piano di governo del territorio l.r. n°. 12/2005 · (provincia di monza e brianza) piano di...

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1 COMUNE DI LESMO (PROVINCIA DI MONZA e BRIANZA) PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO L.R. N°. 12/2005 Doc. n°. 1 – DOCUMENTO DI PIANO G – Valutazione Ambientale Strategica (V.A.S.) ( Art. 4, comma 1 ) Allegato 1e - RAPPORTO AMBIENTALE PER 2^ CONFERENZA DI VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA (VAS) MODIFICATO IN ACCOGLIMENTO DELLE OSSERVAZIONI DELLA 2^ CONFERENZA VAS ADOZIONE DEL PUBBLICATO ALL’ALBO COMUNALE IL CONTRODEDUZIONI CONSILIARI DEL DELIBERA DI APPROVAZIONE DEL IL SINDACO IL SEGRETARIO IL PROGETTISTA novembre 2011

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COMUNE DI LESMO (PROVINCIA DI MONZA e BRIANZA)

PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO L.R. N°. 12/2005

Doc. n°. 1 – DOCUMENTO DI PIANO G – Valutazione Ambientale Strategica (V.A.S.)

( Art. 4, comma 1 )

Allegato 1e - RAPPORTO AMBIENTALE PER 2^ CONFERENZA DI VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA (VAS)

MODIFICATO IN ACCOGLIMENTO DELLE OSSERVAZIONI DELLA 2^ CONFERENZA VAS

ADOZIONE N° DEL PUBBLICATO ALL’ALBO COMUNALE IL CONTRODEDUZIONI CONSILIARI N° DEL DELIBERA DI APPROVAZIONE N° DEL IL SINDACO IL SEGRETARIO IL PROGETTISTA

novembre 2011

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Indice SCHEDA VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA (VAS) – Rapporto Ambientale 05

TITOLO I

1 INTRODUZIONE 06

2 ADEMPIMENTI V.A.S. 07

2.1 CONFERENZA DI VERIFICA E VALUTAZIONE COME DA DOCUMENTO DI SCOPING. 07

2.2 ITER APPROVATIVO DELLA V.A.S 07

3 VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA (V.A.S.). 09

3.1 PERCORSO INTEGRATO PGT/VAS. 09

3.2 SCHEMA METODOLOGICO ADOTTATO-PGT-LESMO 12

3.3 PARTECIPAZIONE E CONSULTAZIONE 13

3.4 ESITI DELLA CONSULTAZIONE 14

3.5 OSSERVAZIONI E SEGNALAZIONI RICEVUTE 15

4 PORTATA DELLE INFORMAZIONI INCLUSO NEL RAPPORTO AMBIENTALE 21

4.1 a. ILLUSTRAZIONE DEI CONTENUTI, DEGLI OBIETTIVI PRINCIPALI DEL D.d.P. E DEL

RAPPORTO CON GLI ALTRI PERTINENTI PIANI O PROGRAMMI 22

4.1.a.1 OBIETTIVO GENERALE DEL DOCUMENTO DI PIANO 22

4.1.a.2 OBIETTIVI SPECIFICI DEL DOCUMENTO DI PIANO 22

4.1.a.3 AZIONI DI PIANO 25

1 - AZIONI ALLA SCALA SOVRACOMUNALE 26

2 - AZIONI ALLA SCALA COMUNALE 27

3 - AZIONI DI COMPENSAZIONE E INCENTIVAZIONE 30

4 - AZIONI DI PIANO (AP) 31

4.1 b. ASPETTI PERTINENTI DELLO STATO ATTUALE DELL’AMBIENTE E SUA

EVOLUZIONE PROBATILE SENZA L’ATTUAZIONE DEL DOCUMENTO DI PIANO 33

4.1.b.1 QUADRO CONOSCITIVO 33

SCHEDA INFORMATIVA 34

4.1.b.2 CONTESTO SOCIO ECONOMICO – Sintesi dell’indagine condotta 38

4.1.b.3 CONTESTO AMBIENTALE – Sintesi dell’indagine condotta 41

4.1.b.4 CONTESTO NORMATIVO 45

4.1.c. CARATTERISTICHE AMBIENTALI DELLE AREE CHE POTREBBERO ESSERE

SIGNIFICATIVEMENTE INTERESSATE (c) 49 4.1.d. QUALSIASI PROBLEMA AMBIENTALE ESISTENTE, PERTINENTE AL DOCUMENTO DI PIANO 54

4.1.e. OBIETTIVI DI PROTEZIONE AMBIENTALE STABILITI A LIVELLO INTERNAZIONALE,

COMUNITARIO O DEGLI STATI MEMBRI, PERTINENTI AL DOCUMENTO DI PIANO 56

4.1.f. POSSIBILI EFFETTI SIGNIFICATIVI SULL’AMBIENTE 58

4.1.g. MISURE PREVISTE PER IMPEDIRE, RIDURRE E COMPENSARE NEL MODO PIU’

COMPLETO POSSIBILE GLI EVENTUALI EFFETTI NEGATIVI SULL’AMBIENTE

DELL’ATTUAZIONE DEL DOCUMENTO DI PIANO 60

4.1.h. SINTESI DELLE RAGIONI DELLA SCELTA DELLE ALTERNATIVE INDIVIDUATE 62

1). AZIONI DEL DOCUMENTO DI PIANO 62

2). ALTERNATIVE ALLO SCENARIO DEL DOCUMENTO DI PIANO 78

3). TRASFORMAZIONI URBANISTICHE (art. 30 N.T.A.- D.d.P.) 81

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TITOLO II

1. COERENZA DEL PGT RISPETTO AD ALTRI PIANI 124

1.1 PGT/PIANO TERRITORIALE REGIONALE (P.T.R.) 125

1.2 PGT/PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO PROVINCIALE 141

1.3 PGT/PIANO PROVINCIALE PER LA GESTIONE INTEGRATA DEI RIFIUTI 152

1.4 PGT/PIANO AGRICOLO TRIENNALE DELLA PROVINCIA DI MILANO 152

1.5 PGT/PIANO INDIRIZZO FORESTALE 153

1.6 PGT/PIANO FAUNISTICO VENATORIO 153

1.7 PGT/”CONTRATTO DI FIUME LAMBRO SETTENTRIONALE 154

1.8 PGT/STUDIO GEOLOGICO 155

1.9 PGT/RETICOLO IDRICO MINORE 155

1.10 PGT/PIANO DI ZONIZZAZIONE ACUSTICA 155

1.10 SITO DI IMPORTANZA COMUNITARIA (S.I.C.) “VALLE DEL RIO PEGORINO” 155

2. MONITORAGGIO SUGLI EFFETTI DELL’ATTUAZIONE DEL PIANO: INDICATORI DI PERFORMANCE 156

2.1. DEFINIZIONE DEL SISTEMA DI INDICATORI UTILIZZATI 156

2.2. EVOLUZIONE DELLO STATO DELL’AMBIENTE – 2000 / 2007 / 2010 159

3. DATI E INFORMAZIONI DISPONIBILI – Bibliografia e siti web 162

4. ALLEGATI 164

Nnn – modificato in accoglimento delle osservazioni alla 2^ conferenza VAS

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VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA (VAS)

Rapporto Ambientale Atto di Giunta Comunale n°. 116 del 19 dicembre 2009 Soggetto Proponente VAS: Comune di Lesmo Autorità Procedente VAS: Sig. Marco Desiderati, Comune di Lesmo - Sindaco Autorità Competente VAS: Servizio Edilizia Privata e Lavori Pubblici nella persona dell’Arch. Matteo Vergani in qualità di tecnico responsabile dell’ufficio stesso Soggetti Competenti VAS: Organizzazione responsabile della salute (A.S.L.) Agenzia Regionale di Protezione dell’Ambiente (A.R.P.A.) Soprintendenza per i Beni Architettonici e per il Paesaggio Soprintendenza per i Beni Archeologici della Lombardia Provincia di Como negli specifici settori di competenza Regione Lombardia negli specifici settori con competenza ambientale Direzione regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Lombardia Camera di Commercio di Monza e Brianza Comuni limitrofi SIC “Valle del Rio Pegorico”– Ente Gestore Presidente del Parco Valle del Lambro Soggetti del pubblico interessati all’iter decisionale da coinvolgere nel processo decisionale: popolazione di Lesmo W.W.F. Associazione sportiva dilettantistica Lesmo 2004 G.S.O. gruppo sportivo Oratorio Lesmo Gerno sport Oratorio Gerno Associazione sportiva Real Befana-Lesmo Lega del Filo d’oro centro socio sanitario C.G.I.L., C.I.S.L., U.I.L. Parrocchia Dell'Annunciazione Lesmo Parrocchia Di Gerno Parrocchia S. Maria Assunta Unione Agricoltori della Provincia di Monza – Confagricoltura Confartigianato Imprese di Monza e della Brianza Assindustria Monza e Brianza Ordine degli Architetti Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori della Provincia Monza e della Brianza Ordine degli Ingegneri della Provincia di Monza e della Brianza Collegio dei Periti Industriali e dei Periti Industriali Laureati di Monza e della Brianza Ordine dei Geometri della Lombardia Collegio dei Geometri della Provincia di Monza e della Brianza Corpo Forestale dello Stato Federazione Col diretti Tecnico esterno incaricato del rapporto ambientale V.A.S.: Aldo Redaelli architetto - Ordine degli Architetti Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori della

Provincia di Monza e Brianza

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TITOLO I 1. INTRODUZIONE

La normativa comunitaria, recepita a livello regionale dalla L.R. 12/05 “Legge per il governo del territorio”,

prevede per determinati piani e programmi, che possono avere effetti significativi sull’ambiente, la

Valutazione Ambientale Strategica (VAS - da SEA, Strategic Environmental Assessment) che deve essere

effettuata durante l’elaborazione degli stessi e prima della loro approvazione. Tale procedura è articolata

principalmente nei seguenti punti:

- informazione al pubblico dell’avvio del procedimento

- fase di scoping (definizione portata informazioni del Rapporto Ambientale)

- redazione del Rapporto Ambientale

- consultazione del pubblico e delle autorità competenti in materia di ambiente

- valutazione del Rapporto Ambientale e dei risultati delle consultazioni

- messa a disposizione delle informazioni sulle decisioni

- monitoraggio

Per quanto riguarda la VAS dei Piani di Governo del Territorio, la L.R. 12/05 prevede specificatamente: “Al

fine di promuovere lo sviluppo sostenibile ed assicurare un elevato livello di protezione dell’ambiente, la

Regione Lombardia e gli enti locali, nell’ambito dei procedimenti di elaborazione ed approvazione di piani e

programmi di cui alla direttiva 2001/42/CEE del Parlamento europeo e del Consiglio 27 giugno 2001

concernente la valutazione degli effetti di determinati piani e programmi sull’ambiente……… Sono sottoposti

alla valutazione di cui al comma 1…. Il documento di piano di cui all’art. 8….La valutazione ambientale di cui

al presente articolo è effettuata durante la fase preparatoria del piano o del programma ed anteriormente alla

sua adozione o all’avvio della relativa procedura di approvazione.” (art. 4, comma 1 e 2).

Il 13 febbraio 2008 entra in vigore al livello nazionale il D.Lgs n. 4/08 che sostituisce la Parte II in materia di

VIA, VAS e IPPC1 del D.Lgs n. 152/06.

In attuazione delle normative sopra citate, il comune di Lesmo ha avviato la fase iniziale di elaborazione del

nuovo Piano di Governo del Territorio e con D.G.C. n° 116 del 19 dicembre 2009 ha formalizzato l’avvio alla procedura di

Valutazione Ambientale Strategica (VAS), reso noto tramite apposito avviso, pubblicato con affissione all’Albo Pretorio

comunale, sul periodico di informazione comunale ed in seguito sul Bollettino Ufficiale della Regione Lombardia. Il presente documento è redatto in conformità a:

Verbale di Deliberazione G.C. n°. 84 del 31 agosto 2009 e Pubblico avviso in data 03 agosto 2008, per

l’avvio del procedimento di redazione del Piano di Governo del Territorio (PGT), ai sensi dell’art. 25.2 e

art. 13, comma2 della L.R. 12/2005.

Verbale di Deliberazione G.C. n°. 116 del 19 dicembre 2009, per ”Avvio del procedimento di Valutazione

Ambientale Strategica (VAS) del PGT” e Avviso di avvio del Procedimento, oltre all’individuazione degli

enti territorialmente interessati e con specifiche competenze in materia ambientale;

Avviso di avvio del procedimento di redazione della Valutazione Ambientale Strategica 8 gennaio 2010;

Verbale della prima Conferenza di Valutazione, in data 15 marzo 2011, della VAS del Documento

Programmatico - Comune di Lesmo.

1 IPPC (Integrated Pollution Prevention and Control) è una nuova strategia, comune a tutta l’Unione Europea, per

aumentare le “prestazioni ambientali” dei complessi industriali soggetti ad autorizzazione. L’AIA (Autorizzazione Integrata Ambientale) è il provvedimento che autorizza l'esercizio di un impianto imponendo misure tali da evitare oppure ridurre le emissioni nell’aria, nell’acqua e nel suolo per conseguire un livello elevato di protezione dell’ambiente nel suo complesso. L’autorizzazione integrata ambientale va richiesta per le attività di cui all’allegato I del D.Lgs 59/2005, in particolare per: attività energetiche; gestione dei rifiuti; altre attività (cartiere, allevamenti, macelli, industrie alimentari, concerie…).

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2. ADEMPIMENTI V.A.S.

2.1 CONFERENZA DI VERIFICA E VALUTAZIONE COME DA DOCUMENTO DI SCOPING

La fase preliminare della Valutazione Ambientale Strategica (VAS) con la predisposizione del “documento

di scoping”, ha avuto lo scopo principale di definire il quadro di riferimento per la VAS, precisando l’ambito

di influenza del Piano e stabilendo la portata delle informazioni da inserire nel presente Rapporto

Ambientale.

Il documento di scoping, come previsto dagli “Indirizzi generali per la valutazione di piani e programmi”

(approvati dalla R.L. D.C.R. 351/07 e con D. Lgs. n. 4/08) è stato oggetto di consultazione da parte dei

soggetti competenti in materia ambientale e del pubblico, che hanno avuto la possibilità di esprimere

osservazioni e suggerimenti nell’ambito della prima riunione della Conferenza di Valutazione, svolta il

giorno 15 del mese di marzo 2011.

Questa prima fase di confronto tra i diversi soggetti coinvolti ha permesso uno scambio di informazioni,

suggerimenti ed osservazioni fin dalle prime fasi di avvio dei due procedimenti (Pianificazione e VAS),

favorendo in questo modo una completa informazione e partecipazione ed un ampio coinvolgimento dei vari

portatori di interesse in un processo decisionale così importante per i cittadini di Lesmo come quello di

approvazione del Piano di Governo del Territorio.2

2.2 ITER APPROVATIVO DELLA V.A.S.

Alla data odierna risultano espletati gli adempimenti indicati al punto 1.

Di seguito sono illustrati quali saranno i successivi adempimenti e le tempistiche regionali e nazionali

necessarie per completare il Rapporto Ambientale ed il processo di consultazione della VAS secondo quanto

indicato negli artt. 13 e 14 del D. Lgs. n. 4/08.

Entro 90 gg dalla 1a conferenza di Valutazione conclusione della fase preliminare di consultazione;

Redazione del Rapporto Ambientale;

Contestualmente alla comunicazione della proposta di Piano di cui all’art. 13, comma 5 del D. Lgs. n.

4/08, l’autorità procedente cura la pubblicazione sul BURL del Rapporto Ambientale e della Relazione di

Sintesi non Tecnica dello stesso.

Deposito presso gli uffici comunali e sul sito web del Rapporto ambientale e della Relazione di Sintesi

non tecnica

Entro 60 gg dalla pubblicazione dell’avviso sul sito web “SIVAS”, chiunque può presentare le proprie

osservazioni, anche fornendo nuovi o ulteriori elementi conoscitivi e valutativi.

Entro 90 gg l’autorità competente in collaborazione con l’autorità procedente, in seguito all’acquisizione

di tutta la documentazione presentata, esprime il proprio Parere Motivato.

2 Norme di Riferimento Generale

Modalità per la pianificazione comunale, D.G.R. 29 dicembre 2005 n°. VIII/168; L.R. 11 marzo 2005, n°. 12 per il governo del territorio e successive modifiche e integrazioni (di seguito L.R.

12/2005); Indirizzi generali per la Valutazione ambientale di Piani e Programmi – D.C.R. 13 marzo 2007, n°. VIII/351, (di

seguito Indirizzi generali); Determinazione della procedura per la VAS di Piani e Programmi del 27 dicembre 2007, n°. 6420, (di seguito

Determinazione della procedura per la VAS); Decreto legislativo 16 gennaio 2008, n°. 4 “Norme in materia ambientale” (di seguito D.Lgs.); Testo Coordinato D.G.R. n. 761/2010, D.G.R. 10971/2009 e D.G.R. 6420/2007 Direttiva 2001/42/CE del Parlamento Europeo del Consiglio del 27 giugno 2001 concernente la valutazione degli

effetti determinati Piani e Programmi sull’ambiente (di seguito Direttiva 2001/42/CE).

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L’autorità procedente, in collaborazione con l’autorità competente, provvede se necessario alla revisione

del Piano alla luce del Parere Motivato espresso prima della presentazione del PGT per l’adozione o

approvazione.

Il PGT ed il Rapporto Ambientale, insieme al Parere Motivato ed alla documentazione acquisita

nell’ambito della consultazione sono trasmessi al Consiglio Comunale, organo competente per

l’adozione o approvazione del Piano

La decisione finale è pubblicata sul BURL con indicazione della sede ove si possa prendere visione di

tutta la documentazione presentata.

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3. VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA (V.A.S.)

La Valutazione Ambientale Strategica di piani e programmi (VAS) è stata introdotta dalla Direttiva

2001/42/CE del Parlamento Europeo e del Consiglio del 27/06/01, con l’obiettivo “di garantire un elevato

livello di protezione dell'ambiente e di contribuire all'integrazione di considerazioni ambientali all'atto

dell'elaborazione e dell'adozione di piani e programmi al fine di promuovere lo sviluppo sostenibile” (Art. 1).

Tale procedura si configura come un processo continuo che si integra nel processo di pianificazione

dall’inizio dell’elaborazione del Piano alla fase di attuazione e monitoraggio dello stesso, integrando la

dimensione ambientale con quella economica e sociale.

La direttiva prevede che la Valutazione Ambientale Strategica (VAS) trovi espressione nel Rapporto

Ambientale, che costituisce parte integrante degli atti di pianificazione e nel ruolo di partecipazione attiva

del pubblico e delle Autorità competenti, che deve essere garantita precedentemente all’adozione e/o

approvazione del piano.

3.1 IL PERCORSO INTEGRATO PGT / VAS

Il prodotto principale delle sperimentazioni della Regione Lombardia per conseguire i principi introdotti dalla

Direttiva 2001/42/CE, è rappresentato nello schema di integrazione delle singole fasi di pianificazione con la

VAS proposto nell’ambito del “Progetto Enplan – Linee guida – valutazione ambientale di piani e programmi”

che ha fornito la struttura base metodologica adottata in diverse esperienze di valutazione ambientale di

piani maturate in questi ultimi anni.

Figura 1: Sequenza delle fasi di un processo integrato di pianificazione e valutazione. Fonte: ENPLAN

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Tabella 1: Schema del percorso integrato Piano/VAS (in corsivo blu atti deliberati) Piano del Governo del Territorio – Documento di Piano – Valutazione ambientale

Fase del DdP Processo di DdP Valutazione Ambientale VAS

Fase 0 Preparazione

P0.1 Pubblicazione avviso di avvio del procedimento P0. 2 Incarico per la stesura del DdP (P.G.T) P0.3 Esame proposte pervenute ed elaborazione del

documento programmatico

A0.1 Incarico per la redazione del Rapporto Ambientale A0.2 Individuazione Autorità competente per la VAS

(Delibera n°. 116 del 19 dicembre 2009)

P1.1 Orientamenti iniziali del DdP (P.G.T) A1.1 Integrazione della dimensione ambientale nel DdP

(P.G.T)

P1.2 Definizione schema operativo del DdP (P.G.T) A1.2 Definizione schema operativo per la VAS e mappatura

dei soggetti competenti in materia ambietale e del pubblico coinvolto

Fase 1 Orientamento

P1.3 Identificazione dei dati e delle informazioni a disposizione dell’ente su territorio e ambiente

A1.3 Verifica presenza di siti Rete Natura 2000 (sic/zps)

Conferenza di valutazione

Avvio del confronto (1^ conferenza di valutazione convocata in data 15/03/2011)

P2. 1 Determinazione obiettivi generali A2.1 Definizione dell’ambito di influenza (scoping),

definizione della portata delle informazioni da includere nel Rapporto Ambientale

P2.2 Costruzione dello scenario di riferimento e di DdP A2. 2 Analisi di coerenza esterna Fase 2 Elaborazione e redazione

P2.3 Definizione obiettivi specifici e linee d’azione e costruzione delle alternative

A2. 3 Stima degli effetti ambientali attesi A2. 4 Valutazione delle alternative di p/p A2. 5 Analisi di coerenza interna A2. 6 Progettazione del sistema di monitoraggio A2. 7 Studio di Incidenza delle scelte del piano sui siti

di Rete Natura 2000 (se previsto)

P2.4 Proposta di DdP (PGT) A2.7 Proposta di Rapporto Ambientale e Sintesi non

Tecnica

Messa a disposizione e pubblicazione su web della proposta di DdP (PGT), del Rapporto Ambientale per trenta giorni

Notizia all’Albo pretorio dell’avvenuta messa a disposizione e delle pubblicazioni su WEB

Comunicazione della messa a disposizione ai soggetti competenti in materia ambientale e soggetti territorialmente interessati

Invio dello Studio di Incidenza all’Autorità competente in materia di SIC e ZPS (se previsto)

Valutazione della proposta del Documento di Piano e del Rapporto Ambientale

Valutazione d incidenza (se prevista): acquisito il parere obbligatorio e vincolante dell’autorità competente

Conferenza di valutazione

PARERE MOTIVATO

predisposto dall’autorità competente per la VAS, d’intesa con l’autorità procedente 3. 1 ADOZIONE il Consiglio Comunale adotta:

- PGT (DdP, Piano dei Servizi e PdR - Rapporto Ambientale - Dichiarazione di sintesi

3. 2 DEPOSITO / PUBBLICAZIONE / INVIO ALLA PROVINCIA

- deposito degli atti del PGT (DdP, Rapporto Ambientale, Dichiarazione di Sintesi, Piano dei Servizi e Piano delle Regole) nella segreteria comunale – ai sensi del comma 4 art. 13 l.r. 12/2005

- trasmissione in Provincia – ai sensi del comma 5 art. 13 l.r. 12/2005

- trasmissione ad ASL e ARPA - ai sensi del comma 6 art. 13 l.r. 12/2005 3. 3 RACCOLTA OSSERVAZIONI - ai sensi del comma 4 art. 13 l.r. 12/2005

Fase 3 Adozione approvazione

3. 4 Controdeduzioni alle osservazioni presentate a seguito di analisi di sostenibilità. Verifica di compatibilità della Provincia

La Provincia, garantendo il confronto con il comune interessato, valuta esclusivamente la compatibilità del DdP con il proprio piano territoriale di coordinamento entro centoventi giorni dal ricevimento della relativa documentazione, decorsi inutilmente i quali la valutazione si intende espressa favorevolmente - ai sensi del comma 5 art. 13 l.r. 12/2005

PARERE MOTIVATO FINALE

nel caso in cui siano presentate osservazioni

3. 5 APPROVAZIONE (ai sensi del comma 7 art. 13 l.r. 12/2005) il Consiglio Comunale: - decide sulle osservazioni apportando agli atti del PGT le modifiche conseguenti all’eventuale accoglimento delle

osservazioni, predisponendo ed approvando la dichiarazione di sintesi finale - provvede all’adeguamento del DdP adottato, nel caso in cui la Provincia abbia ravvisato elementi di

incompatibilità con le previsioni prevalenti del proprio piano territoriale di coordinamento, o con i limiti di cui all’art. 15, comma 5, ovvero ad assumere le definitive determinazioni qualora le osservazioni provinciali riguardino previsioni di carattere orientativo

-deposito nella segreteria comunale ed invio alla Provincia e alla Regione (ai sensi del comma 10 art. 13 l.r. 12/2005 - pubblicazione su web - pubblicazione dell’avviso dell’approvazione definitiva sul BURL (ai sensi del comma 11 art. 13 l.r. 12/2005)

Fase 4 Attuazione gestione

P4.1 Monitoraggio dell’attuazione del DdP P4.2 Monitoraggio dell’andamento degli indicatori

previsti P4.3 attuazione di eventuali interventi correttivi

A4.1 Rapporti di monitoraggio e valutazione periodica

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Fase di elaborazione e redazione (2)- Il Rapporto Ambientale

Questa fase ha lo scopo di illustrare le modalità di integrazione dell’ambiente nel P.G.T. e le scelte

alternative prese in considerazione, stimare i possibili effetti derivanti dall’attuazione del P.G.T., indicare le

misure di mitigazione e compensazione e definire il sistema di monitoraggio e prevede:

- Costruzione dello SCENARIO “0”, ossia quale sarebbe l’evoluzione del sistema attuale in assenza di

pianificazione

- Definizione di obiettivi specifici e alternative

- Coerenza esterna, ossia confronto degli obiettivi individuati per il P.G.T. con gli obiettivi di ordine

superiore derivanti da accordi internazionali e dalla normativa europea e nazionale, nonché da

pianificazioni sovraordinate o settoriali

- Coerenza interna, ossia verifica della congruenza tra obiettivi e azioni del P.G.T.

- Valutazione delle alternative

- Stima degli effetti del Piano sull’ambiente e definizione di eventuali misure di mitigazione e/o

compensazione

- Predisposizione del sistema di monitoraggio

- Studio di incidenza finalizzato alla relativa valutazione

La sintesi di tale fase si concretizza con la stesura del Rapporto Ambientale, redatto secondo quanto

previsto nell’Allegato 1 della Direttiva 2001/42/CE.

Parte integrante del Rapporto ambientale è la Sintesi non tecnica finalizzata alla divulgazione, che illustra

sinteticamente i contenuti del Rapporto Ambientale con linguaggio non tecnico, facilitando così la

partecipazione del pubblico.

La Proposta del Documento di Piano e la Proposta di Rapporto Ambientale, insieme alla Sintesi non tecnica

e allo Studio di Incidenza, verranno quindi messe a disposizione del pubblico ed esaminati dalla Conferenza

di valutazione.

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3.2 SCHEMA METODOLOGICO ADOTTATO - PGT – LESMO

La procedura per la valutazione ambientale del Documento di Piano del P.G.T. del comune di Lesmo, in

attuazione di quanto previsto dagli “Indirizzi generali per la valutazione di piani e programmi”, è descritta

nella Deliberazione n°. VII/006420 del 27 dicembre 2007 e precisata nella D.G.C. n°. 116 del 19 dicembre

2009 e nella D.G.R. atto n° 9/761 del 10/11/2010, prevede il coinvolgimento dei seguenti soggetti individuati

nella tab. 2. Autorità procedente: Sig. Marco Desiderati, Comune di Lesmo - Sindaco Autorità competente per la VAS: Servizio Edilizia Privata e Lavori Pubblici nella persona dell’Arch. Matteo Vergani in qualità di tecnico responsabile dell’ufficio stesso

Enti territorialmente interessati in quanto Soggetti competenti in materia ambientale: Comuni limitrofi,

Provincia, Ente Parco, ARPA, ASL, Regione, Soprintendenza beni architettonici, archeologici e per il

Paesaggio ecc..

Pubblico: associazioni di categoria, aziende, ecc..

Nella successiva tabella 2 vengono schematizzate le varie fasi procedurali della VAS integrate con le fasi

del P.G.T., che vedono l’Autorità procedente (Comune di Lesmo) in costante confronto con l’Autorità

competente per la VAS; i contenuti delle fasi vengono di seguito brevemente descritti.

Tabella 2: Soggetti coinvolti individuati dal comune di Lesmo

SOGGETTI COINVOLTI

Autorità competente

• n. 1 - Servizio Edilizia Privata e Lavori Pubblici – della persona dell’arch. Matteo Vergani in

qualità di responsabile dell’ufficio stesso • n. 1 - membro esterno incaricato della stesura del Rapporto Ambientale nella persona

dell’arch. Aldo Redaelli

Soggetti Competenti in materia ambientale

Organizzazione responsabile della salute (A.S.L.) Agenzia Regionale di Protezione dell’Ambiente (A.R.P.A.) Soprintendenza per i Beni Architettonici e per il Paesaggio Soprintendenza per i Beni Archeologici della Lombardia Provincia di Como negli specifici settori di competenza Regione Lombardia negli specifici settori con competenza ambientale Direzione regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Lombardia Camera di Commercio di Monza e Brianza Comuni limitrofi SIC “Valle del Rio Pegorico”– Ente Gestore Presidente del Parco Valle del Lambro

Pubblico e il pubblico interessato

•Cittadini, Associazioni, associazioni di categoria, ecc.

L’autorità procedente, il Responsabile del procedimento, d’intesa con l’autorità competente per la VAS

elaborano il Documento di Scoping, che fornisce le informazioni ed i dati ai sensi dell’art. 5 della Direttiva

2001/42/CE, elencati nell’allegato I della citata Direttiva.

Per il reperimento delle informazioni e dei dati necessari, il Documento di Scoping si avvale in via prioritaria

di dati ed elaborazioni reperibili nei sistemi informativi di livello sovracomunale, finalizzando il quadro delle

conoscenze alla determinazione delle dinamiche in atto, delle maggiori criticità del territorio e delle sue

potenzialità.

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3.3 PARTECIPAZIONE E CONSULTAZIONE

L’aspetto della partecipazione previsto dalla VAS è stato ulteriormente integrato da due direttive europee

relative alla partecipazione del pubblico in determinati piani e programmi (Direttiva 2003/35/CE) e

all’accesso ai dati ambientali (Direttiva 2003/4/CE), quest’ultima recepita dallo Stato italiano con

D.Lgs.195/05.

La direttiva 2003/4/CE ha lo scopo di garantire il diritto di accesso del pubblico all’informazione ambientale e

di garantire che l’informazione ambientale sia sistematicamente e progressivamente messa a disposizione

del pubblico (art. 1).

La partecipazione del pubblico nei processi decisionali è rafforzata anche dalla direttiva 2003/35/CE che

modifica le direttive VIA e IPPC e viene applicata ai piani e programmi non soggetti alla direttiva VAS

(2001/42/CE). La direttiva 2003/35/CE è stata considerata dal D.Lgs 4/08 nell’ambito della Parte II relativa

alla VIA e alla VAS.

La direttiva sancisce il diritto per il pubblico di essere informato sulla predisposizione di strumenti di

pianificazione e programmazione in materia ambientale, di avere la possibilità effettiva di partecipare ai

procedimenti e di conoscerne le modalità e i soggetti referenti, mentre impone l’obbligo per le Autorità di

prendere in esame le osservazioni pervenute e di informare il pubblico relativamente alle decisioni adottate e

alle relative motivazioni.

La normativa della Regione Lombardia, conformemente alle normative europee, prevede l’estensione della

partecipazione pubblica a tutto il processo di pianificazione.

Il comune di Lesmo, avendo come obiettivo finale la predisposizione di un Piano di Governo del Territorio il

più condiviso possibile, ha deciso con la predisposizione dei documenti di V.A.S. di coinvolgere il pubblico,

utilizzando strumenti e metodi adeguati in corrispondenza dei diversi momenti del processo, ciascuno con

una propria finalità.

Oltre agli strumenti e alle metodologie consueti adottati fino ad ora per rendere disponibili al pubblico le

informazioni relative al Piano e per raccogliere osservazioni e contributi (pubblicazioni su BURL, su un

quotidiano, in albo pretorio, ecc), il comune di Lesmo può predisporre una pagina web dedicata

appositamente al PGT inserita nel sito del comune di Lesmo (www.lesmo.org), che può costituire lo

strumento privilegiato per veicolare le informazioni e i vari step del procedimento.

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3.4 GLI ESITI DELLA CONSULTAZIONE - Successivi alla 1° Conferenza di Valutazione

L’aspetto della partecipazione previsto dalla VAS è stato avviato chiamando a partecipare gli enti

competenti in materia ambientale e con il pubblico.

Alla prima Conferenza di Valutazione sono stati invitati i seguenti soggetti competenti:

Organizzazione responsabile della salute (A.S.L.)

Agenzia Regionale di Protezione dell’Ambiente (A.R.P.A.)

Soprintendenza per i Beni Architettonici e per il Paesaggio

Soprintendenza per i Beni Archeologici della Lombardia

Provincia di Como negli specifici settori di competenza

Regione Lombardia negli specifici settori con competenza ambientale

Direzione regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Lombardia

Camera di Commercio di Monza e Brianza

Comuni limitrofi

SIC “Valle del Rio Pegorino” ente gestore

Presidente del Parco Valle del Lambro

Popolazione del comune di Lesmo

Associazioni del Comune di Lesmo

W.W.F.

Parrocchia

Associazioni sindacali

Unione agricoltori

Unione industriali

Confartigianato

Coldiretti

Commercianti

Ordini professionali

Associazione nazionale costruttori

Si allega il Verbale della 1° Conferenza e di seguito si riportano le osservazioni raccolte e le segnalazioni

pervenute all’Amministrazione di Lesmo:

osservazione ARPA dipartimento di Monza e Brianza

Monza, 30/03/2011 Prot. 44357/11

Il contenuto delle osservazioni e segnalazioni di cui sopra, è stato valutato e recepito nella stesura del

presente Rapporto Ambientale e nei relativi elaborati del Piano di Governo del Territorio.

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3.5 OSSERVAZIONI E SEGNALAZIONI RICEVUTE

Di seguito sono integralmente riportate le osservazioni e le segnalazioni ricevute dai soggetti competenti in

materia ambientale e dal pubblico che hanno partecipato alla 1° Conferenza di Valutazione. a) OSSERVAZIONE ARPA DIPARTIMENTO DI MONZA E BRIANZA

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4. PORTATA DELLE INFORMAZIONI DA INCLUDERE NEL RAPPORTO AMBIENTALE

Il Rapporto Ambientale è il documento di sintesi della VAS, previsto dalla direttiva europea 2001/42/CE, nel

quale devono essere “individuati, descritti e valutati gli effetti significativi che l'attuazione del piano o del programma potrebbe avere sull'ambiente nonché le ragionevoli alternative alla luce degli obiettivi e dell'ambito territoriale del piano o del programma” (Art. 5).

L’Amministrazione comunale di Lesmo, autorità procedente, d’intesa con il Responsabile del procedimento, autorità competente per la V.A.S., per l’elaborazione del Rapporto Ambientale raccoglie e fornisce le informazioni e i dati, ai sensi dell’art. 5 della Direttiva 2001/42/CE, secondo quanto elencato nell’allegato I

della Direttiva europea 2001/42/CE , di seguito riportati: a. illustrazione dei contenuti, degli obiettivi principali del Documento di Piano e del rapporto con altri

pertinenti Piani e Programmi;

b. aspetti pertinenti dello stato attuale dell’ambiente e sua evoluzione probabile senza l’attuazione del Documento di Piano;

c. caratteristiche ambientali delle aree che potrebbero essere significativamente interessate;

d. qualsiasi problema ambientale esistente, pertinente al Documento di Piano, ivi compresi in particolare quelli relativi ad aree di particolare rilevanza ambientale, quali le zone designate ai sensi della direttiva 79/409/CEE (concernente la conservazione degli uccelli selvatici) e 92/43/CEE (conservazione degli

habitat naturali e seminaturali e della flora e della fauna); e. obiettivi di protezione ambientale stabiliti a livello internazionale, comunitario o degli Stati membri,

pertinenti al Documento di Piano e il modo in cui, durante la sua preparazione, si è tenuto conto di

detti obiettivi e di ogni considerazione ambientale: f. possibili effetti significativi3 sull’ambiente, compresi aspetti quali la biodiversità, la popolazione, la

salute umana, la flora e la fauna, il suolo, l’acqua, l’aria, i fattori climatici, i beni materiali, il patrimonio

culturale, anche architettonico e archeologico, il paesaggio e l’interrelazione tra i suddetti fattori; g. misure previste per impedire, ridurre e compensare nel modo più completo possibile gli eventuali effetti

negativi sull’ambiente dell’attuazione del Documento di Piano;

h. sintesi delle ragioni della scelta delle alternative individuate e una descrizione di come è stata effettuata la valutazione, nonché le eventuali difficoltà incontrate (es. carenze tecniche o mancanza di Know-how) nella raccolta delle informazioni richieste;

i. descrizione delle misure previste in merito al monitoraggio, di cui all’art. 10 della Direttiva; j. sintesi non tecnica delle informazioni di cui alle lettere precedenti.

Le informazioni contenute nel Rapporto Ambientale devono tenere conto dei contenuti e del livello di

dettaglio del P.G.T., pertanto, al fine di decidere la portata delle informazioni da includere nel rapporto ambientale e il loro livello di dettaglio, secondo quanto previsto dalla direttiva, devono essere avviate le consultazioni sia delle autorità con competenze ambientali e/o territorialmente interessate, che più in

generale del pubblico. La normativa della Regione Lombardia individua il Documento di Scoping come l’atto formale nel quale indicare la portata delle informazioni e l’ambito di influenza del Documento di Piano, per facilitare

l’individuazione degli aspetti di criticità e potenzialità del territorio di Lesmo e di definire quindi le informazioni incluse nel successivo Rapporto Ambientale, effettuando l’analisi del contesto ambientale, in relazione le indicazioni dei dieci criteri della sostenibilità dell’U.E.

3 Detti effetti devono comprendere quelli secondari, cumulativi, sinergici, a breve, medio e lungo termine,

permanenti e temporanei, positivi e negativi

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4.1 a. ILLUSTRAZIONE DEI CONTENUTI, DEGLI OBIETTIVI PRINCIPALI DEL DOCUMENTO DI PIANO E DEL RAPPORTO CON ALTRI PERTINENTI PIANI O PROGRAMMI.

L’Amministrazione Comunale di Lesmo (MB) ha avviato la procedura di formazione del Piano di Governo

del Territorio (P.G.T.) a partire dal Documento programmatico prima e del Documento di Piano poi. Il

Documento di Scoping ha già articolato il Documento Programmatico in elementi ed azioni presenti per la

sua attuazione e che ha esaminato alla luce dei criteri di sostenibilità U.E. evidenzianti le priorità e le

criticità. A sua volta il Documento di Piano viene di seguito articolato negli obiettivi e nelle azioni individuate

per conseguirli ed è valutato in riferimento ai criteri di sostenibilità dell’U.E. e degli strumenti del P.G.T.

che, sulle azioni individuate, possono incidere significativamente.

Il Documento di Piano conferma l’obiettivo generale e quelli specifici descritti dal Documento

Programmatico ,così come sono esplicitati anche nel Documento di Scoping,

Questi obiettivi vengono di seguito ulteriormente descritti e precisati.

4.1.a.1 OBIETTIVO GENERALE DEL DOCUMENTO DI PIANO

In questa fase dello sviluppo territoriale di Lesmo, il Piano di Governo del Territorio (P.G.T.) si impegna

principalmente a promuovere e sostenere la riqualificazione del territorio comunale con uno sviluppo

urbanistico coerente con i valori ambientali, storici e culturali espressi dal territorio e, nello stesso tempo, in

grado di assicurare ai cittadini, attuali e futuri, un adeguato livello di qualità della vita, attraverso interventi di

riqualificazione del territorio comunale, costruito e non costruito.

4.1.a.2 OBIETTIVI SPECIFICI DEL DOCUMENTO DI PIANO

Il Documento di Piano, analizzando i problemi ancora irrisolti dei Cittadini di Lesmo in ordine alla casa, al

lavoro, ai servizi pubblici ed ai bisogni nuovi, oggi emergenti in campo sociale (nuove povertà), in campo

ambientale e nel settore della sicurezza, della solidarietà e della formazione permanente, si impegna come

previsto dalla l.r. n°. 12/2005, a:

Individuare gli obiettivi di sviluppo, miglioramento e conservazione che hanno un valore strategico per

la politica territoriale, indicando i limiti e le condizioni in ragione dei quali tali obiettivi risultano

ambientalmente sostenibili e coerenti con le previsioni ad efficacia prevalente di livello sovracomunale.

Determinare gli obiettivi quantitativi di sviluppo complessivo del PGT; nella definizione di tali obiettivi il

documento di piano tiene conto della riqualificazione del territorio, del contenimento del consumo del

suolo in coerenza con l’utilizzazione ottimale delle risorse territoriali, ambientali ed energetiche, della

revisione dell’assetto viabilistico e delle mobilità, della possibilità di migliorare i servizi pubblici e di

interesse pubblico o generale, anche in relazione al livello sovracomunale.

Determinare, in relazione ai predetti obiettivi e alle politiche per la mobilità, le politiche di intervento per

la residenza anche pubblica, le attività produttive e commerciali.

Dimostrare la compatibilità delle predette politiche di intervento e della mobilità con le risorse

economiche attivabili dalla pubblica amministrazione.

Sulla base dell’analisi del quadro conoscitivo del territorio comunale, il Documento di Piano, in coerenza

con gli obiettivi di sviluppo quantitativo e qualitativo del P.G.T., individua sempre come previsto dell’art. 8

della l.r. n°. 12/2005.

gli ambiti di trasformazione urbanistica

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da sottoporre a Valutazione Ambientale Strategica (V.A.S.) per verificare la sostenibilità complessiva del

Documento di Piano, così come previsto dall’art. 4 della l.r. n°. 12/2005. Parallelamente il Documento di

Piano individua

gli Ambiti di riqualificazione ambientale e/o di ricomposizione paesistica

che dovrebbero garantire il miglior inserimento degli interventi promossi negli Ambiti di trasformazione, nel

loro contesto e complessivamente la ricomposizione paesistica – ambientale ed urbanistica dell’intero

territorio comunale.

Si intendono per Ambiti di Trasformazione ed Ambiti di Riqualificazione, gli ambiti urbani e territoriali che

hanno carattere di rilevanza tale da incidere sulla riorganizzazione del tessuto urbano a livello comunale e

di quartiere.

1) Gli Ambiti di individuati dall’artt. 30 e 31 delle N.T.A. del Documento di Piano, individuano sul territorio

comunale Ambiti di Trasformazione urbanistica ed Ambiti di Riqualificazione ambientale e/o di

ricomposizione paesaggistica.

Gli ambiti si articolano a loro volta in zone di intervento, pubbliche e private, come descritto all’art. 29

delle N.T.A del D.d.P.

a) servizi ad uso pubblico: F, F, b) viabilità ed infrastrutture V, V, V/B/SU, F1 c) edificazione mono e polifunzionale: C/S, C/S, C/S, B/SU , B/SU, B/SU, B/SU

d) edificazione residenziale C, C e) riqualificazione centro storico A, A,

Gli Ambiti di Trasformazione di cui al punto c) corrispondono a quelli caratterizzati dall’art.8 della

L.R.n°.12/2005.

Gli interventi di cui ai punti a) e b) sono relativi ad Ambiti di trasformazione di tipo pubblico, la cui attuazione

rimane a carico dell’amministrazione comunale o provinciale o regionale.

Gli Ambiti di Riqualificazione riportati nell’art. 31 del Documento di Piano sono:

1) Città Giardino

2) Centri storici e nuclei di antica formazione

3) Paesaggio e Rete ecologica

4) Sistema storico - culturale

5) Parco agricolo

6) Sistema delle aree verdi e dei percorsi ciclopedonali

7) Coni ottici

8) Sistema di servizi

9) Centro civico

10) Immagine pubblica

11) Nuovi centri urbani

12) Parco tecnologico

Il Documento di Piano così come illustrato dalla Tav. 1 “Previsioni di Piano” del Doc. n°. 1 B, si articola in azioni

di attuazione degli obiettivi generali e specifici descritti in precedenza. Tali azioni, come già descritto nel

Documento Programmatico, si attuano alla scala sovracomunale ed alla scala comunale in specifici ambiti di

trasformazione per i quali si individuano, nella scheda allegata, i riferimenti normativi e si analizza la loro

sostenibilità in riferimento ai criteri di sostenibilità U.E.

L’elenco comprende sia Azioni già previste alla luce dei 10 criteri di sostenibilità e del Documento

Programmatico, sia nuove Azioni promosse dal Documento di Piano.

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24

La sostenibilità delle azioni del Documento di Piano, rispetto alle politiche di trasformazione e di

riqualificazione del territorio a livello sovracomunale e comunale, è stata analizzata utilizzando una matrice

di valutazione, che è la stessa utilizzata per l’analisi preventiva delle Azioni del Documento Programmatico.

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25

4.1.a.3 AZIONI DI PIANO (AP)

La Matrice di valutazione è stata elaborata facendo riferimento ai dieci criteri di sostenibilità del Manuale

dell’U.E. e sulla base dei valori di valutazione, delle competenze istituzionali e degli strumenti da utilizzare

per proporre le mitigazioni e/o compensazioni necessarie.

A - AZIONI DEL DOCUMENTO DI PIANO

1) …… (ELENCO DI CUI AL DOCUMENTO DI SCOPING)

1) Ridurre al minimo l’impiego delle risorse energetiche rinnovabili. (Energia, Rifiuti)

1a - maggiore efficienza nel consumo e produzione dell’energia.

2) Impiego delle risorse rinnovabili nei limiti della capacità di rigenerazione (Idrologia,

Suolo e sottosuolo, Fauna flora e paesaggio)

3) Uso e gestione corretta, dal punto di vista ambientale, delle sostanze e dei rifiuti

(Aziende R.I.R., Rifiuti)

4) Conservare e migliorare lo stato della fauna e della flora selvatiche, degli habitat e dei

paesaggi (Fauna flora e paesaggio)

4a - tutela e potenziamento delle aree naturalistiche;

4b - tutela e potenziamento dei corridoi verdi urbani ed extraurbani.

5) Conservare e migliorare la qualità dei suoli e delle risorse idriche (Idrologia – acque

superficiali e acque sotterranee, Suolo e sottosuolo)

5a - tutela della qualità del suolo

6) Conservare e migliorare la qualità delle risorse storiche e culturali (Territorio e Ambiente)

7) Conservare e migliorare la qualità dell’ambiente locale (Territorio e Ambiente)

7a - recupero dell’equilibrio tra aree edificate e spazi aperti

7b - migliorare l’organizzazione urbana

7c - promuovere attività compatibili

7d - promozione dei servizi

8) Protezione dell’atmosfera (Aria, Flussi eloici, Elettromagnetismo)

9) Sensibilizzare alle problematiche ambientali, sviluppare l’istruzione e la formazione in

campo ambientale (Territorio e Ambiente)

9a - promuovere la fruizione del patrimonio storico e naturale.

B - CRITERI DI SOSTENIBILITA’ DAL MANUALE UE

10) Promuovere la partecipazione del pubblico alle decisioni che comportano uno sviluppo

sostenibile (Territorio e Ambiente)

Effetti positivi + Effetti negativi – Effetti incerti ?

C - VALUTAZIONE DEGLI EFETTI DELLE AZIONI DI PIANO DI CUI AL PUNTO A

Nessun effetto x Documento di Piano (DdP) Piano dei Servizi (PdS)

Piano delle Regole (PdR) Progetti Edilizi (P.E.)

D - INTERVENTI PROPOSTI DAL P.G.T. NEL:

Piani Attuativi (P.A.) Comune C Consorzi Co

Provincia P Regione R

E - ENTI PROMOTORI DEGLI INTERVENTI TIPO

Privati PR

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- AZIONI – MATRICE DI VALUTAZIONE PREVENTIVA ed in riferimento al Documento di Piano ed Ambiti

di Trasformazione di cui al’art. 30 (F) e Ambiti di Riqualificazione di cui all’art. 31 (G).

1 AZIONI ALLA SCALA SOVRACOMUNALE A B C D E F G

- Mobilità

1)

1 7-8 + DdP R,P,C

La riorganizzazione del Sistema Viabilistico,sia a livello provinciale che regionale, attraverso la realizzazione del Sistema Viabilistico Pedemontano, che interesserà direttamente Lesmo, trasformerà Lesmo in un nodo importante di questa rete, con possibili benefici diretti ed indiretti per i suoi Cittadini e per lo stesso Comune. di cui agli art. 30 e art. 58 delle N.T.A. del Piano delle Regole

X 2)

Risultano significative la Stazione della Ferrovia Seregno – Carnate - Bergamo presente sul suo territorio e le stazioni sulla linea ferroviaria Monza – Molteno - Oggiono presenti sul territorio dei Comuni confinanti Biassono, Macherio, Canonica di Triuggio che garantiscono ai suoi Cittadini di usufruire del Servizio Ferroviario Regionale. di cui agli All. n° 1 Corografica – Inquadramento territoriale e n°2 Viabilità del Doc. 1-B

2

7-8

+ x

DdP

R,P,C

X

- Ambiente

3)

Risanamento del territorio fluviale promosso dall’Accordo Regionale Seveso – Olona - Lambro , di cui e’ già in fase di attuazione il Progetto Lambro.di cui all’Ambito di Riqualificazione n° 3 – Paesaggio e Rete Ecologica – art. 31 N.T.A.

3 4-5-7 + DdP

R,P,

Co, C

X

- Economia

4)

4

7-9-

10 + DdP

P,Co,

C X

sviluppo compatibile ed integrato, che privilegi tra le attività, quelle in grado di far sistema (=distretto) con quelle esistenti e tra queste, quelle a più alto contenuto tecnologico di cui all’Ambito di Riqualificazione n° 11 Nuovi Centri Urbani

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27

2 AZIONI ALLA SCALA COMUNALE

A B C D E F G - Mobilità

5)

Riqualificazione del sistema della mobilità a livello del bacino di traffico sovracomunale con dirottamento del traffico di attraversamento nord –sud sugli assi stradali di perimetro (S.S.n°.36 e S.P.342 dir-Tangenziale est),consente di assegnare all’attuale S.P.n°.7 il ruolo di asse attrezzato di livello sovracomunale interno al bacino. Sarà così possibile recuperare la S.P.n°.7 ad un ruolo locale di cui all’All n°2 – Viabilità del Doc. n°1-B – Art. 30 N.T.A.

5 7-8-9 + D.d.P. C

X

6)

Modifica della rete stradale comunale che potrà essere attrezzata per la sosta, il parcheggio ed estesa a comprendere anche la rete di percorsi ciclopedonali, in sede stradale ed in sede propria, recuperando allo scopo i vecchi percorsi e sentieri per gli spostamenti interni al paese e verso l’esterno di cui agli Ambiti di Riqualificazione n°. 6 e 9

6 7 + D.d.P. P.d.S.

C

X

7)

Realizzazione nuova viabilità alternativa all’esistente, in particolare una tangenziale nella zona est sulla quale venga convogliato tutto il traffico in attraversamento, e consenta di declassare a strada urbana l’attuale S.P. n°. 7 nel tratto di Via G. Marconi, permettendo in questo modo di creare un centro paese e ricucire alcuni ambiti urbani che l’attuale strada provinciale ovviamente divide. di cui all’All. n° 2 – Viabilità del Doc. 1-B

7

6-7-8

+?

D.d.P.

Co,C

X

- Ambiente

8)

L'immagine pubblica di Lesmo quale Città Giardino non e’ un’immagine definitivamente acquisita ma un obiettivo che il P.G.T. deve ancora certificare, valorizzando innanzitutto gli spazi verdi, pubblici e privati, nella prospettiva di costruire un unico grande giardino, in cui si alternano parchi storici a boschi e radure, terreni scoscesi a superfici lacustri, viali alberati a spazi di sosta e di interesse paesaggistico ed ambientale. di cui all’Ambito di Riqualificazione n° 6 – Sistema delle aree verdi degli aggregati urbani – art. 31 N.T.A.

8 4-5-7-

8 + D.d.P. Co,C

X

9)

Organizzare a sistema i beni ambientali, storico-culturali e le varie tipologie di verde presenti sul territorio comunale, di cui all’ambito di riqualificazione n° 8 – Sistema delle aree verdi negli aggregati urbani art. 31 – N.T.A. e di cui all’All. n° 2 – Viabilità del Doc. 1-B

9

7

+

P.d.S. D.d.P.

C

X

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28

- Economia

10)

D.d.P.

10

7-8

+

P.d.R.

C

X

A livello comunale è innanzitutto necessario prevedere la migliore utilizzazione e potenziamento delle attività esistenti, destinando le eventuali future aree dismesse, ad attività ecologicamente compatibili da ricercare prioritariamente nell’ambito dei servizi alle persone. In quest’ottica assume un ruolo importante anche il sistema commerciale locale di tipo aderente, fatto di negozi ed attività fortemente contestualizzati a definire un vero e proprio sistema commerciale naturale.

A B C D E F G - Organizzazione urbana

12) D.d.P.

P.d.R.

II P.G.T. dovrà quindi promuovere la riqualificazione degli insediamenti esistenti sempre nell’ottica della Città Giardino, che si avvale come tessuto connettivo dei giardini e dei parchi,disimpegnati dal reticolo di strade e percorsi, organizzati in forma gerarchica ad individuare delle zone a traffico limitato. di cui all’Ambito di Riqualificazione n° 1 – Città giardino, art. 31 delle N.T.A.

12

7-8

+

C

X

13) D.d.P. X

P.d.R.

Attraverso la riqualificazione di aree dismesse o sottoutilizzate o da organizzare a sistema,il P.G.T. dovrà progettare un’organizzazione urbana ancor più equilibrata di quella esistente, in quanto capace di valorizzare tutti poli urbani esistenti (centri storici, nuclei residenziali ,ecc.) e di promuoverne altri di cui all’Ambito di Riqualificazione n° 1 – Città giardino, art. 31 delle N.T.A.

13

7-8

+

C

- Patrimonio storico

14) Il P.G.T. deve a questo scopo definire una precisa strategia di intervento nel centro storico, nella consapevolezza che ogni sviluppo urbano, per quanto innovativo, presuppone il recupero dei vecchi nuclei ed in generale la difesa e la valorizzazione del patrimonio storico, edilizio ed urbano, artistico e archeologico, costruito e non, a salvaguardia dell'identità storico - culturale della comunità locale: un patrimonio irripetibile dal punto di vista tipologico, morfologico e culturale e quindi anche urbanistico. di cui all’Ambito di Riqualificazione n° 2 – art. 31 delle N.T.A.

14

6

+

D.d.P.

P.d.R.

C

X

- Attrezzature di servizio

15)

Il Programma dell’Amministrazione Comunale prevede la realizzazione di una: biblioteca, centro civico polifunzionale, ampliamento cimitero, aula magna centro socio-sanitario, aree ad uso sportivo, palestra, ed ampliamento sedi scolastiche. Questi interventi sono necessari e funzionali al ruolo di Città-Giardino a prevalente destinazione residenziale che Lesmo intende svolgere per il futuro ed alla necessità di far evolvere l’attuale sistema di

15 10 +

P.d.S. D.d.P.

P.d.R.

C

X X

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attrezzature pubbliche in un sistema più aggiornato. L'impianto dei servizi pubblici e privati esistenti, deve essere adeguato sia alla scala comunale che a quella intercomunale, non solo realizzando quelli mancanti ma anche organizzandoli a sistema. di cui agli Ambiti di Riqualificazione n° 4,5,6 e 10 dell’art. 31 delle N.T.A.

- Interventi di qualità:

17) Il progetto di riqualificazione del territorio comunale e l’obiettivo di Città giardino assunto per caratterizzare la città comunale di Lesmo, richiede che tutti gli interventi futuri, di recupero e nuovi, questi ultimi da promuovere se ed in quanto necessari in funzione del fabbisogno individuato, dovrà essere organizzato e promossi nello schema d’insediamenti di alta qualità: di cui all’Ambito di Riqualificazione 1 e 10 – art. 31 delle N.T.A.

a- urbanistica D.d.P. X

dovranno essere dotati di tutte le urbanizzazioni primarie e, tra le secondarie, di quelle che sono più funzionali al progetto (Standards qualitativi) che devono concorrere a realizzare: aree verdi, pubbliche e private, nelle diverse tipologie significative anche dal punto di vista storico – ambientale di cui all’art. 34 delle N.T.A.

17a 7 + P.d.R.

C

X

b- edilizia D.d.P. X

attraverso una normativa che dia spazio al progetto edilizio come espressione originale della volontà di ricerca e di rinnovamento degli Operatori, ed a garanzia di una sempre più puntuale aderenza del prodotto edilizio alle esigenze dei Cittadini. In particolare il P.G.T. dovrà proporre norme specifiche per regolamentare e favorire la bioedilizia e la bioingegneria; di cui all’art. 34 delle N.T.A.

17b 7 + P.d.R.

C

X

c- ambientale

attraverso la verifica di compatibilità ambientale dei singoli interventi, già nella fase di pianificazione urbanistica (Valutazione ambientale Strategica = V.A.S.), attraverso la riduzione del consumo del suolo. la raccolta dei rifiuti, l'abbattimento dei rumori, il disinquinamento delle acque, il risparmio energetico ed in generale attraverso il soddisfacimento dei criteri di sostenibilità UE. In particolare gli interventi dovranno risultare significativi dal punto di vista ambientale, anche per l’arricchimento proposto dell’impianto naturale del territorio. Evitando l’espansione dell’urbanizzato di cui all’art. 34 delle N.T.A.

17c 7,10 + D.d.P. C

X

A B C D E F G

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30

- Altri problemi 18)

La pianificazione urbanistica deve anche garantire il soddisfacimento dei bisogni primari dei suoi Cittadini, innanzitutto in ordine alla Casa, al Lavoro ed ai Servizi, predisponendo gli aggiustamenti necessari anche per ovviare agli inconvenienti registrati in passato.

a- Casa

Fermo restando che gran parte del fabbisogno abitativo sarà soddisfatto dagli interventi dei singoli Cittadini va incentivata l’autocostruzione riconoscendo a ciascun Cittadino una dote volumetrica proporzionale al suo fabbisogno di cui all’art. 49 delle N.T.A. e al Piano delle Regole

18a

7 + x

D.d.P. P.d.R.

C

X X

b- Bisogni nuovi ed emergenti

In risposta ai bisogni nuovi ed emergenti in campo sociale ambientale, in quello della sicurezza, occorre soprattutto operare nei singoli settori d'intervento, ricercando soluzioni significative anche da questi punti di vista. In questo senso, il recupero del patrimonio edilizio esistente mira alla costruzione di un Comune in grado di rispondere al fabbisogno di case espresso da quei Cittadini, che, altrimenti, sarebbero esclusi dai meccanismi di produzione delle nuove abitazioni, e, quindi, costretti ad emigrare di cui agli artt. 30 e 31 delle N.T.A. e al Piano delle Regole

18b

7

+ x

D.d.P. P.d.R.

C X X

c- Impianto tecnologico

Miglioramento delle infrastrutture tecnologiche per garantire migliori livelli di efficienza urbana, di qualità dei servizi, ecc. di cui alle N.T.A. del Piano delle Regole

18c

3,5,8

+ x

D.d.P. P.d.R.

C

3 AZIONI DI COMPENSAZIONE E INCENTIVAZIONE A B C D E Il P.G.T. deve prevedere dei meccanismi di: - incentivazione 19) D.d.P.

che si propongono di migliorare la qualità urbanistica, ambientale ed edilizia del paese di cui all’art. 35 delle N.T.A.

19 7,10 + P.d.R.

C

- Perequazione e compensazione 20) di cui all’art. 35 delle N.T.A. D.d.P. 20 10 + P.d.S. C P.d.R.

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4 RAPPORTO TRA ISTANZE E LE AZIONI DEL PIANO Il Documento di Piano ha recepito alcune osservazione proposte dai cittadini. A B C D E 21) A - Mobilità

a) Istanze 23 Modifica rispetto alle previsioni di

P.R.G.

21a 5, 7b ? DdP C P

22) A - Organizzazione urbana

a) Istanze 2-3-4-6-da10 a 15-17-19-20-22-24-da 27 a 30-37-da 39-40-41-43-44-45-da 47 a 50- da 54 a 61-da 66 a 74

n. 49 istanze hanno richiesto la variazione da zona agricola a nuovi insediamenti residenziali

22a 7b - ? DdP C

b) Istanze 1-16-25-34-51-53-62

Conferma dell’insediamento con richiesta di incremento dell’indice volumetrico

+ ? DdP C

c) Istanze 31 Esclusione dal Centro storico - ? DdP C

23) B - Economia

a) Istanza 3-32-52 Cambio di destinazione 23a 7b + ? DdP C

b) Istanza 26-46 conferma dell’insediamento residenzale e incremento dell’ indice di s.l.p.

23b 7b +? DdP C

24) B – Attrezzature di servizio

a) Istanza 21-22 Variazione da agricola a servizi

24a 7d -? DdP PdS

C

b) Istanze 7 aree per servizi

24b 7d -? +?DdP PdS

C

25) B – Interventi di qualità a) Istanza 5 aree dismesse 25a 7b + ? DdP C

26) Zone di completamento ed aree dismesse

a) Istanza 33 Cambio di destinazione 26a 7b + ? DdP C

27) Partecipazione

a) Istanza 63-64 Proposte plurime relative agli obiettivi e interventi che potranno essere affrontati dal P.G.T.

26a 7b + ? DdP C

Da questa valutazione emerge che le azioni proposte dal Documento di Piano tengono conto anche dei

bisogni di incremento degli insediamenti residenziali espresso dai cittadini, affrontando con compensazioni e

mitigazioni ambientali le problematiche connesse al consumo di suolo che ciò comporta. Il Documento di

Piano propone anche una risoluzione delle criticità esistenti nello stato di fatto per gli Ambiti di

Trasformazione sotto riportati riferiti ai criteri di sostenibilità del Manuale UE e precisamente le azioni n°. :

1 - 1) viabilità - Pedemontana V,

1 - 2) riqualificazione della Stazione Ferroviaria V

2 - 6) riqualificazione della rete della mobilità V

2 – 15) Attrezzature di servizio F, F

2 – 17) Servizi di interesse generale F1 2 – 14) Patrimonio storico A, A

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2 – 13) Riuso del suolo - Nuovi Centri Urbani B/SU, B/SU, B/SU, B/SU, B/SU

2 – 11) Servizi C/S, C/S, C/S

Al successivo capitolo 4.1.h, punti 1 – 2 – 3, vengono allegate le schede di analisi del grado di sostenibilità

dei singoli ambiti di trasformazione previsti dal Documento di Piano e degli interventi di mitigazione e/o

compensazione delle criticità emerse dallo stato di fatto, alle quali il Documento di Piano cerca di dare

risposta posItiva.

Per le azioni che già in sede di V.A.S. del Documento Programmatico, risultavano sostenibili in riferimento ai

criteri U.E., si indicano nella tabella i riferimenti normativi e di azzonamento che in sede di Documento di Piano

hanno documentato e confermato la loro sostenibilità.

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4.1 b. ASPETTI PERTINENTI DELLO STATO ATTUALE DELL’AMBIENTE E SUA EVOLUZIONE PROBABILE SENZA L’ATTUAZIONE DEL DOCUMENTO DI PIANO

4.1.b.1 QUADRO CONOSCITIVO

L’analisi dello stato dell’ambiente di un territorio ha lo scopo, oltre che di effettuare una fotografia dello

“stato di fatto”, quello di individuare le relazioni tra le attività relative agli interventi negli Ambiti di

Trasformazione del Documento di Piano e l’ambiente così da poter prevedere l’evoluzione del sistema,

individuare le cause che generano specifici effetti e le possibili azioni che possono essere messe in campo

dal P.G.T. per contrastare o favorire precisi fenomeni.

Il Quadro conoscitivo è stato descritto suddividendo e alizzando il territorio nei seguenti ambiti:

- la Scheda Informativa -

- il Contesto socio economico

- il Contesto ambientale

- il Contesto Normativo.

Le informazioni che compongono il presente capitolo sono state classificate ed analizzate in riferimento ai

dieci criteri di sostenibilità del Manuale UE. Ad ogni criterio corrisponde uno o più aspetti che caratterizzano

il territorio fisico-culturale-amministrativo di Lesmo.

Per la redazione del Rapporto Ambientale, il quadro di riferimento conoscitivo nei vari ambiti di applicazione

della V.A.S. è in primo luogo il Sistema Informativo Territoriale integrato, previsto dall’art. 3 della Legge di

Governo del Territorio. Inoltre, come previsto dalla Determinazione della procedura per la V.A.S., sono stati

utilizzati livelli d’approfondimento nel frattempo effettuati e le informazioni ottenute nell’ambito di altri livelli

decisionali o altrimenti acquisite, quali il P.T.R., P.T.C.P., il P.T.C. del Parco Regionale, il Piano di Gestione

del SIC, lo Studio Geologico, Sismico e lo Studio del Reticolo Idrico Principale e Minore.

Le informazioni di seguito svolte, corrispondono in parte a quelle già svolte per il Documento

Programmatico e Documento di Scoping, al quale si rinvia e alle integrazioni e precisazioni del

presente Rapporto Ambientale.

Gli estratti, le schede e la documentazione grafica relativa ai documenti che fanno riferimento al territorio di

Lesmo sono quindi in parte collocati nel Documento Programmatico - Documento di Scoping che

costituisce uno degli elaborati necessari alla Valutazione Ambientale Strategica.

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SCHEDA INFORMATIVA Comune di Lesmo (Provincia di Monza e Brianza) cod. ISTAT 108026

Superficie : Kmq. 5,11 kmq 4 Altitudine med. 240 m slm

Abitanti : n°8.065 al 1 gennaio 2011 (dati ISTAT) densità media 1.578,28 ab / kmq al 2011

Centri storici : Lesmo, Peregallo,Gerno

Nuclei esterni ai centri storici : C.na Baraggia, Mulini Taverna, ex tessitura Dell’Acqua,C.na Variona, C.na Pegorino, Villa Belvedere, Cassinetta di Sotto,

Cassinetta di Sopra

Edifici di particolare valore storico-architettonico : Villa belvedere, Villa Novecento, Villa Ratti-Fernaroli, Villa

Rosa, Villa Ragazzini, Villa Mattioli, Villa Spaggiari, Villa Boffalora e Villa Gernetto.

Piano Regolatore Generale : approvato con Delibera della Giunta Regionale n° 12068 del

07/02/2003.

Consorzi : - Consorzio per l’acqua potabile ai Comuni della Provincia di Monza e Brianza

- Consorzio Trasporti Pubblici - Consorzio Parco Regionale della Valle del Lambro - Azienda Sanitaria Locale – Provincia di Como A.S.L. – Area

Distrettuale di Monza e Brianza

Vincoli : : - Vincolo idrogeologico ai sensi dell’art. 1 del R.D.L. 30 dicembre 1923 n°. 3267

- RETE NATURA 2000 – SIC Valle del Rio Pegorino.

Linee di trasporto : su ferro: - F.S. linea Seregno – Bergamo con stazione a Lesmo

- F.S. linea Monza – Molteno - Lecco con stazione Biassono ( 2,5 Km) e a Macherio ( 2,5 Km)

su gomma:

- Autolinee SAL (Servizi Automobilistici Lecchesi) - – D80 Oggiorno - Monza - Autolinee NET Srl (Nord Est Trasporti)

- – Z317 Vimercate- Corezzana Principali arterie stradali :

S.P. n° 154 Lesmo – Besana B.za S.P. n° 177 Bellusco - Gerno S.P. n° 135 Arcore - Seregno

S.P. n° 7 Villasanta - Lesmo

Corsi d’acqua : Fiume Lambro e Torrente Pegorino

4 Superficie dati ISTAT 2001

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35

Inquadramento urbanistico : Il Comune di Lesmo è dotato di un P.R.G. vigente, Delibera

della Giunta Regionale n° 12068 del 07/02/2003, e con Variante L.R. 23/97 approvato con delibera del Consiglio Comunale n° 9 del 16/03/2006.

Storia

Le origini della città di Lesmo risalgono certamente all'epoca romana. Un primo nucleo del villaggio che

poi, ingrossandosi nel corso dei secoli, è giunto a costituire il moderno paese è stato fondato nel I secolo

a.C. nella valle del Pegorino (sulla riva del fiume Lambro), all'epoca della spedizione di Giulio Cesare verso

la Gallia. Le due più grandi civiltà dell'Europa occidentale si contendono ancora oggi la paternità di Lesmo e

in effetti la toponimia del paese pare ben accostarsi sia ad un'origine greca che ad una romana. L'insolito

nome, così diverso dagli altri toponimi dei vicini paesi lombardi, ha persuaso molti storici che la città sia

stata fondata da coloni greci al seguito delle spedizioni di Giulio Cesare, che su suo ordine si sarebbero lì

stabiliti per offrire una base di rifornimento all'esercito romano nella pianura padana. In effetti il toponimo

"Lesmo" ricorda fin troppo da vicino l'isola egea di Lesbo, patria della poetessa Saffo. Altri studiosi

propendono per un'origine "latina" di Lesmo, riconducendo il toponimo alla parola "laetus", cioè "lieto".

Secondo questa interpretazione, fin dall'epoca romana Lesmo era considerata una città ricca e prospera,

dove il vivere è appunto "lieto". Altre interpretazioni ancora, vedono il toponimo come la contrazione di

"Laetissimus", vale a dire la famiglia aristocratica romana che possedeva qui una residenza in campagna e

controllava le vaste proprietà fondiarie dei dintorni. Gli storici credono più probabilmente che Lesmo derivi da

una latinizzazione di Laedeximum, primo gradino della scala di Brig sul fiume Lamber, come veniva

chiamata dai Celti. Infatti grazie alla sua disposizione il paese si trova ai piedi della Brianza Lecchese,

chiamata Briganzia dalle popolazioni galliche.

Le frazioni:- Peregallo, deriva dal romanico Peregàl "macereto, mucchio di sassi" per la consistenza del

terreno di ghiaia e sassi: nei secoli successivi si trova una cava; già "per Gallos" ove la località ricorda la

presenza di una strada che arrivava al territorio gallico. Ha preso domicilio la famiglia Peregalli. - Gerno, in

origine dai Galli che avrebbero denominato la località in analogia con nomi di terre francesi; California, di

formazione recente, chiamata così da emigranti tornati dall'America.

Sul colle del Gernetto viene edificata nel V - VI secolo d.C., una rocca con torre a difesa della Valle del

Lambro dove trovano rifugio popolazioni in fuga da Milano, più volte saccheggiata dai Barbari. Nel "Liber

Notitiae Sanctorum Mediolani" di Goffredo da Bussero (scrittore - cappellano di Rovello) del 1200 è elencata

una cappella a Lesmo dedicata a Santa Maria.

Nel 1475, Lesmo, con le sue frazioni, fu infeudato ai Secco Borella che tennero il feudo per lunghi secoli .

Nel 1539 fu consacrata l'attuale chiesa parrocchiale di Santa Maria Assunta in Lesmo; nel secolo XVII

fu arricchita di preziose reliquie dal cardinale Federico Borromeo, modificata ed ingrandita nel XVIII - XIX

secolo e fu dedicata nel 1907 dal cardinale Andrea Ferrari.

Nel 1574, dall’Archivio storico diocesano di Milano, pieve di Vimercate risulta che Peregallo contava

appena 25 persone, distribuite in 7 famiglie.

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Nel 1616 viene edificata, a Gerno, una chiesa sotto il titolo di SS. Maria e S. Carlo; mentre l’attuale

chiesa parrocchiale di San Carlo è del 1700 circa.

Nel 1733 fu nominato, a succedere nel feudo, il senatore milanese conte Giambattista Trotti che lo conservò

fino alla abolizione dei privilegi feudali nel sec. XVIII: il feudo lesmese consisteva in 1432 fuochi (persone).

Nel XVIII secolo, a Peregallo, sorse un convento dei Padri Minimi di S. Francesco da Paola: si trovava

all’interno dell’attuale proprietà Mazzoleni. In un documento è disegnato un vasto appezzamento di

terreno sotto la denominazione "VIGNA DEI FRATI", dove ora sorgono le strutture parrocchiali ed il parco

comunale. I Padri minimi di S. FRANCESCO DA PAOLA di Milano officiavano nella chiesa di Sant’

ANTONIO abate ed in un dipinto datato 1825 inerente alla via Mazzini si intravede una costruzione diversa

dall'attuale, difatti poi il Convento è stato demolito. La chiesetta di S. Antonio abate, ristrutturata

recentemente è tuttora accessibile da piazza Garibaldi.

Nel 1818 a Gerno vengono rinvenute 273 monete romane nella Villa Gernetto di proprietà del conte

Giacomo Mellerio.

Nel 1836 in Brianza scoppia il colera ma Lesmo ne è miracolosamente risparmiato: a memoria dello

scampato pericolo viene eretta la cappellina ancora esistente all’inizio del viale del Cimitero.

In una mappa del 1838 del Regio Imperial Governo Austriaco LESMO è indicato con Cort, Casino Re,

Baraggia, Pegorino GERNO con villa Mellerio, Boffalora, Bregagina, Mulino di Sotto PEREGALLO con la

Cascina Lagazit, C.no Curti, Mulino della Folla, Variona, Brughiera, La Cà, e Casino Rapazzini.

In località Boffalora, nel 1838 nasce Gaetano Casati, grande viaggiatore ed esploratore in Africa.

Già dal 1840 parte dei lesmesi erano occupati nella grandiosa Filatura meccanica di cotone “della

Fola” a Peregallo, di proprietà di Stucchi e Fumagalli prima e Dell'Acqua dopo; nel 1875 vi lavoravano 400

persone; vicino vi erano le case "della Tenciuria”. Fu chiusa nella seconda metà degli anni 50. (Dopo si

insediò una ditta chimica che terminò l’attività nel 1992).

Nelle "Notizie di Vimercate e della sua pieve" del 1853 lo scrittore Dozio ricorda che il territorio di "Lesmo,

Peregallo e Gerno si raccomanda per mite sorriso del cielo, per amenità di sito e di allegre prospettive e per

prospera vegetazione: tranquilli ed allegri casali".

Nel 1860 viene eletto primo Sindaco di Lesmo il cav. Luigi Conti; nel censimento della popolazione si ha un

totale di 1673 abitanti.

Nel 1872 la casa di proprietà della nobildonna Rosa Giuseppina situata in via Morganti (a seguito di

testamento) viene abbellita e riadattata a collegio e convento delle Figlie della Carità dette Suore

Canossiane.

Nel 1879 il territorio viene attraversato dalla linea tramviaria Monza-Oggiono - il tram aveva il nome di

"Gamba de Lègn" con fermate a Peregallo e Lesmo La stazione di Lesmo ed il ponte in ferro di Gerno

vengono costruiti nel 1886 a seguito del passaggio del treno Seregno-Ponte S. Pietro.

All’inizio del XX secolo, vengono abbellite dimore esistenti ed edificate di nuove con ampi parchi secolari. A

Gerno: villa Mellerio-Gavazzi della Somaglia al Gernetto probabilmente sorta nel 1500 come convento;

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confinanti col Parco di Monza, a Peregallo: villa Simonetta-Rapazzini casino di caccia del 1600, villa Curti

Mattioli(1800), villa Sala e villa Spaggiari-Crotti (1900); in centro: villa Ratti-Fenaroli (1800), villa Sala-Cega,

villa Fontana-Novecento e villa Frattini-Tremolada (1900); in zona dominante: villa Maggi-Belvedere (1600).

Al di là del Lambro, a ridosso dell’abitato di Peregallo, nel 1911 viene realizzata la linea ferroviaria Monza-

Molteno-Oggiono con la stazione di Biassono-Lesmo-Parco.

La popolazione nel 1927 era di 2813 persone ripartita in 1300 Lesmo, 883 Peregallo e 630 Gerno.

Nel 1928 Vittorio Emanuele III e Benito Mussolini concedono al Comune lo stemma civico costituito dal

leone rampante.

Nel 1933 furono costruite le Scuole elementari a Peregallo e a Gerno.

Nel dopoguerra il paese viveva principalmente sull'agricoltura e sull'allevamento del baco da seta; diversi

operai lavoravano nella filatura di Peregallo; fino alla fine degli anni cinquanta numerose erano le cascine

con bestiame (mucche, maiali, capre, galline e conigli) e le corti con i campi (frumento, granoturco, patate

oltre a verdura). Nel 1946, dopo il ventennio fascista, si tengono le prime votazioni democratiche; Lesmo

conta 3124 abitanti .

La Parrocchia di San Carlo a Gerno è stata eretta nel 1946 dal Card. Schuster Alfredo Idelfonso. Nel

1964 viene edificata la chiesa di California intitolata alla Presentazione di Gesù. Nel 1969, dopo l’erezione

della parrocchia di Peregallo del 1967, viene realizzata, nel verde, la chiesa parrocchiale dell’Annunciazione,

in seguito arricchita artisticamente e dedicata dal Cardinale Carlo Maria Martini nel 1992. Segue il

conseguente ammodernamento dei servizi e delle strutture: palazzo municipale costruito nel 1969, scuola

Secondaria di I° grado ”Don Milani” di via Donna Rosa realizzata nel 1982, biblioteca di via Marconi (1985),

scuola primaria “A. Manzoni” di via Vittorio Veneto inaugurata nel 1998, scuola dell'infanzia “Gaetano Casati”

di via Caduti a seguito dell’ampliamento e ristrutturazione della scuola elementare di Peregallo (1933),

completata nel 2001.

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4.1.b.2 CONTESTO SOCIO ECONOMICO – Sintesi dell’indagine condotta

Lo stato attuale del contesto socio economico in base all’analisi dei dati ISTAT si può così sintetizzare:

1. Popolazione: Il Comune di Lesmo ha avuto andamento demografico che evidenzia un periodo di bassa

crescita al quale segue un periodo di forte crescita e precisamente un incremento demografico dal 1991

al 2001 nella media, +1,017% ed un incremento demografico dal 2001 al 2009 molto al di sopra della

media, + 21,71%; la popolazione residente è di 7.974 (Anagrafe comunale 29/09/2010).

La popolazione di Lesmo registra una media dei componenti per famiglia nel 2009 pari a 2,45, in

riduzione rispetto ai 2,61 del 2001, mentre nel periodo 2001/2009 il n° di famiglie (3.219 al 2009) ha

avuto un incremento del 30,06%.

Al 2008 la percentuale di incremento per saldo migratorio è dell’15,63%, contro il 13,58% della Provincia

di Monza e Brianza e la popolazione straniera ha un’incidenza sulla popolazione residente del 5,10% al

2008 (392 ab.).

Il tasso di occupazione di Lesmo è del 53,48% contro il 52,86% in Regione Lombardia.

L’indice di vecchiaia (rapp. % pop. > 65 anni / pop. Compresa tra 0 – 14 anni) è di 109,2% al 2009, con

un incremento del 3,40% di popolazione anziana (> 65 anni) rispetto alla popolazione giovane (compresa

tra 0 – 14 anni) nel periodo 2001/2009.

L’indice di dipendenza (rapp. % popolazione (0-4) + (> 65 anni) / pop. compresa tra 15-64 anni, dove

più elevato risulta questo valore, maggiore è la quota di popolazione non autonoma dal punto di vista

produttivo) è di 48,0% al 2009 e si registra un incremento del 7,70% di popolazione dipendente rispetto

alla popolazione attiva nel periodo 2001/2009.

L’indice di ricambio (rapp. % popolazione 60-64 anni / pop. compresa tra 15-19 anni: maggiore risulta

questo valore, minore è la quota dei giovani che entra nell’età attiva) è pari al 148,3% al 2009; Lesmo

risultava al 2001 tra i comuni più dinamici con un maggior numero di giovani che entravano nell’età attiva,

dato che si è di molto ridotto nel decennio successivo.

Il grado di istruzione (diplomati + laureati) è pari al 55,20 % (46,70% diplomati + 8,50 laureati), contro il

37,69 % (28,07 + 6,59) della provincia di Monza e Brianza ed il 32,83 % (25,41 + 7,42) della Regione

Lombardia alla data del censimento 2001.

Sulla base di un incremento costante annuo di 81 ab/anno rilevati dal 1991 al 2009, si può presumere

che nel 2020 gli abitanti residenti siano (7.874 + 81 x 11=891=) 8.765,

2. Economia: Nel 2001 i settori dell’industria manifatturiera, delle costruzioni e del commercio e delle

riparazioni concentrano il 67,69% delle U.L. (419 su 619) ed il 74,44% degli Addetti (1.640 su 2.203).

Lesmo dal 1991 al 2001 registrava un incremento superiore rispetto ai comuni limitrofi: Unità Locali +

37,25%, Addetti +19,79%, in media con i valori della Provincia di Monza e Brianza per le U.L. +38,26% e

quasi doppio relativamente all’incremento provinciale degli Add: + 9,48%.

La percentuale di popolazione occupata al 2001 nel settore industriale a Lesmo è del 53,48% contro il

50,36% della Provincia di Monza e Brianza.

La forza lavoro totale è di 3.088 unità, 2.979 sono occupati e gli Addetti impiegati nelle U.L. di Lesmo

sono 2.203 pari al 75,06% della forza lavoro totale. Gli occupati in altri comuni sono 776.

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Nel 2001 il 60% delle Unità Locali sono di piccole dimensioni (1 Addetto), mentre gli Addetti si

distribuiscono per il 35,7% (787 v.a) in U.L. piccole, di 1 – 5 Addetti, il 36,6% (807 v.a.) in U.L. medie, di

20-99 Addetti.

Il tasso di crescita delle imprese subisce un forte decremento dopo il 2002 passando da un + 2,6 ad un -

1,7 parzialmente recuperato al 2004 con un – 0,2.

I settori più colpiti dalla crisi economica sono: il settore industriale e il settore delle costruzioni.

Nel 2010 la Provincia di Monza e Brianza prevede una riduzione dei tassi occupazionali di -2,0% con un

saldo negativo di -3.750 addetti. (Fonte ISTAT)

3. Patrimonio edilizio: L’indice di affollamento registrato a Lesmo al 2001 è pari allo 0,59 ab / stanza

inferiore all’indice medio provinciale (0,62 ab. / stanza) ma superiore rispetto a quello della Regione

Lombardia (0,56).

Il numero di stanze censito al 2001 è pari a 10.879 con una media per 6.469 abitanti dell’indice di

affollamento pari a 0,59 ab. / stanza, una media di 4,28 stanze per abitazione ed una superficie media di

42,9 mq /abitante, la più alta rispetto ai comuni limitrofi, e 2,61 componenti medi per famiglia. (ISTAT

2001), ridotti a 2,45 nel 2009.

La superficie media per tipo di occupazione dell'abitazione, dal censimento comunale 2001, per

abitazioni occupate da residenti è di mq 112,2, mentre per abitazioni occupate da persone non residenti è

di mq. 84,1.

4. Il territorio: Il consumo del suolo al 2002 (Fonte: P.T.C.P. Provincia di Milano) è pari al 46% per

un’estensione territoriale complessiva di 5,11 kmq. Il suolo urbanizzato è 2,35 kmq. Il suolo non

urbanizzato è pari a 2,76 kmq con una percentuale del 54%, di cui circa 1,12 kmq interni al Parco

Regionale della Valle del Lambro (21,90%).

L’estensione del territorio di Lesmo è pari a 5,11 kmq (dato ISTAT)

La densità di popolazione in Lesmo di 1.265,95 contro una media al 2001 di 2010,82 per la Provincia di

Monza e Brianza. Nel 2010 la densità di popolazione in Lesmo ha raggiunto i 1.560,74 ab./ kmq.

5. I servizi: La situazione di Lesmo così come si caratterizza dal punto di vista socio – economico e

territoriale, presuppone una sufficiente dotazione di servizi comunali alle persone e richiede in futuro un

loro potenziamento, con una loro estensione a comprendere anche i servizi alle attività.

Alcuni servizi sono di livello sovracomunale, tra i servizi esistenti si segnalano: un servizio di tipo

finanziario (Banca di Credito Cooperativo), un servizio socio-assistenziale (Lega del Filo d’oro) ed un

servizio di ricerca (Yamaha).

A sud del nucleo storico del comune passa la linea ferroviaria oggetto del progetto “Gronda ferroviaria” ,

inoltre il territorio di Lesmo sarà interessato dal passaggio dell’Autostrada Pedemontana.

Forme di organizzazione sociale: risulta significativo registrare che in Lesmo operano n°19 Associazioni

(comunali), con un rapporto di (7.874 ab. : 19 ass. =) 414,42 abitanti per ciascuna Associazione.

Una prima analisi dovrà rilevare la dotazione di standard esistente per abitante in aree ed attrezzatura

per gli attuali 7.974 abitanti, che dovrà soddisfare i 18,00 mq/ab del D.M. 1444/1968. La dotazione verrà

verificata secondo le categorie individuate dallo stesso D.M. 1444/1968 e precisamente : Parco gioco

sport, Parcheggi, Istruzione, Interesse pubblico; un’eventuale carenza nella dotazione di standard verrà

integrata dalle previsioni del P.G.T.

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In particolare si rileva che il bacino di utenza per le scuole secondarie di 1° grado è esteso e soddisfa

anche le esigenze dei comuni di Camparada, Correzzana, Casatenovo, Triuggio e Montano Lucino.

6. Conclusioni: Lo stato di fatto socio – economico di Lesmo è caratterizzato da un alto incremento

demografico e dalla forte presenza di industrie, attività del settore terziario e del settore immobiliare che

assorbono il 75,0% della forza lavoro. La produzione edilizia ha avuto un incremento che è andato di

pari passo all’incremento demografico, migliorando sensibilmente l’indice di affollamento soprattutto

nell’ultimo decennio.

Lo sviluppo degli insediamenti residenziali e produttivi è stato influenzato anche da fattori esterni in

particolare di tipo infrastrutturale, quali la presenza della stazione (FS. Seregno – Carnate – Bergamo e

la linea Monza – Molteno - Oggiono) e della Strada Provinciale “Villasanta – Lesmo” n° 7, della S.P.

“Bellusco Gerno” n°. 177, dalla S.P. n° 135 “Arcore - Seregno” e dalla SP 154 “Lesmo – Besana

Brianza”, che denota un alto grado di intercomunalità.

L’analisi demografica evidenzia che Lesmo esercita una forte attrazione rispetto ai comuni limitrofi, per il

futuro è prevedibile un ulteriore aumento di popolazione soprattutto dovuto al saldo positivo “immigrati –

emigrati” e quindi con richiesta di nuova edificazione del territorio e di nuovi servizi.

Questa linea di tendenza è particolarmente delicata, sia in riferimento alla dimensione del territorio

comunale (5,11 kmq), sia in relazione alla percentuale di territorio urbanizzato rispetto al 54% della

media provinciale, superiore alla percentuale del 35% considerata critica per gli equilibri riproduttivi dei

cicli ambientali.

L’analisi della situazione demografica rivela una configurazione della popolazione con una base di

abitanti compresi tra 0 e 15 anni del 15,51% (1.191 abitanti), una fascia intermedia che rappresenta la

popolazione in età lavorativa compresa tra 15 e 64 anni pari al 67,56% (5.188 abitanti) e un ultima

fascia di popolazione di età superiore ai 64 anni pari al 16,93% (1.300 abitanti). Questa configurazione

è indice di una comunità in cui sta aumentando la natalità.

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4.1.b.3 CONTESTO AMBIENTALE – Sintesi dell’indagine condotta

Evoluzione dell’Ambiente

Lo stato attuale dell’ambiente del territorio di Lesmo e le sue principali linee di evoluzione si possono così

sintetizzare:

1a. Energia: Attualmente il comune di Lesmo non ha approntato nessun progetto di intervento che prevede

la realizzazione di impianti fotovoltaici.

1b. Rifiuti: La lettura dei dati relativi alla produzione di rifiuti pro-capite di Lesmo mette in evidenza nel

triennio 2005-2008 una produzione costante di kg/ab con un aumento tra gli anni 2007 e 2008 della

quantità di rifiuto differenziato del 1,60%

Il Comune di Lesmo si colloca per l’anno 2007 al 439 posto per la raccolta differenziata tra i comuni

con meno di 10.000 ab. dell’area Nord Italia, passando invece al 212 posto nell’anno 2009 con una

percentuale di raccolto differenziata pari al 66,50 % ( classifica in base all’indice di buona gestione

formulata da Legambiente).

2a. Suolo: Il territorio di Lesmo fa parte della Regione Agraria n.1 Brianza Milanese ed è di 5,15 kmq ed è

abitato da 7.874 abitanti al 31-12-2009 (dati ISTAT); ha una densità di 1.540,9 ab./kmq contro una

media provinciale di 1.939,00 ab/kmq (dati ISTAT 2001) ed il consumo di suolo secondo il P.T.C.P. è

inferiore alla media provinciale del 54%.

2b. Mobilità: Il territorio di Lesmo è percorso dalla S.P. n° 154 Lesmo – Besana B.za, dalla S.P. n° 177

Bellusco – Gerno, dalla S.P. n° 135 Arcore – Seregno e dalla S.P. n° 7 Villasanta – Lesmo.

Il progetto autostradale Pedemontano prevede sul territorio di Lesmo la realizzazione di un tratto a

scorrimento veloce in parte realizzato in galleria ed in parte a cielo aperto attraversa a sud del centro

storico con andamento est – ovest. Il progetto prevede la realizzazione di opere stradali complementari

in connessione con la S.P. 135 e con la S.P. 136.

Il territorio è attraversato in direzione est-ovest dalla linea ferroviaria FS Seregno - Carnate, il tracciato

di questa linea ferroviaria all’interno del territorio comunale è in gran parte in trincea. La linea è

interessata dal progetto Gronda Ferroviaria “Seregno – Bergamo”.

Le stazioni di questa linea più vicine sono quelle di Sovico-Macherio ad ovest di Lesmo e quella di

Carnate ad est di Lesmo. Al confine occidentale del territorio comunale, oltre il fiume Lambro, è

presente la linea ferroviaria Milano – Monza – Molteno – Lecco. Questa tratta permette rapidi

collegamenti nord – sud e la stazione più prossima a Lesmo è quella di Biassono – Lesmo PARCO.

3a. Rifiuti speciali pericolosi: Per quanto riguarda i rifiuti speciali a livello comunale non esiste né una

statistica esaustiva né una raccolta documentata.

3b. Aziende a Rischio di Incidenti Rilevanti (R.I.R.): Sul territorio non sono presi Aziende a rischio di

incidente rilevante ai sensi del D. Lgs. 334/1999 e dalle modifiche successivamente apportate dal D.

Lgs. 283/2005.

4a. Rete ecologica e stato dell’ambiente: Il territorio di Lesmo si caratterizza a nord nord-ovest per la

presenza di zone boscate in corrispondenza del Parco Naturale della Valle del Lambro, la parte est è

caratterizzata dalla presenza di zone agricole e la restante parte del territorio è urbana sviluppata

attorno ai due nuclei storici di Lesmo e di Gerno e lungo la strada provinciale n.7.

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Il principale corridoio ecologico corrisponde al corso del Fiume Lambro e dal torrente Pegorino, ad esso

confluente, che presenta anch’esso caratteristiche attuali di importanza ecologica.

Il territorio comunale è caratterizzato dalla presenza del SIC “Valle del Rio Pegorino” con classificazione

IT 2050003. Questa area è posta nel tratto meridionale e all’interno del Parco Regionale della Valle del

Lambro e comprende la fascia boscata lungo la valle del Rio Pegorino; il S.I.C. si sviluppa in direzione

nord-sud ed è circondato da aree agricole con campi coltivati prevalentemente a mais. Si osservano

inoltre filari e piccoli relitti boscati che, sebbene in molti tratti discontinui, attraversano i coltivi e fungono

da collegamento tra il Rio Pegorino e l’adiacente SIC del Rio Cantalupo.

La parte più a sud del territorio comunale rientra nel progetto della Dorsale Verde Nord, fondato su una

ricostruzione della continuità delle reti ecologiche della pianura a nord del capoluogo milanese e

rappresenta un segno riconoscibile e continuo dal Parco del Ticino a quello dell’Adda. Il principale

obiettivo del progetto Dorsale Verde Nord è la conservazione della natura, con particolare riferimento al

mantenimento ed incremento della biodiversità, ma è anche un elemento ordinatore del territorio

altamente urbanizzato del Nord Milano.

Il comune di Lesmo è interessato dal masterplan delle compensazioni ambientali di Autostrada

Pedemontana Lombarda. Il masterplan prevede due elementi di diversa natura:

- un insieme di progetti ambientali nei comuni e nei parchi;

- un insieme di boschi lineari prossimi all'autostrada derivati dalla necessità di compensare i boschi

sottratti dalla strada.

Lesmo è interessato da progetti per una serie di interventi di compensazione e mitigazione che si

prevedono direttamente a ridosso dell’autostrada Pedemontana.

4b. Flora e fauna: All’interno del territorio comunale sono state riscontrate due tipologie principali di

vegetazione appartenenti alle classificazioni HABITAT seguenti: vegetazione boschiva mesofila

(HABITAT 9160) e vegetazione dei corsi d’acqua (HABITAT 3260).

5a. Idrografia – Acque Superficiali: L’idrografia superficiale come già riportato in precedenza è costituita

dal fiume Lambro, fiume che costituisce il confine amministrativo del comune verso ovest, in questo

tratto di fiume vi confluisce il torrente Pegorino.

Dalla classificazione del "Programma di Tutela e Uso delle Acque di Regione Lombardia", il Fiume

Lambro in prossimità del territorio di Lesmo risulta avere uno stato ecologico ed uno stato ambientale

pessimo.

Per poter arginare e migliorare la condizione ecologica e ambientale Regione Lombardia sta

promuovendo la realizzazione di un contratto di fiume con l’obiettivo di:

- riduzione dell'inquinamento delle acque;

- riduzione del rischio idraulico;

- riqualificazione dei sistemi ambientali e paesistici e dei sistemi insediativi afferenti ai corridoi fluviali;

- condivisione delle informazioni e diffusione della cultura dell'acqua.

5b. Idrografia – Acque Sotterranee: Lo stato qualitativo dei corpi idrici sotterranei ne classifica la qualità ai

sensi del D.Lgs 1152/99 ed in particolare il territorio in cui è inserito il comune di Lesmo è classificato in

Classe 3 ad impatto antropico significativo e con caratteristiche idrochimiche generalmente buone, ma

con alcuni segnali di compromissione.

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Dalla rete di monitoraggio ARPA risulta pertanto che lo stato ambientale dei corpi idrici sotterranei è

sufficiente.

6a. Risorse storiche e culturali - Gli insediamenti storici e le preesistenze: Tra i Beni Architettonici e

Ambientali, il comune di Lesmo segnala i seguenti edifici o agglomerati di interesse storico individuati

dal P.T.C.P. di Milano:

- Centro storico di Lesmo;

- Nucleo storico di Gerno;

- Villa del Gernetto ora Somaglia già Mellerio con annesso parco;

- Complesso di C.na Baraggia;

- Cascinetta di Sopra di via Papa Giovanni XXIII;

- Cascinetta di Sotto;

- Villa Belvedere;

- Nucleo storico di Villa Mattioli a Peregallo;

- Archeologia industriale di Viale Risorgimento;

- Altri beni.

Ai sensi del D.Lgs. n°. 42/2004 art. 142 si segnalano i beni individui del corso d’acqua del fiume Lambro

e del Torrente Pegorino, oltre al vincolo paesistico di fascia di rispetto di 150 m dalle sponde.

7a. Suolo e sottosuolo (cave): Il Catasto Regionale cave, classifica l’area evidenziata in mappa come

cava cessata, con le seguenti note: Settore merceologico - sabbia e ghiaia; tipologia di cava - a cielo

aperto di tipo a fossa in falda. La quota media dello scavo s.l.m., la quota massima dello scavo s.l.m., la

quota minima dello scavo s.l.m. e la pendenza media del versate sono tutte pari a 0.

8a. Qualità dell’aria: Per Lesmo le fonti principali di inquinamento atmosferico sono il traffico veicolare che

contribuisce per il 60% delle emissioni e quello della combustione in ambito civile per circa il 20% su

base annua. (Dato dedotto da inventario emissioni della Regione Lombardia per l’anno 2005).

9a. Monitoraggio dello stato dell’ambiente, sviluppo dell’istruzione e della formazione in campo

ambientale: Il monitoraggio dello stato dell’ambiente sarà realizzato utilizzando il mezzo di indicatori al

fine di sottoporre a verifica costante lo stato dell’ambiente e la sua evoluzione per sensibilizzare i

cittadini di Lesmo alle problematiche ambientatali specifiche del loro territorio e valutare i risultati delle

scelte di pianificazione del Piano di Governo del Territorio.

10a. Promuovere la partecipazione del pubblico alle decisioni che comportano uno sviluppo

sostenibile: L'Amministrazione Comunale di Lesmo avvierà la procedura di Valutazione Ambientale

(VAS) anche allo scopo di facilitare la partecipazione del pubblico, sollecitando i Cittadini a presentare

contributi e suggerimenti, e/o “di offrire competenze specifiche”, al fine della determinazione delle scelte

urbanistiche dell’Amministrazione Comunale.

Attraverso la partecipazione, sarà possibile raccogliere tutta la progettualità diffusa, con informazioni e

dati che consentano al progetto di città che il P.G.T. dovrà elaborare, di rispondere effettivamente ai

reali bisogni dei Cittadini, singoli o associati, semplici residenti o operatori economici o sociali.

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Conclusioni

L’evoluzione dello stato attuale dell’ambiente senza l’intervento del P.G.T. è ben rappresentata per ciascun

criterio di sostenibilità U.E. dalla tabella degli indicatori per il monitoraggio del Piano nel periodo 2000 – 2007

antecedente il Piano stesso.

Sicuramente sull’evoluzione dello stato attuale dell’Ambiente hanno già avuto effetti positivi gli atti di

pianificazione provinciale (P.T.C.P.) e sovracomunale che sono vigenti e tendono alla salvaguardia del

territorio.

Gli studi per il P.T.C.P. hanno:

- ipotizzato una gerarchia stradale delle strade esistenti;

- individuato i vincoli sui corsi e specchi d’acqua ed i beni storici;

- evidenziato la rete ecologica attraverso gli elementi costitutivi fondamentali;

- verificato che non ci sono insediamenti a rischio di incidente rilevante che interessano il territorio di

Lesmo.

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4.1.b.4 CONTESTO NORMATIVO

Lo stato attuale oltre che decritto per gli aspetti socio-economici, territoriali ed ambientali in senso stretto,

può essere descritto per i vincoli che interessano il territorio, in quanto ciascun vincolo sottintende una

caratteristica, positiva o negativa, del territorio che si ritiene di tutelare e/o di correggere.

Tali vincoli hanno un’origine diversa, essendo derivati da leggi e regolamenti e da piani (generali e

settoriali) e da Programmi.

L’importanza di questa analisi è evidenziata nel contributo ARPA del 13 luglio 2009 PROT. 93732 - 3.1.3

inviata al comune a seguito della 1° Conferenza di Valutazione Ambientale Strategica.

L’Allegato n. 1b del Doc. n°. 1-G (V.A.S.) descrive questi vincoli, in riferimento alle leggi ed ai piani che li

hanno proposti ed individuando gli ambiti territoriali interessati.

L’Allegato n° 1c del Doc. n°. 1-G (V.A.S.) descrive il grado di sostenibilità del territorio comunale, prima e

dopo le azioni del D.d.P., in riferimento in particolare agli Ambiti di Trasformazione.

Questi allegati consentono inoltre di valutare il grado di sostenibilità in riferimento anche alla rete idrica e

della fognatura comunale ed intercomunale.

NORME DI TUTELA PAESISTICA

QUADRO NORMATIVO DI RIFERIMENTO GENERALE

Vengono raccolte ed ordinate le leggi atte tutelare il territorio sia dal punto di vista conservativo, che da

quello del rischio geologico. La legislazione percorre un cammino ideologico dalla protezione di “bellezze”

in senso esteti alla conservazione del paesaggio nel suo più moderno significato.

Legge 1 giugno 1939, n. 1089

“TUTELA DELLE COSE DI INTERESSE ARTISTICO E STORICO”

Legge 29 giugno 1939, n. 1497

“PROTEZIONE DELLE BELLEZZE NATURALI”

Questa legge è un primo tentativo di tutelare e conservare le “bellezze naturali”. La definizione delle

entità da tutelare è ancora piuttosto vaga e comprende anche opere dell’uomo, quali ville o giardini. Il

valore guida per la protezione è puramente di tipo estetico, mentre non esiste alcun riferimento al

valore intrinseco e biologico degli ambienti e degli organismi che li popolano.

I beni sono individuati dagli elenchi e dai piani territoriali paesistici.

R.D.3 giugno 1940, n. 1357

“REGOLAMENTO PER L’APPLICAZIONE DELLA LEGGE 1939/1497, SULLA PROTEZIONE DELLE

BELLEZZE NATURALI”

E’ un primo passo verso i moderni concetti di tutela e conservazione.

Definisce i divieti attraverso i quali si deve attuare la protezione e la conservazione.

Completa la descrizione di entità da proteggere aggiungendovi le conformazioni del terreno, delle

acque o della vegetazione che al cospicuo carattere di bellezza naturale uniscano il pregio della rarità.

Vengono considerate anche entità naturali di interesse scientifico.

Stabilisce che i Piani Territoriali Paesistici devono definire:

1 Zone di rispetto

2 Rapporto fra aree libere ed aree fabbricabili

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3 Norme per diversi tipi di costruzione

4 Distribuzione ed allineamento fabbricati

5 Istituzioni per la scelta e la distribuzione della flora.

L.R. 15 aprile 1975, n. 51

“DISCIPLINA URBANISTICA DEL TERRITORIO REGIONALE E MISURE DI SALVAGUARDIA DEL

PATRIMONIO NATURALE E PAESISTICO”

La legge pone il divieto di edificare in aree soggette a rischio idrogeologico: sponde di fiumi e laghi,

boschi di alto fusto, aree a rischio di frane, valanghe o inondazioni.

La conservazione del territorio si unisce alla necessità di protezione della popolazione. L’obiettivo è di

diminuire la pericolosità del territorio, che unitamente alla vulnerabilità della popolazione quantifica e

definisce il fattore di rischio idrogeologico.

D.M. 21 settembre 1984

“DICHIARAZIONE DI NOTEVOLE INTERESSE PUBBLICO DEI TERRITORI COSTIERI, DEI

TERRITORI CONTERMINI AI LAGHI, DEI FIUMI, DEI TORRENTI, DEI CORSI D’ACQUA […]”

Integra gli elenchi di bellezze naturali soggette a tutela da parte dello Stato (definite dalla legge

1497/39, sopraccitata) aggiungendovi: i fiumi, i torrenti e i corsi d’acqua e le relative ripe per una fascia

di 150 metri ciascuna.

L’elenco delle entità paesaggistiche da salvaguardare è dunque ulteriormente migliorato. Unitamente

alle leggi che contemplano la protezione delle specie, si completa il quadro della tutela naturale.

L. 431/85 (legge galasso)

“DISPOSIZIONI URGENTI PER LA TUTELA DELLE ZONE DI PARTICOLARE INTERESSE

AMBIENTALE”

Prendento atto della variazione degli elenchi di bellezze naturali da preservare (D.M. 21/9/84), lo Stato

propone la redazione di piani paesistici regionali entro un anno dall’emanazione delle legge.

L.R. 27 maggio 1985, n. 57

“ESERCIZIO DELLE FUNZIONI REGIONALI IN MATERIA DI PROTEZIONE DELLE BELLEZZE

NATURALI E SUB-DELEGA AI COMUNI”

La Regione Lombardia stabilisce la struttura dei piani territoriali e paesistici e le loro modalità di

relazione.

Il piano deve contenere:

1 Analisi storico morfologica del territorio e della struttura del paesaggio con individuazione dei

caratteri pedologici, climatici, vegetazionali, naturalistici, storici ed emergenti

2 individuazione degli orizzonti paesistici (unità tipologiche)

3 definizione degli ambiti spaziali e dei criteri di utilizzo compatibili con gli orizzonti di cui sopra.

L.R.9 giugno 1997, n. 18

“RIORDINO DELLE COMPETENZE E SEMPLIFICAZIONE DELLE PROCEDURE IN MATERIA DI

TUTELA DEI BENI AMBIENTALI E DI PIANI PAESISTICI. SUBDELEGHE AGLI ENTI LOCALI”

La legge conferisce competenza autorizzatorie e sanzionatorie in materia paesistico-ambientale agli

Enti Locali, in base a principi di sussidiarietà e unitarietà.

In particolare

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– AI COMUNI

Competenze in riferimento alle trasformazioni di carattere urbanistico – edilizio, in base a vigente

legislazione;

Funzioni paesistiche nelle aree vincolate dalla L. 431/85 (Legge galasso), già operative in toto;

Funzioni in merito alle zone di vincolo in riferimento alla L. 1497/39, già operative in toto.

– ALLE AUTORITA’ FORESTALI

(enti gestori parchi e riserve regionali, comunità montane, province)

Funzioni amministrative in materia di beni ambientali riguardanti le aree boschive ed attività

agrosilvopastorali.

– ALLE PROVINCIA

Funzioni amministrative in materia di cave o bonifiche, laddove presente un piano approvato;

Funzioni amministrative relative agli impianti di smaltimento e trattamento R.S.U., laddove presente

un piano approvato.

DECRETO LEGISLATIVO 22 gennaio 2004, n. 42 e s.m. e i. D. Lgs. del 26 marzo 2008 n. 62 e 63

“CODICE DEI BENI CULTURALI E DEL PAESAGGIO, AI SENSI DELL’ART. 10 DELLA LEGGE 6

luglio 2002, n. 137”

DECRETO LEGISLATIVO 3 aprile 2006 n. 152 – art. 94

“NORME IN MATERIA AMBIENTALE – art. 94 Disciplina delle aree di salvaguardia delle acque

superficiali e sotterranee destinate al consumo umano”, per la definizione delle limitazioni d’uso per le

aree ricadenti all’interno delle fasce di rispetto delle captazioni ad uso idropotabile.

PROVVEDIMENTI DI ADOZIONE E APPROVAZIONE REGIONALI

Si raccolgono gli atti che hanno costituito l’iter di formazione del Piano Territoriale Paesistico Regionale,

sul quale è basato il Piano di Governo del Territorio e la Valutazione Ambientale Strategica a livello

comunale.

D.g.r. 25 luglio 1997 n. 6/30195

“ADOZIONE DEL PROGETTO DI PIANO TERRITORIALE PAESISTICO REGIONALE AI SENSI

DELL’ART. 3 DELLA L.R. 27 maggio 1985 N. 57”

D.g.r. 5 dicembre 1997 n. 6/32935

“APPROVAZIONE DI RETTIFICHE, INTEGRAZIONI E CORREZIONI DI ERRORI MATERIALI AGLI

ELABORATI DEL PROGETTO DI PIANO TERRITORIALE PAESISTICO REGIONALE ADOTTATO

CON D.g.r. 6/30195 deke 25 luglio 1997”

D.g.r. 18 giugno 1999 n. 43799

“APPROVAZIONE DELLA PROPOSTA DEFINITIVA DI PIANO TERRITORIALE PAESISTICO

REGIONALE E PRESENTAZIONE AL CONSIGLIO REGIONALE AI SENSI DELL’ART. 3 DELLA L.R.

27 maggio 1985 N. 57”

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D.g.r. 3 agosto 2000 n. VII/753

“RIASSUNZIONE DI DELIBERAZIONI CONCERNENTI ALCUNE PROPOSTE DI ATTO

AMMINISTRATIVO PRESENTATE NEL CORSO DELLA VI LEGISLATIRA E NON APPROVATE DAL

CONSIGLIO REGIONALE NEL CORSO DELLA STESSA”

D.c.r. 6 maggio 2001 n. VII/197

“PIANO TERRITORIALE PAESISTICO REGIONALE“

D.g.r. 8 novembre 2002 n. VII/11045

“APPROVAZIONE LINEE GUIDA PER L’ESAME DEI PROGETTI PREVISTA DALL’ART. 30 DELLE

NORME DI ATTUAZIONE DEL PIANO TERRITORIALE REGIONALE APPROVATO CON D.c.r. 6

marzo 2001 n. 437/49”

Nella Relazione al Documento di Piano (Doc. 1D) al cap. B2b sono elencati tutti i vincoli che interessano

il territorio comunale di Lesmo.

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4.1 c. CARATTERISTICHE AMBIENTALI DELLE AREE CHE POTREBBERO

ESSERE SIGNIFICATIVAMENTE INTERESSATE (c.)

Le aree interessate dalle azioni relative agli Ambiti di trasformazione del Documento di Piano devono essere

sottoposte a verifica per determinare le caratteristiche del territorio sul quale insistono.

Come già evidenziato tutti gli Ambiti di Trasformazione interessano il tessuto urbano consolidato per il quale

propongono una riorganizzazione ed una riqualificazione delle criticità rilevate nello stato di fatto.

Tali aree sono:

- Ambiti di Trasformazione A

A di Via Italia – Via Rapazzini (Villa Mattioli)

L’Ambito è relativo ad un Piano di Recupero vigente attuato per le sole demolizioni e per la

cessione delle aree.

L’insediamento prevede l’edificazione anche nell’area attualmente destinata a parcheggio

privato di via Rapazzini angolo Via Italia e la realizzazione di parcheggi pubblici lungo la Via

Italia per una profondità di 6,00 metri.

L’edificio si dovrà correlare correttamente con il Centro Storico di Peregallo e con il Parco di Villa

Mattioli in cui risulta ambientalmente inserito fino a Piazza Garibaldi con l’apertura al pubblico

della Chiesa di S. Antonio.

A Plesso di Via Risorgimento

L’Ambito è relativo ad un insediamento esistente in zona A per il quale valgono le modalità

d’intervento di cui agli Allegati all’art. 31.2 delle N.T.A. e quelle delle N.d.A. del P.T.C. del Parco

se più restrittive.

L’eventuale demolizione e ricostruzione dell’edificio su Via Risorgimento è subordinata

all’assenso del Consorzio del Parco Regionale della Valle del Lambro ed è funzionale

all’allargamento stradale della Via.

L’edificio nuovo si insedierà nella parte di giardino non storicamente piantumato (estremità

ovest) e già interessata da edifici rustici. Il progetto dovrà completare e riqualificare gli edifici

esistenti, che una volta demolito l’edificio su filo strada, si affacceranno direttamente su viale

Risorgimento. Il progetto sarà esteso all’intero parco storico per riqualificarlo.

Preventivamente alla formazione del P.A., occorrerà accertarsi dell’esclusione dell’intervento

dalle fasce A e B del P.A.I. e dei limiti e divieti per le aree ricadenti in fascia C.

- Ambiti di Trasformazione C

C Cascinetta di Sotto e di Sopra

L’Ambito è posto all’estremità nord – ovest del territorio comunale al confine con Correzzana

(ovest e nord) e Casatenovo (nord) ed attua i criteri di progettazione di cui all’art. 42.3 delle

N.d.A. del P.T.C.P. per le aree di frangia di cui all’art. 61 delle N.d.A..

L’insediamento si propone come completamento degli insediamenti già esistenti lungo la Via

XXV Aprile, sorti attorno alle due Cascinette di Sotto e di Sopra: quest’ultima con la Chiesetta

della Presentazione di Gesù Bambino al Tempio, che si apre sul parcheggio di Via Giovanni

XXIII, svolge il ruolo di “centro” dell’insediamento.

L’Ambito è significativamente caratterizzato dal territorio agricolo a cui appartiene: un territorio che

con andamento nord - sud si ricollega al territorio agricolo di Correzzana, mentre al confine nord è

possibile salvaguardare in territorio di Correzzana – Casatenovo un corridoio est – ovest, superando

l’ostacolo della S.P. n°. 7 con un’adeguato passaggio ecologico.

L’Ambito è inoltre interessato da molteplici istanze di Cittadini formulate in apertura del

procedimento di P.G.T.: istanze di vario genere e natura che documentano ed illustrano in modo

significativo le attese dei Cittadini nel confronti del P.G.T.

In questo senso l’insediamento deve svolgere molteplici funzioni: di completamento degli

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insediamenti esistenti, organizzandoli; di soddisfacimento delle istanze e di connessione con il

territorio agricolo circostante.

Lo schema insediativo che meglio può svolgere queste molteplici funzioni è un insediamento

che attui i dieci principi della Biourbanistica di cui al successivo art. 32.C1, così come

documentato dallo schema illustrato dalla scheda urbanistica allegata alle presenti norme.

Per meglio raccordarsi al territorio agricolo circostante e valorizzare gli elementi di biodiversità

eventualmente presenti nell’area dell’intervento, il progetto dovrà promuovere la connessione tra

l’insediamento ed il territorio agricolo confinante, sia dal punto di vista visivo (coni ottici) che

morfologico (quinta verde, ecc.) mentre per le sistemazioni interne all’insediamento verranno

privilegiate le tecniche di bioingegneria di cui al Repertorio degli Interventi di Riqualificazine

ambientale (Repertorio B- P.T.C.P.)

- per la mitigazione della strada di disimpegno attraverso fasce di vegetazione;

- per la mitigazione degli insediamenti attraverso fasce filtro

- per la formazione di giardini e/o orti publbici e privati.

Questi ultimi potrebbero svolgere il compito di vere e proprie oasi di naturalità all’interno

dell’insediamento, di cui alla rete ecologica comunale (Ambiti di Riqualificazine n°. 3).

Le rimanenti aree a standard saranno organizzate in parte a parcheggio ed in parte a verde

attrezzato per lo sport ed il tempo libero al servizio dell’intero comparto ed a verde di

connessione con il territorio agricolo circostante e con le altre aree a verde interne e/o esterne

all’insediamento. Per favorire queste connessioni, le recinzioni, se ed in quanto previste,

saranno arretrate rispetto al confine di proprietà e/o del lotto fondiario lungo le strade ed i

percorsi ciclopedonali, con obbligo di manutenzione delle aree esterne alla recinzione da parte

del proprietario.

L’insediamento sarà disimpegnato da una nuova strada parallela alla Via XXV Aprile, alla quale

si connette attraverso Via Lega Lombarda che la interseca organizzando una rotonda. La nuova

strada disimpegnerà, per quanto possibile anche gli insediamenti esistenti evitando che gravitino

sulla Via XXV Aprile per conservare a questa il suo ruolo di strada intercomunale. All’interno

dell’insediamento, a disimpegnare gli spazi pubblici e/o privati comuni dei vari edifici è prevista la

formazione di un percorso ciclopedonale di connessione nord - sud.

L’insediamento si potrà articolare in fase esecutiva in attuazione dell’art. 29 in più interventi

corrispondenti ad altrettanti comparti funzionali alla realizzazione dell'intero insediamento, che

dovrà

- confermare l'andamento orografico del terreno (degradante da est ad ovest)

- prevedere la contestuale realizzazione dello svincolo sulla S.P. n°.7-via XXV Aprile, nello

schema da concordare con la Provincia di Monza e Brianza all'interno della linea di massimo

ingombro della rotonda prevista dal P.G.T.

- promuovere la formazione di attività terziario – commerciali e di servizio

- promuovere al suo interno forme di residenza protetta per anziani e/o per giovani coppie.

In particolare l’area a standard prevista nell’estremità nord – est dell’insediamento è destinata al

“Centro sportivo” dell’insediamento, nell’area di influenza della Cassinetta di Sopra e della Chiesetta.

Tutte le urbanizzazioni dalla rotonda alle utenze interne saranno sia come costo di realizzazione

prima che come manutenzione poi, a totale carico dell'insediamento, senza scomputo dei

contributi dovuti per urbanizzazione. - C/C/S di Via XXV Aprile – Via Lega Lombarda

L’Ambito è relativo ad un’area di proprietà comunale che potrebbe essere resa disponibile per la

soluzione di numerosi problemi sorti in campo terziario – direzionale e residenziale: problemi di

carenza di spazi d’impiego razionale del patrimonio edilizio esistente, pubblico e privato, per il

potenziamento di queste attività. In particolare l’intervento è finalizzato al potenziamento dell’Ambito di Riqualificazione n°. 8 – Sistema dei Servizi e dell’Ambito di Riqualificazione n°. 9 – Centro Civico di cui al successivo art. 31.

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L’insediamento C/CS si organizzerà su una piazza centrale, con formazione dei parcheggi disimpegnati da Via Lega Lombarda.

L’intervento C/CS comparteciperà alla realizzazione della rotonda d’intersezione tra Via XXV Aprile e Via Lega Lombarda, di cui all’Ambito di Trasformazione C.

- Ambiti di Trasformazione C/S

- C/S di cui all’Ambito C/C/S Via XXV Aprile – Via Lega Lombarda - C/S di cui all’Ambito B/SU/CS In località ex scuderie Fossati - C/S/Fvp/B/SU di Via G. Galilei – Via Modigliani – Piazza Garibaldi

L’Ambito comprende tre aree: un’area privata posta all’incrocio di Via Galilei con la S.P. n°. 7, un’area di proprietà comunale posta all’incrocio di Via A. Modigliani ed un immobile privato del Circolo Carlo Maria Maggi.

L’insediamento si articolerà in due interventi: di verde pubblico per la formazione e l’ampliamento della fascia di salvaguardia ambientale lungo l’autostrada Pedemontana e di tipo terziario – commerciale al servizio degli insediamenti esistenti ed a completamento degli spazi

commerciali ed espositivi sorti lungo la S.P. n°. 7. Quest’ultimo intervento potrà essere completato da un insediamento residenziale di edilizia convenzionata qualora si potesse attuare la permuta pubblico – privato di quest’area (in

volume) con il Circolo Carlo Maria Maggi di Peregallo (B/SU). Il volume dell’Ambito C sarà pari al doppio del volume presente nell’Ambito B/SU. Il progetto dell’intero Ambito dovrà prevedere la riqualificazione degli spazi a verde attrezzato

esistenti, integrandoli e potenziandoli come nuove attrezzature. Il P.A. dell’A.T. C/S dovrà individuare gli interventi di mitigazione acustica delle vicine infrastrutture stradali (S.P. n°. 7, Pedemontana) e per il rispetto dei limiti acustici interni agli insediamenti.

Il P.A. dell’A.T. C/S dovrà inoltre prevedere la fascia di salvaguardia ambientale e clima acustico di cui all’art. 11 lungo il lato sud dell’intervento, a confine con gli insediamenti BD.

- Ambiti di Trasformazione B/SU

- B/SU di S.P. n°. 7 – S.P. n°. 177 L’Ambito è relativo all’insediamento della Banca di Credito Cooperativo di Lesmo, con spazi dichiarati ormai insufficienti in relazione alle molteplici funzioni svolte di direzione, di servizio

bancario e di attività a sostegno dei propri soci, a livello locale e sovracomunale. L’Ambito partecipa alla previsioni del Documento di Piano relativamente agli Ambiti di Trasformazione C/C/S, F1, F, all’interno dell’Ambito di Riqualificazione n°. 8, per

l’utilizzo in forma coordinata di spazi che si dovessero rendere disponibili. Per l’eventuale incremento di Slp, lo standard dovuto verrà ceduto e/o monetizzato.

- B/SU Ristorante – Albergo – Villa Novecento

L’Ambito è relativo al ristorante esistente ed è funzionale alla realizzazione di una struttura ricettiva (albergo) connessa alle attività di ristorazione nella villa storica. L’intervento è subordinato alla cessione e/o monetizzzazione dello standard per l’incremento della

Slp ed alla verifica dei parcheggi di cui agli artt. 6 e 7 delle presenti norme ed a interventi di riqualificazione degli spazi circostanti. L’insediamento è esistente al 1888 ed è individuato come Parco Storico nel P.T.C.P. di Milano ed è

soggetto per la parte esistente (Villa e Parco) alle modalità di intervento di cui all’art. 31.2. - B/SU di Peregallo

L’Ambito è relativo al Circolo di Peregallo che potrebbe essere coinvolto nell’Ambito di

Trasformazione C/S - Fvp- B/SU, diventando di proprietà comunale a garanzia del ruolo sociale del Circolo stesso.

- B/SU riqualificazione della Stazione Ferroviaria

La riqualificazione potrebbe richiedere l’insediamento di attività terziario – commerciali di accoglienza e ristoro.

- B/SU/CS in località ex scuderie “Fossati”

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L’Ambito B/SU è relativo all’insediamento dismesso delle ex Scuderie “Fossati” da demolire e

ricostruire ed è esteso a comprendere anche parte del territorio agricolo e boscato circostante e

limitrofo all’Autostrada Pedemontana ed in particolare alle aree F e F perimetrate all’interno

dell’Ambito ed oggetto di specifica riqualificazione ambientale nello schema di un’oasi di naturalità di

cui all’Ambito n°. 3 – Rete ecologica. Da queste aree è previsto il trasferimento - accreditamento della

Slp di progetto dell’ Ambito C/S da costruire in ampliamento dell’insediamento B/SU.

L’insediamento sarà di tipo residenziale e terziario – ricettivo (di recupero e nuovo) nello schema di

una qualche forma di agriturismo e sportivo e di tempo libero (di riqualificazione degli impianti

esistenti e/o di riproposizione di nuovi) in un contesto agricolo – boscato da organizzare all’interno

del Parco Agricolo di cui all’Ambito n°. 5, nella dimensione di un parco di cui all’Ambito di

Riqualificazione n°. 6c, a comprendere e riqualificare le aree limitrofe all’Autostrada Pedemontana.

L’intervento è inoltre subordinato - al completamento dell’opera stradale connessa di Pedemontana, nel tratto compreso tra il

sottopasso alla ferrovia e la Pedemontana all’incrocio della S.P. n°. 7,

- all’interramento e/o deviazione della linea dell’alta tensione e/o all’elevazione dei tralicci e/o ad altre soluzioni in grado di ridurre l’esposizione ai campi elettromagnetici, in coordinamento con l’interramento che verrà realizzato da Pedemontana, dell’altra linea di alta tensione,

- alla predisposizione di un piano di indagine ambientale di cui al precedente art. 12, - al consolidamento e/o alla sistemazione idrogeologica delle aree esterne agli insediamenti ma in

classe 4 di fattibilità geologica, per la loro messa in sicurezza,

- alla realizzazione di ulteriori interventi di mitigazione acustica oltre quelli realizzati da Pedemontana e per il rispetto dei limiti acustici interni agli insediamenti.

- Ambiti di Trasformazione F

- F Ex plesso scolastico L’Ambito è relativo all’area di proprietà comunale corrispondente all’ex plesso scolastico. L’intervento si propone la formazione di alcuni spazi pubblici quali l’Auditorium e la Biblioteca e di

eventuali spazi privati di tipo commerciale e di esercizi pubblici se ed in quanto necessari/opportuni al funzionamento del Centro (bar, edicola, posta, ecc.). L’insediamento si organizzerà lungo la S.P. n°. 177 con edifici prospettanti su una piazza centrale,

delimitata ad ovest dalla quinta dell’ex Municipio. L’Ambito di Trasformazione si ricollega agli Ambiti di Riqualificazione n°. 8 e n°. 9 ed in particolare alla revisione del sistema viario circostante di cui all’Ambito di Trasformazione V.

L’intervento è subordinato alla soluzione dei problemi posti dalla presenza di un pozzo idrico. - F Ex asilo (Gaetano Ratti)

L’intervento di recupero dell’insediamento esistente potrebbe essere finalizzato alla formazione

della sede delle Associazioni in aggiunta al Centro Anziani. L’intervento partecipa agli Ambiti di Riqualificazione n°. 8 e n°. 9.

- F1 Ex plesso conventuale Cannossiane (ex Villa Rosa)

L’ambito coincide con l’ex plesso conventuale. L’intevento è finalizzato alla riqualificazione dell’insediamento esistente nella soluzione dei problemi prospettati dagli Ambiti di Riqualificazione n°. 8 e n°. 9.

La destinazione specifica proposta per il complesso sarà quella e/o quelle che meglio valorizzeranno le caratteristiche storico – edilizie degli edifici esistenti: destinazioni di tipo scolastico – direzionale – di rappresentanza, di tipo pubblico o privato.

Per l’A.T. F1 valgono le modalità d’intervento di cui all’art. 44.b. - Ambiti di Trasformazione V - V Autostrada Pedemontana e opere connesse

Il progetto definitivo ed esecutivo del Sistema Viabilistico Pedemontano dovrà risolvere tutte le criticità di tipo sociale, ambientale e territoriale evidenziate in sede di progettazione. In particolare dovranno essere realizzate tutte le opere di compensazione e di mitigazione

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ambientale. Inoltre in attuazione di quanto disposto all’art. 59.8 delle N.T.A. del Piano delle Regole, i sentieri

interessati dal Sistema Viabilistico Pedemontano non potranno essere interrotti. L’A.T. V comprende anche l’opera complementare della tangenziale sud – est di deviazione del traffico della S.P. n°. 177 dal Centro Storico di Lesmo.

- V Riqualificazione della rete della mobilità L’Ambito è relativo all’Ambito di Riqualificazione n°. 9 – Centro Civico e comprende interventi di riqualificazione viaria per la formazione di un anello stradale di scorrimento attorno al centro abitato di

Lesmo anche attraverso il prolungamento di Via Lega Lombarda ad incrociare la S.P. n°. 154 in territorio di Correzzana e per l’individuazione di un’area a traffico limitato corrispondente al nuovo Centro Civico.

- V/B/SU Riqualificazione della Stazione Ferroviaria

L’Ambito è relativo all’attuale area della Stazione Ferroviaria che potrà essere potenziata con l’insediamento di attività terziario – commerciali (B/SU) e sarà meglio connessa alla rete della mobilità stradale e ciclopedonale di Lesmo.

Conclusioni Gli elaborati del Doc. 1 – G – Valutazione Ambientale Strategica descrivono in modo puntuale le caratteristiche ambientali del territorio comunale e degli ambiti territoriali interessati dalle Azioni di Piano.

Il “capitolo 1c” del “Rapporto Ambientale” definisce l’insieme dei dati che compongono il Quadro conoscitivo del sistema ambientale del territorio comunale: L’ “All. 1–c - Classi di sostenibilità paesistico-ambientale” e l’All. 1-d Azioni di Piano descrivono le caratteristiche

ambientali, prima e dopo, delle aree significativamente interessate dagli interventi promossi dal Documento di Piano, sia come interventi puntuali di trasformazione urbanistica (Ambiti di Trasformazione), sia come ambiti di coordinamento per la loro riqualificazione (Ambiti di Riqualificazione).

Il tessuto urbano consolidato e gli Ambiti di Trasformazione e/o Riqualificazione sono territori che: - dal punto di vista geologico, risultano compresi nella classe di fattibilità 2 con modeste limitazioni, ed in

parte interessate dalla classe di fattibilità 3 e dalla classe di fattibilità 4 (fasce di rispetto del Reticolo

Idrico Minore); - dal punto di vista del D. Lgs 42/2004, interessati da Boschi (ex art. 142 lett. G), e da quegli edifici dei

centri storici che gli allegati all’ambito di riqualificazione n° 2 – Centri storici e nuclei di antica formazione

classificano come edifici “A” di valore storico (al 1888) ed architettonico e quindi riconducibili all’art. 136 del D.Lgs 42/2004 ed ai “Criteri per la trasformabilità del bosco e per i relativi interventi compensativi” di cui all’art. 4 della L.R. 27/2004 e s.m.e i;

- il Piano Territoriale Paesistico Regionale articola il territorio nei tre centri storici di Lesmo, Peregallo e Gerno, più alcuni nuclei sparsi, così come risultano dalla Carta I.G.M. del 1888;

- il Regolamento d’Igiene indica essere presenti in territorio di Lesmo due cimiteri, con la relativa fascia di

rispetto, di cui uno gestito dal comune di Camparada; - il P.T.C.P. indica essere interessati dai seguenti elementi:

- Rete ecologica:

- fasce di rilevanza paesistica - fasce di rilevanza paesistico fluviale - giardini e parchi storici

- gangli secondari - principali corridoi ecologici dei corsi d'acqua - corridoi ecologici secondari

- parco regionale della Valle del Lambro - zone periurbane su cui attivare politiche polivalenti di riassetto fruitivo ed ecologico - zone extraurbane con presupposti per l'attivazione di progetti di consolidamento ecologico

- Aree a rischio archeologico - un Parco Regionale (Valle del Lambro) ed un S.I.C. – Valle del Rio Pegorino.

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4.1 d. QUALSIASI PROBLEMA AMBIENTALE ESISTENTE, PERTINENTE AL DOCUMENTO DI PIANO (d) ivi compresi in particolare quelli relativi ad aree di particolare rilevanza ambientale, quali

le zone designate ai sensi della direttiva 79/409/CEE (concernente la conservazione degli

uccelli selvatici) e 92/43/CEE (conservazione degli habitat naturali e seminaturali e della

flora e della fauna);

La Rete Natura 2000 individua il Sito di Importanza Comunitaria (SIC) IT2050003 Valle del Rio Pegorino e

nessuna Zone di Protezione Speciale (ZPS).

La parte ad ovest del territorio di Lesmo è caratterizzata dalla presenza per circo il 30% del Parco Regionale

della Valle del Lambro, all’interno del quale comprende il S.I.C. Valle del Rio Pegorino che occupa circa il

3% del territorio comunale; all’interno del perimetro del Parco Regionale vi è anche il perimetro del Parco

Naturale, che occupa circa il 22% del territorio comunale.

Le aree boscate contenute quasi interamente nel Parco Regionale di cui sopra creano una fascia ad ovest

del tessuto urbano consolidato esistente, mentre a sud-est vi è una fascia di aree F3 a tutela ambientale che

costituiscono un corridoio ecologico.

Il Comune di Lesmo, come risulta anche nel precedente Quadro Conoscitivo, rappresenta un nodo

importante nella rete ecologica provinciale. La parte più a sud del territorio rientra nel progetto della Dorsale

verde Nord, che si fonda su una ricostruzione della continuità delle reti ecologiche della pianura a nord del

capoluogo milanese e rappresenta un segno riconoscibile e continuo dal Parco del Ticino a quello dell’Adda;

si sviluppa collegando tra loro tutti i PLIS presenti in questa porzione di territorio, i SIC, le ZPS, le aree

agricole e i margini dei nuclei urbani. Il principale obiettivo della Dorsale Verde Nord è la conservazione della

natura, con particolare riferimento al mantenimento ed incremento delle biodiversità, ma è anche un

elemento ordinatore del territorio altamente urbanizzato del Nord Milano.

Il Documento di Piano oltre a recepire integralmente i programmi di riqualificazione ambientale e paesistica

del PTR – PPR e del PTCP a livello sovracomunale e lo Studio Geologico e Idrogeologico di salvaguardia a

livello comunale di questo territorio negli artt. 23, 24 e 25 delle N.T.A., prevede al successivo art. 31 – Ambiti

di Riqualificazione, una serie di azioni per:

- conservare e promuovere la tipologia della “Città giardino” a bassa densità insediativa ed alti contenuti

ambientali (Ambito n° 1);

- recuperare i centri storici e valorizzare gli edifici di tipo “A” di valore storico ed architettonico (Ambito n° 2);

- costruire e rafforzare la Rete Ecologica (Ambito n° 3);

- salvaguardare tutte le aree agricole come zone di valore ambientale con la realizzazione di un Parco

Agricolo (Ambito n°5)

- realizzare e/o riqualificare dei percorsi ciclabili e pedonali a per mettere a sistema le diverse forme di verde

esistenti sul territorio (ambito n°6)

Tutto ciò al fine di promuovere uno sviluppo sostenibile del proprio territorio, attraverso il recupero e la

valorizzazione dei luoghi, delle emergenze storico - architettoniche e degli ambiti paesistici, lo sviluppo degli

ecosistemi e la loro fruizione culturale e sociale.

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Alcune di queste azioni sono già state descritte al precedente cap. 4.1 c, altre azioni sono rappresentate

graficamente nell’ “All. d – Doc. 1-G- Azioni per la sostenibilità” e nella “Tav. 1–Doc. 1-B-Previsioni di Piano”.

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4.1 e. OBIETTIVI DI PROTEZIONE AMBIENTALE STABILITI A LIVELLO INTERNAZIONALE, COMUNITARIO O DEGLI STATI MEMBRI, PERTINENTI AL DOCUMENTO DI PIANO (e.) e il modo in cui, durante la sua preparazione, si è tenuto conto di detti obiettivi e di ogni

considerazione ambientale.

Con la direttiva Habitat (Direttiva 92/42/CEE) è stata istituita la rete ecologica europea “Rete Natura 2000”

che individua un complesso di siti caratterizzati dalla presenza di habitat e specie sia animali che vegetali di

interesse comunitario la cui funzione è quella di garantire la sopravvivenza a lungo termine della

biodiversità presente sul continente europeo.

La rete non è costituita solamente dalle aree ad elevata naturalità identificate dai diversi paesi membri,

ma anche da quei territori contigui ad esse ed indispensabili per mettere in relazione ambiti naturali

distanti spazialmente ma vicini per funzionalità ecologica.

Lesmo è interessato da una serie di strumenti di finanziamento in atto nel territorio che, hanno in comune il

fatto di essere un’attuazione delle finalità e degli obiettivi previsti dalla Comunità Europea in materia

territoriale e ambientale:

- Greenway della Brianza e della Valle del Lambro - La “Milano-Ghisallo” è parte del tracciato guida

paesaggistico “Greenway della Brianza e della Valle del Lambro”, itinerario ciclabile e pedonale che

prolunga in Lombardia la connessione verde internazionale proveniente dalla Svizzera e connette

Milano con Como (Interreg IIIA PIC Italia- Svizzera 2000-2006) e con l’area lariana attraverso

diverse aree naturali protette. Il tracciato è connesso attraverso la Greenway di Pedemontana al

territorio di Lesmo.

L’itinerario ciclabile è identificato come tracciato guida paesaggistico (n.40) dal Piano

Paesaggistico Regionale (volume 7 del PPR, Tracciati base paesistici, approvato con d.c.r. 19

gennaio 2010, n. VIII/951) perché costituisce un grande itinerario di percezione del paesaggio

lombardo.

La ciclovia permette infatti di godere del paesaggio insubrico, del paesaggio degli anfiteatri morenici

e del paesaggio dell’alta pianura asciutta.

- Accordo Quadro di Sviluppo Territoriale (AQST) - Contratto di Fiume Lambro settentrionale

sottoscritto a Triuggio il 04 ottobre 2007

- Compensazioni di Pedemontana

OBIETTIVI DI PROTEZIONE AMBIENTALE DEL DOCUMENTO DI PIANO

Il Documento di Piano assume il principio di sviluppo sostenibile quale obiettivo del Progetto urbanistico,

che attraverso la costruzione di un sistema del verde (Ambito n° 6 –Sistema delle aree verdi e dei percorsi

ciclopedonali) attui l’obiettivo di qualità ambientale nel territorio comunale, la conservazione e la

salvaguardia dell’equilibrio ambientale.

A livello sovracomunale il Documento di Piano recepisce gli ambiti territoriali, le prescrizioni, gli elementi

architettonici e paesistici individuati dal P.T.C.P. e gli obiettivi del S.I.C. Valle del Rio Pegorino e del Parco

Regionale della Valle del Lambro.

Inoltre il Documento di Piano individua nei macrosistemi della Mobilità, Ambiente, Economia, l’ambito nel

quale proporre gli obiettivi e le azioni per attuare il principio strategico di sostenibilità, recepito e promosso

dal Documento di Piano stesso.

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A livello locale

Il Documento di Piano conferma i sistemi sopra elencati, individua e precisa attraverso gli Ambiti di

Riqualificazione di cui all’art. 31 – NTA dei sottosistemi: organizzazione urbana, patrimonio storico,

attrezzature di servizio, interventi di qualità, casa, sicurezza, trasporto e reti tecnologiche, sottosistemi che

definiscono gli obiettivi del sistema insediativo all’interno dei quali proporre le azioni per rispondere, sia alle

necessità di sviluppo espresse dai cittadini, sia di sviluppo sostenibile ed equilibrato del territorio sotto il

profilo ambientale.

Il Documento Programmatico individua le aree di salvaguardia (Ambito di Riqualificazione 5 Parco Agricolo)

del S.I.C. Valle del Rio Pegorino e del Parco della Valle del Lambro, e progetta una connessione degli spazi

verdi all’interno ed all’esterno del tessuto urbano consolidato (Ambito di Riqualificazione 6 Sistema delle

Aree verdi e dei percorsi ciclopedonali).

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4.1 f. POSSIBILI EFFETTI SIGNIFICATIVI SULL’AMBIENTE (f.) compresi aspetti quali la biodiversità, la popolazione, la salute umana, la flora e la fauna,

il suolo, l’acqua, l’aria, i fattori climatici, i beni materiali, il patrimonio culturale, anche

architettonico e archeologico, il paesaggio e l’interrelazione tra i suddetti fattori.

Il Comune di Lesmo ai sensi dei criteri dell’allegato I della Direttiva 2001/42/CE, ha raccolto le informazioni e

i dati, anche se non esaustivi, necessari per determinare gli effetti significativi sull’ambiente, sulla salute

umana e sul patrimonio culturale di Lesmo.

Nel precedente capitolo 4.1.a.3 sono state valutate le azioni del Documento di Piano e le misure di

compensazione e mitigazione previste e prescritte nelle N.T.A.

Per approfondire ulteriormente i “possibili effetti significativi”, che hanno mostrato delle criticità in relazione

alla loro attuazione, vengono evidenziati alcuni Piani di settore esistenti o da predisporre (art. 2 NTA) che

potranno fornire ulteriori dati di analisi.

Il Comune di Lesmo non ha uno Studio del traffico. In considerazione dell’elevata percentuale d’inquinanti

prodotti dal traffico veicolare (più dell’80% rispetto al totale delle emissioni), il comune di Lesmo dovrà,

attraverso uno studio del traffico verificare il carico di traffico attuale e futuro.

Il nuovo quadro generale delle emissioni, diverso per localizzazione e quantità degli inquinanti atmosferici

sul territorio, implicherà una revisione dei flussi di traffico a livello comunale e intercomunale con la esigenza

di elaborare un Piano intercomunale del traffico in riferimento alla gerarchia stradale individuata dall’All. n° 2

– Viabilità del Doc. n° 1 B.

Per ognuno degli interventi in Ambiti di Trasformazione e per ognuno delle alternative/scenari di cui al

successivo capitolo 4.1.h.3, si esaminano gli effetti significativi sull’ambiente in riferimento ai dieci criteri di

sostenibilità U.E. ed in particolare in riferimento alla biodiversità, al patrimonio culturale, ecc., valutando se

questi effetti risultano positivi o negativi in assenza o in presenza delle azioni di piano.

Per altri aspetti quali la popolazione, suolo, ecc., la verifica degli effetti discende dal rispetto dei limiti

complessivi di incremento demografico, di uso del suolo urbanizzato, di cui al capitolo 4.1.b.2 e di cui al cap.

1.2 di verifica della congruità del P.G.T. con il P.T.C.P., così come saranno precisati definitivamente dal

P.G.T. che verrà adottato.

In ogni caso si allega la planimetria da cui risulta che il Comune di Lesmo è interessato dalle aree prioritarie

per la biodiversità (n°. 1 – Colline del Varesotto e dell’Alta Brianza) all’interno del Parco Regionale della

Valle del Lambro e SIC “Valle del Rio Pegorino” e per la parte di territori a confine con i comuni di

Correzzana, Casatenovo e Camparada. In quest’ultima parte a nord – est dell’area prioritaria per la

biodiversità si sovrappone al Tessuto Urbano Consolidato.

Gli Ambiti di Trasformazione che risultano problematici, come evidenziato nelle schede di cui al capitolo

4.1.h sono gli Ambiti C e C/S/ B/SU.

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60

4.1 g. MISURE PREVISTE PER IMPEDIRE, RIDURRE E COMPENSARE NEL MODO PIÙ COMPLETO POSSIBILE GLI EVENTUALI EFFETTI NEGATIVI SULL’AMBIENTE DELL’ATTUAZIONE DEL DOCUMENTO DI PIANO (g)

Il Documento di Piano, com’evidenziato nei precedenti capitoli, ha previsto Ambiti di Trasformazione che

producono un consumo del suolo rispetto allo stato di fatto al 2010 compatibile in quanto previsto dal

P.T.C.P. mentre altri Ambiti di Trasformazione propongono il riuso del tessuto urbanizzato consolidato

esistente, individuando alcune delle problematiche esistenti alle quali nelle prescrizioni si cerca di individuare

una soluzione positiva.

Il Documento di Piano ha recepito le prescrizioni di salvaguardia del territorio proposte:

a livello sovracomunale,

- Rete ecologica - obiettivi ed ambiti indicati dal P.T.C.P. di Milano

- Corridoio ecologico secondario (lungo il tracciato di Pedemontana e in

confine con il comune di Correzzana)

- principali corridoi ecologici dei corsi d'acqua (lungo il fiume Lambro)

- SIC – Valle del Rio Pegorino

- Uso del suolo - limite previsto dal P.T.C.P. - 2% del territorio urbanizzato consolidato

- Rete Natura 2000 - obiettivi del Piano di Gestione del SIC Valle del Rio Pegorino

a livello comunale, previsioni del P.G.T.

- Rete ecologica – previsioni del Documento di Piano

– Ambito Riqualificazione n. 5 Parco Agricolo

- Corridoio ecologico comunale, attraverso il TUC

- Uso del suolo - previsione del Documento di Piano – espansione 2%

- partecipazione al Meccanismo premiale – espansione 2%

- previsione del Piano delle Regole - completamento in continuità del tessuto

urbano consolidato.

Inoltre il Documento di Piano ha adottato le seguenti misure per ridurre o annullare gli effetti negativi rilevati

in seguito all’analisi dello stato di fatto che interessano le aree relative agli Ambiti di Trasformazione:

AMBITO A - di via Italia – Via Rapazzini

AMBITO A - di viale Risorgimento

AMBITO C - Cascinetta di Sotto e di Sopra

AMBITO C/C/S - di via XXV Aprile – via Lega Lombarda

AMBITO C/S/ B/SU - in località ex scuderie “Fossati”

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61

AMBITO C/S/Fvp - via Galilei – via Modigliani

AMBITO B/SU - P. n° 7 - S.P. n° 177

AMBITO B/SU - Ristorante - Albergo

AMBITO B/SU - di Peregallo

AMBITO F - ex plesso scolastico

AMBITO F - ex asilo

AMBITO F1 - ex plesso conventuale

AMBITO V - autostrada Pedemontana e opere connesse

AMBITO V - riqualificazione della rete della mobilità

AMBITO V/ B/SU riqualificazione della Stazione Ferroviaria

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62

4.1 h. SINTESI DELLE RAGIONI DELLA SCELTA DELLE ALTERNATIVE INDIVIDUATE (h)

Le alternative esaminate rispetto allo scenario complessivo del Documento di Piano sono quelle di cui al

successivo capoverso 2.

L’alternativa 1 corrisponde all’ “Opzione 0” definita dalle problematicità evidenziate dai vincoli interessanti

l’area dell’intervento.

L’alternativa 2 corrisponde allo “Scenario 1” delineato dalle problematicità evidenziate non solo dai vincoli

interessanti l’area ma anche da un esame dell’intervento alla luce dei dieci criteri di sostenibilità della U.E.

L’alternativa 3 infine corrisponde allo “Scenario 2” delineato dalla messa in campo delle azioni del

Documento di Piano per risolvere le problematiche evidenziate.”

Le Azioni del Documento di Piano, ed in particolare gli Ambiti di Trasformazione interessati dalle Azioni sono

stati valutati in riferimento all’Allegato 1c del Doc. n° 1-G che definisce il grado di sostenibilità degli interventi

da realizzare sul territorio comunale sulla base dei vincoli di tipo ambientale, paesistico, igienico-sanitario

(fognatura e acqua) ed urbanistico esistenti sul territorio stesso.

Sono stati in proposito individuati cinque gradi di sostenibilità, da “molto elevata” in presenza di un solo

vincolo, a “molto bassa” in presenza di cinque o più vincoli e “nulla” in presenza di un vincolo di

inedificabilità.

Questa valutazione risulta così oggettiva, in quanto costruita sulla presenza o meno dei vari tipi di vincoli.

La valutazione è stata poi integrata con la valutazione di sostenibilità in riferimento ai dieci criteri di

sostenibilità U.E. che sono stati già elencati al precedente capitolo “4.1 a”.

Queste valutazioni fanno riferimento allo Alternativa 2 relativo all’attuazione delle Azioni di Piano, e

consentono per gli interventi in Ambiti di una qualche sostenibilità di migliorarla attraverso tutte le mitigazioni

e compensazioni previste dalla normativa vigente relativamente alle aree vincolate. 1. AZIONI DEL DOCUMENTO DI PIANO

Le azioni del Documento di Piano sono riferite agli interventi elencati dall’art. 30 delle N.T.A. del D.d.P.

relativamente agli Ambiti di Trasformazione di cui all’art. 8 della L.R. n°. 12/2005.

Alcuni interventi corrispondono alle Azioni già individuate dal Documento Programmatico e dal Documento di

Scoping, che vengono si seguito elencate:

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63

- A - di via Italia – via Rapazzini (Villa Mattioli) Estratto Doc. n°1 – Documento di Piano – B – Progetto Tav. n°1 – Previsioni di Piano

scala 1:2000

Zona Superficie (mq)

S.l.p.(mq)

Volume (mc)

A 4.796,20

F 727,74

Totale 5.523,94 12.000,00

Art. 30 Ambiti di Trasformazione per Ambito di Trasformazione A Art. 31 Ambiti di Riqualificazione interessati dall’Ambito di Trasformazione

n°. 1 - Città Giardino n°. 2 - Centri storici e nuclei di antica formazione n°. 6 - Sistema delle aree verdi e dei percorsi ciclopedonali n°.10 - Immagine pubblica n°.11 - Nuovi Centri Urbani

Art. 32 A It di pertinenza It = pari al Volume del Piano di

Recupero = 10.000,0 mc. F standard da cedere Art. 33 A V di progetto V=12.000 mc F standard in cessione Art. 34 Indici Urbanistici 1a Art. 35 Indici Ambientali Art. 36 Piani Attuativi

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64

- A - di Viale Risorgimento

Estratto Doc. n°1 – Documento di Piano – B – Progetto Tav. n°1 – Previsioni di Piano

scala 1:2000

Zona Superficie (mq)

S.l.p.(mq)

Volume (mc)

A

Totale 5.245,48

Art. 30 Ambiti di Trasformazione per Ambito di Trasformazione A Art. 31 Ambiti di Riqualificazione interessati dall’Ambito di Trasformazione

n°. 1 - Città Giardino n°. 2 - Centri storici e nuclei di antica formazione n°. 3 - Paesaggio e Rete ecologica n°.10 - Immagine pubblica n°.11 - Nuovi Centri Urbani

Art. 32 A It di pertinenza It = esistente mc./mq.

Art. 33 A V di progetto V= volume demolito

Art. 34 Indici Urbanistici 1a Art. 35 Indici Ambientali Art. 36 Piani Attuativi

Page 65: PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO L.R. N°. 12/2005 · (provincia di monza e brianza) piano di governo del territorio l.r. n°. 12/2005 doc. n°. 1 – documento di piano g – valutazione

65

- C - P - Vp - Cascinetta di Sotto e Cascinetta di Sopra

Estratto Doc. n°1 – Documento di Piano – B – Progetto Tav. n°1 – Previsioni di Piano Planivolumetrico

scala 1:4000

Art. 30 Ambiti di Trasformazione C Cascinetta di sotto e di sopra

Art. 31 Ambiti di Riqualificazione n°1 Città Giardino n°2 Centri storici e nuclei di antica formazione n°3 Paesaggio e rete ecologica n°5 Parco agricolo n°6 Sistema delle aree verdi e dei percorsi ciclopedonali n°7 Coni ottici n°10 Immagine pubblica n°11 Nuovi centri urbani

Art. 32 Perequazione, compensazione e incentivazione urbanistica It = 0,50 mc/mq

Art. 33 Indici di fabbricabilità

It = 0,80 mc/mq + recupero programmato dei sottotetti

Art. 34 Indici urbanistici

1-a)

Art. 35 Indici Ambientali

Zona Superficie

(mq)

It

(mc/mq)

UT

(mq/mq)

S.l.p. (mq) Volume (mc)

C 65.242,98 Piazze-Verde-Parcheggi 36.121,86 Viabilità 8.375,02 Totale 109.739,86 0,80 87.791,88

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66

- C - C/S - Via XXV Aprile – Lega Lombarda Estratto Doc. n°1 – Documento di Piano – B – Progetto Tav. n°1 – Previsioni di Piano

scala 1:2000

Zona Superficie mq) S.l.p.(mq) Volume (mc)

C 5.249,75 4.199,80

C/S 5.162,62 2.581,31

Di cui Standard individuato

Totale 10.412,37 2.581,31 4.199,80 Art. 30 Ambiti di Trasformazione

per Ambito di Trasformazione C - C/S

Art. 31 Ambiti di Riqualificazione interessati dall’Ambito di Trasformazione n°. 8 - Sistema dei servizi n°.10 - Immagine pubblica n°.11 - Nuovi Centri Urbani

Art. 32 C It di pertinenza It = 0,50 mc./mq. C/S Ut di pertinenza Ut = 0,25 mq/mq Art. 33 C Ut di progetto It = 0,80 mc./mq. C/S Volume di progetto Ut = 0,50 mq/mq. F Standard da cedere Art. 34 Indici Urbanistici 1a e 1b Art. 35 Indici Ambientali Art. 36 Piani Attuativi

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67

- B/SU e C/S - F - in località ex scuderie “Fossati”

Estratto Doc. n°1 – Documento di Piano – B – Progetto Tav. n°1 – Previsioni di Piano

scala 1:4000

Zona Superficie mq) S.l.p.(mq) Volume (mc)

B/SU 8.711,28 18.000,00

C/S 6.489,13 2.271,15 F3 13.275,90 TOTALE 45.985,41 2.271,15 18.000,00

Art. 30 Ambiti di Trasformazione per Ambito di Trasformazione B/SU - C/S

Art. 31 Ambiti di Riqualificazione

interessati dall’Ambito di Trasformazione n°. 1 - Città Giardino

n°. 3 - Paesaggio e Rete ecologica n°. 5 - Parco Agricolo

n°. 6 - Sistema delle aree verdi e dei percorsi ciclopedonali n°.10 - Immagine pubblica n°.11 - Nuovi Centri Urbani

Art. 32 B/SU It di pertinenza Ut = esistente C/S Ut di pertinenza Ut = 0,25 mq/mq Art. 33 B/SU It di progetto Ut = esistente + eventuale recupero programmato del sottotetto. C/S Ut di progetto Ut = 0,35 mq/mq Art. 34 Indici Urbanistici 1b Art. 35 Indici Ambientali Art. 36 Piani Attuativi

Page 68: PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO L.R. N°. 12/2005 · (provincia di monza e brianza) piano di governo del territorio l.r. n°. 12/2005 doc. n°. 1 – documento di piano g – valutazione

68

- C/S - Fvp - B/SU - via G.Galilei – via Modiglioni – P.za Garibaldi

Estratto Doc. n°1 – Documento di Piano – B – Progetto Tav. n°1 – Previsioni di Piano

scala 1:4000

scala 1:4000

scala 1:4000

Zona Superficie (mq)

S.l.p. (mq) Volume (mc)

C/S 5.298,00 1.000 (sup. di vendita) 4.000,00

B/SU

Fvp 8.469,92

Totale 13.767,92 1.000,00 (Sv) 4.000,00

Art. 30 Ambiti di Trasformazione per Ambito di Trasformazione C/S- Fvp - B/SU

Art. 31 Ambiti di Riqualificazione

interessati dall’Ambito di Trasformazione n°. 8 - Sistema dei servizi n°.10 - Immagine pubblica n°.11 - Nuovi Centri Urbani

Art. 32 C/S V di pertinenza V = 0,00 mc. C/S Slp di pertinenza Sv = 1.000 mq di Superficie di vendita Art. 33 C/S V di progetto V = 4.000 mc. C/S Slp di progetto Sv = 1.000 mq di Superficie di vendita B/SU Slp Immobile da cedere al comune Fvp Standard da cedere Art. 34 Indici Urbanistici 1b Art. 35 Indici Ambientali Art. 36 Piani Attuativi

Page 69: PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO L.R. N°. 12/2005 · (provincia di monza e brianza) piano di governo del territorio l.r. n°. 12/2005 doc. n°. 1 – documento di piano g – valutazione

69

- B/SU - S.P.n° 7 – S.P. n°177

Estratto Doc. n°1 – Documento di Piano – B – Progetto Tav. n°1 – Previsioni di Piano

scala 1:2000

Zona Superficie (mq) S.l.p.(mq)

Volume (mc)

B/SU Totale 6.200,00 Art. 30 Ambiti di Trasformazione per Ambito di Trasformazione B/SU Art. 31 Ambiti di Riqualificazione interessati dall’Ambito di Trasformazione

n°. 2 - Centri storici e nuclei di antica formazione n°. 4 - Sistema storico-culturale n°. 8 - Sistema dei servizi n°.10 - Immagine pubblica

Art. 32 B/SU Ut di pertinenza Ut = Slp esistente Art. 33 B/SU Ut di progetto Ut = Slp esistente + 10% Slp Art. 34 Indici Urbanistici 1b Art. 35 Indici Ambientali Art. 36 Piani Attuativi

Page 70: PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO L.R. N°. 12/2005 · (provincia di monza e brianza) piano di governo del territorio l.r. n°. 12/2005 doc. n°. 1 – documento di piano g – valutazione

70

- B/SU - S.P.n° 7 – S.P. n°177

Estratto Doc. n°1 – Documento di Piano – B – Progetto Tav. n°1 – Previsioni di Piano

scala 1:2000

Zona Superficie (mq) S.l.p.(mq)

Volume

(mc)

B/SU

Totale 3.534,85 esistente

Art. 30 Ambiti di Trasformazione

per Ambito di Trasformazione B/SU Art. 31 Ambiti di Riqualificazione interessati dall’Ambito di Trasformazione

n°. 8 - Sistema dei servizi

n°.10 - Immagine pubblica

Art. 32 B/SU Ut di pertinenza Ut = esistente Art. 33 B/SU Ut di progetto Ut = Slp esistente + Slp necessaria per albergo di

20 camere

Art. 34 Indici Urbanistici 1b

Art. 35 Indici Ambientali

Art. 36 Piani Attuativi

Page 71: PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO L.R. N°. 12/2005 · (provincia di monza e brianza) piano di governo del territorio l.r. n°. 12/2005 doc. n°. 1 – documento di piano g – valutazione

71

- F - Ex plesso scolastico

Estratto Doc. n°1 – Documento di Piano – B – Progetto Tav. n°1 – Previsioni di Piano

scala 1:2000

Zona Superficie (mq)

S.l.p.(mq)

Volume (mc)

F Standard individuato Totale 6.612,42

Art. 30 Ambiti di Trasformazione per Ambito di Trasformazione F

Art. 31 Ambiti di Riqualificazione interessati dall’Ambito di Trasformazione n°. 2 - Centri storici e nuclei di antica formazione n°. 4 - Sistema storico-culturale n°. 8 - Sistema dei servizi n°. 9 - Centro Civico n°.10 - Immagine pubblica n°.11 - Nuovi Centri Urbani

Art. 32 F Ut di pertinenza Ut = esistente.

Art. 33 F Ut di progetto Ut = Slp come da progetto.

Art. 34 Indici Urbanistici 1c Art. 35 Indici Ambientali Art. 36 Piani Attuativi

Page 72: PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO L.R. N°. 12/2005 · (provincia di monza e brianza) piano di governo del territorio l.r. n°. 12/2005 doc. n°. 1 – documento di piano g – valutazione

72

- F - ex Asilo “Gaetano Ratti”

Estratto Doc. n°1 – Documento di Piano – B – Progetto Tav. n°1 – Previsioni di Piano

scala 1:2000

Zona Superficie (mq) S.l.p.(mq)

Volume (mc)

F Totale 3.427,18 esistente

Art. 30 Ambiti di Trasformazione per Ambito di Trasformazione F

Art. 31 Ambiti di Riqualificazione

interessati dall’Ambito di Trasformazione n°. 1 - Città Giardino n°. 2 - Centri storici e nuclei di antica formazione n°. 4 - Sistema storico - culturale n°. 8 - Sistema dei servizi n°. 9 - Centro Civico n°.10 - Immagine pubblica n°.11 - Nuovi Centri Urbani

Art. 32 F Ut di pertinenza Ut = esistente F in cessione Art. 33 F Ut di progetto Ut = Slp di progetto F in cessione Art. 34 Indici Urbanistici 1c Art. 35 Indici Ambientali Art. 36 Piani Attuativi

Page 73: PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO L.R. N°. 12/2005 · (provincia di monza e brianza) piano di governo del territorio l.r. n°. 12/2005 doc. n°. 1 – documento di piano g – valutazione

73

- F1 - ex plesso conventuale Canossiane

Estratto Doc. n°1 – Documento di Piano – B – Progetto Tav. n°1 – Previsioni di Piano

scala 1:2000

Zona Superficie (mq) S.l.p.(mq) Volume (mc)

F1 Standard individuato Totale 15.837,88 esistente

Art. 30 Ambiti di Trasformazione per Ambito di Trasformazione F1

Art. 31 Ambiti di Riqualificazione

interessati dall’Ambito di Trasformazione n°. 1 - Città Giardino n°. 2 - Centri storici e nuclei di antica formazione n°. 4 - Sistema storico - culturale n°. 8 - Sistema dei servizi n°. 9 - Centro Civico n°.10 - Immagine pubblica n°.11 - Nuovi Centri Urbani

Art. 32 F1 Ut di pertinenza Ut = Slp esistente Art. 33 F1 Ut di progetto Ut = Slp esistente Art. 34 Indici Urbanistici 1d Art. 35 Indici Ambientali Art. 36 Piani Attuativi

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74

- V - Autostrada Pedemontana e opere connesse

Estratto Doc. n°1 – Documento di Piano – B – Progetto Tav. n°1 – Previsioni di Piano

Zona Sup. (mq)

S.l.p. (mq) Volume (mc)

V

TOTALE

Art. 30 Ambiti di Trasformazione per Ambito di Trasformazione V

Art. 31 Ambiti di Riqualificazione

interessati dall’Ambito di Trasformazione n°. 1 - Città Giardino n°. 5 - Parco Agricolo n°. 6 - Sistema delle aree verdi e dei percorsi ciclopedonali n°. 8 - Sistema dei servizi n°.10 - Immagine pubblica n°.11 - Nuovi Centri Urbani

Art. 35 Indici Ambientali

Page 75: PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO L.R. N°. 12/2005 · (provincia di monza e brianza) piano di governo del territorio l.r. n°. 12/2005 doc. n°. 1 – documento di piano g – valutazione

75

- V Riqualificazione della rete della mobilità Estratto Doc. n°1 – Documento di Piano – B – Progetto Tav. n°1 – Previsioni di Piano

Zona Superficie (mq)

S.l.p.(mq)

Volume (mc)

V

Totale

Art. 30 Ambiti di Trasformazione

per Ambito di Trasformazione V Art. 31 Ambiti di Riqualificazione interessati dall’Ambito di Trasformazione

n°. 1 - Città Giardino n°. 2 - Centri storici e nuclei di antica formazione n°. 4 - Sistema storico-culturale n°. 6 - Sistema delle aree verdi e dei percorsi ciclopedonali n°. 8 - Sistema dei servizi n°. 9 - Centro Civico n°.10 - Immagine pubblica

Art. 32 Art. 33 Art. 34 Indici Urbanistici Art. 35 Indici Ambientali Art. 36 Piani Attuativi

Page 76: PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO L.R. N°. 12/2005 · (provincia di monza e brianza) piano di governo del territorio l.r. n°. 12/2005 doc. n°. 1 – documento di piano g – valutazione

P.G.T. – Documento di Piano – V.A.S. – Rapporto Ambientale – Lesmo – Monza e Brianza

76

- V - B/SU - Stazione Ferroviaria

Estratto Doc. n°1 – Documento di Piano – B – Progetto Tav. n°1 – Previsioni di Piano

scala 1:2000

Zona Superficie (mq) S.l.p.(mq)

Volume (mc)

V B/SU 3.019,93 500,00 Totale 3.019,93 Art. 30 Ambiti di Trasformazione

per Ambito di Trasformazione V- B/SU Art. 31 Ambiti di Riqualificazione interessati dall’Ambito di Trasformazione

n°. 1 - Città Giardino n°. 2 - Centri storici e nuclei di antica formazione n°. 6 - Sistema delle aree verdi e dei percorsi ciclopedonali n°. 8 - Sistema dei servizi n°.10 - Immagine pubblica

Art. 32 B/SU Ut di pertinenza Ut = 0,00 mq./mq. Art. 33 B/SU Slp di progetto Slp = 500.mq. Art. 34 Indici Urbanistici Art. 35 Indici Ambientali Art. 36 Piani Attuativi

Page 77: PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO L.R. N°. 12/2005 · (provincia di monza e brianza) piano di governo del territorio l.r. n°. 12/2005 doc. n°. 1 – documento di piano g – valutazione

P.G.T. – Documento di Piano – V.A.S. – Rapporto Ambientale – Lesmo – Monza e Brianza

77

Nel successivo punto 3. – Trasformazioni urbanistiche, si esaminano la sostenibilità di queste azioni comuni

ai due Documenti e la sostenibilità delle altre Azioni promosse ed integrate dal Documento di Piano, in

riferimento ad ogni Ambito.

Page 78: PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO L.R. N°. 12/2005 · (provincia di monza e brianza) piano di governo del territorio l.r. n°. 12/2005 doc. n°. 1 – documento di piano g – valutazione

P.G.T. – Documento di Piano – V.A.S. – Rapporto Ambientale – Lesmo – Monza e Brianza

78

2. ALTERNATIVE ALLO SCENARIO DEL DOCUMENTO DI PIANO

Il Rapporto Ambientale valuta i seguenti scenari evolutivi del sistema territoriale di Lesmo.

Alternativa 1 - valuta l’Opzione 0 – Azzeramento della trasformazione urbanistica proposta dal Documento

di Piano.

Alternativa 2 - valuta gli effetti dello “Scenario 1” con le trasformazioni urbanistiche sull’ambiente in

assenza dell’attuazione delle azioni del Documento di Piano

Alternativa 3 - valuta gli effetti dello “Scenario 1” con le trasformazioni urbanistiche sull’ambiente in

attuazione del Documento di Piano ed in riferimento alla descrizione dello stato

dell’Ambiente di cui al precedente capitolo 4.1.c e 4.1 b, sulla base dei dieci criteri di

sostenibilità U.E. ed in riferimento alla Carta della sostenibilità delle Azioni di Piano di cui

all’Allegato 1c del Doc. n°. 1-G.

Estratto Tav. n°1c - Doc 1-G-VAS –

Grado di sostenibilità ambientale

- scala 1:4000

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P.G.T. – Documento di Piano – V.A.S. – Rapporto Ambientale – Lesmo – Monza e Brianza

79

Vincoli presenti nell’area Incidenza Competenza

COERENZA ESTERNA

P.T.R. coerenza esterna + - +/- Comune Provincia Regione

1a Fascia di rispetto Stradale X X

2a Rete Ecologica Regionale- Aree prioritarie per la X X

Parco Regionale Valle del Lambro coerenza esterna + - +/- Comune Provincia Regione

1d Perimetro del Parco Regionale valle del Lambro X X X

2d Perimetro Parco Naturale

3d Sistema delle aree fluviali e lacustri X X

4d Sistema della aree prevalentemente agricole X

5d Ambiti di intresse naturalistico – aree umide X

4d Sistema della aree prevalentemente agricole X

P.T.C.P. coerenza esterna + - +/- Comune Provincia Regione

1b Fasce di rilevanza paesistica X

2b Fasce di rilevanza naturalistica X

3b Fasce di rilevanza paesistico fluviale X

4b Giardino e parchi storici X

5b Gangli secondari X X

6b Principali corridoi ecologici dei corsi d’acqua X X

7b Corridoi ecologici scondari

8b Zone perturbane su cui attivare politiche polivalenti di

riassetto fruitivi ed ecologico

9b Zone extraurbane con presupposti per l’attivazione di

progetti di consolidamento ecologico.

10b Boschi – D. Lgs. 42/2004 X X

11b Nuclei storici – IGM 1888 X X

12b Fascia di salvaguardia del sistema Pedemontano X X

13b S.I.C. – IT 2050003 –Valle del Rio Pegorino X X

14b Fasce fluviali PAI – Fiume Lambro X X

15b Beni di interesse artistico e storico – elementi storici

B

16b Percorsi di interesse paesistico

COERENZA INTERNA

STUDIO GEOLOGICO coerenza interna + - +/- Comune Provincia Regione

1c Zona di rispetto pozzi X

2c Classe 2 – 3 di fattibilità geologica X

3c Classe 4 di fattibilità geologica X

4c Rischio sismico –Z4.a e Z4.c X

5c Reticolo idrico Principale e Minore X X

6c Vincolo paesistico 150 m X X

7c Area di protezione ai fini idrogeologici X X

P.G.T. coerenza interna + - +/- Comune Provincia Regione

1e Centri Storici e Nuclei di Antica formazione – IGM 1888 X X X

2e F1 : Servizi di interesse generale X

3e F3: Tutela ambientale X

4e F4: Boschi esistenti X X

5e R1: Fasce di rispetto stradale e linee di arretramento e ferroviario

X

6e R1: Fasce di rispetto cimiteriale X

B

7e Fascia di rispetto gasdotto (P.G.T.) X

TOTALE

XX – Vincoli con particolari restrizioni XX – Vincoli di inedificabilità 8e Fascia di rispetto gasdotto (P.G.T.) Vincolo e incidenza cancellata 8e Fascia di rispetto gasdotto (P.G.T.) Vincolo e incidenza Inserita

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P.G.T. – Documento di Piano – V.A.S. – Rapporto Ambientale – Lesmo – Monza e Brianza

80

La valutazione è effettuata:

1) - confrontando la somma dei vincoli che accertano la criticità maggiore o minore dell’intervento sul

territorio comunale.

2) - verificando i Criteri di sostenibilità dell’U.E. che interessano di volta in volta i singoli Ambiti di

Trasformazione sottoposti a Valutario Ambientale Strategica. (V.A.S.)

Il risultato è indicato come incidenza POSITIVA, NEGATIVA o INCERTA dell’intervento stesso confrontato

PRIMA e DOPO l’attuazione delle Azioni di Piano.

Gli Ambiti di Trasformazione analizzati nelle schede che seguono verificano anche la COERENZA

ESTERNA rispetto alle previsioni degli strumenti di pianificazione sovracomunale.

AMBITO A - di via Italia – Via Rapazzini

AMBITO A - di viale Risorgimento

AMBITO C - Cascinetta di Sotto e di Sopra

AMBITO C/C/S - di via XXV Aprile – via Lega Lombarda

AMBITO C/S / B/SU - in località ex scuderie “Fossati”

AMBITO C/S/Fvp - via Galilei – via Modigliani

AMBITO B/SU - P. n° 7 - S.P. n° 177

AMBITO B/SU - Ristorante - Albergo

AMBITO B/SU - di Peregallo

AMBITO F - ex plesso scolastico

AMBITO F - ex asilo

AMBITO F1 - ex plesso conventuale

AMBITO V - autostrada Pedemontana e opere connesse

AMBITO V - riqualificazione della rete della mobilità

AMBITO V/ B/SU riqualificazione della Stazione Ferroviaria

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P.G.T. – Documento di Piano – V.A.S. – Rapporto Ambientale – Lesmo – Monza e Brianza

81

3. TRASFORMAZIONI URBANISTICHE (art. 30 - N.T.A. – D.d.P.)

AMBITO A, - di via Italia – Via Rapazzini (Villa Mattioli)

Alternativa 1 - non è stata adottata l’Opzione 0 perché l’intervento è relativo ad un insediamento

esistente in zona A già interessato da un Piano di Recupero.

Alternativa 2 - Realizzazione dell’Intervento A di via Italia via Rapazzini, in assenza del Documento

di Piano.

Estratto Tav. n°1c - Doc 1-G-VAS-Grado di sostenibilità ambientale del territorio comunale prima delle azioni di piano - scala 1:4000

La classe di sostenibilità, così come indicata nell’All. 1c –Doc. n°1 –G-VAS, per l’ambito A risulta di

sostenibilità prevalentemente “bassa”, che corrisponde al perimetro di centro e parco storico esistente al

1888; inoltre l’Ambito è interno al perimetro del Parco Regionale della Valle del Lambro ed è parzialmente

interessato dalla fascia di rispetto di un pozzo idrico.

ANALISI SOSTENIBILITA’ – A

SCENARIO ALTERNATIVA 2 Criteri di sostenibilità U.E. interessati Incidenza Competenza

n°. Descrizione + - +/- Comune Provincia Regione

A 5

Conservare e migliorare la qualità dei suoli e delle risorse

idriche (Idrologia – acque superficiali e acque sotterranee,

Suolo e sottosuolo)

5a - tutela della qualità del suolo

5 X

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P.G.T. – Documento di Piano – V.A.S. – Rapporto Ambientale – Lesmo – Monza e Brianza

82

7

Conservare e migliorare la qualità dell’ambiente locale

(Territorio e Ambiente)

7a - recupero dell’equilibrio tra aree edificate e spazi aperti

7b - migliorare l’organizzazione urbana

7c - promuovere attività compatibili

7d - promozione dei servizi

7a 7b

7d

7c

X

TOTALE 3 1 1

Vincoli presenti nell’area Incidenza Competenza

Parco Regionale Valle del Lambro coerenza esterna

1d Perimetro del Parco Regionale valle del Lambro 1d 2d Perimetro Parco Naturale 2d

P.T.C.P. coerenza esterna

4b Giardino e parchi storici 4b

B

16b Percorsi di interesse paesistico 16b

TOTALE - 4 -

STUDIO GEOLOGICO coerenza interna + - +/- Comune Provincia Regione

2c Classe 2 di fattibilità geologica 2c X 4c Rischio sismico –Z4.a 4c P.G.T. coerenza interna + - +/- Comune Provincia Regione

B

1e Centri Storici e Nuclei di Antica formazione – IGM 1888 1e X X

TOTALE - 1 2

Alternativa 3 – Realizzazione dell’Intervento A di via Italia via Rapazzini, in attuazione del Documento di Piano

ed in particolare degli Ambiti di Riqualificazione n°. 1, 2, 6, 10 e 11 di cui all’art. 31 e degli indirizzi di cui all’art. 30.

L’ambito di trasformazione nell’ Alternativa 3, in seguito alle azioni di piano, conferma il grado di sostenibilità “bassa” in quanto permane il vincolo del pozzo idrico, ma l’attuazione di questo intervento permetterà la realizzazione del Piano di Recupero vigente in attuazione delle modalità di intervento dell’Ambito di

Riqualificazione n°. 2 (art. 31), recuperando in questo modo un corretto rapporto con il centro storico di Peregallo e con il parco storico in cui l’intervento risulta ambientalmente inserito. L’intervento consente poi di realizzare un parcheggio pubblico lungo la via Italia e l’accesso al pubblico della

Chiesetta di S. Antonio con il miglioramento del rapporto visivo ed ambientale del Centro Storico con il Parco di Villa Mattioli.

SCENARIO ALTERNATIVA 3

Criteri di sostenibilità U.E. interessati Incidenza Competenza

n°. Descrizione + - +/- Comune Provincia Regione

5

Conservare e migliorare la qualità dei suoli e delle risorse

idriche (Idrologia – acque superficiali e acque sotterranee,

Suolo e sottosuolo)

5a - tutela della qualità del suolo

5 X

A

7

Conservare e migliorare la qualità dell’ambiente locale

(Territorio e Ambiente)

7a - recupero dell’equilibrio tra aree edificate e spazi aperti

7b - migliorare l’organizzazione urbana

7c - promuovere attività compatibili

7d - promozione dei servizi

7a

7b

7c

7d

7c

X

TOTALE 4 1 -

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P.G.T. – Documento di Piano – V.A.S. – Rapporto Ambientale – Lesmo – Monza e Brianza

83

Vincoli presenti nell’area Incidenza Competenza

COERENZA ESTERNA Regione - Rete Natura 2000 - Provincia – Ente Parco

Parco Regionale Valle del Lambro

1d Perimetro del Parco Regionale valle del Lambro 1d 2d Perimetro Parco Naturale 2d

Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale

4b Giardino e parchi storici 4b 4b

B

16b Percorsi di interesse paesistico 16b 16b

TOTALE - 2 2

COERENZA INTERNA

STUDIO GEOLOGICO + - +/- Comune Provincia Regione

2c Classe 2 di fattibilità geologica 2c X

4c Rischio sismico –Z4.a 4c

P.G.T. + - +/- Comune Provincia Regione

B

1e Centri Storici e Nuclei di Antica formazione – IGM 1888 1e 1e X X

TOTALE - 0 3

VALUTAZIONE FINALE AMBITO A

In conclusione avendo aumentato le incidenze positive da 3 a 4 rispetto ai Criteri di Sostenibilità ed

avendo ridotto le incidenze negative in riferimento ai vincoli presenti nell’Ambito,

- per la coerenza esterna da 4 a 2 ed aumentate quelle positive da 0 a 2,

- per la coerenza interna le incidenze negative da 1 a 0 e quelle positive da 2 a 3

la valutazione di fattibilità per quest’intervento risulta essere POSITIVA.

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P.G.T. – Documento di Piano – V.A.S. – Rapporto Ambientale – Lesmo – Monza e Brianza

84

AMBITO A, - di viale Risorgimento

Alternativa 1 - L’Opzione 0 corrisponde alle modalità d’intervento di cui agli Allegati all’Ambito di

Riqualificazione n° 2 art. 31 delle N.T.A.

Alternativa 2 - Questa alternativa corrisponde all’eventuale realizzazione dell’Intervento A di via

Risorgimento, così come configurato dall’Ambito di Trasformazione, in assenza del

Documento di Piano.

Estratto Tav. n°1c - Doc 1-G-VAS-Grado di sostenibilità ambientale del territorio comunale prima delle azioni di piano - scala 1:4000

La classe di sostenibilità, così come indicata nell’All. 1c –Doc. n°1 –G-VAS, per l’ambito A risulta di

sostenibilità “nulla” per la parte dell’insediamento storico e del parco storico esistente al 1888, e “molto

bassa” per la restante parte dell’Ambito. L’ambito è inoltre interessato dalla classe di fattibilità 3 dello studio

geologico, dalla fascia A,B, B di progetto e C del P.A.I. e dalla fascia di rispetto paesistico dei 150 m. del

D.Lgs. 42/2004.

ANALISI SOSTENIBILITA’ – A

SCENARIO ALTERNATIVA 2

Criteri di sostenibilità U.E. interessati Incidenza Competenza

n°. Descrizione + - +/- Comune Provincia Regione

A 5 Conservare e migliorare la qualità dei suoli e delle risorse

idriche (Idrologia – acque superficiali e acque sotterranee,

Suolo e sottosuolo)

5 X

Page 85: PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO L.R. N°. 12/2005 · (provincia di monza e brianza) piano di governo del territorio l.r. n°. 12/2005 doc. n°. 1 – documento di piano g – valutazione

P.G.T. – Documento di Piano – V.A.S. – Rapporto Ambientale – Lesmo – Monza e Brianza

85

5a - tutela della qualità del suolo

7

Conservare e migliorare la qualità dell’ambiente locale

(Territorio e Ambiente)

7a - recupero dell’equilibrio tra aree edificate e spazi aperti

7b - migliorare l’organizzazione urbana

7c - promuovere attività compatibili

7d - promozione dei servizi

7a

7b

7c

7d

X

TOTALE 4 1

Vincoli presenti nell’area Incidenza Competenza

B Parco Regionale Valle del Lambro coerenza esterna

1d Perimetro del Parco Regionale valle del Lambro 1d

2d Perimetro Parco Naturale 2d

P.T.C.P. coerenza esterna

2b Fasce di rilevanza naturalistica 2b

4b Giardino e parchi storici 4b

13b Fasce fluviali PAI – Fiume Lambro 13b

TOTALE - 5 0

STUDIO GEOLOGICO coerenza interna + - +/- Comune Provincia Regione

2c Classe 3 di fattibilità geologica 2c X 4c Rischio sismico –Z4.a 4c 7c Area di protezione ai fini idrogeologici 7c P.G.T. + - +/- Comune Provincia Regione

1e Centri Storici e Nuclei di Antica formazione – IGM 1888 1e X X

TOTALE - 2 2

Alternativa 3 – Realizzazione dell’Intervento A di via Risorgimento, in attuazione del Documento di

Piano ed in particolare in attuazione degli Ambiti di Riqualificazione n°. 1, 2, 3, 10 e 11 dell’art. 31 e degli indirizzi

di cui all’art. 30 delle N.T.A.

L’eventuale demolizione e ricostruzione dell’edificio su Via Risorgimento è subordinato all’assenso del

Consorzio del Parco Regionale della Valle del Lambro ed è funzionale all’allargamento stradale del Via

Risorgimento.

L’edificio nuovo previsto si insedierà nella parte di giardino non storicamente piantumato (estremità ovest) e

già interessata da edifici rustici. Il progetto dovrà completare e riqualificare gli edifici esistenti, che si

affacceranno sulla strada. Il progetto sarà esteso all’intero parco storico riqualificandolo attraverso il

recupero di un’area da tempo dismessa e valorizzando anche il corretto rapporto con il parco storico in cui

l’intervento risulta ambientalmente inserito.

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P.G.T. – Documento di Piano – V.A.S. – Rapporto Ambientale – Lesmo – Monza e Brianza

86

SCENARIO ALTERNATIVA 3

Criteri di sostenibilità U.E. interessati Incidenza Competenza

n°. Descrizione + - +/- Comune Provincia Regione

5

Conservare e migliorare la qualità dei suoli e delle risorse

idriche (Idrologia – acque superficiali e acque sotterranee,

Suolo e sottosuolo)

5a - tutela della qualità del suolo

5 X

A

7

Conservare e migliorare la qualità dell’ambiente locale

(Territorio e Ambiente)

7a - recupero dell’equilibrio tra aree edificate e spazi aperti

7b - migliorare l’organizzazione urbana

7c - promuovere attività compatibili

7d - promozione dei servizi

7a

7b

7c

7d

X

TOTALE 4 1

Vincoli presenti nell’area Incidenza Competenza

COERENZA ESTERNA Regione - Rete Natura 2000 - Provincia –

Ente Parco

Parco Regionale Valle del Lambro coerenza esterna

1d Perimetro del Parco Regionale valle del Lambro 1d

2d Perimetro Parco Naturale 2d

P.T.C.P. coerenza esterna

2b Fasce di rilevanza naturalistica 2b

4b Giardino e parchi storici 4b 4b

B

13b Fasce fluviali PAI – Fiume Lambro 13b

TOTALE - 4 1

COERENZA INTERNA

STUDIO GEOLOGICO + - +/- Comune Provincia Regione

2c Classe 3 di fattibilità geologica 2c 2c X

4c Rischio sismico –Z4.a 4c

7c Area di protezione ai fini idrogeologici 7c

P.G.T. + - - Comune Provincia Regione

B

1e Centri Storici e Nuclei di Antica formazione – IGM 1888 1e 1e X X

TOTALE - 0 4

VALUTAZIONE FINALE AMBITO A

In conclusione, avendo ridotto le incidenze negative in riferimento ai vincoli presenti nell’ambito

per la coerenza esterna da 5 a 4 ed aumentate quelle positive da 0 a 1,

e per la coerenza interna da 2 a 0 ed aumentate quelle positive da 2 a 4

mentre risulta inalterata la valutazione in riferimento ai Criteri di Sostenibilità, la valutazione di

fattibilità per quest’intervento risulta essere POSITIVA - CONDIZIONATA all’assenso del Parco

Regionale della Valle del Lambro, al miglioramento degli indici ambientali di cui all’art. 45 delle N.T.A.

ed all’attuazione delle prescrizioni di tipo idrogeologico.

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P.G.T. – Documento di Piano – V.A.S. – Rapporto Ambientale – Lesmo – Monza e Brianza

87

AMBITO C, - Cascinetta di Sotto e di Sopra

Alternativa 1 - non è stata adottata l’Opzione 0 perché l’intervento si propone come completamento

degli insediamenti già esistenti lungo via XXV Aprile. Alternativa 2 - Realizzazione dell’Intervento C Cascinetta di Sotto e di Sopra, in assenza del

Documento di Piano.

Estratto Tav. n°1c - Doc 1-G-VAS-

Grado di sostenibilità ambientale del territorio

comunale prima delle azioni di piano - scala 1:4000

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P.G.T. – Documento di Piano – V.A.S. – Rapporto Ambientale – Lesmo – Monza e Brianza

88

La classe di sostenibilità, così come indicata nell’All. 1c –Doc. n°1 –G-VAS, per l’ambito C risulta di

sostenibilità prevalentemente “bassa”, verso la parte più esterna del Tessuto Urano Consolidato, “media”

ed “elevata” per le restanti aree. L’ambito è inoltre interessato dalla classe di fattibilità 3 dello studio

geologico. Rispetto alle coerenze esterne l’ambito è interessato da un corridoio secondario e da una zona

periurbana su cui attivare politiche polivalenti di riassetto fruitivo ed ecologico. Inoltre l’ambito è inserito in

una frangia sud delle Aree Prioritarie per la biodiversità – Cod. 01Colline del Varesotto e dell’alta Brianza.

ANALISI SOSTENIBILITA’ – C

SCENARIO - ALTERNATIVA 2

Criteri di sostenibilità U.E. interessati Incidenza Competenza

n°. Descrizione + - +/- Comune Provincia Regione

A 1

Ridurre al minimo l’impiego delle risorse energetiche

rinnovabili. (Energia, Rifiuti)

1a - maggiore efficienza nel consumo e produzione

dell’energia.

1

X X

2 Impiego delle risorse rinnovabili nei limiti della capacità

di rigenerazione (Idrologia, Suolo e sottosuolo, Fauna

flora e paesaggio)

2 X

5

Conservare e migliorare la qualità dei suoli e delle risorse

idriche (Idrologia – acque superficiali e acque sotterranee,

Suolo e sottosuolo)

5a - tutela della qualità del suolo

5 X

7

Conservare e migliorare la qualità dell’ambiente locale

(Territorio e Ambiente)

7a - recupero dell’equilibrio tra aree edificate e spazi aperti

7b - migliorare l’organizzazione urbana

7c - promuovere attività compatibili

7d - promozione dei servizi

7a

7b

7c

7d

X

TOTALE 4 3

Vincoli presenti nell’area Incidenza Competenza

P.T.R. coerenza esterna

2a Rete Ecologica Regionale- Aree prioritarie per la biodiversità 2a X

P.T.C.P. coerenza esterna

7b Corridoio ecologico secondario 7b X

B

8b Zone perturbane su cui attivare politiche polivalenti di riassetto

fruitivi ed ecologico 8b X

TOTALE - 3 0

STUDIO GEOLOGICO + - +/- Comune Provincia Regione

2c Classe 2 e in piccola parte 3 di fattibilità geologica 2c X

4c Rischio sismico –Z4.c 4c B

P.G.T. + - +/- Comune Provincia Regione

TOTALE - 1 1

Alternativa 3 – Realizzazione dell’Intervento C - Cascinetta di Sotto e di Sopra, in attuazione del

Documento di Piano ed in particolare in attuazione degli Ambiti di Riqualificazione n°. 1, 2, 3, 5, 6, 7, 10 e 11 di cui

all’art. 31 e degli indirizzi di cui all’art. 30.

Page 89: PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO L.R. N°. 12/2005 · (provincia di monza e brianza) piano di governo del territorio l.r. n°. 12/2005 doc. n°. 1 – documento di piano g – valutazione

P.G.T. – Documento di Piano – V.A.S. – Rapporto Ambientale – Lesmo – Monza e Brianza

89

L’intervento propone il completamento degli insediamenti già esistenti lungo via XXV Aprile, come meglio

specificato all’art. 30 delle N.T.A. e come riportato al precedente capitolo 4.1 g.

L’Ambito è significativamente caratterizzato dal territorio agricolo a cui appartiene: un territorio che con

andamento nord - sud si ricollega al territorio agricolo di Correzzana, mentre al confine nord è possibile

salvaguardare in territorio di Correzzana – Casatenovo un corridoio est – ovest, superando l’ostacolo della

S.P. n°. 7 con un’adeguato passaggio ecologico.

L’Ambito è inoltre interessato da molteplici istanze di Cittadini formulate in apertura del procedimento di

P.G.T.: istanze di vario genere e natura che documentano ed illustrano in modo significativo le attese dei

Cittadini nel confronti del P.G.T. e si propone di recuperare anche il corretto rapporto nella connessione tra

l’insediamento ed il territorio agricolo confinante, sia dal punto di vista visivo (coni ottici) che morfologico

(quinta di verde, ecc.). Inoltre l’intervento dovrà organizzare al suo interno delle oasi naturali di cui alla Rete

ecologica (Ambito di Riqualificazione n°. 3 – Art. 31).

Le compensazioni previste dall’art. 30 delle N.T.A. riguardano:

- la possibilità di salvaguardare il corridoio ecologico secondario est-ovest in territorio di Correzzana-

Casatenovo, superando l’ostacolo della S.P. n° 7 con un adeguato passaggio ecologico.

- l’attuazione dell’insediamento attraverso i dieci principi della Biourbanistica di cui all’art. 32.C1 delle

N.T.A..

- la promozione delle connessioni con il territori agricolo circostante, sia dal punto visivo (coni ottici) che

morfologico (quinta verde, ecc.) mentre per le sistemazioni interne verranno privilegiate le tecniche di

bioingegneria di cui al Repertorio degli Interventi di Riqualificazione ambientale ( Repertorio B –

P.T.C.P.).

Le mitigazioni previste riguardano:

- la mitigazione della strada di disimpegno attraverso fasce di vegetazione;

- la mitigazione degli insediamenti attraverso fasce filtro

- la formazione di giardini e/o orti pubblici e privati.

Questi ultimi potrebbero svolgere il compito di vere e proprie oasi di naturalità all’interno dell’insediamento, di cui

alla rete ecologica comunale (Ambiti di Riqualificazione n°. 3).

L’insediamento si potrà articolare in fase esecutiva in attuazione dell’art. 29 in più interventi corrispondenti ad

altrettanti comparti funzionali alla realizzazione dell'intero insediamento, che dovrà

- confermare l'andamento orografico del terreno (degradante da est ad ovest)

- prevedere la contestuale realizzazione dello svincolo sulla S.P. n°.7-via XXV Aprile, nello schema da

concordare con la Provincia di Monza e Brianza all'interno della linea di massimo ingombro della rotonda

prevista dal P.G.T.

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P.G.T. – Documento di Piano – V.A.S. – Rapporto Ambientale – Lesmo – Monza e Brianza

90

SCENARIO - ALTERNATIVA 3

Criteri di sostenibilità U.E. interessati Incidenza Competenza

n°. Descrizione + - +/- Comune Provincia Regione

1

Ridurre al minimo l’impiego delle risorse energetiche

rinnovabili. (Energia, Rifiuti)

1a - maggiore efficienza nel consumo e produzione

dell’energia.

1 1 X

2 Impiego delle risorse rinnovabili nei limiti della capacità

di rigenerazione (Idrologia, Suolo e sottosuolo, Fauna

flora e paesaggio)

2 2 X

5

Conservare e migliorare la qualità dei suoli e delle risorse

idriche (Idrologia – acque superficiali e acque sotterranee,

Suolo e sottosuolo)

5a - tutela della qualità del suolo

5 X A

7

Conservare e migliorare la qualità dell’ambiente locale

(Territorio e Ambiente)

7a - recupero dell’equilibrio tra aree edificate e spazi aperti

7b - migliorare l’organizzazione urbana

7c - promuovere attività compatibili

7d - promozione dei servizi

7a

7b

7c

7d

X

TOTALE 5 1 1

Vincoli presenti nell’area Incidenza Competenza

COERENZA ESTERNA Regione - Rete Natura 2000 - Provincia –

Ente Parco

B P.T.R.

2a Rete Ecologica Regionale- Aree prioritarie per la biodiversità 2a X

P.T.C.P.

7b Corridoio ecologico secondario 2b 2b X

8b Zone perturbane su cui attivare politiche polivalenti di riassetto

fruitivi ed ecologico 4b X

TOTALE - 2 1

COERENZA INTERNA

STUDIO GEOLOGICO + - +/- Comune Provincia Regione

2c Classe 2 e in piccola parte 3 di fattibilità geologica 2c 2c X

4c Rischio sismico –Z4.c 4c

P.G.T. + - +/- Comune Provincia Regione

TOTALE - 0 2

VALUTAZIONE FINALE AMBITO C

In conclusione, avendo ridotto le incidenze negative rispetto ai Criteri di Sostenibilità da 3 a 1 ed

avendo ridotto le incidenze negative in riferimento ai vincoli presenti nell’ambito

per la coerenza esterna da 3 a 2 ed aumentate quelle positive da 0 a 1

e per la coerenza interna da 1 a 0, ed aumentate le positive da 1 a 2,

la valutazione di fattibilità per quest’intervento risulta essere POSITIVA.

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P.G.T. – Documento di Piano – V.A.S. – Rapporto Ambientale – Lesmo – Monza e Brianza

91

AMBITO C/C/S, - di via XXV Aprile – via Lega Lombarda

Alternativa 1 - non è stata adottata l’Opzione 0 perché funzionale alla realizzazione del Sistema dei

servizi e del Centro Civico di cui all’art. 31-8) e 9).

Alternativa 2 - Realizzazione dell’Intervento C/C/S - di via XXV Aprile – via Lega Lombarda, in

assenza del Documento di Piano.

Estratto Tav. n°1c - Doc 1-G-VAS-Grado di sostenibilità ambientale del territorio comunale prima delle azioni di piano - scala 1:4000

La classe di sostenibilità, così come indicata nell’All. 1c –Doc. n°1 –G-VAS, per l’ambito C/C/S risulta di

sostenibilità “elevata”.

L’ambito è in particolare interessato dalla classe di fattibilità 2 dello studio geologico.

ANALISI SOSTENIBILITA’ – C/C/S

SCENARIO - ALTERNATIVA 2

Criteri di sostenibilità U.E. interessati Incidenza Competenza

n°. Descrizione + - +/- Comune Provincia Regione

5

Conservare e migliorare la qualità dei suoli e delle risorse

idriche (Idrologia – acque superficiali e acque sotterranee,

Suolo e sottosuolo)

5a - tutela della qualità del suolo

5 X

A

7

Conservare e migliorare la qualità dell’ambiente locale

(Territorio e Ambiente)

7a - recupero dell’equilibrio tra aree edificate e spazi aperti

7b - migliorare l’organizzazione urbana

7c - promuovere attività compatibili

7a

7b

7c

7d

X

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P.G.T. – Documento di Piano – V.A.S. – Rapporto Ambientale – Lesmo – Monza e Brianza

92

7d - promozione dei servizi

TOTALE 4 1

Vincoli presenti nell’area Incidenza Competenza

P.T.R. coerenza esterna

2a Rete Ecologica Regionale- Aree prioritarie per la biodiversità 2a X B

P.T.C.P. . coerenza esterna

TOTALE - 1 0

STUDIO GEOLOGICO + - +/- Comune Provincia Regione

2c Classe 2 di fattibilità geologica 2c X

4c Rischio sismico –Z4.c 4c B

P.G.T. + - +/- Comune Provincia Regione

TOTALE - 1 1

Alternativa 3 – Realizzazione dell’Intervento C/C/S in attuazione del Documento di Piano ed in

particolare in attuazione degli Ambiti di Riqualificazione n°. 8, n°. 9 e n°. 11 di cui all’art. 31 e degli indirizzi di cui

all’art. 30.

L’attuazione di questo intervento permetterà di risolvere i problemi di carenza di spazi del patrimonio

esistente, per quanto attiene i servizi pubblici e privati, creando al tempo stesso, nuovi punti di aggregazione

cittadina in quanto l’intervento comporta la realizzazione di un centro urbano di aggregazione.

SCENARIO - ALTERNATIVA 3

Criteri di sostenibilità U.E. interessati Incidenza Competenza

n°. Descrizione + - +/- Comune Provincia Regione

5

Conservare e migliorare la qualità dei suoli e delle risorse

idriche (Idrologia – acque superficiali e acque sotterranee,

Suolo e sottosuolo)

5a - tutela della qualità del suolo

5 5 X

A

7

Conservare e migliorare la qualità dell’ambiente locale

(Territorio e Ambiente)

7a - recupero dell’equilibrio tra aree edificate e spazi aperti

7b - migliorare l’organizzazione urbana

7c - promuovere attività compatibili

7d - promozione dei servizi

7a

7b

7c

7d

X

TOTALE 4 0 1

Vincoli presenti nell’ambito Incidenza Competenza

COERENZA ESTERNA Regione - Rete Natura 2000 - Provincia – Ente Parco

P.T.R. B

2a Rete Ecologica Regionale- Aree prioritarie per la biodiversità 2a 2a X

TOTALE - 0 1

COERENZA INTERNA

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P.G.T. – Documento di Piano – V.A.S. – Rapporto Ambientale – Lesmo – Monza e Brianza

93

B STUDIO GEOLOGICO + - +/- Comune Provincia Regione

2c Classe 2 di fattibilità geologica 2c X 4c Rischio sismico –Z4.c 4c P.G.T. + - +/- Comune Provincia Regione

TOTALE - 1 1

VALUTAZIONE FINALE AMBITO C/C/S

In conclusione, avendo ridotto le incidenze negative rispetto ai Criteri di Sostenibilità da 1 a 0 ed

avendo ridotto le incidenze negative in riferimento ai vincoli presenti nell’ambito

per la coerenza esterna da 1 a 0 e aumentate quelle positive da 0 a 1,

e per la coerenza interna essendo rimaste invariate,

la valutazione di fattibilità per quest’intervento risulta essere POSITIVA.

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P.G.T. – Documento di Piano – V.A.S. – Rapporto Ambientale – Lesmo – Monza e Brianza

94

AMBITO C/S / B/SU, - in località ex scuderie “Fossati”

Alternativa 1 - non è stata adottata l’Opzione 0 perché l’attuazione di questo intervento permetterà il

recupero dell’insediamento esistente.

Alternativa 2 - Realizzazione dell’Intervento C/S / B/SU - località ex scuderie “Fossati”, in assenza

del Documento di Piano.

Estratto Tav. n°1c - Doc 1-G-VAS-Grado di sostenibilità ambientale del territorio comunale prima delle azioni di piano - scala 1:4000

La classe di sostenibilità, così come indicata nell’All. 1c –Doc. n°1 –G-VAS, per l’ambito C/S / B/SU

risulta di sostenibilità prevalentemente “bassa”, in parte “media” che corrisponde all’insediamento esistente

ed in parte “nulla” dove interessato dalla classe di fattibilità 4 dello studio geologico. L’Ambito di

Trasformazione è inoltre interessato dal passaggio di una linea aere di alta tensione e dalla fascia di

salvaguardia di Pedemontana.

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P.G.T. – Documento di Piano – V.A.S. – Rapporto Ambientale – Lesmo – Monza e Brianza

95

ANALISI SOSTENIBILITA’ – C/S / B/SU

ALTERNATIVA 1

Criteri di sostenibilità U.E. interessati Incidenza Competenza

n°. Descrizione + - +/- Comune Provincia Regione

1 Ridurre al minimo l’impiego delle risorse energetiche rinnovabili. (Energia, Rifiuti) 1a - maggiore efficienza nel consumo e produzione dell’energia.

1 X X

2 Impiego delle risorse rinnovabili nei limiti della capacità di rigenerazione (Idrologia, Suolo e sottosuolo, Fauna flora e paesaggio)

2 X

5

Conservare e migliorare la qualità dei suoli e delle risorse

idriche (Idrologia – acque superficiali e acque

sotterranee, Suolo e sottosuolo)

5a - tutela della qualità del suolo

5 X A

7

Conservare e migliorare la qualità dell’ambiente locale

(Territorio e Ambiente)

7a - recupero dell’equilibrio tra aree edificate e spazi aperti

7b - migliorare l’organizzazione urbana

7c - promuovere attività compatibili

7d - promozione dei servizi

7a 7b 7c 7d

X

TOTALE 4 3

Vincoli presenti nell’area Incidenza Competenza

B P.T.R. coerenza esterna + - +/- Comune Provincia Regione

1a Fascia di rispetto Stradale 1a X X

P.T.C.P. coerenza esterna + - +/- Comune Provincia Regione

1b Fasce di rilevanza paesistica 1b X

12b Fascia di salvaguardia del sistema Pedemontano 12b X X

TOTALE 3 0

STUDIO GEOLOGICO coerenza interna + - +/- Comune Provincia Regione

2c Classe 3a di fattibilità geologica 2c X

3c Classe 4 di fattibilità geologica 3c X

4c Rischio sismico Z4.c 4c X

P.G.T. coerenza interna + - +/- Comune Provincia Regione

3e F3: Tutela ambientale 3e X

B

4e F4: Boschi esistenti 4e X X

TOTALE 3 2

Alternativa 3 – Realizzazione dell’Intervento C/S / B/SU - località ex scuderie “Fossati”, in

attuazione del Documento di Piano ed in particolare in attuazione degli Ambiti di Riqualificazione n°. 1, 3, 5, 6, 10

e 11 di cui all’art. 31 e degli indirizzi di cui all’art. 30..

L’ambito di trasformazione nell’ Alternativa 3, in seguito alle azioni di piano, conferma il grado di sostenibilità

“bassa” e “media”, mentre la sostenibilità “nulla” viene annullata in quanto l’intervento proposto non

interessa la classe di fattibilità 4 dello studio geologico

L’attuazione di questo intervento permetterà il recupero dell’insediamento esistente, integrandolo con nuove

strutture di tipo residenziale e terziario – ricettivo e sportivo e di tempo libero, recuperando anche il corretto

rapporto con il contesto agricolo – boscato.

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P.G.T. – Documento di Piano – V.A.S. – Rapporto Ambientale – Lesmo – Monza e Brianza

96

SCENARIO - ALTERNATIVA 3

Criteri di sostenibilità U.E. interessati Incidenza Competenza

n°. Descrizione + - +/- Comune Provincia Regione

1 Ridurre al minimo l’impiego delle risorse energetiche rinnovabili. (Energia, Rifiuti) 1a - maggiore efficienza nel consumo e produzione dell’energia.

1 1 X X

2 Impiego delle risorse rinnovabili nei limiti della capacità di rigenerazione (Idrologia, Suolo e sottosuolo, Fauna flora e paesaggio)

2 2 X

5

Conservare e migliorare la qualità dei suoli e delle risorse

idriche (Idrologia – acque superficiali e acque

sotterranee, Suolo e sottosuolo)

5a - tutela della qualità del suolo

5 X A

7

Conservare e migliorare la qualità dell’ambiente locale

(Territorio e Ambiente)

7a - recupero dell’equilibrio tra aree edificate e spazi aperti

7b - migliorare l’organizzazione urbana

7c - promuovere attività compatibili

7d - promozione dei servizi

7a 7b 7c 7d

X

TOTALE 4 1 2

Vincoli presenti nell’area Incidenza Competenza

COERENZA ESTERNA

P.T.R + - +/- Comune Provincia Regione

1a Fascia di rispetto Stradale 1a 1a X X

P.T.C.P + - +/- Comune Provincia Regione

1b Fasce di rilevanza paesistica 1b 1b X

B

12b Fascia di salvaguardia del sistema Pedemontano 12b 12b X X

TOTALE 0 3

COERENZA INTERNA

STUDIO GEOLOGICO coerenza interna + - +/- Comune Provincia Regione

2c Classe 3a di fattibilità geologica 2c X

3c Classe 4 di fattibilità geologica 3c X

4c Rischio sismico Z4.c 4c X

P.G.T. coerenza interna + - +/- Comune Provincia Regione

3e F3: Tutela ambientale 3e X

B

4e F4: Boschi esistenti 4e X X

TOTALE 3 2

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P.G.T. – Documento di Piano – V.A.S. – Rapporto Ambientale – Lesmo – Monza e Brianza

97

VALUTAZIONE FINALE AMBITO C/S / B/SU

In conclusione, avendo ridotto le incidenze negative da 3 a 1 rispetto ai Criteri di Sostenibilità ed

avendo ridotto le incidenze negative in riferimento ai vincoli presenti nell’ambito

per la coerenza esterna da 3 a 0 ed aumentate quelle positive da 0 a 3,

e per la coerenza interna essendo rimaste invariate

la valutazione di fattibilità per quest’intervento risulta essere POSITIVA – CONDIZIONATA:

- al completamento dell’opera stradale connessa di Pedemontana, nel tratto compreso tra il

sottopasso alla ferrovia e la Pedemontana all’incrocio della S.P. n°. 7,

- all’interramento e/o deviazione della linea dell’alta tensione in coordinamento con l’interramento

di un’altra linea che verrà realizzata da Pedemontana.

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P.G.T. – Documento di Piano – V.A.S. – Rapporto Ambientale – Lesmo – Monza e Brianza

98

AMBITO C/S - Fvp - BS/U - via Galilei – via Modigliani – Piazza Garibaldi

Alternativa 1 - non è stata adottata l’Opzione 0 perché trattasi di un ambito intercluso, il cui

completamento era già previsto nel P.R.G. vigente.

Alternativa 2 - Realizzazione dell’Intervento C/S - Fvp - BS/U - via Galilei – via Modigliani – Piazza

Garibaldi, in assenza del Documento di Piano.

Estratto Tav. n°1c - Doc 1-G-VAS-Grado di sostenibilità ambientale del territorio comunale prima delle azioni di piano - scala 1:4000

La classe di sostenibilità, così come indicata nell’All. 1c –Doc. n°1 –G-VAS, per l’ambito C/S - Fvp -

BS/U risulta di sostenibilità “elevata” per la parte interessata dagli interventi C/S - Fvp - BS/U,

“media” per il secondo ambito Fvp ai margini della Fascia di salvaguardia di Pedemontana e del Corridoio

Ecologico secondario indicato dal P.T.C.P..

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P.G.T. – Documento di Piano – V.A.S. – Rapporto Ambientale – Lesmo – Monza e Brianza

99

ANALISI SOSTENIBILITA’ – C/S - Fvp - BS/U

SCENARIO - ALTERNATIVA 2

Criteri di sostenibilità U.E. interessati Incidenza Competenza

n°. Descrizione + - +/- Comune Provincia Regione

5

Conservare e migliorare la qualità dei suoli e delle risorse

idriche (Idrologia – acque superficiali e acque sotterranee,

Suolo e sottosuolo)

5a - tutela della qualità del suolo

5 X

A

7

Conservare e migliorare la qualità dell’ambiente locale

(Territorio e Ambiente)

7a - recupero dell’equilibrio tra aree edificate e spazi aperti

7b - migliorare l’organizzazione urbana

7c - promuovere attività compatibili

7d - promozione dei servizi

7a

7b

7c

7d

X

TOTALE 4 1

Vincoli presenti nell’area Incidenza Competenza

P.T.C.P. coerenza esterna B

7b Corridoi ecologici secondari 7b

TOTALE - 1 0

STUDIO GEOLOGICO + - +/- Comune Provincia Regione

2c Classe 1 e 2 di fattibilità geologica 2c X

4c Rischio sismico –Z4.a 4c B

P.G.T. + - +/- Comune Provincia Regione

TOTALE - 2 1

Alternativa 3 – Realizzazione dell’Intervento C/S - Fvp - BS/U - via Galilei – via Modigliani– Piazza

Garibaldi, in attuazione del Documento di Piano ed in particolare in attuazione degli Ambiti di Riqualificazione n°.

8, 10 e 11 di cui all’art. 31 e degli indirizzi di cui all’art. 30.

L’ambito di trasformazione nell’ Alternativa 3, in seguito alle azioni di piano, conferma il grado di sostenibilità

“elevata” e “media”, anche se l’attuazione di questo intervento, articolato in due parti, permetterà

l’ampliamento della fascia di salvaguardia ambientale lungo l’Autostrada Pedemontana, senza consumo di

suolo, permetterà inoltre il completamento di un nuovo ambito di tipo terziario – commerciale al servizio degli

insediamenti esistenti, che potrà eventualmente essere completato da un insediamento residenziale qualora

si potesse attuare la permuta dell’area di proprietà comunale con al sede storica del Circolo Carlo Maria

Maggi di Peregallo, che diventando proprietà comunale garantirebbe la permanenza del suo ruolo sociale.

SCENARIO - ALTERNATIVA 3

Criteri di sostenibilità U.E. interessati Incidenza Competenza

n°. Descrizione + - +/- Comune Provincia Regione

A 5

Conservare e migliorare la qualità dei suoli e delle risorse

idriche (Idrologia – acque superficiali e acque sotterranee,

Suolo e sottosuolo)

5a - tutela della qualità del suolo

5 5 X

Page 100: PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO L.R. N°. 12/2005 · (provincia di monza e brianza) piano di governo del territorio l.r. n°. 12/2005 doc. n°. 1 – documento di piano g – valutazione

P.G.T. – Documento di Piano – V.A.S. – Rapporto Ambientale – Lesmo – Monza e Brianza

100

7

Conservare e migliorare la qualità dell’ambiente locale

(Territorio e Ambiente)

7a - recupero dell’equilibrio tra aree edificate e spazi aperti

7b - migliorare l’organizzazione urbana

7c - promuovere attività compatibili

7d - promozione dei servizi

7a

7b

7c

7d

X

TOTALE 4 0 1

Vincoli presenti nell’ambito Incidenza Competenza

COERENZA ESTERNA Regione - Rete Natura 2000 Provincia Ente Parco

P.T.C.P. B

7b Corridoi ecologici secondari 7b 7d

TOTALE - 0 1

COERENZA INTERNA

STUDIO GEOLOGICO + - +/- Comune Provincia Regione

2c Classe 1 e 2 di fattibilità geologica 2c X

4c Rischio sismico –Z4.a 4c B

P.G.T. + - +/- Comune Provincia Regione

1e Centri Storici e Nuclei di Antica formazione – IGM 1888 1e X X

TOTALE - 2 1

VALUTAZIONE FINALE AMBITO C/S - Fvp - BS/U

In conclusione, avendo ridotto le incidenze negative, rispetto ai Criteri di Sostenibilità, da 1 a 0 ed

avendo ridotto le incidenze negative rispetto ai vincoli presenti nell’ambito

per la coerenza esterna da 1 a 0

la valutazione di fattibilità per quest’intervento risulta essere POSITIVA.

Page 101: PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO L.R. N°. 12/2005 · (provincia di monza e brianza) piano di governo del territorio l.r. n°. 12/2005 doc. n°. 1 – documento di piano g – valutazione

P.G.T. – Documento di Piano – V.A.S. – Rapporto Ambientale – Lesmo – Monza e Brianza

101

AMBITO B/SU, - S.P. n° 7 - S.P. n° 177 (Banca di Credito Cooperativo di Lesmo)

Alternativa 1 - non è stata adottata l’Opzione 0, perché trattasi di un insediamento esistente che viene

coinvolto dagli Ambiti di Riqualificazione n°. 8 e n°. 9.

Alternativa 2 - Realizzazione dell’Intervento B/SU - S.P. n° 7 - S.P. n° 177, in assenza del

Documento di Piano.

Estratto Tav. n°1c - Doc 1-G-VAS-Grado di sostenibilità ambientale del territorio comunale prima delle azioni di piano - scala 1:4000

La classe di sostenibilità così come risulta dall’All. n° 1c – Doc. n° 1G- VAS è per l’Ambito di trasformazione

B/SU è “bassa”, in quanto tra i vincoli si somma anche quello di centro storico. Lo studio geologico e

idrogeologico indica l’area in classe di fattibilità 2 e 3 – fattibilità e in rischio sismico Z4c zona morenica.

ANALISI SOSTENIBILITA’ – AMBITO B/SU

SCENARIO - ALTERNATIVA 2

Criteri di sostenibilità U.E. interessati Incidenza Competenza

n°. Descrizione + - +/- Comune Provincia Regione

5

Conservare e migliorare la qualità dei suoli e delle risorse

idriche (Idrologia – acque superficiali e acque sotterranee,

Suolo e sottosuolo)

5a - tutela della qualità del suolo

5 X

A

7

Conservare e migliorare la qualità dell’ambiente locale

(Territorio e Ambiente)

7a - recupero dell’equilibrio tra aree edificate e spazi aperti

7b - migliorare l’organizzazione urbana

7a

7b

7c

X

Page 102: PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO L.R. N°. 12/2005 · (provincia di monza e brianza) piano di governo del territorio l.r. n°. 12/2005 doc. n°. 1 – documento di piano g – valutazione

P.G.T. – Documento di Piano – V.A.S. – Rapporto Ambientale – Lesmo – Monza e Brianza

102

7c - promuovere attività compatibili

7d - promozione dei servizi

7d

TOTALE 4 1

Vincoli presenti nell’area Incidenza Competenza

P.T.C.P. coerenza esterna

STUDIO GEOLOGICO. coerenza interna + - +/- Comune Provincia Regione

2c Classe 2 di fattibilità geologica 2c X

4c Rischio sismico –Z4 4c

P.G.T. coerenza interna + - +/- Comune Provincia Regione

B

1e Centri Storici e Nuclei di Antica formazione – IGM 1888 1e X X

TOTALE - 2 1

Alternativa 3 – Realizzazione degli interventi Realizzazione dell’Intervento B/SU - S.P. n° 7 - S.P. n° 177,

in attuazione del Documento di Piano ed in particolare in attuazione degli Ambiti di Riqualificazione n°. 2, 4, 8 e 10

di cui all’art. 31 e degli indirizzi di cui all’art. 30 delle N.T.A.

L’ambito di trasformazione nell’ Alternativa 2, in seguito alle azioni di piano, conferma il grado di sostenibilità

“bassa”.

L’Ambito è relativo all’insediamento della Banca di Credito Cooperativo di Lesmo, con spazi dichiarati ormai

insufficienti in relazione alle molteplici funzioni svolte di direzione, di servizio bancario e di attività a sostegno

dei propri soci, a livello locale e sovracomunale.

L’Ambito partecipa alla previsioni del Documento di Piano congiuntamente agli Ambiti di Trasformazione

C/C/S, F1, F, all’attuazione degli Ambiti di Riqualificazione n°. 8 (Sistema dei Servizi) e n°. 9

(Centro Civico) , per l’utilizzo in forma coordinata di spazi direzionali, pubblici e privati, esistenti e di quelli

che si dovessero rendere disponibili.

SCENARIO - ALTERNATIVA 3

Criteri di sostenibilità U.E. interessati Incidenza Competenza

n°. Descrizione + - +/- Comune Provincia Regione

5

Conservare e migliorare la qualità dei suoli e delle risorse

idriche (Idrologia – acque superficiali e acque sotterranee,

Suolo e sottosuolo)

5a - tutela della qualità del suolo

5 5 X

A

7

Conservare e migliorare la qualità dell’ambiente locale

(Territorio e Ambiente)

7a - recupero dell’equilibrio tra aree edificate e spazi aperti

7b - migliorare l’organizzazione urbana

7c - promuovere attività compatibili

7d - promozione dei servizi

7a

7b

7c

7d

X

TOTALE 4 0 1

Vincoli presenti nell’ambito Incidenza Competenza

COERENZA ESTERNA Regione - Rete Natura 2000 Provincia

Ente Parco

COERENZA INTERNA

Page 103: PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO L.R. N°. 12/2005 · (provincia di monza e brianza) piano di governo del territorio l.r. n°. 12/2005 doc. n°. 1 – documento di piano g – valutazione

P.G.T. – Documento di Piano – V.A.S. – Rapporto Ambientale – Lesmo – Monza e Brianza

103

STUDIO GEOLOGICO + - +/- Comune Provincia Regione

2c Classe 2 e 3 di fattibilità geologica 2c X

4c Rischio sismico –Z4 4c 4c B

P.G.T. + - +/- Comune Provincia Regione

1e Centri Storici e Nuclei di Antica formazione – IGM 1888 1e 1e X X

TOTALE - 1 2

VALUTAZIONE FINALE AMBITO B/SU

In seguito all’attuazione delle azioni del Documento di Piano le incidenze negative in riferimento ai

vincoli presenti riducono ad una sola incidenza negativa, la valutazione di fattibilità per queste aree

risulta essere complessivamente POSITIVA.

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P.G.T. – Documento di Piano – V.A.S. – Rapporto Ambientale – Lesmo – Monza e Brianza

104

AMBITO B/SU, - Ristorante – Albergo (Novecento)

Alternativa 1 - non è stata adottata l’Opzione 0, perché trattasi di un insediamento esistente.

Alternativa 2 - Realizzazione dell’Intervento B/SU - Ristorante - Albergo, in assenza del Documento

di Piano.

Estratto Tav. n°1c - Doc 1-G-VAS-Grado di sostenibilità ambientale del territorio comunale prima delle azioni di piano - scala 1:4000

La classe di sostenibilità così come risulta dall’All. n° 1c – Doc. n° 1G- VAS è per l’Ambito di trasformazione

“bassa”. E’ interessato tra l’altro da un vincolo di parco storico del P.T.C.P. e dalla fascia di rispetto dei 200

mt. dei pozzi. Lo studio geologico e idrogeologico indica l’area in classe di fattibilità 2– fattibilità con modeste

limitazioni e in rischio sismico Z4.

ANALISI SOSTENIBILITA’ – AMBITO B/SU

SCENARIO - ALTERNATIVA 2

Criteri di sostenibilità U.E. interessati Incidenza Competenza

n°. Descrizione + - +/- Comune Provincia Regione

5 Conservare e migliorare la qualità dei suoli e delle risorse idriche (Idrologia – acque superficiali e acque sotterranee, Suolo e sottosuolo) 5a - tutela della qualità del suolo

5 X

A

7

Conservare e migliorare la qualità dell’ambiente locale (Territorio e Ambiente) 7a - recupero dell’equilibrio tra aree edificate e spazi aperti 7b - migliorare l’organizzazione urbana 7c - promuovere attività compatibili 7d - promozione dei servizi

7a

7b

7c

7d

X

Page 105: PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO L.R. N°. 12/2005 · (provincia di monza e brianza) piano di governo del territorio l.r. n°. 12/2005 doc. n°. 1 – documento di piano g – valutazione

P.G.T. – Documento di Piano – V.A.S. – Rapporto Ambientale – Lesmo – Monza e Brianza

105

TOTALE 4 1

Vincoli presenti nell’area Incidenza Competenza

P.T.C.P. coerenza esterna

4b Giardino e parchi storici 4b 4b X

TOTALE - 0 1

STUDIO GEOLOGICO. coerenza interna + - +/- Comune Provincia Regione

1c Zona di rispetto pozzi 1c X

2c Classe 2 di fattibilità geologica 2c X

4c Rischio sismico –Z4 4c X

P.G.T. coerenza interna + - +/- Comune Provincia Regione

B

1e Centri Storici e Nuclei di Antica formazione – IGM 1888 1e X X

TOTALE - 4 0

Alternativa 3 – Realizzazione degli interventi Realizzazione dell’Intervento B/SU - Ristorante - Albergo, in

attuazione del Documento di Piano ed in particolare in attuazione degli Ambiti di Riqualificazione n°. 8 e n°. 10 di

cui all’art. 31 e degli indirizzi di cui all’art. 30.

La classe di sostenibilità in attuazione delle azioni di Piano ed in riferimento agli ambiti di trasformazione

B/SU si conferma, “bassa”.

L’intervento è subordinato alla verifica dei parcheggi di cui agli artt. 6 e 7 delle presenti norme ed a interventi

di riqualificazione degli spazi circostanti.

SCENARIO - ALTERNATIVA 3 Criteri di sostenibilità U.E. interessati Incidenza Competenza

n°. Descrizione + - +/- Comune Provincia Regione

5

Conservare e migliorare la qualità dei suoli e delle risorse idriche (Idrologia – acque superficiali e acque sotterranee, Suolo e sottosuolo) 5a - tutela della qualità del suolo

5 NTA del

PGT

7

Conservare e migliorare la qualità dell’ambiente locale (Territorio e Ambiente) 7a - recupero dell’equilibrio tra aree edificate e spazi aperti 7b - migliorare l’organizzazione urbana 7c - promuovere attività compatibili 7d - promozione dei servizi

7a 7b 7c 7d

P.G.T. A

8 Protezione dell’atmosfera (Aria, Flussi eolici, Elettromagnetismo) 8 NTA del

PGT

TOTALE 4 - 2 Vincoli presenti nell’area Incidenza Competenza

COERENZA ESTERNA

B P.T.C.P. coerenza esterna + - +/- Comune Provincia Regione

4b Giardino e parchi storici 4b 4b X

TOTALE - 0 1 COERENZA INTERNA

STUDIO GEOLOGICO coerenza interna + - +/- Comune Provincia Regione

1c Zona di rispetto pozzi 1c X

2c Classe 2 di fattibilità geologica 2c X B

4c Rischio sismico –Z4.c 4c X

P.G.T. coerenza interna + - +/- Comune Provincia Regione

1e Centri Storici e Nuclei di Antica formazione – IGM 1888

1e X X

TOTALE 0 4

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P.G.T. – Documento di Piano – V.A.S. – Rapporto Ambientale – Lesmo – Monza e Brianza

106

VALUTAZIONE FINALE AMBITO B/SU

In seguito all’attuazione delle azioni del Documento di Piano si riduce a zero l’incidenza negativa sia

in riferimento ai Criteri di Sostenibilità sia in riferimento ai vincoli presenti nell’area e pertanto la

valutazione di fattibilità per queste aree, risulta essere POSITIVA.

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P.G.T. – Documento di Piano – V.A.S. – Rapporto Ambientale – Lesmo – Monza e Brianza

107

AMBITO B/SU - Circolo Carlo Maria Maggi di Peregallo

Alternativa 1 - non è stata adottata l’Opzione 0, perché trattasi di un insediamento esistente che viene

confermato in quanto partecipa all’Ambito di Trasformazione più vasto C/S - FVP –

B/SU.

Alternativa 2 - Attuazione dell’Intervento B/SU, in assenza del Documento di Piano.

Estratto Tav. n°1c - Doc 1-G-VAS-Grado di sostenibilità ambientale del territorio comunale prima delle azioni di piano - scala 1:4000

La classe di sostenibilità così come risulta dall’All. n° 1c – Doc. n° 1G- VAS è per l’Ambito di trasformazione

è “media”, vincolo della fascia di rispetto dei pozzi idropotabili. Lo studio geologico e idrogeologico indica

l’area in classe di fattibilità 2 e in rischio sismico Z4.

Alternativa 3 – Attuazione dell’Intervento B/SU - , in attuazione del Documento di Piano ed in particolare in

attuazione delle direttive di cui all’Ambito di Trasformazione C/S - FVP – B/SU ed in attuazione degli Ambiti

di Riqualificazione n°. 8 e n°. 10 in cui l’intervento è inserito .

La classe di sostenibilità si alza ad “elevata” in quanto l’eventuale riqualificazione dell’ambito verrà condotta

direttamente dal Comune una volta acquisita la proprietà.

VALUTAZIONE FINALE AMBITO B/SU

In seguito all’attuazione delle azioni del Documento di Piano di cui all’Ambito di Trasformazione C/S

- FVP – B/SU a cui questo intervento partecipa, la valutazione di fattibilità per questa area, risulta

essere egualmente POSITIVA.

Page 108: PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO L.R. N°. 12/2005 · (provincia di monza e brianza) piano di governo del territorio l.r. n°. 12/2005 doc. n°. 1 – documento di piano g – valutazione

P.G.T. – Documento di Piano – V.A.S. – Rapporto Ambientale – Lesmo – Monza e Brianza

108

AMBITO F, - ex plesso scolastico

Alternativa 1 - non è stata adottata l’Opzione 0 perché trattasi del recupero di un area pubblica

dismessa così come inserita nel Piano dei Servizi.

Alternativa 2 - Realizzazione dell’Intervento F ex-plesso scolastico, in assenza del Documento di

Piano.

Estratto Tav. n°1c - Doc 1-G-VAS-Grado di sostenibilità ambientale del territorio comunale prima delle azioni di piano - scala 1:4000

La classe di sostenibilità, così come indicato nell’All. 1c –Doc. n°1 –G-VAS, per l’ambito F risulta

“elevata”, ed è in classe 2 di fattibilità geologica e Z4 della classe sismica.

Alternativa 3 – Realizzazione dell’Intervento F ex-plesso scolastico, in attuazione del Documento di

Piano ed in particolare in attuazione degli Ambiti di Riqualificazione n°. 2, 4, 8, 9, 10 e 11 di cui all’art. 31 e degli

indirizzi di cui all’art. 30.

VALUTAZIONE FINALE AMBITO F

In conclusione, l’Ambito di Trasformazione, nell’Alternativa 3, conferma il grado di sostenibilità

“elevata”, e pertanto la valutazione di fattibilità risulta essere POSITIVA – CONDIZIONATA alla

soluzione dei problemi posti dalla presenza di un pozzo idrico.

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P.G.T. – Documento di Piano – V.A.S. – Rapporto Ambientale – Lesmo – Monza e Brianza

109

AMBITO F, - ex asilo “Gaetano Ratti”

Alternativa 1 - non è stata adottata l’Opzione 0 perché trattasi dell’uso di un’attrezzatura pubblica

esistente e sottoutilizzata.

Alternativa 2 - Realizzazione dell’Intervento F ex asilo, in assenza del Documento di Piano.

Estratto Tav. n°1c - Doc 1-G-VAS-Grado di sostenibilità ambientale del territorio comunale prima delle azioni di piano - scala 1:4000

La classe di sostenibilità, così come indicato nell’All. 1c –Doc. n°1 –G-VAS, per l’ambito F risulta

“elevata”, ed è in classe 2 di fattibilità geologica.

Alternativa 3 – Realizzazione dell’Intervento F ex asilo, in attuazione del Documento di Piano ed in

particolare degli Ambiti di Riqualificazione n°. 1, 2, 4, 8, 9, 10 e 11 di cui all’art. 31 e degli indirizzi di cui all’art. 30.

VALUTAZIONE FINALE AMBITO F

L’Ambito di Trasformazione, nell’Alternativa 3 conferma il grado di sostenibilità “elevata”, e pertanto

la valutazione di fattibilità risulta essere POSITIVA.

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P.G.T. – Documento di Piano – V.A.S. – Rapporto Ambientale – Lesmo – Monza e Brianza

110

AMBITO F1, - ex plesso conventuale

Alternativa 1 - non è stata adottata l’Opzione 0 perché trattasi di un insediamento esistente per il quale

il Documento di Piano intende proporne un riuso

Alternativa 2 - Realizzazione dell’Intervento F1, - ex plesso conventuale, in assenza del Documento

di Piano.

Estratto Tav. n°1c - Doc 1-G-VAS-Grado di sostenibilità ambientale del territorio comunale prima delle azioni di piano - scala 1:4000

La classe di sostenibilità, così come indicata nell’All. 1c –Doc. n°1 –G-VAS, per l’ambito F1 risulta di

sostenibilità prevalentemente “bassa”, per la parte di ambito interna al nucleo storico, mentre risulta

“media” per la restante parte.

ANALISI SOSTENIBILITA’ – F1

SCENARIO - ALTERNATIVA 2

Criteri di sostenibilità U.E. interessati Incidenza Competenza

n°. Descrizione + - +/- Comune Provincia Regione

5 Conservare e migliorare la qualità dei suoli e delle risorse idriche (Idrologia – acque superficiali e acque sotterranee, Suolo e sottosuolo) 5a - tutela della qualità del suolo

5 X

A

7

Conservare e migliorare la qualità dell’ambiente locale (Territorio e Ambiente) 7a - recupero dell’equilibrio tra aree edificate e spazi aperti 7b - migliorare l’organizzazione urbana 7c - promuovere attività compatibili 7d - promozione dei servizi

7a

7b

7c

7d

X

Page 111: PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO L.R. N°. 12/2005 · (provincia di monza e brianza) piano di governo del territorio l.r. n°. 12/2005 doc. n°. 1 – documento di piano g – valutazione

P.G.T. – Documento di Piano – V.A.S. – Rapporto Ambientale – Lesmo – Monza e Brianza

111

TOTALE 4 1

Vincoli presenti nell’area Incidenza Competenza

COERENZA ESTERNA

P.T.C.P. coerenza esterna + - +/- Comune Provincia Regione B

15b Beni di interesse artistico e storico – elementi storici architettonici 15b

TOTALE 1 0

COERENZA INTERNA

STUDIO GEOLOGICO coerenza interna + - +/- Comune Provincia Regione

1c Zona di rispetto pozzi 1c X

2c Classe 2 di fattibilità geologica 2c X

4c Rischio sismico Z4.c 4c X

P.G.T. coerenza interna + - +/- Comune Provincia Regione

B

1e Centri Storici e Nuclei di Antica formazione – IGM 1888 1e X X X

TOTALE 2 2

Alternativa 3 – Realizzazione dell’Intervento F1 - ex plesso conventuale, in attuazione del Documento

di Piano, e in attuazione in particolare degli Ambiti di Riqualificazione n°. 1, 2, 4, 8, 9, 10 e 11 di cui all’art. 31 e degli indirizzi di cui all’art. 30.

SCENARIO - ALTERNATIVA 3

Criteri di sostenibilità U.E. interessati Incidenza Competenza n°. Descrizione + - +/- Comune Provincia Regione

5

Conservare e migliorare la qualità dei suoli e delle risorse idriche (Idrologia – acque superficiali e acque sotterranee, Suolo e sottosuolo) 5a - tutela della qualità del suolo

5 X

A

7

Conservare e migliorare la qualità dell’ambiente locale (Territorio e Ambiente) 7a - recupero dell’equilibrio tra aree edificate e spazi aperti 7b - migliorare l’organizzazione urbana 7c - promuovere attività compatibili 7d - promozione dei servizi

7a 7b 7c 7d

X

TOTALE 4 1

Vincoli presenti nell’area Incidenza Competenza

COERENZA ESTERNA

P.T.C.P. coerenza esterna + - +/- Comune Provincia Regione B

15b Beni di interesse artistico e storico – elementi storici architettonici 15b

TOTALE 0 1

COERENZA INTERNA STUDIO GEOLOGICO coerenza interna + - +/- Comune Provincia Regione

1c Zona di rispetto pozzi 1c X

2c Classe 2 di fattibilità geologica 2c X

4c Rischio sismico Z4.c 4c X

P.G.T. coerenza interna + - +/- Comune Provincia Regione

B

1e Centri Storici e Nuclei di Antica formazione – IGM 1888 1e X X X

TOTALE 1 3

VALUTAZIONE FINALE AMBITO F1 La valutazione di fattibilità avendo ridotto le incidenze negative in riferimento ai vincoli presenti su territorio - rispetto alla Coerenza esterna da 1 a 0 - rispetto alla Coerenza interna da 2 a 1 risulta essere POSITIVA.

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P.G.T. – Documento di Piano – V.A.S. – Rapporto Ambientale – Lesmo – Monza e Brianza

112

AMBITO V - Sistema Viabilistico Pedemontano (MOBILITA’)

Alternativa 1 – non è possibile adottare l’Opzione 0 perché trattasi di un progetto sovraordinato dalla

Regione Lombardia.

Alternativa 2 – Realizzazione del Sistema Viabilistico Pedemontano (tratta C), in assenza del Documento

di Piano.

Estratto Tav. n°1c1 - Doc 1-G-VAS-Grado di sostenibilità ambientale del territorio comunale prima delle azioni di piano - scala 1:4000

Il grado di sostenibilità ambientale quale risulta dalla Tav. n°1c1 - Doc. n°1 – VAS, relativamente all’Ambito

di trasformazione V interessato dall’intervento di realizzazione dell’Autostrada Pedemontana, essendo un

ambito che occupa una fascia consistente del territorio di da classe “nulla”.

ANALISI SOSTENIBILITA’ AMBITO V

SCENARIO - ALTERNATIVA 2

Criteri di sostenibilità U.E. interessati Incidenza Competenza

n°. Descrizione + - +/- Comune Provincia Regione

A 4

Conservare e migliorare lo stato della fauna e della flora

selvatiche, degli habitat e dei paesaggi (Fauna flora e

paesaggio)

4a - tutela e potenziamento delle aree naturalistiche;

4b - tutela e potenziamento dei corridoi verdi urbani ed

extraurbani.

4a

4b

X

Page 113: PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO L.R. N°. 12/2005 · (provincia di monza e brianza) piano di governo del territorio l.r. n°. 12/2005 doc. n°. 1 – documento di piano g – valutazione

P.G.T. – Documento di Piano – V.A.S. – Rapporto Ambientale – Lesmo – Monza e Brianza

113

5

Conservare e migliorare la qualità dei suoli e delle risorse

idriche (Idrologia – acque superficiali e acque sotterranee,

Suolo e sottosuolo)

5a - tutela della qualità del suolo

5 X

7

Conservare e migliorare la qualità dell’ambiente locale

(Territorio e Ambiente)

7a - recupero dell’equilibrio tra aree edificate e spazi aperti

7b - migliorare l’organizzazione urbana

7c - promuovere attività compatibili

7d - promozione dei servizi

7a

7b

7c

7d

X

8 Protezione dell’atmosfera (Aria, Flussi eloici,

Elettromagnetismo) 8 X

TOTALE - 8 -

Vincoli presenti nell’area Incidenza Competenza

COERENZA ESTERNA

P.T.R. coerenza esterna + - +/- Comune Provincia Regione

1a Fascia di rispetto Stradale 1a X X

P.T.C.P. coerenza esterna + - +/- Comune Provincia Regione

2b Fasce di rilevanza naturalistica 2b X

3b Fasce di rilevanza paesistico fluviale 3b X

5b Gangli secondari 5b X X

6b Principali corridoi ecologici dei corsi d’acqua 6b X X

B

7b Corridoi ecologici secondari 7b X X

COERENZA INTERNA

STUDIO GEOLOGICO coerenza interna + - +/- Comune Provincia Regione

2c Classe 2 – 3 di fattibilità geologica 2c X

3c Classe 4 di fattibilità geologica 3c X

4c Rischio sismico –Z4.a e Z4.c 4c X

7c Area di protezione ai fini idrogeologici 7c X X

P.G.T. coerenza interna + - +/- Comune Provincia Regione

3e F3: Tutela ambientale 3e X

4e F4: Boschi esistenti 4e X X

5e R1: Fasce di rispetto stradale e linee di arretramento 5e X

B

6e R1: Fasce di rispetto cimiteriale 6e X

TOTALE - 12 2

Alternativa 3 – Realizzazione del Sistema Viabilistico Pedemontano (tratta B1), in attuazione del

Documento di Piano ed in particolare delle prescrizioni C.I.P.E. e degli indirizzi degli Ambiti di

Riqualificazione n°. 1, 5, 6, 8, 10 e 11 di cui all’art. 31 e degli indirizzi di cui all’art. 30 delle N.T.A.

Compensazioni Ambientali previste da Autostrada Pedemontana5

Tratta C - I territori tra Cesano Maderno e Vimercate

In un’area fortemente urbanizzata come la Brianza centrale, gli interventi ambientali hanno l’obiettivo di

preservare la discontinuità residua fra l’edificato e l’ambiente, attraverso parziali, ma vitali riconnessioni con i

contesti naturali del Lambro e del Grugnotorto. Il parco urbano è il materiale di progetto principale nelle

5 http://www.pedemontana.com/compensazioni_ambientali.php

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P.G.T. – Documento di Piano – V.A.S. – Rapporto Ambientale – Lesmo – Monza e Brianza

114

situazioni più compromesse dal punto di vista ambientale, mentre, dove permane ancora traccia del tessuto

agricolo, ci si orienta verso interventi a rete di filari, siepi, piccoli boschi e percorsi lenti.

All’inizio della tratta C la Greenway costituisce la spina centrale di un parco urbano lineare, che innerva gli

spazi aperti residuali di Cesano Maderno, Seregno, Desio, Lissione e Biassono. Dopo il passaggio del fiume

Lambro sul ponte esistente, il tracciato sale e scavalca la strada provinciale per Lesmo su una passerella

sopra la seconda galleria artificiale dell’autostrada in territorio di Lesmo. Prosegue fino a superare le colline

a nord di Arcore e, continuando verso est, si allontana dal tracciato autostradale per attraversare la piana

agricola fra Velasca e Oreno. Infine, scavalca con un nuovo ponte la tangenziale est a sud dell’area ex IBM.

PROGETTO LOCALE 26 LESMO – BIASSONO

Prati e percorsi fra Biassono e il Lambro: nei comuni di Biassono e Lesmo, nell’area del parco della valle del

Lambro attraversata dall’autostrada, si prevede una riqualificazione paesistica estesa mediante la ricucitura

di tracciati e fasce boscate, filari e siepi e la realizzazione di prati fruibili ed ecologici.

Misura compensativa 25 - Boschi, prati e percorsi della Valle del Pegorino: il progetto si localizza nella

valle del Rio Pegorino a Lesmo, in particolare nella porzione boschiva attorno al corso d’acqua, da

valorizzare con interventi forestali a uso collettivo.

L’intervento prevede tre opere principali:

- La realizzazione di due prati ecologici di grande estensione in un’area agricola compresa tra i boschi a

nord est della cascina Pegorino

- La riqualificazione dei boschi in adiacenza al rio Pegorino

- La realizzazione di un primo tratto del percorso ciclopedonale previsto nel masterplan dei percorsi del

Parco del Lambro.

Di seguito la scheda dell’intervento.

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P.G.T. – Documento di Piano – V.A.S. – Rapporto Ambientale – Lesmo – Monza e Brianza

115

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P.G.T. – Documento di Piano – V.A.S. – Rapporto Ambientale – Lesmo – Monza e Brianza

116

SCENARIO - ALTERNATIVA 3

Criteri di sostenibilità U.E. interessati Incidenza Competenza

n°. Descrizione + - +/- Comune Provincia Regione

4

Conservare e migliorare lo stato della fauna e della flora

selvatiche, degli habitat e dei paesaggi (Fauna flora e

paesaggio)

4a - tutela e potenziamento delle aree naturalistiche;

4b - tutela e potenziamento dei corridoi verdi urbani ed

extraurbani.

4a

4b

4a

4b

X

5

Conservare e migliorare la qualità dei suoli e delle risorse

idriche (Idrologia – acque superficiali e acque sotterranee,

Suolo e sottosuolo)

5a - tutela della qualità del suolo

5 X

7

Conservare e migliorare la qualità dell’ambiente locale

(Territorio e Ambiente)

7a - recupero dell’equilibrio tra aree edificate e spazi aperti

7b - migliorare l’organizzazione urbana

7c - promuovere attività compatibili

7d - promozione dei servizi

7b

7a

7b

7c

7d

X

A

8 Protezione dell’atmosfera (Aria, Flussi eloici,

Elettromagnetismo) 8 X

TOTALE 1 5 2

Vincoli presenti nell’area Incidenza Competenza

COERENZA ESTERNA

P.T.R. coerenza esterna + - +/- Comune Provincia Regione

1a Fascia di rispetto Stradale 1a 1a X X

P.T.C.P. coerenza esterna + - +/- Comune Provincia Regione

2b Fasce di rilevanza naturalistica 2b X

3b Fasce di rilevanza paesistico fluviale 3b X

5b Gangli secondari 5b X X

6b Principali corridoi ecologici dei corsi d’acqua 6b X X

B

7b Corridoi ecologici secondari 7b X X

COERENZA INTERNA

STUDIO GEOLOGICO coerenza interna + - +/- Comune Provincia Regione

2c Classe 2 – 3 di fattibilità geologica 2c X

3c Classe 4 di fattibilità geologica 3c X

4c Rischio sismico –Z4.a e Z4.c 4c X

7c Area di protezione ai fini idrogeologici 7c X X

P.G.T. coerenza interna + - +/- Comune Provincia Regione

3e F3: Tutela ambientale 3e X

4e F4: Boschi esistenti 4e X X

5e R1: Fasce di rispetto stradale e linee di arretramento 5e 5e X

B

6e R1: Fasce di rispetto cimiteriale 6e 6e X

TOTALE - 9 5

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P.G.T. – Documento di Piano – V.A.S. – Rapporto Ambientale – Lesmo – Monza e Brianza

117

VALUTAZIONE FINALE AMBITO V

La valutazione di fattibilità non compete al P.G.T. in quanto l’intervento è stato sovraordinato e sottoposto a

Valutazione di Incidenza Ambientale (V.I.A.)

La realizzazione dell’autostrada Pedemontana avrà comunque sicuramente un forte impatto ambientale, ma

consentirà di riorganizzare la rete viabilistica provinciale e regionale.

In questo contesto sono state pensate una serie di compensazioni ambientali di pedemontana, consistenti

in:

- Greenway

- Connessioni ciclopedonali

- Progetti d’area

- Mitigazioni Paesistico/Ambientali

Inoltre il D.d.P. prevede la formazione di percorsi ciclopedonali che integrandosi con i percorsi ciclopedonali

previsti all’interno del Parco Regionale della Valle del Lambro, (ciclabile Milano-Ghisallo) e la Greenway di

compensazione della Pedemontana, permette una migliore fruibilità della rete ecologica ed il collegamento

con le zone del Parco e del SIC con il centro storico.

Le mitigazioni ambientali proposte dal C.I.P.E. e riprese dal Documento di Piano non modificano la classe di

sostenibilità paesistica dell’ambito territoriale relativo alla trasformazione urbanistica V in quanto

interessato dal vincolo di inedificabilità della fascia di rispetto di pedemontana e da alcuni vincoli di tipo

paesistico – ambientale; le mitigazioni proposte consentono di non interrompere completamente la rete

ecologica.

L’inquinamento atmosferico potrebbe aumentare lungo il tracciato di Pedemontana, mentre potrebbe

migliorare nel resto del territorio, attraverso la costruzione di una rete stradale organizzata gerarchicamente,

che dovrebbe dirottare il traffico di attraversamento dal tessuto urbano consolidato.

Page 118: PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO L.R. N°. 12/2005 · (provincia di monza e brianza) piano di governo del territorio l.r. n°. 12/2005 doc. n°. 1 – documento di piano g – valutazione

P.G.T. – Documento di Piano – V.A.S. – Rapporto Ambientale – Lesmo – Monza e Brianza

118

AMBITO V, - Riqualificazione della rete della mobilità

Alternativa 1 - non è stata adottata l’Opzione 0 perché l’intervento interessa la riqualificazione ed il

completamento della viabilità esistente.

Alternativa 2 - Realizzazione dell’Intervento V, - riqualificazione della rete della mobilità, in assenza

del Documento di Piano.

Estratto Tav. n°1c - Doc 1-G-VAS-Grado di sostenibilità ambientale del territorio comunale prima delle azioni di piano - scala 1:4000

Page 119: PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO L.R. N°. 12/2005 · (provincia di monza e brianza) piano di governo del territorio l.r. n°. 12/2005 doc. n°. 1 – documento di piano g – valutazione

P.G.T. – Documento di Piano – V.A.S. – Rapporto Ambientale – Lesmo – Monza e Brianza

119

Estratto Tav. n°1c - Doc 1-G-VAS-Grado di sostenibilità ambientale del territorio comunale prima delle azioni di piano - scala 1:4000

La classe di sostenibilità, così come indicata nell’All. 1c –Doc. n°1 –G-VAS, per l’ambito V risulta di

sostenibilità “elevata” per via Foscolo, via Vittorio Veneto, via Lambro, “media” per via Donna Rosa, via

Marconi, via IV Novembre, “bassa” per via Manzoni e via Moranti che fanno parte del Centro Storico.

Alternativa 3 – L’alternativa 3 per la realizzazione dell’Intervento V, - riqualificazione della rete della

mobilità, in attuazione del Documento di Piano migliora ulteriormente la sostenibilità dell’alternativa 2 per la

riduzione dell’inquinamento atmosferico ed acustico.

Page 120: PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO L.R. N°. 12/2005 · (provincia di monza e brianza) piano di governo del territorio l.r. n°. 12/2005 doc. n°. 1 – documento di piano g – valutazione

P.G.T. – Documento di Piano – V.A.S. – Rapporto Ambientale – Lesmo – Monza e Brianza

120

Infatti l’Ambito di Riqualificazione n°. 9 – Centro Civico comprende gli interventi di riqualificazione viaria V per

la formazione di un anello stradale di scorrimento attorno al centro abitato di Lesmo, attraverso il prolungamento

di Via Lega Lombarda ad incrociare la S.P. n°. 154 in territorio di Correzzana, individuando in questo modo

un’area a traffico limitato corrispondente al nuovo Centro Civico.

VALUTAZIONE FINALE AMBITO V

Avendo ridotto le incidenze negative rispetto ai Criteri di Sostenibilità, la valutazione di fattibilità per

quest’intervento risulta essere POSITIVA.

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P.G.T. – Documento di Piano – V.A.S. – Rapporto Ambientale – Lesmo – Monza e Brianza

121

AMBITO V/ B/SU riqualificazione della Stazione Ferroviaria

Alternativa 1 – non è possibile adottare l’Opzione 0 perché trattasi di un progetto di potenziamento della

stazione ferroviaria esistente.

Alternativa 2 – Realizzazione dell’Ambito V/BSU, in assenza del Documento di Piano.

Estratto Tav. n°1c1 - Doc 1-G-VAS-Grado di sostenibilità ambientale del territorio comunale prima delle azioni di piano - scala 1:4000

L’Ambito di trasformazione V/BSU, interessato dall’intervento di riqualificazione della Stazione

Ferroviaria, risulta essere in classe di sostenibilità paesistica “molto bassa”, come risulta dalla Tav. n°1c1 -

Doc. n°1 – VAS, essendo l’ambito interno alla fascia di rispetto ferroviaria.

ANALISI SOSTENIBILITA’ AMBITO V/ B/SU

SCENARIO - ALTERNATIVA 2

Criteri di sostenibilità U.E. interessati Incidenza Competenza

n°. Descrizione + - +/- Comune Provincia Regione

7

Conservare e migliorare la qualità dell’ambiente locale (Territorio e

Ambiente)

7a - recupero dell’equilibrio tra aree edificate e spazi aperti

7b - migliorare l’organizzazione urbana

7c - promuovere attività compatibili

7d - promozione dei servizi

7a

7b

7c

7d

X

TOTALE 4 - -

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P.G.T. – Documento di Piano – V.A.S. – Rapporto Ambientale – Lesmo – Monza e Brianza

122

Vincoli presenti nell’area Incidenza Competenza

P.T.C.P. coerenza esterna + - +/- Comune Provincia Regione

1b Fasce di rilevanza paesistica 1b X

5b Gangli secondari 5b X X

STUDIO GEOLOGICO coerenza interna + - +/- Comune Provincia Regione

2c Classe 2 di fattibilità geologica 2c X

4c Rischio sismico Z4.c 4c X

P.G.T. coerenza interna + - +/- Comune Provincia Regione

1e Centri Storici e Nuclei di Antica formazione – IGM 1888 1e X X X

B

5e R1: Fasce di rispetto stradale e ferroviaria e linee di arretramento 5e X

TOTALE - 4 2

Alternativa 3 – Realizzazione dell’Ambito V/BSU, in attuazione del Documento di Piano ed in

particolare degli indirizzi di cui all’ambito di Trasformazione V - B/SU.

L’ambito di trasformazione nell’ Alternativa 3, in seguito alle azioni di piano, si alza da un grado di sostenibilità

“molto bassa” a un grado di sostenibilità “media” in quanto il vincolo della fascia di rispetto ferroviario può essere

superato attraverso l’autorizzazione dell’Ente in quanto trattasi di riqualificazione della Stazione esistente.

L’intervento comporta un miglioramento dell’attuale area della Stazione Ferroviaria che potrà essere

potenziata con l’insediamento di attività terziario – commerciali e sarà meglio connessa alla rete della

mobilità stradale e ciclopedonale di Lesmo.

SCENARIO - ALTERNATIVA 3

Criteri di sostenibilità U.E. interessati Incidenza Competenza

n°. Descrizione + - +/- Comune Provincia Regione

7

Conservare e migliorare la qualità dell’ambiente locale (Territorio e

Ambiente)

7a - recupero dell’equilibrio tra aree edificate e spazi aperti

7b - migliorare l’organizzazione urbana

7c - promuovere attività compatibili

7d - promozione dei servizi

7a

7b

7c

7d

X

TOTALE 4 - -

Vincoli presenti nell’area Incidenza Competenza

COERENZA ESTERNA

P.T.C.P. coerenza esterna + - +/- Comune Provincia Regione

1b Fasce di rilevanza paesistica 1b X

5b Gangli secondari 5b X X

COERENZA INTERNA

STUDIO GEOLOGICO coerenza interna + - +/- Comune Provincia Regione

2c Classe 2 – 3 di fattibilità geologica 2c X

4c Rischio sismico –Z4.a e Z4.c 4c X

P.G.T. coerenza interna + - - +/- Provincia Regione

1e Centri Storici e Nuclei di Antica formazione – IGM 1888 1e 1e X X X

B

5e R1: Fasce di rispetto stradale e ferroviaria e linee di arretramento 5e 5e X

TOTALE 2 2 2

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123

VALUTAZIONE FINALE AMBITO V/ B/SU

In conclusione, avendo solo incidenze positive, rispetto ai Criteri di Sostenibilità ed avendo ridotto

le incidenze negative da 4 a 2 complessivamente per le coerenze esterne ed interne, in riferimento ai

vincoli presenti nell’ambito, la valutazione di fattibilità per quest’intervento risulta essere POSITIVA.

VALUTAZIONE COMPLESSIVA DEL DOCUMENTO DI PIANO

La valutazione complessiva del Documento di Piano come sommatoria delle Valutazioni dei singoli

Ambiti di Trasformazione, risulta essere POSITIVA in forma INCONDIZIONATA, mentre per solo tre

Ambiti di Trasformazione A, C/C/S e F la valutazione risulta POSITIVA – CONDIZIONATA

all’attuazione delle condizioni poste per ciascun Ambito di Trasformazione.

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TITOLO II

1. COERENZA DEL PGT RISPETTO AD ALTRI PIANI

Diversi sono i livelli di pianificazione che interessano il territorio del comune di Lesmo e con i quali il

Documento di Piano del PGT interagisce. Tra questi ricordiamo:

Coerenza esterna

Livello regionale

Il Piano Territoriale Regionale (P.T.R.), con valenza di Piano Paesistico Regionale (P.P.R.) in base a

quanto stabilito nella L.R. 12/2005.

Il P.G.T. risulta coerente avendo recepito il progetto del Sistema Viabilistico Pedemontano ed il sistema

ambientale.

Il Parco Regionale della Valle del Lambro

Il Piano di Gestione del SIC Valle del Rio Pegorino

Livello provinciale

Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale - Milano (P.T.C.P.)

Piano Provinciale per la Gestione integrata dei Rifiuti (P.P.G.R.)

Piano Agricolo triennale della provincia di Milano

Piano di Indirizzo Forestale (P.I.F.)

Piano Faunistico Venatorio (P.F.V.)

Contratto di Fiume Lambro settentrionale

Il P.G.T. è conforme con il P.T.C.P. di Milano, avendo recepito il sistema infrastrutturale e paesistico –

ambientale.

Coerenza interna

Livello comunale

Studio geologico

Reticolo Idrico Principale e Minore

Piano di zonizzazione acustica

L’ analisi dei suddetti strumenti di pianificazione ha permesso di:

recepire i principali obiettivi generali dei piani e programmi;

verificare e recepire la presenza di eventuali obiettivi specifici applicabili al territorio di Lesmo ed in

particolare agli ambiti di trasformazione urbanistica e gli ambiti di riqualificazione ambientale e/o di

ricomposizione paesaggistica;

verificare recepire la presenta di eventuali vincoli o in aree di particolare rilevanza ambientale nell’area di

influenza degli effetti del Piano.

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1.1 PGT/PIANO TERRITORIALE REGIONALE – Piano Paesaggistico (P.T.R. e P.P.R.)

Premessa

Il Piano Territoriale Regionale (P.T.R.) di cui si è dotata la Regione Lombardia è lo strumento di pianificazione di

livello regionale, che propone una "visione" di crescita sostenibile della Lombardia.

Con D.G.R. del 16 gennaio 2008 n. 6447 il Piano Territoriale Paesistico Regionale (P.T.P.R.) vigente del 2001 ai

sensi della L.R. 12/2005 è stato sottoposto ad aggiornamento ed integrazione, in linea con la “Convenzione

Europea del paesaggio” e con il D.Lgs 42/2004. Il P.T.R., secondo quanto riportato dall’art. 19 della l.r. 25/2005,

“ha natura ed effetti di piano territoriale paesaggistico ai sensi della vigente legislazione e a tal fine ha i contenuti e

l’efficacia di cui agli articoli 76 e 77.” Infine con D.C.R. n° VIII/951 del 19/01/2010 e con avviso di pubblicazione sul

BURL, Serie Inserzioni e Concorsi del 17/02/2010 esercita gli effetti indicati nell’art. 20 della l.r. 12/2005.

Il Piano assume la duplice valenza di strumento di conoscenza strutturata delle caratteristiche, potenzialità e

dinamiche della Lombardia, e di mezzo di orientamento e cooperazione finalizzato a dare corpo alle proposte

maturate ai diversi livelli territoriali e a realizzare la coesione tra i molteplici interessi in gioco.

Esso contiene l’analisi delle trasformazioni recenti e le invarianti territoriali con le quali deve misurarsi il P.T.R.

L'opportunità di aggiornamento delle scelte di valorizzazione del paesaggio regionale, correlata alla redazione del

P.T.R. ha offerto oggi la possibilità di proseguire nell'integrazione tra pianificazione territoriale e urbanistica e

pianificazione del paesaggio, ma anche di trovare maggiore correlazione con le altre pianificazioni del territorio, e

in particolare quelle di difesa del suolo e ambientali.

Le nuove misure di indirizzo e di prescrittività paesaggistica si sviluppano in stretta e reciproca relazione con le

priorità e gli obiettivi messi a sistema dal Piano Territoriale Regionale, con specifica attenzione ai temi della

riqualificazione paesaggistica e del contenimento dei fenomeni di degrado.

La Giunta regionale, con la D.G.R. 6447 del 16 gennaio 2008, ha proceduto all'aggiornamento del Piano

Territoriale Pesistico Regionale su due livelli e in due tempi:

ha approvato le integrazioni e gli aggiornamenti del quadro di riferimento paesistico e degli indirizzi di

tutela del PTPR del 2001, come primo ed immediato aggiornamento dello stesso di competenza della

Giunta. Queste integrazioni sono immediatamente operanti;

ha inviato al Consiglio regionale la proposta complessiva di Piano Paesaggistico Regionale (P.P.R.)

quale sezione specifica del P.T.R. che comprende, oltre agli aggiornamenti di cui al punto precedente, la

revisione della disciplina paesaggistica regionale e correlati documenti e cartografie.

Inoltre, il Documento di Piano del Piano Territoriale Regionale indica l’obiettivo di costruzione della Rete Ecologica

Regionale (di seguito R.E.R.). Sviluppando di presupposti della D.G.R. del 27/12/2007 n.8/6415 “Criteri per

l’interconnessione delle R.E.R. con gli strumenti di programmazione territoriale” il Documento di Piano del P.T.R.

indica in una rete ecologica polivalente il mezzo per attuare il suddetto obiettivo che ritroviamo nel punto A3, C e

TM obiettivi tematici della Regione Lombardia.

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P.G.T. – Documento di Piano – V.A.S. – Rapporto Ambientale – Lesmo – Monza e Brianza

126

A – il miglioramento della

Vita dei cittadini

A1 - La sostenibilità

economica

A2 - La sostenibilità

sociale

A3 - La sostenibilità

ambientale

B - Macro obiettivi

(strategia di Lisbona)

B1 - Rafforzare la competitività dei

territori della Lombardia

B2 - Riequilibrare il territorio

lombardo

B3 – Proteggere e valorizzare

le risorse della regione

Obiettivi del P.T.R.

Il P.T.R. diviene il Quadro Strategico di riferimento che individua gli obiettivi di sviluppo per l’intero territorio

regionale in modo da costruire insieme con le comunità locali percorsi coerenti per il conseguimento degli obiettivi

condivisi.

Il sistema degli obiettivi nasce dai principi comunitari per lo sviluppo del territorio e dai principi elaborati nella

Strategia di Lisbona-Gotheborg, con l’obiettivo articolato nei seguenti organigrammi :

Obiettivo generale

Dall’obiettivo generale consegue un sistema di obiettivi, articolati e integrati, illustrati come segue.

Dai macro obiettivi B1, B2 e B3 conseguono i seguenti obiettivi P.T.R., articolati a loro volta in due categorie

C1 e C2

C - Obiettivi P.T.R.

Declinati in 24 punti

C1 - Obiettivi tematici

(TM1-2-3-4-5)

C2 - Obiettivi dei sistemi territoriali

(ST3)

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P.G.T. – Documento di Piano – V.A.S. – Rapporto Ambientale – Lesmo – Monza e Brianza

127

Macro obiettivi (strategia di Lisbona) declinati in 24 Obiettivi del P.T.R.

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P.G.T. – Documento di Piano – V.A.S. – Rapporto Ambientale – Lesmo – Monza e Brianza

128

I tre macro obiettivi sono i principi cui s’ispira l’azione del P.T.R., in riferimento alla Strategia di Lisbona e

definiscono, per la Lombardia, lo sviluppo sostenibile espresso dallo Schema di Sviluppo dello Spazio

Europeo.

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P.G.T. – Documento di Piano – V.A.S. – Rapporto Ambientale – Lesmo – Monza e Brianza

129

A - Assunzione dell’obiettivo generale del P.T.R. all’interno delle politiche e delle strategie del P.G.T.

A - Il P.T.R. persegue l’obiettivo di migliorare la qualità della vita dei cittadini lombardi.

Il P.G.T. ha assunto l’obiettivo di migliorare la qualità della vita dei cittadini (Documento di Indirizzi e art. 31 –

Ambiti di Riqualificazione delle N.T.A.), migliorando per quanto gli compete, la qualità del territorio (art. 35 –

Indirizzi ambientali delle N.T.A.) su cui i Cittadini abitano: qualità del territorio costruito e qualità del territorio non

costruito (agricolo e a bosco).

Il D.d.P. elabora le proprie previsioni strategiche secondo i principi dello sviluppo sostenibile e l’integrazione

delle componenti ambientali, economiche e sociali attraverso modalità di sviluppo a medio e lungo termine da

perseguire a scala sovracomunale e comunale.

A1 Sostenibilità economica: lo sviluppo deve essere economicamente efficiente nel processo ed

efficace negli esiti.

Il P.G.T. di Lesmo consente all’Amministrazione Comunale di perequare e compensare in attuazione dei

suoi obiettivi amministrativi e di acquisire lo standard e di promuovere la realizzazione delle opere

pubbliche o di interesse generale funzionali a tali obiettivi,attraverso i seguenti meccanismi di cui

all’all’art. 32 – B :

1) per cessione e convenzionamento dello standard da parte degli operatori privati,

2) per realizzazione diretta da parte diretta del Comune delle attrezzature pubbliche indicate nel P.d.S.,

3) per realizzazione diretta o convenzionamento da parte dell’Operatore privato di attrezzature pubbliche

(standard qualitativo),

4) per riqualificazione ambientale, urbana (centri storici) e per interventi in conto energia.

così come illustrato dall’art. 37 delle N.T.A. del P.G.T. e così come certificato dal Piano dei Servizi (Doc.

n° 2 – P.G.T.).

A2 Sostenibilità sociale: lo sviluppo deve essere socialmente equo, sia in termini intergenerazionali

che intragenerazionali.

Il P.G.T. di Lesmo persegue la promozione sociale dei Cittadini di Lesmo innanzitutto in attuazione

degli stessi criteri di perequazione, compensazione ed incentivazione di cui alla L.R. 12/2005 e di cui

all’art. 32 – A - B – C delle N.T.A., applicati anche al campo sociale attraverso la disponibilità di :

- una volumetria integrativa,

- una dotazione volumetrica,

- una volumetria aggiuntiva,

- una volumetria di riqualificazione urbana

di cui all’art. 49 delle N.T.A. del P.d.R., a soddisfacimento appunto dei bisogni abitativi individuali e di

quelli delle famiglie numerose e di sanare situazioni precarie dal punto di vista igienico – sanitario –

urbanistico, riducendo così le sperequazioni ed adeguando le densità edilizia degli insediamenti

esistenti.

Inoltre il Documento di Piano prevede la possibilità di insediare nell’Ambito di Trasformazione C

forme di residenza protetta per anziani e giovani coppie e promuove più in generale alcuni Ambiti di

Riqualificazione di particolare valore sociale:

- n° 08) Sistema dei servizi,

- n° 11) Nuovi Centri Urbani.

A3 Sostenibilità ambientale: lo sviluppo socio – economico deve avvenire nel rispetto dell’ambiente

naturale o più in generale dell’ambiente fisico, delle risorse naturali ed energetiche, del paesaggio e

del patrimonio culturale, senza comprometterne le caratteristiche che consentono la sua

conservazione.

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P.G.T. – Documento di Piano – V.A.S. – Rapporto Ambientale – Lesmo – Monza e Brianza

130

Questo obiettivo richiede che tutti gli interventi futuri, di recupero e nuovi, in funzione del fabbisogno

individuato, dovranno essere organizzati e promossi nello schema di insediamenti di alta qualità

urbanistica, edilizia ed ambientale di cui all’art. 32.C, in attuazione in particolare degli indici di qualità

ambientale di cui all’art. 35 delle N.T.A.

Il P.G.T. nel Documento di Piano ha inoltre recepito e sviluppato negli Ambiti di Riqualificazione di cui

all’art. 31 dellle N.T.A., i caratteri e le articolazioni del paesaggio e del patrimonio culturale di Lesmo così

come, restituiti dal P.P.R., dal P.T.C.P. e dal P.T.C. del Parco della Valle del Lambro e dal Piano di

Gestione del SIC – IT 2050003 – Valle del Rio Pegorino.

Tali Ambiti di Riqualificazione sono territorialmente più vasti dei singoli interventi ed in grado di ricomporre

i diversi Ambiti e/o zone del T.U.C. in progetti di riqualificazione ambientale di singole parti del territorio

per certificare poi il raggiungimento della riqualificazione dell’intero territorio comunale, così come

perseguita dal Documento Programmatico prima e dal Documento di Piano poi.

Gli Ambiti di Riqualificazione più significativi da questo punto di vista sono:

- n° 01) Città giardino

- n° 03) Paesaggio e Rete ecologica

- n° 05) Parco Agricolo

- n° 06) Sistema delle aree verdi e dei percorsi ciclopedonali

- n° 07) Coni ottici.

Complessivamente l’obiettivo dello sviluppo sostenibile perseguito dal P.G.T. ed in particolare dal Documento

di Piano, è inoltre certificato in quanto oggetto di verifica::

- attraverso la V.A.S., di cui al Doc. 1 G, che ha coinvolto gli enti competenti dal punto di vista ambientale

(Provincia, ARPA, ASL), i comuni contermini, le associazioni e i cittadini che hanno partecipato al

processo di verifica di sostenibilità rispetto agli Ambiti di Trasformazioni ed agli Ambiti di

Riqualificazione proposti, in particolare il soddisfacimento del fabbisogno abitativo è stato previsto

all’interno del Tessuto Urbano Consolidato escludendo un nuovo consumo di suolo.

- attraverso le informazioni raccolte negli elaborati della Carta del Paesaggio, di cui all’All. n° 4 del Doc.

1B e all’All’ 1 del Doc. 1D, che ha indagato le risorse naturali e fisiche del territorio, gli elementi

paesaggistici da salvaguardare ed il patrimonio culturale e storico da preservare per le future

generazioni.

Il P.G.T. ha recepito gli indirizzi del P.T.R. , in particolare per la costruzione della “infrastruttura primaria di

interesse regionale” della Rete Ecologica Regionale (R.E.R.) lombarda, intesa come rete polivalente in grado

di produrre sinergie positive con le varie politiche di settore.

La R.E.R. ha la finalità di :

- tutela, ovvero salvaguardia delle rilevanze esistenti, per la biodiversità esistenti sul territorio lombardo;

- valorizzazione, ovvero consolidamento delle rilevanze esistenti, aumentandone la capacità di servizio

ecosistemico e di fruibilità per la popolazione;

- ricostruzione, ovvero incremento del patrimonio di naturalità e biodiversità esistente per offrire maggiori

prospettive ad un suo riequilibrio.

Il P.G.T. ha quindi verificato, attraverso l’Ambito di Riqualificazione n° 3 . Paesaggio e Rete ecologica, la

conformità e la presenza nel territorio comunale dei seguenti elementi della R.E.R. nonché della Carta dei

processi decisionali regionali:

- Corridoi ecologici primari lungo i corsi d’acqua (Lambro, Rio Pegorino)

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P.G.T. – Documento di Piano – V.A.S. – Rapporto Ambientale – Lesmo – Monza e Brianza

131

- Gli ambiti agricoli

- Le Aree prioritarie per la biodiversità.

A livello comunale ed in particolare all’interno del T.U.C. il Documento di Piano propone la formazione di

presidi ecologici e/o oasi di naturalità e di passaggi ecologici per il superamento delle barriere infrastrutturali

all’interno ed all’esterno del T.U.C.

Le suddette politiche rispondono a numerosi obiettivi tematici regionali (es. TM 1.9 – difesa ed aumento della

biodiversità; TM 1.10 – conservazione e valorizzazione degli ecosistemi presenti sul territorio, ecc…).

Il territorio di Lesmo è interessato in parte da un’ Area prioritaria per la Biodiversità, corrispondente al SIC della

Valle del Rio Pegorino e per l’area agricola al confine con il comune di Correzzana.

L’Ambito di Riqualificazione n° 3 - Paesaggio e Rete ecologica illustra la natura del paesaggio e la rete

Ecologico Provinciale e regionale (R.E.R.), con la proposta di presidi ecologici e passaggi ecologici interni al

TUC per creare una permeabilità al suo interno.

Estratto delle Aree prioritarie per la biodiversità – Fonte shape regione Lombardia

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P.G.T. – Documento di Piano – V.A.S. – Rapporto Ambientale – Lesmo – Monza e Brianza

132

B - Assunzione dei tre Macro obiettivi declinati nei 24 obiettivi del P.T.R. all’interno delle

politiche e delle strategie del P.G.T.

Si elencano di seguito controdeducendoli, gli obiettivi che interessano il territorio comunale.

B1 - Rafforzare la competitività del territorio di Lesmo

1. Favorire, come condizione necessaria per la valorizzazione dei territori, l’innovazione, lo sviluppo della

conoscenza e la sua diffusione.

A tal fine il P.G.T. prevede la formazione dell’ Ambito di Riqualificazione n° 8 – Sistema di Servizi, per la

formazione di un centro di eccellenza di interesse sovracomunale, per servizi alle persone e per le attività a :

- F dell’ex plesso scolastico (S.P. n° 154, 177 e 7) per Auditorium e Biblioteca;

- F dell’ex asilo per Associazioni;

- B/SU di S.P. n° 7 – S.P. n° 177 quale sede della Banca locale

- F1 complesso ex convento per attività didattiche e di rappresentanza

- C/C/S di Via XXV Aprile – Via Lega Lombarda per attività direzionali e di servizi

- C/C/S ex scuderie per attività ricettive e di tempo libero

- C/S Fvp – B/SU di Via Galilei – Via Modiglioni per attività terziarie e di servizio. Ai fini dell’innovazione e per quanto riguarda in particolare la produzione di energia, il Documento di Piano

con le N.T.A. agevolano il risparmio energetico promuovendo i meccanismi della biourbanistica e della

bioarchietettura (art. 31-C) e promuovendo in particolare criteri di perequazione in conto energia (art. 33)

Il P.G.T. e la V.A.S. attraverso le procedure di partecipazione che promuovono autonomamente ed in forma

coordinata, consentono la diffusione di queste iniziative di valorizzazione del territorio e di massimizzazione

delle attività insediative.

2. Favorire le relazioni tra i territori della Lombardia

Il P.G.T. nell’All. n°1 – Doc. 1B ha illustrato la particolare situazione di Lesmo, che è interessato direttamente

dall’Autostrada Pedemontana, e circondato da varie infrastrutture che connettono il Comune con il territorio

della Lombardia e della Provincia. La linea ferroviaria Seregno – Carnate – Bergano, la stazione di Lesmo già

consente oggi ed ancora più in futuro con la riqualificazione della linea, ai Cittadini di Lesmo di usufruire del

servizio ferroviario regionale.

4. Perseguire l’efficienza nella fornitura dei servizi pubblici e di pubblica utilità, agendo sulla pianificazione

integrata delle reti, sulla riduzione degli sprechi e sulla gestione ottimale del servizio.

Il P.G.T. elenca tra i piani di settore il PUGSS che prevede di coordinare gli interventi di urbanizzazione.

Il P.d.S. a sua volta finanzia in quota parte l’infrastrutturazione del sottosuolo proposta dal P.U.G.S.S.

In questo senso il P.G.T. cerca di ovviare ad una carenza cronica delle nostre città e comuni, che dispongono

il più delle volte di una rete dei sottoservizi quasi completamente obsoleta e disorganica.

Quanto invece ai servizi pubblici, l’art. 37 detta delle prescrizioni circa il dimensionamento del P.G.T. e quindi

circa i fabbisogni di servizi pubblici in aree ed opere, a cui dovrà far fronte il Piano dei Servizi, anche e

soprattutto attraverso gli Ambiti di Riqualificazione.

5. Migliorare la qualità e la vitalità dei contesti urbani e dell’abitare nella sua accezione estensiva di spazio

fisico, relazionale, di movimento e identitarie attraverso:

- la promozione della qualità architettonica e la riduzione del fabbisogno energetico degli edifici

Il P.G.T. propone norme specifiche per la costruzione in un’Immagine Pubblica di Lesmo (Ambito di

Riqualificazione n° 10) anche attraverso un Repertorio degli interventi edilizi (All. 1A alle N.T.A.) e per

regolamentare e favorire la bioedilizia e la bioingegneria anche attraverso l’attuazione preventiva dei

criteri della Biourbanistica in sede di P.A. (art. 32 delle N.T.A.)

- il recupero delle aree degradate

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P.G.T. – Documento di Piano – V.A.S. – Rapporto Ambientale – Lesmo – Monza e Brianza

133

Il P.G.T. prevede il recupero attraverso gli Ambiti del Piano delle Regole degli insediamenti non più

compatibili con il loro contesto.

- l’integrazione funzionale

Tale integrazione è perseguita anche attraverso gli Ambiti di Trasformazione del D.d.P. (artt. 31.2 –

Centri storici e nuclei di antica formazione, art. 31.8 – Sistema dei Servizi e 31.11 – Nuovi centri urbani

delle N.T.A. del D.d.P.)

- il riequilibrio tra aree marginali e centrali

Tale riequilibrio è attuato attraverso gli indirizzi di progettazione degli Ambiti di Trasformazione posti

lungo il perimetro del T.U.C. ed attraverso quanto previsto negli Ambiti di Riqualificazione – n° 5 Parco

Agricolo (art. 31 delle N.T.A. del D.d.P.)

- la promozione di processi partecipativi

La partecipazione si è svolta attraverso il processo di V.A.S. del D.d.P.

6. Porre le condizioni per un’offerta adeguata alla domanda di spazi per la residenza, la produzione, il

commercio, lo sport e il tempo libero, agendo prioritariamente su contesti da riqualificare o da recuperare

e riducendo il ricorso all’uso di suolo libero.

Il P.G.T. pone le condizioni per un offerta adeguata e compatibile alla domanda di spazi di cui al presente

obiettivo: un’offerta articolata in grado di intercettare e soddisfare le varie tipologie di bisogni, attraverso

interventi polifunzionali sia di recupero (A, B/SU) e di completamento di zone già urbanizzate), sia con nuovi

insediamenti a doppia o triplice destinazione funzionale (C/S – C o A o F) di cui sopra.

11. Promuovere un sistema produttivo di eccellenza

Il P.G.T. non prevede ambiti produttivi nel territorio di Lesmo ma propone un’evoluzione del Sistema

Produttivo locale nella dimensione del Parco Tecnologico, a destinazioni plurime.

In particolare gli obiettivi ai Punti 10. – 12. – 13. – 23. – 24. sono specifici del P.T.R.

B2 - Riequilibrare il territorio di Lesmo 3. Assicurare, a tutti i territori della Regione e a tutti i cittadini, l’accesso ai servizi pubblici e di pubblica utilità,

In attuazione dell’obiettivo 2 di cui al precedente macrobiettivo B1, si è dimostrato che il P.G.T. persegue

l’obiettivo di garantire un’elevata capacità di movimento per i cittadini di Lesmo e quindi l’accessibilità da parte

loro, ai principali servizi sovracomunali (scolastico, soco-assistenzaiale, culturale, ecc.) esistenti nell’Ambito

Territoriale di appartenenza.

9. Assicurare l’equità nella distribuzione sul territorio dei costi e dei benefici economici, sociali ed ambientali

derivanti dallo sviluppo economico, infrastrutturale ed edilizio.

Attraverso appositi criteri di perequazione il P.G.T. persegue non solo la perequazione urbanistica (di

comparto e diffusa su tutto il territorio per compensare i vincoli di tipo urbanistico ed ambientale (art. 32)),

ma anche la perequazione sociale per soddisfare fabbisogni altrimenti irrisolti (art. 49), come previsto nella

verifica dell’obiettivo A2.

13. Realizza, per il contenimento della diffusione urbana,….

Il P.G.T. prevede di completare (C) il disegno urbano attuale ed il sistema infrastrutturale del P.R.G.

vigente.

B3 - Proteggere e valorizzare le risorse di Lesmo 7. Tutelare la salute del cittadino, attraverso il miglioramento della qualità dell’ambiente, la prevenzione e il

contenimento dell’inquinamento delle acque, acustico, dei suoli, elettromagnetico, luminoso e

atmosferico.

8. Perseguire la sicurezza dei cittadini rispetto ai rischi derivanti dai modi di utilizzo del territorio, agendo

sulla prevenzione e diffusione della conoscenza del rischio (idrogeologico, sismico, industriale,

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P.G.T. – Documento di Piano – V.A.S. – Rapporto Ambientale – Lesmo – Monza e Brianza

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tecnologico, derivante dalla mobilità, dagli usi del sottosuolo, dalla presenza di manufatti, dalle attività

estrattive), sulla pianificazione e sull’utilizzo prudente e sostenibile del suolo e delle acque.

In riferimento a quanto detto, il P.G.T. ed in particolare l’art. 35 - Indici ambientali, puntano a tutelare la salute

del cittadino attraverso il miglioramento della qualità del suolo, ambientale, urbano e paesistico, in conformità

con gli obiettivi del P.T.R., in particolare con la costruzione della Rete Ecologica Regionale, la prevenzione ed

il contenimento dell’inquinamento delle acque, di quello acustico, del suolo, dell’inquinamento

elettromagnetico, luminoso e atmosferico, e prescrivendo per il Regolamento Edilizio, norme specifiche

anche per l’inquinamento da radon (art. 38 – delle N.T.A.).

Il P.G.T. ha recepito lo Studio geomorfologico, idrogeologico e sismico come sua parte integrante,

richiamandolo in particolare nell’art. 24 per gli aspetti di tutela.

10. Promuovere l’offerta integrata di funzioni turistico - ricreative sostenibili, mettendo a sistema le risorse

ambientali, culturali, paesaggistiche e agroalimentari della regione e diffondendo la cultura del turismo

non invasivo

Il territorio di Lesmo non fa parte dei territori di interesse turistico. Tuttavia il P.G.T. persegue la

valorizzazione delle specificità del suo territorio, in particolare attraverso gli Ambiti di Riqualificazione n° 2

(Centri storici e nuclei di antica formazione), n° 3 (Paesaggio e Rete Ecologica), n° 5 (Parco Agricolo), anche

in funzione di una maggiore fruizione di questo territorio da parte dei suoi Cittadini innanzitutto e di altri

Cittadini dei Comuni circostanti, per il tempo libero e per il turismo.

14. Riequilibrare ambientalmente e valorizzare paesaggisticamente i territori della Lombardia, anche

attraverso un attento utilizzo dei sistemi agricolo e forestale come elementi di ricomposizione

paesaggistica, di rinaturalizzazione del territorio, tenendo conto delle potenzialità degli habitat.

Il P.G.T. propone la salvaguardia e la valorizzazione del territorio agricolo del Parco Regionale della Valle del

Lambro e di quello esterno, comprendendolo nel Parco Agricolo. All’interno di questo territorio vengono censiti

e confermati gli insediamenti al servizio dell’agricoltura, consentendone a livelli di normativa una corretta

evoluzione e/o integrazione.

16. Tutelare le risorse scarse (acqua, suolo e fonti energetiche) indispensabili per il perseguimento dello

sviluppo attraverso l’utilizzo razionale e responsabile delle risorse anche in termini di risparmio,

l’efficienza nei processi di produzione ed erogazione, il recupero e il riutilizzo dei territori degradati e delle

aree dismesse, il riutilizzo dei rifiuti.

Gli artt. 6a (Rete idrica), 32 e 35 (Indici Ambientali) perseguono l’obiettivo della tutela delle risorse idriche

anche per gli aspetti urbanistici, prescrivendo con l’art. 38 che il Regolamento Edilizio persegua questo

obiettivo con prescrizioni mirate.

Per la tutela del suolo e delle fonti energetiche si rinvia alla controdeduzione degli specifici obiettivi.

17. Garantire la qualità delle risorse naturali e ambientali, attraverso la progettazione delle reti ecologiche, la

riduzione delle emissioni climalteranti ed inquinanti, il contenimento dell’inquinamento delle acque.

acustico, dei suoli, elettromagnetico e luminoso, la gestione idrica integrata.

Il P.G.T. e la V.A.S. perseguono questo obiettivo per quanto riguarda l’inquinamento, organizzando in modo

gerarchico la rete stradale al fine di individuare delle zone a traffico limitato, dove è previsto che venga ridotto

quantomeno l’inquinamento rumoroso.

Per quanto riguarda gli altri obiettivi si rinvia alle specifiche controdeduzioni.

Punti 18. – 19. – 20. – 21. – 22.

Il P.G.T. con la Carta del Paesaggio e la Valutazione Ambientale Strategica (V.A.S.) degli interventi negli

Ambiti di Trasformazione previsti, ha posto una particolare attenzione ai temi ambientali del:

- riconoscimento delle reti ecologiche provinciale e sovracomunale

- mantenimento delle funzionalità naturalistiche, ecologiche e culturali.

Attraverso le azioni del D.d.P., ed in particolare per mezzo degli Ambiti di Riqualificazione (art. 31 delle

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N.T.A.), il P.G.T. ha messo a sistema gli elementi del patrimonio del paesaggio costruito e del paesaggio non

costruito del territorio di Lesmo.

C - Orientamenti per l’assetto del territorio comunale (art. 1.5 del P.T.R.)

1.5.3 – Elementi per l’assetto del territorio comunale Il P.T.R. identifica i seguenti elementi portanti per l’assetto del territorio regionale:

- i poli di sviluppo regionale,

- le zone di preservazione e salvaguardia ambientale,

- le infrastrutture prioritarie.

1.5.4. – I poli di sviluppo regionale Il rafforzamento del sistema territoriale policentrico consente potenzialmente a tutto il territorio lombardo di

accedere alle funzioni urbane proprie delle città polo e, di conseguenza, di garantire ai cittadini e alle imprese

lombarde le stesse condizioni di accesso ai servizi e le medesime opportunità di sviluppo.

Il Comune di Lesmo fa parte dell’Ambito del Sistema Insediativo della Martesana.

In questo contesto solo Gorgonzola svolge il doppio ruolo di comune polo attrattore e di comune snodo di due

diversi sistemi insediativi (S.P. n° 2 – Tangenziale Est).

Il contesto di Vimercate è caratterizzato da una bassa densità insediativa e da un grande patrimonio di aree verdi,

in parte compresi nei Parchi Locali di Interesse Sovracomunalem e da situazioni di eccellenza nel campo delle

emergenze storico-architettoniche (nuclei storici di Oreno e Vimercate, Villa Borromeo e Villa Gallarati Scotti), dei

servizi (Ospedale, Centro Direzionale, ecc.), del tessuto produttivo (Distretto dell’Informatica), e dalla presenza

dell’area del vecchio ospedale in corso di dismissione come occasione importante per individuare nuove attività

strategiche.

1.5.5 Le zone di preservazione e salvaguardia ambientale Il P.T.R. identifica le zone di preservazione e salvaguardia ambientale, con riferimento diretto al macro-obiettivo

“Proteggere e valorizzare le risorse della regione”; (macro obiettivo 3) La valorizzazione delle risorse ambientali,

paesaggistiche, naturali e ecologiche concorrono al rafforzamento della competitività regionale e consentono a

ciascun territorio di sviluppare il proprio potenziale.

In particolare nel P.G.T. di Lesmo vengono identificati come zone di preservazione e salvaguardia ambientali:

- il Parco Regionale della Valle del Lambro

- il SIC – IT 2050003 – Valle del Rio Pegorino.

- la Rete ecologica (Ambito di Riqualificazione n° 3 – art. 31)

- il Parco Agricolo (Ambito di riqualificazione n° 5).

- il Sistema delle aree verdi e dei percorsi ciclopedonali (Ambito di riqualificazione n° 6)

- i presidi ecologici e/o oasi di naturalità

- i passaggi ecologici interni al T.U.C. (Tessuto Urbano Consolidato)

1.5.6 Infrastrutture prioritarie per la Lombardia Il P.T.R. individua le infrastrutture, strategiche per il conseguimento degli obiettivi di piano.

Il P.G.T. di Lesmo recepisce l’Autostrada Pedemontana e valorizza la presenza della linea ferroviaria Seregno –

Carnate – Bergamo, potenziando la stazione di Lesmo, in previsione della Riqualificazione della linea.

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Rete Verde Regionale e rete tecnologica regionale

La Rete Verde è intesa quale sistema integrato di boschi, spazi verdi, ai fini della qualificazione e ricomposizione

paesaggistica dei contesti urbani e rurali, della tutela dei valori ecologici e naturali del territorio, del contenimento

del consumo di suolo e della promozione di una migliore fruizione dei paesaggi.

Il P.G.T. di Lesmo con gli elaborati della Carta del Paesaggio (Doc. 1D – Allegati alla Relazione e All. n° 4 – Doc.

1B) e con gli Ambiti di Riqualificazione n° 3 – Paesaggio e Rete ecologica, n°. 5 – Parco Agricolo, 6 – Sistema

delle aree verdi e dei percorsi ciclopedonali di cui all’art. 31 ed All. n° 1d – Doc.1G:

- tutela gli ambienti naturali,

- tutela la continuità della rete ecologica regionale e provinciale,

- salvaguarda e valorizza l’idrografia naturale,

- persegue la salvaguardia paesistica delle aree boscate,

- promuove ed agevola attraverso le previsioni contenute negli Ambiti di Riqualificazione del D.d.P. (art. 31 e All.

n° 1d – Doc.1G) la riqualificazione paesistica del territorio comunale.

Il P.G.T. di Lesmo recepisce gli elementi della Rete Ecologica del P.T.R. (Rete Ecologico Regionale) del P.T.C.P.

di Milano (Rete Ecologica Provinciale), per i quali prevede nuovi collegamenti funzionali che possano garantire

l’integrità globale del sistema mediante l’individuazione del nuovo Parco Agricolo e dei Presidi ecologici interni al

T.U.C. Mette a sistema la dotazione a verde con creazione di percorsi e piste ciclo-pedonali per la fruizione degli

stessi (Ambiti di Riqualificazione n° 6 e All. n° 1d del Doc. 1G), secondo gli indirizzi della Rete Verde Regionale e

delle politiche sinergiche e con la Green way di Pedemontana.

Rete ciclabile regionale

Il territorio di Lesmo è interessato dalla Green way di Pedemontana, potenziando sul territorio la mobilità

sostenibile già diffusa.

Infrastrutture per la depurazione delle acque reflue urbane

Lesmo scarica le acque del sistema fognario nel depuratore consortile della Soc. A.L.S.I. Alto Lambro Servizi

Idrici Spa di Monza, di cui Lesmo è socia con altri 29 comuni assieme alla Provincia di Monza e Brianza.

Infrastrutture per la mobilità

Il comune di Lesmo è interessato direttamente dall’ Autostrada Pedemontana.

C1 - Gli Obiettivi Tematici – relativi ai vari sistemi territoriali

Ogni obiettivo tematico permette il raggiungimento di uno o più dei 24 obiettivi del PTR, direttamente

(tramite il perseguimento dell’obiettivo tematico) o indirettamente. Molti obiettivi del Documento di Piano

sono valutati durante il processo di V.A.S. e fanno parte delle indicazioni strategiche, delle prescrizioni delle

N.T.A. del P.G.T. ed illustrate nei suoi elaborati grafici.

Assetto sociale – art. 2.1.5 del P.T.R.

Da TM 5.1 a TM 5.8

Obiettivi specifici del P.T.R., in parte ripresi nel D.d.P., nel P.d.S. e nel P.d.R. per quanto di pertinenza comunale

2.2 Sei sistemi territoriali per una Lombardia a geometria variabile

(Obiettivi specifici P.T.R.)

2.2.1 Sistema Territoriale Metropolitano

Il territorio di Lesmo fa parte del Sistema Territoriale Metropolitano lombardo – Sistema dello Spluga

L’Asse attrezzato dello Spluga, all’interno della Provincia di Monza e Brianza, ex statale 36, parallela alla linea

delle Ferrovie dello Stato Milano-Monza-Lecco, innervata in corrispondenza di Usmate dalla Tangenziale est di

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Milano e dal corso dei fiumi Lambro e Molgora, connette la citta di Monza e le sue emergenze funzionali e storico-

paesaggistiche, con i centri piccoli e medi, con il grande patrimonio di aree verdi, con il tessuto produttivo e le

aree dismesse da riqualificare (ad Arcore, Lesmo, Villasanta e Concorezzo) che insistono lungo il suo sviluppo.

La direttrice dello Spluga dovrebbe ricercare le connessioni con gli altri sistemi insediativi della Brianza attraverso

il nuovo sistema infrastrutturale est-ovest, ferroviario e stradale, in Carnate- Usmate e Vimercate, nel punto di

intersezione di Pedemontana con la tangenziale est e quindi con il nodo ferroviario della linea Milano – Lecco –

Sondrio con la Bergano – Seregno Saronno.

A questa direttrice fa riferimento tutta l’area del Vimercatese, che in passato gravitava su Milano per le funzioni di

livello superiore, e che in futuro graviterà sempre più sulla nuova Provincia di Monza e Brianza.

PAESAGGIO DI LESMO – di cui al Piano Paesaggistico (P.P.R.)

Si riportano gli orientamenti contenuti nella relazione “I paesaggi della Lombardia: ambiti e caratteri

tipologici”, gli estratti delle tavole di interesse per il territorio del comune di Lesmo, costruito con riferimento

ai singoli comuni e organizzato per territori provinciali, costituisce uno strumento di supporto per una rapida

individuazione delle principali indicazioni paesaggistiche relative al territorio comunale.

La tavola D e gli articoli del P.P.R.. individua tra le area di particolare interesse ambientale paesistico, un

Ambito di criticità per il quale rinvia alla Relazione “Indirizzi di tutela – Parte III” del P.P.R. che interessano il

paesaggio del comune di Lesmo.

Riferimenti: Tavola D – Repertori

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Appartenenza all’ unità tipologica di paesaggio: - Fascia alta pianura.

Paesaggi dei ripiani diluviali e dell’alta pianura asciutta

Tav A Ambiti geografici e unità tipologiche di paesaggio – estratto

VIII. Paesaggi dei ripiani diluviali e dell’alta pianura asciutta.

Nella parte occidentale della Lombardia il passaggio dagli ambienti prealpini alla pianura non è repentino. Vi

si frappongono le ondulazioni delle colline moreniche ma anche, in un quadro ormai definito da linee

orizzontali, le lingue terrazzate formatisi dalla disgregazione delle morene terminali dei ghiacciai quaternari.

Il successivo passaggio alla fascia dell’alta pianura è quasi impercettibile risultando segnato

perpendicolarmente solo dallo spegnersi dei lunghi solchi d’erosione fluviale (Olona, Lambro, Adda,

Brembo ecc.). La naturale permeabilità dei suoli (antiche alluvioni grossolane, ghiaiose-sabbiose) ha però

ostacolato l’attività agricola, almeno nelle forme intensive della bassa pianura, favorendo pertanto la

conservazione di vasti lembi boschivi - associazioni vegetali di brughiera e pino silvestre - che in altri tempi,

assieme alla bachicoltura, mantenevano una loro importante funzione economica. Il tracciamento, sul finire

del secolo scorso, del canale irriguo Villoresi ha mutato queste condizioni originarie solo nella parte

meridionale dell’alta pianura milanese, in aree peraltro già allora interessate da processi insediativi. È su

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questo substrato che si è infatti indirizzata l’espansione metropolitana milanese privilegiando dapprima le

grandi direttrici stradali irradiantesi dal centrocittà (Sempione, Varesina, Comasina, Valassina, Monzese) e

poi gli spazi interclusi

I segni e le forme del paesaggio sono spesso confusi e contraddittori. E se il carattere dominante è ormai

quello dell’urbanizzazione diffusa l’indicazione di una tipologia propria desunta dai caratteri naturali (alta

pianura e ripiani diluviali) è semplicemente adottata in conformità allo schema classificatorio scelto,

rimandando a notazioni successive una più dettagliata descrizione dell�ambiente antropico (vedi paesaggi

urbanizzati). A oriente dell’Adda l’alta pianura è meno estesa, giacché la fascia delle risorgive si avvicina al

pedemonte. Inoltre la costruzione di una funzionale rete irrigua ha di gran lunga avvicinato i suoi caratteri a

quelli della pianura irrigua. Si rinvengono solo lembi residuali di terreni aridi e sassosi, mai soggetti a

sfruttamento (‘strepade’ nel Bergamasco).

Indirizzi di tutela (paesaggi dei ripiani diluviali e dell’alta pianura asciutta).

Il suolo, le acque

Il sistema naturale di drenaggio delle acque nel sottosuolo deve essere ovunque salvaguardato, come

condizione necessaria di un sistema idroregolatore che trova la sua espressione nella fascia d’affioramento

delle risorgive e di conseguenza nell’afflusso d’acque irrigue nella bassa pianura. Va soprattutto protetta la

fascia più meridionale dell’alta pianura, corrispondente peraltro alla fascia più densamente urbanizzata, dove

si inizia a riscontrare l’affioramento delle acque di falda.

Vanno pure mantenuti i solchi e le piccole depressioni determinate dallo scorrimento dei corsi d’acqua minori

(per esempio la Molgora) che, con la loro vegetazione di ripa sono in grado di variare l’andamento uniforme

della pianura terrazzata.

Le brughiere.

Vanno salvaguardate nella loro residuale integrità impedendo aggressioni ai margini, che al contrario vanno

riforestati, di tipo edilizio e turistico-ricreativo (maneggi, campi da golf, impianti sportivi). Va anche

scoraggiato il tracciamento di linee elettriche che impongano larghi varchi deforestati in ambiti già ridotti e

frastagliati nel loro perimetro.

È inoltre necessaria una generale opera di risanamento del sottobosco, seriamente degradato, precludendo

ogni accesso veicolare.

I coltivi.

È nell’alta pianura compresa fra la pineta di Appiano Gentile, Saronno e la valle del Seveso che in parte si leggono

ancora i connotati del paesaggio agrario: ampie estensioni colturali, di taglio regolare, con andamento ortogonale, a

cui si conformano spesso strade e linee di insediamento umano. Un paesaggio comunque in evoluzione se si deve

dar credito a immagini fotografiche già solo di una trentina d’anni or sono dove l’assetto agrario risultava senza

dubbio molto più parcellizzato e intercalato da continue quinte arboree.

Un paesaggio che non deve essere ulteriormente eroso, proprio per il suo valore di moderatore delle tendenze

urbanizzative. In alcuni casi all’agricoltura potrà sostituirsi la riforestazione come storica inversione di tendenza

rispetto al plurisecolare processo di depauperazione dell�ambiente boschivo dell’alta pianura.

Gli insediamenti storici e le preesistenze.

Ipotesi credibili sostengono che l’allineamento longitudinale di molti centri dell’alta pianura si

conformi all’andamento sotterraneo delle falde acquifere (si noti, in particolare, nell’alta pianura orientale

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del Milanese la disposizione e la continuità in senso nord-sud di centri come Bernareggio, Aicurzio, Bellusco,

Ornago, Cavenago, Cambiago, Gessate o come Cornate, Colnago, Busnago, Roncello, Basiano). Altri

certamente seguirono l’andamento, pure longitudinale dei terrazzi o delle depressioni vallive (per

esempio la valle del Seveso, i terrazzi del Lambro e dell’Olona).

Il forte addensamento di questi abitati e la loro matrice rurale comune - si tratta in molti casi

dell’aggregazione di corti - costituisce un segno storico in via di dissoluzione per la generale saldatura degli

abitati e le trasformazioni interne ai nuclei stessi. Si tratta, nei centri storici, di applicare negli interventi di

recupero delle antiche corti criteri di omogeneità constatata l’estrema parcellizzazione proprietaria degli

immobili che può dar luogo a interventi isolati fortemente dissonanti. Come pure vanno riabilitati i complessi

monumentali (ville, chiese parrocchiali, antiche strutture difensive) che spesso si configurano come fulcri

ordina tori di un intero agglomerato.

Le percorrenze.

Si impongono consistenti interventi di ridefinizione paesaggistica delle maggiori direttici stradali essendo

ormai quasi del tutto compromessi gli orizzonti aperti e i traguardi visuali sul

paesaggio. È il caso, emblematico, della statale 35 dei Giovi, nel tratto da Milano a Como, lungo la quale,

ancora fino a una ventina d’anni fa, l’automobilista poteva apprezzare la tenue ma significativa modulazione

del paesaggio: dalle campiture ancora segnate da rivi e colatori, bordate di gelsi e pioppi, dell’immediata

periferia milanese all’attraversamento lineare dei borghi d’incrocio (Varedo) o di strada (Barlassina), dai

lievissimi salti di quota (a Seveso, a Cermenate) che stabiliscono le giaciture estreme delle lingue alluvionali

alle tessiture agrarie più composite degli orli morenici che già preludono all’ambiente collinare, infine alla

discesa nell’anfiteatro comasco e nella conca lariana.

Occorre riprendere e conferire nuova dignità a questi elementi di riferimento paesaggistico, tutelando gli

ultimi quadri visuali, riducendo l’impatto e la misura degli esercizi commerciali.

Tav. B - Elementi identificativi e percorsi di interesse paesaggistico - estratto

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1.2 PGT / PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO PROVINCIALE

Il Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale, in seguito denominato P.T.C.P., mira a garantire

l’integrazione “orizzontale” tra i diversi settori della pianificazione, configurandosi come strumento di

raccordo tra strategie complessive e pianificazione di settore nel rispetto delle singole competenze e in

un’ottica di cooperazione e di confronto continuo tra settori, che possa consolidarsi anche nelle pratiche

quotidiane di gestione.

Di seguito vengono riassunti gli obiettivi evidenziati nell’ambito del Documento Strategico del P.T.C.P. della

Provincia di Milano e approvato con delibera di Consiglio Provinciale n. 20 del 20/04/2005, ripresi nella

Relazione Generale di Piano (dicembre 2005) e ulteriormente approfonditi nei documenti a essa correlati.

Temi Obiettivi generali

Migliorare la qualità del paesaggio

Realizzare la rete ecologica provinciale Paesaggio

Governare le ricadute e le sinergie dei progetti infrastrutturali

Difendere il ruolo produttivo dell’agricoltura

Promuovere il ruolo paesistico – ambientale dell’agricoltura Agricoltura

Sviluppo della funzione plurima del bosco

Valorizzare le reti di sinergie produttive ed Imprenditoriali

Migliorare il sistema logistico e prevedere efficaci interventi infrastrutturali Competitività

Valorizzare ed implementare il sistema della ricerca finalizzandolo trasferimento tecnologico

Promuovere la mobilità sostenibile

Costruire un quadro di riferimento del sistema dei servizi sovracomunali

Sviluppare l’integrazione territoriale delle attività commerciali Sistemi specializzati

Promuovere l’identità culturale

Consolidare il ruolo dell’infrastruttura aeroportuale

Garantire la sostenibilità ambientale

Definire i livelli e le esigenze d’integrazione tra reti lunghe e brevi Malpensa

Orientare l’indotto di Malpensa verso nuove opportunità di sviluppo

Ridurre il rischio idrogeologico

Ridurre il rischio industriale Rischio

Ridurre l’inquinamento ed il consumo di energia

Integrare reciprocamente le azioni locali e settoriali con gli obiettivi di

piano e sviluppare la programmazione negoziata

Condividere un modello di gestione dei costi e dei benefici territoriali

Definire un sistema di valutazione integrata di piani e progetti Attuazione e progresso

Realizzare un sistema di organizzazione delle informazioni e delle

modalità di condivisione

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La provincia di Monza e Brianza recepisce l’azzonamento e le norme di salvaguardia generale e particolari

di settore individuati dal Piano Territoriale Provinciale vigente di Milano le cui indicazioni relative ad alcuni

aspetti (infrastrutturali, ecologici ed ambientali) hanno rilevanza nel contesto territoriale del comune di Lesmo

e dovranno essere assunti dal P.G.T. per quanto riguarda:

Descrizione N.d.A. del P.T.C.P.

N.T.A. del P.G.T.

Sistema Insediativo - Infrastrutturale – Tav. 1 Sistema infrastrutturale della mobilità Art. 73 Difesa del Suolo – Tav. 2/a Ambiti a rischio idrogeologico Vincolo idrogeologico Art. 45.3 Fasce del P.A.I. – A – B – C Art. 45.3 Corsi d’Acqua di cui all’elenco 2 Art. 46 Ciclo delle acque - Pozzi pubblici – Soggiacenza della falda freatica in metri (set. 01) - Collettori Art. 47 Elementi geomorfologici – Elementi morfologici – Creste di morena Art. 51 Sistema Paesistico Ambientale – Tav. 3a-3/b-3/d-3/e Ambiti ed elementi di interesse storico - paesaggistico Ambiti di rilevanza paesistica Art. 31 Parchi urbani ed aree per la fruizione Art. 35 Centri storici e nuclei di antica formazione Art. 36 Comparti storici al 1930 Art. 37 Giardini e parchi storici Art. 39 Insediamenti rurali di interesse storico Art. 38 Architettura religiosa Art. 39 Archeologia industriale Art. 39 Architettura civile non residenziale Art. 39 Architettura civile residenziale Art. 39 Percorsi di interesse paesistico Art. 40 Ambiti ed elementi di interesse naturalistico - ambientale Art. 65 Ambiti di rilevanza paesistico - fluviale Art. 31 Ambiti di rilevanza naturalistica Art. 32 Aree Boscate (Art. 136 del D.Lgs. 42/2004) Art. 63 Filari e Arbusteti Art. 64 Stagni – lanche – zone umide estese Art. 66 Rete Ecologica – Tav. 4 Art. 56 Corridoi ecologici – Principali corridoi ecologici dei corsi d’acqua

Art. 58

Principali interferenze delle reti infrastrutturali con i corridoi ecologici Art. 60 Varchi Art. 62 Sistema dei Vincoli Paesistici e Ambientali – Tav. 5/b Elementi ed ambiti vincolati ex D.Lgs. 42/2004 Art. 62 Fiumi e corsi d’acqua – Fascia di rispetto 150 m (D.Lgs. 42/2004) Parco Regionale della Valle del Lambro (Art. 136 del D.Lgs. 42/2004) Art. 67 Sistema delle aree protette Aree naturali protette – L. 394/91 Piano stralcio per l’Assetto Idrogeologico (PAI) DPCM 24/05/2001 - Tav. n°. 5 bis Fascia A – B – C del P.A.I. Unita Paesistico – territoriali - Tav. 6 Alta pianura asciutta con prevalenza di culture maidicole – Alta pianura asciutta brianzola

Art. 29

Ambiti territoriali della memoria storica – lo sviluppo manifatturiero o industriale Il bacino del Lambro

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P.T.C.P. – P.G.T.

Diversamente dal Documento Strategico Regionale che definisce solo obiettivi ed indirizzi programmatici da

rielaborare in sede di pianificazione locale e provinciale, il P.T.C. della Provincia di Milano da una parte

conferma il sistema insediativo e infrastrutturale esistente, dall’altra propone strategie per la salvaguardia del

territorio provinciale e comunale che il P.G.T. assume come punto di partenza per la pianificazione

comunale.

Il territorio comunale risulterà in questo modo compreso e salvaguardato

- dal vincolo idrogeologico

- dagli ambiti di rilevanza paesistica e paesistica fluviale

- dagli ambiti di rilevanza naturalistica

Il P.T.C.P. elabora inoltre il progetto di rete ecologica, proposto dal Documento Strategico alla scala

regionale nel tentativo di rinaturalizzazione del territorio, articolandola a livello comunale in corridoi ecologici

principali, secondari, nei varchi e nelle barriere infrastrutturali.

Il P.T.C.P. precisa e completa tale rete alla scala comunale.

Il P.T.C.P. individua e il P.G.T. precisa:

- le aree boscate con gli elementi del paesaggio naturale

- i corsi d’acqua e le loro salvaguardie

- il perimetro e l’ambito del Parco Regionale della Valle del Lambro

- i centri storici ed i nuclei di antica formazione

- i comparti storici al 1930

- le ville ed i parchi storici

- gli elementi più rilevanti di architettura civile, religiose e di archeologia industriale, con gi esempi dell’edilizia

minore, dai mulini alle fornaci.

Complessivamente il P.T.C.P. propone un primo livello di pianificazione del territorio comunale da cui parte il

P.G.T. nell’elaborazione del suo progetto.

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SCHEDE DI VALUTAZIONE VARIAZIONE MAX AMMISSIBILE (Art. 84 delle N.d.A. del P.T.C.P.)

TESSUTO URBANO CONSOLIDATO

INDICE DI CONSUMO DEL SUOLO – I.C.S. -

P.T.C.P. di Milano

superficie comunale

mq

I.C.S.

Urbanizzazione

%

SUPERFICIE URBANIZZATA DEL TERRITORIO

(Verificata includendo alcune aree non urbanizzate

nel P.R.G.) 2.768.180,24 54,21%

Variazione massima ammissibile (TABELLA B)

Per superficie urbanizzata, si intende la superficie del Tessuto urbano consolidato di cui all’art. 10.1 della

L.R. 12/2005.

Nel Tessuto urbano consolidato sono compresi anche gli Ambiti di trasformazione relativi alle “aree libere

intercluse” che convenzionalmente nei calcoli svolti, sono state identificate nelle aree edificate a confine

per almeno due lati.

Nell’ All. n° 1 è individuato il Tessuto Urbano Consolidato pari a :

- 2.768.180,24 mq ICS 54,21%

Superficie di espansione massima, Tessuto Urbano Consolidato e Indice di Consumo del Suolo

La classe ICS, il consumo del territorio per LESMO è compreso tra il 40% e il 65% il cui incremento

percentuale previsto dalla provincia è pari al 2,00%. Superficie di espansione massima Semax (mq):

TUC - 2.768.180,24 mq Semax (mq) 2,00% 55.363,60 mq

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MECCANIMO PREMIALE (Tab. 8 P.T.C.P.)

Sono verificati i punti P1, P2, P4, P5, P7, P8, P10, P11, P12 per un totale 4,5 punti

Sono verificati i punti I2, I3, I4, I6 per un totale 4,5 punti

TOTALE PUNTEGGIO del P.G.T. di LESMO 9,0 punti

A seguito della verifica fatta si può ipotizzare un consumo del suolo sostenibile secondo le indicazioni del

P.T.C.P. pari a :

- 2.768.180,24 mq Semax (mq) 55.363,60 mq

a) - Consumo di suolo per ICS > 40% =2% di 2.768.180,24 = 55.363,24 mq

b) - Consumo di suolo per accesso all’ Opzione Suolo > 8 punti =2% di 2.768.180,24 = 55.363,24 mq

TOTALE ipotizzato di CONSUMO del SUOLO sostenibile secondo quanto

previsto Art. 84 del P.T.C.P. di Milano vigente = 110.727,20 mq

Previsioni di consumo del suolo del P.G.T. 110.561,42 < 110.727,20 mq

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152

1.3 PGT / PIANO PROVINCIALE PER LA GESTIONE INTEGRATA DEI RIFIUTI

La Giunta Regionale ha definitivamente approvato il Piano Provinciale per la Gestione dei Rifiuti (P.P.G.R.)

per la provincia di Milano con D.G.R. N° VIII/008907 - seduta del 27 gennaio 2009.

Gli obiettivi principali del Piano Provinciale per la gestione dei Rifiuti sono di seguito elencati:

contenimento della produzione

recupero materia

recupero energetico

annullamento fabbisogno discarica

armonia con politiche ambientali locali e globali e conseguimento di migliori prestazioni energetico -

ambientali

contenimento dei costi del sistema di gestione

distribuzione territoriale dei carichi ambientali

rilancio del processo di presa di coscienza da parte dei cittadini della necessità di una gestione

sostenibile dei rifiuti

solidità complessiva del sistema e sua sostanziale autosufficienza (con riferimento ai Rifiuti Urbani)

Il Piano Provinciale per la gestione dei Rifiuti prevede inoltre una serie di scenari per il raggiungimento dei

singoli obiettivi.

La V.A.S. del Documento di Piano assume il problema dei rifiuti come criterio di sostenibilità

principale per la verifica della sostenibilità dell’attuazione del P.G.T. assumendo come indicatore la

produzione annua di rifiuti per evidenziare la tendenza e privilegiando la raccolta differenziata.

1.4 PGT / PIANO AGRICOLO TRIENNALE DELLA PROVINCIA DI MILANO - 2007 - 2009

Il Piano agricolo triennale si pone come macro-obiettivo quello di rafforzare e valorizzare l’agricoltura

milanese sfruttando il collegamento con l’industria alimentare e il settore forestale, come è di fatto accaduto

recentemente a livello nazionale e da più tempo a livello europeo: si tratta di un adeguamento ad uno

standard europeo che ha lo scopo di far capire l’importanza dell’azione congiunta di tutti e tre i comparti.

Gli obbiettivi principali del Piano Agricolo sono, mettere in atto quanto è possibile per contribuire al sostegno

dei differenti sistemi produttivi agendo su:

capitale umano;

rafforzamento delle strutture;

rafforzamento in termini di competizione verticale;

miglioramento del posizionamento di mercato dei prodotti agricoli ed alimentari del territorio;

attività pluri-reddito nelle logica della multifunzionalità (agriturismo, biodiversità e agri-gestione del

territorio).

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A tutela delle coltivazioni in territorio agricolo, e per preservalo dall’edificazione, il Documento di

Piano del P.G.T. assume il terreno agricolo non interessato da edifici al servizio dell’agricoltura, nella

zona F3 di tutela ambientale.

1.5 PGT / PIANO DI INDIRIZZO FORESTALE PROVINCIALE

Il Piano di Indirizzo Forestale (PIF) provinciale è stato sviluppato ai sensi della L.R. n. 8/1976 come

modificata dalla L.R. 80/1989, ed ha un periodo di validità che si estende dal 2004 al 2014. Nel caso della

realtà provinciale di MIlano il Piano assume anche valenza di Piano di Settore del P.T.C.P.6

Le finalità fondamentali in cui esso si articola sono definite dalla D.G.R. n° 13899 del 1/08/2003:

I principi e le finalità del piano sono:

la necessità di approfondire, per l’area della provincia di Milano, il ruolo delle aree boscate all’interno del

territorio e dai sistemi verdi connessi alla rete ecologica,

migliorare la qualità del territorio e le forme di gestione della selvicoltura da applicare alle formazioni

forestali;

l’opportunità di integrare l’analisi e le proposte di piano con il PTCP della Provincia di Milano;

la necessità di dotare la Provincia di indirizzi organici e adeguati rispetto alle modalità operative di

gestione delle competenze nel settore forestale, in merito sia alle problematiche più direttamente

operative, sia agli indirizzi di sviluppo da fornire al settore.

In tale contesto si ritiene di individuare i seguenti aspetti principali:

il riconoscimento delle attività forestali quale contributo ad uno sviluppo sostenibile

del territorio e del paesaggio ed al miglioramento del rapporto ambiente-agricoltura-società;

l’assunzione dei principi dello sviluppo sostenibile in un approccio di filiera;

il riconoscimento e la valorizzazione della multifunzionalità delle risorse forestali.

Tali obiettivi rispondono alle finalità generali di attuazione degli accordi internazionali sulla biodiversità (Rio

de Janeiro), sulla gestione sostenibile delle risorse forestali (Helsinki, Lisbona), sulla riduzione di anidride

carbonica (Kyoto); di rispondere ai principi di Agenda 2000 e del Piano di Sviluppo Rurale; di creare sinergia

tra territorio, agricoltura, ambiente e nuove richieste della società; di contribuire alla creazione e

conservazione dei paesaggi tipici della provincia; di favorire la valorizzazione economica delle risorse.

Il Documento di Piano, in tutti i suoi elaborati, rileva e qualifica il patrimonio del verde piantumato,

boscato e non, nella prospettiva che il comune si doti di un Piano del verde per una sua corretta

gestione.

1.6 PGT / PIANO FAUNISTICO VENATORIO

6 La legge forestale regionale n. 27/2004 e legge di governo del territorio n. 12/2005 hanno accresciuto la valenza e il campo d’azione

del Piano di Indirizzo Forestale.

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Il Piano Faunistico Venatorio, approvato dall’Amministrazione Provinciale elaborato ai sensi della L.R. 26/93,

costituisce uno strumento di pianificazione del territorio provinciale di importanza strategica ai fini di una

corretta gestione della fauna selvatica e pianificazione dell'attività venatoria.

La L.R. 26/93, in recepimento di quanto previsto dalla legge 157/92, all'art. 28, comma 1, prevede la

ripartizione del Territorio Agro-Silvo-Pastorale (TASP) destinato alla caccia programmata, in Ambiti Territoriali

e Comprensori Alpini di Caccia.

Il territorio provinciale risulta suddiviso in quattro settori. Il comune di Lesmo appartiene al settore “ATC

Brianteo”.

1.7 PGT / CONTRATTO DI FIUME LAMBRO SETTENTRIONALE

Il Contratto di Fiume, già sperimentato in Europa, è stato promosso per la prima volta in Italia, dalla Direzione

Servizi di Pubblica Utilità della Regione Lombardia, insieme con altre Direzioni regionali, le Province e gli

ATO di Milano, Como e Varese, 78 Comuni del bacino dell'Olona.

Rappresenta inoltre la prima concreta applicazione di uno strumento della Programmazione Negoziata

regionale - l'Accordo Quadro di Sviluppo Territoriale (AQST) - L.r. 2/2003 e L.r. 26/2003.

L'AQST "Contratto di Fiume" si propone di integrare le politiche di bacino e sottobacino idrografico, con la

partecipazione di soggetti pubblici e privati, per la tutela e valorizzazione delle risorse idriche e degli ambienti

connessi e la salvaguardia dal rischio idraulico.

Si è voluto utilizzare questo strumento in un bacino ad alto rischio ambientale, come quello del Lambro –

Seveso - Olona, perché l'efficacia delle politiche ordinarie che affrontano i problemi della mitigazione del

rischio idraulico e dell'inquinamento dei sistemi fluviali dei bacini è stata molto limitata. E' necessario quindi

agire in modo integrato e sinergico sulle cause del degrado che generano le criticità.

La Regione Lombardia – Direzione Generali Servizi di Pubblica Utilità intende promuovere l’Accordo Quadro

di Sviluppo Territoriale (AQST) – Contratto di Fiume Lambro Settentrionale, al fine di migliorare le condizioni

dell’assetto del bacino fluviale verso modelli di sviluppo autosostenibili. A tal proposito il 04/10/2007 è stato

siglato un protocollo d’intesa per l’avvio del processo di pianificazione partecipata per la riqualificazione e

valorizzazione del bacino fluviale Lambro settentrionale “Verso il Contratto di Fiume”

Il Contratto di Fiume, in particolare, consentirà di costruire:

uno scenario strategico e condiviso di sviluppo sostenibile del territorio coniugando sicurezza e qualità

ambientale;

un sistema informativo territoriale dei progetti idonei a contribuire all’implementazione dello scenario

strategico;

di individuare ruoli e tempi di azione precisi per attori pubblici, privati e associativi che siano in grado di

dare un contributo concreto alla difesa dalle esondazioni e al miglioramento dell’ambiente e del territorio

al fine del risanamento delle acque;

di dare concreta attuazione ad un sistema di interventi integrati di riqualificazione insediativa del bacino

finalizzati al risanamento delle acque.

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P.G.T. – Documento di Piano – V.A.S. – Rapporto Ambientale – Lesmo – Monza e Brianza

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1.8 PGT / STUDIO DELLA COMPONENTE GEOLOGICA IDROGEOLOGICA e SISMICA del PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO

Il Comune di Lesmo, è dotato di uno studio geologico effettuato nell’aprile 2008 dallo Studio InGeo, redatto dal Dott.

Geol. Sergio Locchi.

Si rinvia per approfondimento alla Relazione ed agli elaborati grafici elaborati.

1.9 PGT / RETICOLO IDRICO MINORE e STUDIO IDRAULICO PER IL TRACCIAMENTO FASCE ALLUVIONALI DEL FIUME LAMBRO

Il Comune di Lesmo è dotato di entrambe gli studi effettuati rispettivamente nel Marzo 2006 e nel Maggio 2006 dallo

Studio InGeo, redatto dal Dott. Geol. Sergio Locchi.

Si rinvia quindi per approfondimento a tali elaborati.

1.10 PGT / PIANO DI ZONIZZAZIONE ACUSTICA

La Lombardia è una delle 10 regioni italiane ad avere emanato norme sulla zonizzazione acustica (LR 13/2001),

fissando per luglio 2003 il termine per la predisposizione della classificazione acustica da parte dei comuni.

Attualmente sono 385, su 1546 totali (il 25% circa), i comuni lombardi che hanno attuato la zonizzazione, tra cui

spiccano i capoluoghi di provincia Bergamo, Cremona, Mantova e Pavia.

Il comune di Lesmo è dotato di un Piano di Zonizzazione acustica redatto dal dr. Gerardo Ragazzini e dr. Giorgio

Bersani in data 2004

Si rinvia per approfondimento alla Relazione ed agli elaborati grafici elaborati.

1.11 PGT / PIANO DI GESTIONE DEL SIC – IT 2050003 VALLE DEL RIO PEGORINO

Il Piano di Gestione del SIC Valle del Rio Pegorino è stato analizzato nell’All. 1f – Doc. 1G – Studio di

incidenza preliminare del SIC”, al quale si rimanda per approfondimenti.

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P.G.T. – Documento di Piano – V.A.S. – Rapporto Ambientale – Lesmo – Monza e Brianza

156

2. MONITORAGGIO SUGLI EFFETTI DELL’ATTUAZIONE DEL PIANO:

INDICATORI DI PERFORMANCE

2.1 DEFINIZIONE DEL SISTEMA DI INDICATORI UTILIZZATI

Per definire le misure necessarie per impedire, ridurre e compensare gli eventuali effetti negativi che

l’attuazione del Documento di Piano può produrre, è stato necessario descrivere lo stato delle

componenti ambientali attraverso un sistema di indicatori in parte desunti dalle banche dati regionali ed

in parte costruiti appositamente per evidenziare le dinamiche evolutive in atto e fornire un adeguato

strumento di valutazione del trend evolutivo nel tempo.

L’analisi dello stato dell’ambiente di un territorio ha lo scopo, oltre che di effettuare una fotografia dello

“stato di fatto”, quello di individuare le relazioni tra determinate attività e l’ambiente così da poter

prevedere l’evoluzione del sistema, individuare le cause che generano specifici effetti e le possibili

azioni per contrastare o favorire precisi fenomeni.

Lo strumento più versatile e comprensibile a tal scopo è senza dubbio quello degli indicatori, individuati

nella allegata tab. 2.2.

Un indicatore è una variabile (qualitativa o quantitativa) rappresentativa di un aspetto ambientale o

socioeconomico, il cui vantaggio è di essere oggettiva e confrontabile con altri valori numerici o

qualitativi, ad esempio con una serie storica, una soglia normativa o un valore medio di riferimento per il

contesto territoriale.

Per definire le misure necessarie per impedire, ridurre e compensare gli eventuali effetti negativi che

l’attuazione del Documento di Piano può produrre, è stato necessario descrivere lo stato delle

componenti ambientali attraverso un sistema di indicatori in parte desunti dalle banche dati regionali ed

in parte costruiti appositamente per evidenziare le dinamiche evolutive in atto e fornire un adeguato

strumento di valutazione del trend evolutivo nel tempo.

L’analisi dello stato dell’ambiente di un territorio ha lo scopo, oltre che ad effettuare una fotografia

dello “stato di fatto”, quello di individuare le relazioni tra determinate attività e l’ambiente così da poter

prevedere l’evoluzione del sistema, individuare le cause che generano specifici effetti e le possibili

azioni per contrastare o favorire precisi fenomeni.

Lo strumento più versatile e comprensibile a tal scopo è senza dubbio quello degli indicatori,

individuati nella allegata tab. 2.2

Un indicatore è una variabile (qualitativa o quantitativa) rappresentativa di un aspetto ambientale o

socioeconomico, il cui vantaggio è di essere oggettiva e confrontabile con altri valori numerici o

qualitativi, ad esempio con una serie storica, una soglia normativa o un valore medio di riferimento

per il contesto territoriale.

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Gli indicatori proposti sono stati elencati nella tabella di seguito riportata allo scopo di verificare

l’attuazione delle azioni proposte nel Documento di Piano e di registrare nel tempo gli effetti positivi o

negativi che la loro attuazione produrrà al fine di correggerne gli eventuali effetti negativi.

La tabella contiene le seguenti tematiche, organizzate secondo l’elenco riportato nei Criteri della

Sostenibilità dell’Unione Europea:

1 - 1a) energia - Consumo di energia elettrica annuale Kwh/anno

1b) rifiuti - Obiettivo provinciale 60% della R.D. % R.D. per anno

Produzione in tonnellate per anno R.S.U. t/anno

Produzione di rifiuti procapite Kg/ab.giorno

2 - 2a) suolo - Superficie territoriale kmq

Abitanti n.

Densità della popolazione ab/kmq

Superficie urbanizzata kmq

Consumo del suolo %

Espansione prevista rispetto al TUC (tessuto urbano consolidato) %

Parchi esistenti e loro estensione n. kmq

2b) mobilità - Principali arterie stradali

Esistenti e di progetto nel territorio comunale n.

3 - 3a) rifiuti - Produzione di rifiuti pericolosi e non pericolosi ton/anno %

3b) R.I.R. - Presenza di aziende R.I.R. sul territorio n.

4 - 4a) Rete ecologica

MNA e CAP indicati dal P.T.C.P. kmq

Aree di salvaguardia proposti dal P.G.T. kmq

Piste ciclabili – Ciclovia (Progetto Provinciale) ml

– Esistenti e di Progetto da P.G.T. ml

5 - 5a) idrografia - Monitoraggio stato inquinamento

acque sup. e biodiversità

5b) acque sott. Vulnerabilità idrogeologica (P.T.U.A)

5d) Consumo idrico registrato dallo Studio Geologico a

supporto del P.G.T. previsto l/s

Fabbisogno giornaliero e punta max di consumo l/s

5e) Reti Fognaria km

6 - Risorse storiche e culturali

Insediamenti storici e nuclei sparsi al 1888 n.

7 - suolo e

sottosuolo - Bonifica aree dismesse n.

8 - 8a) qualità dell’aria Limiti PM10 e Ozono registrato gg>limite

8c) elettromagnetismo

8d) rumore - Zonizzazione acustica

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8e) radon -

9 - Inquinamento luminoso magnitudo v/band

10 - Sensibilizzazione

11 - Partecipazione della cittadinanza alle decisioni per uno sviluppo sostenibile.

Gli indicatori del comparto economico - produttivo sono riportati nel capitolo CONTESTO SOCIO-

ECONOMICO Titolo I cap. 4.1b.3 e 4.1b.4, gli stessi potranno essere monitorati e integrati rispetto ai

dati storici desunti dal Censimento 2001 Istat.

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159

2.2 EVOLUZIONE DELLO STATO DELL’AMBIENTE – 2000 / 2007 / 2011

Criteri della sostenibilità dell’U.E.

Rapporto Ambientale del Documento di

Piano

Aspetti pertinenti allo stato attuale dell'ambiente e sua evoluzione probabile senza l'attuazione del Documento di Piano

Unità di misura

Dati anno

2000

Dati anno

2007

Dati anno

2011

Incremento o

decremento in %

N°. TITOLO

Dalla consultazione del rapporto del GRTN GSE (Gestore Servizi Elettrici) Incentivazione degli impianti fotovoltaici – Relazione delle attività settembre 2005 – ottobre 2006, non risultano in esercizio sul territorio di Lesmo impianti fotovoltaici.

Consumo di energia elettrica annuale kwh/anno 1a Energia

Produzione di energia da fonti rinnovabili Kwh

Raccolta differenziata in percentuale. – Obiettivo raggiungere il 60% della R.D. in valore assoluto

% t/anno

Raccolta totale dei RSU t/anno

1

Ridurre al minimo l’impiego delle risorse

energetiche non rinnovabili.

1b Rifiuti Raccolta rifiuti procapite kg/ab.giorno

Superficie Territoriale (S.T.) kmq

Abitanti n.

Densità di popolazione ab/kmq

Superficie Urbanizzata (A.U.) kmq

Consumo del suolo Superficie TUC produttivo (BD) Suolo Agricolo (E1, E2,E3) Suolo boschivo (E4)

Mq Mq Mq

Limite ammissibile di espansione

PTCP – PGT – espansione prevista

% della A.U.

Valore naturalistico dei suoli Parchi presenti sul territorio comunale n. kmq

Siti di Importanza Comunitaria n.

Principali arterie stradali Esistenti S.P. 154, S.P. 177, S.P. 135, S.P. 7

n.

2

Impiego delle risorse rinnovabili nei limiti della

capacità di rigenerazione.

2a Suolo

Progetto Autostrada pedemontana n.

Produzione di Rifiuti Pericolosi Dato generale per la provincia di Milano kg/anno 3a Rifiuti

Produzione di Rifiuti non Pericolosi Dato generale per la provincia di Milano kg/anno 3

Uso e gestione corretta dal punto di vista ambientale, delle

sostanze o dei rifiuti pericolosi / inquinanti 3b R.I.R. Aziende a Rischio di Incidente Rilevante presenti sul territorio n.

4 Conservare e migliorare lo stato della fauna e della

4a Rete ecologica e stato

Rete ecologica Perimetrazione dei corridoi ecologici previsti del

- Fascia di rilevanza paesistica - Fascia di rilevanza paesistico-fluviale n.

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P.G.T. – Documento di Piano – V.A.S. – Rapporto Ambientale – Lesmo – Monza e Brianza

160

P.T.C.P. e individuati dal P.G.T. - Corridoi ecologici

flora selvatica, degli habitat e dei paesaggi.

Piste ciclabili Progetto

dell’ambiente

Masterplan delle compensazioni ambientali di Autostrada Pedemontana Lombarda (rimboschimento, ciclabile, ecc)

Greenway Misura compensativa 25

ml mq

5a Idrografia Acque Superficiali

L’Indice Biotico Esteso (IBE) (per valutare lo stato ecologico dei corsi d’acqua significativi del territorio considerato, D.Lgs. 152/99 e s.m.i.) classifica il fiume Lambro

Valore I.B.E.

Classificazione del PTUA ai sensi del D.Lgs. 152/99 Vulnerabilità idrogeologica per classe di fattibilità geologica (Studio Geologico)

Classi di fattibilità 2-3-4

monitoraggio dello stato di inquinamento - Pozzi pubblici –

5b Idrografia Acque

Sotterranee Acqua - stato chimico acque sotterranee - stato ecologico corsi d’acqua

SCAS SECA classe

Consumo idrico registrato nel 2007

Totale acqua erogata incidenza per comune

mc %

Incremento rispetto al 2006 % 5d Consumo idrico

Per incremento di 1.000 abitanti

Criticità individuate per i picchi di utilizzo da risolvere: - creazione di vasche di

accumulo - revisione ciclo idrico integrato

5

Conservare e migliorare la qualità dei suoli e delle

risorse idriche.

Rete fognaria esistente (PUGSS) Km

Collettore consortile Km

5e Reti

Sistema idrico integrato

Copertura servizio fognatura Copertura servizi o depurazione Capacità residua depuratore Copertura servizio di adduzione Scarichi autorizzati acque sup. e suolo

% % AE % n

Centri storici – Progetti di riqualificazione previsti/attuati - Progetti - Standard di qualità

n. n.

-

Nuclei sparsi - Progetti di riqualificazione di antica formazione

previsti/attuati - Progetti - Standard di qualità

n. n.

-

Piste ciclabili - Progetti previsti/attuati - Progetti - Standard di qualità

n. n.

-

Testimonianze archeologiche documentate:

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P.G.T. – Documento di Piano – V.A.S. – Rapporto Ambientale – Lesmo – Monza e Brianza

161

Criteri della sostenibilità dell’U.E.

Rapporto Ambientale del Documento di

Piano

Aspetti pertinenti allo stato attuale dell'ambiente e sua evoluzione probabile senza l'attuazione del Documento di Piano

Unità di misura

Dati anno 2000

Dati anno 2007

Dati anno 2011

Incremento o

decremento in %

N°. TITOLO

Bonifica aree dismesse mq

Forme di salvaguardia ambientale

7 Conservare e

migliorare la qualità dell’ambiente locale.

7a Suolo e sottosuolo

8a Qualità dell’aria

Superamento dei limiti dell’Ozono e del PM 10 a livello regionale. Media dei dati registrati in comuni limitrofi tra il 2004 e 2005 per l’Ozono Media dei dati registrati in comuni limitrofi tra il 2004 e 2005 per PM10 Emissioni di gas serra acidificanti e precursori dell’ozono per macrosettore Numero di edifici pubblici o ad uso pubblico con certificazione energetica ai sensi del D.Lgs 192/2005

O3 gg>lim. PM10 gg>lim. ton/anno n.

8b Flussi eolici Media dei dati registrati in comuni limitrofi m/s

8c Elettromagnetismo - Antenne per impianti fissi radiotelefonia e televisione con parare favorevole ARPA - Impianti per la diffusione radiofonica con parare favorevole ARPA

n. n.

Zonizzazione acustica Piano di settore Elaborato in data 8d Rumore

Valutazione Acustica del progetto Definitivo di Pedemontana.Il Piano di zonizzazione acustica sarà integrato a seguito della realizzazione del tratto autostradale e delle relative opere connesse.

8 Protezione dell’atmosfera.

8e Radon II

9 Inquinamento luminoso

Inquinamento luminoso

E’ inquinamento dovuto ad ogni forma di irradiazione di luce artificiale

Visibilità delle stelle ad occhio nudo (magnitudo V-band): poco o modestamente stellato (rapporto ISTIL 2001)

10

Sensibilizzare alle problematiche

ambientali, sviluppare l’istruzione e la

formazione in campo ambientale.

9

Monitoraggio e sviluppo dell’istruzione e formazione in campo ambientale

Eventi organizzati dal comune

- Istruzione - Formazione - SensibilizzazionePLIS

Scuole Associazioni Scuole medie, Protezione civile Monitoraggio n.

11

Promuovere la partecipazione del

pubblico alle decisioni che comportano uno sviluppo sostenibile.

10

Piano di Governo del Territorio (P.G.T.)

Partecipazione dei cittadini - Sito web - Istanze

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3. DATI E INFORMAZIONI DISPONIBILI – Bibliografia e siti web

Le principali fonti di dati sullo stato dell’ambiente nel territorio comunale che verranno utilizzate per la

redazione del P.G.T. e del Rapporto Ambientale sono le seguenti:

Ministero Ambiente - Inventario nazionale degli stabilimenti suscettibili di causare incidenti rilevanti -

R.I.R.- anno 2008

Regione Lombardia - Sistema Informativo Territoriale – S.I.T. - 2008

Regione Lombardia - Piano Regionale di gestione dei rifiuti Urbani

- Piano Regionale per la Gestione dei Rifiuti Speciali

Regione Lombardia - Bogliani G., Agapito Ludovici A., Arduino S., Brambilla M., Casale F., Crovetto

G.M., Falco R., Siccardi P., Trivellini, G.

- Aree prioritarie per la biodiversità nella Pianura Padana lombarda Fondazione

Lombardia per l’Ambiente e Regione Lombardia –- 2007

Regione Lombardia - Programma di tutela e uso delle acque – Marzo 2006

Regione Lombardia - Accordo Quadro di Sviluppo Territoriale – Contratto di Fiume Lambro

Settentrionale

Regione Lombardia - Rete Natura 2000 - Monitoraggio SIC (aggiornato al 2005)

ERSAF - Carta pedologica: - Carta della capacità d’uso del suolo

- Carta della capacità protettiva dei suoli nei confronti delle

acque profonde

Provincia di Milano - Progetto Dati –

www.provincia.mi.it/pianificazione_territoriale/servizi_comuni/progetto_DATI/VA

S_indicatori/index.html

Provincia di Milano - Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale –

Provincia di Milano - La Esco del sole Srl – Programma di efficienza Energetica – Novembre 2005

Provincia di Milano - Sportello Osservatorio Rifiuti

- Rapporto sulla produzione di rifiuti solidi urbani e sull’andamento delle raccolte

differenziate in Provincia di Milano (Anno 2006) - 2007

Provincia di Milano - Sportello Osservatorio Rifiuti

- Rapporto sul trattamento, recupero e smaltimento dei rifiuti in Provincia di Milano

(Anno 2006) - 2007

Provincia di Milano – Programma di previsione e prevenzione di protezione civile – Rischio di

inquinamento della falda – Gennaio 2004

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P.G.T. – Documento di Piano – V.A.S. – Rapporto Ambientale – Lesmo – Monza e Brianza

163

Provincia di Milano - Rapporto sullo stato dell’ambiente della provincia di Milano – 2001

Provincia di Milano - Scheda Galileo Ambiente – Lesmo – Studio promosso nell’anno 2000

ARPA LOMBARDIA - REGIONE LOMBARDIA (2006), INEMAR

Inventario Emissioni in Atmosfera: emissioni in regione Lombardia - anno 2003.

Dati finali, ARPA Lombardia Settore Aria, Regione Lombardia DG Qualità

dell'Ambiente, settembre 2006,

ARPA LOMBARDIA - Regione Lombardia – Rapporto sullo stato dell’ambiente – anno 2003 - 2006

ARPA LOMBARDIA -Rapporto sulla qualità dell’aria di Milano e provincia – Anno 2006

Comune di

Lesmo - Dati Ufficio Ecologia – Anno -----

- Studio del Reticolo idrico principale e minore – anno

- Studio geologico – anno

ISTAT - banche dati

APAT - Agenzia per la Protezione dell’Ambiente e per i servizi Tecnici –

- II rapporto progetto “Qualità dell’ ambiente urbano” - anno, 2005

PTUA

PTCP

www.interreg-enplan.org/

www.regione.lombardia.it/

www.ambiente.regione.lombardia.it/inemar/inemarhome.htm

www.arpalombardia.it

www.arpalombardia.it/qaria/Home.asp

www.disat.unimib.it/chimamb/parfil.htm

www.ors.regione.lombardia.it

http://www.ors.regione.lombardia.it/OSIEG/AreaAcque/contenuti_informativi/contenuto_informat

ivo_Acqua.shtml?957

www.comune.lesmo.org

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4. ALLEGATI

a. Per gli Allegati di cui al Sistema Informativo Territoriale (S.I.T.) si rinvia al Documento di Scoping -

Allegati

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180

CONTRODEDUZIONI ALL’OSSERVAZIONE A.R.P.A. (10 novembre 2011)

1. Elettrodotti Premesso che l’A.T. C si deve chiamare più appropriatamente B/SU in quanto insediamento esistente per il quale si propone una trasformazione urbanistica per più funzioni, la sua attuazione è subordinata allo spostamento e/o interramento dell’elettrodotto stesso.

In ogni caso l’art. 54 – F1 per elettrodotti ad alta tensione 380 – 220 – 130 Kw prescrive che le distanze siano definite secondo la metodologia del D.M. 32618 del 25 maggio 2008.

2. Impianti per la telecomunicazione e la radiotelevisione L’impianto esistente è cartografato come insediamento F1 It e normato dall’art. 54.4 in attuazione del D.P.C.M. 8 luglio 2003 “limiti di esposizione della popolazione ai campi elettromagnetici con frequenze

comprese tra 100 KHz e 300 KGz”. L’articolo può essere integrato aggiungendo dopo il primo capoverso “ Il P.G.T. mira …. e televisione “ il seguente capoverso: “E’ comunque vietata l’installazione di impianti per le telecomunicazioni e per la

radiotelevisione in corrispondenza di asili, edifici scolastici, nonché di strutture di accoglienza socio – assistenziali, oratori, parco gioco, e strutture similari e relative pertinenze, che ospitano soggetto minorenni.” come recita l’art. 4, comma B della L.R. 11/01.

3. Acque reflue L’art. 6a – Fognatura esclude che si possano realizzare interventi quand’anche previsti dal Documento di

Piano e/o dal Piano delle Regole, quando non si possano “realizzare le opere necessarie e non si possa consentirne il recapito in pubblica fognatura e di questa al collettore.” Sempre lo stesso articolo prescrive per i Piani Attuativi “ … la separazione della rete di raccolta delle acque

nere da quella delle acque meteoriche” e “ … accorgimenti utili per minimizzare l’impatto degli interventi sulle acque superficiali.” Quanto poi al fiume Lambro, l’art. 31.3 – A.R. Paesaggio e rete ecologica, richiama il “Contratto di Fiume

Lambro” promosso dalla Regione Lombardia a “ … salvaguardia dell’ambiente naturale del fiume e del territorio circostante.”

4. Consumo di nuovo suolo In realtà gli A.T. che provocano consumo di nuovo suolo sono solamente gli A.T. C1 e C2 – C/S e solo il sub comparto C/S dell’A.T. C3/C/S in quanto il C che in accoglimento di una proposta di modifica

viene chiamato più opportunamente B/SU, è relativo ad un insediamento esistente. Al fine tuttavia di ridurre l’impatto insediativo provocato dall’A.T. C/S,si riduce il suo indice di progetto di cui all’art.33 delle N.T.A. da 0,50 mq/mq a 0.35 mq/mq

Analogamente anche dell’A.T. C/S -Fvp – B/SU solo il C/S provoca consumo di nuovo suolo anche se nel P.R.G. vigente l’area era già destinata a strada e quindi da urbanizzare. Complessivamente il Documento di Piano rispetta i limiti posti dal P.T.C.P. di Milano oggi vigente anche per

Monza e Brianza.

5. B/SU C/S ex scuderie Fossati (ex CC/S) - Si integra l’art. 12 delle N.T.A. a pag. 29, aggiungendo alla prima riga dopo “Nel caso di insediamenti

produttivi …” la frase “(industriali, agricoli, ecc.), impianti ecologici, stazioni di servizio, ecc.” - Si integra l’art. 30 pag. 59 – A.T. B/SU-C/S (ex C/C/S) aggiungendo dopo l’ultima alinea la

seguente “ – alla predisposizione di un piano di indagine ambientale di cui al precedente art. 12.”

6. Classe di fattibilità geologica 3 e 4

Preso atto che nel frattempo lo studio di fattibilità come pure lo studio del reticolo idrico, sono stati meglio cartografati utilizzando il nuovo Data Base, l’art. 24 delle N.T.A. elenca le prescrizioni dello Studio geologico per le varie classi di fattibilità geologica ed in particolare della classe 3.

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181

Le classi di fattibilità sono cartografate sulle tavole delle Previsioni di Piano del Doc. 1B – Documento di

Piano e sulla tavola dell’Azzonamento dal Doc. n°. 3 – Piano delle Regole oltre che sull’All. n°. 1b del Doc. 1G – Vincoli esistenti sul territorio comunale.

7. (ex CC/S) B/SU-C/S L’A.T. B/SU-C/S comprende ai soli fini di riqualificazione ambientale, alcune aree in classe 4 di fattibilità geologica.

Si integra l’art. 30 con questo ultimo alinea “ – al consolidamento e/o alla sistemazione idrogeologica

delle aree esterne agli insediamenti ma in classe 4 di fattibilità geologica, per la loro messa in sicurezza.”

8. B/SU-C/S

Si integra l’art. 30, alla seconda alinea aggiungendo dopo “ – all’interramento e/o deviazione della linea

dell’alta tensione …” la frase “e/o all’elevazione dei tralicci e/o ad altre soluzioni in grado di ridurre

l’esposizione ai campi elettromagnetici,”

9. L’art. 11 prevede che la Valutazione di Clima acustico per gli A.T. deve essere fatta “ già in fase di pianificazione attuativa”.

10. B/SU-C/S Si integra l’art. 30, pag. 59 con quest’ultima alinea: “ – alla realizzazione di ulteriori interventi di

mitigazione acustica oltre quelli realizzati da Pedemontana e per il rispetto dei relativi limiti acustici

interni agli insediamenti.”

11. C/S - Fvp – B/SU Si integra l’art. 30, C/S - Fvp – B/SU aggiungendo quest’ultimo capoverso

“Il P.A. dell’A.T. C/S dovrà individuare gli interventi di mitigazione acustica delle vicine infrastrutture stradali (S.P. n°. 7, Pedemontana) e per il rispetto dei limiti acustici interni agli

insediamenti.”

12. Si integra l’art. 58.5, punto 2 cancellando al capoverso due la frase “ … le fosse settiche … impianti di

depurazione” e scrivendo “la dispersione di fanghi ed acque reflue, anche se depurati; l’utilizzo di

concimi chimici, fertilizzanti e/o pesticidi; la dispersione nel sottosuolo di acque meteoriche provenienti da piazzali e/o strade; i pozzi perdenti, la realizzazione di depositi di materiali pericolosi

non gassosi, anche in serbatoi di piccolo volume a tenuta, sia sul suolo che nel sottosuolo.”

13. C/S - Fvp – B/SU Si integra l’art. 30, C/S - Fvp – B/SU aggiungendo questo ulteriore ultimo capoverso: “Il P.A. dell’A.T.

C/S dovrà inoltre prevedere la fascia di salvaguardia ambientale e clima acustico di cui all’art. 11 lungo il lato sud dell’intervento, a comprendere gli insediamenti BD.”

14. A

Si integra l’art. 30 A, aggiungendo quest’ultimo capoverso: “Preventivamente alla formazione del P.A.

occorrerà accertarsi dell’esclusione dell’intervento dalle fasce A e B del P.A.I. e dei limiti e divieti per le aree ricadenti in fascia C.”

15. Le integrazioni proposte alle N.T.A. e quindi alle schede d’intervento adempiono a quanto richiesto. Si aggiornano anche le schede del Rapporto Ambientale a pagg. 95 e 96 per l’A.T. B/SU - C/S (C - C/S), Alternativa 1, B – P.G.T., aggiungendo il vincolo di “7f – Fascia di rispetto di elettrodotto”,

aggiornando anche l’elenco dei vincoli presenti nell’area scrivendo all’ultima riga “7f – Fascia di rispetto di

elettrodotto”

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182

16. Le N.T.A. del Documento di Piano all’art. 1a già prevedono tra i documenti anche l’All. ! – Carta d’uso del

suolo (edificato, mobilità, paesaggio e agricoltura) – Ortofoto del Doc. 1°: Allegato che verrà prodotto in sede di adozione del P.G.T.

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183

CONTRODEDUZIONE DELL’OSSERVAZIONE DELLA PROVINCIA ESPRESSA IN SEDE 2°

CONFERENZA DI V.A.S. SULLA R.E.R.

1) Si integra l’intestazione aggiungendo dopo “ SIC …. N°. 7/14106” la frase “Rete Ecologica Regionale”

2) Pag. 2, aggiungere dopo “SIC … Pegorino” la frase “ – Rete Ecologica Regionale”

3) Pag. 3

- all’inizio dell’indice, anteporre a “Studio di Incidenza” la lettera “A”

4) Pag. 27, aggiungere:

(a) B – STUDIO DI INCIDENZA PRELIMINARE DEL DOCUMENTO DI PIANO DEL P.G.T. DI

LESMO PER GLI EFFETTI DI INCIDENZA SULLA RETE ECOLOGICA REGIONALE

Lo Studio di Incidenza è stato svolto in attuazione di quanto previsto dagli Elaborati finali: “Rete

Ecologica Regionale” approvata dalla Giunta Regionale con Delibera del 30 dicembre 2009 – n°.

VIII/10962 per quanto riguarda il Settore n°. 71 – Brianza Orientale e nel rispetto dello Studio per le

“Aree prioritarie per la biodiversità nella Pianura Padana Lombarda” prodotto dalla Fondazione

Lombardia per l’Ambiente.

RETE ECOLOGICA REGIONALE (R.E.R.)

La R.E.R. interseca il territorio di Lesmo per alcuni elementi primari e per altri elementi di secondo

livello.

A - Elementi primari della R.E.R.

1. Il corridoio primario a bassa o moderata antropizzazione che si sviluppa in parallelo al tracciato

di Pedemontana

2. Il corridoio primario ad alta antropizzazione che si sviluppa in parallelo al Fiume Lambro

3. Le aree prioritarie per la biodiversità che interessano il confine ovest del territorio comunale

4. Il varco da deframmentare che corrisponde al varco da tenere all’incrocio della S.P. n°. 7 con

Pedemontana

B - Altri elementi

1. Aree di secondo livello per la biodiversità che interessano il confine est del territorio comunale

così come individuato nella planimetria allegata

(b) A1 - Corridoio primario a bassa o moderata antropizzazione

Questo corridoio primario comprende aree di secondo livello per la biodiversità e il Varco di cui al punto

A4 del precedente capitolo è interessato dall’Ambito di Trasformazione B/SU-C/S che è per la

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maggior parte relativo ad un insediamento esistente dismesso (ex stalle) ed in parte nuovo ad

integrazione funzionale ed ambientale dell’insediamento precedente.

CARATTERISTICHE GENERALI DEL CORRIDOIO PRIMARIO DEL VARCO E DELLE AREE DI

SECONDO LIVELLO PER LA BIODIVERSITA’

Come già detto questo corridoio comprende le aree interessate da Pedemontana nel tratto iniziale delle

colline della Brianza Orientale.

Sono aree per il resto classificate come aree di secondo livello per la biodiversità, in quanto esterne

alle aree prioritarie alla biodiversità.

Il corridoio e le aree comprese è anche interessato da un varco quale elemento primario della R.E.R. in

corrispondenza dell’intersezione di Pedemontana con la S.P. n°. 7.

INDIRIZZI PER L’ATTUAZIONE DELLA R.E.R.

L’indicazione generale per l’attuazione della R.E.R. data dalla D.G.R. è quella di favorire in generale la

realizzazione di nuove unità ecosistemiche ed interventi di deframmentazione ecologica che

incrementino la connettività, in un territorio che verrà frammentato dalle nuove infrastrutture stradali

(Pedemontana) e ferroviarie (Gronda Ferroviaria) con le loro opere connesse e complementari

(completamento della tangenziale est di Lesmo).

TIPI DI HABITAT PRESENTI

Questa parte di territorio comunale è caratterizzata da un’alternanza di boschi e di aree a prato ed è

interessata da avallamenti e da un fitto reticolo di sentieri campestri.

TRASFORMAZIONI URBANISTICHE

Le più importanti trasformazioni urbanistiche sono quelle promosse dal P.T.R. con il Sistema Viabilistico

Pedemontano e con la Gronda Ferroviaria.

Il Documento di Piano come già detto, propone in questo corridoio l’Ambito di Trasformazione B/SU -

C/S con il completamento della tangenziale sud – est già previsto dal P.R.G. vigente, quale opera

complementare di Pedemontana.

L’A.T. si propone il recupero ed il completamento funzionale di un insediamento esistente ora dismesso con

il compito oltre che di realizzare il tratto mancante della tangenziale sud - est di Lesmo, soprattutto di

- allontanare – interrare la linea di alta tensione in coordinamento con quanto già previsto da

Pedemontana

- riqualificare la parte di territorio agricolo e boscato nello schema di un’oasi di naturalità (unità eco

sistemica) nell’ambito del futuro Parco Agricolo la cui istituzione è proposta dall’Ambito di

Riqualificazione n°. 5 delle N.T.A. del D.d.P.

MISURE MITIGATIVE PREVISTE

Oltre l’intervento diretto dell’A.T. B/SU - C/S per la formazione dell’oasi di naturalità, come già detto il

D.d.P. favorisce la formazione di unità sistemica nella dimensione del Parco Agricolo che comprende

tutte le aree agricole poste lungo il confine est e sud del territorio comunale, frammentato dagli interventi

infrastrutturali previsti.

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Soprattutto il Documento di Piano ha individuato un corridoio ecologico per il superamento della barriera

infrastrutturale della S.P. n°. 7 per garantire la formazione del Varco in direzione est – ovest.

CONSIDERAZIONI CONCLUSIVE

Si può pertanto concludere che l’Ambito di Trasformazione B/SU - C/S non intralcia in questa parte

del territorio comunale l’attuazione della R.E.R. che per il resto è facilitata dalle specifiche previsioni del

D.d.P. di:

- istituire il Parco Agricolo a comprendere le aree agricole che si collocano lungo ed a nord di

Pedemontana e favorire all’interno di questo parco, la formazione di un’oasi di naturalità attraverso

l’A.T. B/SU - C/S

- promuovere la formazione del Varco, prevedendo il passaggio ecologico per il superamento della

barriera infrastrutturale della S.P. n°. 7.

(c) A2 - Corridoio primario ad alta antropizzazione che si sviluppa in parallelo al Lambro

Gli Ambiti di Trasformazione A1, A2 e B/SU che ricadono all’interno del Corridoio primario del fiume

Lambro non sono comprese né all’interno delle aree prioritarie per la biodiversità né all’interno delle

aree di secondo livello della R.E.R., se si esclude l’area del vecchio insediamento dell’A.T. A di Via

Risorgimento.

L’A.T. C/S si colloca all’esterno dei due corridoi come area di edificazione ed è compreso nelle aree di

secondo livello della R.E.R. a ridosso della S.P. n°. 7 in un punto dove non è possibile nessuna

connessione est - ovest. L’area è comunque già prevista da urbanizzare nel P.R.G. vigente, in quanto

sede dell’originario disegno della tangenziale sud – est di Lesmo.

(d) A3 - PERIMETRO DELLE AREE PRIORITARIE PER LA BIODIVERSITA’

Perimetro delle aree prioritarie per la biodiversità della R.E.R. e perimetro dell’Ambito di Trasformazione

C che interferisce con queste aree

CARATTERISTICHE GENERALI DELLE AREE PRIORITARIE PER LA BIODIVERSITA’ DELLA

R.E.R.

Le aree prioritarie per la biodiversità della R.E.R. che interessano l’Ambito di Trasformazione C

appartengono alla Brianza Centrale (Codice di settore n°. 71): è il settore di contatto tra la pianura

milanese ed i primi rilievi brianzoli, caratterizzato da ampie zone agricole e parzialmente boscate,

comprese tra il torrente Molgora ed il fiume Lambro.

E’ un settore che comprende ad ovest il Parco Regionale della Valle del Lambro ed il S.I.C. IT 2050003

Valle del Pegorino, che è pure un’area di rilevanza ambientale (A.R.A. “Pegorino”).

Gli elementi della Rete Ecologica che interesano il settore sono

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- come elementi primari il corridoio primario del Fiume Lambro e la aree per la biodiversità delle Colline

dell’Alta Brianza,

- come elementi secondari in generale le are agricole e boscate ed in particolare le aree di raccordo tra

Usmate – Velate e Casatenovo, a nord di Lesmo.

TIPI DI HABITAT PRESENTI NELLE AREE PRIORITARIE DI BIODIVERSITÀ DEL SETTORE

N°. 71 – BRIANZA ORIENTALE

La fascia collinare della Brianza riveste un grande interesse naturalistico con presenza di anfibi, di

nidificanti e migratori e svernanti.

Per questo interesse naturalistico è soprattutto importante garantire connessioni ecologicamente

funzionali tra queste aree e quelle più a sud per permettere gli “scambi”:

(da Aree prioritarie per la biodiversità nella Pianura Padana – Fondazione Lombarda per l’Ambiente).

INDIRIZZI PER L’ATTUAZIONE DELLA R.E.R.

L’indirizzo principale per l’attuazione della R.E.R. attraverso le “aree prioritarie per la biodiversità” è la

realizzazione di nuove unità ecosistemiche oltre che il mantenimento della diversità biologica dei

boschi, … la difesa dei boschi dagli incendi …. e la conservazione dei grandi alberi, ecc. … per i boschi

esistenti mentre per gli Ambiti agricoli l’incentivazione di elementi naturali del paesaggio agrario, quali

siepi, filari di alberi, ecc.

TRASFORMAZIONI URBANISTICHE

Come già anticipato, le aree prioritarie di biodiversità descritte sono interessati marginalmente

dall’Ambito di Trasformazione del Documento di Piano del P.G.T. di Lesmo in località California.

L’Ambito di Trasformazione risulta di completamento degli insediamenti esistenti, organizzati da nord a

sud lungo la S.P. n°. 7.

L’insediamento proposto non interessa nessuna area boscata dell’unità ecosistemica compresa tra il

territorio di Lesmo e di Correzzana ad ovest dell’insediamento e soprattutto non pregiudica la

connessione tra questa unità ecosistemica e le alte unità poste ad est in quanto questa connessione è

possibile a nord dell’insediamento, in parte su territorio di Lesmo ed in parte su territorio di Casatenovo

verso il P.L.I.S. dei Colli Briantei.

Il P.G.T. per quanto di sua competenza prevede in corrispondenza di questa connessione, un

sottopasso ecologico per il superamento della barriera infrastrutturale della S.P. n°. 7.

MISURE MITIGATIVE PREVISTE

L’art. 30 delle N.T.A. del D.d.P. prevede che l’intervento relativo all’A.T. C si debba realizzare

secondo i principi della biourbanistica che in attuazione dei criteri di sostenibilità U.E., valorizza gli

elementi di naturalità nella progettazione ed attuazione dell’intervento:

- dalle quinte di verde nello schema di siepi, filari e/o siepi arborate che si snodano liberamente tra la

strada di disimpegno e gli insediamenti, mitigandoli e connettendoli con il loro contesto agricolo

- alla valorizzazione delle acque superficiali nello schema di stagni di raccolta delle acque piovane

- alla formazione di aree verdi intercluse agli insediamenti ed aperti verso l’esterno in un rapporto di

continuità funzionale e visiva con l’esterno.

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A questo proposito sono stati visualizzati dei coni ottici di cui all’A.R. n°. 7 dell’art. 31 delle N.T.A.

Queste misure mitigative potenziano gli habitat presenti (boschi, filari e siepi) e quindi la presenza di

anfibi e di nidificanti, migratori e svernanti.

CONSIDERAZIONI CONCLUSIVE

L’Ambito di Trasformazione C interessa alcune aree prioritarie per la biodiversità marginali in quanto

poste lungo il perimetro orientale dell’unità eco sistemica alla quale appartengono, a confine di un

insediamento preesistente di cui l’A.T. si propone come completamento e che già fa barriera impedendo

la loro connessione verso est.

L’insediamento non interessa nessuno degli habitat tipici di queste aree, né boschi né filari e/o siepi o

stagni.

Inoltre l’insediamento si organizza in attuazione dei criteri della biourbanistica che valorizza in sede di

progetto gli elementi di naturalità: filari, siepi arborate, vasche di raccolta delle acque superficiali,

permeabilità naturale e visiva per meglio integrare l’insediamento nel suo contesto, al punto che si può

parlare di un ecosistema urbano che si inserisce correttamente nella sua unità ecosistemica di

appartenenza e per fornire come già detto, la presenza ed il potenziamento in particolare di nidificanti,

migratori e svernanti.

Si può pertanto concludere che sono nulle le incidenze negative e/o problematiche del Documento di

Piano e quindi dell’insediamento proposto dall’A.T. C sulle aree prioritarie per la biodiversità

interessata.

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CONTRODEDUZIONE ALLE OSSERVAZIONI DEI PRIVATI

In riferimento al sistema stradale comunale ed all’ipotesi di gerarchia stradale formulata nell’All. 2 del Doc.

1B del P.G.T. per la deviazione del traffico dalla S.P. n°. 177 da Gerno verso Peregallo lungo la S.P. n°. 135,

ad incrociare la S.P. n°. 7, e quindi lungo la tangenziale sud – est da Peregallo all’uscita della stessa S.P. n°.

177 da Lesmo e con la prosecuzione della Via Lega Lombarda ad intersecare la S.P. n°. 154 (Lesmo –

Besana Brianza),

le osservazioni relative alla “tangenziale” nord – est vengono di conseguenza accolte eliminando la

“tangenziale” stessa nel tratto di collegamento della S.P. n°. 177 con la S.P. n°. 7 a nord di Lesmogreen, in

quanto tale tangenziale non è funzionale all’ipotesi di gerarchia stradale formulata.