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LINEE GUIDA

PER LA STESURA DI:

“CAPITOLATI TECNICI DI FORNITURA

DEI MATERIALI DI CONFEZIONAMENTO”

1° DOMANDA CHIAVE:

COSA E’ UN CAPITOLATO TECNICO DI

FORNITURA?

1. UN DOCUMENTO TECNICO

1. UNA CLAUSOLA DI UN CONTRATTO D’ACQUISTO

1. UN DOCUMENTO CHE DEVE ESSERE DISCUSSO E CONDIVISO

DA FORNITORE ED UTILIZZATORE

1. UN DOCUMENTO DINAMICO

2° DOMANDA CHIAVE:

QUALI SONO LE CARATTERISTICHE DEL

CAPITOLATO TECNICO DI FORNITURA ?

UN BUON CAPITOLATO È UNA DESCRIZIONE TANTO ACCURATA E

DETTAGLIATA DEL MATERIALE DA ACQUISTARE DA

PERMETTERE AD UN UFFICIO ACQUISTI DI RICHIEDERE

UN’OFFERTA E AD UN FORNITORE DI FORMULARE UN

PREZZO, PRODURRE E CONSEGNARE UN PRODOTTO CHE HA

L’ASPETTO E LE PERFORMANCE PERFETTAMENTE

COLLIMANTI CON CIÒ CHE ERA INTESO DA CHI HA REDATTO

IL DOCUMENTO.

IL CAPITOLATO DEVE ESSERE SUFFICIENTEMENTE DETTAGLIATO

DA MINIMIZZARE I RISCHI DI UN INSUCCESSO, E

SUFFICIENTEMENTE FLESSIBILE DA PERMETTERE

CAMBIAMENTI E MIGLIORAMENTI.

UN CAPITOLATO NON È ETERNO

1. ESAUSTIVO

1. SINTETICO

1. CHIARO

1. SEMPRE AGGIORNATO ED IDENTIFICABILE

1. FACILMENTE AGGIORNABILE ED INTEGRABILE

IL CAPITOLATO DEVE ESSERE

3° DOMANDA CHIAVE

COSA PREVEDERE NELLA STESURA DI UN


IL CAPITOLATO DEVE CONSIDERARE IL MODO IN CUI

L’IMBALLO È PERCEPITO

ALL’ESTERNO DELL’AZIENDA

ALL’ INTERNO DELL’AZIENDA

TUTELA DEL PRODOTTO CONTENUTO

SERVIZIO AL CONSUMATORE

ASPETTI GRAFICI

CARATTERISTICHE COMPOSITIVE ,

PRESTAZIONALI E TECNICHE DEL MATERIALE

MODALITÀ D’UTILIZZO E DI CONSEGNA

OTTIMIZZAZIONE DEI COSTI

4° DOMANDA CHIAVE:

CHI DEVE REDIGERE E GESTIRE IL CAPITOLATO

TECNICO DI FORNITURA?

UTILIZZATOREFORNITORE

UTILIZZATORE + FORNITORE

SETTORI TECNICI

5° DOMANDA CHIAVE:

QUANDO REDIGERE IL CAPITOLATO TECNICO DI

FORNITURA?

QUANDO È NECESSARIO

6° DOMANDA CHIAVE:

QUAL’E’ LA STRUTTURA DEL CAPITOLATO

TECNICO DI FORNITURA ?

CAPITOLATO GENERALE SPECIFICHE TECNICHE

DISEGNI TECNICI SPECIFICHE GRAFICHE

STRUMENTI

5

2

3

1

4

NUMERIPAROLE

BOZZE DISEGNI

FOTOGRAFIE

7° DOMANDA CHIAVE:

COSA E’ UN CAPITOLATO GENERALE TECNICO DI

FORNITURA ?

1 . E’ IL DOCUMENTO CHE RIPORTA:

2 . LE PRESCRIZIONI GENERALI COMUNI AD UNA

TIPOLOGIA DI MATERIALE DI CONFEZIONAMENTO

3. TUTTI I DATI COMUNI A TALE TIPOLOGIA

I REQUISITI QUALITATIVI

4 . I RIFERIMENTI TECNICI

5 . I METODI ANALITICI

8° DOMANDA CHIAVE:

Sono determinanti due sezioni:

1. REQUISITI

1. ASPETTI QUALITATIVI

QUALE E’ LA MATRICE MINIMA DI UN

CAPITOLATO GENERALE TECNICO DI

FORNITURA?

1. GENERALITÀ

2. REQUISITI GENERALI

3. REQUISITI TECNICO FUNZIONALI

4. REQUISITI ESTETICI

5. ESPRESSIONE DEI REQUISITI

6. MODALITÀ DI CONSEGNA

7. MODALITÀ DI CONSERVAZIONE ED UTILIZZO

REQUISITI

ASPETTI QUALITATIVI

2

43

NON CONFORMITÀ

METODI

D’ANALISI

RISOLUZIONE

DELLE CONTROVERSIE

CAMPIONAMENTO

1

9° DOMANDA CHIAVE:

COME DEVE ESSERE IDENTIFICATO UN


RAGIONE SOCIALE DELL’AZIENDA REDATTRICE

TITOLO DEL CAPITOLATO E CHIARA IDENTIFICAZIONE DEL

MATERIALE CUI ESSO SI RIFERISCE

CODICE D’IDENTIFICAZIONE DEL CAPITOLATO

NUMERAZIONE PROGRESSIVA

CODIFICA IN BASE ALLA TIPOLOGIA D’ELEMENTO

D’IMBALLO INDIPENDENTEMENTE DAL PRODOTTO

CONTENUTO

CLASSIFICARE LE SPECIFICHE IN BASE AL MARCHIO, AL NOME

O AL CODICE PRODOTTO, ALLA TIPOLOGIA DI MATERIALE

ECC.

USARE UNA COMBINAZIONE DI CODICI PARLANTI

CODICE D’IDENTIFICAZIONE DEL CAPITOLATO

DATA DELLA PRIMA EMISSIONE

NUMERO E DATA DELL’ AGGIORNAMENTO

NUMERO DI PAGINA

NUMERO DI PAGINE TOTALI

SPAZIO RISERVATO ALLA FIRMA DELLE PARTI

PRODOTTO:

NUMERO IDENTIFICATIVO ZP-CGTF-01CP

DATA DI PRIMA EMISSIONE09/11/2006

AGGIORNAMENTO N°2 del 11/11/2014

REDATTO DA ASSIC. QUALITA’ Data ……../firma

VERIFICATO DA DIR. PRODUZIONE Data ……../firma

DIR. PACKAGING Data ……../firma

DIR. LOGISTICA Data ……../firma

APPROVATO DA DIR. GENERALE Data ……../firma

VISTO /APPROVATO IL FORNITORE Data ……../firma

CAPITOLATO TECNICO DI FORNITURA

MATERIALI DI CONFEZIONAMENTOABC spa Pag 1 di 15

COME PROSEGUIRE?

10° DOMANDA CHIAVE:

CON UN INDICE DETTAGLIATO DELL’INTERO CAPITOLATO

COMPRENDENTE L’INDICAZIONE DEGLI EVENTUALI ALLEGATI

INDICE

1.0. 0 GENERALITA’

1.1. 0 TABELLA PER LA REVISIONE

1.2.0 PROCEDURA RELATIVA ALLA DISTRIBUZIONE INTERNA ED ESTERNA

DEL DOCUMENTO

1.3.0 PROCEDURA E NOTE PER IL FONITORE

2.0.0 OBIETTIVI

3.0.0 REQUISITI GENERALI

4.0.0 REQUISITI TECNICI

5.0.0 REQUISITI ESTETICI

6.0.0 MODALITA’ DI CONSEGNA

7.0.0 MODALITA’ DI CONSERVAZIONE ED UTILIZZO

8.0.0 REQUISITI QUALITATIVI

8.1.0 METODI ANALITICI

8.2.0 PIANI DI CAMPIONAMENTO

8.3.0 PIANIFICAZIONE E STANDARDIZZAZIONE DEI CONTROLLI

8.4.0 ESECUZIONE DEI CONTROLLI

8.5.0 REGISTRAZIONE DEI CONTROLLI

8.6.0 CLASSIFICAZIONE DEI DIFETTI

8.7.0 ACCORDI PER ASSICURAZIONE QUALITA’ E TEST DI

MACCHINABILITA’

9.0.0 RISOLUZIONE DELLE CONTROVERSIE

ALLEGATI

Alleg. A

Alleg. B

Alleg. C

LA SEZIONE DEDICATA ALLE GENERALITA’ PUÒ

COMPRENDERE, AD ESEMPIO:


COSA RIPORTARE NELLA SEZIONE GENERALITA’?

TABELLA PER LA REVISIONE

LE PREMESSE PROCEDURALI

TABELLA PER LA REVISIONE:

VARIAZIONI SIGNIFICATIVE RISPETTO ALLA PRECEDENTE

EDIZIONE DEL: 09/11/2012

REVISIONE: N° 3 del 11/11/2014

Rif. PUNTO VARIAZIONI

CAPITOLATO TECNICO DI FORNITURA

MATERIALI DI CONFEZIONAMENTO

ABC S.p.A

LE DUE PREMESSE PROCEDURALI

A – PROCEDURA RELATIVA ALLA DISTRIBUZIONE INTERNA ED

ESTERNA DEL CAPITOLATO

B – PROCEDURA E NOTE PER IL FORNITORE

A – PROCEDURA RELATIVA ALLA DISTRIBUZIONE

INTERNA ED ESTERNA DEL CAPITOLATO

Definisce:

DOVE E DA QUALE FUNZIONE AZIENDALE È CUSTODITA

LA MATRICE ORIGINALE DEL CAPITOLATO

A QUALI ENTI È DISTRIBUITO IL CAPITOLATO

LE MODALITÀ DI GESTIONE DELLE EVENTUALI FIRME

Definisce:

LE AREE DI COPERTURA DEL CAPITOLATO

A QUALE FUNZIONE AZIENDALE IL FORNITORE DEVE

RIVOLGERSI PER EVENTUALI CHIARIMENTI

LE MODALITÀ DI GESTIONE DELLE MODIFICHE / REVISIONI

LE MODALITÀ DI GESTIONE DELLE FIRME

IL SIGNIFICATO DELL’ACCETTAZIONE

LE CONDIZIONI DI RISERVATEZZA

B – PROCEDURA E NOTE PER IL FORNITORE

COSA RIPORTARE NELLA SEZIONE OBIETTIVI ?


L’OBIETTIVO CHE L’AZIENDA SI PONE CON LA STESURA DEL

CAPITOLATO

ESEMPI DI OBIETTIVI:

1. STABILIRE I REQUISITI TECNICO QUALITATIVI DEGLI

ARTICOLI FORNITI

2. IDENTIFICARE LE ESIGENZE AZIENDALI IN RELAZIONE AL

PRODOTTO ACQUISTATO

3. INTEGRARE LE PROCEDURE DEL SISTEMA QUALITÀ DEL

FORNITORE

4. CONSENTIRE DI VERIFICARE IN MODO UNIVOCO QUANTO

RICEVUTO/ FORNITO


DESCRIZIONE DELLA TIPOLOGIA DI MATERIALE O

D’IMBALLAGGIO CUI IL CAPITOLATO SI RIFERISCE

COSA RIPORTARE NELLA SEZIONE REQUISITI

GENERALI?

DESCRIZIONE DETTAGLIATA DELLA TIPOLOGIA DI PRODOTTI CHE

IL MATERIALE / L’IMBALLAGGIO DOVRÀ CONTENERE,

COMPRENSIVA DELL’ELENCO DELLE CARATTERISTICHE E

DELLE EVENTUALI CRITICITÀ DI TALI PRODOTTI

LE CRITICITÀ SONO ESSENZIALI PER DEFINIRE I REQUISITI

TECNICI DEL MATERIALE/IMBALLAGGIO

IL TIPO DI PROCESSO DI CONFEZIONAMENTO IN CUI IL

MATERIALE/L’IMBALLAGGIO SARÀ UTILIZZATO, CON

L’INDICAZIONE D’EVENTUALI FASI CRITICHE CHE POSSANO

DETERMINARE LA NECESSITÀ DI PARTICOLARI PRESTAZIONI

DA PARTE DELL’IMBALLAGGIO STESSO

LE PROCEDURE D’ASSICURAZIONE QUALITÀ, NONCHÉ LE

TIPOLOGIE E LA NUMEROSITÀ DEI CONTROLLI CHE IL

FORNITORE EFFETTUERÀ DURANTE IL SUO PROCESSO

PRODUTTIVO, AL FINE DI GARANTIRE LA CONFORMITÀ DELLE

FORNITURE AL CAPITOLATO. (TALE ARGOMENTO SARÀ POI

RIPRESO NELLA SEZIONE RELATIVA AGLI ACCORDI SULLA

QUALITÀ)

LA CONFORMITÀ DEL MATERIALE/ DELL’IMBALLAGGIO ALLE

DIRETTIVE NAZIONALI / COMUNITARIE/ INTERNAZIONALI IN

MATERIA D’IMBALLAGGI

GLI ACCORDI CIRCA LE DICHIARAZIONI E LE CERTIFICAZIONI

ATTESTANTI LA QUALITÀ DELLE FORNITURE

GLI ACCORDI CIRCA LA GESTIONE D’EVENTUALI

CAMPIONATURE DI PROVA, TEST DI MACCHINABILITÀ DELLE

FORNITURE O ANCORA GLI ACCORDI PER UN SISTEMA DI

QUALITY CONTROL SULLA LINEA, O PER L’ASSISTENZA

TECNICA ON - LINE

ALCUNE CARATTERISTICHE DI COMPOSIZIONE, MERCEOLOGICHE

O STRUTTURALI COMUNI A TUTTA LA TIPOLOGIA DI

MATERIALI/IMBALLAGGI (es. Il cartone ondulato è formato da due

copertine e un’onda; lamina di Al di un certo spessore ecc.)

ALCUNE CARATTERISTICHE CHIMICHE COMUNI A TUTTA LA

TIPOLOGIA DI MATERIALI/IMBALLAGGI CONSIDERATI ( es.

Resistenza delle etichette a determinate sostanze chimice aggressive)



TECNICI E FUNZIONALI ?

ALCUNE CARATTERISTICHE FUNZIONALI COMUNI A TUTTA LA

TIPOLOGIA DI MATERIALI / IMBALLAGGI CONSIDERATI (

numero di giunte per bobina di film plastico, )

1. ALCUNE TOLLARANZE DIMENSIONALI COMUNI A TUTTA LA

TIPOLOGIA DI MATERIALI/ IMBALLAGGI CONSIDERATI (

tolleranze GIFCO su dimensioni del cartone ondulato)

LE MODALITÀ DEL CONFEZIONAMENTO

L'IMMAGAZZINAMENTO

IL TRASPORTO AI CE.DI. O AI MAGAZZINI DEL CLIENTE

LA DISTRIBUZIONE AI SINGOLI PUNTI VENDITA

L'ELIMINAZIONE DEGLI IMBALLI TERZIARI E SECONDARI

L'ESPOSIZIONE SUGLI SCAFFALI

LA VENDITA ED IL TRASPORTO A CASA

DELL'ACQUIRENTE

1. I REQUISITI MINIMI PER L’ ADEGUATA PROTEZIONE DEL

PRODOTTO CONFEZIONATO, CONSIDERANDO:

DURANTE QUESTO CICLO DI VITA IL PRODOTTO

NECESSITÀ DI TRE TIPI DI

PROTEZIONE

CLIMATICA IGIENICA

MECCANICA

LA PROTEZIONE CLIMATICA È GARANTITA DALLE

PREROGATIVE DELL’IMBALLAGGIO CHE PERMETTONO DI

PROTEGGERE IL SUO CONTENUTO DALL’AGGRESSIONE D’ALCUNI

AGENTI ATMOSFERICI (LUCE, CALDO, FREDDO, UMIDITÀ,

ESSICCAZIONE )

LA PROTEZIONE MECCANICA È GARANTITA DALLE

PREROGATIVE DELL’IMBALLAGGIO CHE PERMETTONO DI

PROTEGGERNE IL CONTENUTO DA POSSIBILI DANNI FISICI CHE

POSSONO VERIFICARSI SULLE LINEE DI CONFEZIONAMENTO O

NELLE FASI SUCCESSIVE (SCALFITURE, SCHEGGIATURE,

ROTTURE, PERFORAZIONI)

LA PROTEZIONE IGIENICA È GARANTITA DALLE PREROGATIVE

DELL’IMBALLAGGIO CHE PERMETTONO DI PROTEGGERE IL

CONTENUTO DA POSSIBILI CONTAMINANTI (ATTACCHI

MICROBICI, LIEVITI, MUFFE, INSETTI, RODITORI)

TEMPERATURA ( CALDO/FREDDO)

LUCE

UMIDITÀ

GAS

INTERAZIONI CON L’IMBALLAGGIO

RESISTENZA AGLI IMPATTI

ACCELERAZIONI

VIBRAZIONI

TORSIONI

CONTAMINAZIONI MICROBICHE

CONTAMINAZIONI DA LIEVITI E MUFFE

CONTAMINAZIONI DA INFESTANTI

MICROFESSURAZIONI

CHECK LIST PROTEZIONE del PRODOTTO

CONFEZIONATO

DISGIUNTI

e

valutati singolarmente

CONGIUNTI

quando

interagiscono e

s’influenzano a vicenda

I FATTORI CLIMATICI E MECCANICI

POSSONO ESSERE:

SONO ASSOCIABILI A CARENZE

DIPENDENTI DAI DUE FATTORI

PRECEDENTI

I CONTAMINANTI

FATTORI DIPENDENTI DALLA :

LINEA DI CONFEZIONAMENTO

IL DANNO DA IMPATTO È FUNZIONE DEL QUADRATO DELLA

VELOCITÀ

IL DANNO DA IMPATTO È DIRETTAMENTE PROPORZIONALE AL

PESO DEL PRODOTTO

LO STRESS TERMICO SI SOMMA AGLI STRESS MECCANICI

PER I PRODOTTI LIQUIDI, AGLI STRESS MECCANICI DELLA LINEA

DEVE ESSERE SOMMATO UNO SHOCK IDRODINAMICO

DOVUTO ALLE CARATTERISTICHE DEL LIQUIDO DA

CONFEZIONARE

ALTRETTANTO FONDAMENTALI, E TALVOLTA TRASCURATI. SONO

I PARAMETRI CHE RIGUARDANO CIÒ CHE DELL‘ IMBALLAGGIO

MAGGIORMENTE HA A CHE FARE CON IL:

CONSUMATORE FINALE

FACILITÀ D’APERTURA E PARAMETRI AD ESSA CONNESSI

FACILITA’ DI PRELIEVO DEL PRODOTTO, POSSIBILITÀ DI

RICHIUSURA E RELATIVI PARAMETRI

TROVARE IL PRODOTTO IN OTTIMO STATO DI CONSERVAZIONE LE

VOLTE SUCCESSIVE (FINCHÉ IL CONTENITORE SARÀ VUOTO)

CHECK–LIST FUNZIONALE PER IL:

CONSUMATORE FINALE

INDELEBILITÀ E PERSISTENZA DELLE ETICHETTE O DELLE

DICITURE CARATTERIZZANTI IL PRODOTTO

RESISTENZA ALLE PERDITE DEL PRODOTTO IN CASO DI

MANTENIMENTO DEL CONTENITORE IN POSIZIONE ANOMALA

POSSIBILITÀ DI RIUTILIZZO DEL CONTENITORE O FACILITÀ DI

ELIMINAZIONE UNA VOLTA DIVENTATO UN RIFIUTO

CHECK–LIST FUNZIONALE PER IL:

CONSUMATORE FINALE

ALTRE SEMPLICI CONSIDERAZIONI VALIDE IN BASE ALLE

DIVERSE TIPOLOGIE DI PRODOTTI:

CONTENITORI PER ALIMENTI: DEVONO AVERE DIMENSIONI

E FORME TALI DA POTER ESSERE FACILMENTE RIPOSTI NEGLI

APPOSITI SPAZI DELLE CUCINE, PORTE DEI FRIGORIFERI

CONTENITORI PER I MEDICINALI: DEVONO POTER ESSERE

RIPOSTI NEGLI ARMADIETTI DEI FARMACI, AVERE CHIUSURE A

PROVA DI BAMBINO

I CONTENITORI PER COSMETICI DEVONO ESSERE STABILI,

SENZA IL PERICOLO DI PERDERE, ROVESCIARSI E DANNEGGIARE

I MOBILI , O I CONTENUTI DELLE BORSE

7 -MANTENIMENTO DELL'INTEGRITÀ DELLE CARATTERISTICHE

ORGANOLETTICHE E FUNZIONALI DEL CONTENUTO FINO AL

TERMINE DEL SUO CICLO DI VITA

POSSIBILI INTERAZIONI INDESIDERATE TRA PRODOTTO E

CONTENITORE

ALTERAZIONI DI SAPORI

PRESENZA D’ODORI ESTRANEI

COLORAZIONI ANOMALE

PERDITA DI FUNZIONALITÀ SPECIFICHE

REQUISITI DI MARKETING – immagine della confezione

REQUISITI GRAFICI FUNZIONALI – aspetti pratici della comunicazione



ESTETICI?

I REQUISITI DI MARKETINGSi pongono obiettivi prettamente estetici e commerciali, ed includono

SUPERFICIALI

Grado di ruvido, brillantezza

OTTICHE

Opacità, trasparenza

CROMATICHE

Grado di bianco

STAMPA

Rispondenza agli standard color

IDENTIFICAZIONE DEL MARCHIO

VALORI QUALITATIVI

ED EMOZIONALI ASSOCIABILI AL

MARCHIO

REQUISITI GRAFICI FUNZIONALIcomprendono gli aspetti pratici della comunicazione

IDENTIFICAZIONE DEL TIPO DI PRODOTTO CONTENUTO, DELLA SUA QUANTITÀ E DEI SUOI COMPONENTI

ISTRUZIONI PER L’ APERTURA DEL CONTENITORE ED UTILIZZO DEL PRODOTTO

IDENTIFICAZIONE LEGALE DEL PRODUTTORE O DISTRIBUTORE

EVIDENZIARE EVENTUALI PRECAUZIONI D’USO

RIPORTARE LE DICITURE LEGALI, I CODICI A BARRE, I CODICI

PER LA RINTRACCIABILITÀ E GLI ELEMENTI UTILI

ALL’IDENTIFICAZIONE ED ALLA MOVIMENTAZIONE DEL

PRODOTTO

COMBINARE TUTTO CIÒ IN UNA GRAFICA PRESTABILITA, CON

L’INTENTO DI CREARE NEL CONSUMATORE UN’IMMAGINE

POSITIVA DEL PRODOTTO E DELL’AZIENDA CHE LO PRODUCE

ESPRESSIONE DEI REQUISITI

Indicando con chiarezza :

- IL VALORE NOMINALE E RELATIVE TOLLERANZE PER OGNI

UNITÀ DI PRODOTTO

- IL VALORE MEDIO, LE TOLLERANZE E LA SIGNIFICATIVITÀ

STATISTICA PER LA CAMPIONATURA DEFINITA

- L’UNITÀ DI MISURA

- IL METODO D’ANALISI DI RIFERIMENTO (POSSIBILMENTE

UNIFICATO, O IN OGNI MODO CONCORDATO)

Devono essere, per quanto possibile, definiti in :

TERMINI NUMERICI

deve sempre

QUALORA I REQUISITI NON SI POSSANO ESPRIMERE

IN TERMINI NUMERICI LA LORO ENUNCIAZIONE

VERBALE DEVE ESSERE TALE DA :

NON DARE POSSIBILITA’

DI DIFFORMI INTERPRETAZIONI

FARE RIFERIMENTO A

CAMPIONI CONCORDATI

(ed al relativo intervallo di tolleranza)


COSA RIPORTARE NELLA SEZIONE MODALITA’ DI

CONSEGNA?

LA CONSEGNA ALLO STABILIMENTO D’UTILIZZO ED ALLA

RELATIVA LINEA DI CONFEZIONAMENTO È IL PRIMO DI UNA SERIE

PASSAGGI DI HANDLING CHE POSSONO PROVOCARE:

DIFETTOSITÀ

PERDITE DI TEMPO

PERDITE DI PRODUZIONE

PEGGIORAMENTI DELL’ASPETTO, DELLE PRESTAZIONI E DELLA FUNZIONALITÀ DEL MATERIALE

MODALITÀ DI CONSEGNA:

MODALITA’ DI PALLETTIZZAZIONE ED IMBALLAGGIO DEL

MATERIALE CONSEGNATO

RINTRACCIABILITA’ DEI PALLET, DEGLI IMBALLAGGI, E DEL

MATERIALE STESSO

MODALITA’ DI TRASPORTO

MODALITA’ DI RISOLUZIONE D’EVENTUALI CONTROVERSIE PER

DANNI DIRETTAMENTE RICONDUCIBILI AL TRASPORTO

MODALITA’ DI PALLETTIZZAZIONE ED

IMBALLAGGIO DEL MATERIALE CONSEGNATO

NEL CAPITOLATO GENERALE LE CARATTERISTICHE COMUNI A

TUTTE LE UNITÀ DI CONSEGNA

NELLE SPECIFICHE TECNICHE UNA DESCRIZIONE PIÙ

DETTAGLIATA RIGUARDANTE I SINGOLI ELEMENTI

TIPOLOGIA DI BANCALI UTILIZZATI

EVENTUALI PROTEZIONI ( ESTENSIBILI, TERMORETRAIBILI

ECC.)

LE MODALITÀ GENERALI DELL’IMBALLAGGIO

( CONSEGNA IN SCATOLE, VASSOI, PACCHI TERMORETRATTI,

SACCHI ECC. )

CAPITOLATO GENERALE

IL NUMERO D’UNITÀ PER BANCALE (UNITÀ DI CONSEGNA E TOTALE MATERIALE)

IL NUMERO D’UNITÀ DI MATERIALE PER UNITÀ DI CONSEGNA (ES. PEZZI PER SCATOLA ECC.)

LO SCHEMA DI BANCALATURA RICHIESTO PER IL PRODOTTO CONSEGNATO

OGNI ALTRO DETTAGLIO RITENUTO UTILE A FACILITARE LE OPERAZIONI DI CONFEZIONAMENTO

SPECIFICHE TECNICHE

- RINTRACCIABILITA’ DEI PALLET, DELLE

UNITA’ DI CONSEGNA DEL MATERIALE STESSO:

CODICI MATERIALE

DESCRIZIONE DEL MATERIALE

NOME E RAGIONE SOCIALE DEL CLIENTE

NUMERO D’ORDINE

NOME E RAGIONE SOCIALE DEL FORNITORE

RIGUARDA GLI ELEMENTI D’IDENTIFICAZIONE PER OGNI UNITÀ

DI PRODOTTO O DI CONSEGNA

RIFERIMENTI AL LOTTO

QUANTITÀ

DATA DI PRODUZIONE

EVENTUALI ATTESTAZIONI D’AVVENUTE ISPEZIONI DA

PARTE DEL SETTORE QUALITÀ

TERMINE ULTIMO D’UTILIZZO QUANDO RICHIESTO, ECC.

CARATTERISTICHE DEL MEZZO DI TRASPORTO

OMOGENEITÀ DEI CARICHI IN TERMINI DI TIPOLOGIA DI

MATERIALI TRASPORTATI, ED UNICITÀ DEL LOTTO DI

PRODUZIONE CONSEGNATO

NUMERO E DISPOSIZIONE DEI PALLET DURANTE IL TRASPORTO

EVENTUALI PRECAUZIONI DA ADOTTARE DURANTE IL

TRASPORTO

TIPO DI DOCUMENTAZIONE CHE DEVE ACCOMPAGNARE IL

CARICO

MODALITA’ DI TRASPORTO

LA CONTESTAZIONE È RIVOLTA O COINVOLGE UN ENTE TERZO

MODALITA’ DI RISOLUZIONE DELLE

CONTROVERSIE PER DANNI DIRETTAMENTE

RICONDUCIBILI AL TRASPORTO

IL VETTORE

NON SEMPRE DIRETTAMENTE RICONDUCIBILE AL FORNITORE O

ALL’UTILIZZATORE


COSA RIPORTARE NELLA SEZIONE MODALITA’

DI CONSERVAZIONE E D’UTILIZZO?

CARATTERISTICHE IGIENICHE, SANITARIE ED

AMBIENTALI DEI LUOGHI DI STOCCAGGIO E DEI

MAGAZZINI

IL TERMINE ULTIMO D’UTILIZZO DEL MATERIALE, RIFERITO

ALLE CONDIZIONI OTTIMALI DI CONSERVAZIONE

PRECAUZIONI PARTICOLARI DA ADOTTARE PRIMA, DURANTE O

DOPO L’UTILIZZO

IL MATERIALE DEVE ESSERE PERFETTAMENTE

MACCHINABILE SULLE LINEE DI CONFEZIONAMENTO

LA CONFEZIONE DEVE GARANTIRE LA PROTEZIONE E LA

CONSERVAZIONE DEL PRODOTTO

LA CONFEZIONE DEVE RISPONDERE ALLE ASPETTATIVE

DEL CONSUMATORE FINALE


QUALI SONO I TEMI DA TRATTARE NELLA

SEZIONE DEDICATA AGLI ASPETTI QUALITATIVI?

GLI OBIETTIVI QUALITATIVI DELL’UTILIZZATORE

SVOLGERE UN’ATTIVITÀ DI QUALITY CONTROL SIGNIFICA

ANALIZZARE, CON METODI APPROPRIATI (E CONCORDATI), DEI

CAMPIONI RAPPRESENTATIVI, PER VERIFICARNE LA

RISPONDENZA A PARAMETRI PREFISSATI.

L’OBIETTIVO E’ INDURRE CHI PRODUCE AD INTERVENIRE SULLA

PRODUZIONE CON AZIONI CORRETTIVE, PER MANTENERE LA

QUALITÀ DEL PRODOTTO SOPRA I LIVELLI MINIMI DEFINITI (E

CONCORDATI) NELLE SPECIFICHE TECNICHE.

QUALITY CONTROL

DUE OGGETTI, PER QUANTO SIMILI, NON

SARANNO MAI PERFETTAMENTE IDENTICI

IL CONTROLLO QUALITÀ, CHE FORNITORE ED UTILIZZATORE

ESERCITERANNO RISPETTIVAMENTE SU PROCESSO

PRODUTTIVO E PROCESSO DI CONFEZIONAMENTO, È MIRATO

AD ASSICURARE, CHE LE DIFFERENZE, INEVITABILMENTE

ESISTENTI, RISULTINO ININFLUENTI NEL PROCESSO DI

RIEMPIMENTO, DI PROTEZIONE DEL PRODOTTO E NELLA SUA

PRESENTAZIONE AL CONSUMATORE FINALE.

“CONTROLLO QUALITÀ” È L’ATTIVITÀ DI

CAMPIONAMENTO E D’ANALISI ESEGUITA IN TEMPO UTILE

DA PERMETTERE INTERVENTI CORRETTIVI SUL PROCESSO

PRODUTTIVO.

UNA QUALSIASI ANALISI EFFETTUATA SU UN LOTTO GIÀ

PRODOTTO È IN REALTÀ UN AUDIT QUALITATIVO, CHE

PERMETTE SOLTANTO DI ESCLUDERE DALL’USO I PEZZI

DIFETTOSI.

SOLO IL FORNITORE PUÒ CONTROLLARE LA QUALITÀ DEI

MATERIALI CHE PRODUCE

L’UTILIZZATORE PUÒ FARE UN AUDIT DELLA QUALITÀ DEI

MATERIALI.

L’UTILIZZATORE È L’UNICO IN GRADO DI CONTROLLARE IL

PROCESSO DI CONFEZIONAMENTO E QUINDI GARANTIRE LA

QUALITÀ DEL PRODOTTO FINITO

LA QUALITÀ DEL PRODOTTO FINITO

È LA SOMMA

DELLA QUALITÀ DEI MATERIALI UTILIZZATI

E

DELLA QUALITÀ DEL PROCESSO

PRODUTTIVO ADOTTATO

ANALIZZARE, NEL CASO DEL PACKAGING, SIGNIFICA PRENDERE

IN CONSIDERAZIONE QUALSIASI FATTORE POSSA INFLUENZARE

LA QUALITÀ DELL'ELEMENTO DI PACKAGING O DEL PRODOTTO

CONFEZIONATO, A PARTIRE DALLA MATERIA PRIMA FINO AL

PRODOTTO ACQUISTATO DAL CONSUMATORE FINALE

ALLA BASE DELL’ATTIVITÀ DI CONTROLLO QUALITÀ C’E’

L’ANALISI

ANALISI/ISPEZIONE

CHE COSA DEVE ESSERE ANALIZZATO?

1. LA MATERIA PRIMA

2. IL SEMILAVORATO

3. L'ELEMENTO DI PACKAGING PRONTO PER L'USO

4. I PROCESSI DI TRASFORMAZIONE

5. I PROCESSI PRODUTTIVI

6. I PROCESSI DI CONSEGNA

L’ANALISI È SEMPRE TARDIVA, SI TRATTA DI UNA VALUTAZIONE A

POSTERIORI

UN ‘ANALISI PUÒ ESSERE

DIRETTA O INDIRETTA

LA SCELTA DEI CONTROLLI DA EFFETTUARE ED

INSERIRE NELL’APPOSITA SEZIONE DEL

CAPITOLATO GENERALE È BASATA:

SULL’ESPERIENZA

SULLE ATTESE QUALITATIVE

NON PRESCINDE DA UNA ATTENTA VALUTAZIONE DEI COSTI

DEL PROCESSO ANALITICO STESSO

E' PERCIÒ FONDAMENTALE SAPERE COME GLI

ASPETTI ANALIZZATI SIANO REALMENTE

CORRELABILI ALLA QUALITÀ VOLUTA E QUALI

SIANO I RELATIVI MARGINI D’ ERRORE


METODI ANALITICI DI RIFERIMENTO,

UFFICIALMENTE RICONOSCIUTI, MESSI A PUNTO E

PUBBLICATI DA ASSOCIAZIONI TECNICHE

NAZIONALI ED INTERNAZIONALI

METODI INTERNI

QUALI SONO I METODI ANALITICI DA

UTILIZZARE ED INDICARE NEL CAPITOLATO

GENERALE?

IMPORTANTE

DIFFERENZA

I TEST CHE DEVONO ESSERE ESEGUITI SUI MATERIALI DI

CONFEZIONAMENTO E SULLE CONFEZIONI DURANTE LA

FASE D’OMOLOGAZIONE O DI MESSA A PUNTO DEL

CAPITOLATO GENERALE E DELLE SPECIFICHE

I TEST CHE SARANNO INVECE APPLICATI DI ROUTINE, PER

IL NORMALE SVOLGIMENTO DELL’ATTIVITÀ DI

CONTROLLO QUALITÀ.


QUALI SONO I PRINCIPI DI UN BUON

CAMPIONAMENTO?

CAMPIONAMENTO : LA PROCEDURA DA APPLICARE PER ISPEZIONARE UN LOTTO, MEDIANTE PRELIEVO E SUCCESSIVA ANALISI DEL CAMPIONE

PIANO DI CAMPIONAMENTO: L’INSIEME DELLE REGOLE CHE DEFINISCONO L’ENTITA’ DEL CAMPIONE DA PRELEVARE DAL LOTTO IN ESAME, ED I RELATIVI NUMERI DI ACCETTAZIONE E DI RIFIUTO

LOTTO : QUANTITA’ OMOGENEA DI MATERIALE PRODOTTA CON UNA SOLA LAVORAZIONE CONTINUATIVA SULLA MEDESIMA LINEA DI PRODUZIONE

LIVELLO DI QUALITA’ ACCETTABILE (LQA) : LA PRECENTUALE DI UNITA’ NON CONFORMI CHE SI ACCETTA DI RISCONTRARE MEDIAMENTE NEI LOTTI RICEVUTI

NUMERO DI ACCETTAZIONE (NA): MASSIMO NUMERO DI UNITA’ NON CONFORMI CHE POSSONO ESSERE AMMESSE NEL CAMPIONE PER GIUDICARE IL LOTTO ACCETTABILE

NUMERO DI RIFIUTO ( NR): MINIMO NUMERO DI UNITA’ NON CONFORMI NEL CAMPIONE CHE RENDE IL LOTTO INACCETTABILE

LQA DEVE ESSERE STABILITO TRA IL PRODUTTORE E IL CLIENTE

SE IL PRODUTTORE NON SODDISFA I REQUISITI RICHIESTI LA MERCE PUÒ ESSERE CONTESTATA.

FISSATO UN PIANO DI CAMPIONAMENTO, AD OGNI LQA CORRISPONDE:

UN RISCHIO DELL’UTILIZZATORE: PROBABILITÀ DI ACCETTAZIONE DI UN LOTTO CON UN LIVELLO DI QUALITÀ NON SODDISFACENTE (RISCHIO DELL’UTILIZZATORE)

UN RISCHIO DEL FORNITORE: PROBABILITÀ CHE UN LOTTO DI

QUALITÀ ACCETTABILE SIA SCARTATO.

LA SCELTA DI UN LQA DEVE TENER CONTO DELLE CONSEGUENZE DI UN EVENTUALE DIFETTO:

SE IL DIFETTO PROVOCA UN DANNO LIMITATO, UN LQA RELATIVAMENTE ELEVATO PUÒ ESSERE AMMISSIBILE

ALL’AUMENTARE DELLA GRAVITÀ DEL DIFETTO, SI DOVRÀ SCEGLIERE UN LQA PIÙ SEVERO

CONTROLLO PER ATTRIBUTI : E’ BASATO SU CARATTERISTICHE DEFINIBILI CON UN SI O CON UN NO

CONTROLLO PER VARIABILI : E’ BASATO SU CARATTERISTICHE CHE POSSONO ESSERE MISURATE

PREDISPORRE IL PIANO DI CAMPIONAMENTO IMPLICA:

IDENTIFICARE LA CARATTERISTICA DA ANALIZZARE

DEFINIRE IL LOTTO DA CONSIDERARE

DEFINIRE L’ENTITA’ DEL CAMPIONE DA PRELEVARE

DEFINIRE LE CONDIZIONI DI ACCETTAZIONE E DI RIFIUTO


COME PIANIFICARE , STANDARDIZZARE ED

ESEGUIRE I CONTROLLI?

1. QUALI MATERIALI TENERE SOTTO CONTROLLO

2. I PARAMETRI DA CONTROLLARE

3. LE SPECIFICHE D’ACCETTABILITÀ

4. LE MODALITÀ OPERATIVE PER L'ESECUZIONE DEI CONTROLLI(CHI DEVE FARLI? CON QUALE FREQUENZA? CON QUALISTRUMENTI? CON QUALI METODI?)

LA PIANIFICAZIONE DEI CONTROLLI È L'INSIEME

DELLE OPERAZIONI DI CONTROLLO QUALITÀ CHE

STABILISCONO::

E’ UNA SEZIONE DEL CAPITOLATO CHE RIGUARDA

L’OPERATIVITÀ DI ENTRAMBE I CONTRAENTI ( FORNITORE ED

UTILIZZATORE)

CONVIENE TENERE SOTTO CONTROLLO SOLTANTO QUEI

MATERIALI/PROCESSI CHE EFFETTIVAMENTE INFLUENZANO LA

QUALITÀ DEL PRODOTTO FINITO

1 - PIANO DI CONTROLLO QUALITÀ AL

RICEVIMENTO

2 - PIANO DI CONTROLLO QUALITÀ DEL

PROCESSO PRODUTTIVO

1. LE TIPOLOGIE DI CONTROLLO PREVISTE

2. IL PIANO DI CAMPIONAMENTO DA UTILIZZARE OPPURE LA FREQUENZA DI CONTROLLO

PER OGNI MATERIALE ACQUISTATO / OGNI FASE PRODUTTIVA /

PRODOTTO FINITO SONO RIPORTATI:

NEL CASO DI PRODOTTI ACQUISTATI/FABBRICATI

A LOTTI :

1. IL LIVELLO DI QUALITÀ ACCETTABILE (LQA) DA CONSIDERARE PER IL PIANO DI CAMPIONAMENTO PRESCELTO

2. LA DESCRIZIONE DEL CONTROLLO CON LE RELATIVE MODALITÀ OPERATIVE

3. I CRITERI D’ACCETTAZIONE PER DETERMINARE L’ESITO DEL CONTROLLO

4. IL TIPO DI CONTROLLO: PER VARIABILI O PER ATTRIBUTI

5. GLI STRUMENTI DA UTILIZZARE PER IL CONTROLLO.

LA FREQUENZA E LA SEVERITÀ DEI CONTROLLI

SONO DETERMINATE IN BASE ALLE

INFORMAZIONI DISPONIBILI INERENTI:

1. COMPORTAMENTO DEL FORNITORE NEL PASSATO

2. LE NON CONFORMITÀ RILEVATE SUL MATERIALE/ PROCESSO PRODUTTIVO IN PASSATO

3. GRADO D’INFLUENZA DEL MATERIALE/ PROCESSO PRODUTTIVO SULLA QUALITÀ DEL PRODOTTO FINALE

I PIANI DI CONTROLLO SONO DA CONSIDERARSI

DOCUMENTI DEL SISTEMA QUALITÀ E QUINDI

DEVONO ESSERE:

1. CHIARAMENTE IDENTIFICATI

2. CONDIVISI CON IL FORNITORE

3. LA MODIFICA E LA SUCCESSIVA DISTRIBUZIONE DEVE ESSERE

CONTROLLATA

4. DEVONO RIPORTARE RIFERIMENTI PRECISI ALL’OGGETTO

DEL CONTROLLO (CODICI D’ARTICOLI, DISEGNI

COMPRENSIVI D’INDICI DI REVISIONE/MODIFICA, ECC.)

SE SONO IN FORMATO ELETTRONICO, O

COMUNQUE GESTITI SU SUPPORTO

INFORMATICO, IL SISTEMA DEVE ESSERE:

1. AD ACCESSO CONTROLLATO (CODICI D’ACCESSO E

PASSWORD) IN MODO DA IMPEDIRE CHE QUALCUNO POSSA

INVOLONTARIAMENTE O VOLONTARIAMENTE MODIFICARE I

DATI

- DAL PERSONALE PREPOSTO

- IN BASE ALLE INDICAZIONI DEL PIANO DI CONTROLLO,

EVENTUALMENTE INTEGRATO DA OPPORTUNE ISTRUZIONI

ESECUZIONE DEI CONTROLLI

I CONTROLLI SONO ESEGUITI

VERIFICA DELLA CONGRUENZA DEL MATERIALE IN ARRIVO

(QUANTITÀ E TIPO) CON QUANTO RICHIESTO NELL'ORDINE

D’ACQUISTO, ED INDICATO SUL DOCUMENTO DI TRASPORTO

VERIFICA CHE QUANTO SI STA UTILIZZANDO SULLA LINEA DI

CONFEZIONAMENTO CORRISPONDA A CIÒ CHE È PREVISTO

DALLA DISTINTA BASE

CONTROLLO DOCUMENTALE

CONSTATAZIONE DELLO STATO DEL MATERIALE AL FINE DI

INDIVIDUARE EVENTUALI DANNEGGIAMENTI ESTERIORI.

CONTROLLO VISIVO

L'ESECUZIONE DI PROVE, COLLAUDI, MISURE, ECC. VOLTE A

VERIFICARE LE CARATTERISTICHE QUALITATIVE DEL

PRODOTTO/MATERIALE RICEVUTO, O DI QUANTO SI STA

PRODUCENDO

CONTROLLO ANALITICO

E’ sempre necessario utilizzare ai piani di campionamento ufficiali ol’azienda può, e in qualche caso deve, pensare a dei piani checonsiderino in modo più mirato le prerogative della propriaproduzione?

RIFLESSIONI SUI PIANI DI CAMPIONAMENTO

Lotto di lattine e lotto di flow pack entrambe da 1 milione di pezzi.Voglio conoscere la qualità dei due lotti finitiNon posso applicare un controllo al 100%Procedo con un campionamento statistico cercando di fare in modoche i campioni rappresentino l’effettiva qualità del lotto.

Per evitare errori conviene riflettere sulle modalità di produzione deidue imballaggi.

ESEMPIO

LattineLotto = 1 milione di pezzi

Linea = 1Pezzi/minuto = 400Bancale = 1000 pezzi in

sequenza Lotto = 1000 banc. in 42 hTracciabilità = numero bancale dataturno di produzione

ESEMPIO

Flow PackLotto = 1 milione di pezziLinea = 1Velocità= 300 m/minutoDim. incarto 15 cm x 9 cmBobina madre= 3 pose di stampaTaglio longit. = 3 bobineTaglio trasv. = 999 bobine da 1000formati circa in 3h.Tracciabilità =numero bobinadata (unica)turno di produzione (unico)

Queste prime considerazioni portano a pensare come abbiapoco senso applicare lo stesso criterio di campionamento aidue suddetti lotti.

ESEMPIO

Lattine

Difetto = 1000 pezzi in sequenza dalla n. 502.501 alla n° 503.500Pallet = Le lattine difettose sono nella parte inferiore del pallet 503 e nella parte superiore del pallet 504Pezzi/minuto = 400Tempo di prod. interessato dal difetto = 2 minutiIncidenza = 0,1% del lotto

ESEMPIO

Flow Pack Difetto = 300 m di bobina madre (tre

pose) 720 formati singoli

240 formati per ogni bobina figlia ricavata dal taglio longitudinale

della parte interessata dal difetto

Incidenza = 0,072% del lotto ma tre bobine potrebbero avere fino al 24% di pezzi difettosi.

ESEMPIO

MIL 105D

Considerando i due lotti da un milione dipezzi sopra descritti e fissando un livello diqualità accettabile dello 0,1%, i MilitaryStandard 105 D campionamento semplice,livello di Ispezione normale, Tabella IIAindicano di prelevare 1250 pezzi.

Il lotto è accettato se si rinvengono 3 pezzidifettosi ed è rifiutato qualora se ne trovino 4.

ESEMPIO

Materiale LattineFlow pack

Totale pezzi 1 milione 1 milione

Difetti 1000 pezzi750 pezzi

% dei difetti 0,1%0.072%

Composizione

del lotto

1000 bancali da

1000 lattine l’uno.

999 bobine da 1000

formati circa l’una.

Distribuzione dei

difetti

Tutti raggruppati in

due bancali.

Tutti al centro di 3

bobine o all’inizio o alla

fine di 6 bobine.

ESEMPIO

Materiale Campionamento Probabilità di individuare il difetto

Lattine

1 o 2 pezzi per bancale

Il primo prelevato dal primo strato e l’eventuale secondo prelevato random

(Parte inferiore del 503 e parte superiore del 504)

Si riesce sicuramente a trovare una lattina

difettosa. Si ha inoltre il 30% di probabilità di

trovarne una seconda.

Flow pack

Fine di ogni bobina

prelevando solo 999

campioni invece di 1250

previsti.

Si trovano 3 pezzi difettosi se il difetto è in corrispondenza del fine bobina.

Non si trovano pezzi difettosi se il difetto è al

centro delle bobine.

La probabilità di trovare 3

bobine difettose è del 25%.

CONCLUSIONE

I piani di campionamento standardizzati sonoottime guide, ma la loro applicazione deve esserevalutata di volta in volta.

E’ spesso utile impostare anche piani dicampionamento personalizzati che tengano contodel reale svolgimento del processo produttivo e dicome tale svolgimento possa influenzare lecaratteristiche del materiale prodotto.


COME REGISTRARE I CONTROLLI E COSA

ALLEGARE AL CAPITOLATO GENERALE?

RAPPORTI DI CONTROLLO QUALITA’

1. OGGETTO DEL CONTROLLO

2. DATA

3. FIRMA/SIGLA DEL RESPONSABILE DEL CONTROLLO

4. NUMERO D’UNITÀ CONTROLLATE

5. NUMERO D’UNITÀ RISCONTRATE CONFORMI

6. NUMERO D’UNITÀ RISCONTRATE NON CONFORMI

7. VALORI MISURATI (SE PREVISTO)

8. ESITO DEL CONTROLLO ( CONFORME/ NON CONFORME)

9. I RIFERIMENTI AL PIANO DI CAMPIONAMENTO UTILIZZATO

(NA, NR, LQA)

10. NUMERO D’UNITÀ ACCETTATE SE IL CONTROLLO È A

CAMPIONE SU LOTTO

RAPPORTI DI CONTROLLO QUALITA’


CRITICI

FONDAMENTALI

MAGGIORI

MINORI

OCCULTI

COME CLASSIFICARE I DIFETTI RISCONTRABILI SUL

MATERIALE O SUL PRODOTTO FINITO, E COME

DEFINIRLI NEL CAPITOLATO GENERALE?

CLASSE C - DIFETTI MAGGIORI – DIFETTI CHE

CONDIZIONANO, LA PRODUTTIVITÀ STANDARD DEL PROCESSO

DELL’UTILIZZATORE, O COMPROMETTONO IN MANIERA

EVIDENTE L’ESTETICA DELLA CONFEZIONE

CLASSE D - DIFETTI MINORI – DIFETTI CHE RIDUCONO IL

LIVELLO QUALITATIVO STANDARD DEL PRODOTTO, SENZA

COMPROMETTERE SIGNIFICATIVAMENTE NÉ L’IMPIEGO IN

LINEA NÉ L’IMMAGINE DEL PRODOTTO FINITO

CLASSE A - DIFETTI CRITICI - CATEGORIA CHE PRECLUDE A

PRIORI QUALSIASI POSSIBILITÀ D’UTILIZZO DEL MATERIALE,

PERCHE’ RENDONO IL PRODOTTO ILLEGALE, O METTONO A

RISCHIO LA SALUTE DEL CONSUMATORE

CLASSE B - DIFETTI FONDAMENTALI - CATEGORIA CHE

RENDE IMPOSSIBILE L’UTILIZZO DEL MATERIALE PER LA

PRODUZIONE O PER IL MARKETING, O CHE PUÒ INDURRE

CONTESTAZIONI DA PARTE DELL’UTILIZZATORE FINALE

DIFETTI OCCULTI, NON PREVISTI O PREVEDIBILI ALL’ATTO

DELLA STESURA DEL CAPITOLATO, SPESSO RISCONTRABILI

SOLTANTO IN LINEA DURANTE L’IMPIEGO DEL MATERIALE.


ESISTONO ALTRE PRESCRIZIONI CHE E’ BENE

DEFINIRE NELLA SEZIONE QUALITATIVA DEL

CAPITOLATO?

ACCORDI PER L’ASSICURAZIONE QUALITÀ , CHE

DESCRIVONO LE PROCEDURE CHE IL FORNITORE ATTUA

PRESSO I PROPRI IMPIANTI

GLI ACCORDI PER I TEST DI MACCHINABILITÀ E DI

CONTROLLO QUALITÀ SULLA LINEA DELL’ UTILIZZATORE


1. I TEMPI ED I MODI PER LA SEGNALAZIONE D’EVENTUALI

NON CONFORMITÀ

2. LE MODALITÀ DI SVOLGIMENTO DELLE CONSEGUENTI

VERIFICHE ALLA PRESENZA DEL FORNITORE

3. LE MODALITÀ PER IL RIFIUTO DI UN INTERO LOTTO, E PER

LA SUA DISTRUZIONE

COME DIRIMERE EVENTUALI CONTROVERSIE

TECNICHE ?

IN QUESTA PARTE SONO RIPORTATI:

LE MODALITÀ PER L’ACCETTAZIONE DI UN LOTTO CON

RISERVA, DEFINENDO ANCHE L’EVENTUALE NECESSITÀ DI UNA

PROVA PRODUTTIVA PER SCIOGLIERE OGNI DUBBIO,

E LE MODALITÀ DI SEGREGAZIONE DEL LOTTO O DI UNA

SUA PARTE NON CONFORME

LE MODALITÀ PER LO SVOLGIMENTO D’EVENTUALI CERNITE

PRESSO L’UTILIZZATORE, O RITIRI, CERNITA E RICONSEGNA

PRESSO IL FORNITORE

GLI ESTREMI PER UN EVENTUALE ARBITRATO TECNICO CON

L’INDICAZIONE DEI LABORATORI DI RIFERIMENTO A CUI

RIVOLGERSI

LA PRASSI PER LA DISTRUZIONE DEL MATERIALE RISULTATO

INUTILIZZABILE AL TERMINE DELLE VERIFICHE PRECEDENTI


LA SPECIFICA TECNICA DI UN MATERIALE DI

CONFEZIONAMENTO RIPORTA TUTTI I DATI ED I PARAMETRI CHE,

IDENTIFICANDO QUEL PARTICOLARE IMBALLAGGIO, NON

POSSONO/DEVONO ESSERE INSERITI NEL CAPITOLATO GENERALE

COSA RIPORTARE SULLA SPECIFICA TECNICA

D’UN MATERIALE DI CONFEZIONAMENTO?

CONTENUTI DELLA SPECIFICA TECNICA

1. IDENTIFICAZIONE DEL PRODOTTO CUI SI RIFERISCE

2. SCOPO DELLA SPECIFICA

3. CARATTERISTICHE DI COMPOSIZIONE DEL MATERIALE CHE

COMPONE L’ELEMENTO DI PACKAGING

4. CARATTERISTICHE ANALITICHE DEL MATERIALE DI CUI

SOPRA, CON PRECISI RIFERIMENTI A: VALORI, TOLLERANZE,

UNITÀ DI MISURA

1. CARATTERISTICHE COSTRUTTIVE DELL’ELEMENTO DI

PACKAGING (ES.: ASPETTI DIMENSIONALI, RICAVABILI

ANCHE DA UNO O PIÙ EVENTUALI DISEGNI TECNICI

ALLEGATI)

2. CARATTERISTICHE ESTETICHE DELL’ELEMENTO DI

PACKAGING

3. CARATTERISTICHE DI STAMPA E GRAFICHE (CON PRECISI

RIFERIMENTI ALLE RELATIVE SPECIFICHE GRAFICHE)

4. CARATTERISTICHE TECNOLOGICHE ED EVENTUALI

PERFORMANCE ATTESE

5. MODALITÀ DI CONSEGNA

6. MODALITÀ DI CONSERVAZIONE E D’UTILIZZO

7. INDICAZIONE DEL CAPITOLATO GENERALE DI RIFERIMENTO


COM’E’ COMPOSTA LA SPECIFICA GRAFICA D’UN

MATERIALE DI CONFEZIONAMENTO ?

PROVA

COLORI

STANDARD COLOR

ESECUTIVO


OGNI ALTRO DOCUMENTO RITENUTO UTILE A MEGLIO DEFINIRE GLI

ACCORDI PRESI.

DICHIARAZIONI E DIMOSTRAZIONI DEL RISPETTO DEL REG. CE 1935/2004 e

DELLA NORMATIVA NAZIONALE ED INTERNAZIONALE SUGLI IMBALLAGGI A

CONTATTO CON GLI ALIMENTI , REG.CE N. 2023/2006 SULLE BUONE PRATICHE

DI FABBRICAZIONE DEI MATERIALI E DEGLI OGGETTI DESTINATI A VENIRE A

CONTATTO CON PRODOTTI ALIMENTARI

QUALI ALTRI DOCUMENTI CHIEDERE ED

ALLEGARE ALLE SPECIFICHE TECNICHE?


1. CERTIFICAZIONI D’IDONEITÀ AMBIENTALE PREVISTE DALLA

PACKAGING WASTE, DALLE DISPOSIZIONI DEL DL 3 APRILE 2006

N°152 PARTE IV NORME IN MATERIA DI GESTIONE DEI RIFIUTI E DI

BONIFICA DEI SITI INQUINATI,

TITOLO II GESTIONE DEGLI IMBALLAGGI; art. 225. PROGRAMMA

GENERALE DI PREVENZIONE E DI GESTIONE DEGLI IMBALLAGGI E

DEI RIFIUTI DI IMBALLAGGIO COMMA 3 REQUISITI ESSENZIALI PER

L’AMBIENTE E COMMA 4 LIVELLI TOTALI DI CONCENTRAZIONE DEI

METALLI PESANTI E DALLE SUCCESSIVE NORME TECNICHE AD ESSI

RICONDUCIBILI

QUALI ALTRI DOCUMENTI CHIEDERE ED

ALLEGARE ALLE SPECIFICHE TECNICHE?

1. DISEGNI TECNICI EMESSI DAL FORNITORE INERENTI

MATERIALI BREVETTATI O UNICAMENTE REPERIBILI PRESSO

IL FORNITORE STESSO

2. SCHEMI DI BANCALATURA PER LA CONSEGNA DEL

MATERIALE

3. SCHEDE DI SICUREZZA DEL MATERIALE

4. ISTRUZIONI PER IL MONTAGGIO, NEL CASO D’ARTICOLI

COMPLESSI (ES. ESPOSITORI) DA CONFEZIONARE

MANUALMENTE

RINTRACCIABILITA’

Dal 27 Ottobre 2006 , art. 17 del Reg.

1935/2004/CE.

“Code of industrial guidelines on traceability of

materials and articles for food contact”

RINTRACCIABILITA’

La parte generale

Rintracciabilità interna

Rintracciabilità di filiera

RINTRACCIABILITA’

Singole filiere

contenitori in vetro (bottiglie e barattoli);

imballaggi metallici per alimenti e bevande;

carta, cartoncino e cartone;

plastica; film di cellulosa rigenerata;

gomma;

tissue;

imballaggi di legno.

RINTRACCIABILITA’

Per i materiali non espressamente citati il

documento consiglia l’adozione di procedure

assimilabili a quelle di una filiera comparabile.

GMP

REGOLAMENTO (CE) N. 2023/2006

DELLA COMMISSIONE del 22 dicembre

2006 sulle buone pratiche di fabbricazione

dei materiali e degli oggetti destinati a

venire a contatto con prodotti alimentari

Si applica a decorrere dal 1o agosto 2008.

GMP

« buone pratiche di fabbricazione (good manufacturing practices — GMP)»: gli aspetti di assicurazione della qualità che assicurano che i materiali e gli oggetti siano costantemente fabbricati e controllati, per assicurare la conformità alle norme ad essi applicabili e agli standard qualitativi adeguati all'uso cui sono destinati, senza costituire rischi per la salute umana o modificare in modo inaccettabile la composizione del prodotto alimentare o provocare un deterioramento delle sue caratteristiche organolettiche;

SISTEMA DI ASSICURAZIONE

QUALITA’

«sistema di assicurazione della qualità»:

tutti gli accordi organizzati e documentati,

conclusi al fine di garantire che i materiali e

gli oggetti siano della qualità atta a renderli

conformi alle norme ad essi applicabili e

agli standard qualitativi necessari per l’uso

cui sono destinati

SISTEMA DI CONTROLLO

QUALITA’

«sistema di controllo della qualità»:

l’applicazione sistematica di misure stabilite

nell’ambito del sistema di assicurazione

della qualità al fine di garantire che i

materiali di partenza e i materiali e gli

oggetti intermedi e finiti siano conformi alle

specifiche elaborate nel sistema di

assicurazione della qualità

Documentazione

Gli operatori del settore devono elaborare e conservare un'adeguata documentazione, su supporto cartaceo o in formato elettronico, relativa alle registrazioni delle varie operazioni di fabbricazione svolte che siano pertinenti per la conformità e la sicurezza di materiali e oggetti finiti, e relativa ai risultati del sistema di controllo della qualità.

Documentazione

La documentazione deve essere messa a

disposizione delle autorità competenti,

qualora lo richiedano, da parte degli

operatori del settore.


CONVIENE INFORMATIZZARE E CONDIVIDERE

IN RETE IL SISTEMA DEI CAPITOLATI?

VANTAGGGI DELLA INFORMATIZZAZIONE

1. ACCESSO IN TEMPO REALE AD INFORMAZIONI AGGIORNATE

2. MAGGIORI POSSIBILITÀ DI LAVORO IN TEAM

3. RIDUZIONE DI TEMPI E COSTI DI PREPARAZIONE/

APPROVAZIONE/ DIFFUSIONE DELLA DOCUMENTAZIONE

1. RIDUZIONE DEI TEMPI DI PREPARAZIONE/ LANCIO DI NUOVI

IMBALLAGGI

2. INCREMENTO DELLA PRODUTTIVITÀ

3. ADEGUAMENTO IN TEMPI RIDOTTI ALLA NUOVA

REGOLAMENTAZIONE/LEGISLAZIONE


L’ORGANIZZAZIONE DEI DATI E DEI DOCUMENTI DEVE

ESSERE PROGETTATA CON CURA

COME USARE GLI STRUMENTI INFORMATICI?

IL SISTEMA ADOTTATO DEVE ESSERE IN GRADO DI

GESTIRE DIVERSI TIPI DI DOCUMENTI

CAPITOLATI SPECIFICHE TECNICHE

BOLLE DI

CONSEGNA

STANDARD OPERATIVI

PROCEDURE ANAGRAFICHE DISEGNI TECNICI

ESECUTIVI

1. L’ORGANIZZAZIONE DEI DATI IN DATA BASE

2. NON USARE WORD PROCESSING

3. ADEGUATO LIVELLO DI SICUREZZA ORGANIZZATO PER:

IL SISTEMA DEVE PREVEDERE

a. AZIONI DA COMPIERE

b. DOCUMENTI

c. POSIZIONI GERARCHICHE

d. SETTORI

ACCESSO SOLO AD AUTORIZZATI

IL PROGRAMMA DEVE GESTIRE IL PROCESSO DI

APPROVAZIONE

BOZZA

APPROVAZIONE

APPROVATO

IN USO

OBSOLETO

DEVE CONTENERE E COSTRUIRE

MAN MANO UN ARCHIVIO STORICO

DEI DOCUMENTI

DEVE DARE LA POSSIBILITÀ DI

CELERI E CONTESTUALI VARIAZIONI

DI GRUPPI OMOGENEI DI

DOCUMENTI

IL SISTEMA DEVE CONSENTIRE UNA

RAPIDA REPERIBILITÀ DEI DATI

ANCHE IN PRESENZA DI CHIAVI DI

RICERCA COMPLESSE

new linee guida per la stesura di: capitolati tecnici di … · 2017. 11. 2. · abc spa pag 1 di...

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