Portfolio Harry Baldissera

PACIU MAISONEntrare nel quadro, nell’arte e renderla viva. Scrivere sulle pareti per riscrivere la memoria dello spazio e mettere in discussione il pubblico e il privato. L’edificio perde la sua iniziale realtà materiale per acquistare una nuova dimensione: lo spazio quotidiano si trasforma in una galleria d’arte abitabile.Si sviluppano due concetti principali: l’idea di “palinsesto” (G. Genette) e di “rizoma” (Deleuze - Guattari). Pur mantenendo la propria funzionalità, le stanze diventano quadri mancanti di cornice; la vita quotidiana si riflette nell’arte così come questa si riflette a sua volta nella prima. Si perde lentamente il rapporto tra finzione e realtà, lasciando lo spettatore nell’incertezza: dove finisce la prima e dove comincia la seconda? L’opera, in costante divenire, è infatti l’anima stessa dell’artista; entrando dalla “porta di ingresso” si viene immersi nel mondo interiore di esso, così da percepirne le ferite ed il processo mediante il quale queste sono poi state rimarginate. La casa è dunque un’opera viva.

Dimora d’arte facciata esterna, ingresso principale

IL FIUME DELLA PAROLALa Cultura nella sua massima vastità.L’idea progettuale parte da una riflessione sulla vastità della cultura e dell’ impossibilità dell uomo di arrivare all’ onniscenza, nono-stante il suo continuo impegno nella ricerca. Dal concetto di “cultura” come totalità, si arriva al particolare della “cultura dell’arte”: le pareti sono infatti ricoperte da numerosi qua-dri e da pagine strappate di libri, frammentando il reale e rendendolo una creazione totale riprendendo il concetto di opera d’arte totale di Wagner.

Pagine di libri,cielo stellato a tempera Dettaglio porta principale

L’OCCHIO DELLO SCATTOLe pareti sono rivestite con giornali, riprendendo la perdita dell’intimità dell’individuo, la quale è ormai ovunque esposta. E’ forte il confronto tra il privato ed il pubblico, che riflette l’incertezza su chi siamo e come abbiamo speso il nostro tempo finito nel nostro mondo. Ripercorrendo il concetto di incertezza come mancanza di stabilità: “L’incertezza è l’habitat naturale della vita umana, sebbene la speranza di sfuggire ad essa sia il motore delle attività umane. Sfuggire all’ incertezza é un ingrediente fondamentale, o almeno il tacito presupposto, di qualsiasi immagine, composta dalla felicità. E’ per questo che una felicità autentica, adeguata e totale sem-bra rimanere costantemente ad una certa distanza da noi: come un orizzonte che, come tutti gli orizzonti, si allontana ogni volta che cerchiamo di avvicinarci ad esso”. - Bauman, 2006 Modernità liquida.

Dettaglio - piume d’ocaGiornali, rivste anni ‘70, pavimento polimaterico

IL CAMMINO DEL VESTITO

E’ il tempo con la sua contemporaneità ad essere sviluppato. L’essenza della stanza interroga le conseguenze dei cam-biamenti sul corpo causati dal passare tempo. Vi è inoltre una critica alla visibilità del corpo e su come si lavori su una sua immagine da esibire agli altri. Si analizza infine la visibilità del corpo come alterità: ”La carne è fenomeno di specchio” - Merlau-Ponty ,1994, ” Il visibile e l’invisibile”.

Soffito, abiti

Ramo di vite, pavimento polimaterico sentiero in sabbia

CARTOGRAFIA

Si tratta dell’incontro della filosofia occidentale con quella orientale, che proietta lo spettatore verso la ricerca delle “ma-terie prime” del mondo fisico e del mondo dell’anima, interrogando la divisione delle discipline sviluppate dal pensiero contemporaneo per trovare un elemento conduttore dell’insieme. Basato sull’interpretazione dei numeri complessi e sugli studi matematici di Escher.

Gazzebo esterno intrecciato con rami din vite,pareti tempera nera e gesso bianco

Dettaglio-lampadario ‘ 800

GRAVITA’ PERSA

Confronto tra il reale e la sua immagine proiettata sullo specchio, permettendo di ottenere una molteplicità di opzioni tra l’uscire e l’entrare nel mondo contemporaneo, un mondo basato su “avatar tecnologici” nella rete sociale. Le chiavi rappresentano ciò che noi possiamo scegliere per aprire le porte per un mondo ricco di diversità, sempre in divenire. Si tratta del reale e del corrispondente doppio nello specchio.

Maniglie e chiavi in ottone,tempera e filo di nylon

IL VOLTO DEL COLOREIl concetto di normalità è messo in questione attraverso il volume ed il colore, analizzandolo attraverso lo sguardo del “bambino”, l’unico in grado di percepirne l’essenza. L’ infanzia è vista come una possibile via d’uscita dagli schemi socia-li, che tendono a scindere l’umano in varie parti senza valorizzarne la diversità. La non accettazione del diverso è la malattia del nostro tempo. - “Il normale e il patologico” di Canguilhelm.

Pavimento tessuto e gesso

Gigantografie con intervento a tempera

IL TEMPO NON ESISTE

Attraverso lo straniamento dell’oggetto quotidiano, si valorizza il concetto di “oggetto morto” di Tadeusz Kantor nel suo “teatro della morte”. Salendo le scale intraprendiamo un viaggio nel tempo mediante la fotografia. E’ un percorso tra pre-sente e passato, che ci ricorda di essere stranieri anche e soprattutto in noi stessi.

Pavimento specchi, cotto, fotogrsfie Colata di smalto

INGRESSOINGRESSO

Si riprende il concetto di alterità come nuova ideologia creatrice, sottolineata nella teoria del cyborg di Donna Haraway (Teoria del gender). Si aprono “le acque” nella moltitudine di concezioni religiose del mondo. Il “mare” ed il “cielo” non possono essere spiegati nella loro completezza da un unico mito creatore, che si rivela dunque esauriente, ma deve am-mettere ogni possibile idea, rito o pensiero a riguardo.

Ingresso principale, muri a tempera, insegna anni ‘60 in legno e metallo Dettaglio - soffitto

ALBA DEL RACCONTO

Attraverso il libro, la conoscenza prende vita in ogni momento. Il libro è qui concepito come un’antica tecnologia che ci riesuma in un’epoca altra, ove la parola assume la funzione di “dialogo interdisciplinare” tra il vecchio ed il nuovo. Il fine ultimo è scoprirne le forme e soprattutto fare luce su chi realmente siamo “Etica delle nuove tecnologie” di Adriano Fabris, 2012.

Tempera, tessuto sky ecopelle

dettaglio- sedie dipinte ad olio

LA GOCCIA DELL’OCCASIONELa vita cerca costantemente di farsi un varco in noi, nonostante siano molteplici le barriere dietro alle quali ci nascondia-mo per allontanarla. Noi uomini non dovremmo dimenticare di essere parte stessa della natura, la quale ci ha donato i “sensi” per svelarne le diversità. Il cibo che cucinia- mo ci offre nuovi mezzi attraverso cui possiamo “vedere” con le mani ed “ascoltare” con gli occhi. Per apprezzare la diversità è infatti fondamentale percepire in maniera “diversa”. “L’incon-scio come ‘altro’ rispetto alla coscienza e al ‘diverso’ che non è solo lo straniero, ma anche l’alienato, il folle, il non allinea-to e tutte le problematiche di integrazione di isolamento che ne conseguono” - Ornaghi, 2012-2013

tronco d’albero, smalti

Tessuto copriletto anni ‘70

IL TRONO DEL RE

Si percepisce il medesimo senso di movimento presente nelle opere dell’artista olandese, allo stesso tempo permettendo alle opere di quest’ultimo di uscire dalla loro cornice per rompere la concezione del centro e del margine. Viene messo in questione il pensiero di Ortega e Gasset: “ Il quadro come la poesia o come la musica, come ogni opera d’arte, è un’a-pertura di irrealtà che avviene magicamente nel nostro ambiente reale. Quando guardo questa grigia parete domestica, la mia attitudine è, per forza, di un utilitarismo vitale.Quando guardo il quadro, entro in un recinto immaginario e adotto un’attitudine di pura contemplazione. Dal reale all’irreale, lo spirito fa un salto, come dalla veglia al sonno”. - Ortega e Gasset, 1995. ”Meditazioni sulla cornice”, “Storia dell’estetica. Antologia di testi”.

fontana in pietra, tempera, smalti

Dettaglio - sentiero in ghiaia, pietre nere Isola d’ Elba

infoharrybaldissera@gmail.comhttp://www.paciumaison.com/it_it/T. +39 3479939939

bioHarry Baldissera (08 10 1998, Faenza (RA), Italia)Di formazione autodidatta si è diplomato all’IsArt di Bologna. Lavora sperimentando diverse tecniche miste e materiali, progettando installazioni site specific e eventi performativi. La maggior parte delle sue opere riflette il concetto di “palinsesto” di Gérard Genette, con il fine ultimo di creare una memoria identitaria ed universale, perseguendo l’idea di un’arte in continuo movimento, tra il passato ed il presente, tra il ricordo e l’oblio.Da due anni ha cominciato una ricerca teorico-pratica in una villa in campagna, Casa D’Arte PaciuMaison che si presenta come uno studio artistico e galleria d’arte basato sul concetto del rizoma (Deleuze-Guattari).

Progetti e performance d’arte

2018 - Aiuto Regia e Scenografia, Keith Richards, Regia Angela Malfitano, Teatro Delle Moline, Arena del Sole, Bologna, Italia.

2018 - Aiuto Regia e Performance, Nel Fuoce della Rivolta, Spettacolo Itinerante, Produzione Tra un atto e l’altro, Regia Francesca Mazza, Villa Bea-trice, Argelato, Bologna, Italia.

2017/18 - Scenografie Truth, Cinema Europa, RLP Film Production, Regia Renato Giuliano, Casa D’Arte Paciu Maison, Ozzano dell’Emilia, Italia. |trailer: https://www.youtube.com/watch?v=T5E4x-n2FT8

2017/18 - Scenografie e performance, Video Arte Cartografia dell’Utopia, Progetto Internazionale Italia - Cile, Regia Claudia Cattaneo, Casa D’Arte Paciu Maison, Ozzano dell’Emilia, Italia.

2017- Scenografie teatrali Sogno di una notte di mezza estate , compagnia Gnanomagnino, Regia Irene Montanari, Teatro Orione, Bologna.

2017- Aiuto Regia Amleto, Regia Lea Cirianni, ITC Teatro San Lazzaro, San Lazzaro di Savena, Bologna, Italia.

2014/18 - Attore Compagnia Teatro dell’Argine, Gruppo Esodi, ITC Teatro San Lazzaro, Bologna, Italia.

2016 - Performance Teatrale Totenauberg, Regia Nicola Bonazzi, ITC Teatro San Lazzaro, Bologna, Italia.

workshop

2017 - Il Volto del Colore, Casa d’Arte Paciu Maison, Ozzano dell’Emilia, Italia |workshop di pittura d’infanzia

2018 - (by) Giampiero Montanari, Realismo Bolognese, Atelier Montanari, Bologna (Italia)2017 - (by) Claudia Cattaneo, El teatro performance de exilio CELTEP (Centro LatinoAmericano de Teatro Performance) Santiago, Cile) 2016/17 - (by) Piero Guidi La cultura.. le idee, Piero Guidi - Factory, Schieti (Urbino) (Italia)