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A.S. 2019/2020 STORIA DELL’ARTE 2° G
A & A
Arte e Architettura
Piero della
Francesca
A.S. 2019/2020 STORIA DELL’ARTE 2° G
Piero della Francesca
E’ uno dei protagonisti della
pittura rinascimentale.
Pittore, teorico, trattatista e
studioso della matematica e delle
scienze che applicò allo studio
della prospettiva.
Viaggiò ed ebbe incarichi nelle più
importanti città e corti del tempo:
Arezzo, Ferrara, Pesaro e Urbino.
Molte delle sue opere sono
purtroppo andate perdute.Piero della FrancescaSan Michele Arcangelo,1454-1469, Londra, National Gallery
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Piero della Francesca
nasce a Borgo
Sansepolcro (Arezzo) fra
il 1415 ed il 1420 da una
famiglia di mercanti.
Studia matematica,
geometria e scienze che
lasceranno in lui un
segno indelebile.
Comincia l’apprendistato
a Borgo S. Sepolcro.
E’ importante il periodo
passato a Firenze dove
lavorò anche con
Domenico Veneziano. Piero della Francesca, Veduta di Borgo San Sepolcro, partic. San Gerolamo,
e il donatore Girolamo Amadi 1450 ca., Venezia, Galleria dell’Accademia.
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Unisce la visione
dello spazio
rinascimentale
tipica italiana con
quella fiamminga
caratterizzata
dalla pittura ad
olio, dall’attento
studio della luce,
del dettaglio e del
colore.
Piero della Francesca, Polittico della Misericordia, 1445-1462 ca., Museo Civico di Sansepolcro
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3
1 Registro principale
2 Registro secondario
3 Predella e santi laterali
(Non sono di Piero
della Francesca)
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Il polittico fu ordinato dalla
Confraternita della Misericordia di
Sansepolcro. Secondo il contratto
le figure dovevano avere uno
sfondo dorato. Anche se
l’impostazione risente del periodo
gotico è chiaro che Piero ha
superato i limiti del linguaggio di
quel momento.
La Vergine che allarga il manto
crea uno spazio protetto
semisferico del quale riusciamo ad
apprezzare la profondità.
Piero della Francesca, Polittico della Misericordia, 1445-1462 ca., Museo Civico di
Sansepolcro. Particolare della Madonna
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Il battesimo di Cristo
E’ questa l’opera in
cui più traspare il
periodo passato con
Domenico
Veneziano. La
luminosità e le
tonalità ricordano la
Pala di S.Lucia
de’Magnoli (di D.
Veneziano).
Il dipinto doveva
essere la parte
centrale di un
polittico.
L’albero è un noce ed ha
a che fare con la
fondazione di Sansepolcro
Piero della Francesca, Battesimo di Cristo,
1443-1445, Londra National Gallery
Il paesaggio digrada in
lontananza a partire dagli
alberi più vicini a chi
guarda e ricorda quello
dell’Adorazione dei Magi
di D.Veneziano
La colomba rappresenta
lo Spirito Santo ed è al
centro della composizione
con il Cristo, che viene
battezzato, e la mano di
S. Giovanni che tiene la
coppa
Un gruppo di persone con
abiti orientaleggianti
(dietro il ragazzo che si
spoglia) rimanda
probabilmente agli eventi
del Concilio di Firenze del
1439
Gesù è rappresentato con
lo stesso colore
dell’albero. La sua
immagine non è riflessa
Il gruppo degli angeli
riunito assiste alla scena.
Uno di loro guarda verso
di noi.
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Il battesimo di Cristo
Schema compositivo e
proporzionale dell’opera. La
costruzione dell’equilibrio
Piero della Francesca, Battesimo di Cristo,
1443-1445, Londra National Gallery
Un gruppo di persone
con abiti orientaleggianti
(dietro il ragazzo che si spoglia) rimanda
probabilmente agli eventi del Concilio di
Firenze del 1439
Tra il Cristo e l’albero
si intravede una città che secondo alcuni
critici potrebbe essere Sansepolcro
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Piero della Francesca, Flagellazione, 1445-1450, Urbino, Galleria Nazionale delle Marche
La Flagellazione
E’ un’opera che,
fra le altre
cose, vuol
dimostrare il
virtuosismo
prospettico di
cui era capace
Piero della
Francesca.
E’ senza dubbio
un dipinto
enigmatico. A
sinistra il
supplizio di
Cristo e a
destra, in
esterno, tre
uomini -di cui
uno scalzo-
parlano senza
quasi guardarsi.
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Piero della Francesca, Flagellazione, 1445-1450, Urbino, Galleria Nazionale delle Marche
La FlagellazioneIl portico a sinistra è il risultato di una precisa
costruzione prospettica come si può vedere dal
pavimento e dal portico disegnato secondo regole
classiche, come mostrano in primo luogo le colonne in
stile corinzio e i soffitti cassettonati.
Sulla colonna, dove è
legato Cristo, si alza una
statua dorata che forse
simboleggia la sua
vittoria. Nel quadrato
che apre la scena è
inscrivibile un cerchio.
L’equilibrio della
composizione non è
turbato dai sentimenti
dei personaggi che
sembrano tutti
«indifferenti» verso ciò
che sta accadendo.
Nell’idea di Piero
questa impassibilità dei
volti e delle posizioni è
sinonimo di perfezione.
Ricostruzione planimetrica della
pavimentazione
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Piero della Francesca, Flagellazione, 1445-1450, Urbino, Galleria Nazionale delle Marche
La FlagellazioneIn merito a chi siano i tre personaggi rappresentati nel
riquadro di destra ancora non c’è certezza e sono state fatte
diverse ipotesi. Secondo alcuni il giovane al centro potrebbe
essere Oddantonio da Montefeltro, ucciso nel 1444. Ai lati
sarebbero raffigurati i suoi malvagi consiglieri Manfredo Pio e
Tommaso dell’Agnello.
La scena della flagellazione alluderebbe al martirio e
uccisione del principe Oddantonio.
I tre sono sembrano assolutamente noncuranti di quanto
accade accanto a loro. L’uomo col mantello rosso è l’unico
che sembra mandare un messaggio attraverso il gesto della
mano sinistra.
Si noti la somiglianza della posizione
del presunto Oddantonio e del
Cristo soprattutto per le gambe e le
braccia. Questa corrispondenza
potrebbe mettere in relazione i due
personaggi uniti da una stessa fine
crudele. Ovviamente siamo nel
campo delle ipotesi e molto altro
ancora potrebbe essere detto in
merito al dipinto ed alla sua
complessità di significati.
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Piero della Francesca, Flagellazione, 1445-1450, Urbino, Galleria Nazionale delle Marche
La Flagellazione
Firma di
Piero
OPUS PETRI DE BVRGO S(AN)C(T)I SEPVLCRI, “Opera di Pietro dal Borgo di San Sepolcro”.
Chi è l’uomo che siede sul trono?
Potremmo pensare a Ponzio Pilato ma i
suoi vestiti non sono quelli di un uomo
vissuto al tempo di Gesù. Alcuni
propongono la corrispondenza con
Giovanni VIII Paleologo.
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Piero della Francesca, Flagellazione, 1452-146, Cappella Maggiore della Chiesa di S. Francesco, Arezzo
Le Storie della Vera Croce
Ciclo di affreschi che raccontano la storia del legno della croce di Cristo, uno dei soggetti più
amati dalla tradizione francescana. Piero seguì la narrazione della duecentesca Legenda Aurea di
Jacopo da Varazze, scritta in volgare e ispiratrice per molti artisti.
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Le Storie della Vera Croce:
Sogno dell’imperatore
Costantino
La scena mostra l’imperatore Costantino, alla vigilia della battaglia contro Massenzio, vede in sogno un angelo, con in mano una croce, che gli predice la vittoria. Secondo la leggenda, sarà sotto il segno di quella croce che l’imperatore vincerà la battaglia sul Ponte Milvio contro Massenzio.
Il momento rappresentato è alle prime luci dell’alba. L’arrivo dell’angelo si manifesta con un fascio di luce che rischiara la tenda ed i soldati che fanno la guardia al sonno dell’imperatore. Grazie al gioco della luce, anche in questo dipinto come in molti altri (si veda la Madonna della Misericordia alle schede precedenti) si riesce a percepire la profondità dello spazio. Gli atteggiamenti dei personaggi sono sempre misurati e sospesi in una dimensione magica.
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A.S. 2019/2020 STORIA DELL’ARTE 2° G
Le Storie della Vera Croce: Adorazione del sacro legno e
incontro tra Salomone e la Regina di Saba2
Il ponte presso cui la Regina di Saba si ferma a pregare è costituito dall’albero che, cresciutosulla tomba di Adamo, è stato abbattuto. Esso diventerà la croce di Cristo. La Regina ne hapremonizione e lo rivelerà a Re Salomone (scena a destra della colonna centrale).Ritroviamo anche qui la raffinata capacità di rappresentare ambienti in prospettiva –dalle formeclassicheggianti gli interni- e personaggi in atteggiamenti solenni
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Gli scritti teorici: De Prospectiva Pingendi2
Il De prospectiva pingendi
è un trattato sulla prospettiva scritto da Piero della Francesca durante la maturità dell’artista e cioè intorno agli anni sessanta-ottanta del quattrocento.
Ispirato al De Pictura di Leon Battista Alberti, il libro fu il punto di partenza per il successivo trattato di Luca Pacioli, il De Divina Proportione.
Il De Prospectiva Pingendi segue il trattato di geometria intitolato «De quinque corporibus regularibus»
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Per approfondire lo studio di Piero della Francesca
http://www.treccani.it/enciclopedia/piero-della-francesca_%28Enciclopedia-dei-
ragazzi%29/
http://www.pierodellafrancesca.it/home.php
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