nyamilima 2 2015 ok - padricaracciolini.org · nyamilima n. 2 - novembre 2015 pag. 2 la missione è...

12
NYAMILIMA Missioni Caraccioline Periodico quadrimestrale di informazione religiosa missionaria dell’Ordine dei Chierici Regolari Minori ANNO XXVI - N. 2 - NOVEMBRE 2015 Tariffa Associazioni Senza Fini di Lucro: Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in Abbonamento Postale D.L. 353/2003 (conv. in L.27/02/2004 n°46) art.1, comma 2 - DCB Roma. S. FRANCESCO CARACCIOLO PAPA FRANCESCO DA QUANDO è stato eletto vescovo di Roma e Pastore della Chiesa Universa- le, ha sempre sottolineato l’im- magine di Dio come un Padre misericordioso. Una delle sue più belle frasi: “Dio è miseri- cordioso [...], ci aspetta con le sue braccia aperte”. Nell’ambito di questo atteg- giamento, il Papa ha dunque proclamato il grande Giubileo, dedicato proprio alla misericor- dia di Dio. Nella Basilica San Pietro in Vaticano, così disse : “Cari fratelli e sorelle, ho pen- sato a come la Chiesa possa rendere più evidente la sua mis- sione di essere testimone della misericordia. È un cammino che inizia con una conversione spirituale. Per questo ho deciso di indire un Giubileo straordi- nario che abbia al suo centro la misericordia di Dio [...] questo anno santo inizierà nella pros- sima solennità dell’Immacolata Concezione [l’8 dicembre 2015] e si concluderà il 20 no- vembre del 2016, domenica di Nostro Signore Gesù Cristo, Re dell’universo e volto vivo della misericordia del Padre”. Spie- gando, il Pontefice ha voluto che il giubileo sia per “la pro- mozione della nuova evangeliz- zazione, [...] e la nuova tappa del cammino della chiesa nella sua missione di portare a ogni persona il vangelo della miseri- cordia”. Ma per contemplare il vero volto misericordioso di Dio è necessario accoglierlo come lo rivela la Sacra Scrittu- ra. Nell’Antico testamento tro- viamo il termine “Hesed” per indicare l’agire di Dio volto a soccorrere l’uomo che nel pec- catorompe l’alleanza con Dio. P. JEAN BAPTISTE KAMBERE SEGUE A PAGINA 3 CARI FRATELLI E SORELLE, la Giornata Missionaria Mondiale 2015 avviene sullo sfondo dell’Anno della Vita Consacrata e ne riceve uno stimolo per la pre- ghiera e la riflessione. Infatti, se ogni battezza- to è chiamato a rendere testimonianza al Signore Gesù annunciando la fede ricevuta in dono, questo vale in modo particolare per la persona consacrata, perché tra la vita consa- crata e la missione sussiste un forte legame. La sequela di Gesù, che ha determinato il sor- gere della vita consacrata nella Chiesa, rispon- de alla chiamata a prendere la croce e andare dietro a Lui, ad imitare la sua dedicazione al Padre e i suoi gesti di servizio e di amore, a perdere la vita per ritrovarla. E poiché tutta l’esistenza di Cristo ha carattere missionario, gli uomini e le donne che lo seguono più da vicino assumono pienamente questo medesi- mo carattere. La dimensione missionaria, appartenendo alla natura stessa della Chiesa, è intrinseca anche ad ogni forma di vita consacrata, e non può essere trascurata senza lasciare un vuoto che sfigura il carisma. La missione non è pro- selitismo o mera strategia; la missione fa parte della “grammatica” della fede, è qualcosa di imprescindibile per chi si pone in ascolto della voce dello Spirito che sussurra “vieni” e “vai”. Chi segue Cristo non può che diventare mis- sionario, e sa che Gesù «cammina con lui, par- la con lui, respira con lui. Sente Gesù vivo insieme con lui nel mezzo dell’impegno mis- sionario» (Esort. ap. Evangelii gaudium, 266 ). SEGUE A PAGINA 2 « Dalla parte dei poveri non è solamente un invito a ‘schierarsi’ a favore di una categoria generale di persone, di cui magari sentiamo sempre parlare, ma senza ‘incontrarli’ veramente… E’ invece il modo di agire di Cristo stesso, che emerge dall’ascolto del Vangelo, perché il Signore non si è mai posto ‘contro’ qualcuno, ma a fianco di tutti, camminando insieme a coloro che incontrava, poveri, malati nel corpo e nello spirito, uomini e donne in ricerca, delusi dalla vita… A ciascuno di essi Gesù ha offerto uno sguardo nuovo, lo sguardo della sua Misericordia, capace di guarire ogni vita! Papa Francesco ha voluto offrire alla Chiesa tutta un Anno Santo della Misericordia, perché “la Chiesa possa rendere più visibile la sua Missione”, cioè l’impegno di vivere “usando la medicina della misericordia, piuttosto che imbracciare le armi del rigore”! Ecco allora l’invito pressante ad essere “popolo di Misericordia”, cioè uomini e donne che sanno farsi compagni di viaggio di qualunque fratello e sorella, poveri come loro, ma uniti per accogliere il dono dell’Amore che libera il cuore» Giornata Missionaria Mondiale 2015 Il messaggio di Papa Francesco Buon Natale e felice Anno Nuovo Il cuore di tutti diventi culla in cui Maria possa deporre il suo Figlio Gesù per essere adorato e contemplato (San Giovanni Paolo II) DALLA PARTE DEI POVERI La Misericordia di Dio e la vita cristiana

Upload: duongtuyen

Post on 16-Feb-2019

218 views

Category:

Documents


0 download

TRANSCRIPT

Page 1: NYAMILIMA 2 2015 ok - padricaracciolini.org · NYAMILIMA N. 2 - Novembre 2015 pag. 2 La missione è passione per Gesù Cristo e nello stesso tempo è passio- ne per la gente.Quando

NYAMILIMAMissioni Caraccioline

Periodico quadrimestrale di informazione religiosa missionaria dell’Ordine dei Chierici Regolari Minori

ANNO XXVI - N. 2 - NOVEMBRE 2015Tariffa Associazioni Senza Fini di Lucro: Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in Abbonamento Postale

D.L. 353/2003 (conv. in L.27/02/2004 n°46) art.1, comma 2 - DCB Roma. S. FRANCESCO CARACCIOLO

PAPA FRANCESCO DA QUANDOè stato eletto vescovo di Roma ePastore della Chiesa Universa-le, ha sempre sottolineato l’im-magine di Dio come un Padremisericordioso. Una delle suepiù belle frasi: “Dio è miseri-cordioso [...], ci aspetta con lesue braccia aperte”.

Nell’ambito di questo atteg-giamento, il Papa ha dunqueproclamato il grande Giubileo,dedicato proprio alla misericor-dia di Dio. Nella Basilica SanPietro in Vaticano, così disse :“Cari fratelli e sorelle, ho pen-sato a come la Chiesa possarendere più evidente la sua mis-sione di essere testimone dellamisericordia. È un camminoche inizia con una conversionespirituale. Per questo ho decisodi indire un Giubileo straordi-nario che abbia al suo centro la

misericordia di Dio [...] questoanno santo inizierà nella pros-sima solennità dell’ImmacolataConcezione [l’8 dicembre2015] e si concluderà il 20 no-vembre del 2016, domenica di

Nostro Signore Gesù Cristo, Redell’universo e volto vivo dellamisericordia del Padre”. Spie-gando, il Pontefice ha volutoche il giubileo sia per “la pro-mozione della nuova evangeliz-zazione, [...] e la nuova tappadel cammino della chiesa nellasua missione di portare a ognipersona il vangelo della miseri-cordia”. Ma per contemplare ilvero volto misericordioso diDio è necessario accoglierlocome lo rivela la Sacra Scrittu-ra.

Nell’Antico testamento tro-viamo il termine “Hesed” perindicare l’agire di Dio volto asoccorrere l’uomo che nel pec-catorompe l’alleanza con Dio.

P. JEAN BAPTISTE KAMBERE

SEGUE A PAGINA 3

CARI FRATELLI E SORELLE,la Giornata Missionaria Mondiale 2015

avviene sullo sfondo dell’Anno della VitaConsacrata e ne riceve uno stimolo per la pre-ghiera e la riflessione. Infatti, se ogni battezza-to è chiamato a rendere testimonianza alSignore Gesù annunciando la fede ricevuta indono, questo vale in modo particolare per lapersona consacrata, perché tra la vita consa-crata e la missione sussiste un forte legame.La sequela di Gesù, che ha determinato il sor-gere della vita consacrata nella Chiesa, rispon-de alla chiamata a prendere la croce e andaredietro a Lui, ad imitare la sua dedicazione alPadre e i suoi gesti di servizio e di amore, aperdere la vita per ritrovarla. E poiché tuttal’esistenza di Cristo ha carattere missionario,gli uomini e le donne che lo seguono più davicino assumono pienamente questo medesi-mo carattere.

La dimensione missionaria, appartenendoalla natura stessa della Chiesa, è intrinsecaanche ad ogni forma di vita consacrata, e nonpuò essere trascurata senza lasciare un vuotoche sfigura il carisma. La missione non è pro-selitismo o mera strategia; la missione fa partedella “grammatica” della fede, è qualcosa diimprescindibile per chi si pone in ascolto dellavoce dello Spirito che sussurra “vieni” e “vai”.Chi segue Cristo non può che diventare mis-sionario, e sa che Gesù «cammina con lui, par-la con lui, respira con lui. Sente Gesù vivoinsieme con lui nel mezzo dell’impegno mis-sionario» (Esort. ap. Evangelii gaudium, 266).

SEGUE A PAGINA 2

«DDaallllaa ppaarrttee ddeeii ppoovveerrii non è solamente un invito a ‘schierarsi’ a favore di una categoriagenerale di persone, di cui magari sentiamo sempre parlare, ma senza ‘incontrarli’ veramente… E’ invece il modo di agire di Cristo stesso, che emerge dall’ascolto del Vangelo,perché il Signore non si è mai posto ‘contro’ qualcuno, ma a fianco di tutti, camminandoinsieme a coloro che incontrava, poveri, malati nel corpo e nello spirito, uomini e donne inricerca, delusi dalla vita… A ciascuno di essi Gesù ha offerto uno sguardo nuovo, lo sguardodella sua Misericordia, capace di guarire ogni vita! Papa Francesco ha voluto offrire allaChiesa tutta un Anno Santo della Misericordia, perché “la Chiesa possa rendere più visibile lasua Missione”, cioè l’impegno di vivere “usando la medicina della misericordia, piuttosto cheimbracciare le armi del rigore”! Ecco allora l’invito pressante ad essere “popolo di Misericordia”, cioè uomini e donne che sanno farsi compagni di viaggio di qualunquefratello e sorella, poveri come loro, ma uniti per accogliere il dono dell’Amore che libera il cuore»

Giornata MissionariaMondiale 2015

Il messaggio diPapa Francesco

BBuuoonn NNaattaalleeee ffeelliiccee

AAnnnnoo NNuuoovvooIl cuore di tutti diventi

culla in cui Mariapossa deporre il suo

Figlio Gesùper essere adorato

e contemplato(San Giovanni Paolo II)

DDAALLLLAA PPAARRTTEE DDEEII PPOOVVEERRII

La Misericordia di Dioe la vita cristiana

Page 2: NYAMILIMA 2 2015 ok - padricaracciolini.org · NYAMILIMA N. 2 - Novembre 2015 pag. 2 La missione è passione per Gesù Cristo e nello stesso tempo è passio- ne per la gente.Quando

pag. 2NYAMILIMA N. 2 - Novembre 2015

La missione è passione per GesùCristo e nello stesso tempo è passio-ne per la gente. Quando sostiamo inpreghiera davanti a Gesù crocifisso,riconosciamo la grandezza del suoamore che ci dà dignità e ci sostiene;e nello stesso momento percepiamoche quell’amore che parte dal suocuore trafitto si estende a tutto ilpopolo di Dio e all’umanità intera; eproprio così sentiamo anche che Luivuole servirsi di noi per arrivaresempre più vicino al suo popoloamato (cfr ibid., 268) e a tutti coloroche lo cercano con cuore sincero.Nel comando di Gesù: “andate”sono presenti gli scenari e le sfidesempre nuovi della missione evan-gelizzatrice della Chiesa. In essa tuttisono chiamati ad annunciare il Van-gelo con la testimonianza della vita;e in modo speciale ai consacrati èchiesto di ascoltare la voce delloSpirito che li chiama ad andare ver-so le grandi periferie della missione,tra le genti a cui non è ancora arriva-to il Vangelo.

Il cinquantesimo anniversario delDecreto conciliare Ad gentes ci invi-ta a rileggere e meditare questodocumento che suscitò un forteslancio missionario negli Istituti divita consacrata. Nelle comunitàcontemplative riprese luce ed elo-quenza la figura di santa Teresa diGesù Bambino, patrona delle mis-sioni, quale ispiratrice dell’intimolegame della vita contemplativa conla missione. Per molte congregazio-ni religiose di vita attiva l’anelitomissionario scaturito dal ConcilioVaticano II si attuò con una straordi-naria apertura alla missione ad gen-tes, spesso accompagnata dall’acco-glienza di fratelli e sorelle prove-nienti dalle terre e dalle cultureincontrate nell’evangelizzazione,tanto che oggi si può parlare di unadiffusa interculturalità nella vitaconsacrata. Proprio per questo èurgente riproporre l’ideale dellamissione nel suo centro: Gesù Cri-sto, e nella sua esigenza: il donototale di sé all’annuncio del Vange-lo. Non vi possono essere compro-messi su questo: chi, con la graziadi Dio, accoglie la missione, è chia-mato a vivere di missione. Per que-ste persone, l’annuncio di Cristo,nelle molteplici periferie del mondo,diventa il modo di vivere la sequeladi Lui e ricompensa di tante fatichee privazioni. Ogni tendenza a deflet-tere da questa vocazione, anche seaccompagnata da nobili motivazionilegate alle tante necessità pastorali,ecclesiali o umanitarie, non si accor-da con la personale chiamata delSignore a servizio del Vangelo.Negli Istituti missionari i formatorisono chiamati sia ad indicare conchiarezza ed onestà questa prospetti-va di vita e di azione, sia ad essereautorevoli nel discernimento diautentiche vocazioni missionarie.Mi rivolgo soprattutto ai giovani,che sono ancora capaci di testimo-nianze coraggiose e di impresegenerose e a volte controcorrente:non lasciatevi rubare il sogno diuna missione vera, di una sequela diGesù che implichi il dono totale di

sé. Nel segreto della vostra coscien-za, domandatevi quale sia la ragioneper cui avete scelto la vita religiosamissionaria e misurate la disponibi-lità ad accettarla per quello che è: undono d’amore al serviziodell’annuncio del Vangelo, ricor-dando che, prima di essere un biso-gno per coloro che non lo conosco-no, l’annuncio del Vangelo è unanecessità per chi ama il Maestro.

Oggi, la missione è posta di fron-te alla sfida di rispettare il bisognodi tutti i popoli di ripartire dalleproprie radici e di salvaguardare ivalori delle rispettive culture. Sitratta di conoscere e rispettare altretradizioni e sistemi filosofici e rico-noscere ad ogni popolo e cultura ildiritto di farsi aiutare dalla propriatradizione nell’intelligenza delmistero di Dio e nell’accoglienzadel Vangelo di Gesù, che è luce perle culture e forza trasformante dellemedesime.

All’interno di questa complessadinamica, ci poniamo l’interrogati-vo: “Chi sono i destinatari privile-giati dell’annuncio evangelico?”.La risposta è chiara e la troviamonel Vangelo stesso: i poveri, i pic-coli e gli infermi, coloro che sonospesso disprezzati e dimenticati,coloro che non hanno da ricam-

biarti (cfr Lc 14,13-14). L’evange-lizzazione rivolta preferenzialmen-te ad essi è segno del Regno cheGesù è venuto a portare: «Esisteun vincolo inseparabile tra lanostra fede e i poveri. Non lascia-moli mai soli» (Esort. ap. Evange-lii gaudium, 48). Ciò dev’esserechiaro specialmente alle personeche abbracciano la vita consacratamissionaria: con il voto di povertàsi sceglie di seguire Cristo in que-sta sua preferenza, non ideologica-mente, ma come Lui identificando-si con i poveri, vivendo come loronella precarietà dell’esistenza quo-tidiana e nella rinuncia all’eserci-zio di ogni potere per diventarefratelli e sorelle degli ultimi, por-tando loro la testimonianza dellagioia del Vangelo e l’espressionedella carità di Dio.

Per vivere la testimonianza cristia-na e i segni dell’amore del Padre tra ipiccoli e i poveri, i consacrati sonochiamati a promuovere nel serviziodella missione la presenza dei fedelilaici. Già il Concilio EcumenicoVaticano II affermava: «I laici coo-perino all’opera evangelizzatricedella Chiesa, partecipando cometestimoni e come vivi strumenti dellasua missione salvifica» (Ad gentes,41). È necessario che i consacrati

missionari si aprano sempre piùcoraggiosamente nei confronti diquanti sono disposti a collaborarecon loro, anche per un tempo limita-to, per un’esperienza sul campo.Sono fratelli e sorelle che desideranocondividere la vocazione missiona-ria insita nel Battesimo. Le case e lestrutture delle missioni sono luoghinaturali per la loro accoglienza e illoro sostegno umano, spirituale edapostolico.

Le Istituzioni e le Opere missio-narie della Chiesa sono totalmenteposte al servizio di coloro che nonconoscono il Vangelo di Gesù. Perrealizzare efficacemente questo sco-po, esse hanno bisogno dei carismi edell’impegno missionario dei consa-crati, ma anche i consacrati hannobisogno di una struttura di servizio,espressione della sollecitudine delVescovo di Roma per garantire lakoinonia, così che la collaborazionee la sinergia siano parte integrantedella testimonianza missionaria.Gesù ha posto l’unità dei discepolicome condizione perché il mondocreda (cfr Gv 17,21). Tale conver-genza non equivale ad una sottomis-sione giuridico-organizzativa aorganismi istituzionali, o ad unamortificazione della fantasia delloSpirito che suscita la diversità, masignifica dare più efficacia al mes-saggio evangelico e promuoverequell’unità di intenti che pure è frut-to dello Spirito.

L’Opera Missionaria del Suc-cessore di Pietro ha un orizzonteapostolico universale. Per questoha bisogno anche dei tanti carismidella vita consacrata, per rivol-gersi al vasto orizzonte dell’evan-gelizzazione ed essere in grado diassicurare un’adeguata presenzasulle frontiere e nei territori rag-giunti.

Cari fratelli e sorelle, la passionedel missionario è il Vangelo. SanPaolo poteva affermare: «Guai a mese non annuncio il Vangelo!» (1 Cor9,16). Il Vangelo è sorgente di gioia,di liberazione e di salvezza per ogniuomo. La Chiesa è consapevole diquesto dono, pertanto non si stancadi annunciare incessantemente a tutti«quello che era da principio, quelloche noi abbiamo udito, quello cheabbiamo veduto con i nostri occhi»(1 Gv 1,1). La missione dei servitoridella Parola – vescovi, sacerdoti,religiosi e laici – è quella di metteretutti, nessuno escluso, in rapportopersonale con Cristo. Nell’immensocampo dell’azione missionaria dellaChiesa, ogni battezzato è chiamato avivere al meglio il suo impegno,secondo la sua personale situazione.Una risposta generosa a questa uni-versale vocazione la possono offrirei consacrati e le consacrate, medianteun’intensa vita di preghiera e diunione con il Signore e col suo sacri-ficio redentore.

Mentre affido a Maria, Madre del-la Chiesa e modello di missionarietà,tutti coloro che, ad gentes o nel pro-prio territorio, in ogni stato di vitacooperano all’annuncio del Vange-lo, di cuore invio a ciascuno la Bene-dizione Apostolica.

segue dalla prima pagina / Il messaggio di Papa Francesco

UN GESTO DI SOLIDARIETÀCHE NON COSTA NULLA

Siamo grati a quanti volessero devolvereil 5x1000 nella dichiarazione dei redditi.È sufficiente mettere il codice fiscale efirmare. Si ricorda che tale firma noncosta nulla, ma potete aiutarci a fare tan-to del bene (assistenza sanitaria, istru-zione, alimentazione, vestiti).

Codice fiscale: 97490090582

Page 3: NYAMILIMA 2 2015 ok - padricaracciolini.org · NYAMILIMA N. 2 - Novembre 2015 pag. 2 La missione è passione per Gesù Cristo e nello stesso tempo è passio- ne per la gente.Quando

pag. 3NYAMILIMA N. 2 - Novembre 2015

Il Signore misericordioso si èrivelato al popolo d’Israele nell’e-sperienza del vitello d’oro da partedel popolo eletto. È stato un gestodi ribellione e di rottura dell’al-leanza che da Dio meritava casti-ghi. Ma il Signore stesso, invecedi punire si era rivelato e dichiara-to solennemente a Mosè come “ilSignore, il Signore, Dio misericor-dioso e benigno, lento all’ira e ric-co di misericordia e di fedeltà” (Es34,6). Dopo questa rivelazione, ilpopolo eletto trovava la forza e laragione per rivolgersi al Signoredopo ogni colpa commessa.

In modo particolare con Mosèmediatore, a più riprese il popoloeletto fa esperienza della miseri-cordia di Dio: “Se ho trovato gra-zia ai tuoi occhi, mio Signore, cheil Signore cammini in mezzo anoi. Sì, è un popolo della dura cer-vice, ma tu perdona la nostra colpee il nostro peccato: fa’ di noi la tuaeredità” (Es 34, 9). E Dio miseri-cordioso torna a camminare inmezzo al suo popolo e il popolo negioisce. Il profeta Isaia canta:“Giubilate, o cieli, rallegrati, o ter-ra, gridate di gioia, o monti, per-che il Signore consola il suo popo-lo e ha misericordia dei suoi pove-ri” (Is 49, 13). La misericordia diDio è tale che, anche se una mam-ma dimenticasse il suo figlio, Dionon può dimenticare il suo popolo.

Nel “Nuovo testamento”, lami-sericordia esprime il modo concui Dio si volge all’uomo, lo ama elo giustifica nella persona di GesùCristo. Dio viene a cercare ogniuomo per offrirgli il suo progettodi amore. Nella persona di Gesù,Dio cerca l’uomo come un pastorecerca la sua pecora smarrita. Equando lo incontra, vediamo Dioche perdona, che riconcilia, cheguarisce, e rigenera l’uomo, attra-verso il mistero pasquale, renden-dolo ciò che è chiamato ad essere:figlio nel Figlio di Dio che è larivelazione radicale del Padre.Come spiega San Paolo, “ Dio èricco di misericordia” (Ef 2,4). E lasua “misericordia”, diceva PapaGiovani Paolo II, “si è incarnatadefinitivamente nel Cristo pasqua-le per il quale l’amore promuove ilbene da tutte le forme di malerestituisce l’uomo a se stesso nellasua dignità di persona umana”(Dives in Misericordia, nº 6).

Nel vangelo di Luca (c.15) lamisericordia di Dio viene partico-larmente espressa nella commozio-ne profonda che prende il “Buonis-simo Padre Misericordioso” delfiglio prodigo. il padre è talmente“misericordioso” da scandalizzareil figlio maggiore (obbediente). Lareazione del padre al ritorno delfiglio minore appare inaccettabileal figlio maggiore. Umanamenteparlando, il figlio prodigo non me-rita compassione e non ha più nes-sun diritto. Ma la misericordia diDio è immensa, supera di gran lun-ga la giustizia umana.

L’atteggiamento del padre mise-ricordioso della parabola mostrache un figlio, anche se ha sbaglia-

to, non cessa mai di essere figlio eil rapporto di padre-figlio “nonpuò essere né alienato, né distruttoda nessun comportamento”. Eglivuole il bene del figlio e continuaad aspettarlo A lui non interessache gli abbia distrutto la metà delpatrimonio guadagnato con fatica!Quello che lo fa star male è il fattoche questo suo figlio sia lontano.E, quando lo vede ritornare, glicorre incontro senza indugio, sicommuove, gli si getta al collo elo bacia. Il bacio è il segno del-l’affetto più grande (specialmentenella società europea), è segno diaffetto, di tenerezza, di condivisio-ne, di perdono. Il bacio è un modoper dire tutto senza parole. Il baciomisericordioso di questo padre è ilmodo per cancellare il passato delfiglio in maniera definitiva e tota-

le; il padre lo ama e basta.Così è Dio: non si rassegna a

perdere nessuno dei suoi figli. Ipeccatori, anche se lontani da Dio,sono sempre figli di Dio e riman-gono sempre nostri fratelli. Ilfiglio maggiore mormora. Per luinon c’è veramente motivo di farefesta per suo fratello. Anche noispesso siamo così. Dimentichiamoche la misericordia di Dio superala giustizia umana perché si fondasull’esperienza del bene che èl’uomo, creato a sua immagine.

Con la parabola del figlio prodi-go, Gesù vuole farci conoscereche “Dio aspetta sempre a bracciaaperte” tutti coloro che sbagliano,che commettono qualche colpa.Dio è un padre misericordioso chevuole fare festa quando un pecca-tore si converte. Infatti “vi è gioia

davanti agli angeli di Dio per unsolo peccatore che si converte”.Dio ci ama senza condizione comeil padre ama il figlio della parabo-la. Allora, quando capiamo di ave-re sbagliato, dobbiamo riprenderela strada del ritorno a Lui e sancirenel sacramento della riconciliazio-ne il pentimento delle nostre colpeper gustare di nuovo la misericor-dia di Dio; perché, come canta laBeata vergine Maria, “di genera-zione in generazione la sua miseri-cordia si stende su quelli che lotemono” (Lc, 1, 50).

Un’altra immagine della miseri-cordia di Dio la troviamo nellaparabola del “buon samaritano”(Lc, 10). Un uomo, scendeva daGerusalemme a Gerico. Un uomo,non sappiamo il suo nome maconosciamo il suo volto, ferito eabbandonato sul ciglio della strada.Il primo che passa per quella stradaè un sacerdote, un uomo di Dio.Vede l’uomo a terra e passa oltre.Nel cuore di quel sacerdote c’è sol-tanto una religiosità vuota con ilDio dei riti e della legge senzamisericordia; c’è solo l’illusione dipoter amare e servire Dio senzaamare e servire il prossimo. Luipensa che il vero appuntamento conDio è nel tempio di Gerusalemme edimentica che il vero appuntamentocon Dio è sulla strada di Gerico ser-vendo Dio attraverso quell’uomoferito. Il secondo che passa è unlevita... Forse pensa: “Ma perchéDio non interviene lui a salvarequest’uomo”? Dio interviene sem-pre, ma lo fa attraverso i suoi figli,attraverso di me e di te. La suarisposta misericordiosa al doloredel mondo la compie attraverso lenostre braccia aperte. Il Samaritano,invece, si fa carico della condizionedi uno sconosciuto, di un nemicoche i briganti hanno lasciato mezzomorto lungo la strada. Gesù, attra-verso la parabola del buon Samari-tano, ci insegna che tocca a noi farci“prossimo” di chiunque abbia biso-gno di aiuto senza cercare di saperese noi conosciamo la persona o no.La parabola, pertanto, deve indurcia trasformare la nostra mentalitàsecondo la logica di Cristo, che è lalogica della misericordia, dellacarità: Dio è amore, e rendergli cul-to significa servire i fratelli conamore sincero e generoso. Questoracconto evangelico offre il criteriodell’universalità della misericordiache si volge verso il povero incon-trato; anche il povero incontrato percaso.

Il primo personaggio che passaaccanto a quella povera vittima èun’autorità sacra; il secondo, unuomo consacrato al culto divino:due persone che dovevano viveresolo per le cose di Dio. Ma il lorocuore è di pietra! Oggi Gesù, cidice chiaramente che la carità èanzitutto avere buon cuore. Dovec’è un bisogno, lì il nostro cuoredeve fermarsi e deve aprirsi. “UnSamaritano... venne vicino a lui...al vederlo ne sentì compassione”.

SEGUE A PAGINA 4

segue dalla prima pagina / La Misericordia di Dio e la vita cristiana / P. J.B. Kambere

ADOZIONE COMPLETA DI UN BAMBINO21 e mensili (Si può offrire a un bambino quanto ènecessario per la sua crescita. I missionari invianoogni anno una fotografia con notizie del bambino).

ADOZIONE SCOLASTICA DI UN BAMBINO72 e annuali (Con questa quota si dà la possibilità aun bambino di andare a scuola e di avere materialescolastico).Nei versamenti, oltre alla causale, scrivere chiaramente il cognome, nomee indirizzo completo. Per scrivere ai propri adottati indirizzare a: Nyamilima Parish - P.O. Box35752 - Kampala - Uganda, non dimenticando di mettere nelle lettere ilnumero e il nome del proprio adottato e di scrivere il proprio indirizzo.

Page 4: NYAMILIMA 2 2015 ok - padricaracciolini.org · NYAMILIMA N. 2 - Novembre 2015 pag. 2 La missione è passione per Gesù Cristo e nello stesso tempo è passio- ne per la gente.Quando

pag. 4NYAMILIMA N. 2 - Novembre 2015

OGGI “TUTTO E CONNESSO”: PERquesto l’ecologia deve essere “eco-logia integrale”, non un ecologismo“superficiale o apparente”. Capa-cità di “prendersi cura di tutto ciò cheesiste”, cioè insieme ecologia am-bientale, economica, sociale, cultura-le. Una “ecologia dell’uomo” chedeve tradursi in una “ecologia dellavita quotidiana” che abbia a cuoreil “bene comune” e la giustizia trale generazioni.

Comincia con la citazione del Santoche ha preso “come guida e comeispirazione” fin dall’inizio del suopontificato, l’Enciclica di PapaFrancesco “Laudato si’, sulla curadella casa comune” le cui prime dueparole, nel titolo e nel testo, sono l’ini-zio del “Cantico delle Creature”.

Dopo la “Lumen Fidei” - l’Encicli-ca firmata a quattro mani con Bene-detto XVI - e l’Esortazione apostoli-ca “Evangelii Gaudium”, la secondaEnciclica scritta integralmente daBergoglio è un vero e proprio mani-festo-appello a 360° per “unire tut-ta la famiglia umana nella ricercadi uno sviluppo sostenibile e inte-grale”, a partire dalle “drammaticheconseguenze del degrado ambientalenella vita dei più poveri del mondo”.Sono loro gli “esclusi del pianeta”,miliardi di persone vittime della “cul-tura dello scarto”.

“La terra, casa nostra, sembratrasformarsi sempre più in unimmenso deposito di immondizia”.È il grido d’allarme del Papa, che sisofferma sul problema dell’inquina-mento prodotto dai rifiuti e sul“preoccupante riscaldamento delsistema climatico”: i cambiamenticlimatici “sono un problema globale”i cui “impatti più pesanti ricadrannonei prossimi decenni sui Paesi in viadi sviluppo”. Per superare l’“inequitàplanetaria”, occorre garantire l’acces-

so all’acqua potabile da parte dei piùpoveri, tutelare la biodiversità e ridur-re l’emissione di gas serra.

Oggi “c’è un vero debito ecologi-co, soprattutto tra il Nord e il Sud”.“Il debito estero dei Paesi poveri siè trasformato in uno strumento dicontrollo, ma non accade la stessacosa con il debito ecologico”. Anzi,“i popoli in via di sviluppo conti-nuano ad alimentare lo sviluppodei Paesi più ricchi a prezzo delloro presente e del loro futuro”. Civuole “un’altra rotta”, per contrastarela “globalizzazione dell’indifferen-za”: a questo proposito, Francescostigmatizza la “debolezza della rea-zione politica internazionale” e spie-ga come “la sottomissione della poli-tica alla tecnologia e alla finanza sidimostra nel fallimento dei Verticimondiali sull’ambiente”. “È prevedi-bile che, di fronte all’esaurimento dialcune risorse, si vada creando unoscenario favorevole per nuove guer-re”. Una cosa è certa: “L’attuale siste-ma mondiale è insostenibile”.

“La finanza soffoca l’economiareale” e “il paradigma tecnocrati-co tende ad esercitare il propriodominio anche sull’economia e sul-

la politica”, scrive il Papa. Per rea-gire alla globalizzazione del para-digma tecnocratico, serve una“rivoluzione culturale”, antidotoalla “sfrenatezza megalomane”.No, allora, ad un “antropocentri-smo deviato” che giustifica l’abortoin nome della “difesa della natura” eall’atteggiamento di chi pretende “dicancellare la differenza sessuale per-ché non sa più confrontarsi con essa”.No anche ad “un progresso tecnologi-co finalizzato a ridurre i costi di pro-duzione in ragione della diminuzionedei posti di lavoro”: “Rinunciare adinvestire sulle persone per ottenere unmaggior profitto immediato è un pes-simo affare per la società”.

“Contrastare meglio la corru-zione”. A più riprese e in diverseparti dell’Enciclica, Bergoglioesorta ad ingaggiare una “lottapiù sincera” contro questa piaga,sia nei Paesi sviluppati che nei Pae-si in via di sviluppo.

“La politica non deve sottomettersiall’economia e questa non deve sotto-mettersi ai dettami e al paradigmaefficientista della tecnocrazia”.

La politica e l’economia, “indialogo”, devono porsi “al servi-

zio della vita, specialmente dellavita umana”. “La bolla finanziariaè anche una bolla produttiva”, dacui rimane fuori “il problema del-l’economia reale”, denuncia il Pon-tefice a proposito della crisi finan-ziaria del 2007-2008: “Il principiodella massimizzazione del profittoè una distorsione concettuale del-l’economia”.“Rallentare il passo” e “rifedinire ilprogresso”. “Di fronte alla cre-scita avida e irresponsabile che siè prodotta per molti decenni,occorre pensare a rallentare unpo’ il passo, a porre alcuni limitiragionevoli e anche a ritornareindietro prima che sia tardi”. Èla ricetta, in controtendenza, diPapa Francesco, secondo il quale“è insostenibile il comportamentodi coloro che consumano e distrug-gono sempre più, mentre altri anco-ra non riescono a vivere in confor-mità alla propria dignità umana”.“È arrivata l’ora di accettare unacerta decrescita in alcune parti delmondo procurando risorse perchési possa crescere in modo sano inaltre parti”: “Cambiare il modellodi sviluppo globale”, come auspi-cava Benedetto XVI invocando lanecessità della “sobrietà”, significa“ridefinire il progresso”.

“Conversione ecologica”. Nellaparte finale dell’Enciclica il Papaauspica una vera e propria “con-versione ecologica” e invita adoperare un cambiamento dalbasso degli “stili di vita”. “Nontutto è perduto”, perché “si puòprodurre uno stile di vita alter-nativo”, attraverso la capacità di“avere cura del creato con picco-le azioni quotidiane”: a partiredalla famiglia, “luogo della for-mazione integrale” della personae dell’esercizio delle virtù.

L’ENCICLICA DI PAPA FRANCESCO: «LAUDATO SI’»La famiglia umana unita nella ricerca di uno sviluppo sostenibile e integrale

Gesù, ora ci spiega più detta-gliatamente com’è la carità: lacarità è mettere tutto il cuore nelsoccorrere. Il giorno seguente, ilSamaritano tirò fuori due denari eli diede all’albergatore, dicendo:“Abbi cura di lui; ciò che spende-rai in più, te lo pagherò al mioritorno”. La carità dunque è que-sto: aiutare in modo così completoe perfetto. Tutti noi passiamo perla strada che va da Gerusalemme aGerico. Nessuno può dire: io fac-cio un’altra strada, non ho maivisto quell’uomo. Vittime ce nesono ovunque: quanti bambini delterzo mondo sono lasciati ai mar-gini ‘della strada’ quasi senzavestiti, malati, affamati, assetati enell’ignoranza. Forse sei tu il lorobuon Samaritano, spinto dallamisericordia e mosso a pietà avvi-cinati, fermati e guarda l’aspettofisico di quei bambini. Non c’èumanità possibile senza la com-passione, cioè prendere su di me ildestino dell’altro che soffre. Per

farci capire come sia importantel’atto del Samaritano, San Lucaadesso mette in fila dieci verbi perdescrivere l’amore misericordiosodel buon Samaritano: lo vide, si

mosse a pietà, si avvicinò, scese,versò, fasciò, caricò, lo portò, siprese cura, pagò... fino al decimoverbo: al mio ritorno salderò...Questo è il nuovo decalogo dell’a-

more misericordioso, i nuovi diecicomandamenti, per tutti, perchél’uomo sia promosso a uomo libe-ro, perché la terra sia abitata da‘prossimi’, non da avversari. Ilmondo ha bisogno della pace,come diceva ultimamente il Papaall’ONU. Ma chi è il mio prossi-mo? Cambiamo la domanda ediciamo “A chi mi sono fatto pros-simo”? Allora ama il prossimo tuoe soccorrilo; ama pure i tuoi buonisamaritani, quelli che ti hanno sal-vato, rialzato, che hanno pagatoper te. Impara l’amore dall’amorericevuto e fa lo stesso per gli altri;diventa pure tu Buono samaritano.Con la misericordia nel cuore noipossiamo divenire “buon Samari-tano” per tutti i fratelli che incon-triamo sulla nostra strada (Pre-ghiera a San Francesco Caraccio-lo), per condividere i dolori e leangosce e progredire insieme sullavia della salvezza. (Cf MessaleCattolico Romano; PreghieraEucharistica VB.)

segue da pagina 3 / La Misericordia di Dio e la vita cristiana / P. J.B. Kambere

Page 5: NYAMILIMA 2 2015 ok - padricaracciolini.org · NYAMILIMA N. 2 - Novembre 2015 pag. 2 La missione è passione per Gesù Cristo e nello stesso tempo è passio- ne per la gente.Quando

pag. 5NYAMILIMA N. 2 - Novembre 2015

UN GESTO DI GRANDE SOLIDARIETA’ CHE NON COSTA NULLANella dichiarazione dei redditi (modello CUD 730 e Unico) si può destinare il 5x1.000 a:

Opera Missionaria Caracciolini Onlus - codice fiscale 97490090582Per informazioni scrivere a: Opera Missionaria Caracciolina - Via Alpi Apuane, 1 - 00141 Roma

oppure: Tel. 06/86899480 (preferibilmente ore 17,00-19,00) / 06/86899373 ( h. 9.30-11) • Fax: 06/86899437E-mail: [email protected] - Web: http://www.padricaracciolini.org

PER INVIARE OFFERTE CON POSSIBILITÀ DI DEDUCIBILITÀ FISCALE SERVIRSI DEL:

Conto corrente postale n.89060404 intestato a: Opera Missionaria Caracciolini Onlus - Via Alpi Apuane 1, 00141 Roma;oppure tramite bonifico bancario sui conti intestati a: Opera Missionaria Caracciolini Onlus - Via Alpi Apuane 1, 00141 Roma:

a) Poste Italiane - Ag. N. 87 - 00141 Roma - Piazza Sempione, 87 - IBAN: IT 28 C 07601 03200 000089060404;b) UNICREDIT Banca di Roma - Ag. N. 215 - 00141 Roma - Via Gargano, 19 - IBAN: IT 63 O 02008 05028 000400995353;c) UGF Banca - Filiale 87 - 0041 Roma - Via Nomentana Nuova, 71 - IBAN: IT 90 Z 03127 03241 000000051665.

Nella causale del versamento specificare: elargizione per: Adozione a distanza, oppure per opere socio-sanitarie. Conservare la ricevuta dell’avvenuto versamentoper 5 anni. Le elargizioni per l’adozione a distanza e per le attività socio-sanitarie nei Paesi in via di sviluppo (PVS) entro determinati limiti, sono detraibili dall’impo-sta da pagare (IRPEF) per le persone fisiche ed è un onere deducibile dal reddito per le imprese nella dichiarazione dei redditi dell’anno seguente all’elargizione.La ricevuta deve essere conservata per 5 anni. Nei versamenti, oltre alla causale, scrivere chiaramente il cognome (se sposata, scrivere cognome da nubile e dasposata), nome e indirizzo completo. Per scrivere ai propri adottati indirizzare a: Nyamilima Parish - P.O. Box 35752 - Kampala - Uganda, non dimenticando di met-tere nelle lettere il numero e il nome del proprio adottato e di scrivere il proprio indirizzo.

LA PROGRESSIVA EVOLUZIONEdella sanità dall’ospedale al territorioporta a ripensare il rapporto dellaChiesa con i malati.

«Non ci si può limitare solo allacatechesi e alla celebrazione – hadetto don Francesco Martino (cap-pellano dell’Ospedale) durante ilConvegno che si è tenuto lo scorso 5giugno nella biblioteca dell’ospedaleSan Francesco Caracciolo in Agnone– ma concretamente rendere realel’annuncio del vangelo con l’azione ela testimonianza di carità verso imalati. In questo contesto, ogni cri-stiano è chiamato a farsi volontarionel suo territorio e a vivere tale vo-lontariato nel suo paese, nella suacittà, nel suo quartiere : nel territorioci sono gli anziani soli ed abbando-nati, i disabili, le case di riposo, lefamiglie che vivono il disagio dellamalattia cronica, oncologica e diquella degenerativa. È qui il nuovoospedale dove annunciare il Vangelo,con la presenza, la vicinanza, il farsiprossimo sullo stile di Gesù buonsamaritano: sarà l’accompagnare alpoliambulatorio o all’ospedale peraccertamenti, sarà il fare la spesa,sarà la pulizia a casa, sarà il confor-to della parola con il ministero dellaconsolazione, sarà la condivisionedel dolore, sarà il piccolo servizio diandare alla posta per una raccoman-data; anche questo è curare i malati,oltre all’assistenza vera e propria.Èqui che oggi si gioca la nostra cre-dibilità di cristiani, se nel cuore cisentiamo guaritori guariti dal guari-tore ferito Gesù. Ed è qui che si giocail nuovo volontariato ed è qui chenascono le nuove esperienze di caritàche sono segno dell’annuncio delVangelo della misericordia».

Il convegno – dal titolo “Carità evolontariato in ambito SocioSanitariosull’esempio di San Francesco Carac-ciolo” – è stato il primo appuntamen-to di una serie di manifestazioni inonore del Santo, a cui è intitolato ilpresidio ospedaliero, ed è stato orga-nizzato dalla famiglia caracciolina, laDiocesi di Trivento, il Comune diAgnone.

Ha aperto i lavori il vescovo di

Trivento Domenico Scotti che haricordato l’importanza della figuradi San Francesco Caracciolo nelsettore dell’assistenza ai malati e aisofferenti.

L’assessore alla Sanità del Comu-ne di Agnone, Giuseppe Attademo,ha rivolto i saluti dell’amministra-zione, da alcuni anni impegnata inun proficuo dialogo di collaborazio-ne con la famiglia caracciolina pervalorizzare la figura del Santo.

Quidi, Don Francesco Martino,ha svolto la relazione: “la Chiesa difronte alla malattia”, in cui ha sotto-lineato il cambio di mentalità nellaScrittura: dall’associazione malattia-peccato-emarginazione alla salute-salvezza-piena partecipazione allavita della comunità, alla visione diCristo che vuole la guarigione totaledi tutto l’uomo e si prende cura delmalato, e che spinge ogni cristiano alvolontariato di carità.

Padre Raffaele Mandolesi,Superiore Generale dei Padri Carac-ciolini, ha ricordato l’opera e l’azio-ne di San Francesco Caracciolo, chepartendo proprio dall’incontro con ilCristo Eucaristia, a Napoli, a Madride Roma ha risposto ai bisognidell’uomo malato calandosi nellesituazioni concrete da assistere.

Nicola Caracciolo, (Presidentedell’Associazione Laici Caracciolini)ha ricordato la nascita dei laici Carac-ciolini, che hanno la missione diaccompagnare l’Ordine realizzandola vicinanza alle situazioni estreme

dei poveri e malati nelle periferie. Inoltre, Maria Mastroiacovo, in

una toccante testimonianza, haricordato la nascita dell’associa-zione “Cielo e Terra” per i diversa-mente abili di Trivento e la suaopera ed azione a loro favore perfarli realmente vivere ed esserepersone autentiche.

Nicola Lancellotta e DomenicoDesiderio dell’associazione “Figliadi Sion” hanno presentato la loro atti-vità anche religiosa di recupero dalladroga e dall’alcool a Rionero Sanniti-co.

Suor Angelica Gallo ha presentatol’azione delle Suore Francescane aMontefalcone del Sannio per glianziani soli, fragili, e abbandonati

Poi è stato Emanuele Caraccioloa sottolineare l’importanza dellafamiglia nel vissuto della malattia,evidenziando la necessità della suaformazione e del sostegno per affron-tare le difficoltà odierne, mentre ilneurologo Alessandro Battaglia,membro di commissioni del ministe-ro della sanità e primario in ospedalidella Toscana, ha presentato le nuovefrontiere della riabilitazione, da vive-re e realizzare come progetto integra-to tra pubblico e associazioni. Unasinergia di intenti ed azioni che partedal momento acuto per poi delinearsinel post acuto e nel territoriale, un’idea che è stata proposta anche perl’ospedale “S. Francesco Caraccio-lo”.

Mario D’Aloise ha ricordato inol-

tre che l’unica intitolazione, finoraavvenuta a San Francesco Caraccio-lo, è quella dell’ospedale di Agnone,voluta dall’ex direttore Asl GiovanniDi Pilla di concerto con il Comune diAgnone il 27 dicembre 2002, inquanto i Padri Caracciolini avevanogestito l’ospedale cittadino dal 1703al 1809, anno della soppressione diGiuseppe Bonaparte.

A chiudere l’interessante incontro,il vescovo di Trivento che ha invitatotutti, sull’esempio di San FrancescoCaracciolo, a recuperare l’attenzionealla salute integrale della persona,mettendola al centro delle scelte sani-tarie, superando la concezione carte-siana della scissione tra res cogitans eres extensa, cioè della separazionedello spirito dal corpo, e dell’interes-se unico verso la malattia e nonl’uomo malato, invitando tutti a sce-gliere nella vita questa attenzionecome espressione del Vangelo dellamisericordia.

Carità e volontariato sull’esempio di San Francesco Caracciolo

NYAMILIMAMISSIONI CARACCIOLINEPeriodico quadrimestrale di informa-zione religiosa missionaria dell’Ordinedei Chierici Regolari Minori (OperaMissionaria Caracciolini ONLUS)

Aut. Tribunale di Roma n.221 del23/03/90 -Tariffa Associazioni SenzaFini di Lucro: Poste Italiane S.p.A. - Spe-dizione in Abbonamento Postale - D.L.353/2003 (conv. in L.27/02/2004 n°46)art.1, comma 2 - DCB Roma.

Fondato da P. Luigi Affoni

Direttore: P. Raffaele MandolesiDir. Responsabile: Roberto Bellini

DIREZIONE REDAZIONALE E AMMINISTRAZIONE:Via Alpi Apuane, 1 - 00141 RomaTel. (06) 86899480 - Fax 86899437www.padricaracciolini.orgordine@operamissionariacaraccioli-na.it

Per donazioni: ccp 89060404 intestatoa Opera Missionaria Caracciolinionlus

Progetto Grafico: [email protected]: DigitalPrintStore - Novembre 2015

Page 6: NYAMILIMA 2 2015 ok - padricaracciolini.org · NYAMILIMA N. 2 - Novembre 2015 pag. 2 La missione è passione per Gesù Cristo e nello stesso tempo è passio- ne per la gente.Quando

pag. 6NYAMILIMA N. 2 - Novembre 2015

DA VILLA SANTA MARIA AD AGNONEpassando per Milano, l’energia di SanFrancesco Caracciolo non si esauri-sce mai. Alle soglie del cinque cente-nario della sua nascita è a Milano che,grazie all’amorevole impegno deipadri Caracciolini, della FederazioneItaliana Cuochi e delle autorità deicomuni che l’hanno visto nascere elasciare il mondo terreno, la testimo-nianza e il messaggio del Santo trova-no un nuovo slancio nell’ambito di uncontesto internazionale. La cornice èdelle migliori: la Milano dell’Esposi-zione Universale sull’alimentazionenell’occasione del “Giorno del Fuo-co”, evento fuori salone Expo, orga-nizzato dal Comune di Agnone incollaborazione con la regione Molise.In particolare la Darsena e la Basilicadi Sant’Eustorgio sono stati teatro diun’emozionante processione, dellaSanta Messa celebrata in onore di SanFrancesco Caracciolo e della succes-siva presentazione della campanadell’Expo con l’effige del Santo fruttodell’eccellenza della Pontificia Fon-deria Marinelli di Agnone e dono del-la Regione Molise alla città di Mila-no.

Il sabato 26 settembre si è celebratol’elemento del fuoco come agente tra-sformatore della materia e del cibo,presupposto fondamentale dell’ali-mentazione e dunque della vita, quo-tidianamente interpretato dai cuochiitaliani con la loro attività svolta conpassione e dedizione nel solco degliinsegnamenti del Santo dell’Eucare-stia, colui che ha saputo trasformare ilpane del cielo in pane quotidiano, disostegno ai poveri e ai malnutriti.

Grati dei suoi insegnamenti e colmidel calore eucaristico da lui trasmes-so, l’urna del Santo, portata a spalladagli operatori dell’Associazionenazionale Carabinieri, accompagnatadalle autorità civili (Presidente regio-ne Molise, Sindaco di Agnone e diVilla Santa Maria) e militari, dai rap-presentanti dell’Associazione CuochiItalia e da un numeroso gruppo diAgnone (“Ndocciatori”), in proces-sione dalla Darsena dei Navigli ègiunta alla Basilica di Sant’Eustorgiodove il Vicario dell’Arcidiocesi diMilano S.E. Monsignor Mario Delpi-ni ha presieduto la celebrazione euca-ristica in onore del Patrono Nazionaledei Cuochi. Nel percorso svolto dallaprocessione e durante la messa ilPrincipe della Carità si è dunque resosimbolo e testimone visibile dell’im-pegno di tutti per il rispetto del princi-pio secondo cui gli alimenti sonodoni divini e il loro inutile sprecodeve essere evitato.

Al termine della celebrazione, èstata benedetta da Mons. Delpini lacampana dell’Expò 2015. La giorna-ta è poi terminata con una spettaco-lare dimostrazione dell’antica tradi-zione molisana della “Ndocciata”partita alle 20.30 da Piazza XXIVMaggio, costeggiando il Naviglio,alla quale ha assistito una folla dicuriosi ( si parlava di circa 50.000persone).

Erano presenti per condividere ediffondere il messaggio e i valori delSanto i padri Caracciolini P. Raffae-le Mandolesi, attuale PrepositoGenerale, padre Pierpaolo Ottone,assistente nazionale dell’Associazio-

ne cuochi d’Italia e alcunimembri della famiglia Carac-ciolo.

Tante persone hanno con-tribuito alla perfetta riuscita diquesto importante evento difede e cultura svoltosi nelsegno di San Francesco Ca-racciolo; siamo soprattuttograti all’assessore del Comu-ne di Agnone, Maurizio Cac-ciavillani, artefice dell’orga-nizzazione dell’evento, al sin-daco di Agnone e di VillaS.Maria, al comitato ‘Ndoc-ciata’ di Agnone, al Parroco

di S. Eustorgio Don Giorgio Riva ecollaboratori per la loro cordialità edaccoglienza, a Di Nucci Domenicoper la sua disponibilità ad accompa-gnare sempre con il suo furgonel’urna del Santo.

Il giorno successivo sono prosegui-te le celebrazioni presso la Basilica diSant’Eustorgio dove, in presenzadell’urna di San Francesco Caraccio-lo, il nostro padre Pierpaolo ha cele-brato la santa messa per i bambini; intarda mattinata poi padre Raffaele haconcelebrato l’ultima messa dellagiornata prima che l’urna fosse ac-compagnata da una gran folla di fede-li, cuochi, curiosi e autorità sul sagra-to della Basilica dove è stata affidataalle mani sicure di Domenico peressere ricondotta nella sua terra d’ori-gine.

Terminate le attività in città, il San-to dell’Eucarestia non ha invecesmesso di infondere gioia e serenitànei nostri cuori. In serata infatti si èsvolta una visita all’Esposizione Uni-versale accompagnati da una guidad’eccezione: Karine, una ragazzanativa del Congo che ha vissuto lasua fanciullezza nella missione diNyamilima e che sta lavorando nellospazio esposizionale del Rwanda.

La visita del Patrono Nazionale deiCuochi alla Milano dell’Expo ha datoquindi grande enfasi al messaggiopositivo che l’Esposizione Universaleintende diffondere, completandolo einfondendogli nuova forza. Il Mondoriunito nella città lombarda ha cono-sciuto San Francesco Caracciolo e neha apprezzato l’insegnamento facen-dolo proprio e portandone con sé unsegno tangibile attraverso le immagi-nette sacre distribuite senza sosta daivolontari. L’opera del suo Ordineprosegue instancabile, ma il 26 e il 27settembre 2015 un grande passo inavanti è stato fatto nel rafforzarel’immagine del Principe Mendicantee nel diffondere i suoi insegnamentiin cui tutti noi crediamo fermamentee tramandiamo di generazione ingenerazione.

In riferimento al tema dell’Expò2015 “Nutrire il pianeta, energia perla vita”, la testimonianza del PrincipeMendicante ci invita a porre degliobiettivi allo stile della nostra vitaquotidiana:

“Dividere per Moltiplicare” è larisposta del cristiano: la condivisionedelle risorse, saperi e competenzecome proposta al problema del cibo edel nutrimento per tutti.

“Dividere per Moltiplicare” vuoldire ricordare che in un mondo di 7miliardi di persone e che producecibo per 12 miliardi, 800 milioni sof-frono la fame.

“Dividere per Moltiplicare” parladel cibo come nutrimento del corpoma non solo: attraverso il cibo l'uomoritrova la sua identità e interiorità, laproduzione di cibo lo mette in rela-zione con gli altri uomini e con lanatura. L'organizzazione del lavorocentrata sull'individualismo e l'accu-mulo esasperato di risorse, metteinvece a repentaglio il futuro di tutti!

“Dividere per Moltiplicare” parladella condivisione delle risorse e del-le competenze per moltiplicare leenergie e le possibilità.

ASCANIO CARACCIOLO

San Francesco Caracciolo per due giorni “patrono” di EXPO 2015

Page 7: NYAMILIMA 2 2015 ok - padricaracciolini.org · NYAMILIMA N. 2 - Novembre 2015 pag. 2 La missione è passione per Gesù Cristo e nello stesso tempo è passio- ne per la gente.Quando

pag. 7NYAMILIMA N. 2 - Novembre 2015

SCRIVO QUESTE RIGHE PROPRIO OGGI TREDICIottobre ricorrenza della nascita di San FrancescoCaracciolo a Villa Santa Maria 452 anni fa.

Noi villesi abbiamo avuto sempre una grandevenerazione per il nostro Santo paesano e tantisono i festeggiamenti organizzati in suo onore.

Si è appena conclusa la XXXVII “Rassegna deicuochi” nata appunto per onorare San Francesco,patrono dei cuochi.

La Festa di quest’anno è iniziata con l’acco-glienza della Delegazione Regionale Unione Cuo-chi Fic Basilicata e di tanti altri cuochi e studentiprovenienti da tutte le parti d’Italia. A seguire laSanta Messa presieduta da Sua Eccellenza Monsi-gnor Camillo Cibotti , Vescovo di Isernia-Vena-fro. Monsignor Cibotti, in una Chiesa gremita dicuochi , con i loro caratteristici berretti bianchi,nella sua Omelia li ha elogiati per il lavoro chesvolgono, con i loro manicaretti nutrono il corpoma li ha anche invitati a pregare quando cucinanocosicché il cibo preparato diventi anche un nutri-mento dell’anima.

Terminata la S. Messa, con canti del Coro e pre-ghiere dei fedeli, si è svolta una lunga Processionecon l’Urna di san Francesco portata a spalla daicuochi.

Prima di rientrare in Chiesa, davanti alla casanatia di san Francesco, c’è stata la solenne benedi-zione dell’olio votivo offerto quest’anno dalladelegazione cuochi della Basilicata e l’accensionedella lampada che arde perennemente davanti allastatua del Santo. Si conclude così questa giornataall’insegna religiosa.

Sabato 10 ottobre si è iniziato con il Conve-gno “Lo chef nutrizionista”, presso l’IstitutoAlberghiero “Giovanni Marchitelli, nel quale simetteva in relazione il cibo con la salute e PadreRaffaele, nel suo intervento, ha presentato unaimportante iniziativa che può essere messa inrelazione con l’argomento trattato: “Il Camminodi San Francesco Caracciolo”: 340 km di fededa percorrere a piedi che, partendo da Loreto e

passando per Montelapiano e Villa Santa Maria,portano ad Agnone. Tutto ciò teso a far conosce-re sempre più la figura di San Francesco e, hafatto notare Padre Raffaele, come il movimento,e in particolare il camminare, sia fondamentaleper la salute e per lo spirito. Il “Cammino di SanFrancesco Caracciolo” diventa allora metaforadi questa indissolubile unione fra cibo e salute,

tanto dello spirito quanto del corpo. A conclusione del Convegno un prelibato pran-

zo preparato dagli allievi della Scuola. La giornataè proseguita con show coking in Piazza: Pasta,Pizza, Cioccolato, Dolci con dimostrazioni e sug-gerimenti di grandi chef per come prepararli almeglio. In serata “ A cena con gli chef di VillaSanta Maria” con un menu molto raffinato, in unambiente chic da grandi ristoranti … nonostante lapioggia, grande è stata la partecipazione.

Domenica , 11 ottobre, in mattinata vari concor-si gastronomici, Santa Messa e aperitivo dei Bar-man . A seguire ottimo pranzo con i “Maestri del-la Ristorazione “. Nel pomeriggio ancora showcooking e presentazione del buffet dimostrativosull’arte culinaria. In serata degustazione dellaPasta De Cecco cucinata in vari modi dai grandiChef. Durante queste giornate porte aperte pervisitare l’istituto Alberghiero” (in un paese in cuitutti si dedicano all’arte culinaria non poteva man-care una scuola che forma e avvia i giovaniall’arte della cucina in modo altamente professio-nale, scuola che è il fiore all’occhiello della citta-dina di Villa Santa Maria e che vanta numerosissi-mi studenti). Inoltre è stato possibile visitare ilMuseo del Cuoco e il Museo di San FrancescoCaracciolo (quest’ultimo fortemente voluto e rea-lizzato dal Prof . Antonio Di Lello) . Il Museo SanFrancesco, oltre ad una splendida raccolta di qua-dri (pittore Olivo Castracane) che narrano la vitadel Santo, contiene lettere e reperti storici dell’e-poca . Vale la pena visitarlo perché, oltre ad essereubicato nella casa natale di San Francesco, si rie-sce ad entrare nella atmosfera dell’epoca e si hal’impressione di essere più vicini al Santo, soprat-tutto visitando la grotta in cui visse i tremendigiorni della malattia. E … i festeggiamenti nonfiniscono qui … prossima settimana altro generedi festa ma sempre in onore di San Francesco …insomma è il nostro Santo compaesano e bisognaonorarlo e pregarlo sempre !!!

ANNA FANTINI

È festa a Villa Santa Maria in onore di San Francesco Caracciolo

QUALCHE VOLTA GLI INCONTRI DI“ex” (ex compagni di classe, ex colle-ghi di lavoro, gente incontrata invacanza o in viaggio...) rischiano didiventare tristi o patetici. Specialmen-te se è passato un certo tempo, ti riu-nisci perché qualche nostalgico haavuto l’idea di mettere tutti assiemeper ricordare i “bei tempi andati”. E cisi ritrova più vecchi, a raccontarsi isuccessi o le delusioni di una vita, aconstatare che il tempo è passato pertutti, a chiedersi “che cosa fai nellavita?”, a rammentare quelle quattrostorie che ti hanno divertito, i solitianeddoti. E magari dopo un po’ nonsi sa più cosa dire e ci si accorge chele strade prese sono diverse e lontanee non c’è più niente o quasi da condi-videre.

Ma non è sempre così. Le stradedella vita possono allontanare fisica-mente le persone, ma tenerle unitenello spirito, quando c’è tra di esse unforte elemento di coesione ideale,quando il passato non è stato solotempo trascorso insieme ad altri, maanche condivisione di valori, mutuoaiuto, vita spartita realmente assieme.

L’incontro, tenutosi a Chiampo il29 agosto, dei volontari di MondoGiusto che hanno lavorato nel Kivu,voluto da padre Raffaele Mandolesi eLucia Bressan, non è stato un amar-cord formale o la classica rimpatriatadi vecchie glorie.

Certo aveva l’intento di riunire per-

sone alcune delle quali non si vedeva-no da decenni, di fornire il pretestoper stare insieme, per raccontarsi ericordare. Ma soprattutto è statol’occasione per riprendere un cammi-no di fatto mai interrotto, perché fon-dato su una storia di ideali, luoghi,volti, fatiche comuni. Una storiaanche di sofferenza e di dolore, dovu-ta alla perdita, tragica o prematura, diamici che in Africa hanno lasciato lavita o per l’Africa l’hanno spesa:Adelio e i piccoli Samuele e Roberta,Luigi C., Tarcisio, Michelangelo,padre Tommaso e padre Paolo, Mari-no, Gigi P. e tanti altri.

Allora non servono tante parole, ela nostalgia non è vuota, perché lavicinanza, anche con chi non c’è più,è costruita su una storia comune. Nonimporta se in tempi e modi diversi,non importa se con motivazionidiverse.

Padre Raffaele ad un certo mm-ento, per rinfrescarsi la me-moria, havoluto chiamare ognuno a dire qual-cosa di sé e del suo lavoro in Africa.Il più delle volte erano gli altri adover aggiungere informazioni (edelogi...) alle scarne e modeste paroledei volontari. Il dato comune era laconstatazione che il tempo passato in

missione ha costituito l’esperienzapiù significativa della propria vita eche era di più quello che si era ricevu-to di quello che si era dato.

Rimane l’ammirazione soprattuttoper chi, da religioso o da laico, hapassato una vita al servizio dei fratelliafricani, e che ancor oggi continua,all’interno di Mondo Giusto o di altreassociazioni, a operare instancabil-mente a favore di progetti: Renato V.,che ha relazionato sullo stato di Mon-do Giusto, sui progetti, e invitato chida tempo è lontano dal Kivu ad anda-re vedere come siano cambiate lecose; Lucia, vulcanica e inarrestabile,il cui elenco sulle realizzazioni inRwanda è talmente denso che non cisi sta dietro; Agostino, ottant’anni daun pezzo e ancora attivo; Cecilia, alservizio delle donne di Bukavu ancorprima dell’indipendenza del Congo(1960), che ci ha portato un libro diricordi e interessantissime fotografie;Noella, instancabile e profonda, checi ha parlato della sua associazione“PARSAC” e ha dato, dalla sua car-rozzina, a tutti una lezione di forza eottimismo; padre Fausto, per tantianni a Jomba.

Persone come queste, come i mis-sionari caracciolini, scaldano il cuoree ci dicono che, nonostante l’egoismoe la chiusura, che oggi sembrano tal-volta prendere il sopravvento, lacarità cristiana e un “mondo giusto”sono comunque possibili.

PAOLO SARTORE

Incontro con i volontari di “Mondo Giusto” che operarono nel Kivu

Page 8: NYAMILIMA 2 2015 ok - padricaracciolini.org · NYAMILIMA N. 2 - Novembre 2015 pag. 2 La missione è passione per Gesù Cristo e nello stesso tempo è passio- ne per la gente.Quando

pag. 8NYAMILIMA N. 2 - Novembre 2015

ARUNACHAL PRADESH: STATOdell’India, conosciuto come “la ter-ra del sol levante”, nascosto in unangolo orientale dell’India, incu-neato tra il Tibet e la Cina, unicoper tanti motivi, è la porta verso ilsud-est asiatico. Parte della sua uni-cità: le montagne innevate, fiumitra i più torrenziali al mondo, i pri-mi raggi del sole del mattino, la bel-lezza naturale mozzafiato, le fitteforeste con alberi rari della forestapluviale, animali selvatici di ognigenere, la più grande varietà almondo di orchidee e soprattuttopersone affascinanti appartenenti adiverse tribù con proprie tradizionireligiose e costumi.

Qui le tribù coltivano quello dicui hanno bisogno per la loro vitaquotidiana.

Arunachal Pradesh è terra di mis-sione con infinite opportunità perl’evangelizzazione.

Siamo nella diocesi di Miaoinaugurata il 26 febbraio 2006,dedicata a Cristo Luce, con il Rev.George Palliparampil come primoVescovo.

La diocesi di Miao è situata nellaparte est dello stato di Arunachal ècomposta da 8 distretti, confinantea nord con la Cina, a sud con Myan-mar; con una popolazione di483.500.

La diocesi ha circa 75.000 cattoli-ci, 41 parrocchie. Ogni parrocchiaha un certo numero di stazioni mis-sionarie ad essa collegate. Ogni sta-zione missionaria ha un catechistache prepara i cristiani per le funzio-ni liturgiche e organizza il serviziodella preghiera, in assenza del pre-sbitero. Il luogo in cui mi trovo

attualmente è un villaggio che sichiama “Neotan”.

Qui abbiamo una parrocchia, 8stazioni missionarie, tre conventi,con la responsabilità di una scuolaSuperiore e un ostello per i ragazzi.

Sono con due sacerdoti diocesani.I compiti sono divisi tra di noi perle attività pastorali e attività scola-stiche. P. Jojo è nel villaggio di“Namsai”, abbastanza lontano dame. Anche lui è impegnato inpastorale e in attività scolastiche.

Alcune aree tribali del Arunachalnon hanno accesso all’energia elet-trica, ad impianti di acqua potabile, acentri di assistenza sanitaria, a istitu-zioni educative, a vie di co-munica-zione e mezzi di comunicazione. Lamaggior parte di loro sono ancoratagliati fuori dal resto del mondo.

Il nostro impegno quotidiano èl’apprendimento della lingua e laconoscenza della cultura locale.

Un grazie di cuore per la decisionepresa nella ultima Dieta Generale diaprire questa nuova missione, in cuivivono tanti fratelli e sorelle cheattendono l’annuncio del Vangelo.

Prossimamente invierò più detta-gli. Il nostro primo sostegno sono levostre preghiere.

P. BENNY

Fr. Benny MadathiparampilNewman school - Neotan

Miao, 792122 - Changlang (DT.)Arunachal Pradesh

Fr. Jojo ThundathilSt. Mary's school - NamsaiSamoguri 1 - Namsai P.O.

792103 - Namsai(DT.)Arunachal Pradesh

DALL’INDIA. Arunachal: terra della nostra nuova missione

ULTIME NOTIZIE DALLE NOSTRE COMUNITÀ

Padre Franco Filosi verso la vita eternaAncora una volta il Si-gnore ha visitato la no-stra famiglia religiosa.Il 17 ottobre 2015 PadreFranco Filosi (a sinistranella foto con P. Quinti-no) della nostra comu-nità di San Ciprianod’Aversa è tornato allacasa del Padre. Agli amici e conoscentichiediamo preghiere disuffragio per la sua ani-ma.

OFFERTA LIBERA PER INTENZIONI DI SANTE MESSEFar celebrare una S. Messa ai Missionari è un atto di sincera carità per loro, per i cari defunti che sivogliono ricordare e un mezzo per implorare dal Signore grazie particolari. Attualmente parecchinostri Missionari e i sacerdoti novelli non hanno intenzioni di Sante Messe.

Iscrizione di vivi o defunti alla Messa Perpetua Quotidiana celebrata dai Missionari: 52 e. Messa Gregoriana (30 SS. Messe consecutive): 350 e.

Page 9: NYAMILIMA 2 2015 ok - padricaracciolini.org · NYAMILIMA N. 2 - Novembre 2015 pag. 2 La missione è passione per Gesù Cristo e nello stesso tempo è passio- ne per la gente.Quando

pag. 9NYAMILIMA N. 2 - Novembre 2015

DALL’AFRICA. Giubileo d’argento della “Maison Saint Joseph” a Goma

LA GIORNATA DI DOMENICA 28giugno 2015 è stata coronata da dueavvenimenti nel Seminario SaintJoseph a Goma. Si tratta di un giubi-leo d’argento dall’inizio della fonda-zione di questa casa di formazione daparte dei nostri missionari italiani e laprofessione dei voti semplici dei fra-telli Anaclet Kapandauli, AugustinKaraire, Floribert Rwanzegushira eJustin Tsongo.

I festeggiamenti per commemorareil giubileo d’argento del SeminarioMaggiore dei Padri Caracciolini(RCM) e la professione dei voti deinostri fratelli, ci hanno dato l’occasio-ne di ripensare alla storia della pre-senza dei Padri Caracciolini in Afri-ca: dall’arrivo dei missionari italiani(i nostri eroi) e la loro installazione inAfrica in genere e nella Diocesi diGoma nella Provincia del Nord-Kivu(R.D. Congo) in particolare.

Fu nel Capitolo Generale del 1982,essendo Superiore Generale P. LuigiAffoni che l’Ordine dei Chierici Re-golari Minori prese la decisione diaprire una missione “ad gentes”. Iprimi sacerdoti ad andare in missionefurono P. Tommaso Barbona e P.Paolo Di Nardo di buona memoria.Più tardi furono raggiunti da P. Raf-faele Mandolesi e da P. Giuseppe LaRosa. A parte l’annuncio del Vangeloe l’amministrazione dei sacramenti,questi missionari hanno portato tantebenedizioni al popolo congolese perquanto riguarda la sanità, l’educazio-ne scolastica, la promozione dell’a-gricoltura con il centro agricolo…

Nel 1988, trovando che la messeera abbondante e che gli operai eranopochi, i Padri Caracciolini , sotto laguida del Rev.mo Proposito GeneraleP. Mario Salon, giudicarono opportu-no la fondazione di una casa di for-mazione a Goma dedicata a San Giu-seppe come protettore. Come si puònotare, questo giubileo doveva esserecelebrato nel 2013, ma fu rimandato acausa della morte dei due confratelliP. Paolo e P. Tommaso che iniziaro-no la missione in Africa. Diciamo chela loro morte ha lasciato un grandevuoto nei cuori di tutti noi.

All’inizio, non avendo ancora lapropria struttura, il seminario ha fun-zionato in un locale preso in affittonel centro della città di Goma, sotto laguida di P. Tommaso e di P. Giusep-pe La Rosa con una decina di semina-risti. In seguito, grazie al sostegno deibenefattori in Italia e quello del Ve-scovo Mons. Faustin Ngabu, i PadriCaracciolini hanno avuto un terrenoedificabile a Virunga non lontanodalla Cattedrale di Goma dove è statacostruita una casa di formazione e unsantuario eucaristico che divenne inbreve tempo punto di riferimento spi-rituale per tutta la città.

Purtroppo, il 17 gennaio 2002 ladisastrosa eruzione vulcanica delNyiragongo ci privò di questogioiello, distruggendolo completa-mente. E’ così che Dio ci ha fattogustare l’esperienza di vivere daprofughi in Rwanda e in seguito a

Nyamilima passando per Kibumba.Ritornati a Goma, dopo che il vul-

cano s’era calmato, dove non aveva-mo più niente, il nostro seminario èstato ospitato dal Vescovo Mons.Ngabu in una casa della Diocesi aBuhimba (Casa Santa Chiara); a luiesprimiamo la nostra sincera gratitu-dine. E’ soltanto nel 2006 (4 anni piùtardi) che la grazia divina ha ancoraagito attraverso il benefattore Anto-nio Diurni per ricostruire la MaisonSaint Joseph a Kyeshero formandofino ad oggi dei futuri pastori dellasanta Chiesa cattolica.

Per la riuscita di questo evento, pri-ma di tutto abbiamo giudicato bene di

confidare tutto nelle mani di Dio conun triduo di preghiera. Abbiamo pre-gato con tutti i fedeli delle case vicineal Seminario riflettendo su vari temi:

Primo giorno: Fare memoria delpassato con spirito di gratitudine;

Secondo giorno: Vivere il presentecon passione;

Terzo giorno: Preparare il futurocon speranza.

La festa è stata organizzata da tutti iseminaristi sotto la guida di P. JeanClaude (Superiore) e P. Aimable(Maestro dei novizi ed economo) euna partecipazione attiva degli ex-seminaristi e amici di San FrancescoCaracciolo.

La giornata è iniziata con la cele-brazione Eucaristica presiedutadall’inviato del Vescovo Don Inno-cent Nyrindekwe, circondato da tantialtri preti venuti da diverse Congrega-zioni. La Messa è stata animata dalcoro formato dai seminaristi e daidelegati di ogni gruppo del Santuario.Segnaliamo che è nel corso di questaMessa che i nostri fratelli hanno e-messo i voti semplici davanti a P.Jean Claude Musubaho delegato delPreposito Generale.

Nella sua omelia, il celebrante ciha ricordato che il giubileo è per ivivi: ecco perché una gioia immen-sa dovrebbe caratterizzare questogiorno. E alla fine della sua omelia,facendo riferimento anche all’ome-lia del Santo Padre del Giovedì san-to di quest’anno, ci ha detto che ilgrande desiderio di Dio è di vedercisvegli dalla nostra mediocrità per-ché la mediocrità non è fatta per unprete o un religioso. Ha esortato inuovi professi ad essere sempredelle persone che infondono neglialtri il gusto di vivere, dei messag-geri di speranza e di consolazioneperché è terribile vedere dei giovanitristi il giorno dopo la loro profes-sione dei voti.

Dopo la S. Messa, abbiamo accol-to calorosamente gli invitati all’in-terno del nostro seminario per unagape fraterna e per un momento digioia e fraternità. Nel mezzo dellafesta, l’inviato del Vescovo ha bene-detto la statua di San Giuseppe,posta al centro del cortile del semi-nario.

L’animazione della festa è statacurata dal decano dei seminaristi eda un comico che lavora nella nostrascuola materna. L’animazione eracaratterizzata da diverse manifesta-zioni: danze tradizionali, commedie,poesie, canti e parole di circostanzadel Rev.do P. Jean Claude Musu-baho come Superiore della casa edelegato del Preposito Generale perl’occasione, del Rev.do P. JanvierMastaki come decano dei PadriCaracciolini africani presenti allacelebrazione, dell’inviato del Vesco-vo, del presidente degli ex- semina-risti (amici di san Francesco Carac-ciolo) e del decano dei seminaristi.

Ringraziamo tutti coloro che hannodato corpo ed anima, da vicino o dalontano, per la riuscita di questa gior-nata della memoria, senza dimentica-re i nostri Padri italiani per il lorogrande sostegno.

Ringraziamo Dio per tutti i suoiinterventi sul nostro seminario e sututto il nostro Ordine. Continuiamo aconfidare in Lui perché il nostro futu-ro sia sempre sotto il suo occhio pro-tettore. Che questo Seminario sia unluogo dove le sue meraviglie s’an-nunciano per sempre.

Ad Maiorem Resurgentis Gloriam!

I Novizi: Kizito Muhindo Shamavu,

Thierry Kasereka Mayimot, Augustin Katembo Vayitsandya

Nell’occasione si è svolta la professionesemplice di quattro nostri fratelli

ULTIME NOTIZIE DALLE NOSTRE COMUNITÀ

Page 10: NYAMILIMA 2 2015 ok - padricaracciolini.org · NYAMILIMA N. 2 - Novembre 2015 pag. 2 La missione è passione per Gesù Cristo e nello stesso tempo è passio- ne per la gente.Quando

pag. 10NYAMILIMA N. 2 - Novembre 2015

PER SCRIVERE AI MISSIONARI:

IN AFRICA

1. SEMINARIO S.GIUSEPPE - B.P. 50 Goma - R.D. CONGO - (indirizzo:

B.P. 12 Gisenyi - RWANDA) - Tel. 00243853196125; e-mail:

[email protected]

2. PARROCCHIA S.FRANCESCO CARACCIOLO - Binja-Nyamilima - B.P. 50

Goma - R.D. CONGO (indirizzo: B.P.12 Gisenyi - RWANDA),

oppure: Nyamilima Parish. P. O. Box 3572 - Kampala - UGANDA -

Tel. 00243-816003392; e-mail: [email protected]

3. PERES CARACCIOLINI - PAROISSE DI KAMOLE - IDJWI - R.D. CONGO -

(Indirizzo: B.P. 2 Cyangugu - RWANDA); tel.00243- 998757137;

e-mail: [email protected]

4. PÉRES CARACCIOLINI, PAROISSE KASEGHE, Diocèse de Butembo-Beni

- R.D. CONGO - (Indirizzo: B. P. 251 Kasese - UGANDA)

Tel.00243/992974758, 00243/859111037 (P. Donatus);

00243/992977452, 00243/810438573 (P. Jonas); e-mail:

[email protected]

5. CLERICS REGULAR MINOR - St Francis Caracciolo Formation House,

Langata - Nairobi - P.O.Box 228-00502, Karen - Nairobi (KENYA)

IN INDIA

1. SEMINARIO ADORNO FATHERS - MALLIKASSERY P.O. Via Poovarany -

Kottayam DT. 686577 - KERALA - INDIA Tel. 0091/482/2226038 -

Fax: 0091/482/2225312 - E-mail: [email protected]

2. ADORNO BHAVAN - Sacred Heart Road T.C. Palaya P.O. - K.R.

Puram, Bengaluru 36 - KARNATAKA - INDIA - Tel.

0091/80/28474063

3. ADORNO FATHERS-CRM, "Villa Santa Maria" - Kiliyanthara

P.O.Kunnoth, Iritty, Kannur - 670706, KERALA - INDIA; Tel.0091-

4902421005; e-mail: [email protected]

NELLE FILIPPINE

1. ADORNO FATHERS - Barangay Santo Domingo - VinzonsCamarines Norte 4603 - PHILIPPINES - Tel. 0063/9209457480 -

www.adornofathers.org

2. ADORNO FATHERS SEMINARY, Tierra Maria Estates - Brgy. Anilao -

Lipa City - Batangas 4217 (PHILIPPINES)

Avvicendamento nella guida della nostra Missione a Kamole(Isola Idjwi): P. Blaise (a destra nella foto) da Roma a Kamole;P. Janvier (a fianco a lui a sinistra) da Kamole a Villa S. Maria.

Nella foto i due confratelli con P. Paolo all’arrivo all’isola diIdjwi per l’apertura della nuova Missione di Kamole. Auguri aiconfratelli per il nuovo campo di lavoro!

A sinistra la scuola materna “Paolo Di Nardo” in un quartiere di Nyamilima. A destra il Centro sanitario nel villaggio diKasave. Entrambe le opere sono finanziate dall'associazione “Pro Zaire-Dusseldorf” di Dante Di Nardo.

ULTIME NOTIZIE DALLE NOSTRE COMUNITÀ

AFRICA: DALLA COMUNITÀ DI KAMOLE

Page 11: NYAMILIMA 2 2015 ok - padricaracciolini.org · NYAMILIMA N. 2 - Novembre 2015 pag. 2 La missione è passione per Gesù Cristo e nello stesso tempo è passio- ne per la gente.Quando

pag. 11NYAMILIMA N. 2 - Novembre 2015

SOLIDARIETÀ • AMICIZIA • COOPERAZIONES. MESSE PERPETUE

(da giugno - ottobre 2015)

Orlandi Sergio in suffragio dei suoidefunti; Cerno-Sdano in suffragio diCelletti Armida; Pia in suffragio diAnna Lostia; Rita delli Colli in suf-fragio della sua mamma OttaviaVichi; Fratelli, sorelle e i nipoti insuffragio di Gino; Giordano Arcan-gelo in suffragio dei defunti dellefamiglie Giordano-Campa; GiovannaMazzilli in suffragio di Mario, Maria,Giorgio, Umberto, Elisabetta e Fran-co; Famiglia Calli in suffragio diGiuseppe, Virginia, Nìcala, Arman-do; Famiglia Calli per Virginia(vivente); Famiglia Baldini in suffra-gio di Oreste, Maria, Berta; FamigliaBaldini per Liliana (vivente); Zuccoin suffragio di Vincenzo e F. Rosa;Zorzini Iole in suffragio dei defuntifamiglia Zorzini-Giovannetti; Fami-glia Graziani in suffragio di LorettaStagnotto; Famigia Scatena secondole sue intenzioni; Famiglia Pianosecondo le sue intenzioni; MennucciRita in suffragio di Franca Passeri;Marchetti Attilio in suffragio diDomenico e Di Lello Elena; FamigliaSpadaccini in suffragio di SpadacciniPier Luigi; Aceto Agnese in suffragiodei defunti della famiglia Di Berardi-no-Aceto; Neri Maria Luisa in suffra-gio di Giovannelli Francesco; Macri-ni Valentina in suffragio di Gianluca;Montevecchi Vej Vera in suffragio diConti Carla; De Tomas Luigia in suf-fragio di Maria De Tomas; Franca eVittoria Mazzocca in suffragio diNardi Maurizio e Pedicini Ettore, SanGiorgio Petronilla e Muscone Giu-seppe in suffragio di Grasso Sofia.

S. MESSE GREGORIANE

Silvia in suffragio di Uliana; Admentem Matilde Fabbiani; Famiglia

Palandri in suffragio di PalandriRoberto; Celsi Michele secondo lesue intenzioni; Cavenati Benita insuffragio di Cavenati Alfredo; MauraMartino in suffragio dei genitoridefunti Alba e Gino; Sini Antoniettain suffragio di Serra Eugenia; DeTomas Luigia in suffragio di MariaDe Tomas.

RACCOLTE PER IL POZZODA COSTRUIRE A NAIROBI

Capano Caterina; Fiore Evelina;Grassi Vittorio e Ida (50° di Matri-monio); Comunità di Osimo; Fami-glia S. Marco (Osimo); AssociazioneALMA, Comunità di Anagni; Rac-colta Viaggio estivo parrocchia SantiAngeli Custodi Vienna, Praga, Buda-pest; Comunità religiosa Santi AngeliCustodi; Diversi Benefattori che nonhanno lasciato il loro nome e hannodato la loro offerta; Cassetta Caritasparrocchia Santi Angeli Custodi.

INTENZIONI LIBERE DICELEBRAZIONI DI S. MESSE

Diversi benefattori hanno fatto per-venire offerte per celebrare delle San-te Messe di suffragio e secondo leloro intenzioni ai Padri Missionari.Grazie a quanti ci sostengono.

OFFERTE VARIE

Gruppo missionario di Novale;Amici del convento di Roccamonte-piano; Associazione Caracciolina diTeano; Famiglia Michelini (Rocca-montepiano); offerte in suffragio diAnna Del Romano ved. Aceto (Roc-camontepiano e Roma); offerte perbattesimo Tombaccini; da ScagnettiVincenza e Marisa in suffragiodefunti Scagnetti-Ferraro e Biscaro-Lambertucci; Sorriso “Don Cherubi-

no”, Sarnano; Don Luigi Verolini(San Cassiano); Festa Missionariaconvento Roccamontepiano; Fami-glia Spadaccini in suffragio di Luigi;Rufa Maria Teresa in memoria dipadre Tommaso Barbona; LapredaSimona; Valle Brancadori Donella;Fattori Maria Cristina (per Ospedale);Viani Riccardo e colleghi in suffragiodi Paola Faggiani; MastrofilippoRoberto e Cavagnero Anna Maria;Comunità di Anagni (per CostruzioneChiesa Kaseghe e costruzione Virun-ga); vari benefattori di Roma.

GIORNATE MISSIONARIE

Parrocchia San Rocco, Roccamon-tepiano; Santa Maria de Lapide, Ter-ranova; Sant’Antonio Serramonace-sca; Santi Angeli Custodi Roma; Par-rocchia San Martino, Modena; Par-rocchia San Giuseppe, Santa Mari-nella; Montesilvano; Villa SantaMaria, Montebello sul Sangro; Par-rocchia di Sarnano; Parrocchia SantiGioacchino e Anna, Lavinio (RM);parrocchia di Pretoro.

RACCOLTA BENEFATTORISCUOLA EMA

Sposito, Corbellini, Nicolaj Giovan-na, Paola Finocchio in Piombo,Saleppichi.

OFFERTE DONATE DIRET-TAMENTE A PADRE FAUSTI-NO DURANTE LA SUA VISI-TA A LUGLIO-AGOSTO 2015

Sara D’Abbondanza, Maria Giovan-na Rosati, Famiglia Cristina Minicel-li, Piera Corsi, Anna Orlando e Fami-glia, Lorenza, Stella Torello e Fami-glia, Lorenza Tofalo, Nereo Frattini,Lucina e Famiglia Panagada, Candi-da e Famiglia, Suore francescane di

Villa Valeria, Giselda Fieni, Mara,Elena Spadari, Famiglia Mastrofilip-po, Fernanda D’Urbano, Laura Can-ciani, Serenella Cupini, SergioAbbruzzo, Viorica Mosca, Anna C.Romagnoli, Milena e Maria Pia Cac-chiata, Lorenza JC, Annunciata eFigli, Signora Ernesta Delfino ved.Tucci e famiglia, Maria, Katia, Par-rocchia San Martino (Modena),Lucrezia Minelli e figli hanno finan-ziato la costruzione di due ponti inricordo del caro sposo Giuseppe,NN. offerta pervenuta in suffragio diAnna Del Romano ved. Aceto percostruzione Virunga.

BORSA DI STUDIO

De Franceschi Clara, Eva e David(Trevi); Saccone Pellegrini Pina, Lal-li Virgina, Befani Susanna, de AnnaNella, Famiglia Palandri e altri bene-fattori che sostengono la formazionedei nostri seminaristi.

SOSTEGNO SPECIALE PERI GIOVANI ADOTTATI

I padri della missione di Nyamili-ma esprimono vivissimi ringrazia-menti a tutte le famiglie che hannopotuto continuare a sostenere il lorogiovani adottati, che hanno terminatola scuola secondaria con diploma, ehanno chiesto di poter accedere anchealla formazione universitaria. Ciauguriamo che i sacrifici che le fami-glie affrontano, anche per questo sco-po, possano essere ricompensati dallagioia di aver sostenuto la formazioneuniversitaria preparando i giovani perun futuro migliore.

Dal 5x1000 2014 dei benefatto-ri della Missione: la somma14.512,79.

PER SOSTENERE L’OPERA MlSSlONARlA CARACClOLlNA1. Offerta per la Missione di Kamole. 2. Adozione completa a distanza di un bambino: 21 e mensili.

Si può offrire a un bambino quanto è necessario per la sua crescita. I missionari inviano ogni announa fotografia con notizie del bambino.

3. Adozione scolastica di un bambino: 72 e annuali. Con questa quota si dà la possibilità a un bambino di andare a scuola e di avere materiale scolastico.

4. Fondazione di una borsa di studio a favore di un seminarista: 775 e annuali.Partecipazione alla fondazione di borse di studio: offerta libera.

5. Iscrizione di vivi o defunti alla Messa Perpetua Quotidiana celebrata dai missionari: 55 e. Offerta per unaS.Messa di suffragio o secondo l’intenzione dell’offerente. Se l’offerta viene fatta in memoria di undefunto, comunicare il nome.Messa Gregoriana (30 SS. Messe consecutive): 350 e.

6. Offerta libera per il funzionamento dell’ospedale S.Giovanni di Nyamilima e dei centri sanitari (personale, acquisto di medicinali e materiale sanitario).

7. Gestione del CENTRO NUTRlZlONALE-PEDIATRICO di Nyamilima: – recupero terapeutico di un bambino gravemente denutrito: 50 e al mese per 3 mesi. – alimentazione di un bambino ospite del Centro Nutrizionale: 25 e al mese. – partecipazione alle spese per il personale: 15 e mensili.

Conto corrente postale n.89060404 intestato a: Opera Missionaria Caracciolini Onlus - Via Alpi Apuane 1, 00141 Roma;oppure tramite bonifico bancario sui conti intestati a: Opera Missionaria Caracciolini Onlus - Via Alpi Apuane 1, 00141 Roma:

a) Poste Italiane - Ag. N. 87 - 00141 Roma - Piazza Sempione, 87 - IBAN: IT 28 C 07601 03200 000089060404;b) UNICREDIT Banca di Roma - Ag. N. 215 - 00141 Roma - Via Gargano, 19 - IBAN: IT 63 O 02008 05028 000400995353;c) UGF Banca - Filiale 87 - 0041 Roma - Via Nomentana Nuova, 71 - IBAN: IT 90 Z 03127 03241 000000051665.

Page 12: NYAMILIMA 2 2015 ok - padricaracciolini.org · NYAMILIMA N. 2 - Novembre 2015 pag. 2 La missione è passione per Gesù Cristo e nello stesso tempo è passio- ne per la gente.Quando

pag. 12NYAMILIMA N. 2 - Novembre 2015

COME HA RECENTEMENTE RICORDATO PAPAFrancesco, esiste una gratitudine verso Dio di cui faparte anche «la grazia della memoria. Memoriadella prima chiamata, memoria del cammino per-corso, memoria di tante grazie ricevute, e soprat-tutto memoria dell’incontro con Gesù Cristo, intanti momenti lungo il cammino». Ciò evidente-mente vale per ogni singola persona quanto per unafamiglia religiosa.

Il “Cammino di San Francesco Caracciolo”:un cammino che sia un prezioso strumento dipastorale per l’Ordine, e che sia memoria storica eviva del Santo a disposizione di tutti.

Sono 340 km di fede da percorrere a piedi e chepartendo da Loreto e passando per tutto l’Abruzzofino a Montelapiano e Villa Santa Maria in Abruz-zo, portano fino ad Agnone, dove San FrancescoCaracciolo morì il 4 giugno 1608. Questo fu infattil’ultimo pellegrinaggio del santo abruzzese, Fonda-tore dei Chierici Regolari Minori (Padri Caraccioli-ni) e patrono dei cuochi d’Italia. Non vi è dubbioche il movimento, e in particolare il camminare, siafondamentale per la salute e per lo spirito. Il “Cam-mino di San Francesco Caracciolo” diventa allorametafora di questa indissolubile unione fra cibo esalute, tanto dello spirito quanto del corpo.

Il progetto prende le mosse dal pellegrinaggio apiedi Villa Santa Maria/Agnone “Sulle orme di SanFrancesco Caracciolo con l’Eucaristia nel cuore”,ideato nel 2007 dall’Ordine in occasione del IVcentenario della morte del Santo, e che si svolgeannualmente nella prima settimana di giugno, inprossimità della festa liturgica del Santo (4 giugno),con il patrocinio dei Comuni di Agnone, Villa San-ta Maria e Montelapiano.

In collaborazione con l’associazione “LaiciCaracciolini” e con APS Walkers , i ChiericiRegolari Minori hanno avviato la prima fase attua-tiva del “Cammino di San Francesco Caracciolo”:lo scorso settembre, con due uscite per mappare etestare la prima tappa di 30 km dal Santuario diLoreto fino a Macerata. Nell’ultimo trimestredell’anno in corso e nel primo semestre del prossi-mo anno, l’intero percorso verrà mappato e testato,secondo un calendario già fissato che prevede dueuscite al mese. Nel suo complesso, il “Cammino diSan Francesco Caracciolo” attraversa tre regioni(Marche, Abruzzo, Molise) e otto province. Conte-stualmente al lavoro di mappatura, ci sarà un per-corso di formazione rivolto ai “camminatori pio-nieri” sulla figura e la spiritualità di San FrancescoCaracciolo.

Infine, una equipe formata da religiosi e laicicaracciolini nonché dai Walkers ha predisposto undocumento per la tutela dei valori spirituali ed eticidel Cammino.

Tutto ciò conforta in merito alla significatività,solidità e alla riuscita del progetto e induce a pre-

sentarlo nell’ambito della progettualità dei “parchiecclesiali culturali” come contributo originale deiChierici Regolari Minori alle nuove forme di evan-gelizzazione.

NICOLA CARACCIOLO

CONTATTI:

• Ordine Chierici Regolari [email protected]

• Laici Caracciolini(resp: Nicola Caracciolo)[email protected]

• Aps Walkers(resp: Attilio Falchi) [email protected]

N.B. Il pellegrinaggio a piedi per il 2016da Villa Santa Maria ad Agnone è statofissato per l’ 1-2 Giugno.

Da Loreto ad Agnone nel “Cammino di San Francesco Caracciolo”

DOMENICA 19 LUGLIO 2015, IN OCCASIONEdelle due giornate missionarie caraccioline, svoltesipresso il Convento S. Giovanni Battista di Rocca-montepiano (CH), si sono ritrovati ex studenti chemolti anni orsono frequentarono le scuole medienel medesimo Convento. Un gesto di memoria egratitudine.

L’iniziativa voluta dal Padre Generale dell’Ordi-ne di S. Francesco Caracciolo, Padre Raffaele Man-dolesi ed organizzata da P. Giulio Capetola, P.Amedeo e Fra’ Serafino ha visto la partecipazionedi molti degli ex studenti, loro familiari e parenti.Nella mattinata di domenica 19 luglio tutti loro sisono dapprima radunati davanti al Convento, accol-ti da P. Amedeo, da Fra’ Serafino e da P. Raffaelee, poco dopo, da P. Giulio per un primo abbracciocon loro e poi fra i vari ex colleghi. Momenti dicommozione rivedersi dopo 50-55 anni – ma lagioia era tanta che sembrava ieri…“Com’è bello,com’è dolce che i fratelli stiano insieme”!

Appena dopo i saluti, chi prima chi dopo, i parte-cipanti si sono recati a far visita, presso la Chiesadel Convento, al SS.mo Sacramento: S. FrancescoCaracciolo docet... Più tardi, P. Serafino li ha guida-ti sui luoghi del vecchio Convento, cioè il refetto-rio, le camerate, l’aula scolastica, lo studio di P.Battista, la cantina, il cortile e l’orto. La storia diun’amicizia riesuma i segni nei quali si è alimentataed è potuta crescere.

Tutti sono rimasti incantati nel rivedere quei luo-ghi a distanza di tanti anni. Insieme si sono recati al

vecchio campetto di calcio per le sfide con l’indi-menticabile P. Gabriele Pomponio e, più in là, arivedere la quercia ultracentenaria con i lavori diasporto – pietra e terra – che li ha visti un tempoimpegnati, spronati e guidati da un infaticabile Fra’Felice. Intorno alle 13 ha avuto inizio il previsto

pranzo conviviale. Il Padre Generale, dopo la pre-ghiera, ha ringraziato tutti i presenti per la loro par-tecipazione ed ha invitato – chi di loro l’avessedesiderato – a raccontare le loro storie ed i ricordi diquegli anni trascorsi con i Caracciolini. Eh già - laconsistenza di una compagnia è tutta in un’espe-rienza vissuta, riconosciuta e condivisa.

Ciascuno ne ha potuto ripercorrere le movenzematurate tra quelle mura e, soprattutto, rintracciareil seme originario ricevuto dal buon Dio tramite lapaternità dei Padri. Il pranzo è stato altresì allietatoda musiche e canti eseguiti coralmente in amicizia,dando voce, così, alla bellezza di quella compagniaritrovata. Al termine del lauto pranzo, allestito eservito da personale qualificato e volenteroso, ilPadre Generale ha poi comunicato a tutti il deside-rio di rinnovare annualmente l’appuntamento neigiorni della terza domenica di luglio, in occasionedelle due giornate caraccioline. Hic manebimusoptime…

Dopo un gesto di preghiera e ringraziamento aDio, P. Raffaele ha chiuso cordialmente l’agapefraterna. Nel tardo pomeriggio, dopo uno spazio dilibera convivialità, alle ore 19 la celebrazione dellaS. Messa ha concluso l’indimenticabile giornata. Ireciproci saluti finali sono stati all’insegna delcomune intento di ritrovarsi ancora, in amicizia e –si spera – ancor più numerosi! – il prossimo anno.

Ad majorem resurgentis gloriam!RODRIQUEZ MASTRONARDI

GIUSEPPE FIDELIBUS

Memoria e desiderio: reincontrarsi a Roccamontepiano