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1 Akhtamar on line WWW.COMUNITAARMENA.IT Anno 13 Numero 270 1 ottobre 2018 — CIV M.Y. Akhtamar on line Indipendenza Armenia 2-6 Giorgio Armani, l’armeno dell’Alta moda 3 La voce dell’Artsakh 4 Elezioni municipali a Yerevan 5 Qui Armenia 5 Sommario Addio GIGANTE Bollettino interno di azione armena La notizia della scomparsa del grande Charles Aznavour, al secolo Chahnourh Varinag Aznavourian, ci arrivi proprio pochi minuti prima di lanciare questo nuo- vo numero di Akhtamar che abbiamo necessariamente reimpaginato. Non potevamo infatti non dedicare almeno la prima pagina della nostra pubblica- zione al grande maestro della musica mondiale, all’ambasciatore dell’armenità nel mondo. Ci uniamo al dolore di tutti gli armeni, condiviso da tutti gli amanti della musica di ogni continente. In questo triste momento, a poche ore dalla sua morte, non possiamo che dire a lui un immenso “GRAZIE” per quello che è stato e per quel- lo che sempre sarà per gli armeni e per il mondo.

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    Anno 13 Numero 270

    1 ottobre 2018 — CIV M.Y. Akhtamar on line

    Indipendenza Armenia 2-6

    Giorgio Armani, l’armeno dell’Alta moda 3

    La voce dell’Artsakh 4

    Elezioni municipali a Yerevan 5

    Qui Armenia 5

    Sommario

    Addio GIGANTE

    Bollettino interno di

    azione armena

    La notizia della scomparsa del grande Charles Aznavour, al secolo Chahnourh Varinag Aznavourian, ci arrivi proprio pochi minuti prima di lanciare questo nuo-vo numero di Akhtamar che abbiamo necessariamente reimpaginato. Non potevamo infatti non dedicare almeno la prima pagina della nostra pubblica-zione al grande maestro della musica mondiale, all’ambasciatore dell’armenità nel mondo. Ci uniamo al dolore di tutti gli armeni, condiviso da tutti gli amanti della musica di ogni continente. In questo triste momento, a poche ore dalla sua morte, non possiamo che dire a lui un immenso “GRAZIE” per quello che è stato e per quel-lo che sempre sarà per gli armeni e per il mondo.

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    A NNO 13 NU M ER O 270

    Armenia, è diventata nel corso degli ultimi anni un valido membro della famiglia inter-nazionale dei paesi democratici.

    La Patria forte e prospera è il sogno e l'orgo-glio di tutti gli armeni sparsi per il mondo.

    Più di venticinque anni fa il popolo armeno ha fatto la sua scelta votando a favore dello Stato armeno indipendente.

    Un traguardo importante che dimostra la maturità politica e civile del nostro popolo.

    Un paese dov'e è vantaggioso fare investimenti in libera concorrenza economica, traendo benefi-cio dalle opportunità che derivano dalla sua posizione geografica e dal ruolo di ponte tra le diverse organizzazioni internazionali.

    Oggi l'Armenia si presenta al mondo come un Paese dove vige la legalità, dove il rispetto dei diritti umani e la democrazia sono dei valori assoluti.

    Come qualsiasi altro paese che sta tenacemen-te percorrendo la strada del progresso, nel giorno della Festa nazionale ci fermiamo un attimo a guardare l'anno appena passato.

    Voglio sottolineare, innanzitutto, come nelle relazioni internazionali, l'attuale Armenia democratica abbia continuato a perseguire una politica equilibrata e affidabile. E in questo nostro cammino contiamo sul sostegno dei nostri partner, tra cui l'Italia, uno dei nostri migliori amici.

    È con grande responsabilità che l'Armenia affronta il processo negoziale per una soluzione del conflitto del Nagorno Karabakh e si impe-gna alla ricerca di una soluzione pacifica nel quadro del Gruppo di Minsk dell' OSCE.

    Un discorso a parte meritano le relazioni tra Armenia e Italia, che si basano su un forte

    Il 21 settembre 2018 è stato celebrato il 27° anniversario dell’Indipendenza della Repub-blica d’Armenia che questo anno ha assunto un valore ancora più importante dal momen-to che nel 2018 si festeggiano anche i 2800 anni della capitale armena Erebuni-Yerevan. In occasione della Festa Nazionale e del 2800° anno di Fondazione della capitale armena l’Ambasciata d’Armenia in Italia, aveva organizzato per il 17 settembre 2018 presso il Teatro dell’Opera di Roma, il Con-certo “Aram Khachaturian” con l’orchestra italo-armena diretta dal Maestro Sergey Smbatyan. Un evento che ha riscosso un enorme successo ed è stato una proficua occasione per far conoscere al pubblico ita-liano il grande compositore armeno Aram Khachaturian, la sua musica e la tradizione dell’arte armena. Di seguito riportiamo il bel discorso di aper-tura dell’Ambasciatrice armena Sua Ecc. Victoria Baghdassarian.

    È un grande onore per me accogliere tutti voi in questa meravigliosa sala del Teatro dell'Opera di Roma in occasione della Festa dell'Indipenden-

    za della Repubblica d'Armenia e del duemila-ottocentesimo anniversario della fondazione della capitale Erebuni-Jerevan. Nella nostra storia trimillenaria la festa dell'in-dipendenza è sempre stata importante, forse la più importante. Non celebriamo solo una data ma il frutto della lunga ed eroica lotta di molte generazioni di armeni. E si può affermare con orgoglio che quello stato indipendente, la Repubblica di

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    spirito di partenariato e di reciproca fiducia. Siamo determinati a fare tutto il possibile per farle diventare più strette, più calorose e reciprocamente più vantag-giose.

    È la naturale evoluzione di un'amicizia le cui radici affondano le radici nel profondo dei secoli, quando l'Armenia e l'Impero Romano – e vi basta andare in via dei fori imperiali e dare un'occhiata alle mappe - erano, posiamo dirlo, paesi confinanti. Già nel 60 avanti Cristo l'Armenia era stata pro-clamata "amica e alleata del popolo romano".

    Un'amicizia che ha trovato ulteriore conferma nella condivisione di comuni valori cristiani.

    Le reliquie del nostro Primo Catholicos (il Patriar-ca) della chiesa armena, San Gregorio l'Illuminato-re, si trovano anche in Italia, a Napoli.

    Nel corso di più di venticinque anni dall'instaura-zione delle relazioni diplomatiche tra l'Armenia e l'Italia ci sono state visite, incontri, collaborazioni in vari settori, a iniziare da quelle tra i rispettivi parla-menti fino a quelle tra le amministrazioni territo-riali.

    È passato poco più di un mese dalla storica visita di Stato del Presidente Sergio Mattarella in Arme-nia, la prima in assoluto di un Presidente della

    (segue in ultima)

    I 27 anni dell’Armenia al Teatro dell’Opera di Roma

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    di LETIZIA LEONARDI

    Pochi sanno che Giorgio Armani, uno dei più celebri stilisti del mondo, per l’eleganza del suo stile inconfondibile, è di parte di padre, di origine armena. Nato a Piacenza, l’11 luglio del 1934, ha iniziato come foto-grafo per poi diventare un vero e proprio guru dell’alta moda. Figlio di Maria Raimon-di e di Ugo Armani, come tutti i figli dei figli della diaspora anche per il giovane Giorgio i genitori avevano in mente un futuro di successo: per lui era destinata la professione di medico. A causa del servizio militare venne trasferito a Verona e, ultima-ta la leva, si rese conto di essere già grande e che era ora di trovarsi un impiego. Lasciò quindi la facoltà di Medicina e Chirurgia e, nel 1957, si presentò come fotografo ai magazzini de La Rinascente, mostrando immagini scattate alla sorella Rosanna.

    Dopo qualche anno, la macchina fotogra-fica lasciò il posto alla matita. Nel 1965 infatti, approdò alla Hitman, dello stilista Nino Cerruti che, intuendo il suo talento in fatto di moda, gli chiese di disegnare un nuovo tipo di giacca, più comoda e raffinata senza imbottiture e controfodere. Nacquero così le giacche destrutturate, emblema asso-luto del suo stile. Nel 1970 diventa stilista freelance per diverse aziende di abbiglia-mento maschile ma sarà presto attratto dalla moda femminile, sfilando con il suo nome anche a Firenze a Palazzo Pitti. Nel 1974 nasce la prima linea in pelle griffata Armani by Sicons, che lo convince a fondare un brand con il suo nome. Un anno dopo, in coincidenza con la creazione della casa di moda Armani, esce la sua prima collezione. Da lì un crescendo che lo porterà, 5 anni dopo, alla realizzazione della Giorgio Arma-ni S.p.A. Società che inizia ad operare con un capitale sociale di 10 milioni delle vec-chie lire ricavato dalla vendita della sua Volkswagen usata. E nel ricordare i suoi esordi Giorgio Armani ha dichiarato in varie interviste: «Facevamo un po’ tutto: l’ammi-nistratore chiudeva le scatole di cartone che contenevano i vestiti da spedire, l’aiutante del disegnatore faceva le fotocopie, la segre-taria riceveva le richieste. Anni di sacrifici e fatica e non avevo più tempo per me. Spes-so mi ritrovavo a piangere disperato, di sera, in fabbrica, da solo tra migliaia di metri di stoffa. Andavo su e giù da Milano a Biella con la mia macchinetta di quinta mano nella nebbia e nella neve».

    Ma i tanti sacrifici alla fine furono ripaga-ti. Nel 1979 gli fu assegnato a New York il Neiman Marcus Award e la Saks Fifth Ave-

    nue gli organizzò un trunk show della sua collezione. Fu l’inizio del suo successo in-ternazionale che lo portò ad avere le miglio-ri testimonial del mondo dello spettacolo e le modelle che occupavano le pagine delle più note riviste di moda.

    Sebbene Armani, quando capita che qual-cuno gli parli delle sue lontane origini arme-ne, appaia orgoglioso, non ha mai né accet-tato né negato questa realtà. Di origini umili ma con una forte personalità, è lo stilista tra i più pagati del mondo, uno degli uomini più ricchi d’Italia ma i soldi non lo hanno cambiato. Ricorda con affetto la sua fami-glia modesta, le vacanze a Rimini con la madre e più volte ha dichiarato: «Ho sacrifi-cato la mia vita per il lavoro, quando ero giovane e ancora oggi lo faccio. Spesso mi dico: perché mai io che sono nato a Piacen-za dovrei finire nel jet set a Monte Carlo?». Riguardo i suoi modelli sobri, quasi rigorosi ha dichiarato: «Sono andato sempre contro-corrente e ho scelto la strada del togliere anziché aggiungere. Da alcuni sono stato ritenuto lo stilista della donna dei colori spenti e polverosi, ignorando quanto vario sia stato il mio operato e la diversità delle mie collezioni. C’è chi pensa che non ci sia spazio per un Armani scintillante, esotico, onirico, eccentrico. Invece quell’Armani esiste e ha un suo pubblico». Una fonte di grande ispirazione per Armani è stata la cultura orientale e araba. Sono noti i suoi capi con colletti alla coreana e cappotti simili a djellaba, messi in commercio nel 1990, in contemporanea all'uscita nei cine-ma di Il tè nel deserto.

    Talento creativo, competenza imprendi-toriale, un impegno totale e continuo, sono i tre segreti del suo successo che ancora oggi non vede battute d’arresto. Volontà, orga-nizzazione ferrea e programmazione com-pletano il tutto. Il maggiore ingrediente della “formula Armani” è anche il fiuto imprendi-toriale che gli ha fatto prendere delle scelte coraggiose come quella del 1981 quando decise di aprire a Milano il primo Emporio Armani, riempiendolo di abbigliamento casual a prezzi contenuti. Alcuni lo riteneva-no un danno di immagine. Ma quei jeans con l’aquilotto, come simbolo, divennero un emblema di appartenenza e la mania di vestirsi all’Emporio si diffuse velocemente. Nel 2000 Armani ed il Gruppo Zegna sigla-no un accordo per produrre e distribuire le linee Armani Collezioni e il Guggenheim Museum di New York gli tributa una retro-spettiva.

    Ma da imprenditore capace non si fermò solo alle produzioni d’alta moda ma diversi-ficò i suoi affari anche in altri campi: cosme-

    tici, occhiali e strutture alberghiere. Nel 2002 Armani firma un accordo con la ditta Safilo per la produzione della linea Emporio Arma-ni occhiali. Nella cosmesi spiccano i profumi Acqua di Gio e Black Code ai quali, nella seconda metà del 2006, si aggiungerà Remix la nuova fragranza uomo-donna ispirata all'ultimo album di Madonna e al mondo delle discoteche. Ed è in quello stesso anno che esce la prima biografia dedicata allo stilista, Essere Armani, scritta da Renata Molho, pubblicata in Italia da Baldini Castol-di Dalai e tradotta in dieci lingue. Nel campo televisivo, nel 1999, ha prodotto il famoso documentario di Martin Scorsese sul cinema italiano Il mio viaggio in Italia. Di rilievo anche la sua collaborazione con il cinema. Ha vesti-to Tom Cruise di Mission Impossible: Protocollo fantasma; Richard Gere per il film American Gigolo; Christian Bale nel film Il cavaliere oscuro e ne Il cavaliere oscuro - Il ritorno. Fra gli altri film per i quali ha lavorato si possono ricor-dare quelli per Phenomena, Gli intoccabili, Cadil-lac Man e Ransom - Il riscatto. Nel 2013 veste Michael Fassbender e Penelope Cruz nel film The Counselor - Il procuratore; Leonardo Di Caprio in The Wolf of Wall Street. Nel 2015 veste Jessica Chastain nel film 1981: Indagine a New York.

    Sono molte le boutique Giorgio Armani sparse per il mondo e nel 2009 è diventato anche "ambassador" del movimento Internet for Peace fondato dalla rivista mensile Wired Italia. Attento ai designer emergenti, nel 2013, ha prestato il suo teatro Armani come location per le loro sfilate. Ma Armani è anche nella musica: ha pubblicato diversi dischi di musica ambient, elettronica e speri-mentale intitolati Emporio Armani Caffè, rea-lizzati dal Dj-sound designer Matteo Ceccari-ni. E anche lo sport è stato griffato da questo illustre stilista. Armani diventa prima lo sponsor principale della squadra di pallacane-stro dell'Olimpia Milano, e pochi anni dopo, nel 2008, ne rileva la proprietà. Ha disegnato la divisa sociale della squadra inglese del Chelsea e della Nazionale di calcio inglese. Nel 2012 il suo brand sportivo EA7 ha rea-lizzato le divise della Nazionale italiana per le Olimpiadi di Londra. Nel 2016 Armani è nuovamente sponsor ufficiale della nazionale italiana alle Olimpiadi di Rio.

    L’Armenia non è presente solo nel sangue che scorre nelle vene di questo grande “sarto”. Dietro il design di questa griffe c’è una ragazza di Yerevan: Rima Kazumyan, un’armena doc che si è trasferita in Italia per fare l’junior fashion designer presso Empo-rio Armani di Milano.

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    Giorgio Armani, l’armeno dell’Alta moda

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    AUMENTANO I TURISTI Il primo semestre del 2018 ha fatto registrare un significativo incremento di turisti in Ar-tsakh. Il dato indica un positivo +41% rispetto al medesimo periodo dell’anno precedente

    RICOSTRUZIONE SCUOLA DI MOSHATAGH Sono partiti all’inizio dell’estate i lavori di ricostruzione della scuola di Moshatagh, villaggio della regione di Kashatagh. L’edificio, che si trovava in pessime condizioni, sarà completa-mente ricondizionato grazie all’aiuto della ONG “Hayrenaser”. Il nuovo edificio sarà prov-visto di riscaldamento centralizzato ed efficienti servizi. Al momento la scuola ospita 53 studenti ma grazie ai lavori (che si concluderanno entro fine anno) ne potrà ospitare oltre cento.

    IN AUMENTO LE ENTRATE FISCALI Nei primi otto mesi dell’anno lo Stato ha registrato un aumento delle entrate fiscali pari al 9,5% rispetto a quanto pianificato nella legge di bilancio. Complessivamente la repubblica ha incassato oltre trentasei miliardi di dram (circa 64 milioni di euro) rispetto ai trentadue miliardi previsti (circa 57 milioni di euro). ATLETA DELL’ARTSAKH VINCE IL BRONZO AI MONDIALI DI WRESTLING

    Soseh Balasanyan ha vinto la medaglia di bronzo (categoria femminile 56 kg) ai campionati mondiali di wrestling disputati a settembre in Kirghizistan. L’atleta, che gareggiava con la rappresentativa dell’Armenia, si era già aggiudicata una medaglia d’oro e una d’argento ai campionati europei disputati nel mese di giugno in Serbia.

    MEDICI DAGLI STATI UNITI Su iniziativa del fondo “Hayastan” e del “Adventist health Glendale” un gruppo di medici statunitensi di Glendale (California) sarà in Artsakh dal 30 settembre al 4 ottobre. Nel corso del soggiorno gli specialisti eseguiranno visite e interventi presso l’ospedale centrale di Ste-panakert.

    AL VIA PIANO DI INTERVENTI PER VAZGENASHEN Il governo regionale, d’intesa con quello statale, sta intervenendo per migliorare la qualità della vita dei 323 abitanti del villaggio di Vazgenashen nella regione di Martuni dove l’acqua arriva razionata e le condizioni dei tre edifici scolastici sono mediocri. Allo studio anche la creazione di un asilo nido per i 33 bambini in età prescolare. A inizio settembre sono co-minciati gli allacci alla rete gas “Artsakhgaz” alle prime quindici abitazioni.

    Ma quando si concluderà il contenzio-so sul Nagorno Karabakh-Artsakh? Da trenta anni la regione è attraversata

    da turbolenze politiche e militari, sfo-ciate in pogrom, massacri, una guerra sanguinosa e distruttiva e infine in un cessate-il-fuoco tanto provvisorio quan-to fragile. A fronte di una storia turbolenta si

    contrappone tuttavia una situazione di fatto cristallizzata da diversi lustri. Chi ha avuto la fortuna di visitare la

    regione è stato favorevolmente colpito dall’atmosfera che si respira a Stepana-kert e dintorni: non un clima di guerra, ma una tranquilla, pacifica esistenza di

    una piccola comunità entro i confini di un piccolo Stato. Non ci sono carri armati nella capitale

    né sacchetti di sabbia; si vedono militari ma solo al primo mattino e nel tardo pomeriggio allorché staccano la loro giornata lavorativa. Tanti giovani, allegri e spensierati, che

    vanno a scuola o all’università o già lavorano. Molti nati dopo la fine del conflitto, lontani anni luce dagli orrori dei primi anni Novanta. Si sente, è vero, un clima di profondo

    attaccamento alla bandiera, ma nulla di esasperato o fuori le righe. Perché questa gente non può avere il

    diritto a un futuro di pace e serenità? La risposta è scontata ma non banale.

    Fin tanto che il dittatore di Baku fonde-rà il proprio regime sull’armenofobia, sull’odio contro il “nemico”, nessuna soluzione definitiva arriverà per l’Ar-tsakh. Si continuerà in un clima di in-certo equilibrio con una tensione sem-pre presente sulla linea di contatto. Ecco, allora, che il riconoscimento

    dell’Artsakh da parte della comunità internazionale rimane l’unica soluzione per scardinare l’intransigenza azera. Ci vuole coraggio, certo; bisogna guardare ai princìpi più che agli interessi petroli-feri ma è un passaggio che anno dopo anno diviene improcrastinabile. È altresì vero che il riconoscimento

    sarà quasi “automatico” nel momento in cui altre soluzioni, compresa quella bellica, saranno scartate perché imprati-cabili. Tenere un faro acceso sul Nagorno

    Karabakh-Artsakh significa non far dimenticare questa piccola terra e man-tenere viva la fiamma della speranza della sua popolazione. E questo è il nostro piccolo contributo all’autodeter-minazione.

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    Il riconoscimento dell’Artsakh unica via percorribile

    la voce dell’Artsakh

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    AEROPORTI ARMENI Continuano a crescere i transiti nei due principali scali aeroportuali armeni. Nei primi otto mesi dell’anno si è registrata una crescita del 12% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Per la precisione, tra arrivi e partenze si sono registrati 1.899.998 transiti a Zvarnots e Shi-rak con quasi 330.000 passaggi nel solo mese di agosto. Proprio il primo agosto l’aeroporto della capitale ha segnato il record con 11.337 passegge-ri. ATTIVITA’ MINERARIA La Procura armena ha dichiarato di aver avviato un procedimento penale contro la compagnia di Lydian Armenia per attività minerarie illegali che hanno causato danni per circa 18 milioni di di dram (circa 37.200 dollari). L'Ispettorato per la protezione della natura e le risorse minerarie dell'Armenia ha informato che il 27 agosto che Lydian Armenia ha interrotto le operazioni minerarie presso il deposito d'oro di Amulsar fino a quando non sarà terminata la verifica ambientale del progetto. Sulla base dei risultati di un precedente audit del progetto, l'ispettorato ha suggerito che il Ministe-ro della protezione della natura annulli la validi-tà del progetto di estrazione, approvato dal mini-stro della protezione della natura il 29 aprile 2016. Il capo dell'Ispettorato ha chiesto all'Uffi-cio del Procuratore Generale di scoprire se l'estra-zione di minerale da parte dell'azienda senza il

    Elezioni a Yerevan

    I cittadini di Yerevan hanno votato il 23 settembre per l’elezione dei sessantacinque membri del Consiglio degli Anziani (in pratica il Consiglio municipale) che rimarranno in carica per i prossimi quat-tro anni.

    L’appuntamento elettorale è stato determinato dalle dimissioni a luglio del sindaco Taron Margaryan in seguito alle accuse di corru-zione a lui rivolte e al rinnovamento politico dello scorso aprile.

    Circa 853.000 gli elettori aventi diritto, distribuiti su 453 seggi, che dovevano scegliere fra dodici liste (otto partiti e quattro alleanze) in campo per un totale di 996 candidati:

    ARMENIA PROSPERA (candidato Naira Zohrabyan, 53), ALLE-ANZA COMUNITA’ DI YEREVAN (Anahit Tarkhanyan, 42), ALLEANZA YEREVANTSI (Ararat Zurabyan, 55), YERKIR TSIRANI (Zaruhi Postanjyan, 46), EREDITA’ (Raffi Hovhannisyan, 59), MODO DEMOCRATICO (Manuel Gasparyan), ALLEANZA MIO PASSO (Hayk Marutyan, 42), ALLEANZA LUYS (Artak Zeynalyan, 49), ARF (Miqayel Manukyan, 51), HAYQ (Gevorg Hovse-pyan), PARTITO RIFORMISTA (Artak Avetyan, 42), ORINATS

    YERKIR (Mher Shahgeldyan, 51).

    Lo scrutinio ha premiato l’alleanza “Il mio passo” del premier Pashynyan che ha fatto incetta di voti. Questi i risultati delle quattro principali liste in lizza; le restanti otto hanno ottenuto un risultato inferiore all’1%.

    Al voto si sono recati 370.32 elettori pari al 43,65% con un’affluenza che, pur bassa, è stata comunque di tre punti superiore alla precedente tornata elettorale amministrativa.

    diritto di utilizzare il sottosuolo contiene elementi di illecito. TURISMO IN CRESCITA Nei primi sei mesi dell’anno gli arrivi di turisti sono cresciuti del 12% rispetto al medesimo seme-stre dell’anno precedente. Complessivamente nel 2017 furono registrati 1.494.779 visitatori mentre nel 2016 gli arrivi turistici si attestarono a 1.259.667. Agosto 2018 ha fatto registrare un considerevole flusso di visitatori e al ministero del Turismo si aspettano molti arrivi anche in autunno: paesag-gio, arte e cibo sono tra le principali ragioni di un viaggio in Armenia. La speranza è quella di arrivare a circa 1.700.000 turisti nel 2018. BONUS BEBE’ Il governo ha deciso di triplicare il bonus statale previsto per la nascita del secondo figlio. L’importo sale a 150.000 dran, circa 270 euro e si aggiunge agli altri benefit previsti dalla legge in occasione delle nascite. PREMIATO DJORKAEFF Il celebre calciatore franco armeno Youri Djorka-eff è stato premiato lo scorso 21 settembre (giornata dell’indipendenza) dal primo ministro Pashinyan con la “medaglia di gratitudine” della repubblica di Armenia. Djorkaeff ha giocato anche nell’Inter tra il 1996 e il 1999.

    COCCODRILLI ARMENI Il governatore della provincia di Ararat ha an-nunciato che a breve nel paese di Dashtavan verrà impiantato un allevamento di coccodrilli. Ha affermato che l'azienda che alleverà i cocco-drilli ha già affittato 15 ettari di terreno nella comunità e ha avuto un incontro con i suoi resi-denti. Il governatore ha detto che nel primo anno la società investirà un milione e mezzo di dollari nella fattoria aumentando l'importo fino a dieci milioni nei prossimi 5 anni. L'iniziativa di allevare coccodrilli in Armenia appartiene a un imprenditore della Tanzania che realizza progetti simili in diversi paesi anche per la produzione della pregiata pelle. La compagnia creerà anche un programma speciale per i visita-tori della fattoria. AIUTI PER I MUTUI Il governo ha approvato un provvedimento per incrementare gli aiuti alle giovani coppie nel finanziamento dei mutui per l’acquisto della prima casa. Al momento risultano assistiti 3342 contratti stipulati prevalentemente a Yerevan. VAN DAMME IN ARMENIA La stella belga del cinema di arti marziali, Jean Claude van Damme, è arrivata a metà settembre in Armenia accolto da molti fan e da impegni televisivi. “L’Armenia è grande!” ha dichiarato al suo arrivo il cinquantasettenne attore.

    Pagina 5

    Qui Armenia

    LISTA VOTI %

    Il mio passo Իմ քայլը 294.109 81,06

    Armenia Pro-

    spera

    Բարգավաճ Հայաստան

    25.219 6,95

    Luce Լույս 18.112 4,99

    ARF ՀՅԴ 5.882 1,62

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    Akhtamar on line

    Bollettino interno edito da

    comunitaarmena.it

    Contatti: [email protected]

    QUES TA PUBBLICAZI ONE E ’ EDI TA C ON IL FAV ORE D EL

    MI NIS TERO D ELLA DI ASPORA

    il numero 271 esce il

    15 ottobre 2018

    La pagina dedicata a l Nagorno Kara-bakh è real izzata in col laborazione

    con:

    www.karabakh. i t

    Informazione quotidiana

    in ital iano sul l ’Artsakh

    …. Repubblica italiana nel nostro Paese. La visita ha dato un forte slancio al dialogo politico e alla collaborazione pluridimensionale italo-

    armena, con particolare attenzione all'ambito della cultura e dell'istruzione, dove meglio si possono identificare i concreti risultati dell'intensa collaborazione tra i nostri due paesi.

    Proprio durante la visita del presidente Mattarella in Armenia è stato inaugurato a Jerevan il “Centro Regionale armeno-italiano per la conservazione, la gestione e la valorizzazione del patrimo-nio artistico, storico e architettonico in Armenia” con competenza regionale (Caucaso del Sud, Medio Oriente).

    E' stato istituito il Comitato della Società Dante Alighieri in Armenia. Tra pochi mesi, sempre a Jerevan, verrà inaugurata la scuola Tonino Guerra con l'insegnamento

    della lingua italiana, un'opportunità eccezionale per la diffusione della lingua e della cultura italiana in Armenia. Presso la scuola sarà operativo anche un centro culturale italiano.

    Abbiamo ottime basi, e le stiamo consolidando con tenacia, per dare nuovo vigore anche alle nostre relazioni economico-commerciali.

    L'anno scorso abbiamo organizzato la Prima Sessione del Comitato intergovernativo italo-armeno per la cooperazione economica.

    Negli ultimi anni è continuato a crescere l'interscambio commerciale bilaterale e anche nel 2018 stiamo registrando una tendenza analoga.

    Nel primo semestre del 2018 l'interscambio è aumentato di oltre il 20% rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso. Oggi, In Armenia sono presenti più di 150 aziende italiane. L'Armenia è un ponte, la chiave d'accesso al mercato dell'Unione Euroasiatica e a quello iraniano, che insieme conta-no circa duecentosessanta milioni di consumatori.

    Indubbiamente, anche la presenza della comunità armena in Italia favorisce lo sviluppo della coo-perazione bilaterale e il cui ruolo, anche qui di "ponte", è imprescindibile.

    Molti dei rappresentanti della comunità armena in Italia sono i discendenti dei sopravvissuti al genocidio armeno del 1915. Qui sono giunti dopo terribili traversie, qui hanno trovato affetto, casa, lavoro. Qui hanno costruito il loro futuro e hanno contribuito con gratitudine a fare l'Italia come la conosciamo oggi.

    Cari ospiti e connazionali, oggi ricordiamo anche il duemilaeottocentesimo anno dalla fondazione di Yerevan, la capitale dell'Armenia.

    Cara dottoressa Penna, come ho detto alla Sindaca Raggi durante il nostro ultimo incontro, Yere-van batte Roma di ventinove anni!

    Il nome della città deve le proprie origini alla fortezza militare di Erebuni, eretta sul territorio dell'odierna Erevan nell'ottavo secolo avanti Cristo dal re Argishti il Primo, del Primo Regno arme-no di Van.

    Secondo la tradizione, l'origine del nome Jerevan deriva da un'esclamazione di Noè, il quale, dal monte Ararat, dove si era fermata l'arca, quando le acque si erano finalmente ritirate, scrutando l'orizzonte, avrebbe visto un pezzo di terra e avrebbe urlato: «Yerevats!» («è apparso!»). Fu lì che, secondo la tradizione, si decise di far nascere l'attuale Yerevan.

    Da allora Yerevan ne ha fatta di strada. Vanta, come poche altre capitali nel mondo, una storia millenaria e assieme una modernità in perenne sviluppo.

    Yerevan è stata, ed è ancora oggi, il luogo dove ogni armeno tornerà, il luogo dove le sofferenze spariscono e dove l'identità armena trova rifugio, salvezza e requie.

    È il simbolo del nostro risveglio nazionale. È per il suo bene, per quello dei suoi abitanti, che continuiamo a lavorare e sognare.

    Cari amici, il concerto che ci accingiamo ad ascoltare oggi è un esempio luminoso della storia armena, dell'amici-

    zia italo-armena e della grande forza della musica. Avremo il piacere di assistere, grazie all'orchestra italo-armena diretta dal Maestro Sergey Smba-

    tyan, all'esecuzione di brani di Aram Khachaturyan, compositore armeno di fama mondiale, e di altri compositori di cui quest'anno ricorrono i quarant'anni dalla morte.

    I miei più sentiti ringraziamenti vanno a tutti i componenti dell'orchestra per il loro impegno e per aver preparato un programma complesso in tempi brevissimi. Un grazie di cuore al violinista Hayk Kazazyan e al Maestro del duduk Kamo Seyranyan.

    Un ringraziamento particolare va ai rappresentanti della Comunità armena che con il loro sostegno hanno reso possibile questo Concerto, Un ringraziamento al Maestro Gerardo Di Lella per il suo prezioso sostegno e che ha fatto da ponte, trait d’union, tra le due culture armena e italiana. Ringra-zio tutto il personale dell'Ambasciata, la mia squadra che ha lavorato con devozione per la realizza-zione di questo evento.

    Ora lasciamo che sia la musica a parlare. Buona serata e buon ascolto! (Victoria Bagdassarian)