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domenica 18 ottobre 2015 anno 5 numero 3 5 www.stadio5.it [email protected] COPIA OMAGGIO Parola al Baffo L’INTER può farcela Sandro Mazzola pag 2 Inter Sport & Spettacolo Juventus C’è poco da stare Allegri Nuova sfida dal sapore antico Sorvegliato speciale chi la perde Allegri, è ora di dimostrare che la Juventus sa vincere an- che senza la rendita lasciata da Antonio Conte. Mancini, è ora di schierare la forma- zione da “novan- ta”, se esiste.

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domenica 18 ottobre 2015 anno 5 numero 3 5 www.stadio5.it [email protected] COPIA OMAGGIO

Parola al BaffoL’INTER può farcelaSandro Mazzola pag 2

Inter

Sport & Spettacolo

Juventus

C’è poco da stare AllegriNuova sfida dal sapore antico

Sorvegliato speciale chi la perde

Allegri, è ora di dimostrare che la Juventus sa vincere an-che senza la rendita lasciata da Antonio Conte.

Mancini, è ora di schierare la forma-zione da “novan-ta”, se esiste.

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domenica 18 ottobre 2015 Stadio5.it2

INTER (4-2-3-1)

Arbitro: Paolo Valeri di Roma2

STADIO

JUVENTUS (3-5-2)

Buffon;TBarzagli, Bonucci, Chiellini;

Cuadrado, Khedira, Marchisio, Pogba, Evra;Dybala, Morata

MEAZZA ORE 20.45

Inter

Allenatore Allenatore

Sand

ro M

azzo

la

Handanovic;Santon, Miranda, Murillo, Jesus;

Felipe Melo, Kondogbia;Biabiany, Jovetic, Perisic

Icardi

Juventus

RobertoMancini

MassimilianoAllegri

La Nazionale ha portato via il cam-pionato per due partite che hanno

dato all’Italia di Conte il pass per gli Europei 2016. Roba da ricchi in questo mo-mento di alta tensione. Dopo Torino-Milan, ecco il derby d’Italia; un incrocio che ri-evoca momenti eroici. Corsi e ricorsi storici, personaggi e campioni che hanno calcato stadi storici, producendo ge-sta leggendarie. A differen-za degli ultimi anni, l’Inter è davanti alla Juventus di ben otto punti. Solo a pensarlo ti prendevano per matto solo un mese fa. I valori si ridur-ranno presto, almeno questa è l’ipotesi più saggia, anche se lo sport spesso tradisce le attese. Mancini sta pensan-do a un cambio di modulo: dietro a Icardi tre trequar-tisti del calibro di Perisic, Jovetic e Palacio (o Ljajic), davanti alla difesa due fran-giflutti come Felipe Melo e Kondogbia (o Medel). “Non contano i moduli, ma gli uomini”, sono le parole che ripete frequentemente il tecnico marchigiano, che a centrocampo vuole tagliale-gna con fisico da buttafuori, mentre davanti spazio a uo-mini veloci e tecnica in sal-do, con il pericolo di qualche lacrimuccia per una spalla-ta di troppo. Dall’altra parte Allegri dovrebbe recuperare Marchisio (il vero genera-le dell’armata bianconera), ma Pogba potrebbe marcare visita. La vittoria con il Bo-logna non deve far illudere, ma in Champions la veloci-tà appare inarrestabile. Se dovesse vincere al Meazza, la Vecchia Signora darebbe un segnale importante per la sua rinascita, anche se la Fiorentina l’ha già fat-to. Diamo per scontato che Handanovic non combinerà le frittate di qualche settima-na fa e che magari Miranda sia un po’ più guardingo nel-le folate di Dybala e Morata. Contro la Fiorentina non c’è stata partita, è inutile fare analisi su una partita vuota di polpa nerazzurra e ricca di succo viola. Due errori madornali e un rigore dopo appena venti minuti hanno macellato la partita. Osan-niamo Paulo Sousa, lo meri-ta. Ma è stato troppo sempli-ce. L’Inter, poi, ha preso un brodino al ‘Ferraris’. Ora c’è una sontuosa cena: tornare a casa satolli sarebbe una serata indimenticabile per gli uomini di Mancini. Ora si inizia a fare sul serio.

Ogni volta che l’Inter sfida la Juventus mi ri-torna in mente

la partita di Torino che se-gnò il mio esordio in Se-rie A. Un po’ di emozione sinceramente l’ho provata perché giocando contro campioni del genere non poteva essere altrimenti. Forse l’avrei provata di più se l’Inter avesse schiera-to la prima squadra, ma certamente il sottoscritto sarebbe rimasto in tribu-na. Quella di questa sera è comunque la solita gara delicata, con la differenza che questa volta siamo noi davanti a loro in classifica con otto punti di vantaggio. Speriamo che non diventi-no cinque perché la Juven-tus è sempre la Juventus. I “Gobbi” ci hanno dato in

INTER-JUVENTUS: QUANTI RICORDICon i bianconeri un esordio indimenticabile

nonostante le nove reti incassate

questi ultimi anni parec-chi dispiaceri e quest’In-ter, ancora una volta, mi mette qualche dubbio vi-sta la carenza di gioco e la mancanza di reazione allo svantaggio. Abbiamo visto tutti, al di là del disgrazia-

to episodio di Handanovic, come è andata a finire con la Fiorentina. Ho visto una squadra slegata che non promette nulla di buono. Il campanello d’allarme lo avevamo avuto malgrado le cinque vittorie consecu-

tive, la conferma è arrivata puntuale contro la forma-zione toscana. Comunque, non vorrei essere nei panni di Allegri se la Juve uscirà con un pugno di mosche da questa sfida con noi al Meazza. La capolista Fio-

rentina col Napoli dovrà confermare il suo stato di grazia dopo il 3-0 inflitto all’Atalanta, che non è si-curamente l’ultima arriva-ta. Il Napoli però contro il Milan, dopo averlo basto-nato mica male, è pronto ad una nuova impresa con la capolista, che servireb-be parecchio a noi in caso di successo con la Juve. Tocchiamoci per quanto ipotizzato. Ma la palla è ro-tonda e sappiamo tutti che nel calcio non c’è mai nulla di scontato. Quindi, forza ragazzi, battete la Juventus che torniamo primi in clas-sifica.

La partita fantasma

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3domenica 18 ottobre 2015 Stadio5.it

Partita

cla

ssif

ica

ma

rcatori

LA CLASSIFICA

18

357 48

15

7 4

Éder Citadin Martins

6

16 1114

79

1112

Fabio Quagliarella

4 3

7

12 12

Gonzalo Higuain

5

13

Nikola Kalinic

4

Lorenzo Insigne

5

Miralem Pjanic

Tutto è pronto per der-by d’Italia. Soprattutto sono pronti Claudio Marchisio e Mario

Mandzukic, Allegri può tirare un sospiro di sollievo. Il Princi-pino ha giurato Juve tutta la vita e questa sera a San Siro potrà completare il centrocampo delle grandi occasioni con Sami Khe-dira e Paul Pogba. Massimiliano Allegri questa partita la vuole vince mentre Roberto Mancini non la vuole perdere, allora che si fa? L’ennesimo pareggio! Que-sta Inter ci metterebbe la firma, anche i bianconeri un pensierino ce lo fanno. E’ vero, come dice lo stesso Allegri, questa non è una partita da dentro o fuori, ma vin-cerla è importante. Importante per la Vecchia Signora che dimo-strerebbe di aver abbandonato l’altalena di inizio campionato ed ancora più importante per l’Inter che darebbe, finalmente, segnali positivi in fatto di gioco e soprat-tutto darebbe corpo a quel fuoco che fin qui si è mostrato di pa-glia. E’ presto per parlare di scu-detto ma non lo è per mettere il cosiddetto fieno in cascina in vi-sta del periodo di magra. Il Me-azza segna il tutto esaurito per la partitissima della stagione che riapre i giochi sotto lo sguardo attento della Madonnina dopo la sosta per le Nazionali. Alcu-ni calciatori, vale per entrambe

OCChI pUNTATI SUl TRIO MARChISIO-KhEDIRA-pOgbAGrande attesa per la prima del Principino

le formazioni, pur tornati ad al-lenarsi con la propria squadra, potrebbero non aver ancora re-cuperato le fatiche d’oltre fron-tiera. Inter-Juventus potrebbe segnare la svolta soprattutto in casa bianconera. Come già detto, a San Siro scenderà per la prima volta, grazie al rientro di Marchi-sio, il centrocampo tanto atteso del dopo Pirlo-Vidal. Il Princi-

pino tornerà a dare spessore al reparto a suon di gol, anche se non subito, almeno questo si au-gurano i tifosi nerazzurri. Se in casa bianconera sembra tornato l’entusiasmo ed il buonumore, in casa Inter è ancora tutto da deci-dere e da dimostrare. Mancini ha soprattutto l’onere di dimostrare che la sua squadra può compete-re con le grandi. Vincere questo

match, per i nerazzurri, vorrebbe dire soprattutto morale. Guai a perdere concentrazione. Questa Inter è stata costruita per vince-re, quando il tecnico iesino avrà compreso anche come mandarli in campo. Probabile 4-2-3-1 con Biabiany, Jovetic e Perisic dietro Icardi, a proteggere Handanovic ci penseranno Santon, Miranda, Murillo e Juan Jesus. Il gioco sarà condotto da Felipe Melo e Kondogbia. L’alternativa dovreb-be essere il 4-3-3. Gli ingredienti per assistere ad una gran bella partita ci sono tutti, compresi gli

ottantamila spettatori che sede-ranno a San Siro per incitare ed osannare la propria squadra. Le aspettative puntano tutte sul bel gioco fra due squadre di alto li-vello, almeno sulla carta. Molti dubbi restano comunque in casa nerazzurra e la tensione è sicura-mente alta.

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domenica 18 ottobre 2015 Stadio5.it4

Giovanni Labanca

gli Ospiti

Gli avversari, quelli che la chiamano “Ruben-tus” e anche tanti che la portano nel cuore,

avevano già dato formale incari-co a tal Maestri Giuseppe Verdi e Wolfgang Amadeus Mozart di scrivere, anche per la Vecchia Si-gnora, un Requiem di quelli che ti entrano nell’anima a suggello della fine di ogni speranza, di una vita appena conclusasi. Tutti al capezzale dell’illustre inferma, chi a pregare per la pronta gua-rigione, chi a sperarne l’immi-nente trapasso, mentre avvoltoi rapaci inanellavano cerchi su cerchi nel cielo di Torino. Il cam-pionato già si considerava orfa-no della mamma più grande, di quella che di nero aveva già una delle due strisce sulla maglia con tanti scudetti appesi, tra quelli vinti e quelli pretesi, con tutti i suoi comprimari già pronti a in-viare fiori ed opere di bene sotto la Mole. L’omaggio, quello fune-bre, avrebbe dovuto essere im-ponente e pari solo alla fama che la squadra degli Agnelli godeva in ogni parte del globo calcisti-co. Colpo di scena, come avreb-be detto il suo passionale tifoso Mike, l’agonizzante dà segni di

MADAMA, Verdi può attendereripresa, il suo cuore riprende a battere quasi normale, dopo la somministrazione di due fle-bo Siviglia e Bologna, che le ri-danno forza, non tanto da farla correre a cento allora, ma alme-no per riprendere il cammino, quello solito verso la vetta che conosce a memoria. Si ripren-de e, silente silente, comincia a risalire la china con maggiore fiducia, proprio quella che ci vuole per affrontare, nel Derby d’Italia, un Biscione amletico di cui non si riesce a vedere ancora, nonostante la buona classifica, la

vera faccia, il volto dai lineamen-ti decisi che di punti, però, ne ha il doppio degli otto juventini. La storia, insomma, si rimette in moto, per il bene del calcio e per la Famiglia Fiat che, sinceramen-te, non si aspettava una squadra poco Allegri ed al tempo stesso, e come si poteva pensare il con-trario, ribadiva la sua grande stima ed immutata fiducia nei ragazzotti, nuovi e vecchi di una formazione in cerca d’autore, vi-sto il salasso di campioni a cui si era sottoposta per “dovere” di cassa (quando si dice che anche

i ricchi piangono). “Oh Dio buo-no, c’è tempo per i funerali e per i necrologi già pronti in tante reda-zioni di giornali, che un giorno ti affossano e l’altro ti riportano in paradiso, dice il mister livornese. E’ innegabile che abbiamo comin-ciato male, per ovvi motivi, ed io me ne assumo le colpe, se di col-pe possiamo parlare. C’erano da fare nuovi innesti e questi, come il mondo agricolo insegna, non subito danno i frutti sperati. Ci vuole calma, ora che le cose van-no bene in Coppa e riprendono un buon corso anche in campio-nato. Ci basta vincere stasera con l’Inter e il passato sarebbe già alle spalle e le critiche, a volte eccessi-ve, pure”. “A da passà a nuttata”, come si spera nei momenti più critici. E i giocatori ci credono. Sentite il Lucano di Policoro, Si-mone Zaza cosa ne pensa: “In ef-fetti già ci davano per trapassati. Non siamo al meglio ed io stesso devo trovare la giusta collocazio-ne in una squadra nuova, in un ambiente diverso da quello pro-vinciale e tutti noi nuovi dobbia-mo avere il giusto tempo per assi-milare il modello Juve, nel gioco e nella vita, cosa che non puoi fare in un mese. Ai tifosi chiediamo tutti di avere pazienza e di non abbandonarci nei momenti meno felici. Tifare quando si vince è fa-cile, il difficile è farlo quando non vedi i tre punti in tasca”. Tipica saggezza contadina e non solo. Questo per dire, in sintesi, che di vecchio la Signora di corso Galileo Ferraris ha solo l’età ed il nomignolo, non lo spirito e la speranza, per cui pace per i contro Rubentus, Verdi e Mozart possono riporre lo spartito e, se proprio vogliono scrivere qual-cosa, questa deve essere un Ma-gnificat, con Gloria compreso. Alleluia, Alleluia, aggiungiamo noi, che amiamo il bel calcio.

Personaggio

Finora in campionato, in sei partite disputa-te, ha segnato soltanto due reti contro Chie-

vo e Fiorentina, ma quando ha di fronte i bianconeri, Icardi si trasforma. I tifosi nerazzurri sperano che questa volta, come accaduto nel recente passato, il nuovo capitano possa fare gol contro la vecchia signora che, anche se arriva a S. Siro in un momento non tanto felice, è sempre capace di grandi impre-se. Il gol siglato in amichevole contro il Chiasso conferma co-munque che il calciatore è in

MAURITO VUOlE Il gOl

forma. Contro la Juve ci sarà da soffrire, ma unica cosa che conta è tornare a dare soddisfa-zione ai tifosi nerazzurri che si presenteranno numerosi sugli spalti, pronti ad incitare la be-neamata. “Icardi può fare molto per questa Inter in costruzione” ci dice Fabio, un vecchio abbo-nato nerazzurro che si sposta in continuazione da Ferrara a Mi-lano per seguire la sua squadra del cuore. “Spero che Maurito possa regalarci una serata con i

fiocchi. Battere la Juve dà mora-le a tutto il popolo nerazzurro” –aggiunge Carlo, altro fan che non abbandona mai l’Inter- “In varie occasioni, Maurito è stato criticato dai tifosi perché non partecipa molto alla costruzione del gioco e lotta poco. Invece io credo che il giocatore ha ampis-simi margini di miglioramento. Non scordiamoci che ha 21 anni ed è ora lui il nostro capitano. Ha segnato poco in questo cam-pionato, perché la squadra fa

ancora fatica ad arrivare nell’a-rea avversaria” – ci dice Milena Colnaghi, presidente dell’In-ter Club Paderno D’Adda, che questa sera, puntualmente, sarà presente sugli spalti del Meazza. Il primo gol della sua carriera ai bianconeri, Maurito lo realizza con la maglia della Sampdoria nel campionato Primavera il 17 marzo 2012. Il bomber di Rosa-rio Santa Fè continua a diver-tirsi, quando sempre in maglia blucerchiata e in serie A, dopo il gol realizzato nella gara d’anda-ta contro i bianconeri, regala ai suoi tifosi il 6 gennaio 2013 una splendida doppietta che con-sente alla Samp di uscire vitto-riosa dallo Juventus Stadium. Le reti realizzate da Icardi alla Juve arrivano presto anche in maglia nerazzurra. La gioia del calcia-tore argentino esplode quando nella stagione 2013/2014, sotto la curva degli ultrà nerazzurri, sigla il momentaneo vantaggio interista. Sfizi e gol però non finiscono qui. Un altro scher-zetto del giocatore ai bianconeri arriva infatti puntualmente lo scorso 6 gennaio quando con un preciso diagonale riesce a superare Buffon, fissando il ri-sultato sull’ 1-1 finale.

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Parliamone...

Luigi Rubino

Inter-Juventus, la madre di tutte le sfide, il derby d’I-talia è di scena a San Siro. In questo inizio di cam-

pionato le due formazioni arri-vano al grande appuntamento alla Scala del calcio in maniera completamente diversa rispetto agli ultimi anni, con i biancone-ri che hanno ricoperto sempre il ruolo di primi attori e i neraz-zurri quelli di comprimari. Ora, alla luce degli ultimi risultati, le posizioni in classifica delle due squadre si sono invertite. Quasi in testa alla classifica c’è l’Inter, mentre a sorpresa ad inseguire, in dodicesima posizione e otto punti di distacco dai nerazzur-ri, ci sono i campioni d’Italia in carica. Siamo ormai all’ottava giornata di campionato, esperi-menti non possono più essere fatti e al di là di infortuni e squa-lifiche, urge schierare in campo i migliori. L’Inter fatto il pieno di vittorie nelle prime cinque partite e scattata in testa con il suo Jo-Jo, ha conquistato solo un

E’ Il MOMENTO DI VOlAREDerby d’Italia tutto da godere

punto nelle ultime due gare. La Juve invece è partita malissimo alla prima giornata, perdendo in casa contro l’Udinese e pro-seguendo poi con i deludenti pa-reggi interni, con il Chievo alla terza giornata e con il Frosinone alla quinta gara di questa stagio-ne. I nerazzurri si sono ferma-ti a sorpresa alla sesta giornata, perdendo in casa pesantemente (4-1) la gara contro la Fiorenti-na. Una sconfitta, quella contro la “Viola,” che i tifosi sperano di cancellare stasera contro la Juve. Non sarà facile, anche se il meritato pareggio conquistato a Marassi nell’ultima gara di cam-pionato contro la Samp induce all’ottimismo. Mancini, dopo Genova, dovrebbe avere le idee più chiare, vedere schierare gio-catori fuori ruolo da un tecnico preparato come lui ora non è più ammissibile. L’ultima vitto-ria dell’Inter al Meazza contro i bianconeri risale alla stagione 2009/2010 (2-0) con Mourinho allenatore e con Maicon e Eto’o marcatori del match. L’ultima af-fermazione bianconera(2-1), con gol vittoria di Morata realizzato a pochi minuti dalla fine, è invece recente ed è datata maggio 2015.

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7domenica 18 ottobre 2015 Stadio5.it

Campionato

Si riparte alla grande col derby d’Italia di San Siro fra Inter e Juve. I neraz-zurri, prima della sosta

per le Nazionali, hanno rischiato grosso a Marassi contro la Sam-pdoria di Walter Zenga e passato lo spavento vorrebbero regala-re oggi ai propri tifosi un acuto vincente con la Vecchia Signora, che arriva da una vittoria piut-tosto criticata col Bologna, dove i petroniani passati in vantag-gio hanno reso la vita difficile a Buffon e compagni. L’Inter non ha dimenticato sicuramente il poker incassato a San Siro dalla Fiorentina e tenterà di rialzarsi definitivamente in questa sfida, sicuramente spettacolare, con i bianconeri. Guardando il vertice della classifica sorprende un po’,

RIFlETTORI pUNTATI SU SAN SIRO pER Il DERbY D’ITAlIAUltima chiamata, o quasi, per i bianconeri di Allegri

ma fino ad un certo punto, il primo po-sto della Fiorentina che oggi pomerig-gio, precedendo Inter-Juventus, sarà di scena al San Paolo con quel Napoli che ha fatto piangere il Milan con un poker secco che ha fatto traballare non poco la panchina di Mihajlovic. Il Napoli età

diventando una macchina da gol e si-curamente cercherà la conferma con i Viola di Paulo Sousa decisi a vendere la pelle in questa sfida a caro prezzo. Sicuramente se la Fiorentina dovesse sbancare il San Paolo ci sarebbero di-verse complicazioni per il gruppetto di

squadre che puntavano allo scudetto, Roma in primis impegnata ieri sera nell’an-ticipo dell’Olimpico con-tro l’Empoli. La Lazio, alla quale quasi nessuno dava credito dopo lo sconcer-tante avvio di stagione, sarà oggi a Reggio Emilia con il Sassuolo dove la squadra di Di Francesco proverà a sferrargli lo sgambetto per continuare la bella serie positiva intrapresa fin da inizio campionato. Occhio

anche al Genoa che ospi-terà il Chievo al Marassi mentre a Bergamo l’A-talanta riverrà il gasatis-simo Carpi reduce dalla prima vittoria storica in Serie A col Torino. Fari puntati pure sul Matusa dove il Frosinone incro-cerà le armi con la Sam-pdoria che ha una carta vincente in più con Eder andato a segno anche con la nazionale a Baku con l’Azerbaijan.

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domenica 18 ottobre 2015 Stadio5.it8amarcord

Gi incontri tra Inter e Ju-ventus vedono tanti ex

delle due squadre, chi molto noto e chi è rimasto un po’ nell’ombra, ma che ha cal-pestato due dei campi più ambitie famosi d’Italia e non solo. Luigi De Agostini, classe 1961, è stato un terzino di en-trambe le quadre. Il debutto in Serie A lo fa con la maglia dell’Udinese, arrivato dai vi-vaio bianconero, il 23 marzo 1980 contro il Napoli, partita finita in parità a reti inviolate. Dopo alcune esperienze fatte tra Udine, Trento, Catanzaro e Verona approda al cacio che conta. Nel 1007 passa alla Ju-ventus per 5.5 miliardi di lire e vi rimane fino al ’92. Con le Zebre vincerà, in 146 partite disputate e 20 gol, una Coppa Italia e una Coppa UEFA, en-trambe nella stagione 89-90. Finita l’avventura bianconera, non senza prima approda-re nella Nazionale di Vicini collezionando 35 presenze e quattro reti all’attivo, firma un contratto di un anno con l’Inter per due miliardi di lire. Con i nerazzurri scenderà in campo per 31 partite metten-do a segno un solo gol. Chiu-

sa la carriera con il calcio gio-cato viene assunto, nel 2007, come team manager dell’Udi-nese, incarico che lascia dopo solo sei mesi. Dal 2009 è im-pegnato nell’organizzazione di Camp e scuole calcio per ragazzi come responsabile tecnico per i Camp del Real Madrid organizzati in Italia. Il leccese Franco Causio, so-prannominato “Il Barone”,

colleziona successi proprio con la Juventus. Arriva per la prima volta a Torino, dopo aver giocato nel Lecce e nella Sambenettese, nel 1966 senza però mai scendere in cam-po nella prima stagione in bianconero. L’esordio in Serie A sarà la stagione successi-va, unica presenza, contro il Mantova. Dopo esperienze fatte dal 1968 al 1970 con la Reggina e il Palermo torna alla Juventus e, dal 1970 al

1981, sarà una vera colonna portante della squadra. Nelle undici stagioni in biancone-ro, con 304 presenze e 49 gol, vince sei scudetti, una Cop-pa Italia,una Coppa UEFA e il Mondiale di Spagna del 1982 con la Nazionale. Dopo la Juventus, passando per tre stagioni all’Udinese con cui riconquisterà la convocazio-ne in Nazionale, si trasferisce

all’Inter nel 1984. In neraz-zurro giocherà una sola sta-gione scendendo in campo 26 volte senza mai segnare. Chiuderà la carriera alla Trie-

Nei due anni passati a Mila-no conterà solo 46 presenze e sette gol. Come anzidetto l’at-taccante Roberto Boninsegna fece il viaggio al contrario. Il

“Bonimba”, termine coniato dal grande giornalista sporti-vo Gianni Brera, deve la sua visibilità agli anni passati nel Cagliari con un ‘certo’ Gigi Riva. Nel 1969 torna a Mila-no, Boninsegna è cresciuto nelle giovanili dell’Inter, e vi resta fino al 1976. Con i ne-razzurri, sceso in campo 281 volte (di cui 197 in Serie A, 55 in Coppa Italia e 29 in Euro-pa) e con 171 reti all’attivo di cui 113 in Serie A, 36 in Cop-pa Italia e 22 in Europa, co-noscerà il periodo di maggior splendore agonistico premia-to dallo scudetto 70-71, anno in cui è anche capocannonie-re di Serie A con 24 gol, an-che l’anno successivo vincerà

la classifica cannonieri con 22 centri. Nel 1976, a quasi 33 anni, passa alla Juventus grazie allo scambio con Pie-tro Anastasi. In bianconero disputerà in modo autorevo-le tre stagioni contribuendo alla conquista di due scudetti, una Coppa Italia e una Coppa UEFA (primo trofeo inter-nazionale conquistato dalla

Vecchia Signora). Con il club torinese scenderà in campo complessivamente in 94 in-contri di cui 58 in Serie A, 17 in Coppa Italia e 19 in Europa e segnando 22 reti nella mas-sima serie, 6 in Coppa Italia e 7 in Europa. Roberto Bonin-segna, nella stagione 71-72, vincerà la classifica cannonie-ri anche in Coppa Italia con 8 reti. L’ex dei giorni nostri è il difensore brasiliano Lucimar Ferreira da Silva, noto come Lúcio. Le sue qualità fisiche, capace di ricostruire l’azione partendo dalla difesa grazie alle scorribande offensive, lo portano ad essere considera-to uno dei più forti difensori al mondo. Arriva all’Inter, dal Bayern Monaco, nel 2009 con un contratto triennale da 4,5 milioni di euro, costato alla Beneamata 5,3 milioni. Con i nerazzurri vivrà un rapporto vincente iniziando subito con conquista dello scudetto alla sua prima stagione a Milano, per poi procedere alla conqui-sta di due Coppa Italia, una Supercoppa italiana, la mitica e tanto agonista Champions League e la Coppa del Mon-do per club. Tutto conquista-to nell’anno d’oro dell’Inter, l’anno del triplete. Il 4 luglio 2012 il difensore si trasferisce alla Juventus con un contratto biennale, ma non troverà al-trettanta fortuna nonostante l’esordio vincente nella prima partita ufficiale della stagione. E’ l’11 agosto e il match è con-tro il Napoli valevole per la Supercoppa italiana vinta dai bianconeri a Pechino per 4-2. Il 17 dicembre successivo la società annuncia la rescissio-ne consensuale del contratto dopo solo 4 partite ufficia-li giocate di cui una sola in campionato contro il Chievo.

stina dopo aver giocato anco-ra un anno nel Lecce. Pietro Anastasi, altra colonna bian-conera dal 1968 al 1976, con le zebre, 205 presenze e 78 gol, vince tre scudetti, di cui due consecutivi, e una Cop-pa Italia, Con la Nazionale, invece, vince il Campionato d’Europa del 1968. E’ stato anche, sempre con la Juven-tus, capocannoniere della Coppa Italia con 9 gol nella stagione 74-75 e capocanno-niere nella Coppa delle Fiere, nella stagione 70-71, con 10 gol. Il centrocampista catane-se arrivò al Nord con l’umiltà di chi doveva guadagnarsi da vivere: “Pietro Anastasi finì per essere il simbolo viven-te di un’intera classe sociale: quella di chi lasciava a malin-cuore il meridione per andare a guadagnarsi da vivere nelle fabbriche del nord” questa la descrizione di uno dei mag-giori esponenti della narra-tiva italiana contemporanea nonché saggista, sceneggia-tore e critico musicale Ales-sandro Baricco. Dopo essere stato messo fuori rosa dalla squadra, in seguito ad incom-prensioni con l’allora allena-tore Carlo Parola, Anastasi viene ceduto all’Inter nel 1976 nell’affare che portò a Torino Roberto Boninsegna. Con i nerazzurri, con cui vincerà la Coppa Italia 77-78, non gio-cherà agli stessi livelli degli anni passati in bianconero.

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9domenica 18 ottobre 2015 Stadio5.it

NApOlI-FIORENTINA STORIA DI ORDINARIA QUAlITà MEDITERRANEAGiù alNord

Con i piedi per terra e la testa tra le nuvole, ecco come sta

vivendo questo lasso di tem-po il popolo azzurro. Quattro “pappine” al Diavolo rosso-nero a San Siro: non era mai accaduto! Solo nei sogni più spinti del tifoso più sfegatato della squadra partenopea si poteva immagine un risultato del genere. Neanche ai tempi di Diego Armando Marado-na la torcida napoletana ha pensato di arrivare  a tanto. Il dubbio è : siamo troppo forti noi o troppo scarsi quelli del Milan? La risposta come sem-pre ce la dà Massimo Troisi, quando davanti al dubbio se era meglio vivere un giorno da leone o cento da pecora, lui rispose con un laconico : “Facciamo cinquanta giorni da orsacchiotto …” Comun-que vedere giocare il Napoli in quel modo perfetto entu-siasmerebbe anche il tifoso più moderato. Ad esempio, nella seconda realizzazione, i calciatori di Sarri hanno fatto la bellezza di diciot-to tocchi consecutivi, prima che Insigne scagliasse nella  porta dell’incolpevole Diego Lopez il pallone, servitogli magistralmente da Gonzalo Higuian; un gol irreale, fan-tastico, fenomenale, inimma-ginabile fino a quel momento,  se non alla la play station. La prova del nove sarà la sfida con i viola di Paulo Sousa, calciatore che ammiravo tan-tissimo nonostante i suoi tra-scorsi con i non colorati pie-montardi della Juve. Il tecnico portoghese è riuscito in poco tempo a sistemare gli errori difensivi che erano eviden-ti nella gestione di Vincenzo Montella. Sembra un poco lo stesso caso del Napoli, che con Rafa Benitez dalla tre-quarti a scendere, era davvero una sorta di banda del buco, un disastro inguardabile. As-surdo credere per esempio, che sia bastato il solo innesto di Elseid Hysaj, per assestare così bene il reparto difensivo? Non credo, penso sia questio-ne di lavoro e tattica, fatta e ri-

petuta fino alla noia, che Sarri ha imposto di fare in questi mesi. Un lavoro così ben fat-to che i tre centrali difensivi, fin dalla partita con i belgi del Brugge, non hanno fatto sba-vature loro tipiche, evidenti  fino alla partita con l’Empo-li. Siamo quindi a sette gare  perfette, dove si riscontrano raramente gli errori mar-chiani cui ci stavano abituan-do tristemente i  vari Albiol, Koulibaly e il nuovo acquisto Chirches. Un plauso a Sarri che aveva chiesto tempo fino a dicembre per rispondere degli effetti del  suo lavoro ed invece, in meno di due mesi,  si scorgono evidenti i frut-ti delle sue lezioni, delle sue lunghe sedute di allenamento. Finalmente una fase difensiva superba, il contrario di quella vista e sopportata delle ultime stagioni quando c’era Benitez. Se c’è una nota positiva da dire su Rafa Benitez è però quella di avere convinto calciatori come Il Pipita, come Calle-ti,  come Pepe Reina,  come Raul Albiol, Faouzi Ghoulam a venire a Napoli, sono sicuro che nessuno di loro, senza la sua presenza, sarebbe stato un calciatore del Napoli. Se que-sti sono i risultati dell’opera di Maurizio Sarri, lo si deve

na è in questo momento pri-ma in classifica, i risultati le danno ragione di questo. E’ comunque una sorpresa per

tutti vederla lassù, lo sarebbe di meno se si scorgesse più attentamente  la lista delle squadre avversarie finora af-

Samir Handanovič, portiere dei meneghini, che raramente commette errori. Purtroppo per Roberto Mancini, proprio

casa. Insomma tutte squadre per nulla imbattibili, talune impresentabili come la squa-dra emiliana, al tempo alle-nata da Castori, altre ancora in rodaggio come i grifoni di Gian Piero Gasperini;  l’ulti-ma di campionato invece i to-scani hanno battuto l’Atalanta del nostro Edy Reja, dove gli orobici hanno giocato per buona parte dell’incontro con un uomo in meno, per l’espul-sione di Gabriel Paletta. Sarà una partita difficile,  tra due squadre in salute, una che ha avuto finora molta fortuna ol-tre a giocare un buon football e  l’altra che ha stentato a ini-zio stagione ma che però ora vola. Per il Napoli questo è il vero banco di prova, quello che dovrà dire se siamo seta o semplice cotone colorato. La Fiorentina rievoca in noi, vecchi tifosi azzurri, momen-ti indimenticabili: fu con i to-scani appunto che avemmo la certezza matematica della vit-toria del nostro primo scudet-to, in quel lontano 10 maggio 1987, finì 1 a 1, che vide come realizzatore del gol della Fio-rentina l’allora astro nascente Roberto Baggio.   Sarà con la “Viola” domenica al San Pao-lo che sapremo se sarà l’anno buono o meno. Forza Sarri.

di sicuro alla qualità di questi calciatori portati in dote dal tecnico iberico ed al suo cari-sma. Una buona, ottima cosa fatta, nel mezzo di una miria-de di fallimenti e complica-zioni , che si è portato dietro Benitez in questa esperienza sotto il Vesuvio.  La Fiorenti-

frontate, che non sono certo di prima fascia. L’unica parti-ta, forse, da mettete in risalto è quella di San Siro contro l’Inter, sia per la vittoria e sia per il risultato, un roton-do 4 a 1. Quella sera, senza tema di smentita, a decidere la gara furono le “papere” di

contro i viola, il portiere slo-veno ne ha commesse di tut-ti i colori. La Fiorentina  nel resto delle gare, oltre alla pri-ma vinta contro il Milan, ha affrontato il Torino perdendo per 3 a 1, poi di seguito fino alla sfida con l’Inter , Genoa e Bologna in casa, Carpi fuori

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domenica 18 ottobre 2015 Stadio5.it10

Giovanni Labanca

Vita di CLUB INTER ClUb bASIlICATA

Il quattro ottobre scorso, nel salone delle Feste di Palaz-zo Marchesale di Pomarico, in provincia di Matera, si è

tenuto il primo raduno regionale degli Inter Club della Basilicata. L’Inter Club Pomarico, a rota-zione, ha organizzato ed ospi-tato l’importante avvenimento

che ha visto presenti all’appello gli Inter Club della Basilicata. Il presidente Antonello Lubraco ha fatto da perfetto padrone di casa, ben coadiuvato nella pre-parazione dell’evento dal teso-riere Michele Scandiffo. Il co-ordinatore regionale, Ludovico Iannotti, uno dei più giovani d’ Italia, ha aperto i lavori, portan-do il saluto della Società e del Centro Coordinamento, per un dibattito acceso e costruttivo sul-le iniziative proposte dal Centro e sui nuovi ulteriori vantaggi ed agevolazioni , mirate a favore de-gli iscritti. I presidenti presenti, animati come non mai da rin-novata passione, hanno risposto egregiamente alla chiamata, per esprimere il loro parere e lan-ciare iniziative e proposte che saranno debitamente vagliate dal Centro Coordinamento. In una nota congiunta, approvata all’unanimità, hanno ribadito la fiducia nell’operato della So-cietà ed, al tempo stesso ,hanno richiamato ad un maggiore im-pegno la squadra che, secon-do loro, non ha ancora fornito prestazioni esaltanti da rendere

soddisfatti grandi e piccini, no-nostante i sedici preziosi punti. Soddisfatti dei lavori, i convenuti hanno suggellato amicizia e tifo con un magnifico pranzo presso il ristorante Lancione al temine del quale, accompagnato da gui-de locali, hanno visitato il bellis-simo centro storico di Pomarico, soffermandosi, con particolare attenzione, sul Palazzo Marche-sale, la Casa del miracolo di San Francesco da Paola e la Torre dell’orologio dell’anfiteatro.

Ancora una volta è stata la cit-tà di Ottaviano ad ospitare

la prima riunione della stagione degli Inter Club della Campania. Il periodico appuntamento, nel-la splendida cornice dei saloni della Chiesa di San Francesco da Paola, è stato un grande succes-so per la grande partecipazione dei Club del Coordinamento campano, guidato dall’inossida-bile Adriana De Leva. Il presi-

Inter Club CAMPANIAdente dell’Inter Club Ottaviano, Mariano Visone ha accolto i 26 presidenti degli Inter Club invi-tati con un caloroso saluto, con i quali hanno discusso i temi attuali che interessano i servi-zi e le iniziative che il Centro Coordinamento si propone di realizzare a favore degli affiliati. L’ampia relazione svolta da De Leva ha ridato nuova fiducia alla tifoseria della regione che, per i

noti motivi, era leggermente ve-nuta meno, nei confronti della squadra dopo i deludenti risul-tati dell’anno passato. Nel corso della riunione, sono stati distri-buiti ai soci iscritti i Member Kit, a cura del collaboratore Raffaele Capuano. Un ricco buffet di ar-rivederci alle prossime riunioni, previste in primavera, oltre a quelle programmate per i club del Salernitano e dell’Avelline-se entro fine anno, ha concluso degnamente un intenso giorno di lavoro ed allegria, sempre nel nome della Beneamata.

Domenica 20 Settembre, si è svolto, a Basiano in provin-

cia di Milano, il 15° Memorial Marco Cardinale e l’8° Memorial Sergio Vitali. E’ stato un avvin-cente torneo di calcio a cinque, fra gli Inter Club di Trezzo, di Cassano d’Adda e di Masate. Tanti gol e tanta passione du-rante il triangolare, che hanno entusiasmate il pubblico, che ha seguito con passione e tifo da stadio lo svolgimento delle gare. La manifestazione, con la quale si è voluta onorare la memoria di due cari amici, si è conclusa

Memorial Cardinale-Vitale con un un piacevole e allegro momento conviviale, presso il Ristorante La Vecchia Scuderia

foto 1

di Trezzo. Anche in questa occa-sione, lo sport ha fatto da collan-te fra nuovi e vecchi amici, per una giornata all’insegna dei co-lori nerazzurri. Si è aggiudicato il Torneo l’Inter Club Cassano (nella foto n.1), seguito da Trez-zo e Masate (foto n.2). Dobbia-mo dire, però, che tutte e tre le squadre hanno giocato un otti-mo calcio e, almeno per l’impe-gno profuso, avrebbero meritato di salire insieme sul gradino più alto del podio.

foto 2

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11domenica 18 ottobre 2015 Stadio5.it

Sapete cos’è il

“Walk about” e

cos’è la “Zona

Off Limits”? Per

carità, niente paura, non

siamo in guerra ,ma solo

a San Siro, dalle parti del

Centro Coordinamento.

Questo, infatti, nei suoi nu-

merosi servizi che offre a

tutti gli Inter Club affiliati,

prevede anche, a turno, la

INTER CLUB Ospiti a San Siropossibilità di far visitare ai

tifosi le zone “proibite” e

tanto agognate: spogliatoi,

sala stampa, sala intervi-

ste, entrata sul terreno di

gioco e seduta in panchina,

come tanti mister, il tutto

ben condito dalla presen-

za di accompagnatori della

Società e alcuni giocatori.

Bella esperienza, ve lo as-

sicuriamo. In occasione del

Derby vinto con il Milan,

è stato il turno degli Inter

Club Abbiategrasso Cam-

pioni, Coordinamento Ve-

neto e More Than a Passion

provare nuove sensazioni,

che difficilmente potranno

dimenticare e noi di Sta-

dio5 con questo servizio li

aiutiamo a farlo.

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domenica 18 ottobre 2015 Stadio5.it12

CampionatiEsteri

Se c’era bisogno di una conferma, questa è arri-vata puntuale sette giorni fa con il Bayern Monaco

che travolge con un pesante 5-1 il rivale per il titolo Borussia Dortmund. La squadra di Guar-diola, grazie a questo successo conquistato all’Allianz Arena con doppiette di Muller e Le-wandowski e gol di Gotze, ha chiuso in cassaforte l’ottava vitto-ria consecutiva lasciando i gial-loneri di Dortmund distanziati di sette punti. In risalita l’Hertz

Il bAYERN MONACO hA gIà IpOTECATO Il CAMpIONATONon da meno il PSG in fuga in Ligue1

Berlino, approfittando dello sci-volone casalingo dello Shalk04 con il Colonia. In Francia, pure lì, prosegue il dominio del Paris Saint-Germain che stacca di pa-recchie lunghezze il sorprenden-te Angers, bravo nel liquidare anche il Bastia prima della sosta di campionato. Al terzo posto incalza l’altra rivelazione di Francia il Caen che ha fatto suoi i tre punti nello scontro diretto con Nizza, come noto, è stato fermato dall’alluvione abbattu-tosi sulla Costa Azzurra con la squadra rossonera sul 2-2 alla fine del primo tempo. In caso di vittoria del Nizza la squadra del-la Costa Azzurra si collochereb-

be al quarto posto in classifica. In Premier Ligue il Manchester City, riprende la testa della clas-sifica inglese rifilando sei gol al New Castle mentre l’ex capolista Manchester United cadeva sotto i colpi dell’Arsenal perdendo 3-0 a Londra. Tutto da ridere in Spa-gna dove le prime sei squadre in classifica nella settimana che ha preceduto la sosta per le nazio-nali sono crollate, o quasi, sotto gli attacchi delle meno quotate. Il capolista Villarreal è infatti

stato sconfitto a Barcellona dal Levante, i Blugrana, orfani di Messi, sono caduti a Siviglia, il Celta Vigo ha pareggiato in casa col Getafe mentre Atletico e Real Madrid hanno diviso la posta nel derby del Calderom. La sesta in classifica, il Deportivo de La Coruña, ha pareggiato pure lei a Granada, mentre l’unica vincen-te è risultata la matricola Eibar che ha espugnato per 0-2 il cam-po del Las Palmas.

Vincenzo Nibali, dopo la delusione del Mon-diale, torna a rialzare la testa facendo suo

prima la TreValli Varesina, poi il Giro di Lombardia che lo ha vi-sto sfrecciare solitario vittorioso sul lungo Lago di Como dopo la fuga sul Nibionno. Il messinese, dopo questi due successi, ha vo-luto chiudere la stagione dispu-tando in Medio Oriente il Giro di Abu Dhabi dove si è corso con 42 gradi di temperatura. Ll’Asta-na nella manifestazione araba a tappe, ha tenuto sotto controllo i rivali prestigiosi guidati dal nuo-vo campione del mondo Peter Sagan, battuto però in volata dal

gRANDE ChIUSURA DI NIbAlI E DEl CIClISMO ITAlIANOLo Squalo fa suo il Lombardia mentre Trentin vince la Parigi-Tours

nostro Elia Viviani nell’ultima tappa disputata sul circuito di Formula1 di Yae Marina. Nel-la penultima tappa, con arrivo in salita, il colombiano Esteban Chaves si è imposto davanti al nostro porta colori Fabio Aru, con arrivo in salita e con la tem-peratura superiore ai quaranta gradi. Nibali aveva provato l’as-solo con lo stesso Aru e Rosa ma poi si è arreso negli ultimi chilometri per il troppo caldo. Il Giro di Abu Dhabi è andato al colombiano Chaves mentree al secondo posto si è piazzato Aru.

Ma gli italiani hanno vissuto il loro momento di gloria non solo in Medio Oriente. Domenica grande impresa di Matteo Tren-tin che si è aggiudicato la classica di chiusura Parigi-Tours batten-do i compagni di fuga Van Der Sande e Van Avermaet (finito a 4”). Il gruppo dei migliori è ar-rivato con 20” di ritardo regola-to da Benoot. Trentin in questa stagione aveva già vinto il Tour Du Poitou. Intanto sprint di Son-ny Colbrelli che ha preceduto Belletti Ferrari sul traguardo di Monteveglio nel GP Beghelli.

Ciclismo

Luigi Sada

Vincenzo Nibali al Giro di Lombardia

Matteo Trentin

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13domenica 18 ottobre 2015 Stadio5.it

buco NERO

Luigi Sada

finestra sul mondo e dintorni

Sud e magia: la notte di San Giovanni

Credenze, usanze e riti fanno da cornice a quella che in tutto il sud Italia viene ritenu-

ta la notte più magica dell’anno, la notte di San Giovanni a ca-vallo tra il 23 e il 24 giugno. In questa notte avvolta da misteri e leggende secolari danzano insie-me magia ed energie divinatorie che si intrecciano e si fondono, dando vita ad una vasta e affa-scinante cultura popolare ricca di riti, strane credenze e bizzarre abitudini. Nei cieli pare si possa-no vedere nubi che in realtà altro non sono altri che le janare, le streghe dell’entroterra campa-no che si riuniscono intorno al grande noce che apparirà solo per loro. Al noce delle sanare è legata pare, anche al tradizione del nocillo, il  liquore a base di noci dal potere energizzante (ed in alcuni casi curativo) molto utilizzato in Campania. Chi vuo-le produrre il suo nocillo, pare debba proprio aspettare questa notte per raccogliere le noci con il mallo ancora morbido ed ini-ziare l’infusione. Precauzioni in abbondanza sono poi prescrit-te per evitare che le streghe, di passaggio si fermino sull’uscio di casa. Per evitarle sarà bene porre di fronte all’uscio un bel muc-chietto di sale o una grande sco-pa; le megere, per poter entrare,

Suoni eSapori

saranno prima obbligate a con-tare granello per granello e sag-gina per saggina: così il tempo passerà,verrà mattina e dovran-no per forza tornare a nascon-dersi nei loro antri. Oppure, per evitare che s’introducano nelle abitazioni scendendo dal cami-no, occorrerà posare sulle braci le molle e la paletta incrociate: e chi camminando per strada non vorrà incontrarle , sarà d’uopo che si munisca di lanterne, torce e strumenti musicali con i quali accompagnare canti a squarcia-gola, che di certo terrorizzeran-no le streghe anche perché, per farsi coraggio, i musicanti avran-no prima avuto l’accortezza di rimpinzarsi di lumache cotte nell’aglio, odore odiato dalle megere. A questa notte sono poi attribuite anche grandi proprietà divinatorie e pertanto, la possi-bilità per ogni uomo di accedere a delle conoscenze riguardanti il suo futuro. Per questo nell’al-to casertano fino agli anni ’60 nonne, mamme e vecchie zie raccontano di un  rito secondo cui le giovani vergini, dopo aver recitato una preghiera nude da-vanti allo specchio, avrebbero potuto vedere riflessa per qual-che secondo l’immagine del loro futuro sposo. E coloro che non si sarebbero mai sposate, magari vittime di una morte prematura? In quel caso avrebbero visto ri-flessa l’immagine di una bara da morto! Nel napoletano invece,

le giovani erano solite scioglie-re del piombo in un recipiente pieno acqua e lasciarlo a riposo per tutta la notte. Il piombo fuso a contatto con l’acqua, nel suo indurirsi, era solito assumere le forme più inusuali e disparate, in

il mestiere svolto dal futuro ma-rito: una scarpa per un calzolaio, un paio di forbici per un sarto, un martello per un fabbro e via dicendo. Tale pratica pare fosse in uso anche in altre zone d’Ita-lia ma con la variante dell’uovo

reumatismi. Persino determina-te erbe raccolte bagnate di ru-giada in questa magica oscurità sono miracolose: l’artemisia, la ruta, l’iperico, la salvia (contro il mal di pancia), la menta(contro l’influenza), il rosmarino (con-

riuscirà a cogliere questo fiore (di cui nessuno ha mai svelato la forma) acquisterà fama di sag-gio nonché la capacità di leggere il passato e prevedere il futuro. Ne La figlia di Iorio di Gabrie-le D’Annunzio, Ornella dice ad Aligi:E domani è  Santo Giovanni,fratel caro: è San GiovanniSu la Plaia me ne vo’ gireper vedere il capo mozzodentro il Sole all’apparire,per vedere nel piatto d’orotutto il sangue ribollire.Questo si riferisce all’antica abi-tudine delle ragazze abruzzesi che si svegliavano all’alba per guardare il sorgere del sole poi-ché la prima che avesse visto nel disco luminoso e sanguigno il volto di San Giovanni decapita-to dopo la danza dei sette veli di Salomè, entro l’anno si sarebbe felicemente maritata. Infine un ruolo centrale in questa notte lo ha il mare. Sulle coste di tutta Italia infatti, c’è l’usanza di appic-care fuochi in spiaggia in onore del santo aspettando la mezza-notte per fare il bagno. Nei paesi vesuviani però, è consuetudine che i giovani uomini non debba-no bagnarsi perché, proprio nel giorno di San Giovanni, il mare potrebbe portarli via con sé. C’è inoltre chi, proprio nella notte dei falò, raccoglie la sabbia (con-siderata benedetta) portandola in camera da letto come “amu-leto” per combattere la sfortuna.

questo caso però tali forme veni-vano considerate divinatorie. Si credeva infatti che il solidificarsi della sostanza non avvenisse a caso ma bensì secondo leggi oc-culte e misteriose che avrebbero fatto assumere all’elemento, una forma che avesse a che fare con

al posto del piombo. In alcuni luoghi della Basilicata è creden-za comune che la notte di San Giovanni, la rugiada che bagna i prati acquista miracolose facoltà: rotolarsi nell’erba bagnata ren-derà il fisico scattante, vigoroso e bello. E passeranno persino i

tro  le calvizie), ma soprattutto -eccolo di nuovo- l’aglio perché come dice il proverbio: “Chi non prende aglio a San Giovanni, è povero tutto l’anno”. Racconta-no anche che, solo a mezzanotte in punto, una pianta di felce che nasce accanto ai rivi fiorisca: chi

Arrivano i russi. Pu-tin ha deciso di usare il pugno di ferro con i terro-

risti dell’Isis lanciando una campagna a 90° per cancellare ogni traccia del califfato che ha dichiarato guerra all’Occiden-te. Ma Mosca non sta dando solo una mano all’Europa, sta aiutando a restare in piedi il regime di Assad nei combatti-menti contro i ribelli. è chiaro che i Mig russi non possono centrare al 100% gli obiettivi e di conseguenza, purtroppo, qualche volta le bombe colpi-scono anche diversi incolpevoli civili. Le cannonate dei milita-ri di Putin partono addirittura

I MIg COMINCIANO A bOMbARDARE lE bASI ISISI cannoni russi sparano missili dal Mar Caspio sulla Siria occupata dal Califfo

preoccuparsi in merito a quei cervelloni inglesi che hanno lanciato questo avvertimento. Ad inizio settimana il ministro della difesa russo ha convocato il responsabile dell’Ambasciata militare britannica a Mosca per chiedere spiegazioni e l’addetto è caduto dalle nuvole. A diffon-dere questa notizia il giornale inglese Daily Star che diceva: “I piloti britannici in Irak contro l’Isis sono autorizzati ad attac-care i caccia russi in caso di mi-naccia alla propria vita. I torna-do GB -ha proseguito il tabloid londinese- impegnati sarebbe-ro stati equipaggiati con missili aria-aria per eventuali scontri con Mig e Sukhoi russi”. Una

pazzia, se fosse vero, da par-te inglese dal momento che i russi stanno veramente dando una mano seria all’Europa e in quanto a decisioni milita-ri non ha né capo né coda. In Medio Oriente, oltre a questi combattimenti promossi dai russi, si età muovendo, oltre la Siria, l’Irak. I raid aerei di Bagdad a inizio settimana han-no affermato di aver colpito il convoglio del leader dell’Isis al-Baghdadi con dei raid avve-nuti nella provincia occidenta-le di Al-Anbar. Nel frattempo, tanto per cambiare, in Israele i Palestinesi hanno promosso una nuova Intifada. Pronta la risposta agli accoltellatori di

Gerusalemme, in giro a colpi-re a morte i cittadini israeliani. Lo stato ebraico, come detto, ha reagito subito uccidendo una quindicina di terroristi. A nord di Tel Aviv, presso Hadera, pro-prio domenica scorsa, sono stati accoltellati tre israeliani da un palestinese con cittadi-nanza israeliana. Fra i colpiti una ragazza di dicianoveanni, una di quattordici e un ragazzo di venti.

dalle navi stazionate nel Mar Caspio, con una gittata di oltre 1.300 km. Vien da ridere, se non fosse una cosa molto seria, la querelle tra Mosca e Lon-

dra su un ordine militare che avrebbero ricevuto i piloti di aerei britannici in Irak di spa-rare contro i velivoli russi. Fos-se vero ci sarebbe veramente da

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bEllEzzE ARTISTIChE A MESSA

Nel cuore di Milano “Aperti per voi”, rassegna di arte in chiesa

A Milano, la Chiesa di San Maurizio al Mo-nastero Maggiore, in Corso Magenta 15, in

occasione dell’Expo, ci permet-te di vedere la nostra città sotto un’altra luce. Non solo polo della

moda e dell’industria ma anche città d’arte, che ha sempre saputo accogliere gli spiriti migliori fin dal lontano Cinquecento. L’ini-ziativa “Aperti per voi”, è stata, ed è ancora l’occasione per vede-re siti storico-artistici di grande bellezza aperti al pubblico e re-staurati al meglio per l’occasione. E’ possibile visitare la rassegna

grazie alla disponibilità dei vo-lontari Touring che dopo aver seguito un corso di formazione per l’accoglienza, mettono a di-

sposizione parte del loro tempo libero per l’utilizzo dei luoghi. Gli eventi a cadenza settima-nale, ancora in corso fino al 31 ottobre, ci offrono l’opportunità di cogliere bellezze e maestrie musicali nella nostra città fino a sera inoltrata. Accanto alle opere d’arte e agli affreschi restaurati

è possibile assistere ai concer-ti organizzati in collaborazione con il Conservatorio di musica Giuseppe Verdi. I siti d’interesse culturale a Milano sono molti: l’Antiquarium «Alda Levi» e Par-co dell’Anfiteatro romano, l’Ar-chivio Storico della Veneranda Fabbrica del Duomo, l’area Ar-cheologica della Basilica dei San-

ti Apostoli e Nazaro Maggiore, la Basilica di Santa Maria presso San Satiro, la Basilica di San Vit-tore al Corpo, la Casa del Man-

zoni, la Casa Museo Boschi Di Stefano, la Chiesa di San Mau-rizio al Monastero Maggiore, la Chiesa di Sant’Antonio Abate, la Cripta della Chiesa della Beata Vergine Annunciata nell’Ospe-dale Maggiore, la Cripta di San Giovanni in Conca, la Colle-zione Grassi-Vismara, presso la GAM, il Mausoleo Imperiale di San Vittore al Corpo, il  Museo del Duomo, Palazzo Litta, il Mu-seo Studio Francesco Messina e la Chiesa di San Fedele. Questa settimana vi consiglio di visitare la chiesa di San Maurizio al Mo-nastero Maggiore, dove potete vedere i meravigliosi affreschi di

Bernardino Luini, il pittore ita-liano che matura il suo stile ac-canto a Bramantino,  Leonardo e Raffaello con uno stile  classico,

misurato e puristico. Le figure monumentali e i dolci paesag-gi richiamano lo stile classico del Cinquecento. La chiesa era un tempo sede del più impor-tante  monastero femminile di Milano appartenente all’ordine Benedettino e ricostruita nel 1503, com’è inciso su una pie-tra ritrovata nell’abside. La sua progettazione è attribuita dalla critica all’architetto  Giovanni Antonio Amadeo, al tempo re-sponsabile della costruzione del tiburio del Duomo di Milano e

attivo anche alla Certosa di Pa-via e alla Chiesa di Santa Maria presso San Celso. L’edificio fu completato in pochissimi anni, tanto che nel 1509 vi furono già collocate le prime lapidi sepol-crali. Per ultima (nel 1574) fu conclusa la facciata da Francesco Pirovano. La chiesa, che com-prendeva anche una cripta, oggi inserita nel percorso di visita del museo archeologico, fu conce-pita divisa in due parti; un’aula anteriore, pubblica, dedicata ai fedeli e un’aula più grande, po-steriore, riservata esclusivamen-te alle monache del monastero. Queste non potevano in alcun

modo oltrepassare la parete divi-soria; le porte di comunicazione fra le due aule furono aperte solo successivamente alla soppressio-

ne del convento, nell’Ottocen-to. Esse potevano assistere allo svolgersi della funzione, che era officiata nell’aula dei fedeli, at-traverso una grande grata posta nell’arcone sopra l’altare. A tale scopo nella chiesa conventuale il livello del pavimento è più alto di circa mezzo metro rispetto all’aula pubblica. La grata, che un tempo occupava tutto l’arco, sopra dell’altare, fu ristretta alla fine del Cinquecento su ordine dell’arcivescovo Carlo Borro-meo, per rendere più rigido il regime claustrale. Al suo posto fu collocata la pala d’Altare con L’adorazione dei magi oggi anco-ra in loco. L’affresco più grande dell’area claustrale è sempre ope-ra di Bernardino Luini: a lungo

abbandonato all’incuria, come il resto dei cicli pittorici del Coro di San Maurizio, è stato sottopo-sto ad attente procedure per ri-muovere la patina del tempo che occultava volti, figure e sfondi. I colori sono così tornati a brillare, grazie a un intervento che, come spiega la direttrice del restauro Paola Zanolini, ha dato risulta-ti oltre le previsioni. Il progetto ha anche restituito alla città uno spazio dall’architettura preziosa e particolare, con risultati signi-ficativi non solo per la conserva-zione dell’arte, ma anche per la diffusione della sua conoscenza.Grazie a un lavoro meticoloso e complesso oggi, infatti, tutti pos-sono ammirare questi inestima-bili capolavori.

Eventi nella  Chiesa di San Maurizio al Monastero Mag-gioreCorso Magenta, 15 MilanoOttobre  Aperto tutto il giorno, il giovedì fino alle 22.30 giovedì 15/ 22/ / 29  sabato 17 sempre fino alle 22.30

Bernardino Luini- Predicazione

Bernardino LuiniBernardino Luini- Storie di Cristo 1530

Lirica in San Mauirizio

Bernardino Luini-Santa Caterina 1530

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15domenica 18 ottobre 2015 Stadio5.it

RiccardoSada

Musica

Come è nata l’idea al dj Mauro Picotto di scrivere un libro? Lo ha spiegato lui

stesso, attraverso le pagine di “Vita da DJ - From Heart To Techno” (Arcana Edizioni), tra un dj set e l’altro, in giro

Sabato 10 ottobre l’Am-nesia Milano festeggia il suo tredicesimo comple-anno, e lo fa nel migliore

dei modi, ospite speciale la dj tedesca Ellen Allien, che nella circostanza si produrrà in un set di ben 5 ore. L’Amnesia Milano ha parecchi motivi per festeggia-re: con la sua programmazione conferma infatti sempre più la sua vocazione all’organizzazione,

TREDICI CANDElINE pER AMNESIA MIlANOalla produzione e alla supervi-sione dei più importanti eventi musicali elettronici milanesi. Scelte di location strategie, con-cept funzionali sia ai live che ai djset, un’intelligente gestione delle sinergie e delle proposte ar-tistiche. Ecco spiegati in estrema sintesi i motivi dei risultati rag-giunti dall’Amnesia Milano ne-gli ultimi anni sia nella propria location che in altri siti, sia in-

vernali che estivi. All’Amnesia in quanto tale, inoltre, non manca mai l’attenzione per le modifiche strutturali, grazie in particolare alla consulenza di SGM, società fondata nel 1975, assoluta leader in sistemi e tecnologie per l’in-trattenimento. Tra gli interventi più rilevanti, quelli che hanno coinvolto luci ed illuminazioni, con relative installazioni tra le più grandi in Italia.

MAURO pICOTTO, “VITA DA DJFrom Heart To Techno”

per il mondo. “Mia moglie Laura ha insistito

e il mio editore ha pensato fos-se una buona idea. Sono sod-disfatto, è un libro illustrativo, autobiografico, ma lascio ai lettori l’ultima parola”. In sintesi, cosa racconta nel suo libro, Picotto? Tutto. Da quando ha iniziato, dalla ga-vetta, alla sua storia, i suoi gu-sti, gli episodi che gli hanno

cambiato la vita.Come è nata l’idea di scrive-

re il libro “Vita da DJ - From Heart To Techno”?“Mia moglie Laura ha in-sistito e il mio editore ha pensato fosse una buona idea. Sono soddisfatto, è un libro illustrativo auto-biografico ma lascio ai let-

“Si, il vero dj ha suonato almeno una volta con i vi-nili ed i giradischi. Faccio una netta differenza tra cd jockey, laptop jockey e disc jockey”.L’Italia è in una condi-zione irreversibile?

tori l’ultima parola”.Cosa racconti nel tuo libro?“Da quando è iniziato, la ga-vetta, la mia storia, i miei gu-sti. I primi insuccessi e succes-sivamente i successi. L’incontro con Jovanotti, l’essere diventa-to socio di Bortolotti e infine il vero successo, quello che ti rende davvero felice”.Nel libro dici: “...uno non può dichiararsi un vero dj se almeno non ha suonato una volta dei dischi in vinili”. Spiega meglio.

“No. Solo la morte lo è. In Ita-lia non vedo opportunità per il futuro dei miei figli. La situa-zione socioeconomica mi fa paura e riflettere”.Che consiglio daresti ai gio-vani produttori, dall’alto della tua esperienza?“Darci dentro, provare, vivere esperienze. Il tempo è dalla loro parte. E basta fare remix di cose che sono sempre fun-zionate: non vi servirà a nulla,

al massimo a gonfiare il por-tafogli del produttore iniziale”.Cosa non va nella cultura italiana? Perché questo es-sere comunque contro le di-scoteche?“Io ho una visione diversa da tanti: per me è sbagliato chiu-dere e scagliarsi contro le di-scoteche. Non è una soluzione e non lo sarà mai, anzi toglie lavoro a molti comprese le no-stre istituzioni che “chiudendo

i locali” non fanno altro che di-mostrare di lavarsene le mani senza affrontare il problema le ragioni e le soluzioni. Bisogna limitare i danni, punto. Se uno chiude una discoteca, l’altro va a drogarsi da un’altra parte. Bisogna sensibilizzare chi fa uso di sostanze, come fanno per l’alcol, e fare prevenzione in modo intelligente ed accu-rato”.

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domenica 18 ottobre 2015 Stadio5.it16

lary Blasi si è fatta si-curamente notare alla festa di Ada Zanzi, che ha spento ben 50 can-

deline. La festa, mondana agli estremi aveva per tema “kitsch and chic”, e Ilary si è presentata incinta di cinque mesi e indossando una vesti-to oro e ricoperto di paillet-tes, la pancia era impossibile da non notare. Alla festa non poteva mancare neppure Ta-mara Pisnoli, Le due donne

Gravidanze, lavoro e tanto amore, sono gli

ingrediente perfetti nel mondo dei vip, andiamo a sbirciare nel dettaglio la vita di alcuni personaggi famosi.

sono amiche da parecchio tempo e non potrebbe essere diversamente, la Blasi sposata con il capitano della Roma, Francesco Totti e la Pisnoli ex consorte del futuro capita-no giallorosso, De Rossi, con il quale ha avuto anche una figlia. La gravidanza di Ilary procederebbe senza intoppi e Cristian, primogenito in casa Totti e Chanel sono felicissi-mi. Francesco, da canto suo, si augura che sia una femmina.

La Blasi non ha espresso nes-sun parere a riguardo, ma ha annunciato l’arrivo del terzo figlio in diretta tv. Parrebbe che i due non vogliano cono-scere il sesso del bambino fino al parto, una cosa è sicura, il timone delle iene rimarrà a lei, almeno per la prima parte della stagione dello show. Il trio del momento, Il

Volo, ultimamente è al centro di parecchie pole-miche, l’ultima sembre-

Cecilia Rodríguez è molto entusiasta del suo manager, con il quale ha fat-

to e pubblicato alcuni scatti per augurargli un buon com-pleanno: “Tanti auguri a lui,

che si prende cura di me, come se fossi una sua sorellina…. Lo sono… Tutta la felicità del mondo solo per te”. La modella infatti in coppia con France-sco Monte, ex cronista, è te-stimonial di un famoso brand

di moda. Gli auguri infatti arrivano anche da Francesco, fidanzatissimo con Cecilia e attualmente modello e attore, che ha per manager lo stesso attore: “Ormai sono cinque anni che ti sopporto. Sempre leale e rispettoso, come pochi, da un rapporto lavorativo è nata una bella e sana amicizia, auguri di buon compleanno fratellone”. Entrambi volti del-la sweet years, la ex naufraga e l’ex cronista sono una coppia da sogno e come spiegato da Mauro Russo, amministrato-re del brand: “Cecilia e Fran-cesco sono amore e passione in virtù del loro legame tutto speciale, ma anche energia e sguardo verso il domani data la loro giovane età”. Non resta che fargli un augurio speciale.

Melita Toniolo, ex gieffina, è da tempo usci-ta dai riflettori,

ora appare felice con Andrea Viganò, comico di Colorado. I due sarebbero molto in-namorati, la 29enne Melita ha deciso di fare una dedica speciale al compagno con il quale sta insieme dallo scorso Natale. La bellissima Moret-ta sembrerebbe totalmente persa per il suo ragazzo ed ha pubblicato uno scatto con lui, che risale probabilmente all’estate appena trascorsa. I due innamorati sono in co-stume in barca, abbracciati teneramente Lei lo bacia con affetto e scrive “La parte mi-gliore di me, tu” accanto alla foto ricordo. Non possiamo che ammirare la coppia in cui scorre vera passione e, dopo le varie esperienze negative, la Toniolo sembra finalmente essere felice.

rebbe riguardare le camere nelle quali risiedevano in un hotel in Svizzera, lasciate in disordine. Anche questa sto-

riella è stata smentita, intanto i tre ragazzi, che sembrano inarrestabili, si godono il loro ennesimo successo al Latina American Music Award 2015. Ignazio Boschetto, Gianlu-ca Ginoble e Piero Barone sono partiti per Hollywood e hanno partecipato all’even-to che premia gli artisti noti nel mondo latinoamericano, i ragazzi hanno passato una grandiosa serata sentendosi quasi protagonisti assoluti. Questi ragazzi hanno ormai fama mondiale, partiti dall’e-stero e arrivati in Italia grazie al Festival di Sanremo in cui hanno trionfato. Non ci si stupisce della Standing ova-tion ricevuta sul palco del Dolby Theatre di Los Ange-les. Il vociferare su di loro ha sicuramente vita breve.

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