modulo di strategia. alcuni concetti definizione di strategia la strategia è larte della guerra, la...
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Modulo di Strategia
Alcuni concetti• Definizione di strategia
La strategia è l’arte della guerra, la gestione di un esercizio in una
campagna militare (Oxford Dictionary)
• Peculiarità
• Pianificazione strategica
• Strategia
• Management strategico
• In un azienda sanitaria, utilizzare un approccio gestionale del tipo management strategico significa avere costante attenzione all’ambiente istituzionale, cioè ai rapporti con il Ministero, la Regione, Enti Locali (sindaci), all’ambiente sociale, quindi con le associazioni di riferimento della cittadinanza e con il mondo non- profit, all’ambiente competitivo, cioè con le altre strutture sanitarie pubbliche e private operanti sul medesimo territorio, ecc.
• Questa attenzione si traduce in infos che vengono processate nella pianificazione strategica e producono scelte che influenzano la strategia aziendale
Collegamento con la programmazione, i l budgeting & controllo e con le scelte
organizzative aziendali
• Collegamento strategia e tattica
• Collegamento pianificazione e programmazione: è fondamentale per dare concretezza alle azioni di riposizionamento strategico dell’azienda e dà luogo a due tipi di controllo (controllo sul budget di breve periodo e controllo sulla strategia, orientato alla verifica del grado di raggiungimento preogressivo – e della permanente validità- del disegno – insieme di scelte- della strategia)
• Esiste poi una seconda area di relazioni che riguardano i rapporti tra struttura e strategia: ovvero sia le scelte strategiche vengono influenzate ed influenzano reciprocamente le scelte organizzative.
• Es. la costituzione di dipartimenti ospedalieri, la dislocazione dei poliambulatori territoriali, il mix di attività decentrate distrettualmente o accentrate in dipartimenti, sono tutte scelte che dipendono (se vincolanti) o possono produrre modificazioni (se opportunità) a partire da una determinata configurazione iniziale della struttura organizzativa aziendale.
L’integrazione tra i diversi vincoli-opportunità poste dall’ambiente esterno (cosa dovrei fare), da quello interno (cosa posso fare) e dalle finalità proprie dell’organizzazione (cosa voglio fare), avviene lungo il processo di pianificazione strategica , momento in cui i diversi attori aziendali coinvolti trovano le soluzioni (le scelte strategiche) per contemperare tali esigenze, talvolta coerenti, talvolta contrastanti.
Esistono diversi tipi di approccio al processo di pianificazione
1. Approccio progettuale
Teorizza un processo razionale che procede attraverso l’esplicitazione della missione e finalità aziendali, lo studio con appositi strumenti dell’ambiente esterno (minacce e opportunità) ed interno (punti di forza e debolezza), la definizione delle scelte strategiche che trova formalizzazione in un Piano Strategico Aziendale (di norma con riferimento ad un arco strategico temporale triennale)
2. Approccio istituzionalista
Sostiene come la strategia sia non tanto frutto di un processo esplicitamente razionale, quanto del tentativo o di emulare i comportamenti di altre organizzazioni di successo (i leaders) o di uniformarsi alle richieste (pressioni) dell’ambiente istituzionale e sociale (dovrei razionalmente chiudere un poliambulatorio nel comune X ma è il comune dell’Assessore e si è già costituito un Comitato dei cittadini…)
3. Approccio politico
Secondo cui la strategia è il risultato del configurarsi dell’esercizio del potere esterno e interno a protezione di interessi che sono di natura personale o partitica (dovrei ristrutturare gli spazi di pneumologia, punto di forza di alta qualità della mia azienda, ma il cardiologo, amico di… e fonte di introiti cospicui per l’azienda, vuole acquistare l’ultimo macchinario per l’emodinamica…)
4. Approccio incrementalista
Tale per cui, in maniera controllata, la strategia finisce per essere il risultato non di un disegno esplicito, ma la sommatoria di azioni di breve periodo che si susseguono secondo (si spera) un filo logico ispirato dalle finalità aziendali ( non pianifico esplicitamente lo spostamento nell’arco del triennio dell’attività di RO a quella di DH e DS, ma la produco attraverso scelte di programmazione annuale verificando poi ex post i risultati raggiunti ed aggiustando la mira per l’anno successivo). Negazione stessa dell’attività di pianificazione
5. Approccio imprenditoriale
In cui la strategia è il frutto dell’intuizione del leader carismatico, che senza basi razionali (dati certi) individua “a naso” la strada da percorrere per avere successo.
NotaIn un’azienda sanitaria, la scelta se ampliare i servizi offerti nel poliambulatorio del comune montano X (3500 abitanti) può basarsi su uno o più dei seguenti ragionamenti:
1. Valutazione razionale dei bisogni (domanda di prestazioni) della pop. e delle alternative legate alla localizzazione geografica (distanza da percorrere per altri centri);
2. Emulazione di quanto fatto dall’azienda USL vicina che ha aperto un ambulatorio in ogni paese con più di 3000 abitanti (anche per non sfigurare al tavolo regionale)
3. Pressioni del sindaco (amico e compagno di partito dell’assessore)
4. Formalizzazione di una situazione già in essere (vi sono un cardiologo ed un pneumologo che vi lavorano tre giorni alla settimana su indicazione del primario ospedaliero)
5. Intuizione per cui, pur in assenza di dati certi, è possibile presumere che il comune stia per avere un’esplosione demografica.
Ad eccezione delle organizzazioni semplici (imprese medio-piccole) dove l’approccio imprenditoriale rimane centrale, tutte le altre organizzazioni adottano un approccio progettuale quale base razionale per individuare e motivare le proprie scelte strategiche, le quali tuttavia vengono influenzate lungo il processo di pianificazione da motivazioni di ordine politico o istituzionalista o da un approccio incrementalista del tipo prova-errore per cui si attende a formalizzare una certa decisione.
Il modello di riferimento: l’approccio progettuale
1. Definizione della missione e principali finalità
Per un’azienda è ben diverso interpretare la proprio missione come “ la produzione di salute”, piuttosto che la “produzione dei servizi sanitari” o la “produzione di un bilancio in pareggio”. Ne conseguono priorità strategiche ben diverse: nel primo caso attenzione alla domanda di salute (approccio che recupera le indicazioni dell’ambiente esterno). Nel secondo caso l’attenzione all’offerta di servizi (rischio di essere autoreferenziali nel decidere cosa produrre). Nel terzo caso le scelte sono vagliate forzatamente alla luce del rapporto ricavi-costi che generano, preferendo servizi e attività che operano in equilibrio o massimizzano tale rapporto.
2. Analisi dell’ambiente esterno
3. Analisi organizzativa interna
4. Definizione delle scelte strategiche
5. Collegamento con l’attività di programmazione e budget annuale
Output del processo P.S.
Occorre distinguere due risultati:1.Immediato e spot è rappresentato dal Piano
Strategico Aziendale, che formalizza le diverse fasi in cui è composto il processo
2.L’attivazione del cosiddetto controllo strategico, ovvero sia dell’attività di costante monitoraggio del grado di raggiungimento della strategia deliberata e delle sue eventuali modifiche in corso se necessarie.
Controllo strategico
E’ un controllo feed-forward, anticipatore dei fenomeni che possono impedire il raggiungimento delle scelte volute.
Esiste una distinzione tra strategia deliberata e attuata effettivamente: la prima trova formalizzazione nel piano strategico, la seconda è data dalla combinazione tra la parte della strategia deliberata che trova concretizzazione ed un eventuale strategia emergente dettata dall’evolvere delle situazioni.
Importanza della continuità del processo di pianificazione.
Strumenti per la pianificazionestrategica
SWOT
La combinazione tra analisi ambientale ed organizzativa si definisce analisi SWOT (Strenghts, Weakness, Opportunities, Threats)
Consente concettualmente di individuare le aree strategiche di intervento
Area delle opportunità e punti di forza: investire
Area delle minacce e p.di debolezza: evitare
Si tratta comunque di scelte che possono e devono far riferimento alla missione aziendale, per cui potrei dover investire in aree deboli e con forti pressioni ambientali. Es: si pensi ai servizi domiciliari quando già esistono sul territorio organizzazioni private a pagamento ben radicate che hanno sopperito all’assenza dell’azienda sanitaria e che ostacoleranno lo sviluppo.
Area p. forza e minacce: proteggere
Sottintende rischi che devono essere fronteggiati per preservare l’UO o l’area di attività aziendale messa sotto pressione, a meno che non si tratti di una minaccia non affrontabile. Es: la Regione stabilisce che per avere l’accreditamento occorrono standard tecnologici che l’Azienda non è in grado di garantire a tutte le sue UUOO eccellenti.
Area p. debolezza e opportunità: investire?
Es: la Regione promuove un finanziamento per la costruzione di un Hospice (centro residenziale di cure palliative. Struttura sanitaria residenziale per malati terminali).
Sul territorio dell’Azienda USL ne operano già due privati e accreditati in grado di soddisfare la domanda. Conviene finanziarsi le infrastrutture , ma poi dover reperire con i mezzi propri il personale, o meglio continuare ad appoggiarsi alle struttura già operanti? Diversa sarebbe la situazione nel caso in cui non ci fossero tali strutture.
Strumenti per l’analisi dell’ambiente esterno (opportunità e minacce)
• Stakeholder analysis
• PEST analysis
• Analisi del settore
• Costruzione degli scenari
• Mappe di posizionamento/percezione
Analisi degli stakeholder
identificare i portatori di interesse più rilevanti,ossia individuare gli stakeholder che riescono adesercitare un’influenza significativa ed essenziale perla realizzazione delle strategie.
accertare i loro interessi ed obiettivi rispetto allescelte strategiche che l’azienda deve formulare
valutarne l’impatto, ovvero analizzare l’influenzache ogni stakeholder può esercitare sullo spaziostrategico dell’azienda sia in senso positivo, disupporto alla realizzazione, sia in senso negativo, intermini di ostruzionismo.
Erogazione di determinati livelliquali-quantitativi di prestazioni•Garanzia dello sviluppodell’eccellenza•Garanzia di equilibrio economico-sostenibile•Garanzia del rispetto delle leggi e
•Fruizione di prestazionisanitarie di eccellenza•Accesso a percorsi di curaintegrati ed efficaci
•Efficiente utilizzo dellerisorse pubbliche•Garanzia di una struttura diofferta sanitaria adeguata aibisogni di salute
dei regolamenti da parte dell’IRCCS
Pazienti regionalied extraregionali
Livelli digoverno
sovraordinati
Comunità
IRCCS
Comunità diriferimento
Personale
scientifica
Fornitori
•Ricerca di eccellenza a livelloregionale, nazionale edinternazionale
•Garanzia del rispetto dellecondizioni contrattuali•Riferimento per sperimentazionee valutazione tecnologie
•Sviluppo professionale interno•Formazione e preparazione•Inserimento in un contestoorganizzativo funzionale
PEST analysis
Analisi dell’impatto sulla gestione strategicadell’azienda delle variabili riguardanti:
Politica (PSN, PSR e legislazione)Economia (trend macroeconomici e dinamichemicroeconomiche che influiscono sulla sanità)Società (variabili demografiche quantitative edepidemiologia; variabili qualitative riguardanti glistili di vita, la domanda etc.)Tecnologia
L’analisi mira ad evidenziare come questevariabili possano agire sullo sviluppostrategico aziendale, tenendo conto delle fortiinterdipendenze tra le stesse.
Variabili
Politica
Economia
Società
Ambiente sanitario
Regionalizzazione
Aziendalizzazione
Norme su ruolo unico delladirigenza medica
Aumento costi diacquisizione fattori produttividovuta all’aumentodell’inflazione
Aumento patologie cronichea seguito dell’aumento della
Impatto
Adozione modelliorganizzativi regionali
Responsabilizzazionesu uso risorse e risultati
Graduazione posizioni evalutazione del personale
Dinamiche di costodifficili da controllare
Generazione di deficit
Riprogettazionedell’assistenza territoriale e
popolazione anziana, non più ospedalieraseguita dalla famiglia
Minori parti a seguito deldecremento della natalità
Riprogettazione deipunti parto
Tecnologia Sviluppo delle ICT nelsettore sanitario (PACS,telediagnostica)
Re-ingegnerizzazionedei processi produttivi
Cambiamento dello stile“medico”
Mappe di posizionamento-percezione
Posizionano l’azienda o la macrostruttura rispetto ai propri competitor inrelazione ad alcune variabili che si ritengono rilevanti nella logicacompetitiva.
Ad es. efficienza operativa: proxi costo del lavoro/posto letto saturatocomplessità: peso medio ricovero ordinario
POTENZIALIENTRANTI
FORNITORI COMPETITORIDIRETTI
CLIENTI
SOSTITUTI
Analisi del settore
POTENZIALI
ENTRANTI
Minaccia da nuovi entranti Minaccia da poterenegoziale squilibrato
FORNITORI
Minaccia da poterenegoziale squilibrato
Minaccia da prodotti/servizisostituti
SOSTITUTI
CLIENTI
E’ l’analisi con cui graficamente si ricostruisce il quadro dei diretti competitori, dei potenziali entranti nel settore, dei potenziali sostituti, delle relazioni di potere nei confronti di clienti e fornitori.
Costruzione scenariCostruire scenari significa immaginare diversi possibili“futuri”, ossia diversi scenari, in modo da garantireflessibilità alla strategia.
1. Identificazione delle forze che possono modificare il corsod’azione dell’azienda, spingendola in differenti direzioni rispettoa quella voluta.
2. Elaborazione degli scenari a seconda di come tali forzepotrebbero agire sull’azienda
3. Le forze possono avere un impatto diverso sulla strategiaaziendale, molto spesso non si manifestano palesemente opossono essere difficili da quantificare, alcune di esse sono“predeterminate”, nel senso che non possono esserecontrollate.
4. Gli scenari elaborati devono essere inseriti nel processodecisionale strategico e, quindi, modificati o abbandonati aseconda che le condizioni ambientali rimangano compatibilidurante l’implementazione della strategia.
Ambiente interno: strumenti di analisi
Matrici di portafoglio:Boston Consulting GroupMc KinseyMatrice di Ansoff
Analisi ad hoc e check listAnalisi delle capacità e potenzialità dell’azienda in termini:
organizzativiprofessionaliproduttivifinanziariinfrastrutturalilogisticitecnologici...
Punti di forza e punti di debolezza
Analisi ad hoc
Analisi delle specializzazioni, al fine di individuaresovrapposizioni orizzontali/duplicazioni nelle attivitàe nelle risorse (ad es. sovrapposizione attivitàambulatoriale ospedaliera e specialisticonvenzionati, analisi primi 10 DRG)
Analisi delle interdipendenze, al fine di identificaresequenzialità verticali rispetto ai processi produttivi(diagnosi, cura, riabilitazione)
Analisi della professionalità del personale (ad es.competenze mancanti oppure su cui puntare)
Analisi della capacità produttiva (ad es. orari,mappatura sedi e tipologia produzione, liste d’attesa)
Analisi ad hoc
Analisi del livello di innovazione tecnologica(mappatura tecnologie e macchinari presenti)
Analisi delle dotazioni infrastrutturali
Analisi economiche e finanziare
Analisi ad hoc ospedale
UOPL RO(1)
PLDH/DS(2)
N. RO N. DH N. DS DM(3) (4) (5) (6)
PM(7)
T.OC. T.OP. LEA(8) (9) (10)
Chirurgia generaleChirurgia pediatrica
2714
12
752665
753
6176
9,55,0
1,50,9
73%64%
90% 20%58% 44%
Geriatria 23 2 888 166 0 9,6 1,4 102% 8% 8%Ortopedia 24 2 970 29 421 6,4 1,3 71% 82% 13%Ostetricia e ginecologia 14 4 1.385 185 527 4,1 0,8 111% 53% 3%OtorinoPsichiatria
1027
11
633842
56151
2380
5,610,7
1,01,1
98%91%
84% 35%0% 13%
Urologia 30 6 1.342 412 142 6,2 1,2 76% 70% 6%Anestesia e rianimazioneUtic
817
01
101782
0186
00
18,07,5
6,51,5
62%94%
29%40%
0%3%
Gastroenterologia 8 0 675 0 0 5,9 1,2 136% 5% 21%Anatomia patologica
Dialisi
Radiologia
Farmacia
Laboratorio
Pronto soccorso
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
Analisi ad hoc ospedale
M-C DRG Descrizione N. casi PM DM DMN
MMCMCM
430389311372371379
PsicosiNeonati a termine con affezioni maggioriInterventi per via transuretrale, senza ccParto vaginale con diagnosi complicantiParto cesareo senza ccMinaccia di aborto
xxxxxxxxxxxxxxxxxx
1,20,70,80,9
10,7
123,5
53,95,23,6
16,45,84,6
55,44,5
Esofagite, gastroenterite e miscellanea mal app diger eta' >17MM
183127
senza ccInsufficienza cardiaca e shock
xxxxxx
0,61,2
511
4,79
Colecistectomia senza esplorazione del dotto biliare comune,CC
198055
senza ccMiscellanea di interventi su orecchio, naso, bocca e gola
xxxxxx
1,20,8
53
5,63,2
Altri DRG chirurgici
Altri DRG medicixxxxyyyy
1,71
Analisi ad hoc territorio
La mappatura:I servizi offerti (che cosa)
Le sedi (dove)
Le attività (quanto)
I meccanismi di accesso (come)
Attività
Analisi ad hoc territorioObiettivo conoscitivo
Domanda territoriale
Offerta territoriale
Risorse di personale
Area cure primarie
Risorse impiegate
Dettaglio
•Caratteristiche del territorio e della popolazione•Evoluzione demografica ed epidemiologica prevista•Tipologia di utenti e della domanda•Comuni del territorio che hanno delegato/non delegato le attività sociali
•Numero sedi territoriali/ continuità assistenziale•Dislocazione territoriale•Distretti o dipartimenti a cui afferiscono le sedi•Accessibilità (Modalità di accesso e prenotazione)
•Servizi + deleghe del sociale e socio-sanitario integrato•Linee di prodotto/ Programmi di presa in carico integrata•Prestazioni “isolate”, ovvero non integrate in un percorso di presa in carico
•Personale dei servizi territoriali•Personale amministrativo dedicato•MMG/PLS•Personale ex SUMAI
•Numero MMG•Numero PLS•Numero SUMAI•Numero MCA•Associazionismo: numero di team/ équipe /gruppi / rete / associazioni•Altre forme organizzative delle cure primarie (cooperative, altro)•Livello di adesione all’associazionismo: % MMG/PLS che aderiscono a team/équipe /gruppi /altre forme organizzative della MG•Sperimentazioni organizzative con la MG in atto (avvio NCP, budget per i MMG,linee guida territoriali o ospedale-territorio; dimissioni protette)
•Spesa farmaceutica convenzionata esterna•Spesa per specialistica ambulatoriale•Tassi di ospedalizzazione per distretto
Schede di analisi strategica
Strumento per rilevare i possibili sviluppistrategici delle macrostruttureorganizzative
Dipartimenti gestionali
Aree clinico-scientifiche/dipartimentifunzionali
Area amministrativa e di staff
Area sanitaria ed assistenziale
Distretti
Schede di analisi strategica - Dipartimenti
Le schede perseguono un approccio di tipopartecipativo e possono essere compilatedalle UUOO facenti parte il dipartimentooppure da un gruppo di lavoro dipartimentaleinter-UUOO. E’ compito del capo-dipartimentoe dell’esecutivo di dipartimento produrne unasintesi che porterà alla definizione delle lineestrategiche di sviluppo del dipartimento.Le schede compilate a livello dimacrostruttura possono essere utili non soloper la definizione del piano strategico disviluppo della macrostruttura ma anche per ladefinizione del Piano Strategico Aziendale.
Schede di analisi strategica – Dipartimenti
Sezione AnagraficaSezione A – Analisi dell’ambienteesternoSezione B – Analisi dell’ambienteinterno e attività attualeSezione C – Sviluppi strategici
Schede di analisi strategica – Dipartimenti
Sezione AnagraficaQuali UO fanno parte del dipartimentogestionaleDati strutturali (PL, medici, personaledell’assistenza)Quali UO sono coinvolte nei processi deidipartimenti funzionaliElementi di integrazione con gli altridipartimenti
Sezione A – ANALISI DELL’AMBIENTEESTERNO
A.1 Tendenze rilevantimira ad evidenziare lo stato attuale della ricerca e dell’assistenza inambito internazionale/nazionale e le prospettive di evoluzione nelmedio/lungo periodo. Rendere esplicite se vi sono delle innovazionitecnologiche, organizzative o di processo, emerse a livellointernazionale/nazionale, che possono essere recepite o che possonocostituire la base per lo sviluppo del dipartimento.
A.2 Utenza di riferimentosi occupa della definizione dei target di utenza ai quali si rivolge ildipartimento. In questa sezione vengono descritti (a) pazienti attuali,suddivisi per: patologia rilevante, genere, fascia d’età (minori, adulti,anziani), provenienza geografica (regionale, extra-regionale, nord,centro, sud, estero), categoria professionale; (b) pazienti potenziali,che possono essere distinti in: (1) nuovi utenti per le tradizionalipatologie/tecniche di cura, (2) nuovi utenti per nuovepatologie/tecniche di cura, (3) utenti che già si riferiscono allastruttura ma che a seguito dello sviluppo dei servizi e delle tecnologiepossono trovare ulteriore risposta ai propri bisogni di salute.
A.3 Rapporti con il sistema di offertarelazioni di collaborazione con altre istituzioni, aziende sanitarie eanalisi dei competitor
Schede di analisi strategica – Dipartimenti
SEZIONE B – ANALISIDELL’AMBIENTE INTERNO
Descrizione sintetica delle macro-attivitàdel dipartimento (produzione, patologietrattate)Risorse dedicate (umane, tecnologiche,ecc.)Evidenziazione di eventuali criticità, colli dibottiglia, problematiche organizzative.
RisultatiScostamentiPrevisione
Matrice di AnsoffSVILUPPO DELLE PRESTAZIONI OFFERTE
Servizi/Prestaz.
Attuali Nuovi
Attuale
erogate
Gruppi diutenti/clienti
Minori
X Y
PENETRAZIONE DEL ESTENSIONE DELLA
SVILUPPODEL BACINO
UTENTI/CLIENTI
Futuro
Adulti
Anziani
...
MERCATO ATTUALE
AMPLIAMENTO DELBACINO UTENTI
GAMMA SERVIZI
DIVERSIFICAZIONEUTENTI + SERVIZI
Schede di analisi strategica – Dipartimenti
SEZIONE C – SVILUPPI STRATEGICIDescrizione di eventuali sviluppi strategici per leattività tradizionali del dipartimento e per attivitàinnovative, collegandosi all’analisi ambientaleeffettuata nelle precedenti sezioni
Definizione delle risorse necessarie (già presenti)
Eventuali investimenti (risorse umane,organizzative, finanziarie, tecnologiche)
Indicazione del contributo dello sviluppo di questearee allo sviluppo strategico dell’intera azienda.
ESEMPIO: Scheda strategica “ortopedia generale e traumatologia”(dipartimento funzionale/area clinico scientifica)
SEZIONE ANAGRAFICA:Integrazione con quasi tutte le UUOO sanitarieaziendali
ANALISI AMBIENTALE ESTERNATendenze rilevanti a livello internazionale:biomateriali, nanotecnologie, causali delle infezioniosteo-articolari, microchirurgia.Pazienti potenziali: attrazione di pazienti conpatologie complesse su cui proporre trattamentiinnovativi, in particolare nel caso della microchirurgia.Nel settore della microchirurgia sono attive dellecollaborazioni con aziende sanitarie nazionali e istitutiinternazionali
RisultatiScostamentiPrevisione
Matrice di AnsoffSVILUPPO DELLE PRESTAZIONI OFFERTE
Servizi/Prestaz.
Attuali Nuovi
Attuale
erogate
Gruppi diutenti/clienti
Minori
X Y
PENETRAZIONE DEL ESTENSIONE DELLA
SVILUPPODEL BACINO
UTENTI/CLIENTI
Futuro
Adulti
Anziani
...
MERCATO ATTUALE
AMPLIAMENTO DELBACINO UTENTI
GAMMA SERVIZI
DIVERSIFICAZIONEUTENTI + SERVIZI
ESEMPIO: Scheda strategica “ortopedia generale e traumatologia”(dipartimento funzionale/area clinico scientifica)
ANALISI AMBIENTALE INTERNACriticità: la ricerca nel campo della microchirurgianon è accompagnata dall’assistenza sanitaria.Risorse presenti: l’azienda è già in possesso ditecnologie per la microchirurgia (microscopi, kitchirurgici).
SVILUPPI STRATEGICI:Investimenti richiesti: formazione o attrazionedall’esterno di due specialisti nella microchirurgia.Benefici per l’azienda: numero di nuovi pazienti cheafferiscono all’azienda per microchirurgia giustifical’investimento iniziale; sviluppo della ricerca inambito microchirurgico contribuisce all’eccellenzadell’azienda in campo nazionale ed internazionale.
Schede di analisi strategica – Areasanitaria ed assistenziale
OBIETTIVI:affrontare eventuali debolezze o criticitàintrinseche dell’area sanitaria ed assistenzialeper alcuni temi importanti riguardanti leoperationsfare dell’area sanitaria una componentefondamentale dello sviluppo strategico dell’interaazienda
Sono stati formati dei gruppi di lavorocomposti da medici di direzione sanitaria,personale dell’assistenza e personale“esperto” nelle varie tematiche.
Schede di analisi strategica –Area sanitaria ed assistenziale
Focus gruppi di lavoro:Percorsi pre operatori
Processi assistenziali in sala operatoria
Servizi diagnostici
Day Surgery
Modelli organizzativi dell’assistenza
Schede di analisi strategica – Area sanitariaed assistenziale
Sezione Anagrafica e attività esistentiUUOO coinvolte nel processoRicostruzione dei percorsi per aree di attivitàIndividuazione delle criticità organizzative (risorse umane estrumentali, logistica, formazione) e gestionali (turni, relazionicon unità di assistenza e unità di ricerca)
Sezione sviluppi strategiciInterventi organizzativiDefinizione delle risorse necessarie (già presenti)Eventuali investimenti (risorse umane, organizzative, finanziarie,tecnologiche)Esplicitazione benefici per l’area sanitaria e assistenziale ericadute sullo sviluppo strategico dell’azienda
ESEMPIO: Sale Operatorie
Sezione AnagraficaGruppo di lavoro: medico di direzionesanitaria, personale del servizio assistenza,caposala blocco operatorio.Unità coinvolte nel percorso: UUOOchirurgiche, terapia intensiva, servizianestesia, anatomia patologica, farmacia,immuno-trasfusionale, diagnostica perimmagini, centrale sterilizzazione, UUOOamministrative (economato, attivitàtecniche).
ESEMPIO: Sale Operatorie
Principali criticità delle attività esistenti:Personalizzazione nella gestione delle attivitàoperatorie per divisione chirurgica, compresaattività libero professionale
Scarsa pianificazione del programma operatorio
Assenza di linee di indirizzo per la gestione dellecriticità (interventi chirurgici urgenti)
Assenza di percorsi operatori condivisi
Blocco operatorio nuovo con adeguate risorsestrutturali e tecnologiche e blocco operatorio daristrutturare
ESEMPIO: Sale Operatorie
Sezione sviluppi strategici:Organizzativi/gestionali:
Definizione di percorsi operatori, stabilendo delle regole condiviseriguardanti: accesso, attività, percorsi, responsabilitàDefinizione di un a responsabilità complessiva sulla gestione delblocco operatorio (servizio sale operatorie sotto la direzionesanitaria)
Investimenti:Risorse umane sono adeguateRisorse strutturali da adeguare nel “vecchio” blocco operatorio(rientrano nel piano degli investimenti)Investimenti in sistemi informativi che permettano la gestione dellasala operatoria, la raccolta delle informazioni necessarie allacontabilità analitica e alla gestione delle richieste farmaceutiche edeconomali
Benefici per l’azienda:Gestione razionale ed efficace di una delle parti più rilevantidell’attività aziendale
Schede di analisi strategica –Staff e servizi amministrativi
La sezione anagrafica è stata compilatadalla direzione amministrativa
La sezione delle attività esistenti e deglisviluppi strategici è stata somministrata adogni UO amministrativa e la sintesi finaleha permesso l’elaborazione delle linee disviluppo strategico dell’area amministrativae di staff secondo un processopartecipativo
Schede di analisi strategica –Staff e servizi amministrativi (1/2)
Sezione Anagrafica e attività esistentiA.1 Elenco delle macro-funzioni enumero del personale dedicato
A.2 Elenco Progetti in corso/avviati
A.3 Elementi di integrazione:con altre UUOO amministrative e sanitariedell’azienda (clienti interni e fornitori interni)
con enti diversi dall’azienda
Schede di analisi strategica –Staff e servizi amministrativi (2/2)
Sezione B – Analisi dell’ambienteEvoluzione dell’ambiente interno (ad es. globalservice)Evoluzione dell’ambiente esterno (ad es. unioniacquisti, aree vaste, ecc.)
Sezione C – Ipotesi di sviluppo strategicoQuali cambiamenti devono essere attuati peradeguare la propria struttura organizzativa eoperativa all’evoluzione ambientale rispetto alla:
Reingegnerizzazione dei processi interniIntegrazione con le altre strutture organizzative
Quali sono gli strumenti a supporto di tali processi dicambiamento?
ESEMPIO
Sezione anagrafica:Esplicitazione clienti/fornitori interni
CLIENTI INTERNI FORNITORI INTERNI
Costruzione matrici di interdipendenza:tra le stesse UUOO amministrative e di staff
tra UUOO amministrative e altre articolazioniorganizzative dell’istituto
tra UUOO amministrative e altri enti
Matrice delle interdipendenze con articolazioni organizzative aziendali
DIR DIR DIR DIR UUOO SERVGEN SAN SCI AMM LAB SAN ASSIST FARMA
Risorse Umane
Bilancio
SIR
Attività economali
Patrim. Att. Tecn.
Am.vo Ricerca Scient.
Controllo di Gestione
URP
Affari Ist.li
Marketing
Delibere Segreteria DA
Prest. Econ. Ricovero
Prest. Ambulatoriali
Prevenzione
Educazione salute
Logistica, attr. e comfort
Biblioteca Scient.
Matrice delle interdipendenze con altri enti
Altre LivelloMinistero Aziende Istituzional Enti
RER salute Sanitarie Sovraziendale Pubblici Enti privati
Risorse Umane
Bilancio
SIR
Attività economali
Patrim. Att. Tecn.
Controllo di Gestione
URP
Affari Ist.li
Marketing
Delibere Segreteria DA
Prest. Econ. Ricovero
Prest. Ambulatoriali
Prevenzione
Educazione salute
Biblioteca Scient.
Servizio Gestione Personale
Criticità/
Opportunità
Necessità disoddisfare lerichieste dei clientiinterni in modoefficace edefficiente
Necessità dicoordinamentocon altre UUOO
Hp Interventi di sviluppo
- Riorganizzazione dellastruttura organizzativadell’UO RU con lasuddivisione in due aree(Area giuridica edeconomica)
Integrazione tra settoreformazione e il ServizioAssistenza
Integrazione della UOpersonale con UO CdG perdati su personale a fini delbudget
Integrazione tra i servizi incaso di preparazione diprogetti innovativi (es.Banca dell’Osso)
Come? (condizioni organizzative)
-Unificazione dei due settori “Assunzioni epiante organiche” e “Atti e certificazioni emobilità”
- Coinvolgimento del settore concorsipersonale del comparto, per costituire unsettore Macro, formato da due articolazioniovvero “Concorsi, verifica, sviluppo dellacarriera personale del comparto” e“Assunzioni, certificazioni e gestionedotazione organica”, ove si individuano icoordinatori. Le persone gerarchicamentesubordinate potranno – in un certo periodo ditempo - divenire fungibili, quindi garantireuna più ampia flessibilità nelle procedure direclutamento e assunzione
- Spostamento del settore Contenziosopresso UO Affari istituzionali
-Soppressione del settore “Personalemedico” con distribuzione dei compiti aglialtri settori
- Spostamento del Settore Formazione agliuffici di staff della direzione strategica
-Interventi formativi per il personale coinvoltonei processi di cambiamento
ESEMPIO
Linee di sviluppo strategico:Sviluppo organizzativo della lineamministrativa e degli staff (creazione diun ufficio staff con a capo un responsabiledegli staff, accorpamento di alcuni servizi)
Sviluppo di un nuovo sistema informativo-informatico a partire dalle matrici delleinterdipendenze
Schede analisi strategica
Vantaggi:Strumento flessibile ed adattabile al contesto.
Utilizzabile nella predisposizione sia del pianostrategico aziendale sia delle macrostrutture.
Si fonda su un approccio di tipo partecipativo allapianificazione strategica.
Criticità:Elaborare una sintesi di spinte strategichecontrapposte.
Tralasciare le problematiche di tipo operativo edevidenziare gli sviluppi a carattere strategico
L’Architettura del Piano Strategico Aziendale
1.
2.
3.
4.5.
Architettura del Piano Strategico
Logiche e principi di riferimentoStoria ed ereditàFunzioni del Piano StrategicoPrincipi e valoriMissionVisionMappa degli stakeholder
Contesto di riferimentoAmbiente esternoAmbiente interno
Linee di intervento strategicoPolitiche di sviluppo, ridimensionamento,riqualificazione, ecc. dei serviziSviluppo organizzativoMeccanismi operativiUlteriori leve strategiche
Piano degli investimentiPiano economico-finanziario
Architettura del Piano Strategico
1. Logiche e principi di riferimento
Storia ed eredità
Funzioni del Piano Strategico
Principi e valori
Mission
Vision
Mappa degli stakeholder
Funzioni del Piano Strategico
punto di riferimento per le decisioni dimedio-lungo periodo
l’impegno che il management propone aipropri professionisti
uno dei principali strumenti dicomunicazione istituzionale (patto neiconfronti degli attori istituzionali diriferimento)
il messaggio che l’azienda propone allacollettività
Principi e valori di riferimento
Universalità dell’accesso
Eguaglianza ed imparzialità
Continuità assistenziale
Sviluppo economicamente sostenibile
Appartenenza al Sistema regionale
Partecipazione ai processi decisionali
Valorizzazione delle risorse umane
Mission
scopo distintivo e ragion d’esseredell’organizzazione:
Tipologia di attività
Tipologia di pazienti
Bacino d’utenza geografico
Priorità valoriali
Immagine aziendale
Mission AUSL PC
TUTELA DELLA SALUTE COME DIRITTO DICITTADINANZA E PRESA IN CARICO DEI BISOGNIDI SALUTE DEL CITTADINO, ESPRESSI IN FORMA
INDIVIDUALE O COLLETTIVA
ATTRAVERSO INTERVENTI APPROPRIATI DIPREVENZIONE, PROMOZIONE DELLA SALUTE,
CURA E RIABILITAZIONE, GARANTENDO I LIVELLIESSENZIALI DI ASSISTENZA, CONSOLIDANDO
L’INTEGRAZIONE TRA ASSISTENZA TERRITORIALEE OSPEDALIERA
IN UNA LOGICA DI CORRETTO ED ECONOMICOUTILIZZO DELLE RISORSE
Mission AO
GARANTIRE AD OGNI CITTADINO, IN QUALSIASICIRCOSTANZA, LA CURA PIÙ ADEGUATA AL
PROPRIO BISOGNO DI SALUTE
ATTRAVERSO LA PRATICA CLINICA INTEGRATA,L’INNOVAZIONE TECNOLOGICA, LO SVILUPPO
DELL’ECCELLENZA A LIVELLO NAZIONALE NELLEAREE DI SPECIFICO INTERESSE
Mission AOU
IL PERSEGUIMENTO CONGIUNTO DI OBIETTIVI DIDIDATTICA, RICERCA E ASSISTENZA INCOERENZA CON GLI STRETTI LEGAMI
ISTITUZIONALI E FUNZIONALI CON L’UNIVERSITÀE LA FACOLTÀ DI MEDICINA
IN PARTICOLARE, ATTRAVERSO L’ATTIVITÀ DIASSISTENZA E IN CONDIZIONI DI AUTONOMIA,GARANTITA INNANZITUTTO E IN PRIMO LUOGODALLA CAPACITÀ DI MANTENERE UN SOLIDO E
DURATURO EQUILIBRIO ECONOMICO
L’AZIENDA VEDE COME SUA FINALITÀ PRINCIPALEQUELLA DI CONTRIBUIRE ALLE FUNZIONI DI
DIDATTICA E DI RICERCA CHECONTRADDISTINGUONO LA MISSIONE
DELL’UNIVERSITÀ
Mission IRCCS
L’IRCCS HA COME PROPRIA MISSIONE LA CURADELLE PATOLOGIE [MUSCOLO-SCHELETRICHE]
CON METODICHE INNOVATIVE E DI ALTASPECIALIZZAZIONE
IN QUANTO IRCCS È PARTE FONDANTE DELLA SUAMISSIONE LA RICERCA, PREVALENTEMENTETRASLAZIONALE, E LA FORMAZIONE NELLO
STESSO CAMPO BIOMEDICO
Vision
Ciò che l’azienda aspira ad essere nelfuturo e che costituisce il punto diriferimento per la definizione dellepriorità strategiche.
Rappresenta l’obiettivo ultimo,stimolante ed ambizioso, verso il qualeindirizzare le energie aziendali
VisionL’AZIENDA MIRA AD ESSERE:
- UNA DELLE PRIME IN EMILIA ROMAGNA, VISIBILE ERICONOSCIUTA
- AUTOREVOLE NEI CONFRONTI DEGLI STAKEHOLDERS SIANOESSI LE ISTITUZIONI LOCALI, REGIONALI O LA SOCIETÀ
- AUTONOMA IN QUANTO IN GRADO DI PERSEGUIRE UNEQUILIBRIO ECONOMICO SOLIDO E DURATURO.
- AL SUO INTERNO, SI PROPONE DI ESSERE UNA RETE PROATTIVADI SERVIZI SANITARI, CAPACE DI DARE RISPOSTE APPROPRIATE AIBISOGNI ESPRESSI ED EMERGENTI
- VERSO L’ESTERNO, DI FARE RETE CON LE STRUTTURE SANITARIEE SOCIO-SANITARIE PRESENTI IN RER
- UNA PALESTRA DI TALENTI E ATTRAENTE PER LEPROFESSIONALITÀ DI ALTO LIVELLO.
RUOLO RICONOSCIUTO DI HUB DELLA RETE MUSCOLO-SCHELETRICA REGIONALE
progressiva trasformazione dell’Istituto in struttura dedicata alle altetecnologie, con concentrazione della casistica complessa pianificata a
livello regionale secondo il modello hub and spoke, con reti integrate per iltrattamento della casistica a minore complessità presso altre sedi
COSTRUTTORE PROATTIVO DEL SISTEMA DI OFFERTA REGIONALE
attore primario e promotore di iniziative di innovazione in campo muscolo-scheletrico a livello regionale (anche a livello nazionale ed internazionale)
intensificando progressivamente relazioni inter-istituzionali al fine disviluppare reti professionali ed organizzative finalizzate al raggiungimento
degli obiettivi del SSR
LEADER IN CAMPO MUSCOLO-SCHELETRICO
attraverso la messa a regime della Banca del Tessuto Muscolo-Scheletrico e rivestendo un ruolo primario nella Medicina Rigenerativa
2.
3.
4.5.
Architettura del Piano Strategico
Mission e Vision
Contesto di riferimentoAmbiente esterno
Ambiente interno Priorità di intervento
Linee di intervento strategicoPolitiche di sviluppo, ridimensionamento, riqualificazione, ecc.dei serviziSviluppo organizzativoMeccanismi operativiUlteriori leve strategiche
Piano degli investimentiPiano economico-finanziario (di rientro)
4. Piano degli investimenti
Piano degli investimentiInfrastrutturaliTecnologieFinanziamento degli investimenti
PERIODO 2006/2009
ISTITUTO DI RICERCA
OSPEDALE
ESTERNI
ATTREZZATURE E INFORMATICA
TOTALI
FINANZIAMENTIESTERNI
€
€
€
€
€
FONTI PROPRIE
€
€
€
€
€
TOTALI
€
€
€
€
€
5. Piano economico-finanziario (di rientro)
Milionidieuro
Piano di rientro€ 550
€ 530 Costi senza azionidi sostenibilità econom ica
€ 510
€ 490
€ 470
€ 450
€ 430C osti
€ 410
€ 390
€ 370
Finanziam ento
2002 2003 2004 2005 2006 2007
• Le azioni strategiche per il controllo della sostenibilità economica conducono neltempo ad una riduzione del divario tra i costi sostenuti e il finanziamento:
• Da un lato, il PSA contiene azioni per il contenimento dei costi (riduzione spesafarmaceutica, riduzione mobilità passiva, stabilizzazione costi del personale, ecc.)
• Dall’altro, le azioni di sviluppo strategico dei servizi sanitari non vogliono essereunicamente interventi che “generano spesa”; esse, infatti, contengono in gran parteleve implicite di razionalizzazione/liberazione risorse (ad esempio, azioni per ilgoverno della domanda: minori consumi inappropriati, maggiore appropriatezza deiricoveri, economie di scala)
Griglia per l’analisi di Piani Strategici Aziendali (1/2)
Caratteristiche generali PSA
Contenuti del pianostrategico
Funzioni del piano
Processo di pianificazione
Esterna
Interna
- Logiche e principi di riferimento- Analisi ambientale- Linee strategiche
- Interne- Esterne- Duplici
- Top down- Bottom up
Analisi ambientale
- Strumenti- Ambienti indagati
- Strumenti- Aree indagate
Griglia per l’analisi di Piani Strategici Aziendali (2/2)
Linee strategiche
-Mission e contenuti (tipologia di mercato, di domanda, areadi riferimento, filosofia organizzativa, immagine aziendale,
Strategie direzionali
Strategie adattive
Strategie di ingresso
Strategie di posizionamento
Strategie operative
Approccio per la definizione degliobiettivi strategici
ecc.)-Vision-Valori-Ecc.
-Espansione-Mantenimento-Riduzione
-Sviluppo interno (make)-Partnership (connect)-Acquisizione (buy)
-Differenziazione-Leadership di costo
-Strategie organizzative (struttura, meccanismi operativi,ecc.)-Strategie per le risorse umane-Strategie economico-finanziarie-Strategie di comunicazione/marketing-Ecc.
-Quantitativi-Qualitativi-Rimandati alla programmazione ordinaria-Ecc.
1.
2.
3.
5.
IntroduzionePremessaMissionIl percorso logico del piano
L’analisi organizzativaL’assetto organizzativoLe risorse umaneL’analisi dell’attivitàL’analisi dei proventiL’analisi della spesa
L’analisi dell’ambiente di riferimentoIl quadro epidemiologicoIl quadro istituzionaleIl quadro competitivo
OSPEDALE SACCO
4.
6.
La diagnosiI punti di forzaElementi di criticità
Le linee di azione strategicaLe scelte strategiche
Area sanitariaArea dei servizi di supporto
I dati quantitativi
1.
3.
ASL LA SPEZIA
Cosa intendiamo per piano strategico2.
4.
La diagnosiLa situazione economico-finanziariaIl settore ospedalieroIl settore territorialeIl settore amministrativoUn quadro d’insieme
Le linee di azione strategicaLa strategia di fondoLa definizione del livello di spesaLa nuova rete ospedalieraLe tre società misteUna nuova macrostruttura organizzativaIl rilancio del territorio: i nuovi distretti, l’innovazione perMMG/PLSIl riordino del settore amministrativoLo sviluppo degli strumenti manageriali
Conclusioni
Indice Piano Strategico Triennale ASL CAGLIARI (1/4)
Indice Piano Strategico Triennale ASL CAGLIARI (2/4)
Indice Piano Strategico Triennale ASL CAGLIARI (3/4)
Indice Piano Strategico Triennale ASL CAGLIARI (4/4)
Indice Piano Strategico Triennale ASL PC
1. PREMESSA
1.1 Principi di riferimento
1.2 Cos’è il piano strategico
1.3 Le logiche del piano
2. NOTE METODOLOGICHE
3. ANALISI DEL CONTESTO
3.1 Analisi demografica e territoriale
3.2 Analisi epidemiologica
3.3 Aree critiche di approfondimento
3.3.1 Analisi della mobilità
3.3.2 Il sistema di finanziamento
4 VISION E POLITICHE
4.1 Le priorità e l’orientamento regionali
4.2 L’azienda e i suoi rapporti con l’ambiente
4.2.1 Politiche dell’accesso
4.2.2 Politiche dell’innovazione nei servizi4.2.3 Tutela delle fasce deboli
4.2.4 Politiche di governo della domanda
4.2.5 Politiche di difesa e sviluppo delle posizioni competitive4.2.6 Politiche dei rapporti di collaborazione e contracting out4.2.7 Rapporti con interlocutori e attori istituzionali
Indice Piano Strategico Triennale ASL PC
4.3 L’azienda come sistema4.3.1 Filosofia e modello organizzativo4.3.2 Le persone in azienda4.3.3 Gli strumenti di gestione4.3.4 Politiche di efficienza e razionalizzazione nell’uso delle risorse
5. PIANO DELLE AZIONI5.0 Presentazione5.1 Azioni per creare le condizioni di sostenibilità complessiva del sistema5.2 Azioni di governo della domanda e dell’offerta
6. QUADRO DELLE COMPATIBILITÀ ECONOMICHE 2002-20066.0 Presentazione
6.1.1 Dinamica del deficit e raggiungimento del pareggio6.1.2 Dinamica delle principali voci di bilancio6.1.3 Dinamica delle principali voci di costo del bilancio
Indice Piano Strategico Triennale ASL PC
APPENDICE A: PIANO DELLE AZIONIA.0 IntroduzioneA.1 Promozione della salute e prevenzioneA.2 Riorganizzazione delle attività territorialiA.3 Attività ad elevata intensità assistenzialeA.4 Specialistica ambulatoriale e diagnostica strumentaleA.5 Comunicazione, informazione e coinvolgimento dei cittadiniA.6 Modernizzazione, innovazione e tecnologia
APPENDICE B: PIANO DEGLI INVESTIMENTIB.1 PremessaB.2 Le fasi della programmazioneB.3 La rete dell’offertaB.4 Piano pluriennale
Indice Piano Strategico Triennale ASL PC 2005-2007
I cambiamenti occorsi che influenzano il nuovo pianoNuove regole per il sistemaEvoluzione del contesto demograficoRisultati e realizzazioni dell’Azienda che condizionano il nuovopianoAnalisi dei consumi provinciali e distrettualiL’evoluzione della mobilità
Le strategieRafforzamento degli orientamenti strategici già perseguiti nelpiano 2002-04Orientamenti strategici di sviluppo del sistema dei serviziOrientamenti strategici sulle risorse umaneOrientamenti strategici di sostenibilità
Orientamenti strategici per gli investimenti
Indice Piano Strategico Triennale ASL PC 2005-2007
Le azioni di sviluppoEmergenzaAssistenza Ospedaliera: sviluppo di prodotti di rilevanza sovraziendaleAssistenza ospedaliera: sviluppo discipline critiche nel rapportodomanda/ offerta del territorioLe reti interneLe reti esterneIl territorio
La cronicitàLa prevenzione
Le azioni di governoQualità e AccreditamentoRisk ManagementGoverno dei rischi lavorativiLa comunicazione e il rapporto con i cittadiniGoverno delle risorse umaneFormazioneSviluppo dei sistemi informativi
Indice Piano Strategico Triennale ASL PC 2005-2007
Le azioni di sostenibilitàRiorganizzazione e riduzione del personale amministrativoTrasferimento in sedi di proprietà con riduzione delle spese peraffittiProposte congiunte con altre ASL emiliane e lombarde allerispettive Regioni di accordi di attuazione dell'intesainterregionale sulla mobilitàCentralizzazione dei laboratori e vendita di prestazioni per iprivatiCentralizzazione delle cucineMagazzini, logistica e distribuzione dei farmaciGare uniche di Area VastaRazionalizzazione distribuzione protesi e ausili territorialiConcentrazione di attività di degenza nei presidi ospedalieriSviluppo ingegneria clinicaRazionalizzazione dei trasporti interniReti di comunicazione telematica
Indice Piano Strategico Triennale ASL PC 2005-2007
Il piano degli investimentiInfrastrutturali
Tecnologici
Il finanziamento degli investimenti
Il piano di rientro pluriennale
Indice PSA AUSL Piacenza 2009-2011
Le premesseIl piano strategico 2009-2011L’empowerment degli stakeholder e del collegio didirezione
Lo stato attualeGli obiettivi raggiunti nel passatoIl posizionamento strategico dell’AUSL di Piacenza
Il quadro dei consumiApprofondimenti: la mobilitàApprofondimenti: produzione e consumo ospedaliero
Indirizzi regionali e localiLa mission e la vision dell’AUSL di Piacenza al 2011
Indice PSA AUSL Piacenza 2009-2011
Le linee strategicheL’ospedale di prossimità nelle reti hub and spokeLa rete territorialeLa rete sociosanitaria integrata per la cronicità e la non autosufficienzaL’azienda tecnologica e logisticamente avanzataProgrammare ad Area VastaClinical Governance e Risk ManagementPromuovere la sicurezza del lavoro nelle imprese del territorioLo sviluppo del capitale umanoLa matrice delle linee strategiche e delle dimensioni strategiche rilevanti
Le “macro” azioni per linea strategicaL’ospedale di prossimità nelle reti hub and spoke
La rete territorialeEcc.
Sostenibilità economico finanziaria
Il piano degli investimenti
e
Matrice di correlazione tra dimensioni strategiche rilevanti e linee strategiche.
Sviluppoorganizzativo
Messa in rete edintegrazione
EmpowermentStakeholders
SostenibilitàEconomica
ImpattoInvestimenti
L’ospedale diprossimità nelle retihub & spoke
La rete territoriale
La rete sociosanitaria
servizi percorsi
integrata per lacronicità e la nonautosufficienza
L’Azienda tecnologicalogisticamente
avanzata
Programmare ad AreaVasta
Clinical Governance eRisk Management
Promuovere lasicurezza del lavoronelle imprese delterritorio
Lo sviluppo delcapitale umano
Indice Piano Strategico IRCCS Rizzoli
Introduzione: motivazioni e premesse del piano strategico1. Una storia di successo, un presente di eccellenza, un piano
per un futuro di sviluppo importante e sostenibile2. Il senso del Piano Strategico3. Il cambiamento nella continuità4. La struttura del piano strategico
Parte I: fondamenti dello sviluppo strategico dello IOR1. La missione: un luogo di innovazione finalizzata
2. La visione: punto di riferimento e costruttore del sistema3. I principi ed i valori cui si ispira l’Istituto4. Il posizionamento strategico dell’Istituto Ortopedico Rizzoli5. Il punto di partenza
a. La ricercab. La clinica
c. La didattica e la formazione
5.6.
Parte II: Linee di intervento1. Sviluppo dell’attività caratteristica
1.1 L’oncologia muscolo scheletrica1.2 La chirurgia protesica
1.3 La computer aided medicine (impiego del calcolatore inmedicina)1.4 La Medicina Rigenerativa e la BTM1.5 L’Ortopedia generale e Traumatologia1.6 La Patologia Medica Ortopedica
2. Ruolo ed integrazione nel sistema regionale3. Interventi sulla struttura tecnico-produttiva
3.1 Area Assistenziale3.2 Area amministrativa e di supporto tecnico
4. Alcune questioni strategiche in divenireInterventi sulla comunicazione istituzionale
Capitalizzazione e diffusione dei risultati dell’attività diricerca traslazionale e clinica
Parte III: La leva organizzativa1. Un nuovo assetto dipartimentale2. La riqualificazione infrastrutturale
Parte IV: La leva gestionale1. Consolidamento dei sistemi di programmazione e controllo2. La formazione3. Valorizzazione e valutazione del capitale intellettuale4. La centralità del governo clinico5. I sistemi informativi
Parte V: Il piano economico finanziario per il triennio 2007 – 20091. Il governo delle dinamiche economiche di parte corrente2. Il piano degli investimenti
Post-fazione: dal piano al controllo strategico, dal mandato al bilanciodi missione
Gli strumenti dicontrollo strategico“a valenza esterna”
1
Strumenti di feedback strategico
“A valenza interna”: potenziale informativosi manifesta e rileva unicamente per gli“addetti ai lavori”
contabilità direzionale interpretata in otticastrategica;balanced scorecard
“A valenza esterna”: comunicazione erendicontazione nei confronti dellacomunità e degli stakeholders
strumenti di rendicontazione sociale
2
Limiti della contabilità economico-finanziaria
Il bilancio economico finanziario, seppur ingrado di chiarire (ma solo agli addetti ailavori) come sono state utilizzate le risorseeconomico-finanziarie dell’azienda apreventivo e consuntivo, non appare ingrado di comunicare il “valore” prodottodall’azienda stessa in termini di beneficiper la società e per i singoli stakeholders.
3
ACCOUNTABILITY“Esigenza di rendere conto da parte di coloroche hanno ruoli di responsabilità nei confrontidella società o delle parti interessate al lorooperato ed alle loro azioni” (Pezzani, 2003)
Nella PA il concetto di “accountability” si traducenella capacità di creare valore sociale edeconomico in modo correlabile al valore dellerisorse impiegate e darne conto alla società inmodo trasparente ed esaustivo.
4
1.
2.
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Strumenti di rendicontazione sociale
Bilancio sociale
Bilancio di mandato
Bilancio di missione
OBIETTIVI
Rendicontare impegni/obiettivi, risultatiraggiunti ed effetti sociali secondo unaprospettiva esterna
Costruire un dialogo con i portatori di interesse
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2.
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Possibili contenuti degli strumenti direndicontazione sociale
Confronto tra gli impegni/obiettivi previsti nel PianoStrategico Aziendale e azioni/risultati concretamenterealizzati
Quantificazione, coerente con i valori di bilancio, dellerisorse assegnate alle diverse categorie distakeholders (ad es. diverse categorie d’utenza)
Indicatori di outcome socio-sanitari influenzatidall’attività dell’ente
Giudizio degli stakeholders sull’operato dell’azienda(raccolto attraverso sondaggi, focus group, rilevazionidi customer satisfaction)
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6.
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8.
Bilancio sociale: caratteristiche1. Volontario
Annuale (logicamente e funzionalmente collegato al bilancio diesercizio)Fruibilità e leggibilità autonoma (dalle informazioni in essocontenute deve essere possibile il formarsi di un giudiziocomplessivo dell’azienda senza rimando ad altri documentiaziendali)Completo e selettivo (deve essere riferito a tutte le attivitàdell’ente senza informazioni di estremo dettaglio checauserebbero un appesantimento del documento)Finalizzato a leggere i risultati dal punto di vista esternoAffidabile (basato su dati ed informazioni oggettive everificabili)Ponte tra passato, presente e futuro dell’azienda (risultati aconsuntivo costituiscono la base per la pianificazione futura)Aperto e sottoposto a giudizio e dialogo da parte deglistakeholders
7
Bilancio di mandatoOrizzonte temporale: mandato politicoNel caso delle ASP si traduce nell’arco mandato delDGIl programma politico è rappresentato dagli indirizzidella Regione, contenuti nei Piani Sanitari regionali, edal Piano Strategico Aziendale che indica le priorità egli obiettivi dall’ASP in modo autonomo e in coerenzacon tali indirizzi.Le attività ed i risultati ottenuti dall’azienda sanitariasaranno sintetizzati e valutati complessivamente altermine del mandatoLa predisposizione di bilanci sociali annuali durantel’arco temporale del mandato favorisce e alimenta laredazione di un bilancio di mandato, ma non ècondizione indispensabile (anche le Aziende che nonhanno mai redatto bilanci sociali possono realizzareefficacemente un bilancio di mandato)
8
Bilancio di missione
Istituito dalla Regione Emilia Romagna con LR29/2004 (art. 6 comma 1). Prevede che le AziendeSanitarie presentino annualmente, unitamente albilancio d’esercizio, il “Bilancio di Missione”.
Finalità:Illustrare gli esiti dell’attività istituzionale svolta dall’aziendaSupportare in modo attivo e dinamico il sistema delle relazionifra l’azienda ed i suoi principali interlocutori istituzionali:Regione e Conferenza territoriale sociale e sanitaria
9
Bilancio di missioneIl bilancio di missione ha le stesse caratteristiche e logica difondo del bilancio sociale, ma è un documento:
Obbligatorioindividua come principali soggetti di riferimento e destinataridel documento solo due categorie di stakeholders: RegioneEmilia Romagna e Conferenze territoriali sociali e sanitarie
Il focus, quindi, è posto sulla rendicontazione del rispettodegli obiettivi istituzionalmente assegnati all’azienda daRER e Conferenza, in una logica più di “governance”regionale che di rendicontazione alla comunità.
La RER ha stabilito uno “schema tipo” di Bilancio dimissione in modo da rendere lo strumento confrontabile trale diverse ASP regionali, ma è comunque un documentoaperto, ossia è possibile integrare il quadro informativo alloscopo di illustrare meglio le performance istituzionaliconseguite dall’azienda e le peculiarità del contesto nel
quale opera10
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Bilancio di missione: la struttura
Presentazione del Direttore GeneraleContesto di riferimentoProfilo Aziendale
Obiettivi Istituzionali e Strategie aziendaliAzioni volte a migliorare le condizioni di lavoro, lecompetenze del personale e l’efficienza dellaprogrammazione
Sistema delle relazioni e strumenti di comunicazioneProgetti per la ricerca e l’innovazione
Obiettivi specifici di particolare rilevanza istituzionaleConclusioni del Direttore Generale
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1.
2.
3.
Bilancio di missione: la struttura in dettaglio (1/2)Presentazione del Direttore Generale: il DG illustra le indicazioniritenute necessarie per poter fruire pienamente delle informazionicontenute nel documento. In particolare, vengono richiamate le finalitàperseguite attraverso la predisposizione del documento, le principaliintegrazioni apportate rispetto al modello standard, i principali eventi.
Contesto di riferimento: volto a cogliere caratteristiche e aspetti delterritorio di afferenza aziendale che incidono sulle scelte programmatorie,influenzano l’andamento dei consumi dei servizi, condizionano ilperseguimento degli obiettivi.
Profilo Aziendale: sono monitorati alcuni caratteri e specificità checontraddistinguono l’azienda nel sistema regionale, relativamente a: (1) lasostenibilità economica, finanziaria e patrimoniale; (2) l’impattoeconomico (occupazionale e sulle imprese), sociale e culturale sulcontesto territoriale; (3) i livelli essenziali d’assistenza.
Obiettivi Istituzionali e Strategie aziendali: i macro-obiettivi chel’Azienda si impegna a conseguire in coerenza con la pianificazioneregionale e gli indirizzi territoriali e le strategie attraverso le quali ha intesooperare e formulare una valutazione di quanto ha realizzato.
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Bilancio di missione: la struttura in dettaglio (2/2)Azioni volte a migliorare le condizioni di lavoro, le competenze del personalee l’efficienza della programmazione: si illustrano le scelte aziendali per lavalorizzazione delle competenze aziendali con riguardo alla partecipazione deiprofessionisti all’individuazione delle strategie aziendali e alla gestione operativa, ilrisk management, il sistema di valutazione delle competenze e la formazioneprofessionale.
Sistema delle relazioni e strumenti di comunicazione: interventi realizzati e leazioni intraprese dall’azienda per potenziare o qualificare il sistema delle relazioni egli strumenti di comunicazione per i cittadini, gli utenti e le loro rappresentanzesociali ed istituzionali.
Progetti per la ricerca e l’innovazione: obiettivi di innovazione tecnologica,organizzativa e gestionale perseguiti, le principali iniziative di ricerca in corso diattuazione, gli investimenti connessi e i benefici attesi.
Obiettivi specifici di particolare rilevanza istituzionale: costituisce una parte acontenuto non predeterminato, intendendosi con essa cogliere aspetti salienti e/osituazioni critiche, per il servizio sanitario regionale ed il governo aziendale.L’oggetto della sezione sono, quindi, le azioni e gli esiti conseguiti dall’azienda nelperseguimento di obiettivi che si riferiscono a “fasce di popolazione target” o “areetematiche” di particolare interesse sociale e sanitario. Ogni anno sarà scelta unaparticolare area di approfondimento.
Conclusioni del Direttore Generale: Il DG presenta ai destinatari del documentouna propria valutazione sull’azione istituzionale dell’azienda. Inoltre, il DG dovràevidenziare attraverso una “analisi degli scostamenti” quali sono state le modificherispetto agli obiettivi posti inizialmente.
IL BUSINESS PLANContenuti, processo e finalità
“Un uomo che haun’idea nuova è unosvitato finchéquell’idea non hasuccesso”
Nuova opportunità di business
Un’idea può trasformarsi in un’opportunitàdi business se:• fattibile• orientata alla creazione di valore• caratterizzata da un target/mercato certo• ha come oggetto:
Innovazione, nuovo servizio,miglioramento servizio esistente,imitazione servizio già esistente ma in unmercato non saturo
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Esempi
-Progetto di educazione alimentare in ambiente scolastico (finanziamenti, strumenti, fattibiltà, risorse…)-Lancio di un nuovo prodotto dietoterapeutico che soddisfi le esigenze nutrizionali di una fascia particolare di popolazione (es. pane senza glutine arricchito in fibra e con ridotto contenuto di grassi)
Come valutare idea di successo
E’ un’opportunità per la creazione di valore?Quali sono le principali incertezze? Sono gestibili?Ho il team adatto o lo devo costruire? Quali sono lefigure di cui ho bisogno?Qual è la formula imprenditoriale più adatta a rendereconcreta l’idea di business?Che caratteristiche ha la concorrenza nel settore?Il target di riferimento è sufficientemente ampio eaccetterà il nuovo servizio?Quali e quanti investimenti sono necessari? Entroquando i flussi di cassa consentiranno di coprire gliinvestimenti sostenuti?E’ possibile uscire dal business o trovare soluzionialternative?
Le leve della Formula “Imprenditoriale”
[adattamento da Coda, 1984]
La F.I. è la risultante delle scelte di fondo riguardanti:
i “mercati” cui è indirizzata la propria offerta e, più in generale, ilsistema competitivo in cui è inserita l’azienda;il sistema degli attori sociali, a cui offre prospettive divalore/utilità e a cui chiede contributi e consensi, in relazione alleloro aspettative nei riguardi dell’azienda e al loro potere d’influiresulla vita della stessa;i prodotti offerti con tutti gli elementi configuranti l’ offerta,ovvero il “sistema di prodotto” dell’azienda;l’assetto tecnico e logistico attraverso cui si realizza l’attività“produttiva”l’assetto organizzativo che consente all’azienda di svilupparequella certa offerta e di rapportarsi con gli attori sociali sulla basedi quella certa proposta progettuale d’insieme;
Nel governo strategico delle aziende la valutazionedella “Formula Imprenditoriale” occupa una posizionecentrale.La gestione strategica si distingue da quella“operativa” perché in luogo di assumere come “data”la filosofia organizzativa di fondo e di occuparsi difarla funzionare nel modo più efficiente, la mette indiscussione e ne cura (se del caso) il cambiamento.Quindi, qualsiasi attività di gestione strategica prendel’avvio dal cercare di capire quale è l’attuale Formula,di giudicarne la validità e di individuare, almeno nelleloro linee di fondo, le eventuali necessità dirinnovamento della stessa.
NOTA:
Cos’è un business plan?
Il business plan è una descrizioneaccurata, coerente e concisa (30-40 pag.)dell’iniziativa imprenditoriale e delle sueaspettative.Riporta fatti concreti e dati quantitativi perdimostrare il potenziale dell’opportunitàimprenditorialeRiporta informazioni riguardo l’azienda el’imprenditore, la formula imprenditoriale,le prospettive economiche, i rischiconnessi
Perché scrivere un BP
Strumento di presentazionePer comunicare la nuova idea di business raccogliere risorse finanziarie (banche, finanziamentiagevolati) e umane
Strumento di analisi e di apprendimentoPer rendere concreta l’idea dell’imprenditore comprendere il business nella sua complessità
Per identificare incertezze e rischi anticipare glieventi per immaginare soluzioni alternative
Per favorire il controllo e la gestione del business piani di azione, risorse, milestones
• Il Business Plan è un documento che simula, in via preventiva, gli effetti economici, finanziari e patrimoniali di possibili decisioni d’investimento, supportate e motivate da un’analisi e da una valutazione accurata delle variabili fondamentali che incidono sulla riuscita di un’idea imprenditoriale.
• La simulazione preventiva degli effetti economici, finanziari e patrimoniali di possibili decisioni d’investimento è un’operazione indispensabile che mira a verificare i rischi, l’effettiva opportunità dell’iniziativa nonché la sua fattibilità.
• I risultati economico-finanziari d’impresa, però, non sono altro che il naturale evolversi delle azioni imprenditoriali, nel contesto della rispettiva organizzazione aziendale e nel proprio mercato di riferimento, con i vincoli dettati dai mercati finanziari e dall’ambiente socio-economico che ci circonda.
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E’ uno strumento per:
• pianificare l’evento• identificare e condividere gli obiettivi e le finalità• coinvolgere gli stakeholder interni ed esterni• reperire fonti di finanziamento• una comunicazione completa ed efficace• fornire linee guida e vincoli per la pianificazione e
gestione operativa dell’evento • chiarire i ruoli nella struttura che gestisce l’evento
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• Non bisogna confondere il Business Plan con i budget. Il budget è uno strumento del B.P., così come lo è il piano di marketing, l’analisi del punto di pareggio o qualsiasi altro strumento utilizzato per analizzare, misurare e valutare le variabili che incidono sulla vita d’impresa.
• Il B.P., nel caso diventi operativo, è, inoltre, lo strumento principe della gestione aziendale quotidiana, e un utile strumento del controllo a consuntivo della gestione trascorsa.
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Il BP:
• Esplora tutti gli aspetti dell’operazione• Esamina le conseguenze di– Scenari alternativi– Strategie diverse
• Definisce i fabbisogni di risorse umane e finanziarie e le modalità di acquisizione
• Analizza la sostenibilità economica e la fattibilità finanziaria
• E’ uno strumento di apprendimento
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Obiettivi e contenuti
BUSINESSPLAN
Comprensione ambiente esterno
Analisi di fattibilità finanziaria e di attrattività economica
investimento, (sia ampliamento di attività esistente, sia nascita
di nuova iniziativa)
Definizione vision e mission perseguita e obiettivi perseguiti
(business idea)
Formulazione scelte strategiche su mercato, prodotto,
tecnologie e determinazione piano operativo (modello
creazione valore)
Rappresentazione profilo di rischio (what if analysis e
scostamenti)
Definizione assetto organizzativo Valutazione fonti
di finanziamento
Articolazione annuale del piano
finanziario
Interpretazioneprevalente
Requisiti per un buon BP
• I format possono essere diversi ma è importante che il BP sia:– basato sui fatti– obiettivo– internamente coerente– ben scritto (chiaro)– sintetico – caratterizzato da una struttura e un formato coerente con i
destinatari del documento
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3 ordini di domande
Che cosa?Sistema prodotto/servizio
A chi? Mercato/target di riferimento esistema competitivo
Come? Struttura aziendale eproiezioni economico-finanziarie
Sezioni del BP (1)
Executive summary visione di sintesi delprogetto imprenditoriale
1. L’impresa (ubicazione, storia, forma ecomposizione societaria, principali datieconomico-finanziari, legami/collaborazionicon altre aziende)
2. Il gruppo imprenditoriale (componenti ebackground, posizioni chiave)
3. Il mercato/target riferimento (dimensioni eprospettive di sviluppo della domanda,segmentazione del mercato, analisi deibisogni emergenti)
Sezioni del BP (2)4. La concorrenza (profilo dei principali
concorrenti, come superare barriereall’entrata, principali limiti dell’offerta deiconcorrenti, prodotti/servizi sostitutivi,concorrenti potenziali)
5. I fornitori (identificazione fonti diapprovvigionamento, caratteristiche fornitori,potere contrattuale)
6. Il prodotto/servizio offerto (descrizionebisogno da soddisfare – latente o consolidato,diffuso o concentrato –, caratteristiche delservizio core e accessorie, immagine, ecc.
Sezioni del BP (3)
7. Il piano di comunicazione/marketing(descrizione segmenti/target,comunicazione, previsioni quantitativesull’erogazione del servizio)
La segmentazione del mercato è essenziale per scegliere il posizionamento aziendale. I clienti non sono tutti uguali, hanno bisogni, aspettative e comportamenti diversi. Un compito fondamentale del Marketing è di scoprire le differenze che esistono tra gruppi diversi di clienti (segmentazione del mercato) per poi individuare quelli ai quali rivolgere la propria offerta. Naturalmente, la scelta del segmento da servire deve essere fatta tenendo conto dell’attrattività dei vari segmenti e della capacità competitiva che l’azienda può esprimere in ciascuno di essi.Riuscendo a soddisfare un determinato segmento di clientela in maniera molto precisa si ottengono dei grandi vantaggi:• ci si differenzia dalla concorrenza • si evita (o, almeno, si attenua) la logica della competizione sui prezzi • si migliora la redditività aziendale
Sezioni del BP (4)
8. La struttura aziendale (scelte di make,buy o connect, localizzazione, strutturaproduttiva – tecnologie, organizzazionespazi e logistica –, ricerca e sviluppo,struttura organizzativa, meccanismioperativi)
Sezioni del BP (5)
9. Le proiezioni economico-finanziarie (pianodegli investimenti e fonti, bilanci previsionali,principali indici di bilancio, prospetto dei flussidi cassa previsionale, punto di pareggio)
10. Assunzioni chiave e potenziali rischi(scenari di riferimento)
11. Rapporti con il destinatario del BusinessPlan (che cosa si offre, cosa si chiede)
12. Eventuali allegati (Curricula, schedetecniche, dettaglio costi e investimenti, ecc.)
Suggerimenti per la stesura del BP
Coinvolgere esperti esterni su aspetti critici chenon si è in grado di padroneggiareIl BP deve essere breve (mai più di 40 pag.)Organizzare e stendere BP in modo chiaro(copertina con titolo e contatti, indice, sequenzalogica paragrafi, grammatica corretta e frasichiare e concise, ecc.)Evitare esagerazioniSottolineare i rischi critici ed eventuali azionialternativeFornire evidenza delle competenze del teammanageriale
Un caso: organizzazione dell’ ambulatorio
nutrizionale nel percorso di riabilitazione cardiologica del
paziente IMA (infarto miocardico acuto)
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Il processo di pianificazionestrategica
• Generazione dell’idea• Fattibilità e coerenza strategica• Prima verifica• Business Plan• Seconda verifica• Implementazione
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Un format per un percorso integrato di riabilitazione
cardiologica (riabilitazione nutrizionale)
• Executive summary• Presupposti e storia• Scopi e obiettivi del servizio • Fabbisogni e strutture• Impatti sull salute• Aspetti etici e di good practice• Struttura organizzativa • Gestione del servizio e strutturazione manageriale• Piano di comunicazione• Piano finanziario e analisi economica• Analisi dei rischi• Monitoraggio della performance• Benefici per i diversi stakeholder• Appendici
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Executive summary
• Scopo del Business Plan: organizzazione ambulatorio nutrizionale nel percorso di riabilitazione cardiologica del paziente IMA (infarto miocardico acuto)•Fabbisogno risorse (dietista esperto, team multidisciplinare esperto)• Esperienza pregressa nel centro ospedaliero• Management e rete di contatti nelle ASL/centri di cura privati/associazioni dei pazienti o di volontariato• Breve descrizione delle attività e dei benefici associati/indotti(outcome del paziente inserito nel percorso multidisciplinare, rispetto al pz seguito dal singolo specialista)• Implicazioni operative in caso di attivazione servizio/percorso• Timelines/Milestones
Presupposti e storia
• Storia e background della struttura• Riconoscimenti, attività di ricerca, didattica,
prevenzione• Organizzazione dell’ U.O.• Amministrazioni e autorità coinvolte• Opportunità economiche, sociali e di sviluppo• Livello di integrazione con i servizi territoriali (presa
in carico del pz, continuità assistenziale)• Percorsi già attivi, esperienza pregresse
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Scopi ed obiettivi
• Finalità strategiche fondamentali• Obiettivi degli stakeholder• Risultati attesi (riduzione incidenza eventi ischemici acuti-
prevenzione primaria-, miglioramento outcome pz )
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Fabbisogni e strutture• Impianti e strutture• Trasporti,• Sicurezza• Infrastruttura comunicativa• Ospitalità• Volontari
Impatti sulla salute
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1. Pazienti in carico2. Popolazione a rischio3. Educazione alla salute (medicina di iniziativa)4. imprese operanti nel settore alimentare, wellness-
wellbeing5. sanità
Etica e good practice
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Il Business Plan dovrebbe contenereuna sezione dedicata alla affermazionedelle pratiche eccellenti ed eticamente corrette ,attingendo alle linee guida internazionali
Struttura organizzativa
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• Definizione contratti• Attribuzione responsabilità e definizione deleghe• Gestione rapporti con supporter e partner• Gestione relazioni con gli sponsor/ fornitori
Gestione del servizio:Management
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• Risorse umane e loro competenze• Ruoli e responsabilità• Reporting • Incentivi, premi e retribuzioni• Organigramma• Definizione rapporti di linea e staff• Identificazione aree di debolezza e sostituti• Timetable
Fattori di rischio
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Rischio:• Operativo• Organizzativo• Reputazione• Legale• Finanziario• Terze parti
Monitoraggio dei risultati
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• Misurazione delle performance • Programmazione delle attività• Responsabili controllo e reporting• Obiettivi finanziari, operativi • Orizzonte temporale
Allegati
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• Glossario• Organi di governo• Linee guida (guidelines)• Organigramma• Budget• Piano di marketing• Analisi dell’impatto economico• Piano di sviluppo economico• Impatto sulla popolazione/outcome
Analisi scenari• Individuazione dell’orizzonte temporale• Formulazione ipotesi e stima distinta costi/ricavi nei
diversi anni• Analisi sensitivity: stima del caso base, del caso
peggiore e del migliore
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