opendata e lavoro: un'introduzione
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Creator:cairo 1.12.14 (http://cairograph CreationDate:Thu Oct 2 10:34:14 2014 LanguageLevel:2
ODD 2015Opendata e lavoroOpendata e lavoro
Stefano Penge [email protected]
IIOD – Lynx s.r.l.
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Cosa sono (sarebbero) gli opendata del lavoro?
Offerte di impiego, domande di lavoro, curricula, ricerche; dati sulle assunzioni e cessazioni (Comunicazioni Obbligatorie); cassa integrazione, etc.
Dati che oggi sono diffusi dal Ministero del Lavoro, da ISTAT, dagli enti locali, quasi sempre in forma di rapporti (Excelsior) o studi, con dati già elaborati e di alto livello.
Non ci sono dati dettagliati, aggiornati, standardizzati, unificati.
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A chi servono gli opendata del lavoro?
A chi cerca lavoro, ma anche alle aziende che lo offrono.
A chi progetta il proprio aggiornamento e ricollocazione.
A chi offre servizi collegati (formazione professionale, orientamento).
A chi fa ricerca sul mercato del lavoro.
A chi deve ridisegnare le politiche del lavoro.
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A cosa possono servire gli opendata del lavoro?
● Comprendere● Anticipare● Indirizzare
A livello personale, professionale, collettivo.
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Quanto vale il mercato degli opendata del lavoro? 1
Gli opendata possono contribuire a creare nuovi posti di lavoro? Possono generare reddito per le imprese che si occupano del mercato del lavoro? Possono permettere risparmi nella PA?
Si, ma non è questo il punto centrale per questa classe specifica di opendata.
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Quanto vale il mercato degli opendata del lavoro? 2
Gli opendata possono rendere molto più efficace il match tra offerta e domanda; possono aiutare a ridurre il mismatch tra offerte di lavoro e persone assunte.
Questo è un valore che si può provare a stimare rozzamente, senza pretese scientifiche.
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Quanto vale il mercato degli opendata del lavoro? 3
Secondo il rapporto Excelsior, nel primo trimestre del 2015 a fronte di 182.200 cessazioni ci saranno 132.000 assunzioni (contratti tradizionali), con una media del 14,2% di difficoltà di reperire la persona giusta (18.744 unità).
Supponendo un compenso netto medio mensile di 1.300 €, aggiungendo contributi e imposte, e supponendo che tramite il lavoro prodotto da questi 18.000 assunti ulteriori le aziende possano generare un margine del 20%, sono quasi 200 milioni di € che circolerebbero in più se chi offre lavoro trovasse la risorsa adeguata.
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La situazione attuale
L'impresa pubblica l'offerta sul proprio sito, e/o sui Social Network e/o fornisce l'offerta ad un intermediario (privato o pubblico), che la pubblica sul suo portale.
Motori specializzati (Monster, ...) oppure aggregatori (Jobrapido, …) raccolgono le offerte provenienti da siti pubblici e privati. Ci sono quindi sovrapposizioni, buchi, etc. In pratica chi cerca lavoro deve muoversi su più fronti.
Inoltre i motori di ricerca hanno spesso un'usabilità mediocre (effettuano ricerca sul testo dell'offerta, quindi suppongono che chi cerca conosca il lessico giusto; non permettono traduzioni; non offrono visioni d'insieme su un settore).
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Una situazione migliore
L'impresa o la PA fornisce l'offerta (ad un intermediario che la pubblica) come Linked Opendata (collegandola a CP2011).
Un terzo (l'intermediario stesso, un'impresa diversa, un sindacato, un'associazione, un privato) raccoglie i dati, li integra con altri (es. quelli sulla formazione), aggiunge valore (p.es. un motore di ricerca più efficace, la traduzione, la notifica, ...) e propone il servizio ai cittadini, alle imprese, alle PA, gratis o no.
In questo modo, al di là dei diversi servizi offerti, gli stessi dati sono accessibili indipendentemente dal punto di accesso.
E questo senza bisogno di un unico database nazionale.
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8 domande chiave
1.Qual è la situazione del patrimonio dei dati relativi al mondo del Lavoro in Italia? (apertura/chiusura, concentrazione/dispersione, qualità, standardizzazione, internazionalizzazione, aggiornamento)
2.Qual è a suo parere la ragione principale per aprire i dati del mondo del Lavoro?
3.Chi sono gli utilizzatori che potrebbero trarne più beneficio?
4.Quali sono i principali attori della PA che dovrebbero "liberare" i loro dati?
5.A quali dataset specifici andrebbe data priorità?
6.Quali ostacoli, a suo avviso, possono rallentare l'attività di apertura?
7.Quali problematiche andrebbero valutate con attenzione in questo settore specifico? (ad esempio: rispetto della privacy, concorrenza, trasparenza, etc.)
8.Quali attività andrebbero messe in campo per facilitare il processo di pubblicazione di questo patrimonio?
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Chi ha partecipato
● Lait, Regione Lazio http://www.laitspa.it/● Citta Metropolitana di Roma Capitale
http://www.cittametropolitanaroma.gov.it/● ISLM, Torino http://www.islm.it/● Melius, Bologna http://www.meliusitaly.eu