ospedale sant’andrea terapie una struttura dedicata all ... · riguarda le patologie...

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Sanità: Medicina & Salute 15 Eventi Lunedì 25 febbraio 2013 I l filone di ricerca storico è quello che riguarda le patologie dell’assorbimen- to, a cominciare dallo stomaco. “È dagli anni 90 che si studia il fenome- no della riduzione della funzione dello stomaco - spiega Delle Fave -. Nel tempo si è riscontrato che di fronte a determi- nate patologie, ad esempio una gastrite atrofica, la funzione dello stomaco si ri- duce e non viene più secreto acido: que- sto impedisce l’assorbimento del ferro con il cibo, provocando anemia. Dimi- nuendo l’acido, inoltre, diminuisce una sostanza che si chiama fattore intrinseco che serve all’assorbimento della vitami- na B12: la mancanza di vitamina B12 nel tempo provoca una anemia di tipo pernicioso”. “È proprio sulla base di queste cono- scenze - prosegue - che abbiamo dato vita a un progetto di studio inerente l’interazione tra acido e assorbimento, mettendo in luce come la mancanza di acido impedisce l’assorbimento del ferro e di altri micronutrienti, nonché di vari farmaci. Ci sono molti farmaci, infatti, che in mancanza di acido nello stomaco non vengono assorbiti adeguatamente e, tra questi, la Tiroxina, utilizzata per le patologie tiroidee. Noi abbiamo spiega- to che questo mancato assorbimento di- pende dalla mancanza o dalla diminu- zione di acido e il nostro lavoro ha fatto scuola perché ha portato a controllare la funzione dello stomaco nei casi delle patologie tiroidee”. Un altro filone di ricerca riguarda il morbo celiaco, soprattutto per quanto riguarda la caratterizzazione di quel- le forme non palesi, che rappresentano il vero problema attuale. Di fronte a 125mila persone diagnosticate in Italia c’è infatti un numero significativo di persone che “potrebbero” avere la ma- lattia. “Importanti”, continua Delle Fave, “so- no anche gli studi sulla microflora inte- stinale, preposta all’assorbimento delle vitamine e dei micronutrienti. Attraver- so una metodica sia in vetro che in vivo mettiamo in coltivazione delle biopsie provenienti da persone con problemi di assorbimento e andiamo a controllare la presenza o meno dei batteri, analiz- zandone il Dna. Questi studi ci stanno dando molte soddisfazioni perché si è visto come i vari batteri colonizzano in modo diverso a seconda del grado di in- fiammazione dell’intestino e del colon. E, cosa importante, nelle lesioni precan- cerose del colon c’è una componente che modifica la risposta in relazione alla flora batterica. Insomma, come nella migliore tradizione, stiamo traslando la conoscenza dal letto al laboratorio e dal laboratorio al letto”. Due infine le linee di ricerca sul versan- te del fegato: da un lato, lo studio che riguarda l’interazione dei farmaci che vengono utilizzati per diverse patologie di malattie sui pazienti portatori di vi- rus B e virus C e, dall’altro, lo studio su quella che può essere definita la proble- matica del secolo nel campo delle malat- tie digestive, ovvero la steatosi epatica e sulla sindrome metabolica, che inizia a livello del fegato ma crea poi compli- canze non secondarie a livello cardiaco e dell’assorbimento. L’ Ospedale Sant’Andrea nasce alla fine degli anni 90 per rispondere alle esigenze della facoltà di Me- dicina dell’Università “La Sapienza” di Roma e si pre- senta oggi come un’azienda ospedaliera vera e propria ma convenzionata con la fa- coltà di medicina della stes- sa Università. Una struttura, dunque, in cui l’attività di didattica, di assistenza e di ricerca sono strettamente legate tra loro. L’offerta formativa si rivol- ge agli studenti del corso di Laurea in Medicina e la for- mazione si basa sul precoce coinvolgimento clinico degli studenti nonché sull’inte- grazione fra scienze di base e discipline cliniche; è pre- sente anche una scuola di specializzazione in Malattie dell’Apparato Digerente e vi si svolge un dottorato di ri- cerca in Oncologia Digestiva della durata di tre anni. Co- me struttura assistenziale, l’azienda dispone di una Uoc per le malattie dell’Apparato Digerente e del Fegato, di una unità operativa diparti- mentale di Endoscopia Di- gestiva e di una unità opera- tiva semplice di Epatologia. Sono presenti numerosi am- bulatori, alcuni generali e al- tri dedicati alle Malattie del Pancreas, alle Malattie In- fiammatorie Gastrointesti- nali, alle Malattie del Fegato e delle Vie Biliari, a quelle del Colon e della Nutrizione e, non da ultimo, è attivo un programma assistenziale per la nutrizione e in particolare per le Malnutrizioni e la Ce- liachia. L’Ospedale Sant’An- drea si distingue poi per una vasta ed eccellente attività di ricerca inerente le Malattie del Pancreas, quelle dello Stomaco, dell’Intestino e del Colon, le Malattie del Fega- to e Infiammatorie dell’Ap- parato Digerente: Crohn e rettocolite ulcerosa. “L’importanza della ricerca è fondamentale”, afferma il direttore di Dipartimento, Gianfranco Delle Fave, “non solo per i risultati che si ot- tengono che concorrono al progresso scientifico, ma anche perché è attraverso la ricerca che ci è possibile ottenere dei finanziamenti che, a loro volta, ci permet- Importanti studi sulle patologie di stomaco, intestino, colon e fegato ■■ OSPEDALE SANT’ANDREA / La realtà è convenzionata con la facoltà di Medicina la Sapienza di Roma Una struttura dedicata all’attività di assistenza, didattica e ricerca L’azienda tra l’altro dispone di una Uoc per le Malattie dell’Apparato Digerente e del Fegato e di una unità operativa dipartimentale di Endoscopia Digestiva ■■ TERAPIE / Ricerca e cure personalizzate Indagini sulle malattie croniche del pancreas e sui tumori L e ricerche riguardano le malattie infiammatorie croni- che del pancreas, i tumori, i tumori endocrini e tutte le lesioni e le malattie precancerose del pancreas. “Siamo attivi su due fronti”, afferma Delle Fave. “Il primo è inerente a una linea di ricerca clinica che va ad indagare le alterazioni molecolari che possono essere predittive per lo sviluppo di un tumore del pancreas. L’altro fronte riguarda la ricerca di base sulle linee cellulari di tumori del pancreas: siamo andati a vedere quali sono le condizioni e quali sono i meccanismi che sottintendono alla formazione dei tumo- ri e, allo stesso tempo, studiamo i meccanismi di resistenza alla terapia. Questo per noi è uno dei campi più importanti su cui ci siamo focalizzati negli ultimi 4 anni e, nel futuro, ipotizziamo di poter trovare dei marker che ci possano per- mettere di definire un iter”. Molto attiva è anche la ricerca nel campo dei tumori endo- crini, un gruppo eterogeneo di tumori che colpisce le cellule del sistema neuroendocrino, specializzate nella produzione di ormoni e neuro peptidi. Questo tipo di cancro può svilupparsi in qualsiasi parte dell’organismo ma, nel 60-70 % dei casi, si manifesta in sto- maco, intestino e pancreas e, più raramente nei polmoni. Sono tumori che nascono già cronici e sono subdoli perché nell’80% non manifestano sintomi, danno segni solo quando la malattia è molto progredita. “Siamo il centro di riferimento sia a livello regionale che eu- ropeo per i tumori endocrini”, afferma Delle Fave, “e sull’ar- gomento abbiamo una buona leadership internazionale, avendo pubblicato molti lavori, negli ultimi due anni, sulle più prestigiose riviste di settore. La ricerca in atto punta a una personalizzazione sempre più accentuata delle cure, per offrire al malato una terapia idonea sulla base delle lesioni molecolari del cancro di cui è afflitto”. Come nella miglior tradizione, i ricercatori sono impegnati a traslare la conoscenza dal letto al laboratorio e viceversa tono di stipendiare i ricer- catori. Senza ricerca non si cresce e questo dovrebbe essere ben presente sul tavo- lo delle nuove elezioni poli- tiche”. L’offerta formativa si rivolge agli studenti del corso di Laurea in Medicina L’ingresso dell’Università la Sapienza di Roma Il direttore del Dipartimento, Gianfranco Delle Fave

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Sanità: Medicina & Salute 15EventiLunedì 25 febbraio 2013

Il filone di ricerca storico è quello che riguarda le patologie dell’assorbimen-

to, a cominciare dallo stomaco. “È dagli anni 90 che si studia il fenome-no della riduzione della funzione dello stomaco - spiega Delle Fave -. Nel tempo si è riscontrato che di fronte a determi-nate patologie, ad esempio una gastrite atrofica, la funzione dello stomaco si ri-duce e non viene più secreto acido: que-sto impedisce l’assorbimento del ferro con il cibo, provocando anemia. Dimi-nuendo l’acido, inoltre, diminuisce una sostanza che si chiama fattore intrinseco che serve all’assorbimento della vitami-na B12: la mancanza di vitamina B12 nel tempo provoca una anemia di tipo pernicioso”. “È proprio sulla base di queste cono-scenze - prosegue - che abbiamo dato vita a un progetto di studio inerente l’interazione tra acido e assorbimento, mettendo in luce come la mancanza di

acido impedisce l’assorbimento del ferro e di altri micronutrienti, nonché di vari farmaci. Ci sono molti farmaci, infatti, che in mancanza di acido nello stomaco non vengono assorbiti adeguatamente e, tra questi, la Tiroxina, utilizzata per le patologie tiroidee. Noi abbiamo spiega-to che questo mancato assorbimento di-pende dalla mancanza o dalla diminu-zione di acido e il nostro lavoro ha fatto scuola perché ha portato a controllare la funzione dello stomaco nei casi delle patologie tiroidee”. Un altro filone di ricerca riguarda il morbo celiaco, soprattutto per quanto riguarda la caratterizzazione di quel-le forme non palesi, che rappresentano il vero problema attuale. Di fronte a 125mila persone diagnosticate in Italia c’è infatti un numero significativo di persone che “potrebbero” avere la ma-lattia. “Importanti”, continua Delle Fave, “so-

no anche gli studi sulla microflora inte-stinale, preposta all’assorbimento delle vitamine e dei micronutrienti. Attraver-so una metodica sia in vetro che in vivo mettiamo in coltivazione delle biopsie provenienti da persone con problemi di assorbimento e andiamo a controllare la presenza o meno dei batteri, analiz-zandone il Dna. Questi studi ci stanno dando molte soddisfazioni perché si è visto come i vari batteri colonizzano in modo diverso a seconda del grado di in-fiammazione dell’intestino e del colon. E, cosa importante, nelle lesioni precan-cerose del colon c’è una componente che modifica la risposta in relazione alla flora batterica. Insomma, come nella migliore tradizione, stiamo traslando la conoscenza dal letto al laboratorio e dal laboratorio al letto”.Due infine le linee di ricerca sul versan-te del fegato: da un lato, lo studio che riguarda l’interazione dei farmaci che vengono utilizzati per diverse patologie di malattie sui pazienti portatori di vi-rus B e virus C e, dall’altro, lo studio su quella che può essere definita la proble-matica del secolo nel campo delle malat-tie digestive, ovvero la steatosi epatica e sulla sindrome metabolica, che inizia a livello del fegato ma crea poi compli-canze non secondarie a livello cardiaco e dell’assorbimento.

L’Ospedale Sant’Andrea nasce alla fine degli

anni 90 per rispondere alle esigenze della facoltà di Me-dicina dell’Università “La Sapienza” di Roma e si pre-senta oggi come un’azienda ospedaliera vera e propria ma convenzionata con la fa-coltà di medicina della stes-sa Università.Una struttura, dunque, in cui l’attività di didattica, di assistenza e di ricerca sono strettamente legate tra loro. L’offerta formativa si rivol-ge agli studenti del corso di Laurea in Medicina e la for-mazione si basa sul precoce coinvolgimento clinico degli studenti nonché sull’inte-grazione fra scienze di base e discipline cliniche; è pre-sente anche una scuola di specializzazione in Malattie

dell’Apparato Digerente e vi si svolge un dottorato di ri-cerca in Oncologia Digestiva della durata di tre anni. Co-me struttura assistenziale, l’azienda dispone di una Uoc per le malattie dell’Apparato Digerente e del Fegato, di una unità operativa diparti-mentale di Endoscopia Di-gestiva e di una unità opera-tiva semplice di Epatologia. Sono presenti numerosi am-bulatori, alcuni generali e al-tri dedicati alle Malattie del Pancreas, alle Malattie In-fiammatorie Gastrointesti-nali, alle Malattie del Fegato e delle Vie Biliari, a quelle del Colon e della Nutrizione e, non da ultimo, è attivo un programma assistenziale per la nutrizione e in particolare per le Malnutrizioni e la Ce-liachia. L’Ospedale Sant’An-

drea si distingue poi per una vasta ed eccellente attività di ricerca inerente le Malattie del Pancreas, quelle dello Stomaco, dell’Intestino e del Colon, le Malattie del Fega-to e Infiammatorie dell’Ap-parato Digerente: Crohn e rettocolite ulcerosa.“L’importanza della ricerca è fondamentale”, afferma il direttore di Dipartimento, Gianfranco Delle Fave, “non solo per i risultati che si ot-tengono che concorrono al progresso scientifico, ma anche perché è attraverso la ricerca che ci è possibile ottenere dei finanziamenti che, a loro volta, ci permet-

Importanti studi sulle patologie di stomaco, intestino, colon e fegato

■■■ OSPEDALE SANT’ANDREA / La realtà è convenzionata con la facoltà di Medicina la Sapienza di Roma

Una struttura dedicata all’attività di assistenza, didattica e ricercaL’azienda tra l’altro dispone di una Uoc per le Malattie dell’Apparato Digerente e del Fegato e di una unità operativa dipartimentale di Endoscopia Digestiva

■■■ TERAPIE / Ricerca e cure personalizzate

Indagini sulle malattie croniche

del pancreas e sui tumori

Le ricerche riguardano le malattie infiammatorie croni-che del pancreas, i tumori, i tumori endocrini e tutte le

lesioni e le malattie precancerose del pancreas.“Siamo attivi su due fronti”, afferma Delle Fave. “Il primo è inerente a una linea di ricerca clinica che va ad indagare le alterazioni molecolari che possono essere predittive per lo sviluppo di un tumore del pancreas. L’altro fronte riguarda la ricerca di base sulle linee cellulari di tumori del pancreas: siamo andati a vedere quali sono le condizioni e quali sono i meccanismi che sottintendono alla formazione dei tumo-ri e, allo stesso tempo, studiamo i meccanismi di resistenza alla terapia. Questo per noi è uno dei campi più importanti su cui ci siamo focalizzati negli ultimi 4 anni e, nel futuro, ipotizziamo di poter trovare dei marker che ci possano per-mettere di definire un iter”.Molto attiva è anche la ricerca nel campo dei tumori endo-crini, un gruppo eterogeneo di tumori che colpisce le cellule del sistema neuroendocrino, specializzate nella produzione di ormoni e neuro peptidi. Questo tipo di cancro può svilupparsi in qualsiasi parte dell’organismo ma, nel 60-70 % dei casi, si manifesta in sto-maco, intestino e pancreas e, più raramente nei polmoni. Sono tumori che nascono già cronici e sono subdoli perché nell’80% non manifestano sintomi, danno segni solo quando la malattia è molto progredita. “Siamo il centro di riferimento sia a livello regionale che eu-ropeo per i tumori endocrini”, afferma Delle Fave, “e sull’ar-gomento abbiamo una buona leadership internazionale, avendo pubblicato molti lavori, negli ultimi due anni, sulle più prestigiose riviste di settore. La ricerca in atto punta a una personalizzazione sempre più accentuata delle cure, per offrire al malato una terapia idonea sulla base delle lesioni molecolari del cancro di cui è afflitto”.

Come nella miglior tradizione, i ricercatori sono impegnati a traslare la conoscenza dal letto al laboratorio e viceversa

tono di stipendiare i ricer-catori. Senza ricerca non si cresce e questo dovrebbe essere ben presente sul tavo-lo delle nuove elezioni poli-tiche”.

L’offerta formativa si rivolge agli studenti

del corso di Laurea in Medicina

L’ingresso dell’Università la Sapienza di Roma

Il direttore del Dipartimento,

Gianfranco Delle Fave