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Palazzo Cini a San Vio Sabato 10 aprile 2010, ore 17 Istituto per la Musica Rassegna Audio-Video 2010 Les Aventures de Till L’Espiègle 1956 Un film di Joris Ivens & Gérard Philipe Restaurato dal negativo 2009 Con Jean Vilar nella parte del duca d’Alba Fernand Ledoux – Nicole Berger – Jean Carmet – Jean Deboucourt – Robert Porte I FUORICAMPO OVVERO GLI IMMORTALI IRREPERIBILI Rassegna Audio-Video 2010 Défilé di Primavera 3 Sabato 10 aprile 2010, ore 17 Palazzo Cini a San Vio

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Palazzo Cini a San Vio Sabato 10 aprile 2010, ore 17

Istituto per la Musica Rassegna Audio-Video 2010

Les Aven tu res de Til l L’Espiè gl e 1956

Un film di Joris Ivens & Gérard Philipe Restaurato dal negativo 2009

Con Jean Vilar nella parte del duca d’Alba

Fernand Ledoux – Nicole Berger – Jean Carmet – Jean Deboucourt – Robert Porte

I FUORICAMPO OVVERO GLI IMMORTALI IRREPERIBILI Rassegna Audio-Video 2010 Défilé di Primavera 3 Sabato 10 aprile 2010, ore 17 Palazzo Cini a San Vio

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Georges Chamarat – Françoise Fabian – Raymond Souplex – Erwin Geschonne – Wilhelm Kock Hoodge Margaret Legal – Yves Brainville e con Gérard Philipe nella parte di Till.

Musica di Georges Auric Scene di Leon Barsacq

Dialoghi di René Bariavel Fotografia di Christian Matras

85’

Creazione francese e RDT, il Till di Philipe e Ivens, unico film di cui il grande attore francese firmala co-regia e unica opera narrativa (a colori) del grande cineasta documentarista olandese, è il tentativo di produzione di un kolossal di ‘sinistra’ agli albori della guerra fredda, comunque un’epica della Resistenza nello specchio della narrativa storica della guerra popolare delle Fiandre in opposizione dalla dominazione imperialista-cattolica della Spagna. Una grande profusione di mezzi e di idee cinematografiche e attoriali, la vivacità del montaggio, l’onnipresente carisma del mitico grande attore, la precisione dei dialoghi, la esibizione di fantasia coloristica dominata ovviamente da un rosso non sanguigno ma felicemente eroico, la sapienza registica del più rigoroso occhio da macchina da presa della storia, tutto ciò non bastò ad un’opera tanto impegnata e pervasa di poetiche politiche estremamente accese e del pari autorevoli (molti personaggi derivano direttamente al cast dalla Comédie Française) di ‘sfondare’ nel mondo universo come caso-modello di epica spettacolare ‘dalla parte giusta’. Era successo qualcosa del genere nella Francia del ’38 con il film di Renoir La Marseillaise, parimenti opera di enormi dimensioni mélo, altrettanto epica, autofinanziata in grande dai Sindacati e dal Fronte Popolare, egualmente inabissatasi nell’oblio e negletta dalla Storia del cinema. Till Eulenspiegel è un personaggio di finzione, burlone-buffoncello di paese, di origine alto tedesca. Thyl Thijll, Dyl Uilenspiegel in olandese. La versione più antica della sua storia risale agli anni 10 del XVI secolo: Ein kurtzweilig Lesen von Dyl Ulenspiegel, geboren uß dem Land zu Brunßwick, wie er sein leben volbracht hat. Autore non del tutto accreditato Hermann Bote. Secondo questa versione Till sarebbe nato nel 1300 a Kneitlingen am Elm e morto a Moelln dove a tutt’oggi in piazza si ammira il suo monumento faceto. Si tratta si un personaggio vigorosamente satirico, e decisamente simpatico. L’etimologia di Eulenspiegel, divino buffone, oscilla fra il senso dello specchietto degli uccellatori, e quello, copro-centrico di un asomma di ulen e spegel, ul’n spegel (ti copro di m…..). Il personaggio è stato riportato in auge dal belga Charles de Coster ne La légende et les aventures héroïques, joyeuses et glorieuses d'Ulenspiegel et de Lamme Goedzak au pays des Flandres nel 1867 che lo assume per realizzare un epos molto fortunato, edito anche in Italia da Formiggini, sulla eroica resistenza flamande alla occupazione spagnola. Richard Strauss con il poema sinfonico I tiri burloni di Till Eulenspiegel ossia Till Eulenspiegels lustige Streiche lo riportò presto alla dimensione farsesca medievale, nel 1894. Carl Gustav Jung lo riprese per costruire la teoria e la figura del ‘Fanciullo interiore’. Ivens e Philipe lo recuperano alla causa della propaganda resistenziale, vuoi antinazista per memoria, vuoi anti-imperialista à la page. Oggi ce lo troviamo restaurato anche nel bel sonoro della colonna di Georges Auric.

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