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Num. 2 2 .

LA CROCE PISANAPERIODICO SETTIMANALE.

Deus Vos benedicat, dumtnodo Veritas praecedat, comitetur et sequatur P. PP. IX. ut Benedico tutti gli associati alla CROCE PISANA coraggio I .

rP TO IX ag-li Scrittori della CROCE PISANA. LEONE XIII al Direttore (t6 Ottobre 1880.

HAC • DIE

TOTA • PISANA • GAVDEAT • ARCHIDIOECESIS

DOCTORES • ET • ALVMNI • CATHARINIANI • EPHOEBEI

HYMNOS • CONCINANT • GRATOS

QVOD • NOBIS

PRAESVLIS • SVAVISSIMI • QVE • PATRIS

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LA CROCE PISANA

A SUA ECCELLENZA REVERENDISSIMA

MONS. ARCIVESCOVO FERDINANDO CONTE CAPPONINELLA FAUSTA RICORRENZA DEL SUO GIORNO ONOMASTICO.

_

Oggi termina il Tempo Pasquale,quel tempo di santa allegrezza e digiubilo che incominciato col canto del-l' alleluja nei riti solenni del SabatoSanto, prosegue tra il rifiorire dellavaga primavera fino alla Pentecoste,e col terminare dei giorni di questagrande solennità piega come il sole al-l'occaso, per poi far ritorno a suo tem-po, sempre splendido e sempre .lieto,perché adorno della gloria del risortoSignore. E simile al Tempo Pasqualeche quando torna ne apporta gaudio eletizia, spunta ogni anno faustissimo ilgiorno trigesimo del bel mese di mag-gio, salutato con sentimento di gioiadal clero e dal buon popolo della pi-sana Archidiocesi quale Onomastico diColui, cui noi tutti professiamo filialeaffetto, ossequio e venerazione.

Oggi è la festa di S. Ferdinando re diCastiglia, l'eroico campione della crocedi Gesù Cristo, ed il nome suo richia -

ma quello di Sua Eccellenza Reveren-dissima Monsignor Capponi, mentre lamemoria dello zelo ardentissimo di quelsanto Re per la difesa e propagazionedella fede cattolica, e la memoria an-cora delle opere di carità da esso com-piute, riflettono là loro luce in tuttoquello che ha fatto e fa il nostro FER-DINANDO in gloria di Dio ed in bene delprossimo:-

Oggi si contano cinque secoli e seilustri da che un antecessore di Mons.Capponi, il cardinale arcivescovo Fran-cesco Moricotti, concedeva in questogiorno ai seguaci di S. Brunone di po-ter fondare nelle Valle Graziosa quellaCertosa che è insigne monumento dellapietà e munificenza degli avi nostri.Più avventurato di lui il nostro Pa-store ha dato impulso non a un solosodalizio, ma a molte e svariate istitu-zioni di somma opportunità ed utilitàpei tempi presenti; e queste formanoadesso onorata corona intorno al suonome, il quale anche perciò risuoneràmai sempre venerato e benedetto.

Oggi è la vigilia della chiusura delmese sacro alla gran Madre di Dio, edil pensiero nostro ritorna a quelle so-lenni manifestazioni di fede e di amo-re verso Maria Santissima, delle qualiMonsignor Capponi fu con suo indici-bil contento testimone ed alle quali pre-se parte nello scorso anno, cioè al Pelle-grinaggio di Montenero ed al CongressoMaritino Livorno: manifestazioni sin-cere, generali e imponenti che dal suo,non meno che dall'animo di tutti i vericattolici pisani non si cancellerannogiammai. Di quel mirabile risveglio

consolantissimo al suo cuore,ebbe il uob.dro Arcivescovo a rallegrarsianche nella formazione di parecchi Co-mitati Parrocchiali dell'Opera dei Con-gressi Cattolici; e della eccellenza ed_utilità tu egli scrisse egre-giantente nella sua Lettera Pastoraledella Quaresima. Finalmente a c—oi'ona-mento di tante consolazioni sperimen-tate nei mesi trascorsi, Mons. Capponiha potuto godere del solenne omaggio

tributato al Sommo Pontefice, al granLeone XIII, dai Pellegrini Toscani aiprimi del mese che ora sta per tramon-tare. Tutti questi grati ricordi a guisa.di leggiadri ed olezzanti fiori sono daintrecciarsi sulla fronte veneranda del-l'amato nostro Pastore e Padre, augu-randoci che nuovi, più copiosi e belline sia dato raccogliere per il futuro suoOnomastico dell'anno 1897: anno me-morabile, come si spera, per le solen-nissime feste giubilari della Incorona-zione di Maria Santissima di sotto gliOrgani.

Ed ora un sincero augurio di felicità,un atto di riverente ossequio si ab-bia dalla Direzione del nostro giornaleSua Eccellenza Reverendissima, la cuipastorale benedizione noi umilmentechiediamo a perenne conforto e soste-gno dell' opera nostra.

LA DIREZIONE.

PISA E IL SUO ARCIVESCOVO.Pochi giorni sono passati da quello

memorando in cui, da Voi, EccellenzaReverendissima, guidati in pellegrinag-gio, ci prostrammo ai piedi del SommoPontefice per attestare a Lui il nostroaffetto di figli e la docilità di pecorellecristiane. Voi poi, Eccellenza Reveren-dissima, prima di lasciare la santa città,poteste rivedere il Santo Padre e trat-tenervi assai a lungo a parlare con Lui,e da Lui riceveste parole di conforto,unite a parole di alta soddisfazione sulrisveglio cattolico nella Vostra città eDiocesi. Usciste dalla reggia vaticanacol cuore pieno di ineffabile conten-tezza e di gioia e tornaste frettolosoin mezzo a' Vostri figli per continuare,anche con maggior lena, l'opera Vostradi Padre e _Pastore nell'ArchidiocesiPisana. In questo giorno del Vostroonomastico, Eccellenza Reveréndissi-ma, abbiamo voluto ricordarvi questegioie ire e sante, che provaste dinanziall'angusto Vegliardo del Vaticano perfarvi gustare di nuovo la felicità diquei momenti e per dirvi che, non sol-tanto non- porremo ostacolo all' azioneVostra rigeneratrice, ma saremo umili'e docili gregari, sotto il comando di Voi,che qui siete il nostro Duce Supremo.E quell'attestato di devozione, che dem-mo al S. Padre, intendiamo i'innuovarlooggi a Voi, che qui in mezzo a noisiete il rappresentante del Vicario diCristo.

Sarebbe questo solo un motivo piùche sufficiente, Eccellenza Reverendis-sima, perchè oggi ci presentassimo aVoi e facessimo i più fervidi voti alCielo per la Vostra conservazione admultos a nnos.

Ma Voi, Eccellenza Reverendissima,già da quattordici anni siete il nostroPadre e Pastore ed avete spesa gene-rosamente tutta la vita Vostra a van-taggio de' figli Vostri. Sentiamo quindiil bisogno di esternarvene oggi pub-blicamente la nostra profonda grati-

tudine, pregando il buon Dio che Vifaccia anche su questa terra gustareil premio dovuto alle anime cristiana-mente generose.

Can. PIETRO MARCACCI.

RIGENERAZIONE.•

Si addita spesso l'età nostra siccome l'albadi un'era novella per la società cristiana. In-vero avviene, che, come nei crepuscoli mattu-tini ad ogni momento si discoprono nuoviaspetti, atteggiamenti, colori della natura, cheil sole ridesta e saluta, così fissando il nerbodeJla vista, entro ai riposti meandri della so-cietà presente, ogni giorno più si scorgono esorprendono i germi di una sociale rigenera-zione. Non ultimo indizio la crescente unitàarmonica della Chiesa. Indubbiamente lo stessoMedio Evo, che raffigura la balda ed attraentegiovinezza dell'ordine sociale cristiano, era benlungi dal rappresentare quell'intimo e saldoconnubio, che oggi stringe tutta la gerarchiaecclesiastica del mondo intero col suo Capo,il Pontefice; e conviene forse risalire ai tempiapostolici per contemplare, in più ristretti con-fini, tanta inscindibile unità della Chiesa inse-gnante. Ma del pari si disegna un mirabilelavorio di coordinamento, egualmente intimo erobusto, dei fedeli sparsi in tutto 1' orbe conla Chiesa maestra. I popoli, dopo secoli d in-differenza, di sospetti, di alienazione, si raccol-gono, ciascuno nella propria sede, intorno alproprio Pastore; ne interrogano i voleri, ne ri-veriscono l' autorità, e si affrettano a condivi-derne lo zelo operoso per la restaurazione delRegno di Dio nella società. — Dal Pastore at-tendono le popolazioni la parola, che, per loromezzo, trasfonda la Divina virtù riformatricedelle anime, nelle famiglie, nelle classi, nellacomune convivenza; e così si ritempra la vitamorale della società. — Intorno al Pastore esotto la sua scorta si aprono scuole, asili,convitti, università, si scrive il giornale, simoltiplicano i libri; e così si rialza e purificala vita intellettuale. — Al Pastore fanno capoormai i Sodalizi di mutua carità, i Segretariatidel popolo, le Casse e le Banche, il Patronatodegli emigranti, le visite ai poveri, le dispeu-sazioni dei soccorsi, per trarne argomento epegno di materiale sollievo per i bisognosi, diprosperità duratura per tutti; e così si restau-ra la vita economica. — In nome del Pastore,e coi criterii ponderati al peso del Santuario,si eleggono i rappresentanti del pópolo neiconsigli cittadini, si discutono le comuni ra-gioni si riordinano le pubbliche amministra-zioni, perché queste meglio riflettano esterior-mente lo spirito cristiano interiore, e così sirinnovella la •vita civile. E già precorrendoil termine finale di questo incipiente motorinnovatore, il pensiero contempla la Chiesadocente, sorretta sulle palme congiunte deifedeli, erigersi tutrice d' ogni classe sociale,vindice della crescente democrazia, moderatriced'ogni relazione civile, arbitra dei politici con-flitti, e, quasi simbolo di perenne ed intimaunione della Chiesa colle genti, ogni cattedraleaprirsi ancora una volta ai popolani parla-menti.

Certo è che, innanzi a questi remoti edauspicati trionfi, frattanto la società presentesi atteggia ogni giorno più allo spettacolocommovente descritto dalle sacre carte, percui in ogni luogo, ove si dispiega la multiformebattaglia della vita, si scorgono i Pastori in

sulla cima del monte santo inalzare suppli-chevoli le mani al Cielo, mentre al basso, in-torno ad essi i figli valorosi combattono lebattaglie del Signore, destinate a rigeneraretutta intera la società in Cristo.

È questo forse il fatto più originale e so-lenne dell' età nostra; che deve riempirci diriconoscente ammirazione verso la Provviden-za, che così prepara la più profonda e univer-sale rigenerazione cristiana.

Prof. G. TONIOLO.

LA PREGHIERA DEL VESCOVOALLA VERGINE IMMACOLATA

Piega d'amor le fulgideTue pupille, o Maria, su noi mortali:Ritempra i nostri palpiti,E per volare a Te ne impiuma l' ali.

Tu, bella come irideChe nel più puro ciel circonda il Nume,Dell' Ente primogenita,Del tuo ci irraggia intemerato lume.

Deli Tu, cui Dio nell' estasiDi purissimo amor facea si bella,Ti mostra in questo indomitoMar periglioso a noi benigna stella.

Fuga di quei che invadonoAvvelenati morbi il germe edace,Carezza i nostri pargoli,E, pietosa, virtù ci dona e pace.

E se ne agghiaccia il fremitoDella bufera, e scoppia il tuono, e i lampiSolcan furenti 1' acre,Tu benigna sorridi a'nostri campi.

E il tuo sorriso, o Vergine,Che lampeggia d'amor, dissipi il nembo,Allieti il popol trepidoChe a Te fidente si ricovra in grembo.

A. Li-PETTI.

I fanciulli della Diocesi a Monsignore,,■•••••■■••■•••■

VERSI.Si piaccia altri nel candido

Riso di mite aurora,Che il fosco manto al mattutin crepuscolo" Di rose colte in paradiso infiora „.Altri, quando fra raggioDi biondi soli ardentiPiega il fior su le zolleLe purpuree corolle,Si adagi a 1' ombra di vetusto faggio,Tra' cui rami le fresche aure marineFan musiche divine.Assiso altri nel placidoGrembo di verdi e solitarie valli,Oda venire a lui lente e sereneLontane cantilene . . .Lieto mugghio d' armentiE sussurrar di limpidi cristalli.

Son tutte queste, o Padre,Cose belle e leggiadre,Ma in questo di de la tua dolce festa,Credilo, abbiam ben altro per la 'testa.Siccome noi sappiam d' esser le stelleDel tuo cielo d' amor, le verginelleRose del tuo giardino, ecco il desioNostro: Pregare IddioChe versi sul tuo crin perenne un' ondaDi gioventù gioconda;Poi, come nel meriggio i fiorì languidiDesiano il bacio di odorosa brezza,Chiederti una carezza.

Sac. A. D'ANTILIO.

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Can. T. Bozzr.

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V'l 12t ,..91 ALLA ETERNA FESTA DEI SANTI NEL CIELO

PER IL GLORIOSO RE DI CASTIGLIA ni FANNO OGGI ECO LIETISSIMA IN TERRA

151-6/1 IL CLERO IL POPOLO PISANOre.: O DLLETTISSIMO PRESULE

Ifr_l FERDINANDO DEI CONTI CAPPONIm'• UNANIMI PLAUDENDO

P54

iglINNAMORATI DELLE SPLENDIDE VIRTÙ

AL DEGNO AL GRANDE SUCCESSOREDEGLI ANTICHI MA SEMPRE VIVI PASTORI rl

414h1 SALTARELLI BALDUINO ED OTTONE te)AL PREZIOSO ORNAMENTO DELL' EPISCOPATO TOSCANO Ig

g AL PADRE DEI POVERI DEGLI INFELICIPREGANO FIDUCIOSI IL DIO DELLE MISERICORDIE

CCe:g_n PERCHE TI CONSERVI ANCORA LUNGAMENTEnn

eS1AL LORO AMORE ALLA LORO VENERAZIONE

NELLA CERTEZZA DI NUOVI TRIONFI e9.n1

ALLA CHIESA DA TE RALLEGRATADI CONSOLAZIONI ALLA PATRIA DILETTA

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I§1 CHE ANCHE UNA VOLTA TORNA RAVVEDUTA 15m.%)C

SULLE ORME DEI MAGNANIMI ANTENATIALLA SCUOLA DEL DIVINO MAESTRO Cnn UNICO E SICURO SALVATORE n

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'n DI VESCOVI NELLA SANTITÀ E NELLO ZELO APOSTOLICO e)n2, CON QUELLO DI PISA CRISTIANAMENTE GAREGGIANTI. en't-11 Prof. G. B.u.sr.

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LA CROCE PISANA

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Gentis etruscae decus atque clarumPraesultun lumen, pater indigentum,

iIIe incundos valeas in aevumCernere soles.

Sancta, qui Pauli documenta praefers,

Sobrius, prudens, sapiens, pudicus,

Hospes, ornatus, placidus, benignus,Inclyte praesul,

Purpura dignus, meritis decorus,Sedeas patrum celebri in senatu,Virgo si votis faveat, supremus

Conditor adsit.Naufragis saeclum violenter undisIam satis tortimi, fidei columnamAdspicit gaudens, animoque forti

Pergit ad illam,

Ne tutun desit miseris iuvamen,Pervigil nullos renuis labores:Cuncta disponis sapiens: abarcent

Lumina soninos.Adspice, errorum tenebris fugatis,Christi ut extorres adeunt ovile,Adspice huc illuc volitat solutus

Compede clerus.

o gregum felix! populus beatus,Cuius est pastor similis! SalesiMira Francisci rediviva Pisis

Fulget imago.Quos avernales quatinnt catenae,Parva quos urget casa, queis renidetFaustitas, laudem date semper aequam

Praesulis actis.

Sudd. S. BARSOTTI, Seminarista.

OD E

Noi aspettammo: l' animaAnela sospirava e impagente;Noi l' aspettammo il giubiloDi questo di per Te, per noi ridente.

E giunse. Il forte -ed inclitoFerdinando dal Cielo a Te sorride;Egli, che di SivigliaNel nome di Maria l' oste conquide.

Egli, che il truce MauroDoma e discaccia, e di Maometto 1' are

Sovverte, e i lidi IbericiDella gloria di Dio fa risuonare.

O nostro Padre! o PresuleDegno del nome di cotanto atleta!Vedi la gioia ingenuaChe nel Tuo giorno i nostri volti allieta? ..

Sono discesi gli angeliNei nostri cuori a giubilar con noi;Accogli i nostri gaudii,Esulta all' ésultar de' figli Tuoi!

E noi, con voti fervidi,Ci volgeremo al Cielo desiosi,E al Santo Tuo magnanimoChiederemo per Te giorni gloriosi.

G-li chiederem che spandasiSull'italico suol Tua luce ancora,E che ti serbi incolumeAlla gentile Alfea che t' ama e adora.

Gli chiederem che l' empioTremi al Tuo nome e si converta a Dio;Che il nome Tuo tra gli uominiRisuoni qual di padre amante e pio.

Ma Tu sempre-, benevolo,Della virtude il tramite ci addita;Soccorri a noi, che, deboli,Or domandiamo a Te soccorso, aita.

E noi per sempre memoriDel giorno Tuo, del Tuo gioir saremo,E padre nostro amabile,O Ferdinando, Ti saluteremo.

Ch. C. DEL-RY, Shil i nar ista.

IN SUBIECTIONE SALUSL'audace non serviam con cui Lucifero

iniziò e compì la prima rivolta contro laDivinità, è divenuto pure il grido di apo-stasia e di ribellione ch2 la società modernagetta contro Dio, escludendolo con feroce per-tinacia da ogni sua anche più riposta appar-tenenza.

Nell' eccesso del suo orgoglio, essa, allon-

tanatasi dal suo centro naturale si trae.ò,sbalzata violentemente fuori dell' orbita pro-pria, sull' orlo dell' abisso.

Abbarbagliata dai fatui • splendori di unamentita libertà, sdegnò il ragionevole osse-quio alla religione di Gesù Cristo, per pro-sternarsi dinanzi agl'idoli falsi e bugiardidella palladica religione .di Belial. Ma tostosentì su di sè aggravarsi la mano ultrice

della divina giustizia, e, a traverso un lentoma continuo processo di sfibranti perturba-zioni e di demolizioni profonde, si vide co-stretta a. consumare, nell' impotenza fataledi chi non sa nè può levarsi da vergognosaabbiezione, ogni elemento di vitale energia.

Il protervo non serviam ruppe ogni freno,tolse ogni principio di ordine morale allacoscienza, dando adito ad un irrefrenabilesbrigliamento degl'istinti più brutali e tur-bolenti. E tutto un fremito d'odio, a mo' diturbine impetuoso, irrompe dal basso controciò che in alto rappresenta un principiod'ordine e d'autorità.

— Si proclamò dalla cattedra e dalla tri-buna, come una conquista della civiltà mo-derna, il diabolico non servianz, in oltraggioalla Sacra Maestà divina e le plebi non vol-lero più servire agli uomini, né riconoscereda essi una legge legittimamente imperativa.

— Si disconobbe dai corifei del massonicoliberalismo nell'autorità umana un' emana--

zione dell'autorità divina e le plebi appog-giate alla potenza inflessibile della logica,calpestarono i doveri di sudditanza riguar-dando nel superiore un tiranno e nell'au-torità una esosa ti , -annia.

Di fronte a tanto sovvertimento della leggemorale, che fa ,triste e sconfortante l' orache volge, a noi . cattolici incombe il doveredi salvare il principio d' ordine e d' autorità

dall'imminente naufragio, e, porgendo allasocietà agitantesi fra i tentacoli dell' idrarivoluzionaria, esempio di obbedienza prontae lieta, di soggezione incondizionata e pro-fonda, di fedeltà ed unione intima e veraceai rappresentanti del potere e del magisterodivino, richiamarla nell' ordinamento prov-videnziale dei fatti umani per la male ab-bandonata via dell'umiltà e dall' obbedienza.

E in questo giorno di tanta letizia siamofieri di offrire al Presule venerato dellaChiesa Pisana che tanto degnamente compiele veci di ambasciatore per Cristo (II Cor.v. 20) il più schietto e sincero omaggio diobbedienza: obbedienza spontanea, non mossada necessità o da esteriore costringimento,ma da verace e fervida carità. (hnit. diCristo lib. I cap. IX).

È obbedienza di figli che si reputano beatidi partecipare alla gioia del Padre e desi-derano ardentemente di esser sempre con luiun cuor solo ed un' anima sola

è obbedienza di sudditi santameate orgo-gliosi di servire a colui che dallo SpiritoSanto fu chiamato a pascere la Chiesa diGesù Cristo acquistata da lui col propriosangue (Att. d. Ap. XX 28), obbedienza disoldati fedeli alla consegna fino ali' effusionedel sangue, perchè vestiti dell' armatura diDio, potranno resiste ,-e nel giorno cattivoe preparati in tutto sostenersi. (Efes. VI, i 3).

Di che la parola del Vescovo che nonsta nelle persuasive dell' umana sapieni.a,ma ne/ht nzanifestnione di spirito e divirtù Cor. Il 4) giunge a noi come ac-cento soave di un tenero padre premurosodella salute spirituale dei figli — come laparola di sublime sapienza di chi è costi-tuito a manifestare il nzistero del Vangelo(Efes. VI 19) — come il comando del ca-pitano alle vigili scolte dalla fficcalabile di Pietro che domina il mondo.

Altri bruci incensi o si sdilinquisca di-nanzi ai moderni Nabucchi dell' orgoglioinsano e miscredente, noi ci assoggettiamoal dolce giogo di Cristo, che se opprime e

soffoca i disordinati moti dell' orgoglio edell' istinto brutale, lascia all' anima liberoil volo verso i più alti ideali della sua per-fezione.

E se l' ora delle tenebre si farà ancor piùoscura che al presente e la società corrottae incancrenita sarà talvolta nei profondivortici fangosi delle passioni — se il Si-gnore sdegnato volgerà lo sguardo alla terrae la farà tremare (Salmo CIII, 31) e crol-leranno nel fango fino i più sontuosi edifizidell' umana superbi; felici noi se sapremoserbarci fedeli a' nostri santi propositi; se,stretti insieme ai nostri Vescovi, e per essialla Cattedra di Pietro, in un sol corpo eun solo spirito (Ef. IV, 3, 6) sapremo for-mare una salda ed incrollabile fortezza --felici noi se cessata l'ora delle tenebre po-tremo volgendo l'occhio sulle fumanti ruir,esparse sulla faccia della terra, con sicuracoscienza esclamare: le nostre case stetterosicure e tranquille e la verga di Dio nonè passata sopra di noi. (lob. XXI, 9).

V. FROSINI.

FERDINANDO PISARVM ARCHIEPISCOPODOMO FLORENTIAE

COMITI E GENTE CAPPONIAQVI

IVVENES IN SPEM ECCLESIAE SVCCRESCENTESSINV FOVET PATERNO

IISQVE IN SCIENTIA DEI ET sPIRITV (MENTIRECTE INsTITVENDIS

VT AESTV APOsTOLICO FLAGRANTESREM CATHOLICAM

MALIS IMPIORVM ARTIBVSIN SVMMVM DISCRIMEN ADDVCTAM

DOCTRINA ET CHARITATETAM ARCTIS REBVS EXTEDIANT

SEDIS PRIMATIAL1S ET REI FAmILIARIS PROVENTVsIMPENDIT

IN GREGEM VNIVERsVMSUE DIVINITVS COMMISSVM

PASTORALI MVNERE OPTIME FVNCTVSOMNIVM MENTES ET CORDA MERITO SIBI DEVINXIT

CLERVS OPTIMATES ET POPVLVS VNIVERsVSVT HIC DIE.; ;N pLVRIMOS ANNOS

FAUSTUS ET VSQVE FELICIOREXORIATVR

GRATO OMINANPVR ANIMO.

N. 1310CIIIEKAI.

La prua processione del CorpusIN PISA.

Qualche anno fa ne parlammo nel nostrogiornale; non sarà adesso discaro ai nostrilettori tornare a darne qualche cenno, tantopiù che in questi giorni ferve in mezzo aicittadini un desiderio vivissimo di veder ri-pristinata questa solenne processione per lepubbliche vie, sospesa per lo meno da circatrent' anni.

La processione del Corpus Domini nellanostra città cominciò a farsi nell'anno 1361,cioè novantasette anni dopo la istituzionedella festa del SS. Sacramento, ordinata dalpapa Urbano IV. Era arcivescovo di PisaGiovanni Scarlatti ed operaio del DucmoBonagiunta Mascari. L' arcivescovo che siera allontanato da Pisa, non si sa per qualmotivo, fu pregato dagli Anziani con lettereamorevolissime a ritornarvi; e ritornato chefu, si pensò a introdurre nella nostra cittàl'uso della suddetta processiene, che a pocoa poco in quel secolo si era stabilita dovun-que» Fu pertanto pubblicato un bando colquale venivano obbligati ad intervenire allasolenne processione tutti gli ecclesiastici se-

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LA CROCE PISANA

colari e regolari e tutte le confraternite : ilche produceva un' accolta di migliaia di per-sone. Ed ecco la descrizione che ne fa ilnostro annalista Tronci: —Portava l'Arcive-scovo il Santissimo Sacramento in un'Osten-sorio d'oro sotto un Baldachino di Brocatocon frangie d'oro, le mazze del quale por-torno gli Anziani fino fuori della porta, etivi preserle i Cittadini a vicenda, cento deiquali portavano torcie di cera bianca accese,e doppo era portata la Spina di Nostro Si-gnore, quella, che hoggi si conserva nell'O-ratorio della Spina, sotto un Baldachino divelluto cremisi, con gran numero di Torci;seguiva poi il Vicario dell' Imperatore, gliAnziani, Potestà, Conservatore, e caro di Po-poli, accompagnati da tutta la plebe, e cia-scuno con un candelo di cera bianca accesoin mano. La via della Processione fu dalDuomo alla Piazza degli Anziani (ora dei Ca-valieri), per Borgo, lung'Arno fino al Pontenuovo, per via S. Maria, e ritornò al Duomo,dove l'Arcivescovo cantò Messa solennissi-ma, tenendo tutti i candeli accesi in manoquali ciascuno offerse poi alla Chiesa, e delprezzo, che se ne ritrasse, se ne fece un bel-lissimo Tabernacolo d'argento. —

Questa fu l'origine della nostra proces-sione del Corpus Domini, che anche negliultimi tempi percorreva il medesimo giro,in ora però diversa, cioè la sera dopo ilVespro. Era pur bella anche dopo la cadutadella nostra Repubblica! ... V' intervenivanotutte le Confraternite nelle loro svariate di-vise (non ancora confuse in un solo colorenero, come si è fatto non sappiamo con quantofelice criterio) e coi loro ricchi vessilli elampioni. Vi prendevano parte i cappuccinicoli umile croce di passione e tutte le altrefraterie colle preziose loro bandinelle. Gliorfani della Qualconia precedevano il sacrocorteggio, aperto dal gran gonfalone dellaPrimaziale, scortato 1-1, due soldati guasta-tori coli' ascia in spalla e grembiule di pellebianca. Il collegio dei Parroci e i Cappellaniformavano come due linee paonazze seguiteda quelle purpuree dei canonici, dopo le qualirifulgeva di oro il ricco baldacchino, cuitenevano dietro il magnifo Magistrato colGonfaloniere in assise di gala, i Professoridell'Università in cappa e berrettone, glialunni del Collegio di S. Caterina, la bandacittadina e la Milizia.

E i tempi nuovi sospesero questo solen-nissimo ed imponente omaggio al Re deiRe e Signore dei dominanti. A poco pervolta le processioni del SS. Sacramento, alpar di quefle delle RogaT ioni, vennero menoanche nei subborghi ed anche in alcuni paesidi campagna, non sappiamo se sempre perdura necessità, o per timore di possibilisfregi settarii. Rallegriamoci però che, co-me abbiamo accennato in principio, un con-solante movimento adesso si fa manifestoper ricondurre nelle pubbliche vie le solennie tradizionali processioni. Questo movimentomolto bene armonizza coi voti e colle de-liberazioni dei recenti Congressi Eucaristici.

D. S.

I Vanespenio Par. 2. Juris eccles. univ. tit. 4cap. 5 par. 5.

LIV-01-2,1\TO25 Maggio 1896.

Questa volta mi corre il debito di farviconoscere, o cari •Pisani, la Festa Patronaledi S. Giulia, da tue accennata F altra setti-mana.

Essa concentrasi nel gr,oide Pontifi.:ale diVenerdì mattina, perchè fu allora che la Re-liquia insigne della Protettrice di Livornoprocessionalmente portata in Duomo dallasua Chiesa Titolare stette esposta sul Mag-giore Altare della nostra Cattedrale.

Mi dicono che i primi Vespri Pontificalifurono solennissimi ed i Cantori della Cap-pella Sistina fecero mirabili,/ al Laudatepueri Dominum che durò quasi mezz'ora;ma io mi trovava avviluppato dalle mie reti,e, giunto la sera a casa per fare un po' diluminara, tui cacciato a letto da un ventoindiavolato che minacciava di spengere an-che il fanale liella Meloria.

Ora incomincio. Venerdì giunsi al Duomoverso le Ore io, e per avere il bene di ba-ciare l' Anello pastorale a Monsignor Vesco-vo nostro lasciai che l' immensa folla di Li-vornesi e di Pisani invadesse tutti i postivantaggiosi e a me toccò rincantonarmi inun angolo del Coro, e quivi della bellissimamusica non potei sentire altro che r eco. Adogni modo mi sembra di poter dire che permusica moderna e molto prolissa era discre-tamente cristiana specialmente al Kvrie enei punti che contenevano una preghiera.

li nostro am thilissimo Nlaestro Pratesi cifece poi udire, al l' Off:rtorio, un' A re 1:c.:inaCoclorum a piena Orchestra e col accom-pagnamento di due Organi. Sebbene sem-brasse non molto tidatta alla circostanza purefu lodata da tutti come musica maestosa-mente chiesastica.

Inoltre gli Artisti Romani dopo l'eleva-zione ci fecero adorare Gesù Sacramentatocoli' angelico Inno: O Sa!utari.s lia;tia, efu un'armonia di paradiso.

Finalmente devo osservare che il gorgheg-gio dei bambini e del soprano guidati da unTenore impareggiabile ci estasiarono addi-rittura, e mi si dice come gli stessi Israelitiche in gran numero assistevano alla SantaMessa ne lbssero soavemente commossi.

Dopo mezzogiorno cominciò a sfilare laProcessione, cui presero parte una dozzinadi Confraternite con magnifici Stendardi, trai quali primeggiava per ricchezza e venti-stà quello dell' Archi-Confraternita di SantaGiulia. Seguivano alcuni Parrochi in vestedi cerimonia e il Clero della Cattedrale. Inultimo sotto purpureo Baldacchino prece -

duto dal Reverendissimo Presule in AbitiPontificali, si estollevano sopra un piedestalloparato di damasco rosso e sorretto da quat-tro Diaconi in Dalmatica purpurea le ar-gentee torri, con sopravi la Statua contenentele Reliquie insigni della nostra Celeste Patrona S. Giulia Vergine e Martire. Oh ! comeera bello il vedere con che religiosa pietàtutto quell' immensi popolo riceveva la Be-nedizione Episcopale

Il sacro corteo si svolse in cerchio dinanzial Pronao della Cattedrale. perché quest'an-no era proibito di andare più oltre, e fecesua meta la graziosissima Chiesetta di SantaGiulia, dove, a porte chiuse per evitare ilpigia pigia del popolo, ebbe termine alle ore13 la Santa Funzione.

Il tutto procedè coll'ordine più perfetto,perchè i Cattolici abbassano il capo ai cennidell'Autorità ai . che quando, come accaddevenerdì, s' impedisce che le nostre Proces-sioni si svolgano a sfogo della popolare devozione in quelle strade e in quelle piazzesulle quali son padronissime di girare perlungo e per largo le Processioni settarie.

* 4-

Oggi ha avuto luogo il Varo della Naveche doveva intitolarsi Varese, ma che, ven-duta alla Repubblica Argentina è stata chia-mata Generale San Martin. Sua EccellenzaMonsignor Vescovo nostro ha impartito allamedesima la benedizione prescritta dal Pon-tificale. Grande affluenza di forestieri, e il Varoalle i I e mezzo è stato eseguito con ammira-bile precisione. PISCATOR.

n _A. Ivr s S _La mente dell'amatissimo Vescovo Mons. Miniati —

La nostra campagna.Sabato col treno delle 10,20 ant. giunse

tra noi l'amatissimo Vescovo Mons. EmilioMaria Miniati.,Eratio ad attenderlo alla sta-zione i canonici della Cattedrale, i Mansio-nari, molti preti ed un grande numero dipersone. Sceso dal treno, montò su di unosfarzoso landau, seguito da parecchie car-rozze.

Dopo breve tempo. il diletto Pastore entròin città. Le finestre di non poche case pre-sentavano un magnifico aspetto, pavesate displendidi tappetti ; ed intanto le campanedella Cattedrale e delle vicine Chiese co-minciarono a suonare a festa. Il popolo ri-verente si assiepava intorno al Seminario,sede per ora di Mons. Vescoio, che dopopoco vi giunse; quindi, rispettosamente sa-lutato, salì nei suoi appartamenti. I doniofferti a Mons. Minati sono splendidi. In onorepoi di Mons. Miniati uscì un .\ - umero unicoedito dalla rinomata Tipografia del Cav.Mariotti della vostra nobile e genti! Pisa,nel qual bollettino trovansi due stupendepoesie del prof. Boschetti. una del compiantoD. Panizzi, ed altre. Spiccano poi due bel-lissimi articoli, uno dell' avv. cav. Compktnisulla storia della nostra Cattedrale, altrodell' illustre conte prof. Luigi Statfetti, eru-dito storico, su Carlo V e Paolo III, nostriospiti. NOtallS1 inoltre due magnifiche tra-duzioni di Salmi, del can. dott. C. Parozzie del prof. Pieroni, la vita di Mons. Miniati,infine uno stupendo articolo intitolato Sur-sum corda ! del can. dott. A. Sarti, nostrocarissimo Arc i prete.

La lettera al Clero ed al popolo dellaDiocesi, scriva dalla valentissima penna delnovello Pastore, ha prodotto un'ottima im-pressione in tutta la Lunigiana e Garfagnana.

Domenica poi l' amatissimo Vescovo fecesolenne ingresso nella C utedrale, indi ponti -ficalmente celebrò il Divin Sacrificio. LaChiesa, splendidamente addobbata, era let-teralmente piena di popolo, Mons. Miniatipronuniò dalla cattedra uno stupendo di-scorso, che profondamente commosse i fe-deli che stavano ad ascoltarlo. -- O ama-tissimo Pastore, che siete venuto in nomedi Dio a portare la pace tra le vostre carerecorc11e dcli ! sappiano esse mostrarsi ora-_te verso un sì diletto benefattore ! — Voi,Prelato ornato di singoli doti di mente e dicuore; Voi, Vescovo sì pio e caritatevole,benedicete questo popolo, del quale siete

stato scelto da Gesù Cristo amato Pastore !Noi pregheremo l'Ente supremo affinchèstenda sul vostro capo le sue celesti bene-dizioni, e che vi conceda una lunghissimae pro3pera vita pei nostro bene e pella no-stra salute. Onore a Mons. Miniati!

La nostra campagna, con i suoi verdi prati,con le sue rigogliose biade, con le promettentiviti, apporta aflegrezza ai nostri poveri con-tadini. Il mese di maggio è stato molto pro-pizio ed utilissimo ai nostri terreni. Pre-ghiamo D:o affinché salvi la nostra cam-pagna dalle tempeste, che sarebbero causadi tante sciagure e di tante lacrime!

VICE-Pax..

GOØE LOCALIA Santa Cecilia. — Giovedì scorso alle

ore io ant. Mons. Arcivescovo nostro si re-cava all'asilo infantile, affidato alle brave edot:ime figlie della Carità, le quali vollero inTre) giorno, in anticipazione della festa diS. Ferdinando, onomastico di Monsignore,fargli porgere gli auguri da que' cari piccinidel porolo. Cantarono cori, a soli, recitaronopoesie, offrirono mazzi di fiori con una abi-lità, rara in quei poverini, che rivelava lapazienza ammirabile e la perizia delle Suore, .

che li avevano preparati.Di poi Mons. Arcivescovo salì al primo

piano,„ dove ricevè gli auguri dei signorini,delle sighorine esterne e delle educande. Quipure cori, poesie, canti ginnastici a mera-viglia. L' ultimo canto è riuscito un verogioiello. Un plauso di cuore a quelle eroineche da mattina a sera logorano la vita perla educazione e istruzione della gioventùpisana. Un caldo appello alla cittadinanzaperché apra loro un locale dove possanomeglio e più efficacemente spiegare la loroattività.

Monsignore Arcivescovo lasciava l'istitutodistribuendo regalini a tutti e ordinando allaMadre Superiora che dis7ribuisse lunedì pros-simo, i." giugno, una generosa refezione aibimbi dell'asilo e alle educande.

Resoconto clinico. — L' illustre prof.Antonio Ceci, della nostra Università, hapubblicato un importante riassunto di tuttoil lavoro clinico fatto durante l'anno scola-stico 1894-95. Impossibile per la tiranniadello spazio dare anche un breve succinto,di quanto 1- a fatto questo egregio professorein pro della scienza e dell'umanità.

La Cioccolata al Latte della Latteriadi Locate-Triulzi è la migliore, la più gu-stosa, più nutriente e digeribile di qualsia-si Cioccolata. I medici ne fanno un gran-dissimo uso nelle malattie dei bambini edaffermano di trovarla efficacissima.

La sua preparazione è istantanea : vuo-tando una cartina di Cioccolato in unstazza, versandovi dapprima poca acqua bol-lente, agitando ben bene con un cucchiaioper raggiungere una pasta omogenea senzagrumi; aggiungendo poi gradatamente altraacqua bollente (in tutto 15 centilitri circa,ossia poco meno' di un quinto di litro) simescola sempre col cucchiaio. La soluzioneè perfettissima.

Alle madri cui tanto sta a cuore la sa-lute dei loro cari bambini, raccomandiamodi usare questa prodigiosa ciocco!ata.

Onorificenze.coa vero piacere apprendiamo che Sua

Santità ha nominato suoi camerieri segretisopran: -:umerari i Sacerdoti Dott. GiacomoBertini Morini, Vicerettore del Seminario diLivorno e Palmiro Piattoli Rettore del Col-legio Gavi: cameriere soprannumerario diCappa e Spada il signor Tommaso Pate.cavalieri di San Gregorio Magno i signoriEmanuele d' Achiardi' e Cesare Pratesi.

Le nostre congratulazioni.

Il Comitato Diocesano per l'Opera deiCongressi, ci comunica la seguente Circo-lare che ben volentieri pubblichiamo.

I llus trissimo Si gnore.L' adunanza Regionale Lombarda ch' ebbe luo-

go in Milano nei giorni i5 e 16 del passato mesedi aprile, su proposta fatta dai Chierici del S2-minario Maggiore di Milano e pienamente ap-provata da quell'Eminentissimo Cardinale Arci-vescovo, deliberava che nel 21 Giugno del corr.anno, festa di San Luigi, fosse celebrata collamaggiore solennità la ricorrenti del 75 anni-versano della Prima Comunione del nostro San-to Padre Leone XIII, proponendo a tal line tremezzi : fare indirizzi con firme da inviarsi al S.Padre; accostarsi pubblicamente in tal giornoalla Santissima Comunione: e raccogliere l' obo-lo di S. Pietro. Questa nobile ed affettuosa pro-posta dei Cherici di Milano ha riscosso il plau-so e approvazione non stilo Episcopato,ma di tutti i buoni cattolici d' Italia sincera-mente devoti al Papa; e già in molte Diocesi

si lavora attivamente alla felice riuscita di que-sta proposta. Il consiglio direttivo poi dell'Ope-ra dei Congressi ecc., non solo ha lodato edapprovato ampiamente tale proposta, ma ha di-retto a tutti i Comitati Diocesani caldissimapreghiera perchè si adoperino a far si che tuttii Comitati Parrocchiali, le Sezioni-giovani ade-renti all'Opera, e le altre Associazioni Cattoli-che, nonchè gli istituti cattolici di educazionemaschili e femminili, concorrano nei modi su-indicati e in altri a render bello e splendido ta-le festeggiamento. A questa preghiera del Con-siglio Direttivo, il nostro Comitato Diocesano harisposto con sollecitudine formulando le seguen-ti proposte che per mio mezzo comunica allaS. V. Illustrissima:

I. Promuovere una Comunione Generale da far-si in una delle principali Chiese della nostra Città;alla quale comunione debbono anzitutto prender par-te i fanciulli di ambo i sessi di tutte le parrocchiedella Città che hanno da far la loro prima Comunio-ne; tutti gli altri fanciulli già ammessi alla Comu-nione; tutti gli alunni e le alunne degli Istituti cat-tolici di educazione, tutti i membri dei Comitati Par-rocchiali e di tutte le Associazioni Cattoliche dellaCittà.

2. Invitare i Molto Rev.di parrochi della Diocesi arínandare la funzione della Prima Comunione dei fan-ciulli e delle fanciulle della loro Parrocchia al 21 giugnoche appunto in questo anno cade in Domenica ; e,dove non esiste ancora il Comitato Parrocchiale, fa-re essi stessi indirizzi e raccogliere firme da inviar-si al S. Padre.

3. Pregare i Signori Presidenti dei Comitati Par-rocchiali già esistenti in- Diocesi ad adoprarsi perchénel suddetto giorno 21 Giugno, la lieta ricorrenza siacommemorata con solenni manifestazioni di fede ee di pietà, di ossequio e di amore al Papa, facendoindirizzi con firme o inviando telegrammi di felicita-zione al S. Padre, e procurando sopratutto che i mem-bri del loro Comitato si accostino ai SS. Sacramen-ti, ed intervengano alla funzione di ringraziamenti)che avrà luogo nella Chiesa Parrocchiali; ; rimetten-do a questa presidenza, una breve relazione di quan-to avranno fatto, otto giorni dopo il 21 Giugno.

Sono queste le proposte con le quali il Comi-tato Diocesano intende festeggiare il 75 anniver-.sario della Prima Comunione del S. Padre; eche Sua E. R.ma l' Arcivescovo nostro si è de-gnato benedire e pienamente approvare. Nellasanta gara di tutte le diocesi per sslennizzarequesta fausta ricorrenza, Pisa non deve esser se-conda ad alcuna; deve anzi dare un nuovo epiù splendido attestato del suo costante amoree della sua inalterabile devozione al _Papa. Aquesto scopo il. Comitato Diocesano, per l'at-tuazione delle suaccennate proposte, si affida in-teramente allo zelo e all' attività ben nota del-la oS.ssV2q. uI a i

con tutto il rispetto ho l' ono-re di dirmi

Della S. V. Illustrissimaio Maggio 1896.

Dev.mo Obb.nzo ServoSaC. RANIER1 DEL PINO Presidente.

AVVERTENZA — I Molto Rev.di Parrochi dellaCittà sono pregati a far sapere a questa Presidenzaalmeno entro questo mese, se inteadono inviare i fan-ciulli della loro Parrocchia che hanno da fare la pri-ma Comunione alla Comunione Generale, di cui siparla nella prima proposta, e il loro numero appros-simativo. Del inedesimo favore sono pregati i Diret-tori degli Istituti sì maschili che femminili della Cit-ft. Con apposito invito sacro sarà poi a suo tempoannunziato tutto ciò che riguarda la suddetta funzio-ne e la Chiesa dove avrà luogo.

DIARIO SACRO.Maggio.

ffi 31 Dom. I dopo la Pent. FESTA LILLA SS.TRINITÀ S. Angela Merici V. e S. Petronilla V.— Vangelo: Esortazione alle opere di miseri-cordia. (S. Luca VI, 36-42). Festa titolare allaprioria della SS. Trinità, volgarmente detta SanSepolcro, dove si espone il corpo di S. UbaldescaV. pisana. In San Iacopo alle Piagge festa dellaConversione di San Ranieri ivi avvenuta. In S.Eufrasia festa di N. Signora del sacro- Cuor diGesù. Chiusa del Mese Mariano nelle chiese doveè stato eseguito questo pio esercizio.

Giugno.Lun. S. Agostino V. apostolo dell' Inghilterra

e Ss. Cleto e Marcellino Nlm. Comincia il mesedel Sacro Cuore di Gesù.nelle seguenti chiese:la mattina dopo la prima messa in S. Michele inBorgo, a ore 6 e mezzo in S. Tommaso e inS. Apollonia, a ore 7 e mezzo in S. Pierino, a ore8 in S. Domenico. La sera, a ore 23 e mezzo alCarmine, in S. 'aria Maddalena, in S. Matteo, inS. Martino e in S. Michele degli Scalzi: dopo le24 in S. Cecilia e in S. Giuseppe.

2 Mart. S. Bernardino da Siena e Ss. Marcel-lino, Putro ed Erasmo Mm.

3 Merc. S. Felice da Cantalice C.4 Giov. SOLENNITÀ DEL SS. CORPO DEL N.

S. GESÙ CRISTO S. Francesco Caracciolo. Festasolenne al Duomo con assistenza pontificale eprocessione la mattina dopo la messa, e la seradopo il Vespro. Per tutta la successiva ottavasi fa l' esposizione del SS. Sacramento, durantel' uffiziatura della sera e dopo si dà la benedi-zione. Lo stesso si fa in S. Torpè a ore 6 poni.In questo giorno e nei seguenti vi sono specialiindulgenze per chi assiste ai divini uffizi.

5 Ven. S. Bonifacio V. e M. Festa del SS. Sa-cramento alla Nunziatina. In S. Giuseppe la Sacra.

6 Sab. S. Norberto V. Festa del SS. Sacramentoin S. Michele in Borgo.

P. ANSELMI Gerente responsabile gratuito.

Pisa, Tipografia del Cav. F. Mariotti

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