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Anno 64, n°9 Magazine - 3,90 Calliandro Editore Idee, stili e storie Poste Italiane s.p.a. spedizione in A.P. – D.L. 353/2003 (Conv. in L. 27 febbraio 2004 n. 46) art. 1 comma 1, NE/VE ENGLISH INSIDE y OKO SPECIALE SHOPPING NATALE A VENEZIA CON KIM KARDASHIAN E KANYE WEST

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L'illustre Numero 9

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Anno 64, n°9Magazine - € 3,90

Calliandro Editore

Idee, stili e storie

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SPECIALE SHOPPINGNATALE A VENEZIA

CON KIm KArdASHIANE KANyE WEST

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USAGE Consult Art Buying for usage information.

TRACKING NUMBER n/a

JOB LEVGLBG12018TITLE Levi’s Global Toolkit PrintCLIENT Levi’sFILE LEVGLBG12018_Taper_PageOFFICE USA–PortlandECD Susan Hoffman/Mark Fitzloff

CD Eric Baldwin / Tyler WhisnandAD Monica Nelson / Jimm LasserCW Ian FairbrotherSD Caitlin AlexanderSM Christina PilusoPM Annie Barker

AE Jessie YoungAP Jennifer KramerPHOTO Christian WeberILLUS n/aDESIGN Steve Denekas / Jason MurrayCOLOR Peter Lindman

HUB San Francisco / Hong Kong / Bruxelles / BangaloreBLEED 1" each side TRIM 8.5 x 11" SAFETY 0.25" each side

TA I LOR EDFOR THE

YOUNG AND HUNGRY

GO F O RT H

LEVI’S

® IS A REGISTERED TRADEMARK OF LEVI STRAUSS & CO.

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Direttore Responsabile: Daniele PajarDirettore Editoriale: Yuri Calliandro

In redazione: Shaula Calliandro

Hanno collaborato: Mariachiara Peron, loretta guerrini Verga, sergio Asteriti, Pierluigi Tamburrini, lucio Maria d’Alessandro, Federico Moro, Carlo sopracordevoleRelazioni Esterne, Commerciale, Coordinamento e Traffico: Sandra Riato - [email protected] • Marketing: Cristina Andretta

In copertina: Rielaborazione grafica di Yoko Ono fotografata da Sean Lennon e Charlotte Kemp Muhl Immagini: Manuel silvestri

Traduzioni: VeniceDream, editing di Laurie Hussissian • English version: curated by Venice dream, edited by laurie hussissianRedazione: Ca’ Bortoluzzi Grillo - San Marco 4590 - 30124 Venezia - Telefono 041 2413030 - Fax 041 5220391 - [email protected]

Editore: Calliandro Editore - Ca’ Bortoluzzi Grillo - San Marco 4590 - 30124 Venezia - Telefono 041 2413030 - Fax 041 5220391 - [email protected] ed impaginazione: Idvisual - www.idvisual.it • Tipografia: Grafiche Veneziane

Abbonamenti scrivere a: [email protected]

giornale iscritto al Tribunale di Venezia in data 23 agosto 1949 al n. 58 del registro pubblicazioni del ruolo stampa

Periodico iscritto all’Uspi - Unione stampa Periodica italianaNumero del Repertorio del ROC. 16878

6 Editoriale UN NUMERO SPECIALE

8 IL FUTURO SECONDO MiChAel sPenCe

11 LA REALTÀ AUMENTATA E OLTRE

14 QUANDO AL CINEMA SI POTEVA sTAre in Piedi

16 POLAROID

19 RAFFAELLO VERSO PICASSO STORIE DI SGUARDI, VOLTI e FigUre

25 TUTTO L’AMORE DI YOKO (all you need is love)

28 COS’è STATO FLUXUS

32 THIS IS Y.O.

34 SULLA VIA DELLO SHOPPING

51 SE LA CASA è DI ECOTEnDEnza53 sUllA ViA dellA FeliCiTà54 L’OPERA è SUL GHIACCIO57 LA FABBRICA DEGLI SCRITTORI

60 LIBRI & CO.70 E FINALMENTE ECCO RIALTO71 UN RAFFINATO EDITORE, FERDINANDO ONGANIA

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L’illustreIdee, stili e storie

E. Canalis

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le UN NUMERO sPeCiAle

QQuello che avete in mano oggi è senza dubbio un numero molto speciale de l’illustre.

Qui in redazione, a un passo dal Ponte di rialto a Venezia, sentiamo parecchio l’aria delle feste e perciò abbiamo deciso di parlare di vacanze natalizie: nelle prossime pagine trove-rete un lungo extra dedicato allo shopping di Natale dedicato ad una scintillante e lussuosa Venezia; spesso le vetrine che in questi giorni osserviamo in maniera metodica alla ricerca del ‘presente’ perfetto ci dicono molto ma oltre, questa è la domanda che ci poniamo, cosa c’è? stilisti e designer lavorano su decine di idee, e non è detto che tutte queste possano ambire alle luci della ribalta della vetrina, perciò ci siamo presi l’incarico di entrare nel cuo-re delle boutique più esclusive di Venezia e aprire ogni scatola, confezione o cassetto per farne una selezione natalizia. A farci da guida ‘inconsapevole’ lungo ‘La via dello shopping’ una coppia: la bella attrice Kim Kardashian e il rapper Kanye West (lei festeggiava in Italia il suo compleanno nei giorni delle foto che vedrete). A questo servizio sui regali di Natale abbiamo aggiunto anche alcune pagine che vi permetteranno, sopratutto se non siete habi-tuè della laguna, di orientarvi al meglio nella ricerca di questa o quella boutique. se poi siete degli inguaribili ritardatari, un po’ come il sottoscritto, e vi preparate a volare lontano per le vacanze abbiamo messo il naso anche nelle boutique dell’aeroporto Marco Polo di Venezia.

Ma voltiamo pagina. Per quanto riguarda la cover story di questo mese abbiamo deciso di parlarvi di una artista

che ha fatto della poliedricità il suo marchio di fabbrica: Yoko Ono. In tanti anni questa arti-sta ha trasformato quella che poteva essere una zavorra da raccomandata di ferro, l’essere la moglie di John Lennon, in un vantaggio. La Ono ha avuto la capacità di intercettare tendenze e momenti storici senza tentare (o riuscire) a sovrapporsi all’importanza storica di quello che furono i Beatles ma facendosi trasportare da un flusso che in quel periodo stava trasformando il mondo. Oggi i Fab Four sono storia, la Ono è ancora qui. E nel suo ermetismo ci ha raccon-tato la sua filosofia d’artista.

E non è tutto: sfogliando le pagine di questo Illustre speciale troverete alcune novità di carattere grafico, una nuova impaginazione ed una nuova impostazione. è l’evoluzione della specie che con l’anno nuovo sortirà anche un cambio di periodicità del nostro giornale: di-venteremo ufficialmente bimestrali. E non vi ho ancora detto tutto. Pazientate... (o scrivete a [email protected])

Intanto segnatevi che il prossimo appuntamento con L’illustre è fissato per la fine di genna-io con ulteriori novità, idee, stili e storie per Voi.

Buone Feste

Daniele Pajar

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saurimento delle risorse, dall’inquinamento, dalla man-canza di acqua. Sono le sfide proposte da un “century long process”, un processo economico di lunghissima durata che supererà l’attuale crisi economica e al ter-mine del quale dovremo essere riusciti a inventarci un “new growth model”, un nuovo modello di sviluppo. Nel frattempo l’Italia è “too big to fail”, troppo grande per fallire. Quindi riuscirà a cavarsela.

A proporre uno scenario del genere non è un pro-feta dell’Apocalisse ma un Nobel per l’economia, Mi-chael Spence, già rettore dell’Università di Stanford, l

a preoccupazione vera non è tanto la crisi economica quanto paradossalmente po-trebbe essere la cresci-ta. il rischio maggiore, infatti, non è l’im-poverimento ma la fine del mondo. Non quella dei Maya, quella vera, provocata dall’e-

IL FUTURO SECONDO MiChAel sPenCedi Pierluigi Tamburrini

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veri. la tendenza si è invece ora invertita. e la nuova tendenza potrebbe continuare se proseguirà la crescita di Asia, con Cina e india su tutti, di parte dell’America latina, con il Brasile, e di parte dell’est europeo, so-prattutto la russia.

Si potrebbe arrivare a una ricchezza prodotta e distribuita in modo più equilibrato?

Più che altro si potrebbe tornare a una ricchezza prodotta e distribuita in modo più equilibrato. Prima della rivoluzione industriale inglese la maggior par-te delle nazioni erano più o meno allo stesso livello. All’interno di ogni nazione c’erano molti poveri e pochi ricchi, ma le differenze tra le varie nazioni non erano così grandi. Questo sostanziale equilibrio si è rotto con la rivoluzione industriale che, partita dalla Gran Bretagna, si è diffusa in Europa, Nord America, Australia e Nuova Zelanda e si è fermata lì. Non più del 15 – 20 per cento della popolazione mondiale ha condiviso l’esperienza della prima crescita industriale. il restante 80 – 85 per cento rimase esattamente come stava. A duecento anni di distanza questa enorme dif-ferenza ancora resta. Lo stesso sviluppo post-bellico è limitato a un club, quello del G7, o del G8, composto da nazioni molto simili culturalmente, per sistemi di governo e sviluppo economico. Oggi non è più così e l’emergere di nuove potenze economiche è solo l’ini-zio del cambiamento. nei prossimi 25 anni l’economia mondiale cambierà a una velocità stratosferica tanto da spostare il baricentro economico mondiale dall’eu-ropa e dall’America verso l’Asia, con il suo 60 per cen-to della popolazione mondiale.

Ma tenderemo a essere uguali perché i poveri diventeranno più ricchi o perché i ricchi divente-ranno più poveri?

sembra più probabile la prima ipotesi. Ma anche i paesi emergenti hanno le loro fragilità. La Cina, ad esempio, soffre di squilibri interni, invecchiamento della popolazione dopo decenni di controllo delle na-scite, poca spesa, trasformazioni gigantesche. Quindi c’è da chiedersi se il modello globale di crescita econo-mica è davvero sostenibile. Possiamo continuare così o va ristabilito l’equilibrio tra interessi economici na-zionali a breve termine e sostenibilità a lungo termine?

Si risponda.dobbiamo elaborare un nuovo modello di sviluppo

e cercare di adattare il sistema al mutamento delle con-dizioni tecnologiche e globali, per conseguire equità e stabilità da una parte e sostenibilità dall’altra. Sono en-trambi obiettivi difficili da raggiungere. Da una parte i mercati sono sì in grado di sviluppare crescita sul lungo periodo ma palesemente incapaci di garantire stabilità ed equità. Sul lato della sostenibilità le risorse natura-li potrebbero non reggere la pressione di una crescita comunque indispensabile per tirare fuori milioni di persone dalla miseria. Cambiare il modello di sviluppo, quindi, significherà inventarsene uno passo passo, con il tempo, utilizzando elementi complementari.

Quali potrebbero essere questi elementi?i due ingredienti chiave sembrano essere l’istruzio-

ne e i valori. Tutti noi, non solo le autorità, dobbiamo essere consapevoli delle conseguenze delle nostre scel-te individuali e collettive, dobbiamo sentire la respon-sabilità che il modo in cui ci comportiamo influenzerà lo stile di vita e le opportunità dei nostri figli e dei nostri nipoti.

insignito del premio nel 2001 per lo studio delle di-namiche dei flussi di informazione sullo sviluppo dei mercati. ricerche che, a dieci anni di distanza, assumo-no ancora più valore a fronte del periodo di difficoltà che sta vivendo l’economia mondiale e della globaliz-zazione degli effetti, positivi o negativi, dell’impatto di nuove informazioni sui sistemi finanziari.

Laureato in filosofia a Princeton e in matematica a Oxford prima del dottorato in economia a Harvard e dell’insegnamento nella stessa Harvard e a Stanford, Spence peraltro va controcorrente in tempi di fuga dei cervelli. Perchè, mentre è continua l’emorragia di gio-vani laureati dal nostro paese, questo filosofo dell’eco-nomia americano da qualche anno vive a Milano, per amore di un’italiana che ha sposato e che gli ha dato due figlie.

Professore, l’Italia è vicina alla Grecia? La no-stra economia sta per collassare?

no, l’italia non è la grecia, tutt’altro. la sua eco-nomia, flessibile ed elastica, è pronta ad adattarsi a un mondo che vedrà nei prossimi 25 anni una crescita triplicata, sia pur a vantaggio soprattutto delle econo-mie emergenti.

Questo nel lungo periodo, ma nel breve riusci-remo a evitare il rischio default? In fondo l’even-tualità di un’uscita dall’euro non sembra del tutto scongiurata...

L’euro potrà resistere anche senza la Grecia ma non senza l’italia. la grecia è un Paese che oggi non ha occupazione e non ha crescita ed è perciò attualmente a rischio fallimento. L’economia italiana è più sana, più dinamica e più competitiva di quella greca. inoltre l’i-talia è troppo grande per fallire e quindi non potrà es-sere abbandonata senza gravi conseguenze, forse irre-parabili, per tutta l’eurozona. Alla disperata, se le cose andranno male, l’Italia verrà sostenuta senza riserve.

La sua ricetta per uscire dalla crisi?Riduzione del deficit attraverso la crescita. Non è

semplice da attuare politicamente, ma non è impossi-bile. l’italia è un paese con un debito pubblico molto alto ma con una consistente ricchezza pro capite, con risorse pari a quelle tedesche e una tendenza al rispar-mio equivalente a quella cinese. Inoltre c’è la volontà politica, grazie anche al processo di riforme in atto, di uscire dalla crisi. la competenza e la preparazio-ne dell’attuale governo sono innegabili, la direzione senza dubbio è quella giusta. il governo certo ha una sfida difficile ma se la sta cavando bene. Il problema semmai è che un governo tecnico non ha il pelo sullo stomaco dei politici di professione per manipolare il consenso. Paradossalmente, è troppo sincero.

Tanto da inanellare una serie di gaffes sulla noia del posto fisso e altre amenità simili...

Appunto. Semmai, se si chiede più flessibilità nel lavoro, bisogna dare in cambio qualcosa in termini di sicurezza sociale.

Insomma, quando usciremo dalla crisi?Difficile rispondere. Ci sono molti modi per inter-

pretare ciò che sta avvenendo. La certezza è che siamo nel mezzo di un lungo processo di lenta convergenza della ricchezza tra gli abitanti del mondo. in pratica dal dopoguerra a una ventina di anni fa si pensava che la ricchezza nel mondo sarebbe aumentata sempre, ma si sarebbe allargato il divario tra paesi ricchi e paesi po-

il Premio nobel, già rettore dell’università di Stanford, ci dà qualche dritta sul domani

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della formazione, dell’educazione e del tempo libero. La seconda (Natural Composition) si sta profilando nell’immediato futuro: è pronta a invadere la sfera del-la nostra quotidianità multi-mediatica con un effetto che è stato definito “potenzialmente incontenibile e dirompente” per la sua ricaduta sui costumi, sulla mo-rale, sull’estetica, ecc.

Come si trasformerà l’immaginario che abbiamo di noi stessi nel nostro ambiente reale?

Prendiamo una città come Venezia: la letteratura, il cinema, il teatro, la fotografia e quant’altro ancora che potremmo citare l’hanno rappresentata da secoli in modo immaginifico tanto che i suoi colori e le sue forme, non soltanto per i veneziani, appartengono al DNA dell’arte del nostro Pianeta. Quale sarà appunto il rapporto, tra Venezia e queste nuove tecnologie di

i dizionari di tecnologia si arric-chiscono oggi iperbolicamente di nuovi termini collegati al mondo dell’informatica e delle sue esten-sioni multimediali. dopo aver in-corporato teorie e applicazioni pratiche della Realtà Virtuale ora è il turno di due neologismi: Realtà Aumentata e natural Composi-tion. La prima si è già affacciata

con decisione sulla scena della nostra vita quotidiana portando con sé nuovi prodotti che trovano crescente spazio applicativo sia come singola componente indi-pendente, sia come elemento di più complessi sistemi tecnologici: in entrambi i casi si rilevano risultati ad-dirittura sconvolgenti nei mondi della professionalità,

lA reAlTàAUMenTATAE OLTREdi loreTTa guerrini Verga

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la natural (video) Composition (nC) è ora sul punto di scatenare una potenziale “drammatica forzatura in avanti” delle nostre esperienze sensoriali.

Sviluppata dalla NHK, (la Televisione di Stato giapponese) la tecnologia della natural (video) Com-position permetterà di videoregistrare e in seguito utilizzare dinamicamente le riprese tridimensionali di un luogo. Così, a partire da una classica intersezione calle/canale/ponte di Venezia, sarà possibile inserire attori o semplici persone, animali, ecc., all’interno del-la scena (reale) tanto da ricostruire in modo del tutto naturale una nuova scena che avrà la potenzialità di essere rinnovata per infinite volte e con infiniti nuovi agenti i quali a loro volta risulteranno referenzati reali-sticamente in modo naturale (da ciò il termine Natural –video- Composition).

l’insieme di queste cyber-tecnologie permette quindi di sviluppare soluzioni complesse e integra-te sia dal punto di vista della raccolta e memoriz-zazione delle immagini, della loro valorizzazione dinamica e infine della possibilità di ricreare mo-menti di Realtà Virtuale immersiva entro i quali la sperimentazione di una fedelissima ricostruzione di ambienti a elevato valore turistico rappresenta una finalità elettiva.

Proprio nel settore del turismo e in particolare nella realizzazione di cyber-brochure di presentazione delle località o nella costruzione di rappresentazioni in Real-tà Aumentata si gioca una fetta significativa dell’appli-cazione e dello sviluppo commerciale di queste cyber-tecnologie.

Immaginiamo di aprire un folder pubblicitario di Venezia e, come per incanto, le normali foto di piaz-ze, calli, ponti e monumenti assumono una magica forma tridimensionale nell’aspetto di una piccola scena vivente e perfettamente realistica. Ancor di più, negli stand delle fiere di promozione turistica si potrebbe portare il visitatore a sperimentare spezzo-ni della vita veneziana in dimensione naturale. Una sorta di “assaggio virtuale” delle infinite emozioni che egli stesso potrà “sperimentare” visitando Vene-zia dal vivo.

Certamente, è un futuro ideale. Tuttavia, già oggi è perfetta quotidianità in numerosi ambiti della comu-nicazione. Ricordiamo le conferenze di presentazione di servizi, prodotti e oggetti per il largo consumo a cui si aggiungono i libri: si pensi a ‘l’amata’, opera del fumettista belga François Schuiten realizzata in colla-borazione con la dassault systèmes, compagnia spe-cializzata in 3D e realtà aumentata.

Pertanto, nell’economia del nostro discorso, come non riscontrare quanto Venezia primeggi fra le località al mondo particolarmente adatte per valori estetici e storia a essere rappresentate in questa rinnovata icono-sfera dell’evoluzione cibernetica. Sì, perché la nostra città per sua natura, rappresenta nella sua evoluzione uno straordinario “unicum” nel rapporto evocativo tra l’Uomo e il mare.

La vera sfida sarà quindi nella capacità di disvelare Venezia rinnovando la sua immagine nel mondo an-che attraverso le nuove frontiere della Realtà Virtuale, un ingaggio culturale che significa studio, nuove pro-fessionalità e molto ancora….

Sarà l’occasione di dare una continuità allo sguardo di quei maestri quali Visconti, Tintoretto, Mann…? non soltanto per ricordare quello che hanno rappre-sentato di Venezia e per Venezia ma per fecondare il nostro immaginario, quello che noi faremo per lei, la nostra serenissima.

Realtà Virtuale? In altri termini ci chiediamo quali sa-ranno le opportunità, i vincoli o i problemi che si apri-ranno nel momento in cui quelle tecnologie godranno di una sempre più massiccia presenza nelle varie situa-zioni della nostra esistenza e più precisamente nelle dinamiche vitali della nostra società relativamente al Commercio al Turismo che guidano in primis il desti-no della serenissima.

Secondo Wikipedia, l’enciclopedia libera di Inter-net, “per Realtà aumentata (aR) o realtà mediata dall’ela-boratore, si intende l’arricchimento della percezione sensoriale umana mediante informazioni, in genere manipolate e convo-gliate elettronicamente, che non sarebbero percepibili con i cinque sensi. Il cruscotto (multimediale) dell’automobile, l’esplorazione della città puntando lo Smartphone, il Kinect per Xbox e la chirurgia robotica a distanza sono tutti esempi di realtà au-mentata. Gli elementi che “aumentano” la realtà possono essere aggiunti attraverso un dispositivo mobile, come uno Smartphone, con l’uso di un PC dotato di webcam o altri sensori, con disposi-tivi di visione (per es. occhiali a proiezione sulla retina), di ascol-to (auricolari) e di manipolazione (guanti) che aggiungono infor-mazioni multimediali alla realtà già normalmente percepita. Le informazioni “aggiuntive” possono in realtà consistere anche in una diminuzione della quantità di informazioni normalmente percepibili per via sensoriale, sempre al fine di presentare una si-tuazione più chiara o più utile o più divertente. anche in questo caso si parla di aR”.

Esempi di Realtà Aumentata li sperimentiamo quindi ogni giorno. dal nuovo cruscotto elettronico che proietta i parametri della vettura: velocità, dire-zione di marcia ecc., sul parabrezza e permette quindi al conducente una guida più sicura e concentrata, alla vastità di Applicazioni (App) per gli Smartphone che abitudinariamente ci portiamo in tasca e che attiviamo quando, ad esempio, inquadrando una piazza riuscia-mo a sapere quali e dove sono i ristoranti o i negozi e i relativi menù con i prodotti offerti. Per esempio, con uno smartphone, scorrendo il menù di un ristorante, un turista giapponese può vedere, come è d’uso nel suo Paese d’origine, la rappresentazione fotografica dei piatti e delle portate e quindi decidere con quale leccornia deliziarsi il palato.

Ma c’è del nuovo. Come in precedenza accenna-to, nel quadro di una sempre più serrata convergenza tecnologica di soluzioni e applicazioni multimediali

Due esempi di Realtà Aumentatacon l’utilizzo di uno smartphone applicati alla Basilica di San Marco (a destra) eal Duomo di Milano

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Zora Gallery

Zora Galler yS. Marco, 240730124 Venezia, Italytel / fax 041 2770895www.zoradavenezia.com [email protected]

In un angolo magico di Venezia, nella via più elegante, sarete attratti dalla luce emanata dalla galleria di Zora, un posto romantico fra i più fotografati della città, che presenta il mondo dell ’artista con le sue creazioni e i suoi temi cromatici.

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facendomi sedurre dalla nostalgia. Guardo la facciata del Cinema Italia, le persone che passano frettolose davanti non lo vedono, oggi c’è la sede di un’asso-ciazione culturale. entravo in questa grande sala di terza visione dove si veniva aggrediti dal fumo delle sigarette che toglieva il respiro, si scostavano grossi tendaggi di velluto che in origine dovevano essere rossi, pesanti e consunti, lì dove si appoggiavano le mani e si veniva ingoiati nell’oscurità della sala piena di spettatori affascinati dalle ombre in bianco e nero che si muovevano sullo schermo.

I sogni di ragazzo si realizzavano in quel filone offerto dal cinema Americano d’avventura dove gli ufficiali si immolavano al sacrificio supremo in nome della regina Vittoria, le golette solcavano i mari del sud alla ricerca dell’isola del tesoro.

i nostri eroi erano gary Cooper, errol Flynn, Victor Mc Laglen, Clark Gable, Bruce Cabot, Dou-glas Fairbanks, che ci trasportavano nelle sconfinate praterie dell’Ovest americane, nella verde foresta di sherwood in compagnia di robin hood e re Artù. Il filone esotico avventuroso riempiva di spettatori di tutte le età le sale cinematografiche e dove questi film venivano programmati succedeva che molte persone dovevano rassegnarsi per mancanza di posti a sedere e stare in piedi per tutto lo spettacolo.

Quei film sono sparititi, dimenticati da una platea che oggi vuole tutto a colori e in tre dimensioni.

Allora cerco inutilmente nei programmi della not-te televisiva, del “fuori orario” condotto da Enrico ghezzi, nelle ristampe, nelle riproposte, nei riciclag-gi dei dvd, quelle vecchie pellicole che volutamente oggi si rifiutano di mettere in commercio. Vorrei ri-vedere ancora per rinfrescarmi la memoria quei film che trascinavano noi giovani emotivamente, dai titoli indimenticabili: “I lancieri del Bengala”, “Sotto due bandiere”, “Beau Geste”, “Asud di Pago Pago”, “La donna eterna”, “Sui mari della cina”, “La pattuglia sperduta”, “Il prigioniero di Zenda”, “Traer Horn”.

Poi il regime, in aggiunta a tutte le infamie che stava combinando, proibì l’importazione dei film americani e il cinema nostrano sull’onda di questa decisione aprì il filone dei “Telefoni bianchi”, impostato su storie sen-timentali quasi sempre ambientate in improbabili paesi stranieri interpretati da nuovi attori che si affermava-no per la prima volta: roberto Villa, Massimo girotti, Claudio gora, Fosco giacchetti, Andrea Checchi, ri-cordando con simpatia le nostre bellezze: Vivi gioi , Clara Calamai, luisa Ferida, doris durante.

Poco spazio dedicato al cinema avventuroso: “Lo squadrone bianco”, “Abuma Messia”, “Sotto la croce del Sud”, “La sentinella di bronzo”, “Luciano serra pilota”, ma questi film non erano riusciti a sostituire l’incanto dell’avventura esotica prodotta oltre oceano. Questo è tutto.

Continuo la mia passeggiata fra le strade aggredite da orde di turisti irrispettosi, di vecchi pigri che fra loro si lamentano della pensione, dei vaporini stracolmi di stranieri carichi di valigie di borse e sacchi a pelo. rive-do vecchi negozi, i vecchi cinematografi rimasti attac-cati alla mia memoria trasformati in altre cose, qualche chiosco di giornali dove una volta venivano esposti i fascicoli della Nerbina e della Mondadori sfavillanti di colori… ma questo è un altro discorso.

Ora, salutando gli amici che benevolmente mi hanno concesso un po’ del loro prezioso tempo, mi accingo a rientrare nella finestra del presente.

*disegnatore Disney

il mio cuore è rimasto a Venezia dove sono nato tanti anni fa.

le mie strade erano lista di spa-gna, Rio terà S. Leonardo, Campiel-lo dell’Anconetta, rio Morto, strada nova. si rincorrevano tra loro e lì si sono formate le mie amicizie, i miei amori, i miei sogni, le mie fantasie. Il ci-nema è stata la mia più grande passione.

Nel tempo libero mi rifugiavo nel-le ombre proiettate sugli schermi di piccoli cinema di periferia, Cinema Italia, Nazionale, Progresso, S. Mar-gherita, Moderno, Savoia, due film alla volta cento lire.

sono volutamente tornato a rivedere quei luoghi

QUANDO Al CineMA SI POTEVA sTArein Piedidi Sergio aSTeriTi*

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Fiorello (imperatore)

E. CanalisLa Coppa Fiore in barca

Montezemolo

...e amiche

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Montezemolo

POLAROID

monTeZemolo • Pausa all’Hotel monaco gran Canal per luca Cordero di montezemolo, con la moglie, ludovica andreo-ni. il Presidente della Ferrari ha trascorso una giornata a Vene-zia. Per spostarsi ha dovuto rinunciare alla sua Ferrari FF bianca ed ha atteso tranquillamente il vaporetto all’imbarcadero di Vallaresso (proprio davanti al celebre Harry’s bar); ha fatto la coda (sullo sfondo si nota Palazzo Ducale), e una volta a bordo ha esaminato con cura la cabina di comando del mezzo facen-dosi spiegare funzionamento e performance del vaporetto.una volta sbarcato a Piazzale roma montezemolo si è recato in un noto ‘rent’ dove aveva lasciato a riposo FF.

la CoPPa • Venezia ha accolto il trofeo per club più ambito d’europa, la ueFa Champions league, presentata da uniCredit; la coppa è stata esposta in Piazza San marco.la tappa in italia, del ueFa Champions league Trophy Tour, ha visto uniCredit, sponsor della manifestazione per la quarta vol-ta, tornare nel suo paese di nascita.

Fiorello • breve vacanza veneziana per Fiorello che, con la fa-miglia, ha anche giocato a fare il "barbaro" provando il famoso Trono di attila nell’isola di Torcello.

e. CanaliS • non si può resistere ad una passeggiata tra calli e ponti veneziani. elisabetta Canalis si dedica allo shopping con le amiche: da notare le sneakers o le ballerine ai piedi di tutte e tre; indispensabili per una giornata di marcia a Venezia.

L’illustre

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Raphael to picassostoRies of Gazes, faces and fiGuRes

After a major restoration work – which lasted five years and transformed it into a modern cultural center – the Palladian Basilica reopens with the ex-hibition “Raphael to Picasso. Stories of Gazes, Faces and Figures”, which contains about ninety paintings from museums of various continents and some pri-vate European and American collections.

Developed into four thematic sections (The Reli-gious Sentiment; Nobility of the Portrait, The Daily Portrait, The Twentieth Century. Restless Gaze) tells the story of the portrait and the figure from ‘400 to ‘900 through the works of famous artists: Fra’ Angelico, Botticelli, Mantegna, Bellini, Gior-gione, Raphael, Titian, Veronese, Dürer, Cranach, Pontormo, Rubens, Caravaggio, Van Dyck, Rem-brandt, Velázquez, El Greco, Goya and Tiepolo up to the Impressionists from Manet to Van Gogh, Renoir, Gauguin, Cézanne to Monet and the great painters of the Twentieth Century with Munch, Picasso, Matisse, Modigliani and Bonnard and then Giacometti, Balthus, Bacon and Freud. The exhibition is sponsored by the Fondazione Cassa di Verona, Vicenza, Belluno, and Ancona, a former supporter of the restoration of the Palladian monu-ment. With the contribution of the Municipality of Vicenza, Linea d’Ombra and the two main spon-sors, UniCredit and the Euromobil Group of the Lucchetta brothers.

RAFFAELLOVERSO PICASSO

STORIE DI SGUARDI,

VOLTIE FIGURE

Dopo un imponente lavoro di restauro - durato cinque anni che l’ha trasformata in un moderno contenitore culturale – la Basilica Palladiana ria-pre i battenti con la mostra “Raffaello verso Picas-so – Storie di sguardi, volti e figure” che raccoglie una novantina di quadri provenienti dai musei dei vari Continenti e da alcune collezioni private sia europee che americane.

Sviluppata in quattro sezioni tematiche (Il sen-timento religioso; La nobiltà del ritratto; Il ritratto quotidiano; Il Novecento. Lo sguardo inquieto) racconta la storia del ritratto e della figura dal ‘400 al ‘900 attraverso le opere di celebri artisti: Fra’ Angelico, Botticelli, Mantegna, Bellini, Gior-gione, Raffaello, Tiziano, Veronese, Dürer, Cra-nach, Pontormo e poi ancora Rubens, Caravag-gio, Van Dyck, Rembrandt, Velázquez, El Greco, Goya, Tiepolo fino ad arrivare agli Impressionisti da Manet a Van Gogh, da Renoir a Gauguin, da Cézanne a Monet e ai grandi pittori del XX secolo da Munch, Picasso, Matisse, Modigliani e Bon-nard e poi Giacometti, Balthus, Bacon e Freud.

L’esposizione è sponsorizzata dalla Fondazio-ne Cassa di Risparmio di Verona, Vicenza, Bel-luno e Ancona, già sostenitrice del restauro del monumento palladiano.

È realizzata anche grazie al contribuito di Co-mune di Vicenza, Linea d’ombra e dei due main sponsor, UniCredit e il Gruppo Euromobil dei fratelli Lucchetta.

Where: The Palladian Basilica, VicenzaHours: Monday to Thursday from 9:00 to 19:00, Friday and Sunday from 9:00 to 20:00, Saturday 9:00 to 21:00; 25 December 2012 from 15:00 to 20:00 – 31 December extraordinary opening; 1 January 2013 10:00 – 20:00;Closed on 24 December 2012

Dove: Basilica Palladiana, VicenzaOrari: da lunedì a giovedì ore 9 – 19;venerdì e domenica ore 9 – 20; sabato ore 9 – 21; 25 dicembre 2012 ore 15 – 20; 31 dicembre apertura straordinaria; 1 gennaio 2013 ore 10 – 20;Chiuso 24 dicembre 2012

di luCio maria D’aleSSanDro

L’evoluzione dei volti nella pittura, a sinistra dall’alto in basso, a partireda Mantegna (1431-1506), passandoper Bellini (1433-1516), Giorgione(1477-1510), Raffaello (1483-1520), Velázquez (1599-1660), Cézanne(1839-1906), Picasso (1881-1973),Van Gogh (1853-1890) e Modigliani(1884-1920)

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La mostra è frutto di una ricerca intorno all’in-fluenza di Richard Wagner e del wagnerismo sulle arti visive in Italia tra Ottocento e Novecento.

Un ruolo di protagonista spetta a Mariano For-tuny: sarà presentato per la prima volta il suo in-tero Ciclo wagneriano e le opere saranno poste a confronto con quelle di autori che si ispirarono ai drammi musicali di Wagner. La mostra sarà arric-chita da una sezione documentaria e sarà esposto per la prima volta un bozzetto preparatorio di Ma-rio de Maria.

Dove: Palazzo Fortuny, VeneziaQuando: dal 8 dicembre al 8 aprile 2013Info: www.visitmuve.it

foRtuny and WaGneRThis exhibition is a research on the influence

of Richard Wagner and ‘Wagnerism’ on the visual arts in Italy between the 19th century and the 20th. Mariano Fortuny was one of the leading and his entire “Wagnerian cycle” will be displayed for the first time. His works will be compared to those of other artists who was inspired by Wagner’s operas. The exhibition will be enriched by a wide-ranging documentary section. A newly-found gouache by Mario de Maria will be displayed for the first time.

Where: Palazzo Fortuny, VeneziaWhen: from 8 December through 8 April 2013Info: www.visitmuve.it

Mariano Fortuny (1871–1949)Ciclo Wagneriano. Le fanciulle fioreOlio su tela, cm. 119 x 120 - Venezia, Palazzo Fortuny

FORTUNy E WAGNER

Specialista nel dipingere scene di battaglia, Francesco Simonini lavora a Venezia, nel corso del Settecento, per mecenati prestigiosi ed esegue grandi cicli decorativi nei palazzi Cappello e Balbi, oggi perduti ma documentati grazie a un nutrito corpus di disegni.

Questi fogli, restaurati per l’occasione, sono per la prima volta esposti a Ca’ Rezzonico. Nel-la stessa circostanza è presentato al pubblico un gruppo di dipinti raffiguranti “Battaglie”, opera dello stesso Simonini e di altri artisti coevi.

Dove: Ca’ Rezzonico, Museo del Settecento venezianoQuando: fino al 14 gennaio 2013Info: www.visitmuve.it

il mestieRe delle aRmiFrancesco Simonini, a specialist in painting

battle scenes, worked in Venice for prestigious patrons. He executed some major decorative cy-cles for the Cappello and Balbi residences, today lost, but documented thanks to the large corpus of drawings.

These sheets, restored for the occasion, will be displayed for the first time at Ca’ Rezzonico.

On the same occasion, a group of paintings showing “Battles” painted by Simonini and other

artists contemporary to him will also be put on show.

Where: Ca’ Rezzonico, Museo del Settecento VenezianoWhen: through 14 January 2013Info: www.visitmuve.it

IL MESTIEREDELLE ARMI

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L’Officina delle Zattere ha riaperto i suoi bat-tenti al pubblico e il Direttore artistico, Marco Agostinelli, intende ospitare in questi spazi mo-stre ed eventi in linea con la sua poliedrica forma-zione culturale.

L’inaugurazione della mostra “Atto primo, quattro tempi” avviene all’insegna di un pensiero innovativo come quello di John Cage. “John Cage 100 anni. Silenzio”, di Emanuel Dimas de Melo Pimenta presenta fotografie, musiche, film, libri che illustrano i pensieri di Cage e di Pimenta.

Un altro dei quattro tempi del primo Atto è scritto da Massimo Donà con “Il suono delle cose”.

L’ironia è una delle chiavi di lettura della mo-stra “Da quando a ora” di Giorgio Faletti, che presenta il noto romanziere nelle vesti di pittore, vesti che gli si addicono per la bellezza dei colori delle sue opere e per la sua inesauribile vena di fantasia.

Nella Sound digital art di Giorgio Merigo, infi-ne, le sue visioni sinestetiche, scrive la curatrice Roberta Semeraro, “non sono più immagini vir-tuali ma reali, poiché la nostra mentalità è cam-biata e l’elettronica e poi il digitale hanno dimo-strato all’uomo che esistono diverse e altre realtà oltre quella tangibile.”

Dove: Fondamenta Nani 947, Dorsoduro, VeneziaQuando: fino al 31 gennaio 2013Info: www.officinadellezattere.it

l’officina delle zatteReOfficina delle Zattere has been entirely re-

stored and Marco Agostinelli, Art Director, de-cides to inaugurate the Officina with an event that involves four exhibitions.

The exhibition “John Cage 100 anni. Silenzio”, by Emanuel Dimas de Melo Pimenta presents

È noto come l’opera di Medardo Rosso sia considerata “instabile”, frutto di vibrazioni spazio-temporali che ne contraddistinguono la potente ma incerta presenza.

L’artista fotografava le proprie sculture, la loro installazione e posizione nello spazio, “si-gillava” infine con un’ulteriore fotografia l’intera sequenza, dando così testimonianza di come la fotografia appartenesse di diritto alla sua poetica.

Angelo Garoglio, facendo tesoro della ri-cerca e degli intenti di Rosso, ci mostra la sua visione, presentando al pubblico immagini di opere del grande maestro. In particolare si potranno ammirare gli scatti di “Madame X”, opera considerata dallo scultore “figlia predi-letta” e capolavoro donato insieme ad altri set-te a Ca’Pesaro nel 1914 in occasione della XI Biennale di Venezia.

Dove: Ca’ Pesaro, Galleria Internazionale d’Arte ModernaQuando: fino al 13 gennaio 2013Info: www.visitmuve.it

L’OFFICINA DELLE ZATTERE

L’INSTABILE MEDARDO ROSSO

photographs, music, films and books that illus-trate the thinking of both Cage and Pimenta.

Another of the four scenes of the Act One has been written by Massimo Donà, with his original exhibition “Il suono delle cose”.

Irony is one of the approaches to interpreting “Da quando a ora” by Giorgio Faletti in which the well-known novelist appears in the guise of a painter, a guise particularly suited to his inex-haustible vein of imagination.

The conquest of this open vision of reality and its multitude of expressions returns in Sound dig-ital art by Giorgio Merigo.

“Merigo’s synaesthetic visions” writes the cura-tor Roberta Semeraro “are no longer virtual ima-ges; they are real images, because our mentality has changed, and electronic and later digital re-sources have shown Man there are a number of different realities that go beyond the tangible.”

Where: Fondamenta Nani 947, Dorsoduro, VeneziaWhen: through 31 January 2013Info: www.officinadellezattere.it

Giorgio Merigo - Tentazione

the unstaBle medaRdo RossoIt is well-known how the work of Medardo

Rosso is considered “unstable”, the result of the spatio-temporal vibrations that distinguish its impressive but uncertain presence. The art-ist used to photograph his own sculptures, their installation and position in space, putting a final “seal” on the whole with a further photograph of the whole sequence, thus stressing that the pho-tograph itself was very much part of his poetic.

In studying the research and aims of Rosso, Angelo Garoglio reveals his vision to us, present-ing images of the great master’s works to the public. In particular, it will be possible to admire the shots of Madame X, a masterpiece the sculp-tor himself considered his “favourite daughter”, donated with seven others to Ca’ Pesaro in 1914 during the XI Venice Biennale.

Where: Ca’ Pesaro, Galleria Internazionale d’Arte ModernaWhen: through 13 January 2013Info: www.visitmuve.it

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Una collezione di dipinti considerati vertici as-soluti della pittura del secondo Ottocento italiano e le vicende umane e artistiche del suo creatore sono i protagonisti della mostra: La Raccolta Eu-genio Balzan a Bellinzona 1944–2012, che si tie-ne nelle sale del Museo Villa dei Cedri fino al 20 gennaio 2013.

Con una carrellata di una quarantina di ope-re - di norma non visibili al pubblico - la mostra costituisce dunque un imperdibile appuntamen-to per ammirare una collezione che racchiude dipinti di assoluta qualità artistica. Ai capolavori di Domenico Morelli, quale Bagno Pompejano e La sultana che torna dal bagno, fa da contraltare un insieme di opere che rappresentano punte di eccellenza per ognuna delle varie “scuole” scelte da Balzan.

Dove: Museo Villa dei Cedri, Bellinzona (Ch)Info: www.villacedri.ch

“Una pittura schietta, meditata, volta a sovvertire la pigra, consueta percezione dell’oggetto, dell’uo-mo, della donna, del paesaggio. Una Venezia ine-dita, smaltata di luce, esplorata, vivisezionata quasi, da un occhio molto americano e molto amante del vero, che confida nel mistero della presenza natu-rale delle cose più che in quello del pensiero”. Que-sto il pensiero di Andrea Molesini sulla pittura di Robert Morgan. Da scoprire all’Hotel Ca’ Pisani.

Dove: Hotel Ca’ Pisani D.D. 979Quando: fino al 5 gennaio 2013Info: www.capisanihotel.it

In occasione del centenario della nascita di Afro (4 marzo 1912) la città di Roma, scenario del suo lavoro dalla formazione alla maturità, ne celebra l’opera con una mostra ospitata dal Museo Carlo Bilotti all’Aranciera di Villa Borghese (aperta fino al 6 gennaio 2013).

L’esposizione “Afro. Dal progetto all’opera. 1951-1975’” illustra, attraverso una selezione di 37 opere significative, le diverse fasi di concezione ed elaborazione dei dipinti di Afro: il passaggio dal disegno preparatorio, attraverso progetti più com-plessi e articolati, fino alla versione definitiva del quadro. L’idea della mostra è analizzare il proce-dere creativo dell’artista, il suo “metodo” di lavoro, mostrando come anche la pittura astratta fondi le sue basi su processi elaborativi complessi e medi-tati, sfatando il falso mito del “questo saprei farlo anch’io”. Paesaggi, nature morte e figure diventa-no così per Afro, in un sofisticato percorso creati-vo, forme mentali e pure dell’astrazione.

Dove: Museo Carlo Bilotti-Aranciera di Villa Borghese Roma, Viale Fiorello La GuardiaAperta fino al 6 gennaio 2013, chiuso il lunedìBiglietti: intero 8 euro; Ridotto 7 euro; previste ulteriori agevolazioni

Afro, 1960 ca.Fotografia di Frank Hovart

D. Morelli, dettaglio delBagno pompejano (1861)Courtesy Arch. fotograficoCornèr Banca

LA RACCOLTA EUGENIO BALZANA BELLINZONA

ROBERT MORGAN A CA’ PISANI

AFRO. DAL PROGETTO ALL’OPERAafRo. fRom the pRoJect to the WoRK

On the occasion of the centenary of Afro’s birth (4 March 1912), the city of Rome and the scene of his work from his formation to maturity, cele-brates his art with an exhibition hosted by the Mu-seo Carlo Bilotti in Villa Borghese all’Aranciera (open through 6 January 2013).

The exhibition “Afro. Dal progetto all’opera. 1951-1975’’ illustrates, through a selection of 37 sig-nificant works, the different stages of the design and process of Afro’s paintings: the transition from the preparatory drawings through more complex projects, through the final version of the painting. The concept of the exhibition is to analyze the crea-tive progress of the artist and his working “meth-od”, showing how even abstract painting is based on elaborate, complex and thoughtful processes, dispelling the false myth of “I could do this too”. Landscapes, still life and figures thus become for Afro, in a sophisticated creative path, well thought out and pure forms of abstraction.

Where: Museo Carlo Bilotti-Aranciera di Villa Borghese Roma, Viale Fiorello La GuardiaOpen through 6 January 2013, closed on MondaysAdmission: Euro 8, Euro 7 reduced; and other special fees

the euGene Balzan collectionin Bellinzona

A collection of paintings considered the absolute pinnacle of Nineteenth Century Italian art, and the human and artistic story of its creator are the pro-tagonists of the exhibition, “The Eugene Balzan Collection in Bellinzona, 1944-2012”, at the Mu-seum of the Cedars Villa through 20 January 2013.

With a roundup of some forty works - not nor-mally visible to the public - the exhibition is there-fore a “do not miss” appointment to view a collec-tion including paintings of absolute artistic qual-ity. Masterpieces by Domenico Morelli, such as “Bagno Pompejano” and “La sultana che torna dal bagno”, are counterbalanced by a set of works that represent peaks of excellence for each of the vari-ous “schools” selected by Balzan.

Where: Museo Villa dei Cedri, Bellinzona (Ch)Info: www.villacedri.ch

RoBeRt moRGan at ca’ pisaniRobert Morgan was born in New york in 1943.

He attended Princeton University, and after taking his degree in English literature in 1965, he turned to painting. After a brief period at the Art Student’s League in New york, he begun to work as an assis-tant to the painter and sculptor Edward Melcarth. In 1973 he moved to Venice where he studied with Luigi Tito at the Accademia di Belle Arti. His work displays the influence of Romantic Impression-ism. A new experience at Hotel Ca’ Pisani.

Where: Hotel Ca’ Pisani D.D. 979When: through 5 January 2013Info: www.capisanihotel.it

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I progetti vincitori del Secondo Concorso di Idee “Tra le Briccole di Venezia” (ne sono perve-nuti oltre 800 da 1300 designer), promosso da Riva1920 sono stati presentati e premiati a Vene-zia a Palazzo Ducale lo scorso 24 Novembre. Nella stessa occasione è stata inaugurata la mostra che vede esposte al pubblico le opere realizzate. Ecco i progetti vincitori: “Laguna” di Cesare Bizzotto e Moises Hernandez (Under 26); “The unbearable Lightness of Being” di yi-Fang Chang (Over 26); premio “Technology for Design”, assegnato da SCM Group: “Sesto” di Marco Masetti e Alberto Tomasini; premio della critica Tavolo Torcello della falegnameria Comunità San Patrignano.

Dove: Palazzo DucaleQuando: fino al 13 gennaio 2013Info: www.riva1920.it

Roma celebra mezzo secolo di cinema italia-no con un grande appuntamento dedicato a un protagonista della nostra cinematografia: Enrico Lucherini.

Oltre ad aver inventato la figura del press agent, facendo dell’arte della bugia il proprio cavallo di battaglia, Lucherini ha contribuito a innovare e promuovere l’immagine del cinema italiano e dei suoi interpreti più importanti. Per i suoi 80 anni, è stata allestita a Roma dal Museo dell’Ara Pacis la mostra “Purché se ne parli. Dietro le quinte di 50 anni di cinema italiano”, che rimarrà aperta fino al 6 gennaio 2013. Accompagna la mostra uno straordinario libro di immagini, fotografie e aned-doti di Palombi Editore, un importante progetto editoriale sul cinema italiano curato dallo stesso Lucherini con Nunzio Bertolami e con la collabo-razione di Francesco Serra di Cassano.

Dove: Museo dell’Ara Paci, RomaAperta fino al 6 gennaio 2013 Info: www.arapacis.it

lucheRini the BomBRome celebrates half a century of Italian cin-

ema with a major event dedicated to a protagonist of our cinematography: Enrico Lucherini.

In addition to having invented the role of press agent and making the art of the lie his workhorse, Lucherini helped to innovate and promote the im-age of Italian cinema and its most important in-terpreters. For its 80th anniversary, an exhibition is being held in Rome at the Ara Pacis Museum, “As Long as We Speak. Behind the Scenes of 50 years of Italian Cinema” and is open through 6 January 2013. The exhibition is accompanied by an extraordinary book of pictures, photos and an-ecdotes by the publisher Palombi, a major pub-lishing project on Italian cinema curated by the same Lucherini with Nunzio Bertolami and with the collaboration of Francesco Serra di Cassano.

Where: Ara Pacis Museum, RomeOpen through 6 January 2013Info: www.arapacis.it

TRA LE BRICCOLE DI VENEZIA

LA BOMBA LUCHERINI

tRa le BRiccole di VeneziaAfter receiving more than 800 projects from

almost 1300 designers all over the world, here are the winners of the Second Competition of Ideas “Tra le briccole di Venezia” (by Riva1920): “Laguna” by Cesare Bizzotto and Moises Her-nandez (Under 26); “The unbearable Light-ness of Being” by yi-Fang Chang (Over 26); Prize “Technology for Design”, by SCM Group: “Sesto” by Marco Masetti and Alberto Tomasini; these projects have been awarded in Venice, at Palazzo Ducale, on Saturday 24th November 2012; the works will be exhibited at Palazzo Du-cale until January 13.

Where: Palazzo DucaleWhen: through 13 January 2013Info: www.riva1920.it

I vincitori del Premio (in alto) e alcune delle opere vincitrici (sopra)

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lennon stesso l’aveva definita come “l’artista sconosciuta più famosa”. nel bene e nel male, Yoko Ono ha sempre fatto parlare di sè dai più svariati punti di vista. e forse proprio per questo, ancora oggi, è un’icona di stile unico, e senza dub-

bio eccentrico.se, per alcuni, è stata sempre e solo la strega cat-

tiva (nel 2007 lei stessa aveva intitolato un suo disco “Yes, I’m a witch”) responsabile della rottura dei “Fab Four”, per altri è invece ricordata e ammirata per la sua particolare visione del mondo e per il suo ruolo attivo nell’indagare la “questione femminile”. Quel che è certo è che se, specialmente in musica, la signora lennon è soprattutto la moglie del celebre artista, in arte ha saputo sicuramente far valere la sua indipendenza e la sua originalità.

Sin da giovane Yoko Ono, animata dalla ricer-ca di libertà che vedeva concretizzata soprattutto nell’arte, amava circondarsi di artisti e poeti. Visi-tava gallerie d’arte e partecipava agli “happening” artistici. All’inizio degli anni Sessanta cominciò ad avventurarsi nell’allora poco noto mondo dell’arte concettuale e cominciò lei stessa a cimentarsi in qualche performance artistica. l’esempio più celebre è forse “Cut Piece”, durante la quale l’artista stava seduta su un palco e si lasciava “tagliare via di dos-so” i vestiti fino a restare nuda. Non esisteva, per la Ono, una forma d’arte migliore, o più adatta, per veicolare un messaggio. Seguendo il “principio Fluxus” rivendicava l’intrinseca artisticità dei gesti comuni e riconosceva l’importanza dell’atto creativo nel flusso della vita quotidiana, in nome di un’arte totale che investe tutte le forme artistiche.

incontrandola abbiamo provato a metterla alle

TUTTOL’AMORE DI YOKO(all you need is love)di mariaCHiara Peron

ALL The Love oF Yoko(All you need is love) Lennon himself had defined her as “the most famous unknown artist”. For better or for worse, Yoko Ono has always been talked about from many different points of view. And perhaps because of it, even today, she is an icon of unique style, no doubt eccentric.If, for some, she has always and only been the wicked witch (in 2007 she had titled an album “Yes, I’m a Witch”) responsible for the split of the “Fab Four”, for others she is remembered and admired for her particular vision of the world and her active role in investigating the “women issue.” Surely if, especially in music, Mrs. Lennon was the wife of the famous artist, in art she has been able to assert her independence and originality.In her younger years, animated by her quest for free-dom which materialized especially in art, Yoko Ono loved being surrounded by artists and poets. Visiting art galleries and attentive to the “happening” of art. In the early sixties she began to venture into the then little-known world of conceptual art, and she started experimenting with performance art. The most fa-mous example is perhaps “Cut Piece”, in which the artist sat on a stage and let her clothes be “cut off ” until she was naked. There was, for Ono, no better art form, or one more suitable to convey a message. Following the “Fluxus Principle” she was claiming the inherent artistry of common gestures and recognized the importance of the creative act in the flow of daily life, in the name of a total art covering all art forms.in our conversation with her, we tried to apply pres-sure: art or music? Faithful to her credo, she respond-ed: “I love them both the same way.” Love. It’ s the key word of this conversation. Why? Easy. Just ask a question and the word love with capital ‘l’ is eve-rywhere: the artist that you like best? “Of course, my husband, John lennon.”

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Provocative in the Sixties, now almost an octogenar-ian, Yoko Ono still succeeds in surprising her audi-ence; think of the curious “singing” performance, very little about singing, “Voice Piece for Soprano & Wish Tree”, in which her protagonist was both praised and denigrated, at the MOMA in New York. Recently, the serpentine gallery in london dedicated a retro-spective to Ono, with new works and historical pieces, capable of touching all art forms: music, poetry, per-formances, videos and installations. Yoko’s life is told here.The centerpiece of the exhibition was the project en-titled “Smiles Film”, gathering photographs of smil-ing people via Twitter, Facebook, Tumblr, Instagram. “My goal is to make a film that gathers the smiles of all human beings. If the whole world would start to

strette: arte o musica?” Ci ha risposto fedele al suo credo: “le amo entrambe allo stesso modo”. Amore. è la parola chiave di questa conversazione. Perchè? Facile. Basta fare una domanda e la parola Love, con la ‘elle’ maiuscola è ovunque: qual è l’artista che ama di più? “Ovvio, mio marito, John Lennon”.

Provocatoria negli anni 60, Yoko Ono, oggi quasi ottuagenaria, riesce ancora a stupire il suo pubbli-co: si pensi alla curiosa performance “canora”, che di canoro aveva ben poco, “Voice Piece for soprano & Wish Tree” che l’ha vista protagonista, osannata e denigrata, al Moma di New York. Recentemente la Serpentine Gallery di Londra ha dedicato alla Ono una retrospettiva, con opere nuove e pezzi storici, capace di toccare tutte le forme d’arte: musica, poe-sia, performances, video, installazioni. La vita di

Quando incontraiyoko onodi Claudio Dell’Orso

Fu un pomeriggio d’autunno nel 1984 o giù di lì. La vidi entrare nella sala d’esposizione della vetreria Gino Cenedese allora a Palazzo Geno-vese sul Canal Grande zona San Gregorio dove lavoravo come interprete. Una signora piccolina, vestita di scuro, con sé il figlio Sean avuto da John Lennon. Andatole incontro, ebbe un bre-ve sorriso quando la riconobbi, nonostante gli ampi occhiali da sole a nasconderne il viso lar-go e pallido. Parlammo di Venezia, di quanto giorni sarebbe rimasta, della cucina locale. Il ragazzino seguiva il nostro discorso ma non in-tervenne mai. Le chiesi l’autografo, porgendole la penna biro ed uno dei blocchetti di fogli gialli usati per le vendite.Sorprendendomi, yoko Ono contestò il posto dove avrebbe posato la riverita firma non pa-rendole consono a tale onore. Allora, scelsi un cartoncino pubblicitario e finalmente la vedova Lennon si degnò di tracciare qualche riga. Mi strinse la mano sorridendo appena, stese la mano pure il serio rampollo, e se ne andarono. Il cartoncino autografato l’ho perso infilandolo in uno dei miei libri.

When i met yoKo onoIt was an autumn afternoon in 1984 or so. I saw her enter the Gino Cenedese glassware showroom, then at Palazzo Genovese on the Grand Canal near San Gregorio where I worked as an interpreter. A petite

lady, dressed in black, with her son Sean from John Lennon. When I met her, she had a brief smile when I recognized her despite broad sunglasses to conceal her wide, pale face. We talked about Venice, of the duration of her stay, of local cuisine. The boy fol-lowed our speech, but never intervened. I asked for an autograph, handing the her a ball-point pen and one of the blocks of yellow paper used for sales.Surprising me, Yoko Ono objected to the place to put her revered signature, unsuited to such an honor. So, I chose an advertisement leaflet, and Lennon’s widow finally deigned to write a few lines. She shook my hand smiling slightly, and her seri-ous offspring also put forth his hand, and they left. The autographed card I lost, sticking it in one of my books.

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Yoko è raccontata qui. Fulcro della mostra è stato il progetto dal titolo “Smiles film”: tramite Twitter, Facebook, Tumblr, Instagram, sono raccolte le foto-grafie di persone sorridenti. “Il mio obiettivo è real-izzare un film che raccolga i sorrisi di tutti gli esseri umani. se tutto il mondo iniziasse a sorridere – ha spiegato la Ono – sono sicura succederebbe qual-cosa di bellissimo. Forse il mondo andrebbe meg-lio”. Una nuova visione dei social come diffusori di pace quindi? “Certamente. Inoltre i mass-media e i social network sono un “manifesto” con vere e pro-prie dichiarazioni sincere, spontanee e istintive delle persone. non mi interessano i sorrisi dipinti (sulle opere d’arte, ndr), ma quelli viventi. è importante che le mie opere diano saggezza e gioia alle persone. devono comunicare amore! non si tratta di pezzi “da museo” e non desidero creare un museo... se non nella mia mente”. Perciò “l’amore è la forza che ci dà la saggezza per agire – ancora una volta - con amore”. e questo avviene nella vita come nell’arte.

Per finire Mrs Ono: tre domande veloci.Che costa sta facendo ora? “Sono in studio di

registrazione e sto lavorando al mio nuovo album.” Libro preferito? “God is not great di Christopher

hitchins”.Ultima mostra visitata? “The invisible exhibition

alla hayward gallery”Ultimissima: Venezia è...? “L’amore. Amo Vene-

zia. il suo sole, l’acqua e il cielo. Chi potrebbe non amarla?”

Ancora una volta, remember love.

smile” – Ono explains – “I’m sure something beauti-ful would happen. Maybe the world would be better.” A new vision of social networks as peace-speakers then? “Of course, and the mass media and social net-works are a “manifesto” with real sincere, spontane-ous and instinctive declarations. i’m not interested in painted smiles (on works of art), but the living ones. It is important that my work give wisdom and joy to people. They have to communicate love! These are not “museum” pieces and I do not want to create a museum...except in my mind.” So, “Love is the force that gives us the wisdom to act – once again – with love.” And this happens in life and in art as well.Finally Ms. Ono: three quick questions.What are you doing now? “I’m at the recording studio and I’m working on my new album.”Your favorite book? “God is Not Great by Christo-pher hitchins.”Last show visited? “The Invisible Exhibition at the hayward gallery.”The last one: Venice is...? “Love. I love Venice. Its sun, water and sky. Who could not love her?”Once again, Remember Love.

Molte sono le immagini con cui Yoko Ono si è presentata al suo pubblico: qui ne abbiamo alcuni esempi. Molti la ricordano da giovane, neo sposina con John Lennon, oppure protagonista di performance ai limiti dell’incredibile negli anni di Fluxus. Ma anche oggi Yoko non smette di mettersi in gioco e di stupire

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COS’è STATOFLUXUS

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Un atteggiamento ver-so la vita e verso l’ar-te, che perde la sua aura di sacralità e si apre alla casualità e all’improvvisazione. Qualcosa in comune con il dadaismo ma, soprattutto, qualcosa di diverso dalle altre

avanguardie: Fluxus, un movimento in “movimento”, targato anni ‘60 e con un’anima globale (Europa, New York, Giappone), si distingue da subito per la forza del-la sua arte, che irrompe nel presente e nello spicciolo quotidiano.

Il termine, dal latino “fluido, liquido, permeabile, fluttuante” fu coniato dall’artista lituano George Ma-ciunas che firmò il manifesto all’insegna dello slogan: “Anything can be art and anyone can do it”.

la sintesi di tutte le arti, un’aspirazione che ha le sue origini nel nostro rinascimento, è l’obiettivo, non dichiarato, di Fluxus. Chi opera concretamente questa sintesi sono artisti, artisti di varia tendenza accomunati dalla volontà di giungere a un’espressione liberata da ogni convenzionalismo e suddivisione di categoria.

Come affermava Maciunas “tutto è arte e tutti possono farne”. Accanto a lui, Dick Higgins dichiara-va “Fluxus non è un movimento, un momento della storia, un’organizzazione. Fluxus è un’idea, un modo di vivere, un gruppo di persone non fisso che compie fluxuslavori”. Serate di azioni dissacranti, divertenti e provocatorie, performance, concerti collettivi attività musicali, video, tutto questo (e molto altro) è Fluxus. i principi che guidano queste azioni sono antielitari, volti a instaurare una relazione con la realtà sociale e quotidiana.

il movimento, aperto a tutti, si estese velocemente in europa ed anche nel resto del mondo; vi aderiro-no numerosi artisti tra i quali Allan Kaprow, Robert raushemberg, robert Filliou, Christo, la Monte Young, Henry Flint, Robert Watts, il gruppo giappo-nese gutai e molti altri.

A Fluxus parteciparono, tra l’altro, come raramente accade nella storia dell’arte, diverse donne, provenien-ti da luoghi e percorsi disparati, Yoko Ono, Charlotte Moorman, Alison Knowles, Shigeko Kubota, Takako Saito, Mieko (Chieko) Shiomi, oltre a figure che in-crociarono Fluxus nel corso di un cammino artistico e teorico individuale, come Kate Millet, femminista e attivista, simone Forti e Carolee schneemann attive al Judson Dance Theater di New York all’inizio degli anni sessanta. ed è proprio da questa angolazione, ampliata da una ricostruzione genealogica dell’intero percorso artistico, che la mostra “Women in Fluxus & Other Experimental Tales” - a Palazzo Magnani di Reggio Emilia fino al 10 febbraio 2013 - intende raccontare la storia e la filosofia Fluxus.

Tra le molte mostre che in europa ma anche in Asia e in America del Nord sono dedicate a Fluxus nel cinquantesimo della sua nascita ufficiale (al festival di Wiesbaden nel 1962) e in occasione del centenario della nascita di John Cage (Los Angeles 1912 – New York 1992), quella di reggio emilia riveste un carattere di autonomia e novità. “è una mostra che proprio qui ha la sua ragione d’essere”, chiarisce la Presidente della Fondazione Palazzo Magnani Avde Iris Giglioli. “In questo territorio, infatti, tra Reggio Emilia e Cavriago, ebbe vita per un ventennio uno dei poli del gruppo, intorno all’attività editoriale e di organizzazione di

WhAT WAS FLUXUS?

An attitude towards life and art which loses its sa-cred aura and opens to chance and improvisation. something in common with dadaism but, above all, something different from other avant-gardes: Fluxus, a “moving” movement, dates from the Sixties and with a global soul (Europe, New York, Japan), immediately stands out for the strength of its art, which breaks into the present and in everyday issues.

The term, from the Latin “fluid, liquid, permeable, fluctuating”, was coined by the Lithuanian George Maciunas, who signed its manifesto with the slogan: “Anything can be art and anyone can do it.”

The synthesis of all arts, an aspiration dating back to our Renaissance, is the unspoken goal of Fluxus. It is the artists who actually operate this synthesis, art-ists of various tendencies united by the desire for a free expression, free from all convention and subdivision of categories.

As Maciunas said, “Everything is art and everyone can do it.” Additionally, Dick Higgins stated “Fluxus is not a movement, a moment in history, an organiza-tion. Fluxus is an idea, a way of life, a flexible group of people producing fluxusworks.”

Evenings of irreverent action, funny and provoca-tive performances, collective concerts, musical activi-ties, videos, all this (and much more) is Fluxus. The guiding principles of these actions are anti-elitist, aimed at establishing a relationship with the social eve-ryday reality.

The open movement spread quickly in Europe and in the rest of the world; numerous artists joined, such as Allan Kaprow, Robert Rauschenberg, Robert Fil-liou, Christo, La Monte Young, Henry Flint, Robert Watts, the Japanese group Gutai and many others.

In addition, Fluxus was joined by several female art-ists from different places and routes, a rare event in the history of art: Yoko Ono, Charlotte Moorman, Alison Knowles, Shigeko Kubota, Takako Saito, Mieko (Chie-ko) Shiomi, and other figures who stepped into Fluxus during their artistic and theoretical individual paths, such as feminist and activist Kate Millet, Simone Forti and Carolee schneemann, active at the Judson dance Theater in New York in the early Sixties.

It is from this angle, extended by a genealogical re-construction of the entire artistic route, that the ex-hibition “Women in Fluxus & Other Experimental Tales” – at Palazzo Magnani in reggio emilia through 10 February 2013 – aims to tell the history and phi-losophy of Fluxus.

Among the many exhibitions in Europe but also in Asia and North America dedicated to Fluxus and its fiftieth anniversary (at the festival of Wiesbaden in 1962), and on the occasion of the centenary of John Cage’s birth (Los Angeles 1912 - New York 1992), the show in Reggio Emilia has a character of autonomy and innovation. “This exhibition has a strong reason for being here”, the President of the Fondazione Palaz-zo Magnani Avde Iris Giglioli explains. “This area be-tween reggio emilia and Cavriago has been hosting for twenty years one of the poles of the group, around the publishing and event organization Pari&dispari by rosanna Chiessi. Attending are all the big european protagonists of Fluxus, under the banner of “Every-thing is art”, proposing disruptive actions that are still very much alive in the stories of the city. And to em-phasize the critical approach chosen by the exhibition at Palazzo Magnani, not surprisingly it was a woman,

Una performancedi Carolee Scheemann,Illinois Central, nel 1967

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eventi Pari&dispari di rosanna Chiessi. Qui arrivano tutti i grandi protagonisti europei di Fluxus, propo-nendo, all’insegna di Tutto è arte, azioni dirompenti che restano ancora ben vive nei racconti di paese. e, per sottolineare il taglio critico scelto dalla mostra di Palazzo Magnani, non a caso a guidare a Cavriago que-sta colonia di artisti e intellettuali è stata una donna, Rosanna Chiessi”. Nella mostra “Women in Fluxus & Other Experimental Tales” sono presentate, oltre ad opere scelte di singole artiste, documentazioni di even-ti e spartiti, riprese video, fotografie, dischi, oggetti, documenti cartacei e altri avvincenti materiali relativi alle serate Fluxus.

le opere scelte provengono dalle più importanti collezioni italiane e intendono ripercorrere quell’incre-dibile momento d’interdisciplinarietà che Dick Hig-gins chiamò Intermedia, e che scrisse parte della storia dell’arte contemporanea, anche a reggio emilia.

Si tratta, infine, di una genealogia aperta allo sconfi-namento nella realtà dei visitatori e visitatrici, invitati a partecipare attivamente alla visita, come nella filosofia di Fluxus. (M.C.P.)

Rosanna Chiessi, to drive this colony of artists and in-tellectuals in Cavriago.”

In the exhibition “Women in Fluxus & Other Experimental Tales” are presented, besides selected works of individual artists, documentation of events and scores, video footage, photographs, artifacts, pa-pers and other compelling materials related to the Fluxus evenings.

The selected works come from the most important italian collections and intend to go through that in-credible moment of an inter-discipline that Dick Hig-gins called Intermedia, which wrote part of the history of contemporary art, even in Reggio Emilia.

It is, finally, a genealogy open to trespass into the reality of the visitors, invited to actively participate in the visit, as in the philosophy of Fluxus. (M.C.P.)

Pagina a fianco

in alto Alison Knowles, Bean Bag,English Version (1978)

In basso Yoko Ono impegnatanella famosa performance Cut Piece (1964)

George Maciunas,Fluxyearbox 2, 1966, Artist’s book

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“Tutto è arte etutti possono farne”(george maciunas)

“Fluxus non è un movimento,

un momento della storia, un’organizzazione.

Fluxus è un’idea, un modo di vivere, un gruppo di persone non fisso che

compie fluxuslavori”(Dick Higgins)

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This isy.o.

Phot

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delle bandiere bianche sulle quali campeg-giano scritte d’a-more e di pace, un invito ma allo stesso tempo an-che un monito e un’esortazione. Poche e semplici

parole che possono trasformarsi in azione perché, per Yoko Ono, “Love is action”.

Proprio a Venezia, più precisamente al lido, si è concretizzato l’ultimo vezzo artistico della signora lennon, che è stata protagonista, per la terza volta, insieme ad altri artisti di fama internazionale, della quindicesima edizione di “Open. Esposizione in-ternazionale di sculture e installazioni” conclusasi lo scorso 30 settembre, ideata e curata da Paolo de grandis, uno tra i più attivi animatori culturali della città, e co-curata da Carlotta Scarpa.

Nel 2002 Yoko Ono aveva portato in Laguna, in occasione di “Imaginaire Féminin”, quinta edizione di Open, la sua “Ex It”, un’installazione composta da cento bare all’interno delle quali nasceva un uli-vo; nel 2004, nell’ambito della settima edizione di “Open”, “Openasia”, l’artista ha presentato una vi-deo installazione dal titolo “Onochord”, un vero e proprio messaggio d’amore universale scandito da voce e luce.

Quest’anno, l’eclettica e imprevedibile Yoko Ono ha riconfermato la sua presenza al Lido con una serie di ventotto bandiere, curata da Jon Hendricks e visi-bile a s. Maria elisabetta.

Il nuovo format “Flags”, ha visto sventagliare in tutto novanta bandiere realizzate da ben ventisette artisti tra i quali Ronni Ahmmed, Efi Halivopoulou, Shakhawat Hossain Razib, Ursula Huber, Nora Inie-sta, Fotini Kariotaki, Maria Kompatsiari, Lindy Lee, Yang Mian, Artemis Potamianou, Fernando Reyes, daniel rothbart. l’iniziativa ha registrato un enorme consenso di pubblico che ha apprezzato, in partico-lare, l’originalità di un percorso in cui dialogavano la leggerezza del tessuto delle bandiere e la presenza massiccia delle sculture in acciaio dell’artista coreano Lim Dong-Lak.

naturalmente, le bandiere che componevano l’in-stallazione site specific “It’s time for action” di Yoko Ono, hanno attirato l’attenzione del pubblico calami-tando lo sguardo e la curiosità di tutti i visitatori del Lido, più di tutte le altre installazioni di “Open”.

La serie di “Flags” è una suggestione, il ricordo di un evento unico nel suo genere e straordinariamente scenografico: nel 2002 Paolo De Grandis era infatti commissario europeo per il Flag Art Festival di seoul in occasione di FIFA World Cup Korea/Japan. Mi-gliaia di stendardi, drappi, rotoli, arti e letterature da tutto il mondo catturate in segni e affidate al vento dieci anni dopo hanno indirizzato e ispirato il percor-so di Open.

In quest’occasione Yoko Ono ha rinnovato il felice sodalizio con De Grandis, uniti da una forte amicizia e da una stima reciproca, elementi indispensabili, per la Ono, nella collaborazione artistica.

Pensa Pace, Diffondi Pace, Amati, Amami, Ama-ci, dichiara il tuo amore, Attua Pace.

Questi i comandamenti di Yoko Ono, un vero e pro-prio manifesto per agire e dare voce all’arte, un mes-saggio per dare spazio all’amore e alla pace. (M.C.P.)

ThIS IS Y.o.White flags with love and peace phrases, an invi-

tation but at the same time a warning and exhorta-tion. A few simple words that can turn into action because, to Yoko Ono, “Love is action”.

in Venice, namely the lido, the last artistic whim of Mrs. Lennon was initiated. She was the prota-gonist for the third time (with other internationally renowned artists), of the fifteenth edition of “Open. International Exhibition of Sculptures and Installa-tions”, which closed 30 september. it was conceived and curated by Paolo De Grandis, one of the most active cultural animators of the city, and co-curated by Carlotta scarpa.

On the occasion of the Open’s fifth edition in 2002, Yoko Ono had brought to the Lagoon’s “Imaginaire Féminin” her “Ex It”, an installation consisting of one hundred coffins, each one giving birth to an olive tree; in 2004, on the occasion of the seventh edition of “Open - Openasia”, the artist presented a video installation titled “Onochord”, a real message of universal love punctuated by voice and light.

This year, the eclectic and unpredictable Yoko Ono has confirmed her presence at the Lido with a series of twenty-eight flags, curated by Jon Hen-dricks and visible at Santa Maria Elisabetta.

The new format “Flags”, has seen about ninety flags made by twenty-seven artists, including Ron-ni Ahmmed, Efi Halivopoulou, Shakhawat Hossain Razib, Ursula Huber, Nora Iniesta, Fotini Kariotaki, Maria Kompatsiari, Lindy Lee, Yang Mian, Artemis Potamianou, Fernando reyes and daniel rothbart. The initiative received a huge public consensus that has specially appreciated the originality of a path, the dialogue between the lightness of the flags fa-bric and the presence of massive steel sculptures by the Korean artist Lim Dong-Lak.

Of course, the flags that comprized the site-specific installation “It’s Time for Action” by Yoko Ono, have attracted the attention of the public, stimulating the curiosity of all visitors at the Lido, more than all other installations in “Open”.

The series of “Flags” is a suggestion, the memory of an event unique and spectacular: in 2002, Paolo De Grandis was in fact the European Commissio-ner for the Flag Art Festival in Seoul on the occa-sion of the FIFA World Cup Korea / Japan. Ten years later, thousands of flags, banners, scrolls, arts and literature from around the world captured in signs and entrusted to the wind have directed and inspired “Open’s” route.

On this occasion, Yoko Ono has renewed the successful partnership with De Grandis, united by a strong friendship and mutual respect, indispensable elements for Ono in an artistic collaboration.

Think Peace, Spread Peace, Love Yourself, Love Me, Love Us, Declare Your Love, Make Up Peace.

These are the commandments of Yoko Ono, a manifesto for action giving voice to art, a message for making room for love and peace. (M.C.P.)

L’ultima esperienza artistica di Yoko Ono riguarda la creazione di alcune bandiere, dove il tema in evidenza è l’amore, che sono state esposte recentemente anche al Lido di Venezia (a sinistra)

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L’attrice Kim Kardashian e il fidanzato,il rapper Kanye West, in Piazza San Marcosi avviano verso la via dello shoppinga Venezia; Kim indossa un abito in pizzo, con fiori applicati a mano, di Dolce & Gabbiana

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VACANzE DI NATALEA VENEzIA

l’idea ci è venuta quando ci siamo imbattu-ti in queste foto di Kim Kardashian, attri-ce americana, e del suo fidanzato, il rapper Kanye West, impegnati a godersi la magia di Venezia. Con loro, inconsapevoli protagoni-sti, abbiamo costruito un viaggio speciale, lungo la via dello shopping in laguna.

siamo entrati in moltissime boutique del centro storico, da Calle Larga XXII Marzo, San Marco fino alle Mercerie, senza dimen-

ticare Rialto, e abbiamo pure fatto una passeggiata all’Aeroporto Marco Polo, selezionando numerose proposte per le imminenti festività. Alla fine dello speciale troverete anche una mappa dettagliata che vi consen-tirà di andare a vedere con i vostri occhi l’oggetto dei desideri. Insom-ma, uniamo il fascino di poter passeggiare nella meravigliosa Venezia alla gioia di trovare il presente giusto per le persone per noi importanti.

A sPeCiAl TriP in VeniCea special trip along the shopping way in Venice together with the actress Kim

Kardshian and her boyfriend Kanye West. We went past the great many boutiques downtown, from Calle Larga XII Marzo to Mercerie, without forgetting Rialto, and we went shopping to the boutiques of Marco Polo airport. at the end of the spe-cial you’ll find a detailed map suggesting you the perfect present for everyone you love.

sulla via delloSHOPPing

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RBULGARI

Collana Serpenti in oro rosa con perline di rubellite beads e pavé

di diamanti (9,00 cts)RFERRAGAMO

Choker in velluto rosso con fiorein ottone smaltato: 498 Euro

RGUCCI VIAGGIO COLLECTION / DONNA

Trolley grande 4 ruote e beauty

RGUCCI VIAGGIO COLLECTION / DONNA

RLOUIS VUITTON

Bracciale-manetta "Lock me" in metalloe visone bianco

RLOUIS VUITTON

Borsa Transsiberian PM in pelle di bufalo martellata, interamente ricoperta di pelliccia di capra

e con fibbia decorata da cristalliSwarovski Elements: 3.100 Euro

RPRADA

Porta IPhone 5 in saffiano arms: 120 Euro

ROMEGA

Anelli Constellation “Griffes”In oro rosa, oro bianco o oro giallo 18 ct

Ispirati alla linea Constellation, riportano i numeri romani e le “griffe” tipiche della linea: 1.210 Euro (oro bianco),

1.120 Euro (oro giallo), 1.120,00 Euro (oro rosa)

RLOUIS VUITTON

Scarf in volpe bicolore

RFRATELLI ROSSETTI

“Mini zip” portamonete in morbida nappacolor ciliegia: 140 Euro

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RROBERTO CAVALLI

Just Cavalli Jewels - WildRJUST CAVALLI

Borsellino

RLOUIS VUITTON

Colletto in visone grigiocon motivo Monogram

RLOUIS VUITTON

Leopard Scarf in cachemire e seta: 565 Euro

RFRATELLI ROSSETTI

Pochette in suede grigia conapplicazioni strass: 400 Euro

RFENDI

Bracciale: 215 Euro

Uno scorcio di Calle Larga XXII Marzo,per eccellenza una delle vie dello shopping a Venezia; sullo sfondo si notaCampo San Moisè e sulla destral’ingresso del celebre hotel Bauer

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RTOD’S

Gommini Tod’s con ricamo nero

RFRATELLI ROSSETTI

iPad cover in morbido vitello color ciliegia.Logo Fratelli Rossetti stampato a caldoe dettagli con punti a mano: 140 Euro

RTOD’S

Set golf

RLOUIS VUITTON

Gemelli in metallo argentato con inserti in pelle elogo impresso

RERMENEGILDO zEGNA

Cravatta Duo con pala in cashmere e codino in setastrutturata, disponibile nei colori grigio

e bordeaux: 195 EuroCravatta in pura lana a fantasia regimental,

disponibile nei colori grigioe bordeaux: 130 Euro

RPAL zILERI

Sciarpa sartoriale 100% cachemirein fantasia marrone e nero: 190 Euro

Papillon blu in tricot: 60 Euro

RBRUNO MAGLI

Mocassino college bordeaux confrange e nappine in vitello: 345 Euro

RTOD’S

Guanti in pelle e cachemire

RERMENEGILDO zEGNA

Gemelli in argento e madreperla arricchiti dal logoErmenegildo Zegna: 330 Euro.

Gemelli in argento e pietra “occhio di tigre” rossaarricchiti dal logo Ermenegildo Zegna: 330 Euro.

Penna roller in resina acrilica bordeaux e ottone confiniture rutenio, logo EZ sulla testa del cappuccino, moti-vo “gessato” sul cappuccino, logo “Ermenegildo Zegna”

sulla veretta e cimossa sul fondello: 550 Euro

RFERRAGAMO

Cronografo Ferragamo 1898 realizzato in acciaio,

con movimento al quarzo edettagli placcati d’oro: 890 Euro

RGUCCI

Valigetta in pelle marroneeffetto vintage e chiusura a combinazione

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RTOD’S

Bracciali My Colors doppio giro

RHERMÈS

Chiavette USB con capacità di memoria di 8 GB,e custodia in pelle: 190 Euro

RGUCCI VIAGGIO COLLECTION / UOMO

RGUCCI VIAGGIO COLLECTION / UOMO

Trolley piccolo 4 ruote

RTHE BRIDGE

Portasigari, humidor

RBULGARI

Orologio Octo in acciaio: 7.700 Euro

RLOUIS VUITTON

Christmas Trunk Monogram,un’esclusiva valigia rigida realizzata a mano, come un vero e proprio baule Louis Vuitton, in legno rivestito nell’iconica tela Monogram

e rifinita con i classici dettagli e la storica chiusura S-lock in ottone dorato. Il Christmas

Trunk Monogram è pensato per contenere 35 preziosi addobbi natalizi, disponibili in

tre diverse tonalità di colore: oro, argento e amaranto

RPAL zILERI

Cappello in lana al 100%: 90 EuroCravatta in lana con lavorazione tricot

su toni dei grigi: 99 Euro

RLOUIS VUITTON

Pantofole da sera

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RCARTIER

Miniaudière case, pelle rossa,chiusura con finitura dorata e

macchie di lacca nera: 1.510 Euro

RLOUIS VUITTON

Pochette Altair in tessuto laminato oro con partimetalliche in ottone dorato e chiusura twist: 1.400 Euro

RLOUIS VUITTON

Porta Iphone in pelleMonogram Empreinte Aurore: 195 Euro R

LOUIS VUITTONCintura LV Initiales in pelle Epi rossa: 330 Euro

RLOUIS VUITTON

Pochette Bijou in MonogramVernis Pomme d’Amour: 410 Euro

RFERRAGAMO

Blusa porpora in chiffon con ricami in lurexe allacciatura criss cross: 1.650 Euro.Gonna a tubino ricamata: 5.950 Euro

RROBERTO CAVALLI

Guanti Collezione Christmas 2012

R

RROBERTO CAVALLI

Orecchini Collezione Christmas 2012

RSWAROVSKY

USB lock, chiavetta USB a forma di luchettoin acciaio e cristalli: 96 Euro R

BRUNO MAGLIShopping bag in vitello princess

color mandarino: 595 Euro

RLOUIS VUITTON

Colletto in metallo e cristalliSwarovski Elements

DODOCharms portafortuna

RFRATELLI ROSSETTI

Décolleté in vernice ciliegia: 300 Euro

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R

RROBERTO CAVALLI

Collana Collezione Christmas 2012

RLOUIS VUITTON

Borsa Alma BB in Monogram VernisPomme d’Amour: 915 Euro

RLOUIS VUITTON

Bracciale Lock Me in ottone dorato: 695 Euro

RROBERTO CAVALLI

Panettone, Gaffè Giacosa Christmas 2012

RGUCCI

Spilla a farfalla in metallo dorato e resina nera

RSWAROVSKY

Crystalline Watch: orologio con cassa in acciaio, cinturino in pelle e cristalli

DODOCharms portafortuna

RSWAROVSKY

Nirvana Bracelet, bracciale in metallorodiato e cristallo sfaccettato: 187 Euro

Una sorridente Kim Kardashian impegnata tra le vie dello shopping a Venezia osserva alcuni capi esposti in negozio

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RLOUIS VUITTON

Decolletè Tiara in satin rosso, con profili oro, e decorazioni di strass: 990 Euro

RDOLCE & GABBANA

Borsa Sicily Soft in pelle di vitelloe dettagli in metallo: 1.500 Euro

RLOUIS VUITTON

Borsa Deesse GM in Monogram Verniscon dettagli in ottone dorato: 2240 Euro

RTOD’S

D-Bag Tod’s: 1.410 Euro

RGUCCI

Pochette con cristalli rosa

RFLORIAN

Profumo Aqua Moresca

e io regalo arteAmi l’arte? Regala arte. Un modo non solo per offrire oppure offrirsi qualcosa di inso-lito, “bello” e duraturo, ma anche di soste-nere chi vive di arte. A Venezia siamo an-dati a visitare la galleria Giudecca 795 Art Gallery, dove ci siamo fatti consigliare alcu-ni oggetti inusuali per lo shopping di Nata-le. Ecco cosa abbiamo trovato. Tra le propo-ste più simpatiche segna-liamo ad esempio i “qua-drotti” della serie “Non ci posso credere” di Daniela Corrò (da 50 a 120 euro); la versione “mini” delle vele dipinte di Berico, al termine dell’intensa sta-gione espositiva 2012 (da 120 euro in su); le piccole tele di Silvia Radeva (da 150 euro in su); i bijoux in vetro firmati dall’arti-sta Marcelle Ottier (da 45 euro in su); la digital art di Jan Mizo (da 200 euro in su), e questi sono solo alcuni esempi. Idea regalo super-personalizzabile gli spartiti “sono-cromatici” (cioè la traduzione in colore di celebri pezzi musica-li) realizzata dal cyber artista Neil Harbisson (da 80 a 400 euro), anche su richiesta del cliente, ovvero potete farvi re-alizzare il quadro della vostra musica pre-ferita. Della mostra personale del 26enne Zavatta da poco conclusasi, restano alcune opere su carta (da 400 euro) e piccoli di-pinti (700 euro in su). Artisti emergenti sì ma non solo: ad esempio, alcune grafiche di Capogrossi, a partire da 600 euro. Inte-ressante anche il progetto fotografico “Ve-nezia dall’Alto” a cura della galleria: offerta natalizia per il libro ma, e qui sta la chicca, le cui splendide immagini possono essere ordinate e stampate singolarmente anche in grande formato.

and i GiVe aRt!Do you love art? Give art. It is a way to pre-sent your dear ones or yourself something unusual, “beautiful” and long-lasting, and also a way to support those who live on art. We visited Giudecca 795 Art Gallery, where we asked for advice on unusual art pieces for Christmas shopping. Among the nicest ideas

mentioned: the “squared” painting series “I can not believe it” by Daniela Cor-rò (from 50 to 120 euro); the “mini” version of the sails painted by Berico near the end of an intense 2012 calendar of shows (from 120 euro and up); the small paintings by Silvia Radeva (150 euro and up); the glass bijoux signed by the artist Marcelle Ottier (45 euro and up); digital art by Jan Mizo (200 euro and up), and much more. Another gift idea, super-customiza-ble and inexpensive, are the

“sonochromatic” scores, (i.e. the translation of famous pieces of music into color), created by cyber artist Neil Harbisson (from 80 to 400 euro), also by client’s request –you can have the colored image of your favorite music inter-preted by Harbisson. Nearing the end of the solo show by the 26- year-old Zavatta, some works on paper (400 euro) and small paint-ings (700 euro and up) are still available. Not only the emerging talents in Giudecca: also available are some graphics by Capogrossi, from 600 euro. Another point of interest is the photographic project “Venice from Above” cu-rated by the gallery: a special Christmas sale for the book, from which beautiful images – here is the “plus” – can be ordered and printed individually in large format: Venice from a bird’s-eye-view. Orders also online.

Il libro "Venezia dall’alto" a cura di Rosalba Giorcielli con le foto di Giampaolo Agostinelli; un "quadrotto" della serie "Non ci posso credere" di Daniela Corrò

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RCARTIER

Anello Cartier “Juste un clou”oro bianco, diamanti: 3.210 Euro

R

RBRUNO MAGLI

Décolleté in vitello abrasivato con cinturinoalla caviglia color verde bosco: 385 Euro

LOUIS VUITTONBorsa Alma BB in pitone nero: 3.800 Euro

RTHE BRIDGE

Borsone: 642 Euro

RTHE BRIDGEPortagioielli

RMISSONI

Cache-coeur in cashmerenido d’ape fiammato: 330 Euro.

Gilet in pelliccia di lana cotta effetto marmocon paramonture in castoro naturale: 3.900 Euro.

Abito in lana con tramature a rilievoe trafori geometrici: 880 Euro.

Stivali blu scuro in patchwork di pelle lavatae stampa cocco con borchie oro chiaro lucido

e ottone ossidato, particolare gioiello alla cavigliain ottone ossidato: 1.080 Euro

RLOUIS VUITTON

Collier con maxi boule di cristalli SwarovskiElements e chiusura in pelle

RBULGARI

Anello Serpenti in oro rosa doppio giro con testinain rubellite e pavé di diamanti (2,60 cts)

RGUCCI

Pump open toe in suede nerocon nastrino in velluto e satin nero

RCARTIER

“Juste un clou”bracciale grande in oro giallo: 29.000 Euro

RSWAROVSKY

Shogun Battle, bangle in acciaioe cristallo: 192 Euro

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RFERRAGAMO

Gemelli in acciaio: 140 Euro

RRUBELLI

Dog House, limited edition RLOUIS VUITTON

Porta Iphone Damier Infini, in vitello con motivoDamier impresso

RLOUIS VUITTON

Porta Ipad Damier Infini, in vitello con motivoDamier impresso

RFERRAGAMO

Giacca in velluto: 1.250 Euro.Dolcevita in lana: 320 Euro.Pantaloni in lana: 520 Euro

RERMENEGILDO zEGNA

Cappello in puro cashmere a coste conetichetta Ermenegildo Zegna in pelle grigia,

disponibile nelle varianti grigio medioe bordeaux: 180 Euro

RHERMÈS

Cravatte della nuova collezione “8 Ties”, realizzate in heavy twill di seta con micro stampe che riproducono la tastiera del computer, il pulsante On/Off, la chiavetta

USB e i cavetti elettronici: 145 Euro

RTOD’S

Cintura Greca in cotone e chiusura in pelle

RGUCCI

Slipper in vitello lavorazione cavallinostampa animalier

ROMEGA

De Ville ChronographCronografo in oro rosa 42 mm, cinturino alligatore.

Calibro Co-Axial Omega 9301: 21.700 Euro

RTOD’S

Gommini Tod’s realizzati in pony bianco: 660 Euro

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RGUCCI

Collana in metallo dorato con motivo Ginterlocking, bambù e corno bianco

RFENDI

Christmas Pequin Capsule Collection

RRENÈ CAOVILLA

Sandalo gioiello oro impreziosito da inserti in pizzo, pietre, perle e cristalli swarovski: 865 Euro

RRENÈ CAOVILLA

Stivaletto open-toe in pizzo nerocon ricamo di perline, micro-paillettes e pietre

chiuso da un nastro di seta: 835 Euro

RSWAROVSKY

Earphones, auricolari con cristallo: 66 Euro

RCARTIER

Miniaudière case, pelle dorata, chiusura con finitura dorata e macchie di lacca nera: 1.510 Euro

RLOUIS VUITTON

Colletto in visone bianco

RFRATELLI ROSSETTI

Portafoglio “medium flap”, con tasca esterna con zip,in morbida nappa color ciliegia: 230 Euro

RPOMELLATO

Collezione SabbiaAnelli in oro rosa con brillanti brown,

bianchi e black

RPOMELLATO

Collana con pendente

RSWAROVSKY

Play Time Ipad Case: custodia porta IPad in pelle e denim con cristalli: 111 Euro

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RPOMELLATO

Collezione SabbiaBracciale in oro rosa con brillanti brown, bianchi e black

RLOUIS VUITTON

Pochette Cosmètique in pelle Epi rossa: 270 EuroR

BRUNO MAGLIStivale in vitello e feltro

color ruggine con zip: 495 Euro

RCARTIER

Long clutch, pelle rossa,chiusura con finitura

dorata e macchiedi lacca nera: 1.310 Euro

ROMEGA

LadymaticCassa 34 mm in oro rosa,

cinturino alligatore bianco.Quadrante in madreperla con

lavorazione Supernova.Calibro Co-Axial Omega 8521:

20.600 Euro

RLOUIS VUITTON

Pochette Favourite MM in tela Monogram: 615 Euro

RROBERTO CAVALLI

Cioccolatini Gaffè Giacosa Christmas 2012

RSWAROVSKY

Spirale ring, anello in metallo rodiatocon cristalli: 147 Euro

RGUCCI

Orecchini pendenti in metallo placcato oro,resina e cristallo nero

L’attrice Kim Kardashian ritratta all’interno di una boutique nel cuore di Venezia

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RGUCCI

Pump in suede nero con motivo intrecciatoe applicazioni in metallo dorato

RHERMÈS

Grand PlateauGrande piatto tondo parte del servizio

in porcellana Bleus d’Ailleurs,collezione Art de la Table Hermès: 1.200 Euro

RSWAROVSKY

Signature Power Bag, clutch rivestita di cristallicon interno in raso: 755 Euro

RSWAROVSKY

Ambiray Candleholder, portacandelain acciaio e cristalli: 116 Euro

RHERMÈS

Bracciali in smalto nella variante mega-large;al motivo del cavallo “Quadrige” si uniscono i disegni

“Brasil” con le piume e il motivogeometrico “Spirographie”: 685 Euro

RFRATELLI ROSSETTI

Gemelli in metallo lucido e vitellocolor granata: 105 Euro.

Gemelli in metallo lucido e lucertolacolor castagna: 120 Euro.

Gemelli con profilo con logo inmetallo lucido e vitello color castagna: 115 Euro

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RSWAROVSKY

Elis Bangle Watch

RLOUIS VUITTON

Stivaletto Eleonora in vitellointeramente ricoperti di volpe: 2.160 Euro

RBURBERRY

Borsa Festive Gifts Collections

RCARTIER

Long clutch, pelle dorata, chiusuracon finitura dorata, macchie di lacca nera.

Edizione limitata: 1.310 Euro

Alcuni scorci della shopping gallerydell’Aeroporto Marco Polo di Venezia

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1 BOUTIQUE BRUNO MAGLI

2 BOUTIQUE BULGARI Tel. +39 041 2410553

3 RENé CAOVILLA BOUTIQUE VENEzIA Tel. +39 041 5238038

4 SALVATORE FERRAGAMO Tel. +39 041 2778509

5 FRATELLI ROSSETTI Tel. +39 041 5220819

6 GUCCI Tel. +39 041 2413968

7 HERMÈS Tel. +39 041 2410715

8 BOUTIQUE MISSONI Tel. +39 041 5205733

9 OMEGA BOUTIQUE

10 BOUTIQUE ROBERTO CAVALLI

11 NEGOzIO FENDI

12 BOUTIQUE PRADA

13 NEGOzIO POMELLATO

14 NEGOzIO TOD'S

15 BOUTIQUE BURBERRY

dove?ecco la mappa dove trovare boutique, prodotti e idee nel cuore di Venezia per il vostro shopping con l’illustre.

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Corte G

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1 GIUDECCA795 ART GALLERY Tel. +39 340 8798327 www.giudecca795.com

• RUBELLI www.rubelli.com

• THE BRIDGE www.thebridge.it

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1 BOUTIQUE CARTIER

2 DOLCE & GABBANA Tel. +39 041 5209991

3 ERMENEGILDO zEGNA BOUTIQUE Tel. +39 041 5221204

4 CAFFÈ FLORIAN Tel. +39 041 5205641

5 GUCCI Tel. +39 041 5229119

6 SWAROVSKI CRYSTAL BOUTIQUE

7 LOUIS VUITTON

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CampoS.Salvador

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1 FRATELLI ROSSETTI Tel. +39 041 5230571

2 LA PERLA Tel. +39 041 5226459

• AIRESTCOLLEZIONI• BOGGI• DUCATI• FREEFLYSHOP• GOLDENLADY• HENRYCOTTON’S• HOURPASSION• LAPERLA• LIUJO• NAPAPIJRI• OVIESSE• STEFANEL• SWATCH• VOGARTVENEZIA• BOSE• BROOKSBROTHERS• BULGARI

• BURBERRY• CAMICISSIMA• DIESEL• FERRAGAMO• FERRARI• GALLO• LOROPIANA• MONDADORI• MONTBLANC• PALZILERI• POLOR.L.• TUMITIE-RACK• VALENTINO• ELITETRAVELRETAIL• ELITEDUTYFREE• BOTTEGADEI

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Where?here are the maps where you can find the boutiques and ideas for your shopping in Venice with l’illustre.

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Come sarà la casa del futuro. Sicuramente attenta alla compatibilità ambientale, capace di ‘leggere’ le nostre intenzioni. dal bagno, con vasche che utilizzano la stessa acqua già in uso nella casa per i diversi scopi e continuamente depurata, alle poltrone in materiali eco-friendly, fino agli impianti di illuminazione com-pletamente domotici. Così, dal progetto realizzato a Venezia “Casa sensoriale domotica”, curato da lucilla del santo, collegato alla recente edizione di Bien-nale Architettura (quarta stagione del Padiglione Italia) in vista dell’Expò 2015 di Milano, abbiamo selezionato alcuni oggetti che sintetizzano l’idea di svi-luppo di una cultura ecosostenibile nella casa. Il progetto a cui ci siamo rifatti è stato sostenuto dalla Provincia di Venezia, con il patrocinio dei Ministeri dei

Beni Artistici e Culturali, e dell’Istruzione Università e Ricerca, e la collaborazione tecnica delle aziende che hanno fornito per l’allestimento gli esempi di eco design nei diversi elementi. Francesca Zaccariotto, Presi-dente della Provincia di Venezia, ricorda che quella veneziana è “fra le province più avanzate del Veneto e in Italia, nel percorso formativo e culturale che si pone l’obiettivo del recupero della qualità ambientale”. E il concetto di casa sensoriale domotica ne è un esempio. (D.P.)

PARAVENTO E MOBILECONTENITORECON INCISIONIDue pezzi di “Capo d’Opera”, azienda-fucina di creatività che realizza mobili custom-made di design dall’alto valore decorati-vo. Il paravento e il mobile sono oggetti della collezione “Venezia” Corto Maltese (Design Manuela Pelizzon e Silvano Pierdonà, 2010). Riproducono disegni e testi ori-ginali delle avventure del fascinoso marinaio giramondo nato dalla matita di Hugo Pratt. I pannelli utilizzati (in Du-Pont Corian con caratteristiche di lunghissima durata e in Pannello Ecologico costituito da legno riciclato al 100%) rappresentano l’attenzione dell’azienda per il tema della sostenibilità. (www.capodopera.it)

TRON ARMCHAIRIspirata al mondo futuristico e accattivante del film Disney Tron Le-gacy, Tron Armchair è una poltrona fortemente materica. I suoi tratti richiamano il paesaggio frastagliato e spigoloso che fa da contorno al mondo digitale di Tron. Una vera e propria scultura composta da intersezioni di volumi e texture di roccia “digitale”. Inizialmente re-alizzata in fibra di vetro in quattro pezzi unici “decorati”dal designer newyorkese Dror per la manifestazione DesignMiami / ArtBasel, Tron Armchair viene ora presentata per la produzione in serie con la tecnica del roto-moulding, in diverse tonalità di colore e in materiale riciclabile al 100% che la rendono adatta anche all’utilizzo outdoor.

W+WUn prodotto Roca volto al risparmio idrico e vincitore di numerosi premi inter-nazionali e tecnologia è il W+W, disegnato da Oscar e Gabriele Buratti, vaso e lavabo racchiusi in unico elemento. È una somma di componenti essenziali per risparmiare acqua e spazio. Il sistema di ricarica filtra l’acqua del lavabo per ri-utilizzarla nello sciacquone. L’Ecosostenibilità è senz’altro uno dei valori più forti per l’Azienda che continua a puntare e investire su progettazione e produzione Green. (www.roca.com )

FORKNELT, zO_LOFTLa forchetta: uno dei più consolidati strumenti da tavola rivisitato. Forknelt di zo Loft, è realizzata con meno materiale e perciò molto leggera, denti più lunghi e più utili per afferrare il cibo. Tramite un gesto semplice, attraverso una piccola curva del manico della posata, Forknelt evita di sporcare la tovaglia quando appoggiata sul tavolo ed evita di scivolare quando accostata al bordo del piatto. Attraverso una lavorazione semplice ed economica e materiali riciclabili, ForKnelt è progettata per essere eco-friendly sin dalla produzione. (www.zo-loft.com)

se lA CASA è DIECOTEnDEnza

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l’ArT de ViVreRelais & Chateaux è ormai diventato un modo di

dire associato ad uno stile di vita. Perchè questa al-chimia trovi compimento occorrono una serie di ele-menti che ricadono tutti nelle cosiddette “Cinque C”: la cortesia, lo charme, il carattere, la calma, la cucina. Cosi un insieme, fatto di persone appassionate (tanto gli ospiti quanto i padroni di casa) e dimore uniche, sublima in un viaggio dei sensi che porta ad una più profonda e autentica comprensione proprio di quella che facciamo nostra ovvero l’Art de Vivre. Alain Bul-lo, direttore del londra Palace, ci garantisce, con il suo sovoir faire , che a Venezia questo effetto magico lo si puo’ percepire ancora di più. Relais & Chateaux, dal 1961, produce una guida degli amici assciati che oggi viene diffusa nel mondo in 6 lingue ed è indub-biamente pubblicazione di rifermento per chi intende la vita con un certo stile. A proposito di stile: l’amba-sciatore di Relais & Chateaux per il 2013 è Salvatore Ferragamo, amministratore delegato della tenuta il Borro in Toscana, anch’essa, naturalmente, nel nove-ro degli appartenenti all’associazione r&s. (D.P.)

dove passa la via della felicità? domanda all’apparenza dal-la risposta molto complessa. Ma se parlate con chi negli anni ‘50 ha avuto a che fare con il fleur-de-lis, simbolo di Relais e Chateaux, l’as-

sociazione dei migliori albergatori del mondo, chef e ristoratori, sa darvi una risposta molto precisa: è quel-la strada, parallela alla ferrovia che collega Parigi alla Costa Azzurra, la meravigliosa route du Bonheu; lì sorgevano otto dimore che andavano da nord a sud della Francia che rappresentavano l’essenza di quel-lo che poi è diventato il concetto di lusso abbinato a Relais & Chateaux. Mezzo secolo è passato ed oggi sono oltre 500 le dimore in 56 paesi del mondo che si possono fregiare del celebre stemma con il giglio. Tra questi, da poche settimane, l’hotel londra Pala-ce che ha festeggiato l’evento con una cena esclusiva preparata dallo chef Loris Indri. In tavola, molto ap-prezzati, i ravioli con scampetti di laguna, melanzane e pomodorini su crema delicata di basilico, il filetto di branzino d’amo in crosta di bottarga e cenere di ver-dure, un originale sorbetto al mosto d’uva vendem-mia 2012 e in apertura, in omaggio a Venezia, una degustazione di cicchetti veneziani della tradizione.

sUllA ViA dellA FeliCiTà

Nella foto Alain Bullo, direttore del Londra Palace di Venezia, ufficializza l’ingresso dell’Hotel in Relais & Chateaux in una sala del ristorante Do Leoni (photo Elena Ferrarese)

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del mondo “principe delle trottole” Stéphane Lam-biel: hanno danzato sulle note di “Je veux vivre”, aria tratta da “Roméo et Juliette” di Gounod creando un’atmosfera sublime. I costumi indossati, ispirati a quelli del film “Romeo e Giulietta” di Zeffirelli del 1968, sono stati creati per l’occasione dalla società “Il Costume-roma-Verona”.

Un altro nome eccellente, molto atteso dal pubblico, è quello di Evgeni Plushenko, che ha incantato con una straordinaria esibizione sulle note di “Habanera” (Car-men), e “La donna è mobile” (Rigoletto).

in scaletta anche Anna Cappellini & luca lanotte, coppia di danza punta di diamante della nazionale italia-na, e Shizuka Arakawa, campionessa olimpica a Torino.

in scena insieme ai pattinatori, i grandi talenti emer-genti della lirica si sono esibiti con il Coro e l’Orchestra dell’Arena di Verona, diretti dal maestro Fabio Ma-strangelo: i soprano Mirella Bunoaica e France dariz, il baritono Krum Gabalov, i tenori Marco Frusoni e Alessandro scotto di luzio e il mezzosoprano Valeria

sepe. Questi ultimi tre artisti sono sostenuti dalla Fondazione luciano Pavarotti.

Tra i tanti i vip e le autorità in platea citiamo Alessandro Benetton e deborah Compagnoni con i tre figli, Alexandra di Hannover, Ma-rina Berlusconi con marito e figli, l’Ambasciatore della repubblica Po-polare cinese in Italia Ding Wei, in-teressato a realizzare lo spettacolo di Opera on Ice a Pechino e Shanghai. Particolare accoglienza per l’atleta Alex Zanardi, protagonista dell’ul-tima edizione delle Paralimpiadi di londra.

lo spettacolo, presentato da Al-fonso Signorini e Costanza Calabre-se, va in onda su Canale 5 il giorno di natale.

si è ripetuto anche quest’anno l’appuntamento con lo spettaco-lo Opera On Ice all’Arena di Ve-rona: in 12mila spettatori hanno assistito alle esibizioni dei più grandi campioni di pattinaggio su ghiaccio accompagnati dalle arie delle più famose opere liri-che. Alcune di queste fanno par-te del programma dell’Arena di

Verona della stagione 2013, come Aida, nabucco, la Traviata, il Trovatore, rigoletto e roméo et Juliette. Molto ricco il cast di atleti: prima tra tutti, Carolina Ko-stner, plurimedagliata campionessa europea e mondiale, nonché madrina dello spettacolo. Un volto molto noto e impegnato: già madrina delle navi da crociera della compagnia americana royal Caribbean, sostiene inoltre la raccolta fondi in favore dell’Associazione Un Cuore Un Mondo (www.uncuoreunmondopadova.org).

Di forte impatto l’atteso duetto con il campione

di SHaula CallianDro

L’OPERA èsUlGHIACCIO

L’Arena di Verona si trasforma inuna grande pista ghiacciata per lo show Opera on Ice; lo spettacolo, su Canale 5, con Carolina Kostner (sotto) visto dal vivo da L’illustre: nel parterre anche Marina Berlusconi e famiglia (a destra)

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Human-Computer InteractionHCI o human-computer interaction è un settore di grande impor-tanza nell'ambito dell'ICT. Nesting offre servizi di studio e realizza-zione di interfacce utente applicate ai settori che richiedono l'esplo-razione di grandi basi di dati multimediali, arte, cultura, editoria elettronica, archivi storici. La nostra consulenza è basata su una ro-busta conoscenza sia delle best practice che dei principali strumenti di sviluppo e dei device disponibili. La particolare cura che viene data all'usabilità degli strumenti interattivi è il punto nodale per qua-lificare i nostri progetti.

Data VisualizationDV o Data Visualization è un settore di interesse per Nesting per via delle sue peculiari ricadute sull'usabilità delle interfacce uomo-macchina e per l'attinenza con i settori dell'arte della cultura e dell'esplorazione di grandi database multimediali. Tale disciplina dell'informatica studia la rappresentazione visuale dei dati ed elabora dei modelli grafico-dinamici che permettano una comunicazione effi-cente e sintetica di relazioni massive. Nesting offre la sua esperienza sia per lo studio che per la realizzazione di sistemi di Data Visualiza-tion.

Data ManagementCon Data Management si intende la capacità di gestire con efficenza e in maniera sicura l'archiviazione, la fruizione, l'accesso e il back up di database di grandi dimensioni. I settori della cultura e dell'arte, dell'editoria e degli archivi storico-digitali, oltre che progetti di knowledge management richiedono il supporto di grandi strutture di dati. Il cloud computing, la virtualizzazione dei server ed altre recen-ti tecnologie permettono una pianificazione diversa della locazione fisica dei dati che, opportunamente combinata, può dare luogo a maggiore efficenza, sicurezza e risparmio di costi. Nesting offre studi e realizzazione di progetti nell'ambito del Data Management forte di esperienze sul campo.

NESTING SCRL – Dorsoduro, 3488/U – 30123 Venezia

tel. +39 041 22 01 217 – fax. +39 041 22 01 296 – [email protected]

INNOVAZIONE ICTINTERATTIVITÀ – ACCESSIBILITÀ

GEOLOCALIZZAZIONEMULTIMEDIALITÀ – EDITORIA DIGITALE

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Human-Computer InteractionHCI o human-computer interaction è un settore di grande impor-tanza nell'ambito dell'ICT. Nesting offre servizi di studio e realizza-zione di interfacce utente applicate ai settori che richiedono l'esplo-razione di grandi basi di dati multimediali, arte, cultura, editoria elettronica, archivi storici. La nostra consulenza è basata su una ro-busta conoscenza sia delle best practice che dei principali strumenti di sviluppo e dei device disponibili. La particolare cura che viene data all'usabilità degli strumenti interattivi è il punto nodale per qua-lificare i nostri progetti.

Data VisualizationDV o Data Visualization è un settore di interesse per Nesting per via delle sue peculiari ricadute sull'usabilità delle interfacce uomo-macchina e per l'attinenza con i settori dell'arte della cultura e dell'esplorazione di grandi database multimediali. Tale disciplina dell'informatica studia la rappresentazione visuale dei dati ed elabora dei modelli grafico-dinamici che permettano una comunicazione effi-cente e sintetica di relazioni massive. Nesting offre la sua esperienza sia per lo studio che per la realizzazione di sistemi di Data Visualiza-tion.

Data ManagementCon Data Management si intende la capacità di gestire con efficenza e in maniera sicura l'archiviazione, la fruizione, l'accesso e il back up di database di grandi dimensioni. I settori della cultura e dell'arte, dell'editoria e degli archivi storico-digitali, oltre che progetti di knowledge management richiedono il supporto di grandi strutture di dati. Il cloud computing, la virtualizzazione dei server ed altre recen-ti tecnologie permettono una pianificazione diversa della locazione fisica dei dati che, opportunamente combinata, può dare luogo a maggiore efficenza, sicurezza e risparmio di costi. Nesting offre studi e realizzazione di progetti nell'ambito del Data Management forte di esperienze sul campo.

NESTING SCRL – Dorsoduro, 3488/U – 30123 Venezia

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breve “Mai fidarsi di un uomo che indossa un trench blu”, un noir-fantasy che, edito da Marsilio nel ‘97, fu un piccolo caso letterario di successo. Fabbri si è poi confermato con Mosche a Hollywood del 2000, thriller che è diventato un film americano. A Venezia, dopo il Campiello, resta un abituè, solo spostandosi verso il lido: come sceneggiatore ha firmato il film La Doppia Ora, in concorso qualche anno fa alla Mostra del Cinema. In realtà Fabbri è l’unico maschietto tra le giovani penne del “Dante Alighieri”. dopo di lui, a scrivere a buoni livelli ci ha pensato una pattuglia di giovani donzelle, gui-date da Martina evangelisti. Vincitrice dell’ultimo Campiello, con il racconto “Forbici”, era stata fina-lista lo scorso anno, a 18 anni, con “Rose Rosse”. In precedenza si era già aggiudicata un paio di edi-zioni di un concorso letterario locale, il “Giacomo Caroli” di Faenza, con i racconti “Ti voglio bene”, nel 2010, e “Resti”, del 2011, mettendo insieme, in-somma, già un numero di racconti quasi sufficiente per pubblicare una raccolta. «A indirizzarmi sono stati i corsi di scrittura creativa tenuti al liceo, come attività extracurriculari, dal professor Gianfranco lauretano» spiega Martina che ricorda a l’illustre che “è da quando ne avevo 16 che coltivo la parola

erano suoi studenti i vincitori della prima e dell’ultima edi-zione del Campiello giovani. Un’altra sua studentessa ne è sta-ta semifinalista e nel suo palmarès vanta una serie di allori in premi letterari locali.

è il singolare record di un Liceo classico ravennate, vera e propria fabbrica di talenti letterari. E, chissà, il merito sarà del nume tutelare cui il liceo è dedica-to: dante Alighieri, che è sepolto proprio a raven-na, dove morì esule da Firenze nel 1321. «dante ci illumina sempre – premette la preside Patrizia ra-vagli – In realtà il motivo vero è che proponiamo costantemente corsi di scrittura tra le attività extra-curriculari e promuoviamo le collaborazioni con i giornali locali».

Quale che sia il motivo il liceo “Dante Alighieri” di Ravenna ha sfornato negli ultimi anni una bella pattuglia di baldi giovanotti a partire da Alessandro Fabbri, che nel 1996, a 18 anni, si aggiudicò la pri-ma edizione del Campiello giovani con il romanzo

di Pierluigi Tamburrini

lA FABBriCADEGLI SCRITTORI

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Merito ancora della scuola, insomma, e, nel caso di Martina, della collaborazione tra il liceo e laureta-no, poeta e critico letterario di origini casertane ma insegnante a Cesena. «Organizziamo spesso incon-tri al liceo con scrittori o giornalisti, l’ultimo con gianluca Pasini della gazzetta dello sport – aggiun-ge la preside Ravagli – Il confronto, l’ascolto diretto delle loro esperienze dà ai ragazzi degli spunti vin-centi più di qualunque altra lezione».

Oltre a Alessandro e Martina il liceo cala ancora qualche asso, da Silvia Rossetti, tra i 25 semifinali-sti del Campiello Giovani di quest’anno con “Una breve storia di sbadataggine”, a eleonora Martini, vincitrice nel 2009 del concorso “Giacomo Caroli” sulla compagna di classe Martina evangelisti, giunta seconda, fino a Ilaria Fabbri, freschissimo alloro in un concorso di poesia con “La vita non è altro che un grosso stagno”. «Ravenna è una città che favori-sce molto i giovani scrittori, anche grazie al festival letterario di giallo e noir “Giallo luna, nero notte” - conclude la preside Patrizia ravagli – o all’impegno della Banca Popolare di Ravenna che fornisce borse di studio per corsi di scrittura».

scritta, credo si tratti di un’evoluzione del mio vora-ce amore per la lettura. la scrittura è la mia esigenza primaria, non posso farne a meno. Mi dà la possibi-lità di razionalizzare e portare fuori quello che avrei fatica a dire”. E adesso Valentina è all’università di Bologna dove studia lettere Moderne: il passaggio da una città all’altra dove “l’ho vissuta male” ci rive-la. E allora non resta che rifugiarsi nella scrittura: “i miei autori preferiti sono Gabriel Garcia Marquez, ovviamente “Cent’anni di solitudine” e Virginia Woolf, soprattutto il romanzo “Le Onde”. Tra gli italiani Margaret Mazzantini e erri de luca. in re-altà poi leggo di tutto. Alcuni libri li ho comprati solo perchè mi piaceva la copertina”. A proposito di scrittori: uno ce ne dici uno sopravvalutato ed uno sottovalutato? “Mmmmm... forse Baricco, cose tipo “Castelli di rabbia” non mi prendono; e poi tra i sot-tovalutati raymond Carver”. Chi? Appunto...

Torniamo al premio: l’idea di spedire il raccon-to proprio al Campiello? “è venuta a scuola, dopo una conferenza di Alessandro Fabbri, anche lui ex studente del liceo dante Alighieri di ravenna che ha vinto la prima edizione del Campiello giovani”.

Forse sarà che mi sento abbastanza

immatura, soprattutto nei

pomeriggi saturnini. Se riesco ad

immedesimarmi in personaggi

più grandi di me sono un po’ più

razionale. È il modo per cercare di

mettere profondità in quello che scrivo perché conta più la

profondità che la storia in sè.

(Valentina evangelisti)

cinquant’anni dicampielloE a proposito di premi parliamo di “Premio Campiello. Cinquant’anni di narrativa italiana” (Antiga Edizioni): il libro stampato in tiratura limitata in occasione del Giubileo del riconosci-mento letterario istituito dagli Industriali del Veneto nel 1962. Un volume importante e pre-stigioso, che racconta non soltanto la storia del Campiello e dei suoi vincitori, ma fornisce an-che una panoramica storico-iconografica, anno per anno. Qualche Esempio? Il 1963, anno che ha visto Primo Levi vincitore della prima edi-zione del Premio Campiello con il suo “La tre-gua”, è segnato dalla morte del Presidente Usa John Kennedy, dal discorso “I have a dream” di Martin Luther King e dal pri-mo LP dei Beatles. Il 1983 vede vincitore Carlo Sgorlon con “La conchiglia di Anataj”, lo stesso anno della scomparsa di Ema-nuela Orlandi e dell’inizio di un inarrestabile sviluppo tec-nologico mondiale. Nel 1994 vince Antonio Tabucchi con “Sostiene Pereira”: un anno che ha visto la vittoria di Nel-son Mandela alle elezioni su-dafricane, del trionfo alla Notte degli Oscar del film “Shindler’s List” di Steven Spielberg e del suicidio di Kurt Cobain, leader della rock band Nirvana. Fino ad arrivare al 2012 con la vitto-ria di Carmine Abate con “La collina del vento”. La tragedia della Costa Concordia, il confe-rimento del Premio Nobel per la pace all’Unione Europea e la scoperta del Bosone di Higgs da parte degli scienziati del Cern a Ginevra sono solo alcu-

ni dei fatti più importanti accaduti quest’anno. La parte letteraria e antologica è a cura del cri-tico Lorenzo Mondo, mentre la parte storico-iconografica e di cronaca è a cura del giornalista Antonio Di Lorenzo. “Abbiamo sentito il deside-rio di realizzare un volume che – spiega Andrea Tomat, Presidente della Fondazione Il Campiel-lo - non fosse solo celebrativo ma che raccontas-se i suoi tanti protagonisti ripercorrendo i fatti e i momenti salienti che hanno caratterizzato la storia più recente del nostro Paese, contestua-lizzando così l’atmosfera in cui gli autori han-no scritto i loro romanzi. In questo libro sono descritti cinquant’anni di letteratura che hanno accompagnato le profonde trasformazioni della società italiana: con momenti di crescita e svi-luppo e fasi di crisi, radicali trasformazioni e l’affermarsi di nuovi costumi.” (S.C.)

La Vera da Pozzo,che simboleggia il Premio Campiello,

e sullo sfondo il volume "Premio Campiello. Cinquant’anni di narrativa italiana"

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l’inverno letterario ci riserva anche quest’anno interessanti novità e attesi ritorni, per tutti i generi e per tutti i gusti. libri da acquistare subito, per i più impa-zienti, o da inserire nella propria personale “lista dei desideri” per i regali di natale.

il primo grande ritorno è stato quello di glenn Cooper: editrice

Nord pubblica “I custodi della biblioteca”, capitolo conclusi-vo della serie di romanzi mystery-thriller iniziata con “La Bi-blioteca dei Morti”. Finalmente, tutti i misteri verranno svelati e scopriremo cosa succederà il 9 febbraio 2027, data indicata come il giorno del giudizio. Mentre il mondo s’interroga su cosa accadrà davvero, decine di persone ricevono una car-tolina con indicato il giorno della loro morte, proprio come all’inizio della serie. Con una differenza: tutte le vittime sono di origine cinese. è una provocazione? Un avvertimento? è arrivato il momento di scoprire il destino dell’umanità.

Un altro gradito ritorno lo propone Tea: Zoran Zivkovic si cimenta ne “Il Ghostwriter”. Uno scrittore riceve una mail da uno sconosciuto Ammiratore che gli chiede di scrivere un romanzo che non verrà pubblicato a suo nome. Comincia così una storia misteriosa, in cui l’autore si diverte a mostrare tutti i paradossi dello scrivere e del rapporto tra l’autore, il libro e il lettore.

Chi vuole perdersi tra le misteriose calli veneziane potrà farlo con “I custodi della cattedrale proibita” di Jon Trace (Newton Compton Editori). Sulle tracce di un serial killer, l’ex sacerdote Tom Shaman e l’investigatrice Valentina Mo-rassi si caleranno nella storia della città lagunare. Sulla scia degli omicidi avvenuti nel corso dei secoli, i due verranno a conoscenza di un segreto letale, custodito a caro prezzo di generazione in generazione e costato la vita a molti venezia-ni: un mosaico etrusco, dal valore inestimabile, noto come la “porta dell’inferno”.

I giovani che vorranno essere catapultati nell’atmosfera

AlTernATiVeAI SOLITI NOTI

newyorkese degli anni venti non potranno perdere il primo volume di una nuova serie della già apprezzata autrice Lib-ba Bray: “La stella nera di New York” (Fazi). Evie O’Neill, ragazza irriverente, viene ospitata a New York dallo zio, che dirige il Museo Americano del Folklore, delle Superstizioni e dell’Occulto. Dopo una serie di delitti, Evie sarà chiamata a collaborare alle indagini per via del suo dono: vede il passato delle persone toccando un oggetto a loro appartenuto. la ra-gazza s’inoltrerà così nei segreti di un passato da dimenticare, pena il sopravvento di un antico male oscuro.

Non dimentichiamoci dei bambini: per rendere più faci-le e divertente l’apprendimento, editoriale scienza pubblica “L’Enciclopedia dei record” di Delphine Grinberg: quattro sezioni dedicate al pianeta Terra, animali e piante, corpo umano e invenzioni, tutte ricche di illustrazioni, aneddoti e imprese incredibili. la matematica non è proprio la materia preferita dei bambini? Ci pensano Bruno D’amore e Fede-rico Taddia: nel loro “Perchè diamo i numeri?” (Editoriale Scienza) tra curiosità, un po’ di storia e operazioni enigmati-che guideranno i piccoli nel mondo della matematica, un po’ scienza e un po’ gioco. Perché la matematica non è sempre noiosa, e lo sanno anche i grandi: il matematico Federico Peiretti nel suo “Matematica per gioco” (Longanesi) esten-de la sua indagine matematica ai giochi più popolari, come le carte e i dadi, sulla scia di studiosi come leibniz, Pascal, eulero. nelle loro mani, i giochi matematici hanno portato a sorprendenti scoperte. Il lettore imparerà a “giocare” con la matematica risolvendo i quesiti proposti dall’autore.

Per chi vuole già prepararsi per un 2013 ricco di citazio-ni letterarie, quale miglior regalo di un’agenda a tema? l’A-genda letteraria 2013, a cura di gianni rizzoni e edita da Metamorfosi Editore, presenta un’appendice di 40 pagine con notizie su premi letterari, case editrici italiane, pagine letterarie di quotidiani e periodici, festival ed eventi lette-rari. i lettori di Paulo Coelho, invece, potranno optare per “Trasformazioni”, l’agenda di Bompiani dedicata allo scrit-tore con aforismi, riflessioni e brevi pensieri quotidiani che ci accompagneranno per tutto l’anno. (S.C.)

Jon Trace, Libba Bray (della cui copertina

vediamo un dettaglio nella foto grande),

Federico Taddia e Bruno d’Amore sono alcune delle nostre proposte

d’inverno

liBri&CO.

Pagine a cura di SHaula CallianDro

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ernesto GuidorizziverSo

L’InCenDIoL’Anno 1939

Salerno editricePagine 160

Prezzo € 12,00

Il romanzo di Ernesto Guidorizzi, già docente di Teoria della letteratura all’Università Ca’ Fosca-ri di Venezia, è ispirato alla vicenda di Goffredo lauben, intellettuale veneto la cui solitudine ari-stocratica viene intaccata dai giorni bui dell’anno 1939. Il protagonista soffre il mutamento storico che vede coinvolta la civiltà europea da lui tanto amata. Marito di una giovane tedesca, i cui fami-liari appartengono all’alta tradizione germanica, intuisce la fine del suo mondo e si prodiga per salvarne gli ideali. il romanzo si chiude con l’an-nuncio tragico della ii guerra mondiale, il 31 ago-sto del 1939.

Flavia Pecorari e lorenza stroppa, entrambe di Pordenone, si nascondono dietro allo pseudo-nimo Bianca leoni Capello. le due amiche, unite dalla passione per i libri fantasy, esordiscono con un romanzo ambientato nella Venezia di oggi. la diciottenne Virginia incontra un suo nuovo profes-sore: damien de silva. Un personaggio misterioso e inquietante: strane visioni tormentano la prota-gonista quando gli sta accanto. Visioni di un tempo passato, in una Palermo medievale ormai dimenti-cata, e di un antico amore. E se i due si fossero già conosciuti in un'altra vita, e Damien fosse tornato a cercarla?

Bianca Leoni CapelloDArk heAven

LA CArezzA DeLL'AnGeLo

Sperling & kupferPagine 292

Prezzo € 16,90

SELEZIONE VENEZIAIdee dalla laguna

il volume raccoglie la trilogia dei thriller stori-ci ambientati nel Veneto del iii sec. a.C, costruiti sulla misteriosa figura di Nerka Trostiaia, la Gran sacerdotessa del santuario di Pora-reitia di Ateste, diventata punto di riferimento per i Veneti nella loro lotta contro i Celti grazie alle estasi mistiche che la rendono la “voce della Dea”. In questi ro-manzi Federico Moro sfrutta pienamente le sue doti di scrittore: la verosimiglianza nella ricostru-zione storica si unisce alla velocità adrenalinica dei combattimenti nei romanzi, intitolati “L’avventu-ra”, “L’epopea” e “L’eredità perduta”.

Federico MoroIL CorAGGIo

DeGLI AnTIChI veneTI

helvetia editricePagine 286

Prezzo € 15,50

VENEzIANELLE GRANDI PAGINE DELLA LETTERATURA

Il libro del mese

Venezia è una città così straordinaria che non è possibile farsene un’idea senza averla vista. Non bastano carte, piantine, modelli, descrizioni: bisogna proprio ve-derla. Tutte le città del mondo sono più o meno simili fra loro: Venezia non è simile ad alcun’altra”. A ricordarlo nelle sue Me-morie è uno dei figli prediletti della città lagunare, quel Carlo Goldoni noto ai più per l’arte della commedia. E Goldoni non poteva certo mancare in questo volume an-tologico che raccoglie testi di celebri autori del passato - artisti, scrittori, viaggiatori il-lustri, diplomatici, personaggi storici - che raccontano il loro incontro con Venezia. Organizzati secondo un indice tematico che ripercorre i luoghi più famosi della cit-tà - Canal Grande, Rialto, Piazza San Mar-co, i Piombi - ma anche i suoi simboli più caratteristici (le gondole) e le particolari emozioni legate al soggiorno nella città, i testi raccolti in questo volume offrono un ricchissimo caleidoscopio di impressioni, gustosi aneddoti, curiosi dettagli resi im-mortali dalla penna di autori non solo ita-liani ma anche inglesi, francesi, spagnoli, tedeschi e russi, attratti a Venezia dalle

seduzioni di una città che per l’appunto “non è simile ad alcun’altra”. Da Casano-va a Pirandello passando per D’Annunzio, da Lord Byron a John Ruskin, da Marcel Proust a Stendhal, da Richard Wagner a Thomas Mann fino a Ernest Hemingway e a Jean Giono, Venezia da sempre ha im-presso il segno del suo fascino unico, mi-sto di vitalità e decadenza, su generazioni di scrittori e illustri viaggiatori: le pagine selezionate per questo volume, firmate da oltre cinquanta prestigiosi autori, costitu-iscono una rassegna di grandissimo inte-resse e fascino su questa città, “sogno dei poeti” nonché meta irrinunciabile per tutti gli amanti del bello e del saper vivere.

Riccardo calimani, Giorgio orsoniVenezia nelle GRandi

paGine dellaletteRatuRa

mondadoripagine 328

prezzo euro 16,00

liBri&CO.

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l’illustreanche su App store

www.lillustre.it

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La Salizada GalleriaSan Marco 3448 - 30124 Veneziavaporetto: San Samuele - Palazzo Grassi

[email protected] - www.lasalizada.it

Scrambled ArtRiccardo Perale La Salizada galleria è uno spazio

ideato con l'intento di valorizzare la fotografia, come arte, come forma di espressione e comunicazione; uno spazio ritagliato nel tessuto urbano di Venezia, che è senza dubbio uno delle città più fotografate al mondo; ritagliato nel sestiere di San Marco, in salizada San Samuele, in una zona che acco-glie il passeggiare di veneziani e turisti, amanti di arte e antiquariato, che trovano tra queste calli stimoli diversi ed opportunità.

Alberto De Giulio, architetto veneziano, nella pratica da libero professionista si è ritrovato più volte stregato dal potere che la fotografia sapeva esercitare sull'immaginazione e di conseguenza sulla progettazione, così, con la spinta dell'amore che anche il padre - Emilio - nutriva per quest'arte, ha iniziato a studiare questo progetto. Il 15 aprile 2011 ha inaugurato La Salizada Galleria.

Da subito il progetto si sviluppa in collaborazione con lo storico Archivio fotografico Fratelli Alinari, che, sulla base di un patrimonio fotografico che dal 1852 arriva fino ai giorni nostri, offre alla galleria la possibilità di proporre e vendere al pubblico foto originali in albumina, edizioni storiche di foto d'epoca e diversi altri tipi di riproduzioni. Altro partner d'eccezione si rivela l'agenzia di photoreporter Archivio Cameraphoto Epoche, che vanta un'ampia raccolta di foto inedite di personaggi, eventi dell'ultimo sessantennio, di vita veneziana, concentrando la sua attenzione sulla Mostra del cinema, sulla Biennale d'arte, ma non solo.

La Salizada Galleria ha iniziato quindi un percorso di esposizioni che hanno visto protagonisti fotografi noti ed emergent i , i ta l ian i e s t ranier i , divenendo punto d'incontro per chi vuole condividere il piacere del perdersi nel racconto di una foto. Così come è anche luogo in cui è possibile trovare un'ampia scelta bibliografica sul tema "fotografia", nelle sue diverse a c c e z i o n i , d a l l e t e c n i c h e , a i protagonisti, agli illustrati.

archivio alinari foto d’autorespazio espositivo

Fusti tu mai a Venigia?Maria Orioli

Stelle sotto il soleArchivio Cameraphoto Epoche

Cattedrali ruraliMarco Maria Zanin

i secreti nobilissimi dell’arte profumatoriaLa veneziana Mavive, fondata dalla famiglia Vidal, azienda prota-gonista nel settore della profumeria italiana da ben centododici anni, celebra i suoi venticinque anni di attività con un omaggio a una delle opere più rappresentative nella storia della cosmetica: la ristampa del “Secreti Nobilissimi dell’Arte Profumatoria”, scritto dal veneziano Giovanventura Rosetti, primo autentico trattato di cosmetica della moderna editoria. Dato alle stampe per la prima volta nel 1555 a Venezia da Francesco Rampazetto, il volume sot-tolinea il ruolo di prim’ordine della città lagunare nel XVI secolo. Grazie alle intense relazioni commerciali con l’Oriente di cui è stata protagonista fin dal Medioevo, Venezia ha potuto porre so-lide basi per lo sviluppo dell’arte profumiera: le materie prime e le conoscenze provenienti da luoghi lontani hanno permesso agli artigiani di approfondire le tecniche di produzione e di elaborare ricette segrete, tanto che i profumi e i cosmetici veneziani erano ricercati da tutte le corti europee.Il volume di Rosetti è un ricettario che testimonia proprio l’alto li-vello raggiunto dall’arte cosmetica veneziana: oltre trecento ricette di profumi e cosmetici che spaziano dalle più semplici, come “Fare palle di sapone odorifere e eccellenti” o ancora attuali come “L’acqua di lavanda”, fino alle più innovative come la “Ricetta universale a moltiplicar i capelli” e il metodo utile “A far sbiancare i denti”. Marco Vidal, promotore dell’iniziativa, nell’introduzione alla nuo-va ristampa, sottolinea con queste parole il ruolo fondamentale

dell’opera, nel passato come nel presente: “La cannella di Ceylon, lo zibetto, il benzoino, il mirto, la melissa, la rosa mo-squeta, gli agrumi, insieme a tantissime altre essenze che sono presenti nel ricettario dei “Secreti Nobilissimi”, vengono ancora da noi utilizzati in for-mule di cosmetici e profumi, e spesso derivano da profu-mazioni regionali che sono le stesse dalle quali si rifornivano i mercanti veneziani nei secoli passati”. Questa preziosa edizione è com-posta da due volumi in un elegante co-fanetto. La ristampa anastatica di un esem-plare secentesco dei “Secreti Nobilissimi”, custodito dall’azienda veneziana, è accompagnata da un volume bilingue (italiano e inglese) contenente un’analisi storica e scientifica a cura di Anna Messinis e Giancarlo Ottolini. Completa l’opera il glossa-rio, a cura di Franco Brunello e Franca Facchetti, tratto dall’edizione dell’opera pubblicata dall’editore Neri Pozza nel 1973.

La riproduzioneliBri&CO.

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LA NOSTRA LIBRERIA

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Il celebre chef Carlo Cracco accompagna i lettori in un percorso innovativo che permet-terà loro di apprendere le preparazioni di base, le tecniche di cottura dei cibi, i trucchi e i segreti ai fornelli sen-za rinunciare alla sod-disfazione di portare in tavola piatti di alto livello. non è necessa-rio, quindi, prima “stu-diare” e poi mettere in pratica gli insegnamen-ti: si impara cucinando, eseguendo le ricette e i suggerimenti dello chef, che con attenzio-ne, precisione e rigore fa da Cicerone nell’affa-scinante universo della cucina. Un viaggio cu-linario, quindi, adatto a tutti, anche ai princi-pianti.

Carlo CraccoSe vUoI FAre

IL FIGo USA Lo SCALoGno

rizzoliPagine 252

Prezzo € 15,90

Torna in libreria Wulf Dorn, autore di bestseller psicothril-ler dal ritmo serrato e incalzante, con per-sonaggi dalle forti ca-ratteristiche: ossessivi, paranoici, drammatici. nel nuovo romanzo, lo psichiatra Jan For-stner è l’oggetto delle attenzioni insistenti di una sconosciuta: rega-li, lettere, rose rosse. All’inizio pensa a inno-cui sentimenti di una paziente, ma presto si rende conto che la real-tà è ben diversa: dopo l’omicidio di un amico giornalista, l’uomo si rende conto di essere il bersaglio finale di una pazza assassina, una pericolosa stalker pron-ta a tutto pur di ottene-re ciò che vuole.

Wulf DornFoLLIA

ProFonDACorbaccio

Pagine 432Prezzo € 17,60

l’autrice racconta di un amore imperfetto: lucy, in perenne lotta con la malattia, e Mi-ckey, affetto da disor-dine bipolare. la loro vita non è come quella delle altre coppie: per questo, decidono di non avere figli a causa del futuro precario che li aspetta. Ma un gior-no tutto cambia: la vita e la morte si scontrano, e i due coniugi dovran-no fare ricorso a tutta la loro volontà, al loro coraggio e all’amore che provano l’uno per l’altra per affrontare la realtà, senza mai per-dere la speranza. Un romanzo d’esordio dai temi toccanti e profon-di, che lascerà il segno nelle coscienze dei let-tori.

ka hancockDAnzAnDo

SUI veTrI roTTILeggereditore

Pagine 416Prezzo € 14,00

La vocazione fem-minile per la medicina ci riporta alle radici della civiltà. La donna, per natura e sensibilità incline alla cura, è da sempre custode dei se-greti delle erbe e delle piante officinali. Attra-verso i secoli, la medi-chessa ha assunto volti diversi: maga, sacerdo-tessa, erborista, com-pilatrice di ricettari. la sua attività si caratte-rizzava per l’approccio empirico e l’espressione di conoscenze antiche, dove accanto alla medi-cina lecita coesisteva un sapere più oscuro. sco-priremo così come la scienza medica sia stata soprattutto un simbolo della libertà di espres-sione femminile.

erika MadernaMedichesse. La

vocazione femminile alla cura

Aboca edizioniPagine 144

Prezzo € 19,50

LA NOSTRA LIBRERIA

idea n. 3Stefano Bennidi tutte le ricchezzeFeltrinelliPagine 208 – Prezzo € 16,00

idea n. 2Ken Follettl’inverno del mondoMondadoriPagine 1008 – Prezzo € 25,00

idea n. 5Jonathan Coelo specchio dei desideriFeltrinelliPagine 96 – Prezzo € 12,00

idea n. 8Eugenio Scalfari, Vito MancusoConversazioni conCarlo Maria MartiniFaziPagine 150 – Prezzo € 15,00

idea n. 10Andre AgassiOpen – La mia storiaeinaudiPagine 500 – Prezzo € 20,00

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Idea n. 6Donna KauffmanUn amore di cupcakeTre60Pagine 352 – Prezzo € 9,90

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DA USARE IN PAGINA DISPARI

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amadeus,a teatroin casa mozartPortare a teatro anche i più piccini ma anche chi, di essere bambino, non ha smesso mai. È il senso del-lo spettacolo “Amadeus, a teatro in

casa Mozart”, che ricade nella sta-gione Frari Fuori, ed è rivolto ai pic-coli dai 6 ai 100 anni. “La profonda passione per il Teatro e la musica – spiega Roberta Paroletti, piani-sta, regista dello spettacolo – hanno contribuito al desiderio di realizza-re spettacoli di Teatro-Musica rivolti ad un giovane pubblico”. Il cast di “Amadeus, a teatro in casa Mozart” è formato da interpreti di rilievo che svolgono la loro attività in Ita-lia e all’estero, rivolgendo partico-lare attenzione al mondo giovanile. “Vorrei – spiega la pianista – che i bambini e i ragazzi attraverso il divertimento, potessero avvicinar-si alla musica classica e ai grandi compositori del passato e del pre-sente”. Roberta Paroletti è pianista e concertista, è Maestro collaborato-re e pianista in orchestra presso il Teatro la Fenice di Venezia.

L’appuntamento con “Amadeus, a te-atro in casa Mozart” è per Domenica 13 Gennaio 2013 ore 16.30, a Venezia Teatro dei Frari, ingresso libero.

L’appuntamento

San Marco 3447 - 30124 Venezia - tel/fax 041 5289336 vaporetto: San Samuele - Palazzo Grassi [email protected] - www.osteriaalbacareto.com

O s t e r i a A l B a c a r e t od a l 1 9 7 1

You can chose f rom Spaghe t t i i n t he t r ad i t i ona l anchory sauce “Bacca-l à” ( a de l i c ious , c r eamy f i s ch pas t e ) ; a l l ou r d i shes a re Vene t i an !

LA NOSTRA STORIABacare to de r iva da Baca ro , an t i co v ino pug l i e se . I nonn i pa t e rn i , o r ig ina l i d i Br ind i s i ne l 1902 , ap r i rono a S . Samue le una p i cco la Os te r i a che denominano Baca re to , d iminu t ivo d i “baca ro” e l a ges t i s cono f ino a l 1948 .Emi l io De Giu l io e Anna Trev i san ne l 1971 r i l evano , a poch i pas s i da que l l a che fu de i nonn i , l ’o s t e r i a e r ip ropose ro l a denomina-z ione o r ig ina r i a , “Baca re to” .Da a l lo ra sono passa t i 41 ann i , ogg i Emi l io e Anna in s i eme a i f i g l i , Adr i ano e Fede r i co p roseguono l a ges t ione con immuta ta pas s ione e lo sp i r i t o che è t i p i co de l l ’os t e r i a . La cuc ina con t inua a r ip ropor re i p i a t t i d i s empre , p i a t t i de l l a t i p i ca cuc ina venez iana a l l a qua le s i amo p ro fondamen te l ega t i . Bacca là p ropos to in va r i mod i , Man teca to , i n umido ( sa l sa d i pomodoro ) e a l l a v i cen t ina . B igo l i i n s a l sa , s a rde in sao r e s epp ie in ne ro . R i so t t i p repa ra t i con va r i p rodo t t i , pesce , zucca , ve rdure . Fega to a l l a Venez iana con po len ta , immancab i lmen te b i anca . Da non pe rde re l a degus ta-z ione de i nos t r i do lc i , t u t t i p repa ra t i da no i , l ’Amore t to , i l Ti r a-misù e l e c ros t a t e . Ombre e c i cche t t i non mancano ma i .

chi è Roberta parolettiRoberta Paroletti ha maturato la pro-pria formazione sotto la guida del Maestro G. Gorini, diplomandosi in pianoforte a diciotto anni presso il Conservatorio di Venezia “B. Mar-cello” e ottenendo nel 2007 con il massimo dei voti la Laurea Speciali-stica in Discipline Musicali presso lo stesso Conservatorio. Ha vinto come solista il primo premio in numerosi concorsi Nazionali e Internaziona-

li. Si è distinta anche nella formazione duo pianisti-co (quattro mani e due pianoforti) vincendo il primo premio al Concorso Internazionale “Città di Teramo”, al Concorso Internazionale “F. Schubert” di Alessan-dria, al Concorso Internazionale “Città di Racconigi” di Cuneo, Concorso Nazionale “Anna Veloce d’Ettore” di Ravenna. Nel 2002 ha portato a termine il biennio sperimentale di formazione professionale per Mae-stro Collaboratore presso il Conservatorio di Ferrara. Svolge una intensa attività concertistica come solista, in formazioni da camera e come accompagnatrice di cantanti. Dal 2004 è Maestro Collaboratore e pianista in orchestra presso il Teatro La Fenice di Venezia.

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il pericolo corso con l’invasione franca pone seri interrogativi alla comunità lagunare. Recu-perata in qualche modo l’auto-nomia, fatto cui non è di sicuro estranea l’improvvisa morte di re Pipino a Milano, i Venetici si rendono conto di quanto sia esposta e vulnerabile Malamoc-co/ Metamauco.

il precedente spostamento da Cittanova/Eraclea del centro politico dell’irrequieta fede-razione lagunare obbediva di sicuro ad almeno due ragioni: la già citata accresciuta influenza della parte centromeridionale del dogado e un’e-sigenza di sicurezza data la vicinanza di eraclea alla frontiera. Malamocco era sembrata la scelta migliore. Purtroppo si trova sul mare da dove possono di continuo arrivare nuove minacce. L’hanno dimostrato la flotta delle città roma-gnole che ha affiancato la cavalleria e la fanteria longobarde durante l’offensiva franca, lo confer-mano le incursioni piratesche che trasformano l’Alto Adriatico in un luogo insicuro. Che fare? la risposta è Rivoaltus.

l’arcipelago, avente questo nome perché solcato da un canale profondo, altus appunto, si trova esattamente al centro di una laguna che, a partire dai grandi sommovimenti idraulici del V e Vi secolo, si sta allargando, mutando quindi l’aspetto della costa. E se finora l’insieme d’isole e barene di diversa altezza e consisten-za, da Dorsoduro a Olivolo, non ha esercitato tut-ta l’attrattiva che pure gli derivava dall’ospitare un castellum, con funzioni di controllo militare dei complessi assi viari, stradali e nautici che vi convergono, adesso la sua posizione defilata ri-spetto alla duplice minaccia, dalla Terraferma e dal Mare, lo rivaluta. il castellum, poi, sembra fatto apposta per ospitare il complesso di uffici e magistrature di un’organizzazione statale in continua espansione.

Quanto fosse esteso il popolamento della fascia costiera veneta prima di questo momen-to è oggetto d’infinite discussioni. Personal-mente sono tra quanti ritengono che l’area poi diventata “laguna di Venezia” fosse abitata in modo significativo già dai Veneti Antichi e quindi ben prima della romanizzazione. sono pure dell’idea che quest’ultimo fenomeno, la romanizzazione appunto, sia stato tale da produr-re le fondamenta, sociali e urbanistiche, della successiva, massiccia, antropizzazione, quella, per intenderci, che “produce” Venezia come la conosciamo noi.

Sta di fatto che il luogo scelto ora nel IX Secolo è davvero strategico. è sicuro, protetto com’è da un esteso anello “d’acque lucenti” e da tormenta-ti bassi fondali, è baricentrico rispetto all’intero dogado, e si appoggia al misterioso castellum, un punto fortificato con una darsena riparata lungo uno dei suoi lati maggiori. l’ideale per gente che ha deciso di vivere in un ambiente anfibio. Certo, l’ideale sarebbe combinare tali elementi oggettivi con una sorta d’investitura divina…

Vicino al castellum sorgono due piccole chie-se. Una in particolare è dedicata a un santo greco molto popolare tra i Venetici, Teodoro. è considerato un po’ il patrono dell’informe e li-tigiosa comunità. Si tratta di un soldato, adatto quindi a fungere da “protettore” di una realtà in bilico non tanto tra mare e terra ma tra vita e morte. Servirebbe, però, qualcuno di maggior peso, un evangelista, per esempio…

la leggenda dei due mercanti, rustico da Tor-cello e Buono da Malamocco, che con sfrontata audacia avrebbero trafugato da Alessandria d’E-gitto, in mani musulmane, quanto rimasto del corpo di san Marco, si sviluppa proprio in questo periodo. Collocata l’impresa attorno all’828, bi-sogna però dotarla di adeguato contorno. Nien-te di meglio di san Marco, del resto, perché la mitografia cristiana vuole l’evangelista fondatore della chiesa di Aquileia, madre dell’intera cristia-

nità veneta. In un certo senso, Marco tornerebbe “a casa”… da qui il racconto della sua sosta nelle lagune, durante il viaggio di andata oppure di ri-torno da Aquileia, la“visione” del Santo con l’Ar-cangelo che predice a quei luoghi futura gran-dezza, e l’indicazione di un qualche punto vicino a Olivolo, oggi per la precisione in zona san Fran-cesco della Vigna, come della “spiaggia” dove il tutto sarebbe avvenuto. impostati i termini ge-nerali, il resto viene come conseguenza. il corpo trova una prima sistemazione proprio nel punto della “visione”, quindi a Torcello e infine, data l’importanza della reliquia, in una nuova cappella dedicata all’evangelista proprio accanto alla nuo-va sede del potere civile e militare: il castellum, che inizia il suo lungo cammino per trasformarsi in Palazzo, precisamente in Palazzo ducale.

Il trasferimento da Malamocco a Rialto è dunque “benedetto”, ma non solo: a essere in qualche modo sacralizzate sono la stessa comu-nità venetica e la singolare forma-stato che que-sta sta elaborando per se stessa. è tale singolare connubio, in cui dimensione civile e religiosa, laicità delle istituzioni e ispirazione cristiana del proprio ruolo nel Mondo, s’intrecciano e si me-scolano in modo unico e irripetibile a far ger-mogliare la serenissima repubblica di Venezia.

A rialto non si sposta solo il centro politico della Venetia marittima e neppure la sede del go-verno, un poco per volta li segue anche il suo cuore spirituale. A questo punto gli elementi costitutivi dell’originalità veneziana ci sono tutti e sono collocati al posto giusto. Per ottenere la miscela finale, tuttavia, serve ancora qualcosa. Il fuoco della guerra e della distruzione, elemento alchemico chiave, sta per riaccendersi per fon-derli tra loro. il castellum deve letteralmente bru-ciare per cedere il posto al Palazzo, molti venetici dovranno morire, per mano nemica o fraterna, prima che la “provincia bizantina” ormai abban-donata a se stessa si trasformi definitivamente nella repubblica di san Marco.

e FinAlMenTeECCO RIALTOdi FeDeriCo moro

la Storiadella Serenissima

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numeri 72, 73, 74, posti all’estremità dell’Ala Napo-leonica, di fronte ai locali dove adesso si trova l’Uf-ficio del Turismo. Da allora egli diede vita all’ultima grande avventura editoriale veneziana. il libraio an-tiquario veneziano, infatti, fornitore di una presti-giosa clientela internazionale di studiosi e bibliofili del calibro di John Ruskin e John P. Morgan, rese il suo personale omaggio a Venezia dando alle stampe opere di straordinaria qualità e ristampando in pre-ziose edizioni capolavori quali il Breviario grimani e le Acqueforti dei Tiepolo.

Il nome di Ongania resta legato soprattutto alla monumentale “Basilica di San Marco in Venezia”,

dopo la morte di hermann Frie-drich Münster (1817-1868), li-braio ed editore tedesco che dal 1846 operava a Venezia, Ferdi-nando Ongania (Venezia 1842

- St. Moritz 1911), ne rilevò l’azienda in cui aveva svolto le funzioni di direttore.

L’anno era il 1871 e il luogo Piazza San Marco, ai

UN RAFFINATO EDITORE,

FERDINANDO ONGANIA

di Carlo SoPraCorDeVole

oltre a libri di straordinario valore

l’erede di H.F. münster diede alle

stampe interessanti cartoline da

collezione

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gressione turistica e dagli esperi-menti industriali del novecento, la Venezia delle gondole col felze, delle nobildonne con l’ombrellino e delle popolane con lo scialle.

in occasione del centenario della morte di Ferdinando Ongania Li-neadacqua edizioni ha stampato in facsimile Calli e Canali in Venezia, impiegando la tecnica del retino sto-castico, in una tiratura esclusiva di 250 esemplari.

Ora ci occuperemo di questa se-conda opera ma non dal punto di vista bibliografico, vista la natura di questa serie di articoli, ma da quello delle splendide cartoline illustrate che Ongania produsse qualche anno dopo. si tratta di una serie di 24 esemplari suddivisi in 4 serie omo-genee di 6 pezzi, stampati in verti-cale, con la parte superiore in rilievo a colori e quella inferiore in offset monocromatico. in questa parte, le cartoline riportano 24 differenti im-magini fotografiche riprese da quel-le presenti nell’opera editoriale. la

parte superiore presenta invece 4 diversi soggetti a colori stampati in rilevo che mostrano: una galeazza del XVIII secolo che sormonta gli stemmi dei Dogi Loredan, Grimani e Barbarigo fra ramoscelli; una bissona del secolo XVIII che sormonta gli stemmi di Corner e Renier; una gondola del secolo XVII che sormonta gli stemmi di Contarini e Mocenigo; il Bucintoro del secolo XVI (nella foto) che sormonta gli stemmi di Venier e Morosini.

Queste cartoline non hanno avuto grande diffu-sione. Le tecniche tipografiche utilizzate ne rende-vano il costo elevato, così come il prezzo di vendita, e quindi scoraggiavano all’acquisto, nonostante la loro bellezza.

Possiamo aggiungere che alcuni anni più tardi venne celebrata in cartolina illustrata anche l’altra grande edizione di Ongania, consistente in una serie prodotta a Milano in cartoncino assai consistente. Al verso appaiono le seguenti diciture: “Unica ripro-duzione autorizzata all’editore scrocchi – Milano” “Dall’opera “La Basilica di San Marco in Venezia” F.Ongania, Editore – Venezia”. Della serie di sei esemplari, qui ne riproduciamo uno solo significati-vo rappresentante di uno dei tanti scintillanti mosai-ci interni della Basilica.

nell’immagine nella pagina precedente e qui so-pra mostriamo invece le due facciate del cartoncino commerciale del libraio editore Münster, risalente agli anni ‘70 – ‘80 dell’Ottocento: un biglietto gra-ficamente concepito per rappresentare un libro an-tico aperto con i margini decorati. Allora, come si nota al verso del cartoncino, l’azienda era già stata rilevata da Ferdinando Ongania che preferiva però dare ancora maggiore risalto al suo predecessore per sfruttarne il già affermato nome.

l’impegno e il coraggio imprenditoriale di questo libraio-editore veneziano, che non esitò a destabi-lizzare le proprie finanze pur di portare a termine i suoi ambiziosissimi progetti, non trovò allora e non ha trovato a lungo il giusto riconoscimento. speria-mo di contribuire a ricordarne l’opera meritoria con questo sia pur minimo contributo.

opera con la quale, utilizzando le tecniche fotogra-fiche più innovative allora disponibili, celebrò il grande monumento veneziano come mai era stato fatto prima. La Basilica di San Marco (45 cromoli-tografie, 422 eliotipie, 132 incisioni in 16 volumi) è attualmente oggetto di ristampa per iniziativa della heritage edizioni.

Altra grande opera di Ongania furono “Calli e Canali in Venezia” (raccolta di due album, il secondo dal titolo “Calli, Canali e Isole della laguna”, pub-blicati rispettivamente nel 1891 e nel 1893), straor-dinario documento sulla città di quel periodo, che consiste in una serie di 200 fotografie della Venezia tardo-ottocentesca, mirabilmente riprodotte in elio-grafia e raccolte in due cartelle. Si tratta di una testi-monianza di un mondo suggestivo ormai da tempo scomparso, brulicante di vita in ogni suo angolo, di un paesaggio d’acque percorse silenziosamente da gondole e barconi a remi: una Venezia splendida e sobria allo stesso tempo, ancora indenne dall’ag-

Sopra la cartolina con rappresentato il Bucintoro con gli stemmi di Venier e Morosini; a lato uno dei mosaici della Basilica di San Marco relativo ad una

serie limitata di cartoline; infine, sotto e nella pagina precedente, il cartoncino

commerciale dell’editore Onganiarisalente agli anni ‘70/80

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