modelli integrati di interventi psico-educativi per la...
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Specializzazione per le attività di sostegno agli alunni con
disabilità Corso di formazione per insegnanti
Università Lumsa, Roma
Modelli integrati di interventi psico-educativi per la disabilita' intellettiva e dei disturbi generalizzati dello sviluppo
Docente: Prof.ssa Simona De Stasio,PhD
Email: [email protected]
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Teoria dell’attaccamento
John Bowlby
L’interesse primario è per lo sviluppo Emotivo.
La sua teoria è una sintesi critica tra i risultati della ricerca psicologica e biologica moderna e alcune questioni psicoanalitiche sullo sviluppo
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CENNI BIOGRAFICI
• Nel 1950 L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) si rivolse a Bowlby, conosciuto per i suoi interessi e per gli articoli pubblicati, per affidargli la direzione di una ricerca su bambini che avevano perso la propria famiglia.
• Il rapporto, redatto nel 1951 con il titolo “Maternal Care and Mental Health”, era imperniato su due concetti: quello dell’insufficienza di cure materne e quello di mancanza di cure materne. Bowlby propose un lavoro suddiviso in due parti: nella prima parte ripercorreva le precedenti riflessioni e ricerche in materia, fatte da altri studiosi, mentre nella seconda ipotizzava e proponeva delle metodologie di prevenzione per contrastare carenza e privazione delle cure materne.
• In questa seconda parte Bowlby rivolse la sua attenzione alle istituzioni che si occupavano di adozioni ed affidamenti; le sue riflessioni su questo delicato argomento furono molto negative: Bowlby sostenne infatti che negli istituti, anche quelli che fornivano un’accurata assistenza, si riuscisse difficilmente a instaurare rapporti che potessero favorire una crescita emotiva ed affettiva adeguata.
Nella parte conclusiva del lavoro Bowlby si rivolgeva a governi ed amministratori affinché si impegnassero in piani di prevenzione sociale a favore di quelle famiglie che, impossibilitate nella cura dei propri figli, sceglievano l’abbandono. L’articolo per l’OMS aveva le sue fondamenta sulla privazione e la carenza totale di cure materne: Bowlby dimostra che, se un bambino vive questo tipo di esperienza, la sua crescita fisica, cognitiva ed emotiva, rimane segnata anche nell’età adulta; uno sviluppo appropriato dell’Io si verifica solo se i legami relazionali si caratterizzano con soddisfacimento, stabilità e durevolezza, poiché lo sviluppo dell'Io è funzionalmente legato alla natura delle prime relazioni significative del bambino. Il rapporto riuscì ad avvicinare molte persone alle problematiche familiari, facendo nascere interesse e ricerche sull’argomento in una società in cui vi erano molti orfani e nella quale non si riteneva indispensabile "l’affetto continuativo" per uno sviluppo adeguato della persona. Bowlby stesso sostenne però che la ricerca metteva in luce degli aspetti insoluti: non era riuscito a spiegare quale fosse il percorso di sviluppo che conduce alla carenza e alla privazione, e perché alcuni bambini, anche di fronte alle più gravi situazioni, ne risultavano comunque indenni ed avevano una crescita equilibrata.
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J .Bowlby
• Le ipotesi prevalenti sull’origine dei legami affettivi avanzate nella prima metà del XX secolo, non convincevano pienamente Bowlby dal punto di vista della correttezza scientifica:
• Sia la teoria psicanalitica sia quella dell’apprendimento sottolineavano come il legame emotivo con il caregiver fosse una pulsione secondaria, basata sulla gratificazione di bisogni corporei
• Nonostante fossero già disponibili dati che dimostravano come, almeno nel regno animale, i “cuccioli” sviluppavano un attaccamento nei confronti di adulti da cui non erano ad esempio stati nutriti: – studi sull’imprinting dell’etologo Lorenz
– studi sulla ricerca di accudimento e conforto nei macachi condotti da Harlow.
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Per Bowlby:
l’affetto del bambino per la propria madre è determinato da una
motivazione intrinseca e primaria, derivante dal bisogno di contatto e di
conforto. La ricerca della vicinanza è la sua manifestazione più esplicita
Per Freud:
l’affetto del bambino per la propria madre è determinato da una
motivazione secondaria, derivante dal soddisfacimento di bisogni
primari di alimentazione e pulizia. La madre diventa poi oggetto di
pulsioni libidiche e aggressive
Influenza Etologica
Bowlby rifacendosi agli esperimenti di Harlow sulle scimmie rhesus, critica la posizione psicoanalitica e comportamentista del legame alla madre come “interessato” o come motivazione secondaria
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Contributi dall’etologia……………………....
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Konrad Lorenz e l’imprinting
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Konrad Lorenz e l’imprinting
Nelle specie animali esiste un periodo critico in cui i piccoli
apprendono e memorizzano le caratteristiche della figura allevante.
Oche “prontezza” del piccolo a seguire il primo oggetto in
movimento (nelle prime 48h di vita)
obiettivo: mantenere la prossimità con la propria madre, che
assicura la sopravvivenza.
Lorenz: prima figura in movimento vista dagli anatroccoli
anatroccoli indirizzano a Lorenz le loro richieste di accudimento e
ignorano la madre vera
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Da Harlow a Bowlby
Harlow: scimmiette appena nate
passavano il tempo necessario per
prendere il latte da un poppatoio su una
“madre” di ferro, mentre manifestavano un
comportamento di attaccamento per una
“madre” sempre di ferro ma ricoperta di
pezza e dunque più morbida.
Se nella gabbia veniva introdotto
qualche oggetto minaccioso che
spaventava la scimmietta, essa
correva subito a rassicurarsi sulla
madre di pezza. Caratteristiche che
rendono la figura oggetto di
imprinting filiale: morbidezza
associata al calore
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Harlow
Harlow: scimmiette appena nate passavano il tempo necessario per
prendere il latte da un poppatoio su una “madre” di ferro, mentre
manifestavano un comportamento di attaccamento per una “madre”
sempre di ferro ma ricoperta di pezza e dunque più morbida.
Se nella gabbia veniva introdotto qualche oggetto minaccioso che
spaventava la scimmietta, essa correva subito a rassicurarsi sulla madre
di pezza. Caratteristiche che rendono la figura oggetto di imprinting filiale:
morbidezza associata al calore
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Il contributo di J. Bowlby:
– Bisogno di socializzazione fa parte della natura
umana
– Predisposizione sociale innata
• Comportamenti di attaccamento:
– Di segnalazione
– Di avvicinamento
– Si stabiliscono in periodi ‘sensibili’
– Approccio etologico allo studio dell’attaccamento
umano (imprinting)
– Prospettiva interattivo-cognitivista
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La teoria dell’attaccamento
• La funzione evolutiva sembra essere la protezione del bambino dai predatori.
• I legami emotivamente sicuri hanno un valore fondamentale per la sopravvivenza e per il successo riproduttivo
L’attaccamento come predisposizione biologica
• La relazione che unisce madre e bambino è determinata geneticamente ed è basata su una motivazione primaria al contatto sociale
• Bisogno di contatto e di conforto muovono primariamente il piccolo verso una figura di attaccamento privilegiata
• La ricerca della vicinanza rappresenta la manifestazione più esplicita dell’attaccamento
La teoria dell’attaccamento
La madre (e la relazione con lei) fornisce una base sicura dalla quale il bambino può allontanarsi per esplorare il mondo e farvi ritorno
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Natura e sviluppo dell’attaccamento
La teoria dell’attaccamento di Bowlby ipotizza che il bambino sia predisposto a sviluppare legami di attaccamento con chi si prende cura di lui e che sia dotato di risposte comportamentali come: piangere, aggrapparsi, seguire, ecc.
Significato di attaccamento
Ciò significa che il bambino acquista un ruolo attivo nell'instaurarsi della relazione, i comportamenti che lui emette, attraverso l'apparato locomotorio, percettivo e di segnalazione, hanno uno scopo preciso, di mantenere il contatto con la madre e attivano una serie di comportamenti di risposta da parte della madre;
La relazione si instaura reciprocamente con il contributo di uno e dell'altro membro della diade.
Natura e sviluppo dell’attaccamento
I comportamenti di attaccamento sono inizialmente indifferenziati, successivamente si indirizzano verso persone specifiche e con lo sviluppo dell’intenzionalità si attivano in funzione dell’obiettivo di mantenere la vicinanza.
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Natura e sviluppo dell’attaccamento
Per Bowlby il legame del bambino con la madre è il prodotto dell'attività di diversi sistemi comportamentali che hanno come risultato prevedibile quello di mantenere la vicinanza del bambino con la madre
Teoria dell’attaccamento
Bowlby teorizza l’attaccamento come:
• una predisposizione biologica del piccolo verso chi si prende cura di lui,
assicurandogli la sopravvivenza
• una motivazione intrinseca e primaria basata sulla ricerca di contatto e conforto che
si attiva nelle situazioni di pericolo
• un sistema di controllo di tipo cibernetico con lo scopo di mantenere un equilibrio
omeostatico tra vicinanza ed esplorazione
• un comportamento orientato ad uno scopo comune: la sopravvivenza e il successo
riproduttivo
Da H. R. Schaffer: Lo sviluppo sociale, 1998 Raffaello Cortina
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Fasi di sviluppo del legame di attaccamento
Fase 1:
0-2 mesi
Fase 2:
3-6 mesi
Fase 3:
6-24 mesi
Fase 4:
>24 mesi
Comportamenti di segnalazione e di avvicinamento:
ricerca non selettiva di contatto e prossimità
Comunicazioni dirette: ricerca selettiva di contatto e
prossimità con le figure familiari che si occupano di lui
Segnali di mantenimento della vicinanza: creazione
dell’effettivo legame orientato e preferenziale, ricerca
di contatto con il caregiver e paura dell’estraneo
Relazione basata su uno scopo programmato:
perseguimento di scopi comuni regolati dai feedback
provenienti dall’ambiente
Il sistema comportamentale di attaccamento
La figura di attaccamento
è sufficientemente vicina,
sintonica, capace di
risposte sensibili?
Comportamenti di
attaccamento: ricerca
visiva, segnalazione del
bisogno di contatto,
supplicare, aggrapparsi
Si sente
sicurezza,
amore
fiducia in se
stessi
Paura
Atteggiamento
angoscia difensivo
Giocoso,
sorridente,
esplorativo,
socievole
Sì
Ambivalenza
aggrapparsi,
rabbia
Evitamento,
atteggiamento
guardingo,
diffidenza
No
Tipologie dell’attaccamento
PATTERN A: ATTACCAMENTO INSICURO-EVITANTE
MADRE: insensibile ai segnali del bambino; rifiutante sul piano del contatto fisico
BAMBINO: non ha fiducia in una risposta adeguata da parte della madre; distacco, evitamento
del contatto. Eccesso di autonomia; indifferenza alla separazione
PATTERN B: ATTACCAMENTO SICURO
MADRE: sensibile alle richieste e ai segnali di disagio del bambino
BAMBINO: equilibrio tra vicinanza ed esplorazione; sicurezza interna e fiducia. Mostra segni di
disagio alla separazione, ma al ritorno della madre si lascia consolare
PATTERN C: ATTACCAMENTO INSICURO ANSIOSO-AMBIVALENTE
MADRE: imprevedibile nelle risposte, dettate più dai suoi bisogni che da quelli del bambino
BAMBINO: incerto rispetto alla disponibilità materna, non riesce a utilizzarla come base sicura e
ne è assorbito completamente. Forte disagio alla separazione, inconsolabile al ritorno della madre
PATTERN D: ATTACCAMENTO DISORGANIZZATO
MADRE: dominata da esperienze traumatiche irrisolte, non risponde alle richieste del bambino
BAMBINO: non dispone di strategie stabili. Comportamenti contradditori, azioni mal dirette,
stereotipate e asimmetriche, congelamento, immobilità, disorientamento
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MODELLI OPERATIVI INTERNI
La teoria dell’attaccamento ipotizza la continuità dell’attaccamento nel tempo,
grazie alla creazione di modelli mentali delle figure affettive e di Sé, che funzionano
come prototipo per le relazioni successive
Sicuro
• Figura di attaccamento disponibile e
rispondente in modo coerente.
• Sé senso di essere degno di amore,
certezza che le proprie esigenza
avranno uno spazio e una risposta
Insicuro
• Figura di attaccamento non
disponibile alle richieste, ostile, rifiutante,
...
• Sé senso di non essere degno di
amore; incapacità di esprimere le
emozioni in modo appropriato
Quando si instaura
Verso i due anni nella maggior parte dei bambini è possibile riscontrare un comportamento di attaccamento abbastanza tipico; l'integrità dei sistemi comportamentali viene attivata dall'allontanamento della madre o da esperienze paurose e gli stimoli che più facilmente vi pongono fine sono la vista, la voce o il contatto fisico con la madre.
La sicurezza predice:
• Le caratteristiche della personalità (autostima, conoscenza di sé, entusiasmo, capacità di recupero)
• La relazione con i coetanei (socievolezza, cordialità)
• La relazione con gli adulti
• Gli aspetti emotivi
• Gli aspetti cognitivi
• L’adattamento
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Metodi di valutazione dell’attaccamento
Strange Situation
Procedura osservativa standardizzata ideata per valutare l’equilibrio tra il sistema di attaccamento e il sistema di esplorazione e per mettere in luce le differenze individuali negli stili di attaccamento durante il primo anno di età
Separation Anxiety Test
Procedura che si avvale di una serie di illustrazioni di situazioni di separazione più o meno impegnative in cui vengono indagate sia le emozioni e le modalità di far fronte alla separazione sia le reazioni comportamentali per bambini dai 5 ai 9 anni
Adult Attachment Interview
Intervista strutturata che esplora in età adulta, attraverso il racconto, quali siano i ricordi delle esperienze infantili, sottolineando l’importanza della valutazione personale delle medesime
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Il Separation Anxiety Test
• Test semiproiettivo che individua i modelli
operativi interni di bambini dai 5 ai 9 anni.
• Vignette che rappresentano episodi di
separazione più o meno lunga dai genitori.
• Es. Questo bambino sta per essere
affidato dalla mamma alla zia perché i
genitori devono partire per il week-end.
– Cosa prova ora questo bambino?
– Che cosa pensi che faccia ora questo
bambino?
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Le tipologie di attaccamento
• Ainsworth e colleghi (1978) osservazioni longitudinali per osservare le differenze individuali in relazione alla sicurezza dell’attaccamento.
• STRANGE SITUATION: procedura osservativa standardizzata che valuta il sistema di attaccamento in episodi di separazione e riunione con la madre (bambini di 12-18 mesi). – 8 episodi di 3 minuti ciascuno durante i quali il
bambino si trova in situazioni di stress crescente.
– Indicatori per valutare la sicurezza del bambino: ansia da separazione, esplorazione, paura dell’estraneo, ricongiungimento alla madre
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ATTACCAMENTO SICURO (B) Nella Strange Situation, manifesta un chiaro desiderio di contatto fisico e di
interazione verso la figura di attaccamento.
Figura presente: il bambino appare relativamente autonomo nell’esplorazione
dell’ambiente e tende a ricercare in modo attivo la partecipazione dell’adulto.
Separazione: può mostrare segni di stress o di disagio in relazione all’assenza
della figura di attaccamento e non al fatto di essere stato lasciato solo.
Ricongiungimento: chiari segnali di attaccamento nei confronti del genitore, lo
“saluta”, ricerca la sua vicinanza o l’interazione, oppure, se è a disagio, richiede
contatto fisico e consolazione. Quando ottiene contatto fisico o vicinanza, mette
in atto comportamenti che tendono a preservarli.
Il bambino Sicuro manifesta in modo chiaro e aperto i propri bisogni psicologici
di conforto e di protezione (quindi non manifesta esitamento o resistenze verso
il genitore) e quando ottiene contatto fisico e consolazione dal genitore si
dimostra appagato, si lascia consolare e riprende l’esplorazione.
Il genitore rappresenta per il piccolo una base sicura, un “porto” sicuro, presso il
quale rifugiarsi e trovare protezione, ma dal quale potersi allontanare
fiduciosamente per esplorare il mondo circostante.
Vi è un corretto bilanciamento fra esplorazione dell’ambiente e attaccamento
nei confronti del genitore.
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Attaccamento sicuro
• La madre è sensibile ai segnali del
bambino ed è “responsiva” alle sue
richieste.
• La madre è supportiva negli episodi di
stress
– In presenza della madre: esplora
– In assenza della madre: auto-contenimento
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ATTACCAMENTO INSICURO EVITANTE (A) Nella Strange Situation, mostra un notevole evitamento del genitore, in particolare
negli episodi di riunione.
Figura presente: bambini particolarmente autonomi e indipendenti,
maggiormente centrati sull’esplorazione dell’ambiente e sui giocattoli che sulla
presenza dell’adulto di riferimento.
Separazioni: minori segni di disagio e di ricerca nei confronti del genitore
Ricongiungimento: sembrano ignorare o dare poco rilievo al ritorno dell’adulto,
ad esempio salutandolo distrattamente oppure mostrandosi assorti e intenti nelle
proprie attività di gioco: essi quindi tendono a minimizzare le proprie reazioni
affettive.
In senso più generale nei bambini con attaccamento Insicuro Evitante il
bilanciamento tra esplorazione dell’ambiente e attaccamento nei confronti del
genitore è spostato in favore della prima: il loro comportamento enfatizza gli
aspetti di indipendenza, autonomia e autosufficienza affettiva nei confronti della
figura di riferimento.
Il genitore non rappresenta una vera e propria base sicura per loro e per questo
essi tendono a non fare riferimento a lui quando si sentono moderatamente
spaventati e tendono a inibire la manifestazione dei propri bisogni psicologici di
confronto e protezione rispetto alla figura di attaccamento.
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Attaccamento
ansioso-evitante
• La madre rifiuta il contatto fisico
• La madre non consola il bambino in caso
di necessità e richieste esplicite
– In presenza della madre: il bambino mostra
indifferenza
– In assenza della madre: il bambino mostra
indifferenza
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ATTACCAMENTO INSICURO AMBIVALENTE (C) Nella Strange Situation manifestano un marcato attaccamento nei confronti del
genitore, nel senso che tendono a essere maggiormente centrati sulla relazione
con l’adulto che sull’esplorazione dell’ambiente circostante e ciò diviene sempre
più evidente con il trascorrere della procedura.
Figura presente: minore capacità di esplorare l’ambiente in modo autonomo e di
interagire con la figura estranea
Separazione: notevole disagio durante, accompagnato anche da una minore
capacità di recupero nei momenti di ricongiungimento.
Ricongiungimento: non sembra sufficiente a consolarli, come se la presenza
della figura di attaccamento non fosse in grado di ristabilire il loro senso di
sicurezza. Accanto alla tendenza a non consolarsi con il genitore, questi bambini
manifestano comportamenti ambivalenti nei suoi riguardi.
Nei bambini Ambivalenti, il bilanciamento tra esplorazione e attaccamento è in
disequilibrio a favore del secondo.
Il genitore non rappresenta una base sicura e i bambini appaiono dipendenti e
centrati sul genitore, con pochi aspetti di autonomia, e con la tendenza a mettere
in atto forti manifestazioni di attaccamento, caratterizzate da sentimenti di rabbia
o da passività, che non si placano anche quando il loro fine (ottenere la presenza
della figura di attaccamento) viene raggiunto
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Attaccamento
ansioso-ambivalente
• La madre è imprevedibile nelle risposte
alle richieste del bambino
• La madre mostra comportamenti troppo
affettuosi o rifiutanti. Non in relazione al
contesto e alle esigenze del figlio
– In presenza della madre: il bambino mantiene
stretta vicinanza. Non esplora
– In assenza della madre: il bambino mostra
sconforto
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ATTACCAMENTO DISORGANIZZATO (D) Main, Kaplan e Cassidy alla fine degli anni ‘80 sono riuscite ad isolare e
descrivere ulteriori tipi comportamenti caratteristici dei bambini, che prima non
erano classificabili, e che testimonierebbero la mancanza o l’insussistenza di una
strategia organizzata di comportamento, da cui deriva il termine di
“disorganizzato”.
Caratteristiche complessive più evidenti: contraddittorietà di alcuni movimenti
osservati, che fanno dedurre a una sottostante contraddittorietà nelle intenzioni o
nei piani comportamentali del bambino (disorganizzazione) e/o la sensazione che
il piccolo abbia una perdita di orientamento nell’ambiente circostante
(disorientamento); atteggiamenti visibilmente impauriti e rigidi sia a livello
corporeo sia per ciò che concerne l’espressione del viso.
Nel complesso, il bambino con attaccamento insicuro Disorganizzato/Disorientato
ha un comportamento apparentemente simile a quello dei bambini Sicuri, Evitanti
o Ambivalenti, ma in alcuni momenti sembra privo di una strategia coerente nella
relazione con il genitore.
I comportamenti disorganizzati o disorientati si verificano solamente quando il
genitore è presente e, soprattutto, nei momenti di riunione dopo la separazione,
come se non si trattasse di una caratteristica del bambino, ma di un tratto
definitorio della relazione.
Legato a storie di abuso/maltrattamento da parte del genitore
Traccia per lavoro in classe Intervista sulla relazione con l’insegnante
• Scelga tre parole che descrivono la sua relaz.con……
• Racconti degli episodi nei quali esplicita il senso delle parole che hai scelto
• Qual è la soddisfazione maggiore dell’essere insegnante di….?
• Pensa mai a…a casa?A che pensa in particolare?
• Com’è la sua relazione con la famiglia di…?