parole per vendere
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Guida tascabile per il venditore professionistaTRANSCRIPT
PAROLEPER VENDERE
Guida tascabile per il venditore professionista
Paolo Borzacchiello
© 2012 Alessio Roberti Editore
Titolo dell’operaParole per vendere
SottotitoloGuida tascabile per il venditore professionista
Pubblicata da:Alessio Roberti Editore Srl
Via Lombardia, 298 – Urgnano (BG) Italy
Prima edizione: gennaio 2013
Ristampa7 6 5 4 3 2 1 2019 2018 2017 2016 2015 2014 2013
ISBN978-88-6552-045-1
EditingMattia Bernardini
Impaginazione e progetto grafi co della copertinaZeronove di Andrea Mattei
StampaLineagrafi ca, Città di Castello (PG)
Proprietà letteraria riservata.
È vietata la riproduzione con qualsiasi mezzo.
Allo staff di NLP Italy Coaching School,che mi ha sempre sostenuto
nel mio percorso di applicazione dei saldi principi della
Programmazione Neuro-Linguistica alla vendita, il campo dove mi sono formato
come uomo e come professionista.
Ad Alessio Roberti, che ha creduto e osato.
INDICE
Introduzione all’edizione italiana 9
Vuoi triplicare le tue vendite? 11
Che cosa troverai in questo libro 17
3 presupposizioni di base 21
18 parole magiche 27
10 parole tossiche 49
3 diversi modi di vendere 75
10 modi per autodistruggerti 93
5 cose da sapere sui verbi 113
5 strategie per gestire 127
e superare le obiezioni
3 trucchi per aumentare le tue vendite 147
7 presupposizioni 159
3 leve motivazionali 171
5 domande strategiche 187
5 modelli linguistici persuasivi 201
Ringraziamenti 213
Bibliografi a 215
L’autore 219
Linea diretta con l’Editore 221
INTRODUZIONEALL’EDIZIONE
ITALIANA
Basta andare in libreria o navigare online per ac-
corgersi che di libri sulle tecniche di vendita ce
ne sono davvero tanti. Perché allora decidere di
pubblicarne un altro? Perché tra tutti quelli già a
disposizione del lettore italiano mancava ancora
un libro che analizzasse la vendita nella sua for-
ma più pura, ovvero l’arte della parola.
Cos’è un venditore se non un eccellente comuni-
catore? Qual è la sua arma più preziosa se non
l’utilizzo sapiente della lingua parlata?
Ecco perché Parole per vendere, un libro che na-
sce dal desiderio di diffondere tutto il sapere che
PAROLE PER VENDERE
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Paolo Borzacchiello ha raccolto in tanti anni di
esperienza come venditore, formatore ed esper-
to di linguistica.
Un testo ricco e accessibile, in cui Paolo rende
disponibili un alto numero di tecniche, strumen-
ti, trucchi del mestiere e consigli da venditore
a venditore. Pagina dopo pagina si incontrano
le parole e le espressioni che favoriscono una
vendita e quelle che invece è meglio evitare, che
Paolo ha defi nito parole “tossiche”.
Mantenendo la semplicità delle spiegazioni e
l’immediatezza degli esempi, si scende poi a un
livello più profondo, analizzando la capacità di
ridefi nire un problema, sostenere un’obiezione
e utilizzare le domande strategiche per estrarre
informazioni di qualità.
Il consiglio è naturalmente quello di testare fi n
da subito quello che leggerete. E naturalmente di
far buon uso di qualsiasi tecnica. La magia delle
parole è davvero potente.
Alessio Roberti Autore, formatore, editore
Master Trainer di PNL Direttore Mondiale Business Coaching (Society of NLP)
www.alessioroberti.it
VUOI TRIPLICARE LE TUE VENDITE?
Durante un interessante esperimento realizzato
nel 19741, a diversi gruppi di persone viene mo-
strato un fi lmato senza audio nel quale si vedono
due automobili che hanno un incidente. Al pub-
blico mancano punti di riferimento oggettivi per
poter determinare la velocità delle due auto.
Dopo la proiezione, ad alcune persone viene
chiesto a che velocità andassero le due auto-
mobili, secondo loro, quando si sono urtate. Ad
altre persone viene chiesto a che velocità andas-
sero le due automobili, secondo loro, quando si
sono scontrate.
1 Per approfondire leggi gli studi di Lotus e Palmer (1974) e quelli dello psicologo Richard Wiseman.
PAROLE PER VENDERE
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Le persone del primo gruppo (auto urtate) danno
come risposta media 34,0 miglia orarie (circa 54
km/h).
Le persone del secondo gruppo (auto scontrate)
danno come riposta media 40,8 miglia orarie (cir-
ca 66 km/h).
Una differenza signifi cativa, soprattutto se si
considera che con un altro gruppo di persone è
stato usato, nella domanda, il verbo entrare in
collisione e che, in quel caso, la risposta media è
stata di 31,8 miglia orarie (circa 50 km/h). Oltre
il 20% in meno.
Se ti pare una cosa da poco, pensa al tuo fat-
turato dell’anno scorso. Ti piacerebbe averne il
20% in più cambiando solo una parola dalla tua
presentazione di vendita? Ti piacerebbe guada-
gnare il 20% in più dell’anno scorso semplice-
mente lavorando sul modo in cui parli?
Bene, ne ero certo.
Nel mondo del lavoro in generale e in particolar
modo nella vendita (e ricorda che vendi anche
quando devi presentare un’idea, un progetto o
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VUOI TRIPLICARE LE TUE VENDITE?
quando devi motivare qualcuno a fare qualcosa
velocemente e bene), le parole ti permettono di
fare la differenza.
Puoi vendere, oppure no.
Puoi motivare i tuoi collaboratori, oppure no.
Puoi dare di te l’immagine di leader carismatico
o di super venditore, oppure no.
Le parole dicono tutto, o niente. Le parole che
scegli hanno un impatto preciso e profondo su
chi ti ascolta, sul tuo collaboratore o sul tuo
cliente. Che ti piaccia o meno, che tu ne sia con-
sapevole o meno, le parole producono risultato.
Sempre. Sta a te decidere quale.
Puoi rendere il tuo business una miniera d’oro,
oppure no.
Puoi vestire il prodotto che vendi di una luce
speciale, oppure svilirlo.
Puoi entusiasmare il tuo cliente, oppure distrug-
gere il suo interesse in un minuto.
PAROLE PER VENDERE
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Un aggettivo ben calibrato può fare la differenza.
Un verbo (urtare o schiantare) può aumentare o
diminuire le tue vendite del 20%. Una precisa se-
quenza linguistica può aumentare i tuoi profi tti o
la percentuale di conversione di potenziali clienti
in clienti effettivi. Una catena di parole e frasi mal
formulate può, viceversa, pregiudicare una conclu-
sione o può concretizzarsi in un team che se ne
va per la sua strada, incurante delle tue direttive.
E non ti sto parlando di esperimenti di laboratorio.
Utilizzo le strategie illustrate in questo libro ogni
giorno in azienda, quando affi anco manager, am-
ministratori delegati, venditori e uomini d’affari, e
ti posso garantire che funzionano.
Ho scritto questo libro per chi, come te e me,
affronta quotidianamente le sfi de del business,
del lavoro e della vendita. L’ho scritto perché tut-
ti i giorni lavoro al fi anco di persone che danno
l’anima e si impegnano con tutta l’energia che
hanno ma che, spesso, vengono fraintese o poco
valorizzate a causa del modo in cui esprimono e
vendono le loro idee.
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VUOI TRIPLICARE LE TUE VENDITE?
Sono venditori con prodotti meravigliosi che ri-
schiano di restare invenduti, manager con idee
fantastiche che potrebbero non essere ascolta-
te, imprenditori rimasti soli con la loro visione
perché nessuno l’ha capita. La mia missione è
aiutarli a sviluppare il loro pieno potenziale.
Ti insegnerò a riconoscere le parole più effi caci
e a usarle.
Ti insegnerò a riconoscere le parole più nocive
e a evitarle.
Ti insegnerò a motivare i tuoi clienti all’acqui-
sto, a suscitare interesse, a guadagnare cari-
sma e credibilità.
Allora, sei ancora interessato a quel +20%?
CHE COSA TROVERAI
IN QUESTO LIBRO
Parole per vendere si basa su anni di ricerche e
di esperienza nel campo della Programmazione
Neurolinguistica (PNL) e della Vendita.
La PNL ha svariati campi di applicazione e si svi-
luppa in diverse direzioni: qui ci interessa quella
legata al modo in cui noi, usando consapevol-
mente la nostra comunicazione (linguistica) pos-
siamo infl uenzare positivamente (programmazio-
ne) il nostro cliente, attivando particolari reazioni
nel suo cervello (neuro).
PAROLE PER VENDERE
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In questo libro troverai:
3 presupposizioni di base
18 parole magiche
10 parole tossiche
3 diversi modi di vendere
10 modi per autodistruggerti
5 cose da sapere sui verbi
5 strategie per gestire e superare le obiezioni
3 trucchi per aumentare le tue vendite
7 presupposizioni
3 leve motivazionali
5 domande strategiche
5 modelli linguistici persuasivi
Inoltre, incontrerai:
• numerosi esempi di frasi da utilizzare
• script di vendita
• simulazioni
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CHE COSA TROVERAI IN QUESTO LIBRO
Avvertenza: questo libro è pensato come un ma-
nuale pratico e velocissimo da consultare. Tengo
a dirti che, in ogni caso, nessun libro può sosti-
tuire la pratica maturata prima in aula, durante i
corsi, e poi sulla strada, davanti al cliente.
Perciò, mi auguro che questa lettura sia per te lo
spunto per iniziare un nuovo, straordinario per-
corso e una nuova scintillante carriera di risultati
e di successo.
CAPITOLO 3
10 PAROLE TOSSICHE
(L’abito fa il monaco, ancora una volta)
Se nel capitolo precedente ti ho parlato delle
parole che provocano nel tuo cliente l’effetto di
un’etichetta di vino pregiato, qui ti parlo delle
parole che invece provocano l’effetto contrario,
ovvero quello di distruggere l’immagine e la cre-
dibilità della tua vendita e della tua persona. Ti
consiglio di cancellarle dal tuo vocabolario: in tal
modo creerai con il tuo cliente un ottimo clima,
adatto alla conclusione della vendita. So per-
fettamente che usando queste parole agisci in
buona fede (perché ti hanno insegnato a fare in
PAROLE PER VENDERE
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questo modo), e che le tue intenzioni sono otti-
me: poco importa. Quel che conta è sempre e
solo l’impatto che producono sul tuo cliente. In
particolare mi soffermerò su alcune delle prime
parole che pronunci all’inizio di una vendita, op-
pure quando rispondi a una domanda o a un’o-
biezione, perché sono quelle che maggiormente
infl uenzano la risposta inconscia del cliente.
1) NO
Il NO è assolutamente la parola più dannosa che
puoi pronunciare durante una vendita. Ed è la
più usata, in ogni circostanza e in ogni contesto.
C’è chi la infi la dappertutto, in ogni frase, in ogni
momento. Eliminala dal tuo vocabolario, anche
perché probabilmente utilizzi questa parola sen-
za accorgertene, perché ormai è diventata un in-
tercalare linguistico molto diffuso. Dici no anche
quando vuoi dire sì. Dici no anche quando vuoi
dare ragione al tuo cliente! Il NO blocca, para-
lizza, chiude. Anche se utilizzato come semplice
intercalare, il NO ha comunque una connotazio-
ne negativa. Pensa alle ultime telefonate che hai
fatto o alle conversazioni che hai sostenuto di
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10 PAROLE TOSSICHE
recente. Probabilmente avrai pronunciato frasi
del tipo: “No, niente, era solo per…”; “No, sai,
volevo dirti…”; “No, perché come ti ho detto…”,
“No no, hai perfettamente ragione!”, “No no no
no! Facciamo come dici tu…”, “No, ecco, secon-
do me…”.
Leggi gli esempi seguenti. La sta per Cliente.
Secondo me non è come dici.
No, non hai capito, ora ti spiego.
Capisco che sei in disaccordo e ora ti spiego
la cosa in modo diverso.
Ma il suo prodotto costa tantissimo!
No, non è poi così caro!
In effetti il mio prodotto è costoso, ma è
davvero speciale!
Per me quello che mi dici non va bene, io
farei in modo diverso.
No, credimi, va proprio bene come ti dico io.
Va bene, ho capito quello che dici e il tuo
punto di vista è condivisibile. Ora ti parlo an-
che di come la vedo io, che ne dici?
PAROLE PER VENDERE
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Puoi spedirmi tutti i prodotti subito e farteli
pagare fra sei mesi?
No perché devo organizzare il lavoro e quindi
preferisco un anticipo alla chiusura dell’ordine.
Preferisco un anticipo alla chiusura dell’or-
dine, perché in tal modo posso organizzare
meglio il lavoro.
Non sono convinto, forse è meglio rimandare...
No, aspetta, pensaci bene!
Ovviamente capisco la tua titubanza. Per
questo, lascia che ti spieghi ancora perché
è meglio per te cominciare subito.
2) NON
Il motivo fondamentale per cui questa parola è
tanto pericolosa risiede nel fatto che il cervello
umano ignora le negazioni, soprattutto se queste
sono collocate all’inizio di una frase.
Faccio un esempio: se ti dico “NON pensare a
una mela rossa”, inevitabilmente la prima cosa
che farai è giusto quella di pensare a una mela.
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10 PAROLE TOSSICHE
Ora immagina cosa succede nella testa del tuo
cliente quando gli suggerisci di NON preoccuparsi.
Instillare dubbi nella mente di un potenziale clien-
te equivale a darsi la classica zappa sui piedi.
Quando sei con un cliente, se vuoi che lui com-
prenda i benefi ci del tuo prodotto o guardi il tuo
catalogo o stia attento a quello di cui stai par-
lando, parla chiaro. Sposta la sua attenzione su
quello che vuoi mettere in risalto invece che su
quello che vuoi evitare. Dì quello che vuoi, inve-
ce di quello che non vuoi. Dì quello che vuoi fare
invece di quello che non vuoi fare. Dì quello che
vuoi avere, invece di quello che non vuoi avere
più.
In alcuni degli esempi seguenti, la risposta for-
mulata dal venditore eccellente contiene anche
elementi di “ricalco e guida”, argomenti che af-
fronteremo più avanti. Per il momento, comincia
a familiarizzare con questo modo di rispondere.
Non sono molto tranquillo, al riguardo.
Non si preoccupi.
Stia tranquillo.
PAROLE PER VENDERE
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Sto valutando altre possibilità.
Non deve guardare i prodotti della concor-
renza…
Guardi ancora il nostro catalogo per poter
trovare quello che le serve.
Ci devo pensare.
Non stia a pensarci troppo…
Ci pensi pure, poi mi dica quando è pronto
per concludere.
Magari ne parlo con mia moglie…
Non aspetti a fi rmare il contratto!
Capisco che voglia parlarne e allo stesso
tempo le dico: fi rmi subito, è un’occasione
da cogliere al volo!
Ho poco tempo.
Non voglio rubarle troppo tempo.
Mi servono solo 5 minuti per spiegarle la
mia idea.
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10 PAROLE TOSSICHE
3) NIENTE
Niente signifi ca, appunto, niente. E richiama alla
mente concetti come zero, vuoto, deserto, buio,
vuoto assoluto, brutto. Vuoi davvero che il tuo
prodotto, il tuo pensiero, la tua idea siano col-
legati a concetti come questi? Ecco una serie
di esempi che puoi prendere come spunto per
migliorare le tue argomentazioni di vendita, da
adattare a seconda delle tue necessità.
Allora, dimmi che cosa vuoi.
No, niente, volevo solo dirti che….
Voglio parlarti dell’ultima novità proposta
dalla mia azienda.
Descrivimi il tuo prodotto.
Niente, si tratta di una cosa che….
Te ne parlo subito, molto volentieri!
C’è forse qualcosa di cui mi vuoi parlare?
Niente, è solo che….
In effetti, voglio sottolinearti l’importanza
di…
PAROLE PER VENDERE
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Va bene, ho capito la tua offerta.
Niente, allora possiamo proseguire.
Perfetto, allora possiamo proseguire!
Eccoci, fi nalmente, possiamo iniziare.
Niente, tanto per cominciare…
Ottimo, iniziamo subito, allora!
4) SCUSA
Se dici SCUSA, a livello inconscio il tuo cliente
penserà che hai fatto qualcosa di sbagliato. In-
fatti, di solito chiediamo scusa quando abbiamo
qualcosa da farci perdonare.
Nelle trattative di affari e nelle vendite è impor-
tante partire con il piede giusto.
Alla Harvard Business School la prima lezione sul-
la negoziazione riguarda un concetto che si chiama
“parità negoziale” e che prevede che tu, quando
tratti con qualcuno, sia almeno alla pari dal punto
di vista psicologico. Se vieni percepito più debole,
sei destinato a soccombere (nella trattativa, ov-
viamente!). E questo vale sia che tu stia trattan-
do il prezzo del nuovo prodotto che devi vendere,
sia che tu debba convincere il tuo collaboratore
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10 PAROLE TOSSICHE
a svolgere bene e rapidamente la propria mansio-
ne. La parola SCUSA ti fa apparire debole ed è
un pessimo modo di cominciare la conversazione.
Ovviamente, devi restare rispettoso e beneducato.
In questi esempi, ti elenco alcune tipiche, e poco
effi caci, forme linguistiche ( ) e la più appropria-
ta forma, in versione PNL ( ).
Scusa se ti disturbo…
Ciao, è un buon momento per te?
Scusa se ti ho chiamato a quest’ora…
Ti ho chiamato a quest’ora per dirti che…
Scusa se ti rubo del tempo ma…
Ci prendiamo cinque minuti di tempo per
parlare di…
Scusa, mi passi quella penna?
Per favore, mi passi quella penna?
Scusa se ti faccio spostare... ecco accomo-
dati qui.
Accomodati qui, grazie.
PAROLE PER VENDERE
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Scusa, puoi dare un’occhiata al mio catalogo?
Iniziamo col dare un’occhiata al catalogo.
5) DISTURBO
Pessima parola, che si accompagna spesso e vo-
lentieri ad altre, altrettanto dannose. Soprattutto
a inizio conversazione, DISTURBO è spesso legata
alla parola SCUSA (“Scusa se ti disturbo”) e al ver-
bo RUBARE (“Scusa se ti disturbo, posso rubarti
un attimo?”). Queste miscele esplosive di parole
tossiche sono deleterie oltre ogni limite e posso-
no stroncare la tua vendita senza alcuna pietà.
Quando usi questa parola, al tuo cliente vengo-
no in mente idee come casino, fastidio, rumore,
noia, zanzare, trapano, dentista, brutto. Tutte
immagini spiacevoli o legate a sensazioni sgra-
devoli. Vuoi davvero cominciare a parlare del tuo
prodotto o della tua idea generando nella testa
del tuo cliente immagini come queste? Ci sono
venditori che chiedono ai loro clienti se possono
“disturbarli”. Lo chiedono! Oppure, ci sono ven-
ditori che, pur sapendo di disturbare, lo fanno lo
stesso: “Ti disturbo perché…”!
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10 PAROLE TOSSICHE
Lo so che la loro intenzione è diversa da come
sembra ma, come al solito, poco importa. L’unica
cosa che conta è il risultato che produci e se dici
a un cliente “Ti disturbo perché…”, ebbene il suo
cervello metterà insieme i dati che tu gli fornisci
e lo farà reagire in un determinato modo. In parti-
colare, nota che cominciare una telefonata con la
frase “Scusa se ti disturbo” contiene la somma di
due parole tossiche, “scusa” e “disturbo”.
E se invece iniziassi le tue conversazioni con una
nota positiva? Chiedi al tuo cliente se è un “buon
momento”: anche se è occupato, le tue parole
evocheranno nella sua mente delle immagini po-
sitive.
Vuoi un altro ottimo motivo per eliminare dal tuo
vocabolario l’espressione “Scusa se ti distur-
bo”? La maggior parte dei venditori che conosco
o che affi anco usa proprio questa frase per ini-
ziare le telefonate. Il semplice fatto di iniziare
la tua telefonata con una frase diversa desterà
attenzione nel tuo cliente e ti permetterà di far-
ti notare. Sarai percepito come diverso da tutti
i tuoi colleghi o dai tuoi concorrenti. E uno dei
segreti della vendita, come certamente sai, è
PAROLE PER VENDERE
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proprio quello di distinguersi, di apparire diversi
dagli altri. Come dice Beau Toskich, “Se non ti
distingui, ti estingui!”.
Ancora due parole su questo aspetto, ovvero
sull’esordio della tua telefonata di contatto. Il
fatto di chiedere se è un “buon momento” può
comunque portare il cliente a dire no, perché
magari è impegnato o sta lavorando. Questo, del
resto, può accadere anche chiedendo “scusa se
ti disturbo” ma esiste una differenza: quando ri-
chiamerai il cliente, nel primo caso il tuo nome
sarà “associato” a buone parole o sensazioni
positive. Nel secondo caso, invece, il tuo nome
sarà associato allo spiacevole concetto di “di-
sturbo”. Ecco dunque alcune possibili frasi tipiche
di un venditore qualsiasi (sempre contrassegnate
da ) e la loro versione più funzionale, basata
sugli strumenti di Programmazione Neuro-Linguisti-
ca ( ).
Disturbo?
Sei libero, adesso?
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10 PAROLE TOSSICHE
Ti disturbo se parliamo adesso?
Hai cinque minuti per me, ora? Si tratta di
una cosa importante.
Ti posso disturbare un attimo?
Ciao, possiamo parlare per un paio di minuti?
Ti disturbo perché vorrei chiederti…
Ti ho chiesto questo incontro per chiederti...
Scusa il disturbo, ti rubo solo un attimo per-
ché volevo chiederti…
Ciao! Prendiamoci un caffè, così posso par-
larti di questa cosa...
6) RUBARE
Il verbo RUBARE è ovviamente collegato a idee e
immagini come furto, ladri, prigione, delinquenti,
paura, scassinatori, politici (di destra, di centro
o di sinistra!). Tutti concetti dalla fortissima con-
notazione negativa. Considera (lo hai già potuto
verifi care negli esempi precedenti) che questa
parola spesso è associata ad altre parole tos-
siche e quindi il suo effetto è ancora peggiore.
PAROLE PER VENDERE
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Tra l’altro, se parlando con qualcuno cominci
la tua conversazione dicendo che vuoi “rubare”
tempo, attenzione o minuti preziosi, dichiari in-
consciamente di essere tu per primo titubante
circa l’utilità di quello che stai facendo o dicendo.
Quando sono consapevole dell’importanza delle
cose che voglio dire o del valore del prodotto che
sto vendendo, so con assoluta certezza che non
solo non rubo tempo ma, anzi, sto offrendo a
chi mi ascolta qualcosa di importante e prezio-
so. Questo è il genere di convinzione che troppo
spesso manca a chi vende e che traspare anche
e soprattutto dal linguaggio utilizzato.
I grandi venditori che ho conosciuto o che ho avu-
to il piacere di affi ancare durante la loro prepa-
razione dicono quello che devono dire e basta.
I grandi venditori sono così entusiasti di quello
che propongono che nella loro testa nemmeno
contemplano l’idea di sottrarre tempo prezioso
al loro cliente. Sanno di offrire qualcosa di spe-
ciale e la loro passione è contagiosa. Per que-
sti incredibili professionisti il solo poter parlare
del loro prodotto è un piacere e sanno che per il
cliente che li ascolta si tratta di tempo prezioso
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10 PAROLE TOSSICHE
e di un’importante opportunità. Nessun “distur-
bo”, nessuno tempo “rubato”. È così anche per
te? Sei davvero convinto che chi ti ascolta quan-
do parli del tuo prodotto o della tua idea stia go-
dendo di un’importante opportunità? O ti sembra
di disturbarlo?
Rifl ettici e anche tu, prima di parlare con qualcu-
no o di fare una telefonata, chiedi a te stesso se
stai davvero per “rubare” tempo al tuo interlocu-
tore (nel qual caso, lascia perdere la telefonata e
fai qualcos’altro) o se stai per dirgli qualcosa che
potrebbe essere utile e importante anche per lui
così come lo è per te. Perdona la durezza, ma
se credi che parlare del tuo prodotto signifi chi
“rubare” tempo o “disturbare” il tuo cliente, ti
suggerisco di cambiare prodotto.
Posso rubarti un attimo?
Mi dedichi un minuto?
Ti rubo un attimo la penna…
Prendo la penna per segnare due note...
PAROLE PER VENDERE
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Ti rubo solo due minuti.
Ti spiego questa cosa in due minuti.
Rubo due minuti della tua attenzione…
Seguimi con attenzione, ora.
Scusa se ti chiamo a quest’ora, ti rubo solo
un minutino…
Ti chiamo a quest’ora per dirti una cosa im-
portante. Ci vuole solo un minuto. Puoi?
7) PROVARE
Nel campo della vendita, il verbo PROVARE è a
mio avviso uno dei più pericolosi e senza dubbio
uno di quelli che abbassa maggiormente le tue
probabilità di chiudere il contratto o la vendita.
Molto semplicemente, ricorda questa equazione:
PROVARE = FALLIRE!
Se tu “provi” un prodotto, dai per scontata la
possibilità che questo prodotto potrebbe non pia-
cere. Lo stesso concetto del campione di “pro-
va”, se ci pensi bene, implica che tu, una volta
usato il campione, possa esserne insoddisfatto.
So bene che quando usi questo verbo il tuo in-
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10 PAROLE TOSSICHE
tento è quello di lasciare il cliente libero di deci-
dere come crede o di scegliere con calma, senza
sentirsi sotto pressione. Ti ripeto che conta solo
il risultato che ottieni, perciò puoi rispettare que-
sta tua buona intenzione scegliendo una forma
diversa per esprimerla. Quando addestro e formo
venditori, spesso mi sento muovere alcune legit-
time obiezioni:
E se devo vendere un vestito? Come faccio a non
farlo provare?
E se devo vendere una crema, come faccio a non
farla provare?
E se devo vendere un’automobile, come faccio a
non farla provare?
E se devo far sottoscrivere un ordine prova?
E se devo far provare al mio cliente un servizio
per poi vendergliene uno più sostanzioso?
Ebbene, hai a disposizione circa 140.000 voca-
boli da poter utilizzare (ne utilizzi frequentemente
solo circa 300, per inciso): sono più che certo
che fra queste migliaia di parole troverai quelle
giuste per sostituire questo verbo inutile.
PAROLE PER VENDERE
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Sul concetto di “ordine-prova”, voglio raccontarti
un’interessante esperienza vissuta sul campo:
collaboro con un’importante azienda (nel mo-
mento in cui scrivo sono ancora il loro Coach
e formatore) che commercia in tutto il mondo i
propri prodotti e che aveva, come prassi, quel-
la dell’ordine-prova. Ho lavorato sulla linguistica
delle presentazioni dei commerciali di quest’a-
zienda e ho trasformato l’ordine-prova in “primo
ordine”.
La frase di chiusura suona più o meno così: “Ora
facciamo il primo ordine, così puoi verifi care
come lavoriamo bene e poi, naturalmente, puoi
decidere con assoluta libertà come muoverti ri-
spetto ai prossimi ordini.”
Questa frase contiene una serie di implicazioni,
fra cui:
• l’aggettivo numerale “primo”, che implica che
ce ne sarà un secondo
• la presupposizione “come”, che implica solo
un fatto, ovvero che l’azienda lavora bene
(non è infatti in discussione “se” l’azienda
lavora bene)
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10 PAROLE TOSSICHE
• la cosiddetta “neurotrappola della libertà
di scelta” che consiste nel lasciare libero il
cliente di decidere come vuole: questa libertà
si traduce spesso in una scelta favorevole al
venditore.
L’azienda in questione, mantenendo intatta ogni
altra variabile (stessi commerciali, stessi prezzi
di listino, stesse politiche commerciali e di scon-
to) ha visto lievitare i propri ordini del 6% in un
solo semestre. Se ti sembra poco, considera che
quest’azienda ha un fatturato medio di 400 milio-
ni di euro all’anno. E il 6% annuo di 400 milioni
sono oltre 24 milioni di euro. 24 milioni di euro
guadagnati grazie a una parola. Che ne dici? Vuoi
ancora utilizzare il verbo “provare”?
Ora provo a spiegarti l’importanza di quest’of-
ferta commerciale.
Ora ti spiego l’importanza di quest’offerta
commerciale.
Provalo, poi se mai mi dici se ti piace.
Usalo, poi mi dici quanto ti piace.
PAROLE PER VENDERE
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Prova questa giacca.
Indossa questa giacca.
Beh, tu prova a usare questo software per
un mese, poi ne parliamo.
Usalo per un mese, poi ne parliamo.
Signora, le lascio la macchina del caffè da
provare.
Signora, le lascio la macchina del caffè, così
può usarla e gustare per una settimana il
nostro caffè.
8) PECCATO (o PAZIENZA)
A questa parola voglio dedicare solo una parente-
si, perché è fi n troppo evidente che il suo utilizzo
nuoce gravemente alla salute dei venditori. PEC-
CATO, sia che lo usi come intercalare, sia che lo
usi come esclamazione, rimanda comunque a idee
che hanno a che vedere con il proibito, con cose
che era giusto o meglio evitare, con fatti illegali,
immorali o comunque sanzionabili. PECCATO vuol
dire che non sai più che cosa fare e che ti arrendi.
Molti venditori usano questa parola quando il clien-
te fa loro richieste che non possono soddisfare,
spesso aggiungendo anche “MI DISPIACE”.
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10 PAROLE TOSSICHE
Ebbene, un venditore straordinario ha sempre
qualcos’altro da proporre, qualche soluzione in
tasca e almeno un paio di conigli da estrarre
dal cilindro! Nessun PECCATO, quindi: solo so-
luzioni. Se ti manca la cosa che il cliente ti chie-
de, senza dubbio ne hai un’altra. Se la soluzione
proposta dal cliente è impraticabile, senza dub-
bio ne puoi proporre una fattibile, saltando a piè
pari il momento in cui ti dispiaci e rammarichi.
Ti faccio alcuni esempi, prima di frasi che puoi
ricostruire grazie alla PNL, poi di possibili “botta
e risposta” con un ipotetico cliente.
Peccato che non sono riuscito a…
Sono riuscito a fare questo… (oppure: que-
sta volta non sono riuscito a…)
È un vero peccato che tu…
Sono certo che la prossima volta tu...
Hai anche il modello xyz?
No, mi spiace, peccato.
Il modello xyz? Per fortuna ho il modello abc!
PAROLE PER VENDERE
70
Devo cancellare il nostro appuntamento.
Peccato (pazienza).
Va bene, quando fi ssiamo il prossimo?
Ha la possibilità di accettare il pagamento a
rate?
No, mi spiace.
Ho la possibilità di trovare con lei una solu-
zione adeguata.
9) BISOGNA
La parola BISOGNA è incredibilmente dannosa.
Tra le parole che uccidono la vendita e che ti al-
lontanano senza pietà dalla chiusura, questa è
sicuramente una delle più terribili. È una parola
senza senso, priva di valore, debole. Soprattutto,
è una parola che spinge le persone, te compre-
so, all’inazione, alla passività, allo star fermi.
Se cominci una conversazione o una frase con
BISOGNA, stai certo che il tuo potere di convinci-
mento crollerà. Vuoi dire al tuo cliente che deve
prendere una decisione, fi rmare, comprare? Al-
lora, diglielo! E rivolgiti a lui, perché solo se ti
rivolgi a lui hai speranza che davvero si muova e
faccia qualche passo nella tua direzione.
71
10 PAROLE TOSSICHE
Puoi sostituire questo verbo con il verbo VOGLIO.
In ogni caso, il verbo VOGLIO ha effetti straordi-
nari, sia per quanto riguarda i risultati che puoi
raggiungere nella tua comunicazione, sia per il
benefi co effetto che produce su di te, le tue con-
vinzioni, il tuo carisma. Oppure, puoi sostituire
BISOGNA direttamente con la voce del verbo che
utilizzi nella frase e che in effetti è quello che tu
vuoi davvero ottenere. Sul verbo VOGLIO ho mol-
to da dirti e per questo ti rimando al paragrafo
dedicato ai verbi che ti aiutano a vendere.
Bisogna prendere provvedimenti per la situa-
zione pensionistica.
Lei deve considerare provvedimenti per la
sua situazione pensionistica.
Bisogna cogliere al volo quest’opportunità.
Cogli al volo questa opportunità!
Di questi tempi, bisogna fare qualcosa per...
Data la situazione, devi fare qualcosa al ri-
guardo.
PAROLE PER VENDERE
72
Bisogna che prestiate più attenzione alla
scelta del prodotto.
Dovete essere più attenti alla scelta del pro-
dotto.
Bisogna che le spieghi come stanno le cose.
Ora desidero spiegarle nel dettaglio come
funziona il mio prodotto.
10) PERÒ
Che brutta parola, soprattutto se collocata all’i-
nizio di una frase! Quando dici PERÒ all’inizio di
una frase quello che ottieni è che il tuo cliente
si indispone, si chiude, prova fastidio. Del resto,
lo chiedo a te: quando parli con qualcuno e que-
sto qualcuno continua a buttarti in faccia i suoi
“però”, tu cosa provi? Come ti senti? L’aspet-
to interessante (e triste) della questione è che
spesso dici (diciamo) PERÒ come intercalare,
senza prestare particolare attenzione al suo si-
gnifi cato reale. Il PERÒ lancia un messaggio che
è l’equivalente di “tu fai pure e pensa pure quel-
lo che ti pare, tanto io so di aver ragione e non
cambierò idea”. È lo stesso che dire al nostro
73
10 PAROLE TOSSICHE
cliente che non lo stiamo ascoltando e che non
ci interessa quello che ha da dire.
Sì, va bene, però io credo che...
Sì, va bene e io credo che…
Posso anche essere d’accordo con lei, però
mi deve assicurare che...
Posso anche essere d’accordo e lei mi deve
assicurare che...
Sì, è vero, lei ha ragione, però ora le spiego
come...
Sì è vero, lei ha ragione. E ora le spiego
come…
Però l’altra volta avevi detto che…
Sì, ho capito. L’altra volta mi avevi detto che…
Però l’ultima volta che ci siamo visti…
L’ultima volta che ci siamo visti…