preghiera di papa francesco per il giubileo -...

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N° 7 - NOVEMBRE 2015 Buone notizie dall’Associazione Interparrocchiale Missionaria Croce Coperta - Imola ONLUS 7 Preghiera di Papa Francesco per il Giubileo editoriale Buongiorno a voi soci e benefattori! Questo fine 2015 si presenta con due grandi appuntamenti per noi di AIM Cro- ce Coperta: 1) L’incontro con due nuovi SANTI che sentiamo NOSTRI, i genitori di santa Te- resa, Zelia e Luigi, canonizzati da papa Francesco il 18 ottobre scorso in piazza San Pietro; noi eravamo presenti (crona- ca e foto a pagina 8), e abbiamo loro de- dicato l’INSERTO SPECIALE da pagina 4. Nel calendario si ricordano il 12 luglio, data del loro matrimonio. 2) La preparazione al GIUBILEO STRAOR- DINARIO DELLA MISERICORDIA, indetto da papa Francesco, che ci invita in modo pressante alla conversione e alla preghiera assidua, perché il mondo si apra al per - dono e alla pace, e alle violenze di Parigi e a tutte le guerre si risponda con l’amo- re. Ognuno di noi nella sua vita quotidia- na può fare qualcosa, anche una piccola cosa che sappia di cuore e di solidarietà. Da parte nostra, AUGURI DI OGNI BENE Presidente Franco Holler a nome dei consiglieri e di AIM Signore Gesù Cristo, tu ci hai insegnato a essere misericordiosi come il Padre celeste, e ci hai detto che chi vede te vede Lui. Mostraci il tuo volto e saremo salvi. Il tuo sguardo pieno di amore liberò Zaccheo e Matteo dalla schiavitù del denaro; l’adultera e la Maddalena dal porre la felicità solo in una creatura; fece piangere Pietro dopo il tradimento, e assicurò il Paradiso al ladrone pentito. Fa’ che ognuno di noi ascolti come rivolta a sé la parola che dicesti alla samaritana: Se tu conoscessi il dono di Dio! Tu sei il volto visibile del Padre invisibile, del Dio che manifesta la sua onnipotenza soprattutto con il perdono e la misericordia: fa’ che la Chiesa sia nel mondo il volto visibile di Te, suo Signore, risorto e nella gloria. Hai voluto che i tuoi ministri fossero anch’essi rivestiti di debolezza per senti- re giusta compassione per quelli che sono nell’ignoranza e nell’errore: fa ’ che chiunque si accosti a uno di loro si senta atteso, amato e perdonato da Dio. Manda il tuo Spirito e consacraci tutti con la sua unzione perché il Giubi- leo della Misericordia sia un anno di grazia del Signore e la tua Chiesa con rinnovato entusiasmo possa portare ai poveri il lieto messaggio proclamare ai prigionieri e agli oppressi la libertà e ai ciechi restituire la vista. Lo chiediamo per intercessione di Maria Madre della Misericordia a te che vivi e regni con il Padre e lo Spirito Santo per tutti i secoli dei secoli. Amen Buon Natale a voi tutti!

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N° 7 - N

OVEMBRE 2015 Buone notizie dall’Associazione Interparrocchiale M

issionaria Croce Coperta - Imola ONLUS

7Preghiera diPapa Francescoper il Giubileo

editorialeBuongiorno a voi soci e benefattori!Questo fine 2015 si presenta con due grandi appuntamenti per noi di AIM Cro-ce Coperta:1) L’incontro con due nuovi SANTI che sentiamo NOSTRI, i genitori di santa Te-resa, Zelia e Luigi, canonizzati da papa Francesco il 18 ottobre scorso in piazza San Pietro; noi eravamo presenti (crona-ca e foto a pagina 8), e abbiamo loro de-dicato l’INSERTO SPECIALE da pagina 4. Nel calendario si ricordano il 12 luglio, data del loro matrimonio.2) La preparazione al GIUBILEO STRAOR-DINARIO DELLA MISERICORDIA, indetto da papa Francesco, che ci invita in modo pressante alla conversione e alla preghiera assidua, perché il mondo si apra al per-dono e alla pace, e alle violenze di Parigi e a tutte le guerre si risponda con l’amo-re. Ognuno di noi nella sua vita quotidia-na può fare qualcosa, anche una piccola cosa che sappia di cuore e di solidarietà. Da parte nostra, AUGURI DI OGNI BENE Presidente Franco Holler a nome dei consiglieri e di AIM

Signore Gesù Cristo,tu ci hai insegnato a essere misericordiosi come il Padre celeste, e ci hai detto che chi vede te vede Lui.Mostraci il tuo volto e saremo salvi.Il tuo sguardo pieno di amore liberò Zaccheo e Matteo dalla schiavitù del denaro; l’adultera e la Maddalena dal porre la felicità solo in una creatura; fece piangere Pietro dopo il tradimento, e assicurò il Paradiso al ladrone pentito.Fa’ che ognuno di noi ascolti come rivolta a sé la parola che dicesti alla samaritana: Se tu conoscessi il dono di Dio!Tu sei il volto visibile del Padre invisibile,del Dio che manifesta la sua onnipotenza soprattutto con il perdono e la misericordia: fa’ che la Chiesa sia nel mondo il volto visibile di Te, suo Signore, risorto e nella gloria.Hai voluto che i tuoi ministri fossero anch’essi rivestiti di debolezza per senti-re giusta compassione per quelli che sono nell’ignoranza e nell’errore: fa’ che chiunque si accosti a uno di loro si senta atteso, amato e perdonato da Dio.Manda il tuo Spirito e consacraci tutti con la sua unzione perché il Giubi-leo della Misericordia sia un anno di grazia del Signore e la tua Chiesa con rinnovato entusiasmo possa portare ai poveri il lieto messaggio proclamare ai prigionieri e agli oppressi la libertà e ai ciechi restituire la vista.Lo chiediamo per intercessione di Maria Madre della Misericordia a te che vivi e regni con il Padre e lo Spirito Santo per tutti i secoli dei secoli.Amen

Buon Natale a voi tutti!

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Progetto per arredare la cucina e cambiare le finestre della scuola dell’infanzia a Mauà, fre-quentata da più di 100 bambini dai 2 ai 4 anni.

Brasile

Ha avuto buon esito la quinta edizione di “Un aiuto di corsa”: bella serata con molta partecipazione, e alla fine un totale di 4.000 euro per la Caritas di Imola e per la Caritas della Par-rocchia di Croce Coperta.

Con l’Istituto delle Piccole Suore di Santa Teresa abbiamo concordato i nuovi obiettivi per l’A.I.M. nel 2016:

ATTIVITÀ PREVISTE NEL 2015

ATTIVITÀ SVOLTE NEL 2015 OBIETTIVI 2016

unaiuto

Città di Imola

dicorsavenerdì 12 giugno 2015quartiere cappuccini - imola

5°festadi beneficenzaricavato pro caritas imola

con il patrocinio dalla

BICI E RICAMBIImola (BO) - Via C. Pisacane, 43 - Tel. 0542.23009/22363

Fax 0542.32310 - E-mail: [email protected]

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MessicoDare ad ogni bambino di Casa Hogar a Noga-les, la possibilità di andare a scuola. Se vuoi, puoi adottare la sua spesa per l’intero anno scolastico.

Contribuire all’acquisto, per l’ospedale di Kii-rua, di una nuova autoclave per la sterilizza-zione di tutta la strumentazione metallica per la sala operatoria e la sala parto.

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INSERTO SPECIALE

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Per Luigi, inizia quindi il tempo della vedovan-za che decide di vivere a Lisieux, accompagnato dalle sue cinque figlie e presso i Guérin, la famiglia dei suo-ceri. Suo cognato Isidoro è farmacista a Lisieux.

Alcune lettere di questo periodo ce lo rivelano un padre attento a ognuna delle figlie e pronto ad accon-sentire al loro progetto di vita religiosa, confidando in Dio sempre.

Dopo l’ingresso di Teresa al Carmelo, nel 1888 comincia per lui la prova di una malattia che lo costrin-ge ad essere ricoverato al Buon Salvatore di Caen.

Durante i periodi di remissione, si occupa de-gli ammalati che lo circondano. Paralizzato, ritorna a casa dove muore il 29 luglio 1894, a 71 anni, nella pro-prietà La Musse nell’Eure.

Zelia Guérin, secondogenita di Isidore Guérin e di Luisa Giovanna Macé, Azelia Maria Guérin (in seguito verrà chiamata solamente Zelia) nacque il 23 dicembre 1831 nel comune di Saint Denis, dove suo padre, ex soldato dell’impero, era arruolato nella gendarmeria.

Le vitedei nostri Santi

Luigi Martin nasce a Bordeaux nel 1823. Figlio di un militare, i suoi primi anni trascorrono all’insegna della mobilità. Poi la famiglia va ad abitare a Alençon, nel 1831, dove Luigi frequenta la scuola.

Impara il mestiere di orologiaio. Sono anni de-terminanti durante i quali nasce il desiderio di consa-crarsi a Dio, come religioso nel monastero del Gran San Bernardo. Ma la sua difficoltà nell’apprendere il latino lo obbliga a rinunciare a questo progetto. Nel 1850 apre allora un negozio di orologeria-gioielleria a Alençon, in rue du Pont Neuf.

Fino al suo matrimonio nel 1858, impiega il suo tempo fra lavoro, svaghi (in particolare la pesca), me-ditazione e incontro con gli altri. Partecipa ad un circo-lo che riunisce una dozzina di giovani adulti cristiani e scopre una forma di impegno sociale nell’ambito della società San Vincenzo de Paoli.

Sua madre, che non si dava pace nel vederlo celi-be, gli parla di Zelia Guérin, con la quale sta imparando l’arte del merletto. Il loro primo incontro sul ponte di Sartre sarà determinante. Si sposano meno di un anno dopo il 12 luglio 1858 alle ore 22, nel municipio di Alençon e il 13 a mezzanotte nella chiesa di Notre Dame.

La loro vita coniugale durerà 19 anni, interamen-te vissuta a Alençon; inizialmente sarà segnata dal progetto di vivere la continenza nel matrimonio, poi si aprirà all’accoglienza di nove figli di cui cinque so-pravvivranno (nati fra il 1860 e il 1873).

La corrispondenza della Signora Martin rivela il profondo affetto che unisce questa coppia. Descrive così la sua vita quotidiana:

“Ringrazio il Signore per la partecipazione di Luigi all’educazione dei figli, per la sua scelta profes-sionale di rinunciare alla sua attività di orologiaio per assecondare la moglie nella gestione dell’attività arti-gianale del merletto da lei fondata, per la fede profon-da che anima questa famiglia e la rende attenta a chi li circonda”. Luigi vive in pieno le ripercussioni della vita sociale e religiose dell’epoca (è la fine del Secon-do Impero, la guerra del 1870 e la nascita della Terza Repubblica…) e, infine, la lunga prova del cancro che si porta via la Signora Martin all’età di 46 anni, il 28 agosto 1877.

INSERTO SPECIALE

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Fu battezzata il giorno successivo alla sua na-scita nella chiesa di Saint Denis sur Sarthon. La so-rella Maria Luisa la precedette di due anni. Diventerà Suor Maria Dositea alla Visitazione di Le Mans. Il fra-tello Isidoro nascerà quasi dieci anni dopo e sarà il bambino coccolato da tutta la famiglia.

In una lettera al fratello descrive lei stessa la propria infanzia e la propria giovinezza: «tristi come un sudario, perché se mia madre ti coccolava, con me, e tu lo sai, era troppo severa; nonostante lei fos-se buona, non sapeva come prendermi, così il mio cuore ha molto sofferto.» Questa educazione forgerà il suo carattere, il suo modo molto scrupoloso di vi-vere, e la sua spiritualità.

Zelia, donna attiva, imprenditrice,impegnata per la giustizia...

Dopo gli studi nel convento dell’Adorazione Perpetua, ad Alençon, si sentì chiamata alla vita re-ligiosa ma visto il rifiuto della superiora delle suore della carità dell’Hôtel-Dieu, si orientò verso una for-mazione professionale e iniziò con successo la pro-duzione del celebre “Point d’Alençon”. Verso la fine del 1853, si insediò quindi come «fabbricante del Point d’Alençon» al numero 36 di rue Saint Blaise for-nendo del lavoro a delle operaie a domicilio.

La qualità del suo lavoro rese rinomato il suo laboratorio. All’esposizione del 1858 a Alençon le fu assegnata la medaglia d’argento. I suoi rapporti con il personale, che dice di amare come i membri della sua famiglia, con i vicini e i conoscenti, ce la mo-strano sempre pronta a combattere le ingiustizie, a sostenere chi ne ha bisogno. Il Vangelo guida ogni suo gesto.

Zelia è una sposa amorevoleNel mese di aprile del 1858, Zelia Guérin incro-

cia sul ponte di San Leonardo un giovane uomo la cui andatura la colpisce... È Luigi Martin, orologiaio. Tre mesi dopo, alle 22 del 12 luglio 1858 ha luogo il loro

matrimonio civile e due ore più tardi, a mezzanotte, il 13 luglio, nell’intimità, si scambiano la loro promessa nella chiesa di Notre-Dame, ricevuta dall’abate Hurel, decano della chiesa San Leonardo.

L’amore che nutre verso il marito è descritto nelle sue lettere: «Tua moglie che ti ama più della sua vita», «Ti abbraccio come ti amo»... e non sono solo parole: la loro gioia consiste nello stare insieme e nel condividere tutto quanto della vita quotidiana sotto lo sguardo di Dio.

Zelia è una madre felice ma provata

Dal 1860 al 1873, nasceranno 9 bambini in casa Martin di cui 4 moriranno in tenera età.

Zelia proverà gioie e dolori al ritmo di queste nascite e di questi decessi. Nella sua corrispondenza si legge così: «Amo i bambini alla follia, ero nata per averne...».

Poi, dopo la nascita di Teresa, la sua ultima fi-glia: «Ho già sofferto molto nella mia vita». L’educa-zione delle figlie mobilita tutta l’energia del suo cuo-re. La fiducia era l’anima di questa educazione. Per i suoi figli, desidera il meglio... diventare dei santi!

Questo non le impedisce di organizzare feste, giochi... in questa famiglia ci si diverte anche!

Zelia, ancora giovane, si ammala ma è sempre fiduciosa . Dal 1865 una ghiandola al seno destro, che degenererà in cancro, fa molto soffrire Zelia. «Se il buon Dio vorrà guarirmi, ne sarò molto contenta, perché, in fondo, desidero vivere; mi costa dover la-sciare mio marito e i miei figli. Ma d’altronde, mi dico: se non guarisco, significa che per loro sarà forse più utile che io me ne vada», e offre la sua vita per la figlia più debole, Leonia.

Il 28 agosto 1877 a mezzanotte e mezza, Zelia muore circondata dall’affetto del marito e della fami-glia tutta.

Lasciamo a Teresa le ultime parole:«Di Mamma, amavo il sorriso, il suo sguardo

profondo sembrava dire: «L’eternità mi rapisce e mi attira, vado verso il cielo blu per vedere Dio!»

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Le vite dei nostri Santi2002:Il primo miracolo dei Beati Luigi e Zelia Martin

«Sono nato am-malato, e quando ero malato, i coniugi Mar-tin hanno chiesto a Gesù di guarirmi e Lui mi ha guarito». Così il piccolo Pietro Schili-rò, di sei anni, spiega il miracolo della sua guarigione quando era appena nato.

Valter e Adele, i genitori del bambino,

hanno affidato Pietro all’intercessione dei coniugi Martin, Maria Zelia Guérin (1831-1877) e Luigi Martin (1823-1894), genitori di Santa Teresa di Gesù Bam-bino. Questo miracolo ha permesso la beatificazione della coppia, che ha avuto luogo il 19 ottobre 2008, nella Basilica di Lisieux in France, preceduta dalla messa di apertura della beatificazione nella basilica di Notre-Dame di Alençon.

Pietro è l’ultimo nato di una famiglia di cinque figli. Nasce a Milano il 25 maggio 2002. Dal primo giorno della sua nascita, presenta una grave malfor-mazione polmonare, deve rimanere in ospedale e se-guire una terapia intensiva per poter respirare.

Era indispensabile una biopsia, ma ciò compor-tava un rischio enorme per il bambino. Così i genitori decidono di far battezzare subito il neonato. Chie-dono quindi a un carmelitano italiano, Padre Antonio Sangalli, di amministrare il sacramento. Il prete offre loro una piccola immagine dei coniugi Martin.

«Avevano perso quattro bambini in tenera età», spiega Adele, la madre di Pietro: «pregarli ci avreb-be aiutati e sostenuti nella situazione che stavamo vivendo e in ciò che il Signore ci chiedeva il quel mo-mento».

I coniugi Schilirò sapevano poco della vita di Zelia e Luigi oltre a quello che avevano letto negli scritti della piccola Teresa. Nell’incertezza in cui si trovavano per la salute del piccolo Pietro, scopriro-no una «misteriosa vicinanza con i coniugi Martin», evoca Valter.

«È allora che abbiamo osato chiedere al Signo-re quello che ci stava a cuore: la guarigione di Pietro. Il Signore aveva messo nelle nostre mani i coniugi Martin», ricorda Adele.

Nella loro sofferenza, e vedendo il loro piccolo collegato a tante apparecchiature artificiali per poter respirare, Adele e Valter compresero che dovevano chiedere a Dio di far capire loro la Sua volontà per Pietro.

Il 26 giugno Pietro ebbe una grave crisi di in-sufficienza respiratoria. «Era solo questione di ore o di giorni, ci dissero i medici. In ogni modo, per Pie-tro non c’erano speranze», prosegue Adele.

Dopo aver recitato varie volte la novena ai co-niugi Martin, il 29 giugno, giorno in cui la Chiesa celebra la festa di San Pietro e Paolo, Pietro iniziò a dare segni di miglioramento. Nell’arco di due setti-mane, il bambino poteva respirare autonomamente, senza ossigeno, e i medici ritennero la guarigione come «un fatto sorprendente». I genitori ne parlaro-no a padre Antonio, e in questo modo il prete diven-ne vice-postulatore della causa di beatificazione di Zelia e Luigi.

I genitori dicono: «Da parte nostra non c’è nes-sun merito, assolutamente nulla. Quanto è accaduto a Pietro si ripercuote su tutta la Chiesa. È vero che noi siamo qui oggi, per consegnare al papa questa reliquia, che rappresenta un grande segno per tutta la Chiesa».

INSERTO SPECIALE

raggiarono la famiglia a cercare l’intercessione di Luigi e Zelia Martin». Zelia e Luigi avevano già ottenuto la guarigione del piccolo Pietro Schilirò, il miracolo che servì per la beatificazione. Le carmelitane diedero ai genitori di Carmen un foglio con la preghiera a Luigi e Zelia e promisero di pregare con loro per la guarigione della bambina. Trascorse alcune settimane la picco-la Carmen guarì improvvisamente e completamente, e i medici ne rimasero sbalorditi. Nel gennaio 2009, quando le reliquie di Luigi e Zelia arrivarono in Spa-gna, la famiglia andò grata a venerarle.

Oggi Carmen ha sei anni, e ha avuto una guari-gione “scientificamente inspiegabile”,

Quanto al miracolo, i genitori dicono: “glielo spieghiamo a poco a poco, perché a sei anni già si chiede cosa è successo, sa che è stata molto male in ospedale e ha già capito un po’ ciò che è accaduto. Siamo andati a Lisieux e sono venute delle persone a conoscerla, e riconosce sempre quando vede qualche quadro o immagine di Louis e Zélie”.

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Il miracolo che porta i genitori di santa Teresa agli onori degli altari è quello attribuito alla piccola Carmen (di origine spagnola), nata quattro giorni prima della beatificazione di Luigi e Zelia Martin (19 ottobre 2008) e colpita da una emorragia intraventricolare di quarto grado (una grave raccolta di sangue all’interno del cer-vello) con conseguenze negative anche per i polmoni e il cuore.

La piccola non reagiva alle cure e i medici pre-parano i genitori al peggio. Poiché la bambina era nata nel giorno di santa Teresa d’Avila (15 ottobre), i genito-ri della piccola si affidarono a lei; rintracciarono su in-ternet un convento di Carmelitane scalze e andarono a trovarle per chiedere conforto nella preghiera.

«Alcuni giorni dopo, quando lo stato di salute di Carmen peggiorò ulteriormente, le monache inco-

Pietro oggi è un bambino normale: gioca, va a scuola e sa perfettamente che la sua guarigione è dovuta al miracolo ottenuto per intercessione dei co-niugi Martin.

«Tutte le sere recita con noi, in famiglia, la pre-ghiera dei Martin per intercedere a favore delle per-sone che ci chiedono di pregare per loro», dice Adele.

I genitori di Pietro capiscono molto bene cosa significhi affidarsi alla Provvidenza quando si teme per la salute dei propri bambini: «Ai genitori di bam-bini ammalati diciamo di osare chiedere perché il Si-gnore è un Padre buono».

«Occorre anzitutto chiedere la conversione del cuore. È la prima guarigione da chiedere, sempre», raccomanda Adele.

2008:Il secondo miracolo dei Beati Luigi e Zelia Martin

Pietro e i suoi genitori incontrano Papa Benedetto

Carmen con i genitori e il Vescovo di Seez:Mons Jacques Habert

Carmen con i genitori

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Progetto Dentistiobiettivo 2015 raggiunto

Suor Ritalba e... gli uomini Adotta un maestro

VOCE 1:

VOCE 2:VOCE 4:

VOCI DALLE MISSIONI

Vi invitiamo a rinnovare la vostra adesione all’A.I.M. Croce Coperta Onlus di Imola, versando 10 euro con la causale “RINNOVO SOCIO 2016”; è sempre importante tale scelta, perchè la nostra Associazione siete voi e noi soci e volontari; e chiediamo a voi già soci di cercarne di nuovi, per irrobustire l’A.I.M.

Il 2015 si chiude in bellezza: le due cliniche odontoiatriche di Timau e Kiirua sono a pieno regime e la soddisfazione dei pazienti è alta! Nel marzo di quest’anno dopo 10 anni abbiamo rinnovato il riunito odontoitrico ( la poltrona e gli strumenti) della clinica di Timau. Ci sono state poi alcune alternanze di dentisti che in conclusione ci hanno portato un nuovo operatore molto capace per la clinica.Possiamo quindi essere molto entusiasti di aver raggiunto l’obbiettivo che dal 2005 abbiamo perseguito: avere due cliniche, con strumentazione nuova e all’avanguardia, e con operatori abili e ben voluti.Alcuni giorni fa si è svolto un incontro ad Imola con le So-relle del Kenya, in particolar modo la direttrice dell’ospe-dale di Kiirua, Suor MaryAgnes e la superiora di Timau, Suor Jacinta. Ci hanno riferito e riconfermato, la soddisfa-zione della popolazione locale per la qualità, disponibilità del servizio dentistico e la professionalità dei due medici impiegati e di tutto lo staff che li affianca.Restano ancora tante piccole cosa da fare (per esempio un nuovo generatore elettrico) ed è per questo che stiamo già organizzando la prossima missione del 2016.A tutti quelli che ci hanno sostenuto e sosterranno va il no-stro grazie e i migliori auguri per un Felice e Santo Natale.

Progetto PannoliniVOCE 3:

Carissimo Dino e Colla-boratori, Come state?Qui all’Equatore ora fa molto freddo e la notte ancora piu’ freddo, potete immaginare la nostra gioia nel ricevere il vostro dono di 5000 Euro per i pannoli-ni per i nostri bambini. Con questi soldi abbiamo comprato 100 pacchi di pampers. La nostra gioia e’ grande perche’ e’ diventato indispensabile tenere i bambini caldi specialmente con questo freddo. Sappiamo quanto vi e’ co-stato in sacrifici e dedizione tutto questo dono benedetto.Continuiamo a raggiungervi con la preghiera e possa il Si-gnore centuplicare le sue grazie in vostro favore. Al Signore affidiamo tutta la nostra gratitudine e affetto. Sr Naomi, consorelle e bimbi tutti

Sta continuando anche il progetto ADOTTA UN MAESTROche cerca di contribuire alle spese scolastiche e didatticheper i bambini che vogliono continuare a studiare; è un pro-getto iniziato da poco, su spinta di un gruppo di laici e nostri pazienti, ma che sta portando frutti. Anche quest’e-state siamo riusciti a inviare circa 8000 euro, di cui 6000 provenienti da una generosa donazione da parte della As-sociazione culturale imolese “I BENPENSANTI”, che rin-graziamo di cuore. A presto per altri aggiornamenti. Franco e Stefano Beghini

Quelli più simpatici sono gli uo-mini, molti dei quali vengono - dicono - solo per accompa-gnare le devote mogli, ma loro dicono di non credere. Noi li ac-cogliamo ugualmente con gen-tilezza, proviamo ad attaccare discorso e dopo un po’ sono loro stessi che chiedono timi-damente qualche informazione; poi, quando la moglie sta per andare via, vogliono avere anche loro tutte le spiegazioni su santa Teresa e famiglia. E magari l’anno dopo ritornano, e sono più devoti loro, che bellezza, grazie Signore!Auguri, vi tengo nel cuore; io e le mie suore preghiamo per voi, voi pregate un po’ per noi, grazie. Suor Ritalba

Campagna “TESSERAMENTO 2016 E NUOVI SOCI”

Carissimi amiche e amici, anch’io voglio farvi avere il mio saluto, dalla Francia. Anche qui la santità dei genitori di santa Teresa ha molto impressionato, magari perché si tratta di compaesani, e francesi; e, ancor di più, colpisce il loro essere genitori, e sposi, e laici. Qui ad Alencon ven-gono spesso persone e famiglie in pellegrinaggio, per pre-sentare i bimbi piccoli o chiedere la grazia della fertilità; e proprio il 18 ottobre siamo state invase da più di 800 per-sone! E la nostra piccola casa era affollatissima ovunque.

• via Paolini, 4 - 40026 Imola (BO)• tel. e fax: 0542 44294• www.misscrocecimola.it• [email protected]

Le offerte si possono inviare a mezzo:- c/c postale n. 10050409- IBAN IT63G0503421008000000185776possono essere detratte dalle dichiarazione dei redditi

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MERCATINO PERMANENTEmartedì, giovedì e sabato ore 9-12presso la nostra Sede in Via Paolini, 4

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18 OTTOBRE 2015,a Roma per Zelia e LuigiDopo una attesa elettrizzante, a notte fonda, alle 2, partia-mo col pullman per essere a Roma per tempo: diventano santi i genitori di santa Teresa, che bello!A Cesena carichiamo altre persone, poi, nel buio, tutto tace e si prova a dormire, c’è un bel gruppo di suore in mezzo ai laici. In Umbria sosta per esigenze igienico-sanitarie con cappuccino e brioches, incrociamo un branco di ragazzetti chiassosi di ritorno dalla discoteca. Quando inizia a schiarire siamo alle porte di Roma, bellI e pronti tutti e 40, sentiamo di andare a partecipare ad un grande evento. Alle 8.30 aprono piazza san Pietro, ci con-trollano come all’aereoporto e ci andiamo a piazzare die-tro le transenne centrali, perché poi vogliamo vedere papa Francesco da vicino, quando scende con la papamobile.Pian piano la piazza deserta si riempie, è un vociare in tan-te lingue diverse, fanno santi anche una suora spagnola e un parroco italiano, incrociamo i fedeli francesi di Alen-

con che conoscono suor Elisa; il tempo sembra brutto ma poi esce il sole, ci si prepara devotamente facendo foto e smangiucchiando, infine esponiamo lo striscione dell’As-sociazione che abbiamo appositamente preparato.Si schierano le guardie svizzere e i gendarmi vaticani, il coro prova a tutto volume i canti, si accendono le teleca-mere e via. Un mare di vescovi e preti, presenti a Roma per il Sinodo sulla Famiglia, gremiscono l’area vicino alla Basi-lica nei loro variopinti paramenti, e poi arriva papa France-sco, e via a due ore di celebrazione solennissima.Poi sale sull’auto, il papa, e fa un bel po’ di giri per salutare il mare di folla che riempie la piazza. Infine si sciolgono le righe, ma noi rimaniamo seduti belli comodi, e ci mettiamo a mangiare con un certo impegno, finchè le guardie non ci fanno sloggiare dalla piazza.Ci sono 2 ore di libero, e ciascuno fa quello che gli pare, chi si mette in fila per entrare in Basilica, chi si riposa, chi fa dei giretti nei negozi e per le vie di Roma.Poi verso le 15 ci si ritrova per la foro di gruppo con stri-scione, e poi via sul pullman, e con altre 6 orette di viaggio, e soste tcniche, si arriva alle 21 a Imola, esausti e felici….. e con un po’ di santità addosso. Evviva Zelia e Luigi Martin!

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