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A TU PER TU CON Elisa Isoardi “Il cibo è la mia medicina!” news sanitarie dal mondo Marilab Trimestrale di informazione medico-scientifica_anno VI_n. 3_luglio/settembre 2012_ distribuzione gratuita PERIODICO DI SALUTE E BENESSERE 3 DERMATOLOGIA Attenti al sole! GINECOLOGIA Endometriosi: i retroscena di un male poco noto MEDICINA INTEGRATA Un approccio olistico per l’armonia e l’equilibrio del corpo

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A TU PER TU CON

Elisa Isoardi“Il cibo è la mia medicina!”

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PERIODICO DI SALUTE E BENESSERE 3

DERMATOLOGIAAttenti al sole!

GINECOLOGIAEndometriosi: i retroscena di un male poco noto

MEDICINAINTEGRATAUn approccio olisticoper l’armoniae l’equilibrio del corpo

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www.marilab.it

Per informazioni e prenotazioni chiamare il numero 06 561951.

Marilab è lieta di informare i propri clienti che dal mese di febbraio 2012presso il MARILAB CENTER di Viale Zambrini 14 è possibile eseguire leANALISI CLINICHE IN CONVENZIONE CON IL S.S.N.

Il Gruppo ha inoltre attivato una speciale promozione sulle analisi non convenzionate.

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Da 50 anni al servizio della vostra salute

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Marilab per il socialeEndometriosi, poche certezzee tanti interrogativi

Infer.net, un quartiere in festa

Conclusa la stagione dell’hockey

Diagnosi e terapia

Il testosterone nella terapiadello scompenso cardiaco

Con il cuore in gola!

La vertigine e i disturbidell’equilibrio

Political screening“Sanato il debito, investiremo200 milioni di euro

“Cambiare e non tagliare:così miglioreremoun sistema obsoleto”

Rubriche

Filo diretto

Infomarilab

Anno VI - numero 03 - luglio/settembre 2012

Direzione - RedazioneIntornoalsegno srl - Via Madonna delle Grazie, 125Collevalenza - 06059 Todi (PG)Tel. 075 [email protected]@vivendionline.it

Direttore responsabileLuca Marino

Luca Marino, Andrea Fabbri, Mario Pascone,Federica Razzi, Domenico Alberti

Intornoalsegno srl - Todi (PG)Art Director e impaginazioneSilvia Celindano - [email protected] srl - Formello (RM)

VIVENDI è una rivista trimestrale a carattereMarilab srl

Marketing e pubblicitàc/o Marilab srlrif. Valentina Ambrosio - tel. 06 [email protected] Boldrini - tel. 06 [email protected]

Sito WebGaia Gentile - tel. 06 [email protected]

La riproduzione e la ristampa, anche parziali, di articoli e immagini del giornale sono formalmente vietate senza la debita autorizzazione dell’editore. L’Editore è a disposizione di tutti gli eventuali proprietari dei diritti sulle immagini riprodotte, nel caso non si fosse riuscitia reperirli per chiedere debita autorizzazione.

Registrazione presso il Tribunale di Roma n. 423 del 19.10.2005

Finito di stampare nel mese di Luglio 2012

VIVENDI viene distribuita gratuitamente.

PER CONTATTARE LA REDAZIONE DI VIVENDI,POTETE INVIARE UNA MAIL ALL’INDIRIZZO:[email protected]@[email protected]@vivendionline.it

Sommarioluglio/settembre2012

Dica 33 - Il personaggioELISA ISOARDI“Il cibo è la mia medicina!”di Chiara Bilancioni

Mali e beni di stagioneCon il caldol’otite è in agguato

Il sole… amico per la pelle?

Ma che caldo fa..!

Novità salutari

Attenzione allo statodi salute del fegato!

Bioenergetica: salute e bellezzainteriore ed esteriore

Oltre la medicinatradizionale

La medicina tradizionaleè insostituibile?

Bene a sapersiL’anemia sideropenica

simbolico della malattia

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Davvero molto suggestiva è la grande piscina di acqua salina temperata che affaccia direttamente sul mare. Incastonata tra due grandi vasche idromassaggio di forma circolare, è l’ideale per un bagno rigenerante e tonificante.Grazie alle grandi vetrate che sfiorano il bagnasciuga, le diverse fasi della giornata si tingono di mille sfumature di colore, fino a raggiungere le tonalità dell’oro durante il tramonto.

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l’estate!Il viaggio di Vivendi prosegue nella stagione più calda dell’anno, portando all’at-tenzione dei lettori alcuni aspetti tipici di questo periodo. Un fattore di primaria importanza e molto semplice da tenere sotto controllo è l’alimentazione, che rappresenta una priorità anche per la nostra testimonial Elisa Isoardi. La mo-della e conduttrice Rai, infatti, considera il cibo sano e una dieta equilibrata già

cautela il caldo torrido dei mesi estivi, come consigliato dalla Dott.ssa Villani, la quale ci avverte dei rischi a cui andiamo incontro quando ci esponiamo al sole.

-ni dell’orecchio, particolarmente frequenti in estate per i ripetuti bagni al mare o in piscina.Nell’ambito delle novità introdotte dal Gruppo è inserito anche il progetto di

nella sua totalità, con una particolare attenzione all’equilibrio tra corpo, mente ed emozioni. L’armonia tra psiche e corpo è anche alla base della psicosomatica, di cui ci parla il naturopata Della Rocca, che evidenzia l’importanza di cogliere i segnali lanciati dal nostro organismo in quanto possibili indicatori di un disagio interiore.Non mancano i contributi del Prof. Colloca che, in questo numero, si occupa dell’anemia da carenza di ferro e della Dott.ssa Alborghetti la quale ci consiglia i possibili rimedi contro lo stress.Prosegue inoltre, con un’intervista alla Prof.ssa Coccia, l’approfondimento

Non resta che augurarvi buona lettura e…buone vacanze!

a cura di Luca MarinoEditoriale

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Il cibo è la mia medicina!“Un’alimentazione corretta basta a dare tutto quello che occorre per mantenerci in salute”

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di Chiara Bilancioni

Energica, sorridente, raggiante. L’impressione che si ha di Elisa Isoardi guardandola in televisione è la stessa che noi di Vivendi abbia-

mo avuto incontrandola di persona. Sen-sazione che trova riscontro nell’approccio che la conduttrice Rai, già modella e vinci-trice della fascia di Miss Cinema, ammette di avere nei confronti della salute.‹‹Non credo di essere un’ipocondriaca o una fifona – spiega - diciamo che a volte mi spavento ma cerco di passare oltre e di curarmi usando la testa. In fondo, anche quando ci si sente poco bene, basta uti-lizzare piccoli accorgimenti per tornare a stare meglio››.

Possiamo dunque dire che la prende con filosofia?Interpreto alla lettera ciò che sosteneva Ippocrate nell’antichità: “Fa che il cibo sia la tua medicina”. Per questo, nel caso dei cambi di stagione, mi regolo seguendo un’alimentazione corretta e mangiando, appunto, frutta e verdura di stagione. Ho la fortuna di abitare proprio sopra a un mer-cato rionale e di avere a disposizione tutti

Il cibo è la mia medicina!

i prodotti che la terra ci offre, attraverso i quali acquisisco le vitamine necessarie per mantenermi in forma. Come avrebbe-ro fatto i nostri avi a vivere così a lungo se non mangiando in modo sano? Altro ele-mento che non mi faccio mai mancare nel mantenimento del mio benessere psico-fisico è l’aria, sia quella del mare che della montagna perché il nostro corpo ha biso-gno di entrambe per trovare equilibrio.

E con lo stress da lavoro come la met-tiamo?Dovendo alzarmi alle 4 del mattino per condurre Uno Mattina sono soggetta a uno stravolgimento del bioritmo, per cui capita che mi aiuti con la pappa reale che mi dà forza ed energia, soprattutto nei mesi di febbraio e marzo che sono quelli in cui la stanchezza si fa sentire di più.

Abbiamo detto che una corretta alimen-tazione è il primo segreto per mantene-re il benessere. Che consiglio si sente di dare ai giovani e alle tante ragazze che sembrano avere un rapporto problema-tico con il cibo?

Consiglio di non consumare troppi grassi industriali ma di godersi cibi semplici, non trattati, e tante verdure, ricche di vitami-ne. La linea, infatti, non è una questione di quanto mangiamo ma di ciò che man-giamo. Non dobbiamo eliminare alcun ali-mento, solo tornare ad avere un rapporto semplice con la tavola e con la nostra die-ta quotidiana.

Cosa ne pensa della sanità pubblica in Italia?Grazie alla pagina di Uno Mattina dedicata alla medicina ho la possibilità di conosce-re le realtà degli ospedali e del Sistema Sanitario Nazionale e posso sicuramente dire che non tutti i nosocomi sono adatti ad ogni malattia ma, in generale, la sani-tà pubblica è di buona qualità. Certo, per ogni problema esiste un ospedale più o meno specializzato.

E della sanità privata?La sanità privata, almeno nel mio caso, è una scelta di necessità dovuta alla man-canza di tempo. Tra poco mi dovrò opera-re agli occhi, per la riduzione della miopia,

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A tu per tu con la modella,già Miss Cinema,

e conduttrice Rai Elisa Isoardi

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e lo farò in clinica ma solo per esigenze lavorative che impongono una precisione assoluta per la mia convalescenza.

Cosa pensa che occorrerebbe fare per migliorare il Sistema Sanitario Nazionale?Credo sia fondamentale investire nella ricerca per combattere malattie di cui ancora non si conosco-no le cure. Sono Presidente Onorario di Noi con voi per continuare a vivere Onlus, associazione che vuole dare sostegno ai bambini affetti da malattie rare e alle loro famiglie, quindi parlo per esperien-za. La ricerca è l’unica arma che abbiamo per un futuro migliore.

Parliamo della chirurgia estetica. Si può fare o no?Non sono affatto contraria se si tratta di interventi non invasivi ma che possono essere definiti di aiu-to. Per quanto mi riguarda non ne ho mai sentito il bisogno ma non è detto che non ne farò mai uso, in futuro. Magari poco e bene, chissà!

Crede nel potere delle creme per la cura della pelle?La pelle deve essere sempre idratata perché un’ot-tima elasticità è necessaria per prevenire le rughe e l’invecchiamento. In caso di necessità si posso-no anche usare integratori Omega 3-6-9 o quelli di vitamine, sempre su consiglio e controllo di un nutrizionista.

E per concludere, un saluto estivo di Elisa Isoardi ai lettori di Vivendi.Mangiate tanta frutta, idratatevi bevendo acqua e doratevi al sole. Preso a piccole dosi… è un tocca-sana per il benessere!

Foto di Iwan Palombi

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glossario

PAPPA REALE: è il prodotto più ricco di vitamina B5 che si conosca in natura e contiene oligoelemen-ti, acetilcolina (fino a 1 mg/g) e fattori antibiotici particolarmente attivi contro l’Amoeba Proteus e l’Escherichia Coli B (più nota sotto il nome di colibacillo).

OMEGA 3: (o PUFA n-3) si tratta di una categoria di acidi grassi essenziali, indispensabili per il corret-to funzionamento dell’organismo. Sono noti soprattutto per la loro presenza nelle membrane cellu-lari e per il mantenimento della loro integrità. Talvolta sono raggruppati sotto il nome di vitamina F (dall’inglese fatty acids).

OMEGA 6: (chiamati anche n−6 o acidi grassi ω−6) sono una famiglia di acidi grassi polinsaturi di origine vegetale aventi un doppio legame rispetto al carbonio omega in posizione 6 contando dal fondo dell’acido grasso.

ACIDI GRASSI n−9: (noti anche come omega−9, ω−9 o acidi polienoici) sono una famiglia di acidi grassi insaturi che hanno in comune un doppio legame carbonio–carbonio nella posizione n−9, ossia il nono legame dalla fine della catena di carbonio.

DA MIss CInEMA A MAMMA RAI,13 AnnI DI soDDIsfAzIonIOriginaria del Piemonte, modella e Miss Cinema nel 2000, Elisa Isoardi entra in RAI nel 2005 come inviata della trasmissione “Guarda che luna”, condotta da Mas-simo Giletti e Hoara Borselli. Nello stesso anno conduce la trasmissione “Italia che vai” con Guido Barlozzetti su Rai 1. Nel 2007 è il volto femminile del “Festival di Castro-caro” insieme a Massimo Giletti, mentre a dicembre dello stesso anno presenta la trasmissione pomeridiana di Rai 1 “Effetto Sabato”. Nell’estate del 2008 passa al timone di “Sabato & Domenica Estate”, contenitore del weekend in onda al mattino dalle 6.50 alle 9.30 con Attilio Romita, sostituendo Sonia Grey e Franco Di Mare. Nell’estate del-lo stesso anno conduce la trasmissione notturna “Oltre-moda reloaded” su Rai 1. Dal 15 dicembre 2008 sostitui-sce Antonella Clerici alla conduzione del collaudatissimo programma di Rai Uno “La prova del cuoco”. A febbraio del 2009 presta la sua immagine per alcune telepromo-zioni all’interno del Festival di Sanremo e nel mese di giu-gno le viene affidata la conduzione de “L’Oscar del vino”. Da settembre 2010 è alla guida del programma dome-nicale “Linea Verde”. A partire da ottobre 2010 conduce anche la trasmissione di Rai 1 “A come animali”, in onda il sabato mattina. Da settembre 2011 è la padrona di casa di “Uno Mattina” che conduce insieme al giornali-sta del Tg1 Franco Di Mare.

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come le gocce auricolari antibiotiche a base di neomicina e cloramfenicolo.Il paziente lamenta inizialmente prurito, poi senso di tensione, pesantezza aurico-lare e dolenzia progressiva che sfocia in vere e proprie fitte dolorose, con conte-stuale ovattamento auricolare.Il condotto uditivo appare edematoso, a volte talmente gonfio che il canale si ridu-ce ad una semplice fessura e, quasi sem-pre, tale situazione culmina con la fuoriu-scita di secrezioni di natura differente a seconda dei germi interessati.La digitopressione del trago (la cartilagi-ne che è posta davanti al meato acustico esterno a mo’ di protezione dell’ingresso del condotto) evoca dolenzia spiccata e la trazione del padiglione è particolarmente dolorosa per il paziente.La posizione del condotto fa sì che gene-ralmente l’infezione venga trasmessa alla capsula articolare della mandibola, con

Come riconoscere e curare l’infiammazione dell’orecchio, particolarmente frequente nel periodo estivo

L otite esterna è un’infiammazione della cute e del tessuto sottocuta-neo del condotto uditivo esterno, che talvolta interessa la membra-

na timpanica e che è classificabile in varie tipologie: batterica, micotica e irritativo/allergica.La causa principale è costituita dai mi-crotraumi del condotto, provocati dall’in-cauto ed improprio uso dei cotton fioc o dal grattamento effettuato con le unghie o con strumenti di varia natura come forcine per capelli, stuzzicadenti, chiavi, ecc..Tra gli allergeni si annoverano i deter-genti/emollienti (shampoo, bagno schiu-ma, sapone, schiuma da barba, spray per capelli) e i componenti degli inserti auri-colari per la protezione dall’esposizione al rumore, oppure le protesi acustiche endocanalari; inoltre, tra gli irritanti/al-lergizzanti rientrano i presidi terapeutici

Dott. Massimo GismondiSpecialista in Medicina del Lavoro e Otorinolaringoiatria

Con il caldol’otite è in agguato

conseguente impossibilità ad aprire la bocca o, peggio ancora, con ostacolo alla masticazione.Il numero di casi di otite esterna aumenta notevolmente nel periodo estivo e soven-te il paziente riferisce di aver frequenta-to, nei giorni precedenti al manifestarsi dell’infezione, la piscina o il mare, proba-bilmente inquinati, e di aver fatto spesso la doccia.In realtà, se è vero che è importante ba-gnarsi sempre in acque sicure dal punto di vista della balneabilità, è altrettanto vero che la cute, quando è integra, da sola è sufficiente ad evitare che i germi diven-tino aggressivi e causino patologie.Pertanto, sono proprio le microlesioni della cute del condotto uditivo, che si creano facilmente quando si effettuano ripetuti e prolungati bagni in qualunque tipo di acqua, la causa della penetrazione dei germi.In queste situazioni la cute rimane un po’ edematosa e umida, soprattutto nella sta-

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L’acqua acidificata della piscina o quella salina del mare,in aggiunta all’aumento

dell’umidità dei condotti uditivi causato dalla sudorazione

in estate, provoca micro-ferite che interrompono

la barriera cutanea favorendo la penetrazione dei batteri

Qualora ci si trovi di fronte a forme recidi-vanti, nonostante le terapie e gli accorgi-menti, occorrerà indicare ai pazienti l’uso di protezioni auricolari da utilizzare quan-do ci si bagna (attività natatoria, docce, ecc.).

gione estiva, per l’aumento della trasuda-zione. Dunque, l’acqua acidificata della piscina o quella salina del mare, in aggiunta all’au-mento dell’umidità dei condotti uditivi causato dalla sudorazione in estate, pro-voca micro-ferite che interrompono la barriera cutanea favorendo la penetrazio-ne dei batteri.Dal punto di vista terapeutico, è necessa-ria la detersione del condotto uditivo, che il medico specialista può effettuare con un aspiratore, un portacotone o un lavag-gio auricolare medicato.Senza avvalersi dell’aiuto del medico, il paziente può far ricorso a lavaggi acidi (acido borico o acetico al 3%), mentre la terapia, in rapporto ai germi causa dell’in-fezione, si basa su gocce antibiotiche ta-lora integrate da cortisonici per assicurare anche un effetto antiedemigeno e anti-pruriginoso.Tuttavia, il ricorso alla terapia generale antibiotica viene effettuato solo in casi particolarmente gravi con notevoli secre-zioni e dolore.È inutile rimarcare come, fino a guarigione ottenuta, i bagni e le docce dell’orecchio o il ristagno di sapone (che riduce l’acidità del condotto uditivo), vadano opportuna-mente evitati.

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sono illustrati i diversi fototipi, distinti in base al tipo di reazione cutanea dopo l’esposizione al sole e alle caratteristiche dell’abbronzatura che si ottiene. Ne de-riva che la cute di tipo I e II si scotta con maggiore facilità ed è a maggior rischio di danno cronico da raggi UV con più alta probabilità che compaiano tumori cutanei e melanomi.

Altri fattori che è opportuno citare sono quelli che influenzano l’intensità dei rag-gi solari che raggiungono la terra, quali la latitudine, l’orario di esposizione, l’altitu-dine, l’umidità dell’atmosfera e la natura

delle radiazioni che raggiungono il no-stro pianeta e sono molto dannosi perché provocano, a lungo andare, i cosiddetti tumori fotoindotti. Gli UVB colpiscono tutta l’epidermide e solo una piccola parte raggiunge il derma. Inducono la formazio-ne di melanina determinando un tipo di abbronzatura duratura, detta “indiretta a comparsa tardiva”;• UVA - rappresentano circa il 90% del-le radiazioni che raggiungono la terra. Sono raggi che penetrano più in profon-dità nella cute, raggiungendo il derma e per questo sono i maggiori responsabili dell’invecchiamento cutaneo. Provocano la perdita del tono cutaneo e la compar-sa delle rughe. L’abbronzatura degli UVA è detta “diretta”, compare molto rapida-mente ma è meno duratura.Prendiamo ora in considerazione il cosid-detto “fototipo cutaneo”.Il sole può essere più o meno dannoso a seconda del tipo di pelle. È risaputo che le pelli più chiare sono più facilmente espo-ste ai danni solari. Nella tabella che segue

Dott.ssasabina Villani Dermatologa

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12 Una panoramica dei benefici e dei danniprovocati dal sole per capire come proteggersi senza privarsene

Il sole…amico per la pelle?

FOTOTIPO USTIONE SOLARE ABBRONZATURA

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Il sole possiede numerosi effetti be-nefici e, con l’arrivo dell’estate, si ri-sveglia il desiderio di esporci al suo calore. I raggi solari hanno effetti an-

tidepressivi naturali, rallentano la degene-razione delle cartilagini articolari affette da artrosi favorendone la mobilità e ridu-cendo il dolore, favoriscono la sintesi della vitamina D e donano un colorito sano alla pelle facendole perdere l’aspetto pallido dell’inverno.Ma non si deve dimenticare che il sole può provocare numerosi danni se ci si espone in modo scorretto e senza protezione.Come facciamo dunque a godere degli effetti benefici dei raggi solari senza pro-vocare danni alla nostra pelle?Le radiazioni solari sono costituite dai rag-gi ultravioletti (UV), che si possono distin-guere in: • UVC - sono molto nocivi per l’uomo, ma fortunatamente vengono assorbiti dallo strato di ozono nell’atmosfera e non arri-vano sulla terra;• UVB - rappresentano una piccola parte

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della superficie del suolo. È consigliabile esporsi nelle prime ore del-la mattina o nel tardo pomeriggio perché i raggi solari sono obliqui rispetto alla su-perficie terrestre, mentre a mezzogiorno è più facile scottarsi perché il sole è per-pendicolare alla terra. Inoltre, i raggi solari sono più pericolosi in montagna, dove l’at-mosfera è meno densa e, di conseguenza, è minore la massa d’aria che le radiazioni devono attraversare. Anche il tasso di umi-dità influenza l’intensità dei raggi solari, pertanto in montagna l’irraggiamento è maggiore rispetto al mare, dove il tasso di umidità è più alto. Per ultimo va ricorda-ta la natura della superficie del suolo che riflette i raggi solari: grande potere riflet-tente va attribuito alla neve e all’acqua del mare, minore è invece quello della sabbia e di un prato verde. Attenzione a non sot-tovalutare le giornate nuvolose, perché le nuvole riducono la sensazione di calore ma lasciano passare comunque i raggi ul-travioletti.

Ora vediamo nel dettaglio quali sono i danni provocati dal sole.La manifestazione più diffusa è l’eritema solare. La cute esposta al sole appare in-tensamente arrossata, accompagnata da una sensazione sgradevole di calore e

UVÈ consigliabile esporsi

nelle prime ore della mattinao nel tardo pomeriggio

perché i raggi solarisono obliqui rispetto

alla superficie terrestre,mentre a mezzogiorno

è più facile scottarsiperché il sole è

perpendicolare alla terra

Per proteggerci dal sole il modopiù efficace è l’uso costanteed appropriato dei filtri solari,che in commercio si trovanosotto forma di crema, emulsione, latte, spray e stick per piccole zone come le labbra

del danno diretto al DNA delle cellule in seguito all’esposizione alle radiazioni prin-cipalmente di tipo UVB. È opportuna una distinzione tra melanoma e tumore epi-teliale: il primo è provocato da un’intensa esposizione solare di tipo intermittente, specialmente in età infantile, mentre il se-condo è indotto da un’esposizione conti-nua totale al sole. Per proteggerci dal sole, oltre alle precau-zioni già menzionate, il modo più efficace è l’uso costante ed appropriato dei filtri solari, che in commercio si trovano sotto forma di crema, emulsione, latte, spray e stick per piccole zone come le labbra.Detto tutto ciò non resta che goderci una meravigliosa giornata al mare o in monta-gna con uno sguardo al sole, un altro alla nostra pelle e talvolta al nostro dermato-logo.

talvolta di malessere generalizzato. Pos-sono a volte comparire lesioni bollose e, successivamente, una più o meno intensa desquamazione. Più gravi sono da considerarsi le altera-zioni croniche: il fotoinvecchiamento e i tumori cutanei.Il fotoinvecchiamento è provocato più fre-quentemente dagli UVA. Nelle zone foto esposte, come il volto, compariranno le prime rughe, delle macchie più o meno scure e, con il passare del tempo, la pelle perderà tono. Il danno più temuto è la comparsa dei tumori della cute, dai meno gravi come la cheratosi attinica e l’epitelioma basocellu-lare, alle lesioni più serie come il carcino-ma squamocellulare e il melanoma. Ormai è certa la causa dell’insorgenza di questa patologia: è prevalentemente il risultato

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Il Fibroscan consiste in un nuovo esa-me strumentale non invasivo, effet-tuato mediante un moderno supporto diagnostico, ormai essenziale per la

gestione dei pazienti con malattie croni-che del fegato di varia natura.L’esame risulta utile per tutti coloro che hanno la necessità di controllare lo stato di salute del fegato con un metodo indo-lore, di rapida esecuzione e ripetibile nel tempo.L’apparecchiatura utilizzata, assoluta-mente non invasiva, misura la rigidità del parenchima epatico e può essere parago-nata ad un ecografo modificato: è dotata, infatti, di una sonda ad ultrasuoni collega-ta ad un computer attraverso un sistema elettronico.

Il Fibroscan:un nuovo esame,non invasivo e senzaeffetti collaterali,per studiarele patologie del fegato

stenza del tessuto epatico.Inoltre, il Fibroscan ha dimostrato di poter sostituire la biopsia epatica tradizionale con livelli di accuratezza diagnostica pres-soché sovrapponibili nel 90% dei casi.La biopsia epatica invasiva rimane il mez-zo utilizzato per diagnosticare lesioni bilia-ri e vascolari, alterazioni epatiche focali o diffuse, messe in evidenza dalle tecniche d’immagine.Tuttavia, è opportuno considerare che la biopsia tradizionale sovente non è accet-tata dal paziente in quanto invasiva, do-lorosa nel 30% dei casi e poichè può far emergere complicanze in 3 casi su 1.000. Inoltre, presenta costi elevati e attualmen-te non è possibile effettuare l’esame in convenzione con il Sistema Sanitario Na-zionale.

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RI Attenzione allo stato

di salute del fegato!

Dott.ssaMaria stallone Alborghetti Psicoterapeuta, supervisore e local trainerin analisi Bioenergetica. Psicologa analistadi formazione junghiana e training autogeno.Perito del tribunale penale e civile di Roma

Presso il Centro Marilabdi Via Caffaro 137 (Roma)

è possibile effettuarequesto tipo di esame.

Per info e prenotazioni06 5134191/ 06 51600997

Prof. fabrizio soccorsiEmerito Primario di Epatologia

La sonda viene appoggiata sul fianco de-stro del paziente ed emette una vibrazio-ne meccanica, impercettibile all’assistito, che attraversa il fegato. Se questo organo è indurito per la presenza di una notevole quantità di tessuto cicatriziale, come nel caso di forme gravi di malattia, l’onda lo attraverserà più velocemente. Tale velo-cità di penetrazione viene poi analizzata dal computer che la traduce in un numero espresso in KiloPascal (KPa), indicante lo stato di salute del fegato.L’esame ha una durata media di 5 minuti e non richiede alcuna preparazione specifi-ca; inoltre, non genera effetti collaterali.Questa interessante novità tecnologica aggiunge un nuovo dato a quelli risultanti dalle ecografie (dimensioni, margini, mor-fologia ed ecostruttura) ovvero la consi-

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mica, nelle emozioni, nel comportamento e nella felice sessualità aperta all’amore e al rispetto di sé, del prossimo e del mondo circostante.

Bioenergetica:salute e bellezzainteriore ed esteriore

Far emergere la naturale spontaneità soppressa dallo stress e sentirsi in equilibrio con se stessie con l’ambiente circostante

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Dott.ssaMaria stallone Alborghetti Psicoterapeuta, supervisore e local trainerin analisi Bioenergetica. Psicologa analistadi formazione junghiana e training autogeno.Perito del tribunale penale e civile di Roma

Per informazioni:Viale dei Promontori, 50 - 00122 Roma

Tel. 06 86 00 922 - cell. 338 5438008www.bioenergeticaonline.it

Gli esercizi bioenergetici mirano allo scio-glimento delle tensioni a partire dalle dita dei piedi fino al volto. Tutti i movimenti fi-sici si accompagnano ad un suono vocale per aumentare la respirazione profonda in modo spontaneo, senza ricorso al control-lo e alla concentrazione mentale, per dare forza alla motricità e liberarla dalle emo-zioni rimosse, per acquisire il pieno poten-ziale di auto espressione, per permettere lo scarico della rabbia accumulata e il ne-cessario contenimento, secondo il princi-pio di realtà. Gli esercizi, sia individuali che di coppia o di gruppo, si concentrano su più aree: volto (mascella, occhi e voce) e posturali (braccia, mani, colonna vertebra-le, gambe e piedi). La Bioenergetica preve-de anche l’uso di massaggi per rilassare i muscoli contratti. Quando il corpo lavora bioenergeticamente si manifestano lievi vibrazioni laddove sono localizzate le ten-sioni muscolari e la piacevolezza del loro sciogliersi offre vitalità a tutta la perso-na. Le vibrazioni ristabiliscono il naturale scorrimento dei sentimenti che, parten-do dal cuore e in sintonia col libero fluire dell’energia, conferiscono equilibrio psi-cocorporeo, nonché grazia al fisico e alla mente. L’assenza di vibrazioni induce un freno nel corpo e nella voce, monotonia di affetti e di sentimenti.Percepire il proprio corpo vibrante e pie-no di vitalità significa trovare armonia po-sturale e psichica, recuperare la normale respirazione profonda donante unità or-ganica e mentale, salute raggiante e dina-

La Bioenergetica comprende la personalità in base ai processi energetici della persona prodotti attraverso la respirazione, il meta-

bolismo, la scarica e la ricarica attraverso il movimento, funzioni basilari della vita. La dialettica mente-corpo e i processi ener-getici conferiscono salute, bellezza e vi-talità. Tutti gli stress accumulati dalla vita prenatale in poi producono delle forti ten-sioni muscolari croniche quale sintesi dei conflitti emozionali irrisolti. Tali tensioni interferiscono sulla salute psicofisica, limi-tano la motilità, l’equilibrio emotivo e l’au-toespressione vitale ed espansiva facendo insorgere una “forza limitante”. I blocchi energetici possono creare uno smembra-mento della corrente continua dei senti-menti che partono dal cuore interponendo degli ostacoli al flusso della circolazione sanguigna, dell’energia, dei flussi intersti-ziali e intercellulari, dell’acqua e della linfa vitale. I segmenti dei blocchi codificati da W. Reich e convalidati da A. Lowen sono sette: oculare, orale, cervicale, toracico, diaframmatico, addominale e pelvico.Alexander Lowen aggiunse al lavoro di ve-getoterapia di W. Reich, che si fermò alla zona pelvica, un lavoro bioenergetico sulle gambe e sui piedi. Scopo della Bioenergetica è il ripristino della naturale spontaneità dell’essere in cui mente, corpo e processi energetici si in-tegrano vicendevolmente donando salute, bellezza interiore ed esteriore e tanta forza stimolante.

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Medicina Integrata significa “cura” che affianca, integra o sostituisce le terapie convenzionali che sovente riteniamo indi-spensabili o insostituibili. Perché si chiama Integrata?Perché si vuole integrare l’approccio me-dico tradizionale con un intervento (me-dico) di tipo diverso, olistico, in cui nulla deve essere tralasciato, ricercando l’armo-nia tra corpo, mente ed emozioni.Quali sono i servizi proposti?Molte sono le prestazioni offerte, negli ambiti più diversi, tutte però con l’unico fine di ristabilire quell’equilibrio armo-nico che è proprio del nostro essere. La Nutrizione sarà Nutriceutica, vera e pro-pria dietoterapia medica; la Medicina sarà Omeopatia e Medicina Tradizionale Cine-se; l’Agopuntura sarà presidio terapeutico in molte patologie; l’Osteopatia, nel suo concetto di visione d’insieme del corpo, offrirà diagnosi e trattamenti manuali che

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garantiranno uno stato di benessere e salute; il massaggio Shiatsu sarà comple-mento di tanti programmi di recupero dei pazienti; l’Idrocolonterapia sarà la risposta a molte disbiosi (alterazioni dell’equilibrio della flora batterica) o blocchi a livello in-testinale.Tanti aspetti, quindi, ma un solo obietti-vo: prenderci cura della persona nel suo insieme, trattando un unico complesso sistema di scambi fisico-emozionali. Per quali problemi di salute può essere richiesta la Medicina Integrata?Molte sono le patologie, acute o croni-che, che possono essere trattate: malattie reumatiche, riabilitazioni ortopediche e neurologiche, malattie della pelle, malat-tie respiratorie, malattie gastrointestinali, esiti di traumi ed ictus, dolore cronico, allergie, asma, malattie metaboliche, obe-sità, inestetismi, intolleranze alimentari e molto altro ancora…

La medicina tradizionale è insostituibile?Noi siamo l’Universo e l’Universo

è dentro di noi. Siamo un tutto unico: mente e cuore, psiche e corpo, anima e ragione.

La qualità della nostra vita probabilmen-te sta proprio nella capacità di percepire questa armoniosa vibrazione che, se ac-colta, diventa vera e propria felicità in-terna. Una felicità tutta nostra, vissuta e sentita a pieno. Un ambiente esterno ostile o una patolo-gia invalidante possono però minare un equilibrio perfetto ed innato e spesso la rassegnazione o l’apatia sono le risposte più frequenti da parte di molti individui. Esiste, però, la possibilità di sentirsi effet-tivamente meglio modificando lo stile di vita e l’approccio terapeutico. Nasce così, dal desiderio di un gruppo di specialisti motivati e qualificati, il progetto tutto nuovo della Medicina Integrata presso il Gruppo Marilab.

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Cari lettori,anche in questo numero vorrei utilizzare la mia rubrica per dare spazio alla vostra voce, riportando le impressioni di alcune clienti, pervenute alla mia at-tenzione. Qualche mese fa vi avevo sottoposto una lamentela alla quale ave-vo prontamente risposto che mi sarei attivato per risolvere i problemi segna-lati. Questa volta invece, con mia somma gioia, vi riporto delle testimonianze positive.Una cliente scrive: “...Non sempre le segnalazioni hanno aspetti negativi o devono necessariamente riguardare un disservizio. Nel mio caso infatti non è così; in realtà mi volevo complimentare con voi per i servizi offerti sino ad oggi ma un elogio particolare è indirizzato alla Dott.ssa XXX. Ho avuto a che fare con lei più di una volta e posso dire che è una persona straordinaria, che svolge il suo lavoro con devozione, competente e molto umana. Penso che oggi come oggi sia difficile trovare un medico per il quale non sei solo un nu-mero…”.Un’altra commenta: “…Sono una vostra cliente in gravidanza al nono mese che ha eseguito tutte le analisi di controllo presso i vostri centri. Vorrei com-plimentarmi per i servizi che offrite e soprattutto per le prestazioni effettuate dalla Dott.ssa XXX, in quanto ho trovato una persona molto professionale e capace. Mi fa piacere farlo presente perché ho dovuto ripeterli diverse volte e la vostra dottoressa è stata l’unica con la quale mi sono trovata davvero bene e sopratutto capace...”.

Mi auguro che a queste segnalazioni ne possano seguire tante altre positive, a dimostrazione che l’impegno che ogni giorno mettiamo nel nostro lavoro dà i suoi frutti.

Con affetto, Daniele Marino

Vi lascio la parola…

Per contattare Daniele Marinosi prega di inviare una e-mail a

[email protected] un fax al n° 0656195174

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LA NOSTRA EQUIPE

Dott. Ezio AgnifiliFisioterapia ed Osteopatia• Diagnosi e trattamenti (tecniche) manuali, funzionali, strutturali, cranio-sacrali, viscerali• Medicina dello Sport• Riabilitazione

Dott.ssa Manuela CosciaIdrocolonterapia e Shiatsu• Idrocolonterapia• Trattamento Ohashiatsu• Linfodrenaggio energetico• Terapia cranio-sacrale biodinamica

Dott.ssa Stefania CuozzoOmeopatia, Medicina Tradizionale Cinesee Agopuntura• Visita omeopatica e di Medicina Tradizionale Cinese• Agopuntura• Moxibustione• Auricoloterapia• Coppettazione• Scalpopuntura e Addominopuntura• Mesoterapia omeopatica estetica ed antalgica

Dott.ssa Federica RazziNutrizione e Nutriceutica • Dietoterapia clinica• Ripristino dei normali livelli di assunzione di nutrienti (minerali, vitamine, enzimi, acidi grassi essenziali) e molecole nutriceutiche• Programma 4D (Disintossicare - Depurare - Drenare - Dimagrire)• Nutriceutica per un sano invecchiamento (Anti-Aging e Wellness)• Floriterapia (Fiori di Bach e Californiani)• Anamnesi corporea (DEXA, Calorimetria Indiretta, Antropometria) e valutazione parametri bio-umorali• Intolleranze Alimentari e Reintegrazioni

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di ferro ingerito che il nostro organismo riesce ad assorbire e utilizzare. I fabbisogni quotidiani, che vengono indicati gene-ralmente in 12-18 mg, dipendono in par-ticolare dall’età e dal sesso. Sono elevati nell’età infantile per il diminuito apporto (stante la carenza di ferro nel latte) e per l’aumentato utilizzo (causa la velocità di crescita dei bambini).Anche nelle donne in età fertile si verifi-ca un meccanismo simile per integrare le perdite mestruali (20 -40 mg Fe/mese) e per favorire l’eventuale sviluppo del prodotto del concepimento. Non vanno dimenticate, infine, le perdite dovute a stati patologici come emorragie acute o croniche, emolisi intravascolare, neoplasie e situazioni che possono coinvolgere sia i grandi che i piccini.Di fatto l’assorbimento del ferro è condi-zionato sia dalla quantità presente nei de-positi che dal livello di eritropoiesi (produ-zione dei globuli rossi) nel midollo.

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18 Pallore, stanchezza e inappetenza…attenzione alla carenza di ferro!

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Prof. Alessandro CollocaPatologo clinico

assorbito (il 10% circa) a livello del primo tratto dell’intestino con un meccanismo complesso e, in seguito, legato ad una proteina che funziona da vettore (transfer-rina), viene trasferito nei depositi. Può essere interessante sapere che gli ali-menti più ricchi di ferro sono, tra le fonti animali, la carne (fegato) e i mitili, mentre, nel mondo vegetale, sono particolarmen-te ricchi di tale elemento il cacao, le noc-ciole, le lenticchie, i ceci e infine gli spinaci, deludendo un po’ l’amico Braccio di ferro che li predilige!Ma bisogna anche tener conto della biodi-sponibilità, cioè dell’effettiva percentuale

L’anemia sideropenica

Con il termine anemia sideropeni-ca la medicina definisce quello stato patologico generato da una carenza di ferro e caratteriz-

zato da una diminuzione dell’emoglobina circolante.Il ferro è parte integrante della struttura dell’essere umano (da 3 a 5 grammi il con-tenuto nel corpo di una persona) e svolge una serie di funzioni vitali importantissi-me. Prima però di esaminarle nel dettaglio ritengo sia utile indicare, seppure rapida-mente, come questo componente venga assorbito ed eliminato dall’organismo.Il ferro, ingerito con gli alimenti, viene

Gli alimenti più ricchi di ferro sono, trale fonti animali, la carne (fegato) e i mitili,

mentre, nel mondo vegetale, sonoparticolarmente ricchi di tale elementoil cacao, le nocciole, le lenticchie, i ceci e

infine gli spinaci, deludendo un po’ l’amico Braccio di ferro che li predilige!

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Passiamo ora a esaminare il ferro contenu-to nel corpo umano.Per comodità di esposizione possiamo considerarlo distribuito in due grandi set-tori. Nel primo, costituito da alcuni organi (fegato, milza, ecc.), è depositato circa un terzo del ferro totale, che è legato alla fer-ritina, particolare molecola proteica pa-ragonabile ad un contenitore in grado di ospitare sino a 4.000 atomi di ferro, e che rispecchia l’entità delle riserve corporee rapidamente utilizzabili. I restanti due ter-zi costituiscono invece il cosiddetto ferro funzionale che è distribuito:• nell’emoglobina contenuta nei globuli rossi (68% del ferro totale);• nella mioglobina distribuita nei muscoli (4% del ferro totale);• negli enzimi respiratori intracellulari (0,6% del ferro totale).Nell’organismo umano la maggior parte del ferro è quindi parte integrante dell’emoglobina, sostanza contenuta nei globuli rossi che è in grado di legare l’os-sigeno atmosferico a livello polmonare e trasportarlo ai tessuti.La figura n° 1 illustra in ma-niera molto chiara la distri-buzione dell’emoglobina dentro i globuli rossi e la sua funzione di legame, trasporto e cessione dell’os-sigeno. Ne consegue che la diminuzione del ferro e

VALORI EMATOLOGICI NORMALI NELLE VARIE ETÀ DELLA VITA (espressi come media ± 2DS)

PARAMETRI 1 giorno 2 mesi 6 mesi 1-5 anni 5-10 anni 10-14 anni AdultiFemmine

AdultiMaschi

Fig. 1

quindi dell’emoglobina, a certi livelli, può interferire con la funzione respiratoria. Come tutte le cellule viventi, anche i glo-buli rossi hanno una vita media di circa 120 giorni. Quando arrivano alla fine del ciclo vitale vengono rimossi e distrutti da altre cellule (macrofagi) e il ferro in essi contenuto viene rimesso in circolo e riuti-lizzato rapidamente per la sintesi di nuovi globuli rossi.Questo meraviglioso meccanismo messo a punto dalla natura a volte può incepparsi, con conseguente danno del bilancio mar-ziale (rapporto tra la quantità di ferro in-trodotto e quello perso) e compromissio-ne dell’emopoiesi (riduzione del numero dei globuli rossi e sintesi di elementi pic-coli e difformi). In questo caso inizieranno

a presentarsi, in maniera subdola, i primi sintomi: la stanchezza, il pallore, l’inappe-tenza e la difficoltà a concentrarsi.Un attento esame eseguito dal medico curante sicuramente genererà i primi so-spetti di uno stato sideropenico che potrà essere confermato dal laboratorio.Un esame emocromocitometrico bene in-terpretato, il dosaggio del ferro ma prin-cipalmente il dosaggio della ferritina, se alterati, daranno il via alle ricerche neces-sarie per identificare la causa del malesse-re e avviare la necessaria terapia.In basso troverete, tratta dalla rivista Area Pediatrica, una tabella che fornisce i valori ematologici normali degli adulti e delle principali fasi dell’età pediatrica.

ERITROCITI(GLOBULI ROSSI)

MOLECOLEDI EMOGLOBINA

MOLECOLE DI OSSIGENOPROVENIENTIDAI POLMONI

OSSIGENO LEGATOA MOLECOLE

DI EMOGLOBINA

OSSIGENO RILASCIATOAI TESSUTI

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Si può affermare che le malattie psicoso-matiche sono quelle che maggiormente attivano uno dei meccanismi difensivi più arcaici, manifestando un’espressione diretta del disagio psichico attraverso il corpo. L’ansia, la sofferenza, le emozioni troppo dolorose per poter essere vissute e sentite trovano una via di scarico imme-diata nel soma. Una visione moderna della psicosomatica interpreta la malattia soprattutto come una perdita di unità di coscienza: ad esem-pio, un’ulcera gastrica può esprimere l’in-consapevolezza dei nostri conflitti sociali, dei giudizi e delle emozioni negative (rab-bia, impotenza, competizione, paragoni, paure) che proiettiamo sugli altri o su noi stessi. La radice di queste emozioni è in-conscia quindi diventiamo succubi delle emozioni e non possiamo modificarle semplicemente perché abbiamo la volon-tà di farlo; i giudizi e le emozioni formano così un insieme parzialmente separato che vive all’interno della nostra psiche.

Sempre più frequentemente si sente parlare delle modalità con cui la nostra psiche influenza il corpo e di come spesso la giusti-

ficazione di certe manifestazioni fisiologi-che può essere ricondotta, in mancanza di altri elementi, all’espressione di un disagio psicologico. Questa verità non deve esse-re intesa come l’ultima spiaggia per la me-dicina convenzionale, ma come un utile elemento che deve concorrere all’analisi puntuale di ogni sintomatologia.La psicosomatica pone in relazione la mente con il corpo, occupandosi nello specifico di rilevare e capire l’influenza che il mondo affettivo ed emozionale esercita-no sull’organismo e le sue affezioni. Si guarda all’uomo come ad un tutto uni-tario dove la malattia si manifesta, a livello organico, come sintomo e, a livello psico-logico, come disagio, e presta attenzione non solo alla manifestazione fisiologica della malattia ma anche all’aspetto emo-tivo che l’accompagna.

Il delicato equilibriotra mente e corpo:dove il malesserepsicologico puòinfluenzare in maniera decisiva lo statodi salute fisica

Psicosomatica: significato simbolico della malattia

Massimiliano Della RoccaNaturopata,Counselor Psicosomatico

Nel tempo, questo pool di informazioni porta ad una complessa alterazione psico-energetica che provoca un eccesso emo-zionale/simpatico/ormonale: i risultati possono essere, ad esempio, una smoda-ta attitudine alimentare (caffè, stimolanti, eccessi vari), un alterato ritmo dei tempi di lavoro e di riposo (fretta, surmenage, insonnia) o ancora una tensione musco-lare spastica al piloro e un’iper-secrezione gastrica. È importante, dunque, che ogni sintomo non venga sottovalutato ma, al contrario, inteso come un tentativo di comunica-re, a volte, un messaggio di aiuto che va decodificato e reinterpretato a livelli più profondi e globali.

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La necessità di individuare nuove terapie per curare una patologia che può compromettere gravemente la qualità della vita

verati per questo problema raggiunge in alcune casistiche circa il 50% in un anno. Sebbene il trattamento dello scompenso sia molto migliorato negli ultimi decen-ni, la mortalità rimane comunque troppo elevata. È pertanto necessario individuare nuove terapie che mirino a prolungare la sopravvivenza e a migliorare il quadro sintomatologico di questi pazienti. Diversi studi sottolineano che uno squilibrio me-tabolico a favore di un aumentato catabo-lismo può svolgere un ruolo chiave nello sviluppo di tale patologia. Infatti, è noto che i livelli di diversi ormoni anabolici sono ridotti nei pazienti affetti da malattia cardiovascolare. Inoltre, il de-ficit degli ormoni anabolici si associa ad un aumento della massa grassa, in parti-

Il testosterone nella terapia dello scompenso cardiaco

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colare del grasso viscerale, condizione fre-quentemente osservata nello scompenso e che costituisce di per sè un fattore di ri-schio per lo sviluppo di alterosclerosi.Gli androgeni svolgono numerose funzio-ni a livello cardiaco e vascolare e sono im-portanti determinanti dello stato anabo-lico globale e della forza muscolare. Bassi livelli di testosterone (T) sono associati a scompenso e rappresentano un marker di progressione della malattia e di scarsa prognosi. Nella popolazione generale ridotti livelli circolanti di T si associano a disfunzione erettile e ad un aumento dei fattori di rischio cardiovascolare, quali resistenza insulinica, obesità di tipo viscerale, disli-pidemia e ipertensione, tutte condizioni

Dott. Massimiliano CaprioEndocrinologo e Andrologo

L insufficienza cardiaca cronica, meglio conosciuta come scom-penso cardiaco, è un importante problema di salute pubblica, con

crescenti implicazioni cliniche, sociali ed economiche. Rappresenta una sindrome ad andamento progressivo che si presen-ta inizialmente con un’alterata funzione ventricolare. Il quadro sintomatologico è caratterizzato da dispnea a riposo o dopo sforzo e affaticamento, con la comparsa di edemi declivi. Si tratta di una patolo-gia dal grave impatto sulla qualità della vita; molte persone, infatti, sono costret-te a ricoveri ospedalieri frequenti e non programmati, presentano una ridotta capacità funzionale e un tono dell’umore depresso. La mortalità dei pazienti rico-

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che si riscontrano spesso nei pazienti con cardiopatia. Al contrario, livelli di T ai limiti alti della norma si associano ad un ridotto profilo di rischio cardiovascolare. Occorre tuttavia sottolineare che, ad oggi, non è ancora del tutto chiaro se i bassi li-velli di T rappresentino la causa o la con-seguenza dell’aumentato rischio cardio-vascolare. Attualmente solo pochi studi hanno va-lutato l’efficacia della terapia con T in pazienti con scompenso. Recentemente è emerso che questa terapia è in grado di migliorare la tollerabilità allo sforzo muscolare, la sintomatologia e il tono dell’umore.

Il T influenza la funzionalità cardiaca e va-scolare agendo sulla funzione endoteliale, sul cardiomiocita e sul tono vascolare. L’insufficienza cardiaca cronica è una sin-drome che coinvolge sia il rimodellamen-to patologico del cuore che la rigidità va-scolare arteriosa. Recentemente la rigidità arteriosa è stata anche associata alla ridu-zione dei livelli circolanti di T nell’uomo. Tuttavia, sono ancora pochi gli studi che hanno esaminato l’effetto della terapia con T in pazienti con scompenso, nono-stante le promettenti potenzialità di tale approccio terapeutico, dimostrate sia da studi clinici che da studi su modelli cellu-lari e animali.

Dott. Massimiliano CaprioEndocrinologo e Andrologo

Per questo motivo è necessario continua-re a studiare i potenziali effetti benefici degli ormoni androgeni nei pazienti af-fetti da scompenso cardiaco, chiaramente solo in quelle situazioni in cui l’uso del T non presenti la minima controindicazione per il paziente.È bene sottolineare a questo proposito che, per assicurare un corretto metaboli-smo ed una funzione cardiaca e muscola-re adeguata, è necessario che i livelli di T circolante si trovino nel range della nor-malità. Valori circolanti soprafisiologici di T avrebbero infatti conseguenze molto dannose per la salute.

L’insufficienza cardiacacronica, meglio conosciutacome scompenso cardiaco, è una patologia dal grave

impatto sulla qualità della vita; molte persone infatti sono

costrette a ricoveri ospedalieri frequenti e non programmati

e presentano una ridottacapacità funzionale e un tono

dell’umore depresso

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Endometriosi,poche certezzee tanti interrogativi

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Endometriosi: una parola che ab-biamo iniziato a conoscere già del numero precedente di Vivendi e che in pochi anni è diventata un

incubo per milioni di donne. Cause incer-te, ricerca a rilento e differenti visioni me-diche rendono la convivenza con questa malattia a dir poco difficoltosa. Non tutte ne soffrono in egual misura e quando l’en-dometriosi colpisce nella sua maniera più forte diventa crudele e invalidante. Alcu-ne associazioni, tra cui l’Associazione Pro-getto Endometriosi (APE) Onlus, fatta di tante volontarie, hanno stretto il cerchio intorno al Ministero della Salute per solle-citarlo a costituire un Registro Nazionale della Malattia, cosa che permetterebbe, se non altro, di alleggerire il peso delle cure mediche e di certificare una malattia im-placabile.Intanto, a Roma è stata registrata una notizia positiva con l’apertura del primo Centro di Fecondazione al mondo dedica-to alle donne affette da endometriosi. La struttura fa parte del Centro Italiano Endo-metriosi, già attivo presso il Rome Ameri-can Hospital, e ha l’obiettivo di aiutare le tantissime donne nella lotta contro l’in-fertilità, una delle principali conseguenze dell’endometriosi. Tra le tecnologie più in-novative adottate si segnala un modernis-simo sistema di tracciabilità che impedisce lo scambio di gameti ed embrioni, garan-tendo la certezza assoluta della paternità e l’utilizzo di speciali incubatori a secco che, attraverso tre sistemi di sterilizzazio-ne dell’atmosfera ed un avanzato sistema di monitoraggio a sensori, eliminano il ri-schio di cross contamination e tutelano in maniera assoluta l’embrione.La battaglia per combattere l’endome-triosi è tuttavia ancora lunga e piena di ostacoli.

di C. B.

Vivendi continua il suo viaggio per conoscere una malattia che accomuna molte donne

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L’endometriosi è una malattia dalla forte incidenza ma sono in molti, ancora, a non conoscerla.Forse se ne parla poco, perché?

É vero, l’endometriosi “malattia enigmati-ca” è stata per decenni limitata esclusiva-mente al mondo medico e direi in partico-lare a quello ginecologico, ma anche tra i dottori era poco conosciuta. Ricordo che nel 1988 giovanissima curai la pubblica-zione della casistica dell’endometriosi del-la Scuola Fiorentina, con più di 1.700 casi operati, ma raramente se ne parlava sino alla famosa Written Declaration on Endo-metriosis del 19 aprile 2004, dove alcune europarlamentari affermavano con forza che occorreva porre attenzione a questa malattia che affligge circa 1 donna su 10. Si sosteneva che la prevenzione dell’endo-metriosi dovesse essere inserita nei futuri Programmi Comunitari per la salute pub-blica. Dopo quel momento la sensibilità di alcune senatrici, tra cui la Sen. Bianconi nel luglio 2005, cambiò la considerazione di questa malattia, almeno in Italia, in quanto iniziò una “indagine conoscitiva sul feno-meno endometriosi malattia sociale” e da lì seguirono convegni, iniziative, una cam-

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“SERVE UN REGISTRONAZIONALEDELLA MALATTIA”

La Prof.ssa M.Elisabetta Coccia è Dottore di Ricerca in Perinatologia, Professore Associa-to di Ginecologia e Ostetricia all’Università degli Studi di Firenze e Presidente CECOS. Impegnata da anni nello studio e nella ricer-ca sull’endometriosi, è relatrice in numero-sissimi convegni sul tema.Con lei abbiamo cercato di fare il punto sulle origini di questa malattia e sullo stato attua-le della ricerca.

pagna d’informazione del Ministero della Salute. Oggi sicuramente si parla molto di più di endometriosi: sulla biblioteca virtuale sono stati pubblicati 18.426 arti-coli sull’argomento in riviste indicizzate. Questo indica che c’è fermento ma ancora molto da scoprire per debellarla.

È vero che non esiste un Registro Nazio-nale dell’endometriosi? Secondo lei per quale motivo?Purtroppo è vero e l’istituzione del Regi-stro Nazionale, che avrebbe consentito di ottenere una reale fotografia della situa-zione italiana e da lì una serie di iniziative programmatiche socio-sanitarie, è stato fortemente chiesto al Ministero della Sa-lute all’interno del documento conclusivo dell’indagine conoscitiva e inserito anche nei vari disegni di Legge che sono stati proposti nelle legislature che si sono suc-cedute. Ahimè, pur con la massima buona volontà delle senatrici, tutte impegnate in maniera trasversale nella battaglia, a prescindere dal fronte politico, l’iniziativa si è sempre fermata al momento dei tagli della finanziaria anche se la spesa stima-ta è veramente “poca cosa” in confronto al danno socio-sanitario che questa ma-lattia genera. Si stima, infatti, che l’onere annuale dei congedi malattia dovuti a tale affezione nell’UE sia di 30 miliardi di euro a fronte di un registro che potenzialmen-te potrebbe comportare un costo di circa 100-150.000 euro/anno.

Sulle cure per questa malattia sembrano esistere due posizioni diametralmente opposte: interventisti e conservativi. Gli uomini più interventisti, le donne meno.

Non saprei risponderle. Come chirurgo donna in questi anni ho personalmente lottato con i dati alla mano, grazie anche agli studi effettuati, cercando di trasmette-re il messaggio che esistono diverse tipolo-gie di malattia endometriosica: quelle che senza dubbio vanno operate poiché pre-sentano formazioni cistiche considerevoli associate a dolore pelvico cronico o sono forme di endometriosi profonda, e altre, come le piccole cisti magari asintomati-che o le recidive, dove sarebbe opportuno selezionare al massimo i casi da operare e riservare alternative o terapie mediche. Abbiamo dimostrato che le donne che si operano, in particolare a livello bilaterale, inevitabilmente perdono un po’ della loro riserva ovarica con il rischio di anticipare di qualche anno l’età della menopausa.

Qual è il consiglio che dà alle pazienti per convivere con l’endometriosi?Vorrei lanciare un messaggio di speranza e cioè che vi sono tante pazienti che, se operate, stanno bene nel senso che non accusano più dolori mestruali forti o dolori pelvici insopportabili. Dunque, non mi tro-vo d’accordo con coloro che danno il mes-saggio che di malattia endometriosica non si guarisce e che si deve convivere con il dolore; questo lo confermo anche grazie ai dati di follow up relativi agli ultimi 15 anni di lavoro sul campo. Sicuramente occorre però essere più ligie nei controlli, con 2 vi-site all’anno e terapie adattate a seconda dell’esigenza richiesta in quel momento: se una donna non cerca figli e ha anche un compagno ben venga la terapia con la pillola; altra cosa se cerca figli, altra ancora se avesse una recidiva.

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Le palpitazioni, definite con lin-guaggio medico anche cardiopal-mo, sono caratterizzate dalla con-sapevolezza del battito del proprio

cuore in circostanze che non dovrebbero consentirla. Infatti, avvertire il battito in seguito a un esercizio fisico intenso è asso-lutamente normale e, in questo caso, non si parla strettamente di palpitazioni. Comunemente il soggetto che avverte questo sintomo descrive la sensazione di battiti del cuore “martellanti” o “svolaz-zanti” o descrive una sensazione “come se il cuore si fermasse” o “saltasse dei battiti”. Nel linguaggio comune, spesso, quando si dice di avere la “tachicardia” in realtà si vuole intendere il cardiopalmo. Questo fenomeno, infatti, è definito in modo tecnico come l’aumento della nor-male frequenza del battito cardiaco, con ritmo conservato (tachicardia sinusale) o in modo aritmico (tachiaritmia). Quindi tachicardia e palpitazioni sono due feno-meni distinti, anche se un’alterazione del

ticamente da qualsiasi aritmia cardiaca, nonché da altre patologie cardiache e non cardiache. Un ventricolo sinistro notevol-mente dilatato può causare la consapevo-lezza del battito cardiaco e quindi le palpi-tazioni, venendo a contatto con la parete toracica.Le palpitazioni possono essere intermit-tenti o sostenute, regolari o irregolari. Le persone che lamentano questo disturbo devono descrivere al medico le modalità di esordio, la durata, gli eventuali sintomi associati e le circostanze in cui si verificano. Un esordio brusco e la scomparsa dopo al-cuni minuti possono indicare come causa una tachiaritmia ventricolare sostenuta o sopraventricolare. L’insorgenza e la cessa-zione graduali di un cardiopalmo in forma di battito cardiaco martellante sono più coerenti con una tachicardia sinusale. Il paziente dovrebbe cercare di riprodurre il ritmo della sua palpitazione picchiettan-do su un tavolo, aiutando così il medico a stabilire la natura dell’eventuale aritmia

Con il cuore in gola!Riconoscere le palpitazioni quando avvertiamo il battito del nostro cuore e individuarnela causa per stare più tranquilli

Dott. Luigi sulpiziiCardiologo

ritmo cardiaco può essere causa di cardio-palmo. In molti casi questa consapevolezza della funzione del proprio cuore riflette solo la mancanza di stimoli sensoriali che normal-mente distolgono l’attenzione dal lavoro incessante del muscolo cardiaco, cosa che avviene ad esempio quando una persona è a letto ma non riesce a dormire. Spesso poi le palpitazioni sono manifesta-zione di condizioni psichiatriche, le più co-muni delle quali sono la depressione e gli attacchi di panico. In uno studio condotto su pazienti ambulatoriali che effettuavano il monitoraggio elettrocardiografico per la valutazione del sintomo, nel 19% dei casi è stato riscontrato un disturbo psichiatrico e questo sottogruppo di pazienti riferiva più spesso palpitazioni di durata superiore ai 15 minuti accompagnate da sintomi ac-cessori. Questo indica che spesso le palpi-tazioni si verificano su base emotiva. Comunque, non bisogna dimenticare che il cardiopalmo può essere causato pra-

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cardiaca. Inoltre, è opportuno prendere il proprio polso in modo da valutare meglio, proprio durante il verificarsi del fenome-no, la frequenza cardiaca e se il ritmo è regolare.

Diagnosi differenziale delle palpitazioniI soggetti con palpitazioni che riferiscono battiti “saltati” o la sensazione di “piccoli balzi” hanno spesso extrasistoli atriali o ventricolari. Questi battiti prematuri sono seguiti da una pausa di compensazione e il battito successivo alla pausa può essere particolarmente forte a causa di un au-mento di volume del ventricolo sinistro e della conseguente maggiore contrattilità (un fenomeno chiamato potenziamento postextrasistolico).Palpitazioni più simili a raffiche sostenute di battiti cardiaci rapidi possono essere dovute, invece, a tachiaritmie ventricolari o sopraventricolari. Un ritmo stabilmente irregolare suggerisce la presenza di fibril-lazione atriale. Come accennato, condizio-ni che causano un marcato allargamento del ventricolo sinistro, quali l’insufficienza aortica, possono determinare cardiopal-mo, talora condizionato dalla postura (le palpitazioni si avvertono al passaggio alla stazione eretta). Anche alterazioni strutturali del cuore, come la cardiomiopatia ipertrofica o il prolasso della valvola mitrale, si associano a cardiopalmo, presumibilmente a causa di concomitanti aritmie.Le palpitazioni possono essere altresì un sintomo rilevante di alcune condizioni non cardiache, tra le quali la tireotossicosi

(elevati ormoni tiroidei circolanti), l’ipo-glicemia, il feocromocitoma (tumore dei surreni che produce catecolamine) e la stessa febbre. Anche il fumo di sigarette, il thè, il caffé, l’alcol e i farmaci stimolanti il tono simpatico come adrenalina, efedrina, aminofillina e atropina possono costituir-ne una delle cause.

Approccio alle palpitazioniÈ chiaro che il primo obiettivo nella valuta-zione delle palpitazioni consiste nell’esclu-dere la presenza di aritmie potenzialmente pericolose, più probabili nei pazienti con malattia coronarica, insufficienza cardia-ca congestizia o altre anomalie cardiache strutturali. Inoltre, le palpitazioni sono con maggiore probabilità indice di gravi arit-mie se associate a sintomi suggestivi di compromissione emodinamica: sincope, sensazione di testa vuota, capogiri, respiro affannoso. Il test iniziale eseguito più comunemente dopo una prima valutazione del distur-bo è il monitoraggio elettrocardiografico continuo delle 24 ore (ECG-Holter). Questo test è particolarmente utile in caso di pal-pitazioni che ricorrono frequentemente. In caso invece di palpitazioni sporadiche, è oggi disponibile una varietà di nuove tecnologie per consentire la registrazione dei tracciati ECG al momento della com-parsa dei sintomi. Infine, se gli episodi di palpitazioni sono associati a stress fisico, si può far ricorso all’elettrocardiografia sotto esercizio nel tentativo di sollecitare l’aritmia.Ad ogni modo, la maggior parte dei pa-

zienti non ha evidenza di aritmie gravi o alterazioni fisiologiche associate ad elevati livelli di catecolamine. Resta sottinteso che sostanze e farmaci che possono causare palpitazioni devono essere eliminati, se possibile, o ridotti.Un tentativo con farmaci beta-bloccanti, al contrario, è spesso efficace nel ridurre i battiti prematuri e alleviare i sintomi. Indipendentemente dalla causa e dal trat-tamento, le palpitazioni sono un sintomo molto fastidioso, ma chi ne soffre può tro-vare rassicurazione una volta che sia stata effettuata una valutazione completa e si sia accertato il carattere benigno.

Dott. Luigi sulpiziiCardiologo

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La vertiginee i disturbidell’equilibrio

vicali (colpi di frusta), a vibrazioni indotte dal trapano nelle cure dentarie, a mani-polazioni vertebrali e a cause vascolari o infettive, mentre nella maggioranza dei casi dipende da una patologia idiopatica la cui causa rimane ignota. La vertigine si accompagna ad intensi fenomeni vegeta-tivi: nausea, vomito, sudorazione fredda, pavor, tremore, tachicardia, agitazione psico-motoria e viene scatenata da alcu-ni movimenti del capo; per tale motivo viene erroneamente attribuita all’artrosi cervicale.La risoluzione della patologia si ottiene con le manovre liberatorie (canal free) dei canali interessati effettuate dal vestibolo-go.Quanto più precoce è l’intervento dell’otoneurologo tanto più veloce sarà la risoluzione del problema.La Vertigine Posturale Fobica, invece, non è una vera e propria vertigine ma piuttosto un disequilibrio, motivo di con-sultazione vestibologica, in persone che soffrono di attacchi di panico. La terapia è esclusivamente medica.

L’importanza di individuare i sintomi chepotrebbero indicare una vera e propria malattia

centrali e periferiche; la riabilitazione ve-stibolare si applica alla maggioranza delle patologie vestibolari periferiche e ad al-cune centrali non in fase evolutiva.

Le vertigini recidivanti ricorrenti sono: • vertigine parossistica posizionale beni- gna;• malattia di Menière; • patologie vascolari;• vertigine posturale fobica;• fistola perilinfatica (Sindrome di Minor);• vertigine emicranica.

Le sindromi vestibolari centrali più fre-quenti sono:• patologie vascolari del tronco-encefalo;• sclerosi multipla;• tumori sottotentoriali (intrinseci del tronco-cervelletto dell’A.P.C.);

Vale la pena approfondire, in questa sede, due tipologie di vertigini. La Vertigine Pa-rossistica Posizionale Benigna da cupulo-canalolitias (V.P.P.B.) che solo in alcuni casi, può attribuirsi a traumi cranio-cer-

L’equilibrio è il senso della posi-zione e del movimento del corpo nello spazio ed è basato su una complessa rete di organi e vie

nervose. Permette di orientare lo sguardo in modo tale da mantenere sotto control-lo ciò che accade nell’ambiente circostan-te e regolare il battito cardiaco e il respiro in base alla situazione.I disturbi dell’equilibrio sono numerosi, anche se spesso vengono identificati con il termine vertigine. I principali sintomi sono: instabilità, sensazione di cadere, ca-pogiro, sbandamento e disorientamento.Questi disturbi costituiscono, secondo stime recenti, approssimativamente il 15% delle consultazioni del medico di base e sono, inoltre, frequente motivo di afferenza ai dipartimenti di emergenza.La collaborazione fra medici eviterebbe molti ricoveri inopportuni poiché il rico-vero e l’allettamento prolungato, nella stragrande maggioranza dei casi, ritarda-no ed inibiscono il recupero della patolo-gia vertiginosa di tipo periferico. Le sindromi vestibolari si suddividono in

Dott. Arturo sinopoliOtorino, Audiologo, Vestibologo

Dott.ssa Ilenia sinopoliOtorino-Vestibologa

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La certezza della diagnosi necessita di

di individuare la strategia terapeutica più idonea.

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Voglia di conoscersi, esprimersi ed incontrarsi per costruire insie-me un mondo a cui appartenere. Una volta c’era il cortile, il vicolo,

la piazza, il bar sotto casa, la parrocchia, l’oratorio… luoghi familiari dove ritrova-re sempre gli stessi volti che ti facevano sentire accolto, al sicuro, nella tua terra. Costruivi legami che entravano nella tua storia e ti davano solidità e le tue radici potevano affondare profondamente in un terreno buono per far crescere sano e rigo-glioso l’albero della tua vita.Oggi spesso tutto questo non c’è più. La società complessa offre molte opportunità in più, ma a volte lascia soli, smarriti e con-fusi. Il sociologo Zygmunt Baumann parla di una società “liquida” per definire la de-bolezza dei legami sociali e affettivi che spesso caratterizzano la vita di bambini, giovani, adulti e anziani del nostro tempo. La carenza di strutture familiari e sociali solide, capaci di fungere da luoghi di riferi-mento, di contenimento e di appartenen-za è a volte causa di quel “mal di vivere” che può sfociare in disagio e ribellione nei

Infer.net,un quartiere in festaUn’iniziativa locale per riscoprirela voglia di stare insieme

centralità della persona e la possibilità, sin dai suoi primi anni di vita, di essere sog-getto attivo delle proprie scelte, nella va-lorizzazione delle risorse personali e della comunità.Per realizzare tale ideale sono stati attiva-ti laboratori artistici ed espressivi aperti a tutti i bambini e ragazzi, nonché spazi di ascolto e sostegno per le famiglie.Il percorso è stato coronato da una grande festa “Infer.net, un quartiere in festa”, alla quale hanno partecipato la scuola, la par-rocchia e le associazioni presenti sul terri-torio. Al mattino un fiume di biciclette con bambini carichi di entusiasmo e passione è partito dalla scuola Mozart per attraver-sare la pineta di Castelfusano e fare ritorno al Parco di Via Stradella. Qui sono stati ac-colti da una banda festosa di musicisti che percuotevano strumenti di ogni genere in quello che è stato chiamato il “drum cir-cle”. Sono poi seguiti spettacoli di canto, ballo, ginnastica artistica, esposizioni di lavori artistici e di percorsi formativi, in un clima di condivisione, allegria e tanta vo-glia di stare insieme.In questa occasione di forte rilevanza so-ciale la Marilab ha offerto il proprio contri-buto donando gratuitamente l’assistenza dell’ambulanza durante il giro in bicicletta e distribuendo coupon che offrono una visita specialistica gratuita e uno sconto sugli esami diagnostici. Crediamo fortemente che nei momenti di difficoltà come quello che oggi stiamo vivendo sia importante riscoprire il senso di parole come condivisione, solidarietà e umanità.

Dott.ssa simona MarinoPedagogista

più giovani o in stanchezza e depressione negli anni della maturità.Da queste premesse nasce il Progetto Ver-sus finanziato dal Fondo Nazionale per l’Infanzia e l’Adolescenza (Legge 285/97) a sostegno delle famiglie del territorio di Ostia Levante e Infernetto.Il Progetto dà voce ai bisogni dei ragazzi, dei giovani, dei bambini e delle famiglie offrendo opportunità per incontrarsi, per stare insieme, per esprimere la creatività, per confrontare le esperienze, per essere cittadini attivi del quartiere.Gli operatori del Progetto Versus hanno lavorato in equipe integrando diverse professionalità di tipo psicologico, sociale, educativo e artistico. Il lavoro ha coinvolto tutte le realtà sociali presenti sul territorio che condividono la profonda fiducia nella solidarietà come valore sociale da realizza-re attraverso il mutuo aiuto, nell’integra-zione sociale e culturale per sconfiggere l’isolamento e nella costruzione di percorsi di crescita personali e collettivi attraverso il lavoro di rete. Si è voluta affermare concretamente la

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Ma che caldo fa..!Fai colazione come un principe,pranza come un borghese,cena come un mendicante

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Dopo una stagione invernale particolarmente rigida che sembrava non voler cedere il posto neanche alla primavera,

è finalmente giunta l’estate, con i suoi pre-gi, i difetti e i luoghi comuni più o meno re-alistici! Un punto di partenza indiscutibile è costituito dalle temperature sempre più alte negli ultimi anni, che inevitabilmente sono accompagnate dall’acuirsi di alcuni fenomeni tipicamente estivi. Se da un lato, infatti, il sole e il caldo sono motivo di gio-ia e positività per molte persone, dall’altro lato, non per tutti è così. È necessario, dun-que, tutelarsi dalle condizioni climatiche particolarmente aggressive degli ultimi tempi, che spesso sono causa di vari ma-lesseri che si manifestano sia a livello fisico che psicologico, in un rapporto di recipro-ca dipendenza. Infatti, da disturbi lievi, come la stanchezza, si può passare a vere e proprie problematiche come cali di pres-sione, colpi di sole, congestioni o, ancora, problemi respiratori. Questi fenomeni che si verificano sul piano fisico a volte hanno come conseguenza uno stato di disagio psicologico, che può sfociare in stress. Laddove questi sintomi non siano indica-tori di vere e proprie patologie, è possibile difendersi con qualche accorgimento da mantenere per tutto il corso della stagio-

ne estiva. Uno dei rimedi più semplici ma più efficaci è costituito da una dieta adatta al caldo torrido di questi mesi, laddove per dieta non si intende sacrificio e privazione, come spesso accade nel linguaggio comu-ne, bensì regime alimentare controllato. In generale, infatti, è molto importante se-guire un’alimentazione equilibrata, pren-dendo come esempio un detto popolare che recita: “Fai colazione come un princi-pe, pranza come un borghese, cena come un mendicante”. In queste poche parole è sintetizzato il principio che si trova alla base di una vita sana e di una forma fisica che si mantenga nel tempo. A seconda del momento della giornata, infatti, il nostro organismo assimila in maniera diversa il cibo ingerito; l’ideale sarebbe assumere, per colazione, alimenti particolarmente ricchi di nutrienti, al fine di ricevere ener-gia senza appesantirsi. Per pranzo, poi, è non solo concesso, ma con-sigliabile, un pasto abbon-dante che aiuti ad affron-tare la seconda parte della giornata, fino ad arrivare alla sera in cui, al contra-rio, è preferibile rimane-re leggeri, poiché non si ha la possibilità di fare moto e, di conseguenza, di smaltire ciò che è stato mangiato. Queste semplici regole, valide tutto l’an-no, sono particolarmente utili nel periodo estivo,

di E. C.

poiché possono rappresentare un aiuto davvero valido nell’affrontare i problemi causati dal caldo. Bisogna anzitutto com-pensare la perdita di acqua e sali minerali che si verifica a causa di temperature ed umidità elevate, assumendo liquidi in ma-niera costante ed abbondante. È dunque importantissimo bere molta acqua ma anche frutta e verdura aiutano in questo senso, poiché sono ricchissime di liquidi, sali minerali e vitamine, tutti elementi che contrastano la disidratazione dovuta alla sudorazione. In generale, comunque, è consigliabile consumare cibi leggeri poi-ché il processo digestivo è più lento e dif-ficoltoso in estate, quindi bisogna ridurre l’assunzione di carboidrati e di alcol.E se pensate che questi sforzi siano solo fatica sappiate che possono aiutarvi an-che a mantenere la linea e a superare la tanto temuta prova costume!

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che saranno allocati per il miglioramento e la diffusione delle cure sui nostri territo-ri. Un elemento fondamentale nel rilancio del settore sanitario sarà un monitorag-gio continuo dei servizi forniti, per fare in modo che le strutture del S.S.N. siano in linea con il fabbisogno di cura e le relativetipologie. Dovremo creare un sistema effi-ciente e ridurre a zero gli sprechi, limitan-do magari anche il peso della politica nel processo delle nomine e sapendo inter-pretare le esigenze degli utenti per fornire servizi maggiormente focalizzati sui reali bisogni di cura degli italiani.

La situazione degli ospedali del Lazio appare piuttosto critica. Come si può in-tervenire?Dal prossimo anno torneremo ad investi-re e sarà necessario un aumento dei posti letto e un miglioramento delle procedure di gestione interna e dei pazienti di mol-ti centri. Dovranno essere incentivati i meccanismi di selezione e verifica della qualità dei servizi erogati di cui la sanità pubblica ha bisogno per tornare ad essere quell’esempio di assistenza per tutti i cit-tadini che, in molti altri paesi, non è affatto un diritto e che noi invece vogliamo difen-dere e migliorare.

“Sanato il debito,investiremo

200 milioni di euroin efficienza e servizi”

Già deputato della Repubbli-ca, Luciano Ciocchetti è oggi Vicepresidente della Regione Lazio con delega alle politiche

del territorio e all’urbanistica. Sotto la sua guida è stato approvato il Piano Casa fi-nalizzato al rilancio del comparto edilizio dell’economia e allo sviluppo controllato del territorio.

Quali sono, secondo lei, pregi e difetti della sanità nel nostro Paese?Il pregio indiscutibile del nostro Sistema Sanitario è la sua universalità: è per tutti, non c’è bisogno di assicurazioni private. Oggi il punto debole è, in alcuni casi, la qualità del servizio erogato. Su questo fronte negli ultimi anni si sta provando, da un lato, a riorganizzare le priorità di cura, in modo da fornire assistenza medi-ca e chirurgica a chi ne ha più bisogno in tempi rapidi, dall’altro si sta lavorando a li-vello territoriale sui presidi e sugli ospedali nonostante la crisi e il debito accumulato dalla precedente gestione regionale. Dal prossimo anno avremo nuovamente un capitale pari a 200 milioni di euro per inve-stire in campo sanitario.

Pubblico e privato: due facce della stessa medaglia. Due sistemi che si integrano o solo due mondi che evidenziano diffe-

Il Vicepresidente della Regione Lazioillustra il piano di riassetto portato

avanti dalla Polverini ela politica di sviluppo del sistema sanitario

renze sostanziali?Spesso i mondi vengono contrapposti nel racconto di politici e giornalisti, ma nei fat-ti l’integrazione non solo è possibile, ma spesso è anche utile. La sanità pubblica non va messa in discussione.Ma la possibilità che alcune strutture private eroghino servizi - la cui qualità e durata è comunque strettamente control-lata da soggetti pubblici ed indipendenti - può, da un lato, evitare un sovraccarico delle strutture pubbliche per patologie anche semplici, dall’altro, creare impiego ed attivare una filiera di qualità che sareb-be assolutamente inappropriato provare a ridurre in questo momento di crisi econo-mica ed occupazionale.

La politica regionale in tema di sanità viene spesso criticata. Cosa avete fatto finora e come risponde alle accuse che vanno dai troppi tagli alla mancata valo-rizzazione delle eccellenze?La sanità laziale ha dovuto affrontare un impressionante disavanzo, situazione dif-fusa in molte regioni; con la Presidente Polverini è stata condotta in questi mesi una forte razionalizzazione della spesa derivante dal taglio dei trasferimenti Sta-to-Regione. Il riassetto complessivo della sanità laziale ci permetterà nel 2013 di avere possibilità di spesa ed investimento

di Chiara Corso

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L’aumento vertiginoso della spesa sanita-ria e la difficoltà delle regioni italiane a far quadrare i conti hanno evidenziato una forte distinzione in materia di disavanzo economico: vi sono regioni cosiddette vir-tuose, come Lombardia e Veneto, e quelle con un fortissimo disavanzo, come Lazio, Campania e Sicilia.I costi operativi sono fortemente diversi-ficati nelle varie regioni e il criterio della spesa storica, alla base del riparto del Fondo Sanitario Nazionale, risulta sempre più insostenibile. L’obiettivo è individuare nel patto della salute 2010-2012 un costo standard per abitante per tutte le regioni, calcolato in base a ciò che accade in quel-le migliori ed in base alla composizione della popolazione.

Tutti i giorni i quotidiani sottolineano evidenti difficoltà degli ospedali, alle prese con i tagli dei finanziamenti. La si-tuazione del Lazio appare piuttosto criti-ca. Come si può intervenire?Il punto è avviare una profonda opera di cambiamento e non tagliare. Abolire il modello obsoleto di sanità, caratterizzato dagli ospedali generalisti e marginali, a vantaggio di un modello che destini oltre metà della spesa ai servizi sociosanitari e assistenziali territoriali, con la presa in carico della persona dalla sua nascita fino alla sua morte e il coinvolgimento di tut-ti: famiglia, medico, ospedali sempre più specializzati, strutture per la lunga degen-za, farmacie e volontariato.

“Cambiare e non tagliare: così miglioreremo unsistema obsoleto”

Laureato in medicina, Primario Ospedaliero, già Sottosegretario alla Salute durante l’ultimo go-verno Berlusconi, Domenico Di

Virgilio è oggi, tra l’altro, membro della Commissione Sanità alla Camera dei De-putati. A Vivendi ha illustrato il modello socio-sanitario italiano.

Quali sono, secondo lei, pregi e difetti della sanità nel nostro Paese?Va innanzitutto ricordato che, secondo l’Ocse, il nostro sistema sanitario è il se-condo al mondo, ma va specificato che esso per metà potrebbe essere considera-to il migliore al mondo e per l’altra metà uno dei peggiori tra i paesi industrializzati. Può capitare che in alcune aree svantag-giate un cittadino paghi più volte i servizi: paga ai privati prestazioni che il servizio pubblico fornisce ma con tempi di attesa troppo lunghi.Sino ad oggi in Italia il “pianeta salute” è stato prevalentemente sostenuto da un Servizio Sanitario Nazionale che risponde alle esigenze di prevenzione, cura e riabi-litazione, richieste dai cittadini con una copertura di tipo “assistenza sociosanita-ria” pubblica mediante il finanziamento dello Stato attraverso le Regioni. Questo sistema ha assicurato a tutti i cittadini uni-

Già Sottosegretario alla Salute, oggi membrodella Commissione Sanità alla Camera dei Deputati, Domenico Di Virgilio ci parla del modello socio-sanitario italiano

formità di prestazioni sanitarie ritenute indispensabili.La legge 833 del 1978, ancora oggi in vi-gore, che istituiva il Servizio Sanitario Na-zionale ha avuto pregi (ancora attuali) e difetti. I pregi riguardano l’impianto com-plessivo della legge che ha riscosso l’inte-resse di altri paesi europei nella capacità di risposta unitaria e di programmazione alle esigenze sanitarie e nella concezione universalista del servizio sociosanitario. I difetti si riscontrano nella mancanza di strumenti di governo, per cui non sono state create le condizioni per fare in modo che gli operatori e soprattutto i dirigenti potessero operare nella piena responsa-bilità e con il senso di servizio nei con-fronti della collettività, nella farraginosità delle procedure, nel complesso e poco chiaro rapporto tra Enti Locali e Aziende sanitarie locali ed organi tecnici.

Pubblico e privato: due facce della stessa medaglia. Due sistemi che si integrano o solo due mondi che evidenziano diffe-renze sostanziali?È quanto mai fondamentale che soggetti pubblici e privati collaborino nei servizi territoriali in un’ottica di trasparenza e serietà, secondo un sistema concorren-ziale e non competitivo, fermo restando che l’obiettivo primario deve rimanere la qualità delle prestazioni erogate.

Cosa sbagliano le Regioni nella loro poli-tica di assistenza?

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Conclusala stagionedell’hockey

non è stata esaltante, tant’è vero che si è conclusa con un quinto posto, dopo che, per buona parte della stagione, la squa-dra aveva mantenuto il terzo posto in un girone purtroppo rovinato dalla sconfitta iniziale con la Tevere. «Qualche errore di impostazione e tanti infortuni» dichiara il presidente Enzo Corso «che hanno condi-zionato il rendimento di alcuni nostri uo-mini chiave. Anche il processo di crescita dei nostri giovani è rallentato. Dovremo sicuramente ricorrere a qualche corretti-vo». L’unica soddisfazione della stagione è stata la bella prestazione con il quarto posto nella Coppa campioni di Pasqua a Lille.

Per le donne vale sostanzialmente lo stesso discorso: risultati altalenanti con le “perle” della vittoria nel cam-pionato indoor di serie B, conseguen-te promozione in serie A1 e brillante vittoria dell’Under 18 del titolo italia-no. Prosegue Enzo Corso «In campo femminile ha poco premiato la scelta di avere un’allenatrice/giocatrice. In-fatti, nonostante l’indiscussa bravura di Francesca Faustini, probabilmen-te la più forte giocatrice italiana di hockey di tutti i tempi, il compito si è rivelato troppo difficile per lei che non è riuscita a rendere sul campo, troppo preoccupata e impegnata a seguire la squadra.

Ora vedremo cosa fare. Grande soddisfa-zione per le nostre giovani che hanno bril-lantemente vinto l’Under 18. È sintomo di un bel vivaio e della possibilità di ringiova-nire ancora un po’ la prima squadra». Con la fine di giugno ha inizio “lo sciogliete le righe” di tutti gruppi e l’appuntamento si rimanda a fine agosto, quando ripren-deranno anche i corsi del Centro Giovani-le che si terranno sempre al Tre Fontane Hockey in Via delle Tre Fontane, 27. Per le giovani e i giovani interessati ci saranno i migliori allenatori giovanili a disposizione della società, come Pato Mongiano e Lilian Kimeu. Per informazioni si può scrivere a [email protected] o telefonare al 348 5551094/ 347 7833860.

L’Hockey F emminile Libertas San Saba scudettata

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Il romanista Pato Mongianocapocannoniere della Coppa Italia

Luci ed ombre per la De Sisti Roma e l’ACEA Libertas San Saba. Si ricomincia a settembre

L’ACEA Libertas San Saba campione d’Italia Under 18 aFemminile

Una stagione discontinua per la De Sisti Roma e l’ACEA Libertas San Saba che hanno concluso da poco l’attività e si sono date

appuntamento a settembre per i nuovi campionati. I ragazzi della De Sisti Roma hanno chiuso il campionato al quarto posto, dopo una Final Four in tono minore che li ha visti perdere in semifinale con il Suelli per 2 a 1 e abbandonare, di conseguenza, il sogno di vincere il terzo scudetto consecutivo. Il titolo, infatti, è stato portato a casa dalla Bra, squadra dominatrice dell’intera sta-gione. Anche nella Final Eight di Coppa Ita-lia, tenutasi a inizio giugno, la prestazione

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