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Time: 04/05/15 22:46 Composite IL_MATTINO - NAZIONALE - 8 - 05/05/15 ---- 8 Primo piano Martedì 5 maggio 2015 Il Mattino Nando Santonastaso Un variegato mondo di giovani im- prenditori, con idee vincenti, una robustadose di coraggio e tanta vo- glia di farsi ascoltare dalla politica, dalle banche, dalle istituzioni (e non solo per esigenze di carattere finanziario). Il forum organizzato dal Mattino su «Le start up, la sfida del Mezzogiorno» presso la sede di via Chiatamone con la parteci- pazione del ministro delle Infra- strutture Graziano Delrio e al qua- leha assistitouna folta platea di im- prenditori, dipendenti e soci delle oltre 200 start up innovative censi- te a fine aprile in Campania, ha centrato il suo obiettivo. Sviluppa- re il confronto e la conoscenza - grazie anche alla diretta streaming sul sito on line del giornale - tra protagonisti noti e meno noti di un unico obiettivo: partecipare in- sieme alla crescita e allo sviluppo del territorio, come ha sottolinea- to il direttore Alessandro Barbano nell’aprire gli interventi. I testimonial Ne sono stati scel- ti quattro per l’originalità dell’idea e comunque solo come un cam- pione rappresentativo dell’esisten- te. Giovanni Caturano ha parlato di Spinvector di Benevento, video- giochi e ambienti immersivi, con installazioni al Mav di Ercolano e in Polonia, 2 milioni di investimen- to garantiti dal fondo di venture ca- pital di Intesa Sanpaolo. Alessia Guarnaccia, premio Smau 2015, ha presentato Pandora Group, ov- vero come trasformare gli scarti dei rifiuti provenienti dalla raccol- ta differenziata in pannelli ecoso- stenibili per edilizia e design. Di Maison Academia ha parlato inve- ce Mary Palomba (presente con il fondatore Maurizio Palumbo), una piattaforma on line che dà vo- ce alle nuove generazioni di stilisti emergenti nel fashion brand ma- de in Italy. Infine Tommaso de An- gelis, fondatore con Stefano Russo di Runtmate, ha dimostrato come le start up possono aiutare anche a vivere all’aria aperta utilizzando una cintura al neodimio che può contenere tutto ciò che occorre a chi pratica sport en plein air. Il Mattino: ma in un contesto economico e ambientale a dir po- co complicato, come quello del Sud, la sfida delle start up non ri- schia di essere frenata? Roberto Vo- na, economista: per il docente di economia e ge- stione delle im- preseallaFederi- co II la forza del- le start up deriva soprattutto dalla loro capacità di sperimentare e da un substrato culturale che da tempo è in grande fermento. «Ma occorre che questo entusiasmo sia incoraggiato e sostenuto: non solo sul piano finanziario ma anche cre- ando solide interconnessioni con ilmondo universitario e dellaricer- ca. Servono più incubatori con ser- vizi specifici e più brevettazione, In altre parole un ecosistema favo- revole». Marco Gay, presidente dei gio- vani industriali di Confindustria: «La crescita delle start up è signifi- cativa proprio perché è più diffici- le essere competitivi in una dimen- sione così innovativa. Per questo non esistono solo imprese giovani destinate a essere vendute in una logica di mercato ma anche impre- se che nate come start up possono consolidarsi negli anni com’è già accaduto. Occorre quindi un mag- giore capitale di rischio dei privati che guardia questa prospettiva sul- la scia di quanto accaduto nella Si- licon Valley californiana: business plan che possono moltiplicare le ricadute per cento e più esperien- ze di innovazione». Il Mattino: c’è però un grande nodo da sciogliere, ed è l’accesso al credito che per le start up inno- vative diventa spesso difficile, specie al Sud dove il costo del de- naro è più alto. Bruno Bossina, direttore gene- rale delBanco di Napoli: per il ma- nager torinese, al suo debutto in pubblico (si è insediato nel nuovo e prestigioso incarico da appena due settimane), «parlare di idee in un’occasione come questa è una scelta vincente. Mi hanno colpito gli sguardi, gli occhi dei tanti giova- ni imprenditori presenti in sala: di- mostrano con quanta attesa e pas- sione vogliono dialogare sulle loro esperienze. Ci sono tre ordini di problemi da affrontare. Il primo: la sottocapitalizzazione delle start up che chiama il mondo del credi- to a fare di più. Noi siamo già atten- ti, com’è stato ricordato a proposi- to di Spinvector, ma è chiaro che certe attese vanno recepite. Secon- do punto: bisogna però anche fare in modo che il capitale concesso venga speso interamente perché altrimenti la finalità del rapporto tra banche e imprese non avrebbe senso. Terzo punto: la capacità di fare network nei processi di inter- nazionalizzazione che per il credi- to sono essenziali e per le start up pure». Il Mattino: ma il sistema Italia visto anche attraverso le dinami- che del credito non garantisce un ascensore sociale equilibrato. I fi- gli degli operai continuano a fare nella stragrande maggioranza dei casi gli operai, quelli degli in- segnanti o dei bancari gli inse- gnanti o i bancari. Non dovrebbe essere proprio il credito a modifi- care questo schema, specie oggi, anzichédifendere rendite di posi- zione che frenano la crescita e non premiano il merito? Bossina: «È un ragionamento da condividere in pieno. Ma per quanto ci riguarda come settore, il manuale su come fare credito oggi lo stiamo appena riscrivendo. È cambiata al vigilanza sulle banche e noi ci siamo dovuti adeguare alle nuove regole. Ad esempio, abbia- mo rivisto tutto il modo di fare e assegnare rating alle imprese». FeliceDelle Femine, responsa- bile Sud del gruppo Unicredit: in realtà, osserva il manager, «il confi- ne tra regole e mercato è molto sot- tile. Qui si eroga credito al di là del- le cadute del Pil enonostante la cri- si il nostro gruppo per primo, con il progetto Jeremie ha garantito ben 170 milioni di euro alle impre- se e tra esse a molte start up. Ma noi andiamo anche oltre: siamo riusciti a mettere in relazione 30 start up con imprese solide del Sud per sviluppare quei piani di fi- liera che rappresentano a mio giu- dizio la dimensione necessaria al- la crescita del sistema industriale. E siamo vicini a chi propone l’idea fino al punto da sostenerla sul pia- no finanziario prima ancora che si trasformi in azienda vera e pro- pria. Non a caso abbiamo già all’at- tivo ben 30 seminari con le univer- sità: riteniamo che certi percorsi informativi non possano prescin- dere dall’accademia». Il Mattino: l’attesa delle start up meridionali è testimoniata dall’enorme risposta all’ultimo bando di Invitalia e del ministero dello Sviluppo economico, «Smart%Start», che prevede faci- litazioni fiscali per le imprese per oltre 200 milioni di euro. Un successo inaspettato? Domenico Arcuri, ammini- stratore delegato di Invitalia: «Con il vecchio bando, destinato solo alle regioni meridionali, ab- biamo fatto nascere 402 start up e la Campania è una delle Regioni in cui la crescita è stata più cospi- cua. Quest’anno abbiamo modifi- cato il bando, estendendolo a tut- ta Italia ma garantendo quote ag- giuntive al Sud: in due mesi ci so- no arrivate ben 703 proposte e an- che in questo caso la Campania è al top, seconda solo alla Lombar- dia. Siamo sicuri quest’anno di spendere tutte le risorse a disposi- zione. Naturalmente per farlo non basta solo il nostro impegno o l’idea da finanziare: serve anche un ambiente sostenibile, com’è stato detto. Posso annunciare in proposito che d’accordo con il go- verno abbiamo costituito un Fon- do che acquisirà equity di start up avviate da noi. Pensiamo di inter- venire in un arco massimo di tem- po di 5 anni ma al tempo stesso ab- biamochiarito che, per evitare pro- blemi già vissuti in passato, non entreremo in questo Fondo da so- «Noi, start up della Campania a caccia di risorse e di fiducia» Forum al Mattino con Delrio: burocrazia e ambiente sostenibile i nodi Le storie Da sei anni il Mattino con le pmi Le esperienze Dalla moda al tempo libero e al design: parlano gli under 35 Un percorso che dura da sei anni quello che Il Mattino ha scelto di dedicare al mondo delle start up, alle loro storie, ai loro problemi. Un viaggio, seguito in particolare da Diletta Capissi, che ha portato alla ribalta esperienze e umanità, professionalità e idee, tecnologie e progetti, successi e criticità. Oggi che le start up innovative sono più di 200 in Campania e le loro prospettive sembrano incoraggianti, quel viaggio ha ancora più ragione di esistere. Nuovo Sud, la sfida Runtmate De Angelis: così il tempo libero diventa business Maison Academia Palomba: on line il fashion e la moda del made in Italy Pandora Group Guarnaccia: design ed edilizia per noi non hanno segreti Spinvector Caturano: i nostri videogame primi anche fuori Italia Il primato Più di 200 le imprese innovative Campania al top tra le regioni meridionali Delle Femine «Noi eroghiamo credito al di là delle cadute del Prodotto interno lordo. Con il progetto Jeremie siamo stati i primi a sostenere le start up. Ora puntare sulle filiere» Bossina «Le banche sono ormai da tempo attentissime alle esigenze delle start up: ma occorre anche che il capitale ottenuto sia speso interamente dalle imprese». I relatori Arcuri «Invitalia con il via libera del ministero dello Sviluppo economico ha costituito un Fondo per le start up: obbligatoria la partecipazione di un ente pubblico» Gay «Non ci sono solo start up da vendere ma anche aziende che durano nel tempo: ecco perché serve più capitale di rischio da parte dei privati» (C) Il Mattino S.p.A. | ID: 00070799 | IP: 93.62.51.98

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Page 1: NuovoSud,lasfida · tosonoessenzialie perle startup pure». IlMattino:mailsistemaItalia vistoancheattraversoledinami-chedelcreditonongarantisceun ascensoresocialeequilibrato.Ifi-glideglioperaicontinuanoafare

Time: 04/05/15 22:46Composite IL_MATTINO - NAZIONALE - 8 - 05/05/15 ----

8 Primopiano Martedì 5maggio 2015IlMattino

NandoSantonastaso

Unvariegatomondodigiovaniim-prenditori, con idee vincenti, unarobustadosedicoraggioetantavo-gliadi farsiascoltaredallapolitica,dalle banche, dalle istituzioni (enon solo per esigenze di caratterefinanziario). Il forum organizzatodalMattinosu«Lestartup, lasfidadel Mezzogiorno» presso la sededi via Chiatamone con la parteci-pazione del ministro delle Infra-struttureGrazianoDelrioealqua-lehaassistitounafoltaplateadiim-prenditori, dipendenti e soci delleoltre200startupinnovativecensi-te a fine aprile in Campania, hacentratoil suoobiettivo.Sviluppa-re il confronto e la conoscenza -grazieanchealladirettastreamingsul sito on line del giornale - traprotagonisti noti e meno noti diununicoobiettivo:parteciparein-sieme alla crescita e allo sviluppodel territorio, comeha sottolinea-to il direttore AlessandroBarbanonell’apriregli interventi.ItestimonialNesonostatiscel-

tiquattroperl’originalitàdell’ideae comunque solo come un cam-pionerappresentativodell’esisten-te. Giovanni Caturano ha parlatodiSpinvectordiBenevento,video-giochi e ambienti immersivi, coninstallazioni al Mav di Ercolano einPolonia,2milionidiinvestimen-togarantitidalfondodiventureca-pital di Intesa Sanpaolo. AlessiaGuarnaccia, premio Smau 2015,hapresentatoPandoraGroup,ov-vero come trasformare gli scartidei rifiutiprovenientidalla raccol-ta differenziata in pannelli ecoso-stenibili per edilizia e design. DiMaisonAcademiahaparlatoinve-ceMary Palomba (presente con ilfondatore Maurizio Palumbo),unapiattaformaonlinechedàvo-ceallenuovegenerazionidi stilistiemergenti nel fashion brand ma-deinItaly.InfineTommasodeAn-gelis, fondatoreconStefanoRussodi Runtmate, ha dimostrato comelestartuppossonoaiutareancheavivere all’aria aperta utilizzandouna cintura al neodimio che puòcontenere tutto ciò che occorre achipraticasportenpleinair.Il Mattino: ma in un contesto

economicoeambientaleadirpo-co complicato, come quello delSud, lasfidadelle startupnonri-

schia di esserefrenata?Roberto Vo-

na,economista:per il docente dieconomia e ge-stione delle im-preseallaFederi-co II la forzadel-le startupderivasoprattuttodallaloro capacità disperimentare eda un substratoculturale che da

tempo è in grande fermento. «Maoccorrechequestoentusiasmosiaincoraggiatoesostenuto:nonsolosulpianofinanziariomaanchecre-ando solide interconnessioni conilmondouniversitarioedellaricer-ca.Servonopiùincubatoriconser-vizi specifici e più brevettazione,Inaltreparoleunecosistemafavo-revole».MarcoGay,presidentedeigio-

vaniindustrialidiConfindustria:«Lacrescitadelle startupèsignifi-cativaproprioperchéèpiùdiffici-leesserecompetitiviinunadimen-sione così innovativa. Per questononesistonosolo impresegiovanidestinate a essere vendute in unalogicadimercatomaancheimpre-sechenatecomestartuppossonoconsolidarsi negli anni com’è giàaccaduto.Occorrequindiunmag-giore capitale di rischio dei privaticheguardiaquestaprospettivasul-lasciadiquantoaccadutonellaSi-liconValleycaliforniana:businessplan che possono moltiplicare lericaduteper cento e più esperien-zedi innovazione».IlMattino: c’è peròun grande

nododasciogliere, edè l’accesso

alcreditocheperlestartupinno-vative diventa spesso difficile,speciealSuddoveil costodelde-naroèpiùalto.BrunoBossina,direttoregene-

raledelBancodiNapoli:perilma-nager torinese, al suo debutto inpubblico (si è insediatonel nuovoe prestigioso incarico da appenaduesettimane), «parlaredi idee inun’occasione come questa è unascelta vincente. Mi hanno colpitoglisguardi,gliocchideitantigiova-niimprenditoripresentiinsala:di-mostranoconquantaattesaepas-sionevoglionodialogaresulle loroesperienze. Ci sono tre ordini diproblemi da affrontare. Il primo:la sottocapitalizzazione delle startupchechiamailmondodelcredi-toafaredipiù.Noisiamogiàatten-ti,com’èstatoricordatoaproposi-to di Spinvector, ma è chiaro checerteattesevannorecepite.Secon-

dopunto:bisognaperòanchefarein modo che il capitale concessovenga speso interamente perchéaltrimenti la finalità del rapportotrabanchee impresenonavrebbesenso. Terzo punto: la capacità difare network nei processi di inter-nazionalizzazionecheper ilcredi-to sono essenziali e per le start uppure».IlMattino:ma il sistemaItalia

vistoancheattraverso ledinami-chedelcreditonongarantisceunascensoresocialeequilibrato.Ifi-glideglioperaicontinuanoafarenella stragrande maggioranzadeicasigli operai,quellidegli in-segnanti o dei bancari gli inse-gnantio ibancari.Nondovrebbeessereproprioilcreditoamodifi-care questo schema, specie oggi,anzichédifendererenditediposi-zione che frenano la crescita enonpremianoilmerito?

Bossina: «È un ragionamentoda condividere in pieno. Ma perquantoci riguardacomesettore, ilmanualesucomefarecreditooggilo stiamo appena riscrivendo. Ècambiataalvigilanzasullebancheenoicisiamodovutiadeguareallenuove regole. Ad esempio, abbia-mo rivisto tutto il modo di fare eassegnareratingalle imprese».FeliceDelleFemine,responsa-

bile Suddel gruppoUnicredit: inrealtà,osservailmanager,«ilconfi-netraregoleemercatoèmoltosot-tile.Quisierogacreditoaldi làdel-lecadutedelPilenonostantelacri-si il nostro gruppo per primo, conil progetto Jeremie ha garantitoben170milionidieuroalleimpre-se e tra esse a molte start up. Manoi andiamo anche oltre: siamoriusciti a mettere in relazione 30start up con imprese solide delSudpersvilupparequeipianidi fi-

lieracherappresentanoamiogiu-dizio ladimensionenecessaria al-la crescita del sistema industriale.Esiamoviciniachipropone l’ideafinoalpuntodasostenerlasulpia-nofinanziarioprimaancorachesitrasformi in azienda vera e pro-pria.Nonacasoabbiamogiàall’at-tivoben30seminariconleuniver-sità: riteniamo che certi percorsiinformativi non possano prescin-deredall’accademia».Il Mattino: l’attesa delle start

up meridionali è testimoniatadall’enorme risposta all’ultimobandodiInvitaliaedelministerodello Sviluppo economico,«Smart%Start»,cheprevedefaci-litazioni fiscali per le impreseper oltre 200milioni di euro. Unsuccessoinaspettato?Domenico Arcuri, ammini-

stratore delegato di Invitalia:«Con il vecchio bando, destinatosolo alle regioni meridionali, ab-biamo fatto nascere 402 start up ela Campania è una delle Regioniin cui la crescita è stata più cospi-cua.Quest’annoabbiamomodifi-cato il bando, estendendolo a tut-ta Italia ma garantendo quote ag-giuntive al Sud: in duemesi ci so-noarrivateben703proposteean-che in questo caso la Campania èal top, seconda solo alla Lombar-dia. Siamo sicuri quest’anno dispendere tutte le risorseadisposi-zione.Naturalmenteper farlononbasta solo il nostro impegno ol’idea da finanziare: serve ancheun ambiente sostenibile, com’èstato detto. Posso annunciare inpropositoched’accordocon ilgo-verno abbiamo costituito unFon-do che acquisirà equity di start upavviate da noi. Pensiamodi inter-venire inunarcomassimodi tem-podi5annimaaltempostessoab-biamochiaritoche,perevitarepro-blemi già vissuti in passato, nonentreremoinquestoFondodaso-

«Noi, startupdellaCampaniaa caccia di risorse e di fiducia»Forum al Mattino con Delrio: burocrazia e ambiente sostenibile i nodi

Le storieDa sei anniil Mattinocon le pmi

Le esperienze

Dalla moda al tempo libero e al design: parlano gli under 35

Unpercorsocheduradaseianniquelloche IlMattinohasceltodidedicarealmondodellestartup,alle lorostorie,ai loroproblemi.Unviaggio,seguitoinparticolaredaDilettaCapissi,chehaportatoalla ribaltaesperienzeeumanità,professionalitàeidee, tecnologieeprogetti,successiecriticità.Oggichelestartupinnovativesonopiùdi200 inCampaniae leloroprospettivesembranoincoraggianti,quelviaggiohaancorapiùragionediesistere.

Nuovo Sud, la sfida

” ” ”” RuntmateDe Angelis: cosìil tempo liberodiventa business

Maison AcademiaPalomba: on lineil fashion e la modadel made in Italy

Pandora GroupGuarnaccia: designed edilizia per noinon hanno segreti

SpinvectorCaturano: i nostrivideogame primianche fuori Italia

Il primatoPiù di 200le impreseinnovativeCampaniaal toptra le regionimeridionali

Delle Femine«Noi eroghiamocredito al di là dellecadute delProdotto internolordo. Con ilprogetto Jeremiesiamo stati i primi asostenere le startup. Ora puntaresulle filiere»

Bossina«Le banche sonoormai da tempoattentissime alleesigenze dellestart up: maoccorre ancheche il capitaleottenuto sia spesointeramente dalleimprese».Ir

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ori Arcuri

«Invitalia con il vialibera delministero delloSviluppoeconomico hacostituito unFondo per le startup: obbligatoria lapartecipazione diun ente pubblico»

Gay«Non ci sono solostart up davendere maanche aziendeche durano neltempo: eccoperché serve piùcapitale di rischioda parte deiprivati»

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Time: 04/05/15 22:46Composite IL_MATTINO - NAZIONALE - 9 - 05/05/15 ----

9PrimopianoMartedì 5maggio 2015IlMattino

Ormai,loammetteluistes-so,GrazianoDelriosièfat-to «adottare» dal Sud. Enon gli dispiace. «È per-chécondivido-spiegadu-rante il forumdelMattinosulle start up innovative -conilpresidentedelConsi-glioRenzilaconsapevolez-za che il Paese riparte piùvelocemente se riparte ilMezzogiorno».Eper riba-dirlo,eccoloiericomepro-messo nella sala intitolataa Giancarlo Siani, nono-stanteilnuovoruolodimi-nistro dei Trasporti, a ri-spondere a domande,dubbi e idee scaturiti daldibattito su un tema soloapparentemente «distan-te» dal suo attuale incari-co istituzionale. Ed eccolonontirarsiindietro,siapu-retramoltecautele,nean-che quando il direttoreBarbano lo sollecita a fareil punto sui temi più caldidelle infrastrutture napo-letane, Bagnoli e il porto.«Su Bagnoli lo ammetto,siamo un po’ in ritardo eme ne scuso. È colpa no-straanchesenondimenti-chiamocheBagnolièinri-tardo di decine di anni enondi qualchemese. Orasono arrivati anche i con-tributi del ComunediNa-poli, abbiamo lanecessitàdiguardare il tut-to». Quanto alporto, il ministrosi «apre» di più:«Primadiparteci-pare al forumdelMattinosonoan-datoallastazionemarittima a in-contrare il co-mandante Basileappena insedia-to nel ruolo dicommissario.Lui mi fa: io e lapolitica siamolontanissimi, iogli rispondochenonc’en-tra nulla la politica conl’esigenza di rimettere ilporto al centro di unnuo-vo importanteprocessodisviluppo e di crescita».Quale?«Quandopresente-remola riformadella logi-stica e della portualità inConsigliodeiministri,spe-rononpiù tardidiunpaiodi settimane, chiariremomeglio ilpiano.Possodirefin d’ora però che pensia-mo a Napoli come a ungrande hub in uno scena-rio nel quale prevediamodi avere meno autoritàportualiepiùmissionispe-cifiche per i nostri porti. Acominciare ovviamentedaquellidelSudchedevo-no interagire sempre dipiù e sempre meglio conle imprese sfruttando laposizione strategica sulMediterraneo. Napolinon parte da zero, movi-menta20milioniditonnel-latedimerci ehaun traffi-

copasseggeri consistente:cisonolecondizioniperfa-re di più», spiega il mini-stro.Cheaggiunge:«Larifor-

ma del sistema portuale edella logistica è indispen-sabile per il nostro Paese.Non èpossibile che le no-stre procedure doganalicontinuino a richiedere ildoppio del tempo di Rot-terdam».Naturalmente Delrio

non si sottrae sul temadelforum, le start up e il Sud.A cominciare dalle risor-se: «Tra Fondo sviluppo ecoesioneeFondistruttura-li europei ci sono più di100miliardilacuidestina-zioneèingranparteprevi-staper igiovani, l’occupa-zione, le piccole e medieimprese come le start up.Lerisorsecisonoelacabi-nadi regiachehoinsedia-toanchenelmionuovoin-caricoaPalazzoChigièor-maioperativa.Manonpo-tremopiù,comeèavvenu-to in passato, prendere inesame migliaia e migliaiadiprogetti:ciconcentrere-mosolo su40-50almassi-mo garantendo però aognunolenecessarierisor-seperesserecompletato».Ma è la sfida dell’inno-

vazionequella cheappas-sionadi più ilministro. LariformadellaPubblicaam-ministrazione «vuol diremetterealcentroilcittadi-no, garantirgli miglioricondizionidivitaediservi-

zi, cambiare lastessa concezio-ne di pubblico.Le start up han-no bisogno di unambiente soste-nibile, l’esattocontrariodiquel-lochelaburocra-zia ostile propo-neancoraoggi».Startup,ovve-

ro innovazione:ma non c’è an-che il rischio chealla fine il siste-ma produttivo

venga travolto dalle novi-tàe creiulteriori problemidioccupazioneedisvilup-po?Delriononlonegamaspiega: «Tocca al pubbli-co, nella sua nuova re-sponsabilità, ridiscuterele regoledel gioco.Nessu-nopuòpensaredifermarel’innovazione, sarebbedel resto inutile. Bisognaallora garantire ai cittadi-nidipoteresprimere tuttele loro potenzialità, senzacreare ulteriori ostacoli».A conforto della tesi,Delrioraccontachedane-oministrodei Trasporti glisonoarrivaredellepropo-steinnovativepermonito-rare i viadotti e preveniresituazioni pericolose (ve-di crolli per frane) comequelli verificatisi di recen-te inCalabriao inSicilia.Ecita Hannah Arendt:«L’uomo è l’unico essereviventecapacedidarevitaacosenuove».

n.sant.© RIPRODUZIONE RISERVATA

li: ci sarà comunque bisogno diunapartecipazionepubblica. Se ilSuddisponessediunsoggettopub-blico di questo genere avremmogià risolto il problema. Ma cosìnonè».IlMattino:ilsistemasostenibi-

le è ad esempio quello dell’incu-batoredistartuprealizzatoaCit-tàdellaScienza?Vincenzo Lipardi di Città del-

la Scienza: «Certo, perché è sem-preilterritoriocheaccettaorespin-gel’innovazione.ABagnolisièrea-lizzato un distretto industriale in-novativo nel quale lavorano 22aziende impegnate già in 18 Paesidi tutto il mondo. E alcune sonoleader mondiali nei loro settori.Ma inunaregionecheospita setteuniversità, 298 centri di ricercaiscrittialministeroemigliaiaemi-gliaia di istituti scolastici, c’è biso-gno di fare di più. Creare un am-

biente sostenibile vuol dire pro-prioquesto».GennaroTesone,amministra-

tore delegato di Digital Magics:«Sono alla guida di una societàquotata in Borsa e dunque possoavere un osservatorio ancora piùampio. Per noi puntare a Napolicomehub per ilMeridione è stataunasceltaquasiobbligata, sicura-mentepositiva.Quiabbiamofattoi due terzi dei nostri investimenticomplessivieinvestiremounaltromilionedieuroperestendereque-sta esperienza nelle altre quattroregioni meridionali. L’annunciodel Fondo da parte di Invitalia cirendemolto interessatimainognicaso la filosofia di base non cam-bia:nonvogliamosnaturare il no-stroruolodi impresa».IlMattino: lacrescitadelle co-

noscenzechiamaincausailterri-torio e la formazione. Start up in

Campania è sinonimo di tuttociò?Guido Trombetti, vicepresi-

dente della Regione Campaniaed ex Rettore della Federico II:«Sono i fatti a parlare e lodico allalucedell’esperienzachehoperso-nalmente avuto la possibilità diportareavanticon lestartup.Startcup,iniziativacheabbiamovaratoinsiemeall’amicoecollegauniver-sitarioMarioRaffa,haottenuto ri-sposteconvincenti.Eanchefavori-to la nascita di distretti industrialinei quali la risposta delle impreseè stata largamente positiva. Mapiùcheinumericontaildatocultu-rale: l’economiadellaconoscenzavuoldirecreareluoghifisicidoveèpossibile garantire più facilmentegli incontri. E sono proprio questispazi a veicolare le idee. In questocontesto, il ruolo dell’università èstrategico:aiutal’incontro,svilup-pale ideequandocisono».EnnioCascetta,espertoditra-

sporti e già assessore regionale:«È ormai dimostrato - dice il pro-fessore, collaboratore delMattinoe chiamato dallo stesso Delrio acollaborare con il ministero deiTrasporti - chenei primi dieci set-tori di attività delle imprese di in-novazionealivellomondialeciso-nosempre lamobilitàe i trasporti.Prendiamo il caso di Uber: è natacomestartup,èdiventatauncolos-so da 40miliardi di dollari perchépartendodall’idea che lamobilitàèpienadi inefficienza - basti pen-sareai camioncheviaggianoqua-si mai a pieno carico - ha saputoinvestire inun’idea innovativaco-mequelladelcarsharing.Epoic’èil nodo delle valutazioni: il futurodiunastartupdipendedallavalu-tazione di una banca, del ventirecapitalodialtrienti.Nelmondoainucleidivalutazionesonodestina-teenormirisorse,danoimoltome-no».

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Ormai pronta la riformadi logistica e portualità:opportunità per il Sud

I partecipantiConfronto con impresebanche e istituzioni

Conil ministroGrazianoDelriohannopartecipato ierimattinaalforumdelMattino l’ad InvitaliaDomenicoArcuri, il presidentedeigiovani industrialiMarcoGay, ildirettoregeneraledelBancodiNapoliBrunoBossina, ilresponsabileSuddiUnicreditFeliceDelleFemine, l’economistaRobertoVona,VincenzoLipardidiCittàdellaScienza,VincenzoTesonediDigitalMagics,gliespertiEnnioCascettaeGuidoTrombetti.

L’innovazioneFermarla è impossibile e inutile:con la nuova Pa dobbiamoridiscutere le regole del giocomettendo al centro il cittadino

Le priorità di spesaBisogna sfoltire senza indugile decine di migliaia di progettipresentati e concentrare i soldial massimo su 40-50 di essi

Gli impegni

«Caso Bagnoli, scusate il ritardoIl porto? Diventerà un grande hub»Il ministro: Mezzogiorno, i fondi ci sono. Via alla cabina di regia

Gli ostacoli«Burocraziaancora ostilee nemicadelle pmi:ecco dovebisognaintervenire»

Tesone«Abbiamopuntato su Napolicome hub digitaledel nostro gruppo.E ora investiremoun milione perestendere questaesperienza a tuttele altre regioni delMezzogiorno».

Lipardi«Nell’area diBagnoli con Cittàdella scienzaabbiamo dato ilvia ad un distrettoindustriale di startup innovative: main questa regionesi può fare moltodi più».

Vona«Servono piùincubatori e unamaggioreconnessione tra lestart up innovativee il mondo dellaricerca: maservono anche piùbrevetti per esserecompetitivi».

Trombetti«C’è bisogno di unmaggior numerodi luoghi fisici perdiffonderel’economia dellaconoscenza: ilruolo che possonosvolgere gli ateneidella regione èstrategico».

Cascetta«L’innovazionenella mobilità èormai decisiva: sipensi al caso Ubere al grandesuccesso che staottenendo. Macontano moltoanche le valutazionidi una start up»

Il Sud e le start up

Fonte: Unioncamere

Solo in nove hanno un capitalesociale superiore al milione di euro(tutte concentrate tra Milanoe Bologna)

I conti

dei casi bilanci in perdita57,9%

La tipologia (prevalenza)

femminile477

giovanile879

estera88

In Italia

1.3001.8292014

2013

Ad aprile2015

Le Regioni

Lombardia 808

Campania

Prima al Sud

216

Le cittàIl capitale medio

Milano 533

Napoli 109

Al Sud

dei totale

poco più del

20%

3.700

euro48.000

Le immagini

Nelle fotodi NewphotoSud iprotagonistidel forum sullestart up delSudorganizzato dalMattino con ilministro deiTrasporti Delrioe al quale haassistito unafolta platea distartuppisti

(C) Il Mattino S.p.A. | ID: 00070799 | IP: 93.62.51.98