old.iss.itold.iss.it/binary/publ/cont/pag1_94rapporto79_4.pdflogi americani, che nell'viii...
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Westphal e coll. e da ricerche successive. Per di pi~, in pa-
recchi ceppi di Citrobacter sono presenti, come è noto, anti-
geni Vi, come in s. typhi e s. paratyphi c.
CiO va detto per sottolineare ·l'importanza di tali ricer-
• che sulla struttura antigene e sui rapporti sierologici esi-
stenti fra i diversi generi, che offrono una base più uniforme
e forse più valida di confronto per valutare l'importanza epi-
demiologica di questo o quel genere.
In altre parole ed esemplificando, la stretta affinit~ sie-
rologica tra Salrnonella ed Arizona, in associazione con il comu-
ne carattere di patogenicit~, a dispetto delle diversit~ biechi-
miche, ha posto questo ultimo microrganismo in una luce partico-
lare ed ha stimolato le ricerche di questi ultimi anni sulla sua
frequenza in natura e sulla sua importanza come agente di sindro-
mi tossinfettive.
Alla luce di queste brevi considerazioni, l'importanza del-
le cosiddette prove biochimiche ed in particolare di quelle chia-
ve risulta ridimensiona-ta ed offre motivi di riflessione al ri-
cercatore ed al laboratorista.
Tornando al discorSo della classificazione,occorre spende
re qualche parola sui criteri seguiti da Ewing nella elaborazio-
ne del suo schema di classificazione delle Salmonelle.
1.2_- Classificazione sierolo~ica di Ewing
Ispirandosi a proposte di precedenti Autori e concordando
sulla necessit~ di riduzione del numero delle cosiddette specie
di Salmonella, fin dal 1963 tale autore ha proposto l'accetta-
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zione di tre specie soltanto biochimicamente definite, ~
cholerae-suis, s. typhi e s. enteritidis e di considerare
tutte le altre· come sierotipi o biotipi nell'ambito della
S. enteritidis. Di conseguenza la S. paratyphi A, ad es. do-
vrebbe essere indicata come S. enteritidis sierotipo paraty-
phi A.
Questa proposta ha suscitato diverse perplessità, soprat-
tutto per la difficoltà di cancellare denominazioni ormai con-
solidate da anni di esperienza e di abitudine.
Essa non è stata accettata dalla Associazione dei Batterio-
logi americani, che nell'VIII edizione del Bergey's Manual of
Determinative Bacteriology prospettano una classificazione sie-
rologica di tipo tradizionale con la importante novit~ di inse)
rire tutti i sierotipi di Arizona nel genere Salmonella come
sierotipi di Salmonella arizonae, previa conversione dei rela-
tivi antigeni nei corrispondenti antigeni saLmonellari.
TECNICHE GENERALI DI RICERCA, ISOLAMENTO
E DIAGNOSI DELLE SALMONELLE
Verranno descritte· le tecniche riguardanti il campiona-
mento, il prelievo, il trasporto e gli accertamenti batteriolo-
gici e sierologici dei seguenti quattro gruppi di materiali: san-
gue (ed altri liquidi organici), feci, acque ed alimenti.
Le modalità di prelievo e trasporto saranno indicate spe
cificamente per ciascuna categoria di materiali, mentre per il
campionamento verranno fatte considerazioni di carattere genera
le; analogamente, per quanto riguarda le tecniche batteriologi-
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che e sierologiche di diagnosi esse verranno esposte in ap
pendice agli alimenti, dopo la descrizione delle tecniche pi~
generali di ricerca ed isolamento.
2. CRITERI DI CAMPIONAMENTO
Le considerazioni che verranno fatte in questa sede a
proposito dei criteri di campionamento vogliono essere di na
tura molto pratica per venire incontro alle esigenze ed ai pro
blemi che si possono presentare all'analista o all'ispettore
chiamato ad effettuare un prelievo per motivi fiscali o igie
nico-sanitari.
Restano quindi escluse tutte quelle considerazioni di or
dine teorico che sono alla base dell'esecuzione pratica di qua
lunque campionamento e che possono essere reperite in tes~i spe
cializzati di statistica.
Anche le problematiche che sono alla base di ricerche di
mercato, di indagini a largo raggio su prodotti alimentari,
di ricerche a carattere igienico-sanitario programmate, esula
no dai nostri intendimenti pratici.
Le nostre considerazioni riguarderanno in pratica soltanto
il campionamento di prodotti alimentari, nei casi in cui l'impor
tanza dell'episodio richieda l'intervento di un laboratorista
ispettore per eseguire gli opportuni prelievi.
In concreto, se ci si trova di fronte ad es. ad una parti
ta di 2000 scatolette di conserve o semiconserve di carne so
spetta di aver dato origine ad un epiaoàio di tossinfezione
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alimentare da Salmonella, come ci si deve comportare?
Come criterio generale, in questo ed in altri casi, oc
corre che il campione prelevato (inteso come numero di pezzi)
sia rappresentatiVo dell'intera partita. Per realizzare ciO,
la partita deve essere sufficientemente omogenea ed il campio
namento deve essere di tipo casuale per far sl che ogni possi
bile campione abbia la stessa probabilitl di venire seleziona
to dalla partita.
Il numero di prelievi da effettuare e le modalitl da se
guire variano chiaramente in funzione della consistenza nume
rica della partita, delle dimensioni dei singoli campioni, del
loro stato fisico, etc ••..
Dopo aver precisato che per campionamento intendiamo soltan
to la valutazione quantitativa del numero di prelievi da effet
tuare, mentre le modalità di esecuzione pratica rientrano chia
ramente nell'operazione di prelievo e sono state già accennate
a proposito della trattazione di quest'ultimo, in linea molto
generale potrebbe essere sufficiente prelevare un numero di con
fezioni o porzioni di esse pari alla radice quadrata del numero
totale di confezioni che costituiscono l'intera partita e co
munque non meno di 2-3. Questo è chiaramente un criterio molto
generale, semplicemente orientativo. Di fatto esistono della ta
belle che indicano l'entità del prelievo da effettuare in rela
zione alla consistenza numerica della partita ed altre tabelle
che, utilizzando tali valori, diagrammati con livelli variabili
di aualità accettabile (Acceptance_Quality Level-AQL), cioè di
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valori percentuali minimi di unità difettose accettabili sulla
intera partita, forniscono i limiti di accettazione e di rifiuto
per la partita stessa.
I valori di AQL vengono definiti preliminarmente a secon
da del rigore o grado di sicurezza igienica che si vuole dare
all 1 analisi, ed in pa~ticolare sono correlati con la presenza
di difetti critici (presenza di microrganismi patogeni), difet
t* maggiori (che possono determinare danni organolettici al pro
dotto - es. germi test di contaminazione fecale presenti al di
sopra dei limiti standard previsti o consigliati) e difetti
minori.
A tito.lo di esempio ed orientativo, riportiamo due tabel
le dello Standard Militare Americano riferite in un lavoro di
Ribeiro (4).
Tabella 1
Entit& del campionamento in funzione delle dimensioni della par
tita.
Dimensioni della partita enti t~ del campionamento
da 2 a 8 pezzi 2 •• 9 " 15 " 2
" 16 " 25 " 3
" 26 " 50 " 5
" 51 " 90 " 5
" 91 " 150 •• 8
" 151 " 280 " 13
" 281 " 500 " 20
" 501 " 1200 " 32
" 1201 " 3200 " 50
" 3201 " 10000 " 80
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Nel presente contesto puO essere sufficiente fermare qui
il discorso sui criteri di campionamento; tuttavia va ancora
detto, a completamento, che i livelli di qualitA accettabile,
in presenza di difetti critici quali la presenza di Salmonelle
in un prodotto alimentare, debbono essere molto bassi, se non
prossimi a zero. Di conseguenza i limiti di accettazione e di
rifiuto risultanti saranno molto ristretti, come risulta dal
la tabella 2.
3. TECNICHE PER IL SANGUE
Prelevare il sangue in quantità opportuna dalla piega del.
gomito, se si tratta di soggetti umani, e dalla giugulare, se
si tratta di animali. Il prelievo fa fatto con le tecniche ben
note, facendo uso di venule sottovuoto, con o senza anticoagu
lante. Nel primo caso si ottiene sangue in toto, non coagulato,
che può essere utilizzato per emocoltura; nel secondo caso si
ottiene sangue coagulato che, fatto ·sierare, puO servire per
sierodiagnosi e per la ricerca di salmonelle d~l coagulo.
E' opportuno prelevare il sangue nella fase di maggior bat
teremia, cui corrisponde di regola un rialzo febbrile, in ogni
caso nei primi giorni di malattia, pr~a che aumenti il livel
lo anticorpale. Sarebbe anche preferibile sospendere un even
tuale trattamento con antibiotici o sulfamidici prima del pre
lievo, qualora ciO non fosse possibile, è necessario seminare
il sangue in una quantit& maggiore di brodo per diluire il bat
teriostatico presente, oppure neutralizzare opportunamente gli
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antibiotici o i sulfamidici presenti con l'aggiunta di penicil
linasi per la penicillina e di PABA per sulfamidici.
Quando il laboratorio ~ distante dal luogo del prelievo,
si racco<.Jlie il sangue in una provetta contenente 11 liquoid 11
(disulfonato sadico di anetolo polimerizzato) nella quantità di
2 ml di una sol. 1% per 10 ml di sangue.
Se il soggetto non è stato trattato con chemioterapici, se
minare a~eno 10 ml di sangue non coagulato in beute contenenti
un buon brodo nutritivo del tipo infuso cuore-cervello (B.H.) o
brodo tryptose (100 ml) o meglio, far sedimentare o centrifuga
re e seminare la sola parte ·corpuscolata. La semina pua essere·
fatta anche in bottiglie di Roux da 250 ml contenenti 50 ml di
agar tryptose disteso, ricoperto da 70 ml di brodo. Quest'ulti
ma tecnica (di Casta~eda, modificata) consente di effettuare di
rettamente nel terreno di semina una subcoltura, in quanto pe
riodicamente si inclina la Roux per bagnare la superficie dello
agar ed ottenere cosl colonie isolate su questo terreno. Una
ter~a possibilità è offerta dalla semina del coagulo in terreno
di prearricchimento per salmonelle, con successivo arricchimen
to ed isolamento, come indicato nelle metodiche di analisi.
Se il soggetto si trova sotto terapia antibiotica, semina
re 10 ml di sangue in beute contenenti 100 ml di brodo con 0,05
g di acido paraaminobenzoico/1 o una quantità opportuna di peni
cillinasi; un criterio migliore, come già detto, è quello di di
luire il sangue in una quantità maggiore di brodo. A tal fine si
usano bottiglie di Roux da 1000 ml contenenti 150 ml di agar di-
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steso e 300 ml di brodo. La semina si effettua nel terreno li-
quido, si pone la bottiglia di Roux in posizione verticale, a
37•c, inclinandola ogni 24 h allo scopo di bagnare la superfi
cie dell'agar (5). Si ottengono cosl colonie isolate in Subcol-
tura, le quali possono essere direttamente sottoposte alle pro-
ve di identificazione biochimica e sierologica, come indicato
successivamente nelle metodiche di analisi.
Per altri liquidi organici {urina, bile, essudati interni,
liquido cefalo-rachidiano, sputo, etc ••• ) e materiali bioptici
ed autoptici, eseguire una semina diretta su terreni poco selet-
-tivi (Mc Conkey agar (M.C.), Erm agar, etc . •. _r·e su terreni al-
tamente sel~ttivi (SS agar, Bismuth sulphite agar (B.S.), BGA,
agar desossicolato citrato (DCC)), nonchè una semina di arric-
chirnento (vedi oltre). Per essudati purulenti, sputo e liquido
cefalo-rachidiano è sufficiente la semina diretta.
In particolare per l'urina, centrifugare e seminare il se-
dLmento direttamente sui terreni sopra indicati e contemporanea-
mente 2-3 ml in terreno di arricchimento in provetta. Se la flora
è molto scarsa, eseguire un arricchimento con membrane filtranti
(vedi acque) (6).
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4. TECNICHE PER LE FECI
La coprocoltura si può eseguire su tamponi rettali o,
preferibilmente, su campioni di -feci recenti raccolte in va
setti di vetro a bocca larga.
Se i campioni di feci non possono pervenire rapidamente
in laboratorio, è consigliabile l'uso di terreni di trasporto
tra i quali indichiamo il terreno SP di Hajna ed il terreno di
Amies.
Il prLmo di questi (7) viene distribuito in quantità di
10 rnl in piccoli flaconi da 50 ml con tappo a vite e seminato
a parti uguali con le feci.
Il terreno di Amies (8) viene distribuito in piccoli con
tainers con tappo à vite in quantità di 6 ml e seminato analo
gamente con un ugual volume di feci. Possono essere usati anche
tamponi trattati con il terreno ed essiccati (2) •
Una volta che il campione sia pervenuto in laboratorio,
eseguire la semina contemporaneamente su terreni di arricchi
mento (particolarmente necessaria nella ricerca dei portatori
nei quali i germi pos~ono essere presenti in piccolo numero)
e su terreni di isolamento.
Terreni di arricchimento consigliati sono il brodo seleni
to (S) ed il brodo selenito-verde brillante (SBG) Difco per la
S. typhi ed il terreno di Muller-Kauffmann (~1-K) Oxoid per i
paratifi. Sospendere 5 g di feci in 100 ml di terreno di arric
chimento; se il campione è perve~uto in terreno di trasporto se
minare 10 ml della sospensione in 100 ml di terreno; se è stato
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eseguito 11 prelievo mediante tampone rettale, la semina si ef
fettua ~ergendo il tampone nel terreno di arricchimento (10
ml in provetta). Dopo 15-18 h di incubazione a 43°C seminare
~u piastre di isolamento con ansa (vedi metodiche di analisi) •
Come terreni di isolamento si consigliano agar al solfito di bi
smuto (BS), agar desossicolato citrato (DCC) e agar al verde bril
lante (BGA) •
5. TECNICHE PER LE ACQUE
I campioni da esaminare vengono raccolti in bottiglie ste
ril~ con tappo smeriglio, osservando le normali regole di asep
si. Il trasporto deve essere effettuato in cassette refrigerate
ed il campione deve essere seminato entro 12 h dal prelievo.
Data la grande dispersione delle salmonelle nel mezzo i
drico, è fondamentale analizzare il maggior volume possibile del
l'acqua in esame.
A tale scopo vienP. usata quasi universalmente la tecnica
delle membrane filtranti che consiste nel filtrare grandi volu
mi di acqua attraverso una membrana della porosità di 0,45 mi
cron (Millipore, Gelman). La membrana viene poi seminata in un
terreno di arricchimento; questo metodo viene usato particolar
mente per acque di pozzo o di acquedotto. In caso di acque torbi
de è consigliabile adottare un prefiltro di lana di vetro per
evitare il rapido intasamento della membrana.
L'unità di filtrazione consiste di un imbuto fissato con
sistema meccanico ad un supporto portafiltro su cui si colloca
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la membrana filtrante al momento della filtrazione. Si collega
l'apparecchio ad un sistema aspirante (pompa ad acqua od elet
trica) tramite una beuta e si fa il vuoto. Le membrane filtran
ti, del diametro di 47 mm, si sterilizzano in pacchetti a 121•c
per 15'. Si consiglia di immergerle in acqua distillata sterile
prima dell'uso per evitare che si rompano sotto la pressione di
filtrazione. Le quantitl di acqua da filtrare variano da 200 ml
a 2 litri a seconda del grado di contaminazione. Avvenuta la fil
trazione si consiglia di lavare la membrana facendo passare
20-30 ml di acqua sterile (9, 10, 11).
L'arricchimento viene fatto in brodo selenito e in brodo
Muller-Kauffmann Oxoid, incubando il primo a 37•c per 24 h ed il
secondo a 43°C per 24 h. Dai terreni di arricchimento si eseguo
no isolamenti su agar SS o agar desossicolato-citrato e su BGA
o terreno di Wilson-Blair (vedi metodiche di analisi} •
Per la identificazione biochimica e sierologica delle co
lonie iSolate vedi ugualmente il capitolo ''metodiche di analisi". •
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6, TECNICHE PER GLI ALIMENTI
Sotto tale voce vengono raggruppati i seguenti prodotti:
Farine e derivati (paste alimentari, pane), prodotti ortofrut
ticoli (in particolare verdure), carni di animali, prodotti
ittici (pesci e molluschi), mangimi per animali (farine di car-
ne, d'ossa e di pesce), latte (fresco, condensato, essiccato),
burro, creme-gelato, formaggi, uova e prodotti delle uova.
6.1. Modalit~ di prelievo (considerazioni generali)
Il materiale in confezione originale non richiede nes
suna particolare modalità di prelievo, purchè la cOnfezione
sia di pic~ola taglia. Nel caso di prodotti sfusi o contenuti
in confezioni originali superiori a kg 2, i prelievi verranno
eseguiti secondo le note norme di asepsi, avendo l'avvertimen-
to di non modificare lo stato fisico del prodotto. Per grosse
confezioni, i prelievi verranno eseguiti in pift punti, preva-
lentamente in superficie, con i criteri dettati dall'esperien-
za specifica.
6.2. Modalit~ di trasporto (considerazioni generali)
Per prodotti dichiarati sterili e per quelli disidrata-
ti lasciare i campioni a temperatura ambiente fino al momento
dell'analisi.
Per prodotti surgelati-congelati, mantenere i campioni a
- 20°C fino. al momento dell'analisi.
Per tutti gli altri prodotti, mantenere i campioni al-
la temperatura di +4°C ed eseguire l'analisi entro 6-12 h;
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ave ciO non risulti possibile, congelare il campione a -20 C
ed eseguire l'analisi entro 20 gg dal prelievo.
6.3. Modalità di prelievo e trasporto e preparazione dello
inoculo (Riferite ai singoli prodotti)
6.3.1. Farine e semole
Prelevare, quando possibile, la confezione originale.
In caso di sacchi, effettuare prelievi in piQ punti con la
tecnica del sacchetto rovesciato (1) o con altre tecniche
di asepsi e conservare a temperatura ambiente fino al mo-
mento dell'analisi.
Pesare un'aliquota di almeno 50 g in beuta sterile e
seminare in almeno 250 ml di terreno di prearricchimento (veì
di metodiche di analisi) .
6.3.2. Paste alimentari
Prelevare la confezione originale e conservarla a tem-
peratura ambiente fino al momento dell'analisi.
Pesare in mixer un'aliquota di almeno 25 g del campio-
ne, aggiungendo sol. fisiologica peptonata nel rapporto di
1:5 e lasciando macerare a +4°C per 2 h. Quindi omogenizza-
re la sospensione e seminare in ugual volume di terreno di
prearricchimento a doppia concentrazione {2X) •
{1) Consiste nell 1 introdurre nella massa dello sfarinato un
sacchetto di plastica calzato sul pugno ch~uso e nel ro-
vesciarlo in maniera da prelevare una certa quantita'di
materiale.
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6.3.3. Verdure
Risciacquare 100 g del campione con 200 ml di sol. fisio
logica, lasciando riposare per 30', e ricercare le Salrnonelle
nell'acqua di lavaggio secondo le modalità indicate per le
acque (vedi).
6.3.4. Carni di animali fresche, refrigerate: congelate,
tritate.
In presenza di grandi masse muscolari, è opportuno ef
fettuare un doppio prelievo, in superficie ed in profondità,
cercando di ridurre al minimo i danni alla carcassa; 1 campio
ni prelevati, di circa 100-200 g, posti in contenitori, debbo
no giungere al laboratorio in cassette refrigerate e, se trat
tasi di carni congelate, queste devono pervenire in tale sta
to al laboratorio ed essere successivamente scongelate a +4°C.
Tagliare con forbici sterili almeno 25 g di materiale,
omogenizzare in mixer con sol. fisiologica peptonata nel rap
porto di 1:5, lasciar riposare l'omogenato per 15', quindi se
minare in ugual volume di terreno di prearricchimento 2X.
6.3.5. Organi di animali
In piccoli animali gli organi vengono prelevati interi
rispettando le tecniche autoptiche, quindi posti in flaconi
a bocca larga ed inviati al laboratorio refrigerati o conge
lati. Se si tratta di grossi animali, si prelever~ una parte
dell'organo con ferri sterili e si porr~ in flaconi a bocca
larga.
La preparazione dell'inoculo viene fatta come per le car
ni, seminando l'omogenato in ugual volume di terreno di pre-
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arricchimento 2X. Se gli organi in esame sono in incipiente
o avanzato stato di putrefazione, si eviterà l'omogenizzazio
ne e la semina in terreno di prearricchimento, sospendendo di
rettamente il campione nel terreno di arricchimento, dopo a
verlo accuratamente sminuzzato in mortaio, veicolandolo se
necessario con pochi ml di sol. fisiologica.
6.3.6. Prodotti di salumeria
Valgono per essi 1 criteri indicati per le carni e per i
prodotti solidi in generale.
6.3.7. Pesci e molluschi
Le alterazioni del pesce sono dovute prevalentemente al- ·
lo sviluppo di microrganismi sulla superficie della pelle, men
tre le masse muscolari sono interessate solo tardivamente. Una
eventuale ricerca di Salmonelle in tali animali può essere con
dotta quindi prelevando ampie zone cutanee ed omoqenizzando in
mixer con sol. fisiologica o acqua distillata nel rapporto di
1:5 e seminando la sospensione in ugual volume di terreno di
prearricchimento 2X.
6.3.8. Mang~i per anLmali
Valgono per essi i criteri indicati per le farine. Tutta
via, se il materiale è scarsamente disperdibile in mezzo acquo
so, è opportuno sospendere 50 g del prodotto in sol. fisiologi
ca peptonata (250 ml) ed agitare su shaker per 30'; quindi far
riposare per 1 h e seminare il sopranatante in ugual volume
di terreno di prearricchimento 2X.
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6.3.9. Latte (fresco, condensato, in polvere}
Prelevare, se possibile, confezioni originali. Per il
latte non pastorizzato in bidoni, effettuare i prelievi con
apposite bottiglie sterili ed inviare al laboratorio in gior
' nata in cassette refrigerate.
Seminare direttamente il campione nel terreno di arric
chimento nel rapporto di 1:10. Il latte in polvere può esse
re rigenerato secondo le indicazioni della Ditta produttri-
ce e seminato allo stato liquido oppure seminato come tale nel
rapporto di 1:10 (10-20 g).
6.3.10. Burro
Prelevare confezioni originali. Versare 250 g di prodotto
in un recipiente sterile ed aggiungere 10-20 g di sol. tampo
ne sec. Sorensen a pH 8. Scaldare a 42-44°C fino a fusione, a
gitare per 10', lasciar riposare per separare la ~ase acquosa,
quindi seminare 50 ml di quest'ultima in terreno di prearric
chimento 2X a parti uguali.
6.3.11~ Creme-gelato
Prelevare ed inviare in laboratorio confezioni origina
li allo stato congelato. Far scongelare e seminare 50 ml in u
gual volume di terreno di prearricchirnento 2X.
6.3.12. Formassi
Prelevare confezioni originali di piccola pezzatura in in
volucri plaStici. Nel caso di grosse forme, effettuare prelie
vi in-asepsi mediante attrezzi sterili. omogenizzare a caldo
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in mixer 25 g del campione con sol. fisiologica nel rappor
to di 1:5 e seminare in ugual volume di terreno di prearric
chimento 2X.
6.3.13. uova e prodotti delle uova
a) Le uova intere in guscio debbono essere lavate con acqua
calda saponata, aiutandosi con una spazzola a setole dure,
quindi risciacquate in acqua corrente. Immergere ciascun uovo
in alcool per 10', lasciar asciugare; quindi delimitare la ca
mera d'aria, flambare ed asportare il guscio senza ledere la
membrana testacea; capovolgere su un becker e praticare con
ago sterile un foro sul fondo dell'uovo per far defluire il
contenuto dell'uovo stesso dopo aver rotto la membrana testa
cea. Il contenuto dell'uovo può anche essere aspirato con pi
petta piuttosto grossa.
Dopo aver omogenizzato tuorlo e albume, prelevare alme
no 25 g di materiale e seminarli nel rapporto di 1:10 nel ter
reno di prearricchimento.
b) Per le uova congela~e intere o a tuorlo e albume separati,
in lattine, effettuare un prelievo sul prodotto congelato ser
vendosi di una sonda munita di fresa. La "carota'' estratta de
ve avere un peso di almeno 50 grammi. Seminare 25 g nel terre
no di prearricchimento (1:10).
c) Per le uova essiccate e cristallizzate, pesare un'aliquota
di almeno 20 g in beuta sterile, quindi seminare direttamente
in terreno di prearricchimento nel rapporto di 1:10 o, m~glio,
sciogliere il campione in sol. fisiologica peptonata nel rap-
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porto di 1:5, agitando per 30' su shaker, quindi seminare la
soluzione in ugual volume di terreno di prearricchimento 2X
( 1 O O m l) •
' 6.4. Metodiche di analisi (per feci ed alimenti}
Tali metodiche, messe a punto e standardizzate in ambito
CEE da un gruppo di lavoro di 12 Paesi europei fra il 1968 e
il 1974, (12, 13, 14) si articolano nei seguenti punti: prear
ricchimento, arricchimento, isolamento, identificazione biochi
mica e sierologica.
con qualche variante esse sono riportate anche dalla
A.O.A.C. (Assoc!ation of Official Analitica! Chernists) negli
"Official Methods" XII Ed. 1975 cui rimandiamo per un maggior
approfondimento (15).
6.4.1. Prearricchimento
L'inoculo, preparato secondo le modalità indicate ai para-
grafi precedenti, viene seminato nel rapporto di 1:10 in acqua
peptonata tamponata (B.P.W.) semplice o a doppia concentrazio
ne, a seconda dei casi. Incubare a 37°C per 18-24 h, quindi
effettuare l'arricchimento.
6.4.2. Arricchimento
Con pipetta trasferire 10 ml di brodocoltura in 100 ml di
terreno di Muller-Kauffmann (M.K.), integrato poco prima dell'u-
so con 1 ml di sol. acq. 0,1% di verde brillante e 1,9 ml di sol.
iodoiodurata per 100 ml di terreno in beuta (vedi appendice).
Incubare a 43°C per 15-18 h dopo aver scaldato le beute
- 25 - '
appena seminate in bagnomaria a 45°C per 15'. Questo tratta
mento termico ha lo scopo di portare r~pidamente la temperatu
ra della beuta prossima a quella di incubazione, evitando o
lLmitando lo sviluppo di germi contaminanti (protei, colifor
mi, Pseudamonas} nelle prime ore di incubazione.
6.4.3. Isolamento
Effettuare una prima subcoltura su piastra a 24 h ed una
seconda dopo 48 h di incubazione. Usare preferibilmente pia
stre di 14 cm di diametro o 2 piastre di 10 cm per ogni isola
mento; questo va effettuato con ansa di 3 mm piegata ad angolo,
scaricando dapprima l'ansa per un tratto di circa 3 cm e semi
nando quindi con il margine dell'anello.
Il terreno di isolamento standard consigliato ~ il Bril
liant green agar (BGA} Oxoid CM 329 le cui modalità di prepa
razione sono indicate in appendice.
su questo terreno di color ocra le Salmonelle formano co
lonie rigogliose, traslucide, con intenso alone di alcaliniz
zazione rosso brillante. Le eventuali colonie di Protei svi
luppatesi si presentano di regola pift gracili e con eguale vi
raggio al rosso, spesso confluenti insieme per sciamatura, men
tre i coliforrni lattosio positivi rapidi danno colonie rigo
gliose con viraggio al giallo per acidificazione del lattosio.
La metodica appena descritta si applica alla ricerca e al
l'isolamento dei cosiddetti paratifi mentre non si presta al
l'isolamento di S. typhi. Per quest'ultima si consiglia un ar
ricchimento in brodo SBG Difco a 37~ e successivo isolamento
- 26 -
su BGA o meglio su Bismuth sulphite agar (B. S.). Su quest'ul
timo terreno, come è noto, le colonie di Salmonella typhi
{anche S. paratyphi B e S. enteritidis) si presentano da gri
gie a nere per riduzione del solfito a solfuro e con alone me-
'tallico. Altre salmonelle o protei possono formare colonie ver
dastre senza alone metallico. La semina diretta non deve esse
re eccessiva e la lettura deve essere eseguita entro 24-48 ore
perchè col tempo il terreno riduce la sua selettivita.
Come terreni opzionali, in aggiunta a quelli indicati più
sopra, si possono affiancare nella fase di arricchimento un
brodo selenito-cistìna (S.e.) e nella fase di isolamento un
agar desossicolato-citrato (D.C.C.).
In particolare per le uova, numerosi lavori in passato
hanno evidenziato l'opportunità di usare il brodo selenito
cistina come terreno di arricchimento; tuttavia le ampie inda
gini sulla standardizzazione delle tecniche di isolamento per
le Salmonelle in ambito CEE hanno mostrato che il terreno di
Muller-Kauffmann può sostituire con successo il brodo selenito
cistina ed anche il brodo SBG.
6.4.4. Identificazione biochimica delle colonie sospette
Può essere suddivisa in tre fasi: 1) semina in terreni
differenziali (Kligler/LIA); 2) selezione delle colture sospette
ed esecuzione di prove biochimiche chiave; 3) esecuzione di pro
ve biochimiche supplementari se necessario.
1) Semina in terreni differenziali.
Per l'isolamento in coltura pura e per un primo screening
- 27 -
delle colonie isolate in piastra, si consiglia la semina delle
colonie sospette su terreno di Kligler e/o su terreno di Ed
wards e Fife alla lisina (Lysine-Iron-Agar= LIA).
Quest'ultimo consente di discriminare ~ ceppi di Salmonel
la lisina positivi anche se lattosio +~
In questi ultimi anni il vecchio criterio discriminante
per le Salmonelle, basato sull'uso di terreni lattosati, è ap
parso sempre più inadeguato di fronte all'isolamento sempre p~~
frequente di Salmonelle lattosio positive. Si è avvertita quindi
la necessità di una nuova chiave diagnostica e a tale- proposito
l'uso del terreno di Edwards e Fife (16) sembra appropriato.
Su questo terreno, preparato e seminato come il Kligler
(con butta e tranche) Salmonelle ed Arizona latto.sio positive
rapide sono gli unici gruppi di entero9atter1 che decarbossi.
lano rapidamente la lisina e producono forti quantit·à di a 2s,
determinando per alcalinizzazione viraggio al violetto di tut
to il terreno e annerimento. Solo eccezionalmente qualche ra
ra coltura di Citrobacter può presentare una notevole attività
decarbossilante e forte produzione di a 2s.
Si rammenta che il terreno di Kligler, come i terreni
similari di Krumwiede, Russell e il TSI, è un terreno diffe
renziale unico nel suo genere, preparato in modo da presentare
una parte di fondo, alta almeno 2,5 cm, detta butte ed una par
te inclinata, corta, detta tranche. La butte si semin~ per in
fissione, mentre la tranche si semina in superficie, con rigo
centrale o con zig-zag. Il terreno contiene glucosio (1 g/1}
- 28 -
e lattoaio (10 g/1}. La fermentazione del solo glucosio, pur
manifestandosi nelle prime ore in tutto il terreno con vi
raggio al giallo del rosso fenolo, successivamente regredisce
in condizioni di aerobiosi, cioè hella tranche, permanendo sol
tanto nella butte, ave prevalgono condizioni di anaerobiosi.
La fermentazione del lattosio, associat~ di regola a quella
del glucosio, determina invece viraggio completo di tutto il
terreno. Questo inoltre presenta un complesso di due sali ri
velatore dell'idrogeno solforato mediante annerimento diffuso,
per formazione di solfuro ferroso, ed è in grado ancora di evi
denziare la presenza di gas conseguente a fermentazione, a t tra-.
verso bolle o spaccature dell'agar.
Ai fini di una diagnosi differenziale su tale terreno
presentiamo la tabella 3 che mostra il comportamento su Kligler
TSI dei diversi generi delle Enterobacteriaceae. La tabella 4
mostra invece il comportamento degli stessi generi sul terre-
no di Edwards e Fife pocanzi citato. Ai fini di una diagnosi
differenziale su quest'ultimo terreno, i Protei danno butte
gialla e tranche rossa, i Citrobacter danno butte gialla, tran
che violetta e annerimento con produzione di gas, il gruppo
Escherichia, compreso Alcalescens-dis!•r, tranche violetta e
butte violetta o invariata a seconda della velocit~ di decar
bossilazione della lisina, senza annerimento nè produzione di
gas, le Klebsielle danno viraggio al violetto in tutto il ter
reno, senza annerimento e con produzione di gas irregolare, gli
Enterobacter aerogeni danno reazione alcalina senza annerimento
e con produzione irregolare di gas, le Hafnia si comportano co-
- 29 -
me gli Enterobacter aerogeni ma non producono di regola qas.
E 1 da tenere presente tuttavia che la Salmonella paratyphi A
è lisina negativa e quindi sfugge allo screening effettuato
su questo terreno,. nulla vieta nondimeno, qundo vi sia il so-
spetto di una febbre paratifoide, di affiancare al LIA terre-
ni differenziali pia tradizionali come ilKligler o il TSI.
Tabella n. 3
Reazioni delle Enterobacteriacee in Kligler-TSI
(da Ewing - mod. l
Generi e specie Butte Tranche Gas H2s
Escherichia A A + -Shigella A K - -s. typhi A K - +
Altre Salm. A K + +++
Arizona A K + +++
Citrobacter A K + +++
Edwardsiella A K + +++
Klebsiella A K ++ -Enterobacter A A ++ -E. hafniae A K + -Serratia A K o A - -Proteus vulg. A K + +++
P. mirci.bilis A K + +++
P. rnorganii A K - -P. rettgeri A K - -Providencia A K + o - -
Leggenda della tabella 3
A = reazione acida
K = reazione alcalina
- 30 -
* = reazione positiva = reazione negativa
N.B. Le reazioni in TSI differiscono di poco da quelle in
Kligler e sono dovute alla fermentazione del saccarosio in
aggiunta o in sostituzione del lattosio.
Tabella n. 4
Reazioni delle Enterobacteriaceae in Lysine Iran Agar (LIA)
(da Edwards - mod.)
Generi e specie Butte Tranche Gas H2S
Escherichia K o N K - o + -Shigella A K - -Salmone! la K o N K - +
s. typhi K K - + o -
s. paratyphi A A K + o - - o +
Arizona K o N K - l +
Citrobacter A K - o + + o -
Edwardsiella K K - o + +
Klebsiella K o N K o N + o - l -Enterobacter
cloacae A K o N +o - -aerogenes K o N K + -,
l hafniae K o N K - o + ' -
i i Serratia K o N K o N
, - -\ ' Proteus
vulgaris A R - -mirabilis A R - -morganii A K o R - -
l rettgeri A R - l -
Providencia A R - l -l
- 31 -
Leggenda della tabella 4
A = reazione acida + = K = reazione ?lcalina = N = reazione neutra (invariato)
R = colorazione rossa
reazione positiva
reazione negativa
Se l'isolamento è stato effettuato su agar desossicolato
citrato si consiglia di prelevare le colonie incolori, con o
senza centro nero, (sospette Salrnonelle) e colonie rosse o ro
sate con centro nero (sospette Arizona o Salmonelle lattosio
positive) e seminare su LIA.
Se vi è il sospetto di febbre tifoide o paratifoide e si
è eseguito l'isolamento su Wilson e Blair (Bismuth-sulphite
agar) si prelevano le colonie grigiastre o nere con alonernetal-
lico e si seminano su Kligler oLIA (meglio se su entr~i).
La semina contemporanea su questi due terreni può essere ese-
guita seminando dapprima la colonia per infissione in Kligler,
riprendendo quindi una traccia nel punto di infissione in Kli
gler e seminando in LIA con una doppia infissione dell'ago nel-
lo stesso canale d'innesto.
Se l'isolamento è stato fatto su BGA si prelevano le colo
~ie incolori con alone rosso brillante e alcune colonie gial
le (purchè non mucose nè grasse) e si seminano su LIA.
2) Prove chiave
Le co}ture di 24 h su Kligler o LIA sospette vengono sot
toposte a tre prove chiave fondamentali, prima di procedere ol
tre nella loro caratterizzazione biochimica. Tali prove sono:
- 3Z -
ricerca dell'acido fenilpiruvico (APP), ricerca della beta
galattosidasi e ricerca dell'ossidasi.
Ricerca dell'acido fenilpiruvico
Sospendere una buona ansata di agarcoltura di 24 h in
0,5 ml di sol. acq. 0,4% di l-fenilalanina ed incubare a 37•c
per 15'. Aggiungere 2 gocce del seguente reattivo:
Sol. acq. semisatura di allume ferrico
Solfato d'ammonio
Acido solforico 10%
ml 5
g 2
ml 1
In presenza di Protei (compreso il gruppo Providencia}
compare immediatamente una intensa colorazione verde bandie
ra (17).
Ricerca della beta-galattosidasi
Sospendere una buona ansata di agarcoltura di 24 h in
0,25 ml di sol. fisiologica, quindi aggiungere 1 goccia di to
luolo e lasciare qualche minuto a 37 4 C; quindi aggiungere 0,25
ml di reattivo ONPG (orto-nitrofenil-beta-galattopiranoside)
preparato sciogliendo 80 mg di tale reattivo in 15 ml di sol.
tampone (6,9 g di NaH2Po4 • H2o in 45 rnl di H2o, portando il pH
a 7 con circa 3 ml di NaOH concentrato e portando a 50 ml con
In presenza di ceppi beta-galattosidasi positivi si ha en
tro qualche ora una colorazione gialla della sospensione dovu
ta alla liberazione di nitrofenolo ad opera dell'enzima.
Ricerca dell'ossidasi
Pu~ essere fatta usando striscioline di carta 'l'l'hatman im-
- 33 -
bevute di una sol. acq. 1% di ossalato di p-arnino-dimetil
anilina, essiccate e conservate in provettoni chiusi al buio
e a 4•c.
La prova si esegue strisciando su una cartina una trac
cia di patina batterica; la reazione positiva è data dalla
comparsa quasi immediata di una colorazione bruno-violetta.
Gli enterobatteri sono tutti ossidasi negativi.
Nella maggior parte dei casi l'insieme di queste prove
chiave pu~ orientare sufficientemente verso la diagnosi di
Salmonella, a meno che non si tratti di sierotipi o biotipi
rari, al di fuori del subgenere 11
o di Arizona.
In questi casi è opportuno eseguire una serie di prove
biochimiche per caratterizzare meglio 1 ceppi in questione,
anche e soprattutto a fini epidemiologici.
Le prove, ben note, sono indicate e descritte succin
tamente qui di seguito mentre i relativi terreni vengono in
dicati in appendice.
3) Prove biochimiche per la diagnosi di genere
Fermentazione degli idrati di carbonio
Possono essere usati terreni liquidi o solidi; sono tut
tavia preferibili i terreni liquidi.
Seminare con ago una traccia di patina batterica in
acqua peptonata con indicatore + zucchero {Phenol red broth)
ed incubare a 30°C per 1-10 gg. Per evitare !•essiccamento
del terreno usare provette con tappo a vite o di caucciU. ,
L 1 Utilizzazione dello zucchero si manifesta con acidifi-
- 34-
cazione e viraggio al giallo dell'indicatore, con o senza pro
duzione di gas nella campanella di Durham. Per evidenziare se
l'acidificazione è dovuta ad ossidazione o ferment_azione, si
pu3 eseguire il test 0-F con il terreno di Hugh e Leifson.
a) Produzione di H2s
L'idrogeno sol!or~to si evidenzia nel terreno di Kligler,
nel terreno di Edwards e Fife (LIA), in agar SS, in acqua pep
tonata con cartina all'acetato di piombo ed in terreno S.I.M.
Quest'ultimo viene seminato per infissione e serve anche per
accertare la mobilità e la produzione di indole. L'annerimen
to intorno al canale di infissione o in tutto il terreno è in
dice di positività.
b) Produzione di indole
Seminare un'acqua peptonata ricca in triptofano ed incu
bare almeno 48 h a 30°C. Aggiungere quindi alla coltura il reat
tivo di Ehrlich-Kovacs cosl costituito:
p-dimetilarnìnobenzaldeide
alcool arnìlìco
acido cloridrico eone.
g 5
ml 75
ml 25
Sciogliere a caldo ed usare dopo qualche giorno.
c) Produzione di acetil-metil-carbinolo
.Seminare il brodo MR-VP ed incubare a 30°C per almeno
48 h. Ad 1 ml della coltura aggiungere quindi 0,6 ml di sol.
alcoolica di alfa-naftolo 5% (Barritt A) e 0,2 rnl di sol. acq.
di KOH 40% (Barritt B1; agitare energicamente per qualche mi
nuto •. La reazione positiva è data dalla comparsa di una colora-
- 35 -
zione rosso magenta.
d) Reazione del rosso metile
Di regola i ceppi produttori di acetil-metil-carbinolo
mantengono il pH intorno a 5, 8-6 nel terreno MR-VP, mentre
i non produttori lo abbassano notevolmente per fermentazione
del glucosio; tale comportamento è messo in evidenza dalla
aggiunta alla coltura di 1-2 gocce di sol. alcoolica di ros
so rnetile, che a pH 4-4,5 vira al rosso mentre a pH superiori
è giallo.
e) Utilizzazione del citrato
Seminare con rigo centrale il terreno di Simmons avendo
cura di non trasportare tracce di agar. Incubare a 30°C per
1-10 gg. La reazione positiva si manifesta con crescita ed
intenso viraggio dell'indicatore al bleu oltremare.
f) Idrolisi dell'urea
Seminare il terreno di Stuart liquido con una buona an
sata di agar-coltura ed incubare a 30§C per alcune ore; la
reazione positiva si manifesta con un viraggio dell'indicato
re al rosso-viola per·alcalinizzazione.
g) !>1etabolismo degli aminoacidi (sec. Moeller)
Seminare i terreni di Moeller contenenti lisina, argi
nina ed ornitina ed incubare a 30°C per 4 gg, sostituendo
il tappo di cotone con tappo di caucciU.
La decarbossilazione della lisina e della ornitina e
la presenza di deidrolasi per l'arginina si manifestano con
alcalinizzazione del terreno ed intensificazione del colore
- 36 -
violetto, mentre una reazione negativa determina viraggio
al giallo dell'indicatore.
h) Idrolisi della gelatina
Si possono usare brodi contenenti 15-20% di gelatina se
minati per infìssione ed incubati a 22°C oppure dischi di
gelatina di Kohn contenenti carbone animale. L'idrolisi de
termina in questi ultimi l'annerimento del terreno per li
berazione del carbone.
i) Utilizzazione del malonato
Seminare brodo malonato con una buona ansata di agar
coltura ed incubare a 30°C per 24 h; la reazione positiva è
data da un intenso viraggio dell'indicatore al bleu .oltrema-
re.
l) Riduzione del nitrato
Seminare in agar nitrato in superficie ed incubare a
30°C per 24 h. Versare quindi sulla superficie dell'agar al
cune gocce di reattivo A e B di Griess cosl costituito:
A) acido solfanilico
acido acetico N/5
B) alfa naftilammina
acido acetico N/5
g B
ml 1000
g 5
ml 1000
La reazione positiva è data dalla comparsa di una in
tensa colorazione rosso sangue.
In caso di reazione negativa è opportuno tuttavia ag
giungere della polvere di zinco; se si ha colorazione ros
sa, ci~ significa che il nitrato non è stato in precedenza
- 37 -
ridotto e quindi si conferma la reazione negativa; se non si
ha colorazione rossa, ciO significa che l'apparente negativi
t~ della prova era dovuta a completa riduzione del nitrito ad
ammoniaca.
m) Utilizzazione degli acidi organici (tartrato e rnucato)
Seminare il terreno di Kauffmann e Peterson (vedi appen
dice) con un'ansata di brodocoltura ed incubare a 30°C per
24 h; aggiungere quindi 0,5 ml di sol. al 50% di acetato di
piombo al terreno contenente tartrato (unitamente ad un con
trollo) e valutare il volume di precipitato formatosi rispet
to al controllo. L'utilizzazione del tartrato sadico-potassi-·
co si evidenzia con una riduzione del precipitato rispetto al
controllo, mentre l'utilizzazione del mucato sadico si eviden
zia con una reazione acida del terreno e conseguente viraggio
dell'indicatore (18}.
Per un maggiore approfondimento di queste prove vedi
(19) e (20).
Le prove biochimiche ora descritte si realizzano general
mente in provetta e rappresentano prove metaboliche conseguen
ti a coltura del microrganismo, fatta eccezione per beta- ga
lattosidasi, APP ed ureasi, che si eseguono con "resting cells"
cioè con cellule non proliferanti nel mestruo.
In questi ultimi anni sono state messe a punto e realizza
te in misura sempre maggiore prove di questo tipo, indicate ge
nericamente come "micrometodi" per i quali si rimanda il letto
re a testi specializzati. Tuttavia riteniamo utile accennare
ad un'altra categoria di prove, di tipo colturale, ma minia
turizzate, che si sono sufficientemente affermate, malgrado
- 38 -
11 loro costo relativamente alto; ci riferiamo al sistema
di prove "API' che sostituisce egregiamente il set di prove
biochimiche tradizionali con risparmio di tempo e di mano
dopera.
Ai fini della identificazione biochimica concreta ri'
teniamo utile prospettare le caratteristiche biochimiche tipi
che per 11 genere Salmonella e Arizona onde consentire al la
boratorista pratico di emettere una diagnosi presuntiva di
genere (ta.b. 6 -7)
Si premette che, secondo Kauffrnann, il genere Salmonella
deve essere suddiviso in quattro subgeneri che si differenzia
no biochimicamente come da prospetto (vedi tabella 5).
- 39 -
Tabella 5
Subgeneri di Salrnonella sec. Kauffmann
Caratteri biochimici I II III IV
Dulcitolo + + - -Lattosio - - + o x -Beta-galattosidasi - x + -d-tartrato + - - -Mucato + + v -Malonato - + + -
Gelatina - (+) (+) (+)
KCN - l - - (+)
---'-----·-···.L .. --
Leggenda della tabella 5
+ = reazione positiva
= reazione negativa
x = reazione irregolarmente positiva
v = variabile
(+) = reazione positiva ritardata (dopo 3 gg)
- 40 -
Tabella 6
Caratteri Biochimici del genere Salmonella (con esclusione del
III subgenere e percentuale di positivitl in parentesi)
Gas in glucosio: + (tranne S. pullorum, s. qallinarum e s. typhi). (91,7).
Mobilità: + (tranne s. pullorum e s. gallinarum) .{94,6).
Mannitolo: + (99,7)
Dulcitolo: v {negativi s. typhi, s. cholerae-suis, s. pa
ratyphi A e s. pullorum). (86,5); (+) (2, 7)
Adonitolo; - (0)
Inositolo: v (34 ,5)' ( +) (o' 8)
Sorbito lo: + (94,1)' ( +) ( 4)
Lattosio~ - (0,8)
Saccarosio: - (o' 5)
Arabinosio: + (89,2)' ( +) (0,8)
Raffinosio: - (3)
Ramnosio: + (90,3); {+) (1 ,1)
Salicina: - (0,8)
Indole: - (1,1)
H2s: + (tranne s. paratyphi A, S. clolerae-suis var. dif.,
S. typhi-suis, S. sendai, s. berta e rari al
tri ceppi). (91 ,6); (+) (0,8)
Citrato: v (tranne s. typhi e rari altri ceppi). (80,1); (+) (7)
L1sina decarbossilasi: + (tranne 5. paratyphi A) (94, 6)
Ornitina decarbossilasi: + (tranne s. typhi e s. gallinarurn)
(92,7)
Arginina deidrolasi: v (58,S)j (+) (34)
Nitrato reduttasi: + (100)
Gelatinasi: -;(+) (1,1)
Beta galattosidasi: - (2)
ureasi: - (0)
Fenilalanina dearninasi: - (O)
segue tabella 6
- 41 -
KCN: - (0,3)
Rosso metile: + {100)
Acetil-metil-carbinolo: - (0)
Malonato: - (0,5)
D-tartrato: + (83,5);(-t) (6)
Mucato: -t(81,5); (+) (1,5)
Leggenda della tabella 6
+ = reazione positiva
= reazione negativa
v = variabile
(+) = positività ritardata (dopo 3 gg)
- 42 -
Tabella 7
Caratteri biochimici del genere Arizona (Salmone!la subge
nere III con% di posi~ivtta in parentesi).
Gas in glucosio: + (99,3}
Mobilità: + (100)
Mannitolo: + (100).
Dulcitolo: - (0)
Adonitolo: - (0)
lnositolo: - (0)
Sorbitolo: + (97); (+) (2)
I,attosio: v (61,3); (+) (16,7)
Saccarosio: - (4,7)
Arabinosio: + (98); (+) (1)
Raffinosio: - (5); (+) (1)
Ramnosio: + (93) (+) (5)
Salicina: - (4,7); (+) (3,3)
Indolo: - (2)
H2
S: + (98,7)
Citrato: + (98,7); (+) 11,3)
Lisina decarbossilasi: + (100)
Ornitina decarbossilasi: + (100)
Arginina deidrolasi: (+) (84,6); + (12,7)
Nitrato reduttasi: + (100)
Gelatinasi: (+) (92); ·+ (4)
Beta galattosidasi: + (99)
Ureasi: - (0)
Fenilalanina deaminasi: - (O)
KCN: - (8,7)
Rosso metile: + (100)
Acetil-metil-carbinolo: - (0)
Malonato: + (92,6); (+) (0,7)
D-tartrato: -i(+)(·~~)
Mucato: v (56,6); (+) (2,'f)
Leggenda tabella 7
+ = reazione positiva
- reazione negativa
v = variabile
- 43 -
(+) = reazione positiva ritardata (dopo 3 gg)
E' opportuno precisare a questo punto che le Arizona, se
condo le attuali vedute, peraltro non condivise da tutti, non
rappresentano un genere distinto dal genere Salrnonella ma ne
costituiscono il subgenere III; tuttavia per comodità didat
tica si ~ preferito, sulla scorta di quanto si fa ancora in
letteratura, fornire due schede biochimiche separate per i due
subgeneri. D'altra parte l'ultima edizione del Bergey's Manual
ha già provveduto ad assimilare le Arizona nell'ambito delle
Salmonelle anche da un punto di vista sierologico trasforman
do gli antigeni di Arizona nei corrispondenti antigeni salmo
nellari.
Le affinità sierologiche di cui si è parlato e alle qua
li si è già accennato nell'introduzione hanno posto e pongono
ancora oggi dei problemi pratici di diagnosi differenziale in-
tergenerica, soprattutto fra i generi Salmonella, Arizona e Ci-
trobd~ter, sia da un punto di vista biochimico che sierologico.
La tabella 8 mette in evidenza i principali caratteri dif-
ferenziali biochimici e le relative percentuali di positività.
- 4.5 -
Schema generale riassuntivo delle prove da eseguire per col-
tura, isolamento e identificazione di Salmonella.
1• giorno
2° giorno
3° giorno
4° giorno
Seminare contemporaneamente
BS agar
ss agar DCC agar
EMB agar
2 piastre
a scelta + 1 beuta di
prearr. ( BPW)
MC agar
L Se colonie
Se colonie non sospette------, . l sospette L
J seminare su:
Kligler
LIA!
dalle colture
su Kligler e LIA
sospette
ese~uire:
a} Àeta-galattosidasi
APP Ossidasi
b) agglutinazione
con siero poliv.
Seminare su:
MK o SBG
Seminare su: BGA o BS agar
Se colonie so
spette prose
guire come 2°
giorno semina
diretta
- 46 -
6. 4. 5. Sierodiagnosi de l'le Salmonelle
Per diagnosi sierologica si intende sia la sierodiagnosi
eseguita su sieri di pazienti o di animali sia la batteriodia
gnosi eseguita cimentando un ceppo biochLmicamente sospetto
con immunosieri noti. In questo paragrafo verranno descritte
le tecniche di sierodiagnosi comunemente usate in campo uma
no ed animale, riservando al successivo la trattazione della
analisi antigenica.
Sierodiagnosi di Widal
In campo umano ~ l'unica reazione praticamente utilizza
ta, modificata sec. Felix; la reazione, avente lo scopo di ti
tolare gli anticorpi presenti nel siero di sangue con sospen
sioni H e O di germi, si applica di regola al tifo e ai para
tifi A e B; tuttavia, data la grande diffusione delle ·salmo
nellosi, sarebbe opportuno aggiungere alle sospensioni cita
te anche quelle relative a S. enteritidis e S. typhimurium
(aLmeno le flagellar!}.
La sospensione O si prepara da un agarcoltura di 24 h
raccogliendo la patina con sol. fisiologica addizionata di
un egual volume di alCool etilico e diluendo questa sospen
siJne madre fino ad ottenere 500 milioni/ml.
La sospensione H si prepara da ceppi molto mobili, col
tivando in agar e raccogliendo la patina con sol. fisiologi
ca forrnolata allo 0,5%.
Tecnica della reazione
Si utilizzano due metodi, ii lento e il rapido (vedi
tabelle 9 e 1 O).
Tabella 9
Sierodiagnosi di Widal lenta in pr_ovetta
provetta n• 1 2 3 4 5 . 6. 7
siero 1 '1 o 0,5 0,2 0,1 --- --- --- ---siero 1 '1 00 --- --- --- 0,5 0,2 o' 1 . ---
sol.fisiol. --- 0,3 0,4 --- 0,3 0,4 0,5
antigene 0,5 0,5 0,5 0,5 0,5 0,5 0,5
titolo 1 '20 1 '50 1 '1 00 1 '200 1:500 1:1000 contr.
Tabella 10
Sierodiagnosi di Widal rapida su lastra
siero 0,08 0,04 0,02 0,01 . 0,005
antigene eone. 1 goccia 1 goccia 1 goccia 1 goccia 1 gocci
mescolare· ruotando la lastra; leggere dopo 3.
titolo appros-
simativo equi- 1 '20 1 '4 o 1 '80 1 '1 6 o 1 '320
valente alla tecnica in prov
.
- 4S -
Significato dell'aggiutinazione
Le agglutinine O compaiono nel siero verso il 7°- ~ gior
no di malattia, le H più tardivamente. Nel periodo di stato del
la malattia aumenta 11 titolo delle agglutinine e si hanno si
multaneamente agglutinine O e H, queste ultime a titoli più e
levati.
Per quanto riguarda la significatività del titolo in un
paziente non vaccinato, un titolo di 1:100 di agglutinine o è
presuntivo di una malattia in atto, soprattutto se un succes
sivo esame mostra un aumento del titolo in O e comparsa di ag
glutinine H.
Nelle agglutinazioni per sospetta febbre tifoidea, se si
rilevano solo agglutinine TO, si deve sospettare un'infezione
da salmonella avente l'antigene O comune con la s. typhi ma un
diverso antigene H (ad es. s. enteritidis); in tal caso con
verrà ricercare l 1 agglutinazione H con una sospensione H di
s. enteritidis.
Analogamente si farA con una sospensione H di s. typhi
murium se la sospensione BO è la sola agglutinata dal siero
in esame.
La presenza di sole agglutinine H può essere relativa
ad una precedente vaccinazione; nei casi di infezione in at
to debbono invece essere presenti anche le agglutinine O.
Nella tabella 9 diamo alcuni esempi di risultati della
reazione di Widal.
- 49 -
Tabella 11
Esempi di risultati della reazione di Widal
1 2 3 4 5 6 7
'
TO 400 200 200 100 --- 400 ---TH 800 --- --- --- 400 1600 200
AO --- 100 --- --- --- --- ---AH --- --- --- --- 100 100 ---BO --- 400 --- 200 --- --- ---BH --- 800 --- --- 200 200 ---
1) febbre tifoide
2) febbre paratifoide B con coagglutinazione dovuta ai fatto
ri O comuni (12)
3) a = febbre tifoide all'inizio
b = infezione dovuta ad un sierotipo avente antigene o co
mune con la S. typhi, ma un antigene H diverso.
4) a = paratifo B con coagglutinazione TO
b = infezione dovuta a s. typhimuriurn
5) paziente vaccinato con vaccino TAB
6) paziente vaccinato con febbre tifoide in atto
7) a~ paziente che ha avuto in passato un'infezione tifoide
b = infezione dovuta a salrnonella con antigene H comune a
S. typhi ma con antigene O diverso.
In campo animale la tecnica di sierodiagnosi più usata
resta pur sempre la sieroagglutinazione che si esegue con
tecniche analoghe a quella descritta per la Widal, facendo
uso di antigeni colorati reperibili in commercio o di antige-
-50 -
ni preparati in laboratorio da agarcolture sospese in solu
zione allo 0,5% di fenolo. Tuttavia, a scopo di ricerca, so
no state sviluppate anche tecniche diverse, quali la devia
zione del complemento, la emoagglutinazione indiretta, etc.
sulle quali non riteniamo opportuno soffermarci poichè trat
tasi di tecniche piuttosto complesse difficilmente applica
bili nella diagnosi di routine.
6.4.6. Batteriodiaonosi (analisi antigenica o ricettoriale)
Serve a mettere in evidenza e ad identificare gli anti
geni somatici e flagellar! presenti nelle salmonelle median
te l'uso di sieri immuni agglutinanti polivalenti, gruppo
specifici e·antigene specifici.
Gli antigeni sornatici, indicati da Weil e Felix con O,
sono di natura complessa, glicidolipidica, sono identifica
bili con la endotossina e strutturalmente sono costituiti da
una parte profonda o "core" e da catene laterali di natura
glucidica più superficiali responsabili della specificita del
la reazione. L'insieme di queste catene laterali costituiace
una specie di mosaico qi antigeni, che sono stati indicati con
numeri arabi, nella classificazione di Kauffmann-White. In po
che specie di enterobatteri, quali s. typhi, s. paratyphi C,
alcuni Citrobacter, all'esterno degli antigeni O è presente,
in strato continuo o discontinuo, un altro antigene, il Vi
(antigene della virulenza) di natura polisaccari~ica, ma, a
differenza dell'antigene O, terrnolabile, essendo distrutto a
6DPC per 1 h. Questo antigene in molti casi pu~ impedire nel-
- .5i -
la S. typhi l'agglutinazione dell'antigene O sottostante,
per cui è opportuno, quando si ha questo sospetto, tratta
re a caldo a 100°C per 15' una sospensione densa del germe
in esame e cimentarlo di nuovo con antisiero O gruppo spe
cifico.
In particolari condizioni, le Salmonelle possono anda
re incontro a dissociazione 5-R con modificazioni fenotipi
che delle colonie e modificazioni strutturali dell'antige
ne O che perde la parte più superficiale conservando il
"core", di natura lipopolisaccaridica. Esso ha importanza
in diagnostica perchè pub rendere spontaneamente agglutina
bili ceppi batterici in fase R.
Gli antigeni flagellar! sono di natura proteica e sono
presenti all'interno delle ciglia nei germi mobili. Sono
stati indicati con H da Weil e Felix.
H.entre l'agglutinazione degli antiaeni O si presenta,
sia in provetta che su vetrino 1in forma di granuli scarsa
mente dissociabili, la agglutinazione di tipo H ~ fioccosa
e in provetta si risospende facilmente per scuotimento.
In passato Andrewesha messo in evidenza nelle Salmonel
le una dissociazione di fase che porta alla comparsa di colo
nie costituite da germi mobili provvisti di antigeni flagel
lar! leggermente diversi da quelli di partenza e comuni ad
altri sierotipi; per questo egli ha distinto una fase spe
cifica predominante ed una fase aspecifica. Le Salmon,elle
che si compOrtano in tal modo sono dette difasiche mentre
-52-
quelle indissociate sono dette monofasiche specifiche. Tut
tavia la dissociazione può portare anche alla completa tra
sformazione dell'antigene in senso aspecifico; in tal caso
si parla di specie rnonofasiche aspecifiche in cui è scompar
so completamente l'antigene specifico.
Poichè tuttavia si è visto successivamente che la fa-
se aspecifica è solo apparentemente assente nelle specie mo
nofasiche aspecifiche ma in realt~ è presente in piccola per
centuale, si è preferito parlare di fase 1 e fase 2.
Pu~ accadere che un ceppo di Salmonella normalmente di
fasico contenga in quantità sufficiente solo uno dei due an
tigeni flagellar! (di regola quello di fase 1), per cui la e
satta diagnosi risulta impossibile. In tali casi si pu~ ri
correre ad una esaltazione della rnobilit~, quindi ad una mag
giore produzione di germi ciliati, mediante la tecnica di
Craigie in provetta o tecniche equivalenti in piastra {27).
Nel primo caso si coltiva il germe in un agar molle (vedi
appendice) contenente un tubicino di vetro, seminando allo
interno di quest'ultimo e riprendendo il germe all'esterno;
contemporaneamente si esalta la produzione di antigeni H di
fase 2 {della fase non presente in generale) aggiungendo al
terreno fuso e raffreddato a so•c una goccia di antisiero
"specifico per adsorbimento" della fase presente che viene
cosi inibita.
Gli antigeni della fase 1 nello schema di Kauffmann
White sono indicati con lettere minuscole dell'alfabeto, gli
antigeni di fase 2 sono invece indicati con numeri arabi dal-
- 53 -
1'1 al 7 e con lettere dell'alfabeto.
Sulla base delle conoscenze sulla struttura antigene del
le Salmonelle Kauffmann ha elaborato uno schema di classifi
cazione di queste in gruppi e sottogruppi, al quale bisogna
fare costante riferimento nell'esecuzione pratica di una bat
teriodiagnosi (analisi ricettoriale) •
La formula antigenica di una Salmonella consta di tre
parti: Dapprima vengono gli antigeni O espressi da numeri a
rabi che vanno dall'uno al 65; poi vengono gli antigeni H
presenti in fase 1, indicati con lettere dell'alfabeto mi
nuscole ed infine gli antigeni H presenti in fase 2, indi
cati con numeri arabi da 1 a 7 e, in casi particolari, da
antigeni chimicamente ed immunologicarnente simili ad alcu
ni presenti nella fase 1, come e,n,x;lw;z6 ;z15 ,etc.
L'identificazione pratica di questi antigeni si esegue
cimentando con sieri Lmmuni agglutinanti reperibili in com
mercio (Difco, Behring, Wellcome, etc.) le colture batte
riche di 24 h in agar o in Kligler. Esistono sieri immuni
somatici anti-0 e sieri ~uni flagellar! anti-H, gli uni
e gli altri polivalenti e rnonovalenti.
Come primo passo nell'identificazione sierologica, do
po aver controllato che il ceppo in esame sia in fase S,
cioè non agglutini spontaneamente, si cimenta una sospen
sione del germe in sol. fisiologica (o direttamente nel sie
ro immune) con un siero polivalente anti-0, che agisce di
regola contro gli antigeni presenti nei gruppi A-B-C-0-E-F-G
- 5~-
di Kauffmann-White (Wellcome e Behring poli·1); altre Dit
te allestiscono antisieri per i gruppi minori (Oifco e Beh
ring poli-2) fino all'antigene 60, coprendo cosl fino al 98-
99% delle salmonelle conosciute (circa 1400). Se questa pro
Va su vetrino conferma il primo sospetto di Salmonella, si
cimenta il germe con antisieri O corrispondenti ai gruppi O . . principali contenuti nell'antisiero polivalente.
E' consigliabile iniziare con il siero anti-0 4, ca-
ratteristico del gruppo B, poichè i sierotipi pi~ diffusi
nel nostro territorio appartengono a questo gruppo {S. typhi
murium, s. wien}. In caso di reazione positiva, si prosegue
cimentando il ceppo con il siero anti-0 5 che consente una
ulteriore discriminazione tra le salmonelle appartenenti a
questo gruppo. In caso di reazione negativa, si procede con
gli altri sieri anti-0: 6,7,8; 9; 3,10,15; 11; 13,23. E' da
tenere presente l'esistenza nello schema di Kauffmann-White
di sottogruppi per i quali sono disponibili in commercio sie-
ri più specifici, quali 1'8 per il sottogruppo c 2 , il 10, 15,
19 per sottogruppi E2 , E3 , E4 , etc.
Nel caso di reazione negativa con i sieri gruppo speci-
fi~i (e soprattutto se qualche prova biochimica autorizza il
sospetto di s. typhi (scarsa o nulla produzione di H2S, man
canza di gas nella fermentazione del glucosio, mancata uti-
lizzazione del citrato) si cimenta il ceppo col siero Vi e,
in caso di risposta positiva, si ripete la prova con il sie
ro anti-9 su una sospensione del germe scaldata a 1oo•c per
- 55 -
15 1 per inattivare l'antigene Vi.
Una vol~a identificato il gruppo somatico, si procede
alla identificazione degli antigeni flagellar!.
A tale scopo ci si può avvalere di due tecniche: rapida
su vetrino e lenta in provetta.
La tecnica di agglutinazione rapida su vetrino, analoga
a quella descritta per gli antigeni O, si esegue cimentando
la coltura in esame anzitutto con un siero polivalente H con-
tenente anticorpi verso tutti gli antigeni di fase 1 e 2; in
caso di reazione positiva, si pu~ cimentare la coltura con
sieri polivalenti pia ristretti, reperibili in commercio, ed
infine con sieri monovalenti specifici di tipo H (a, b, c, d,
etc •• }, fino all'identificazione dell'antigene di fase 1.
A questo fine può tornare utile l'uso dei tre sieri dia-
gnostici rapidi della Wellcome per un primo screening degli
antigeni flagellar! secondo lo schema seguente: {tab. 12).
Tabella 12
Determinazione degli antigeni flagellar! di fase 1
mediante sieri diagnostici rapidi
'
Antigene !Poli-1 (b,d,E,r) Poli-2(b,E,k,L) Poli-3(d,E,G,k)
b + + -d + - + E (x) + + + G (o) - - + k - + + L (co) - + - l r + - - l ______._
l
!
a
b
c
d
e,h
- 57 -
Tabella 13
Riconoscimento degli antigeni di fase 1 con i sieri
di Spicer-Edwards
Antigeni H pool A pool B pool c pool
+ + - -+ + - + + + - -+ - + + + - + -
G complex (X) + - - + i + - - -k - + + + r - + - + y - + - -z - - + + z4 complex (o) - - + -
•10 - - - +
•.29 - + + -
D
Antigeni H Sieri anti-H complex aggiuntivi
e,n,x; e,n,z15
l,v; l,w; l,z13 ; l,z28
1,2; 1,5; 1,6; 1,7
EN Complex
L Complex
1-7 Cornplex
l
- 58 -
Leggenda della tabella 13
(x) Il componente G Compl~x dei sieri polivalenti A e D rea
gisce con gli antigeni fg, fgt, gm, ~ms, gmt, gp, ~pu,
gq, gst e mt.
(o) Il componente z 4 Complex reagisce con z 4 , z 23 , z.4 , z 24 e
z4,z32"
L'antigene utilizzato per la reazione è costituito da 10
ml di una brodocoltura dì 18-24 h in terreno "H broth" inat-
tivata con l'aggiunta di 1 ml di sol. fisiologica contenente
aldeide formica al 4%.
La reazione si esegue in una serie di 7 provette da ag-
glutinazione in ognuna delle quali vengono distribuiti 0,5 ml
della sospensione di antigene ottenuta come descritto in pre-
cedenza; in ogni provetta vengono poi aggiunti 0,5 ml di una
diluizione 1:800 in sol. fisiologica di un singolo pool di
siero~ Le provette vengono poste in bagnomaria a 50 C e le let-
ture si effettuano dopo circa 3 h di incubazione. In caso di
reazione positiva, si nota la formazione di un flocculo bian-
castro con conseguente chiarificazione della sospensione che
rimane invece torbida in caso di reazione negativa.
In alcuni casi l'agglutinazione in provetta va integrata
con prove supplementari su vetrino. Se ad es. il ceppo in esa-
me mostra di possedere l'antigene G cornplex o z 4 cornplex, lo
si dovrà cimentare con i singoli sieri specifici per gli anti-
geni indicati nella tabella 13.
- 59 -
Appendice I
Terreni di coltura per la diagnosi di Salmonella citati nel
testo.
1) Brain-Hearth infusion {infuso cuore-cervello)
Infuso di cervello di vitello g/l 200, o Infuso di cuore di bue " 250,0
Peptone " 10,0
Sodio cloruro ., 5,0
Destrosio " 2,0
Fosfato bisodico " 2,5
pH 7,4
Sciogliere in 1 litro di H2o, distribuire e sterilizzare
a 121•c per 15'.
2) Tryptose broth (brodo tryptose)
Tryptose
Destrosio Sodio cloruro
pH 7,4
g/l
" "
20
1
5
Sciogliere in 1 iitro di H2o, distribuire e sterilizzare
a 121°C per 15'.
3) Tryptose agar (agar tryptose)
Tryptose
Destrosio
Sodio cloruro
Agar
Tiamina cloridrato
g/l
" " .,
"
20
1 5
15
0,005
- 60 -
pH 7,4
Sciogliere in 1 litro di a 2o, distribuire e sterilizzare
a 121°C per 15'.
4) Mc Conkey agar
Peptone
Lattosio
Sali biliari
Rosso neutro Agar
pH 7,4
g/1 ., .,
" "
20
1 o 5
0,075
12
Sciogliere in 1 litro di H20, distribuire e sterilizzare
a 121e~c per 15'.
E' un terreno differenziale, scarsamente selettivo, che
consente l'isolamento di Salrnonelle ed altri enterobatteri
patogeni. Le Salmonelle formano colonie piccole., incolori 1
mentre i coliforrni formano colonie rosse per preciPitazione
d~l rosso neutro in ambiente acido.
5) Eosin Methylene Blue Agar (terreno di Levine)
Peptone g/1 1 o Lattosio " 5
Saccarosio " 5
Fosfato bipotassico " 2
Agar " 13.5
Eosina y .. 0,4
Bleu di metilene .. 0,065
p H 7,2
- 61 -
Sciogliere in 1 litro di H2o, distribuire e sterilizza
re a 121•c per 1S'a
La sterilizzazione riduce il bleu di metilene a leu
cobase lasciando il terreno di color arancio. Il colore bleu.·
puO essere ripristinato agitando dolcemente durante la pre
parazione delle piastre.
E' un terréno scarsamente selettivo, che inibisce sol-
tanto la flora coccica e putrifica banale gram positiva. Le
Salmonelle formano colonie color ambra mentre i coliformi
danno colonie rossoviolacee, con o senza riflessi metallici.
6) SS Agar (Agar Salmonella-Shigella)
Estratto di carne g/1 5
Peptone " 5
Lattosio " 10
Sali biliari " 8,5
Citrato sadico " 8,5
Tiosolfato sadico " 8,5
Citrato ferrico " 1
Agar " 15
Verde brillante " 0,00033
Rosso neutro " 0,025
pH 7
Sciogliere in 1 litro di H2o, distribuire senza steri
lizzare.
E' un terreno molto selettivo che, oltre alla flora
gram-positiva, inibisce anche i coliformi e talvolta 1e stes-
se salmonelle.
- 62 -
Queste formano colonie piccole, rugiadose, incolori,
mentre i coliformi danno colonie rosse o incolori con cen
tro rosso (vedi testo) •
7) Desoxycholate Citrate Agar {agar desossicolato citrato
di Leifson) (Difco o BBL)
Infuso di suino g/1 330
Proteose peptone ., 10
Lattosio " 10
Citrato sodi co " 20
Citrato ferrico ammonico " 2
Desossicolato sadico " 5
Agar " 13,5
Ross·o neutro " 0,02
pH 7,5
Sciogliere a modico calore in 1 litro di H2o, e di
stribuir~ direttamente in piastra senza-sterilizzare. E'
un terreno sufficientemente selettivo in grado di inibire
gram positivi, coliforrni e protei. Le Salmonelle formano
colonie piccole, rugiadose, incolori o con centro nero,
Arizona e Citrobacter formano colonie rosate con centro
nero, i coliformi danno colonie rosse o incolori con centro
rosso.
8) Selenite Broth (brodo selenito F)
Peptone
Lattosio
Sodio fosfato
Selenito acido di sodio
pH 7
g/1
"
" .,
5
4
1 o 4
- 63 -
Sciogliere a calore moderato in 1 litro di a 2o, di
stribuire e sterilizzare a vapore fluente per 15'.
9) Selenite Cystine Broth (brodo selenito cistina)
Peptone g/1 5
Lattosio " 4
Sodio fosfato " 10
Selenito acido di sodio " 4 L-Cistina " 0,01
pH 7
Sciogliere a calore moderato in 1 litro di a2o, di
stribuire e sterilizzare a vapore fluente per 15'.
10) Selenite Brilliant Green Broth (brodo SBG)
Estratto di lievito 9/1 5
Peptone " 5
~1annitolo " 5
Sodi o taurocolato " 1
Selenito di sodio " 4
Fosfato bipotassico " 2,65
Fosfato monopotassico " 1 , 02
Verde brillante " 0,005
pH 7,2
Sciogliere in 1 litro di a 2o, distribuire e sterilizza
re a 121°C per 15'.
11) Terreno SP di Hajna
Estratto di lievito
Fosfato ammonico
Fosfato monopotassico
g/1
" "
1
4
2
Sodio cloruro
1-lagnesio solfato
Sodio citrato
Desossicolato sadico
- 64 -
g/l
"
"
"
5
0,4
5
0,5
Sciogliere in 700 ml di H2o ed aggiungere 300 ml
di glicerolo neutro. pH finale 7. Distrib~re 10 ml in pic
coli flaconi da 50 ml con tappo a vite e sterilizzare a 11s•c
per 15' .
12) Terreno di Amies
Sodio cloruro g/1 3
Potassio cloruro " 0,2
Fosfato bi sadico anidro " 1 , 15
Fosfato monopotassico " 0,2
Tioglicolato sodi co " 1
Calcio cloruro sol. 1% m l 10
Magnesio cloruro sol. 1% " 10
Agar g 4
Sciogliere in 1 litro di H2o iniziando dall'agar, quin
di aggiungere da ultimo 10 g di carbone animale. Distribuire
in piccoli containers con tappo a vite (6 rnl) e sterilizzare
a 121°C per 15'. Conservare in luogo fresco. Possono essere
usati anche tamponi trattati con il terreno (senza carbone).
Per la preparazione di questi ultimi vedi Edwards - Ewing
( 2) •
- 65 -
13) Soluz~one fisiologica peptonata
Peptone
Sodio cloruro g/1
"
1
8
Sciogliere in 1 litro di H2o, distribuire e steriliz
zare a 121°C per 15'.
14) Acqua peptonata tamponata
Peptone g/1 10
Sodio cloruro " 5
Fosfato bisodico.12 H20 " 9
Fosfato monopotassico " 1 '5
pH 7,2
Sciogliere in 1 litro di H2o, distribuire e steriliz
zare a 121°C per 15'.
15) Acqua peptonata
Peptone (tryptone)
Sedia cloruro
g/1
" 10
5
Sciogliere in 1 litro di H20, distribuire e steriliz
zare a 121•c per 15'.
1 6) Terreno di Muller-Kauffmann (Oxoid C~! 343)
Tryptone g/1 7
Peptone di soia " 2,3
Sedia cloruro " 2,3
Calcio carbonato " 25
Bile di bue essiccata " 4,75
Tiosolfato sadico " 40,7
- 66 -
Sciogliere in 1 litro dì H20 e portare all'ebollizio
ne. Distribuire in beute (100 ml). Al momento dell'uso ag
giungere alla beuta 1 ml di una sol. acq, di verde brillan
te ~allo 0,1%, sterilizzaVa. in bagnomaria bollente per 30',
e 1,9 ml dì una sol. iodo-iodurata preparata sciogliendo
25 g di ioduro dì po~assio in 100 ml di acqua e versando
quindi lentamente 20 g dì iodio fino a soluzione. Le due so-
luzionì si conservano al buio.
1 7) Brilliant Green Agar (BGA) (Oxoid CH 329)
Estratto di carne g/1 5
Peptone " 10
Estratto di lievito " 3
Fosfato bi sadico " 1
Fosfato monosodìco " 0,6
Lattosio ., 10
Saccarosio " 10
Rosso fenolo " 0,09
Verde brillante " 0,0047
Agar " 20
pH 6,9
Sciogliere a calore moderato, distribuire, non steri
lizzare in autoclave. Le piastre debbono essere preparate
alcuni giorni prima dell'uso e lasciate asciugare bene.
- 67 -
18) Bismuth Sulphite Agar (terreno di Wilson e Blair)
Estratto di carne g/1 5
Peptone " 10
Destrosio " 5
Fosfato bi sodi co " 4
Solfato ferroso " 0,3
Solfato di bismuto " 8
Agar " 20
Verde brillante " 0,025
pH 7,7
Sciogliere a calore moderato in 1 litro di H20 e distri
buire direttamente in piastra senza sterilizzare. Non far
solidificare nè rifondere l'agar. Le piastre debbono essere
preparate alcuni giorni prima dell'uso e lasciate asciugare
bene. La semina può essere effettuata sia in superficie che
nella massa del terreno. La Salmonella typhi, la S. paratyphi E
e la s. enteritidis crescono in forma caratteristica dando
colonie nere con alone metallico sia in superficie che nel-
la massa. Altre salmonelle e protei formano colonie verda
stre.
- 68 -
1 9) Kligler Iran Agar { terl·eno di KU gler)
Estratto di carne g/1 3
Estratto di lievito " 3
'Peptone pepsico " 1 5
Proteose peptone " 5
Lattosio " 10
Glucosio " 1
Solfato ferroso ., 0,2
Sodio cloruro " 5
Iposolfito di sodi o " 0,3
Agar ., 15
Rosso fenolo " 0,024
pH 7,4
Sciogliere dolcemente a caldo in 1 litro di H2o, distri
buire in provette e sterilizzare a 121~C per 15'. Far solidi
ficare a becco di clarino con un fondo (butte) di almeno
2,5 cm.
20) Triple Sugar Iran Agar (TSI)
Ha la stessa formula del precedente con l'aggiunta di
10 g di saccarosio.
- 69 -
21) Lysin Iran Agar (terreno di Edwards e Fife)
Peptone g/1 5 Estratto di lievito .. 3
Glucosio .. 1
1-lisina .. 10 Ferro ammonio citrato .. 0,5
Tiosolfato di sedia .. 0,04
Bromocresolporpora .. 0,02 Agar .. 20
pH 6,7
Sciogliere in 1 litro di H2o, distribuire in provette
e sterilizzare a 121•c per 12'. Far solidificare a becco
di clarino con una butte di almeno 2,5 cm. Dopo la semina
sostituire il tappo originale con un tappo di caucciù.
22) Phenol Red Broth (brodo per fermentazione zuccheri)
Estratto di carne g/1 1
Proteose peptone .. 1 o Sodi o cloruro " 5
Rosso fenolo " 0,018
Zucchero " 5
pH 7,4
Sciogliere a caldo in 1 litro di H20, distribuire in
provette con campanella di Durham e sterilizzare a 12fDC
per 15'.
- 70 -
23) Terreno di Hugh-Leìfson
Peptone g/1 2
Sodi o cloruro " 5
Fosfato bipotassico ., 0,3
Bleu di bromotimolo sol. 1% m1 3
Agar g 3
pH 7,1
Sciogliere a caldo in 1 litro di H2o, distribuire in
provette e sterilizzare a 121cC per 15'. Al momento dello
uso, fondere il terreno ed aggiunqere 1 rnl di una sol. di
glucosio sterile al 10%. Far solidificare e seminare per
infissione 2 provette, ad una delle quali si stratifica so-
pra dell'olio di vasellina.
24) Terreno s.I.H.
Tr}'Pticase g/1 20
Tiosolfato di sodi o " 1
Solfato ferroso ., 0,2
Agar " 12
pH 7,4
Sciogliere in 1 litro di H2o, distribuire in provette
e sterilizzare a 121ec per 15'.
25) MR-VP (terreno per rosso metile e acetoina)
Peptone
Glucosio
Fosfato bipotassico
pH 7,5
g/1
"
"
5
5
5
- 71 -
Sciogliere in 1 litro di H20, distribuire in provette
e sterilizzare a 121,C per 15'.
26) Simmons Agar
Sodi o cloruro g/1 5
Solfato di magnesio-? H2o " 0,2
Fosfato rnonoammonico " 1
Fosfato bipotassico ,, 1
Citrato di sodio " 5
Bleu di bromotimolo sol. 1% m1 8
Agar g 20
pH 7
Sciogliere in 1 litro di H20, distribuire in provette
e sterilizzare a 121~c per 15'.
27) Terreno di Stuart
Fosfato monopotassico
Fosfato bisodico
Estratto di lievito
Rosso fenolo sol. 0,2%
O rea
pH 6, 8
g/1
" " m1
g
9 ,1
9,5
o ,1
5
20
Sciogliere tutti i componenti a freddo, in 1 litro
di H2o, sterilizzare per Seitz e distribuire sterilmente
in provette (3 rnl) .
- 72 -
28) Falkow Lysine Broth (terreno di Hoeller)
Peptone g/1 5
Estratto di carne " 5
Glucosio " 0,5
Piridossale " 0,005
Bleu di bromotimolo sol. 0,2% m1 5
Rosso cresolo sol. 0,2% " 2,5
1-lisina g 1 o
pH 6
Sciogliere a caldo in 1 litro di H2o, distribuire in
provette e sterilizzare a 115°C per 10'. Dopo la semina so
stituire il tappo originale con un tappo di caucciù.
29) Gelatina
Brodo nutritivo
Gelatina
pH 7,2
g 1000
g 120-150
Sciogliere a caldo, distribuire e sterilizzare a 115°C
per 15'.
30) Malonate broth (brodo malonato)
Estratto di lievito
Ammonio solfato
Fosfato bipotassico
Fosfato monopotassico
Sodio cloruro
Malonato di sodio
Bleu di bromotimolo
pH 7
g/1
" " " " " "
1
2
0,6
0,4
2
3
0,025
- 73 -
Sciogliere in 1 litro di H2o, distribuire in provet
te e sterilizzare a 121°C per 15'.
31) Terreno al KCN
Peptone g/1 10
Sedia cloruro " 5
Fosfato bisodico " 5,63
Fosfato rnonopotassico " 0,22
Agar " 1
pH 7,5
Sciogliere in 1 litro di H2o, distribuire in provet
te sottili (8x180) e sterilizzare a 121°C per 15'.
Al momento dell'uso aggiungere a ciascuna provetta
(contenente 2 ml di terreno) 0,1 rnl di una sol. 0;5% di
RCN sterilizzata pa~ Seitz. La suddetta soluzione può es
sere conservata a4°'C per 1 mese.
32) Nitrate agar (agar nitrato)
Estratto di carne g/1 3
Peptone " 5
Nitrato potassico " 1
Agar " 12
pH 6,8
Sciogliere a caldo in 1 litro di H2o, distribuire in
provetta e sterilizzare a 121bC per 15'.
- 74 -
33) Terreno al tartrato
Peptone
Bleu dì bromotirnolo sol. 0,2%
D-tartrato sadico potassico
g/1 1 o m1 12
g/1 1 o
Sciogliere a caldo peptone e indicatore in 1 litro di
H2o, quindi aggiungere· il tartrato e correggere il pH a
7,4 con NaOH 5 N, distribuire 3 ml in provette e steriliz
zùre a 121ec per 15'.
34) Terreno al mucato
Al terreno base di cui sopra aggiungere a caldo
acido mucico {1%), quindi aggiungere NaOH 5 N per portare
in soluzione l'acido mucico come mucato sadico e corregçe-
re il pH a J,4; distribuire 3 ml in provette e sterilizza
re a 121°C per 10',
35) Terreno per variazione di fase
Peptone
Gelatina
Estratto di carne
.::,')dio cloruro
Agar
g/1
" " " "
10
80
3
5
4
Sciogliere a caldo in 1 litro di H20, distribuire e
sterilizzare a 110°C per 15'.
- 75 -
36) "H" Broth (di Hajna)
Thyotone peptone g/1 1 o Estratto di carne " 3
Destrosio " 1
Sodio cloruro , 5
Fosfato bipotassico " 2,5
pH 7,2
Sciogliere in 1 litro di H2 0, distribuire e steriliz
zare a 121°C per 15'.
- 76 -
APFE:-JDICE II Schema nae) e
di Kauffmann-White con i l ::;ubgenere III (S. arizo-i sierotipi
of Bergey' s Manual
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Determinative Bacteriology 1970. {da VIII ed.)
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FEBBRAIO- 1979