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Presentazione Libro FIPER Biomasse legnose: petrolio verde per il teleriscaldamento italiano
Walter Righini – Presidente FIPER
Torino 25 settembre 2015
83 Centrali di teleriscaldamento a biomassa vergine
(di cui 16 cogenerative)
132 Centrali di biogas
Chi siamo
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83 impianti di teleriscaldamento a biomassa 132 impianti a biogas agricolo e gassificazione 372MW potenza termica presso le centrali 1150 MW installati presso le utenze finali 25 MW elettrici in co-generazione 80,00 MW elettrici da biogas agricolo 1580 km rete di trasmissione calore 720.000 t biomassa legnosa impiegata 61 milioni di Euro fatturati di energia termica 520 Dipendenti aziende e indotto 16.380 Utenze allacciate al teleriscaldamento 364.000 t di CO2 risparmiata nella produzione di energia termica ed elettrica in cogenerazione con impianti di teleriscaldamento 110 milioni di litri di gasolio risparmiato nella produzione di energia termica (dati al 31/7/2015)
FIPER in numeri
La biomassa è una fonte rinnovabile, ciò non ne giustifica il suo spreco o l’utilizzo non conforme, quindi FIPER non condivide la sola produzione
elettrica FIPER promuove la realizzazione di centrali di teleriscaldamento e/o
cogenerative a biomassa di potenza da 5/10 MW termici e 0,2/1 MW elettrici
Filosofia FIPER
Centrali termoelettriche
Centrali teleriscaldamento
[1] Fonte: Dati Statistiche FIPER 2012 [2] Fonte: Dati Terna 2011 riferiti all’impiego di biomassa solida per la produzione di energia elettrica
ENERGIA ELETTRICA 45 impianti per una potenza di 450 Mwe (pari a 1.800MWtermici) 2,4 miliardi di kWh elettrici prodotti
4 Milioni di Ton. di cippato impiegato
ENERGIA TERMICA 86 impianti per una potenza di 425 MWt – 20 MWe
2 miliardi kWh termici
200 Milioni di kWh elettrici prodotti 720.000 Ton. di cippato impiegato
Consumo di cippato a fini energetici (2011)
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Perché un libro sul teleriscaldamento a biomassa? ü Informare e sensibilizzare le
amministrazioni pubbliche, il Governo e i cittadini sulle opportunità che offre la filiera bosco- legno e suoi cascami
ü Chiarire e spiegare le diverse modalità di impiego delle biomasse a fini energetici e relativi impatti sull’ambiente
ü Limitare la sindrome di Nimby e
non fare di tutte le biomasse un fascio
ü Favorire la gestione attiva del patrimonio boschivo nella prevenzione dei rischi idrogeologici e dei cambiamenti climatici
Un approccio di filiera
Un viaggio (247 pag.) che parte dall’analisi del petrolio verde italiano (capitolo 1: il bosco), prosegue lungo la filiera di trasformazione della biomassa legnosa in energia termica (capitolo 2: il calore), analizzando gli effetti prodotti sulla qualità dell’aria (capitolo 3: l’ambiente), per concludersi alla scoperta di esperienze concrete, testimonianza del valore economico, sociale ed ambientale del teleriscaldamento a biomassa.
38 autori rappresentanti del mondo della ricerca scientifica, imprenditori, imprese boschive, istituzioni pubbliche, professionisti, politici, con l’obiettivo di dimostrare il valore inestimabile della filiera legno e suoi cascami per il Paese.
Il bosco: petrolio verde inestimabile DISPONIBILITA’ L’Italia dispone di circa 10,8 milioni di ettari di bosco, corrispondente al 36% del territorio nazionale. Tra il 1990- 2010 la superficie boschiva è aumentata del 20%. ANDAMENTO PRELIEVI LEGNOSI
EFFETTO DELL’INSUFFICIENTE PRELIEVO LEGNOSO L’Italia a livello mondiale ricopre il ruolo di :
1° importatore di legna da ardere
3° importatore di residui e scarti legnosi 12° importatore di cippato di conifere
-24%
Fonte: ISTAT - Tavola F01A UTILIZZAZIONI LEGNOSE, Anno 2010 - IFNI 2005
Potenziale di approvvigionamento forestale ripartito per Regione
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REGIONE
Piemonte 4.965 24.742 88.567 2.761 121.035 798.410 4,60 0,15
Provenienza Biomassa
Ultimi 5 anni Valtellina)
2009-2010 2010-2011 2011-2012 2012-2013 2013-2014
quintali % quintali % quintali % quintali % quintali %
Bosco 124.077 22,4% 177.333 33,3% 238.901 51,7% 255.575 50,0% 317.738 59,5%
Segherie 285.821 51,6% 159.536 29,9% 129.818 28,1% 166.190 32,5% 196.825 36,9%
Medium rotation 140.141 25,3% 191.624 36,0% 90.009 19,5% 88.464 17,3% 3.737 0,7%
Potature 3.877 0,7% 4.477 0,8% 3.048 0,7% 1.075 0,2% 15.481 2,9%
TOTALE 553.917 100,0% 533.029 100,0% 461.822 100,0% 511.354 100,0% 533.834 100,0%
il periodo considerato è compreso tra il 1 ottobre ed il 30 settembre dell'anno successivo
Diversificazione fonti di approvvigionamento biomassa legnosa
Evoluzione dei consumi del cippato ripartita per provenienza nelle centrali TCVVV di Tirano, Sondalo e S. Caterina Valfurva (Valtellina).
CONSUMI TIRANO TIRANO SONDALO SONDALO S.CATERINA S.CATERINA TOTALE TOTALE
CIPPATO Quintali Euro Quintali Euro Quintali Euro Quintali Euro
2009-2010 368.439 1.722.465 128.075 611.462 57.402 282.243 553.917 2.616.170
2010-2011 355.106 1.827.337 122.319 638.734 55.604 312.208 533.029 2.778.278
2011-2012 297.576 1.590.016 110.730 628.827 53.517 327.487 461.822 2.546.330
2012-2013 334.933 1.878.615 121.325 705.530 55.096 356.037 511.354 2.940.182
2013-2014 358.266 2.218.170 119.132 753.802 56.435 401.492 533.834 3.373.465
TOTALE 1.714.319 9.236.603 601.582 3.338.354 278.055 1.679.467 2.593.955 14.254.424
il periodo considerato è compreso tra il 1 ottobre ed il 30 settembre dell'anno successivo
Il valore del consumo cippato nel distretto della Valtellina
Caldaie a biomassa
L’Italia è il primo produttore nel mercato europeo di tecnologia relativa alla produzione e distribuzione di calore da fonti rinnovabili.
Gli impianti di combustione (caldaie e accessori) possono essere alimentati da biomasse legnose, sottoprodotti di origine agricola, ect. La scelta tecnologica è in funzione dell’offerta di biomassa presente sul territorio circostante.
Scambiatori di calore
Rappresenta il punto di connessione della rete con l’impianto del cliente finale
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Ø Efficienza elettrica totale lorda: 20%
Ø Efficienza energetica totale: 98%
Ø 2,5 Kg. di biomassa = 4 kWh termici + 1 kWh elettrico
Cogenerazione con olio diatermico - ORC
Diffusione del teleriscaldamento in Italia
4% 8% 10%
14% 16% 20% 23%
38% 41% 42% 49% 50% 53%
60% 61% 64%
0%
10%
20%
30%
40%
50%
60%
70%
Il peso del TLR nei Paesi europei
Teleriscaldamento: Sistema energetico integrato che consente di utilizzare tutte le fonti di energia localmente disponibili: biomasse, solare termico, pompe di calore, recupero calore industriale, geotermia, ect.
Presenza di 216 reti sul territorio nazionale, di cui 86 alimentate a biomasse legnose vergini. Rappresenta il 4% del mercato del riscaldamento civile ( 1,4 Mtep di cui 0,2 a biomasse). Obiettivo FIPER: 20% penetrazione di mercato ( 5 Mtep) di cui 2,9 da Fonti rinnovabili
Studio FIPER teleriscaldamento in comuni non metanizzati DATI (Giugno 2011)
Trentino-Alto Adige 34%
Lombardia 13% Toscana
9%
Veneto 8%
Piemonte 8%
Lazio 5%
Valle d'Aosta 4%
Altri 19%
Distribuzione Potenza termica installabile
Zona climatica E : gradi-giorno > 2100 e < 3000 Zona climatica F: gradi-giorno > 3000
Zone climatiche E ed F
COMUNI E 314
COMUNI F 487
TOTALE 801
Perché avviare una rete di teleriscaldamento a biomassa
Per riattivare in 801 comuni la gestione attiva del bosco!
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Piemonte E + F
N° comuni non metanizzati
69
Tot abitanti 53.000
Comuni piemontesi non metanizzati Fasce climatiche E e F AL 3% Asti 5%
Biella 8%
Cuneo 34%
Torino 30%
Verbania; 5%
Vercelli; 15%
Potenziale teleriscaldamento a biomassa in Piemonte – Val Aosta
Comuni valdostani non metanizzati Fasce climatica F
Val d’Aosta Zona F
N° comuni non metanizzati
38
Tot abitanti 27.250
Se in Italia si dovessero realizzare n°400 impianti di teleriscaldamento a biomassa (co -generativi) si potrebbe ottenere:
1.000 - 1.500 MW termici di potenza installata 200 - 400 MW elettrici di potenza installata 2,5 - 4 Miliardi di € investimenti realizzati sul territorio
- Avvio filiera corta di approvvigionamento biomassa legnosa e indotto - 3 - 6 Milioni di Ton. anno di impiego biomassa locale per un valore di 5-10 Miliardi di
Euro di biomassa garantito nel corso dei prossimi 20 anni - Posti di lavoro «sicuri» per 20-30 anni perché correlati al funzionamento dell’impianto
- Autonomia energetica di 400 comuni rurali e montani
Effetti diretti avvio reti di teleriscaldamento a biomassa legnosa
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Gli ingredienti per lo sviluppo del teleriscaldamento a biomassa
Lo sviluppo futuro di nuove reti di teleriscaldamento e la corretta gestione delle esistenti come auspicato dalla Direttiva Europea sull’Efficienza Energetica presuppone: 1. Politica forestale che promuova e favorisca l’uso del legname e suoi cascami di origine nazionale 2. Chiara definizione della natura del servizio di teleriscaldamento
3. Accesso al credito agevolato di medio lungo –periodo
Barriere di sviluppo per il teleriscaldamento a biomassa
A partire dall’analisi recentemente condotta da FIPER sull’evoluzione dei consumi di energia termica dei clienti connessi a reti di teleriscaldamento a biomassa nel triennio 2012-2015 si registra un significativa riduzione dell’energia termica fatturata a causa dei seguenti fattori: 1. Cambiamento climatico e conseguente innalzamento delle temperature 2. Interventi di efficientamento energetico presso le utenze finali 3. Riduzione del prezzo del gasolio e gpl con tendenza al ribasso, mentre il prezzo delle biomasse rimane stabile
A fronte di questi fattori che stanno mettendo a dura prova la sostenibilità del teleriscaldamento nel medio –lungo periodo la politica degli incentivi è ancora focalizzata alla produzione di energia elettrica da biomasse!!!
Secondo il parere dell’AUTORITÀ PER L’ENERGIA ELETTRICA nell’ allegato A della Delibera 182/2012/I/FER del 8 maggio 2012 ha definito che i cosI di sistema per la produzione di 1 TEP/annuo corrispondono a:
-‐ Energia eleNrica da FER 930 € -‐ Energia eleNrica da fotovoltaico 3.500 € -‐ Energia Termica da FER 350 € -‐ IntervenI di efficienza energeIca 100 €
1 kWh risparmiato o prodoNo da FER termica è più conveniente per il PAESE rispeNo a 1 kWh eleNrico FER
Parere AEEGSI riguardo costo FER in TEP
e il comparto termico?
Tipologia di impianto/interventi Incentivazione Impianti piccola taglia Conto termico Nuove e ampliamento reti teleriscaldamento
Fondo di efficienza energetica
Nuovi allacciamenti teleriscaldamento Titoli di efficienza energetica? Credito di imposta
A partire dall’evoluzione del teleriscaldamento a biomassa, è indispensabile che il legislatore preveda un’incentivazione in grado di ammortizzare gli investimenti e la riduzione dei consumi, che permetta di consolidare la filiera bosco-legno- energia avviata sui territori dove hanno sede gli impianti.
COME GARANTIRE LA SOSTENIBILITA’ DELLE RETI ESISTENTI DI TELE A BIOMASSA?
Reti: infrastrutture strategiche per il territorio
La rete di teleriscaldamento rappresenta un’infrastruttura strategica per i lo sviluppo del territorio. La sinergia tra reti di teleriscaldamento e rete informatica favorisce l’installazione della Banda Ultra Larga (BUL) in comuni periferici riducendo notevolmente i costi di realizzazione dell’opera.
Fiper ha siglato un protocollo di intesa con il Ministero dello Sviluppo Economico per favorire l’installazione della BUL nei comuni asserviti dal teleriscaldamento a biomassa.
Teleriscaldamento in area urbana- quartiere Giardino (MI)
Centrale cogenerativa con rete di teleriscaldamento Potenza termica 12 MW – Potenza elettrica 1 MW 1 caldaia a olio diatermico da 7 MWt 1 caldaia acqua surriscaldata da 5 MWt 1 turbogeneratore ORC da 1 Mwe 1.700 unità abitative teleriscaldate 28.000 ton di cippato da piantagioni dedicate Centrale dimensionata sul fabbisogno termico
Teleriscaldamento a biomassa in aree urbane- Leinì (TO)
PROVANA CALORE Potenza termica 10 MW Sviluppo della rete: 11.000 m Numero di utenze allacciate : 71 Potenza allacciata:13,37 MW Popolazione servita: 1.800 persone
Servizio di teleriscaldamento a biomassa competitivo in un Comune già metanizzato nell’area metropolitana torinese!
Oggi pomeriggio prevista visita all’impianto.