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N E W S LETTER A CURA DELL’ORDINE DEI VETERINARI DI MANTOVA IN EVIDENZA CORSI 2018 1) Istituto Veterinario Novara: Corso di chirurgia addominale di base Granozzo con Monticello (NO) 16-20 gennaio 2018 - www.istitutoveterinarionovara.it/chirurgia-addominale-di-base 2) SCIVAC http://registration.evsrl.it www.scivac.it SCIVAC-SISCA-SIACR-A: Metodo Tellington Ttouch® secondo l’approccio cognitivo relazionale 20-21 gennaio; 24-25 marzo 2018 - [email protected] Corso pratico avanzato-Citologia midollare Cremona 22-23 gennaio 2018 3° Itinerario Didattico SCIVAC di Medicina Felina - 31 gennaio 2018-marzo 2020 Cremona Parte 1 Argomenti introduttivi e approccio orientato al problema 31 Gen-3 Feb 2018 Parte 2 Malattie infettive e oncologia felina 25-27 Giu 2018 Parte 3 Terapia intensiva, medicina d'urgenza e riproduzione 7-9 Ott 2018 Parte 4 Le patologie cardiorespiratorie 11-13 Mar 2019 Parte 5 Endocrinologia e dermatologia 3-5 Lug 2019 Parte 6 Nefrologia, urologia e gastroenterologia 18-21 Nov 2019 Parte 7 Neurologia, oftalmologia e comportamento 18-21 Mar 2020 4° Itinerario Didattico di Medicina d'Urgenza (2018/2019) 2 febbraio 2018-settembre 2019 Cremona Parte 1 Medicina d’urgenza 1 2-4 Feb 2018 Parte 2 Medicina d’urgenza 2 25-27 Nov 2018 Parte 3 Medicina d’urgenza 3 12-14 Apr 2019 Parte 4 Medicina d’urgenza 4 25-27 Set 2019 6° itinerario di Diagnostica per immagini Cremona Parte 1 Radiologia del torace: 14-17 febbraio 2018 Parte 2 Ecografia base: 15-17 giugno 2018 Parte 3 Radiologia dell’addome: 13-16 novembre 2018 Parte 4 Tomografia computerizzata: 5-7 aprile 2019 Parte 5 Diagnostica per immagini dell’apparato muscolo-scheletrico: 29-31 gennaio 2020 3° Itinerario di Chirurgia dei tessuti molli – Cremona Parte 1 Chirurgia 1: 17-20 febbraio 2018 Parte 2 Chirurgia 2: 24-27 settembre 2018 Parte 3 Chirurgia 3: 17-20 gennaio 2019 Parte 4 Chirurgia 4: 5-8 giugno 2018 2° Itinerario Didattico di Ortopedia e Traumatologia Cremona Parte 1 Esame clinico ortopedico e patologie ortopediche e traumatiche 21-24 Feb 2018 Parte 2 Vie d'accesso 11-13 Lug 2018 Parte 3 AOVET Base 16-18 Ott 2018 Parte 4 Chirurgia articolare e periarticolare 14-16 Feb 2019 Parte 5 Fissazione esterna 27-29 Giu 2019 Parte 6 Ortopedia pediatrica e diagnosi precoce delle patologie scheletriche 22-23 Nov 2019 Biochimica clinica - endocrinologia - vitamine - gastroenterico Cremona 22/24 febbraio 2018 Medicina d'urgenza III parte: Medicina d'Urgenza avanzato Cremona 2-4 aprile 3) Istituto Veterinario di Novara: Corso pratico di radiologia di base del cane e del gatto 19-23 febbraio Granozzo con Monticello (NO) - www.istitutoveterinarionovara.it/corso-pratico-di-radiologia-di-base-del-cane-e- del-gatto 4) SIVAR: Immunologia bovina: la scienza del futuro 21 febbraio 2018 Cremona - www.sivarnet.it

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NEWSLETTER A CURA DELL’ORDINE DEI VETERINARI DI MANTOVA

IN EVIDENZA

CORSI 2018 1) Istituto Veterinario Novara: Corso di chirurgia addominale di base Granozzo con Monticello (NO) 16-20

gennaio 2018 - www.istitutoveterinarionovara.it/chirurgia-addominale-di-base 2) SCIVAC http://registration.evsrl.it www.scivac.it

SCIVAC-SISCA-SIACR-A: Metodo Tellington Ttouch® secondo l’approccio cognitivo relazionale 20-21 gennaio; 24-25 marzo 2018 - [email protected] Corso pratico avanzato-Citologia midollare Cremona 22-23 gennaio 2018 3° Itinerario Didattico SCIVAC di Medicina Felina - 31 gennaio 2018-marzo 2020 Cremona Parte 1 Argomenti introduttivi e approccio orientato al problema 31 Gen-3 Feb 2018

Parte 2 Malattie infettive e oncologia felina 25-27 Giu 2018

Parte 3 Terapia intensiva, medicina d'urgenza e riproduzione 7-9 Ott 2018

Parte 4 Le patologie cardiorespiratorie 11-13 Mar 2019

Parte 5 Endocrinologia e dermatologia 3-5 Lug 2019

Parte 6 Nefrologia, urologia e gastroenterologia 18-21 Nov 2019

Parte 7 Neurologia, oftalmologia e comportamento 18-21 Mar 2020 4° Itinerario Didattico di Medicina d'Urgenza (2018/2019) 2 febbraio 2018-settembre 2019 Cremona Parte 1 Medicina d’urgenza 1 2-4 Feb 2018

Parte 2 Medicina d’urgenza 2 25-27 Nov 2018

Parte 3 Medicina d’urgenza 3 12-14 Apr 2019

Parte 4 Medicina d’urgenza 4 25-27 Set 2019 6° itinerario di Diagnostica per immagini Cremona Parte 1 Radiologia del torace: 14-17 febbraio 2018 Parte 2 Ecografia base: 15-17 giugno 2018 Parte 3 Radiologia dell’addome: 13-16 novembre 2018 Parte 4 Tomografia computerizzata: 5-7 aprile 2019 Parte 5 Diagnostica per immagini dell’apparato muscolo-scheletrico: 29-31 gennaio 2020 3° Itinerario di Chirurgia dei tessuti molli – Cremona Parte 1 Chirurgia 1: 17-20 febbraio 2018 Parte 2 Chirurgia 2: 24-27 settembre 2018 Parte 3 Chirurgia 3: 17-20 gennaio 2019 Parte 4 Chirurgia 4: 5-8 giugno 2018 2° Itinerario Didattico di Ortopedia e Traumatologia Cremona Parte 1 Esame clinico ortopedico e patologie ortopediche e traumatiche 21-24 Feb 2018

Parte 2 Vie d'accesso 11-13 Lug 2018

Parte 3 AOVET Base 16-18 Ott 2018

Parte 4 Chirurgia articolare e periarticolare 14-16 Feb 2019

Parte 5 Fissazione esterna 27-29 Giu 2019

Parte 6 Ortopedia pediatrica e diagnosi precoce delle patologie scheletriche 22-23 Nov 2019 Biochimica clinica - endocrinologia - vitamine - gastroenterico Cremona 22/24 febbraio 2018 Medicina d'urgenza III parte: Medicina d'Urgenza avanzato Cremona 2-4 aprile

3) Istituto Veterinario di Novara: Corso pratico di radiologia di base del cane e del gatto 19-23 febbraio

Granozzo con Monticello (NO) - www.istitutoveterinarionovara.it/corso-pratico-di-radiologia-di-base-del-cane-e-del-gatto

4) SIVAR: Immunologia bovina: la scienza del futuro 21 febbraio 2018 Cremona - www.sivarnet.it

5) AIVPAFE: Giornata di Studio - PRACTICE MANAGEMENT Bologna 25 febbraio 2018 Iscritti all’Ordine

Medici Veterinari delle altre Province Patrocinanti (tra cui Mantova): euro 50,00 - [email protected] www.aivpafe.it

6) ANMVI Buone Pratiche Veterinarie-Come applicare il Disciplinare BPV-ANMVI alla tua struttura (Percorso propedeutico alla certificazione di qualità) Cremona 24 marzo e 16 giugno https://cms.evsrl.it/Evento.aspx?id=13990 Le relazioni tra colleghi 8 aprile 2018 Cremona - [email protected]

7) SIVAE: Corso internazionaledi medicina e chirurgia dei rapaci Cremona e Pavia 14 -17 aprile 2018 - https://registration.evsrl.it/Start.aspx

MASTER DI II LIVELLO IN ETOLOGIA CLINICA VETERINARIA da email 04/12/17 Università di Pisa

Il Dipartimento di Scienze Veterinarie dell’Università di Pisa informa del Master di II livello riservato ai Medici Veterinari. Frequenza: un weekend al mese da febbraio 2018 ad ottobre 2019. Le iscrizioni chiuderanno il 29/12 p.v. Info: Prof. Angelo Gazzano tel 050/2216843; [email protected] www.etovet.it AFFITTASI LOCALE MN PER AMBULATORIO VET. Simonetta Gregori ci chiede di pubblicare il suo annuncio: Sono proprietaria di un locale in zona Valletta Valsecchi a Mantova, per la precisione via Campi 9, di circa 200 MQ da affittare uso ambulatorio veterinario, magazzino per materiale veterinario o altro. Chi fosse interessato può contattarmi al 333-3997232 MALTESE RUBATA Marco Manzi ci chiede di diffondere l’annuncio di Lola, maltesina di 1 anno e 1/2, rapita in auto l’8 dicembre (già fatta denuncia ai carabinieri) in zona Altavilla (VI), nr microchip. 0260042682149. Offresi ricompensa cospicua. Contattare: 345/5023118 o 347/2387244

FISCO/SENTENZE/NORMATIVE

L'EQUO COMPENSO È LEGGE DELLO STATO Da AnmviOggi 30 novembre 2017

Malgrado le segnalazioni del garante della Concorrenza, il Parlamento ha definitivamente approvato le norme sull'equo compenso contenute nel Decreto-Fiscale. Il principio dell'equo compenso è legge dello Stato. Sull'equo compenso- introdotto nell'ordinamento forense ed esteso a tutte le altre professioni (ordinistiche e non regolamentari) - pesa ora la difficoltà interpretativa di un testo che contiene norme -chiaramente incardinate nella legge della professione forense- da adattare alle altre professioni, specie per quanto riguarda le clausole vessatorie nei confronti dei "clienti forti". L'equo compenso è invece un principio vincolante, a più chiare lettere, per le pubbliche amministrazioni nei confronti dei professionisti: è considerabile "equo" un compenso che prenda a riferimento il decreto dei parametri giudiziali. --------------------------------- Articolo 19-quaterdecies. (Introduzione dell'articolo 13-bis della legge 31 dicembre 2012, n. 247, in materia di equo compenso per le prestazioni professionali degli avvocati). 1. Dopo l'articolo 13 della legge 31 dicembre 2012, n. 247, è inserito il seguente: «Art. 13-bis. — (Equo compenso e clausole vessatorie). 1. Il compenso degli avvocati iscritti all'albo, nei rapporti professionali regolati da convenzioni aventi ad oggetto lo svolgimento, anche in forma associata o societaria, delle attività di cui all'articolo 2, commi 5 e 6, primo periodo, in favore di imprese bancarie e assicurative, nonché di imprese non rientranti nelle categorie delle microimprese o delle piccole o medie imprese, come definite nella raccomandazione 2003/361/CE della Commissione, del 6 maggio 2003, è disciplinato dalle disposizioni del presente articolo, con riferimento ai casi in cui le convenzioni sono

unilateralmente predisposte dalle predette imprese. 2. Ai fini del presente articolo, si considera equo il compenso determinato nelle convenzioni di cui al comma 1 quando risulta proporzionato alla quantità e alla qualità del lavoro svolto, nonché al contenuto e alle caratteristiche della prestazione legale, tenuto conto dei parametri previsti dal regolamento di cui al decreto del Ministro della giustizia adottato ai sensi dell'articolo 13, comma 6. 3. Le convenzioni di cui al comma 1 si presumono unilateralmente predisposte dalle imprese di cui al medesimo comma salva prova contraria. L’articolo prosegue con le clausole vessatorie. 2. Le disposizioni di cui all'articolo 13-bis della legge 31 dicembre 2012, n. 247, introdotto dal comma 1 del presente articolo, si applicano, in quanto compatibili, anche alle prestazioni rese dai professionisti di cui all'articolo 1 della legge 22 maggio 2017, n. 81, anche iscritti agli ordini e collegi, i cui parametri ai fini di cui al comma 10 del predetto articolo 13-bis sono definiti dai decreti ministeriali adottati ai sensi dell'articolo 9 del decreto-legge 24 gennaio 2012, n. 1, convertito, con modificazioni, dalla legge 24 marzo 2012, n. 27. 3. La pubblica amministrazione, in attuazione dei princìpi di trasparenza, buon andamento ed efficacia delle proprie attività, garantisce il principio dell'equo compenso in relazione alle prestazioni rese dai professionisti in esecuzione di incarichi conferiti dopo la data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto.

RICETTA ELETTRONICA VETERINARIA, IN GAZZETTA UFFICIALE LA LEGGE EUROPEA Da newsletter Ministero della Salute (Salute Informa +) 05/12/17

La ricetta elettronica veterinaria è legge. Con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, Serie Generale n. 277 del 27.11.2017, della Legge 20 novembre 2017, n. 167, la cosiddetta "legge europea", il percorso avviato nel 2015 può finalmente contare su una base legale definitiva. Dal 1° settembre 2018 la prescrizione elettronica sostituirà definitivamente la forma cartacea sull'intero territorio nazionale. Si chiude, dunque, il cerchio sul progetto di digitalizzazione dell'intera filiera dei medicinali veterinari che consentirà di rafforzare la sorveglianza e il controllo sull’uso corretto e responsabile dei farmaci. Nello stesso giorno della pubblicazione in Gazzetta della legge si è chiusa anche la prima parte del percorso formativo, avviato dalla Direzione generale della sanità animale e dei farmaci veterinari, sul nuovo sistema informatizzato di tracciabilità dei medicinali veterinari. Per ciascuna delle Regioni/PA che non hanno ancora aderito volontariamente alla sperimentazione, è stato creato un pool composto da veterinari e liberi professionisti, sia del settore degli animali da reddito che da compagnia, che, a sua volta, avrà il compito di estendere la formazione al proprio territorio di competenza. La parte conclusiva del percorso formativo è prevista per la metà di gennaio 2018 e sarà accompagnata da un corso di Formazione a distanza (FAD) attraverso materiale interattivo e video. Consulta la legge 20 novembre 2017: http://www.trovanorme.salute.gov.it/norme/dettaglioAtto?id=61658

DUBBI SUL REGISTRO DI CARICO/SCARICO DEI FARMACI VETERINARI da www.fnovi.it-fac farmaco

Qual è la corretta tenuta del registro di carico-scarico dei farmaci nella gestione di un ambulatorio veterinario? Le modalità di registrazione sono quelle previste all'art. 84 del D. Leg. 193/2006: il carico viene assolto con la conservazione della documentazione d'acquisto per 3 anni. Lo scarico deve essere effettuato, entro 7 gg lavorativi, solo in caso di somministrazione di medicinali ad animali DPA. In quest'ultimo caso il registro deve essere conservato per almeno 5 anni dall'ultima annotazione. Vorrei sapere se il registro di carico/scarico dei farmaci per Ambulatori Veterinari di animali d'affezione deve essere obbligatoriamente vidimato dall'ATS o se può anche essere telematico. Si chiarisce che non vi è l’obbligo sul registro di registrare il carico per il quale fanno fede i documenti di acquisto dei medicinali e che lo scarico deve avvenire solo in caso di utilizzo su animali DPA. Il registro di carico/scarico dei medicinali non stupefacenti, per Ambulatori Veterinari di animali d'affezione, deve essere in ogni modo vidimato dal Servizio veterinario competente per territorio. Nel caso di registro telematico, al momento attuale ne è prevista comunque la stampa su fogli pre-vidimati e numerati da parte del medesimo servizio. La stampa deve avvenire ogni volta che viene richiesto dall'organo di controllo. In merito alla gestione e detenzione delle scorte zooiatriche vorrei sapere se nel caso di un veterinario dotato di autorizzazione alla detenzione di scorte zooiatriche che si occupa di bovini e cavalli (DPA e non DPA) gli obblighi relativi al carico e scarico dei farmaci veterinari siano i seguenti: - Carico dei farmaci veterinari: viene assolto conservando la copia gialla della ricetta e il documento di trasporto/fattura immediata; - Scarico dei farmaci delle proprie scorte: o se l’animale è un bovino o un cavallo DPA bisogna registrare sul proprio registro e sul registro aziendale delle somministrazioni dei farmaci lo scarico del farmaco; o se

l’animale è un cavallo non DPA è sufficiente indicare il farmaco utilizzato indicandolo come voce a parte in fattura. In linea di massima le considerazioni sono esatte salvo che nulla è dovuto sulla fattura. Lo scarico sul registro della scorta zooiatrica o dell'impianto in cui vengono curati o custoditi animali avviene quando tali medicinali sono stati somministrati ad animali DPA. A giustificativo del carico deve essere conservata anche la copia della ricetta. Inoltre ai proprietari degli animali nDPA possono essere cedute le confezioni di medicinali veterinari della scorta zooiatrica allo scopo di iniziare la terapia (art.84 comma 3 D.L.gs 193/06). Per quanto riguarda le modalità di registrazione si segnala la nota del MinSal 2709 del 12/2/2013. GUIDA AL REGISTRO DI CARICO E SCARICO FARMACI VETERINARI da http://blog.buffetti.it/5994-guida-al-registro-di-carico-e-scarico-farmaci-veterinari/

Che cosa è e a cosa serve il registro di carico e scarico farmaci veterinari I soggetti che esercitano attività di commercio all’ingrosso o di vendita diretta di medicinali veterinari e materie prime farmacologicamente attive e tutti i titolari degli impianti in cui vengono allevati, curati e custoditi professionalmente animali, sono tenuti alla compilazione di un registro di carico e scarico di farmaci veterinari, così come previsto dal Decreto Legislativo n. 193/06. L’autorizzazione e l’approvvigionamento per la detenzione dei medicinali Secondo quanto stabilito dall’art.80 del d.lgs., i titolari degli impianti devono richiedere al Servizio Veterinario della ASL l’autorizzazione alla tenuta di scorte di medicinali a patto che sussistano valide motivazioni e purché ne sia responsabile un medico veterinario che si occupi di custodirle in idonei locali chiusi e tenga aggiornato l’apposito registro di carico e scarico. La detenzione dei farmaci spetta a:

• veterinari liberi esercenti (veterinari zooiatri); • strutture dove vengono curati professionalmente gli animali; • strutture dove vengono allevati o custoditi animali.

La richiesta di autorizzazione deve contenere: • il nominativo del medico veterinario responsabile; • l’ubicazione dei locali in cui si conserveranno le scorte (che dovranno essere accessibili alle autorità

predisposte ai controlli da parte della ASL di competenza). Dopo l’approvazione si potrà procedere con l’approvvigionamento dei medicinali presso le farmacie o i grossisti, previa presentazione di una ricetta non ripetibile in triplice copia sulla quale occorrerà indicare i quantitativi di scorte necessari. La tenuta del registro di carico e scarico farmaci veterinari Il veterinario è obbligato a registrare tutte le movimentazioni delle scorte all’interno di un registro opportunamente numerato in tutte le sue pagine e vidimato. Per il carico dei medicinali è indispensabile conservare tutta la documentazione d’acquisto (ossia le ricevute) unitamente al registro per 3 anni. Rientrano nelle operazioni soggette a registrazione anche il rilascio, da parte di farmacie, di confezioni di campioni gratuiti di medicinali a uso veterinario. Lo scarico dovrà essere fatto solo nei casi in cui i medicinali siano stati utilizzati per trattamenti su animali produttori di alimenti per uomo. In tal caso occorrerà riportare tutti gli estremi del trattamento e conservare la relativa documentazione unitamente al registro per 5 anni. Secondo quanto stabilito dal Ministero della Salute, è compito del veterinario conservare il registro anche se “in bianco”, ossia nei casi in cui non sono mai stati somministrati medicinali ad animali produttori di alimenti per l’uomo. Tutte le registrazioni dovranno essere fatte nell’arco di 7 giorni lavorativi dall’avvenuta operazione. E’ compito della ASL effettuare i controlli di corretta tenuta delle movimentazioni almeno ogni anno. Il mancato rispetto di obbligo di tenuta previsto dalla legge è punito con una sanzione amministrativa pecuniaria variabile dai 2.600€ ai 15.500€ (art.108 del d.lgs.)

NO ALLA DETARTRASI PER I PET NEI LAVAGGI E TOELETTATURE da 30Giorni ottobre 2017

L’Ordine dei medici veterinari di Torino ha segnalato alla Procura della Repubblica la presenza di una pubblicità che reclamizza una attività di “DETARTRASI AD ULTRASUONI” presso un lavaggio e toelettatura. Poiché tale prassi in genere prevede anestesia del soggetto, si tratterebbe di un abuso di professione e, qualora l’anestesia ed il trattamento fossero effettuate ad opera del medico veterinario, si tratterebbe di una prestazione in locali non autorizzati da un punto di vista sanitario. Nel caso invece si usasse altra strumentazione non di tipo medicale che non richiede anestesia o sedazione, si tratterebbe di un messaggio pubblicitario ingannevole.

INVIO DATI SPESE SANITARIE 2017 AL SISTEMA TESSERA

SANITARIA da email Bardini & Associati 06/12/17

Ai fini dell’elaborazione della dichiarazione precompilata, il D.Lgs. 175/2014 dispone che “i professionisti sanitari”, inviano al Sistema Tessera Sanitaria i dati relativi alle prestazioni erogate dal 2015 ad esclusione di quelle già previste

nel comma 2, ai fini della loro messa a disposizione dell'Agenzia delle Entrate. Col Decreto 31 luglio 2015 del Ministero dell’Economia e delle Finanze sono state definite le specifiche tecniche di riferimento e le modalità operative relative alla trasmissione telematica delle spese sanitarie al Sistema Tessera Sanitaria. Anche gli iscritti agli albi professionali dei veterinari sono tenuti ad inviare al Sistema Tessera Sanitaria i dati delle spese veterinarie sostenute dalle persone fisiche a partire dal 1° gennaio 2016, riguardanti le tipologie di animali individuate dal Decreto del Ministero delle Finanze 6 giugno 2001, n. 289. L’elenco delle spese/prestazioni da comunicare al sistema T.S. sono contenute nell’allegato A del Decreto 16 settembre 2016 disponibile sul portale del sistema T.S.

In riferimento al termine entro il quale effettuare l’invio dei dati delle spese sanitarie, come specificato sul S.T.S, il servizio telematico per la trasmissione dei dati è disponibile 24 ore su 24, di conseguenza, fermo restando la possibilità di optare per la frequenza temporale che si ritiene opportuno scegliere (in tempo reale, giornaliera, mensile o altro), la trasmissione dei dati di spesa sanitaria deve essere effettuata entro e non oltre il mese di gennaio dell’anno successivo a quello della spesa effettuata dal cittadino. I dati trasmessi oltre tale data sono scartati dal Sistema TS. Salvo proroghe successive, in riferimento alle spese sanitarie relative al 2017, l’invio dunque deve essere effettuato entro mercoledì 31 gennaio 2018.

Professionista È tenuto all’invio dei dati sanitari?

Note

Studio associato SI L’obbligo di trasmissione è in capo al medico che è stato indicato come “rappresentante” nel Modello

AA7/10 inviato all’Agenzia delle Entrate. Studio costituito come SRL SI

COME INVIARE I DATI Per la trasmissione dei dati di spesa sanitaria gli iscritti, correttamente abilitati al sistema TS, possono utilizzare:

• un’apposita applicazione web resa disponibile dal sistema TS, disponibile sul sito www.sistemats.it, per l’inserimento dei dati di ogni singolo documento fiscale comprensivo delle voci di spesa;

• il proprio sistema software, opportunamente integrato a cura del fornitore del software medesimo con le funzionalità necessarie per dialogare via web services seguendo le specifiche tecniche pubblicate sul sito Sistema TS, in modalità:

“sincrono” di trasmissione del singolo documento fiscale con le relative voci di spesa (ogni invocazione del servizio invia un singolo documento fiscale);

“asincrono” di trasmissione di un file contenente un insieme di documenti fiscali con le relative voci di spesa.

L’invio dei dati può avvenire anche tramite associazione di categoria o soggetti terzi quali ad esempio il proprio commercialista. In questo caso ì qualora dunque il soggetto tenuto alla trasmissione dei dati sanitari, ad esempio un medico, intendesse incaricare il proprio commercialista di riferimento, per l’invio dei dati

delle proprie fatture, ovviamente non può cedere al commercialista le proprie credenziali né la propria Tessera Sanitaria, ma deve attivare un’apposita delega, tramite il sito internet www.sistemats.it. Anche in caso di delega il medico rimane responsabile dei dati trasmessi salvo responsabilità professionale dello stesso intermediario delegato.

Medico veterinario SI Per effetto del Decreto del MEF del 1° settembre sono

obbligati all’invio

FARMACI

AIC IN GAZZETTA UFFICIALE da Notizie ANMVI 1, 4, 5, 12 dicembre 2017

SOSPENSIONE INTRAMAMMARIA PER BOVINE IN ASCIUTTA Il Ministero della Salute ha autorizzato il medicinale veterinario SECLARIS DC 250 mg sospensione intramammaria per bovine in asciutta. Titolare dell'AIC è Ceva Salute Animale. Il prodotto è autorizzato per il trattamento di mastiti subcliniche alla messa in asciutta e la prevenzione di nuove infezioni batteriche della mammella durante il periodo di riposo funzionale della mammella (asciutta) delle bovine sostenute da Staphylococcus aureus, Streptococcus

agalactiae, Streptococcus dysgalactiae, Streptococcus uberis, Trueperella pyogenes, Escherichia coli e Klebsiella spp. sensibili al cefalonio. Ogni siringa intramammaria da 3 g contiene cefalonio (come cefalonio diidrato) 250 mg. Confezioni autorizzate e numeri di A.I.C.: confezione da 20 siringhe e 20 salviette detergenti - A.I.C. n. 105069013; confezione da 72 siringhe e 72 salviette detergenti - A.I.C. n. 105069025. Tempi di attesa: carne e visceri: 21 giorni; latte: 96 ore dopo il parto se il periodo di asciutta e' superiore a 54 giorni; 58 giorni dopo il trattamento se il periodo di asciutta e' inferiore o uguale a 54 giorni. Validita' del medicinale veterinario confezionato per la vendita: 18 mesi; dopo l'apertura, usare immediatamente. Le siringhe parzialmente utilizzate devono essere eliminate. Regime di dispensazione: da vendersi soltanto dietro presentazione di ricetta medico-veterinaria in triplice copia non ripetibile.

AUTORIZZATO IN COMMERCIO IL MEDICINALE PER USO VETERINARIO «EUTHOXIN 500 MG/ML» Con procedura decentrata, il Ministero della Salute ha autorizzato il medicinale veterinario Eutoxin 500 MG/ML, soluzione iniettabile. Confezioni autorizzate e numeri di A.I.C.: flacone da 100 ml - A.I.C. n. 104887017. Composizione: ogni ml contiene pentobarbital 455,7 mg, (equivalente a 500 mg di pentobarbital sodico); Specie di destinazione: cani, gatti, visoni, puzzole, lepri, conigli, cavie, criceti, ratti, topi, polli, piccioni, uccelli ornamentali, piccoli serpenti, testuggini, lucertole, rane, cavalli, bovini, suini. Validita' del medicinale veterinario confezionato per la vendita: 3 anni; dopo prima apertura del confezionamento primario: ventotto giorni. Devono essere adottate misure adeguate per garantire che le carcasse degli animali trattati con questo prodotto e i resti di questi animali non entrino nella catena alimentare e non siano utilizzati per il consumo umano o animale. Regime di dispensazione: medicinale veterinario compreso nella tabella dei medicinali - sezione A del decreto del Presidente della Repubblica n. 309/1990 (Testo unico delle leggi in materia di disciplina degli stupefacenti e sostanze

psicotrope, prevenzione, cura e riabilitazione dei relativi stati di tossicodipendenza) e successive modifiche con divieto di vendita al pubblico. La somministrazione e detenzione del medicinale deve essere effettuata esclusivamente dal medico veterinario.

AUTORIZZATE IN COMMERCIO NUOVE SOLUZIONI INIETTABILI PER BOVINI Istamina e facilitazioni al parto. In Gazzetta Ufficiale due nuovi medicinali veterinari per i trattamenti nei bovini. Con procedura decentrata il Ministero della Salute ha autorizzato due soluzioni iniettabile per bovini; Histodine 10 mg/ml dell'olandese Le Vet Beheer B.V. e Sensiblex 40 mg/ml prodotto dalla Veyx-Pharma GmbH (Germania). Histodine 10 mg/ml- 1 ml contiene il principio attivo: clorfenamina maleato 10 mg (equivalenti a 7,03 mg di clorfenamina); Indicazioni terapeutiche: trattamento sintomatico delle condizioni associate al rilascio di istamina. Validita': del medicinale veterinario confezionato per la vendita: 2 anni; periodo di validita' dopo prima apertura del confezionamento primario: 56 giorni.

Tempi di attesa: carne e visceri: 1 giorno; latte: 12 ore. Regime di dispensazione: da vendersi soltanto dietro presentazione di ricetta medico - veterinaria in triplice copia non ripetibile. Sensiblex 40 mg/ml- 1 ml contiene il principio attivo: denaverina cloridrato 40,0 mg (equivalenti a 36,5 di denaverina); La specie di destinazione sono i bovini (vacche manze). Indicazioni terapeutiche: vacche, manze: agevola la dilatazione dei tessuti molli del canale del parto nei casi in cui la sua apertura risulti insufficiente; regola le contrazioni uterine negli animali con contrazioni della muscolatura ipertonica dell'utero. Manze: agevola la dilatazione dei tessuti molli del canale del parto per facilitare il parto stesso. Tempi di attesa: bovini: carne e visceri: 1 giorno; latte: 24 ore. Validita' per la vendita: 2 anni; dopo prima apertura del confezionamento primario: 28 giorni. Confezioni autorizzate e numeri di A.I.C.: scatola da 1 flaconcino da 50 ml A.I.C. 104992033; scatola da 1 flaconcino da 20 ml A.I.C. 104992021; scatola da 1 flaconcino da 10 ml A.I.C. 104992019. Regime di dispensazione: da vendersi solo dietro presentazione di ricetta medico-veterinaria in triplice copia non ripetibile.

NUOVO TRATTAMENTO PER LA DIGESTIONE E L'INSUFFICIENZA EPATICA Con procedura di mutuo riconoscimento, il Ministero della Salute ha autorizzato Menbutil 100 mg/ml. Il prodotto- soluzione iniettabile per bovini, suini, equini, ovini e caprini- è indicato per la stimolazione dell'attivita' epato - digerente, in caso di disturbi della digestione e insufficienza epatica. Titolare della AIC e produttore responsabile per il rilascio dei lotti è aniMedica GmbH (Germania). Confezioni autorizzate e numeri di A.I.C.: scatola con 1 flacone da 100 ml - A.I.C. n. 105097012; scatola con 12 flaconi da 100 ml - A.I.C. n. 105097024. Composizione: 1 ml di soluzione iniettabile contiene il principio attivo Menbutone 100,0 mg; Validita' del medicinale veterinario confezionato per la vendita: 2 anni; dopo prima apertura del confezionamento primario: 28 giorni. Tempi di attesa: carne e visceri: zero giorni; latte: zero giorni. Regime di dispensazione: da vendersi soltanto dietro presentazione di ricetta medico veterinaria in copia unica non ripetibile.

FARMACI VETERINARI: IN GAZZETTA TRACCIABILITÀ E RICETTA ELETTRONICA da AnmviOggi 28/11/17

Entra in vigore il 12 dicembre la tracciabilità dei medicinali veterinari: le modalita' saranno definite con decreto del Ministro della salute (Legge 20 novembre 2017 n. 167 Disposizioni per l'adempimento degli obblighi derivanti dall'appartenenza dell'Italia all'Unione europea - Legge europea 2017). E' pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale (Serie Generale n.277 del 27-11-2017) la Legge Europea 2017 che -all'articolo 3- introduce Disposizioni in materia di

tracciabilita' dei medicinali veterinari e dei mangimi medicati per il conseguimento degli obiettivi delle direttive

2001/82/CE e 90/167/CEE. Dal 1° settembre 2018, la prescrizione dei medicinali veterinari sarà redatta "esclusivamente" secondo il modello di ricetta elettronica (ved. notizia nella sezione Fisco) "disponibile nella banca dati centrale", istituita con decreto del Ministro della salute 15 luglio 2004, nell'ambito del nuovo Sistema informativo sanitario. Si tratta della Banca dati centrale per il monitoraggio delle confezioni di prodotti medicinali

immessi in commercio in Italia, finalizzata a monitorare le confezioni dei medicinali all'interno del sistema distributivo ed è gestita dal Ministero della Salute. Anche la prescrizione dei mangimi medicati, dal 1 settembre 2018, e' redatta esclusivamente secondo il predetto modello di ricetta elettronica. Il processo di tracciabilità informatizzata coinvolge tutti gli attori: produttori, depositari, grossisti, farmacie, parafarmacie, titolari delle autorizzazioni alla vendita diretta e al dettaglio di medicinali veterinari "nonche' i Medici veterinari attraverso la prescrizione del medicinale veterinario". La banca dati e' alimentata esclusivamente con i dati delle ricette elettroniche, prevedendo l'obbligo per il veterinario di inserire i dati identificativi del titolare dell'allevamento. Sarà un successivo decreto del Ministero della Salute a definire le modalità di inserimento delle informazioni nella banca dati centrale. La Legge introduce sanzioni amministrative pecuniari a carico di "chiunque falsifichi o tenti di falsificare ricette elettroniche. Con l'articolo 3 della Legge Europea 2017 giunge a compimento un processo iniziato dal Ministero della Salute nel 2013, sulla base dell’esperienza maturata per il monitoraggio dei farmaci ad uso umano.

ASMA EQUINA: CONFRONTO DIRETTO TRA CLASSI DI FARMACI da VetJournal N. 105 - 13 novembre 2017

L’asma equina è una patologia caratterizzata da ostruzione reversibile delle vie aeree, iperreattività bronchiale e infiammazione delle vie aeree, dovute a esposizione di cavalli sensibili a specifici agenti aerodispersi. Benché sia possibile una remissione clinica in un ambiente con bassa quantità di polvere aerodispersa, esacerbazioni ripetute possono condurre a un rimodellamento reversibile delle vie aeree. I dati disponibili sulla farmacoterapia dell’asma equina derivano da numerosi piccoli studi e non sono stati condotti studi clinici che confrontino direttamente i vari farmaci disponibili. Ua metanalisi degli studi clinici sulla farmacoterapia dell’asma equina ha valutato l’impatto degli interventi farmacologici su questa condizione e ha confrontato l’effetto di differenti classi di farmaci sulla funzione polmonare. Si estraevano da 32 studi i risultati relativi a 319 cavalli affetti da asma. I broncodilatatori, i corticosteroidi e i cromoni miglioravano la pressione massima transpolmonare o pleurica (range: −8,0 to −21,4 cmH2O; P<0,001). I broncodilatatori, i corticosteroidi e la furosemide riducevano la resistenza polmonare (range: da −1,2 a – 1,9 cmH2O/L/s; P<0,001) e aumentavano notevolmente la compliance polmonare dinamica. Gli agonisti dei β2-adrenorecettori (β2-AR) inalatori e i corticosteroidi inalatori avevano una maggiore probabilità di rappresentare la terapia migliore. I trattamenti a lungo termine erano più efficaci rispetto quelli a breve termine. Lo studio indica che i trattamenti a lungo termine con corticosteroidi e agonisti β2-AR a lunga durata d’azione inalatori possano rappresentare la prima scelta per il trattamento dell’asma equina. Sono auspicabili ulteriori studi clinici di elevata qualità per chiarire se i broncodilatatori inalatori debbano essere preferiti ai corticosteroidi inalatori o viceversa e per indagare la possibile superiorità di una terapia combinata dell’asma equina, concludono gli autori.

PICCOLI ANIMALI

FCI-AGGIORNATO L'ELENCO DELLE RAZZE CANINE RICONOSCIUTE da AnmviOggi 30/11/2017

La Federazione Cinologia Internazionale ha definitivamente riconosciuto quattro razze canine: Cimarron Uruguayo, Tornjak, Gonczy Polski, Russian Toy. Ne dà notizia l'ENCI, che pubblica l'elenco aggiornato al 28 novembre delle razze canine riconosciute. Le 4 nuove razze possono ambire al conseguimento del CACIB (Certificato di attitudine al campionato internazionale di bellezza) nelle esposizioni internazionali. Gruppo 2° (standard) 353. Cimarron Uruguayo (U) (Uruguayan Cimarron, Cimarron Uruguayen, Uruguayischer Cimarron) Gruppo 2° (standard) 355. Tornjak (YU - HR) (Berger de Bosnie-Herzégovine et de Croatie, Bosnian and Herzegovinian – Croatian sheped dog, Bosnisch-herzegowinischer und kroatischer Schäferhund, Pastor de Bosnia-Herzegovina y Croacia) Gruppo 6° (standard) 354. Gonczy Polski (PL) (Chien courant polonais, Polnischer Laufhund, Polish Hunting Dog) Gruppo 9°(standard) 352. Russian Toy (RUS) (Russkiy Toy) a) pelo corto (poil court, kurzhaarig, smooth-haired) b) pelo lungo (pelo largo, poil long, langhaarig, long-haired)

IAA TRASFERITO A PADOVA IL CENTRO DI REFERENZA NAZIONALE da AnmviOggi 17 novembre 2017

Autorizzato il cambio di sede del Centro di referenza, istituito nel 2009, per gli interventi assistiti dagli animali (IAA). Il Centro (www.izsvenezie.it/istituto/centri-di-referenza-nazionale/interventi-assistiti-con-animali), collocato in origine presso la sede territoriale di Verona e Vicenza e ricollocato, nel 2010, era stato trasferito presso l'Azienda ULSS 4 «Alto Vicentino» di Montecchio Precalcino. Con il decreto pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 16 novembre, il Centro viene trasferito presso la sede centrale dell'IzsVe a Legnaro (Padova) su richiesta dello stesso Istituto. Sulla base dell'istanza di trasferimento avanzata dall'Istituto, fra il 2016 e l'inizio del 2017, il Ministero della Salute ha autorizzato il cambio di sede accertandone la conformita' delle dotazioni previste dalla legge (art. 3, comma 1, del predetto decreto ministeriale 4 ottobre 1999): presenza di risorse umane e materiali adeguate, standard di funzionamento conformi almeno alla norma europea EN 45000 e capacita' gestionali. Le attività del Centro- diretto da Luca Farina- prevedono la promozione della ricerca per la standardizzazione di protocolli operativi per il controllo sanitario e comportamentale degli animali impiegati nei programmi di IAA (interventi assistiti con gli animali), il potenziamento delle collaborazioni fra medicina umana e veterinaria, il miglioramento delle conoscenze circa l’applicabilità di tali interventi in determinate categorie di pazienti (anziani, bambini affetti da

autismo, disabili psichici). Il Centro si occupa anche dell'organizzazione di percorsi formativi, della raccolta di dati e della diffusione di informazioni alla comunità scientifica internazionale. VADEMECUM SUI REQUISITI MINIMI DEI CORSI DI FORMAZIONE Da newsletter IZSVe 19/12/17

E’ stato elaborato un Vademecum, frutto della collaborazione tra il Ministero della Salute, la Regione Friuli Venezia Giulia, l’Istituto Superiore di Sanità ed il Centro di referenza nazionale per gli Interventi assistiti con gli animali. Il Vademecum non è un documento prescrittivo, piuttosto un suggerimento sulle buone prassi da seguire per l’organizzazione di corsi di formazione in IAA. Il Vademecum è stato trasmesso agli Assessorati alla Salute delle Regioni e Province autonome di Trento e Bolzano con una nota del Ministero della Salute, con l’auspicio che venga condiviso e applicato in maniera uniforme su tutto il territorio nazionale. Il CRN IAA è a disposizione per qualsiasi informazione o chiarimento. www.izsvenezie.it/interventi-assistiti-animali-vademecum-requisiti-corsi-formazione

REGIONE LOMBARDIA-NUOVE FUNZIONALITÀ NELL'ANAGRAFE DEGLI ANIMALI D'AFFEZIONE da Regione Lombardia (email da Federazione Regionale Ordini Vet. Italiani del 19/12/17)

Con la pubblicazione sul BURL n. 15 del 14/04/17 del Regolamento regionale n. 2 del 13/04/2017, è stato completato il corpo normativo della Regione Lombardia sugli animali d’affezione. Con questo Regolamento sono state introdotte alcune importanti novità relative alla gestione degli animali d’affezione, tali da renderlo uno strumento innovativo nel panorama normativo nazionale. Nuove funzionalità dell’Anagrafe degli animali d’affezione (AAA)- In Regione Lombardia è sancito l’obbligo di identificazione e di iscrizione all'Anagrafe degli Animali d'Affezione oltre che per tutti i cani, anche per i gatti destinati al commercio (entro 60 giorni dalla nascita e comunque prima della loro cessione) e quelli delle colonie feline (contestualmente alla sterilizzazione). L’iscrizione dell’animale in AAA deve essere contestuale all’inoculazione del microchip e comunque avvenire entro la stessa giornata. La registrazione in AAA di ogni variazione delle informazioni inserite deve avvenire entro 3 giorni lavorativi dalla comuncazione da parte del proprietario o del detentore. Fra le novità del Regolamento figura ad esempio la possibilità per i medici veterinari liberi professionisti che accettano in custodia un cane vagante, di rintracciare il proprietario e di consegnarlo, registrandone la restituzione nell’Anagrafe degli Animali d'Affezione. Per quanto riguarda l’iscrizione di un animale, in assenza di documentazione che ne attesti la proprietà, può avvenire sulla base di una dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà resa dal proprietario, utilizzando l’apposito modulo scaricabile dal sito dell’Anagrafe. Inoltre, tutti gli interventi di profilassi immunizzante per la rabbia eseguiti su cani, gatti e furetti iscritti in anagrafe devono essere registrati da parte dei veterinari, anche non accreditati. Le nuove funzionalità sono state aggiornate alle novità introdotte dal regolamento e dalla legge regionale di riferimento, in particolare: • il cambiamento di proprietario (“Cessione” o “Cessione Fuori Regione”); • inserimento delle nuove tipologie di strutture : oasi felina, asilo per cani, altre strutture; • la registrazione di ingressi/uscite dei gatti dalle strutture (registro di carico/scarico); • integrazione dati (es. informazioni per i “Cani di Assistenza”, registrazione amputazioni;domande di registrazione delle strutture); • nuova modulistica (es. “dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà” e il “Contratto di affido”); A breve la Regione introdurrà anche la possibilità di registrare la restituzione immediata al proprietario da parte del Veterinario L.P che accetta in custodia un cane vagante e ne rintraccia il proprietario stesso e la funzionalità per la registrazione in ingresso e in uscita dalle strutture anche di animali diversi dai cani e dai gatti. Obblighi del proprietario- tra le responsabilità e i doveri che il proprietario o il detentore di un animale d’affezione deve avere nella cura e nell’attenzione verso il proprio animale, viene aggiunto quello di consentire un'adeguata attività motoria, di favorire i contatti sociali tipici della specie, di assicurare senza ritardo le cure necessarie e adottare ogni accorgimento utile ad evitare la riproduzione non pianificata. Altri ambiti di intervento- Il Regolamento contiene norme di dettaglio da applicare anche ad altri ambiti, come l'accesso degli animali alle strutture sanitarie e socio-sanitarie e i criteri per rendere riconoscibili i cani di assistenza alle persone con disabilità. La circolare regionale si sofferma anche sulle novità nell’addestramento degli animali e sui requisiti strutturali e gestionali delle strutture di ricovero degli animali d'affezione. A quest'ultimo riguardo, viene prevista una nuova procedura di registrazione delle strutture adibite al ricovero di animali d’affezione: l’istanza per la registrazione nell’AAA va richiesta presso le ATS ed è seguita poi da presentazione della SCIA al Comune. Sono inoltre definiti i requisiti dell’oasi felina, per il ricovero di gatti non collocabili in colonia. Sanzioni- L’inosservanza delle disposizioni contenute nel Regolamento comporta l’applicazione di una sanzione con un minimo di 150 euro fino a un massimo di 900 euro. http://normelombardia.consiglio.regione.lombardia.it/NormeLombardia/Accessibile/main.aspx?view=showdoc&iddoc

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AL VIA LA CAMPAGNA DI SENSIBILIZZAZIONE DEL MINISTERO SUL POSSESSO RESPONSABILE DEGLI ANIMALI DA AFFEZIONE da Newsletter Ministero della Salute 07/12/17

Nel mese di novembre è partita la campagna di sensibilizzazione sul possesso responsabile degli animali da affezione del Ministero della salute. Il possesso responsabile e la scelta consapevole nella gestione di un animale domestico devono essere supportate da una corretta informazione per i proprietari di animali. Secondo l'indagine GfK Eurisko per il Rapporto ASSALCO - Zoomark 2015, gli animali da affezione in Italia sono circa 60 milioni, di cui 14 milioni di cani e gatti. Per contro il fenomeno del randagismo in alcune Regioni rappresenta ancora un'emergenza. Il Piano Nazionale della prevenzione del Ministero ha tra gli obiettivi quello di "prevenire il randagismo, comprese le misure che incentivino le iscrizioni in anagrafe degli animali da affezione". Il Ministero della salute ha pertanto realizzato una campagna di sensibilizzazione sull'importanza della microchippatura, e dell'iscrizione in anagrafe dei cani, tra l'altro obbligo di legge, quali importanti strumenti per ritrovare l'animale in caso di smarrimento nonché per la lotta all'abbandono e al randagismo.

http://www.salute.gov.it/portale/news/p3_2_6_1_1.jsp?lingua=italiano&menu=campagne&p=dacampagne&id=118

IL GATTO CON DIARREA CRONICA da LA SETTIMANA VETERINARIA N° 1012/luglio 2017

I problemi intestinali sono spesso frustranti per il medico veterinario e comportano difficoltà di comunicazione e comprensione con il proprietario. Alla loro base, in particolare della diarrea cronica, vi sono frequentemente errori di alimentazione, che il più delle volte si protraggono da molto tempo. La diarrea, soprattutto quella cronica, comporta spesso difficoltà nel raggiungere una diagnosi; nei gatti anziani con diarrea cronica bisogna sempre prevedere un approccio diagnostico completo che valuti tutte le possibilità e consenta, escludendo le varie diagnosi differenziali, di arrivare a pianificare una terapia adeguata e risolutiva. Nel gatto anziano la diarrea cronica non si manifesta quasi mai da sola, ma è accompagnata, il più delle volte, da vomito, inappetenza e disidratazione, quest’ultima particolarmente importante in soggetti che già di per sé presentano problemi renali concomitanti. È necessario, prima di tutto, definire il tipo di diarrea e la sua origine. Molto spesso, più che di diarrea del piccolo (caratterizzata da perdita di peso, febbre, dolore addominale, vomito e melena) o del grosso intestino (presenza di sangue fresco, muco più o meno abbondante, tenesmo ed ematochezia), ci si trova di fronte a forme miste. Al di là della localizzazione del problema bisogna definire il fattore tempo: si tratterà di una forma acuta se questa perdura da meno di tre settimane, in caso contrario saremo in presenza di diarrea cronica. Durante l’anamnesi bisognerà prendere in considerazione ogni dettaglio, a partire dai cambi di alimentazione (spesso alla base sia delle forme di diarrea acuta che cronica ma anche della più fuorviante diarrea cronica intermittente), l’età e lo stile di vita dell’animale. Durante la raccolta anamnestica si dovrà valutare il tipo di alimentazione dell’animale; se si tratta di un mangime completo o complementare, spesso responsabile di fenomeni infiammatori a carico dell’intestino e di gravi carenze quando erroneamente utilizzato in maniera esclusiva; la somministrazione di bocconi prelibati extra o di cibo casalingo… nulla deve essere tralasciato, sebbene non sia sempre semplice ottenere dal proprietario davvero tutte le informazioni in merito. La possibilità di intolleranze alimentari deve sempre essere indagata attraverso la somministrazione di diete specifiche per almeno due mesi (prova di esclusione), a cui seguirà l’introduzione, uno alla volta, dei vecchi alimenti (prova di provocazione). L’animale dovrà essere esaminato in maniera completa, prendendo in considerazione soprattutto lo stato di idratazione, come già accennato molto importante in soggetti appartenenti a una fascia di età particolarmente a rischio per patologie renali, le mucose, il BCS, la palpazione dell’addome per rilevare eventuali linfonodi addominali ingrossati e valutare sempre la presenza di noduli tiroidei.

Le feci dovrebbero sempre essere esaminate a fresco, per escludere la presenza di flagellati mobili o una sovracrescita batterica. Nel gatto anziano libero di accedere all’esterno e di entrare in contatto con altri soggetti a vita libera ci si può aspettare sia diarree di origine batterica (ad es. Campylobacter, E. coli e Salmonella), che parassitaria (ad es. Giardia, Isospora, ecc.) o virale; dopo aver escluso la dieta e l’intervento degli agenti eziologici di cui sopra, questi ultimi meno probabili nei gatti la cui vita è prettamente indoor, non resta che pensare alle altre possibilità statisticamente più significative quali IBD (inflammatory bowel disease), linfoma, mastocitoma, ipertiroidismo o pancreatite, che dovranno essere indagate in maniera approfondita attraverso l’esecuzione, a seconda dei casi e del sospetto clinico, di radiografie, ecografie, endoscopie e, se necessario, biopsie intestinali o linfonodali.

DIARREA CRONICA NEL CANE: STUDIO RETROSPETTIVO SU 136 CASI Da Professione Veterinaria N. 29 - settembre 2017

Uno studio ha valutato le cause sottostanti e i fattori predittivi dell’esito della diarrea cronica (DC) nel cane. Si rivedevano le cartelle cliniche di 136 cani di proprietà con DC (durata ≥3 settimane). Nel 90% dei casi si diagnosticava un’enteropatia primaria: infiammatoria (71%; di questi, 66% sensibile all’alimentazione, 23% idiopatica, 11% sensibile agli antibiotici), infettiva (13%), neoplastica (4%) e in un cane ciascuno meccanica e da vasculite sistemica. Nel 10% dei casi si diagnosticavano cause secondarie: malattia pancreatica esocrina (6%), endocrina (2%) e in un soggetto ciascuno epatica, renale e cardiaca. L’86% dei cani aveva una remissione clinica, mentre il 13% decedeva o non rispondeva al trattamento. La mancata guarigione era frequente nei cani con malattia infiammatoria primaria (idiopatica) o neoplastica ed era significativamente associata a maggiori punteggi di gravità di malattia, anemia (ematocrito < 40%), ipoalbuminemia grave (albumina sierica <2,0 g/dL) e ipocobalaminemia grave (cobalamina sierica <200 pg/mL). Le enteropatie infiammatorie e soprattutto quelle di origine alimentare erano le cause più comuni di DC nel cane. Lo studio supporta l’utilizzo di ematocrito e concentrazione sierica di albumina e cobalamina come marcatori prognostici di diarrea conica nel cane.

ZOONOSI E RISCHI SANITARI IN ACQUARIOLOGIA DOMESTICA E PUBBLICA da VETPEDIA Aggiornamento 30.11.2017

Nonostante l’acquariologia possa sembrare un settore lavorativo in apparenza privo di rischi professionali, nelle vasche domestiche e in quelle delle grandi strutture possono celarsi diversi pericoli, anche potenzialmente gravi per il personale medico veterinario, acquaristico e per gli hobbisti stessi. È dunque fondamentale conoscerne i principali al fine di poter mettere in atto tutte le misure sanitarie preventive e, nell’eventualità, di primo soccorso se si è colpiti. In termini pratici è possibile riconoscere 4 grandi categorie di pericolo: zoonosi, avvelenamenti/intossicazioni, traumi meccanici e folgorazioni. Il biotopo acquario domestico può divenire un veicolo diretto (tramite gli organismi che lo popolano), o indiretto (tramite il mezzo acqua) per la trasmissione di alcuni agenti batterici zoonosici, il più diffuso dei quali è Mycobacterium marinum. Questa specie appartiene al gruppo dei batteri non tubercolari (NTB o MNT), al pari di altri micobatteri potenziali agenti di patologia ittica (M. fortuitum, M. chelonae, M. peregrinum, M. abscessus, M. gordonae,

M. interjectum). Il commercio globale di specie ittiche ornamentali d’acqua dolce e salata ha senza dubbio facilitato la diffusione di questi microrganismi in ambito domestico come confermato da alcuni studi scientifici che ne evidenziano prevalenze del 46,8% e l’isolamento nel 29% degli esemplari ornamentali. Considerando dunque la movimentazione nel tempo di pesci, invertebrati e acqua in entrata e uscita dalle vasche domestiche, non è scorretto considerare questi agenti ubiquitari in tutti gli acquari. I veterinari devono dunque saper riconoscere eventuali campanelli d’allarme e mettere sempre in atto tutte quelle misure di medicina preventiva finalizzate alla diminuzione della possibilità di trasmissione intra e interspecifica. Poiché la sintomatologia nei pesci è aspecifica (emaciazione, ulcere cutanee, esoftalmia) e per la diagnosi di certezza si rendono necessari gli esami necroscopici e istologici, è importante saper cogliere informazioni tramite una profonda anamnesi della vasca ed evidenziare alcuni segnali d’allarme (se non ci sono problemi manageriali). Tra questi spesso si osserva un lento e costante stillicidio di esemplari. La penetrazione del batterio nell’uomo avviene attraverso le ferite cutanee e, dopo un periodo d’incubazione che va da meno di 4 settimane fino a 9 mesi, è possibile evidenziare i primi segni clinici localizzati nei pressi al sito di penetrazione. Qui compaiono una o più strutture papulo/nodulari larghe fino a 3 cm l’una che si espandono progressivamente andando spesso incontro a fenomeni suppurativi. I micobatteri possono anche raggiungere le strutture più profonde causando tenosinoviti, osteoartriti e, in taluni casi, alterazioni funzionali nelle estremità colpite. Ben più rari sono i casi che comportano lo spostamento dell’agente eziologico lungo i vasi linfatici coinvolgendo i linfonodi regionali e causando lesioni paragonabili a quelle della sporotricosi (Sporothrix schenckii). L’85% delle lesioni tra le persone che lo contraggono dalle vasche è localizzato tra la mano e il gomito (Fig. 1).

È dunque sconsigliato a veterinari, personale tecnico e hobbisti con lesioni di continuo su mani e braccia, immunodepressi e immunosoppressi (da patologie croniche o trapianti ad esempio) condurre manualità in vasca quali la pulizia dei vetri, dei filtri biologici, le potature, le taleazioni, la sifonatura del fondale, la rimozione degli organismi deceduti e le manualità clinico-chirurgiche. Il miglioramento del management della vasca e l’utilizzo di impianti UV e d’ozono sono sicuramenti punti a favore per il controllo della popolazione batterica facilmente applicabili sia in ambito domestico sia di grandi acquari. Un’attenta detersione e disinfezione con specifici prodotti attivi contro i micobatteri deve essere inoltre sempre condotta dopo qualsiasi manualità in vasca rispettando i tempi di contatto dell’agente sulla cute. In caso di comparsa di segni clinici è fondamentale comunicare al proprio medico curante la situazione clinica con particolare attenzione all’anamnesi al fine della somministrazione di un trattamento antibiotico la cui durata può durare anche 2 mesi. AVVELENAMENTI E INTOSSICAZIONI Numerose specie ornamentali sono dotate di sistemi di difesa basati sull’utilizzo di principi attivi tossici. Se alcune di queste li concentrano nel tessuto muscolare o cutaneo, altre sono dotate di veri e propri apparati veleniferi divenendo in tal modo dei potenziali pericoli in vasca. Tra queste le specie più diffuse sono senza dubbio quelle appartenenti al genere Pterois, note comunemente come “pesci scorpione” o “pesci leone” (Fig. 2) (Fig. 3).

Il basso costo e l’adattabilità in ambiente controllato, rendono questi predatori molto apprezzati specialmente tra i neofiti dell’acquario marino tropicale. Tutte le 11 specie appartenenti al genere producono una tossina che può essere inoculata a scopo difensivo tramite sottili spine poste nella parte apicale dei 18 raggi che compongono la pinna dorsale, l’anale e le pelviche (Fig.4) (Fig.5).

La bibliografia, anche nazionale, presenta numerosi incidenti dovuti a errate manualità. Analizzando con attenzione la casistica si evidenzia che alla base degli infortuni accorsi vi è la mancanza della conoscenza etologica dei pesci scorpioni. Cacciatori lenti e d’agguato, questi pesci di avvicinano lentamente alla preda per poi compiere un rapido scatto in avanti per risucchiarla. Questo movimento comporta lo spostamento anche dei primi raggi della pinna dorsale. La casistica scientifica denuncia infatti tra le prime cause d’infortunio il cosiddetto “hand feeding”, la costrizione in angoli della vasca durante le manualità o lo spostamento tramite retini. L’inoculo è composto da Acetilcolina e da una tossina specie-specifica che agisce sulla trasmissione neuromuscolare. La sintomatologia è in genere localizzata alla zona trafitta (spesso le mani), ma sono noti anche casi con sintomi generalizzati quali nausea, vomito, febbre, ipotensione e rarissimi casi di decesso. La differente sensibilità del soggetto colpito nei confronti del tossico, come dimostrato anche dalla casistica italiana, fa consigliare sempre l’accesso al pronto soccorso per il monitoraggio clinico e l’eventuale somministrazione di siero antitetanico e antitetanico. Non appena colpiti è inoltre consigliato porre l’estremità colpita a contatto con un mezzo caldo per limitare l’effetto della tossina termosensibile. Particolarmente apprezzate dagli acquariofili sono anche le razze d’acqua dolce del genere Potamotrygon originarie del Sudamerica dove popolano i corsi d’acqua a lento scorrimento. Questi bellissimi pesci cartilaginei (Fig. 6) (Fig. 7) sono dotati di un aculeo con margini seghettati, posto sulla parte prossimale della coda (Fig. 8) collegato con alcune grandi ghiandole velenifere. Con una larghezza minima, da adulti, di 35 cm, richiedono ampie vasche con fondali in sabbia per infossarsi e utilizzano l’aculeo solo a fine difensivo se spaventate o stressate. Nelle nazioni d’origine rappresentano la principale causa di avvelenamenti tra gli indios e i pescatori che vivono nei villaggi lungo i corsi d’acqua. Nella sola Colombia si registrano circa 2000 episodi l’anno, 8 dei quali, in media, fatali.

Se per le popolazioni locali le punture sono quasi esclusivamente a carico degli arti inferiori in seguito al calpestamento dell’animale sui fondali limacciosi durante la stagione secca, in ambiente controllato, tra gli acquariofili e i veterinari, le braccia e le mani sono i distretti più esposti durante le operazioni manageriali e mediche (immagini cliniche disponibili seguendo i links a fondo pagina). La disponibilità negli stock lists dei grossisti ha comportato l’aumento della casistica d’infortuni anche domestici. Il trauma avviene a seguito dello sfoderamento del lungo aculeo che viene innalzato fuoriuscendo da una guaina e inflitto nei tessuti. La struttura seghettata rende l’estrazione difficile e ulteriormente lacerante. In taluni casi parte della struttura si spezza e resta nella ferita. In contemporanea con la penetrazione si ha il rilascio (salvo che nelle cosiddette “punture secche”) del mix velenifero la cui composizione è variabile tra le specie e ancora poco indagata nella bibliografia scientifica. Tra i principi attivi isolati vi sono: 5’nucleotidasi, ialuronidasi, fosfolipasi, acido fosfatasico e composti ad azione caseinolitica, gelatinolitica ed elastinolitica. Questi sono i principali attori dei fenomeni di necrosi progressiva che si sviluppa a partire dai margini della lesione e della seguente formazione di ulcere. I sintomi comprendono intenso dolore, edema, vasculite, iperemia, necrosi (immagini disponibili tramite links in bibliografia), seguiti, in alcuni casi più gravi, da una sintomatologia sistemica caratterizzata da febbre, nausea e vomito. Se colpiti, è fondamentale recarsi al più presto in un presidio ospedaliero mantenendo possibilmente l’arto in acqua o avvolto in un panno a 60°. La terapia, in base alle scelte dei responsabili sanitari, previa detersione e disinfezione, si baserà sulla somministrazione di lidocaina, antinfiammatori, analgesici, siero antitetanico e antibiotici a causa della frequente presenza di una contaminazione batterica. Tre le altre forme di intossicazione e avvelenamento merita una particolare attenzione una forma estremamente subdola d’intossicazione, causata dall’inalazione di aerosol contenente Palotossina prodotta solo da alcune specie di coralli molli del genere Palythoa e Zoanthus. I coralli molli, ossia privi di scheletro mineralizzato, sono sempre più allevati nelle vasche reef anche di piccole dimensioni (minireef) grazie alla loro facilità di management in condizioni ottimali di vasca. Sono almeno 50 i casi accertati tra Europa e Nordamerica, da ultimo quello di un’intera famiglia ricoverata in Australia (5/2017). La tossina viene liberata dopo che i coralli sono sottoposti a stressors (temperatura elevata, traumatismo, rimozione di roccia viva dalla vasca per la pulizia parziale o esposizione prolungata all’aria). I sintomi, respiratori e oculari (congiuntiviti), richiedono comunemente un intervento sanitario. L’articolo prosegue con Lesioni traumatiche, Pericoli elettrici, Normativa vigente sulle specie acquatiche ornamentali potenzialmente pericolose, Rischi sanitari nei grandi acquari e parchi acquatici: www.vetpedia.it In ogni edizione delle News trovate un articolo in Inglese, una buona occasione per informarsi ripassando un pò la

lingua

DOGS CAN READ EMOTION IN HUMAN FACES Da www.telegraph.co.uk/news/science 21/10/17

Dogs are the only animals that can read emotion in faces much like humans, cementing their position as man's best friend, claim scientists. Research findings suggest that, like an understanding best friend, they can see at a glance if we are happy, sad, pleased or angry. When humans look at a new face their eyes tend to wander left, falling on the right hand side of the person's face first. This "left gaze bias" only occurs when we encounter faces and does not apply any other time, such as when inspecting animals or inanimate objects. A possible reason for the tendency is that the right side of the human face is better at expressing emotional state. Researchers at the University of Lincoln have now shown that pet dogs also exhibit "left gaze bias", but only when looking at human faces. No other animal has been known to display this behaviour before. A team led by Dr Kun Guo showed 17 dogs images of human, dog and monkey faces as well as inanimate objects. Film of the dogs' eye and head movement revealed a strong left gaze bias when the animals were presented with human faces. But this did not occur when they were shown other images, including those of dogs. "Guo suggests that over thousands of generations of association with humans, dogs may have evolved the left gaze bias as a way to gauge our emotions," New Scientist magazine reported. "Recent studies show that the right side of our faces can express emotions more accurately and more intensely than the left, including anger. If true, then it makes sense for dogs - and humans - to inspect the right hand side of a face first." Surprisingly, when the dogs in the study were shown an upside-down human face, they still looked left. In contrast, humans lose their left gaze bias altogether when shown an inverted face. This may be because the right side of a dog's brain, which processes information from the left visual field, is better adapted to interpreting human facial emotion than the left side, the scientists believe.

QUESTA LA SO-MINITEST SUI GATTI da Professione Veterinaria N. 30 - ottobre 2017

Quale dei seguenti segni clinici meno frequentemente è associato al linfoma nel gatto:

a) massa mediastinica craniale; b) renomegalia monolaterale; c) sindrome da malassorbimento; d) linfoadenomegalia generalizzata Risposta corretta in fondo alle News

GRANDI ANIMALI

L'ANAGRAFE DEGLI EQUIDI SARÀ ORGANIZZATA E GESTITA DAL MINISTERO DELLA SALUTE da Newsletter FNOVI n. 44 - 6 dicembre 2017

Con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale della Legge Europea 2017, l'anagrafe equina è ufficialmente gestita dal Ministero della Salute. Nel provvedimento all'articolo 13 disposizioni anche sull'organizzazione della banca dati degli equidi, per adeguarla alle normative europee. In base al comma 1 il Ministero della Salute organizza e gestisce l'anagrafe degli equidi, avvalendosi della banca dati informatizzata (art. 12 dlgs 196/1999). Il comma 2 dispone che entro 180 giorni un DM Salute, di concerto con il Mipaaf e previa intesa in sede di Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato-Regioni, definisca le procedure tecnico-operative per la gestione e il funzionamento dell'anagrafe equina. Il D.M. 5 maggio 2006 "Linee Guida e principi per l'organizzazione e la gestione dell'anagrafe equina da parte dell'UNIRE" individua all'art. 1 quali finalità della stessa anagrafe la "tutela della salute pubblica e tutela del patrimonio zootecnico (costituzione e funzionalità delle reti di epidemiosorveglianza)" nonché il "fornire il basilare supporto per trasmettere informazioni al consumatore di carne di equidi e consentire un'etichettatura adeguata e chiara del prodotto. A fronte, quindi della rilevanza strategica e funzionale attribuita giustamente all'anagrafe degli equidi nell'ambito del sistema sanitario nazionale, garante della tutela della salute sia degli animali che degli uomini, si ritiene opportuno che l'attribuzione delle competenze alla organizzazione e gestione di tale importante strumento sia stata ricondotta al Ministero della Salute. Tale Dicastero si avvarrà comunque del prezioso contributo del MIPAFF in merito agli aspetti concernenti la tutela economica e valorizzazione del patrimonio zootecnico e la gestione delle corse dei cavalli e la loro regolarità.

ZOPPIA BOVINA: UN’INDICAZIONE DALL’USO DELLE SPAZZOLE PULITRICI da VetJournal N. 111 - 27 novembre 2017

Nelle bovine da latte la zoppia è un frequente problema di benessere, con significative implicazioni economiche. Troppo spesso, il trattamento appropriato è ritardato o trascurato a causa di una insufficiente identificazione delle bovine affette da zoppia. L’utilizzo delle spazzole pulitrici è considerato un’attività a bassa resilienza, ovvero che tipicamente si riduce quando le risorse energetiche sono limitate o quando il sacrificio derivante dall’attività aumenta, ad esempio durante la malattia e lo stress. Uno studio ha determinato l’associazione tra utilizzo delle spazzole e diversi gradi di zoppia. Si raccoglievano i punteggi di locomozione di 209 bovine da latte Holstein in lattazione, individualmente una volta alla settimana per 14 settimane consecutive, utilizzando un sistema di classificazione visiva a 5 punti (1 = zoppia assente, 2 = andatura non omogenea, 3 = zoppia lieve, 4 = zoppia, 5 = zoppia grave). L’utilizzo quotidiano delle spazzole veniva analizzato in 3 stalle di dimensioni e struttura simili localizzate in un allevamento da latte commerciale. In ciascuna delle 3 stalle si installavano due spazzole, una vicina alla mangiatoia e l’altra lontana da quest’ultima (sul lato opposto della stalla). Si valutava statisticamente l’associazione tra punteggio di locomozione e misurazioni quotidiane dell’utilizzo delle spazzole. Si riscontrava un’interazione significativa tra punteggio di locomozione e localizzazione delle spazzole (vicino o lontano dalla mangiatoia) sulla percentuale giornaliera di bovine che usavano le spazzole almeno una volta e sulla durata giornaliera dell’utilizzo delle spazzole. Specificamente, si osservava che le bovine affette da zoppia e zoppia grave non utilizzavano le spazzole installate lontano dalla mangiatoia ma continuavano a usare quelle installate vicino ad essa. L’utilizzo delle spazzole da parte delle bovine con andatura non omogenea (punteggio di locomozione 2) o con zoppia lieve (punteggio di locomozione 3) non differiva da quello delle bovine non affette da zoppia (punteggio di locomozione 1). I risultati dello studio suggeriscono che il monitoraggio dell’utilizzo giornaliero delle spazzole localizzate lontano dalla mangiatoia potrebbe essere un metodo utile per identificare le bovine con zoppia o zoppia grave. Tuttavia, tale metodo sembra essere meno promettente per identificare i casi di zoppia lieve o andatura anomala.

SOSTENIBILITÀ AMBIENTALE NELLA PRODUZIONE DI CARNE BOVINA da Georgofili INFO - Newsletter del 29 novembre 2017 L’articolo è la sintesi della relazione svolta durante la Giornata di studio: “Innovazione di prodotto nella filiera della

carne bovina per migliorare la qualità e la sostenibilità ambientale”, organizzata il 13 novembre a Viterbo dai

Georgofili in collaborazione con Università della Tuscia, Ordine Dottori Agronomi e Forestali di Viterbo e Ordine dei

Tecnologi Alimentari - Campania e Lazio.

Negli ultimi anni è aumentata l’attenzione della opinione pubblica nei confronti dell'impatto che le pratiche agricole e zootecniche hanno nei confronti dell’ambiente e il consumatore è sempre più sensibile nei confronti della sostenibilità ambientale di queste pratiche. Numerosi studi condotti in contesti diversi testimoniano come la produzione di carne bovina contribuisce al rilascio di inquinanti nell'ambiente e al consumo di risorse naturali tale da risultare, tra i prodotti di origine animale, quella con l'impronta di carbonio e idrica più alta. Al tempo stesso l'incremento della popolazione mondiale sta aumentando la domanda di proteina di origine animale sui mercati internazionali, pertanto cresce la necessità di produrre i prodotti di origine animale in un modo più sostenibile. L'impatto ambientale più dibattuto per la produzione di carne bovina riguarda le emissioni in atmosfera di gas ad effetto serra come il metano (CH4), il protossido di azoto (N2O) e l'anidride carbonica (CO2). Il consumo idrico e il cambiamento di uso del suolo da forestale ad agricolo (deforestazione) rappresentano impatti sulle risorse naturali imputabili alla produzione di carne bovina. Il crescente interesse verso le problematiche ambientali dei prodotti agro-zootecnici ha determinato lo sviluppo di metodologie analitiche come l’analisi del ciclo di vita (LCA) che consente la valutazione ambientale dell'intero ciclo di vita. La ricerca ha consentito di individuare diverse soluzioni che possono contribuire a ridurre le emissioni sia per le attività di allevamento che per quelle agricole associate. Queste riguardano principalmente la manipolazione della dieta, la gestione delle deiezioni, l'efficientamento energetico e l'adozione di pratiche agricole più conservative. Tuttavia, al di la delle singole soluzioni, molti studi concordano nell'indicare come la sostenibilità ambientale dei prodotti di origine animale sia legata innanzi tutto alla maggiore efficienza produttiva dell’azienda. La diminuzione del numero di capi allevati, raggiunta grazie alla selezione di genotipi più produttivi e al progresso tecnologico, hanno già contribuito a ridurre l'intensità emissiva associata alla produzione di carne bovina. Diversi prodotti di origine animale hanno già ottenuto certificazioni ambientali a testimonianza dell'attenzione della grande industria alimentare nei confronti dell'ambiente e della crescente sensibilità dei consumatori verso queste problematiche. Tuttavia è auspicabile lo sviluppo di altre forme di certificazioni, meno complesse e costose, che consentano anche alle piccole aziende di valutare i loro impatti e di testimoniare il rapporto con l'ambiente e gli eventuali sforzi di mitigazione messi in atto.

LA CASTRAZIONE CHIRURGICA INFLUENZA NEGATIVAMENTE SALUTE E PRODUZIONE NEL SUINO da www.vetjournal.it 27/09/2017

La castrazione chirurgica è ancora praticata in molti paesi della UE per evitare comportamenti aggressivi indesiderati e l’odore di verro nel suino maschio. Tuttavia, le evidenze indicano che la castrazione è dolorosa e ha un effetto negativo sulla salute dei suini. Uno studio ha indagato gli effetti clinici e produttivi della castrazione chirurgica nel periodo dell’allattamento. Si includevano nello studio 3696 suinetti maschi di 3-6 giorni di età provenienti da 721 figliate di due diversi allevamenti. In ciascuna figliata, la metà dei maschi venivano mantenuti interi (IM) e la metà venivano castrati chirurgicamente (CM). Si determinavano l’incremento ponderale medio giornaliero (ADG), il peso corporeo allo svezzamento (BWW), la mortalità pre-svezzamento (PWM) e l’utilizzo di antibiotici. Si determinava la concentrazione sierica della proteina di fase acuta maggiore suina (PigMAP) prima della castrazione e i giorni 1 e 10 dopo la castrazione. Si analizzavano i dati di performance produttiva utilizzando un modello lineare misto. La mortalità e la percentuale di suini trattati con antibiotici venivano analizzate con un test esatto di Fisher. Non si osservavano differenze complessive di BWW e ADG tra i due gruppi. Tuttavia, si osservavano differenze quando gli stessi effetti venivano analizzati nel 25% dei suini più leggeri alla nascita, nel 50% dei suini medi e nel 25% dei suini più pesanti. La PWM era maggiore nel gruppo CM rispetto al gruppo IM (6,3% vs 3,6%; p < 0,001), soprattutto nei gruppi di peso leggero (12,2% vs 6,2%; p = 0,02) e medio (5,5% vs 2,7%; p = 0,04). Nel gruppo di suini più pesanti la PWM non era influenzata dalla castrazione ma i suini IM tendevano a mostrare un maggiore ADG (p = 0,06) e maggiore BWW (8,0 kg vs 7,8 kg; p = 0,05) rispetto ai suini CM. Non vi erano differenze nella percentuale di suini trattati con antibiotici tra i due gruppi (5,8% vs 5,8%; p = 0,98). Inoltre, PigMAP era maggiore nei suini CM il giorno successivo alla castrazione (0,944 mg/ml vs 0,847 mg/ml; p = 0,025), ma non vi erano differenze tra CM e IM il giorno 10. La castrazione chirurgica ha un impatto negativo sulla produzione nel periodo dell’allattamento perché causa un aumento di PMW, soprattutto nei suini nei tre quartili inferiori di peso corporeo, e influenza negativamente il BWW nei suini nati nel quartile superiore di peso corporeo, concludono gli autori.

LINEE GUIDA IN VETERINARIA: LA NEOSPOROSI BOVINA da IZSVe newsletter 19/12/17

Nuova edizione per la collana LGInVet – Linee guida in Veterinaria: http://www.izsvenezie.it/comunicazione/materiale-editoriale/#manuali

Il numero è dedicato alla Neosporosi, una malattia altamente diffusa nei bovini, che rappresenta una delle più importanti cause di aborto e natimortalità negli allevamenti di questa specie, in particolare nel settore della produzione lattiero-casearia. La Linea Guida fornisce delle indicazioni sulle modalità di prevenzione, diagnosi e gestione dei casi clinici basate sulle migliori evidenze presenti in letteratura.

TRIGLICERIDI NEI PULEDRI NEONATI: EFFETTO DELL'ETÀ E DELLO STATO DI SALUTE DA https://www.vetjournal.it 30/10/17

Pochi studi hanno valutato gli effetti dell’età e dello stato di salute sulla concentrazione sierica dei trigliceridi nei puledri neonati. Uno studio ha valutato la concentrazione dei trigliceridi nei puledri neonati e nelle loro madri attraverso misurazioni seriali effettuate subito dopo il parto e a 1-2 giorni e 10-12 giorni di età, oltre che nei puledri ammalati. I trigliceridi sierici misurati in serie in 7 puledri sani variavano con l’età. La concentrazione mediana (intervallo) era rispettivamente di 28mg/dL (12-50mg/dL), 89mg/dL (51-264mg/dL) e 60mg/dL (28-135mg/dL) immediatamente dopo il parto, a 1-2 giorni di età e a 10-12 giorni di età. La concentrazione di trigliceridi variava nelle diverse ore fino a 117mg/dL nei singoli puledri. Le fattrici avevano concentrazioni di trigliceridi inferiori (mediana, 20mg/dL; intervallo, 12-49mg/dL) rispetto ai puledri, quando i puledri avevano più di 24 ore di vita. I puledri ammalati con meno di 24 ore di vita avevano concentrazioni di trigliceridi inferiori rispetto ai puledri ammalati di 1-7 giorni di età (mediana, 41mg/dL [intervallo, 16-116]; mediana, 110mg/dL [intervallo, 24-379mg/dL]). L’età e la concentrazione di trigliceridi mostravano un’associazione non lineare indipendente dallo stato di salute del puledro. I puledri ammalati con colture batteriche positive avevano concentrazioni di trigliceridi più elevate rispetto a quelli con colture negative (rispettivamente, mediana, 111mg/dL [intervallo, 10-379mg/dL] e mediana 53mg/dL [intervallo, 17-271mg/dL]. I puledri che non sopravvivevano avevano concentrazioni di trigliceridi maggiori rispetto a quelli che sopravvivevano (rispettivamente, mediana, 116mg/dL [intervallo, 41-379mg/dL] e mediana, 55mg/dL [intervallo, 10-311mg/dL]. In conclusione, i trigliceridi erano più elevati nei puledri neonati sani di 1-2 giorni di età, nei puledri ammalati che non sopravvivevano e in quelli con colture batteriche positive. L’età era associata alla concentrazione di trigliceridi indipendentemente dallo stato di salute, concludono gli autori.

Ente Nazionale Previdenza Assistenza Veterinari

POLIZZA SANITARIA 2018 Il 1° gennaio 2018 si rinnova la Polizza sanitaria messa a disposizione da Enpav ai propri Associati, in convenzione con RBM Salute. PIANO BASE Il Piano Base per te è attivo automaticamente e puoi acquistarlo anche per il tuo nucleo familiare. NOVITÀ IMPORTANTE: per il 2018, puoi estendere la copertura del Piano Base al nucleo familiare anche se nel 2017 non lo avevi fatto. Per farlo, a partire dal prossimo 22 dicembre, devi:

1. Collegarti alla piattaforma web www.marshaffinity.it/enpav 2. Cliccare su “Aderisci al piano base” e seguire le istruzioni

Se nel 2017 hai già fatto l’estensione al nucleo familiare, il sistema ti propone il tipo di adesione già fatta. Verifica che le informazioni siano corrette. In caso di variazione del tuo nucleo familiare, devi effettuare la modifica e ti viene automaticamente ricalcolato il nuovo premio. La copertura non può essere attivata per i coniugi/conviventi che nel 2017 abbiano compiuto 85 anni e per i figli che nel 2017 abbiano compiuto 30 anni. I premi previsti per l’estensione del Piano Base al nucleo familiare sono:

• € 73,15 per il coniuge o convivente more uxorio • € 42,35 per ogni figlio fiscalmente a tuo carico o nei confronti del quale vi sia obbligo di mantenimento

PIANO INTEGRATIVO A partire dal 5 gennaio 2018, puoi aderire anche al Piano Integrativo per te e per il tuo nucleo familiare. NOVITÀ IMPORTANTE: per il 2018 puoi aderire al Piano Integrativo anche se nel 2017 non lo avevi attivato. L'eventuale estensione al nucleo familiare è possibile solo per i componenti già inclusi nel Piano Base. Per attivare la copertura del Piano Integrativo, devi:

1. Collegarti alla piattaforma web www.marshaffinity.it/enpav 2. Cliccare su “Aderisci al piano integrativo” e seguire tutte le istruzioni riportate

I costi del Piano Integrativo sono:

La tua età Costo annuo per single (comprensivo di quota associativa a Mutualitas)

Costo annuo per nucleo (comprensivo del costo per il capo nucleo e della quota associativa a Mutualitas)

Fino a 35 anni 323,00 554,00

Da 36 a 45 anni 400,00 708,00

Da 46 a 55 anni 631,00 1.016,00

Da 56 a 70 anni 785,00 1.247,00

Da 71 a 85 anni 862,00 1.401,00

Per il Piano Integrativo puoi usufruire, in sede di dichiarazione dei redditi, della detrazione del 19% dei contributi versati con il massimo di € 1.291,14. L’adesione e il pagamento dei Piani Sanitari devono avvenire entro il 28 febbraio 2018. DECORRENZA La copertura assicurativa ha effetto dall’01/01/2018 in forma rimborsuale. L’erogazione delle prestazioni in forma di assistenza diretta viene attivata successivamente all’incasso del premio. METODO DI PAGAMENTO Per il pagamento dei premi, oltre al bonifico, puoi utilizzare la carta di credito, senza nessun costo aggiuntivo a tuo carico. In questo modo la procedura di acquisto è più snella e veloce. Per ogni informazione sulle modalità di adesione, puoi contattare la Centrale Operativa di Marsh al numero 02.48538.987 dal lunedì al giovedì dalle 9:15 alle 12:30 e dalle 14:30 alle 17:00 ed il venerdì dalle 9:15 alle 12:30. Ulteriori informazioni sono disponibili sul sito www.enpav.it, nella sezione: Prestazioni→ Informazioni→ Polizza Sanitaria.

I PRESTITI ENPAV da 30Giorni n. 9/2017

La crisi degli ultimi anni ha reso ancora più evidente la rilevanza della possibilità di ottenere un prestito, a condizioni agevolate, dalla propria Cassa di previdenza. I prestiti Enpav hanno dimostrato nel tempo di essere uno strumento efficace, anche per supportare i più giovani nell’avvio dell’attività. Il prestito può essere richiesto da tutti gli iscritti all’Enpav in regola con l’iscrizione e la contribuzione (non è necessaria un’anzianità di iscrizione minima) e che non abbiano un altro prestito Enpav in corso. Il prestito può essere richiesto per finanziare: • l’avvio e lo sviluppo dell’attività professionale (rientrano in questa ipotesi l’acquisto di attrezzatura sanitaria veterinaria e di beni strumentali, di arredi, di quote di associazione professionale tra Veterinari, dell’autovettura se necessaria allo svolgimento dell’attività professionale/lavorativa, le spese destinate alla formazione professionale); • la ristrutturazione della struttura sanitaria veterinaria o della casa di abitazione; • le spese sostenute per malattia grave o intervento chirurgico dell’iscritto o di un appartenente al nucleo familiare IMPORTO CONCEDIBILE Non può essere superiore al totale delle spese documentate che il richiedente deve sostenere per la causale per la quale chiede il prestito, con un limite massimo di 50.000 Euro. GARANZIE A scelta del richiedente deve essere presentata una delle seguenti garanzie: • ipoteca di primo grado a favore dell’Ente su un immobile di valore adeguato al prestito richiesto, di proprietà del richiedente o di un terzo garante; • cessione del quinto dello stipendio dell’iscritto richiedente il prestito; • istituzione di un terzo garante, che si impegni all’estinzione del prestito nei confronti dell’Ente in caso di inadempimento del debitore principale. Per i prestiti di importo superiore a 40.000 Euro, sono ammesse esclusivamente le garanzie dell’ipoteca di primo grado e della cessione del quinto dello stipendio ESTINZIONE DEL PRESTITO E TASSO DI INTERESSE L’estinzione deve avvenire al massimo in 7 anni, le rate sono trimestrali posticipate. Le rate hanno cadenza mensile esclusivamente in caso di prestito con cessione del quinto dello stipendio. Il Tasso di Interesse è pari al Tasso Ufficiale di Riferimento (Tasso BCE) vigente al momento della delibera di concessione del prestito, diminuito di punti 0,50. È comunque previsto un limite minimo, pari allo 0,75%. Al tasso di interesse deve sommarsi lo spread, al momento pari al 2,50%, destinato ad alimentare il Fondo di Garanzia, istituito per i casi di inesigibilità del credito. Chi presta la garanzia ipotecaria non è tenuto ad alimentare il Fondo. TERMINI DI PRESENTAZIONE DELLA DOMANDA Ogni anno sono previsti tre contingenti nei quali è ripartito l’importo complessivo stanziato per i prestiti. Le domande devono essere presentate entro l’ultimo giorno dei mesi di gennaio, marzo, maggio, luglio, settembre e novembre. GRADUATORIA

È importante sapere che la concessione del prestito non è automatica, ma è necessario rientrare nelle posizioni utili delle graduatorie deliberate dal Comitato Esecutivo dell’Ente. AGEVOLAZIONI PER I GIOVANI Per coloro che alla data della domanda di prestito risultino iscritti all’Ente da meno di 4 anni ed abbiano denunciato, nel Modello1 dell’anno precedente, un volume di affari inferiore o uguale a quello minimo sono previste le seguenti agevolazioni: • Versamento di un contributo una tantum per il Fondo di Garanzia, pari all’1% del prestito • Pagamento della prima rata posticipato di 24 mesi dalla sottoscrizione del contratto di prestito • Assegnazione di almeno punti 2,5 nella formazione della graduatoria con riferimento all’anzianità iscrittiva e contributiva. NOVITÀ Il Consiglio di Amministrazione dell’Enpav, riunitosi lo scorso 25 ottobre, ha deliberato dal 1° gennaio 2018, una diminuzione dal 2,5 al 2% dello spread destinato ad alimentare il Fondo di Garanzia da sommare al tasso di interesse. Ma il Consiglio intende prendere in considerazione anche la possibilità di allargare l’elenco delle possibili causali dei prestiti, per aumentare la platea dei destinatari. Enpav opera un continuo monitoraggio delle condizioni di accessibilità da parte degli iscritti agli interventi di welfare e, quando possibile, interviene per renderli più appetibili e convenienti. E, d’altra parte, gli stessi veterinari hanno mostrato di comprendere appieno la responsabilità, sia nei confronti dell’Ente che nei confronti degli altri iscritti, di un’apertura di credito. Infatti, nonostante negli ultimi tempi sia aumentato il numero dei beneficiari in difficoltà, la percentuale dei morosi è molto bassa rispetto al totale dei prestiti concessi. Considerando un ampio arco temporale e precisamente il periodo compreso tra il 2005, anno di introduzione del Fondo di Garanzia, e il 2017 (riferito al mese di ottobre), emerge che il numero totale di prestiti deliberati è stato di 1.222, per un importo totale erogato pari a € 31.593.417,00. La regolarità dei pagamenti della gran parte dei beneficiari di prestito non ha reso necessario “attingere” al Fondo di Garanzia e ha permesso di ridurre lo spread destinato ad alimentare il Fondo medesimo. Per ulteriori approfondimenti, consultare il sito dell’Ente all’indirizzo www.enpav.it, dove è disponibile anche un foglio di calcolo per simulare la rata del prestito.

LE PROSSIME SCADENZE PER GLI ISCRITTI DA www.enpav.it

31.01.2018 Scadenza richiesta di Rateazione dei contributi minimi del 2018 31.01.2018 Scadenza richiesta di Rateazione dei contributi eccedenti 28.02.2018 Scadenza Pagamento contributi eccedenti

ALIMENTI

PROSCIUTTO DI PARMA E PARMIGIANO TRASFORMATI IN PRODOTTI FINANZIARI da www.georgofili.info 29/11/17

Fino a dove si insinuerà la finanziarizzazione dell’economia? Attualmente, fino ai prosciutti stagionati italiani, come il San Daniele, e il parmigiano. La filiale di gestione finanziaria del Credit agricole, Amundi, ha in effetti appena lanciato un prodotto inedito: propone agli investitori di mettere i propri soldi su obbligazioni il cui rendimento e valore sono garantiti dagli stock di diversi produttori di prosciutto crudo, di parmigiano reggiano e di grana padano. L’idea di questa operazione è venuta due anni fa alla società di gestione del risparmio, quando un’azienda produttrice di prosciutto di Parma ha richiesto un finanziamento. Quest’impresa aveva difficoltà ad ottenere un prestito per svilupparsi. “Per produrre un prosciutto di Parma, sono necessari dodici mesi di stagionatura, nel corso dei quali il prodotto, conservato in un grande frigorifero, costa e non porta denaro”, spiega Pierre-Henri Carles, responsabile dell’attività debito privato di Amundi in Italia. Un’azienda deve dunque finanziare la propria attività prima di convertire i suoi stock in redditi. Per questi produttori, il cui fatturato varia tra i 100 e i 500 milioni di euro l’anno, l’indebitamento rispetto al risultato operativo peserebbe in maniera eccessiva affinché i fondi di debito classici accordino dei finanziamenti. E le banche italiane, rese più fragili dalla crisi finanziaria, sono eccessivamente caute. Le squadre creative di Amundi hanno lavorato per un anno fino ad arrivare ad uno strumento finanziario in grado di trasformare l’handicap della durata della stagionatura in un’opportunità. Hanno concepito un fondo, che ha creato a sua volta delle piccole società che si fanno carico degli stock di prosciutto e parmigiano nel periodo di stagionatura. Questi “veicoli” acquisteranno il prodotto grezzo dai produttori italiani, finanziandosi presso il fondo nel quale i clienti di Amundi investiranno. In seguito i prosciutti e i formaggi, una volta stagionati, saranno rivenduti ai produttori. “In questo modo, l’operazione non passa attraverso il bilancio dei produttori. Siamo noi ad assumerci il rischio per il periodo della stagionatura. Siamo ad ogni modo fiduciosi, in considerazione della stabilità storica dei prezzi di questa industria e poiché questi prodotti acquisiscono valore con il tempo”, afferma Pierre-Henri Carles.

Questo investimento ha già conquistato dei clienti di Amundi, non solo in Italia. Una prima offerta è stata lanciata per gli istituti (assicuratori, fondi pensione…), con la quale la società di gestione spera di raccogliere 150 milioni di euro. Potrebbe essere seguita da una seconda raccolta di capitale il prossimo anno. da: “Le Monde” (Francia) 15 novembre 2017, in Agrapress rassegna della stampa estera n° 1227 del 22/11/2017

CARNI BOVINE, MERCATI IN RIPRESA-IL SISTEMA PRODUTTIVO PERÒ ARRANCA da Newsletter n° 42 - Confagricoltura Mantova 05/12/17

Dopo quattro anni di mercato stagnante sembra essere tornato il sereno per le carni bovine. L’andamento del mercato nel secondo semestre dell’anno ha infatti mostrato una fluidità che da tempo non si vedeva. Fin da giugno, periodo stagionalmente negativo per le carni bovine, i prezzi hanno iniziato un trend positivo che si è accentuato nel corso dell’autunno. La dinamica del sistema produttivo interno, però, non giustifica la vivacità del mercato. Le importazioni di capi da allevamento fino ad agosto (+5%) indicavano un recupero di produzione, mentre le macellazioni non hanno brillato, con un calo stimato del 5,3% in capi e del 4,2% in peso nello stesso periodo. I consumi quindi hanno proseguito il loro trend negativo. La ragione della ripresa del mercato è legata essenzialmente ai cambiamenti nel mix di razze/categorie prodotte. www.informatoreagrario.it

VARIE

IDENTIFICATO PER LA PRIMA VOLTA IN ITALIA IL SIEROTIPO 3 DELLA BLUETONGUE da Il Veterinario d'Italia nr. 221 del 11 dicembre 2017- Fonte: IZS Abruzzo e Molise

Il 4/12/2017 il Ministero della Salute ha comunicato all’Organizzazione mondiale della Sanità Animale (OIE) la presenza, in un allevamento ovino di Trapani, del sierotipo 3 della bluetongue (BTV-3). Per questa malattia l’IZSAM è centro di Referenza dell’OIE fin dal 2005. Il BTV-3 non era mai stato segnalato in Europa in epoca recente a differenza degli altri sierotipi come il BTV-1, 2, 4, 8, 9 e 16 che si sono susseguiti (anche contemporaneamente) nel nostro Paese e nel continente Europeo e che hanno provocato gravi epidemie nel bestiame e importanti perdite economiche nel comparto zootecnico. La diagnosi è stata effettuata nei laboratori di Virologia dell’IZSAM in collaborazione con il nuovo “Centro di Referenza Nazionale per Sequenze Genomiche di microrganismi patogeni: banca dati e analisi di bioinformatica”, recentemente istituito presso l’IZSAM. La presenza del virus è stata dimostrata sia tramite la rilevazione degli anticorpi, sia attraverso l’amplificazione del genoma del virus tramite test molecolari specifici. La tempestiva diagnosi della malattia è stata possibile grazie alle attività che i ricercatori dell’IZSAM conducono in nord Africa, regione che rappresenta l’origine principale dei virus della bluetongue per il nostro Paese e per l’intero continente europeo. L’IZSAM da anni svolge attività di sorveglianza per la bluetongue (malattia della lingua blu) e per altre malattie cosiddette “esotiche” (quelle malattie, cioè, che non sono ancora presenti nel nostro Paese) in collaborazione con Enti di Ricerca dei Paesi africani e del nord Africa in particolare. Già nel novembre 2016, l’IZSAM, in collaborazione con l’Institut de la Recherche Vétérinaire de Tunisie, aveva segnalato (https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/28299883) la presenza dello stesso virus in Tunisia, in un’area prossima (la penisola di Capo Bon) alle coste siciliane. Ulteriori studi molecolari condotti in IZSAM nel corso del 2017 avevano inoltre dimostrato la presenza di due varianti diverse dello stesso virus circolanti nel Paese nordafricano. I ricercatori in IZSAM erano quindi consapevoli che il BTV-3 sarebbe arrivato nel nostro Paese, così come già successo in passato con alcuni degli altri sierotipi provenienti dal nord Africa. Per questo, nel corso del 2017, l’IZSAM ha sviluppato nuovi test molecolari specifici per il BTV-3 e protocolli innovativi di sequenziamento di nuova generazione, che hanno permesso, pochi giorni fa, l’identificazione tempestiva e la caratterizzazione della variante del BTV-3 trovata a Trapani risultata identica a quella che circola a Capo Bon in Tunisia. Ancora una volta viene confermata la validità dell’approccio dell’IZSAM nella lotta alle malattie infettive basato sulla collaborazione internazionale. Solo azioni congiunte e coordinate di più Paesi permettono infatti il contenimento e la tempestiva identificazione di nuovi agenti patogeni soprattutto se trasmessi da vettori come nel caso della Bluetongue.

AVIARIA, 83 FOCOLAI E 790MILA CAPI PERSI-IL PUNTO NELLA SEDE DI CONFAGRICOLTURA da Newsletter n° 43/dicembre 2017 Confagricoltura Mantova

Con 83 focolai registrati all’11 dicembre 2017 e oltre 790.000 capi abbattuti soltanto nella nostra provincia, l’influenza aviaria non accenna a placarsi e si conferma anzi ormai radicata nel nostro territorio, con la prossima ondata prevista per la primavera del 2018. È questo lo scenario emerso nel corso della riunione di aggiornamento sul

tema, andata in scena nella sede di Confagricoltura Mantova con Mauro Zanotti (presidente della sezione regionale avicoltori di Confagricoltura Lombardia) come relatore: «L’obiettivo è quello di implementare il controllo sugli allevamenti rurali e sugli uccelli selvatici, responsabili dei contagi. Regione Lombardia sta formando un pool di veterinari per la verifica delle norme di biosicurezza negli allevamenti, cosa che oggi non sempre accade. Un altro provvedimento all’orizzonte è quello che porterà al fermo degli allevamenti dei tacchini in Lombardia e Veneto. Si bloccherà il 20% della produzione per almeno un anno, a rotazione tra i vari allevamenti. Siamo a favore, anche se mancano ancora i fondi ministeriali per attuare la misura». Sulla questione danni indiretti «i 20 milioni di euro deliberati dal Mipaaf sono ancora pochi. Si sta valutando inoltre di estendere la finestra entro la quale poter chiedere i danni a oltre il 30 settembre di quest’anno, in quanto molti focolai sono esplosi dopo questa data. Per il futuro si sta pensando a polizze assicurative per il mancato reddito e Confagricoltura Lombardia raccoglierà adesioni tra gli allevatori per cercare di strappare condizioni vantaggiose alle compagnie». www.confagricolturamantova.it

GALLINE ALL'APERTO-NUOVO REGOLAMENTO UE da Notizie ANMVI 23 Novembre 2017

La Commissione Europea allunga il periodo di deroga per la vendita di uova da allevamento all'aperto e ne chiarisce la decorrenza. Il regolamento (CE) n. 589/2008 (punto 1, lettera a), dell'allegato II) prevede un periodo di deroga per commercializzare le uova «da allevamento all'aperto» nei casi di "limitato accesso delle galline agli spazi all'aperto", quando siano state adottate restrizioni - tra cui restrizioni veterinarie - per proteggere la salute pubblica e animale. A norma del Regolamento 589/2008, tale periodo non può essere superiore alle 12 settimane. Tuttavia, anche in seguito ai "gravi focolai di influenza aviaria nell'Unione", la Commissione ha ritenuto necessario prevedere un periodo di deroga più lungo e chiarire ulteriormente le norme ai fini della loro attuazione armonizzata in tutta l'Unione, in particolare per quanto riguarda l'inizio del periodo di deroga. Le nuove disposizioni sono state adottate con il Regolamento delegato 2017/2168, approdato alla Gazzetta Ufficiale Europea del 22 novembre e in vigore il terzo giorno dalla sua pubblicazione. Il provvedimento contiene un nuovo Allegato II Requisiti minimi dei sistemi di

produzione per i vari metodi di allevamento delle galline ovaiole che sostituisce il precedente. Le «uova da allevamento all'aperto» devono essere prodotte in aziende che soddisfino le norme minime per la protezione delle galline ovaiole (art 4 della direttiva 1999/74/CE) e in particolare che- durante il giorno - permettano alle galline un accesso continuo a spazi all'aperto. Questo requisito "non esclude tuttavia che il produttore possa restringere l'accesso a detti spazi per un periodo limitato nel corso della mattinata, conformemente alle buone pratiche agricole, incluse le buone pratiche zootecniche". Qualora le misure adottate ai sensi della normativa dell'Unione richiedano una restrizione dell'accesso delle galline agli spazi all'aperto per proteggere la salute pubblica o degli animali, le uova possono essere commercializzate come uova «da allevamento all'aperto» nonostante detta restrizione, "purché l'accesso delle galline ovaiole agli spazi all'aperto non sia stato ristretto per un periodo ininterrotto superiore a sedici settimane". Tale periodo massimo "decorre dalla data in cui l'accesso agli spazi all'aperto del gruppo di galline in questione costituito nello stesso momento è stato effettivamente ristretto".

OPERA NAZIONALE ASSISTENZA ORFANI SANITARI ITALIANI da Newsletter ONAOSI del 30/11/2017

Orientamento scolastico professionale Servizio gratuito nei confronti figli di regolari contribuenti ONAOSI Case vacanze ONAOSI, stagione invernale 2017-2018 Disponibilità di alloggi nel mese di dicembre 2017 York - testimonianze di un successo Riportiamo alcuni stralci delle dichiarazioni degli studenti che hanno vissuto questa esperienza formativa durante lo scorso anno Terremoto di Ischia Evento sismico Ischia, interventi economici per regolari contribuenti: Possibilità di effettuare domanda entro il 31/12/2017 Bandi fragilità e disabili 2017 - Soddisfatte tutte le istanze con i requisiti Nella seduta del 11 novembre 2017 il Consiglio di Amministrazione ha deliberato l'accoglimento di tutte le istanze formulate in base ai requisiti richiesti dai relativi Bandi. Inaugurazione nuovi campi da calcio presso il Collegio ONAOSI Impianti moderni e fruibili da tutti gli studenti della città di Perugia

Per leggere tutte le notizie: www.onaosi.it

ISTITUZIONE DEL NUOVO COMUNE DI BORGO MANTOVANO da Newsletter CCIAA n. 138 - Dicembre 2017

Con Legge Regionale n. 32 dell'11/12/17 è stato istituito, con effetto dal 1° gennaio 2018, il Comune di Borgo Mantovano a seguito di fusione dei Comuni di Villa Poma, Pieve di Coriano e Revere.

MINITEST-RISPOSTA CORRETTA: d) 48° Congresso Nazionale Multisala SCIVAC - Palacongressi della Riviera di Rimini, Maggio 2004

Nell'imminenza del Natale

desideriamo porgere a Voi e ai vostri cari gli Auguri più sinceri

di serenità e pace

L’ufficio chiude per le festività e riaprirà martedì 9 gennaio 2018

Da “La Settimana Enigmistica”

N.B.: L’Ordine declina ogni responsabilità sulla precisione delle informazioni contenute in questo servizio di rassegna stampa,

messo a disposizione dei propri iscritti. Inoltre si evidenzia che le notizie che compongono le News sono per ovvi motivi

sintetiche; per approfondimenti si rimanda alle fonti degli articoli.

Mantova, 21 dicembre 2017

Prot.: 732/17