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NORME TECNICHE OPERE MURARIE

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INDICE

CAP. 0.00 - PREMESSA ........................................................................................ 2

CAP. A01 – PREZZI ELEMENTARI – OPERE PROVVISIONALI ......................... 4

CAP. A02 - DEMOLIZIONI E RIMOZIONI ............................................................. 5

CAP. A03 - SCAVI E RILEVATI ............................................................................. 6

CAP. A05 - CONSOLIDAMENTI, CALCESTRUZZI, ACCIAIO ST ........................ 9

CAP. A06 - ACCIAIO PER C.A. ........................................................................... 11

CAP. A07 - SOLAI ............................................................................................... 12

CAP. A10 - MURATURE E TAVOLATI ................................................................ 14

CAP. A11 - INTONACI ......................................................................................... 32

CAP. A14 - IMPERMEABILIZZAZIONI ................................................................ 33

CAP. A15- ISOLAMENTI E COIBENTAZIONI ..................................................... 50

CAP. A16 - VESPAI E SOTTOFONDI ................................................................. 60

CAP. A18 - OPERE DA PITTORE ....................................................................... 61

CAP. A19 - OPERE IN PIETRA E MARMO ......................................................... 63

CAP. A20 - CONTROSOFFITTI ........................................................................... 70

CAP. A22 - PAVIMENTI, RIVESTIMENTI E ZOCCOLATURE ............................ 77

CAP. A26 - OPERE DA FABBRO ....................................................................... 89

CAP. A27 - SERRAMENTI ................................................................................... 90

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NORME TECNICHE OPERE MURARIE

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CAP. 0.00 - PREMESSA Qualità e provenienza dei materiali - Generalità I materiali da impiegare per i lavori di cui all'Appalto dovranno corrispondere, come caratteristiche, a quanto stabilito nelle leggi e regolamenti vigenti in materia ed eventuali emanamenti durante l'esecuzione dei lavori, nonchè a quanto verrà prescritto negli articoli che seguono. In mancanza di particolari prescrizioni i materiali dovranno essere della migliori qualità esistenti in commercio. In ogni caso i materiali, prima della posa in opera, dovranno essere riconosciuti idonei ed accettati dalla Direzione Lavori. I materiali proverranno da località o fabbriche che l'Appaltatore riterrà di sua convenienza, purché corrispondano ai requisiti di cui sopra. L'Appaltatore avra l’obbligo di realizzare opere complete in ogni loro parte e perfettamente funzionanti, ai prezzi generali indicati nell’offerta, indipendentemente da qualsiasi omissione, imperfezione ed imprecisione nella documentazione d'appalto. Quando la Direzione Lavori abbia rifiutato una qualsiasi provvista come non atta all'impiego, l'Appaltatore dovrà sostituirla con un'altra che corrisponda alle caratteristiche volute. I materiali rifiutati dovranno essere immediatamente allontanati dal cantiere a cura e spese dello stesso Appaltatore. Malgrado l'accettazione dei materiali da parte della Direzione Lavori l'Appaltatore resta totalmente responsabile della riuscita delle opere, anche per quanto può dipendere dai materiali stessi. L'Appaltatore sarà obbligato a prestarsi in ogni tempo alle prove dei materiali impiegati o da impiegare, sottostando a tutte le spese per il prelievo, la confezione e l'invio dei campioni agli Istituti e Laboratori che verranno indicati dalla Direzione Lavori, nonché alle pertinenti prove ed esami. I campioni verranno prelevati in contraddittorio. Degli stessi potrà essere ordinata la conservazione nei locali indicati dalla Direzione Lavori previa apposizione dei sigilli e firme del Direttore dei Lavori e dell'Appaltatore e nei modi più adatti a garantirne l'autenticità e la conservazione. In caso di contestazioni saranno per riconosciuti validi dalle due Parti, i soli risultati ottenuti presso i laboratori dichiarati ufficiali ed ad essi esclusivamente si farà riferimento a tutti gli effetti. Nel caso che alcuni materiali da costruzione vengano forniti direttamente dall'Ente Appaltante, l'Appaltatore avrà l'obbligo di eseguire i controlli necessari per accertare le loro idoneità all'impiego, rimanendo di conseguenza responsabile circa la qualità dei materiali stessi. La scelta di un tipo di materiale nei confronti di un altro, o tra diversi tipi dello stesso materiale, sarà fatta di volta in volta in base al giudizio della Direzione Lavori la quale, per i materiali da acquistare, si assicurerà che provengano da produttori di provata serietà e capacità. Le opere inoltre dovranno essere conformi alle disposizioni in materia di prevenzione incendi e in particolare dovranno rispettare quanto previsto nel progetto approvato dal Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco ed eventuali prescrizioni, con particolare attenzione a:

- compartimentazioni ed attraversamenti impiantistici; - impiego negli spazi di distribuzione di materiali certificati in classe 1 in ragione del 50%

massimo della superficie totale e di materiali in classe 0 per le restante parti; - impiego in tutti gli ambienti di pavimentazioni di classe 2 e rivestimenti di classe 1; - impiego di rivestimenti combustibili e controsoffitti omologati ai sensi dell’art. 3.2 del D.M.

18/09/2002; - realizzazione dei filtri antincendio secondo le norme vigenti; - rilascio delle certificazioni relative a tutti i materiali installati con rilevanza antincendio,

compresi omologazione Ministero dell’Interno, dichiarazione di rispondenza al prototipo e dichiarazione di corretta posa in opera.

Caratteristiche tecniche e requisiti di accettazione dei materiali - Normativa Come già detto in premessa le caratteristiche tecniche e i requisiti di accettazione dei materiali da impiegare nei lavori in Appalto dovranno corrispondere alle normative in vigore per le diverse categorie. Di seguito si richiamano le principali normative: − leganti idraulici: legge 06/05/1965 n° 595, D.M. 03/06/1968 e D.M. 31/O8/1972. − pozzolane: R.D. 16/11/1939 n° 2230.

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− calci, gesso e manufatti in gesso: R.D. 16/11/1939 n° 2231 L. 595 del 26/5/1965 - D.M. 3/6/1968 - D.M. 31/8/1972 e Direttive Comuni EATAC-CNR-ICITE.

− calcestruzzo, cemento armato, cemento armato precompresso e acciaio: R.D. 16/11/1939 n° 2227, per quanto non modificato o integrato dalla legge 05/11/1971 n° 1086 e D.M. 27/07/1985 - D.M. 20/11/1987 - D.M. Ind. Comm. 9/3/1968 n° 126 - D.M. 14/2/1992 - D.M. 09/01/1996.

− pietre naturali da costruzione: R.D. 16/11/1939 n° 2232. − laterizi: R.D. 16/11/1939 n° 2233, norme UNI relative e norme ANDIL. − mattoni e terre refrattarie: R.D. 16/11/1939 n° 2235 - D.M. 20/11/1987. − materiali ferrosi e metalli vari: D.M. 29/02/1908. − legnami: D.M. 30/10/1912. − materiali da pavimentazione: R.D. 16/11/1939 n° 2234. − pavimentazioni sottili, in plastica e tessili: Direttive Comuni UETAC-CNR-ICITE. − materiali da rivestimento: norme UNI 6506/69 (piastrelle di gres rosso), UNI 6776/60 (piastrelle

di ceramica smaltata), UNI 6872/71 (piastrelle di gres ceramico porcellanato), norme Aschimici (rivestimenti plastici continui), Direttive Comuni UETAC-CNR-ICITE (rivestimenti murali plastici).

− adesivi per pavimentazioni e rivestimenti ceramici: Direttive Comuni UETAC-CNR-ICITE. − materiali per isolamento e impermeabilizzazione: Norme UNI relative. − sigillanti per giunti: Direttive Comuni UETAC-CNR-ICITE. − prodotti di poliestere rinforzati con fibre di vetro: Direttive Comuni UETAC-CNR-ICITE. − tubazioni in genere: Direttive Comuni UETAC-CNR-ICITE. − tubazioni in plastica: Circ. Min. Sanità 08/01/1960 n° 400, 28/10/1960 n°135, 28/07/1967 n° 124,

02/12/1978 n° 102 - D.M. 12/12/1985. − tubazioni in acciaio: Norme UNI relative e Circ. Min. LLPP 05/05/1966 n° 2136 - D.M.

12/12/1985. − infissi e serramenti: Norme UNI relative, Direttive Comuni UETAC-CNR-ICITE e prescrizioni

UNCSAAL. − vetri e vetrazioni: Norme UNI relative. − materiali per impianti igienico sanitari: Norme UNI relative. − materiali stradali: Norme UNI e CNR richiamate nelle Circ. Min. LLPP 21/O1/1952 n° 179 e

17/02/1954 n° 532.

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CAP. A01 – PREZZI ELEMENTARI – OPERE PROVVISIONALI Mano d'opera e materiali Tutte le eventuali prestazioni in economia, autorizzate preventivamente e giornalmente dalla Direzione Lavori sia di operai che di materiali, dovranno essere denunciate in apposite minute giornaliere per il necessario controllo e visto della Direzione Lavori e trascritte periodicamente in regolari liste da sottoporre al visto della Direzione Lavori. Non saranno riconosciute prestazioni in economia se non espressamente autorizzate dalla Direzione Lavori e tempestivamente denunciate e trascritte. Si precisa che il carattere di prestazioni in economia non esonera l'Impresa dall'obbligo di sovrintendere alla fattiva attività dei propri operai e dalle relative responsabilità. Gli operai forniti dall'Appaltatore per i lavori in economia dovranno essere della categoria richiesta (e la Direzione Lavori ha podestà di richiederne la prova), muniti degli arnesi del lavoro e mezzi d'opera efficienti necessari all'esecuzione dei lavori. I lavori in economia saranno valutati secondo le modalità espresse nell'allegato Elenco Prezzi Unitari al capitolo Prezzi Elementari. Noleggi e trasporti Le macchine ed attrezzi dati a noleggio debbono essere in perfetto stato di servibilità e provvisti di tutti gli accessori necessari per il loro regolare funzionamento. Sono a carico esclusivo dell'Appaltatore la manutenzione degli attrezzi e delle macchine, affinché siano sempre in buono stato di servizio. Il prezzo comprende i lubrificanti, i materiali di consumo, l'energia elettrica e tutto quanto occorre per il funzionamento delle macchine. Per l'applicazione di meccanismi in genere, sia per le ore d'azione, come per quelle di riposo a disposizione dell'Amministrazione, il noleggio si intende corrisposto per tutto il tempo durante il quale i meccanismi rimangono a pié d'opera a disposizione dell'Amministrazione. Nel prezzo dei noleggi sono compresi e compensati gli oneri e tutte le spese per il trasporto a pié d'opera, montaggio, smontaggio e allontanamento dei meccanismi. Per il noleggio dei mezzi di trasporto verrà corrisposto soltanto il prezzo per le effettive ore di lavoro, rimanendo escluso ogni compenso per qualsiasi altra causa o perditempo. Nei prezzi dei trasporti si intende compresa ogni spesa, la fornitura di materiale di consumo e la manodopera del conducente. I mezzi di trasporto per i lavori in economia debbono essere forniti in pieno stato di efficienza e corrispondere alle prescritte caratteristiche.

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CAP. A02 - DEMOLIZIONI E RIMOZIONI Demolizione totale o parziale di fabbricati Le demolizioni complete di fabbricati o di parte di essi saranno eseguite con i metodi e mezzi meccanici più idonei. Per le demolizioni di corpi di fabbrica completi, si adotteranno tecniche tali da evitare disagi e danni agli edifici ed altre opere adiacenti. Per le demolizioni parziali di corpi di fabbrica si dovranno eseguire preventivamente i tagli delle strutture di collegamento con le parti rimanenti onde non danneggiarne in alcun modo le strutture e le opere di finitura. L'Appaltatore in ogni caso dovrà concordare con la Direzione Lavori sia le tecniche che le modalità di esecuzione delle demolizioni. Demolizioni di murature e strutture Le demolizioni di murature, calcestruzzi, ecc. sia in rotture parziali che complete, devono essere eseguite con ordine e con le necessarie precauzioni in modo da prevenire qualsiasi infortunio agli addetti al lavoro e da evitare incomodi o disturbo. Rimane pertanto vietato gettare dall'alto i materiali in genere che invece dovranno essere trasportati o guidati in basso ed opportunamente inumiditi per non sollevare polvere. Nelle demolizioni o rimozioni l'Appaltatore deve inoltre provvedere alle necessarie puntellazioni per sostenere le parti che devono restare e disporre in modo da non deteriorare i materiali riutilizzabili, sotto pena di rivalsa di danni a favore della stazione Appaltante. Le demolizioni dovranno limitarsi alle parti ed alle dimensioni prescritte. Quando, anche per mancanza di puntellamenti o di altre precauzioni, venissero demolite altre parti od oltrepassati i limiti fissati saranno ricostruite e rimesse in pristino le parti indebitamente demolite a cura e spese dell'Appaltatore senza alcun compenso. Tutti i materiali riutilizzabili, a giudizio insindacabile della Direzione Lavori, devono essere opportunamente scalcinati, trasportati ed ordinati nei luoghi di deposito che verranno indicati dalla Direzione stessa, a cura e spese dell'Impresa, usando cautele per non danneggiarli sia nello scalcinamento, sia nel trasporto, sia nel loro accatastamento per evitarne la dispersione. Detti materiali restano tutti di proprietà della stazione Appaltante, la quale potrà ordinare all'Appaltatore di impiegarli in tutto o in parte nei lavori appaltati. I materiali di scarto provenienti dalle demolizioni e rimozioni devono sempre essere allontanati dal cantiere e trasportati alle pubbliche discariche. Norme di misurazione I prezzi di Elenco allegati per le demolizioni parziali o totali si applicheranno al volume effettivo da demolire o al volume vuoto per pieno come indicato nei singoli articoli. Tali prezzi comprendono i compensi per gli oneri ed obblighi specificati nei singoli articoli di Elenco, nel presente Capitolato e in particolare comprendono gli oneri per la scelta, l'accatastamento e il trasporto a rifiuto dei materiali. I materiali utilizzabili, se reimpiegati dall'Appaltatore su richiesta della Direzione Lavori, verranno addebitati come nuovi in sostituzione dei materiali previsti.

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CAP. A03 - SCAVI E RILEVATI Scavi in genere Gli scavi in genere per qualsiasi destinazione dovranno essere eseguiti secondo i disegni di progetto e le particolari prescrizioni che saranno date all'atto esecutivo dalla Direzione Lavori. Nella esecuzione degli scavi in genere l'Appaltatore dovrà procedere in modo da impedire scoscendimenti e franamenti, restando esso oltreché totalmente responsabile di eventuali danni alle persone e alle opere, altresì obbligato a provvedere a suo carico e spese alla rimozione delle materie franate. L'Appaltatore dovrà inoltre provvedere a sue spese affinché le acque scorrenti alla superficie del terreno siano deviate in modo che non abbiano a riversarsi negli scavi. Le materie provenienti dagli scavi in genere, ove non siano utilizzabili o non ritenute adatte, a giudizio insindacabile della Direzione Lavori, ad altro impiego nei lavori dovranno essere portate a rifiuto fuori dalla sede del cantiere o alla pubbliche discariche, ovvero su aree che l'Appaltatore dovrà provvedere a sue cure e spese. Le materie provenienti dagli scavi da riutilizzare per tombamenti o reinterri dovranno essere depositate in luogo adatto e accettato dalla Direzione Lavori per essere poi riprese a tempo opportuno. In ogni caso le materie depositate non dovranno riuscire di intralcio ai lavori ed al libero deflusso delle acque o di danno alle proprietà pubbliche o private. La Direzione Lavori potrà far spostare a spese dell'Appaltatore le materie depositate in contravvenzione alle precedenti disposizioni. Oltre agli obblighi particolari relativi a ciascuna categoria di scavo,coi prezzi di Elenco per gli scavi in genere l'Appaltatore dovrà ritenersi compensato per tutti gli oneri e spese che esso dovrà incontrare: − per taglio di piante,estirpazione di ceppaie, radici, ecc.ricadenti nelle sezioni scavo; − per il taglio e lo scavo con qualsiasi mezzo delle materie sia asciutte che bagnate, in presenza

di acqua e di materie di qualsiasi consistenza; − per l'eventuale demolizione e rimozione di pavimentazioni, murature di fondazione, trovanti,

ecc. compresi nella sezione di scavo; − per paleggi, innalzamento, carico, trasporto e scarico in rilevato o rinterro o a rifiuto a qualsiasi

distanza, sistemazione delle materie a rifiuto, deposito provvisorio, e successiva ripresa, per ogni indennità di deposito temporaneo o definitivo;

− per la regolarizzazione delle scarpate o pareti, per lo spianamento del fondo, per la formazione di gradoni, per il successivo rinterro all'ingiro delle murature, attorno e sopra le condotte di acqua o altre condotte in genere, sopra le fognature o drenaggi secondo le sagome definitive di progetto;

− per eventuali aggottamenti d'acqua; − per puntellazioni, sbadacchiature ed armature di qualsiasi importanza e genere, secondo le

prescrizioni contenute nelle presenti condizioni tecniche esecutive; − per ogni altro onere e spesa infine necessari per la esecuzione completa degli scavi. Scavi di sbancamento Per scavi di sbancamento si intendono quelli occorrenti per lo spianamento o sistemazione del terreno su cui dovranno sorgere le costruzioni, per tagli di terrapieni, per la formazione di cortili, giardini, scantinati, piani di appoggio per platee di fondazione, vespai, rampe incassate, etc., in genere qualunque scavo eseguito a sezione aperta, di larghezza superiore a ml. 2,00. per tagli di terrapieni, per la formazione di cortili, giardini, piano interrati, piani di appoggio per platee di fondazione, vespai, rampe incassate o trincee stradali, ecc., ed in genere quelli eseguiti a sezione aperta, seppure a contorno obbligato, su ampia superficie ove sia possibile l'allontanamento delle materie di scavo evitandone il sollevamento sia pure con la formazione di rampe provvisorie, ecc.. Saranno pertanto considerati scavi di sbancamento anche quelli che si trovano sotto il piano di campagna o sotto il piano stradale di progetto (se inferiore al primo) quando gli scavi rivestano i caratteri sopra accennati. Detti scavi andranno eseguiti con gli strumenti e le cautele atte ad evitare l'insorgere di danni alle eventuali strutture murarie adiacenti o viciniori, oltre che alle persone ed alle cose in genere. Il ripristino delle strutture adiacenti o viciniori che venissero danneggiate o lese a causa di una maldestra o imprevidente esecuzione degli scavi, sarà effettuato a totale carico dell'Appaltatore.

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Scavi di fondazione (a sezione obbligata) Per scavi di fondazione si intendono gli scavi al di sotto del piano dello scavo generale o del piano di campagna, a sezione obbligata, necessari per dar luogo a fondazioni continue, muri e plinti, ecc. In ogni caso saranno considerati come scavi di fondazione quelli per dar luogo alle fogne, condutture, fosse e cunette. Qualunque sia la natura e la qualità del terreno, gli scavi per fondazioni dovranno essere spinti fino alla profondità che dalla Direzione Lavori verrà ordinata all'atto della loro esecuzione. Le profondità indicate in sede progettuale sono perciò da ritenersi di larga massima e l'Amministrazione appaltante si riserva piena facoltà di variarle nella misura che reputerà più conveniente, senza che ciò possa dare all'Appaltatore motivo alcuno di fare eccezioni o domande di speciali compensi, avendo egli solamente diritto al pagamento del lavoro eseguito coi prezzi contrattuali stabiliti per le varie profondità da raggiungere. E' vietato all'Appaltatore, sotto pena, di demolire il già fatto, di por mano alle murature prima che la Direzione Lavori abbia verificato ed accettato i piani delle fondazioni. I piani delle fondazioni dovranno essere generalmente orizzontali, ma per quelle opere che cadono sopra falde inclinate dovranno, a richiesta della Direzione Lavori, essere disposti a gradoni e con determinate contropendenze. Compiuta la muratura di fondazione, lo scavo che si fosse dovuto fare in più all'ingiro della medesima dovrà essere diligentemente riempito e costipato a cura e spese dell'Appaltatore, con le stesse materie scavate, secondo le sagome definitive di progetto. Gli scavi di fondazione dovranno, quando occorra, essere solidamente puntellati e sbadacchiati con robuste armature in modo da assicurare abbondantemente contro ogni pericolo gli operai, ed impedire ogni smottamento di materia durante l'esecuzione tanto degli scavi che delle murature. L'Appaltatore è responsabile dei danni ai lavori, alle persone, alle proprietà pubbliche e private che potessero accordare in mancanza o per insufficienza di tali puntellazioni e sbadacchiature, alle quali egli deve provvedere di propria iniziativa adottando anche tutte le altre precauzioni conosciute e necessarie, senza rifiutarsi per nessun pretesto di ottemperare alle prescrizioni che al riguardo gli venissero impartite dalla Direzione Lavori. Scavi subacquei e prosciugamenti Se dagli scavi in genere, malgrado l'osservanza delle prescrizioni generali, in caso di sorgive o filtrazioni non si potesse far defluire l'acqua naturalmente, è in facoltà della Direzione Lavori di ordinare, secondo i casi e quando lo riterrà opportuno, l'esecuzione degli scavi subacquei oppure il prosciugamento. Sono considerati come scavi subacquei quelli eseguiti in acqua a profondità maggiori di cm 20 sotto il livello costante a cui si stabiliscono le sorgive negli scavi, sia dopo un parziale prosciugamento ottenuto con macchine oppure con l'apertura di canali fugatori. Il volume di scavo eseguito in acqua, sino a una profondità non maggiore di cm 20 dal suo livello costante, verrà perciò considerato come scavo in presenza d'acqua, ma non come scavo subacqueo. Quando la Direzione Lavori ordinasse il mantenimento degli scavi in asciutto, sia durante l'escavazione, sia durante l'esecuzione delle murature, gli scavi saranno eseguiti con l'ausilio delle apparecchiature necessarie all'abbassamento della falda (metodo well-point). Rilevati e rinterri Per la formazione dei rilevati o per qualunque opera di rinterro ovvero per riempire i vuoti tra le pareti degli scavi e le murature, o da addossare alle murature e fino alle quote prescritte dalla Direzione Lavori, si impiegheranno in generale e salvo quanto segue, fino al loro totale esaurimento, tutte le materie idonee provenienti dagli scavi di qualsiasi genere eseguiti sul lavoro, in quanto disponibili e atte a giudizio della Direzione Lavori, per la formazione dei rilevati. Quando venissero a mancare in tutto o in parte i materiali di cui sopra si provvederanno le materie occorrenti prelevandole ovunque l'Appaltatore crederà di sua convenienza, purché i materiali siano ritenuti idonei dalla Direzione Lavori. Per i rilevati e rinterri da addossare alle murature si dovranno sempre impiegare materie sciolte, ghiaiose restando vietato in modo assoluto l'impiego di quelle argillose e, in generale di tutte quelle che con l'assorbimento dell'acqua si rammolliscono e si gonfiano generando spinte. Nella formazione dei suddetti rilevati, rinterri e riempimenti dovrà essere usata ogni diligenza perché la loro esecuzione proceda per strati orizzontali di eguale altezza da tutte le parti, disponendo contemporaneamente le materie ben sminuzzate con la maggiore regolarità e

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precauzione in modo da caricare uniformemente le murature su tutti i lati ed evitare le sfiancature che potrebbero derivare da un carico male distribuito. Norme di misurazione a) Scavi di sbancamento Il volume di tali scavi verrà determinata esclusivamente con metodi geometrici (sezioni ragguagliate o piani quotati) in base ai rilevamenti di consegna eseguiti in contraddittorio con l'Appaltatore. b) Scavi di fondazione (a sezione obbligata) Saranno computati per un volume uguale a quello risultante dal prodotto della base di fondazione per la sua profondità sotto il piano degli scavi di sbancamento o del terreno naturale, quando detto scavo di sbancamento non viene effettuato. Al volume così calcolato si applicheranno i vari prezzi fissati nell'Elenco Prezzi per tali scavi; vale a dire che essi saranno valutati sempre come eseguiti a pareti verticali ritenendosi già compreso e compensato col prezzo unitario di elenco ogni eventuale maggiore scavo. Tuttavia per gli scavi di fondazione da eseguire con impiego di casseri, paratie e simili strutture, sarà incluso nel volume di scavo per fondazione anche lo spazio minimo occorrente per l'impiego di tali strutture complementari. I prezzi di Elenco, relativi agli scavi di fondazione, sono applicabili unicamente e rispettivamente ai volumi di scavi compresi fra piani orizzontali consecutivi, stabiliti per diverse profondità, come risulta dalla descrizioni dei prezzi stessi. Pertanto la valutazione degli scavi risulterà definita, per ciascuna zona, dal volume ricadente nella zona stessa e dall'applicazione ad esso del relativo prezzo. Tutti gli oneri, obblighi e spese per la formazione dei rilevati e rinterri con materiali provenienti dagli scavi si intendono compresi nei prezzi stabiliti in elenco per gli scavi e quindi all'Appaltatore non spetterà alcun compenso oltre all'applicazione di detti prezzi. c) Scavi subacquei I sovrapprezzi per gli scavi subacquei in aggiunta ai prezzi degli scavi di fondazione saranno pagati a mc (con le norme e modalità prescritte nel precedente paragrafo b) per zone successive a partire dal piano orizzontale a Q mt 0,20 sotto il livello normale delle acque negli scavi, procedendo verso il basso. I prezzi di Elenco sono applicabili anche per questi scavi unicamente e rispettivamente ai volumi di scavo ricadenti in ciascuna zona, compresa fra il piano superiore e il piano immediatamente inferiore che delimitano la zona stessa, come indicato nella descrizione dei prezzi. d) Rilevati e rinterri I rilevati e reinterri, se specificatamente previsti nell'Elenco Prezzi, verranno valutati a metro cubo col metodo delle sezioni ragguagliate o piani potati in base ai rilevamenti di consegna eseguiti in contraddittorio con l'Appaltatore ed alle quote esecutive di sistemazione senza tener conto di cali e perdite dovute al naturale assestamento del materiale riportato. e) Riempimenti di pietrame a secco e drenaggi Saranno valutati a metro cubo per il volume effettivo valutato in opera. f) Scavi per sottomurazioni Gli scavi per l'esecuzione delle sottomurazioni saranno valutati applicando i rispettivi prezzi di elenco, ad un volume uguale a quello delle opere di sottomurazione da eseguire, al quale sarà aggiunto lo scavo, esterno al piano esterno al piano verticale delle murature, necessario per poter eseguire le sottomurazioni stesse per una larghezza massima di metri 1.50 da filo muratura, da valutarsi di volta in volta secondo le reali esigenze. Nei prezzi si intendono comprese tutte le opere per sbadacchiature e puntellazioni, rinterri e quanto altro necessario.

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CAP. A05 - CALCESTRUZZI, ACCIAIO ST Norme generali L'esecuzione delle opere dovrà essere conforme alle Norme Tecniche per il calcolo, l'esecuzione e il collaudo delle strutture in cemento armato normale e precompresso e per le strutture metalliche dovranno rispondere alle normative vigenti e a quelle che potranno essere successivamente emanate. Si richiamano inoltre le norme UNI e le disposizioni in materia emanate dal C.N.R., le leggi, i decreti e le normative citate, si intendono parte integrante del presente Capitolato Speciale anche se non materialmente allegate. L'Appaltatore dovrà attenersi scrupolosamente alle normative citate e alle prescrizioni che saranno impartite dalla Direzione Lavori. Si intendono a carico dell'Appaltatore tutti gli oneri per il controllo dei requisiti dei materiali, per le prove sugli stessi da effettuarsi presso i laboratori ufficiali, per le operazioni di collaudo e prove di carico che saranno ordinate, con la sola esclusione dell'onorario dell’Ingegnere collaudatore. L' Impresa è tenuta a presentare all'approvazione della Direzione Lavori in tempo utile e prima dell'inizio delle varie lavorazioni, i campioni che intende impiegare indicando la provenienza, il tipo e la qualità dei medesimi ed inoltre gli studi preliminari di qualificazione della resistenza dei conglomerati. La responsabilità della rispondenza delle opere alle prescrizioni di progetto compete sempre, con tutti i relativi oneri, all'Appaltatore. Strutture di fondazione Si definisce struttura di fondazione quella parte dell'ossatura portante che trasmette il peso dell'edificio al terreno ripetendolo in misura compatibile con le capacità portanti del terreno stesso. Le fondazioni debbono essere progettate ed eseguite in funzione dei carichi sovrastanti, della loro distribuzione e delle caratteristiche del terreno su cui si deve fondare. Le caratteristiche del terreno debbono essere determinate attraverso un esame geognostico del terreno redatto a cura e spese della Stazione Appaltante, che comporti il prelievo, a mezzo di pozzi, trivellazioni o quanto altro necessario, di un numero sufficiente di campioni per le prove in sito e di laboratorio. Il progetto delle fondazioni redatto dalla Stazione Appaltante, completo di relazione, calcoli, disegni e di eventuali certificati di prova, sarà eseguito in conformità alle norme di legge e come indicato nel capitolato precedente. Il piano di posa delle fondazioni verrà stabilito dalla D.L. sulla base delle risultanze dell'esame del terreno dopo l'avvenuta apertura degli scavi di sbancamento. I manufatti saranno di norma costruiti mettendo il piano di fondazione costantemente all'asciutto. Quindi in presenza d'acqua si provvederà all'abbassamento del livello dell'acqua almeno fino a 20 cm sotto il predetto piano di fondazione. Le norme che regolano la costruzione delle opere di fondazione all'asciutto, continue o discontinue, in conglomerato cementizio semplice o in cemento armato, sono le stesse che riguardano le analoghe opere in soprelevazione. Nel caso particolare, di getti per le opere di fondazione da eseguirsi in acqua o in presenza d'acqua, si useranno apposite tramogge o altri specifici mezzi per condurre il calcestruzzo direttamente nel sito a cui è destinato in modo da evitare al massimo i dilavamenti. Ovviamente, data una classe di resistenza del calcestruzzo o una sua particolare dosatura, prescritte dalle voci d'elenco dei prezzi contrattuali, l'appaltatore dovrà provvedere al maggior dosaggio di cemento sia per compensare quello dilavato dall'acqua durante le operazioni di getto, sia per compensare quello necessario alla presa e indurimento del calcestruzzo in eccesso d'acqua. Strutture in elevazione Si definisce struttura in elevazione quella parte dell'ossatura portante adibita a sopportare tutte le sollecitazioni dei carichi accidentali e permanenti interessanti l'edificio e a trasmetterle alle strutture di fondazione. Il progetto delle strutture in elevazione, redatto dalla Stazione Appaltante, completo di relazione, calcoli, disegni e di eventuali certificati di prova, eseguito in conformità alle prescrizioni di legge in vigore od emanate prima dell'inizio dei lavori (la concezione della struttura dovrà essere tale da favorire l'applicazione delle Norme Tecniche per l'eventuale Edilizia Scolastica riguardanti l'organizzazione degli spazi dell'edificio in relazione alle esigenze di flessibilità). Le strutture portanti, travi, cordoli e solette gettate fuori opera (prefabbricate) o gettate in opera saranno eseguite in calcestruzzo armato; le parti interrate delle strutture saranno eseguite in calcestruzzo semplice od armato e calcolate tenendo conto dell'eventuale spinta del terreno. Le strutture dovranno inoltre rispettare tutte le norme relative alle condizioni di abitabilità come descritto nel

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presente Capitolato. Sulle strutture in c.a. verranno nel corso dei lavori eseguiti a cura e spese dell' Appaltatore i prelievi dei cubetti di cls e delle barre di acciaio secondo quanto previsto nella vigente normativa, ed in particolare nel D.M. 14/2/1992 e relativi allegati. Posa in opera Sarà eseguita con ogni cura e a regola d'arte, dopo aver preparato accuratamente (e rettificato) i piani di posa, le casseforme, gli scavi da riempire e in maniera che i getti abbiano a risultare perfettamente conformi ai particolari costruttivi approvati e alle prescrizioni della Direzione Lavori. Si avrà cura che in ogni caso non si verifichino cedimenti dei piani di appoggio e delle pareti di contenimento. Il calcestruzzo sarà posto in opera e assestato con ogni cura in modo che le superfici esterne si presentino lisce, uniformi e continue, senza sbavature, incavi o irregolarità di sorta. L'assestamento in opera avverrà mediante vibrazione, con idonei apparecchi approvati dalla Direzione Lavori. All'uopo il getto sarà eseguito, salva diversa prescrizione, a strati orizzontali di altezza limitata e comunque non superiore ai 50 cm ottenuti dopo la vibrazione. Tra le successive riprese di getto non dovranno aversi distacchi o discontinuità o differenze d'aspetto e la ripresa potrà effettuarsi solo dopo che la superficie del getto precedente sia stata accuratamente pulita, lavata e ripresa con malta liquida dosata a q.li 6 di cemento per ogni mc di sabbia. Quando il calcestruzzo fosse gettato in presenza di acqua, si dovranno adottare gli accorgimenti necessari per impedire che l'acqua lo dilavi e ne pregiudichi il pronto consolidamento. L'onere di tale accorgimento è a carico dell'Impresa. A posa ultimata sarà curata la stagionatura dei getti in modo da evitare un rapido prosciugamento delle superfici dei medesimi, usando tutte le cautele e impiegando i mezzi più idonei allo scopo. Il sistema proposto dall'Impresa dovrà essere approvato dalla Direzione Lavori. Durante tale periodo di stagionatura i getti dovranno essere riparati da possibilità d'urti, vibrazioni e sollecitazioni di ogni genere, nonché protetti in modo efficacie dalle temperature troppo basse o troppo alte. Per la casseratura e l'armatura provvisoria per l’esecuzione delle opere in calcestruzzo, l'Impresa può proporre alla Direzione Lavori il sistema che ritiene più idoneo, purché soddisfi le condizioni di stabilità, di sicurezza, di perfetta riuscita delle superfici e dei particolari costruttivi secondo i disegni esecutivi di progetto e i disegni dei calcoli statici. I sistemi proposti, relativamente alle scelte dei materiali con i quali saranno eseguiti (tavole in legno, casseri industriali, pannelli metallici) dovranno tener conto della natura, dell'importanza e della destinazione dei getti da eseguire, nonché delle successive finiture previste dal progetto. L'Appaltatore potrà proporre più sistemi di casserature purché il loro uso sia esteso a tutte le opere tra loro omogenee. In ogni caso l'Appaltatore, prima di adottare un tipo di cassero dovrà ottenere l'approvazione della Direzione Lavori. Qualsiasi sia il sistema di cassero adottato, l'Appaltatore dovrà garantire la perfetta riuscita dei getti oltre che sotto il profilo statico anche sotto il profilo estetico. A tale scopo si prescrivono le seguenti caratteristiche: − tutti gli spigoli sia orizzontali che verticali dovranno essere smussati con l'inserimento di un

adeguato listello nella casseratura; − le riprese dei getti dovranno essere evidenziate con l'inserimento di un listello distanziatore; − le superfici dovranno essere lisce, senza sbavature o colature e perfettamente piane o verticali; − non sono ammesse riprese delle superfici scasserate senza l'autorizzazione della Direzione

Lavori; − dovranno essere adottati disarmanti idonei a garantire il perfetto distacco dei casseri dai getti in

modo da lasciare la superficie del getto perfettamente pulita; − prima del reimpiego i casseri dovranno essere perfettamente puliti; − i getti dovranno risultare di forma perfettamente geometrica, con gli spigoli dritti sia orizzontali

che verticali; − le operazioni di disarmo saranno effettuate secondo le norme di legge e, in mancanza di

queste, secondo le prescrizioni della Direzione Lavori. Norme di misurazione Tutte le opere in calcestruzzo saranno valutate con misure geometriche a cubatura o superficie secondo quanto indicato nei rispettivi prezzi di Elenco. In particolare si intendono compresi e

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compensati nei prezzi unitari di Elenco tutti gli oneri, i materiali e le lavorazioni necessari per la realizzazione delle strutture secondo i progetti esecutivi. Nella misura saranno detratti tutti i fori di dimensione superiore a mq 1,00 (uno). Per le casseforme i prezzi di Elenco si riferiscono allo sviluppo della sola "superficie bagnata" dal getto, intendendosi la superficie finita del getto che si trova a contatto delle casseforme. I prezzi suddetti saranno comprensivi anche degli oneri per centinature di sostegno, castelli o mensole che saranno necessari, nonché dell'armo e disarmo dei getti. Calcoli e disegni esecutivi Tutte le opere in calcestruzzo normale, armato o precompresso, dovranno essere eseguite in conformità ai calcoli di stabilità e disegni esecutivi che verranno forniti all'Appaltatore dalla Stazione Appaltante. La fornitura da parte della Stazione Appaltante dei progetti delle strutture in cemento armato non esonera in alcun modo l'Appaltatore dalle responsabilità a lui derivanti per Legge e per le precise pattuizioni di contratto, restando contrattualmente stabilito che, malgrado i controlli di ogni genere eseguito dalla Direzione Lavori nell'esclusivo interesse dell'Amministrazione, l'Appaltatore stesso rimane unico e completo responsabile delle opere per la qualità dei materiali e la loro esecuzione in conformità alle prescrizioni e ai disegni esecutivi; di conseguenza egli dovrà rispondere degli inconvenienti, di qualunque natura e importanza, che avessero a verificarsi e delle conseguenze che da essi potessero risultare. In ottemperanza a quanto prescritto dalla Legge n° 1086 del 05.11.1971 e successive l'Appaltatore dovrà provvedere al deposito presso i competenti uffici della documentazione prescritta. CAP. A06 - ACCIAIO PER C.A. Norme generali Si richiamano tutte le norme citate nei precedenti capitoli "opere in calcestruzzo e cemento armato" e "opere in calcestruzzo prefabbricate". E' ammesso l'impiego di prodotti esclusivamente controllati in stabilimento. Tutte le forniture di acciaio dovranno essere pertanto accompagnate da un certificato di laboratorio ufficiale, e munite di legature con marchio del produttore oppure contraddistinte con un marchio di laminazione a caldo. Il certificato di prova non dovrà essere anteriore a tre mesi dalla data di spedizione. La Direzione Lavori può a sua discrezione fare eseguire a carico dell'Impresa ulteriori prove di controllo, nelle quantità che riterrà opportune. Norme di misurazione Il peso dell'acciaio tondo per l'armatura del calcestruzzo, verrà determinato mediante il peso teorico corrispondente ai vari diametri effettivamente prescritti, trascurando le quantità eccedenti le prescrizioni, le legature, e le sovrapposizioni non previste o non necessarie. Il peso del ferro in ogni caso verrà determinato con metodi analitici ordinari, misurando cioé lo sviluppo lineare effettivo di ogni barra (seguendo le sagomature e uncinature) e moltiplicandolo per il peso unitario dato dalle tabelle ufficiali UNI. Il peso dell'acciaio speciale ad alto limite elastico, di sezione anche non circolare, sarà determinato moltiplicando lo sviluppo lineare dell'elemento per il peso unitario del tondino di sezione effettiva corrispondente indicato nelle tabelle UNI. Il peso dell'acciaio per strutture in cemento armato precompresso con il sistema a cavi scorrevoli sarà determinato moltiplicando lo sviluppo teorico dei cavi, compreso tra le facce esterne degli apparecchi di bloccaggio, per il numero dei tondini componenti il cavo e per il loro peso unitario. Il peso dell'acciaio per strutture in cemento armato precompresso con il sistema a fili aderenti sarà determinato moltiplicando lo sviluppo dei fili misurato tra le facce esterne delle testate della struttura, per il loro peso unitario. Il tondino sarà fornito e dato in opera nelle casseforme, dopo aver subito tutte le piegature, sagomature e legature ordinate dalla Direzione Lavori, curando che la posizione dei ferri coincida rigorosamente con quella fissata nei disegni esecutivi. Il prezzo dell'acciaio per strutture in cemento armato precompresso compensa anche:

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− per il sistema a cavi scorrevoli: la fornitura e posa delle guaine, dei fili di legatura delle stesse guaine, dei ferri distanziatori dei cavi e le iniezioni con malta di cemento nei vani dei cavi stessi, le teste, le piastre di ancoraggio, la mano d'opera, i mezzi e materiali per la posa in opera di apparecchi di bloccaggio e per la messa in tensione dei cavi;

per il sistema a fili aderenti: la fornitura e posa in opera per i dispositivi di posatura dei fili all'interno delle strutture, degli annessi metallici ed accessori di ogni tipo, la manodopera, i mezzi e materiali necessari per la messa in tensione dei fili, per il bloccaggio degli stessi e per il taglio, a stagionatura avvenuta, delle estremità dei fili non annegate nel calcestruzzo, nonché la perfetta sigillatura con malta a q.li 3 di cemento per mc di sabbia, delle sbrecciature nell'interno dei cavi tagliati sulla superficie delle testate della struttura. CAP. A07 - SOLAI Norme generali Per i solai in genere valgono tutte le norme richiamate ai precedenti capitoli per l'esecuzione delle strutture in cemento armato e cemento armato precompresso con particolare riferimento alla normativa vigente. I solai saranno dimensionati sulla base di calcoli statici eseguiti da un ingegnere specialista come previsto per le strutture in calcestruzzo. La Direzione dei Lavori prescriverà per ogni solaio il sovraccarico accidentale da considerare per il suo dimensionamento. Lo spessore dei solai non potrà superare lo spessore massimo indicato nei disegni esecutivi architettonici. Nei solai l'Appaltatore dovrà lasciare tutti i necessari fori per il passaggio degli impianti nel numero e dimensioni che risulteranno dai progetti degli impianti, senza per questo pretendere compensi o indennizzi oltre ai prezzi unitari di elenco. Per i solai monolitici in c.a. il getto dovrà essere eseguito con l'ausilio di speciali additivi atti ad aumentare la resistenza iniziale e a evitare cavillature causate da ritiri. Per la scelta degli additivi l'Impresa dovrà fornire alla Direzione Lavori tutti i dati necessari sulle metodologie di impiego e sulle dosature degli stessi affinché la Direzione stessa possa fornire il proprio insindacabile giudizio sulla scelta del prodotto da usare. Particolare cura dovrà essere posta nell'armatura provvisoria di sostegno, per garantire una superficie dell'intradosso priva di sbavature, riprese e imperfezioni di qualsiasi genere. Per i solai prefabbricati in lastrine di c.a. con elementi di alleggerimento non aventi funzione portante (polistirolo o simili) e travetti di irreggidimento con armatura a traliccio, particolare cura si dovrà avere nell'armatura provvisoria per garantire il perfetto allineamento orizzontale delle lastre e la perfetta unione dei giunti per evitare sbavature, colature, ecc. e consentire senza ulteriori interventi la finitura successiva dell’intradosso del solaio. Nei solai misti in laterizio e cemento armato, quando il laterizio abbia funzione statica, deve corrispondere alle seguenti prescrizioni: − essere conformati in modo che le loro parti resistenti a pressione vengano, nella posa, a

collegarsi tra di loro così da assicurare una uniforme trasmissione degli sforzi di pressione dall'uno all'altro elemento;

− ove sia disposta una soletta di calcestruzzo staticamente integrativa di quella in laterizio, quest'ultima deve avere forma e finitura tali da assicurare la perfetta aderenza tra i due materiali, ai fini della trasmissione degli sforzi di scorrimento;

− il carico di rottura a pressione semplice riferito alle sezione netta delle pareti e delle costolature non deve risultare inferiore a kg 350/cmq e quello a trazione dedotto con prova di flessione non minore a kg 50/cmq;

− qualsiasi superficie metallica deve risultare circondata da una massa di cemento che abbia in ogni direzione spessore non minore di un centimetro;

− per la confezione a piè d'opera di travi in laterizio armato, l'impasto di malta di cemento deve essere formato con non meno di 6 q.li di cemento per mc. di sabbia.

Per tutti i tipi di solai la cappa superiore in calcestruzzo dovrà avere uno spessore minimo di cm. 4 ed essere accuratamente livellata per permettere la successiva posa degli isolamenti e coibentazioni.

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Norme di misurazione I solai saranno valutati con misure geometriche a volume o a superficie secondo quanto indicato nei prezzi di elenco. Salvo diverse indicazioni riportate per casi particolari nelle descrizioni dell'elenco prezzi unitari i solai saranno misurati come sotto indicato: - solai monolitici in c.a. a cubatura come ogni altra opere in cemento armato, valutando a parte le casseforme, gli impalcati di sostegno e l'acciaio di armatura. - solai in lastrine prefabbricate in c.a. per la superficie effettiva compresa l'armatura provvisoria di sostegno escluso l'acciaio di armatura integrativo. - solai misti in laterizi e c.a. per la superficie netta tra gli appoggi escluso solo l'acciaio di armatura. Sono a carico e cura esclusiva dell'Appaltatore le prove di carico dei solai nel numero che sarà prescritto a insindacabile giudizio della Direzione Lavori e con le modalità che la stessa riterrà opportuno impartire.

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CAP. A10 - MURATURE E TAVOLATI Descrizione dell’intervento È prevista la realizzazione di pareti perimetrali verticali e di partizioni interne verticali principalmente di due tipologie: pareti in laterizio o laterizio alveolare e pareti ad orditura metallica con lastre di gesso rivestito. Le pareti sono quelle risultanti dai disegni di progetto e, se non diversamente specificato, si intendono a tutt’altezza. Tipologia in progetto MURATURA IN BLOCCHI DI LATERIZIO ALVEOLARE

Fornitura e posa in opera di muratura portante retta di ogni forma e di spessore grezzo uguale o superiore a 20 cm, eseguita con blocchi semipieni di laterizio alveolato. La muratura, eseguita a blocchi sfalsati ed a qualsiasi altezza, sarà legata con malta classe M3 dosata a 300 kg di cemento tipo R 3.25 e 200 kg di calce idraulica per metrocubo di sabbia a granulometria idonea. In particolare gli elementi costituenti la muratura dovranno essere in possesso delle seguenti caratteristiche tecniche debitamente certificate dall'Appaltatore ed accettate dalla D.L.:

- densità apparente (esclusi fori) 800 kg/m3; - foratura minore 45 %; - conducibilità termica apparente 0.21 W/mK. Inoltre la muratura dovrà possedere una resistenza caratteristica a

compressione fk uguale o superiore a 4 N/mm2 in conformità a quanto previsto dal D.M. 20.11.1987. Nel prezzo si intendono compresi e compensati gli oneri per la formazione di vani per porte e finestre, gli architravi e le spallette, la formazione ed il disfacimento dei piani di lavoro interni, il taglio, lo sfrido e quanto altro necessario per dare il lavoro finito a regola d'arte.

TAVOLATO CON DOPPIE LASTRE DI GESSO RIVESTITO

Fornitura e posa in opera di tavolato verticale per interni tipo BPB Rigips C2.2 o simili, realizzato mediante assemblaggio di quattro lastre in gesso rivestito, due per ogni lato, a bordi assottigliati, fissate con viti autoperforanti fosfatate alla struttura portante, per uno spessore complessivo minimo di 125 mm, costituita da profili verticali a C, in lamiera di acciaio zincato da 0,6 mm di spessore, posti ad un interasse massimo di 60 cm, inseriti in profili orizzontali ad U fissati a pavimento e a soffitto con banda biadesiva o con tappi ad espansione. Tutti i profili metallici dovranno essere in acciaio zincato e nervato, isolati dalla struttura perimetrale mediante interposizione di una striscia di materiale anelastico. E' compreso il riempimento con pannelli trattati con resine termoindurenti, autoportanti, incombustibili ed idrorepellenti in fibra di vetro, rivestiti su entrambe le facce con velovetro dello spessore di 80 mm e densità 38 kg/m3. Il tavolato dovrà soddisfare le seguenti caratteristiche tecniche debitamente documentate dall'Appaltatore ed accettate dalla D.L.:

- potere fonoisolante 50 dB; - spessore delle lastre 13 mm; - autoestinguenza a norma di legge; - gesso rivestito classe 1 di reazione al fuoco; - lana di vetro classe 0 di reazione al fuoco. E' compresa la stuccatura della testa delle viti di fissaggio nonchè la stuccatura

e la sigillatura dei giunti di accostamento delle lastre eseguita con idoneo stucco previa l'applicazione di striscie di supporto armate con rete tessile. Nel prezzo si intendono compresi e compensati gli oneri per il taglio, lo sfrido, la formazione di vani per porte completi di rinforzo perimetrale in legno per l'ancoraggio del serramento, i supporti per il sostegno degli apparecchi termici, idrosanitari, l'onere di procedere in tempi successivi all'applicazione della seconda lastra in attesa dell'esecuzione di impianti elettrici ed idrici da inserire, la formazione ed il disfacimento dei piani di lavoro interni e quanto altro necessario per dare il lavoro finito a regola d'arte. Non saranno computati i fori

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per porte a tutta altezza che interrompano completamente i settori successivi del tavolato stesso.

RIVESTIMENTO AD INTERCAPEDINE CON LASTRA DI GESSO

Fornitura e posa in opera di rivestimento ad intercapedine per interni tipo BPB Rigips C3 o simili, realizzato mediante l'assemblaggio di singole lastre in gesso rivestito a bordi assottigliati, fissate con viti autoperforanti fosfatate alla struttura portante, costituita da profili a C, in lamiera di acciaio zincato da 0,6 mm di spessore, posti ad un interasse massimo di 60 cm, inseriti in profili orizzontali ad U fissati a pavimento e a soffitto con banda biadesiva o con tappi ad espansione. Tutti i profili metallici dovranno essere in acciaio zincato e nervato, isolati dalla struttura perimetrale mediante interposizione di una striscia di materiale anelastico. E' compreso il riempimento con pannelli trattati con resine termoindurenti, autoportanti, incombustibili ed idrorepellenti in fibra di vetro, rivestiti su entrambe le facce con velovetro dello spessore di 80 mm e densità 38 kg/m3. Il tavolato dovrà soddisfare le seguenti caratteristiche tecniche debitamente documentate dall'Appaltatore ed accettate dalla D.L.: - spessore delle lastre 13 mm; - autoestinguenza a norma di legge; - gesso rivestito classe 1 di reazione al fuoco; - lana di vetro classe 0 di reazione al fuoco.

E' compresa la stuccatura della testa delle viti di fissaggio nonchè la stuccatura e la sigillatura dei giunti di accostamento delle lastre eseguita con idoneo stucco previa l'applicazione di striscie di supporto armate con rete tessile. Nel prezzo si intendono compresi e compensati gli oneri per il taglio, lo sfrido, la formazione di vani per porte completi di rinforzo perimetrale in legno per l'ancoraggio del serramento, i supporti per il sostegno degli apparecchi termici, idrosanitari, l'onere di procedere in tempi successivi all'applicazione della seconda lastra in attesa dell'esecuzione di impianti elettrici ed idrici da inserire, la formazione ed il disfacimento dei piani di lavoro interni e quanto altro necessario per dare il lavoro finito a regola d'arte. Non saranno computati i fori per porte a tutta altezza che interrompano completamente i settori successivi del tavolato stesso.

LASTRE IDROREPELLENTI

Fornitura e posa in opera di lastre in gesso rivestito tipo BPB Rigips o simili per l'uso di lastre speciali, quali lastre idrorepellenti spessore 13 mm.

LASTRE classe 0

Utilizzo di lastre a base di silicati ed a matrice cementizia, autoclavate ed esenti da amianto omologate in classe di reazione al fuoco 0, dello spessore minimo mm 10. Nel prezzo si intendo compreso e compensato l'onere per la sigillatura degli eventuali attraversamenti di impianti a seconda dei casi con schiume, "cuscini" antincendio, nastri termoespandenti, anelli flessibili in acciaio inox con inserito materiale termoespandente, scatolati in lamiera di acciaio con inseriti meteriali termoespandenti, completi di sigillature con mastici speciali il tutto compreso e compensato con i singoli prezzi degli impianti tecologici.

TAVOLATO REI 120

Tavolato REI 120 attraverso la sostituzione della lana da 38 kg/m3 con stesso materiale ma di densità minima di 100kg/m3. Nel prezzo si intende compreso e compensato l'onere per la realizzazione dei particolari di raccordo con i serramenti tagliafuoco, la sigillatura con i passaggi degli impianti, la realizzazione di coppelle tagliafuoco per scatole impianti elettrici, la certificazione e quant'altro necessario per dare il lavoro finito a regola d'arte.

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ULTERIORE LASTRA Aggiunta di una lastra standard tipo BPB Rigips o simili spessore 12,5 mm alla

controparete o parete, posta in opera con viti autofilettanti compresa la stuccatura dei giunti e quant'altro necessario per dare il lavoro finito a regola d'arte.

RIPRISTINO PARETE IN CARTONGESSO SUCCESSIVAMENTE ALLA

DEMOLIZIONE Ripristino di parete o controparte in tavolato tipo BPB Rigips o simili, a causa

della demolizione di pareti confinanti. Sono quindi compresi nel prezzo il ripristino dell'eventuale intonaco esistente e la tinteggiatura della parete. Nel prezzo si intende compreso e compensato inoltre l'onere per l'esecuzione in presenza di angoli. Nel prezzo è compreso e compensata la successiva pulizia della zona di lavoro e quanto altro necessario per dare il lavoro finito a regola d'arte.

CONTROPARETE CON DOPPIE LASTRE DI GESSO RIVESTITO REI 120

Fornitura e posa in opera di controparete REI120 tipo BPB Rigips o simili, realizzata mediante l'assemblaggio di singole lastre di gesso di classe "0 tipo fireboard" spessore 50mm (due lastre da 25mm), fissate con viti autoperforanti fosfatate alla struttura portante, costituita da profili a C, in lamiera di acciaio zincato da 0,6 mm di spessore, posti ad un interasse massimo di 60 cm, inseriti in profili orizzontali ad U fissati a pavimento con banda biadesiva ed a soffitto con tappi ad espansione. Tutti i profili metallici dovranno essere in acciaio zincato e nervato, isolati dalla struttura perimetrale mediante interposizione di una striscia di materiale anelastico. E' compreso il riempimento con pannelli arrotolati trattati con resine termoindurenti, autoportanti, incombustibili ed idrorepellenti in lana di vetro, rivestiti su entrambe le facce con velovetro dello spessore di 50 mm e densità minima di 100kg/m3. Il rivestimento dovrà soddisfare le seguenti caratteristiche tecniche debitamente documentate dall'Appaltatore ed accettate dalla D.L.: - spessore delle lastre 25 mm; - gesso rivestito per lastre classe "0 tipo fireboard"; - lana di vetro classe 0 di reazione al fuoco.

E' compresa la stuccatura della testa delle viti di fissaggio nonché la stuccatura e la sigillatura dei giunti di accostamento delle lastre eseguita con idoneo stucco previa l'applicazione di strisce di supporto armate con rete tessile. Nel prezzo si intendono compresi e compensati gli oneri per il taglio, lo sfrido la formazione di vani per porte completi di rinforzo perimetrale in legno per l'ancoraggio del serramento, l'onere di procedere in tempi successivi all'applicazione della lastra in attesa dell'esecuzione di impianti elettrici e termoidraulici da inserire, i supporti per il sostegno degli apparecchi termici, idrosanitari, la formazione ed il disfacimento dei piani di lavoro interni. Non saranno computati i fori per porte a tutta altezza che interrompano completamente i settori successivi del tavolato stesso. Nel prezzo si intendono inoltre compresi e compensati gli oneri per la realizzazione dei particolari di raccordo con i serramenti tagliafuoco, la sigillatura con i passaggi degli impianti, la realizzazione di coppelle tagliafuoco per scatole impianti elettrici, la certificazione e quant'altro necessario per dare il lavoro finito a regola d'arte.

Descrizione delle lavorazioni (modalità per la posa in opera) Quando non è diversamente descritto negli altri documenti progettuali (o quando questi non sono sufficientemente dettagliati) si intende che ciascuna delle categorie di parete sopracitata è composta da più strati funzionali (costruttivamente uno strato può assolvere a più funzioni), che devono essere realizzati come di seguito descritto.

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NORME TECNICHE OPERE MURARIE

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Pareti in laterizio e in laterizio alveolare Le pareti realizzate a base di elementi di laterizio e di laterizio alveolare saranno realizzate tenendo conto delle modalità di esecuzione particolari (giunti, sovrapposizioni, ecc.) richieste quando la muratura ha compiti di isolamento termico, acustico, resistenza al fuoco, o altro. Per gli intonaci ed i rivestimenti in genere si rinvia all'articolo sull'esecuzione di queste opere. Comunque in relazione alle funzioni attribuite alle pareti ed al livello di prestazione richiesto si curerà la realizzazione dei giunti, la connessione tra gli strati e le compatibilità meccaniche e chimiche. Nel corso dell'esecuzione si curerà la completa esecuzione dell'opera con attenzione alle interferenze con altri elementi (impianti), all'esecuzione dei vani di porte e finestre, alla realizzazione delle camere d'aria o di strati interni curando che non subiscano schiacciamenti, discontinuità, ecc. non coerenti con la funzione dello strato. La sequenza operativa di realizzazione di un muro in mattoni può articolarsi come descritto di seguito. 1) Si delimita la posizione del muro per mezzo di due fili tesi in corrispondenza dei bordi

interno ed esterno della struttura. Per il muro di due teste o per il tavolato basta un solo filo. Poi sull’allineamento esterno, e alle due estremità del muro da costruire, si fissano saldamente due aste di legno (calandri) diritte e perfettamente verticali, munite di filo di ferro sugli spigoli verticali. Tra questi fili di ferro si tira uno spago, spostabile in altezza, parallelamente a un piano di livello, per l’allineamento dei corsi di mattoni.

2) Si ripulisce e si bagna il letto di posa per favorire l’adesione della malta alla fondazione e al muro sottostante.

3) Si inizia il lavoro di costruzione procedendo da sinistra verso destra ed eseguendo le seguenti fasi: a. si pone il filo teso tra i due calandri perfettamente orizzontale, all’altezza del primo

corso di mattoni: strato di malta + spessore maltone = totale altezza (per esempio, cm 1,00 + cm 5,50 = cm 6,50);

b. si stende uno strato di malta abbastanza regolare; c. curando l’esatta disposizione dei mattoni a seconda dello schema di muratura

prescelto, si prende il mattone con la mano sinistra, lo si pone sul letto di malta facendolo strisciare in modo che questa rifluisca sul giunto verticale per riempirlo e poi lo si assesta con piccoli colpi del manico o, meglio, del taglio della cazzuola;

d. terminato il primo corso di mattoni si solleva il filo di un’altezza pari allo spessore del secondo strato: si procede poi alla stesa della malta e alla posa dei mattoni curando il loro allineamento sul filo teso tra i calandri e l’esatto sfalsamento dei giunti. Per facilitare questa importante operazione di sfasamento si ricorre all’uso di mattoni di lunghezza ridotta (tre quarti, mezzi, mezzi lunghi) o, in mancanza, si provvede al taglio dei mattoni nella misura voluta usando la penna del martello (nel tagliare bisogna curare la buona posizione della mano e usare guanti da lavoro per non incorrere in infortuni);

e. i corsi successivi si costruiscono nella maniera già descritta; f. periodicamente si deve controllare l’orizzontalità dei corsi e la verticalità del tratto

di muro eseguito, per l’orizzontalità, sia nel senso longitudinale che in quello trasversale, si opererà per mezzo di un regolo (staggia) e di livella a bolla d’aria; per la verticalità degli spigoli e per l’allineamento dei giunti in verticale si utilizzerà il filo a piombo.

Dal momento che è di fondamentale importanza la corretta lavorazione di una muratura in laterizio ai fini della relativa resistenza meccanica, è necessario prestare attenzione al fatto che:

g. la stesura la malta nel giunto verticale e orizzontale sia uniforme; h. il riempimento dei giunti sia il più possibile completo; i. l'assestamento del laterizio contro la malta frasca sia ottenuto con le tecniche di

percussione tradizionali; j. lo spessore dei giunti di malta sia il più possibile uniforme e con le giuste

dimensioni (8-20 mm), non superando di norma i 12-13 mm e non essendo inferiore a 5 mm;

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A tal fine, si prescrive quanto di seguito indicato: k. tolleranze di verticalità: i muri non devono deviare dalla verticale di più di 10 mm

per m 3 di altezza, con un massimo assoluto di 30 mm su tutta l'altezza dell'edificio;

l. sfalsamento e spessore dei giunti: lo sfalsamento di giunti tra elementi successivi dovrà essere il maggiore possibile; i giunti verticali normali alla superficie esterna del muro devono risultare sfalsati da corso a corso di un minimo non inferiore a 0,4h (essendo h l'altezza dell'elemento), con un minimo di 4,5 cm; lo spessore dei giunti di malta non deve di regola superare i 12-13 mm ed é ottimale quando é di 8 mm.

m. resistenza meccanica: la resistenza caratteristica a compressione fk (MPa) della muratura finita deve corrispondere ai valori indicati nella tabella seguente (tabella 1), in funzione delle diverse classi di malta impiegate:

FBK CLASSI DI MALTA MPa M1 M2 M3 M4 5,0 --- --- 3,0 2,6 7,5 --- 4,1 3,7 3,2 10 6,0 4,8 4,2 3,7 20 8,8 7,2 6,2 5,5 30 10,9 9,2 7,8 --- 40 13,0 10,9 --- --- (per valori intermedi interpolare linearmente) Tabella 1 - La resistenza caratteristica a compressione fk (MPa) della muratura finita in funzione delle diverse classi di malta impiegate Pareti ad orditura metallica con lastre di gesso rivestito Le partizioni interne costituite da elementi predisposti per essere assemblati in sito, come le parete ad orditura metallica con lastre in gesso rivestito, devono essere realizzate seguendo le modalità previste dal produttore (ivi incluso l'utilizzo di appositi attrezzi) ed approvate dalla Direzione dei lavori. Si curerà la corretta predisposizione degli elementi che svolgono anche funzione di supporto in modo da rispettare le dimensioni, le tolleranze ed i giochi previsti o comunque necessari ai fini del successivo assemblaggio degli altri elementi. Si curerà che gli elementi di collegamento e di fissaggio vengano posizionati ed installati in modo da garantire l'adeguata trasmissione delle sollecitazioni meccaniche. Il posizionamento di pannelli, vetri, elementi di completamento, o altro, sarà realizzato con l'interposizione di guarnizioni, distanziatori, o altro, che garantiscano il raggiungimento dei livelli di prestazione previsti. Il sistema di giunzione nel suo insieme deve completare il comportamento della parete e deve essere eseguito secondo gli schemi di montaggio previsti; analogamente si devono eseguire secondo gli schemi previsti e con accuratezza le connessioni con le pareti murarie, con i controsoffitti, e con altri elementi tecnici. Per le pareti ad orditura metallica con lastre di gesso rivestito, al fine di garantire il soddisfacimento delle prestazioni relative, nella fase di montaggio risulta di fondamentale importanza la qualità della posa in opera al fine di evitare perdite prestazionali dovute alle trasmissioni laterali. L’isolamento acustico della partizione (requisito di fondamentale importanza in edifici destinati ad edilizia sanitaria), a titolo d’esempio, può essere migliorato seguendo i seguenti accorgimenti tecnici: − applicazione di nastro in polietilene espanso su tutto il perimetro della struttura metallica; − inserimento di pannelli semirigidi in fibra minerale di adeguato spessore tra i montanti; − trattamento dei giunti di ogni singolo strato di lastre nel caso di divisori a doppio

paramento. I prodotti componenti (doppio lastra da 12,5 mm, struttura metallica costituita da profili ad U e profili a C, viti, stucchi e nastri) sono forniti separatamente ed assemblati direttamente in sito. Questi devono essere stoccati e movimentati ciascuno secondo modalità proprie, in ogni caso

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sempre in luoghi asciutti ed al riparo dalle intemperie (soprattutto per quanto riguarda le lastre in gesso rivestito); non è consigliabile uno stoccaggio prolungato all’esterno. Le guide orizzontali composte da profilo ad U, posizionate sia a pavimento (guida inferiore) che a soffitto (guida superiore), costituicono la sede per l’inserimento dei montanti; il montante è costituito dal profilo a C che viene posto in verticale in modo da coprire tutta la distanza tra pavimento e soffitto, meno 1 cm. La larghezza dei montanti è leggermente inferiore a quella della guida per garantire il perfetto assemblaggio degli stessi. Il fissaggio delle lastre alla struttura si esegue con viti autoperforanti con testa piana ed impronta a croce, mediante un avvitatore. L’installatore delle pareti dovrà seguire le istruzioni del produttore in merito a tutti gli aspetti di interferenza con altri elementi tecnici (telai serramenti e porte, eventuali giunti di dilatazione, incassi ed attraversamenti impiantistici, ecc.) e garantire in opera le prestazioni delle schede tecniche delle stesse. La sequenza di messa in opera di tali pareti è costituita dalle fasi descritte di seguito: 1) Tracciamento, posa struttura e lastratura parziale. Il tracciamento, eseguito con

apparecchiature laser, è fase di notevole importanza e la sua esecuzione accurata è decisiva per il corretto e veloce proseguimento del lavoro. Dopo aver realizzato il tracciamento e posato il telaio metallico, si completa la lastratura di un lato della parete, minimizzando gli scarti di cantiere attraverso un’accurata pianificazione della lastratura stessa. Per rivestimenti semplici l’avvitamento della lastra al profilo avrà passo 25 cm; per rivestimenti doppi il primo strato di lastre ammetterà un passo di 80 cm, il secondo di 25 cm. Le lastre vanno avvitate al profilo e posate sfalsate in modo da non avere giunzioni coincidenti.

2) Inserimento dell’impiantistica e dell’isolante fibroso. Dopo aver realizzato la chiusura parziale della parete, nell’intercapedine di questa si procede alla posa degli eventuali impianti e dell’isolante scelto.

3) Lastratura completa. Terminate le precedenti fasi, la parete deve essere completata con lastratura finale. Nel caso in cui la parete sia composta da più di uno strato di lastre per lato, è necessario che gli strati successivi presentino giunti sfalsati rispetto ai precedenti, in modo che le fughe dovute al contatto lastra-lastra vengano comunque coperte. Nelle chiusure sopra al telaio delle porte, eventuali giunti sul lato interno non dovranno corrispondere a giunti sul lato esterno e la giunzione dovrà essere interna alla luce porta e non in corrispondenza delle spalle della porta stessa.

4) Finitura. Al termine della lastratura, si procederà alla stuccatura dei giunti e delle teste delle viti secondo le prescrizioni previste nelle schede tecniche dei produttori dei materiali utilizzati.

Per quanto riguarda nello specifico, prima di iniziare le operazioni di posa in opera della struttura metallica, è necessario tracciare la posizione della controparte da eseguire. Struttura metallica di supporto delle lastre in cartongesso Il sistema sarà costituito da una struttura metallica in acciaio zincato formata da guide e montanti in profili ad U pressopiegati le cui dimensioni e spessori dovranno essere variabili in funzione della tipologia di parete e dell’altezza massima ottenibile in base a quanto rappresentato in tabella 2. ALTEZZE MASSIME: m Spessore acciaio mm Montanti Profilo mm

Interasse Montanti mm

0,6 0,7 1,0

50 x 40 600 2,75 3,00 3,50 400 3,30 3,50 4,20 300 3,80 4,20 4,90 55 x 40 600 2,90 3,30 3,80 400 3,60 3,80 4,60 300 4,10 4,60 5,40 65 x 40 600 3,30 3,60 4,20 400 4,00 4,40 5,10 300 4,60 4,90 6,00 75 x 40 600 3,70 4,00 4,70

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400 4,50 4,90 5,80 300 5,20 5,50 6,70 100 x 40 600 4,50 4,80 5,80 400 5,50 6,00 7,10 300 6,40 6,90 8,20

Tabella 2 - Dimensioni e spessori dei profili ad U pressopiegati in funzione della tipologia di parete e dell’altezza massima ottenibile. Nei casi in cui le pannellature formanti la parete risultino sensibilmente distanziate tra di loro, le singole strutture metalliche dovranno risultare solidarizzate tra di loro mediante l’inserimento di adeguati collegamenti in profilati metallici zincati. Il trattamento superficiale delle viti dovrà risultare conforme alle norme UNI 5687 relativa alla prova di immersione in nebbia salina. L’installazione del telaio prevederà il seguente ciclo di lavori: − tracciamento a pavimento dei limiti esterni della parete al netto degli spessori delle lastre; − posa di guide a pavimento e a soffitto mediante chiodatura a sparo, colla neoprenica o

tasselli ad espansione previa interposizione a pavimento di feltro protettivo bitumato; − posa di montanti inseriti verticalmente per rotazione nelle guide precedentemente fissate al

suolo e a soffitto con precedenza per quelli attigui a telai di porte o situati alle intersezioni dei altre pareti. Successiva ripartizione dei montanti agli interassi conformi alle schede progettuali;

− posa di accessori quali paraspigoli, rinforzi, per collegamenti dei singoli telai, e altro. Posa delle lastre Per la posa delle lastre si dovranno rispettare le indicazioni di seguito riportate. Le altezze delle lastre sovrapposte dovranno risultare pari a quelle dell’ambiente meno 1 cm. Le lastre verranno posizionate verticalmente. La congiunzione tra le lastre dovrà sempre ricadere nell’asse del montante metallico. I giunti di una faccia del tramezzo si sfalsano rispetto all’altra e, nel caso di tramezzi a doppia lastra per lato, i giunti del secondo strato si sfalsano rispetto a quelli del primo. Il fissaggio con viti avverrà in corrispondenza dei profili metallici a cm 1 dai bordi longitudinali e cm 1,5 dai bordi trasversali. L’interasse tra le viti di fissaggio sarà pari a ca. 30 cm nel caso di una monolastra per ciascun lato del telaio. Nel caso di doppia lastra per ciascun lato, la prima di essere verrà fissata con viti ad interasse di cm 120 sui montanti e cm 60 sulle guide; le lastre in vista con citi ad interasse di cm 30 ca. Al fine di garantire una migliore resistenza meccanica, le teste delle viti, ad avvitatura ultimata, dovranno presentarsi a filo rispetto alla superficie delle lastre senza però intaccare o deteriorare la cartonatura superficiale. Trattamento dei giunti Allo scopo di poter procedere ad un corretto trattamento dei giunti, le lastre dovranno presentare i bordi longitudinali assottigliati. Prima di procedere alla sigillatura dei giunti stessi, si procederà ad effettuare una serie di verifiche preliminari atte ad assicurare che le lastre risultino perfettamente accostate e livellate tra loro, che le teste delle viti siano correttamente incassate e che la superficie da trattare sia esente da qualsiasi elemento che possa provocare una non corretta aderenza dell’intonaco al supporto. La realizzazione del giunto prevederà il seguente ciclo di interventi:

− spalmatura meccanica o manuale di intonaco pronto all’uso sui bordi assottigliati;

− applicazione a fresco di nastro di armatura in carta forte microperforata molata sui bordi e scanalata sull’asse;

− applicazione a finire di un secondo strato di intonaco fino al ricoprimento totale dell’assottigliamento dei bordi e del ricoprimento al tempo stesso di tutte le viti di fissaggio;

− in presenza di spigoli vivi, per un’efficace protezione degli spigoli stessi, dopo il primo strato di intonaco verrà applicata, in luogo del nastro armato, una banda armata costituita da rotoli in carta forte rinforzata con due lamelle di acciaio zincato in corrispondenza dell’intersezione tra i giunti i nastri non dovranno

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sovrapporsi; uno dei due dovrà essere interrotto al fine di non creare una sovrapposizione.

Pezzi speciali Ove necessario verranno installati i supporti per eventuali apparecchi sanitari o di altro tipo, costituiti da telai in fusione di alluminio regolabili in altezza su montanti rinforzati e perforati nonché gli alloggiamenti e le forometrie necessarie per i condotti di alimentazione e di evacuazione delle acque, i supporti a staffa in acciaio galvanizzato per le cassette da incasso e, più in generale, verranno previsti e impiegati tutti quegli elementi accessori e materiali atti a garantire la corretta e definitiva ultimazione dei lavori. Anche per il supporto delle eventuali attrezzature speciali e dei relativi sovraccarichi di cui saranno dotati i bagni dei disabili, nelle pareti dovranno essere previsti tutti i rinforzi ed i pezzi speciali necessari e lo stesso dicasi per il supporto dei binari delle porte scorrevoli a scomparsa fra bagni e spogliatoi. L’Appaltatore avrà l’onere e la responsabilità di coordinarsi con i fornitori e i posatori di tali apparecchiature, attrezzature e serramenti, in modo da realizzare tutte predisposizioni impiantistiche necessarie perché le opere risultino eseguite a regola d’arte ed in modo da escludere l’eventualità di smontare elementi di pareti già posate. E’ inteso che, allo stesso modo, si dovranno prevedere rinforzi interni alle pareti ogni qual volta dagli elaborati di progetto risultasse la presenza di un carico anomalo applicata alla parete da realizzare. Nella sistemazione dei pezzi speciali dovranno essere adoperati tutti quegli accorgimenti rivolti a garantire che i requisiti specifici delle singole pareti (impermeabilità al vapore, resistenze meccaniche, ecc.) risultino alterati o compromessi. Materiali (requisiti di accettazione per materiali e componenti) I prodotti vengono di seguito considerati al momento della fornitura; il Direttore dei lavori, ai fini della loro accettazione, può procedere ai controlli (anche parziali) su campioni della fornitura oppure richiedere un attestato di conformità della fornitura alle prescrizioni di seguito indicate. Nel caso di contestazione si intende che la procedura di prelievo dei campioni, le modalità di prova e valutazione dei risultati sono quelli indicati nelle norme UNI o, in mancanza di questi, quelli descritti nella letteratura tecnica (primariamente norme internazionali). Nello specifico, le caratteristiche cui devono rispondere i materiali costituenti le tipologie di partizioni previste in appalto sono quelle riportate di seguito. Pareti in laterizio e in laterizio alveolare Mattoni in laterizio Gli elementi resistenti artificiali da impiegare nelle murature (elementi in laterizio) possono essere costituiti di laterizio normale o da laterizio alleggerito in pasta. Quando impiegati nella costruzione di murature portanti, essi debbono rispondere alle prescrizioni contenute nel DM 20 novembre 1987 - Norme tecniche per la progettazione, esecuzione e collaudo degli edifici in muratura e per il loro consolidamento. Nel caso di murature non portanti le suddette prescrizioni possono comunque costituire un utile riferimento, unitamente a quelle delle norme UNI 8942. Gli elementi resistenti di laterizio possono contenere forature rispondenti alle prescrizioni del succitato DM 20 novembre 1987. La resistenza meccanica degli elementi deve essere dimostrata attraverso certificazioni contenenti i risultati delle prove e condotte da laboratori ufficiali negli stabilimenti di produzione, con le modalità previste nel DM di cui sopra. È facoltà del Direttore dei Lavori richiedere un controllo di accettazione, avente lo scopo di accertare se gli elementi da mettere in opera abbiano le caratteristiche dichiarate dal produttore. I mattoni dovranno avere forma regolare, facce piene e spigoli regolari, essere esenti da screpolature, fessure e cavità irregolari, avere superfici adatte all’adesione delle malte ed alla frattura dovranno presentare una massa omogenea e compatta. Dovranno inoltre imbibirsi d’acqua per immersione ed asciugarsi all’aria con sufficiente rapidità, non sfaldarsi, screpolarsi e sfiorire per l’azione di normali agenti atmosferici. I mattoni pieni, utilizzati per i ripristini di murature esistenti, dovranno avere un peso specifico minimo di 2.000 kg/m3. I prodotti a base di laterizio non aventi funzione strutturale ma unicamente di chiusura nelle pareti esterne e partizioni devono (forati e non) essere prodotti mediante pressatura o trafilatura con

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materiale normale od alleggerito e devono rispondere alla norma UNI 8942-2 (detta norma è allineata alle prescrizioni del D.M. sulle murature). Inoltre i materiali laterizi dovranno rispondere ai requisiti di accettazione stabiliti nel R.D. 16/11/1939 n° 2233, e alle prescrizioni di seguito elencate:

− marchio di qualità - caratteristiche meccaniche: i materiali laterizi da impiegarsi nelle murature dovranno essere dotati di marchio di qualità ed accompagnati da certificazione del produttore indicante la loro resistenza caratteristica;

− prove di accettazione: i materiali laterizi da impiegarsi nelle murature dovranno rispondere alle specifiche prescrizioni stabilite in merito nelle norme ANDIL (Associazione Nazionale degli Industriali dei Laterizi - sezione murature).

Legante La malta da impiegare per le murature esterne sarà confezionata con sabbia lavata vagliata, impastata con 3,5 q di cemento tipo R325 per m3 di impasto e per le murature interne sarà confezionata con sabbia lavata vagliata, impastata con 3 q di cemento R325 per m3 di impasto. L’impiego di malte miscelate e premisceltate pronte è consentito purché ogni fornitura sia accompagnata da una dichiarazione del fornitore attestante il gruppo della malta, il tipo e la quantità dei leganti e degli eventuali additivi. Ove il tipo di malta non rientri tra quelli di seguito indicati, il fornitore dovrà certificare con prove ufficiali anche le caratteristiche della malta stessa, adottando le modalità di prova stabilite dal D.M. 13.09.1993. I tipi di malta e le loro classi sono definiti in rapporto alla composizione in volume. Malte di diverse proporzioni nella composizione, confezionate anche con additivi, preventivamente sperimentate, possono essere ritenute equivalenti a quelle indicate qualora la loro resistenza media a compressione risulti non inferiore ai valori di cui al D.M. 20.11.1987, n° 103. Premesso che la buona qualità della malta dipende essenzialmente dall'accurata mescolanza dei singoli componenti, oltre alla buona qualità degli stessi, ed é quindi fondamentale la corretta lavorazione dell'impasto, si specificano di seguito le caratteristiche delle malte da impiegare nei lavori in appalto:

− Caratteristiche meccaniche: si prevede l’utilizzo delle classi di malta illustrate in tabella 3 con i relativi valori di resistenza media a compressione, determinata a 28 giorni di stagionatura.

CLASSI DI MALTA COMPOSIZIONE IN VOLUME CLASSE CEMENTO 325 CALCE

IDRAULICA SABBIA MPa

M1 1 0 3 20 M2 1 0,5 4 10 M3 1 1 5 5 M4 1 2 9 2,5 Tabella 3 - Resistenza media a compressione, determinata a 28 giorni di stagionatura, delle classi di malta utilizzate Malte di diversa composizione, preventivamente sperimentate, possono essere ritenute equivalenti a quelle indicate in tabella 2 qualora la loro resistenza media a compressione risulti non inferiore a quelle indicate nella tabella medesima. La calce idraulica può essere sostituita fino al 20% da calce idrata per la migliore lavorabilità della malta.

- Tipi di malta - composizione MALTE SEMPLICI 1) Malte per muri in presenza d'acqua: calce spenta: secchi --- --- calce idraulica: kg 450-500 --- cemento: kg --- 400-450 sabbia: mc 1 1 2) Malte per muri all'asciutto: calce spenta: secchi 40-45 --- --- calce idraulica: kg --- 450-500 --- cemento: kg --- --- 400-500

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sabbia: mc 1 1 1 3) Malte per intonaci orizzontali: calce spenta: secchi 45-50 calce idraulica: kg --- cemento: kg --- sabbia: mc 1 MALTE BASTARDE O COMPOSTE MAGRE: 1) Per muri in mattoni o pietrame: calce spenta: secchi 8-10 8-10 calce idraulica: kg 200-230 --- cemento: kg --- 150-200 sabbia: mc 1 1 MALTE BASTARDE O COMPOSTE GRASSE: 2) Per intonaci, per pareti verticali: calce spenta: secchi 14-16 14-16 calce idraulica: kg 300-330 --- cemento: kg --- 280-300 sabbia: mc 1 1 3) per intonaci, per pareti verticali: calce spenta: sacchi 16-18 16-18 calce idraulica: kg 350-500 --- cemento: kg --- 300-350 sabbia: mc 1 1

NOTA: nel caso si utilizzi calce idrata anziché grassello, l'equivalenza é di 1,2 volumi di calce idrata in polvere per 1 volume di grassello (12 secchi di calce idrata invece di 10 di calce spenta); misurando in peso la calce idrata in polvere si ha l'equivalenza per ogni litro di grassello di 0,7 kg di calce idrata. Pareti ad orditura metallica con lastre di gesso rivestito Lastre in gesso rivestito I prodotti a base di gesso rivestito devono rispondere alle prescrizioni del progetto e, in mancanza, alle prescrizioni seguenti: avere spessore con tolleranze ±0,5 mm, lunghezza e larghezza con tolleranza ±2 mm, resistenza all'impronta, all'urto, alle sollecitazioni localizzate (punti di fissaggio) e, a seconda della destinazione d'uso, con basso assorbimento d'acqua, con bassa permeabilità al vapore (prodotto abbinato a barriera al vapore), con resistenza all'incendio dichiarata, con isolamento acustico dichiarato. I limiti di accettazione saranno quelli indicati nel progetto ed, in loro mancanza, quelli dichiarati dal produttore ed approvati dalla direzione dei lavori. Le lastre in gesso additivato rivestito con cartone devono possedere elevata resistenza e devono presentare bordi assottigliati per consentire una perfetta stuccatura dei giunti. Il cartone, nel caso di lastre idrorepellenti, sarà trattato con prodotti idonei a garantire la tenuta ad elevati gradi di umidità. Le caratteristiche tecniche specifiche e le prestazioni delle lastre in gesso rivestito sono quelle indicate in tabella 4.

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CARATTERISTICA/PRESTAZIONE VALORE Resistenza termica utile Ru = 0,04 m² °C/W Resistenza alla diffusione del vapore R/v = m²h mm Hg/g=1 Comportamento al fuoco classe M. 1 non infiammabile Durezza superficiale impronta pari a 13 mm di diametro per sfera in

acciaio di 500 g con energia di 2.5 joules Coefficiente di dilatazione 10 x 15 – 6 per °C Test di flessione in atmosfera umida 32°C = (1.7 e 90% (3 di umidità relativa inferiore

a 3.2 mm per interasse di 584 mm tra gli appoggi dopo 48 ore

Test di assorbimento acqua inferiore al 10% del suo peso dopo 2 ore di immersione totale

Test di assorbimento acqua attraverso una faccia

inferiore a 1.6 g dopo 2 ore su una superficie di 100 cm²

Tabella 4 – Caratteristiche tecniche specifiche e prestazioni delle lastre in gesso rivestito. Per il fissaggio delle lastre all’orditura metallica, si prediligano viti con la forma svasata che permette una penetrazione progressiva senza provocare danni al rivestimento della lastra, esse inoltre dovranno essere trattate superficialmente in modo da poter resistere almeno 24 ore alla prova di immersione in nebbia salina. La lunghezza delle viti deve corrispondere allo spessore totale delle parti da avvitare maggiorato di 1 cm per il fissaggio su supporti metallici. Isolante L’isolante è costituito da materassini in fibra di vetro con densità variabile tra 38 e 100 kg/m3 in funzione del tipo di partizione e spessore 75 mm. Stuccatura Per quanto riguarda gli stucchi dovranno essere idonei per tempo di lavorabilità, tipologia di clima, tipo di cantiere; per quanto riguarda i nastri di rinforzo devono essere scelti in funzione del tipo di armatura del giunto che si intende effettuare: nastri in carta microforata, fibra di vetro adesiva, feltro di vetro, nastri in carta speciale armata per la protezione degli spigoli ad angolari metallici. Normativa di riferimento Circolare del Ministero dell’Interno n° 91 del 14.9.1961, Norme di sicurezza per la protezione contro il fuoco dei fabbricati a struttura in acciaio destinati ad uso civile. Circolare del Ministero dei Lavori Pubblici n° 1769 del 30.4.1966, Criteri di valutazione e collaudo dei requisiti acustici nelle costruzioni edilizie. Decreto Legislativo 19 agosto 2005, n. 192, Attuazione della direttiva 2002/91/CE relativa al rendimento energetico nell'edilizia. DM del 10.31977 – Determinazione delle zone climatiche e dei valori minimi e massimi dei relativi coefficienti volumici di dispersione termica. UEAtc – ICITE Direttive comuni per l’agrément tecnico in materia di urti su

elementi verticali opachi, 1982. UEAtc – ICITE Direttive comuni per l’agrément tecnico degli elementi di

tamponamento, 1982. UEAtc – ICITE Direttive comuni per l’agrément tecnico in materia di urti su

elementi verticali opachi, 1982. UNI EN ISO 140-3 Acustica. Misurazione dell’isolamento acustico in edifici e di

elementi di edificio. Misurazione in laboratorio dell’isolamento acustico per via aerea di elementi di edificio.

UNI EN ISO 717-1 Acustica. Valutazione dell’isolamento acustico in edifici e di elementi di edificio. Isolamento acustico per via aerea.

UNI ISO 7892:1990 31/03/90 Edilizia. Prove di resistenza agli urti. Corpi per urti e metodi di prova.

UNI 7959:1988 31/05/88 Edilizia. Pareti perimetrali verticali. Analisi dei requisiti. UNI 7960:1979 31/05/79 Edilizia residenziale. Partizioni interne. Terminologia. UNI 8087:1980 31/05/80 Edilizia residenziale. Partizioni interne – Analisi dei requisiti UNI 8201:1991 30/06/81 Edilizia residenziale. Pareti interne semplici – Prova di

resistenza agli urti da corpo molle e duro. UNI 8326:1981 31/12/81 Edilizia residenziale. Pareti interne semplici. Prova di

resistenza ai carichi sospesi.

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NORME TECNICHE OPERE MURARIE

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UNI 8327:1981 31/12/81 Edilizia residenziale. Pareti interne semplici. Prova di resistenza al calore per irraggiamento.

UNI 8369-2:1987 Pareti perimetrali verticali. Classificazione e terminologia. UNI 8438:1983 31/03/83 Edilizia residenziale. Partizioni interne. Criteri di

classificazione in base al potere fonoisolante. UNI 8369-1:1988 30/09/88 Edilizia. Chiusure verticali. Classificazione e terminologia UNI 8369-2:1987 30/06/87 Edilizia. Pareti perimetrali verticali. Classificazione e

terminologia. UNI 8369-5:1988 30/09/88 Edilizia. Chiusure verticali. Giunto tra pareti perimetrali verticali ed infissi esterni. Terminologia e simboli per le dimensioni.

UNI 8979:1987 31/03/87 Edilizia. Pareti perimetrali verticali. Analisi degli strati funzionali.

UNI 9269:1988 31/05/88 Edilizia. Pareti verticali. Prova di resistenza agli urti. UNI EN 12865:2003 01/05/03 Prestazione igrotermica dei componenti e degli elementi per

edilizia - Determinazione della resistenza alla pioggia battente dei sistemi di pareti esterne sotto pressione di aria pulsante

Pareti in laterizio e in laterizio alveolare EN 196/1 Metodi di prova dei cementi. Determinazione delle

resistenze meccaniche. EN 771-1:2003 Specifica per elementi per muratura - Parte 1: Elementi per

muratura di laterizio UNI EN 771-6:2002 01/04/02 Specifica per elementi di muratura - Elementi di muratura di

pietra naturale UNI EN 772-1:2002 01/10/02 Metodi di prova per elementi di muratura - Determinazione

della resistenza a compressione UNI EN 772-2:2001 31/05/01 Metodi di prova per elementi di muratura - Determinazione

dell'area percentuale dei vuoti in elementi di muratura in calcestruzzo (metodo dell'impronta su carta).

UNI EN 772-3:2000 31/12/00 Metodi di prova per elementi di muratura - Determinazione del volume netto e della percentuale dei vuoti degli elementi di muratura di laterizio mediante pesatura idrostatica

UNI EN 772-4:2001 31/05/01 Metodi di prova per elementi di muratura - Determinazione della massa volumica reale ed apparente e della porosità aperta e totale degli elementi di muratura in pietra naturale.

UNI EN 772-5:2003 01/01/03 Metodi di prova per elementi di muratura - Determinazione del tenore di sali solubili attivi degli elementi di muratura di laterizio

UNI EN 772-7:2000 31/12/00 Metodi di prova per elementi di muratura - Determinazione dell'assorbimento d'acqua di strati impermeabili all'umidità di elementi di muratura di laterizio mediante bollitura in acqua

UNI EN 772-11:2001 30/09/01 Metodi di prova per elementi di muratura - Determinazione dell'assorbimento d'acqua degli elementi di muratura di calcestruzzo, di materiale lapideo agglomerato e naturale dovuta alla capillarità ed al tasso iniziale di assorbimento d'acqua degli elementi di muratura di laterizio

UNI EN 772-13:2002 01/10/02 Metodi di prova per elementi di muratura - Determinazione della massa volumica a secco assoluta e della massa volumica a secco apparente degli elementi di muratura (ad eccezione della pietra naturale)

UNI EN 772-19:2003 01/01/03 Metodi di prova per elementi di muratura - Determinazione della dilatazione all'umidità di grandi elementi da muratura in laterizio con fori orizzontali

UNI EN 772-20:2005 01/07/05 Metodi di prova per elementi di muratura - Parte 20: Determinazione della planarità delle facce degli elementi di muratura

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NORME TECNICHE OPERE MURARIE

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UNI EN 845-1:2004 01/03/04 Specifica per elementi complementari per muratura - Connettori trasversali, incatenamenti orizzontali, ganci e mensole di sostegno

UNI EN 845-2:2004 01/03/04 Specifica per elementi complementari per muratura - Specifica per elementi complementari per muratura

UNI EN 846-9:2002 01/09/02 Metodi di prova per elementi complementari da muratura - Determinazione della resistenza a flessione ed a taglio di architravi

UNI EN 1052-1:2001 31/01/01 Metodi di prova per muratura - Determinazione della resistenza a compressione

UNI EN 1052-2:2001 30/09/01 Metodo di prova per muratura - Determinazione della resistenza a flessione

UNI EN 1052-3:2003 01/08/03 Metodi di prova per muratura - Determinazione della resistenza iniziale a taglio

UNI EN 1052-4:2001 30/09/01 Metodi di prova per muratura - Determinazione della resistenza al taglio inclusi gli strati impermeabili all'umidità

UNI 1607 - Mattoni forati; UNI EN 1996-1-1:1998 31/03/98 Eurocodice 6 - Progettazione delle strutture di muratura -

Parte 1-1: Regole generali per gli edifici - Regole per la muratura armata e non armata.

UNI EN 1996-1-2:2005 01/08/05 Eurocodice 6 - Progettazione delle strutture di muratura - Parte 1-2: Regole generali - Progettazione strutturale contro l'incendio

UNI EN 1996-1-3:2002 01/03/02 Eurocodice 6 - Progettazione delle strutture di muratura - Parte 1-3: Regole generali per gli edifici - Regole particolari per i carichi laterali

UNI EN 1996-2:2001 31/05/01 Eurocodice 6 - Progettazione delle strutture di muratura - Parte 2: Progettazione, selezione dei materiali e esecuzione di murature.

UNI EN 1996-3:2001 31/12/01 Eurocodice 6 - Progettazione delle strutture di muratura - Parte 3: Metodi di calcolo semplificato e regole semplici per strutture di muratura

UNI 2107:1942 30/11/42 Tavelle e tavelloni. Requisiti e prove. UNI 5628 - Mattoni pieni; UNI 5629 - Mattoni semipieni. UNI 5630 - Blocchi forati per murature; UNI 5632 - Mattoni pieni e semipieni, mattoni e blocchi forati per

murature; UNI 6687:1973 31/07/73 Malta normale. Determinazione del ritiro idraulico. Prova di

laboratorio. UNI 7121:1972 30/11/72 Malta normale. Determinazione del contenuto d'aria. UNI 7927:1978 31/12/78 Malta. Determinazione della resistenza alla penetrazione e

dei tempi di inizio e fine presa. UNI 8942-1 Prodotti di laterizio per murature. Terminologia e sistema di

classificazione. UNI 8942-2 Prodotti di laterizio per murature. Limiti di accettazione. UNI 8942-3 Prodotti di laterizio per murature. Metodi di prova. D.M. 20.11.1987 Norme tecniche per la progettazione, esecuzione e collaudo

degli edifici in muratura e per il loro consolidamento. D.M. 16.01.1996 Norme tecniche per le costruzioni in zone sismiche. LEGGE 5.11.1971 n. 1086 Norme per la disciplina delle opere in conglomerato

cementizio armato, normale e precompresso, ed a struttura metallica"

Pareti ad orditura metallica con lastre di gesso rivestito UNI EN 520:2005 01/05/05 Lastre di gesso - Definizioni, requisiti e metodi di prova

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UNI 9154 Edilizia residenziale. Partizioni e rivestimento interni. Guida per l’esecuzione mediante lastre di gesso rivestito su orditura metallica.

UNI 9154-1:1988 28/02/88 Edilizia. Partizioni e rivestimenti interni. Guida per l' esecuzione mediante lastre di gesso rivestito su orditura metallica.

UNI 10386:1998 3 1/03/98 Materie plastiche cellulari rigide - Pannelli compositi con anima di poliuretano espanso rigido e paramenti rigidi per coperture, pareti perimetrali verticali esterne e di partizione interna - Tipi, requisiti e prove.

UNI 10700:1999 31/03/99 Partizioni interne - Pareti interne mobili - Terminologia e classificazione

UNI 10718:1999 30/04/99 Lastre di gesso rivestito - Definizioni, requisiti, metodi di prova

UNI 10815:1999 30/11/99 Pareti interne mobili - Attrezzabilità per impianti tecnici - Criteri generali

UNI 10816:1999 30/11/99 Pareti interne mobili - Attrezzabilità con equipaggiamenti di servizio - Criteri generali

UNI 10817:1999 30/11/99 Pareti interne mobili - Collegamenti di messa a terra - Requisiti e verifica

UNI 10820:1999 30/04/99 Partizioni interne - Pareti interne mobili - Analisi dei requisiti UNI 10879:2000 31/05/00 Pareti interne mobili - Prova di resistenza ai carichi sospesi

ed orizzontali UNI 10880:2000 31/05/00 Pareti interne mobili - Requisiti e metodi di prova di

resistenza agli urti UNI 11004:2002 01/10/02 Partizioni interne - Pareti interne mobili - Tipologie

significative per la determinazione del potere fono-isolante UNI EN 14195:2005 01/07/05 Componenti di intelaiature prEN 13815 Progetti di norma europea per una probabile

armonizzazione Prodotti di gesso fibrorinforzato - Definizioni, requisiti e metodi di prova

prEN 13915 Progetti di norma europea per una probabile armonizzazione Pannelli prefabbricati di gesso per rivestimento di pareti - Definizioni, requisiti e metodi di prova

prEN 14246 Progetti di norma di supporto (ed altri documenti assimilati) - Elementi di gesso per controsoffitti - Definizioni, requisiti e metodi di prova

WI 00241027 Progetti di norma di supporto (ed altri documenti assimilati) - Gesso e prodotti a base di gesso - Applicazioni per prodotti a base di gesso fibrorinforzato

WI 00241038 Progetti di norma di supporto (ed altri documenti assimilati) - Lastre di gesso fibrorinforzato

Altre norme di riferimento per le lastre in gesso rivestito: ASTM C 630/78e1 (America) ASTM C 79 (America) British Standard BS 1230 Prescrizioni Nelle costruzioni delle murature in genere verrà curata la perfetta esecuzione degli spigoli, la costruzione di voltine, piattabande, archi e verranno lasciati tutti i necessari in incavi, canne e fori:

− per ricevere le travi in genere, le pietre da taglio e quanto altro sarà messo in opera dopo la formazione delle murature;

− per il passaggio dei tubi per qualsiasi impianto o servizio; − per le condutture elettriche; − per gli zoccoli, arpioni di porte e finestre, soglie, inferriate, ringhiere e davanzali; − per la formazione di incavi e nicchie radiatori.

Comunque sarà da evitare il più possibile di scalpellare i muri già costruiti per praticarvi i fori suddetti. La costruzione delle murature deve iniziarsi e proseguire uniformemente, assicurando il

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perfetto collegamento con le murature esistenti. All'innesto con muri da costruirsi in tempo successivo dovranno essere lasciate opportune ammorsature in relazione al materiale impiegato. I lavori di muratura, qualunque sia il sistema costruttivo adottato, debbono essere sospesi nei periodi di gelo, nei quali la temperatura si mantenga per molte ore al disotto di zero gradi centigradi. Quando il gelo si verifichi solo per alcune ore della notte, le opere di muratura ordinaria possono essere eseguite nelle ore meno fredde del giorno, purché, al distacco del lavoro vengano adottati i provvedimenti di uso comune per difenderle dal gelo. Particolare cura deve essere posta per evitare che la congiunzione di partiture di diversa natura intonaco-gesso rivestito, possa dar adito a fessurazioni o a difetti per la diversa dilatazione termica del supporto; pertanto prima delle decorazioni occorrerà prevedere il tracciamento, con apposito strumento, di una linea di separazione perfettamente retta. Tale linea – scuretto ha la funzione di distinguere, separare le partiture sottostanti e consentirne il movimento senza che le decorazioni o i materiali di rivestimento presentino dei difetti. Pareti in laterizio e in laterizio alveolare Essi dovranno mettersi in opera con le connessure alternate in corsi ben regolari e normali alla superficie esterna; saranno posati sopra uno strato di malta e premuti sopra di esso in modo che la malta refluisca all' esterno e riempia tutte le connessure. I giunti non verranno rabboccati durante la costruzione per dare maggiore presa all’intonaco od alla stuccatura col ferro. Le murature di rivestimento saranno fatte a corsi bene allineati e collegati a morsa con la parte interna. Gli archi e le piattabande dovranno essere costruite in modo che i mattoni siano sempre disposti in direzione normale alla curva dell’intradosso tracciata sopra la centinatura e le connessure dei giunti non dovranno mai eccedere la larghezza di mm 7 all’intradosso e mm 12 all'estradosso. Nell’esecuzione delle murature in genere dovrà essere curata la perfetta esecuzione degli spigoli e delle piattabande e saranno lasciati tutti i necessari incavi, sfondi, canne e fori necessari alla realizzazione delle opere (in particolare impiantistiche) in progetto, in modo che non si debbano mai eseguire scalpellature di murature eseguite. La costruzione delle murature dovrà iniziare e proseguire uniformemente, assicurando un perfetto collegamento sia con le murature esistenti, sia fra parti di esse. Le lavorazioni dovranno essere sospese in caso la temperatura si mantenga per molte ore al di sotto di 0 °C. Le murature con funzione portante e comunque di altezza superiore a m 3,5, saranno realizzate in conformità alle norme vigenti in materia, con particolare riferimento al D.M. 20.11.1987. Nella realizzazione di corree, pilastrini di irrigidimento, architravi ecc., dovranno essere inserite adeguate armature di rinforzo in acciaio costituite da barre, staffe, tralicci metallici o simili, sigillando accuratamente con malta ben costipata i corsi ed i giunti, per evitare deterioramenti del metallo. L’ancoraggio delle testate della muratura con setti e pilastri in c.a. dovrà essere realizzato con l’interposizione di adeguato profilo d’acciaio (sagomato e dimensionato in funzione del tipo di bloccaggio impiegato, in modo da creare un incastro che eviti lo sbandieramento del muro), fissato con chiodi alla struttura in c.a. Tra il solaio sovrastante e l’estremità superiore della muratura dovrà essere posto un giunto elastico di spessore cm 2 circa, in modo da evitare fessurazioni provocate dal movimento dei solai. Nel caso tale giunto risulti in vista, lo si dovrà mascherare con profili di lamiera presso piegata identica a quella utilizzata per la bordatura dei controsoffitti. Le composizioni delle malte da usarsi nelle murature sono quelle contenute nelle presenti norme. Regole generali e accorgimenti 1) I mattoni da usare devono sempre, e in modo particolare nella stagione calda, essere accuratamente e abbondantemente bagnati. È ottima cosa tenerli immersi per parecchio tempo nell’acqua, sia per ripulirli da polvere, terriccio o altro che per impedire un troppo rapido assorbimento dell’acqua di impasto della malta con conseguente veloce indurimento della stessa a scapito della presa e della resistenza. La bagnatura può essere effettuata o per immersione, come sopra descritto, o annaffiando la catasta fino a che l’acqua scorra sugli elementi.

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Il sistema di bagnatura deve in ogni caso essere tale da assicurare che ogni elemento sia internamente quasi saturo e abbia però, all’atto della posa in opera, la superficie pressoché asciutta. Si consiglia di eseguire le operazioni di bagnatura qualche ora prima dell’utilizzo degli elementi in modo che essi si presentino quasi asciutti in superficie. L’uso di elementi troppo bagnati può causare trasudazione e arricciatura della malta. È necessario sospendere il lavoro in caso di pioggia per evitare l’eccessiva imbibizione del laterizio e l’eccesso d’acqua della malta. In caso di interruzione potrà essere necessario proteggere le parti di muratura fresca. 2) I materiali occorrenti vanno collocati in modo che il muratore li trovi sempre a portata di mano: a sinistra i mattoni e a destra il recipiente per la malta a distanza e altezza tali da limitare al massimo la necessità di spostarsi e di chinarsi. 3) Gli strati (letti) e i giunti di malta devono risultare quanto più possibile sottili e regolari; lo spessore deve essere compreso tra 8 e 20 mm con valore ottimale inferiore ai 12 mm. 4) Bisogna riempire con cura tutti i giunti verticali e orizzontali, fino al bordo esterno, togliendo con la cazzuola tutte le sbavature. 5) Si devono disporre i mattoni in strati perfettamente orizzontali e paralleli, legandolo mediante accurato sfalsamento dei giunti. 6) Le due facce, esterna e interna, del muro devono risultare perfettamente piane, verticali e fra loro parallele. 7) Gli spigoli devono essere perfettamente verticali e controllati mediante filo a piombo. 8) I giunti dovranno risultare corrispondenti nei filari alternati e ugualmente sfalsati negli altri. Pareti ad orditura metallica con lastre di gesso rivestito Per la suddivisione degli ambienti interni si sono di regola utilizzate pareti in cartongesso formate da una sottostruttura in acciaio zincato (75 mm), costituita da guide a soffitto e pavimento e montanti ad interasse massimo 60 cm, e 4 lastre in cartongesso, due su ogni faccia, di 13 mm di spessore ognuna, per uno spessore complessivo di 127 mm. Nell’intercapedine sarà collocato un materassino in fibra di vetro avente densità variabile tra 38 e 100 kg/m3 in funzione del tipo di partizione e spessore 75 mm atto con l’obiettivo di migliorare il potere fonoisolante dell’elemento tecnico. La realizzazione degli impianti (incasso scatole, tubazioni e cavidotti) avverrà secondo le indicazioni del fornitore/installatore del divisorio e non dovrà inficiare la continuità e le prestazioni dell’isolamento acustico. Le pareti saranno realizzate da pavimento a soffitto, al fine di ridurre la trasmissione aerea di rumori in controsoffitto. In caso di realizzazione delle pareti direttamente sul solaio strutturale o sul primo sottofondo, la base della parete dovrà essere protetta dall’umidità tramite foglio di polietilene impermeabile risvoltato a protezione del cartongesso. In caso di rivestimento di pilastri o travi sarà preferibile il rivestimento degli stessi con una o due lastre di gesso, aderenti al pilastro ma anche solidali ai montanti della parete (parete passante). In caso di parete accostata al pilastro e rasatura del pilastro a gesso, la rasatura dovrà essere eseguita previa posa di garza coprigiunto e successivamente stuccata, al fine di evitare discontinuità o cavillature. Nei corridoi e laddove necessario per motivi antincendio, la lastra esterna dovrà essere di classe 0, a meno di avere almeno il 50% dei restanti rivestimenti in classe 0. Nei bagni e nei locali umidi la lastra più esterna sarà del tipo idrorepellente. I divisori con caratteristiche REI 120 avranno spessore e tecnologia analoga ai divisori standard con 4 lastre e materassino interposto, con l’impiego di lastre antincendio in numero tale da garantire le prestazioni minime richieste. Tutte le pareti dovranno essere certificate in opera. Gli impianti non dovranno inficiare le caratteristiche separanti del divisorio. Le pareti delle sale radiologiche che dovranno avere schermatura elettromagnetica saranno caratterizzate dall’interposizione di uno strato di piombo di spessore predeterminato tra le due lastre esterne rispetto alla sala in cui è presente l’attrezzatura radiogena. Le caratteristiche delle protezioni dovranno preventivamente essere approvate dal fisico responsabile dell’amministrazione; in ogni caso gli incassi impiantistici non dovranno interrompere la continuità della protezione, la cui efficacia in opera sarà collaudata ad opere ultimate. I montanti metallici di sostegno del tamponamento, laddove necessario, saranno opportunamente infittiti o rinforzati.

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All’interno dei divisori saranno posizionate idonee staffe di supporto per tutti gli apparecchi sospesi (tipo sanitari). Si dovranno inoltre valutare le caratteristiche di portata per elementi sospesi di tipo leggero, come mensole, armadietti pensili, ecc; e verranno predisposti appositi rinforzi atti a permettere il fissaggio degli stessi. Le contropareti avranno le stesse identiche caratteristiche dei tavolati divisori, con 2 lastre sovrapposte sullo stesso lato anziché 4 su lati contrapposti. Specifiche di prestazione (prestazioni accessorie e prestazioni particolari) Pareti ad orditura metallica con lastre di gesso rivestito Le pareti ad orditura metallica sono partizioni interne verticali ossia elementi tecnici deputati alla separazione e/o compartimentazione ed ai quali è richiesta una determinata prestazione tecnica, sia essa di tipo antincendio, acustico o termico. Le partizioni interne di cui è previsto l’impiego nel progetto sono pareti in lastre di gesso rivestito RIGIPS o simili a quattro lastre e struttura semplice; in funzione del tipo di lastra applicata ciascuna parete soddisfa specifiche prestazioni:

− isolamento acustico; − tenuta all’acqua e all’umidità; − reazione al fuoco; − resistenza alle radiazioni.

Per quanta riguarda l’isolamento acustico, le pareti in gesso rivestito appartengono alla categorie delle strutture multiple che, per effetto delle variazioni d’impedenza acustica nel passaggio delle onde sonore attraverso i vari strati e del possibile smorzamento reciproco tra loro esercitato, offrono prestazioni superiori a quelle previste da strutture che seguono la “legge della massa”. In fase di progetto sono state definite, per ciascuna tipologia di parete, il numero e lo spessore delle lastre, il tipo di struttura, la distanza tra i paramenti, il materiale isolante inserito all’interno in modo da garantire la prestazione acustica richiesta. Sempre per quanto riguarda la prestazione acustica, si osservi che le informazioni relative ai differenti tipi di parete sono stati forniti attraverso il potere fonoisolante Rw, ossia la grandezza che indica la prestazione acustica di un manufatto eseguita in laboratorio; si consideri quindi che il potere fonoisolante in opera si determina sottraendo dal valore di laboratorio le trasmisioni laterali la cui entità è, salvo casi eccezzionali, compreso tra 3 e 5 dB. Le pareti realizzate secondo questa tecnologia presentano le seguenti caratteristiche, che si ritengono peculiari in un edificio destinato ad edilizia ospealiera:

− buona protezione al fuoco; − idoneo comportamento nei confronti della formazione di condensa; − velocità di realizzazione; − accessibilità degli impianti − attrezzabilità.

Modalità di prova, controllo, collaudo Sia per le pareti in laterizio e laterizio alveolare sia per le pareti ad orditura metallica con lastre di gesso rivestito, verrà eseguito un collaudo provvisorio con il quale verrà constatata la rispondenza delle opere eseguite al progetto e la rispondenza dei materiali impiegati ai requisiti previsti nelle presenti prescrizioni tecniche di fornitura. Nello specifico, verrà effettuato un controllo di verticalità e planarità verificando che lungo un segmento della lunghezza di m 3,00 non vi sia uno scostamento superiore a 0,5 cm, garantendo in ogni caso la perfetta continuità del paramento pronto a ricevere le opere da pittore previste. Il collaudo definitivo consisterà nel verificare che eventuali prescrizioni fatte in sede di collaudo provvisorio siano state ottemperate e che le opere non presentino alcun degrado. Modalità di presentazione delle certificazioni Le certificazioni, la cui eventuale incompletezza pregiudicherà la fine dei lavori contrattuale, andranno presentate in conformità con quanto richiesto dalla normativa vigente a produttori, fornitori, posatori ed installatori di prodotti omologati o certificati.

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Pareti ad orditura metallica con lastre di gesso rivestito Per quanto riguarda il comportamento in caso di incendio, con particolare riferimento alla reazione al fuoco, si dovranno utilizzare lastre certificate dal produttore per poter produrre l’omologazione del materiale da parte del Ministero dell’Interno; nello specifico le lastre di classe 1 di reazione al fuoco dovranno essere sottoposte a prova di reazione al fuoco come da D.M. del 26/6/84 e le lastre di classe 0 di reazione al fuoco dovranno essere sottoposte a prova di reazione al fuoco come da D.M. del 26/6/84 su entrambe le facce. Per quanto riguarda il comportamento in caso di incendio, con particolare riferimento alla resistenza al fuoco, le soluzioni scelte dovranno essere corredate di certificati di prova conseguiti presso i laboratori nazionali o internazionali legalmente riconosciuti. Per le lastre in gesso deve essere presentata (volontariamente sino al 1/09/2007 e obbligatoriamente a partire da questa data) evidenza oggettiva della marcatura CE dei prodotti impiegati. Norme di misurazione e contabilizzazione Pareti in laterizio e in laterizio alveolare Tutte le murature in genere, salvo eccezioni appresso specificate, saranno misurate geometricamente, a volume o a superficie, secondo la categoria, in base a misure prese sul vivo dei muri esclusi gli intonaci. Sarà fatta deduzione di tutti i vuoti di superficie superiore a m2 4.00 rimanendo con essa compensati e per tanto a carico dell'Appaltatore ogni onere per la formazione di sguinci, spallette, mazzette, ecc. Così pure sarà fatta deduzione del volume corrispondente alla parte incastrata di pilastri, piattabande, ecc. di strutture diverse, nonché di pietre naturali o artificiali da pagarsi con altri prezzi di elenco. Nei prezzi unitari delle murature di qualsiasi genere si intende compreso ogni onere per la formazione di canne, spigoli, strombature, incassature per imposte di archi, piattabande e architravi in cemento armato. La superficie o il volume delle tramezze in foglio saranno determinati con metodi geometrici rigorosi, quindi senza alcuna semplificazione convenzionale, senza alcuna detrazione per fori uguali a 1,00 m2, in caso di fori di superficie maggiore verrà dedotta solo la parte eccedente i 1,00 m2. Il 1,00 m2 che viene in ogni caso misurato deve intendersi quale compenso per il maggior onere del foro, in qualsiasi modo realizzato.

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CAP. A11 - INTONACI Norme generali Gli intonaci in genere dovranno essere eseguiti in stagione opportuna, dopo aver rimossa dai giunti delle murature la malta poco aderente, ripulita e abbondantemente bagnata la superficie della parete stessa. Gli intonaci di qualsiasi genere non dovranno mai presentare crepature, irregolarità… negli allineamenti e negli spigoli o altri difetti. Quelli comunque difettosi o che non presentassero la necessaria aderenza alle murature, dovranno essere demoliti e rifatti dall'Appaltatore a sue spese. La calce da usarsi negli intonaci dovrà essere estinta da almeno sei mesi per evitare scoppiettii, sfioriture e screpolature, verificatosi le quali, sarà… a carico dell'Appaltatore fare tutte le riparazioni occorrenti. A opera finita l'intonaco dovrà avere uno spessore non inferiore a mm 15. Gli spigoli sporgenti o rientranti verranno eseguiti ad angolo vivo oppure opportuno arrotondamento a seconda degli ordini che in proposito darà la Direzione Lavori. Particolarmente per ciascun tipo di intonaco si prescrive quanto appresso: a) intonaco grezzo o arricciatura: Predisposte le fasce verticali, sotto regolo di guida, in numero sufficiente verrà applicato alle murature un primo strato di malta idraulica detto rinzaffo, gettato con forza in modo che possa aggrapparsi e penetrare nei giunti riempendoli; dopo che questo strato sarà alquanto asciutto, si applicherà su di esso un secondo strato della medesima malta che si stenderà con la cazzuola o col frattazzo stuccando ogni fessura o togliendo ogni asprezza, sicché le pareti riescano, per quanto possibile, regolari. b) Intonaco comune o civile (stabilitura): appena l'intonaco grezzo avrà preso consistenza, si stenderà su di esso un terzo strato di malta fine che si conguaglierà con le fasce di guida in modo che l'intera superficie risulti piana e uniforme senza ondeggiamenti e disposta a perfetto piano. c) intonaco di cemento lisciato: l'intonaco di cemento lisciato sarà eseguito come precedentemente descritto impiegando malta cementizia a q.li 4,00 di cemento tipo 325; la superficie tirata con la cazzuola sarà eseguita con malta di puro cemento. d) rivestimenti con intonaci speciali: per i rivestimenti di murature con prodotti speciali a base di resine e graniglie di marmo o polvere di quarzo, valgono le norme riportate nei rispettivi articoli di elenco e le indicazioni in corso d'opera della Direzione Lavori. La superficie da rivestire, sia che sia intonacata o grezza, deve essere, prima dell'applicazione dei rivestimenti, perfettamente pulita e trattata con primer adeguati. Il colore e la finitura superficiale dei rivestimenti saranno scelti dalla Direzione Lavori. A tale scopo l'Appaltatore dovrà eseguire tutti i campioni che saranno richiesti. Detti campioni saranno eseguiti su pannelli e il campione scelto sarà conservato fino ad ultimazione delle opere relative. Norme di misurazione I prezzi degli intonaci saranno applicati alla superficie intonacata senza tener conto delle superfici laterali di risalti, lesene e simili. Tuttavia saranno valutate anche tali superfici laterali quando la loro larghezza superi i cm 5. Varranno sia per superfici piane che per superfici curve. L'esecuzione di gusci di raccordo, se richiesti negli angoli fra pareti e soffitti o fra pareti e pareti, con raggio non superiore a cm 15 é pure compresa nel prezzo, avuto riguardo che gli intonaci verranno misurati anche in questo caso come se esistessero gli spigoli vivi. Nel prezzo degli intonaci é compreso l'onere della ripresa, dopo la chiusura, di tracce di qualsiasi genere e delle riprese contro i pavimenti, zoccolature e serramenti. Gli intonaci sia interni che esterni saranno computati a vuoto per pieno, a compenso dell'intonaco nelle riquadrature dei vani che non saranno perciò sviluppate. Tuttavia saranno detratti i vani di superficie maggiore a mq. 4,00 valutando a parte la riquadratura di detti vani.

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CAP. A14 - IMPERMEABILIZZAZIONI Descrizione dell’intervento E’ prevista la realizzazione di pacchetti di chiusure orizzontali superiori e di chiusure orizzontali inferiori con l’impiego delle seguenti tipologie di prodotto: feltro non tessuto in fibre di poliestere quale strato di separazione, membrana bituminosa come strato impermeabile per le chiusure orizzontali superiori, barriera al vapore in polietilene estruso, manto in PVC quale strato impermeabile per le chiusure orizzontali inferiori, membrana in BPP quale strato impermeabile per le chiusure orizzontali inferiori e come guaina antiradice per la chiusura orizzontale superiore, primer bituminoso. Per la realizzazione dei differenti elementi tecnici e dei relativi nodi si faccia riferimento ai disegni di progetto ed alle specifiche indicazioni della direzione lavori. Tipologia in progetto FELTRO NON TESSUTO POLIESTERE Fornitura e posa in opera di strato di separazione per strutture, sia verticali che

orizzontali, costituito da feltro non tessuto di fibre di poliestere al 100%, agugliata, imputrescibile e resistente ai raggi UV. Nel prezzo si intendono compresi e compensati gli oneri per la posa con giunti sovrapposti di almeno 10 cm, le eventuali fasce di risvolto lungo le pareti di altezza adeguata, il taglio, lo sfrido, il sostegno anche provvisorio su pareti verticali e quanto altro necessario per dare il lavoro finito a regola d'arte.

MEMBRANA BITUMINOSA PER COPERTURE Fornitura e posa in opera di membrana impermeabile BPE per coperture

inclinate o piane anche pedonabili spessore 3 mm, prefabbricata con processo industriale e formata da bitume polimero elastomerico armata con tessuto non tessuto in poliestere da filo continuo del peso di 180 g/m2, imputrescibile, isotropo, termofissato e ad elevatissima resistenza meccanica. In particolare la membrana impermeabile, con riferimento al peso di peso 4 kg/m2, dovrà essere in possesso delle seguenti caratteristiche tecniche debitamente certificate dall'Appaltatore ed accettate dalla D.L.:

- carico rottura longitudinale 80 N/5mm; - carico rottura trasversale 40 N/5mm; - allungamento rottura 40 %; - flessibilità freddo -20 °C. Tutte le prove saranno conformi alle norme UNI 8202-

14/20/24/25/27/31/32/34/35, UNI EN 1849-1:2002, UNI EN 13416:2003, UNI EN 1850-1/2:2001, UNI EN 1848-1/2:2002, UNI EN 1849-1/2:2002, UNI EN 12311-1/2:2002, UNI EN 12310-2:2002, UNI EN 12370:2002, UNI EN 12691:2002, UNI EN 1109:2002, UNI EN 495-5:2002, UNI EN 1110:2006, UNI EN 1107-1:2002, UNI EN 1107-2:2002, UNI EN 1108:2006, UNI EN 1928:2002, UNI EN 1847:2002, UNI EN 1931:2002, UNI EN 1296:2002, UNI EN 1844:2002, UNI EN 1297:2005, UNI EN 12317-2:2002, UNI EN 12316-2:2002. La posa in opera sarà effettuata a giunti sovrapposti di circa 10 cm e saldata autogenamente con apposito bruciatore, dovranno essere seguite puntualmente le direttive generali della Ditta produttrice. Particolare cura dovrà essere adottata nell'esecuzione di raccordi degli spigoli, pluviali di scarico, tubi di troppo pieno, soglie, camini, tubazioni fuoriuscenti, antenne TV, giunti, rivestimento di rilevati, muretti e parti verticali in genere. Nel prezzo si intendono compresi e compensati gli oneri per il taglio, lo sfrido, i pezzi speciali e quanto altro necessario per dare il lavoro finito a regola d'arte. Sarà misurata l'effettiva superficie in vista.

TELO DI SCORRIMENTO IN PVC Fornitura e posa in opera di barriera al vapore costituita da teli in polietilene

estrusi colorati a bassa densità, posati a secco su superfici sia orizzontali che verticali, sovrapposti sulle giunture di circa 5-10 cm e saldati con nastro biadesivo butilico di larghezza 15 mm. In particolare i teli dovranno essere in

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possesso delle seguenti caratteristiche tecniche debitamente documentate dall'Appaltatore ed accettate dalla D.L.:

- densità 900 kg/m3; - resistenza diffusione vapore 450000 µ. Nel prezzo si intendono compresi e compensati gli oneri per il taglio, lo sfrido, il

sostegno provvisorio e quanto altro necessario per dare il lavoro finito a regola d'arte.

MANTO IN PVC PER INTERRATI sp. 2 mm. Fornitura e posa in opera di elemento di membrana prefabbricata in PVC

omogeneo plastificato, ottenuto per costruzione, tipo FLAGON BSL o simili. I teli verranno smontati di ca. cm 5 e saldati nelle giunzioni con saldatrice in automatico a doppia pista e/o con solubilizzante THF.

Designazione codificata UNI 8818: PVC 00-00-00. Rispondente alla norma prestazionale UNI 8629/6 Le principali caratteristiche dl prodotto sono: - peso specifico 1,29 g/cmq;

- durezza 76+3° Shore A15 - carico a rottura >= 17N/mmq; - allungamento a rottura >=320%; - stabilità dimensionale a caldo <= 1%; - resistenza al punzonamento statico Ps 5; - resistenza al punzonamento dinamico Pd 4; - piegatura a freddo >= -35°C; dello spessore di 2mm; Nel prezzo sono compresi e compensati gli oneri relativi:

- allo scarico, sollevamento e distribuzione dei materiali ed attrezzature ai piani di lavoro;

- fornitura di energia elettrica ed acqua in pressione resa in prossimità dei luoghi di lavorazione;

- Accessibilità diretta ai piani e luoghi di lavoro per il personale; - Preparazione e pulizia adeguata dei piani di posa secondo le prescrizioni

dell'appaltatore con superfici consistenti ed esenti da parti friabili ed in distacco da ferri sporgenti, rugosità od avvallamenti; per le superfici piane le pendenze dovranno essere regolari ed uniformi, spetta comunque alla D.L. il controllo delle regolarità delle stesse;

- Area di lavoro libera da impedimenti od intralci di qualsiasi genere; - La transitabilità e l'accesso in cantiere per i ns. mezzi per il raggiungimento

dei luoghi di lavoro. Nel prezzo si considera compreso e compensato ogni altro onere necessario

per dare il lavoro finito a regola d'arte. GUAINA 4 mm Fornitura e posa in opera di membrana impermeabile BPP per strutture

interrate e su massetti anche inclinati, prefabbricata con processo industriale e formata da bitume polimero elastoplastomerico armata con tessuto non tessuto in poliestere da filo continuo, imputrescibile, isotropo, termofissato e ad elevatissima resistenza meccanica. In particolare la membrana impermeabile, con riferimento allo spessore di 4 mm, dovrà essere in possesso delle seguenti caratteristiche tecniche debitamente certificate dall'Appaltatore ed accettate dalla D.L.:

- carico rottura longitudinale 80 N/5mm; - carico rottura trasversale 60 N/5mm; - allungamento rottura 50 %; - flessibilità freddo -10 °C. Tutte le prove saranno conformi alle norme UNI 8202-

14/20/24/25/27/31/32/34/35, UNI EN 1849-1:2002, UNI EN 13416:2003, UNI EN 1850-1/2:2001, UNI EN 1848-1/2:2002, UNI EN 1849-1/2:2002, UNI EN

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12311-1/2:2002, UNI EN 12310-2:2002, UNI EN 12370:2002, UNI EN 12691:2002, UNI EN 1109:2002, UNI EN 495-5:2002, UNI EN 1110:2006, UNI EN 1107-1:2002, UNI EN 1107-2:2002, UNI EN 1108:2006, UNI EN 1928:2002, UNI EN 1847:2002, UNI EN 1931:2002, UNI EN 1296:2002, UNI EN 1844:2002, UNI EN 1297:2005, UNI EN 12317-2:2002, UNI EN 12316-2:2002. La posa sarà effettuata a giunti sovrapposti di circa 10 cm e saldata autogenamente con apposito bruciatore, dovranno essere seguite puntualmente le direttive della Ditta produttrice. Particolare cura dovrà essere adottata nell'esecuzione di raccordi degli spigoli, tubazioni fuoriuscenti, giunti, rivestimento di rilevati, muretti e parti verticali in genere. Nel prezzo si intendono compresi e compensati gli oneri per il taglio, lo sfrido, i pezzi speciali e quanto altro necessario per dare il lavoro finito a regola d'arte. Sarà misurata l'effettiva superficie in vista.

PRIMER BITUMINOSO Fornitura e posa in opera di impermeabilizzazione bituminosa di strutture

interrate mediante applicazione a di una mano spalmata di emulsione bituminosa idrosolubile stabilizzata per una quantità complessiva non inferiore a 3.00 kg/m2. Nel prezzo si intendono compresi e compensati gli oneri per la preparazione del fondo, l'applicazione a spazzolone di una mano di fondo costituta da prodotto diluito al 40% con acqua e quanto altro necessario per dare il lavoro finito a regola d'arte.

Descrizione delle lavorazioni (modalità per la posa in opera) In generale, per i prodotti di impermeabilizzazione, in fase di posa si dovrà curare: la corretta realizzazione dei giunti utilizzando eventualmente i materiali ausiliari (adesivi, ecc.), le modalità di realizzazione previste dal progetto e/o consigliate dal produttore nella sua documentazione tecnica ivi incluse le prescrizioni sulle condizioni ambientali (umidità, temperature, ecc.) e di sicurezza. Attenzione particolare sarà data all'esecuzione dei bordi, punti particolari, risvolti, ecc. ove possono verificarsi infiltrazioni sotto lo strato. In fase di posa si dovrà porre cura nel seguire le indicazioni del progetto e/o del fabbricante allo scopo di ottenere strati uniformi e dello spessore previsto che garantiscano continuità anche nei punti particolari quali risvolti, asperità, elementi verticali (camini, aeratori, ecc.). Sarà curato inoltre che le condizioni ambientali (temperatura, umidità, ecc.) od altre situazioni (presenza di polvere, tempi di maturazione, ecc.) siano rispettate per favorire una esatta rispondenza del risultato finale alle ipotesi di progetto. Inoltre durante la realizzazione si curerà che i risvolti, punti di passaggio di tubazioni, ecc. siano accuratamente eseguiti onde evitare sollecitazioni localizzate o provocare distacchi e punti di infiltrazione. I rotoli di manto impermeabile dovranno essere immagazzinati in cantiere in luogo asciutto su pallet o su supporti piani ventilati, protetti con teli dall’umidità e dalla pioggia. Il piano di posa della stratigrafia impermeabile dovrà essere liscio, pulito, asciutto e con angoli e spigoli vivi. I supporti verticali inoltre dovranno essere privi di sporgenze e la loro superficie dovrà essere regolarizzata mediante lisciatura con malta cementizia. Il manto impermeabile fornito in rotoli dovrà essere posato a secco sulla struttura di supporto, correlato di tutti gli strati accessori di compensazione e protezione. Il manto impermeabile verrà vincolato alla struttura in modo che l’intera impermeabilizzazione sia suddivisa in settori stagni controllabili e riparabili singolarmente senza demolizioni. Sulla base delle indicazioni date dal progettista dovranno essere realizzati opportuni giunti di dilatazione, dove necessario. In fase di appalto l’Appaltatore dovrà fornire alla D.L. una serie di disegni esecutivi dei particolari più rappresentativi della impermeabilizzazione. Impermeabilizzazioni per chiusure orizzontali superiori La posa in opera della membrana bituminosa avverrà a fiamma, previa spalmatura di primer bituminoso sul perimetro, con giunti dei teli sovrapposti di almeno cm. 10. La copertura a giardino pensile del corpo D verrà realizzata in modo da garantire entrambi i requisiti di impermeabilità di fondo del sistema e buona qualità e fruizione del giardino soprastante. Per raggiungere questo duplice obiettivo il verde su soletta si presenterà come un volume pluristratificato costituente un sistema chiuso, in grado di contenere una quantità d’acqua

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prestabilita di pioggia e irrigazione e di consegnare l’eccesso ai punti di raccolta e smaltimento. Immediatamente sopra la soletta strutturale verrà realizzato un massetto di distribuzione e di formazione delle pendenze realizzato secondo le regole dell’arte (pendenza pari ad almeno il 3%); sopra verrà stesa una barriera al vapore, quindi lo strato di impermeabilizzazione, lo strato isolante, un ulteriore strato di impermeabilizzazione antiradice, realizzato con doppia membrana impermeabile BPP una membrana bugnata tipo ecodrain, un geotussuto di protezione, un elemento drenante e di accumulo tipo GEODREN, un ulteriore geotessuto di separazione e, infine, le zolle di prevegetato di sedum. Il sopradescritto sistema verrà realizzato con le seguenti precauzioni:

− idonei risvolti sulle murature perimetrali e di contenimento dell’impermeabilizzazione previa posa di una retina di armatura;

− posa dei teli a strati paralleli; − sovrapposizioni minime 10 cm; − impermeabilizzazione eseguita secondo la regola dell’arte con adeguate sovrapposizioni e

sigillatura dei punti di raccolta delle acque meteoriche; − installazione di impianto di irrigazione automatica, composto da tubazioni sotterranee di

adeguata sezione, irrigatori, raccordi, valvole automatiche e centralina di comando. La scelta delle specie vegetali considererà le seguenti indicazioni:

− un apparato radicale poco profondo; − un’elevata resistenza a siccità, ventosità e a intensa radiazione solare; − un limitato sviluppo della parte epigea; − ridotte esigenze di manutenzione e scarsa o nulla recettività alle fitopatie.

Definiti i materiali da impiegare e accertato che i loro requisiti tecnici corrispondono a quanto richiesto nei rispettivi articoli di elenco prezzi, l'Appaltatore potrà procedere alla esecuzione delle varie opere osservando le seguenti prescrizioni:

− accurata preparazione dei piani di posa in conformità alle caratteristiche dei materiali da impiegare e al regolare deflusso delle acque verso gli scarichi;

− accurata pulizia del piano di posa a garanzia della integrità dei manti impermeabili. La posa in opera dei vari materiali dovrà avvenire a mezzo di operai specializzati, dotati di tutti i mezzi di lavoro tecnologicamente più avanzati e assistiti da un tecnico di provata capacità ed esperienza; in ogni caso dovranno essere scrupolosamente rispettate le indicazioni tecniche fornite dalle ditte costruttrici dei vari materiali e le prescrizioni impartite dalla Direzione Lavori a garanzia di una perfetta esecuzione dell'opera. Particolare cura e attenzione dovrà essere posta nella posa in opera dei manti di copertura in corrispondenza dei bordi perimetrali, dei fori e passaggi,nella posa in opera di bocchettoni per tubi pluviali, di caminelle di sfiato e in genere di tutto ciò che emerge dalla copertura stessa; nella esecuzione di manti di copertura composti da più materiali sovrapposti si dovrà porre la massima attenzione nelle varie fasi di posa per non danneggiare gli strati sottostanti. Le saldature dovranno essere ottenute esclusivamente per termofusione e saranno del tipo:

− saldature standard, usate per la maggior parte delle giunzioni − saldature di dettaglio, usate per l’esecuzione di dettagli e particolari.

Le saldature standard potranno essere effettuate sia automaticamente da una macchina saldatrice che manualmente. L’Appaltatore, in sede di offerta, dovrà descrivere dettagliatamente il sistema di saldatura proposto, fornendo informazioni atte a verificare la conformità del sistema con i requisiti capitolari. I teli impermeabili dovranno essere sovrapposti di almeno 10 cm e le superfici da saldare dovranno essere pulite e asciutte. Le superfici sporche dovranno essere pulite esclusivamente con prodotti indicati dalla casa costruttrice. Data l’elevata tecnologia del metodo di saldatura, si richiede all’Appaltatore che almeno uno dei posatori presenti in cantiere durante le operazioni di saldatura abbia frequentato un corso di abilitazione a tale specializzazione. Per realizzare le saldature correttamente, l’Appaltatore dovrà:

− usare saldatrici efficienti; − selezionare la temperatura di saldatura idonea al tipo di telo adottato (considerare le

differenti temperature in fusione); − regolare la temperatura della saldatrice e mantenere una velocità adeguata al tipo ed allo

spessore del materiale da saldare;

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− eseguire una saldatura di prova ed il test normale di collaudo; − controllare la tenuta impermeabile di ogni saldatura (dopo il raffreddamento del manto, con

un cacciavite n° 3). I segni visibili di una buona saldatura sono:

− sviluppo di fumo durante l’esecuzione della saldatura; − aspetto brillante della superficie del telo limitrofo alla saldatura; − bava di saldatura visibile sull’estremità del lembo saldato.

La saldatura manuale ad aria calda si dovrà realizzare nelle seguenti tre fasi: − dopo un riscaldamento del saldatore di circa 4 minuti si eseguirà la puntatura dei teli,

fissando le sovrapposizioni degli stessi con punti di saldatura distanziati di circa 1 m. − presaldatura lineare nella parte interna della sovrapposizione (formazione di una sacca). − saldatura definitiva a tenuta d’acqua.

Secondo la larghezza dell’ugello del saldatore, si realizzerà una saldatura larga da 10 a 30 mm. Per saldature lineari si utilizzerà un ugello da 40 mm. Per angoli e spigoli si utilizzerà un ugello da 20 mm. Sull’estremità del lembo saldato si dovrà formare una bava di saldatura, continua, regolare e ben visibile. Per l’esecuzione della saldatura automatica ad aria calda l’Appaltatore dovrà attenersi scrupolosamente alle istruzioni della casa costruttrice della saldatrice. L’ugello dovrà essere regolarmente pulito con una spazzola metallica prima di ciascuna operazione di saldatura. Eventuali problemi di deviazioni causate da irregolarità del supporto o dal trascinamento della saldatrice, possono essere eliminati facendo avanzare la saldatrice su una striscia di materiale rigido (ad esempio: lamiera) di spessore non superiore ai 2 mm. Per evitare problemi e conseguenze derivanti da cali di tensione in cantiere, è consigliabile utilizzare gruppi elettrogeni mobili. Le impermeabilizzazioni di tetti su giunti di dilatazione vanno eseguiti come segue:

− due listelli triangolari di materiale isolante sui bordi del giunto per il sollevamento, − striscia di separazione larga circa 33 cm, − membrana di bitume polimero PYE spessa 5 mm secondo la norma UNI EN 13707 con

larghezza di taglio 50 cm circa, e − membrana di bitume polimero PYE spessa 5 mm ardesiata, secondo la norma UNI EN

13707, con larghezza di taglio 75 cm circa. Impermeabilizzazioni per chiusure orizzontali inferiori I raccordi di bordo del manto impermeabile in PVC e della guaina in BPP dovranno essere ermetici all’aria, affinché non si verifichino distacchi del manto causati dalla pressione del vento. I risvolti dovranno sempre essere incollati in perfetta aderenza al supporto. I risvolti dovranno essere incollati al supporto e saldati al manto di copertura. Angoli, spigoli e parti di curva dovranno essere ritagliati in opera o realizzati con pezzi prefabbricati che verranno poi saldati al manto di copertura. Gli angoli si realizzeranno ritagliando il materiale oppure utilizzando pezzi prefabbricati. Nelle zone di raccordo e risvolto il manto sarà sempre totalmente incollato al supporto con specifico tipo di colla indicato dal produttore del manto. Gli spigoli del calcestruzzo non dovranno essere vivi e le parti in muratura dovranno essere adeguatamente intonacate nelle zone di raccordo e risvolto. Per raccordi e risvolti su superfici non lisce, porose, assorbenti o su supporti irregolari, sarà necessario prevedere la posa di un nastro di guarnizione o una sigillatura. Le sigillature dovranno essere eseguite con prodotti specifici indicati dal produttore del manto quando sono a contatto diretto con il manto. Tutti i mastici in diretto contatto con il manto dovranno essere privi di bitume, asfalto e catrame. Se il tipo di mastice lo richiede, le superfici di contatto dovranno essere preventivamente trattate con idoneo primer. Per poter effettuare la sigillatura, i supporti in calcestruzzo o muratura dovranno essere asciutti o puliti. Per i profili di raccordo o profili di raccordo sotto intonaco, le superfici di contatto dovranno essere preventivamente sgrassate.

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Le sigillature non dovranno presentare “aderenze su tre punti”; secondo i casi sarà necessario aggiungere una corda di riempimento o un profilo di imbottitura. Sui risvolti verticali il manto sarà totalmente incollato ed il terminale sarà ancorato con un profilo di fissaggio meccanico provvisoriamente sigillato con mastice (impermeabilità in fase cantieristica). Si dovrà evitare che l’acqua che può filtrare attraverso il rivestimento di facciata penetri dietro il manto impermeabile. Il risvolto del manto totalmente incollato dovrà essere adattato alla forma del basamento prefabbricato di cupole e lucernari, in modo da aderirvi perfettamente. Se non sarà possibile eseguire alcun fissaggio meccanico superiore con un profilo di raccordo o simili, come normalmente avviene con basamenti in poliestere, sarà necessario rendere ermetico il raccordo con una sigillatura in mastice idoneo, indicato dal produttore del manto in PVC. Raccordi e risvolti su muri ed altri elementi costruttivi devono essere eseguiti come segue:

− listello tringolare di materiale isolante, non inferiore a 50/50 mm, − membrana di bitume polimero PYE spessa 4 mm secondo la norma UNI EN 13707,

larghezza di taglio 33 cm circa e − membrana di bitume polimero PYE spessa 5 mm ardesiata, secondo la norma UNI EN

13707, larghezza di taglio 50 cm circa. Materiali (requisiti di accettazione per materiali e componenti) Si intendono per opere di impermeabilizzazione quelle che servono a limitare (o ridurre entro valori prefissati) il passaggio di acqua (sotto forma liquida o gassosa) attraverso una parte dell'edificio (pareti, fondazioni, pavimenti controterra ecc.) o comunque lo scambio igrometrico tra ambienti. Le impermeabilizzazioni, nel caso dell’appalto considerato, comprendono:

− impermeabilizzazioni di chiusure orizzontali superiori; − impermeabilizzazioni chiusure orizzontali inferiori.

Per la realizzazione delle diverse categorie si utilizzeranno i materiali e le modalità indicate nel presente documento e negli altri documenti progettuali. Per la realizzazione di impermeabilizzazioni si fa riferimento alle norme ed alle caratteristiche tecniche riportate nel paragrafo “Tipologie di progetto per i vari materiali previsti e alle indicazioni che saranno impartite dalla Direzione Lavori in corso d'opera. In ogni caso i materiali dovranno essere di prima qualità e prodotti da ditte specializzate di provata esperienza. Le membrane destinate a formare strati di schermo e/o barriera al vapore devono soddisfare:

− le tolleranze dimensionali (lunghezza, larghezza, spessore); − difetti, ortometria e massa areica; − resistenza a trazione; − flessibilità a freddo; − comportamento all'acqua; − permeabilità al vapore d'acqua; − invecchiamento termico in acqua; − le giunzioni devono resistere adeguatamente a trazione ed avere adeguata impermeabilità

all'aria. Per quanto riguarda le caratteristiche predette esse devono rispondere alla norma UNI 9380, oppure per i prodotti non normati, rispondere ai valori dichiarati dal fabbricante ed accettati dalla Direzione dei lavori. Le membrane destinate a formare strati di continuità, di diffusione o di egualizzazione della pressione di vapore, di irrigidimento o ripartizione dei carichi, di regolarizzazione, di separazione e/o scorrimento o drenante devono soddisfare:

− le tolleranze dimensionali (lunghezza, larghezza e spessore); − difetti, ortometria e massa areica; − comportamento all'acqua; − invecchiamento termico in acqua.

Per quanto riguarda le caratteristiche predette esse devono rispondere alla norma UNI 9168, oppure per i prodotti non normati, rispondere ai valori dichiarati dal fabbricante ed accettati dalla Direzione dei lavori. Le membrane destinate a formare strati di tenuta all'acqua devono soddisfare:

− le tolleranze dimensionali (lunghezza, larghezza, spessore); − difetti, ortometria e massa areica;

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− resistenza a trazione e alla lacerazione; − punzonamento statico e dinamico; − flessibilità a freddo; − stabilità dimensionale in seguito ad azione termica; − stabilità di forma a caldo; − impermeabilità all'acqua e comportamento all'acqua; − permeabilità al vapore d'acqua; − resistenza all'azione perforante delle radici; − invecchiamento termico in aria ed acqua; − resistenza all'ozono (solo per polimeriche e plastomeriche); − resistenza ad azioni combinate (solo per polimeriche e plastomeriche); − le giunzioni devono resistere adeguatamente alla trazione ed avere impermeabilità all'aria.

Per quanto riguarda le caratteristiche predette esse devono rispondere alla norma UNI 8629 (varie parti), oppure per i prodotti non normati rispondere ai valori dichiarati dal fabbricante ed accettati dalla Direzione dei lavori. Impermeabilizzazioni per chiusure orizzontali superiori La tenuta all’acqua per la chiusura orizzontale superiore è affidata ad una membrana bituminosa armata risvoltante sulle pareti perimetrali, realizzata con idonei dispositivi per il deflusso delle acque meteoriche. La suddetta guaina dovrà avere le seguenti caratteristiche tecniche e prestazionali:

− conformità: UNI 8629 − flessibilità a freddo: -20 °C − spessore: ≥ 3mm.

Quando non è diversamente descritto negli altri documenti progettuali (o quando questi non sono sufficientemente dettagliati) si intende che ciascuna delle categorie sopracitate sarà composta dai seguenti strati funzionali (definite secondo UNI 8178), tenendo presente che nelle soluzioni costruttive uno strato può assolvere ad una o più funzioni. Per la realizzazione degli strati si utilizzeranno, come già indicato, i materiali indicati nel progetto, ove non sia specificato in dettaglio nel progetto od a suo complemento si rispetteranno le prescrizioni di seguito riportate. Lo strato di tenuta all'acqua per le chiusure orizzontali superiori sarà realizzato con membrane in fogli da stendere in sito fino a realizzare uno strato continuo. Impermeabilizzazioni per chiusure orizzontali inferiori Per quanto riguarda la voce di costo, il manto sintetico in PVC, calandrato, laminato, armato con rete in fibra di poliestere, stabilizzato ai raggi ultravioletti, sarà fissato attraverso saldatura dei giunti con sormonto di 5 cm. La membrana dovrà avere caratteristiche di resistenza fisico-meccaniche superiori od uguali a quelle richieste di seguito; l’Appaltatore dovrà fornire un elenco di caratteristiche fisico meccaniche simile a quello richiesto dal presente Capitolato ed indicante i valori propri della membrana proposta. Le caratteristiche fisiche del manto in PVC dovranno essere quelle indicate in tabella 5. Caratteristiche fisiche Norma di riferimento Valore Spessore UNI 8202/6 2 mm Larghezza teli 2,00 m Coefficiente di dilatazione termica lineare

16 x 10 EQ \S(-6) °C-1

Allungamento alla rottura UNI 8202/8 ≥320% Deformazione dopo ciclo termico

UNI 8202/1 0,0%

Comportamento in acqua UNI 8202/22 Conforme Resistenza alla perforazione meccanica

UNI 8202/12 1800 mm

Piegatura a bassa temperatura

UNI 8202/15 ≥- 35 °C

Resistenza alle radici UNI 8202/24 Conforme Tabella 5 - Caratteristiche fisiche del manto in PVC

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NORME TECNICHE OPERE MURARIE

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Normativa di riferimento Coperture in genere UNI 8089 Coperture e relativi elementi funzionali. Terminologia

funzionale. UNI 8090 Elementi complementari delle coperture. Terminologia. UNI 8091 Coperture. Terminologia geometrica. UNI 8178 Coperture. Definizione e classificazione degli schemi

funzionali. UNI 8627 Sistemi di copertura. Definizione e classificazione degli

schemi funzionali, soluzioni conformi. Materiali per impermeabilizzazione in genere UEAtc Direttive comuni per l’agrément tecnico dei sistemi isolanti

supporti di impermeabilizzazioni, delle coperture piane e inclinate.

UEAtc Direttive comuni generali per l’agrément tecnico dei rivestimenti di impermeabilizzazione delle coperture.

UNI EN 495-5:2002 01/04/02 Membrane flessibili per impermeabilizzazione - Determinazione della piegabilità a basse temperature - Membrane di gomma e materiale plastico per l'impermeabilizzazione di coperture

UNI EN 1107-1:2002 01/11/02 Membrane flessibili per impermeabilizzazione - Membrane bituminose per l'impermeabilizzazione delle coperture - Determinazione della stabilità dimensionale

UNI EN 1107-2:2002 01/11/02 Membrane flessibili per impermeabilizzazione - Determinazione della stabilità dimensionale - Membrane di materiale plastico e gomma per l'impermeabilizzazione delle coperture

UNI EN 1109:2002 01/04/02 Membrane flessibili per impermeabilizzazione - Membrane bituminose per l'impermeabilizzazione delle coperture - Determinazione della flessibilità a freddo

UNI EN 1296:2002 01/05/02 Membrane flessibili per impermeabilizzazione - Membrane bituminose, di materiale plastico e gomma per impermeabilizzazione di coperture - Metodo di invecchiamento artificiale tramite esposizione a lungo termine ad elevate temperature

UNI EN 1297:2005 01/01/05 Membrane flessibili per impermeabilizzazione - Membrane di bitume, plastica e gomma per l'impermeabilizzazione di coperture - Metodo di invecchiamento artificiale tramite esposizione combinata di lunga durata alle radiazioni UV, alla temperatura elevata e all'acqua

UNI EN 1844:2002 01/03/02 Membrane flessibili per impermeabilizzazione - Determinazione della resistenza all'ozono - Membrane di materiale plastico e gomma per l'impermeabilizzazione delle coperture

UNI EN 1847:2002 01/04/02 Membrane flessibili per impermeabilizzazione - Membrane di materiale plastico e gomma per l'impermeabilizzazione delle coperture - Metodi per l'esposizione agli agenti chimici liquidi, acqua inclusa

UNI EN 1848-1:2002 01/11/02 Membrane flessibili per impermeabilizzazione - Determinazione della lunghezza, della larghezza e della rettilineità - Membrane bituminose per l'impermeabilizzazione delle coperture

UNI EN 1848-2:2002 01/11/02 Membrane flessibili per impermeabilizzazione - Determinazione della lunghezza, della larghezza, della rettilineità e della planarità - Membrane di materiale plastico e gomma per l'impermeabilizzazione delle coperture

UNI EN 1849-1:2002 01/11/02 Membrane flessibili per impermeabilizzazione - Determinazione dello spessore e della massa areica -

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NORME TECNICHE OPERE MURARIE

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Membrane bituminose per l'impermeabilizzazione delle coperture

UNI EN 1849-2:2002 01/11/02 Membrane flessibili per impermeabilizzazione - Determinazione dello spessore e della massa areica - Membrane di materiale plastico e di gomma per l'impermeabilizzazione delle coperture

UNI EN 1850-1:2001 30/11/01 Membrane flessibili per impermeabilizzazione - Determinazione dei difetti visibili – Membrane bituminose per l'impermeabilizzazione delle coperture

UNI EN 1850-2:2001 30/11/01 Membrane flessibili per impermeabilizzazione - Determinazione dei difetti visibili - Membrane di materiale plastico e di gomma per l'impermeabilizzazione delle coperture

UNI EN 1928:2002 01/03/02 Membrane flessibili per impermeabilizzazione - Membrane bituminose, di materiale plastico e di gomma per impermeabilizzazione di coperture - Determinazione della tenuta all'acqua

UNI EN 1931:2002 01/09/02 Membrane flessibili per impermeabilizzazione - Membrane bituminose, di materiale plastico e di gomma per l'impermeabilizzazione di coperture - Determinazione delle proprietà di trasmissione del vapore d'acqua

UNI 4163:1959 28/02/59 Impermeabilizzazione delle coperture. Bitumi da spalmatura. Determinazione dell'indice di penetrazione dei bitumi.

UNI 4377:1959 01/12/59 Impermeabilizzazione delle coperture. Mastice di rocce asfaltiche per la preparazione delle malte asfaltiche e degli asfalti colati. (+ FA 233:1987)

UNI 4378:1959 01/12/59 Impermeabilizzazione delle coperture. Mastice di asfalto sintetico per la preparazione delle malte asfaltiche e degli asfalti colati. (+ FA 234:1987)

UNI 4379:1959 01/12/59 Impermeabilizzazione delle coperture. Determinazione dell' impronta nei mastici di rocce asfaltiche e nei mastici di asfalto sintetici. (+ FA 235:1987)

UNI 4380:1959 01/12/59 Impermeabilizzazione delle coperture. Determinazione delle sostanze solubili in solfuro di carbonio presenti nei mastici di rocce asfaltiche e nei mastici di asfalto sintetici. (+ FA 236:1987)

UNI 4381:1959 01/12/59 Impermeabilizzazione delle coperture. Estrazione del bitume dai mastici di rocce asfaltiche e dai mastici di asfalto sintetici. (+ FA 237:1987)

UNI 4382:1959 01/12/59 Impermeabilizzazione delle coperture. Determinazione degli asfalteni presenti nei bitumi contenuti nei mastici di rocce asfaltiche e nei mastici di asfalto sintetici. (+ FA 237:1987)

UNI 4383:1959 31/12/59 Impermeabilizzazione delle coperture. Determinazione dei carbonati presenti nel materiale minerale contenuto nei mastici di rocce asfaltiche e nei mastici di asfalto sintetici. (+ FA 239-87:1987)

UNI 4384:1959 01/12/59 Impermeabilizzazione delle coperture. Determinazione delle sostanze insolubili in acido cloridrico presenti nel materiale minerale contenuto nei mastici di rocce asfaltiche e nei mastici di asfalto sintetici. (+ FA 240:1987)

UNI 4385:1959 01/12/59 Impermeabilizzazione delle coperture. Controllo granulometrico del materiale minerale contenuto nei mastici di rocce asfaltiche e nei mastici di asfalto sintetici. ( + FA 241:1987)

UNI 5654:1965 01/10/65 Impermeabilizzazione delle coperture. Asfalti colati. Caratteristiche e prelievo dei campioni. (+ FA 191-87:1987)

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NORME TECNICHE OPERE MURARIE

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UNI 5655:1965 01/10/65 Impermeabilizzazione delle coperture. Asfalti colati. Determinazione del punto di rammollimento con il metodo palla-anello. (+ A192:1987)

UNI 5656:1965 01/10/65 Impermeabilizzazione delle coperture. Asfalti colati. Determinazione dello scorrimento su piano inclinato. (+ A193:1987)

UNI 5657:1965 01/10/65 Impermeabilizzazione delle coperture. Asfalti colati. Determinazione della fragilità a freddo. (+ A224:1987)

UNI 5658:1965 01/10/65 Impermeabilizzazione delle coperture. Asfalti colati. Determinazione dell' impermeabilità all' acqua. (+ A225:1987)

UNI 5659:1965 01/10/65 Impermeabilizzazione delle coperture. Asfalti colati. Trattamento di termo- ossidazione. (+ A226:1987)

UNI 5660:1965 01/10/65 Impermeabilizzazione delle coperture. Malte asfaltiche. Caratteristiche e prelievo dei campioni. (+ A227:1987)

UNI 5661:1965 01/10/65 Impermeabilizzazione delle coperture. Malte asfaltiche. Determinazione del punto di rammollimento con il metodo palla-anello. (+ A228:1987)

UNI 5662:1965 01/10/65 Impermeabilizzazione delle coperture. Malte asfaltiche. Determinazione dello scorrimento su piano inclinato. (+ A229:1987)

UNI 5663:1965 01/10/65 Impermeabilizzazione delle coperture. Malte asfaltiche. Determinazione della fragilità (punto di rottura). (+ A230:1987)

UNI 5664:1965 01/10/65 Impermeabilizzazione delle coperture. Malte asfaltiche. Determinazione dell' impermeabilità all'acqua. (+ A231:1987

UNI 5665:1965 01/10/65 Impermeabilizzazione delle coperture. Malte asfaltiche. Trattamento di termo- ossidazione. (+ A232:1987)

UNI 8202-1 ÷ 35:1986 Membrane per impermeabilizzazione. Prove varie. UNI 8629-1:1992 31/01/92 Membrane per impermeabilizzazione di coperture.

Caratteristiche prestazionali e loro significatività. UNI 8629-2:1992 02/05/92 Membrane per impermeabilizzazione di coperture. Limiti di

accettazione dei tipi BPP per elemento di tenuta. UNI 8629-3:1992 02/05/92 Membrane per impermeabilizzazione di coperture. Limiti di

accettazione dei tipi BPE per elemento di tenuta. UNI 8629-4:1989 31/12/89 Membrane per impermeabilizzazione di coperture. Limiti di

accettazione per tipi EPDM e IIR per elementi di tenuta. UNI 8629-5:1992 02/05/92 Membrane per impermeabilizzazione di coperture. Limiti di

accettazione dei tipi BPP (con autoprotezione metallica) per elemento di tenuta.

UNI 8629-6:1989 31/12/89 Membrane per impermeabilizzazione di coperture. Limiti di accettazione dei tipi a base di PVC plastificato per elementi di tenuta.

UNI 8629-7:1992 02/05/92 Membrane per impermeabilizzazione di coperture. Limiti di accettazione dei tipi BOF (con autoprotezione metallica) per elemento di tenuta.

UNI 8629-8:1992 02/05/92 Membrane per impermeabilizzazione di coperture. Limiti di accettazione dei tipi BOF per elemento di tenuta.

UNI 8818:1986 Membrane per impermeabilizzazione. Classificazione descrittiva del prodotto.

UNI 8898-1 ÷ 7 Membrane per opere di impermeabilizzazione. Terminologia. Classificazione e significatività delle caratteristiche (membrane elastomeriche, polimeriche, plastomeriche).

UNI 9307-1 Coperture continue. Istruzioni per la progettazione. Elemento di tenuta.

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NORME TECNICHE OPERE MURARIE

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UNI 9380-1:1992 30/04/92 Membrane per impermeabilizzazione di coperture. Limiti di accettazione dei tipi BPP per strato di barriera e/o schermo al vapore.

UNI 9380-2:1992 30/04/92 Membrane per impermeabilizzazione di coperture. Limiti di accettazione dei tipi BOF per strato di barriera e/o schermo al vapore.

UNI EN 12039:2001 31/07/01 Membrane flessibili per impermeabilizzazione - Membrane bituminose per l'impermeabilizzazione delle coperture - Determinazione dell'adesione dei granuli

UNI EN 12310-1:2001 31/07/01 Membrane flessibili per impermeabilizzazione - Membrane bituminose per l'impermeabilizzazione delle coperture - Determinazione della resistenza alla lacerazione (metodo del chiodo)

UNI EN 12310-2:2002 01/04/02 Membrane flessibili per impermeabilizzazione - Determinazione della resistenza alla lacerazione - Membrane di materiale plastico e gomma per l'impermeabilizzazione delle coperture

UNI EN 12311-1:2002 01/04/02 embrane flessibili per impermeabilizzazione - Membrane bituminose per l'impermeabilizzazione delle coperture - Determinazione delle proprietà a trazione

UNI EN 12311-2:2002 01/04/02 Membrane flessibili per impermeabilizzazione - Determinazione delle proprietà a trazione - Membrane di gomma e di materiale plastico per l'impermeabilizzazione di coperture

UNI EN 12316-1:2001 31/07/01 Membrane flessibili per impermeabilizzazione - Membrane bituminose per l'impermeabilizzazione delle coperture - Determinazione della resistenza al distacco delle giunzioni

UNI EN 12316-2:2002 01/06/02 Membrane flessibili per impermeabilizzazione - Determinazione della resistenza al distacco delle giunzioni - Membrane di materiale plastico e gomma per l'impermeabilizzazione delle coperture

UNI EN 12317-1:2001 31/07/01 Membrane flessibili per impermeabilizzazione - Membrane bituminose per l'impermeabilizzazione delle coperture - Determinazione della resistenza alla trazione delle giunzioni

UNI EN 12317-2:2002 01/03/02 Membrane flessibili per impermeabilizzazione - Determinazione della resistenza al taglio delle giunzioni - Membrane di materiale plastico e gomma per l'impermeabilizzazione di coperture

UNI EN 12691:2002 01/06/02 Membrane bituminose, di materiale plastico e di gomma per impermeabilizzazione di coperture - Determinazione della resistenza all'urto

UNI EN 12730:2002 01/05/02 Membrane flessibili per impermeabilizzazione - Membrane bituminose, di materiale plastico e di gomma per impermeabilizzazione di coperture - Determinazione della resistenza al carico statico

UNI EN 12951:2005 01/05/05 Accessori prefabbricati per coperture - Scale permanentemente fissate per coperture – Specifica di prodotto e metodi di prova

UNI EN 12970:2002 01/04/02 Mastice d'asfalto per impermeabilizzazione - Definizioni, requisiti e metodi di prova

UNI EN 13416:2003 01/04/03 Membrane flessibili per impermeabilizzazione - Membrane bituminose, di materiale plastico e gomma per impermeabilizzazione di coperture - Regole per il campionamento

UNI EN 13583:2003 01/02/03 Membrane flessibili per impermeabilizzazione - Membrane bituminose, di materiale plastico e gomma per impermeabilizzazione di coperture - Determinazione della resistenza alla grandine

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NORME TECNICHE OPERE MURARIE

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UNI EN 13707:2005 01/03/05 Membrane flessibili per impermeabilizzazione - Membrane bituminose armate per l'impermeabilizzazione di coperture - Definizioni e caratteristiche

UNI EN 13897:2005 01/05/05 Membrane flessibili per impermeabilizzazione - Membrane bituminose, di plastica e di gomma per l'impermeabilizzazione di coperture - Determinazione della tenuta all'acqua dopo allungamento per trazione a bassa temperatura

Manti in PVC UNI EN 1013-3:1999 31/07/1999 Lastre profilate di materia plastica, che trasmettono la luce,

per copertura a parete semplice - Requisiti specifici e metodi di prova per lastre di policloruro di vinile (PVC)

UNI 8202-1:1981 30/09/1981 Edilizia. Membrane per impermeabilizzazione. Generalità per le prove.

UNI 8202-3:1988 31/07/1988 Edilizia. Membrane per impermeabilizzazione. Determinazione della lunghezza.

UNI 8202-4:1988 31/07/1988 Edilizia. Membrane per impermeabilizzazione. Determinazione della larghezza.

UNI 8202-5:1981 30/09/1981 Edilizia. Membrane per impermeabilizzazione. Determinazione dell'ortometria.

UNI 8202-6:1988/A1:198901/09/1989 Membrane per impermeabilizzazione. Determinazione dello spessore.

UNI 8202-6:19880 1/11/1988 Edilizia. Membrane per impermeabilizzazione. Determinazione dello spessore.

UNI 8202-7:1981 30/09/1981 Edilizia. Membrane per impermeabilizzazione. Determinazione della massa areica.

UNI 8202-13:1988 31/07/1988 Edilizia. Membrane per impermeabilizzazione. Determinazione della resistenza a fatica su fessura.

UNI 8202-14:1981 30/09/1981 Edilizia. Membrane per impermeabilizzazione. Determinazione della tensione indotta da ritiro termico impedito.

UNI 8202-16:1984 31/03/1984 Edilizia. Membrane per impermeabilizzazione. Determinazione dello scorrimento a caldo.

UNI 8202-17:1984 31/03/1984 Edilizia. Membrane per impermeabilizzazione. Determinazione della stabilità dimensionale a seguito di azione termica.

UNI 8202-18:1984 31/03/1984 Edilizia. Membrane per impermeabilizzazione. Determinazione della stabilità di forma a caldo.

UNI 8202-19:1988 31/07/1988 Edilizia. Membrane per impermeabilizzazione. Determinazione della dilatazione termica differenziale.

UNI 8202-20:1987 02/10/1987 Edilizia. Membrane per impermeabilizzazione. Determinazione del coefficiente di dilatazione termica lineare.

UNI 8202-24:1988 31/07/1988 Edilizia. Membrane per impermeabilizzazione. Determinazione della resistenza all'azione perforante delle radici.

UNI 8202-25:1984 30/04/1984 Edilizia. Membrane per impermeabilizzazione. Determinazione della reazione al fuoco.

UNI 8202-27:1982 31/12/1982 Edilizia. Membrane per impermeabilizzazione. Determinazione dell'invecchiamento termico in acqua.

UNI 8202-29:1988 31/07/1988 Edilizia. Membrane per impermeabilizzazione. Determinazione della resistenza alle radiazioni U.V.

UNI 8202-31:1988 31/07/1988 Edilizia. Membrane per impermeabilizzazione. Determinazione dell’impermeabilità all'aria delle giunzioni.

UNI 8202-32:1988 31/07/1988 Edilizia. Membrane per impermeabilizzazione. Determinazione della resistenza a fatica delle giunzioni.

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NORME TECNICHE OPERE MURARIE

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UNI 8202-34:1988 31/07/1988 Edilizia. Membrane per impermeabilizzazione. Determinazione della resistenza all'invecchiamento termico delle giunzioni

UNI 8202-35:198831/07/1988 Edilizia. Membrane per impermeabilizzazione. Determinazione del quantitativo e dell'aderenza dell'autoprotezione minerale.

Membrane bituminose UNI EN 13707 Membrane flessibili per impermeabilizzazione - Membrane

bituminose armate per l'impermeabilizzazione di coperture - Definizioni e caratteristiche.

UNI EN 13970 Membrane flessibili per impermeabilizzazione - Strati bituminosi per il controllo del vapore - Definizioni e caratteristiche.

Membrane sintetiche UNI 8898-1 Membrane polimeriche per opere di impermeabilizzazione.

Terminologia, classificazione e significatività delle caratteristiche.

UNI 8898-6 Membrane polimeriche per opere di impermeabilizzazione - Membrane plastomeriche rigide - Caratteristiche e limiti di accettazione.

EN 13416:2001 Membrane flessibili per impermeabilizzazione - Membrane bituminose, di materiale plastico e di gomma per l'impermeabilizzazione delle coperture – Regole di campionamento

EN 13707:2004 Membrane flessibili per impermeabilizzazione - Membrane bituminose armate per l'impermeabilizzazione delle coperture – Definizioni e caratteristiche

EN 13956:2005 Membrane flessibili per l'impermeabilizzazione di coperture - Membrane di materia plastica o gomma per l'impermeabilizzazione di coperture – Definizioni e caratteristiche

UNI EN 13984 Membrane flessibili per impermeabilizzazione - Strati di

plastica e di gomma per il controllo del vapore - Definizioni e caratteristiche.

WI 00254084 Membrane flessibili per impermeabilizzazione - Membrane bituminose non rinforzate per l'impermeabilizzazione delle coperture – Definizioni e caratteristiche

WI 00254084 Membrane flessibili per impermeabilizzazione - Membrane bituminose non rinforzate per l'impermeabilizzazione delle coperture – Definizioni e caratteristiche

Prescrizioni L'Appaltatore tenuto a fornire su richiesta della Direzione Lavori tutti i particolari costruttivi necessari ad individuare le tecnologie più adeguate alla varie situazioni quali bordi perimetrali, giunti di dilatazione, e altro. Per le coperture coibentate l'Appaltatore dovrà inoltre fornire un diagramma Glaser comprendente anche la struttura portante allo scopo di definire il comportamento complessivo della copertura in relazione alla diffusione del vapore e alla eventuale formazione di condensa. L'Appaltatore ha l'obbligo di garantire integralmente tutta l'impermeabilizzazione eseguita per un periodo di anni dieci a decorrere dalla data di ultimazione dei lavori, mediante polizza assicurativa intestata a favore dell'Appaltante. La garanzia é comprensiva di ogni intervento di riparazione dei manti che si rendesse necessaria durante il periodo coperto per difetti di materiali impiegati o posa in opera tali da pregiudicare la perfetta tenuta della copertura compresi gli eventuali ripristini o riparazioni di altre opere danneggiate in dipendenza dei suddetti difetti (intonaci, tinteggiature, ecc.) con esclusione dei soli danni dovuti a cedimenti delle strutture, rotture meccaniche, danni di forza maggiore o interventi di terzi. L'Appaltatore ha l'obbligo e l'onere di eseguire fino al collaudo definitivo dell'opera l'eventuale

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NORME TECNICHE OPERE MURARIE

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manutenzione ordinaria delle coperture. Specifiche di prestazione (prestazioni accessorie e prestazioni particolari) Prestazioni accessorie sono in particolare:

− montaggio e smontaggio nonché messa a disposizione di ponteggi con piani di lavoro di altezza non maggiore di 2 m rispetto al terreno o al pavimento;

− pulizia del supporto. Prestazioni particolari sono per esempio:

− provvedimenti per la protezione contro l’azione di condizioni climatiche sfavorevoli, per esempio temperature inferiori a +5°C in caso di lavori di incollaggio, umidità, neve e ghiaccio, vento tagliente, gelo in caso di lavori con malta;

− messa a disposizione di locali di soggiorno e di deposito, qualora il committente non metta a disposizione locali che si possano facilmente chiudere a chiave;

− montaggio e smontaggio nonché messa a disposizione di ponteggi con piani di lavoro di altezza superiore a 2 m rispetto al terreno o al pavimento;

− pulizia del sottofondo da sporcizia grossolana, come residui di gesso, malta, pitture, olio, qualora essa sia imputabile ad altre imprese;

− realizzazione di ancoraggi fissi da lasciare in opera, per esempio per ponteggi, reti di protezione;

− livellamento di ondulazioni del sottofondo maggiori di quelle ammissibili secondo le norme UNI 10462, UNI 10463 e UNI 10464;

− foderatura della sottostruttura su uno spessore maggiore di 20 mm per la predisposizione di superfici piane, per esempio mediante applicazione di listelli;

− fornitura delle verifiche statiche e tecnico-fisiche; − predisposizione di disegni di montaggio, di posa e di dettaglio nonché di disegni esecutivi; − predisposizione di superfici campione, costruzioni tipo e modelli, per quanto non rientrino

nella prestazione da fornire; − predisposizione e/o chiusura di cavità fuori dal normale ciclo di lavoro, per esempio di fori

nelle strutture di supporto; − posa in opera, copertura e impermeabilizzazione di elementi forniti dal committente; − eliminazione e/o montaggio di elementi rientranti nelle prestazioni di altre imprese; − raccordo e/o posa di elementi fuori dal normale ciclo di lavoro; − raccordi ad elementi costruttivi ovvero incorporati, per esempio a pareti, velette, elementi

emergenti; − rinforzo dell’impermeabilizzazione sulla superficie, in corrispondenza di spigoli, compluvi,

raccordi, bordi, giunti, elementi emergenti e simili; − rivestimento di montanti di abbaini; − fornitura e/o posa in opera di accessori, per esempio di ganci di sicurezza, aeratori.

Modalità di prova, controllo, collaudo Verranno eseguiti i seguenti collaudi:

− Collaudo provvisorio. Verrà constatata la rispondenza delle opere eseguite al progetto e la rispondenza dei materiali impiegati a quelli previsti nelle presenti prescrizioni tecniche. Verranno effettuate verifiche di completezza del manto e di tutti gli elementi accessori, l’assenza di grinze ed altre imperfezioni visibili, il combaciamento degli elementi, il loro fissaggio ecc. Verranno effettuati controlli meccanici consistenti nel passare le saldature esercitando pressione con la punta di un cacciavite, per cercare eventuali punti deboli delle saldature stesse. Si verificherà la perfetta conservazione delle parti in vista. Non sono ammessi ritocchi in opera di parti danneggiate: la presenza di difetti o danneggiamenti comporterà la sostituzione dell’elemento.

− Collaudo definitivo. Consisterà nel verificare che eventuali prescrizioni, fatte in sede di collaudo provvisorio, siano state ottemperate e che le opere non presentino alcun segno di degrado dovuto al normale uso.

Nello specifico, il Direttore dei lavori per la realizzazione delle opere di impermeabilizzazione opererà come di seguito specificato. Nel corso dell'esecuzione dei lavori, con riferimento ai tempi e alle procedure, verificherà via via che i materiali impiegati e le tecniche di posa siano

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effettivamente quelle prescritte ed inoltre almeno per gli strati più significativi verificherà che il risultato finale sia coerente con le prescrizioni di progetto e comunque con la funzione attribuita all'elemento o strato considerato. In particolare verificherà i collegamenti tra gli strati, la realizzazione di giunti/ sovrapposizioni dei singoli prodotti costituenti uno strato, l'esecuzione accurata dei bordi e dei punti particolari ove sono richieste lavorazioni in sito. Per quanto applicabili verificherà con semplici metodi da cantiere le resistenze meccaniche (punzonamenti, resistenza a flessione, ecc.) la impermeabilità dello strato di tenuta all'acqua, le continuità (o discontinuità) degli strati, ecc. A conclusione dell'opera eseguirà prove (anche solo localizzate) per verificare le resistenze ad azioni meccaniche localizzate, la interconnessione e compatibilità con altre parti dell'edificio e con eventuali opere di completamento. Avrà cura di far aggiornare e raccogliere i disegni costruttivi unitamente alle schede tecniche di prodotti ed eventuali prescrizioni per la manutenzione. L'Appaltatore avrà l'obbligo di eseguire in corso d'opera e nei momenti più opportuni tutte quelle prove e verifiche tecniche e di tenuta che riterrà necessarie ed opportune per garantirsi e garantire la perfetta realizzazione delle varie fasi esecutive nonché dell'opera ultimata con riferimento alle prestazioni e obbiettivi richiesti, nonché ogni altra prova e verifica che la Direzione Lavori intendesse richiedere per i medesimi scopi. L'Appaltatore dovrà informare preventivamente la Direzione lavori delle prove e verifiche che intende eseguire e delle relative metodologie. Tutte le prove e verifiche dovranno essere eseguite alla presenza della Direzione Lavori la quale, ove trovi da eccepire in merito ai risultati ottenuti per non conformità dei materiali impiegati, difetti di lavorazione o altre imperfezioni, ordinerà all'Appaltatore di eseguire quanto necessario per ovviare alle deficienze o difformità accertate. Prima di realizzare la saldatura definitiva, il personale addetto dovrà controllare il corretto funzionamento della saldatrice automatica. Durante l’esecuzione del lavoro, la saldatrice e la qualità della saldatura dovranno essere costantemente controllate. Durante la saldatura si dovrà controllare ed eventualmente correggere la direzione della saldatrice. Il Direttore dei lavori ai fini della loro accettazione può procedere a controlli (anche parziali) su campioni della fornitura oppure richiedere un attestato di conformità della fornitura alle prescrizioni di seguito indicate. Modalità di presentazione delle certificazioni Per ognuno dei materiali impiegati, l'Appaltatore dovrà presentare idonei certificati di prova e qualità rilasciati da un laboratorio o istituto ufficialmente riconosciuto a dimostrazione delle caratteristiche fisiche e tecniche dei vari materiali. Delle varie caratteristiche e proprietà i certificati dovranno garantire con documentazione adeguata la durata e la conservazione nel tempo. Per le membrane bituminose deve essere presentata evidenza oggettiva della marcatura CE dei prodotti impiegati. Norme di misurazione e contabilizzazione I manti impermeabili e le coperture saranno valutati in conformità a quanto indicato nel paragrafo “Tipologie in progetto” con misure geometriche, detraendo tutti i vuoti superiori a m2 1,00. I lavori saranno compensati in base alle misure fissate dal progetto se in sede di controllo dovessero risultare ad esse corrispondenti o maggiori. Soltanto nel caso in cui il Direttore dei Lavori avesse ordinato maggiori dimensioni se ne terrà conto nella contabilizzazione. In nessun caso saranno tollerate dimensioni minori di quelle previste in progetto. All’Appaltatore potranno venire comunque richiesti i rifacimenti occorrenti per restituire all’opera la configurazione di progetto. Resta sempre salva in ogni caso la possibilità di verifica e rettifica in occasione delle operazioni di collaudo. La determinazione della prestazione, indipendentemente se avviene secondo il disegno o per misurazione, avviene in base ai seguenti criteri: 1. Per coperture, impermeabilizzazioni di coperture, strati di imprimitura, strati separatori,

barriere, strati protettivi, strati di ghiaia, pavimentazioni con piastrelle e simili

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1.1. per superfici delimitate da elementi costruttivi, per esempio velette, pareti, vengono misurate le superfici fino agli elementi confinanti non intonacati o rivestiti,

1.2. per superfici non delimitate da elementi costruttivi, valgono le dimensioni della copertura o dell’impermeabilizzazione, degli strati di imprimitura e di separazione, delle barriere, degli strati protettivi, degli strati di ghiaia, delle pavimentazioni con piastrelle e simili.

2. Per gli strati coibenti valgono le misure della coibentazione. Non verranno detratti di tavoloni, travetti e simili incorporati nello strato.

3. Per i rivestimenti di pareti esterne verranno considerate le misure del rivestimento. Quando le coperture o le impermeabilizzazioni si raccordano a colmi, displuvi e compluvi, valgono le misure fino alla mezzeria del colmo, del displuvio o del compluvio. Qualora la contabilizzazione avvenga a superficie (m²) non si operano detrazioni per pezzi speciali incorporati, per esempio tegole con aeratori, pezzi singoli, tegole d’angolo, tegole traslucide. Qualora un’apertura interessi superfici adiacenti da contabilizzare distintamente, per la determinazione delle detrazioni da operare, si terrà conto della rispettiva quota di pertinenza dell’apertura. Qualora la contabilizzazione avvenga a lunghezza (m), si terrà conto della massima lunghezza dell’elemento, per esempio su raccordi e bordi. Per le coperture, i rivestimenti e le impermeabilizzazioni di colmi, displuvi, compluvi, bordi e simili si terrà conto della lunghezza della mezzeria, misurata una sola volta. Vengono detratti: 1. Per opere da contabilizzare a superficie (m2):

1.1. Cavità nell’ambito della copertura, dell’impermeabilizzazione o del rivestimento di pareti esterne, ad esempio per camini, finestre, lucernari, abbaini, con superficie singola maggiori di 2,5 m2; per cavità di superficie maggiore verrà dedotta solo la parte eccedente la misura di 2,5 m2 a compenso dei maggiori oneri per la formazione del foro o riquadro. Per determinare le quantità da detrarre si terrà conto delle misure minime della cavità, ad esempio del foro, della compenetrazione, dell'intersezione. Vengono detratte aperture, fori e nicchie la cui formazione viene già compensata con apposite voci di capitolato, ad esempio per telai, riquadrature e simili.

2. Per opere da contabilizzare a lunghezza (m): 2.1. Interruzioni minori di 1 m ciascuna, misurate lungo la lunghezza sviluppata dello spigolo

più corto dell’interruzione. Norme generali Per la realizzazione di impermeabilizzazioni e coperture piane con manti impermeabili si fa riferimento alle norme ed alle caratteristiche tecniche riportate negli articoli dell'elenco prezzi unitari allegato per i vari materiali previsti e alle indicazioni che saranno impartite dalla Direzione Lavori in corso d'opera. In ogni caso i materiali dovranno essere di prima qualità e prodotti da ditte specializzate di provata esperienza. Per ognuno dei materiali impiegati, l'Appaltatore dovrà presentare idonei certificati di prova e qualità rilasciati da un laboratorio o istituto ufficialmente riconosciuto a dimostrazione delle caratteristiche fisiche e tecniche dei vari materiali. Delle varie caratteristiche e proprietà i certificati dovranno garantire con documentazione adeguata la durata e la conservazione nel tempo. Definiti i materiali da impiegare e accertato che i loro requisiti tecnici corrispondono a quanto richiesto nei rispettivi articoli di elenco prezzi, l'Appaltatore potrà procedere alla esecuzione delle varie opere osservando le seguenti prescrizioni: − accurata preparazione dei piani di posa in conformità alle caratteristiche dei materiali da

impiegare e al regolare deflusso delle acque verso gli scarichi; − accurata pulizia del piano di posa a garanzia della integrità dei manti impermeabili; − la posa in opera dei vari materiali dovrà avvenire a mezzo di operai specializzati, dotati di tutti i

mezzi di lavoro tecnologicamente più avanzati e assistiti da un tecnico di provata capacità ed esperienza; in ogni caso dovranno essere scrupolosamente rispettate le indicazioni tecniche fornite dalle ditte costruttrici dei vari materiali e le prescrizioni impartite dalla Direzione Lavori a garanzia di una perfetta esecuzione dell'opera.

− particolare cura e attenzione dovrà essere posta nella posa in opera dei manti di copertura in corrispondenza dei bordi perimetrali, dei fori e passaggi,nella posa in opera di bocchettoni per tubi pluviali, di caminelle di sfiato e in genere di tutto ciò che emerge dalla copertura stessa;

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− nella esecuzione di manti di copertura composti da più materiali sovrapposti si dovrà porre la massima attenzione nelle varie fasi di posa per non danneggiare gli strati sottostanti.

− L'Appaltatore tenuto a fornire su richiesta della Direzione Lavori tutti i particolari costruttivi necessari ad individuare le tecnologie più adeguate alla varie situazioni quali bordi perimetrali, giunti di dilatazione, ecc..

Per le coperture coibentate l'Appaltatore dovrà inoltre fornire un diagramma Glaser comprendente anche la struttura portante allo scopo di definire il comportamento complessivo della copertura in relazione alla diffusione del vapore e alla eventuale formazione di condensa. L'Appaltatore avrà l'obbligo di eseguire in corso d'opera e nei momenti più opportuni tutte quelle prove e verifiche tecniche e di tenuta che riterrà necessarie ed opportune per garantirsi e garantire la perfetta realizzazione delle varie fasi esecutive nonché dell'opera ultimata con riferimento alle prestazioni e obbiettivi richiesti, nonché ogni altra prova e verifica che la Direzione Lavori intendesse richiedere per i medesimi scopi. L'Appaltatore dovrà informare preventivamente la Direzione lavori delle prove e verifiche che intende eseguire e delle relative metodologie. Tutte le prove e verifiche dovranno essere eseguite alla presenza della Direzione Lavori la quale, ove trovi da eccepire in merito ai risultati ottenuti per non conformità dei materiali impiegati, difetti di lavorazione o altre imperfezioni, ordinerà all'Appaltatore di eseguire quanto necessario per ovviare alle deficienze o difformità accertate. L'Appaltatore ha l'obbligo di garantire integralmente tutta l'impermeabilizzazione eseguita per un periodo di anni dieci a decorrere dalla data di ultimazione dei lavori, mediante polizza assicurativa intestata a favore dell'Appaltante. La garanzia é comprensiva di ogni intervento di riparazione dei manti che si rendesse necessaria durante il periodo coperto per difetti di materiali impiegati o posa in opera tali da pregiudicare la perfetta tenuta della copertura compresi gli eventuali ripristini o riparazioni di altre opere danneggiate in dipendenza dei suddetti difetti (intonaci, tinteggiature, ecc.) con esclusione dei soli danni dovuti a cedimenti delle strutture, rotture meccaniche, danni di forza maggiore o interventi di terzi. L'Appaltatore ha l'obbligo e l'onere di eseguire fino al collaudo definitivo dell'opera l'eventuale manutenzione ordinaria delle coperture. Norme di misurazione I manti impermeabili e le coperture saranno valutati in conformità a quanto indicato nei vari articoli di elenco con misure geometriche, detraendo tutti i vuoti superiori a mq 1,00.

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CAP. A15- ISOLAMENTI E COIBENTAZIONI Descrizione dell’intervento E’ prevista la realizzazione di elementi tecnici comprendenti i seguenti prodotti: barriera al vapore in polietilene estruso, pannelli di polistirene espanso da 5 e 6 cm, assorbitori acustici, pannelli in sughero da 4 cm, barriere passive REI 120 per colonne di scarico. Tipologia in progetto

CAPPOTTO ESTERNO Rivestimento termoisolante a cappotto di pareti e soffitti esterni mediante applicazione di strato termoisolante costituito da pannelli rigidi comuni in sughero naturale autoespanso puro di densità 100 kg/m³ posati ancorati al supporto sottostante mediante l'ausilio di malta adesiva costituita da collante premiscelato a base calce, cemento ed inerte a granulometria fina e da fissaggi meccanici realizzati con chiodi ad espansione in PVC in numero giudicato idoneo dalla D.L.. Nel prezzo si intendono compresi e compensati gli oneri per l'intonachino superficiale dello spessore minimo di 7 mm costituito da doppia rasatura in malta adesiva dosata come sopra ed interposta armatura in retedi fibra di vetro a maglie strette delle dimensioni di 6x6 mm apprettata antialcali. Sono altresì compresi e compensati gli oneri per la finitura s uperficiale con frattazzo in acciaio inox, tutti i pezzi speciali di partenza e bordatura in alluminio anodizzato, i paraspigoli ed i gocciolatoi rinforzati in PVC, la protezione dei pavimenti con teli in nylon, il mascheramento con nastro adesivo in carta di battiscopa in genere, la raccolta differenziata del materiale di risulta, il conferimento con trasporto in discarica autorizzata del materiale di risulta, l'indennità di discarica, il rispetto della marcatura CE per i prodotti da costruzione prevista dalla Direttiva 89/106/CEE recepita dal DPR 21.04.93, n. 246 e quanto altro necessario per dare il lavoro finito secondo le migliori tecniche correnti. BARRIERA VAPORE PE/BD

Fornitura e posa in opera di barriera al vapore costituita da teli in polietilene estrusi colorati a bassa densità, posati a secco su superfici sia orizzontali che verticali, sovrapposti sulle giunture di circa 5-10 cm e saldati con nastro biadesivo butilico di larghezza 15 mm. In particolare i teli dovranno essere in possesso delle seguenti caratteristiche tecniche debitamente documentate dall'Appaltatore ed accettate dalla D.L.:

- densità 900 kg/m3; - resistenza diffusione vapore 450000 µ. Nel prezzo si intendono compresi e compensati gli oneri per il taglio, lo

sfrido, il sostegno provvisorio e quanto altro necessario per dare il lavoro finito a regola d'arte.

STRATO TERMOISOLANTE IN POLISTIRENE ESPANSO spessore 50

mm Fornitura e posa in opera di strato termoisolante, posto in verticale, in

piano orizzontale o su pareti inclinate, costituito da pannelli rigidi preformati in schiume di polistirene espanso sinterizzato a ritardata propagazione di fiamma della densità di 35 kg/m3 posati a secco a giunti accostati a ridosso della struttura di supporto sovrapponendo i corsi a giunti sfalsati. Nelle intercapedini, con larghezza maggiore dello spessore delle lastre isolanti, si dovrà procedere all'ancoraggio delle stesse alla muratura di supporto per punti mediante l'uso di malta cementizia o fissaggi meccanici del tipo da concordarsi con la D.L.. I pannelli dovranno essere in possesso delle caratteristiche come prescritto dalla norma UNI 7819/88 e garantiti dal Marchio "iiP". Nel prezzo si intendono

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compresi e compensati gli onere per il taglio, lo sfrido e quanto altro necessario per dare il lavoro finito a regola d'arte.

STRATO TERMOISOLANTE IN POLISTIRENE ESPANSO spessore 60

mm Fornitura e posa in opera di strato termoisolante, posto in verticale, in

piano orizzontale o su pareti inclinate, costituito da pannelli rigidi preformati in schiume di polistirene espanso sinterizzato a ritardata propagazione di fiamma della densità di 35 kg/m3 posati a secco a giunti accostati a ridosso della struttura di supporto sovrapponendo i corsi a giunti sfalsati. Nelle intercapedini, con larghezza maggiore dello spessore delle lastre isolanti, si dovrà procedere all'ancoraggio delle stesse alla muratura di supporto per punti mediante l'uso di malta cementizia o fissaggi meccanici del tipo da concordarsi con la D.L.. I pannelli dovranno essere in possesso delle caratteristiche come prescritto dalla norma UNI 7819/88 e garantiti dal Marchio "iiP". Nel prezzo si intendono compresi e compensati gli onere per il taglio, lo sfrido e quanto altro necessario per dare il lavoro finito a regola d'arte.

PANNELLI IN SUGHERO NATURALE IN PIANO spessore 40mm Fornitura e posa in opera di strato termoisolante, posto in piano per

opere di copertura e pavimentazione, costituito da pannelli rigidi in sughero naturale autoespanso puro ad alta densità posati a secco. I pannelli dovranno possedere le seguenti caratteristiche tecniche debitamente documentate dall'Appaltatore ed accettate dalla D.L.:

- densità 100 kg/m3; - conducibilità termica 0.04 W/mK; - resistenza compressione 0.20 N/mm2. Nel prezzo si intendono compresi e compensati gli onere per il taglio, lo

sfrido e quanto altro necessario per dare il lavoro finito a regola d'arte. Descrizione delle lavorazioni (modalità per la posa in opera) Isolante termico in polistirene espanso Le lastre rigide di polistirene espanso dovranno essere posate a secco in orizzontale e in verticale, senza soluzione di continuità, facendo combaciare bene i bordi battentati, fissandoli anche con nastro adesivo e avendo cura di non danneggiarle. La posa in orizzontale dovrà avvenire dopo aver pulito il supporto sottostante ed aver steso la barriera al vapore, La posa in verticale dovrà avvenire mediante l’uso di malta cementizia o di tasselli meccanici ad espansione in ragione di 4 per ogni pannello. Materiali (requisiti di accettazione per materiali e componenti) I materiali vengono di seguito considerati al momento della fornitura; il Direttore dei lavori, ai fini della loro accettazione, può procedere ai controlli (anche parziali) su campioni della fornitura oppure chiedere un attestato di conformità della fornitura alle prescrizioni di seguito indicate. Nel caso di contestazione per le caratteristiche si intende che la procedura di prelievo dei campioni, delle prove e della valutazione dei risultati sia quella indicata nelle norme UNI e in loro mancanza quelli della letteratura tecnica (in primo luogo le norme internazionali ed estere). Barriera al vapore PE/BD La barriera al vapore è costituita da teli di polietilene di spessore mm 0,35 - 0,45, aventi le seguenti caratteristiche:

− peso 350 gr/m2 − allungamento a rottura 750% − resistenza alle temperature da -20 °C a +70 °C − permeabilità al vapore non superiore a 0,4 gr/m2 per 24 ore.

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Isolante termico in polistirene e isolante termico in sughero Si definiscono materiali isolanti termici quelli atti a diminuire in forma sensibile il flusso termico attraverso le superfici sulle quali sono applicati. Per tutti i materiali isolanti forniti sotto forma di lastre, blocchi o forme geometriche predeterminate, si devono dichiarare le seguenti caratteristiche fondamentali: 1. dimensioni: lunghezza - larghezza, valgono le tolleranze stabilite nelle norme UNI, oppure

specificate negli altri documenti progettuali; in assenza delle prime due valgono quelle dichiarate dal produttore nella sua documentazione tecnica ed accettate dalla Direzione dei lavori;

2. spessore: valgono le tolleranze stabilite nelle norme UNI, oppure specificate negli altri documenti progettuali; in assenza delle prime valgono quelle dichiarate dal produttore nella sua documentazione tecnica ed accettate dalla Direzione dei lavori;

3. massa areica: deve essere entro i limiti prescritti nella norma UNI o negli altri documenti progettuali; in assenza dei primi valgono quelli dichiarati dal produttore nella sua documentazione tecnica ed accettati dalla Direzione dei lavori;

4. resistenza termica specifica: deve essere entro i limiti previsti da documenti progettuali (calcolo in base alla legge 16 gennaio 1991, n. 10) ed espressi secondo i criteri indicati nella norma UNI 7357 (FA 1 - FA 2 - FA 3) e UNI 10351;

5. saranno inoltre da dichiarare, in relazione alle prescrizioni di progetto, le seguenti caratteristiche: 5.1. reazione o comportamento al fuoco; 5.2. limiti di emissione di sostanze nocive per la salute; 5.3. compatibilità chimico-fisica con altri materiali; 5.4. modulo di elasticità; 5.5. fattore di perdita; 5.6. reazione o comportamento al fuoco; 5.7. limiti di emissione di sostanze nocive per la salute; 5.8. compatibilità chimico-fisica con altri materiali.

Per gli isolamenti e le coibentazioni impiegati nel caso oggetto del presente capitolato valgono le norme tecniche di cui al paragrafo “Tipologie in progetto” e le indicazioni che saranno impartite dalla Direzione Lavori in corso d'opera. In ogni caso dovranno essere di prima qualità e prodotti da ditte specializzate. Per ognuno di essi l'Appaltatore dovrà - se impiegato - presentare idonei certificati di prova e qualità rilasciato da un laboratorio o istituto ufficialmente riconosciuto a dimostrazione delle caratteristiche tecniche dei vari materiali. In particolare per ogni materiale dovranno essere forniti i seguenti dati:

- conducibilità termica utile (Cal/m/h/°C oppure Watt/m°C); - coeff.di trasmissione termica del solo isolante k (Cal/h/m2/°C o Watt/m2°C); - densità (kg/m3); - permeabilità al fattor acqueo (µ); - resistenza alla trazione longitudinale e trasversale (%); - resistenza a compressione a carchie di lunga durata (N/mm2); - resistenza a taglio parallelo alle facce (N); - resistenza a flessione (N); - resistenza al punzonamento (N); - resistenza al costipamento (%); - grado di elasticità; - stabilità dimensionale (%); - coefficiente di dilatazione lineare (mm/m); - temperatura limite di esercuizio (°C); - assorbimento d'acqua in 24 h per capillarità e per immersione (%); - resistenza al gelo e disgelo (cicli); - resistenza al fuoco; - grado di assorbimento acustico; - inorganicità.

Delle proprietà sopra elencate i certificati dovranno garantire con documentazione adeguata la conservazione nel tempo delle varie caratteristiche. Particolare cura dovrà essere posta nella fase

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di posa in opera di detti materiali per evitare deterioramenti, rotture che ne compromettano l'efficacia, si dovrà inoltre verificare con la massima attenzione che gli strati coibenti o isolanti siano posti in opera in perfetta continuità per evitare la formazione di ponti termici e acustici. L'Appaltatore dovrà inoltre assicurarsi nel caso di coibentazioni multistrati con materiali diversi della loro compatibilità. La posa in opera dovrà essere eseguita da personale specializzato e con le tecniche più adatte alle caratteristiche del prodotto impiegato. Nel caso di posa mediante incollaggio diretto alle strutture si dovranno impiegare collanti adeguati e con caratteristiche compatibili con il materiale coibente. Il sughero dovrà avere le seguenti caratteristiche:

− densità 100 kg/m3 − conduttività termica 0,04 W/m K − permeabilità al vapor acqueo 1,6 × 10-4 ÷ 5,2 × 10-5 g/mhPa − resistenza a compressione 0,20 N/mm2 − classe di reazione al fuoco 1

Il polistirene espanso dovrà avere le seguenti caratteristiche: − spessore 50 e 60 mm − densità 35 Kg/ m³ − conduttività termica di riferimento, misurata alla temperatura media di 10 °C, ≤ 0,027

W/(m·K); − resistenza a compressione, al 10% di schiacciamento ≥ 0,3 N/mm² (3 Kg/cm²); − assorbimento d’acqua misurato su lastra intera dopo 28 giorni di immersione in acqua a

23 °C, ≤ 0,1 in volume; − assorbimento d’acqua per immersione con alternanza di temperature (20 °C ÷ 40 °C),

dopo 28 cicli giornalieri, ≤ a 0,1 in volume; − perdita di resistenza a compressione dopo la prova di gelo/disgelo di 300 cicli di 1 ora a –

20°C +20°C, ≤ 10%; − percentuale di celle chiuse , ≥ 95%; − comportamento al fuoco: Classe 1 secondo D.M. 26.06.84 con omologazione del Ministero

dell’Interno ai fini della prevenzione incendi. Se non vengono prescritti valori per alcune caratteristiche si intende che la Direzione dei lavori accetta quelli proposti dal fornitore. Assorbitori acustici Si definiscono materiali assorbitori acustici (o materiali fonoassorbenti) quelli atti a dissipare in forma sensibile l'energia sonora incidente sulla loro superficie e, di conseguenza, a ridurre l'energia sonora riflessa. Per tutti i materiali fonoassorbenti forniti sotto forma di lastre, blocchi o forme geometriche predeterminate. si devono dichiarare le seguenti caratteristiche fondamentali:

− lunghezza - larghezza: valgono le tolleranze stabilite nelle norme UNI. oppure specificate negli altri documenti progettuali; in assenza delle prime due valgono quelle dichiarate dal produttore nella sua documentazione tecnica e accettate dalla Direzione dei lavori;

− spessore: valgono le tolleranze stabilite nelle norme UNI oppure specificate negli altri documenti progettuali: in assenza delle prime due valgono quelle dichiarate dal produttore nella sua documentazione tecnica e accettate dalla Direzione dei lavori;

− massa areica: deve essere entro i limiti prescritti nella norma UNI o negli altri documenti progettuali: in assenza dei primi valgono quelli dichiarati dal produttore nella sua documentazione tecnica e accettati dalla Direzione dei lavori;

− coefficiente di assorbimento acustico, misurato in laboratorio secondo le modalità prescritte dalla norma UNI ISO 354, deve rispondere ai valori prescritti nel progetto o in assenza a quelli dichiarati dal produttore e accettati dalla Direzione dei lavori.

Saranno inoltre da dichiarare, in relazione alle prescrizioni di progetto, le seguenti caratteristiche: − resistività al flusso d'aria (misurata secondo EN 29053); − reazione e/o comportamento al fuoco; − limiti di emissione di sostanze nocive per la salute; − compatibilità chimico-fisica con altri materiali; − conducibilità termica utile (Cal/m/h/°C oppure Watt/m°C); − coeff.di trasmissione termica del solo isolante k (Cal/h/m2/°C o Watt/m2°C); − densità (kg/m3);

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− permeabilità al fattor acqueo (µ); − resistenza alla trazione longitudinale e trasversale (%); − resistenza a compressione a carchie di lunga durata (N/mm2); − resistenza a taglio parallelo alle facce (N); − resistenza a flessione (N); − resistenza al punzonamento (N); − resistenza al costipamento (%); − grado di elasticità; − stabilità dimensionale (%); − coefficiente di dilatazione lineare (mm/m); − temperatura limite di esercuizio (°C); − assorbimento d'acqua in 24 h per capillarità e per immersione (%); − resistenza al gelo e disgelo (cicli); − resistenza al fuoco; − grado di assorbimento acustico; − inorganicità.

Per i materiali che assumono la forma definitiva in opera devono essere dichiarate le stesse caratteristiche riferite a un campione significativo di quanto realizzato in opera. Il Direttore dei lavori può inoltre attivare controlli della costanza delle caratteristiche del prodotto in opera, ricorrendo ove necessario a carotaggi, sezionamenti, ecc. significativi dello strato eseguito. In caso di contestazione i metodi di campionamento e di prova delle caratteristiche di cui sopra sono quelli stabiliti dalle norme UNI ed in mancanza di queste ultime, quelli descritti nella letteratura tecnica (primariamente norme internazionali od estere). Se non vengono prescritti i valori valgono quelli proposti dal fornitore ed accettati dalla Direzione dei lavori. Normativa di riferimento UNI EN 822:1995 31/12/95 Isolanti termici per edilizia. Determinazione della lunghezza

e della larghezza. UNI EN 823:1995 31/12/95 Isolanti termici per edilizia. Determinazione dello spessore. UNI EN 824:1995 31/12/95 Isolanti termici per edilizia. Determinazione della

ortogonalità. UNI EN 825:1995 31/12/95 Isolanti termici per edilizia. Determinazione della planarità. UNI EN 826:1998 28/02/98 Isolanti termici per edilizia - Determinazione del

comportamento a compressione UNI EN 1602:1999 31/03/99 Isolanti termici per edilizia - Determinazione della massa

volumica apparente UNI EN 1603:1999 31/03/99 Isolanti termici per edilizia - Determinazione della stabilità

dimensionale in condizioni costanti e normali di laboratorio (temperatura 23 Gradi Centigradi /umidità relativa 5)

UNI EN 1604:1999 31/03/99 Isolanti termici per edilizia - Determinazione della stabilità dimensionale in condizioni specificate di umidità e di temperatura

UNI EN 1605:1999 31/03/99 Isolanti termici per edilizia - Determinazione della deformazione in condizioni specificate di carico di compressione e di temperatura

UNI EN 1606:1999 31/03/99 Isolanti termici per edilizia - Determinazione dello scorrimento viscoso a compressione

UNI EN 1607:1999 31/03/99 Isolanti termici per edilizia - Determinazione della resistenza a trazione perpendicolare alle facce

UNI EN 1608:1999 31/03/99 Isolanti termici per edilizia - Determinazione della resistenza a trazione parallela alle facce

UNI EN 1609:1999 31/03/99 Isolanti termici per edilizia - Determinazione dell'assorbimento d'acqua per breve periodo con immersione parziale

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UNI ISO 2030:1987 Sughero. Sughero granulato. Analisi granulometrica mediante stacciatura meccanica.

UNI ISO 2031:1993 Granulato crudo di sughero. Determinazione della massa volumica

UNI ISO 2066:1988 Agglomerati espansi autocollati di sughero. Determinazione dell' umidità.

UNI ISO 2067:1991 Granulati crudi di sughero. Campionamento. UNI ISO 2077:1987 Agglomerati espansi autocollati di sughero. Determinazione

della tensione di rottura a flessione. UNI ISO 2189:1989 Agglomerati puri espansi di sughero. Determinazione della

massa volumica apparente. UNI ISO 2190:1991 Granulati crudi di sughero. Determinazione dell' umidità. UNI ISO 2191:1987 Sughero. Agglomerati espansi autocollati. Deformazione

sotto pressione statica. UNI ISO 2509:1993 30/04/93 Agglomerati espansi puri di sughero assorbenti acustici in

piastrelle. UNI 5958:1985 30/09/85 Prodotti di fibre minerali per isolamento termico ed acustico.

Termini e definizioni. UNI 6262:1968 31/07/68 Prodotti di fibre di vetro per isolamento termico ed acustico.

Feltri trapuntati. Tolleranze dimensionali e relative determinazioni.

UNI 6263:1968 31/07/68 Prodotti di fibre di vetro per isolamento termico ed acustico. Feltri non trapuntati. Tolleranze dimensionali e relative determinazioni.

UNI 6264:1968 31/07/68 Prodotti di fibre di vetro per isolamento termico ed acustico. Feltri resinati. Tolleranze dimensionali e relative determinazioni.

UNI 6265:1968 31/07/68 Prodotti di fibre di vetro per isolamento termico ed acustico. Coppelle. Tolleranze dimensionali di forma e relative determinazioni.

UNI 6266:1968 31/07/68 Prodotti di fibre di vetro per isolamento termico ed acustico. Veli, veli armati, veli rinforzati. Tolleranze dimensionali e relative determinazioni.

UNI 6267:1968 31/07/68 Prodotti di fibre di vetro per isolamento termico ed acustico. Pannelli. Tolleranze dimensionali forma e relative determinazioni.

UNI 6484:1969 31/07/69 Prodotti di fibre di vetro per isolamento termico ed acustico. Determinazione del diametro medio delle fibre mediante microscopio.

UNI 6485:1969 31/07/69 Prodotti di fibre di vetro per isolamento termico ed acustico. Feltri resinati e pannelli. Determinazione della densità apparente.

UNI 6537:1969 31/10/69 Prodotti di fibre di vetro per isolamento termico ed acustico. Veli. Determinazione della perdita fuoco.

UNI 6538:1969 31/10/69 Prodotti di fibre di vetro per isolamento termico ed acustico. Feltri e pannelli. Determinazione delle masse dell' unità di superficie.

UNI 6539:1969 31/10/69 Prodotti di fibre di vetro, per isolamento termico ed acustico. Veli. Determinazione della massa dell' unità di superficie.

UNI 6540:1969 31/10/69 Prodotti di fibre di vetro per isolamento termico ed acustico. Veli. Determinazione del carico di rottura e trazione.

UNI 6541:1969 31/10/69 Prodotti di fibre di vetro per isolamento termico ed acustico. Pannelli. Determinazione delle caratteristiche di compressione.

UNI 6542:1969 31/10/69 Prodotti di fibre di vetro per isolamento termico ed acustico. Feltri resinati, pannelli e coppelle. Determinazione della inibizione per capillarità.

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NORME TECNICHE OPERE MURARIE

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UNI 6543:1969 31/10/69 Prodotti di fibre di vetro per isolamento termico ed acustico. Feltri resinati, pannelli e coppelle. Determinazione dell' igroscopicità.

UNI 6545:1969 31/10/69 Prodotti di fibre di vetro per isolamento termico ed acustico. Pannelli. Determinazione della resistenza allo strappamento nella direzione dello spessore.

UNI 6546:1969 31/10/69 Prodotti di fibre di vetro per isolamento termico ed acustico. Pannelli aventi densità apparente 3 40 kg/m3. Determinazione della resistenza a flessione.

UNI 6547:1985 30/09/85 Pannelli di fibre minerali per isolamento termico ed acustico. Determinazione del grado di flessibilità.

UNI 6665:1988 31/05/88 Superficie coibentate. Metodi di misurazione. UNI 6718:1970 30/11/70 Prodotti di fibre di vetro per isolamento termico ed acustico.

Determinazione della resistenza al passaggio dell' aria dei veli di fibre di vetro.

UNI 6823:1998 31/05/98 Prodotti di fibre minerali per isolamento termico ed acustico - Determinazione del contenuto di perle di fusione - Metodo della levigazione

UNI 6824:1971 30/06/71 Prodotti di fibre di vetro per isolamento termico ed acustico. Coppelle. Determinazione della massa volumica apparente.

UNI 7745:1977 01/12/77 Materiali isolanti. Determinazione della conduttività termica con il metodo della piastra calda con anello di guardia. (+ A112:1983)

UNI 7819: 1988 01/09/88 Materie plastiche cellulari rigide. Lastre in polistirene espanso per isolamento termico. Tipi, requisiti e prove. (+ SS UNI E13.12.716.0:2001)

UNI 7891:1978 01/12/78 Materiali isolanti. Determinazione della conduttività termica con il metodo dei termoflussimetri. (+ A113:1983)

UNI 8804:1987 30/11/87 Isolanti termici. Criteri di campionamento e di accettazione dei lotti.

UNI 8811:1987 31/05/87 Fibre minerali. Feltri resinati per isolamento termico. Criteri di accettazione.

UNI EN ISO 8990:1999 30/06/99 Isolamento termico - Determinazione delle proprietà di trasmissione termica in regime stazionario - Metodo della doppia camera calibrata e della doppia camera con anello di guardia

UNI 9051:1987 30/11/87 Materie plastiche cellulari rigide. Pannelli di poliuretano espanso rigido con paramenti flessibili prodotti in continuo Tipi, requisiti e prove.

UNI 9110:1987 31/03/87 Determinazione della resistenza termica di materiali o prodotti isolanti fibrosi comprimibili.

UNI EN ISO 9251:1998 31/12/98 Isolamento termico - Condizioni di scambio termico e proprietà dei materiali - Vocabolario

UNI 9252:1988 30/11/88 Isolamento termico. Rilievo e analisi qualitativa delle irregolarità termiche negli involucri degli edifici. Metodo della termografia all'infrarosso.

UNI EN ISO 9288:2000 29/02/00 Isolamento termico - Scambio termico per radiazione - Grandezze fisiche e definizioni

UNI 9299:1988 31/10/88 Fibre minerali. Pannelli resinati semirigidi per isolamento termico. Criteri di accettazione.

UNI EN ISO 9346:2000 31/01/00 Isolamento termico - Trasferimento di massa - Grandezze fisiche e definizioni.

UNI EN 10223-2:1999 31/07/99 Fili e prodotti trafilati di acciaio per recinzioni - Reti di acciaio a maglie esagonali usate in agricoltura, nell'isolamento e nelle recinzioni

UNI 10376:1994 31/05/94 Isolamento termico degli impianti di riscaldamento e raffrescamento degli edifici.

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UNI 10522:1996 29/02/96 Prodotti di fibre minerali per isolamento termico e acustico. Fibre, feltri, pannelli e coppelle. Determinazione del contenuto di sostanze volatili.

UNI EN 12085:1999 31/05/99 Isolanti termici per edilizia - Determinazione delle dimensioni lineari dei provini

UNI EN 12086:1999 31/05/99 Isolanti termici per edilizia - Determinazione delle proprietà di trasmissione del vapore acqueo

UNI EN 12087:1999 31/05/99 Isolanti termici per edilizia - Determinazione dell'assorbimento d'acqua per immersione per periodo

UNI EN 12088:1999 31/05/99 Isolanti termici per edilizia - Determinazione dell'assorbimento d'acqua per diffusione per periodo

UNI EN 12089:1999 31/05/99 Isolanti termici per edilizia - Determinazione del comportamento alla flessione

UNI EN 12090:1999 31/05/99 Isolanti termici per edilizia - Determinazione del comportamento al taglio

UNI EN 12091:1999 31/05/99 Isolanti termici per edilizia - Determinazione della resistenza al gelo- disgelo

UNI EN ISO 12241: 2002 01/04/02 Isolamento termico per gli impianti negli edifici e per le installazioni industriali - Metodi di calcolo

UNI EN 12429:2000 30/06/00 Isolanti termici per edilizia - Condizionamento fino a equilibrio igrometrico in condizioni specificate di temperatura e di umidità

UNI EN 12430:2000 31/05/00 Isolanti termici per edilizia - Determinazione del comportamento sotto carico concentrato

UNI EN 12431:2000 31/05/00 Isolanti termici per edilizia - Determinazione dello spessore degli isolanti per pavimenti galleggianti

UNI EN 13162:2003 01/06/03 Isolanti termici per edilizia - Prodotti di lana minerale ottenuti in fabbrica - Specificazione

UNI EN 13163:2003 01/06/03 Isolanti termici per edilizia - Prodotti di polistirene espanso ottenuti in fabbrica - Specificazione

UNI EN 13164:2003 01/06/03 Isolanti termici per edilizia - Prodotti di polistirene espanso estruso ottenuti in fabbrica - Specificazione

UNI EN 13165:2003 01/06/03 Isolanti termici per edilizia - Prodotti di poliuretano espanso rigido ottenuti in fabbrica - Specificazione

UNI EN 13166:2003 01/06/03 Isolanti termici per edilizia - Prodotti di resine fenoliche espanse ottenuti in fabbrica - Specificazione

UNI EN 13167:2003 01/06/03 Isolanti termici per edilizia - Prodotti di vetro cellulare ottenuti in fabbrica - Specificazione

UNI EN 13168:2003 01/06/03 Isolanti termici per edilizia - Prodotti di lana di legno ottenuti in fabbrica - Specificazione

UNI EN 13169:2003 01/06/03 Isolanti termici per edilizia - Prodotti di perlite espansa ottenuti in fabbrica - Specificazione

UNI EN 13170:2003 01/06/03 Isolanti termici per edilizia - Prodotti di sughero espanso ottenuti in fabbrica - Specificazione

UNI EN 13171:2003 01/06/03 Isolanti termici per edilizia - Prodotti di fibre di legno ottenuti in fabbrica - Specificazione

UNI EN 13494:2003 01/02/03 Isolanti termici per edilizia - Determinazione della resistenza a trazione dell'adesivo e del rivestimento di base al materiale isolante

UNI EN 13495:2003 01/02/03 Isolanti termici per edilizia - Determinazione della resistenza allo strappo dei sistemi di isolamento termico per l'esterno (cappotti) (prova del blocco di schiuma espanso)

UNI EN 13496:2003 01/02/03 Isolanti termici per edilizia - Determinazione delle proprietà meccaniche delle reti in fibra di vetro

UNI EN 13497:2003 01/02/03 Isolanti termici per edilizia - Determinazione della resistenza all'impatto dei sistemi di isolamento termico per l'esterno (cappotti)

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UNI EN 13498:2003 01/02/03 Isolanti termici per edilizia - Determinazione della resistenza alla penetrazione dei sistemi di isolamento termico per l'esterno (cappotti)

UNI EN 13499:2005 01/04/05 Isolanti termici per edilizia - Sistemi compositi di isolamento termico per l'esterno (ETICS) a base di polistirene espanso - Specifica

UNI EN ISO 13787:2004 01/02/04 Isolanti termici per gli impianti degli edifici e per le installazioni industriali - Determinazione della conduttività termica dichiarata

UNI EN 13793:2004 01/04/04 Isolanti termici per edilizia - Determinazione del comportamento sotto carico ciclico

UNI EN 13820:2004 01/04/04 Isolanti termici per edilizia - Determinazione del contenuto di sostanza organica

prEN 13163:2001/A1 Isolanti termici per edilizia - Prodotti di polistirene espanso ottenuti in fabbrica (EPS)

prEN 14309 Isolanti termici per impianti edilizi ed installazioni industriali - Prodotti di polistirene espanso (EPS) ottenuti in fabbrica

WI 00088125 Isolanti termici per applicazioni di ingegneria civile - Prodotti di polistirene espanso (EPS) ottenuti in fabbrica

Prescrizioni Non esistono particolari prescrizioni relativamente ad isolamenti e coibentazioni, oltre a quanto già indicato nel paragrafo relativo alla descrizione delle lavorazioni. Specifiche di prestazione (prestazioni accessorie e prestazioni particolari) Non esistono particolari specifiche di prestazione relativamente ad isolamenti e coibentazioni, oltre a quanto già indicato nel paragrafo relativo alla descrizione dei materiali. Modalità di prova, controllo, collaudo Verranno eseguiti i seguenti collaudi:

− Collaudo provvisorio. Verrà constatata la rispondenza delle opere eseguite al progetto e la rispondenza dei materiali impiegati a quelli previsti nelle presenti prescrizioni tecniche. Verranno effettuate verifiche di completezza del manto e di tutti gli elementi accessori, l’assenza di grinze ed altre imperfezioni visibili, il combaciamento degli elementi, il loro fissaggio ecc. Verranno effettuati controlli meccanici consistenti nel passare le saldature esercitando pressione con la punta di un cacciavite, per cercare eventuali punti deboli delle saldature stesse. Si verificherà la perfetta conservazione delle parti in vista. Non sono ammessi ritocchi in opera di parti danneggiate: la presenza di difetti o danneggiamenti comporterà la sostituzione dell’elemento.

− Collaudo definitivo. Consisterà nel verificare che eventuali prescrizioni, fatte in sede di collaudo provvisorio, siano state ottemperate e che le opere non presentino alcun segno di degrado dovuto al normale uso.

Il Direttore dei lavori potrà disporre prove sui singoli materiali, come sui componenti, secondo le specifiche delle norme UNI. Per quanto riguarda gli isolanti termici, i metodi di controllo sono quelli definiti nelle norme UNI. Per le caratteristiche possedute intrinsecamente dal materiale non sono necessari controlli. Modalità di presentazione delle certificazioni Per il polistirene espanso e per il sughero deve essere presentata evidenza oggettiva della marcatura CE dei prodotti impiegati. Norme di misurazione e contabilizzazione Gli isolamenti e le coibentazioni si valuteranno per la superficie effettiva posta in opera non computando gli eventuali sormonti anche se richiesti da una corretta esecuzione.

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I lavori verranno misurati al netto delle rispettive forme geometriche. A superficie, e come risulta dal paragrafo “Tipologie in progetto”.

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CAP. A16 - VESPAI E SOTTOFONDI Norme generali Per i vespai e sottofondi in genere valgono le norme indicate nei rispettivi articoli di elenco oltre all'osservanza delle indicazioni che saranno impartite di volte in volta in corso d'opera dalla Direzione Lavori. In ogni caso si farà sempre riferimento ad una esecuzione secondo le migliori regole d'arte, in relazione alla destinazione delle varie opere ordinate. Salvo questo principio, al quale l'Appaltatore deve sempre attenersi, un particolare cenno meritano i sottofondi per pavimenti resilienti e in gomma e per i pavimenti in ceramica da incollare. Questi sottofondi devono essere perfettamente piani, consistenti, indeformabili, privi di fessurazioni ed asciutti all'atto della posa dei pavimenti e dovranno mantenere nel tempo tali caratteristiche. I pavimenti potranno essere messi in opera solo dopo un'attenta misurazione con opportuni test del contenuto percentuale di umidità residua nel sottofondo,i cui risultati siano ritenuti soddisfacenti dalla Direzione Lavori. Ad una moderata percentuale di umidità riscontrata nei tests, si potrà ovviare stendendo un doppio strato di adeguata soluzione isolante, il secondo da applicarsi soltanto dopo l'essicamento del primo. Essendo fondamentale per la buona riuscita dei pavimenti resilienti e simili e per la loro conservazione nel tempo la più accurata esecuzione del sottofondo, tale da assicurare una perfetta stabilità alle sollecitazioni statiche e dinamiche, si prescrive quanto segue: sottofondi in cemento: impasto di sabbia granulometria 0-7 mm e cemento R325 nel rapporto 1:4 bagnato e ben miscelato affinché il sottofondo raggiunga il maggior peso specifico compatibile ed un elevato grado di resistenza (valore di compressione 225 kg/cmq - valore di trazione 40 kg/cmq secondo DIN 4109). Lo spessore non deve essere inferiore a cm 4,5 in ogni punto della superficie. La superficie deve essere tirata a frattazzo molto fine e a perfetto livello, con l'onere dell'esecuzione di giunti di dilatazione mediamente ogni 30 mq o m 6 di lunghezza. La sigillatura dei giunti deve avvenire con adeguati prodotti a sottofondo perfettamente asciutto; massetti in cemento con additivi inorganici Allo scopo di accellerare i tempi di essicamento dei sottofondi in cemento, può essere prescritta l'aggiunta nell'impasto di additivi inorganici a base di sali che diminuiscono il rapporto acqua-cemento o additivi a base di resine naturali o artificiali ad altra concentrazione. Anche con questi sottofondi devono essere eseguiti i giunti di dilatazione come sopra prescritto Norme di misurazione I vespai aereati in laterizio saranno valutati per la loro superficie effettiva. I vespai in ghiaia grossa e i drenaggi a tergo delle murature saranno valutati a mc per l'effettivo volume in opera. I sottofondi in calcestruzzo, malta, ecc. saranno valutati come previsto dai rispettivi articoli di elenco, sempre per la loro superficie o il loro volume effettivi in opera.

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CAP. A18 - OPERE DA PITTORE Norme generali Qualunque tinteggiatura, coloritura o verniciatura dovrà essere preceduta da una conveniente e accuratissima preparazione delle superfici, e precisamente da raschiatura, scrostatura, stuccatura, eventuali riprese di spigoli e tutto quanto occorre per eguagliare le superfici medesime. Successivamente le dette superfici dovranno essere perfettamente levigate con carta vetrata e, quanto trattasi di coloritura o verniciatura, nuovamente stuccate, indipomiciate e lisciate, previa imprimitura con le modalità e i sistemi migliori atti ad assicurare la perfetta riuscita del lavoro. La scelta dei colori è dovuta al criterio insindacabile della Direzione Lavori e non sarà ammessa alcuna distinzione tra colori chiari o forti , ordinari o fini, dovendosi in ogni caso fornire i materiali più adatti e delle migliori qualità. L'Impresa ha inoltre l'obbligo di eseguire, nei luoghi e con le modalità che le saranno prescritte, i campioni dei vari lavori di rifinitura, sia per la scelta delle tinte, che per il genere di esecuzione e ripeterli eventualmente con le varianti richieste sino ad ottenere l'approvazione della Direzione Lavori, prima di por mano all'opera stessa. Si dovrà infine adottare ogni precauzione e mezzo necessario ad evitare spruzzi o macchie di tinte o vernici sulle opere eseguite (pavimenti, rivestimenti, serramenti, ecc.) restando a carico dell'Impresa quanto necessario a ripagare i danni eventualmente arrecati. Rivestimenti murali L'Appaltatore dovrà presentare adeguati campionari di almeno tre ditte di primaria importanza nazionale o estera e la scelta della Direzione Lavori potrà avvenire anche a parità di caratteristiche tecniche e di qualità, in base ad elementi di giudizio insindacabile quali colore, finiture superficiali, ecc., senza che per questo l'Appaltatore possa opporre eccezione alcuna. La posa in opera di rivestimenti murali dovrà essere eseguita esclusivamente da mano d'opera specializzata. Norme di misurazione Le opere da pittore si valuteranno a superficie per le quantità effettivamente eseguite. In particolare si conviene: per pareti e soffitti, per quanto riguarda le tinteggiature, verniciature e rivestimenti sia interni che esterni si misurerà la superficie effettivamente eseguita deducendo tutti i fori superiori a mq 4,00; per infissi e opere in ferro, per quanto riguarda la coloritura o verniciatura la misurazione sarà effettuata come di seguito riportato. − per le porte, bussole e simili si computerà due volte la luce netta dell'infisso oltre alla mostra e

allo sguincio se ci sono, non detraendo la eventuale superficie del vetro, misurando a parte i telai e gli scatolati in proiezione sul piano verticale senza tener conto di sagome, risalti o risvolti;

− per le finestre e porte-finestre si computerà una volta sola la superficie dell'infisso, compreso il telaio;

− per le persiane comuni si computerà due volte la superficie dell'infisso; − per le persiane avvolgibili si computerà due volte e mezzo la luce netta dell'infisso,

comprendendo con ciò anche la coloritura del telaio e apparecchio a sporgere, salvo il pagamento a parte della coloritura del cassonetto coprirullo;

− per le opere in ferro semplici e senza ornati, quali finestre grandi a vetrate e lucernari, serrande avvolgibili a maglia, infissi di vetrine per negozi saranno computati i 3/4 della loro superficie complessiva, misurata sempre in proiezione, ritenendo così compensata la coloritura dei sostegni, grappe e simili accessori, dei quali non si terrà conto alcuno nella misurazione;

− per le opere in ferro del tipo normale a disegno, quali ringhiere, cancelli anche riducibili, inferriate e simili, sarà computata una volta l'intera loro superficie, misurata con le norme e con le esclusioni di cui al punto precedente;

− per le opere in ferro ornate, cioè come al punto precedente, ma con ornati particolarmente ricchi, nonché per le pareti metalliche e le lamiere striate, sarà computata una volta e mezzo la loro superficie misurata come sopra;

− per le serrande in lamiera ondulata o a elementi in lamiera, sarà computata tre volte la luce del vano, misurato in altezza tra la soglia e la battitura della serranda, intendendo con ciò compensata anche la coloritura della superficie non vista.

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Tutte le coloriture o verniciature si intendono eseguite su ambo le facce e con i rispettivi prezzi di elenco si intende altresì compensata la coloritura o verniciatura di nottole, braccialetti e simili accessori.

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CAP. A19 - OPERE IN PIETRA E MARMO Descrizione dell’intervento E’ prevista la realizzazione di pavimentazioni e bancali in marmo e di pavimentazioni in porfido secondo quanto specificato negli elaborati grafici. Tipologia in progetto BANCALI IN MARMO Fornitura e posa in opera di bancali sia interni che esterni in marmo nel colore e

nell'aspetto a scelta della D.L., eseguiti a lastra unica dello spessore di 30 mm e larghezza variabile, con faccia vista levigata e lucidata fuori opera, faccia inferiore grezza di sega, coste fresate ortogonali al piano con lati in vista levigati, lucidati e smussati, posata con malta cementizia dosata a 250 kg di cemento tipo R 3.25 per metrocubo di sabbia a granulometria idonea. Nel prezzo si intendono compresi e compensati gli oneri per la fornitura e posa della malta, la formazione di eventuale gocciolatoio, le riprese e le stuccature di intonaco, il taglio, lo sfrido e quanto altro necessario per dare il lavoro finito a regola d'arte.

Descrizione delle lavorazioni (modalità per la posa in opera) La posa in opera di pavimenti dovrà essere perfetta in modo da ottenere piani esatti che consentano il deflusso delle acque meteoriche nelle apposite caditoie o verso gli spazi liberi. Saranno cioè rispettate le pendenze longitudinali e trasversali, ove occorra, per un minimo dell’1-2%. Per ogni tipo di pavimentazione sarà indispensabile un buon sottofondo, determinante per la resistenza e durata della stessa. Anche per il porfido miglior sottofondo sarà sempre considerato quello di calcestruzzo che, anche se magro, ripartisce i carichi di sollecitazione. Il sottofondo di macadam dovrà essere convenientemente rullato nelle richieste granulometrie e fino a completa chiusura della superficie. I pavimenti dovranno essere consegnati finiti a perfetta regola d’arte e secondo gli eventuali campioni sottoposti alla Direzione Lavori. Posa in opera di lastre Per la posa in opera delle lastre, è raccomandata l’esecuzione accurata. Le lastre verranno poste in opera su un sottofondo che quasi sempre è un calcestruzzo e che sarà più basso del livello della superficie finita di almeno 10 cm. Sarà necessario infatti che la lastra poggi su un letto di malta cementizia dello spessore di 6 cm e naturalmente dopo che ne sia stata bagnata la faccia inferiore con boiacca cementizia. La malta dovrà essere un impasto di sabbia con cemento normale di tipo 325. Il cemento andrà dosato per quintali 2,5 per m3. I giunti potranno essere accostati senza fuga ma meglio con 5 mm di fuga sigillata a raso. Al più presto si procederà alla sigillatura versando nei giunti una boiacca liquida e ricca di cemento (parti uguali fra sabbia fine e cemento) fino a che le congiunzioni siano completamente riempite o addirittura leggermente trasbordanti. Quando la boiacca avrà iniziato la presa acquistando una certa consistenza si dovranno ripulire le sbavature e livellare la stuccatura con cazzuola e spugnetta. Si può completare l’esecuzione con la “stilatura a ferro” dei giunti. È possibile, anche se meno preciso ed efficace, praticare la sigillatura dei giunti stendendo la boiacca sull’intera superficie, facendola penetrare nelle giunture e lavandola con getto d’acqua e successivamente pulendola con due o tre passaggi di segatura. Le pendenze della pavimentazione in lastre, sia longitudinali che trasversali, dovranno essere di almeno l’1,5% per garantire lo smaltimento delle acque meteoriche. Posa in opera di cubetti di porfido La pavimentazione di cubetti di porfido dovrà poggiare su un sottofondo predisposto alle giuste quote e con le necessarie pendenze per lo smaltimento delle acque meteoriche. La quota del sottofondo dovrà essere sagomata uniformemente a meno di cm 15/16 per il cubetto tipo 8/10 rispetto alla pavimentazione finita. Dapprima si dovrà stendere sul precostituito sottofondo uno strato di sabbia di circa 6 cm, eventualmente premiscelata a secco con cemento (kg 10 circa per m2). I cubetti di porfido potranno essere posati ad “arco contrastante”, a “ventaglio”, a “cerchio”, a “coda di pavone”, o a “filari diritti”, in funzione di quanto stabilito dalla D.L..

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I cubetti dovranno essere posti in opera perfettamente accostati gli uni agli altri in modo che i giunti risultino della larghezza massima da 1 a 2 cm a seconda del tipo. Verrà, quindi disposto uno strato di sabbia e cemento sufficiente a colmare le fughe dopo di che si provvederà alla bagnatura ed alla contemporanea battitura con adeguato vibratore meccanico. Nella fase finale di posa si procederà alla eventuale sostituzione di quei cubetti che si saranno rotti o deteriorati. Gli archi dovranno essere regolari e senza deformazioni. Le pendenze longitudinali o trasversali per lo smaltimento delle acque meteoriche dovranno essere al minimo dell’1,5%. Sigillatura delle pavimentazioni in cubetti Indispensabile completamento di una pavimentazione in cubetti di porfido è la sigillatura dei giunti, che si potrà eseguire: a) con semplice sabbia: allo scopo di colmare i vani rimasti in corrispondenza dei giunti, tutta la superficie verrà ricoperta da uno strato di sabbia vagliata, che si dovrà far scorrere e penetrare in tutte le fughe, anche in più riprese e a distanza nel tempo, sino a completa chiusura; b) con boiacca cementizia: si prepara un “beverone” in parti uguali di sabbia fine, di cemento e di acqua e si dovrà stendere lo stesso sul pavimento preventivamente inumidito in modo da penetrare completamente in ogni giuntura. Si dovrà lasciare riposare tale boiacca fino a che la stessa abbia iniziato il processo di presa e, con getto d’acqua a pressione, si dovrà togliere la parte più grossa che ricopre la pavimentazione. Si dovrà, infine, procedere alla completa ed accurata pulizia del pavimento con 2 o 3 passaggi di segatura prima bagnata e poi asciutta. È essenziale che la sigillatura avvenga in tempi brevi, subito dopo la posa dei cubetti, possibilmente ancora in giornata; c) con bitume a caldo: in penetrazione 50/80 o 80/100 a seconda della latitudine e della esposizione, e che viene versato nelle fughe a mano, con l’ausilio di tazze a beccuccio o appositi imbuti, ripassato e cosparso di sabbia fine; d) con emulsione o conglomerati a freddo. Pulizia superficiale con sabbia e segatura; e) sono possibili altri tipi di sigillatura con materiali speciali purché collaudati e garantiti, per esempio resine poliuretaniche colate con apposita attrezzatura nelle fughe riempite con frantumato in adatta granulometria. Altre procedure possono essere attivate con mastici di asfalto o con aggiunta di fibre d’acciaio o sintetiche. Posa in opera di cordoni Dopo il tracciamento e la determinazione dei livelli si dovrà eseguire – ove necessario – lo scavo per la ricezione dei cordoni ed il versamento in esso di uno strato di calcestruzzo, dove verranno posati i cordoni in modo da risultare leggermente incastrati. In corrispondenza delle giunzioni si dovrà formare un ingrossamento del calcestruzzo in modo da rinforzare tale zona che presenterà la minor resistenza; si procederà, quindi, alla stuccatura e stilatura dei giunti con boiacca cementizia molto grassa e tirata a cazzuola. Pavimento, battiscopa, rivestimento di pedate e alzate in marmo La scale saranno rivestite in marmo. Alzata (spessore minimo 2 cm) e pedata (spessore minimo 3 cm) saranno realizzate con lastre rettangolari a spigoli smussati, con piano e coste a vista levigati e lucidati in stabilimento; i battiscopa delle rampe saranno realizzati a gradoni levigati e lucidati in stabilimento sul piano e sulle coste a vista (dimensioni indicative: altezza 10 cm, spessore 1 cm); pezzatura e disegno dovranno essere concordati con la D.L. I pianerottoli intermedi e di sbarco ai piani avranno una pavimentazione a taglio diamante, levigata e lucidata in opera, su disegno, spessore e pezzatura approvati dalla D.L.; i battiscopa saranno di tipo piano con faccia e coste a vista levigate e lucidate in stabilimento (dimensioni indicative: altezza 10 cm, spessore 1 cm). La pietra da utilizzare sarà concordata con la D.L. previa campionatura dalle primarie ditte di mercato. Tutte le pavimentazioni e rivestimenti saranno posati secondo la regola dell’arte su malta; si avrà cura di effettuare la posa in modo da garantire una perfetta complanarità anche con tipologie diverse di pavimentazioni; i giunti saranno coperti da appositi profili in ottone. Materiali (requisiti di accettazione per materiali e componenti)

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Tutti i materiali porfirici devono provenire dalle cave del Trentino, unica Regione in Italia dove si coltiva il porfido stratificato a piani in vista naturali di cava. Questi materiali devono essere prodotti da aziende aderenti al Marchio Volontario Collettivo “PORFIDO TRENTINO CONTROLLATO” le cui caratteristiche sono conformi a quanto previsto dalla normativa della Comunità Europea (EN 1341 - EN 1342 - EN 1343 - EN 12057 - EN 12058 - EN 1469). Le colorazioni fondamentali dei materiali porfirici possono essere: grigio, grigio-rosso, grigio-viola, rossastro, violetto. Lastre Per tutti i tipi e le lavorazioni la roccia dovrà essere sostanzialmente uniforme e compatta e non dovrà contenere parti alterate. Sono da escludere le rocce che presentino piani di suddivisibilità capaci di determinare la rottura degli elementi dopo la posa in opera. Le lastre saranno fornite su palette. La superficie dovrà essere ottenuta a taglio di sega con successiva fiammatura. Le coste saranno segate; lo spessore sarà di 2 cm. Le coste dovranno essere ortogonali al piano. Le lunghezze sono “a correre”. Il peso sarà di circa 50 kg a m2. Cubetti Sono solidi a forma pressoché cubica, ottenuti per spaccatura meccanica e il cui spigolo è variabile a seconda del tipo classificato. Essi vengono distinti in funzione della lunghezza in cm di detto spigolo; nel caso oggetto di studio si sono scelti cubetti 8/10. I vari spigoli del cubetto non dovranno essere necessariamente uguali e le varie facce spaccate non saranno necessariamente ortogonali fra loro. La superficie superiore del cubetto dovrà essere a piano naturale di cava e non dovrà presentare eccessiva ruvidità. Le quattro facce laterali sono ricavate a spacco e non segate e si presentano quindi con superficie più ruvida ed in leggera sottosquadra (massimo cm 1 1/2). La tolleranza permessa è di n. 7 elementi su 100 – scelti alla rinfusa sul deposito – ed essa riguarda differenze di misura in difetto o in eccesso (lati e altezza), difetti di lavorazione, eccessiva sottosquadra, lati segati, lassi orizzontali o mali verticali. Il tipo 8/10 dovrà avere un’altezza da 7,5 a 11 cm, la testa variante da 8 a 12 cm ed un peso per mq, misurato in opera, compreso fra i 180 e i 190 kg. Ogni assortimento dovrà comprendere cubetti di varie dimensioni entro i limiti che definiscono l’assortimento stesso. In esso sono consentiti – solo per posa ad arco o ventaglio – cubetti in forma trapezoidale od oblunghi per un massimo del 10%. In tutti i casi l’altezza dei cubetti deve essere rispettata. Se i cubetti non devono essere posati a ventaglio o ad arco, ciò deve essere dichiarato al momento dell’ordine. La roccia dovrà essere sostanzialmente uniforme e compatta e non dovrà contenere parti alterate. Sono da escludere le rocce che presentino piani di suddivisibilità capaci di determinare la rottura degli elementi dopo la posa in opera. I cubetti potranno essere forniti: sfusi, in casse, in sacchi. Cordoni Per formazioni di marciapiede, si utilizzeranno cordoni a piano di cava: dovranno avere il piano superiore naturale di cava, la faccia esterna in vista segata per almeno 15 cm di altezza; la faccia interna segata o spaccata per almeno 5/6 cm. Le larghezze di normale lavorazione potranno variare come qui di seguito indicato: cm 5 x 20/25 peso per m kg 25 cm 6 x 20/25 peso per m kg 35 cm 7 x 20/25 peso per m kg 40 cm 8 x 20/25 peso per m kg 45 cm 10 x 20/25 peso per m kg 65 cm 12 x 20/25 peso per m kg 85 cm 15 x 20/25 peso per m kg 110. Materiali complementari Formano parte integrante di una pavimentazione in porfido alcuni elementi essenziali come sabbia, cemento ed eventuali segature. a) SABBIA: la sabbia da impiegarsi nella formazione del letto di posa dei pavimenti in cubetti, o per la preparazione di malte dei pavimenti in lastre dovrà essere a grana media, priva di ogni materia terrosa ed organica. Non è consigliabile, pertanto, l’impiego di sabbia di mare. La sabbia per la copertura e l’intasamento delle fughe fra i cubetti o quella per la sigillatura in boiacca degli stessi o

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dei pavimenti in piastrelle regolari o in lastre irregolari dovrà essere, invece, abbastanza fine da passare attraverso uno staccio di tela metallica a maglie quadre di mm 2,5 ed ugualmente priva di impurità terrosa ed organica. È possibile l’impiego, nell’allettamento dei cubetti, di una particolare sabbia derivante dalla frantumazione di roccia e di pezzatura 3/7 mm. Con questo tipo di inerte drenante è possibile l’utilizzo di un prodotto sigillante a base di resina poliuretanica. b) CEMENTO: il cemento, impiegato per la formazione del letto di posa di lastre, oppure miscelato a secco con la sabbia per il letto di posa dei cubetti, ed anche per la boiacca di chiusura alla pavimentazione in lastre o cubetti, dovrà essere di normale resistenza 325. c) SEGATURA: proverrà preferibilmente da legni quale il pino o il larice e in ogni caso non da legni esotici. Normativa di riferimento UNI 9379:1989 28/02/89 Edilizia. Pavimenti lapidei. Terminologia e classificazione. UNI EN 1469:2005 01/05/05 Prodotti di pietra naturale - Lastre per rivestimenti - Requisiti UNI EN 1925:2000 31/12/00 Metodi di prova per pietre naturali - Determinazione del

coefficiente di assorbimento d'acqua per capillarità UNI EN 1926:2000 31/12/00 Metodi di prova per pietre naturali - Determinazione della

resistenza a compressione UNI EN 1936:2001 31/01/01 Metodi di prova per pietre naturali - Determinazione delle

masse volumiche reale e apparente e della porosità totale e aperta

UNI 9724-4:1990 31/07/90 Materiali lapidei. Confezionamento sezioni sottili e lucide. UNI 9727:1990 31/05/90 Prodotti per la pulizia (chimica) di rivestimenti (lapidei e

intonaci). Criteri per l'informazione tecnica. UNI 9728:1990 31/05/90 Prodotti protettivi per rivestimento costituiti da lapidei ed

intonaci. Criteri per l' informazione tecnica. UNI EN 12057:2005 01/03/05 Prodotti di pietra naturale - Marmette modulari - Requisiti UNI EN 12058:2005 01/03/05 Prodotti di pietra naturale - Lastre per pavimentazioni e per

scale - Requisiti UNI EN 12370:2001 31/03/01 Metodi di prova per pietre naturali - Determinazione della

resistenza alla cristallizzazione dei sali UNI EN 12371:2003 01/01/03 Metodi di prova per pietre naturali - Determinazione della

resistenza al gelo UNI EN 12372:2001 30/04/01 Metodi di prova per pietre naturali - Determinazione della

resistenza a flessione sotto carico concentrato UNI EN 12407:2001 30/09/01 Metodi di prova per pietre naturali - Esame petrografico UNI EN 12670:2003 01/12/03 Pietre naturali - Terminologia UNI EN 13161:2003 01/01/03 Metodi di prova per pietre naturali - Determinazione della

resistenza a flessione sotto momento Costante UNI EN 13364:2003 01/03/03 Metodi di prova per pietre naturali - Determinazione del

carico di rottura in corrispondenza dei fori di fissaggio UNI EN 13373:2004 01/05/04 Metodi di prova per pietre naturali - Determinazione delle

caratteristiche geometriche degli elementi UNI EN 13748-1:2005 26/09/05 Piastrelle di graniglia - Parte 1: Piastrelle di graniglia per uso

interno UNI EN 13748-2:2004 01/11/04 Piastrelle di graniglia - Parte 2: Piastrelle di graniglia per uso

esterno UNI EN 13755:2002 01/12/02 Metodi di prova per pietre naturali - Determinazione

dell'assorbimento d'acqua a pressione atmosferica UNI EN 13919:2004 01/02/04 Metodi di prova per pietre naturali - Determinazione della

resistenza all'invecchiamento dovuto a SO2 in presenza di umidità

UNI EN 14066:2004 01/12/04 Metodi di prova per pietre naturali - Determinazione della resistenza all'invecchiamento accelerato tramite shock termico

UNI EN 14146:2005 01/01/05 Metodi di prova per pietre naturali - Determinazione del modulo di elasticità dinamico (tramite misurazione della frequenza fondamentale di risonanza)

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UNI EN 14147:2005 01/04/05 Metodi di prova per pietre naturali - Determinazione della resistenza all'invecchiamento mediante nebbia salina

UNI EN 14157:2005 01/03/05 Metodi di prova per pietre naturali - Determinazione della resistenza all'abrasione

UNI EN 14158:2005 01/01/05 Metodi di prova per pietre naturali - Determinazione dell'energia di rottura

UNI EN 14205:2004 01/12/04 Metodi di prova per pietre naturali - Determinazione della durezza Knoop

UNI EN 14231:2004 01/04/04 Metodi di prova per pietre naturali - Determinazione della resistenza allo scivolamento tramite l'apparecchiatura di prova a pendolo

UNI EN 14579:2005 01/03/05 Metodi di prova per pietre naturali - Determinazione della velocità di propagazione del suono

UNI EN 14066:2004 01/12/04 Metodi di prova per pietre naturali - Determinazione della resistenza all'invecchiamento accelerato tramite shock termico

UNI EN 14146:2005 01/01/05 Metodi di prova per pietre naturali - Determinazione del modulo di elasticità dinamico (tramite misurazione della frequenza fondamentale di risonanza)

UNI EN 14147:2005 01/04/05 Metodi di prova per pietre naturali - Determinazione della resistenza all'invecchiamento mediante nebbia salina

UNI EN 14157:2005 01/03/05 Metodi di prova per pietre naturali - Determinazione della resistenza all'abrasione

UNI EN 14158:2005 01/01/05 Metodi di prova per pietre naturali - Determinazione dell'energia di rottura

UNI EN 14205:2004 01/12/04 Metodi di prova per pietre naturali - Determinazione della durezza Knoop

UNI EN 14231:2004 01/04/04 Metodi di prova per pietre naturali - Determinazione della resistenza allo scivolamento tramite l'apparecchiatura di prova a pendolo

UNI EN 14579:2005 01/03/05 Metodi di prova per pietre naturali - Determinazione della velocità di propagazione del suono

UNI EN 14580:2005 01/07/05 Metodi di prova per pietre naturali - Determinazione del modulo elastico statico

UNI EN 14581:2005 01/06/05 Metodi di prova per pietre naturali - Determinazione del coefficiente di dilatazione lineare termica

UNI EN 14617-1:2005 01/07/05 Lapidei agglomerati - Metodi di prova - Parte 1: Determinazione della massa volumica apparente e dell'assorbimento d'acqua

UNI EN 14617-2:2005 01/02/05 Agglomerati lapidei - Metodi di prova - Parte 2: Determinazione della resistenza a flessione (curvatura)

UNI EN 14617-4:2005 01/07/05 Lapidei agglomerati - Metodi di prova - Parte 4: Determinazione della resistenza all'abrasione

UNI EN 14617-5:2005 01/07/05 Lapidei agglomerati - Metodi di prova - Parte 5: Determinazione della resistenza al gelo e al disgelo

UNI EN 14617-6:2005 01/07/05 Lapidei agglomerati - Metodi di prova - Parte 6: Determinazione della resistenza agli sbalzi termici

UNI EN 14617-9:2005 01/07/05 Lapidei agglomerati - Metodi di prova - Parte 9: Determinazione della resistenza all'urto

UNI EN 14617-10:2005 01/07/05 Lapidei agglomerati - Metodi di prova - Parte 10: Determinazione della resistenza chimica

UNI EN 14617-11:2005 01/07/05 Lapidei agglomerati - Metodi di prova - Parte 11: Determinazione del coefficiente di dilatazione termica lineare

UNI EN 14617-12:2005 01/07/05 Lapidei agglomerati - Metodi di prova - Parte 12: Determinazione della stabilità dimensionale

UNI EN 14617-13:2005 01/07/05 Lapidei agglomerati - Metodi di prova - Parte 13: Determinazione della resistività elettrica

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UNI EN 14617-15:2005 01/07/05 Lapidei agglomerati - Metodi di prova - Parte 15: Determinazione della resistenza a compressione

UNI EN 14617-16:2005 01/07/05 Lapidei agglomerati - Metodi di prova - Parte 16: Determinazione delle dimensioni, delle caratteristiche geometriche e della qualità della superficie delle marmette modulari

UNI EN 14618:2005 01/07/05 Lapidei agglomerati - Terminologia e classificazione Prescrizioni Le opere in pietra e marmo dovranno in genere corrispondere esattamente alla forme e dimensioni di progetto ed essere lavorate a seconda delle condizioni tecniche esecutive e di quelle particolari impartite dalla Direzione Lavori all'atto dell'esecuzione. Tutti i materiali dovranno avere le caratteristiche di aspetto esterno, grana, coloritura e venatura essenziali della specie. L'Appaltatore dovrà presentare a sue spese i campioni dei vari marmi o pietre, delle loro lavorazioni e sottoporli all'approvazione della Direzione Lavori, alla quale spetterà in maniera esclusiva di giudicare se essi corrispondono alle prescrizioni. Detti campioni, debitamente contrassegnati, resteranno depositati negli uffici della Direzione Lavori quale termine di confronto e di riferimento. Per quanto riguarda le dimensioni di ogni opera nelle sue parti componenti, la Direzione Lavori ha la facoltà di prescrivere le misure dei vari elementi e lo spessore delle lastre, come pure precisare gli spartiti, la posizione dei giunti, la suddivisione dei pezzi, l'andamento della venatura, ecc. secondo i particolari disegni costruttivi che la Direzione Lavori potrà fornire all'Appaltatore all'atto dell'esecuzione. Quest'ultimo avrà l'obbligo di uniformarsi a tali norme. Per tutte le opere infine é fatto obbligo all'Appaltatore di rilevare e controllare a propria cura e spese, la corrispondenza delle varie opere ordinate dalla Direzione Lavori con le strutture rustiche esistenti, segnalando tempestivamente a quest'ultima ogni divergenza od ostacolo, restando l'Appaltatore l'unico responsabile della perfetta rispondenza dei pezzi all'atto della posa in opera. Esso avrà pure l'obbligo di apportare alle stesse in corso di lavoro tutte quelle modifiche che potessero rendersi necessarie o essere richieste dalla Direzione Lavori. Specifiche di prestazione (prestazioni accessorie e prestazioni particolari) I prodotti in marmo e porfido devono rispondere a quanto segue: 1. appartenere alla denominazione commerciale e/o petrografica indicata nel progetto oppure

avere origine dal bacino di estrazione o zona geografica richiesta nonché essere conformi ad eventuali campioni di riferimento ed essere esenti da crepe, discontinuità, ecc. che riducono la resistenza o la funzione;

2. avere lavorazione superficiale e/o finiture indicate nel progetto e/o rispondere ai campioni di riferimento; avere le dimensioni nominali concordate e le relative tolleranze;

3. delle seguenti caratteristiche il fornitore dichiarerà i valori medi (ed i valori minimi e/o la dispersione percentuale): 3.1. massa volumica reale ed apparente, misurata secondo le norme UNI 9724-2 e UNI 9724-

7; 3.2. coefficiente di imbibizione della massa secca iniziale, misurato secondo la norma UNI

9724-2; 3.3. resistenza a compressione, misurata secondo la norma UNI 9724-3; 3.4. resistenza a flessione, misurata secondo la norma UNI 9724-5; 3.5. resistenza all'abrasione, misurata secondo le disposizioni del RD 16 novembre 1939 n.

2234; 4. per le prescrizioni complementari da considerare in relazione alla destinazione d'uso

(strutturale per murature, pavimentazioni, coperture, ecc.) si rinvia agli appositi articoli del presente capitolato ed alle prescrizioni di progetto.

Norme di misurazione e contabilizzazione Le opere in pietra o marmo saranno valutate, come prescritto nel paragrafo “Tipologie in progetto, secondo le dimensioni effettive in opera. I pezzi di forma irregolare saranno valutati in base al minimo rettangolo circoscrivibile.

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Nei prezzi di elenco delle opere in pietra o marmo sono compresi, oltre alla fornitura, tutti gli oneri, materiali e mano d'opera occorrenti per la posa, la stuccatura, la pulitura e quanto altro necessario. La lunghezza, la superficie e il volume delle opere in pietra o marmo di qualsiasi tipo sarà determinata con metodi rigorosi senza alcuna modifica convenzionale. La lunghezza dei contorni in pietra sarà determinata misurando la maggior lunghezza dell’elemento in opera. Vengono effettuate con corda metrica, alla presenza dei due contraenti, e per figure geometriche oppure – con maggior precisione – applicando la formula di Erone e cioè con triangolazioni successive. Non vengono conteggiate in deduzione superfici uguali o inferiori al metro quadrato dovute a chiusini, griglie o caditoie e ciò per tener conto del maggior tempo di esecuzione occorrente nella posa in opera attorno a tali manufatti. Per cubetti e lastre i giunti sono compresi nelle misurazioni effettive e quindi in nessun caso vanno detratti.

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CAP. A20 - CONTROSOFFITTI Descrizione dell’intervento Sono previsti controsoffitti in pannelli di gesso rivestito e controsoffitti in fibra minerale, la cui dislocazione risulta dagli elaborati di progetto. Tipologia in progetto CONTROSOFFITTO IN GESSO RIVESTITO Fornitura e posa in opera di controsoffitto orizzontale realizzato mediante

assemblaggio di singole lastre di gesso rivestito, a bordi assottigliati, fissate con viti autoperforanti alla struttura portante, costituita da profili a C incrociati con maglia di dimensioni idonee, pendinature rigide regolabili in altezza, clips di fissaggio e cornici perimetrali. Tutti i profili metallici dovranno essere in acciaio zincato. Il controssoffitto dovrà soddisfare le seguenti caratteristiche tecniche debitamente documentate dall'Appaltatore ed accettate dalla D.L.:

- spessore della lastra 13 mm; - classe 1 di reazione al fuoco. E' compresa la stuccatura della testa delle viti di fissaggio nonchè la stuccatura

e sigillatura dei giunti di accostamento delle lastre eseguita con idoneo stucco previa applicazione di strisce di supporto armate con rete tessile. Nel prezzo si intendono compresi e compensati gli oneri per il taglio, lo sfrido anche dovuto ad irregolarità dei vani, la formazione ed il disfacimento dei piani di lavoro interni e quanto altro necessario per dare il lavoro finito a regola d'arte.

CONTROSOFFITTO IN FIBRA MINERALE ANTIUMIDITA' Fornitura e posa in opera di controsoffitto orizzontale fonoassorbente tipo

Armstrong ULTIMA o simili, costituito da pannelli rigidi di fibra minerale esente da amianti delle dimensioni di 60x60 cm con finitura superficiale verniciata piana, fessurata o goffrata, nell'aspetto a scelta della D.L., posati su struttura portante e trasversale costituita da profili a T rovescio con maglia di idonee dimensioni, pendinature rigide regolabili in altezza, molle e cornici perimetrali ad L o doppia L. Tutti i profili metallici dovranno essere in acciaio zincato e preverniciati quelli eventualmente in vista. Il controsoffitto dovrà soddisfare le seguenti caratteristiche tecniche debitamente documentate dall'Appaltatore ed accettate dalla D.L.:

- spessore minimo dei pannelli 19 mm; - peso minimo 4 kg/m2; - trasmissione acustica 34 dB; - reazione al fuoco classe 1. Nel prezzo si intendono compresi e compensati gli oneri per la fornitura e posa

in opera di tutti i profili metallici, le incassature dei corpi illuminanti, il taglio, lo sfrido anche dovuto ad irregolarità dei vani, la formazione ed il disfacimento dei piani di lavoro interni e quanto altro necessario per dare il lavoro finito a regola d'arte. Con struttura seminascosta.

VELETTE IN GESSO RIVESTITO Fornitura e posa in opera di velette verticali realizzato mediante assemblaggio

di singole lastre di gesso rivestito tipo Armstrong o simili, a bordi assottigliati, fissate con viti autoperforanti alla struttura portante, costituita da profili con sezione di dimensioni idonee, pendinature rigide regolabili in altezza, clips di fissaggio e cornici perimetrali. Tutti i profili metallici dovranno essere in acciaio zincato e preverniciati quelli eventualmente in vista. Le velette dovranno soddisfare le seguenti caratteristiche tecniche debitamente documentate dall'Appaltatore ed accettate dalla D.L.:

- spessore della lastra 13 mm; - classe 1 di reazione al fuoco. E' compresa la stuccatura della testa delle viti di fissaggio nonchè la stuccatura

e sigillatura dei giunti di accostamento delle lastre eseguita con idoneo stucco

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previa applicazione di strisce di supporto armate con rete tessile. Nel prezzo si intendono compresi e compensati gli oneri per la fornitura e posa in opera di tutti i profili metallici, il taglio, lo sfrido, la formazione ed il disfacimento dei piani di lavoro interni e quanto altro necessario per dare il lavoro finito a regola d'arte.

CONTROSOFFITTO SISTEMA CORRIDOIO A SEMINCASSO CON

BIOGUARD Fornitura e posa in opera di controsoffitto tipo Armstrong BIOGUARD o simili

"sistema corridoio", costituito come indicato nei disegni esecutivi da: - raccordo a ridosso delle pareti perimetrali con pannelli rigidi di gesso rivestito

con finitura superficiale verniciata piana, posati su struttura portante e trasversale costituita da profili a T rovescio con maglia di idonee dimensioni, pendinature rigide regolabili in altezza, molle cornici perimetrali ad L o doppia L. Tutti i profili metallici dovranno essere in acciaio zincato.

- Zone centrali: pannelli in fibra con trattamento inibitorio antibatterico di dimensioni 60 X 60 cm, con bordi regolari. La posa sarà eseguita su struttura portante ancorata alla struttura superiore esistente mediante pendinature rigide in acciaio regolabili in altezza e cornici perimetrali ad L in alluminio preverniciato. Il controsoffitto dovrà soddisfare le seguenti caratteristiche tecniche debitamente documentate dall'Appaltatore ed accettate dalla D.L.: spessore minimo dei pannelli 13 mm e classe 0 di reazione al fuoco. L'Impresa dovrà inoltre fornire le caratteristiche tecniche, le certificazioni, le eventuali prove da eseguirsi sul sito al fine di garantire la stabilità dimensionale e tenuta meccanica del sistema stesso. Inoltre sono compresi e compensati gli oneri per la posa di tutti i profili metallici, le incassature dei corpi illuminanti, il taglio, lo sfrido anche dovuto ad irregolarità dei vani, la formazione ed il disfacimento dei piani di lavoro interni e quanto altro necessario per dare il lavoro finito a regola d'arte.

Descrizione delle lavorazioni (modalità per la posa in opera) Il progetto dei controsoffitti, siano essi in gesso rivestito o in firba minerale, è da leggersi ed interpretarsi in modo integrato con il progetto degli impianti. Controsoffitti e velette in gesso rivestito I locali in cui deve essere installato e immagazzinato il controsoffitto, dopo lo scarico, devono essere asciutti, a tenuta d’acqua, con serramenti completi di tamponamento. La temperatura dei locali deve essere compresa tra 10 e 35°C e l’umidità relativa tra 40 e 70%. Nel caso l’immagazzinaggio in cantiere non possa avvenire direttamente nei locali di installazione è opportuno utilizzare locali immediatamente contigui, con caratteristiche termoigrometriche simili a quelle dei locali di posa. Prima della posa, gli ambienti vanno ultimati nelle finiture (i locali devono essere provvisti di serramenti completi di tamponamento) e per ciò che riguarda le attrezzature impiantistiche. Il montaggio deve essere effettuato da personale specializzato. È necessario che l’intervento sia realizzato su un supporto sufficientemente stabile e liscio, nei limiti di regolazione degli elementi strutturali verticali e in funzione del tipo di ancoraggio alla superficie di impianto. Il fissaggio delle lastre alla struttura sarà ottenuto mediante impiego di viti autoperforanti con impronta a croce testa svasata piana, punta a trapano. Il trattamento superficiale delle viti dovrà risultare conforme alla norma UNI ISO 9227:1993 relativa alla prova di immersione in nebbia salina. L’installazione del telaio prevedrà il seguente ciclo di lavori:

− tracciamento a soffitto dei limiti esterni del controsoffitto; − posa di guide ancorate mediante montanti verticali tassellati a soffitto; − posa delle lastre e di accessori quali paraspigoli, rinforzi, e altro.

La realizzazione del giunto prevederà il seguente ciclo di interventi: − spalmatura meccanica o manuale di intonaco pronto all’uso sui bordi assottigliati; − applicazione a fresco di nastro di armatura in carta forte microperforata molata sui bordi e

scanalata sull’asse;

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− applicazione a finire di un secondo strato di intonaco fino al ricoprimento totale dell’assottigliamento dei bordi e del ricoprimento al tempo stesso di tutte le viti di fissaggio;

− in presenza di spigoli vivi, per un’efficace protezione degli spigoli stessi, dopo il primo strato di intonaco verrà applicata, in luogo del nastro armato, una banda armata costituita da rotoli in carta forte rinforzata con due lamelle di acciaio zincato;

− in corrispondenza dell’intersezione tra i giunti i nastri non dovranno sovrapporsi; uno dei due dovrà essere interrotto al fine di non creare una sovrapposizione.

Le staffe ed i tiranti dovranno essere collocati in modo da evitare tubi, condotti, passerelle cavi, canali d'aria e da non intervenire con il posizionamento di corpi illuminanti, anemostati, griglie, teste di estintori, e altro. Dette strutture di sostegno del controsoffitto dovranno essere dimensionate anche tenendo conto dei volumi e del peso dei condotti e delle apparecchiature per le reti e le apparecchiature impiantistiche. La presenza di questi impedimenti potrebbe fare aumentare il numero degli elementi di sostegno previsti, senza che ciò comporti alcun onere aggiuntivo alla stazione appaltante. Sono per contro tassativamente proibiti attacchi diretti di tali elementi alle tubazioni, canali, passerelle di impianti e altro. Ove previsto, dovranno essere anche realizzate strutture e fori per gli impianti quali ad esempio rivelazione fumi e diffusione sonora, oltre ad eventuali sportelli di ispezione di dimensioni e posizione come da progetto e su indicazioni della D.L. Controsoffitti in fibra minerale Per quanto riguarda i controsoffitti in fibra minerale, si seguano le seguenti istruzioni per la posa in opera. 1. Disegno per l’installazione Prima di effettuare il montaggio dei pannelli si consiglia la stesura di un disegno per l’installazione tracciando i 2 assi perpendicolari e facendo una ripartizione dei pannelli in modo da assicurarsi che i pannelli ai lati opposti abbiano la stessa larghezza (il più possibile vicino alle dimensioni reali). Per far questo è necessario dividere la larghezza/lunghezza del locale per la larghezza/lunghezza dei pannelli. Al numero ottenuto, corrispondente al numero dei pannelli interi, si potrà togliere un’unità per ottenere dei pannelli perimetrali la cui dimensione si avvicini il più possibile a quella reale. In questo modo l’asse si adatterà sia al pannello che all’inserimento del profilo. Tracciare quindi la disposizione dei profili portanti e la pendinatura ogni 1,20 m e considerare il posizionamento dei corpi illuminanti ad incasso previsti dall’elettricista. 2. Tracciamento in cantiere e montaggio dei profili perimetrali L’altezza minima tra il controsoffitto ed il solaio esistente deve essere di almeno 10 cm nel punto più basso. Se l’intercapedine è inferiore ai 10 cm, si può prevedere di fissare direttamente il profilo portante usando una clip. Stabilito il livello più basso del soffitto, segnarlo con un tratto blu sul muro e fissare la cornice perimetrale con tasselli ad un interasse di 40 cm. A questo punto procedere con il posizionamento dei portanti e della relativa pendinatura. 3. Messa in squadra Per mettere in squadra un locale con angoli non retti si traccia generalmente l’asse tra i lati più lunghi. Facendo uso del teorema di Pitagora si ricava conseguentemente il relativo asse perpendicolare. 5. Pendinatura La scelta di tasselli di fissaggio dipende dal tipo di solaio: tasselli ad ombrello per un solaio a pignatte, tasselli ad espansione per un solaio in CLS o chiodi a sparo. 6. Montaggio del profilo portante Tagliare la prima parte del profilo portante in modo che la distanza dal profilo perimetrale e la prima tacca del portante sia di 15 cm. Il primo punto di sospensione deve avvenire ad una distanza massima di 45 cm dalla cornice perimetrale e successivamente seguire un interasse massimo di 1,20 m. Il secondo portante si inserisce a scatto nel primo. La smontabilità dei portanti viene garantita rotando i due profili in senso opposto l’uno con l’altro. Nel caso sia necessario tagliare il perimetrale si faccia uso di una cesoia, tagliando innanzitutto le flange e successivamente la costola e l’anima del profilo. 7. Montaggio dei traversini Il montaggio dell’orditura è identico a quanto descritto precedentemente.

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La struttura 600 x 600 mm si ottiene installando un traversino da 600 mm tra i due traversini da 1200 mm. 8. Montaggio dei pannelli I pannelli si installano introducendoli dal sotto della struttura ed inserendoli nel relativo alveolo. Per tagliare i pannelli si faccia uso di un cutter. Materiali (requisiti di accettazione per materiali e componenti) Controsoffitti e velette in gesso rivestito Le caratteristiche della struttura di sostegno dei controsoffitti in gesso rivestito sono le seguenti:

− struttura di tipo semi-nascosta formata da profili a “T” rovesciata (larghezza della “T”: 24 mm) in acciaio zincato di spessore 0,4 mm, costituenti una maglia modulare da 600*600 mm;

− ganci di sospensione con interasse 1200 mm e distanza massima tra il punto di sospensione e la parete pari a 450 mm;

− profili primari con interasse 1200 mm e distanza massima tra il profilo primario e la parete pari a 600 mm;

− profili trasversali perpendicolari ai profili primari con passo 120 mm e paralleli ai profili primari con passo 600 mm;

− profilo perimetrale fissato a parete con punti di fissaggio distanti al massimo 450 mm. Le caratteristiche tecniche specifiche e le prestazioni delle lastre in gesso rivestito sono quelle indicate in tabella 6. CARATTERISTICA/PRESTAZIONE VALORE Resistenza termica utile Ru = 0,04 m² °C/W Resistenza alla diffusione del vapore R/v = m²h mm Hg/g=1 Comportamento al fuoco classe M. 1 non infiammabile Durezza superficiale impronta pari a 13 mm di diametro per sfera in

acciaio di 500 g con energia di 2.5 joules Coefficiente di dilatazione 10 x 15 – 6 per °C Test di flessione in atmosfera umida 32°C = (1.7 e 90% (3 di umidità relativa inferiore

a 3.2 mm per interasse di 584 mm tra gli appoggi dopo 48 ore

Test di assorbimento acqua inferiore al 10% del suo peso dopo 2 ore di immersione totale

Test di assorbimento acqua attraverso una faccia

inferiore a 1.6 g dopo 2 ore su una superficie di 100 cm²

Tabella 6 – Caratteristiche tecniche specifiche e prestazioni delle lastre in gesso rivestito. Controsoffitti in fibra minerale Per quanto riguarda i controsoffitto in fibra minerale, vengono di seguito elencate le specifiche tecniche e le prescrizioni di ciascuno. Si tratta di un prodotto tipo ULTIMA di Armstrong o equivalente con le seguenti prestazioni:

− classe di reazione al fuoco: classe 1 in base a quanto stabilito dal DM 26.06.1984 − conduttività termica: 0,052 ÷ 0,057 W/m K − riflessione della luce: 90% − resistenza all’umidità: 95% RH − peso: 5,2 kg/m2. − caratterizzato da lavabilità e spazzolabilità.

Si tratta di un prodotto tipo PRIMA PLAIN di Armstrong o equivalente con le seguenti prestazioni: − classe di reazione al fuoco: classe 1 in base a quanto stabilito dal DM 26.06.1984 − conduttività termica: 0,052 ÷ 0,057 W/m K − riflessione della luce: 90% − resistenza all’umidità: 95% RH − peso: 4 kg/m2 − assorbimento acustico: 0,37 H

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− isolamento acustico 34 dB. Si tratta di prodotti tipo BIOGUARD di Armstrong o equivalenti con le seguenti prestazioni:

− classe di reazione al fuoco: classe 1 in base a quanto stabilito dal DM 26.06.1984 − conduttività termica: 0,052 ÷ 0,057 W/m K − riflessione della luce: 90% − resistenza all’umidità: 95% RH − peso: 4,5 kg/m2 − assorbimento acustico: 0,10 H − isolamento acustico 34 dB − rispondenza al requisito di igiene e salute ambientale.

Normativa di riferimento ASTM C-473 Determinazione dell’assorbimento d’acqua. ASTM C 630/78e1 (America) ASTM C 79 (America) British Standard BS 1230 ISO/DIS 1182.2 Materiali da costruzione – Prova di non combustibilità. CSE RF 1/75/A Reazione al fuoco dei materiali sospesi e suscettibili di

essere investiti da una piccola fiamma su entrambe le facce.

CSE RF 2/75/A Reazione al fuoco dei materiali che possono essere investiti da una piccola fiamma su una sola faccia.

CSE RF 3/77 Reazione al fuoco dei materiali sottoposti all’azione di una fiamma di innesco in presenza di calore radiante.

ISO 354 Misura dell’assorbimento acustico in camera riverberante. UNI EN 520:2005 01/05/05 Lastre di gesso - Definizioni, requisiti e metodi di prova UNI 5371:1984 30/09/84 Pietra da gesso per la fabbricazione di leganti.

Classificazione, prescrizioni e prove. UNI 5753 –84 Prodotti finiti piatti di acciaio non legato, rivestiti. Lamiere

sottili e nastri larghi di spessore < 3 mm zincati in continuo per immersione a caldo

UNI 8270/7 Valutazione delle prestazioni acustiche di edifici e di componenti di edifici.

UNI 8270/9 Misura dell’isolamento acustico in edifici ed elementi di edificio. Misura in laboratorio dell’isolamento dai rumori aerei da ambiente ad ambiente coperti dallo stesso controsoffitto.

UNI 8376:1982 01/11/82 Leganti a base di solfato di calcio. Definizione e classificazione. (+ FA 170-85:1985)

UNI 8377:1982 31/12/82 Leganti a base di solfato di calcio per edilizia. Gessi per intonaco (scagliola). Requisiti e prove.

UNI 10718:1999 30/04/99 Lastre di gesso rivestito - Definizioni, requisiti, metodi di prova

UNI EN 12859:2002 01/10/02 Blocchi di gesso - Definizioni, requisiti e metodi di prova UNI EN 12860:2002 01/11/02 Adesivi a base di gesso per blocchi di gesso - Definizioni,

requisiti e metodi di prova UNI EN 13279-2:2004 01/12/04 Leganti e intonaci a base di gesso - Parte 2: Metodi di prova UNI EN 13964:2005 01/04/05 Controsoffitti - Requisiti e metodi di prova UNI EN 14716:2005 01/03/05 Plafoni in tensione - Requisiti e metodi di prova DIN 18230 e curva normalizzata ISO Determinazione della resistenza al fuoco di strutture. prEN 13815 Prodotti di gesso fibrorinforzato - Definizioni, requisiti e

metodi di prova prEN 14246 Elementi di gesso per controsoffitti - Definizioni, requisiti e

metodi di prova WI 00241027 Gesso e prodotti a base di gesso - Applicazioni per prodotti

a base di gesso fibrorinforzato WI 00241038 Lastre di gesso fibrorinforzato (M/106)

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Prescrizioni Tutti i controsoffitti, qualunque sia la loro composizione, devono essere eseguiti con la massima cura allo scopo di ottenere superfici esattamente orizzontali (o sagomate secondo i tipi di progetto), senza difetti o ondulazioni. Si devono altresì evitare in modo assoluto le crepe o incrinature che possono verificarsi in tempi anche successivi. Al presentarsi di queste la Direzione Lavori potrà ordinare il rifacimento dell'intero controsoffitto, con l'onere del ripristino anche delle opere attigue. Dovrà inoltre essere particolarmente curato il contatto degli elementi di controsoffitto con le pareti verticali. Allo scopo potrà essere descritta l'adozione di un elemento angolare in alluminio anodizzato atto a mascherare il raccordo tra i due piani quando si tratta di materiale di diversa natura. Nel caso invece di materiali omogenei (controsoffitti in lastre di gesso rivestito) il raccordo sarà sigillato con nastri di carta perforata e intonaci speciali fino ad ottenere un incontro perfetto. Dovunque si verifichi la necessità di incassi per l'applicazione di corpi illuminanti o apparecchiature di distribuzione dell'aria o altro, non dovrà essere alterata né la geometria dei supporti delle soffittature, né la geometria degli elementi visibili (pannelli, doghe, ecc.) di cui questa è composta. In particolare dovrà essere curata la perfetta collimazione delle superfici del pannello con i bordi esterni dell'elemento introdotto, facendo in modo che il peso di quest'ultimo non gravi in modo irregolare sugli appoggi. Per la posa delle lastre si dovranno rispettare le seguenti indicazioni:

− le lastre verranno posizionate orizzontalmente; − la congiunzione tra le lastre dovrà sempre ricadere nell’asse dei profili guida della struttura; − il fissaggio con viti avverrà in corrispondenza dei profili metallici a cm 1 dai bordi

longitudinali e cm 1,5 dai bordi trasversali; − l’interasse tra le viti di fissaggio sarà pari a ca. 30 cm; − al fine di garantire una migliore resistenza meccanica, le teste delle viti, ad avvitatura

ultimata, dovranno presentarsi a filo rispetto alla superficie delle lastre senza però intaccare o deteriorare la cartonatura superficiale.

Allo scopo di poter procedere ad un corretto trattamento dei giunti, le lastre dovranno presentare i bordi longitudinali assottigliati. Prima di procedere alla sigillatura dei giunti stessi, si procederà ad effettuare una serie di verifiche preliminari atte ad assicurare che le lastre risultino perfettamente accostate e livellate tra loro, che le teste delle viti siano correttamente incassate e che la superficie da trattare sia esente da qualsiasi elemento che possa provocare una non corretta aderenza dell’intonaco al supporto. Specifiche di prestazione (prestazioni accessorie e prestazioni particolari) Non vengono indicate particolari specifiche di prestazione per i controsoffitti. Modalità di prova, controllo, collaudo Verranno eseguiti i seguenti collaudi:

− Collaudo provvisorio. Sono previste verifiche di corretto montaggio, smontabilità, complanarità, stato superficiale, allineamento dei giunti, uniformità di colore, ecc. Verrà constatata la rispondenza delle opere eseguite al progetto e la rispondenza dei materiali impiegati a quelli previsti nelle presenti prescrizioni tecniche di fornitura. Verrà effettuato un controllo di planarità verificando che lungo un segmento della lunghezza di m 3,00 non vi sia uno scostamento superiore a 0,5 cm, garantendo in ogni caso la perfetta continuità del paramento pronto a ricevere le eventuali opere da pittore previste. In particolare andranno verificate le profilature di bordo dei singoli campi nei controsoffitti a lastre per controllarne la perfetta linearità esente da ondulature, preferendo, ove non in contrasto con le indicazioni progettuali o del Committente, l’impiego di profilature di bordo con sagoma a vista a “Z” tale da creare una scurettatura con la parete.

− Collaudo definitivo. Consisterà nel verificare che eventuali prescrizioni fatte in sede di collaudo provvisorio siano state ottemperate e che le opere non presentino alcun segno di degrado. Le superfici dovranno essere accuratamente pulite e presentarsi prive di macchie, sporco ed altri difetti. I pezzi che presentassero delle imperfezioni, che fossero rotti, o difettosi dovranno essere rimossi e sostituiti con altri in perfette condizioni. Le

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campiture che presentassero imperfezioni e irregolarità dovute a difetti dei materiali o alla posa in opera dovranno essere ripristinate interamente, a cura e spese dell'Appaltatore.

L’Appaltatore avrà l’onere di campionare uno degli sportelli prima della realizzazione definitiva degli stessi e di sottoporlo a preventiva approvazione della D.L., la quale avrà facoltà di fare apportare modifiche e migliorie, senza che ciò pregiudichi dilazione dei tempi di consegna o maggiori costi. Modalità di presentazione delle certificazioni Per le lastre in gesso deve essere presentata (volontariamente sino al 1/09/2007 e obbligatoriamente a partire da questa data) evidenza oggettiva della marcatura CE dei prodotti impiegati. Norme di misurazione e di contabilizzazione Tutti i controsoffitti verranno misurati per la effettiva superficie in opera. I controsoffitti piani saranno pagati in base alla superficie della loro proiezione orizzontale. È compreso e compensato nel prezzo anche il raccordo con eventuali muri perimetrali curvi, tutte le forniture, magisteri e mezzi d'opera per dare controsoffitti finiti in opera come prescritto nelle norme sui materiali e sui modi di esecuzione, è esclusa e compensata a parte l'orditura portante principale.

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CAP. A22 - PAVIMENTI, RIVESTIMENTI E ZOCCOLATURE Descrizione dell’intervento Sono previsti: pavimenti ceramici, pavimentazioni antiusura industriali, pavimentazioni in PVC antistatico, pavimentazioni in marmo REPEN e rivestimenti ceramici, in PVC e in PVF di puro cotone. Essi verranno realizzati in parte su sottofondi esistenti e in parte su nuovi sottofondi in calcestruzzo lisciato e verranno completati da battiscopa di materiale corrispondente al pavimento o in alluminio, conterranno giunti idonei al tipo di destinazione d’uso e saranno completati con profili in ottone in corrispondenza del raccordo tra pavimenti diversi. Tipologia in progetto PAVIMENTO CERAMICO ESTRUSO SMALTATO Fornitura e posa in opera di pavimento eseguito in piastrelle ceramiche

monocottura di prima scelta tipo Ragno o similare, estruse, smaltate, conformi alle norme UNI EN e con grado di resistenza all'abrasione secondo il metodo PEI gruppo IV, di forma quadrata o rettangolare. Nel prezzo si intendono compresi e compensati gli oneri per la pulizia del fondo di appoggio con detergenti caustici, la fornitura e posa del collante, la formazione di giunti elastici di frazionamento in PVC formanti riquadri da 4.00x4.00 m e comunque non superiori a 20.00 m2, gli eventuali profili in ottone forato per separazione di pavimenti diversi, la sigillatura degli interstizi eseguita con boiacca di cemento e sabbia, la successiva pulitura superficiale con idonei detergenti, la risciacquatura assorbendo l'acqua in eccesso con idonei sistemi, il taglio, lo sfrido e quanto altro necessario per dare il lavoro finito a regola d'arte.

PAVIMENTO CERAMICO PRESSATO SMALTATO Fornitura e posa in opera di pavimento eseguito in piastrelle ceramiche

monocottura di prima scelta tipo Ragno o similare, pressate a secco, smaltate, conformi alle norme UNI EN e con grado di resistenza all'abrasione metodo PEI gruppo IV, di forma quadrata o rettangolare, nel colore ed aspetto a scelta della D.L., posate a giunto unito mediante spalmatura con spatola dentata di collante a base cementizia additivato con lattice resinoso. Il pavimento inoltre dovrà essere in possesso di un coefficiente di attrito conforme a quanto previsto dal DPR 24 luglio 1996, n.503 recante norme per l'eliminazione delle barriere architettoniche negli edifici, spazi e servizi pubblici. Nel prezzo si intendono compresi e compensati gli oneri per la pulizia del fondo di appoggio con detergenti caustici, la fornitura e posa del collante, la formazione di giunti elastici di frazionamento in PVC formanti riquadri da 4.00x4.00 m e comunque non superiori a 20.00 m2, gli eventuali profili in ottone forato per separazione di pavimenti diversi, la sigillatura degli interstizi eseguita con boiacca di cemento e sabbia, la successiva pulitura superficiale con idonei detergenti, la risciacquatura assorbendo l'acqua in eccesso con idonei sistemi, il taglio, lo sfrido e quanto altro necessario per dare il lavoro finito a regola d'arte.

BATTISCOPA CERAMICO ESTRUSO SMALTATO Fornitura e posa in opera di battiscopa costituito da piastrelle ceramiche

monocottura di prima scelta di altezza circa 80 mm, estruse tipo Ragno o similare, smaltate, conformi alle norme UNI EN, di forma rettangolare con bordo superiore a becco di civetta, nel colore ed aspetto a scelta della D.L., posate a correre a giunto aperto di circa 8 mm mediante spalmatura con spatola dentata di collante a base cementizia additivato con lattice resinoso. Nel prezzo si intendono compresi e compensati gli oneri per la pulizia del fondo di appoggio, la fornitura e posa del collante, la sigillatura degli interstizi eseguita con boiacca di cemento e sabbia, le riprese e le stuccature di intonaco, la finitura contro i telai delle porte anche in tempi successivi, la pulitura superficiale, il taglio, lo sfrido e quanto altro necessario per dare il lavoro finito a regola d'arte.

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RIVESTIMENTO CERAMICO PRESSATO SMALTATO INTERNO

Fornitura e posa in opera di rivestimento verticale interno eseguito in piastrelle ceramiche monocottura di prima scelta tipo Ragno o similare, pressate a secco, smaltate, conformi alle norme UNI EN, di forma quadrata o rettangolare, nel colore e nell'aspetto a scelta della D.L., posate a giunto unito mediante spalmatura con spatola dentata di collante a base cementizia additivato con lattice resinoso. Nel prezzo si intendono compresi e compensati gli oneri per la fornitura e posa del collante, i pezzi speciali, gli eventuali decori, la sigillatura degli interstizi eseguita nei colori a scelta della D.L., il taglio, lo sfrido e quanto altro necessario per dare il lavoro finito a regola d'arte.

ZOCCOLINO IN ALLUMINIO Fornitura e posa in opera di zoccolino in alluminio nel colore a scelta della D.L.,

da posizionarsi a pavimento e fissato mediante viti o colla, di altezza 7-10cm, spessore 3-4mm. Nel prezzo si intendono compresi e compensati gli oneri per la fornitura e posa della malta, la sigillatura degli interstizi, le riprese e le stuccature di intonaco, il taglio, lo sfrido e quanto altro necessario per dare il lavoro finito a regola d'arte.

PROFILO IN OTTONE PER RACCORDO PAVIMENTI Fornitura e posa in opera di profilo in ottone della sez. mm. 30x8 per la

separazione o raccordo di pavimenti in genere, poste a coltello e fissate con idoneo collante. Nel prezzo è compreso e compensato l'onere per il taglio, lo sfrido e quant'altro per dare il lavoro finito a regola d'arte.

Descrizione delle lavorazioni (modalità per la posa in opera) Pavimenti e rivestimenti ceramici L’impiego di pavimenti e rivestimenti ceramici è previsto nei bagni e nei depositi. La posa sarà eseguita con incollaggio con adesivi speciali su sottofondi perfettamente piani trattati con adeguati livellanti, imputrescibili ed insensibili all'acqua; nel caso di posa su sottofondi esistenti si abbia cura di livellare il massetto esistente prima di eseguire l’incollaggio. Il piano destinato alla posa dovrà essere opportunamente spianato mediante un sottofondo in modo che la superficie di posa risulti regolare e parallela a quella del pavimento poi da eseguire al livello previsto dal progetto. La posa in opera dei pavimenti ceramici dovrà essere perfetta in modo da ottenere piani esatti, secondo le disposizioni che, di volta in volta, saranno impartite dalla direzione dei lavori. I singoli elementi dovranno combaciare esattamente tra di loro, dovranno risultare perfettamente fissati al sottostrato e non dovrà verificarsi nelle connessure dei diversi elementi a contatto la benché minima ineguaglianza. I pavimenti dovranno essere consegnati diligentemente finiti, lavorati e puliti senza macchie di sorta. Resta comunque contrattualmente stabilito che per un periodo di almeno dieci giorni dopo l'ultimazione di ciascun pavimento, l'appaltatore avrà l'obbligo di impedire a qualunque persona, a mezzo di chiusura provvisoria, l'accesso nei locali e ciò anche se pavimenti costruiti da altre ditte. Ad ogni modo ove i pavimenti risultassero in tutto o in parte danneggiati per il passaggio abusivo di persone e per altre cause, l'appaltatore dovrà a sua cura e spese ricostruire le parti danneggiate. Prima della costruzione di qualsiasi tipo di pavimento, l'appaltatore ha l'obbligo di presentare alla direzione dei lavori i campioni da lui scelti nei limiti imposti dal progetto posto a base d'appalto e non potrà dar luogo alla costruzione prima che la direzione dei lavori non abbia operato l'ulteriore scelta. Il direttore dei lavori dovrà comunque pronunciarsi entro e non oltre 20 giorni dal ricevimento dei campioni. Pavimenti in PVC

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NORME TECNICHE OPERE MURARIE

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I pavimenti vinilici, prodotti dalle primarie ditte di mercato, dovranno essere campionati ed approvati dalla D.L. L’asciugatura del massetto, le preparazioni del supporto, le sigillature, i collanti, gli accorgimenti di posa, le modalità di pulizia e manutenzione dovranno avvenire strettamente secondo le istruzioni del fornitore. Per i pavimenti in PVC, gli zoccoli arrotondati (sguscia – 2,5 cm di raggio) saranno realizzati nel medesimo materiale del pavimento con eventuale rinforzo in alluminio sul rovescio o sguscia preformata di supporto in pvc estruso. Preferibilmente, se consentito dalla produzione, saranno realizzati nel colore del rivestimento (tinta unica) per evitare contrasti tra la direzionalità delle venature di pavimento e sguscia. Dovranno essere curati e sigillati i punti di contatto sguscia/coprifilo porte, prediligendo un raggio di curvatura minimo della sguscia. Si avrà cura di effettuare la posa in modo da garantire una perfetta complanarità anche con tipologie diverse di pavimentazioni; i giunti saranno coperti da appositi profili in ottone. La posa dei pavimenti va effettuata su sottofondi rettificati ed assenti da ogni pur minimo difetto di ondulazione. A tale scopo i sottofondi vanno lisciati e livellati; tale operazione va eseguita a sottofondo perfettamente asciutto previa pulizia del sottofondo già tirato a frattazzo fino. La lisciatura sarà eseguita con materiali a base di cemento e colla con l'aggiunta in quantità adeguate di resine per aumentare la resistenza del prodotto. La lisciatura va eseguita in due fasi e prima della posa del pavimento va ripassata con la pietra pomice o carta smerigliata. Lo spessore della rasatura non deve mai superare i 2-3 mm di spessore. Potrà essere prescritto dalla Direzione Lavori l'uso di livellanti a base di lattice di gomma naturale o sintetica, cemento alluminoso e sabbia. La posa dei quadroni o dei teli sarà eseguita, secondo la migliore regola d'arte da operai specializzati, con adesivi speciali imputrescibili ed impermeabili in conformità a quanto stabilito dalla ditta produttrice dei materiali prescelti. Dovrà inoltre essere garantita la perfetta complanarità della superficie di calpestio tra pavimenti diversi. Qualora fosse richiesto dalla Direzione Lavori dovranno essere applicati nelle congiunzioni di pavimenti diversi dei profili in PVC dello stesso colore dei pavimenti, saldati a caldo e incollati al pavimento vinilico e compreso nel prezzo dello stesso. Pavimenti industriali antiusura e antipolvere Le pavimentazioni di tipo industriale dovranno essere realizzate in conformità alla normativa vigente ed alle raccomandazioni delle associazioni di settore dei pavimentisti di seguito elencate:

- CON.PAV.I. – “Codice di buona pratica per il pavimento in calcestruzzo ad uso industriale”; - AIPER – “Normativa per la corretta realizzazione di pavimenti industriali”; - UNI 8381/82 – Edilizia – Strati del supporto di pavimentazione – Istruzioni per la - progettazione e l’esecuzione; - UNI-EN 206-1 – Calcestruzzo – “Specificazione prestazione, produzione e conformità”.

Sono previsti pavimenti industriali in calcestruzzo a spolvero di quarzo corindone in ragione di 5 kg/m2 e cemento, eseguito fresco su fresco su massetto armato con rete elettrosaldata con frattazzatura e lisciatura meccanica finale. I pavimenti saranno adeguatamente suddivisi in riquadri atti ad evitare qualsiasi tipo di fessurazione superficiale, sigillati con bitume ossidato fillerizzato. La riquadratura sarà tale da evitare la vicinanza del giunto a elementi puntuali di potenziale fessurazione (chiusini, pilastri, ecc.), che dovranno trovarsi o in posizione centrale nel riquadro o in corrispondenza del giunto di dilatazione; il pavimento dovrà in ogni caso presentarsi privo di fessurazioni. Prima di procedere alla realizzazione della pavimentazione dovrà essere redatto e sottoposto ad approvazione, da parte dell’impresa, il progetto dei tagli della pavimentazione, comprendente per quanto applicabile ciò che segue:

- massicciata (composizione granulometrica, capacità portante, numero e modalità esecutive delle eventuali prove di carico su piastra, grado di planarità);

- calcestruzzo (tipo di cemento, curva granulometrica, diametro massimo inerte, consistenza S, rapporto acqua/cemento, resistenza caratteristica Rck, eventuali additivi);

- armatura soletta (spessore e dimensione maglie rete d’armatura, posizione rete d’armatura all’interno dello spessore della pavimentazione, dosaggio e caratteristiche di eventuali fibre d’armatura);

- stagionatura della soletta (eventuali precauzioni in funzione delle variazioni climatiche); - giunti di isolamento (localizzazione in pianta, profondità, spessore, materiale di

riempimento);

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- giunti di costruzione (localizzazione in pianta, profondità, dimensione e posizione dell’armatura all’interno dello spessore della soletta);

- finitura (modalità di applicazione della finitura, dosaggio dei materiali); - sistemi di drenaggio e pendenze (definizione, pendenza minima).

Materiali (requisiti di accettazione per materiali e componenti) Pavimenti e rivestimenti ceramici I materiali impiegati per i pavimenti e i rivestimenti ceramici dovranno essere di prima scelta assoluta e corrispondere alle caratteristiche indicate nel paragrafo “Tipologia in progetto”. Le piastrelle di ceramica per pavimentazioni dovranno essere del materiale indicato nel progetto tenendo conto che le dizioni commerciali e/o tradizionali devono essere associate alla classificazione basata sul metodo di formatura e sull'assorbimento d'acqua secondo la norma UNI EN 14411:2004. A seconda della classe di appartenenza (secondo UNI EN 14411:2004) le piastrelle di ceramica estruse o pressate di prima scelta devono rispondere alle norme seguenti: Assorbimento d'acqua, E in % Formatura Gruppo I Gruppo IIa Gruppo IIb Gruppo III E < 3% 3% < E < 6% 6% < E < 10% E > 10% Estruse (A) UNI EN 121 UNI EN 186 UNI EN 187 UNI EN 188 Pressate a secco (B) UNI EN 176 UNI EN 177 UNI EN 178 UNI EN 159 Pavimento, battiscopa, rivestimento di pedate e alzate in marmo Pavimento in lastre di marmo per battiscopa, rivestimento gradini e pianerottoli delle scale, di spessore 1 cm (battiscopa su entrambi i lati della scala), 2 cm (alzate gradini) e 3 cm (pedate gradini e pianerottoli) con finitura a spacco, esenti da crepe, discontinuità o altri difetti che ne riducano la resistenza o la funzione. Dovrà essere garantita per tutta la fornitura la costanza delle caratteristiche estetiche e morfologiche. Sulla larghezza e lunghezza degli elementi, conci o manufatti in genere, sarà ammessa una tolleranza non superiore al ± 0,5%. Per le lastre, gli scarti nelle misure non dovranno superare il valore di + 0,5/-1 mm per le dimensioni lineari e del ± 5% per lo spessore. Tolleranze più ristrette potranno comunque essere disposte in progetto o prescritte dalla D.L. L’Appaltatore dovrà consegnare una serie di parti di ricambio relative a tutti i componenti (pavimenti e battiscopa) in quantità pari al 5% del totale utilizzato per l’intera opera. Tali parti di ricambio saranno consegnate in cantiere completamente imballate con la dicitura “materiali di scorta” e dovranno essere perfettamente uguali a quelle di tutta la fornitura. Giunto REI 120: dispositivi Dispositivi tagliafuoco per giunti di dilatazione, costituiti da cordone con caratteristiche almeno REI 120, in materiale esente da amianto. Il materiale e la posa in opera andranno certificati a norma di legge e secondo le modalità richieste per le pareti tagliafuoco. Giunto a pavimento strutturale Si tratta di giunti di dilatazione per pavimenti con finiture di qualsiasi tipo costituiti da due coppie di profili preassemblati su una piastra di alluminio di lunghezza di circa 395 cm e dotati di ali ancoraggio preforate da fissare alla struttura mediante viti e tasselli ad espansione (o fissaggio chimico per carichi dinamici) circa ogni 30 cm parallelamente sui due lati del giunto e dotati di inserto elastico in elastomero sintetico di elevate capacità di resistenza all'usura, agli agenti atmosferici, alla temperatura (da - 30°C a + 120°C), agli oli, agli acidi e alle sostanze bituminose in genere. I profili sono rivettati su una piastra di alluminio di spessore idoneo a sostenere un traffico non permanente di autovetture fino a 30 kN e veicoli fino a 300 kN (DIN 1072). Materiali: alluminio di grado AlMgSi 0.5 con carico di rottura di 215 N/mm2 e inserto elastico con carico di rottura compreso fra 7 e 10 N/mm2. La piastra rigida centrale viene coperta da una porzione del pavimento, ottenendo così una larghezza visibile del profilo ridotta. Adatto a larghezza di giunto fino a 300 mm e con movimento totale di 44 mm (±22 mm), dovrà essere fornito in opera su uno strato di malta epossidica fresca

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della larghezza di 10 cm da applicare sotto entrambi gli angolari di base,compreso fissaggio mediante viti e tasselli ed ogni altro onere per dare il lavoro finito a regola d'arte. Pavimenti in PVC La pavimentazione dovrà essere eseguita utilizzando un pavimento in vinile omogeneo (EN 649) pressocalandrato, altamente resistente al traffico intenso, con decoro passante a tutto spessore, e con pigmenti a quattro affinità composto da granuli marmorizzati in PVC. Il pavimento vinilico dovrà essere non poroso e sigillato con puro poliuretano. Questo pavimento grazie al IQ PUR REINFORCED non dovrà richiedere alcuna ceratura ed essere di facile manutenzione per tutta la durata della vita del materiale. Aspetto: il pavimento dovrà presentare una superficie semilucida, non riflettente, non porosa, riproducente l’aspetto del granito. Il pavimento dovrà essere fornito con uno spessore di 2.0 mm. (EN428), in teli di cm. 200 (EN 426) di altezza, oppure in piastre di cm. 61 x 61 (EN 427). I teli e le piastre del pavimento dovranno essere saldati a caldo con l’apposito cordolo in PVC della stessa qualità e colore. Il pavimento dovrà corrispondere alle norme e ai valori indicati in tabella 7. CARATTERISTICA NORMA DI RIFERIMENTO VALORE Classificazione d’uso EN 685 Contract 34 – Industria 43 Peso EN 430 3,0 kg/m2 Abrasione/perdita di spessore EN 660-1 Gruppo P (0,15 mm) Impronta residua EN 433 0,03 mm Sedia a rotelle EN 425 Adatto Riscaldamento a pannelli Adatto Resistenza volumetrica EN 1081 1010 ohm Miglioramento acustico DIN 52210 > 4 dB Resistenza termica DIN 52612 0,0095 m2K/W Reazione al fuoco DIN 4102 B 1 Reazione al fuoco EN ISO 13501-1 Bfl s1 Reazione al fuoco C.S.E. RF 2/75A - 3/77 Classe 1 con Omologazione Solidità alla luce EN ISO 105-B02 > Classe 6 Resistenza ai prodotti chimici EN 423 Ottima Resistenza Antistatico Fisiologico EN 1815 < 2 kW IMO FTPC Part 5 and 2 Res. A 653 0575 Proprietà Antiscivolo DIN 51130 R 9 Proprietà Antiscivolo EN 13893 ≥ 0,3 Tabella 7 – Prestazioni dei pavimenti in PVC Normativa di riferimento Norme generali UNI EN 13329 Pavimenti di laminato e/o nobilitato - Specifiche, requisiti e

metodi di prova UNI 9379:1989 28/02/89 Edilizia. Pavimenti lapidei. Terminologia e classificazione. UNI 8458:1983 31/03/83 Edilizia. Prodotti lapidei. Terminologia e classificazione. UNI 7678 (ISO 834) Elementi costruttivi - Prove di resistenza al fuoco FA 100 -

83 UNI 8270/7 (ISO 717 - 82) Acustica - Valutazione delle prestazioni acustiche di edifici e

di componenti di edificio

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UNI 8270/6 (ISO 140/6) Acustica - Misura dell'isolamento acustico in edifici ed elementi di edificio - Misura in laboratorio dell'isolamento dai rumori di calpestio di solai

UNI 8270/4 (ISO 140/4 e /7) Acustica - Misura dell'isolamento acustico in edifici e elementi di edificio - Misura dell'isolamento acustico per via aerea fra ambienti e del livello di rumore di calpestio di solai

ISO 354 Misura dell'assorbimento acustico in camera riverbente NFPA 56A Misure di resistenza elettrica e del grado di antistaticità D.M. 16.1.1996 Norme tecniche relative ai “criteri generali per la verifica di

sicurezza delle costruzioni e dei carichi e sovraccarichi”. Pavimenti e rivestimenti ceramici UNI EN 87 Piastrelle di ceramica per rivestimento di pavimenti e pareti.

Definizioni, classificazioni, caratteristiche e contrassegno. UNI EN 98 Piastrelle di ceramica. Determinazione delle caratteristiche

dimensionali e d’aspetto. UNI EN 99 Piastrelle di ceramica. Determinazione dell’assorbimento

d'acqua. UNI EN 100 Piastrelle di ceramica. Determinazione della resistenza a

flessione. UNI EN 101 Piastrelle di ceramica. Determinazione della durezza della

superficie secondo la scala di Mohs. UNI EN 102 Piastrelle di ceramica. Determinazione della resistenza

all’abrasione profonda. Piastrelle non smaltate. UNI EN 103 Piastrelle di ceramica. Determinazione della dilatazione

termica lineare. UNI EN 104 Piastrelle di ceramica. Determinazione della resistenza negli

sbalzi termici. UNI EN 105 Piastrelle di ceramica. Determinazione della resistenza al

cavillo. Piastrelle smaltate. UNI EN 122 Piastrelle di ceramica. Determinazione della resistenza

chimica. Piastrelle smaltate. UNI EN 154 Piastrelle di ceramica. Determinazione della resistenza

all’abrasione della superficie. Piastrelle smaltate. UNI EN 155 Piastrelle di ceramica. Determinazione della dilatazione

all’umidità mediante acqua bollente. Piastrelle non smaltate. UNI EN 163 Piastrelle di ceramica. Campionamento e criteri di

accettazione. UNI EN 202 Piastrelle di ceramica. Determinazione della resistenza al

gelo. Requisiti di prodotto delle piastrelle ceramiche UNI EN 121 Piastrelle di ceramica. Piastrelle estruse con basso

assorbimento d’acqua (E < 3%). Gruppo A I. UNI EN 186 Piastrelle di ceramica. Piastrelle estruse con assorbimento

d’acqua di 3% < E < 6%.Gruppo A I. gruppo A IIa. UNI EN 187 Piastrelle di ceramica. Piastrelle estruse con assorbimento

d’acqua di 6% < E < 10%. Gruppo A IIb. UNI EN 188 Piastrelle di ceramica. Piastrelle estruse con assorbimento

d’acqua di E > 10%. Gruppo A III. UNI EN 176 Piastrelle di ceramica pressate a secco con basso

assorbimento d’acqua (E < 3%). Gruppo gruppo B I. UNI EN 177 Piastrelle di ceramica pressate a secco con assorbimento

d’acqua di 3% < E < 6%.Gruppo BIIa gruppo B IIa. UNI EN 178 Piastrelle di ceramica pressate a secco con assorbimento

d’acqua di 6% < E < 10%. Gruppo B IIb. UNI EN 159 Piastrelle di ceramica pressate a secco con assorbimento

d’acqua di E > 10%. Gruppo B III. UNI EN 14411:2004 Piastrelle di ceramica - Definizioni, classificazione,

caratteristiche e marcatura

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UNI EN ISO 10545-1:2000 Piastrelle di ceramica - Campionamento e criteri di accettazione

Pavimenti in PVC UNI EN 649 Rivestimenti resilienti per pavimentazioni - Rivestimenti

omogenei ed eterogenei per pavimentazioni a base di policloruro di vinile - Specifica

UNI EN 650 Rivestimenti resilienti per pavimentazioni - Rivestimenti per pavimentazioni a base di policloruro di vinile su supporto di iuta o di feltro di poliestere oppure su supporto di feltro di poliestere con policloruro di vinile - Specifica

UNI EN 651 Rivestimenti resilienti per pavimentazioni - Rivestimenti per pavimentazioni a base di policloruro di vinile con strato di schiuma - Specifica

UNI EN 652 Rivestimenti resilienti per pavimentazioni - Rivestimenti per pavimentazioni a base di policloruro di vinile con supporto a base di sughero - Specifica

UNI EN 653 Rivestimenti resilienti per pavimentazioni - Rivestimenti per pavimentazioni a base di policloruro di vinile espanso (cushioned) - Specifica .

UNI EN 654 Rivestimenti resilienti per pavimentazioni - Piastrelle semiflessibili di policloruro di vinile - Specifica

UNI EN 655 Rivestimenti resilienti per pavimentazioni - Piastrelle di agglomerato di sughero con strato di usura a base di policloruro di vinile - Specifica

UNI EN 13413 Rivestimenti resilienti per pavimentazioni - Rivestimenti di pavimenti a base di policloruro di vinile su supporto di fibra minerale - Specifiche

UNI EN 14565 Rivestimenti resilienti per pavimentazioni - Rivestimenti per pavimentazioni a base di polimeri termoplastici sintetici – Specifiche

UNI EN 423:2002 01/09/2002 Rivestimenti resilienti per pavimentazioni - Determinazione della resistenza alla macchia

UNI EN 424:2003 01/01/2003 Rivestimenti resilienti per pavimentazioni - Determinazione dell'effetto del movimento simulato dalla gamba di un mobile.

UNI EN 425:1995 30/11/1995 Rivestimenti resilienti per pavimentazioni. Determinazione dell'azione di una sedia con ruote.

UNI EN 426:1994 31/07/1994 Rivestimenti resilienti per pavimentazioni. Determinazione della larghezza, lunghezza, rettilineità e planarità dei prodotti in rotoli.

UNI EN 427:1995 30/11/1995 Rivestimenti resilienti per pavimentazioni. Determinazione della lunghezza dei lati, dell'ortogonalità e della rettilineità delle piastrelle

UNI EN 428:1994 31/07/1994 Rivestimenti resilienti per pavimentazioni. Determinazione dello spessore totale.

UNI EN 429:1994 31/07/1994 Rivestimenti resilienti per pavimentazioni. Determinazione dello spessore degli strati.

UNI EN 430:1995 30/11/1995 Rivestimenti resilienti per pavimentazioni. Determinazione della massa areica.

UNI EN 431:1995 30/11/1995 Rivestimenti resilienti per pavimentazioni. Determinazione della forza di adesione tra gli strati.

UNI EN 432:1995 30/11/1995 Rivestimenti resilienti per pavimentazioni. Determinazione della forza di lacerazione.

UNI EN 433:1995 30/11/1995 Rivestimenti resilienti per pavimentazioni. Determinazione dell'impronta residua dopo l'applicazione di un carico statico.

UNI EN 434:1997 31/05/1997 Rivestimenti resilienti per pavimentazioni. Determinazione della stabilità dimensionale e dell'incurvamento dopo esposizione al calore.

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UNI EN 435:1997 31/05/1997 Rivestimenti resilienti per pavimentazioni. Determinazione della flessibilità.

UNI EN 436:1997 28/02/1997 Rivestimenti resilienti per pavimentazioni. Determinazione della massa volumica.

UNI EN 660-1-2004 01/04/2004 Rivestimenti resilienti per pavimentazioni - Determinazione della resistenza all'usura - Prova di Stuttgart

UNI EN 661:1997 28/02/1997 Rivestimenti resilienti per pavimentazioni. Determinazione della propagazione dell'acqua. UNI EN 662:1997 31/05/1997 Rivestimenti resilienti per pavimentazioni. Determinazione dell'incurvamento per esposizione all'umidità.

UNI EN 663:1997 28/02/1997 Rivestimenti resilienti per pavimentazioni. Determinazione della profondità convenzionale del rilievo.

UNI EN 664:1997 31/05/1997 Rivestimenti resilienti per pavimentazioni. Determinazione della perdita di sostanze volatili.

UNI EN 665:1995 31/12/1995 Rivestimenti resilienti per pavimentazioni. Determinazione della essudazione dei plastificanti.

UNI EN 666:1995 31/07/1995 Rivestimenti resilienti per pavimentazioni. Determinazione della gelatinizzazione.

UNI EN 672:1999 31/01/1999 Rivestimenti resilienti per pavimentazioni - Determinazione della massa volumica apparente del sughero agglomerato

UNI EN 684:1997 30/04/1997 Rivestimenti resilienti per pavimentazioni. Determinazione della resistenza delle giunzioni.

UNI EN 718:1997 30/04/1997 Rivestimenti resilienti per pavimentazioni. Determinazione della massa areica di un'armatura o di un supporto dei rivestimenti di polivinile di cloruro per pavimentazioni.

UNI EN 1081:2001 31/03/2001 Rivestimenti resilienti per pavimentazioni - Determinazione della resistenza elettrica

UNI EN 1399:1999 31/05/1999 Rivestimenti resilienti per pavimentazioni - Determinazione della resistenza alla bruciatura di sigaretta e di mozziconi di sigaretta

UNI EN 1815:1999 31/07/1999 Rivestimenti resilienti e tessili per pavimentazioni - Valutazione della propensione all'accumulo di elettricità statica

UNI EN 1818:2000 31/10/2000 Rivestimenti resilienti per pavimentazioni - Determinazione dell'azione di rotelle orientabili con carico pesante

UNI EN 13501-1:2005 01/03/2005 Classificazione al fuoco dei prodotti e degli elementi da costruzione

UNI EN 13893:2005 01/02/2005 Rivestimenti resilienti, laminati e tessili per pavimentazioni - Misura del coefficiente dinamico di attrito su superfici di pavimenti asciutte

UNI EN 12466:2001 30/04/2001 Rivestimenti resilienti per pavimentazioni - Vocabolario UNI EN 14041:2004 01/12/2004 Rivestimenti resilienti, tessili e laminati per pavimentazioni -

Caratteristiche essenziali UNI CEN/TS 14472-1:2003 01/11/2003 Rivestimenti resilienti, tessili e laminati per pavimentazioni

- Progettazione, preparazione e installazione - Generalità UNI CEN/TS 14472-4:2003 01/11/2003 Rivestimenti resilienti, tessili e laminati per pavimentazioni

- Progettazione, preparazione e installazione - Rivestimenti resilienti per pavimentazioni

UNI EN 685:2005 14/09/2005 Rivestimenti resilienti, tessili e laminati per pavimentazioni - Classificazione

UNI EN 649:1998 31/10/1998 Rivestimenti resilienti per pavimentazioni - Rivestimenti omogenei ed eterogenei per pavimentazioni a base di policloruro di vinile – Specifica

UNI EN 650:1998 31/10/1998 Rivestimenti resilienti per pavimentazioni - Rivestimenti per pavimentazioni a base di policloruro di vinile su supporto di iuta o di feltro di poliestere oppure su supporto di feltro di poliestere con policloruro di vinile - Specifica

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NORME TECNICHE OPERE MURARIE

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UNI EN 651:1998 31/10/1998 Rivestimenti resilienti per pavimentazioni - Rivestimenti per pavimentazioni a base di policloruro di vinile con strato di schiuma - Specifica

UNI EN 652:1998 31/10/1998 Rivestimenti resilienti per pavimentazioni - Rivestimenti per pavimentazioni a base di policloruro di vinile con supporto a base di sughero - Specifica

UNI EN 653:1998 31/10/1998 Rivestimenti resilienti per pavimentazioni - Rivestimenti per pavimentazioni a base di policloruro di vinile espanso (cushioned) - Specifica

UNI EN 654:1998 31/10/1998 Rivestimenti resilienti per pavimentazioni - Piastrelle semiflessibili di policloruro di vinile - Specifica

UNI EN 13413:2002 01/09/2002 Rivestimenti resilienti per pavimentazioni - Rivestimenti di pavimenti a base di policloruro di vinile su supporto di fibra minerale - Specifiche

UNI EN 13553:2003 01/03/2003 Rivestimenti resilienti per pavimentazioni - Rivestimenti per pavimentazioni di polivinilcloruro per aree umide speciali - Specifiche

Norme sugli adesivi per piastrelle UNI EN 12002:2002 01/01/02 Adesivi per piastrelle - Determinazione della deformazione

trasversale di un adesivo cementizio o sigillante UNI EN 12003:2002 01/01/02 Adesivi per piastrelle - Determinazione della resistenza al

taglio degli adesivi reattivi con resina UNI EN 12808-1:2001 31/01/01 Adesivi e sigillanti per piastrelle - Determinazione della

resistenza chimica di malte reattive con resina UNI EN ISO 10545-1:2000 30/06/00 Piastrelle di ceramica - Campionamento e criteri di

accettazione Prescrizioni Pavimenti e rivestimenti ceramici Prima di procedere alla posa del pavimento su sottofondi nuovi, il sottofondo deve essere sufficientemente asciutto. Al fine di evitare danneggiamenti dell’impianto di riscaldamento, le misurazioni igrometriche nelle strutture con riscaldamento a pavimento dovranno essere eseguite solo nei punti di misurazione marcati. La funzionalità ed il libero movimento dei giunti di dilatazione nel sottofondo non potranno essere impediti o limitati. L’appaltatore deve comunicare per iscritto al committente le necessarie istruzioni per la cura e la manutenzione dei pavimenti. Il sottofondo per pavimenti posati senza strati di supporto va lisciato con un materiale rasante; in presenza di dislivelli accentuati, dovrà essere utilizzato un materiale livellante. Il materiale rasante o livellante va applicato in modo che aderisca saldamente e in modo duraturo al fondo, che non subisca sfaldamenti e che possa raggiungere una sufficiente resistenza alla compressione. Residui e sbavature di adesivo sul pavimento vanno immediatamente eliminati. Il collante sarà applicato con spatola dentellata su superfici limitate e secondo quanto prescritto dal produttore. La posa delle piastrelle va eseguita secondo le indicazioni della D.L., a perfetta regola d’arte e su superfici preparate ben livellate e ripulite. Perimetralmente ai locali dovrà essere realizzato, tra pavimento e pareti, un giunto di dilatazione di larghezza di circa cm 1 per consentire le dilatazioni, facendo comunque in modo che risulti sempre nascosto dal battiscopa. Le piastrelle saranno sempre tagliate accuratamente a macchina ed il taglio dovrà essere sempre ottenuto con i bordi regolari. I pavimenti dovranno risultare perfettamente in piano, pertanto, nel corso della posa, si dovrà procedere a continui controlli di livello. Per superfici superiori a 25 m2 dovranno essere eseguiti idonei giunti di dilatazione, sia longitudinali che trasversali. I giunti dovranno essere posti perpendicolarmente alla parete di maggior sviluppo ed in modo da realizzare campi di superficie analoga. Tutti i giunti saranno della stessa larghezza, disposti ad angolo retto l’uno rispetto all’altro e paralleli al muro.

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La stuccatura dei giunti avverrà con spatola di gomma, al fine di ottenere un riempimento completo, regolare e compatto. Le piastrelle dovranno essere pulite durante il corso del lavoro, in modo da rendere minima la pulitura definitiva, da effettuarsi dapprima con spugna umida e successivamente con prodotti specifici compatibili con il tipo di piastrella. Pavimenti in PVC Giunzioni di testa sono ammesse solo con lunghezze dei teli superiori a 5 m; la lunghezza del telo aggiunto non potrà essere inferiore ad 1 m. I teli dei rivestimenti da posare in direzione di passaggi per porte, nicchie e simili dovranno essere posati in maniera tale da coprire anche tali zone secondarie, che non potranno essere rivestite con strisce ritagliate. I pavimenti vinilici devono essere posati senza saldatura. Specifiche di prestazione (prestazioni accessorie e prestazioni particolari) Prestazioni accessorie sono in particolare:

− presentazione dei campioni richiesti; − pulizia del sottofondo, sia nel caso di sottofondi di nuova realizzazione sia nel caso di

sottofondi esistenti, − livellamento di dislivelli del piano di posa fino ad 1 mm; − apertura di cavità nelle pavimentazioni per il passaggio di tubazioni e simili, nonché

raccordo dei pavimenti ad elementi incorporati, ad esempio telai, rivestimenti, lamine di battuta, lamine di giunzione, colonne, soglie;

− prima misurazione dell’umidità dei sottofondi per la determinazione della possibilità di posa, nel caso di sottofondi nuovi;

− protezione dei rivestimenti su pavimenti e scale mediante recinzione della rispettiva area fino al momento della praticabilità.

Prestazioni particolari sono per esempio: − pulizia del sottofondo da sporcizia grossolana, come residui di gesso, malta, pitture, olio,

qualora essa sia imputabile ad altre imprese; − preparazione del sottofondo per migliorarne l’adesività, ad esempio con applicazione di

una mano di fondo, spazzolatura meccanica o levigatura grossolana ed aspirazione della polvere;

− eliminazione dei rivestimenti e di strati di adesivo esistenti; − inserimento di paraspigoli, battiscopa lungo i gradini, lamine di distacco, profilati per giunti

di dilatazione, attrezzature, telai per zerbini e di ispezione e simili; − fissaggio con viti e tasselli; − formazione di cavità in pavimenti per passaggi di tubazioni e simili in locali con installazioni

particolari; − rifilatura ed adattamento dei pavimenti in corrispondenza di inserti o arredi in tali locali; − raccordo dei pavimenti ad elementi incorporati e pareti, dove non è prevista la copertura

delle fughe con listelli; − eliminazione di dislivelli del piano di posa maggiori di 1 mm e rasatura dell’intera superficie; − sigillatura e rivestimento di giunti, ad esempio su giunti di dilatazione, di collegamento e di

frazionamento; − maggiori oneri per la prosecuzione dei lavori con temperature dell’ambiente pregiudizievoli

per le prestazioni, per quanto essi non siano comunque messi a carico dell’appaltatore; − formazione in un secondo tempo di raccordi ad elementi costruttivi adiacenti; − rifilatura di strisce di separazione sporgenti sulle pareti e mascheratura delle stesse; − saldatura termica di pavimenti in PVC.

Modalità di prova, controllo, collaudo Verranno eseguiti i seguenti collaudi:

- Collaudo provvisorio. Consisterà nel verificare la correttezza della posa, la finitura ed il trattamento dello strato superficiale, l’uniformità delle venature e della colorazione, l’orizzontalità dei piani, il rispetto di eventuali pendenze, la complanarità e la perfetta chiusura delle fughe. I campi di pavimentazione che presentassero imperfezioni o che fossero difettosi o deteriorati, dovranno essere sostituiti con altri, in perfette condizioni, a cura e spese dell’Appaltatore.

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- Collaudo definitivo. Consisterà nel verificare che eventuali prescrizioni, fatte in sede di collaudo provvisorio, siano state ottemperate e che le opere non presentino alcun segno di degrado dovuto al normale uso.

I prodotti vengono considerati al momento della fornitura; il Direttore dei Lavori, ai fini della loro accettazione, può procedere ai controlli (anche parziali) su campioni della fornitura oppure richiedere un attestato di conformità della fornitura alle prescrizioni di seguito indicate. Tolleranze dimensionali Scostamenti di planarità dal livello prescritto in funzione della lunghezza di misura sono ammissibili nei limiti delle tolleranze definite dalla seguente tabella: Lunghezza di misura (m) 0,5 1 4 10 Tolleranza di planarità (mm) 1 3 9 12 Imperfezioni nelle superfici di pavimenti visibili con luce radente sono ammesse qualora siano state rispettate le tolleranze di misura qui riportate. Se sussistono esigenze di planarità delle superfici finite più elevate, le misure da adottare saranno considerate prestazioni particolari. Prima dell’accettazione finale le superfici dovranno essere perfettamente ed adeguatamente pulite e pronte all’uso. Nel corso delle proprie verifiche l’Appaltatore dovrà formulare le proprie obiezioni in particolare nei seguenti casi :

- rilevanti dislivelli e difetti di planarità nel piano di posa, - fessure o crepe nel sottofondo, - sottofondo non sufficientemente asciutto, - superficie del sottofondo non sufficientemente solida, - superficie del sottofondo troppo porosa e troppo ruvida, - inadeguati giunti di dilatazione nel sottofondo, - superficie del sottofondo sporca, ad esempio per presenza di olio, cera, vernici, residui di

colore, - posizione in quota del sottofondo non rispondente a quella di elementi costruttivi adiacenti, - temperatura non idonea del sottofondo, - condizioni ambientali non idonee, - cordolo o fasce perimetrali isolanti non sporgenti.

Modalità di presentazione delle certificazioni Per i pavimenti e rivestimenti ceramici e per i pavimenti rivestimenti in PVC deve essere presentata evidenza oggettiva della marcatura CE dei prodotti impiegati. Norme di misurazione e contabilizzazione I pavimenti di qualunque genere, saranno valutati per la superficie vista tra le pareti intonacate dell’ambiente. I battiscopa saranno valutati a m per lo sviluppo effettivo in opera. Nei prezzi di elenco dei vari pavimenti e rivestimenti sono compresi, oltre alla fornitura, tutti gli oneri, materiali e mano d'opera occorrenti per la posa, stuccatura, pulitura, sfrido e quanto altro necessario. La determinazione della prestazione, indipendentemente se avviene secondo il disegno o per misurazione, avviene in base ai seguenti criteri. 1. Per opere da contabilizzare a superficie (m2): per la preparazione del sottofondo, gli strati di

supporto e piani di posa, i pavimenti ed i manti di protezione, la saldatura e la sigillatura ed in ogni caso per tutte le prestazioni valutate a m2, la superficie verrà determinata con metodi geometrici rigorosi per il suo effettivo sviluppo; vengono considerate 1.1. su superfici con elementi costruttivi delimitanti, le dimensioni delle superfici da coprire

misurate fino agli elementi delimitanti intonacati o non rivestiti, 1.2. su superfici senza elementi costruttivi delimitanti, le loro dimensioni effettive, 1.3. su superfici di gradini e soglie, le dimensioni del massimo rettangolo circoscritto.

2. Per opere da contabilizzare a lunghezza (m): per battiscopa, listelli coprifilo, fasce, cordoni isolanti ed in ogni caso per tutte le prestazioni valutate a m, la lunghezza verrà determinata in base allo sviluppo più lungo dell’elemento finito in opera.

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3. Per opere da contabilizzare a pezzo (pz): per le pavimentazioni su gradini e soglie, le soglie, i listelli coprifilo ed in ogni caso per tutte le opere da compensare a pezzo (pz), verrà considerato il numero degli elementi uguali, distinti per le loro dimensioni.

Per divergenze fra le misure del pezzo progettato e le misure del pezzo eseguito sono tollerate differenze positive o negative fino alla misura massima del 5% sulla superficie o sulle singole dimensioni dell’elemento; scostamenti entro questa tolleranza non comportano la modifica del prezzo. Non verranno operate detrazioni per elementi inseriti nei pavimenti successivamente alla loro posa; essi verranno compensati a parte secondo i criteri definiti nelle relative voci di capitolato. Detrazioni:

- Per opere da contabilizzare a superficie (m2): verranno detratti vuoti e cavità, ad esempio per pilastri, lesene, passaggi per tubazioni, di misura singola superiore a 0,1 m².

- Per opere da contabilizzare a metro lineare (m): interruzioni di lunghezza singola superiore ad 1 m.

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CAP. A26 - OPERE DA FABBRO Norme generali Tutte le opere in acciaio o metalli per la realizzazione di manufatti vari quali ringhiere, cancellate, griglie, cancelli, porte, portoni, ecc. dovranno essere eseguite da ditte specializzate in conformità ai disegni esecutivi forniti dai progettisti e dalla Direzione Lavori. Non saranno accettati tutti quei manufatti che presentassero la pur minima imperfezione di esecuzione. Cura speciale dovrà essere posta nell'esecuzione delle saldature, delle congiunzioni, nelle lavorazioni speciali, nella posa in opera della bulloneria e in tutte le lavorazioni di finitura dei manufatti. Le saldature dovranno essere eseguite con le migliori tecniche a disposizione usando elettrodi adatti al tipo di metallo e alla particolare lavorazione. Il controllo delle saldature sarà effettuato a complete spese dell'Appaltatore usando i più moderni sistemi oggi in uso. Prima della posa in opera i manufatti devono essere accettati dalla Direzione Lavori. L'accettazione dei materiali a pié d'opera da parte della Direzione Lavori non solleva l'Appaltatore dagli oneri sopracitati e da quelli contenuti nell'Elenco Prezzi allegato. L'appaltatore resta responsabile della buona riuscita dei lavori fino al collaudo. L'Appaltatore è inoltre obbligato a controllare gli ordinativi e a rilevare sul posto le misure esatte delle diverse opere essendo responsabile degli inconvenienti che potessero verificarsi per l'omissione di tale controllo. La posa in opera di tutti i manufatti dovrà essere eseguita con la massima cura e precisione usando tutti gli accorgimenti necessari per la buona riuscita delle intere opere. L'Appaltatore resterà comunque responsabile di tutti i difetti eventuali dovuti alla cattiva posa in opera. La verniciatura dei manufatti sarà eseguita in conformità a quanto prescritto nei rispettivi articoli di elenco. Dopo l'accettazione dei materiali lavorati e dopo la loro pesatura l'Appaltatore dovrà procedere ad una accurata pulizia e preparazione delle superfici per la verniciatura, eliminando dalle superfici stesse grassi, ossidi di ferro, ecc.. Alle superfici pulite ed asciutte sarà applicata in officina una prima mano di vernice protettiva antiruggine a base di prodotti adatti al tipo e destinazione dei manufatti; nel caso la Direzione Lavori lo ritenesse necessario, potrà richiedere l'esecuzione della zincatura a caldo dei manufatti. Dopo il montaggio definitivo dovrà essere completata la prima mano di antiruggine, avendo cura di eliminare, mediante stuccatura con mastici adatti, gli interstizi che avessero a verificarsi tra le varie parti a contatto. Per i manufatti zincati si procederà alla pulitura e allo sgrassaggio delle superfici; il trattamento sarà completato con la verniciatura con due mani di colore a olio o smalto sintetico a finire. Per i profilati in ferro particolarmente ossidati potrà essere prescritta la sabbiatura delle superfici. Norme di misurazione Tutti i lavori in metallo saranno in genere valutati a peso e i relativi prezzi verranno applicati al peso effettivo dei materiali stessi a lavorazione completamente ultimata e determinato prima della loro posa in opera, con pesatura diretta fatta in contraddittorio e a spese dell'Appaltatore.

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CAP. A27 - SERRAMENTI Norme generali Tutti i serramenti e gli elementi che li compongono dovranno essere eseguiti e posti in opera secondo le buone regole dell'arte e le disposizioni che verranno all'uopo impartite dalla Direzione Lavori. La Ditta assuntrice dovrà per altro sottoporre alla preventiva approvazione da parte della Direzione Lavori, prima dell'inizio della lavorazione, i disegni costruttivi particolareggiati di tutti i serramenti, tenendo conto dei disegni esecutivi di progetto, delle disposizioni della Direzione Lavori, delle situazioni e condizioni esistenti in cantiere e sulla scorta di accurati rilievi e misurazioni eseguiti sul posto, a cura e sotto la responsabilità della Ditta stessa. Tutti gli accessori, gli apparecchi di chiusura, di sostegno, di manovra, ecc. dovranno essere preventivamente accettati dalla Direzione Lavori. I serramenti nel loro complesso, nonché i dispositivi di manovra, di sostegno e di bloccaggio dovranno essere concepiti e realizzati in modo da sopportare le dilatazioni e gli assestamenti strutturali e le sollecitazioni derivanti dalla normale utenza e dai carichi di vento e degli altri agenti atmosferici. Tutti i serramenti si intendono dati in opera perfettamente funzionanti e completi di ogni accessorio. L'accettazione dei serramenti non è definitiva se non dopo la loro messa in opera. La Ditta assuntrice è peraltro responsabile di ogni imperfezione, dissesto o difetto di funzionamento che abbia a verificarsi fino al collaudo e che la Ditta stessa dovrà provvedere a rimediare a sua cura e spese secondo gli ordini della Direzione Lavori. Per l'esecuzione dei serramenti, l'Appaltatore dovrà servirsi di Ditte specializzate e ben accette dalla Direzione Lavori. Le dimensioni degli elementi, il profilo tipo, la foggia, lo spartito, le caratteristiche generali risultano chiaramente dai disegni allegati e dai relativi articoli di elenco. La Direzione Lavori potrà richiedere, prima dell'accettazione della Ditta specializzata proposta dall'Appaltatore e prima dell'accettazione dei disegni esecutivi, presentazione di una campionatura adeguata dei serramenti più significativi a suo insindacabile giudizio, riservandosi di far apportare quelle modifiche che riterrà opportune per il buon funzionamento dei serramenti stessi. Nel caso di non accettazione dei campioni approntati perché costruttivamente non rispondenti ai requisiti richiesti o perché non eseguiti a regola d'arte, l'Appaltatore dovrà provvede al loro ritiro senza corresponsione di alcun compenso di sorta e rinnovarli in conformità alle prescrizioni della Direzione Lavori. Le campionature accettate dovranno essere poste in opera dopo la presentazione ed accettazione dell'intera fornitura e saranno valutate con i prezzi di elenco. Se le opere fornite andassero soggette a deterioramenti per effetto dei materiali impiegati o per effetto delle lavorazioni di qualsiasi specie prima che esse siano definitivamente collaudate, l'Appaltatore avrà l'obbligo di sostituire a sua cura e spese le opere e le parti danneggiate. SERRAMENTI IN LEGA LEGGERA DI ALLUMINIO Qualità e provenienza dei materiali - lavorazioni Per quanto attiene ai materiali componenti i serramenti in appalto e le loro specifiche lavorazioni, dovranno essere rigorosamennte osservate le prescrizioni di conformità qualitativa edite dall'UNCSAAL (Unione Nazionale Costruttori serramenti Alluminio-Acciaio-Leghe), nonché in conformità alle norme UNI 3952-66 per la scelta, l'impiego, il collaudo dei materiali oltre ad ogni altra disposizione vigente in materia, con particolare riferimento alle normative UNI e CNR. Generalità e materiali dei componenti principali Per la costruzione dei serramenti in alluminio e sue leghe valgono le norme per la scelta, l'impiego e il collaudo dei materiali UNI 3952-66. Per le applicazioni che richiedono l'impiego dei profilati estrusi e quindi per la struttura dei serramenti in particolare si deve usare la lega primaria alluminio-magnesio-silicio P AlMgSi- UNI 3569-66 allo stato bonificato - di tipo adatto per ossidazione anodica.

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Per le applicazioni che richiedono l'impiego di laminati, di trafilati o di sagomati non estrusi, si devono usare i seguenti materiali, di tipo adatto per ossidazione anodica, a seconda delle prestazioni meccaniche richieste: - alluminio primario P-ALP 99,5 UNI 4507; - lega prim. alluminio-magnesio-silicio P-AlMgSi UNI 3569; - lega prim. alluminio-magnesio P-AlMg 0,8 UNI 5764-66. Materiali degli altri componenti Gli accessori esposti non dovranno essere di lega di alluminio come precedentemente indicato ma di acciaio inossidabile UNI X5CrNi1801, AISI 304, UNI 6900-71 o in altro materiale avente pari caratteristiche di resistenza alla corrosione e compatibile con l'alluminio. Per l'esecuzione degli accessori non esposti è ammesso inoltre l’uso di altri materiali metallici che non siano leghe di alluminio, ma l’impiego di tali materiali è subordinato all’adozione di particolari accorgimenti atti a evitare corrosioni elettrolitiche per contatto con la struttura di alluminio o lega di alluminio del serramento. I materiali non metallici usati (maniglione, pannelli, mastici, guarnizioni, ecc.) non devono essere igroscopici e non devono causare corrosioni - in presenza di umidità - sulle parti a contatto di alluminio o lega di alluminio. I grassi o gli olii che dovessero eventualmente venire a contatto con le parti di lega leggera dovranno essere assolutamente neutri. Le viti, i bulloni e le rondelle (guarnizioni), i dadi e tutti gli altri elementi di fissaggio impiegati nei serramenti dovranno essere di alluminio inossidabile (UNI 6900) o in altro materiale avente pari caratteristiche di resistenza alla corrosione e compatibile con l'alluminio; inoltre tale elementi dovranno avere caratteristiche meccaniche adatte a svolgere le funzioni per le quali sono impiegati. Per tutti gli elementi di fissaggio che restano nascosti, una volta montato e installato il serramento, devono essere in acciaio inossidabile (UNI 6900) con contenuto di cromo non inferiore al 16%. Materiali placcati o rivestiti non compatibili con l'alluminio, non sono permessi a meno che non vengano opportunamente isolati dall'alluminio. Tutti gli ancoraggi e i sistemi di collegamento con le strutture adiacenti potranno essere di alluminio, acciaio inossidabile (uni 6900) o in acciaio zincato a caldo a forte spessore. Non vi dovrà essere contatto alluminio su alluminio fra parti che per svolgere le loro funzione debbano muoversi relativamente e nel medesimo tempo, rimanere a contatto. E' tuttavia ammesso contatto di alluminio su alluminio se si tratta di leghe diverse o comunque di materiali di differente durezza. Protezione superficiale La protezione mediante ossidazione anodica deve essere conforme alle prescrizioni indicate al punto 3 della norma UNI 3952-66 per lo spessore minimo di 20 micron e secondo le caratteristiche della norma UNI 4522-66. Le caratteristiche estetiche (colorazione) della superficie anodizzata in vista debbono essere definite tra la Direzione Lavori e l'Appaltatore mediante opportuni campioni. Si prescrive che la colorazione anodica debba essere ottenuta mediante procedimento elettrolitico. La protezione mediante verniciatura deve essere conforme alle prescrizioni date al punto 3.2 della norma UNI 3-952-66. Si prescrivono inoltre le seguenti norme e caratteristiche tecniche: − la verniciatura deve essere eseguita a base di polveri di resine poliesteri di alta qualità e di

elevata resistenza alla lavorazioni meccaniche o verniciate a fuoco; − la verniciatura deve essere eseguita dopo un pre-trattamento di sgrassaggio e di fosfo-

cromatazione; − lo spessore minimo dello strato verniciato sulle parti viste deve essere di 60 micron; − l'aderenza della vernice sull'alluminio deve corrispondere alle prescrizioni delle norme DIN

53151-2; − la brillantezza dovrà mantenere la sua qualità pressoché inalterata nel tempo, un'eventuale

perdita dovrà avvenire in modo omogeneo sulla superficie; − la resistenza alla luce dovrà avere un valore uguale o maggiore a 7 °secondo le norme DIN

54001, l'eventuale variazione di colore dovrà avvenire in modo omogeneo sulla superficie;

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− la resistenza alle intemperie dovrà avere un valore uguale o maggiore a 4 secondo il sistema di misura GRAU.

Prove di controllo La Direzione Lavori ha la insindacabile facoltà di chiedere all'atto dell'ordinazione prove di controllo dei semilavorati per accertarne la rispondenza alle caratteristiche contrattuali. In tale caso l'Appaltatore ha l'obbligo di avvertire la Direzione Lavori non appena i semilavorati stessi saranno disponibili per i prelievi. Durante la lavorazione o a lavorazione ultimata sarà facoltà della Direzione Lavori di chiedere controlli dei materiali in officina. La prove il cui costo è a carico dell'Appaltatore possono riguardare a insindacabile giudizio della Direzione Lavori: − verifica dello spessore dello strato di ossido anodico o verniciatura; − verifica della resistenza alla luce solare e dello strato di ossido anodico o verniciatura; − verifica delle qualità delle protezioni superficiali degli accessori; − prove di permeabilità all'aria; − prove di tenuta all'acqua; − prove di resistenza al carico del vento; − prove di resistenza alle sollecitazioni dell'utenza normale. Criteri di fissaggio I serramenti e gli elementi che li compongono dovranno essere collegati fra di loro e con le strutture adiacenti in modo che gli assestamenti, i ritiri, le frecce e le dilatazioni normali relativi a tale collegamento possano avvenire senza compromettere l'efficienza funzionale del sistema serramento-giunto-struttura adiacente. Il sistema di fissaggio dei serramenti dovrà essere del tipo adatto alle dimensioni dei serramenti, ai sistemi di apertura e alle caratteristiche dei materiali costituenti i telai e i componenti adiacenti. Le sollecitazioni derivanti dalla normale utenza, dai carichi del vento e dai carichi accidentali devono venire trasmesse alle strutture adiacenti senza deformazioni, né deterioramenti dei telai senza provocare sconnessioni in corrispondenza del giunto fra telaio e vano. Le caratteristiche del vincolo creato dal sistema di fissaggio devono rimanere inalterate sotto l'azione degli agenti atmosferici, dagli urti derivanti dall'utenza normale e dalle vibrazioni normali. Parti vetrate o con pannelli ciechi I serramenti o i pannelli che li compongono saranno concepiti e montati in modo che la posa delle parti vetrate e degli altri elementi di tamponamento possa essere effettuata con l'impiego dei tipi di lastre o pannelli richiesti e nel rispetto delle norme in funzione delle esigenze ambientali, di dimensioni e di resistenza e delle caratteristiche di esercizio previste. I profili e gli eventuali righelli fermavetro dovranno essere concepiti in modo tale da consentire una facile inserzione della lastra e il completamento del giunto con le guarnizioni o i mastici previsti. Le dimensioni per gli alloggiamenti per i vetri (larghezza e profondità) debbono poter soddisfare le seguenti esigenze: − accoglimento della lastra in funzione del suo spessore e dei dispositivi fermavetro e di

guarnizione; − ritenzione del vetro in modo da poter consentire la resistenza alle varie sollecitazioni esterne, in

particolare alle pressioni e depressioni del vento. Dispositivi di manovra e bloccaggio Devono essere dimensionati e concepiti in modo sopportare le sollecitazioni derivanti dall'utenza normale ed eccezionale previste. Gli elementi di bloccaggio devono essere in grado di trasferire le sollecitazioni dovute al vento dalle parti mobili ai telai fissi senza provocare deformazioni permanenti o sconnessioni. Lo sforzo per la manovra deve essere compatibile con le capacità fisiche dell'uomo; la manovra non deve obbligare a posizioni pericolose e deve potersi eseguire anche durante venti moderati. Quando dimensioni o sistemi di apertura lo rendano necessario, le parti apribili dei serramenti devono essere provvisti di dispositivi di equilibratura e di frenatura. I dispositivi per portare le parti mobili in posizioni di pulitura devono escludere la possibilità di errore di manovra.

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La porzione di cerniera applicata alla parte fissa del serramento deve potersi smontare senza asportare il telaio fisso dal vano. Nel caso di bilici a frizioni, questi debbono avere un dispositivo atto a conservare nel tempo l’efficacia della frenata. Le cremonesi incassate nei montanti tubolari, dovranno essere smontabili. Per i saliscendi i dispositivi di comando debbono essere facilmente accessibili per permettere la manutenzione, la regolazione e la sostituzione. L’equilibrio delle ante deve essere concepito in modo da compensare i diversi pesi derivanti dalle tolleranze normali di spessore dei vetri previsti e consentire alle ante di restare immobili in ogni posizione. I dispositivi di sospensione devono consentire la regolazione del parallelismo delle ante per compensare allungamenti e giochi. Il movimento e la manovra delle ante deve essere agevole: i dispositivi di presa devono evitare che lo sforzo necessario sia eccessivo e venga applicato in modo da provocare il bloccaggio delle ante nelle loro sedi di scorrimento. Per i serramenti scorrevoli gli accessori di manovra e di chiusura dovranno essere tali da impedire a serramento chiuso l’apertura o la rimozione dell’anta dall’esterno o la sua caduta accidentale. I dispositivi di scorrimento e di tenuta devono ammettere una agevole manovra delle ante scorrevoli. I serramenti e gli elementi che li compongono dovranno resistere agli urti e alle pressioni prodotti da persone o animali provenienti dall’interno o dall’esterno dell’edificio e alle sollecitazioni d’urto derivanti dall’utenza normale. Manutenzione Gli accessori necessari per la manovra quotidiana dei serramenti dovranno potersi sostituire in modo semplice senza dover smontare i telai fissi e senza comportare danno per le finiture e l'aspetto; la loro manutenzione deve essere agevole. Il sistema di fissaggio e di posa delle lastre vetrate deve essere tale da permettere la loro sostituzione senza pericolo per l'utente e senza danno per le finiture del manufatto. Le ante mobili si devono poter smontare senza dover smontare i telai fissi. La pulizia delle parti vetrate deve essere possibile dall'interno del vano sia per la superficie interna che per quella esterna. Qualora la permeabilità e la tenuta dipendano da guarnizioni applicate ai profili in corrispondenza delle battute o tali da costruire battute supplementari, tali guarnizioni e i materiali che le compongono devono resistere agli agenti atmosferici, mantenere le loro caratteristiche fisiche e chimiche nel tempo, all'usura conseguente nel tempo. L'eventuale sostituzione dovrà essere possibile senza che ciò comporti lo smontaggio del complesso già assemblato e provochi danno alle finiture. Caratteristiche particolari Oltre alle norme e caratteristiche generali riportate nei precedenti paragrafi si prescrive che i serramenti per le varie tipologie rispondano ai seguenti requisiti: Serramenti a battente − Il telaio di cassa dovrà avere la sezione chiusa tubolare di dimensioni adeguate alle varie

tipologie e consentire l'applicazione a scatto del coprifilo interno a finitura; − il telaio mobile non dovrà avere sezione inferiore a mm 40 e dovrà essere di spessore idoneo in

relazione all'impiego e al tipo di aperture; − le soglie dovranno essere dotate di fori per la fuori uscita dell'acqua con dispositivo antiriflesso; − i vetri dovranno essere montati solo a mezzo di fermavetri a scatto e guarnizioni interne in

esaflex; − le cerniere dovranno essere in estruso di alluminio del tipo a doppio perno in acciaio; − le chiusure dovranno essere dotate di maniglie a rotazione in lega speciale di alluminio con asta

di trasmissione munita di perni per il bloccaggio su più punti; − e finestre con apertura combinata Anta-wasistas dovranno essere di primaria qualità con

maniglia a leva completa di apposito congegno atto ad impedire qualsiasi errata manovra e con chiara indicazione per l'utente sulle manovre da compiere per un uso corretto del serramento.

Serramenti scorrevoli

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− il telaio perimetrale di cassa superiore e inferiore, la soglia dovrà essere lavorata in modo da garantire il drenaggio dell'acqua con dispositivo anti-reflusso;

− telai mobili completi di rotelle in nylon con cuscinetti a sfera incorporati, regolabili, per la registrazione in fase di montaggio;

− le tenute devono essere assicurate in corrispondenza dei montanti di giunzione da guarnizioni in feltro di polipropilene ad alta densità e con guarnizioni in esaflex tra la cassa e l'anta mobile;

− le chiusure per l'uso normale devono essere previste con maniglia a pulsante ed arresto automatico;

− il montaggio dei vetri deve avvenire con guarnizioni avvolgenti in materiale plastico. Porte interne con imbotti in alluminio − L'imbotte dovrà essere realizzata in profilato di estruso di alluminio di spessore adeguato

sagomato in modo tale da consentire l'inserimento di una guarnizione di battuta di gomma; sarà del tipo telescopico atto a consentire l'attestamento su tramezze di spessore variabile tra gli 8 e 25 cm, il fissaggio dovrà avvenire senza viti in vista;

− il pannello porta cieco o con specchiature vetrate potrà essere realizzato secondo quanto prescritto nei rispettivi articoli di elenco o con telaio perimetrale in legno duro con battute lucidate e verniciate, o con telaio in profilati estrusi di alluminio anodizzato con traverso di irrigidimento all'altezza della maniglia. La struttura intermedia del pannello sarà a nido d'ape in cartone bachelizzato a maglia stretta o in resine poliuretaniche espanse; il pannello sarà rivestito in laminato plastico finitura è con supporto in compensato di spessore non inferiore a mm 4 o in legno extra duro pure di spessore non inferiore a mm 4;

− le cerniere dovranno essere in metallo cromato di tipo robusto adatto alle dimensioni dell'anta mobile;

− le maniglie saranno del tipo a leva in lega di alluminio con serratura a chiave di metallo a scelta della Direzione Lavori; le porte dei sevizi saranno dotate inoltre di dispositivo "libero-occupato";

− lo spessore complessivo del pannello anta non dovrà essere inferiore di 45 mm: Vetri I vetri nelle tipologie prescritte dovranno, per quanto riguarda sia le quantità che i metodi di posa, soddisfare le caratteristiche tecniche e le norme previste dalle tabelle UNI 7143-72 e 6534-74 fernavetri - guarnizioni. Pannelli ciechi Le pannellature cieche da inserire nei telai saranno realizzate con una robusta struttura perimetrale, con un'anima interna in materiale isolante ad alto potere coibente, non infiammabile e/o esalante gas-tossici, con elevata stabilità dimensionale. Il rivestimento potrà essere richiesto in: − laminato plastico supportato su compensati in legno o faesite dello spessore non inferiore a mm

4; − lamina di alluminio anodizzato o verniciato o di acciaio preverniciato. Guarnizioni di tenuta Le guarnizioni di tenuta tra il telaio di cassa e il telaio mobile saranno di elastomero (Dutral o Neoprene) e dovranno realizzare il principio di tenuta con precamera di turbolenza di grande dimensione (a giunto aperto). Dovrà inoltre essere assicurata l'assoluta continuità perimetrale del giunto elastico mediante l'impiego di angoli vulcanizzati e accurato incollaggio dei lembi di giunzione. Posa in opera Dovranno essere posti in opera con i seguenti materiali e lavorazioni per garantire la perfetta tenuta con le murature perimetrali: − sigillature perimetrali esterne con siliconi previo inserimento di una guarnizione di supporto alla

sigillatura stessa; − sigillatura tra la controcassa e il telaio di cassa con cordoni di bostik: − coprifili estrusi di alluminio nelle forme e dimensioni più opportune per il raccordo dei serramenti

con le murature perimetrali;

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− coibentazioni in materiali adeguati dei bancali in alluminio onde evitare la formazione di ponti termici;

− schiumature in resine espanse ove necessario. Caratteristiche di esercizio Le caratteristiche di esercizio prescritte per le varie tipologie sono le seguenti: Serramenti a battente - tenuta all'aria classe A3 con riferimento alla classificazione U.N.C.S.A.A.L.; - tenuta all'acqua E4 con riferimento come sopra; - resistenza al vento V2 con riferimento come sopra. Serramenti scorrevoli - tenuta all'aria classe A3 con riferimento alla classificazione U.N.C.S.A.A.L.; - tenuta all'acqua classe E3 con riferimento come sopra. Oneri particolari Oltre alle caratteristiche, alle norme e agli oneri già citati, si intendono già compresi nel prezzo di elenco tutti i serramenti sia interni che esterni oggetto dell'appalto, la loro posa in opera e i seguenti accessori: − le controcasse in acciaio zincato a caldo da premurare e fissare mediante tappi ad espansione

o saldatura alle strutture; − le ferramenta di sostegno e di manovra; − i vetri e i relativi fermavetri; − le pannellature cieche; − le sigillature, guarnizioni, coprifili, contorni e bancali in metallo e coibentazioni; − quanto altro occorre per la perfetta esecuzione e il funzionamento a regola d'arte. Il tutto fatto salvo quanto perfettamente specificato nei relativi prezzi unitari. Norme di misurazione La valutazione dei serramenti sarà eseguita come segue: − per quelli da valutarsi a misura, secondo la massima superficie vista del serramento in

proiezione verticale; − a numero, restando inteso che le misure dei disegni schematici sono solo indicative. Le dimensioni effettive dovranno essere rilevate a cura dell'Appaltatore in cantiere e riportate nei disegni esecutivi costruttivi come precedentemente indicato. Il tutto fatto salvo quanto diversamente specificato nei prezzi unitari di elenco. Nota Le norme sopra riportate fanno esplicito riferimento alle "prescrizioni di conformità qualitativa" edite dall'U.N.C.S.A.A.L.; a dette prescrizioni si farà riferimento anche per quanto riguarda le prove e i collaudi. SERRAMENTI IN PROFILATI DI ACCIAIO ZINCATO Si richiamano tutte le norme e prescrizioni riportate nei paragrafi precedenti per quanto attiene a regole generali e prescrizioni tecniche sulla qualità dei materiali ed accessori e sulle metodologie di costruzione e di posa, norme di esercizio e misurazione. Qualità dei materiali In particolare si prescrive che i serramenti siano costruiti con profilati ottenuti dalla profilatura a freddo di nastro sottile di acciaio zincato e che abbia caratteristiche meccaniche non inferiori alla norma UNI 5753-75, zincato col sistema Sendzimir o equivalente, in modo da assicurare una protezione maggiore a parità di zinco e una più elevata aderenza del rivestimento rispetto ai processi di zincatura discontinui. La lamiera di acciaio zincato deve avere le seguenti caratteristiche:

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NORME TECNICHE OPERE MURARIE

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− qualità FeKPG2, rivestimento Z275 secondo norma UNI 5733-75, prodotto zincato idoneo a sopportare operazioni di profilatura e di piegatura senza distacco del rivestimento di zinco. Per rivestimento di zinco si intende la massa totale di zinco depositata su ambedue le superfici, non deve essere inferiore -per il rivestimento Z275- a 275 gL/mq. Il controllo della massa di zinco va eseguito secondo le modalità indicate nella norma UNI 5741-66;

− la profilatura deve essere eseguita in modo da non degradare né le caratteristiche di protezione contro la corrosione delle strato di zinco, né lo strato di vernice superficiale se viene utilizzato lamierino zincato preverniciato.

I profilati tubolari devono essere chiusi ai loro lembi con procedimento di fissaggio (aggraffatura meccanica, puntatura, saldatura, ecc.) che garantisca nel tempo le caratteristiche di resistenza meccanica del profilo e dei telai con questo costruiti. Nella fabbricazione dei profilati può essere utilizzato anche lamierino zincato preverniciato in continuo (coil-coating), in questo caso la profilatura deve essere eseguita in modo da non danneggiare le caratteristiche della vernice superficiale. Trattamento superficiale Il trattamento superficiale deve essere in grado di garantire una resistenza senza menomazioni degli strati superficiali per le 144 ore di camera a nebbia salina secondo UNI 5687-73. Dopo aver subito tutte le lavorazioni meccaniche precedenti, i serramenti verranno sottoposti al trattamento di fosfatazione per immersione a caldo secondo il ciclo classico costituito da sgrassaggio, lavaggio, preriscaldo, fosfatazione,lavaggio, passivazione, essicazione. Si prosegue poi alla verniciatura per immersione dei serramenti. Non sono ammesse colature, specialmente nelle parti che restano in vista; opportuni fori verranno eseguiti sulle parti non in vista dei telai tubolari, onde permettere ai trattamenti di fosfatazione e di verniciatura con fondo di interessare anche le parti interne degli stessi. I serramenti possono essere forniti anche solo con questo trattamento: devono in tal caso garantire comunque una permanenza in cantiere in qualunque tipo di atmosfera, di almeno 4 mesi, senza dar luogo alla formazione di ossido, sia sulle parti zincate, che sulle parti ove il rivestimento di zinco sia stato asportato durante la lavorazione. La verniciatura a finire sarà fatta con una tecnologia in grado di garantire durata e resistenza specifica nel tempo con un ciclo di verniciatura che prevede una prima mano di fondo epossidico e una seconda mano di poliestere, entrambi cotti ad alta temperatura. Possono essere accettati altri procedimenti, previa accettazione della Direzione Lavori. Nel caso in cui i serramenti vengano forniti verniciati, questa sarà fatta con una tecnologia in grado di garantire durata e resistenza specifiche nel tempo. I serramenti forniti completi di verniciatura a finire devono essere posti in opera possibilmente dopo che sono state ultimate le opere murarie. Nel caso in cui, per particolari necessità, la Direzione Lavori debba disporre che i manufatti vengano posti in opera prima, è necessario che eventuali colature di malta o cemento o altri leganti, vengano ripulite con acqua prima che si inizi il processo di presa. Prove e collaudi La Direzione Lavori, ove lo ritenga opportuno, può richiedere delle prove di collaudo a carattere distruttivo e non distruttivo e precisamente: - controllo dello spessore del rivestimento di zinco: secondo norma UNI 5741-66; - resistenza alla corrosione in camera nebbia salina: secondo norma UNI 5687-73. SERRAMENTI REI Si richiamano tutte le norme e prescrizioni riportate nei paragrafi precedenti, per quanto attiene a regole generali e prescrizioni tecniche sulla qualità dei materiali e accessori, sulle metodologie di costruzione e posa, norme di esercizio e misurazione. In particolare si precisa che i serramenti REI sia ciechi che vetrati dovranno avere caratteristiche antincendio, parafiamma e antifumo conformi alla normativa vigente ed essere dotati dei prescritti certificati di omologazione di resistenza al fuoco REI e che dovranno essere realizzati, come per quelli di alluminio e ferro, da ditte specializzate preventivamente accettate della Direzione Lavori.

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