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SPIn - Eco Vol.2 Circondario Val di Chiana S P I n - E c o STUDIO DI SOSTENIBILITA’ DELLA PROVINCIA DI SIENA ATTRAVERSO INDICATORI ECODINAMICI Volume 2 CIRCONDARIO VAL DI CHIANA S P I n - E c o FONDAZIONE MONTE DEI PASCHI DI SIENA UNIVERSITA’ DI SIENA DIPARTIMENTO DI SCIENZE E TECNOLOGIE CHIMICHE E DEI BIOSISTEMI ARCA ONLUS PROVINCIA DI SIENA Coperta Val di chiana.indd 1 Coperta Val di chiana.indd 1 25-05-2006 10:57:05 25-05-2006 10:57:05

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S P I n - E c o STUDIO DI SOSTENIBILITA’ DELLA PROVINCIA DI SIENA

ATTRAVERSO INDICATORI ECODINAMICI

Volume 2

CIRCONDARIO VAL DI CHIANA

S P I n - E c o FONDAZIONE MONTE DEI PASCHI DI SIENA

UNIVERSITA’ DI SIENADIPARTIMENTO DI SCIENZE E TECNOLOGIE CHIMICHE E DEI BIOSISTEMI

ARCA ONLUS

PROVINCIA DI SIENA

Coperta Val di chiana.indd 1Coperta Val di chiana.indd 1 25-05-2006 10:57:0525-05-2006 10:57:05

S P I n - E c o STUDIO DI SOSTENIBILITA’ DELLA PROVINCIA DI SIENA

ATTRAVERSO INDICATORI ECODINAMICI

Volume 2

CIRCONDARIO VAL DI CHIANA

S P I n - E c o

FONDAZIONE MONTE DEI PASCHI DI SIENA

UNIVERSITA’ DI SIENADIPARTIMENTO DI SCIENZE E TECNOLOGIE CHIMICHE E DEI BIOSISTEMI

ARCA ONLUS

PROVINCIA DI SIENA

© COPYRIGHT 2006 AMMINISTRAZIONE PROVINCIALE DI SIENA

Un ringraziamento particolare alla Fondazione Monte dei Paschi di Siena

“SPIn-Eco”

Volume interamente stampato con carta riciclata

INDICE

INTRODUZIONE

PARTE I – LO STATO DELL’AMBIENTE

1 IL TERRITORIO

1.1 L’inquadramento storico Pag. 5

1.2 L’inquadramento geografico Pag. 12

1.3 Aree di interesse naturalistico Pag. 14

2 IL SISTEMA ACQUA

2.1 Le risorse idriche naturali Pag. 17

2.2 La gestione dei servizi idrici Pag. 18

3 IL SISTEMA ARIA

3.1 Il clima Pag. 20

3.2 L’inquinamento atmosferico Pag. 21

3.3 L’inquinamento acustico Pag. 23

4 IL SISTEMA RIFIUTI

4.1 La produzione dei rifiuti Pag. 25

4.2 La gestione della raccolta dei rifiuti Pag. 31

4.3 Gli impianti di smaltimento presenti Pag. 31

5 IL SISTEMA ENERGIA

5.1 I consumi relativi al fabbisogno elettrico Pag. 32

5.2 I consumi relativi al fabbisogno termico Pag. 35

5.3 I consumi relativi al settore dei trasporti Pag. 39

6 IL SISTEMA SUOLO

6.1 L’erosione del suolo Pag. 42

6.2 L’attività estrattiva Pag. 43

6.3 Le foreste Pag. 46

6.4 Il calore geotermico Pag. 51

7 IL SISTEMA SOCIO-ECONOMICO Pag. 52

SOMMARIO STATISTICO DEI COMUNI

Comune di Cetona Pag. 60

Comune di Chianciano Terme Pag. 61

Comune di Chiusi Pag. 62

Comune di Montepulciano Pag. 63

Comune di S. Casciano dei Bagni Pag. 64

Comune di Sarteano Pag. 65

Comune di Sinalunga Pag. 66

Comune di Torrita di Siena Pag. 67

Comune di Trequanta Pag. 68

PARTE II – LE ANALISI SPIN-ECO

8 IL BILANCIO DEI GAS SERRA

8.1 Il protocollo di Kyoto Pag. 69

8.2 Background scientifico sui gas serra e sulla temperatura

della superficie terrestre

Pag. 70

8.3 Applicazione della metodologia IPCC Pag. 71

8.4 Il bilancio dei gas serra nel Circondario Pag. 72

8.5 Conclusioni Pag. 75

9 L’ANALISI EMERGETICA

9.1 Concetti e definizioni Pag. 87

9.2 L’analisi del Circondario della Val di Chiana Pag. 89

9.3 Il calcolo degli indicatori emergetici Pag. 104

9.4 Flussi di emergia e Indicatori – Schede dei Comuni Pag. 115

9.5 Conclusioni Pag. 134

10 L’IMPRONTA ECOLOGICA

10.1 La formulazione teorica dell’Impronta Ecologica Pag. 137

10.2 L’Impronta Ecologica del Circondario Pag. 141

10.3 I risultati generali Pag. 141

10.4 I risultati analitici Pag. 145

10.5 Uno sguardo all’interno Pag. 150

10.6 Uno sguardo all’esterno Pag. 160

10.7 Conclusioni Pag. 162

COMMENTI CONCLUSIVI Pag. 164

APPENDICE E BIBLIOGRAFIA Pag. 166

Sostenibilità vuol dire sviluppo

Ciò che la Provincia di Siena ha realizzato attraverso il Progetto SPIn-Eco rappresenta probabilmente une delle prima esperienze europee nelle quali, su vasta scala (un intero territorio provinciale che conta 260.000 abitanti), si sia monitorato con dettaglio, a livello di ogni singolo comune, lo stato di salute di gran parte delle componenti ambientali attraverso l’uso di indicatori ad elevato contenuto scientifico.

Una sistematica ricerca, durata oltre tre anni, finalizzata a produrre una analisi della sostenibilità ambientale dell’attività umana sul territorio provinciale e che ha permesso di attivare e concludere (per la prima volta in Italia) le procedure relative alla certificazione ambientale ISO 14001 dell’intera Amministrazione Provinciale di Siena.

Il progetto – la cui sigla SPIn-Eco significa “Sostenibilità in Provincia di Siena mediante Indicatori Ecodinamici” – è stato voluto dall’Amministrazione Provinciale ed ha visto il coinvolgimento di tutti i comuni della Provincia. La sua realizzazione è stata possibile grazie al finanziamento della Fondazione Monte dei Paschi ed al contributo scientifico, coordinato dall’Università di Siena, di oltre cinquanta giovani ricercatori, allievi di prestigiosi scienziati nel campo dello sviluppo sostenibile, con la supervisione di quattordici docenti provenienti dalle Università del Maryland, della California, di Berlino e di Copenhagen. Tutti guidati dal professore Enzo Tiezzi, docente di chimica fisica presso il dipartimento di Scienze e Tecnologie Chimiche e dei Biosistemi dell’Ateneo senese.

A lavoro svolto, preme evidenziare la valenza politico-amministrativa di questo studio e i suoi risvolti economici e sociali, visto che i risultati di SPIn-Eco garantiranno indicazioni di tutela ambientale e indirizzi per il governo del territorio mirati a favorire, grazie anche alla possibile ed auspicata certificazione dei prodotti, nuova e maggiore qualità dello sviluppo. Quindi ne risulteranno accresciuti e qualificati il quadro conoscitivo e l’assetto programmatico della stessa Amministrazione Provinciale. Così come certi indicatori di sostenibilità supporteranno i processi avviati con Agenda 21. Insomma, di quella che fino ad oggi poteva apparire una pura teoria scientifica (il cosiddetto sviluppo sostenibile) è dimostrabile e verificabile l’applicazione alla realtà, proprio in virtù di questo originale lavoro di ricerca che fa del territorio senese un enorme laboratorio nel quale andranno attentamente tutelati tutti quegli elementi di valore ambientale che garantiscono il mantenimento ed il miglioramento dei valori degli indicatori calcolati.

E’ dunque auspicabile che in tale contesto innovativo e qualificante siano riconducibili le diverse attività agricole, industriali, turistiche, in modo da costituire una programmazione “di sistema” che sappia concretamente coniugare e far interagire sviluppo e sostenibilità.

Fabio Ceccherini

Presidente Provincia di Siena

SPIn-Eco – Un patrimonio di conoscenza

Il Progetto SPIn-Eco costituisce un prezioso patrimonio di conoscenza nell’ambito della vasta ed articolata esperienza della provincia di Siena e del suo intero territorio nel mondo della “sostenibilità ambientale”.

Il percorso iniziato a suo tempo con il progetto SPIn-Eco ha già prodotto effetti e risultati positivi fra i quali spicca la certificazione ambientale ISO 14001.

La spinta del progetto è destinata comunque a prolungarsi ulteriormente in quanto si sta trasmettendo questa esperienza dell’Amministrazione Provinciale ad un primo gruppo di dodici comuni (il comune di Montalcino ed il “Comitato Tecnico Intercomunale Val d’Orcia” sono già certificati ISO 14001) con il chiaro obbiettivo di diffonderla nel tempo a tutto il territorio provinciale e non solo agli enti locali. Dunque, non solo uno strumento di valutazione ma anche e soprattutto un supporto alla attività programmazione che potrà garantire scelte e decisioni orientate al rispetto ed al miglioramento delle prestazioni ambientali complessive del nostro territorio.

Altre e nuove esperienze si vanno aggiungendo al già vasto contesto di attività che è nato intorno all’esperienza di SPIn-Eco:

preme citare l’attività dell’Associazione Qualitambiente, un organismo a carattere nazionale che ha sede a Siena ed al quale aderiscono gran parte dei territori certificati e che si pone l’obbiettivo di studiare e proporre schemi normativi che permettano di realizzare concrete misure di agevolazione e sostegno per gli enti certificati;

non si può peraltro sottacere la notevole attività già svolta ed in corso di svolgimento da parte della neo-costituita Agenzia per l’Energia e l’Ambiente s.r.l. che nasce ed opera come valido strumento operativo dell’Amministrazione Provinciale di Siena e dei comuni del territorio per le varie attività connesse con la certificazione ambientale, il risparmio energetico e gli altri temi legati allo sviluppo sostenibile.

Non mancano, peraltro, occasioni di confronto con l’esterno: la Provincia di Siena è infatti partner, insieme ad altre 15 città e regioni europee, del progetto “Managing Urban Europe 25” con il quale, oltre a scambiare e conoscere esperienze significative relative alla pratica della “sostenibilità ambientale” si potranno individuare percorsi tecnico-amministrativi al fine di trasformare i Sistemi di gestione Ambientale anche in strumenti adatti per il miglioramento della qualità dell’ambiente urbano.

Un panorama vasto e complesso di attività ed impegni per i quali SPIn-Eco costituisce un insostituibile livello di conoscenza e monitoraggio, e che testimoniano l’interesse e la volontà di questa Amministrazione Provinciale di mantenere e raggiungere livelli sempre più elevati di qualità ambientale nel proprio percorso di sviluppo.

L’auspicio è che questa pubblicazione possa costituire ulteriore e valido riferimento al fine di permettere orientamenti e scelte di programmazione conformi ad un percorso condiviso di sviluppo sostenibile del territorio e delle sue attività.

Ernesto Rabizzi Assessore all’Ambiente

Vice-Presidente Provincia di Siena

SPIn-Eco: la ricerca scientifica come fondamento per lo sviluppo sostenibile

Un modello di sviluppo che voglia tenere conto della complessità del territorio deve trovare riferimento e forza nei principi dello sviluppo sostenibile perchè possano essere create condizioni di vita e di benessere economico e sociale, nel pieno rispetto delle future generazioni e della capacità di carico dell’ambiente. Uno dei punti caratterizzanti il pensiero epistemologico dello sviluppo sostenibile è condensato nello slogan emerso dalla Conferenza di Rio de Janeiro del 1992: pensare globalmente e agire localmente. In sintonia con questo filone di pensiero è nato il progetto “Una prospettiva di sostenibilità per la Provincia di Siena” denominato con l’acronimo SPIn-Eco.

Il Progetto SPIn-Eco (Sostenibilità della Provincia mediante Indicatori Ecodinamici), è stato voluto dall’Amministrazione Provinciale di Siena e finanziato dalla Fondazione Monte dei Paschi. Il progetto è stato affidato alla direzione del Prof. Enzo Tiezzi e alla sua équipe del Dipartimento di Scienze e Tecnologie Chimiche e dei Biosistemi dell’Università di Siena, con la collaborazione di ARCA Onlus e di molti ricercatori di Università e Enti di ricerca italiani, europei e americani.

Il progetto, nei tre anni previsti (2001-04), si è posto l’obiettivo di esaminare il territorio senese (la Provincia e i 36 Comuni) mediante vari indicatori di sostenibilità per offrire una valutazione delle risorse ambientali e della loro gestione nel territorio senese. Tutto questo è stato sintetizzato in mappe territoriali di sostenibilità, che costituiscono una sorta di “TAC” del territorio, in grado di mostrare i fattori che possono frenare lo sviluppo futuro dell’economia locale.

L’aspetto da sottolineare è che la scelta di questo ventaglio di indicatori ha consentito di descrivere un quadro completo delle relazioni tra risorse naturali e attività umane presenti sul territorio, gettando le basi per definire le migliori alternative nella gestione dell’ambiente per il territorio senese. Gli indicatori usati sono riconducibili a diverse metodologie, dall’analisi eMergetica a quella eXergetica, dall’Impronta ecologica alla valutazione dei flussi di anidride carbonica (bilancio dei gas serra), dall’analisi dei cicli di vita (Life Cycle Assessment) all’analisi dei dati da satellite (Remote Sensing).Sono stati oggetto del Progetto anche alcuni studi di settore sull’analisi del ciclo di vita sia in campo agricolo (produzione di vino) sia in campo industriale (produzione del cristallo).

Un altro aspetto d’avanguardia dell’analisi del Progetto SPIn-Eco è lo studio svolto sui possibili scenari di turismo sostenibile in Val di Merse, una zona della provincia con uno scarso sviluppo dell’attività turistica. Vista infatti la scarsa attenzione, a livello internazionale, prestata al turismo come elemento di pressione sull’ambiente, questo studio si propone di fornire dei nuovi modelli di analisi della questione e degli strumenti per valutare e ripartire in modo più sostenibile i costi ambientali ad esso legati.

La complessità e l’importanza del progetto SPIn-Eco hanno portato la Provincia di Siena al centro del dibattito scientifico sullo sviluppo sostenibile come dimostrano i congressi internazionali “Ecosud”2003,“Sustainable City”,“Brownfields” e quello nazionale di Chimica dell’Ambiente e dei Beni Culturali, tenutisi nel giugno 2004, fra Siena e Colle Val d’Elsa, che hanno visto la partecipazione di qualche centinaio di scienziati di varie parti del mondo. Nel Giugno 2006, inoltre, si terrà nel nostro territorio anche il primo workshop mondiale sull’Impronta Ecologica (“Accounting for a Small Planet”), organizzato dall’Università di Siena, dal Global Footprint Network con il sostegno dell’Amministrazione Provinciale di Siena.

Enzo Tiezzi

Professore Ordinario di Chimica Fisica Direttore scientifico del Progetto SPIn-Eco

SPIn-Eco – Un’esperienza nuova e complessa per la Pubblica Amministrazione

Il Progetto SPIn-Eco ha rappresentato e rappresenta una novità assoluta nell’esperienza amministrativa dell’Amministrazione Provinciale: è un’attività nuova e assolutamente inedita che si può inquadrare nella fattispecie dei c.d. “strumenti volontari”. La novità più rilevante non riguarda comunque solo la ricerca in se stessa ma anche e soprattutto gli scenari successivi che ha permesso di aprire con particolare riferimento alla Certificazione Ambientale ISO 14001 ed alla Registrazione EMAS II.

Iniziato dalla prima Giunta Ceccherini con l’attività di Alessandro Piccini che ha impostato il percorso fino alla certificazione ambientale ISO 14001 del 2003, il progetto prosegue oggi sotto la guida di Ernesto Rabizzi che, fra l’altro, ha attivato con successo il processo di estensione della certificazione ambientale ad un primo gruppo di comuni della provincia e sta concludendo il percorso per la registrazione EMAS II.

Il Sistema di Gestione Ambientale, del quale l’Amministrazione Provinciale si è dotata, è uno strumento nuovo e di non semplice applicazione alla realtà amministrativa di un ente locale. E’ infatti non solo un elemento fondamentale per acquisire la certificazione ambientale ma si configura come un sistema di gestione indirizzato all’organizzazione dell’ente locale con l’obbiettivo di favorire la razionalizzazione della gestione ambientale basata non solo sul rispetto dei limiti imposti dalle leggi ma anche su un impegno rivolto al miglioramento continuo della varie prestazioni che coinvolge anche altre istituzioni pubbliche ed imprese private.

In questo contesto, che implica notevoli effetti sia sulla gestione quotidiana dell’ente sia sull’impostazione delle varie politiche con particolare riferimento alla programmazione, il processo di trasformazione delle procedure è inevitabile e lo sarà ancora di più con la registrazione EMAS II che impegna l’amministrazione ad un forte coordinamento dei processi decisionali e amministrativi di gestione del territorio.

Rispetto alla “normale” organizzazione del lavoro di un ente locale le modifiche apportate da SPIn Eco e dalle sue attività successive hanno richiesto e richiedono un costante sforzo di adeguamento ed aggiornamento sia dal punto di vista delle procedure amministrative, sia dal punto di vista della capacità professionale dei singoli.

A distanza di oltre tre anni dall’inizio del progetto registriamo con soddisfazione una notevole attenzione della struttura amministrativa verso queste nuove tematiche e verso le loro implicazioni che costituiscono un giornaliero banco di prova verso un modo nuovo di lavorare nell’ente locale, più dinamico e fortemente attento alle tematiche ambientali e dello sviluppo sostenibile.

Dr. Paolo Casprini

Direttore Area Politiche per l’Ambiente Dirigente Servizio Ambiente

Parte I - Lo Stato dell’Ambiente

Parte I – Lo stato dell’ambiente

SPIN-ECO

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1 Il territorio

La presenza della popolazione è il primo fattore di pressione esercitato

sull’ambiente, direttamente connesso al modello insediativo specifico di quella

popolazione sul territorio, alla modifica dell’ambiente originario, allo sfruttamento

delle risorse naturali e alla produzione di scarti. Dunque, la relazione tra qualità

dell’ambiente e dimensione demografica risente di molteplici fattori, quali le scelte

localizzative e produttive, la tipologia dei consumi, il grado di istruzione, la

dotazione infrastrutturale. La comprensione di questi meccanismi insediativi è

indispensabile per valutare correttamente l’impatto antropico sul territorio.

La Provincia di Siena è tra le meno popolate della Toscana e la sua densità

demografica è molto inferiore alla media regionale (68 ab/km2 contro 155 ab/km2).

Ad uno sguardo generale, la caratteristica principale del territorio è quella della

varietà del suo paesaggio. Accanto ad una rilevante presenza di aree montane e di

alta collina, dove ampie superfici sono coperte da foreste, vi sono diffuse aree rurali,

con un paesaggio prettamente collinare, una densità di abitanti piuttosto bassa e una

presenza diffusa di piccoli centri abitati. In questo contesto l’agricoltura svolge

insieme una funzione produttiva e di manutenzione ambientale.

1.1 L’INQUADRAMENTO STORICO

Il Circondario della Val di Chiana è distinto in nove comuni: Cetona, Chiusi,

Chianciano, Montepulciano, San Casciano dei Bagni, Sarteano, Sinalunga, Torrita e

Trequanda.

Nel Comune di Cetona un castello multiturrito situato alle pendici di una montagna

poco lontana dalla palude della Chiana faceva da scenario, nel 1200, a quella che

oggi è diventata la città di Cetona, costretta a far fronte a continui cambi al potere,

che avvenivano ogni 40 o 50 anni portando nel luogo devastazioni, saccheggi e

Parte I – Lo stato dell’ambiente

SPIN-ECO

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pesanti distruzioni. Nel 1900 Cetona fu il primo paese ad avere l’energia elettrica,

fornita da una macchina a vapore. Cittadina tipicamente medievale, Cetona è

diventata una meta ambita dai turisti. L’area geografica del Monte Cetona venne

abitata già dal Paleolitico, ma i primi resti che testimoniano lo sviluppo umano nella

zona risalgono al II millennio a.C., l’Età del Bronzo appunto. Attorno alla metà del

millennio, infatti, l’uomo si è inserito nell’area del Belvedere, come documentano i

resti di capanne e di rifugi nelle rocce circostanti, restando a lungo nella zona. Il

territorio della Comunità Montana del Cetona è ricco di sorgenti termominerali.

Queste sorgenti sono caratterizzate dall'emissione di acque calde. La morfologia del

territorio è variabile e strettamente legata alla diversità degli affioramenti geologici

esistenti oltre all'opera modellatrice dell'uomo, che con il suo intervento ha

provveduto ad addolcire le forme, per permettere l'uso agricolo dei terreni; il

connubio fra matrice geologica così varia e azione antropica ha portato alla

formazione di alcuni fra i paesaggi più belli e caratteristici d'Italia.

Fiorente cittadina toscana, Chiusi domina da un colle l’intera Valdichiana ed è ben

collegata tanto alla rete stradale ed autostradale che a quella ferroviaria. Le sue

origini, antichissime, risalgono al primo millennio a.C.. Fondata dagli Etruschi, si

sviluppò rapidamente sino a divenire ben presto uno dei centri più importanti e

potenti di quella civiltà. I tratti dell’evoluzione storica della città sono strettamente

collegati alla sua antica potenza politica e militare. Già nel 520 a.C. il suo Lucumone

Porsenna mosse all’occupazione di Roma, la quale tuttavia, approfittando del declino

di Chiusi coincidente con l’assedio subito nel 391 a.C. ad opera dei Galli Senoni, nel

351 la sottomise a sua volta, riducendola al rango di Provincia. Solo nell’89 a.C. agli

abitanti dell’antica Camars, ribattezzata Clusium, venne concessa la cittadinanza

romana. Clusium non cessò tuttavia di rivestire grande rilevanza, anche in ragione

del passaggio nel suo territorio dell’antica consolare Cassia. Dopo aver subito

l’aggressione dei Goti di Totila nel 543, fu occupata dai Longobardi ed eretta a

Parte I – Lo stato dell’ambiente

SPIN-ECO

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Ducato; in corrispondenza, poi, della successiva dominazione franca ad opera di

Carlo Magno, assunse il titolo di Contea. Tra i secoli XI e XIV Chiusi subì un

progressivo decadimento, collegato all’impaludamento della Valdichiana. Terra di

Battaglia tra Firenze e Siena quale fedele alleata di quest’ultima, nel 1415 divenne a

pieno titolo parte della Repubblica Senese. Solo nel secolo XIX, dopo la completa

bonifica della valle, Chiusi tornò a fiorire.

La storia del Comune di Chianciano Terme inizia con gli Etruschi anche se la

successiva dominazione romana portò cambiamenti sia nella lingua che nella civiltà.

Già prima dell’avvento della dominazione romana era nota a "Clancianum"

l'importanza dell'acqua come cura benefica per il corpo. Pare che i romani eressero,

intorno al II sec. d.C., uno stabilimento per i bagni di pulizia, localizzandolo presso la

zona Valli-Pieparcia. Queste "terme" vengono denominate "Camerelle” o “Camarelle"

per le brevi volte che caratterizzavano le altrettanto piccole stanze con vasche.

Nel medioevo Chianciano usufruì dell'appoggio di diverse realtà politiche talvolta

anche in lotta tra loro come Orvieto, Siena e Montepulciano. Intorno al 1287 infine

Chianciano si eresse a Libero Comune. In quegli anni, quando Chiusi già dal XI secolo

era devastata dalla malaria a causa dell'aria infetta della palude in Valdichiana,

vennero a risiedere a Chianciano i Vescovi. La città venne divisa in tre "terzieri"; i

rappresentanti di ogni terziere partecipavano alla gestione del Comune raccolti in un

"Consiglio Generale", che aveva come incarico anche la nomina del Podestà. Negli

ultimi decenni dell'Ottocento nacquero diverse istituzioni che contribuirono al

progresso sociale, culturale ed economico di Chianciano; tra queste vale la pena di

ricordare la prima succursale del "Monte dei Paschi di Siena" (1873). Il ventesimo

secolo si aprì a Chianciano con l'inaugurazione del nuovo Stabilimento "Sillene" (1901)

e dell'Ospedale "Croce Verde". Tra il 1925 e il 1930 la cittadina termale raggiunse il

livello delle più famose stazioni termali italiane. È del 1926 la nascita dello

stabilimento termale "Sorgente Sant'Elena", che possedeva e possiede tutt'oggi una

Parte I – Lo stato dell’ambiente

SPIN-ECO

8

sorgente di acqua minerale tra le più pregiate del territorio. Chianciano mantiene

tuttora la sua posizione d'avanguardia nel termalismo.

Il borgo medievale di Montepulciano si trova su un colle tra la Valdichiana e la Val

d’Orcia. Fondato dalla "gens" romana dei Pubblicii, da cui prese originariamente il

nome di Monte Publiciano, divenne poi Montepulciano. Già dal 770 d.C. il libero

comune di Montepulciano gestì una notevole ricchezza economica sollecitando le

mire egemoniche di Siena e Firenze che portano la città all’alleanza con quest’ultima

e, nel 1511, ad entrare a far parte della Signoria dei Medici. Gli interventi artistici

compiuti tra il 1300 e il 1500 da nomi come Sangallo, Vignola, Michelozzo, Peruzzi,

ecc., sono, di fatto, l’espressione della potenza economica e sociale delle signorie

del luogo, che traevano il proprio benessere dalle prosperità delle campagne

circostanti. Costituisce ancora una risorsa l’artigianato locale, sottolineato dalla

Mostra Interprovinciale dell’Artigianato, in alcuni tipici settori merceologici:

l’alabastro, l’onice, la pelletteria, il ferro battuto, il ricamo, il mobile, la maglieria,

l’oreficeria, il lampadario, e soprattutto il mosaico e la ceramica. L’economia del

paese può soprattutto contare sulla produzione agricola e in particolare vinicola.

L’inizio di una tradizione nella produzione vinicola in questa zona risale almeno al

790 d.C.. Il Nobile di Montepulciano infatti, dopo aver ottenuto nel 1996 la

denominazione di origine controllata (DOC), ha anche ricevuto la denominazione di

origine controllata e garantita (DOCG), che lo ha definitivamente consacrato uno dei

migliori vini d’Italia. Un’area termale è presente nella frazione S. Albino.

Sopra un’altura a 582 m. sul livello del mare, sulla displuviale tra la valli del Paglia

e della Chiana, circondato dai monti Cetona e Amiata che spalancano la via per

Parte I – Lo stato dell’ambiente

SPIN-ECO

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l’Umbria e il Lazio, sorge San Casciano dei Bagni, piccolo comune che conta meno di

2000 abitanti. La presenza delle antiche sorgenti termali, famose in epoca romana

come Fontes Clusinae, ha favorito l’insediamento umano nella zona, che avvenne sin

dal tempo degli Etruschi. Passata sotto il controllo di Siena, San Casciano attraversò

un periodo di forte instabilità, sia economica che politica, dovuto alle dispute tra

francesi e spagnoli che portarono alla caduta di Siena sotto il controllo dell’esercito

imperiale-mediceo. L’economia sancascianese si basava all’epoca completamente sul

turismo legato all’affluenza alle terme; fu così che, sul finire del XVIII secolo, quando

anche in altre vicine località vennero istituite delle stazioni termali, la città di San

Casciano si avviò al declino economico. L’attuale territorio del comune di San

Casciano è costituito in gran parte da distese boschive e da numerose zone collinari.

L’abbondante presenza di acqua favorisce proprio l’attività agricola, dedita in gran

parte alla coltivazione di grani teneri. Nelle zone calcaree, notevole è la coltivazione

di viti ed olivi che costituisce un’altra fonte di ricchezza per l’economia locale. La

ricca vegetazione e la favorevole posizione geografica, proprio a ridosso del Monte

Amiata, fanno di San Casciano una meta ambita dai turisti, anche stranieri, che oltre

a contemplare le bellezze del paesaggio circostante, possono anche ammirare i

numerosi monumenti e le opere architettoniche che vi sono ancora conservate.

Il territorio del Comune di Sarteano è situato tra la Val di Chiana e la Val d'Orcia, su

di un contrafforte del Monte Cetona. I numerosi reperti archeologici rinvenuti in zona

testimoniano che Sarteano era abitato fin dall'età neolitica, attraversando un

notevole sviluppo nel periodo etrusco. Posto al limite territoriale delle repubbliche di

Orvieto, Perugia e Siena, allora in piena espansione, il comune ebbe vita difficile per

i diversi tentativi di conquista subiti e alternò periodi di dipendenza dalle tre città:

espugnato dai senesi all'inizio della guerra contro gli orvietani, con la sconfitta di

Siena e la pace del 1235 Sarteano entrò sotto la giurisdizione di Orvieto, alla quale

rimase fedele fino a metà del XIII secolo. Verso il 1350, con il declino di Orvieto,

Sarteano fu assoggettata da Perugia e nel 1379, dopo una breve parentesi orvietana,

Parte I – Lo stato dell’ambiente

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si sottomise alla Repubblica di Siena, sotto la quale rimase fino all'integrazione con

lo Stato Mediceo avvenuta nel 1556. Il territorio di Sarteano offriva in passato buone

risorse agricole e pastorali. Nell'Ottocento a Sarteano si svolgevano diverse attività

manifatturiere: vi erano tintorie e gualchiere, concerie di pelli, una cartiera, tre

lanifici, vi si lavorava il legno, si producevano terraglie e cappelli di pelo. Le acque

termali erano conosciute in età romana e medievale e significativamente indicate col

nome di Bagno Santo. Attualmente l'economia di Sarteano è rivolta verso il terziario,

che rappresenta di gran lunga il settore di maggior rilievo. La terziarizzazione

dell’economia comunale è avvenuta negli anni settanta, soprattutto in seguito allo

sfruttamento delle acque termali e alla creazione di un complesso di attrezzature in

grado di far fronte al turismo crescente. Nel settore agricolo e dell'allevamento la

produzione è però ancora notevole e di pregio (olio, vino, prodotti ortofrutticoli,

bestiame da carne, cavalli purosangue, formaggi). Per quanto riguarda l'attività

industriale operano nel territorio cave di pietra che alimentano imprese di

costruzioni edili e stradali, fornaci che producono mattonelle e ceramiche, un

colorificio e aziende per la lavorazione del marmo.

Il Comune di Sinalunga ha origini etrusche. I primi documenti risalgono al 1197,

anno in cui venne ad appartenere alla potente famiglia dei Cacciaconti. Chiamata nel

Medioevo anche Asinalonga, fu prima un centro signorile, poi podesteria e infine sede

di vicario. Sinalunga divenne comunità nel 1777 e i suoi confini furono allargati fino a

comprendere le frazioni di Scrofiano, Farnetella, Rigomagno e Fratta. Nel passato

l'agricoltura e la pastorizia rappresentavano pressoché l'unica attività economica del

territorio. I terreni erano ricchi, infatti, di coltivazioni di viti, olivi e gelsi. La

presenza dei pascoli e di boschi di querce consentiva l'allevamento del bestiame,

mentre a fondovalle i terreni paludosi non venivano sfruttati. Un'altra risorsa era

rappresentata dalla presenza di castagni. Nell'Ottocento erano attive due

manifatture per la lavorazione dei bachi da seta e per la produzione di panni di lana,

una fabbrica di vetri e una di cappelli di feltro, oltre a una tintoria, due gualchiere e

Parte I – Lo stato dell’ambiente

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tre fornaci per terraglie. La principale risorsa produttiva di Sinalunga, un tempo

rappresentata dall'agricoltura, è oggi l'industria. Attualmente, le principali attività

produttive sono l'industria meccanica ed elettromeccanica, dei laterizi e delle

ceramiche (favoriti dall'argilla che si ricava dal terreno circostante), del legno

(mobili, infissi e cornici); vi sono inoltre varie aziende che producono materiali edili,

infissi metallici e prefabbricati, materie plastiche e maglieria. I principali prodotti

agricoli sono vino, cereali, frutta, ortaggi, tabacco e olio.

Il Comune di Torrita di Siena è un antico borgo su una collina nel versante

occidentale della Valdichiana. L'evoluzione di Torrita vede nel corso dei secoli la

trasformazione da pagnus a castrum, ovvero da villaggio a borgo circondato da mura

e fortificazioni. Infatti sotto il dominio della Repubblica di Siena, Torrita, insieme a

Montefollonico, viene posta a baluardo in difesa dei confini dello Stato Senese, nella

secolare lotta contro i Fiorentini che avevano in Montepulciano il loro punto estremo

di conquista. Il Castello di Torrita era protetto da una cinta muraria. Nel 1557 Torrita

entra a far parte del Granducato di Toscana. Torrita ed il suo territorio trasse

beneficio dalle grandi opere di bonifica della Valdichiana realizzate nel corso del

1700, determinando una conseguente maggiore produzione di derrate alimentari e

confermando la vocazione agricola dell'economia locale che si conservò fino alla fine

del 1800. Nei primi anni del 1900 iniziò il processo di industrializzazione con

l'apertura e la progressiva espansione delle miniere di lignite di Montefollonico che

determinarono una trasformazione dell'economia del territorio. Oggi Torrita è un

centro economico abbastanza fiorente dove è presente sia un'attività agricola sia

un'attività artigianale e industriale.

Parte I – Lo stato dell’ambiente

SPIN-ECO

12

Il Comune di Trequanda si trova tra la Valdichiana e la Val d’Asso. Non è dato di

sapere con certezza l’origine del nome e della città. Si suppone che il nome discenda

dal mitologico eroe etrusco Tarkonte, avvalorando l’ipotesi che furono proprio gli

Etruschi i primi abitanti del luogo. La varietà del territorio, i colli, le pianure, i corsi

d’acqua e l’abbondanza di creta, materia prima per la costruzione di mattoni e

vasellame, portarono la popolazione etrusca a risiedere nella zona. Non bisogna poi

dimenticare che l’ottima posizione favoriva anche gli scambi commerciali tra

Volterra, Chiusi, Arezzo e Perugia. Per promuovere questi scambi, gli stessi Etruschi

aprirono numerose vie di comunicazione, tra cui la strada che collegava Chiusi al

fiume Arno, nei pressi di Signa. I primi insediamenti romani nel territorio risalgono

intorno al III secolo, periodo in cui le città etrusche erano ormai soggette al controllo

di Roma. Si può ipotizzare anche che il nome di Trequanda derivi effettivamente

dall’espressione latina "terram quandam", vale a dire "una certa terra" o "terra

particolare". Nel 1255 il borgo di Trequanda passò formalmente sotto la Giurisdizione

di Siena e nel 1555, quando Siena capitolò, fu definitivamente inglobata nel

Granducato. Sono ancora intatti il duecentesco Castello, la Torre dell’Orologio del

1380, la Torre del Molino a Vento e altre antiche strutture architettoniche. Dal punto

di vista economico, l'agricoltura rappresenta ancora oggi uno dei punti di forza e

fornisce importanti prodotti tipici di altissima qualità: olio d'oliva, vino, formaggio

pecorino, salumi, miele, bovini di razza chianina. In grande espansione l'agriturismo

in alcune prestigiose aziende agrarie. Anche la produzione di ceramica è una delle

attività artigianali più fiorenti del Comune.

1.2 L’INQUADRAMENTO GEOGRAFICO

Il Circondario della Val di Chiana occupa un territorio prevalentemente collinare,

situato nella zona sud-orientale della Provincia di Siena. La superficie complessiva

del Circondario è di 69.154 ettari, pari a circa il 18% del territorio provinciale. La

Parte I – Lo stato dell’ambiente

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popolazione residente al 2003 è di 59.927 abitanti ed è distribuita nei nove comuni

facenti parte del circondario: Cetona, Chiusi, Chianciano, Montepulciano, San

Casciano dei Bagni, Sarteano, Sinalunga, Torrita e Trequanda.

Il trend demografico del Circondario della Val di Chiana indica un andamento

costante della popolazione residente che, negli ultimi anni, ha fatto segnare un

leggero aumento (+0,3%) pari a circa 154 unità.

Tabella 1.1: Popolazione residente e densità demografica del Circondario della Val di Chiana: serie storica 1991-2003. Fonte: ISTAT.

In base ai dati provvisori del 5° Censimento Generale dell’Agricoltura, il 19% del

totale è attribuibile ad aree edificate o altrimenti antropizzate, mentre il restante

81% è suddiviso in 38.203 ha di Superficie Agricola Utilizzata e 17.583 ha di altra

superficie quasi totalmente dominata da aree boschive, che occupano una superficie

pari a 12.052 ha. La Superficie Agricola Utilizzata locale è caratterizzata

prevalentemente da seminativi e coltivazioni legnose agrarie.

Tabella 1.2: Dati provvisori per il Circondario della Val di Chiana. Fonte: 5° Censimento Generale dell’Agricoltura.

USO DEL SUOLO VAL DI CHIANA CETONA CHIUSI CHIANCIANO MONTEPULCIANOsuperfici agricole ha ha ha

Superficie Agricola Utilizzata (SAU): 38.203,36 3.321,15 2.252,18 1.769,33 11.603,07seminativi 26.758,09 2.441,23 1.669,35 1.367,77 7.854,48

orti familiari 136,29 14,48 10,60 5,16 45,83viti 4.374,13 175,83 165,75 70,60 2.958,83

coltivazioni legnose agrarie 7.158,16 644,86 428,92 263,00 3.288,40prati 1.319,59 58,38 72,27 70,99 193,93

pascoli 2.831,28 162,20 71,04 62,46 220,43Boschi 12.052,17 1.563,27 474,99 510,77 1.475,18Arboricoltura da legno 502,61 21,09 22,35 28,90 149,99Superficie agricola non utilizzata 2.872,13 363,32 158,97 71,95 466,43Altra superficie 2.156,59 142,81 155,70 96,50 790,23Superficie Agricola Totale (SAT) 55.786,86 5.411,64 3.064,19 2.477,45 14.484,90

Anno 1991 1992 1993 1994 1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003Popolazione residente 59.773 59.784 59.868 59.704 59.628 59.512 59.387 59.130 59.096 59.195 58.912 59.312 59.927Variazione anno precedente 0,02% 0,14% -0,27% -0,13% -0,19% -0,21% -0,43% -0,06% 0,17% -0,48% 0,68% 1,04%Densità demografica ab/km2 86,4346 86,4505 86,572 86,3348 86,2249 86,0572 85,8764 85,5048 85,4556 85,5988 85,1896 85,768 86,6573

ha ha

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Tabella 1.2 (segue): Dati provvisori per il Circondario della Val di Chiana. Fonte: 5° Censimento Generale dell’Agricoltura.

I dati sulla ripartizione degli usi del suolo per i Comuni della Provincia di Siena sono

stati rilevati nel 1995 dal Corine Land Cover. La classificazione successiva, sopra

riportata, risale al 2000.

1.3 AREE DI INTERESSE NATURALISTICO

La particolare vocazione naturale di questa area e, soprattutto, le sue condizioni

ambientali variegate, sono evidenziate dalla presenza di ambienti tipici, sia collinari

che palustri, come riconosciuto e sottolineato dall’esistenza, all’interno del

territorio, di due delle undici riserve naturali istituite dalla Provincia di Siena nel

1996: la riserva “Lago di Montepulciano”, una delle zone umide più importanti

dell’Italia centrale e la località “Pietraporciana”, un’area boscosa (faggeta, bosco

misto di cerro e rovere, belladonna e giglio martagone) comprendente il versante

settentrionale del Poggio di Pietraporciana (847 m.), fino al corso del Torrente

Astrone.

Inoltre, il Ministero dell’Ambiente, nell’ambito del progetto Bioitaly, in attuazione

della direttiva 92/43/CEE “Habitat”, ha redatto un elenco dei Siti di Importanza

Comunitaria. Il Circondario della Val di Chiana è interessato da quattro aree così

classificate, a testimonianza di un territorio particolarmente interessante per la

qualità delle presenze naturalistiche e paesaggistiche.

In particolare, una superficie di 569,1 ettari del Circondario della Val di Chiana,

interamente situata sul territorio del Comune di Chiusi, è interna al sito denominato

“Lago di Chiusi”.

USO DEL SUOLO SAN CASCIANO B. SARTEANO SINALUNGA TORRITA TREQUANDAsuperfici agricole ha ha ha ha ha

Superficie Agricola Utilizzata (SAU): 6.820,92 811,08 4.877,04 3.648,76 3.099,83seminativi 4.105,72 448,71 3.625,03 2.927,65 2.318,15

orti familiari 6,20 8,27 20,31 21,53 3,91viti 179,01 7,93 491,01 160,11 165,06

coltivazioni legnose agrarie 400,14 51,14 1.126,62 390,27 564,81prati 546,78 55,79 47,06 118,58 155,81

pascoli 1.762,08 247,17 58,02 190,73 57,15Boschi 2.205,26 1.023,26 1.807,28 805,01 2.187,15Arboricoltura da legno 112,72 14,58 81,18 38,83 32,97Superficie agricola non utilizzata 867,20 445,83 397,76 78,53 22,14Altra superficie 250,39 293,55 204,52 145,61 77,28Superficie Agricola Totale (SAT) 10.256,49 2.588,30 7.367,78 4.716,74 5.419,37

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Il sito denominato “Lago di Montepulciano” caratterizzato da una superficie pari a

364,3 ettari del Circondario della Val di Chiana, si trova interamente all’interno

dell’area del Comune di Montepulciano.

Una superficie di 111,2 ettari del Circondario della Val di Chiana è interna a un sito

denominato “Lucciolabella” (1.396,3 ettari complessivi, interamente inclusi nella

Provincia di Siena), caratterizzato dalla seguente estensione sul territorio del

circondario: 2,6 ettari sul Comune di Chianciano Terme e 108,6 ettari sul Comune di

Sarteano.

Una superficie pari a 1.596,2 ettari del Circondario della Val di Chiana costituisce

l’area di interesse naturalistico denominata “Monte Cetona”, caratterizzata dalla

seguente estensione sul territorio circondariale: 712,7 ettari sul Comune di Cetona e

883,5 ettari sul Comune di Sarteano.

Figura 1.1: Mappa dei Siti di Importanza Comunitaria del Circondario della Val di Chiana.

Le caratteristiche del sito “Lago di Chiusi” sono: lago di modesta profondità

residuo, insieme al lago di Montepulciano, di un ampio bacino idrico in

comunicazione con il bacino del Tevere fino al 1200 e in seguito deviato verso il

bacino dell’Arno. È un ecosistema umido influenzato dalle attività antropiche del

bacino, con acque di buona qualità.

Legenda

Centri abitati

Alta Val di Merse

Basso Merse

Castelvecchio

Cono vulcanico del Monte Amiata

Cornate e Fosini

Crete dell'Orcia e del Formone

Crete di Camposodo e Crete di Leonina

Foreste del Siele e Pigelleto di Piancastagnaio

Lago di Chiusi

Lago di Montepulciano

Lucciolabella

Macchia di Tatti - Berignone

Montagnola Senese

Monte Cetona

Monte Oliveto Maggiore (e Crete di Asciano)

Monti del Chianti

Ripa d'Orcia

Val di Farma

Parte I – Lo stato dell’ambiente

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Le caratteristiche del sito “Lago di Montepulciano” sono: residuo, insieme al Lago di

Chiusi, di un ampio bacino idrico in comunicazione con il bacino del Tevere intorno al

XIII secolo ed in seguito deviato verso il bacino dell’Arno. Sono presenti aree palustri

periferiche con formazioni vegetali di un certo interesse floristico. È un ecosistema

umido influenzato dalle attività antropiche del bacino.

Le caratteristiche del sito “Lucciolabella” sono: area collinare a substrato

prevalentemente argilloso. Paesaggio tipico delle “crete senesi” di grande valore

scenico, caratterizzato dalla morfologia e dalla presenza di forme erosive (calanchi e

biancane). Questi ambienti sono in gran parte originati dall’attività agro-pastorale

tradizionale, pertanto, sono oggi minacciati dai cambiamenti nelle pratiche agricole.

Una parte del Comune di Chianciano Terme fa parte del territorio della Comunità

Montana del Cetona che complessivamente ha una superficie di circa 21.000 ettari e

comprende anche l'intero Comune di San Casciano dei Bagni e Sarteano e parte dei

Comuni di Cetona e di Montepulciano.

Le caratteristiche del sito “Monte Cetona” sono: rilievo calcareo situato ad est del

Monte Amiata in gran parte boscato e con alcune aree aperte. Prevalenza di faggete,

boschi di tiglio e aceri. Le aree aperte sono condizionate dalla riduzione o cessazione

della destinazione a pascolo che ne mette a repentaglio il mantenimento.

Il Circondario della Val di Chiana è infine caratterizzato dalla presenza, sul suo

territorio, della Comunità Montana del Cetona che ha complessivamente una

superficie di circa 21.000 ettari e comprende gran parte del Comune di Cetona, la

totalità del territorio dei Comuni di San Casciano dei Bagni e di Sarteano e, una

piccola parte dei Comuni di Chianciano Terme e di Montepulciano.

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17

2 Il sistema acqua

L’acqua non è una risorsa illimitata ma un bene prezioso da tutelare con cura

preservandola dallo spreco indiscriminato e dall’inquinamento. La risorsa acqua ha

sempre avuto diversi impieghi: civili, industriali, agricoli, zootecnici ed energetici. La

protezione delle risorse idriche, cioè dei corsi d’acqua, delle sorgenti e delle acque

sotterranee è un compito difficile e complesso che vede coinvolti vari protagonisti: lo

Stato, le Regioni, gli Enti Pubblici locali e gli Enti gestori dei servizi idrici.

È necessario monitorare costantemente gli aspetti qualitativi e quantitativi delle

risorse idriche (acque sotterranee e acque superficiali) presenti all’interno di un

territorio comunale e cercare di migliorare l’efficienza delle reti acquedottistiche e

fognarie.

2.1 LE RISORSE IDRICHE NATURALI

I CORSI D’ACQUA SUPERFICIALI

Il territorio del Circondario della Val di Chiana (Figura 2.1) è compreso interamente

nei bacini dei fiumi Ombrone, Tevere e Arno.

Figura 2.1: Quadro idrografico della Provincia di Siena con evidenziato il Circondario della Val di Chiana.

Legenda

ArnoFioraOmbroneTevereTirrenico Medio

Corsi d'acqua principaliCorsi d'acqua secondariLaghi

Bacini idrografici

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2.2 LA GESTIONE DEI SERVIZI IDRICI

IL SISTEMA ACQUEDOTTISTICO E LA DEPURAZIONE

Il Circondario della Val di Chiana fa parte dell’Ato n° 6 Ombrone e del n°4 Alto Val

d’Arno. La gestione dei servizi di acquedotto, fognatura e depurazione all’interno del

territorio è attualmente gestita dall’Acquedotto del Fiora e Nuove Acque.

In Figura 2.2 sono riportate sia le reti acquedottistiche che le sorgenti, i depuratori

e i pozzi presenti nel Circondario. Tutte le informazioni riportate sono riprese dal

Sistema Informativo Territoriale della Provincia di Siena aggiornato al 1997.

Figura 2.2: Sistema acquedottistico della Provincia di Siena con evidenziato il Circondario della Val di Chiana.

DATI QUANTITATIVI

Nella Tabella 2.1 vengono riportati i dati quantitativi relativi all’anno 1999 del

Circondario in studio e dell’intera Provincia, in particolare i consumi totali, i consumi

medi pro capite e i valori delle perdite. Queste ultime sono state attribuite a livello

comunale riproporzionando il dato provinciale pari al 24%. È stata inoltre calcolata la

Legenda

Centri abitatiPozziSorgentiDepuratoriRete acquedottistica

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19

percentuale di consumo rappresentata dal Circondario della Val di Chiana rispetto al

totale provinciale.

È importante sottolineare che i dati relativi ai consumi sono stati forniti

direttamente dall’Ente Gestore e sono riferiti esclusivamente al comparto civile in

quanto per i comparti produttivo, irriguo e zootecnico non si dispone di nessuna

stima attendibile.

Tabella 2.1: I consumi idrici annuali, i consumi pro capite, le perdite e le percentuali sul consumo provinciale e del Circondario (anno 1999).

Consumi totali (m3)

Consumi medi pro capite

(litri/abitante/giorno)

Perdite(m3)

Percentuale sul consumo totale del

Circondario Cetona 149.018 143 35.764 3,4% Chianciano Terme 1.309.000 498 314.160 29,6% Chiusi 498.508 157 119.642 11,3% Montepulciano 736.400 145 176.736 16,7% S.Casciano dei Bagni 118.957 179 28.550 2,7% Sarteano 210.000 128 50.400 4,8% Sinalunga 735.779 173 176.587 16,7% Torrita 521.332 203 125.120 11,8% Trequanda 138.619 269 33.269 3,1% % sul consumo

provincialeCircondario Val di Chiana 4.417.613 205 1.060.227 21,4% Provincia 20.585.367 223 4.940.488

Nel 1999 l’acqua distribuita è stata 4.417.613 m3 (pari al 21,4% provinciale) mentre

le perdite sono state di 1.060.227 m3, per un consumo pro capite di 205 l/ab/giorno .

Il Comune di Chianciano Terme è quello che consuma la maggior quantità di risorse

idriche rispetto alla popolazione (7.203 ab.) presente sul suo territorio (circa il 30%

del totale del Circondario). L’alto consumo pro-capite dipende, in parte, dall’aver

normalizzato per il numero dei residenti senza tenere in considerazione le presenze

turistiche (molto elevate nel Comune di Chianciano Terme).

La dicitura litri/abitante/giorno è un’espressione non numerica usata per indicare la formula

l·ab-1·giorno-1

Parte I - Lo stato dell’ambiente

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20

3 Il sistema aria

La maggior parte delle attività umane comporta una continua immissione di

sostanze inquinanti nell’atmosfera, costituendo una concreta minaccia per gli uomini

e per gli ecosistemi.

Gli aspetti ambientali che più di tutti influenzano il sistema aria sono: il clima,

l’inquinamento atmosferico e quello acustico.

3.1 IL CLIMA

La valutazione del clima e l’influenza dei parametri climatici sullo stato attuale

dell’ambiente non può essere derivata da misurazioni effettuate in loco, in quanto la

presenza delle stazioni meteorologiche di proprietà dell’ARSIA (Agenzia Regionale

per lo Sviluppo e l'Innovazione del settore Agricolo-forestale) non è sufficiente. Per

un monitoraggio uniforme sul territorio provinciale, è stata presa in considerazione la

media delle registrazioni effettuate dalle stazioni dell’ARSIA posizionate in alcuni

comuni della Provincia. In Tabella 3.1 sono riportate le ubicazioni delle stazioni

meteorologiche considerate.

I dati relativi alle precipitazioni sono invece frutto di una media dei valori degli

ultimi 30 anni fornita dal Dip. di Scienze della Terra dell’Università di Siena.

Tabella 3.1: Elenco delle centraline meteorologiche dell’ARSIA in Provincia di Siena. Fonte: ARSIA.

Stazione Comune Località n°25 Scorgiano Monteriggioni La Chiocciola n°26 Pietrafitta San Gimignano Pietrafitta n°65 Canneta San Gimignano Canneta n°58 Castiglion d'orcia Castiglion d'Orcia Le Masse n°80 Pentolina Chiusdino Pentolina n°82 Monteroni Monteroni d'Arbia Biena

I valori meteorologici considerati sono stati: la radiazione solare (170 Wh/m2), le

precipitazioni (781 mm) e la velocità del vento (1,9 m/s). Tali valori hanno permesso

di valutare con l’analisi emergetica il contributo di quelle risorse locali rinnovabili

che concorrono al mantenimento dello stato attuale del sistema ambiente e

Parte I - Lo stato dell’ambiente

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21

influenzano sia direttamente che indirettamente le attività economiche presenti nel

territorio considerato. Infatti, mentre la radiazione solare contemporaneamente

regola la fotosintesi, che è alla base di tutti i processi naturali, e influenza i consumi

energetici per il riscaldamento civile, la velocità e la direzione del vento sono un

parametro particolarmente importante per la dinamica degli inquinanti, in quanto

velocità basse o situazioni prossime alla calma di vento favoriscono il ristagno degli

inquinanti. Infine i dati relativi alle precipitazioni evidenziano la tendenza verso

variazioni climatiche e, al tempo stesso, indicano la disponibilità della risorsa idrica

per gli usi agricoli, civili e industriali, anche in virtù dei tempi di ricarica delle falde

acquifere.

3.2 L’INQUINAMENTO ATMOSFERICO

L’inquinamento atmosferico rappresenta uno degli aspetti ambientali che

necessitano di maggiore controllo allo stato attuale. Il controllo della qualità

dell’aria può essere effettuato o con misure dirette oppure ricorrendo a delle stime

attendibili.

CONTROLLO DIRETTO

Dall’anno 1993 il monitoraggio dell’inquinamento atmosferico nella Provincia di

Siena viene condotto attraverso l’esecuzione di campagne di misura, della durata di

15 giorni, in postazioni dislocate sul territorio provinciale mediante l’impiego di un

laboratorio mobile.

CONTROLLO INDIRETTO

La valutazione della qualità dell’aria può essere effettuata in modo indiretto grazie

ai risultati dell’Inventario Regionale delle Sorgenti di Emissione in aria (IRSE)

adottato dalla regione Toscana. Infatti il decreto legislativo 351/99 che attua la

direttiva 96/62 CE in materia di valutazione e gestione della qualità dell’aria, indica

per la prima volta che oltre alle misurazioni effettuate dalle reti di monitoraggio

fisse, è possibile affiancare o sostituire tali misure con metodi di valutazione

obiettiva dello stato della qualità dell’aria quali l’impiego di idonei modelli di

dispersione degli inquinanti, inventari delle emissioni, ecc.

Parte I - Lo stato dell’ambiente

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22

L’inventario regionale, aggiornato al 2002, costituisce un documento consistente,

che permette di fare delle valutazioni concrete in merito al bilancio complessivo

delle emissioni in atmosfera del territorio in questione.

L’inventario prevede la suddivisione delle sorgenti di emissione in tre tipologie

distinte e definite: sorgenti puntuali, sorgenti lineari e sorgenti diffuse. La misura

diretta delle emissioni può essere effettuata, ove è possibile, solo per alcuni impianti

industriali, di solito schematizzati come sorgenti puntuali. Per tutte le altre sorgenti,

denominate sorgenti diffuse (piccole industrie, impianti di riscaldamento, sorgenti

mobili, ecc.) e per le sorgenti lineari, si ricorrere a stime.

La Tabella 3.2 riporta i valori delle emissioni diffuse totali nel circondario in

questione per i seguenti inquinanti: monossido di carbonio (CO), composti organici

volatili (COV), ossidi di azoto (NOx), polveri fini sospese con diametro inferiore a 10

micron (PM10) e ossidi di zolfo (SOx).

Tabella 3.2: Emissioni totali nel circondario della Val di Chiana. Fonte: IRSE. CO COV NOx PM10 SOx Emissioni in aria [t] [t] [t] [t] [t]

Totali Cetona 768 281 387 161 26 Chianciano Terme 319,7 175,33 62,61 38,43 6,46 Chiusi 1.294 580 519 199 37 Montepulciano 2.348,8 1.721,5 1.049 392,3 72,9 S. Casciano Bagni 80,6 44,2 15,78 9,69 1,62 Sarteano 199,65 109,49 39,09 24 4,03 Sinalunga 1.527,60 907,6 511 285,8 80,3 Torrita 845,6 764,1 242,3 93,8 18,3 Trequanda 229,3 137 39,8 63,2 3,3 TOTALE (Circondario) 7.613,25 4.720,22 2.865,58 1.267,22 249,91 TOTALE (Provincia) 29.501 15.302 7.210 3.266 693

Al fine di agevolare la lettura delle tabelle si sottolinea che i valori disaggregati nelle diverse tipologie, sono approsssimati al 1° valore decimale (0,1 t). Tale approssimazione è funzionale per evidenziare le differenze relative fra le varie tipologie di disaggregazione. I totali generali sono approssimati alla tonnellata in quanto le incertezze legate ai processi di stima non permettono di rendere significativa l’approssimazione al decimo di tonnellata.

Utilizzando le stime fornite dall’I.R.S.E. sulle emissioni in aria delle maggiori

sostanze inquinanti è possibile calcolare due serie di indicatori che forniscono una

rappresentazione sintetica sia del “carico inquinante” presente nel territorio (in

termini di distribuzione spaziale delle emissioni) che della “quota di carico

inquinante per persona”, sempre riferita ad un dato territorio e periodo temporale.

Il primo indicatore è espresso in tonnellate di sostanza inquinante emessa su di un

km2 di superficie; viene ricavato dividendo la massa in emissione della sostanza

Parte I - Lo stato dell’ambiente

SPIN-ECO

23

inquinante riferita al territorio di ogni comune per la relativa estensione territoriale,

e quindi, si esprime in t/km2.

Il secondo indicatore è definito in kg di sostanza inquinante emessa attribuibili ad

un abitante di un determinato territorio; viene ricavato dividendo la massa in

emissione della sostanza inquinante, riferita al territorio comunale, per il numero di

abitanti presenti in quel territorio; si esprime, quindi, in kg/ab.

Il confronto dei valori di questi indicatori di pressione a livello circondariale con

quelli provinciali permette di fare delle valutazioni sulla dimensione e sulla

significatività relativa delle emissioni inquinanti. In Tabella 3.3 sono riportati per gli

inquinanti principali i relativi indicatori di pressione.

Tabella 3.3: Indicatori di pressione per i principali inquinanti nel circondario della Val di Chiana. Fonte: IRSE.

CO COV NOx PM10 SOxTerritorio [t/km2] [kg/ab] [t/km2] [kg/ab] [t/km2] [kg/ab] [t/km2] [kg/ab] [t/km2] [kg/ab] Cetona 14,25 25,6 5,3 93,6 7,3 12,9 3 53,6 0,5 0,87 Chianciano 8,75 46,03 4,8 25,24 1,71 9,01 1,05 5,53 0,18 0,93 Chiusi 22,3 161,7 10 75,2 9 64,9 3,4 24,8 0,6 4,6 Montepulciano 14,2 170 10,4 124 6,3 76 2,4 28 0,4 5 S. Casciano B. 0,88 46,19 0,48 25,33 0,17 9,04 0,11 5,55 0,02 0,93 Sarteano 2,34 44,09 1,28 24,18 0,46 8,63 0,28 5,3 0,05 0,89 Sinalunga 19,4 131,9 11,5 78,4 6,5 44,1 3,6 24,7 1 6,9 Torrita 14,5 120 13,1 108 4,2 34 1,6 13 0,3 3 Trequanda 3,6 167 2,1 100 0,6 29 1 46 0,1 2 Circondario 11,14 101,39 6,55 72,66 4,03 31,95 1,83 22,94 0,35 2,79 Provincia Siena 7,7 118 4,0 61 1,9 29 0,9 13 0,2 3

I valori degli indicatori di pressione sono allineati a quelli provinciali. Fa eccezione il

dato delle polveri fini PM10 misurato in kg/abitanti. Il valore è sfavorevolmente

sbilanciato dal dato relativo al comune di Cetona.

3.3 L’INQUINAMENTO ACUSTICO

Uno dei principali compiti affidati ai comuni è quello di suddividere il proprio

territorio in zone acusticamente omogenee e attribuire a ciascuna di queste una

delle sei diverse classi di tutela previste dalla legge nazionale (legge quadro 447/95).

Nel circondario della Val di Chiana, i comuni che hanno attivato la zonizzazione sono:

Chiusi, Chianciano Terme, Montepulciano e Sinalunga. I risultati del monitoraggio

Parte I - Lo stato dell’ambiente

SPIN-ECO

24

relativo all’inquinamento acustico sono riportati in Tabella 3.4; le misure sono

espresse tramite il leq* notturno e diurno (Fonte ARPAT).

Tabella 3.4: Misure di leq effettuate nei punti di monitoraggio del circondario della Val di Chiana. Fonte: ARPAT.

comune posizione sorgente data inizio misure

data fine misure

leqdiurno

leqnotturno

CHIUSI P.zza Stazione TRAFFICO 04/05/1994 07/05/1994 66.5 61.2 CHIUSI Via Oslavia TRAFFICO 07/05/1994 11/05/1994 68.0 60.9 CHIUSI Via Marconi TRAFFICO 11/05/1994 16/05/1994 69.9 62.4 CHIUSI S.S. Cassia/Aurelia TRAFFICO 16/05/1994 20/05/1994 71.0 64.0 CHIUSI Via Mazzini –

Zona Industriale TRAFFICO 20/05/1994 25/05/1994 66.1 63.5

CHIUSI Loc. Querce al Pino TRAFFICO 25/05/1994 30/05/1994 63.1 61.6 CHIUSI Via Mazzini TRAFFICO 21/02/1996 03/03/1996 70.5 63.5 CHIUSI Via G.Marconi TRAFFICO 17/06/1996 27/06/1996 71.2 66.2 CHIUSI Via G. Marconi TRAFFICO 18/11/1996 29/11/1996 70.8 62.7

CHIANCIANO T. Piazza Italia TRAFFICO 02/09/1994 14/09/1994 62.7 59.4 CHIANCIANO T. Viale della Libertà TRAFFICO 02/08/1993 06/08/1993 67.8 62.9

MONTEPULCIANO Loc. S. Agnese TRAFFICO 20/10/1995 28/10/1995 65.2 59.3 MONTEPULCIANO Loc. S. Agnese TRAFFICO 22/08/1995 28/08/1995 64.8 59.7 MONTEPULCIANO Loc. Acquaviva A1 21/07/1993 25/07/1993 64.6 64.0 MONTEPULCIANO Montepulciano Scalo –

via Milano, 44 A1 16/03/2001 27/03/2001 73.5 71.2

SINALUNGA via Trieste TRAFFICO 14/11/1994 22/11/1994 67.9 61.0 SINALUNGA Loc. Guazzino TRAFFICO 10/03/1995 13/03/1995 58.3 55.5 SINALUNGA Via Trento TRAFFICO 13/03/1995 17/03/1995 66.4 57.5 SINALUNGA Fraz. Bettolle –

loc. Case Basse SIBE 17/03/1995 18/03/1995 68.5 66.7

SINALUNGA Via G. Rossa SIBE 21/03/1995 24/03/1995 59.3 53.0 SINALUNGA Loc. Scrofiano SIBE 24/03/1995 28/03/1995 57.5 51.9 SINALUNGA P.zza Stazione TRAFFICO 23/02/1994 01/03/1994 65.0 59.0 SINALUNGA Fraz. Rigomagno

loc. Ponticelli SIBE 10/01/2000 25/01/2000 62.9 56.0

* Leq: Livello sonoro equivalente: È il valore corrispondente all'integrazione della pressione sonora SPL per un lungo periodo temporale. Tale valore è significativo di un evento sonoro avente intensità fluttuante.

Parte I – Lo stato dell’ambiente

SPIN-ECO

25

4 Il sistema rifiuti

La Natura ci insegna che non esiste il concetto di rifiuto fine a se stesso, in quanto

nulla o quasi nulla di ciò che viene prodotto dagli organismi presenti nella biosfera va

sprecato: ogni minima scoria costituisce per un altro organismo fonte di materiale

utilizzabile o di energia. In questo meraviglioso sistema naturale, la materia e

l’energia seguono ampi cicli, selezionati da miliardi di anni di evoluzione biologica.

Per uno sviluppo sostenibile dovremmo, pertanto, emulare la naturale capacità del

pianeta di riciclare i materiali, minimizzando l’accumulo di prodotti di scarto.

4.1 LA PRODUZIONE DEI RIFIUTI

La gestione dei rifiuti è diventata uno dei problemi più importanti che la società

contemporanea si trova ad affrontare. Le attività umane hanno sempre prodotto

materiali di scarto o sottoprodotti, che fino all’avvento della società industriale,

l’uomo riusciva a recuperare e a rivalorizzare. Per affrontare oggi in maniera

sostenibile il problema rifiuti è pertanto necessario sviluppare una gestione che:

Riduca la produzione del rifiuto

Massimizzi il recupero e il riutilizzo del rifiuto

Riduca la quantità di materiale che conferisce in discarica

La legislazione italiana ha concretizzato queste idee nel D.Lgs 22/97 (attuazione

delle direttive 91/156/CEE sui rifiuti, 91/689/CEE sui rifiuti pericolosi e 94/62 CEE

sugli imballaggi e rifiuti da imballaggio) e sue successive modificazioni e integrazioni,

che ha recepito integralmente nell’ordinamento nazionale le strategie comunitarie

sulla gestione dei rifiuti, al fine di assicurare, nell’ottica dello sviluppo sostenibile,

un’elevata protezione ambientale ed una limitazione nel consumo delle risorse

naturali.

Ai sensi dell’art. 24 D.Lgs. 22/97 e sue successive modifiche e ai sensi della

normativa regionale (LR 25/1998 e LR 29/2002) il periodo di riferimento per il calcolo

dell’efficienza della raccolta differenziata e il relativo obiettivo, fatto salvo il

Parte I – Lo stato dell’ambiente

SPIN-ECO

26

traguardo del 15% per il Marzo 1999, sono definiti secondo quanto riportato in

Tabella 4.1:

Tabella 4.1: Metodo standard di certificazione delle percentuali di raccolte differenziate dei rifiuti urbani. [Fonte: ARRR]

Scadenze Obiettivi Periodo di riferimento per il calcolo dell’efficienza

03/03/2002 25% 01/03/2001 – 28/02/2002 03/03/2003 25% 01/03/2002 – 28/02/2003 03/03/2004 35% 01/03/2002 – 29/02/2004 03/03/2005 35% 01/01/2004 – 31/12/2004 03/03/200x 35% 01/01/200(x-1) - 31/12/200x

Valuteremo la produzione dei rifiuti attraverso l’ausilio di alcuni indicatori di sintesi

come la produzione pro-capite, la sua variazione nel tempo e la raccolta

differenziata. Per quanto riguarda il calcolo dell’efficienza della raccolta

differenziata si considerano le statistiche che fanno riferimento all’anno

“ronchiano”, successivamente confrontate con gli obiettivi del decreto Ronchi

(Tabella 4.2). I dati certificati sono forniti dall’Agenzia Regionale Recupero Risorse

(ARRR) per il periodo che va dal 1998 al 28/02/2004.

Nelle Tabelle 4.3 e 4.4 vengono analizzati i dati sulla produzione dei rifiuti (Fonte:

ARRR). La situazione del Circondario è confrontata con quella provinciale. La serie

dei dati va dal 1998 al Febbraio 2004.

Tabella 4.2: Certificazioni delle percentuali di raccolte differenziate dei rifiuti urbani. [Fonte: ARRR]

Scadenze Obiettivi Periodo di riferimento per il calcolo dell’efficienza

Provincia di Siena

Val di Chiana

03/03/2002 25% 01/03/2001 – 28/02/2002 26,86% 24,84% 03/03/2003 25% 01/03/2002 – 28/02/2003 26,15% 25,88% 03/03/2004 35% 01/03/2003 – 29/02/2004 35,36% 30,99%

Analizzando i dati riportati nella tabella precedente si osserva come il Circondario

della Val di Chiana presenti una costante crescita della raccolta differenziata che

non riesce, però, a raggiungere l’obiettivo del 35%, fermandosi nel Febbraio 2004 al

31%. La situazione del distretto risulta di fatto in leggero ritardo rispetto al livello

provinciale. La distanza fra Circondario e Provincia, quasi annullata nel Febbraio

2003, si è di nuovo allargata nel Febbraio 2004, nonostante si rilevi, anche a livello

Parte I – Lo stato dell’ambiente

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27

circondariale, un forte incremento della raccolta differenziata nell’ultimo anno. La

produzione di rifiuti nella Val di Chiana raggiunge le 35.035,29 (21,94% sul totale)

tonnellate, con una produzione pro capite di 584,37 kg, contro una media provinciale

di 616,11 kg/abitante. La quantità di rifiuti urbani non differenziata del Circondario

presenta un picco nel 1999 e una sostanziale diminuzione negli anni a seguire; questo

trend estremamente positivo porta nell’ultimo periodo il livello di rifiuti urbani non

differenziati al di sotto dei valori del 1998, ed intorno alle 24.830 tonnellate. A

livello provinciale, la quantità di rifiuti urbani non differenziati registra una netta

diminuzione nell’ultimo anno, comunque tale da non comportare livelli di produzione

degli RSU inferiori a quelli del 1998. A livello provinciale e a livello di Circondario si

può quindi affermare che l’aumento nella raccolta differenziata riesce ad incidere

sulla quantità di rifiuti non differenziati; a livello di distretto questo fenomeno va

ulteriormente incentivato per raggiungere gli obiettivi del decreto Ronchi (Tabella

4.1).

Tabella 4.3: Serie storica della produzione dei Rifiuti Solidi Urbani (RSU) e della Raccolta differenziata (RD) nel Circondario Val di Chiana. Fonte: Agenzia Regionale Recupero Risorse (ARRR).

VAL DI CHIANA

1998 1999 2000 2001 2002 03/2002- 02/2003

03/2003- 02/2004

RSU (t/anno) 25.424,28 26.797,24 25.803,66 25.344,27 25.239,29 25.106,33 24.829,85

RD (t/anno) 2.123,63 3.696,27 2.098,41 8.607,73 8.651,49 8.300,80 10.205,44

RSU+RD (t/anno) 27.547,91 30.493,50 10.095,35 33.952,01 33.890,78 33.407,13 35.035,29

RSU+RD (kg/ab/anno) 466,28 516,74 470,19 571,96 568,90 560,79 584,37

Cresc. Prod. pro-capite - 10,82% 8,49% 5,48% -0,53% -1,95% 2,17%

% RD su RSU+RD 8,03% 12,63% 21,65% 26,41% 26,59% 25,88% 30,99%

Parte I – Lo stato dell’ambiente

SPIN-ECO

28

Tabella 4.4: Serie storica della produzione dei Rifiuti Solidi Urbani (RSU) e della Raccolta differenziata (RD) nella Provincia di Siena. Fonte: Agenzia Regionale Recupero Risorse (ARRR).

PROVINCIA DI SIENA

1998 1999 2000 2001 2002 03/2002-02/2003

03/2003-02/2004

RSU (t/anno) 105.932,32 108.652,01 107.336,93 108.011,64 109.430,98 109.228,63 106.853,08

RD (t/anno) 14.212,55 21.321,02 30.429,05 38.472,56 38.523,02 36.620,82 52.805,82

RSU+RD (t/anno) 120.144,87 129.973,03 137.765,98 146.484,20 147.954,01 145.849,45 159.658,90

RSU+RD (kg/ab/anno) 478,47 514,19 544,08 582,97 577,06 568,85 616,81

Cresc. Prod. pro-capite 7,46% 5,81% 7,15% -1,01% -2,42% 5,81

% RD su RSU+RD 12,32% 17,09% 23,01% 27,36% 27,12% 26,15% 35,36%

L’analisi delle quantità in tonnellate delle frazioni merceologiche recuperate

(Fonte: ARRR), riportate in Tabella 4.5 e 4.6, ci permetterà di capire più a fondo le

caratteristiche della raccolta differenziata.

Tabella 4.5: Raccolta Differenziata per frazione merceologica nel Circondario Val di Chiana. Fonte: Agenzia Regionale Recupero Risorse (ARRR).

VAL DI CHIANA FRAZ.MERCEOLOGICA

(TONNELLATE) 1998 1999 2000 2001 2002 2003

Carta, cartone 794,11 1.391,09 1.842,20 1.838,46 1.765,18 2.998,77 Vetro 610,95 910,05 1.100,10 1.183,22 1.236,73 1.353,47 Lattine 19,04 38,10 47,03 55,69 94,93 107,00 Plastica 90,39 120,41 177,80 220,90 251,36 305,72 Sovvalli multimateriale 42,17 52,41 67,38 54,88 69,86 67,99 Vetro, lattine multimat.le 202,36 - - - - - Metalli 117,64 398,05 631,73 784,30 966,14 1.116,49 Organico - 244,72 1.087,49 1.926,90 2.292,40 2.338,84 Sfalci e potature 148,99 393,57 1.101,78 2.234,37 1.668,10 1.241,18 Ingombranti 84,59 98,28 205,95 215,24 199.24 289,32 Oli min. e vegetali 0,70 0,41 0,54 1,32 0,19 1,42 Farmaci 2,57 1,96 2,31 2,82 4,02 2,08 Pile e batterie 10,14 12,38 24,11 35,36 50,23 39,21 Altro - 34,85 14,22 54,29 53,11 54,31

Il Circondario della Val di Chiana, così come la Provincia di Siena, è caratterizzato

nel 2003 da un forte incremento nel recupero della percentuale di Carta e Cartone.

In leggero aumento sono invece le frazioni di Metalli e Organico, in calo le quantità

recuperate di Sfalci e Potature.

Parte I – Lo stato dell’ambiente

SPIN-ECO

29

Le frazioni più importanti nel 2003 sono la Carta e il Cartone, la frazione organica,

il Vetro, Sfalci e Potature e i Metalli con rispettivamente con 2.998,77, 2.338,84,

1.353,47 e 1.116,49 tonnellate recuperate. Il confronto con la situazione provinciale

mostra una situazione differente, non tanto per l’importanza in peso delle varie

frazioni merceologiche ma per il trend che queste dimostrano. Sono infatti più

consistenti, rispetto alla situazione del Circondario, gli incrementi dei Metalli, della

frazione Organica e soprattutto degli Ingombranti.

Tabella 4.5: Raccolta Differenziata per frazione merceologica nella Provincia di Siena. Fonte: Agenzia Regionale Recupero Risorse (ARRR).

PROVINCIA DI SIENA FRAZ.MERCEOLOGICA (TONNELLATE) 1998 1999 2000 2001 2002 2003

Carta, cartone 6.351,81 8.087,84 10.948,19 11.384,20 11.136,05 17.204,80 Vetro 2.817,28 3.757,82 4.494,96 4.811,60 5.027,18 5.482,74 Lattine 37,07 115,56 215,50 325,03 367,33 619,90 Plastica 554,70 702,78 864,16 1.149,03 1.348,64 2.190,54 Sovvalli multimateriale 195,81 285,50 347,79 349,25 460,18 271,28 Vetro, lattine multimat.le 695,79 533,65 233,36 148,08 129,28 146,22 Metalli 882,47 1.652,43 2.246,12 2.845,75 3.039,11 6.183,36 Organico 190,56 2.022,56 4.831,22 7.084,14 7.876,46 8.805,23 Sfalci e potature 360,58 1.256,17 2.647,84 6.413,46 5.344,36 3.835,14 Ingombranti 1.875,68 2.529,40 3.183,10 3.413,48 3.224,68 5.841,49 Oli min. e vegetali 2,70 5,64 6,37 8,13 7,01 8,96 Farmaci 10,36 13,28 10,12 11,69 15,93 19,22 Pile e batterie 80,32 94,02 111,72 137,42 182,64 169,41 Altro 158,29 264,39 288,60 391,31 364,20 386,47

La produzione pro-capite e la percentuale di raccolta differenziata dei vari Comuni

della Val di Chiana è riportata nelle figure 4.1 e 4.2. I Comuni con la maggiore

percentuale di raccolta differenziata sono rispettivamente Torrita e Chiusi, che sono

fra l’altro gli unici due Comuni a superare il traguardo del 35%. Sopra il 30% si

trovano Chianciano Terme e Sinalunga; con valori compresi tra il 26% e il 29% si

trovano tutti gli altri Comuni ad eccezione di Trequanda dove la raccolta

differenziata rappresenta l’8,93%. Una raccolta differenziata così esigua deriva

probabilmente dalla scarsa economicità nell’attuare tutte le forme di recupero in un

Comune così piccolo.

Parte I – Lo stato dell’ambiente

SPIN-ECO

30

Raccolta differenziata nei Comuni della Val di Chiana

31,44%28,95%

35,73%

8,93%

30,99%31,27%

26,67%

36,05%

27,87% 27,87%

0,00%

5,00%

10,00%

15,00%

20,00%

25,00%

30,00%

35,00%

40,00%

Cetona ChiancianoTerme

Chiusi Montepulciano San Cascianodei Bagni

Sarteano Sinalunga Torrita di Siena Trequanda Circondario Valdi Chiana

Figura 4.1: Percentuale di raccolta differenziata dei Comuni della Val di Chiana al Febbraio 2004.

Per quanto riguarda la produzione pro-capite questa risulta più elevata nel Comune

di Chianciano Terme con circa 824 kg per abitante e in misura minore in quello di San

Casciano dei Bagni. Tutti gli altri Comuni, ad eccezione di Trequanda che ha una

produzione pro-capite inferiore ai 400 kg per abitante, hanno una produzione dei

rifiuti compresa tra 500 e 600 kg per abitante. E’ importante rilevare che il dato pro-

capite tiene in considerazione solo i residenti di un Comune e non le presenze

turistiche; risulta evidente come Comuni con un alto numero di presenze turistiche

(per esempio Chianciano Terme) rispetto alla popolazione sono solitamente

caratterizzati da un elevata produzione pro-capite.

Produzione procapite nei Comuni della Val di Chiana

386,26

584,37546,22576,23575,99

824,13

596,52

508,20498,40

682,72

0,00

100,00

200,00

300,00

400,00

500,00

600,00

700,00

800,00

900,00

Cetona ChiancianoTerme

Chiusi Montepulciano San Cascianodei Bagni

Sarteano Sinalunga Torrita di Siena Trequanda Circondario Valdi Chiana

kg/ab.

Figura 4.2: Produzione pro-capite nei Comuni della Val di Chiana al Febbraio 2004.

Parte I – Lo stato dell’ambiente

SPIN-ECO

31

S.Gimignano

Poggibonsi

Casole

Radicondoli

Colle

Chiusdino

Castellina

Radda

Gaiole

CasteluovoMonteriggioni

Siena

Sovicille Asciano

Monticiano

Rapolano

Monteroni

Murlo

Montalcino

Buonconvento

CastiglionD’Orcia

S.Giovand’Asso

S.Quirico

Sinalunga

Montepulciano

Abbadia

Piancastagnaio

Sarteano

Pienza

CetonaRadicofani

ChiusiChianciano

Torrita

Trequanda

San

AREA 1

AREA 2

AREA 3

AREA 4

AREA 1

AREA 2

AREA 3

AREA 4S.Gimignano

Poggibonsi

Casole

Radicondoli

Colle

Chiusdino

Cas

telli

na

Radda

Gaiole

CasteluovoMonteriggioni

Siena

SovicilleAsciano

Monticiano

Rapolano

Monteroni

Murlo

Montalcino

Buonconvento

CastiglionD’Orcia

S. Giovannid’Asso

S.Quirico

Sinalunga

Montepulciano

Abbadia

Piancastagnaio

Sarteano

Pienza

CetonaRadicofani

ChiusiChianciano

TorritaTrequanda

San Casciano

dei Bagni

S.Gimignano

Poggibonsi

Casole

Radicondoli

Colle

Chiusdino

Castellina

Radda

Gaiole

CasteluovoMonteriggioni

Siena

Sovicille Asciano

Monticiano

Rapolano

Monteroni

Murlo

Montalcino

Buonconvento

CastiglionD’Orcia

S.Giovand’Asso

S.Quirico

Sinalunga

Montepulciano

Abbadia

Piancastagnaio

Sarteano

Pienza

CetonaRadicofani

ChiusiChianciano

Torrita

Trequanda

San

AREA 1

AREA 2

AREA 3

AREA 4

AREA 1

AREA 2

AREA 3

AREA 4S.Gimignano

Poggibonsi

Casole

Radicondoli

Colle

Chiusdino

Cas

telli

na

Radda

Gaiole

CasteluovoMonteriggioni

Siena

SovicilleAsciano

Monticiano

Rapolano

Monteroni

Murlo

Montalcino

Buonconvento

CastiglionD’Orcia

S. Giovannid’Asso

S.Quirico

Sinalunga

Montepulciano

Abbadia

Piancastagnaio

Sarteano

Pienza

CetonaRadicofani

ChiusiChianciano

TorritaTrequanda

San Casciano

dei Bagni

4.2 LA GESTIONE DELLA RACCOLTA DEI RIFIUTI

L’area provinciale è stata individuata come ATO 8 dal Piano Regionale dei Rifiuti e

suddivisa in quattro aree di raccolta come riportato in figura 4.3. I Comuni del

Circondario della Val di Chiana sono distribuiti fra l’area di raccolta 3 e l’area di

raccolta 4 (Figura 4.3). La gestione della raccolta differenziata e indifferenziata dei

rifiuti solidi urbani è affidata a Sienambiente.

Figura 4.3: Mappa delle aree di raccolta.

4.3 GLI IMPIANTI DI SMALTIMENTO PRESENTI

Nel Circondario della Val di Chiana è presente una discarica attiva nel Comune di

Sinalunga, la discarica delle Macchiaie. Tale impianto di stoccaggio definitivo è fra

quelli previsti dal Piano Provinciale dei rifiuti, così come la chiusura della discarica di

Cavernano nel Comune di Chianciano Terme.

Parte I - Lo stato dell’ambiente

SPIN-ECO

32

5 Il sistema energia

È ormai consolidata la consapevolezza che i consumi energetici costituiscano il

fattore determinante al quale sono riconducibili sia i cambiamenti climatici che

molte delle problematiche relative all’inquinamento atmosferico. Secondo molti

organismi (ONU compresa) non è più possibile procrastinare l’utilizzo di fonti

rinnovabili sostitutive delle fonti fossili. L’impegno a diminuire i consumi di energie

fossili non rinnovabili dovrà essere considerato non come una rinuncia o un fattore

limitante lo sviluppo ma come una opportunità di miglioramento quali-quantitativo.

Di seguito verrà brevemente analizzato l’andamento della domanda di fonti

energetiche nella Provincia di Siena e i consumi delle stesse a livello circondariale.

Le informazioni relative ai consumi comunali e circondariali riportate, rappresentano

dati reali per l’energia elettrica e per il gas metano e dati stimati per i combustibili

derivati dal petrolio.

5.1 I CONSUMI RELATIVI AL FABBISOGNO ELETTRICO

La serie storica che riassume la domanda provinciale di energia elettrica (Tabella

5.1) mostra, come era lecito attendersi, un trend in crescita. Tra gli anni 1997 e 2000

si assiste ad un aumento complessivo del 7% della domanda. La Provincia di Siena

comunque si presenta, rispetto alla Regione Toscana, come una delle meno

“energivore”. I consumi attuali, infatti, si assestano intorno a 1000 GWh l’anno in

contrapposizione alla media provinciale toscana che di ben 700 GWh più elevata.

Tabella 5.1: Domanda provinciale di energia elettrica anni 1997-2000. Fonte: ENEL.

MWh 1997 1998 1999 2000

Consumi 978 998 1.028 1.051 Variazionepercentuale

2,0% 2,9% 2,2%

In Tabella 5.2 è evidenziata l’incidenza dei vari settori rispetto all’intero consumo

provinciale. Nonostante, come già detto, la Provincia di Siena sia, rispetto alle altre

Province toscane, a bassa “intensità energetica” il comparto più “energivoro” resta

Parte I - Lo stato dell’ambiente

SPIN-ECO

33

comunque l’industria, che rappresenta più del 35% del totale. Tale valore, ad ogni

modo, non si discosta molto dai consumi domestici e del terziario, a conferma del

fatto che quest’ultimo settore è il più sviluppato della Provincia.

Tabella 5.2: Ripartizione dei consumi elettrici in Provincia di Siena nell’anno 1999. Fonte: ENEL.

Anno 1999 (GWh)

Settoreagricolo Terziario Industria Pubblica

amministrazione Utenti

domesticiTotale Indicatore di

pressione(kWh/ab)

Provincia 44,7 290,4 364,6 25,0 303,1 1.027,8 4.063

Peso dei settori 4,3% 28,3% 35,5% 2,4% 29,5%

In Tabella 5.3 sono riportati i consumi di energia elettrica del circondario della Val

di Chiana relativi all’anno 1999 suddivisi per settori. I valori sono, in parte, frutto di

elaborazioni su dati forniti da ENEL. I dati disponibili per l’anno 1999 riguardavano

solo il totale dei consumi, mentre per l’anno 2000 era disponibile il dettaglio relativo

ai diversi settori. Al fine di stimare il peso delle varie attività produttive anche per

l’anno 1999 abbiamo calcolato la variazione dei consumi comunali verificatasi nel

biennio 1999-2000. Applicando questo fattore di proporzionalità ai dati relativi alla

domanda elettrica per settori dell’anno 2000 abbiamo stimato i medesimi dati per

l’anno 1999.

Oltre ai consumi suddivisi per settore, la Tabella 5.3 riporta alcune elaborazioni che

inquadrano il circondario della Val di Chiana nel contesto Provinciale. La seconda riga

individua l’importanza dei consumi del settore industriale (35,6%) seguito dal

comparto terziario (31,0%) e dal domestico (29,7%). I consumi del circondario, nel

complesso, rappresentano comunque il 21,6% dei consumi provinciali. L’indicatore di

pressione riportato nell’ultima colonna fornisce un valore di domanda energetica per

abitante minore del valore medio provinciale e rispettivamente di 3.756 kWh/ab per

il circondario della Val di Chiana e di 4.063 kWh/ab per la Provincia.

Parte I - Lo stato dell’ambiente

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34

Tabella 5.3: Consumi elettrici del circondario della Val di Chiana nell’anno 1999. Fonte: nostra elaborazione da dati ENEL.

SETTORE (MWh)

Val di Chiana Agricoltura e silvicoltura Industria Terziario Domestico Totale

Indicatore di pressione(kWh/ab)

1 Consumi 8.044 79.089 68.925 66.048 222.107 Comune 3.756

2Incidenza del settore

sui consumi del circondario

3,6% 35,6% 31,0% 29,7%

3Incidenza del settore

del circondario rispetto all’analogo

provinciale

19,2% 19,2% 23,6% 23,5% 21,6% Provincia4.063

Nella Figura 5.1 è riportato il consumo di energia elettrica per abitante nei nove

Comuni della Val di Chiana; dall’istogramma presentato è abbastanza evidente come

Trequanda sia il più energivoro con 6.235 kWh/ab. Consumi abbastanza superiori alla

media del Circondario si riscontrano anche nei Comuni di Chianciano Terme e

Sarteano. Tutti gli altri valori, ad esclusione del Comune di Cetona che presenta un

valore molto inferiore, sono allineati con il valore medio calcolato per il Circondario.

Consumi di energia elettrica nei Comuni della Val di Chiana

2016

4506

3347 30573566

4943

3979 4005

6235

3756

0

1000

2000

3000

4000

5000

6000

7000

Cetona ChiancianoTerme

Chiusi Montepulciano San Cascianodei Bagni

Sarteano Sinalunga Torrita diSiena

Trequanda Val di Chiana

kWh/a

b.

Figura 5.1: Consumi di energia elettrica nei vari Comuni del Circondario

Parte I - Lo stato dell’ambiente

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35

5.2 I CONSUMI RELATIVI AL FABBISOGNO TERMICO

Il fabbisogno civile di energia termica in Provincia di Siena è soddisfatto per buona

parte dall’utilizzo di gas naturale. La rete del metano, che nell’anno 1999 copriva il

96,8% della popolazione residente, è gestita da tre Enti: Intesa, Gestione Valdichiana

e Fiorentina Gas. Le utenze isolate che si trovano al di fuori della rete di

distribuzione utilizzano, per soddisfare il proprio fabbisogno termico, generalmente

gasolio o GPL. La domanda termica ad uso produttivo è soddisfatta sia dall’utilizzo

del metano (pari al 16% del totale erogato) sia dall’utilizzo di gasolio, GPL e olio

combustibile in proporzioni variabili. Oltre agli usi prettamente termici in questa

sezione viene trattato anche il consumo di gasolio a scopo agricolo.

L’uso principale del gas naturale è senz’altro da attribuirsi al riscaldamento

individuale anche se l’aumento della rete di distribuzione rende la risorsa disponibile

anche ai comparti produttivi. Si assiste infatti negli ultimi anni, sia ad un aumento

dei consumi civili che di quelli industriali. In Tabella 5.4 sono riportate le vendite

complessive di gas metano nei comuni serviti da Intesa negli anni 1998, 1999 e 2000.

Tabella 5.4: Consumi di gas metano nei comuni gestiti dal Consorzio Intercomunale Energia Servizi Acqua (Intesa).

1998 1999 2000

Consumi complessivi (m3)

118.070.287 123.162.192 130.178.008

1998-1999 1999-2000 Variazionepercentuale 4,1% 5,4%

I dati provinciali relativi ai combustibili derivati dal petrolio descritti in questa

sezione derivano da stime redatte dal Ministero dell’Industria, del Commercio e

dell’Artigianato (MICA). La Tabella 5.5 riporta la serie storica di tali consumi, sia

civili che commerciali che industriali, dal 1990 al 2000. Il trend di consumo dei

combustibili derivati dal petrolio è, come possiamo vedere dalla rappresentazione in

Figura 5.1, in sensibile calo dato l’aumento della metanizzazione con conseguente

crescita dei consumi di gas naturale.

Per quanto riguarda i consumi di derivati del petrolio a livello del circondario, non

essendo disponibili informazioni specifiche, abbiamo effettuato delle stime basandoci

sui dati relativi ai consumi di metano. Grazie alla ripartizione per tipologia di utente,

Parte I - Lo stato dell’ambiente

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36

fornita dagli enti gestori del metano, il consumo di gas è stato utilizzato per stimare

le quantità comunali di combustibili, quali GPL e gasolio, che tuttora vengono

utilizzati nelle zone isolate.

Tabella 5.5: Vendite di Combustibili derivati dal petrolio ad uso civile e produttivo in Provincia di Siena. Serie Storica anni 1990-2000. Fonte: MICA.

Combustibili(tonnellate) 1990 1991 1992 1993 1994 1995 1996 1997 1998 1999 2000

olio comb. 15.414 13.808 8.511 7.659 5.563 4.500 4.039 3.203 1.861 480 2.737

g.p.l. riscald. 6.748 7.122 6.403 6.829 6.804 6.412 4.642 4.396 11.262 9.756 7.556

lubrificanti 1.951 1.619 1.633 1.899 1.529 1.504 1.542 1.560 1.712 1.641 1.549

gasolio risc. 24.513 27.255 22.919 21.321 11.337 10.939 13.884 12.226 11.615 14.091 11.962gasolio agr. 14.833 13.756 15.226 17.279 16.353 16.937 18.511 7.986 11.167 10.397 10.646

Figura 5.1: Vendite di Combustibili ad uso civile e produttivo in Provincia di Siena. In tonnellate. Serie Storica anni 1990-2000.

Il rapporto tra il numero di abitanti e le utenze allacciate è stato utilizzato per

individuare i Comuni che si possono ritenere quasi completamente metanizzati. Il

valore discriminante di questo indice è stato considerato di circa tre abitanti per

utenza, individuando così i Comuni di Buonconvento, Colle Val d’Elsa, Monteriggioni,

Monteroni d’Arbia, Poggibonsi, San Quirico, Sarteano e Siena. I consumi medi

Vendite di Combustibili derivati dal Petrolio ad uso civile e produttivo. Serie Storica 1990-2000

0

5000

10000

15000

20000

25000

30000

1990 1991 1992 1993 1994 1995 1996 1997 1998 1999 2000

Olio Comb.

G.P.L.

Lubrificanti

Gasolio riscald.

Gasolio agr.

Parte I - Lo stato dell’ambiente

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37

calcolati per abitante, per addetto manifatturiero e per addetto del terziario di

questi 8 Comuni, sono stati considerati rappresentativi rispettivamente dei consumi

medi provinciali del settore civile, industriale e dei servizi. I valori così stimati sono

serviti per definire il fabbisogno energetico dei tre settori per ogni Comune della

Provincia di Siena. Abbiamo ritenuto che quella parte della domanda energetica non

soddisfatta dall’uso del gas metano dovesse essere soddisfatta da altri combustibili,

quali GPL o gasolio, in proporzioni equivalenti alle loro vendite in Provincia.

I consumi provinciali di olio combustibile e lubrificanti, dato l’uso esclusivo per fini

produttivi che si fa di questi derivati del petrolio, sono stati distribuiti fra i vari

Comuni in proporzione al numero di addetti dichiarati nelle attività manifatturiere.

I consumi provinciali di gasolio per usi agricoli sono stati distribuiti fra i Comuni in

proporzioni equivalenti alla Superficie Agricola Utilizzata.

Nella Tabella 5.6 sono riportati i consumi complessivi ad uso termico di metano e

derivati del petrolio nel circondario della Val di Chiana. La distribuzione del gas

naturale è suddivisa tra il consorzio Intesa e la Gestione Val di Chiana. I consumi

nell’anno 1999 sono stati pari a 31,7 milioni di metri cubi. Il gas naturale comunque

non soddisfa completamente la domanda termica complessiva che richiede anche

l’utilizzo di altri combustibili nelle quantità riportate in Tabella. Nella Val di Chiana

tutti i Comuni risultavano già metanizzati nel 1999. I consumi maggiori di questo

combustibile si riscontrano nel Comune di Sinalunga, seguito da quello di

Montepulciano. In evidenza per il maggiore consumo di gasolio, ed anche per quello

di GPL, sono i comuni di Chiusi, Montepulciano e Torrita, il comparto con consumi più

elevati risulta essere per tutti e tre quello produttivo. L’ultima colonna rappresenta

il peso che il consumo del circondario di ogni tipologia di combustibile ha all’interno

dei consumi provinciali complessivi, indicando, per esempio, come il metano

consumato nel circondario della Val di Chiana rappresenti il 22,2% delle vendite

provinciali.

Parte I - Lo stato dell’ambiente

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38

Tabella 5.6: Consumi di Combustibili derivati dal petrolio ad uso civile e produttivo nel circondario della Val di Chiana. Anno 1999. Fonte: Nostra elaborazione su dati Intesa e MICA.

Combustibile Uso Cetona ChiancianoTerme Chiusi Montepulciano S. Casciano

dei Bagni Sarteano Sinalunga Torritadi Siena Trequanda

Consumi del

Circondario

% su consumi

ProvincialiProduttivo 34.468 334.364 370.712 1.744.359 180.693 1.975.085 8.563.556 589.472 1.466.496 13.792.709

Terziario 124.815 1.810.392 492.548 1.035.089 - 227.350 814.403 205.808 8.417 4.718.822Civile 524.594 1.762.323 1.855.753 3.406.276 - 1.022.899 3.241.314 1.242.002 123.076 13.178.237

Metano(m3)

Totale 683.877 3.907.079 2.719.013 6.185.724 180.693 3.225.334 12.619.273 2.037.282 1.597.989 31.689.768 22,2%Agricolo 187 100 127 654 385 233 275 206 175 2.342

Produttivo 186 268 1.345 1.235 76 - - 1.602 0 4.712Terziario 1 - 430 - 50 - 152 159 32 824

Civile 299 472 747 906 400 - 523 768 233 4.348

Gasolio(t)

Totale 673 840 2.649 2.795 911 233 950 2.735 440 12.226 31,5% Produttivo 66 95 479 440 27 - - 570 0 1.678

Terziario - - 153 - 18 - 54 57 11 293Civile 106 168 266 322 143 - 186 273 83 1.548

GPL(t)

Totale 173 264 898 762 187 - 240 901 94 3.519 36,1% Produttivo 2 3 17 20 1 2 36 23 3 108Olio

Combustibile(t) Totale 2 3 17 20 1 2 36 23 3 108 22,5%

Produttivo 6 10 59 69 4 8 123 79 12 370Lubrificanti(t) Totale 6 10 59 69 4 8 123 79 12 370 22,5%

Parte I - Lo stato dell’ambiente

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39

5.3 I CONSUMI RELATIVI AL SETTORE DEI TRASPORTI

Per quanto riguarda il consumo di combustibili per autotrasporto i dati provengono

ugualmente dalla stime sulle vendite redatte dal MICA. Dalla serie storica riportata in

Tabella 5.7 e esplicitata nel grafico in Figura 5.2 si può osservare un sostanziale

assestamento dei volumi di benzina venduti dal 1995 al 2000 e, viceversa, una

crescita consistente di vendite relative al gasolio a partire dall’anno 1997. Anche

l’utilizzo di GPL sembra avere un trend di crescita a partire dal ‘98.

Tabella 5.7: Vendite di Combustibili da trasporto in Provincia di Siena. Serie Storica anni 1990-2000.Fonte: MICA.

Combustibili(tonnellate) 1990 1991 1992 1993 1994 1995 1996 1997 1998 1999 2000

benzina 81.385 87.328 94.387 95.446 99.335 102.399 102.896 102.397 102.680 102.173 97.923

GPL 3.657 3.413 3.246 3.187 3.639 3.851 4.166 4.404 6.917 5.397 9.914

gasolio 75.794 70.824 72.965 71.980 75.167 77.936 73.474 69.208 74.668 81.704 89.895

Figura 5.2: Vendite di Combustibili da trasporto in Provincia di Siena. Valori espressi In tonnellate.Serie Storica anni 1990-2000.

Le informazioni appena riportate sono disponibili esclusivamente a scala

provinciale; l’attribuzione dei consumi a livello comunale ha quindi richiesto una

stima basata su alcune assunzioni: il consumo di benzina è destinato interamente al

Vendite di Combustibili per trasportoSerie Storica 1990-2000

0

20000

40000

60000

80000

100000

120000

1990 1991 1992 1993 1994 1995 1996 1997 1998 1999 2000

Benzina

GasoliomotoriG.P.L.motori

Parte I - Lo stato dell’ambiente

SPIN-ECO

40

trasporto privato mentre quello di gasolio è attribuibile principalmente al trasporto

di merci. Utilizzando informazioni provenienti dal Piano Energetico Provinciale

abbiamo assunto che fosse destinato al trasporto di merci il 78% del gasolio venduto

in provincia nell’anno 1999, mentre il restante 22% venduto per il trasporto privato.

Per quanto riguarda il GPL, come per la benzina, è stato considerato ad uso

esclusivamente privato. In seguito per poter attribuire ad ogni Comune la propria

quota di combustibile abbiamo effettuato, per quando riguarda le attribuzioni ad uso

privato, una riproporzione del totale provinciale basata sul numero di autovetture

immatricolate in ogni Comune. Per stimare i consumi destinati al trasporto merci ci

siamo invece basati su un indice che rapporta il prodotto interno lordo provinciale a

quello dei singoli comuni assumendo che il movimento di beni fosse direttamente

proporzionale al PIL. Il circondario della Val di Chiana presenta un indicatore di

pressione decisamente inferiore a quello provinciale per quel che riguarda il consumo

di benzina per uso privato. I consumi di gasolio e gpl, sempre per uso privato, sono

nella media provinciale. I consumi sono inferiori alla media provinciale per quel che

riguarda i consumi di gasolio per uso produttivo anche se il Comune di Chianciano ha

consumi molto superiori a tutti gli altri Comuni.

La Tabella 5.8 riporta il dettaglio dei consumi del circondario della Val di Chiana,

stimati col metodo appena descritto, e un indicatore di pressione che tiene conto del

consumo totale del Circondario rapportato al numero di residenti. Dal confronto con

l’analogo indicatore calcolato per la Provincia di Siena si evince che il circondario

della Val di Chiana presenta consumi per uso privato paragonabili a quelli medi

provinciali, ad eccezione dei consumi di benzina che risultano decisamente inferiori

alla media provinciale. I consumi di Gasolio del settore produttivo sono invece

notevolmente ridotti rispetto alla media provinciale.

Parte I - Lo stato dell’ambiente

SPIN-ECO

Tabella 5.8: Consumi di combustibili per il trasporto nel circondario del Val di Chiana. Anno 1999. Fonte: nostra elaborazione su dati MICA.

Cetona Chianciano

TermeChiusi Montepulciano

S. Casciano dei Bagni

Sarteano SinalungaTorrita

di Siena Trequanda Val di Chiana Provincia

Indicatore di pressione

(kg/ab)

Indicatore di pressione

(kg/ab)

Indicatore di pressione

(kg/ab)

Indicatore di pressione

(kg/ab)

Indicatore di pressione

(kg/ab)

Indicatore di pressione

(kg/ab)

Indicatore di pressione

(kg/ab)

Indicatore di pressione

(kg/ab)

Indicatore di pressione

(kg/ab)

Consumi (t)

Indicatore di pressione

(kg/ab)

Indicatore di pressione

(kg/ab)

Benzina 337 421 385 393 390 349 371 367 358 17.593 298 404

Gasolio 51 64 58 60 59 53 56 56 54 3.414 58 57uso

privatoGPL 18 22 20 21 21 18 20 19 19 1.190 20 23

usodproduttivo

Gasolio 99 240 202 164 120 101 163 141 142 9.822 166 217

Parte I – Lo stato dell’ambiente

SPIN-ECO

42

6 Il sistema suolo

Le funzioni del sistema suolo sono riconducibili ad un ampio spettro di attività

socio-economiche ed ecologiche. Esso costituisce innanzitutto una risorsa primaria, in

quanto è essenziale sia per la produzione di biomassa (cibo, fibre, legname e altri

materiali utili), sia per l’estrazione di materiali inerti di vario tipo, di acqua, di

minerali e di combustibili fossili. Allo stesso tempo non vanno dimenticate le funzioni

di regolazione dei cicli dei materiali e di mantenimento della stabilità del paesaggio

naturale, attraverso la capacità di regolazione dei flussi di acqua al suo interno.

Infine, il suolo riveste un ruolo essenziale nella formazione e nella conservazione del

paesaggio – inteso come il frutto di una co-evoluzione di uomo e ambiente – e quindi

dell’eredità storica e culturale dell’umanità.

Nell’ultimo secolo il sistema suolo ha subito profonde trasformazioni legate a

dinamiche molto importanti che riguardano questioni come l’aumento

dell’urbanizzazione, i cambiamenti nello stile di vita dei cittadini, il passaggio da un

agricoltura di tipo estensivo ad una di tipo intensivo, etc. Questi fattori hanno

contribuito a generare una pressione crescente sul suolo, impermeabilizzando vaste

porzioni di territorio, causando perdite delle proprietà chimico-fisiche del sistema,

frammentazione di habitat e perdita o disturbo di aree naturali e del sistema delle

acque di falda.

Un’efficace politica di difesa del suolo diviene quindi una condizione necessaria per

il mantenimento e per la valorizzazione del sistema naturale e costituisce un

presupposto fondamentale per la sostenibilità dello sviluppo territoriale.

Parte I – Lo stato dell’ambiente

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43

6.1 L’EROSIONE DEL SUOLO

Figura 6.1: Mappa delle classi di erosione del suolo nella Provincia di Siena. Fonte: Regione Toscana, 1994.

Le classi di erosione rappresentate sono estratte dalla “Carta dell’erosione del suolo

in atto” che, oltre a descrivere altri fenomeni come l’inondabilità, mostra il grado di

erosione del suolo che interessa l’uso agricolo-forestale del territorio, la produzione

ed il trasporto solido nei corsi d’acqua, pur trattando anche l’erosione dovuta ai

processi di massa.

Come si rileva dalla Figura 6.1, il territorio della Provincia di Siena è scarsamente

interessato dal fenomeno di erosione; solo per una porzione di territorio, che investe

il centro-sud della Provincia, si rileva un’attività più significativa che rientra nella

classe di erosione “media”.

Il Circondario della Val di Chiana è soggetto ad una limitata attività di erosione che

rientra nella categoria “scarsa”. Solo per una porzione di territorio, che interessa

tutta la fascia occidentale del Circondario, si rileva un’attività più significativa che

rientra nella classe di erosione “media”: nella fattispecie i Comuni interessati sono

quelli di confine con il Circondario della Val d’Orcia: Trequanda, Torrita di Siena,

Sarteano e San Casciano dei Bagni (Tabella 6.1).

Legenda:

Assente

Molto severa

Media

Scarsa

CLASSI DI EROSIONE

Severa

Parte I – Lo stato dell’ambiente

SPIN-ECO

44

Tabella 6.1: Classi di erosione per i Comuni del Circondario Val di Chiana.

Comune Classe di erosione

Cetona scarsa Chianciano Terme scarsa Chiusi scarsa Montepulciano scarsa San Casciano dei Bagni medio-scarsa Sarteano medio-scarsa Sinalunga scarsa-assente Torrita di Siena medio-scarsa Trequanda medio-scarsa

6.2 L’ATTIVITÀ ESTRATTIVA

L’attività estrattiva è un fattore di primaria importanza per una corretta gestione

della risorsa-suolo.

Estrarre grandi quantitativi di materiale in tempi brevi, rispetto ai tempi di

rigenerazione della risorsa stessa, significa non solo depauperare il territorio del suo

capitale naturale ma anche esercitare una profonda alterazione degli equilibri

ambientali naturali che nel lungo periodo potrebbe rivelarsi irreversibile. Le

problematiche ambientali più ricorrenti sono:

compatibilità tra l’intervento estrattivo proposto e i vincoli paesaggistici ed

ambientali dell’area;

alta visibilità dell’area di cava;

stabilità dei fronti di coltivazione e dei versanti di abbandono;

interferenza tra attività estrattiva e piccoli bacini idrogeologici di ricarica di

sorgenti;

difficile attuazione degli interventi di recupero ambientale e paesaggistico

dell’area di cava.

I materiali da estrazione sono, di fatto, risorse non rinnovabili e pertanto è

opportuno che lo sfruttamento di questo capitale locale sia regolamentato nel

rispetto dei tempi e delle pratiche d’uso correnti. In breve, il loro utilizzo e la loro

gestione devono ottemperare ai principi dello sviluppo sostenibile, ai sensi della L.R.

78/98 e della L.R. 5/95.

Parte I – Lo stato dell’ambiente

SPIN-ECO

45

Secondo quanto rilevato dal Piano Regionale delle Attività Estrattive (P.R.A.E.) nel

corso dell’anno 2000, per la Provincia di Siena, i Comuni interessati dall’attività

estrattiva risultano 24, come evidenziato

in grigio nella mappa di figura 6.2.

L’estrazione rilevata nella Provincia di

Siena è pari ad una volumetria

complessiva di 1.862.761 m3, di cui

182.112 m3 di materiali ornamentali,

715.194 m3 materiali industriali, argille e

leganti e 965.455 m3 di materiali inerti

per l’industria delle costruzioni.

Nella Tabella 6.2 sono riportate, per

ogni Circondario, il numero delle cave

attive e le quantità estratte

disaggregate, espresse in termini

percentuali sul totale provinciale, per le

tre suddette tipologie di materiali.

Tabella 6.2: Tipologie e quantità di materiale estratto espresse in termini percentuali sul totale provinciale.

Circondario N. cave attive

industriali,argille e leganti

inerti per l'industria delle costruzioni ornamentali

Val d'Elsa 8 4,04% 11,76% 0,89% Val di Merse 6 5,19% 7,03% 93,87% Val d'Orcia 4+2 12,81% 2,19% - Val di Chiana 11 20,68% 36,81% 4,38% Crete Senesi - Val d'Arbia 5+2 51,47% 12,35% 0,85% Chianti Senese 5 5,82% 17,59% - Siena 1 - 12,27% -

L’attività di estrazioni di materiali industriali, argille e leganti più significativa si

rileva nel Circondario delle Crete Senesi – Val d’Arbia. Gli inerti per costruzione sono

invece prevalentemente estratti nelle zone della Val di Chiana e nel Chianti Senese,

mentre gli ornamentali derivano quasi esclusivamente dal Circondario della Val di

Merse.

Figura 6.2: I Comuni interessati all’attività estrattiva nella Provincia di Siena (segnalati in grigio).

Parte I – Lo stato dell’ambiente

SPIN-ECO

46

Secondo quanto riportato nel PRAE, 11 sono le cave attive in Val di Chiana, di cui 3

sono nei Comuni di Montepulciano e Sinalunga, 2 a San Casciano Bagni e 1 nei Comuni

di Chiusi, Sarteano e Trequanda.

Dai Comuni di Trequanda e Sinalunga proviene circa il 36% dei materiali inerti per

l’industria delle costruzioni estratti in Provincia. L’estrazione di materiali industriali,

argille e leganti, che corrisponde a circa il 20% del valore provinciale, riguarda

prevalentemente i Comuni di Montepulciano e Sinalunga.

Purtroppo, a causa della mancanza di una rilevazione statistica puntuale da parte

dell’Ente di competenza, non siamo in grado di proporre una serie storica

dell’attività estrattiva.

6.3 LE FORESTE

La relazione che lega la presenza di foreste alla qualità dell’aria e ai cambiamenti

climatici può avere una doppia natura. Da una parte non si può non notare come il

soprassuolo forestale svolga una buona azione di filtraggio delle impurità

atmosferiche (gas, polveri, metalli pesanti), di abbattimento del livello del rumore e

soprattutto di riduzione del tasso di anidride carbonica nell’atmosfera e quindi di

limitazione dell’effetto serra. Dall’altra è opportuno rilevare come una gestione non

razionale della risorsa, in termini di eccessivo sfruttamento, può portare la foresta a

divenire una sorgente di anidride carbonica nell’atmosfera piuttosto che un

serbatoio. Gli stessi effetti possono derivare anche da una mancanza di prevenzione

del rischio di incendio.

Per citare delle cifre può essere interessante ricordare che 1 ha di foresta contiene

circa 90 tonnellate di carbonio, di cui circa il 60% nel suolo. Questo implica che

quando lo stesso ettaro di foresta viene distrutto dal fuoco o destinato ad altri usi,

almeno l’80% del carbonio della vegetazione è immediatamente rilasciato

nell’atmosfera, mentre circa il 50% del carbonio del suolo è liberato in un periodo più

o meno lungo, a seconda del tipo di suolo, delle condizioni climatiche e della nuova

destinazione d’uso.

Il patrimonio forestale, e in particolare quello boschivo, può andare incontro ad una

serie di fenomeni di degrado e di invecchiamento che lo possono rendere meno

Parte I – Lo stato dell’ambiente

SPIN-ECO

47

stabile e più sensibile alle malattie, alle avversità di tipo biotico e abiotico e agli

incendi.

In particolare, il fenomeno degli incendi è generalmente variabile ed è in relazione

all’andamento climatico e ad altre cause di interpretazione problematica (tipologia

della copertura vegetale, biomassa accumulata, caratteristiche morfologiche del

territorio).

Nell’anno 2004 la superficie della Provincia di Siena interessata dagli incendi è stata

di circa 12,65 ha con un numero di incendi pari a 14. Un rapido confronto sia con la

serie storica degli ultimi 10 anni che con i valori delle altre province toscane e

italiane, mostra come la Provincia di Siena rientri fra quelle a bassa frequenza di

incendi.

Nel Circondario della Val di Chiana si sono verificati, negli ultimi 10 anni, 41

incendi, pari al 16% degli eventi provinciali (Tabella 6.3a); l’area interessata è pari a

104,221 ha di cui il 81% è costituito da superficie non boscata (Tabella 6.3b).

In termini di eventi, il Comune maggiormente interessato è Torrita di Siena con 8

incendi negli ultimi 10 anni. In termini di superficie, i Comuni maggiormente colpiti

sono Sarteano e Torrita, considerato che in questa zona si concentra circa la metà

della superficie interessata dagli incendi nell’intero Circondario (Tabella 6.3b).

Tabella 6.3a: Incendi boschivi di interesse rurale nel Circondario della Val di Chiana: serie storica 1995-2004. Fonte: Corpo Forestale dello Stato.

1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 TOTALECetona 1 1 1 3Chianciano Terme 1 1 1 3Chiusi 1 1 1 3Montepulciano 1 1 1 3S. Casciano Bagni 2 2 1 5Sarteano 2 2 1 1 6Sinalunga 1 1 3 2 7Torrita di Siena 2 2 4 8Trequanda 1 1 1 3

Circondario 3 4 2 1 6 7 3 3 8 4 41 Provincia di Siena 24 25 14 25 26 24 33 16 54 14 255

Parte I – Lo stato dell’ambiente

SPIN-ECO

48

Tabella 6.3b: Superficie (ha) interessata agli incendi boschivi di interesse rurale nel Circondario della Val di Chiana: serie storica 1995-2004. Fonte: Corpo Forestale dello Stato.

1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 TOTALE Cetona

boscata 0,25 0,25 non boscata 0,80 3,50 4,30

totale 0,80 3,50 0,25 4,55

Chianciano Terme boscata 1,00 0,15 0,05 1,20

non boscata totale 1,00 0,15 0,05 1,20

Chiusi boscata 0,05 0,05

non boscata 10,00 1,20 11,20 totale 10,00 0,05 1,20 11,25

Montepulciano boscata 2,00 0,10 0,50 2,60

non boscata 3,00 3,00 totale 2,00 3,10 0,50 5,60

S. Casciano Bagni boscata 0,12 1,01 0,10 1,23

non boscata 6,00 1,89 7,50 15,39 totale 6,12 2,9 7,60 16,62

Sarteano boscata 3,50 1,70 0,10 5,30

non boscata 22,00 1,50 23,50 totale 3,50 1,70 22,10 1,50 28,80

Sinalunga boscata 0,50 1,00 2,20 0,02 3,72

non boscata 1,00 0,25 1,25 totale 0,50 1,00 3,20 0,27 4,97

Torrita di Siena boscata 0,01 3,341 3,351

non boscata 12,60 11,20 1,30 25,10 totale 12,61 11,20 4,641 28,451

Trequanda boscata 1,50 0,20 1,70

non boscata 1,00 0,05 0,03 1,08 totale 2,50 0,25 0,03 2,78

Circondario boscata 0,50 6,50 1,70 0,10 1,26 2,87 2,51 0,35 0,27 3,341 19,401

non boscata 10,80 3,00 38,10 7,00 2,89 7,55 14,18 1,30 84,82 totale 11,30 6,50 1,70 3,10 39,36 9,87 5,40 7,90 14,45 4,641 104,221

Parte I – Lo stato dell’ambiente

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49

Fra gli interventi effettuati ai fini della conservazione e gestione dei boschi si attua

la procedura detta delle “tagliate”, che sono le superfici forestali nelle quali si

esegue, senza soluzione di continuità, un’utilizzazione parziale o totale del

soprassuolo. La Tabella 6.4 riporta, per stagione silvana, la serie storica delle

tagliate, della quantità di massa legnosa prodotta e della superficie interessata ai

tagli, per il Circondario di riferimento, con il dettaglio comunale.

Ciò che emerge da questa Tabella è che le tagliate vengono praticate con il massimo

rispetto per l’ambiente considerando che ogni anno viene prelevata meno della metà

della produzione boschiva annuale stimata intorno a 30 q/ha/anno.

Parte I – Lo stato dell’ambiente

SPIN-ECO

50

Tabella 6.4: La produzione forestale nel Circondario della Val di Chiana: serie storica stagioni silvane 1995/96-2000/01. a) numero di tagli, b) superficie (ha), c) massa legnosa (q). Fonte: Corpo Forestale dello Stato.

Numero di Tagli 95/96 96/97 97/98 98/99 99/00 00/01 TOTALE Cetona 61 35 35 50 37 46 264 Chianciano Terme 10 13 10 9 5 8 55 Chiusi 11 7 11 7 7 13 56 Montepulciano 19 20 25 20 20 15 119 S. Casciano Bagni 23 16 23 25 14 20 121 Sarteano 65 35 68 63 71 72 374 Sinalunga 30 31 27 10 4 34 136 Torrita di Siena 18 13 16 17 13 18 95 Trequanda 18 21 18 10 9 25 101

Circondario 255 191 233 211 180 251 1321

Provincia di Siena 614 647 766 888 915 865 4695

Superficie (ha) 95/96 96/97 97/98 98/99 99/00 00/01 TOTALE Cetona 58,5 31,1 25,8 43,8 25,2 38,3 222,7 Chianciano Terme 15,0 26,0 16,5 11,0 8,0 10,7 87,2 Chiusi 16,2 6,7 6,7 3,9 4,3 17,4 55,2 Montepulciano 31,5 30,0 27,3 46,0 58,5 16,0 209,3 S. Casciano Bagni 29,9 20,9 28,2 34,5 32,0 36,0 181,5 Sarteano 68,5 47,0 56,4 34,9 77,3 108,3 392,4 Sinalunga 55,2 50,0 42,2 17,3 24,0 74,3 263,0 Torrita di Siena 16,4 37,3 46,0 61,3 33,2 49,5 243,7 Trequanda 37,0 61,4 37,0 21,8 32,3 49,4 238,9

Circondario 328,2 310,4 286,1 274,5 294,8 399,9 1893,9

Provincia di Siena 1.800,9 2.333,7 2.309,1 1.639,7 1.995,9 2.368,6 12.447,9

Massa legnosa (q) 95/96 96/97 97/98 98/99 99/00 00/01 TOTALE Cetona 43.450 24.580 17.446 30.790 17.500 23.813 157.579 Chianciano Terme 7.350 77.350 10.100 9.800 6.300 7.400 118.300 Chiusi 12.350 4.470 4.060 2.030 3.290 12.590 38.790 Montepulciano 17.900 20.150 16.530 19.850 26.000 12.600 113.030 S. Casciano Bagni 24.340 12.480 18.580 23.830 24.320 33.310 136.860 Sarteano 42.455 27.780 43.346 31.545 57.660 61.876 264.662 Sinalunga 27.900 27.100 25.350 19.300 21.650 52.050 173.350 Torrita di Siena 8.700 21.800 32.300 60.250 30.750 34.920 188.720 Trequanda 20.300 38.500 25.100 28.050 28.200 34.350 174.500

Circondario 204.745 254.210 192.812 225.445 215.670 272.909 1.365.791

Provincia di Siena 1.436.965 2.259.697 1.970.670 1.428.971 1.795.743 2.072.059 10.964.105

Parte I – Lo stato dell’ambiente

SPIN-ECO

51

6.4 IL CALORE GEOTERMICO

Dalla Banca Nazionale dati Geotermici del Consiglio Nazionale delle Ricerche

(C.N.R.) si osserva che il calore geotermico localizzato nel sottosuolo della Provincia

di Siena assume un valore medio-basso corrispondente a circa 100 mW/m2, con

alcune eccezioni identificate nella zona dell’Amiata e della Val di Merse.

Figura 6.3: Mappa del flusso di calore (mW/m2) nel sud della Regione Toscana.

Tabella 6.5: Calore geotermico dei Circondari della Provincia di Siena.

CircondarioSuperficie

(m2)calore geotermico

(mW/m2)calore geotermico

(J/anno)

Val d'Elsa 6,82E+08 113,02 2,43E+15 Val di Merse 5,10E+08 138,55 2,23E+15 Val d'Orcia 7,97E+08 155,53 3,91E+15 Val di Chiana 6,92E+08 72,44 1,58E+15 Crete Senesi - Val d'Arbia 5,35E+08 96,90 1,64E+15 Chianti Senese 4,86E+08 83,70 1,28E+15 Siena 1,19E+08 90,00 3,37E+14 Provincia di Siena 3,82E+09 111,25 1,34E+16

Come si evince contestualmente dalla Figura 6.3 e dalla Tabella 6.5, il circondario

della Val di Chiana riporta valori in linea con il dato provinciale.

Il sistema socio-economico

SPIN-ECO

52

7 Il sistema socio-economico

Il tessuto produttivo della Provincia di Siena non è tradizionalmente fondato sulle

attività industriali, sebbene esistano sul territorio alcuni importanti poli produttivi. I

dati dell’ “Osservatorio Economico Locale – POLOS 2001”, riferiti all’anno 1999 per la

Provincia di Siena, attribuiscono al settore industriale (manifatturiero e costruzioni)

un peso percentuale pari a 28,32% del Valore Aggiunto al Costo dei Fattori, mentre il

66,47% è attribuito al settore dei servizi (commercio, turismo, trasporti e

comunicazioni, credito e assicurazioni, servizi non destinabili alla vendita e altri

servizi). L’agricoltura incide sul valore aggiunto per il 5,2%, dato che, seppure basso,

è superiore al valore medio nazionale (3,3%) e a quello della regione Toscana (2,2%).

In questo contesto economico provinciale si inserisce il Circondario della Val di

Chiana che, secondo l’Osservatorio Economico Provinciale 1999, presenta un valore

aggiunto al costo dei fattori ripartito nel modo seguente:

Tabella 7.1: Ripartizione percentuale del Valore Aggiunto al costo dei fattori per i Comuni della Val di Chiana

Cetona Chianciano Terme

Chiusi Montepulciano S.CascianoBagni

Agricoltura 20,20% 2,29% 3,43% 7,93% 17,45% Industria 14,32% 11,35% 16,11% 26,58% 14,32% Terziario 65,47% 86,35% 80,45% 65,50% 68,23%

Sarteano Sinalunga Torrita di Siena

Trequanda Provincia

Agricoltura 5,14% 3,49% 5,78% 9,16% 5,2% Industria 10,49% 31,73% 46,78% 36,66% 28,32% Terziario 84,36% 64,79% 47,44% 54,18% 66,47%

Si nota la rilevanza del settore primario in due dei nove comuni della zona. Gran

parte del reddito deriva comunque dal terziario, soprattutto a Chiusi, Cianciano e

Sarteano. Nel l’attività di trasformazione ha una discreta rilevanza nei Comuni di

Sinalunga, e Torrita di Siena e, in misura minore, a Montepulciano.

L’analisi del numero delle unità locali e degli addetti ai vari settori permette di

avere un quadro più completo. I dati sono raccolti presso la Camera di Commercio di

Il sistema socio-economico

SPIN-ECO

53

Siena su unità locali e addetti per classe di addetti ed attività economica per il 1999

e, per quanto riguarda gli addetti, sono state effettuate delle elaborazioni sulla base

dell’attribuzione di un addetto anche alle unità locali non dichiaranti addetti e a

quelle dichiaranti zero addetti.

Nel settore primario, il numero di aziende individuate dal Quinto Censimento

generale dell’Agricoltura 2000 è pari a 5050 (1275 solo nel Comune di Montepulciano,

il numero più elevato tra tutti i Comuni della Provincia), operanti su una vasta

superficie agricola totale pari a 61044 ha, di cui il 40% circa tra i Comuni di

Montepulciano e San Casciano Bagni. Le colture maggiormente sviluppate sono i

seminativi (il 48% della SAT). La coltivazione della vite non è irrilevante: rispetto a

tutti i circondari, quello della Val di Chiana vanta il maggior numero di aziende con

superficie a vigneto, il 32% delle quali sono nel Comune di Montepulciano, mentre

non è rilevante la porzione di territorio occupata da boschi (soltanto il 23% della

SAT).

I dati messi a disposizione dalla Camera di Commercio di Siena sono rappresentati

nelle tabelle che seguono: la Tabella 7.2 per il Circondario ed il quadro riassuntivo

dei Comuni che lo compongono.

Tabella 7.2: Riepilogo delle informazioni socio-economiche per il Circondario della Val di Chiana (Elaborazione su dati CCIAA Siena).

Circondario della Val di Chiana Macrosettori U.L Addetti Addetti Prov. % su Prov. A/B Agricoltura Silvicoltura 2083 2591 8940 28,98% C Estrazione 9 103 471 21,87% D Attività Manifatturiere 941 4119 18286 22,53% E Energia 5 196 592 33,11% F Costruzioni 860 2035 6512 31,25% G Commercio 2137 3745 15146 24,73% H Alberghi e Ristoranti 650 1193 4773 24,99% L Trasporti e Telecomunicazioni 290 768 2960 25,95% J Interm. Finanziaria 181 454 2673 16,98% K Attiv. Immobiliare, informatica 394 643 4448 14,46% M Istruzione 16 26 109 23,85% N Sanità 11 59 457 12,91% O Altri servizi pubblici e sociali 311 583 2137 27,28% Nc Imprese non classificate 94 154 875 17,60%

7982 16669 68379

Il sistema socio-economico

SPIN-ECO

54

Quadro riassuntivo delle informazioni socio-economiche per i singoli Comuni del

Circondario della Val di Chiana (Elaborazione su dati CCIAA Siena).

Cetona

Macrosettori U.L Addetti AddettiProv.

% su Prov.

A/B Agricoltura Silvicoltura 175 221 8940 2,47% C Estrazione 0 0 471 0,00% D Attività Manifatturiere 38 71 18286 0,39% E Energia 0 0 592 0,00% F Costruzioni 35 59 6512 0,91% G Commercio 76 100 15146 0,66% H Alberghi e Ristoranti 16 24 4773 0,50% I Trasporti e Telecomunicazioni 13 15 2960 0,51% J Interm. Finanziaria 7 7 2673 0,26% K Attiv. Immobiliare, informatica 11 11 4448 0,25% M Istruzione 1 1 109 0,92% N Sanità 0 0 457 0,00% O Altri servizi pubblici e sociali 17 18 2137 0,84% Nc Imprese non classificate 2 3 875 0,34%

totale 391 530 68379

Chianciano Terme

Macrosettori U.L Addetti AddettiProv.

% su Prov.

A/B Agricoltura Silvicoltura 80 105 8940 1,17% C Estrazione 0 0 471 0,00% D Attività Manifatturiere 65 110 18286 0,60% E Energia 0 0 592 0,00% F Costruzioni 76 190 6512 2,92% G Commercio 463 689 15146 4,55% H Alberghi e Ristoranti 321 467 4773 9,78% I Trasporti e Telecomunicazioni 31 41 2960 1,39% J Interm. Finanziaria 35 102 2673 3,82% K Attiv. Immobiliare, informatica 89 130 4448 2,92% M Istruzione 1 1 109 0,92% N Sanità 2 48 457 10,50% O Altri servizi pubblici e sociali 68 153 2137 7,16% Nc Imprese non classificate 21 35 875 4,00%

totale 1252 2071 68379

Il sistema socio-economico

SPIN-ECO

55

Chiusi

Macrosettori U.L Addetti AddettiProv.

% su Prov.

A/B Agricoltura Silvicoltura 174 275 8940 3,08% C Estrazione 0 0 471 0,00% D Attività Manifatturiere 144 655 18286 3,58% E Energia 0 0 592 0,00% F Costruzioni 110 333 6512 5,11% G Commercio 353 792 15146 5,23% H Alberghi e Ristoranti 65 156 4773 3,27% I Trasporti e Telecomunicazioni 44 379 2960 12,80% J Interm. Finanziaria 33 100 2673 3,74% K Attiv. Immobiliare, informatica 67 130 4448 2,92% M Istruzione 1 5 109 4,59% N Sanità 2 2 457 0,44% O Altri servizi pubblici e sociali 45 78 2137 3,65% Nc Imprese non classificate 21 51 875 5,83%

totale 1059 2956 68379

Montepulciano

Macrosettori U.L Addetti AddettiProv.

% su Prov.

A/B Agricoltura Silvicoltura 824 1017 8940 11,38% C Estrazione 4 53 471 11,25% D Attività Manifatturiere 182 767 18286 4,19% E Energia 3 101 592 17,06% F Costruzioni 257 542 6512 8,32% G Commercio 397 629 15146 4,15% H Alberghi e Ristoranti 109 260 4773 5,45% I Trasporti e Telecomunicazioni 56 102 2960 3,45% J Interm. Finanziaria 41 89 2673 3,33% K Attiv. Immobiliare, informatica 85 120 4448 2,70% M Istruzione 6 7 109 6,42% N Sanità 2 2 457 0,44% O Altri servizi pubblici e sociali 71 130 2137 6,08% Nc Imprese non classificate 19 22 875 2,51%

totale 2056 3841 68379

Il sistema socio-economico

SPIN-ECO

56

San Casciano dei Bagni

Macrosettori U.L Addetti AddettiProv.

% su Prov.

A/B Agricoltura Silvicoltura 98 116 8940 1,30% C Estrazione 1 8 471 1,70% D Attività Manifatturiere 19 45 18286 0,25% E Energia 0 0 592 0,00% F Costruzioni 35 66 6512 1,01% G Commercio 44 50 15146 0,33% H Alberghi e Ristoranti 16 25 4773 0,52% I Trasporti e Telecomunicazioni 6 7 2960 0,24% J Interm. Finanziaria 2 2 2673 0,07% K Attiv. Immobiliare, informatica 6 9 4448 0,20% M Istruzione 0 0 109 0,00% N Sanità 0 0 457 0,00% O Altri servizi pubblici e sociali 11 17 2137 0,80% Nc Imprese non classificate 4 7 875 0,80%

totale 242 352 68379

Sarteano

Macrosettori U.L Addetti AddettiProv.

% su Prov.

A/B Agricoltura Silvicoltura 125 165 8940 1,85% C Estrazione 1 9 471 1,91% D Attività Manifatturiere 35 94 18286 0,51% E Energia 0 0 592 0,00% F Costruzioni 84 106 6512 1,63% G Commercio 125 190 15146 1,25% H Alberghi e Ristoranti 34 53 4773 1,11% I Trasporti e Telecomunicazioni 27 52 2960 1,76% J Interm. Finanziaria 9 13 2673 0,49% K Attiv. Immobiliare, informatica 18 32 4448 0,72% M Istruzione 2 2 109 1,83% N Sanità 3 3 457 0,66% O Altri servizi pubblici e sociali 16 27 2137 1,26% Nc Imprese non classificate 5 5 875 0,57%

totale 484 751 68379

Il sistema socio-economico

SPIN-ECO

57

Sinalunga

Macrosettori U.L Addetti AddettiProv.

% su Prov.

A/B Agricoltura Silvicoltura 307 340 8940 3,80% C Estrazione 0 0 471 0,00% D Attività Manifatturiere 258 1369 18286 7,49% E Energia 2 95 592 16,05% F Costruzioni 148 353 6512 5,42% G Commercio 445 896 15146 5,92% H Alberghi e Ristoranti 52 147 4773 3,08% L Trasporti e Telecomunicazioni 60 96 2960 3,24% J Interm. Finanziaria 36 95 2673 3,55% K Attiv. Immobiliare, informatica 70 125 4448 2,81% M Istruzione 4 8 109 7,34% N Sanità 1 3 457 0,66% O Altri servizi pubblici e sociali 55 108 2137 5,05% Nc Imprese non classificate 17 24 875 2,74%

1455 3659 68379

Torrita di Siena

Macrosettori U.L Addetti AddettiProv.

% su Prov.

A/B Agricoltura Silvicoltura 237 251 8940 2,81% C Estrazione 0 0 471 0,00% D Attività Manifatturiere 171 875 18286 4,79% E Energia 0 0 592 0,00% F Costruzioni 95 360 6512 5,53% G Commercio 208 358 15146 2,36% H Alberghi e Ristoranti 29 47 4773 0,98% I Trasporti e Telecomunicazioni 47 68 2960 2,30% J Interm. Finanziaria 16 43 2673 1,61% K Attiv. Immobiliare, informatica 37 75 4448 1,69% M Istruzione 1 2 109 1,83% N Sanità 1 1 457 0,22% O Altri servizi pubblici e sociali 23 47 2137 2,20% Nc Imprese non classificate 4 5 875 0,57%

totale 869 2132 68379

Il sistema socio-economico

SPIN-ECO

58

Trequanda

Macrosettori U.L Addetti AddettiProv.

% su Prov.

A/B Agricoltura Silvicoltura 63 101 8940 1,13% C Estrazione 3 33 471 7,01% D Attività Manifatturiere 29 133 18286 0,73% E Energia 0 0 592 0,00% F Costruzioni 20 26 6512 0,40% G Commercio 26 41 15146 0,27% H Alberghi e Ristoranti 8 14 4773 0,29% I Trasporti e Telecomunicazioni 6 8 2960 0,27% J Interm. Finanziaria 2 3 2673 0,11% K Attiv. Immobiliare, informatica 11 11 4448 0,25% M Istruzione 0 0 109 0,00% N Sanità 0 0 457 0,00% O Altri servizi pubblici e sociali 5 5 2137 0,23% Nc Imprese non classificate 1 2 875 0,23%

totale 174 377 68379

Dalle elaborazioni si evince che nel Circondario della Val di Chiana gli addetti al

settore agricoltura, silvicoltura pesca e caccia ammontano a 2591 unità pari al 29%

del totale degli addetti al medesimo settore a livello provinciale. Inoltre, rispetto al

totale degli addetti a tutti i settori produttivi a livello circondariale, quelli del

settore agricolo sono il 15,5%.

Nel settore zootecnico, lo stesso Censimento 2000 individua in totale 1878 aziende

con allevamenti nel Circondario della Val di Chiana: tale attività è particolarmente

sviluppata sul territorio circondariale (il 37,87% delle 4959 aziende con allevamenti

presenti in Provincia di Siena).

Il settore manifatturiero (941 unità locali e 4119 addetti) del Circondario della Val

di Chiana è rilevante nell’ambito dell’economia provinciale, anche in virtù della

presenza delle principali vie di comunicazione che interessano la Provincia, vale a

dire, l’Autostrada del Sole, il relativo raccordo ultimamente ampliato e la ferrovia. Il

distretto è caratterizzato da una certa diversificazione produttiva e orientato verso

l’attività agroalimentare e il tessile. Sono sviluppate anche la lavorazione di minerali

non metalliferi e la fabbricazione di macchine e apparecchi meccanici. Soltanto nel

Il sistema socio-economico

SPIN-ECO

59

Comune di Sinalunga, si rileva il 42% del totale degli addetti provinciali al settore

tessile. Il settore delle costruzioni occupa 2035 addetti (il 31% del totale provinciale)

in 860 unità locali.

Nel settore dei servizi primeggiano le attività commerciali (3745 addetti e 2137

unità locali) e, in modo meno evidente, quelle alberghiere con 1193 addetti a livello

di Corcondario e 650 unità locali. In particolare, le strutture ricettive sono

rappresentative di un’attività turistica diffusa su tutto il territorio provinciale, così

come in questo distretto (si pensi all’attività ricettiva collegata alla presenza delle

fonti termali). A fronte di un ingente numero di arrivi pari a 400.736, nel Circondario

della Val di Chiana si trovano 460 strutture di cui 95 extra-alberghiere. Il Comune di

Cianciano Terme è quello che maggiormente contribuisce allo sviluppo del settore,

essendo il secondo Comune della Provincia per numero di arrivi (dopo Siena).

Tuttavia, anche qui, in virtù del rilevante patrimonio paesaggistico-ambientale in

dotazione, l’attività agrituristica sta prendendo piede.

Aspetti puramente economico-finanziari sono i redditi pro-capite e la spesa per

consumi pro-capite. Per il Circondario della Val di Chiana, dall’analisi dei dati forniti

dall’Uff. Pianificazione, Controllo di Gestione e Studi del MPS (1999) si evincono i

valori dei suddetti parametri come mostrati nella tabella seguente.

Tabella 7.3: Valori dei redditi pro-capite e della spesa per consumi pro-capite per i Comuni della Val di Chiana (in Euro all’anno).

Cetona Chianciano Terme

Chiusi Montepulciano S.Casciano Bagni

Redditi p.c. 18.582 23.974 20.916 20.447 19.651 Spesa per consumi p.c. 10.577 14.280 12.524 12.225 11.150

Sarteano Sinalunga Torrita di Siena

Trequanda

Redditi p.c. 16.470 19.718 17.549 18.195 Spesa per consumi p.c. 9.962 11.698 11.006 10.536

Sommario Statistico dei Comuni

Parte I – Lo stato dell’ambiente

SPIN-ECO

60

COMUNE DI CETONA

Quadro riassuntivo dello stato dell’ambiente del Comune di Cetona Indicatore quantità Unità di misura fonte (anno)

Popolazione 2862 abitanti ISTAT (2003) Superficie 53,19 km2 ISTAT (2003) Densità 53,08 abitante/km2 ISTAT (2003) Aree di interesse naturalistico 1 ARPAT (1999) Terreno agricolo 62,5 % SPin-Eco (2000) Terreno boschivo 37 % SPin-Eco (2000)

Terr

itor

io

Altro 0,5 % SPin-Eco (2000) Consumo acqua 143 l/(abitante·giorno) Ente Gestore (1999) Consumo elettrico 2016 kWh/(abitante·anno) GRTN (1999) Consumo di combustibili (da petrolio) 3,56E+10 J/(abitante·anno)

Nostra elaborazione da MICA (1999) Co

nsum

i

Consumo di gas naturale 239 m3/(abitante·anno) Ente Gestore (1999) Totale Rifiuti 538,74 kg/(abitante·anno) ARRR (03/2002-02/2004) %RD 28,89 % ARRR (03/2002-02/2004)

Rifi

uti

Numero impianti 0 Piano Pr. Rifiuti CO 14,5 t/km2 IRSE 2002

COV 5,3 t/km2 IRSE 2002

NOx 7,3 t/km2 IRSE 2002

PM10 3 t/km2 IRSE 2002 Inqu

inan

ti

SOx 0,5 t/km2 IRSE 2002

Parte I – Lo stato dell’ambiente

SPIN-ECO

61

COMUNE DI CHIANCIANO TERME

Quadro riassuntivo dello stato dell’ambiente del Comune di Chianciano Terme Indicatore quantità Unità di misura fonte (anno)

Popolazione 7203 abitanti ISTAT (2003) Superficie 36,52 km2 ISTAT (2003) Densità 1104 abitante/km2 ISTAT (2003) Aree di interesse naturalistico 1 ARPAT (1999) Terreno agricolo 54 % SPin-Eco (2000) Terreno boschivo 36 % SPin-Eco (2000)

Terr

itor

io

Altro 10 % SPin-Eco (2000) Consumo acqua 498 l/(abitante·giorno) Ente Gestore (1999) Consumo elettrico 4506 kWh/(abitante·anno) GRTN (1999) Consumo di combustibili (da petrolio) 4,00E+10 J/(abitante·anno)

Nostra elaborazione da MICA (1999) Co

nsum

i

Consumo di gas naturale 542 m3/(abitante·anno) Ente Gestore (1999) Totale Rifiuti 835,87 kg/(abitante·anno) ARRR (03/2002-02/2004) %RD 29,20 % ARRR (03/2002-02/2004)

Rifi

uti

Numero impianti 0 Piano Pr. Rifiuti CO 8,75 t/km2 IRSE 2002

COV 4,80 t/km2 IRSE 2002

NOx 1,71 t/km2 IRSE 2002

PM10 1,05 t/km2 IRSE 2002 Inqu

inan

ti

SOx 0,18 t/km2 IRSE 2002

Parte I – Lo stato dell’ambiente

SPIN-ECO

62

COMUNE DI CHIUSI

Quadro riassuntivo dello stato dell’ambiente del Comune di Chiusi Indicatore quantità Unità di misura fonte (anno)

Popolazione 8664 abitanti ISTAT (2003) Superficie 58,06 km2 ISTAT (2003) Densità 152,6 abitante/km2 ISTAT (2003) Aree di interesse naturalistico 1 ARPAT (1999) Terreno agricolo 76 % SPin-Eco (2000) Terreno boschivo 14 % SPin-Eco (2000)

Terr

itor

io

Altro 10 % SPin-Eco (2000) Consumo acqua 157 l/(abitante·giorno) Ente Gestore (1999) Consumo elettrico 3347 kWh/(abitante·anno) GRTN (1999) Consumo di combustibili (da petrolio) 4,82E+10 J/(abitante·anno)

Nostra elaborazione da MICA (1999) Co

nsum

i

Consumo di gas naturale 313,8 m3/(abitante·anno) Ente Gestore (1999) Totale Rifiuti 563,38 kg/(abitante·anno) ARRR (03/2002-02/2004) %RD 28,23 % ARRR (03/2002-02/2004)

Rifi

uti

Numero impianti 0 Piano Pr. Rifiuti CO 22,3 t/km2 IRSE 2002

COV 10 t/km2 IRSE 2002

NOx 9 t/km2 IRSE 2002

PM10 3.4 t/km2 IRSE 2002 Inqu

inan

ti

SOx 0,6 t/km2 IRSE 2002

Parte I – Lo stato dell’ambiente

SPIN-ECO

63

COMUNE DI MONTEPULCIANO

Quadro riassuntivo dello stato dell’ambiente del Comune di Montepulciano Indicatore quantità Unità di misura fonte (anno)

Popolazione 13890 abitanti ISTAT (2003) Superficie 165,58 km2 ISTAT (2003) Densità 83,88 abitante/km2 ISTAT (2003) Aree di interesse naturalistico 1 ARPAT (1999) Terreno agricolo 83 % SPin-Eco (2000) Terreno boschivo 11 % SPin-Eco (2000)

Terr

itor

io

Altro 6 % SPin-Eco (2000) Consumo acqua 145 l/(abitante·giorno) Ente Gestore (1999) Consumo elettrico 3057 kWh/(abitante·anno) GRTN (1999) Consumo di combustibili (da petrolio) 3,98E+10 J/(abitante·anno)

Nostra elaborazione da MICA (1999) Co

nsum

i

Consumo di gas naturale 445 m3/(abitante·anno) Ente Gestore (1999) Totale Rifiuti 447,06 kg/(abitante·anno) ARRR (03/2002-02/2004) %RD 23,38 % ARRR (03/2002-02/2004)

Rifi

uti

Numero impianti 0 Piano Pr. Rifiuti CO 14,2 t/km2 IRSE 2002

COV 10,4 t/km2 IRSE 2002

NOx 6,3 t/km2 IRSE 2002

PM10 2,4 t/km2 IRSE 2002 Inqu

inan

ti

SOx 0,4 t/km2 IRSE 2002

Parte I – Lo stato dell’ambiente

SPIN-ECO

64

COMUNE DI S. CASCIANO DEI BAGNI

Quadro riassuntivo dello stato dell’ambiente del Comune di S. Casciano dei Bagni Indicatore quantità Unità di misura fonte (anno)

Popolazione 1806 abitanti ISTAT (2003) Superficie 91,86 km2 ISTAT (2003) Densità 19,66 abitante/km2 ISTAT (2003) Aree di interesse naturalistico 0 ARPAT (1999) Terreno agricolo 64,5 % SPin-Eco (2000) Terreno boschivo 35 % SPin-Eco (2000)

Terr

itor

io

Altro 0,5 % SPin-Eco (2000) Consumo acqua 179 l/(abitante·giorno) Ente Gestore (1999) Consumo elettrico 3566 kWh/(abitante·anno) GRTN (1999) Consumo di combustibili (da petrolio) 5,32E+10 J/(abitante·anno)

Nostra elaborazione da MICA (1999) Co

nsum

i

Consumo di gas naturale 100,1 m3/(abitante·anno) Ente Gestore (1999) Totale Rifiuti 686,54 kg/(abitante·anno) ARRR (03/2002-02/2004) %RD 27,1 % ARRR (03/2002-02/2004)

Rifi

uti

Numero impianti 0 Piano Pr. Rifiuti CO 0,88 t/km2 IRSE 2002

COV 0,48 t/km2 IRSE 2002

NOx 0,17 t/km2 IRSE 2002

PM10 0,11 t/km2 IRSE 2002 Inqu

inan

ti

SOx 0,02 t/km2 IRSE 2002

Parte I – Lo stato dell’ambiente

SPIN-ECO

65

COMUNE DI SARTEANO

Quadro riassuntivo dello stato dell’ambiente del Comune di Sarteano Indicatore quantità Unità di misura fonte (anno)

Popolazione 4498 abitanti ISTAT (2003) Superficie 85,27 km2 ISTAT (2003) Densità 52,75 abitante/km2 ISTAT (2003) Aree di interesse naturalistico 2 ARPAT (1999) Terreno agricolo 56 % SPin-Eco (2000) Terreno boschivo 43 % SPin-Eco (2000)

Terr

itor

io

Altro 1 % SPin-Eco (2000) Consumo acqua 128 l/(abitante·giorno) Ente Gestore (1999) Consumo elettrico 4943 kWh/(abitante·anno) GRTN (1999) Consumo di combustibili (da petrolio) 2,55E+10 J/(abitante·anno)

Nostra elaborazione da MICA (1999) Co

nsum

i

Consumo di gas naturale 717,05 m3/(abitante·anno) Ente Gestore (1999) Totale Rifiuti 590,12 kg/(abitante·anno) ARRR (03/2002-02/2004) %RD 29,04 % ARRR (03/2002-02/2004)

Rifi

uti

Numero impianti 0 Piano Pr. Rifiuti CO 2,34 t/km2 IRSE 2002

COV 1,28 t/km2 IRSE 2002

NOx 0,46 t/km2 IRSE 2002

PM10 0,28 t/km2 IRSE 2002 Inqu

inan

ti

SOx 0,89 t/km2 IRSE 2002

Parte I – Lo stato dell’ambiente

SPIN-ECO

66

COMUNE DI SINALUNGA

Quadro riassuntivo dello stato dell’ambiente del Comune di Sarteano Indicatore quantità Unità di misura fonte (anno)

Popolazione 12.092 abitanti ISTAT (2003) Superficie 85,27 km2 ISTAT (2003) Densità 54,43 abitante/km2 ISTAT (2003) Aree di interesse naturalistico 1 ARPAT (1999) Terreno agricolo 61 % SPin-Eco (2000) Terreno boschivo 33 % SPin-Eco (2000)

Terr

itor

io

Altro 6 % SPin-Eco (2000) Consumo acqua 173 l/(abitante·giorno) Ente Gestore (1999) Consumo elettrico 3.979 kWh/(abitante·anno) GRTN (1999) Consumo di combustibili (da petrolio) 3,21 X1010J/(abitante·anno)

Nostra elaborazione da MICA (1999) Co

nsum

i

Consumo di gas naturale 1.080,3 m3/(abitante·anno) Ente Gestore (1999) Totale Rifiuti 576,23 kg/(abitante·anno) ARRR (03/2002-02/2004) %RD 31,27 % ARRR (03/2002-02/2004)

Rifi

uti

Numero impianti 1 Piano Pr. Rifiuti CO 1,527.60 t/km2 IRSE 2002

COV 907,6 t/km2 IRSE 2002

NOx 511 t/km2 IRSE 2002

PM10 285,8 t/km2 IRSE 2002 Inqu

inan

ti

SOx 80,3 t/km2 IRSE 2002

Parte I – Lo stato dell’ambiente

SPIN-ECO

67

COMUNE DI TORRITA DI SIENA

Quadro riassuntivo dello stato dell’ambiente del Comune di Torrita di Siena Indicatore quantità Unità di misura fonte (anno)

Popolazione 7051 abitanti ISTAT (2003) Superficie 58,36 km2 ISTAT (2003) Densità 120,81 abitante/km2 ISTAT (2003) Aree di interesse naturalistico 0 ARPAT (1999) Terreno agricolo 75 % SPin-Eco (2000) Terreno boschivo 18 % SPin-Eco (2000)

Terr

itor

io

Altro 7 % SPin-Eco (2000) Consumo acqua 203 l/(abitante·giorno) Ente Gestore (1999) Consumo elettrico 4005 kWh/(abitante·anno) GRTN (1999) Consumo di combustibili (da petrolio) 4,93E+10 J/(abitante·anno)

Nostra elaborazione da MICA (1999) Co

nsum

i

Consumo di gas naturale 288,95 m3/(abitante·anno) Ente Gestore (1999) Totale Rifiuti 592,45 kg/(abitante·anno) ARRR (03/2002-02/2004) %RD 26,69 % ARRR (03/2002-02/2004)

Rifi

uti

Numero impianti 0 Piano Pr. Rifiuti CO 14,5 t/km2 IRSE 2002

COV 13,1 t/km2 IRSE 2002

NOx 4,2 t/km2 IRSE 2002

PM10 1,6 t/km2 IRSE 2002 Inqu

inan

ti

SOx 0,3 t/km2 IRSE 2002

Parte I – Lo stato dell’ambiente

SPIN-ECO

68

COMUNE DI TREQUANDA

Quadro riassuntivo dello stato dell’ambiente del Comune di Trequanda Indicatore quantità Unità di misura fonte (anno)

Popolazione 1441 abitanti ISTAT (2003) Superficie 64,10 km2 ISTAT (2003) Densità 22,48 abitante/km2 ISTAT (2003) Aree di interesse naturalistico 0 ARPAT (1999) Terreno agricolo 51 % SPin-Eco (2000) Terreno boschivo 45 % SPin-Eco (2000)

Terr

itor

io

Altro 4 % SPin-Eco (2000) Consumo acqua 269 l/(abitante·giorno) Ente Gestore (1999) Consumo elettrico 6235 kWh/(abitante·anno) GRTN (1999) Consumo di combustibili (da petrolio) 4,26E+10 J/(abitante·anno)

Nostra elaborazione da MICA (1999) Co

nsum

i

Consumo di gas naturale 93,1 m3/(abitante·anno) Ente Gestore (1999) Totale Rifiuti 346,84 kg/(abitante·anno) ARRR (03/2002-02/2004) %RD 8,35 % ARRR (03/2002-02/2004)

Rifi

uti

Numero impianti 0 Piano Pr. Rifiuti CO 3,6 t/km2 IRSE 2002

COV 2,1 t/km2 IRSE 2002

NOx 0,6 t/km2 IRSE 2002

PM10 1 t/km2 IRSE 2002 Inqu

inan

ti

SOx 0,1 t/km2 IRSE 2002

Parte II - Le Analisi SPIn-Eco

Parte II - Le analisi SPIn-Eco

SPIN-ECO

69

8 Il bilancio dei gas serra

Il presente capitolo, che mostra i risultati relativi al bilancio serra del circondario Val

di Chiana, è articolato in quattro paragrafi. Il primo paragrafo ripercorre brevemente

le tappe che hanno portato al protocollo di Kyoto e ne spiega gli obbiettivi, il

secondo fornisce un approfondimento scientifico relativo al fenomeno del cosiddetto

“effetto serra”, il terzo presenta la metodologia utilizzata per redigere il bilancio, il

quarto paragrafo mostra i risultati dell’applicazione ed il quinto e conclusivo è

dedicato alle conclusioni. Vengono inoltre riportate alcune schematiche tabelle che

riassumono i risultati del bilancio redatto per ognuno dei Comuni che costituiscono il

circondario.

8.1 IL PROTOCOLLO DI KYOTO

In conseguenza delle crescenti esortazioni da parte dei membri della comunità

scientifica e climatologica sui possibili effetti dannosi dell’aumento della

concentrazione dei gas serra, il World Meteorological Organization e l’United

Nations Environment Programme nel 1988 crearono l’Intergovernmental Panel on

Climate Change (IPCC) al fine di valutare le informazioni scientifiche, tecniche e

socioeconomiche disponibili nel campo dei cambiamenti climatici. Fece seguito una

serie di conferenze internazionali culminata nel 1997, quando i rappresentanti di

oltre 160 paesi si incontrarono a Kyoto. Il Protocollo di Kyoto che ne risultò stabiliva

degli obiettivi vincolanti di emissioni per i paesi sviluppati, rispetto ai loro livelli di

emissioni del 1990, e sanciva una riduzione complessiva di circa il 5 %. Gli obiettivi

individuali per i paesi andavano da una riduzione media dell’8% per i paesi

dell’Unione Europea, a un aumento del 10% per l’Islanda. I gas serra più importanti

inclusi negli obiettivi di Kyoto, sono l’anidride carbonica (CO2), il metano (CH4), il

protossido di azoto (N2O), gli idrofluorocarburi (HCFC), gli iperfluorocarburi (PFC), e

l’esafluoruro di zolfo (SF6). Per gli ultimi tre gas, le singole nazioni possono scegliere

se usare il 1995 o il 1990, come anno base a partire dal quale conseguire le riduzioni.

Gli obiettivi stabiliti devono essere raggiunti nel periodo dal 2008 al 2012, come

primo periodo di impegno. Essenzialmente, ogni paese può calcolare la media delle

emissioni su un periodo di 5 anni per stabilire la propria conformità, attenuando così

Parte II - Le analisi SPIn-Eco

SPIN-ECO

70

le fluttuazioni a breve termine che possono risultare da cicli economici o da

condizioni atmosferiche estreme. Ogni paese deve aver compiuto progressi

dimostrabili entro il 2005.

8.2 BACKGROUND SCIENTIFICO SUI GAS SERRA E SULLA TEMPERATURA DELLA SUPERFICIE TERRESTRE

E’ importante rendersi conto che il nostro stato di conoscenza sui gas serra, cioè la

nostra conoscenza delle reali concentrazioni in atmosfera, i loro cicli (la velocità alla

quale i differenti gas si muovono da una parte della Terra all’altra) tra atmosfera,

biosfera, e idrosfera, non è completo. Rispetto al ciclo della CO2, la più grande

incertezza è la velocità con cui le piante terrestri e gli oceani assorbono la CO2

immessa nella atmosfera a seguito della combustione dei combustibili fossili. Il ruolo

del riscaldamento indotto dalla CO2 nella troposfera (corrispondente

approssimativamente ai primi 10.000 metri dell’atmosfera) è stato studiato

maggiormente rispetto ai probabili effetti addizionali nelle parti superiori

dell’atmosfera. Le registrazioni strumentali sulla temperatura della superficie

terrestre cominciarono ad essere rilevate e studiate dagli scienziati negli anni

Ottanta al fine di produrre un singolo valore per la temperatura media annuale.

Esistono comunque delle misurazioni di temperatura, da singole stazioni

meteorologiche, che risalgono al 1700. Ma, per avere una temperatura media

annuale, deve essere disponibile un adeguato network spaziale di misurazioni della

temperatura, che resta difficile da ottenere sugli oceani e alle alte latitudini. I dati

della temperatura, a partire dal 1850, mostrano un riscaldamento della superficie

terrestre tra gli 0,65°C e gli 0,92°C ogni 100 anni.

Un’importante scoperta mostra che la maggior parte degli aumenti di temperatura

della superficie terrestre sono avvenuti in due distinti periodi, dal 1900 al 1945 ed a

partire dal 1976. Di fatto, il tasso di aumento della temperatura dal 1976 è stato di

oltre 0,15°C per decennio. Queste analisi sulle temperature mostrano che il 1998 è

stato l’anno più caldo registrato, seguito dal 2001. Inoltre l’ultimo decennio del

secolo scorso è stato il più caldo mai registrato. Una variazione della temperatura

media globale di 0,6°C, è accompagnata da considerevoli cambiamenti di

temperatura regionali e stagionali. Così le analisi recenti mostrano che su molte zone

della Terra, in particolare quelle alle latitudini temperate dell’emisfero

settentrionale (gran parte del nord America, il nord Europa, la Russia, e persino il

Parte II - Le analisi SPIn-Eco

SPIN-ECO

71

sudest dell’Asia), le temperature sono aumentate di 1°C per decennio, per i mesi

invernali, a partire dal 1976. Per quanto concerne la penisola italiana il cambio è

approssimativamente di 0,3°C per decennio. Le stesse analisi mostrano che per i

mesi estivi, il trend di riscaldamento sulla quasi totalità della parte occidentale del

continente euroasiatico (inclusa l’Italia) è di 1°C per decennio.

Questo riscaldamento è considerato come una conseguenza delle emissioni di gas

serra antropogenici. Le previsioni sul futuro dell’aumento della temperatura, si

basano sulla correlazione tra le misure passate, e gli sviluppi delle forzanti fisiche

operanti sul sistema climatico della Terra.

8.3 APPLICAZIONE DELLA METODOLOGIA IPCC (INTERGOVERNMENTAL PANEL ON CLIMATE CHANGE)

Per questo studio abbiamo seguito le linee guida proposte dall’Intergovernmental

Panel on Climate Change (IPCC) durante la ventesima sessione tenutasi a Città del

Messico tra l’11 ed il 13 Settembre del 1996. Le linee guida contengono le Tabelle

per calcolare il bilancio dei gas serra, divise in sei Moduli :

1. Energy (Energia),

2. Industrial Processes (Processi industriali),

3. Solvent and Other Product Use (Solventi ed altri prodotti),

4. Agriculture (Agricoltura),

5. Land-use Change and Forestry (Cambiamento d’uso del suolo e Foreste),

6. Waste (Rifiuti).

Le Tabelle presenti in ciascun Modulo sono state utilizzate per fare l’inventario

della produzione totale stimata divisa per le fonti di gas serra e per i serbatoi, che

include le emissioni di CO2 CH4, N2O, chiamati gas serra diretti, e l’assorbimento

della CO2 stessa. Gli altri gas presenti nei moduli dell’IPCC, detti gas serra indiretti,

sono NOx, CO, NMVOC (non-methane volatile organic compounds, composti volatili

organici non metanici), SO2, HFC, PFC, e SF6. Questi ultimi, a differenza dei gas serra

diretti, non verranno conteggiati nel nostro inventario poiché non è ancora chiaro il

ruolo che rivestono nelle alterazioni climatiche e, di conseguenza, non è

quantificabile il loro effetto.

Parte II - Le analisi SPIn-Eco

SPIN-ECO

72

8.4 IL BILANCIO DEI GAS SERRA NEL CIRCONDARIO

MODULO 1: ENERGIA

Il calcolo delle emissioni della CO2 imputabili al settore energetico provengono

dalla combustione diretta di fonti fossili e, in maniera indiretta, dal consumo di

energia elettrica. L’origine dell’energia elettrica consumata nel Circondario Val di

Chiana è stata assunta, in linea con il dato dell’intera Provincia, per il 90% di tipo

geotermico e per il restante 10% di tipo termoelettrico. Secondo queste proporzioni,

conoscendo le emissioni specifiche di un impianto geotermico e i consumi di

combustibili fossili della produzione termoelettrica italiana, è stato calcolato un

valore di emissione specifico per l’elettricità consumata in Provincia di Siena.

In Tabella 8.1, sono presentate le emissioni di CO2 imputabili al consumo di energia

per usi sia elettrici che termici; per avere un termine di confronto la Tabella riporta

sia quelle specifiche del Circondario in studio che quelle dell’intera Provincia di

Siena. La Figura 8.1 riporta, attraverso un grafico a torta, le emissioni di CO2 divise

per tipologia di utilizzo energetico; i risultati sono, di nuovo, presentati sia per

l’intera Provincia che per il Circondario analizzato. Complessivamente il Circondario

Val di Chiana nell’anno 2000 ha emesso un totale di 340.380 tonnellate di CO2

imputabili al settore energetico. Le emissioni più rilevanti sono imputabili ai comuni

che si trovano nella zona orientale del distretto, quella più pianeggiante con

particolare riferimento a Montepulciano e Sinalunga.

Tabella 8.1: Consumi ed emissioni di CO2 dovuti ad usi energetici, divisi per fonte d’origine. Anno 2000, unità di misura miliardi di grammi (Gg).

Consumo Unità Fattore di emissione Emissioni Totali Emissioni Provincia di Siena

t CO2 / unità Gg CO2 Gg CO2

Energia Elettrica 225.201 MWh 0,44 98,92 461,22 Benzina 22.520 t 3,09 69,57 315,62 Gasolio 25.463 t 3,18 80,90 340,47 Olio Combustibile 108 t 3,27 0,35 1,57 GPL 5.032 t 2,97 14,94 48,76 Lubrificanti 370 t 2,92 1,08 4,79 Gas Naturale 33.156 migliaia di mc 2,25 74,63 324,06

TOTALE 340,38 1.496,50

Parte II - Le analisi SPIn-Eco

SPIN-ECO

73

Val di Chiana

29%

35%

36%

Elettrici Termici Trasporto

Provincia

39%

31%

30%

Elettrici Termici Trasporto

Figura 8.1: Ripartizione delle emissioni di CO2 per tipologia di utilizzo del modulo energia relative al Circondario Val di Chiana e alla Provincia di Siena.

MODULO 2: PROCESSI INDUSTRIALI

I processi industriali individuati dalle linee guida dell’IPCC includono: produzione di

cemento, produzione di malta di calce, uso di calcare e dolomite, produzione di

soda, produzione di asfalto, produzione di ammoniaca, produzione di altri metalli, e

inoltre le industrie della carta, di cibi e bevande (inclusi alcolici e pane). L’unica

emissione industriale conteggiabile nel Circondario Val di Chiana, secondo le

indicazioni IPCC, riguarda gli NMVOC imputabili alla produzione alimentare. Non

essendo quantificabile, come già in precedenza spiegato, il contributo in termini di

effetto serra di questi gas, la loro inclusione nell’inventario è puramente indicativa.

MODULO 3. USO DI SOLVENTI ED ALTRI PRODOTTI

Questo modulo tiene conto delle seguenti attività: 1. applicazione di pittura; 2.

sgrassaggio e pulizia a secco; 3. produzione di prodotti chimici, manifattura e

processo. I gas serra che le linee guida attribuiscono a queste attività sono CO2, N2O,

NMVOC.

Nessuna di queste attività risulta comunque attualmente presente in maniera

rilevante nel territorio per cui non sono state considerate le emissioni relative a

questo modulo.

Parte II - Le analisi SPIn-Eco

SPIN-ECO

74

MODULO 4: AGRICOLTURA

In questo modulo sono contemplate le emissioni di metano dovute alla

fermentazione enterica del bestiame ed alla gestione del letame degli animali da

allevamento. La gestione del letame comporta anche una limitata emissione di N2O,

che viene anche emesso in maniera più consistente dall’uso di fertilizzanti azotati.

Conoscendo il numero e il tipo animali presenti nel Circondario (5° censimento

generale dell’agricoltura 2000) è stato possibile, seguendo le linee guida IPCC,

calcolare sia le emissioni di metano che quelle di N2O del Circondario Val di Chiana. I

valori trovati risultano pari rispettivamente a 648,79 tonnellate di CH4 e 3,16

tonnellate di N2O. L’ulteriore contributo in termini di emissione di N2O imputabile

all’uso di fertilizzanti risulta pari a 21,22 tonnellate.

MODULO 5: CAMBIAMENTO DELL’USO DI TERRENO E FORESTE

Questa è un’area di notevole interesse scientifico nonché di alta rilevanza per le

politiche nazionali perché foreste e aree verdi possono assorbire CO2 in maniera

consistente. La gestione delle foreste a livello locale ha quindi un effetto diretto

sulla quantità di CO2 immagazzinata ed incide sul bilancio serra finale. Gli elementi

richiesti dalle indicazioni IPCC comprendono: 1. Variazioni nelle foreste e nella

riserva di biomassa legnosa; 2. Conversione di foresta a prateria; 3. Incendi delle

aree forestali; 4. Abbandono di terre coltivate (cioè terre in precedenza agricole

nelle quali viene permessa la ricrescita della vegetazione naturale); 5. % di carbonio

del suolo.

Un corretta gestione politica dovrebbe portare ad una conservazione o,

possibilmente, ad un aumento della biomassa legnosa presente nel territorio, (sia la

biomassa delle foreste protette, delle coltivazioni legnose agrarie, del legname

commerciale, e delle aree urbane, sia la biomassa immagazzinata nel suolo). I

terreni descritti sopra, possono fungere da serbatoio di CO2 (net sink). Il calcolo

relativo all’immagazzinamento dell’anidride carbonica da parte dei boschi situati nel

Circondario Val di Chiana mostra un assorbimento approssimativo pari a circa 119.000

tonnellate di CO2, nell’anno 2000. L’assorbimento per unità di area risulta essere, un

po’ più basso rispetto alla media provinciale, a causa della vocazione agricola del

territorio che comporta una minore presenza di aree boschive. I comuni sulla fascia

collinare, quali Trequanda e Cetona, risultano però avere alti livelli di assorbimento.

Parte II - Le analisi SPIn-Eco

SPIN-ECO

75

MODULO 6: RIFIUTI

La decomposizione anaerobica da parte di batteri metanogenici della frazione

organica dei rifiuti solidi comporta il rilascio di CH4 nell’atmosfera. Si stima che

questa fonte rappresenti dal 5 al 20% circa delle emissioni antropogeniche globali di

CH4. Di primario interesse sono le emissioni di metano da: 1. Siti di smaltimento di

rifiuti solidi; 2. Trattamento di acque e fanghi di scarico da usi civili e commerciali;

3. Trattamento di acque di scarico industriali. In questo lavoro sono state stimate le

emissioni di CH4 imputabili agli RSU ed alle acque reflue urbane mentre non è stato

possibile, causa mancanza di dati, stimare le emissioni imputabili al trattamento

delle acque industriali. Nel 1999 nel Circondario Val di Chiana è stata generata una

quantità pari a 992 tonnellate di CH4 da rifiuti solidi urbani e una quantità pari a 253

tonnellate di CH4 dal trattamento delle acque reflue. Il dato risulta leggermente

inferiore alla produzione media di metano da rifiuti della Provincia.

8.5 CONCLUSIONI

La Tabella 8.2 riporta i risultati complessivi relativi alle emissioni imputabili al

Circondario Val di Chiana. La seconda colonna riporta di dati specifici per ogni

tipologia di gas serra, mentre la terza colonna mostra le stesse emissioni espresse

sotto forma di CO2 equivalente. La conversione avviene, in base alla misura

dell’effetto della forzante radiativa di ogni gas serra, tramite un indice semplificato,

chiamato “Global Warming Potential” (GWP) o Potenziale climalterante, specifico

per ogni gas preso in considerazione. Il GWP di un gas riflette l’effetto della forzante

radiativa per uno specifico periodo di tempo con inizio dal momento in cui è emesso.

Esso è espresso come il rapporto tra l’effetto della forzante radiativa del gas in

questione rispetto a quello associato alla stessa massa di CO2. Convenzionalmente

alla CO2 è assegnato un valore di riferimento per il GWP pari a 1. Il GWP del metano

è invece pari a 23 ovvero il metano ha un potenziale climalterante 23 volte superiore

alla CO2. Per i già citati gas definiti gas serra indiretti quali CO, NOx, NMVOC, e SO2,

non esistono valori di GWP, in quanto non c’è accordo sui metodi per stimare il

contributo che questi gas hanno sulla forzante radiativa. Per questo motivo, già

accennato in precedenza, abbiamo scelto di non includerli nell’inventario compiuto.

Parte II - Le analisi SPIn-Eco

SPIN-ECO

76

La Tabella 8.2 include oltre ai valori delle emissioni serra del Circondario anche

quelli relativi all’intera Provincia di Siena direttamente espressi in unità di CO2

equivalente attraverso il GWP. I risultati mostrano che il bilancio netto dei gas serra

per il Circondario Val di Chiana è di circa 271.920 tonnellate di CO2 equivalente.

L’istogramma riportato in Figura 8.2 mostra in maniera esplicita i livelli di emissione

ed assorbimento del Circondario (prime barre due dell’istogramma) ed il valore di

emissione netta (la terza barra dell’istogramma).

Le emissioni sono, per la maggior parte, imputabili al comparto energetico come

mostra la torta in Figura 8.3 che riporta le emissioni dei vari gas climalteranti,

espresse in termini di CO2 equivalente, divise per fonte di emissione. Le altre fonti di

emissione di gas climalteranti hanno invece una incidenza ridotta.

Tabella 8.2: Bilancio dei gas serra del Circondario di Val di Chiana e emissioni pro-capite del Circondario e della Provincia.

Val di Chiana CO2 pro-capite Emissione ed assorbimento di gas serra Gg Gg di CO2 eq t/ab

Circondario Provincia

CO2 emessa dal comparto energetico 340,38 340,38

CH4 emesso da allevamenti 0,65 14,92

CH4 emesso da RSU 1,25 28,65

N2O emesso da agricoltura 0,02 7,22

CO2 assorbita dalle aree boschive 119,24 119,24

TOTALE 271,92 4,60 2,84

Il dato delle emissioni pro-capite riportato nella Tabella 8.2 risulta più alto della

media provinciale. Questo dato è spiegabile valutando gli alti consumi energetici che

ha il Circondario, in virtù anche della vocazione industriale dell’area. Le aree

boschive presenti sul territorio permettono comunque di assorbire un 30% della CO2

(vedi Figura 8.2) complessivamente emessa; ciò contribuisce in maniera

determinante ad abbassare il valore di emissione pro-capite nel Circondario Val di

Chiana.

Parte II - Le analisi SPIn-Eco

SPIN-ECO

77

0

50

100

150

200

250

300

350

400

450

Emissione Assorbimento Netto

Figura 8.2: Emissione ed assorbimento del Circondario Val di Chiana (espressi in termini di CO2 eq.).

Energia Allevamenti Agricoltura Rifiuti

Figura 8.3: Emissioni di gas serra divise per fonte di emissione del Circondario Val di Chiana.

Parte II - Le analisi SPIn-Eco

SPIN-ECO

78

Comune di Cetona

0

2

4

6

8

10

12

14

16

Emissione Assorbimento Netto

Figura 1a: L’istogramma mostra l’anidride carbonica assorbita ed emessa all’interno del territorio comunale in questione. La differenza di questi due valori indica il contributo che il Comune da in termini di bilancio serra. In questo caso il Comune fa registrare un basso livello di emissioni serra.

45%

32%

23%

Elettrici Termici Trasporto

9,3%

83,7%

2,9%

4,0%

Energia Allevamenti Agricoltura Rifiuti

Figura 2a: Ripartizione delle emissioni di CO2 del Comune per tipologia di utilizzo energetico.

Figura 3a: Ripartizione delle emissioni di CO2 del Comune per fonte di emissione.

Emissione ed assorbimento di gas serra (Gg CO2 eq) Comune CO2 pro-capite (t/ab)

Comune Provincia

CO2 emessa dal comparto energetico 11,35

CH4 emesso da allevamenti 0,40

CH4 emesso da RSU 0,55

N2O emesso da agricoltura 1,26

CO2 assorbita dalle aree boschive 12,83

TOTALE 0,72 0,25 2,84

Tabella 1a: Bilancio dei gas serra del Comune ed emissioni pro-capite comunali e provinciali.

Parte II - Le analisi SPIn-Eco

SPIN-ECO

79

Comune di Chianciano Terme

0

10

20

30

40

50

60

Emissione Assorbimento Netto

Figura 1a: L’istogramma mostra l’anidride carbonica assorbita ed emessa all’interno del territorio comunale in questione. La differenza di questi due valori indica il contributo che il Comune da in termini di bilancio serra. In questo caso il Comune contribuisce in maniera accentuata alle di emissioni serra del territorio.

39%

28%

33%

Elettrici Termici Trasporto

10,9%

88,1%

0,4%0,6%

Energia Allevamenti Agricoltura Rifiuti

Figura 2a: Ripartizione delle emissioni di CO2 del Comune per tipologia di utilizzo energetico.

Figura 3a: Ripartizione delle emissioni di CO2 del Comune per fonte di emissione.

Emissione ed assorbimento di gas serra (Gg CO2 eq) Comune CO2 pro-capite (t/ab)

Comune Provincia

CO2 emessa dal comparto energetico 43,59

CH4 emesso da allevamenti 0,19

CH4 emesso da RSU 0,28

N2O emesso da agricoltura 5,40

CO2 assorbita dalle aree boschive 4,39

TOTALE 45,08 6,26 2,84

Tabella 1a: Bilancio dei gas serra del Comune ed emissioni pro-capite comunali e provinciali.

Parte II - Le analisi SPIn-Eco

SPIN-ECO

80

Comune di Chiusi

0

10

20

30

40

50

60

Emissione Assorbimento Netto

Figura 1a: L’istogramma mostra l’anidride carbonica assorbita ed emessa all’interno del territorio comunale in questione. La differenza di questi due valori indica il contributo che il Comune da in termini di bilancio serra. In questo caso il Comune da un contributo forte all’emissione dei gas serra.

38%

35%

27%

Elettrici Termici Trasporto

7,0%

90,2%

2,1%0,7%

Energia Allevamenti Agricoltura Rifiuti

Figura 2a: Ripartizione delle emissioni di CO2 del Comune per tipologia di utilizzo energetico.

Figura 3a: Ripartizione delle emissioni di CO2 del Comune per fonte di emissione.

Emissione ed assorbimento di gas serra (Gg CO2 eq) Comune CO2 pro-capite (t/ab)

Comune Provincia

CO2 emessa dal comparto energetico 48,97

CH4 emesso da allevamenti 1,11

CH4 emesso da RSU 0,39

N2O emesso da agricoltura 3,80

CO2 assorbita dalle aree boschive 4,06

TOTALE 50,21 5,76 2,84

Tabella 1a: Bilancio dei gas serra del Comune ed emissioni pro-capite comunali e provinciali.

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SPIN-ECO

81

Comune di Montepulciano

010

20

3040

506070

80

90100

Emissione Assorbimento Netto

Figura 1a: L’istogramma mostra l’anidride carbonica assorbita ed emessa all’interno del territorio comunale in questione. La differenza di questi due valori indica il contributo che il Comune da in termini di bilancio serra. In questo caso il Comune produce una emissione netta di CO2 equivalente molto elevata.

40%

32%

28%

Elettrici Termici Trasporto

6,5%

84,7%

6,2%

2,5%

Energia Allevamenti Agricoltura Rifiuti

Figura 2a: Ripartizione delle emissioni di CO2 del Comune per tipologia di utilizzo energetico.

Figura 3a: Ripartizione delle emissioni di CO2 del Comune per fonte di emissione.

Emissione ed assorbimento di gas serra (Gg CO2 eq) Comune CO2 pro-capite (t/ab)

Comune Provincia

CO2 emessa dal comparto energetico 73,32

CH4 emesso da allevamenti 5,37

CH4 emesso da RSU 2,20

N2O emesso da agricoltura 5,66

CO2 assorbita dalle aree boschive 13,14

TOTALE 73,41 5,64 2,84

Tabella 1a: Bilancio dei gas serra del Comune ed emissioni pro-capite comunali e provinciali.

Parte II - Le analisi SPIn-Eco

SPIN-ECO

82

Comune di S. Casciano dei Bagni

-10

-5

0

5

10

15

20

Emissione Assorbimento Netto

Figura 1a: L’istogramma mostra l’anidride carbonica assorbita ed emessa all’interno del territorio comunale in questione. La differenza di questi due valori indica il contributo che il Comune da in termini di bilancio serra. In questo caso il Comune da un contributo rilevante all’assorbimento delle emissioni di gas serra del territorio.

45%

26%

29%

Elettrici Termici Trasporto

6,0%

69,2%

17,3%

7,5%

Energia Allevamenti Agricoltura Rifiuti

Figura 2a: Ripartizione delle emissioni di CO2 del Comune per tipologia di utilizzo energetico.

Figura 3a: Ripartizione delle emissioni di CO2 del Comune per fonte di emissione.

Emissione ed assorbimento di gas serra (Gg CO2 eq) Comune CO2 pro-capite (t/ab)

Comune Provincia

CO2 emessa dal comparto energetico 10,19

CH4 emesso da allevamenti 2,55

CH4 emesso da RSU 1,10

N2O emesso da agricoltura 0,89

CO2 assorbita dalle aree boschive 18,71

TOTALE -3,97 -2,19 2,84

Tabella 1a: Bilancio dei gas serra del Comune ed emissioni pro-capite comunali e provinciali.

Parte II - Le analisi SPIn-Eco

SPIN-ECO

83

Comune di Sarteano

0

5

10

15

20

25

30

Emissione Assorbimento Netto

Figura 1a: L’istogramma mostra l’anidride carbonica assorbita ed emessa all’interno del territorio comunale in questione. La differenza di questi due valori indica il contributo che il Comune da in termini di bilancio serra. In questo caso il Comune risulta contribuire all’aumento di effetto serra in maniera però estremamente ridotta.

35%

31%

34%

Elettrici Termici Trasporto

7,9%

85,9%

3,7%

2,5%

Energia Allevamenti Agricoltura Rifiuti

Figura 2a: Ripartizione delle emissioni di CO2 del Comune per tipologia di utilizzo energetico.

Figura 3a: Ripartizione delle emissioni di CO2 del Comune per fonte di emissione.

Emissione ed assorbimento di gas serra (Gg CO2 eq) Comune CO2 pro-capite (t/ab)

Comune Provincia

CO2 emessa dal comparto energetico 23,18

CH4 emesso da allevamenti 1,01

CH4 emesso da RSU 0,66

N2O emesso da agricoltura 2,14

CO2 assorbita dalle aree boschive 26,16

TOTALE 0,84 0,19 2,84

Tabella 1a: Bilancio dei gas serra del Comune ed emissioni pro-capite comunali e provinciali.

Parte II - Le analisi SPIn-Eco

SPIN-ECO

84

Comune di Sinalunga

0

10

20

30

40

50

60

70

80

90

Emissione Assorbimento Netto

Figura 1a: L’istogramma mostra l’anidride carbonica assorbita ed emessa all’interno del territorio comunale in questione. La differenza di questi due valori indica il contributo che il Comune da in termini di bilancio serra. In questo caso il Comune risulta emettere molta più CO2 equivalente di quella che il territorio è in grado di assorbire.

31%

42%

27%

Elettrici Termici Trasporto

6,9%

90,6%

1,5%1,0%

Energia Allevamenti Agricoltura Rifiuti

Figura 2a: Ripartizione delle emissioni di CO2 del Comune per tipologia di utilizzo energetico.

Figura 3a: Ripartizione delle emissioni di CO2 del Comune per fonte di emissione.

Emissione ed assorbimento di gas serra (Gg CO2 eq) Comune CO2 pro-capite (t/ab)

Comune Provincia

CO2 emessa dal comparto energetico 75,08

CH4 emesso da allevamenti 1,28

CH4 emesso da RSU 0,82

N2O emesso da agricoltura 5,69

CO2 assorbita dalle aree boschive 15,25

TOTALE 67,62 6,21 2,84

Tabella 1a: Bilancio dei gas serra del Comune ed emissioni pro-capite comunali e provinciali.

Parte II - Le analisi SPIn-Eco

SPIN-ECO

85

Comune di Torrita di Siena

0

10

20

30

40

50

60

Emissione Assorbimento Netto

Figura 1a: L’istogramma mostra l’anidride carbonica assorbita ed emessa all’interno del territorio comunale in questione. La differenza di questi due valori indica il contributo che il Comune da in termini di bilancio serra. In questo caso il Comune risulta contribuire all’aumento di effetto serra in maniera sensibile.

32%

37%

31%

Elettrici Termici Trasporto

6,7%

88,7%

3,2%

1,4%

Energia Allevamenti Agricoltura Rifiuti

Figura 2a: Ripartizione delle emissioni di CO2 del Comune per tipologia di utilizzo energetico.

Figura 3a: Ripartizione delle emissioni di CO2 del Comune per fonte di emissione.

Emissione ed assorbimento di gas serra (Gg CO2 eq) Comune CO2 pro-capite (t/ab)

Comune Provincia

CO2 emessa dal comparto energetico 42,53

CH4 emesso da allevamenti 1,56

CH4 emesso da RSU 0,68

N2O emesso da agricoltura 3,20

CO2 assorbita dalle aree boschive 6,80

TOTALE 41,17 6,30 2,84

Tabella 1a: Bilancio dei gas serra del Comune ed emissioni pro-capite comunali e provinciali.

Parte II - Le analisi SPIn-Eco

SPIN-ECO

86

Comune di Trequanda

-5

0

5

10

15

20

Emissione Assorbimento Netto

Figura 1a: L’istogramma mostra l’anidride carbonica assorbita ed emessa all’interno del territorio comunale in questione. La differenza di questi due valori indica il contributo che il Comune da in termini di bilancio serra. In questo caso il Comune risulta contribuire all’assorbimento dei gas climalteranti emessi in provincia.

26%

39%

35%

Elettrici Termici Trasporto

4,0%

82,5%

9,9%

3,6%

Energia Allevamenti Agricoltura Rifiuti

Figura 2a: Ripartizione delle emissioni di CO2 del Comune per tipologia di utilizzo energetico.

Figura 3a: Ripartizione delle emissioni di CO2 del Comune per fonte di emissione.

Emissione ed assorbimento di gas serra (Gg CO2 eq) Comune CO2 pro-capite (t/ab)

Comune Provincia

CO2 emessa dal comparto energetico 12,17

CH4 emesso da allevamenti 1,46

CH4 emesso da RSU 0,53

N2O emesso da agricoltura 0,60

CO2 assorbita dalle aree boschive 17,91

TOTALE -3,16 -1,49 2,84

Tabella 1a: Bilancio dei gas serra del Comune ed emissioni pro-capite comunali e provinciali.

Parte II – Le analisi SPIn-Eco

SPIN-ECO

87

9 L’analisi emergetica

L’analisi emergetica è un tipo di analisi termodinamica, basata sui concetti di solar

emergy e solar transformity, introdotta negli anni ’80 dal prof. H.T. Odum della

Università della Florida (USA), per analizzare il grado di organizzazione e la

complessità dei sistemi viventi.

9.1 CONCETTI E DEFINIZIONI

Tale approccio consiste nel considerare i differenti input che alimentano un certo

sistema, su di una base energetica comune: l’energia solare. La scelta di tale

riferimento non è casuale, infatti l’energia solare è l’energia base che muove tutti i

processi che si verificano nella biosfera. L’emergia misura, quindi la convergenza

globale di energia solare necessaria per ottenere un dato prodotto, ovvero per

rigenerare tale prodotto una volta consumato, o per sostenere un certo sistema.

Per definizione l’emergia solare, o emergia semplicemente detta, è la quantità di

energia solare equivalente necessaria, direttamente o indirettamente, per ottenere

un prodotto o un flusso di energia in un dato processo. La sua unità di misura è il

solar emergy joule (sej).

Parallelamente all’emergia, viene definita da Odum la solar transformity (o

transformity), come l’emergia necessaria per ottenere una unità energetica di un

certo prodotto. Operativamente la transformity può essere vista come un

coefficiente che converte in energia solare equivalente ogni input al sistema,

espresso nella sua unità di misura. La transformity si misura in sej/J, anche se

talvolta, per certi tipi di prodotto o di flusso più facilmente quantificabili in unità di

massa, si può usare un’emergia “specifica” espressa in sej/g.

L’analisi emergetica è un metodo di contabilità ambientale che cerca di valutare sia

i prodotti e i servizi ambientali che quelli economici in una stessa unità di misura.

Questo approccio si differenzia dalle analisi energetiche o economiche tradizionali

per le quali di solito si trascurano gli input che non possono essere valutati su una

base monetaria o energetica. La Figura 9.1 riassume la differenza tra l’analisi

economica classica e l’analisi emergetica, e mette in evidenza come quest’ultima

Parte II – Le analisi SPIn-Eco

SPIN-ECO

88

riesca a tenere conto di un numero di fattori, compresi quelli naturali che sono

difficilmente contabilizzabili.

Figura 9.1: Modello di confronto fra l’approccio emergetico e quello economico classico. Un’analisi termodinamica basata sulla funzione emergy è in grado di fornire delle risposte concrete molto più delle analisi tradizionali, sia energetiche che economiche, in quanto cerca di considerare sia le componenti ambientali di un sistema (cioè il capitale naturale), che quelle puramente economiche.

La peculiarità dei modelli emergetici è quella di essere ambiente-centrici, cioè di

considerare l’ambiente come attore protagonista e forza motrice di ogni attività.

Questi modelli si contrappongono a quelli economici, in cui il mercato è l’unico

criterio guida che sta alla base delle decisioni di politica economica. In tale contesto

i bisogni della società o le preoccupazioni ambientali vengono spesso trascurati, in

quanto generalmente sono al di fuori del sistema delle preferenze umane individuali

e vengono considerate delle esternalità. Nei nostri modelli emergetici i ruoli sono

invece invertiti in quanto l’esternalità è rappresentata a questo punto dal mercato.

L’analisi svolta prevede una successione di stadi, dalla costruzione del modello

energetico all’elaborazione ed interpretazione dei risultati, secondo il dettaglio

riportato nel Box 1.

L'analisi emergetica

valuta questi flussi

Risorse

Ambientali Ecosistema

Naturale

Sistema

Economico

Mercato

Beni e

Servizi

L'analisi economica

valuta questi flussi

Parte II – Le analisi SPIn-Eco

SPIN-ECO

89

BOX 1: ANALISI EMERGETICA DI UN SISTEMA TERRITORIALE

Generalmente un'indagine emergetica realizzata su di un sistema territoriale più o meno circoscritto, può essere schematizzata nei seguenti punti: 1. INDIVIDUAZIONE E COMPRENSIONE DEL SISTEMAPrima di tutto è necessario capire le dimensioni dell'oggetto in esame, avere quindi indicazioni sull'estensione territoriale, l'ubicazione, le caratteristiche chimiche, fisiche e geomorfologiche e l'organizzazione dei vari settori (agricolo, manifatturiero, commerciale). Qualora si renda necessario può essere realizzata per uno o più sottosistemi un'indagine più capillare (analisi a maglie strette). Tutte le informazioni estratte vengono sfruttate per "modellizzare" il sistema, ovvero per sintetizzarlo in un particolare diagramma attraverso il linguaggio dei simboli introdotti da H.T. Odum. 2. ACQUISIZIONE DEI DATISi passa alla quantificazione di tutti quei flussi di energia e materia individuati come facenti parte del sistema, ovvero alla ricerca capillare di tutti i dati statistici. Questo step riveste il ruolo più importante: quanto più i dati sono attendibili e precisi, tanto più il sistema risulta ben definito e le conclusioni tratte aderenti alla realtà. La precisione di uno specifico dato ha senso anche in virtù della rilevanza che tale informazione acquista nel contesto globale. Ciascun dato deve subire poi un processo di elaborazione per essere reso omogeneo e conforme all'analisi.3. ANALISI VERA E PROPRIAL'analisi vera e propria ha come obiettivo la stesura di una o più tabelle dalla cui sinergia si riesce ad estrarre un primo profilo del sistema, in quanto vengono riportati tutti i flussi che lo alimentano ripartiti secondo appropriati criteri. Quello che si cerca di fare può essere letto anche alla stregua di un check-up dello stato di salute ambientale di un sistema territoriale. In particolare, come sarà messo in evidenza nello step successivo si cerca di quantificare l'impatto antropogenico sul territorio e quindi di associare indici quantitativi al concetto di sviluppo sostenibile. 4. INDICI EMERGETICI E MAPPE DI SOSTENIBILITÀL'obiettivo ultimo di questa indagine metodologica è quello di condensare in indici sintetici ed esaustivi tutte le informazioni emerse al punto di cui sopra. Si arriva così alla definizione degli indicatori emergetici, che sempre più si configurano come strumenti idonei ai policy maker per programmare una corretta politica di gestione ambientale. Le mappe che ne derivano costituiscono l'appropriato supporto visivo alla complessità dell'indagine fornendo informazioni immediate in materia di sostenibilità ambientale.

Per una descrizione più dettagliata sulla teoria dell’emergia si rimanda alla

relazione preliminare del 28 settembre 2001 sull’analisi emergetica della Provincia di

Siena, nonché al manuale sugli indicatori di sostenibilità edito da ARCA onlus.

9.2 L’ANALISI DEL CIRCONDARIO DELLA VAL DI CHIANA

L’analisi emergetica del Circondario consiste in una contabilizzazione, in unità di

emergia, di tutte le risorse locali ed importate che in un anno solare vengono

sfruttate nel territorio. Tale analisi non è stata svolta sul Circondario come sistema

Parte II – Le analisi SPIn-Eco

SPIN-ECO

90

isolato ma per verificare come si pone ogni singolo sistema territoriale all’interno del

contesto provinciale.

Convenzionalmente come anno di riferimento abbiamo scelto il 1999 in quanto è

l’anno più recente per cui si hanno a disposizione il maggior numero di informazioni.

Laddove non è stato possibile avere il dato puntuale sono state operate delle stime.

Il sistema oggetto di studio è stato innanzitutto rappresentato con un modello

concettuale, in cui sono descritti in maniera semplificata tutti i flussi di materia ed

energia essenziali al sistema.

Il modello del sistema territoriale proposto per la Provincia di Siena è

rappresentativo anche del Circondario oggetto dell’analisi. Il diagramma, mostrato in

Figura 9.2, segue il linguaggio degli “energy system diagrams” proposto da H.T.

Odum.

Nel modello concettuale il grande contenitore a forma di rettangolo rappresenta il

confine fisico del sistema, al cui interno sono state individuate le numerose

interrelazioni tra le componenti interne e l’esterno. Nel sistema sono stati individuati

quattro macrosettori (l’agricoltura, l’allevamento, le attività estrattive e il

manifatturiero), che fungono da produttori primari e secondari e determinano le

varie attività instaurate nel tessuto produttivo della zona.

L’esagono denominato “città e popolazione” individua i flussi che alimentano la

parte urbanizzata del territorio e riveste il ruolo di principale consumatore del

sistema.

Le risorse che convergono a sostentamento del sistema sono di due tipi, a seconda

che la loro origine sia endogena o esogena. Le locali rinnovabili (fonti di energia

come sole, vento, pioggia, etc.) costituiscono, insieme al mercato, le forzanti del

sistema e ad esse viene associato come simbolo un cerchio, posto sul lato sinistro,

che presenta una freccia ricurva verso l’esterno del sistema, per considerare che solo

una parte di queste risorse viene sfruttata dal sistema mentre la maggior parte viene

dispersa. I flussi di calore geotermico non sono preponderanti nel circondario della

Val di Chiana.

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Parte II – Le analisi SPIn-Eco

SPIN-ECO

92

Alle risorse locali non rinnovabili poste all’interno del grande rettangolo è associato

il simbolo di storage. Esse rappresentano la quantità di energia e materia

immagazzinata all’interno del sistema (ad es., il suolo fertile, l’acqua derivante da

bacini e da laghi, i rifiuti, ecc.). Un elemento rilevante in questo ambito è lo storage

delle risorse minerarie, in particolare quelle che alimentano l’industria estrattiva

della zona. Le risorse che provengono dall’esterno (esogene), e in particolare dal

sistema economico, sono in generale quei beni, materiali, informazioni, fonti di

energia, lavoro umano, e qualsiasi altro tipo di servizio che sono necessari per

sostenere il sistema.

Ciascun flusso di energia e materia è definito da una freccia e le frecce verso il

basso, che convergono all’heat sink, indicano che ad ogni trasformazione parte

dell’energia viene degradata sotto forma di calore, in accordo con i principi della

termodinamica. Le frecce tratteggiate rappresentano flussi di denaro che

caratterizzano il sistema economico.

Con il simbolo di rombo sono descritte le relazioni in termini di merci e di denaro

tra il sistema e l’esterno, ovvero il mercato, i beni e i servizi. Tutti i settori che

compongono il sistema hanno infatti come controparte, dal punto di vista economico,

il mercato che viene inteso come un’entità esterna. La presenza del mercato funge

da interfaccia tra il sistema dei flussi energetici e la quantificazione economica che

all’interno è rappresentata dallo storage del Prodotto Interno Lordo (PIL), sul quale

incide anche il turismo. Infine l’amministrazione pubblica, rappresentata da un

rettangolo, si pone come regolatore dei rapporti fra la popolazione e i flussi che

alimentano il sistema.

I dati statistici relativi al Circondario della Val di Chiana sono stati raggruppati in

tre Tabelle denominate A, B e C.

La Tabella A contabilizza le risorse rinnovabili e non rinnovabili che alimentano il

sistema. Le risorse ambientali valutate sono state: l’energia solare, la pioggia, il

vento, il calore geotermico, l’erosione del suolo, l’acqua e i materiali da attività

estrattive. Per il dettaglio dei valori relativi a queste voci si rimanda alla parte I del

presente Report. Monitorare le risorse naturali locali è utile al fine di evitare un uso

indiscriminato delle stesse, soprattutto per quelle voci, come le risorse idriche e i

materiali da cava, classificate come non rinnovabili in considerazione del loro tempo

di rigenerazione. In questa Tabella vengono inoltre contabilizzate tutte le risorse

Parte II – Le analisi SPIn-Eco

SPIN-ECO

93

energetiche necessarie a far fronte alle esigenze del sistema, ripartite in energia

elettrica (divisa in due voci: importata dall’esterno e prodotta in Provincia di Siena

da fonti geotermiche) e consumi di prodotti petroliferi e gas naturale. Per il

Circondario della Val di Chiana abbiamo attribuito una quantità di energia elettrica

prodotta pari al 90% della domanda, pur non essendoci delle significative produzioni

locali. Questa assunzione è dovuta al fatto che, in media, ogni Comune trae

vantaggio dal fatto che nella zona dell’Amiata e di Radicondoli siano presenti alcuni

impianti geotermoelettrici, per cui il 90% della domanda di energia elettrica

comunale è sostenuto, se pur indirettamente, da tali fonti di energia rinnovabile. Del

resto, dal momento che le politiche di gestione delle fonti energetiche sono svolte su

scala provinciale, non abbiamo ritenuto opportuno attribuire le produzione di energia

elettrica soltanto su scala comunale, senza considerare il fatto che l’energia

elettrica una volta immessa in rete, non risponde ai bisogni di un singolo comune, ma

a quelli dell’intera Provincia. Ciò non significa che non debbano essere intraprese,

anche a livello comunale, iniziative tese a implementare produzioni di energia

elettrica da fonti rinnovabili.

La Tabella B riguarda invece la contabilizzazione di tutti i beni importati tramite il

commercio con l’esterno del sistema (cioè con le altre province italiane e con

l’estero). Questa tabella è strutturata, similmente al modello concettuale, in quattro

macrosettori (l’agricoltura, l’allevamento, l’attività estrattiva e il manifatturiero).

Per ognuno dei macrosettori sono state individuate le seguenti voci, che

corrispondono alla somma di differenti gruppi merceologici, secondo la

classificazione ISTAT (ATECO 2):

AGRICOLTURA

1 Cereali voci ISTAT (1-5) 2 Legumi voci ISTAT (6-7) 3 Frutta voci ISTAT (8-11) 4 Vegetali filamentosi voci ISTAT (12-13) 5 Semi voci ISTAT (14-15) 6 Spezie e tabacco voci ISTAT (16-19) 7 Piante e fiori voci ISTAT (20-21)

Parte II – Le analisi SPIn-Eco

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94

ALLEVAMENTO

8 Allevamenti zootecnici voci ISTAT (22-31) 9 Silvicoltura voci ISTAT (32-41) 10 Pesca e caccia voci ISTAT (42-45) ATTIVITÀ ESTRATTIVA

11 Minerali metalliferi voci ISTAT (46-51) 12 Minerali non metalliferi voci ISTAT (52-57)

INDUSTRIA MANIFATTURIERA

13 Industria alimentare voci ISTAT (58-93) 14 Industria del tabacco voci ISTAT (94) 15 Industria delle pelli e del cuoio voci ISTAT (95-98) 16 Industrie tessili voci ISTAT (99-125) 17 Industria vestiario e arredamento voci ISTAT (126-140) 18 Industria legno e sughero voci ISTAT (141-147) 19 Industria della carta voci ISTAT (148-150) 20 Industria grafica voci ISTAT (151-152) 21 Industria metallurgica voci ISTAT (153-168) 22 Industria meccanica voci ISTAT (169-198) 23 Industria dei minerali voci ISTAT (199-204) 24 Industria chimica voci ISTAT (205-229) 25 Industria della gomma voci ISTAT (230-231) 26 Industrie manifatturiere varie voci ISTAT (232-236)

Ad ognuna delle 26 voci sopraccitate è stato attribuito un valore pari al peso (in g) o

al contenuto energetico (in joule) del bene importato all’interno della Provincia,

moltiplicato per un “fattore di ripartizione” specifico per ogni voce. I fattori di

ripartizione di ogni voce sono stati stabiliti a seconda dei casi e sono una stima del

contributo di ogni Comune della Provincia di Siena rispetto al totale provinciale di

importazione della specifica voce considerata. In Tabella 9.1 sono riportati i fattori

di ripartizione specifici per ogni voce.

I dati relativi all’importazione dei 236 gruppi merceologici all’interno della

Provincia sono ripresi dal report dell’analisi emergetica della Provincia di Siena. I

dati sono elaborati a partire dai valori forniti dalla Camera di Commercio Industria e

Artigianato di Siena e sono riferiti all’anno 1999. Per i dettagli sull’elaborazione si

rimanda al report relativo alla Provincia di Siena.

Parte II – Le analisi SPIn-Eco

SPIN-ECO

95

La Tabella C riguarda invece le risorse esportate dal Circondario verso l’estero e

verso le altre province italiane. La Tabella è strutturata in modo conforme alla

Tabella B. I valori riportati per le esportazioni sono stati calcolati in modo analogo a

quello appena descritto per le importazioni. Cambiano soltanto i fattori di

ripartizione specifici per ogni voce.

Tabella 9.1: Fattori di ripartizione per le importazioni.

VOCE ISTAT DESCRIZIONE 1 Cereali N. abitanti Comune / N. abitanti Provincia 2 Legumi N. abitanti Comune / N. abitanti Provincia 3 Frutta N. abitanti Comune / N. abitanti Provincia 4 Vegetali filamentosi N. abitanti Comune / N. abitanti Provincia 5 Semi N. abitanti Comune / N. abitanti Provincia 6 Spezie e tabacco N. abitanti Comune / N. abitanti Provincia 7 Piante e fiori N. abitanti Comune / N. abitanti Provincia 8 Allevamenti zootecnici Peso bovini + suini Comune / Peso bovini + suini Provincia 9 Silvicoltura N. addetti A02 Comune / N. addetti A02 Provincia 10 Pesca e caccia N. abitanti Comune / N. abitanti Provincia 11 Minerali metalliferi N. addetti DJ27 Comune / N. addetti DJ27 Provincia 12 Minerali non metalliferi N. addetti DI26 Comune / N. addetti DI26 Provincia 13 Ind. alimentare N. addetti DA15 Comune / N. addetti DA15 Provincia 14 Ind. del tabacco N. addetti DA16 Comune / N. addetti DA16 Provincia 15 Ind. delle pelli e del cuoio N. addetti DC19 Comune / N. addetti DC19 Provincia 16 Ind. tessili N. addetti DB17 Comune / N. addetti DB17 Provincia 17 Ind. vestiario e arredamento N. addetti DB18 Comune / N. addetti DB18 Provincia 18 Ind. legno e sughero N. addetti DD20,DN36.1 Comune / N. addetti DD20,DN36.1 Provincia 19 Ind. della carta N. addetti DE21 Comune / N. addetti DE21 Provincia 20 Ind. grafica N. addetti DE22 Comune / N. addetti DE22 Provincia 21 Ind. metallurgica N. addetti DJ27 Comune / N. addetti DJ27 Provincia

22 Ind. meccanica N. addetti DJ28,DK29,DL30,DL31,DL32,DL33,DM34,DM35 Comune / N. addetti DJ28,DK29,DL30,DL31,DL32,DL33,DM34,DM35 Provincia

23 Ind. dei minerali N. addetti DI26 Comune / N. addetti DI26 Provincia 24 Ind. chimica N. addetti DG24,DF23 Comune / N. addetti DG24,DF23 Provincia 25 Ind. della gomma N. addetti DH25 Comune / N. addetti DH25 Provincia

26 Ind. manifatturiere varie N. addetti DN36 tranne DN36.1 Comune / N. addetti DN36 tranne DN36.1 Provincia

* Dato nullo in quanto non esiste l’import provinciale per questa voce.

Parte II – Le analisi SPIn-Eco

SPIN-ECO

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Tabella 9.2: Fattori di ripartizione per le esportazioni.

VOCE ISTAT DESCRIZIONE 1 Cereali Superficie a seminativi Comune / Superficie a seminativi Provincia 2 Legumi Superficie a seminativi Comune / Superficie a seminativi Provincia 3 Frutta Superficie a frutteti Comune / Superficie a frutteti Provincia 4 Vegetali filamentosi Superficie a seminativi Comune / Superficie a seminativi Provincia 5 Semi 6 Spezie e tabacco Superficie a seminativi Comune / Superficie a seminativi Provincia 7 Piante e fiori Superficie a seminativi Comune / Superficie a seminativi Provincia

8 Allevamenti zootecnici Num. az. zootecniche Comune / Num. az. zootecniche Comune Provincia

9 Silvicoltura N. addetti A02 Comune / N. addetti A02 Provincia 10 Pesca e caccia 11 Minerali metalliferi 12 Minerali non metalliferi N. addetti CB14 Comune / N. addetti CB14 Provincia 13 Ind. alimentare Superficie a vite Comune / Superficie a vite Provincia 14 Ind. del tabacco 15 Ind. delle pelli e del cuoio N. addetti DC19 Comune / N. addetti DC19 Provincia 16 Ind. tessili N. addetti DB17 Comune / N. addetti DB17 Provincia 17 Ind. vestiario e arredamento N. addetti DB18 Comune / N. addetti DB18 Provincia 18 Ind. legno e sughero N. addetti DD20,DN36.1 Comune / N. addetti DD20,DN36.1 Provincia 19 Ind. della carta N. addetti DE21 Comune / N. addetti DE21 Provincia 20 Ind. grafica N. addetti DE22 Comune / N. addetti DE22 Provincia 21 Ind. metallurgica N. addetti DJ27 Comune / N. addetti DJ27 Provincia

22 Ind. meccanica N. addetti DJ28,DK29,DL30,DL31,DL32,DL33,DM34,DM35 Comune / N. addetti DJ28,DK29,DL30,DL31,DL32,DL33,DM34,DM35 Provincia

23 Ind. dei minerali N. addetti DI26 Comune / N. addetti DI26 Provincia 24 Ind. chimica N. addetti DG24,DF23 Comune / N. addetti DG24,DF23 Provincia 25 Ind. della gomma N. addetti DH25 Comune / N. addetti DH25 Provincia

26 Ind. manifatturiere varie N. addetti DN36 tranne DN36.1 Comune / N. addetti DN36 tranne DN36.1 Provincia

* Dato nullo in quanto non esiste l’export provinciale per questa voce.

In Tabella 9.2 è mostrato il dettaglio dei fattori di ripartizione per la stima delle

esportazioni comunali rispetto al valore provinciale. Anche in questo caso il valore

provinciale è stato ripreso dal Report dell’analisi emergetica della Provincia di Siena,

ricavate dallo stesso documento ISTAT sopraccitato ed è analoga alla precedente.

Per avere una chiave di lettura delle Tabelle A, B e C è opportuno fare riferimento

al Box 2.

Parte II – Le analisi SPIn-Eco

SPIN-ECO

97

BOX 2. COME SI LEGGONO LE TABELLE

La compilazione di una tabella, necessaria alla valutazione emergetica di un comprensorio territoriale, di un processo, di un deposito di risorse, etc., richiede una procedura di calcolo che ha fatto uso di uno spread sheet per computer (es. Excel). Una tabella ha lo scopo di evidenziare l’apporto di emergia che deriva da ogni risorsa necessaria all’alimentazione e alla sopravvivenza del sistema (Tabelle A e B), nonché da ogni risorsa prodotta ed esportata dal sistema, che rappresenta quindi l’output del sistema stesso (Tabella C). Ogni tabella consta di sei colonne che forniscono informazioni diverse sulle risorse: 1.denominazione; 2.quantità utilizzata o prodotta nell’arco dell’anno di riferimento; 3.unità di misura con la quale si evidenzia il contenuto energetico, il peso o il valore economico (a seconda del dato a disposizione); 4.transformity o emergia specifica per unità espressa, a seconda della risorsa, in sej/J, sej/g o sej/€; 5.l’emergia di ogni risorsa, calcolata moltiplicando orizzontalmente la quantità utilizzata (3a colonna) per la corrispondente Transformity (4a colonna).

Sommando verticalmente i valori dell’ultima colonna, si può misurare l’apporto emergetico di ogni gruppo di risorse e produrre, quindi, i primi bilanci. Ad esempio, assemblando i risultati finali in termini emergetici delle Tabelle A e B (risorse locali e importate), si giunge ad avere il computo totale dell’emergia necessaria a supportare il sistema oggetto di studio, del quale il totale della Tabella C (esportazioni) rappresenta l’output.

Di seguito vengono proposte le tre Tabelle relative all’analisi completa del

Circondario della Val di Chiana.

Nella Tabella A sono state individuate tre tipologie di risorse: R (risorse locali

rinnovabili), N (risorse locali non rinnovabili) e F1 (risorse energetiche importate);

mentre tutte le voci delle Tabelle B e C sono state associate rispettivamente alle

tipologie F2 (beni importati dall’esterno) ed E (beni esportati).

In Tabella A è riportato il valore emergetico complessivo dei materiali da estrazioni,

mentre i quantitativi non sono stati esplicitati per la legge sulla privacy.

Parte II – Le analisi SPIn-Eco

SPIN-ECO

98

Tabella A: Valutazione dell’emergia delle risorse locali e delle fonti energetiche.

(*) Per i riferimenti alle transformity si veda Appendice 1. Nota: I valori numerici sono espressi in formato scientifico con il numero seguito dalla potenza in base dieci (ad esempio 1,50E+2 sta per 1,50x102 equivalente a 150).

Solar Rif. EmergiaInput Quantità Unità Transformity per Solare

annua di mis. (sej/unità) Transf.(*) (sej/anno)

1 Energia solare 2,75E+18 J 1,00E+00 11 2,75E+182 Pioggia 5,62E+14 g 1,45E+05 11 8,14E+193 Vento 1,46E+15 J 2,47E+03 11 3,61E+184 Calore geotermico 1,71E+15 J 1,20E+04 11 2,05E+19

5 Erosione del suolo 2,41E+14 J 7,40E+04 11 1,78E+196 Acqua 4,42E+12 g 1,95E+06 16 8,61E+187 Materiali da estrazione 1,36E+21

Mater. Industr., argille e leganti 2,02E+11 g 1,68E+09 11 3,39E+20Mater. Inerti per l'ind. delle costruzioni 5,77E+11 g 1,68E+09 11 9,70E+20

Materiali ornamentali 2,08E+10 g 2,44E+09 11 5,08E+19Materiali per rilevati e riemp. 0,00E+00 g 1,68E+09 11 0,00E+00

8 Elettricità prodotta in Provincia 6,64E+14 J 8,66E+04 11 5,75E+199 Elettricità importata 7,19E+13 J 2,05E+05 11 1,47E+19

10 Gasolio e Benzina 2,11E+15 J 1,11E+05 18 2,34E+2011 Olio Combustibile Lubrificanti e GPL 2,42E+14 J 9,12E+04 18 2,21E+1912 Gas naturale 1,26E+15 J 8,11E+04 18 1,02E+20

FONTI DI ENERGIA LOCALE RINNOVABILE - RTotale (somma delle voci 2, 4 e 75% di 8) 1,45E+20

FONTI DI ENERGIA LOCALE NON RINNOVABILE - NTotale (somma delle voci 5,6 e 7) 1,39E+21

RISERVE DI ENERGIA UTILIZZATE - F1Totale (somma delle voci 9, 10, 11, 12 e 25% di 8) 3,88E+20

Parte II – Le analisi SPIn-Eco

SPIN-ECO

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Tabella B: Valutazione dell’emergia delle importazioni.

(*) Per i riferimenti alle transformity si veda Appendice 1. Nota: I valori numerici sono espressi in formato scientifico con il numero seguito dalla potenza in base dieci (ad esempio 1,50E+2 sta per 1,50x102 equivalente a 150).

Unità Solar Rif. Emergia

Input Quantità di Transformity per Solare

(unità/anno) mis. (sej/unità) Transf.(*) (sej/anno)

AGRICOLTURA

1 Cereali 5,42E+13 J 1,59E+05 6 8,62E+18

2 Legumi 8,33E+11 J 8,27E+04 8 6,89E+16

3 Frutta 2,66E+10 J 2,87E+05 6 7,63E+15

4 Vegetali filamentosi 0,00E+00 J 1,90E+06 3 0,00E+00

5 Semi 3,66E+11 J 7,91E+05 6 2,90E+17

6 Spezie e tabacco 2,18E+12 J 2,00E+05 3 4,36E+17

7 Piante e fiori 6,70E+08 g 2,82E+09 13 1,89E+18

1,13E+19

ALLEVAMENTO, CACCIA E PESCA

8 Allevamenti zootecnici 1,38E+12 J 3,17E+06 7 4,37E+18

9 Silvicoltura 6,62E+09 g 1,00E+08 3 6,62E+17

10 Pesca e caccia 3,82E+08 g 1,35E+08 12 5,16E+16

5,08E+18

INDUSTRIA ESTRATTIVA

11 Minerali metalliferi 1,14E+06 g 3,46E+09 7 3,94E+15

12 Minerali non metalliferi 9,63E+08 g 1,68E+09 11 1,62E+18

1,62E+18

INDUSTRIA MANIFATTURIERA

13 Industria alimentare 4,51E+13 J 3,17E+06 7 1,43E+20

14 Industria del tabacco 0,00E+00 J 1,05E+05 7 0,00E+00

15 Industria delle pelli e del cuoio 3,92E+11 J 8,60E+06 2 3,37E+18

16 Industrie tessili 4,25E+12 J 3,80E+06 3 1,62E+19

17 Industria vestiario e arredamento 1,02E+13 J 3,80E+06 3 3,88E+19

18 Industria legno e sughero 3,32E+14 J 3,49E+04 4 1,16E+19

19 Industria della carta 3,02E+13 J 2,15E+05 3 6,49E+18

20 Industria grafica 3,72E+11 J 2,15E+05 3 7,99E+16

21 Industria metallurgica 2,07E+08 g 6,70E+09 3 1,39E+18

22 Industria meccanica 3,67E+09 g 1,25E+10 1 4,59E+19

23 Industria dei minerali 4,82E+09 g 1,84E+09 15 8,88E+18

24 Industria chimica 2,93E+09 g 3,80E+08 10 1,11E+18

25 Industria della gomma 4,13E+08 g 4,30E+09 3 1,77E+18

26 Industrie manifatturiere varie 5,85E+08 g 3,46E+09 7 2,02E+18

2,81E+20

EMERGIA IMPORTATA - F2 2,99E+20 2,99E+20

Parte II – Le analisi SPIn-Eco

SPIN-ECO

100

Tabella C: Valutazione dell’emergia delle esportazioni.

(*) Per i riferimenti alle transformity si veda Appendice 1. Nota: I valori numerici sono espressi in formato scientifico con il numero seguito dalla potenza in base dieci (ad esempio 1,50E+2 sta per 1,50x102 equivalente a 150).

Unità Solar Rif. Emergia

Input Quantità di Transformity per Solare

(unità/anno) mis. (sej/unità) Transf.(*) (sej/anno)

AGRICOLTURA

1 Cereali 1,36E+12 J 1,15E+05 9 1,56E+17

2 Legumi 3,68E+09 J 8,27E+04 8 3,05E+14

3 Frutta 3,20E+08 J 2,87E+05 6 9,18E+13

4 Vegetali filamentosi 1,21E+09 J 1,90E+06 3 2,29E+15

5 Semi 0,00E+00 J 7,14E+04 9 0,00E+00

6 Spezie e tabacco 1,23E+13 J 2,00E+05 3 2,45E+18

7 Piante e fiori 5,64E+08 g 2,82E+09 13 1,59E+18

4,20E+18

ALLEVAMENTO, CACCIA E PESCA

8 Allevamenti zootecnici 4,37E+09 J 1,33E+06 9 5,81E+15

9 Silvicoltura 2,04E+05 g 1,00E+08 3 2,04E+13

10 Pesca e caccia 0,00E+00 J 8,42E+10 12 0,00E+00

5,83E+15

INDUSTRIA ESTRATTIVA

11 Minerali metalliferi 2,39E+08 g 3,46E+09 7 8,28E+17

12 Minerali non metalliferi 1,07E+08 g 2,44E+09 11 2,61E+17

1,09E+18

INDUSTRIA MANIFATTURIERA

13 Industria alimentare 3,29E+10 g 1,50E+09 14 4,94E+19

14 Industria del tabacco 0,00E+00 g 1,05E+05 7 0,00E+00

15 Industria delle pelli e del cuoio 1,08E+11 J 8,60E+06 2 9,25E+17

16 Industrie tessili 3,01E+12 J 3,80E+06 3 1,14E+19

17 Industria vestiario e arredamento 6,78E+12 J 3,80E+06 3 2,57E+19

18 Industria legno e sughero 7,24E+13 J 3,49E+04 4 2,53E+18

19 Industria della carta 7,96E+12 J 2,15E+05 3 1,71E+18

20 Industria grafica 6,22E+11 J 2,15E+05 3 1,34E+17

21 Industria metallurgica 1,09E+08 g 6,70E+09 3 7,28E+17

22 Industria meccanica 3,40E+10 g 1,25E+10 1 4,25E+20

23 Industria dei minerali 2,71E+10 g 1,84E+09 15 4,99E+19

24 Industria chimica 7,51E+09 g 3,80E+08 10 2,85E+18

25 Industria della gomma 1,95E+08 g 4,30E+09 3 8,39E+17

26 Industrie manifatturiere varie 7,82E+08 g 3,46E+09 7 2,71E+18

5,73E+20

EMERGIA ESPORTATA - E 5,79E+20

Parte II – Le analisi SPIn-Eco

SPIN-ECO

101

I valori descritti nelle Tabelle A e B sono stati diagrammati in Figura 9.3 per

confrontare il peso relativo delle singole voci all’interno del sistema territoriale.

Appare subito evidente come il valore delle attività estrattive sia il più rilevante,

seguito dall’import di beni e dal consumo di gasolio e benzine. Per quanto riguarda il

primo aspetto questo dipende da due fattori:

1. dall’elevato valore delle transformity dei materiali, tra i più alti calcolati da H.T.

Odum)

2. dal fatto che l’emergia dei materiali estratti venga attribuita al Circondario ove è

localizzata la cava, a prescindere dall’effettivo utilizzo di tali materiali nel suo

territorio. Infatti, si può ragionevolmente presupporre che parte di essi possa essere

esportata e lavorata anche al di fuori dell’ambito distrettuale. La scelta di aver

attribuito la responsabilità dell’attività di cava al Comune in cui essa è situata è

giustificata dal ruolo che deve avere l’Amministrazione Pubblica nel gestire le risorse

locali. Questo ragionamento ha portato, di fatto, ad attribuire la maggior parte del

flusso emergetico dei materiali estrattivi al Comune dove tale materiale veniva

estratto; nel distretto della Val di Chiana risentono particolarmente di questa scelta i

comuni di Trequanda, Montepulciano e San Casciano dei Bagni.

Figura 9.3: Diagramma di confronto delle risorse emergetiche del Circondario.

814,41204,92 178,27 86,14 147,31 220,69

1.024,64

2.344,482.985,45

13.599,84

0,00

2.000,00

4.000,00

6.000,00

8.000,00

10.000,00

12.000,00

14.000,00

Pioggia Calore geotermico Erosione del suolo Acqua Materiali daestrazione

Consumo en.elettrica

Gasolio e benzina Olio comb., lubrif.e GPL

Gas naturale Beni importati

Emer

gia (

x1017

sej/a

nno)

102

Figura 9.4

F2 23,60%

R 10,40%

59,30%

F1 35,70%

N 30,30%

RINNOVABILI (R) NON RINNOVABILI (N)

ENERGIA IMPORTATA (F1) BENI IMPORATATI (F2)

F223,60%

R 10,40%

59,30%

F1 35,70%

N 30,30%

RINNOVABILI (R) NON RINNOVABILI (N)ENERGIA IMPORTATA (F1) BENI IMPORTATI (F2)

Parte II – Le analisi SPIn-Eco

SPIN-ECO

103

Figura 9.5: Flussi di Emergia nel Circondario Val di Chiana e in ognuno dei Comuni.

0%

10%

20%

30%

40%

50%

60%

70%

80%

90%

100%

Cetona ChiancianoTerme

Chiusi Montepulciano San Cascianodei Bagni

Sarteano Sinalunga Torrita di Siena Trequanda

R N F1 F2

Figura 9.6: Flussi di risorse per categorie di consumo.

0,00E+00

1,00E+20

2,00E+20

3,00E+20

4,00E+20

5,00E+20

VALDICHIANA Cetona Chianciano Terme Chiusi Montepulciano San Casciano deiBagni

Sarteano Sinalunga Torrita di Siena Trequanda

Emer

gia

(x10

17 s

ej/a

nno)

R N F1 F2

Parte II – Le analisi SPIn-Eco

SPIN-ECO

104

Figura 9.7: Flussi di emergia ripartiti per Comune.

9.3 IL CALCOLO DEGLI INDICATORI EMERGETICI

LA GEOTERMIA

Prima di addentrarci nell’analisi degli indicatori sono necessarie alcune precisazioni

sullo sfruttamento del calore geotermico per la produzione di energia elettrica e su

come questa problematica è stata affrontata in seno all’analisi emergetica. In

analogia all’analisi provinciale, anche per il Circondario della Val di Chiana vengono

proposti due scenari per il calcolo degli indicatori emergetici; l’elemento

discriminante è legato all’origine della risorsa energia elettrica.

Nel primo scenario abbiamo considerato l’energia elettrica proveniente dal

geotermico e quindi per il 75% da fonte rinnovabile.

Nel secondo scenario si è considerata tutta l’energia elettrica come proveniente

dalla rete elettrica nazionale e quindi di origine totalmente non rinnovabile.

Quest’ultimo scenario nasce dalla consapevolezza che considerare rinnovabile la

produzione di energia elettrica da geotermico poteva risultare fuorviante sia per il

dibattito che ultimamente si è acceso intorno a questo argomento sia per il fatto

che, all’interno dell’analisi emergetica, un flusso maggiore di risorse rinnovabili

avrebbe potuto delineare un profilo emergetico del sistema in studio non aderente

alla realtà.

4,02E+198,16E+19

1,64E+20

4,91E+20

1,23E+201,65E+20

6,19E+20

1,21E+20

5,28E+20

0,00E+00

1,00E+20

2,00E+20

3,00E+20

4,00E+20

5,00E+20

6,00E+20

Cetona Chianciano Terme Chiusi Montepulciano San Casciano deiBagni

Sarteano Sinalunga Torrita di Siena Trequanda

Emer

gia

(x10

17 sej

/ann

o)

Parte II – Le analisi SPIn-Eco

SPIN-ECO

105

Gli indicatori di sostenibilità calcolati dall’analisi emergetica costituiscono dei validi

strumenti per definire lo stato di salute di un particolare sistema territoriale;

dall’analisi integrata delle informazioni relative ai vari flussi calcolati si riesce a

tracciare una sorta di TAC del territorio in cui possono emergere gli elementi di

criticità.

BOX 3. INDICATORI DI SOSTENIBILITA' AMBIENTALE IN UN'ANALISI TERRITORIALE

Obiettivo ultimo della metodologia emergetica è quello degli strumenti, indicatori di sostenibilità, che sulla base dei flussi di emergia che insistono sul sistema, siano in grado di condensare tutte le informazioni raccolte. In questo quadro viene proposta una breve carrellata degli indici di cui solitamente si fa uso in materia di analisi territoriale.

1. RAPPORTO DI IMPATTO AMBIENTALE [ELR=(N+F)/R]: è dato dal rapporto fra le risorse non rinnovabili (a prescindere dalla provenienza) e quelle rinnovabili. Un elevato valore di questo indice, suggerisce l’esistenza di un notevole stress per l'ambiente poiché i cicli ambientali locali sono sovraccarichi.

2. DENSITÀ DI EMERGIA (ED=(N+F+R)/AREA): è una misura della concentrazione spaziale di emergia all'interno del territorio. Un alto valore di questo indice suggerisce che la disponibilità di territorio è un fattore limitante per la crescita economica futura del sistema, anche se non impedisce lo sviluppo che invece deriva da un miglior uso delle risorse e dello spazio disponibile.

3. EMERGIA PER PERSONA [(N+F+R)/POPOLAZIONE]: è il rapporto tra l’emergia totale che alimenta il sistema e la popolazione. È una misura del contributo individuale alla sostenibilità-insostenibilità del sistema.

4. RENDIMENTO EMERGETICO [EYR=(N+F+R)/F]: è dato dall'emergia totale che insiste su un sistema divisa per l'emergia degli input che derivano dal settore economico. L'indice rappresenta una misura della capacità del sistema di sfruttare le risorse fornite gratuitamente dall'ambiente, per unità di input provenienti dal sistema economico.

5. RAPPORTO DI INVESTIMENTO EMERGETICO [EIR=F/(R+N)]: è dato dal rapporto tra le risorse provenienti dall’esterno del sistema e la totalità delle risorse locali, sia rinnovabili che non rinnovabili. L’indice quantifica l’investimento dal sistema economico necessario per lo sfruttamento di una risorsa locale.

Nel Box 3 sono brevemente descritti gli indicatori emergetici utilizzati in questo

studio. Per una trattazione teorica più esauriente si rimanda alla relazione

preliminare del 28 settembre 2001 sull’analisi emergetica della Provincia di Siena,

nonché al manuale sugli indicatori di sostenibilità edito da ARCA onlus.

Gli indicatori calcolati per il Circondario sono sintetizzati nella Tabella 9.3 insieme

a quelli calcolati per la Provincia nel suo insieme.

Parte II – Le analisi SPIn-Eco

SPIN-ECO

Tabella 9.3: Flussi e indici calcolati per il Circondario della Val di Chiana e per la Provincia di Siena.

FLUSSI DI EMERGIA unità di misura espressione VALDICHIANA CetonaChianciano

TermeChiusi Montepulciano

San Casciano dei

BagniSarteano Sinalunga Torrita di Siena Trequanda

Emergia da fonti locali rinnovabili sej/anno R 1,45E+20 1,06E+19 1,23E+19 1,70E+19 3,13E+19 1,77E+19 1,27E+19 2,07E+19 1,37E+19 1,06E+19

Emergia da fonti locali non rinnovabili sej/anno N 1,39E+21 1,53E+18 3,21E+18 4,97E+19 3,03E+20 8,86E+19 1,19E+20 4,34E+20 2,37E+18 4,99E+20

Emergia da fonti locali sej/anno L = N + R 1,53E+21 1,21E+19 1,55E+19 6,67E+19 3,34E+20 1,06E+20 1,32E+20 4,55E+20 1,60E+19 5,09E+20

Riserve di energia importate sej/anno F1 3,88E+20 1,41E+19 4,84E+19 5,85E+19 8,58E+19 1,19E+19 2,26E+19 8,72E+19 4,80E+19 1,28E+19

Emergia Importata (commercio) sej/anno F2 2,99E+20 1,40E+19 1,77E+19 3,87E+19 7,14E+19 4,90E+18 1,07E+19 7,75E+19 5,72E+19 6,36E+18

Emergia Importata totale sej/anno F = F1 + F2 6,87E+20 2,81E+19 6,61E+19 9,73E+19 1,57E+20 1,69E+19 3,33E+19 1,65E+20 1,05E+20 1,91E+19

Emergia totale usata all'interno del sistema sej/anno U = L + F 2,22E+21 4,02E+19 8,16E+19 1,64E+20 4,91E+20 1,23E+20 1,65E+20 6,19E+20 1,21E+20 5,28E+20

Frazione di emergia da fonti locali L / U 69% 30% 19% 41% 68% 86% 80% 73% 13% 96%

Emergia Esportata sej/anno E 5,79E+20 9,43E+18 1,14E+19 8,39E+19 1,64E+20 8,28E+18 7,39E+18 1,83E+20 1,85E+20 6,63E+19

Emergia Esportata / Emergia Importata E / F 0,84 0,34 0,17 0,86 1,04 0,49 0,22 1,11 1,76 3,47

Emergia Importata / Emergia Esportata F / E 1,19 2,98 5,78 1,16 0,96 2,03 4,51 0,90 0,57 0,29

INDICI EMERGETICI

Area m2

6,82E+08 5,32E+07 3,65E+07 5,81E+07 1,66E+08 9,19E+07 8,53E+07 7,86E+07 5,84E+07 6,41E+07

Densità emergetica sej/m2/anno U / area 3,25E+12 7,56E+11 2,23E+12 2,82E+12 2,97E+12 1,34E+12 1,94E+12 7,88E+12 2,08E+12 8,24E+12

Popolazione al 1999 6,49E+04 2,86E+03 7,20E+03 8,72E+03 1,39E+04 1,82E+03 4,50E+03 1,17E+04 7,05E+03 1,44E+03

Emergia usata per persona sej/uomo/anno U / popolazione 3,42E+16 1,41E+16 1,13E+16 1,88E+16 3,54E+16 6,78E+16 3,68E+16 5,30E+16 1,72E+16 3,67E+17

densità di popolazione ab/km2 95,10 53,81 197,23 150,14 83,89 19,77 52,75 148,61 120,82 22,48

Rapporto di Investimento Emergetico F / (N + R) 0,45 2,32 4,27 1,46 0,47 0,16 0,25 0,36 6,56 0,04

Rendimento Emergetico U / F 3,23 1,43 1,23 1,69 3,12 7,30 4,96 3,76 1,15 27,61

Rapporto di Impatto Ambientale (N + F) / R 14,29 2,79 5,65 8,64 14,69 5,96 11,98 28,99 7,88 48,79

Parte II – Le analisi SPIn-Eco

SPIN-ECO

107

Dall’analisi comparata dei flussi emergetici del Circondario con quelli della

Provincia si evidenzia come per la Val di Chiana il consumo di risorse pro-capite sia di

poco inferiore a quello medio provinciale. L’emergia totale U del Circondario

corrisponde a circa il 23% circa della Provincia nel suo completo, coerentemente con

un territorio con alta presenza di attività industriali e caratterizzato da una densità

di popolazione maggiore (95 ab./km2) di quella provinciale (66 ab./km2). L’emergia

consumata è, come già evidenziato, dovuta, oltre che alle attività estrattive,

all’import di beni ed energia dall’esterno necessari a soddisfare sia i fabbisogni della

popolazione residente che quelli del comparto produttivo. Il valore dell’emergia

esportata dal Circondario, attribuibile principalmente al settore manifatturiero,

risulta poco minore del flusso di emergia importata; questo porta ad un rapporto

export/import, misurato su base emergetica, pari a 0,84. Dall’analisi dei flussi

relativi ai singoli Comuni e riportati in Figura 9.5 appare evidente come il contributo

dei materiali estrattivi sia fuori scala per il Comune di Trequanda, mentre gli altri

contributi risultano in linea tra loro.

Per quanto riguarda il settore estrattivo è necessario porre una particolare

attenzione sulla non rinnovabilità delle risorse naturali prelevate e sulle possibili

conseguenze di un’attività estrattiva sul territorio. D’altro canto è anche importante

dire che il materiale estratto rappresenta una ricchezza propria del territorio, oltre

che reddito e occupazione. Per una gestione sostenibile dell’attività estrattiva

occorre, innanzi tutto ridurre gradualmente le quantità estratte nell’unità di tempo,

cercando di aumentare l’efficienza nello sfruttamento delle risorse e il riciclo dei

materiali. Nello stesso tempo, per la sostenibilità del sistema, è opportuno attivare

processi per differenziare l’economia locale e indirizzare gradualmente le nuove

generazioni verso occupazioni alternative all’attività di estrazione.

Fa al caso la regola di “quasi sostenibilità” di Herman Daly di cui si è ampiamente

trattato nei vari Report. È ovvio che sfruttare il non rinnovabile vuol dire utilizzare

input a una velocità superiore alla capacità della Natura di rigenerarli, tuttavia è

necessario trovare una modalità che permetta di ridurre lo sfruttamento della risorsa

non rinnovabile attraverso la creazione di sostituti rinnovabili. Nel caso specifico,

potrebbero essere incentivati, ad esempio, processi di sviluppo basati su tecnologie

del recupero e riutilizzo dei materiali di scarto, sulla riconversione paesaggistica

Parte II – Le analisi SPIn-Eco

SPIN-ECO

108

delle cave e delle miniere dismesse, nonché sul ripristino delle funzioni naturali

intaccate dalle attività per prevenire sul territorio rischi idrogeologici.

Dal confronto degli indicatori emergetici mostrati in Tabella 9.3 si può subito notare

come tutti gli indicatori (emergia per persona, densità emergetica, investimento

emergetico e rapporto di impatto ambientale) siano inferiori agli stessi calcolati per

la Provincia, ad eccezione del rendimento emergetico che risulta di poco superiore.

In particolare, analizzando singolarmente ogni risultato, si può evincere quanto

segue.

Il rapporto di impatto ambientale confronta i flussi di emergia di origine non

rinnovabile (locali o importati) rispetto a quelli rinnovabili, che nel loro insieme

contribuiscono alla sussistenza del territorio in esame. Pertanto si presenta come una

misura dello stress ambientale di origine antropica che viene esercitato sul territorio.

Il suo valore per il Circondario è di 14,29 considerando tra le risorse rinnovabili il

75% del valore emergetico dell’energia elettrica prodotta localmente. Questo vuol

dire che, misurato con l’algebra dell’emergia, nel Circondario della Val di Chiana c’è

un consumo di risorse non rinnovabili di circa quattordici volte e mezzo maggiore

rispetto a quelle rinnovabili. Tale indice è superiore a quello provinciale (10,65) che

è comunque uno dei più bassi valori mai riscontrati nelle altre realtà italiane. Tutti i

Comuni del Circondario, ad eccezione di Trequanda, Montepulciano e Sinalunga

presentano valori più bassi della media provinciale, ma l’ elevato valori del Comune

di Trequanda (48,79) alza notevolmente la media. Questo è un risultato abbastanza

prevedibile alla luce dei dati sull’ attività estrattiva citati in prcedenza. Questo tipo

di attività ha un ruolo preponderante rispetto agli altri input non rinnovabili che

provengono dall’esterno del sistema.

Parte II – Le analisi SPIn-Eco

SPIN-ECO

109

14,29

2,79

5,65

8,64

14,69

5,96

11,98

28,99

7,88

48,79

0

10

20

30

40

50

VALDICHIANA Cetona Chianciano Terme Chiusi Montepulciano San Casciano deiBagni

Sarteano Sinalunga Torrita di Siena Trequanda

Diagramma: Rapporto di impatto ambientale

Mappa: Rapporto di impatto ambientale

Il valore della densità emergetica è indicativo di quanto la popolazione, e

soprattutto le attività che insistono sul territorio, influiscano sul livello di

sostenibilità del sistema. Infatti il rapporto tra l’emergia totale che supporta il

Provinciadi Siena

10,65

CircondarioVal di Chiana

14,29

Trequanda

Sinalunga

Torrita

Montepulciano

ChiancianoChiusi

S. Casciano

Cetona

Sarteano

2,79

8,64

48,79 7,88

28,99

5,65

14,69

5,96

11,98

Parte II – Le analisi SPIn-Eco

SPIN-ECO

110

Circondario e la sua superficie mette in relazione la domanda complessiva di emergia

con la disponibilità di territorio. Questo è importante se si considera lo spazio come

un fattore limitante per uno sviluppo economico sostenibile.

“Non può esistere crescita illimitata su un pianeta finito” è un’espressione che si

riferisce alla banale disponibilità di spazio e al suo progressivo esaurimento, ma non

solo, è anche strettamente connessa alla capacità riproduttiva della componente

biotica presente sul territorio e alla pressione che su di essa esercita la componente

abiotica.

Affermare che le risorse che sostengono la vita (e l’economia) sono limitate sia nel

tempo che nello spazio, implica riconoscere che ciascun ecosistema abbia una

capacità portante. L’informazione fornita da questo indicatore è, pertanto, molto

chiara. La maggiore densità emergetica si rileva in corrispondenza della maggiore

pressione antropica, in sostanza là dove è presente una maggiore concentrazione di

popolazione e/o di attività produttive che provocano un’ “accumulazione” di

emergia per unità di territorio.

La densità di emergia è per il Circondario pari a 3,25x1012 sej/m2/anno rispetto ad

un valore provinciale di 2,53x1012 sej/m2/anno. Dal confronto di questo indicatore si

evidenzia come il valore del distretto sia più alto rispetto a quello provinciale. Il

valore di questo indicatore riflette la maggiore industrializzazione delle zone

pianeggianti del circondario (Sinalunga, Torrita, Montepulciano e Chiusi) rispetto alla

media della Provincia. Il dato risulta comunque nel suo complesso buono se

confrontato con i valori ottenuti in analisi di distretti analogamente industrializzati.

Parte II – Le analisi SPIn-Eco

SPIN-ECO

111

3,25E+12

7,56E+11

2,23E+12

2,82E+122,97E+12

1,34E+12

1,94E+12

7,88E+12

2,08E+12

8,24E+12

0,00E+00

8,00E+11

1,60E+12

2,40E+12

3,20E+12

4,00E+12

4,80E+12

5,60E+12

6,40E+12

7,20E+12

8,00E+12

8,80E+12

VALDICHIANA Cetona Chianciano Terme Chiusi Montepulciano San Casciano deiBagni

Sarteano Sinalunga Torrita di Siena Trequanda

Diagramma: Densità Emergetica (x 1012 sej/m2)

Mappa: Densità emergetica (x 1012 sej/m2)

Provinciadi Siena

2,53

CircondarioVal di Chiana

3,25

Trequanda

Sinalunga

Torrita

Montepulciano

Chianciano

Chiusi

S. Casciano

Cetona

Sarteano

0,76

2,82

8,24 2,08

7,88

2,23

2,97

1,34

1,94

Parte II – Le analisi SPIn-Eco

SPIN-ECO

112

L’emergia per persona esprime la distribuzione dell’emergia totale in funzione

degli abitanti residenti. Gli aspetti da tenere in considerazione per il commento di

questo indicatore sono: l’uso complessivo delle risorse e la popolazione che ne

usufruisce. In generale questo indice non deve però essere letto come una misura

della disponibilità delle risorse e quindi del benessere economico, in quanto, in

un’ottica di sviluppo sostenibile, non necessariamente l’aumento del benessere è

correlato ad un maggiore utilizzo di risorse disponibili. Tale considerazione acquista

ancor più vigore se si considera che l’area in questione è prevalentemente

alimentata da risorse di origine non rinnovabile, la cui disponibilità nel lungo periodo

non è, per definizione, garantita.

Nel Circondario il valore che abbiamo calcolato è pari a 3,42x1016 sej/ab/anno, che

risulta essere inferiore alla media provinciale (3,83x1016 sej/ab/anno). Questo dato è

indice di un minore utilizzo di risorse emergetiche pro capite e conferma il buon

livello di sostenibilità del territorio come emergeva anche dal valore di densità

emergetica. La presenza di un settore produttivo sviluppato comporta una densità

abitativa superiore alla media del territorio senese che contribuisce direttamente a

migliorare il valore dell’indicatore.

3,42E+16

1,41E+161,13E+16

3,54E+16

6,78E+16

3,68E+16

5,30E+16

1,72E+161,88E+16

0,00E+00

8,00E+15

1,60E+16

2,40E+16

3,20E+16

4,00E+16

4,80E+16

5,60E+16

6,40E+16

VALDICHIANA Cetona Chianciano Terme Chiusi Montepulciano San Casciano deiBagni

Sarteano Sinalunga Torrita di Siena Trequanda

Diagramma: Emergia per persona (x 1016 sej/ab.)

Parte II – Le analisi SPIn-Eco

SPIN-ECO

113

Mappa: Emergia per persona (x 1016 sej/ab.)

L’investimento emergetico mette in relazione le risorse acquisite dall’esterno del

sistema rispetto a quelle locali provenienti dall’ambiente (rinnovabili e non

rinnovabili). In questo caso si parla di investimento poiché si quantifica l’emergia

“pagata” al sistema economico per poter sfruttare ogni unità di emergia locale,

valutando così se il sistema è un buon utilizzatore delle risorse importate. Un valore

alto di tale indicatore evidenzia come il sistema dipenda molto dalle risorse esterne

e sfrutti in minima parte quelle al suo interno.

Il valore dell’investimento emergetico ottenuto per il Circondario è di poco

superiore a quello provinciale (rispettivamente 0,45 e 0,42). Il grado di dipendenza

dall’esterno per la fornitura di energia e beni di consumo, è quindi leggermente

superiore per la Val di Chiana che per la Provincia nel suo completo. Il concetto di

dipendenza non va comunque inteso in assoluto in modo negativo perché è evidente

che un distretto non può essere auto-sufficiente ma va inserito in un contesto più

ampio come quello provinciale o regionale. Il valore di questo indice ci deve

spingere, semmai, ad una migliore valorizzazione delle risorse locali.

Provinciadi Siena

3,83

CircondarioVal di Chiana

3,42

Trequanda

Sinalunga

Torrita

Montepulciano

Chianciano

Chiusi

S. Casciano

Cetona

Sarteano

1,41

1,88

36,66 1,72

5,30

1,13

3,54

6,78

3,68

Parte II – Le analisi SPIn-Eco

SPIN-ECO

114

0,45

2,32

4,27

1,46

0,470,16 0,25 0,36

6,56

0,040,00

1,00

2,00

3,00

4,00

5,00

6,00

7,00

VALDICHIANA Cetona Chianciano Terme Chiusi Montepulciano San Casciano deiBagni

Sarteano Sinalunga Torrita di Siena Trequanda

Diagramma: Rapporto di investimento emergetico

Il rendimento emergetico serve a valutare quanto un processo è competitivo come

fonte di emergia primaria, cioè proveniente direttamente dal territorio. Quanto

maggiore è questo valore, tanto maggiore sarà la capacità del sistema di sfruttare le

risorse locali per ogni unità di input proveniente dall’esterno.

Il valore del rendimento emergetico calcolato per il Circondario è pari a 3,23 e di

poco minore al dato provinciale (3,38).

Il valore di questo indicatore deriva dal minore utilizzo di risorse locali a livello di

Circondario rispetto al dato provinciale. Il fatto che il sistema provinciale presenti un

maggiore sfruttamento delle risorse locali non è un aspetto, in assoluto, positivo; è

necessario valutare la tipologia dei materiali sfruttati. Anche questo indicatore

riflette la presenza di industrie di trasformazione che necessitano di notevoli input di

materia prima che proviene dell’esterno della Provincia.

I valori degli indicatori densità emergetica e rapporto di impatto ambientale relativi

al Circondario e all’intera Provincia di Siena, sono riportati graficamente in Figura

9.5. In virtù della composizione delle risorse che alimentano il sistema territoriale, il

calcolo degli indicatori emergetici per la Provincia di Siena ha portato a valori

migliori rispetto ad altre Province italiane. È comunque interessante proporre

graficamente la differenza tra le valutazioni operate a livello provinciale e quelle del

singolo Circondario. Ciò permette di individuare le peculiarità del sottosistema,

nonché eventuali criticità che, a livello del macroaggregato provinciale, potrebbero

sfuggire. L’elemento rilevante in questo contesto è la differenza che si riscontra tra

Parte II – Le analisi SPIn-Eco

SPIN-ECO

115

il valore degli indicatori scelti, calcolati per i due diversi livelli territoriali (Provincia

e Circondario). Quanto maggiore è tale differenza, tanto maggiore è il contributo che

il sistema circondariale sta dando al contesto provinciale in termini di sostenibilità,

capitale naturale, uso razionale delle risorse o, viceversa, in termini di stress e

impatto ambientale (a seconda che il valore della differenza Circondario meno

Provincia sia rispettivamente negativo o positivo).

Figura 9.8: Istogramma di confronto degli indicatori emergetici.

In particolare, per la Val di Chiana sia il valore della densità emergetica che quello

relativo al rapporto di impatto ambientale sono superiori ai corrispettivi provinciali.

Ciò significa che il territorio in questione, nel suo complesso, non contribuisce a

bilanciare l’utilizzo delle risorse provinciali verso le rinnovabili e nella direzione

della sostenibilità.

9.4 FLUSSI DI EMERGIA E INDICATORI – SCHEDE DEI COMUNI

I risultati ottenuti nell’ambito del progetto SPIn Eco a livello dei singoli Comuni

vengono riportati di seguito in forma sintetica. Il calcolo di flussi emergetici e

indicatori alla scala del circondario deriva di fatto dall’aggregazione di dati reperiti

alla scala locale. In questo modo, l’interpretazione finale dei risultati si avvale, sia

del confronto con i valori medi provinciali alla scala vasta, sia del maggior livello di

dettaglio raggiunto avendo sviluppato l’analisi per ogni specifico ambito comunale.

-11,00

-6,00

-1,00

4,00

9,00

14,00

Rapporto di Impatto Ambientale

CircondarioProvincia Variazione

Densità emergetica (x1012 sej/m2 /anno)

Parte II – Le analisi SPIn-Eco

SPIN-ECO

116

CIRCONDARIO VALDICHIANA: COMUNE DI CETONA

Il Comune di Cetona è alimentato da un flusso totale di emergia pari a 4,02 x 1019

sej/anno. Nella Tabella riportiamo in sintesi i risultati ottenuti sulla base delle varie

categorie di risorse e dei valori degli indici. Sono messi in evidenza i valori calcolati

per la densità emergetica (flusso totale di emergia per unità di area), dell’emergia

per persona (flusso di emergia per abitante) e del rapporto di impatto ambientale

(rapporto tra emergia delle risorse non rinnovabili ed emergia delle risorse

rinnovabili).

Emergia da fonti locali rinnovabili sej/anno R 1,45E+20 1,06E+19 7,31%Emergia da fonti locali non rinnovabili sej/anno N 1,39E+21 1,53E+18 0,11%Emergia da fonti locali sej/anno L = N + R 1,53E+21 1,21E+19 0,79%Riserve di energia importate sej/anno F1 3,88E+20 1,41E+19 3,63%Emergia Importata (commercio) sej/anno F2 2,99E+20 1,40E+19 4,69%Emergia Importata totale sej/anno F = F1 +F2 6,87E+20 2,81E+19 4,09%Emergia tot usata all'interno del sistema sej/anno U = L + F 2,22E+21 4,02E+19 1,81%

Area m2 6,82E+08 5,32E+07 3,82E+09Densità emergetica sej/m2 /anno U / area 3,25E+12 7,56E+11 2,53E+12

Popolazione al 1999 64.896 2,86E+03 252.972Emergia usata per persona sej/ab./anno U / popolazione 3,42E+16 1,41E+16 3,83E+16

densità di popolazione ab./km2 95 5,38E+01 66

Rapporto di Investimento Emergetico F / (N + R) 0,45 2,32E+00 0,42Rendimento Emergetico U / F 3,23 1,43E+00 3,38Rapporto di Impatto Ambientale (N + F) / R 14,29 2,79E+00 10,65

Flussi di Emergia unità Espressione VALDICHIANA CETONA%

circondario

Indici eMergetici unità Espressione VALDICHIANA CETONA PROVINCIA

Tabella CETONA: flussi di emergia e indici

Il Comune di Cetona, in termini di flusso totale di emergia, incide sul bilancio

complessivo esteso a tutto il territorio circondariale soltanto per l’ 1,81%. L’import di

117

73,78

20,13

12,35

2,910,00

20,45

101,39

9,96

21,25

139,96

0

50

100

P ioggia C alore geoterm ic o E ros ione del s uolo Ac qua Materiali daes traz ione

C ons um o en.elettric a

Gas olio e benz ina O lio c om b., lubrif.e GP L

Gas naturale B eni im portati

Emer

gia

(x10

17se

j/ann

o)

CETONA

N26,00%

R4,00%

70,00%

F135,00%

F235,00%

RINNOVABILI (R) NON RINNOVABILI (N)ENERGIA IMPORTATA (F1) BENI IMPORTATI (F2)

N26,00%

R4,00%

70,00%

F135,00%

F235,00%

RINNOVABILI (R) NON RINNOVABILI (N)ENERGIA IMPORTATA (F1) BENI IMPORTATI (F2)

Parte II – Le analisi SPIn-Eco

SPIN-ECO

118

CIRCONDARIO VALDICHIANA: COMUNE DI CHIANCIANO TERME

Il Comune di Chianciano Terme è alimentato da un flusso totale di emergia pari a

18,16 x 1019 sej/anno. Nella Tabella riportiamo in sintesi i risultati ottenuti sulla

base delle varie categorie di risorse e dei valori degli indici. Sono messi in evidenza i

valori calcolati per la densità emergetica (flusso totale di emergia per unità di area),

dell’emergia per persona (flusso di emergia per abitante) e del rapporto di impatto

ambientale (rapporto tra emergia delle risorse non rinnovabili ed emergia delle

risorse rinnovabili).

Emergia da fonti locali rinnovabili sej/anno R 1,45E+20 1,23E+19 8,46%Emergia da fonti locali non rinnovabili sej/anno N 1,39E+21 3,21E+18 0,23%Emergia da fonti locali sej/anno L = N + R 1,53E+21 1,55E+19 1,01%Riserve di energia importate sej/anno F1 3,88E+20 4,84E+19 12,47%Emergia Importata (commercio) sej/anno F2 2,99E+20 1,77E+19 5,93%Emergia Importata totale sej/anno F = F1 +F2 6,87E+20 6,61E+19 9,63%Emergia tot usata all'interno del sistema sej/anno U = L + F 2,22E+21 8,16E+19 3,68%

Area m2 6,82E+08 3,65E+07 3,82E+09Densità emergetica sej/m2/anno U / area 3,25E+12 2,23E+12 2,53E+12

Popolazione al 1999 64.896 7,20E+03 252.972Emergia usata per persona sej/ab./anno U / popolazione 3,42E+16 1,13E+16 3,83E+16

densità di popolazione ab./km2 95 1,97E+02 66

Rapporto di Investimento Emergetico F / (N + R) 0,45 4,27E+00 0,42Rendimento Emergetico U / F 3,23 1,23E+00 3,38Rapporto di Impatto Ambientale (N + F) / R 14,29 5,65E+00 10,65

Flussi di Emergia unità Espressione VALDICHIANACHIANCIANO

TERME%

circondario

Indici eMergetici unità Espressione VALDICHIANACHIANCIANO

TERME PROVINCIA

Tabella CHIANCIANO TERME: flussi di emergia e indici

Il Comune di Chianciano Terme, in termini di flusso totale di emergia, incide sul

bilancio complessivo esteso a tutto il territorio circondariale soltanto per il 3,68%.

119

CHIANCIANO TERME

R4,00%

N15,00%

81,00%

F222,00%

F159,00%

RINNOVABILI (R) NON RINNOVABILI (N)ENERGIA IMPORTATA (F1) BENI IMPORTATI (F2)

40,61

13,826,58

25,53

0,00

115,03

297,88

18,76

120,73

177,02

0

100

200

300

P ioggia C alore geoterm ic o E ros ione del s uolo Ac qua Materiali daes traz ione

C ons um o en.elettric a

Gas olio e benz ina O lio c om b., lubrif.e GP L

Gas naturale B eni im portati

Emer

gia

(x10

17se

j/ann

o)

R4,00%

N15,00%

81,00%

F222,00%

F159,00%

RINNOVABILI (R) NON RINNOVABILI (N)ENERGIA IMPORTATA (F1) BENI IMPORTATI (F2)

Parte II – Le analisi SPIn-Eco

SPIN-ECO

120

CIRCONDARIO VALDICHIANA: COMUNE DI CHIUSI

Il Comune di Chiusi è alimentato da un flusso totale di emergia pari a 1,64 x 1020

sej/anno. Nella Tabella riportiamo in sintesi i risultati ottenuti sulla base delle varie

categorie di risorse e dei valori degli indici. Sono messi in evidenza i valori calcolati

per la densità emergetica (flusso totale di emergia per unità di area), dell’emergia

per persona (flusso di emergia per abitante) e del rapporto di impatto ambientale

(rapporto tra emergia delle risorse non rinnovabili ed emergia delle risorse

rinnovabili).

Emergia da fonti locali rinnovabili sej/anno R 1,45E+20 1,70E+19 11,72%Emergia da fonti locali non rinnovabili sej/anno N 1,39E+21 4,97E+19 3,58%Emergia da fonti locali sej/anno L = N + R 1,53E+21 6,67E+19 4,35%Riserve di energia importate sej/anno F1 3,88E+20 5,85E+19 15,09%Emergia Importata (commercio) sej/anno F2 2,99E+20 3,87E+19 12,97%Emergia Importata totale sej/anno F = F1 +F2 6,87E+20 9,73E+19 14,16%Emergia tot usata all'interno del sistema sej/anno U = L + F 2,22E+21 1,64E+20 7,39%

Area m2 6,82E+08 5,81E+07 3,82E+09Densità emergetica sej/m2/anno U / area 3,25E+12 2,82E+12 2,53E+12

Popolazione al 1999 64.896 8,72E+03 252.972Emergia usata per persona sej/ab./anno U / popolazione 3,42E+16 1,88E+16 3,83E+16

densità di popolazione ab./km2 95 1,50E+02 66

Rapporto di Investimento Emergetico F / (N + R) 0,45 1,46E+00 0,42Rendimento Emergetico U / F 3,23 1,69E+00 3,38Rapporto di Impatto Ambientale (N + F) / R 14,29 8,64E+00 10,65

Flussi di Emergia unità Espressione VALDICHIANA CHIUSI%

circondario

Indici eMergetici unità Espressione VALDICHIANA CHIUSI PROVINCIA

Tabella CHIUSI: flussi di emergia e indici

Il Comune di Chiusi, in termini di flusso totale di emergia, incide sul bilancio

complessivo esteso a tutto il territorio circondariale per il 7,39%. L’import di emergia

121

71,82

21,978,37 9,72

478,80

123,18

405,31

49,18

84,03

387,10

0

100

200

300

400

500

P ioggia C alore geoterm ic o E ros ione del s uolo Ac qua Materiali daes traz ione

C ons um o en.elettric a

Gas olio e benz ina O lio c om b., lubrif.e GP L

Gas naturale B eni im portati

Emer

gia

(x10

17se

j/ann

o)

CHIUSI

R10,00%

N30,00%

60,00%

F224,00%

F136,00%

RINNOVABILI (R) NON RINNOVABILI (N)ENERGIA IMPORTATA (F1) BENI IMPORTATI (F2)

R10,00%

N30,00%

60,00%

F224,00%

F136,00%

RINNOVABILI (R) NON RINNOVABILI (N)ENERGIA IMPORTATA (F1) BENI IMPORTATI (F2)

Parte II – Le analisi SPIn-Eco

SPIN-ECO

122

CIRCONDARIO VALDICHIANA: COMUNE DI MONTEPULCIANO

Il Comune di Montepulciano è alimentato da un flusso totale di emergia pari a 4,91

x 1020 sej/anno. Nella Tabella riportiamo in sintesi i risultati ottenuti sulla base delle

varie categorie di risorse e dei valori degli indici. Sono messi in evidenza i valori

calcolati per la densità emergetica (flusso totale di emergia per unità di area),

dell’emergia per persona (flusso di emergia per abitante) e del rapporto di impatto

ambientale (rapporto tra emergia delle risorse non rinnovabili ed emergia delle

risorse rinnovabili).

Emergia da fonti locali rinnovabili sej/anno R 1,45E+20 3,13E+19 21,58%Emergia da fonti locali non rinnovabili sej/anno N 1,39E+21 3,03E+20 21,83%Emergia da fonti locali sej/anno L = N + R 1,53E+21 3,34E+20 21,80%Riserve di energia importate sej/anno F1 3,88E+20 8,58E+19 22,12%Emergia Importata (commercio) sej/anno F2 2,99E+20 7,14E+19 23,92%Emergia Importata totale sej/anno F = F1 +F2 6,87E+20 1,57E+20 22,90%Emergia tot usata all'interno del sistema sej/anno U = L + F 2,22E+21 4,91E+20 22,14%

Area m 6,82E+08 1,66E+08 3,82E+09Densità emergetica sej/m /anno U / area 3,25E+12 2,97E+12 2,53E+12

Popolazione al 1999 64.896 1,39E+04 252.972Emergia usata per persona sej/ab./anno U / popolazione 3,42E+16 3,54E+16 3,83E+16

densità di popolazione ab./km 95 8,39E+01 66

Rapporto di Investimento Emergetico F / (N + R) 0,45 4,71E-01 0,42Rendimento Emergetico U / F 3,23 3,12E+00 3,38Rapporto di Impatto Ambientale (N + F) / R 14,29 1,47E+01 10,65

Flussi di Emergia unità Espressione VALDICHIANA MONTEPULCIANO%

circondario

Indici eMergetici unità Espressione VALDICHIANA MONTEPULCIANO PROVINCIA

Tabella MONTEPULCIANO: flussi di emergia e indici

Il Comune di Montepulciano, in termini di flusso totale di emergia, incide sul

bilancio complessivo esteso a tutto il territorio circondariale per oltre il 20% anche in

virtù della sua grande estensione. Sia l’import di emergia da fonti energetiche

2

2

2

123

173,5950,13 43,13 14,36

2968,56

150,46

557,46

48,59

191,13

714,14

0

1000

2000

3000

P ioggia C alore geoterm ic o E ros ione del s uolo Ac qua Materiali daes traz ione

C ons um o en.elettric a

Gas olio e benz ina O lio c om b., lubrif.e GP L

Gas naturale B eni im portati

Emer

gia

(x10

17se

j/ann

o)

MONTEPULCIANO

N62,00%

R6,00%

32,00%

F117,00%

F215,00%

RINNOVABILI (R) NON RINNOVABILI (N)ENERGIA IMPORTATA (F1) BENI IMPORTATI (F2)RINNOVABILI (R) NON RINNOVABILI (N)ENERGIA IMPORTATA (F1) BENI IMPORTATI (F2)

Parte II – Le analisi SPIn-Eco

SPIN-ECO

124

CIRCONDARIO VALDICHIANA: COMUNE DI SAN CASCIANO DEI BAGNI

Il Comune di San Casciano dei Bagni è alimentato da un flusso totale di emergia pari

a 1,23 x 1020 sej/anno. Nella Tabella riportiamo in sintesi i risultati ottenuti sulla

base delle varie categorie di risorse e dei valori degli indici. Sono messi in evidenza i

valori calcolati per la densità emergetica (flusso totale di emergia per unità di area),

dell’emergia per persona (flusso di emergia per abitante) e del rapporto di impatto

ambientale (rapporto tra emergia delle risorse non rinnovabili ed emergia delle

risorse rinnovabili).

Emergia da fonti locali rinnovabili sej/anno R 1,45E+20 1,77E+19 12,20%Emergia da fonti locali non rinnovabili sej/anno N 1,39E+21 8,86E+19 6,39%Emergia da fonti locali sej/anno L = N + R 1,53E+21 1,06E+20 6,94%Riserve di energia importate sej/anno F1 3,88E+20 1,19E+19 3,08%Emergia Importata (commercio) sej/anno F2 2,99E+20 4,90E+18 1,64%Emergia Importata totale sej/anno F = F1 +F2 6,87E+20 1,69E+19 2,45%Emergia tot usata all'interno del sistema sej/anno U = L + F 2,22E+21 1,23E+20 5,55%

Area m 6,82E+08 9,19E+07 3,82E+09Densità emergetica sej/m /anno U / area 3,25E+12 1,34E+12 2,53E+12

Popolazione al 1999 64.896 1,82E+03 252.972Emergia usata per persona sej/ab./anno U / popolazione 3,42E+16 6,78E+16 3,83E+16

densità di popolazione ab./km 95 1,98E+01 66

Rapporto di Investimento Emergetico F / (N + R) 0,45 1,59E-01 0,42Rendimento Emergetico U / F 3,23 7,30E+00 3,38Rapporto di Impatto Ambientale (N + F) / R 14,29 5,96E+00 10,65

Flussi di Emergia unità Espressione VALDICHIANASAN CASCIANO

DEI BAGNI%

circondario

Indici eMergetici unità Espressione VALDICHIANASAN CASCIANO

DEI BAGNI PROVINCIA

Tabella SAN CASCIANO DEI BAGNI: flussi di emergia e indici

Il Comune di San Casciano dei Bagni, in termini di flusso totale di emergia, incide

sul bilancio complessivo del territorio circondariale per circa il 5%. L’import di

emergia da fonti energetiche esterne (F) risulta essere solo il 2,45% di quello del

2

2

2

125

139,01

24,33 8,77 2,32

874,48

22,95

94,70

9,89 5,58

49,03

0

200

400

600

800

P ioggia C alore geoterm ic o E ros ione del s uolo Ac qua Materiali daes traz ione

C ons um o en.elettric a

Gas olio e benz ina O lio c om b., lubrif.e GP L

Gas naturale B eni im portati

Emer

gia

(x10

17se

j/ann

o)

SAN CASCIANO DEI BAGNI

R14,00%

F110,00%

14,00%

N72,00%

F24,00%

RINNOVABILI (R) NON RINNOVABILI (N)ENERGIA IMPORTATA (F1) BENI IMPORTATI (F2)

R14,00%

F110,00%

14,00%

N72,00%

F24,00%

RINNOVABILI (R) NON RINNOVABILI (N)ENERGIA IMPORTATA (F1) BENI IMPORTATI (F2)

Parte II – Le analisi SPIn-Eco

SPIN-ECO

126

CIRCONDARIO VALDICHIANA: COMUNE DI SARTEANO

Il Comune di Sarteano è alimentato da un flusso totale di emergia pari a 1,65 x 1020

sej/anno. Nella Tabella riportiamo in sintesi i risultati ottenuti sulla base delle varie

categorie di risorse e dei valori degli indici. Sono messi in evidenza i valori calcolati

per la densità emergetica (flusso totale di emergia per unità di area), dell’emergia

per persona (flusso di emergia per abitante) e del rapporto di impatto ambientale

(rapporto tra emergia delle risorse non rinnovabili ed emergia delle risorse

rinnovabili).

Emergia da fonti locali rinnovabili sej/anno R 1,45E+20 1,27E+19 8,78%Emergia da fonti locali non rinnovabili sej/anno N 1,39E+21 1,19E+20 8,61%Emergia da fonti locali sej/anno L = N + R 1,53E+21 1,32E+20 8,63%Riserve di energia importate sej/anno F1 3,88E+20 2,26E+19 5,83%Emergia Importata (commercio) sej/anno F2 2,99E+20 1,07E+19 3,59%Emergia Importata totale sej/anno F = F1 +F2 6,87E+20 3,33E+19 4,86%Emergia tot usata all'interno del sistema sej/anno U = L + F 2,22E+21 1,65E+20 7,46%

Area m 6,82E+08 8,53E+07 3,82E+09Densità emergetica sej/m /anno U / area 3,25E+12 1,94E+12 2,53E+12

Popolazione al 1999 64.896 4,50E+03 252.972Emergia usata per persona sej/ab./anno U / popolazione 3,42E+16 3,68E+16 3,83E+16

densità di popolazione ab./km 95 5,28E+01 66

Rapporto di Investimento Emergetico F / (N + R) 0,45 2,52E-01 0,42Rendimento Emergetico U / F 3,23 4,96E+00 3,38Rapporto di Impatto Ambientale (N + F) / R 14,29 1,20E+01 10,65

Flussi di Emergia unità Espressione VALDICHIANA SARTEANO%

circondario

Indici eMergetici unità Espressione VALDICHIANA SARTEANO PROVINCIA

Tabella SARTEANO: flussi di emergia e indici

Il Comune di Sarteano, in termini di flusso totale di emergia, incide sul bilancio

complessivo del territorio circondariale per quasi il 7,5%. L’import di emergia da

fonti energetiche esterne (F) risulta essere solo il 5% di quello del Circondario mentre

2

2

2

127

104,86

22,5955,86

4,10

1134,00

0,00

122,57

3,98

99,66 107,24

0

200

400

600

800

1000

1200

P ioggia C alore geoterm ic o E ros ione del s uolo Ac qua Materiali daes traz ione

C ons um o en.elettric a

Gas olio e benz ina O lio c om b., lubrif.e GP L

Gas naturale B eni im portati

Emer

gia

(x10

17se

j/ann

o)

SARTEANO

F114,00%

20,00%

R8,00%

N72,00%

F26,00%

RINNOVABILI (R) NON RINNOVABILI (N)ENERGIA IMPORTATA (F1) BENI IMPORTATI (F2)

RINNOVABILI (R) NON RINNOVABILI (N)ENERGIA IMPORTATA (F1) BENI IMPORTATI (F2)

Parte II – Le analisi SPIn-Eco

SPIN-ECO

128

CIRCONDARIO VALDICHIANA: COMUNE DI SINALUNGA

Il Comune di Sinalunga è alimentato da un flusso totale di emergia pari a 6,19 x

1020 sej/anno. Nella Tabella riportiamo in sintesi i risultati ottenuti sulla base delle

varie categorie di risorse e dei valori degli indici. Sono messi in evidenza i valori

calcolati per la densità emergetica (flusso totale di emergia per unità di area),

dell’emergia per persona (flusso di emergia per abitante) e del rapporto di impatto

ambientale (rapporto tra emergia delle risorse non rinnovabili ed emergia delle

risorse rinnovabili).

Emergia da fonti locali rinnovabili sej/anno R 1,45E+20 2,07E+19 14,24%Emergia da fonti locali non rinnovabili sej/anno N 1,39E+21 4,34E+20 31,30%Emergia da fonti locali sej/anno L = N + R 1,53E+21 4,55E+20 29,68%Riserve di energia importate sej/anno F1 3,88E+20 8,72E+19 22,47%Emergia Importata (commercio) sej/anno F2 2,99E+20 7,75E+19 25,97%Emergia Importata totale sej/anno F = F1 +F2 6,87E+20 1,65E+20 23,99%Emergia tot usata all'interno del sistema sej/anno U = L + F 2,22E+21 6,19E+20 27,92%

Area m 6,82E+08 7,86E+07 3,82E+09Densità emergetica sej/m /anno U / area 3,25E+12 7,88E+12 2,53E+12

Popolazione al 1999 64.896 1,17E+04 252.972Emergia usata per persona sej/ab./anno U / popolazione 3,42E+16 5,30E+16 3,83E+16

densità di popolazione ab./km 95 1,49E+02 66

Rapporto di Investimento Emergetico F / (N + R) 0,45 3,62E-01 0,42Rendimento Emergetico U / F 3,23 3,76E+00 3,38Rapporto di Impatto Ambientale (N + F) / R 14,29 2,90E+01 10,65

Flussi di Emergia unità Espressione VALDICHIANA SINALUNGA%

circondario

Indici eMergetici unità Espressione VALDICHIANA SINALUNGA PROVINCIA

Tabella SINALUNGA: flussi di emergia e indici

Il Comune di Sinalunga, in termini di flusso totale di emergia, incide sensibilmente

sul bilancio complessivo del territorio circondariale con una quota pari al 27% circa.

L’import di emergia da fonti energetiche esterne (F) risulta essere pari al 22% del

2

2

2

129

SINALUNGA

F114,00%

R3,00%

N70,00%

27,00%

F213,00%

RINNOVABILI (R) NON RINNOVABILI (N)ENERGIA IMPORTATA (F1) BENI IMPORTATI (F2)

83,00 14,87 18,13 14,35

4306,60

178,98

385,81

26,06

389,92

775,33

0

1000

2000

3000

4000

P ioggia C alore geoterm ic o E ros ione del s uolo Ac qua Materiali daes traz ione

C ons um o en.elettric a

Gas olio e benz ina O lio c om b., lubrif.e GP L

Gas naturale B eni im portati

Emer

gia

(x10

17se

j/ann

o)

F114,00%

R3,00%

N70,00%

27,00%

F213,00%

RINNOVABILI (R) NON RINNOVABILI (N)ENERGIA IMPORTATA (F1) BENI IMPORTATI (F2)

Parte II – Le analisi SPIn-Eco

SPIN-ECO

130

CIRCONDARIO VALDICHIANA: COMUNE DI TORRITA DI SIENA

Il Comune di Torrita di Siena è alimentato da un flusso totale di emergia pari a 1,21

x 1020 sej/anno. Nella Tabella riportiamo in sintesi i risultati ottenuti sulla base delle

varie categorie di risorse e dei valori degli indici. Sono messi in evidenza i valori

calcolati per la densità emergetica (flusso totale di emergia per unità di area),

dell’emergia per persona (flusso di emergia per abitante) e del rapporto di impatto

ambientale (rapporto tra emergia delle risorse non rinnovabili ed emergia delle

risorse rinnovabili).

Emergia da fonti locali rinnovabili sej/anno R 1,45E+20 1,37E+19 9,42%Emergia da fonti locali non rinnovabili sej/anno N 1,39E+21 2,37E+18 0,17%Emergia da fonti locali sej/anno L = N + R 1,53E+21 1,60E+19 1,05%Riserve di energia importate sej/anno F1 3,88E+20 4,80E+19 12,38%Emergia Importata (commercio) sej/anno F2 2,99E+20 5,72E+19 19,16%Emergia Importata totale sej/anno F = F1 +F2 6,87E+20 1,05E+20 15,33%Emergia tot usata all'interno del sistema sej/anno U = L + F 2,22E+21 1,21E+20 5,47%

Area m 6,82E+08 5,84E+07 3,82E+09Densità emergetica sej/m /anno U / area 3,25E+12 2,08E+12 2,53E+12

Popolazione al 1999 64.896 7,05E+03 252.972Emergia usata per persona sej/ab./anno U / popolazione 3,42E+16 1,72E+16 3,83E+16

densità di popolazione ab./km 95 1,21E+02 66

Rapporto di Investimento Emergetico F / (N + R) 0,45 6,56E+00 0,42Rendimento Emergetico U / F 3,23 1,15E+00 3,38Rapporto di Impatto Ambientale (N + F) / R 14,29 7,88E+00 10,65

Flussi di Emergia unità Espressione VALDICHIANA TORRITA DI SIENA%

circondario

Indici eMergetici unità Espressione VALDICHIANA TORRITA DI SIENA PROVINCIA

Tabella TORRITA DI SIENA: flussi di emergia e indici

Il Comune di Torrita di Siena, in termini di flusso totale di emergia, incide sul

bilancio complessivo esteso a tutto il territorio circondariale per il 5,47%. L’import di

2

2

2

131

59,57

17,67 13,56 10,170,00

100,07

328,37

48,4862,95

572,07

0

100

200

300

400

500

600

P ioggia C alore geoterm ic o E ros ione del s uolo Ac qua Materiali daes traz ione

C ons um o en.elettric a

Gas olio e benz ina O lio c om b., lubrif.e GP L

Gas naturale B eni im portati

Emer

gia

(x10

17se

j/ann

o)

TORRITA DI SIENA

N11,00%

R2,00%

87,00%

F247,00%

F140,00%

RINNOVABILI (R) NON RINNOVABILI (N)ENERGIA IMPORTATA (F1) BENI IMPORTATI (F2)

N11,00%

R2,00%

87,00%

F247,00%

F140,00%

RINNOVABILI (R) NON RINNOVABILI (N)ENERGIA IMPORTATA (F1) BENI IMPORTATI (F2)

Parte II – Le analisi SPIn-Eco

SPIN-ECO

132

CIRCONDARIO VALDICHIANA: COMUNE DI TREQUANDA

Il Comune di Trequanda è alimentato da un flusso totale di emergia pari a 1,64 x

1020 sej/anno. Nella Tabella riportiamo in sintesi i risultati ottenuti sulla base delle

varie categorie di risorse e dei valori degli indici. Sono messi in evidenza i valori

calcolati per la densità emergetica (flusso totale di emergia per unità di area),

dell’emergia per persona (flusso di emergia per abitante) e del rapporto di impatto

ambientale (rapporto tra emergia delle risorse non rinnovabili ed emergia delle

risorse rinnovabili).

Emergia da fonti locali rinnovabili sej/anno R 1,45E+20 1,06E+19 7,31%Emergia da fonti locali non rinnovabili sej/anno N 1,39E+21 4,99E+20 35,96%Emergia da fonti locali sej/anno L = N + R 1,53E+21 5,09E+20 33,25%Riserve di energia importate sej/anno F1 3,88E+20 1,28E+19 3,29%Emergia Importata (commercio) sej/anno F2 2,99E+20 6,36E+18 2,13%Emergia Importata totale sej/anno F = F1 +F2 6,87E+20 1,91E+19 2,79%Emergia tot usata all'interno del sistema sej/anno U = L + F 2,22E+21 5,28E+20 23,82%

Area m 6,82E+08 6,41E+07 3,82E+09Densità emergetica sej/m /anno U / area 3,25E+12 8,24E+12 2,53E+12

Popolazione al 1999 64.896 1,44E+03 252.972Emergia usata per persona sej/ab./anno U / popolazione 3,42E+16 3,67E+17 3,83E+16

densità di popolazione ab./km 95 2,25E+01 66

Rapporto di Investimento Emergetico F / (N + R) 0,45 3,76E-02 0,42Rendimento Emergetico U / F 3,23 2,76E+01 3,38Rapporto di Impatto Ambientale (N + F) / R 14,29 4,88E+01 10,65

Flussi di Emergia unità Espressione VALDICHIANA TREQUANDA%

circondario

Indici eMergetici unità Espressione VALDICHIANA TREQUANDA PROVINCIA

Tabella TREQUANDA: flussi di emergia e indici

Il Comune di Trequanda, in termini di flusso totale di emergia, incide sul bilancio

complessivo del circondario, a dispetto della sua densità abitativa, per quasi il 24%.

L’import di emergia da fonti energetiche esterne (F) è piuttosto modesto (solo il 3%

2

2

2

133

68,17 19,41 11,52 2,70

4971,40

31,20 59,91 5,79 49,38 63,560

1000

2000

3000

4000

5000

P ioggia C alore geoterm ic o E ros ione del s uolo Ac qua Materiali daes traz ione

C ons um o en.elettric a

Gas olio e benz ina O lio c om b., lubrif.e GP L

Gas naturale B eni im portati

Emer

gia

(x10

17se

j/ann

o)

TREQUANDA

R2,00% F1

2,40%

F21,20%

3,60%N94,40%

RINNOVABILI (R) NON RINNOVABILI (N)ENERGIA IMPORTATA (F1) BENI IMPORTATI (F2)

R2,00% F1

2,40%

F21,20%

3,60%N94,40%

RINNOVABILI (R) NON RINNOVABILI (N)ENERGIA IMPORTATA (F1) BENI IMPORTATI (F2)

Parte II – Le analisi SPIn-Eco

SPIN-ECO

134

9.5 CONCLUSIONI

La Val di Chiana senese può essere suddivisa in due macroaree con differenti

tipologie di sviluppo. Nella parte pianeggiante del territorio che comprende i comuni

di Sinalunga, Torrita, Chiusi ed una parte del comune di Montepulciano, è presente

una consolidata realtà produttiva formata da piccole industrie di trasformazione che

necessitano di un continuo apporto di risorse dall’esterno. La parte occidentale del

circondario, caratterizzata dalla presenza di aree collinari, ha una bassa densità

abitativa e una ridotta presenza di attività industriali. L’area collinare è alimentata

da un apporto continuo e consistente di risorse di tipo rinnovabile affiancate da input

al sistema provenienti dall’esterno (risorse energetiche ed altri beni importati);

pertanto il suo equilibrio è destinato ad essere stabile nel lungo periodo purchè

venga salvaguardata la capacità dell’ambiente di rigenerare le risorse locali

consumate e di assorbire gli scarti e le emissioni prodotte dall’attività umana.

La vocazione produttiva dell’area pianeggiante influenza in maniera significativa gli

indicatori del circondario nel suo complesso. Pur non risultando particolarmente

negativi gli indicatori in questione sono mediamente più alti rispetto a quelli

provinciali. Questo livello di sviluppo industriale può quindi essere considerato

compatibile con una politica di sostenibilità, pur dovendo ribadire l’esigenza di una

graduale ma decisa rinuncia ad una politica basata sulla crescita economica continua

che è in assoluta antitesi rispetto al concetto di sostenibilità dello sviluppo. Con

“crescita” intendiamo definire tutti quei processi, soprattutto di tipo produttivo, che

si basano su un uso intensivo delle risorse, su impieghi massicci di materia ed energia

e in generale di capitale naturale che ricordiamo essere paradossalmente

un’esternalità rispetto agli attuali metodi di contabilità economica. Questo tipo di

comportamento mira all’accumulo immediato di capitale finanziario non tenendo in

alcun conto il rischio (e spesso la certezza) di esaurimento delle risorse impiegate; è

quindi, ovviamente, insostenibile.

Oltre a ciò va modificato l’orizzonte temporale in base al quale valutare i reali costi

e benefici di ogni attività. E’ infatti l’ottica di lungo periodo che permette di

apprezzare cosa significa la politica del rinnovabile, vale a dire della disponibilità

delle risorse per un tempo indefinito, piuttosto che quella del non rinnovabile che è

Parte II – Le analisi SPIn-Eco

SPIN-ECO

135

la politica dell’esaurimento, dell’impoverimento del capitale naturale e

dell’insostenibilità.

Il Circondario della Val di Chiana è portatore allo stesso tempo di un patrimonio

ambientale di grande valore che controbilancia gli effetti che il comparto produttivo

ha rispetto alla sostenibilità. Un esempio concreto è rappresentato dal contributo

che le aree boschive dei territori meno sviluppati forniscono all’assorbimento di CO2.

Per il Circondario della Val di Chiana è opportuno ipotizzare un modello che, pur

incoraggiando la salvaguardia della piccola industria presente, punti anche sulla

valorizzazione delle aree occidentali basata su agricoltura e turismo di qualità.

Inoltre bisognerebbe puntare su un modello di sviluppo, che investa anche su altri

settori (compreso lo sfruttamento razionale delle risorse rinnovabili al fine di

produrre energia), allo scopo di differenziare le attività e porre le basi per

un’economia votata alla valorizzazione delle risorse naturali e dell’agricoltura.

Ciò che si intende per valorizzazione è, in primo luogo, un’attenzione elevata al

controllo e salvaguardia del territorio attraverso il potenziamento e l’istituzione,

dove non esistono, di soggetti adibiti al monitoraggio continuo del territorio, alla

raccolta periodica di dati, di rilievo e statistici, sul territorio e sul capitale naturale

in genere, all’impiego di indicatori efficaci per valutarne lo stato di salute.

L’auspicio è dunque quello di uno sviluppo mirato ad individuare le risorse, le

unicità, le caratteristiche principali dei centri urbani e del loro rapporto col

territorio, a diffondere e promuovere una consapevolezza e autoreferenzialità tra i

vari attori urbani ed infine a conservare una configurazione di luoghi ispirata dalle

reti di relazioni esistenti tra frazioni e capoluogo in ambito comunale e

sovracomunale.

I Piani Strutturali, introdotti dalla Legge Regionale n.5/95, sono validi strumenti ed

occasioni per perseguire gli obiettivi di una urbanistica sostenibile.

E’ soprattutto il caso di definire delle direttive comuni, anche in termini di

normativa tecnica, che orientino la produzione edilizia ad adottare forme e tecniche

mirate a salvaguardare l’identità culturale di ogni singolo contesto e a rispondere

alle condizione ambientale del sito in vista, prima, di una ridefinizione progressiva

dell’architettura locale come valore culturale, poi, di una riduzione sostanziale dei

consumi energetici.

Parte II – Le analisi SPIn-Eco

SPIN-ECO

136

In conclusione ci preme sottolineare quanto la programmazione, in tutti i settori,

possa operare come metodo base per la politica di sviluppo in costante riferimento

ad un disegno strategico predefinito e chiaramente orientato alla sostenibilità. In

questo senso, lo sviluppo per un contesto territoriale come quello descritto in questo

rapporto deve essere orientato alla valorizzazione delle risorse disponibili, in

particolare quelle ambientali rinnovabili, sia dal punto di vista del loro sfruttamento

razionale (produzione di energia da biomassa), sia dal punto di vista della fruizione

dei servizi resi dall’ambiente (assorbimento dei gas serra), fino al godimento dei

valori estetici e paesaggistici di cui esse sono portatrici (sviluppo del turismo).

Parte II - Le analisi SPIn-Eco

SPIN-ECO

137

10 L’impronta ecologica

10.1 LA FORMULAZIONE TEORICA DELL’IMPRONTA ECOLOGICA

L’Impronta Ecologica è stata introdotta da William Rees (British Columbia University

di Vancouver, Canada) e da Mathis Wackernagel (direttore dell’Indicators Program of

Redefining Progress a San Francisco e coordinatore del Centro di Studi sulla

Sostenibilità alla Anàhuac University di Xalapa, Messico) a partire dagli anni ’90.

Si tratta di un indicatore sintetico di sostenibilità ambientale in grado di stimare

l’impatto che una popolazione esercita sull’ambiente con i propri consumi,

quantificando l’area totale di ecosistemi terrestri e acquatici necessaria per fornire,

in modo sostenibile, tutte le risorse utilizzate e per assorbire, sempre in modo

sostenibile, tutte le emissioni prodotte.

La metodologia dell’Impronta Ecologica è stata adottata dal ministero

dell’Ambiente Britannico, dalla regione australiana del Queensland (Simpson et al.,

1995), dalla città di Vancouver e da numerose università (Rees e Wackernagel, 1996;

Wackernagel e Rees, 1997; Bologna et al., 1999; Hanley et al., 1999; Proops et al.,

1999; van den Bergh e Verbruggen, 1999; Wackernagel et al., 1999) per stimare la

sostenibilità di singole attività, di regioni o anche di intere nazioni. Nel 2000 è uscito

il Living Planet Report, una pubblicazione in cui vengono riportate le ultime stime

aggiornate dell’Impronta Ecologica per tutte le nazioni del mondo con una

popolazione superiore al milione di abitanti (UNEP-WCMC, WWF, 2000).

All’approfondimento delle valenze e delle potenzialità di questo indicatore è stato

inoltre dedicato un intero numero monografico della rivista scientifica Ecological

Economics (marzo 2000).

Nella formulazione classica, proposta da Wackernagel e Rees, il calcolo

dell’Impronta Ecologica si basa sui consumi medi della popolazione, partendo dal

presupposto che ad ogni unità materiale o di energia consumata corrisponda una

certa estensione di territorio, appartenente ad uno o più ecosistemi, che garantisce

il relativo apporto di risorse per il consumo e/o per l’assorbimento delle emissioni. Il

formalismo dell’Impronta Ecologica considera i seguenti tipi di attività che generano

impatto sull’ambiente che possono essere tradotti in superfici di terreno

ecologicamente produttivo:

Parte II - Le analisi SPIn-Eco

SPIN-ECO

138

produzione dei beni e delle merci consumate;

produzione dell’energia utilizzata;

smaltimento degli scarti e delle emissioni prodotte dai vari consumi (vedi, ad

esempio la superficie necessaria per assorbire la CO2 emessa);

occupazione di territorio per l’allocazione di infrastrutture, impianti, abitazioni,

ecc.

Riprendendo la classificazione usata dall’Unione Mondiale per la Conservazione, la

formulazione classica dell’Impronta Ecologica suddivide l’utilizzo di territorio

ecologicamente produttivo in sei principali categorie:

1. Terreno per l’energia: superficie necessaria per produrre, con modalità

sostenibili (es. coltivazione di biomassa) la quantità di energia utilizzata. In

realtà Wackernagel e Rees (1996) applicano una definizione differente, che si

basa sull’area di foresta necessaria per assorbire la CO2 emessa dalla produzione

di energia a partire da combustibili fossili. Le due aree hanno lo stesso ordine di

grandezza, ma questo secondo metodo consente di centrare il calcolo della

componente energetica dell’Impronta Ecologica sul problema della

concentrazione della CO2 in atmosfera e della conseguente alterazione del clima.

2. Terreno agricolo: superficie arabile (campi, orti, ecc.) utilizzata per la

produzione delle derrate alimentari e di altri prodotti non alimentari di origine

agricola (es. cotone, iuta, tabacco).

3. Pascoli: superficie dedicata all’allevamento e, conseguentemente, alla

produzione di carne, latticini, uova, lana e, in generale, di tutti i prodotti

derivati dall’allevamento.

4. Foreste: area dei sistemi naturali modificati dedicati alla produzione di legname.

5. Superficie degradata: terreno degradato, ecologicamente improduttivo, dedicato

alla localizzazione delle infrastrutture quali abitazioni, attività manifatturiere,

aree per servizi, vie di comunicazione, ecc.

6. Mare: superficie marina necessaria alla crescita delle risorse ittiche consumate.

Il formalismo di calcolo considera l’uso mutuamente esclusivo di questi territori, nel

senso che ad ogni territorio viene associata un’unica categoria anche se questo non

corrisponde esattamente al vero. Si tratta comunque di un’approssimazione

accettabile.

Parte II - Le analisi SPIn-Eco

SPIN-ECO

139

La considerazione di tipi di territorio così diversi, che devono essere sommati

insieme per arrivare alla stima finale dell’Impronta Ecologica, ha posto il problema

delle differenti produttività che caratterizzano le tipologie territoriali sopra

elencate. Per rendere comparabili tra loro gli usi dei diversi tipi di terreno, la

formulazione classica dell’Impronta Ecologica introduce un’operazione di

normalizzazione che consente di pesare le aree dei differenti tipi di terreno in base

alla loro produttività media mondiale. Per queste superfici, non si utilizza come unità

di misura l’ettaro, che si riferisce a superfici reali, bensì una più generica “unità di

area”, che potremmo anche chiamare “ettaro equivalente” (ha equivalente). Un

ettaro equivalente o unità di area equivale a circa 0,3 ha di terreno arabile, o 0,6 ha

di foresta, o 2,7 ha di pascoli, o 16,3 ha di superficie marina. Un ettaro di terreno

altamente produttivo rappresenta quindi più ettari equivalenti che la stessa quantità

di terreno meno produttivo.

Per illustrare sinteticamente la metodologia base di calcolo consideriamo una

generica regione di cui si vuole valutare l’Impronta Ecologica: procedendo per passi

successivi si devono affrontare le operazioni di seguito elencate.

1. Calcolo dei consumi medi Cn, (espressi in kg/anno) per ogni bene o prodotto n

consumato dalla popolazione residente nella regione in esame.

2. Calcolo della superficie Sn (espressa in ha) necessaria per la produzione dello

specifico bene n, ottenuta dividendo il consumo medio annuale di quel bene Cn

per la sua produttività o rendimento medio annuale pn, espresso in kg/(ha anno).

3. Calcolo dell’Impronta Ecologica F (espressa in ha) sommando i contributi delle

diverse superfici Sn relative a tutti gli n beni consumati.

4. Calcolo dell’Impronta Ecologica pro capite f (espressa in ha/persona) dividendo

l’Impronta Ecologica totale F per la popolazione P residente nella regione in

esame.

5. Calcolo della superficie equivalente. Moltiplicando le aree dei sei diversi tipi di

terreno per i pesi proporzionali alla loro produttività media mondiale si ottengono

l’Impronta Ecologica E espressa in ha equivalenti e l’Impronta Ecologica pro

capite e espressa in ha equivalenti pro capite.

Una parte integrante dell’analisi della sostenibilità di un territorio attraverso

l’Impronta Ecologica è rappresentata dal calcolo della biocapacità. Con questo

termine si indica la superficie di terreni ecologicamente produttivi che sono presenti

Parte II - Le analisi SPIn-Eco

SPIN-ECO

140

all’interno della regione in esame. Riprendendo quanto affermato nel Rapporto

Finale del Progetto Indicatori Comuni Europei EUROCITIES (Lewan, Simmons, 2001)

“la biocapacità misura l’offerta di bioproduttività, ossia la produzione biologica di

una data area. Essa è data dalla produzione aggregata dei diversi ecosistemi

appartenenti all’area designata, che vanno dalle terre arabili ai pascoli alle foreste

alle aree marine produttive e comprende, in parte, aree edificate o in degrado. La

biocapacità non dipende dalle sole condizioni naturali, ma anche dalle pratiche

agricole e forestali dominanti”. Il calcolo si rifà alle definizioni e al formalismo

matematico dell’Impronta Ecologica.

1. Il primo passo consiste nel calcolare l’estensione ai dei territori ecologicamente

produttivi presenti all’interno della regione in esame, per ciascuna delle sei

categorie sopra menzionate.

2. Sommando le aree ai delle sei categorie di terreno si ottiene l’area totale B

(misurata in ha) di terreno occupato da ecosistemi, e quindi potenzialmente

produttivo, che è presente sul territorio.

3. In realtà per confrontare in modo coerente la biocapacità con l’Impronta

Ecologica è necessario moltiplicare le aree ai dei sei diversi tipi di terreno per i

pesi proporzionali alla loro produttività media mondiale: in questo modo,

sommando i diversi contributi presenti, si ottiene una misura della biocapacità

che, similmente all’Impronta Ecologica, risulta espressa in ha equivalenti.

4. A tale valore si sottrae, seguendo Wackernagel (1997), un 12% di terreno per

ecosistemi, considerato l’area minima indispensabile per la preservazione della

biodiversità.

5. Partendo dalla misura così ottenuta e dividendola per il numero di abitanti è

possibile calcolare la biocapacità pro capite b.

La biocapacità rappresenta quindi l’estensione totale di territorio ecologicamente

produttivo presente nella regione, ossia la capacità potenziale di erogazione di

servizi naturali a partire dagli ecosistemi locali. Questa grandezza va comparata con

l’Impronta Ecologica che fornisce una stima dei servizi ecologici richiesti dalla

popolazione locale. È possibile definire un vero e proprio bilancio ambientale

sottraendo all’offerta locale di superficie ecologica (la biocapacità) la domanda di

tale superficie, richiesta dalla popolazione locale, (l’Impronta Ecologica). Ad un

valore negativo (positivo) del bilancio corrisponde una situazione di deficit (surplus)

Parte II - Le analisi SPIn-Eco

SPIN-ECO

141

ecologico: questo sta ad indicare una situazione di insostenibilità (sostenibilità) in cui

i consumi di risorse naturali sono superiori (inferiori) ai livelli di rigenerazione che si

hanno partendo dagli ecosistemi locali. L’entità del deficit o del surplus ecologico

rappresenta pertanto una stima del livello di sostenibilità/insostenibilità del

territorio locale.

10.2 L’Impronta Ecologica del circondario

L’analisi della sostenibilità ambientale del distretto della Val di Chiana si articola in

quattro fasi in cui si analizzano e si interpretano i risultati del calcolo dell’Impronta

Ecologica a diversi livelli di dettaglio: nel primo paragrafo vengono presentati i

risultati generali, in forma sintetica; successivamente vengono riportati i risultati

analitici, in cui le diverse componenti che caratterizzano l’Impronta Ecologica

vengono descritte in base alla tipologia di territorio ecologicamente produttivo e alle

categorie di consumo in cui si distribuiscono; infine, i risultati inerenti il calcolo

dell’Impronta Ecologica della Val di Chiana vengono confrontati sia con i comuni che

compongono il distretto sia con i risultati dell’analisi effettuata a livello provinciale.

10.3 I risultati generali

I risultati del calcolo dell’Impronta Ecologica sono rappresentati in Figura 10.1; essi

possono essere sintetizzati in quattro valori fondamentali: la Superficie utilizzata, la

Biocapacità disponibile, l’Impronta Ecologica e il conseguente Deficit ecologico. La

Figura 10.1 riporta tali risultati in ettari equivalenti pro capite.

Parte II - Le analisi SPIn-Eco

SPIN-ECO

142

Figura 10.1: I valori della superficie totale (espressa in ettari), della biocapacità, ttari equivalenti)

riportati in valori pro capite.

di ettari equivalenti e di ettari equivalenti pro capite.

Tabella 10.1:portati in valori assoluti e pro capite.

Superficie

utilizzata

Superficie

utilizzata

procapite

Biocapacità

(con

conteggio

biodiversità)

Biocapacità

pro capite

(con conteggio

biodiversità)

EFEF pro

capite

Deficit

ecologico

Deficit

ecologico

pro capite

% di EF

coperta

dalla

biocapacità

% di EF in

surplus

haha / anno

procapiteha eq

ha eq

procapiteha eq

ha eq

procapiteha eq

ha eq

procapiteadim adim

68.871,4 1,17 286.565,4 4,85 349.020,0 5,91 -62.454,64 -1,06 82,1 -17,9

1,17

4,855,91

-1,06-2,0

0,0

2,0

4,0

6,0

8,0ha

eq

pro c

apite

Superficie utilizzata BiocapacitàImpronta Ecologica Deficit ecologico

ha e

q pr

o ca

pite

Parte II - Le analisi SPIn-Eco

SPIN-ECO

143

Figura 10.2. Sono mostrate, da sinistra verso destra, tre immagini del territorio della Val di Chiana, proporzionali rispettivamente alla biocapacità , all’Impronta Ecologica

e al deficit ecologico .

In Tabella 10.2 sono invece riportati i valori medi dell’Impronta Ecologica

dell’Italia, derivati dal calcolo del Living Planet Report (WWF, 2000). Si può notare

come la biocapacità media italiana (1,92 ha eq pro capite) copra solo il 34,8%

dell’Impronta Ecologica (5,51 ha eq pro capite) lasciando un deficit ecologico (-3,59

ha eq pro capite) pari al 65,2%.

Tabella 10.2: I valori dell’Impronta Ecologica, della biocapacità e del deficit ecologico per l’Italia riportati nel Living Planet Report 2000. Tutti i valori sono in ha eq. pro capite.

ITALIA Biocapacità Impronta

Ecologica Deficit ecologico

ha eq pro capite 1,92 5,51 -3,59

Si confronta, ora, il valore totale dell’Impronta Ecologica pro capite in Italia (5,51

ha eq. pro capite), nella Provincia di Siena (5, 80 ha eq. pro capite) e nel distretto

della Val di Chiana (5,91 ha eq. pro capite). Per giudicare il risultato bisogna

considerare che la comparabilità tra i diversi valori non è totale, in quanto si tratta

di studi a scale molto differenti (distrettuale – provinciale - nazionale) che utilizzano

Parte II - Le analisi SPIn-Eco

SPIN-ECO

144

metodologie e approssimazioni diverse tra loro. Un confronto tra questi valori è,

quindi, lecito se si tiene presente questa limitazione. Dalla comparazione si può

notare che il distretto della Val di Chiana ha una Impronta Ecologica leggermente

superiore sia alla media provinciale (dell’1,9 %), che a quella italiana (del 7,3 %).

Si confronta, poi, il valore della biocapacità pro capite in Italia (1,92 ha eq. pro

capite), nella Provincia di Siena (5,74 ha eq. pro capite) e nel distretto della Val di

Chiana (4,85 ha eq. pro capite). Dalla comparazione si può notare che il distretto

della Val di Chiana ha una biocapacità intermedia tra quella provinciale (circa

quattro quinti) e quella italiana (circa 2,5 volte). Un valore così basso di biocapacità

è da attribuirsi non solo alla presenza di un limitato territorio ecologicamente

produttivo, quanto soprattutto ad una densità di popolazione (0,854 ab/ha) superiore

rispetto alla media provinciale (0,662 ab/ha).

Se si valuta la situazione ambientale del distretto della Val di Chiana confrontandola

con quella a scala provinciale e nazionale, si può notare che il territorio in esame si

trova in una situazione di deficit ecologico intermedio tra la Provincia di Siena e

l’Italia. Questo è dovuto non tanto all’entità dell’Impronta Ecologica, che è per tutti

i livelli dello stesso ordine di grandezza, quanto alla bassa biocapacità, e quindi, in

parte, all’alta densità di popolazione presente nel territorio in esame. Se si effettua

un confronto con la situazione ambientale a livello mondiale, bisogna anzitutto

considerare che l’Italia si colloca al 26° posto su 152 nazioni (Living Planet Report

2000), ossia ad un livello di elevata Impronta Ecologica, di gran lunga superiore alla

biocapacità media mondiale (che si situa intorno a 2,18 ha eq. pro capite). I residenti

all’interno del distretto consumano in media, beni e servizi (e quindi fruiscono in

maniera diretta e/o indiretta di servizi naturali) in misura superiore alla media

nazionale, oltrepassando così la soglia media di consumi ed emissioni sostenibili a

livello mondiale. Purtroppo tutte le nazioni industrializzate, caratterizzate da stili di

vita basati sui consumi e su alti utilizzi delle risorse naturali, sono accomunate da

valori qualitativamente simili dell’Impronta Ecologica.

Parte II - Le analisi SPIn-Eco

SPIN-ECO

145

10.4 I risultati analitici

In questo paragrafo viene analizzata in maggior dettaglio la ripartizione

dell’Impronta Ecologica nei consumi e nelle categorie di terreno ecologicamente

produttivo che la compongono.

La Figura 10.3 mostra la ripartizione, oltre che dell’Impronta Ecologica, della

biocapacità, del deficit ecologico e della superficie in categorie di terreno

ecologicamente produttivo. La somma dei valori riportati in ciascun istogramma

coincide con i valori riportati in Figura 10.1.

Figura 10.3: I valori della superficie totale, della biocapacità, dell’Impronta Ecologica e del deficit ecologico suddivisi per categorie di terreno produttivo.

È importante esaminare più nel dettaglio la ripartizione dell’Impronta Ecologica

nelle differenti categorie di terreno ecologicamente produttivo. La Figura 10.4

mostra questi risultati.

Il grafico evidenzia come la percentuale più elevata sia dovuta al terreno utilizzato

per usi energetici, che rappresenta l’estensione di foresta necessaria per riassorbire

tutte le emissioni di CO2 causate dall’utilizzo di energia da parte degli abitanti del

distretto della Val di Chiana. Si noti che, all’interno di questa categoria, sono

conteggiati sia gli usi diretti di energia, come i consumi di carburante per la mobilità

-3,0

-2,0

-1,0

0,0

1,0

2,0

3,0

4,0

5,0

6,0

7,0

Biocapacità Impronta Ecologica Deficit Ecologico Superficie

Agricolo Pascoli Foreste Sup. degradata Mare

Parte II - Le analisi SPIn-Eco

SPIN-ECO

146

o il riscaldamento, o gli usi di combustibili fossili per la produzione di energia

ergia impiegata nella fabbricazione e nel

ripartizione simile è presente anche per il

tipico delle nazioni industrializzate, in cui una buona parte (tra uno e due terzi)

Figura 10.4categorie di terreno ecol

È interessante analizzare la

, non solo per quanto riguarda il

quali sono le categorie di consumo che

trasporti, agli alimentari e alle abitazioni, tre settori ad alto utilizzo di energia,

Energia 67,0%

Agricolo 13,0%

Pascoli 9,3%

Foreste 6,4%

Sup. Degrad.

3,6%Mare 0,7% Energia

67,0%

Agricolo13,0%

Pascoli9,3%

Foreste6,4%

Sup.Degrad.

3,6%Mare 0,7%

Parte II - Le analisi SPIn-Eco

SPIN-ECO

147

Figura 10.5 ologica nelle categorie di terreno

La

0,0

0,5

1,0

1,5

2,0

2,5

3,0

3,5

4,0

4,5

Energia Agricolo Pascoli Foreste Sup.degradata

Mare

ha e

q pr

o ca

pite

Consumi alimentari Abitazioni Trasporti Altri beni Servizi Rifiuti

ha e

q pr

o ca

pite

Parte II - Le analisi SPIn-Eco

SPIN-ECO

148

Figura 10.6: La ripartizione percentuale dell’Impronta Ecologica nelle differenti categorie di consumo.

Si possono ulteriormente analizzare le categorie che maggiormente contribuiscono

all’Impronta Ecologica al fine di individuare le reali cause dell’impatto ambientale e

invogliare a intraprendere azioni correttive. La Figura 10.7 mostra che la

componente energia ha un grande peso nella categoria dei consumi alimentari, e

arriva a sfiorare la quasi totalità per quanto concerne i trasporti, le abitazioni e i

servizi.

Figura 10.7: La ripartizione dell’Impronta Ecologica nelle categorie di consumo e di terreno ecologicamente produttivo. Tutti i valori sono in ha eq. pro capite.

Rifiuti 8,6%Servizi 9,6%

Altri beni 8,7%

Trasporti 22,2%

Abitazioni 16,3%

Consumi Alimentari

34,6%

0,0 0,5 1,0 1,5 2,0 2,5

Consumi alimentari

Abitazioni

Trasporti

Altri beni

Servizi

Rifiuti

ha eq pro capite

Energia Agricolo Pascoli Foreste Sup. degradata Mare

Parte II - Le analisi SPIn-Eco

SPIN-ECO

149

Si è deciso, inoltre, di presentare i risultati dell’Impronta Ecologica suddivisi, non

solo per le categorie classiche, ossia secondo le tipologie dei consumi o dei tipi di

terreno ecologicamente produttivo, ma anche seguendo una suddivisione che

consideri le possibili aree di influenza. Questo è stato fatto per facilitare la lettura e

l’interpretazione dei dati da parte delle Amministrazioni Locali e, soprattutto, per

offrire uno strumento utile nel delineare le situazioni di sostenibilità della Val di

Chiana ed efficace nel progettare azioni di riduzione delle situazioni di insostenibilità

ambientale ivi presenti. Attraverso questo tipo di ripartizione si possono distinguere i

contributi di Impronta Ecologica dovuti ad abitudini, azioni e comportamenti del

singolo cittadino da quelli che dipendono o possono essere almeno parzialmente

influenzati, in maniera più o meno diretta, dalle politiche e dalle decisioni della

Pubblica Amministrazione.

La Figura 10.8 presenta questa suddivisione: le componenti d’influenza esclusiva del

singolo cittadino sono rappresentate dai settori rigati (consumi alimentari, altri beni

e servizi, abitazioni), che comprendono il 60,5%, mentre sotto l’area d’influenza

della Pubblica Amministrazione sono stati conteggiati (settori grigi) lo smaltimento

dei rifiuti, i trasporti, il riscaldamento e i servizi pubblici che insieme coprono il

39,5% dell’Impronta Ecologica. Si ritrovano qui voci precedentemente già viste,

poiché, è bene ricordarlo, la Figura 10.8 non presenta i risultati di un calcolo

differente bensì solo un modo diverso di suddividere e raggruppare i diversi

contributi dell’Impronta Ecologica.

Dalla Figura 10.8 emergono alcuni punti interessanti. Anzitutto si evidenzia come

la maggior parte dell’Impronta Ecologica che ricade sotto l’influenza del cittadino è

dovuta ai consumi personali di beni (alimentari e non) e di servizi. Per ridurre questa

componente, che dipende esclusivamente dalle abitudini personali dei cittadini e

che non è quindi direttamente influenzabile, la Pubblica Amministrazione potrebbe

puntare su azioni informative ed educative, mirate a ridurre i consumi medi della

popolazione.

Parte II - Le analisi SPIn-Eco

SPIN-ECO

150

Figura 10.8

locale di trasporto delle persone (il traspo

Rifiuti 8,6%

Consumi alimentari

34,6%

Abitazioni 14,8%

Altri beni e servizi privati 11,0%

Trasporti 22,2%

Riscald. e serv. pubbl.

8,8%

Rifiuti 8,6%

Consumialimentari

34,6%

Abitazioni14,8%

Altri beni e serviziprivati11,0%

Trasporti22,2%

Riscald. e serv. pubbl.

8,8%

Parte II - Le analisi SPIn-Eco

SPIN-ECO

151

Comune di Cet ona

: Confronto tra biocapacità, impronta ecologica e deficit/surplus ecologico in valori procapite. Il comune di Cetona presenta un valore di biocapacità superiore rispetto alle medie provinciali e distrettuali, mentre il

ecologica è dello stesso ordine di grandezza rispetto a tali medie; di conseguenza il comune in esame presenta una situazione di surplus ecologico.

Figura 2.a.: Ecologica nelle differenti categorie di terreno ecologicamente produttivo.

Figura 3.a.: Ripartizione percentuale della biocapacità nelle differenti categorie di terreno ecologicamente produttivo.

Figura 4.a.: Ecologica nelle differenti categorie di consumo.

Figura 5.a.: aree di influenza.

Impronta Ecologica per competenze

EF di competenza della

pubblica amministrazione

36,1%

EF di competenza del

cittadino63,9%

7,77

5,64

2,13

4,85

5,91

-1,06

5,74 5,80

-0.06

-2,0

0,0

2,0

4,0

6,0

8,0

10,0

ha e

q pr

o ca

pite

Cetona Media Distrettuale Media Provinciale

Biocapacità, Impronta ecologica, Deficit/Surplus ecologico

Biocapacità

ImprontaEcologica

SurplusEcologico

DeficitEcologico

Biocapacità per categorie di terreno

Agricolo78,0%

Pascoli0,0%

Mare0,0%

Sup. degradata1,7%

Foreste 20%

Impronta Ecologica per categorie di terreno

Pascoli9,6%

Mare0,7%

Agricolo13,4%

Foreste6,1%

Sup. degradata3,9%

Energia66,3%

Impronta Ecologica per categorie di consumo

Consumi alimentari

35,8%

Abitazioni19,1%

Trasporti21,8%

Altri beni8,7%

Servizi6,5%

Rifiuti8,1%

Parte II - Le analisi SPIn-Eco

SPIN-ECO

152

Comune di Chianciano Ter me

: Confronto tra biocapacità, impronta ecologica e deficit/surplus ecologico in valori procapite. Il comune di Cianciano Terme presenta un valore di biocapacità decisamente inferiore rispetto alle medie provinciali e distrettuali, mentre il

ecologica è superiore rispetto a tali medie. Ne consegue una situazione di deficit ecologico maggiore.

Figura 2.b.: Ecologica nelle differenti categorie di terreno ecologicamente produttivo.

Figura 3.b.: Ripartizione percentuale della biocapacità nelle differenti categorie di terreno ecologicamente produttivo.

Figura 4.b.: Ecologica nelle differenti categorie di consumo.

Figura 5.b.: aree di influenza.

Impronta Ecologica per competenze

EF di competenza del cittadino

53,5%

EF di competenza della pubblica

amministrazione46,5%

2,01

7,33

-5,32

4,855,91

-1,06

5,74 5,80

-0.06

-8,0

-6,0

-4,0

-2,0

0,0

2,0

4,0

6,0

8,0

10,0

ha e

q pr

o ca

pite

Chianciano Terme Media Distrettuale Media Provinciale

Biocapacità, Impronta ecologica, Deficit/Surplus ecologico

Biocapacità

ImprontaEcologica

SurplusEcologico

DeficitEcologico

Biocapacità per categorie di terreno

Agricolo65,6%

Pascoli7,3%

Sup. degradata5,9%

Mare0,0%Foreste

21,2%

Impronta Ecologica per categorie di terreno

Pascoli8,3%

Mare0,6%

Agricolo11,6%

Foreste7,2%

Sup. degradata3,6%

Energia68,7%

Impronta Ecologica per categorie di consumo

Consumi alimen30,8%

Abitazioni13,6%Trasporti

20,3%

Altri beni7,9%

Servizi16,3%

Rifiuti11,1%

Parte II - Le analisi SPIn-Eco

SPIN-ECO

153

Comune di Chiusi

: Confronto tra biocapacità, impronta ecologica e deficit/surplus ecologico in valori procapite. Il comune di Chiusi presenta un valore di biocapacità inferiore rispetto alle medie provinciali e distrettuali, mentre il valore

dello stesso ordine di grandezza rispetto a tali medie. Ne consegue una situazione di deficit ecologico maggiore.

Figura 2.c.: Ecologica nelle differenti categorie di terreno ecologicamente produttivo.

Figura 3.c.: Ripartizione percentuale della biocapacità nelle differenti categorie di terreno ecologicamente produttivo.

Figura 4.c.: Ecologica nelle differenti categorie di consumo.

Figura 5.c.: aree di influenza.

Impronta Ecologica per competenze

EF di competenza della pubblica

amministrazione41,2%

EF di competenza del cittadino

58,8%

2,89

6,02

-3,14

4,85

5,91

-1,06

5,74 5,80

-0.06

-6,0

-4,0

-2,0

0,0

2,0

4,0

6,0

8,0

ha e

q pr

o ca

pite

Chiusi Media Distrettuale Media Provinciale

Biocapacità, Impronta ecologica, Deficit/Surplus ecologico

Biocapacità

ImprontaEcologica

SurplusEcologico

DeficitEcologico

Biocapacità per categorie di terreno

Sup. degradata5,8%

Pascoli0,8%

Agricolo86,8%

Mare0,1%Foreste

6%

Impronta Ecologica per categorie di terreno

Pascoli8,9%

Mare0,7%

Agricolo12,5%

Foreste6,6%

Sup. degradata3,6%

Energia67,7%

Impronta Ecologica per categorie di consumo

Abitazioni16,5%

Trasporti21,4%

Rifiuti8,7% Consumi alimenta

33,3%Servizi11,8%

Altri beni8,3%

Parte II - Le analisi SPIn-Eco

SPIN-ECO

154

Comune di Mont epul ciano

: Confronto tra biocapacità, impronta ecologica e deficit/surplus ecologico in valori procapite. Il comune di Montepulciano presenta una biocapacità superiore rispetto alla media distrettuale, ma prossima a quella provinciale; i

invece dello stesso ordine di grandezza; di conseguenza il comune in esame presenta un deficit ecologico molto prossimo alla media provinciale.

Figura 2.d.: Ecologica nelle differenti categorie di terreno ecologicamente produttivo.

Figura 3.d.: Ripartizione percentuale della biocapacità nelle differenti categorie di terreno ecologicamente produttivo.

Figura 4.d.: Ecologica nelle differenti categorie di consumo.

Figura 5.d.: aree di influenza.

Impronta Ecologica per competenze

EF di competenza della pubblica

amministrazione36,4%

EF di competenza del cittadino

63,6%

5,575,83

-0,26

4,85

5,91

-1,06

5,74 5,80

-0.06

-2,0

0,0

2,0

4,0

6,0

ha e

q pr

o ca

pite

Montepulciano Media Distrettuale Media Provinciale

Biocapacità, Impronta ecologica, Deficit/Surplus ecologico

Biocapacità

ImprontaEcologica

SurplusEcologico

DeficitEcologico

Biocapacità per categorie di terreno

Agricolo86,7%

Mare0,0%

Pascoli4,5%

Foreste 5,9%

Sup. degradata2,9%

Impronta Ecologica per categorie di terreno

Pascoli9,4%

Mare0,7%

Agricolo13,2%

Foreste5,5%

Sup. degradata3,9%

Energia67,3%

Impronta Ecologica per categorie di consumo

Abitazioni18,3%

Trasporti23,0%

Altri beni8,8%

Servizi8,1% Consumi aliment

35,3%

Rifiuti6,4%

Parte II - Le analisi SPIn-Eco

SPIN-ECO

155

Comune di S . Casciano

: Confronto tra biocapacità, impronta ecologica e deficit/surplus ecologico in valori procapite. Il comune di S. Casciano presenta un valore di biocapacità nettamente superiore rispetto alle medie provinciali e distrettuali, mentre il valore

dello stesso ordine di grandezza rispetto a tali medie; di conseguenza il comune in esame presenta una situazione di netto surplus ecologico.

Figura 2.e.: Ecologica nelle differenti categorie di terreno ecologicamente produttivo.

Figura 3.e.: Ripartizione percentuale della biocapacità nelle differenti categorie di terreno ecologicamente produttivo.

Figura 4.e.: Ecologica nelle differenti categorie di consumo.

Figura 5.e.: aree di influenza.

Impronta Ecologica per competenze

EF di competenza della pubblica

amministrazione41,1%

EF di competenza del cittadino

58,9%

19,17

5,62

13,55

4,855,91

-1,06

5,74 5,80

-0.06

-2,0

0,0

2,0

4,0

6,0

8,0

10,0

12,0

14,0

16,0

18,0

20,0

ha e

q pr

o ca

pite

S. Casciano Media Distrettuale Media Provinciale

Biocapacità, Impronta ecologica, Deficit/Surplus ecologico

Biocapacità

ImprontaEcologica

SurplusEcologico

DeficitEcologico

Biocapacità per categorie di terreno

Pascoli7,5%

Agricolo69,2%

Mare0,0%

Sup. degradata0,0%Foreste

23%

Impronta Ecologica per categorie di terreno

Pascoli10,5%

Mare0,8%

Agricolo14,6%

Foreste6,2%

Sup. degradata2,7%

Energia65,3%

Impronta Ecologica per categorie di consumo

Rifiuti8,4%Servizi

6,7%

Altri beni9,4%

Trasporti24,0% Abitazioni

12,6%

Consumi alimentari38,8%

Parte II - Le analisi SPIn-Eco

SPIN-ECO

156

Comune di S ar t eano

: Confronto tra biocapacità, impronta ecologica e deficit/surplus ecologico in valori procapite. Il comune di Sarteano presenta un valore di biocapacità superiore rispetto alle medie provinciali e distrettuali, mentre il

ecologica è dello stesso ordine di grandezza rispetto a tali medie; di conseguenza il comune in esame presenta una situazione di surplus ecologico.

Figura 2.f.: Ecologica nelle differenti categorie di terreno ecologicamente produttivo.

Figura 3.f.: Ripartizione percentuale della biocapacità nelle differenti categorie di terreno ecologicamente produttivo.

Figura 4.f.: Ecologica nelle differenti categorie di consumo.

Figura 5.f.: aree di influenza.

Impronta Ecologica per competenze

EF di competenza della pubblica

amministrazione36,0%

EF di competenza del cittadino

64,0%

6,79

5,92

0,87

4,85

5,91

-1,06

5,74 5,80

-0.06

-2,0

0,0

2,0

4,0

6,0

8,0

ha e

q pr

o ca

pite

Sarteano Media Distrettuale Media Provinciale

Biocapacità, Impronta ecologica, Deficit/Surplus ecologico

Biocapacità

ImprontaEcologica

SurplusEcologico

DeficitEcologico

Biocapacità per categorie di terreno

Agricolo60%

Pascoli8%

Mare0%

Sup. degradata2%

Foreste30%

Impronta Ecologica per categorie di terreno

Energia65,3%

Sup. degradata3,8%Foreste

6,4%

Agricolo13,8%

Mare0,8%

Pascoli9,8%

Impronta Ecologica per categorie di consumo

Consumi alimentari36,9%

Abitazioni15,6%

Trasporti22,0%

Altri beni9,0%

Servizi8,0%

Rifiuti8,6%

Parte II - Le analisi SPIn-Eco

SPIN-ECO

157

Comune di S inal unga

: Confronto tra biocapacità, impronta ecologica e deficit/surplus ecologico in valori procapite. Il comune di Sinalunga presenta un valore di biocapacità nettamente inferiore rispetto alle medie provinciali e distrettuali, mentre il valore

dello stesso ordine di grandezza rispetto a tali medie; di conseguenza il comune in esame presenta un deficit ecologico di entità superiore.

Figura 2.g.: Ecologica nelle differenti categorie di terreno ecologicamente produttivo.

Figura 3.g.: Ripartizione percentuale della biocapacità nelle differenti categorie di terreno ecologicamente produttivo.

Figura 4.g.: Ecologica nelle differenti categorie di consumo.

Figura 5.g.: aree di influenza.

Impronta Ecologica per competenze

EF di competenza della pubblica

amministrazione38,6%

EF di competenza del cittadino

61,4%

2,91

5,50

-2,58

4,85

5,91

-1,06

5,74 5,80

-0.06

-3,0

-1,0

1,0

3,0

5,0

7,0

ha e

q pr

o ca

pite

Sinalunga Media Distrettuale Media Provinciale

Biocapacità, Impronta ecologica, Deficit/Surplus ecologico

Biocapacità

ImprontaEcologica

SurplusEcologico

DeficitEcologico

Biocapacità per categorie di terreno

Agricolo77,7%

Pascoli0,0%

Foreste 15,1%

Sup. degradata7,2% Mare

0,0%

Impronta Ecologica per categorie di terreno

Pascoli9,3%

Mare0,7%

Agricolo13,1%

Foreste6,6%

Sup. degradata3,6%

Energia66,8%

Impronta Ecologica per categorie di consumo

Rifiuti9,1%

Abitazioni16,4%

Altri beni8,6%

Trasporti22,6%

Consumi alimenta34,8%

Servizi8,4%

Parte II - Le analisi SPIn-Eco

SPIN-ECO

158

Comune di Tor r it a di S iena

: Confronto tra biocapacità, impronta ecologica e deficit/surplus ecologico in valori procapite. Il comune di Torrita di Siena presenta un valore di biocapacità inferiore rispetto alle medie provinciali e distrettuali, mentre il

ecologica è dello stesso ordine di grandezza rispetto a tali medie; di conseguenza il comune in esame presenta un deficit ecologico di entità superiore.

Figura 2.h.: Ecologica nelle differenti categorie di terreno ecologicamente produttivo.

Figura 3.h.: Ripartizione percentuale della biocapacità nelle differenti categorie di terreno ecologicamente produttivo.

Figura 4.h.: Ecologica nelle differenti categorie di consumo.

Figura 5.h.: aree di influenza.

Impronta Ecologica per competenze

EF di competenza della

pubblica amministrazione

38,8%

EF di competenza del

cittadino61,2%

3,65

5,43

-1,78

4,85

5,91

-1,06

5,74 5,80

-0.06

-2,0

0,0

2,0

4,0

6,0

8,0

ha e

q pr

o ca

pite

Torrita di Siena Media Distrettuale Media Provinciale

Biocapacità, Impronta ecologica, Deficit/Surplus ecologico

Biocapacità

ImprontaEcologica

SurplusEcologico

DeficitEcologico

Biocapacità per categorie di terreno

Agricolo76,2%

Mare0,0%

Sup. degradata3,5%

Pascoli10,1%

Foreste 10,1%

Impronta Ecologica per categorie di terreno

Pascoli9,6%

Mare0,7%

Agricolo13,5%

Foreste6,7%

Sup. degradata3,6%

Energia65,8%

Impronta Ecologica per categorie di consumo

Altri beni8,8%

Servizi6,6%

Rifiuti9,4%

Trasporti23,0% Abitazioni

16,2%

Consumi alimentari

35,9%

Parte II - Le analisi SPIn-Eco

SPIN-ECO

159

Comune di Trequanda

: Confronto tra biocapacità, impronta ecologica e deficit/surplus ecologico in valori procapite. Il comune di Trequanda presenta un valore di biocapacità nettamente superiore rispetto alle medie provinciali e distrettuali, mentre il valore

dello stesso ordine di grandezza rispetto a tali medie; di conseguenza il comune in esame presenta una situazione di netto surplus ecologico.

Figura 2.i.: Ecologica nelle differenti categorie di terreno ecologicamente produttivo.

Figura 3.i.: Ripartizione percentuale della biocapacità nelle differenti categorie di terreno ecologicamente produttivo.

Figura 4.i.: Ecologica nelle differenti categorie di consumo.

Figura 5.i.: aree di influenza.

Impronta Ecologica per competenze

EF di competenza della pubblica

amministrazione38,7%

EF di competenza del cittadino

61,3%

16,10

5,46

10,64

4,855,91

-1,06

5,74 5,80

-0.06

-2,0

0,0

2,0

4,0

6,0

8,0

10,0

12,0

14,0

16,0

18,0

ha e

q pr

o ca

pite

Trequanda Media Distrettuale Media Provinciale

Biocapacità, Impronta ecologica, Deficit/Surplus ecologico

Biocapacità

ImprontaEcologica

SurplusEcologico

DeficitEcologico

Biocapacità per categorie di terreno

Pascoli13,8%

Agricolo56,2%

Mare0,0%

Sup. degradata0,7%

Foreste 29%

Impronta Ecologica per categorie di terreno

Energia64,9%

Sup. degradata2,6%

Foreste6,0%

Agricolo15,0%

Mare0,8%

Pascoli10,7%

Impronta Ecologica per categorie di consumo

Consumi alime40,0%

Abitazioni12,3%

Trasporti24,0%

Altri beni9,7%

Servizi7,1%

Rifiuti6,9%

Parte II - Le analisi SPIn-Eco

SPIN-ECO

160

Figura 10.9:

0,0

2,0

4,0

6,0

8,0

10,0

12,0

14,0

16,0

18,0

20,0

Cetona ChiancianoTerme

Chiusi MontepulcianoS.Casciano Sarteano Sinalunga Torrita diSiena

Trequanda Val di ChianaProvincia diSiena

ha p

ro c

apite

Agricolo Pascoli Foreste Sup. degradata Mare

ha p

ro c

apite

Parte II - Le analisi SPIn-Eco

SPIN-ECO

161

seguiti da trasporti e abitazioni; le percentuali di tali valori sono molto simili tra

Comuni, distretto e Provincia.

Figura 10.10 nelle categorie di terreno ecologicamente produttivo. Tutti i valori sono in ha eq pro capite.

Figura 10.11 a nelle categorie di consumo. Tutti i valori sono in ha eq pro capite.

0,0

0,5

1,0

1,5

2,0

2,5

3,0

3,5

4,0

4,5

5,0

5,5

6,0

6,5

7,0

7,5

8,0

Cetona ChiancianoTerme

Chiusi MontepulcianoS.Casciano Sarteano Sinalunga Torrita diSiena

Trequanda Val di ChianaProvincia diSiena

ha e

q pr

o ca

pite

Energia Agricolo Pascoli Foreste Sup. degradata Mare

0,0

0,5

1,0

1,5

2,0

2,5

3,0

3,5

4,0

4,5

5,0

5,5

6,0

6,5

7,0

7,5

8,0

Cetona ChiancianoTerme

Chiusi MontepulcianoS.Casciano Sarteano Sinalunga Torrita diSiena

Trequanda Val di ChianaProvincia diSiena

ha e

q pr

o ca

pite

Consumi alimentari Abitazioni Trasporti Altri beni Servizi Rifiuti

ha e

q pr

o ca

pite

ha e

q pr

o ca

pite

Parte II - Le analisi SPIn-Eco

SPIN-ECO

162

Infine, la Figura 10.12 mostra la ripartizione dell’Impronta ecologica tra le due aree

di influenza, ovvero pubblico e privato. Anche in questo caso non vi sono eccezioni e

le percentuali delle aree di competenza sono molto simili tra loro.

Figura 10.12: La ripartizione dell’Impronta Ecologica nelle categorie di consumo. Tutti i valori sono in ha eq pro capite.

10.7 Conclusioni

L’Impronta Ecologica rappresenta un indicatore della sostenibilità ambientale di un

determinato territorio. Il suo valore dipende da molti fattori, quali i consumi di beni

e servizi e la possibilità che quel territorio ha di offrirli.

La Val di Chiana, come la provincia di Siena, presenta un bilancio ecologico

negativo, ovvero la biocapacità disponibile non copre la richiesta di risorse e servizi

naturali rappresentata dall’Impronta Ecologica. Un valore così basso di biocapacità è

da attribuirsi però non solo alla presenza di un limitato territorio ecologicamente

produttivo, quanto soprattutto ad una densità di popolazione molto alta. È questo il

motivo per cui la provincia di Siena presenta invece un bilancio praticamente in pari,

essendo la densità di popolazione pari a tre quarti di quella del distretto.

0% 10% 20% 30% 40% 50% 60% 70% 80% 90% 100%

Cetona

Chianciano Terme

Chiusi

Montepulciano

S.Casciano

Sarteano

Sinalunga

Torrita di Siena

Trequanda

Val di Chiana

Provincia di Siena

EF di competenza del cittadino EF di competenza della pubblica amministrazione

Parte II - Le analisi SPIn-Eco

SPIN-ECO

163

Per questo stesso motivo i comuni di Chianciano Terme, Chiusi, Sinalunga e Torrita

di Siena presentano valori di biocapacità molto bassi (Figura 10.9) e di conseguenza

un elevato deficit ecologico.

Il comune di Montepulciano, invece, ha una densità abitativa prossima a quella

distrettuale (circa 0,8 ab/ha) ma una biocapacità molto simile a quella provinciale e

pertanto presenta un valore di deficit ecologico più simile alla media provinciale che

a quella distrettuale (Fig 10.1 della scheda del relativo comune).

Diverso è il caso di Cetona, S. Casciano, Sarteano e Trequanda che hanno una

densità abitativa più bassa rispetto a quella provinciale e pertanto presentano valori

di biocapacità nettamente superiore rispetto alla media provinciale e distrettuale,

con conseguente surplus ecologico di notevole entità (Fig 10.1 delle schede dei

relativi comuni).

Ad eccezione di Chianciano Terme, per tutti i comuni della Val di Chiana, infine, il

valore dell’Impronta Ecologica è dello stesso ordine di grandezza rispetto alla media

provinciale e distrettuale (Fig 10.10 e 10.11).

Pur con queste differenze, l’Impronta Ecologica presenta una ripartizione in termini

di categorie di terreno ecologicamente produttivo e di consumo del tutto omogenea

a livello comunale, distrettuale e provinciale.

Circondario della Val di Chiana - Conclusioni

SPIN-ECO

164

Commenti Conclusivi

Il circondario della Val di Chiana presenta, nel suo territorio due realtà tra loro

molto distinte. La parte pianeggiante, comprendente principalmente i comuni di

Torrita di Siena, Sinalunga, Chiusi, ed una parte del comune di Montepulciano, è

caratterizzata da una elevata densità abitativa e da un tessuto produttivo

prevalentemente incentrato sulla piccola industria di trasformazione e,

principalmente nel comune di Montepulciano da un notevole numero di aziende

vitivinicole.

La parte collinare, comprendente i comuni di Chianciano, S. Casciano dei Bagni,

Trequanda, Cetona e Sarteano, ha complessivamente una densità abitativa inferiore

e le realtà produttive presenti sul territorio sono principalmente imperniate su

attività agricole e turismo di qualità.

Particolare attenzione deve essere inoltre dedicata ai comuni di Sarteano e

Trequanda: in quest’ultimo, per via di una fiorente attività legata alla lavorazione

della terracotta, è molto rilevante il contributo delle cave, ed ha influenzato il

risultato dell’analisi di sostenibilità dell’intero distretto.

Dal punto di vista del bilancio dei gas serra, la presenza del comparto produttivo e

delle aziende agricole provoca uno sbilanciamento delle emissioni dei gas serra, in

particolare di CO2 .

All’interno del circondario ci sono dei comuni che si comportano da prevalentemente

“assorbitori” ed altri che si comportano da “produttori” di gas serra; i primi sono San

Casciano dei Bagni, Trequanda e Sarteano, che grazie alle loro aree boschive

contribuiscono all’assorbimento della CO2. Il comune di Cetona presenta un bilancio

in pareggio. Gli altri comuni, data anche la loro vocazione industriale hanno un

deficit rilevante.

Nonostante quanto detto sopra, le aree verdi del circondario permettono un

assorbimento del 30% dell’anidride carbonica prodotta.

Dal punto di vista del bilancio serra, il circondario presenta valori complessivamente

buoni anche se inferiori alla media provinciale.

L’analisi emergetica, mette ancora in risalto la natura del territorio. L’enorme

flusso di materia prima che alimenta il circondario e la presenza delle cave tendono

a spostare l’ago della sostenibilità verso valori sfavorevoli. Questi valori, sono

mitigati dalla parte collinare del territorio, che con il loro flusso di risorse rinnovabili

Circondario della Val di Chiana - Conclusioni

SPIN-ECO

165

contribuiscono a bilanciare gli effetti del territorio industrializzato. Nel complesso

quindi il circondario, dal punto di vista emergetico, ha raggiunto un certo equilibrio,

che va salvaguardato abbandonando la logica della crescita continua. Nel perseguire

questa logica, le cave, dovrebbero essere sfruttate tenendo conto dei lunghi tempi di

rigenerazione della risorsa.

I valori dell’impronta ecologica, sono in linea sia con quelli provinciali che con

quelli nazionali, e sono tipici delle zone industrializzate. Anche in questo caso, la

zona meno densamente industrializzata ed abitata contribuisce in modo decisivo al

miglioramento dell’indice.

La biocapacità disponibile non copre la richiesta di risorse e servizi naturali

rappresentata dall’Impronta Ecologica; il basso valore calcolato è da attribuirsi però

non solo alla presenza di un limitato territorio ecologicamente produttivo, quanto

soprattutto ad una densità di popolazione molto alta.

I comuni con il più basso valore di biocapacità sono Chianciano Terme, Chiusi,

Sinalunga e Torrita di Siena, mentre il comune di Montepulciano pur avendo una

densità abitativa in linea con i valori distrettuali, ha una biocapacità molto simile a

quella provinciale e presenta un deficit ecologico minore. I comuni di Cetona, S.

Casciano, Sarteano e Trequanda hanno una densità abitativa inferiore, con valori di

biocapacità superiori e con un notevole surplus ecologico.

Appendice e bibliografia

SPIN-ECO

166

Appendice 1

Riferimenti per le Transformity usate nel Capitolo 9

1. Odum H.T. and Odum E.C., Energy Analysis Overview of Nations. WP-83-82. International Institute for Applied Systems Analysis, Laxenburg, Austria, 1983.

2. Odum H.T. and Odum E.C., Ecology and Economy. Emergy Analysis and Public Policy in Texas, Lyndon B. Johnson School of Public Affairs, Policy Research Project Report n. 78, 1987.

3. Brown M.T. and J.E. Arding, Transformity Working Paper, Center for Wetlands, University of Florida, 1991.

4. Odum H.T. and Arding J.E., Emergy analysis of shrimp mariculture in Ecuador. Department of Environmental Engineering Sciences, University of Florida, Working paper prepared for Coastal Resources Center, University of Rhode Island, Narragansett, RI, 1991.

5. Odum H.T., Emergy and Public Policy. Part I-II, Environmental Engineering Sciences, University of Florida, Gainsville, FL., 1992.

6. Ulgiati S., Odum H.T. and Bastianoni S., Emergy Analysis of Italian Agricultural System.The Role of Energy Quality and Environmental Inputs, in: Trends in Ecological Physical Chemestry. Elsevier, Amsterdam, 1993, p. 187-215.

7. Ulgiati S., Odum H.T. and Bastianoni S., Emergy use, environmental loading and sustainability. An emergy analisysis of Italy, Ecological Modelling, vol. 73, p. 215-268, 1994.

8. Bastianoni S., Brown M.T., Marchettini N. and Ulgiati S., Assessing Energy Quality, Process Efficiency and Environmental Loading in Biofuelfs Production from Biomass, Biomass for Energy Environment, Agriculture and Industry, Chartier, Ph. Beenackers A.A.C. and Grassi G. (Eds.), 2300-2312, 1994.

9. Panzieri M., Analisi e indagine termodinamica di sistemi complessi, Tesi di laurea in chimica, Università di Siena, 1995.

10. Odum H.T., Environmental accounting, Wiley & Sons, New York, USA, 1996. 11. Odum H.T. et al., Introduction and Global Processes. Center for Environmental Policy, University of

Florida, 2000. Folio #1. 12. Tiezzi E. et al., Studio per un progetto di valutazione di scenari per uno sviluppo sostenibile della

Laguna di Venezia, Report non pubblicato, Siena, 2000. 13. Tiezzi E. et al., Analisi di sostenibilità ambientale del Comune di Pescia, Report non pubblicato,

Siena, 2000. 14. Marchettini N., Panzieri M., Niccolucci V. e Bastianoni S., Valutazione della performance

ambientale di quattro famose produzioni di vini italiani: Chianti, Brunello, Nobile e Barbera, Oikos, Ekoclub International, vol. 9, pp. 57-65, 2000.

15. Bjorklund J. et al., Emergy analysis of municipal wastewater treatment and generation of electricity by digestion of sewage sludge, Resources Conservation & Recycling, 31, p. 293-316, 2000.

16. Tiezzi E. et al., Implementazione di un sistema di contabilità ambientale su scala provinciale e intercomunale, 2001.

17. Tiezzi E. et al., Un approccio integrato alla valutazione del sistema elettrico nazionale: analisi emergetica e capitale naturale, 2001.

18. Susani L., Analisi termodinamica dei processi di produzione dell'energia termoelettrica mediante il calcolo di nuove transformity delle risorse petrolifere, Tesi di laurea in chimica, Università di Siena, 2001.

Appendice e bibliografia

SPIN-ECO

167

Bibliografia di riferimento

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