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L'OSSERVATORE ROMANO GIORNALE QUOTIDIANO UNICUIQUE SUUM POLITICO RELIGIOSO NON PRAEVALEBUNT . Via del Pellegrino 00120 CITTÀ DEL VATICANO – Segreteria di Redazione 0669883461/0669884442 - fax 0669883675 Servizio fotografico 0669884797 – Marketing e Diffusione 0669899470 - fax 0669882818 – ABBONAMENTI 0669899483 0669899480 - fax 0669882818 Ufficio amministrativo 0669899489 - fax 0669885164 – e-mail: [email protected] WWW.VATICAN.VA/news_services/or/home_ita.html . SPEDIZIONE IN ABBONAMENTO POSTALE - ROMA CONTO CORRENTE POSTALE N. 649004 Copia : 0,90 Copia arretrata : 1,58 Anno CXLV - N. 76 (43.913) – EDIZIONE STRAORDINARIA CITTÀ DEL VATICANO Domenica 3 Aprile 2005 ABBONAMENTI 2 Anni Annuo Semestre VATICANO E ITALIA Quotidiano . . . . . . . . : 395 : 198 :  99 L'Osservatore della Domenica  :  47 :  23,50 Cumulativo . . . . . . . : 240 : 120 ESTERO (VIA ORDINARIA) Quotidiano . . . . . . . . $ 366 L'Osservatore della Domenica $ 81 Oggi, sabato 2 aprile, alle ore 21.37 il Signore ha chiamato a Sé IL SANTO PADRE GIOVANNI PAOLO II Ci hai lasciati, Padre Santo. Ti sei consumato per noi. In quest'ora — per Te gloriosa, per noi dolente — ci sentiamo abbandonati. Ma Tu prendici per mano e guidaci con quella Tua Mano che in questi mesi si è fatta in Te anche parola. Grazie, Padre Santo! m. a.

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Page 1: Oggi, sabato 2 aprile, alle ore 21.37 il Signore ha ... · nella Basilica di san Giovanniin Laterano il 12 novembre. L’abbraccio con i suoi «nuovi dio-cesani» Ł carico di affetto

L'OSSERVATORE ROMANOGIORNALE QUOTIDIANO

UNICUIQUE SUUM

POLITICO RELIGIOSO

NON PRAEVALEBUNT

.Via del Pellegrino 00120 CITTÀ DEL VATICANO – Segreteriadi Redazione 0669883461�/�0669884442 - fax 0669883675Servizio fotografico 0669884797 – Marketing e Diffusione0669899470 - fax 0669882818 – ABBONAMENTI 06698994830669899480 - fax 0669882818 – Ufficio amministrativo0669899489 - fax 0669885164 – e-mail: [email protected]/news_services/or/home_i ta.html.SPEDIZ IONE IN ABBONAMENTO POSTALE - ROMAC O N T O C O R R E N T E P O S T A L E N . 6 4 9 0 0 4

Copia : 0,90Copia arretrata : 1,58

Anno CXLV - N. 76 (43.913) – EDIZIONE STRAORDINARIA CITTÀ DEL VATICANO Domenica 3 Aprile 2005

ABBONAMENTI 2 Anni Annuo SemestreVATICANO E ITALIAQuotidiano . . . . . . . . : 395 : 198 :  99L'Osservatore della Domenica —  :  47  :  23,50Cumulativo . . . . . . . — : 240 : 120ESTERO (VIA ORDINARIA)Quotidiano . . . . . . . . — ��$ 366 —L'Osservatore della Domenica — ��$  81 —

Oggi, sabato 2 aprile, alle ore 21.37

il Signore ha chiamato a Sé

IL SANTO PADRE

GIOVANNI PAOLO II

Ci hai lasciati, Padre Santo.Ti sei consumato per noi.

In quest'ora — per Te gloriosa, per noidolente — ci sentiamo abbandonati.

Ma Tu prendici per mano e guidacicon quella Tua Mano che in questi mesi

si è fatta in Te anche parola.Grazie, Padre Santo! m. a.

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2 .L'OSSERVATORE ROMANO Domenica 3 Aprile 2005

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L'ora più luminosa del PontificatoGIAMPAOLO MATTEI

È l'ora più bella del Pontificato. È l'ora piùalta del Pontificato. È l'ora più luminosa delPontificato. In Piazza San Pietro — fin giù inVia della Conciliazione — si prega, si piange,si riaffermano fede e speranza accanto al cuo-re del Papa che testimonia sempre, e in que-sta ora ancora più vigorosamente, fede e spe-ranza. C'è un popolo immenso qui in PiazzaSan Pietro: e questa Piazza non è mai soltantoun «luogo fisico», ma è sempre uno spazio delcuore, dello spirito, della speranza che superaogni speranza perché è certezza di amore.

C'è qui un popolo che non ha orario, nonha fretta: è qui per stare con il padre, per fareciò che sente dentro di sé. È qui con lo spiritodel figlio. È qui fin da quando, nella tarda se-rata di giovedì 31 marzo, sono cominciate adiffondersi le notizie dell'aggravamento dellecondizioni di salute del Santo Padre. PiazzaSan Pietro è divenuta ancora di più punto diriferimento per tutti, luminoso anche nel tem-

po della notte; crocevia del dolore e della spe-ranza dell'intera umanità.

Donne e uomini, bambini e ragazzi, giovanie anziani: c'è sempre qualcuno a rappresenta-re il mondo qui, in Piazza. Notte e giorno.

Sì, notte e giorno accanto al padre, a tener-gli stretta quella mano che stringe la mano diogni persona, di ciascuno di noi.

E questo popolo dei figli è da ore e ore av-volto da un silenzio che «parla». La gente con-tinua a rimanere in un silenzio che significaed è preghiera, fede, affetto. Un silenzio che«urla» una straordinaria parola di amore. La«gridano» i tantissimi bambini che hanno vin-to il sonno nelle prime ore della notte perchésono con il loro «amico», con «nonno Karol»come lo chiamano teneramente. Lo «gridano»i giovani questo amore, lo «gridano» le fami-glie. Lo «gridano» tutti. Ci sono persone anzia-ne, ammalate che la prudenza non pretende-rebbe fossero qui, ma l'amore non glielo haimpedito. Tutti «gridano» in silenzio amore,con la presenza, con lo sguardo, con i gesti.

Ci si prende per mano anche se non ci si èmai visti prima. Qui davvero ci si riscoprefratelli �e �sorelle, �figli �di �questo �padre �nellafede.

Gli occhi di tutti sono puntati su «quella»finestra: la luce è accesa. Ciascuno viene inPiazza San Pietro innanzitutto con se stesso,con la propria storia, con la propria coscien-za, con la propria memoria, con il proprio fu-turo. Ciascuno qui ha un ricordo da rivivere,un impegno da riaffermare.

Alle ore 21 di venerdì 1° aprile l'ArcivescovoAngelo Comastri, Vicario Generale di SuaSantità per lo Stato della Città del Vaticano,ha guidato la recita del Santo Rosario. Conprofonda commozione ha introdotto la pre-ghiera con queste parole: «Quando il Padresoffre, i figli gli si stringono accanto. Quandoil Padre muore, i figli si inginocchiano e pre-gano e così gli dicono affetto, ammirazione,gratitudine. In questa Piazza, all'inizio delsuo Pontificato, Giovanni Paolo II gridò:“Aprite le porte a Cristo!”. Cristo spalanca le

porte a Giovanni Paolo II e sulla soglia lo ac-coglie Maria, la Madre a cui lui ha detto sono“tutto tuo”».

Sono stati recitati i Misteri della Luce. Lapartecipazione è stata impressionante. Sonostate accese le candele, distribuite da alcunigiovani romani. Al termine del Rosario, i nu-merosi Vescovi presenti hanno impartito laBenedizione in comunione, commossa e filia-le, con il Santo Padre. Una Benedizione cheha accarezzato — ha detto Mons. Comastri —i volti delle famiglie, dei giovani, degli anzia-ni, degli ammalati e di tutti coloro che soffro-no a causa delle guerre, di tutti coloro che so-no nel cuore del Papa. E ha aggiunto: «Tor-nando a casa, lasciamo qui il nostro cuore edovunque siamo vegliamo e preghiamo per ilSanto Padre». Un canto mariano ha conclusola preghiera, nel segno sempre forte del «TotusTuus».

«È semplicemente il “mio” Papa — dice Fe-derica —. Ho 25 anni e lui era già stato elettoda due anni. È sempre stato “presente” nella

mia vita, mi ha accompagnato, ha segnatoogni “tappa” della mia esistenza. Non è per me“un” Papa, ma “il” Papa. Ecco perché sono ve-nuta in Piazza San Pietro appena finito di la-vorare».

Carlo, 40 anni, scruta i volti della gente du-rante il Rosario: «È un fatto eccezionale vede-re che nessuno è sconfortato. Si piange, manon c'è disperazione perché qui si vive un'e-sperienza autenticamente cristiana. GiovanniPaolo II è l'uomo della speranza e adesso sivede che ha seminato bene. Noi tutti siamoanimati da una grande speranza che ci dà for-za, ci orienta, ci sostiene».

Fátima è di origine palestinese. È qui con ilmarito e i loro due figli: «Il Papa appartiene atutti, anche a me che sono musulmana. È ditutti, perché ha dato voce a tutti, senza faredistinzione di religione, ma con giustizia,amore, pace, libertà e dignità». E lei, non cri-stiana, dice con commozione: «Il Papa è unPadre, forse non c'è altro da dire di più per-ché essere Padre è tutto».

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3 .L'OSSERVATORE ROMANO Domenica 3 Aprile 2005

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1978:«Habemus Papam...»«Habemus Papam...». Sono le 18.42 del 16

ottobre quando il Cardinale Protodiacono Pe-ricle Felici si affaccia alla Loggia delle Bene-dizioni per dare l'annuncio tanto atteso. L'im-mensa folla radunatasi a Piazza San Pietro ascol-ta �in �un �silenzio �carico �di �emozione �e �digioia quel nome che ai più suona sconosciuto:«...Carolum Wojtyła». Sono passati settantagiorni dalla morte di Paolo VI e appena diciottoda quella di Giovanni Paolo I. Il Cardinalepolacco Karol Wojtyła, Arcivescovo di Cracovia,viene eletto alla Cattedra di Pietro e assume ilnome di Giovanni Paolo II. Ha 58 anni, essendonato a Wadowice il 18 maggio 1920. È statoordinato sacerdote il 1° novembre 1946 e Ve-scovo il 28 settembre 1958. Paolo VI lo ha creatoCardinale nel Concistoro del 26 giugno 1967. È il264º Vescovo di Roma, il primo Papa slavo, ilprimo Pontefice non italiano dal 1523, anno dellamorte di Adriano VI, nativo di Utrecht. È lasorpresa di Dio che irrompe nella storia dellaChiesa e del mondo.

La fedeltà al ConcilioÈ la fedeltà al Concilio la «bussola» che sin

dall'inizio indica la strada maestra del nuovoPontificato. Dalla Cappella Sistina il 17 ottobrerivolge il primo radiomessaggio «Urbi et Orbi» eassicura con lucida determinazione: «Conside-riamo un compito primario quello di promuo-vere, con azione prudente ed insieme stimo-lante, la più esatta esecuzione delle norme edegli orientamenti del Concilio».

Nel «santuario della sofferenza»Nel «santuario della sofferenza» la pastoralità

itinerante del nuovo Pontefice muove i suoiprimi, toccanti passi. A neanche ventiquattr'oredalla sua elezione Giovanni Paolo II si reca tra gliammalati del Policlinico «Agostino Gemelli». LaCattedra di Pietro, con un gesto denso di pro-fetica eloquenza, già si immerge misteriosa-mente nel mistero del dolore. Sono lunghi eintensi momenti quelli che il Papa trascorre condue «cari amici» ricoverati al Policlinico: il Ve-scovo Andrzej Maria Deskur — oggi Cardinale— e Giancarlo Brasca, Direttore amministrativodell'Università Cattolica del Sacro Cuore

«Non abbiate paura!»«Non abbiate paura! Aprite, anzi spalancate le

porte a Cristo!»: è il possente invito rivolto aipopoli e alle nazioni il 22 ottobre durante lasolenne Concelebrazione per l'inizio del Mi-nistero di Pastore Universale della Chiesa. Quelleparole, alte come un grido e struggenti come unasupplica, diventano il leit-motiv interiore di ognigesto, di ogni atto del Pontificato.

Ha il sapore di un «ritorno» in un luogomariano caro al suo cuore sacerdotale il pel-legrinaggio al Santuario della Mentorella, nelLazio. A quasi due settimane dalla sua elezione,il 29 ottobre, Giovanni Paolo II vi compie laprima visita pastorale del Pontificato. In quelSantuario, appollaiato sulla rupe più alta delMonte Guadagnolo, Karol Wojtyła si è recatopiù di una volta durante i suoi soggiorni a Roma:l'ultima visita risale a pochi giorni prima delConclave che lo ha eletto. «Questo luogo —confesserà — mi ha aiutato molto a pregare».

La preghiera a san FrancescoÈ un devoto, solenne atto di amore e di affetto

verso l'«amata terra» italiana il pellegrinaggiocompiuto il 5 novembre ad Assisi sulla tomba disan Francesco e, successivamente, nella chiesadi Santa Maria sopra Minerva, a Roma, sullatomba di santa Caterina. Ai santi Patroni il Papaaffida i primi, ferventi palpiti di quella «grandepreghiera» per l'Italia che, come un filo d'oro,scandirà incessantemente — soprattutto nei mo-menti più intensi e impegnativi — tutto il Pon-tificato di Karol Wojtyła.

Dopo l'Italia, Roma. Il Papa prende solennepossesso della sua Cattedra di Vescovo dell'Urbenella Basilica di san Giovanni in Laterano il 12novembre. L'abbraccio con i suoi «nuovi dio-cesani» è carico di affetto e di calore. Lungol'intero tragitto dal Vaticano alla Basilica mi-gliaia e migliaia di fedeli lo salutano con unentusiasmo incontenibile. Sono le primizie diquell'abbraccio, nutrito di devota filialità, che sirinnoverà con accenti sempre nuovi durante leoltre trecento visite pastorali alle parrocchieromane compiute nel corso del Pontificato.

Tra le parrocchie romaneUno dei più antichi e caratteristici quartieri

romani, la Garbatella, lo accoglie il 3 dicembreper la prima visita pastorale ad una parrocchiadell'Urbe. La comunità di san Francesco Saveriosi stringe con gioia intorno al proprio Vescovoper un lungo, intenso pomeriggio di preghiera edi festa. Anche questa visita ha il sapore di un«ritorno»: è lo stesso Giovanni Paolo II a con-fidare che, negli anni dell'immediato dopoguer-ra, quando era giovane studente a Roma, sirecava quasi ogni domenica proprio alla Gar-batella «per aiutare nel servizio pastorale».

Al volgere dell'anno, secondo una tradizioneche si consoliderà durante il Pontificato, il Papariceve i ragazzi dell'Azione Cattolica Italiana. Lafestosa udienza, svoltasi il 23 dicembre, è se-guita il 30 da un incontro con l'intera Asso-ciazione, alla quale affida una triplice consegna:«abbiate il culto della Verità»; «abbiate l'ansiadella santità»; «sentite sempre più la gioia del-l'amicizia».

1979: i passidel pellegrino

La Chiesa intera, unita al Successore di Pietro,prega per la pace nel primo giorno del 1979. Salealto, durante la Celebrazione nella Basilica Va-ticana, un grido che riecheggerà con indomitaaudacia nel corso dell'intero Pontificato: «Li-beraci dalla guerra, dall'odio, dalla distruzione

delle vite umane!». La voce possente e fiera del«Mendicante della Pace» comincia a scuotere lacoscienza assopita del mondo.

Nella solennità dell'Epifania un suggestivopassaggio di consegne: Giovanni Paolo II con-ferisce l'ordinazione episcopale a Mons. Fran-ciszek Macharski, suo successore alla guidapastorale della Chiesa di Cracovia.

Il giorno dopo, un commovente dialogo tra ilPapa ed i piccoli ammalati si intreccia durante lavisita all'ospedale romano «Bambino Gesù».

Il primo viaggio internazionaleSanto Domingo e Messico sono le tappe del

primo viaggio apostolico fuori dai confini ita-liani, che si svolge dal 25 gennaio al 1º febbraio.L'instancabile «Pellegrino della Speranza» iniziail suo apostolato itinerante ai piedi del Santuariodi Nostra Signora di Guadalupe. Momenti cen-trali del pellegrinaggio sono l'inaugurazione deilavori della terza Conferenza Generale dell'E-piscopato Latinoamericano a Puebla e gli in-contro con i poveri e gli «ultimi» del Paese. «IlPapa — assicura loro — vuol essere la vostravoce, la voce di coloro che non possono parlareo di coloro che son fatti tacere»: una missione acui rimarrà tenacemente fedele durante tutto ilPontificato.

Gremita di dolore e di speranza, la BasilicaVaticana accoglie migliaia di ammalati l'11 feb-braio, giorno in cui la liturgia celebra la Ma-donna di Lourdes. «Il Papa — dice GiovanniPaolo II rivolgendosi a loro — bacia la fronte ebacia le mani di tutti. Egli sa, infatti, e crede dibaciare le mani e la fronte di Cristo stesso». Ilmondo della sofferenza, «tesoro» e «forza» na-scosta della Chiesa, diviene il «serbatoio» spi-rituale al quale egli attingerà costantemente, inun dialogo umanissimo, intriso di amore e ditenerezza.

La prima visita al Seminario Romano Mag-giore si svolge il 24 febbraio, giorno della festadella Madonna della Fiducia. Un incontro fa-miliare e sorridente con i «suoi» seminaristi, perattingere rinnovato vigore pastorale alle sorgenti

al santuario di Jasna Góra rinnova l'atto diconsacrazione alla Madonna; a Cracovia, la Sedeepiscopale che ha guidato per 14 anni (1964-1978), visita la Cattedrale di Wawel — doveaveva celebrato la sua prima Messa il 2 no-vembre 1946 e dove aveva ricevuto l'ordinazioneepiscopale per le mani dell'Arcivescovo Euge-niusz Baziak il 28 settembre 1958 — ed il san-tuario di Kalwaria Zebrzydowska, a lui tantocaro; a Wadowice, suo paese natale, si reca nellachiesa parrocchiale dove è stato battezzato; adAuschwitz compie una toccante sosta di pre-ghiera nel campo di concentramento, «Golgotadel mondo dei nostri tempi». Carica di affettotoccante e filiale la visita al cimitero di Cracoviadove sono sepolti i genitori.

Si celebra il 30 giugno il primo Concistoro perla creazione di 14 nuovi Cardinali. Il Papa siriserva «in pectore» la nomina di Ignatius GongPin-Mei, Vescovo di Shanghai — in quel mo-

preziosi momenti di meditazione su temi biblici,spirituali e pastorali.

Nella festa liturgica della natività della VergineGiovanni Paolo II si fa ancora una volta pel-legrino di speranza ai piedi della Madre celeste.Nel Santuario della Madonna di Loreto il Pon-tificato vive l'8 settembre una nuova, suggestiva«statio» mariana. Alla Vergine il Papa torna adaffidare la comunità ecclesiale civile italiana. «Lavostra patria — auspica — diventi come unagrande casa familiare. La grande casa abitata dauna grande comunità, il cui nome è “Italia”».

«Amico»�e�«collega»�dei lavoratoriÈ Pomezia la sede del primo incontro ufficiale

con il mondo del lavoro italiano, che si svolge il13 settembre. Con gli operai del grande centroindustriale alle porte di Roma il Papa intrecciaun dialogo carico di colloquiale familiarità. Sipresenta loro come «un amico» e «un collega». Elancia un monito destinato a risuonare più voltenel corso del Pontificato: «Il lavoro è per l'uomoe non l'uomo per il lavoro».

In Irlanda e negli Stati Uniti d'America si faumile e ardito pellegrino di pace e di ricon-ciliazione dal 29 settembre all'8 ottobre. «Inginocchio vi imploro di allontanarvi dai sentieridella violenza» è l'accorata supplica elevata nelcuore della martoriata terra di san Patrizio. Edurante la storica visita al Palazzo di Vetro parlaall'Assemblea delle Nazioni Unite «in nome del-l'uomo inteso nella sua integralità» ed indica nelrispetto della dignità e dei diritti dell'uomo la viamaestra della pace e della giustizia.

Viene promulgata il 16 ottobre, nel primoanniversario di Pontificato, l'Esortazione Apo-stolica «Catechesi tradendae», che raccoglie ifrutti del Sinodo dei Vescovi celebrato nell'ot-tobre del 1977 sul tema «La catechesi del nostrotempo, con particolare riferimento ai fanciulli eai giovani».

In ginocchio a PompeiNella fitta trama spirituale mariana del Pon-

Il Battesimo a sei bambiniSei bambini ricevono il Sacramento dell'i-

niziazione cristiana nel corso di una suggestivacelebrazione nella Cappella Paolina il 2 febbraio.È la festa della vita, della tenerezza, del futuro.Un appuntamento che, nei suoi gesti liturgici enel suo clima familiare, di anno in anno sicolorerà delle note di una delicata, toccantepaternità.

La spiritualità eucaristicaÈ intimamente e profondamente eucaristica la

pastoralità di Giovanni Paolo II. Il suo sguardosacerdotale si fissa in modo particolare sul-l'Eucaristia all'inizio della Quaresima 1980. «Do-minicae Cenae» è il titolo della Lettera ai Vescovi— datata 24 febbraio — sul mistero e il cultodell'Eucaristia, «la principale e centrale ragiond'essere — scrive — del sacramento del Sa-cerdozio».

«Con animo trafitto dal dolore e dall'affli-zione» Giovanni Paolo II manifesta il suo cor-doglio per l'efferato assassinio dell'Arcivescovodi San Salvador, Oscar Arnulfo Romero, uccisoil 24 marzo mentre celebrava la Santa Messa.«Non con la barbarie — è il suo grido dolentedurante l'udienza generale del 26 marzo — simigliora la società, si eliminano i contrasti, sicostruisce il domani. La violenza distrugge. L'a-more soltanto edifica!».

Nel confessionaleI fedeli che nella mattina del 4 aprile, Venerdì

Santo, si recano nella Basilica Vaticana peraccostarsi al Sacramento della Penitenza hannol'inattesa gioia di vedere Giovanni Paolo II en-trare in San Pietro poco dopo mezzogiorno,avviarsi verso un confessionale e amministrareanch'egli la riconciliazione e il perdono. Iniziacosì la tradizione di scendere in Basilica perconfessare.

Anche a Torino, città dai mille volti doveconvivono spiritualità e secolarizzazione, soli-darietà e consumismo, condivisione ed indif-ferenza, il Papa porta il 13 aprile il «messaggioliberante» di Cristo Risorto. Particolarmente toc-cante la sosta al Cottolengo, «cittadella dellasofferenza e della pietà».

È dedicata ai santi Martiri ugandesi la primaparrocchia romana che Giovanni Paolo II con-sacra personalmente il 26 aprile, proprio nel-l'imminenza del suo primo pellegrinaggio apo-stolico nel Continente africano.

L'appello per il SahelQuasi 18.000 chilometri percorsi, sei Paesi

visitati, undici intensi giorni di incontri e dicelebrazioni: è il primo pellegrinaggio in terraafricana. Dal 2 al 12 maggio il Papa si reca inZaire, Repubblica del Congo, Kenya, Ghana,Alto Volta e Costa d'Avorio. Da Ouagadougou,nel cuore dell'Africa colpita dalla tragedia dellasiccità e della desertificazione, lancia ai respon-sabili degli Stati e a tutti gli uomini il primostorico appello per il Sahel.

Pellegrino in terra di Francia dal 30 maggio al2 giugno visita l'Unesco e ricorda agli esponentidella cultura e della scienza — riuniti a Parigi perla 109ª sessione del Consiglio esecutivo — chel'uomo è sempre «il fatto primordiale e fon-damentale della cultura», e lo è nell'insiemeintegrale della sua oggettività spirituale e ma-teriale».

Il dono dell'anello ai poveriC'è un gesto altamente simbolico che resta

impresso indelebilmente nel viaggio apostolicocompiuto dal 30 giugno al 12 luglio in Brasile.Avviene durante la visita alla Favela Vidigal,agglomerato di baracche in cui vivono nellamiseria più squallida migliaia di emarginati dallavita di Rio de Janeiro. Giovanni Paolo II si sfiladal dito l'anello cardinalizio ricevuto da Paolo VInel Concistoro del 26 giugno 1967 e lo dona alParroco di quella comunità, perché possa servirein qualche modo ad alleviare la miseria dellapopolazione. È un gesto che riassume il senso diun pellegrinaggio di speranza nel cuore dellesofferenze e delle contraddizioni del grande Pae-se sudamericano.

Un pellegrinaggio nel cuore dell'Italia e per ilfuturo dell'Italia. Giovanni Paolo II lo compie il14 settembre a Siena in occasione del VI cen-tenario della morte di santa Caterina. Durante lastraordinaria Celebrazione in Piazza del Campolancia un appassionato appello in difesa dellavita, in nome della «fedeltà all'umanità stessa» edella «fedeltà alla dignità dell'uomo».

Per la seconda volta si reca pellegrino a Mon-tecassino. Il 20 settembre incontra tutti gli Abatibenedettini riuniti intorno alla tomba del Fon-datore a conclusione delle celebrazioni dell'annocentenario della sua morte. Poi sosta in pre-ghiera sul Sacro Monte per riaffermare l'at-tualità dell'intuizione benedettina e per non per-dere la memoria della tragedia della SecondaGuerra Mondiale.

Il Sinodo sulla famigliaÈ dedicata a «La famiglia oggetto e soggetto

della missione» la V Assemblea Generale delSinodo dei Vescovi che si celebra dal 26 set-tembre al 25 ottobre in Vaticano. Ai PadriSinodali, raccolti nella Cappella Sistina per laSanta Messa inaugurale, Giovanni Paolo II ri-corda che «attraverso la famiglia cristiana laChiesa vive e compie la missione affidatale daCristo». Dopo quasi un mese di lavori — ai qualioffrono il loro contributo più di 200 Vescovi, 11«esperti» e 42 «uditori», tra cui coppie di sposi,educatori, medici, professionisti — l'Assise siconclude con un Messaggio nel quale i Padriripropongono alle famiglie la duplice consegna

VENTISETTE ANNI DI PONTIFICATONEL CUORE DELLA STORIA

vocazionali del sacerdozio. Un dialogo intensotra il Vescovo ed i «suoi» futuri sacerdoti che sisnoderà lungo tutto il Pontificato.

La «Redemptor hominis»«Il Redentore dell'uomo, Gesù Cristo è centro

del cosmo e della storia. A Lui si rivolge il miopensiero ed il mio cuore...». È lo «storico» incipitdella prima Enciclica «Redemptor hominis», da-tata 4 marzo. I saldi pilastri della fedeltà aCristo, alla Chiesa e all'uomo sono i fondamentidi questo vero e proprio manifesto program-matico di inizio Pontificato.

Il sacerdote francese Jacques Desiré Laval,della Congregazione dello Spirito Santo, apo-stolo dell'evangelizzazione dei poveri e deglischiavi neri nell'Isola di Maurizio, e il Dome-nicano spagnolo P. Francisco Coll, instancabilemissionario e predicatore in terra catalana, sonoi primi beati elevati agli onori degli altari.

Un'Europa delle BeatitudiniUn'«ardente preghiera», un «fervente grido»

per la riconciliazione e per la pace si levano daun luogo simbolo della martoriata storia del XXsecolo. Il Papa si reca a Montecassino il 18maggio per rendere omaggio agli oltre millepolacchi morti in combattimento trentacinqueanni prima, durante la Seconda Guerra Mon-diale. Ricordando il messaggio di san Benedetto,Giovanni Paolo II lancia uno dei suoi primi,vibranti appelli a non smarrire le radici cristianedel Vecchio Continente. «Il programma di vita— esorta — siano per l'Europa e per tutti leBeatitudini!».

È �il �primo �«ritorno �a� casa» �per �GiovanniPaolo II. Dal 2 al 10 giugno si reca pellegrinonella sua terra natale polacca, in occasione delIX centenario del martirio di san Stanislao. Adaccoglierlo è un intero popolo in festa, cheabbraccia il Successore di Pietro con un affettostraordinario e incontenibile. Intense e signi-ficative le tappe del viaggio. A Varsavia è accoltodal Cardinale Wyszyński e bacia la terra polacca;

mento in carcere — che avrebbe sciolto soltantododici anni dopo.

Sulle orme di Papa LucianiNel primo anniversario dell'elezione di Gio-

vanni Paolo I alla Cattedra di Pietro, il 26 agostosi reca a Belluno, Treviso e Canale d'Agordo,paese natale di Albino Luciani. È un commo-vente pellegrinaggio sulle orme dell'«amatissimoe indimenticabile» Predecessore.

All'udienza generale del 5 settembre inizia ilprimo, suggestivo «ciclo» di catechesi che ha perargomento una «riflessione sull'uomo», suddi-viso in due parti: la prima incentrata sulla «di-gnità personale del corpo umano» (10 catechesitenute fino al 21 novembre); la seconda sul«significato sponsale e creativo del corpo uma-no» (13 catechesi, dal 12 dicembre al 2 aprile1980). Gli incontri del mercoledì divengono così

tificato il primo pellegrinaggio a Pompei, pressoil Santuario della Madonna del Rosario, ha ipalpiti interiori della riconoscenza e lo slancioapostolico dell'affidamento. Ad un anno dal-l'inizio del suo Ministero Petrino, il 21 ottobre ilPapa celebra la Santa Messa nella Basilica eincontra gli ammalati. Nel pomeriggio raggiungeNapoli dove è accolto con calore straordinario.

È il primo pellegrinaggio spiccatamente «ecu-menico», intrapreso «per continuare con rin-novato impegno lo sforzo verso l'unità dei cre-denti, in base ad uno degli scopi preminenti delConcilio Vaticano II»: sulle orme del suo Pre-decessore Paolo VI — che vi si recò nel luglio del1967 — Giovanni Paolo II compie dal 28 al 30novembre un viaggio apostolico in Turchia, checulmina nell'incontro ecumenico con il Patriarcadi Costantinopoli, Dimitrios I. Il Papa e il Pa-triarca firmano una Dichiarazione comune concui annunciano l'inizio del dialogo teologico trala Chiesa di Roma e quella di Costantinopoli, edistituiscono allo scopo una Commissione mistacattolico ortodossa.

1980: tra gli ultimie i poveri

Il valore della vita e la dignità dell'uomo sonoi due fondamenti della «grande causa della pacenel mondo». All'alba del nuovo anno, durante laSanta Messa nella Basilica Vaticana, torna alevare il suo appassionato grido di pace in difesadel futuro dell'umanità. «La guerra — ricordacon tono accorato — è sempre fatta per uc-cidere. La guerra è contro la vita e control'uomo».

Si svolge in Vaticano dal 14 al 31 gennaio ilSinodo particolare dei Vescovi dei Paesi Bassi. IlPapa presiede la Concelebrazione Eucaristica diapertura, auspicando che l'insegnamento delConcilio «guidi il nostro pensiero e la nostraazione». Anche durante la Santa Messa con-clusiva, nella Cappella Sistina, il Papa ritorna asottolineare l'importanza dell'evento conciliare. CONTINUA A PAGINA 4

«Non abbiate paura!Aprite, anzi spalancate

le porte a Cristo!Alla Sua salvatrice potestà

aprite i confinidegli Stati,

i sistemi economicicome quelli politici,

i vasti campi di cultura,di civiltà,

di sviluppo.Non abbiate paura!

Cristo sa“cosa è dentro l'uomo”.

Solo Lui lo sa!»(Santa Messa per l'inizio

del�Ministero�Petrino, 22 ottobre 1978)

«Ogni viaggio del Papaè un autenticopellegrinaggio

al santuario viventedel popolo di Dio.

In questa ottica il Papaviaggia, sostenuto,

come Pietro, dalla preghieradi tutta la Chiesa,

per annunciare il Vangelo,per confermare

i fratelli nella fede,per consolare la Chiesa,

per incontrarel'uomo»

(Al Collegio Cardinalizioe�alla Curia Romana, 28 giugno 1980)

16 ottobre 1978: Giovanni Paolo II si affaccia alla Loggia delle Benedizioni per il primo saluto dopo la sua elezione alla Cattedra di Pietro

Page 4: Oggi, sabato 2 aprile, alle ore 21.37 il Signore ha ... · nella Basilica di san Giovanniin Laterano il 12 novembre. L’abbraccio con i suoi «nuovi dio-cesani» Ł carico di affetto

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4 .L'OSSERVATORE ROMANO Domenica 3 Aprile 2005

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dell'«amore» e della «vita» per essere lievito disperanza nella società.

Giovanni Paolo II si reca ad Otranto il 5ottobre, nel ricordo degli 800 beati martiri ca-duti nel 1480 sul Colle della Minerva dopo che lacittà era stata espugnata dai Turchi. Dalla Pugliarivolge lo sguardo all'altra riva dell'Adriatico,all'Albania «sconvolta da dura e prolungata per-secuzione», e alle martoriate Regioni del MedioOriente.

Piazza San Pietro spalanca le sue braccia amigliaia e migliaia di famiglie giunte dai cinquecontinenti per il grande raduno in occasionedella «Giornata della Famiglia Cristiana», svol-tosi il 12 ottobre. Come Pastore sollecito epremuroso, Giovanni Paolo II trascorre l'interagiornata in mezzo a quella composita e gioiosaassemblea familiare, celebrando la Santa Messain Piazza San Pietro e partecipando all'incontrodi testimonianza e di festa nell'Aula Paolo VI.

Il Papa polacco bacia la terra tedesca all'iniziodel viaggio apostolico che dal 15 al 19 novembrelo conduce nella Repubblica Federale di Ger-mania, in occasione del VII centenario dellamorte di s. Alberto Magno. Un viaggio visto allavigilia con qualche trepidazione e rivelatosi in-vece una nuova «sorpresa dello Spirito» per lagrande partecipazione dei fedeli e per la ri-sonanza dell'eco del suo Magistero.

Tra le popolazioni terremotateÈ un desiderio dettato da «un impulso del

cuore» quello che il 25 novembre spinge Gio-vanni Paolo II a farsi pellegrino di compassione edi solidarietà tra le popolazioni della Basilicata edella Campania colpite dal disastroso terremoto.Una visita di poche ore, carica di sofferenza edensa di significato.

È datata 30 novembre la seconda LetteraEnciclica «Dives in misericordia». «La Chiesa e ilmondo — dice annunciandola all'Angelus —hanno bisogno della misericordia, la quale espri-me l'Amore più forte del peccato e di ognimale».

Al volgere dell'anno, il 30 dicembre proclamai santi Cirillo e Metodio compatroni d'Europacon la Lettera «Egregiae virtutis».

1981: quegli spariin Piazza San PietroAll'inizio della Settimana di Preghiera per

l'Unità dei Cristiani, mentre l'umanità guardacon apprensione al conflitto tra Iran e Iraq, ilPapa si fa ancora una volta audace «Mendicantedi pace» e chiede — durante la preghiera del-l'Angelus del 18 gennaio — di «far tacere de-finitivamente il terribile frastuono delle armi,dovunque esso risuoni».

«I popoli del Continente, consapevoli del lorocomune patrimonio cristiano, vivano nel re-ciproco rispetto dei giusti diritti e nella so-lidarietà e siano operatori di pace tra tutte leNazioni del mondo!». È l'accorata preghiera cheil Papa affida all'intecessione dei santi Cirillo eMetodio — proclamati compatroni d'Europa il30 dicembre 1980 — durante la Santa Messapresieduta il 14 febbraio nella Basilica romanadi san Clemente, dove, secondo la tradizione,sarebbe stato sepolto san Cirillo.

In preghiera ad HiroshimaÈ ancora un commovente pellegrinaggio di

pace e di speranza a condurre Giovanni Paolo IIin uno dei dolenti «Golgota» del nostro tempo.Durante il viaggio apostolico in Estremo Oriente— svoltosi dal 16 al 27 febbraio — compie unatoccante sosta di preghiera ad Hiroshima, inGiappone, nel luogo dove il 6 agosto 1945 l'e-splosione della bomba atomica seminò morte eterrore segnando una tragica svolta nella storiadell'umanità. «Ricordare il passato — ammo-nisce — è impegnarsi per il futuro. RicordareHiroshima è aborrire la guerra nucleare. Ri-cordare Hiroshima è impegnarsi per la pace».Oltre al Giappone, Giovanni Paolo II visita ancheil Pakistan, le Filippine, Guam e l'Alaska.

È il Papa «lavoratore» — quello che tra le cavedi pietra, le caldaie, i banchi di lavoro «haimparato nuovamente il Vangelo» negli annidella gioventù in Polonia — ad incontrare glioperai delle acciaierie di Terni il 19 marzo.Giovanni Paolo II non compie solo una visita«formale» ma condivide personalmente una par-te significativa della giornata degli operai: pren-de parte ad una seduta del consiglio di fabbrica,ascolta e parla all'assemblea dei lavoratori, par-tecipa alla mensa aziendale.

Alla vigilia della Settimana Santa, un toccanteincontro sacramentale con il mondo della di-sabilità: l'11 aprile Giovanni Paolo II amministrala Cresima a otto giovani assistiti dal Gruppospastici di Cologno Monzese.

Nella terra di Giovanni XXIIINel segno sempre vivo del profondo legame

spirituale ed ecclesiale che lo lega ai suoi Pre-decessori, il 26 aprile si reca pellegrino a Sotto ilMonte e a Bergamo, �nella �terra �di �Papa Gio-vanni XXIII, in occasione del centenario dellanascita. «Un uomo — lo definisce — dalla me-ravigliosa semplicità e dall'umiltà evangelica».

L'irrompere della sofferenzaSono le 17.19 del 13 maggio in Piazza San

Pietro quando una mano omicida si leva contro ilPapa. Mentre Giovanni Paolo II, in piedi sullajeep bianca, percorre il sagrato salutando i nu-merosi fedeli giunti per l'udienza generale, ilgiovane turco Alì Agca esplode contro di luialcuni colpi di pistola. Le tenebre della barbarieavvolgono improvvisamente la storia della Chie-sa e del mondo. Sgomenta e addolorata, l'u-manità intera si inginocchia in trepida preghieraper il Successore di Pietro. Sono ore di angosciae di speranza. Ricoverato al Policlinico «Gemelli»di Roma, il Papa viene subito sottoposto ad unintervento chirurgico. Nelle ore successive le suecondizioni cominciano lentamente a migliorare.La sofferenza irrompe misteriosamente nel Pon-

tificato di Giovanni Paolo II. Una sofferenza cheda allora — come dirà lui stesso in una letteraindirizzata il 7 luglio successivo ai suoi confratelliVescovi polacchi — «è diventata mia porzioneper grazia di Cristo Signore».

La voce esile e sofferente di Giovanni Paolo IItorna a risuonare in Piazza San Pietro il 17maggio, appena quattro giorni dopo l'attentato.Pur dal suo letto di ospedale, il Papa non ri-nuncia al tradizionale appuntamento marianodomenicale e prega con i fedeli attraverso unbreve messaggio trasmesso nella Piazza gremitada decine di migliaia di persone: «Prego per ilfratello che mi ha colpito e al quale ho sin-ceramente perdonato. Unito a Cristo, Sacerdotee vittima, offro le mie sofferenze per la Chiesa eper il mondo. A te Maria ripeto: Totus tuus egosum».

Si riapre quella finestraAlle 19.33 del 3 giugno quella finestra del

Palazzo Apostolico rimasta chiusa per ventunolunghi giorni torna ad aprirsi inaspettatamentesul mondo. Giovanni Paolo II, appena rientratoin Vaticano dopo la degenza al «Gemelli», siaffaccia per pochi secondi, salutando e bene-dicendo i fedeli radunatisi nella Piazza appenaappresa la notizia del suo ritorno.

L'«enciclica» del doloreDue settimane dopo il rientro in Vaticano, il 20

giugno viene nuovamente ricoverato al Poli-clinico «Gemelli». Il Papa continua a scrivere lasua più bella e personale «enciclica» dal letto diospedale, senza penna, senza inchiostro, con lasola forza eloquente e inarrestabile della te-stimonianza. Il 5 agosto viene sottoposto ad unsecondo intervento chirurgico. Dura quasi centogiorni questo primo, intenso magistero sullasofferenza offerto alla Chiesa e al mondo. Rien-tra in Vaticano il 14 agosto dopo i due interventichirurgici subiti in seguito al drammatico eventodel 13 maggio. «Ora so meglio di prima —confida alla comunità del Policlinico “Gemelli”nel congedarsi — che la sofferenza è una di-

l'Umbria, riprende il 22 novembre anche ilcammino pastorale attraverso l'amata terra ita-liana. È un'occasione per rilanciare — da unluogo particolarmente simbolico come il San-tuario dell'Amore Misericordioso di Collevalen-za — l'appello alla riconciliazione e alla caritàcontenuto nell'Enciclica «Dives in misericordia».Nello stesso giorno viene promulgata l'Esor-tazione Apostolica «Familiaris Consortio», fruttoe coronamento dei lavori del Sinodo dei Vescovidel 1980.

I palpiti mariani di Giovanni Paolo II vibranodi intense note interiori durante il solenne atto diaffidamento di tutti i popoli della terra a MariaImmacolata, pronunciato l'8 dicembre dinanzialla «Salus populi romani» al termine della SantaMessa nella Basilica Liberiana. «Prendi sotto latua protezione materna — è la sua preghiera —l'intera famiglia umana che, con affettuoso tra-sporto, a Te, o Madre, noi affidiamo».

limina» dei Vescovi italiani — conclusasi duemesi prima — il 12 marzo il Papa si unisce aiPresuli che sui luoghi di Francesco sono riuniti inAssemblea straordinaria in occasione dell'VIIIcentenario della nascita del santo. Nel corsodella solenne Concelebrazione sulla Tomba delPoverello, un nuovo, appassionato grido di tre-pidazione e di amore per la comunità italiana.

Il giovane operaio KarolDiviene una concreta, singolare catechesi sul-

la recente Enciclica «Laborem exercens» la visitapastorale che compie nella fabbrica «Solvay» diLivorno il 19 marzo. «La dignità del lavoro —afferma ribadendo il messaggio dell'Enciclica —fa parte della dignità dell'uomo». È un incontroche ha anche il valore di un pellegrinaggio dellamemoria: quarant'anni prima, infatti, il giovaneKarol Wojtyła aveva iniziato a lavorare comeaddetto alle caldaie proprio in uno stabilimentodella «Solvay», a Cracovia.

Una preghiera per i sacerdotiIn vista del Giovedì Santo, al posto della

tradizionale Lettera, il 25 marzo invia ai sa-cerdoti una lunga, intensa Preghiera «dettatadalla fede e nata dal cuore». «Ti preghiamo,Signore — è la sua supplica — affinché siamosempre compenetrati della grandezza del dono,che è il Sacramento del tuo Corpo e del tuoSangue».

Si conclude con il commovente omaggio allevittime della barbara strage del 2 agosto 1980 allastazione ferroviaria il pellegrinaggio compiuto il18 aprile a Bologna. «La società nuova e mi-gliore — è il suo pressante monito — non si puòcostruire sull'odio e sul disprezzo».

Una soluzione pacificaUna soluzione pacifica e giusta della questione

delle Falkland-Malvine, che vede contrapporsiArgentina e Gran Bretagna, viene chiesta dalPapa il 23 aprile nel corso dell'udienza alleDelegazioni accreditate presso la Santa Sede dai

Canterbury presieduta insieme con il Primatedella Comunione, Robert Runcie. Il Papa el'Arcivescovo di Canterbury firmano una Di-chiarazione Comune.

È come una «continuazione» apostolica delviaggio in Gran Bretagna il pellegrinaggio checompie dal 10 al 13 giugno in Argentina, con unoscalo a Rio de Janeiro. Da Buenos Aires rilanciail suo appello alla riconciliazione tra argentini einglesi: due popoli — sottolinea — che «aspiranoalla pace e la invocano ansiosamente».

Dinanzi alla 68ª sessione della ConferenzaInternazionale del Lavoro a Ginevra, riafferma il15 giugno i capidaldi del Magistero sociale dellaChiesa, chiedendo a gran voce la «creazione diuna società del lavoro umano, di una civiltà dellasolidarietà, una civiltà dell'amore per l'uomo».

La prima canonizzazioneCrispino da Viterbo, religioso cappuccino vis-

suto tra la seconda metà del '600 e la prima del'700, è il primo santo elevato agli onori deglialtari. La sua «vita nascosta, umile ed ubbidiente— sottolinea durante la solenne Celebrazionenella Basilica Vaticana il 20 giugno — reca unmessaggio per l'umanità di oggi».

È il più «italiano» tra tutti i viaggi inter-nazionali quello compiuto il 29 agosto in uno deipiù piccoli stati del mondo, la Repubblica di SanMarino. Nella stessa giornata si reca a Rimini,dove incontra i partecipanti al III «Meeting perl'amicizia tra i popoli».

Predicazione e penitenza: è il «grande binomiodi pura matrice evangelica» attinto alla spi-ritualità di sant'Antonio e affidato alla Chiesa diPadova durante il pellegrinaggio compiuto il 12settembre a conclusione delle celebrazioni del750° della morte del «Doctor evangelicus».

Il «dono» di Paolo VI«Un dono del Signore alla sua Chiesa»: così

parla di Paolo VI il 26 settembre nel corso delpellegrinaggio compiuto nel suo paese nataleConcesio e a Brescia. «È stato — ricorda — ilPapa della Chiesa, il Papa del dialogo, il Papadell'Umanità».

In Piazza San Pietro, il 10 ottobre, canonizza eannovera nella schiera dei «martiri» Massimi-liano Maria Kolbe, il sacerdote francescano con-ventuale polacco che nel 1941 ad Auschwitz offrìla vita per salvare il padre di famiglia FrancescoGajowniczek.

È un incontro cordiale e caloroso, quello che il19 ottobre si svolge a Castel Porziano con ilPresidente della Repubblica Italiana Sandro Per-tini. Un incontro in qualche modo «storico»: perla prima volta, infatti, un Papa si reca in visitaprivata dal Capo dello Stato italiano nella suaresidenza presidenziale.

Giovanni Paolo II rende omaggio alla splen-dida storia di santità della Spagna nel pelle-grinaggio compiuto dal 31 ottobre al 9 no-vembre in occasione del IV centenario dellamorte di santa Teresa di Gesù. Dieci giorni diviaggio, sedici località visitate, 7.500 chilometripercorsi lungo le orme spirituali dei grandi santiche hanno forgiato l'anima e la storia del popoloiberico. A Santiago de Compostela pronuncia uneloquente, appassionato «Atto europeistico»:«Grido con amore a te, antica Europa: “Ritrovate stessa. Si te stessa. Riscopri le tue origini.Ravviva le tue radici”».

Un paterno appello alla fiducia e alla speranzaè quello che risuona il 20 e il 21 novembredurante la visita pastorale in Sicilia. Alle po-polazioni della Valle del Belice, sconvolta daldisastroso terremoto del 1968, indica la stradadella solidarietà e dell'impegno per risorgeredalle macerie.

Verso l'Anno della RedenzioneVuol essere un tempo eccezionale di con-

versione, di grazia, di mobilitazione spirituale invista del grande traguardo del Duemila l'AnnoSanto straordinario che si aprirà nel 1983 inoccasione del 1950° annversario della Reden-zione. Il Papa lo annuncia il 26 novembredurante la Plenaria del Collegio Cardinalizio.

La Missione al Popolo di Roma, una grande ecapillare esperienza di evangelizzazione che perdue settimane anima il cuore dell'Urbe, si con-clude il 2 dicembre con la Santa Messa celebrataa San Giovanni in Laterano.

1983: si riaprela Porta Santa

Da Greccio, la «Betlemme francescana» nelcuore della Valle Santa reatina, il Papa apre ilnuovo anno riproponendo alla Chiesa e al mon-do il messaggio di pace, di fraternità e di spe-ranza del Poverello di Assisi. Il 2 gennaio Gio-vanni Paolo II visita il Santuario costruito sulluogo dove, nel Natale del 1223, san Francescofece realizzare il primo Presepe.

«Aperite portas Redemptori»«Aperite portas Redemptori»: riecheggiano il

grido del cuore levato da Giovanni Paolo II inPiazza San Pietro all'inizio del Pontificato leprime parole della Bolla di indizione del GiubileoStraordinario per il 1950° anniversario della Re-denzione, datata 6 gennaio. «Sia questo —auspica il Papa — un Anno veramente Santo, siarealmente un tempo di grazia e di salvezza».

Con la firma della Costituzione Apostolica«Sacrae Disciplinae Leges» viene promulgato il25 gennaio il nuovo Codice di Diritto Canonico.Arriva così a compimento un lungo e impe-gnativo cammino, inziatosi con l'annuncio da-tone da Giovanni XXIII il 25 gennaio 1959nell'Abbazia di San Paolo fuori le Mura (insemecon l'annuncio del Concilio) e la successiva

VENTISETTE ANNI DI PONTIFICATONEL CUORE DELLA STORIA

mensione della vita nella quale più che maiprofondamente si innesta nel cuore umano lagrazia della redenzione».

Lavoro e questione socialeA novant'anni dalla «Rerum novarum» di Leo-

ne XIII, il Papa promulga il 14 settembre la suaterza Enciclica «Laborem exercens». Il Docu-mento arricchisce e approfondisce la visionepersonalistica del lavoro, riproponendolo comela «chiave essenziale di tutta la questione so-ciale».

Dopo quasi cinque mesi, il 7 ottobre riprendel'incontro settimanale del mercoledì con i fedeli.Gioia e commozione segnano l'entusiasmo concui oltre trentamila persone accolgono GiovanniPaolo II in Piazza San Pietro. Le drammaticheimmagini del 13 maggio, ancora vive nella me-moria e nel cuore della gente, lasciano subitospazio all'abbraccio straripante di calore e diaffetto che circonda il Papa. «Ho sperimentato— confida ai presenti — in modo simile a Pietro,segregato e destinato alla morte, l'efficacia dellepreghiere della Chiesa».

Riprende il cammino pastoraleRiprende il cammino pastorale del Vescovo di

Roma tra le «sue» parrocchie dopo l'attentato.Riprende il 25 ottobre proprio dal punto in cui siera bruscamente interrotto: dalla comunità diGesù Divino Lavoratore, dove il Papa avrebbedovuto recarsi il 24 maggio.

È un incontro carico di familiare riconoscenzaquello che Giovanni Paolo II il 4 novembre,giorno del suo onomastico, riserva ai medici delPoliclinico «Gemelli» e a quelli dei Servizi Sa-nitari della Città del Vaticano che lo hannoassistito nei giorni della prova. «Ringrazio laProvvidenza — dice loro — e ringrazio voi. Voisiete stati strumenti della Provvidenza salvan-domi la vita, assistendomi durante la malattia efacendomi recuperare la salute con grande pa-zienza e amore».

Da Collevalenza e da Todi, nel cuore del-

1982: il graziealla�Vergine�di Fátima

Per la seconda volta il Papa si fa pellegrinodella Buona Novella nel Continente africano.Quello compiuto dal 12 al 19 febbraio è il primoviaggio apostolico fuori dai confini italiani dopol'attentato del 13 maggio 1981. Quattro i Paesivisitati: Nigeria, Benin, Gabon e Guinea Equa-toriale; quattrodicimila i chilometri percorsi. Èun viaggio alle radici di una Chiesa «missio-naria».

Ad Assisi con i Vescovi italianiUn momento alto di comunione ecclesiale, un

gesto umile di pellegrinaggio e di preghiera. Èquesto il duplice significato della seconda visitaad Assisi. Quasi a coronamento della visita «ad

due governi per l'opera di mediazione dellaSanta Sede nella controversia sulla zona au-strale.

In ginocchio ai piedi di Maria«Non ci sono semplici coincidenze nei disegni

della divina Provvidenza». Questa frase, pro-nunciata con tono semplice, senza enfasi, quasicome un inciso nel contesto di un discorso piùampio, è in realtà la vera chiave di lettura delpellegrinaggio di gratitudine e di devozione com-piuto dal 12 al 15 maggio a Fátima, in Por-togallo, ad un anno esatto dall'attentato in Piaz-za San Pietro. Dinanzi alla Vergine che il 13maggio 1917 apparve ai tre pastorelli il Papasosta a lungo in riconoscente preghiera. AllaMadonna rinnova il suo totale e fidente «Totustuus». E dinanzi a Lei pronuncia il toccante attodi affidamento e di consacrazione del mondo.

«La pace è un dono di Cristo che per noicristiani diventa un impegno. È doverosa, dun-que, la pace ed è anche possibile». Mentreriecheggia il sinistro fragore dei combattimentinelle isole Falkland-Malvine, si leva alto il gridodi Giovanni Paolo II durante la Santa Messa «propace et iustitia servanda» presieduta il 22 mag-gio nella Basilica Vaticana e trasmessa in direttatelevisiva in mondovisione. Nello stesso giornoinvia due accorati telegrammi al Presidente ar-gentino e al Primo Ministro inglese per chiederela fine delle ostilità e il ristabilimento dellapace.

Una missione di paceUn viaggio già preparato e annunciato da

tempo, che diventa una vera e propria missionepastorale di pace. Nel pieno della crisi anglo-argentina, si reca pellegrino in Gran Bretagnadal 28 maggio al 2 giugno. E, con un gestoancora una volta spiazzante e audace, alla vigiliadella partenza annuncia che subito dopo visiteràanche l'Argentina, mosso dallo stesso ardentedesiderio di farsi annunciatore ed apostolo diriconciliazione. Momento centrale del viaggio èla celebrazione ecumenica nella Cattedrale di

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«La sofferenza,accettata in unione

con Cristo sofferente,ha una sua efficacia

impareggiabileper l'attuazione

del disegno divinodella salvezza.

Ripeterò qui con san Paolo:“Sono lieto

delle sofferenzeche sopporto per voi

e completo nella mia carnequello che manca

ai patimenti di Cristo»(Angelus dal «Gemelli» a dieci giorni

dall'attentato, 24 maggio 1981)

«Da quando avvenneil noto attentato

nella Piazza S. Pietro,un anno fa,

al riprendere conoscenza,il mio pensiero

si rivolse immediatamentea questo Santuario.Ho visto in tutto ciò

che mi stava succedendo— non mi stanco

di ripeterlo —una speciale

protezione maternadella Madonna»

(Pellegrinaggio a Fátima12 maggio 1982)

13 maggio 1981: in Piazza San Pietro colpito dalla mano omicida del giovane turco Alì Agca

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5 .L'OSSERVATORE ROMANO Domenica 3 Aprile 2005

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costituzione della Commissione preposta allarevisione, il 28 marzo 1963.

Pellegrino in America CentraleÈ un viaggio coraggioso e audace in una delle

più tormentate aree geografiche del pianetaquello che dal 2 al 10 marzo muove i passiapostolici di Giovanni Paolo II in America Cen-trale — dove visita Costa Rica, Nicaragua, Pa-namá, El Salvador, Guatemala e Honduras —,nel Belize e ad Haiti, con uno scalo a Lisbona. InPaesi percorsi da drammi e inquietudini, dasecolari problemi di emarginazione e povertà,dalla violenza della lotta armata, riafferma conforza il messaggio di pace e di riconciliazionedella Chiesa. Nella Cattedrale di Port-au-Princeconclude il Congresso Eucaristico e apre la XIXAssemblea Generale del Celam.

Si riapre la Porta SantaDopo otto anni dalla sua chiusura — avvenuta

al termine dell'Anno Santo del 1975 — GiovanniPaolo II apre il 25 marzo la Porta Santa dellaBasilica Vaticana per l'inizio del Giubileo Straor-dinario della Redenzione. Eccezionale è la par-tecipazione dei fedeli all'evento: attraverso ilcollegamento in mondovisione, oltre un miliardodi persone seguono la suggestiva cerimonia.«Questo Anno — auspica — diventi per noi,giorno per giorno, l'“Anno di grazia del Si-gnore”».

È «un pellegrinaggio di fede nell'Eucaristia» e,allo stesso tempo, «un cammino verso e nellaCittà terrestre» la visita pastorale compiuta dal20 al 22 maggio in Lombardia. Momento cul-minante è la Santa Messa con la quale si con-clude a Milano il XX Congresso EucaristicoItaliano. Il Papa si reca anche a Desio — nelricordo di Papa Pio XI —, a Seregno, Venegono,Monza e Sesto San Giovanni, dove incontra ilavoratori.

Jasna Góra e la CroceÈ il pellegrinaggio del ringraziamento e della

preghiera ai piedi della Madonna di Jasna Góraper i seicento anni della sua materna presenza inPolonia. Ma è anche il pellegrinaggio della Cro-ce, che si compie in un momento tra i più difficilie tormentati della storia recente della Nazione.Vive racchiuso in queste due dimensioni il se-condo viaggio apostolico compiuto dal Papanella sua terra natale dal 16 al 23 giugno. Oltredue milioni di pellegrini si stringono a lui nelSantuario di Częstochowa per la solenne con-clusione delle celebrazioni del 600° della pre-senza a Jasna Góra dell'immagine della Ma-donna Nera.

Davanti alla Grotta di LourdesPer la prima volta un Pontefice si reca pel-

legrino nel Santuario della Madonna di Lourdes.Il 14 e il 15 agosto Giovanni Paolo II visita lacittadella mariana francese — dove l'11 febbraio1858 l'Immacolata apparve per la prima volta asanta Bernadetta — e ripropone ad un mondosmarrito e disorientato il binomio «conversione»e «penitenza» che sta al cuore del messaggiodella Vergine.

«Nella Croce sta la speranza di un rinno-vamento cristiano dell'Europa». È il messaggioche lancia alla comunità ecclesiale e civile delvecchio Continente durante il pellegrinaggiocompiuto dal 10 al 13 settembre in Austria. AVienna presiede la solenne Celebrazione Eu-caristica per la chiusura del «Katholikentag», lagrande assise dei cattolici austriaci. A conclu-sione del viaggio, nel Santuario di Mariazell, lafervente preghiera alla Vergine.

Riconciliazione e PenitenzaSi svolge dal 29 settembre al 28 ottobre la VI

Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo deiVescovi sulla Riconciliazione e la Penitenza nellamissione della Chiesa. Per quattro settimane 221Padri Sinodali danno vita a 28 CongregazioniGenerali durante le quali viene approfondito untema che — sottolinea il Papa nell'allocuzionefinale — si rivela «come una dimensione, anzi ladimensione fondamentale, dell'intera esistenzacristiana». Nel cuore dei lavori del Sinodo deiVescovi, proprio al compimento del quinto annodi Pontificato, il 16 ottobre proclama santo ilcappuccino Leopoldo Mandić, «servo eroico del-la riconciliazione e della penitenza».

Una viva, concreta testimonianza di unità e diriconciliazione è quella che offrono gli oltre15.000 rappresentanti di un centinaio di as-sociazioni e movimenti ecclesiali italiani e di unadecina di organismi internazionali convenuti il20 novembre nella Basilica Vaticana per lacelebrazione comunitaria del Giubileo propostadalla �Consulta �Nazionale �dell'Apostolato �deiLaici.

La pace nasce dal cuore«È l'uomo che uccide, e non la sua spada e

neppure, oggi, i suoi missili». Nasce da questaconsapevolezza, in un momento in cui il mondovive sotto l'incubo di una guerra generalizzata edi una catastrofe nucleare, il Messaggio per laXVII Giornata Mondiale per la Pace, datato 8dicembre. «La pace — è il tema centrale —nasce da un cuore nuovo». «Ogni uomo ed ognidonna, qualunque sia il suo posto nella società —scrive — può e deve assumere effettivamente lapropria parte di responsabilità nella costruzionedi una vera pace».

In�una chiesa evangelico-luteranaPer la prima volta nella storia un Pontefice si

reca in una chiesa evangelico-luterana. Nel-l'ambito della visita pastorale alla parrocchiaromana di san Camillo de Lellis agli Orti Sal-lustiani, l'11 dicembre Giovanni Paolo II in-contra la comunità della «Christuskirche». Comefratello tra fratelli, prega e ascolta la Parola delSignore insieme con la comunità luterana diRoma, alla quale si rivolge commentando unpasso del Vangelo di Matteo.

L'incontro con il suo attentatoreDurante la visita nel carcere di Rebibbia, il 27

dicembre incontra il suo attentatore Alì Agca.Per quindici minuti resta da solo con lui. Uncolloquio fatto di di parole sussurrate, di sguardipaterni, di gesti eloquenti. Quasi una «con-fessione». Dinanzi al mondo quell'incontro di-viene una nuova, spiazzante testimonianza diriconciliazione, un gesto alto di amore e diperdono. Riecheggiano le parole pronunciatecon voce flebile dal Policlinico «Gemelli» appenaquattro giorni dopo l'attentato: «Prego per ilfratello che mi ha colpito, al quale ho sin-ceramente perdonato». «Oggi — confida lo stes-so Giovanni Paolo II al termine del colloquio —ho potuto incontrare il mio attentatore e ripetereil mio perdono... Il Signore mi ha dato la graziadi poterci incontrare da uomini e da fratelli».

1984: nel segnodella Redenzione

«La minaccia della catastrofe nucleare e lapiaga della fame si affacciano agghiaccianti al-l'orizzonte»: è il monito sofferto e accorato cheGiovanni Paolo II rivolge alla coscienza delmondo all'inizio del nuovo anno, in occasionedella Giornata Mondiale della Pace.

Il dialogo con i bambiniUn dialogo simpatico e familiare tra il Papa e

oltre ottomila fanciulli di tutto il mondo si svolgel'8 gennaio nell'Aula Paolo VI in occasione delGiubileo dei bambini. «Voi siete i prediletti delPapa — assicura loro —. Nella grande famiglia,che è la Chiesa cattolica, i bambini sono i figli piùcari».

Una fervida preghiera di ringraziamento a Dioper i primi traguardi di pace raggiunti ed unarinnovata invocazione per giungere insieme allafelice conclusione della mediazione papale nellacontroversia tra Cile e Argentina sulla zonaaustrale: con queste intenzioni il 24 gennaio

dono e alimentano con olio la «lampada uni-flamma» che arde nell'antico tempio dedicato alsanto Vescovo di Myra. Durante la visita pa-storale — che fa tappa anche a Bitonto — il Paparivolge un pensiero particolare «ai nostro fratellie sorelle dell'Albania».

L'atto di affidamento a MariaRipetendo l'atto di affidamento compiuto a

Fátima il 13 maggio 1982, il Papa rinnova allaVergine l'ardente supplica di liberare l'umanitàdalla fame, dalla guerra, dall'odio, dall'ingiu-stizia, da ogni male. Lo fa il 25 marzo, an-niversario dell'apertura dell'Anno Santo dellaRedenzione, inginocchiato dinanzi alla statuadella Madonna di Fátima (giunta in Vaticano nelpomeriggio di sabato 24), durante la celebra-zione del Giubileo delle famiglie in Piazza SanPietro, alla presenza di oltre 150.000 fedeli giuntida tutto il mondo.

Si chiude il GiubileoIl 22 aprile, giorno di Pasqua, si conclude il

Giubileo straordinario della Redenzione. Il Papa,che per primo la varcò dopo averla aperta il 25marzo 1983, chiude la Porta Santa. Ma allostesso tempo esorta i fedeli ad aprire a Cristo «leporte della nostra difficile età, di questa civiltàdai crescenti contrasti». Al termine del rito dichiusura, consegna ad un gruppo di giovani didiverse nazionalità la «Croce dell'Anno Santo»,invitandoli a portare nel mondo, con amore econ coraggio, il segno eloquente della Reden-zione dell'uomo. Inizia così il pellegrinaggioitinerante della grande Croce lignea che segneràil cammino delle Giornate Mondiali della Gio-ventù.

Dopo aver ricevuto il 27 aprile i PariarchiCattolici del Libano — convenuti a Roma percondividere con il Successore di Pietro le loropreoccupazioni circa la difficile situazione delloro Paese — affida ancora una volta alle pre-ghiere e al sostegno morale dell'intera comunitàecclesiale i suoi auspici di pace. In una LetteraApostolica a tutti i Vescovi del mondo, datata 1°maggio, esorta i credenti «a pregare e a farpregare per i nostri fratelli cristiani libanesi».

Missionario in AsiaUn viaggio missionario, per confermare nella

fede le giovani Chiese dell'Asia e dell'Oceania eper inaugurare una nuova stagione di evan-gelizzazione: è questo il pellegrinaggio aposto-lico compiuto dal 2 al 12 maggio in Corea, PapuaNuova Guinea, Isole Salomone e Thailandia. ASeoul, di fronte ad un'assemblea oceanica cal-colata in almeno un milione e mezzo di fedeli, sicelebra la prima canonizzazione del Pontificatolontano da Roma: il Papa proclama santi 103martiri coreani, in occasione del bicentenariodella presenza della Chiesa cattolica in Corea.

Per la prima volta si reca in visita al Quirinale,dove il 2 giugno incontra il Presidente dellaRepubblica Italiana Sandro Pertini. La visita glioffre l'occasione per ribadire l'auspicio che l'I-talia «continui ad essere di esempio nella difesa

germogliò la fede delle popolazioni latinoame-ricane. Nello stadio cittadino inaugura la «No-vena» che l'Episcopato latinoamericano ha in-detto per preparare le celebrazioni del V cen-tenario della scoperta e dell'inizio dell'evan-gelizzazione del Continente. Il pellegrinaggio siconclude nell'isola di Porto Rico.

Il Papa si fa pellegrino in terra piemontese elombarda sulle orme di san Carlo Borromeo nelIV centenario della morte. Dal 2 al 4 novembrevisita Milano, Varese, Pavia, Varallo e Arona, lacittà natale del grande Pastore, dove si recaproprio nel giorno di san Carlo, sua festa ono-mastica.

Un mese dopo, il 2 dicembre, prima Do-menica di Avvento, consegna alla Chiesa l'E-sortazione Apostolica post-sinodale «Reconcilia-tio et Paenitentia» circa la riconciliazione e lapenitenza nella missione della Chiesa oggi. Neldocumento — che per la prima volta assume laforma di Esortazione Apostolica «post-sinodale»— sono raccolti i frutti della VI AssembleaGenerale del Sinodo dei Vescovi, celebrata pocopiù di un anno prima.

1985: l'annodei giovani

La «fame di Dio» e la «fame del pane»: c'è inqueste parole del Papa la sintesi più fedele dellarealtà ecclesiale e civile nella quale si compie dal26 gennaio al 6 febbraio il pellegrinaggio inAmerica Centrale e Meridionale. Venezuela,Ecuador, Perú, Trinidad e Tobago sono le metedi questo sesto viaggio nel Continente dellaSperanza. Giovanni Paolo II si fa intrepido pel-legrino dell'evangelizzazione ma anche difen-sore e «voce» delle ansie di giustizia delle po-polazioni più povere. Memorabile resta l'ac-corato appello rivolto agli uomini della lottaarmata in Perú: «Vi supplico con dolore nel miocuore — sono le sue toccanti parole — e altempo stesso con fortezza e speranza: cambiatestrada! Convertitevi alla causa della riconci-liazione e della pace!».

Per la pastorale degli infermiAd un anno dalla «Salvifici Doloris», istituisce

l'11 febbraio, con la Lettera Apostolica in formadi Motu Proprio «Dolentium hominum», la Pon-tificia Commissione per la Pastorale degli Ope-ratori Sanitari, allo scopo di promuovere, ani-mare e coordinare l'attività di tutte le istituzionicattoliche impegnate nella pastorale degli in-fermi.

Si inaugura il 15 febbraio il Giubileo cirillo-metodiano, nell'XI centenario della conclusionedella missione terrena svolta dai due grandifratelli apostoli del Vangelo tra i popoli slavi.Durante la solenne Celebrazione presieduta nellaBasilica romana di san Clemente il Papa ri-propone l'«attualità ecclesiale della geniale egrandiosa opera di evangelizzazione da essi com-piuta». Il Giubileo si concluderà il 13 ottobre conla Celebrazione presieduta nella Basilica Va-ticana insieme con duecento tra Cardinali, Ve-scovi e sacerdoti europei.

«L'uomo non deve essere schiavo ma padronedel proprio lavoro». È un messaggio universale,che varca i confini e le frontiere per giungere atutti i lavoratori del mondo, quello che GiovanniPaolo II lancia il 24 marzo attraverso le antennedi Telespazio, nella piana del Fucino, durantel'incontro con i tecnici, i contadini e gli operaidella Marsica. Le sue parole, pronunciate incinque lingue, vengono diffuse in 40 Paesi at-traverso le stazioni dell'emittente televisiva. IlPapa si reca poi ad Avezzano, dove celebra laSanta Messa sul sagrato della Cattedrale.

Le ragioni della speranza«Pronti sempre a rispondere a chiunque vi

domandi ragione della speranza che è in voi». Inqueste parole della prima Lettera di Pietro siriassume la consegna che affida il 26 marzo aigiovani del mondo in occasione dell'Anno In-ternazionale della Gioventù, indetto dalle Na-zioni Unite per il 1985. L'appello apre la LetteraApostolica inviata per l'occasione alle nuovegenerazioni dei cinque Continenti.

Quell'oceano di giovaniTra Piazza San Giovanni in Laterano, cuore

della Chiesa di Roma, e Piazza San Pietro, cuoredella Chiesa universale, le giovani generazionidel mondo danno vita ad un gioioso, oceanico,indimenticabile raduno che respira di speranza eprofuma di futuro. Vengono da settanta Paesi:dal lontano Giappone e dall'Alaska, dall'Africa edall'America, dai Paesi dell'Europa e dell'O-ceania. Nel pomeriggio di sabato 30 marzoattraversano come un'interminabile «carovana»le vie della città sino al sagrato della Cattedrale diRoma, dove il Papa si rivolge loro chiamandoli«cari amici» e li esorta a farsi «operatori di pace»per la costruzione di «una società veramentefraterna». La mattina dopo, 31 marzo, Do-menica delle Palme, sono in trecentomila agremire Piazza San Pietro e a raccogliere daGiovanni Paolo II una consegna impegnativa edesigente: «Al mondo è indispensabile Cristo perdar vita ad un nuovo inizio». È il gioioso,esaltante «prologo» dei grandi raduni giovanilidelle Giornate Mondiali della Gioventù.

Al Convegno ecclesiale di LoretoTorna a Loreto, tra i Vescovi italiani, nel cuore

della Chiesa che è in Italia. Nella città mar-chigiana il Successore di Pietro incontra l'11aprile i duemila partecipanti al Convegno ec-clesiale sul tema: «Riconciliazione cristiana ecomunità degli uomini». Incontra tutto il popolodi Dio pellegrinante in Italia — Vescovi, sa-cerdoti, religiosi, laici — e consegna un Ma-gistero limpido, rigoroso ed esigente per il fu-

VENTISETTE ANNI DI PONTIFICATONEL CUORE DELLA STORIA

celebra nella sua Cappella Privata la Santa Messaper le Delegazioni dei due Paesi latinoamericaniche il giorno prima avevano firmato in Vaticanouna dichiarazione congiunta di pace.

La scuola è «una delle indispensabili “vie dellaChiesa”». Giovanni Paolo II lo riafferma il 28gennaio dinanzi ai rappresentanti delle ScuoleCattoliche Italiane che nell'Aula Paolo VI ce-lebrano il loro Giubileo. Il Papa chiede a granvoce che la scuola cattolica sia considerata«come parte a pieno titolo della società civile».

Una nuova, ardente invocazione di pace per ilLibano e per «tutte le altre terre devastate dallaguerra od oppresse dalla persecuzione religiosa»viene elevata in occasione della Divina Liturgiapresieduta il 5 febbraio nella Basilica Vaticanaper la celebrazione del Giubileo delle ChieseOrientali.

Il senso cristiano della sofferenzaUna riflessione sul senso cristiano della sof-

ferenza che scaturisce dal «più profondo bisognodel cuore» e dal «profondo imperativo dellafede»: è la Lettera Apostolica «Salvifici Doloris»,promulgata da Giovanni Paolo II l'11 febbraio.Una riflessione viva, toccante, che dà voce agliinterrogativi dell'uomo dinanzi al dolore — an-che alla luce della sua personale esperienza — ealle risposte che la fede trova nel gesto del-l'offerta suprema compiuta da Cristo sul Gol-gota.

Il Papa proclama il Beato Angelico «Patronopresso Dio degli artisti, specialmente dei pittori»durante la prima solenne Messa votiva in onoredell'insigne pittore domenicano celebrata il 18febbraio nella Basilica di Santa Maria sopraMinerva — dove è custodita la sua tomba — inoccasione del Giubileo degli artisti.

A Bari, terra di incontro tra Oriente ed Oc-cidente, Giovanni Paolo II e il Metropolita Or-todosso di Myra Chrysostomos Konstantinidisdanno vita ad un gesto di alto significato ecu-menico nella Basilica di san Nicola. Il 26 feb-braio, durante una solenne cerimonia, accen-

Ottantamila giovani dei cinque Continenti gre-miscono il 12 aprile lo Stadio Olimpico di Romaper la celebrazione del Giubileo Internazionaledegli sportivi. È un incontro oceanico e gioioso,caratterizzato dalla partecipazione dei più noticampioni del mondo dello sport, i quali dannovita dinanzi al Papa ad una serie di esibizionistraordinarie.

È tra le celebrazioni più significative e sug-gestive di tutto l'Anno Santo della Redenzionequella che vede centinaia di migliaia di ragazzi eragazze di 45 Paesi del mondo «invadere» pa-cificamente Piazza San Pietro il 15 aprile, Do-menica delle Palme, per la solenne conclusionedel Giubileo dei Giovani. Dopo cinque giorni dipreghiera, di dialogo, di riflessione, le nuovegenerazioni del pianeta si ritrovano intorno alPadre e al Pastore per rinnovare i palpiti di undialogo che si fa sempre più serrato e ap-passionante.

dei diritti umani e dei valori di libertà e digustizia, nel solco della sua vocazione europea einternazionale».

Pellegrino ecumenico in SvizzeraÈ un pellegrinaggio «pastorale» ed insieme

«ecumenico» quello compiuto in Svizzera dal 12al 17 giugno. Di particolare rilievo la visita alConsiglio Ecumenico delle Chiese a Ginevra.

Dodici giorni di pellegrinaggio in Canada, dal9 al 21 settembre: un viaggio nel cuore di unPaese che per la sua estensione, la sua diversitàculturale, geografica, climatica, offre allo sguar-do pastorale del Papa una molteplicità di sol-lecitazioni, di motivi, di suggestioni. Ad unaNazione giovane e ancora in cerca della propriaidentità Giovanni Paolo II offre un messaggio disperanza dagli illuminanti risvolti «sociali». Par-ticolarmente significativi l'incontro con le po-polazioni autoctone del Paese e la beatificazione— la prima celebrata sul suolo del Continenteamericano — della religiosa canadese Marie-Léonine Paradis.

Terra intrisa di fede, terra forgiata dal durolavoro, terra di contrasti e di mali secolari, terraprofondamente assetata di riscatto e di spe-ranza: è questa la Calabria che dal 5 al 7 ottobreaccoglie Giovanni Paolo II. Lamezia Terme,Serra San Bruno, Paola, Catanzaro, Cosenza,Crotone e Reggio Calabria sono le tappe di unpellegrinaggio nel quale il Papa rende omaggioalla fervida religiosità del popolo calabrese manon manca di levare alta la sua voce di fronte aiproblemi, alle difficoltà, alle piaghe civili e socialidella Regione.

In rotta verso la speranzaSeguendo la stessa rotta dei primi missionari

al seguito di Cristoforo Colombo, il Papa si recadal 10 al 13 ottobre nel Continente della Spe-ranza partendo dalla Spagna. Da Saragozza —dove prega dinanzi alla Vergine del Pilar, Pa-trona di tutti i popoli ispanici — raggiunge SantoDomingo, il luogo in cui cinque secoli prima

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«In quest'Anno, più che mai,la Chiesa

desidera esseretestimone della Risurrezione.

O Cristo risorto,nelle tue piaghe

glorificateaccogli le piaghe dolenti

dell'uomo contemporaneo.Esse sono state curate

nel misterodella Redenzione.

Esse sono cicatrizzatee rimarginate

mediante l'Amore»(Messaggio «Urbi et Orbi» dell'AnnoSanto�della�Redenzione,�3 aprile 1983)

«La nuova generazionesiete voi.

“Pronti sempre a risponderea chiunque

vi domandi ragionedella speranza che è in voi”.

Tutti insiemesulla via di Cristo!

Tutti insiemesulle vie dell'amore!

Nessuno si tiri indietro!Io vi sono vicino!

Sempre!E con tutto il cuore

vi benedico!»(Con i giovani a San Giovanniin Laterano, 30 marzo 1985)

30 marzo 1985: il grande raduno giovanile a San Giovanni in Laterano in occasione dell'Anno internazionale della gioventù

Page 6: Oggi, sabato 2 aprile, alle ore 21.37 il Signore ha ... · nella Basilica di san Giovanniin Laterano il 12 novembre. L’abbraccio con i suoi «nuovi dio-cesani» Ł carico di affetto

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6 .L'OSSERVATORE ROMANO Domenica 3 Aprile 2005

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turo. Esorta ad «una rinnovata coscienza dellaChiesa» e ad una forte e diffusa «coscienza diverità».

Nella patria di Adriano VIDopo nove secoli un Vescovo di Roma torna

nei Paesi Bassi, nella patria di Adriano VI,l'ultimo Papa di origine non italiana prima del-l'elezione di Karol Wojtyła. Comincia dalla terraolandese il pellegrinaggio che dall'11 al 21 mag-gio conduce Giovanni Paolo II anche nel Lus-semburgo e in Belgio. Durante la visita alla CorteInternazionale di Giustizia, all'Aja, il Papa tornaa farsi voce del «grido dei perseguitati e deglioppressi» per ribadire — come aveva già fattoall'Onu e all'Unesco — che è «necessario epossibile promovere la pace mondiale».

Nel pomeriggio del 26 maggio, Domenica diPentecoste, si reca pellegrino a Salerno per lecelebrazioni conclusive del IX centenario dellamorte del grande Predecessore san Gregorio VII.Dopo aver pregato sulla sua tomba nella Cat-tedrale di san Matteo, celebra la Santa Messa nelsuggestivo scenario della Piazza della Concor-dia.

Nel solco di Cirillo e MetodioLo slancio missionario della Chiesa, l'«incul-

turazione» del Vangelo, il senso dell'unità, l'im-pegno al dialogo e all'apertura ecumenica: èquesto il grande patrimonio spirituale dei santiCirillo e Metodio che il Papa mette in luce nellasua quarta Lettera Enciclica «Slavorum Apo-stoli», datata 2 giugno, nel ricordo dell'operaevangelizzatrice compiuta dai due fratelli diSalonicco tra i popoli slavi.

Un pellegrinaggio attraverso i luoghi dovematurò la fede e la vocazione di san Pio X e diGiovanni Paolo I: dal 15 al 17 giugno il Papavisita per la terza volta il Veneto, sostando aVittorio Veneto, Riese, Treviso, Venezia, Me-stre. Momento eucaristico culminante del viag-gio è la celebrazione seguita dalla processionedel Corpus Domini in Piazza San Marco. Duesettimane dopo, il 30 giugno, conclude solen-nemente a Teramo il Congresso EucaristicoDiocesano.

Pellegrino eucaristico in AfricaÈ un viaggio profondamente e intensamente

eucaristico anche il terzo pellegrinaggio com-piuto dall'8 al 19 agosto nel Continente africano.Momento centrale dell'itinerario apostolico è laconclusione del 43° Congresso Eucaristico In-ternazionale a Nairobi, in Kenya. Una visitapastorale attraverso sette Paesi — Togo, Costad'Avorio, Camerun, Repubblica Centroafricana,Zaire e Marocco, oltre al Kenya — caratterizzatada un crescendo di appuntamenti liturgici e diatti magisteriali.

Si apre con l'incontro con il mondo del lavoro,nei cantieri dell'Italsider, e si chiude in PiazzaVittoria con la beatificazione di Madre VirginiaCenturione Bracelli, esemplare religiosa apo-stola di carità, la visita pastorale a Genova, laprima compiuta in terra ligure, il 21 e il 22settembre.

Si presenta al Papa con le sue storiche ric-chezze e le sue ataviche povertà la comunitàecclesiale e civile della Sardegna. Dal 18 al 20ottobre Giovanni Paolo II si immerge nella realtàdell'Isola, incontrando le Chiese di Iglesias, Ori-stano, Nuoro, Sassari e Cagliari. Momenti cen-trali di quella che resta l'unica visita del Pon-tificato in Sardegna sono l'incontro con i mi-natori di Iglesias, la Santa Messa dinanzi alSantuario della Madonna di Bonaria, il gioiosoincontro con i giovani a Cagliari. Da Nuoro sileva alto il grido contro quella diffusa «cultura»che ricorre «alla vendetta, al ricatto, al dan-neggiamento dei beni, all'aggressione, al se-questro».

Accanto alla Chiesa vietnamitaNel XXV anniversario dell'istituzione della

Sacra Gerarchia in Viêt Nam, avvenuta ad operadi Giovanni XXIII il 24 novembre 1960, il Papariceve il 23 novembre l'Arcivescovo di Hà Nôi,Presidente della Conferenza Episcopale Viet-namita, insieme con altri due Presuli, e consegnaloro una Lettera indirizzata a tutto l'episcopatovietnamita per ricordare l'importante e signi-ficativa ricorrenza.

Rivive la Pentecoste del ConcilioUn'Assemblea straordinaria convocata nel se-

gno di un grande evento ecclesiale. Si respira lagiovinezza e la freschezza del Concilio tra i Padriche dal 24 novembre all'8 dicembre parte-cipano al Sinodo dei Vescovi celebrato a ven-t'anni dall'indimenticabile Assise Ecumenica.Due settimane di intensi lavori, sedici Con-gregazioni generali, 121 interventi in Aula. Si-gnificativa è la presenza di «invitati speciali»,protagonisti del Concilio, chiamati dal Papa adoffrire una testimonianza diretta e personale allariflessione del Sinodo. Il Sinodo si chiude nellasolennità dell'Immacolata Concezione, lo stessogiorno in cui vent'anni prima si era concluso ilConcilio. «Usciamo dal Sinodo — esorta Gio-vanni Paolo II nell'omelia della Santa Messanella Basilica Vaticana — con l'intenso desideriodi diffondere sempre più nell'organismo eccle-siale il clima di quella nuova Pentecoste che cianimò durante la celebrazione del Concilio».

1986: la «tregua»di Assisi

Nella XIX Giornata Mondiale della Pace, il 1°gennaio, si apre anche l'«Anno internazionaledella pace» proclamato dall'Onu. «La pace —ammonisce il Papa nella Celebrazione del primogiorno dell'anno — è condizione del nostropensare al futuro. È condizione del futuro stes-so».

Ancora uno «storico» annuncio riecheggia nel-la Basilica di San Paolo fuori le Mura il 25gennaio, durante la celebrazione conclusiva del-l'Ottavario di preghiera per l'unità dei cristiani.Il Papa rende nota l'intenzione di convocare un

incontro di preghiera per la pace ad Assisi con iresponsabili di Chiese e Comunioni cristiane e dialtre Religioni del mondo. «La Santa Sede —afferma — desidera contribuire a suscitare unmovimento mondiale di preghiera per la paceche, oltrepassando i confini delle singole Nazionie coinvolgendo i credenti di tutte le Religioni,giunga ad abbracciare il mondo intero».

«Lasciate parlare l'India!»È interamente dedicato all'India il terzo viag-

gio apostolico nel Continente asiatico, che sisvolge dal 31 gennaio all'11 febbraio. Povero trai poveri, Giovanni Paolo II si presenta all'im-menso popolo indiano come umile e disarmatopellegrino del Vangelo. Significativamente lavisita inizia con l'omaggio al Raj Ghat, dedicatoalla memoria del Mahatma Gandhi. Il momentopiù alto e toccante resta la visita a Calcutta: unalacerante sosta nel cuore della miseria e dellasofferenza del mondo. Accompagnato da MadreTeresa il Papa si reca nella Casa per i moribondi«Nirmal Hriday»: passa tra le file di brandineaccarezza i volti degli ammalati, stringe le loromani. E da Calcutta rivolge al mondo un gridodalla forza evangelica e profetica: «Lasciate par-lare coloro che non hanno voce! Lasciate parlarel'India! Lasciate parlare i poveri di Madre Teresae tutti i poveri del mondo! La loro voce e la vocedi Cristo!».

La�prima�Giornata della GioventùInizia con la Domenica delle Palme, il 23

marzo, l'intenso ed esaltante cammino delleGiornate Mondiali della Gioventù. È il primo deigrandi appuntamenti a cui ogni anno GiovanniPaolo II chiama le nuove generazioni per in-vitarle a «dare ragione della propria speranza»dinanzi al mondo. «La Giornata della Gioventù— spiega durante la Celebrazione presieduta inPiazza San Pietro — significa: andare incontro aDio, che è entrato nella storia dell'uomo me-diante il mistero pasquale di Gesù Cristo». Que-sta prima Giornata viene celebrata a livellodiocesano in tutte le Chiese locali.

nuovi determinismi» per un mondo che ha bi-sogno di riscoprire nello Spirito «la piena misuradella vera libertà dell'uomo».

«Con la pace di Cristo sulle strade della Co-lombia» è il motto che accompagna i passi diGiovanni Paolo II nel Paese latinoamericano dal1° all'8 luglio. Una visita che ha come occasioniimmediate il IV centenario della venerata im-magine della vergine del Rosario di Chiquinquírae la preparazione alle celebrazioni per i 500 annidell'evangelizzazione dell'America Latina. DaBogotà lancia un vibrante appello «a quantiproseguono sul cammino della guerriglia, per-ché orientino le loro energie verso azioni co-struttive e riconciliatrici». Sulla via del rientro lavisita alla piccola isola di Saint Lucia, nei Ca-raibi.

Dalla maestosità delle vette del monte più altod'Europa il Papa fa giungere lontano il suoaccorato grido di pace. Nel corso della visita

Giovanni Maria Vianney, sosta in preghiera alsantuario di Paray-le-Monial, luogo delle ap-parizioni a santa Maria Magherita Alacoque, eincontra i membri della comunità ecumenica diTaizé.

Da Firenze, capitale dell'umanesimo cristia-no, il Papa rinnova all'Italia, all'Europa e almondo la proposta di una nuova «cultura dellapace». Si sviluppa proprio sul rapporto tra «cul-tura» e «pace» la visita pastorale compiuta il 18 eil 19 ottobre in terra toscana.

L'incontro di preghiera di Assisi vive un'at-mosfera di trepida vigilia con la visita pastoraledel 26 ottobre a Perugia. Alla città umbra Gio-vanni Paolo II affida un messaggio basato su duecardini specifici: unità della Chiesa e unità dellacomunità civile nel perseguire il bene comune.

La storia sosta ad AssisiLa storia tormentata e sofferta dell'umanità

della fine del XX secolo si ferma il 27 ottobre adAssisi. Presso la tomba di Francesco, il santo chenel suo corpo stimmatizzato ha incarnato laforza umile e disarmata della pace, i rappre-sentanti delle diverse Chiese e Comunioni cri-stiane e delle altre religioni sostano in preghierainsieme con Giovanni Paolo II. È un avve-nimento storico che commuove e scuote pro-fondamente il mondo. L'intera umanità pregaper la pace attraverso le loro labbra. Sono ore diraccoglimento, di silenzio, di pellegrinaggio, didigiuno. Per un giorno tacciono anche molti deitremendi focolai di guerra e di morte che ardononel mondo. L'incontro vive tre momenti si-gnificativi. Davanti alla Porziuncola gli esponentireligiosi si raccolgono per ascoltare il primosaluto del Papa. Poi i vari gruppi raggiungonododici diversi luoghi della città per la preghiera.Infine, nella Piazza inferiore di san Francesco,tutti i partecipanti elevano la loro comune in-vocazione di speranza. «La pace — ricordaGiovanni Paolo II — è un cantiere, aperto a tuttie non soltanto agli specialisti, ai sapienti e aglistrateghi. La pace è una responsabilità uni-versale: essa passa attraverso mille piccoli atti

suo passato testimonia la speciale, materna coo-perazione della Madre di Dio all'opera dellasalvezza in Cristo Signore, ma anche a pre-parare, da parte sua, per il futuro le vie di questacooperazione».

L'Argentina patria della gioventùLa celebrazione di una pace ritrovata, il sigillo

di una pace che va salvaguardata. È il filoconduttore più immediato del pellegrinaggiocompiuto dal 31 marzo al 13 aprile in Uruguay,Cile ed Argentina. Giovanni Paolo II rinnova ilsuo «pressante appello perché nessuno si sco-raggi nella ricerca tenace di vie pacifiche per lasoluzione effettiva e onorevole dei conflitti». Mal'ottavo pellegrinaggo nel Continente latinoa-mericano resta nella memoria soprattutto per lostraordinario raduno giovanile nella «Avenida 9de Julio» di Buenos Aires, in occasione dellaseconda Giornata Mondiale della Gioventù, laprima ad essere celebrata con un grande in-contro internazionale lontano da Piazza SanPietro. Ai quasi due milioni di ragazzi e diragazze dei cinque Continenti che invadono difesta e di giovinezza le strade della capitaleargentina il Papa affida la consegna di essere «gliapostoli di una nuova evangelizzazione per co-struire la civiltà dell'amore».

Si svolge sotto il segno di tre eroici testimonidella fede, fieri apostoli del Vangelo di fronte agliorrori del nazismo, il secondo pellegrinaggio delPapa nella Repubblica Federale di Germania, dal30 aprile al 4 maggio. A Colonia il Papa beatificaEdith Stein, la religiosa carmelitana morta nellacamera a gas di Auschwitz. A Münster pregasulla tomba del Cardinale Clemens August vonGalen, una delle voci più limpide e coraggioselevatesi contro lo sterminio. A Monaco, infine,proclama beato il gesuita Padre Rupert Mayer.

Sulla tomba di Padre PioIn ginocchio, con la mano destra sulla fredda

pietra scura, assorto in silenziosa e intensa pre-ghiera: l'immagine di Giovanni Paolo II chinosulla tomba di Padre Pio, a San Giovanni Ro-tondo, resta uno dei momenti più alti e toccantidel pellegrinaggio compiuto in Puglia dal 23 al 25maggio. L'omaggio all'umile frate cappuccino,che visse la sua offerta sacerdotale facendosi«vittima di espiazione e di riparazione per ipeccati degi uomini», è il primo atto di unitinerario pastorale che conduce il Papa neiprincipali centri delle sei diocesi della Capi-tanata.

Un gradioso «Magnificat»È «un grandioso Magnificat che tutta la Chiesa

eleva al Signore» l'Anno Mariano apertosi so-lennemente il 7 giugno, solennità di Pentecoste.Una «trilogia» liturgica e spirituale ne scandiscele celebrazioni inaugurali. Alla vigilia della so-lennità il Papa guida la recita del Rosario nellaBasilica di Santa Maria Maggiore. Quindi, inPiazza San Pietro, presiede la solenne vegliavigiliare e la Santa Messa inaugurale, durante laquale dichiara anche aperta la fase preparatoriadel Sinodo pastorale della Chiesa di Roma.Infine, nel pomeriggio successivo, si reca alSantuario romano della Madonna del DivinoAmore.

Nella suggestiva processione con il Santissimoche si snoda per tre chilometri lungo le vie diVarsavia c'è tutto il senso del terzo viaggioapostolico in Polonia, svoltosi dall'8 al 14 giu-gno. Il Papa si reca nella sua terra per celebrareil secondo Congresso Eucaristico Nazionale. Allasua Nazione e al suo popolo affida come con-segna proprio l'Eucaristia che — sottolinea —«appartiene all'ora redentrice della storia del-l'uomo e del mondo».

Il 600° del «Battesimo» lituanoIl seicentesimo anniversario del «Battesimo»

della Lituania viene solennemente celebrato il 28giugno nella Basilica Vaticana. Durante la SantaMessa il Papa beatifica l'antico Pastore di VilniusMons. Giorgio Matulaitis-Matulewicz. È il 200°beato proclamato da Giovanni Paolo II.

Nel bicentenario della morte di sant'AlfonsoMaria de' Liguori la Lettera Apostolica «SpiritusDomini», datata 1° agosto, ripropone alla Chiesa— e in particolare alla «sua» Congregazione delSantissimo Redentore — il messaggio di un«maestro di sapienza e padre nella fede».

È la prima tra le grandi celebrazioni liturgichein rito bizantino che si svolgono durante l'AnnoMariano. A Grottaferrata, nella Badia Greca,millenario centro di dialogo tra Oriente ed Oc-cidente, il Papa presiede il 7 settembre la ce-lebrazione del «Lucernario» della Natività dellaMadre di Dio.

L'abbraccio al piccolo BrendanÈ un'immagine di dolore e di amore a restare

nella memoria come simbolo del pellegrinaggionegli Stati Uniti d'America ed in Canada, svoltosidal 10 al 21 settembre. È il momento toccante incui Giovanni Paolo II, a San Fancisco, abbracciail piccolo Brendan, un bambino di cinque anniche ha contratto l'Aids per una trasfusione disangue. Lo accarezza, lo bacia, lo stringe a sécon tenerezza. È l'«icona» del Pellegrino dellasperanza che si china sulle antiche e sulle nuovepovertà del Continente per portare un messaggiodi verità, di libertà, di giustizia, di solidarietà. Altermine del pellegrinaggio. il Papa sosta a FortSimpson, in Canada, per un incontro di grandesuggestione simbolica con le popolazioni au-toctone del Paese.

Il Sinodo sul laicatoÈ dedicata al tema «Vocazione e missione dei

laici nella Chiesa e nel mondo» la VII AssembleaGenerale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi, chesi svolge dal 1° al 30 ottobre. Per un mese 232

VENTISETTE ANNI DI PONTIFICATONEL CUORE DELLA STORIA

Nella Sinagoga di RomaLa più antica comunità ebraica della diaspora

accoglie per la prima volta un Successore diPietro. Giovanni Paolo II è il primo Ponteficedella storia a visitare la Sinagoga di Roma. Unincontro inedito, eccezionale, che egli stessodefinisce «una realtà e un simbolo». Un'ora emezza racchiusa tra i due abbracci che il Papa eil Rabbino Capo Elio Toaff si scambiano almomento dell'arrivo e a conclusione della ce-rimonia pubblica che si svolge il 13 aprile nelmaestoso Tempio del Ghetto di Roma. Storichesono anche le parole che Giovanni Paolo IIrivolge ai presenti, chiamandoli «amici e fra-telli». «Siete — afferma — i nostri fratelli pre-diletti e, in certo modo, si potrebbe dire i nostrifratelli maggiori».

È un vero e proprio «itinerario sacramentale»quello compiuto dall'8 all'11 maggio durante ilpellegrinaggio in Romagna. A Forlì amministra ilsacramento del Battesimo a sette neonati; aCesena, la Prima Comunione a quattordici ra-gazzi; a Imola, la Cresima a quindici giovani; aFaenza, il Matrimonio a tre coppie.

Viene ricordata per l'annuncio di alcuni si-gnificativi eventi ecclesiali la Veglia di Pen-tecoste in Piazza San Pietro il 17 maggio. Il Paparende noto di aver preparato la sua quintaEnciclica, dedicata proprio allo Spirito Santo, echiede ai fedeli di accompagnare con la pre-ghiera due «importanti iniziative pastorali»: ilSinodo dei Vescovi dedicato al laicato, che sicelebrerà nel 1987, e il Sinodo pastorale dellaDiocesi di Roma.

Si completa la trilogia trinitariaCompleta una suggestiva trilogia trinitaria —

dopo la «Redemptor hominis» (1979) e la «Divesin misericordia» (1980) dedicate al Figlio e alPadre — la quinta Lettera Enciclica «Dominumet vivificantem» sullo Spirito Santo nella vitadella Chiesa e del mondo, datata 18 maggio.Un'altissima riflessione teologica e pastorale, unpotente «messaggio di liberazione dai vecchi e

pastorale compiuta il 6 e il 7 settembre in Vald'Aosta, in un momento di inquietante recru-descenza del terrorismo internazionale, elevaalla Vergine una preghiera «dolorosamente im-plorante». «L'ansia per la pace si traduce inangoscia — dice —. È necessario e ormai in-dilazionabile fare tutto il possibile per porre fineall'incessante scalata di odio».

Nella patria del Curato d'ArsAnche dalla Francia — dove si reca dal 4 al 7

ottobre — si leva, «ardente e pressante», la vocedel Pellegrino della Pace. Nel giorno di sanFrancesco d'Assisi, appena giunto a Lione, conun appello inatteso e sorprendente chiede a tuttii popoli in guerra ventiquattr'ore di tregua incoincidenza con il grande incontro di preghieraper la pace in programma ad Assisi il 27 ottobre.Durante il pellegrinaggio Giovanni Paolo II visitaanche i luoghi della santità del Curato d'Ars

della vita quotidiana». È la sosta della coscienzadell'umanità che invoca per il mondo la svoltadella pace.

Il più lungo viaggio apostolicoBangladesh, Singapore, Isole Fiji, Nuova Ze-

landa Australia, Isole Seychelles. Sei Nazionidiverse per storia cultura, civiltà, tradizioni,accolgono Giovanni Paolo II — dal 18 novembreal 1° dicembre — in occasione del suo pel-legrinaggio in Estremo Oriente ed in Oceania. Èil primo viaggio internazionale dopo Assisi, e ilrespiro della storica preghiera per la pace le-vatasi alle pendici del Monte Subasio si avvertepalpitante nei vari incontri con le sei comunitàcristiane. Il pellegrinaggio resta nelle cronacheanche come il più lungo del Pontificato, sia per ladurata (oltre 13 giorni) sia per i chilometripercorsi (quasi 49.000).

1987: la vocedei «Christifideles»

L'annuncio dell'Anno Mariano risuona du-rante la Santa Messa del primo giorno dell'anno.Nella prospettiva del Grande Giubileo del Due-mila il Papa invita la comunità dei credenti aduna eccezionale stagione spirituale da vivere congli occhi rivolti alla Madre di Dio, «modello»della Chiesa del Terzo Millennio. L'Anno, che sicelebrerà dalla Pentecoste 1987 all'Assunta 1988,sarà preparato e introdotto da una Lettera En-ciclica dedicata alla Vergine, «inestimabile donodi Dio all'umanità».

Un «vademecum» marianoEd è proprio un «vademecum» spirituale e

pastorale per l'Anno Mariano l'Enciclica «Re-demptoris Mater» sulla Beata Vergine Marianella vita della Chiesa in cammino, datata 25marzo. «Mediante questo Anno — scrive il Papaspiegando il senso dell'evento — la Chiesa vienechiamata non solo a ricordare tutto ciò che nel

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«Siete i nostrifratelli prediletti

e, in un certo modo,si potrebbe dire

i nostri fratelli maggiori.La Chiesa di Cristo scopre

il suo “legame”con l'ebraismo

scrutandoil proprio mistero.

La religione ebraicanon ci è “estrinseca”,

ma in un certo qual modo,è “intrinseca”

alla nostra religione»(Visita alla Sinagoga di Roma

13 aprile 1986)

«Ripeto umilmente quila mia convinzione:

la pace porta il nomedi Gesù Cristo.Non c'è pace

senza un amoreappassionatoper la pace.

Non c'è pace senza volontàindomita

per raggiungere la pace.La pace attende

i suoi profeti.La pace è un cantiere

aperto a tutti»(Incontro interreligioso di preghiera

ad Assisi, 27 ottobre 1986)

27 ottobre 1986: lo storico incontro di Assisi con i rappresentanti delle religioni del mondo per invocare il dono della pace

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7 .L'OSSERVATORE ROMANO Domenica 3 Aprile 2005

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Padri Sinodali danno vita a 29 CongregazioniGenerali, animate anche da quattro «auditioneslaicorum» durante le quali prendono la parolaalcuni dei sessanta rappresentanti del laicato,provenienti da tutte le parti del mondo, chepartecipano ai lavori. È una inedita e singolareesperienza ecclesiale, che si svolge «sui sentieridel Concilio», come sottolinea il Messaggio con-clusivo rivolto dai Vescovi al Popolo di Dio. Eche proietta il laicato del Terzo Millennio «sullefrontiere della storia», secondo le parole pro-nunciate da Giovanni Paolo II nell'omelia con-clusiva dell'assise. Durante lo svolgimento deilavori del Sinodo, il 25 ottobre, Giovanni Paolo IIproclama santo il medico napoletano GiuseppeMoscati, «anticipatore e protagonista — lo de-finisce durante la Santa Messa di canonizzazone— di quella umanizzazione della medicina, av-vertita oggi come condizione necessaria per unarinnovata attenzione ed assistenza a chi soffre».

Il 21 novembre, festa della presentazionedella Beata Vergine Maria, l'Anno Mariano viveun'altro dei suoi suggestivi momenti liturgici alleradici della tradizione orientale con la DivinaLiturgia in rito armeno nella Basilica romana diSanta Maria in Trastevere.

Con�il�Patriarca di CostantinopoliIl dialogo della carità tra le Chiese di Roma e

di Costantinopoli si arricchisce di un nuovomemorabile capitolo. Il Patriarca Ecumenico diCostantinopoli Dimitrios I compie una visita aGiovanni Paolo II e alla Chiesa di Roma dal 3 al7 dicembre. È un evento ricco di gesti si-gnificativi ed eloquenti. Il Patriarca recita iVespri con il Papa a Santa Maria Maggiore.Domenica 7 partecipa alla Santa Messa celebratada Giovanni Paolo II all'Altare della Confessionenella Basilica di San Pietro. Insieme recitano laprofessione di fede, il Simbolo Niceno Costan-tinopolitano nella lingua originale greca. Al ter-mine si affacciano alla Loggia della Benedizioneper la recita dell'Angelus. A conclusione dellavisita viene firmata una Dichiarazione comune.

Sviluppo e questione socialeÈ l'idea di sviluppo come chiave della que-

stione sociale dal punto di vista del bene deipopoli a costituire il nucleo centrale della settimaLettera Enciclica «Sollicitudo rei socialis», da-tata 30 dicembre. È la seconda delle Encicliche«sociali» di Giovanni Paolo II, dopo la «Laboremexercens». A vent'anni dalla «Populorum pro-gressio» di Paolo VI il Papa riprende e aggiornale tematiche dell'Enciclica paolina, offrendo unadegna commemorazione ma anche una incal-zante attualizzazione del suo insegnamento.

1988: gli «occhiinnalzati» a Maria

Durante la visita all'Ospizio di Santa Marta inVaticano, il 3 gennaio, il Papa cena insieme coni 134 «barboni» assistiti dal Circolo San Pietro.Un'esperienza singolare, toccante, densa di si-gnificato. Giovanni Paolo II siede alla stessamensa dei più poveri tra i poveri, condivide —almeno in parte — la loro condizione di miseriae di prova, si ferma a lungo a parlare con loro,aiuta persino i volontari a servire i piatti.

I due «polmoni» dell'Europa«L'Europa è cristiana nelle sue stesse radici».

Nella Lettera Apostolica «Euntes in mundum»,in occasione del Millennio del Battesimo dellaRus' di Kiev — datata 25 gennaio — ribadisceuna convinzione cara al suo cuore di Pastore eriafferma che la tradizione occidentale e quellaorientale «si integrano reciprocamente come idue “polmoni” di un solo organismo».

«Il Libano vuole vivere». Ancora una volta dalcuore straziato del Pastore universale si leva ungrido di pace per «un Paese particolarmente caroal cuore della Chiesa e del Papa». Durante laDivina Liturgia in rito siro-maronita, celebratanella Basilica Vaticana il 2 febbraio GiovanniPaolo II rinnova alle parti in causa il suo appello«affinché vogliano essere coscienti che la pace ela riconciliazione sono frutto di un impegno digiustizia, di comprensione e di carità nei con-fronti di tutti».

Il 14 febbraio, festa dei santi Cirillo e Metodioil Papa invia ai cattolici ucraini il Messaggio«Magnum Baptismi donum» per il Millennio delBattesimo della Rus' di Kiev.

Al canto dell'AkáthistosIl canto «poderoso e dolcissimo» dell'Aká-

thistos, l'antico inno mariano comune alle Chie-se cattoliche e ortodosse della tradizione bi-zantina, risuona durante la celebrazione delMattutino dell'Annunciazione in rito bizantino-slavo presieduta il 25 marzo insieme con iRappresentanti delle Chiese Orientali Cattolichea Santa Maria sopra Minerva in Roma. È uno deimomenti liturgici più suggestivi e intensi del-l'Anno Mariano.

È il messaggio della santità sacerdotale alcentro della visita pastorale a Verona, compiutail 16 e il 17 aprile. Il Papa beatifica due generosisacerdoti figli della terra di san Zeno — ilparroco missionario Don Giuseppe Nascimbenie l'apostolo della carità Don Giovanni Calabria— e ripropone l'attualità della loro esemplarevicenda presbiterale.

Oruro: le lacrime del minatoreÈ ancora un pellegrinaggio della speranza, un

viaggio nel nome della dignità di ogni uomo,quello che dal 7 al 19 maggio conduce per lanona volta Giovanni Paolo II in America Latina.Uruguay, Bolivia, Perú e Paraguay sono le metetoccate in tredici intense giornate. In Bolivia,risuona straziante il grido dei poveri, dei di-menticati, degli indios, dei campesinos, dei la-voratori: indimenticabile l'immagine del mina-tore di Oruro in lacrime che si getta tra le bracciadi Giovanni Paolo II gridando: «Abbiamo fame,non abbiamo pane». Durante la breve sosta aLima, dinanzi a due milioni di persone, il Papa

conclude il Congresso Eucaristico e Mariano deiPaesi bolivariani.

Dare un'anima cristiana al progresso e allosviluppo: è l'Emilia del benessere e del con-sumismo, l'Emilia del dubbio e della ricerca,l'Emilia instancabile fucina e laboratorio ec-clesiale, quella che accoglie la stimolante con-segna lasciata da Giovanni Paolo II durante lavisita pastorale compiuta dal 3 al 7 giugno.

Un'Eucaristia per l'ItaliaLa solenne Celebrazione a chiusura del XXI

Congresso Eucaristico Nazionale a Reggio Ca-labria è il momento centrale e insieme con-clusivo della visita pastorale che l'11 e il 12giugno conduce il Papa anche a Messina e nelSantuario della Madonna di Tindari, in diocesi diPatti.

Si trasforma in una testimonianza di affetto edi solidarietà della Chiesa universale verso lacomunità ecclesiale del Viêt Nam la solennecerimonia di canonizzazione di 117 martiri delPaese asiatico celebrata il 19 giugno in PiazzaSan Pietro.

Nel lager di MauthausenIl lager di Mauthausen, tetro monumento

«all'immensa sconfitta dell'essere umano», spa-lanca i suoi infernali battenti a Giovanni Paolo IIper un toccante pellegrinaggio di dolore e dipreghiera. Dinanzi ad un gruppo di superstiti delcampo di concentramento, lancia al mondo ilsuo angosciato interrogativo: «Cosa mai puòtramandare ai posteri il nostro secolo, se persisteancora oggi in qualche parte del mondo il si-stema dei campi di sterminio?». Oltre a Mau-thausen, durante questo secondo viaggio apo-stolico in Austria che si svolge dal 23 al 27 giugnoGiovanni Paolo II visita Vienna, Eisenstadt, Sa-lisburgo e Innsbruck.

La «Pastor bonus»Il 28 giugno firma la Costituzione Apostolica

«Pastor bonus» che stabilisce il nuovo ordi-

cuña. A Valdocco Giovanni Paolo II celebra laSanta Messa nel centenario della morte di DonBosco.

Va incontro a Nazioni e a Chiese giovanil'itinerario apostolico di Giovanni Paolo II nelcorso del quarto viaggio compiuto nel Con-tinente africano dal 10 al 19 settembre. Mete delpellegrinaggio sono lo Zimbabwe, il Botswana, ilLesotho, lo Swaziland e il Mozambico (a cui siaggiunge il Sudafrica, dove il maltempo co-stringe l'aereo del Papa ad uno scalo tecnicoimprevisto). È un viaggio nel corso del quale lavoce del Successore di Pietro si leva ancora unavolta alta per rinnovare l'«appello per il Sahel»lanciato nel 1980 ad Ouagadougou e per con-dannare con forza ogni forma di segregazionerazziale. Momento centrale dell'intera visita è labeatificazione a Maseru del missionario PadreJoseph Gérard. Significativi i tre giorni trascorsi

esauriente «summa» della dottrina conciliaretradotta nella concretezza della vita ecclesiale enelle vicende della storia. «Una grande, im-pegnativa e magnifica impresa — scrive — èaffidata alla Chiesa: quella di una nuova evan-gelizzazione, di cui il mondo attuale ha immensobisogno. I fedeli laici devono sentirsi parte viva eresponsabile di questa impresa».

1989:crollano i muri

Durante l'Angelus del 6 gennaio annuncia ladecisione di convocare un'Assemblea Specialeper l'Africa del Sinodo dei Vescovi sul tema «LaChiesa in Africa verso il Terzo Millennio». «Pre-ghiamo — esorta — affinché la nuova iniziativasinodale possa costituire per la Chiesa universalee per tutte le Chiese particolari in terra Africanaun momento privilegiato nel cammino di fede diquelle amate popolazioni».

La Santa Messa per «implorare dal Signore lagrazia della pace per il caro e tanto provatopopolo libanese» viene celebrata il 25 aprile nellaCappella «Redemptoris Mater», alla presenza diduecento rappresentanti della comunità libanesea Roma. «Offriamo le nostre preghiere — esorta— perché sia presto ritrovata la tanto sospiratapace e quel campo di battaglia si trasformi in unattivo cantiere di ricostruzione dell'unità delpopolo libanese».

Nel cuore dell'AfricaA poco meno di quattro mesi dall'annuncio

dell'Assemblea Speciale per l'Africa del Sinododei Vescovi, torna per la quinta volta nel Con-tinente e dal 28 aprile al 6 maggio visita ilMadagascar, La Réunion, lo Zambia e il Malawi.Due significativi eventi ecclesiali segnano le pri-me giornate del viaggio: la beatificazione dellaprima malgascia ad essere elevata agli onori degialtari, Victoire Rasoamanarivo, laica e sposa, ela beatificazione di Fratel Scubilion, religioso ecatechista, apostolo degli schiavi a La Réunion.

invocare la protezione di san Giuseppe — pro-mulga nella solennità dell'Assunta l'EsortazioneApostolica «Redemptoris Custos» sulla figura e lamissione dell'umile carpentiere di Nazareth nel-la vita di Cristo e della Chiesa.

Sul «Monte del Gozo»Sul «Monte del Gozo» — l'altura dalla quale gli

antichi pellegrini diretti a Santiago de Com-postela scorgevano il profilo della «città santa»spagnola al termine del loro «camino» — sei-centomila giovani di tutto il mondo celebranointorno a Giovanni Paolo II la IV Mondiale dellaGioventù sul tema «Io sono la via, la verità e lavita». Sulle orme di un itinerario di fede che neisecoli ha solcato il cuore e l'anima dell'Europa, ilPapa e i giovani offrono una testimonianzaintensa, spontanea, travolgente, che sorprende ecommuove il mondo. Danze, canti, testimo-nianze scandiscono gli esaltanti momenti dellaveglia di preghiera di sabato 19 agosto. È unincontro-dialogo intessuto di affetto, di fiducia,di speranza, che fa da prologo alla grande esolenne Concelebrazione Eucaristica di dome-nica 20 agosto. «Non abbiate paura di esseresanti — è la consegna che affida ai nuovi apostolidel Terzo Millennio — Questa è la libertà con cuiCristo ci ha liberati».

«Mi hai gettato nella fossa»Il 26 agosto, nel cinquantesimo anniversario

dell'inizio della Seconda Guerra Mondiale —«una delle tragedie tra le più devastanti e tra lepiù disumane della nostra storia» — invia allaChiesa, ai governanti e a tutti gli uomini di buonavolontà la Lettera Apostolica «Mi hai gettatonella fossa» e rivolge un Messaggio alla Con-ferenza Episcopale Polacca.

«Che Dio ci trovi a fianco a fianco, Musulmanie Cristiani, al capezzale dei nostri fratelli li-banesi, feriti nel cuore e nella carne!». È uno deipunti più alti e dolenti dell'incessante grido dipace per il Libano agonizzante. Il 7 settembre,con la Lettera Apostolica «Ancora una volta»,accompagnata da un Appello a tutti i Musul-mani, il Papa richiama solennemente «il dovereche noi tutti abbiamo di non dimenticare ilLibano e di non assuefarci alle tribolazioni cru-deli, che esso sopporta da sin troppo tempo».

È un viaggio in uno degli angoli d'Italia piùricchi di storia, di cultura, di arte, quello che dal22 al 24 settembre conduce Giovanni Paolo II aPisa, Volterra e Lucca. Nel corso del pelle-grinaggio — che vive il suo momento liturgicocentrale con la Santa Messa celebrata dinanzi aduecentomila fedeli nella straordinaria cornicedel Campo dei Miracoli — sosta tra i detenuti delcarcere di Volterra e visita alcune significativerealtà di assistenza e di volontariato a Pisa e aLucca.

Dal 30 settembre al 2 ottobre l'Arcivescovo diCanterbury e Primate della comunione Angli-cana Robert Runcie rende visita a GiovanniPaolo II e alla Santa Sede, a 23 anni dall'incontrodel 1966 tra Paolo VI e l'Arcivescovo MichaelRamsey. È un avvenimento ecumenico di gran-de significato per il cammino delle relazioni traChiesa Cattolica e Comunione Anglicana. Tra imomenti più suggestivi della visita, la celebra-zione dei Primi Vespri della XXVI Domenica«per annum» presieduta alla presenza dell'Ar-civescovo Runcie nella chiesa dei Santi Andrea eGregorio al Celio. A conclusione della visita, lafirma di una Dichiarazione Comune.

Il cuore martoriato del LibanoLe sofferenze e le speranze del martoriato

popolo libanese sono nel cuore dei trentamilafedeli che gremiscono Piazza San Pietro il 4ottobre, festa di san Francesco d'Assisi, il «santodisarmato e pacificatore», per partecipare allaLiturgia della Parola durante l'udienza generale.È la Giornata universale di preghiera per la pacenel Libano, convocata con la Lettera Apostolica«Ancora una volta».

Sull'altare eucaristico di SeoulÈ l'altare del 44° Congresso Eucaristico In-

ternazionale di Seoul, in Corea, ad orientareidealmente ogni passo del pellegrinaggio inEstremo Oriente e a Mauritius, svoltosi dal 6 al16 ottobre. Nella Piazza Youido della capitalecoreana, lo stesso luogo dove cinque anni primaaveva proclamato santi 103 martiri del Paese,oltre un milione di persone partecipano alla«Statio Orbis» a conclusione dell'assise euca-ristica, incentrata sul tema «Cristo nostra pace».Durante la visita in Indonesia, compie una si-gnificativa sosta pastorale a Dili, l'antica coloniaportoghese duramente provata da 15 anni diguerra, di epidemie, di fame.

Negli stessi giorni in cui i Vescovi italianioffrono alla comunità ecclesiale e civile del Paesel'importante documento «Sviluppo nella soli-darietà. Chiesa italiana e Mezzogiorno», il Papavisita ancora una volta una Diocesi del Sudd'Italia. Durante il viaggio compiuto a Taranto il28 e il 29 ottobre incontra i lavoratori dell'Ilva,uno dei grandi colossi dell'industrializzazionedel Mezzogiorno che attraversa un momento dicrisi, e porta loro il messaggio liberante delVangelo della solidarietà. Toccante la visita alla«Cittadella della Carità», l'opera di accoglienzadei più poveri ed emarginati scaturita dal cuoredell'Arcivescovo emerito Guglielmo Motolese.

All'indomani della caduta del Muro di Berlino,il 12 novembre proclama santi Agnese di Boe-mia e Alberto Adamo Chmielowski, figli delpopolo boemo e del popolo polacco, testimonidecisivi per il futuro cristiano delle loro Nazioni edella stessa Europa.

La sfida dell'AidsLa Chiesa raccoglie la «sfida» lanciata dalla

minacciosa diffusione nel mondo del flagello

VENTISETTE ANNI DI PONTIFICATONEL CUORE DELLA STORIA

namento della Curia Romana. Si attua così laterza ristrutturazione globale della Curia, a quat-tro secoli dalla prima struttura ad opera di SistoV (1588) e a poco più di vent'anni dal nuovoassetto sancito da Paolo VI (1967).

«Lo Spirito ci induce a desiderare arden-temente che sia ormai vicino il giorno del baciodella pace tra le Chiese Cattolica e Ortodossa».La «nostalgia per l'unità» torna prepotentementea manifestarsi nella Divina Liturgia in rito bi-zantino-ucraino celebrata il 10 luglio nella Ba-silica di San Pietro per il Millennio del Battesimodella Rus' di Kiev. Alla vigilia, dinanzi alla Pro-Cattedrale di Santa Sofia, a Roma, il Papa avevapartecipato al «Moleben», l'atto liturgico di rin-graziamento in onore della Madre di Dio ce-lebrato dalla Gerarchia ucraina.

Un tempo mariano di grazia«L'Anno Mariano finisce oggi. Ma non finisce

il tempo degli “occhi innalzati” a Maria». È ilsuggello e la consegna con cui si chiude so-lennemente l'Anno Mariano il 15 agosto. Lacelebrazione conclusiva nella Basilica Vaticanaviene preceduta, domenica 14, dalla suggestiva«Preghiera dell'incenso» secondo la liturgia cop-ta, celebrata nella Basilica di Santa Maria Mag-giore. Dopo quattordici mesi si chiude così unostraordinario tempo di grazia, scandito da ce-lebrazioni liturgiche, da pellegrinaggi mariani,da momenti di preghiera, di meditazione, diriflessione. Giunge alla conclusione dell'AnnoMariano anche la Lettera Apostolica «Mulierisdignitatem» sulla dignità e la vocazione delladonna.

Nei luoghi di Don BoscoUn pellegrinaggio nei luoghi dove visse, operò

e morì san Giovanni Bosco, fondatore dellaFamiglia Salesiana: dal 2 al 4 settembre laChiesa di Torino accoglie per la seconda volta ilPapa nel segno della santità viva e sorridente delgrande «apostolo della gioventù». Momento cen-trale del pellegrinaggio è a Colle Don Bosco labeatificazione della giovane cilena Laura Vi-

nel Mozambico dilaniato dalla guerra e dallaviolenza.

È una «visita all'Europa» quella che spingeGiovanni Paolo II a recarsi in terra francesedall'8 all'11 ottobre per il suo ventesimo viaggioapostolico in un Paese del Vecchio Continente.Ai parlamentari europei radunati nell'emiciclodel Palazzo d'Europa, a Strasburgo, il Paparivolge un discorso di ampio respiro, quasi unsintesi dei temi e degli atti magisteriali che hannocostellato il suo primo decennio di Pontificato.

La «Christifideles laici»A 15 mesi dal Sinodo dei Vescovi sul laicato, il

30 dicembre consegna alla Chiesa la sua quartaEsortazione Apostolica Post-Sinodale «Christi-fideles laici». È un vero e proprio «vademecum»per i laici del Terzo Millennio, una «magnacharta» della loro missionarietà, una piccola ma

Con le comunità locali dello Zambia e del Ma-lawi celebra il XXV dell'indipendenza e il cen-tenario dell'evangelizzazione dei due Paesi.

«Un giorno il Papa vi abbraccerà» aveva dettonel 1952 Don Zeno Saltini ai suoi «figli spirituali»di Nomadelfia. Quella «profezia» si realizza il 21maggio durante la visita pastorale a Grosseto, achiusura delle celebrazioni per gli 850 anni del-l'istituzione della Diocesi. Dopo aver incontratola comunità ecclesiale e civile grossetana, Gio-vanni Paolo II si reca nel suggestivo angolo dellacampagna maremmana dove «la fraternità èlegge» e incontra i Nomadelfi.

Pellegrino�di�unità in ScandinaviaPer la prima volta un Papa si reca pellegrino in

Scandinavia. Per la prima volta un Successore diPietro celebra la Santa Messa in un Paese nor-dico. È un viaggio in qualche modo «storico»quello che si compie dal 1° al 10 giugno inNorvegia, Islanda, Finlandia, Danimarca e Sve-zia. In Nazioni dove la comunità cattolica rap-presenta solo un «piccolo gregge» dinanzi allamaggioranza luterana, il Papa si reca a portare ilmessaggio incalzante della nuova evangelizza-zione ma anche l'ansia ecumenica dell'unità. Dialto valore ecumenico sono i gesti, le parole, gliincontri con le altre confessioni cristiane. Caricadi suggestione la Santa Messa celebrata a Trom-sø, in Norvegia, 350 chilometri oltre il CircoloPolare Artico.

È ancora una preghiera straziata e vibranteper il Libano quella che sale dal cuore del Papaall'Angelus del 15 agosto. Giovanni Paolo IIdenuncia «la responsabilità dell'intera comunitàinternazionale» di fronte all'agonia di un popoloe chiede «nel nome di Dio» la fine dei bom-bardamenti. È l'Angelus in cui rivela anche diavvertire «l'interiore imperativo» di recarsi inpellegrinaggio nel martoriato Paese: un desi-derio destinato a realizzarsi soltanto otto annidopo con la visita compiuta nel maggio 1997.

Nel primo centenario dell'Enciclica «Quam-quam Pluries» — con la quale Leone XIII esor-tava i cattolici a pregare incessantemente per

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«Tutto questo Anno,che sta per terminare,

è stato il tempodegli “occhi innalzati” a te,

Madre di Dio,Vergine

costantemente presentenel mistero di Cristo

e della Chiesa.L'Anno Mariano

finisce oggi,ma non finisce

il tempodegli “occhi innalzati”

a Maria»(Santa Messa a conclusione

dell'Anno Mariano, 15 agosto 1988)

«Una grande,impegnativa

e magnifica impresaè affidata alla Chiesa:

quelladi una nuova

evangelizzazione,di cui il mondo attuale

ha immensobisogno.

I fedeli laicidevono sentirsi

parte vivae responsabile

di questa impresa»(Esortazione Apostolica

«Christifideles�laici»,�30�dicembre 1988)

6 dicembre 1987: il fraterno abbraccio con il Patriarca di Costantinopoli Dimitrios I

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8 .L'OSSERVATORE ROMANO Domenica 3 Aprile 2005

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dell'Aids. In un ampio e fondamentale discorsorivolto il 15 novembre ai partecipanti alla Con-ferenza internazionale del Pontificio Consigliodella Pastorale per gli Operatori Sanitari, il Papaassicura che la comunità ecclesiale «sente diessere interpellata in prima persona in questonuovo campo della sofferenza umana».

La visita di GorbaciovL'impensabile si avvera, l'imponderabile di-

viene evento. Si rinnova lo stupore della storia. Il1° dicembre Giovanni Paolo II riceve la visita diMikhail Gorbaciov, Presidente del Soviet Su-premo dell'Unione Sovietica. Un incontro «sin-golarmente significativo — lo definisce il Papa —segno di tempi lentamente maturati e ricco dipromesse». Nel corso della visita viene annun-ciato il comune proposito di riprendere le re-lazioni ufficiali tra Santa Sede e Unione So-vietica.

1990: la storiafa tappa a VelehradDopo decenni di ideologia di Stato, di to-

talitarismo ateo, spesso di violenze e di per-secuzioni, la rivincita della storia si manifesta informe inattese e travolgenti nell'Est europeo trala fine del 1989 e l'inizio del 1990. Varsavia,Mosca, Budapest, Berlino, Praga, Sofia, Bu-carest divengono «le tappe di un lungo pel-legrinaggio verso la libertà». Ai popoli e allaNazioni protagonisti di queste «grandi trasfor-mazioni» rende omaggio Giovanni Paolo II il 13gennaio, nel consueto discorso di inizio anno alCorpo Diplomatico. «Interi popoli — ricorda —hanno preso la parola: donne, giovani, uominihanno vinto la paura».

«In nome della giustizia, il Vescovo di Roma, ilSuccessore di Pietro, supplica i suoi fratelli esorelle nell'umanità di non disprezzare gli af-famati di questo continente...». A dieci anni dallestoriche parole in favore del Sahel pronunciate il10 maggio 1980, il Papa torna a Ouagadougou, inBurkina Faso, per rinnovare «un appello solenneall'umanità, in nome dell'umanità stessa». Nelcuore dolente dell'Africa, laddove fame, sete,malattie, conflitti sono drammi di vita quo-tidiana, riecheggia la solenne e drammaticainvocazione di un Padre per i propri figli piùbisognosi. È il momento più alto del sesto pel-legrinaggio in terra africana, che dal 25 gennaioal 1° febbraio conduce Giovanni Paolo II anche aCapo Verde, in Guinea Bissau, nel Mali e nelCiad.

Annuncia il Sinodo per l'EuropaUn'Assemblea Speciale per l'Europa del Si-

nodo dei Vescovi: l'inatteso e storico annunciorisuona da Velehrad, nella Repubblica Fede-rativa Ceca e Slovacca, dove il 21 e il 22 aprile sicompie una visita a sua volta storica, straor-dinaria, fino a qualche tempo prima impen-sabile. Per la prima volta, dopo la Polonia, ilPapa si reca in un Paese dell'Europa centrale.Per la prima volta un Successore di Pietro ènell'antica terra boema, tra un popolo rinato allavita civile e alla libertà dopo quarant'anni di«tragica utopia».

Dal Messico, che nel 1979 fu la meta del suoprimo pellegrinaggio internazionale, il Papa ri-prende — dal 6 al 14 maggio — il camminoapostolico nel Continente latinoamericano, do-po aver visitato in undici anni di Pontificatopraticamente tutti i Paesi dell'America centrale emeridionale, ad eccezione di Cuba. Lo riprendeai piedi della Madonna di Guadalupe, la prima«evangelizzatrice» del Messico, nella prospettivadel V centenario dell'evangelizzazione dell'A-merica Latina. Nella Basilica dedicata alla Ver-gine, a Città del Messico, beatifica tre giovanimartiri di Tlaxcala e l'apostolo della carità PadreJosé María de Yermo y Parres, e conferma ilculto tributato da sempre all'indio Juan Diego,che nel 1531 ebbe il privilegio della visione diMaria. Il pellegrinaggio, che termina con unavisita a Curaçao, si svolge in un clima di en-tusiasmo e di partecipazione senza precedenti.

Pier Giorgio Frassati beatoIl giovane laico torinese Pier Giorgio Frassati,

«uomo delle otto Beatitudini» e testimone di unasantità «possibile per tutti», viene proclamatobeato il 20 maggio in Piazza San Pietro.

A Malta, sulle sponde dove fece naufragiol'Apostolo Paolo, sulla terra dove egli sparse apiene mani il seme del Vangelo, compie dal 25 al27 maggio un pellegrinaggio apostolico brevema denso di incontri e di celebrazioni. Unviaggio dalla forte connotazione paolina, unitinerario alle radici della nuova evangelizza-zione.

Per le strade di Orvieto, la città dove nel 1264con la Bolla «Transiturus de mundo» fu istituitoil «Corpus Domini», guida il 17 giugno la pro-cessione eucaristica nella solennità del Corpo eSangue di Cristo. Dietro il Papa, che sorreggel'ostensorio, viene portata la reliquia del cor-porale del miracolo di Bolsena.

Con i Vescovi ucrainiPer la prima volta dopo cinquant'anni anni,

tutti i Vescovi cattolici di rito ucraino — quellidella diaspora e quelli che vivono ed operano inPatria — si riuniscono il 25 e il 26 giugno inVaticano ed incontrano Giovanni Paolo II.

Una visita tutta mariana e sacerdotale è quellache compie il 2 luglio a Benevento. Nel giorno incui si celebra la festa della Madonna delle Grazie,Patrona dell'Arcidiocesi, prega nell'omonimosantuario, centro della pietà popolare del Sanniobeneventano, ed inaugura e benedice i nuovilocali del Seminario Arcivescovile, «cuore dellaChiesa locale».

Per la prima volta nella storia un Documentopontificio è dedicato alle Università Cattoliche.Si tratta della Costituzione Apostolica «Ex cordeEcclesiae», con la quale il 15 agosto il Papariafferma la fisionomia, il ruolo e i compitidell'Università Cattolica, la cui missione più alta

— scrive — è «servire ad un tempo la dignitàdell'uomo e la causa della Chiesa»

A dieci anni da quando per la prima voltabaciò il suolo africano, Giovanni Paolo II compiedal 1° al 10 settembre il settimo pellegrinaggionel Continente. Tanzania, Burundi, Rwanda eCosta d'Avorio sono le mete di un viaggio for-temente «sinodale»: sulla via del rientro, infatti,il Papa sosta a Yamoussoukro per partecipare aduna importante riunione con i Vescovi del Con-siglio della Segreteria Generale dell'AssembleaSpeciale per l'Africa. Nella stessa città consacrala maestosa Basilica di Nostra Signora dellaPace. Toccante e inaspettata la sosta compiuta aGitega, in una povera capanna di fango e paglia,per portare conforto e benedizione ad una fa-miglia.

«Basta con il sangue!»«Basta con il sangue! Basta con i lutti e le

sofferenze!». Da una terra sacrario di testimoni,che ha visto la «muta eloquenza» del sangue diDon Minzoni e di 87 sacerdoti e 5 seminaristiuccisi nell'esercizio del loro ministero, il Paparaccoglie il grido di una Nazione ferita e ma-nifesta il suo dolore per lo spietato assassinio delgiudice Rosario Livatino. Durante la visita aFerrara, Pomposa, Comacchio ed Argenta, chesi svolge il 22 e il 23 settembre, lancia unvibrante appello contro la violenza e ricorda tuttii testimoni della fede che hanno celebrato l'Eu-caristia sull'altare del proprio sacrificio.

Il Sinodo sui sacerdotiÈ dedicata alla «Formazione dei sacerdoti

nelle circostanze» l'VIII Assemblea Generale Or-dinaria del Sinodo dei Vescovi che si svolge dal30 settembre al 28 ottobre. Per quattro set-timane 238 Padri Sinodali convenuti in Vaticanoda tutto il mondo danno vita a 30 CongregazioniGenerali, nel corso delle quali affrontano conchiarezza e con spirito di collegialità tutti i temiinerenti al ministero sacerdotale. «La forma-zione sacerdotale — ricorda il Papa durante laSanta Messa conclusiva — trova “il suo centro e

che lascia il suo incarico dopo quasi 12 anni di«intensa attività» svolta accanto a Giovanni Pao-lo II in spirito «di collaborazione leale, intel-ligente e devota». Nel discorso di commiatorivoltogli il Papa ringrazia il Porporato e rendepubblica la nomina a Pro-Segretario di Stato diMons. Angelo Sodano.

La�«magna�charta»�della missioneÈ una «magna charta» della missione nel

Terzo Millennio la Lettera Enciclica «Redem-ptoris missio» — datata 7 dicembre — circa lapermanente validità del mandato missionario.«L'attività missionaria rappresenta ancor oggi lamassima sfida per la Chiesa» ricorda il Papa.

Con la Lettera Apostolica «Maestro en la fe»,datata 14 dicembre, fa memoria di san Giovannidella Croce nel IV centenario della morte eripropone ai credenti l'attualità del suo mes-saggio.

novarum», «aggiornandola alla luce delle nuoveproblematiche dei nostri tempi».

Il mondo vive in angosciosa attesa dinanzi allaminaccia sempre più incombente di una guerranell'area del Golfo. Il 15 gennaio, nel giorno incui scade l'ultimatum dell'Onu all'Iraq per ilritiro dal Kuwait, Giovanni Paolo II invia duemessaggi al Presidente degli Stati Uniti, GeorgeW. Bush, e al Presidente dell'Iraq, SaddamHussein.

L'orrore della guerraL'umanità è ancora una volta di fronte alle

tenebre e all'orrore. Il drammatico annunciodell'inizio della guerra il 17 gennaio gela nellanotte le speranze del mondo e ferisce il cuore delSuccessore di Pietro. Durante la cerimonia dicongedo del Card. Ugo Poletti dall'ufficio di suoVicario Generale per la Diocesi di Roma e dinomina dell'Arcivescovo Camillo Ruini a Pro-Vicario Generale, il Papa esprime «profondatristezza e grande sconforto» per le dramma-tiche notizie di guerra. «L'inizio di questa guerra— afferma con voce dolente — segna una gravesconfitta del diritto internazionale e della co-munità internazionale». «In queste ore di grandipericoli — ribadisce — vorrei ripetere con forzache la guerra non può essere un mezzo adeguatoper risolvere completamente i problemi esistentitra le nazioni. Non lo è mai stato e non lo saràmai!». La voce limpida e audace del «Men-dicante della pace» è l'unica che in questi giornicontinua a levarsi alta dinanzi alle cupe e mar-tellanti voci di guerra che riecheggiano nel mon-do.

Convocato dal Papa, dal 4 al 6 marzo si svolgein Vaticano — all'indomani del «cessate-il-fuoco»definitivo in Iraq — un incontro di studio epreghiera con i Patriarchi e i Vescovi dei Paesidel Medio Oriente e di tutti quelli implicati adiverso titolo nella Guerra del Golfo. È un'i-niziativa che non ha precedenti per tempestivitàe ampiezza delle personalità e delle aree geo-grafiche coinvolte. Al termine dell'incontro iPatriarchi e i Vescovi partecipano all'udienza

ai piedi della Vergine di Fátima mentre GiovanniPaolo II, con accenti di palpitante filialità, ri-volge alla Madonna la sua supplica fiduciosa esofferta. A dieci anni dall'attentato in Piazza SanPietro, il Papa è pellegrino per la seconda voltanel Santuario mariano portoghese. Da quel luo-go di fede e di pietà mariana firma una Letterache invia ai Vescovi europei per richiamare tuttiall'urgenza della ri-evangelizzazione del vecchioContinente. Durante il pellegrinaggio, che sisvolge dal 10 al 13 maggio, visita anche Lisbona,Andra do Heroismo, Ponta Delgada e Funchal.

Dal 1° al 9 giugno si svolge il quarto pel-legrinaggio in terra polacca, il primo compiutonella Polonia nuova e democratica. È il viaggiodel «nuovo inizio», nel segno del Decalogo, cheGovanni Paolo II rimedita, riattualizza e ri-consegna alla comunità ecclesiale e civile dellasua Patria. Un milione di fedeli partecipa aRzeszów alla solenne beatificazione del Vescovodi Przemyśl Mons. Giuseppe Sebastiano Pelczar.Durante il viaggio beatifica anche Madre Bo-lesława Lament e Padre Rafał Chylińki. A Var-savia guida il «Te Deum» per la commemo-razione del 200° anniversario della «Costituzionedel 3 maggio».

Nel quarto centenario della morte di san LuigiGonzaga, il 22 il 23 giugno si reca pellegrino aMantova e a Castiglione delle Stiviere. «Fa' chel'odierna generazione abbia il coraggio di andarecontrocorrente» è la sua accorata preghieraelevata dinanzi alle reliquie del santo.

Durante il quinto Concistoro tenuto il 28giugno per la creazione di 22 nuovi Cardinaliviene pubblicamente aggregato al Collegio Car-dinalizio Mons. Inatius Gong Pin-mei, riservato«in pectore» nel Concistoro del 30 giugno 1979.

Częstochowa,�il popolo del futuro«Io sono, veglio, mi ricordo»: è la consegna

affidata ad oltre un milione di giovani, riuniti aCzęstochowa sotto lo sguardo materno dellaSignora di Jasna Góra per la celebrazione dellaVI Giornata Mondiale della Gioventù. Durante ilviaggio in Polonia, svoltosi dal 13 al 20 agosto, ilPapa e le nuove generazioni del mondo vivonouna straordinaria esperienza di fede e di co-munione, un pellegrinaggio di popoli nel segnodel grande «miracolo» del 1989. Per la primavolta in un grande raduno internazionale gio-vanile si raccolgono intorno al Successore diPietro ragazzi e ragazze di Paesi fino a pocoprima «chiusi» al mondo. Addirittura in cen-tomila giungono dalla Russia. È davvero il «Ce-nacolo» di una nuova umanità. Gli ultimi quattrogiorni del pellegrinaggio Giovanni Paolo II litrascorre in Ungheria, primo Papa della storia avisitare la terra magiara.

Durante la visita pastorale a Vicenza, svoltasiil 7 e l'8 settembre, celebra in comunione contutta la Chiesa la Giornata mondiale di preghieraper la pace in Croazia e nel resto della Ju-goslavia. Sul piazzale del Santuario di MonteBerico guida la recita del Rosario. Nel giornodella festa della Natività di Maria leva la suainvocazione accorata per le martoriate popo-lazioni vittime della guerra, affinché siano in-traprese «tutte le iniziative per assicurare uneffettivo “cessate-il-fuoco” e per condurre le partia negoziati sinceri, che assicurino la libertà e ladignità di tutti».

Il pellegrinaggio nella casa in cui visse e morìMaria Goretti apre il 29 settembre la visitapastorale a Le Ferriere e a Latina, compiuta nelcentenario della «santa della palude», che «con ilsuo silenzioso eroismo, è maestra di fede, dicoerenza, di amore vero».

Con i Vescovi luteraniNel sesto centenario della canonizzazione di

santa Brigida di Svezia, due significative Ce-lebrazioni vengono presiedute il 5 ottobre nellaBasilica Vaticana e in Piazza Farnese. Per laprima volta dalla Riforma, due Vescovi luterani— il Primate di Svezia Bertil Werkström e ilPrimate di Finlandia John Vikström — preganoinsieme con il Papa in San Pietro, sul luogo delmartirio del Principe degli Apostoli.

Nel segno dell'Eucaristia si svolge dal 12 al 21ottobre il secondo pellegrinaggio apostolico interra brasiliana. A Natal Giovanni Paolo II con-clude il XII Congresso Eucaristico Nazionale.Dal Mato Grosso lancia un accorato appello peril rispetto dell'ambiente e per la difesa dellepopolazioni indios. A Florianópolis proclama laprima beata del Brasile, Madre Paulina Visin-tainer, la religiosa di origine trentina apostoladegli emigranti. Alla conclusione del viaggio,uno degli incontri più commoventi e signifi-cativi: quello con trentamila bambini giunti aSalvador insieme con i genitori. «Non possono enon devono esserci — è il suo grido severo —bambini abbandonati, usati, assassinati».

Al volgere dell'anno centenario della «Rerumnovarum» beatifica il 27 ottobre in Piazza SanPietro il sacerdote tedesco Adolph Kolping, «pre-cursore» delle grandi Encicliche sociali.

La voce del vecchio ContinenteL'Assemblea Speciale per l'Europa del Sinodo

dei Vescovi — annunciata solennemente nel1990 a Velehrad, durante il pellegrinaggio nellaRepubblica Federativa Ceca e Slovacca — vederiuniti dal 28 novembre al 14 dicembre inVaticano 137 Padri Sinodali, metà dei quali perla prima volta partecipano ad un'assise sinodale.Nel corso delle 15 Congregazioni Generali in-centrate sul tema «Siamo testimoni di Cristo checi ha liberato» i Padri danno vita ad una corale eapprofondita riflessione sul Continente europeoalla luce dello «straordinario 1989». «Spinti dal-l'amore di Cristo — afferma il Papa durante laCelebrazione Eucaristica conclusiva nella Ba-silica Vaticana — cammineremo per le strade delvecchio Continente per proclamare la Verità checi fa liberi, invitando tutti a rinnovarsi inte-riormente nella santità e nella giustizia».

VENTISETTE ANNI DI PONTIFICATONEL CUORE DELLA STORIA

vertice” nell'Eucaristia». Il 7 ottobre, proprio nelpieno dei lavori del Sinodo dedicato alla for-mazione dei sacerdoti, il Papa indica alla Chiesae al mondo la testimonianza di due esemplaripresbiteri italiani «modelli di santità sacerdo-tale»: sono Giuseppe Allamano e Annibale MariaDi Francia, proclamati beati nel corso di unasolenne Celebrazione Eucaristica in Piazza SanPietro.

È una grande giornata mariana quella cheGenova vive il 14 ottobre intorno a GiovanniPaolo II, per la seconda volta pellegrino nelcapoluogo ligure in occasione del V centenariodelle apparizioni della Madonna della Guardia.

Il 18 ottobre firma e promulga il Codice deiCanoni delle Chiese Orientali. Per la prima voltaviene definito un corpo di norme unico e co-mune a tutte le Chiese cattoliche d'Oriente.Giunge così a compimento il grandioso lavoro direvisione ed aggiornamento della legislazionedella Chiesa avviato con il Concilio Vaticano II.

«Napoli, non arrenderti!»È la più lunga visita pastorale del Pontificato

ad una porzione della Chiesa che è in Italia,quella che dal 9 al 13 novembre conduce il Papaper la quinta volta in Campania. Napoli, Torredel Greco, Pozzuoli, Nocera Inferiore, Pagani,Aversa, Trentola Ducenta e Casapesenna sono lemete di un pellegrinaggio tra realtà segnate dallasofferenza e dall'emarginazione, ma anche dallafede solida e da un'indomita speranza. A Scam-pìa, quartiere simbolo dei drammi e delle con-traddizioni della città, risuona accorato l'appelloa «non arrendersi al male».

Per la prima volta tutti i Vescovi Ordinari delVièt Nam compiono — il 24 novembre — la lorovisita «ad limina Apostolorum». «Auspico che inun prossimo avvenire — è l'augurio rivolto lorodal Papa — la Chiesa vietnamita veda semprepiù riconosciuto il ruolo che le spetta nellasocietà».

Il 1° dicembre accoglie le dimissioni del Se-gretario di Stato, Cardinale Agostino Casaroli —

«Un'avventura senza ritorno!»«La guerra è avventura senza ritorno!». Il

Messaggio natalizio Urbi et Orbi attraversa ilmondo lasciando impressa nelle coscienze un'al-tra delle invocazioni di pace, forti e solenni,destinate a restare nella storia del Pontificato.

1991: l'intrepidomendicante di paceSi apre l'«Anno della Dottrina sociale della

Chiesa», nel centenario della «Rerum novarum»di Leone XIII. A proclamarlo è Giovanni Paolo IIdurante la Santa Messa del 1° gennaio, nellaBasilica Vaticana. Il Papa annuncia anche lapromulgazione di una nuova Enciclica che sipropone di raccogliere l'«eredità» della «Rerum

generale nell'Aula Paolo VI, dando vita ad unsignificativo momento di riflessione e di pre-ghiera.

Difendere la vita«La Chiesa di fronte alle attuali minacce con-

tro la vita» e «L'annuncio di Cristo, unico Sal-vatore e la sfida delle Sètte». Su questi due temiconvoca dal 4 al 7 aprile un'Assemblea Plenariadel Collegio Cardinalizio. È il quarto ConcistoroStraordinario dall'inizio del suo Pontificato. Vipartecipano 112 Cardinali provenienti da ogniparte del mondo. A sigillare questa intensa espe-rienza di comunione e di ascolto è la SantaMessa conclusiva nella Basilica Vaticana. In-torno a Giovanni Paolo II si stringono 93 Por-porati concelebranti: mai prima di allora, né inSan Pietro né altrove, una Celebrazione Eu-caristica aveva visto partecipare un così grannumero di Cardinali.

A quasi undici anni dal terremoto del 23novembre 1980, ritorna in Basilicata il 27 e il 28aprile e incontra nuovamente le popolazioni trale quali accorse a portare conforto e speranzaall'indomani del devastante sisma. Matera ePotenza sono le mete della visita, prevista in unprimo tempo per il 13 e il 14 marzo e poi rinviatadi due settimane a causa dell'eccezionale ondatadi maltempo abbattutasi sulla regione.

Una «lezione» di dottrina socialeSi trasforma in una vera e propria «lezione» di

dottrina sociale l'udienza generale del 1° mag-gio. È lo stesso Giovanni Paolo II a presentare,nel corso dell'incontro settimanale con i fedeli, lasua nona Enciclica «Centesimus annus», in oc-casione del centenario della «Rerum novarum»di Leone XIII. Si tratta della terza Enciclica«sociale», dopo la «Laborem exercens» del 1981la «Sollicitudo rei socialis» del 1987.

«Madre mia da sempre...»«Madre mia da sempre...». Tutta la Chiesa è

inginocchiata in devota e riconoscente preghiera

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«Bisogna che il mondosappia che l'Africa

conosce una profondapovertà. Devo lanciare

un appello solenneall'umanità,

a nome dell'umanità stessa.In nome della giustizia,

il Vescovo di Roma,il Successore di Pietro,supplica i suoi fratellie sorelle nell'umanità

di non disprezzaregli affamati

di questo continente»(Secondo appello per il Sahel

a Ouagadougou, 29 gennaio 1990)

«In queste oredi grandi pericoli

vorrei ripetere con forzache la guerra

non può essereun mezzo adeguato

per risolvere completamentei problemi esistenti

tra le nazioni.Non lo è mai statoe non lo sarà mai!Continuo a sperare

che ciò che è iniziatoabbia fine

al più presto»(All'indomani dell'inizio della guerra

del Golfo, 17 gennaio 1991)

22 aprile 1990: da Velehrad, nella Repubblica Federativa Ceca e Slovacca, l'annuncio del Sinodo dei Vescovi per l'Europa

Page 9: Oggi, sabato 2 aprile, alle ore 21.37 il Signore ha ... · nella Basilica di san Giovanniin Laterano il 12 novembre. L’abbraccio con i suoi «nuovi dio-cesani» Ł carico di affetto

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9 .L'OSSERVATORE ROMANO Domenica 3 Aprile 2005

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1992: sulle rottedell'America LatinaÈ «l'anno dell'America Latina», l'anno «delle

nuove vie del Vangelo della nostra salvezza»lungo le strade del Continente della Speranza.Durante la Santa Messa del 1° gennaio il Papa«invita tutti a dare nuovo impulso all'operadell'evangelizzazione» nell'America Latina in vi-sta delle celebrazioni del V centenario del primoannuncio della fede alle popolazioni del «NuovoMondo». Per molte domeniche all'Angelus vieneproposto un pellegrinaggio spirituale nei San-tuari mariani latinoamericani.

A Goréesulla «porta senza ritorno»

L'immagine del Papa che, in muta preghiera,sosta sulla «porta senza ritorno» della «Casa deglischiavi» dell'isola di Gorée — nelle cui celle buievenivano ammassati migliaia di uomini e didonne prima di essere trasportati verso le Antille— fotografa il momento più toccante dell'ottavopellegrinaggio in terra africana, svoltosi dal 19 al26 febbraio. Da quel fazzoletto di terra, anticocrocevia della tratta degli schiavi e simbolodolente delle enormi sofferenze inflitte alla po-polazione del Continente attraverso un «ver-gognoso commercio», Giovanni Paolo II lancia ilsuo grido orante: «Da questo santuario africanodel dolore nero preghiamo perché scompaia persempre il flagello della schiavitù». Senegal, Gam-bia e Guinea sono le mete di un viaggio cheschiude nuove strade al riscatto e alla rinascitadel Continente.

È la 200ª visita del Vescovo di Roma ad unaparrocchia dell'Urbe. Il 1° marzo il Papa è tra lacomunità di San Paolo della Croce, a Corviale,uno dei quartieri simbolo dei problemi e deldegrado della periferia cittadina. «Di fronte a voie nelle vostre mani — dice rivolgendosi ai fedeli— c'è il futuro di questa Città. Sentitevi re-sponsabili e fieri di offrire una testimonianzacristiana capace di rinnovare interiormente edesteriormente la società».

Con coraggio contro la camorraIl 19 marzo visita l'arcidiocesi di Sorrento-

Castellammare di Stabia ed incontra il mondodel lavoro locale. In una terra ferita dalla vio-lenza criminale, la sua presenza inaugura lanuova stagione del «realismo» e del «coraggio»,per sostenere la comunità nello sforzo di «op-porsi in maniera organica alla camorra san-guinaria, e a tutte le forme di criminalità emafiosità».

Con l'Esortazione Apostolica post-sinodale«Pastores dabo vobis», datata 25 marzo, con-segna alla Chiesa i frutti della riflessione delSinodo dei Vescovi del 1990 dedicato alla for-mazione dei sacerdoti.

Un'Europa senza frontiereÈ un'Europa senza frontiere, aperta all'ac-

coglienza e alla convivenza di popoli diversi,quella che Giovanni Paolo II delinea durante ilpellegrinaggio compiuto dal 30 aprile al 3 mag-gio in Friuli-Venezia Giulia. Da una terra cro-cevia di Nazioni e di culture, lancia un nuovoappello a costruire sui valori cristiani la «casacomune» europea. Presso il sacrario militare diRedipuglia la toccante sosta di preghiera: «Miinginocchio a pregare idealmente anche per tuttii luoghi del mondo che raccolgono i caduti ditutte le guerre. Nello stesso tempo vorrei rac-cogliere da loro un pressante invito alla pace».

Costruire la speranza«Costruire la speranza». È la «grande sfida»

che affida alle genti di Nola, Caserta e Capuadurante la visita pastorale compiuta il 23 e il 24maggio in terra campana. L'eco del brutaleassassinio del giudice Falcone risuona nelle do-lenti parole dell'Angelus a Capua: «Auspico che,in questo momento tanto delicato della vita delPaese, la reazione a questo gesto faccia con-vergere l'impegno di tutte le persone di buonavolontà nella riaffermazione dei valori della giu-stizia, della pacifica convivenza e della soli-darietà, che costituiscono il patrimonio più verodel caro popolo italiano».

Dopo poco meno di quattro mesi ritorna inAfrica dal 4 al 10 giugno per visitare Angola, SãoTomé e Príncipe. Tra le popolazioni angolane,provate dopo anni di guerra e da poco riaf-facciatesi alla pace e alla convivenza civile,rinnova il severo monito: «Mai più la guerra!» elancia un accorato appello a favore dei rifugiati.Nella solennità di Pentecoste oltre un milione dipersone partecipano a Luanda alla CelebrazioneEucaristica con la quale si chiude il V centenariodell'evangelizzazione dell'Angola.

Ai piedi della Madonna della Fonte, nel San-tuario del Caravaggio, inizia il pellegrinaggio allediocesi di Cremona, Crema e Lodi. Inizia con unpressante invito a «portare il lieto Vangelo dellapace e della vita ai nostri contemporanei». Labeatificazione di Don Francesco Spinelli, apo-stolo dell'Eucaristia, e la processione per le vie diCremona nella solennità del «Corpus Domini»costituiscono i momenti centrali e conclusividella visita pastorale, che si svolge dal 19 al 21giugno.

L'approvazione del CatechismoUn «sicuro punto di riferimento» ed un «pre-

zioso strumento per la rinnovata missione apo-stolica ed evangelizzatrice della Chiesa univer-sale»: così il 25 giugno definisce il nuovo Ca-techismo della Chiesa Cattolica durante la ce-rimonia per l'approvazione ufficiale del testo,che sarà pubblicato l'11 ottobre con la Co-stituzione Apostolica «Fidei Depositum».

Di nuovo nel letto del dolore«Vorrei farvi una confidenza: questa sera mi

recherò al Policlinico “Gemelli” per sottopormiad alcuni accertamenti diagnostici...». Con tre-pidazione la Chiesa e il mondo accolgono l'an-nuncio fatto all'Angelus del 12 luglio. Il mer-coledì successivo viene sottoposto ad un in-

tervento chirurgico. Una corale preghiera ac-compagna la degenza del Papa che lascia l'o-spedale il 28 luglio.

Inizia il 17 agosto il periodo di riposo estivo aLorenzago di Cadore. Domenica 30 recita l'An-gelus con i fedeli del Cadore. Il 2 settembrerientra a Castel Gandolfo per la ripresa, mer-coledì 9, delle udienze generali.

Il Sinodo romanoTutta la Chiesa di Roma si raccoglie in pre-

ghiera intorno al proprio Vescovo il 3 ottobredurante la Santa Messa nella Basilica di SanGiovanni in Laterano per l'apertura dell'Assem-blea Pubblica del Sinodo diocesano. Dinanzi alPapa sono i 1.200 sinodali chiamati a vivere «unavvenimento di luce e di grazia per la Diocesi eper la città, un grande atto di amore per Roma».Giunge così a compimento il lungo iter pre-paratorio inaugurato nella Pentecoste del 1986.Per Roma è il secondo Sinodo diocesano dopoquello celebrato nel 1960 da Giovanni XXIII. Perla prima volta nella storia l'icona della «Saluspopuli romani» viene portata da Santa MariaMaggiore a San Giovanni in Laterano.

Riprende il bastone del pellegrino — dopo lasosta forzata imposta dalla malattia — propriodal Paese che nel 1979 fu la meta del suo primopellegrinaggio apostolico. Dal 9 al 14 ottobre sireca a Santo Domingo per inaugurare — proprionel giorno in cui cinque secoli fa i primi mis-sionari giungevano nel Continente al seguito diCristoforo Colombo — la IV Conferenza Ge-nerale dell'Episcopato Latinoamericano che haper tema: «Nuova evangelizzazione, cultura cri-stiana, promozione umana. Cristo ieri, oggi esempre». Durante il viaggio proclama santo ilVescovo Ezequiel Moreno, modello di evan-gelizzatore per i Pastori dell'America Latina.

Durante l'udienza alla Plenaria della PontificiaAccademia delle Scienze, il 31 ottobre vengonopresentati al Papa i frutti del lavoro svolto dallaCommissione costituita il 3 luglio 1981 per stu-diare il «caso Galileo». Ai presenti offre un'ar-ticolata riflessione sui rapporti tra scienza e fede,riconoscendo in particolare che «la tragica re-

Il 1° gennaio risuona ancora una volta dinanzi almondo l'invito a «sradicare nel profondo del-l'essere umano l'odio» e a «trasformare gli ope-ratori di guerre e distruzioni in costruttori dipace».

Da Assisi un nuovo grido di paceI passi dell'umanità assetata di pace e di

riconciliazione fanno tappa ancora una volta adAssisi. A sette anni dallo storico incontro del 27ottobre 1986 nella città di san Francesco, ildisarmato apostolo della pace, il Papa convoca il9 e il 10 gennaio i Rappresentanti delle Chiese eComunità ecclesiali cristiane, dell'ebraismo edell'islam. Dal Colle del Poverello sale una co-rale, accorata invocazione di pace per l'Europa especialmente per le martoriate popolazioni deiBalcani. Le testimonianze recate durante l'in-contro denunciano davanti al mondo «l'orribileapocalisse» che si sta consumando in quelle

La voce straziata del «Mendicante della pace»si leva in tutta la sua dolente possenza l'11aprile, giorno di Pasqua. Di fronte alla tragicasituazione della Bosnia ed Erzegovina, che «umi-lia l'Europa e pregiudica il futuro della pace»,lancia nel Messaggio «Urbi et Orbi» un soffertoappello ai «responsabili delle Nazioni» e a tutti gli«uomini di buona volontà»: «Col cuore gonfio didolore vi supplico: fermate la guerra! Ponetefine, ve ne supplico, alle indicibili crudeltà concui si viola la dignità dell'uomo e si offendeDio!».

Quattro Vescovi per l'AlbaniaUn evento storico per l'Albania: quattro nuovi

Vescovi del Paese vengono ordinati il 25 aprileda Giovanni Paolo II nella Cattedrale di Scutari.Sono Pastori passati attraverso la tragica espe-rienza della persecuzione, del carcere, persino diuna condanna a morte, poi commutata neilavori forzati. Con la loro ordinazione vienericostituita la gerarchia ecclesiastica in un Paeseper lunghi decenni patria di un cupo ateismo diStato.

Ad Agrigento: «Convertitevi!»«Convertitevi, un giorno arriverà il giudizio di

Dio!». Nel maestoso scenario della Valle deiTempli, ad Agrigento, risuona, solenne come ilgrido di un antico profeta, l'addolorata invo-cazione del Papa contro la «civiltà della morte»che sfigura il volto della Sicilia. È il momento piùalto e vibrante della terza visita pastorale cheGiovanni Paolo II compie nell'Isola dall'8 al 10maggio. L'itinerario pastorale del Papa toccaanche Trapani, Erice, Mazara del Vallo, Cal-tanissetta.

La settima visita pastorale in Toscana tocca il23 maggio Cortona ed Arezzo. In una terra riccadi arte e di fede, il Papa sosta in preghiera nelSantuario di santa Margherita, della quale ri-propone l'eloquente messaggio di santità, e in-dica ai giovani aretini la strada della conver-sione, della penitenza, della autentica libertàindicata da san Francesco d'Assisi.

Cattedrale di Roma, San Giovanni in Laterano, enella chiesa di san Giorgio al Velabro, colpite dalbarbaro gesto.

È un documento tanto atteso e lungamenteelaborato, la Lettera Enciclica «Veritatis splen-dor» circa «alcune questioni fondamentali del-l'insegnamento morale della Chiesa», datata 6agosto. Il testo offre un prezioso discernimentocritico su alcune tendenze della teologia moralepiù recente «alla luce della fondamentale di-pendenza della libertà dalla verità».

Un mare di gioventù a DenverIl grande raduno mondiale dei giovani a Den-

ver, negli Stati Uniti d'America, per l'VIII Gior-nata Mondiale della Gioventù è il momentoculminante del pellegrinaggio compiuto dal 9 al16 agosto nel Continente americano. Dopo lasosta in Giamaica, il viaggio tocca Mérida, inMessico, terra dell'antica civiltà maya. A Denverrivolge la sua vibrante esortazione al Continente:«America, difendi la vita!». Oltre mezzo milionedi giovani provenienti da 105 Paesi del mondo sistringono intorno al lui per celebrare la «loro»Giornata. «La Chiesa — assicura — ha bisognodelle vostre energie, del vostro entusiasmo, deivostri ideali giovanili. Non è tempo di ver-gognarsi del Vangelo. È tempo di predicarlo daitetti».

Sulla «Collina delle Croci»Per la prima volta l'itinerario apostolico del

Papa tocca un territorio fino a poco tempo primaappartenente all'Unione Sovietica. È quello cheavviene nello storico viaggio compiuto dal 4 al 10settembre nei Paesi Baltici, in Lituania, in Let-tonia e in Estonia. Commoventi e indimenticabilirestano la visita e la Santa Messa nello straor-dinario scenario della Collina delle Croci, il«Golgota lituano», che Giovanni Paolo II per-corre con passo lento e dolente. Quelle migliaiadi Croci piantate nel cuore di una Nazionerestano la muta ed eloquente testimonianza diuno dei pilastri del Magistero del Papa: non sipuò estirpare la Croce dall'anima e dalla storiadell'uomo.

È ancora un pellegrinaggio nel segno dellaCroce quello che il 17 settembre conduce il Papaal Santuario francescano della Verna e nel Mo-nastero di Camaldoli, in Toscana. Nel luogo doveFrancesco ricevette le stimmate si leva la strug-gente supplica al Poverello di Assisi: «A tutti icrocifissi dalla sofferenza, dalla fame e dallaguerra riapri le porte della speranza».

«La beatificazione di Giuseppe Marello, fon-datore degli Oblati di San Giuseppe, è il mo-mento centrale delle visita pastorale compiuta il25 e il 26 settembre ad Asti, una terra —sottolinea il Papa — segnata da una «storiastupenda di vitalità religiosa e di santità».

L'11 novembre il Papa viene ricoverato alPoliclinico «Gemelli» per un lieve intervento acausa di una lussazione alla spalla, provocata dauna caduta accidentale al termine dell'udienza aipartecipanti alla XXVII Conferenza Generaledella F.A.O. nell'Aula della Benedizione. La mat-tina del 12 il rientro in Vaticano.

L'inviolabilità della vitaL'inviolabilità della vita e l'attenzione ai bam-

bini: sono i temi dei due discorsi rivolti il 20novembre alla Pontificia Accademia delle Scien-ze e alla Conferenza sull'Infanzia tenutasi inVaticano. «Utilizzare l'embrione come un purooggetto di analisi o di sperimentazione — ri-corda in particolare — significa attentare alladignità della persona e del genere umano».

La visita compiuta il 19 dicembre al Po-liclinico «Umberto I» di Roma è l'occasione peruna nuova, toccante meditazione sul significatocristiano della sofferenza. «Il dramma del dolore— auspica — diventi epifania di risurrezione».

1994: la grandepreghiera per l'ItaliaLa risorsa umile e sconfinata della preghiera

continua a costituire la riserva di speranza per ilpopolo dei credenti. È così che Giovanni Paolo IIapre l'anno con due straordinarie iniziative spi-rituali. La prima è la Lettera inviata il 6 gennaioa tutti i Vescovi italiani sulle «responsabilità deicattolici di fronte alle sfide dell'attuale momentostorico». È l'intenso, accorato «appello ad unagrande preghiera del popolo italiano». «Sfideformidabili» attendono i cattolici del Paese in unmomento storico segnano da inquietudini e tra-sformazioni. «Tutta la Chiesa, e in particolaretutta l'Europa — scrive il Papa —, ha bisogno diuna grande preghiera, che passi, come ondeconvergenti, attraverso le varie Chiese, nazioni,continenti. In questa grande preghiera vi è unposto particolare per l'Italia».

Una lampada per la paceSi trasforma un «pellegrinaggio spirituale» in

terre devastate e tra popolazioni martoriate laSanta Messa per la pace nei Balcani celebrata il23 gennaio nella Basilica Vaticana. È il secondo,palpitante momento di preghiera che segna l'al-ba del nuovo anno. Con il cuore gonfio di doloreGiovanni Paolo II fa vibrare il suo grido an-gosciato e paterno: «Non siete abbandonati,siamo con voi e sempre più saremo con voi!».Davanti all'immagine della Madre di Dio perimpetrare la riconciliazione accende la lampadavotiva che nel 1997 sarà portata a Sarajevo.

«Carissime famiglie...»«Carissime famiglie...». Inizia così, con tono

semplice e affettuoso, la «Lettera alle famiglie»che il 2 febbraio Giovanni Paolo II offre allaChiesa e all'umanità in occasione dell'Anno dellaFamiglia. Con essa il Papa bussa alla porta diogni casa per avviare un dialogo affettuoso econfidenziale con tutte le «chiese domestiche»

VENTISETTE ANNI DI PONTIFICATONEL CUORE DELLA STORIA

ciproca incomprensione» tra scienza e fede ri-guardo a Galileo «appartiene ormai al passato».

L'«intervento umanitario»Parlando il 5 dicembre alla Conferenza In-

ternazionale sulla Nutrizione promossa dall'Or-ganizzazione delle Nazioni Unite per l'Alimen-tazione e l'Agricoltura e dall'OrganizzazioneMondiale della Sanità, nella sede romana dellaF.A.O., afferma che «la coscienza dell'umanitàchiede che sia reso obbligatorio l'interventoumanitario nelle situazioni che compromettonogravemente la sopravvivenza di popoli e di interigruppi etnici».

Tra il 7 e il 9 dicembre Giovanni Paolo IIpresenta in modo ufficiale e solenne il Cate-chismo della Chiesa Cattolica. Tre i momentiliturgici e celebrativi: la consegna del testo aoltre 400 tra Cardinali, Vescovi, sacerdoti, re-ligiosi e laici dei cinque Continenti; la cele-brazione a Santa Maria Maggiore nella solennitàdell'Immacolata; la presentazione ai giornalistida parte del Card. Ratzinger nella Sala Stampadella Santa Sede.

Contro razzismo e xenofobiaUn forte appello contro razzismo e xenofobia

viene lanciato il 20 dicembre durante la visitaalla Mensa romana della Caritas. Toccante l'in-contro con Valentino Nogali, l'immigrato diorigine somala al quale due settimane primaalcuni sconosciuti avevano tentato di dare fuocomentre dormiva nella sua «grotta» a due passidal Colosseo. «Roma cristiana — è il suo forterichiamo — intende sostenere una linea cul-turale che consideri gli immigrati non solo comepoveri da accogliere, ma come potenziali mem-bri da integrare nella società».

1993: tra le Crocidella storia

L'anno si apre con una Giornata di preghieraper la pace in Europa, in particolare nei Balcani.

terre. «Lo spettacolo degli orrori delle guerre inatto — esorta Giovanni Paolo II — non può nonmuoverci a far ricorso al mezzo che è proprio dichi crede: la preghiera. È questa la nostra forza:questa è la nostra arma».

C'è il Sinodo dei Vescovi per l'Africa al centrodel decimo pellegrinaggio compiuto dal 3 al 10febbraio nel Continente nero. Durante il viaggio— che fa tappa in Benin, Uganda e Sudan —Giovanni Paolo II tocca con mano il fermentospirituale e pastorale con cui le Chiese africane sistanno preparando al grande evento. Da Kam-pala annuncia che l'Assemblea sinodale avràinizio il 10 aprile 1994. Dal cuore sofferentedell'Africa indica al mondo le colossali sfide cheinterpellano il Continente: conflitti armati, ca-restie, Aids, rifugiati, libertà religiosa. Dura ap-pena nove ore la sosta in Sudan, una piccolaChiesa che conosce una durissima stagione disofferenza.

Le strade del Vangelo a RomaDopo sette intensi anni di cammino lungo le

vie della città, si conclude il 29 maggio la grandeesperienza ecclesiale del Sinodo diocesano diRoma con la Veglia di Pentecoste in Piazza SanPietro. «Il Libro del Sinodo», che raccoglie ifrutti di questo cammino, viene presentato aGiovanni Paolo II per essere approvato e pro-mulgato. «Esso — sottolinea — potrà ben rap-presentare quasi un breviario o una regola pa-storale per il cammino della Chiesa di Romasulle strade della nuova evangelizzazione».

La «Statio Orbis» di SivigliaNell'Anno Santo Compostelano — in cui gli

spagnoli celebrano, secondo una millenaria tra-dizione, il «grande perdono» — si reca pellegrinoin Spagna dal 12 al 17 giugno per concludere aSiviglia il 45° Congresso Eucaristico Interna-zionale sul tema: «Cristo, Luce delle genti -Eucaristia ed evangelizzazione». Un milione difedeli si stringe intorno a lui per la solenne«Statio Orbis». Il viaggio tocca anche i luoghi dacui Cristoforo Colombo partì per l'America,dando inizio a quella «singolare avventura del-l'incontro dei due mondi che aprì nuove strade alVangelo». A Madrid la consacrazione della Cat-tedrale dedicata a Nostra Signora «de la Al-mudena» e la beatificazione del sacerdote spa-gnolo Enrique de Ossó y Cervelló.

Macerata, città natale del grande apostolodella Cina Padre Matteo Ricci, e Foligno, dovesono custodite le reliquie della beata Angela,sono le mete del pellegrinaggio pastorale com-piuto il 19 e il 20 giugno nel cuore dell'Italiacentrale. Tra le maestose vette del Gran Sassoguida la recita dell'Angelus.

Tra le macerie a San Giovanni«È terribile, spaventoso!». Sono le sofferte

parole che affiorano sulle labbra di GiovanniPaolo II il 28 luglio dinanzi alle macerie e alledevastazioni provocate dai vili attentati per-petrati nella notte «nel cuore della Roma cri-stiana». Il Papa si reca personalmente nella

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«Dio ha detto una volta:“non uccidere”.Nessun uomo,

nessuna associazioneumana, nessuna mafia

può cambiaree calpestare

questo diritto santissimodi Dio. Nel nome di Cristo,

crocifisso e risortomi rivolgo

ai responsabili:convertitevi, un giorno

arriveràil giudizio di Dio»

(Santa Messa ad Agrigento9 maggio 1993)

«I figli e le figliedella vostra terra

portavanosu questo Monte

croci che erano similia quelle del Golgota

su cui morì il Redentore.L'amore sopravanza

l'odio micidialeche si è propagato

con violenzaanche nel nostro

continente europeo.Di questo Amorela Croce è segno»

(Presso la «Collina delle Croci»in Lituania, 7 settembre 1993)

7 settembre 1993: il dolente pellegrinaggio sulla «Collina delle Croci», il «Golgota lituano»

Page 10: Oggi, sabato 2 aprile, alle ore 21.37 il Signore ha ... · nella Basilica di san Giovanniin Laterano il 12 novembre. L’abbraccio con i suoi «nuovi dio-cesani» Ł carico di affetto

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10 .L'OSSERVATORE ROMANO Domenica 3 Aprile 2005

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sparse nel mondo. È la prima volta che unPontefice si rivolge direttamente e personal-mente alle famiglie, per richiamarle al ruolocentrale che esse hanno nella storia della Chiesae dell'umanità.

Con la Lettera Apostolica Motu Proprio «VitaeMysterium», dell'11 febbraio, istituisce la Pon-tificia Accademia per la Vita, con il triplicecompito di «studiare, informare e formare circai principali problemi di biomedicina e di diritto,relativi alla promozione e alla difesa della vita».

Un intenso tempo orantePresso la Tomba dell'Apostolo Pietro, insieme

con i Vescovi italiani, inaugura il 15 marzo iltempo della «grande preghiera con l'Italia e perl'Italia», destinato a concludersi il 10 dicembre aLoreto. Durante la Celebrazione Eucaristica of-fre una densa, illuminante meditazione sul gran-de patrimonio di fede, di cultura e di civiltàracchiuso nella storia della Nazione. «Preghia-mo, in modo particolare — esorta —, per gliattuali figli e figlie dell'Italia, perché diventinodegni di una così significativa eredità, e sappianoesprimerla nella loro vita».

Il Sinodo per l'AfricaTutto il Continente nero, con i suoi drammi, le

sue attese, le sue speranze, è al centro del-l'Assemblea Speciale per l'Africa del Sinodo deiVescovi, che si svolge in Vaticano dal 10 aprileall'8 maggio sul tema «La Chiesa in Africa e lasua missione evangelizzatrice verso l'anno 2000:“Sarete miei testimoni” (At 1, 8)». «Il Redentorebussa alle porte dell'Africa! — è l'appello lan-ciato all'Angelus di domenica 8 — Africa, ac-coglilo; lascialo camminare in tutti i sentieri dellatua cultura, nella vita dei tuoi antichi popoli».

Una nuova sofferenzaIl mistero della sofferenza torna ad irrompere

misteriosamente ed inaspettatamente nella vitadel Papa. Nel cuore dei lavori sinodali, alla vigiliadel programmato viaggio pastorale a Catania e aSiracusa, viene ricoverato il 29 aprile al Po-liclinico «Gemelli» per un intervento chirurgicoin seguito ad una frattura. Ancora una volta ilSignore gli chiede, attraverso il dolore, di essere«sorgente di forza» per la Chiesa e per l'umanità.Dalla «Cattedra del dolore» del «Gemelli», il 19maggio si unisce spiritualmente ai Vescovi ita-liani radunatisi nella Basilica di Santa MariaMaggiore per la recita del Rosario nel contestodella «grande preghiera per l'Italia». Il Papaesprime a tutti «profonda gratitudine e com-mozione» nella meditazione fatta pervenire aiPresuli e letta durante la celebrazione dal Card.Ruini. In essa, palpita il toccante ricordo del-l'attentato del 13 maggio 1981: «Fu una manomaterna — scrive — a guidare la traiettoria dellapallottola e il Papa agonizzante si fermò sullasoglia della morte». Dalla finestra della suastanza al «Gemelli» si affaccia poi il 22 maggioper salutare e benedire i fedeli al termine del«Regina Caeli». Rientrerà in Vaticano nella se-rata del 27 maggio.

Giovanni Paolo II è spiritualmente presente aSiena il 4 e il 5 giugno per le celebrazioniconclusive del XXII Congresso Eucaristico Na-zionale. Ai fedeli riuniti in Piazza del Campo perla «Statio» della Chiesa italiana fa giungere unradio-messaggio nel quale ricorda che «l'ado-razione di Dio nascosto nell'Eucaristia fa parteintegrante della secolare storia italiana».

Con lo sguardo a SarajevoLa progettata e tanto desiderata visita a Sa-

rajevo, tra le popolazioni della martoriata ca-pitale bosniaca, viene rinviata per ragioni disicurezza. Ma nel giorno stesso in cui avrebbedovuto compiersi, l'8 settembre, il Papa celebrala Santa Messa a Castel Gandolfo in collega-mento radiotelevisivo con la Bosnia ed Erze-govina. «Basta con la guerra! — è il suo accoratoappello — Basta con la furia distruttiva! Non èpiù possibile tollerare una situazione che pro-duce solo frutti di morte».

Oltre un milione di fedeli si raccolgono inpreghiera con Giovanni Paolo II per invocare ildono della pace nei Balcani: è la straordinariaassemblea orante che partecipa alla Santa Messaa Zagabria, momento centrale della visita com-piuta il 10 e l'11 settembre all'arcidiocesi croatain occasione del 900° anniversario della suaistituzione. «È l'ora di chiedere perdono e per-donare»: il grido del «mendicante della pace»scuote e fa fremere ancora una volta il mondo.

La grande preghiera per l'Italia e con l'Italia fatappa il 17 e il 18 settembre a Lecce, «culla d'artee crocevia di civiltà». La visita pastorale si fainvocazione orante per l'Europa, grido disar-mato ma possente di pace e di solidarietà per laNazione italiana e per tutti i popoli che siaffacciano sulle sponde dell'Adriatico.

«La vita consacrata e la sua missione nellaChiesa e nel mondo» è il tema della IX As-semblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Ve-scovi che si celebra dal 2 al 29 ottobre. 244 PadriSinodali, riuniti in 27 Congregazioni Generali,riflettono, pregano, si confrontano sull'identità esui compiti dei religiosi e delle religiose del TerzoMillennio. «Il consacrato — ricorda il Papaall'Angelus della domenica di apertura dei lavori— si pone come vivente profezia dell'amoresalvifico di Dio e come testimone di gioia e disperanza».

Il grande incontro delle famigliePiazza San Pietro, la «Casa del Papa», spa-

lanca le sue porte accoglienti a centinaia dimigliaia di famiglie, giunte dai cinque Continentiper celebrare il loro primo Incontro mondialenel cuore dell'Anno della Famiglia. Due i mo-menti dello straordinario raduno: la veglia dipreghiera nella serata dell'8 ottobre e la SantaMessa di domenica 9 ottobre, durante la quale ilPapa affida alle coppie di sposi un suggestivo«Credo» del matrimonio, della famiglia, dellavita.

Durante la visita pastorale in Sicilia, che sicompie del 4 al 6 novembre, beatifica a CataniaMadre Maddalena Caterina Morano, generosaapostola di solidarietà. A Siracusa la solenne

dedicazione del Santuario della Madonna delleLacrime.

La «Tertio Millennio adveniente»Incomincia il pellegrinaggio della Chiesa e

dell'umanità verso il Terzo Millennio. La LetteraApostolica «Tertio Millennio adveniente», datata10 novembre, inaugura il tempo dell'«Avvento»del Grande Giubileo dell'Anno 2000. Il docu-mento indica un programma di preparazionedettagliata allo straordinario evento, che verràpreceduto da un biennio (1995-1996) di sen-sibilizzazione e da un triennio (1997-1999) pro-fondamente «trinitario», incentrato su Cristo,sullo Spirito e sul Padre.

Ai piedi della Vergine lauretanaNel Santa Casa di Loreto, il 10 dicembre il

Papa conclude la grande preghiera per l'Italia econ l'Italia, inaugurata il 15 marzo sulla Tombadel Principe degli Apostoli. La conclude ai piedidella Vergine che nel corso dei secoli, dall'alto diquel colle, ha vegliato con amorevole solle-citudine sulle vicende e sui travagli del Paese. Laconclude ma, allo stesso tempo, ne affida ilprolungamento alla Chiesa che è in Italia, «cosìda promuovere il vero bene della cara Nazioneitaliana».

L'Anno della Famiglia si conclude con laLettera inviata il 13 dicembre ai bambini. È laprima volta che un Successore di Pietro si rivolgedirettamente alle «nuovissime» generazioni ditutto il mondo attraverso una Lettera. Come giàaveva fatto con la Lettera alle Famiglie, torna abussare alle porte di ogni focolare domestico,imbastendo con i più piccoli un colloquio riccodi paternità e di tenerezza.

1995: l'impegno«ut unum sint»

Manila, capitale delle Filippine, diventa anchela «capitale» mondiale della gioventù e il «can-tiere» della speranza del mondo. Durante il

vigore il «Mai più la guerra!» e il «Sì alla pace!».«Ricordarsi della seconda guerra mondiale —afferma — non può non evocare nei cristianil'esigenza di un cuore nuovo, capace di ri-spettare l'uomo e di promuoverne l'autenticadignità. Questa è la base della vera speranza perla pace nel mondo».

Repubblica Ceca e Polonia sono le mete delviaggio pastorale compiuto dal 20 al 22 maggiosulle orme di sant'Adalberto. A Olomouc pre-siede la canonizzazione di Zdislava di Lemberk edel martire Jan Sarkander. A Biełsko-Biała sa-luta commosso una città che non ha perso lamemoria di Edmund, il fratello di Karol Wojtyła,giovane medico morto nell'ospedale della cittànel 1932.

La via dell'ecumenismo«Per me, Vescovo di Roma, l'impegno ecu-

menico è una delle priorità pastorali del mio

La visita di Bartolomeo IIl 29 giugno la Solennità dei Santi Pietro e

Paolo assume un significato del tutto particolareper la visita a Roma del Patriarca Ecumenico diCostantinopoli, Bartolomeo I, che — come ave-va già fatto nel 1987 il suo Predecessore Di-mitrios I — partecipa alla Santa Messa nellaBasilica �Vaticana �e �s'affaccia �con �GiovanniPaolo II dalla Loggia della Basilica Vaticana. Aconclusione della visita, insieme firmano unaDichiarazione Comune. Nel giorno dei SantiPietro e Paolo il Papa firma anche una Letteraindirizzata alle Donne in vista della IV Con-ferenza Mondiale sulla Donna in programma aPechino nel mese di settembre.

Dal 30 giugno al 3 luglio si reca in Slovacchia,per la seconda volta dopo la visita dell'aprile1990, per la canonizzazione dei martiri diKošice, tre sacerdoti — uno croato, uno un-gherese e uno polacco — che nel XVII secolosacrificarono la loro vita per la causa di Cristo edel Vangelo. Durante il viaggio rende omaggioalla grande vitalità di una Chiesa che ha soffertouna dura persecuzione.

All'udienza generale del 2 agosto torna alevarsi alta la preghiera per la martoriata po-polazione della Bosnia ed Erzegovina: «Lo smar-rimento dei fanciulli, la stanchezza mortale deglianziani, la paura ed il coraggio delle donne, losterminio di uomini. Tutto è nel mio cuore»confessa addolorato.

Rifiutare la corsa agli armamentiNel Messaggio — datato 5 agosto — a cin-

quant'anni dalla tragedia atomica di Hiroshimae Nagasaki, esorta l'umanità a «non dimen-ticare». «Quell'evento tristissimo — scrive — èdiventato per i responsabili dei popoli un severomonito a respingere le suggestioni della corsaagli armamenti».

Mezzo milione di persone si raccolgono il 9 e il10 settembre a Loreto per il Primo Pellegri-naggio dei Giovani d'Europa. Durante la Vegliadi preghiera c'è un collegamento radiotelevisivocon la città martire di Sarajevo. Alla straor-

ordinis» nell'Aula Paolo VI, il Papa apre l'animoalla confidenza e rivela uno dei pezzi più intimi egioiosi della sua autobiografia sacerdotale. «LaSanta Messa — dice — è in modo assoluto ilcentro della mia vita e di ogni mia giornata».

L'8 novembre si tiene in Vaticano la solennecommemorazione del trentesimo della promul-gazione della Costituzione pastorale «Gaudiumet spes», all'elaborazione della quale l'alloraVescovo Karol Wojtyła partecipò direttamente.«Una “magna charta” — la definisce — del-l'umana dignità da difendere e da promuo-vere».

Al Convegno di PalermoAlla Chiesa italiana riunita a Palermo per il

terzo Convegno Ecclesiale rivolge il 23 novem-bre un discorso che offre precise e luminoseindicazioni sulla missione che la attende. «ACristo — esorta — si aprano i nostri spiriti. Nonabbiano paura di Lui e del suo messaggio leistituzioni private e pubbliche. I contemplativi sisentano in prima linea in questa nuova stagionedi impegno della Chiesa italiana».

L'Assemblea Speciale per il Libano del Sinododei Vescovi si svolge il Vaticano dal 26 no-vembre al 14 dicembre. «Vogliamo operare confrutto — esorta il Papa durante la Santa Messaconclusiva — per la ricostruzione del Libano,contribuendo alla ricomposizione del tessutospirituale e morale di una società dalle tradizionicosì nobili e antiche».

Nel tradizionale appuntamento mariano dell'8dicembre in Piazza di Spagna annuncia la «gran-de Missione cittadina» in preparazione al Giu-bileo del 2000.

1996: sacerdoteda mezzo secolo

Il Crocifisso e la Vergine Maria: sono i duepunti focali del pellegrinaggio che dal 5 al 12febbraio conduce il Papa in Guatemala, Ni-caragua, El Salvador e Venezuela. GiovanniPaolo II sosta in preghiera dinanzi all'immaginedel Santo Cristo di Esquipúlas, nella Basilicaguatemalteca dove i Presidenti dell'AmericaCentrale firmarono nel 1986 l'accordo all'originedei processi di pacificazione dell'area. Da quelluogo simbolo affida un forte messaggio di pacee di riconciliazione ai fedeli. Significativi i mo-menti dell'adorazione del Santissimo nella cap-pella «del Sangue di Cristo» nella Cattedrale diManagua, in Nicaragua, e del commosso ricordodei tre amati Pastori salvadoregni Mons. Chávez,Mons. Romero e Mons. Rivera Damas. A NostraSignora di Coromoto, in Venezuela, il Papaaffida le gioie e le speranze, le tristezze e lesofferenze di tutta l'America Latina.

La Costituzione Apostolica «Universi dominicigregis» del 22 febbraio affronta le questionilegate alla vacanza della Sede Apostolica e al-l'elezione del Romano Pontefice.

La Chiesa raccoglie i frutti del Sinodo deiVescovi celebrato nel 1994 con l'EsortazioneApostolica post-sinodale «Vita consecrata» —datata 25 marzo — circa la vita consacrata e lasua missione nella Chiesa e nel mondo.

Un pressante appello a quanti hanno respon-sabilità legislative e di governo affinché difen-dano e sostengano la famiglia, «cellula fon-damentale della società», viene lanciato dal Papada Siena, dove si reca in visita pastorale il 30marzo. Prima della Santa Messa in Piazza delCampo, l'incontro con i lavoratori a Colle di Vald'Elsa.

Sulle orme dei martiriPer la prima volta il Papa si reca in Tunisia: è

il toccante incontro con il «piccolo gregge»radicato in una terra bagnata dal sangue deimartiri dei primi secoli cristiani. Sui passi diCipriano, �Tertulliano, �Agostino, �Giovanni �Pao-lo II scrive il 14 aprile una nuova pagina di storiadella Chiesa nell'Africa del Nord. Un momentoparticolarmente intenso è la preghiera nell'an-fiteatro romano di Cartagine per venerare imartiri uccisi in quei luoghi.

Mille colombi si librano in volo nel cielo diComo. È il significativo gesto con quale si con-clude l'incontro del Papa con quindicimila gio-vani presenti allo stadio cittadino. Un gesto chesintetizza il messaggio dell'intera visita pastoralecompiuta nell'antica e gloriosa diocesi lombardail 4 il 5 maggio. In quel volo è racchiuso un invitoalla solidarietà concreta lanciato a tutta l'Italia.«Chiesa di Como — esorta Giovanni Paolo II —sii te stessa, edificio vivo e santo. Cammina incomunione con la Chiesa di tutti i tempi e di tuttii luoghi. Il Successore di Pietro ti incoraggia e tiaccompagna. Cammina con Cristo Via, Verità eVita!».

In�Slovenia�un�appello�alla santitàÈ la Slovenia, una Nazione posta all'incrocio

tra la martoriata regione balcanica e il restod'Europa, la meta del pellegrinaggio apostolicocompiuto dal 17 al 19 maggio. Da Maribor, dovesi conclude la visita, il Papa invoca per un'Eu-ropa ferita dal vuoto delle ideologie una nuovastagione di santità capace di trasformare il mon-do. «La santità — ricorda — è la vera forzacapace di trasformare il mondo».

Inizia la Missione per RomaCon la Veglia di Pentecoste, nella notte del 25

maggio, Giovanni Paolo II inaugura la grandeMissione cittadina per Roma in preparazione alGiubileo del 2000. «Con questa iniziativa apo-stolica — dice —, la Chiesa che è in Romaintende spalancare le braccia ad ogni persona efamiglia della Città annunciando e testimonian-do ai vicini e ai lontani il Signore risorto».

I «Libri dei decessi di Auschwitz», che con-tengono l'elenco della persone trucidate nelcampo della morte, vengono consegnati al Papa

VENTISETTE ANNI DI PONTIFICATONEL CUORE DELLA STORIA

pellegrinaggio in Asia e in Oceania, compiutodall'11 al 21 gennaio, dinanzi a 5 milioni dipersone radunate nel «Luneta Park» della città, ilPapa celebra la X Giornata Mondiale della Gio-ventù. È il più grande raduno di fedeli che lastoria abbia mai registrato in occasione di unacelebrazione religiosa. «Siate un segno di spe-ranza — è la sua consegna — per la Chiesa, peri vostri paesi e per l'umanità!». Il pellegrinaggiotocca anche Papua Nuova Guinea e Australia.

Dopo dodici anni, il 19 marzo il Papa torna afarsi pellegrino in Molise. Castelpetroso e Agno-ne sono le tappe di un viaggio nel segno del-l'impegno e della speranza. Ai rappresentanti delmondo �del �lavoro, �in �particolare, �GiovanniPaolo II rivolge l'invito a «non arrendersi difronte ai gravi problemi del momento e a nonrinunciare a progettare il futuro».

L'«Evangelium vitae»È un alto, esigente, impegnativo inno alla vita

e all'uomo l'undicesima Lettera Enciclica «Evan-gelium vitae» — datata 25 marzo — sul valore el'inviolabilità dell'esistenza umana. Una riaffer-mazione precisa e ferma del valore e dell'in-violabilità della vita, dalla quale scaturisce unappassionato appello rivolto a tutti e a ciascunoin nome di Dio: rispetta, difendi, ama e servi lavita, ogni vita umana.

La commemorazione del 450° anniversariodell'apertura del XIX Concilio Ecumenico e labeatificazione del Vescovo Nepomuceno deTschiderer �sono �i �momenti �centrali �della �vi-sita pastorale �a �Trento, �compiuta �il �29 �e �il �30aprile.

È dedicata all'importanza dell'Oriente cristia-no per la Chiesa universale la Lettera Apostolica«Orientale lumen» — datata 2 maggio — per laricorrenza centenaria della «Orientalium digni-tas» di Leone XIII.

«Mai più la guerra!»Nel Messaggio dell'8 maggio in occasione del

50° anniversario della fine in Europa della Se-conda Guerra Mondiale, rinnova con sofferto

pontificato». Lo scrive nella sua Lettera En-ciclica «Ut unum sint» dedicata all'impegno ecu-menico per l'unità dei cristiani. Nel solco in-dicato dal Concilio, ribadisce che «la Chiesacattolica è impegnata in modo irreversibile apercorrere la via della ricerca ecumenica».

Il pellegrinaggio apostolico compiuto il 3 e il 4giugno in Belgio per la beatificazione di PadreDamiano de Veuster — missionario «apostolodei lebbrosi» — offre al Papa l'occasione dipregare sulla tomba del compianto Re Baldo-vino.

Per costruire «un ponte di pace verso i secoli ele generazioni del terzo millennio» non bisognadimenticare la lezione della seconda guerramondiale, che è stata una «grande ecatombedella storia». È il messaggio che scaturisce dallacelebrazione presieduta l'11 giugno nella Ba-silica Vaticana per far memoria dei 50 anni dallafine del tremendo conflitto.

dinaria assemblea di partecipanti il Papa chiededi essere «giovani al servizio della vita e co-struttori di pace».

L'«Ecclesia in Africa»A Yaoundé, in Camerun — prima meta del

pellegrinaggio compiuto dal 14 al 20 settembrein Africa — il Papa firma e consegna alla Chiesal'Esortazione Apostolica post-sinodale «Ecclesiain Africa», deponendo personalmente nelle manidella comunità ecclesiale il futuro del Conti-nente. Oltre al Camerun, Giovanni Paolo II visitaJohannesburg, Pretoria, nella Repubblica Su-dafricana, e Nairobi, in Kenya.

64 vittime della rivoluzione francese e 45 dellaguerra civile in Spagna — insieme con il religiososcolopio lucchese Pietro Casani — vengono bea-tificate il 1° ottobre in Piazza San Pietro: «Ilmartirio — ricorda all'omelia — è un particolaredono dello Spirito Santo: un dono per tutta laChiesa».

Testimone�della�dignità dell'uomoIl momento centrale del viaggio apostolico

negli Stati Uniti d'America — compiuto dal 4 al 9ottobre è l'alto, storico, discorso pronunciato il 5ottobre davanti all'Assemblea Generale delle Na-zioni Unite, a New York: «Sono di fronte a voi —si presenta — come un testimone: un testimonedella dignità dell'uomo, un testimone di spe-ranza». All'intera comunità ecclesiale e civileamericana, in particolare ai giovani, torna conforza a chiedere di tutelare e proteggere la vitaumana.

La paterna sollecitudine con la quale il Papaha seguito ogni giorno la terribile guerra neiBalcani trova un'ulteriore conferma il 17 ottobrenella Riunione in Vaticano con gli Ordinari delleDiocesi e con i Rappresentanti Pontifici della exJugoslavia.

«La Messa centro della mia vita»Il 27 ottobre, in occasione della solenne com-

memorazione dei 30 anni della «Presbyterorum

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«Permetteteche rivada con la memoria

a ciò che avvennetredici anni fa,

in Piazza San Pietro.Fu una mano materna

a guidarela traiettoria

della pallottolae il Papa agonizzante

si fermòsulla soglia della morte.

Il proiettile mortalesi fermò e il Papa vive

— vive per servire!»(Meditazione ai Vescovi italiani riunitia S. Maria Maggiore, 19 marzo 1994)

«Il sacerdoteè l'uomo dell'Eucaristia.

Nell'arcodi quasi cinquant'anni

di sacerdozio,ciò che per me

continua ad essereil momento più importante

e più sacroè la celebrazionedell'Eucaristia.

La Santa Messaè in modo assoluto

il centro della mia vitae di ogni mia giornata»

(Per il XXX della «Presbyterorumordinis», 27 ottobre 1995)

8 ottobre 1994: un momento del gioioso incontro con le famiglie del mondo in Piazza San Pietro

Page 11: Oggi, sabato 2 aprile, alle ore 21.37 il Signore ha ... · nella Basilica di san Giovanniin Laterano il 12 novembre. L’abbraccio con i suoi «nuovi dio-cesani» Ł carico di affetto

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11 .L'OSSERVATORE ROMANO Domenica 3 Aprile 2005

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il 10 giugno dalle Associazioni delle Vittime delCampo di Concentramento di Auschwitz-Bir-kenau. «Il Signore — è la sua preghiera —accolga il sacrificio offerto dai martiri dei campidi concentramento, conosciuti e sconosciuti, edelargisca ad essi la sua pace eterna».

Presso la Porta di BrandenburgoIl terzo viaggio apostolico in Germania si

svolge dal 21 al 23 giugno a Paderborn e aBerlino. Momenti centrali del pellegrinaggio so-no la beatificazione di due sacerdoti martiridell'ideologia e della violenza nazionalsocialistanel XX secolo — Bernhard Lichtenberg e KarlLeisner — e la storica visita alla Porta di Bran-deburgo, antico simbolo di divisione poi spa-lancatasi alla libertà con gli straordinari av-venimenti del novembre 1989. «L'uomo — af-ferma — è chiamato alla libertà. Annuncio a tuttivoi che mi ascoltate: la pienezza e la com-piutezza di questa libertà ha un nome: GesùCristo». Al termine della beatificazione, nelloStadio Olimpico di Berlino, l'annuncio di unaseconda Assemblea Straordinaria del Sinodo deiVescovi per l'Europa.

Giovanni Paolo II presiede il 7 luglio allaDivina Liturgia in rito bizantino-ucraino nellaBasilica Vaticana per il IV centenario dell'U-nione di Brest. «La Parola di Dio — sottolinea —ci insegna con chiarezza che questa celebrazioneè una chiamata alla grande speranza portatacida Cristo».

Nell'Abbazia di PannonhalmaPer commemorare i mille anni della storica

Abbazia benedettina di Pannonhalma, «centroprestigioso del monachesimo occidentale ai con-fini col cristianesimo orientale», il Papa si reca il6 e il 7 settembre per la seconda volta inUngheria. «Siate voi — raccomanda agli un-gheresi al momento del congedo — gli artefici diun mondo nuovo, che poggi sul fondamento diquei valori a cui ispirò la sua azione il santo ReStefano».

Dal 19 al 22 settembre il Papa si reca inFrancia per il XVI centenario della morte di sanMartino di Tours e per il XV centenario delBattesimo del Re Clodoveo. È proprio il motivodi fondo del Battesimo a caratterizzare l'iti-nerario spirituale di Giovanni Paolo II, che viveun momento particolarmente intenso a Saint-Laurent-sur-Sèvre con la sosta di preghiera sullatomba di san Luigi Maria Grignion de Montfort,al quale il Papa ha attinto il motto del «Totustuus». «Cattolici di Francia — è il suo appello —in comunione nella fede, nella speranza e nel-l'amore con i vostri fratelli di tutte le regioni delmondo, siate oggi il riflesso vivente del volto diCristo, presente nel suo Corpo che è la Chie-sa».

«Rinnovo il “Totus tuus”»Nella mattina dell'8 ottobre il Papa viene

sottoposto ad un intervento chirurgico di ap-pendicectomia al Policlinico «Gemelli». È luistesso ad annunciarlo alla Chiesa e al mondodurante l'Angelus del 6 ottobre. Rientra in Va-ticano il 15 ottobre. All'Angelus di domenica 13ottobre, recitato dal «Gemelli», la fervente pre-ghiera mariana: «Accolga la Vergine Santa larinnovata offerta di me stesso — Totus tuus egosum — e vegli premurosa sul mio ministero esulla Chiesa».

Il 27 ottobre il Papa presiede alla DivinaLiturgia in rito bizantino-ruteno in occasione del350° anniversario dell'Unione di Užhorod.

Il giubileo presbiteraleCircondato da settecento presbiteri della Dio-

cesi di Roma, il 1° novembre Giovanni Paolo IIcelebra nella Basilica Vaticana la Santa Messa inoccasione del 50° anniversario della sua or-dinazione sacerdotale avvenuta nel 1946 a Cra-covia. Cinquant'anni di paternità pastorale, cin-quant'anni di tenerezza presbiterale donata allaChiesa universale. Al termine della Celebrazio-ne, durante l'Angelus, il Papa annuncia di averscritto «Dono e Mistero», il libro-testimonianzain cui sono raccolti «alcuni ricordi e riflessionisulla mia vocazione». Il giubileo sacerdotale diGiovanni Paolo II vive tra il 7 e il 10 novembre lesue giornate celebrative, che si concludono conla Santa Messa nella Basilica di San Pietro allaquale prendono parte i sacerdoti ordinati comelui nel 1946.

Il 19 novembre il Papa riceve in udienza FidelCastro, Presidente del Consiglio di Stato e delConsiglio dei Ministri della Repubblica di Cuba.

Verso la Porta Santa del 2000Nella memoria liturgica di san Francesco Sa-

verio, il 3 dicembre celebra la Santa Messa per laChiesa che è in Cina nel 70° dell'ordinazione aRoma del primo gruppo di Vescovi cinesi e nel50° dell'istituzione della gerarchia ecclesiasticanel Paese. Nell'occasione indirizza anche unMessaggio alla comunità ecclesiale cinese.

Con la celebrazione dei Primi Vespri dellaprima Domenica di Avvento nella Basilica Va-ticana ha inizio il 30 novembre il triennio dipreparazione immediata al Grande Giubileo del2000. Incomincia l'itineranza orante del popolodi Dio verso al Porta Santa del Terzo Millennio. Ilprimo anno di preparazione è dedicato allariflessione su Gesù Cristo.

Dal 3 al 6 dicembre si svolge la visita diLeonard Carey, Arcivescovo di Canterbury ePrimate della Comunione Anglicana. Giovedì 5 ilPapa e l'Arcivescovo firmano una DichiarazioneComune al termine della preghiera ecumenicanella chiesa dei santi Andrea e Gregorio al Celio.Un'altra significativa visita «ecumenica» è quellache dal 10 al 14 dicembre compie a Roma ilCatholicos di tutti gli Armeni, Karekin I Sar-kissian, che partecipa all'udienza generale dimercoledì 11 e firma con il Papa una Dichia-razione Comune.

1997: tra le feritedi Sarajevo

«Come vorremmo che la soglia dell'anno 2000potesse essere varcata da tutti gli uomini sotto il

segno della pace!». È l'orante e sofferto auspiciodel Papa nel primo giorno del nuovo anno. «Pacee perdono — ricorda durante la Santa Messa del1° gennaio, XXX Giornata Mondiale della Pace— costituiscono come un binomio inscindibile».L'anelito di riconciliazione e di speranza trovaun'ulteriore espressione nel tradizionale discor-so al Corpo Diplomatico accreditato presso laSanta Sede, ricevuto in udienza il 13 gennaio. «Èurgente — risuona l'appello del Papa — or-ganizzare la pace del dopo-guerra fredda e lalibertà del dopo-1989, basandosi su valori mo-rali».

Una Lettera�alle�famiglie�di RomaDatata Natale del Signore 1996, viene resa

pubblica il 18 gennaio la Lettera che il Vescovodi Roma indirizza alle famiglie dell'Urbe. Essaaccompagna una copia del Vangelo di Marcoche viene consegnata ad ogni nucleo familiaredella città da sacerdoti, religiosi, religiose, gio-vani e circa 12.000 missionari protagonisti di uncammino formativo in vista della grande Mis-sione cittadina preparatoria al Giubileo del 2000.Il Papa consegna personalmente le prime copieai missionari durante la visita pastorale del 16febbraio alla parrocchia di sant'Andrea Avel-lino.

Dal 23 al 26 gennaio si svolge la visita a Romadel Catholicos di Cilicia degli Armeni, Aram IKeshishian. Momento culminante è la parte-cipazione del Catholicos alla celebrazione con-clusiva della XXX Settimana di preghiera perl'unità dei cristiani, nella Basilica di San Paolofuori le Mura. Sotto il mosaico del Cristo nel-l'abside della Basilica il Papa e Aram I — chefirmano anche una Dichiarazione Comune — siscambiano un significativo abbraccio di pace.

La�Giornata�della�Vita�ConsacrataPer la prima volta, si celebra il 2 febbraio,

festa della Presentazione al Tempio, la Giornatadella Vita Consacrata. «Auspico di cuore — siaugura il Papa nel Messaggio redatto per l'oc-casione — che essa porti frutti abbondanti per lasantità e la missione della Chiesa».

ristici e mariani, è il pellegrinaggio che GiovanniPaolo II compie dal 31 maggio al 10 giugno inPolonia. Tra questi, la «Statio Orbis» a con-clusione del Congresso Eucaristico Internazio-nale a Wrocław; le canonizzazioni della beataEdvige e di Giovanni da Dukla; la Messa nellaCripta del Wawel a Cracovia; la visita alla tombadei genitori; la celebrazione dei 600 anni dellaFacoltà Teologica dell'Università Jagellonica; ilpellegrinaggio al Santuario mariano di JasnaGóra. Per il Papa è il viaggio dell'audacia apo-stolica e della tenerezza nutrita di familiarità.

Il raduno dei giovani a ParigiDal 21 al 24 agosto Parigi diviene il «cuore»

della Chiesa dei giovani. Nella capitale francesesi svolge il grande raduno in occasione della XIIGiornata Mondiale della Gioventù. Ai piedi dellaTorre Eiffel, oltre un milione di ragazzi e ragazzedi tutto il mondo accolgono in un silenzio carico

siede la «Statio Nationis» di fine millennio e «conlo sguardo fisso sull'Eucaristia» prega il Signoreaffinché «accompagni i passi del popolo italianosulle strade della giustizia e della solidarietà,della riconciliazione e della pace».

«Architetto» della famigliaResta nella storia come il pellegrinaggio del-

l'«architetto» del futuro della famiglia quello cheil Papa compie dal 2 al 6 ottobre in Brasile inoccasione del secondo Incontro Mondiale delleFamiglie. Durante lo straordinario raduno Gio-vanni Paolo II delinea con la sapienza e lalucidità del Pastore il futuro della famiglia, «ar-chitettura divina, architettura umana». Due mi-lioni di persone partecipano alla Santa Messa aRio de Janeiro. «Sappiate coniugare sempre — èla consegna affidata alle famiglie del mondo — lafedeltà con la felicità, perché l'una non puòesistere senza l'altra».

Santa Teresa di Lisieux, «una donna, unagiovane, una contemplativa», viene proclamataDottore della Chiesa il 19 ottobre, GiornataMissionaria Mondiale. La sua «piccola via» vieneadditata come «la via», la strada maestra dellaVerità e dell'Amore.

Il Sinodo per l'AmericaSi celebra dal 16 novembre al 12 dicembre

l'Assemblea Speciale per l'America del Sinododei Vescovi. Dopo 25 Congregazioni Generalil'assise si conclude con la Santa Messa celebratadal Papa nella Basilica Vaticana. «La comunitàcristiana — afferma — si mette ancora in viaggiosospinta dall'amore di Cristo, per compiere lanuova evangelizzazione del Continente ameri-cano. È l'inizio di una rinnovata missione».

All'udienza generale del 19 novembre ha ini-zio il ciclo di catechesi dedicate al GrandeGiubileo del 2000.

Il 22 novembre presiede in Vaticano il solenneAtto commemorativo del centenario della na-scita di Paolo VI, «gracile figlio della terra bre-sciana» e «robusto timoniere della Barca diPietro».

gnifiche possibilità al mondo e possa il mondoaprirsi a Cuba». Risuona solenne l'appello diGiovanni Paolo II durante lo storico pellegri-naggio compiuto dal 21 al 26 gennaio in terracubana. Un intero popolo si riversa per le stradead accoglierlo e a salutarlo. La fede, a lungomessa alla prova e coraggiosamente custoditanei cuori, si rende visibile fino ad esplodere in ungrido di speranza e di gioia. Mezzo milione difedeli si inginocchia con lui ai piedi della Madredel popolo cubano, la «Virgen de la Caridad de ElCobre» e addirittura un milione di persone siraccolgono nella Piazza della Rivoluzione «JoséMartí» della capitale per la Celebrazione Eu-caristica conclusiva. Si rinnova lo stupore dellastoria.

Per la prima volta il Papa si reca a trovare unafamiglia della sua Diocesi. Il 1° febbraio, altermine della visita pastorale nella parrocchiaromana del Sacro Cuore di Gesù, le consegnapersonalmente la copia degli «Atti degli Apo-stoli». È il primo della schiera dei tredicimila«missionari» che bussano alle porte delle fa-miglie di Roma per consegnare gli «Atti». Con ilsuo gesto si apre la seconda fase della Missionecittadina.

Viene reso pubblico il 16 marzo il Documentodella Commissione per i Rapporti Religiosi conl'Ebraismo «Noi ricordiamo: una Riflessione sul-la Shoah». In una Lettera premessa al Do-cumento il Papa ricorda come «la Shoah rimaneun'indelebile macchia nella storia del secolo chesi sta concludendo»

Pellegrino in NigeriaDal 21 al 23 marzo torna per la seconda volta

pellegrino in Nigeria per la beatificazione diPadre Iwene Tansi, primo figlio della terra ni-geriana ad essere elevato agli onori degli altari.Alla Celebrazione ad Onitsha partecipano oltredue milioni di fedeli.

Il Sinodo per l'AsiaSi svolge in Vaticano dal 19 aprile al 14

maggio l'Assemblea Speciale per l'Asia del Si-nodo dei Vescovi, dedicata al tema: «Gesù Cristoil Salvatore e la sua missione di amore e diservizio in Asia: perché abbiano la vita e l'ab-biano in abbondanza (Gv 10, 10)». Vi prendonoparte 256 tra Padri Sinodali, Delegati fraterni,Esperti e Uditori, che danno vita a 23 Con-gregazioni Generali. «Abbiamo scritto — af-ferma il Papa durante la Santa Messa conclusiva— un'ulteriore pagina di vita ecclesiale nel con-tinente asiatico del nostro secolo. Essa va adaggiungersi in un certo senso a quella degli “Attidegli Apostoli”».

Nuovo appello contro l'aborto durante l'u-dienza del 22 maggio ad 8.000 rappresentanti delMovimento per la Vita. «Nessuna autorità uma-na, neppure lo Stato — ribadisce — può giu-stificare moralmente l'uccisione di un innocen-te».

Lo splendore della santità, lo stupore dellasofferenza: è la sintesi della visita pastoralecompiuta il 23 e il 24 maggio a Vercelli e aTorino. La santità si concretizza nella beati-ficazione di quattro figli della terra piemontesevissuti nel XX secolo. La sofferenza si rendevisibile nella Sindone — «icona della sofferenzadell'innocente di tutti i tempi» — dinanzi allaquale il Papa, nel Duomo torinese, sosta in untoccante, intenso momento di preghiera.

Il Cenacolo dell'evangelizzazionePiazza San Pietro diventa il «Cenacolo» della

nuova evangelizzazione. Cinquecentomila per-sone partecipano all'inedito incontro ecclesialecon i Movimenti e le Nuove Comunità, «espres-sioni provvidenziali — li definisce Giovanni Pao-lo II — della nuova primavera suscitata dalloSpirito con il Concilio Vaticano II». Preparato daun Congresso al quale partecipano delegati di 56Movimenti, l'incontro di sabato sera 30 maggiodiviene una grande testimonianza comune difede, di unità, di missione. Durante la Messadella Domenica di Pentecoste, 31 maggio, ilPapa amministra la Cresima e la Comunione a 14giovani.

Viene firmata il 31 maggio la Lettera Apo-stolica «Dies Domini» sulla santificazione dellaDomenica. All'approssimarsi del Terzo Millen-nio il Papa esorta i credenti a «riscoprire connuovo vigore il senso della domenica: il suo“mistero”, il valore della sua celebrazione, il suosignificato per l'esistenza umana e cristiana».

«L'Europa ha bisogno di un volto spirituale.Anche oggi l'Europa non può e non deve di-menticare la sua responsabilità spirituale». Èl'appello che risuona durante il terzo pellegri-naggio compiuto in Austria dal 19 al 21 giugno.Salisburgo, Vienna e St. Pölten sono le tappedell'itinerario del Papa, che beatifica due sa-cerdoti e una religiosa, eroici figli della terraaustriaca.

L'8 settembre, festa della Natività di Mariariprende a Loreto la preghiera quotidiana perl'Italia nella Santa Casa e viene accesa la Lam-pada per l'Italia destinata ad ardere per sim-boleggiare l'invocazione del popolo italiano. Perl'occasione il Papa invia un Messaggio — datato6 agosto — nel quale auspica che il popoloitaliano possa «impegnarsi con coraggio e per-severanza all'edificazione di una società dal vol-to umano».

La fede e la ragione«La Fede e la Ragione sono come le due ali con

le quali lo spirito umano s'innalza verso lacontemplazione della verità». È il suggestivoincipit della Lettera Enciclica «Fides et ratio»,datata 14 settembre.

Si svolge dal 18 al 20 settembre la visitapastorale a Chiavari e a Brescia, dove il Papaconclude le solenni celebrazioni per il centenariodella nascita di Paolo VI e beatifica il grandelaico dell'800 Giuseppe Tovini.

VENTISETTE ANNI DI PONTIFICATONEL CUORE DELLA STORIA

Il viaggio tanto attesoLo storico, tanto atteso e ardentemente de-

siderato viaggio apostolico a Sarajevo, in Bosniaed Erzegovina, città martire del ventesimo se-colo, lacerata dalle devastazioni della feroceguerra, si compie il 12 e il 13 aprile. Dopo treanni dalla dolorosa rinuncia del 1994, il «Men-dicante della pace» tocca finalmente il suolodella città simbolo della sofferenza dell'Europadel XX secolo. Sferzato dal vento e dalla neve,Giovanni Paolo II celebra un'indimenticabileEucaristia nello stadio Koševo e scrive un'altradensa pagina di teologia della storia. «L'alba diDio — è il suo annuncio di speranza alla po-polazione di Sarajevo — è già presente in mezzoa voi».

All'udienza generale del 23 aprile risuona unaccorato appello per la pace e la riconciliazionenello Zaire.

Dal 25 al 27 aprile si svolge il pellegrinaggionella Repubblica Ceca in occasione del Millenniodel martirio di sant'Adalberto, Vescovo di Praga.Un viaggio molto intenso alla riscoperta delleincancellabili radici cristiane della nuova Eu-ropa. Toccante la sosta di preghiera presso latomba dell'indimenticato Card. František To-mášek, nella Cattedrale di Praga.

Il pellegrinaggio in LibanoUn altro viaggio intensamente desiderato da

tempo si realizza in questo 1997. Dal 10 all'11maggio il Papa si reca in Libano, tra le ferite nonancora rimarginate di un popolo devastato daanni di guerra. Proprio durante il pellegrinaggiofirma e consegna alla Chiesa del Paese l'E-sortazione Apostolica post-sinodale «Una spe-ranza nuova per il Libano», frutto dell'assisesvoltasi in Vaticano alla fine del 1995. «Questodocumento — afferma — è un invito per tutti iLibanesi ad aprire con fiducia una pagina nuovadella loro storia»

Audacia e tenerezzaRicco di toccanti momenti spirituali, euca-

di consapevolezza la consegna del Papa: «Gio-vani, miei amici, andate sulle strade dell'u-manità». Suggello della Giornata è la beati-ficazione di Federico Ozanam, «apostolo dellacarità, sposo e padre esemplare, grande figuradel laicato cattolico del XIX secolo».

All'Angelus di domenica 7 settembre il Papaesprime il suo dolore per la morte di MadreTeresa di Calcutta: «Ci lascia — dice — latestimonianza della contemplazione che diventaamore, e dell'amore che diventa contempla-zione». Giovanni Paolo II invia il CardinaleLegato Pontificio, Angelo Sodano, a Calcutta perle solenni esequie celebrate il giorno 13.

A Bologna la «Statio Nationis»La fede eucaristica dell'Italia vive la sua vi-

brante «apoteosi» a Bologna il 27 e il 28 set-tembre per la conclusione del XXIII CongressoEucaristico Nazionale. Giovanni Paolo II pre-

L'Anno dello Spirito SantoCon la Santa Messa celebrata nella Basilica

Vaticana il 30 novembre il Papa apre il secondoanno di preparazione immediata — dedicato alloSpirito Santo — al Grande Giubileo del Duemila.Durante la celebrazione consegna la Croce aiprotagonisti della Missione Cittadina di Roma.

È datata 8 dicembre la Lettera inviata dalPapa alle famiglie di Roma per la consegna degliAtti degli Apostoli nell'ambito della MissioneCittadina. Dopo la consegna del Vangelo diMarco, un altro significativo dono dal qualetraspare l'amore del Pastore verso l'amata Dio-cesi dell'Urbe.

All'approssimarsi del viaggio apostolico a Cu-ba, il Papa invia il 20 dicembre un Messaggioall'Episcopato, ai sacerdoti, ai religiosi, alle re-ligiose e ai fedeli cubani, invitandoli a viverel'imminente Natale «animati dalla speranza».

1998: «Cubasi apra al mondo»

È un pellegrinaggio di dolore, di compassionee di speranza, quello con cui si apre il nuovoanno. Il 3 gennaio il Papa si reca ad Annifo, aCesi e ad Assisi, nelle zone dell'epicentro delterremoto che ha colpito nel settembre 1997l'Italia centrale. «Vengo a voi — dice — nelnome di quel Dio che ha scelto di abitare lanostra fragile umanità, per infondere in essa unasperanza nuova e invincibile».

«Roma, mia Roma...»«Roma, mia Roma, ti benedico e con te

benedico i tuoi figli e tutti i tuoi progetti di bene!»È il saluto rivolto il 15 gennaio all'Urbe durantela visita in Campidoglio. Per la prima volta unPontefice partecipa ad una seduta del ConsiglioComunale.

Lo stupore della storia«Possa Cuba aprirsi con tutte le sue ma-

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«Non si può dimenticareche Sarajevo

è diventata simbolodella sofferenza

di tutta l'Europain questo secolo.

Non possiamonon intraprendere

il difficile, ma necessariopellegrinaggiodel perdono,

che porta ad una profondariconciliazione.

Offri il perdono,ricevi la pace»

(Santa Messa a Sarajevo13 aprile 1997)

«Come servitoredel Vangelo

vi porto questo messaggiod'amore

e di solidarietàche Gesù Cristo offre

agli uomini di ogni tempo.Non si né di un'ideologia

né di un sistema economicoo politico nuovo,

bensì di un camminodi pace, giustizia

e libertà autentiche.Cuba possiede

un'anima cristiana»(Santa Messa a La Habana

25 gennaio 1998)

13 aprile 1997: pellegrino di pace e di speranza nella martoriata Sarajevo

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12 .L'OSSERVATORE ROMANO Domenica 3 Aprile 2005

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L'altare del Card. StepinacLa beatificazione dell'eroico Cardinale Alojzije

Stepinac, Arcivescovo di Zagabria, è il momentocentrale del secondo pellegrinaggio apostolicocompiuto in Croazia dal 2 al 4 ottobre. Il Papavisita la Cattedrale di Split, una volta Mausoleodi Diocleziano, uno dei più feroci persecutori deicristiani: è la rivincita della storia.

Santa Edith SteinDal deserto di morte di Auschwitz, stazione

contemporanea della Via Crucis, germoglia unnuovo fiore di santità. L'11 ottobre in Piazza SanPietro il Papa proclama santa Edith Stein, TeresaBenedetta della Croce, «eminente figlia di Israelee fedele figlia della Chiesa».

Centomila fedeli della diocesi di Roma e didiversi Paesi del mondo si stringono intorno aGiovanni Paolo II il 18 ottobre durante la Ce-lebrazione Eucaristica in Piazza San Pietro per ilventesimo anniversario dell'elezione al Ministe-ro Petrino.

Il 20 ottobre si svolge la visita ufficiale alPresidente della Repubblica Italiana Oscar LuigiScalfaro nel Palazzo del Quirinale. «Desideroformulare l'augurio — dice il Papa — che laNazione italiana, memore della propria tradi-zione e fedele ai valori civili e spirituali che lacontraddistinguono, possa trarre da queste ric-chissime potenzialità orientamenti e slancio perraggiungere le mete di autentica moralità, pro-sperità e giustizia a cui aspira».

«Gesù Cristo e i popoli dell'Oceania: seguire lasua Via, proclamare la sua Verità e vivere la suaVita»: è il tema dell'Assemblea Speciale perl'Oceania del Sinodo dei Vescovi che si svolge inVaticano dal 22 novembre al 12 dicembre. 117sono i Padri Sinodali, 15 le Congregazioni Ge-nerali. «Vogliamo trasmettere ai secoli che ver-ranno e alle generazioni che seguiranno —esorta il Papa durante la Santa Messa conclusiva— il ricco patrimonio dell'evangelizzazione del-l'Oceania».

«Incarnationis Mysterium»Dinanzi alla Porta Santa della Basilica di San

Pietro, il 29 novembre il Papa consegna la Bolladi indizione dell'Anno Santo «IncarnationisMysterium» e apre il terzo anno di preparazione— dedicato a Dio Padre — al Grande Giubileodel 2000. Inizia anche la terza fase della Missionecittadina per Roma: Giovanni Paolo II consegnala Croce missionaria a 14 rappresentanti deifedeli che si impegnano ad evangelizzare gliambienti di lavoro della città. Proprio nell'am-bito di questa fase della Missione, il Papa rivolgealla Diocesi di Roma una Lettera sul Vangelo dellavoro, datata 8 dicembre.

Nel Messaggio in occasione del 50° anni-versario della Dichiarazione Universale dei Di-ritti dell'Uomo, datato 11 dicembre, ricorda che«la lotta per i diritti dell'uomo costituisce ancorauna sfida da raccogliere ed esige da parte di tuttiperseveranza e creatività».

1999: sulla sogliadel Terzo Millennio

Durante il viaggio apostolico a Città del Mes-sico e a Saint Louis, compiuto dal 22 al 28gennaio, il Papa consegna alla Chiesa del Con-tinente l'Esortazione Apostolica post-sinodale«Ecclesia in America», che presenta in manieraorganizza i risultati dell'opera del Sinodo svoltosialla fine del 1997. Giovanni Paolo II firma ilDocumento al suo arrivo in Messico e lo pro-mulga solennemente nel corso della Santa Messanella Basilica di Nostra Signora di Guadalupe.«Possa il Continente della Speranza — auspica— essere anche il Continente della Vita! È questoil nostro grido: una vita degna per tutti!».

Sua Santità Karekin I, Supremo Patriarca eCatholicos di tutti gli Armeni, il 24 marzo par-tecipa alla cerimonia di inaugurazione dellaMostra «Roma-Armenia», allestita nella Sala Re-gia, ed il 25 marzo viene ricevuto in udienza dalPapa. «Chiedo allo Spirito Santo — prega Gio-vanni Paolo II — di assisterci cosicché siamosempre servitori degli uomini e procediamo sullavia dell'unità alla quale Cristo ci invita».

«Basta con il sangue in Kosovo!»Nel Messaggio «Urbi et Orbi» pronunciato il 4

aprile, nella mattina di Pasqua, risuona l'ac-corato appello per la terra martoriata del Ko-sovo: «Basta con il sangue crudelmente versato!Quando si spezzerà la diabolica spirale dellevendette e degli assurdi conflitti fratricidi?». Èdatata 4 aprile anche la Lettera indirizzata agliArtisti, «a quanti con appassionata dedizionecercano nuove “epifanie” della bellezza per farnedono al mondo nella creazione artistica».

Un maggio per la pacePadre Pio da Pietrelcina, l'«umile frate cap-

puccino che ha stupito il mondo con la sua vitatutta dedita alla preghiera e all'ascolto dei fra-telli», viene beatificato dal Papa il 2 maggio, allapresenza di centinaia di migliaia di fedeli con-venuti in Piazza San Pietro. Al termine dellacelebrazione il Papa si reca in Piazza San Gio-vanni in Laterano per recitare il Regina Caeli.«Con tutte le mie forze — è il suo pressanteappello — vi invito a pregare intensamentedurante questo mese di maggio per imploraredalla Madonna il dono della pace nei Balcani enei troppi luoghi del mondo dove regna laviolenza».

Il viaggio in RomaniaÈ un viaggio carico di storia, di gesti, di

futuro, quello che il Papa compie dal 7 al 9maggio in Romania. Tra i momenti più si-gnificativi, gli incontri con S. B. Teoctist, Pa-triarca della Chiesa Ortodossa Romena, e iltoccante abbraccio all'eroico Cardinale Alexan-dru Todea, proprio nella cappella dove l'eroicoPorporato venne ordinato Vescovo clandesti-namente. Significativa la Dichiarazione comuneper la pace nei Balcani firmata da GiovanniPaolo II e da Teoctist.

In Piazza San Pietro presiede il 16 maggio laSanta Messa con le persone impegnate nellatestimonianza della carità.

Nella veglia di Pentecoste in Piazza San Pietroil 22 maggio il Papa chiude solennemente laMissione Cittadina di Roma. «Essere Chiesa inmissione: ecco — sottolinea — la grande sfidadei prossimi anni per Roma e per il mondointero».

Durante la visita pastorale ad Ancona, il 30maggio, risuona un nuovo pressante appello allapace per le popolazioni del Kosovo e dellaJugoslavia. Il Papa volge il suo sguardo oltrel'Adriatico, verso le tante vittime di «una si-tuazione che segna una pesante sconfitta del-l'umanità».

In Polonia sulle rotte della santitàIl settimo pellegrinaggio in Polonia, compiuto

dal 5 al 17 giugno, vive i suoi momenti più altinel segno della santità. Durante il viaggio il Papabeatifica Wincenty Frelichowski, Regina Prot-mann, Antoni Julian Nowowiejeski, WładisławGoral e 106 compagni martiri, Edmund Bo-janowski, e proclama santa suor Kinga. Gio-vanni Paolo II condivide con la Chiesa polaccaanche le celebrazioni del millenario di due eventifondamentali per la sua storia: la canonizzazionedi sant'Adalberto e l'istituzione nel Paese dellaprima Metropolia di Gniezno. Il Papa concludeanche il secondo Sinodo Plenario nazionale.

Nei luoghi della salvezzaÈ datata 29 giugno la Lettera sul pellegri-

naggio ai luoghi legati alla storia della salvezza. Èuna riflessione che si intreccia all'ardente de-siderio del Papa di compiere personalmente unitinerario spirituale e pastorale nelle localitàdove restano le tracce profonde dell'incarna-zione del Verbo: Ur dei Caldei, il Monte Sinai,Nazareth, Betlemme e Gerusalemme.

Il 4 luglio il Papa si fa pellegrino mariano alSantuario romano del Divino Amore per ladedicazione della nuova chiesa.

In un Messaggio al Vescovo di Gitega, il 4agosto Giovanni Paolo II lancia un rinnovatopressante invito alla riconciliazione in Burundi.«Rivolgo con forza ai belligeranti e a tutti iresponsabili del Paese — scrive — un nuovo

Dal 1° al 23 ottobre si celebra in Vaticano laSeconda Assemblea Speciale per l'Europa delSinodo dei Vescovi. Dopo 19 CongregazioniGenerali l'assise si conclude con la Santa Messanella Basilica Vaticana. «Il Cristianesimo — ri-corda all'omelia — è stato nel nostro Continenteun fattore primario di unità tra i popoli e leculture e di promozione integrale dell'uomo edei suoi diritti».

Si svolge il 19 ottobre la visita ufficiale delPresidente della Repubblica Italiana Carlo Aze-glio Ciampi in Vaticano.

L'«Ecclesia in Asia»Nel corso del pellegrinaggio in India e in

Georgia — svoltosi dal 5 al 9 novembre — ilPapa firma e promulga a New Delhi l'Esor-tazione Apostolica post-sinodale «Ecclesia inAsia», che raccoglie il frutto dello studio e delleproposte del Sinodo del 1998. A Tbilisi, durante

la Porta Santa della Basilica Vaticana. Un eventoche entra nella storia con il passo audace diquesto Successore di Pietro, che ha condottol'umanità nel Terzo Millennio. Risuonano ca-riche di solennità le parole del Papa durante laSanta Messa di Mezzanotte: «È Cristo l'uniconostro Salvatore. Questo è il Messaggio delNatale 1999: l'“oggi” di questa Notte Santa dàinizio al Grande Giubileo». Tenuta saldamenteper mano da Giovanni Paolo II la Chiesa varca laPorta Santa per entrare nel Terzo Millennio. Il 25dicembre si apre la Porta Santa anche nellaBasilica di San Giovanni in Laterano.

2000: il GrandeGiubileo

Il 1° gennaio il Papa apre la Porta Santa nellaBasilica di Santa Maria Maggiore. Il giornodopo, 2 gennaio, duecentomila fanciulli co-lorano di primavera Piazza San Pietro per lacelebrazione del Giubileo dei Bambini e deiRagazzi.

Una Porta «ecumenica»L'inizio della Settimana di preghiera per l'u-

nità dei cristiani coincide con la solenne aperturadella Porta Santa nella Basilica di San Paolo fuorile Mura. Quella del 18 gennaio è una cele-brazione unica, inedita, storica. Per la primavolta il Papa apre la Porta Santa della BasilicaOstiense. E per la prima volta, insieme con lui,ad aprire una Porta Santa sono due rappre-sentanti di altre Chiese e Comunità ecclesiali: ilMetropolita ortodosso di Helioúpolis e Theira el'Arcivescovo anglicano di Canterbury.

Un fiume di anime oranti e contemplativegiunge in Piazza San Pietro il 2 febbraio per lacelebrazione del Giubileo della Vita Consacrata.In tutto il mese si susseguono i momenti ce-lebrativi giubilari: l'11 febbraio, con il Giubileodegli ammalati e degli operatori sanitari in Piaz-za San Pietro, i più poveri e fragili elevano alSignore un toccante «Magnificat» del dolore edella speranza; il 18 febbraio, durante il Giu-

marzo. Una corale preghiera si leva dalla Chiesauniversale, che riconosce e implora la mise-ricordia di Dio di fronte alle «infedeltà al Van-gelo», alle «divisioni», all'«uso della violenza»,agli «atteggiamenti di diffidenza e di ostilità» chehanno segnato la sua storia bimillenaria.

Il mistero della vita di Nazareth come «icona»della sintesi tra fede e lavoro umano è al centrodella celebrazione del Giubileo degli artigiani il19 marzo, festa di san Giuseppe.

In Terra SantaÈ il viaggio alle radici della fede e della Chiesa,

quello che Giovanni Paolo II compie in TerraSanta dal 20 al 26 marzo. Ricco di gesti e disignificati simbolici è l'itinerario compiuto dalPapa: la visita al Monte Nebo, da cui Mosècontemplò la Terra promessa; la sosta di pre-ghiera a Betlemme presso il luogo della grotta incui Maria diede alla luce Gesù; la toccante visitaad uno dei campi dove vivono i profughi pa-lestinesi; la celebrazione dell'Eucaristia nel Ce-nacolo di Gerusalemme e la firma della Letteraai Sacerdoti per il Giovedì Santo. Significa-tivamente Giovanni Paolo II si reca presso ilMuro Occidentale per deporre tra le fessure didue massi dell'antico Tempio la sua «fituch», chenella tradizione del popolo ebraico è un foglio sucui si scrivono preghiere e meditazioni. Nelfoglio è scritto in lingua inglese il testo dellaconfessione delle colpe nei confronti di Israeleproclamato nella Basilica Vaticana in occasionedella Giornata del Perdono. Prima di lasciare laTerra Santa, il Papa sale sul Calvario per pregareda solo: un gesto nel luogo del Gesto definitivo diCristo.

Si celebra il 30 aprile la prima canonizzazionedel Grande Giubileo: il Papa proclama santa lareligiosa polacca Maria Faustyna Kowalska,apostola della Divina Misericordia. Il giornodopo, 1° maggio, celebra la Santa Messa a TorVergata per il Giubileo del mondo del lavoro epropone al mondo un grande gesto giubilare:ridurre o addirittura condonare il debito cheopprime i Paesi poveri.

I testimoni della fedeInsieme con i rappresentanti di altre Chiese e

comunità ecclesiali, il 7 maggio Giovanni Pao-lo II si reca al Colosseo per la Commemorazioneecumenica dei testimoni della fede del XX se-colo. «Resti viva la memoria di questi nostrifratelli e sorelle — auspica —. Anzi, cresca! Siatrasmessa di generazione in generazione, perchéda essa germini un profondo rinnovamento cri-stiano».

È la beatificazione di Francesco e GiacintaMarto, i pastorelli ai quali Maria affidò il suomessaggio, il momento culminante del pelle-grinaggio compiuto il 12 e il 13 maggio a Fátima.Nel corso della visita, il Papa offre alla Verginel'anello che gli era stato donato dal CardinaleStefan Wyszyński in occasione della sua elezionealla Cattedra di Pietro.

Un popolo sacerdotaleSeimila sacerdoti si stringono a Giovanni Pao-

lo II il 18 maggio — giorno del suo ottantesimogenetliaco — per celebrare il Giubileo dei pre-sbiteri. «Il nostro compito — ricorda — è pa-scere il gregge di Dio che ci è affidato, offrendouna testimonianza esemplare, che può giungere,se necessario, sino allo spargimento di sangue».

«La fede non teme la ragione»: lo riaffermaGiovanni Paolo II il 25 maggio, durante lacelebrazione del Giubileo degli scienziati. Tregiorni dopo, il 28 maggio, l'intera Chiesa diRoma si raccoglie in Piazza San Pietro percelebrare il Giubileo insieme con il proprio Ve-scovo. Il 2 giugno si celebra il Giubileo deimigranti e degli itineranti, mentre il 4 giugno è lavolta del Giubileo dei giornalisti.

Giovanni Paolo II accoglie i poveri alla suamensa: è uno dei momenti più toccanti e si-gnificativi del Grande Giubileo. Duecento «bar-boni» partecipano il 15 giugno all'incontro con-viviale nell'atrio dell'Aula Paolo VI, dopo avervarcato la Porta Santa della Basilica Vaticana eaver pregato dinanzi alla Tomba di San Pietro.

La «Statio Orbis»Si svolge dal 18 al 25 giugno il XLVII Con-

gresso Eucaristico Internazionale, che si con-clude con la solenne «Statio Orbis» presiedutadal Papa. Proprio nel cuore del Giubileo il popolodi Dio compie la Sosta in Piazza San Pietro peradorare Gesù presente nell'Ostia Santa. «Il Figliodi Dio — è il messaggio che Giovanni Paolo IIripete al mondo — si è fatto uomo per noi e si èofferto in sacrificio per la nostra salvezza. Egli cidona il suo corpo ed il suo sangue come alimentodi una nuova vita».

Una paterna e accorata invocazione a valersidell'obiezione di coscienza di fronte ai criminidell'aborto e dell'eutanasia viene rivolta ai me-dici cattolici, che il 7 luglio, nella Basilica Va-ticana, celebrano il loro Giubileo.

Tra i carcerati«Ho invocato per voi un segno di clemenza

attraverso una “riduzione della pena”». Con unlungo applauso il 9 luglio — giornata del Giu-bileo delle carceri — i detenuti del penitenziarioromano di «Regina Coeli» ringraziano il Papa perla visita e per il messaggio di speranza con-segnato loro.

L'«oceano» di Tor VergataUn milione di giovani da Piazza San Giovanni

in Laterano a Piazza San Pietro, stretti intorno aGiovanni Paolo II il 15 luglio per l'apertura dellecelebrazioni della XV Giornata Mondiale dellaGioventù. Quel fiume di futuro e di speranzadiventa un vero e proprio oceano in piena tra il19 e il 20 agosto, quando oltre due milioni diragazzi e di ragazze dei cinque Continenti siradunano a Tor Vergata per partecipare allaVeglia di preghiera e alla Santa Messa presiedute

VENTISETTE ANNI DI PONTIFICATONEL CUORE DELLA STORIA

appello a superare i propri interessi personali dimodo che, con rinnovato ardore, si mettono alservizio del bene comune degli abitanti».

In un Messaggio videoregistrato, il 7 agosto ilPapa si rivolge ai partecipanti all'Incontro Eu-ropeo dei Giovani a Santiago de Compostela.«Non defraudate Cristo — esorta — che, pienodi amore, vi invita a seguirlo e vi manda fino aiconfini della terra».

Nel «Cenacolo» del SeminarioÈ un pellegrinaggio alle radici della forma-

zione sacerdotale quello che il 4 settembreconduce il Papa a Salerno per l'inaugurazionedel nuovo Seminario Metropolitano — a luiintitolato — e della Casa del Clero «San Matteo».«A voi è affidato il compito — dice rivolgendosiai responsabili e agli educatori — di far rivivereai futuri presbiteri l'esperienza del Cenacolo, chefu il primo Seminario».

Nella Lettera inviata il 9 settembre ai VescoviBelo e Do Nascimento, il Papa invita ancora unavolta a porre fine al massacro delle popolazioni aTimor Orientale, dove la violenza si accanisceanche contro la Chiesa cattolica.

È nel segno della santità anche il secondopellegrinaggio che il 19 settembre il Papa com-pie in Slovenia. A Maribor la beatificazione delVescovo Anton Martin Slomšek, primo slovenoad essere elevato agli onori degli altari. «Chiesache vivi in Slovenia — è la sua esortazione almomento del congedo — scegli la vita!».

La Lettera agli anzianiSanta Brigida di Svezia, santa Caterina da

Siena e santa Teresa Benedetta della Crocevengono proclamate Compatrone d'Europa conla Lettera Apostolica in forma di «Motu Proprio»datata 1° ottobre. Nello stesso giorno il Papainvia una Lettera agli Anziani densa di con-fidente e toccante familiarità. «Anziano anch'io— scrive — ho sentito il desiderio di mettermi indialogo con voi, anzitutto rendendo grazie a Dioper i doni e le opportunità che mi ha elargito conabbondanza sino ad oggi».

la visita all'amato «gregge» del Paese caucasico,di grande significato sono gli incontri con S. S.Ilia II, Catholicos-Patriarca di Tutta la Georgia.

«Siamo riuniti ancora una volta per rinnovaredavanti al Signore l'impegno per l'unità dellafede e della Chiesa». Lo afferma Giovanni Pao-lo II il 13 novembre, durante la Celebrazioneecumenica in memoria di santa Brigida di Sveziapresieduta nella Basilica Vaticana insieme con iPrimati luterani di Svezia e di Finlandia, e con iPastori cattolici di Stockholm e di Copenaghen.

L'11 dicembre presiede un suggestivo mo-mento di preghiera nella straordinaria cornicedella Cappella Sistina restituita al suo anticosplendore a conclusione dei lunghi e pazientilavori di restauro .

Varca la Porta SantaÈ il 24 dicembre, è la Notte Santa che dà

inizio al Grande Giubileo: Giovanni Paolo II apre

bileo degli artisti nella Basilica Vaticana, ri-splende la ricerca della luce della bellezza diCristo; il 22 febbraio, nel Giubileo della CuriaRomana, risuona una testimonianza di fedeltà edi comunione dal cuore di coloro che prestano illoro particolare servizio al «ministerium pe-trinum».

Alla vigilia del pellegrinaggio al Monte Sinai, il23 febbraio il Papa presiede una singolare esuggestiva udienza generale nell'Aula Paolo VI,per la Commemorazione di Abramo «NostroPadre nella fede». È un intenso pellegrinaggiospirituale a Ur dei Caldei, vissuto in un vibrantesusseguirsi di preghiere e di gesti liturgici.

Sul Monte SinaiÈ il primo straordinario pellegrinaggio giu-

bilare quello che il Papa compie al Monte Sinaidal 24 al 26 febbraio. Sulle orme di Mosè,Giovanni Paolo II sosta ai piedi della «SantaMontagna», che «sta al centro della verità sul-l'uomo e sul suo destino». Toccante la preghieradinanzi alle radici del «roveto ardente» dove Diosi rivelò a Mosè. Al Cairo il Papa presiede laSanta Messa alla quale partecipano tutte leChiese cattoliche dell'Egitto: la Copta, la Latina,la Maronita, la Greca, l'Armena, la Siriaca e laCaldea.

Durante l'udienza del 27 febbraio ai par-tecipanti al Convegno sull'attuazione del Con-cilio Vaticano II, il Papa riconsegna idealmentealla Chiesa e all'umanità del Terzo Millennio la«profezia» della grande assise conciliare.

È la prima beatificazione del Grande Giubileo.Il 5 marzo in Piazza San Pietro il Papa eleva aglionori degli altari 44 martiri: André de Soveral eAmbrósio Francisco Ferro e 28 compagni; Ni-colas Bunkerd Kitbamrung; Maria Stella AdellaMardosewicz e 10 consorelle; Pedro Calungsod;Andrea di Phú Yên.

La Giornata del perdono«Perdoniamo e chiediamo perdono!». Risuona

più volte nella Basilica Vaticana l'accorata in-vocazione di Giovanni Paolo II durante la ce-lebrazione della Giornata del Perdono, il 12

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«Tu Cristo, Figliodel Dio vivente, sii per noi

la Porta! Sii per noi la Portache ci introduce

nel mistero del Padre.Fa' che nessuno

resti esclusodal suo abbraccio

di misericordia e di pace!È Cristo l'unico nostro

Salvatore! Questoè il messaggio del Natale1999: l'“oggi” di questa

Notte Santa dà inizioal Grande Giubileo»(Apertura della Porta Santa

in San Pietro, 25 dicembre 1999)

«Vedo in voile “sentinelle del mattino”

in quest'albadel terzo millennio.

Voi non vi presteretead essere strumenti

di violenzae di distruzione; difenderete

la pace. Voi difenderetela vita in ogni momentodel suo sviluppo terreno,

vi sforzeretedi rendere questa terra

sempre più abitabileper tutti»

(Ai giovani radunati a Tor Vergata19 agosto 2000)

24 dicembre 1999: nella Notte di Natale l'apertura della Porta Santa per l'inizio del Grande Giubileo dell'Anno Duemila

Page 13: Oggi, sabato 2 aprile, alle ore 21.37 il Signore ha ... · nella Basilica di san Giovanniin Laterano il 12 novembre. L’abbraccio con i suoi «nuovi dio-cesani» Ł carico di affetto

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13 .L'OSSERVATORE ROMANO Domenica 3 Aprile 2005

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dal Papa. Un abbraccio gioioso, forte, incon-tenibile circonda il Successore di Pietro. «Sesarete quello che dovete essere — raccomandaloro il Papa parafrasando le parole di santaCaterina da Siena — metterete fuoco in tutto ilmondo!».

Il 3 settembre la beatificazione dei Papi Pio IXe Giovanni XXIII, dell'Arcivescovo Reggio, delsacerdote Chaminade e del monaco ColumbaMarmion. «Cinque personalità diverse — le de-finisce Giovanni Paolo II durante la Celebrazionein Piazza San Pietro — tutte accomunate dal-l'anelito alla santità».

Si susseguono nel mese di settembre ce-lebrazioni giubilari di profondo ed eloquentesignificato. Dal 9 al 10 si celebra il Giubileo delleUniversità, alle quali il Papa indica «la sfida di unnuovo Umanesimo, che sia autentico e inte-grale». Il 15, durante il Giubileo dei Rappre-sentanti Pontifici, richiama il valore e l'impor-tanza della «diplomazia del Vangelo». Il 17, inoccasione del Giubileo della terza età, offre unatoccante testimonianza sulla missione e sul ruolodegli anziani nella vita ecclesiale e civile. Il 24,infine, Giovanni Paolo II celebra la Santa Messaper la conclusione del XX Congresso Inter-nazionale mariologico-mariano e per il Giubileomondiale dei Santuari mariani.

Un'apoteosi di santitàContinua l'apoteosi di santità del Giubileo. Il

1° ottobre si celebra la canonizzazione di 120martiri cinesi, che il Papa eleva agli onori deglialtari insieme con due religiose ed una laica.

Con la Vergine di FátimaIl dialogo intimo e confidente del Papa con

Maria tocca un'altra sublime vetta. L'8 ottobre,in Piazza San Pietro, in ginocchio dinanzi allaMadonna di Fátima, Giovanni Paolo II consegnanelle mani della Madre il futuro della Chiesa edel mondo. Lo fa insieme con oltre 1.400 Vescoviconvenuti da tutto il mondo per celebrare il loroGiubileo. Nella serata del 7 ottobre i Presuliavevano partecipato alla recita del Rosario gui-data dal Papa in Piazza San Pietro davanti allastatua mariana.

Migliaia e migliaia di famiglie provenienti daogni parte del mondo partecipano il 14 e il 15ottobre al III Incontro Mondiale con il Papa inoccasione del Giubileo. Un suggestivo momentodi testimonianza e di festa si svolge in Piazza SanPietro nella sera del sabato. Durante la SantaMessa domenicale il Papa benedice le nozze diotto coppie di sposi di diversi Paesi. «Sietechiamati — ricorda ai genitori Giovanni Paolo II— all'altissima missione di cooperare col Crea-tore nel trasmettere la vita; non abbiate pauradella vita!».

I valori dello sport80.000 persone, atleti di ogni categoria ed età,

si stringono intorno al Papa che celebra il 29ottobre, allo stadio Olimpico di Roma, la SantaMessa in occasione del Giubileo degli Sportivi. Altermine, dopo la recita dell'Angelus, GiovanniPaolo II assiste ad alcune manifestazioni spor-tive. Al mondo dello sport rivolge l'invito ad «unesame di coscienza» per riscoprire i «valoriimportanti quali la lealtà, la perseveranza, l'a-micizia, la condivisione, la solidarietà».

Con una Lettera Apostolica in forma di «MotuProprio», datata 31 ottobre, il Papa proclamasan Tommaso Moro patrono dei Governanti edei Politici, che celebrano il loro Giubileo il 4 e il5 novembre.

Ai laici consegna il ConcilioNella solennità di Tutti i Santi, il 1° novembre

celebra in Piazza San Pietro la Santa Messa inoccasione dei 50 anni della definizione dog-matica dell'Assunzione di Maria. Dal 9 al 10novembre la visita di Sua Santità Karekin II,Patriarca Supremo e Catholicos di tutti gli ar-meni, con una Celebrazione ecumenica nellaBasilica Vaticana e la firma di un ComunicatoCongiunto. L'11 e il 12 novembre si svolge ilGiubileo del Mondo agricolo; il 18 e il 19 no-vembre, quello dei Militari e delle Forze diPolizia. Il 26 novembre, durante il Giubileodell'Apostolato dei Laici, il Papa «consegna» ilmagistero del Concilio Vaticano II alle nuovegenerazioni laicali. «Studiate il Concilio — esorta—, approfonditelo, assimilatene lo spirito e gliorientamenti: troverete in esso luce e forza pertestimoniare il Vangelo in ogni campo dell'e-sistenza umana».

Prossimità, condivisione, accoglienza, inte-grazione: sono le parole chiave decisive per ogniimpegno accanto a coloro che vivono l'espe-rienza della disabilità. Ad indicarle è GiovanniPaolo II nel corso della Santa Messa celebrata il3 dicembre nella Basilica di san Paolo fuori leMura per il Giubileo delle comunità con i di-sabili. Nel pomeriggio, incontro di riflessione edi festa nell'Aula Paolo VI. Il 10 dicembrecelebra la Santa Messa in Piazza San Pietro per ilGiubileo dei catechisti e dei docenti di religione;il 17 dicembre, si tiene il Giubileo del Mondodello Spettacolo.

2001: il coraggiodella pace

«Ora è tempo di guardare avanti...». C'è inqueste parole pronunciate dal Papa durante laSanta Messa del 6 gennaio, dopo la chiusuradella Porta Santa della Basilica Vaticana, il sensocarico di futuro e di speranza con cui la Chiesaconclude l'esperienza giubilare e riparte versoorizzonti nuovi lungo i sentieri del Terzo Mil-lennio. Al termine della celebrazione GiovanniPaolo II firma la Lettera Apostolica «Novo Mil-lennio ineunte».

Il Papa presiede la Divina Liturgia nella Ba-silica Vaticana il 18 febbraio, in occasione dei1700 anni del Battesimo dell'Armenia, avvenutonel 301 ad opera di san Gregorio l'Illuminatore,ed esprime la speranza di poter visitare l'«amataterra» armena «intrisa del sangue di tanti mar-tiri». Il 2 febbraio precedente, la Lettera Apo-stolica in occasione della ricorrenza.

I martiri spagnoliDurante la Santa Messa dell'11 marzo in

Piazza San Pietro, la beatificazione di 233 martirispagnoli: sacerdoti, religiose, religiose, padri emadri di famiglia uccisi tra il 1936 ed il 1939«perché erano cristiani, per la loro fede in Cristo,perché erano membri attivi della Chiesa».

Sulle orme dell'Apostolo PaoloUn pellegrinaggio sulle orme dell'Apostolo

Paolo è quello che il Papa compie dal 4 al 9maggio in Grecia, Siria e Malta. Tra i momentipiù significativi, la recita del «Padre Nostro«insieme con l'Arcivescovo Ortodosso Christó-doulos; il gioioso incontro con i giovani siriani; labeatificazione del sacerdote Giorgio Preca, delcatechista Ignazio Falzon e della religiosa MariaAdeodata Pisani, i primi tre figli della terramaltese ad essere elevati agli onori degli altari.

Il 3 giugno, solennità di Pentecoste il Papacelebra la Santa Messa in Piazza San Pietrodinanzi all'urna con il corpo di Giovanni XXIII.Al termine le sacre spoglie vengono portateprocessionalmente dinanzi alla Confessione diSan Pietro per la venerazione dei fedeli e quindivengono poste definitivamente sotto l'Altare disan Girolamo.

Pellegrino in UcrainaGiovanni Paolo II abbraccia una Chiesa fe-

condata dal sangue dei martiri, tra i quali i duePontefici romani san Clemente I e san Martino I.Il Papa si reca pellegrino in Ucraina dal 23 al 27giugno e beatifica a Lviv 30 servi di Dio, 27 deiquali hanno subito il martirio. Gioioso e tra-volgente è l'entusiasmo col quale viene accolto.Agli oltre mezzo milione di giovani di tutto ilPaese che gli si stringe intorno festante affida laconsegna esigente della «libertà».

La millesima udienza generaleSi svolge il 1° agosto, in Piazza San Pietro, la

millesima udienza generale alla presenza di22.000 ragazzi e ragazze ministranti.

coppia beatificata. La Celebrazione ha un sug-gestivo prologo nel pomeriggio di sabato conmigliaia di famiglie che si stringono intorno aGiovanni Paolo II per un momento di festa e dipreghiera.

Viene promulgata il 22 novembre l'Esorta-zione Apostolica post-sinodale «Ecclesia in Ocea-nia» che raccoglie i frutti del Sinodo svoltosi allafine del 1998. Nel corso della singolare ce-rimonia, svoltasi nella Sala Clementina, il Papainvia per «e-mail» attraverso un computer por-tatile il testo dell'Esortazione alle Chiese in Ocea-nia.

Preghiera e digiuno per la paceNella sua Cappella Privata, in comunione con

tutta la Chiesa, Giovanni Paolo II celebra il 14dicembre la giornata di preghiera e di digiunoper la pace nel mondo, indetta all'Angelus del 18novembre. «Rispondiamo alla Parola di Dio — èla sua preghiera — con frutti degni di con-

XXIII il 4 ottobre 1962, il Papa giunge nella cittàumbra a bordo di un treno partito dalla StazioneVaticana. Durante l'incontro riecheggia il gridosolenne e possente del «Difensore della pace»:«Mai più violenza! Mai più guerra! Mai piùterrorismo! In nome di Dio ogni religione portisulla terra giustizia e pace, perdono e vita,amore!».

La Corona del Rosario unisce l'Europa in unacatena di preghiera i cui grani sono Roma,Mosca, Budapest, Atene, Strasburgo, Valencia eVienna. Attraverso una serie di collegamentitelevisivi — significativo quello con la Cattedralecattolica di Mosca dedicata all'Immacolata Con-cezione — i giovani universitari europei par-tecipano alla recita del Rosario guidata il 2marzo dal Papa nell'Aula Paolo VI.

Pace per la Terra SantaÈ la Terra Santa, insanguinata da una «dram-

matica spirale di soprusi ed uccisioni», al centrodel Messaggio pasquale «Urbi et Orbi» del 31marzo. Proprio alla vigilia dell'inizio del dram-matico assedio alla Basilica della Natività, aBetlemme, la voce forte e limpida del Successoredi Pietro risuona con vibrante eloquenza perscuotere le coscienze intorpidite del mondo.«Nessuno può rimanere silenzioso e inerte — è ilsuo severo monito —, nessun responsabile po-litico o religioso!». La preghiera per la TerraSanta sale dal cuore della Chiesa universaleanche nella Domenica della Divina Misericordia.Al «Regina Caeli» del 7 aprile migliaia di fedelirispondono all'appello del Papa e si uniscono allasua accorata invocazione di pace. L'umanitàintera si inginocchia in Piazza San Pietro perchiedere che abbia fine la tragica prova a cui èsottoposta la Terra dove «il Verbo si è fattocarne».

Ascolta, accogli, ama: sono le tre parole «perprendere il largo» affidate alla comunità diIschia, dove si reca in visita pastorale il 5 mag-gio. Durante il Regina Caeli rivolge il suo sguar-do al Santuario di Pompei esprimendo la spe-ranza potervisi recare nuovamente. Nel pome-riggio il festoso incontro con i giovani

apostolico in Polonia. A Cracovia il Papa inau-gura il Santuario della Divina Misericordia. AKalwaria Zebrzydowska, per i 400 anni di questoSantuario particolarmente caro al suo cuore,rinnova l'affidamento alla Madre di Dio: «Totustuus». A Cracovia beatifica quattro servi di Dio.

L'11 settembre, primo anniversario degli ef-ferati attacchi contro gli Stati Uniti d'America,all'udienza il Papa ricorda nelle preghiere levittime innocenti del terrorismo. Solo dalla ve-rità e dalla giustizia — ricorda — possonoscaturire la libertà e la pace».

Nel VII centenario della nascita di santa Bri-gida, Compatrona d'Europa, il 4 ottobre Gio-vanni Paolo II presiede nella Basilica Vaticana laCelebrazione ecumenica dei Vespri in onore disanta Brigida di Svezia.

Alla presenza di centinaia di migliaia di pel-legrini giunti in Piazza San Pietro da ogni partedel mondo, il 6 ottobre proclama santo Jo-semaría Escrivá de Balaguer, fondatore del-l'Opus Dei e ripropone alla Chiesa e al mondo il«segreto» della sua santità: «Orazione, espia-zione, azione».

Dal 7 al 13 ottobre la visita che il Patriarcadella Chiesa Ortodossa Romena, Teoctist, rendea Giovanni Paolo II in segno di ringraziamentoper il viaggio compiuto in Romania nel maggio1999. A conclusione della visita, dopo la firmadella Dichiarazione Comune, il Papa presiedenella Basilica Vaticana la Santa Messa con lapartecipazione del Patriarca.

Un tempo mariano oranteAi piedi del miracoloso quadro della Madonna

di Pompei — portato in Piazza San Pietro da ungruppo di pellegrini giunti dalla cittadella ma-riana campana — nel giorno del XXIV an-niversario di Pontificato il Papa durante l'u-dienza generale proclama l'«Anno del Rosario» efirma la Lettera Apostolica «Rosarium VirginisMariae». Un tempo orante straordinario da vi-vere con il Rosario tra le mani per «riscoprire —spiega Giovanni Paolo II — la profondità misticaracchiusa nella semplicità di questa preghiera,così cara alla tradizione popolare».

«Civis romanus»Giovanni Paolo II riceve il 31 ottobre la

cittadinanza onoraria di Roma. Nel corso di unaspeciale udienza il Sindaco Veltroni consegna alPapa la pergamena che attesta lo status di Civisromanus e la delibera che sancisce il confe-rimento della cittadinanza, approvata all'una-nimità dal Consiglio Comunale il 17 ottobre.

La visita al Parlamento italianoStorica visita del Papa al Parlamento Italiano,

riunito in seduta congiunta il 14 novembre nelPalazzo di Montecitorio. Giovanni Paolo II pro-nuncia un discorso denso di storia, premu-rosamente attento alle sfide del presente, co-raggiosamente proiettato verso il futuro, nelquale sottolinea che «un'Italia fiduciosa di sé einternamente coesa costituisce una grande ric-chezza per le altre Nazioni d'Europa e delmondo».

2003: da 25 anniPastore universale

L'alba del nuovo anno sorge oscurata tri-stemente da minacce e da progetti di guerra. Ilmondo assiste col fiato sospeso ad una «esca-lation» di violenza e di morte che travolge uo-mini, popoli, nazioni. Il 1° gennaio, nella ce-lebrazione per la XXXVI Giornata Mondialedella Pace, il Papa ripete il suo accorato grido:«La pace è possibile e doverosa. Anzi, è il benepiù prezioso da invocare da Dio e da costruirecon ogni sforzo».

Dalla Sala Clementina l'abbraccio del Paparaggiunge idealmente il 25 gennaio le centinaiadi migliaia di famiglie convenute da 81 Paesi delmondo nel «Luneta Park» di Manila, nelle Fi-lippine, per celebrare il loro IV Incontro Mon-diale. In collegamento televisivo, Giovanni Pao-lo II segue dal Vaticano il suggestivo momentodi festa e di preghiera nella capitale filippina erivolge ai partecipanti un discorso esigente eimpegnativo. «Fate della vostra famiglia — è laconsegna affidata loro — una pagina di Vangeloscritta per il nostro tempo».

È l'Angelus del «Mai!», di quel monito severo einappellabile che torna a levarsi, biblicamentepossente, dinanzi alla coscienza del mondo.«Mai potremo essere felici gli uni contro gli altri— afferma il Papa il 23 febbraio —; mai il futurodell'umanità, mai, mai potrà essere assicuratodal terrorismo e dalla logica della guerra». Daquel «Mai!» scaturisce l'invito — rivolto a cre-denti e a non credenti — a vivere il Mercoledìdelle Ceneri come giornata di preghiera e didigiuno per la pace, specialmente nel MedioOriente.

Il giorno del silenzio oranteÈ il giorno del silenzio. Il giorno della pe-

nitenza. Il giorno delle mani giunte, dei cuori inginocchio, degli sguardi levati verso l'Alto. Il 5marzo, Mercoledì delle Ceneri, vede una mo-bilitazione corale di pace di fronte all'appello delPapa. «Ciascuno — è il suo appello durantel'udienza generale della mattina — si senta e sifaccia corresponsabile della costruzione dellapace». «Non ci sarà pace sulla terra — ricordapoi alla Santa Messa del pomeriggio nella Ba-silica di santa Sabina all'Aventino — sino aquando perdureranno le oppressioni dei popoli,le ingiustizie sociali e gli squilibri economicituttora esistenti».

L'estremo appello di pace di fronte all'in-combere della guerra è il grido severo e squar-ciante del testimone della storia del Novecento.All'Angelus del 16 marzo, alla vigilia di giornicruciali per la crisi irachena, il Papa ricorda: «Ioappartengo a quella generazione che ha vissutola Seconda Guerra mondiale ed è sopravvissuta.

VENTISETTE ANNI DI PONTIFICATONEL CUORE DELLA STORIA

L'11 settembreIl dolore e la vicinanza al popolo americano

dopo gli efferati attacchi terroristici vengonomanifestati dal Papa in un telegramma di cor-doglio al Presidente degli Stati Uniti d'America.Il 12 settembre, nel corso di un'udienza generale«senza applausi», torna ad esprimere la sua«indignata condanna», riaffermando con vigore«che mai le vie della violenza conducono a veresoluzioni dei problemi dell'umanità».

Dal 22 al 27 settembre il Papa si mette incammino verso l'Asia Centrale ed il Caucaso percompiere un pellegrinaggio in Kazakhstan e inArmenia, due Nazioni che sino al 1991 sonovissute sotto il soffocante regime ateo dell'U-nione Sovietica. Da quelle terre Giovanni Pao-lo II torna ad invocare dinanzi al mondo «ilcoraggio della pace» come unica risposta alleesigenze e ai bisogni più autentici dell'uomo. Interra armena il Papa rende omaggio alle sof-ferenze della prima nazione ad aver forgiato sulVangelo la propria identità.

Il Rosario per la paceAncora una volta dinanzi alle tenebre e al-

l'abisso dell'odio la Chiesa attinge alla forzadisarmata della preghiera. All'Angelus del 30settembre l'invito a pregare durante il mese diottobre ogni giorno il Rosario per la pace, «af-finché il mondo sia preservato dall'iniquo fla-gello del terrorismo».

Si celebra in Vaticano dal 30 settembre al 27ottobre la X Assemblea Generale Ordinaria delSinodo dei Vescovi, dedicata al tema «Il Vescovoservitore del Vangelo di Gesù Cristo per lasperanza del mondo». Dopo 25 CongregazioniGenerale l'assise si conclude con la Santa Messanella Basilica Vaticana: «una nuova partenza —la definisce il Papa — sull'onda del GrandeGiubileo del Duemila e all'inizio del terzo mil-lennio cristiano».

I coniugi romani Luigi e Maria BeltrameQuattrocchi vengono proclamati beati nel corsodella Santa Messa in Piazza San Pietro il 21ottobre, Giornata Missionaria Mondiale. Con ilPapa concelebrano i due figli sacerdoti della

versione, con una rinnovata volontà ad operareper la pace, con il salutare digiuno fecondato daincessante preghiera».

2002: con la Coronatra le mani

Ancora una volta Assisi diventa il «cuore»palpitante di una moltitudine innumerevole cheda ogni angolo del mondo invoca la pace. Ilcuore di «un popolo che non si stanca di crederenella forza della preghiera per ottenere la pace».Come nel 1986, come nel 1993, la storia si fermail 24 gennaio nella città del Poverello, su quelcolle benedetto dai passi di Francesco, «sin-golare profeta della pace». Rappresentanti ditutte le religioni del mondo si riuniscono intornoa Giovanni Paolo II per celebrare la Giornata dipreghiera per la pace. Come fece Giovanni

In Azerbaigian e in BulgariaPer la prima volta il Successore di Pietro si

reca pellegrino in Azerbaigian e in Bulgaria.Momenti significativi del viaggio — che si svolgedal 22 al 26 maggio — sono l'incontro con ilPatriarca ortodosso di Bulgaria, Maxim, la bea-tificazione di tre martiri a Plovdiv, e la visita alMonastero di Rila. Il Papa richiama più volte laviva memoria dell'opera dei santi Cirillo e Me-todio.

Una Dichiarazione congiunta con il PatriarcaEcumenico di Costantinopoli, Bartolomeo I, vie-ne firmata in occasione della sessione conclusivadi un Simposio su «Religione, scienza e am-biente» svoltosi il 10 giugno, a Venezia. Incollegamento video dalla sua Biblioteca Privata ilPapa rivolge un saluto ai partecipanti.

Padre Pio santoNel «vanto della Croce» è racchiusa la santità

di Padre Pio: lo ricorda alla Chiesa e al mondo ilPapa durante la solenne Celebrazione Euca-ristica con la quale il 16 giugno, in Piazza SanPietro, proclama santo l'umile cappuccino diPietrelcina.

Con i giovani a TorontoDurante il viaggio apostolico compiuto dal 23

luglio al 2 agosto in Canada e in Messico,Giovanni Paolo II presiede a Toronto la ce-lebrazione conclusiva della Giornata Mondialedella Gioventù con centinaia di migliaia di gio-vani, il nuovo «popolo delle Beatitudini». È laGiornata della «scelta». I costruttori di una nuo-va civiltà — afferma il Papa — scelgono Cristocome «pietra angolare» per edificare la «cittàdell'uomo». A Città del Guatemala canonizzaJosé de Betancur. A Città del Messico canonizzaJuan Diego e beatifica due giovani laici. È unpellegrinaggio contrassegnato da gioia, festa,fede, attaccamento al Successore di Pietro, amo-re alla Chiesa, santità.

Il segno della Divina MisericordiaDal 16 al 19 agosto si svolge l'ottavo viaggio

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CONTINUA A PAGINA 14

«Gesù è veramente Risorto.La sua pace

blocchi la drammaticaspirale di soprusi

ed uccisioni,che insanguinanola Terra Santa.

Sembrache sia stata dichiarata

guerra alla pace!Ma la guerra

nulla risolve. La tragediaè davvero grande:

nessuno può rimaneresilenzioso e inerte!»

(Messaggio pasquale «Urbi et Orbi»31 marzo 2002)

«Per l'esigente,ma straordinariamente ricco

compito di contemplareil volto di Cristo

insieme con Maria,vi è forse

strumento miglioredella preghiera del Rosario?

Dobbiamo riscoprirela profondità mistica

racchiusanella semplicità

di questa preghiera,cara alla tradizione

popolare»(Udienza generale per l'inizio

dell'Anno�del�Rosario,�16�ottobre 2002)

16 ottobre 2002: in Piazza San Pietro, accanto al quadro della Madonna di Pompei, la firma della «Rosarium Virginis Mariae» per l'Anno del Rosario

Page 14: Oggi, sabato 2 aprile, alle ore 21.37 il Signore ha ... · nella Basilica di san Giovanniin Laterano il 12 novembre. L’abbraccio con i suoi «nuovi dio-cesani» Ł carico di affetto

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14 .L'OSSERVATORE ROMANO Domenica 3 Aprile 2005

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Ho il dovere di dire a tutti i giovani, a quelli piùgiovani di me, che non hanno avuto questaesperienza: “Mai più la guerra!”».

Alla vigilia di giorni di guerraL'udienza generale del 19 marzo, alla vigilia

della scadenza dell'«ultimatum» posto dagli StatiUniti a Saddam Hussein, si trasforma in unacorale preghiera di pace intorno all'intrepido,ostinato «Mendicante della pace». Quindicimilafedeli gremiscono Piazza San Pietro «armati»soltanto della Corona del Rosario e di unaindomita, indefettibile speranza.

Con «il cuore oppresso dalle notizie che giun-gono dall'Iraq in guerra» il Papa incita a per-severare «nella recita della Corona per implorarela pace». Nel corso dell'udienza generale del 26marzo in Piazza San Pietro annuncia anche lasua intenzione di recarsi pellegrino a Pompei il 7ottobre per pregare ai piedi della Madonna delRosario.

L'«Ecclesia de Eucharistia»Durante la Santa Messa «in Cena Domini»,

presieduta nel pomeriggio del 17 aprile, GiovedìSanto nella Basilica Vaticana, Giovanni Paolo IIfirma la sua quattordicesima Lettera Enciclica«Ecclesia de Eucharistia». «La Chiesa — scrive— vive del Cristo eucaristico, da Lui è nutrita, daLui è illuminata». Nell'Enciclica si avvertono ipalpiti sacerdotali della testimonianza eucari-stica personale di Giovanni Paolo II. E si leggegià la cornice spirituale e pastorale nella quale siinnesterà l'Anno dell'Eucaristia aperto il 17 ot-tobre 2004.

«Pace in Iraq!»«Pace in Iraq!... Pace anche nelle altre regioni

del mondo, dove guerre dimenticate e conflittistriscianti provocano morti e feriti tra il silenzio el'oblio». Ancora una struggente invocazione disperanza si alza da Piazza San Pietro il 20 aprile,nel giorno della Risurrezione del Signore. «Sispezzi questa catena dell'odio — auspica il Papanel Messaggio “Urbi et Orbi“ —. Si inauguriun'era nuova di giustizia e di pace».

Gioventù e santità: sono le parole chiave del99° viaggio apostolico che Giovanni Paolo IIcompie il 3 e il 4 maggio in Spagna, dove si recaper la quinta volta. Centinaia di migliaia digiovani lo accolgono con un entusiasmo tra-boccante e commovente a Madrid per par-tecipare alla veglia di preghiera, scandita dallariflessione sui misteri del Rosario. E oltre unmilione di fedeli partecipano alla CelebrazioneEucaristica nel corso della quale il Papa pro-clama santi cinque figli esemplari della Chiesaspagnola.

È in Giurisprudenza l'undicesima Laurea «ho-noris causa» ricevuta da Giovanni Paolo II.Gliela conferisce l'Università «La Sapienza» diRoma alla vigilia del suo 83° genetliaco, duranteun solenne atto accademico svoltosi il 17 maggionell'Aula Paolo VI, nell'ambito delle celebrazioniper il VII centenario di fondazione del pre-stigioso ateneo romano.

Il 100° pellegrinaggio apostolicoNel cuore del XXV anno di Pontificato, Gio-

vanni Paolo II compie dal 5 al 9 giugno il suopellegrinaggio internazionale numero 100. Metadel viaggio è la Croazia, dove il Papa si reca perla terza volta in 9 anni. A Dubrovnik, durante labeatificazione di Suor Marija di Gesù CrocifissoPetković, Giovanni Paolo II affida alle donne untenero e incalzante messaggio: «Continuate aguardare ad ogni persona con l'occhio del cuore— esorta —. Nella famiglia, nella società, nellacomunità ecclesiale la vostra presenza è in-dispensabile». Nella Solennità di Pentecoste ilPapa celebra la Santa Messa per le famiglie aRijeka.

Nella Bosnia ed Erzegovina, la martoriataterra che per 43 mesi — tra il 1992 e il 1995 — haconosciuto gli orrori della guerra e della «puliziaetnica», compie il 22 giugno il suo 101° pel-legrinaggio apostolico. A Banja Luka proclamabeato il giovane laico Ivan Merz, fondatoredell'Azione Cattolica in quelle regioni, il cuinome — sottolinea — «ha significato un pro-gramma di vita e di azione per tutta una ge-nerazione di giovani cattolici» e «deve conti-nuare ad esserlo anche oggi».

Il 28 giugno, durante la celebrazione dei PrimiVespri della solennità dei Santi Pietro e Paolo,nella Basilica Vaticana, il Papa firma e promulgal'Esortazione Apostolica post-sinodale «Ecclesiain Europa», che raccoglie i frutti dei lavori dellaseconda Assemblea Speciale per l'Europa delSinodo dei Vescovi, svoltasi nell'ottobre del1999.

In una terra di eroici testimoniIn una terra di eroici testimoni del Vangelo,

passata attraverso anni di «dura e spietata per-secuzione religiosa», il Papa va ad annunciare ilmessaggio di speranza e di libertà della Croce.Dall'11 al 14 settembre si reca per la terza voltapellegrino in Slovacchia. Proprio nel giorno del-l'Esaltazione della Croce beatifica a Bratislavadue martiri testimoni della fede del XX secolo: ilVescovo Vasil' Hopko e suor Zdenka Sche-lingová.

«Il mondo ha bisogno della testimonianzadella nostra unità». Lo ricorda Giovanni Paolo IIricevendo in udienza il 4 ottobre l'Arcivescovo diCanterbury e Primate della Comunione Angli-cana, Rowan Williams.

In ginocchio a PompeiLa Chiesa e il mondo si inginocchiano con il

Papa ai piedi della Vergine di Pompei per im-plorare il dono della pace. Nel Santuario cam-pano — dove Giovanni Paolo II si reca il 7ottobre — il cammino spirituale dell'Anno delRosario trova il suo culmine e il suo coro-namento. Dinanzi alla venerata icona mariana ilPapa recita i Misteri della Luce e guida lapreghiera della Supplica sgorgata dal cuore de-voto del beato Bartolo Longo.

Il «Magnificat» della ChiesaIl 16 ottobre, giorno del XXV anniversario di

Pontificato, Giovanni Paolo II «con intima gioia»firma l'Esortazione Apostolica post-sinodale «Pa-

stores gregis» sul Vescovo servitore del Vangelodi Gesù Cristo per la speranza del mondo, cheraccoglie i frutti del Sinodo celebrato nel 2001.Nel pomeriggio, in Piazza San Pietro, il gioioso,oceanico abbraccio della Chiesa e del mondorinnova quel «Magnificat» che venticinque anniprima aveva dischiuso alla storia un orizzontenuovo.

La beatificazione di Madre TeresaIl 19 ottobre, Giornata Missionaria Mondiale,

il Papa beatifica Madre Teresa di Calcutta, iconavivente del Buon Samaritano, e ripropone allaChiesa e al mondo la sua eccezionale testi-monianza di carità tra i poveri e gli ultimi delpianeta.

Si conclude il 30 ottobre l'Anno del Rosarioma non finiscono la mobilitazione spirituale ed ilfervore orante suscitati da questo grande eventodi grazia. Nell'ultima udienza generale del mesedi ottobre, Giovanni Paolo II esorta la Chiesa edil mondo a proseguire nel cammino spiritualeintrapreso, «tenendo lo sguardo fisso su Gesù emeditando, con il Rosario, i misteri della sal-vezza».

Nella «storia» dei colloqui filiali e confidentitra Giovanni Paolo II e la Madre Celeste, quellointessuto ai piedi della Colonna dell'ImmacolataConcezione a Piazza di Spagna l'8 dicembre,all'apertura del cammino spirituale verso il 150°anniversario della proclamazione del dogma,resta uno dei più alti, intensi, vibranti. «Ascolta ilgrido di dolore — è la sua ardente supplica allaRegina della Pace — delle vittime delle guerre edi tante forme di violenza, che insanguinano laTerra».

Il martirologio contemporaneoIl martirologio contemporaneo si allunga

drammaticamente e per la prima volta annoveranel suo tragico elenco il nome di un NunzioApostolico. L'Arcivescovo Michael Aidan Cour-tney, Rappresentante del Papa nella tormentataterra del Burundi, viene assassinato il 29 di-cembre in un agguato. Profondamente scossoper l'accaduto, Giovanni Paolo II esprime il suo

intessuto di paternità e di pastoralità tra ilVescovo di Roma e le «sue» parrocchie. Undialogo che vedrà l'Aula Paolo VI spalancareancora le sue braccia per accogliere altre co-munità il 6, il 20 ed il 27 marzo: alla fine saranno317 le parrocchie romane incontrate da Gio-vanni Paolo II.

Dopo l'«orrendo crimine» che l'11 marzo col-pisce la Spagna, con una serie di attentati aconvogli ferroviari che provocano centinaia divittime, all'Angelus del 14 marzo il Papa faappello a «tutte le forze sane del Continente»perché si mobilitino «per l'edificazione di unmondo più fraterno e solidale».

Il 24 marzo, vigilia della solennità dell'An-nunciazione, durante l'udienza generale, rin-nova la fidente supplica di pace elevata allaVergine Maria il 25 marzo 1984, in Piazza SanPietro, ai piedi della statua della Madonna di

Maggiore. Nel Messaggio indirizzato al RabbinoCapo di Roma e letto durante la cerimoniasvoltasi domenica 24 il Papa invita ebrei e cri-stiani ad affrontare le sfide del futuro da «fratelli»a «percorre con un solo cuore» le vie dellacollaborazione e della pace.

Tra i giovani a BernaBerna, cuore antico della Svizzera, è la meta

del 103° viaggio apostolico compiuto il 5 e il 6giugno. Il Papa riprende la bisaccia del vian-dante e il bastone del pellegrino per farsi «gio-vane» tra i giovani svizzeri, che celebrano il loroincontro nazionale. Riesce a riscaldare la «fred-da» Svizzera con i palpiti del suo cuore e gliaccenti entusiasmanti della sua faticosa ma vi-brante parola. «È bello potersi spendere fino allafine — dice tra gli applausi dei giovani commossi— per la causa del Regno di Dio!». Ancora unatestimonianza di toccante, fiera oblatività pe-trina.

L'annuncio al Corpus DominiDopo il Grande Giubileo, dopo l'Anno del

Rosario, ecco l'Anno dell'Eucaristia. Il Papa loannuncia il 10 giugno durante la celebrazionedel Corpus Domini sul sagrato della Basilica disan Giovanni in Laterano. Si completa così lostraordinario, esaltante «triduo» cristologico,mariano ed eucaristico che, in quest'alba delTerzo Millennio, segna indelebilmente il cam-mino della Chiesa.

L'abbraccio «provvidenziale» e «coraggioso»scambiato quarant'anni prima da Paolo VI eAtenagora I in Terra Santa si rinnova il 29giugno in occasione dell'incontro tra GiovanniPaolo II e il Patriarca Ecumenico di Costan-tinopoli Bartolomeo I. Il Patriarca partecipa allaConcelebrazione Eucaristica presieduta da Gio-vanni Paolo II in Piazza San Pietro nella so-lennità dei Santi Pietro e Paolo. Nella Dichia-razione Comune firmata in occasione dell'in-contro la preghiera affinché il Signore «vivifichicon la sapienza del suo Spirito il nostro camminoverso la piena comunione».

ad adorare in modo specialissimo questo inef-fabile Sacramento».

Ai piedi del SantissimoIn una ideale «Statio Orbis» nella quale con-

vergono i credenti di tutto il mondo, si apre il 17ottobre nella Basilica Vaticana l'Anno dell'Eu-caristia. Con Giovanni Paolo II, chino dinanzi alSantissimo in silenziosa, eloquente preghiera, siinginocchiano la Chiesa e il mondo. Nelle stesseore a Guadalajara, in Messico, si conclude il 48°Congresso Eucaristico Internazionale.

Non c'è vero ecumenismo senza «interioreconversione», «purificazione della memoria»,«santità di vita» e «intensa ed assidua preghiera»:lo ricorda il 13 novembre durante la solenneCelebrazione dei Vespri nella Basilica Vaticananel XL anniversario della promulgazione delDecreto conciliare «Unitatis redintegratio».

Un chiaro segno del desiderio della Chiesad'Oriente e d'Occidente di camminare insiemeverso il dono dell'unità visibile: è il senso dellaCelebrazione Ecumenica durante la quale il 27novembre, nella Basilica Vaticana, GiovanniPaolo II consegna al Patriarca Ecumenico diCostantinopoli Bartolomeo I le reliquie dei santiGregorio di Nazianzo e Giovanni Crisostomo.

«C'è bisogno di pace!»«C'è bisogno di pace!». È il grido che pro-

rompe dal cuore strenuo e disarmato del «Di-fensore dell'uomo» il 25 dicembre, giorno diNatale. Un grido che si vela di accenti mesti esofferti alle notizie che giungono dal sud-estasiatico sconvolto dal catastrofico maremoto.

2005: quellaeloquente Via Crucis«Mai più!». Quel grido accorato ed incalzante

che ha scosso più di una volta le coscienze delmondo risuona ancora in occasione del 60°anniversario della liberazione dei prigionieri dalcampo di sterminio di Auschwitz-Birkenau. Conun Messaggio carico di dolore e di speranza —datato 15 gennaio — il Papa partecipa allesolenni celebrazioni svoltesi il 27 gennaio.

Dalla Cattedra del «Gemelli»Nella serata del 1° febbraio il Papa viene

ricoverato al Policlinico «Gemelli» per una crisirespiratoria. Il mondo palpita trepidante per lasua salute. Dalla Cattedra di quel singolare«Santuario del dolore», detta ancora una voltaun'alta, esemplare catechesi sul valore salvificodella sofferenza offerta per amore. La sua stanzaal decimo piano del Policlinico diventa la metaideale di un ininterrotto pellegrinaggio di pre-ghiera e di affetto che accompagna la degenza.Lo smarrimento e l'apprensione lasciano lo spa-zio al sollievo e alla gioia quando appare do-menica 6 febbraio, a mezzogiorno, alla finestradella sua stanza del «Gemelli». Le parole dellasua meditazione risuonano attraverso la voce delSostituto, l'Arcivescovo Sandri: «Anche in ospe-dale, in mezzo agli altri malati, continuo aservire la Chiesa e l'intera umanità». Accom-pagnato dal caloroso affetto di migliaia di per-sone, Giovanni Paolo II lascia nella serata del 10febbraio il «Gemelli» per far rientro in Va-ticano.

Il Papa torna ad affacciarsi alla finestra del suostudio privato per l'Angelus del 13 febbraio,salutato in Piazza San Pietro dall'affetto tra-boccante di un popolo in festa. Dopo la pre-ghiera mariana, il toccante appello per la pace inIraq e per la liberazione della giornalista italianaGiuliana Sgrena, sequestrata il 4 febbraio.

Il Papa viene ricoverato nuovamente al Po-liclinico «Gemelli» il 24 febbraio per una ri-caduta della sindrome influenzale da cui erastato affetto nelle settimane precedenti. Con unaLettera affida al Cardinale Segretario di Statol'incarico di presiedere il Concistoro OrdinarioPubblico previsto nella mattinata. In serata vienesottoposto ad un intervento di tracheotomia.

Un dialogo ininterrottoMai la voce limpida e possente di Giovanni

Paolo II è stata ascoltata dall'umanità intera cosìforte come nello «storico» Angelus del 27 feb-braio. La preghiera viene guidata dall'Arcive-scovo Sandri in Piazza San Pietro, che im-partisce ai presenti la Benedizione Apostolica anome del Papa. Poi lo stupore e la commozione.Giovanni Paolo II sorprende tutti apparendodietro i vetri della finestra della sua stanza aldecimo piano del Policlinico. Un breve ma in-tenso «colloquio» con i fedeli, fatto di sguardi, diespressioni, di gesti appena accennati. Lo stessoavviene durante l'Angelus del 6 marzo. La do-menica successiva, 13 marzo, al termine del-l'Angelus, pronuncia alcune parole di saluto ebenedice i fedeli. In serata lascia il «Gemelli» erientra in Vaticano, accompagnato dal calore edall'affetto dei romani. Il 16 e il 23 marzo, all'oradell'udienza generale, si affaccia dalla finestradel suo Studio privato per salutare i fedeli rac-colti in Piazza. Lo stesso fa nella mattina dellaDomenica delle Palme, 20 marzo.

Per la prima volta dall'inizio del suo Pon-tificato Giovanni Paolo II non presiede per-sonalmente i riti della Settimana Santa. NellaDomenica di Pasqua si affaccia alla finestra delsuo studio privato e impartisce ai fedeli la Be-nezione «Urbi et Orbi». Ma resta indimenticabilel'«icona» di sofferenza del Papa che il 26 marzo,dalla sua Cappella Privata segue il mesto ritodella Via Crucis al Colosseo e durante l'ultimastazione regge tra le mani la Croce. Faccia afaccia con il Crocifisso. Faccia a faccia con ildolore che ha redento l'uomo. Faccia a facciacon il mistero del «Venerdì Santo».

Mercoledì dell'Ottava di Pasqua, 30 marzo,poco dopo le 11, la sua ultima apparizione inpubblico. Giovanni Paolo II si affaccia alla fi-nestra del Palazzo Apostolico per benedire lafolla imponente radunatasi in Piazza San Pietro ein Via della Conciliazione. Un'incalzante e sin-golare «udienza del mercoledì».

Nel clima pasquale della Risurrezione.

VENTISETTE ANNI DI PONTIFICATONEL CUORE DELLA STORIA

dolore ed il suo cordoglio in un telegramma allaConferenza Episcopale e alla Chiesa cattolica delPaese africano.

2004: un annodi intimità eucaristica

Si apre con un commosso, dolente ricordodell'Arcivescovo Courtney e con un rinnovatoappello alla costruzione di «una pace autentica eduratura» il nuovo anno 2004. Durante la SantaMessa del 1° gennaio il Papa rende omaggioall'«esempio» e al «sacrificio» del suo Rappre-sentante assassinato in Burundi.

«Sotto la tua protezione...»«Sotto la tua protezione cerchiamo rifugio,

Vergine Immacolata di Lourdes..». Dall'AulaPaolo VI le parole del Papa riecheggiano comeuna carezza del cuore nella cittadella marianadei Pirenei, dove migliaia e migliaia di sofferenticelebrano l'11 febbraio la XII Giornata Mon-diale del Malato. L'udienza generale, in col-legamento televisivo con Lourdes, diviene uno«spirituale pellegrinaggio» ai piedi della Ma-donna. Una giornata mariana che nel pome-riggio vive un altro toccante momento: l'in-contro con diecimila tra ammalati e disabili diRoma convenuti nella Basilica Vaticana.

È un netto, attualissimo richiamo a non se-parare «l'imprescindibile legame della procrea-zione di una nuova creatura con l'unione spon-sale» quello che Giovanni Paolo II rivolge il 21febbraio alla comunità scientifica e civile inoccasione dell'udienza alla Pontificia Accademiaper la Vita a dieci anni dalla sua fondazione.

Con le parrocchie romaneSi trasforma per una sera in una grande

«parrocchia di parrocchie» l'Aula Paolo VI, che il28 febbraio accoglie quattro comunità dellaDiocesi di Roma strette intorno al Papa percelebrare l'Eucaristia. Continua così, alla vigiliadella prima Domenica di Quaresima, il dialogo

Fátima, in unione spirituale con tutti i Vescovidel mondo.

Sei suggestivi percorsi di santitàSei suggestivi percorsi di santità vengono of-

ferti alla venerazione della Chiesa e all'atten-zione del mondo nel corso della solenne ca-nonizzazione in Piazza San Pietro il 16 maggio.Il Papa proclama sei nuovi santi: fra questi, DonLuigi Orione, il sacerdote fondatore della PiccolaOpera della Divina Provvidenza; Padre AnnibaleMaria di Francia, fondatore dei Rogazionisti delCuore di Gesù; e Gianna Beretta Molla, madre difamiglia, che, nonostante i rischi di un tumore,scelse di portare a termine la sua quarta gra-vidanza e morì pochi giorni dopo aver dato allaluce sua figlia Gianna Emanuela.

Con «intima gioia» Giovanni Paolo II si uniscespiritualmente alla comunità ebraica di Roma il22 maggio per celebrare i cento anni del Tempio

Malato tra i malati a LourdesPellegrino tra i pellegrini, sofferente tra i

sofferenti, Giovanni Paolo II si inginocchia il 14 eil 15 agosto ai piedi della Grotta di Lourdescarico della sua dolente e umanissima testi-monianza. In quel gesto depone idealmente aipiedi della Vergine le ferite e le speranze del-l'immenso popolo della sofferenza che da ogniparte del mondo si unisce al suo pellegrinaggio.Sono due intense giornate petrine e mariane, nelsegno del 150° anniversario della proclamazionedel Dogma dell'Immacolata.

La Madre di Dio di Kazan'Dinanzi alla venerata icona della Madre di Dio

di Kazan' — che una Delegazione della SantaSede consegna tre giorni dopo al Patriarca diMosca e di tutte le Russie, Alessio II, nellaCattedrale della Dormizione di Mosca — il Papapresiede il 25 agosto la Celebrazione della Parolanell'Aula Paolo VI. «Giunga il giorno — scrive inuna Lettera inviata per l'occasione al Patriarca— in cui saremo tutti uniti e in cui potremoproclamare al mondo, con una sola voce e nellacomunione visibile, la salvezza del nostro unicoSalvatore».

A Loreto con l'Azione CattolicaÈ un pellegrinaggio mariano alle radici della

santità laicale quello che Giovanni Paolo II com-pie il 5 settembre a Loreto insieme con oltretrecentomila fedeli, di ogni generazione, ap-partenenti all'Azione Cattolica. Il Papa proclamatre nuovi beati, la cui luminosa testimonianza èsbocciata alla scuola della vita associativa: PietroTarrés i Claret, Alberto Marvelli e Pina Su-riano.

«Mane nobiscum Domine»L'«icona» dei discepoli di Emmaus è al centro

della Lettera Apostolica «Mane nobiscum Do-mine», datata 7 ottobre. Nella memoria liturgicadella Beata Vergine Maria del Rosario, a pochigiorni dall'apertura dell'Anno dell'Eucaristia, ilPapa esorta i fedeli per esortarli «a contemplare,

CONTINUAZIONE DALLA PAGINA 13

«L'Anno dell'Eucaristianasce dallo stupore

con cui la Chiesa si ponedi fronte a questo grande

Mistero. È uno stuporeche non finisce di pervadereil mio animo. Sento come

una grande graziadel mio ventisettesimo anno

di ministero petrinoil poter chiamare tutta

la Chiesa a lodare,ad adorare in modospecialissimo questo

ineffabile Sacramento»(«Mane nobiscum Domine»

7 ottobre 2004)

«Sono spiritualmentecon voi al Colosseo.

Offro le mie sofferenze,perché il disegno di Dio

si compiae la sua parola

cammini fra le genti.Sono a mia volta vicino a

quanti, in questo momento,sono provati dalla

sofferenza. Ave, o Croce,unica speranza,donaci pazienza

e coraggioe ottieni al mondo la pace!»

(Messaggio per la Via Crucisal Colosseo, 25 marzo 2005)

27 febbraio 2005: la toccante benedizione dal Policlinico «Gemelli» al termine dell'Angelus

Page 15: Oggi, sabato 2 aprile, alle ore 21.37 il Signore ha ... · nella Basilica di san Giovanniin Laterano il 12 novembre. L’abbraccio con i suoi «nuovi dio-cesani» Ł carico di affetto

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15 .L'OSSERVATORE ROMANO Domenica 3 Aprile 2005

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La tenera carezza dei romani al loro VescovoFABRIZIO CONTESSA

La preghiera del popolo, la tenera carezzadel suo popolo, ha accompagnato «la provapiù difficile» di Giovanni Paolo II, tenendoglila mano nell'ora tremenda che, illuminata econfortata dalla fede, si affaccia sul misterodella vita. Il popolo di Roma — la folla deicristiani certo, ma anche i tantissimi che, so-prattutto nei ultimi tempi, nei lunghi giornidella sofferenza, lo hanno seguito con affetto,ammirazione e trepidazione — si è riversatonella Cattedrale del Papa, assiepandosi comeforse non mai anche nelle navata laterali enel transetto. Al vespro di ieri, venerdì nell'Ot-tava di Pasqua, l'Arcibasilica Lateranense,«Mater et Caput» di ogni chiesa, si è improvvi-samente rivelata troppo «piccola». Sorprenden-temente piccola, come poi anche Piazza SanPietro e ogni altra piazza e chiesa nell'Urbe enel mondo, dove incessante e fiduciosa si èelevata la preghiera. Una preghiera che affon-da la certezza della speranza nel Mistero Pa-squale: nella Passione, nella Croce, ma anchee soprattutto nella Risurrezione.

Gruppi parrocchiali, associazioni, movi-menti, ma anche intere famiglie con i bambi-ni, anziani, giovani, lavoratori giunti trafelatie un po' alla spicciolata per implorare il Si-gnore per questo grande «padre», «fratello» e«amico», che «ci tiene sempre nel suo cuore eanche noi portiamo nel cuore». E quantacommozione, sino alle lacrime, nei volti dellagente semplice e umile che, con il cuore in go-

la per le sempre più drammatiche notizie dif-fuse in modo così incalzante dai mass-media,ha voluto rispondere all'appuntamento datoin mattinata dal Cardinale Vicario CamilloRuini, Presidente della Cei.

Così la Chiesa di Roma, quella Chiesa chetutte le altre «presiede alla carità», ha vegliatocon e per il Suo Vescovo; ha voluto celebrarela Santa Messa, offrire il sacrificio di Cristoproprio all'Altare che, nel suo prezioso e arti-stico tabernacolo, conserva le veneratissimereliquie dei Santi Pietro e Paolo, i fondatori,le colonne, i Principi egli Apostoli. Una pre-ghiera, come è stato detto al temine dell'ome-lia, perché «il Signore che lo ha posto a capodella Sua Chiesa» sia per il Papa «sostegnonella sofferenza»; perché la «presenza maternadi Maria lo conforti e lo confermi nella Spe-ranza»; perché, con le antiche parole del-l'«Oremus Pro Pontefice» cantate al terminedella Santa Messa, il Signore «Lo conservi egli dia vita».

Insieme con il Cardinale Ruini hanno con-celebrato: l'Arcivescovo Vicegerente Luigi Mo-retti; il Vescovo Giuseppe Betori, SegretarioGenerale della Cei; il Vescovo Francesco Lam-biasi, Assistente Generale dell'Azione Cattoli-ca; i Vescovi Ausiliari Enzo Dieci, VincenzoApicella, Salvatore Fisichella, Ernesto Manda-ra; il Vescovo Domenico Pecile, Vicario dellaBasilica Lateranense; il Vescovo eletto di Pale-strina Domenico Sigalini; Mons. Mauro Par-meggiani, Segretario Generale del Vicariato, e

oltre un centinaio tra parroci romani e sacer-doti.

Presente ai più alti livelli anche il mondodelle istituzioni civili: il Presidente della Re-pubblica Carlo Azeglio Ciampi con la consortesignora Franca; e numerose altre autorità.

Tutti, semplici fedeli e rappresentanti delleistituzioni, hanno pregato custodendo gelosa-mente nel cuore almeno un ricordo, un'im-magine di questi eccezionali anni di Pontifica-to; un Pontificato straordinario anche in que-ste ultime settimane di estrema sofferenza. Lamemoria di un incontro, di un gesto, di unaparola, anche solo ascoltata alla televisione,dell'amato Giovanni Paolo II. «Riandando conla memoria a questi quasi 27 anni di Pontifi-cato — ha affermato il Cardinale Vicario —siamo afferrati da una gratitudine immensa».Una gratitudine «verso l'uomo Karol Wojtyła everso Dio che lo ha donato». Una memoriagrata, colma di struggente commozione e sot-tolineata sin dal canto d'ingresso «Cristo no-stra Pace», intonato dal Coro diocesano, diret-to dal Maestro Mons. Marco Frisina.

«Giovanni Paolo II sta affrontando la provapiù difficile della sua straordinaria vita — hadetto il Cardinale Ruini con voce evidente-mente segnata dalla delicatezza dell'ora — ela affronta e la vive con quella stessa intimaserenità e abbandono fiducioso nelle mani diDio con cui ha sempre vissuto, lavorato, sof-ferto, gioito». Giovanni Paolo II, il Vescovo diRoma, il Primate d'Italia, il Pastore universa-le della Chiesa, ma «in queste ore egli è più

che mai il nostro Papa, il Vicario di quel Cri-sto che ci ha redenti con la sua passione, ilservo dei servi di Dio, che è il titolo pontificioda lui tra tutti più amato».

Ecco, allora, il vero segreto del Papa, cheha stupito il mondo, che ha abbattuto i muridell'incomprensione, dell'indifferenza e delleideologie disumane. «Da dove viene — si èchiesto il Porporato — quella sua incredibileforza d'animo che tanto ci stupisce, da doveviene la sua inesauribile capacità di amare edi donarsi, il suo coraggio e la sua incrollabi-le fiducia?». Tutto è racchiuso, questa è la ri-sposta, nel «rapporto concreto e vivo che uni-sce il nostro Papa a Gesù Cristo e a Dio Pa-dre».

Si comprendono allora anche il tono e ilsenso di questa Liturgia, che come in ogni al-tro giorno della settimana di Pasqua, ha par-lato della Risurrezione; del Signore che si fa«vedere», «toccare», che addirittura mangiacon i suoi amici, come ha ricordato il branodel Vangelo. E da quello stare con il Signore,da quel «vedere», da quel «toccare» nasce lafede dei suoi discepoli. Una fede che ha inva-so e, lo si voglia o no, ha cambiato il mondo.«Ebbene, questa è anche la fede del nostro Pa-pa — ha detto il Cardinale Ruini — una fedecosì forte e così piena, un’esperienza di Diocosì intensamente vissuta, che egli, in questeore di sofferenza, come prima in tutto il suoinstancabile ministero, già vede e già tocca ilSignore, già è unito al nostro unico Salvato-re». Perché la felicità, la vita senza fine, per il

cristiano, incomincia già su questa terra, conCristo che ti afferra, ti fa suo con il gesto sem-plice e stupendo del Battesimo. Un po' d'ac-qua e le parole, umili e solenni, della Chiesa,che cancellano il peccato e spalancano le por-te alla stessa vita di Cristo. È così per ognicristiano; è stato così anche per il piccolo Ka-rol quando è stato presentato al fonte battesi-male della sua Wadowice.

«Perciò quella certezza e quella gioia chedanno il tono a tutta la liturgia di questa set-timana — ha ribadito il Cardinale Vicario —si addicono, contrariamente alle apparenze,alla sofferenza del Papa e alla nostra preghie-ra per il Papa. Sono la certezza e la gioia del-la Pasqua del Signore, della vita che vince lamorte, del perdono che cancella il peccato».

Tutto si compie, perciò, nella semplicitàdella volontà del Signore. Una volontà che tal-volta l'uomo, così fragile anche quando si cre-de forte e indistruttibile, fa fatica a compren-dere fino in fondo; eppure è una volontà allaquale è ragionevole abbandonarsi, come fa unfiglio nelle braccia del Padre, come un figlioche cerca anche solo gli occhi, lo sguardo del-la Madre. «E ora, mentre preghiamo per lui— ha concluso il Cardinale Ruini — ci affi-diamo anche noi, come lui, alla volontà delSignore, a quella Divina Misericordia in cuiKarol Wojtyła ha sempre confidato, a quellaMadre di Gesù a cui egli si è totalmente con-sacrato. Così la nostra speranza non sarà de-lusa e il vincolo di amore che ci unisce al no-stro Papa in ogni caso non sarà spezzato». Èsempre Totus Tuus.

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16 .L'OSSERVATORE ROMANO Domenica 3 Aprile 2005

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Celebrazioni Eucaristichetestimonianze e incontri di preghiera

Il cuore dei popoli accanto al PapaÈ un mondo senza confini quello che, riunito

in queste ore in preghiera, segue trepidante l'e-volversi delle condizioni di salute del Santo Pa-dre. Dai quattro angoli della terra, dall'Europaall'Africa, dall'Estremo Oriente all'America pas-sando per la Terra Santa miliardi di persone so-no in apprensione e si ritrovano uniti, cattolici,ortodossi, protestanti, ebrei, musulmani, religiosie laici nell'ansia per Giovanni Paolo II. E ovun-que si continua a pregare.

FátimaIl santuario di Fátima accompagna «con il rac-

coglimento e la preghiera» l’aggravarsi delle con-dizioni di salute del Papa. «È un momento di tri-stezza per le sofferenza del Pontefice – si leggesull’agenzia Ecclesia, della Chiesa portoghese eriferita dall’agenzia dei vescovi italiani SIR —ma anche di fede e di speranza, rafforzata dallatestimonianza che ci dà la salda fede del SantoPadre, il suo amore per la vita, per Dio e l’uma-nità». Giovanni Paolo II è molto legato al santua-rio di Fátima: lo ha visitato da Papa ben tre vol-te, nel 1982, nel 1991 e nel 2000. Alla Madonnadi Fátima Giovanni Paolo II ha attribuito la suasalvezza nell’attentato del 13 maggio 1981. «Ac-cettiamo questo momento – dicono i responsabi-li del santuario – come un momento di Provvi-denza divina. Preghiamo perché venga fatta lavolontà di Dio e che il Santo Padre la accetticon tutto il cuore, come fa sempre». Da diversianni una Messa per il Papa viene celebrata ognimattina alle 11 nel santuario. Ma questa di oggi,presieduta dal cappellano del santuario padre Jo-sè Ramos da Rocha, è stata una funzione parti-colarmente sentita e dedicata. Migliaia di fedelisi sono raccolti nella Basilica del Santuario diFátima per pregare con il loro vescovo, SerafimFerreira �e �Silva, �per �la �salute �di GiovanniPaolo II, che ha sempre sentito un particolarevincolo con il venerato luogo portoghese.

Fátima è uno dei principali magneti dei pelle-grinaggi cattolici nel mondo ancora prima del1930, quando la Chiesa riconobbe il miracolodell’apparizione della Vergine a tre pastorelli aSanta Cova de Iria, sulle montagne del centrodel Paese.

Le visite del Papa e gli anniversari del 13 mag-gio hanno riunito milioni di fedeli obbligando leautorità a dispositivi di sicurezza importanti, an-che nel timore di attentati di matrice islamica.Fátima da piccolo villaggio rurale si è trasforma-to in un immenso bazar con decine di venditoriambulanti.

PortogalloMa non è solo Fátima a pregare in queste ore

per il Papa in Portogallo.Nella capitale Lisboa e in tutte le città del Pae-

se i fedeli implorano la misericordia divina. IlCardinale Patriarca di Lisboa, José da Cruz Poli-carpo, ha chiesto ai cattolici di vivere con «sere-nità, raccoglimento e unione spirituale con ilsanto padre» questi momenti difficili.

Mons. Januario Torgan Ferreira, segretariodella Conferenza episcopale portoghese, ha dettoche se il Papa non ha rinunciato non è per «osti-nazione», ma «perché vuole concludere la suamissione».

L'Arcivescovo emerito di Braga, Enrico DiasNogueira, ha chiesto ai fedeli di prepararsi allascomparsa del Papa in quanto «si avvicina rapi-damente la fine del cammino terreno» di Wojtyłail quale malgrado la debolezza «ha voluto dareun esempio lottando fino alla fine per continuarecome possibile la sua missione».

SpagnaMolti esponenti di spicco della Chiesa spagno-

la hanno invitato i fedeli a pregare per il Papa:l’Arcivescovo di Valladolid, Braulio RodriguezPlaza, ha parlato del Santo Padre descrivendolocome «un grande Papa», «il cui modo di vivere egli epici risultati conseguiti corrispondono al suomodo di morire». Per Mons. Rodriguez, il Papa«ci �ha �aiutati �a �vivere �la �nostra fede con di-gnità».

«Lo stato di salute di Giovanni Paolo II si èaggravato nelle ultime ore e chiedo a tutti i fede-li della diocesi di Barcellona preghiere specialiper il Santo Padre, perché il Signore lo confortinella sua malattia, vegli sulla sua salute e lo as-sista nel suo generoso servizio alla Chiesa e almondo». �Così �Monsignore �Lluis �Martínez �Si-stach, Arcivescovo di Barcelona aveva dato sindalle prime ore di venerdì la notizia delle gravicondizioni di salute del Papa. «Le nostre pre-ghiere sono espressione del nostro affetto e delnostro ringraziamento al Santo Padre, nel suoministero di successore di Pietro», ha detto l’Ar-civescovo di Barcelona invitando i fedeli alla pre-ghiera. «Le celebrazioni dell’Eucaristia di questigiorni sono un’occasione opportuna per farequeste preghiere», ha aggiunto, invitando i fedelia «rinnovare la comunione con il Santo Padre».Anche Monsignor Carlos López Hernández, Ve-scovo di Salamanca, prega per il Papa e ringra-zia Dio «per il regalo che ha rappresentato que-sto autentico testimone universale del Vangelo».Mons. López Hernández — riferisce l’agenziaSir — vede nel Papa «un insigne autorità moraleper la società contemporanea» e chiede che lapreghiera dei fedeli sia «espressione di amore egratitudine per chi ci ha orientato e rinforzatonella fede con la sua testimonianza di vita». IlPrelato incoraggia preghiere non solo individualima comunitarie e ricorda che il Papa «ha con-dotto il rinnovamento interno della Chiesa Catto-lica tracciato dal Concilio Vaticano II».

KölnCirca 500 persone si sono raccolte venerdì in

preghiera per Papa Giovanni Paolo II nella Cat-tedrale di Köln, in Germania. «Dove normalmen-te tra i 200 e i 250 fedeli partecipano alla Messadi mezzogiorno nella Cattedrale, oggi sono piùdel doppio», ha commentato Manfred Becker-Huberti, portavoce dell’Arcivescovo, il CardinaleJochim Meisner Meissner. In caso di morte delPontefice, la cosiddetta campana di Pietrò suo-

nerà a lutto per mezz’ora. A Trier, il VescovoReinhard Marx ha officiato la Messa per il Papa,le cui condizioni restano gravi, mentre il Presi-dente della Conferenza Episcopale Tedesca hasottolineato come la decisione del Santo Padredi mostrare la sua sofferenza in pubblico sia unmodo per dare consolazione a chi soffre. «Daquello che so di lui, e quando vedete le immagi-ni, si capisce che è questa la sua volontà. Noncredo che il suo entourage lo stia in qualche mo-do influenzando — ha commentato —. Abbiamovisto cosa quest’uomo ha fatto, quanto ha sof-ferto e come si sta avvicinando alla morte. Stia-mo assistendo alla morte di una persona che ov-viamente ha un valore per molte persone, quellepersone sofferenti che dicono, c’è una personache sta facendo lo stesso cammino con me».

ScoziaIl Cardinale della Scozia, Keith O'Brien ha

detto di provare una grande ammirazione davan-ti al Papa «che sta aspettando di essere chiamatoda Dio: sta tranquillamente aspettando che Diolo chiami a sè, se questa è la volontà di Dio».

IrlandaL’Arcivescovo di Armagh, Seán Baptist Brady,

Presidente della Conferenza Episcopale CattolicaIrlandese che ha più volte incontrato il Ponteficequando stava all’Irish College a Roma, invitandoi fedeli a pregare per il Papa lo ha descritto co-me qualcuno che «si identifica con i poveri ed ideboli, che difende i loro diritti, primo tra tuttiquello alla vita».

FranciaIl Presidente della Conferenza Episcopale fran-

cese, Jean-Pierre Ricard, Arcivescovo di Borde-aux, ha rivolto un appello a tutti i francesi per-ché preghino per il Papa Giovanni Paolo II, chesta vivendo ore «che lo avvicinano alla Passione

CroaziaL’Arcivescovo di Zagreb, il Cardinale Josip

Bozanić, dopo le notizie sull’aggravamento dellecondizioni del Papa ha invitato tutti i fedeli dellaCroazia «a pregare ancora più intensamente perGiovanni Paolo II». L’invito, come riferisce l’a-genzia di stampa cattolica ’Ikà, arriva da Wado-wice, in Polonia, il paese natale del Pontefice,dove Bozanić con un gruppo di chierici croati sitrova in visita e dove stamani ha celebrato unaMessa per la sua salute.

Uganda«Prega per noi adesso e nell’ora della nostra

morte». La preghiera sorge spontanea sulle lab-bra di padre Tarcisio Pazzaglia, missionario nelnord Uganda, dopo essere stato informato dall’a-genzia vaticana Fides lo sulle gravi condizioni disalute del Santo Padre. «Il Papa ha deciso di ri-manere in casa per affrontare il suo ultimo viag-gio», prosegue il missionario. «Un Papa che hasempre difeso i diritti di chi non casa come ilmilione e mezzo di ugandesi che sono ancoracostretti a vivere nei campi profughi del nordUganda». Una preghiera particolare sale dal St.Mary hospital di Lachor dove da ore sono orga-nizzati incontri di preghiera nelle diverse corsiedi degenza. La stessa cosa avviene in molti altriluoghi di dolore del martoriato Paese africano.

Madagascar«La diocesi di Antananarivo non ha mai smes-

so di pregare per il Papa». Lo ha testimoniatoPadre Cosimo Alvati, Direttore di Radio Don Bo-sco di Antananarivo capitale del Madagascar.«Dal Primo ricovero del Papa in ospedale all'ini-zio di febbraio — ha detto — in tutte le Messedel mattino celebrate nelle nostre parrocchie si èpregato per il Papa. In queste ore la preghiera siè fatta molto più intensa».

chiese diverse: ma sui volti di tutti indistinta-mente si legge la serietà del momento. Il Custo-de di Terra Santa «assicura la vicinanza e la pre-ghiera di tutte le comunità cristiane dei LuoghiSanti al Pontefice malato». «In questi giorni laTerra Santa scoppia di pellegrini — aggiungePizzaballa — e questo è stato possibile grazie airipetuti appelli del Pontefice che ha sempre laTerra Santa nel cuore. Per noi è una certezza.Anche i gruppi di pellegrini si stanno riunendoin preghiera per la salute del Pontefice». Inoltresi annuncia una preghiera corale di tutti gli ordi-nari di Terra santa presso il santo Sepolcro diGerusalemme per pregare per il Papa.

LibanoCristiani e musulmani libanesi si sono riuniti

insieme per pregare per il papa «amico del Liba-no». Si da quando le prime notizie sull'aggravar-si delle sue condizioni di salute hanno comincia-to a circolare moltissimi fedeli cristiani si sonoradunati nella chiese del paese e durante la pri-ma ora di lezione studenti e professori hannopartecipato a funzioni religiose. Molti bambinihanno portato fiori alla Madonna di Sarissa, de-finita anche come Madonna del Papa del TotusTuus.

L'Arcivescovo maronita di Beirut, Mons. PaulYoussef Matar, ha ricordato ad Asia News l'im-portante valore del pensiero del Papa e la suagrande testimonianza di fede. Con una Letterapastorale Mons. Matar ha invitato i fedeli del-l'Arcidiocesi a pregare per il Papa. Anche musul-mani di Beirut hanno dedicato le loro riunionireligiose al pensiero del Papa.

IraqLa comunità cristiana dell’Iraq si è stretta og-

gi attorno a Giovanni Paolo II ed ha pregato perlui dopo l’improvviso peggioramento della suecondizioni di salute.

I mezzi di informazione stanno seguendo mi-

cato nelle Filippine, l’unico paese asiatico a mag-gioranza cattolica, due volte durante il suo pon-tificato, l’ultima volta nel 1995.

I carcerati del penitenziario Nazionale delle Fi-lippine, a Manila, hanno digiunato e celebrato laVia Crucis per esprimere nella preghiera la lorovicinanza al Santo Padre. Lo ha detto all’Agen-zia Fides il Cappellano del carcere, padre RobertOlaguer. «La maggior parte dei detenuti è statamolto sensibile alle notizie sull’aggravarsi dellasalute del Papa», ha affermato padre Olaguer.«Abbiamo subito organizzato preghiere speciali,un digiuno e una Via Crucis e numerosi vi han-no preso parte. Ha quindi fatto seguito nellaCappella del penitenziario una veglia permanen-te: i detenuti si alternano nella preghiera inces-sante. C’è molta commozione». «Molti — ha ag-giunto il religioso — ricordano il Papa quando èvenuto in visita nelle Filippine, molti piangono epregano con lui con tutto il cuore. È una perso-na molto amata, tutti lo vedono come un padremisericordioso. Scontando la loro pena, i dete-nuti mi dicono: lo stato mi ha condannato, maGesù Cristo mi ha perdonato». Il Papa — haconcluso padre Olaguer — esprime per loro que-sto amore di un Dio che perdona».

Hong KongI fedeli cattolici di Hong Kong sono uniti nella

preghiera per il Papa a quelli nella Cina conti-nentale. Lo ha riferito all’agenzia Fides Mons.John Tong Hon, Vescovo ausiliare di HongKong, appena tornato dal suo viaggio nella re-gione di Guang Dong, insieme con il VescovoMons. Joseph Zen Za-Kim e i leader di sei co-munità religiose.

Tutti confermano all’agenzia Fides l’intensapreghiera, a Hong Kong e della Cina continenta-le, per la salute del Papa. «Anche i funzionarigovernativi dell’Ufficio degli affari religiosi diGuang Dong — scrive la Fides — nutrono ungrande rispetto e attenzione per il Papa e hannoespresso solidarietà alla comunità cattolica».

India«La comunità cattolica indiana è scossa e

commossa per le condizioni del Santo Padre. Ifedeli cattolici di Nuova Delhi si sono riuniti nel-la Cattedrale della città per celebrare la SantaMessa solenne per il Santo Padre, celebrata dal-l’Arcivescovo Vincent Michael Concessao. Èquanto informa l’Agenzia Fides. «Tutti esprimo-no solidarietà e intensa preghiera per il Papa»,dice a Fides un portavoce della Conferenza Epi-scopale Indiana. «In queste ore molti indù cistanno contattando per esprimere la loro vici-nanza e dicono di pregare anche loro per il San-to Padre. Intanto — spiega il religioso — i massmedia stanno seguendo con grandissimo interes-se la vicenda, trasmettendo continui aggiorna-menti. Il Papa è molto amato dai fedeli indiani,ed è apprezzato e rispettato anche dai non cri-stiani».

Thailandia«In tutti gli ospedali cattolici che si occupano

dei malati di Aids e dei bambini sieropositivi ri-masti orfani nel paese asiatico si prega per il do-lore per la malattia del Santo Padre e per lagrande speranza per la sua serenità». È quantocomunica l’agenzia Fides, aggiungendo che nellapiccola comunità del Camillian Center di Rayong«pregano per il Papa che vive la sofferenza uma-na, quella che i malati del centro vivono ognigiorno, con quella intensità che gliene da il valo-re per purificarci dal peccato e condividere lasofferenza altrui».

GiapponePaese lontano geograficamente, penalizzato

dal fuso orario, e a maggioranza buddhista-shin-toista con un alto numero di agnostici, il Giap-pone segue comunque con apprensione e grandeattenzione le notizie sul peggioramento della sa-lute di Papa Giovanni Paolo II, in particolare lapiccola, ma attivissima, comunità cattolica checonta circa 450.000 fedeli.

I giornali, alle prese con un fuso orario killerper le uscite delle edizioni del mattino e del po-meriggio, hanno mobilitato i loro corrispondentida Roma, che lottano con i minuti. Le primeedizioni del mattino non hanno fatto in tempo adare conto ai lettori dell’improvviso peggiora-mento delle condizioni del Papa ieri sera, ripor-tate però con evidenza, e in prima pagina dalloYomiuri, il quotidiano a più larga diffusione concirca 14 milioni di copie, nelle edizioni pomeri-diane.

«Le notizie sulla salute del Papa sono tra le as-solute priorità da ormai più di un anno. Ma dob-biamo combattere con l’ostacolo, spesso insor-montabile del fuso orario», ha confidato l’ex cor-rispondente da Roma del quotidiano Asahi.

E l’evolversi della situazione viene seguito intutti i notiziari radiotelevisivi che si susseguonoa ritmi di uno ogni circa due ore.

Sono ore di trepidazione nella chiesa cattolicagiapponese, che è divisa in 16 diocesi. Giungononotizie di riunuioni di preghiera sontanee in tut-te le chiese cattoliche del Paese.

America LatinaL’episcopato argentino ha chiesto a tutti i fe-

deli di recarsi oggi nelle chiese di tutto il paese«per pregare per la salute del Papa». In un brevecomunicato, i vescovi sostengono che «riunitinella Cattedrale, i membri dell'arcivescovadochiedono alla comunità cattolica di accompagna-re con molta sobrietà questo importante mo-mento di incontro del Papa con il Signore». Perparte sua il portavoce dell’episcopato, padre Jor-ge Oesterheld, ha detto oggi che questo «è unmomento di preghiera, di riflessione e di ringra-ziamento a Dio per questa vita esemplare». «Sene sta andando — ha aggiunto — la personalitàpiù importante del mondo, a cui noi argentinisiamo particolarmente riconoscenti per il suo in-tervento nel conflitto con il Cile, per la sua pre-

di Cristo». L'Arcivescovo haquindi incoraggiato i fedeli atrascorrere «queste ore di atte-sa, di sofferenze e speranza»nella preghiera e nella devozio-ne.

PoloniaFrammenti delle encicliche

del Papa Giovanni Paolo II ebrani scelti delle sue omelie sa-ranno lette stasera a Gdańsk,durante la veglia organizzatadagli attori del teatro Wybrzezea Gdańsk, a Nord della Polo-nia. Lo ha annunciato il porta-voce del teatro, Natalia Ligar-zewska, invitando i cittadini«immersi nella tristezza per leinformazioni in arrivo dal Vati-cano» a prendere parte nell’e-vento che durerà circa tre ore.

Intanto, nella Cattedrale del-la diocesi di Danzica nel quar-tiere Oliwa, hanno assistito allaMessa solenne, celebrata per lasalute del Papa dall’arcivescovoTadeusz Gocłowski, l’attualepresidente del sindacato Soli-darność, Janusz Sniadek, il vi-cepresidente regionale e co-fon-datore del sindacato (nell'ago-sto del 1980), Bogdan Boruse-

nuto per minuto l’evolversi del-la situazione. La Tv Al Iraqiyaha già diffuso le ultime notizie.Sulla striscia scorrevole dellenotizie collocata nella parte in-feriore dello schermo, comparela scritta ’Gravissime le condi-zioni del Papa.

«Tutto l’Iraq sta seguendocon apprensione le notizie pro-venienti da Roma e tutti i cri-stiani stanno pregando per luiin questo momento difficile»,ha detto all’Ansa padre LaithAnwar, della Fratellanza dellacarità a Baghdad.

«Ci auguriamo tutti che sipossa riprendere, noi cristiani enon solo abbiamo bisogno dellaguida di questo pastore», haaggiunto il religioso.

I cristiani iracheni, in massi-ma parte cattolici caldei, sonocirca 750 mila su una popola-zione di 24 milioni di abitantipregano intensamente per il Pa-pa in queste ore. Nelle chiesecattoliche di Baghdad si forma-no gruppi di preghiera sponta-nei: i sacerdoti ricordano i co-stanti appelli di di GiovanniPaolo II alla pace per la loroterra martoriata. Padre An-

wicz, e il sindaco di Gdańsk.La Polonia si è raccolta per il secondo giorno

consecutivo in preghiera per l’agonia di Giovan-ni Paolo II. «Non abbiate vergogna di mostrarele vostre emozioni e di versare lacrime», ha det-to ai polacchi il Cardinale di Kraków, FranciszekMacharski, un vecchio amico di Karol Wojtyła.Grandissima la commozione per la sorte del Pa-pa. Le chiese si sono riempite di gente che pregaper la sua guarigione. La Conferenza episcopalepolacca ha invitato i fedeli a pregare «con anco-ra più fervore e fiducia in modo che il Cristo ri-sorto dia al Pontefice la forza di superare questanuova crisi». Veglie di preghiera si sono tenutefra l’altro a Wadowice, il paese che nel 1920 det-te i natali a Wojtyła, e a Zakopane, nella chiesadi Nostra signora di Fátima costruita per ringra-ziare la Madonna dopo l’attentato del 1981.

I malati polacchi che accolgono con particola-re sensibilità le notizie di queste ore sulla salutedel Papa Giovanni Paolo II dedicano a lui oltrealle preghiere tutte le loro sofferenze. Lo ha det-to all’Ansa padre Janusz Malski dei Silenziosioperai della croce, l’associazione religiosa fonda-ta in Italia da Monsignor Luigi Novarese (1914-1984), che da alcuni anni anche a Glogow (Polo-nia occidentale) ha aperto una casa per poter ri-cevere ed assistere i malati.

«Sono momenti difficili per i malati, che cer-cano di viverli nella prospettiva del mistero dellaMisericordia divina, che sarà festeggiata e ricor-data dalla Chiesa universale domenica prossi-ma», ha detto p. Malski che in tutto il paese as-siste spiritualmente i Centri della sofferenza(CVs) fondati dagli stessi malati. Secondo Mal-ski, Giovanni Paolo II segue fino in fondo la viaindicata al Successore di S. Pietro.

«Chi meglio dei malati conosce il senso dellasofferenza e sa che ogni vita umana ha i suoi li-miti fisici?», ha detto Malski ricordando che giànel 1979 il Pontefice aveva detto ai malati, nonsolo polacchi, che la forza del suo servizio deri-vava dalle preghiere e dalle sofferenze che i ma-lati dedicano a lui.

Il Centro Cvs sorto a Glogow si chiama «Casadi guarigione dei malati» e porta il nome di Gio-vanni Paolo II.

LituaniaI Lituani, in grande maggioranza cattolici,

non hanno esitato a correre nelle chiese di tuttoil Paese ed iniziare a pregare per il Papa. Nume-rose le testimonianze che vengono affidate ai nu-merosi settimanali cattolici.

Sudafrica«Ho dato io la notizia ai miei parrocchiani del-

l’aggravamento delle condizioni di salute delSanto Padre, e subito abbiamo pregato per lui inquesto momento così difficile della sua esisten-za». Lo ha detto all’Agenzia vaticana Fides padreMario, missionario Scalabriniano che opera ac-canto ai rifugiati dell’Africa centrale a Città delCapo, in Sudafrica. Sono oltre 35mila nella solaCittà del Capo, i rifugiati provenienti dall’Africacentrale, in particolare, da Repubblica Democra-tica del Congo, Rwanda, Burundi.

Costa d'Avorio«Siamo in preghiera sin da quando abbiamo

appreso le prime notizie sull'aggravarsi dellecondizioni di salute del Papa. I molti cristiani diAbidjan stanno seguendo con trepidazione le no-tizie che rimbalzano da Roma». Lo ha dichiaratoall'Agenzia MISNA Padre Paolo della parrocchiadi San Lorenzo ad Abidjan. «Tutte le radio — haaggiunto — e tutte le reti televisive danno noti-zie continue. Momenti spontanei di preghierascaturiscono in ogni angolo della città e già sistanno organizzando delle veglie di preghieraper le prossime notti».

Kenya«I cristiani del Kenya sono molto vicini con la

preghiera a Giovanni Paolo II». Lo ha detto al-l’Agenzia Fides padre Eugenio Ferrari, IMC, Di-rettore Nazionale delle Pontificie Opere Missio-narie del Kenya.

«Il Papa — spiega padre Ferrari — è amatoda tutti qui in Kenya, dai cattolici come dai noncattolici, perché ha sempre difeso la causa deipiù deboli. Oggi le prime pagine di tutti i giorna-li sono dominati dalle notizie sulle condizioni delPontefice».

GerusalemmeUn’atmosfera di mestizia viene avvertita oggi

nel Rione Cristiano della Città Vecchia di Geru-salemme, e in particolare nel Santo Sepolcro.Comitive di pellegrini da vari Paesi si soffermanoa pregare per il Santo Padre e non nascondonoil loro grande turbamento. «Seguiamo con atten-zione ogni minimo sviluppo, ogni brandello dinotizia che viene da Roma» dice Padre Emma-nuel, un cittadino austriaco. È appena arrivatodalla Cisgiordania dove ha notato che anche i fe-deli palestinesi sono oggi immersi in preghierenelle loro chiese. Nel Santo Sepolcro si nota ungrande via vai di comitive di pellegrini. Sono di

draos Abuna della chiesa caldea di Santa Maria,nel quartiere di Mansur al centro della capitale,ha guidato venerdì mattina le preghiere per ilPontefice malato e ha annunciato una cerimoniareligiosa speciale per sabato. Abuna ha ribaditoche «gli uomini di religione vogliono una soluzio-ne pacifica per questa regione» e ha ricordatoche il Papa aveva mandato un Cardinale in Iraqnegli anni Novanta per cercare di convincere al-la riconciliazione.

Pios Qasha, parroco del quartiere di San Gio-vanni, ha affermato che «Il Papa è un uomo dipace» e che «sotto la sua guida il Vaticano avevachiesto a entrambe le parti della guerra tra Iraqe Iran (1980-1988) di deporre le armi». Duranteil suo messaggio di Natale, ha poi ricordato il sa-cedote ai fedeli «il Pontefice aveva detto che sta-va seguendo la situazione nel nostro martoriatoIraq con molta apprensione».

NiasLa popolazione cattolica dell'Isola di Nias, col-

pita dal terremoto, prega per il Santo Padre inin-terrottamente. Lo ha detto il pastore della catte-drale di St. Mary , Sinaga. «Sin dal primo mo-mento dell'aggravarsi delle sue condizioni di sa-lute — ha detto — abbiamo molto sofferto perlui anche se è un dolore per noi insopportabilein questo momento in cui siamo tutti molto im-pegnati a cercare di aiutare chi ci è vicino, oltreche noi stessi. Eppure migliaia di cattolici stannopregando per il Papa così come stanno pregandonelle chiese cristiane dell'Indonesia, un paeseche tra l'altro è la più grande nazione islamicadel mondo.

FilippineI sacerdoti filippini assistono le migliaia di fe-

deli che si recano continuamente in chiesa apregare e ad accendere candele per l’amato Pa-pa. Padre Rey Culaba, della parrocchia del Cri-sto Redentore di Baclaran, sobborgo di Manila,ha spiegato che «stiamo preparando la gente adaccettare che il Santo Padre ci sta lentamente la-sciando perché il suo stato di salute è gravissi-mo». Culaba, che ha celebrato il suo 25° anno disacerdozio nel 1997 con il Papa in Vaticano, haraccontato di tanti filippini in lacrime che prega-no. «Sono tutti tristi — ha detto — il Papa haavuto un grande impatto su tutti i cattolici quida noi. Ha avuto un impatto enorme sui cattoli-ci di tutto il mondo». Ma, ha voluto sottolineareil sacerdote, «la morte non è la fine di tutto. Èl’inizio di una nuova vita. Giovanni Paolo II hafatto grandi cose mentre era in vita e crediamoche Dio si prenderà cura di lui». Il Papa si è re- CONTINUA A PAGINA 18

La Messa celebrata per il Santo Padre, nella Basilica del Cenacolo a Gerusalemme

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17 .L'OSSERVATORE ROMANO Domenica 3 Aprile 2005

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Celebrazioni Eucaristichetestimonianze e incontri di preghiera

In preghiera la Chiesa che è in ItaliaGli altri, scossi, risposero: “Veniamo anche noicon te”. Allora uscirono e salirono sulla barca;ma in quella notte non presero nulla». Ha ricor-dato questo passo delle scritture il Cardinale An-gelo Scola, Patriarca di Venezia, all'omelia dellaSanta Messa celebrata in Basilica di San Marcoper il Papa in questi momenti di angoscia per lasua salute. «Questo genere di tristezza che atta-naglia il cuore e frena l'iniziativa — ha aggiuntoil Cardinale — ha afferrato noi tutti dopo le al-larmanti notizie di ieri sera circa la salute di Gio-vanni Paolo II. Ma non ha bloccato la nostra li-bertà. Anche noi siamo venuti qui perché nel-l'Eucaristia, al tramonto di questa giornata comeallora all'alba, Gesù si fa presente di persona».

E ancora una volta è lui — ha proseguito — ilSuccessore di Pietro, a travolgere ogni nostra tri-stezza passiva. «Lui, che come testimonia chil'ha visto oggi di persona, è lucido, sereno e ab-bandonato. Lui che questa mattina ha celebratoquesta stessa Eucaristia, che ha meditato le sta-zioni della Via Crucis, che ha recitato l'ora diterza, che si è, per un'altra volta, immedesimatonell'ascolto della Parola di Dio. Anche stamane ilSanto Padre, come in tutti questi anni, ha fattoproprio l'invito del nostro Salvatore, il CrocifissoRisorto: “Gettate la rete dalla parte destra dellabarca e troverete”. La gettarono e non potevanopiù tirarla su per la gran quantità di pesci».

Il Cardinale Scola ha ricordato quindi che «lapotenza del Risorto — noi questa sera lo sentia-mo — dona realmente la vita che dura sempre,la vita eterna, ma questa già si annuncia nel mi-racolo della pesca sovrabbondante. E non è anti-cipo di questa stessa risurrezione — si è chiestoil Patriarca — l'autocoscienza con cui GiovanniPaolo II, il nostro caro Papa, sta attraversandoquesti istanti decisivi della sua esistenza?».

«E fu ancora Simon Pietro — ha aggiunto ilCardinale — che, assecondando l'intuizione “diquel discepolo che Gesù amava”, prontamente“si cinse ai fianchi la sopravveste” e “si gettò inmare” per andare incontro a Gesù. Così, per pri-mo, fu ripagato dalla dolcezza dell'invito: “Veni-

tà, per l'affetto e la gratitudine che le anima,nella memoria vivissima di un luminoso esempiodi fede e di dedizione all'Evangelo che ha segna-to cinque lustri di vita ecclesiale. (graziella mer-latti)

IvreaDi fronte all'aggravarsi dell'infermità che ha

colpito il Santo Padre, la diocesi di Ivrea si è ri-trovata ieri sera per una Veglia di preghiera peril Santo Padre, Veglia vissuta con lo spirito di fi-liale gratitudine e nel ricordo di questi quasi ven-tisette anni di Pontificato.

La veglia, che ha avuto inizio alle ore 18.30nella chiesa di San Salvatore nel pieno centrodella città, è stata guidata dal Vescovo, Mons.Arrigo Miglio, ed animata dai giovani del Servi-zio diocesano di Pastorale Giovanile. Al terminedell'intensa Veglia, Mons. Miglio ha poi presie-duto una solenne Concelebrazione Eucaristiaconcelebrata dai sacerdoti della città oltre chedai numerosissimi sacerdoti della diocesi appostaconvenuti con larga rappresentanza dei giovanidei loro Oratori.

Domenica, il Vescovo, oltre ad aver invitato leparrocchie a pregare in modo particolare per ilPapa durante le Celebrazioni Eucaristiche dome-nicali, ha anche nuovamente invitato la diocesi aradunarsi con lui e con i Canonici del Capitoloper una seconda Veglia di preghiera che avràluogo alle ore 18.00 all'interno della Cattedrale.Al termine della Veglia, il Vescovo, presiederàuna solenne Concelebrazione Eucaristica. (stefa-no fogliato)

BolognaNella Cattedrale di San Pietro, l'Arcivescovo,

Mons. Carlo Caffarra, ha presieduto un momen-to di preghiera per il Santo Padre.

Anche Mons. Ernesto Vecchi, Vescovo Ausilia-rio e Vicario generale, ha ricordato che la Chie-sa sta accompagnando il Santo Padre con «atteg-

alle 17, nella chiesa di S. Maria del Suffragio,una Veglia di preghiera per Giovanni Paolo II.

Nel pomeriggio di venerdì, nel SeminarioMaggiore, si è svolta anche una Veglia di pre-ghiera per i giovani con rosario e adorazione.

Sabato pomeriggio, nella chiesa di Sant’Ange-lo in Spada nel centro storico del capoluogo, siterrà un’altra Veglia di preghiera. Contempora-neamente i fedeli si riuniranno in preghiera intutte le parrocchie della diocesi. Domenica alleore 10 presso il Monastero delle Trappiste di Vi-torchiano il Vescovo presiederà una Celebrazio-ne eucaristica per il Santo Padre.

Ancona-OsimoSi è riunita nella parrocchia dei santi Cosma e

Damiano la diocesi di Ancona-Osimo che, in unasolenne e partecipata celebrazione presieduta dalVicario generale, Mons. Paolo Paolucci Bedini,ha voluto esprimere la propria vicinanza e lapropria preghiera al Santo Padre. Con i numero-si fedeli e sacerdoti che sono intervenuti, prega-va in comunione anche l'Arcivescovo della dio-cesi, Mons. Edoardo Menichelli, in ritiro per gliesercizi spirituali.

«Oltre a questa Celebrazione — ha aggiunto ilPresule — si sono poi anche tenute preghiereparticolari in tutte le parrocchie, durante le mes-se vespertine». Ad Ancona, in particolare, l'in-tenzione dettata da Mons. Menichelli è stataquella di porsi in comunione con tutti gli altri fe-deli, di tutto che il mondo, che per l'intera gior-nata avevano pregato per il Papa. «C'è stato unclima — ha specificato l'Arcivescovo — di gran-de partecipazione: tutti hanno potuto sentire ilsenso vivo della Chiesa». Durante la celebrazio-ne, «è stata ricordata la testimonianza del Papache ha sempre offerto il suo servizio alla Chiesae poi si è rimesso, in modo cosciente, nelle manidi Colui che è il Padre della vita».

Sulla testimonianza che il Papa ha offerto inquesti anni di Pontificato si è incentrata la rifles-sione della comunità anconetana, che durante la

la sua Chiesa, e ci stringiamo tutti in preghieraaffidando a Dio Padre che dispone i tempi dellavita le sorti di Giovanni Paolo II. Il Papa, in tuttiquesti anni ha annunciato il Vangelo, e lo ha fat-to anche nella malattia e nella sofferenza, da Pa-dre non si è mai sottratto ai suoi figli, ma hasempre saputo trovare un gesto ed una parola diconforto per tutti. Il Papa è un gigante della fe-de, quanta grazia è passata in lui, nelle sue ope-re, nelle sue gesta affettuose e di pace, pellegri-no in tutto il mondo per testimoniare il Vangelo.Noi, in questo momento di difficoltà preghiamoaffinché il Signore che lo ha guidato continui adessere la sua grazia, la sua consolazione, il suoconforto».

La comunità conserva intatto il ricordo dell'u-nica visita in Irpinia di Giovanni Paolo II, com-piuta all'indomani del terremoto del 1980, cheportò morte e distruzione, il Papa abbracciòquesta terra duramente provata e pregò portan-do la speranza di una pronta rinascita per l'inte-ra comunità.

La stessa comunità che ora si raccoglie in pre-ghiera per Lui e per la Santa Chiesa.

Nella giornata di sabato la Chiesa delle SuoreOblate è stata aperta con il Santissimo in esposi-zione per l'adorazione perpetua e la preghieracomunitaria dedicata a Giovanni Paolo II. (ma-rio barbarisi)

Potenza-MuroLucano-Marsico Nuovo

«Invitiamo tutti i fedeli cristiani a vivere inun'atmosfera di intensa preghiera queste ore disofferenza e di speranza. Ci permettiamo diestendere l'invito anche a uomini e donne dibuona volontà, che, pur appartenendo ad altreconfessioni religiose, hanno potuto conoscere esperimentare la grandezza del cuore paterno diGiovanni Paolo II». È quanto si legge nel mes-saggio dei Vescovi della Basilicata del 1o aprileche esortano tutti ad essere «il più vicino possi-bile al Santo Padre in questa prova dolorosa».Nella giornata di venerdì tutte le comunità deifedeli si sono ritrovate per pregare per il Papa ein modo particolare lo hanno fatto gli ammalatinelle cappelle dell'ospedale. I Vescovi della Basi-licata nella serata hanno presieduto, nelle rispet-tive Cattedrali, una sacra Celebrazione. «Difficil-mente si trova tanta unanimità nei nostri senti-menti — ha detto nell'omelia l'Arcivescovo diPotenza,. Mons. Agostino Superbo —. La pre-ghiera significa affidamento, fiducia, speranza eaffetto. Il Papa è unito a Cristo e Cristo è unitoa lui». La Cattedrale potentina era gremita di fe-deli, in particolare numerosi i bambini e i giova-ni. La regione tutta si è fermata. Gli uomini po-litici, che pure hanno preso parte alla solenneCelebrazione, sin dalla mattinata hanno sospesoogni iniziativa per la campagna elettorale in cor-so. Numerose poi le telefonate giunte ai Vescovi,come a Mons. Superbo: «Stiamo pregando per ilPapa», hanno detto i tanti ammalati e i poveri«coloro che bussano alle nostre porte chiedendoaiuto», ha riferito il Presule, e sono per l'Arcive-scovo proprio costoro, le «persone semplici checi fanno vincere le distrazioni di affrontare inuna certa maniera la malattia del Papa». Unachiesa lucana unita per «pregare per GiovanniPaolo II che vive momenti di grave sofferenzache lo associano — hanno scritto i Vescovi — inmaniera ancora più forte, alla Passione di No-stro Signore Gesù Cristo». La commozione tra lagente lucana è stata tanta, il pensiero al Papadurante la giornata è stato continuo e c'è anchechi ha voluto accendere una candela di speranzaalla finestra, come anche, tra i giovani circolava-no sms sui cellulari: «una preghiera per il Papa».(maria de carlo)

Catanzaro-SquillaceGiovedì pomeriggio al Politeama di Catanzaro

è avvenuto qualcosa di singolare: il maestroMarco Frisina dirigeva un coro di 200 elementi,provenienti da tutta la Calabria, con l'orchestra«Francesco Cilea» di Reggio Calabria, nell'esecu-zione del «Trittico Romano» di Giovanni Paolo II(Oratorio sacro per soli, coro e orchestra), al rit-mo di «omnia nuda et aperta sunt ante oculostuos», che il Papa nel poemetto immagina vengacantato nella Cappella Sistina alla soglia del giu-dizio della vita. Era l'oratorio voluto dal Pontifi-cio Seminario Regionale «san Pio X» in Catanza-ro per celebrare il 50° di riapertura, alla presen-za di Mons. Ignazio Schinella.

PalermoSi è pregato tutto il giorno nella Cattedrale di

Palermo, in attesa della Veglia che il CardinaleArcivescovo Salvatore De Giorgi ha presieduto atarda sera insieme a numerosi sacerdoti e reli-giosi. Una preghiera corale: in Cattedrale e sulsagrato migliaia di persone, migliaia di candeleaccese, tantissimi giovani— «i prediletti da Gio-vanni Paolo II», ha sottolineato l'Arcivescovo —,i rappresentanti di movimenti ecclesiali, gruppi,associazioni, le uniformi degli scout, le delega-zioni di tutte le parrocchie dell'Arcidiocesi. «Cisiamo raccolti in preghiera — ha aggiunto ilCardinale De Giorgi — per essere accanto alSanto Padre nel suo viaggio più difficile, che eglicompie con la serenità e la fede di tutta la suavita, dandoci l'ultima e più incisiva lezione sulsenso della vita e della morte». L'Arcivescovo haricordato l'antico e forte legame di Papa Giovan-ni Paolo II con Palermo e la Sicilia, le sue cin-que Visite Pastorali (l'ultima delle quali, nel1995, in occasione del Convegno delle Chiesed'Italia nel capoluogo siciliano), il suo anatemacontro la mafia gridato nel 1993 nella Valle deiTempli ad Agrigento. «Fin dal primo annunziodella “prova”, che con cuore di Padre sua Santi-tà Giovanni Paolo II ha voluto comunicare a tut-to il mondo come una “confidenza” di famigliaalla quale nulla si nasconde, — ha detto ancoral'Arcivescovo — ho avuto la sensazione che ilPapa stesse per riproporre e commentare, dal vi-vo di un'esperienza personale, una sua LetteraApostolica, forse non molto conosciuta e appro-fondita: la Salvifici doloris, sul senso cristiano

MilanoIl Duomo di Milano era pieno di gente che ha

voluto raccogliersi in preghiera per il Papa Gio-vanni Paolo II, venerdì alle 17.30, partecipandoalla Santa Messa presieduta dall'Arcivescovo diMilano, Cardinale Dionigi Tettamanzi. Solo po-che ore prima si era deciso che questa Concele-brazione in Cattedrale sarebbe stata proprio peril Papa. È stata seguita da migliaia di persone.Anche chiese parrocchiali, oratori, comunità re-ligiose, monasteri di clausura, case private si so-no animate di persone che hanno assistito allaCelebrazione Eucaristica oppure hanno recitatoil santo Rosario o altre preghiere con il pensieroed il cuore rivolti al Santo Padre.

Nell'omelia della Messa concelebrata con alcu-ni Vescovi e numerosi sacerdoti, l'Arcivescovoha detto proprio di sentirsi «spiritualmente inpiazza San Pietro, con gli occhi ma soprattutto ilcuore alzati verso l'appartamento del Santo Pa-dre». Tutta la giornata di venerdì per la Chiesaambrosiana è trascorsa nel silenzio pensoso enella preghiera, personale o comunitaria, rivoltaal Papa le cui condizioni di salute si vanno ag-gravando. Già a mezzogiorno il Cardinale Tetta-manzi aveva chiamato i propri collaboratori del-la Curia per un momento di preghiera. In serataegli ha rivolto una breve riflessione ai fedeli edalle autorità civili e militari presenti: «Carissimi,questo è il momento del silenzio, che però susci-ta dentro di noi il ricordo dei tanti e grandi doniche il Signore ha dato alla Chiesa e all'umanitàattraverso �la �vita e il ministero di Giovanni Pao-lo II; ha dato e continua a dare in questi mo-menti attraverso la sofferenza del Santo Padre».

Ricordando che in quelle ore la preghiera ve-niva elevata anche dai fedeli delle altre confes-sioni cristiane e dai credenti di altre religioni oda uomini e donne di buona volontà, il Cardina-le ha invitato ciascuno a «rivolgersi al Signore echiedere a Lui con grande coraggio tutto ciò chela propria fede e il proprio amore ci suggerisco-no». «Da parte mia — ha proseguito — vorreipregare così il Signore: in questo dialogo miste-rioso che esiste tra Dio e l'uomo, sino all'ultimoistante della vita umana, che Dio faccia percepi-re a Giovanni Paolo II l'immensa tenerezza enello stesso tempo la straordinaria forza del suoamore. In questo dialogo fra il Papa e Dio, cheil Papa possa davvero abbandonarsi nel segno diuna fiducia illimitata a Dio e al suo amore».

«Totus tuus: il Papa si è continuamente affida-to a Maria. Sento di pregare il Signore perché,in intima comunione con Maria, il Santo Padrepossa portare a pienezza questo suo affidamentoa Dio e al suo amore — ha concluso l'Arcivesco-vo —. Poi mi sento di pregare ancora il SignoreGesù perché faccia riascoltare con una dolcezzastraordinaria quella richiesta che un giorno harivolto a Pietro: “Pietro, mi ami tu?” e che il Pa-pa Giovanni Paolo II, come il primo Papa, possaripetere ancora una volta, tante volte: “O Signo-re, tu sai tutto, tu sai che io ti amo”. E poi pre-go per me e per tutti voi chiedendo al Signore lagrazia di non sciupare questo momento dellasofferenza del Santo Padre. È un momento nelquale è presente una grazia anche per noi, perla nostra vita umana, soprattutto per la nostravita cristiana. Che sia davvero questo momentoun momento di grazia per tutti». (alberto man-zoni)

TorinoLa Vergine venerata con il titolo di Consolata

è la Patrona della diocesi di Torino. Il suo San-tuario, nel cuore storico della città, la sera di ve-nerdì si è riempito di gente, fra cui tantissimigiovani, a pregare insieme con il Cardinale Seve-rino Poletto per la salute del Papa. Alla Madon-na, cui Giovanni Paolo II si è totalmente consa-crato, l'Arcivescovo di Torino si è rivolto, chie-dendole di essere, per il Pontefice, «Consolata econsolatrice», in questo momento in cui il Papasi è posto al confine tra questa vita e l'eternità.

È stato proclamato il Vangelo della pesca mi-racolosa; e l'Arcivescovo ha invitato tutti i fedelia «farsi presenti, con il pensiero, in quella stanzad'angolo, al terzo piano del Palazzo Apostolico,per essere vicini a Lui, per potergli dire, comeGiovanni a Pietro, “È il Signore!” che le viene in-contro. Lei ha detto a noi di non aver paura e dispalancare le porte a Cristo. Sicuramente sappia-mo che Lei non ha paura: è questo il regalo diuna testimonianza di fede che Lei ci lascia comeultimo segno della sua grande missione di Ponte-fice e di guida della Chiesa cattolica».

Il Cardinale Poletto ha poi ricordato il legamedi particolare affezione di Giovanni Paolo II conTorino, dove si è recato tre volte in visita pasto-rale. In particolare l'Arcivescovo ha sottolineatola grande forza, l'entusiasmo che il Papa seppecomunicare, nella prima visita del 1980, quandogridò a Torino di non aver paura, di non lasciar-si accerchiare nella morsa del terrorismo che inquegli anni accerchiava e indeboliva la città. IlCardinale si è fatto interprete della commozionee dell'affetto di tutti, testimoniati dalla partecipa-zione sincera alla celebrazione.

Alla Messa presieduta dal Cardinale Poletto in-sieme con i due ausiliari Mons. Guido Fiandinoe Mons. Giacomo Lanzetti e con il Vescovo eme-rito di Roraima Mons. Aldo Mongiano, hannopreso parte anche le autorità civili di Torino,della Provincia e della Regione. (marco bonatti)

VeneziaUna catena umana orante attraversa il Trive-

neto in queste ore di ansia e trepidazione per lasalute di Giovanni Paolo II. Nelle numerosissimecomunità parrocchiali delle quindici diocesi delterritorio ecclesiastico si sono innalzate a Diosuppliche in questo momento così drammaticonella vita della Chiesa. Molte le Veglie di pre-ghiera e le Sante Messe celebrate per l'amatissi-mo Papa, Pastore della Chiesa Universale, a te-stimonianza dello sconfinato amore e l'enormegratitudine che l'intera comunità dei fedeli gli ri-serva.

«Erano tornati mesti sul loro lago e possiamoimmaginare con quale amarezza nel cuore si ac-cingessero a ritornare all'antico, ormai desueto,lavoro. Pietro, prendendo come sempre l'iniziati-va, sblocca la situazione: “Io vado a pescare”.

te a mangiare”. E gioirono al-l'umanissimo gesto del Risortoche distribuì loro il pane e ilpesce».

Il Patriarca di Venezia ha in-vitato tutti a seguire, ancorauna volta il Papa e a prendereparte, «per quanto ne siamo ca-paci e per quanto vi riusciamo,alla sua adamantina testimo-nianza. Questa incomincia conla preghiera. La rivolgiamo—ha detto — al Padre e chie-diamo a Maria, cui Karol Woj-tyla si è da sempre consegnatocome totus tuus, che si faccianostra Avvocata».

Infine l'invocazione, forte, aDio: «Ti preghiamo, o Signore,per il Santo Padre GiovanniPaolo II, perché egli sia conso-lato in quest'ora di prova. Tipreghiamo, o Padre, perché, seè nel Tuo disegno sempre den-so di bene, egli Ti possa ancora— come dice la Prima Letturadi oggi — stare “innanzi sano esalvo”. Ti preghiamo, perchéTu esaudisca le intenzioni pro-fonde del cuore del Papa, uncuore il cui amore l'umanità in-tera già conosce. Ti preghiamo,perché Tu custodisca il Tuo po-polo santo diffuso su tutta laterra. Ti preghiamo perché dal

durata della meditazione si èmantenuta in silenzioso racco-glimento. «Abbiamo soprattuttopregato — ha concluso Mons.Menichelli — perché questaforte testimonianza di coraggiooffertaci dal Papa potesse frut-tificare nella Chiesa e perché,nella speranza che ci viene dal-la fede, possiamo accettare chesi compia, sul Santo Padre, lavolontà �di �Dio». �(agnese �pel-legrini)

Napoli

Commozione, gratitudine,profonda comunione con unPastore il cui affetto paternoNapoli ed i napoletani hannotante volte sperimentato. Conquesti sentimenti i fedeli del-l'Arcidiocesi si sono riuniti inpreghiera, nelle ultime ore, rac-cogliendo l'invito rivolto dalCardinale Arcivescovo, MicheleGiordano, che a sua volta si èrecato in un istituto di clausu-ra, quello delle suore Carmeli-tane, per raccogliersi spiritual-mente in silenzio assieme allereligiose. Nelle parrocchie enelle comunità di vita consacra-ta è stata corale la mobilitazio-

Santo Padre venga a noi, quale pegno di risurre-zione, più vigile responsabilità nel vivere la no-stra fede, così che il nostro cuore si converta ela nostra esistenza sia più degna della guida diquesto successore di Pietro». (claudio zerbetto)

GenovaNella Cattedrale di s. Lorenzo nel pomeriggio

di venerdì una folla di persone hanno voluto rac-cogliersi in preghiera per Giovanni Paolo II. Poisi è diffuso l'invito dell'Arcivescovo CardinaleTarcisio Bertone, e il Duomo si è in breve col-mato di fedeli che hanno voluto partecipare allaSanta Messa per il Papa da lui presieduta alleore 18.00.

Molte le autorità presenti, mescolate alla folla,tante le religiose, i membri delle associazioni ec-clesiali, tantissimi fedeli soprattutto delle parroc-chie del centro storico. L'Arcivescovo di Genova,in considerazione del grave stato di salute delSanto Padre, aveva invitato i fedeli genovesi apartecipare numerosi alla Celebrazione eucaristi-ca. Alla Concelebrazione hanno partecipato ilVescovo ausiliare Mons. Luigi Ernesto Palletti, ilProvicario Mons. Borzone all'organo, i Canonicidel Capitolo Metropolitano, i Direttori degli uffi-ci di Curia, il Rettore del Seminario maggiore,Cappellani del lavoro, Cappellani ospedalieri ealtri sacerdoti diocesani e religiosi.

All'omelia, con profonda commozione l'Arci-vescovo ha ricordato la dedizione alla Chiesa el'opera di evangelizzazione senza risparmio com-piuta dal Papa, e la fatica generosissima del tem-po della malattia, vissuta davanti al mondo conindomita speranza. Ha ricordato come all'ultimaGiornata Mondiale della Gioventù a Roma, il Pa-pa fosse avanzato «tenuto per mano dai più gio-vani e portato incontro alla Croce», «accompa-gnato da loro nel riconoscere il Signore», queglistessi giovani «nei quali ha risvegliato la fede».«Ora — ha proseguito l'Arcivescovo — la suacattedra si è trasformata in croce», sulla quale«ci precede con la sua esemplarità concreta». Eproprio la «Via Crucis» anche stamane ha volutoripercorrere con partecipazione orante, segnan-dosi ad ogni stazione.

Questa mattina, il Cardinale Bertone duranteil tradizionale Pellegrinaggio diocesano mensileal Santuario di Nostra Signora della Guardia haaffidato il Santo Padre a Maria Santissima, cheEgli onorò personalmente anche lassù, nella ba-silica del Monte Figogna.

Tante altre chiese, in ogni vicariato, hanno in-detto speciali preghiere per il Santo Padre, inquesto momento di estrema sofferenza; celebra-zioni ovunque caratterizzate da una rara intensi-

giamento di preghiera, di una preghiera soffe-rente. Di una preghiera che accompagna la sof-ferenza del Papa nella prospettiva della fede». IlPresule ha proseguito: «I non credenti sono colo-ro che sono stati i più amati dal Papa, perchésono coloro che forse inconsapevolmente sonoriusciti a cogliere il dono della fede come un do-no grande anche dal punto di vista sociale».

FirenzeNella Basilica della SS. Annunziata alle 21,15

in Firenze si è svolta una Veglia di preghieraguidata dal Card. Ennio Antonelli a cui hannopartecipato più di un migliaio di fedeli. L'Arcive-scovo durante la giornata aveva detto: «Siamomolto sorpresi e addolorati per questo improvvi-so aggravarsi delle condizioni di salute del SantoPadre. Preghiamo tutti per il Santo Padre, cistringiamo con affetto, con fede, con amore in-torno a lui, con un grande senso di gratitudine.Ha dato tutto se stesso, per tanti anni, al Signo-re Gesù e alla Chiesa, l'evangelizzazione in ogniparte del mondo. Ha dato la corretta — fedele ecreativa nello stesso tempo — interpretazionedel Concilio Vaticano II».

PisaL'Arcivescovo di Pisa, Mons. Alessandro Plot-

ti, Presidente della Conferenza Episcopale tosca-na, ha dichiarato a nome di tutti i Vescovi tosca-ni: «Le Chiese che sono in Toscana stanno radu-nandosi, nelle rispettive Cattedrali, per pregare.È questo l'unico conforto che possiamo dare alPapa, mentre va incontro al Cristo Risorto. Nonpossiamo dimenticare le visite pastorali che ilPapa ha fatto, negli anni, alla maggior parte del-le nostre diocesi, diffondendo ovunque calore,accoglienza e simpatia, anche tra coloro che nonsi conoscono credenti». Il Presule ha concluso:«Il suo magistero è sempre stato apprezzato datutti gli uomini e, che pur appartenendo a cultu-re e religioni diverse, hanno riconosciuto in luiun messaggero e un profeta di una credibilità as-soluta, perché le sue parole erano filtrate dallapassione e dalla salvezza della sua personale ade-sione. Il dolore di tutti, in questo momento diprova, sia offerto al Padre, per la Chiesa e il suoPastore supremo».

Viterbo«Il Santo Padre con la sua sofferenza fisica, in

questo tempo pasquale, evoca la figura dell’a-gnello sacrificale muto di cui parla il profetaIsaia»: ha affermato il Vescovo di Viterbo,Mons. Lorenzo Chiarinelli, il quale ha presieduto

ne orante dei napoletani: un sol cuore e una solaanima filiale, al fianco di Giovanni Paolo II, ri-cordando i suoi numerosi gesti di sollecitudine edi incoraggiamento verso questa terra. Il Card.Giordano, in particolare, ha rievocato ieri la sto-rica visita pastorale di tre giorni compiuta dalPontefice a Napoli dal 9 all'11 novembre 1990:una tappa densa di incontri che lasciarono unsegno profondo nella città e nella comunità ec-clesiale, con i discorsi del Papa — e la sua esor-tazione a «organizzare la speranza» — che quicontinuano a rappresentare un prezioso punto diriferimento.

«Ora — ha detto l'Arcivescovo — è il momen-to del silenzio e della preghiera, come avvienenelle famiglie quando, in circostanze simili, ci siritrova accanto a una persona cara». La comu-nione spirituale con il Santo Padre, ha conclusoil Card. Giordano, deve spingere a testimoniarein modo ancora più concreto l'adesione ai suoiinsegnamenti, a quell'annuncio coraggioso e coe-rente del «Vangelo della speranza» cui GiovanniPaolo II ha tante volte invitato Napoli ed i napo-letani, fino all'ultima udienza, due anni fa in Va-ticano, con un folto gruppo di pellegrini delladiocesi.

Tra le tantissime comunità radunatesi nelle ul-time ore, quella del quartiere Scampia ha vissu-to la preghiera con una intensità speciale: qui, inuna delle zone simbolo dei problemi e delle ri-sorse delle periferie urbane, Giovanni Paolo IIvenne in visita nel 1990 benedicendo la primapietra di una chiesa, intitolata a S. Maria dellaSperanza, «che da allora è un simbolo — diconogli abitanti del quartiere — della presenza inmezzo a noi del Vicario di Cristo, che ci inco-raggia a superare le mille difficoltà quotidia-ne».(mariano del preite)

AvellinoLa diocesi di Avellino è in apprensione per la

salute del Papa e per questo è raccolta in pre-ghiera. Venerdì pomeriggio, nella Cattedrale, ilVescovo Mons. Francesco Marino ha presiedutouna Concelebrazione Eucaristica.

Tanti i fedeli presenti che hanno voluto mani-festare l'affetto, invocando mediante la preghieracomunitaria, l'intercessione dei santi e di MariaVergine, un miglioramento delle condizioni disalute del Santo Padre.

«Ci sentiamo tutti commossi per le condizionidi Giovanni Paolo II — ha detto l'Arcivescovo diAvellino nel corso dell'omelia —. È stato, ed èun Papa straordinario, in questi 27 anni di Pon-tificato ci ha illuminato, noi con orgoglio, siamo CONTINUA A PAGINA 18

Veglia di preghiera per Giovanni Paolo II celebrata nella Cattedrale di Ivrea

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18 .L'OSSERVATORE ROMANO Domenica 3 Aprile 2005

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Celebrazioni Eucaristichetestimonianze e incontri di preghiera

Una scuola di Solofra«In questo momento così drammatico per i

cristiani di tutto il mondo — scrive al nostrogiornale la prof.ssa Concetta Giuda, dirigentedella Scuola secondaria di 1° grado “F. Guarini”di Solofra (Av) — il personale tutto di questascuola è in preghiera per il Santo Padre perchéla sue condizioni di salute migliorino e lo resti-tuiscano più vitale che mai ai fedeli di ogni an-golo della Terra e comunque, anche a coloroche non professano la religione cattolica. Siamoconsapevoli che raramente uomini della portatadel Papa si affaccino sullo scenario piuttosto tri-sto dell'umanità e per questa ragione abbiamobisogno di Lui».

Un lettoreMatteo Prandi ci scrive da Milano: «In queste

ore di angoscia per la malattia di Sua Santità miunisco a quanti amano come un padre KarolWojtyła e gli sono riconoscenti per il Suo Magi-stero, dono d'amore della Grazia Divina».

* * *Coni

Il Comitato Olimpico Nazionale Italiano ha so-speso tutte le manifestazioni sportive di ogni di-sciplina in programma sabato e domenica. Ladecisione è stata presa dal Presidente Gianni Pe-trucci in segno di rispetto nei confronti del San-to Padre. Il Coni informa che non si giocanoneanche le partite del campionato di calcio.

Opus DeiLa Prelatura Personale dell'Opus Dei rinnova i

propositi di fedeltà al Papa sull'esempio lasciatodal santo fondatore Josemaría Escrivá de Bala-guer, e si stringe a Giovanni Paolo II nella pre-ghiera in questo momento di sofferenza. «Con lapace che ci ha sempre trasmesso il Santo Padre— afferma il Vescovo Javier Echevarría Rodrí-guez, Prelato dell'Opus Dei, in un messaggio divenerdì 1° aprile — viviamo ore di ansia per lasalute del nostro amatissimo Giovanni Paolo II...Ci uniamo alle preghiere del Papa... Prego perSua Santità, per tutto ciò che conserva nel suocuore. E chiedo a Dio — prosegue — che lo ac-compagni, che lo riempia di luce e lo inondi diserenità ancor di più. Penso di interpretare le in-tenzioni di tantissime persone — conclude — seaffermo che, specialmente noi cattolici vorrem-mo stare accanto al suo letto, accompagnarlominuto per minuto, non separarci da lui né digiorno né di notte. Possiamo farlo con la pre-ghiera. Oggi è il primo venerdì del mese: unbuon momento per pregare per il nostro amatis-simo Papa nell'Eucaristia».

Opera Don OrioneL’Opera Don Orione — nelle varie componen-

ti sacerdotali, religiose e laicali che si ispirano alcarisma del santo fondatore — ha partecipato al-la Santa Messa celebrata dal Cardinale Ruini aSan Giovanni in Laterano. «Abbiamo accolto condevozione e grande preoccupazione l’appello delCardinale Vicario — dichiara Don Aurelio Fusi

persona di Giovanni Paolo IIche ha segnato fortemente lavita della Chiesa per così lungoperiodo e la vita di migliaia dipersone, come la sua. Poi DonCamisasca si è raccolto in pre-ghiera con i membri dell'As-semblea per impetrare dal Si-gnore la Sua assistenza sul Pa-pa e sulla Chiesa. L'assembleaha anche eletto don Paolo Sot-topietra Vicario Generale dellaFraternità nata dall'esperienzadi Comunione e Liberazione.

Figlie di MariaAusiliatrice

Suor Yvonne Reungoat, Vi-caria Generale delle Figlie diMaria Ausiliatrice, ha inviatoun messaggio a tutte le Comu-nità femminili salesiane delmondo (1.535 case con 15.110suore). «In questo momento —scrive Suor Reungoat — stiamovivendo in profonda comunione

questa ora di forte apprensioneper l’aggravarsi delle sue condi-zioni, le associazioni cristianedei lavoratori italiani voglionoesprimere il grande affetto e,soprattutto, la profonda gratitu-dine nei confronti del Papa perla sua eccezionale testimonian-za di fede e per tutto ciò cheha saputo insegnare al mondointero».

Sanit/San Vincenzo«Affidiamo la sofferenza del

Santo Padre alla Vergine Mariae gli testimoniamo l’affetto e ladevozione di tutti i nostri vo-lontari che riconoscono in Luila guida della Chiesa, il farodell’umanità nei tempi moder-ni»: con queste parole NicolaDi Stefano, Presidente di Sa-nit/San Vincenzo, l’associazio-ne di volontariato cattolico cheopera nell’ambito dell’assisten-za sanitaria, invita i volontari a

— ed anche gli orionini sono stati a San Giovan-ni in Laterano per pregare per il Santo Padre,guidati dal Direttore Generale Don Flavio Pelo-so». Intanto il Movimento Laicale Orionino fasapere: «Alcuni nostri giovani hanno deciso diaccorrere subito in Piazza San Pietro per prega-re con gli altri fedeli per la salute di GiovanniPaolo II».

CamillianiI malati e gli assistiti di tutto il pianeta che

fanno riferimento alla Curia generalizia dei PadriCamilliani sono uniti in preghiera affinché sanCamillo de Lellis, patrono universale degli am-malati, interceda presso il Signore per la salutedel Santo Padre.

Fraternità SacerdotaleMissionari san Carlo BorromeoDon Massimo Camisasca, che nella mattina di

venerdì, ad Ariccia (Roma), è stato eletto per laquinta volta Superiore Generale della FraternitàSacerdotale dei Missionari di San Carlo Borro-meo, nelle parole di accettazione ha ricordato la

silica della Santa Casa da venerdì mattina è incorso un afflusso straordinario di fedeli, chegiungono �a �pregare �per �il Papa. Giovanni Pao-lo II è stato pellegrino a Loreto cinque volte: l’8settembre del 1979, l’11 aprile del 1985, il 10 di-cembre del 1994, il 9 e 10 settembre del 1995(per il Pellegrinaggio dei Giovani d’Europa) e il 5settembre del 2004, quando concluse il Pellegri-naggio nazionale dell’Azione Cattolica Italiana.

Azione Cattolica ItalianaLa Presidenza nazionale dell'Azione Cattolica

Italiana si è unita alla preghiera della Chiesa diRoma, partecipando alla Celebrazione Eucaristi-ca presieduta dal Cardinale Ruini nella Basilicadi San Giovanni in Laterano. Nel contempo laPresidente nazionale, prof.ssa Paola Bignardi el'Assistente Ecclesiastico Generale, il VescovoFrancesco Lambiasi, invitano tutti gli aderenti al-l'Associazione a partecipare alla preghiera concui nelle varie Chiese locali si invoca da Dio peril Santo Padre la forza della fede per vivere que-sto momento di sofferenza e di calvario.

Sir — «si fa voce dei tanti poveri che assistonoin Italia e nel mondo attraverso le Caritas dioce-sane e l’impegno internazionale». In Italia, spie-ga «le comunità prendono parte alla sua soffe-renza continuando ad ascoltare tutte le altre sof-ferenze che quotidianamente accedono ai luoghidell’ascolto, dell’assistenza, della cura e dell’ac-compagnamento delle persone». Il mondo deipoveri e dell’immigrazione — continua don Noz-za — ha sempre trovato nella sua azione «unosguardo di grande misericordia. Quotidianamen-te il Papa ci ha parlato dei temi della pace, deipoveri, dello sviluppo. Questo ha fatto sì che neinostri territori, nazionali e internazionali, sentis-simo frequentemente riconoscere la particolareattenzione del Papa verso di loro».

Don Nozza fa notare che «tutto il suo pontifi-cato è stato caratterizzato dall’assumere, dal fa-re proprie anche le sofferenze del mondo».

ACLILe Acli «si uniscono alla preghiera commossa

del popolo italiano, così come dei fedeli e degliuomini di tutto il mondo, per la salute del SantoPadre». In una nota le Acli sottolineano che «in

Comunità ebraiche

«È il Papa che ha fatto di più, concreta-mente e materialmente nei confronti delpopolo ebraico con la visita storica alla Si-nagoga di Roma, lo scambio di delegazio-ni diplomatiche con lo stato di Israele e lavisita al muro occidentale». Questo il com-mento di Amos Luzzatto, Presidente del-l’Unione delle Comunità ebraiche italia-ne, di rientro venerdì a Roma da Gerusa-lemme. «Credo che tutto questo — ha ag-giunto — non vada disgiunto dalla suaesperienza giovanile a Cracovia dove haavuto modo di conoscere una realtà ebrai-ca che non c’è più. E questo sicuramentegli ha fatto amare il popolo ebraico, la suastoria e le sue tradizioni».

Anche la comunità ebraica di Firenze èvicina a Giovanni Paolo II in questo mo-mento di particolare dolore. «Il Papa si èdimostrato una persona irripetibile, che hadato un impulso straordinario in questionicome quelle della pace e del dialogo tra ipopoli», ha osservato Dario Bedarida, por-tavoce della comunità ebraica del capoluo-go toscano. «Usando due parole molto sin-tetiche, potremo definirlo un uomo di pa-ce e di coraggio».

In Polonia il rabbino Capo MichaelSchudrich ha guidato venerdì sera nella si-nagoga di Varsavia una preghiera per lasalute del Santo Padre. Gli ebrei polacchiprovano un attaccamento speciale per ilPapa, ha spiegato. «Noi ebrei proviamouno speciale attaccamento per GiovanniPaolo II. Attraverso il suo insegnamentoha creato quello spazio nella vita polaccanel quale gli ebrei di Polonia possono cer-care di vivere nuovamente in questo Pae-se». Durante la cerimonia in sinagoga,Schudrich ha recitato i salmi e le preghie-re tradizionali ebraiche per i malati. «Sia-mo qui per pregare per la salute e il be-nessere del Papa perché è una personache ha dedicato la sua vita ad insegnare atutti noi l’obbligo fondamentale di rispet-tarci l’un l’altro in quanto figli di Dio», haaffermato il rabbino, sottolineando quantol’opera del Papa «abbia cambiato l’animae lo spirito della Chiesa». La maggior par-te della comunità ebraica polacca fu ster-minata dai nazisti durante la SecondaGuerra Mondiale e molti sopravvissutiemigrarono in Israele o negli Stati Uniti.Oggi in Polonia vivono 20 mila ebrei.

Comunità islamiche

«Preghiamo Dio l’Altissimo di sostenerlain questo momento difficile ricordandoche la sua misericordia è infinita. Con lanostra più profonda ed alta stima». Si con-clude così il messaggio indirizzato a Gio-vanni Paolo II dal Segretario generale delCentro islamico culturale d’Italia, Abdel-lah Redouane, attivo presso la Moschea diRoma. «Esprimiamo i nostri più fervidiauguri affinché vostra Santità sia in gradodi riprendere al più presto la nobile mis-sione iniziata 26 anni fa a favore della pa-ce e del dialogo. La comunità islamica d’I-talia ha sempre seguito con apprezzamen-to il suo infaticabile cammino a favore delbene e dei più deboli per alleviare le soffe-renze ed arginare i mali che affliggono l’u-manità».

«Ho pregato per il Papa», ha detto l’I-mam della Moschea di Roma, MahmudHammaad Shevveita, al termine della ce-lebrazione della preghiera del venerdì. «Èun personaggio — ha aggiunto — al qualetutto il mondo vuole bene». «Preghiamoper lui, rispettiamo il volere di Dio, masperiamo ancora per il meglio». L’Imamdi Napoli, Amar Abdallah, spiega i suoisentimenti e quelli di tutta la comunitàislamica partenopea. «Vogliamo ancheesprimere — dice — la nostra solidarietàalla Chiesa cattolica napoletana». «La gen-te che crede in Dio ha per noi un posto diriguardo». Lo afferma l’Imam di Trieste,Salim Mesbah, aggiungendo che è così an-che per il Papa, che «crede nell’unicoDio».

È stata dedicata a Giovanni Paolo II lapreghiera del venerdì anche nella moscheadi Milano. Lo ha reso noto Abdel HamidShaari, portavoce dell’istituto culturaleislamico milanese.

Anche i musulmani polacchi hanno pre-gato per Giovanni Paolo II in tutte le mo-schee e luoghi di preghiera della Polonia.Lo ha annunciato il capo della Comunitàdei musulmani polacchi, Tomasz Miskie-wicz, precisando che le preghiere sonostate elevate nell’ambito degli incontri tra-dizionali del venerdì. Le maggiori comuni-tà di fedeli dell’islam in Polonia si trovanonelle zone orientali del Paese. Luoghi dipreghiera islamici ci sono anche in diversecittà come Varsavia, Danzica, Wrocław(Breslavia) e Białystok.

Il cuore dei popoli accanto al Papasenza durante il conflitto delle Falkland- Malvinas, e per la visita pastorale del1987». «Finché ha avuto forza — haconcluso — ha cercato di dimostrare atutti noi una volontà di dedizione totale»ma ora è «sereno e disposto alla volontàdi Dio». Tutte le radio di Buenos Aireshanno mandato in onda le dichiarazionidell’ambasciatore argentino presso laSanta Sede: «C’è grande commozione etristezza perché il Papa è molto grave» ela Chiesa cattolica argentina ha chiama-to tutti i fedeli nelle chiese per veglie dipreghiera. «Ora che (il Papa) sta soffren-do, e i medici non riescono a farlo rea-gire come vorrebbero, non ci resta chepregare» ha detto a Lima MonsignoreJuan Josè Larraneta, segretario generaledella Conferenza Episcopale Peruviana.E il Cardinale di Lima Juan Luis Cipria-ni Thorne, che oggi ha guidato la pre-ghiera nella Cattedrale della capitale, haaffermato: «la dignità di Papa GiovanniPaolo II sta illuminando il mondo inte-ro, e questa luce è Cristo». «Il Papa nonè solo il capo della Chiesa cattolica, maanche il simbolo dei grandi valori, so-prattutto del rispetto della dignità uma-na», ha detto il presidente della Confe-renza Episcopale del Cile, MonsignorAlejandro Goic. La Conferenza Episco-pale Peruviana ha invitato i fedeli aunirsi «in una catena di preghiere» per ilPontefice. «Uniamoci tutti in preghiera,Eucaristia, santo rosario e tutte le devo-

zioni del popolo venezuelano perché siottenga la guarigione del Santo Padrema anche perché si compia la volontà diDio», ha detto il segretario generale del-la Conferenza Episcopale Venezuelana,Monsignore Josè Luis Azuaje. Il Cardi-nale guatemalteco Rodolfo Quezada To-ruño ha espresso la sua tristezza per ilpeggioramento della salute del Papa, af-fermando che ora la speranza è che sifaccia la volontà di Dio. La ConferenzaEpiscopale del Costarica ha invitato tuttii fedeli a pregare per la salute del Papa«per la sua pace spirituale e perché siaffidi con fiducia alla volontà di Dio».

Anche la Chiesa che è in Brasile si èimmediatamente riunita in preghieranelle maggiori capitali dello Stato. LaCNBB ha costantemente tenuto infor-mati i fedeli sulle reali condizioni di sa-lute del Santo Padre ed hanno organiz-zato celebrazioni Eucaristiche nelle chie-se di tutto il Paese.

Monsignor Alejandro Goic, Presidentedella Conferenza Episcopale del Cile, hachiesto ai fedeli di pregare intensamenteper il Papa. «Chiediamo — ha detto —a tutti i fedeli anche a quelli di altre co-munità, di pregare per il Papa non solocapo della Chiesa cattolica ma anche esoprattutto simbolo di grandi valori esoprattutto di rispetto per l'umanità».

Stati Uniti d'AmericaIn tutti gli Stati Uniti d'America si se-

gue con apprensione l'evolversi delle

condizioni di salute del Papa. In diversechiese cattoliche da venerdì sera a saba-to mattina si svolgono celebrazioni euca-ristiche. Il Cardinale Arcivescovo diNew York, Michael Edward Egan, haguidato la preghiera dei cattolici ne-wyorkesi per il Papa. Avuto notizia del-l’aggravarsi delle sue condizioni, venerdìmattina stessa, ha celebrato la Messanella cattedrale sulla Quinta Strada da-vanti a un gruppo commosso di fedeli.«Tutti i cattolici devono avere nel cuoreun posto speciale per il Santo Padre»,ha detto il Cardinale di New York para-gonando il Pontefice al primo Papa, SanPietro.

CubaIl Cardinale Jaime Lucas Ortega y

Alamino, Arcivescovo di San Cristóbalde la Habana, ha indetto numerosi in-contri di preghiera ai quali partecipanospontaneamente numerosissimi fedeli.Per i cattolici cubani la morte di Gio-vanni Paolo II sarebbe come quella di«un padre», secondo quanto affermatooggi da Mons. Josè Felix Riera, segreta-rio della Conferenza Episcopale Cubana.«Per noi cattolici cubani è come se stes-se morendo un padre che ci è statosempre vicino, dimostrando grande sen-sibilità per tutto quanto attiene al nostroPaese», ha detto Mons. Riera. Tra i fe-deli cubani è ancora viva la memoriadella storica visita di Giovanni Paolo IInel gennaio del 1998.

La Chiesa che è in Italia in preghieradella sofferenza umana. In questi giornidi trepidazione, di speranza e di attesal'ho riletta con occhi nuovi e m'è parsodi comprendere in qualche modo il sen-so più profondo di un evento, che maiavremmo voluto ci fosse annunziato, mache nel suo dispiegarsi si rivela come unmisterioso evento di grazia per la Chiesae per il mondo: un “dono” di amore.Per tutto questo gli diciamo: grazie, Pa-dre Santo!». (luigi perollo)

Piazza ArmerinaDopo la diffusione delle notizie sullo

stato di salute del Santo Padre GiovanniPaolo II, il Vescovo di Piazza Armerina,Mons. Michele Pennisi, ha voluto invita-re i fedeli della diocesi ad unirsi in pre-ghiera. Il Vescovo ha pregato per la sa-lute del Papa ed ha letto il messaggioche ha inviato ai sacerdoti della diocesi:«In questo momento ci sentiamo tuttiuniti a pregare per il Santo Padre, atletadi Dio, che in questi momenti sta condi-videndo con Gesù Cristo l'agonia delGetsemani.

«Il Santo Padre in questo momento èparticolarmente associato alla passionedi Cristo e sta offrendo le sue sofferenzeper completare ciò che nel suo corpomanca alla passione di Cristo a favoredel suo corpo che è la Chiesa.

«Egli sta lottando contro la morte si-curo di vincere questa battaglia contro ilpiù temibile e l'ultimo nemico dell'uomo

partecipando alla vittoria di Gesù CristoRisorto sulla morte.

«Egli, accompagnato da milioni dipersone che ha incontrato nei suoi nu-merosi pellegrinaggi in tutto il mondo,sta compiendo il più importante viaggioche lo condurrà verso la casa del Padreper sperimentare in pienezza la comu-nione dei santi».

Pertanto, ha proseguito il Presule, «Inquesto momento ci sentiamo particolar-mente vicini al Santo Padre GiovanniPaolo II, che anche in questo momentocontinua il suo prezioso e infaticabileservizio per il bene della Chiesa e dell'u-manità, che si caratterizza soprattuttoper la testimonianza del Vangelo dellasofferenza e della sua immedesimazioneal mistero pasquale di Gesù Cristo, checi ha salvato col sacrificio della Croce».

Alle ore 19 il Vescovo ha celebratouna santa Messa per il Santo Padre nel-la Chiesa madre di Barrafranca. (giusep-pe rabita)

CataniaL'Arcivescovo di Catania, Mons. Sal-

vatore Gristina, appreso dell'invito che ilCardinale Camillo Ruini, presidente del-la Conferenza Episcopale Italiana, nel-l'aggravarsi dell'infermità che ha colpitoil Santo Padre, ha rivolto a tutti gli ita-liani per intensificare la loro preghieraper il Papa, ha chiesto a tutti i fedelidell'Arcidiocesi catanese di accoglierequesto invito, particolarmente nelle San-te Messe che sarebbero state celebrate

nel pomeriggio in tutte le parrocchie ele chiese dell'Arcidiocesi, così come luistesso ha fatto ieri mattina celebrandol'Eucaristia nella sua cappella privata.

Si è voluto così esprimere il nostro af-fetto e la nostra gratitudine per quantoil Santo Padre ha fatto per la Chiesa eper il mondo intero e particolarmenteper quanto ha donato a noi catanesi nel-l'indimenticabile visita pastorale del no-vembre del 2004. (salvatore alì)

RomaA Regina Coeli è ancora viva la me-

moria della visita che il Papa compì il 9luglio del 2000, in occasione del Giubi-leo dei detenuti. Il cappellano del carce-re, Padre Vittorio Trani O.F.M. Conv.,ha detto che molti detenuti agli hannochiesto di vivere momenti di preghieracollettiva. Sabato pomeriggio alle ore16,00 si terrà una Veglia di preghiera,nella rotonda nel carcere che ospitò lastorica visita del Papa, a cui partecipe-ranno oltre sessanta detenuti. Anche idetenuti hanno pregato per il Santo Pa-dre, come ha ricordato don SandroSpriano, cappellano del carcere di Re-bibbia: «Come sempre c'è chi si com-muove, chi prega ma anche chi si disin-teressa, è indubbio però che sono moltiquelli che ricordano come questo Papaabbia chiesto clemenza per i detenuti inquattro diverse occasioni».

CONTINUAZIONE DALLA PAGINA 16 CONTINUAZIONE DALLA PAGINA 17

In ogni parte del mondo migliaia di giovani si riuniscono in queste ore in preghiera

di preghiera e di offerta per il Papa. L’accompa-gniamo con affetto filiale e con profonda gratitu-dine... Il vivere la settimana pasquale e la prepa-razione alla festa della Divina Misericordia, daLui stesso istituita ci riempiono il cuore di spe-ranza. Tutte insieme — si legge ancora nel mes-saggio — presentiamo al Padre la vita del Papatotalmente donata e consumata per la salvezzadel mondo. Maria, la silenziosa testimone deiprodigi pasquali, gli sia vicina con la sua tene-rezza di Madre».

Suore Missionarie Francescanedi Gesù Bambino

Dall’alba di venerdì le Suore Francescane Mis-sionarie di Gesù Bambino, da sempre molto vici-ne a Giovanni Paolo II, come si è visto anche inoccasione degli ultimi ricoveri al Policlinico Ge-melli, sono riunite in preghiera per il Papa intutti i loro istituti d’Italia.

A Roma come in Abruzzo, dove si trova l’isti-tuto di Santa Maria degli Angeli, fondato nelgiorno di Natale del 1879 da Barbara Micarelli,le suore stanno recitando il Rosario. «Preghiamolo Spirito Santo — dicono al telefono dell’istitutodi via Costantino Beltrami a Roma — che è an-cora più importante, soprattutto in questi mo-menti della vita». A Pescara, la religiosa che ri-sponde al telefono ha la voce rotta dall’emozio-ne: «Qui siamo 30 suore — dice commossa — etutta la nostra comunità sta pregando per il San-to Padre».

Claustrali di LoretoDa giovedì sera le monache dei due conventi

di clausura di Loreto pregano ininterrottamenteper Giovanni Paolo II, così come avviene in tut-te le case religiose della città mariana. Nella Ba-

Centro Italiano FemminileIn queste ore di angoscia e di dolore per la

sofferenza del Santo Padre le donne del CentroItaliano Femminile sono unite in preghiera intutte le sedi associative per affidare alla miseri-cordia del Signore Giovanni Paolo II, condivi-dendo con tutti i cristiani questo momento diforte emozione e ricordando nello stesso tempoil grande affetto e la particolare vicinanza dimo-strata da sempre dal Santo Padre nei confrontidel CIF.

Movimento dei FocolariChiara Lubich e tutto il Movimento dei Foco-

lari nel mondo in queste ore si stringono intornoa Giovanni Paolo II intensificando ancora di piùle preghiere, perché Dio lo sostenga in questo al-tissimo momento. Nelle varie diocesi il Movi-mento si unisce alle iniziative di preghiera pro-mosse dai Vescovi. In tutto il mondo il consuetotime out quotidiano per un minuto di preghieraper la pace, a mezzogiorno, è dedicato ora alSanto Padre. Si uniscono nella preghiera anche imembri delle altre Chiese cristiane e gli amiciebrei, musulmani, indù, buddisti e di altre reli-gioni che nutrono per lui un profondo affetto,sentendone la sua paternità sacerdotale.

Caritas italiana«In questo momento tutte le Caritas, nei luo-

ghi dediti all’accoglienza sul territorio italiano,stanno coniugando ascolto dei poveri e preghie-ra per il Papa. Anche perché tutto il suo pontifi-cato è stato caratterizzato dall’assumere, dal fa-re proprie anche le sofferenze del mondo e deipoveri». A parlare è don Vittorio Nozza, diretto-re della Caritas italiana, che — riferisce l’agenzia

pregare per la salute del Papa. «A nome di tutti igiovani della nostra associazione — ha prosegui-to Di Stefano — ricordo con commozione loslancio del Papa in occasione delle GiornateMondiali della Gioventù nel corso delle quali èriuscito a trasmettere ai giovani con semplicità espirito di amicizia l’essenza del messaggio cri-stiano. In un mondo che si incammina verso lalaicizzazione, il disincanto ed il cinismo ha rap-presentato una guida per tutti i giovani e li haincoraggiati ad impegnarsi in favore del prossi-mo per puro spirito di carità, senza pretenderenulla in cambio». «Siamo particolarmente coin-volti nella sofferenza del Santo Padre che lo av-vicina agli anziani ammalati assistiti dalla Sa-nit/S. Vincenzo — ha concluso Di Stefano — enon possiamo non ricordare il coraggio e l’im-mensa fede con i quali ha affrontato le terribiliprove che hanno costellato la sua vita».

Lega internazionale umanistiL’Organizzazione non governativa «Lega inter-

nazionale umanisti», che raccoglie numerosepersonalità della Bosnia ed Erzegovina, ha lan-ciato l’iniziativa di intitolare una via o un parco,a Sarajevo e a Banja Luka, a Giovanni Paolo II;e di proclamare i giorni delle visite del Papa inBosnia ed Erzegovina, il 13 aprile e il 22 giugno,giornate della pace e del dialogo fra le culture.Lo hanno reso noto i mezzi di comunicazionesociale. Il Papa ha visitato la Bosnia ed Erzego-vina due volte, nell’aprile del 1997 andando aSarajevo e nel giugno del 2003 a Banja Luka. Icattolici in Bosnia pregano con particolare inten-sità per la salute di Giovanni Paolo II dal giornodi Pasqua, su invito dell’Arcivescovo di Vrhbo-sna, Sarajevo, il Cardinale Vinko Puljić.

Corale invocazione per il Padre e il Pastore

Page 19: Oggi, sabato 2 aprile, alle ore 21.37 il Signore ha ... · nella Basilica di san Giovanniin Laterano il 12 novembre. L’abbraccio con i suoi «nuovi dio-cesani» Ł carico di affetto

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19 .L'OSSERVATORE ROMANO Domenica 3 Aprile 2005

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Nelle Basiliche romanela preghiera per il Santo Padre

L'adorazione eucaristicanel Santuario romano

della Divina Misericordia

Giovanni Paolo II il 12 marzo ha indirizzato un messaggio augurale all'Incaricato P. Czesław Drążek

Il venticinquesimo anniversario dell'edizione mensilein lingua polacca de «L'Osservatore Romano»

Veglia di preghiera per il Papa nella Basilica di Santa Maria in Trastevere promossa dalla Comunità di sant'Egidio

Con lui milioni di uomini e di donnehanno trovato la speranza e la forza del bene

GIAMPAOLO MATTEIIn adorazione davanti all'Eucaristia.

Ininterrottamente. In comunione conGiovanni Paolo II. Ecco che cosa si stavivendo in quello «scrigno di preghiera»che la chiesa romana di Santo Spirito inSassia, Santuario della Divina Misericor-dia, vicinissimo al cuore del Papa, vici-nissimo a Piazza San Pietro. Un'adora-zione davanti all'Eucaristia esposta ac-canto all'Immagine di Gesù Misericor-dioso, dipinta secondo le indicazioni esecondo la spiritualità di santa FaustynaKowalska.

«La solenne celebrazione della festadella Misericordia avveniva a Roma inun bel tempio a pochi passi da San Pie-tro e il Santo Padre con tutto il clero ce-lebrava questa solennità»: così suor Fau-styna, nelle pagine del suo «Diario», de-scriveva la visione avuta il 23 maggio1937. Una «profezia» che si è realizzatanella storia del nostro tempo.

Nella mattina di domenica 3 aprile,festa della Divina Misericordia, la SantaMessa sarà celebrata alle ore 9.30 dal-l'Arcivescovo Stanisław Ryłko, Presiden-te del Pontificio Consiglio per i Laici. Al-

le ore 15 si svolgerà l'intensissima «Oradella Misericordia».

La forza della Domenica della DivinaMisericordia sta scandendo queste orecosì luminose del Pontificato di Giovan-ni Paolo II. Scelta dal Signore per ricor-dare agli uomini l'essenziale e dirom-pente mistero della Divina Misericordia,l'umile suor Faustyna comunica ancoraoggi questo messaggio al mondo interocon�la forza travolgente della semplicità.

Giovanni Paolo II è profondamente le-gato al mistero della Divina Misericor-dia. Le tantissime persone che si stannorecando a pregare nel Santuario romanosono consapevoli di vivere una devozio-ne particolarmente cara al Santo Padre.Tutti qui ricordano il pellegrinaggiocompiuto a Cracovia nel 2002 per la de-dicazione del nuovo Santuario a Łagie-wniki, alla periferia della città, che hacome pietra angolare una roccia presadal Calvario a Gerusalemme. Una roc-cia, dunque, nella quale è stata confic-cata la Croce di Cristo. In quella occa-sione Giovanni Paolo II ha affidato ilmondo alla Divina Misericordia. Oggi ilmondo, in preghiera, affida il Papa allaDivina Misericordia. Lo fa, qui, nel San-tuario romano, davanti all'Eucaristia.

La Comunità di sant'Egidio si è rac-colta nella sera di venerdì 1° aprile inpreghiera per Giovanni Paolo II, in Ita-lia e in oltre settanta Paesi nel mondo.A Roma, nella Basilica di Santa Maria inTrastevere, duemila persone di ogni età,hanno pregato per la salute del Papa.Alla veglia, trasmessa in diretta da Ra-dio in blu, ha partecipato anche il sin-daco della capitale Walter Veltroni insie-me ad altre autorità della città.

La Comunità si riunisce ogni giornoper la preghiera serale a Santa Maria inTrastevere e in tanti altri luoghi dellacittà: ma quello di ieri è stato un appun-tamento tutto particolare. La figura delVescovo di Roma è stata al centro dellepreghiere, come anche delle parole edelle riflessioni. Dopo aver cantato alcu-ni inni pasquali è stato letto il Vangelodi Giovanni al capitolo 21, quando dopouna delle apparizioni del Risorto, Gesùsi incontra personalmente con Pietro egli chiede di seguirlo ancora, come all'i-nizio della missione sul lago di Genesa-ret.

Prendendo spunto dal brano evangeli-co, il presidente della Comunità, MarcoImpagliazzo, ha ricordato che il Papa,come Pietro, è stato chiamato dal Signo-

re a seguirlo in ogni stagione della vita.Anche ora, nel tempo della malattia edalla sofferenza, Giovanni Paolo II si af-fida semplicemente al Signore, come undiscepolo e come il servo dei servi diDio.

Tra la folla che gremiva la chiesa tan-ta commozione, ma anche tanta gratitu-dine per la storia vissuta con GiovanniPaolo II. Per molti giovani presenti allapreghiera questo Papa è l'unico della lo-ro vita, non ne hanno conosciuti altri. Ilsuo pontificato lungo e straordinaria-mente ricco ha segnato profondamentela vita dei giovani, che anche ieri seraesprimevano la loro gratitudine per leparole, i gesti e l'affetto fin qui ricevuti.

«Nel corso della veglia sono state ri-cordate alcune parole del Papa scrittenel suo ultimo libro Memoria e identitàa proposito del mistero pasquale che«conferma una volta di più che il bene,in definitiva, è vittorioso; che la vitasconfigge la morte e sull'odio trionfa l'a-more». In queste parole è racchiuso ilgrande messaggio di questo Papa che ciha fatto varcare in tante situazioni, intanti luoghi, in tanti momenti, le sogliedella speranza. «Con lui milioni di uomi-ni e di donne — ha detto Marco Impa-

Inizio della missionedel NunzioApostolicoa Barbados

gliazzo, Presidente della Comunità —hanno ritrovato la speranza, la forza delbene, la gioia di vivere cristianamente,con lui sperimentano ancora oggi che lavita sconfigge la morte e che l'amoretrionfa sull'odio».

L'invocazione unanime di quanti af-follano la basilica di Santa Maria in Tra-stevere è per la salute e la guarigionedel Papa ed è al tempo stesso memoriaaffettuosa di una storia di amicizia e vi-cinanza spirituale. Giovanni Paolo II, in-fatti, ha incontrato più volte la Comuni-tà di sant'Egidio dal lontano 1978 quan-do ancora era soltanto romana e nonancora mondiale come ora, e ha bene-detto l'aspirazione a vivere il messaggioevangelico nella quotidianità della vita,soprattutto accanto ai più poveri dellacittà.

Quando nel 1986 Giovanni Paolo IIconvocò ad Assisi i rappresentanti dellegrandi religioni mondiali, per pregareinsieme per la pace, ebbe la grande in-tuizione che le religioni, per quanto di-verse tra loro, potessero trovare un ter-reno di incontro e di collaborazione nel-la preghiera per la pace.

La Comunità di sant'Egidio ha raccol-to questa intuizione, da cui sono nati gli

incontri annuali «Uomini e Religioni». Sitratta di una preghiera per la pace «iti-nerante», da Assisi a Roma, Varsavia,Milano, Bucarest, Lisbona, Barcellona,Aachen, e nel settembre 2005 sarà a Lio-ne. È il modo per costruire la pace nel-l'incontro e nel dialogo, ma soprattuttonella preghiera. È l'impegno di ogni reli-gione a proclamare che solo la pace èsanta e mai la guerra.

Ma il pensiero di tutti, durante la pre-ghiera della Comunità, è rivolto al Papamalato e l'invocazione dei fedeli al Si-gnore è stata per il sollievo della soffe-renza del loro Vescovo. Nelle parole dimolti che hanno partecipato alla vegliasi è potuto ascoltare lo stupore per lagrande testimonianza di come ci si pos-sa affidare completamente al Signore,avendo come unica «linea», in ogniaspetto del pontificato, la fede. Per que-sto, anche quando le forze declinano,quando si è vecchi e si devono tenderele mani, perché sia un altro a «portartidove tu non vuoi», in ogni istante dellavita rimane vera la parola di Gesù a Pie-tro, la parola rivolta oggi al suo succes-sore, «tu seguimi».

VALERIO DE CESARIS

Un donodi Giovanni Paolo IIper la popolazionepovera dell'UcrainaLa carità del Santo Padre non conosce sosta.Nel pomeriggio di venerdì 1° aprile un vagone-

merci carico di generi alimentari, vestiario, utensilida cucina ed elettrodomestici è partito dalla Stazioneferroviaria dello Stato della Città del Vaticano direttoa Leopoli.

Il prezioso dono di Giovanni Paolo II è destinato— si legge in una targhetta affissa sul convoglio —al Cardinale Marian Jaworski, Arcivescovo di Lvivdei Latini, «per la popolazione povera dell'Ucraina».

La raccolta è stata possibile grazie all'impegno delgruppo Caritas della Parrocchia di Sant'Anna in Va-ticano.

Abbiamo avuto anche l'aiuto delle Ferrovie italia-ne — spiega il parroco Padre Gioele Schiavella, sa-cerdote agostiniano —, che ci hanno messo a dispo-sizione il vagone per questa iniziativa di solidarietà.

Sua Eccellenza ReverendissimaMonsignor Thomas E. Gullickson,Arcivescovo titolare di Bomarzo, hainiziato la sua missione di NunzioApostolico a Barbados.

Nella mattinata del 15 marzo, ilRappresentante Pontificio è giuntoall'aeroporto internazionale di Brid-getown, dove è stato accolto da unfunzionario del Protocollo del Mini-stero degli Affari Esteri e da S.E.Mons. Malcom Galt, Vescovo diBridgetown. Lo stesso pomeriggio,S.E. Mons. Gullickson ha incontra-to S.E. Mons. Anthony Dickson,Vescovo emerito di Bridgetown, edil clero della diocesi.

Il 17 marzo, nella residenza delGovernatore Generale di Barbadosha avuto luogo la cerimonia di pre-sentazione delle Lettere credenzialia Sir Clifford Husbands.

Nel suo discorso, il GovernatoreGenerale, dopo aver presentato anome di Sua Maestà la Regina Eli-sabetta II, i più sinceri auguri alSanto Padre, ha ricordato comel'allacciamento delle relazioni diplo-matiche fra i due paesi, nel 1979,abbia contribuito al progresso diBarbados.

Da parte sua, il Nunzio Apostoli-co ha promesso di continuare apromuovere tali relazioni affinchéBarbados continui a crescere se-guendo i principi di pace e di soli-darietà sui quali è fondata.

In precedenza, il RappresentantePontificio era stato ricevuto dal Sig.Hughland Allman, Capo del Proto-collo del Ministero degli Affari Este-ri, al quale aveva consegnato copiadelle Lettere Credenziali.

Il 18 marzo, il Ministro degli Af-fari Esteri, la Sig.ra Billie Miller haincontrato il Nunzio Apostolicoesprimendo gratitudine per l'aiutoche la Santa Sede offre nel sensibi-lizzare i paesi più ricchi alle neces-sità di quelli in via di sviluppo.

In occasione della festa patronaledi San Patrizio infine, S.E. Mons.Gullickson ha presieduto, nella Cat-tedrale diocesana, una solenne Mes-sa per le intenzioni del SommoPontefice.

«Dopo essere stato eletto alla Sede diPietro desideravo avvicinare la mia Na-zione e le Nazioni slave al cuore dellaChiesa universale. Volevo pure che laparola di Dio che cerco di annunciarealla Chiesa e al mondo giungesse nellamia lingua natia ai connazionali in pa-tria e quelli sparsi in tutto il mondo». Èquanto scrive il 12 marzo 2005 dal Poli-clinico Agostino Gemelli di Roma Gio-vanni Paolo II al Padre Czesław Drążek,SJ, Incaricato dell'Edizione Polacca de«L'Osservatore Romano», che celebra lu-nedì 4 aprile il 25° anniversario della na-scita.

«Sono trascorsi 25 anni dalla pubbli-cazione del primo numero dell'edizionepolacca de “L'Osservatore Romano” —prosegue il Santo Padre nel suo Messag-gio —. Questa rivista, nata all'inizio delmio Pontificato, è ad esso strettamentelegata».

«Creata per servire e sostenere la mis-sione del Successore di Pietro, pubblica-re i documenti del Magistero, fornire inmodo corretto le informazioni riguar-danti la sua attività “fino agli estremiconfini della terra” (At 1, 8) nonché ap-profondire il legame di unità e di solida-rietà della Chiesa in Polonia con la Chie-sa universale», l'Edizione polacca del-l'«Osservatore Romano» è da 25 anni unimportante mezzo di comunicazione del-la Parola di Dio.

In diverse occasioni Giovanni Paolo IIsottolinea come «oggi le coscienze degliuomini sono influenzate in modo signifi-cativo dai mezzi di comunicazione so-ciale i quali “se bene adoperati (...) con-tribuiscono efficacemente a sollevare ead arricchire gli animi, nonché a esten-dere e consolidare il regno di Dio” (In-ter mirifica, 2)».

L'edizione polacca de «L'OsservatoreRomano» — prosegue il Santo Padre«partecipa generosamente, responsabil-mente e con competenza all'opera dievangelizzazione del mondo contempo-raneo. È una guida per tutti coloro chedesiderano insieme alla Chiesa e al Suc-cessore di Cristo approfondire la propriafede, la speranza e l'amore ed annuncia-re la verità di Cristo nel mondo di oggi».Per questo il Papa ringrazia cordialmen-

te tutti coloro che hanno collaborato al-la nascita di questa rivista e continuanoalla quotidiana realizzazione: l'Incarica-to, la redazione, i collaboratori, i distri-

butori, tutti coloro che si sentono uniti edalla stessa rivista traggono l'ispirazioneper lavorare insieme al servizio del Som-mo Pontefice, della Chiesa e della Polo-

nia. Infine Giovanni Paolo II rinnova ilsuo augurio di 25 anni fa: «La parola diDio annunciata sulle pagine dell'edizionepolacca de “L'Osservatore Romano” pos-sa fruttare cento volte tanto». «Il miograzie — conclude il Papa — va anche atutta la Famiglia de “L'Osservatore Ro-mano”: al suo direttore Mario Agnes, al-la Tipografia Vaticana, ai redattori e aidipendenti che fraternamente offrono al-l'edizione polacca la loro benevolenza eil loro aiuto.

Nella mattina di sabato 2 aprile, nellachiesa di san Pellegrino in Vaticano, P.Czesław Drążek, Incaricato dell'edizionepolacca de «L'Osservatore Romano», hacelebrato la Santa Messa per GiovanniPaolo II. La celebrazione ha voluto farememoria anche del 25° anniversario dinascita dell'edizione polacca de «L'Os-servatore Romano». All'Eucaristia hannopartecipato i collaboratori dell'edizionepolacca e il dott. Carlo De Lucia, Segre-tario di Redazione del Quotidiano.

Padre Adam Boniecki MIC è stato ilprimo redattore della rivista. Nel 1991gli è succeduto il gesuita P. CzesławDrążek.

In questi giorni è uscito il numerogiubilare dell'edizione mensile in linguapolacca, che riporta lettere di Cardinali,di Vescovi e di lettori che testimonianol'importanza ecclesiale di questa rivistaper la Chiesa che è in Polonia e per il le-

game con la Santa Sede e il Santo Pa-dre.

Fra le edizioni in lingua de «L'Osser-vatore Romano» quella polacca ha lastoria più breve: il primo numero vennestampato il 3 aprile del 1980. Per la pri-ma volta un giornale della Santa Sedeusciva in una delle lingue slave.

Quando a Giovanni Paolo II fu pre-sentato il primo numero, egli definì lanascita di questa nuova edizione «un fat-to storico».

L'edizione polacca de «L'OsservatoreRomano» è pubblicata mensilmente edha 66 pagine, con copertina a colori. Es-sa vuole dare ai lettori una conoscenzadell'attività del Santo Padre e della San-ta Sede. In particolare l'edizione offretesti inediti per i lettori polacchi che vi-vono in Patria e in varie parti del mon-do. È anche significativo che i testi sia-no pubblicati integralmente, offrendoquindi un'informazione obiettiva e bendocumentata.

I venticinque anni di vita della edizio-ne polacca hanno confermato piena-mente l'originale intuizione che ha spin-to Giovanni Paolo II a volerne la pubbli-cazione. Ne da testimonianza anche latiratura del mensile, legata esclusiva-mente al numero delle richieste. Soltan-to le copie spedite in Polonia sono at-tualmente oltre 40 mila; 300 copie van-no alle comunità nei Paesi dell'ex Unio-ne Sovietica e tantissime altre copie ne-gli Stati Uniti d'America.

La prima e la quarta di copertina del numero dell'edizione polacca che sarà pubblicato lunedì prossimo, 4 aprile, in occasione del XXV anniversario

Page 20: Oggi, sabato 2 aprile, alle ore 21.37 il Signore ha ... · nella Basilica di san Giovanniin Laterano il 12 novembre. L’abbraccio con i suoi «nuovi dio-cesani» Ł carico di affetto

Numerosi esponenti della Comunità internazionale esprimono con commozione la loro vicinanza e il loro profondo e sentito affetto al Santo Padre

Il mondo in trepidazionebertà — ha detto la Rice —. E natural-mente, nel momento in cui il comuni-smo è crollato e c’era bisogno di genteforte che fosse pronta a rendere possibi-le la fine della tirannia in Europa, il Pa-pa è stato uno dei più importanti porta-voce e uno dei più importanti attori diquel dramma». Ma il ruolo di GiovanniPaolo II non si è concluso con il crollodel comunismo, ha aggiunto il Segreta-rio di Stato americano: «Ha continuatoa essere una voce per quanti erano op-pressi, per quanti cercavano la libertà».

BulgariaPapa Giovanni Paolo II ha giocato

«un ruolo molto importante» nella cadu-ta del comunismo e dell’ex blocco sovie-tico. A sottolinearlo è stato anche il pri-mo Presidente democraticamente elettodella Bulgaria, Zelju Zelev, alla guidadel Paese dal 1992 al 1997, ricordandoche la fine del regime comunista iniziòin Polonia, proprio grazie al ruolo «rile-vante» della Chiesa cattolica, sostenutada Karol Wojtyla.

UcrainaIl Presidente ucraino, Viktor Yushen-

ko, ha dichiarato di «pregare» per la sa-lute di Giovanni Paolo II. «Noi abbiamoancora delle speranze. Preghiamo per lasalute del Papa e domandiamo a Dio didonargli la forza di superare tutte leprove», ha detto il Capo dello Stato inun comunicato della presidenza sottoli-

neando di essere fiero che «la vita delPapa sia legata all'Ucraina».

SpagnaIl Premier spagnolo, José Luis Rodri-

guez Zapatero, sta seguendo da vicino e«con molta preoccupazione» l’evoluzio-ne delle condizioni del Papa. Un porta-voce della Moncloa ha detto che Zapate-ro sta prestando «grande attenzione» al-le notizie provenienti dal Vaticano. Il vi-ce Presidente spagnolo, Maria TeresaFernandez de la Vega, ha dichiarato che

IRAQ Danneggiato uno storico minareto a Samarra

Baghdad: autobombauccide cinque persone

Le autorità militari statunitensi inIraq tengono prigioniero un cittadinoamericano, ritenendolo uno dei maggio-ri collaboratori del terrorista giordanoAl Zarqawi. L'arrestato, che ha doppiacittadinanza, statunitense e giordana, èstato catturato dopo un'irruzione in unacasa a Baghdad, alla fine dello scorsoanno. «Dagli interrogatori sappiamo cheha collegamenti forti con la rete di AlZarqawi», ha detto il tenente colonnelloGuy Rudisill, portavoce dell'ufficio dete-nuti del comando militare Usa in Iraq.

Il Governo iracheno ha decretato, gio-vedì, l'estensione dello stato di emergen-za per altri trenta giorni. È la quartavolta che l'Esecutivo prolunga lo statodi emergenza, deciso per la prima volta,e per sessanta giorni, il 7 novembrescorso, in vista dell'offensiva delle trup-pe militari Usa su Falluja. Il testo spiegache questo prolungamento è stato deci-so per il persistere delle «condizioni chehanno giustificato lo stato di emergen-za»: un riferimento, questo, alle condi-zioni di insicurezza in cui versa il Paesemediorientale. Lo stato di emergenzaaccorda al Primo Ministro poteri moltoestesi, che vanno dall'imposizione delcoprifuoco all'emissione di mandati d'ar-resto.

Uno storico minareto a Samarra, uti-lizzato dalle forze statunitensi comepunto di osservazione, è stato irrepara-bilmente danneggiato dalla guerrigliairachena nel corso di combattimenti. Ilminareto di Malwiya, di forma elicoida-le, era considerato — riferisce l'«Ansa»— un monumento nazionale: con unacarica di esplosivo, gli insorti ne hannofatto saltare la sommità.

LIBANO Nove feriti in un centro commerciale

Attacco terroristicoad Est della capitale

della famiglia di Rafik Hariri, l’ex Pre-mier e leader dell'opposizione libaneseucciso insieme con altre 18 persone daun potente ordigno esploso il 14 feb-braio scorso a Beirut.

L’attentato di ieri sera, il quarto diuna serie iniziata il 19 marzo che haavuto sempre per obbiettivo zone cri-stiane, rischia di acuire il clima di paurae la crisi politica seguiti all’assassinio diHariri. La sera del 26 marzo, una bom-ba è esplosa nella zona industriale di SinEl Fuil, nella parte orientale di Beirut,provocando sei feriti e gravi danni mate-riali. Nella notte tra il 22 e il 23 marzo,un altro ordigno collocato in un centrocommerciale a Kaslik, a Est di Beirut,aveva ucciso tre guardie notturne, men-tre il 19 marzo un altro attentato in unazona settentrionale della capitale libane-se aveva causato 11 feriti.

Sul piano politico, poco prima che siavesse notizia dell’esplosione il Presiden-te del Parlamento Nabih Berri aveva co-municato ai giornalisti che il PremierOmar Karame era stato sollecitato daisuoi alleati del blocco filosiriano a nondesistere dal tentativo di dare vita a unGoverno di unità nazionale. Karame neigiorni scorsi aveva detto pubblicamentedi non essere in grado di costituire unEsecutivo aperto a tutte le forze politi-che e aveva annunciato le sue dimissio-ni. L’opposizione continua comunque arifiutarsi di partecipare ad un Esecutivounitario ed accusa i servizi di sicurezzadi Libano e Siria di essere implicati nel-l’uccisione di Hariri. Il Consiglio di sicu-rezza dell'Onu sta per inviare una Com-missione incaricata di fare luce sull'at-tentato all'ex Premier.

Sudan: contestatadal Governola risoluzione Onu sul Darfur

Indonesia: servono soccorsiad oltre trentamila sfollatinelle isole terremotate

Brasile: a Rio de Janeiro«squadrone della morte»fa una strage tra i passanti

ROMA, 2.Milioni di uomini e di donne raccolti

in preghiera seguono con trepidazione lenotizie sullo stato di salute del Santo Pa-dre. Molti esponenti della Comunità in-ternazionale sottolineano in queste oredi tristezza il coraggio,�la forza spiritualee l'esempio di serenità offerto anche inquesti momenti da Giovanni Paolo II.

Polonia«Giovanni Paolo II ha fatto molto per

la Polonia, non solo ha cambiato il voltodella nostra Terra, ma ha cambiato ilmondo». Lo ha dichiarato il Presidentepolacco, Aleksander Kwaśniewski, cheha partecipato ieri sera, insieme al Pre-mier, Marek Belka, alla Santa Messaper il Papa polacco, celebrata nella chie-sa da campo delle Forze armate polac-che, e dove è intervenuta l’intera dire-zione del ministero della difesa, compre-so il Ministro Jerzy Szmajdziński. NelleForze armate polacche i cappellani mili-tari di tutte le religioni e confessioni so-no stati ripristinati dopo la caduta delregime comunista, nel 1989. «Ci ha datoforza e coraggio» ha detto ancora il Pre-sidente polacco aggiungendo che «indi-pendentemente da quello che succederànelle prossime ore, di Giovanni Paolo IIricorderemo le sue opere, la sua grandebontà e il suo amore per ognuno dinoi». Il Premier Marek Belka, ha espres-so «dolore» di fronte alle notizie chegiungono da Roma sullo stato critico diGiovanni Paolo II: «Accolgo le notiziedal Vaticano con tristezza, con dolore,ma soprattutto con impotenza». «Il Papa— ha aggiunto il Primo Ministro polac-co — è un uomo che vorremmo aiuta-re, proteggere, ma non possiamo nien-te». Dal canto suo, il Premio Nobel perla pace del 1983 e fondatore del sindaca-to «Solidarność», Lech Wałęsa, ha detto:«Bisogna inginocchiarsi tutti: i fedeli co-me i non fedeli, forse così riusciremo diimplorare Dio affinché prolunghi alme-no di un po' le possibilità del Santo Pa-dre». Secondo Wałęsa «non possiamo fa-re altro». L’ex Presidente polacco ha fat-to sapere che diverse volte nel corso del-la giornata di ieri ha pregato per il Pon-tefice. «Forse ci illudiamo, ma vogliamoche questo pontificato duri il più a lun-go possibile». Le parole del sindaco diWadowice, Ewa Filipiak, rappresentanoforse l’augurio di tutti i polacchi per il«loro» Papa, mentre tutto il mondo è inansia per la salute di Giovanni Paolo II.Nella città che gli ha dato i natali sonostati in molti ieri a non recarsi al lavoroper poter recitare le «sentite preghiere»raccomandate dall’Episcopato polacco.

Stati UnitiIl Presidente degli Stati Uniti, George

W. Bush, è tenuto costantemente infor-mato delle condizioni del Papa e pregaper lui, ha riferito il portavoce della Ca-sa Bianca. «Il Presidente e la signoraBush si uniscono alla gente di tutto ilmondo e pregano per il Santo Padre.Lui è nei nostri pensieri e nelle nostrepreghiere in questi momenti», ha dettoScott McClellan. «Le manifestazioni diamore e preoccupazione da parte di cosìtante persone, compresi milioni di ame-ricani, è una testimonianza della suagrandezza», ha aggiunto il portavocedella Casa Bianca. «Una grande figuramorale» che ha contribuito all’avanza-mento della libertà, soprattutto nell’Estdell’Europa: così il Segretario di Statoamericano, Condoleeza Rice, ha ricorda-to ieri Giovanni Paolo II, al termine diun incontro a Washington con il Mini-stro degli esteri ungherese. «Il Papa, cheè cresciuto in Polonia, è diventato unsimbolo del desiderio del suo Paese di li-

BAGHDAD, 2.Ancora violenze. Stamane quattro po-

liziotti e un civile sono morti nell'esplo-sione di un'autobomba a Nord-Est diBaghdad, nei pressi di Khan Bani Sad.Nei pressi di Kirkuk una bomba destina-ta ad un convoglio delle forze iracheneha ucciso, ieri, tre civili. Sempre ieri, èstato assassinato il capo della polizia del-la città di Balad Ruz: il colonnello Ha-tem Rashid Mohammad è stato uccisoinsieme con un suo assistente in un ag-guato compiuto da un gruppo di uominiarmati.

Il leader radicale sciita, Moqtada AlSadr, ha lanciato, ieri, un appello a par-tecipare ad una grande manifestazione,il 9 aprile, a Baghdad per chiedere «lafine dell'occupazione» e per ottenereche siano gli iracheni a giudicare Sad-dam Hussein. In un messaggio letto asuo nome da Abdel Zahra Al-Suaidi, du-rante la preghiera del venerdì a Sadr Ci-ty, grande quartiere sciita della capitale,si afferma: «Andate a manifestare per lagiustizia, la pace, la sicurezza l'indipen-denza e per i prigionieri».

Religiosi sunniti iracheni hanno emes-so, ieri, un editto religioso che chiama imembri della loro comunità ad entrarenei ranghi della polizia e delle forze ar-mate. L'appello — precisa l'agenzia distampa «Ansa» — è firmato da 64 reli-giosi. «È un messaggio ai combattentidella resistenza perché non attacchino leforze armate e la polizia irachena», hadetto uno dei firmatari dell'editto reli-gioso, che è il responsabile dei beni reli-giosi sunniti. L'appello insiste sul fattoche solo l'esercito e la polizia «hanno ilcompito di garantire la sicurezza delPaese e della popolazione».

BEIRUT, 2.Una bomba collocata nel parcheggio

di un centro commerciale ha provocatoieri sera nove feriti e ingenti danni ma-teriali nella cittadina libanese di Brum-mana, situata circa venti chilometri adEst della capitale Beirut e abitata in pre-valenza da cristiani.

Secondo la televisione pubblica liba-nese «Lbc», la bomba, esplosa alle 21.45era stata collocata sotto un’automobilein sosta. Nel complesso colpito ha sedetra l’altro una filiale della «Banque de laMediterranee», un istituto di proprietà

KHARTOUM, 2.La risoluzione adottata ieri dal Consi-

glio di sicurezza dell'Onu e che rinvia al-la Corte penale internazionale (Cpi) del-l'Aja gli imputati di crimini contro l'u-manità nel Darfur, la regione occidenta-le sudanese teatro da oltre due anni diuna spaventosa crisi umanitaria, è stataduramente contestata dal Governo diKhartoum. «È ingiusta, inopportuna e dispirito meschino», ha dichiarato il Mini-stro di Stato sudanese Naguib Al KhairAbdel Wahab, secondo il quale la risolu-zione «vanifica la ricerca di giustizia daparte del governo nel Darfur, attraversola riconciliazione». «La risoluzione — haaggiunto il Ministro — incoraggia i ri-belli a continuare il boicottaggio dei ne-goziati di Abuja», in Nigeria, ora sospe-si, che si svolgono sotto l’egida dell’U-nione Africana (Ua).

Ciò nonostante, il Ministro della giu-stizia, Ali Osman Yassin, ha detto che ilSudan applicherà la risoluzione, aggiun-gendo però che il Paese «ha il diritto le-gittimo di esercitare la propria sovrani-tà» e «cercherà di dimostrare che il si-stema giudiziario sudanese è competen-te e capace di giudicare tutti gli accusatidi violazione dei diritti dell’uomo e delleleggi internazionali nel Darfur».

JAKARTA, 2.Non hanno sosta gli sforzi sia del Go-

verno indonesiano sia delle organizzazio-ni internazionali di soccorrere le popola-zioni delle zone colpite dal terremotoche cinque giorni fa ha ucciso non me-no di milletrecento persone nelle isolead Ovest di Sumatra.

Gli sfollati a causa del sisma sono nonmeno di trentamila, secondo stime resenote ieri a Ginevra da Elisabeth Byrs, laportavoce dell’Ocha, l'Ufficio di coordi-namento per le questioni umanitarie del-l’Onu. In particolare, ventimila personesono rimaste senzatetto nel Sud dell’iso-la di Nias, la più colpita dall’evento tel-lurico, ha detto la signora Byrs. Nell’iso-la di Simeulue, più a Nord, dodicimilapersone sono sfollate nella sola regionedi Sinabang, la principale città dell’isola,ma la signora portavoce dell'Ocha hadetto che questo numero è destinato adaumentare, spiegando che «circa l’80per cento degli edifici dell’isola sono sta-ti danneggiati o demoliti e villaggi interisono stati distrutti» dal sisma. Oltre due-mila persone sono state sfollate nel di-stretto di Singkil, sulla costa occidentaledi Sumatra, dove un primo bilancio cheparlava di dieci morti appare certamen-te una sottostima.

BRASILIA, 2.Appare senza precedenti il massacro

compiuto nella notte tra giovedì e vener-dì a Rio de Janeiro da un feroce gruppoarmato che ha attraversato vari quartie-ri periferici della metropoli brasilianasparando a raffica su avventori di bar,passanti e bambini che giocavano perstrada. Le vittime accertate finora sono34, ma il numero finale potrebbe supe-rare la quarantina. Almeno tre bambinifra i sette e i 14 anni sono fra le vittimegià identificate.

Una utilitaria, forse appoggiata dadue uomini in motocicletta, è stata vistain tutte le favelas della strage, distantianche dieci chilometri una dall’altra,nell’immensa periferia settentrionale del-la città. A bordo dell’automobile, uno«squadrone della morte» composto daalmeno quattro uomini ha seminato ilterrore sparando all’impazzata su tutti.

Tra le pallottole ritrovate, molte sonoquelle di calibro 40 millimetri, tipichedelle pistole in dotazione della poliziamilitare. In merito, lo stesso comandodella polizia cittadina ha detto ufficial-mente di ritenere che gli autori possanoappartenere proprio alla polizia militareche già in passato ha visto propri espo-nenti macchiarsi di analoghi crimini.

TEL AVIV, 2.Il Presidente dell'Autorità Pale-

stinese (Ap), Abu Mazen, ha ri-mosso i vertici degli apparati di si-curezza in Cisgiordania e a Gaza.Fra le personalità che dovrannolasciare l'incarico figurano Yunis-Al Has, capo della sicurezza deiTerritori, il responsabile per la Ci-sgiordania e il generale, HajIsmail Jaber. Anche il Capo del-l’intelligence per la Cisgiordania,Tawfik Tirawi ha offerto le sue di-missioni in seguito agli spari con-tro il quartier generale dell'Ap aRamallah mercoledì notte.

Medio Oriente:Abu Mazen rimuovei vertici dei servizi segreti

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20 .L'OSSERVATORE ROMANO Domenica 3 Aprile 2005

DAL MONDO

inpr

imop

iano REAZIONI INTERNAZIONALI Uomini e donne dei

cinque Continenti, raccolti in preghiera, seguono contrepidazione le notizie sullo stato di salute del SantoPadre. Numerosi esponenti della comunità interna-zionale sottolineano in queste ore di tristezza il co-raggio e l'esempio di serenità offerto, anche in que-sti momenti, da Giovanni Paolo II.

IRAQ Quattro poliziotti ed un civile sono mortinell'esplosione di un'autobomba a Nord-Est di Ba-

ghdad. Nei pressi di Kirkuk, una bomba destinata adun convoglio delle forze irachene ha ucciso tre civi-li. Il leader radicale sciita Al Sadr ha lanciato un ap-pello a partecipare ad una grande manifestazione, il9 aprile, nel centro di Baghdad per chiedere «la finedell'occupazione» e che siano gli iracheni a giudica-re Saddam Hussein.

LIBANO Una bomba collocata nel parcheggio diun centro commerciale ha provocato tre feriti e in-

genti danni materiali nella cittadina di Brummana,abitata in prevalenza da cristiani.

MEDIO ORIENTE Il Presidente dell'Autorità Pale-stinese, Abu Mazen, ha rimosso i vertici degli appa-rati in Cisgiordania e a Gaza. Fra le personalità chedovranno lasciare l'incarico figura Yunis-Al Has, ca-po della sicurezza dei Territori. Anche il capo del-l'intelligence della Cisgiordania, Tawfik Tirawi, haofferto le sue dimissioni.

MARIO AGNESDirettore responsabile

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Sri-Group sta lavorando ad un progetto teso all'incremento della diffusione deL'Osservatore Romano in collaborazione con alcune primarie aziende italiane.

Lo sforzo del quotidiano della Santa Sede per diffondere la parola del Papa, soprattutto inquesto particolare momento storico, può infatti essere validamente sostenuto da quanticondividono i valori propugnati dalla Chiesa cattolica.Alcune aziendehanno scelto L'OsservatoreRomanocomemezzoprivilegiatoe qualificato perdivulgare il loro messaggio pubblicitario. Saranno queste aziende —sottoscrittrici di numerosi abbonamenti — a diffondere all'interno del propriomondo di riferimento (sedi, clienti, collaboratori), questo giornale, questi valori.

Zimbabwe: Mugabevince le legislativeHARARE — Il partito del Presiden-te dello Zimbabwe, Robert Muga-be, ha vinto le elezioni legislativesvoltesi giovedì 31 marzo, aggiudi-candosi 71 dei 120 seggi in palio.Il principale partito d'opposizione,«Movimento per il cambiamentodemocratico», ha ottenuto trenta-nove seggi. Il partito «Zanu-Pf» diMugabe ha conquistato la maggio-ranza parlamentare di due terzinecessaria — ricorda l'agenzia«Agi» — per emendare la Costitu-zione. Calcolando gli altri trentadeputati di nomina presidenziale,Mugabe controlla i due terzi delParlamento, che in totale ha 150seggi.

Spagna: tredici arrestiper le stragi di MadridMADRID — La polizia spagnolache indaga sulle stragi dell'11marzo 2004 a Madrid ha arrestato,venerdì primo aprile, tredici perso-ne sospettate di essere legate adambienti del fondamentalismo isla-mico. Lo ha annunciato il ministerodell'interno, citato dall'«Ansa».

Nepal: liberati285 oppositori politiciKATHMANDU — Le autorità nepa-lesi hanno liberato, venerdì primoaprile, 285 oppositori politici, tracui un ex Primo Ministro, imprigio-nati o agli arresti domiciliari dopoi pieni poteri assunti dal Re delNepal il febbraio scorso. Lo si ap-prende da fonti ufficiali. Negli ulti-mi quattro giorni gli scontri tra for-ze di sicurezza e ribelli apparte-nenti ad una setta minoritaria scii-ta hanno provocato più di sesssan-ta morti. Nella provincia di Saadaesercito e polizia continuano ad in-calzare i partigiani del movimentoislamico zaidita che si sono asser-ragliati in alcuni villaggi situati inzone montagnose.

Yemen: cruenti scontrifra soldati e ribelliSAN'A — Sedici persone, tra sol-dati e ribelli, sono stati uccisi innuovi scontri avvenuti, venerdì pri-mo aprile, nello Yemen. La batta-glia — riferisce l'agenzia «Ansa»— è divampata dopo che fonda-mentalisti islamici avevano cercatodi attaccare un campo delle forzearmate nella regione settentrionaledi Nishur.

India-Pakistan:�minacceal «Bus della pace»NUOVA DELHI — Minacce da grup-pi separatisti armati dello Jammue Kashmir, l'unico Stato indiano amaggioranza di popolazione isla-mica, sono state rivolte contro l'u-niziativa del «Bus della pace», ilnuovo collegamento tra India e Pa-kistan attraverso il confine contesoappunto nella regione del Kashmir,divisa tra i due Paesi e causa ne-gli scorsi decenni di tre conflitti ar-mati. Il collegamento dovrebbepartire il 7 aprile e coprire la trattache unisce Srinagar, la capitaleestiva dello Jammu e Kashmir in-diano, con Muzaffarabad, nel Ka-shmir pakistano, ed è il segno piùtangibile finora annunciato delladistensione tra i due Paesi.

non soltanto i cattolici, ma tutta la Co-munità internazionale «vive ore tristi» difronte «all'estrema gravità» dello stato disalute del Pontefice. Anche Re Juan Car-los, la Regina Sofia e tutta la FamigliaReale «stanno seguendo con la massimaattenzione» l’evolversi delle condizioni diGiovanni Paolo II. Lo ha detto all’«An-sa» un portavoce della Zarzuela.

IsraeleIn un'intervista alla radio dell’esercito

israeliano, il vice Premier israeliano, Si-

mon Peres, ha definito Papa GiovanniPaolo II «un vero leader spirituale cheha rappresentato ciò che tutti gli uominihanno in comune». Simon Peres ha piùvolte incontrato il Pontefice, in occasio-ne dei suoi viaggi a Roma come PrimoMinistro israeliano.

Centro AmericaII Presidenti dei Paesi centroamerica-

ni presenti in Honduras per un verticed’area si sono recati ieri nella cattedraledi Tegucigalpa, prima dell’inizio dei la-vori, per pregare per la salute del Papa.Alla riunione, convocata dal Presidentehonduregno, Ricardo Maduro, parteci-pano il Presidente di El Salvador, Anto-no Saca; del Guatemala, Oscar Berger;e rappresentanti dei Governi di CostaRica, Panama, Repubblica Dominicanae Belize.

CileIl Governo cileno ha dal canto suo

sottolineato il rapporto privilegiato diGiovanni Paolo II con il Paese, manife-stando al tempo stesso grande preoccu-pazione per lo stato di salute del SantoPadre. Il Ministro degli esteri, IgnacioWalker, ha ricordato che la mediazionedel Papa è stata decisiva, alla fine del1978, per evitare il conflitto bellico conl'Argentina e per poi sottoscrivere, nel1984, il Trattato di pace e di amiciziacon il Paese vicino. Al tempo stesso haricordato come durante questo Pontifi-cato è stata canonizzata Teresa delle An-

de, prima santa cilena. Proprio ieri 1°aprile, ha inoltre ricordato il Ministrodegli esteri cileno, ricorrevano 18 annidalla visita pastorale che Papa GiovanniPaolo II ha compiuto in Cile nel 1984.

FilippineIl Presidente delle Filippine, Gloria

Macapagal Arroyo, ha sottolineato cheGiovanni Paolo II è stato sempre unagrande fonte di insegnamento e di ispi-razione. «Giovanni Paolo II — si leggein un comunicato della Presidenza filip-pina — occupa un posto privilegiato nelcuore di milioni di fedeli filippini perl'affetto e l'attenzione che ha sempremostrato nei nostri confronti».

CinaIl Governo di Pechino ha espresso, al-

le prime notizie sull'aggravamento dellostato di salute del Santo Padre, l'augurioche possa presto rimettersi. Interrogatodall’agenzia di stampa italiana «Ansa»,un portavoce del Ministero degli esteriha riferito la seguente dichiarazione delGoverno cinese: «Seguiamo con atten-zione le notizie sulla salute del Papa egli esprimiamo il nostro augurio dipronta guarigione». Il peggioramentodelle condizioni del Papa è stato oggettodi una notizia urgente dell’agenzia«Nuova Cina» e ampio spazio ai reporta-ge da Roma è stato dato anche dal po-polarissimo giornale «Zhongguo Shidai»(Tempi cinesi).

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21 .L'OSSERVATORE ROMANO Domenica 3 Aprile 2005

T AERZAP GINA

.

La catacomba di s. Giovanni nel quartiere Akradina memorie che partono dal III secolo d.C.

Nella cripta di san Marcianoil sepolcro del primo Vescovo di SiracusaDANILO MAZZOLENI

La Sicilia è una regione ricca di ca-tacombe e di ipogei (piccoli sepolcretisotterranei), molti dei quali in anni re-centi sono stati oggetto di indagini ar-cheologiche, recuperi, lavori e restauri,a cura della Pontificia Commissione diArcheologia Sacra, che ne ha la tutelae degli Enti locali, che hanno collabo-rato a queste importanti opere.

Fra questi complessi si possono ricor-dare almeno il cimitero di Porta d'Os-suna a Palermo e quello di Carini, incui si sono realizzate molte rilevantiacquisizioni nel corso di una serie di

dedica dipinta, si dice che «Atena stessale aveva insegnato a fare cose mirabi-li». Queste espressioni mostrano quantocultura classica e cristiana fossero allo-ra ancora compenetrate.

Sempre in questo settore della cata-comba si trova la cosiddetta «Rotondadi Antiochia», definita dall'autrice «unvero pantheon», un ampio mausoleo apianta centrale ornato di colonne, incui la defunta fu deposta in un sarcofa-go. Poiché qui si rinvennero solamenteiscrizioni di personaggi femminili, sipensò che questo ambiente fosse utiliz-zato da una comunità monastica.

Comunque, questa rotonda viene adinterrompere una serie di deposizionipiuttosto stereotipate, per cui la Sgarla-ta ritiene che si dovettero apportaremodifiche al progetto primitivo percreare spazi adeguati alla sepoltura diesponenti della gerarchia ecclesiastica edi funzionari imperiali.

Nella regione orientale si è potuto ve-rificare, invece, uno sviluppo del cimi-tero su due livelli e anche qui si notaun arcosolio isolato, che sembra avereaccolto una deposizione fuori dal co-mune, in passato ritenuta pertinente adAdeodata, vergine siracusana.

Le pitture superstiti, in cui si sonopotuti distinguere due strati successivi,mostrano fra l'altro Cristo che incoronala defunta, uno schema iconografico disolito usato per la glorificazione deimartiri.

La lunga epigrafe dipinta in otto ri-ghe non è purtroppo conservata inte-gralmente: si comprende, comunque, ilnome del dedicante, Siracosio. La deco-razione di questo arcosolio sembra rife-ribile alla seconda metà del IV o allaprima del V secolo.

In quest'area del cimitero fu trovataanche, a chiusura di una tomba terra-gne sul pavimento, la celebre iscrizionedi Euterpe, morta nel 360 a poco più diventidue anni, che viene definita «com-pagna delle Muse».

Molte trasformazioni si notano anchenella regione meridionale, con un altrovano rotondo, chiamato «di Marina»dal graffito che si lesse su un arcosolio.Si ritiene che costei fosse la moglie diSabiniano, un alto funzionario impe-riale inviato in Spagna fra il 409 e il423, nel qual caso si potrebbe avanzarel'ipotesi che molte alte sfere dell'imperosi poterono rifugiare in Sicilia dopo lapresa di Roma da parte dei Goti di Ala-rico nel 410.

Un'altra rotonda accolse la sepolturadella moglie di un alto funzionario im-periale, il conte Valerio, esponente del-l'ordine senatorio. Il suo nome eraAdelfia e per lei si scelse un bel sarco-fago a doppio registro di importazioneromana, che però non era in vista, macome spesso accadeva era stato seppel-lito all'interno di una fossa, ricavatadistruggendo alcune tombe precedenti,al di sotto di una struttura a forma dialtare.

L'ambiente era decorato da una tra-beazione continua posta su colonne e

Incise da poco le musiche sacre che il compositore scrisse agli inizi del 1800

L'«apprendistato devoto» del giovane RossiniAppuntamenti

culturaliCittà del Vaticano, 8-9 aprile

Storia del Cristianesimonella seconda metàdel NovecentoIn occasione del cinquantenario

del Pontificio Comitato di Scien-

ze Storiche, venerdì 8 e sabato

9 aprile, nell'Aula del Collegio

Teutonico, si svolgerà il semi-

nario di studio sul tema «Ricer-che e questioni aperte di storia

del Cristianesimo nella seconda

metà del Novecento».

Trento, 8 aprile

Max Klinger: sognie segreti di un simbolistaVenerdì 8 aprile, nel Palazzo

delle Albere, verrà inaugurata

la mostra «Max Klinger. Sogni esegreti di un simbolista».

Roma, 14 aprile

I Sermoni dell'Oratoriodi san Filippo Neri«Aspetti medici e morali della

procrezione assistita» è il tema

del «Sermone» che Adriano

Bompiani terrà giovedì 14 apri-le, alle ore 18.30, nella chiesa

di Santa Maria in Vallicella.

MARIO�GABRIELE�GIORDANO

Pare che, anche se tra malsopite nostalgie, la culturaitaliana si vada gradual-mente liberando dalle pa-stoie ideologiche che perlunghi decenni l'avevano

ridotta all'umiliante ruolo di suppor-to della politica anche nella sua dete-riore accezione di partitismo e di fa-zione. Il fenomeno è maggiormenteevidente nel campo della letteraturae in modo particolare nella critica, inquella sua branca, cioè, che nel cor-so del Novecento si è costituita comeattività autonoma e prevalente e nel-la quale del resto il generale stravol-gimento aveva assunto le forme piùvistose e più aberranti.C'è solo da sperare che il processo diliberazione della letteratura dalla po-litica si risolva in una riscoperta dellasensibilità etica e dell'impegno auten-ticamente civile secondo certi inco-raggianti segnali che diventano sem-pre più visibili.Particolarmente interessante in que-sto senso sembra il recentissimo lavo-ro di Cesare Segre Tempo di bilanci.La fine del Novecento (Biblioteca Ei-naudi, 2005, pp. XIV-322, ; 22,00)che, contrariamente a quanto puòapparire, attesta come sia forte e dif-fusa l'esigenza di una risoluta eleva-zione della «temperatura morale».È vero infatti che lo studioso pie-montese denuncia il degrado dell'at-tuale stagione letteraria, ma, siccomela denuncia è operata con riferimen-to alla deficienza della sensibilità mo-rale e viene per altro accompagnatadall'idea che proprio questo degradopossa risvegliare, o stia per risveglia-re, «una nuova sensibilità etica e unbisogno di soddisfarla», anche se innegativo viene ad essere fortementeesaltato questo bisogno di sensibilitàetica che era rimasto a lungo trascu-rato.Una voce forse più discreta ma nonmeno decisa e persuasiva si era pre-cedentemente levata in senso nondissimile con un prezioso «trittico» diFerruccio Monterosso (1- Studi eUmanità da Dante all'Alfieri, pp.176; 2- L'eterno lavoro del Manzonie altre suggestioni ottocentesche, pp.212; 3- Critici del metodo storico,pp. 208, Viareggio-Lucca, Mauro Ba-roni Editore, 2004: I tre volumi incofanetto ; 35,00).Definito a giusta ragione «poderoso»da Emanuele Severino, che se ne èinteressato sul «Corriere della Sera»,il lavoro dello studioso cremonese siimpone non solo per la vastità delladottrina e degli interessi che vi con-vergono ma anche per la lucida ecoerente visione d'insieme che lo ca-ratterizza.I tre volumi, che scandiscono la ma-teria sulla base di un opportuno cri-terio di natura tematica, offrono uncomplesso di trentuno studi che, se-lezionati fra l'abbondante materialesaggistico prodotto dall'Autore e«sparso o disperso in un cinquanten-nio su riviste specializzate o atti con-gressuali o volumi miscellanei o an-che giornali», partono da Dante e, at-

traversando alcune delle stagioni piùsignificative della letteratura italiana,giungono fino alle soglie del Nove-cento.Variamente pubblicati dal 1961 (Laformazione del Nievo, in «Belfagor»,fascicolo 2, pp. 245-247) al 1993 (Di-vino — e umano — nell'opera diDante. Studi vecchi e nuovi di S.Pasquazi e d'altri, in Miscellanea distudi danteschi in memoria di S. Pa-squazi, vol. II, pp. 593-610, Napoli,Federico & Ardia) essi vengono orariproposti «con modifiche, di conte-nuto e di forma, qualche volta dinon lieve conto»Il dato merita di essere sottolineatoperché da elemento puramente cro-nologico si traduce in elemento cul-turale e morale quando si considerache l'Autore, in un così vasto arco ditempo e di fronte a una così sparsa ericca varietà di argomenti, ha saputomostrare estrema coerenza sia sulpiano metodologico che su quello in-tellettuale.Ferruccio Monterosso, nel corso del-la sua lunga e feconda milizia lettera-ria, aveva di volta in volta affidato aspecifiche opere i frutti delle sue at-tente ed appassionate ricerche. Lasua intelligenza critica, fecondatadalla lezione di maestri quali AntonioBanfi, Luigi Russo e Francesco Flora,si era in particolare rivolta allo studiodell'Ottocento romantico con indugiassai significativi sul Manzoni e sulLeopardi in particolare. Il «trittico»che ci ha da ultimo offerto assume,però, �un �significato �del �tutto �spe-ciale.Questo perché l'opera, che alla ma-linconia esistenziale dell'Autore appa-re quasi come un bilancio definitivoe che invece costituisce solo una tap-pa per la ripresa di un ancor lungocammino, si apre a una più esplicitae sistematica riflessione sulle ragionidella letteratura e dell'arte.La Nota introduttiva, profonda edesauriente nella sua essenzialità, sipresenta come un convinto atto di fe-de in «una poesia e una critica checolgano e tesaurizzino — oltre il fat-to letterario — anche la sostanzaumana», che è prima di tutto sostan-za morale, quasi riecheggiando in ciòil convincimento del Croce quandoafferma che fondamento di ogni poe-sia è la personalità umana, e, poichéla personalità umana si compie nellamoralità, fondamento di ogni poesiaè la coscienza morale.Questa fede si esprime inoltre nel-l'auspicio che coltivare gli studia hu-manitatis «significhi coltivare la fon-damentale risorsa dell'interiorità e ilbene inestimabile dell'autenticità chesono i poli basilari della personalitàumana», ma, ciò che è più importan-te, si esprime concretamente nel mo-do con cui Monterosso si avvicina al-la letteratura, nei valori e nei sensiche in essa ricerca, nelle promesse enelle speranze che ne ricava. Il tuttocon una esemplare specificità: il sen-so della letteratura come impegnoetico e civile è stato per lui l'orienta-mento di una vita e non la tardivascoperta di una stagione.

ELZEVIRO Un «trittico» di Ferruccio Monterosso

La letteraturacome impegno etico

ANTONIO BRAGA

«Un apprendistato devoto» viene definito da PaoloFabbri, nelle note al disco sulle musiche sacre giovanilidi Rossini; in special modo, per quel gruppo di paginedi musica sacra scritte tra i dodici ed i diciotto annidall'adolescente compositore, in buona parte concepitea Lugo. Questa cittadina della Romagna, da noi visita-ta varie volte per assistere agli spettacoli lirici nel sug-gestivo piccolo Teatro «Rossini», era molto cara al pe-sarese, essendo il luogo d'origine della famiglia pater-na, di quel Giuseppe detto «Vivazza» per la sua allegriaed il carattere generoso, suonatore di corno. �E parte-cipe degli eventi musicali di Lugo: per la fiera della se-ta, che vi svolgeva annualmente, si allestiva una buonastagione d'opera,� mentre le �festività religiose �veniva-no scandite nella Collegiata di san Francesco ed al Car-mine.

Giuseppe, padre di Rossini, partì da Lugo per fissar-si a Pesaro nel 1790, scapolo e con madre vedova e so-rella al seguito: qui incontrò la sposa, la cantante AnnaGuidarini, e due anni dopo, nel giorno bisestile, il 29febbraio del '92, nasceva Gioacchino, con il quale i ge-nitori tornarono al borgo avito quando il figliolo avevadieci anni. Nel frattempo, quella zona d'Italia avevasubito i convulsi eventi contemporanei: a seguito dellecampagne napoleoniche, gli antichi regni erano statisostituiti dalle repubbliche filofrancesi, tra il '96 ed il'99, e poi erano stati temporaneamente restaurati.

Di tendenze repubblicane, ai primi del 1800 il «Vi-vazza» era stato arrestato a Bologna, mentre era conla moglie al Teatro Marsigli Rossi. Trasferito alle carce-ri di Pesaro, e qui giudicato, fu tenuto prigioniero finoall'estate successiva, quando, dopo Marengo, tornaro-no i francesi e liberarono i prigionieri politici. Fu breveintermezzo: perché il 23 settembre 1801 la città fu re-

stituita agli Stati Pontifici. Allora il buon Giuseppe fulicenziato per i trascorsi repubblicani, e quindi decisecon la famiglia di tornare a Lugo.

Qui il figlio decenne ebbe la fortuna l'incontrare duefratelli, entrambi sacerdoti, musicisti di cultura supe-riore: don Giuseppe Malerbi, allievo del lughese Gian-battista Vitali e canonico della Collegiata, dove dal1788 svolgeva le mansioni di organista e maestro diCappella (e membro della nota Accademia Filarmonicadi Bologna), e don Luigi, organista del Carmine. Nellaloro casa signorile possedevano una biblioteca moltoampia, nella quale trovavano posto i grandi composito-ri antichi e contemporanei, in primis Händel e Bach,ma anche Mozart ed Haydn.

Con i Malerbi, Gioacchino apprese a suonare sul cla-vicembalo di casa, ed anche a «realizzare i bassi», pra-tica necessaria per accompagnare i cantanti nelle salee nei teatri. Il ragazzo, che aveva bella voce, la educòsotto la guida dei fratelli musicisti. Durante il soggior-no a Lugo, che terminò nel 1804, quando la famiglia sitrasferì a Bologna, il giovane Rossini scrisse varie pagi-ne di musica sacra, e continuò negli anni successivi,quando, al Liceo musicale, padre Mattei, erede dell'in-segnamento di padre Martini, gli rifinì completamentela preparazione, cercando di spingere il bravissimo al-lievo a continuare nella produzione di musica sacra,contrastato tuttavia dal giovane che vedeva aprirsi lacarriera teatrale, molto più proficua.

I brani sacri, ora in parte presentati in disco (Rossi-ni, Messa di Lugo, Vespro lughese — Mölmann, Cor-dun, Brslik, Botta, Yoshihara, Machej — Czech Cham-ber Soloists Brno — Czech Chamber Choir, dir. Ga-briele Bellini — GB 2346/7-2), sono stati riuniti da illu-stri musicologi, come il Fabbri, qui adiuvato da MariaChiara Bertieri, e per la prima volta «riscoperti» dalpubblico nel secolo XX, a partire dal 1988, quando a

Fermo fu eseguita la «Messa di Milano», che confermòl'icastica definizione del Pannain, che Rossini «non eb-be infanzia artistica e fu subito lui».

Questa Messa, come quella «di Ravenna», e l'altra«di Lugo», è del tutto «virtuale», perché ricostruita inbase alle tonalità affini dei brani, e probabilmente maieseguite per intero. Brani che sono stati ritrovati dopoattente ricerche in varie biblioteche, specialmente inquel che resta del «Fondo Malerbi» a Lugo, così comeè avvenuto per alcune operine giovanili, quali «Eduar-do e Cristina», «L'equivoco stravagante» ed un paiod'arie per tenore.

La «Messa di Lugo», assieme al «Vespro di Lugo»,sono, sebbene «virtuali», tali da stupire l'ascoltatoremoderno, e ci lasciano pensare su quale sarebbe statoil maggiore contributo alla musica sacra se il Nostroavesse ascoltato il pressante invito rivoltogli da padreMattei. Ci basti tuttavia: i due piloni religiosi, all'inizioed alla fine della carriera, ci svelano un Rossini tutt'al-tro che frivolo, anche se decisamente immerso nel tea-tro contemporaneo, dove fu un sovrano: e queste pagi-ne, fortunatamente ora pronte all'ascolto, ci pongonosul ponte che ci trae ai capolavori finali, ossia la «Mes-sa di Gloria», lo «Stabat Mater e la «Petite Messe So-lennelle».

I brani di Lugo, già intimamente assai maturi, rive-lano una essenziale facilità d'apprendere da parte delgeniale allievo dei fratelli Malerbi; e ci svelano, oltre al-la stupefacente preparazione tecnica, davvero inusitataper un adolescente, la profonda fede cristiana che l'a-limentava. A questo punto, il Rossini teatrale non stu-pisce più, quando, come nel «Mosè», affronta soggettistorico-religiosi: la stupenda pagina da quell'opera,«Dal tuo stellato Soglio», afferma un credo che risuonanuovo in un momento storico profondamente innova-tore, nel quale fu coinvolta la Chiesa.

Le prime esplorazioni risalgono giàal XVII e XVIII secolo: nel 1613 Vin-cenzo Mirabella descrisse «una cittàsotterranea, per le molte e diverse stra-de che vi si trovano» e tracciò unapianta delle gallerie piuttosto accurata,pur se parziale, ma bisogna attenderela seconda metà dell'Ottocento per ve-dere le prime indagini archeologiche.

Dopo la fortunata scoperta di France-sco Saverio Cavallari, che nel 1872 indi-viduò una tomba con altare in un vanorotondo e, sotto il piano del pavimento,il magnifico sarcofago di Adelfia, PaoloOrsi alla fine del secolo condusse unaserie di ricerche e studi approfonditi. A

recondite del cimitero, segnalando, adesempio, la presenza nella regione set-tentrionale di un sepolcro «a mensa»(coperto quindi da un piano) di un per-sonaggio eminente della gerarchia ec-clesiastica o civile, ma di ignota identi-tà. Si è solo ipotizzato, per un riferi-mento contenuto in una vicina iscrizio-ne, che si possa trattare di un non al-trimenti conosciuto Vescovo Ceperione.

In questa stessa zona è stata trovataun'epigrafe, con ampie reminiscenze diformulari pagani: si ricorda, infatti,una Nassiana, «cristiana, che per virtùrivaleggiava con Penelope», mentre diun'altra fedele commemorata in una

probabilmente era scandito da transen-ne marmoree. Poiché l'esecuzione delsarcofago si daterebbe intorno al 330, cisarebbe un lasso di tempo troppo esi-guo per l'inserimento della sepolturanel contesto in cui si trova, per cui laSgarlata ritiene che la cassa sia statareimpiegata in epoca damasiana, ossianella seconda metà del IV secolo, senon�addirittura�nel primo quarto del V.

Il sarcofago, che viene minutamenteanalizzato, presentava tracce di policro-mia e, al dì sopra dell'iscrizione, ha di-pinto un cristogramma con lettere apo-calittiche.

La fronte è decorata con scene bibli-

missione di Archeologia Sacra, Mariari-ta Sgarlata (S. Giovanni a Siracusa, Cit-tà del Vaticano 2003, pp. 172, s.i.p.).

Il complesso funerario sorse nelquartiere di Akradina, dove in epocaprecedente si trovavano botteghe cera-miche, fornaci e impianti idraulici,tombe a cielo aperto, colombari, grandie piccoli sepolcreti sotterranei. Fra que-sti, si possono menzionare almeno lecatacombe di Vigna Cassia e di S. Lu-cia, le cui origini sono riferibili allaprima metà del III secolo.

Il complesso monumentale di S. Gio-vanni è formato da tre nuclei principa-li: la cripta di s. Marciano, un ipogeocon il sepolcro del primo Vescovo loca-le, databile alla metà circa del III seco-lo e successivamente trasformato in cel-la a tre absidi), la basilica di S. Gio-vanni e la catacomba vera e propria.

Non si conosce la denominazione an-tica di quest'ultima, poiché, pur essen-do di tipo comunitario, essa non ebbememorie martiriali che potessero essereabbinate al suo nome; tuttavia, si trat-ta di un cimitero che offre numerosispunti di interesse e che si segnala so-prattutto per la peculiarità delle strut-ture architettoniche in esso contenute.

poco a poco si cominciarono quindi aricostruire le diverse fasi relative all'o-rigine e allo sviluppo del complesso fu-nerario.

Si poté appurare, ad esempio, che furiadattata come galleria principale ilcondotto di un precedente acquedottodi epoca romana e che fu seguito unorganico progetto di massima, che pre-vide anche la parziale distruzione di ci-sterne preesistenti. Ciò avvenne dopo laPace della Chiesa, ossia a partire daiprimi decenni del IV secolo, per cui lacatacomba si sviluppò nel periodo im-mediatamente successivo, fino agli inizidel VI secolo.

Una delle peculiarità di maggiorespicco di S. Giovanni è costituita dallatipologia delle sepolture: oltre a loculichiusi da tegole o lastre marmoree e atombe scavate nel piano pavimentale(segno di un'utilizzazione intensiva didiverse zone), si trovano arcosoli, chespesso sono polisomi, ossia sono scava-ti in profondità sulla parete per ottene-re molti posti, fino ad un massimo diuna ventina per un singolo monumentofunerario.

La Sgarlata conduce passo dopo pas-so il lettore alla scoperta delle zone più

crifi sulla vita di Maria, con l'Annun-ciazione presso una fonte e la Madonnain trono venerata come Madre di Cri-sto.

Se fosse vera quest'ultima lettura, sitratterebbe del più antico ciclo di im-magini mariane che ci sia pervenuto.

Altri monumenti rilevanti della cata-comba di S. Giovanni sono la «rotondadei sarcofagi», con sette casse scavatenella roccia e il cubicolo di Eusebio,un vano privato, ricavato nello spaziodi una preesistente cisterna.

Nella regione meridionale si sono poitrovate tante iscrizioni, in grande mag-gioranza greche e risalenti alla primametà del V secolo, per cui sì può de-durre che la cristianizzazione di questoterritorio non comportò la sostituzionegeneralizzata del greco con il latino,neppure in un grande centro urbanocome Siracusa.

Fra le lapidi che la catacomba ha re-stituito si può ricordare, infine, quelladi Euskia, una fedele che morì proprioil 13 dicembre, giorno della festa dellasua santa protettrice, Lucia. Si trattadel più antico documento relativo alculto della martire siracusana.

impegnative ricer-che. In questo pano-rama di monumentidei primi secoli cri-stiani dev'essere an-che citata la cata-comba di San Gio-vanni a Siracusa,da alcuni anni dota-ta di un impianto diilluminazione e re-golarmente aperta alpubblico, alla qualeè dedicata ancheuna guida, apparsaun paio d'anni fanella collana «Cata-combe di Roma ed'Italia» e curatadall'Ispettrice dellagià ricordata Com-

che di repertorio,dal sacrificio diAbramo al prean-nuncio della nega-zione di Pietro, dalmiracolo di Cana al-l'ingresso in Gerusa-lemme, mentre ilcoperchio — a partel'adorazione dei Ma-gi — presenta episo-di di più difficile in-terpretazione, in cuisi è ipotizzato di ve-dere l'arrivo in cielodella defunta, dopoessersi simbolica-mente dissetata alleacque della Sapien-za, oppure scenetratte da scritti apo-

Catacomba di s. Giovanni, cubicolo A nel «Decumanus minor» Cripta di s. Marciano: ingresso e tomba del protovescovo (sec. III)

Pianta�della�catacomba�disegnata�da�Vincenzo�Mirabella�nel 1613 Particolare del «Sarcofago di Adelfia»

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22 .L'OSSERVATORE ROMANO Domenica 3 Aprile 2005

A ROMA

a cura di p. Leonardo Sapienza, R.C.I.

4 APRILE 2005Annunciazione del Signore -

Solennità (bianco)

Messa propria, Gloria, Credo

Lezionario: Is 7, 10-14; Salmo

39; Eb 10, 4-10; Lc 1, 26-38

Liturgia delle Ore: Ufficio della

Solennità

Alla Chiesa Gesù ha affidato la missione e il

potere di operare la moltiplicazione di un al-

tro pane quotidiano: il pane eucaristico, il ve-

ro pane dei poveri, che siamo noi tutti, per-

ché tutti noi siamo bisognosi di redenzione,di grazia, di salvezza.

(Card. Giovanni Benelli)

DIMORE STORICHE L'antica sede dell'Associazione dei Cavalieri dello S.M.O.M.

La Casa di Rodi e le traccedi secoli tormentati e gloriosi

RADIOVATICANA

LUNEDÌ 4 APRILE00.10: Studio A (stereo): Con voinella notte

7.20-14.30-17.30-23-24 Orizzonti cri-stiani7.30: Santa Messa in latino8-10-11.3 0-12-13-14-15-16-17-18-21-23.30: Radiogiornale in italiano,spagnolo, portoghese, francese, in-glese, tedesco e polacco16.30: Tra Francia e Spagna di Ce-sare Marinacci17: Liturgia delle Ore: celebrazionedei Vespri in latino20.20: Programma tedesco:Weltkirchen-Magazin20.40: Recita del Santo Rosario inlatino21.30: Programma francese:Le Pape et les pouvoirs temporels21.50: Programma inglese22.10: Programma spagnolo

LUNEDÌ 4 APRILE00.00: Rosario biblico: ROSARIO BIBLICO- MISTERI DELLA GIOIA - (VERSIONEFRANCESE)

00.35: Film: AMORE DI ZINGARA2.05: Documentario: OLTRE GIOTTO ILVERO FRANCESCO2.30: Speciale: AFRIQUESPOIR2.55: Rubrica: CHIESA IN CAMMINO: Bra-sile3.15: Speciale: APPUNTI DI VIAGGIO3.45: Documentario: ARCHEOLOGIA4.25: Documentario: CARTOLINE ILLU-STRATE4.45: Documentario: COSMO: VIAGGIO AICONFINI DELL'UNIVERSO5.25: Documentario: VITE SUL MARMO6.05: Documentario: MINIATURE6.30: Speciale: APPUNTI DI VIAGGIO7.00: Rubrica: CHIESA IN CAMMINO: Bra-sile7.25: Documentario: CARTOLINE ILLU-STRATE7.45: PROGRAMMAZIONE TELEPACE9.00: In diretta dalla Cappella di Telepa-ce in Roma: SANTA MESSA9.45: Speciale: VOI SIETE IL SALE DELLATERRA10.00: In diretta dagli studi di Telepace diVerona: LETTERE AL DIRETTORE12.30: Cappella di Telepace in Roma:SANTA MESSA13.15: Documentario: MINIATURE13.40: Documentario: CARTOLINE ILLU-STRATE14.05: Documentario: ITINERARI D'ARTE14.30: Rubrica: SCREENING - IL MEDICORISPONDE: Danni da fumo14.55: Speciale: APPUNTI DI VIAGGIO15.25: Speciale: YANOMAMI: QUALESTRADA DOMANI?15.40: Rubrica: CHIESA IN CAMMINO:Brasile16.00: S. Rosario: MISTERI DELLA GIOIA16.30: In diretta dalla Cappella di Telepa-ce in Roma:�ADORAZIONE EUCARISTICA17.00: Documentario: ARCHEOLOGIA17.40: Documentario: CULTURA, ARTE EMESTIERI - I MAYA18.10: Documentario: ITINERARI D'ARTE18.40: Documentario: GIOTTO E IL SUOTEMPO19.00: Speciale: APPUNTI DI VIAGGIO19.30: NOTIZIARIO19.55: Documentario: CARTOLINE ILLU-STRATE20.15: Speciale: YANOMAMI: QUALESTRADA DOMANI?20.30: Speciale: L'ANNO CHE VERRÀ21.30: Speciale: DI PAESE IN PAESE22.05: Documentario: CULTURA, ARTE EMESTIERI - I MAYA22.30: NOTIZIARIO22.55: Rubrica: AGORAZEIN: Una donnavestita di sole23.10: Speciale: LOS PIRANITAS23.30: In diretta dalla Cappella del Cena-colo Maria Stella dell'Evangelizzazionein Cerna - Verona: ADORAZIONE E BE-NEDIZIONE EUCARISTICA

Fiat di Cassino:finanziamentiper le aziendedell'indotto

CASA Appello dei sindacati al Governo

Diecimila famiglierischiano lo sfratto

Truffa di oltreun milione di euroscopertaa Viterbo

Trasporti: confermatolo sciopero dell'8 aprileFermi tram, bus e metrò

terie di Cgil, Cisl, Uil — necessita di in-terventi strutturali; nell’immediato c’èbisogno di un forte intervento in ediliziasociale in grado di offrire soluzioni allefamiglie e di incrementare il fondo disostegno all’affitto; tuttavia Governo eGiunta regionale si muovono in direzio-ne opposta, continuano nella vendita delpatrimonio pubblico senza reinvestire,mentre le risorse in edilizia sociale e alfondo di sostegno all’affitto sono insuffi-cienti; tali scelte si sommano ai tagli deitrasferimenti agli enti locali e appesanti-scono uno scenario già difficile».

Blitz dei Carabinierinel residence «Roma»di via Bravetta:undici arresti

FISCO Controlli della Guardia di Finanza

Troppe irregolaritàfra gli esercizi commerciali

per i quali non veniva operato e versatoqualsivoglia contributo previdenziale eassistenziale. In alcuni casi ci si è trovatidi fronte anche ad alcuni immigrati irre-golari per i quali sono state avviate leprocedure di rimpatrio, deferendo al-l’autorità giudiziaria i titolari dei relativiesercizi commerciali. E prendendo a ri-ferimento il bilancio del primo trimestre2005, sono stati registrati aumenti signi-ficativi nel ricorso ad assunzioni irrego-lari di manodopera: su 1.996 lavoratoricontrollati 207 sono risultati assunti inviolazione delle norme di legge.

Spallanzani: inosservazioneper qualche giorno 9 medicirientrati dall'Angola

rose rovine degli edifici più rappresenta-tivi del potere imperiale, divennero lefondamenta di interi quartieri compresoquello Alessandrino, con le sue case e lechiese. Tali aree vennero trasformatecon il passare del tempo fino a quandogli edifici più prossimi ai Fori furonocompletamente distrutti durante la cam-pagna di scavi effettuata dal regime fa-

scista per la realizzazione dell'attuale viadei Fori Imperiali. Poche costruzioni ereperti archeologici si salvarono da quel-l'opera di esportazione per creare unosfondo suggestivo alla nascente via delleparate, ed uno di questi fu proprio laCasa di Rodi. L'edificio, infatti, presentauna forma irregolare poiché venne adat-tato inglobando strutture già esistenti diepoca augustea e traianea (I sec. a.C.-IIsec. d.C.). e precisamente sorge all'an-golo fra la piccola piazza del Grillo e viadi Campo Carneo, dove vi è l'ingressoprincipale.

Il primo proprietario della Casa, nelXII secolo, fu il Priorato dell'OrdineOspedaliero di san Giovanni in Gerusa-lemme, meglio conosciuto come la con-gregazione dei Giovanniti e degli Ospe-dalieri. L'ordine fu istituito alla fine delXI secolo, quando i primi crociati, giun-ti in Terra Santa, incontrarono a Geru-salemme una piccola comunità religiosacristiana ispirata alla regola di san Bene-detto, che reggeva un convento ed unospedale. Era il primo nucleo del futuroordine di San Giovanni, dedito all'assi-stenza e all'accoglienza dei pellegrini,con particolare vocazione alla cura degliammalati.

Fallita la spedizione per la riconquistadella Terra Santa, dopo due secoli didure lotte e persecuzioni insieme agli al-tri ordini militari cristiani, anche gliospedalieri dovettero abbandonare Geru-salemme e si rifugiano a Cipro e poi nel-l'isola di Rodi, da cui presero il nome,costituendo così l'ultimo avamposto mi-litare e cristiano in un mare ormai com-pletamente occupato dai musulmani.Dall'isola di Rodi, l'ordine degli Ospeda-lieri incominciò a farsi conoscere anchein Europa, costruendo diverse sedi fra lequali la stessa Casa di Rodi. I Giovanni-ti, per la loro organizzazione militare eil loro coraggio, divennero presto il sim-bolo della resistenza cristiana contro l'a-vanzare dei Turchi che intanto avevanooccupato tutto il vicino Oriente e diespandevano verso l'Europa dell'Est.L'attacco di Solimano ai primi del 1500,fu però quello decisivo e i Cavalieri diRodi dovettero abbandonare, dopo duesecoli, la loro sede fortificata, trasferen-dosi, con l'intervento di Carlo V, nell'i-sola di Malta, dove rimasero per altritre secoli fino all'invasione da parte diNapoleone. Intanto l'Ordine dei Cavalie-ri di Rodi e di Malta, aveva costruito as-sociazioni ed ospedali in quasi tutta Eu-ropa, continuando la vocazione di caritàcristiana. Quella di Roma rimase unadelle principali. La loro sede però nonfu sempre presso la Casa di Rodi, poi-ché venne alternata con un'altra situataall'Aventino. Al principio del loro inse-diamento, condivisero gli edifici con unacomunità di monaci Basiliani, dei qualirimangono ancora tracce del monasteroe della chiesa dedicata a san Basilio.Successivamente la chiesa cambiò dedi-cazione e passò a san Giovanni Battista,patrono degli Ospedalieri. Verso la finedel 1400 l'amministrazione della Casa ela guida dell'Ordine fu affidata al Cardi-nale Marco Barbo, del quale ancora so-no riportati numerosi stemmi. Il Cardi-nale restaurò l'edificio conferendogli l'a-spetto attuale. Alla sua morte i Cavalieridi Malta abbandonarono la Casa di Rodiche fu ceduta all'istituto delle neofitedelle Domenicane della SS. Annunziata,la cui missione era quella di accoglierele convertite della religione ebraica cheintendevano prendere i voti. Sia la chie-sa che il monastero vennero demoliti nel1926, quando rimase in piedi soltanto laCasa di Rodi che dopo un profondo re-stauro, fu riconsegnata ai Cavalieri diMalta nel 1946.

Di tutto questo suo ricco passato, laCasa di Rodi riporta le tracce in ognimuro, dalle antiche scale augustee del-l'ingresso, fino alla cappella di san Gio-vanni, dove accanto all'altare ancora siscorgono delle nicchie destinate ad ac-cogliere anticamente i Lari pagani. Gliambienti interni sono prettamente rina-scimentali, con i soffitti lignei e le paretiin mattonato di tufo. Dappertutto si al-ternano gli stemmi dell'ordine e quello

alla Loggia vi è un balconcino in stile ti-picamente veneziano dedicato al Cardi-nale Balbo. L'ingresso alla chiesa di sanGiovanni Battista è separato dal restodella casa, poiché la chiesa è stata rica-vata dall'antico porticato del foro di Au-gusto.

RITA DIETRICH

Una donna di 56 anni è statatrovata morta venerdì nella suaabitazione di viale dei Romanisti.Il corpo è stato trovato schiaccia-to sotto un mobile, un porta abiti.Secondo una prima ricostruzione,potrebbe essere caduto addossoalla donna schiacciandola.

A dare l’allarme è stata la figliache non avendo risposte dalla ma-dre dopo ripetute telefonate haavvisato i vigili del fuoco.

I pompieri sono entrati in casaattraverso una finestra.

Donna muorenelproprioappartamentotravolta da un armadio

La Provincia di Roma pubbli-cherà i bandi di concorso per l’as-sunzione di 28 dirigenti a tempoindeterminato, dopo aver conclu-so le procedure di comunicazioneal Dipartimento della FunzionePubblica previste dalla legge. Il50% dei posti da dirigente sarà ri-servato al personale in servizio al-la Provincia nelle aree: ammini-strativa, economico finanziaria, la-vori pubblici, tecnica dell’ambien-te e servizi alla persona. Quelladei servizi alla persona è un’areaprofessionale recentemente istitui-ta dalla Giunta Gasbarra.

Provincia: bandodi concorsoper 28 dirigenti

Droga: uomo trovato morto per overdoseAncora una vittima della droga. Si tratta di un uomo di 30 anni, originariodella Basilicata, trovato, alle prime ore di oggi, sabato, ormai senza vita nelbagno del suo appartamento di largo Galeazzo Alessi, a Tor Pignattara. Afare la tragica scoperta alcuni amici che ne condividevano l'abitazione. Igiovani, poco dopo le 3, rientrando in casa, hanno notato la camera del gio-vane, uno studente che lavorava come apprendista in un bar, con la luceaccesa ma vuota. Hanno aperto la porta del bagno ed hanno trovato il cor-po dell'uomo in terra con accanto una siringa. A nulla è valsa, purtroppo,l'opera dei soccorritori.

Guasto in sottostazione sulla ferrovia per OstiaLa caduta di tensione elettrica ad una sottostazione ha causato venerdì po-meriggio una breve interruzione del servizio sulla linea ferroviaria Roma-Ostia. L’interruzione del servizio è durata circa venti minuti. I tecnici diMet.Ro. hanno quindi rialimentato la sottostazione e la circolazione è ripre-sa regolarmente.

Controlli della polizia: identificate 600 personeSeicento persone sono state identificate nelle ultime ore dalla polizia adOstia e sul litorale romano nel corso di una operazione di controllo sul ter-ritorio. Una persona è stata arrestata mentre un’altra è stata denunciata apiede libero. Durante 27 posti di controllo la polizia ha fermato quattrocentoveicoli elevando 26 contravvenzioni per infrazioni al codice della strada.Due carte di circolazione sono state ritirate, mentre sono state sequestrateuna moto e un’automobile. Nove cittadini stranieri sono stati accompagnatiin ufficio per accertamenti mentre gli agenti hanno controllato le posizionidi 83 detenuti agli arresti domiciliari. Sette esercizi pubblici sono stati con-trollati ed è stata rilevata una infrazione amministrativa. Nel quartiere SanGiovanni, invece, tre persone, un italiano, un senegalese e un bengalese,sono state arrestate dalla polizia nel corso di un'operazione contro la ven-dita di cd-dvd e videogiochi contraffatti e privi del marchio «Siae». Infine,nel corso di sette perquisizioni domiciliari sono stati sequestrati circa tremi-la pezzi falsi, mentre sono stati denunciati a piede libero sei cittadinistranieri.

«Il Governo assuma le propria respon-sabilità e blocchi l’esecutività degli sfrat-ti»: a chiederlo, in un comunicato con-giunto, sono state ieri, venerdì, le segre-terie di Cgil, Cisl, Uil di Roma e del La-zio, che tornano sull'emergenza abitati-va. Un vero e proprio dramma, per mi-gliaia e migliaia di famiglie, accentuatoproprio dalla scadenza del blocco deglisfratti avvenuta lo scorso 31 marzo.

«Il decreto sugli sfratti — prosegue lanota — non fa altro che scaricare suicomuni il problema “casa” e il disagiodelle famiglie che si trovano in queste si-tuazioni, mentre ai Comuni non vengo-no fornite le risorse necessarie e gli stru-menti per affrontare il problema».

«Nella sola Roma — viene ricordatonelle nota — sono oltre 10.000 le fami-glie a rischio sfratto, di cui circa il 20%di anziani e disabili; 27.000 famiglie cir-ca sono nelle graduatorie per il dirittoalla casa e 17.000 quelle che hanno il di-ritto al sostegno dell’affitto, di cui solo10.000 hanno beneficiato in relazione al-le risorse disponibili».

«Dai dati — sottolineano i sindacaticonfederati di Roma e del Lazio —emerge che negli sfratti sono in aumen-to soprattutto quelle per morosità; que-sto è un segnale preoccupante di impo-verimento e di necessità di protezionesociale. Va aggiunto che gli attuali costidell’affitto sono insostenibili per una fa-miglia a reddito medio; ne consegue chequeste non potranno cercare sul merca-to un alloggio».

«La situazione — sostengono le segre-

È stato pubblicato sul Bollettino Uffi-ciale della Regione Lazio il bando relati-vo agli interventi per il sostegno, gestitoda Agenzia Sviluppo Lazio, alle aziendein crisi dell'indotto Fiat di Cassino e del-la provincia di Frosinone per l'utilizzoattraverso la legge 46 della Regione del-lo stanziamento di 25 milioni di euro.

Per illustrare le modalità di presenta-zione dei progetti per accedere ai finan-ziamenti l'Unione Industriale ha organiz-zato un seminario informativo nella sededi Cassino per il prossimo 6 aprile.

Sono inoltre operativi, informa l'asso-ciazione degli industriali, con l'avvenutastipula di una apposita Convenzione, gliinterventi di garanzia e consolidamentogestiti da Unionfidi Lazio.

«Su queste problematiche — ha dettoil direttore dell'Unione Industriale Mar-cello Bertoni — la nostra associazione,sin dall'entrata in vigore della legge av-venuta nel gennaio del 2003, ha provve-duto a svolgere, assieme alle aziende,una intensa azione di sollecito e propo-sta. È da quella data infatti che l'asso-ciazione, in stretta intesa con la Confin-dustria Lazio, è stata fortemente impe-gnata in primo luogo per fare istituire eriunire il previsto «tavolo permanente»per l'unità di crisi e per l'occupazione,in secondo luogo nel raccogliere le istan-ze provenienti dal sistema produttivo in-teressato, infine nel supportare e faretradurre le esigenze delle imprese nellaelaborazione degli interventi agevo-lativi».

Con la complicità di un falso notaioavevano costituito una società, la «CofBaker», con sede a Viterbo, per contodella quale acquistavano materiale di va-rio genere in tutta Italia e all’estero, cherivendevano immediatamente e quasisempre in contanti. Quando, dopo 60-90giorni, ricevevano la fattura emessa daivenditori non provvedevano mai a sal-darla. Con questo sistema la banda, del-la quale faceva parte Angelo Cocciarelli,il latitante che venerdì si è costituito allapolizia, era riuscita a truffare 1 milionee trecentomila euro. Così, il capo dellaSquadra Mobile di Viterbo, SalvatoreGava, ha ricostruito l’attività dell’orga-nizzazione sgominata dalla stessa Squa-dra Mobile e dalla Guardia di Finanza diViterbo.

«Nell’aprile del 2004 — ha spiegatoGava — la procura della Repubblicaemise tre ordinanze di custodia cautela-re in carcere a carico di Piero Garinei,Glauco Gasbarri e Angelo Cocciarelli,soci della “Cof Baker”. I primi due furo-no arrestati, mentre il terzo si rese lati-tante. Le indagini proseguirono sia perarrestare il latitante sia per individuareeventuali complici. Siamo così risaliti alfalso notaio, C. T., che ora è indagatoper concorso negli stessi reati contestatiagli altri 3 e le esatte dimensioni dellatruffa. Inoltre, abbiamo accertato che lasocietà, oltre a non essere legalmentecostituita, era stata portata alla banca-rotta fraudolenta e documentale».

L’epilogo dell’inchiesta c’è stato conla costituzione di Cocciarelli, tanto cheil giudice per le indagini preliminari diViterbo ha già disposto il rinvio a giudi-zio dei componenti della banda.

Nel primo trimestre di quest’anno èstato pari al 57,8% l’indice di irregolaritàfiscale degli esercizi commerciali e degliambulanti controllati dalla Guardia diFinanza di Roma. Su 2.337 controlli giàeseguiti, in 1.351 casi sono state accerta-te violazioni, con un andamento per ca-tegoria economica simile a quello regi-strato nel 2004: il 61,89% per bar e risto-ranti; il 52,75% per le rosticcerie; il57,93% per il settore alimentare; il60,53% per quello dell’abbigliamento; il57,75% per gli ambulanti, e il 57% peraltre categorie economiche. Il lavorosommerso e l’evasione fiscale sono statiinoltre l’obiettivo di una vasta operazio-ne condotta nelle ultime ore dal Coman-do provinciale di Roma delle FiammeGialle, con 150 pattuglie che hanno con-trollato 600 esercizi commerciali. Tra leattività ispezionate, i ristoranti e i barhanno fatto registrare irregolarità per il15%, le rosticcerie per il 10%, gli alimen-tari per l’8%, mentre l’abbigliamento siè attestato intorno al 7%. Rilevante ildato per gli ambulanti operanti nel set-tore dell’abbigliamento e degli alimenta-ri, le cui violazioni si assestano intornoal 9%. L’operazione della Guardia di Fi-nanza di Roma è stata organizzata econdotta nell’ottica — sottolinea un co-municato — di non limitare l’azione dicontrollo al solo aspetto fiscale, ma si èestesa sul versante del lavoro nero, inspecial modo se connesso all’immigra-zione clandestina. È così emerso checirca il 20% degli esercizi controllatisfruttavano manodopera irregolarmenteassunta, per un totale di 120 dipendenti,

Undici arresti dei Carabinieri del re-parto territoriale di Roma dopo un’ope-razione di controllo effettuata all’alba dioggi, sabato, all’interno del residence«Roma», a via Bravetta.

Il servizio straordinario di controllo,che ha visto impiegati oltre cinquantamilitari coadiuvati da unità cinofile, èstato finalizzato alla verifica della posi-zione sul territorio nazionale dei cittadi-ni extracomunitari presenti all’internodella struttura, all’accertamento dei re-quisiti per l’occupazione degli alloggima anche alla ricerca di sostanze stupe-facenti.

Complessivamente sono state control-late 125 persone, in prevalenza di nazio-nalità rumena, che vivevano all’internodi 35 appartamenti. In manette dieci cit-tadini rumeni di età compresa tra i 21ed i 53 anni, nei cui confronti già eranostati emessi decreti di espulsione dal ter-ritorio italiano, ed un pregiudicato ro-mano di 24 anni che deve scontare unacondanna a otto mesi di reclusione perrapina.

Altre quaranta persone, tutte di nazio-nalità rumena, sono state invece inviatepresso gli uffici della questura di Romaper regolarizzare la loro posizione in re-lazione al permesso di soggiorno.

Il residence «Roma» è stato spesso alcentro dell'attenzione per il degrado incui versa. La struttura è infatti prevalen-temente occupata da immigrati in granparte irregolari e comunque da personespesso senza il titolo necessario ad occu-pare alloggi che andrebbero invece asse-gnati secondo le regolari graduatorie.

Gli aderenti ai sindacati Cgil, Cisl, UilFaisa di Atac spa, Trambus spa,Met.Ro. spa e Ati-Sita srl aderiranno per4 ore, dalle 11 alle 15, allo sciopero na-zionale nel settore trasporti indetto peril prossimo 8 aprile.

Il personale aderente al Sult, si ferme-rà dalle 8.30 fino alle 17 per fermarsi dinuovo dalle 20 fino alla fine del servizio,con il rispetto della fascia di garanzia. Arischio quindi il servizio notturno.

«I lavoratori in servizio notturno — silegge in una nota congiunta di Atac spa,Trambus spa, Met.Ro. spa e Ati-Sita srl— si fermeranno per l’intero turno, an-che se inizia o termina nella giornatache precede o segue lo sciopero. LaCommissione di garanzia riferendosi allosciopero di 24 ore proclamato dal Coor-dinamento nazionale sindacati di base,ha ravvisato una violazione della regoladella cosiddetta “rarefazione oggettiva“— prosegue la nota — ed ha invitato ilCoordinamento nazionale sindacati dibase a ridurre la durata dello scioperoproclamato per l’8 aprile facendola coin-cidere, anche per quanto attiene la col-locazione oraria, con quella degli sciope-ri precedentemente proclamati dalle al-tre organizzazioni sindacali per la mede-sima giornata».

Nessuno dei nove italiani in osserva-zione all’istituto Spallanzani di Roma«ha sviluppato sintomi e godono tutti dibuono stato di salute, tanto che, verosi-milmente, torneranno la prossima setti-mana presso le loro residenze». Lo affer-ma il ministero della Salute che, in uncomunicato, parla di «misure di preven-zione».

«Nove medici italiani volontari diun’associazione che opera in Africa chehanno prestato la loro opera in ospedalidi Uige, nella provincia dell’Angola, incui è in corso da ottobre del 2004 un’e-pidemia di febbre emorragica da virusMarburg — precisa la nota del ministe-ro — sono rientrati domenica scorsa inItalia per il normale turno di avvicenda-mento».

Poiché, riferisce il Centro nazionaleper la prevenzione e il controllo dellemalattie, «nello svolgimento della loroattività di assistenza hanno avuto contat-ti con pazienti, sono stati invitati ad unricovero di osservazione presso l’Ospe-dale “Lazzaro Spallanzani” di Roma, overestano in attesa — conclude la nota —del risultato delle specifiche analisi di la-boratorio».

del Cardinale Barbo, enelle pareti della Salad'Onore sono ancora ap-pese le otto bandiere raf-figuranti le diverse lin-gue presenti nella con-gregazione. In una salaattigua è stato ricostrui-to un tratto di fregio del-le cariatidi che decoravail foro di Augusto. Tra-mite una stretta scalaquattrocentesca, si giun-ge alla famosa Loggiasovrastante i resti dei fo-ri. Questa costruzione èl'elemento architettonicopiù caratteristico dellacasa, con nove archi sor-montati su colonne spo-glie, i cui capitelli sonodi origine romana. LaLoggia ha una decora-zione pittorica recente-mente restaurata dellaquale purtroppo si pos-sono scorgere soltantotracce di paesaggi e dianimali esotici. Accanto

Una storia millenariatrascritta nei muri chemostra come nel corsodei secoli il tessuto urba-nistico si sia stratificatoandando a formare, nel-l'antica Roma, primauna casa, poi, di volta involta, un monastero,un'abitazione privata diun cardinale ed in ulti-mo la sede dell'Associa-zione dei Cavalieri delloS.M.O.M.. La Casa diRodi, situata nel rioneMonti alle pendici delColle del Quirinale, an-cora oggi sovrasta con lasua famosa Loggia rina-scimentale i Fori Impe-riali, creando un effettoscenico dove il coloredelle sue mura si fondeindissolubilmente con iresti archeologici del Fo-ro di Augusto e dei mer-cati Traianei. Dopo ladecadenza dell'ImperoRomano, infatti, nume-

Page 23: Oggi, sabato 2 aprile, alle ore 21.37 il Signore ha ... · nella Basilica di san Giovanniin Laterano il 12 novembre. L’abbraccio con i suoi «nuovi dio-cesani» Ł carico di affetto

ELEZIONI In 13 Regioni, 2 Province, 367 Comuni

Oltre 41 milionidi cittadini alle urne

ALITALIA In linea con le norme sugli aiuti di Stato

Sì dei periti Ueal piano di salvataggio

STATALI Mentre in settimana riprenderà la trattativa

Cgil, Cisl e Uilpronte allo sciopero

lista provinciale e la lista regionale colle-gata; esprimere un voto disgiunto, ovve-ro per una delle liste provinciali ponen-do un altro segno sul simbolo di una li-sta regionale non collegata alla lista pro-vinciale prescelta o sul nome del suocandidato a presidente; esprimere ununico voto per una delle liste regionali eper il suo candidato a presidente mar-cando il simbolo di una lista regionale eil nome del candidato. In ogni caso sipuò esprimere un solo voto di preferen-za per un candidato consigliere.

Per le provinciali (scheda gialla) l’elet-tore può: tracciare un solo segno sul no-me e cognome del candidato a presiden-te; tracciare un solo segno o sul contras-segno relativo a uno dei candidati alconsiglio provinciale o sul nominativodel medesimo candidato; fare un segnosia sul rettangolo contenente il nomina-tivo del candidato presidente, sia anchesul contrassegno relativo ad uno deicandidati consiglieri collegati. Non èammesso il voto disgiunto.

Nel sessantasei Comuni con oltre15.000 abitanti (scheda azzurra) l’eletto-re può: tracciare un solo segno sul no-minativo del candidato sindaco; sceglie-re il contrassegno di una delle liste dicandidati al consiglio comunale; marca-re sia uno dei contrassegni di lista, sia ilnominativo del candidato sindaco colle-gato alla lista votata; tracciare un segnosul nome di un candidato sindaco e unaltro su una lista di candidati consiglierinon collegata al candidato sindaco pre-scelto (voto disgiunto, non ammesso neiComuni con meno di 15.000 abitanti).

La Deutsche Bank avrebbe infatti giàmanifestato — informa ancora l'Ansa —la propria disponibilità all'Alitalia e altriistituti di credito avrebbero manifestatoun'analoga propensione.

D'altra parte, che si sia sulla buonastrada lo ha confermato il commissarioUe ai Trasporti Jacques Barrot, il quale,rispondendo ai giornalisti in occasionedella sua visita in Alto Adige per la que-stione del tunnel ferroviario del Brenne-ro, ha detto che il piano Alitalia è«esemplare e serio e la collaborazionecon Roma soddisfacente».

Da parte delle categorie del pubblicoimpiego giunge la richiesta di un incon-tro urgente con i leader sindacali, Gu-glielmo Epifani, Savino Pezzotta, LuigiAngeletti per valutare la grave situazio-ne che si è venuta a determinare. Nelmirino dei commenti sindacali anche laproposta avanzata ieri dal ministro delLavoro, Roberto Maroni, che, ieri, ha ri-lanciato la proposta di seguire la stradadelle gabbie salariali per andare oltrel'intento dell’Esecutivo di un aumento di95 euro. Chiedendo un vertice con i se-gretari generali dei sindacati confederali,le categorie del pubblico impiego sottoli-neano la necessità di un «salto di qualitànell’analisi».

Il ministro Maroni conferma sì che latrattativa riprenderà la propria settima-na, ma anche che ancora non è statotrovato un accordo nella Casa delle Li-bertà. E An, con il ministro delle Politi-che Agricole, ribadisce la posizione delpartito: «Il contratto deve partire dai 95euro di aumento previsti dalla Finanzia-ria per avviare poi la discussione e latrattativa ed andare oltre».

I sindacati criticano anche la Confin-dustria che, concorde con il Governo,aveva espressso la sua contrarietà ad au-menti salariali nel pubblico impiego su-periori alle previsioni della Finanziaria:«Intervento intollerabile...Se dovessecontinuare una situazione di questo ge-nere ci troveremo davanti a un bloccocontrattuale e, in quel caso, bisogneràdecidere le iniziative da fare».

Il treno deragliatonei pressidi Reggio Calabria:traffico ferroviarioparzialmente riattivato

Mafia: il gup archiviaalcune accusenei confronti di Cuffaroche resta imputatoper favoreggiamento

ESPLOSIONE A Finale Ligure - Un ferito grave

Sciagura in officina:morti un'anziana e il figlio

SFRATTI Sollecitate anche misure strutturali

Sindacati e inquilini chiedonola proroga del blocco

Estorsione ed aggressione:in manette il figliodi un boss della camorra

Usuraio agli arrestidomiciliari continuavala sua «attività» da casa

Vasta operazioneantidroga a Bari:30 ordinanze di custodia

Lodo Mondadori-Imi Sir:verso la conclusioneil processo d'appello

ROMA, 2.Sempre più in salita la trattativa per il rinnovo del contratto dei metalmec-

canici: ieri la Federmeccanica e i sindacati hanno chiarito le proprie posizionima l’incontro — secondo il giudizio espresso dal leader della Fiom Gianni Ri-naldini — non ha prodotto nessun passo avanti.

A fronte della richiesta di Fiom, Fim e Uilm di 130 euro (di cui 25 per i la-voratori che non fanno contrattazione integrativa) di aumento salariale le im-prese hanno ribadito la loro disponibilità a 59,58 euro.

Intanto resta ferma la proclamazione di sciopero della categoria per il 15aprile (quattro ore) «contro le chiusure e i licenziamenti e per una nuova po-litica industriale».

La trattativa per il contratto «guida» dell’industria (circa un milione e mez-zo di lavoratori interessati) proseguirà il prossimo 27 aprile (per il 12 sono sta-te fissate riunioni sull’apprendistato e sugli Osservatori), ma sembra evidenteche al momento non ci sono le condizioni per avvicinamenti significativi.

Metalmeccanici: negoziatosempre più difficile

risposta alle situazioni di maggior disa-gio». E in attesa della predisposizionedella misura, Federcasa sollecita la pro-roga del provvedimento scaduto giovedì.«Auspichiamo l’emanazione di un prov-vedimento — spiega l’associazione perla casa aderente a Confservizi — chepossa offrire prospettive stabili al di làdel bonus in denaro, che non offre ga-ranzie per il futuro al proprietario del-l’immobile, provvedimento che sostengae garantisca un abitare sereno alle fami-glie sfrattate con anziani e disabili».

Anche il Sunia, associazione degli in-quilini, ritiene necessario bloccare leesecuzioni per un anno ed «aprire unconfronto vero in Parlamento e con leforze sociali per rilanciare l’edilizia so-ciale ed individuare strumenti adeguatiper il governo del mercato delle locazio-ni». «Il vice ministro Martinat di frontealla scadenza della proroga — sottolineail sindacato in una nota — e al fallimen-to del decreto legge sugli sfratti, nontrova niente di meglio che inventarsi nu-meri ridicoli per giustificare l’incapacitàdel Governo di affrontare il drammaabitativo di migliaia di famiglie». Sullabase dei dati del ministero dell’Internosull’andamento delle procedure di sfrat-to le richieste esecutive avanzate tra il2002 e il 2003, ricorda il Sunia, sono sta-te 170.000, mentre gli sfratti eseguiti so-no stati pari a 41.700. Per il sindacatomancano all’appello 130.000 famiglie ol-tre a quelle del 2004 che difficilmentepossono aver risolto il problema dellacasa. Il Sunia ricorda che il vice mini-stro alle Infrastrutture, al momento del-l’emanazione del decreto legge, avevaparlato di 30.000 famiglie interessate.

BOLZANO, 2.Il 14,9% delle famiglie altoatesi-

ne — che dispongono in media diun reddito annuale netto pari a29.884 euro — si pone al di sottodella soglia di povertà relativa,con un reddito annuo medio di-retto (esclusi i contributi pubblici)di 9.100 euro, pari a 758 euro almese. È quanto emerge dall'inda-gine statistica condotta dall’Istitu-to di Statistica della Provincia au-tonoma di Bolzano. Particolar-mente colpite sono le famiglie configli fino a 14 anni, le famigliemonoparentali e le persone sole.

Alto Adige: quasi il 15%delle famiglie vivonosotto la soglia di povertà

SAVONA, 2.Tragica esplosione ieri sera in un'offi-

cina di Finale Ligure nel Savonese. Duepersone, madre e figlio, sono morte euna terza — un amico di famiglia — èrimasta gravemente ferita dallo scoppio,provocato sembra da vapori di benzina.

Le vittime sono Evelina Lottero di 83anni e il figlio Mauro Gaggeri di 48, tito-lare dell'officina, il ferito è Michele Mes-saglia di 31 anni, un amico che saltua-riamente aiutava anche Gaggeri nell'offi-cina, specializzata nella riparazione dimotorini. Ricoverato in un primo tempo

al vicino ospedale di Pietra Ligure, il fe-rito è stato successivamente trasferito inelicottero all'ospedale san Martino diGenova, considerata la gravità del suostato.

Secondo le prime risultanze dell'in-chiesta condotta dalla Procura di Savo-na, sarebbe stato il vapore di benzina,che aveva saturato l'ambiente, a causarel'esplosione.

Infatti, l'officina non risulta allacciataalla rete di gas metano e sembra chenon siano state trovate tracce di bombo-le di Gpl. Pertanto l'ipotesi del vapore dibenzina ha acquistato credibilità tra i Vi-gili del fuoco e i Carabinieri della com-pagnia di Albenga, che conducono le in-dagini.

«Si tratta di una prima valutazione —ha dichiarato il procuratore di SavonaVincenzo Scolastico — ma ogni circo-stanza deve essere chiarita. Una delleipotesi è che l'esplosione possa esserestata innescata dal surriscaldamento del-la marmitta di un motorino».

Il magistrato ha intanto disposto il se-questro dell'officina dato che «si dovràvalutare se siano state o meno rispettatele normative in materia di sicurezza nel-l'ambiente di lavoro».

L'officina dove è avvenuto il tragicoepisodio si trova al centro della popolo-sa cittadina del Ponente ligure e l'esplo-sione è stata udita distintamente da mol-tissime persone che sono subito uscitedalle rispettive abitazioni temendo ilpeggio. Numerosissime sono state lechiamate �al �centralino ��dei Vigili delfuoco.

CAMPOBASSO, 2.Una donna di 45 anni è stata

travolta e uccisa da un furgonesulla statale 17 nei pressi di Boja-no (Campobasso) mentre attraver-sava la strada per recarsi al distri-butore di benzina dove lavorava.

Il conducente dell'auto investi-trice si è subito fermato per cer-care di soccorrerla nonostantefosse stato colpito da un fortechoc.

Ma ogni tentativo di soccorso èstato vano, anche quelli dei Cara-binieri e dei sanitari del 118 inter-venuti tempestivamente sul posto.

Donna travoltae uccisa da furgonenel Molise

Riccardo Muti si dimette da direttore della ScalaMILANO — Riccardo Muti si è dimesso da direttore musicale del Teatrodella Scala di Milano, incarico che ricopriva dal 1986. Il maestro Muti ha di-chiarato — ha riferito sabato mattina l'Ansa — che si è trattato di «unascelta obbligata malgrado le attestazioni di stima espresse nei miei con-fronti dal consiglio di amministrazione», dato che «l'ostilità manifestata dapersone con cui ho lavorato per quasi vent'anni rende impossibile prose-guire un rapporto di collaborazione che dovrebbe essere fondato sull'armo-nia e sulla fiducia».

Mogli e madri esasperate fanno sequestrare biscaPALERMO — Stanche di vedere dilapidare piccoli patrimoni con i videopo-ker e in bische clandestine, una decina tra mogli e madri esasperate di Pa-lermo, si sono rivolte alla Polizia che ha scoperto, venerdì sera, una biscaclandestina in un negozio d’arte. Il negozio teneva sempre la porta chiusa achiave e per entrare bisognava farsi aprire da un uomo che fungeva da cu-stode e che attendeva un segnale convenuto. Approfittando di un attimo didisattenzione dell’uomo, i poliziotti hanno fatto irruzione nel locale. Davantiai loro occhi c’era una bisca clandestina ben attrezzata con tanto di appa-recchi videopoker illegali e diverse persone che giocavano. Sequestratal’intera sala gioco e duemila euro in contanti. Il gestore è stato denunciatoper gioco d’azzardo, mentre tre avventori sono stati deferiti all’autorità giu-diziaria per partecipazione a gioco d’azzardo.

Truffe all'Ue: arrestato un imprenditore a LecceLECCE — L’ennesima truffa milionaria alla Ue nell’ambito dell’utilizzo dellalegge 488 è stata scoperta sabato dalla Guardia di Finanza di Lecce. Un’or-dinanza di custodia cautelare in carcere è stata eseguita nei confronti di unimprenditore, Angelo Cazzolla, 48 anni di Copertino, amministratore di unasocietà, la Stam.In., con sede nel capoluogo salentino. Le indagini hannoconsentito di accertare che quest’ultima ha chiesto un finanziamento di ol-tre 1.200.000 euro dei quali 816.000 già riscossi. Nel corso di ispezioni con-tabili, documentali e riscontri di flussi finanziari, sono state scoperte falsedocumentazioni di spesa e false lettere di referenze bancarie poste a ga-ranzia dei finanziamenti. L’inchiesta vede coinvolte altre due società. Traqueste anche una società riconducibile allo stesso Cazzolla. Segnalate apiede libero all’autorità giudiziaria altre 5 persone.

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23 .L'OSSERVATORE ROMANO Domenica 3 Aprile 2005

IN ITALIA

inpr

imop

iano ELEZIONI Sono oltre quarantuno milioni i cittadini

italiani chiamati a votare il rinnovo dei governi loca-

li in tredici Regioni a Statuto ordinario, in due Pro-

vince (Viterbo e Caserta), in 367 Comuni (66 deiquali con più di quindicimila abitanti).

ALITALIA Primo sì dalla Ue al piano di ristruttura-

zione dell'Alitalia dai periti incaricati di controllarnela compatibilità con le norme comunitarie sugli aiuti

di Stato. Notizie positive anche dalle banche.

STATALI Si avvicina la decisione sul ricorso omeno ad un nuovo sciopero generale, ipotizzato per

prima dalla Cgil e poi sostenuto anche da esponenti

di altre sigle sindacali. La prossima settimana ri-prenderà la trattativa sul contratto.

INCIDENTE FERROVIARIO Non è stato ancora

riattivato il traffico sulla linea Reggio Calabria-Batti-paglia dopo il deragliamento dell'Intercity. Aperte 2

inchieste, una giudiziaria, l'altra di Trenitalia.

SFRATTI I sindacati e le associazioni degli inqui-lini chiedono al Governo una proroga del blocco de-

gli sfratti per disinnescare quella che i sindaci han-

no definito una «bomba sociale», sollecitando alcontempo provvedimenti strutturali.

SCOPPIO Una donna di 85 anni e il figlio sono

morti a causa di un'esplosione avvenuta nell'officinadi cui sono titolari, nel Savonese, sembra a causa di

vapori�di�benzina.�Ferito�un�uomo che era nel locale.

ROMA, 2.Sono oltre quarantuno milioni i citta-

dini italiani chiamati a votare il rinnovodei governi locali in tredici Regioni aStatuto ordinario (8 governate sinora dalcentrodestra, 5 dal centrosinistra), indue Province (Viterbo e Caserta), in 367Comuni (66 dei quali con più di quindi-cimila abitanti).

Dopo il volontario annullamento ieri,da parte di tutte le forze politiche, deicomizi e delle manifestazioni delle ulti-me ore in segno di rispetto e di parteci-pazione per le gravi condizioni del Papa,oggi il silenzio è comunque d'obbligo.

Le urne saranno aperte dalle 8 alle 22di domani, domenica, e dalle 7 alle 15di lunedì 4 aprile.

Le Regioni interessate erano per la ve-rità quattordici: Piemonte, Lombardia,Veneto, Liguria, Emilia-Romagna, To-scana, Umbria, Marche, Lazio, Abruzzo,Campania, Basilicata, Puglia e Calabria.Ma in Basilicata l'appuntamento con leurne è stato rinviato dal prefetto di Po-tenza, Mauriello, al 17 e 18 aprile.

La decisione è stata presa dopo cheuna lista, esclusa in un primo tempodalla Commissione elettorale presso laCorte d'appello di Potenza, è stata riam-messa ieri dal Consiglio di Stato; ed hachiesto di avvalersi del diritto di svolge-re la campagna elettorale.

Casi analoghi si sono verificati anchein altre Regioni — il più noto, per le po-lemiche che ha sollevato, è quello delLazio — ma non si è arrivati al rinviodelle consultazioni.

Per le regionali (scheda verde) l'eletto-re può: votare con un unico segno una

ROMA, 2.Importante passo avanti, ieri, verso

l'approvazione del piano di ristruttura-zione dell'Alitalia da parte delle autoritàdell'Ue. Infatti il piano di salvataggiodella compagnia aerea è stato giudicatorispettoso della normativa Ue in materiadi aiuti di Stato da parte dei periti dell'i-stituzione indipendente (la «Ernst andYoung») ai quali la Commissione di Bru-xelles e il Governo italiano avevano affi-dato il compito di valutare il ruolo diFintecna nell'ambito del piano di ristrut-turazione. Nel senso — riferisce l'Ansa— che «l'analisi comparativa del tasso direndimento interno» di Fintecna dimo-stra che tale tasso «è in linea con quellodi rendimento normale atteso da un in-vestitore di mercato». In sostanza è sta-ta accolta dai periti la tesi dell'Italia se-condo la quale Fintecna verrebbe a pa-gare, per assumere la partecipazione inAlitalia, un prezzo «né troppo alto nétroppo basso» e sostanzialmente in lineacon quello che un normale investitoreprivato sarebbe stato disposto ad offrirenel quadro della stessa operazione.

Se questa conclusione venisse confer-mata e fatta propria dalla CommissioneUe, sarebbe eliminato l'ostacolo maggio-re per l'accettazione del piano di ristrut-turazione.

Altre notizie positive per l'Alitalia ven-gono dalle banche disposte a sostenere ilpiano di ristrutturazione, che è un altroaspetto all'esame della Commissione del-l'Ue.

ROMA, 2.Sul rinnovo contrattuale nel comparto

pubblico Cgil, Cisl e Uil si mobilitano. Siavvicina la decisione sul ricorso o menoad un nuovo sciopero generale, ipotizza-to per prima dalla Fp-Cgil e poi sostenu-to anche da esponenti di altre sigle sin-dacali.

Nel frattempo, si conferma (lo ha fat-to, ieri, il ministro del Lavoro Maroni)la ripresa della trattativa sul rinnovocontrattuale degli statali. Il tavolo saràaperto, a Palazzo Chigi, la prossima set-timana.

REGGIO CALABRIA, 2.È stato ripristinato solo su un binario

il traffico ferroviario sulla linea ReggioCalabria-Battipaglia bloccato in seguitoal deragliamento, giovedì sera, di un In-tercity tra le stazioni di Villa San Gio-vanni e di Bagnara, nel Reggino, e nelquale sono rimasti feriti due passeggerie un macchinista.

Le operazioni di ripristino — riferiscel'Ansa — sono ostacolate dal maltempo.Si sa comunque che il traffico su en-trambi i binari potrà essere ripristinatosoltanto nel pomeriggio.

Restano pertanto attivi i servizi sosti-tutivi disposti con pullman e il serviziotraghetto tra Messina e Gioia Tauro(Reggio Calabria).

Intanto, nell'ambito dell'inchiesta giu-diziaria avviata dalla Procura di ReggioCalabria (mentre anche Trenitalia ha av-viato un'inchiesta interna) si è appresoche la magistratura ha disposto — comeavviene di solito in questi casi — il se-questro del locomotore e dei due vagonideragliati.

L'inchiesta giudiziaria mira anzituttoad accertare eventuali responsabilitàconnesse alla dinamica dell'incidente,provocato come già riferito ieri, da unafrana staccatasi dalla montagna che so-vrasta la linea ferroviaria. Come già ri-cordato, un incidente analogo si era ve-rificato nella stessa zona il 12 maggiodel 2001 e in quell'occasione rimaseroferiti in modo non grave alcuni passeg-geri del treno deragliato.

Anche le condizioni dei tre feriti nel-l'incidente �di giovedì sera — è statoconfermato — non destano preoccupa-zione.

ROMA, 2.I sindacati e le associazioni degli in-

quilini chiedono al Governo una prorogadel blocco degli sfratti, scaduto il 31marzo, per disinnescare quella che glistessi sindaci hanno definito una «bom-ba sociale».

Cgil, Cisl e Uil ribadiscono che l'unicainiziativa da prendere è un ulteriore dif-ferimento dei termini, in attesa che ven-gano varate misure più convincenti.

Sulla stessa linea Federcasa, che chie-de un provvedimento strutturale e «noncontingente» sugli sfratti «per dare una

PALERMO, 2.Il gup di Palermo, Giacomo Montal-

bano, ha archiviato ieri l’accusa di con-corso esterno in associazione mafiosa edi corruzione per il presidente della Re-gione, Salvatore Cuffaro e per il deputa-to dell’Udc, Saverio Romano. La richie-sta di archiviazione era stata avanzatadalla procura.

L’inchiesta riguardava un tronconedell’indagine sulle talpe alla Dda, per laquale Cuffaro è sotto processo per favo-reggiamento nei confronti di «Cosa no-stra». L’archiviazione è stata chiesta edottenuta anche per l’ispettore di poliziaCarmelo Marranca e per Pasquale Gi-gliotti, maresciallo dei carabinieri in ser-vizio al Sismi. Entrambi erano accusatidi favoreggiamento.

Per l’accusa di corruzione che riguar-dava Cuffaro e Romano, e che si basavasulle dichiarazioni del collaboratore digiustizia Salvatore Lanzalaco, i magi-strati non sono riusciti ad acquisire ri-scontri per dimostrare le rivelazioni del«pentito», che risulta sempre attendibile,ma occorrono prove a riscontro.

È molto dura, invece, la richiesta cheriguarda l’avvocato Salvo Priola, che èstato difensore del boss mafioso Giusep-pe Guttadauro. Dalle indagini «è emersoche Priola ha cercato Guttadauro per ot-tenerne un interessamento per esserecandidato o per un posto di sotto gover-no». Secondo gli inquirenti, il penalistasi sarebbe rivolto al boss «proprio in vir-tù del prestigio criminale di Guttadau-ro». Il capomafia di Brancaccio si sareb-be adoperato per esaudire le richiestedel suo difensore, ma non ci sarebberiuscito, e Priola non ha ottenuto nulla.

NAPOLI, 2.Domenico Cascone, figlio di un boss

della camorra assassinato due anni orso-no, è stato arrestato ieri sera nel Napo-letano dalla polizia con l’accusa di tenta-ta estorsione, detenzione di armi e rapi-na. L’uomo avrebbe più volte minaccia-to i titolari di un negozio di generi casa-linghi per farsi dare del denaro e arri-vando, martedì scorso, ad aggredirli.

Cascone è stato catturato dagli agentidel commissariato di Torre del Greco inun appartamento nel quale si era rifu-giato. Un precedente tentativo di cattu-ra, martedì scorso, in una strada neipressi di corso Garibaldi, era stato vani-ficato dall’opposizione di alcuni abitantidella zona che avevano ostacolato le for-ze dell'ordine, consentendo al malviven-te di fuggire.

Nei confronti dell’indagato è statoemesso un decreto di fermo dai pm del-la Direzione distrettuale antimafia Simo-na Di Monte e Giovanni Corona.

Secondo gli inquirenti, nella sua atti-vità criminale Cascone faceva leva sul-l’ascendente che gli derivava propriodall’essere figlio del boss Giuseppe, chefu ucciso nel novembre del 2003 in piaz-za Palomba in un agguato tesogli da ca-morristi rivali.

NAPOLI, 2.Riceveva le vittime a casa, dove era

agli arresti domiciliari, proseguendo l’at-tività usuraia (prestiti a un tasso oscil-lante tra il 36 e il 44 per cento). RobertoTraino, 48 anni, è stato arrestato, ieri,dai Carabinieri con l’accusa di usuracontinuata ed esercizio abusivo dell’atti-vità finanziaria.

I militari hanno eseguito una ordinan-za di custodia cautelare in carcereemessa dal Giudice delle indagini preli-minari Angelo Capozzi su richiesta delpm Valter Brunetti.

Le indagini di Carabinieri e Guardiadi Finanza sui flussi finanziari hanno ac-certato un volume di affari di oltre 20miliardi di lire tra il 1990 e il 1996 e dioltre 10 milioni di euro dall’ottobre 1996all’ottobre 2004.

Gli inquirenti hanno sequestrato beni(auto, moto, denaro, titoli) per un valo-re di 930 mila euro. Beni per 73 milaeuro sono stati sequestrati al figlio diTraino che avrebbe collaborato all’attivi-tà usuraia ai danni di imprenditori.

Roberto Traino era agli arresti domi-ciliari dal 25 ottobre 2004 perché coin-volto in un’altra vicenda di usura.

BARI, 2.Una vasta operazione antidroga è sta-

ta condotta questa mattina all’alba daicarabinieri del Comando Provinciale diBari contro una organizzazione capeg-giata dal noto pregiudicato Eugenio Pa-lermiti, legato al potente clan Parisi delquartiere Japigia. Trenta le ordinanze dicustodia cautelare in carcere emesse dalgip del Tribunale, su richiesta della Dire-zione Distrettuale Antimafia nei confron-ti di altrettante persone che da anni fa-cevano parte di una strutturata e collau-data rete di distribuzione e di vendita aldettaglio. La droga veniva fatta giungeredall’Olanda nascosta all’interno di Tir.L’importazione nel territorio nazionaleera garantita da un venezuelano abitan-te a Bari. Un’altra direttrice, attraversola quale avveniva il rifornimento, eraquella tra Napoli e Bari, secondo moda-lità già utilizzate in passato per il con-trabbando di sigarette.

Ieri la Guardia di Finanza di Veronaha arrestato durante un controllo ordi-nario della stazione ferroviaria di Vero-na, un tedesco, tale Manfred LucianTorspen, trentenne ed originario di Ber-lino: trasportava cocaina purissima, informa liquida, per un totale di 6 chili.

MILANO, 2.Potrebbe esaurirsi lunedì prossimo, 4

aprile, la fase dibattimentale riaperta alprocesso d’appello Lodo Mondadori-ImiSir. Dopo l’esame di alcuni, pochi, testie l’interrogatorio degli imputati, che conl’ultimo «confronto» fissato per CesarePreviti proprio lunedì terminerà, il pro-cedimento presieduto da Roberto Pallinisi avvia alle fasi finali. Che, comunque,potrebbero rivelarsi tutt’altro che sinteti-che nonostante i limiti imposti dal presi-dente della Corte siano «strettissimi».

Dopo l’esame di Previti, secondo unprogramma di massima, i giudici daran-no la parola a quegli imputati che inten-dono rilasciare dichiarazioni spontanee,sempre che, ha precisato Pallini, «parli-no di fatti e non tengano arringhe». Poisarà la volta delle conclusioni di accusa,parti civili e difensori. E se è quasi im-possibile, allo stato, quantificare in ter-mini di udienze quanto ci vorrà per arri-vare alla sentenza, quel che è certo èche il processo da lunedì si immette lun-go l’ultimo tratto del suo percorso.

Intanto in un’altra aula della cittadellagiudiziaria milanese Cesare Previti ottie-ne di costituirsi parte civile contro lasua �principale accusatrice, StefaniaAriosto.

Page 24: Oggi, sabato 2 aprile, alle ore 21.37 il Signore ha ... · nella Basilica di san Giovanniin Laterano il 12 novembre. L’abbraccio con i suoi «nuovi dio-cesani» Ł carico di affetto

«Non abbiate paura»