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Le parti del discorso sono nove e si distinguono in cinque parti variabili e quattro invariabili :

Il verbo

Il nome

L’articolo

L’aggettivo

Il pronome

La preposizione

La congiunzione

L’avverbio

L’esclamazione

PARTI del DISCORSO

VARIABILI

VERBO

NOME

ARTICOLO

AGGETTIVO

PRONOME

INVARIABILI

PREPOSIZIOE

CONGIUNZIONE

AVVERBIO

ESCLAMAZIONE

Il verbo è la parte variabile del discorso attraverso la quale si esprimono azioni ,eventi casuali,un’esistenza , un modo di essere , uno stato.

Il verbo si distingue in modo diverso in base a:

L’aspetto

(puntale ,durativo,iterativo)

Il genere

(transitivo ,intransitivo)

La forma

(attiva ,passiva, riflessiva)

Tipi e funzioni

(impersonali ,ausiliari ,servili, fraseologici, predicativi, copulativi)

La coniugazione

(modi: finiti che sono indicativo , congiuntivo, condizionale , imperativo

indefiniti che sono infinito, participio, gerundio

Tempi : semplici , composti

Persona : 1° ,2° ,3°)

I tempi I modi

Il tempo indica se l’azione espressa

dal verbo è già avvenuta (passato )

, sta avvenendo(presente), deve

avvenire(futuro).

I tempi si dividono in :

Semplici: composti da una sola

parola

Composti : se sono accompagnati

da un altro verbo ( detto ausiliare)

Il modo indica le circostanze in cui

avviene l’azione .

I modi verbali si distinguono in :

Finiti :che nella coniugazione

distinguono persona e numero

Indefiniti : che indicano un’azione

priva di persona

ESEMPIO:

MODI TEMPI

SEMPLICI

TEMPI

COMPOSTI

FINITI IO AMO IO HO

AMATO

INDEFINITI AMARE AVERE

AMATO

La coniugazione è l’insieme delle forme che può assumere il verbo per indicare

La persona

Il modo

Il tempo

L’azione

Le coniugazioni sono tre e si riconoscono dalla desinenza del verbo cui si parla:

1) 1° coniugazione: -are

2) 2°coniugazione: -ere

3) 3°coniugazione: -ire

La persona e il numero

il numero del verbo , che può essere sia singolare che plurale , dipende dalla persona

.le persone sono sei di cui tre singolari e tre plurali

singolare plurale

1°persona io noi

2°persona tu voi

3°persona egli essi

L’aspetto del verbo serve ad esprimere alcune caratteristiche del verbo

riferita all’inizio, alla durata ,al ripetersi dell’azione nel tempo

Gli aspetti del verbo sono tre e sono :

1. Puntale : quando l’azione inizia e si esaurisce nello stesso tempo (

molto spesso questo aspetto può essere segnalato da verbi che

indicano un’azione che inizia e termina nello stesso tempo coniugato

al tempo passato remoto).

2. Durativo : quando il verbo indica un’azione che si protrae nel tempo(

questo aspetto del verbo può essere segnalato da un verbo che indica

un’azione che si compie in un tempo prolungato coniugato

all’indicativo imperfetto).

3. Iterativo: quando il verbo esprime un’azione che si ripete nel tempo

(questo aspetto del verbo può essere segnalato da avverbi e locuzioni

che indicano ripetitività).

In base alla coniugazione, il verbo si divide in

Verbi regolari: che mantengono il modello della coniugazione a cui appartengono.

Verbi irregolari: che si discostano dal modello di coniugazione a cui appartengono.

Verbi difettivi: di cui si usano solo alcuni tempi, modi, e persone.

Verbi sovrabbondanti: che hanno la stessa radice e lo stesso significato, ma appartengono a coniugazioni diverse.

In base alla forma si distinguono in:

Verbi attivi: quando il soggetto compie l’azione.

Verbi passivi: quando il soggetto subisce l’azione.( La forma passiva può essere applicata solo ai verbi transitivi)

Verbi riflessivi: quando il soggetto compie e contemporaneamente subisce l’azione. Questi sono accompagnati dalle particelle pronominali ( mi ,ti,ci ,si ,vi)

I verbi riflessivi si dividono in:

Riflessivi impropri: quando assumono particolari significati, essi si dividono in

riflessivi apparenti: quando l’azione ricade su una parte del soggetto.(le particelle pronominali svolgono funzione di complemento di termine)

riflessivi reciproci: quando le particelle pronominali,sempre plurali, indicano un azione scambievole tra due soggetti

Intransitivi pronominali : quando la particella pronominale è parte integrante del verbo ciò accade con i verbi intransitivi che non potendo assumere forma passiva , hanno in comune ai riflessivi solo la forma

In base al genere i verbi si distinguono in :

Verbi transitivi:la cui azione passa dal soggetto al complemento oggetto

direttamente( risponde alla domanda chi ? Che cosa?)

Verbi intransitivi : la cui azione rimane sul soggetto ( è impossibile rispondere

alla domanda Chi? Che cosa?)

In base al tipo e alla funzione i verbi si distinguono in :

Verbi impersonali: verbi che non si riferiscono ad un soggetto determinato

(sono sempre usati alla terza persona)

Verbi ausiliari : i verbi essere ed avere i quali sono dotati di una coniugazione

propria e svolgono la funzione di ausiliare quando , nei tempi composti di altri

verbi, si trovano al loro servizio

Verbi servili : verbi dovere, volere , potere quando ,invece di svolgere funzione

propria , si trovano a servizio di altri verbi coniugati all’infinito per arricchirne

il significato

Verbi fraseologici : precedono un altro verbo di modo indefinito per specificare

alcuni aspetti dell’azione cui esprime il verbo

Verbi copulativi: non hanno senso compiuto se coniugati da soli per questo

vengono sempre completati da un nome o un aggettivo che li completi

Verbi predicativi: anche coniugati da soli hanno senso compiuto quindi possono

anche essere usati da soli.

Il nome si distingue in varie categorie in base a :

Il significato

(astratto ,concreto ,proprio ,comune ,individuale ,collettivo)

La forma

[ GENERE: maschile ,femminile,comune ,promiscuo

NUMERO: singolare ,plurale ,difettivo,sovrabbondante]

La struttura

(primitivo ,derivato ,alterato ,composto )

Il nome (detto anche sostantivo)

è la parte variabile del discorso

che indica cose che esistono

nella realtà (animali,persone

,cose) e cose che non si

percepiscono (sentimenti , idee,

concetti)

Nomi concreti e nomi astratti Nomi propri e nomi comuni

I nomi si suddividono in :

Nomi concreti cioè nomi che indicano

cose che esistono realmente ( che si

percepiscono con i cinque sensi)

Nomi astratti cioè nomi che indicano

entità che non esistono fisicamente e

che per questo non possono essere

percepiti con i cinque sensi

( sentimenti ,pensieri , idee,

concetti)

Oltre a nomi astratti e nomi

concreti esistono anche :

Nomi propri cioè che si

riferiscono ad una particolare

entità per distinguerla dalle

altre

Nomi comuni cioè che si

riferiscono a entità in modo

generale non indicarla in

modo specifico

Nomi collettivi e nomi individuali I nomi si suddividono anche in :

• Nomi individuali che indicano una sola entità

•Nomi collettivi che indicano , anche essendo singolare , indica un insieme di

entità

Nomi maschili e nomi femminili Nomi di genere comune e promiscuo

I nomi ,in base al genere, si distinguono

in maschile e femminile . Se si tratta

di animali o persone ciò si distingue

dal sesso tuttavia se si tratta di

concetti o cose ciò viene stabilito in

modo convenzionale in caso di dubbio

è opportuno consultare un dizionario

o l’eventuale articolo

Nomi che

terminano genere eccezioni

In -o maschile mano

in

consonante maschile miss

In –a femminile pigiama

In -i femminile brindisi

In –u e-ù femminile gnu

In -e maschile mente

I nomi si distinguono in :

• Nomi di genere comune cioè

quelli che mantengono la stessa

forma per maschile e femminile

•Nomi di genere promiscuo cioè

nomi di animale che hanno una sola

forma di un solo genere per

entrambi i sessi

I nomi di persone e di animali che distinguono il genere in base al sesso

(a differenza dei nomi di cosa ) possiedono la caratteristica di passare

dal maschile al femminile e viceversa

Per questo motivo, a seconda di come avviene questo passaggio ,il nome

si divide in

Nome Mobile ( terminanti in –o ,-e ,-a ,-tore) cioè la radice non muta

ma solo la desinenza

Nome Irregolare ( es. dio –dea ) cioè formano il femminile in modo

irregolare mutando parte della radice

Nome Irregolare ( es. fratello- sorella ) cioè formano il femminile

mutando interamente sia radice che desinenza

Alcuni nomi passando dal maschile al femminile mutano il loro

significato si tratta del falso cambiamento di genere ( es. balena –

baleno)

Nomi singolari e nomi plurali Nomi variabili e nomi invariabili

I nomi variabili e invariabili si distinguono

per il passaggio dal singolare al plurale in

quanto i nomi variabili nel passaggio

mutano la desinenza (es. stanza – stanze)

mentre i nomi invariabili , spesso

terminati in –a ,-i ,-ie ,-o, oppure nomi di

origine straniera , terminanti con vocale

accentata o formati da una sola

sillaba,non mutano nel loro passaggio (

es. il papà- i papà )

Nomi sovrabbondanti Nomi difettivi

In base al numero i nomi si distinguono in

singolare e plurale . Singolare se

indica una sola identità , plurale se

indica più identità .

In base al numero i nomi si distinguono in

Variabili e invariabili

Sovrabbondanti

Difettivi

i nomi sovrabbondanti nel loro passaggio

al plurale presentano due forme che

spesso hanno significati diversi

Per esempio proponiamo il nome braccio:

singolare Plurale

maschile

Plurale

femminile

Braccio Bracci (di

un fiume)

Braccia (

umane)

I nomi difettivi mancano della forma

singolare o plurale

Per esempio :

(solo al singolare) EQUATORE

(solo plurale ) NOZZE

Nomi primitivi e derivati

I nomi alterati

I nomi primitivi sono nomi che sono

formati sola,ente da radice e

desinenza

I nomi derivati oltre alla radice e alla

desinenza contengono anche prefissi ,

suffissi o entrambi perché derivano d

altre parole

I nomi alterati sono i nomi che pur

contenendo un suffisso non mutano il

loro significato bensì danno una

particolare sfumatura al nome

suffissi

Diminutivi

(indicano

piccolezza

-ino ,-etto,-ello, -icello,

-icciolo,-erello

Vezzeggiat

ivi

( cosa

simpatica)

-uccio ,-uzzo ,-olo ,

-acchiotto

Accrescitiv

i (indicano

grandezza

)

-one ,-accione

Dispregiati

vi(indican

o

disprezzo)

-accio ,-astro ,-onzolo ,

-u(N)colo ,-upola ,-iciattolo

Nomi composti

I nomi composti sono formati da due o

più parole:

• nome + nome

•Aggettivo + aggettivo

•Nome + aggettivo ( o viceversa)

•Verbo+nome

•Verbo+ avverbio (o viceversa)

•Verbo+verbo

•Preposizione+nome.

L’articolo si distingue in base a:

•I tipi

(DETERMINATIVO, INDETERMINATIVO, PARTITIVO)

L’articolo è la parte

variabile del discorso

che si pone prima del

dome per specificarne

genere e numero

L’articolo determinativo

L’articolo indeterminativo

L’articolo determinativo precede

i nomi di entità noti a chi

parla e chi ascolta

L’articolo determinativo si usa

per indicare:

Un oggetto ben definito

Un oggetto di cui si è parlato

in precedenza

Un’intera categoria o specie

Un unico oggetto

L’articolo indeterminativo precede nomi di identità indicati in modo generico

L’articolo indeterminativo si usa per indicare un oggetto:

In modo generico

Di cui non si conosce l’identità

Di cui si parla per la prima volta

L’articolo partitivo

L’articolo partitivo precede nomi

per indicarne una parte del tutto

ed equivale a un po’di / una certa

quantità di al plurale invece

equivale a alcuni/ alcune

Gli articoli partitivi si formano

aggiungendo un articolo alla

preposizione di:

Del (di+il)

Dello(di+lo)

Della (di+la)

Dei (di+i)

Degli (di+gli)

Delle (de+le)

L’aggettivo è la parte variabile del discorso che segue o precede il nome per specificarne una

quantità o per meglio definirlo

L’aggettivo si distingue in categorie diverse in base ai tipi che sono:

Qualificativo

( POSITIVO

COMPARATIVO:maggioranza,minoranza,uguaglianza

SUPERLATIVO:assoluto ,relativo)

Determinativo

(POSSESSIVO

DIMOSTRATIVO

INDEFINITO

NUMERALE:cardinale,ordinale,moltiplicativo,frazionario,collettivo,distributivo

INTERROGATIVO

ESCAMATIVO

L’aggettivo possiede due funzioni quali:

Attributiva :quando si unisce direttamente al nome cui è riferito

Predicativa : quando , tramite verbi copulativi, dice qualcosa del nome cui si riferisce

L’aggettivo qualificativo può avere duplice funzione:

Descrittiva: quando, precedendo il nome, indica una qualità o un giudizio di chi

parla.

Distintiva: quando, seguendo il nome, serve ad individuare una determinata entità

distinguendola dalle altre.

A seconda del genere e del numero, l’aggettivo può essere distinto in quattro classi:

CLASSE MASCHILE

SINGOLARE MASCHILE

PLURALE

FEMMINILE

SINGOLARE.

FEMMINILE

PLURALE

1° BELL -O BELL-I BELL-A BELL-E

2° FORT-E FORT-I FORT-E FORT-I

3° OTTIMIST-A OTTIMIST-I OTTIMIST-A OTTIMIST-E

La quarta classe è costituita da gli aggettivi invariabili che comprendono:ù

•Gli aggettivi pari ,impari, dispari

•Alcuni aggettivi che indicano il colore

•Gli aggettivi formati da prefisso + nome

•Alcune locuzioni avverbiali usate come aggettivi

•Aggettivi di origine straniera

•L’aggettivo arrosto

L’aggettivo ,allo stesso modo del nome , può essere :

PRIMITIVO :sono formati solo dalla radice e dalla desinenza

DERIVATO: sono formati, oltre che dalla radice e dalla desinenza , anche da

prefissi,suffissi o entrambi

ALTERATO: il suffisso serve a dare particolari sfumature al significato

SUFFISSI

DIMINUTIVO -ino, -etto ,-ello ,-erello

VEZZEGGIATIVO -ucciolo , -olino

ACCRESCITIVO -one ,-otto

DISPREGIATIVO -accio, -astro ,-ognolo

Aggettivi composti formati da due aggettivi che spesso si fondono in un ‘unica parola

L’aggettivo possiede dei gradi

I gradi si distinguono in tre categorie:

Positivo

Comparativo

Superlativo

Il comparativo si distingue in:

Di maggioranza ( permette di esprimere la quantità superiormente rispetto al secondo

elemento)

Di minoranza ( permette di esprimere la qualità in modo inferiore al secondo elemento)

Di uguaglianza ( permette di esprimere la qualità allo stesso modo del secondo elemento )

Il superlativo si distingue in :

Assoluto (permette di esprimere la qualità al livello più alto .Questo po’ essere formato anche

attraverso la forma perifrastica es. molto deciso)

Relativo ( permette di esprimere una qualità in modo inferiore (di minoranza) o in modo

maggiore (di maggioranza ) rispetto all’intero

Nota bene : per alcuni aggettivi di origine latina esiste una rispettiva forma di comparativo e

superlativo (buono – migliore – ottimo)

I gradi dell’ aggettivo consentono di esprimere una quantità riguardante la

qualità

L’aggettivo ,come accennato in precedenza ,si distinguono in qualificativi e determinativi

Gli aggettivi determinativi si distinguono in :

Aggettivi possessivi : specificano a chi appartiene l’entità specificata dal nome cui si riferiscono ( Tra questi vi sono anche proprio e altrui )

Aggettivi dimostrativi ( servono a specificare la posizione dell’entità specificata dal nome cui si riferiscono. Tra questi vi sono anche stesso, medesimo ,tale e siffatto )

Aggettivi indefiniti ( indicano in modo generico la quantità o la qualità del nome cui si riferiscono )

Aggettivi numerali ( questi indicano la quantità precisa dell’entità indicata dal nome cui si riferiscono . A loro volta questi si distinguono in cardinali, indicano la quantità precisa ,ordinali servono per indicare la posizione precisa ,moltiplicativi indicano quante volte una quantità è maggiore dell’altra ,frazionari ,sono formati da un ordinale e da un cardinale che indicano una parte del tutto, distributivi, sono locuzioni che indicano il modo di distribuzione numerica ,collettivi , indicano una quantità numerica di persone)

Aggettivi interrogativi ( servono per introdurre una domanda, diretta o indiretta , sulla quantità o la qualità del nome cui si riferiscono)

Aggettivi esclamativi ( servono per introdurre un’esclamazione sulla qualità o quantità del nome cui si riferiscono )

Il pronome si distingue in modi diversi in base ai tipi che sono:

Personale ( soggetto ,complemento , riflessivo)

Determinativo ( possessivo, determinativo ,indefinito , interrogativo ,esclamativo)

Relativo (misto)

Il pronome è la parte

variabile del discorso che

sostituisce un nome , un

aggettivo , un verbo o una

frase

I pronomi si distinguono , come accennato , in personali, determinativi e relativi

I pronomi personali indicano l’entità a cui si parla o di cui si parla . Questi a loro volta

si dividono in :

Pronomi personali soggetto : che svolgono la funzione di soggetto all’interno della

frase, indicando se compie, subisce l’azione o si trova in una determinata

condizione

Pronomi personali complemento :sostituiscono il nome della persona che non

rappresenta il soggetto

Pronomi personali riflessivi: si riferiscono al soggetto e fanno si che l’azione si

rifletta sul soggetto

1° persona Mi ci

2°persona ti Vi

3°persona Sì,sé Sì,sé (loro)

I pronomi determinativi si distinguono in :

Pronomi possessivi ( indicano a quale entità appartiene la cosa espressa dl nome

cui sostituiscono )

Pronomi dimostrativi (indicano la posizione dell’entità espressa dal nome cui

sostituiscono )

Pronomi indefiniti ( indicano genericamente l’ entità espressa dal nome cui

sostituiscono

Pronomi interrogativi (introducono una domanda, indiretta o diretta ,

sull’identità,la qualità o la quantità del nome cui sostituiscono )

Pronomi esclamativi (introducono un’esclamazione riguardante l’identità , la

qualità o la quantità del nome cui sostituiscono )

Il pronome relativo svolge due funzioni contemporaneamente, sostituisce i nomi e

congiunge tra loro due frasi.

Questi si distingue in pronomi relativi misti che uniscono in se la funzione di pronome

relativo e di uno o più pronomi determinativi.

RELATIVI MISTI COMPOSIZIONE E SIGNIFICATO

CHI

(invariabile)

DIMOSTRATIVO + RELATIVO

(Colui il quale/ che)

(Colei la quale/che)

QUANTO

(invariabile)

DIMOSTRATIVO + RELATIVO

(ciò che)

QUANTI/QUANTE DIMOSTRATIVO + RELATIVO

(Quelli che)

(Quelle che)

CHIUNQUE

(invariabile )

INDEFINITO + RELATIVO

(Qualunque persona che)

(Qualsiasi persona che)

(Ogni persona che)

DOVUNQUE/OVUNQUE INDEFINITO + RELATIVO

(In qualunque luogo in cui)

(In qualsiasi luogo in cui)

L’avverbio si distingue in base a :

LA FORMA ( SEMPLICE ,COMPOSTO, DERIVATO , LOCUZIONE AVVERBIALE ,

AGGETTIVO IN FUNZIONE AVVERBIALE)

IL SIGNIFICATO [ MODO, LUOGO, TEMPO, QUANTITÀ, DI VALUTAZIONE (

affermazione , negazione ,dubbio ) , INTERROGATIVO , ESCLAMATIVO ,

PRESENTATIVO ]

L’avverbio è la parte invariabile del

discorso che accompagna altre parti del

discorso per specificarne il significato

L’avverbio ,come accennato, si distingue in categorie in base alla forma e al

significato.

Partendo dalla forma possiamo affermare che l’avverbio si divide in quattro tipi:

Semplici : cioè hanno una propria forma

Derivati : derivano da aggettivi , verbi o nomi e aggiungono un suffisso

Composti : sono formati da una sola parola frutto dell’unione di due o più parti del

discorso

Locuzioni avverbiali : gruppi di parole che nel loro complesso svolgono funzione di

avverbio

E’ da ricordare inoltre che vi sono anche aggettivi che svolgono funzione avverbiale

per esempio possiamo notare ciò nelle seguenti frasi :

1° : parla forte , altrimenti non riesco a sentirti ( avverbio)

2° : devo sbrigarmi se non voglio arrivare in forte ritardo ( aggettivo )

L’avverbio viene suddiviso , dal piano logico del significato , in otto avverbi diversi :

AVVERBI DI MODO O QUALIFICATIVI : indicano il modo in cui si svolge l’azione o

precisano e qualificano la parola cui si riferiscono

AVVERBI DI LUOGO : indicano il luogo in ci si compie l’azione oppure in cui si

trova il soggetto

AVVERBI DI TEMPO : indicano il tempo in cui si svolge un’azione o si compie una

circostanza

AVVERBI DI QUANTITÀ : indicano , in modo indefinito , la quantità di quanto è

espresso dalla parte discorso cui si riferiscono

AVVERBI DI VALUTAZIONE o GIUDIZIO : affermano ( di affermazione ) , negano (

di negazione ) o dubitano ( di dubbio ) della verifica dell’azione o della

circostanza espressa dal verbo.

AVVERBI INTERROGATIVI ED ESCLAMATIVI : introducono una domanda a proposito

del luogo, tempo, modo, quantità o causa dell’ azione espressa dal verbo.

AVVERBI PRESENTATIVI : indicano l’arrivo di qualcuno o qualcosa.

Così come l’aggettivo anche l’avverbio possiede tre gradi:

GRADO POSITIVO

GRADO COMPARATIVO (maggioranza, minoranza e uguaglianza)

GRADO SUPERLATIVO (relativo e assoluto)

Sono declinabili secondo questi gradi (comparativo e superlativo):

Gli avverbi di tempo presto, tardi e spesso.

Gli avverbi di luogo lontano e vicino.

La maggior parte degli avverbi di modo.

Anche per gli avverbi esistono alcuni di origine latina che hanno forme speciali di

comparativo e superlativo di origine latina.

Alcuni avverbi come bene possono avere forme d alterazione.

BENE = benino, benone.

La preposizione si distingue in tre tipi diversi in base alla forma:

Preposizione propria

( semplice, articolata )

Preposizione impropria

Locuzione prepositiva

La preposizione è la

parte invariabile del

discorso che si pone

prima di altre parti

del discorso per

collegare tra loro due

parole o frasi

Come accennato in precedenza nell’introduzione la preposizione si distingue in :ù

1. PREPOSIZIONE PROPRIA

2. PREPOSIZIONE IMPROPRIA

3. LOCUZIONE PREPOSITIVA

la preposizione propria si distingue in preposizione semplice e preposizione

articolata

Le preposizioni semplici sono : DI, A, DA, IN , CON, SU, PER , TRA, FRA .

Le preposizioni articolate formate dall’unione delle preposizioni semplici più un

articolo :

Il Lo La I Gli Le L’

Di Del Dello Della Dei Degli Delle Dell’

A Al Allo Alla Ai Agli Alle All’

Da Dal Dallo Dalla Dai Dagli Dalle Dall’

In Nel Nello Nella Nei Negli Nelle Nell’

Con col - - Coi - - -

Su Sul Sullo Sulla Sui Sugli Sulle Sull’

La preposizione impropria svolge nella frase la funzione di preposizione pur

sembrando all’apparenza aggettivi ,avverbi e verbi al participio

Alcune di queste si uniscono direttamente alla parola, altre chiedono il

collegamento tramite la preposizione articolata

La locuzione prepositiva è un gruppo di parole che svolge la funzione di

preposizione

In genere sono formate dall’unione di :

PREPOSIZIONE PROPRIA + AVVERBI

PREPOSIZIONE PROPRIA + NOME

La congiunzione si differenzia in base a :

LA FORMA ( semplice, composta, locuzione congiuntiva )

LA FUNZIONE ( COORDINANTE : copulativa, disgiuntiva, avversativa,

esplicativa ,conclusiva, correlativa

SUBORDINANTE: temporale,dichiarativa ,modale, causale,

avversativa,finale ,comparativa ,consecutiva,

interrogativa,eccettuativa , concessiva, esclusiva,

limitativa , condizionale )

La congiunzione è la parte

invariabile del discorso che unisce

due nomi o frasi stabilendo tra di

loro un legamento logico

La congiunzione presenta diversi tipi in base alla sua forma :

SEMPLICE : è formata da una sola parola

COMPOSTA : è formata da una parola, unione di altre due o più parole

LOCUZIONE CONGIUNTIVA : gruppi di parole che nel contesto della frase svolgono

funzione di congiunzione

Inoltre la congiunzione si divide ,in base alla funzione , in congiunzioni coordinanti e

congiunzioni subordinanti

Le congiunzioni coordinanti collegano due frasi ponendole sullo stesso piano logico

invece le congiunzioni subordinanti collegano due frasi stabilendo tra le due un

rapporto di dipendenza

Nella seguente tabella sono riportati tutti i tipi di congiunzioni coordinanti

CONGIUNZIONI COORDINANTI LEGAME LOGICO

COPULATIVE

E, anche, inoltre, pure, né ,neanche,nemmeno,

neppure

Collegano due elementi

semplicemente accostandoli

DISGIUNTIVE

O, oppure, ovvero ,altrimenti

Collegano due elementi ponendoli in

alternativa o escludendone uno

AVVERSATIVE

Ma , tuttavia , però, eppure, invece, anzi,

nondimeno, bensì

Uniscono due elementi in

contrapposizione tra loro

ESPLICATIVE o DICHIARATIVE

Infatti , difatti, invero, cioè , vale a dire ,ossia

,

Introducono una precisazione o

spiegazione di quanto si è già detto

CONCLUSIVE

Dunque ,perciò, quindi, pertanto, allora,

insomma, sicché

Collegano due frasi di cui la seconda

rappresenta la conseguenza o la

logica conclusione della prima

CORRELATIVE

E … e , o … o, né... né ,sia … sia , non solo …

ma anche , ora … ora , tanto … quanto

Collegano due elementi ponendoli in

corrispondenza tra loro.

Nella seguente tabella sono riportati tutti i tipi di congiunzioni subordinanti

CONGIUNZIONI SUBORDINANTI INTRODUCONO UNA SUBORDINATA

DICHIARATIVE

che , come

DICHIARATIVA

Spiega il significato di quanto espresso

nella reggente

CAUSALI

Poiché ,perché ,siccome ,dato che ,dal

momento che ,giacché

CAUSALE

Che indica la causa di quanto espresso

nella reggente

FINALI

affinché, perché, al fine di, in modo che

FINALE

Che indica lo scopo di quanto espresso

nella reggente

CONSECUTIVE

Così..che,tanto … che ,tale … che, al

punto tale … che

CONSECUTIVA

Che indica la conseguenza di quanto

espresso dalla reggente

TEMPORALI

Quando , mentre , finché ,dopo che ,

prima che , ogni volta che , appena

TEMPORALE

Che indica il momento in cui si verifica

quanto espresso dalla reggente

CONCESSIVE

Benché , sebbene, quantunque ,

nonostante , anche se , per quanto ,

malgrado che

CONCESSIVA

Che indica la circostanza nonostante la

quale si verifica quanto espresso nella

reggente.

CONDIZIONALI

Se, purché, qualora , a patto che, a

condizione che

CONDIZIONALE

Che indica la condizione per cui si compia

ciò che espresso nella reggente

MODALI

Come, quasi che, come se , nel modo che

MODALE

Che indica il modo in cui si verifica ciò

che è espresso nella reggente

AVVERSATIVA

Mentre , quando ,laddove

AVVERSATIVA

Che indica un fatto o una circostanza

contrari a quelli espressi dalla reggente

COMPARATIVE

Tanto…quanto, così…come, più…che,

meglio…che, piuttosto…che.

COMPARATIVA

Che indica un confronto con quanto è

stato detto

INTERROGATIVE E DUBITATIVE

Come, perché, quando, quanto, se.

INTERROGATIVA E DUBITATIVA

Che esprimono una domanda indiretta o

un dubbio.

ECCETTUATIVE

Fuorché, eccetto che, salvo che, tranne

che.

ECCETTUATIVA

Che indica in’eccezione rispetto a quanto

espresso nella reggente.

ESCLUSIVE

Senza, senza che

ESCLUSIVA

Che indica un fatto che rimane escluso

nella reggente

LIMITATIVE

Per quanto, in quanto a, per quello che.

LIMITATIVA

Che indica una limitazione rispetto a

quanto è espresso nella reggente

In base alla forma le interiezioni possono essere di tre tipi diversi :

Proprie

Improprie

Locuzioni interiettive

L’interiezione o esclamazione

è la parte invariabile del

discorso o un’espressione che

esprime sensazioni ed emozioni

improvvise e spontanee

L’interiezione sin differenzia in PROPRIE,

IMPROPRIE e LOCUZIONI PREPOSITIVE Le interiezioni proprie sono definite

tali perché possono svolgere

soltanto quella funzione

Queste :

Esprimono sentimenti oppure

Hanno un significato uno e

specifico

Le interiezioni improprie sono definite

ciò perché sono altre parti del discorso

quali nomi , aggettivi, verbi, avverbi

che svolgono funzione di interiezione

Di queste fanno parte anche le

espressioni che indicano saluto

Le locuzioni esclamative sono gruppi

di parole che svolgono funzione di

interiezione

LE INTERIEZIONI IMPROPRIE

LE INTERIEZIONI PROPRIE

LE LOCUZIONI INTERIETTIVE

L’onomatopea e un’espressione la cui funzione è quella di esprimere un suono

attraverso un verbo coniugato all’infinito ( onomatopea secondaria ) oppure

esprimerlo esplicitamente ( onomatopea primaria )

Le onomatopee sono spesso precedute dall’articolo a svolgono perciò la funzione di

sostantivo

ESEMPIO:

BAU BAU : onomatopea primaria

ABBAIARE : onomatopea secondaria

LAVORO SVOLTO DA

ALESSANDRA MANZO II E