n°6 febbraio 2014

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etCetera Liceo Majorana Desio issuu.com/etceteramajorana n°6 - febbraio 2014 Il Giornalino degli Studenti! Il tempo non cambia le persone, sono le persone che cambiano le persone Mirco de Vito Non si disdegni la brava gente - 1 - La nuova storia a puntate su etCetera leggi il primo capitolo a pagina 22 Trash Science #2 I Pokemon che potrebbero ucciderci a pag. 20 AVISiamoci a pag. 11 “ Per l'occasione abbiamo intervistato Simone, uno dei giovani donatori. ” ... by Gabriele Ga 4°C Leggi le opinioni di Giulia Bianco e Myrea Celant a pagina 14-15 QUESTO SPAZIO E’ TUTTO PER TE! personalizzalo come preferisci

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Page 1: n°6 Febbraio 2014

etCeteraLiceo Majorana Desio

issuu.com/etceteramajorana n°6 - febbraio 2014

Il Giornalino degli Studenti!�

Il tempo non cambia lepersone, sono le personeche cambiano le persone

Mirco de Vito

Non si disdegnila brava gente

- 1 -La nuova storia a puntate su etCetera

leggi il primo capitolo a pagina 22

Trash Science #2I Pokemon che potrebbero ucciderci

a pag. 20

AVISiamoci

a pag. 11

“ Per l'occasione abbiamo intervistatoSimone, uno dei giovani donatori. ” ...

by Gabriele Gatti 4°C

Leggi le opinioni diGiulia Bianco

eMyrea Celant

a pagina 14-15

QUESTO SPAZIO E’TUTTO PER TE!

personalizzalo come preferisci

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Quando andare in bagno diventa un’impresaBilancio dell’attività in consulta

15/2/14 open day de Il Parco delle CultureL’uomo non è il suo errore

AVISiamociLana del Rey

Storia di una ladra di libriGenerazione di Tumblr

Tumblr questo sconosciutoHannibal

Fenomeno Real TimeTrash Science #2

Non si disdegni la brava genteGames

i n d i c e etCetera Majorana Desio n°6 febbraio 2014

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pag. 3pag. 4pag. 6pag. 8pag. 11pag. 12pag. 13pag. 14pag. 15pag. 16pag. 18pag. 20pag. 22pag. 23

Forse non tutti sanno che ...Riccardo Sala 4°F

il battito cardiaco si adatta alla musica che si sta ascoltando

la consonante e la vocale più usate nel vocabolario italiano sono la r ela i

si dovrebbe entrare nei cancelli della scuola la mattina, perché starefuori è fastidioso per il traffico e pericoloso

si può stampare una bicicletta dal computer, si chiama AirBike

Broadway è l’unica strada non rettilinea di New York

mentre era in vita Van Gogh ha venduto solo 2 dipinti

...

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Quando andare in bagnodiventa un’impresa

Stefano Tagliabue 5°D

S econda ora: lo studentemedio è accasciato sulbanco nel la tranquil l i tàdell 'ultima fila, mentre "alfronte" i suoi compagnicombattono ( la noia)prendendo appunti e f in-gendosi interessati . La-sciandosi trasp or taredal la corrente dei proprip ensier i non s i accorgedel temp o che passa, f in-ché non viene destato daun suono che pare dire "almio segnale scatenatel ' inferno". La campanella.[cit . Luca Novati , "quandogettare la carta diventa un'im-presa" etcetera n2 ottobre/novembre 2010] Nelcaos dell ' inter vallo si incammina per i l cor-ridoio osser vando diver tito i coetanei che silanciano p er le scale pur di arr ivare p erprimi dal paninaro. Panini? No, lui ha b enaltri bisogni dettati da un cer to stimolo a l i-vello del basso ventre.Si reca verso i l bagno in tutta fretta. Apre lapor ta e a investir lo è un puzzo al l imite delsoppor tabile che gli penetra f in nei polmonifacendogli quasi perdere i sensi . Si sente legino cchia moll i . S i app o ggia al muro p ernon cadere. Si fa forza. Con fatica erculea siavvicina alla por ta del water. La apre e il suofetido nemico si mostra per quello che è ve-ramente: una chiazza appiccicaticcia e ma-leo dorante di ur ina di cui è ormai unavittima vinta.

Quando si tratta di andare in un bagno chenon sia quello di casa nostra siamo tutti unpo' a disagio. A volte perchè non sappiamochi ci abbia fatto cosa, altre volte perchèlo sappiamo f in troppo bene, come testi-monia la sopracitata chiazza maleodo-rante.Con espressione schifata ci domandiamodi chi sia la colpa e ci viene spontaneo in-colpare le bidelle che “vengono pagate perpulire e non lo fanno!". Ma diciamoci la ve -r ità: se i bagni sono così tanto sporchi èperchè la gente l i sporca così tanto. Le bi-

delle puliscono i bagni asuff icienza ma se chi l iusa prefer isce mirare alpavimento anziché al latazza, al lora c 'è poco dafare.Poche sett imane fa nelbagno del piano terra, insede centrale, ho trovatoun' interessante avvisoaffisso alla porta in cui sidiceva che “se gl i stu-denti continueranno aurinare per terra anzichénel water si provvederà achiudere i bagni achiave” così da poter

controllare ogni volta. Io voglio solo spe -rare che, chiunque sia i l “colpevole”, nonlo faccia intenzionalmente perchè se èquesto i l l ivel lo di maturità, non c 'è dasorprendersi che non ci s ia concesso i lpassaggio fra le sedi senza i l permesso diun professore.Ragazzi , so che può essere noioso farepipì mirando al buco (come fanno tutt i )ma il bagno non è proprio i l posto in cuifare gl i anticonformisti ; so che Pollockesercita molto fascino su chi lo apprezza,ma il pavimento del bagno non è davveroil posto migliore per imitarlo.

Recuperiamo lo studente che un paragrafopiù indietro abbiamo lasciato agonizzantein un bagno: facendo appello a tutta la suafor za di volontà, con le ult ime energie r i -maste, tenta di prendere la mira.L' inter vallo è f inito e i l suono della campa-nel la raggiunge i l p overo studente, ormaiin preda alle convulsioni. Preso dal panicoabbandona i l buon prop osito di far la nelbuco e, senza curarsi troppo della direzionedel getto, contr ibuisce ad al largare lachiazza di ur ina che, con i l suo puzzo in-fame, t i ranneggia sui bagni . Terminatal’opera si trascina verso i l corridoio, con lacer tezza di morire pr ima di p oter lo rag-giungere, r ipromettendosi di non tornaremai più in quel luogo infernale.

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Bilancio dell’attività in consultasvolto in questo primo quadrimestre

Simone Borgonovo 4°b

Agli studenti, Con questa lettera è mia più esplicita in-tenzione proferire un bilancio del lavorosvolto in Consulta da 4 mesi a questa parte(novembre -febbraio). Nonostante le variecomplicazioni incontrate lungo il percorsosvolto dall ’intera rappresentanza studente-sca provinciale, s iamo riuscit i , non senzaqualche difficoltà di natura tecnica, a por-tare avanti quel programma per cui ci era-vamo impegnati a lavorare con l ’inizio delcorrente anno scolastico.Ricordo a tutti coloro, che non hanno lavo-rato a diretto contatto con la consulta, chesiamo partiti da una situazione a noi sfavo-revole: la conoscenza di questa istituzionepresso le scuole e gli studenti era assente,a causa di una scarsa collaborazione con gliistituti scolastici dell ’intera provincia. Que-sta situazione di crisi iniziale ha innescato,soprattutto attraverso le nuove elezioni eil r innovamento dei seggi, un percorso vir-tuoso che ha generato e continua a gene -rare risultati sempre più soddisfacenti:

1) SEMPLIFICAZIONE DELLA BUROCRA-ZIA INTERNA LA CPSUna delle molteplici piaghe, che affliggevala consulta, era la burocrazia assai prolissae articolata in infinite commissioni e sotto-commissioni: fra le quali s i annoveranoquella per la rappresentanza e quella per ilgiornalino provinciale, tanto inutili quantoinvise a tutta l ’assemblea provinciale. At-tualmente la consulta consta di sole 3 com-missioni lavoro :DIRIT TO ALLO STUDIO CON DELEGA AI TRA-SPORTI E ALL’EDILIZIA COMUNICAZIONEEVENTI, CULTURA E SPORTQuesta prima riforma ha reso l ’intero appa-

rato snello, veloce e dinamico nell ’agire,garantendo maggiore efficienza.

2) INTRODUZIONE DELLA CONSULTANELLE SCUOLE SECONDARIE DI SE-CONDO GRADOEssendo la consulta un’istituzione provin-ciale e rappresentando solo i l 35% circadelle scuole ( i l peggior r isultato in Lom-bardia), si è proposta la necessità di porrerimedio a questa drammatica situazioneattivando una l inea politica ar ticolata su2 livelli :Diramare circolari informative dall ’ufficioscolastico provinciale presso le scuole nonrappresentate.Aprire un tavolo con i presidi e le rappre-sentanze studentesche dei vari ist ituti ,per ampliare con l ’anno venturo il numerodei partecipanti.

3) RIATTIVAZIONE DEL PORTALE CON-SULTA E MODERNIZZAZIONE DELL’IN-TERO SISTEMA DIGITALESempre per proseguire i medesimi obiet-tivi divulgativi è stato riattivato il servizioon-l ine e la pagina facebook della con-sulta. Considerando i l fatto che i l s itodella nostra provincia era fermo da 5 annicirca, asserisco che di lavoro ne è statofatto, raggiungendo le tappe che ci era-vamo proposti nei tempi stabiliti .

4) RIATTIVAZIONE DEL PROTOCOLLOCON LA PROVINCIA Da febbraio è stato r ipristinato i l proto-collo di intesa con la provincia, che per-mette al la consulta di ottenere un pesopolit ico r i levante negli affari scolasticiprovinciali , garantendo un intervento di-

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retto e finalizzato dove vi sia la necessità.Infatti la reintroduzione del protocollo ga-rantirebbe di avviare un confronto con leistituzioni in merito ai temi di maggior r i-l ievo sociale: EDILIZIA e TRASPORTI, di cuidirò inseguito.

5) EDILIZIARiguardo all ’edilizia la consulta si sta muo-vendo attraverso una prima fase di raccoltadati, al fine di formulare un report generalesulla condizione dei singoli istituti , da in-viare al la provincia; per inter venire in unsecondo momento dove vi sia bisogno, se-condo le r isorse f inanziarie disponibil i(come previsto dalla dichiarazione deglistudenti e delle studentesse della Lombar-dia, scritto e approvato nel regionale a Lo-vere).L’altra questione, sempre in merito all ’edi-l izia, r iguarda in par ticolare la nostrascuola: durante l ’incontro di lunedì 17 feb-braio con l ’assessore provinciale al l ’istru-zione, la consulta ha sottopostoall ’attenzione dell ’amministrazione provin-ciale o di chi ne faceva le veci varie proble-matiche inerenti le scuole del terr itorio.Per tanto approfittando dell ’occasione,anche la nostra scuola ha presentato fra imolti problemi la tanto cara questione delbar o casa del custode, per la quale ci èstata promessa una seria attenzione.

6) TRASPORTI E SERVIZI PUBBLICI PRO-VINCIALIDurante l’assemblea regionale tenutasi duegiorni a Lovere, gl i studenti r iuniti nellevarie commissioni hanno pubblicato unaserie di l inee guida in merito anche al latessera IOSTUDIO, con i l f ine di ottenereagevolazioni finanziarie di diversa natura.Per trasformare questo programma in qual-cosa di concreto la consulta provinciale at-tiverà un tavolo con l ’assessorato aitrasporti e con i servizi pubblici provinciali.

7) ISTITUZIONE DI CORSI DI RECUPERO-POTENZIAMENTO ON-LINELa consulta si sta attrezzando al fine di ve-nire incontro agli studenti in difficoltà: or-ganizzando, tramite l ’aiuto di professorivolontari , video che saranno pubblicatisulla pagina della stessa. L’obiettivo è ga-rantire pari opportunità e diritti a tutti glistudenti. I l costo inizialmente preventivatoera di 5000euro e successivamente rivistoa 0euro, grazie al l ’impiego del materialegià proprio delle scuole della provincia. Peri l momento verranno strutturati corsi on-line diMatematicaFisicaIngleseFilosofiaLetteratura italianaQueste due ultime materie sono state ag-giudicate al la nostra scuola, che cer ta-mente ottempererà all’incarico nel miglioredei modi.

8) CREAZIONE DI SCUOLE POLOSaranno costituiti centri per le ripetizioni eil potenziamento degli studenti attraversouna rete scolastica provinciale, che metteràa disposizione gli spazi necessari a garan-tire i l massimo dell ’aiuto possibile a tutticoloro in difficoltà.Concludo r icordando quanto scrissi nelloscorso articolo, riguardo l ’intento di porreil nostro l iceo al centro dell ’attività dellaconsulta stessa. Credo proprio che i l pro-gramma scritto a inizio anno lo stiamo ri-spettando nei tempi stabiliti , anche graziealla collaborazione dei rappresentantidegli studenti eletti in consulta e di tutticoloro che sostengono i nostr i progettinelle scuole della provincia .

Grazie ancora per l ’attenzione.

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15 febb ra io 2014Open Day de I l Pa rco de l le Cu l t u re

Elena Mazzeo 4°a

Nel la c i t tà che ospita i l nostro l iceo,Desio, c 'è una v i l la settecentesca chemolt i d i noi probabi lmente conosconoperché è la sede del la bibl ioteca del lacittà, che tuttavia ne occupa solo una pic-cola par te. I l resto della vi l la è stato usatoe aper to al pubblico pochissime volte daquando i l comune ha acquisito la vi l la, nel1975. Finalmente due anni fa è saltatafuor i l ' idea di un Parco del le Culture: ungigantesco progetto culturale che si pro-pone di sfruttare questa stupenda r isorsache i l comune possiede e render la f rui -bi le, in modo da fare del la cultura e del-l 'ar te i l cuore pulsante della città di Desioe anche oltre. I l piano vive per ora con i lf inanziamento del la Fondazione Car iplo,che provvederà al Parco delle Culture pertre anni : scaduto questo per iodo ditempo, i l progetto crescerà f ino a potersisostenere da sé. I l progetto è par t i to agennaio 2014, ma la sua aper tura uff icialeè av venuta durante l 'Open Day, che s i èsvolto sabato scorso, i l 15 febbraio 2014.L'Open Day è stato preceduto da unagrande campagna pubbl ic i tar ia : a Desioovunque mi girassi c 'erano car tel loni chep u b b l i c i z z a -vano l 'evento,dei volant inisono girat ipers ino nel leclass i del no -stro l iceo, e nehanno par latosu Radio Popo-lare, che inq u e l l ' o c c a -s ione ha an-nunciato cheavrebbe tra-smesso l 'OpenDay dal la v i l lain diretta . Lacampagna hafatto i l suo ef-fetto. Al tagl io

del nastro, effettuato da due bambini ingroppa a due as inel l i , le persone eranotantissime, e ancora di più ne sono arr i -vate con l ' inizio degli spettacoli musical ie di danza. Nella Sala delle Colonne c'erala per formance del l 'Ex traCoro e del laGiovanni Falzone Contemporar y Orche -stra , che s i sono interrott i per un mo -mento per lasciare spazio al Coro Città diDesio diretto da Enr ico Balestr ier i a lquale è seguita l 'esibizione delle coriste,del v ioloncel l ista , dei percussionist i edel le bal ler ine del la Fondazione ScuolaCivica di Musica , che s i è r ipetuta duevolte per permettere a tutti gl i spettatori(numerosissimi) di vedere. Oltre a questeper formance c'erano moltissime altre at-t ività, tra cui att ività per bambini (Gial loin Bibl ioteca - “Merenda con delitto”) , at-t ività letterarie per adulti (“J.K . Rowling -Da Harr y Potter a Rober t Galbraith”) opostazioni interatt ive, come “Con ParcoTittoni è sempre estate!”, in cui c 'era lapossibi l i tà di fars i fotografare in una r i -costruzione di un ambiente est ivo, conspiaggia, ombrellone, mare e tè freddo, e

la diretta diR adio Popo -lare. Avendopar tecipato al-l 'evento anchein veste digiornal ista , hocolto l 'occa-s ione di inter-v istare SaraPerego, de -s iana, che eratra le bal ler inedel la ScuolaCivica.IO: Q u a l èstata la tua ge -n e ra l e i m p r e s -s i o n edel l 'evento?

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SARA: Sono stata contenta perché c 'eratant iss ima gente, pensavo ne venisse dimeno! Le sale erano pieniss ime: eccol'unico appunto che si potrebbe fare è cheè stato un po' dispers ivo, c 'erano tant is-sime cose in stanze non grandissime, ma-gar i avrebbero potuto tenere menoatt iv i tà contemporaneamente ed apr i respazi un po' più grandi, specialmente perla per formance danzante in cui i l pubblicoera così numeroso che ha invaso i lat idel lo stage e molte persone hanno fattofatica a vedere.IO: S e co n d o t e i l Pa r co d e l l e Cu l t u r e a v ràsempre questo tenore di par tecipazione op -pure questo è stato un inizio con i l botto diu n p r o g e t t o c h e a n d rà g ra d u a l m e n t e s ce -mando?SARA: L' iniz io in grande s icuramente c 'èstato, al la gente è piaciuto e io spero chequesto progetto andrà avanti . Sembra chei cittadini e anche gl i organizzatori ci ten-gano, per cui un modo per continuareanche una volta f in ito i l f inanziamentodella Fondazione Cariplo lo si troverà.IO: S e co n d o t e q u e s t o p r o g e t t o a p r i rà l astrada ad una r inascita del la città di D esio?SARA: Secondo me i l Parco del le Cultureè una cosa molto posit iva per la città: al laf ine la vi l la Tittoni è la cosa più bella cheabbiamo a Desio ed è molto conosciutanei dintorni , i l comune ha fatto bene adusar la , anzi , deve essere usata . L'unicacosa è che progetti di questo t ipo non ba-stano da sol i . Per una r inascita della cittàc 'è bisogno non solo che la gente par te -cipi agli eventi , che alla f ine ci sono, comeper esempio quelli che sono organizzati inestate, che raccolgono molta par tecipa-zione, ma ser ve che i l centro sia vivo: c 'èbisogno che le persone escano i l sabatopomeriggio, vadano al bar, f requentino inegozi . . . Gl i eventi cultural i e questo inpar t icolare come dicevo sono posit iv is-s imi , ma ser vono anche le piccole cose.Spero che anche l 'EXPO del pross imoanno dia una scossa a Desio, e che la cittàgrazie al Parco del le Culture e anche al lepiccole cose che, s i spera, arr iveranno di-venti veramente viva.Sono r iuscita a raccogliere anche un com-

mento del l 'assessore Cr ist ina Redi , cheha curato i l progetto Parco delle Culture.CRISTINA REDI: L' idea è che questoParco del le Culture s ia un progetto nonsolo del la c i t tà di Desio ma che s iespanda nel la provincia di Monza eBrianza e anche oltre, a Milano per esem-pio. I nfatt i a l l 'Open Day la par tecipa-z ione è stata a l t iss ima, ed in molt ivenivano da fuori Desio, ed era presentela diretta di Radio Popolare, che opera sututto i l terr i tor io del la Lombardia . Que -sto progetto por terà non solo ad un con-sumo di cultura , ma anche al laproduzione: oltre agl i eventi cultural isarà presente anche un'attività di incuba-zione di imprese. Sarà emesso un bandor ivolto a giovani e non che vi r isponde -ranno presentando idee; queste idee ver-ranno selezionate, a iutate facendoanal is i d i mercato, creando businessplans, in modo che poi da queste ideeche saranno pr incipalmente nel campodel design, del la moda, del le nuove tec-nologie, nascano delle vere e proprie im-prese. Infatti questo progetto è sì r ivoltoal la cultura , ma tocca anche i l tema dellavoro. È vero che Desio e la Br ianza dafuor i (e anche dai loro abitant i ) sem-brano fredde e spoglie, ma non per que -sto non è possibi le cambiare. S i sperache i l Parco del le Culture dia una svoltaa Desio e al la sua cittadinanza, che saràresa par te att iva e proposit iva nel pro -getto. Un altro punto a favore sarà l 'EXPOdel 2015: noi siamo i l paese con i l più im-por tante patr imonio culturale delmondo, ma lo valorizziamo poco. L'EXPOci darà una mano a farci conoscere ed ap-prezzare.

Parlando anche con altr i par tecipanti al-l 'evento, mi è sembrata che la r ispostadel pubbl ico s ia stata molto posit iva : iDesiani e anche i non-Desiani sono entu-siasti che persino la grigia Brianza si st iar isvegliando culturalmente, e sono orgo-gliosi che proprio da qui venga la dimo-strazione che non è vero che “con lacultura non si mangia”.

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L’uomo non è il suo erroreMarco Cattazzo 1°C

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Tossicodipendenti, carcerati, prostitute, bar-boni… Vi siete mai chiesti, prima di giudicarli, cosasi cela dietro al loro passato? Probabilmentese lo sapeste cambierebbe la considerazioneche avete di loro, non girereste più la facciadall’altra parte con espressione schifata allaloro vista. Siamo abituati a pensare a questequattro categorie come ben distinte, nono-stante li consideriamo tutti parte del grandegruppo degli scarti della società, ma non ècosì. Se solo avessimo la voglia di sporcarcile mani, di conoscere qualcuno tra questi, ciaccorgeremmo proprio del contrario: sonotutti strettamente legati tra di loro. Dopouna personale esperienza, un viaggio in cui,insieme ad altri ragazzi, ho potuto ascoltaredelle loro testimonianze, ho appreso e cer-cherò di trasmettervi alcune informazioni,nella speranza che possiate capire che, comeci ricorda il titolo, l’uomo non è il suo errore;certo, lui lo ha commesso, ma una secondapossibilità è dovuta a tutti. Spesso un problema come quello della tos-sicodipendenza nasce dalla debolezza diuna persona, o da un’infanzia travagliata,anche se gran parte della colpa è della so-cietà, che è spietata con coloro che magarifanno più fatica a inserirsi in un gruppo. Ci èstato raccontato in una comunità da una ra-gazza trentenne in via di guarigione il suopassato: Lei era la più piccola di due sorelle.In famiglia era poco considerata, special-mente dalla madre, con cui andò a viveredopo il divorzio del padre, in una casetta diun quartiere malfamato. In quel quartiereera nuova, e non aveva amici. C’era ungruppo di ragazzi più grandi, che spesso ve-

deva fumare canne. Tentò di fare amiciziacon loro, ma si sentiva troppo timida. Ac-colse quindi l ’offerta di un ragazzo di pro-vare una canna, e da li iniziò a fumarlesempre più di frequente. Iniziò qualche annodopo ad andare nei locali e a prendere manmano roba sempre più pesante. La famiglianon era in uno dei migliori periodi, quindi isoldi per procurarsi la droga venivano amancarle. Le proposero allora di spacciare, elei accettò l ’offerta. Nel giro di un annettopoté comprarsi un suo appartamento. Da unaltro signore sulla quarantina ci è stata rac-contata una storia per alcuni tratti simile allaprecedente: Sin da bambino la madre nongli dimostrava affetto, mai una carezza né unabbraccio né un complimento, perché soste-neva di non averne mai ricevuto a sua volta.Iniziarono per lui i tempi della scuola ele-mentare, passati a fare lo stupido durante lelezioni per ricevere complimenti dagli altri emascherare l ’insicurezza. Passate nellostesso modo le medie, si ritrovò alle supe-riori spaventatissimo del giudizio degli altri,perciò necessitava di alcool e altre sostanzedisinibenti per uscire con gli amici. Spessoquindi per essere accettati da chi ci circondasi incomincia a bere, a fumare o ad assumeresostanze stupefacenti, autoconvincendosiche siano gli unici rimedi alla timidezza,l’unico modo per sopperire al bisogno di at-tenzioni. Ma al nostro corpo e alla nostramente non basta mai una stessa dose pertempi prolungati. L’assuefazione portal’uomo ad assumere quantità sempre mag-giori di queste sostanze, che hanno spessoun costo notevole, portandolo, oltre a una

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evidente e sempre più pesante degenera-zione mentale, a una scelta piuttosto diffi-cile: “Come mi procuro i soldi per comprarele sostanze, visto che nello stato in cui mitrovo il mio misero stipendio (o i soldi che imiei genitori o chi per loro mi forniscono)non mi basta più?” Una delle risposte più im-mediate spesso è chiedere dei prestiti agliamici, che man mano, con l ’aumentare deidebiti, si allontanano. Egli si ritrova cosìsolo, senza soldi, senza la possibilità di assu-mere sostanze e senza nessuno che lo possaaiutare a capire che sta sbagliando e a smet-tere. In questi casi di solito gli si prospettanotre strade: lo spaccio, i furti e, per le donne,la prostituzione. Analizziamo ora singolar-mente ciascuna di queste sorti, cercando dicapire come una persona può finire a fare lospacciatore, la prostituta, il ladro, tenendoconto non solo dell’origine di tossico/a, maanche di altri precedenti.Una delle cose che provoca più dipendenzadi tutte, come abbiamo visto, è il denaro.Esso concede popolarità, fama e falsa stimada parte di molti a chi lo possiede. E’ unatentazione fortissima per chi ha provatocosa vuol dire averne molto e ne è rimastosprovvisto. E’ tuttavia difficile, una voltaperso, da ottenere in quantità elevate conmezzi legali. L’uomo avido cerca quindi diottenerlo con mezzi illegali, come il furto.Spesso si inizia da bambini, con bullismo emicrocrimini, fino ad arrivare a fare il truffa-tore o il ladro da appartamento. Un altromodo per ottenere soldi, come dicevamoprima, è lo spaccio di stupefacenti, che portaintroiti notevoli e permette quindi una vitaagiata, ma tuttavia basata sull ’arricchirsi adiscapito della salute, i soldi e la sanità men-tale di altri, e quindi vuota e senza valori

morali.L’altra classe di emarginate, ovvero quelladella prostitute, spesso rimpingua le sue filenon solo tra le tossiche (situazione ben de-scritta nel libro “Alice e i giorni della droga”),ma soprattutto tra le immigrate, che ven-gono portate in Italia con la promessa divitto e alloggio e un lavoro onesto anche seumile, ma, una volta giunte nel Belpaese,vengono fatte schiave e costrette a prosti-tuirsi con minacce riguardanti la famiglia.Siamo venuti a sapere da una ragazza uscitacon successo da questa spirale di violenza,che una sua compagna che aveva tentato difuggire era stata riacciuffata, torturata e uc-cisa davanti alle altre per essere d’esempio achi volesse tentare la fuga. Questa cosa do-vrebbe far riflettere. Come ci dissero: ”nonci sarebbe servizio se non ci fosse richiesta”.La colpa quindi è in buona parte anche ditutti noi.Viene poi la terza e ultima categoria, checomprende anche membri uscenti sia daitossici che dai senza fissa dimora: i carcerati.Oggi come oggi l ’unica funzione -anche seinvolontaria- del carcere è quella di distrug-gere un uomo. Le persone in carcere per-dono qualunque contatto con la realtà,perdono affetti, familiari e la capacità di vi-vere una vita sociale. In carcere c’è una so-vrabbondanza di tempo e molte meno coseda fare. Ci dicono i familiari dei detenuti cheè pressoché impossibile avere una conversa-zione con loro, perché tendono a dilungarsiper dire la cosa anche più banale. Abbiamochiesto ai carcerati il motivo e ci hanno ri-sposto: ”Beh, ma è naturale per noi! Se ab-biamo un quarto d’ora libero e poco da dire,se diciamo tutto in un minuto ci rimane un

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vuoto di 14 da colmare!”. A causa della per-dita delle relazioni che avviene durante lacarcerazione, alla fine della pena è difficilecondurre una vita normale perché nessunoha una buona stima di un carcerato a primavista, ed è difficile anche trovare lavoro conla fedina penale sporca. Il galeotto, scontatala sua pena, non avendo altro modo per vi-vere, spesso torna alla macchia. In Italia ab-biamo il 70% di casi come questo. Parte delrimanente 30% diventa un senza fissa di-mora, vagante per i centri città a chiederel’elemosina. Per evitare tutto ciò e dare unaseconda possibilità a questi detenuti, esi-stono alcune case di riabilitazione, dove ildetenuto è costretto a riflettere sui suoi er-rori e cercare di cambiare attraverso un fati-coso percorso insieme ad altri suoicompagni. Grazie al tentativo fondamentale,come vedremo in seguito, di creare unasorta di famiglia tra i detenuti, la percen-tuale di ritorno alla criminalità si abbassa al10%. Sono alternative valide e caritatevolialle carceri, tuttavia non sono altrettanto ca-pienti, e sono adatte solo ed esclusivamenteai detenuti volenterosi di un cambiamento.Durante il viaggio abbiamo incontrato anchealcuni volontari che lavorano in una casa-fa-miglia per senzatetto. Per chi non sapessecos’è una casa famiglia, essendo difficile daspiegare, comincerò con lo scrivere cosa nonè. Non è prima di tutto una mensa o un dor-mitorio. E’ Un luogo dove i senzatetto, cheprovengano dalla prigione, che siano scap-pati di casa, che siano immigrati o che sisiano ritrovati per strada dopo un divorzio,trovano un’accoglienza, un pasto caldo e unposto letto temporaneo, e dove possonosentirsi a casa. I volontari cercano di porsisullo stesso livello dei vagabondi, in modo

da poter ricreare il clima di una cena in fami-glia. Il ragazzo che da due anni è volontarioin questa casa-famiglia di Rimini ci ha anchedetto che spesso i senzatetto, o comunquecoloro che chiedono l’elemosina, spessohanno più bisogno di un saluto, di una facciaamica, di un sorriso che di un po’ di mone-tine. Ci ha proposto un semplice esercizioche ripropongo a voi: provate a immedesi-marvi in uno dei tanti mendicanti, per esem-pio quelli che si trovano agli incroci a lavarei vetri. A tutti danno fastidio. Come darglitorto. Ma come tornereste a casa (a patto diaverne una) la sera, dopo essere stati guar-dati male tutto il giorno? Dopo aver ricevutosoldi per aver causato ribrezzo nella gente?Non desiderereste un conforto, un abbraccioo anche solo un sorriso? Ebbene, questo èciò che la casa-famiglia cerca di dare; questoè quello che la dipendenza da sostanze e lasete di denaro tolgono.Tornando verso casa abbiamo riflettuto in-sieme su ciò che più ci avesse colpito. Tuttierano stati colpiti dall’umanità delle personeche avevamo incontrato. I carcerati, i tossici,i senzatetto, le ex prostitute, (la maggiorparte di noi non se lo aspettava) sono esseriumani, con dei sentimenti, dei gusti, unapersonalità… persone come noi insomma,forse con degli errori commessi in passato.Se le incontrassimo al supermercato non ciaccorgeremmo nemmeno della differenzatra loro e i normali cittadini. Questo perché,come ci ricorda il titolo, l’uomo non è il suoerrore. Spero, con questo articolo, di averabbattuto lo stereotipo del carcerato un po’“pirata”, del senzatetto che chiede l ’elemo-sina “sfaticato”, del tossico “malato” e dellaprostituta “cercatrice di svago”.

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AVISiamociGabriele Gatti 4°C

Arrivati a metà anno inizia il solito periodod'orientamento che andrà avanti fino a Giugno.Sabato 15 Febbraio era il giorno del Politecnico diMilano: decine di futuri ingegneri si sono bigiatile lezioni per informarsi sull'offerta formativa uni-versitaria. Sfortuna vuole che in quella giornata siè tenuta la presentazione dell'Avis Seregno; unmanipolo di volontari, guidati dal direttore di se-zione, si è presentato in aula magna per spiegarcicome funziona l'Avis. Per l'occasione abbiamo in-tervistato Simone, uno dei giovani donatori.Ci spieghi cos'è l'Avis? Avis è l'acronimo di Asso-ciazione Volontari Italiani del Sangue, è un asso-ciazione costituita da oltre un milione di volontariche donano il proprio sangue. Mi sono iscritto ap-pena compiuti i 18 anni, e ora ne ho 22. La mia ul-tima donazione è stata il mese scorso.Come mai hai deciso di iniziare a donare? Hocominciato a donare per vari motivi, il primo èstato mio padre, tutt'ora coinvolto con Avis, dapiccolo l'ho sempre visto come un eroe perchè misembrava che facesse qualcosa di enorme, ma orache ci sono dentro ho capito che è molto più sem-plice e appagante di quanto possa sembrare. Se-condo, ho livelli alti di ferritina nel sangue e con icontrolli gratuiti di Avis tengo sotto controllo i va-lori di ferro.Come si fa a donare? Prima di tutto vai nella sedepiù vicina e t'informi, poi prenoti gli appunta-menti per le visite mediche preliminari, control-lando così il tuo stato di salute e i parametri delsangue. Dopo aver superato tutti gli accertamentisul tuo stato di salute, ti viene data l'idoneità alladonazione, prenoti un giorno a tuo piacimentoper sottoporti alla donazione e ti rechi nel centroAvis più vicino. Lì sarai sottoposto ad un'altra vi-sita medica veloce con misurazione della pres-sione e dei battiti e questionario per controllareulteriormente la tua idoneità poichè la salute dichi Dona e di chi riceve il sangue è la priorità diAvis. Se tutto è regolare puoi proseguire, ti sdraisul lettino e infilano l'ago. Prelevano campioni perulteriori esami di routine, riempi una sacca con300 ml di sangue, quantità fissa, dopodiché ti la-sciano a riposo e dopo che ti sei ripreso viene of-ferta la colazione. Ciò che i medici ritengonoestremamente importante è bere mezzo litro d'ac-qua per ripristinare i liquidi persi.Paura dell' ago? No, non avevo paura dell'ago;ma del dolore, la mia soglia dolore è bassa e ciòche mi terrorizzava maggiormente era l'attesa deldolore. Fortunatamente ho sconfitto la paura

guardando dall'altra parte e accorgendomi chein fondo era solo un pizzichio.Requisiti per donare? Devi essere maggio-renne, in buona salute e pesare più di 50 kg per-chè un peso inferiore potrebbe creareabbassamenti di pressione e quindi improvvisisvenimenti. Puoi fumare e bere con modera-zione.Che gruppo sanguigno hai? Zero Negativo,questo vuol dire che sono donatore universale equindi posso donare a tutti, ma ricevere solo daaltri uguali. Molti direbbero che questa è unasfortuna, ma dal punto di vista del donatore è unpiacere poter fare del bene a chiunque incondi-zionatamente. Essendo uno dei più preziosi, ilmio sangue è l'ultima risorsa (per salvaguardarealtri zeri negativi).Donare sangue fa male? Assolutamente no,non crea nessun problema. Sicuramente ti sentiun po' debole nell'arco della giornata, ma bastanon fare sforzi eccessivi e tutto prosegue normal-mente, è per questo che i lavoratori, il giornodella donazione, hanno la giornata libera pagata.Perchè donazioni periodiche? Lo standard didonazione è di una volta ogni 3 mesi, ma non viè nessun obbligo imposto. E' tuttavia consiglia-bile prestarsi ad almeno due donazioni l'annoper tenere costantemente monitorati i parametridel sangue, in modo da salvaguardare la propriasalute e quella del donatore.Ci sono differenze tra donne e uomini? L'uomopuò donare ogni tre mesi e la donna ogni quat-tro a causa delle mestruazioni, per non far abbas-sare eccessivamente i valori di ferro nel sangue.Si può donare solo sangue? E' possibile donareanche il plasma, il quale è una donazione menoinvasiva che però dura di più tempo. Meno inva-siva perchè mentre viene prelevato il sangueviene separato il plasma dalle cellule sanguigne,trattenendo solo il primo e rimettendo nel corpodel donatore il resto del sangue. Ci sono vantaggi a donare il sangue? Sì, ilprimo è il sentirsi orgoglioso nel farlo, poi, comedetto prima, la colazione viene offerta, la gior-nata pagata e per gli studenti, facendo parte diun'associazione di volontariato, si ha la possibi-lità di ricevere un credito formativo.Cos'è la carenza estiva? D'estate per i donatori,andando normalmente in vacanza, c'è la possi-bilità che negli ospedali più piccoli che non pos-sono conservare tanto sangue si rischia chevenga a mancare il sangue.

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Alice Calvi 3°A

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Lana Del ReyLa voce antica del presente

Molti l’avranno sentita nominare per il remixche Cedric Gervais ha fatto di SummertimeSadness, anche se la musica che mette inscena Elizabeth Woolridge Grant (in arte LanaDel Rey) con quello stile c’entra ben poco. Lesue canzoni, infatti, non si possono metterenelle simil discoteche e non rientrano nellaplaylist di quelle che si possono cantare alle-gramente in coro, anche perché apparente-mente, al primo ascolto, non c’è nessunelemento che la colleghi al concetto di feli-cità. I testi parlano dei suoi amori, a volte infelici,di quanto si sentisse donna durante le suenotti brave, girando per le strade con i suoiamici, della sua ossessione per la libertà e ilvoler cantare nei locali più anonimi degliStati Uniti vivendo solo di quello. Già da ra-gazzina, quando incominciò ad ubriacarsi aquattordici anni, Lana, od Elizabeth, aveva ildesiderio di “andare oltre”, di esplorare il suolato più oscuro, di spingersi oltre i suoi limiti,probabilmente anche un po’ troppo, dato che

fu poi portata in un collegio del Connecticutper essere seguita e “rieducata”. La primacosa che mi ha colpito, oltre la sua voce pro-fonda e conciliante, è la sua semplicità, lasua timidezza che, anche dopo aver vendutouna buona quantità di dischi, la fa tacere da-vanti alle telecamere di un programma tele-visivo, ma che si trasforma in inevitabilesicurezza appena sente la base partire, can-tando in modo quasi disilluso e distratto itesti che ricordano gli anni più significativie selvaggi del suo passato. E’ incantevole ilmodo in cui appena salita sul palco, duranteun suo concerto, si copre gli occhi dalle lucipuntate su di lei per vedere chi, quella notte,è andato lì per ascoltarla. La sua voce e l’ar-rangiamento fanno della sua musica un ge-nere cupo, raffinato, sofisticato. Per questo,e anche per quello che descrivono i suoitesti, ciò che mi viene detto quando sisente il suo nome è, più o meno: “ascolti mu-sica troppo depressa”. Non è così. La musica

di Lana può piacere comepuò apparire noiosa, mala cosa che può essereconsiderata una novitànel panorama musicalecorrente, è un ritorno alpassato non fine a se’stesso, le atmosfere cherievocano le sue canzonisono come un viaggionel tempo ma allo stessomodo narrano le storie diuna ragazza con espe-rienze ben piantate nellecontraddizioni, nelle at-mosfere digitali e neiproblemi del presente ,una perfetta fusione fraieri e oggi, questa è lamusica di Lana del Rey,da New York.

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Storia di una ladra di libriLetizia Bigatti 4°a

Una bambina misteriosa. Una Germanialacerata dalla Seconda Guerra Mon-diale. Un ebreo.“Storia di una ladra di l ibri”, tratto dalromanzo di Markus Zusak “ la bambinache salvava i l ibri”, narra le avvincentivicende vissute da una bambina dinome Liesel che, abbandonata dallamadre, viene adottata dai coniugi Hu-bermann. Liesel, che durante il viaggioha perso anche il fratello a causa di unamalattia, si r itrova in una nuova città ein una nuova scuola dove viene presa ingiro perché è analfabeta. L’unico amicoche la segue fedelmente è Rudy, che èsegretamente innamorato di lei . Nono-stante non sappia né leggere né scri-vere, Liesel è attratta da i l ibri e dal lorocontenuto, così Hans, i l padre adottivo,le insegna a leggere e le fa scoprire cosìun mondo magico di parole e di emo-zioni dove Liesel si r ifugia mentre la re-altà che la circonda è sconvolta dallaguerra. Una guerra che non tollera co-loro che sono diversi per razza, coloredella pelle o religione e che inizia a per-seguitare gli ebrei . Per questo motivoMax, un ebreo amico di Hans, dopo lanotte dei cristalli , durante la quale i na-zisti ruppero le vetrine dei negozi ebreie diedero inizio alle persecuzioni e alledeportazioni, decide di fuggire e di rifu-giarsi dagli Hubermann, che lo accol-gono e lo curano. Max e Lieselstr ingono subito amicizia e condivi-dono assieme la passione per la lettura.E quando Max si ammala Liesel gl i staaccanto ogni giorno leggendo per luiracconti e storie tratti da l ibri che lagiovane ruba dalla casa di una ricca si-

gnora del paese. È una storia di corag-gio, il coraggio di una bambina che no-nostante le avversità e le diff icoltàdella guerra, r iesce ad aiutare coloroche la circondano come quando, du-rante un bombardamento aereo, pertranquill izzare i suoi concittadini r ifu-giati come lei in un seminterrato, iniziaa raccontare storie capaci di rassicu-rare gli animi e sconfiggere la paurache alberga in ogni cuore. è una storiache parla di amicizie che durerannoper sempre, di amore e di speranza inun futuro migliore dove ciascuno è l i-bero e non viene perseguitato a causadella sua diversità. Storia di una ladradi l ibri , inoltre, presenta la situazionepolitica e sociale della Germania nazi-sta anche dagli occhi di cittadini tede-schi, ignari delle conseguenze dellaguerra e della distruzione che essaporta con sé. Ci viene mostrato il verovolto di una Germania guidata da per-sonaggi foll i , che non esistano a con-dannare a mor te migliaia di personenei campi di concentramento e di ster-minio, desiderando non solo cancellarela loro esistenza ma anche la loro me-moria e i l loro ricordo. Durante un ra-duno cittadino di nazisti infattivengono bruciati l ibri scritti da ebrei oche sono ritenuti dannosi per lo Statotedesco. Ed è proprio in quel giornoche Liesel capisce di dover salvareanche uno solo di quei libri, affinché lamemoria non venga perduta. Si ritrovatra le mani “L’uomo invisibile” di Wellse da quel momento diventa una ladradi l ibri.

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Myrea Celant 3^E

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Generazione di TumblrLa depressione totale. Ogni volta che apro Fa-cebook non faccio a meno di notare come cisia gente depressa ovunque. Pagine depresseche scrivono post per persone depresse, per-sone depresse che co-piano post delle paginedepresse, immagini ditweet depressi e link diTumblr depressi. Nonc'è scampo, nessuna viad'uscita. La depressioneè un problema serio edè giusto che chi scopredi soffrire di tale di-sturbo esteriori la suacondizione dando lapossibilità agli altri diaiutarlo, ma quello chemi vien difficile da tol-lerare è vedere certepersone che si depri-mono con l'unico scopodi condividerlo colmondo e sperare ditrarne beneficio e at-tenzioni. Su Tumblr, unapiattaforma di micro-blogging e social net-working, un esercito diadolescenti colpiti dalleapparenti difficoltà diuna vita da single vi-vono la loro vita: unosfogo personale similead un diario di segreti,condiviso con l'intero mondo. Partendo colpresupposto che il Mondo è bello perché varioe che quindi dobbiamo aspettarci ogni possi-bile reazione, documentandomi ho scopertoche la depressione si manifesta per la maggiorparte dei casi negli individui dai 20 ai 40annie che porta all'isolamento dell'individuo dalmondo che lo circonda... TA-DA!! Quando siconfronta la depressione medica documentatacon la depressione dilagante degli adolescentidella nostra generazione le contraddizioni sal-tan fuori come funghi e non lasciano dubbi:qualcosa non quadra. Che Internet abbia cam-biato il Mondo intero e le nostre vite non ci

sono dubbi, ma sempre più spesso ci condi-ziona in negativo, dandoci l'impressione diun posto sicuro e accogliente in cui rifugiarsi

rivelandosi, troppotardi, per quello che èrealmente: un businessspietato dove tutti sonCuor di Leone protettidall'anonimato. Siamola generazione chepreferisce un SMS aduna lettera, che esco-gita ogni giorno me-todi nuovi perrisparmiare del tempoche poi perde misera-mente vagabondandosui social. Viviamo neltotale agio sin daquando siamo piccoli, ibambini di 8 anni orahanno il cellulare e ilcontrollo sui genitori ementre c'è chi muoredi fame qualcuno si uc-cide perché è stato la-sciato.Se dovessi però fareuna seria ed obiettivarecensione su Tumblrmi ritroverei a scriveredi un universo paral-lelo, dove tutti condivi-dono le stesse tristi

situazioni e dove molti trovano le parole giu-ste per descrivere il loro dolore. Abbiamotutti il diritto di essere un po' giù di corda neigiorni no e di scrivere dei pensieri profondisu qualcosa di importante per noi e decideredi condividerlo col mondo, speranzosi dipoter alleviare un tormento con l'apprezza-mento di qualcun altro, ma il vero problemaè che stiamo andando alla deriva, abbiamotutto e non siamo mai soddisfatti di niente, cifingiamo persone profonde quando poi cipreoccupiamo solo di come appariamo.Godetevi la vita finché potete, spegnete i cel-lulari e accendete l'immaginazione!

David Karp, il fondatore di Tumblr

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Giulia Bianco 4°b

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Tumblr questo sconosciutoCredo che la maggior parte di voi, almeno unavolta nella vita, abbia sentito parlare di Tumblr (sì,per Diana, si scrive Tumblr, non Tumbrl, Tamblr oTumbler!), ma nel caso qualcuno non abbia avutoquesta fortuna, cercherò di spiegarlo in breve.Tumblr è l'ultima moda in fatto di social network.Esso si basa su dei blog personali sui quali si pos-sono postare o condividere (rebloggare) foto, gif,citazioni, testi, canzoni, video e chi più ne hapiù ne metta. Seguire blog di persone coninteressi simili ai propri è molto facile grazieal sistema degli hashtag. Il fatto che suquesto social sia possibile condividere li-beramente qualsiasi cosa come se nonci fosse un domani, rende Tumblr il pa-radiso della fangirl, la quale può scle-rare in tutta libertà senza intasare lehome dei suoi amici su Facebook.Ma è proprio l'anonimato, il fattodi potersi nascondere dietro unusername sviando il giudizio diamici e conoscenti che ha tra-scinato una buona fetta deiblog italiani su Tumblr nelpiù totale degenero.Il fenomeno di cui sto par-lando è quello dei “ra-gazzi di Tumblr”,esemplari di femmina ita-lica (sebbene la dicitura sia almaschile, l'esemplare maschio èmolto raro, direi leggendario) tra i 12 e i16 anni che vestono come hipsters, hannoun'inguaribile ossessione per le Vans, per i libri diBaricco, per le citazioni di Bukowski. I loro user-name sono perlopiù “ragazza-da-parete”, “come-carta-stagnola”, “winter-in-the-eyes” e cose simili.E fin qui niente di male. Se non fosse che tra que-ste povere disagiate si stia diffondendo la moda diinneggiare all'anoressia, alla bulimia, all'autolesio-nismo e alla depressione. Ebbene sì. È un giocomalato e contagioso, che porta queste ragazze apubblicare sui loro profili le foto dei loro tagli, ascrivere di quanto il non mangiare le faccia sentireforti e a descrivere dettagliatamente i loro mo-menti trascorsi in solitudine inginocchiate con latesta nel gabinetto. Parliamone. Quando per laprima volta mi sono ritrovata davanti a questo tri-ste, raccapricciante spettacolo, la mia reazioneistintiva è stata di incredulità, in quanto personal-mente credo che se una persona soffre di questotipo di problemi di sicuro non vada in giro a sban-dierarlo su internet. Soffrire di depressione, ma so-

prattutto di tutto ciò che da essa può derivare si-gnifica rovinarsi da soli, venire sopraffatti da sestessi e dai propri mostri interiori, di conse-guenza la maggior parte delle persone che ma-nifestano questi problemi tende a nasconderli aipiù e a rinnegarli, non certo a scrivere su un socialnetwork frasi come “autolesionismo non è sino-nimo di problema, è sinonimo di arte”. Questonon significa che tutti quelli che pubblicano que-

sto tipo di post siano puramente degli esibi-zionisti in cerca di approvazione: in fin

dei conti, se da un lato è vero chequesto tipo di disagio psi-

chico tende solitamentead essere celato, dall'al-

tra parte bisogna dire chealcune persone realmente

malate, non potendo par-lare con nessuno di questi

problemi, potrebbero aver de-ciso, a causa della propria di-

sperazione, di iniziare a sfogarsicome anonimi su un social net-

work. Forse queste silenziose gridadi aiuto verranno lette da qualcuno

che regalerà loro qualche parola diconforto, ma anche da un consistente

numero di disagiate in cerca di fama,che vedendo il “successo” riscosso da

queste povere ragazze, inizieranno perio-dicamente a minacciare il suicidio, con il

banale scopo di ottenere una manciata difollowers e qualche falso complimento. Nel

frattempo, qualche ragazza affetta da anores-sia nervosa entrerà su Tumblr, e invece di trovareincoraggiamenti, troverà i post di qualche de-mente che recitano:

“Se non mangi oggi, domani sarai più felice.Se non mangi oggi, domani sarai più bella.

Se non mangi oggi, domani sarai più sicura di te.Se non mangi oggi, domani non avrai problemi a

vestirti, ogni cosa ti starà bene.Se non mangi oggi, domani niente cosce troppogrosse, niente pancia, niente fianchi, polpacci e

braccia più piccoli, il viso più magro.Se non mangi oggi domani sarai più leggera.

Se non mangi oggi domani non vorrai nascon-derti mentre cammini in mezzo ad un corridoio.Se non mangi oggi domani non dovrai più pian-

gere davanti a quello specchio.Non mangiare.”

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Hann iba lElisabetta Ferreri 5°D

C o m e m o l t e a l t r e s e r i e t v c h e t r a t t a n oa r g o m e n t i d e l i c a t i o c h e p r e s e n t a n os c e n e c h e p o t r e b b e r o i m p r e s s i o n a r e ip i ù , a n c h e q u e s t a h a s u b ì t o p e s a n t ic r i t i c h e q u a n d o è a p p r o d a t a n e l n o s t r op a e s e d a o l t r e o c e a n o : s t i a m o p a r -l a n d o d i “ H a n n i b a l ”, t e l e f i l m d e l l a N B Cc h e è a n d a t o i n o n d a p e r l a p r i m a v o l t ai n I t a l i a l os c o r s o s e t -t e m b r e s uI t a l i a 1 ec h e i l p r o s -s i m o 2 8f e b b r a i o r i -p r e n d e r àc o n l a s u as e c o n d as t a g i o n en e g l i U S A .C o m e è f a -c i l m e n t e i n -t u i b i l e d a lt i t o l o q u e -s t a s e r i e t vp a r l a d iH a n n i b a lL e c t e r, i l f a -m o s o c a n n i -b a l e c r e a t od a T h o m a sH a r r i s , g i àm o l t e v o l t ea p p a r s o a lc i n e m a ( r i -c o r d i a m ot r a t u t t i “ I ls i l e n z i o

d e g l i i n n o c e n t i ” c o n A n t h o n y H o p -k i n s , l a p e l l i c o l a p i ù f a m o s a i n c u ic o m p a r e l a f i g u r a d e l D r. L e c t e r ) . I nq u e s t a t r a s p o s i z i o n e t e l e v i s i v a v e n -g o n o a n a l i z z a t i i r a p p o r t i t r a H a n n i -b a l L e c t e r, r i n o m a t o p s i c h i a t r a , e W i l lG r a h a m , p r o f i l e r d e l l ’ F B I e p a z i e n t e

d e l D r. L e c -t e r, i n u na r c o t e m p o -r a l e c h e s ic o l l o c a a n -t e r i o r m e n t ea l r o m a n z o“ R e d D r a -g o n ” ; p a r a l -l e l a m e n t ea i c a s i c h ev e n g o n op r e s e n t a t ii n o g n i e p i -s o d i o , s iv e d e c o m eW i l l s c i v o l is e m p r e p i ùv e r s o l a f o l -l i a , m a n i p o -l a t o d a l l ap e r s o n a c h ei n v e c e d o -v r e b b e a i u -t a r l o ar i t r o v a r e l ap r o p r i a s a -n i t à m e n -t a l e .L e m o t i v a -

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z i o n i p e r c u i q u e s t a s e r i e t v è s t a t aa s p r a m e n t e c r i t i c a t a è p r i n c i p a l m e n t eu n a : l e s c e n e e s p l i c i t e i n c u i v e n g o n om o s t r a t i i c a d a v e r i o t a l v o l t a a n c h e g l io m i c i d i s t e s s i . S e b b e n e n o n s i p o s s ad e f i n i r e “ H a n n i b a l ” u n o s p l a t t e r c o m em o l t i f i l m h o r r o r c h e v e n g o n o p r e s e n -t a t i a l c i n e m a , è p u r s e m p r e v e r o c h ec i s o n o r e g o l a r m e n t e s i t u a z i o n i i n c u iv e n g o n o m o s t r a t i c a d a v e r i m u t i l a t is e n z a a l c u n a c e n s u r a c h e p o t r e b b e r oi m p r e s s i o n a r e a l c u n i s p e t t a t o r i . I lf a t t o c h e t a l i s c e n e v e n g a n o p r e s e n -t a t e s e t t i m a n a l m e n t e h a , a m i o p a r e r e ,i n f l u e n z a t o m o l t e p e r s o n e n e l l o r og i u d i z i o , i n f a t t i r a r a m e n t e v e n g o n om a n d a t e c r i t i c h e a l l e e m i t t e n t i c h et r a s m e t t o n o f i l m b e n p i ù e s p l i c i t i d i“ H a n n i b a l ”, p e r c h é d o p o q u e l l e d u e ot r e o r e i n u n a s e r a t a b e n p r e c i s a l e i m -m a g i n i c h e d a n n o f a s t i d i o a l l o s p e t t a -t o r e n o n v e n g o n o p i ù m o s t r a t e ; i n u nt e l e f i l m , i n v e c e , c ’è u n a c o s t a n t e r i p e -t i z i o n e d i q u e s t e s c e n e “s c o m o d e”, p e rc u i a p a r i t à d i e l e m e n t i m a c a b r iq u e s t ’ u l t i m o s a r à s e m p r e p i ù p e n a l i z -z a t o r i s p e t t o a u n f i l m . A l c u n i c r i t i c a n oa n c h e i l f a t t o c h e v e n g a m o s t r a t o u nc a n n i b a l e i n p r i m a s e r a t a e t e m o n oc h e q u a l c u n o p o s s a i m i t a r e l e s u eg e s t a ; è i n u t i l e d i r e c h e t a l i t e n d e n z en o n n a s c o n o d a l l a s e m p l i c e v i s i o n e d iu n t e l e f i l m e c h e c h i è r e a l m e n t e n e l l ec o n d i z i o n i p s i c h i c h e d i s e g u i r e q u e s t oc o m p o r t a m e n t o v a c o n t r o l l a t o , e d i s i -c u r o n o n g l i s i p u ò p e r m e t t e r e d i g u a r -d a r e u n a s e r i e t v c h e h a c o m e t i t o l o i ln o m e d e l p i ù f a m o s o c a n n i b a l e d e l l al e t t e r a t u r a m o d e r n a . I l b o l l i n o r o s s on o n è m e s s o p e r a b b e l l i r e l o s c h e r m o,p e r c u i b i s o g n a c o n t r o l l a r e c h e i n d i v i -d u i f a c i l m e n t e i m p r e s s i o n a b i l i c o m e

b a m b i n i e p e r s o n e m e n t a l m e n t e i n -s t a b i l i n o n a b b i a n o a c c e s s o a q u e s t om a t e r i a l e s e n o n s o t t o u n a s t r e t t as o r v e g l i a n z a .Tr a l a s c i a n d o g l i e l e m e n t i c h e p e r a l -c u n i p o s s o n o e s s e r e d i d i s t u r b o, q u e -s t a s e r i e t v è o g g e t t i v a m e n t e b e nr e a l i z z a t a , a p a r t i r e d a l c a s t s c e l t oc h e , p u r n o n e s s e n d o m o l t o c o n o -s c i u t o , s a i n t e r p r e t a r e e g r e g i a m e n t e ip e r s o n a g g i c h e g l i s o n o s t a t i a f f i d a t i .A r i c o p r i r e i l r u o l o d i H a n n i b a l L e c t e rt r o v i a m o M a d s M i k k e l s e n , a t t o r e o l a n -d e s e v i n c i t o r e d i u n a P a l m a d ’ O r o aC a n n e s c o m e m i g l i o r a t t o r e p e r i l f i l m“ I l s o s p e t t o” m a f o r s e p i ù c o n o s c i u t op e r i l s u o r u o l o d a c a t t i v o i n “ C a s i n oR o y a l e”, a f f i a n c a t o d a H u g h D a n c y ( “ Il o v e s h o p p i n g ”, “ I l c l u b d i J a n e A u -s t e n ” ) c o m e W i l l G r a h a m . P i c c o l a c u -r i o s i t à s u i d u e : q u e s t a n o n è l a p r i m av o l t a c h e s i t r o v a n o a r e c i t a r e i n -s i e m e , i n f a t t i s o n o e n t r a m b i c o m p a r s ii n “ K i n g A r t h u r ” g i à n e l 2 0 0 4 . L a s e r i eè s t a t a c r e a t a d a B r y a n Fu l l e r, a u t o r ed i a l t r i t e l e f i l m c o m e “ D e a d L i k e M e” e“ P u s h i n g D a i s i e s ”, c o n s i d e r a t o u n a g a -r a n z i a i n q u e s t o s e t t o r e : e f f e t t i v a -m e n t e l a s e r i e è i m p e c c a b i l e d a lp u n t o d i v i s t a t e c n i c o , c o n i n q u a d r a -t u r e r i c e r c a t e e u n a p r o f o n d a a n a l i s id e l l a m e n t e d e i d u e p r o t a g o n i s t i , a r -r i c c h i t a d a l l a r e c i t a z i o n e d i M i k k e l s e ne D a n c y.I l m i o c o n s i g l i o è q u e l l o , s e n o n s i e t ep e r s o n e i m p r e s s i o n a b i l i , d i g u a r d a r eq u e s t a s e r i e t v , a n c h e s e n o n è i l g e -n e r e c h e d i s o l i t o p r e f e r i t e : p o t r e s t er i m a n e r e m o l t o s o r p r e s i e s o d d i s f a t t id a c i ò c h e q u e s t o t e l e f i l m h a d a o f -f r i r e .

t e m p o l i b e r oetCetera Majorana Desio n°6 febbraio 2014

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Fenomeno Real TimeBeatrice Giaconia & Ylenia Mariani 3°E

S a p p i a m o p e r c e r t o d i a v e r a t t i r a t o l av o s t r a a t t e n z i o n e c o n q u e s t e d u e p i c -c o l e p a r o l i n e c h e v i h a n n o t e n u t o c o m -p a g n i a d u r a n t e i l u n g h i p o m e r i g g i d is t u d i o . A n c h e s e s i r i v e l e r à u n a r t i c o l os t u p i d o s p e r i a m o c h e v i f a c c i a s o r r i -d e r e ; m a o r a o c c u p i a m o c i u n p o’ d e l l as t o r i a d i q u e s t o c a n a l e !“ R e a l T i m e   ( p r e c e d e n t e m e n t e   D i s c o -v e r y R e a l T i m e ) è u n a  r e t e t e l e v i s i v a  t e -m a t i c a i t a l i a n a l a n c i a t o i n I t a l i a i l 1 ºo t t o b r e   2 0 0 5   s u l l a p i a t t a f o r m a   S k y I t a -l i a , h a u n a p r o g r a m m a z i o n e c h e r u o t aa t t o r n o a l l a v i t a r e a l e r i c o r r e n d o a d i -v e r s i g e n e r i t e l e v i s i v i : d a l l ' i n t r a t t e n i -m e n t o a i r e p o r t a g e , d a l l e d o c u - f i c t i o na i   r e a l i t y , d a i t a l k - s h o w a i p r o g r a m m id i c u c i n a . I l p a l i n s e s t o d i R e a l T i m e èd e d i c a t o p r i n c i p a l m e n t e a l l e d o n n e , l eq u a l i c o s t i t u i s c o n o i l 7 0 % d e l p u b b l i c od e l l a r e t e , c o n u n ' e t à c o m p r e s a t r a i 2 5e i 5 4 a n n i .” ( R i n g r a z i a m o Wi k i p e d i a p e rl a l e z i o n c i n a ) .R e a l T i m e h a a v u t o q u e s t o g r a n d e s u c -c e s s o s o p r a t t u t t o p e r c h é , c o m e d i c e i ln o m e , c i o f f r e d e i p r o g r a m m i r e a l i ( e ,s i n c e r a m e n t e , a n c h e p e r c h é l a s c e l t aa l t e r n a t i v a s a r e b b e U o m i n i e D o n n e ) .S f i d i a m o c h i u n q u e a d a m m e t t e r e d in o n a v e r p e r s o u n p o m e r i g g i o s b a -v a n d os u l l et o r t e d iB u d d y oc o n -c i a n d o s ic o m e aC a r n e -v a l e n e lt e n t a -t i v o d i

i m i t a r e C l i o ( i n q u e s t o c a s o s p e r i a m od i p a r l a r e s o l o p e r l e r a g a z z e ) .O l t r e a d e s s e r e d i v e n u t o u n f e d e l ec o m p a g n o , g r a z i e a i p r o g r a m m i d iR e a l T i m e a b b i a m o i m p a r a t o t a n t i s -s i m e c o s e !D i v i d e n d o l i p e r c a t e g o r i e , q u e l l i c h ea m i a m o d i p i ù s o n o i p r o g r a m m i d i c u -c i n a . N o n a v e t e m a i s o g n a t o u n a t o r t aa l c i o c c o l a t o p r e p a r a t a d a l l o c h e fK n a m s o l o p e r v o i , o p p u r e d i v i v e r eu n a g i o r n a t a c o n B u d d y e l a s u a i n f i -n i t a f a m i g l i a p r e p a r a n d o u n a d i q u e l l et o r t e p a z z e s c h e ?I l s e c o n d o p o s t o d e l l a c l a s s i f i c a ès t a t o o c c u p a t o d a l l a m o d a ! C i s o n o u nt r i l i o n e d i p r o g r a m m i s u g l i a b i t i d as p o s a , e l i r i n g r a z i a m o, p e r c h é o r a f i -n a l m e n t e c o n o s c i a m o l a d i f f e r e n z a t r au n a b i t o a s i r e n a e u n o i n c h i f f o n . U na l t r o p r o g r a m m a c h e a d o r i a m o è “ M ac o m e t i v e s t i ? ”, ( s ì , l ’ a v e t e l e t t o p r o -p r i o c o n q u e l l a p r o n u n c i a ! ) , c o n d o t t od a E n z o e C a r l a , i q u a l i s c a t e n a n ot u t t o i l l o r o s a d i s m o s u d e l l e p o v e r em a l c a p i t a t e , c h e , a b i t u a t e a m e t t e r s ia d d o s s o d e i s a c c h i d i p a t a t e , s i r i t r o -v a n o a c a m m i n a r e s u u n t a c c o 1 6 .A l t e r z o p o s t o c i s o n o i p r o g r a m m i d i

b r i c o -l a g e ed e s i g n ,d o v e l an o s t r ac a r aB a r b a r ac i d i m o -s t r a c h ea n c h eu n c a l -

t e m p o l i b e r oetCetera Majorana Desio n°6 febbraio 2014

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z i n o a m m u f f i t o p u ò e s s e r e t r a s f o r m a t oi n q u a l c o s a d i c o o l e m o d e r n o.E p o i c i s o n o q u e i p e r s o n a g g i c h e p u o is o l a m e n t e a m a r e , u n o d i q u e s t i è l oc h e f p i ù c a z z u t o a l m o n d o , C h e f R a m -

s e y, c h e h a u n l i n g u a g g i o c o s ì s c u r r i l ec h e p o t r e b b e f a r e i l r a p p e r y o . I l s u oa l t e r e g o f e m m i n i l e è Ta b a t h a , u n ad o n n a f o r t e c h e p e r n o i è p a r a -g o n a b i l e a u n c h i h u a h u a r a b -b i o s o c h e t i u r l a d i e t r o e t i f as e n t i r e u n a c a c c a . P r o v a t e ap e n s a r e a d e g l i i n s e g n a n t im o l t o , m a d a v v e r o m o l t o , s e -v e r i . C i s o n o m o m e n t i i n c u ip e n s a t e d i o d i a r l i , m a f i n i t o i l“ p e r c o r s o” v i r e n d e r e t e c o n t oc h e i n f o n d o v i h a n n o f a t t o d e lb e n e ( s a p p i a m o c h e n o n p e rt u t t i è c o s ì ) .

P o i c i s o n o d o n n e c h e “ n o n s a -p e v o d i e s s e r e i n c i n t a”. A l l o r a , p a r -t i a m o d a l p r e s u p p o s t o c h e q u a l c o s aa v r a i c o m b i n a t o p e r e s s e r e i n c i n t a , n o nc r e d i ? U n p o’ p i ù d i a t t e n z i o n e a v r e s t ip o t u t o f a r e , m a v a b b è . O h , g u a r d a ! L et u e g a m b e i n c o m i n c i a n o a d i v e n t a r ep r o s c i u t t i , i l t u o s e d e r e d i v e n t a s e m p r e

p i ù s i m i l e a d u n s a l v a g e n t e e i l s e n op r e n d e l a f o r m a d i d u e a r a n c e . S a l i s uu n a b i l a n c i a e … p f f ! I l p e s o a u m e n t a !M m m m … a m e n o c h e t u n o n s i a a n d a t a

a v i v e r e d a l l a n o n n a p e r u n a s e t -t i m a n a ( c h e v u o l d i r e p r a n z i n a -t a l i z i a g o - g o ) , q u a l c o s a d i s t r a n oc i s a r à . S e n o n r i e s c i a n o t a r eq u e s t i p a r t i c o l a r i , n o i c r e d i a m o ,p e r l o m e n o, c h e d o p o 4 / 5 m e s i t ia c c o r g i d i a v e r e u n q u a l c o s a d ia n i m a t o n e l l a p a n c i a . C h e s a r àm a i ? ! Fo r s e u n d o t t o r e r i u s c i r à ar i s p o n d e r e a q u e s t o q u e s i t o m o o -o o l t o d i f f i c i l e ! E c c o g l i e f f e t t ic o l l a t e r a l i d i q u e s t o p r o g r a m m a :v e d e r e q u e s t e c o s e t i f a n n o s a l i r es e m p r e d i p i ù i l c r i m i n e ! P e r ò ,a l l a f i n e , s o n o a n c h e d i v e r t e n t i .D o p o a v e r c o n o s c i u t o f a m i g l i e u n

p o’ p a z z e c o m e q u e l l a d i H o n e y B o oB o o e g e n t e c h e s i v e s t e c o m e s e f o s s es e m p r e C a r n e v a l e a “d i r e , f a r e , b a c i a r e”,

a b b i a m o a c c e t t a t o i l f a t t o c h e o r m a is i a m o d i p e n d e n t i d a q u e s t o c a n a l e ec h e . . . O D D I O v i d o b b i a m o l a s c i a r e ! C ’èl a n u o v a p u n t a t a d i t o r t e i n c o r s o c o nR e n a t o e n o n p o s s i a m o p e r n u l l a a lm o n d o p e r d e r c e l a , s o p r a t t u t t o p e r c h éA n g e l o è t r o p p o c a r i n o * - *

t e m p o l i b e r oetCetera Majorana Desio n°6 febbraio 2014

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Lo chef Gordon Ramsey

Tabatha Coffey

[CENSORED]

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Stefano Tagliabue 5°D

t e m p o l i b e r oetCetera Majorana Desio n°6 febbraio 2014

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Trash Science #2i Pokemon che potrebbero ucciderciChiunque abbia mai giocato, almeno unavolta, a uno qualsiasi dei tanti capitoli dellaserie Pokemon saprà di cosa parlo quando miriferisco a quel vibrante desiderio, così fortee intenso, di mandare tutto all'aria e partireper il mondo; a quell’ambizione, così nobile epura, di diventare il più grande allenatore ditutti i tempi; a quel’istinto inappagabile di sfi-dare avversari, pokemon selvatici e leggen-dari, di battere palestre, Superquattro, TeamRocket e tutti gli altri. Ma, himè, a noi pre-scrisse il fato (avrebbe detto Foscolo) un di-verso destino: condannati a vivere in unmondo senza pokemon, senza Altopiano Blu,senza Via Vittoria, senza nulla ... Ma siamo si-curi che non sia meglio così?

Magcargo, pokemon numero #219 di tipofuoco-roccia. Secondo il pokedex di Zaffiro"La temperatura corporea di MAGCARGO si ag-gira attorno ai 10.000 gradi centigradi". Se esi-stesse davvero sarebbe uno dei corpi piùcaldi del Sistema Solare, addirittura 1,77 voltepiù caldo della superficie del Sole o del nu-cleo terrestre. Questo, oltrea renderlo una piccolastella, causerebbe a tuttinon pochi problemi vistoche nulla gli si potrebbeavvicinare senza prenderefuoco, evaporare o scio-gliersi nel giro di pochi se-condi. Attribuendogli lecaratteristiche di un corponero, con la legge di Ste-f a n - B o l t z m a n n(E/t=esAT^4), possiamocalcolare la sua potenza diirraggiamento, che am-monta a più di 1 GW (un

miliardo di Watt), sufficiente a soddisfare ilfabbisogno energetico di quasi un milione emezzo di abitazioni. Per capirci: basterebbel'energia irraggiata da un Magcargo in 60 se-condi per far evaporare 32 tonnellate d'ac-qua, liquido di cui il nostro corpo ècomposto al 70%, potete facilmente capirecosa succederebbe a trovarsene uno difronte...

Neanche Blastoise scherza: pokemon nu-mero #009 di tipo acqua nonché uno deimiei preferiti, secondo il pokedex di argento"I cannoni sul suo guscio sparano getti d'ac-qua capaci di bucare l'acciaio". Effettiva-mente esistono dei macchinari industriali ingrado di tagliare lamiere di acciaio usandodei getti d'acqua ad alta pressione: circa4000 bar (più o meno 4000 volte la pres-sione atmosferica). In questi macchinari ildiametro del getto è poco maggiore di 1millimetro e quindi è relativamente facileraggiungere pressioni del genere, ma per i

cannoni di Blastoise par-liamo di un diametro, a oc-chio e croce, di 10 cm:servirebbe una forza di 32milioni di Newton per rag-giungere i 4000 bar neces-sari a tagliare l'acciaio! Conla legge di Bernoulli calco-liamo che velocità avrebbel'acqua sottoposta a talepressione e troviamo unvalore che ammonta a circa900 m/s (3240 km/h), più didue volte e mezzo la velo-cità del suono. Se un Bla-stoise decidesse di spararci

Magcargo

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non faremmo in tempo asentire il rumore del gettoche ci troveremmo trapas-sati da parte a parte, comeun coltello caldo nel burro(o un getto d'acqua pressu-rizzata nell'acciaio). E nonfinisce qui, calcoliamo lagittata: Blastoise è alto 1,60m, quando spara l'acqua hauna velocità verticale nullae occorrono 0,57 secondiperchè raggiunga il suoloma contemporaneamente, in direzione oriz-zontale, il getto d'acqua avrà compiuto più di500 metri. Un cecchinotanto perfetto quanto mor-tale.

Eppure il peggio deve an-cora arrivare: il pokemonpiù pericoloso di tutti èanche il più inutile di tutti,e forse è proprio questo arenderlo un killer letale:Magikarp, il pokemon nu-mero #129 di tipo acqua. Ilpokedex di Platino ci in-forma del fatto che "Un MA-GIKARP di una certa età puòsaltare una montagna conSplash". La più bassa montagna ufficialmenteregistrata è il Mount Wycheproof in Australia,alto solo 148m. Se Magi-karp riuscisse a saltarlo,dopo aver raggiunto lacima, lo aspetterebbe unadiscesa libera durante laquale acquisterebbe velo-cità fino a schiantarsi alsuolo a più di 50 m/s (quasi200 km/h) e con un'energiacinetica K=1/2mv^2=14500Joule (poco meno di quellache aveva Usain Bolt nel

momento in cui segnava ilnuovo record del mondo).Considerando la sua massadi 10kg possiamo calcolarela quantità di moto al mo-mento dell'impattoq = m * v = 1 0 * 5 3 , 8 5 = 5 3 8 , 5kgm/s. Se ci trovassimo nelpunto di “atterraggio” (secosì possiamo chiamarlo) equesto ardito Magikarp cicadesse in testa la quantità

di moto passerebbe nel giro di pochi cente-simi di secondo da 538,5 kgm/s a 0. Questa

variazione repentina da-rebbe luogo a una forzacalcolabile con il teoremadell'impulso F = Deltaq/t =538,5/10^-2 = 53850 N. Èsufficiente a uccidere unuomo? Si, decisamente. Te-nendo conto del fatto chela superficie della testa diun adulto è di circa 300cm^2, la pressione cheeserciterebbe Magikarpnello schiantarcisi sopra è P = F/s = 53850/3*10^-2 =1795000 Pa cioè 17 volte lapressione minima necessa-

ria a rompere l'osso del collo.

Alla fine, per quanto mi di-spiaccia dirlo, forse è me-glio che i Pokemonrimangano solo un video-gioco o un cartone, dovetutto è possibile, anchestare a pochi metri da unMagcargo a 10000°C senzaprendere fuoco e evapo-rare, come fanno Ash, Mistye Brock nell'immagine qui afianco.

t e m p o l i b e r oetCetera Majorana Desio n°6 febbraio 2014

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Magikarp

Blastoise

Ash a pochi metri da un Magcargo e242s05

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Non si disdegni la brava gente- 1 -

Davide G.

V a r i eetCetera Majorana Desio n°6 febbraio 2014

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“La porta! Apra la porta signor Gufo!”Aveva la mano pesante la signora Poldrini mentresbatteva il pugno contro la porta dell’ormai fati-scente appartamento 106 del “Palazzo Castello”.Forse la vecchiaia, forse la sua totale sfiducia neiconfronti delle nuove generazioni o forse piùsemplicemente il fatto che il caro marito non tor-nasse a casa dal lontano 1987 aveva formato il ca-rattere irascibile della pesante padrona di casa.Il lontano 1987 però, non era ricordato solo dallasignora Poldrini. Nello stesso momento in cui ilcaro marito usciva di casa per comprare le siga-rette, a 6.679 km di distanza, il sig. Budd Dwyer,in una sua conferenza stampa, decise di salutarel’umanità sparandosi in bocca un colpo di revol-ver 357 Magnum in diretta televisiva. Era il 22Gennaio e, forse per alleviare il disagio provocatodalla terribile notizia rimbalzata in fretta su tuttii telegiornali, due giovani brianzoli, freschi di ma-trimonio, decisero di ingannare il tempo cer-cando del tepore sotto le lenzuola. Il lorosprovveduto atto provocò il concepimento di Fa-brizio Gufo, il quale, circa nove mesi dopo,quando vide per la prima volta la luce non ringra-ziò nessuno, né la madre né il dottore, neppure ilvecchio governatore americano. Il solo essere ve-nuto al mondo sembrava per Fabrizio una faticaingiustificata. E lo era in effetti, poiché ventisette anni dopo,con tutta la forza che aveva in corpo, si sarebbedovuto alzare dal letto (dormiva quattordici oreal giorno), cercare le chiavi di casa nascostechissà dove e aprire la porta a quella strega dellasignora Poldrini, che non smetteva di bussare.

“Buongiorno signora Boldrini! Come sta? Vistoche bella giornata oggi?” “Mi stia a sentire, tanto per cominciare è Poldrini.Poldrini come Piacenza, Perugia, Pescara, Pistoiae quante ne vuole. Se non lo sapesse, tra menodi un’ora dovrei essere a cenare, dico cenare, dauna mia amica per parlare della cerimonia dellaDomenica delle Palme, sa, il nuovo parroco nonmi è piaciuto tanto, forse l’inesperienza, il nuovoambiente, perciò mi sembra un po’ fuori luogofare a quest’ora delle considerazioni sulla gior-nata. Si vergogni! E’ venti minuti che busso allaporta.” Riprende il fiato.“Oh, se ci fosse ancora suo padre…”Un attimo di pausa. “Comunque, mio caro Gufo, è il ventisette del

mese, aspetto domattina il suo pagamento inuna busta sotto la mia porta.”“Sicuramente, illustrissima.”Ma di sicuro non c’era proprio niente, men chemeno i soldi nella vita di un medio cittadinoprecario e svogliato, oltre che inaffidabile. A Fabrizio d’altra parte non piace: praticare unaqualsiasi forma di lavoro anche se retribuito,svegliarsi la mattina, addormentarsi la sera, an-dare a fare la spesa (piuttosto si preferisce il di-giuno), entrare in doccia, uscire dalla doccia,utilizzare mezzi pubblici, portare l’orologio, la-varsi i denti a mezzogiorno.A Fabrizio invece piace: leggere una grandequantità di libri (senza però mai finirli), andareal cinema a metà pomeriggio, fumare le sue“King O. Ground L” mentre passeggia per la città,giocare a carte, discutere dell’editoriale del “Cor-riere della Sera” ignorando completamente ilresto del giornale, ascoltare il suono della te-stina del giradischi toccare il vinile e sfiorare ilpulviscolo, guardare, prima di addormentarsi, laluce del lampione sulla strada appena fuoridalla finestra.“Il problema dei soldi è semplicemente causa diun sistema a cui non mi posso abbassare, fon-dato sul libero mercato, poco democratico e su-periore a qualsiasi autorità politica, figlio di uncapitalismo base della cultura occidentale emantenuto in vita da una società consumista e“di massa”, accecata e illusa dal mitico “sognoamericano” adottato ormai anche in Europa.” Così rispondeva agli amici che gli chiedevanoperché mai non avesse un lavoro e perché con-tinuasse a vivere dell’elemosina della poveramadre (anche se povera non era). La verità è cheil nostro Gufo era pigro, il più pigro del mondo,il peggior scansafatiche del multiverso. L’unica cosa in cui si impegnava erano le suestorie, raccontate e messe in musica ma condi-vise con pochi amici, già dai tempi della scuola.Avventure fantastiche, sketch comici, ma anchemonologhi, storie d’amore, canzonette da ora-torio feriale. E in quello aveva veramente del ta-lento, talento però andato sprecato,dimenticato. Il Gufo viveva ormai in un mondotutto suo, fatto di preconcetti e pregiudizi co-struiti intorno a se per proteggersi da una vitache non aveva voglia di vivere veramente. Qual-cosa, o qualcuno, doveva dare una svolta allasua vita.

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RedazioneCaporedattrice: Giulia Bianco, 4°b

Impaginatore: Stefano Tagliabue, 5°D

Redattori: Gabriele Gatti, 4°C, MarcoCattazzo, 1°C; Elisabetta Ferreri, 5°D;Myrea Celant, 3°E; Beatrice Giaconia,3°E; Ylenia Mariani, 3°E; Riccardo Sala,4°F; Letizia Bigatti, 4°a, Elena Mazzeo,4°a; Simone Borgonovo, 4°b, Davide G.Le copie del giorna l ino sono poche non perchésiamo molto taccagni ma perché è statomesso anche on l ine, su l sito:issuu.com/etceteramajorana.Se non sei stato abbastanza veloce da pren-derne una copia leggi lo on l ine, la defin izione èmaggiore e le immagin i (forse) sono a colori !Inoltre se vuoi vedere pubbl icato un tuo arti-colo puoi inviar lo a l la e-mai l:[email protected] d i inserire anche nome, cognome

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