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Società Ornitologica Reggiana SOCIETA’ ORNITOLOGICA REGGIANA Via F.lli Manfredi, 57/3 42124 Reggio Emilia Editing Cotti Marco 2014 [email protected] www.sor.re.it Tel: +39 0522 515118 Fax: +39 0522 515118 Reggio Emilia e le sue prime internazionali prima parte

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S o c i e t à O r n i t o l o g i c a R e g g i a n a

SOCIETA’ ORNITOLOGICA

REGGIANA

Via F.lli Manfredi, 57/3 42124 Reggio Emilia

Editing Cotti Marco 2014

[email protected] www.sor.re.it

Tel: +39 0522 515118 Fax: +39 0522 515118

Reggio Emilia e le sue prime internazionali

prima parte

Il racconto attraverso le parole dei contemporanei, si svilup-perà secondo il seguente percorso, ma limitandosi alle prime 3 edizioni( 1948-1950):1- La Ia Internazionale (1948)2- La IIa Internazionale (1949)3- La IIIa Internazionale (1950)4-La IVa Internazionale (1951)5-La Va Internazionale (1952)6-La VIa Internazionale (1953)7-La VIIIa Internazionale (1955)

Ricordo che le prime due furono realizzate quando ancora non esisteva la Federazione internazionale (A.O.I), che nacque il 26 febbraio 1950 e diede il proprio patrocinio dalla IIIa in poi. Fino allora la definizione di “internazionale” competeva unicamente al Ministero italiano.

Ci sono alcune costanti nel racconto di chi c’era e viveva il clima preparatorio e quello delle manifestazioni:- un entusiasmo generale diffuso, di espositori e di pubblico, per queste manifestazioni straordinarie per l’epoca: l’internazionali-tà, le razze nuove o raramente viste dai più in Italia (i canarini di colore, gli esotici, gli ibridi…), le dimensioni (la III Interna-zionale fu caratterizzata da 6100 soggetti esposti, 6 Nazioni, 7580 visitatori, numeri rari per la maggior parte delle mostre d’oggi);- uno spirito “patriottico” elevatissimo: gli allevatori italiani non si ritengono da meno di quelli stranieri storicamente più quotati su certe razze;- una forte tensione a cercare e fare accettare nuove razze italiane

1948-1955: REGGIO EMILIA E LE SUE PRIME INTERNAZIONALI

LE PRIME MOSTRE INTERNAZIONALI (1948-1954)

Indice

1- 1948 e segg.- Reggio Emilia

2- 1951 - 2a Mostra Intern. le di

Bruxelles

3- 1952. - 3a Intern.le Bruxelles

e Intern.le Parigi

4- 1954 - 10a Mostra Nazionale

di Londra

5-1954- Mostra Intern. le

di Torino

6-1954- Salone intern.le

di Bruxelles

7-1954-Viaggio in Francia,

Belgio, Olanda

8- 1961-Montevideo

1o Camp. Mondiale emisfero sud

di prestigio, come il Gibber Italicus e il Milanese;- la ricerca- nel confronto con i Maestri Internazionali- di motivi per aumentare gli stimoli e le conoscenze tecniche, al fine di alzare il livello medio della qualità degli allevamenti italiani;- la possibilità di fare mercato, nel doppio significato (entrambi fondamentali) di introdurre dei campioni nel proprio allevamento e di autofinanziare il proprio hobby sportivo;- lo stimolo a mostrare una capacità organizzativa paragonabile a quella del mitico Nord Eu-ropa. L’articolo di Bossi sugli insegnamenti ricavati dalla visita alla Internazionale di Bru-xelles è molto significativo.- il racconto degli aspetti formali (l’inaugurazione, il coinvolgimento delle autorità, i locali in cui venivano organizzate le Internazionali..) e le fotografie dell’epoca mostrano l’elevato valore “pubblico” di queste iniziative, che mobilitavano le massime autorità nazionali-il Patrocinio del Presidente della Repubblica, il riconoscimento da parte del Ministero, i Presidenti di provincia, i Sindaci/ Borgomastri e parlamentari all’inaugurazione, compresa una Principessa di Sangue Reale all’Internazionale di Bruxelles-ed utilizzavano gli strumenti più formali- pranzi ed abiti di gala, saluti ufficiali fra delegazioni nazionali…D’altra parte, occorre tener conto che stiamo par-lando del primissimo dopoguerra, con relazioni che coinvolgevano ex nemici!Ornicoltura, dun-que, come strumento di riappacificazione, di studio ed adozione di regole ed iniziative congiunte e coordinate, come occasione di ricerca di passioni ed interessi comuni, per avvicinare e non per dividere. Anzi, per tentare di superare le gravissime divisioni che avevano prodotto distruzione e morti, lasciando un solco fatto di ricordi negativi e diffidenze.E’ un aspetto del nostro hobby poco studiato e valorizzato, ma di straordinario valore etico e pratico: l’unificazione europea è passata anche attraverso i canarini!

Ia ESPOSIZIONE INTERNAZIONALE DI REGGIO EMILIA (1948)

Dobbiamo ricordare due fatti: il primo è che si tratta di Esposizione Internazio-nale in quanto riconosciuta come tale dal Ministero dell’Agricoltura ma senza l’imprima-tur dell’Associazione Ornitologica Internazionale, che ancora non esiste (fino al febbraio 1950), ma sotto gli auspici della Federazione Nazionale di Canaricoltura (F.N.C), fondata a Modena il 2 febbraio 1947 e già operativa; il secondo è che si tratta della terza mostra post- bellica per SOR, e che la sua macchina organizzativa è dunque già “oliata”, per affrontare le sfide più impegnative.Si richiama in proposito la Mostra del 1946, tenutasi negli stessi

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locali, la Sala Verdi, e che fece scalpore per la dimensione ed il modello organizzativo adot-tato (“Uccelli da Gabbia e da Voliera”, dicembre 1946; ed anche sito SOR, Rubrica : ”Dal Passato”).Ma già nel novembre 1945 la SOR riprese le mostre, a pochi mesi dall’ultimo bombardamento della città. Questa prima Internazionale (per l’Italia) aveva un notevole valore sportivo in sé , in quanto ospitava buona parte dei migliori allevatori nazionali con un buon numero di soggetti, ma ebbe anche un grande valore dal punto di vista nazionale (la presenza uffi-ciale di F.N.C) ed internazionale, anche se la presenza di soggetti stranieri in gara dovette essere modesta come qualità e quantità, poiché fra i premiati non si trova alcun nome stra-niero. Ma tant’è, il dado era stato tratto e l’avventura internazionale ebbe formalmente inizio per il nostro Paese ed i nostri allevatori il 19-24 novembre 1946, a Reggio Emilia. Una curiosità del Regolamento che sicuramente oggi farà discutere:la partecipa-zione alla gara a premio ed alla Mostra- mercato era aperta a tutti, anche ai non aderenti alla F.N.C. Semplicemente essi non potevano godere dello sconto 50% sull’ingabbio.

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Vale la pena riportare integralmente quel Regolamento, perché si manterrà praticamente inalterato nei suoi punti fondamentali per varie edizioni.

L’INTERNAZIONALE REGGIANA

Prima di parlare, a grandi linee, della prossima prima Esposizione Internazionale Reggiana ed Italiana del canarino, che la Società Ornitologica Reggiana (S.O.R) sta già organizzando con i dovuti mezzi, affinché la gigantesca impresa sia a punto per il 19 no-vembre p.v, sarà quanto mai opportuno rievocare, sia pure brevemente, le passate edizioni il cui ricordo è ancora vivo nel cuore degli espositori. Le prime, tenutesi dal 1938 al 1940, sono state una grandiosa dimostrazione della nostra Ornicoltura, Nostra e non solo Reggiana. Di quella svoltasi nel 1940, se ne dice ancora un gran bene e , quantunque non fos-se favorita dagli eventi, registrò un successone, specie nella giornata ufficiale, nel quadro luminoso di un trionfale conteggio che ha fatto epoca nei nostri annali.La Mostra del 1941, tenutasi sotto la presidenza del Dr. Spallanzani, quando già l’Italia era avvolta in un fascio di lutti, ha segnato una rinnovata misura della Canaricoltura Ita-liana e di quella organizzativa dei baldi canaricoltori reggiani, in particolare. Ma è ancora troppo vivo il ricordo per parlarne diffusamente.

La ormai imminente Esposizione Internazionale si propone di mettere in evidenza lo stato attuale della nostra Ornicoltura e i progressi che la medesima ha saputo raggiungere. Essa servirà a dimostrare ai partecipanti che converranno dall’estero e in particolare ai nostri alleva-tori, quali sono e cosa realmente valgono i loro prodotti, facendo nello stesso tempo conoscere ed apprezzare ai visitatori l’importanza dell’Ornicoltura e la qualità dei canarini.…(omissis)… A nessun allevatore, a nessun amatore, della famiglia canaricola italiana deve perciò sfuggire che la I^ Mostra Internazionale assume, sia se collocata nel quadro delle importantis-sime rassegne canaricole che si tengono in parecchie città d’Italia, sia tenendo presente il fatto che quest’anno ricorre il primo decennio della fondazione della S.O.R, una importanza notevo-lissima, offrendo ai visitatori una visione d’assieme quale non era possibile attraverso le mostre regionali. Della mostra già in cantiere è giusto, pertanto, che sia rilevato come la stessa costituisca un utilissimo confronto con il passato del quale non mancheranno di emergere i buoni miglio-ramenti raggiunti, grazie all’incitamento dei nostri pionieri, di questa Rivista ed allo spirito di progresso degli allevatori nel settore canaricolo.…(omissis)…

( G.Montanari, “Uccelli da Gabbia e da Voliera”, ottobre 1948)

1948

1948-1955: REGGIO EMILIA E LE SUE PRIME INTERNAZIONALI

REGOLAMENTO DELLA I^ ESPOSIZIONE INTERNAZIONALE ORNITOLOGICA E FIERA MERCATO A REGGIO EMILIA; 19-24 NOVEMBRE 1948

ART. 1-Nella Sala delle Mostre e Sala Verdi poste in Piazza della Libertà a Reggio E.(Italia), avrà luogo nei giorni 19-24 novembre 1948 la I^ Esposizione Internazionale Ornitologica e Fie-ra mercato, organizzata dalla Società Ornitologica Reggiana(gia Aviologica), Sezione provin-ciale della Federazione Nazionale di Canaricoltura. Vi potranno partecipare tutti gli allevatori ed uccellatori(allora era permesso, N.d.R) italiani ed esteri di canarini, uccelli esotici, ondulati d’Australia, nostrani ecc.

ART. 2-Le iscrizioni dovranno pervenire alla segreteria della Società al seguente indirizzo: Mes-sori geom. Ferdinando, via S. Filippo n. 19, Reggio Emilia, entro e non oltre il giorno 31 ottobre 1948 ( per avere 2 settimane per costruire ad hoc la mostra, N.d.R), allegando la scheda com-pilata in ogni sua parte, sia per la ben chiara prenotazione di gabbie, sia per la prenotazione di stanze in albergo.

ART.3-All’atto della presentazione dei soggetti concorrenti a premio e di quelli della Fiera Mer-cato, si dovrà versare l’importo d’iscrizione e noleggio gabbie così stabilito:- Ogni soggetto, L.60, ogni gabbia L.120- Per forti gruppi sulla somma da pagare sconto del 50% (stimola il convogliamento, secondo le indicazioni di Bossi dopo l’esperienza di Bruxelles, N.d.R).- A tutti i soci della SOR e della FNC in possesso della tessera, sconto 50%.

ART. 4-Le gabbie saranno piombate in presenza dell’Espositore al quale verrà rilasciato relativo tagliando di ricevuta, numero d’iscrizione e tesserino per l’ingresso.Finito l’ingabbio, l’Espositrore dovrà lasciare la Sala ed accedervi soltanto a lavoro ultimato della Giuria: dopo di che sarà applicato alla gabbia la scala dei punti conseguiti ed il nome e co-gnome del proprietario.

ART.5-Il ricavato delle iscrizioni e noleggio gabbie verrà suddiviso in tanti premi per quante sono le razze presentate e precisamente in I, II,III premio per classe.

ART. 6-Saranno istituiti tanti stands separati per ogni razza riconosciuta con relative sottose-

zioni per colore e canto e suddivisi nelle seguenti classi: GIOVANI-ANZIANI-COPPIA-GRUPPO.

ART 7-Durante l’ingabbio ed il lavoro della giuria è assolutamente vietato l’ingresso ai sigg. espo-sitori, soci e pubblico.

ART.8- I soggetti non concorrenti a premio per i quali a suo tempo sarà stata inviata relativa scheda di prenotazione gabbie, dovranno essere presentati entro le ore 9.00 del giorno 21 novembre 1948.Qualunque sia il numero dei soggetti l’importo per gabbie è fissato in L. 200.

ART.10- Sarà allestito stand per allevamento 1948 per i soli soggetti portanti anello inamovibile con anno di nascita, numero e sigla, i quali dovranno essere presentati uno per gabbia(classe gio-vani) (non vigeva ancora l’obbligo di anellare tutti i soggetti allevati,obbligo che verrà sancito da AOI nel Congresso di Bruxelles del 15-17 febbraio 1952, per la sola partecipazione ai Campionati Europei, N.d.R).

ART. 11- Alla gabbia di ogni soggetto, coppia, gruppo sarà applicato relativo tagliando con premio conseguito.

ART.12-Commissione apposita di giudici riconosciuti dalla F.N.C giudicherà in base agli standards ufficiali riconosciuti (solo in Italia, non erano uniformi con gli altri Paesi, N.d.R). Le gabbie una alla volta verranno portate al tavolo della giuria, affinché tutti i soggetti possano essere giudicati alla stessa luce naturale.E’ d’obbligo ai sigg. Giudici di scrivere il punteggio particolareggiato sul cartellino.( Questo ele-mento è dettato da esigenza di trasparenza e da volontà di fare formazione attraverso il giudizio, obiettivi tuttora ampiamente validi.Un soggetto poteva essere presentato come singolo e come parte di un gruppo: dunque poteva essere giudicato due volte da due giudici differenti: per omoge-neizzare il giudizio si adottavano opportune integrazioni fra i giudici, N.d.R.).

ART. 13-Premiazione: -al soggetto che avrà conseguito il punteggio 100/100 : premio di campionato;-ai soggetti classificati da 95 a 98: 1° premio-ai soggetti classificati da 91 a 94 : 2° premio-ai soggetti classificati da 87 a 90 : 3° premio.Da dette classifiche verrà assegnato il premio al soggetto che ha conseguito il punteggio più alto, sia nel 1° -2°- 3° accompagnato da relativo certificato di premiazione.

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Agli altri saranno dati relativi certificati di premiazione con premi minori.

ART. 14-Il giudizio dei soggetti esposti a premio comincerà alle ore 9.00 di sabato 20 novembre 1948.

ART.15-E’ vietato assolutamente il cambiamento di soggetti nelle gabbie piombate, le quali solo per un serio motivo potranno essere aperte alla presenza del proprietario e di un incaricato responsabile della Mostra. Inoltre è vietato lo spostamento delle medesime.

ART. 16-La decisione di un giudice è legge, eccettuati i casi in cui sia provata la frode o l’errore.Chi vuole reclamare lo può, depositando la somma di L. 1000; se il reclamo è infondato la somma è incamerata, in caso contrario verrà restituita. Il Presidente della S.O.R può inoltre nominare un gran giurì d’onore per la vertenza.

ART.17- Mantenimento a carico dei sig. Espositori.

ART. 18 Apposito personale suddiviso per ogni razza portante bracciale con riferimento al nume-ro dello Stand al quale è addetto s’incaricherà per la pulizia e assistenza dei soggetti e se richiesto dal proprietario anche il governo del soggetto.

ART.19-Tutte le gabbie verranno fornite dalla SOR.

ART.20-Chiunque venga sorpreso ad asportare mangime ed accessori dalle gabbie, sarà imme-diatamente espulso dalla Sala ed a suo carico si procederà a termini di legge.

ART. 21-La SOR s’impegna, per chi lo richiedesse, di prenotare presso alberghi cittadini relativa camera. Dette prenotazioni dovranno pervenire entro il giorno 17 novembre 1948 alla Segreteria della Società, in via S. Filippo, 19.Reggio E.

( da “Uccelli da Gabbia e da Voliera”, settembre 1948)

IIa ESPOSIZIONE INTERNAZIONALE DI REGGIO EMILIA(1949)

Dimostrando un entusiasmo ed un’efficienza degni dell’elogio più lusinghiero, gli animosi allevatori della S.O.R hanno realizzato con im-pegno e nitidezza di vedute la II Mostra Internazionale di Canaricol-tura, qui, nella loro gloriosa città, che ha avuto l’alto onore di tenere, circa 152 anni fa (il 7 gennaio 1797, N.d.R) il tricolore a battesimo. La manifestazione ha superato, senza discussioni, tutte le prece-

denti. Vuoi per la qualità, vuoi per la quantità, vuoi per la varietà delle razze iscritte.In fatto di partecipazione, poi, non possiamo tacere la presenza di tutte le regioni d’Italia, oltre, s’in-tende, alle adesioni che sono giunte dall’estero. Il Comitato direttivo SOR, a cui, senza dubbio, va attribuito gran parte del successo, ha sgobbato da par suo, per sistemare con sobrietà ed eleganza entrambe le sale che hanno accolto, per tre giornate, ciò che di meglio hanno dato gli allevamenti di tutta Europa nella passata stagione e, soprattutto, per dare agli espositori e tutti i partecipanti dal di fuori, i maggiori e più vantaggiosi conforti. Onorata dall’intervento del Sen. Gasparotto, delle maggiori Autorità cittadine, dal Presidente della F.N.C (Federazione Nazionale Canaricoltori) , da un folto gruppo di quota-tissimi giornalisti, allevatori e, a Reggio non difettano, da migliaia e migliaia di visitatori, la IIa Esposizione Internazionale ha tracciato un punto d’arrivo nella storia della Canaricoltura Nazionale. I progressi dei nostri Canaricoltori, vagliati al lume delle Esposizioni svoltesi in questo ultimo scorcio autunnale, favoriti, naturalmente, dal sorgere di floride associazioni e dal cospi-cuo numero di canarini commerciabili, sono apparsi, a tutti, tranquillizzanti. Le razze inglesi, per il momento, sono le sole che si sono rarefatte alle nostre Esposizio-ni. Peccato che, a causa delle solite deprecabili ragioni di trasporto, non siano giunte in tempo alla mostra di Reggio, direttamente dall’Inghilterra, alcune coppie di Yorks e Norwich di gran valore. I “buongustai” di tali varietà, tuttavia, si rifaranno l’anno prossimo, ove, se le sorti ci saranno propizie, potranno avere l’occasione di effettuare qualche buon acquisto. Già che ci siamo, vorremmo dire due paroline anche sopra gli Ondulati. I progressi ot-1948

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tenuti in questo campo sono addirittura sbalorditivi. I nostri più grandi allevamenti, lavoran-do in sordina per lungo e lungo tempo, hanno creato dei colori nuovi e migliorato le “novità” del periodo bellico e pre - bellico. Ma se abbiamo in Italia del buon materiale per gli esperimenti futuri, sempre in ordine agli animali precitati, non possiamo dire di avere dei tecnici perfetti. Ciò in certo qual modo, potrebbe nuocere ai fini selettivi e propagativi del pappagallino. Data l’importanza assunta dall’allevamento dell’Ondulato, le Società organizzatrici delle Mani-festazioni Ornitologiche dovrebbero curare con molto criterio la scelta della giuria. La Mostra di Reggio, complessivamente, è molto piaciuta. Del sonante successo gli allevatori reggiani, le cui file sono in continuo aumento, devono essere fieri e trarre i migliori auspici per le future competizioni. Buono, pur se ristretto, l’operato della giuria.

MARCUS REGIENSIS(da “Uccelli da Gabbia e da Voliera”, gennaio 1950)

IIIa ESPOSIZIONE INTERNAZIONALE DI REGGIO EMILIA (1950)

Quando tre anni or sono la Società Ornitologica Reggiana si assumeva l’arduo compi-to di allestire la IaMostra internazionale, alcune Società consorelle si dimostrarono scettiche. La SOR, si diceva, è indubbiamente una delle più numerose e meglio attrezzate allo scopo; la posizione geografica della città del Tricolore è particolarmente adatta, ma in un cen-tro con una popolazione non paragonabile certo a Roma, Milano, Bologna, dove pure risiedo-no Società di Canaricoltura.Dopo la manifestazione di novembre scorso, si può affermare che i dirigenti della SOR erano consapevoli della responsabilità che si assumevano e certi della riuscita della Internazionale. Quest’anno l’Esposizione ha oltrepassato di gran lunga quelle precedenti: per organizza-zione, per afflusso di visitatori, per concorso di espositori, per numero e qualità di soggetti esposti.Le cifre sono eloquenti:6 giorni di durata, 7.580 visitatori, 6 Nazioni rappresentate, 66 espo-sitori italiani, 70 esteri, 6.100 soggetti esposti, 11 razze di canarini, uccelli europei, stanziali e

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di passo, esotici, ondulati d’Australia,presenti.L’Esposizione occupava quattro vasti locali: la Sala Verdi, dove erano esposti i canarini concor-renti a premio; la sala delle Mostre, in cui figuravano gli uccelli stanziali e di passo, gli esotici, gli ondulati e gli ibridi e gli anomali;la terza, quella del Tommaseo, dove erano raggruppati gli Harzer, partecipanti alla gara di canto, e la quarta, attigua alla Sala Verdi, era adibita a Fiera Mercato.L’afflusso dei visitatori, come indicano le cifre già esposte,è stato numerosissimo, le contratta-zioni considerevoli, con un movimento di parecchi milioni di lire. E si consideri che il numero dei soggetti in vendita esteri (particolarmente ricercato) era limitato.Affermazione, quindi, indiscussa, successo pieno.L’appoggio morale delle autorità governative centrali e periferiche, non è mancato.La manife-stazione testè svoltasi a Reggio Emilia sotto l’alto Patronato del Presidente della Repubblica, con l’approvazione e l’appoggio dell’A.O.I (l’Associazione Ornitologica Internazionale) si può e si deve considerare tra le primissime in campo internazionale.I consensi degli Espositori sono unanimi: il compiacimento espresso dal Vice Presidente dell’A.O.I, presente alla Mostra, in rappresentanza del Presidente , Sig. Regibo, impossibilitato ad intervenire, ci giunge particolarmente gradito e ci è di incitamento per il futuro. Ammesso che risponda al vero l’affermazione apparsa tempo fa su una Rivista Ornito-logica, che la Canaricoltura Italiana non era conosciuta all’estero, questa affermazione troppo assolutista, cade. Non solo si può affermare che oggi essa è conosciuta, ma si può aggiungere che si è affer-mata ed imposta. Accettare il confronto è da forti: non lo abbiamo temuto e l’esito favorevole ci conforta per l’avvenire dell’Ornitologia Italiana. La razza dei Frisées parigini(d’oltralpe) è allevata in Italia con rapporti di uguaglianza e, per determinati particolari, di superiorità con quella estera.”Con piacere noi rimarchiamo i pro-dotti degli allevatori italiani in Frisée parigini che sono sul punto di eguagliare i loro maestri”. E ancora:” La rivelazione per noi della nuova razza dei Bossù italiani, il cui standard non è ancora stato stabilito”. Sono le parole di Marcel Elofs del Belgio, nella sua relazione al massimo organo internazionale, giudizi lusinghieri e interessantissimi.E l’illustre belga termina: “Viva il Comitato Italiano e all’anno prossimo”.L’elogio ci fa piacere.Esso è un riconoscimento per il solerte e troppo spesso disprezzato alleva-tore italiano: qualcosa sa fare e di buono.Aggiungo: All’anno prossimo, caro Elofs; l’appuntamento è già fissato?La prossima manifestazione ci trova preparati per far sì che essa sia migliore delle precedenti, e non per ambizione di campanile gretta e superata, ma per soffermarci a constatare il cammino 1950

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compiuto e per cementare sempre di più quella collaborazione in campo internazionale, indi-spensabile ad ogni forma di progresso.

Il Presidente della SOR (Dott. Cesare Bossi)(da “ Canaricoltura”,gennaio 1951)

** COMMENTO DEL SEGRETARIO GENERALE DELL’A.O.I

Se occorresse fare la prova della crescita veramente vertiginosa dell’A.O.I e della dif-fusione delle idee di collaborazione internazionale sul piano ornitologico, le manifestazioni organizzate nei diversi Paesi affiliati all’A.O.I e sotto il suo patronato, sarebbero le più sicure garanzie. E’ così che alla sera del 21 novembre, e dopo la nostra partecipazione alla Esposizio-ne Internazionale di Ramsgate (Inghilterra), l’espresso Ostenda –Roma portava gli uccelli di Olanda e Belgio verso Reggio Emilia, centro dell’attività Internazionale in Italia, e dove la SOR, sotto l’intelligente direzione del nostro amico dott. Bossi, organizzava la Prima Esposi-zione Internazionale sotto il patronato dell’A.O.I (per la SOR era in realtà la terza,al tempo delle prime due non c’era ancora A.O.I , N.d.R). Gli uccelli di Olanda erano convogliati dal Sig. NOORDZAY, Vice Presidente dell’A.O.I, quelli del Belgio, dal Sig. Elofs, Segretario Generale dell’Associazione. Il lungo viaggio si passò nelle migliori condizioni e qui ci piace rendere omaggio alle diverse autorità doganali e altri, che si dimostrarono assai comprensive e ridussero tutte le formalità allo stretto minimo.Prestigio nascente dell’A.O.I? Forse… Appena arrivati fummo coscienti della perfetta organizzazione dell’Esposizione, poiché un servizio speciale con camionette era stato messo subito in funzione per il trasporto degli uccelli dalla stazione ai locali dell’Esposizione. Questo senso dell’organizzazione noi lo ritrovammo più tardi fin nei minimi particolari, e questo ha certo contribuito alla bella riuscita di quest’Esposizione. Noi siamo lieti e fieri di felicitarne i nostri amici italiani.

IL BANCHETTO L’apertura dell’Esposizione fu preceduta dal banchetto ufficiale, riunendo tutte le per-

sonalità della Provincia e il meglio di amatori ed allevatori italiani. Al tavolo d’onore, presieduto dall’infaticabile pioniere dell’Associazione Internazionale e nostro grande amico, il notaio Bossi, avevano preso posto i delegati dei vari Paesi rappresentati e particolarmente: Sig.Noordzay (Olanda), Sig. Cruat (Francia), Sig. Hack (Svizzera) e Sig. Elofs (Belgio). Con i cibi delicati e il buon vino incitanti, in un’atmosfera di cordiale stima e di compren-sione reciproca, venne l’ora dei discorsi. Il Sig. Bossi, a nome della Federazione Nazionale Italiana tenne ad assicurare tutti i partecipanti stranieri della simpatia dei loro colleghi italiani e diede loro l’assicurazione di una ospitalità larga e cordiale. Il Sig. Noordzy, per primo, imitato da tutti gli altri delegati presenti, in nome del loro ri-spettivo Paese, ringraziano e dimostrano l’utilità ed i benefici d’una collaborazione Internazionale nel nostro sport e si congratulano con gli amatori italiani per i risultati ottenuti. Tutti si dicono convinti del magnifico sviluppo che deve prendere l’ornitologia in Italia , sotto la guida di persone intelligenti quali sono i dirigenti italiani. E’ con rammarico e nel più grande entusiasmo che i convitati lasciano la tavola, per portarsi all’apertura ufficiale dell’Esposizione.

APERTURA L’apertura è fatta solennemente dal Prefetto di Reggio Emilia, accompagnato da alti digni-tari del Clero e da personalità del mondo delle Scienze, delle Arti e del Commercio.La stampa e il cinema erano ugualmente presenti.

L’ESPOSIZIONE Fu un vero successo.Divisa in tre sale; la più grande, la Sala Verdi,magnificamente decorata, comprendeva solo canarini e raggruppava, all’infuori degli espositori italiani, quasi la totalità degli invitati stranieri.La partecipazione straniera formava in questa sala un vasto quadrilatero con uno spazio centrale occupato unicamente da canarini di colore di Olanda, le parti laterali formando le sezioni Svizzere, Francesi e Belga.Con piacere noi rimarchiamo i bei prodotti degli allevatori italiani in Frisès parigini che sono sul punto di eguagliare i loro maestri. La rivelazione per noi fu la nuova razza del Bossù italiano, di cui lo standard non è ancora stabilito, e esposto per la prima volta da una signora di Como (la sig.ra Maria Giamminola, N.d.R). I canarini di colore esposti dagli amatori italiani, se non hanno ancora raggiunto l’intensità di colori e la purezza dei nostri colleghi olandesi, ci dimostrano però che essi sono sulla buona via. Fra i partecipanti stranieri, i più rimarcati furono certamente quelli dell’Olanda, di cui i canarini di colore dalle tinte calde, fecero sensazione e diedero luogo a discussioni animate fra gli 1950

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allevatori italiani. La Francia, con i suoi Frisés, la Svizzera con i suoi cana-rini Bernesi, il Belgio con la varietà dei soggetti esposti, com-pletavano felicemente questo bell’insieme. Nella “Sala delle Mostre”erano raggruppati gli uccelli esotici ed indigeni con una bella partecipazione della Svizzera, comprendendo:il Tangara septicolore, il Tangara bleu e scar-latto, l’Usignolo del Giappone, ecc…, facenti buona compa-gnia con i Passeri del Giappone, gli Ognicolori, Monsignori ed altri piccoli esotici inviati dal Belgio. Una terza Sala era riservata ai Canarini da Canto “Har-zer” e “Malinois”, le cui capacità vocali non sembravano per nulla guastate dal viaggio. Diciamo ugualmente che il successo dei visitatori fu con-siderevole, lodiamone altamente l’organizzazione perfetta e noi non vorremmo terminare questo articolo senza rendere omag-gio al lavoratore oscuro ma infaticabile che fu durante questa Esposizione il Segretario Generale Sig. Messori, così pure tutte quelle e tutti quelli , interpreti, personale, di servizio, ecc…che si moltiplicarono con tanta grazia e devozione, per rendere il più gradevole possibile il soggiorno a Reggio dei visitatori. Non dimentichiamo il simpatico “Club”, dove noi ab-biamo sempre trovato una calorosa accoglienza da tutti i suoi membri, sotto la guida del simpatico “maestro” e formuliamo l’augurio ardente di poter ogni anno ritrovare laggiù gli amici che vi abbiamo lasciato per una Esposizione sempre più grande e più bella. Viva il Comitato Italiano e all’anno prossimo. F.to Spectator (Marcel Elofs-Belgio)(da “ Canaricoltura”, gennaio 1951) 1950

1948-1955: REGGIO EMILIA E LE SUE PRIME INTERNAZIONALI

1-MOSTRA AVIOLOGICA DI REGGIO E.(22-24 novembre 1946)

In occasione della 67^ Esposizione Internazionale di Reggio E. recuperiamo da antichi documenti e riportiamo la cronaca della manifestazione, una delle prime che si tennero in Italia nel dopoguerra nel settore, che l’associazione di Reggio E., allora denominata Società Aviologica Reggiana (S.A.R),organizzò nei giorni 22-24 novembre 1946.Sono passati esattamente 60 anni da allora: la partecipazione risentiva dei disastri della guerra.Parteciparono 300 soggetti (oggi sono oltre 15.000!), per lo più di Bologna, Modena e Reggio, ma uno dei vincitori fu il dott. Binasco Riccardo di Genova.Ciò che mi colpisce, in particolare, nella cronaca,e che colpirà tutti voi, è l’entusiasmo enorme che alimentava il “fare” di allora, che nasceva da un’indomita passione e dalla voglia prorompente di ricostruire le basi degli allevamenti distrutti dalla guerra e costruire e sviluppare l’organizzazione comune degli allevatori nazionali.In quei mesi stava nascendo l’”Associazione Nazionale fra i Canaricultori d’Italia”,progenitrice della nostra attuale Federazione.La nascita dell’Associazione Nazionale passò attraverso un Convegno istitutivo (“Convegno dei Canaricultori d’Italia”), tenuto alla fine del gennaio seguente (1947),”a Modena, in occasione dell’allestimento da parte della Società “Il Canarino” di quella città di una grande mostra cana-ricola”.Le Mostre servivano anche a perseguire questi obiettivi d’unità degli allevatori. Non si tratta di rimpiangere, ma di riflettere.Enrico Banfi

Reggio Emilia ha vissuto due splendide giornate ornitologiche offerte dalla tradizionale espo-sizione di canarini e colombi,la cui organizzazione era stata affidata ai solerti dirigenti della Soc. Aviologica Reggiana e della Colombofila Espositrice e per la quale era stato scelto come teatro la Sala Verdi, gentilmente concessa dal sindaco della città. In entrambe le giornate Reggio ha dato alla Mostra una marea di gente.Non si poteva certamente desiderare di meglio e l’entusiasmo dimostrato da tutti i visitatori ci ha fatto rivivere le squillanti giornate di una passione, per questi graziosissimi animalucci, sempre viva e vegeta.L’organizzazione tecnica, diretta dal Comitato Direttivo della S.A.R. presiedu-to dal dott.Spallanzani e dal geom. Messori è apparsa accurata; se il tempo tiranno non avesse boicottato gli sforzi degli organizzatori e dei loro valorosi collaboratori, una più completa sistemazione dell’immensa sala avrebbe accentuato il carattere spettacolare della Manifesta-zione. Tecnicamente, comunque, tutto ha funzionato egregiamente.La conclusione dunque vorrebbe un elogio incondizionato per tutti , organizzatori ed espositori, anche a quella brava signorina Franca Zanni che ha coadiuvato brillantemente il compito del Segretario e dei giu-dici.Infine rivolgiamo il nostro plauso ai sigg.Strabelli, Montanari B., Bergomi e a tutti quei volenterosi che hanno contribuito con la loro collaborazione ad agevolare il lavoro del Comi-tato. La giuria, composta dal dott.Binasco, sig.Schianchi, sig Montanari, sig.Lasagni, e prof. Gambetti ha assolto magnificamente il suo compito, giudicando con assoluta obiettività i 300 e più soggetti esposti.Anche quest’anno a Reggio si è fatto uso della scala dei punti.Inoltre vi era in palio una coppa da assegnarsi al campionissimo, a quel canarino cioè di qualsiasi razza in possesso di tutti quei requisiti elencati nello standard. Com’era nelle previsioni, la coppa continua ancora a far parte del patrimonio della S.A.R. perché tale soggetto è praticamente inesistente.Come il Comitato abbia saputo svolgere il suo mandato è apparso chiaramente alle migliaia di persone accorse ed in special modo ai Sigg. Giudici di Milano, Fatti di Novara, Salvioli di Genova, Stelvio di Novara, Rossi di Roma ed altre numerose e gaie brigate che sono scese da Parma, Modena, Bologna ecc per fare acquisti, scambi ecc..Per oltre 20 ore la Sala Verdi irresistibilmente e soavemente piena di vita e di splendore ha fatto la felicità dei piccoli e grandi, ha fatto rivolgere centinaia di complimenti all’indirizzo dei magnifici soggetti che hanno ricambiato le gentilezze dei visitatori con la simpaticissima rugiada di armonie che

dal passato

1-MOSTRA AVIOLOGICA DI REGGIO E. (22-24 novembre 1946)

imperlava i loro canti.Codesta mostra costituisce un grande passo avanti nel campo della ripresa canaricola, questo è ovvio:Certo è ,però,che con una maggiore collaborazione, il risultato poteva essere ancora migliore.Questa Mostra non è stata organizzata per la sola soddisfazione degli Espositori.Essa ha avuto degli scopi ben fissati: è stata propaganda per l’allevamento di canarini di razza pura, ed ha dimostrato come, con allevamenti razio-nali, si possono ottenere dei risultati eccellenti segnalando la grande importanza che va riscuotendo questo genere di allevamenti che, sotto l’impulso della propaganda dei più va-lorosi e dei più appassionati, vanno sorgendo un po’ dovunque nel nostro Paese.Ha anche dimostrato, e di questo ne avevamo bisogno, che nessuno sforzo teso a garantire la vita ai nostri allevamenti deve essere lasciato intentato ed infine che noi, con la nostra passione ed il nostro entusiasmo, superando tutte le questioni di carattere personale, dobbiamo aiutarci amichevolmente a vicenda. La Sezione di Reggio E. ha fornito circa i 2/3 dei soggetti esposti.E’ uno sforzo che l’Aviologica può giustamente iscrivere quale prima e convincente prova di una vita sezio-nale che svolge tra la ripristinata concordia d’intenti ed anche quella dimostrazione di un senso di responsabilità profondamete sentito di fronte all’impegno assunto nei riguardi delle altre agguerrite Sezioni.Anche Bologna ha risposto con simpatico slancio all’appello.Noi ci ripetiamo, per Bolo-gna valgano le medesime citazioni cha abbiamo scritto per i Reggiani.Questi ultimi han-no conseguito una discreta affermazione.Si sono infatti particolarmente fatti notare a questa importantissima rassegna gli allevatori Corradini Giuseppe,Olivo Arrigo, Morani Cesare;Scorticati Antonio, Magnanimi Giovanni, Strabelli Oddino e numerosi altri. Vac-chetti di Bologna è venuto a Reggio con un ricco campionario di soggetti di gran classe ag-giudicandosi numerosissimi premi.Anche la partecipazione dei Modenesi è stata discreta.Il sig. Barbieri Dante,di Villa Freto ha presentato il fior fiore del suo allevamento,strappando l’ammirazione degli intenditori con due meravigliose coppie di Parigini ed una di Bossù.Il sig. Schianchi ha pure ottenuto un lusinghiero ed autorevole successo, presentando una stupenda coppia di Bossù ed un ibrido di gran valore. Irresistibilmente simpatici gli on-dulati dell’allevatore Corradini di Reggio E. che sono stati presi d’assalto dal pubblico 1946

alla Mostra

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incuriosito. Fra le poche coppie di ondulati adulti sono rifulse le magnifiche livree della coppia presentata fuori concorso dalla signorina Ramondo di Reggio E..Molti allevatori che un tempo godevano giusta rino-manza e che lottavano per guadagnare i premi più am-biti mancano all’appello delle due ultime esposizioni reggiane.Che ne è di essi?Stentiamo a credere che si sia-no appartati o che abbiano rinunciato definitivamente all’allevamento. Nonostante i prezzi sostenutissimi, parecchi cana-rini hanno cambiato proprietario.Una coppia di arricciati è stata pagata nientepopodimeno che 10.000 lire! Certo può sembrare una esagerazione, comunque, pur non es-sendo i canarini generi di insostituibile necessità, vanno tuttavia considerati nella scala dei singoli valori. Gli esperti stessi, notoriamente di una franchezza rude nel loro giudizio, hanno avuto parole di lode per gli espositori ed hanno espresso loro le più vive soddisfazioni. A questo punto siamo costretti a porre fine alle nostre note perché in tipografia non si attende che quest’articolo per tirare le copie del numero di Dicem-bre.Ci congratuliamo vivamente con l’attiva e beneme-rita Società Aviologica Reggiana, con gli espositori e con gli intervenuti tutti che hanno concorso a rendere così attraente e così ricca la settima esposizione aviolo-gica nazionale, tenutasi nella ospitale città del tricolore, augurandoci di segnalare l’anno prossimo ancora un più grande successo ed un decisivo progresso nel vittorioso cammino della CANARICOLTURA ITALIANA.

Montanari Gaetano

( da “Uccelli da gabbia e da voliera”, dic. 1946)

1948-1955: REGGIO EMILIA E LE SUE PRIME INTERNAZIONALI

L’INTERNAZIONALE REGGIANA19-24 NOVEMBRE

Prima di parlare, a grandi linee, della prossima prima esposizione internazionale Reggiana ed Italiana del canarino, che la Società Ornitologica Reggiana sta già organizzando con i dovuti mezzi, affinché la gigantesca impresa sia a ‘punto per il 19 Novembre p. v. sagra periodica dello sviluppo della Canaricoltura Italiana e delle mete che si schiudono alla laboriosa attività dei nostri coraggiosi allevatori, sarà’ quanto mai opportuno rievocare, sia pure brevemente, le passate edizioni il cui ricordo è ancora vivo nel cuore degli espositori.Le prime, tenutesi dal 1938 al 1940 sono state una grandiosa dimostrazione della nostra Orni-coltura, Nostra e non solo Reggiana.Di quella svoltasi nel 1940, se ne dice ancora un gran bene e quantunque non fosse favorita dagli eventi, registrò un successone, specie nella giornata ufficiale, nel quadro luminoso di un trionfale corteggio, che ha fatto epoca nei nostri annali.La Mostra del 1941, tenutasi sotto la presidenza del Dr. SPALLANZANI, quando già l’Italia era avvolta in un fascio di lutti, ha segnato una rinnovata misura della Canaricoltura Italiana e di quella organizzativa dei baldi canaricoltor reggiani in particolare. Ma è ancora troppo vivo il ricordo per parlarne diffusamenteLa ormai imminente Esposizione Internazionale si propone di mettere in evidenza lo stato at-tuale della nostra Ornicoltura e i progressi che la medesima ha saputo raggiungere. Essa servi-rà a dimostrare ai partecipanti che. converranno dall’estero e in particolare ai nostri allevatori quali sono e cosa realmente valgono i loro prodotti, facendo nello stesso tempo conoscere ed apprezzare ai visitatori l’importanza dell’ornicoltura e la qualità dei canarini.Questa rassegna internazionale, la prima che viene allestita in Italia e di ciò dobbiamo darne atto ai fattivi dirigenti della S. O. R. e per essi ai sempre bravi GAMBETTI, MESSORI e SACCANI, avrebbe già dovuto aver luogo alcuni anni or sono. La situazione internazionale e la guerra, imperversanti in quel tempo, non hanno permesso che la grande manifestazione venisse realizzata allora, anzi hanno imposto con le loro conseguenze che si potesse concretare solo quest’anno, quanto era nel cuore e nel desiderio dei canaricoltori e delle loro ‘organizza-zioni. E noi crediamo che questo non sia stato in fondo un male grave, giacchè, questi due o tre ultimi anni, succedenti alla conflagrazione mondiale e al periodo ‘pìù’ tormentoso per l’economia delle nazioni travolte nella:. tragica -galoppata, hanno affievolito e smorzato ad-dirittura moltientusiasmi e promesse di aiuto da parte dí Autorità ed Enti verso la grande famiglia dei Cana-ricoltori Italiani, esortando in tal modo gli allevatori a tenersi, in: collegamento, allo scopo di perfezionare i già soddisfacenti risultati conseguiti e cooperare per l’aumento e l’incremento

L’INTERNAZIONALE REGGIANA

L’INTERNAZIONALE REGGIANA

della produzione col miglioramento della qualità, ma sopratutto nel saper rendere per il futuro sempre più prezioso, sempre più ricercato il risultato di tante, tante fatiche e sacrifici, da parte delle autorità stesse e degli appassionati sportivi.Da queste modeste considerazioni, buttate giù alla buona, semplici, ma evidenti, chiare e sfol-goranti come la luce del sole, ne deriva la logica conseguenza ed il dovere per ogni canaricultore coscenzioso di visitare la Mostra Internazionale di Canaricoltura, per onorare e celebrare, ma anche e specialmente per valorizzare il prodotto ed il frutto del lavoro di centinaia di allevatori.A nessun allevatore, a nessun amatore. della famiglia canaricola italiana deve perciò sfuggire che la I. Mostra Internazionale assume, sia se collocata nel quadro delle importantissime rassegne canaricole che si tengono in parecchie città d’Italia, sia tenendo presente il fatto che quest’anno ricorre il primo decennio della fondazione della S. O. R, una importanza notevolissima, offrendo ai visitatori una visione d’assieme quale non era possibile attraverso le mostre regionali.Della mostra già in cantiere é giusto pertanto che sia rilevato come la stessa costituisca un uti-lissimo confronto col passato del quale non mancheranno di’ emergere i buoni miglioramenti raggiunti, grazie all’incitamento dei nostri pionieri, di questa Rivista ed allo spirito di progresso degli allevatori nel settore canaricolo.Quanti interverranno avranno modo di ammirare la razionale ed artistica disposizione dei singoli reparti della Mostra, tributando il dovuto elogio alla Società organizzatrice.Ma vi è di più. Vi è infatti la speranza, che gli allevatori di tutta Italia giovani ed anziani, pos-sano ritrarre dalla visita e dalla loro partecipazione i dovuti insegnamenti e ricordi ai quali essi dovranno uniformare la loro futura attività deducendo da questa visita la conclusione che col lavoro e l’intelligenza anche la canaricoltura può dare dei frutti meravigliosi.Per agevolare al visitatore il giro dell’Esposizione e lo studio dei soggetti esposti, il comitato orga-nizzativo provvederà ad istituire degli appositi stands, tanti, quante sono le razze rappresentate.La Mostra sarà infine una lieta occasione di incontrarci per discutere la situazione e l’ultimo pro-gramma la cui applicazione deve segnare l’ascesa della Ornicoltura italiana.Questo è in ogni modo un nostro fervido augurio.

GAETANO MONTANARI