presentazione di powerpoint - arpae · pigmeus. fattori determinanti l’insediamento e il...
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• Pesci 22 specie di Pesci, di cui 5 di interesse comunitario. Presenti almeno 8 specie
alloctone. • Anfibi 8 specie di Anfibi di cui 2 di interesse comunitario. • Rettili 13 specie di Rettili di cui una di interesse comunitario (Emys orbicularis) ed una
specie alloctona (Testuggine dalle guance rosse). • Uccelli: La check-list annovera nel complesso (tra specie nidificanti, di passo e
svernanti) 174 specie di uccelli. 50 specie di interesse comunitario di cui 20 nidificanti e 30 presenti nei periodi
di migrazione e in inverno. Nel territorio fluviale e collinare del SIC nella stagione riproduttiva 2011 hanno
nidificato complessivamente 107 specie. • Mammiferi Sono presenti 35 specie di Mammiferi (tra micro e mesomammiferi), una specie di
interesse comunitario tra i Chirotteri e due specie alloctone (Daino e Nutria).
Obiettivi specifici del piano di Gestione
Avifauna • Conservazione e incremento dell’ avifauna legata alle zone umide mediante protezione e
gestione del corso d’acqua principale, del laghi di ex cava, degli stagni artificiali ad uso venatorio mediante rispetto del DMV, regolamentazione degli interventi di regimazione idraulica, obbligo di mantenimento idrico negli stagni artificiali utilizzati a servizio dell’appostamento fisso di caccia (9 all’interno dell’area SIC) per il massimo periodo consentito dalla disponibilità idrica naturale.
• Conservazione e incremento di Ardeidi di canneto (Ixobrychus minutus e Botaurus stellaris) e coloniali (Ardea cinerea, Egretta garzetta e Nycticorax nycticorax) e Falacrocoracidi (Phalacrocorax carbo e Phalacrocorax pygmeus, specie di recente insediamento) mediante protezione e gestione degli ambienti di nidificazione e di alimentazione; rispetto della vegetazione arbustiva e arborea igrofila in alveo e sui bordi di stagni e laghi di cava.
Importanza degli Ardeidi
• Gli aironi sono i più importanti consumatori di livello elevato nelle catene trofiche delle zone umide italiane
• Sono uno degli elementi di maggior valore naturalistico e paesaggistico negli ambienti di pianura dell’Italia settentrionale
• Concorrono a valutare l’importanza di un’area secondo la convenzione internazionale delle zone umide (Ramsar)
Andamento della popolazione nidificante di Ardeidi e Falacrocoracidi
Specie/n. coppie 2011 2012 2013 2014 2015 2016
Egretta garzetta 30-40 42-50 53-60 34-40 35-45 15-20
Nycticorax nycticorax
30-40 45-52 50-60 40-45 30-35 15-20
Ardeola ralloides 1-2 3-5 - - 1-2 -
Ardea cinerea 3-5 10-15 5-8 10-15 10-15 8-10
Phalacrocorax carbo 5-10 20-25 30-40 58-70 30-40 50-60
Phalacrocorax pygmeus
7-10 15-20 7-10 18-23 30-40 20-30
Bubulcus ibis 5-8 10-12
0
10
20
30
40
50
60
2011 2012 2013 2014 2015 2016
Garzetta
0
10
20
30
40
50
60
2011 2012 2013 2014 2015 2016
Nitticora
0
1
2
3
4
5
2011 2012 2013 2014 2015 2016
Sgarza dal ciuffo
0 2 4 6 8
10 12 14
2011 2012 2013 2014 2015 2016
Airone cinerino
0 10 20 30 40 50 60 70
2011 2012 2013 2014 2015 2016
Cormorano
0 5
10 15 20 25 30 35 40
2011 2012 2013 2014 2015 2016
Marangone minore
Fenologia delle specie nella garzaia In. cal. System
Specie/mese Febbraio Marzo Aprile Maggio Giugno Luglio Agosto
Egretta garzetta
Nycticora nycticora
Ardeola ralloides
Ardea cinerea
Phalacrocorax carbo
Phalacrocorax pigmeus
Fattori determinanti l’insediamento e il consolidamento della colonia
• Formazione del bosco di salici all’interno del bacino • Inserimento del sito della colonia all’interno del SIC IT
4090002 • Prosciugamento della Valle Mandriole e Trasformazione
delle zone umide tradizionali di nidificazione nel Delta del Po e prosciugamento della Valle Mandriole (RA, 2011).
• Primavere e estati piovose dal 2011 • Ricarica della falda del Servizio Geologico RER • Disponibilità alimentare (Pesci e esplosione demografica
del Gambero della Luisiana)
Esigenze idriche per la conservazione della biodiversità dell’avifauna
• Gli uccelli coloniali necessitano di acqua per isolare il bosco dalla terraferma, per alimentarsi e allevare la prole
• La presenza di acqua nel lago dovrebbe coprire almeno il periodo marzo luglio. • Il livello dell’acqua non deve innalzarsi dopo le deposizioni degli uccelli acquatici,
quindi il massimo livello deve essere raggiunto attorno alla fine di aprile. • Se ciò non fosse possibile, l’osservazione diretta deve garantire che le deposizioni
non vengano sommerse da innalzamenti tardivi. • Il bosco igrofilo di Salici necessità di un periodo di secca di almeno tre mesi per
mantenersi vitale negli anni e garantire la presenza della colonia plurispecifica.
Conclusioni • Il Bacino idrografico del Fiume Marecchia comprende aree naturali ed
emergenze geologiche, botaniche e faunistiche di grande interesse. • Rete Natura 2000 tutela allo stato attuale quasi 10.000 ha di territorio nel
bacino del fiume. • L’importanza del fiume per la biodiversità di questa porzione di Romagna è
ampiamente dimostrata da studi passati e recenti. • L’importanza della valle come linea di migrazione e come habitat di
riproduzione, alimentazione e sosta per numerose specie di uccelli acquatici è anch’essa ampliamente dimostrata.
• E’ quindi auspicabile l’incremento dei siti natura 2000 ad esempio con una azione di cucitura dei siti attuali tramite una fascia che comprenda l’asta fluviale del fiume dalla sorgente alla foce . Senza dimenticare che la conservazione attiva dei Siti può essere realizzata solamente con fondi dedicati appositamente stanziati.