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Istituto comprensivo “Marconi-Sacchetti
Sassetti”
PIANO DI EMERGENZA ED EVACUAZIONE
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ISTITUTO COMPRENSIVO MARCONI – SACCHETTI
SASSETTI
Scuola dell’infanzia e primaria “Guglielmo Marconi”
Scuola Secondaria di primo Grado “Sacchetti Sassetti”
PIANO DI EMERGENZA ED EVACUAZIONE
(D.Lgs 81/2008 art. 15 comma 1, art. 18 comma1 - D.M. 10 marzo 1998)
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Redatto in data Versione Aggiornamento Redatto da Rif. Doc.
24/10/2016 02 _____ S.P.P. P.E.
Il Datore di Lavoro
Il R.S.P.P.
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RAGIONE SOCIALE
ISTITUTO COMPRENSIVO MARCONI-SACCHETTI SASSETTI
PLESSO
Scuola dell’infanzia e primaria “G. Marconi” Scuola Secondaria primo Grado “Sacchetti Sassetti”
SEDE OPERATIVA VIALE LUDOVICO CANALI NR. 1 – 02100 RIETI
SEDE LEGALE PIAZZA MAZZINI NR. 7 – 02100 RIETI
DATORE DI LAVORO DIRIGENTE SCOLASTICO
PROF.SSA ANNA ROSA CAVALLO
MEDICO COMPETENTE
RESPONSABILE DEL SERVIZIO PREVENZIONE E PROTEZIONE
DOTT. EMANUELE TARQUINI
TEL. 0746/201195
FAX 0746/201406
SITO INTERNET www.icmarconisacchettisassetti.gov.it
E MAIL [email protected]
SETTORE PRODUTTIVO ATTIVITA’ AMMINISTRATIVA, SCUOLA
DELL’INFANZIA, PRIMARIA E SECONDARIA DI
PRIMO GRADO
DIRIGENTI
Personale che, in ragione delle competenze professionali e nei limiti di poteri gerarchici e funzionali adeguati alla natura dell’incarico conferitogli, sovrintende all’attività lavorativa e garantisce l’attuazione delle direttive ricevute, controllandone la corretta esecuzione da parte dei lavoratori esercitando un funzionale potere di iniziativa
PREPOSTO : BARTOLOMEI
Personale che, in ragione delle competenze professionali e nei limiti di poteri gerarchici e funzionali adeguati alla natura dell’incarico conferitogli, sovrintende all’attività lavorativa e garantisce l’attuazione delle direttive ricevute, controllandone la corretta esecuzione da parte dei lavoratori esercitando un funzionale potere di iniziativa
RAPPRESENTANTE DEI LAVORATORI PER LA SICUREZZA - BARTOLOMEI
ADDETTI AL SERVIZIO DI PRONTO SOCCORSO - DOCENTI: FELIZIANI, FANTACCI, MARCUCCI SO. MARI, MARIANTONI
ATA: MILUZZI, MARCUCCI SA, AGOSTINELLI
VEDI NOMINE ALLEGATE
ADDETTI AL SERVIZIO ANTINCENDIO - DOCENTI: DONATI, PETRONI, PIETRAFORTE,PARIS, GALLO, DI GUIDA ATA: MILUZZI, AGOSTINELLI
VEDI NOMINE ALLEGATE
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INDICE
1. PREMESSA 2. FINALITA’ DEL PIANO
3. UBICAZIONE DELL’ATTIVITA’
4. DESCRIZIONE STRUTTURALE DEL PLESSO SCOLASTICO
5. DESCRIZIONE DEI MEZZI ANTINCENDIO
6. PERSONE OCCUPANTI L’EDIFICIO
7. ALLARME
8. PUNTO DI RACCOLTA
9. CLASSIFICAZIONE DELLE EMERGENZE
10. DESIGNAZIONE DEL PERSONALE E FORMAZIONE
11. ASSEGNAZIONE DEGLI INCARICHI AGLI ALLIEVI
12. PROCEDURE OPERATIVE
13. NORME DI COMPORTAMENTO IN CASO DI PERICOLO
14. PROCEDURA PER UNA CORRETTA TELEFONATA
15. ELENCO DEI NUMERI TELEFONICI DA CHIAMARE IN CASO DI EMERGENZA
16. ALLEGATO I - ASSEGNAZIONE INCARICHI
17. ALLEGATO II – Procedura evacuazione persone disabili
18. ALLEGATO II – MODULO DI EVACUAZIONE
19. ALLEGATO III – PIANO DI GESTIONE DEL PRIMO SOCCORSO
20. ALLEGATO IV – LAY-OUT
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PIANO DI GESTIONE EMERGENZE
1. PREMESSA: Il presente piano di emergenza è stato predisposto in base a quanto previsto dal D. Lgs.
81/2008 e successive integrazioni e modifiche, costituendo parte integrante del
Documento di Valutazione dei Rischi. Infatti nella valutazione dei rischi si evidenziano i
pericoli e le situazioni da attuare in emergenza; il piano di emergenza invece, deve
stabilire esattamente le azioni da compiere per mettere in sicurezza l'attività e garantire
l'esodo dei lavoratori e dell’utenza. Il piano è stato redatto secondo le indicazioni
dell’allegato VIII del D.M. 10/03/1998.
In esso sono indicate le di situazioni di emergenza che possono verificarsi durante lo
svolgimento dell’attività lavorativa e le modalità di gestione delle stesse.
2. FINALITA’ DEL PIANO: La finalità del piano di emergenza e sicurezza è quella di assicurare che, in caso di
emergenza, il personale addetto dell'Istituto sia in grado di pianificare le operazioni da
compiere, vale a dire la messa in atto di tutte una serie di procedure tali da contenere gli
effetti di una qualsiasi situazione di emergenza, ed in particolare che sia in grado di gestire
un principio di incendio o se necessario un esodo ordinato e sicuro di tutti gli occupanti di
un edificio.
Il piano di emergenza è lo strumento che consente la corretta gestione degli incidenti,
siano essi incendi, infortuni, fughe di gas o fuoriuscite di sostanze pericolose o qualsiasi
altro evento calamitoso che determina la necessità di abbandonare la struttura (es.
terremoti, inondazioni, alluvioni, crolli dovuti a cedimenti strutturali o di edifici contigui,
avviso o sospetto della presenza di ordigni esplosivi, ogni altra causa che venga ritenuta
pericolosa dal Capo d'Istituto).
Gli obbiettivi principali da ottenere con le informazioni contenute nel piano d'emergenza
sono:
- salvaguardia ed evacuazione delle persone;
- messa in sicurezza degli impianti tecnologici;
- compartimentazione e confinamento dell'incendio;
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- protezione dei beni e delle attrezzature;
- estinzione completa dell'incendio
Attualmente il piano di emergenza è predisposto, considerando i lavori all’interno
della scuola, che occupano il piano interrato ed il piano rialzato nel lato palestra.
(vedi allegato – spazi occupati ditta appaltatrice – riunione coordinamento).
3. UBICAZIONE DELL’ATTIVITA’: La struttura è un edificio, suddiviso su quattro piani, classificato ai sensi della prevenzione incendi
come di tipo 3, ovvero scuole con numero di persone contemporanee da 501 a 800 (D.M.
26/08/1992). Attualmente l’edificio risulta occupato da circa 446 persone presenti
contemporaneamente.
L’ambiente di lavoro, è così ripartito:
PIANO SEMINTERRATO:
(in ristrutturazione)
Il piano seminterrato risulta servito da nr. 3 uscite di sicurezza. La mensa, unica area
attualmente utilizzabile, è servita da una sua uscita di sicurezza.
PIANO RIALZATO (affollamento circa 130 persone)
Lato viale Maraini:
o Nr. 3 Aule;
Lato via Ludovico Canali:
o Nr. 2 Aule;
o Segreteria presidenza
Il piano rialzato è servito da nr. 4 uscite di sicurezza, più un’uscita che immette nel cortile
della parte dietro l’edificio (attualmente non utilizzabile l’uscita lato palestra-viale mariani).
La palestra è servita da una sua uscita di sicurezza.
PIANO PRIMO (Affollamento circa 160 persone)::
Nr. 12 aule
Il piano primo è servito da nr. 2 scale interne da utilizzare durante l’esodo, più da una
scala esterna di emergenza.
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PIANO SECONDO (Affollamento circa 235 persone):
Nr. 12 aule
Il piano primo è servito da nr. 2 scale interne da utilizzare durante l’esoso, più da una
scala esterna di emergenza.
(in allegato aree attualmente inibite al piano interrato) Le aule sono così ripartite: PIANO INTERRATO:
Mensa;
Wc; PIANO RIALZATO
Palestra;
Laboratori infanzia;
Wc;
Aule scuola infanzia:
Sez. A;
Sez.B;
Aula scuola primaria:
I C;
II A;
II B;
I B. PIANO PRIMO
Aula scuola primaria:
Aula;
IV C;
V C;
II C;
III C;
Biblioteca;
III B;
III A;
I B;
Aula;
I A;
Aula video;
Wc
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PIANO SECONDO
Aula scuola primaria:
V B;
VA;
IV B;
IV A; Aula scuola secondaria di primo grado:
III B;
III A;
II B;
II A;
I B;
I C;
I A;
Sala prof.;
Wc.
4 - DESCRIZIONE STRUTTURALE DEL PLESSO SCOLASTICO II complesso scolastico che ospita l’istituto è suddiviso come descritto nel capitolo 3.
L’edificio è classificato ai sensi della prevenzione incendi come di tipo 3, ovvero scuole
con numero di persone contemporanee da 501 a 800 (D.M. 26/08/1992).
Lo sfollamento dei locali viene garantito secondo quando disposto dal Cap. 4.1 e dal Cap.
5 del D.M. 26/08/1992 e dal D.M. 10/03/1998. Nello specifico avviene nelle seguenti
modalità, indicativi come percorsi primari di esodo (vedi lay-out allegati):
PIANO INTERRATO (Utilizzo solo della mensa e wc);
SITI USCITA DI SICUREZZA PUNTO DI RACCOLTA
Mensa Uscita di sicurezza mensa
(lato viale Maraini)
Punto di raccolta cortile
interno incrocio viale
Maraini – Viale Canali
(Punto raccolta B)
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PIANO RIALZATO (Uscita di emergenza lato palestra non utilizzabile per lavori):
Scuola infanzia
SITI USCITA DI SICUREZZA PUNTO DI RACCOLTA
Sez. B
Sez. A
Uscita di sicurezza centrale
(Incrocio Viale Maraini- Viale
Canali)
Punto di raccolta cortile
interno incrocio viale
Maraini – Viale Canali
(Punto raccolta B)
Scuola primaria
AREE USCITA DI SICUREZZA PUNTO DI RACCOLTA
I C
II A
II B
Uscita di sicurezza
centrale (Incrocio Viale
Maraini- Viale Canali)
Punto di raccolta cortile
interno incrocio viale
Maraini – Viale Canali
(Punto raccolta B)
I B
Uscita di sicurezza Lato
via L. Canali
Punto di raccolta cortile
interno Lato Via L. Canali
(Punto di raccolta C)
Segreteria Uscita di sicurezza Lato
via L. Canali
Punto di raccolta cortile
interno Lato Via L. Canali
(Punto di raccolta C)
PIANO PRIMO:
Scuola primaria
AREE USCITA DI SICUREZZA PUNTO DI RACCOLTA
Aula vuota
I V C
V C
II C
Uscita di sicurezza -
SCALE DI EMERGENZA
Punto di raccolta cortile
interno CAMPO DA
BASKET (PUNTO
RACCOLTA A)
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III C
Biblioteca
III B
III A
Uscita di sicurezza -
SCALE CENTRALE
(Incrocio Viale Maraini-
Viale Canali)
Punto di raccolta cortile
interno incrocio viale
Maraini – Viale Canali
(Punto raccolta B)
I B
Aula
I A
Aula Video
Uscita di sicurezza Lato
via L. Canali
Punto di raccolta cortile
interno Lato Via L. Canali
(Punto di raccolta C)
PIANO SECONDO:
Scuola primaria
AREE USCITA DI SICUREZZA PUNTO DI RACCOLTA
V B
V A
IV B
I V B
Uscita di sicurezza -
SCALE DI EMERGENZA
Punto di raccolta cortile
interno CAMPO DA
BASKET (PUNTO
RACCOLTA A)
Scuola secondaria di I° Grado
AREE USCITA DI SICUREZZA PUNTO DI RACCOLTA
III B
III A
II B
II A
Uscita di sicurezza -
SCALE CENTRALE
(Incrocio Viale Maraini-
Viale Canali)
Punto di raccolta cortile
interno incrocio viale
Maraini – Viale Canali
(Punto raccolta B)
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I B
I C
I A
Sala Prof.
Uscita di sicurezza Lato
via L. Canali
Punto di raccolta cortile
interno Lato Via L. Canali
(Punto di raccolta C)
5 - DESCRIZIONE MEZZI ANTINCENDIO E' presente illuminazione di sicurezza a tutti i piani che garantisce illuminazione minima
per consentire l'allontanamento in caso di mancanza dell'energia elettrica. La struttura
risulta dotata di estintori portatili adeguatamente dislocati lungo i corridoi in prossimità
delle aule didattiche e all'interno dei laboratori al fine di consentire un primo efficace
intervento su di un principio di incendio. È inoltre presente un’adeguata rete con idranti.
6. PERSONE OCCUPANTI L’EDIFICIO
Gli alunni sono superiori alle 100 unità (classificazione di Tipo 3, da 501 a 800 persone).
Sono attualmente presenti contemporaneamente circa 500 persone all’interno dello
stabile.
7. ALLARME
In questa specifica attività, l’allarme è di tipo SONORO, con adeguato sistema sonoro ad
altoparlanti. La persona incaricata alla diffusione dell’ordine di evacuazione sarà incaricato
a far suonare l’allarme (vedi cap.15), autorizzato dall’addetto all’emanazione dell’ordine di
evacuazione.
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8. PUNTO DI RACCOLTA
Il punto di raccolta è individuato nel cortile esterno della scuola. Per chi è esce dalle uscite
che si affacciano su via Canali e viale Maraini, è individuabile nelle aree del cortile in
prossimità dell’uscita stessa. Per chi esce dalla scala di emergenza, dalla palestra e dalle
aule del piano seminterrato, ad esclusione dell’mensa, è individuabile nel cortile interno
(campetto da basket). L’aula magna mensa ha il punto di raccolta nel cortile dal lato che si
affaccia su viale Morroni/viale Maraini.
B
C
A
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9. CLASSIFICAZIONE DELLE EMERGENZE: Le tipologie di emergenza considerate nel seguente piano sono:
- Incendio;
- Infortunio o malessere;
- Terremoto;
- Esondazione.
9.1 EMERGENZA DOVUTA AD INCENDI
Come regola generale ogni dipendente deve:
Avere ben presente l’ubicazione di un telefono interno utilizzabile per lanciare l’allarme
Avere ben presenti le vie di fuga dal luogo dove si trova
Avere ben presente l’ubicazione del più vicino estintore
Avere ben presente l’ubicazione della più vicina cassetta di pronto soccorso
Chiunque rilevi un principio di incendio o altre situazioni di pericolo (fumo, scoppio, crollo,
allagamento, ecc.) deve attuare la seguente procedura:
1. avvisare il responsabile della squadra antincendio
2. avvisare le persone che potrebbero essere coinvolte dagli sviluppi dell’evento
3. su incarico del responsabile della squadra antincendio si dovranno chiamare vigili
del fuoco al n. 115 avvisando il Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco dello stato
di emergenza ed indicando:
a. nome della ditta
b. l’ubicazione (indirizzo della ditta)
c. le caratteristiche del pericolo (incendio, fuga di gas
ecc..)
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d. una valutazione di massima della gravità della
situazione
e. se si utilizza un apparecchio telefonico dare il numero di
telefono della chiamata
f. non riattaccare il ricevitore fino a quando l’addetto al
centralino non abbia ripetuto correttamente
4. Il Responsabile della Squadra antincendio, valutata la gravità della situazione,
decide l'eventuale evacuazione dei locali e in attesa dell'arrivo dei Vigili del Fuoco,
dovrà, senza mettere in pericolo la propria incolumità:
a. Intervenire per porre in sicurezza gli impianti, togliendo
tensione ai dispositivi elettrici e/o elettronici;
b. Provvedere al primo intervento di spegnimento con
utilizzo degli estintori portatili;
c. provvedere alla chiusura di porte e portoni al fine di contenere la
propagazione dell'incendio;
d. provvedere a vietare l'accesso al personale non interessato
alle aree oggetto allo stato di emergenza;
e. collaborare con i vigili del fuoco per le eventuali necessità.
CONDOTTA DA TENERE QUANDO SI SCOPRE UN INCENDIO:
Non farsi prendere dal panico.
Non gridare al fuoco.
Non correre.
Chiudere la porta del locale in cui si sta sviluppando l’incendio.
Avvisare gli addetti della squadra antincendio.
Avvertire il responsabile Prevenzione e Protezione
Non attardarsi, né tornare indietro a raccogliere gli effetti personali.
Portarsi senza indugio all’uscita di sicurezza più prossima secondo le istruzioni
ricevute o seguendo le indicazioni predisposte.
In presenza di fumo o fiamme è opportuno:
o bagnare un fazzoletto e legarlo sulla bocca e sul naso, in modo da
proteggere per quanto possibile dal fumo le vie respiratorie.
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o Se necessario, avvolgere la testa con indumenti di lana pesanti (cappotti,
sciarpe pullover ecc. ) in modo da proteggere i capelli dalle fiamme.
Nel caso che le fiamme avvolgano una persona, è indispensabile impedirle di correre,
farla distendere in terra e soffocare le fiamme con indumenti o altro.
Qualora risultasse impossibile percorrere le vie di uscita dal luogo in cui ci si trova per
impedimenti dovuti a fiamme, forte calore, fumo intenso, è opportuno:
o restare nell’ambiente stesso.
o chiudere completamente le porte di accesso. Chiudere le fessure a filo del
pavimento con gli indumenti disponibili, mantenendo umido, ove possibile, il
lato interno della porta applicando su di essa indumenti bagnati.
o se non c’è fumo, tenere le finestre chiuse, per evitare che l’afflusso d’aria rafforzi
l’incendio che divampa all’esterno.
9.2 PROCEDURA BASE IN CASO DI INFORTUNIO:
In caso di infortunio o malore improvviso, di un dipendente o collaboratore, informare
subito l’addetto al primo soccorso. Questo interverrà con la cassetta di primo soccorso.
Cercare di individuare quale aiuto supplementare è più opportuno (ad esempio, i vigili del
fuoco, in caso di impossibilità di spostare la vittima, oppure l’ambulanza)
Chiamare, se necessario, direttamente il numero per la richiesta del soccorso (di solito
il 118), specificando DA DOVE SI CHIAMA, CHE COSA È SUCCESSO, QUALI SONO
LE CONDIZIONI DELLO INFORTUNATO.
Fatta eccezione per i casi di imminente pericolo di vita, non cercate di aiutare la vittima,
non spostatela e non datele nulla da bere.
Assicurarsi che l'infortunato respiri e che sia cosciente, senza però porre alla vittima ogni
banale domanda inquisitoria del tipo:
- come è accaduto l’incidente
- di chi è la colpa ecc..
conversate il meno possibile con la vittima , per non accrescere le condizioni di stress,
contribuendo a peggiorare le condizioni di stress fisico e psichico.
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9.3 EMERGENZA DOVUTA A TERREMOTO
Le scosse sismiche, che accompagnano un terremoto, giungono per le più inattese e non
è ancora noto alcun affidabile sistema di previsione dell’avvento delle scosse sismiche.
Non è pertanto possibile prendere alcuna precauzione preliminare e bisogna cercare di
fronteggiare l’emergenza non appena si verifica.
Un terremoto per solito si manifesta con violente scosse iniziali, sussultorie od ondulatorie,
seguite da alcuni momenti di pausa, con successive scosse di intensità assai inferiore a
quella iniziale. Anche queste scosse sono comunque pericolose, per possibilità che
causino il crollo di strutture lesionate dalle scosse iniziali. In caso di terremoto:
restare calmi
preparatevi a fronteggiare la possibilità di ulteriori scosse
rifugiatevi sotto un tavolo, scegliendo quello che appare più robusto e
cercando di addossarvi alle pareti perimetrali, per evitare il rischio di
sprofondamento del pavimento. Potete anche rifugiarvi in un sottoscala o
nel vano di una porta, che si apre in un muro maestro
allontanatevi da finestre, specchi, vetrine, lampadari, scaffali di libri,
strumenti, apparati elettrici. State attenti alla caduta di oggetti
aprite le porte con molta prudenza e muovetevi con estrema prudenza,
saggiando il pavimento, le scale ed i pianerottoli, prima di avventurarvi
sopra. Saggiate il pavimento appoggiandovi sopra dapprima il piede che
non sopporta il peso del corpo, indi avanzando
spostatevi lungo i muri, anche discendendo le scale. Queste aree sono
quelle strumentalmente più robuste
scendete le scale all’indietro. Non trasferite il vostro peso su un gradino,
se non avete incontrato un supporto sufficiente
controllate attentamente la presenza di crepe. Le crepe orizzontali sono
più pericolose di quelle verticali, perché indicano che le mura sono
sollecitate verso l’esterno
non usate gli ascensori
non usate accendini o fiammiferi, perché le scosse potrebbero aver
fratturato le tubazioni del gas
evitare di usare i telefoni, salvo i casi di estrema urgenza
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non contribuite a diffondere informazioni non verificate
causa il possibile collasso delle strutture di emergenza, allontanatevi
subito dall’edificio e recatevi in uno dei punti di raccolta individuati in
precedenza (vedere piantina allegata), senza attendere la dichiarazione
di evacuazione
non spostare una persona traumatizzata, a meno che non sia in evidente
immediato pericolo di vita (crollo imminente, incendio che si sta
avvicinando ecc.). Chiamate i soccorsi, segnalando con accuratezza la
posizione della persona infortunata.
9.4 EMERGENZE DOVUTE AD ESONDAZIONE E DANNI DA
ACQUA IN GENERE
Sono molteplici le sorgenti d’acqua che possono causare danni od incidenti,
come:
- tracimazione di acqua dagli argini dei fiumi e canali, artificiali e
naturali
- tubazioni che scoppiano
- scarichi di acqua piovana intasati
- finestre infrante dalla grandine
- danneggiamenti accidentali dovuti alla rottura di tubazioni.
In questi casi:
rimanere calmi
informare il responsabile della sicurezza o l’addetto alle
emergenze
se necessario chiamare il numero di emergenza, e dare
informazioni sulla natura, sull’esatta ubicazione e soprattutto
sull’entità della perdita di acqua o caratteristiche della inondazione,
identificandone la causa, se identificabile
usate estrema cautela se vi sono apparati elettrici o prese
d’energia nelle immediate vicinanze della zona allagata. Se vi sono
rischi concreti evacuate l’area
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se avete identificato con esattezza la causa della perdita e ritenete
di poterla mettere sotto controllo (ad esempio, la chiusura di una
valvola a volantino o lo sblocco di una conduttura intasata),
intervenite, ma procedete sempre con estrema cautela
restate a disposizione, senza intralciare, per collaborare
all’eventuale allontanamento di valori o documenti, coinvolti
nell’allagamento.
10 - DESIGNAZIONE DEL PERSONALE E FORMAZIONE A cura del Capo di Istituto sono stati identificati i compiti da assegnare al personale
docente e non che opera nell'Istituto. Ogni compito è stato assegnato a due incaricati in
modo da garantire una continuità della loro presenza.
Il Capo di Istituto e il suo sostituto sono responsabili dell'emanazione dell'ordine di
evacuazione e assumeranno, al verificarsi di una situazione d'emergenza, il
coordinamento delle operazioni di evacuazione e di primo soccorso.
E' stato nominato il personale:
- addetto alla diffusione dell'ordine di evacuazione e il personale di piano o
di settore responsabile del controllo delle operazioni di evacuazione;
- incaricato di effettuare le chiamate di soccorso ai Vigili del Fuoco, alle
Forze dell'Ordine, al Pronto Soccorso ed ad ogni altro organismo ritenuto
necessario;
- incaricato dell'interruzione dell'erogazione dell'energia elettrica, del gas e
dell'alimentazione della centrale termica;
- incaricato dell'uso e del controllo periodico dell'efficienza di estintori e
idranti;
- addetto al controllo quotidiano della praticabilità delle uscite di sicurezza e
dei percorsi per raggiungerle
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11 - ASSEGNAZIONE INCARICHI AGLI ALLIEVI In ogni classe saranno individuati alcuni alunni a cui attribuire le seguenti mansioni:
- ragazzi apri fila, con il compito di aprire le porte e guidare i compagni verso la zona di
raccolta;
- ragazzi serra fila, con il compito di assistere eventuali compagni in difficoltà e chiudere
la porta dell'aula dopo aver controllato che nessuno sia rimasto indietro
II Dirigente Scolastico ha definito un modulo di evacuazione da custodire in tutti i registri dì
classe, che dovrà essere compilato dai docenti e degli alunni apri fila e chiudi fila in caso
di evacuazione di emergenza una volta raggiunta la zona di raccolta. Il modulo completo
dei dati relativi al numero di allievi presenti ed evacuati e al numero di eventuali dispersi
e/o feriti dovrà essere consegnato alla direzione delle operazioni (vedi Allegato " Modulo di
evacuazione").
Il presente piano contiene:
1. Le caratteristiche dei luoghi con particolare riferimento alle vie di esodo
2. Il sistema di rivelazione e di allarmi incendio
3. il numero delle persone presenti e la loro ubicazione
4. i lavoratori esposti a rischi particolari
5. il numero di addetti all'attuazione ed al controllo del piano nonchè all'assistenza per
l'evacuazione (addetti alla gestione delle emergenze, evacuazione, lotta antincendio,
pronto soccorso);
6. Il livello di informazione e informazione
12 - PROCEDURE OPERATIVE
12.1 Istruzioni generali di sicurezza
Affinché le procedure previste nel piano garantiscano la possibilità di tenere sotto controllo
una qualsiasi situazione di emergenza il personale della struttura dovrà rispettare le
seguenti regole:
- esatta osservanza di tutte le disposizioni riguardanti la sicurezza;
- osservanza del principio che tutti gli operatori sono al servizio degli allievi per
salvaguardarne l'incolumità;
- abbandono dell'edificio solo ad avvenuta evacuazione di tutti gli allievi
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12.1 MODALITA’ DI EVACUAZIONE
Compiti specifici delle persone coinvolte nell’evacuazione
IL PERSONALE DOCENTE dovrà:
- INFORMARE ADEGUATAMENTE GLI ALLIEVI SULLA NECESSITÀ DI UNA
DISCIPLINATA OSSERVANZA DELLE PROCEDURE INDICATE NEL PIANO AL
FINE DI ASSICURARE L'INCOLUMITÀ A SE STESSI E AGLI ALTRI;
- ILLUSTRARE PERIODICAMENTE IL PIANO DI EVACUAZIONE E TENERE
LEZIONI SULLE PROBLEMATICHE RIGUARDANTI UNA EVENTUALE SITUAZIONE
DI EMERGENZA DA GESTIRE NELL'AMBITO DELL'ISTITUTO;
- INTERVENIRE PRONTAMENTE LADDOVE SI DOVESSERO DETERMINARE
SITUAZIONI CRITICHE DOVUTE A CONDIZIONI DI PANICO;
- CONTROLLARE CHE GLI ALLIEVI APRI E CHIUDI FILA ESEGUANO
CORRETTAMENTE IL COMPITO A LORO ASSEGNATO;
- IN CASO DI EVACUAZIONE PORTARE CON SE IL REGISTRO DI CLASSE PER
EFFETTUARE UN CONTROLLO DELLE PRESENZE AD EVACUAZIONE
AVVENUTA.
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GLI ALLIEVI dovranno adottare in seguente comportamento non appena avvertito il segnale
d'allarme:
- INTERROMPERE IMMEDIATAMENTE OGNI ATTIVITÀ;
- MANTENERE L’ORDINE E L’UNITÀ DELLA CLASSE DURANTE E DOPO L’ESODO;
- TRALASCIARE IL RECUPERO DEGLI OGGETTI PERSONALI;
- DISPORSI IN FILA EVITANDO IL VOCIARE CONFUSO, GRIDA E RICHIAMI (LA
FILA SARÀ APERTA DAI COMPAGNI DESIGNATI COME APRI FILA E CHIUSA DAI
SERRA FILA);
- CAMMINA IN MODO SOLLECITO, SENZA CORSE NON PREORDINATE E SENZA
SPINGERE I COMPAGNI
- SEGUIRE LE DISPOSIZIONI DI SICUREZZA RIPORTATE IN APPOSITA SCHEDA
ALLEGATA AL PRESENTE PIANO (Modalità di evacuazione”).
- ATTENERSI STRETTAMENTE A QUANTO ORDINATO DALL’INSEGNANTE NEL
CASO CHE SI VERIFICHINO CONTRATTEMPI CHE RICHIEDONO UNA
IMPROVVISA MODIFICAZIONE DELLE INDICAZIONI DEL PIANO.
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PERSONE NON DOCENTI dovranno adottare in seguente comportamento non appena avvertito il segnale
d'allarme:
MANTENERE LA CALMA
Chi non è in grado di muoversi, attenda i soccorsi
Evacuare i locali in modo ordinato – seguire le istruzioni
Non correre
Non usare ascensori o montacarichi – Usare le scale
Non portare con sé oggetti ingombranti o pericolosi
In presenza di fumo o fiamme coprirsi bocca e naso con un fazzoletto (umido)
Respirare con il viso rivolto verso il suolo
Fermarsi per riprendere energie o fiato in caso si sia affaticati
In presenza di forte calore proteggersi il capo con indumenti, possibilmente bagnati
Seguire le vie di fuga
Raggiungere il Luogo Sicuro all’esterno dell’edificio
Non ostruire gli accessi dopo essere usciti dallo stabile
Nei punti di raccolta aspettare gli ordini del Responsabile
Non tornare indietro per nessun motivo
Attendere il segnale di cessata emergenza
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13. NORME DI COMPORTAMENTO IN CASO DI PERICOLO
13.1 PROCEDURE DI EVACUAZIONE
Per varie ragioni è possibile che si dia l’allarme di evacuazione dell’insediamento.
Nell’azienda l’allarme è dato TRAMITE IL SUONO DELL’APPOSITO SEGNALATORE
ACUSTICO DI ALLARME. L’incaricato dovrà dare l’Allarme di evacuazione.
Le procedure da seguire in caso di emergenza sono le seguenti
PERSONALE DOCENTE
All'ordine di evacuazione dell'edificio: 1. NEL CASO NON SIATE INSEGNANTI
- DIRIGETEVI VERSO IL PUNTO DI RACCOLTA INDICATO 2. NEL CASO SIATE INSEGNANTI
- EFFETTUATE L'EVACUAZIONE DELLA VOSTRA CLASSE, COME PREVISTO DALLA PROCEDURA;
- ARRIVATI AL PUNTO DI RACCOLTA PROCEDETE SECONDO QUANTO PREVISTO AL PUNTO 8.2.
IN CASO DI INCENDIO RICORDARSI CHE:
1. CAMMINARE CHINATI E DI RESPIRARE TRAMITE UN FAZZOLETTO, PREFERIBILMENTE BAGNATO, NEL CASO IN CUI VI SIA PRESENZA DI FUMO LUNGO IL PERCORSO DI FUGA;
2. NON USARE MAI L'ASCENSORE; 3. NON USCIRE DALLA STANZA SE I CORRIDOI SONO INVASI DAL FUMO; 4. SIGILLARE OGNI FESSURA DELLA PORTA, MEDIANTE ABITI BAGNATI; 5. NON APRIRE LE FINESTRE.
IN CASO DI TERREMOTO 1. DISPORSI SOTTO I TAVOLI 2. NON URLARE 3. NON PRECIPITARSI FUORI 4. NON USARE L’ASCENSORE 5. NON AVVICINARSI ALLE FINESTRE 6. NON AMMASSARSI ALLE USCITE DI SICUREZZA 7. DISPORSI LUNGO LE PARETI INTERNE 8. ALLONTANARSI DA SCAFFALI, LAMPADARI, SCALE, GROSSE PIANTE,
LAMPIONI E INSEGNE DOPO LA SCOSSA
1. CHIUDERE ACQUA, LUCE E GAS
2. DIRIGERSI VERSO GLI SPAZI APERTI
3. AIUTARE I FERITI, I DISABILI E GLI ALUNNI
4. NON USARE IL TELEFONO
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PERSONALE NON DOCENTE DI SEGRETERIA
All'ordine di evacuazione dell'edificio: 1. ABBANDONATE IL VOSTRO UFFICIO EVITANDO DI PORTARE OGGETTI
PERSONALI CON VOI; 2. CHIUDETE LA PORTA E DIRIGETEVI VERSO IL PUNTO DI RACCOLTA
SEGUENDO L'ITINERARIO PREVISTO NELLA PLANIMETRIA.
In casi di incendio nel vostro ufficio, badate a: 1. SPEGNERLO MEDIANTE L'USO DI UN ESTINTORE, SE NON SIETE NELLA
CONDIZIONE DI EFFETTUARE QUESTA PROCEDURA, CERCATE AIUTO; 2. AVVERTITE IMMEDIATAMENTE IL CAPO DI ISTITUTO IN CASO DI INCENDIO
DI VASTE PROPORZIONI. 3.
IN CASO DI INCENDIO RICORDARSI CHE: 1. CAMMINARE CHINATI E DI RESPIRARE TRAMITE UN FAZZOLETTO,
PREFERIBILMENTE BAGNATO, NEL CASO IN CUI VI SIA PRESENZA DI FUMO LUNGO IL PERCORSO DI FUGA;
2. NON USARE MAI L'ASCENSORE; 3. NON USCIRE DALLA STANZA SE I CORRIDOI SONO INVASI DAL FUMO; 4. SIGILLARE OGNI FESSURA DELLA PORTA, MEDIANTE ABITI BAGNATI; 5. NON APRIRE LE FINESTRE.
IN CASO DI TERREMOTO
9. DISPORSI SOTTO I TAVOLI 10. NON URLARE 11. NON PRECIPITARSI FUORI 12. NON USARE L’ASCENSORE 13. NON AVVICINARSI ALLE FINESTRE 14. NON AMMASSARSI ALLE USCITE DI SICUREZZA 15. DISPORSI LUNGO LE PARETI INTERNE 16. ALLONTANARSI DA SCAFFALI, LAMPADARI, SCALE, GROSSE PIANTE,
LAMPIONI E INSEGNE DOPO LA SCOSSA
5. CHIUDERE ACQUA, LUCE E GAS 6. DIRIGERSI VERSO GLI SPAZI APERTI 7. AIUTARE I FERITI, I DISABILI E GLI ALUNNI 8. NON USARE IL TELEFONO
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PERSONALE NON DOCENTE DI PIANO
All'insorgere di un pericolo:
1. INDIVIDUATE LA FONTE DEL PERICOLO, VALUTATENE L'ENTITA' E SE CI
RIUSCITE CERCATE DI FRONTEGGIARLA;
2. SE NON CI RIUSCITE, AVVERTITE IMMEDIATAMENTE IL CAPO DI ISTITUTO
ED ATTENETEVI ALLE DISPOSIZIONI IMPARTITE.
All'ordine di evacuazione dell'edificio:
1. TOGLIETE LA TENSIONE ELETTRICA AL PIANO AGENDO
SULL'INTERRUTTORE GENERALE DEL QUADRO ELETTRICO;
2. FAVORITE IL DEFLUSSO ORDINATO DEL PIANO (eventualmente aprendo le
porte di uscita contrarie al verso dell'esodo);
3. INTERDITE L'ACCESSO ALLE SCALE E AI PERCORSI NON DI SICUREZZA;
4. DIRIGETEVI, AL TERMINE DELL'EVACUAZIONE DEL PIANO, VERSO IL
PUNTO DI RACCOLTA ESTERNO PREVISTO.
IN CASO DI INCENDIO RICORDARSI CHE:
1. CAMMINARE CHINATI E DI RESPIRARE TRAMITE UN FAZZOLETTO,
PREFERIBILMENTE BAGNATO, NEL CASO IN CUI VI SIA PRESENZA DI FUMO
LUNGO IL PERCORSO DI FUGA;
2. NON USARE MAI L'ASCENSORE;
3. NON USCIRE DALLA STANZA SE I CORRIDOI SONO INVASI DAL FUMO;
4. SIGILLARE OGNI FESSURA DELLA PORTA, MEDIANTE ABITI BAGNATI;
5. NON APRIRE LE FINESTRE
IN CASO DI TERREMOTO 17. DISPORSI SOTTO I TAVOLI 18. NON URLARE 19. NON PRECIPITARSI FUORI 20. NON USARE L’ASCENSORE 21. NON AVVICINARSI ALLE FINESTRE 22. NON AMMASSARSI ALLE USCITE DI SICUREZZA 23. DISPORSI LUNGO LE PARETI INTERNE 24. ALLONTANARSI DA SCAFFALI, LAMPADARI, SCALE, GROSSE PIANTE,
LAMPIONI E INSEGNE DOPO LA SCOSSA
9. CHIUDERE ACQUA, LUCE E GAS 10. DIRIGERSI VERSO GLI SPAZI APERTI 11. AIUTARE I FERITI, I DISABILI E GLI ALUNNI 12. NON USARE IL TELEFONO
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STUDENTI All'ordine di evacuazione dell'edificio: IN CASO DI INCENDIO
1. SEGUIRE LE ISTRUZIONI DELL’INSEGNANTE 2. NON SOFFERMARSI A RACCOGLIERE OGGETTI MA AIUTARE GLI
INABILI E I PIÙ PICCOLI. LASCIARE IL PIÙ PRESTO POSSIBILE IL LOCALE, CHIUDENDO BENE LA PORTA
3. E’ UTILE COPRIRSI LA BOCCA E IL NASO CON UNO STRACCIO BAGNATO
4. NON CORRERE MA CAMMINARE SPEDITI 5. IN PRESENZA DI FUMO METTERSI CARPONI E MUOVERSI
RASOTERRA 6. NON USARE L’ASCENSORE 7. SCENDENDO LE SCALE INVASE DAL FUMO, AVANZARE TASTANDO
IL MURO CON LA MANO 8. SE SI RESTA BLOCCATI, BAGNARSI COMPLETAMENTE GLI ABITI
IN CASO DI TERREMOTO
1. DISPORSI SOTTO I BANCHI O TAVOLI 2. NON URLARE 3. NON PRECIPITARSI FUORI 4. NON USARE L’ASCENSORE 5. NON AVVICINARSI ALLE FINESTRE 6. NON AMMASSARSI ALLE USCITE DI SICUREZZA 7. DISPORSI LUNGO LE PARETI INTERNE 8. ALLONTANARSI DA SCAFFALI, LAMPADARI, SCALE, GROSSE PIANTE,
LAMPIONI E INSEGNE 9. ASCOLTARE LE ISTRUZIONI DELL’INSEGNANTE
DOPO LA SCOSSA
1. DIRIGERSI VERSO GLI SPAZI APERTI
2. AIUTARE I FERITI, I DISABILI E I PIÙ PICCOLI
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14. PROCEDURA PER UNA CORRETTA TELEFONATA
DATI DA COMINUCARE
INDIRIZZO : preciso
INDICAZIONE dell’edificio CON LATO FACILMENTE RAGGIUNGIBILE
TELEFONO FISSO O CELLULARE DI CHI HA FATTO LA CHIAMATA
TIPO DI INCENDIO (piccolo-medio-grande)
ALTRA TIPOLOGIA DI EVENTO (crollo, fuga di gas, infortunio ecc.)
PRESENZA DI PERSONE IN PERICOLO (s i - no - dubbio)
LOCALE O ZONA INTERESSATA ALL’INCENDIO
MATERIALE CHE BRUCIA
Nome di chi sta chiamando
Farsi dire il nome di chi risponde
Notare l’ora esatta della chiamata
Predisporre tutto l’occorrente per l’ingresso dei mezzi di soccorso
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15. ELENCO DEI NUMERI TELEFONICI DA CHIAMARE IN CASO DI EMERGENZA
Vigili del Fuoco 115
Carabinieri 112
Pronto Soccorso 118
Soccorso pubblico di emergenza
113
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16. ALLEGATO I – ASSEGNAZIONE INCARICHI
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Compiti specifici per l’evacuazione
INCARICO FIGURA NOMINATIVO SOSTITUTO
Emanazione ordine
di evacuazione
COORDINATORE
DI PLESSO MAMONE
BARTOLOMEI
- Personale DOCENTE in
sostituzione
Diffusione ordine di
evacuazione
ADDETTO DI
SEGRETERIA
(o persona ben
definita)
MILUZZI
MATOCCI
-
Personale ATA in
sostituzione
Chiamate di soccorso
ADDETTO DI
SEGRETERIA
(o persona ben
definita)
MAMONE
BARTOLOMEI
- Personale DOCENTE in
sostituzione
Controllo operazioni
di piano
COLLABORATORE
SCOLASTICO Personale ATA del
rispettivo piano
Personale ATA in
sostituzione
Responsabile
dell’evacuazione
della classe
INSEGNANTE
Insegnante presente
in classe al
momento
dell’evento
Studente apri fila STUDENTE
Opportunamente
individuato ad inizio
anno scolastico
Opportunamente
individuato ad
inizio anno
scolastico
Studente chiudi fila STUDENTE
Opportunamente
individuato ad inizio
anno scolastico
Opportunamente
individuato ad
inizio anno
scolastico
Responsabile del
punto di raccolta
COORDINATORE
DI PLESSO
MAMONE
GIACHIN
PIETRAFORTE
BARTOLOMEI
GALLO
FELIZIANI
- Personale DOCENTE in
sostituzione
Interruzione
erogazione:
- gas
- energia elettrica
- acqua
COLLABORATORE
SCOLASTICO MILUZZI
MATOCCI
-
Personale ATA in
sostituzione
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Azioni e comportamenti (in caso di incendio)
Sono di seguito indicate le azioni ed i comportamenti da seguire in caso di attivazione del piano.
PERSONALE PREALLARME ALLARME CESSATO
ALLARME
STUDENTI
Si alzano in modo
ordinato, prendendo i
soprabiti se necessario.
Si preparano vicino alla
porta.
Gli aprifila aprono la
porta della classe
Secondo la precedenza
assegnata, iniziano il
deflusso seguendo gli
apri fila.
Il serrafila chiude la
porta.
Rientrano ai posti,
ordinatamente.
La porta della classe
viene richiusa.
DOCENTI IN AULA Prendono il registro di
classe e si preparano.
Escono circa a metà
della fila e nella stessa
posizione rimangono per
tutto il tempo del
deflusso.
All’area di raccolta
eseguono l’appello e
compilano il modulo di
evacuazione.
Riprendono la
normale attività.
DOCENTI NON IN
AULA
Si preparano
ordinatamente.
Iniziano il deflusso
secondo l’ordine di
precedenza assegnato al
locale dove si trovano.
In alternativa si
accodano alla classe più
vicina.
Riprendono la
normale attività.
COLLABORATORI AI
PIANI
Si preparano
posizionandosi in modo
da controllare il
deflusso.
Controllano l’ordine di
precedenza.
Una volta che il piano è
libero, verificano se nei
servizi igienici e nelle
classi con le porte
rimaste aperte, non vi
sia nessuno.
Successivamente si
recano all’area di
raccolta assegnata.
Riprendono la
normale attività.
COLLABORATORI
GENERICI
Si preparano
ordinatamente.
Iniziano il deflusso
secondo l’ordine di
precedenza assegnato al
locale dove si trovano.
In alternativa si
accodano alla classe più
vicina
Riprendono la
normale attività
FIGURE SENSIBILI
Interrompono
immediatamente il lavoro e
si recano nella zona relativa
all’incarico assegnato.
Eseguono l’incarico
assegnato e una volta
portato a termine si recano
all’area di raccolta.
Riprendono la
normale attività
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Azioni e comportamenti (in caso di terremoto) Sono di seguito indicate le azioni ed i comportamenti da seguire in caso di attivazione del piano.
PERSONALE SIMULAZIONE
TERREMOTO ALLARME
CESSATO
ALLARME
STUDENTI Gli alunni si riparano
mettendosi sotto i banchi
Secondo la precedenza
assegnata, iniziano il
deflusso seguendo gli
aprifila.
Il serrafila chiude la porta.
Rientrano ai posti,
ordinatamente.
La porta della classe
viene richiusa.
DOCENTI IN AULA Si riparano mettendosi
sotto la cattedra o vicino
muri portanti
Prendono il registro di
classe, escono circa a metà
della fila e nella stessa
posizione rimangono per
tutto il tempo del deflusso.
All’area di raccolta
eseguono l’appello e
compilano il modulo di
evacuazione.
Riprendono la
normale attività.
DOCENTI NON IN
AULA
Si riparano mettendosi
sotto la cattedra o vicino
muri portanti
Iniziano il deflusso
secondo l’ordine di
precedenza assegnato al
locale dove si trovano.
In alternativa si accodano
alla classe più vicina.
Riprendono la
normale attività.
COLLABORATORI AI
PIANI
Si riparano mettendosi
sotto la cattedra o vicino
muri portanti
Controllano l’ordine di
precedenza.
Una volta che il piano è
libero, verificano se nei
servizi igienici e nelle
classi con le porte rimaste
aperte, non vi sia nessuno.
Successivamente si recano
all’area di raccolta
assegnata.
Riprendono la
normale attività.
COLLABORATORI
GENERICI
Si riparano mettendosi
sotto la cattedra o vicino
muri portanti
Iniziano il deflusso
secondo l’ordine di
precedenza assegnato al
locale dove si trovano.
In alternativa si accodano
alla classe più vicina
Riprendono la
normale attività
FIGURE SENSIBILI Si riparano mettendosi
sotto la cattedra o vicino
muri portanti
Eseguono l’incarico
assegnato e una volta
portato a termine si recano
all’area di raccolta.
Riprendono la
normale attività
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17. ALLEGATO II – Procedura evacuazione persone disabili
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MISURE DA ATTUARSI PRIMA DEL
VERIFICARSI DELL’EMERGENZA
Il primo passo da compiere è quello di individuare, sia attraverso la conoscenza dell’ambiente di
lavoro che durante l’effettuazione delle prove di evacuazione periodiche, le difficoltà di carattere
motorio, sensoriale o cognitivo che l’ambiente può determinare, nei confronti del posizionamento
delle persone affette da handicap.
Gli elementi che possono determinare le criticità in questa fase dipendono fondamentalmente:
- dagli ostacoli di tipo edilizio presenti nell’ambiente, quali ad esempio:
- la presenza di gradini od ostacoli sui percorsi orizzontali;
- la non linearità dei percorsi;
- la presenza di passaggi di larghezza inadeguata e/o di elementi sporgenti che possono
rendere tortuoso e pericoloso un percorso;
- la lunghezza eccessiva dei percorsi;
- la presenza di rampe delle scale aventi caratteristiche inadeguate, nel caso di ambienti
posti al piano diverso da quello dell’uscita;
Dagli ostacoli di tipo impiantistico o gestionale, quali ad esempio:
- presenza di porte che richiedono uno sforzo di apertura eccessivo o che non sono dotate di
ritardo nella chiusura (sistema che consentirebbe un utilizzo più agevole da parte di
persone che necessitano di tempi più lunghi per l’attraversamento delle porte stesse);
- organizzazione/disposizione degli arredi, macchinari o altri elementi in modo da non
determinare impedimenti ad un agevole movimento degli utenti;
- mancanza di misure alternative all’esodo autonomo lungo le scale, nel caso di ambienti
posti al piano diverso da quello dell’uscita.
MISURE DA ATTUARSI AL MOMENTO DEL VERIFICARSI DELL’EMERGENZA
I criteri generali da seguire nell’evacuazione delle persone disabili sono i seguenti:
- attendere lo sfollamento delle altre persone;
- accompagnare, o far accompagnare, le persone con capacità motorie o sensoriali ridotte
all’esterno dell’edificio;
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- se non è possibile raggiungere l’esterno dell’edificio, provvedere al trasporto del disabile
fino ad un luogo idoneo, possibilmente un locale dotato di finestra, in attesa dei soccorsi
(infatti, se nell’edificio non sono presenti spazi calmi*, né adeguata compartimentazione
degli ambienti, nell’eventualità che le scale siano inaccessibili e impraticabili si dovrà
trovare/individuare un luogo sufficientemente lontano dal focolaio d’incendio e dotato di
finestra accessibile dall’esterno dove attendere l’arrivo dei soccorsi).
- segnalare al Centralino di Emergenza o ad un altro Addetto Antincendio l’avvenuta
evacuazione del disabile o l’impossibilità di effettuarla.
Si ricorda che è importante impartire ordini chiari, precisi e con tono di voce deciso.
Scelta delle misure da adottare
La scelta delle misure da adottare è diversa a secondo della disabilità:
Disabili motori scegliere un percorso di evacuazione accessibile (privo di ostacoli, gradini, ecc.) e fornire assistenza nel percorrerlo.
Disabili sensoriali Uditivi: facilitare la comunicazione (lettura labiale, frasi brevi, frasi scritte); Visivi: manifestare la propria presenza, definire il pericolo, definire le azioni, guidarli in luogo sicuro.
Disabili cognitivi assicurarsi della percezione del pericolo, fornire istruzioni semplici.
Si ricorda che i docenti che stanno svolgendo lezioni nelle aule e/o le esercitazioni nei laboratori
didattici, allertati dalla squadra di emergenza, o dal sistema di allarme presente nella struttura (di
tipo acustico) provvedono a far uscire gli studenti e a condurli in un luogo sicuro (“punto di
raccolta”).
1) Disabilità motoria: La movimentazione di un disabile motorio dipende fondamentalmente dal grado di collaborazione
che questo può fornire. Pertanto, per effettuare un’azione che garantisca il corretto espletamento
della prestazione richiesta e che, nel contempo, salvaguardi l’integrità fisica del soccorritore, è
necessario:
individuare in ogni persona tutte le possibilità di collaborazione;
essere in grado di posizionare le mani in punti di presa specifici, per consentire il
trasferimento della persona in modo sicuro;
assumere posizioni di lavoro corrette, che salvaguardino la schiena dei soccorritori;
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essere in grado di interpretare le necessità della persona da affiancare ed offrire la
collaborazione necessaria.
2) Disabilità sensoriali: Disabilità uditiva
Nell’assistenza a persone con questo tipo di disabilità il soccorritore dovrà porre attenzione
nell’attuare i seguenti accorgimenti:
per consentire al sordo una buona lettura labiale, la distanza ottimale nella conversazione
non deve mai superare il metro e mezzo;
il viso di chi parla deve essere illuminato in modo da permetterne la lettura labiale;
nel parlare è necessario tenere ferma la testa e, possibilmente, il viso di chi parla deve
essere al livello degli occhi della persona sorda;
parlare distintamente, ma senza esagerare, avendo cura di non storpiare la pronuncia: la
lettura labiale, infatti, si basa sulla pronuncia corretta;
la velocità del discorso inoltre deve essere moderata: né troppo in fretta, né troppo adagio;
usare possibilmente frasi corte, semplici ma complete, esposte con un tono normale di
voce (non occorre gridare). Non serve parlare in modo infantile, mentre è necessario
mettere in risalto la parola principale della frase usando espressioni del viso in relazione al
tema del discorso;
non tutti i suoni della lingua sono visibili sulle labbra: fare in modo che la persona sorda
possa vedere tutto ciò che è visibile sulle labbra;
quando si usano nomi di persona, località o termini inconsueti, la lettura labiale è molto
difficile. Se il sordo non riesce, nonostante gli sforzi, a recepire il messaggio, anziché
spazientirsi, si può scrivere la parola in stampatello su di un foglio;
anche se la persona sorda porta le protesi acustiche, non sempre riesce a percepire
perfettamente il parlato, occorre dunque comportarsi seguendo le regole di comunicazione
appena esposte;
per la persona sorda è difficile seguire una conversazione di gruppo o una conferenza
senza interprete. Occorre quindi aiutarlo a capire almeno gli argomenti principali attraverso
la lettura labiale, trasmettendo parole e frasi semplici e accompagnandole con gesti
naturali.
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Disabilità visiva
Nel caso di presenza di persone ipovedenti o prive della vista l’addetto o la persona che collabora
con gli Addetti Antincendio prenderà sottobraccio la persona interessata e la accompagnerà,
avendo cura di non tirare e di non spingere la stessa fornendo tutte le indicazioni su eventuali
ostacoli o sul percorso che si sta effettuando.
Nell’assistenza a persone con questo tipo di disabilità il soccorritore dovrà porre attenzione
nell’attuare i seguenti accorgimenti:
annunciare la propria presenza e parlare con voce ben distinta e comprensibile fin da
quando si entra nell’ambiente in cui è presente la persona da aiutare;
parlare naturalmente, senza gridare, e direttamente verso l’interlocutore, senza interporre
una terza persona, descrivendo l’evento e la reale situazione di pericolo;
non temere di usare parole come “vedere”, “guardare” o “cieco”;
offrire assistenza lasciando che la persona vi spieghi di cosa ha bisogno;
descrivere in anticipo le azioni da intraprendere;
lasciare che la persona afferri leggermente il braccio o la spalla per farsi guidare (può
scegliere di camminare leggermente dietro per valutare la reazione del corpo agli ostacoli);
lungo il percorso è necessario annunciare, ad alta voce, la presenza di scale, porte ed altre
eventuali situazioni e/o ostacoli;
nell’invitare un non vedente a sedersi, guidare prima la mano di quest’ultima affinché tocchi
lo schienale del sedile;
qualora si ponesse la necessità di guidare più persone con le stesse difficoltà, invitatele a
tenersi per mano;
una volta raggiunto l’esterno è necessario accertarsi che la persona aiutata non sia
abbandonata a se stessa ma rimanga in compagnia di altri, fino alla fine dell’emergenza.
3) Disabilità cognitiva:
Le persone con disabilità di apprendimento possono avere difficoltà nell’eseguire istruzioni
piuttosto complesse e che coinvolgono più di una breve sequenza di semplici azioni. In una
situazione di pericolo (incendio, fumo, pericolo di scoppio, etc.) un disabile cognitivo può esibire un
atteggiamento di completa o parziale o nulla collaborazione con coloro che portano soccorso.
Può accadere che in una situazione nuova e sconosciuta manifesti una reazione di totale rifiuto e
disconoscimento della realtà pericolosa, che può sfociare in comportamenti aggressivi contro se
stessi o nei confronti di coloro che intendono prestare soccorso.
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In tali evenienze il soccorritore deve mantenere la calma, parlare con voce rassicurante con il
disabile, farsi aiutare da persone eventualmente presenti sul luogo e decidere rapidamente sul da
farsi. La priorità assoluta è l’integrità fisica della persona, ed il ricorso ad un eventuale intervento
coercitivo di contenimento per salvaguardarne l’incolumità può rappresentare l’unica soluzione. In
questo ambito diventa necessaria e fondamentale l’esercitazione ad agire in situazioni di
emergenza simulata.
Nel fornire assistenza a persone con questo tipo di disabilità il soccorritore dovrà tener presente
che:
la persona può non essere completamente in grado di percepire il pericolo;
molti di loro non posseggono l’abilità della letto-scrittura;
la percezione visiva di istruzioni scritte o di pannelli può essere confusa;
il loro senso di direzione potrebbe essere limitato, ragion per cui potrebbero averebisogno
di qualcuno che li accompagni durante il percorso;
Ecco qualche utile suggerimento:
le istruzioni e le informazioni devono essere suddivise in semplici fasi successive: siate
molto pazienti;
bisogna usare segnali semplici o simboli immediatamente comprensibili, ad esempio
segnali grafici universali;
spesso nel disabile cognitivo la capacità a comprendere il linguaggio parlato è abbastanza
sviluppata ed articolata, anche se sono presenti difficoltà di espressione. Si raccomanda
pertanto di spiegare sempre e direttamente alla persona le operazioni che si effettueranno
in situazione d’emergenza;
PRESENZA DI HANDICAP
È presente all’interno dell’edificio utenza con handicap, anche motorio. Tale situazioni sono state prese in considerazione e sono collocate in postazioni strategiche le persone con maggior difficoltà (piano rialzato in prossimità dell’uscita di sicurezza). Per prevenzione e maggior definizione delle procedure è stata richiesta all’ente proprietario l’installazione almeno di nr. 1 scivolo in prossimità delle uscite di sicurezza, al fine di ridurre il rischio per un eventuale emergenza. È in fase di studio da parte dell’ufficio tecnico comunale, l’area ove sia possibile realizzare tale misura di prevenzione, in conformità alla normative tecniche edilizie sulla realizzazione degli stessi.
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18. ALLEGATO II – MODULO DI EVACUAZIONE
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MODULO DI EVACUAZIONE (da tenere nel registro di classe)
DATA
CLASSE
ALLIEVI TOTALI
ALLIEVI PRESENTI
ALLIEVI EVACUATI
DISPERSI*
FERITI*
* N.B. segnalare i nominativi
ZONA DI RACCOLTA
FIRMA DEL DOCENTE
_______________________________
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19. ALLEGATO III: PIANO DI GESTIONE DEL PRIMO SOCCORSO
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1. PREMESSA
L’obiettivo del Piano di Primo soccorso è di salvaguardare la vita di chiunque avesse subito un
danno fisico a causa di un incidente, di un infortunio o di un malore in attesa di soccorsi qualificati,
senza arrecare ulteriore danni all’infortunato.
Nel Piano di Primo soccorso sono descritti: il personale incaricato di prestare i primi soccorsi
sanitari, i mezzi a disposizione e le procedure che devono essere poste in atto per garantire un
intervento rapido ed efficace. Le modalità d’intervento sanitario sono fornite direttamente agli
addetti al primo soccorso durante il corso di formazione specifico.
2. AMBITO DI APPLICAZIONE
Tutto il personale dipendente è tenuto ad osservare scrupolosamente le indicazioni contenute nel
presente Piano di Primo soccorso. Possono essere oggetto del piano, sia i dipendenti, che l’utenza
esterna che accede al laboratorio analisi.
Si ricorda che è dovere di ogni cittadino italiano prestare assistenza a persona ferita o altrimenti
in pericolo e darne immediato avviso all’Autorità (art. 593 Codice penale).
Chiunque, valutando come agire, è tenuto a provvedere affinché l’infortunato possa al più presto
ricevere assistenza.
3. CLASSIFICAZIONE DELL’AZIENDA
Secondo il D.M.388/03, tenuto conto del tipo di attività svolta, del numero di lavoratori occupati,
dei fattori di rischio e dell’indice infortunistico di inabilità permanente INAIL, le aziende ovvero le
unità produttive sono classificate in tre gruppi: A, B e C.
Il Datore di Lavoro, sentito il medico competente, identifica il gruppo di appartenenza e, solo nel
caso appartenga al Gruppo A, ne da comunicazione all’A.S.L. competente per territorio.
L’attività oggetto del piano, risulta del gruppo B (aziende o unita' produttive con tre o piu'
lavoratori che non rientrano nel gruppo A).
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4. ATTREZZATURE MINIME DI PRIMO SOCCORSO – MEZZI DI
COMUNICAZIONE
Le attrezzature minime per gli interventi di primo soccorso e i dispositivi di protezione individuale
per gli addetti sono individuati dalle norme di legge, dal datore di lavoro in collaborazione con il
medico competente. Vista la tipologia di azienda, è stata installata una cassetta di primo soccorso,
rispettante i contenuti minimi dell’allegato 1 del D.M. 388/03
I presidi contenuti consentono di effettuare le prime immediate cure (medicazione di piccole ferite,
tagli, scottature). Il contenuto deve essere sempre completo (Allegato 2: Allegato 1 D.M. 388/03,
contenuti minimi della cassetta di primo soccorso).
Presso le strutture di Gruppo A e B dovrà essere garantito un mezzo di comunicazione idoneo ad
attivare rapidamente il Servizio Sanitario Nazionale di emergenza (118) in qualsiasi momento.
I Direttori di struttura che hanno lavoratori che svolgono la loro attività in luoghi isolati o
all’esterno dell’area edificata (es. campagne di rilevamento zoologico, geologico, scavi
archeologici, ecc), sono tenuti a fornire loro un pacchetto di medicazione e un mezzo di
comunicazione idonei per il soccorso e a fornire adeguate informazioni in merito alle modalità
d’utilizzo.
Il mezzo di comunicazione idoneo per attivare rapidamente il sistema di emergenza del Servizio
Sanitario Nazionale, risulta essere il telefono (Allegato 1: procedura chiamata telefonica).
5. ADDETTI AL PRIMO SOCCORSO
Gli addetti al primo soccorso sono lavoratori incaricati di attuare i provvedimenti necessari in
materia di primo soccorso e di assistenza medica. Tali lavoratori, idonei per preparazione specifica,
capacità e condizioni di salute, non possono rifiutare la designazione se non per giustificato motivo;
l’incarico è un obbligo di legge (art. 43 e 45 D. Lgs. 81/2008) ed in quanto tale esula dalle funzioni
e mansioni lavorative.
Tutti i dipendenti, senza distinzioni, possono proporsi o essere individuati come addetti al primo
soccorso, e ciò perché l’obbligo di collaborazione in situazioni di emergenza grava egualmente su
tutti i lavoratori. I lavoratori individuati come addetti al primo soccorso sono:
Gli addetti al primo soccorso hanno frequentato l’apposito corso di formazione di 12 ore (aziende
gruppo B, C), secondo quanto disposto dall’allegato 3 del D.M. 388/03.
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6. COMPITI DEGLI ADDETTI AL PRIMO SOCCORSO
Il compito principale dell’addetto al primo soccorso è di confortare l’infortunato, evitare, nei limiti del
possibile, il peggioramento delle condizioni e provvedere alla chiamata dei soccorsi esterni (Allegato 1:
procedura chiamata telefonica). Se necessario interviene per mantenere le funzioni vitali.
L’addetto deve attendere, ove richiesto, l’arrivo dei soccorsi esterni evitando di compiere interventi cui
non è autorizzato (es. somministrazione di medicamenti, manovre chirurgiche), come appreso nel corso
di formazione.
L’addetto deve rispettare l’obbligo di non rivelare, senza giusta causa, patologie o altre notizie riservate
di cui viene a conoscenza nell’esercizio dei compiti a lui affidati (art. 622 Codice penale; D. Lgs. 196/03
-Codice in materia di protezione dei dati personali).
Addetti al primo soccorso:
Vedi nomine allegate
7. COMPITI DEGLI ADDETTI ALLA SEGNALAZIONE DI
INFORTUNIO/MALORE
Alla segnalazione di un infortunio/malore gli addetti al primo soccorso devono:
• prendere i presidi della cassetta di primo soccorso;
• valutare la situazione, il numero degli infortunati e la loro gravità (presenza di emorragie, ferite,
fratture, ecc.);
• spostare, secondo le regole, l’infortunato solo ed esclusivamente se nell’ambiente vi sono pericoli
imminenti (crollo, fuga di gas, incendio, ecc.);
• prestare i primi soccorsi in relazione alla gravità dell’infortunio, confortare e tranquillizzare
l’infortunato ed allontanare le persone non indispensabili al soccorso;
• dirigere l’opera di eventuali soccorritori estemporanei qualora la situazione richieda più di un
operatore;
• avvisare il soccorso esterno (118) fornendo, secondo lo schema concordato, indicazioni precise
per il raggiungimento del luogo dell’infortunio (Allegato 1: procedura chiamata telefonica);
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• invitare l’infortunato, se non impossibilitato fisicamente o psichicamente, a presentarsi al più
vicino primo soccorso (ospedale generale provinciale San Camillo de Lellis, Rieti);
• accompagnare sempre l’infortunato al più vicino primo soccorso al fine di fornire informazioni
sulla causa dell’infortunio o sull’agente nocivo responsabile della lesione (es. se materiale
biologico) o sulla probabile causa dell’intossicazione (recando con sé la scheda di sicurezza della/e
sostanza/e il contenitore con la sostanza ovvero il nome esatto ovvero il numero di CAS - Chemical
Abstract Service).
8. ALTRI COMPITI DELL’ADDETTI AL PRIMO SOCCORSO
Periodicamente gli addetti devono:
• verificare almeno ogni 3 mesi il contenuto dei pacchetti di medicazione delle Strutture di cui sono
incaricati, controllando la presenza e la data di scadenza del materiale. (Allegato 1: procedura
chiamata telefonica)
• provvedere direttamente o tramite incaricato individuato dal Responsabile di struttura all’acquisto
e reintegro del materiale mancante o scaduto;
9. NORME DI COMPORTAMENTO IN CASO DI INFORTUNIO
MANTENERE LA CALMA, IL PANICO PUÒ AUMENTARE I DANNI
Obiettivo primario degli interventi è la salvaguardia delle persone,
secondario è la tutela dei beni materiali
Infortunio grave
Se ai soccorritori la situazione dell’infortunato appare subito grave chiamare
immediatamente il soccorso esterno (Emergenza sanitaria 118; Soccorso pubblico 113)
fornendo le seguenti indicazioni:
• proprio nome e cognome, nome della ditta
• numero degli infortunati, se più di uno
• informazioni sulle condizioni vitali dell’infortunato (coscienza, polso, respiro, ferite, malore)
• indicazioni precise per il raggiungimento del luogo dell’infortunio (nome della struttura,
indirizzo via, N° civico, piano dell’edificio, denominazione della stanza, laboratorio, percorso
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interno alla struttura, ecc.); se il luogo è difficile da raggiungere fare in modo che qualcuno aspetti i
soccorsi sulla via principale
• accertarsi che l’interlocutore abbia capito correttamente la richiesta
• chiedere il nominativo o il riferimento all’interlocutore in caso si dovesse richiamare
• chiamare comunque l'addetto al primo soccorso.
Infortunio/malore alla propria persona Chiunque s’infortuni o sia colto da malore, da solo, se è in grado, o aiutato dai presenti, deve
avvisare immediatamente l’addetto al primo soccorso.
In caso si assista al verificarsi di un infortunio/malore
Chiunque assista ad un infortunio/malore deve prestare assistenza ed avvisare nel contempo
l’addetto al primo soccorso o il soccorso esterno (Emergenza sanitaria 118; Soccorso pubblico 113)
10. UTILIZZO DEL CONTENUTO DEL PACCHETTO DI MEDICAZIONE
Chiunque in seguito ad un lieve infortunio proceda in prima persona alla medicazione utilizzando il
materiale contenuto nel pacchetto di medicazione, al termine deve comunque avvisare l’addetto al
primo soccorso per permettergli di reintegrare i prodotti utilizzati.
11. INTERVENTI SENZA COMPETENZA E/O SPECIFICHE DISPOSIZIONI
Chiunque assiste ad un infortunio, oltre alla prima assistenza, non deve praticare, di propria
iniziativa cure, trattamenti o somministrazione di medicamenti a meno che non sia in possesso di
conoscenze specifiche di Medicina e Chirurgia o Pronto Soccorso o sia diretto da un medico (nel
laboratorio durante i prelievi è presente il medico di turno).
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12. GESTIONE DEGLI INFORTUNI
Per infortunio s’intende “un evento che avviene per causa violenta, in occasione di lavoro,
da cui sia derivata la morte o l’inabilità permanente al lavoro assoluta o parziale ovvero
un’inabilità temporanea assoluta che comporti l’astensione dal lavoro per più di tre
giorni”.
Può essere considerato infortunio (infortunio in itinere) l’incidente che coinvolge il lavoratore
mentre è in viaggio per lavoro o percorre il tragitto da o verso il luogo di lavoro.
13. REGISTRO INFORTUNI E DENUNCE
La normativa vigente prevede che il datore di lavoro annoti cronologicamente gli infortuni
avvenuti sul luogo di lavoro sul Registro Infortuni predisposto per ciascuna provincia e
vidimato dalla ASL competente per territorio. Inoltre, se ricorre il caso, il datore di lavoro deve
denunciare l’infortunio avvenuto all’INAIL e all’Autorità di Pubblica Sicurezza.
14. CONTENUTI MINIMI DELLA CASSETTA DI PRIMO SOCCORSO
Allegato 1 D.M. 388/03
CONTENUTO MINIMO DELLA CASSETTA DI PRONTO SOCCORSO
Guanti sterili monouso (5 paia).
Visiera paraschizzi
Flacone di soluzione cutanea di iodopovidone al 10% di iodio da 1 litro (1).
Flaconi di soluzione fisiologica ( sodio cloruro - 0, 9%) da 500 ml (3).
Compresse di garza sterile 10 x 10 in buste singole (10).
Compresse di garza sterile 18 x 40 in buste singole (2).
Teli sterili monouso (2).
Pinzette da medicazione sterili monouso (2).
Confezione di rete elastica di misura media (1).
Confezione di cotone idrofilo (1).
Confezioni di cerotti di varie misure pronti all'uso (2).
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Rotoli di cerotto alto cm. 2,5 (2).
Un paio di forbici.
Lacci emostatici (3).
Ghiaccio pronto uso (due confezioni).
Sacchetti monouso per la raccolta di rifiuti sanitari (2).
Termometro.
Apparecchio per la misurazione della pressione arteriosa.
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20. ALLEGATO IV: LAY-OUT
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21. ALLEGATO – AREE INTERDETTE (Riunione
coordinamento 29/09/2016)
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Area interdetta piano
rialzato
Aule scuola infanzia
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