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1 P.A.N. Prevenzione Alimentazione Nutrizione II Giornata Signora Dieta Mediterranea: più di 50 anni ma non li dimostra … Lunedì 14 dicembre 2009 CAMERA DEI DEPUTATI Palazzo Marini Sala delle Conferenze Via del Pozzetto, 158 Roma (P.zza San Silvestro) LA RINTRACCIABILITÀ DI UN PRODOTTO DI ORIGINE ANIMALE E/O VEGETALE A GARANZIA DI QUALITÀ DONATO MATASSINO Docente di Miglioramento Genetico degli Animali in Produzione Zootecnica. Dip. di Scienze Zootecniche. Università degli Studi di Napoli “Federico II”. Consorzio per la Sperimentazione, Divulgazione e Applicazione di Biotecnologie Innovative (ConsSDABI) – Benevento Negli ultimi decenni, l’evoluzione del mercato ha comportato una vera e propria rivoluzione nel campo alimentare; diversi sono stati, e sono, i fattori che hanno determinato, tra l’altro, anche un radicale cambiamento del rapporto tra il consumatore e il produttore; rapporto che è andato sempre piú mutando accelerando il processo di presa di coscienza della problematica ‘qualità e sicurezza alimentare’ e degli strumenti atti a garantire queste ultime. Il concetto di ‘qualità’ di un prodotto alimentare è ‘multifattoriale’ e ‘multifunzionale’ed è variabile ‘temporalmente’ e ‘spazialmente’; nell’accezione comune, la ‘qualità’ viene percepita come l’idoneità di un alimento a essere consumato senza ‘rischio’ , accomunando sia le ‘caratteristiche igienico - sanitarie’ sia le ‘proprietà nutrizionali ed extranutrizionali; la qualità igienico- sanitaria’ è un prerequisito indispensabile di sicurezza alimentare e presuppone l’assenza di elementi sia ‘tossici’ che ‘nocivi’ per l’uomo. Il verificarsi di alcuni ‘allarmanti episodiha evidenziato la precarietà del rapporto tra il consumatore’ e il ‘sistema della produzione agro-alimentare’ ; i comportamenti che ne sono conseguiti dimostrano una crisi di fiducia del ‘consumatorenei riguardi del sistema produttivo, della ricerca e del sistema pubblico. Pertanto, in uno scenario che propende sempre piú a una presa di coscienza della qualità e della sicurezza alimentare’ , non si può non dare importanza all’applicazione di metodiche scientifiche in grado di assicurare una corretta ‘rintracciabilità’ di un prodotto alimentare. La strategia adottata dal ConSDABI utilizzabile operativamente ben risponde sia alla necessità di ridurre e/o di eliminare il rischio sia a quella di aumentare la credibilità del sistema produttivo di un dato bioterritorio. Questa strategia si identifica con quella ‘omicagrazie alla quale è possibile affrontare la ‘rintracciabilitàdi un prodotto di origine animale e/o vegetale secondo due approcci concettualmente differenti: 1. approccio deterministico, inteso come individuazione di marcatori ‘esclusivi’ o ‘discriminanti’ o ‘privati’ del DNA, specialmente a livello di SNP (alleli fissati) caratterizzanti un tipo genetico o una cultivar;

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1

P.A.N. Prevenzione Alimentazione Nutrizione

II Giornata

Signora Dieta Mediterranea:

più di 50 anni ma non li dimostra …

Lunedì 14 dicembre 2009

CAMERA DEI DEPUTATI Palazzo Marini Sala delle Confer enze

Via del Pozzetto, 158 Roma (P.zza San Silvestro)

LA RINTRACCIABILITÀ DI UN PRODOTTO DI ORIGINE ANI MALE E/O VEGETALE A GARANZIA DI QUALITÀ DONATO MATASSINO Docente di Miglioramento Genetico degli Animali in Produzione Zootecnica. Dip. di Scienze Zootecniche. Università degli Studi di Napoli “Federico II”. Consorzio per la Sperimentazione, Divulgazione e Applicazione di Biotecnologie Innovative (ConsSDABI) – Benevento

Negli ultimi decenni, l’evoluzione del mercato ha comportato una vera e propria rivoluzione nel campo alimentare; diversi sono stati, e sono, i fattori che hanno determinato, tra l’altro, anche un radicale cambiamento del rapporto tra il consumatore e il produttore; rapporto che è andato sempre piú mutando accelerando il processo di presa di coscienza della problematica ‘qualità e sicurezza alimentare’ e degli strumenti atti a garantire queste ultime.

Il concetto di ‘qualità’ di un prodotto alimentare è ‘multifattoriale’ e ‘multifunzionale’ed è

variabile ‘temporalmente’ e ‘spazialmente’; nell’accezione comune, la ‘qualità’ viene percepita come l’idoneità di un alimento a essere consumato senza ‘rischio’, accomunando sia le ‘caratteristiche igienico - sanitarie’ sia le ‘proprietà nutrizionali ed extranutrizionali; la ‘qualità igienico- sanitaria’ è un prerequisito indispensabile di sicurezza alimentare e presuppone l’assenza di elementi sia ‘tossici’ che ‘nocivi’ per l’uomo.

Il verificarsi di alcuni ‘allarmanti episodi’ ha evidenziato la precarietà del rapporto tra il

‘consumatore’ e il ‘sistema della produzione agro-alimentare’; i comportamenti che ne sono conseguiti dimostrano una crisi di fiducia del ‘consumatore’ nei riguardi del sistema produttivo, della ricerca e del sistema pubblico.

Pertanto, in uno scenario che propende sempre piú a una presa di coscienza della

‘qualità e della sicurezza alimentare’, non si può non dare importanza all’applicazione di metodiche scientifiche in grado di assicurare una corretta ‘rintracciabilità’ di un prodotto alimentare.

La strategia adottata dal ConSDABI utilizzabile operativamente ben risponde sia alla

necessità di ridurre e/o di eliminare il rischio sia a quella di aumentare la credibilità del sistema produttivo di un dato bioterritorio. Questa strategia si identifica con quella ‘omica’ grazie alla quale è possibile affrontare la ‘rintracciabilità’ di un prodotto di origine animale e/o vegetale secondo due approcci concettualmente differenti:

1. approccio deterministico, inteso come individuazione di marcatori ‘esclusivi’ o ‘discriminanti’ o ‘privati’ del DNA, specialmente a livello di SNP (alleli fissati) caratterizzanti un tipo genetico o una cultivar;

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2

2. approccio probabilistico, inteso come assegnazione probabilistica di un individuo e/o di un prodotto (animale o vegetale) previa costituzione di un dataset di marcatori a livello sia atomico (rapporto fra isotopi stabili) sia molecolare (glucidi, lipidi e proteine) caratterizzanti un tipo genetico o una cultivar.

Indubbiamente, il primo approccio, ove possibile applicarlo, è da preferire anche se ambedue costituiscono una grossa potenzialità per lo sviluppo di test analitici validanti l’ ‘autenticità dei prodotti alimentari’ nell’ottica di una riduzione, se non di una eliminazione, di sofisticazioni e/o di frodi alimentari.

.

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LA RINTRACCIABILITA’ DI UN PRODOTTO LA RINTRACCIABILITA’ DI UN PRODOTTO

II GIORNATA II GIORNATA

“SIGNORA DIETA MEDITERRANEA: PIU’ DI 50 ANNI MA “SIGNORA DIETA MEDITERRANEA: PIU’ DI 50 ANNI MA

NON LI DIMOSTRA…..”NON LI DIMOSTRA…..”

ASSOCIAZIONE “G. DOSSETTI: I VALORI”ASSOCIAZIONE “G. DOSSETTI: I VALORI”

PAN (PREVENZIONE ALIMENTAZIONE NUTRIZIONE)PAN (PREVENZIONE ALIMENTAZIONE NUTRIZIONE)

SESSIONE I SESSIONE I –– LA DIETA MEDITERRANEALA DIETA MEDITERRANEA

1

LA RINTRACCIABILITA’ DI UN PRODOTTO LA RINTRACCIABILITA’ DI UN PRODOTTO

DI ORIGINE ANIMALE E/O VEGETALE A DI ORIGINE ANIMALE E/O VEGETALE A

GARANZIA DI QUALITA’GARANZIA DI QUALITA’

Roma, 14 dicembre 2009Roma, 14 dicembre 2009

Donato MatassinoDonato Matassino

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Consorzio per la Sperimentazione, Divulgazione e Applicazione di Biotecniche Innovative

CENTRO DI RICERCA SULLE RISORSE GENETICHE ANIMALIDI INTERESSE ZOOTECNICO

2

CENTRO COLLABORATIVO (BIODIVERSITÀ MEDITERRANEA)

NATIONAL FOCAL POINT ITALIANO FAO

Centro Produzione Sperma ed EmbrioniCentro di Scienza Omica per la Qualità e per l’Eccellenza Nutrizionali

Sede operativa: Località Piano Cappelle –82100 Benevento –Italia - Sito Internet: www.consdabi.org;Sede legale: Azienda Casaldianni –82020 Circello (BN) - Italia

DI INTERESSE ZOOTECNICO

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NEGLI ULTIMI DECENNI

L’ EVOLUZIONE DEL MERCATO

HA COMPORTATO

INT

RO

DU

ZIO

NE

3

NEL CAMPO ALIMENTARE

UNA VERA E PROPRIA

RIVOLUZIONE

INT

RO

DU

ZIO

NE

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DIVERSI SONO I

FATTORI RESPONSABILI DI QUESTA RIVOLUZIONE

CHE, TRA L’ALTRO, HANNO DETERMINATO

UN RADICALE CAMBIAMENTO NEL

‘RAPPORTO’

INT

RO

DU

ZIO

NE

4

CONSUMATORE

PRODUTTORE

INT

RO

DU

ZIO

NE

CO-PRODUTTORE

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‘‘QUALITÀ QUALITÀ IDONEITÀ DI UN ALIMENTO IDONEITÀ DI UN ALIMENTO A ESSERE CONSUMATO SENZA A ESSERE CONSUMATO SENZA ‘‘ RISCHIO’RISCHIO’

IL VERIFICARSI DI ALCUNI ‘ ALLARMANTI EPISODI’

LA PROGRESSIVA APERTURA DEI MERCATI

HANNO ACCELERATO NEL CONSUMATORE

IL PROCESSO DI PRESA DI COSCIENZA DELLA:

INT

RO

DU

ZIO

NE

5

‘‘ PRATICHE ADEGUATEPRATICHE ADEGUATE’ ’ DIDI PRODUZIONE E PRODUZIONE E DIDIMANIPOLAZIONE CHE NEL LORO INSIEME MANIPOLAZIONE CHE NEL LORO INSIEME

COSTITUISCONO ‘COSTITUISCONO ‘ MISURE’ MISURE’ DIDI PREVENZIONE E PREVENZIONE E DIDI CONTROLLO DEL ‘CONTROLLO DEL ‘ RISCHIORISCHIO’’

ALIMENTAREALIMENTARE ’’

‘‘SICUREZZA SICUREZZA

ALIMENTAREALIMENTARE ’ ’

A ESSERE CONSUMATO SENZA A ESSERE CONSUMATO SENZA ‘‘ RISCHIO’RISCHIO’ACCOMUNANDO ACCOMUNANDO SIA CARATTERISTICHESIA CARATTERISTICHE ‘IGIENICO‘IGIENICO--

--SANITARIESANITARIE’ SIA PROPRIETÀ ‘’ SIA PROPRIETÀ ‘ NUTRIZIONALI’, NUTRIZIONALI’, ‘EXTRANUTRIZIONALI’‘EXTRANUTRIZIONALI’ E ‘SALUTISTICHE’E ‘SALUTISTICHE’

INT

RO

DU

ZIO

NE

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SISTEMASISTEMA PRODUTTIVOPRODUTTIVO: IL CONSUMATORE È SEMPRE PIÙ INDOTTO APENSARE CHE I PRODUTTORI SIANO PREVALENTEMENTE MOTIVATIDALL’INTERESSE PER IL PROFITTO

LA PRECARIETÀ DEL RAPPORTOCONSUMATORE / PRODUTTORE

INTERESSA DIVERSI LIVELLI, TRA CUI:

RICERCARICERCA: IL CONSUMATORE È SEMPRE PIÙ PERSUASO A RITENERECHE I RICERCATORINON SEMPREABBIANO REMOREETICHE NELLA

INT

RO

DU

ZIO

NE

6

CHE I RICERCATORINON SEMPREABBIANO REMOREETICHE NELLAMANIPOLAZIONE DEGLI ALIMENTI

SISTEMA PUBBLICOSISTEMA PUBBLICO: IL CONSUMATORE È SEMPRE PIÚ CONVINTO CHE IL SISTEMA DEI CONTROLLI SIA POCO ADEGUATO NEL PREVENIRE

I RISCHI

INT

RO

DU

ZIO

NE

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SICUREZZA ALIMENTARE

STRATEGIA DA ADOTTARE

INT

RO

DU

ZIO

NE

LE PROBLEMATICHE

SONO SEMPRE PIÚ AL CENTRO DEL DIBATTITO

‘POLITICO’

7

INT

RO

DU

ZIO

NE

‘POLITICO’ ‘GIURIDICO’

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TRA GLI ‘OPERATORI’ DELLA

‘FILIERA AGROALIMENTARE’

UNA SEMPRE MAGGIORE ATTENZIONE

È RIVOLTA ALL’APPLICAZIONE

DI STRUMENTI BASATI SULLA

TR

AC

CIA

BIL

ITÀ

E R

INT

RA

CC

IAB

ILIT

À

8

DI STRUMENTI BASATI SULLA

‘RINTRACCIABILITÀ ’‘TRACCIABILITÀ’

TR

AC

CIA

BIL

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RA

CC

IAB

ILIT

À

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È OPINIONE COMUNE CHE

RAZIONALIZZAZIONE DEL SISTEMA PRODUTTIVO

LA ‘ TRACCIABILITÀ’ E LA ‘ RINTRACCIABILITÀ’SONO STRUMENTI DI:

TR

AC

CIA

BIL

ITÀ

E R

INT

RA

CC

IAB

ILIT

À

9

VALORIZZAZIONE DELLE PRODUZIONI ALIMENTARI

ASSICURAZIONE DEI CRITERI DI

SALUBRITÀ TRASPARENZA

SICUREZZA ALIMENTARE

TR

AC

CIA

BIL

ITÀ

E R

INT

RA

CC

IAB

ILIT

À

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PRODUZIONEPRODUZIONETRASPORTOTRASPORTO

MATERIE PRIMEMATERIE PRIME TRASFORMAZIONETRASFORMAZIONE==TRACCIABILITÀTRACCIABILITÀ

�SPESSO I TERMINI ‘TRACCIABILITÀ ’ E ‘RINTRACCIABILITÀ ’ SONO UTILIZZATI COME SINONIMI

� IN REALTÀ IDENTIFICANO 2 PROCESSISPECULARI FORTEMENTE INTERCONNESSI

TR

AC

CIA

BIL

ITÀ

E R

INT

RA

CC

IAB

ILIT

À

10

DISTRIBUZIONEDISTRIBUZIONECONSUMATORECONSUMATORERINTRACCIABILITÀRINTRACCIABILITÀ LAVORAZIONELAVORAZIONE==

FIGURAFIGURA II.. DIAGRAMMADIAGRAMMA DIDI FLUSSOFLUSSO DIDI UNUN SISTEMASISTEMA DIDI ‘‘ TRACCIABILITÀTRACCIABILITÀ--RINTRACCIABILITÀRINTRACCIABILITÀ ’’ ALIMENTAREALIMENTARE

TR

AC

CIA

BIL

ITÀ

E R

INT

RA

CC

IAB

ILIT

À

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RIN

TR

AC

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BIL

ITÀ

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RIN

TR

AC

CIA

BIL

ITÀ

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L’APPROCCIO ALLA RINTRACCIABILITÀPUÒ ESSERE

• CONVENZIONALE O DOCUMENTALE : DOCUMENTICHE PERMETTONO DI RISALIRE ALLA PROVENIENZADELLA MATERIA PRIMA UTILIZZATA

RIN

TR

AC

CIA

BIL

ITÀ

12

• ANALITICO : METODICHE CHIMICO- FISICHE, BIOLOGICHE CHE CONSENTONO DI

RIN

TR

AC

CIA

BIL

ITÀ

� RISALIRE ALLA PROVENIENZA DELLA MATERIA PRIMA

� SVILUPPARE TEST ANALITICI VALIDANTI L’ ‘AUTENTICITÀ’ DIUN PRODOTTO ALIMENTARE

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- CARNI BOVINE

- PRODOTTI ITTICI

L’ APPROCCIO CONVENZIONALE È ATTUALMENTE ADOTTATO NEI

COMPARTI AGROALIMENTARI A

PP

RO

CC

IO C

ON

VE

NZ

ION

ALE

14

- ORTOFRUTTICOLI FRESCHI

- LATTE FRESCO

- UOVA

- OGMAP

PR

OC

CIO

CO

NV

EN

ZIO

NA

LE

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RISULTA PERÒ EVIDENTE

CHE QUALSIASI

APPROCCIO CONVENZIONALE

PRESENTA DEI LIMITI SUPERABILI SOLO CON

AP

PR

OC

CIO

CO

NV

EN

ZIO

NA

LE

15

PRESENTA DEI LIMITI SUPERABILI SOLO CON

L’ADOZIONE DI UN

AP

PR

OC

CIO

CO

NV

EN

ZIO

NA

LE

APPROCCIO ANALITICO

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AP

PR

OC

CIO

AN

ALI

TIC

OL’ APPROCCIO ANALITICO

CHE MEGLIO SEMBRA RISPONDERE ALLA

NECESSITÀ DI AUMENTARE LA

CREDIBILITÀDEL SISTEMA PRODUTTIVO

17

AP

PR

OC

CIO

AN

ALI

TIC

O

PUÒ IDENTIFICARSI NELLASCIENZA OMICA* (FIGURA II),E IN PARTICOLARE NELLA

GENOMICA

** ‘‘ OmicoOmico’ ’ : : suffisso suffisso dderivato dal grecoerivato dal greco ‘ó‘ómamaςς’ nel significato di:’ nel significato di:‘‘ l’insiemel’insieme’, ‘’, ‘ il tuttoil tutto’ ’

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HPLC GASCROMATOGRAFO

FIGURA II - ESEMPIO APPLICATIVO DELLA STRATEGIA‘OMICA ConSDABI’ (ConSDABI, 2004, 2005, 2007).

TRASCRITTOMICA: MICROARRAY

Heatmap: 3 mesi di età (P< 0.01)

Heatmap: 9 mesi di età (P< 0.01)

STEFANON et al., 2006

AN

ALI

SI D

ISC

RIM

INA

NTE

ANALISI DELL’IMMAGINE

STAZIONE DI LAVORO ROBOTIZZATA(BIOMEK 2000) PER L’ ESTRAZIONEDEL DNA DA CAMPIONI DI TESSUTO

TYPHOON 9210

TRACCIATI ELETTROFORETICI

SEQUENZIATORE DNA ABI PRISM 310 PROTEOMICA

SPETTROMETRO DI MASSA MALDI - ToF SPETTRO DI MASSA

SPOTTER PER DEPOSIZIONE SEGMENTIDI DNA SU VETRINO

IBRIDATORE

GENOMICA

DNA

VETRINO

AP

PR

OC

CIO

AN

ALI

TIC

O

18

LIPIDOMICA

CROMATOGRAMMA

AROMOMICA

GASCROMATOGRAFO / SPETTROMETRO DI MASSA

SPETTRO DI MASSA

SUINO TGAA ‘CASERTANA’

BOVINO TG ‘MARCHIGIANA’ OVINO TG ‘LATICAUDA’CAPRINO TG ‘VALFORTORINA’

EQUINO TGA ‘MARTINA FRANCA’

EQUINO TGA ‘SALERNITANO’

CITOGENETICA

CELLULA PENTADECANUCLEATA CON OTTO MICRONUCLEI

PERCENTUALE DI FRAMMENTAZIONE DEL DNAPIASTRA METAFASICA -

CARIOTIPO ‘BANDEGGIATO’

PIASTRA METAFASICA -CARIOTIPO ‘CONVENZIONALE’

ANALIZZATORE DI IMMAGINI

ISTOCHIMICA

FETTA DI CARNE CRIOSTATO

VETRINO

CRIOCONTENITORE

SEZIONE TRASVERSALE DEL MUSCOLO LONGISSIMUS DORSI(LD)

FG=FAST GLYCOLYTIC(FIBRA A METABOLISMO GLICOLITICO;CONTRAZIONE VELOCEFOG=FAST OXIDATIVE GLYCOLYTIC(FIBRA A METABOLISMOINTERMEDIO OSSIDATIVO-GLICOLITICO; CONTRAZIONEVELOCE

FO=FAST OXIDATIVE (FIBRA A METABOLISMO OSSIDATIVO;CONTRAZIONE VELOCE

SO=SLOW OXIDATIVE (FIBRA A METABOLISMO OSSIDATIVO;CONTRAZIONE VELOCE

MASTICABILITÀMASTICABILITÀ

PARAMETRIDERIVATI

DUREZZADUREZZA

COESIONECOESIONE

RESILIENZARESILIENZAELASTICAELASTICA

ADESIONEADESIONE PARAMETRIPRINCIPALI

ANALISI SENSORIALE OGGETTIVA

CROMACROMATINTATINTA

LUMINOSITÀ O BRILLANZA (L*)INDICE DEL ROSSO (a*)INDICE DEL GIALLO (b*)

COLORIMETRIA

REOLOGIA

GOMMOSITÀGOMMOSITÀ

TESSUROMETRO

PROFILO TESSUROMETRICO

INSTRON UNIVERSAL MACHINE

MICROSCOPIO IN FLUORESCENZA

AP

PR

OC

CIO

AN

ALI

TIC

O

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LA GENOMICALA GENOMICA

AVVALENDOSI DIAVVALENDOSI DI UNA DIAGNOSTICA

BASATA

SULL’ANALISI DEL DNA

FORNISCE ELEMENTI PER LA MESSA A PUNTO DIFORNISCE ELEMENTI PER LA MESSA A PUNTO DI

UN UN SISTEMA PIÙ SICURODI:DI:

AP

PR

OC

CIO

AN

ALI

TIC

O

19

RINTRACCIABILITÀ

INDIVIDUALE RAZZA

O CULTIVARSPECIE

AP

PR

OC

CIO

AN

ALI

TIC

O

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PERCHÈ

IL DNA, TRA L’ALTRO,

OFFRE UN SISTEMA PIÙ SICURO

PER IDENTIFICARE

AP

PR

OC

CIO

AN

ALI

TIC

O

20

PER IDENTIFICARE

UN ANIMALE O UN VEGETALE

LUNGO L’INTERA FILIERA PRODUTTIVA

AP

PR

OC

CIO

AN

ALI

TIC

O

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LE DIFFERENZE NUCLEOTIDICHEA LIVELLO DEL DNA

COSTITUISCONO UN’ETICHETTA

INDELEBILEE INALTERABILE

RAPPRESENTANO UN

AP

PR

OC

CIO

AN

ALI

TIC

O

CODICE IDENTIFICATIVO NATURALE

21

AP

PR

OC

CIO

AN

ALI

TIC

O

CODICE IDENTIFICATIVO NATURALE

UNIVOCO PER CIASCUN SOGGETTO

PRESENTE IN OGNI PARTE DEL

SOGGETTO STESSO

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SINE

SNP (SINGLE NUCLEOTIDE

POLYMORPHISM DNA GENOMICO

Sa

lso

ma

gg

iore

Te

rme

, 2

6/0

6/2

00

9

METODICHE DI ANALISI MOLECOLAREA

PP

RO

CC

IO A

NA

LIT

ICO

22

AFLP(AMPLIFIED FRAGMENT LENGHT

POLYMORPHISM = POLIMORFISMI

DELLA LUNGHEZZA DEI FRAMMENTI

AMPLIFICATI)

MICROSATELLITE

O STR(SHORT TANDEM REPEAT SEQUENCES = BREVI

SEQUENZE NUCLEOTIDICHE RIPETUTE IN

TANDEM O MICROSATELLITI)

RFLP (RESTRICTION FRAGMENT LENGHT

POLYMORPHISM = POLIMORFISMI DELLA

LUNGHEZZA DEI FRAMMENTI DI

RESTRIZIONE)

SINEPOLYMORPHISM =

POLIMORFISMO DEL

SINGOLO NUCLEOTIDE)

DNA GENOMICO

E

MITOCONDRIALE

CNV(COPY NUMBER VARIATION = VARIAZIONE

DEL NUMERO DI COPIE)

(SHORT INTERSPERSED

NUCLEAR ELEMENTS =

BREVI SEQUENZE

NUCLEARI INTERSPERSE )

AP

PR

OC

CIO

AN

ALI

TIC

O

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LA RINTRACCIABILITÀ INDIVIDUALE

PERMETTE DI

RICONDURRE

RIN

TR

AC

CIA

BIL

ITÀ

IN

DIV

IDU

ALE

UN PRODOTTO ALIMENTARE

(DI ORIGINE ANIMALE O VEGETALE)

NON RICONDURRE

O

24

ANALITICAMENTE CIÒ

È REALIZZABILE CON

I MARCATORI MOLECOLARI

MICROSATELLITI

RIN

TR

AC

CIA

BIL

ITÀ

IN

DIV

IDU

ALE

(DI ORIGINE ANIMALE O VEGETALE)

AL SINGOLO SOGGETTODA CUI È STATO OTTENUTO

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INFATTI, UTILIZZANDO CONTEMPORANEMENTE PIÙ

MARCATORI MICROSATELLITI

SI OTTENGONO PROFILI ALLELICI

(IMPRONTE DIGITALI DEL DNA O FINGERPRINTING)

IN GRADO DI VERIFICARE

RIN

TR

AC

CIA

BIL

ITÀ

IN

DIV

IDU

ALE

25

RIN

TR

AC

CIA

BIL

ITÀ

IN

DIV

IDU

ALE

L’APPARTENENZA

LA NON APPARTENENZA

DI UN ALIMENTO AL SOGGETTO PRODUTTORE

O

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CARNE FRESCA

SANGUE

ESEMPIO DI APPARTENENZA APPARTENENZA DI CAMPIONI BIOLOGICI DI CAMPIONI BIOLOGICI AL SOGGETTO PRODUTTORE TIPIZZATOAL SOGGETTO PRODUTTORE TIPIZZATOR

INT

RA

CC

IAB

ILIT

À I

ND

IVID

UA

LE92/104

108/108

152/158 208/208

92/104

108/108

152/158 208/208

26

CARNE STAGIONATA

DALLA COMPARAZIONE DEI 3 ELETTROFEROGRAMMI EMERGE UNA SOVRAPPONIBILITÀ DEI GENOTIPI

RIN

TR

AC

CIA

BIL

ITÀ

IN

DIV

IDU

ALE

92/104

108/108

152/158 208/208

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ESEMPIO DI NON APPARTENENZANON APPARTENENZA DI UN CAMPIONE DI UN CAMPIONE BIOLOGICO AL SOGGETTO PRODUTTORE TIPIZZATOBIOLOGICO AL SOGGETTO PRODUTTORE TIPIZZATO

SANGUE DELL’ANIMALE

RIN

TR

AC

CIA

BIL

ITÀ

IN

DIV

IDU

ALE

122/136

152/152

182/184

27DALLA COMPARAZIONE DEI 2 ELETTROFEROGRAMMI EMERGE UNA NON SOVRAPPONIBILITÀ DEI GENOTIPINON SOVRAPPONIBILITÀ DEI GENOTIPI

CARNE FRESCA

RIN

TR

AC

CIA

BIL

ITÀ

IN

DIV

IDU

ALE

118/118

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L’ EFFICACIA DI UN SISTEMA DI

RINTRACCIABILITÀ INDIVIDUALER

INT

RA

CC

IAB

ILIT

À I

ND

IVID

UA

LE

È LEGATA ALLA POSSIBILITÀ DI DISPORRE DI UN

CAMPIONE BIOLOGICO DI RIFERIMENTO DI OGNI

ANIMALE ALLEVATO O DI OGNI PIANTA COLTIVATA

28

RIN

TR

AC

CIA

BIL

ITÀ

IN

DIV

IDU

ALE

È LIMITATA A PRODOTTI OTTENUTI DALLA

LAVORAZIONE DI UN SINGOLO ORGANISMO

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Sa

lso

ma

gg

iore

Te

rme

, 2

6/0

6/2

00

9LA RINTRACCIABILITÀ DI RAZZA SI BASA SU DUE DIFFERENTI APPROCCI :

1.PROBABILISTICO: MIRA ALL’ ASSEGNAZIONE PROBABILISTICADI UN PRODOTTO E/O DI UN INDIVIDUO A UNA DETERMINATAPOPOLAZIONE

2.DETERMINISTICO : MIRA ALL’ INDIVIDUAZIONE DI MARCATORI MOLECOLARI SPECIFICI O ‘ESCLUSIVI’ O ‘DISCRIMINANTI’ O ‘PRIVATI’DI

RIN

TR

AC

CIA

BIL

ITÀ

DI R

AZ

ZA

30 30

21

MOLECOLARI SPECIFICI O ‘ESCLUSIVI’ O ‘DISCRIMINANTI’ O ‘PRIVATI’DI UNA POPOLAZIONE

RIN

TR

AC

CIA

BIL

ITÀ

DI R

AZ

ZA

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RIN

TR

AC

CIA

BIL

ITÀ

D

I RA

ZZ

A

1. APPROCCIO PROBABILISTICO

PREVEDE PER CIASCUNA RAZZA O CULTIVAR

LA COSTITUZIONE DI UN

DI RIFERIMENTO

ANALITICAMENTE È REALIZZABILE CON

I MARCATORI MOLECOLARI:

MICROSATELLITI

SNP

31

RIN

TR

AC

CIA

BIL

ITÀ

D

I RA

ZZ

A

DATASET DI RIFERIMENTO

IMPIEGABILE PER

LA NON ASSEGNAZIONE AL 100%

DI UN PRODOTTO ‘ MONORAZZA’

L’ASSEGNAZIONE AL 100%

O

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30

40

50

60

70

80

90

100

ASSEGNAZIONE DI UN PRODOTTO ALLA RAZZA DI PROVENIENZA

Nera Lucana

Landrace

Large White

Duroc

Nera Siciliana

SUINO CASERTANASUINO CASERTANA--PRODOTTI STAGIONATI: ESEMPIO DI ASSEGNAZIONE AL 100%ASSEGNAZIONE AL 100% AL TIPO GENETICO DICHIARATOAL TIPO GENETICO DICHIARATOR

INT

RA

CC

IAB

ILIT

À

DI R

AZ

ZA

32

0

10

20

30

FIOCCO PROSCIUTTO SOPPRESSATA CAPOCOLLO SALSICCIA

Calabrese

Pietrain

Casertana

RIN

TR

AC

CIA

BIL

ITÀ

D

I RA

ZZ

A

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30

40

50

60

70

80

90

100

PRODOTTI NON ASSEGNATI ALLARAZZA DI PROVENIENZA

Nera Lucana

Landrace

Large White

Duroc

Nera Siciliana

Calabrese

SUINO CASERTANASUINO CASERTANA--PRODOTTI STAGIONATI: ESEMPIO DI NON ASSEGNAZIONENON ASSEGNAZIONE AL 100%AL 100% AL TIPO GENETICO DICHIARATOAL TIPO GENETICO DICHIARATOR

INT

RA

CC

IAB

ILIT

À

DI R

AZ

ZA

33

0

10

20

30

PROSCIUTTO SOPPRESSATA SALSICCIA PANCETTA

Calabrese

Pietrain

Casertana

87% 92% 76% 6%

RIN

TR

AC

CIA

BIL

ITÀ

D

I RA

ZZ

A

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2. APPROCCIO DETERMINISTICO

IL PRODOTTO ALIMENTARE DA TESTARE

VIENE ANALIZZATO PER LA RICERCA DI

MARCATORI MOLECOLARI ‘SPECIFICI’ O ‘ESCLUSIVI’ O

‘DISCRIMINANTI’ O ‘PRIVATI’

RIN

TR

AC

CIA

BIL

ITÀ

D

I RA

ZZ

A

34

L’ASSEGNAZIONE

AVVIENE IN MODO CERTO,

SENZA LA NECESSITÀ DI ALCUNA INFERENZA STATISTICA

RIN

TR

AC

CIA

BIL

ITÀ

D

I RA

ZZ

A

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ESEMPIO:

‘GENE’ KIT PRESENTA UNA MUTAZIONE ‘AG’ NEL

SITO DI SPLICING* A LIVELLO DELL’INTRONE 17

(SPLICE-SITE MUTATION )

RIN

TR

AC

CIA

BIL

ITÀ

D

I RA

ZZ

A

2. APPROCCIO DETERMINISTICO :

35

MUTAZIONE DISCRIMINANTE:

SUINI A MANTELLO BIANCO

DA

* SPLICING:PROCESSO DI‘TAGLIA E CUCI’ PER CUI, DURANTE LA MATURAZIONE DELL’RNA, LE SEQUENZE

INTRONICHE VENGONO RIMOSSE DAL PRE-mRNA (RNA PREMATURO) E QUELLE ESONICHE VENGONO UNITETRA LORO PER COSTITUIRE L’RNA MATURO

SUINI A MANTELLO NERO

(OVE E’ ASSENTE)

(FONTE: FONTANESI L. ET AL., 2008; FONTANESI L., 2009a)

RIN

TR

AC

CIA

BIL

ITÀ

D

I RA

ZZ

A

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ESEMPIO:

IL ‘GENE’ MC1R

PRESENTA UNA‘MUTAZIONE

NON SENSO’*(Q225X)

2. APPROCCIO DETERMINISTICO

RIN

TR

AC

CIA

BIL

ITÀ

D

I RA

ZZ

A

36

MUTAZIONE DISCRIMINANTE

TG MALTESE

DA

TG GIRGENTANA (OVE E’ FISSATACIOÈ PRESENTE IN OMOZIGOSI)

* MUTAZIONI NON SENSO: MUTAZIONE CHE DETERMINA LA FORMAZIONE DI UN CODONE DI STOPALL'INTERNO DELLA SEQUENZA. QUESTO PROVOCA, SE IL PRODOTTO È UNAPROTEINA, UN'INTERRUZIONE PRECOCE DELLA SUA SINTESI NEL CORSO DELLA TRADUZIONE.(FONTE: FONTANESI L., 2009b)

RIN

TR

AC

CIA

BIL

ITÀ

D

I RA

ZZ

A

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ESEMPIO:

IL ‘GENE’ MC1R PRESENTA UNA

‘MUTAZIONE MISSENSO’ *(C � T 199)

2. APPROCCIO DETERMINISTICO

RIN

TR

AC

CIA

BIL

ITÀ

D

I RA

ZZ

A

37

MUTAZIONE DISCRIMINANTE

IL TG VALLE DEL BELICE

(OVE E’ STATA INDIVIDUATA

ESCLUSIVAMENTE)* MUTAZIONI MISSENSO: MUTAZIONE CHE CAUSA LA SOSTITUZIONE DI UN CODONE CON UNO CHECODIFICA PER

UN ALTRO AMMINOACIDO. SE QUEST'ULTIMO AVRÀ LE STESSE CARATTERISTICHE CHIMICHE(DIMENSIONE, CARICA., ECC.) ALLORA LA SOSTITUZIONE SARÀ CONSERVATIVA ALTRIMENTI NONCONSERVATIVA. È CHIARO CHE NELL’ULTIMOCASO E’ PIÙ PROBABILE UNA VARIAZIONE NELLA FUNZIONALITÀDEL PRODOTTO. (FONTE: BERETTI F. ET AL., 2009)

RIN

TR

AC

CIA

BIL

ITÀ

D

I RA

ZZ

A

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ESEMPIO:

IL ‘GENE’ MC1R PRESENTA UNA

MUTAZIONE G�A 31,

RIN

TR

AC

CIA

BIL

ITÀ

D

I RA

ZZ

A

2. APPROCCIO DETERMINISTICO

38

MUTAZIONE DISCRIMINANTE

IL TG MASSESE

(OVE E’ STATA INDIVIDUATA

ESCLUSIVAMENTE)

(FONTE: BERETTI F. ET AL., 2009)

RIN

TR

AC

CIA

BIL

ITÀ

D

I RA

ZZ

A

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LA RINTRACCIABILITÀ DI SPECIE

CONSENTE DI RISALIRE

DA UN PRODOTTODI ORIGINE ANIMALE O

VEGETALE

ALLA SPECIE DI APPARTENENZA

RIN

TR

AC

CIA

BIL

ITÀ

D

I SP

EC

IE

40

ALLA SPECIE DI APPARTENENZA

DELL’ANIMALE/ANIMALI O DELLA CULTIVAR

CHE LO HA PRODOTTO

RIN

TR

AC

CIA

BIL

ITÀ

D

I SP

EC

IE

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100% OVINO

100% CAPRINO

METODICHE DI PCR-RFLP PERMETTONO DI CERTIFICARE SE UN FORMAGGIO È OTTENUTO SOLTANTO CON:

LATTE DELLA SPECIE DICHIARATA MISCELE DI LATTI

RIN

TR

AC

CIA

BIL

ITÀ

D

I SP

EC

IE

MISCELE DI LATTI

41

100% OVINO

RIPRESA DA MARMIROLI ET AL., 2007RIPRESA DA MARMIROLI, 2007

RIN

TR

AC

CIA

BIL

ITÀ

D

I SP

EC

IE

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FORNISCE L’OPPORTUNITÀ DI INDIVIDUARE ‘BIOMARCATORI’

ANCHE L’IMPIEGO DI TECNICHEANCHE L’IMPIEGO DI TECNICHE

�� DI PROTEOMICADI PROTEOMICA

�� DI LIPIDOMICADI LIPIDOMICA

�� DI AROMOMICA DI AROMOMICA

�� BASATE SU ALTRI PRINCIPI (SPETTROFOTOMETRIA, BASATE SU ALTRI PRINCIPI (SPETTROFOTOMETRIA,

ISOTOPI STABILI, ECC.) ISOTOPI STABILI, ECC.)

RIN

TR

AC

CIA

BIL

ITÀ

D

I SP

EC

IE

42

‘BIOMARCATORI’

‘PROTEICI’

‘PEPTIDICI’

‘LIPIDICI’

‘AROMATICI’

‘FISICI’

UTILI PER LA RINTRACCIABILITA’ DI UN PRODOTTO

RIN

TR

AC

CIA

BIL

ITÀ

D

I SP

EC

IE

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LA DIVERSA ETEROGENEITÀ DELLE CATENE LEGGERE DELLA MIOSINA

È DISCRIMINANTE

CARNE SUINA CARNE SUINA -- MiofibrillariMiofibrillari

97

4,0 7,0

8%kDa

CARNE DI BUFALO CARNE DI BUFALO -- MiofibrillariMiofibrillari

4,0 7,0

8%kDa

CARNE

RIN

TR

AC

CIA

BIL

ITÀ

D

I SP

EC

IE

43

30

14,4

20,1

97

66

45

18%

ββββ-tropomiosinaαααα−−−−tropomiosina

MLC1

MLC2

MLC3

Actina

18%

30

14,4

20,1

97

66

45

ββββ-tropomiosinaαααα−−−−tropomiosina

Actina

MLC1

MLC3

MLC2

FIGURA III– MAPPA ELETTROFORETICA BIDIMENSIONALE DELLE PROTEINE MIOFIBRILLARI ESTRATTE DA CARNE SUINA E BUFALINA (Fonte: Di Luccia et al., 2004).

RIN

TR

AC

CIA

BIL

ITÀ

D

I SP

EC

IE

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(γ4)

f29-209(γ1)

RIN

TR

AC

CIA

BIL

ITÀ

D

I SP

EC

IE

LATTE DI BUFALA

44

FIGURA IV- PATTERN ELETTROFORETICO SDS-PAGE DELLA FRAZIONE CASEINICA DELLATTE DI BUFALA: α-Cn = ALFA –CASEINA; β-Cn = BETA-CASEINA; k-Cn= K-CASEINA; p-kCn= PARA K-CASEINA.

(FONTE: DI LUCCIA A. ET AL., 2009 )

IL MARCATORE MOLECOLARE DELLA BETA CASEINA : γγγγ1(29-209) ÈPRESENTE SIA NEL BUFALO CHE NEL BOVINO

IL MARCATORE MOLECOLARE γγγγ4(69-209) È ESCLUSIVO DEL BUFALO

RIN

TR

AC

CIA

BIL

ITÀ

D

I SP

EC

IE

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POSSONO ESSERE INDICATRICI DI:

IMITAZIONE DI PRODOTTO

TRA L’ALTRO, EVENTUALI DISCORDANZEFRA

MAPPE PROTEOMICHE DEL PRODOTTO IN ESAME MAPPEPROTEOMICHEPRESENTI IN BANCA DATI

RIN

TR

AC

CIA

BIL

ITÀ

-S

OF

IST

ICA

ZIO

NI

46

DIFFERENTE DIAGRAMMA DI FLUSSO

RIN

TR

AC

CIA

BIL

ITÀ

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QUALCHE ESEMPIO DI SOFISTICAZIONI NEL DIAGRAMMA DI FLUSSO

IMPIEGO DELLA PROTEOMICA AI FINI DELLA

DISCRIMINAZIONE TRA

� CAGLIATA BOVINA PRODOTTA CON

LATTE NAZIONALE ‘FRESCO’

RIN

TR

AC

CIA

BIL

ITÀ

-S

OF

IST

ICA

ZIO

NI

47

� CAGLIATA BOVINA IMPORTATA

(‘PRESSATA’)

ATTRAVERSO L’IDENTIFICAZIONE DI FRAMMENTIPEPTIDICI PECULIARI (FIGURA VI)

(FONTE: DI LUCCIA A. ET AL., 2009 )

RIN

TR

AC

CIA

BIL

ITÀ

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CAGLIATA

BOVINA

IMPORTATA

(‘PRESSATA’)

CAGLIATA BOVINA

PRODOTTA CON

LATTE

NAZIONALE

‘FRESCO’

FRAMMENTO 4FRAMMENTO 3

MARCATORI

MOLECOLARIFRAMMENTO 2

RIN

TR

AC

CIA

BIL

ITÀ

-S

OF

IST

ICA

ZIO

NI

48

FIGURA V - PATTERN ELETTROFORETICO DI: CAGLIATA BOVINA

PRODOTTA CON LATTE NAZIONALE ‘FRESCO’ E CAGLIATA BOVINA

IMPORTATA (‘PRESSATA’)

FRAMMENTO 1

LA TECNICA ELETTROFORETICA E L’ELISA INDIRETTA SONO TRASFERIBILI ANCHE ALLA RINTRACCIABILITA’ DEI PRODOTTI CARNEI

(FONTE: DI LUCCIA A. ET AL., 2009 )

RIN

TR

AC

CIA

BIL

ITÀ

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QUADRO SINTETICO DELLE PRINCIPALI APPLICAZIONI DI A LCUNI RAPPORTI TRA ISOTOPI STABILI

IN CAMPO ALIMENTARE

VERIFICA SOFISTICAZIONE

13C/12C, D/H � AGGIUNTA ILLECITA DI ZUCCHERO DI CANNAE/O BARBABIETOLAA VINO E SUCCHI DI FRUTTA

18O/16O, D/H •ANNACQUAMENTO DEL VINO

RAPPORTO ISOTOPICO

RIN

TR

AC

CIA

BIL

ITÀ

-S

OF

IST

ICA

ZIO

NI

13C/12C , D/H •AGGIUNTA DI SOSTANZE DI SINTESI

18O/16O, D/H, 15N14N, 13C/12C

•CARATTERIZZAZIONE DI PRODOTTI A ORIGINE PROTETTA

(FONTE:CAMIN F., 2009)49

RIN

TR

AC

CIA

BIL

ITÀ

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RAPPORTO TRA ISOTOPI STABILI

DISCRIMINAZIONE DEL REGIME ALIMENTARE(‘CONCENTRATO’VS ‘FORAGGIO FRESCO’) ACUI E’ STATO SOTTOPOSTO L’ANIMALESULLA BASE DEI RAPPORTI ISOTOPICI*(15N/14N E 13C/12C) VALUTATI NEL MUSCOLOLONGISSIMUS DORSI

δ *

*15

N /

14N

Discriminazione del regime alimentare mediante il rapporto isotopico di carbonio e azoto

misurati nel muscolo longissimus dorsi

δ A

zoto

3

4

5

6

Concentrato

Erba

CONCENTRATO

FORAGGIO FRESCO

RIN

TR

AC

CIA

BIL

ITÀ

-S

OF

IST

ICA

ZIO

NI

50

(FONTE:PRIOLO A., 2008 )

δ

δ Carbonio

-28-27-26-25-24-23002

δ * * 13C / 12C

* IL RAPPORTO ISOTOPICO È IL RAPPORTO TRA L’ISOTOPO MENOABBONDANTE E QUELLO PIÙ ABBONDANTE.

** δδδδ = (Rc-Rr)/Rr x 1000, ove:Rc = RAPPORTO ISOTOPICO DEL CAMPIONE INESAME; Rr = RAPPORTO ISOTOPICO DEL CAMPIONE DI RIFERIMENTO .R

INT

RA

CC

IAB

ILIT

À

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CARATTERIZZAZIONE GEOGRAFICA DELL’OLIO D’OLIVA NEL MEDITERRANEO

O, ‰

24

26

28

30

32ItaliaMaroccoSpagnagreciaTunisiaTurchia

LA COMBINAZIONE‘OSSIGENO-CARBONIO’NON E’ SEMPREDISCRIMINANTE, AECCEZIONE CHE PER

ISOTOPI STABILIR

INT

RA

CC

IAB

ILIT

À -

SO

FIS

TIC

AZ

ION

I

51

δ13C, ‰

-32 -31 -30 -29 -28 -27 -26

δ18O

, ‰

16

18

20

22ECCEZIONE CHE PERL’ITALIA

(RIPRESA DA: BRUGNOLI E., 2009)

L’IMPIEGO DI ISOTOPI STABILI RICHIEDE ULTERIORI RICERCHE PER

INDIVIDUARE QUALE ISOTOPO È SEMANTICO E QUINDI

DISCRIMINANTE IN FUNZIONE DEL ‘BIOTERRITORIO’INTERESSATO

RIN

TR

AC

CIA

BIL

ITÀ

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52

CONCLUSIONI

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IN UN’OTTICA DI MERCATO

SEMPRE PIÚ ESIGENTE

L’APPLICAZIONE DELLA

CO

NC

LUS

ION

I

53

L’APPLICAZIONE DELLA

RINTRACCIABILITÀ

È COGENTE

CO

NC

LUS

ION

I

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LO STRUMENTO

DELLA RINTRACCIABILITÀ

PUÒ DIVENIRE UNA FONDAMENTALE

ARMA COMPETITIVA

PER I PRODOTTI ITALIANI

SUI MERCATI INTERNAZIONALI

CO

NC

LUS

ION

I

54

SUI MERCATI INTERNAZIONALI

VALORIZZAZIONE DEI PRODOTTI

AGROALIMENTARI DI

QUALITÀ

CO

NC

LUS

ION

I

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LA ‘TRACCIABILITA’ DOVREBBE ESSERE CONSIDERATA

SEMPRE PIÙ UN PREREQUISITOC

ON

CLU

SIO

NI

UN ESEMPIO DI‘TRACCIABILITA’È IL MODELLO PROPOSTO PER

LA ‘TRACCIABILITA’DELLA ‘MOZZARELLA DI BUFALA CAMPANA’

APPROVATO DALLA COMMISSIONE AGRICOLTURA DELLA

CAMERA DEI DEPUTATI CON UN EMENDAMENTO AL DISEGNO

DI LEGGE (20.II.09) SUL RAFFORZAMENTO DELLA

COMPETITIVITA’ AGROALIMENTARE CON IL QUALE SI

55

CO

NC

LUS

ION

I

COMPETITIVITA’ AGROALIMENTARE CON IL QUALE SI

AUTORIZZA L’ADOZIONE DI UN ‘TUTOR’ COSTITUITO DA UN

MICROCHIP LIQUIDO INSERITO NEL LATTE IN GRADO DI

CONTENERE INFORMAZIONI RELATIVE A

ALLEVAMENTO

ANIMALE

LOTTO DI PRODUZIONE

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MAX BIRCHER BENNER (1867÷1939) AFFERMAVA, FRA L’ALTRO, CHE:

“TRE SONO I FATTORI CHE HANNO UN’IMPORTANZA DECISIVA PER

LA NOSTRA SALUTE E LA VITA FUTURA DEI NOSTRI FIGLI:

L ’INDIVIDUALITÀ BIOCHIMICA E I FATTORI CONGENITIL ’INDIVIDUALITÀ BIOCHIMICA E I FATTORI CONGENITI

GLI EVENTI PSICHICI DELL’INFANZIA

L’ALIMENTAZIONE

LE NORME DELL’ALIMENTAZIONE SONO LE STESSE TANTO PER PER

L’ADULTO QUANTO PER IL BAMBINO, MA LE INFRAZIONI ALLE LEGGI

NEL PERIODO DELLO SVILUPPO HANNO CONSEGUENZE MOLTO PIÙ

PROFONDE E DECISIVE PER LA VITA FUTURA”

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La vita è un miracolo……La vita è un miracolo……aspettando di essere scoperta….aspettando di essere scoperta….

(Fonte: SCIENCE, 291 (5511), 2001

GRAZIE !!