisin Seiki Co., Ltd. (23,0% a marzo 2005), produttore di componenti
automobilistici
o DENSO Corporation (22,98% a marzo 2005), produttore di componenti
automobilistici
o Fuji Heavy Industries (8,7% a ottobre 2005), gruppo industriale produttore dei
veicoli Subaru
I suoi progetti puntano a diventare il riferimento internazionale per
sicurezza, affidabilità ed economia di manutenzione.
All'inizio del 2009 è stata pubblicata la notizia che nel corso del 2008 la
Toyota ha superato la General Motors diventando la prima azienda
automobilistica al mondo per numero di veicoli prodotti e per
fatturato.
Molta della ricerca Toyota ha come obiettivo la creazione di veicoli
ad alimentazione ibrida come la Toyota Prius, basata sulla tecnologia
Hybrid Synergy Drive.
Scientific American dichiarò l'azienda “Business Leader of the Year” nel
2003 per commercializzare automobili ibride a un prezzo abbordabile.
Toyota è famosa anche per la sua filosofia di produzione, chiamata
Sistema di produzione Toyota, in particolare per il metodo “Just in
time” che viene adottato in tutto il mondo da molte aziende
manifatturiere.
Un po’ di storia
Il nome della ditta era stato trasformato dal cognome del fondatore Sakichi Toyoda in Toyota per motivi scaramantici, potendosi quest'ultimo scrivere, in giapponese, con 8 colpi di pennello (l'8 è considerato numero fortunato in Giappone e Cina).
La storia della Toyota Motor Corporation iniziò nel settembre del 1933, quando la Toyoda Automatic Loom (nata nel 1890 come produttore di telai tessili, dove ebbe un grande successo grazie all'invenzione del suo creatore, il telaio tessile in legno) aprì una nuova divisione destinata alla produzione di automobili sotto la direzione di Kiichiro Toyoda, figlio del proprietario.
Questo è stato un imprenditore tutt’ora considerato il padre della rivoluzione industriale giapponese e anche promotore della suddivisione dell'azienda originale in diversi settori, tra cui quello automobilistico, con la fondazione dell'odierna Toyota.
Poco dopo vennero prodotti i primi
motori Type A Engine, nel 1934, usati
l'anno seguente sull'automobile
Model A1 e sull'autocarro G1.
Nel 1936 iniziò la produzione in serie
dell'automobile Model AA.
Nonostante il gruppo Toyota oggi sia
conosciuto soprattutto per le
automobili, esso è ancora attivo nel
settore tessile e continua a produrre
telai, ovviamente automatizzati, e
macchine per cucire, venduti in
tutto il mondo.
Nel 1950 nacque una società distinta
per la vendita, la Toyota Motor Sales
Company (che durò fino al luglio del
1982). Nell'aprile del 1950 venne
costituita la catena di vendita
Toyopet.
Il primo autoveicolo prodotto da
questa società fu la Toyopet Crown
(1955).
Il contesto di un’impresa rappresenta l'ambiente nel quale questa è collocata. Tutto ciò che, in sostanza, è rilevante, dove per rilevante si intende che sia critico e influente per l'azienda.
L'ambiente è suddivisibile in due livelli: un
ambiente interno ed uno esterno all'impresa. Dal
punto di vista interno, un’impresa può essere vista
come una macchina per la conversione di risorse,
che prende degli input (lavoro, denaro, materiali
ed equipaggiamento) dall'ambiente esterno, li
converte in prodotti, merci e servizi, e li rende
disponibili ai clienti (output).
Il secondo livello consta di tutte le forze e le
istituzioni esterne che hanno un interesse o un
impatto concreto (o potenziale) sulla capacità
dell'impresa di raggiungere i suoi obiettivi. Queste
possono essere di origine competitiva, economica,
tecnologica, politica, legale, demografica,
culturale e/o ambientale.
Le varie forze ambientali e le istituzioni esterne danno quindi vita a sfide ed opportunità per l'organizzazione.
Il contesto in cui si trova Toyota la vede messa a confronto con competitors diretti come General Motors, Daimler AG (di cui fanno parte Mercedes, Maybach, linea extra-lusso della Mercedes, e Smart), Ford, Volkswagen, Honda, Fiat e Renault.Di seguito una classifica dei produttori, in ordine di vendita di autovetture, aggiornata al terzo quarto del 2009:
Impatto sociale
Per molti anni, Toyota ha costruito, e costruisce tutt’ora, mezzi da lavoro tra i più robusti, potenti e durevoli del mondo. Stiamo parlando dei Pick Up, ovvero veicoli a motore che fanno parte della categoria dei furgoni, la cui principale caratteristica è la presenza del cassone, idealmente al posto del bagagliaio (sebbene sia separato dalla cabina). Un esempio, tra i più riusciti, di questa categoria di automezzi è la Toyota Hilux, nata nel lontano 1968 ed arrivata ormai alla sesta serie nel 2005.
Prima…
…dopo!
Come avranno fatto quelli di Top Gear a ridurre in questo stato una Hilux?
Ma Jeremy sarà riuscito davvero a distruggere la Toyota Hilux? Scopriamolo…
http://www.youtube.com/watch?v=CWc_flGRT_o
Negli ultimi dieci anni il fattore chiave del successo sociale Toyota è da ricercare nella customer satisfaction (soddisfazione del cliente).
Dapprima la casa automobilistica ha invaso il mercato Nipponico e quello Europeo nel 1994 (ed in seguito quello nord-americano nel 1996) creando il concetto di SUV compatto. La prima Sport Utility Vagonviene chiamata Rav4, che sta per Recreational Active Vehicle with 4-wheel drive (veicolo ricreativo attivo con 4 ruote motrici) e possiedetutte le qualità di una SUV come un bagagliaio più ampio, maggiorevisibilità e la trazione integrale permanente, coniugate con caratteristiche di un’auto compatta, come manovrabilità e consumi dicarburante ridotti. In breve, le vendite di questa vettura, primo esempiodi “ibrido” tra categorie, schizzano alle stelle come dimostrano i dati divendita registrati dal 2000 al 2008
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2000 2002 2004 2006 2008
In molti paesi, la Rav4 è l’unico SUV compatto proposto da Toyota. Il successo iniziale di questo autoveicolo ha spianato la strada ad altri SUV compatti come Honda CR-V, Ford Escape/Mazda Tribute, Mitsubishi Outlander, Ford Kuga, JDM Nissan Rasheen e la Subaru Forester.
Un altro fattore d’innovazione, introdotto da Toyota nell’ambito della soddisfazione del cliente, è stato una macchina compatta, di segmento B, capace di tener conto delle tematiche ambientali, che cominciavano a farsi presenti alle grandi masse, chiamata Yaris.
Questa infatti è una vettura pensata per essere piccola ma spaziosa ed è celebre per le sue motorizzazioni eco-compatibili. Caratterizzata da dimensioni e dotazioni essenziali, progettata per assolvere le più correnti funzioni pratiche del trasporto promiscuo o alternato di persone e cose, a fronte di un prezzo di acquisto e di costi di gestione particolarmente contenuti, sin dal lontano 1999 riscuote un successo tale da eleggerla “Auto dell’anno” nel 2000.
Sempre nel 2000 alla gamma Yaris si aggiunge la versione monovolume denominata Verso dedicata ad una clientela alla ricerca di spazio e di un abitacolo interno molto flessibile. Il telaio e gli interni sono ripresi dalla versione normale, mentre la gamma motori è stata privata del piccolo 1.0. Invariati i 1.3 VVT-I e il 1.4 D-4D disponibili negli allestimenti Base e Sol. Un ultimo restyling della vettura viene compiuto nel 2008.
Dal suo lancio, ormai quasi undici anni fa, è diventata una best-seller e ha conquistato ben un quarto delle immatricolazioni di auto in Europa.
Toyota amplia la gamma delle vetture attente all’economia “ambientale” con la iQ. Questa viene presentata sotto forma di concept car, denominata Toyota iQ Concept, al Salone di Francoforte 2007. La versione di produzione è stata invece svelata nel marzo 2008 al Salone Internazionale dell'Automobile di Ginevra.
Nel Novembre 2008 è partita la produzione nello stabilimento di Takaoka e contemporaneamente è cominciata la commercializzazione in Giappone. Le vendite in Europa, invece, hanno avuto inizio nel 2009.
Al lancio in Italia, la Toyota iQ è disponibile con il motore 1.0 VVT-i a benzina già utilizzato sulla Toyota Aygo, che eroga 68 cavalli e vantaun'emissione di CO2 di 99 g/km. Esso è abbinato al cambioautomatico denominato Multidrive oppure ad un cambio manualea 5 rapporti.
La Toyota iQ è caratterizzata da dimensioni esterne molto
contenute: è lunga infatti solamente 298 cm.
Nonostante ciò, possiede un abitacolo in grado di accogliere fino
a tre adulti ed un bambino.
Per ottenere questo risultato sono state adottate le seguenti soluzioni:
o Serbatoio alto 12 cm collocato nel sottoscocca
o Unità di climatizzazione compatta
o Disegno sottile dei sedili
o Plancia asimmetrica.
Prezzo: 13 mila – 14 mila euro.
Il quadro di vetture amiche dell’ambiente si chiude con l’ultima nata di casa Toyota, la Prius. Questa può vantare il titolo di vettura ibrida più venduta a livello mondiale ed è, fino ad ora, la vettura più ecologica al mondo.
Il lancio del primo modello di Prius avvenne in Giappone nel 1997, e nel mercato mondiale nel 2000. Alla fine del 2003, ne erano state vendute 160.000 in Giappone, in Europa e in Nordamerica. In latino, prius è l'avverbio di tempo "prima" e l'aggettivo "primo". Secondo ilCalifornia Air Resources Board (il collegio californiano che studia le emissioni dei gas dei veicoli) la Prius (in tutti i modelli venduti dal 2000 al 2003) è una "SULEV" (Super Ultra Low Emission Vehicle, Veicolo a emissioni ultrabasse). Nel 2004 il modello è giunto alla secondagenerazione, diventando una solida berlina due volumi, ed è scesaulteriormente di categoria, diventando una "AT-PZEV" (Advanced Technology Partial Zero Emission Vehicle, Veicolo di tecnologiaavanzata con quasi zero emissioni), nonostante l'aumento nelledimensioni.
Cuore della Prius è il sistema HSD (Hybrid Sinergy Drive), che
permette l'ottimizzazione nella produzione e nell'uso dell'energia tra i
due motori, nel tentativo (in gran parte riuscito) di recuperare gli
sprechi energetici di un’automobile tradizionale. Ad esempio:
•nelle partenze, e a bassa velocità, il sistema lavora sfruttando solo il
motore elettrico;
•a maggiori richieste di energia l'HSD provvede ad azionare
istantaneamente il motore termico che unendo la propria spinta a
quella del motore elettrico garantisce coppia e accelerazione
paragonabili a quelle di una berlina con motore tradizionale;
•non appena il piede si stacca dall'acceleratore, il motore termico
smette di funzionare e dall'inerzia del veicolo la batteria elettrica
trae carica, basandosi sulle ruote ancora in movimento;
•il pacco di batterie accumula carica anche durante la frenata,
con un principio già in uso in altre vetture elettriche;
•qualora la carica fosse insufficiente per il corretto funzionamento
dell'auto, il motore tradizionale si accende per garantire la potenza
necessaria. La potenza generata in eccesso dal motore tradizionale
viene automaticamente convertita in elettricità e accumulata nelle
batterie.
L'emissione di anidride carbonica è, nelle dichiarazioni della casa, di
104 g/km (meno degli attuali motori diesel con filtro antiparticolato e
di soli 5 g/km superiore rispetto alla iQ) per tragitti esclusivamente
interurbani.
Dall'estate 2009 è disponibile la Prius III, con miglioramenti nelle motorizzazioni, ora più potenti, con addirittura la diminuzione delle emissioni di CO2 (104 g/km del modello del 2005 contro 89 g/km).
Come optional, è disponibile anche un pannello solare installato nel
tetto che consente di ricaricare la batteria del sistema ibrido
durante le soste e di avviare la climatizzazione e la ventilazione, nella
stagione estiva, poco prima del riutilizzo della vettura dopo una
lunga sosta al sole, in modo da migliorare il comfort dei passeggeri
nel momento della partenza.
In Europa, la Prius è stata giudicata “Auto dell'anno 2005”. I crash test
indipendenti dell'EuroNCAP su entrambe le generazioni della Prius,
effettuati nel 2004 e nel 2009, hanno premiato l'auto con 5 stelle,
vale a dire che la vettura ha risposto nel miglior modo a fronte di urti
di consistenza pari a quelli di incidenti reali.
Il prezzo della Toyota Prius oscilla tra i 26 mila ed i 32 mila euro e fino
al 2008 sono stati prodotti oltre 1000000 di esemplari.
È ormai chiaro come, nel corso degli anni, Toyota abbia fatto suo il
concetto di cliente al primo posto sapendo “ascoltare”, mediante
indagini e ricerche di mercato, e seguendo quelle che sono le
tematiche attuali ad ogni epoca, facendole proprie, divenendo così
uno tra i gruppi mondiali leader del settore automobilistico.
Nell’ultimo anno fiscale Toyota ha ottenuto una riduzione delle emissioni totali di CO2 generate dalle operazioni di vendita, logistica e produzione in Europa di oltre il 17%; la media delle emissioni di CO2 generate dai veicoli Toyota e Lexus venduti in Europa sono state ridotte del 4%.
L’incremento dell’utilizzo di energia pulita è stato possibile grazie a 14 impianti installati in 11 mercati che utilizzano al 100% energia da fonti rinnovabili.
Nell’ottica di limitare sempre più l’impatto ambientale delle proprie
attività, Toyota ha deciso di non stampare il Rapporto di Sostenibilità
2009. Chi volesse leggerlo può trovarlo on-line nel solo formato
elettronico. Il rapporto completo (in lingua inglese) può essere
consultato e scaricato dal sito liberamente.
L’operazione “Impatto Zero” Toyota ha ottenuto grande successo tra i clienti, i quali hanno acquistato l’Eco Tagliando Toyota. Grazie alla suddetta operazione, la filiale italiana è riuscita a creare una “Foresta Toyota” all’interno del Parco del Ticino.
La Toyota vuole ora ampliare il progetto della Foresta con una
nuova iniziativa relativa ai pneumatici denominati “Salva Consumi”.
Punti cardine dell’iniziativa sono:
o Sicurezza di guida
o One Stop Shop
o Convenienza
o Rispetto per l’ambiente
Tali pneumatici con bassa resistenza al rotolamento hanno,
Infatti, caratteristiche mirate alla riduzione dei consumi e quindi
delle emissioni.
Una pila a combustibile è un dispositivo elettrochimico
che permette di ottenere elettricità direttamente da
idrogeno ed ossigeno, senza che avvenga alcun processo
di combustione termica.
I ricercatori Toyota stanno lavorando molto in questo
ambito e prevedono di poter commercializzare la prima
auto a Pila combustibile nel 2015.
Produzione Toyota
La produzione Toyota è localizzata in Giappone e dislocata in gran
parte del Mondo.
Toyota possiede stabilimenti in tutto il mondo per produrre o assemblare i
veicoli destinati ai mercati locali. Essi sono presenti in Australia, Stati Uniti,
Canada, Indonesia, Polonia, Sudafrica, Turchia, Gran Bretagna, Francia,
Brasile e, più recentemente, anche in Pakistan, India, Argentina,
Repubblica Ceca, Messico e Venezuela.
In Europa è attiva una joint venture con il gruppo PSA Peugeot Citroën
Che, in un impianto situato a Kolin, nella Repubblica Ceca, produce,
nelle sue varie versioni, un modello di city car progettato in comune e
commercializzato con i marchi Toyota Aygo, Peugeot 107 e Citroën C1.
Il JUST IN TIME è una filosofia industriale che ha soppiantato il “vecchio
metodo" di produrre merci per il magazzino (in attesa di essere
vendute), producendo solo ciò che si prevede di vendere in tempi
brevi.
In sostanza, è una politica di gestione delle scorte a ripristino che utilizza
metodologie volte a migliorare il processo produttivo, cercando di
ridurre al massimo le scorte di materie prime e di semilavorati necessari
alla produzione.
La filosofia JIT fu adottata negli anni cinquanta in Giappone dalla
Toyota, che la inglobò nel proprio sistema di fabbricazione e la
pubblicizzò con il nome di “Toyota Production System”.
Questo approccio può essere ricondotto a sei aree di intervento:
o interventi sul prodotto, che hanno il compito di semplificarne la struttura e
l’industrializzazione.
o interventi sul processo, che hanno l’obiettivo di garantire la continuità
spazio-temporale del flusso e l’uniformità temporale del mix produttivo.
o interventi sulla gestione della produzione, che mirano a sincronizzare
produzione e mercato ed a velocizzare il flusso dei materiali.
o interventi sull’organizzazione del lavoro, effettuati con il fine di
coinvolgere e motivare la forza lavoro per ottenere flessibilità e
polivalenza, autonomia decisionale e mobilità.
o interventi sui rapporti con i fornitori, che hanno come obiettivo
l’affidabilità qualitativa, quantitativa e temporale delle consegne ed il
loro sincronismo con i processi interni di lavorazione.
o interventi nella distribuzione fisica, effettuati solo in quelle imprese in cui la
logistica distributiva rappresenta un anello importante della catena del
valore.
o Riduzione delle scorte
o Riduzione del lead time
o Riduzione dei costi
o Aumento della qualità
Alla base della filosofia del JIT, qualsiasi scorta di materiale,
semilavorato o prodotto finito, è uno spreco in termini di risorse
economiche nonché un vincolo all'innovazione continua.
Aspetto Economico
L’utente medio che visita il sito Toyota è generalmente un uomo di età
compresa tra i 18 e 40 anni, con un buon grado di istruzione, con un
occhio di riguardo per la tecnologia presente nell’auto e, soprattutto,
per l’impatto che questa ha sull’ambiente.
Come si evince dal grafico, al sito della
toyota.com si accede attraverso diverse
keyword. Tra le più rilevanti, oltre alla
parola chiave Toyota, troviamo, in ordine
di ranking, “Toyota prius” e addirittura solo
“prius”, termine ricercato da una grande
fetta di internauti.
Questo dato è molto significativo, in
quanto dimostra che l’utente che ricerca
un prodotto Toyota molto probabilmente è
interessato ad un’auto dai bassi consumi,
ovvero alla nuova Toyota Prius.
Questo dato fa si che Toyota possa
spingere sul mercato delle ibride
riscuotendo non solo un profitto sociale,
ma soprattutto economico, tanto da
essere attualmente il costruttore numero
uno di automobili ibride e non.
Negli ultimi 5 anni, però, la Toyota ha avuto un calo sensibile dovuto alla
crisi che ha colpito tutti i settori in generale, non risparmiando neppure
quello automobilistico.
Il valore Toyota nell’anno
2009 ammonta a $263,42
Miliardi, in calo rispetto
all’anno precedente.
Dipendenti diretti: 35,838
Dipendenti indiretti: 165,958
Veicoli prodotti: 1,117,511
Punti vendita Toyota, Lexus e Scion: 1,502
Investimenti diretti: $17.4 Miliardi
Acquisti: $29.9 Miliardi
Veicoli venduti: 2,217,662
Successo sociale
Successo economico
I campi in cui opera Toyota
Toyota partecipa sin dal 2002 al campionato di Formula 1. La casa automobilistica è una delle poche a sviluppare in proprio sia il motore che la vettura, senza fare affidamento su squadre esistenti. La scuderia ha sede operativa a Colonia, in Germania, nella struttura Toyota Motorsports GmbH.
L'impegno in Formula 1 della Toyota si è sempre caratterizzato per le enormi risorse economiche a disposizione, a cui non sono seguiti risultati adeguati prima del 2005; vi sono stati inoltre moltissimi e continui cambiamenti di personale dirigenziale, tecnico e di piloti. In generale le vetture Toyota sono sempre state considerate molto potenti a livello motoristico, ma carenti dal punto di vista dei progetti e dell’aerodinamica, da cui l'alternarsi di diversi progettisti l'ultimo dei quali, l'inglese Mike Gascoyne, ha lasciato la squadra dopo tre gare della stagione 2006.
È di pochi giorni fa la notizia che Toyota non sarà presente nella stagione F1 del 2010. Ad annunciarla, il numero uno della casa, AkioToyoda, che, in lacrime di fronte ai giornalisti, ha affermato: “La crisi che attraversa il settore dell'auto impone severe iniziative. Le risorse a disposizione sono insufficienti per assicurare un team competitivo”.
Tuttavia, il coinvolgimento nelle corse della casa automobilistica del sol levante non si limita alla sola Formula Uno. Questa, infatti, ha anche partecipato a gare di rally con la Toyota Celica e la Toyota Corolla vincendo i campionati del mondo negli anni 1992, 1993 e 1994.
Toyota, inoltre, dal 1998 corre nella classe automobilistica GT1 con il prototipo denominato TS020 e nelle gare dei campionati americani Nascarcon la Tundra (Craftsman Truck Series) e con la Camry (Busch Series e Nextel Cup). Nel JGTC/SuperGT GT300, la Reckless's MR-S, guidata da KotaSasaki & Tetsuya Yamano, ha vinto il campionato del 2005; precedentemente, nel 2002, Morio Nitta & Shinichi Takagis' con una ARTA Toyota MR-S hanno conseguito il medesimo titolo.
Toyota è stata presente per anni nel campionato delle super gran turismo giapponesi con Supra, Celica, MR2 e MR-S.
Toyota è sponsor principale e fondatore anche di tre squadre sportive giapponesi, due rugbystiche ed una calcistica. L’azienda, inoltre, sponsorizza e da il proprio nome a varie strutture sportive in tutto il mondo.
Toyota Center (palazzetto dello sport di Houston) Toyota Stadium (stadio di Nagoya)
Toyota Arena (stadio di Praga)
http://www.youtube.com/watch?v=cgOIvmM1-U0