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    I GENI DEL CUORE: LE ULTIME SCOPERTE SULLE CAUSE DELL'INFARTO

    ....noru.LClOClWHO: .. . " .. . """" ""' ' ' ' ' ' '- ' 'll8lWOl'OO' VOI.-1'ON 'l'OSn""'-W

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    ]. NATIONAL GJ;OGRAPHIC ' fEBBRAIO :1007

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    maschera si affaaia da ulla bottega i l FOlldametrra Barbarigo, fra i qllartieripi antichi di Venezia.

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    '1\ r -..fla \" , ., f ,,:.-z. - -;, ., . ._, ", t~ -. -Il 25 aprile, giomo in CIIi si festeggia il patrono della cirtil Sali Marco,i veneziani lisa/lO dOIIl1re 1111 "bcolo" (bocciolo di roSll) alla propriamllata. Un'abitudille che affonda le radici nelle pi oscure leggendevelleziane. A sinistra, l i l la gondola nel sestiere di San Marco.

    ..

    ire che Venezia bella pio menocomedire che il solesorge a est e che l'acquascorre \'ttSO il basso. La suabellezza in realt una legadi tante belle-.a.c fuse insieme (naturali, ideali,

    coslluite dall'uomo), lucidate da oltre Wl millenniodi sioria e dall'adorazione, dall'invidia e pcrflllo dal-l'odio di innwnere...oli stranieri. Pi che una semplice cittil. Vene-Lia un fenomeno, e per quanto meravigliosa ci appaia oggi, qud che non riusciamo acogliere che, come ha scritto loho Ruskin, nel suomassimo splendore cra"mille volte pi magnifica diquello che esiste oggi':

    Generazioni di pittori, fotografi, scrittori, registi.cperfino compositori, hanno cercato di catturare ilsuo e

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    L'artigiano Leonardo Faggian al lavoro nella suabonega di maschere i l 5lln Basilio. A Vetlezia lateolica del1n cartapesta lUi mggiumo tlei sofilivelli eccelsi, quasi qllllnto quella del \'etro SOJJUlto.

    Grandesso. scrittrice e storica dell'arte veneziana.perch la Serenissima era una bomboniera in mez-ro a bidoni di ferro. Quindi questo stato di coseindusse nobili e mercanti a tenere tullo segreto.anche le cose pi sciocche. Non si sbagliavano poitanto. Bastava che si sospettasse di qualcosa che nonandava, e avrebbero iM.lto sul collo il fialo di tuni igoverni d'Europa.

    l segreti dei mestieri dovevano essere protet-ti, come il segreto per ottenere la tintura scarlat-ta, ricorda i l designer di costumi StefanoNicolao. Tra l'altro, si cuslodivano gelosamente isegreti della fabbricazione del vetro C la ricettadella migliore teriaca (un anlico medicamento)d'Europa. La segretl"zza divent la parola d'ordi-ne, anche grazie all'uso di portare la maschera seimesi l 'anno o quasi, e da l i a considerare !'interaciu come un fantastico decano di intrighi,mascheramenti, inganni e avventure erotiche, ilpasso fu breve. rpoeti romantici inglesi fecero delloro meglio per rappreselllare Venezia nelle algi-de e maestose vcsti di un'eroina greca, ma il pub-blico reclamava i ritmi pulsanti e i decadentidivertimenti del Settecento, ultimo sussulto divita c libert per Venezia.

    Una delle qualit pi attraenti e forse pi miste-riose di Venezia il modo in cui i suoi aspetti sen-suali creano armonie e contrasti nci momenti piinattesi. E non mi riferisco soltanto alle zaffate difogna che arrivano di tanto in tanto da dietroun'impareggiabile facciata gotica. Penso piuttostoallo straordinario contrasto tra la costellazionc d"oggetti che riempiono le calli e i campi, intrisi disignificai i onnai dimenticati, e la vita quotidianache su quelle cose passa come un'onda affaccenda-la e indifferente. Alcuni di questi oggetti un tempoerano d'uso cos comune che ne5Suno presta\'3loro attenzione, neanche allora, e oggi che non sisa pi a cosa servissero appaiono enigmatici, per-fino inspiegabili, a chi per caso li nota..

    Pcr scorgerne alcuni basta fare una passeggiataattorno a Campo Santa Margherita. uno dei pigrandi e affollali campi della citt. Verso l'estre-mit orientale della piazza c' un solido edificio dimattoni. Insolito, ma per niente misterioso: un6 NATIONAl

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    .;:he cadevano al suolo. Ora qui muto come una...finge, inutile a tuni tranne che a qualche cane di'rassaggio. Sull'altro lato dci campo c' quella cheun tempo era la chiesa di Santa Margherita, che ha..ubilo mohe trasformazioni, da chiesa cattolica aprotestante, poi diventata cinema e ora audito-:ium dell'Universit d Ca' Foscari. La strena stra-Jina che va dal campo al vicino ponte di solito.n1oUata di gente che cerca di farsi largo tra capan-nelli di studenti che chiacchierano, fumano ebevono spritz o birra fuori dal piccolo bar di fron:e all'entrata. Sovrintendono a queste frenetiche enormalissime attivit quattro creature talmentefantastiche che sembra impossibile che la genIe,

    vedendole, non si faccia il segno della croce. lopersonalmente ci sono passata davanti per diecianni senza accorgermi di niente. i: la scrittriceEspedita Grandc:sso a farmi notare quelli cheinterpreta CQme simboli alchemici.

    Per prima cosa mi indica la testa e le 7..ampe ante-riori di un leone alato chespalanca le fauci sul murodi mattoni. Quello non il leone di San Marco",mi fa nolare. vero, non ha il libro. E vedi che gliartigli sono pronti a ghermire la preda. Potrebbeessere il simbolo dello zolfo,.. Lo psichiatra CariGustav lung, che studi gli antichi mili, scrisse chela leonessa alata il simbolo dcllo 7.01[0 bianco.

    Appena pi in basso a destra c' un'altra bizzarraMISTERIOSA VENEZIA 7

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    creatura: un drago munito diali e,s, non c' dubbio,di seni di donna. ..Questo potrebbe essere il simbolodel mercurio, prosegue Espedita, che in alchimia un simbolo della femminilit. A fianco della portad'entrata c' una straordinaria coppia di creature,collocate l'una sopra l'altra ma risalenti a due diversiperiodi. Qui abbiamo un dclfino, spiega la scrittrice ...Questo un mostromarino, pi che altro un serpente che termina in una testa con le orecchie e labocca aperta Vedi, sta sopra questa strana struttura,sembrano dci colli con minuscole casette circondatida un serpente. Qui c' un altro serpente e dalleviscere della terra emerge la testa di Wla tartaruga.Secondo il mito greco, la tartaruga appartiene almondo sotterraneo (il Tartaro). Appartiene agli inferi, infernale. Quindi il mondo umano circondatodal male, raffigurato dal serpente. Dobbiamo stareattcoti perchsiamo circondati dal male. Potrebberorisalire al Seicento; penso chesiano stati fatti quandol'edificio venne restaurato. Qui perci abbiamo tulliquesti simboli del demoniaco. Ed un memento delsacro (che trionfa?) sul demoniaco.Qui,come spesso accade a Venezia, storia e arte, e perfino mito esimbolo, gettano luce l'uno sull'altro...OSeicento fuun secolo molto particoIaro, conclude Espcdita

    Grandcsso. E Venezia andava spegnendosi e rinchiudendosi in se stessa..Non fu un periodo tranquillo,perch c'era l'Inquisizione,perci bisognava tenere la bocca cucila. Si svilupp, im'eCe, la musica. E,come abbiamo visto, forti simboli che oggi pi nessuno si preoccupa di decifrare. la citt misteriosa-, afferma. cll mistero stato costruitoa strati. E lacitt falla di stradineognuna dellequali conducedaqualche parte. Tuno questo la rende misteriosa. Honotato queste strane sculrurc, ma probabilmente ccne sono all.r'e.

    Non ci sono dubbi. Una della immagini pi toccanti non ha niente di occulto. anzi, al contrario: un ex voto dietro l'altare maggiore della basilicadella Madonna della Salute, e la sua storia sepolta nei cuori di coloro che vissero quell'evento. Sullaparete, in alto, c' un grosso pannello rettangolaredi pietTl su cui un bassorilievo rappresenta il miracoloso salvataggio di un uomo della famiglia deiBadoer. Vediamo dell'acqua, sicuramente il CanalGrande perch si scorge la cupola della basilica. Suuna gondola un uomo chino nell'atto di issare abordo il corpo inanimato di un altro. In alto sulleloro teste, un grande angelo risplendeme. Non c'bisogno di un interprete per capire la vicenda; s u l ~

    Nel 1630 Venezia fu colpiuz da Im'epidemia di peste che decim la popolazione. AIl fine dell'epidemia,per ingraziare lMadonna, fu avviata /a costnmorle delln maestosa chiesa di Santa Maria de/l Sa/we.Da allora, i121 novembre i veneziani accendono uno. mndelnella c11iesa in ricordo di quel voto.8 NATIONAL GEOGIl .APHH; 1 ' 6 " " " " " 0 1007

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    - - - - - - - - - - -~ mistero fondamentale di Venezia come ha;1tto questa citt a sopravvivere cos a lungo.parete opposta, una laconica targa rivela soltanche l'ex \'010 stato messo qui dalla moglie del

    :.lOffiO scampato alla morte. Nessuno pu dirci:uenlc di pi, e neppure il giornale locale dcll'epo.::.l riporta l'evento. In quale altra cim al mondo ildenzi.o pu essere cos intenso e vibrante?Poi c' il caso di Lucia (o Giustina) Rossi, notamchccomc la "vecia del m o r t e r ~ vecchia delmortaio.na piccola ma visibile illustrazione del suomomen-di gloria (lill momento, in realt, di incalcolabile

    KIlportarna per il futuro diVcnc7.ia) si trova su un'ar.:ala proprio dietro la Torre dell'Orologio arrivandoJa Piazz.1 San Marco. Milioni di persone passano da. ~ ma a pochissimi viene in mente di guardare in"-l,e di chiedersi perch mai questa piccola signora di!"etra osservi stupita il mortaio di marmo che sta..:adendo dalla sua finestra. In realt, la data sul selcia-

    parla chiaro: 15 giugno 1310. Il giorno c ilmento in cui il manipolo di cospiratori armatia BaiamonteTiepolo si dirigeva dalle MerceriePalazzo Ducale, per rO\'eSCiare il governo, Per.:ertO sappiamo soltanto che un mortaio di manno~ al momento giusto, colpendo sulla testa il por

    ~ e n d a r d o , scmin

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    Stefano Nicolao, qllidavanti a Wl suoritratto, titolare di1/1/ atelier di Sllrtorwtra i pi famosi diVe1lezia. SpecializzatoiII costllmi storiciper il teatro e ilcinema, Nicolao Ila11I1 occhio di riguardoper la storia delcostume velleziano.

    C c r t ~ l'acqua un pericolo per la citt, anche sesoprattutto a causa del moto ondoso provocato dal-le imbarcazioni a motore, e non per lo strombaxzatofenomeno deU'acqua alta. (Ogni volta che, durante['inverno, l'acqua sale anche di pochi centimetri sullaterraferma, nei giornali appaiono articoli apocalitti-ci, che hanno finito per imprimere neU'immagina-7jone popolare l'immagine della citt che sprofondasotto le onde, come una moderna Atlantide.) Disicuro, per, la citt costituisce un pericolo altrettan-to g.rave per la Lagun'. Da 40 anni a questa parte,owero dall'awento delle barche a motore e del turi-smo di massa, sono sempre meno quelli che dipen-dono dalla Laguna; di consegoeTl7.a sono sempremeno quelli che la conoscono bene. Mentre la cittva acquistando sempre pi valore come attrazioneturistica, grazie soprattutto alle sue acque, si direbbeche proprio la Laguna venga sempre pi consideratacome il nemico: inaffidabile, costosa, pericolosa.Sono pochi quelli che la vedono come una ricchC7.7.aparagonabile, per dire, alla Scuola di San Rocco.

    Oggi troppe cose sono cambiate., sostieneAlberto Pcratoncr, veneziano e professore di filosofiaallo Studium Generale Marcianum ocLa percezionedeU'acqua cambiataL'acqua pergli antichi venezia-ni era un mezzo di comunicazione. Ma adesso diventata un ostacolo; ora l i chiude, invece di aprir-ti. E Cm qui non c' granch di misterioso. Ma l'ac-qua di Venezia,che sciaborda furtiva nella penombradei canali, che si a17.a e si abbassa con la marca, andata assumendo un ruolo sempre maggiore nelmistero di VenC7ja n s i m b o 1 i s m ~ la psicanalisi, lostudio dci miti hanno conferito un nuovo aspetto

    alla magia della citt: metafore e immagini chegiocano con le nostre sensibilit nascoste, e tocca-no corde dimenticate nel nostro animo, s p r i g i o ~nando inquietudine e incanto. "Venezia': ha scritto~ ' l a r y McCarthy, " l'inconscio del mondo': (: cos, e v i d e n t ~ , e in buona parte lo si deve alla Laguna:un mondo magico, possente, pi grande di quantonon appaia. I grevi pomeriggi d'estate, quandol'acqua diventa di un latriginoso verdc giada increspato di o n d ~ bianche, sotto i nuvoloni neri c h siaddensano. Le immote albe invernali c o l o r a t ~ dirosa, quando l'acqua cos trasparente che scom-pare sotto la tua barca. Lo scialo dei tramontiammantati di colori fiamnlco.,gianti, cos che men-tre remi nella tua mascareta ti sembra di planareattraverso fluttuanti praterie di nubi fucsia, rossocupo, rosso rame, rosso bronzo.Qui l'acqua ha una sua realt possente che appa-re misteriosa, anche se omlai sappiamo pratica-mente tullO quello che c' da sapere sul come fun-ziona c p ~ r c h . Ma Venezia riesce a far sembrarefantastico anche il tangibile. La nebbia a Poggibonsinon ispira immagini di spettri, amori infelici,malinconie e strcgoncrie. Ma quando la nebbiastringe nel suo abbraccio Venezia, cominci a ricor-dare strane cose che non sono mai awcnUle. Gliscienziati hanno il loro daffare a misurare i ritmidelle marce analizzare la salinit, la diossina, ilfitoplancton dell'acqua. Ma l ' a c q u a , l ~ i , sar semprecapace di mistific.arci. Noi pompieri abbiamoriscontrato c h con l'alta marca la citt si solleva,come una barC1Jt, osserva TIziano Gni. t c o m ~ segalleggiasse sull'acqua.. Quando l'acqua alta, le

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    case pesano di meno. Misterioso? Probabilmenteno. Ma ancora una volta affascinante.

    La citt. f. vera, ovviamente.,ma insiste nell'apparire finta. Salta agli occhi di tutti, e ormai d'obbli-dire che sembra uno scenario. Sono un grande

    sostenitore del finto., dice allegramente l'artistaGuido Fuga. Una citt come questa, cos magica, un'invenzione assoluta. Se conoscete Vene-.da, probabilc che ci siate venuti come turisti. t normale. Il turismo cominci a diventare un affare d'orogi dal Medioevo, quando i pellegrini si fermavanoa Venezia anche per un mese, in attesa di trovare unpassaggio in nave; ci fu un momento in cuiben cinoquanta navi di pellegrini diretti in Terrasanta salpaTOno l'ancora da Vene-Lia ogni mese. Nell'attesa, lagenIe spcndeva qui i suoi soldi, acquistando ilnecesS

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    come diavolo si fa a vivere qui, con il turismoll,aggiunge Cristina Caberlotto, moglie e madre._Nostra allgoscia xe che la CIIllllra nostra xe drioa perdersi al nome del Dio TurisII/(}It, riassume ilremer Sa\'erio Pastor, mentre nel suo laboratoriopialla un nuovo remo per il poppiere di una oor-lina. Pastor fa parle del gruppo El Fe17.e, che riunisce artigiani che fabbricano gondole e le loro variecomponenti. Fabbrica remi e forcole (scalmi dilegno) per ogni genere di barca veneziana, e ne esistono circa venti tipi.Perfino quelli che guadagnano sul turismo sono

    infastiditi dal turismo, fa norare Fabio Carrcra.Come direttore del Centro ProgcnoVenezia,Carrcraha studiato la citt con i suoi studenti del '\urccsterPolytcchnic lnstitute. Hanno perlustrato la citt finoalla follia, e il 10m minuscolo ufficio strapieno didossier. "'Pavimentazione delle chiese': "'Pozzi e fonl a n e ~ "Portali e l u n e l t e ~ "Campane c campanili","Piedestalli per bandiere", "Archivolti d e c o f 3 t i v i ~"Fonti di s e d i m e n t i ~ "Gestione del verde p u b b l i c o ~"Trasporti veneziani", "San Marco'; " T r a f f i c o ~"Idrodinamica dci canali interni'; e cos via, a nonfinire. Parte di queste indagini sono state fatte surichiesta del comune. Dove vanno a finire tutte que-

    ste informazioni, a che servono? Mistero. Ea proposito del tormentonedell'acqua alta,Carrera si chiede:_Perch nessuno ha mai fatto uno studio di quelloche verrebbe sommerso in Wl caso di acqua altaeccezionale? Sarebbe molto semplice farlo, e cossapremmo cosa veramente a rischiOli. Un enormepunto interrogativo indugia sulle nostre tazzine dacaff vuote. L'approccio della Citt a molti problemi un po' comequello dell'equipaggiodi una nave cheaffonda, che decida di svuotare l'acqua pi in frettaall7.ich trovare il modo di turare la falla. Il veneziano medio questo l'ha capito da un pezzo.

    I veneziani sono visti come portatori di un torpore culturale, un'indifferenza", asserva il professorPeratoner....Ci sono spiegazioni psicologiche delsonno vene-nano. Sentono di essere stati espropriatidella citt eapiscono di non avere alcun peso. Ecoscadono ncl pessimismo".Epoi c' il carnevale. Pur non essendo affatto l'unico periodo di baldoria prequaresimale ncl mondo,negli ultimi trent'anni questO evento diventato, unpo' come lo era trecento anni fa, un'attrazione internazionale. Per gli abitanti la cosa ha degli aspettiquantomcno misteriosi. Tanto per cominciare, icostumi. Durante il carnevale, aVenezia regna un'at-

    In WIO squero (laboratorio jn CIIi si costruiscono e riparano le gondole) del sesriere di Castello, Car/ettacanta un'amica callzone. La "veda" fra le 11/lime depositarie dell'antica tratiiziolle veneziana del camopopolare: conosce mlclle i vecchi canti dei pescatori, che a Venezia 11011 esistono pir da mo/li afll1L14 SATIONAI . GEOGRAPHIC FEBBRAIO 2 0 0 7

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    diventato un clich anche tra i venezianiparlare dei canali come del sangue della citt.mosfera prettamente settecentesca, proseguePeratoner. "Perch i costumi sono del Settecento,quando sappiamo perfettamente che in quel periodoVenezia ha vissuto la sua epoca peggiore? Viene cele-brata la decadenza del Settecento, e questo d un'im-magine par.dale e falsata diVenezia. Non eloquenteche si celebri proprio Wl3 fase di declino?,

    Una domanda che fa pensare, ma in ogni caso nonsono i veneziani a indossare gli elaborati costumi d'e-poca, bens una moltitudine di forestieri, in mezzo auna folla dieci volte pi numerosa di spettatori ingiubbotti di piuma e annati di macchina fotografica...Mascherarsi significa cambiare identit)}, spiegaStefano Nicolao, che spesso noleggia le sue elaboratecreazioni teatrali per le feste di carnevale. Nicolao inun certo senso il veneziano perletto, artista, artigianoecommerciante allo stesso tempo. Ha studiato a fon-do ilperiodo che ricrea, e secondo lui nella pratica delmascherarsi c' un cambiamento radicale. (Questa, sicapiscc, una questionc a parte rispetto al commer-cio di maschere, onnai diventate souvenir che si ven-dono tutto l'anno.) lo al carnevale di Venezia non cisono mai andato, dice un veneziano che si trasferi-to aMestre, (perchmi fa venire il mal di stomaco.Oggi solo esibizionism())>, commenta Nicolaonel suo sontuoso atelier, nel quartiere in cui visseTintoretto; qua e l sono appese foto di attori con isuoi costumi, tra al i Al Pacino nel MercQ/lte di\enczia. (Oggi il travestimento non pi il verosignificato. C' gente che viene qui sem.a mettersineanche un naso finto. Vengono a "spiare': comeJavanti a un reality show. Vengono a Venezia conquesta idea, spiare quelli che fanno carnevale.'ivono di puro voyemismo. Chi si esibisce, lo fa perquelli che vengono a vedere. Cos si parte da \In.:oncetto e si finisce COIl un altro, totalmente diver-~ H Che, in fondo, una cosa per cui Venezia :amosa. Il mistero una maschera che nascondeovvio. Gli sciami di turisti che si estasiano davanti

    .u palazzi e ai quadri, si perdono uno dei pi note-l{)1i, e forse misteriosi, aspetti dell'intera citt: inleziani. Immaginate un palazzo come la Ca'd'Oro, dice la guida Laura Sabbadin, quando ci~ t davanti vedete una facciata piatta, bellissi-=, con archi e marmi policromi, e per molta gen-r \"enezia questo: una facciata. Al punto che mi.::::J.iedono: ma c' gente che ci vive qu?l>.

    (Apparentemente i veneziani hanno un caratte-re molto cordiale, ma in realt sono in difesa,osserva Espedita Grandesso. In pratica siamo iso-lati, molto chiusi, soprattutto i politici.

    Purvivendo in una citt universalmente acclama-ta come [a pi romantica della terra, iveneziani sonole persone meno romantiche del mondo. Non furo-no raptus poctici a spingerli a conficcare nel fangomilioni di pali di quercia per sostenere i loro palaz-zi, a rubare il corpo di San Marco da Alessandria, afarsi scomunicare in massa almeno due volte e amassacrare i turchi a Lepanto. "Era la regina dcimari'; scrisse Ernest Heming;vay, "e la gente moltodura e se ne frega di tante cose molto pi del restodel mondo. t: una citt pi dura di Cheyenne, aconoscerla bene, e sono tutti molto gentili':

    diventato un clich, anche tra i venC'Liani, par-lare dei canali come del sangue della citt. Non siaccorgono che sono loro, il suo sangue. Ma se gli sifa la domanda sbagliata: Credi che Venezia abbiadei misteri?, non esitano a darti una risposta deci-samente poco misteriosa, espressa con un'esaspera-zione che nasconde un amore viscerale.

    Il veneziano molto fatalista, si lamentaTi].iano Cini, vigile dci fuoco. E sono svenduti.Perch non riescono a risolvere i problemi diVenezia? Perch non c' la volont. Non voglionorisolverli. Non sarebbe difficile risolvcrli. Gli sta acuore la citt, ma il profitto ancora di pi.

    Dovrebbero buttare la bomba a neutroni", dicetranquillamente la scrittrice Espedita Grandesso.(Cos la gente e i topi se ne andrebbero e resterebbesolo la citt in tutto il suo splendore. Nessunopotrebbe metterci piede per anni, e Venezia final-mente tornerebbe a respirarCl). Come identit sia-mo allo sbando, sottolinea Alberto Toso Fei, autoredi numerosi e dettagliati libri sugli enigmi diVenezia, le sue leggende, la sila storia, e su alcuni epi-sodi occulti. Venezia era una civilt, come quellaMaya. E questo stato un po' dimenticato .

    Come tutti sanno, la citt si regge su fondamen-ta poggiate sopra innumerevoli pali di legno infissinel fango degli originari isololti, fino allo strato ditufo arenoso che i veneziani chiamano camnto.Chiunque abbia visto i pali che delimitano i canalidella laguna si domanda se i palaui e le chiese del-la citt non poggino ormai su pali cos consumati

    MISTERIOSA VENEZIA 15

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    11lcrocio di rii dietro la chiesa di Salita Mariadei Miracoli (slIlIo sfondo), eretta ilei 1498SI / lilla stallla della Madollna cOllsiderawmiracolosa ecostruita COli il dellaro delle offerte.

    da essere ridotti alla grandezza di fiammiferi.Stranamente, invece, i pali stanno meglio dei palaz-zi che sorreggono. Gli archeologi che hanno avu-to la possibilit di esaminare alcuni dei pali pian-tati pi anticamente, che non sono mai statiesposti all'aria n ai flussi d marea, confermanoche sono rimasti praticamente com'erano il pri-mo giorno. Si potrebbe logicamente dedurne chel'intera citt si sarebbe conservata meglio se fossestata sommersa dall'aqua e dal fango un bel po' ditempo fa. Una conclusione logica, ma con alcunepiccole controindicazioni.

    tlPeccato che Venezia non sia tutto quello chepotrebbe essere. Potrebbe essere molto di pi,sospira Giovanna ?.anel1a, mentre mette in fonnaun pezzo di morbidissimo cuoio. tlDa Venezia tuttiprendono. c nessuno d. Non che un prendere,prendere, prendere.

    L'ultimo. doloroso mistero di Venezia come sifa a dedicare cos tanto tempo. energia e anenzionea salvare la nave, per usare questa immagine, senzaneanche una mappa n una bussola a bordo perindicare la rotta, per non parlare della destinazio-ne. "Venezia e piacevole per miei o c c h i ~ osservMontcsquicu all'inizio dci Settecento."ma non per ilmio cuore, n per la mia mente':

    tlCi sono misteri nel futuro., osserva LauraSabbadin. La cecit e l'ottusit dei suoi abitanti egovernanti. Lo spopolamento, l'incapacit di stareal pas.ro con i tempi. VenC'"Lia un tempo sapeva sta-re al passo con i tempi, reinventarsi. Nel periodotra il Cinquecento e il Seicento, a Venezia si conta-rono circa 600 brevetti. Nello stesso periodo, intutta la Francia ce ne furono solo 100. Ti rendiconto? Era all'avanguardia. E oggi, ci sono l'im-mobilismo, l'assenza di artigianato e risorse e c o ~nomiche che non siano maschere, vetro. gelati epanini. Il mistero del futuro riuscire a farla fun-zionare come una citt, un'ecc di continuare sem-plicemente a sprcmerla.

    Questo vuoi dire che non c' nessuna poesia nel-l'animo dei \'eneziani? No. a n ~ i . Secondo LauraSabbadin, L'anima della citt sfugge a chi non civive. G sono momenti che mi riempiono l'ani-ma., confida Giovanna Zanella.16 NATIONAL GEOGKAPII IC FEBBKAIO 2007

    Non me ne andr mai da Venezia, finch nonsar sommersa dall'acqua, afferma AlbertoPeratoner. A volte mentre cammino per la cittpasso accanto a luoghi che sento carichi di ener-gia., rifletteAlberto Toso Fei. tlNon so cosa sia, mame lo sento sulla pelle. A volte mi coglie di sorpre-sa. Non mi risulta che sia una cosa soprannatura-le. Venezia ha questa capacit: quando meno te loaspetti, qualcosa di terribilmente profondo ti toc-ca. Succede pi facilmente a Venezia, e penso cheanche per questo cos amata. Non solo per lasua bellezza. Non una ciua esteriore. ! molto piuna citt interiore. Di fuori e bella, ma se te la lascientrare dentro, non ti lascia pi.

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    Quando cammino, di notte, e magari non c'nessun ahro in giro, non ho mai la seos,!zione diessere solo. In un'altra citt, se la vedi vuota ti sem-bra deserta. Ma qui io non provo mai un senso disolitudine.:t: come se la citt pulsasse attorno a me,riflette Toso Fei. "Il mistero di Venezia l'impossi-oilit di conoscerla, sostiene Stefano Nicolao. Chila ama davvero sembra accettarlo. Osserva Cacciari:La costruzione della citt, il suo essere simbolo for-tissimo, la sua capacit, che si manifestata pi vol-:e nella storia, di andare oltre e di superare ostacoliili'apparenza insormontabili, il suo saper incontra-:e l"'altro" e dialogare con profitto, facendosi pontetra l'Est e l'Ovest dell'Europa e del mondo: ecco,

    tutto ci e molto altro ancora sono il "mistero" diVenezia da indagare davvero.

    Nel laboratorio di Saverio PasCor due amici, LinoTodaro c Luisa Conventi, arrivano a ritirare i remiche hanno portato a riparare.

    Chi riesce a percepire il mistero anche capacedi sopportare i disagi, dice Saverio.

    "Ma in altre citt i disagi sono maggiori!, escla-ma Luisa. le chiedo se secondo lei Venezia misteriosa. Si mette a ridere.

    Se xe un mistero, no podemo saver/o'>.E quando le nostre risate si spengono, mi rendo

    conto che, ancora una volta, Venezia mi sfuggitatra le dita. O