presentazione standard di powerpoint - crocemozzillo.gov.it · per gli abitanti di oria. il...
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L’amore per il proprio territorio e per le proprie origini è fondamentale perdiventare buoni cittadini. La scuola sente forte il dovere di trasmettere talevalore. Noi alunni della 1^B ,stimolati e motivati da i nostri docenti , abbiamoimparato a conoscere più a fondo la nostra terra, a comprendere i legamiesistenti tra le radici medievali e la realtà attuale così da essere cittadiniconsapevoli e parte attiva alla costruzione di un futuro migliore.
1° Approccio :Ci siamo divisi in gruppi di ricerca eterogenei in base all’interessesugli argomenti da trattare.2° Approccio :Abbiamo raccolto le informazioni da varie fonti sviluppando unacollaborazione positiva tra di noi e rispettando l’opinione di tutti .3° Approccio :In classe c’è stato il confronto e la sintesi dei lavori dei singoligruppi con la motivazione delle scelte fatte .4° Approccio :È stato concordato con i docenti la realizzazione del prodottofinale in lingua madre e nelle lingue straniere.
A conclusione di questo lavoro i nostri insegnanti, per verificare lenostre competenze (lettura, comprensione, organizzazione,rielaborazione e comunicazione delle informazioni) ci hannoinvitato a svolgere il ruolo di guida turistica per illustrare ai presenti ea chi visita il nostro territorio, la storia di Manfredonia e del suocastello .
D’ Errico Martina
Affatato Elena Granatiero Giorgio
Colucciello Chiara
Una tunica aderente sul pettocon una larga fascia chesottolineava la vita e una gonnalunga aperta sui fianchi, unascollatura rotonda, ampia, lemaniche lunghe e svasate apartire dal gomito
Tunica semplice lunga fino a metà polpaccio
Usi & Costumi
Anche il mantello era un indumentoriservato ai nobili, che poteva esseredi vari tipi.
Le brache calzoni di tela lunghe fino alle caviglie eranoriservate esclusivamente all’ uomo. La camicia, cheindossava sotto la veste era bianca, di lino o di seta, lepiù belle avevano i polsi e il colletto ricamato. La tunicaera l’abito aristocratico per eccellenza: di lana o seta,aveva un’ampia scollatura chiusa in vita da una cintura.
Usi & Costumi
La manifestazione diurna siapre di solito con un corteoinaugurale in costume. Lamanifestazione notturna haun’apertura più fantasiosa,spettacoli di strada checreano l’attesa per unospettacolo più impegnativo,consiste nella rievocazionedi un avvenimento storico informa teatrale.
Essi venivano celebrati in Chiesa e prevedevano degli anelli come simbolo della relazione tra un uomo e una donna. L’abito: Il tipico colore matrimoniale dell’epoca era il blu,che era simbolo di purezza e di altre qualità tipiche di una “buona sposa”. Le damigelle d’onore indossavano abiti simili e gli sposi indossavano dei nastri blu.
La cerimonia: Prima dell’ingresso in chiesa, lo sposo stava sulla destra della porta e lasposa sulla sinistra. Il sacerdote leggeva le promesse nuziali e chiedeva loro di accettaredi stipulare un patto permanente.
Usi & Costumi
La dieta medievale ècaratterizzata da unascarsa varietà di alimentiin tutte le zone dell’Europa. I cereali erano ilcibo consumato daicontadini sotto forma dipane . Le verdure eranoun'importante aggiuntaalla dieta basata suicereali.
La carne, invece, era più costosa e quindi considerata un alimento più prestigioso edera per lo più presente sulle tavole dei ricchi e dei nobili. Il merluzzo e le aringheerano molto comuni nella dieta delle popolazioni nordiche, nel resto dell’ Europaveniva comunque consumata un'ampia varietà di pesci d'acqua dolce e salata.
Bollino Matteo
Valente Francesco
Nacque il 26 dicembre 1194 a Jesi, nelle Marchedall’ imperatore Enrico VI di Svevia e da Costanzad’Altavilla.
Federico II apparteneva alla nobilefamiglia sveva degli Hohenstaufen.
Federico II fu un apprezzabile letterato,convinto protettore di artisti e studiosi: la suacorte fu luogo di incontro fra le culture greca,latina, araba ed ebraica e vide la nascita di unascuola di poesia volgare che avrebbeinfluenzato la moderna letteratura e la linguaitaliana; egli stesso parlava sei lingue e amava l’innovazione artistica e culturale
Federico II di Svevia
Il suo regno fu caratterizzato da una forte attivitàlegislativa volta a unificare le terre e i popoli. In moltihanno visto in lui il primo sovrano di stampo moderno.Stimolò l’economia del regno, rivitalizzò e fondò nuovecittà e nel 1224 istituì a Napoli la prima università statale.Sviluppò nel regno una rete di castelli per esigenze dicontrollo ma anche per favorire i suoi svaghi, come lacaccia: il più celebre è Castel del Monte, dalla singolare
pianta ottagonale. L’ imperatoremorì nel 1250 nel suo luogo disoggiorno preferito, CastelFiorentino (presso Foggia). Lasalma fu collocata nella cattedraledi Palermo
Bissanti Flavio
DelGiudiceMichelantonio
Morlino Alessia
Loffredo Anna
Tarantini Elena
Castel del Monte
Federico II commissionò circa 200 castelli, franuovi e già esistenti. Tutta la Puglia, come si vededa questa cartina, è disseminata di Castellifedericiani; i più importanti li troviamo a Gravina,Trani, Gioia del Colle, Bisceglie, Altamura,Torremaggiore, Barletta, Bari, Apricena. Tutti icastelli a mare di Federico II spiccano per laforma geometrica e razionale: la tipologia piùdiffusa risulta essere il castrum o castro(l'accampamento o meglio, la fortificazione, nelquale risiedeva in forma stabile o provvisoriaun'unità dell’esercito) di forma quadrangolare,con corte interna anche essa quadrangolare etorri perimetrali angolari e mediane impostatesulle figure geometriche pure del cerchio, delquadrato, del pentagono e dell’ottagono.
Particolare il Castello di Oria, con la grandiosa e scenograficacostruzione triangolare che ingloba la massiccia torre quadrata. I Castelli di
Federico II
Castel del Monte, maestosacostruzione del XIII secolo,edificata su disposizione diFederico II di Svevia .Il castelloeretto su una collina guarda unavasta area della Puglia.Sicuramente è una costruzionedi grande interesse essendostato inserito dal 1996 tra imonumenti del matrimoniodell'umanità dell'UNESCO.L'interno è completamentespoglio essendo stato nelpassato deturpato e abitato daibriganti che spadroneggiavanosu tutte le Murge.
I Castelli di Federico II
Il Castello di Trani venne fattocostruire attorno al Duecento suvolere di Federico II, che neaffidò il progetto all'architettoFilippo Cinardo da Cipro. Ilmaniero presentava una piantatrapezoidale e fu secoli dopoche, su volere degli Angioini,venne fortificato ulteriormente.Nel Cinquecento la fortezza subìaltri rimaneggiamenti, che nonimpedirono comunque al belcastello di essere utilizzatocome carcere.
I Castelli di Federico II
Il Castello di Oria venne fattocostruire nel Duecento su volere diFederico II. Lo fece erigere sull'altocolle che sovrasta tutta la cittadinaonde poter contrastare gli attacchinemici nel Brindisino. Perfesteggiare il completamento diquesta residenza fortificata, nel 1230Federico II diede vita ad una grandefesta, con giochi nei rioni e giorniinteri di divertimento. Ebbe cosìinizio la manifestazione in costumeche tutt'oggi è appuntamento fissoper gli abitanti di Oria.
Il castello è caratterizzato da una singolare pianta triangolare e colpisce per la suaampissima piazza d'armi, in grado di contenere fino a 5000 persone. Adoggi il maniero, grazie ad importanti lavori di restauro, si presentain ottimo stato di conservazione.
I Castelli di Federico II
Lucera è una vera propria città con funzionidifensive e costituisce il centro di tutto ilsitema strategico federiciano della puglia. Fuinfatti Federico II, imperatore colto edilluminato, a volere praticamente tutti icastelli e fortificazioni della regione,decidendone cosi la fortuna anche dopo il suoregno. Lucera è caratterizzata da una piantapentagonale e da una cinta muraria che sisnoda per 900 metri, intramezzata da torrioni.Superando la possente cinta si arriva alpalazzo che fu di Federico II. Lucera è dettaanche Lucera dei Saraceni in quanto FedericoII al suo interno vi deportò migliaia dimusulmani che allontanò così dalla Sicilia.
Ricciardi Luigi
DiMattia Donato
Petrangelo Ciro
Manfredi di Hohenstaufen, oManfredi di Svevia fu l'ultimosovrano svevo del regno di Sicilia.Figlio illegittimo dell'imperatoreFederico II di Svevia e di BiancaLancia, fu reggente per il nipoteCorradino dal 1254, poi re di Siciliadal 1258. Morì durante la battagliadi Benevento, sconfitto dalle truppedi Carlo I d'Angiò. Il re è legatoindissolubilmente alla città pugliesedi Manfredonia, da lui fondata e allaquale conferì il proprio nome insegno di prestigio e potenza.
Re Manfredi
Francesi d'Angiò venivano ufficialmentechiamati in Italia per una sorta di Crociatanei confronti degli Svevi. Nello stesso anno1264 moriva Urbano IV e a questi succedevapapa Clemente IV che proseguì la politicaanti-sveva e favorì ulteriormente lo scontrocon gli Angioini. L'esercito di Carlo neldicembre 1265 penetrò per la Savoia e ilPiemonte in Lombardia, ove la parte
ghibellina non riuscì ad opporre sufficiente resistenza, e di là perla Romagna giunse nell'Italia centrale e a Roma, ove Carlo fuincoronato re di Sicilia. La decisiva battaglia di Benevento,avvenne il 26 febbraio 1266; le milizie siciliane e saraceneinsieme alle tedesche difesero strenuamente il loro re, mentrequelle italiane abbandonarono Manfredi, che morì combattendocon disperato valore.
Re Manfredi
« [...] Io mi volsi ver lui e guardail fiso:biondo era e bello e di gentile aspetto,ma l'un de' cigli un colpo avea diviso.Poi sorridendo disse: Io son Manfredi,
nepote di Costanza imperadriceSe 'l pastor di Cosenza, che a la cacciadi me fu messo per Clemente allora,
avesse in Dio ben letta questa faccia,l'ossa del corpo mio sarieno ancorain co del ponte presso a Benevento,sotto la guardia de la grave mora.
Or le bagna la pioggia e move il ventodi fuor dal regno, quasi lungo 'l Verde,
dov'e' le trasmutò a lume spento.
LoPorchio MarcoGalli Alessandro
DeCristofaro Raghu
Castelli Locali
Il castello fu costruito da Manfredi nel 1256unitamente alla nuova città che da lui prese ilnome e che doveva accogliere i profughi diSiponto, distrutta da un terremoto nel 1223.L’opera, artefice Giordano da MonteSant’Angelo, fu terminata nel 1264. Carlo Id’Angiò nel 1273 vi aggiunse all’interno unanuova fortificazione parallela alla prima, edesternamente un profondo fossato. In seguitoAragonesi e Francesi apportarono altremodifiche. Successivamente il castello cambiòdiversi "inquilini" fino a quando, solo in annirecenti, si sono avviati restauri tesi a liberarela costruzione dalle aggiunte borboniche
Castelli Locali
Nel corso dei secoli, a causa delle varie dominazionisubite dalla città di Monte Sant’Angelo, il Castello hasubito continui ampliamenti e rifacimenti, fino adassumere l’architettura attuale. Esso è situato nellaparte alta del paese. La fortezza risale alla prima metàdel IX secolo, quando Orso I, vescovo diBenevento,fece edificare, tra l'837 e l'838, un castrum bizantino,contribuendo così al venire ad esistenza del castellumde Monte Gargano. In seguito i principi dell'HonorMontis Sancti Angeli fecero costruire la cosiddettatorre dei Giganti, una maestosa torre pentagonale
alta 18 metri e con mura spesse 3 metri. Il castello era fornito di alcune zoneresidenziali in cui abitavano il capitaneus, i funzionari e la guarnigione armata; maanche di scuderie, magazzini, cisterne, mulino, forno, falegnameria, cappella, ufficiamministrativi. Non mancavano locali destinati a carcere: un'orrida prigione è situatanei sotterranei della torre dei Giganti. Di quell'epoca è ancora ben conservata una saladuecentesca con un grande pilastro centrale e volte ogivali, comunemente detta saladel Tesoro.
Il castello di Barletta fu costruito moltoprobabilmente nel periodo normanno, e appareper la prima volta in un documento del 1202.Questo castello venne danneggiato nel 1203 daglistessi cittadini che l'assediarono per scacciarne uncastellano filo-papale. Nel 1228 l'imperatore vitenne la famosa Dieta in vista della partenza per
la sesta Crociata.
RINGRAZIAMENTIAl termine di questo piacevole incontro, vogliamo
ringraziare:Il nostro compagno Giuseppe Iacoviello che si è occupato di
tutta la parte informatica per la realizzazione del progetto.Tutti i presenti e la scolaresca della IV C del plesso “Croce” e
le loro insegnanti Palladino Antonella e Damiano Gerardina.
Il Dirigente scolastico Piera Fattibene.L’istituzione GAL Daunofantino, l’ ‘Agenzia del Turismo di
Manfredonia e il Touring Club.Un particolare ringraziamento va all’agenzia “GalliViaggi”
che ci ha gentilmente sponsorizzati.