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Alla Regione Lazio Direzione Regionale Infrastrutture, Ambiente e Politiche Abitative Area Qualità dell’Ambiente e Valutazione Impatto Ambientale Ufficio V.I.A. Viale del Tintoretto 432, 00142 Roma Oggetto: OSSERVAZIONE PER LA PROCEDURA DI VALUTAZIONE DI IMPATTO AMBIENTALE RELATIVA ALLA OPPORTUNITA’ DI VICINANZA CON IL PARCO ARCHEOLOGICO DI GABII E NECROPOLI DELL’OSA I SOTTOSCRITTI CITTADINI, PER CONTO DEL Q.R.E. (Quartieri Riuniti in Evoluzione) intendono fornire elementi conoscitivi e valutativi concernenti i possibili effetti dell'intervento sotto indicato e a tale scopo presentano osservazioni relative alla valutazione di impatto ambientale per il progetto: Provincia Comune CATEGORIA PROPONENTE PROGETTO PROCEDIMENTO RM Roma RIFIUTI AMA SPA Realizzazione della sezione di trattamento della frazione organica dei rifiuti solidi urbani all'interno del complesso impiantistico sito in V. di Rocca Cencia 301 Depositato 3/04/2015 Scadenza osservazioni 1/06/2015 VIA RESPONSABILE PROCEDIMENTO Fernando Olivieri 0651689362 [email protected] io.it REPERIMENTO SINTESI ELABORATI PROGETTUALI: http://www.regione.lazio.it/ rl_ambiente/?vw=progetti ricerca progetti, provincia ROMA, comune ROMA, testo libero ---- INDIRIZZO A CUI FAR PERVENIRE EVENTUALI RICHIESTE/NOTE: QRE, ass. NUOVA URBE C/O Parrocchia Santa Maria di Loreto 00132 Castelverde

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Page 1: MODELLO DI AVVISO PUBBLICO PER LA … · Web viewAppena, però, se ne presentò l'occasione, questi si impadronirono dei punti strategici della città senza troppa fatica. Si inserisce

Alla Regione Lazio Direzione Regionale

Infrastrutture, Ambientee Politiche Abitative

Area Qualità dell’Ambiente e Valutazione Impatto Ambientale

Ufficio V.I.A. Viale del Tintoretto 432, 00142 Roma

Oggetto:OSSERVAZIONE PER LA PROCEDURA DI

VALUTAZIONE DI IMPATTO AMBIENTALE RELATIVA ALLA OPPORTUNITA’ DI VICINANZA CON IL PARCO ARCHEOLOGICO DI

GABII E NECROPOLI DELL’OSA

I SOTTOSCRITTI CITTADINI, PER CONTO DEL Q.R.E. (Quartieri Riuniti in Evoluzione)

intendono fornire elementi conoscitivi e valutativi concernenti i possibili effetti dell'intervento sotto indicato e a tale scopo presentano osservazioni relative alla valutazione di impatto ambientale

per il progetto:

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Realizzazione della sezione di trattamento della frazione organica dei rifiuti solidi urbani all'interno

del complesso impiantistico sito in V. di Rocca Cencia 301

Depositato 3/04/2015Scadenza osservazioni 1/06/2015

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http://www.regione.lazio.it/rl_ambiente/?vw=progetti

ricerca progetti, provincia ROMA, comune ROMA, testo libero ----

INDIRIZZO A CUI FAR PERVENIRE EVENTUALI RICHIESTE/NOTE:QRE, ass. NUOVA URBEC/O Parrocchia Santa Maria di Loreto00132 Castelverde

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OSSERVAZIONE RELATIVA OPPORTUNITA’ DI VICINANZA CON IL PARCO ARCHEOLOGICO DI GABII E NECROPOLI DELL’OSA

La società per azioni AMA, con sede legale in Roma, ai sensi delle normative vigenti in materia di valutazione di impatto ambientale, ha depositato presso l’autorità competente: Regione Lazio – Direzione Regionale Ambiente - Area Valutazione Impatto Ambientale, il progetto e lo Studio di Impatto Ambientale relativo all’intervento indicato .

Tale progetto, rispetto a quanto indicato nel titolo dello stesso, presenta numerosissime criticità dovute sia alle caratteristiche intrinseche del progetto stesso (dimensioni, quantità e qualità delle lavorazioni effettuate, rappresentazione grafica del reale sistema vincolistico, effetti con le altre

lavorazioni similari effettuati sul luogo nei 50 anni precedenti, ecc.) sia a ciò che riguarda le caratteristiche estrinseche sotto diversi punti di vista: EPIDEMIOLOGICI, VINCOLISTICI, PAESAGGISTIGI, GEOLOGICI, URBANISTICI, e del carico inquinante ambientale dell’OPPORTUNITA’ DI VICINANZA CON IL PARCO ARCHEOLOGICO DI GABII E NECROPOLI DELL’OSA, a quest’ultimo farà riferimento la presente osservazione.

La presente osservazione tiene conto del fatto che il sito di progetto si trova di fatto in una piazza su cui ricadono vincoli diretti archeologici e storici sia delle fasce di rispetto degli stessi e posto a poche decine di metri dell’area del sito archeologico di Gabii e della necropoli dellOsa.

Sulla carta regionale dei vincoli è possibile vedere con un solo sguardo quanto siano unici Roma e l’Agro Romano. La concentrazione dei colori verde, giallo, rosa e ancor di più viola, ci mostra come ci siano settori in cui l’ interesse archeologico è maggiore che in centro. Come qui a Gabii al confine est del sito oggetto del progetto, dove tre università estere mandano centinaia di ragazzi in campagne di scavo, ogni anno, anche con il Gabii Project e per il quale è stato avviato il riconoscimento UNESCO. Cosa fanno,

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cosa programmano i nostri amministratori per valorizzare questo incredibile parco archeologico superiore anche a Pompei? La risposta, purtroppo, è che ci progettano il distretto dei rifiuti più grande d‘Europa ....a poche decine di metri.... Qui verrà convogliata l immondizia di Roma a partire da 500.000 tonnellate per cominciare, i fanghi dei DEPURATORI di Roma proprio dove qualche millennio fa Orazio, Tibullo passeggiavano scrivendo poesie. Una montagna maleodorante che forse traborderà in quel Lago Gabino citato dai classici e da Tarquinio il Superbo. Così avremo per sempre risolto i problemi della immondizia e della memoria...

Il PARCO ARCHEOLOGICO DI GABII rappresenta uno dei siti più importanti d’Italia e quindi del mondo. Insediamento storico dal 4000

a.c. al XI sec d.c.. Tale peculiarità ha portato ad un investimento senza uguali ed adesso è di proprietà della sovrintendenza archeologica di Roma; esso si trova a 200 ml dal sito Ama con le sue propaggini dell’area della necropoli dell’OSA, forse la più importante al mondo dell’epoca del bronzo, e l’area prospiciente il fosso dell’Osa dove tra l’altro venivano imbarcate le pietre gabine con cui è stato costruito il tabularium ed il palazzo senatorio sul Campidoglio. Sede vescovile fino al XI sec. subì la conquista non con le armi ma con l’inganno, di

Taquinio il superbo. Per poi nei secoli primi dell’età di mezzo, le scorrerie dei Saraceni provenienti dal Garigliano sprofondarono la zona più ricca di cultura di Roma nel “Deserto dell’Agro Romano” descritto anche nelle note del PRG di Roma del 1962 e trasportarono come a Pompei le antiche vestigia fino a noi. Le citazioni sui testi classici o accademici sono sterminate. Qui è stato trovato il reperto datato più antico sul suolo italico sia in greco che in latino a testimonianza di santuario centro di formazione come testimonia i testi seguenti:

Le campagne di scavo si sono susseguite senza soluzione di continuità fin dal XVI sec. Ancora nel ‘900, gli archeologi venivano iniziati allo scavo storico qui a Gabii tanta è la ricchezza affiorante dal terreno. Tutto avveniva fino al primo pomeriggio per sfuggire alla zanzara anofele e alla malaria

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di Pantano Borghese, attualmente l’interventi più importanti vengono compiuti da diverse università straniere USA, tedesche, inglesi e francesi e con il Gabii Project come di seguito spIegato:

The Gabii Project is an international archaeological initiative under the direction of Nicola Terrenato of the University of Michigan. It was launched in 2007 with the objective of studying and excavating the ancient Latin city of Gabii, a city-state that was both a neighbor of, and a rival to, Rome in the first millennium BC. Located in the region of Italy once known as Latium, the site of Gabii was occupied since at least the tenth century BC until its decline in the second and third centuries AD. Amazingly, in subsequent centuries the site of Gabii was never developed or even substantially occupied, nor has the urban area ever been the site of major, stratigraphic excavations. As such, the site provides a unique opportunity to study the development and structure of Archaic urban planning in Central Italy, both monumental and civic architecture, domestic space, and all other corollary studies. Since Gabii eventually became a part of the Roman Empire – first as a member of the Latin League and later as a town with municipal status - numerous important intersections exist between Gabii and Rome.  

This awareness of the linkages between Gabii and Rome is but one motivation for further archaeological investigation of this urban center. The Gabii Project seeks not only to explore and understand the archaeology of the city of Gabii but also to situate and contextualize our understanding of Gabii in the wider orbits of Central Italy and the Roman Empire. It is also important to achieve a better understanding of the urban development of Gabii herself and the relationship that existed among the cities of Latium in antiquity.

The field research of the Gabii Project began with a geophysical survey of ca. 40 hectares of Gabii's urban center in 2007 and 2008.  After the 2007 season, initial findings encouraged a full-

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scale magnetometry survey of the urban area and this was completed by autumn 2008.  The initial findings presented evidence of a previously unknown urban grid within the line of Gabii's ancient walls, and it was on this basis that major excavations commenced in June 2009. In July 2011 the Gabii Project received a collaborative research grant from the National Endowment for the Humanities for the period 2012-2014 ( read more), so that the initial phase of excavations will continue through at least 2014.

News article Gabii Project December 2013: an interview with Nic Terrenato appeared on the Italian newspaper Il Fatto

Quotidiano. The article discusses the state of Italian archaeology, and the important contribution of US-based institutions, including The Gabii Project.

December 2013: Gabii's Area F building has been selected as one of thetop 10 discoveries of 2013 by the Archaeology magazine!

August 2013: Gabii Goes Digital, a new effort to make 3D models a core part of the Gabii Project's publication record and to promote their acceptance as basic data within the archaeological community, has been funded by the NEH Office of Digital Humanities. Read more.

Coverage of the Area F Building. A large chunk of a monumental building with imposing ashlar architecture and nicely appointed floors was uncovered in 2012-2013. In July 2013 the sensational find was first announced in a short article by Prof. Mario Torelli, featured in the Italian newspaper La Repubblica. Additional coverage from news outlets in the UK and the US soon followed. Most notable are a piece that appeared in the New York Times, and a release by the University of Michigan's news service. Both include a summary of the finds, and quotes from Nic Terrenato and other team members. A story on the dig was included in the september/october2013 issue of the UK-based magazine Minerva. More web coverage:redorbit.com; italymagazine.com. 

Bibliografia sintetica e assai parziale sugli scavi a Gabii

Almagro Basch, M. 1958. “Las excavaciones españolas en Gabii (Roma).” Atti del Settimo congresso internazionale di archeologia classica, Roma - Napoli 1958, 2. 237-248.

Almagro-Gorbea, M. “L’area del tempio di Giunone Gabina nel VI - V secolo a.C.” Archeologia laziale, 4. Quarto incontro di studio del Comitato per l’archeologia laziale 297-304.

Basch, Martin Almagro Basch, Alberto Balil and Martin Almagro Gorbea. 1982. El Santuario de Juno en Gabii. Rome: Escuela Espanola de Historia y Arqueologia.

Becker, J.A., M. Mogetta, and N. Terrenato. 2009. "A new plan for an ancient Italian city: Gabii Revealed." American Journal of Archaeology113.4:629-42.

Becker, J.A.  and J. Nowlin. 2011. "Orientalizing Infant Burials from Gabii, Italy." BABESCH 86:9-21.

Bietti Sestieri, Anna Maria. 1979. Ricerca su una comunità del Lazio protostorico: il sepolcreto dell'Osteria dell'Osa sulla Via Prenestina.Curia senatus.

Bietti Sestieri, Anna Maria. 1992a. La necropoli laziale di Osteria dell'Osa. 3 v. Rome: Edizioni Quasar.

 Bietti Sestieri, Anna Maria. 1992b. The iron age community of Osteria dell'Osa: a study of socio-political development in central Tyrrhenian Italy. Cambridge University Press.

Blázquez, J.M. 1958. “Terracotas del templo de Gabii.” Cuadernos de trabajos de la Escuela española de historia y arqueología en Roma10:83-136.

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De Santis, A. 1995. “Contatti fra Etruria e Lazio antico alla fine dell’VIII secolo a.C. La tomba di guerriero di Osteria dell’Osa.” In Settlement and economy in Italy, 15000 B.C.-A.D. 1500. Papers of the Fifth Conference of Italian Archaeology (Oxford 11-13 December 1992), edited by N. Christie, 365-75. Oxford: Oxbow.

 Fèa, Carlo. 1824. Discussione fisica, idraulica storico-antiquaria, e legale sulla città di Gabio e suo lago. Rome, Italy: s.n.

Gabrielli, C. 2003. “Lucius Postumius Megellus at Gabii: a new fragment of Livy.” Classical Quarterly 53.1:247-59.

Granino Cecere, M.G. “Apollo in due iscrizioni di Gabii.” Decima miscellanea greca e romana 265-288.

Guaitoli, M. 1981. “Gabii. Osservazioni sulle fasi di sviluppo dell’abitato.” In Ricognizione archeologica. Nuove ricerche nel Lazio, 23-57. Florence: Leo Olschki.

Hamilton, G. J. and A. H. Smith. 1901. “Gavin Hamilton’s Letters to Charles Townley.” Journal of Hellenic Studies 21:306-21. 

Kahane, A.M. 1973. “The paved Roman road east from Gabii.” Papers of the British School at Rome 41:18-44.

Mancini, A. and C. Pilo. 2006. "Materiali votivi ed oggetti rituali dal Santuario Orientale di Gabii." Siris 7:85-126.

Montero Herrero, S. 1981. “Gabii a través del foedus Gabinum.”Cuadernos de trabajos de la Escuela española de historia y arqueología en Roma 15:9-16.

Musco, S. 1997. "Ager Gabinus: note di topografia storica." Archeologia Laziale 12:275-92.

Nibby, Antonio. 1819 . Viaggio antiquario ne'contorni di Roma 1 Che contiene il viaggio a Veji, Fidene, Tivoli, Alba Fucense, Subiaco, Gabii, Collazia, Labico, e Preneste. Rome: Poggioli. 

 Peruzzi, E. 1992. “Cultura greca e Gabii nel secolo VIII.” Parola del Passato 47:459-68.  Quilici, Lorenzo. 1982. “La posa del nuovo acquedotto Marcio attraverso la zona

archeologica di Gabii.”  Archeologia laziale, 9. Nono incontro di studio del Comitato per l'archeologia laziale. Roma dal 27 al 29 novembre 1987, 140-160. 

Vegas, M. 1968. “Römische Keramik von Gabii (Latium).” Bonner Jahrbücher 168:33-165.

Visconti, E. Q. 1835 . Monumenti Gabini della Villa Pinciana descritti da Ennio Quirino Visconti. G. Labus ed. Milan: Società Tipografica de Classici Italiani.

Watkins, Calvert. 1995. “Greece in Italy outside Rome.” Harvard Studies in Classical Philology 97:35-50.

Tra le testimonianze antiche c’è la seguente:

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Giunse a Gabii la voce di una rivolta popolare contro il Re di Roma Tarquinio il Superbo, capeggiata proprio da suo figlio Sesto; scoperta la congiura, il colpevole fu sottoposto a vessazione ed umiliazioni di ogni sorta ed al supplizio delle verghe.Nessuno a Gabii dubitò   dell'inimicizia fra padre e figlio quando Sesto inviò   messaggeri per  chiedere asilo   per sé  e un nutrito gruppo di amici "disertori" pronti a volgere le armi contro  il Re di Roma. Nessuno   dubitò, poiché la tortura delle verghe era tra le  punizioni più terribili.Così fu.Ignari del tranello,   poiché di tranello si trattava, ben congegnato tra padre e figlio,  i cittadini di Gabii furono lieti di offrire ospitalità a Sesto ed ai suoi uomini. Appena, però, se ne presentò l'occasione, questi si impadronirono dei punti strategici della città senza troppa fatica.Si inserisce a questo punto l'episodio passato alla Storia come "i papaveri di Gabii".Sesto inviò un messaggero a Roma per chiedere al Superbo istruzioni sulla condotta da tenere con i maggiorenti ed i capi della città.Tarquinio il Superbo, diffidente per natura ed in particolare con gli ambasciatori,  condusse il messaggero in giardino e mentre questi gli esponeva i fatti, egli cominciò a tagliare i papaveri con la punta di un bastone, senza  dire nemmeno una parola.Il messaggero   tornò a Gabii piuttosto  seccato a causa dell'atteggiamento del Re, inqualificabile e superbo, a suo dire.Sesto, però, aveva capito perfettamente   l'ordine contenuto in quel silenzioso  messaggio: liberarsi  dei capi e dei maggiorenti della città. Così fece. Li mandò a morte o in esilio.I loro beni furono distribuiti a plebe e  nullatenenti e Gabii si arrese a Roma contenta e soddisfatta.

Il progetto in questione ha causato grande scalpore in negativo nel mondo accademico internazionale e nelle diverse strutture del MIBAC, nelle sovrintendenza, nelle università, nelle diverse scuole di restauro tutte consapevoli che la zona di san Primo con la sua “cripta marozam” citata in un documento del 1086 presente nella biblioteca dell’abazia di San Paolo fuori le mura, gli affreschi paleocristiani, i regesti citati nella documentazione sterminata del Marchese Azzolini detenuta dall’accademia di Svezia, delle foto storiche conservate con tenacia nella Accademia inglese a Valle Giulia, nei reperti del Louvre, ecc….i templi, le ville , il foro e l’enorme necropoli abbisognano di cure costanti e di valorizzazione e tutela sostenibile, trovandosi anche sottovento per quello principale SUD SUD-OVEST come specificate nelle altre osservazioni specifiche.

PRIMA E DOPO?E’ necessario pertanto non solo valutare negativamente l’impatto ambientale della proposta di ampliamento, ma anche valutare la necessità di demolire, ai sensi della legislazione descritta e delle convenienze, della storia, della memoria, della sostenibilità e del futuro sito UNESCO l’esistente.

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