ml magazine - issue 1 xix - feb

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CULTURA D’IMPRESA E DINTORNI MLmagazine.it Poste Italiane S.p.A. - Spedizioni in abbonamento postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n.46) Art. 1, comma 1, DCB Ancona FEBBRAIO ‘12 N°1 anno XIX euro 1,00 Roberto Betti RB Costruzioni: il nostro stile come firma 38 ANNI, FANESE, IMPRENDITORE E TIFOSO: CON LA SUA AZIENDA CREA COSTRUZIONI CHE CONCILIANO QUALITà E BELLEZZA, DESIGN E FUNZIONALITà. LA SUA SFIDA OGGI è ESPORTARE L’ELEGANZA DEL MADE IN ITALY IN EDILIZIA IN GIRO PER IL MONDO ECONOMIA.LAVORO CULTURA.ATTUALITà STILE.DESIGN 180 DOSSIER COMMERCIO Liberalizzazioni, il colpo di grazia per i piccoli IL PERSONAGGIO Daniele Gaglianone, regista e documentarista, sogna di girare nelle Marche INCHIESTA I debiti della Antonio Merloni A CASA DI: Benvenuti al Castello Màlleus SPECIALE San Valentino e … poi? Dal primo sguardo, al giorno del sì! 9 772036 758002 20001> ISSN 20367589

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ML Magazine - Issue 1 XIX - Feb

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CULTURA D’IMPRESA E DINTORNI

mlmagazine.it

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XIX

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9 772036 758002

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SOMMARIO

DanieleGaglianone 30

GiorgioMarchetti 20

RobertoBetti 24

AnticipazioniMarzo 2012, si tinge di rosa

A marzo ML rinnova, come ogni anno, un appuntamento davvero importante: quello con uno speciale dedicato interamente all’universo delle donne. Imprenditrici, lavoratrici, artiste e intellettuali si racconteranno e si confronteranno sulle nostre pagine, offrendoci i loro spunti su temi di grande attualità. Di grande attualità anche il tema del dossier, che tratterà di “semplificazioni”. Cosa cambia alla luce del nuovo Decreto? Che ripercussioni avranno queste normative sulle nostre vite? Non perdetevi la prossima uscita, perché Ml ha tante altre nuove sorprese per voi…

FORMAZIONE34 CORSODIEUROPROGETTAZIONE “PROBLEMATICHECOMUNITARIE”

ALTOARTIGIANATO46 Tombari, PIPEAREGOLAD’ARTE

INTERNAZIONALIZZAZIONE50 Scheda paese il Senegal

LAVORO54 LAVORARENELTURISMO:40POSTIINGGFGROUP

ENERGIA56 PERTREGIORNILEMARCHECAPITALIDELL’ECONOMIAVERDE

IMPRESE60 A Jesi nasce “Jesi Cube”

VITADA MANAGER62 Orfeo Borgani ILMANAGERCONILSUONONELDNA

CONSULENZA72 PROFESSIONISTI,CONSUMATORI,BANCHE: COSACAMBIACONLELIBERALIZZAZIONI

76 WEBMARKETING:NONÈUNAMODA

RUBRICA19 L’editoriale di Flavio Guidi

PRIMOPIANO20 Giorgio Marchetti NUOVOPRESIDENTEDIANCONAMBIENTE

COVERSTORY24 Roberto Betti RBCOSTRUZIONI:ILNOSTROSTILECOMEFIRMA

ILPERSONAGGIO30 Daniele Gaglianone REGISTAEDOCUMENTARISTASOGNALEMARCHE

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A casa di... 152

Speciale:San Valentino ...e poi?

82 Tutti i numeri di San Valentino

85 San Valentino, TRALEGGENDAELUOGHIDELL’AMORE

86 Perchè scomodare l’universo?

88 LOCATIONROMANTICHE nelle Marche

90 MATRIMONIODICHARME

92 Gli abiti da sposa Delsa

94 You love..., we plan!

98 TENDENZESPOSE

100 PROFESSIONE weddingplanner

102 ILMAGICOBAULEDELCORREDO

104 ILMATRIMONIO ADASCOLI

140 INCHIESTA CHIPAGHERÀIDEBITIDELL’ANTONIOMERLONI?

142 INNOVAZIONE UNSOFTWAREPEROTTIMIZZAREILLAVORODEGLIAGENTI

144 AUTOEMOTORI LANUOVAMERCEDESBENZCLASSEB

148 ITINERARIDELGUSTO

152 ACASADI... BENVENUTIALCASTELLOMÀLLEUS

158VIAGGI

165 LIBRI ADASCOLICAMPIONIINLIBRERIA CONLALEGADELFILOD’ORO

166 EVENTI Marcello Lippi PROTAGONISTADIERACADEMY

168 APPUNTIINAGENDA

172 SPORT Mauro Guenci

177 OLQ

DOSSIER:COMMERCIO

110 LIBERALIZZAZIONINELCOMMERCIO

112 INCRISISOPRATTUTTO LEPICCOLESUPERFICI

116 “LAGRANDEDISTRIBUZIONEHAAVUTO EFFETTIDESTABILIZZANTI

120 La normativaregionale

122 “ATTENZIONEANONPENALIZZARE IPICCOLIESERCIZI”

124 “LACRISIVACOMBATTUTAFACENDORETE TRAPUBBLICOEPRIVATO”

126 “LELIBERALIZZAZIONINONPORTERANNO UNINCREMENTODEICONSUMI”

130 Non sololiberalizzazioni

134 “L’ALLUNGAMENTODEGLIORARI NONÈUN’ADEGUATARISPOSTAALLACRISI”

MauroGuenci 172

DIRETTOREEDITORIALEFlavio [email protected]

COORDINATOREEDITORIALEGuido [email protected]

DIRETTORERESPONSABILEPaolo Duranti [email protected]

CAPOREDATTRICEAsmae [email protected]

COORDINATOREDIREDAZIONEMarco [email protected]

[email protected]

EDITRICEGGFGROUPwww.mlmagazine.itRegistrazionetribunalediAnconan°12delregistroperiodicidel14aprile1994

REDAZIONEViaAlbertini,[email protected]

HANNOCOLLABORATOALNUMERORobertoAntonellaImmacolataBaroneAldoBrunoMargheritaCamillettiMariasperanzaCursaroLorenzoDattoloFabioDiGiulioSaraGattiGuidoGuidiChristianLucconiLauraOsmaniCristinaPanaraEnricoPicchioMichelaRossiMicheleSassoAlessandroStecconiMassimilianoZenobi

Chiusoinredazioneil4/02/2012

Progettograficoestampa:RicciarelliComunicazione(An)

PosteitalianeSpad.l.353/2003(conv.inl.27/02/2004n.46)Art.1,comma1,DCBAnconaautorizzazionedirezioneprovincialeptAncona

Unacopiaeuro1,00Arretratieuro2,00Abbonamentoannualeeuro10,00modalitàdipagamentoamezzoversamentosu:C.C.Postalen°4072844bonificobancariopressoBancaPopolarediAnconaAgenziaAncona1–C.C.n°11164CAB02684–ABI05308–[email protected]

EditoreGGFGroup

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EDITORIALEdi Flavio Guidi

Articolo 3 della Costituzione italiana: “Tutti i cittadini hanno pari dignità so-ciale e sono uguali davanti alla legge”…

..“E’ compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale che, limitando di fatto la libertà e l’uguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione economica e politica del Paese”. Se il compito della politica è quello di ado-perarsi per rendere i principi costituziona-li realizzabili, dobbiamo arrenderci di fronte all’evidenza: tutti i politici, la classe politica in generale, i partiti e i rappresentanti delle clas-si lavoratrici hanno fallito la loro missione. “Pari dignità sociale”, reca la nostra Carta fondamentale. E’ un principio di uguaglianza di fronte al quale a nessuno è concesso di ab-dicare. Ma come si può realizzare la “dignità sociale” se non, innanzitutto, ponendo le basi affinchè ciascun cittadino possa affrancarsi dal bisogno del lavoro? E’ la disponibilità di un reddito a rendere dignitosa l’esistenza.Su di un piano ulteriore ma contiguo a quanto precede, è tutt’altro che fuori luogo ricordare che una democrazia che si rispetti non può ri-manere cieca di fronte ad un trattamento sul lavoro che si riveli discriminatorio. La discri-minazione è una piaga, sempre e ovunque: ma sono atti discriminatori non soltanto quei comportamenti aberranti fondati sulle diversi-tà di sesso, di razza, di provenienza geografica, di inclinazioni sessuali, ecc. Una discrimina-zione rimane tale anche se è normativamente

accolta in un ordinamento giuridico: che dire, ad esempio, delle tutele garantite al pubblico impiego (vedi inamovibilità dal posto di lavoro) rispetto ai rapporti di lavoro privati, governa-ti (anche se non sempre …) da meritocrazia e conseguente aleatorietà dell’impiego? Non è una discriminazione ingiusta? Ancora: perché vi sono lavoratori che possono permettersi tre mesi di ferie all’anno (regolarmente retribui-te) ed altri costretti a svolgere lavori usuranti? Perché i giovani registrano sempre maggiori difficoltà nell’accesso al lavoro e quando vi ri-escono, il più delle volte sono solo marginal-mente tutelati? Perché c’è chi gode di tratta-menti economici esagerati e chi è costretto a contare gli euro per la propria sopravvivenza?In conclusione: esiste, eccome, un trattamen-to discriminatorio del rapporto di lavoro. La “pari dignità sociale” in Italia non è stata re-alizzata, così tradendo lo spirito riformatore voluto dai nostri Padri costituenti.Una fotografia, la mia, svolta dall’angolo vi-suale tipica dell’economista e dell’imprendito-re: ma che non si discosta da una autorevole visione di stampo giuslavoristico del mercato del lavoro nel nostro Paese: il professor Ichi-no, non a caso, ha sapientemente ricondotto i lavoratori in categorie (o meglio, “serie”): A, B, C (C1, C2), D. Ansie, incertezze, disagio psico-logico: questi sono i sentimenti che caratteriz-zano i giovani inoccupati e i lavoratori di serie B, C e D, minandone la “dignità sociale”. Davvero un bel modo per festeggiare il 150esi-mo dell’Unità d’Italia …

Il compito dei politici: creare una dignità sociale per tuttiL’uguaglianza passa attraverso una radicale riforma dei rapporti di lavoro

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PRIMO PIANO

Dottor Marchetti, ricopre ancora incarichi politici?“La politica elettiva l’ho abbandonata una diecina di anni fa, ero entrato nelle istituzioni a 23 anni. Ora mi

occupo interamente di AnconAmbiente o comunque di temi correlati ai problemi dell’ambiente, dell’energia, dei rifiuti …”.

E’ per questo che poco tempo fa ha conseguito il Master in Diritto dell’Ambiente e del Territorio all’Università di Urbino?“Questo percorso di specializzazione ha rappresentato un tas-sello molto importante, che ora sto completando con un cor-so di perfezionamento in Diritto dell’Energia presso la Luiss di Roma. Ritengo che per ricoprire un ruolo di responsabilità in un’azienda, pubblica o privata che sia, che gestisce servi-zi pubblici locali, occorra una certa conoscenza degli ambiti trattati. La competenza non si improvvisa. Forse una volta non era così, ma un tema come l’ambiente è soggetto a radicali trasformazioni sotto i profili scientifico, giuridico, economico … Insomma, dobbiamo essere sempre aggiornati su tutto”.

Presidente, parliamo di un tema scottante: la raccolta diffe-renziata.“Nel Comune di Ancona nel 2011 la raccolta differenziata ha

raggiunto il 61,2 per cento, superando quindi l’obiettivo del 60 per cento posto dalla normativa nazionale. Anche l’anno pre-cedente avevamo raggiunto l’obiettivo, che era al 50 per cento. Il Comune di Ancona andrà quindi a risparmiare 250mila euro. Bene anche gli altri Comuni da noi serviti sul territorio”.

Nella media nazionale le Marche come si posizionano?“Direi piuttosto bene, a giudicare dalle statistiche sulla raccol-ta. E anche il capoluogo come dicevamo ha registrato dati in-coraggianti, nonostante il fatto che tradizionalmente nei centri urbani di maggiori dimensioni la raccolta differenziata sia più difficile rispetto ai piccoli Comuni. Facendo un discorso di por-tata più generale, però, vorrei premettere che essa funziona se tutte le componenti – azienda di raccolta, cittadini, categorie produttive, enti locali – collaborano per il raggiungimento di un obiettivo comune”.

Secondo Lei la popolazione locale è sufficientemente sensi-bile a questi temi?“Si, molto. Poi mi sia permesso di dire che anche AnconAm-biente sta facendo la propria parte, ad esempio realizzando ini-ziative di informazione specifica mirate su cittadini extracomu-

GiorgioMarchettiÈ un manager “atipico” il nuovo Presidente di AnconAmbiente: è uno dei pochi amministratori pubblici che conoscono bene i problemi del settore del quale si occupano. Dagli studi universitari alla formazione post laurea, dagli incarichi politici all’impegno nel volontariato, la parola “ambiente” è nel dna di Giorgio Marchetti

di P. Duranti

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AnconAmbiente – che gestisce i servizi pubblici locali nel settore dell’igiene urbana per i Comuni di Ancona, Castelfidardo, Fabriano e Cerreto d’Esi – è una struttura con 350 dipendenti, compresi i 50 operatori (tra autisti ed addetti allo spazzamento) stabilizzat i con concorso pubblico nelle scorse settimane.

nitari o studenti stagionali od altre categorie ancora, venendo incontro ad esigenze particolari, cercando di dare una risposta a ciascuno”.

Però non mancano talune (poche, per la verità) lamentele …“Guardi, parto da una doverosa considerazione e cioè che non siamo propriamente un ufficio del Comune: siamo una società che, seppur a partecipazione pubblica, ha delle regole sue pro-prie, un bilancio, un contratto di servizio e delle regole rigide alle quali sottostare, con il controllo della Corte dei Conti …”.

Questo cosa significa?“Significa che se dei rifiuti vengono lasciati dove non dovrebbe-ro essercene, non è che AnconAmbiente può intervenire sem-pre in tempo reale, anche se poi si compiono tutti gli sforzi per dare decoro ai Comuni da noi serviti. E poi vale il vecchio detto secondo il quale fa più rumore un albero che cade che una foresta che cresce”.

Lei prima accennava ad uno scenario dei servizi pubblici loca-li in continua evoluzione.“Quello dei servizi pubblici locali è un settore che sta cambian-

Giorgio Marchetti, nato ad Ancona nel 1964, laureato in Giurisprudenza all’Università di

Macerata (con una tesi in materia ambientale), è stato Presidente di Legambiente Marche e membro del Consiglio Nazionale della stessa associazione.

Già Vice Presidente di AnconAmbiente Spa, ha ricoperto altri ruoli importanti nel settore

dell’ambiente sul territorio regionale ed anconetano. Impegnato in politica sin da giovanissimo (è stato

consigliere comunale nel capoluogo dal 1989 al 1993 e Presidente della Commissione Consiliare Ambiente ed Aziende Municipalizzate) dal 1997 al 2001 ha ricoperto la carica di Presidente del

Consiglio Comunale. Attualmente fa parte del Consiglio Direttivo di Federambiente, la federazione nazionale dei servizi pubblici nel settore dell’igiene

urbana.

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PRIMO PIANO

do pelle, anche sulla spinta degli indirizzi comunitari. Se in passato il settore era caratterizzato da una forte connotazio-ne di aziende pubbliche operanti in certi settori in regime di semi monopolio, il futuro sarà contrassegnato dalla capacità di stare sul mercato e di fornire qualità a costi contenuti per i cittadini”.

In tale contesto AnconAmbiente come si sta muovendo?“La nostra proposta va nella direzione di avvalerci della nor-mativa attuale per cercare di aggregare le aziende pubbliche della provincia che operano in questo settore, consolidarle nei prossimi tre anni per arrivare alla costituzione di un’unica azienda provinciale, sempre pubblica, molto competitiva”.

Quindi senza l’ingresso di privati?“Lo scenario che in prospettiva vedrà la luce, anche secondo la normativa attuale, lascerà anche un posto adeguato all’ini-ziativa privata”.

Secondo Lei vi sono le prospettive per un accordo?“Ritengo di si. Tra noi aziende pubbliche è partito un confronto serio. Tenga conto comunque che la materia è stata riforma-

ta solo pochi giorni fa, con il decreto sulle liberalizzazioni del Governo Monti, e non dimentichiamo che siamo pur sempre l’Italia dei Comuni, e lo dico anche con simpatia”.

Se non si raggiungerà un accordo, cosa accadrà?“Rimarrebbe la disciplina del settore, così com’era sino a poco tempo fa. O si andrà alla gara, o si cercherà un privato, sempre con gara, con il quale gestire un determinato ambito. Ma la ricerca di un accordo che superi la frammentazione dei gestori esistente è nell’interesse di tutti, soprattutto degli utenti: dopo tutto all’Italia dei Comuni sono seguiti l’Italia delle Signorie e il Rinascimento … speriamo bene quindi”.

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COVER STORY

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Roberto BettiRB costruzioni: il nostro stile come firma38 anni, fanese, imprenditore e tifoso: con la sua azienda crea costruzioni che conciliano qualità e bellezza, design e funzionalità. La sua sfida oggi è esportare l’eleganza del made in Italy in edilizia in giro per il mondo

di A. Dachan

Signor Betti, quali sono state le premesse che hanno favorito la nascita della RB Costruzioni?“La nostra è un’azienda giovane, costituita due anni fa e nasce da un’espe-

rienza di diversi anni nel settore e sul territorio. Tramite diversi interventi è arri-vata ad un livello elevato di notice: a questo hanno contribuito certamente alcune scelte che abbiamo effettuato, come ad esempio la ristrutturazione del “Nuovo Pesce Azzurro” di Fano e la sponsorizzazione di eventi e manifestazioni varie.”

Quali sono i tratti distintivi della RB?“RB si vuole caratterizzare per l’elevata qualità edile. Purtroppo, il nostro come altri settori, è spesso al centro di scandali legati alla speculazione, a scelte sprov-vedute che privilegiano il risparmio alla sicurezza. Con non poche difficoltà, inve-ce, noi abbiamo scelto di investire in sicurezza e solidità, puntando a realizzare esclusivamente opere di valore, in cui chi si rivolge a noi, compra qualità al giusto prezzo”.

In quali valori si riconosce la vostra azienda? “Le nostre quattro regole fondamentali sono contenute nel logo: costruzioni, qua-lità, metodo e dettaglio. È un cerchio perfetto. Il metodo è dato dall’esperienza acquisita nel tempo e condivisa da tutti i professionisti che, nelle diverse fasi, sono impegnati per la realizzazione delle opere. Le ultime realizzazioni tengono conto delle nuove tecnologie, della geotermia, del fotovoltaico, delle nuove fonti energe-tiche. La difficoltà è legata anche a questi dettagli: se si punta alla qualità, se si punta in alto, tutte le fasi devono rispettare questa aspettativa”.

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Il territorio fanese, come ha accolto una realtà aziendale gio-vane e innovativa come la vostra?“Il territorio ha avuto una reazione positiva, si è dimostrato recettivo, aperto. Uno dei nostri prossimi appuntamenti è la realizzazione di una palazzina di sei appartamenti, che è stata interamente venduta prima ancora dell’ultimazione. Il mercato oggi è vigile, esigente, consapevole dell’importanza del rispet-to di certi parametri strutturali e per questo con noi risponde bene. Come accennavo prima, inoltre, RB si è fatta conoscere sul territorio anche grazie ad un’attenta opera mediatica: non siamo solo un’impresa di costruzioni, vogliamo essere un’a-zienda che crea uno stile, un nuovo modo di concepire gli spazi, l’armonia all’interno degli stessi e con l’esterno”.

Può approfondire il concetto dello stile nelle costruzioni?“RB concepisce le costruzioni edili come un capo d’abbiglia-mento: oltre che la scelta dei materiali, conta molto la forma che lo stilista vuole dare alla sua opera, il tocco finale, il det-taglio. Questo concetto è una colonna portante per il nostro lavoro e sta diventando anche la nostra bandiera all’estero. Ci stiamo facendo conoscere in Russia, in Polonia, in Sud Africa e su altri mercati emergenti che ricercano e apprezzano le crea-zioni italiane. RB vuole essere un marchio di qualità del made in Italy nelle costruzioni. Vogliamo esportare lo stile e il gusto che ci contraddistingue, nelle diverse sfumature che i nostri progettisti propongono”.

Quali sono le figure professionali delle quali vi avvalete? “Sin dall’inizio abbiamo operato un’attenta selezione per arri-vare alla crème di quello che si può avere come azienda edile. I nostri collaboratori sono tutti giovani e sono tutti conosciuti nell’ambiente per il loro alto livello professionale. Il settore sta attraversando una fase importante, di rinnovamento, di cambio generazionale e di mentalità. Il mercato richiede nuovi acqui-renti e questi richiedono un nuovo approccio”.

RB è un’azienda giovane che pensa ai giovani?“Certamente sì. Stiamo puntando a realizzare un’edilizia dedi-cata a questo specifico segmento, con costruzioni di qualità, a prezzi contenuti. In questo senso vorremmo riuscire a coinvol-gere anche le istituzioni, per trovare terreni edificabili che ab-biano un costo base ragionevole. Se anche le amministrazioni sposassero il progetto di realizzare prefabbricati destinati ai giovani con prezzi accessibili, si creerebbe un valore aggiunto al territorio e si darebbe a molti giovani la possibilità di avere la propria casa e di vivere per conto proprio”.

Come siete strutturati internamente?“Abbiamo diversi uffici: quello amministrativo, quello dei pre-ventivi, quello tecnico, quello commerciale, quello che si oc-cupa della qualità e delle certificazioni. Ognuno ha un ruolo essenziale e si lavora in squadra, come una catena di montag-gio, con il presupposto che il nostro valore principale è e deve restare la qualità. Operiamo con aziende della zona, con una vera e propria filiera delle eccellenze. L’aspetto che più ci ca-ratterizza è che alla base non c’è speculazione (trarre profitto dal minimo investimento), ma l’idea di investire tanto e ricavare il giusto. È sempre un gran piacere quando un cliente ci dice

che ha ottenuto esattamente quello che voleva e ne è soddi-sfatto: ciò ci ripaga di ogni fatica”.

Che tipi di interventi effettuate?“Racchiudiamo il mondo dell’edilizia a 360°. Riusciamo a garantire un servizio chiavi in mano, coprendo tutta la filie-ra: dalla selezione e scelta dei materiali, alla consegna della struttura. Siamo impegnati anche in opere di ristrutturazione e restauro delle belle arti, oltre che sul piano civile, industria-le e commerciale. Gestiamo internamente tutta la parte della progettazione e del controllo, tutta la parte tecnica, dalla scelta dei fornitori alla selezione degli operatori che interverranno a mano a mano che i lavori procedono: il muratore, l’idraulico, il piastrellista, l’elettricista ecc.”.

La crisi economica ha avuto ripercussioni gravi anche in que-sto settore? “Il principale scoglio per il settore, in questo momento, è la mancanza di credito. Siamo bloccati da mesi perché il mercato per certi versi è saturo: la speculazione ha portato a costruire ovunque e in condizioni non sempre adeguate. Le banche non ci sostengono e questo penalizza e rallenta il lavoro di chi, in-vece, punta sulla qualità e investe in essa”.

Secondo Lei, quali potrebbero essere le possibili vie per usci-re dalla crisi?“Bisogna mettere nuovamente le aziende nella condizione di investire e far recepire ai clienti che è necessario un intervento degli Istituti di credito, ma come ho già detto, l’attività di questi ultimi è ferma da mesi. Il periodo è quello che è, c’è bisogno di fare sacrifici, ma bisogna assolutamente superare le paure e mettercela tutta per andare avanti al meglio”.

Vuole tracciare un profilo dei vostri clienti?“Abbiamo diverse tipologie di clienti: residenziali, direzionali, ma anche centri commerciali. Questi ultimi investono e in tale fase sono particolarmente importanti. Al 99% lavoriamo con privati, proprio perché le gare pubbliche (dove spesso si opta per la soluzione che offre maggior risparmio), sono un po’ con-tro la nostra idea di qualità. Lavoriamo principalmente nelle Marche, ma anche fuori regione e, come anticipavo, ci stiamo espandendo anche all’estero, proponendoci proprio come am-basciatori dello stile made in Italy nell’edilizia. Non è semplice, anche perché esiste una differente legislazione in ogni Paese e bisogna adeguarsi ad essa”.

Dove ha trovato il coraggio e la motivazione per avviare un’a-zienda in una situazione congiunturale così avversa?“La motivazione nasce nel mio DNA. Sono partito dal nulla, ma con tutta la voglia e la determinazione di crescere: prendo la vita come una sfida, da superare ogni giorno. Da geometra ho mosso i primi passi della mia carriera nel mondo edilizio; ogni giorno aggiungo un nuovo tassello del mio progetto, che via via prende sempre più forma. Credo che ci sia qualche gene che ci spinge ad andare avanti, affrontare le sfide, avviare nuovi progetti. Chiaramente, quando ci si dedica anima e corpo al proprio lavoro, resta poco tempo per sé, ma poi le soddisfazioni ti ripagano”.

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“Il settore sta attraversando una fase importante, di rinnovamento, di cambio

generazionale e di mentalità. Il mercato richiede nuovi acquirenti e questi

richiedono un nuovo approccio”

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In questo suo mosaico lo stile rappresenta una costante?“Per me lo stile non è l’adesione a una moda o ad una tenden-za, ma è anzitutto un modo d’essere, di concepire gli spazi, i luoghi dove viviamo e operiamo. Ci tengo a creare contesti in cui le persone stiano bene, apprezzino le armonie delle forme, dei colori, degli accostamenti tra luce e ombra. Nel mio ufficio, ad esempio, ho voluto ricreare un’atmosfera elegante, soft, in cui si conciliano funzionalità e stile. È la stessa filosofia che ti spinge ad indossare qualcosa che ti faccia stare bene, che è personalizzato. Per i dettagli, ci avvaliamo di un team di ri-nomati architetti che hanno diverse sensibilità e quindi diversi modi di vedere la vita e ideare gli spazi. Anche per i comple-menti d’arredo valorizziamo artisti locali, che stanno ottenen-do successi notevoli, tra i quali Salvino Bellavia: alcuni dipinti di questo artista sono presenti nel mio ufficio”.

C’è, quindi, un generale nuovo approccio al mattone?“Sì, specie tra i giovani, che per la propria abitazione o il pro-prio ufficio richiedono l’impiego di nuove tecnologie abitative, ambienti funzionali, che consentano risparmio energetico, il tutto senza mai rinunciare all’eleganza e al gusto che ci con-traddistingue come italiani”.

Innovativo è anche il vostro modo di comunicare con il pubblico…“Investiamo molto in comunicazione, sia diretta che indiretta, tramite la sponsorizzazione di eventi, iniziative, gruppi sportivi ecc. Sono Vice Presidente della Società Fano Calcio, che milita nella Lega pro, II divisione. Sono tifoso e mi piace investire in

ciò che amo, anche perché credo che sia giusto dare al terri-torio che crede in te e ti sostiene. Lo scorso anno, ad esempio, siamo stati il main sponsor del Carnevale di Fano, uno degli eventi più importanti che ha luogo sul territorio. Quest’anno interveniamo con la Squadra Alma e con il Teatro della Fortu-na, oltre che con il Team “Moto Spread” e la squadra di Basket di S. Ippolito. Per una realtà giovane come la nostra, essere al fianco di realtà culturali e sportive è molto importante e dà grande visibilità”.

Come vede il futuro della RB?“Vorrei consolidare i risultati attuali e ampliare maggiormente il nostro raggio d’azione, oltre che nelle altre regioni, anche all’estero, dove siamo richiesti e apprezzati, perché davvero siamo in grado di fare la differenza. Noi imprenditori siamo incapaci di dire di no alle nuove esperienze: tutto nasce dalla voglia di sfidare noi stessi (e non solo) e di poter poi vincere le sfide”.

Ha un sogno nel cassetto?“Sì, quello di costruire almeno una villa all’anno, esprimendo in essa tutta la creatività, il design e lo stile che ci contraddi-stingue. Vorrei lasciare in giro per il mondo una traccia di noi, la nostra firma”. Info su:RB Costruzioni S.R.L.www.rbcostruzioni.itvia Roma, 21161032 Fano (PU) ITALYe-mail: [email protected] phone: +39 0721 861415

“Costruiamo perché crediamo nel valore e nella qualità delle cose che durano nel tempo, che

si conformano alle persone, che ne accolgono, ospitano e custodiscono la vita, i pensieri, gli

stati d’animo, gli affetti, le emozioni”

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Come è nata la Sua passione per il cinema?“Sono nato ad Ancona, ma vivo a Torino dall’età di cinque anni. La passione per il cinema è nata all’età di quin-

dici anni, guardando in TV una rassegna cinematografica con un film di Peter Watkins, che mi colpì molto. Andavo cinque o sei volte alla settimana ad un cinematografo vicino a casa per guardare ogni volta una pellicola nuova. Poi mi è venuta vo-glia di iniziare a raccontare: ho frequentato il Corso di storia e critica del cinema tenuto da Gianni Rondolino all’Università di Torino e mi sono laureato in lettere Moderne nel ’91. Successi-vamente, ho fatto un’interessante esperienza presso l’Archivio Cinematografico Nazionale della Resistenza, che mi ha arric-chito sia professionalmente, che a livello personale”.

Oltre che documentarista, Lei è anche regista: sono due ruoli molto diversi?“Personalmente, trovo fittizio ritenere che ci sia una dicotomia tra i film e i documentari. Di solito, quando si guarda un film-finzione, c’è l’attitudine a cercare l’influenza del regista, men-tre per il documentario no e non accade quasi mai il contrario.

Non si rileva mai fino in fondo quanta esperienza di finzione ci sia in un documentario, quale sia il lavoro artistico e umano che porta alla realizzazione finale. Ho realizzato il mio primo lungometraggio nel 2000, “I nostri anni” e devo dire che, aven-do lavorato sempre da solo, ero terrorizzato all’idea di operare con un team. Poi mi sono reso conto che, invece, è molto bello e stimolante. Le storie di finzione ti impegnano in maniera to-tale, profonda; ti fanno partire dal mondo reale, dalla tua me-moria, o da quella di qualcun altro e da lì parti per costruire qualcosa di nuovo. È molto faticoso, mette in moto un mecca-nismo che, a volte, è soverchiante. A confronto, la realizzazione di un documentario risulta “rilassante”; il rapporto con ciò che accade è diretto, devi essere pronto sia ad accogliere, che a costruire”.

Truffaut diceva: bello o brutto, un film assomiglia sempre a colui che ne firma la realizzazione…“Penso che i film e anche i documentari testimonino sempre un passaggio della vita di una persona. Quando riguardo i miei film mi sembra sempre di cogliere tracce di momenti e situa-

IL PERSONAGGIO

Daniele GaglianoneAnconetano di nascita, torinese d’adozione, regista cinematografico e teatrale, documentarista. Nelle sue pellicole si respira tutto il suo impegno umano e professionale: col suo genio creativo e la profondità espressiva, sogna di girare presto nelle Marche

di A. Dachan

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zioni che mi sono accadute nel corso della vita. In questo sen-so, tutti i film sono dei documentari”.

Lei sceglie temi sempre molto impegnativi, il degrado, il male: cosa La spinge a farlo? “Forse è un modo di cercare di rendere meno doloroso il rap-porto con il mondo. È un tentativo di metabolizzare cosa che, altrimenti, ti farebbero troppo male in un confronto diretto. Entrare dentro le situazioni ti serve per rapportarti in modo costruttivo al mondo”.

Nel 2003 ha realizzato il Suo secondo lungometraggio, “Nem-meno il destino”, che all’estero è stato pluripremiato: cosa Le ha dato questa esperienza?“Il film, effettivamente, ha avuto diversi riconoscimenti all’e-stero, ma in Italia nessuno ne ha compreso il significato e ap-prezzato il valore. È un film che ha segnato la mia vita, mi ha scosso molto farlo, mi ha dato grandi soddisfazioni. È stato fautore di amarezze e delusioni. Ad esso è seguito, purtroppo, un periodo difficile, dovuto al fatto che il mio lavoro non era

stato compreso. Col tempo mi sono reso conto che è un film che viene fuori a distanza”.

Anche il teatro rappresenta, nel Suo percorso professionale, una costante: “Con un gruppo di amici della Compagnia “Il buio fuori” ho partecipato a diversi Festival, ma siamo stati fuori da ogni tipo di circuito. Devo dire che, in occasione delle presentazioni al pubblico, gli spettacoli sono sempre stati accolti bene, ma eravamo troppo “selvaggi” per l’ambiente. Mi piace molto il teatro, è una gran-de scuola, sotto diversi punti di vista”.

Come vede il rapporto tra le Marche e il cinema?“Ho un rapporto molto stretto con questa regione. Mia sorel-la è tornata a vivere nelle Marche e io, spesso, collaboro con le Officine Mattioli di Tolentino. Mi piacerebbe venire a girare qualcosa in questa terra, è ancora poco conosciuta in generale e al cinema in particolare, per cui il suo potenziale espressivo ed emotivo è notevole”.

“Trattare di temi di spessore è modo per cercare di rendere meno doloroso il rapporto con il mondo.

È un tentativo di metabolizzare cosa che, altrimenti, ti farebbero troppo

male in un confronto diretto”

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IL PERSONAGGIO

Ritratto dell’ArtistaNato ad Ancona nel 1966, si è laureato in

Storia e Critica del Cinema presso l’Università di Torino. Dai primi anni Novanta collabora all’Archivio Nazionale Cinematografico della

Resistenza (ANCR), mentre il suo esordio nei lungometraggi risale al 2000, con la

pluripremiata pellicola “I nostri anni”, a cui seguiranno altri film di forte

impatto, che hanno ottenuto prestigiosi riconoscimenti a livello internazionale.

Significativa la sua esperienza a teatro e la sua attività didattica.

PREMI E RICONOSCIMENTI 2011

Premio Sergio Leone del XXIX Festival d’Annecy.Premio Cigno d’oro delle Giornate del Cinema di Stresa.Premio Mario Gallo 2011 2011 RUGGINE - lungometraggioSelezionato alle Giornate degli Autori del Festival di Venezia 2011Prix de la Jeunesse Festival du Cinema Italien de Villerupt Prix de la Jeunesse Festival du Cinema Italien de ToulosePIETRO 2010 - LungometraggioPresentato in concorso al fest di Locarno 20102008 RATA NECE BITI – la guerra non ci saràSelezionato al Leeds International Film Festival 2008;Premio Speciale della Giuria al Torino Film Festival 2008 sezione documentari italiani.David di Donatello 2009 miglior documentario italiano2004 NEMMENO IL DESTINO - lungometraggioTiger Award all’International Film Festival di Rotterdam 2005Premio Speciale della Giuria al Taipei International Film Festival di Taiwan 2005Miglior regia al Festival di cinema italiano di Sulmona 20042000 I NOSTRI ANNI - lungometraggioSelezionato a La Quinzaine des Realisateurs, Cannes 2001

Sacher d’oro miglior opera prima 2001Vincitore Jerusalem Film Festival 2001Miglior film al Festival Internazionale del Cinema di Montagna di Cervinia 2001Miglior film al Festival del Cinema Italiano di Villerupt 2001Miglior film al Festival Internazionale del Cinema di Frontiera di Marzamemi 2001Miglior sceneggiatura a “Storie di cinema” di Grosseto 2001Miglior film al Festival International du Film d’Autrans 20011997 LUOGHI INAGIBILI IN ATTESA DI RISTRUTTURAZIONE CAPITALEDoc, vincitore Spazio Italia sezione documentari Torino Film Festival 19971995 CICHERO Doc, vincitore festival documentario Libero Bizzarri 19951994 L’ORECCHIO FERITO DEL PICCOLO COMANDANTE (cortometraggio)Menzione speciale al Festival di Locarno sezione “Pardi di domani” 1992 ERA MEGLIO MORIRE DA PICCOLI (cortometraggio)Vincitore Spazio Italia Torino Film Festival 1992

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Carta ittica regionale, un contributo allo sviluppo del turismo nelle aree interneApprovati nei giorni scorsi la Carta ittica regionale e il calendario di pesca per il 2012. La Carta - frutto della collaborazione tra la Regione Marche e le Province, che hanno partecipato al campionamento delle acque interne – rappresenta la base per la progettazione di azioni finalizzate alla tutela dell’ambiente naturale, alla valorizzazione del patrimonio naturale e alla promozione di attività sportive e ricreative, con effetti positivi sulla ricettività turistica nelle aree interne.

Carta ittica regionale, un

contributo allo sviluppo del

turismo nelle aree interne

Per Il Messaggero Straffi è il “Marchigiano dell’anno” 2011Il quotidiano Il Messaggero ha conferito il titolo di Marchigiano dell’anno

2011 ad Iginio Straffi, che così bissa la nomina ottenuta nel 2007. Un anno, quello appena concluso, molto importante per l’ideatore delle Winx: dall’i-naugurazione di Magic Land, il parco divertimenti vicino a Roma realizzato

da Alfa Park (il cui 10 per cento è nelle mani della Rainbow) a quella di Magic Town, la nuova sede di Loreto (10mila metri quadrati).

Per Il Messaggero Straffi è il “Marchigiano dell’anno” 2011

Statistiche: le imprese marchigiane tengono

Statistiche: le imprese marchigiane tengonoNel suo “Bilancio delle imprese italiane” relativo al terzo trimestre 2011, la

Camera di Commercio di Milano traccia una situazione della nostra regione tutto sommato soddisfacente, visti i tempi. Rispetto al medesimo periodo

dell’anno precedente, si registra una flessione lievissima del numero di impre-se: lo 0,1 per cento (da 159.536 a 159.424). Per numero di aziende le Marche,

al decimo posto nella classifica nazionale, incidono nella misura del 3 per cento, con picchi nei settori dell’energia elettrica e gas (5 per cento), dell’agri-

coltura e pesca (3,9 per cento) e delle attività manifatturiere (3,9 per cento).

Sanità: premiati gli ospedali di Pesaro e FanoUn ottimo riconoscimento alla sanità marchigiana arriva dall’Osser-vatorio nazionale sulla salute della donna. Gli ospedali San Salvatore e Santa Croce, di Pesaro e Fano, si sono infatti aggiudicati due “bol-lini rosa” per la qualità dei servizi rivolti alle donne, con particolare riferimento ai reparti di ginecologia, chirurgia, oncologia, ostetricia, pediatria e neuropsichiatria infantile.

SANITÀ:PREMIATI GLI

OSPEDALI DI PESARO E

FANO

BREVI DAL TERRITORIO

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Iniziato il 28 settembre 2011 e ter-minato il 16 gennaio 2012, dopo 80 ore in aula e 20 ore in formazione a

distanza, il corso ha formato 16 allievi, che durante il loro percorso formativo hanno avuto modo di incontrare degli esperti nel settore della progettazione europea, provenienti sia della Camera di Commercio di Ancona che dalla divisio-ne “Europrogettazione” di Sida.Il programma didattico ha toccato vari temi: dai principi della programmazione europea agli strumenti di finanziamento offerti dall’Unione per la cooperazione esterna e per lo sviluppo regionale e lo-cale, dalle modalità di progettazione alle tecniche di gestione e rendicontazione di un progetto.Il corso ha raggiunto l’obiettivo prefis-sato: quello di incrementare le compe-tenze degli allievi affinché sappiano sia come operare con i fondi strutturali e i programmi dell’Unione europea, sia co-noscere le peculiarità della program-mazione 2007/2013, individuando le opportunità di finanziamento messe a disposizione nei diversi settori operativi. Il processo di integrazione europea, in-fatti, rappresenta l’unica via per fronteg-

giare in maniera efficace le sfide emer-genti e per affrontare quei problemi di natura globale che i Paesi membri, presi singolarmente, non sarebbero in grado di fronteggiare in maniera efficace. Con la programmazione 2007-2013 è sta-ta ridefinita l’intera struttura dei fondi e dei finanziamenti europei: ciò costituisce un vantaggio per coloro che si avvicina-no oggi all’europrogettazione, in quanto il nuovo periodo di programmazione rappresenta per tutti un nuovo punto di partenza, anche se, per metodologie ed approcci, si mantiene una continuità di fondo con i programmi della vecchia pro-grammazione.

FORMAZIONE

Come operare con fondie programmi comunitariLo scorso 16 gennaio si è concluso il Corso in Europrogettazione “PROBLEMATICHE COMUNITARIE”, finanziato dalla Provincia di Ancona ed organizzato dal Gruppo Sida

Elenco dei partecipanti:

Silvia Battistelli,

Giovanni Brisighelli,

Eleonora Ciarloni,

Antonello De Lucia,

Elisabetta Ferri,

Azzurra Narcisi,

Cristina Panara,

Antonio Pescetti,

Irene Pezzella,

Silvia Renda,

Marta Renzi,

Gloria Rossi,

Michela Sagripanti,

Emanuela Stagnozzi,

Valentina Tozzo,

Luis Fernando Marcellino

Il corso è stato finanziato dalla Provincia di Ancona con D.D. n. 623 del 31 maggio 2011 POR Marche FSE 2007-2013 – ASSE IV CAPITALE UMANO – Cod. Reg. TE 5.6.3.1 PROBLEMATICHE COMUNITARIE

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Secondo un'indagine di Ergon Executive Search l'interesse delle imprese sta salendo per i giovani laureati nel settore energy e utilities, seguiti subito dopo dal settore turismo -

wellness soprattutto per il destination management. Il settore green ha senza dubbio il primato per quanto riguarda le nuo-ve professioni rivalutate tra il 2011 e il 2012. Energy manager, sustainibility manager, sono le nuove figure con cui avremo a che fare, ovvero specialisti sulle tematiche delle energie rin-novabili, energy auditor, specializzati in certificazione di bilanci degli impianti energetici. Per quanto riguarda il settore umani-stico, non mancano le novità. Ai laureati in questo campo viene richiesto di gestire la reputazione delle aziende e dei marchi sui social network, attività già oggi molto diffusa che si tra-duce nella ricerca in forte aumento di social media manager, community manager. Buone notizie anche per coloro che si sono laureati nei settori disciplinari legati a economia e alla legge. Molto richieste anche tutte quelle professionalità che si interessano del diritto d’autore, della tutela della proprietà industriale e intellettuale con focus su internet. Questa figura professionale è destinata a una notevole domanda considerato soprattutto le recenti evoluzioni del panorama normativo.

Nuove professioni 2012Energie, turismo e social network: ecco i settori che offrono occupazione

NUOVE PROFESSIONI

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FORMAZIONE

Giulia Santarelli, da Castelraimondo (Mc), conseguita la maturità scientifica

a Camerino con il punteggio massimo (100 su 100) si è trasferita a Bologna,

dove a tempo di record si è laureata – con lode - in Ingegneria gestionale. Attualmente sta

frequentando la Scuola di Dottorato in Ingegneria Meccatronica e dell’Innovazione del Prodotto presso l’Università di Padova (anche se svolge tuttora l’attività nel capoluogo felsineo).

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Dottoressa, lasciare la famiglia a 18 anni in un piccolo paese di provincia per andare da sola a studiare in una

grande città come Bologna non dev’essere stato facile …“Un bel sacrificio! Anche perché oltre agli im-pegni di studio bisognava stare dietro ai lavori domestici, fare tutto da sé … Non rimaneva spa-zio per il divertimento. A casa e basta. Guardan-domi indietro, però, posso dire onestamente di aver fatto la scelta giusta”.

Certo, se è diventata ingegnere dopo appena cinque anni (tra l’altro con la lode) vuol dire che tante passeggiate in giro non le ha fatte … Ma non c’erano Università più vicine?“Senza nulla togliere alle eccellenze della no-stra regione, la Facoltà di Ingegneria dell’Uni-versità di Bologna è una delle migliori d’Italia”.

Siamo nel luglio 2010: Giulia Santarelli conse-gue la laurea specialistica. E poi?“Il Professor Alberto Regattieri, docente all’U-niversità di Bologna mi propose di lavorare con lui come assegnista, sulla base di un contratto di un anno, con inizio da ottobre 2010. Avrei do-vuto sviluppare progetti su logistica e manuten-zione. Sennonché nel frattempo vinsi il concor-so per il Dottorato in Ingegneria Meccatronica e dell’Innovazione del Prodotto”.

Quindi dovette scegliere?“Optai per il Dottorato, iniziato nel gennaio 2011. In attesa di iniziare questa nuova avven-tura, però, feci un’esperienza di quattro mesi in un’azienda di consulenza di Castelfranco Emi-lia (la Makeitalia), specializzata in supply chain. Dal gennaio dello scorso anno, come dicevo, sto invece seguendo il Dottorato di ricerca, durante il quale ho anche svolto un’attività consulenzia-le presso la MEC 3 di Cattolica”.

Percorso arricchito da un’importante espe-rienza in Svezia. Ce ne vuole parlare?“Certo. Verso la fine di agosto 2011 colsi al volo l’opportunità di specializzarmi all’Università di Lund, centro di ricerca leader in Europa nel set-tore del packaging e degli imballaggi. Rimasi lì fino a dicembre. Quello trascorso in Svezia è stato un periodo estremamente importante nel mio percorso formativo”.

Giulia, cosa vede davanti a Lei, la carriera uni-versitaria?“Mi piacerebbe lavorare qui, con i giovani. Ma la vedo dura …”.

“Quando sei diventato maestro in una cosa, diventa subito allievo in un’altra”E’ probabilmente racchiusa in questa citazione (anonima, purtroppo) la storia formativa e professionale di Giulia Santarelli, una giovane studentessa che ha lasciato Castelraimondo e dopo pochi anni è già una delle maggiori esperte del suo settore, quello del packaging e della logistica …

di M. Camilletti

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Signor Tombari, da quasi vent’anni le Sue creazioni sono letteralmente sulla bocca di tutti. Com’è nata la Sua attività

di produttore artigianale di pipe?“Devo dire che tutto è avvenuto quasi per caso. Dopo aver conseguito il diploma di pit-tura presso l’Accademia di Belle Arti di Urbi-no, per non fare il servizio militare, mi sono messo a cercare lavoro. Ho iniziato nelle ditte produttrici di pipe Mastro de Paja e Ser Jaco-po, dedicandomi parallelamente all'attività di decoratore di interni e alla pittura. All’epoca ero già fumatore di pipa e l’esperienza in la-boratorio mi è piaciuta molto, così, nel ’96 ho avviato la mia attività”.

La pipa è un oggetto molto particolare, tanto che sono in molti a farne collezione. È com-plicato realizzarne una?“Secondo gli appassionati, per realizzare una pipa servono ben 100 diversi passaggi. Alcu-ne fasi sono, per così dire, obbligatorie, poi c’è il tocco personale di ogni artigiano, la sua

manualità, la sua arte.Ho fatto tesoro dell’esperienza acquisita ne-gli anni, poi, col tempo, ho aggiunto certi par-ticolari, adottando attrezzi manuali e macchi-nari per perfezionare le mie creazioni”.

Quali sono i passaggi che portano alla crea-zione finale?“Si comincia dalla scelta del legno, ovvero la radica di erica arborea, tipica della Macchia Mediterranea. Si tratta di un arbusto molto resistente al fuoco, che offre una pipa dura-tura. Pensi che l’utilizzo della radica venne intro-dotto dai francesi nel 1860 e ci sono pipe rea-lizzate allora che ancora sono in ottimo stato. Ci approvvigioniamo di radica dai segantini; questa va stagionata (perché arriva bagnata). Ogni artigiano svaluta i tempi giusti per la sta-gionatura, io opto per i 3 anni nel mio labora-torio (coibentato e con bassissime variazioni di temperatura durante tutte le stagioni). La prima fase consiste nel disegnare la for-

Tombari,pipe a regola d’arte

La letteratura, il cinema e l’animazione ci hanno fatto conoscere, nel corso degli anni, diversi personaggi fumatori di pipa. Dal Presidente Sandro Pertini a Umberto Saba, passando per Sigmund Freud e Albert Eistein: grandi personalità, con profili diversi, accomunate dalla stessa passione: la pipa. Per scoprire qualcosa di più su questo oggetto, diventato un cult tra gli appassionati e non solo, abbiamo incontrato a Pesaro il maestro Maurizio Tombari, creatore del laboratorio artigianale Le Nuvole, che produce pipe richieste in tutto il mondo

di A. Dachan

ALTO ARTIGIANATO

Maurizio Tombari

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ma che il pezzo assumerà: si “legge” la radica e si cerca di sfruttare al meglio la sua venatura. Poi si procede tagliando il pezzo, appli-cando tre fori, fornello, foro dell'aria (o di raccordo), mortaio.Su quest'ultimo viene innestato il bo-chino. Seguono poi la modellatura e la rifinitura attraverso l'uso di diverse ti-pologie di carte vetrate. Infine, si colo-ra e si lucida. La pipa è così pronta per fumare”.

Come vive una pipa?“Il fornello non ha bisogno di trattamen-ti particolari. Ogni fumata crea un alone di umidità, quindi la pipa si può satura-re. Per questo motivo, al di là del piace-re del collezionismo, ogni fumatore ne possiede più di una. Esiste una grande varietà di tabacco, che si seleziona in base al proprio gusto e può essere adat-tato ad ogni pipa”.

Anche per le pipe esistono delle mode?“Chiaramente esistono archetipi, pipe classiche, poi esistono variazioni e pipe di forma più libera. Cerco di immede-simarmi nel fumatore e creo pipe di utilizzo semplice. Come ogni artigiano, personalizzo, rendo riconoscibili le mie creazioni; mia moglie cura il design. Le forme non nascono a caso, sono legate a caratteristiche di fumo”. Può farci il ritratto del fumatore-tipo di pipa?“È una domanda complicata, perché le tipologie di fumatori sono davvero mol-te. Nella maggior parte dei casi i miei clienti sono persone che sono già state introdotte alla pipa e desiderano averne una d’autore, bella rifinita, prodotta ar-tigianalmente. Se in passato avere una pipa era quasi uno status symbol, oggi il fumatore è più un appassionato. Sul mio sito, www.pipe.it c’è una sezione dedi-

cata ai messaggi dei clienti, in Italia e all’estero e sono profili diversi, per età, cultura personalità ecc.”.

Visto che anche Lei è fumatore, può confidarci qual è il tipo di pipa che pre-ferisce?“Quando ho iniziato amavo pipe molto curve e capienti, le poggiavo sul mento allora barbuto. Nel tempo mi sono avvi-cinato a pipe diritte e semicurve, legge-re nel peso, di gusto classico o classi-cheggiante. Al momento la pipa che uso di più e' una leggerissima Billiard.”

Le NuvoleQuattro diverse tipologie di pipe: sabbiate, lisce, rusticate e zed. Ad ognuno la sua, rifinita nei minimi dettagli e per questo unicawww.pipe.it

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8.30 AM

AZIENDEPARTNER:

ALTO ARTIGIANATO

FUMATORI DI PIPA FAMOSIForse il primo a venire in mente è Sherlock Holmes,

o il collega Maigret, ma c’è anche il temerario Clarck Gable, Ernest Hemingway, Molière,

William Shakespeare, Lord Byron, Umberto Saba, Cesare Pavese, Naom Chomsky e

potremmo proseguire a lungo. Senza dimenticare l’autoritratto di Van Ghog con

la pipa o “L’uomo con pipa” di Cezanne... e non mancano gli eroi dei cartoons,

come Braccio di Ferro e il Capitano di Robotech.

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8.30 AM

AZIENDEPARTNER:

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INTERNAZIONALIZZAZIONE

Scheda paese: il SenegalDal punto di vista culturale il Paese africano vanta un pluralismo di forme, linguaggi e espressività davvero unico. Le musiche e le danze sono diversificate in base ai gruppi etnici e nonostante queste diversità sonore, la musica rimane per tutti parte integrante della vita quotidiana e fattore di forte coesione sociale

di L. Dattolo

Il territorio senegalese si estende per oltre 200mila Kmq, lungo il co-siddetto Sahel, la zona di transizione

fra le regioni aride sahariane e quelle umide dell’Africa guineana. Secondo i dati 2011 la popolazione ammonta a 12,6 milioni di abitanti, divisi in diversi gruppi etnici, fra i quali predominante è quello dei wolof, che costituisce circa il 43 per cento della popolazione. Le lingue uffi-ciali sono il francese e il wolof (una sorta di lingua franca insieme al francese). Il popolamento del territorio senegalese è molto antico, con tracce di presenza umana risalenti al Paleolitico; in epoche successive, il Senegal ha visto l’incontro di popolazioni nere provenienti da Sud-Est, con popolazioni bianche provenienti dalle regioni nordafricane. Islamizzato a partire dall’XI secolo, il territorio sene-galese venne interessato dal prolunga-to dominio coloniale europeo (francese, olandese inglese e portoghese), inizia-to nel XV secolo e accentuatosi nel XIX, quando cominciò ad interessare anche le zone interne del Paese. La Repubblica del Senegal si rese indipendente dalla Francia nel 1960, dapprima in unione con

il Mali, successivamente come Stato a sé stante. Dal punto di vista economico, il Senegal appare come una delle nazioni africane meno fragili, con un discreto livello di sviluppo del settore industria-le (industria manifatturiera ed estrat-tiva) e dei servizi (nel Senegal hanno la sede numerose istituzioni finanziarie africane). L’agricoltura, che occupa la maggior parte della popolazione attiva, è abbastanza diversificata ed efficiente, anche se si osserva ancora un’eccessiva dipendenza dalla coltura dell’arachide, retaggio del passato coloniale.

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FORMA DI GOVERNORepubblica

INDIPENDENZA11/9/1960 (già colonia francese)

CAPITALEDakar

LINGUAfrancese (ufficiale), dialetti sudanesi, wolof

SUPERFICE196.712

POPOLAZIONE 6.896.808 (cens. 1988)

MONETAfranco CFA (100 centesimi)

FUSO ORARIO -1

MUSULMANI 92%

ANIMISTI 6%

CRISTIANI 2%

RELIGIONI

Wolof 42,7%

GRUPPI ETNICI

Serer 14,9%

Fulbe 14,4%

Toucouleur 9,3%

Mandingo 3,6%Mandinka

Diola 5,3%

DAKAR

DIOURBELLOUGA

SAINT LOUIS

THIÈS

FATICK

KAOLACK

KOLDA

ZIGUINCHOR

TAMBACOUNDA

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SETTORED’ATTIVITÀ

IMPORTOINVESTIMENTI/FCFA:

PRIMARIO

Agricoltura366.003.594

SECONDARIO

Agro-Alimentare

Agro-Industria

Alimentare

Energia - Biocarburante

/Prodotti Petroliferi

Energia/Prodotti Petroliferi

Industria Metallurgica

/Siderurgia

Industrie Tessili

95.358.000

1.453.446.696

763.394.486

28.962.522.898

2.640.990.630

149.463.041

1.424.342.667

TERZIARIO

Infrastrutture

Servizi al Trasporto Misto

Turismo

625.737.717

330.000.000

391.404.377

TOTALE 37.202.664.107

INTERNAZIONALIZZAZIONE

Arte e culturaDal punto di vista culturale il Senegal è un Paese che van-ta un pluralismo di forme, linguaggi e espressività davvero unico. Le musiche e le danze sono diversificate in base ai gruppi etnici e nonostante queste diversità sonore, la mu-sica rimane per tutti parte integrante della vita quotidiana e fattore di forte coesione sociale. Di grande valore artistico è l’artigianato locale: la “pittura sotto vetro” e la “tintura a riserva” ne sono due interessanti esempi. Uno degli appun-tamenti culturali più importanti è la Biennale d’Arte Africana che si tiene nella capitale, Dakar.

Rischio politicoIl Presidente Wade e il Parti Democratique Senegalais gui-dano con una certa solidità il Paese, ma le forze di opposi-zione e una certa disaffezione popolare sembrano prefigura-re elementi di discontinuità politica nelle prossime elezioni, previste proprio quest’anno (2012).

Le opportunità commerciali Secondo il Rapporto congiunto Ambasciata italiana in Sene-gal ed Ice, aggiornato al I semestre 2010, l’attuale governo senegalese punta molto sul ruolo del settore privato, sugli investimenti esteri ed interni, sul commercio internazio-nale e sull’integrazione regionale per stimolare la crescita economica ed avviare un credibile processo di sviluppo e di riduzione della povertà. Di conseguenza, il Senegal è un Pa-ese relativamente aperto sia all’Europa che all’Asia e agli Stati Uniti, con una crescente attenzione verso i Paesi emer-genti dell’area BRIC. In quanto membro dell’UEMOA (Unione Economica e Monetaria dell’Africa Occidentale), dal 1° gen-naio 2000 il Senegal ha adottato la tariffa esterna comune (TEC – Tarif Extérieur Commun), applicata da tutti gli Stati membri con la parallela soppressione delle tariffe interne relative ai prodotti industriali concordati originari degli Sta-ti membri. Secondo l’Agenzia Nazionale della Statistica del Ministero dell’Economia e delle Finanze, le esportazioni se-negalesi del secondo semestre del 2010 sono ammontate (in milioni di Franchi CFA) a 509.728. L’Italia risulta al 7° posto con 13.285 fcfa. Al primo posto troviamo il Mali con (sempre in milioni fcfa) 120.226, al secondo posto troviamo l’India (16.776), al terzo la Svizzera con 30.855, al quarto la Francia con 24.867, al quinto la Repubblica di Guinea con 19.871 e al sesto posto il Gambia con 19.373. Per quanto riguarda le importazioni, ammontanti complessivamente a 1.083.862 milioni di fcfa, l’Italia occupa il decimo posto con un importo (milioni fcfa) di 28.030. Al primo posto trovia-mo la Francia (221.147 Mfcfa), al secondo la Nigeria (primo partner commerciale africano) con 94.120 Mfcfa, seguita da Cina (con 93.507 Mfcfa), Olanda (con 45.666 Mfcfa), Spagna (con 41.404 Mfcfa), Thailanda (con 35.148 Mfcfa), Germania (con 33.850 Mfcfa) ed Ucraina (con 32.491 Mfcfa). Secondo l’APIX, nel periodo tra 2008 e 2009 l’Italia è risultato il primo Paese investitore in Senegal, con un investimento totale di 37.202.664.107 fcfa, suddivisi come segue:

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Nei primi mesi del 2010 le esportazioni italiane, confermando sostanzialmentel’andamento degli anni precedenti, hanno riguardato principal-mente caldaie, macchine, apparecchi meccanici e relative parti di ricambio, vetture, trattori, motociclette e parti di ricambio, materie plastiche e lavorati plastici, prodotti ceramici, mobili (anche medicochirurgici), insegne e prefabbricati, macchine, apparecchi e materiale elettrico, nonché lavori in ghisa, fer-ro ed acciaio. Per quanto riguarda le importazioni italiane dal Senegal, la voce principale è costituita da prodotti ittici (pesci, crostacei, molluschi), seguiti da grassi e olio animali o vegetali, cere animali o vegetali, pelli e cuoio, perle, pietre preziose e semipreziose, ortaggi, legumi, piante, radici e tuberi mange-recci.I dati confermano che i nostri beni continuano ad essere ap-prezzati, sia per il loro buon rapporto qualità-prezzo (valido soprattutto per i prodotti dei settori infrastrutturali ed edili-zio), sia per l’influenza della consistente comunità senegale-se in Italia. Occorre inoltre tenere presente che molti prodotti italiani giungono in Senegal attraverso Stati terzi (ad esempio la Francia), riducendo così il valore complessivo del nostro ex-port ufficiale verso il Paese, che non tiene altresì conto delle

transazioni commerciali effettuate dagli operatori del settore del commercio informale. A fronte delle transazioni commer-ciali effettuate, i casi noti all’Ambasciata di mancati o ritardati pagamenti sono relativamente contenuti. Non sono presenti in Senegal filiali di banche italiane. Esistono tuttavia banche internazionali francesi che hanno corrispondenti italiani, tal-ché le transazioni bancarie possono essere fatte direttamente da banca italiana a banca senegalese, senza passare tramite istituti installati in territorio francese. I beni italiani sono ap-prezzati, a seconda del loro prezzo, da tutte le classi sociali. Ciò appare vero tanto per i prodotti di alta qualità quanto – e anche in misura forse maggiore, visto il limitato potere di gran parte della popolazione – per i prodotti di non elevata gamma, quali stock di abbigliamento, seconde scelte, ecc, che appaiono co-munque in grado di assicurare buoni margini di profitto.

Fonte: Rapporti Paese congiunti Ambasciate/Uffici Ice estero I semestre 2010

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Quaranta nuovi posti di lavoro in due tempi nel settore Viaggi e Turismo. E’ questa la buona notizia che arriva dal Gruppo GGF di Ancona, società specializzata in in-

terventi consulenziali e formativi di Marketing strategico e Svi-luppo commerciale. Del Gruppo fanno parte CallWorld, azien-da leader nel contact service multicanale e Maraviglia Travel, tour operator specializzato in incoming nelle Marche. “L’a-zienda si prepara ad assumere tra le 40 e le 50 nuove figure professionali, alcune delle quali a tempo indeterminato, altre a tempo determinato – afferma Guido Guidi, amministratore delegato di GGF Group – e in un momento di grave crisi eco-nomica come questo ritengo sia davvero un’ottima opportunità per i giovani marchigiani (e non) che intendono affacciarsi o ricollocarsi nel mondo del lavoro con un’opportunità profes-sionale nel settore Viaggi e Turismo”. Il Gruppo GGF quindi si espande ed investe nei giovani per rendersi ancora più compe-titivo e guardare allo spettro della crisi con una sfida multipla: rilanciare il settore Turismo, valorizzare il territorio marchi-giano e creare occupazione anziché ridimensionare il proprio organico. “Prima dell’assunzione – prosegue Guidi – offriamo un corso di formazione di quattro settimane, totalmente a ca-rico nostro, che si strutturerà in due fasi: la prima prevede una formazione in aula, con docenti specializzati nel campo dell’in-coming turistico, una seconda di tirocinio con affiancamento ad un operatore”. Dopo il corso, quindi, si prospetta una vera e propria assunzione da parte di GGF Group: “al termine di quest’esperienza, oltre a rilasciare un attestato di frequenza, avvieremo un’ulteriore selezione tra coloro che hanno parte-cipato al corso per l’assunzione in due fasi di circa 40/50 (venti subito ed altri venti/trenta in seguito) nuovi operatori telefonici nel campo del Turismo”, conferma l’amministratore delegato di GGF Group.

LAVORO

Lavorare nel turismo, 40 posti in GGF GroupNei prossimi mesi il gruppo anconetano darà lavoro a quaranta persone attraverso un corso di formazione gratuito per operatori nel settore dei Viaggi e del Turismo

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ENERGIA

Il settore energetico si appresta ad una svolta epocale che vede le fonti rinnovabili come indiscusse protagoniste del futuro. Numerosi fattori ci hanno portato a questo: la cri-

si ambientale, segnata dall’accelerarsi sempre più evidente dei mutamenti climatici, la necessità manifesta di superare un modello economico basato sulle fonti fossili, la crisi del nucleare del dopo Fukushima, fotografano un mondo che sta rapidamente virando verso una vera e propria rivoluzione energetica basata sulla sostenibilità. In tale contesto, Futura-Energy ha voluto essere un piccolo ma prestigioso tassello nel processo delineato: un osservatorio sull’oggi per guardare al domani e alle nuove frontiere che si stanno raggiungendo. Non a caso partners di questa avventura sono attori di primo livello come Legambiente, Azzero CO2 e il Kyoto Club.Futura Energy, a partire da questa prima edizione-anteprima, ha l’ambizione di diventare un appuntamento fisso per tutti gli operatori e un luogo di incontro con i più influenti esperti del settore, fra esponenti internazionali e con il mondo delle istitu-

zioni e quello delle imprese. Nell’anteprima di quest’anno Fu-tura Energy ha voluto innanzitutto mostrare le novità del set-tore, la sperimentazione nella produzione energetica, le nuove conquiste in termini di basso impatto ambientale, gli esempi di minor costo di installazione e manutenzione degli impianti, le maggiori capacità produttive per fotovoltaico, solare, geoter-mico, eolico. In quest’ottica gli espositori - praticamente tutti i big nazionali del settore – hanno portato in Fiera un’innovazio-ne della loro azienda, quella che a loro avviso potrà rappresen-tare la più significativa e concreta finestra sul futuro.

Una sfida anche per Fiere delle Marche SpaE’ una nuova sfida aperta anche per Fiere delle Marche Spa che, nata nel maggio 2011, vuole rilanciare le imprese diffuse sul territorio e le eccellenze marchigiane. Si tratta della pri-ma ed unica vera privatizzazione fatta nel mondo delle fiere in Italia con il progetto di porre la sua specificità nell’organizzare manifestazioni, capace di costruire un “sistema” virtuoso tra

Per tre giorni le Marche capitali dell'economia verdeDal 10 al 12 febbraio Pesaro ha ospitato “FuturaEnergy”, un meeting sulle energie rinnovabili e sulla green economy

di M. Zenobi

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rappresentanti delle istituzioni nazionali, regionali e locali, il mondo imprenditoriale ed associativo, i ricercatori, le universi-tà, i tecnici, gli istituti finanziari, le scuole e i visitatori comuni. Con FuturaEnergy si coltiva l’ambizioso obiettivo di partire con un forte imprinting verso la green economy e la sostenibili-tà ambientale. E’ per questo che si è puntato a far diventare per tre giorni la regione Marche capitale dell’economia verde. La nostra regione, cuore vivo, dinamico e creativo del Paese, è pronta alla grande sfida per candidarsi come centro nevralgico della macro-regione adriatica, un territorio e un contesto pro-duttivo. Non a caso le Marche rappresentano il naturale sbocco di comunicazione e rapporti verso l’Europa dell’Est, dove Paesi come la Romania, la Bulgaria e la Grecia si affacciano prepo-tentemente come nuovi mercati delle energie rinnovabili. La piccola e media impresa italiana può tornare a pieno titolo ad essere protagonista nella realtà industriale europea dell’alta tecnologia proprio facendo leva sui temi dell’innovazione e del-la qualità che caratterizzano le imprese marchigiane.

Un occhio anche al foodA Futura Energy ha trovato posto anche il Green Food. Per-ché l’alimentazione è uno dei temi fondamentali del domani e l’agricoltura di qualità, legata al territorio, è un modello in-dispensabile per il futuro. A Green Food è stata riservata una parte dello spazio espositivo, realizzata con il contributo del Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, con dimostrazioni culinarie in compagnia dei cuochi all'associazio-ne Cuochi di Marca e del grande chef Lucio Pompili.

INGRESSO FIERA

AutostradaA14

Pesaro

www.futuraenergy.it

FIERE DELLE MARCHE in occasione di EUROMONDO presenta “FUTURAENERGY”, il salone internazionale delle energie rinnovabili e della green economy che si terrà a Pesaro dal 10 al 12 febbraio 2012

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MARCHEProv AN - Importante realtà attiva nei servizi ecologici, ambientali e nelle bonifiche industriali, ricerca partner finanziari/industriali per ulteriore sviluppo delle attività. L’azienda ha un’ottima clientela consolidata e dei fonda-mentali economico-finanziari di buon livello (cod 029)

ACQUISIZIONI / CESSIONI

MOLISECedesi o Affittasi stabilimento industriale in ottime condi-zioni di mq 9.000, predisposto all’installazione di impianti fotovoltaici, attualmente affit-tato. Prov. CB (Cod. 014)

MARCHE – ANCONARealtà storica del settore tipolitografico, ricerca acquirente o partner. Clientela con-solidata (Cod. 016)

MARCHE - ANCONA Cedesi attività di Beau-ty Center completa di attrezzature e macchinari in pieno centro ad Ancona. (Cod. 032)

MARCHECedesi quota maggioritaria di impor-tante azienda vitivinicola marchigiana, con BRAND di rilievo internazionale. OTTIME PROSPETTIVE DI RENDI-MENTO (Cod. 011)

MARCHEAffittasi palazzina uffici mq 500+500 in ottime condizioni strutturali, ottima visibilità e posizione fronte strada, sita in località Camerano (AN), vicinanze autostrda (Cod. 015)

RIVIERA DEL CONERO Cedesi, compreso l’immobile, attività alberghiera di pregio sul mare, con annesso stabilimen-to balneare. Clientela turistica e business (Cod. 010)

MARCHEProv. AN – Cercasi partners finanziari e/o industriali per affermata azienda operante nel settore delle coperture architettoniche per esterni. Design e tecnologia ai massimi livelli di mercato. Area d’affari internazionale (Cod. 019)

MARCHEProv MC - In splendido contesto collinare e panoramico, cedesi casale fine ‘800, di cui parte adibito a B&B, recentemente ristrutturato nel rispetto della struttura originaria. Il complesso è sviluppato su tre piani per una metratu-ra complessiva di 500 mq, con corte perimetrale di ca 6.000 mq. Alto valore architettonico e di finiture interne a cui si somma una visuale sul paesaggio marchigiano godibile da tutti gli ambienti.(cod 031)

ITALIAImportante gruppo industriale, operante nel settore della componentistica per elettrodome-stici ed automotives, è interessato ad acquisi-zioni di aziende operanti sul territorio naziona-le in settori equivalenti od analoghi (Cod. 018)

CERCASI MANAGER/INVESTITORI (Business Angels) per aziende operanti nei seguenti settori industriali:- Stampaggio materie plastiche- Legno - arredo (produzione mobili d’ufficio, cucine, componenti per l’arre-damento, porte)- Litografia e stampa- Componenti elettronici(Cod 025)

ROMANIACedesi importante realtà dell’industrial packaging a capitale italiano, economicamente e finanziaria-mente interessante, con mercato europeo di elevati standard qualitativi (Cod. 012)

PUGLIAProv. FG – Cedesi o Affittasi stabilimento di mq 20.000 con autorizzazioni per impianti fotovoltaici da destinare ad attività logistica. Annessa palaz-zina uffici di mq 1.000 ca. Vicinanze autostrade e polo industriale di Melfi (Cod. 017)

MOLISEProv. CB – Termoli - Cedesi azienda ope-rante nel settore della carpenteria metalli-ca, dotata di robot industriali e di un ottimo livello di automazione. Fatturato consolida-to (cod. 022)

SANTO DOMINGOImportante società immobiliare italiana valuta proposte di part-nership per investimento immobiliare a finalità turistica a Santo Domingo, località Bavarò. OTTIMO INVESTIMENTO (Cod. 013)

PUGLIAProv. FG – Azienda di pro-duzione di divani di fascia medio–alta, dotata di moderne attrezzature ed impiantistica industriale, fatturato consolidato, ri-cerca partners (Cod. 021)

MARCHESocietà di rilievo nazionale, operante con successo nello sviluppo di so-luzioni nell’ambito dell’Information Technology (IT), ricerca su tutto il ter-ritorio regionale aziende nel settore dell’informatica (software house) con clientela aziendale solida, interessa-te a partnership societarie e/o indu-striali (cod 030)

Aziende di rilievo nazionale ope-ranti nei settori meccanica, ali-mentare, arredamento, prodotti per l’edilizia, stampaggio materie plastiche, oggettistica d’arredo, abbigliamento, ricercano partner industriali per realizzare progetti sinergici finalizzati alla creazione di reti d’impresa (cod. 026)

MARCHE - PROVINCIA DI MCSocietà immobiliare cerca partners finanziari e/o industriali per la rea-lizzazione di un progetto di urbaniz-zazione ed edificazione nel comune di Treia (MC). Potenzialità edificato-ria: 80.000 metri cubi circa. Tipolo-gia edilizia: commerciale, residen-ziale, residenziale convenzionata. Ottimo investimento. (Cod 028)

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A Jesi nasce “Jesi Cube”, il primo incubatore delle MarcheIl Gruppo Eridania-Sadam, il Comune di Jesi e l'Università Politecnica delle Marche presentano il primo incubatore delle Marche, una pratica già diffusa in Italia e nel mondo, per dare un'opportunità ai giovani talenti di affermare le proprie idee e far nascere imprese di successo

IMPRESE

Jesi Cube” - questo il nome dell’incubatore che avrà sede a Jesi in una strut-

tura di 500 mq – è stato pre-sentato nei giorni scorsi a Jesi nel corso di un convegno de-dicato. L’obiettivo del progetto “Jesi Cube” è quello di favori-re la nascita di nuove imprese “science based” con validata potenzialità, supportandole nei primi difficili anni di vita, of-frendo servizi di accompagna-mento e tutoraggio, fornendo spazi attrezzati per ospitare le neo-imprese, creando si-nergia e stimolo reciproco tra i giovani talenti. Jesi Cube fa parte del piano di riconversio-ne dell’ex zuccherificio di Jesi e prevede un investimento da parte del Gruppo Eridania-Sa-dam di un milione di euro, più il comodato gratuito dell’im-mobile nel quale avrà sede l’incubatore. A questa cifra si potranno aggiungere ulteriori cinque milioni di euro per at-tività di venture capital nelle nuove imprese incubate.

Cos’è un incubatoreIl concetto di incubatore è molto simile a quello di un se-lezionatore ed acceleratore di newco: chi vi vuole accedere parte da un’idea di business e formula un business plan. Se le idee superano questo primo esame, l’incubatore si impe-

gnerà ad ospitare la start-up e a seguire le successive fasi di sviluppo dell’azienda per ac-celerare il più possibile la cre-scita dell’impresa. E’ un modo per consentire alle aziende di portare la propria attività sul mercato in modo efficace e ve-loce. E’ proprio la rapidità, con cui un’idea di business viene trasformata in un’impresa, uno dei fattori che contrad-distinguono il successo degli incubatori. Chiunque ritiene di avere un’idea imprenditoriale vincente, quindi, può avvici-narsi senza grandi complica-zioni ai potenziali finanziatori. L’obiettivo è far nascere e cre-scere imprese ad alto tasso di sviluppo nei settori più svariati così da creare ricchezza e svi-luppo per il territorio.

A chi è destinato“Jesi Cube” è destinato ai mi-gliori talenti del territorio che potranno proporre delle idee per far nascere imprese inno-vative che una commissione dovrà vagliare nella fattibilità: tecnica, economica e finanzia-ria.

Un hub tra imprese e capitaliFinanziare un’impresa ad alto contenuto di innovazione com-porta seri rischi a fronte di po-tenziali ricavi futuri molto ele-vati. Chi effettua investimenti,

specialmente nei settori della new economy e a maggior ragione finanziando startup, pone grandissima attenzio-ne nell’allocazione dei propri capitali. Spesso gli investitori specializzati ricercano com-petenze e strutture organiz-zative per scremare i migliori progetti da finanziare. In que-sto senso l’incubatore fa da selezionatore dei progetti da finanziare e da catalizzatore ed interfaccia degli investitori finanziari (venture capital, bu-siness angel, ecc.).

Nel grafico viene rappresentato il valore aggiunto (distanza tra

la curva rossa e la retta inclinata gialla) in termini di accelerazione dello sviluppo

della “business idea”, che gli incubatori dovrebbero

portare in dote alle aziende alle quali prestano consulenza. In altri termini,

l’intervento di un incubatore dovrebbe portare, nel giro

di pochi mesi (max qualche anno), le start-up ad un

livello di redditività tale da consentirgli la quotazione in borsa, più velocemente

comunque di quanto sarebbero in grado di fare con le sole proprie forze.

Page 61: ML Magazine - Issue 1 XIX - Feb

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VITA DA MANAGER

Orfeo BorganiUn manager con il suono nel DNAQuante volte, ascoltando alla radio Joe Lovano

che suona “I’m all for you” vi sarete chiesti come funziona lo strumento che usa, dove lo avrà

comprato e soprattutto come si crea un oggetto capace di emettere suoni così caldi e piacevoli?

Siamo andati a conoscere Orfeo Borgani, il titolare dell’azienda Borgani, creatrice del

sax di Lovano e di altri gioielli musicali che suonano sui palchi più prestigiosi del

mondo

Di A. Dachan

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Signor Orfeo, Lei dirige un’azienda che si occupa da quattro genera-zioni di una produzione molto par-

ticolare, quella dei sax. Cosa comporta lavorare in una realtà simile?“Quest’anno Borgani compie 140 anni e io sono il leader della quarta generazio-ne. Nel corso del tempo sono stati fatti dei cambiamenti importanti, perfezio-nando la produzione sui sassofoni di alta gamma.Sento la responsabilità di un’azienda che ha radici piantate saldamente nel passato e questo mi spinge a mantenere alti i valori che ne hanno fatto una real-tà solida e rinomata: etica, amore per la produzione, per il territorio e un rapporto privilegiato con dipendenti e fornitori.Dalla tradizione bisogna apprendere non solo per ciò che concerne la gestione di un’azienda, ma anche per quanto riguar-da la lealtà e la trasparenza. Rispecchiano la marchigianità, con un atteggiamento low profile, ma uno spirito tenace e laborioso. Siamo una realtà piccola, che fa gran-di capolavori: i nostri strumenti hanno un’anima e trasmettono passione”.

Quali sono i requisiti per essere un buon manager oggi?“Ottimismo, e un mix tra raziocinio, so-gno e incoscienza, che serve per filtrare la realtà e aiuta a superare gli ostacoli del momento.

Che rapporto ha con i suoi collaboratori e con i suoi clienti?“Alcuni dei nostri dipendenti sono con noi da trent’anni, ormai sono parte del-la famiglia e del nostro successo. Pen-si che uno di loro ha lavorato prima con mio nonno, poi con mio padre e ora con me. Ognuno mette il cuore in quello che fa e si lavora con cura ad ogni singolo dettaglio, ognuno difende la propria cre-azione. A volte prendo decisioni innovati-ve e non è sempre facile confrontarsi con artigiani che realizzano pezzi per l’80% a mano. Il mondo del jazz è pieno di ar-tisti che si rivolgono a noi per il proprio strumento, proprio perché apprezzano la qualità e l’unicità dei nostri pezzi. Gli strumenti più ambiti sono quelli degli anni ’50 e ’60 e noi abbiamo deciso di tornare a fare produzioni proprio di que-sto tipo. Sembrava una sfida impossibile all’inizio, ma il tempo ci ha premiati”.

Che tipo di formazione ha e quali sono le Sue precedenti esperienze lavorative?“Ho una laurea in giurisprudenza che non ho mai usato; sono cresciuto in azienda, è stata parte della mia vita, da sempre. Ho fatto il mio percorso, ho studiato, ma dentro di me non ho visto nessun altro lavoro. Quando si cresce in un ambiente simile si sentono i problemi dell’azienda, le difficoltà, si condividono i successi e le gioie in maniera assolutamente natu-rale. Proprio queste consapevolezze mi

Ritratto di un manager con la musica nel DNANato il 06/12/1956 a Macerata, ha conseguito

la Laurea in Giurisprudenza all’Università di Macerata con tesi sul Marketing.

Dal 1980 in Azienda, ha iniziato occupandosi della sfera commerciale Italia/Estero. Dal 1986 è divenuto

Amministratore dell’Azienda di famiglia. Fin dal 1980 si è sempre occupato delle relazioni con i

musicisti professionisti che hanno collaborato con la Borgani

Sax Tenore Joe Lovano series

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hanno permesso di fare, al mio ingresso, una rivoluzione co-pernicana, reintroducendo la produzione artigianale”.

Come è riuscito a conciliare tra la voglia di innovazione e la fedeltà alla tradizione?“Come le ho anticipato ho ripreso la produzione quasi total-mente a mano, ricreando strumenti come quelli dagli anni ’50 e ’60. Ma per fare davvero la differenza, questo non bastava: così abbiamo introdotto materiali nuovi, anche nobili, per dare ad ogni strumento una connotazione specifica, con sette va-riazioni di suono. Possono copiarci a livello di look, ma non a livello qualitativo e per un musicista la qualità del suono è ir-rinunciabile”.

Vuole raccontarci una sua giornata tipo? “Sono diviso tra l’azienda e le visite ai clienti; prendo parte ad eventi da noi creati ad hoc per far ascoltare il suono dei nostri strumenti.Credo fortemente che la migliore pubblicità per noi sia quella di far conoscere le nostre creazioni tramite il loro suono. Coinvolgiamo conservatori e musicisti dall’Italia e dall’estero. Come vede, la mia è una vita movimentata”.

Ci tolga una curiosità: Lei che dirige un’azienda che produce sax, se ne intende di musica, sa suonare?“Ho studiato e suonato il pianoforte. Per il sax ho sempre avu-to un grande rispetto: quando produci uno strumento simile devi affinare al massimo la capacità di ascolto e non lasciar-ti coinvolgere dalle emozioni che provi quando suoni in prima persona”.

Cosa non manca mai nella Sua valigia da manager?“Ottimismo, intraprendenza e un sano orgoglio italiano. Sono convinto che come nazione dobbiamo rivalutare noi stessi: sia-mo portatori di qualcosa di bello, di valoroso, di unico, come ad esempio le creazioni artigianali, che ritengo un patrimonio da conservare e tutelare”.

Progetti o sogni per il futuro“Sicuramente vorrei migliorare ulteriormente la produzione. Un aspetto molto bello del mio lavoro è scoprire la felicità che prova il musicista quando suona e riesce ad esprimere con il suono la sua arte. Con gli strumenti a fiato il legame è molto diretto, intimo”.

VITA DA MANAGER

Cerchiamo talentiLa nostra azienda è continuamente

aperta a selezionare creativi, sia dal punto di vista musicale, che da quello

informatico, ma anche tecnici e persone che possono essere nostri messaggeri fuori.

www.borgani.com

Pietro Tonolo

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BORSA

Rubrica a cura di Michele SassoDivisione Strategia e Finanza di Impresa – Gruppo [email protected]. 071.28521

BORSA

Il firmamento delle marchigiane quotateIn questa pagina presentiamo l’andamento di Borsa delle società marchigiane quotate

Indesit Ord.

Segmento: Blue ChipPerformance 1 anno: -45,27%Performance 1 mese: +18,63%

Il corso INDESIT COMPANY ha avuto un buon incremento rispet-to alle rilevazioni di fine 2011. Il titolo tuttavia dà segnali con-trastanti, soprattutto in termini di performance relativa rispetto all’indice Ftse All-Share, dove si registra una variazione negativa del -0,45% sulla giornata di borsa del 30/01. i volumi scambiati sono risultati pari a 248.413 pezzi, segno di una partecipazione decrescente da parte degli operatori. Trend incerto.

ELICA

Segmento: StarPerformance 1 anno: -47,25%Performance 1 mese: +1,22%

Rispetto alle rilevazioni di novembre e dicembre 2011, l’azione ELI-CA ha subìto una certa flessione. Tuttavia il titolo spunta un +1,22% rispetto ad inizio anno. Gli analisti inoltre segnalano l’inizio di una fase positiva, confermata dalla performance relativa rispetto all’indi-ce Ftse All-Share, che fa registrare una variazione positiva del 3,12% sulla giornata del 30/01. Lo strumento ha fatto meglio del mercato. I volumi sono ancora bassi (pari a 27.458 pezzi scambiati) e la parteci-pazione degli operatori è decrescente. Trend di breve al rialzo.

TOD’S

Segmento: Blue ChipPerformance 1 anno: -8,75%Performance 1 mese: +8,80%

Riparte il titolo TOD’S, che fa registrare un incremento dell’8,8% su base mensile. Inoltre gli analisti hanno identificato un buon in-dizio per la direzione del trend, nella performance positiva rispet-to all’indice Ftse All-Share, (+ 0,25%) sulla giornata del 30/01. I volumi tuttavia sono diminuiti e si attestano a 209.534 pezzi scam-biati, un valore inferiore alla media settimanale, segno di una par-tecipazione decrescente da parte degli operatori. Possibile l’avvio di una fase a volatilità ridotta. Trend incerto.

Biesse

Segmento: StarPerformance 1 anno: -36,44%Performance 1 mese: +24,30%

Il titolo BIESSE mostra un segnato aumento rispetto alle rileva-zioni di dicembre; tuttavia nel corso del mese di gennaio 2012 l’azione ha fatto segnare alcuni cali che sembrerebbero ipotizza-re un temporaneo momento negativo. In termini di performance relativa rispetto all’indice Ftse All-Share, si registra un -3,84% sulla giornata di borsa del 30/01. Lo strumento ha fatto peggio del mercato. I volumi sono risultati pari a 109.815 pezzi scambia-ti, un valore superiore sia alla seduta precedente sia alla media settimanale. Probabile l’avvio di una fase ad alta volatilità. Trend di breve incerto.

Poltrona FRAU

Segmento: StarPerformance 1 anno: -9,26% Performance 1 mese: -2,17%

Mese altalenante per il titolo POLTRONA FRAU. che rispetto ad inizio anno perde il 2,17%. Gli analisti hanno tuttavia ipotizzato nuovi ap-prezzamenti confermati dalle buone performance rispetto all’indice Ftse All-Share (+1.88 %) sulla giornata del 30/01. I volumi scambiati sono risultati pari a 34.543 pezzi, valore inferiore alla media settima-nale e segno di una partecipazione decrescente da parte degli ope-ratori. Possibile l’avvio di una fase a volatilità ridotta. Trend di breve incerto.

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MARCHE

> ISI INAIL 2011“Incentivi alle imprese per la sicurezza sul lavoro”Incentivi per la realizzazione di interventi finalizzati al miglio-ramento dei livelli di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro. Sono agevolate le spese per macchinari e impianti o di con-sulenza per l’adozione di mo-delli organizzativi e di respon-sabilità sociale. Il contributo in conto capitale pari al 50% dei costi del progetto. Il contributo massimo è di 100.000 euro, il contributo minimo erogabile è pari a 5.000 euro. SCADENZA: 07/03/2012 > CAMERA DI COMMERCIODI ANCONA“Adozione di sistemi di gestio-ne aziendale, della responsa-bilità sociale, e della salute e sicurezza sui luoghi di lavoro”Contributo a fondo perduto pari al 50% delle spese effettiva-mente sostenute, fino ad un massimo di Euro 10.000 in caso di progetto di certificazio-ne integrato, per l’ottenimen-to di un sistema di gestione ambientale (ISO 14001, EMAS), di Responsabilità sociale (SA 8000) e/o della Salute e Sicurezza sui luoghi di lavoro (OHSAS 18001). SCADENZA: FINO AD ESAURI-MENTO FONDI > REGIONE MARCHE - MCC “Acquisto e locazione finan-ziaria di macchine utensili o di produzione” Contributo in conto impianti pari al 100% del tasso di riferi-mento comunitario vigente alla data di arrivo della domanda a MCC. La misura agevolati-va è diretta al finanziamento dell’acquisto o locazione finanziaria di beni di nuova fabbricazione che svolgano una funzione operativa nel ciclo produttivo aziendale. SCADENZA: FINO AD ESAURI-MENTO FONDI

> D.l. 13/05/2011, n° 70“Credito d’Imposta per spese di Ricerca e Sviluppo”Credito d’imposta, utilizzabile, in tre rate annuali, pari al 90% della spesa incrementale di

investimento, realizzata a de-correre dal periodo d’imposta successivo a quello in corso al 31/12/2010 e fino a chiusura del periodo d’imposta in corso al 31/12/2012, rispetto alla me-dia degli investimenti in ricerca realizzati tra il 2008 e 2010

> D. MINISTERO AMBIENTE N° 2230“ Promozione dei sistemi di gestione ambientale nelle PMI”Contributi a fondo perduto dal 40% all’ 80% per Pmi produttrici di beni e servizi per acquisizione della:- Certificazione EMAS (ai sensi del regolamento 761/2001/CE);- Certificazione del sistema di gestione ambientale ai sensi della norma internazinale UNI ISO 14001;- Certificazioni EMAS da par-te di imprese già certificate UNI ISO 14001/96;Sono ammesse solo le do-mande corredate della certi-ficazione rilasciata dall’orga-nismo accreditato e sempre che tale rilascio sia avvenuto dopo il 6 ottobre 2003. Per le imprese dei settori agroin-dustriale e dei trasporti il rilascio deve essere avvenuto dopo il 1° gennaio 2007.SCADENZA: FINO AD ESAU-RIMENTO FONDI

> MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO“Incentivi per la brevettazione e la valorizzazione economica dei brevetti”Concessione di agevolazioni finanziarie per incrementare il numero delle domande di brevetto, tutelare la proprietà industriale, favorire la valoriz-zazione economica dei brevetti delle micro, piccole e medie imprese. Contributo a fondo perduto pari all’80% dei costi ammissibili fino ad un massi-mo di 70.000 euro. A PARTIRE DAL 02/11/2011 > MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO“Agevolazioni per il design a favore delle PMI”Agevolazioni relative a: -premio per il deposito, ai fini della re-gistrazione nazionale, comuni-

taria ed internazionale di nuovi modelli e disegni industriali; -incentivo per lo sfruttamento economico dei modelli/disegni industriali. Importo max agevo-lazione: 10.000 euro. A PARTIRE DAL 02/11/2011 > MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO - SIMEST“Fondo Start-up per le im-prese che investono all’estero (extra-UE)”Partecipazione di minoranza (max 49%) e temporanea nel capitale sociale della società destinataria, finalizzata a favo-rire la fase di avvio di program-mi di internazionalizzazione di piccole e medie imprese di nuova costituzione, con sede sociale in Italia o in altro Paese dell’UE. Importo complessivo non superiore a 200.000 euro.

ABRUZZO

> REGIONE ABRUZZO“L.R. 77/2000 - Sostegno alle imprese turistiche”Incentivi per la realizzazione di programmi d’investimento riferibili a strutture ricettive alberghiere, extralberghiere, all’aria aperta e stabilimenti balneari con sede operativa ubicata nella Regione Abruzzo. Il contributo in conto capitale è variabile tra il 30% e il 45% delle spese in base alla tipolo-gia di investimento ammissibi-le e comunque non superiore a 150.000 euro. SCADENZA: 27/03/2012 > ISI INAIL 2011“Incentivi alle imprese per la sicurezza sul lavoro”Incentivi per la realizzazione di interventi finalizzati al miglio-ramento dei livelli di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro. Sono agevolate le spese per macchinari e impianti o di con-sulenza per l’adozione di mo-delli organizzativi e di respon-sabilità sociale. Il contributo in conto capitale pari al 50% dei costi del progetto. Il contributo massimo è di 100.000 euro, il contributo minimo erogabile è pari a 5.000 euro. SCADENZA: 07/03/2012 > D.l. 13/05/2011, n° 70

“Credito d’Imposta per spese di Ricerca e Sviluppo”Credito d’imposta, utilizzabile, in tre rate annuali, pari al 90% della spesa incrementale di investimento, realizzata a de-correre dal periodo d’imposta successivo a quello in corso al 31/12/2010 e fino a chiusura del periodo d’imposta in corso al 31/12/2012, rispetto alla me-dia degli investimenti in ricerca realizzati tra il 2008 e 2010

> PROGRAMMA DI SVILUP-PO RURALE 2007-2013“Programma regionale di Con-solidamento delle passivita’ a breve”I debiti bancari a breve del-le Piccole e Medie imprese abruzzesi, con scadenza entro i 12 mesi (ad esempio anticipi su fatture, scoperti di conto corrente), potranno essere consolidati in un finanziamento a cinque anni, il cui importo non potrà superare i 250mila euro. Il contributo spettante alle imprese è pari al 100% del tasso di riferimento indicato e aggiornato con decreto del Ministro dello Sviluppo Econo-mico.BANDO APERTO

> MINISTERO DELLO SVI-LUPPO ECONOMICO“Incentivi per la brevettazione e la valorizzazione economica dei brevetti”Concessione di agevolazioni finanziarie per incrementare il numero delle domande di brevetto, tutelare la proprietà industriale, favorire la valoriz-zazione economica dei brevetti delle micro, piccole e medie imprese. Contributo a fondo perduto pari all’80% dei costi ammissibili fino ad un massi-mo di 70.000 euro. A PARTIRE DAL 02/11/2011

> MINISTERO DELLO SVI-LUPPO ECONOMICO“Agevolazioni per il design a favore delle PMI”Agevolazioni relative a: -premio per il deposito, ai fini della re-gistrazione nazionale, comuni-taria ed internazionale di nuovi modelli e disegni industriali; -incentivo per lo sfruttamento economico dei modelli/disegni industriali. Importo max agevo-

CONTRIBUTI E BANDI

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A cura della Divisione Strategiae Finanza d’Impresa Gruppo Sida T [email protected]

lazione: 10.000 euro. A PARTIRE DAL 02/11/2011

> MINISTERO DELLO SVI-LUPPO ECONOMICO - SIMEST“Fondo Start-up per le im-prese che investono all’estero (extra-UE)”Partecipazione di minoranza (max 49%) e temporanea nel capitale sociale della società destinataria, finalizzata a favo-rire la fase di avvio di program-mi di internazionalizzazione di piccole e medie imprese di nuova costituzione, con sede sociale in Italia o in altro Paese dell’UE. Importo complessivo non superiore ad 200.000 euro. EMILIA ROMAGNA

> ISI INAIL 2011“Incentivi alle imprese per la sicurezza sul lavoro”Incentivi per la realizzazio-ne di interventi finalizzati al miglioramento dei livelli di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro. Sono agevolate le spese per macchinari e impianti o di consulenza per l’adozione di modelli orga-nizzativi e di responsabilità sociale. Il contributo in conto capitale pari al 50% dei costi del progetto. Il contributo massimo è di 100.000 euro, il contributo minimo erogabile è pari a 5.000 euro.SCADENZA: 07/03/2012 > D.l. 13/05/2011, n° 70“Credito d’Imposta per spese di Ricerca e Sviluppo”Credito d’imposta, utilizzabile, in tre rate annuali, pari al 90% della spesa incrementale di investimento, realizzata a de-correre dal periodo d’imposta successivo a quello in corso al 31/12/2010 e fino a chiusu-ra del periodo d’imposta in corso al 31/12/2012, rispetto alla media degli investimenti in ricerca realizzati tra il 2008 e 2010

> POR FESR 2007/2013“Bando Nuove Imprese. Modalità e criteri per la pre-sentazione delle domande, la realizzazione degli interventi e la concessione dei contributi anno 2011”Contributo in c/capitale in

regime “de minimis” del 50% della spesa ammissibile fino ad un contributo max. di 150.000 euro, per progetti presentati da PMI costitui-te dopo il 1° gennaio 2010 e riguardanti la creazione di nuove imprese anche innova-tive e volte a favorire ricadute positive sull’occupazione delle imprese stesse in termini di lavoro durevole e di qualita. SCADENZA IL 31/12/2012 > REGIONE EMILIA ROMAGNA“Fondo di cogaranzia regiona-le per l’accesso al credito delle imprese”Il Fondo presenta garanzie per le imprese (50-80% finanzia-mento erogato max 1.500.000 euro) a fronte delle seguenti operazioni:a) finanziamenti chirografari o assistiti da garanzia reale o aperture di credito, di durata non superiore a 120 mesib) locazioni finanziarie immo-biliari e mobiliari di durata non superiore a 120 mesi effettuate per i progetti di investimentic) operazioni di factoring di durata non superiore a 120 mesi BANDO APERTO FINO AD ESAURIMENTO RISORSE > FIDINDUSTRIA EMILIA ROMAGNA“Rilascio di garanzie a favore di imprese socie su finan-ziamenti erogati da banche convenzionate”Garanzia del 30% o del 50% del finanziamento erogato; tasso fisso o variabile; finalità a breve o medio-lungo termi-ne. PROCEDURA VALUTATIVA DELLA DOMANDA > REGIONE EMILIA ROMAGNA“Sospensione dei debiti delle piccole e medie imprese verso il sistema creditizio”Accordo sottoscritto dalla Regione Emilia Romagna, dal Ministero dell’Economia, dall’ABI e dalle Associazioni imprenditoriali per la sospen-sione dei pagamenti delle PMI nei confronti del sistema bancario, compresi quelli

relativi leggi/interventi/misure di incentivazione regionale. BANDO APERTO > LEGGE 49/1985“Fondo di rotazione FONCOO-PER”Finanziamenti agevolati (max 500.000 euro) in favore di società Cooperative per la realizzazione di progetti finalizzati all’aumento della produttività o dell’occupa-zione, alla valorizzazione dei prodotti, alla razionalizzazione del settore distributivo, alla realizzazione o acquisto di impianti nel settore della pro-duzione e della distribuzione del turismo e dei servizi, alla ristrutturazione e riconversio-ne degli impianti. BANDO APERTO > CCIAA DI BOLOGNA“Contributi c/capitale per par-tecipazione a fiere e mostre all’estero”Contributi a fondo perduto (spesa min 2.000 € - contri-buto max 7.500 €) al fine di in-centivare i processi di interna-zionalizzazione delle imprese della provincia di Bologna. BANDO APERTO

> CCIAA DI PARMA“Contributi per la sicurezza alimentare”Contributi a fondo perduto (25% spese ammissibili – max 3.000 €) al fine di sostenere le imprese che decidono di ottenere certificazioni nel settore agro-alimentare. BANDO APERTO

> CCIAA DI PARMA“Contributi per la creazione e il consolidamento di nuove imprese”Contributi a fondo perduto (50% – max 3.000 €) finaliz-zati a finanziare le future neo imprese nelal fase precedente l’avvio effettivo dell’attività imprenditoriale.BANDO APERTO

> CCIAA DI PARMA“Contributi per la realizzazio-ne di un check-up economico-finanziario-gestionale”Contributi in c/capitale (50% spese ammissibili – max 7.000 €) al fine di sostenere le

PMI nel migliorare le proprie performance e le condizioni di accesso al credito.BANDO APERTO

> CCIAA DI PARMA“Contributi per la partecipa-zione a fiere e mostre specia-lizzate”Contributi nella misura max. del 40% delle spese ammissi-bili fino al raggiungimento di max di 4.200 € al fine di favo-rire la partecipazione a fiere e mostre specializzate.BANDO APERTO

> CCIAA DI PARMA“Contributi per la formazione continua delle imprese”Contributi nella misura di 1.000 € a partecipante, pari al 25% dei costi del corso, al fine di favorire lo sviluppo eco-nomico, sociale e produttivo della provincia.BANDO APERTO

> CCIAA DI PARMA“Contributi per la realizzazio-ne di iniziative di promozione e pubblicità sui mercati esteri”Contributi nella misura del 25% fino max 2.500 €, allo scopo di favorire azioni di promozione e comunicazio-ne finalizzate a rafforzare la presenza delle imprese su specifici mercati esteri.BANDO APERTO

> CCIAA DI PARMA“Contributi per la sicurezza e la tutela della salute negli ambienti di lavoro”Contributi nella misura del 25% delle spese per singolo intervento pari a max 1.500 € al fine di favorire la tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori.BANDO APERTO

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Sales & marketing managementFinanza e controllo di gestioneDiritto d’impresa e proprietà industrialeBank managementAcquisti e logisticaManagement settore turisticoEnergy manager

MASTERGENERAL MANAGEMENTVL edizione

NOVITA’ 2011 - 2012

Web MarketingMaster in International Business Development

Sono aperte le iscrizioni per l’ammissione ai corsi. Leggi il bando per accedere alle borse di studio a copertura totale e pareziale

Da oltre vent’anni al fianco delle imprese e dei neolaureati. Ogni giorno immaginiamo il mondo di domani e perseguiamo l’eccellenza attraverso

innovazione strategica, sviluppo organizzativo, gestione delle risorse, formazione. Tra le aziende partner: Febal, Pershing, Banca Marche,

Fornarina, TreValli Cooperlat, Nero Giardini, Banca popolare di Ancona, Colussi, Clementoni, Bontempi casa, Eden Viaggi, Fiam, Faber, Banca di

Credito Cooperativo Federazione Marchigiana, F.lli Monaldi, Togni, Zeis Excelsa, Panatta Sport, Teuco, Prink, Berloni, Albini & Fontanot.

MA TER

Placement 92%

I fondi destinati e riparti-ti per la Regione Marche ammontano a complessivi

€ 5.450.029, la quota massi-ma di contributo erogabile per un singolo progetto non può essere superiore a € 100.000 con un massimale di investimento di € 200.000. Le realtà imprenditoriali be-neficiarie del presente bando sono imprese anche indivi-duali, iscritte alla Camera di Commercio Industria, Arti-gianato ed Agricoltura, con i seguenti requisiti:non essere in stato di liquida-zione volontaria, né sottopo-sta a procedura concorsuale;essere in regola con gli obbli-ghi contributivi (D.U.R.C.);non trovarsi nelle condizioni di “impresa in difficoltà” così come definita dagli Orienta-

menti Comunitari sugli aiuti di Stato (C 244/02 del 1° otto-bre 2004);non aver chiesto, né ricevuto, altri contributi sul progetto oggetto della domanda;non aver ottenuto, a seguito della verifica amministrativa e tecnica della documentazio-ne a conferma della doman-da on-line, il provvedimento di ammissione al contributo per - INAIL-Avviso Pubblico 2010–Incentivi alle imprese per la realizzazione di inter-venti in materia di salute e sicurezza sul lavoro.L’agevolazione, in conto capi-tale, è pari al 50% delle spe-se del progetto ammesse a contributo, le quali dovranno essere rappresentate in ma-niera esclusiva da:1. macchinari e impianti, volti

a migliorare la sicurezza sui luoghi di lavoro;2. consulenza per l'adozione di modelli organizzativi e di responsabilità sociale. Tali spese dovranno realiz-zarsi successivamente alla comunicazione di approvazio-ne da parte dell’ ente INAIL, ed il termine massimo per la realizzazione e rendicontazio-ne del progetto non potrà su-perare i 12 mesi. Per quanto concerne la modalità di pre-sentazione della domanda, la stessa dovrà essere com-pilata telematicamente entro e non oltre il 7 marzo 2012 attraverso una procedura on-line.

Agevolazioni per interventi in materia di salute e sicurezza sul lavoroL’Inail ha indetto un bando con l’obiettivo di incentivare le imprese a realizzare interventi finalizzati al miglioramento dei livelli di sicurezza sul posto di lavoro; l’idea alla base del presente progetto è quella di diminuire il rischio di incidenti attraverso programmi di investimento funzionali a tale prerogativa o progetti per l'adozione di modelli organizzativi e di responsabilità sociale

CONTRIBUTI E BANDI

Leonardo Miglionico Divisione Corporate Finance Sida GroupTel. 07218521

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Sales & marketing managementFinanza e controllo di gestioneDiritto d’impresa e proprietà industrialeBank managementAcquisti e logisticaManagement settore turisticoEnergy manager

MASTERGENERAL MANAGEMENTVL edizione

NOVITA’ 2011 - 2012

Web MarketingMaster in International Business Development

Sono aperte le iscrizioni per l’ammissione ai corsi. Leggi il bando per accedere alle borse di studio a copertura totale e pareziale

Da oltre vent’anni al fianco delle imprese e dei neolaureati. Ogni giorno immaginiamo il mondo di domani e perseguiamo l’eccellenza attraverso

innovazione strategica, sviluppo organizzativo, gestione delle risorse, formazione. Tra le aziende partner: Febal, Pershing, Banca Marche,

Fornarina, TreValli Cooperlat, Nero Giardini, Banca popolare di Ancona, Colussi, Clementoni, Bontempi casa, Eden Viaggi, Fiam, Faber, Banca di

Credito Cooperativo Federazione Marchigiana, F.lli Monaldi, Togni, Zeis Excelsa, Panatta Sport, Teuco, Prink, Berloni, Albini & Fontanot.

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Sales & marketing managementFinanza e controllo di gestioneDiritto d’impresa e proprietà industrialeBank managementAcquisti e logisticaManagement settore turisticoEnergy manager

MASTERGENERAL MANAGEMENTVL edizione

NOVITA’ 2011 - 2012

Web MarketingMaster in International Business Development

Sono aperte le iscrizioni per l’ammissione ai corsi. Leggi il bando per accedere alle borse di studio a copertura totale e pareziale

Da oltre vent’anni al fianco delle imprese e dei neolaureati. Ogni giorno immaginiamo il mondo di domani e perseguiamo l’eccellenza attraverso

innovazione strategica, sviluppo organizzativo, gestione delle risorse, formazione. Tra le aziende partner: Febal, Pershing, Banca Marche,

Fornarina, TreValli Cooperlat, Nero Giardini, Banca popolare di Ancona, Colussi, Clementoni, Bontempi casa, Eden Viaggi, Fiam, Faber, Banca di

Credito Cooperativo Federazione Marchigiana, F.lli Monaldi, Togni, Zeis Excelsa, Panatta Sport, Teuco, Prink, Berloni, Albini & Fontanot.

MA TER

Placement 92%

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CONSULENZA

Professionisti, consumatori, banche: cosa cambia con le “liberalizzazioni”In queste settimane il decreto-legge sulle cosiddette “liberalizzazioni” è in Parlamento: vediamo nel prospetto che segue le principali novità del provvedimento su alcuni fronti “caldi”: dal mondo delle professioni agli effetti per i consumatori, dai rapporti con le banche alle semplificazioni per le aziende

Page 73: ML Magazine - Issue 1 XIX - Feb

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TRIBUNALE DELLE IMPRESEVengono istituite sezioni specializzate in materia di impresa, competenti sulle controversie di cui all’art. 134 del D.Lgs. 10 febbraio 2005, n. 30, sulle controversie in materia di diritto d’autore, sulle class action e su determinate liti insorte in am-bito societario (art. 3, comma 2, del citato D.Lgs. 168 del 2003). Nei processi di competenza delle sezioni specializzate, il con-tributo unificato per gli atti giudiziari è quadruplicato. La novità ha effetto per i giudizi instaurati dal 24 aprile 2012.

SOCIETA’ SEMPLIFICATA A RESPONSABILITA’ LIMITATAAi sensi del nuovo art. 2463-bis del Codice civile, gli under 35 possono costituire società a responsabilità limitata con moda-lità semplificate (come ad esempio la redazione dell’atto co-stitutivo per scrittura privata) e senza capitale sociale minimo.

LIBERALIZZAZIONE DELLE ATTIVITA’ ECONOMICHESono abrogate le norme che prevedono limiti numerici, au-torizzazioni, licenze, nulla osta o preventivi atti di assenso dell’Amministrazione per l’avvio di un’attività economica, che non siano giustificati da un interesse generale, rilevante co-stituzionalmente e compatibile con l’ordinamento comunitario.

PAGAMENTI DELLA PAPer pagare i fornitori arretrati della Pubblica Amministrazione, potranno essere utilizzati i titoli di Stato, nel limite di 2 miliardi di euro. In materia è attesa l’emanazione di un decreto mini-steriale attuativo.

TUTELA DEI CONSUMATORIIl nuovo art. 37-bis del Codice del Consumo (D.Lgs. 6 settem-bre 2005, n. 206) prevede una forma di tutela amministrativa contro le clausole vessatorie inserite nei contratti tra profes-sionisti e consumatori che si concludono mediante l’adesione a condizioni generali di contratto o con la sottoscrizione di mo-delli o formulari. Contro gli atti del Garante è competente il giudice amministra-tivo, mentre sulla validità delle clausole vessatorie (e sull’e-ventuale risarcimento del danno) decide il giudice ordinario. Le imprese interessate possono interpellare preventivamente l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato al fine di ot-tenere un parere in merito alla vessatorietà delle clausole che intendono utilizzare. Viene inoltre modificato l’art. 140-bis del richiamato D.Lgs. n. 206 del 2005 sulla disciplina della class action.

TUTELA DELLE MICROIMPRESEIncisive anche le modifiche apportate agli articoli 18 e 19 del Codice del Consumo per estendere alle microimprese (inten-dendosi anche le attività artigianali o familiari) le tutele intro-dotte a favore dei consumatori.

PREZZI DEI CARBURANTIL’art. 20 del decreto – che sarà attuato con decreti del Mini-stero dello Sviluppo Economico - contiene disposizioni dirette a migliorare le informazioni al consumatore sui prezzi dei car-buranti.

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CONSULENZA

ASSICURAZIONIPer le polizze Rc auto l’agente dovrà sottoporre al cliente al-meno tre alternative. E’ previsto inoltre una riduzione del ri-sarcimento del 30 per cento nel caso in cui il cliente opti per un versamento in denaro in luogo della riparazione del veicolo.

PROFESSIONISTISono abrogate le tariffe delle professioni regolamentate. Il compenso per le prestazioni professionali dev’essere pattuito per iscritto al momento del conferimento dell’incarico profes-sionale; a tal fine è posto l’obbligo in capo al professionista di rendere noto al cliente il grado di complessità dell’incarico, fornendo tutte le informazioni utili in merito agli oneri ipotizza-bili dal momento del conferimento alla conclusione dell’incari-co ed indicando i dati della polizza assicurativa. La durata massima del tirocinio è di 18 mesi. Per i primi 6 mesi potrà essere svolto anche durante il periodo universitario, semprechè sia stata stipulata un’apposita con-venzione-quadro tra i consigli nazionali degli ordini e il Ministro dell’Istruzione, Università e Ricerca. Anche i liberi professionisti potranno partecipare al patrimo-nio dei Confidi (art. 39, comma 7, Dl 6 dicembre 2011, n. 201, convertito con modifiche dalla L. 22 dicembre 2011, n. 214 – Manovra Monti).

FARMACIE E NOTAIIl decreto prevede che vi sia una farmacia ogni 3.000 abitanti (oltre ad eventuali ulteriori autorizzazioni per la popolazione eccedente rispetto a tale parametro, ai sensi dell’art. 1 della L. 2 aprile 1968, n. 475). Relativamente ai notai, invece, è previsto un incremento di 500 posti.

ENERGIACorposo il pacchetto di norme in materia di energia: misure per la riduzione del prezzo del gas naturale per i clienti “vul-nerabili” (di cui all’art. 7 del D.Lgs. 1° giugno 2011, n. 93) e per le imprese; regolamentazione delle attività di ricerca e col-tivazione di idrocarburi (di cui agli articoli 4, 6 e 9 della L. 9 gennaio 1991, n. 9); liberalizzazione della distribuzione di car-buranti; norme per aumentare la concorrenza e la trasparenza sui mercati.

BANCHEIl nuovo comma 9 dell’art. 12 della Manovra Monti (Dl 6 dicem-bre 2011, n. 201, convertito con modifiche dalla L. 22 dicembre 2011, n. 214) impone la definizione, entro il 1° giugno 2012 (e l’applicazione entro i tre mesi successivi) di regole che assi-curino la riduzione delle commissioni interbancarie. I contrat-ti di apertura di credito e di conto corrente in corso dovranno essere adeguati entro 90 giorni all’art. 117-bis del D.Lgs. 1° settembre 1993, n. 385, introdotto in sede di conversione dal richiamato Dl 201/2011. Nel caso in cui condizionino l’erogazione del mutuo alla stipula di un contratto di assicurazione sulla vita, le banche e gli in-termediari finanziari devono sottoporre al cliente almeno due preventivi di due differenti gruppi assicurativi. La Banca d’Italia determinerà l’importo delle commissioni spettanti sui prelievi Bancomat effettuati attraverso sportelli diversi dalla propria banca.

IMUI Comuni possono ridurre l’aliquota-base dell’Imu fino allo 0,38 per cento per i fabbricati costruiti e destinati dall’impresa co-

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struttrice alla vendita, fino a quando permane tale destinazione e non siano locati, e comunque per un periodo non superiore a tre anni dall’ultimazione dei lavori (art. 13, comma 9-bis, del citato DL 201 del 2011).

IVA IN EDILIZIAIl decreto riscrive l’art. 10, comma 1, numeri 8) e 8-bis), del Dpr 633/1972, relativo alle esenzioni da Iva in materia immobiliare. Di conseguenza risultano modificati anche l’art. 36, comma 3, ultimo periodo, del decreto e il n. 127-duodecies) della Tabella A, parte terza, allegata al medesimo. Viene pertanto riformato il regime fiscale degli immobili intro-dotto dalla Manovra Visco-Bersani del 2006 (Dl 4 luglio 2006, n. 223, convertito con modifiche dalla L. 4 agosto 2006, n. 248).

UNITÀ DA DIPORTOViene sostituito il quarto comma dell’art. 36 del Dpr 23 gennaio 1973, n. 43, sul regime doganale riservato alle unità da diporto. In base alla nuova disposizione, le navi (escluse quelle da di-porto) e gli aeromobili costruiti all’estero o provenienti da ban-diera estera si intendono destinati al consumo nel territorio doganale quando vengono iscritti nelle matricole o nei registri di cui agli articoli 146 e 753 del Codice della Navigazione.

ACCERTAMENTO FISCALEAi sensi del nuovo art. 60, comma 7, del Dpr 633 del 1972, il contribuente può rivalersi dell’imposta relativa ad avvisi di accertamento o rettifica nei confronti dei cessionari di beni o committenti di servizi soltanto a seguito del pagamento dell’imposta, delle sanzioni e degli interessi. In questo caso, il cessionario o il committente può esercitare il diritto alla detra-

zione, al più tardi, con la dichiarazione relativa al secondo anno successivo a quello in cui ha corrisposto l’imposta addebitata in via di rivalsa (e alle condizioni esistenti al momento di effet-tuazione dell’operazione originaria).

DIRITTI DOGANALIE’ sempre possibile il ricorso dinanzi alla Commissione tri-butaria territorialmente competente contro i provvedimenti di diniego di rimborso, di sgravio o di non contabilizzazione a posteriori dei dazi doganali adottati dall’Autorità doganale nei casi di cui agli articoli 871 e 905 del Regolamento comunitario 2 luglio 1993, n. 2454.

RENDITE FINANZIARIEIl decreto modifica l’art. 2 della Manovra fiscale di agosto (Dl 13 agosto 2011, n. 138, convertito con modifiche dalla L. 14 settembre 2011, n. 148) in materia di tassazione delle rendite finanziarie.

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In bound, target, brand awerness? Vecchi arnesi del mestie-re! Oggi la scena è tutta per il web, il marketing digitale e la sua semantica: relazione, coinvolgimento, ascolto, attiva-

zione, engagement, social, viralità.Le aziende si sono lanciate, in una corsa sfrenata per “sban-care sul web”, per digitalizzare gli strumenti di marketing, per coinvolgere i propri clienti, per realizzare video virali o per aprire profili sui social network. E le agenzie di comunicazio-ne? Ancora più ingolosite e travolte dal nuovo mercato che si è spalancato, stanno aprendo divisioni digital una dietro l’altra.Il problema è che il marketing digitale e la multichannel mar-keting strategy che ne deriva sono tutt’altro che una semplice moda passeggera, stanno diventando il terrore di agenzie e aziende che si trovano impreparate e non del tutto consapevoli del terremoto in cui si trovano.Prova di tutto ciò, ne è il fatto che molte aziende destinano buona parte del budget a banner e pop-up, o riedizioni digitali dei vecchi strumenti di advertising. Quello che il Web sta imponendo, invece, è la scrittura delle regole base del marketing e il suo adeguamento a quelle che sono le dinamiche di comunicazione nella rete. Niente più tar-get da colpire, niente più comunicazione asincrona, verticale e

unidirezionale: Internet impone la relazione diretta tra azienda e cliente, impone una comunicazione orizzontale.Il web pone al centro la persona con i suoi desideri, le sue necessità e la sua capacità di scelta, moltiplicata e rafforzata all’infinito dalle possibilità di informazione che Internet offre.Internet ha costretto le aziende a una “democrazia comunicati-va”, a una relazione paritaria con i propri pubblici di riferimen-to, pubblici che pretendono ascolto e rispetto, quando prima l’unica forma di ascolto erano i grafici delle vendite, i sondaggi tramite posta e gli uffici reclami.Il fulcro su cui si poggia la comunicazione sul web è costituito dalla reputazione e dal passaparola.La reputazione di un’azienda o di un prodotto, viaggia veloce di bocca in bocca, in una versione iperbolica del vecchio e caro passaparola. Se prima, infatti, la buona impressione o la criti-ca si comunicavano a un ristretto nucleo di persone, il web ha abbattuto qualsiasi barriera spazio-temporale.Chi commenta, parla, critica o glorifica, si fa ascoltare da centi-naia, migliaia di persone contemporaneamente e senza vincoli spaziali. Nel web le conversazioni avvengono tra persone che condividono lo stesso interesse, la stessa necessità su migliaia di blog e community presenti nella rete.

CONSULENZA

Web marketing:non è una modaE’ una tendenza inarrestabile che richiede professionalità e pianificazione. Ecco perché conviene crederci

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Secondo una ricerca Nielsen, social network e blog sono i luo-ghi più frequentati del web, quelli su cui si passa più tempo; le persone costruiscono quindi sempre più le proprie idee e le proprie scelte sulla base delle conversazioni in rete e su quello che di aziende e prodotti dicono e scrivono i blog.Sono proprio questi ultimi i nuovi protagonisti del marketing digitale. I blogger si sono conquistati il ruolo di “influencers”, in grado di orientare le scelte di quanti in rete li seguono e leggono.Il passaparola sulla rete può essere un micidiale veicolo di dif-fusione di critiche; proprio perché senza limiti e barriere può provocare gravi disagi per la reputazione aziendale. Per questo è importante che siano le aziende a costruirsi una credibili-tà basata sulla capacità di relazione in rete, che le trasformi, attraverso un’interazione diretta, nella fonte di informazione diretta e primaria dei propri clienti, evitando che sia il passa-parola libero e gli influencers a decidere della reputazione. Per fare tutto questo è necessario che l’azienda creda profon-damente in questi nuovi strumenti.L’azienda dev’essere in grado di produrre contenuti da pubbli-care nella rete, realmente interessanti e veritieri che risultino coinvolgenti per i propri utenti/clienti; perché se il contenuto

non è di qualità non è coinvolgente, alla fine non verrà cliccato, visto, condiviso e rischia che si trasformi esso stesso in uno strumento di critica e provochi per l’azienda un effetto boome-rang di derisione da parte dei clienti.

La bontà di un contenuto che sia semplicemente divertente o anche utile, permette all’azienda di costruire una relazione con gli utenti e di nutrire o curare la propria reputazione. Le azien-de sulla rete si distinguono non per lo strumento che usano ma per quello che dicono e più il contenuto è slegato da espliciti obiettivi promozionali, più risulta coinvolgente e interessante per gli utenti.

Sara GattiArea Marketing e Formazione Gruppo [email protected]. 071.28521

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CARRIERE E POLTRONECARRIERE E POLTRONE

> Nomine e incarichi possono essere inviati all’indirizzo [email protected]

Chi entra e...chi esceIn questa Rubrica presentiamo le novità principali relative a nomine ed incarichi in aziende del territorio ed enti pubblici, nonché avvicendamenti che interessano marchigiani

• Armando Ginesi Cavaliere di Gran CroceIl Professor Armando Ginesi, Console Onorario della Federa-zione Russa di Ancona, ha ricevuto da parte del Presidente del-la Repubblica Giorgio Napolitano il più alto grado dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana, ovvero il titolo di Cavaliere di Gran Croce. Il Professor Ginesi, critico d’arte e autore di oltre 170 pubblicazioni, è stato già insignito di vari gradi degli Ordini Cavallereschi d’Italia e della Repubblica di San Marino, nonché della Repubblica Popolare Cinese.

• Sergio Bozzi amministratore unico della SvimLa Giunta regionale ha nominato Sergio Bozzi nuovo ammini-stratore unico della Società regionale di sviluppo (Svim). Su-bentra a Fabrizio Costa, che ha guidato la società nel 2011 e a Fabio Montanini, che sta ricoprendo l’incarico nelle more dell’espletamento delle procedure di nomina. Come Costa e Montanini, Bozzi è stato dirigente della Regione Marche, occu-pandosi di Agricoltura e Politiche comunitarie.

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SPECIALE SAN VALENTINO...E POI?

SPECIALESAN VALENTINO ...E POI?

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SAN VALENTINO ...E POI?

“Puoi amare solo quando sei felice dentro di te.

L’amore non può venir aggiunto dall’esterno.

Non è un indumento che puoi indossare.”

(Osho – Mistico indiano)

La solidità del matrimonio poggia

sull’elasticità delle parti.

Alessandro Morandotti, Minime

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• Varie. Gadgets, profumi, gioielli, abiti, accessori, fino ai cellulari, diventano, per l’occa-

sione, idee regalo ad hoc. Spesa prevista: 160 milioni di euro.

• A tutto ciò vanno aggiunti i milioni

di SMS che vengono spediti il 14 febbraio, il più bel regalo di S. Valentino per i gestori telefo-

nici. Altri 340 milioni di euro sono spesi per feste a tema, locali, discoteche, ma soprattut-

to cene in ristoranti e weekend fuori città.

• Cioccolatini. Le varie marche fanno a gara per

conquistare fette di mercato, pubblicizzando i propri prodotti

in confezioni speciali. Spesa prevista: 120 milioni di euro.

• Peluches. Regalati in particolare ai più giovani e

spesso accompagnati da cioc-colatini o fiori venduti in forma-

to “allegato”. Spesa prevista: 80 milioni di euro.

• Fiori. In testa alla classifica ci sono i fiori (in

particolare le rose rosse) che gli uomini regalano alle proprie donne in quantità industriale.

Spesa prevista: 200 milioni di euro.

SPECIALE SAN VALENTINO...E POI?

Tutti i numeri di S. ValentinoIl 14 febbraio si festeggia San Valentino, la "festa degli innamorati". In quel giorno milioni di persone si scambiano doni, mettendo mano al portafogli per suffragare un amore che evidentemente ha bisogno di una prova materiale che ne sottolinei l’esistenza. Il Centro Studi sui prezzi del Codacons stima, infatti, in 900 milioni di euro, in Italia, il giro d’affari legato alla festa di S.Valentino.Vediamo dunque la classifica dei regali che maggiormente verranno scambiati, con relativa spesa:

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E dopo S. Valentino? Beh, molte coppie convolano a nozze e anche qui, al di là degli aspetti legati ad una scelta affettiva, anche il matrimonio può essere considerato

un vero business. Gli ultimi studi di settore registrano, sul-la scena internazionale e anche in Italia, una diminuzione del numero dei matrimoni e, di contro, un maggiore investimento per quello che viene definito “il giorno più bello”. Questo di-mostra che si predilige ancora la qualità: 250 mila matrimoni l’anno con una spesa media di circa 25 mila euro ad evento. La tendenza è quella di limitare il numero di invitati a parenti ed amici più stretti (72%) e risparmiare dove possibile (scegliendo fiori di stagione per gli addobbi, riducendo il numero di portate, creando i tableau con le proprie mani o confezionando da soli le bomboniere) senza però rinunciare alla qualità. La formu-la location+catering è la più utilizzata (66%) e, come ambien-tazione, la più richiesta risulta un castello con parco intorno (fonte Matrimonio.it, anno 2010). Ecco quanto si spende:

• Da 3.500€ a 7.300€ per abito da sposa e accessori

• Da 1.100€ a 2.600€ per abito e accessori sposo

• Da 9.300€ a 15.300€ per fedi, bomboniere, altro

• Da 1.500€ a 3.300€ per addobbi e bouquet

• Da 13.800€ a 18.600€ per ricevimento

• Da 3.500€ a 5.800€ per luna di miele

(fonte Federconsumatori, anno 2010)

E...i numeridel Sì

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ATTESTAZIONE SOA

CATEGORIA OS32 CLASSE IV OS33 CLASSE II

1999/2009

SISTEMA QUALITÀ

CERTIFICAZIONE ISO 9001

SISTEMA DI GESTIONE AMBIENTALE

CERTIFICAZIONE ISO 14001

SISTEMA DI GESTIONE SICUREZZA E SALUTE

SUI LUOGHI DI LAVORO

CERTIFICAZIONE OHSAS 18001

chi ci abita lo savantaggi e qualità di una casa in legno Subissati

PROGETTO SU MISURA Ogni costruzione viene realizzata in base al progetto ed ai desideri del cliente, lasciando la massima flessibilità dal punto di vista architettonico. Una visualizzazione 3D permette di visionare un’anteprima della struttura.

ECOLOGIA E SALUTELa casa in legno è rispettosa dell’ambiente e delle persone che la abitano, perché il legno è tra i migliori materiali da costruzione naturali.

PROPRIETÀ MECCANICHELe case SUBISSATI sono realizzate interamente in legno lamellare, materiale con elevata resistenza a trazione/compressione/flessione, elasticità, basso peso specifico e di facile lavorazione con i nostri impianti a controllo numerico.

DURABILITÀLa casa in legno, se ben realizzata, è una costruzione che dura secoli e ne sono riprova le tantissime costruzioni in legno sparse in tutto il mondo che ancora si conservano perfettamente integre.

ANTISISMICA E RESISTENZA AL FUOCOLa resistenza delle case in legno ai terremoti è stata più volte collaudata in Paesi ad elevato rischio sismico come America e Giappone, dove si costruisce abitualmente in legno. Inoltre, adottando una serie di accorgimenti, si può ottenere un’ottima resistenza al fuoco.

ELEVATO RAPPORTO QUALITÀ PREZZOLa casa in legno, per il livello tecnologico offerto, i ridotti tempi di realizzazione, i costi certi ed i ridotti costi di mantenimento, si rivela decisamente superiore rispetto ad un’abitazione tradizionale.

VANTAGGI ECONOMICI E RAPIDITÀ DI MONTAGGIORisparmio energetico non indifferente in quanto si raggiungono valori di trasmittanza pareti e coperture inferiori a 0.19 W/mq K ed elevati valori di sfasamento da cui consegue che la casa risulta fresca d’estate e calda d’inverno, evitando inutili spese di riscaldamento e raffrescamento. Fattore non secondario la rapidità di costruzione della casa in legno: la durata media di un cantiere è di circa 90 giorni.

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San Valentino, tra leggendae luoghi dell’amore

Il 14 febbraio ricorre una data mol-to importante per gli innamorati: è il giorno di San Valentino, protettore

degli innamorati e “Patrono dell’Amore”. Tale giorno è diventato un riferimento anche per culture diverse da quella oc-cidentale, tanto che oggi S. Valentino si celebra in questi tutto il mondo. Secondo una leggenda anglosassone, San Valen-tino aveva l’abitudine di offrire ai giovani innamorati, che passavano a fargli visita, un fiore del suo giardino. Tra i due nasce-va quindi un amore profondo consacrato dal matrimonio e benedetto dal Santo. Le richieste di benedizione dell’unione e del legame d’amore aumentavano sempre di più e il Santo decise, così, di scegliere un giorno dell’anno per poter fare un’u-nica benedizione nuziale. Quel giorno è il 14 febbraio appunto. Come ogni anno, in questa data, l’antica chiesa di Sasso-corvaro (PU), che custodisce la reliquie del Santo, diventa meta di centinaia di innamorati che giungono appositamente nella città del Montefeltro. Da un inventa-

rio notarile conservato in forma autentica nella curia vescovile di Urbania e risalen-te al 1727, si rileva la presenza di reliquie in possesso dell’oratorio tra cui il corpo di S.Valentino Martire, (cranio ed altre ossa) con sua autentica. Oltre alla chiesa di Sassocorvaro, nella nostra regione sono molte le location che, tra storia e leggenda, sono state te-atro di struggenti storie d’amore e sono oggi meta di numerose coppie di inna-morati. A Gradara, a 142 metri d’altez-za, sorge un castello medievale, che è stato teatro della tragica storia d’amore tra Paolo e Francesca, cantato da Dante, Petrarca, Boccaccio e D’Annunzio. “Amor cha nullo amato amar perdona...” sus-surra Francesca sedotta dal bell’aspetto Paolo abbandonandosi alla passione… Francesca, lasciata spesso sola nel suo castello, gradiva le visite del bel Paolo, del quale si innamora perdutamente. Ma “...mentre leggiavamo un giorno per di-letto di Lancialotto come amor lo strin-se... Galeotto fu il libro e chi lo scrisse:

quel giorno più non vi leggemmo avan-te”. Una storia che Dante per primo ci ha raccontato e che ha ispirato diversi poeti ed artisti di tutti i tempi.Scendendo più a Sud, a Torre di Palme, si trova un’altra location di grande sug-gestione, la Grotta degli Amanti. Si narra che durante la guerra coloniale in Libia, nel 1911, un giovane del posto, di nome Antonio, tornò a casa per una breve li-cenza, ma innamoratissimo della sua Laurina, decise di disertare, fuggendo con la sua amata. I due si rifugiarono in questo bosco, dove vissero la loro avven-tura d’amore, mangiando pane e sarde, grazie al benestare dei pescatori. Dopo alcuni giorni, i due amanti, sentendosi braccati, si spostarono nella vicina chie-sina. Divorati dal rimorso e non disposti a separarsi, scelsero la morte e si getta-rono nel vuoto dal Fosso di San Filippo, legati insieme con lo scialle di Laurina. Il volo, di circa 70 metri, fu fatale per en-trambi.

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Dott.ssa Raponi, la ricorrenza di S. Va-lentino fa di febbraio il mese dell’amo-re: tra tradizione e modernità, secon-

do Lei, qual è il significato di questa festività oggi? “Mentre rifletto su questa ricorrenza, che in modo sempre più frivolo celebra la festa dell’amore e degli innamorati, il pensiero va ai tanti tristi fatti di cronaca legati alla violen-za nei confronti delle donne, dei bambini, dei più deboli; violenze il più delle volte consuma-te proprio all’interno delle mura domestiche, per non parlare dei sempre più attuali episodi di stalking. Per questo proporrei un altro si-gnificato per questa festività ormai diventata solo consumistica: un significato mistico, pro-fondo, legato al culto di un santo, il patrono dell’Amore, che non è solo leggenda; rivolgere davvero una preghiera a San Valentino perché si sviluppi sempre più l’amore per il prossimo, per l’arte, per la natura, per gli animali e so-prattutto l’amore per se stessi che, a mio av-viso, è la forma di amore veramente in grado di guarire e di far evolvere questo nostro tanto discusso mondo moderno. Visto così ha più senso celebrare la giornata dell’amore e allo-ra il 14 febbraio meriterebbe di essere segnato rosso sul calendario”.

Per San Valentino, così come per gli anni-versari e le ricorrenze si usa scambiarsi dei doni: al di là dell’aspetto commerciale, cosa significa fare e ricevere un regalo?“Non ho mai dato molta importanza alla festa di San Valentino come occasione per scam-biarsi doni, risultando a volte poco “roman-tica”; però trovo carino manifestare i propri sentimenti con un dono simbolico, che prefe-risco di gran lunga ai regali tradizionali. L’at-to del dono rappresenta sempre, per me, un momento di gioia, così come anche il ricevere, purché i due gesti siano svincolati dall’obbligo della reciprocità. Del dono apprezzo la sponta-neità, la sorpresa e soprattutto la personalità: il regalo deve alludere in qualche modo alla persona che lo riceve”.

Quanto conta, secondo Lei, credere in valo-ri come l’amore e l’amicizia per affrontare i momenti difficili, come quello attuale, segna-to dalla crisi?“E’ risaputo che nell’abbondanza è più facile volersi bene, mentre è proprio in una situazio-ne di ristrettezza economica, quando occorre fare delle rinunce o dei sacrifici che si vede la reale coesione di una coppia o di un gruppo. Al contrario, invece, ci sono situazioni in cui pro-

Perchè scomodare l’universo?Parlare di S. Valentino e di matrimoni significa addentrarsi in un tema che, prima ancora delle implicazioni morali e sociali, ha una componente emotiva molto forte e profonda. Si tratta di quel sentimento tanto primordiale, quanto intenso che è l’amore. Abbiamo fatto una chiacchierata con la scrittrice Barbara Raponi Giorgini, che alla complessità di questo sentimento ha dedicato un romanzo

di A. Dachan

“Nessuna delle persone che per circostanze varie

è uscita dalla mia vita è anche uscita dal mio cuore; così come tanti

miei interessi e passioni: non sono mai finiti del

tutto, si sono sempre trasformati in qualcosa

d’altro”

SPECIALE SAN VALENTINO...E POI?

Barbara Raponi Giorgini

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Un romanzo d’esordio scintillante Una commedia perfetta che non dimenticherete.

Barbara GiorginiPerché scomodarel’universo?Cattedrale 96 GARIBALDI ANCONA

Una storia d’amore paranormale

Cattedrale 96 Garibaldi Ancona

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prio la difficoltà diventa l’occasione per stimolare la complicità e l’affiatamento fra le persone che si vogliono bene. Nel-la mia personale esperienza sono stati proprio l’amicizia, ma prima di tutto l’a-more di mio marito, a farmi superare un periodo buio della mia esistenza. Per cui io credo fortemente in questi valori”.

I marchigiani e l’amore: qual è, secondo Lei, la leggenda o la storia più emble-matica?“Mi sono subito venuti in mente Paolo e Francesca, perché rappresentano, a mio avviso, l’emblema dell’Amore vero, quel-lo più vicino ad ogni essere umano, fatto di pulsioni e di passionalità. Essi, infatti, sono gli amanti per antonomasia! Il loro amore non è certo meno sublime dei grandi amori platonici della storia, come quello fra Dante e Beatrice, sopravvissuti sì alla notte dei tempi, ma sempre im-prigionati in uno struggimento che se ha giovato alla letteratura non ha certo sol-levato l’animo umano! L’amore fra Paolo e Francesca invece è un amore coraggio-so, con una dignità tutta sua, destinato anch’esso a rimanere immortale grazie

alle pagine del sommo poeta, proprio lui, che per primo si è inchinato di fronte al vero Amore. E poi, altra raffinatezza: il loro amore esplode proprio durante la lettura di un libro. Quanto vorrei essere l’autrice di un libro galeotto!”.

A proposito di libri: al sentimento dell’amore Lei ha dedicato il suo primo romanzo, “Perché scomodare l’univer-so”? Vuole raccontarci questa sua espe-rienza?“Con questo libro volevo affrontare in chiave romanzesca il tema sulle poten-zialità del pensiero positivo e ho finito per trattare anche del tema dell’amore, con un’originalità che molti lettori han-no apprezzato: l’amore come magia ex-trasensoriale, fra angeli, extraterrestri e un’inedita teoria sull’anima gemella! Ironia della sorte, “Perché scomodare l’Universo?”, è stato ufficialmente pre-sentato proprio il giorno di San Valentino di tre anni fa ed ha un sottotitolo che re-cita “una storia d’amore paranormale”. In qualche modo questo libro ha rappre-sentato e non solo per me, una chiave di apertura verso un mondo parallelo dove

è possibile vivere seguendo la legge del cuore, senza scomodare nessuno, tanto-meno l’Universo”.

Vuole presentarci l’associazione di vo-lontariato a cui ha dato vita?“Sempre a proposito d’amore … solo qualche mese fa non avrei neanche so-spettato che il mio cuore prendesse la direzione che ha preso e mi sono ritrova-ta a sostenere un progetto di solidarietà internazionale a favore di bambini orfani della Siberia. Insieme ad alcune diverse persone sta nascendo Filimondo: un’as-sociazione di volontariato con lo scopo non solo di aiutare le persone svantag-giate, ma anche quello di promuovere forme di uguaglianza e di rispetto verso qualsiasi cultura, religione, gruppo etni-co e sociale. Questa mia nuova attività la voglio dedicare ad un bambino speciale: si chiama Filippo ed è proprio lui che con la sua forza e il suo coraggio mi sta gui-dando su questa nuova strada”.

PREMI E RICONOSCIMENTI

Premio come responsabile nell’organizzazione della “Cavalleria rusticana – operazione culturale in concerto” – organizzata dal Comune di Ancona nell’anno 1986.• Premio al concorso internazionale città di Cattolica 2010 con il racconto “Il sigaro”. • Primo premio al XXVI concorso nazionale di poesia e narrativa 2010 “Riviera Adriatica” con il racconto “Il segreto di Ully”.• Premio al concorso letterario Montefiore 2011 per meriti artistici e letterari.• Secondo premio al XXVII concorso nazionale di poesia e narrativa 2011 “Riviera Adriatica” con il racconto “Luna di troppo”.

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Location romantiche nelle MarcheTerra di poeti, pittori, artigiani, terra di artisti, terra d’amore

Fortino NapoleonicoPortonovo, AnconaNel punto più panoramico e tranquillo della Riviera del Co-nero, in posizione suggestiva e incantevole, fra il verde dei boschi e l'azzurro del mare, sorge l'Hotel Fortino Napole-onico creato da un'antica fortezza. Lambito dal mare in vi-sta di due scogli di incomparabile bellezza e della famosa chiesa romanica di S. Maria di Portonovo, gioiello artistico del secolo XI, il Fortino è circondato da una lunga spiaggia di ciottoli bianchi. Un panorama decisamente suggestivo e un’atmosfera rilassante sono la prerogativa di quest’area incontaminata.

Castello di MonteradoMonterado, Ancona

Il Castello di Monterado sorge sulla sommità di un ti-pico poggio marchigiano; gli fanno corona i colori fioriti di un grande giardino all’italiana e un vasto bosco di piante secolari. Da qui si gode un panorama sugge-stivo come pochi, da un versante la vallata del Cesano con il mare che si allunga all’orizzonte e dall’altro le

cime dolci degli Appennini.

«Amor, ch’al cor gentil ratto s’apprende,

prese costui de la bella personache mi fu tolta; e ‘l modo ancor

m’offende.Amor, ch’a nullo amato amar perdona,

mi prese del costui piacer sì forte,che, come vedi, ancor non

m’abbandona.»(Inferno V, 100-107)

SPECIALE SAN VALENTINO...E POI?

Fortino Napoleonico

Castello di Monterado

Rocca d’Ajello

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Rocca D’AjelloCamerino, Macerata Rocca d'Ajello e' un'antica fortezza dei duchi Varano, signori di Came-rino fra il '200 e il '500. Sorge su un'altura boscosa a 10 km da Ca-merino e a 30 da Macerata, al centro di un tipico paesaggio collinare marchigiano. La struttura e' composta da 2 torri con merlatura guelfa erette da Gentile I da Varano intorno al 1260, e da un corpo centrale aggiunto nel '400 da Giulio Cesare Varano per utilizzare la fortezza come villa. Oggi la Rocca e' proprietà privata e si può affittare per matrimoni ed altri eventi.

Casale Della VallePesaro

A due passi dalla città, vicino al mare e nel cuore della campagna intorno a Pesaro, immerso in una tranquilla ed elegante atmosfera c'è il Casale della Valle, un antico casale del XIX secolo, di 500 mq ed un parco di 15 mila mq con possibilità di installare tensostrutture di grandi dimensioni per ricevimenti all'esterno. La villa è ideale per

matrimoni, cerimonie, ricevimenti privati e aziendali, convention.

Clarice Porto S. Giorgio, Ascoli PicenoVilla Clarice da centoventi anni fa bella mostra di sé, del suo parco e dei suoi stupendi affreschi sulla collina a nord di Porto San Giorgio. Di particolare pregio gli affreschi degli interni, per la maggior parte ope-ra del maestro Egidio Coppola (1852-1929), originario del frusinate, vissuto e morto ad Ascoli. Il Coppola fu chiamato da Clarice Bonafede, che fece costruire villa Clarice nella seconda metà dell'Ottocento e le diede il suo nome.

Villa il cannonePorto S. Giorgio, Fermo

Villa Cannone sorge a 500 m dal mare, vicino alla turistica Porto San Giorgio, a 1 km dall'uscita dell'omonima autostrada. Antico fortilizio, il nome deriva dal cannone posto a difesa del luogo, passaggio di vari eserciti e pirateria. Qui D'Annunzio scelse di trascorrere la luna di miele con Maria Harduin, ospite del Conte Garulli, con il quale in-tratteneva una fitta corrispondenza. La villa, punto di ritrovo monda-no della nobiltà romana e locale, ospitò inoltre l'architetto Sacconi, ideatore dell'Altare della Patria a Roma, che qui vi visse per 10 anni; fu ritrovo per fughe illustri come quella della contessa Spaur e del

principe Orsini con Belinda Lee.

Rocca d’Ajello

Casaledella Valle

Villail Cannone

Clarice

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SPECIALE SAN VALENTINO...E POI?

Matrimonio di CharmeI dettagli, l’atmosfera e gli eventi della dimora dedicata all’amore: Villa Lattanzi.

di S. Cursaro

Quando si parla di matrimoni, è inevitabile pensare anche alla location ideale! Scegliere il luogo adatto è indispen-sabile: nulla più del contesto sottolinea l’importanza di

un momento così emozionante, tanto che siamo portati a pen-sare che nella realtà non esista una location davvero perfetta. Invece...invece provate a raggiungere Porto San Giorgio e a guidare fino al boschetto del Cugnolo. Lì, tra gli alberi, la scor-gerete: la location perfetta. Incastonata tra il verde del parco e l’azzurro del cielo, in posizione dominante sul mare, Villa Lat-tanzi si rivela in tutto il suo splendore. Costruita nel ‘700 e recentemente ristrutturata, oggi Villa Lat-tanzi è un 5* di charme, vero e proprio Luxury Refuge pensato per rendere le cerimonie nuziali perfette in ogni dettaglio. La filosofia della villa è improntata sull’attenzione per l’ospite, e nel caso degli eventi nuziali viene declinata con una serie di eventi ad hoc per l’organizzazione dei matrimoni. Si tratta di incontri con alcuni dei migliori wedding planner, che suggeri-ranno come organizzare al meglio le nozze! Villa Lattanzi è la location ideale per i matrimoni, a partire da-gli esterni, con il suggestivo giardino e il parco, arricchiti da una fontana e diverse anfore che creano una magica atmosfe-ra, ideali per un buffet all’aperto con vista sul mare. Gli interni

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della villa mantengono una continuità con la natura circostan-te, grazie alle ampie vetrate che si affacciano sul verde, e sono impreziositi da delicati affreschi originali. La grande sala interna per gli eventi è composta da due aree comunicanti dotate di tutto il necessario per l’animazione e per la musica dal vivo. Il fiore all’occhiello di questa location esclusiva è la suggestiva cappella privata, annessa alla villa, con soffitto a volta e alte colonne: una cornice suggestiva per i momenti speciali. La parte superiore della Villa è dedicata al pernottamento, con 18 camere che assicurano agli ospiti il massimo della riserva-tezza.L’amore per i dettagli si ritrova anche nelle pietanze dello Chef Sergio Zarroli, che utilizza i prodotti a chilometro zero della potagerie della villa per reinterpretare la tradizione culinaria marchigiana. Complice la cottura espressa, lo Chef saprà deli-ziare il palato dei vostri ospiti con proposte davvero eccezionali per sapore e qualità. Gli ospiti potranno anche scegliere menu personalizzati per celiaci e vegetariani. Infine, gli esperti dello staff di Villa Lattanzi saranno lieti di consigliare soluzioni per gli addobbi floreali, gli allestimenti, il trasporto, le fotografie e le proposte ristorante e banqueting.

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Quali sono le tendenze per la sposa 2012?“Romantica e sognatrice, la sposa per la primavera estate 2012 ama ricordare i sogni della sua infanzia mescolandoli a

quelli di una donna ormai adulta. La collezione Delsa 2012 è ispirata ai fiori e al mondo delle favole, rivisitata in chiave matura e moder-na, con l'utilizzo di tessuti che regalano alle gonne forme ampie e giochi di onde”.

Bianco, avorio, o sfumature di colore?“Bianco perché è il must della sposa, ma anche tanta voglia di co-lore e di riflessi stemperati al sole di primavera e bagnati da gocce di rugiada”.

E per l’uomo? Quali sono le novità?“Per l'uomo c’è la conferma del tight in versione classica, ma anche rivisitato e proposto nei nuovi colori blu e grigio chiaro. Ritornano gli abbinamenti spezzati, il mezzo tight e le giacche corte a 1 o 2 bottoni. Il colore classico dell'uomo rimane per eccellenza il nero, ma quest'anno è stato proposto il grigio nelle sue varie sfumature e di nuovo tanto blu”.

Quanto tempo prima della data del matrimonio bisognerebbe pen-sare all’abito? “Non c'e un tempo definito, ci sono ragazze che sin da bambine con-servano gelosamente la foto di un abito di cui si sono innamorate e chi al contrario arriva a pochi mesi prima del sì con le idee ancora poco chiare. Generalmente le spose pianificano l'acquisto dell'abito circa un anno prima del loro matrimonio”.

SPECIALE SAN VALENTINO...E POI?

Gli abiti da sposa DelsaL’abito bianco è un sogno che ogni donna custodisce sin da bambina e quando arriva il momento delle nozze, tutto deve risultare perfetto. Siamo andati a Belforte del Chienti, nell’atelier Delsa, per incontrare la titolare Maria Cristina Craglia e farci dare qualche consiglio e anticipazione sulle collezioni 2012

di A. Siria

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La storia di Delsa è quella della titolare Maria Cristina Craglia, che ha esordito con la sua attività nel 1960 con un

grande fervore creativo. La linea guida della filosofia di Delsa è la sinergia tra sentimento, perfezione del prodotto e caratteri d’impresa moderna acquisiti sin dal 1975 quando, da piccola

sartoria, è divenuta azienda societaria. Il management era ed è rimasto familiare. I cinque figli, che affiancano il lavoro di imprenditrice e stilista di Maria Cristina, che oggi ricopre il ruolo di presidente, proseguono la strada intrapresa dalla

loro madre. Delsa, oltre ai membri della famiglia, si avvale per le sue creazioni della preziosa collaborazione di un team

di giovani creativi, per soddisfare ed esaudire i desideri di ogni sposa. Oggi ben cinque Collezioni vengono create nello

stabilimento di Belforte del Chienti e nei laboratori che Delsa ha aperto anche in altri paesi: abiti da sogno destinati alle

spose di tutto il mondo. Un abito Delsa è l’abito prezioso, dalla linea più tradizionale ai tagli trasgressivi, oppure

semplice ed essenziale, frutto di una ricerca stilistica continua, capace di “sentire” i tempi e realizzare proposte adeguate

all’evoluzione del gusto, sia elitario che giovane, con la qualità creativa delle grandi firme del Made in Italy.

“I valori di un’impresa non sono belle dichiarazioni sulla carta, ma sentimenti vivi che connotano le sue azioni e i suoi giudizi. Sono la sua anima, che ne rende possibile l’integrazione e l’identità”.La filosofia, la missione e i principi Delsa sono il prodotto dello studio e della riflessione sul passato, il presente ed il futuro.

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SPECIALE SAN VALENTINO...E POI?

You love, we plan…!La festa del matrimonio inizia sin dalla preparazione dell’evento, basta affidarsi all’entusiasmo e all’esperienza di una professionista che ha una carta assolutamente vincente: il sorriso. Abbiamo incontrato per voi Alessandra Basile, wedding planner per vocazione!

di A. Siria

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“Io credo fortemente nel matrimonio, nella vita a due, nella famiglia, ma credo che la riuscita e il buon esito dipendano

dalla costanza e dall’impegno di ognuno. Bisogna volerlo, volerlo tutti i giorni,

volerlo a tutti i costi,senza dare nulla per scontato”

Alessadra, dobbiamo organizzare un matrimonio: da dove si comincia? E Lei, come ha iniziato?“Mi è sempre piaciuto organizzare cerimonie, non mi è

mai pesato, anzi mi divertiva. Mi piace pensare a tante cose contemporaneamente e non disdegno neppure gli imprevisti. La prova del nove è stata l’organizzazione del mio stesso ma-trimonio: ho fatto tutto da sola e devo dire che è stato bellis-simo, persino intrigante. Dunque, come si comincia? Appena mi si presenta una persona e la guardo, così a pelle, di istinto, mi viene subito in mente il suo matrimonio ideale, il tipo di location, il suo evento. C’è un ingrediente per rendere speciale il giorno del sì, ovvero il sorriso: quello degli sposi, dei fami-gliari, degli invitati, quindi tutto deve favorire un clima sereno e festoso”.

Quindi inizia con dei suggerimenti e proposte?“La prima fase, al di là delle mie sensazioni, è quella del con-fronto diretto con loro: ci facciamo una chiacchierata e subito viene fuori il filo conduttore che vorrebbero dare al matrimo-nio. Si individua così il leitmotiv della cerimonia, il suo colore, gli accostamenti possibili. Solitamente è la sposa che traina e, generalmente, l’uomo segue; altre volte, invece, partecipano entrambi”.

Come si procede poi?“Il passo successivo è quello di un secondo incontro per realiz-zare il progetto, con lo studio della situazione ideale: si parte dalla location, poi il ricevimento, la chiesa o il rito, l’abito, l’ac-conciatura e il make up, le partecipazioni, il fotografo, il viaggio di nozze”.Qual è la fase più complicata?“Nessuna, se si fa con entusiasmo. Certamente uno dei mo-menti più coinvolgenti è quello della scelta dell’abito, specie per la sposa: c’è grande emozione, enfasi. Bisogna muoversi almeno sei o nove mesi prima della data prefissata. Per ogni donna, esiste un abito perfetto; molte si innamorano del primo che indossano e questo è comprensibile, se si pensa che è la prima volta che si guardano con un abito simile. A quel punto bisogna insistere per fargliene provare altri, tenendo sempre presente che la cosa più importante è che la sposa ci si senta a proprio agio. Il mio ruolo è di consigliarla, assisterla anche per quanto riguarda il rispetto del budget che si era prefissata, in-dividuando un filo conduttore tra l’abito e la location e persino il menù. In conseguenza dell’abito si scelgono anche l’accon-ciatura e il make up e gli addobbi floreali, sia per la chiesa, che per la location (almeno nove mesi prima). Alle partecipazioni bisogna pensare con quattro mesi d’anticipo, così come per le

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SPECIALE SAN VALENTINO...E POI?

bomboniere o i ricordini, che, anche se simbolici fanno sempre e comunque piacere. Non bisogna dimenticare, in tutto questo, l’importanza della musica, che sarà la colonna sonora della cerimonia e darà un’atmosfera irripetibile”.

Esiste un galateo del matrimonio ?“Certamente sì. Anzitutto l’entrata in chiesa, per chi scegli il rito religioso. Devono entrare tutti prima della sposa: prima gli invitati, poi lo sposo con la mamma, preceduto dai pagetti. Successivamente è la volta dei testimoni, della mamma del-la sposa con il papà dello sposo, poi le damigelle e, dulcis in fundo, la sposa al braccio del padre. A quel punto tutti si al-zano e inizia la marcia nuziale. In chiesa non si dovrebbe mai applaudire e la sposa non dovrebbe indossare gioielli, né ave-re le spalle scoperte dentro la chiesa. A quest’ultimo punto si può ovviare in diversi modi, con una stola o un coprispalle, che poi magari si leva. Per chi sceglie il rito civile è buona cosa scambiarsi delle promesse o dedicare una lettura per gli sposi. Un aspetto che non bisogna trascurare è quello dello sposta-mento dalla chiesa al ristorante: è importante prevedere l’ac-compagnamento degli ospiti, che devono arrivare prima degli sposi; è utile prevedere anche il pernottamento per chi viene da lontano”.

Dopo questa presentazione romantica, resta da dire altro?“Sta dimenticando l’altra donna al centro dell’attenzione il giorno del sì!”

Sarebbe? “La torta nuziale! È la ciliegina sulla torta, la sorpresa finale e il momento del taglio deve trasmettere tante emozioni quanto quello dello scambio del bacio in chiesa. Va accompagnato da una canzone scelta dagli sposi e saluta una giornata che è dav-vero indimenticabile”.

Per info:ABweddingplanner Viale della Vittoria, 42bis 60124 Ancona Italy Tel: +0039 071 358 0325 [email protected]

“È il vostro giorno: essere al meglio della forma è essenziale! Ecco perché ho selezionato per voi una lista dei migliori atelier, centri estetici e store specializzati: dall’abito alle fedi, dall’acconciatura al make up, tutto l’occorrente per far sì che siate bellissimi!”

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Mancano pochi mesi a giugno, mese che, secondo le statistiche dell’Istat* vede il più alto numero di coppie convolare a nozze: oltre 37 mila matrimoni, contro i 4046 di novembre. Il mese più gettonato della stagione fredda è, forse a sorpresa, dicembre, con oltre 11 mila unioni, mentre il totale dei matrimoni regi-strati è di oltre 23 mila. In cima alla lista delle cose da fare Se a dettare legge in fatto di abiti da sposa è ancor oggi Parigi, bisogna riconoscere che le passerelle milanesi sono sempre più seguite e attese. E nella città meneghina abbiamo visto sfilare le collezioni per la sposa 2012, con l’avorio che non cede il passo al bianco e che, anzi, si allea con lievi sfumature d’oro e di colore. È il ritorno della femminilità elegante e romantica degli anni ’50, con vita stretta e gonne ampie e fruscianti, ma anche l’ingresso di nuove decorazioni, come quelle delle stam-pe a fiori, su tessuti leggeri e lucidi. Per saperne di più, siamo andati a trovare per voi i più importanti atelier di abiti da sposa nelle Marche e ci siamo fatti raccontare le tendenze per l’abito da sposa 2012.

*Dati ISTAT 2009

Tendenze Sposa 2012

SPECIALE SAN VALENTINO...E POI?

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SPECIALE SAN VALENTINO...E POI?

Paola Orazi, professione wedding planner: come ha ini-ziato questa avventura professionale?“Ho iniziato per gioco nel 2005. In quel periodo, gestivo

un B&B a Santa Vittoria in Matenano. Dopo aver viaggiato un po’ per piacere e un po’ per volontariato avevo bisogno di ritor-nare alle mie origini. Una coppia di ragazzi londinesi per caso capitata al mio paese, chiese in giro a chi si sarebbe potuta rivolgere per un aiuto con la lingua inglese, non parlando loro per niente l’italiano. Il paese è piccolo e sono arrivati da me. Io non avevo la più pallida idea di cosa fosse il Wedding Planner, loro mi chiesero se avessi avuto voglia di aiutarli ad organiz-zare il loro matrimonio qui nelle Marche. Ancora mi ricordo correre in edicola ad acquistare 10.000 giornali specializzati. Intendiamoci, io non sono mai stata una bimba che sognava il matrimonio da favola ma ho sempre avuto un buon talento mi permetto di dire per l’organizzazione e una grande passione per la creazione di idee!!!! Con la mia prima coppia mi resi conto che in 3 mesi ero diventata una Wedding Planner e chi mi piaceva!”.

La Sua professione è più simile a quella di un regista, di un ingegnere o di un creativo?“Io onestamente ci vedo un po’ tutte e tre le figure! Mi piace però pensarmi più come una creativa visionaria che si avva-le della precisione dell’ingegnere per la riuscita di matrimoni fantastici”.

Wedding in “Le Marche” è certamente una sfida: secondo Lei, le Marche possono essere definite una “regione romantica”? “Sicuramente sì! Sono stupende bellissime e fortunatamente sotto alcuni punti di vista ancora così autentiche. Abbiamo or-ganizzato matrimoni in campagna veramente belli, semplici, vivi, genuini e con tanta gioia e panorami mozzafiato. Gli ospiti poi ritornano qui in vacanza e c’è persino chi acquista anche la casa”.

Andando nel vivo del Suo ruolo, qual è, solitamente, la prima richiesta che avanzano le coppie che vengono a trovarLa? “I miei clienti stranieri mi chiedono subito di andare a fare la prova del cibo e del vino. Poi vogliono vedere le locations e sa-pere se è possibile andare in chiesa senza coprispalle o se sia di cattivo gusto. I miei clienti Italiani sono ancora alle prime armi con il wedding planning. Ma spero che anche questa in-tervista sia di grande aiuto per far capire alle spose italiane che per avere un Wedding Planner non si deve per forza essere miliardari. Sicuramente è un servizio extra, ma di grande aiuto, divertente e cool, fondamentale per avere un pre-matrimonio stress free! Io sono sposata con un ragazzo inglese e vi assi-curo che, se avessi avuto una collega di fiducia capace di fare il lavoro con la mia stessa precisione e cura, avrei volentieri evitato di organizzarlo da sola. Offro diversi servizi non solo l’organizzazione completa del matrimonio, il WP on the day è una buona soluzione per chi è ancora scettico riguardo la

Professione Wedding PlannerL’incontro casuale con due turisti inglesi, un talento innato per l’organizzazione di eventi e un grande amore per le Marche: così Paola Orazi organizza suggestivi e indimenticabili matrimoni nelle location più suggestive della regione

di A. Monticelli

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mia professione. Consiste nella mia supervisione durante la giornata del matrimonio. C’è l’opportunità anche di fissare ap-puntamenti per consulenza “English Tea with Paola” di stile e design, segnaposto , decorazioni, luna di miele, insomma una bella chiacchierata con una professionista che può indirizzare la coppia nel percorso e nelle scelte migliori per le loro esi-genze.

Qual è, in sintesi, l’iter per arrivare ad “Giorno del sì” perfetto?Trovare il marito perfetto!!! Bhe nessuna di noi è Cenerentola, ma la cosa che ricordo sempre alle spose che vivono con me più intensamente i preparativi, che la bellezza di in evento la crea la coppia e quanto di loro la festa è capace di trasmettere, tutto il resto può nient’altro che arricchire la magia. Nonne in tacchi alti, mamme commosse per la prima volta, padri della sposa taciturni e timidi che si scatenano nella pista da ballo, sposi di solito disinvolti completamente impacciati e teneres-simi! Sono per me emozioni fantastiche che non posso essere organizzate ma solo esaltate con il mio aiuto!

Che tipo di location e di allestimento suggerirebbe ad una coppia giovane che si rivolge a Lei? Alla coppia giovane suggerisco sempre di trovare un posto dove gli ospiti giovani si sentano liberi di ballare e non badare troppo alle formalità. Un parco all’aperto, un giardino privato, la piazza del paese, mi piace far riscoprire le bellezze che sono

sempre sotto i nostri occhi ma che per un motivo o un altro non riusciamo ad apprezzare. E a una coppia più matura? Di solito consiglio un villa privata con cortile interno con camere da po-ter utilizzare se troppo stanchi dopo la festa. Un bel ristorante al mare, sono in contatto anche con agenzie all’estero e per matrimoni intimi consiglio bene anche cerimonie “fuori porta”, India, Scozia veramente romantica, Sud Africa...... Diciamo questo, la coppia è quella che mi porta alla fine a tro-vare attraverso i lori desideri il posto giusto ed è bellissimo!

Quali sono le tendenze per la prossima stagione (colori, tes-suti, oggettistica varia)?Sicuramente non mancherà il pizzo, dopo l’abito stupendo di Kate e sapete di quale Kate mi riferisco, gli stilisti hanno già riempito i magazine di pizzi e stili alla Grace Kelly. Ci ritroviamo ancora i colori pastello per le decorazioni, molto stile vinta-ge che adoro, tanto bianco e metalli preziosi. Le spose hanno voglia di osare di più anche se nella semplicità c’è voglia di personalizzare sempre di più la loro festa e per me questo è bellissimo. Ho molti contatti con fornitori stranieri che mi fan-no impazzire!!!!

C’è una persona o un personaggio famoso di cui Le piacereb-be organizzare le nozze? Un personaggio famoso Italiano Roberto Benigni ma credo sia già sposato, un personaggio famoso straniero David Bowie....

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SPECIALE SAN VALENTINO...E POI?

Quali sono le caratteristiche che deve avere il corredo di una sposa? Esiste una tradizione marchigiana?“La consuetudine del corredo artigianale è molto senti-

ta, soprattutto nei paesi dell’entroterra marchigiano, dove an-che le giovani ragazze hanno modo, ancora oggi, di apprezzare la maestria di vecchie mani rugose che lavorano alacremente, intrecciando fili nel raffinato lavoro del tombolo. La tradizione ci tramanda che le spose dovevano recare con sé, al momen-to del trasferimento nella casa del marito, un baule contenete tutto il necessario per la vita quotidiana e per le occasioni più significative che la giovane donna avrebbe dovuto vivere nella sua nuova condizione di “maritata”. Non si trattava solo della biancheria da letto, che anche le più povere portavano come dote insieme ad altri manufatti utili per la sopravvivenza della famiglia (la conca di rame e alcuni mobili della camera); spes-so, in base alle proprie condizioni economiche, il baule conte-neva anche tovaglie finemente ricamate, centri e asciugama-ni”.

Come si compone il corredo di una sposa oggi? A cosa non rinunciano le donne moderne?“Oggi, chi rimane sensibile a questa tradizione non può rinun-ciare a pezzi unici, perché realizzati completamente a mano, che vanno a sottolineare la preziosità di alcuni momenti della vita di una sposa; in generale il corredo si compone di parure da camera, lenzuola, tendaggi, tovaglie, asciugamani. Spesso l’impiego più attuale del centro è quello di preziosa bombonie-ra che si realizza anche con l’impiego di altri lavori apposita-mente disegnati e creati per quello scopo”.

La vostra è una realtà d’eccellenza nel panorama delle cre-azioni artigianali: ci racconta il suo lavoro, dalla scelta dei materiali alla presentazione degli articoli? Può descrivere brevemente le caratteristiche dei pizzi a tombolo?“Il nostro laboratorio è particolarmente apprezzato e cono-sciuto per l’originalità dei modelli che disegniamo e confezio-niamo. A dimostrazione del continuo desiderio di sperimentare e offrire creazioni sempre nuove, è nata recentemente la col-lezione di eleganti abiti da sposa. Le artigiane accontentano le più svariate richieste della clientela in quanto realizzano lavori altamente personalizzati: si inizia con la scelta della tela da impiegare, si procede con la selezione del pizzo che più si adat-ta al tipo di arredamento e al gusto della cliente e si conclude con la realizzazione del modello in base al quale confezionare il capo. In genere il pizzo, realizzato a fuselli da mani molto esperte, può essere usato da solo o in abbinamento con altre tecniche di ricamo.

Qual è la vostra cliente tipo?“E’ una persona che apprezza il lavoro fatto a mano, la cui re-alizzazione parli dell’eccellenza e del gusto della tradizionale italiana. E’ una persona che comprende che il valore di un og-getto artigianale va oltre il suo valore commerciale perché in esso c’è la vita di chi lo ha realizzato”.

Il magico bauledel corredoTra le antiche tradizioni legate al matrimonio c’è quella, intramontabile, del corredo da sposa, che oltre ad avere una sua funzione pratica, ha un grande valore affettivo ed estetico: più sono delicati e raffinati i singoli pezzi che lo compongono, più sarà prezioso. E cosa c’è di più prezioso di un pizzo artigianale? Siamo andati ad Offida, nel prestigioso laboratorio artigianale “Pizzi a Tombolo” e abbiamo incontrato i Fratelli Pasqualini

di I. Barone

Per info: www.pizziatombolo.it

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Il laboratorio artigianale dei Fratelli Pasqualini (designer Maria Grazia Pasqualini), ad Offida, si tramanda da tre generazioni

la tradizione del pizzo a tombolo. Il laboratorio è in possesso del marchio di qualità “merletto a tombolo di Offida” che garantisce

l’originalità locale del pizzo. Le artigiane realizzano capi di ogni genere; oltremodo raffinati

quelli legati al corredo della sposa: lenzuola, coperte, tende, tovaglie e arredo casa in genere. Particolarmente apprezzate

e conosciute per l’originalità dei modelli che disegnano, confezionano oggetti sempre personalizzabili e anche impiegando

tele e tombolo di proprietà della cliente. A dimostrazione del continuo desiderio di sperimentare e offrire creazioni sempre nuove, nasce la nuova collezione di eleganti abiti da sposa.

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SPECIALE SAN VALENTINO...E POI?

Dott. Palumbo, in qualità di Direttore dei Servizi De-mografici di Ascoli Piceno, può presentarci un quadro delle celebrazioni con rito civile che si svolgono nel

Suo Comune?“In linea generale, possiamo dire che i dati della nostra provin-cia rispecchiano quelli nazionali, con i riti civili che costituisco-no un terzo delle funzioni circa un terzo delle coppie di sposi che scegli il rito civile. Andando allo specifico dei matrimoni, nel 2011 i matrimoni civili sono stati 69, quelli religiosi 161. Rispetto agli anni precedenti va segnalato un calo delle unio-ni, mentre sono in sensibile aumento le separazioni e i divorzi (2011: 72 divorzi – 143 separazioni; 2009: 34 divorzi – 73 sepa-razioni).

Quale location mettete a disposizione dei promessi sposi?“Principalmente sono quattro, tre delle quali sono all’interno della preziosa ed elegante Pinacoteca: il Salone della Vittoria, che è molto grande, suggestivo, pieno di dipinti, di sculture e di bellissimi oggetti d’arte che gli conferiscono un gran valore ar-tistico ed estetico; la Sala Ceci, che per certi versi somiglia ad una chiesa-museo e che può ospitare una ventina di persone; la Sala De Carolis, altrettanto bella, che mettiamo a disposi-zione gratuitamente. Poi c’è il Chiostro del Museo dell’Arte del-la Ceramica e, infine, il mio ufficio, che, essendo accogliente, ma piccolo, garantisce quella riservatezza e quella privacy di cui spesso hanno bisogno gli sposi”.

Cosa spinge, secondo Lei, ad optate per il rito civile, piuttosto che quello concordatario?“Anzitutto ci sono ragioni legali: ad esempio persone che sono alle seconde nozze e quindi non possono sposarsi in chiesa, cittadini stranieri, sposi con confessioni diverse da quella cat-tolica ecc.Poi ci sono anche altre ragioni: il rito civile ha, di buono, che lo puoi fare come vuoi, nel senso che ha una certa versatilità. La celebrazione consiste in tre momenti fondamentali: la lettura degli articoli del codice, lo scambio degli anelli e delle promes-

se e, in ultimo, la lettura finale dell’atto, seguita dalle firme. Tra queste diverse situazioni si possono inserire “discorsi”, spazi musicali, coreografie. Il rito civile rispecchia la persona-lità degli sposi, che sono liberi di arricchirlo con alcuni dettagli e di far vedere e sentire il loro tocco personale, il proprio lato artistico: c’è chi fa accompagnare la cerimonia da un assolo di violino, chi da una lettura di poesie. Qualcuno porta con sé per-sino il cerimoniere, che qui da noi, in Comune, non c’è. Quando ho celebrato il matrimonio di un amico musicista, ad esempio, per tutta la lettura finale dell’atto avevamo l’accompagnamen-to live di un pianista, così il mio intervento è stato quasi recitato e l’impatto emotivo è stato particolarmente forte”.

Ci sono anche matrimoni “fuori dalle righe?” “Sì che ce ne sono: di principio io ritengo che tutti gli esseri umani, in qualunque situazione si trovino, meritano di essere trattati con dignità e per questo accetto di celebrare anche riti che altri, invece, non vogliono celebrare. Ci sono stati matri-moni per procura, in carcere, tra galeotti o mafiosi. Ricordo con emozione un rito in cui ho unito due ragazzi tossicodipendenti: quando ho dato lettura dei loro doveri come genitori, si sono commossi entrambi, dicendo che ce l’avrebbero messa tutta per dare ai futuri figli una vita migliore della loro”.Ascoli è spesso indicata come città romantica: quali sono, se-condo Lei, i luoghi più suggestivi del territorio?“Effettivamente la città è ricca di posti che sanno suscitare emozioni e che vengono scelti come location. Ad esempio, c’è la località di “Rréte li Mierghie” (dietro i merli), nella zona del quartiere di Porta Solestà immerso fra le “rue” e le mura di cinta della città: offre uno spettacolo suggestivo e molto ro-mantico. Poi c’è il ponte che unisce Porta Maggiore al centro storico, dove ci sono i ragazzi che mettono i lucchetti a sigillo del loro amore. Ascoli è romantica perché è stata attraversata da diverse correnti storiche, artistiche, che hanno lasciato se-gni evidenti e preziosi. Se poi qualcuno ama le leggende, c’è da scoprire tutto il mistero della leggenda della Sibilla…”

Matrimonio CivileOgni anno in Italia si celebrano circa 230 mila matrimoni, di cui oltre 85mila con il rito civile*. Siamo andati ad Ascoli e abbiamo incontrato il Direttore dei Servizi Demografici Roberto Palumbo, per scoprire come e dove ci si sposa nella città del travertino

di A. Siria

* Dati Istat 2009

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FIERA DOVE QUANDO INFO

Verona Sposi 2012Primavera

Veronafiere 18,19,20 24,25,26,27 febbraio 2012

www.veronasposinfiera.it

Idea Sposa TorinoLingotto Fiere

03-04 marzo 2012 www.fierideasposa.it

Ferrara Sposi Ferrara FiereCongressi

Ottobre- novembre 2012 www.ferrarasposinfiera.it

Nozze da sogno Palasport Olimpico Torino

6/7 ottobre 2012 www.nozzedasogno.it

S. Remo Sposi Palafiori Novembre 2012 www.sanremosposinfiera.it

Umbriasposi Bastia Umbra 11-13 Novembre2012

www.umbriasposi.it

SPECIALE SAN VALENTINO...E POI?

Il matrimonio è forse una delle tappe della vita in cui maggiormente si incon-

trano e convivono tradizione e innovazione: dall’abito bianco al ricevimento, senza dimen-ticare il corredo della spo-sa. Si tratta di una tradizione molto antica, diffusa in tutta Italia. Nelle famiglie di una volta, si iniziava a ricamare fin da quando la figlia femmina

era bambina. D'altra parte, le cose da preparare erano tan-te: i pezzi del corredo erano 12 o multipli di 12. Un corre-do completo si componeva di una parte per la casa e di una personale. Quello per la com-prendeva 24 lenzuola doppie in puro lino ricamate a mano, 24 lenzuola semplici, 36 cop-pie di federe, 12 asciugamani di tela d'Olanda più 6 per gli

ospiti, 12 tovaglie d'organza, più 6 per tutti i giorni e così via. Il corredo personale, inve-ce, includeva capi di bianche-ria, camicie da notte di seta, camicie di tela, mantelle, faz-zoletti e altro ancora. Oggi lo stile di vita è cambiato, sono diversi molti aspetti legati alla quotidianità e così il corredo è più snello, con meno pizzi e merletti, a prova di lavatrici e

asciugatrici di ultima genera-zione e, soprattutto, a prova di armadi piccoli, in case sempre più piccole. Il corredo, pur ri-manendo un elemento inte-ressante specie per il gentil sesso, ha oggi un’importanza legata più direttamente alla sua funzionalità e al suo utiliz-zo che al suo essere prezioso ed elaborato.

Ogni anno, a partire da gennaio, prendono il via diverse rassegne e

fiere dedicate ai futuri spo-si. Esposizioni di abiti, bom-boniere, accessori e servizi nozze con le ultime tendenze moda e le novità dedicate alla coppia. Momenti important per farsi un’idea di cosa oc-corra e di quanto costi orga-nizzare al meglio il giorno del sì, scegliendo tra una sempre più alta varietà di stili e ma-teriali.

Il corredo della sposa

Fieredegli sposi

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DOSSIER: COMMERCIO

Fare denaro è un’arte.Lavorare è un’arte. Un buon affare è il massimo di tutte le arti. Andy Warhol

(Pittore, sceneggiatore, direttore della fotografia)

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DOSSIER: COMMERCIO

Fare denaro è un’arte.Lavorare è un’arte. Un buon affare è il massimo di tutte le arti. Andy Warhol

(Pittore, sceneggiatore, direttore della fotografia)

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COMMERCIO«Il lavoro diverrà creazione artistica, esso deve scaturire dall’entusiasmo dell’operaio. L’arte è l’anticipazione dell’alta produzione» profetò Giorgio Sorel e la profezia si accontentò di accarezzare le menti, perché è stupenda, ma tanto stupenda quanto fuori della realtà. (Luigi Grande, magistrato e scrittore)

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Su questi aspetti ML ha chiesto l’opinione di autorevoli os-servatori ed esperti: gli assessori comunali al Commer-cio di Ancona ed Ascoli Piceno, rispettivamente Adriana

Celestini e Massimiliano Di Micco, l’assessore regionale Anto-nio Canzian e il capogruppo Pdl in consiglio regionale France-sco Massi. Poi, ancora, Marco Bolognini - Segretario Generale Uil Marche per i settori Commercio, Turismo e Servizi – che ci ha aggiornato anche sugli ultimi sviluppi della vertenza Car-refour di Camerano, Francesco Grossi, direttore generale di Cedimarche e Graziano Di Battista, Presidente della Camera di Commercio di Fermo. Il tutto accompagnato da un’analisi generale dell’imprenditore Flavio Guidi e da alcuni dati statisti-ci forniti dall’Istat. In molti di tali interventi prevale un timore: che le nuove misure vadano a colpire i più piccoli, gli operatori che non hanno i mezzi per impiegare manodopera aggiuntiva

per effettuare aperture degli esercizi nei giorni festivi o in orari prolungati. Anche se non manca chi – come Celestini e Di Bat-tista – vede nelle nuove norme uno stimolo allo sviluppo.

Ma cosa prevede il decreto “Salva Italia”?La liberalizzazione degli orari di apertura degli esercizi com-merciali non sarà più vincolata alla qualifica di località turistica o di città d’arte del Comune nel quale sono ubicati (viene in tal senso modificato l’art. 3, comma 1, lettera d-bis), del D.L. 4 lu-glio 2006, n. 223, convertito con modifiche dalla Legge 4 agosto 2006, n. 248). Inoltre viene introdotto il principio generale della libertà di apertura di nuovi esercizi commerciali sul territorio senza contingenti, limiti territoriali o altri vincoli di qualsiasi altra natura, esclusi quelli connessi alla tutela della salute, dei lavoratori, dell’ambiente (incluso l’ambiente urbano) e dei beni

LIBERALIZZAZIONI NEL COMMERCIO, IL COLPO DI GRAZIA PER I PICCOLIQuali saranno gli effetti delle recenti liberalizzazioni introdotte dalla Manovra Monti nel settore del commercio? Saranno misure in grado di incrementare i consumi? Lo vedremo ... Sta di fatto che a detta degli esperti il contraccolpo sarà pesantissimo per i piccoli esercenti

a cura della redazione di ML

DOSSIER: COMMERCIO

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culturali. Le Regioni e gli enti locali hanno tempo fino al 27 marzo 2012 per adeguare i propri ordinamenti alle nuove pre-scrizioni (art. 31, D.L. 6 dicembre 2011, n. 201, convertito con modifiche dalla Legge 22 dicembre 2011, n. 214).

Gli ultimi sviluppiLo scorso 31 gennaio il decreto sulle liberalizzazioni è stato oggetto di un incontro presso la Regione Marche, al quale han-no partecipato per la Regione Marche l’Assessore regionale al Commercio Antonio Canzian e il Dirigente del Servizio Com-mercio Pietro Talarico, le associazioni datoriali di Confcom-mercio e Confesercenti, le associazioni dei consumatori, alcuni Sindaci in rappresentanza dell’Anci e le organizzazioni sinda-cali del commercio. Si sono affrontati soprattutto i risvolti e le conseguenze che il decreto Monti comporterà sul comparto.

Nel corso della riunione, molto saggiamente Marco Bolognini della Uil ha ribadito un auspicio a nostro avviso condivisibile: che spetti alla Regione la competenza nella definizione di re-gole e modalità certe alle quali devono attenersi gli esercizi commerciali. Va da sé che anche la Giunta Spacca dovrebbe imitare l’iniziativa intrapresa da Regioni come Liguria, Emilia Romagna e Toscana, che hanno già presentato ricorso, riven-dicando nei confronti del Governo la propria titolarità in mate-ria. Se così non fosse - ha proseguito il sindacalista - il settore diventerebbe una giungla, ed “ogni singolo esercizio potrebbe aprire o chiudere le proprie le saracinesche in qualsiasi ora del giorno o della notte e in ogni giorno della settimana”.

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VENDITE AL DETTAGLIOAd ottobre 2011 l'indice destagionalizzato delle vendite al dettaglio (valore che incorpora la dinamica sia delle quantità sia dei prezzi) ha registrato un incremento dello 0,1 per cento, dopo cinque mesi di variazioni negative. Nella media del trimestre agosto-ottobre 2011 l'in-dice è invece diminuito dello 0,5 per cento rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Rispetto ad ottobre 2010, l'indice grezzo del totale delle vendite segna un calo dell'1,5 per cento. Nei primi dieci mesi del 2011, rispetto allo stesso periodo del 2010, l'indice grezzo diminuisce dello 0,8 per cento.

IN CRISI SOPRATTUTTO LE PICCOLE SUPERFICICome sta andando il settore del commercio? Ecco alcuni recenti dati diffusi dall’Istat

DOSSIER: COMMERCIO

TABELLA 1 – Commercio al dettaglio a prezzi correnti per settore merceologico e forma distributivaOttobre 2011 (a), variazioni percentuali (indici in base 2005=100)

ALIMENTARIGrande distribuzioneImprese operanti su piccole superficiNON ALIMENTARIGrande distribuzioneImprese operanti su piccole superficiTOTALEGrande distribuzioneImprese operanti su piccole superfici

SETTORE MERCEOLOGICO e FORMA DISTRIBUTIVA

+0,7

-0,1

+0,1

+0,3

-0,8

-0,5

DATI DESTAGIONALIZZATIOTT 11SET 11

AGO-SET 11MAG-LUG 11

+0,9+2,1-1,4-2,5-2,6-2,4-1,5-0,5-0,5

+0,2+0,8-0,9-1,4-1,4-1,3-0,8-0,4-1,2

DATI GREZZIOTT 11OTT 10

GEN-OTT 11GEN-OTT 10

(a) Dati provvisoriFonte: Istat

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ESERCIZI NON SPECIALIZZATI- A prevalenza alimentare- Ipermercati- Supermercati- Discount di alimentari- A prevalenza non alimentareESERCIZI SPECIALIZZATIGRANDE DISTRIBUZIONE

TIPOLOGIE DI ESERCIZIO

-0,8+0,6-1,3+1,8+2,9-6,7+1,8-0,5

-0,7-0,3-2,1+0,7+1,6-2,2+1,6-0,4

OTT 11SET 11

GEN-OTT 11GEN-OTT 10

(a) Dati provvisoriFonte: Istat

TABELLA 2 - Commercio al dettaglio a prezzi correnti per tipologia di esercizio della grande distribuzioneOttobre 2011 (a), variazioni percentuali (indici in base 2005=100)

VENDITE ALIMENTARIRispetto a settembre 2011, le vendite di prodotti alimentari sono aumentate dello 0,7 per cento, mentre quelle di prodotti non alimentari risultano diminuite dello 0,1 per cento. Rispetto ad ot-tobre 2010, aumentano le vendite di prodotti alimentari (dello 0,9 per cento) e scendono quelle di prodotti non alimentari (nella misura del 2,5 (per cento). Nei primi dieci mesi del 2011, rispetto allo stesso periodo del 2010, le vendite di prodotti alimentari hanno registrato un incremento dello 0,2 per cento, mentre quelle di prodotti non alimentari una diminuzione dell'1,4 per cento.

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ALIMENTARINON ALIMENTARIProdotti farmaceuticiAbbigliamento e pellicceriaCalzature, articoli in cuoio e da viaggioMobili, articoli tessili, arredamentoElettrodomestici, radio, tv e registratoriDotazioni per l’informatica, telecomunicazioni, telefoniaFoto-ottica e pellicoleGeneri casalinghi durevoli e non durevoliUtensileria per la casa e ferramentaProdotti di profumeria, cura della personaCartoleria, libri, giornali e rivisteSupporti magnetici, strumenti musicaliGiochi, giocattoli, sport e campeggioAltri prodotti (gioiellerie, orologerie)TOTALE

CLASSI DI ADDETTI

+0,9-2,5-3,1-2,9-2,9-2,6-6,6-2,3-3,8-1,9-0,1+0,1-2,6-9,3-0,2-0,7-1,5

+0,2-1,4-0,8-1,4-1,6-1,6-4,2-1,2-1,6-1,3-0,2+0,2-1,6-5,0-0,8-0,5-0,8

OTT 11SET 11

GEN-OTT 11GEN-OTT 10

(a) Dati provvisori

Fonte: Istat

TABELLA 4 - Commercio al dettaglio a prezzi correnti per tipologia di esercizio della grande distribuzioneOttobre 2011 (a), variazioni percentuali (indici in base 2005=100)

DOSSIER: COMMERCIO

CLIMA DI FIDUCIA NELLE IMPRESE DEL COMMERCIOAnche in dicembre continua a scendere il clima di fiducia nelle imprese commerciali. In par-ticolare, nel settore del dettaglio l'indice destagionalizzato è calato mediamente da 86,6 a 81,8: da 77,2 a 70,9 nella grande distribuzione e da 97,2 a 94,3 nella distribuzione tradizionale.

DIMENSIONI DELLE IMPRESE COMMERCIALINel confronto tra ottobre 2011 e ottobre 2010, diminuiscono maggiormente le vendite effet-tuate dalle aziende operanti su piccole superfici (-2,2 per cento) rispetto alla grande distribu-zione, che registra una flessione più contenuta (-0,5 per cento).

Fino a 5 addetti

Da 6 a 49 addetti

Almeno 50 addetti

TOTALE

CLASSI DI ADDETTI

-2,3

- 2,1

-0,4

-1,5

-1,4

-1,2

-0,2

-0,8

OTT 11SET 11

GEN-OTT 11GEN-OTT 10

(a) Dati provvisori

Fonte: Istat

TABELLA 3 - Commercio al dettaglio a prezzi correnti per classe di addettiOttobre 2011 (a), variazioni percentuali (indici in base 2005=100)

[email protected] GroupVia Albertini 36 Blocco I160131 Anconatel 071 2850

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Assessore, quali sono le competenze della Regione in materia di commercio?

“La legge costituzionale n. 3 del 2001 ha apportato rilevanti modifiche alla riparti-zione delle competenze legislative tra lo Stato e le Regioni: lo Stato ha competen-ze legislative solo nelle materie tassa-tivamente elencate nell’articolo 117; le altre spettano in concorrenza allo Stato e alle Regioni. Tutte quelle non menzio-nate nell’articolo 117 sono di competenza delle Regioni; la potestà regolamentare è riservata alle Regioni nelle materie di competenza residuale e in quelle di com-petenza concorrente. In base a quanto stabilito dalla normativa richiamata, la materia del commercio si colloca tra le quelle transitate nella competenza resi-duale delle Regioni. Acquisita la compe-tenza esclusiva in materia di commercio è stato necessario per la Regione Marche

avviare un percorso di rinnovamento del-la normativa che disciplina questo im-portante settore dell’economia marchi-giana”.

Ci può illustrare la normativa regionale?“A seguito dell’approvazione del Testo Unico in materia di commercio (Legge Regionale 26 del 2009) sono stati già ema-nati dei regolamenti attuativi che nell’ot-tica della semplificazione e della traspa-renza, sono finalizzati all’efficienza, alla modernizzazione e allo sviluppo della rete distributiva, con particolare riferi-mento alla rivalutazione dei centri storici, al pluralismo e all’equilibrio delle diverse tipologie delle strutture distributive, alla valorizzazione del servizio commerciale nelle aree urbane, rurali e montane. In questa ottica la programmazione regio-nale in materia di commercio non può prescindere dagli strumenti urbanistici al

fine di trasformare le previsioni economi-che in dimensionamento e localizzazione di specifiche aree commerciali, opportu-namente collocate sul territorio, sia sotto il profilo dell’accessibilità che sotto quel-lo delle relazioni con le altre funzioni ur-bane. La regolamentazione regionale sul commercio in sede fissa, attualmente in fase di concertazione con le parti sociali, dovrà fissare indirizzi generali e criteri urbanistici a cui gli enti locali (Comuni e Province) devono attenersi”.

Ad esempio?“L’impatto sull’ambiente e sulle infra-strutture dei grandi insediamenti com-merciali; la valorizzazione del tessuto delle città storiche anche in funzione della salvaguardia delle attività com-merciali; la riqualificazione dei quartieri degradati anche attraverso la promozio-ne di politiche di insediamento commer-

“LA GRANDE DISTRIBUZIONE HA AVUTO EFFETTI DESTABILIZZANTI”L’assessore al Commercio e alla tutela dei consumatori della Regione Marche, Antonio Canzian, ricorda che “dall’entrata in vigore della legge regionale del 1999, in regione sono stati autorizzati 27 centri commerciali e grandi strutture di vendita”. Con un effetto devastante per le piccole attività

di Guido Guidi

DOSSIER: COMMERCIO

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ciale; la corretta e preventiva definizione degli standard urbanistici in riferimento alle differenti modalità insediative delle singole tipologie; la sperimentazione di tipologie di offerta innovativa in condizio-ni territoriali complesse, ad esempio nei territori a bassa densità abitativa con la proposta di nuclei polifunzionali integra-ti; l’integrazione tra attività commerciali, paracommerciali e di servizio”.

In quest’ottica quali sono le esigenze?“A questo proposito si segnalano: la ne-cessità di bilanciare l’espansione dei centri commerciali con azioni intese alla riqualificazione e al rilancio del commer-cio dei centri cittadini per affrontare i ri-schi di un impoverimento del commercio urbano; l’esigenza di considerare con attenzione la presenza di una adeguata offerta commerciale nei nuclei urbani e rurali di minore dimensione demogra-

fica, soprattutto in zone montane dove sussistono prioritari obiettivi socio–eco-nomici di particolare interesse generale; la pianificazione delle localizzazioni di grandi superfici di vendita”.

Qual è la situazione del commercio nelle Marche?“Le Marche oggi sono un laboratorio di idee, di programmazione, di legislazio-ne riguardo alla tutela dei centri storici, alla conservazione delle attività commer-ciali e dei negozi di interesse culturale e di tradizione, ad un giusto equilibrio tra le diverse tipologie di vendita. In questi anni la Regione ha avuto come obiettivo principale la valorizzazione e la riqua-lificazione dei centri storici e delle aree urbane soggetti a degrado e desertifica-zione commerciale. In quest’ottica si è programmato ed investito valorizzando le aggregazioni commerciali naturali, al

fine di individuare poli di eccellenza dal punto di vista della rete distributiva. La presenza di un tessuto commerciale spe-cializzato e ben organizzato è considerato un elemento fondamentale per la vitalità di un borgo, di una città: le attività econo-miche, in particolare quelle commerciali e di servizio, contribuiscono a mantene-re in vita un centro storico, una piccola frazione, un comune montano e rurale. Il comune denominatore della program-mazione regionale è stata la collabora-zione tra soggetti pubblici e privati. Tutto questo ha portato nelle Marche alla na-scita dei centri commerciali naturali, che rappresentano l’insieme delle vie, delle piazze, delle gallerie e dei quartieri in cui sono spontaneamente e storicamente addensati i negozi, le botteghe artigiane, i bar e i servizi, accanto ad altre funzioni di paesi e città. Negli ultimi anni sono stati creati e finanziati oltre 100 vitali interven-

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ti che hanno visto la trasformazione della realtà territoriale di moltissimi Comuni marchigiani con azioni volte ad aggrega-re gli operatori commerciali, turistici e di servizio e i Comuni, ad evitare l’abbando-no da parte delle imprese commerciali dei luoghi poco attrattivi dal punto di vista economico, come i Comuni dell’entroter-ra, privilegiando anche nuove forme di at-tività commerciali come i servizi polifun-zionali, ovvero stimolare la crescita degli empori dove il cittadino consumatore trova diverse tipologie merceologiche e non è obbligato a spostarsi verso le zone dove sono localizzate le grandi strutture di vendita. L’esperienza marchigiana è positiva. Sta nascendo una nuova cultura del fare impresa, in una nuova ottica di restituzione al cittadino consumatore del piacere di fare shopping in un ambiente familiare e non artificiale, il gusto di fare acquisti all’area aperta, con l’assistenza

di tanti operatori commerciali capaci di dedicare a ciascun cliente attenzione, as-sistenza ed informazione”.

Quali sono le strategie che pensate di mettere in campo per il rilancio dei cen-tri storici e del commercio?“La Regione Marche dovrà intervenire per favorire uno sviluppo coordinato di tutte le diverse forme di vendita al det-taglio, in base ad un insieme di esigenze di carattere generale che contribuiranno a deliberare le modalità di sviluppo della distribuzione commerciale e la sua ido-nea articolazione delle diverse tipologie di vendita. Si dovrà prendere in esame il riassetto e il riequilibrio della rete com-merciale con riferimento alla rivitalizza-zione dei centri minori e/o svantaggiati, coinvolgendo gli enti locali interessati. In pratica, è opportuno intervenire con so-stegni finanziari alle Pmi commerciali in

un’ottica di progetti integrati con gli enti locali per interventi di riqualificazione dei centri storici e di ammodernamento commerciale minore, stimolando ed ac-compagnando gli investimenti privati con idonee politiche del credito ed incentivi fiscali al commercio. Sarà necessario promuovere iniziative integrate (centri commerciali naturali, servizi polifunzio-nali) che coinvolgano tutte le componenti (Comuni, associazioni, operatori singoli ...) per la definizione e l’attuazione di pro-getti volti a realizzare interventi concreti e coordinati di promozione delle attivi-tà commerciali. Si dovrà incentivare la presenza e lo sviluppo di esercizi com-merciali di vicinato e di commercio am-bulante. Infine si dovrà incentivare la rea-lizzazione e/o il mantenimento di esercizi commerciali come presidi per la vitalità urbana”.

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Qual è la situazione del sistema distri-butivo commerciale in regione?“Numerose trasformazioni quali-quan-titative hanno caratterizzato il sistema distributivo italiano e marchigiano, mo-dificando le relazioni tra le aziende com-merciali, le imprese agro-industriali e il mercato di consumo. Inoltre si sono af-fermate nuove forme di concorrenza al suo interno e si sono diffusi nuovi modelli organizzativi e gestionali. Dopo un’eleva-ta diminuzione dei punti vendita “alimen-tari” al dettaglio, si è verificato negli ulti-mi anni anche un forte decremento delle imprese commerciali “non alimentari”, a fronte di un’accresciuta competizione da parte di gruppi della media e della gran-de distribuzione. Con riferimento alla re-gione Marche, l’ apertura di centri com-merciali e delle medie e grandi strutture di vendita ha modificato in modo consi-stente le note caratteristiche del sistema

distributivo regionale”.

Dove sono ubicate le nuove strutture?“Prevalentemente ubicate nelle zone pe-riferiche e nelle vicinanze delle principali arterie stradali; ciò ha contribuito anche a situazioni di problematicità per gli in-termediari presenti nei centri urbani e soprattutto ha determinato un processo involutivo per molti centri delle aree rura-li e montane. Dai dati in possesso risulta che, dall’entrata in vigore della legge re-gionale 26 del 1999, in regione sono stati autorizzati 27 centri commerciali e gran-di strutture di vendita, per una superficie totale di 620.363 mq e una superficie di vendita pari a 362.069 mq.”.

Quali effetti ha avuto l’avvento della grande distribuzione, in particolare ne-gli ultimi anni?“Effetti destabilizzanti sul sistema distri-

butivo marchigiano. Un primo aspetto da rilevare è la continuativa ”espulsione” di numerosi negozi di tipo tradizionale dai centri storici. Un altro aspetto è relativo alla chiusura dei punti vendita, che non sono stati in grado di affrontare la com-petitività della grande distribuzione. Le statistiche elaborate dal Ministero dello Sviluppo Economico, relative alle nuove aperture dei centri commerciali verifica-tesi dal 2002 e nel 2007, consentono di rilevare che la regione Marche si colloca in Italia tra le aree maggiormente dotate di insediamenti commerciali di grande dimensione.

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Dottor Massi, in Consiglio regionale sarà presto approvata la nuova normativa “unitaria” del

settore del commercio. Cosa ne pensa?“Spero che si superino contrapposizioni antiche quanto anacronistiche”.

Cioè?“Nel dopoguerra e per decenni abbiamo assistito alle “guerre” tra i commercianti in sede fissa e gli ambulanti dei mercati settimanali. La “guerra” di oggi è tra gli operatori commerciali dei centri storici ed urbani ed i centri della grande distri-buzione, che crescono in ogni periferia, con una conseguente “lotta” sugli orari di apertura”.

Lei cosa propone al riguardo?“Occorre uno scatto di ambizione, di orgoglio e di fantasia per superare tut-to questo e per fare del commercio una piattaforma strategica di rilancio al pas-so con i tempi”.

In concreto?“Se la Regione deve programmare, gli enti locali hanno il dovere di conosce-re e riconoscere le proprie tradizioni, le caratteristiche e le vocazioni del proprio territorio e, su questo, possono costruire la sfida del loro marketing e la capacità di attrazione di movimento turistico. La rete dei centri storici marchigiani è, di per sé, un patrimonio unico. Occorre puntare sulla qualificazione (anche in termini di occupazione qualificata, management e sostegno all’apertura di nuovi esercizi) del commercio in tali centri. Ogni centro urbano ha la sua peculiarità (mare, mon-tagna, artigianato, agricoltura, patrimo-nio culturale ed artistico, ecc.) e gioca la sua sfida su proposte originali di creati-vità e qualità”.

Relativamente alla questione degli ora-ri qual è la Sua opinione?“Proprio per quanto detto prima, ritengo che non dobbiamo chiuderci negli sche-

mi organizzativi e negli orari di apertura uguali per tutti; sarebbe un grave errore. Ecco perchè serve una crescita di con-sapevolezza degli amministratori comu-nali”.

E la Regione?“Essa ha il compito di disciplinare l’aper-tura dei nuovi centri commerciali e spero che lo faccia con equilibrio e prudenza e, soprattutto, con un’attenzione parti-colare ad incentivare sia nei centri com-merciali che nei centri storici gli outlet delle nostre aziende artigianali. Infine, deve continuare l’opera di formazione del personale imprenditore o addetto al commercio, affinchè la qualità e l’offerta della comunicazione e dell’accoglienza siano al passo con i tempi e sempre più competitive”.

“LA NUOVA NORMATIVA REGIONALE PER SUPERARE VECCHI SCHEMI ED ESSERE COMPETITIVI”Per Francesco Massi, Capogruppo Pdl in Consiglio regionale, per decenni abbiamo assistito alle guerre tra i commercianti in sede fissa e gli ambulanti dei mercati settimanali. La guerra di oggi è tra gli operatori commerciali dei centri storici ed urbani ed i centri della grande distribuzione

di T. Costantini

“Gli enti locali hanno il dovere di conoscere

e riconoscere le proprie tradizioni,

le caratteristiche e le vocazioni del

proprio territorio e, su questo, possono

costruire la sfida del loro marketing e la

capacità di attrazione di movimento

turistico”.

DOSSIER: COMMERCIO

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Assessore, un giudizio sulle recenti l i b e r a l i z z a z i o n i

contenute nella Manovra Monti in materia di esercizi pubblici.“In questo periodo il settore del commercio sta subendo diverse innovazioni sui temi della semplificazione e libe-ralizzazione introdotte, ad onor del vero, già da diverso tempo. Si tratta infatti di un settore particolarmente sen-sibile alla crisi congiunturale che da qualche anno sta at-tanagliando la nostra società ed esso è, dai più, individuato come uno dei possibili volani che potrebbero garantire la ripresa dell’economia”.

Ma nello specifico cosa pen-sa del provvedimento di di-cembre?“Le novità introdotte dal-la Legge 22 dicembre 2011, n. 214 (con la quale è stato convertito il decreto-legge 6 dicembre 2011, n. 201) si in-seriscono in questa traccia e perseguono la medesima direzione di semplificazione del settore già indicata dalle norme precedenti, come ad esempio i principi introdotti già nella Legge 248 dell'ago-

sto 2006. Assegnare, quindi, al Governo Monti l'esclusiva “primogenitura” di tali inno-vazioni potrebbe essere fuor-viante”.

Il processo di semplificazio-ne in atto è riconducibile agli indirizzi imposti dall'Unione europea?“Nel provvedimento di dicem-bre, così come dall’analisi dei testi normativi in materia di commercio che lo hanno pre-ceduto, emerge chiaramente un filo conduttore che porta a ricondurre tutte le innovazioni in tema di semplificazione al recepimento di indirizzi di po-litica comunitaria, di apertura alla concorrenza e al libero scambio delle merci sul ter-ritorio dell’Unione Europea”.

In concreto, come si traduce quest'opera di semplificazio-ne?“La cosiddetta “Manovra Monti” ha introdotto una si-gnificativa accelerazione su un tema particolarmente sensibile che è quello delle giornate di apertura e degli orari di apertura degli eserci-zi commerciali e degli esercizi finalizzati alla somministra-zione di bevande ed alimenti. E’ particolarmente incidente

sulla disciplina di settore il fatto che tutte le attività pos-sano essere esercitate sen-za il rispetto degli orari di apertura e di chiusura, senza l'obbligo della chiusura do-menicale e festiva, nonché quello della mezza giornata di chiusura infrasettimanale dell'esercizio”.

Cosa non la convince?“A fronte di indubbi benefici per gli utenti, come quello di poter disporre delle atti-vità commerciali in orari più ampi, credo che dovranno essere considerate le proble-matiche che potrebbero inve-stire le attività di dimensioni minori e quelle a conduzione familiare, la cui organizza-zione difficilmente potrebbe competere con i soggetti di dimensioni maggiori, localiz-zati in aree senza particolari problemi di traffico o sosta, con maggiore possibilità di organizzazione delle risorse umane e in grado di garan-tire, con maggiore efficacia, le maggiori spese effettuate dagli utenti. Credo comun-que che l’insieme dei principi innovativi che sono stati in-trodotti in questi ultimi tempi - tra i quali è bene evidenzia-re anche la fine dell’obbligo

“ATTENZIONE A NON PENALIZZARE I PICCOLI ESERCIZI”Per Massimiliano Di Micco, assessore comunale al Commercio di Ascoli Piceno, “a fronte di indubbi benefici per gli utenti, dovranno essere considerate le problematiche che potrebbero investire le attività di dimensioni minori e quelle a conduzione familiare”

di M. Palumbo

Massimiliano Di Micco

DOSSIER: COMMERCIO

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“Ad Ascoli Piceno la crisi del lavoro nel settore produttivo è coincisa con un sensibile incremento del numero delle nuove attività commerciali, di servizio e di somministrazione di bevande ed alimenti”

di iscrizione a registri abili-tanti, il non dover rispettare distanze minime tra attività commerciali appartenenti alla medesima tipologia di esercizio, l’assenza di limita-zioni quantitative nell'assor-timento merceologico offerto negli esercizi commerciali, l’assenza di autorizzazioni preventive, di limitazioni di ordine temporale o quantita-tivo allo svolgimento di ven-dite promozionali di prodotti, effettuate all'interno degli esercizi commerciali - costi-tuiscano un insieme di fattori che potrebbero trasformare, nel medio-lungo periodo, il nostro stesso modello socia-le, modificando abitudini e comportamenti”.

E la situazione delle attività commerciali ad Ascoli Pice-no?“Ascoli Piceno è una città nel-la quale il settore del com-mercio è particolarmente svi-luppato con una dislocazione delle attività sostanzialmente omogenea sul territorio co-munale abitato. Certamente, il sistema ha risentito e sta risentendo della crisi e per questo l’Amministrazione co-munale è particolarmente at-tenta nell’ascoltare le esigen-

ze che vengono da tale realtà. La crisi del lavoro nel settore produttivo, con un numero preoccupante di occupati che sono usciti dalle fabbriche, è coincisa con un sensibile in-cremento del numero delle nuove attività commerciali, di servizio e di somministrazio-ne di bevande ed alimenti”.

Di fronte a tale nuova realtà la Giunta come si è mossa?“L’Amministrazione Comuna-le di Ascoli Piceno si è quin-di prontamente impegnata, anche attraverso le strutture tecniche, a studiare l’impat-to della Manovra sulla realtà produttiva locale. Sono stati avviati contatti informali con le associazioni di categoria e stabiliti contatti diretti con la struttura amministrativa regionale di riferimento. In particolare, stiamo seguen-do con attenzione l’evoluzio-ne degli incontri tecnici che vengono svolti a Roma ed attendiamo la pronuncia del-la Corte Costituzionale sul ricorso promosso da alcune Regioni in merito alla legitti-mità della legge. Lo scopo è quello di monitorare e capire quale possa essere l’impatto delle innovazioni sul tessuto produttivo e sociale cittadino

e poter quindi adottare, negli spazi previsti dalla legge, gli atti necessari a contemperare le esigenze dei diversi attori; dalle piccole realtà commer-ciali alla grande distribuzio-ne, dalle esigenze degli utenti a quelle dei lavoratori del set-tore. La sicurezza, la tute-la della salute pubblica e la qualità della vita, soprattutto nelle aree urbane residenzia-li ed in particolare nel centro storico, sono temi particolar-mente cari all'attuale Ammi-nistrazione; quindi è necessa-rio essere pronti ad adottare, in tempi concretamente effi-caci, gli atti necessari a ga-rantire sia l’accesso ai servizi commerciali, sia il diritto alla quiete e alla sicurezza”.

In particolare?“In realtà, gli atti necessari alla programmazione del set-tore per il 2012 erano già stati adottati da qualche tempo. In particolare, la collocazione delle giornate di deroga alle aperture festive studiata in coincidenza con le principali manifestazioni che riguarda-no la vita cittadina, il siste-ma di regolazione degli orari di apertura e chiusura degli esercizi, la regolazione delle turnazioni nella distribuzio-

ne dei carburanti. Si tratta di atti svuotati, di fatto, della loro forza amministrativa, che dovranno necessariamente essere rivisti alla luce delle prossime evoluzioni su scala nazionale”.

La Giunta regionale ha pre-sentato un disegno di legge che prevede lo status di Co-mune Turistico a tutti i Co-muni delle Marche. Come vede la proposta?“Si tratta evidentemente di una proposta che allo stato attuale è assolutamente inu-tile. Probabilmente la Regio-ne dovrà rivedere, anche alla luce degli spazi che la norma nazionale espressamente le assegna, tale proposta di leg-ge, magari integrandola con dei meccanismi che possano legittimamente permettere ai Comuni di regolare alcuni aspetti del settore. Mi riferi-sco in particolare ad azioni che possano permettere di bilanciare il rapporto tra le piccole realtà commerciali e il sistema della grande di-stribuzione, che deve essere messa in condizione di gene-rare occupazione”.

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Assessore, che aria si respira nel capoluogo regionale, dal punto di vista economico?

“Ad Ancona si avvertono problematiche eco-nomiche analoghe a quelle registrate a livello nazionale (e non solo), in termini di abbassa-mento della capacità di acquisto delle fami-glie. A ciò si aggiungano le note vicende che hanno interessato i cantieri navali, che hanno contribuito non poco al grave contraccolpo sull’economia cittadina. Tale situazione ha vi-sto l’affacciarsi nella sua drammaticità della cosiddetta “nuova povertà””.

Cosa si intende con questa definizione?“E’ una forma di povertà diversa dal passato, quando le fasce economicamente deboli della società non riuscivano a soddisfare i bisogni primari. Nella “nuova povertà” entrano colo-ro che improvvisamente si sono trovati a non poter far fronte alle proprie esigenze, come ad esempio il mantenimento dell’alloggio”.

Il settore del commercio, che da sempre è il termometro della situazione, ne ha subito ri-sentito. “Il momento sfavorevole si è avvertito subito ad esempio anche nel calo registrato nell’ac-quisto di generi alimentari, non solo in al-

tri settori merceologici. Sono anche mutati i comportamenti dei clienti”.

In che senso?“Nel senso, ad esempio, che per fare deter-minati acquisti si aspettano i periodi dei sal-di, oppure si stabiliscono delle priorità dettate soprattutto dalle necessità. Rimane comun-que una situazione di difficile gestione della quotidianità”.

La crisi del commercio ha generato effetti anche sul fronte occupazionale?“Come ogni crisi, anche quella che stiamo vi-vendo ha intensificato i processi di selezione all’interno del tessuto produttivo, generando problemi di riposizionamento sul mercato con effetti sui livelli occupazionali e sul profilo pro-fessionale dei lavoratori. Molte persone – e lo dico nella veste di Assessore ai Servizi so-ciali - hanno dovuto riposizionarsi, assumere un ruolo diverso da quello iniziale o comun-que dalle funzioni svolte per molto tempo. Tali cambiamenti sono spesso molto difficili. La situazione è particolarmente critica per coloro cha non hanno potuto beneficiare di ammor-tizzatori sociali come la cassa integrazione; pensiamo agli occupati del settore commercio oppure ai lavoratori di aziende con meno di 15

“LA CRISI DEL COMMERCIO VA COMBATTUTA FACENDO RETE TRA PUBBLICO E PRIVATO”di L. Osmani

Per Adriana Celestini, assessore

al Commercio e ai Servizi sociali

al Comune di Ancona, la città

ha i mezzi e le capacità per fronteggiare

efficacemente le gravi situazioni

che si sono create non per proprie

colpe (vedi cantieri navali). A patto di

sostenere settori tradizionalmente

forti

Adriana Celestini

DOSSIER: COMMERCIO

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dipendenti. Il problema si amplifica da un lato perché pochi conoscono le forme di sostegno che provengono dalla Pubblica Amministrazione, e dall’altro a causa di una certa ritrosia (del tutto comprensi-bile) ad “identificarsi” come nuovi pove-ri, per paura di una sorta di ostracismo sociale”.

Lei, anche come responsabile ai Servizi sociali, cosa suggerisce?“E’ ovvio che per una persona che per molto tempo ha svolto una determinata attività lavorativa, improvvisarsi in altri ambiti può rappresentare un’esperienza traumatica. Però dobbiamo un po’ tut-ti – lavoratori, imprenditori, enti locali - aguzzare l’ingegno, valorizzando quei settori che hanno sempre contraddistin-to la città di Ancona, come la pesca, l’a-gricoltura e l’artigianato”.

Cosa pensa delle liberalizzazioni delle attività commerciali disposte dalla Ma-novra Monti?“Le nuove norme in apparenza possono essere viste negativamente dai piccoli operatori, ma ritengo che rappresentino una spinta verso la creazione di un nuovo

modello, un modo diverso di intendere l’attività commerciale. Mi spiego: è chia-ro che uno non va di notte a comprarsi le scarpe, tuttavia il prolungamento de-gli orari di apertura dei negozi può au-mentare il livello di servizio nei confronti dei consumatori, purchè si vada incontro alle esigenze della zona e si tenga con-to delle necessità e degli stili di vita in trasformazione. La deregulation in atto pertanto dovrà servire a calibrare la distribuzione in funzione delle esigenze di un determinato territorio, sul modello anglosassone, ad esempio favorendo le esigenze di una periferia rispetto a quel-le di un centro storico”.

Non si rischia di sconvolgere le abitudi-ni degli abitanti di determinati quartieri cittadini?“Guardi, io sono convinta che una rifor-ma della disciplina del commercio non possa prescindere dal diritto alla tran-quillità e alla sicurezza dei cittadini, oltre che dalle esigenze della clientela, degli imprenditori del settore e naturalmente dei lavoratori. Su questo mi preme sot-tolineare che il Comune di Ancona si è mosso tempestivamente: nella seduta di

Giunta del 17 gennaio, su mia proposta, ha approvato un atto con cui ha abroga-to tutti i divieti alle liberalizzazioni degli orari e delle aperture per tutti gli eser-cizi commerciali così come predisposto dal Governo con la recente normativa; contestualmente, ha posto delle limita-zioni per la vendita di alcolici al dettaglio per tutti gli esercizi commerciali dopo le 22 e per i bar dalle ore 1.00 alle ore 05.00, divieto che viene derogato in caso si tratti di locali che procedano alla som-ministrazione di alimenti. Questo con l’obiettivo di arginare il fenomeno dell’al-colismo, tutelare la sicurezza pubblica, limitare eventuali bivacchi al di fuori de-gli esercizi e preservare la quiete pubbli-ca”.

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Segretario, il Testo Unico del Commercio porta anche la Sua firma, nel senso che Lei ha dato un forte contributo alla sua

realizzazione. “Attualmente nella nostra regione vige questa legge regionale che lei ha citato, che ha com-portato tre anni e otto mesi di lavoro. Siamo stati la prima regione italiana a stendere un testo unico in materia, che trattasse del com-mercio in tutte le sue forme: da quello in sede fissa a quello ambulante. Abbiamo definito cosa prevede l’attività di un call center, come deve funzionare una stazione di rifornimento di carburante, siamo riusciti a definire del-le regole certe e chiare anche in merito alla somministrazione di beveraggio da parte di venditori ambulanti. Un lavoro per nulla facile, che ha visto un proficuo confronto tra le orga-nizzazioni sindacali di categoria, le associazio-ni datoriali, le associazioni dei consumatori e la partecipazione attiva, oltre che con una fun-zione di mediatore, da parte dell’Assessorato al Commercio della Regione Marche”.

Qual è lo spirito della legge?“In questo Testo Unico sono racchiuse le esi-genze e le peculiarità di tutte le parti coinvol-te”.

Ma la Manovra Monti rischia di buttare tutto all’aria?“Gran parte di quanto contenuto in quel lavoro viene meno”.

Cosa pensa delle recenti liberalizzazioni?“Ritengo che il decreto Monti, in merito alla liberalizzazione delle aperture e degli orari per gli esercizi commerciali, non possa ri-dare slancio ai consumi e rimettere in moto l’economia del nostro Paese. Del resto, anche Confcommercio e Confesercenti condividono questa impostazione. Sono invece convinto che un intervento di questo tipo genererà sol-tanto uno spostamento degli acquisti verso il fine settimana. Non produrrà maggiori volu-mi, così come non genererà alcun incremento occupazionale. Mi chiedo inoltre che fine fa-

“LE LIBERALIZZAZIONI NON PORTERANNO UN INCREMENTO DEI CONSUMI”Marco Bolognini - Segretario Generale Uil Marche per i settori Commercio, Turismo e Servizi – ricorda che a livello regionale, con il passaggio da 23 a 28 deroghe festive si è registrata addirittura una costante contrazione dei consumi

di P. Duranti

Marco Bolognini

DOSSIER: COMMERCIO

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ranno i piccoli negozi. Vorrei ricordare comunque che già il nostro Testo Unico prevede le cosiddette deroghe”.

Cioè?“Al suo interno si è concordato, tra tutti i soggetti coinvolti, anche il numero delle aperture domenicali e festive (le cosid-dette aperture in deroga) e l’orario mas-simo di apertura (13 ore giornaliere) de-gli esercizi commerciali. Inizialmente il documento prevedeva che i Comuni della nostra regione avessero la possibilità di concedere aperture domenicali e festive per un numero massimo di 23. Oltre a queste, concederne altre tre, ma – cita testualmente la legge regionale – “previo accordo sindacale”.

Non è più così?“Con il tempo, e dietro l’attuale situazio-ne di crisi in cui versiamo, con grande senso di responsabilità da parte nostra

(sindacale) si è di fatto tolto quel “previo accordo sindacale”, considerando così 26 le deroghe e non “soltanto” 23. Suc-cessivamente abbiamo anche costituito una Commissione regionale che aveva la facoltà di concedere ulteriori due dero-ghe per “eventi di particolare importan-za” come fiere o sagre”.

Quindi, in totale 28 deroghe. Secondo Lei hanno inciso sui consumi?“No. Anzi, con il passaggio da 23 a 28 de-roghe abbiamo registrato addirittura una costante contrazione dei consumi! Per questo temo che le nuove norme dettate in materia non avranno un impatto posi-tivo sulla ripresa economica”.

Prima Lei ha detto che le novità conte-nute nella Manovra Monti non genere-ranno nuova occupazione. Perché?“Come purtroppo sta già avvenendo, le aziende commerciali non procedono con

nuove assunzioni per i presidi necessa-ri alle aperture domenicali e festive che vengono ora concesse, ma contattano i propri dipendenti già in forza, proponen-do e chiedendo loro cambi di orari e turni sottoscritti in fase di assunzione poiché – si giustificano – “non più confacenti alla nuova realtà”.

E le prospettive per i piccoli negozi, di cui ha fatto un accenno?“Quali saranno gli effetti per i cosiddetti esercizi di vicinato, quelli che nulla hanno a che vedere con la grande distribuzione organizzata (l’unica che trarrà vantaggi dal nuovo decreto) ma che rappresentano una nicchia importantissima per l’econo-mia di una regione come la nostra. Nel testo Unico abbiamo inserito anche una serie di norme che garantivano la loro sopravvivenza e la salvaguardia dei cen-tri storici, poiché molti di questi esercizi sono ubicati proprio in tali aree urbane”.

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DOSSIER: COMMERCIO

Per incentivare la ripresa dei consumi Lei cosa suggerisce?“Ora aspettiamo di conoscere la secon-da parte della Manovra Monti che sarà finalizzata al rilancio dell’economia nel nostro Paese e che passerà attraverso una serie di liberalizzazioni che sconvol-geranno profondamente alcuni settori, come quello delle attività Commercia-li di cui abbiamo parlato. Ma di sicuro, indipendentemente da cosa prevederà il decreto, ritengo vi sia la necessità di “rimettere i soldi nelle tasche degli ita-liani”, di procedere con l’alleggerimento del peso fiscale a carico di lavoratori e pensionati. Soltanto con un intervento di questo tipo, da parte del Governo centrale ma anche di quello regionale, potranno riprendere i consumi, soprattutto in un periodo come questo caratterizza-to dall’aumento dei costi di importanti beni e servizi essenziali”.

Parliamo della vertenza Carrefour: l’a-zienda parla di venti lavoratori in mobilità.“Si, anche se a fronte di una procedura di mobilità avviata appunto inizialmen-te per venti esuberi nel punto vendita di

Camerano da parte di Carrefour Italia, negli incontri che si sono succeduti sia-mo riusciti prima a portare l’azienda ad una riduzione del 50 per cento di questi e quindi a dieci unità, anche se poi il con-fronto ci aveva portato alla sottoscrizione di un verbale di mancato accordo. Abbia-mo però continuato la discussione con i responsabili delle Risorse Umane di Carrefour Italia e ora mi sento di dire che siamo riusciti ad ottenere un ulteriore ed importantissimo risultato: infatti lo scor-so 18 gennaio abbiamo sottoscritto in Regione la conversione della procedura di mobilità in ricorso alla Cassa Integra-zione Straordinaria per tutti gli addetti in forza al punto vendita di Camerano, fatte salve alcune figure con incarichi orga-nizzativi. L’accordo prevede peraltro l’u-tilizzo della Cassa Integrazione attraver-so il ricorso ad una riduzione dell’orario di lavoro che va da un minimo di 3,45 ore settimanali per lavoratrici e lavoratori con orario a P.T. ad un massimo di 6,15 ore settimanali per i F.T.. Questo ci ha consentito di salvaguardare tutti i livelli occupazionali. Infatti la procedura resta aperta soltanto per quelle lavoratrici e quei lavoratori che decideranno di uscire

su base volontaria, ma da parte di Carre-four Italia nel punto vendita di Camerano non ci saranno licenziamenti. In un mo-mento come l’attuale, in cui la possibilità di ricollocazione è assai difficile, ritengo sia un risultato di grande rilevanza”.

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OCCORRONO RISORSE CAPACI DI GESTIRE IL MARKETINGRicerca, mediazione, lingue, ampia visione spazio-temporale: sono queste le competenze e le abilità richieste nelle nuove professioni

L’attività economica si articola come processo, composto da più sezioni che si possono leggere

come funzioni di un sistema. Ricerca e Sviluppo, Acquisti, Trasformazione, Vendita/Marketing, Amministrazione, Coordinamento e Finanza. La funzione Commerciale-Marketing acquista nel processo una funzione strategica, so-prattutto in questo contesto storico. Marketing è l’insieme delle attività che attengono al prodotto, al prezzo, alla distribuzione, alla commercializzazio-ne, alla promozione, alla pubblicità. Il Marketing è dire come, quando, dove, a chi vendere e come i vari fattori menzio-nati devono essere combinati tra di loro. Tutto per raggiungere l’ottimizzazione prodotto/mercato/prezzo. La vendita è l’azione che l’azienda esprime per ac-quisire l’ordine. Alla vendita segue la produzione. Più si vende bene, più si produce e più si è economici.Tra i progetti di politica industriale una particolare attenzione dev’essere posta allo sviluppo culturale e manageriale degli argomenti che attengono la fun-zione Marketing, Commercio e Vendita.Nella misura in cui disporremmo di bravi esperti di marketing, di vendita e di commercializzazione, sia per l’azione relativa al mercato italiano, ma soprat-tutto oggigiorno per le azioni o le attivi-tà che attengono al mercato estero (in un contesto in cui la domanda interna

ristagna e quella internazionale cresce in maniera particolare in Paesi interes-sati dal fenomeno della crescita o boom economico), disporre di management, quadri, risorse che possono interagire con la domanda internazionale è pa-trimonio di valore inestimabile. I nostri giovani, si afferma spesso, devono co-noscere almeno tre lingue; il cinese, il russo e l’arabo sono emerse e diventate di particolare rilievo. Inoltre, una parti-colare attenzione dev’essere posta sui processi formativi che caratterizzano la funzione commerciale/marketing. Tra queste, l’attitudine alla ricerca, all’ana-lisi economica e giuridica delle condi-zioni che contraddistinguono le transa-zioni, la negoziazione, l’organizzazione strutturale del business, le strategie di penetrazione, di mantenimento, ecc…Su questi argomenti dovranno essere sviluppate competenze ed abilità.L’educazione ad ogni livello deve orien-tare, valorizzando, la formazione verso questo tipo di professionalità. In Italia un elemento che concorrerà a miglio-rare la nostra competitività sarà quello di disporre di risorse umane capaci di gestire il commercio, la vendita, il mar-keting, la distribuzione.Internet avanza in modo invadente, ri-voluzionando radicalmente il rapporto produzione-consumatore. Un grande cambiamento è in corso nei processi di commercializzazione e conseguente-

mente di interazione economica della transazione.La vendita muta i caratteri nello spazio e nel tempo.Una grossa attenzione formativa dovrà essere strategicamente riservata al Web Marketing. I giovani e quanti sono impegnati nel campo formativo dovran-no quanto più dedicare le loro attenzioni a sviluppare cognizioni merceologiche, geografiche, nonché abilità tecnologi-che nella comunicazione dei due attori di questo processo economico: vendito-re e consumatore. Abilità e competen-ze manageriali saranno il coronamento della loro professionalità. La battaglia della competitività interna-zionale si vince nel commercio, nei ser-vizi, nella finanza. La produzione sep-pur importante non è così prioritaria. Viviamo in un momento storico di crisi, caratterizzato da una capacità produt-tiva esuberante; quindi servono di più le risorse capaci di vendere piuttosto che quelle capaci di produrre. La for-mazione ad ogni livello deve prendere coscienza di questa nuova realtà: meno tecnici, più venditori.Nel commercio e nei servizi l’impegno di mezzi finanziari da investire è minore rispetto alle attività produttive, mentre il valore aggiunto che risulta dall’attività economica e commerciale è particolar-mente interessante, soprattutto in rap-porto al capitale investito.

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DOSSIER: COMMERCIO

Presidente, cosa pensa delle recenti liberalizzazioni varate dal Governo Monti?

“In qualità di organo istituzionale la Camera di Commercio non deve certo commentare le decisioni del Governo ma prenderne atto ed attivarsi sin da subito con funzioni di monito-raggio, controllo e supporto alle imprese per gli aspetti più burocratici. Certo, come in ogni questione ci possono essere dei distinguo da fare. Ci sono liberalizzazioni sicuramente in-dispensabili per non dire quasi tardive; altre più complesse che richiedono un’analisi pon-derata ed approfondita anche in sinergia con le varie associazioni di categoria; altre ancora che forse al momento non rappresentavano una priorità”.

Quali pensa potranno essere gli effetti del decreto sulla situazione del commercio nella provincia di Fermo?“Non è facile fare delle previsioni e immagina-re degli effetti. La realtà è sempre più diver-sificata di quanto possa apparire a una prima occhiata e i risvolti che un provvedimento di questo tipo può avere possono dipendere an-

che dall’inventiva e dalla capacità creativa che spesso i singoli soggetti economici riescono a mettere in campo nelle situazioni difficili”.

Non vuole sbilanciarsi?“È vero che gli esercizi commerciali a condu-zione familiare sono particolarmente pressati dalla concorrenza senza soluzione di orari e festività e senza dubbio ne soffrono. Ma per-ché non pensare che anche nel commercio non siano comunque la qualità, la cura della relazione con il cliente, lo spirito d’iniziativa alla fine dei giochi a premiare?”.

Dunque, non bisogna abbattersi…“Cambiare serve, in questa particolare con-tingenza storica ed economica più che mai. Cambiare vuol dire avere la capacità di ripen-sarsi, trasformarsi, innovarsi, capire cosa fun-ziona e cosa no. In un certo qual modo solo le sfide permettono di andare veramente avanti”.

E la Camera di Commercio di Fermo ha delle iniziative in programma in questo senso?“In primo luogo saremo ben felici di mettere a disposizione le nostre risorse organizzative

NON SOLO LIBERALIZZAZIONI…Abbiamo chiesto a Graziano Di Battista, Presidente della Camera di Commercio di Fermo, cosa pensa del dibattito che sta infiammando i talk show televisivi e gli animi di molti, dai taxisti alle commesse. Ci ha stupito con un punto di vista diverso: costruire piuttosto che demolire

di E. Petrini

Graziano Di Battista

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e professionali per realizzare proposte di concerto con le varie associazioni di categoria, ma soprattutto ci stiamo dando mol-to da fare sul piano della formazione e della promozione delle nostre realtà imprenditoriali”.

Ci spieghi meglio.“Il rapporto tra scuola e impresa dev’essere sempre più forte e funzionale. In questo modo raggiungeremo due obiettivi: fa-vorire le possibilità dei nostri ragazzi di entrare nel mondo del lavoro e aumentare le potenzialità delle aziende grazie a giova-ni preparati, nuovi talenti. Per questo la Camera di Commercio si impegna a favorire i tirocini degli studenti presso le azien-de. Inoltre nel 2011 nella nostra provincia e quella di Macerata (distretto calzaturiero) è partito - in collaborazione con l’IPSIA “O.Ricci” e le associazioni di categoria - un corso IFTS in tecni-co superiore per la realizzazione di prodotti di alta qualità nel settore calzaturiero”.

E per la promozione?“La CCIAA fa parte del progetto “Fermo Promuove”, che so-stiene la presenza delle aziende fermane, anche le più piccole, nelle fiere più importanti del settore moda (abbigliamento e calzature). Saremo presenti al CPM di Mosca, a Shoes From Italy a Pechino, naturalmente al Micam, all’Obuv, a Parigi, ma anche all’Expo Riva Schuh India di New Delhi e alla Mostra del-la Calzatura italiana di Almaty (Kazakistan), per finire con il

Brasile. L’export rappresenta per le imprese del Fermano il più importante fattore di crescita e posso affermare che le varie realtà imprenditoriali sono veramente agguerrite nel prepara-re i prodotti per le prossime manifestazioni fieristiche”.

Torniamo alla situazione degli esercizi commerciali. La Ca-mera di Commercio di Fermo ha scelto come propria sede Palazzo Azzolino, nel cuore del centro storico della città. Ep-pure Fermo conferma la tendenza dei centri storici a una cer-ta crisi delle attività commerciali. “Il centro storico di Fermo è un gioiello e ogni volta che attra-verso Piazza del Popolo è uno spettacolo per gli occhi che si rinnova. Ciò non toglie che il suo sali e scendi e la scarsità dei parcheggi la rendano una città scomoda per lo stile di vita at-tuale. Non sono d’accordo però quando si vuole colpevolizzare a tutti i costi la politica e l’amministrazione comunale. Qual-cosa dai vari enti può essere fatto, ricognizione dell’esistente e programmazione di attività in sinergia con le associazioni di categoria, ma se un negozio decide di chiudere e spostarsi dal centro storico a un quartiere di periferia e magari in espansio-ne non può essere colpa del sindaco o dell’assessore. È pur sempre libero commercio”.

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Page 134: ML Magazine - Issue 1 XIX - Feb

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Direttore, CEDIMARCHE rappresenta una realtà in continuo sviluppo. Nuovi investimenti e potenziamento delle maestranze anche in un anno difficile come

il 2011: quali sono i fattori che incidono maggiormente sul successo di quest’azienda, estremamente importante per il tessuto economico marchigiano?“Le confermo che nonostante la crisi la crescita della nostra azienda prosegue a ritmo elevatissimo. Consideri che l’anno appena trascorso ha segnato per noi uno splendido +7 per cen-to, mentre il mercato nazionale registra dati vicini allo 0”.

Qual è il segreto di questo successo?“Come sempre accade, non vi è una sola risposta a ciò; direi invece che gli ottimi risultati conseguiti sono frutto di una serie di fattori che si possono riassumere in forte conoscenza del territorio, efficienza gestionale, spirito imprenditoriale e co-stante e continua analisi del comportamento d’acquisto”.

La forma della cooperativa nel mondo della distribuzione ha dimostrato di “tenere” bene rispetto alla concorrenza dei co-lossi multinazionali. Perché?“La cooperazione ha il vantaggio che deve salvaguardare l’in-teresse della comunità anche a discapito del singolo e quindi porta con se dei valori e dei principi che risultano essere vin-centi rispetto ad altre forme imprenditoriali”.

Com’è strutturata CEDIMARCHE sul territorio?“La nostra rete di vendita è composta da tre format di punti vendita: i Superstore - che svolgono il loro ruolo su di una su-perficie i oltre 1.000 mq -, i supermercati, che vanno dai 600 ai 1.000 mq, e i market, che operano su superfici inferiori ai 600 mq. La cooperativa esercita il proprio business attraverso una rete di punti vendita di proprietà dei soci stessi e una buona parte, soprattutto i più grandi, sono di proprietà della coopera-tiva e vengono guidati da gestori, anch’essi soci”.

Quali tipologie di servizio offrite agli affiliati?“I vantaggi di essere soci in CEDIMARCHE sono molteplici, e vanno dalla possibilità di essere imprenditore anche senza grandi capitali a quella di usufruire di una struttura di servi-zi marketing, logistici ed amministrativi che semplificano ed aiutano il socio nella propria attività. Anche se il vero valore aggiunto di essere soci CEDIMARCHE è quello di far parte di un gruppo i cui valori fondanti sono la solidarietà e la parteci-pazione”.

Qual è la filosofia che sta dietro al marchio Vale? Quanto è importante il marchio nella scelta del prodotto?“Il marchio Vale è il nostro prodotto a marchio. L’abbiamo ac-quisito quando l’azienda fece la scelta di migrare nella centrale SELEX (la seconda a livello nazionale). E’ un marchio che io

“L’ ALLUNGAMENTO DEGLI ORARI NON È UN’ADEGUATA RISPOSTA ALLA CRISI”Per Francesco Grossi, direttore generale di CEDIMARCHE (Si Supermercati), “la vera risposta alla crisi la si trova nel duro lavoro quotidiano, nei giovani e in un sistema fiscale equo che premi le aziende Virtuose”

di R. Graziaplena

DOSSIER: COMMERCIO

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definisco “positivo” poiché ben coniuga l’assoluta qualità e un livello competitivo decisamente interessante”.

Le famiglie marchigiane spendono meno in prodotti alimen-tari?“In realtà le Marche sono una regione il cui consumo alimen-tare non è tra i più bassi d’Italia, anche se nell’ultimo periodo abbiamo registrato un drastico calo nella spesa media, dovu-to alla diminuzione del potere d’acquisto del consumatore. La nostra insegna, tuttavia, grazie all’imprenditore che esercita direttamente e quindi conosce molto bene la realtà locale, ri-esce a dare risposte positive in tal senso e a soddisfare le esi-genze nascenti. Infatti, nonostante quanto detto sopra il nostro risultato cresce grazie ad un continuo e costante aumento di presenze giornaliere”.

Cosa pensa delle recenti normative in materia di liberalizza-zioni degli orari degli esercizi edi deroghe festive?“Non abbiamo nulla in contrario alle liberalizzazioni e alle de-roghe poiché crediamo fortemente nel libero mercato. Ritenia-mo che per ottenere risultati positivi un’azienda debba saper essere in grado di esprimere eccellenza e soprattutto si debba far portatrice di un comportamento valoriale elevato. Sottoli-neo peraltro che allungare gli orari e derogare le aperture non

può essere la risposta esaustiva alla crisi in atto. La vera ri-sposta la si trova nel duro lavoro quotidiano, nei giovani e in un sistema fiscale equo che premi le aziende virtuose. Noi siamo convinti che si debba ripartire da questi concetti e non ricer-care formule magiche risolutrici di una recessione figlia di un modello socio-economico fallimentare”.

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Quando l’Italia partecipò all’unificazione monetaria lessi questo evento con molto entusiasmo: un ulteriore passo verso l’integrazione europea, soprattutto politica. Non

più barriere monetarie: è una bellezza muoversi per l’Europa e non dover cambiare valuta. Avere come moneta l’euro è un mo-tivo di prestigio, di forza, di distinzione. Scambiarci le merci e i prestiti senza dover avere a che fare con i cambi è una cosa che agevola gli affari, fa sviluppare l’economia e crea una mentalità comune. L’appartenenza all’euro ha rappresentato stabilità nei cambi verso i Paesi extra Ue, ha favorito la stabilità dei prezzi e il mantenimento di tassi di interesse bassi e controllati. I tas-si bassi di interesse hanno favorito le aziende, migliorandone la redditività. Fondamentalmente l’euro ha prodotto stabilità nell’economia italiana. Tutto ciò è vero, ma rappresenta la for-ma esteriore e positiva degli effetti della moneta unica.Oggi tale scelta economica ha mutato volto. L’appartenenza ad una moneta unica rappresenta più un peso e un guinzaglio che un vantaggio: la speranza è che sia un fenomeno temporal-mente momentaneo).Il guinzaglio lo tengono le economie più forti (Germania e Fran-cia), che invece di aiutare a difendere dalla speculazione quelle più deboli, per proteggere le loro economie e rafforzarle rela-tivamente al contesto europeo, fortificando la loro leadership economica, finanziaria e politica, non partecipano o condivido-no un’azione congiunta di difesa. Oggi l’euro è attaccato dalla speculazione finanziaria americana, e conseguentemente in-

ternazionale, che mira ad indebolire l’economia europea.L’Italia, anello momentaneamente debole della catena euro-pea, è oggetto di attacco. Debole e in prospettiva carente è la difesa dell’Italia dall’attacco speculativo (la domanda di titoli è debole, contrastata dall’abbondante offerta). Chi detiene certi-ficati di credito italiani li sta dismettendo. Le banche europee non esercitano spontaneamente domanda.Il Governo italiano non fa nulla per sostenere la domanda e contrastare l’offerta. Nessun provvedimento è stato ancora adottato verso il nostro sistema finanziario: banche, imprese, famiglie, né riguardo la Banca d’Italia. Pressioni non rilevanti nei confronti delle autorità monetarie e finanziarie europee per indurre i vari sistemi finanziari comunitari al sostegno della domanda o affinché le autorità finanziarie centrali intervenga-no in difesa dalla speculazione.All’unificazione monetaria non è seguita l’unificazione di politi-ca economica e finanziaria.L’assenza di un governo unificato che gestisca una politica eco-nomica, monetaria, fiscale e finanziaria fa sì che i più forti do-minino la scena e impongano le loro condizioni.La crisi che stiamo attraversando è in parte frutto della mone-ta unica. Una svalutazione della moneta, se non avessimo abo-lito la lira, avrebbe favorito probabilmente una ripresa, seppur in un contesto di inflazione dovuta all’aumento dei costi delle importazioni.La svalutazione avrebbe favorito la ripresa della competitività

MA PER L’ITALIA L’EURO È STATO UN AFFARE?di F. Guidi

DOSSIER: COMMERCIO

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nei confronti di Paesi come la Germania, la Francia, il Bene-lux, gli Stati Uniti, verso i quali si concentrano gran parte delle nostre esportazioni, indebolendo conseguentemente le loro economie.E’ probabile che il ciclo economico sarebbe rimasto inalterato con l’effetto di una ripresa della domanda, della produzione, dell’occupazione; il recupero dell’efficienza e della competitivi-tà, avrebbe potuto aver luogo in una situazione di espansione. Invece abbiamo innescato una crisi strutturale e continua ver-so una sempre più ampia depressione.Con la mancanza di stimoli da parte della domanda, associata alla pressione fiscale e alla mancanza di risorse, tutto il siste-ma si rende ostile all’investimento: il miglioramento o la ricer-ca di competitività vengono inibiti se non frustrati.La politica, giocando da un lato sulla stabilità economica e sui bassi tassi di interesse, ha favorito tra l’altro l’espansio-ne dell’indebitamento della spesa pubblica. Oggi che i tassi di interesse, viceversa (per fattori in buona parte esogeni e spe-culativi) sono aumentati, a farne le spese è il debito pubblico.I governi ricorrono alla pressione fiscale per contrastare i di-savanzi che si formano dall’aumento del costo dell’indebita-mento: in assenza di politiche economiche qualificate e di un taglio drastico della spesa pubblica, l’unico strumento rimane l’aumento delle tasse. Innescando con ciò strumenti che con-corrono ancor più a deprimere la domanda, a scoraggiare l’in-vestimento e a generare crisi e disoccupazione.

Non dimentichiamo che se si ragiona in lire e non in euro il consumatore medio italiano ha perso il 40 per cento del suo potere d’acquisto dal 2002 ad oggi: quindi non è vero che vi è stato contenimento dell’inflazione.Da grande conquista ideologica l’euro sta diventando un con-dizionamento strutturale verso una sempre più ampia depres-sone. Grande abilità, coraggio, euforia, sacrificio e determinazione si chiedono alle classi politiche per poter attivare azioni eco-nomiche qualitative e selettive capaci di tentare ad invertire il processo di decadenza.Il quadro politico non sembra ancora però pronto.Alla domanda “Quale sarà il futuro?”, esso sarà come è ciò che stiamo vivendo.L’euro ha indotto i politici italiani all’espansione della spesa, che ha generato l’espansione della pressione fiscale; quest’ul-tima, associata all’aumento del costo del lavoro, dei prezzi in generale e in particolare dei servizi e delle tariffe quale con-seguenza dell’introduzione della moneta unica, ha concorso a ridurre la competitività aziendale.Nel 2012 avremo una minore domanda e un aumento del costo dei fattori, pertanto un’ulteriore perdita di competitività.

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Gli studi e le analisi effettuate spesso trascurano la corre-lazione esistente tra dimensioni dell’impresa e propen-sione ad evadere, ma l’analisi empirica e il buonsenso

suggeriscono che i soggetti maggiormente propensi all’evasio-ne sono le microimprese operanti nei settori del commercio e dei servizi. Esiste quindi una relazione inversa tra dimensione dell’impresa ed evasione fiscale. I motivi sono i più vari: in pri-mo luogo, la decisione di evadere è più facile da prendere in una piccola impresa in cui i soggetti che decidono sono pochi e non vengono messi in discussione. In secondo luogo, in una gran-de impresa le scritture contabili risultano utili per necessità di controllo interno mentre nelle realtà meno strutturate non di rado esse vengono percepite solo come un adempimento buro-cratico. In terzo luogo, nei confronti delle piccole aziende dimi-nuiscono le probabilità di essere sottoposti ad accertamento, visto che i controlli diretti sul territorio sono inferiori e, una volta superato lo scoglio degli studi di settore, risulta più facile “farla franca”. Da ultimo, occorre rilevare che le tecniche di

evasione/elusione fiscale utilizzate dalle grandi imprese sono molto più raffinate e più difficili da contrastare. Considerato che in Italia esistono circa 775.000 punti vendita di commercio al dettaglio in sede fissa, si comprende come la lotta all’eva-sione possa passare anche attraverso una razionalizzazione del sistema distributivo nazionale, in cui le istituzioni spingono per una sostituzione della struttura distributiva fatta di una mi-riade di imprese di piccole dimensioni con le grandi superfici commerciali. Tale processo, che per forza di cose dev’essere fatto in maniera graduale, può essere intrapreso attraverso una progressiva liberalizzazione delle attività commerciali, con misure che facilitano il rilascio di autorizzazioni amministrative per i centri commerciali, con una maggiore elasticità sugli ora-ri di apertura. Tutte misure che andrebbero a favorire le strut-ture commerciali più dimensionate rispetto ai piccoli esercizi commerciali. Naturalmente questo non vorrebbe dire la mor-te del piccolo commercio ed artigianato che, anzi, potrebbero avere un maggiore senso ed addirittura valorizzarsi se diretti

PIÙ FRAMMENTAZIONE, PIÙ EVASIONESecondo un dossier dell’Istat, nel 2008 l’economia sommersa ammontava tra i 255 e i 275 miliardi di euro, con un’incidenza tra il 16,3 e il 17,5 per cento del Pil

DOSSIER: COMMERCIO

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alla produzione e al commercio di prodotti altamente specia-lizzati, di nicchia, in cui sia presente un valore aggiunto elevato che renda inutile il ricorso a quel tipo di evasione “necessaria” per la sopravvivenza che oggi risulta comune a molti esercizi commerciali. In questa direzione sembra andare anche l’art. 31 della Manovra Monti che dispone la liberalizzazione degli orari di apertura degli esercizi commerciali. Variando un po’ il discorso su altre possibili soluzioni al problema dell’evasione fiscale, può essere sempre “di moda” l’introduzione di dedu-zioni dal reddito delle persone fisiche delle spese sostenute quotidianamente, magari limitando la deduzione a spese per beni durevoli (vestiario, mobili e arredi, elettrodomestici, ecc.). In questo modo si crea una sorta di “conflitto di interessi” tra chi acquista e chi vende e si scoraggia l’evasione senza ricorre-re a particolari strumenti coercitivi. Nella stessa direzione agi-sce anche un altro strumento innovativo e già testato in Cina. Si tratta dell’inserimento, assieme allo scontrino fiscale, di un “gratta e vinci” che dà la possibilità al possessore di vincere

premi senza oneri aggiuntivi. In questo modo il cliente sarà più stimolato e meno distratto al momento di chiedere lo scontri-no. Un’altra idea potrebbe essere rappresentata dall’introdu-zione di una tassazione forfetaria per le imprese di dimensioni minori, così come avviene in Francia, dove le imprese che non superano un determinato fatturato (777.000 euro per la produ-zione di beni e 234.000 euro per le prestazioni di servizi) calco-lano il reddito imponibile in maniera forfetaria (29 per cento del volume di affari per la produzione di beni e 50 per cento per le prestazioni di servizi). Per le imprese di minori dimensioni, la semplificazione degli adempimenti burocratici e la snellezza del sistema fiscale potrebbero rappresentare uno stimolo a far emergere materia imponibile e limitare le possibilità di occul-tamento del reddito.

Roberto AntonellaArea Fiscale Gruppo [email protected]. 071.28521

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INCHIESTE

3.535. E’ il numero di creditori della Antonio Merloni

riconosciuti dal Tribunale di Ancona, che complessivamente vanterebbero credi-ti per circa mezzo miliardo di euro. Di questi, 131 spettano alle banche. Ban-che che non sono rimaste a guardare: tra ricorsi al Tar ed impugnative davanti alla giustizia ordinaria, il pool di istituti di credito tenta di rimettere tutto in di-scussione.Ma facciamo un passo indietro, ripercor-rendo le vicende più recenti che hanno accompagnato il gruppo fabrianese.Risale alla fine del 2011 il perfeziona-

mento della cessione degli stabilimenti Ardo – facenti capo alla Antonio Merlo-ni – al QS-Group di Giovanni Porcarelli, il quale presenta il nuovo piano industriale di J.P. Industries (così dovrebbe chiamar-si la newco). Piano industriale che preve-de l’assunzione, nel giro di quattro anni, di 700 dei 2.300 lavoratori occupati in precedenza, equamente suddivisi tra gli stabilimenti di Fabriano (S.Maria e Mara-gone) e Gaifana, in provincia di Perugia. Il tutto suggellato da un accordo sindacale del 21 novembre scorso siglato al Mini-stero dello Sviluppo Economico. In più, il piano di J.P. Industries prevederebbe in-vestimenti per 25 milioni, anch’essi spal-

mati sul prossimo quadriennio, accom-pagnati da una fidejussione di sei milioni per un impegno della medesima durata (quindi due anni in più rispetto a quanto prescrive la Marzano).L’individuazione dei 700 lavoratori (con la garanzia del 90 per cento dello stipendio precedente) – che, preceduta dall’invio di un questionario a tutti i dipendenti, risale al 22 dicembre 2011 – non è stata esente da critiche e contestazioni. Per gli esclu-si (700 solo a Fabriano) teoricamente si aprono diversi scenari: sulla base dell’Accordo di Programma la Regione Marche dovrà cercarne la ricollocazione, ma non è esclusa la via del prepensio-

CHI PAGHERÀI DEBITI DELLA ANTONIO MERLONI?Sul tavolo c’è la cessione degli assets della Ardo (Antonio Merloni) al gruppo che fa capo all’imprenditore marchigiano Giovanni Porcarelli. Valutazione: 13 milioni. Ma a quanto pare gli stessi beni in precedenza sarebbero stati valutati 178 milioni in occasione di un maxi prestito ipotecario di 138 milioni.

di P. Duranti

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namento. Per una parte di loro – si parla di poco più di cento –sarebbero arrivate sulla scrivania dei commissari delle of-ferte ulteriori. Cosa accade dopo? La cessione incas-sa l’ok di Roma e del Comitato di sor-veglianza dell’azienda (organo previsto dalla legge Marzano), ma nel frattempo si muovono le banche: Unicredit, Cari-fac, Banca delle Marche e UBI-Banca Popolare di Ancona inviano una lettera-diffida ai Commissari governativi (Mas-simo Confortini, Antonio Rizzi e Silvano Montaldo) e al Ministero guidato dal neo-ministro Corrado Passera, giudi-cando i termini della cessione lesivi dei

loro interessi. Monte dei Paschi va oltre, presentando un esposto alla Procura della Repubblica di Ancona lamentando il fatto che il costo dell’operazione non sarebbe proporzionato. Come andrà a finire si saprà nelle prossime settimane (la prima udienza si è svolta il 26 genna-io scorso); per ora pare comunque che l’iniziativa giudiziaria intrapresa dall’isti-tuto senese sia stata seguita anche dalle altre banche creditrici. Le quali si sareb-bero rivolte anche al Tar del Lazio contro le autorizzazioni concesse dal Ministero dello Sviluppo Economico. Insomma, gli istituti di credito chiedono l’annullamen-to dell’operazione e la cessione separata

degli immobili. Non dimentichiamo, in-fatti, che l’operazione che ha portato gli asset Ardo nella cassaforte di Porcarelli è stata valutata 13 milioni (di cui tre si riferiscono a crediti vantati verso la pre-cedente gestione, ai quali l’acquirente ri-nuncia). Valutazione del tutto inadegua-ta, secondo le banche.ML, anche attraverso il proprio sito in-ternet (www.mlmagazine.it), seguirà l’e-voluzione della vicenda, perché riguarda un’azienda che rappresenta un patrimo-nio non soltanto economico ma anche culturale, storico e sociale della nostra comunità.

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INNOVAZIONE

Dottor Moreno, recentemente la Vostra azienda ha investito molto sull’innovazione. Potremmo dire che in un contesto molto difficile come questo, rappresentate

un bell’esempio …“Partiamo da un dato: il mercato ci ha premiati. Un chiaro riconoscimento alla serietà, alla professionalità e all’impegno dimostrati per anni da quest’azienda. Da qui la necessità di dotarci di una Software House in grado di fronteggiare le nuove esigenze”.

In particolare di cosa avevate bisogno?“Era necessario dotare gli agenti di uno strumento che permettesse la gestione a distanza delle informazioni, una riorganizzazione del magazzino e l’elaborazione di dati statistici al fine di meglio comprendere e strutturare l’attività. In altre parole, dovevamo ottimizzare il lavoro degli agenti”.

Come vi siete mossi sul mercato?“Abbiamo ricevuto numerose proposte, tra le quali abbiamo optato per una soluzione altamente innovativa realizzata da Zucchetti Centro Sistemi (la Mobile Sales Force Automation di Cassiopea, ndr), calibrata proprio sulle nostre specifiche esigenze. Inoltre, per le esigenze di gestione del magazzino l’azienda aretina ha offerto una soluzione semplice e completa

al tempo stesso qual è Ad Hoc Revolution. Il forte incremento del mercato rendeva poi necessario dotarsi di uno strumento studiato per rilevare dati ed elaborare risultati statistici, come Infobusiness”.

Avete riscontrato effetti positivi a seguito dell’installazione dei nuovi software?“Certamente. Gli investimenti di cui parlavo ci hanno permesso di ottimizzare la gestione delle risorse, con un positivo riverbero sotto il profilo dell’efficienza organizzativa della nostra struttura. Inoltre abbiamo fatto importanti passi avanti sul piano della tracciabilità dei processi interni”.

Zucchetti Centro Sistemi S.p.A.Via Lungarno, 305/a52028 Terranuova Bracciolini - Arezzo, Italytel. (+39) 055 - 91971fax. (+39) 055 - 9197515e-mail: [email protected]: www.centrosistemi.it

Abbiamo incontrato Doriano Moreno, responsabile commerciale di Luce Bianca, un’azienda romana affermata nella produzione di gioielli

di J. Celant

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Molto più agile ed effi-ciente di prima, ma confortevole e spa-

ziosa come sempre: la nuova Mercedes-Benz Classe B ha un talento versatile. L’altezza contenuta della vettura e la posizione di seduta più eretta segnalano già a livello visivo la vocazione al dinamismo di questa Sports Tourer compat-ta.Ma anche sul fronte tecno-logico questa vettura a tra-zione anteriore annuncia l’i-nizio di una nuova era per le compatte Mercedes-Benz, presentandosi con un nuovo motore a benzina a quattro

cilindri a iniezione diretta e sovralimentazione turbo, un nuovo propulsore diesel, un nuovo cambio a doppia frizio-ne, un nuovo cambio manuale e nuovi sistemi di assistenza alla guida. “In tutta la storia di Mercedes-Benz non c’era-no mai state per un cambio di modello così tante novità in un colpo solo”, sottolinea Thomas Weber, membro del Consiglio Direttivo Daimler, responsabile della Divisione Ricerca del Gruppo e respon-sabile Sviluppo di Mercedes-Benz Cars. “Questo salto permetterà ai futuri Clienti della Classe B di beneficiare

di valori di consumo e di CO2 esemplari, di una generosa abitabilità e di un livello di si-curezza elevatissimo, che mai prima d’ora era stato rag-giunto in questa categoria”.Il design degli esterni: spazio perfetto nella sua forma più bella.La nuova Classe B è una tipi-ca Sports Tourer Mercedes, una berlina monovolume che offre tanto spazio e assicura parallelamente un convin-cente dinamismo. Queste due prerogative sono segnala-te dalle linee caratteristiche del design degli esterni: sul frontale e nella coda domina

infatti lo sviluppo in larghez-za, accentuato anteriormente dall’ampia e possente ma-scherina del radiatore e dai gruppi ottici che si allungano fino alle fiancate, e poste-riormente dal largo lunotto, i gruppi ottici divisi in due parti e caratterizzati dalla sinuosa linea orizzontale, e il gran-de portellone posteriore con basso bordo di carico. Il nuovo carattere sportivo e l’eccellente aerodinamica ri-sultano evidenti soprattutto nella vista laterale. Il cofano motore confluisce nei mon-tanti anteriori, la linea del tetto si tende fino all’incisivo

AUTO E MOTORI

LA NUOVA MERCEDES-BENZ CLASSE B:SPORTS TOURER COMPATTA

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spoiler. Una nervatura modellata sul tetto conferisce una linea allungata alla vettura. I possenti passaruota con le loro linee caratteristiche allungate sotto la linea di cintura sono un’in-terpretazione in chiave sportiva dell’attuale design Mercedes-Benz.. Particolari raffinati, come la cura dedicata al nuovo e caratteristico design dei gruppi ottici anteriori, sottolineano l’ambizione del Marchio ad occupare una posizione di assoluto prestigio anche nel segmento delle compatte.Aerodinamica eccellente: Cx sbalorditivo per una monovolume.Con uno straordinario coefficiente di resistenza aerodinamica Cx di 0,26, la nuova Classe B si colloca nettamente al vertice di questo segmento di mercato. Questo ottimo risultato si deve non soltanto al design aerodinamico degli esterni, ma anche ai tanti dettagli ottimizzati, ad esempio per quanto concerne il flusso dell’aria intorno alle ruote anteriori, la geometria del sottoscocca e il convogliamento dell’aria di raffreddamento. Per alcuni particolari di nuovo sviluppo, come gli spoiler den-tellati sui passaruota, è stata presentata domanda di brevetto. Equipaggiata con il pacchetto tecnologico ECO, che sarà dispo-nibile in un secondo momento, la Classe B eguaglia addirittura la Classe E Coupé, campionessa mondiale di aerodinamica, raggiungendo con un Cx di 0,24 un coefficiente di resistenza aerodinamica sensazionale per una monovolume. Nuova concezione: si riduce l’altezza esterna, ma aumenta lo spazio nell’abitacoloLa vocazione dinamica della nuova Classe B è corroborata dal-la nuova concezione della vettura. La prima cosa che colpisce è la riduzione dell’altezza: con i suoi 1.557 millimetri, il nuovo modello si abbassa di quasi cinque centimetri sulla carreg-giata rispetto al modello precedente. Anche l’altezza dei se-dili rispetto alla strada è diminuita (- 86 mm), per agevolare l’accesso a bordo senza tuttavia compromettere la visibilità. Seguendo il desiderio di molti Clienti, la posizione di seduta ri-mane alta. Parallelamente, è stato ulteriormente aumentato lo spazio per la testa. Con una misura massima di 1.047 mm sui sedili anteriori (senza tetto scorrevole), la Classe B si classifica anche in questa disciplina tra le vetture più spaziose del seg-mento. Associata al ribassamento del pianale, la posizione di seduta più alta, oltre ad essere ergonomica, permette ai pas-seggeri posteriori di usufruire di uno spazio per le gambe (976 mm) che supera persino la Classe S e la Classe E e costituisce un valore record in questo segmento.Attrezzata per il futuro: concezione modulare “Energy Space”Grazie alla concezione modulare “Energy Space”, la nuova Classe B è già pronta a livello costruttivo per le versioni ad alimentazione alternativa. Opportuni punti di giunzione della scocca permettono, sulle versioni ad alimentazione alternati-va, di modificare la sezione principale del pianale per ricavare un gradino. Il pianale in parte doppio sotto il sedile posteriore può così alloggiare l’accumulatore di energia alternativo.

Vieni a provare la Nuova Classe B presso

DELTA MOTORSConcessionaria Mercedes-Benz per la provincia di AnconaVia Albertini 26, 60131 Ancona (AN)

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TENDENZE

Si è chiuso il 29 gennaio il Ma-cef, il salone internazionale della casa, giunto alla sua 92a edizione.

88.658 sono state le figure professiona-li che hanno scelto di visitare la quattro giorni di Fiera Milano dedicata al mondo della casa che ha visto in mostra 1.887 espositori di cui il 25% stranieri.

“Dopo quattro edizioni in crescita abbia-mo chiuso questo Macef con un segno meno – afferma Enrico Pazzali, Ammi-nistratore Delegato di Fiera Milano - Un risultato che rispecchia la fotografia del nostro Paese, un calo di visitatori del 6,3% di per sè non vuole dire molto, ma dietro questa percentuale si legge una forte preoccupazione. Non è sufficiente innovare, produrre ed esportare: l’insta-

bilità e l’incertezza continua portano le aziende, e nel nostro caso espositori e visitatori, a non programmare e di con-seguenza a non investire. E il risultato di tutto questo - aggiunge Pazzali - si tra-duce in una mancata crescita.

In questo momento l’emergenza resta il credito difficile, ci sono aziende che han-no la capacità di produrre ma che non hanno i mezzi per avviare la produzione, la mancanza di ossigeno da parte delle banche, oltre a rallentare la crescita fa perdere in competitività.Nonostante uno scenario così difficile, Macef ha suscitato invece una maggio-re attenzione da parte dei mercati stra-tegici, come Russia, India e Brasile, e al contempo è riuscita a rinnovare l’inte-

resse di alcuni Paesi europei. Ma il no-stro impegno non si ferma qui. Stiamo infatti lavorando su una razionalizzazio-ne e omogeneità dell’offerta e studiando l’ampliamento di alcune aree della ma-nifestazione aprendo a nuovi settori per venire incontro alle esigenze dei nostri buyer italiani e stranieri”.

Rispetto all’edizione di gennaio 2011, sul fronte italiano è stato registrato un calo di visitatori, in particolare dalle regioni del centro-sud, dovuto anche allo stato di agitazione del settore dei trasporti.

La partecipazione degli operatori esteri ha registrato una sostanziale tenuta con una dinamica che ha visto un incremen-to del 12% dei francesi e soprattutto dei

MACEF, CHIUDE LA QUATTRO GIORNI DEDICATA AL MONDO DELLA CASATassello fondamentale per la crescita è l’internazionalizzazione, tra i paesi più dinamici Russia, Francia e India

di L. Dattolo

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russi che hanno chiuso con un + 21% a fronte di un prevedibile calo di Spagna e Grecia (- 7%).

Per quanto riguarda il Far East, è da sot-tolineare l’ottima performance dei visita-tori indiani (+34%) a compensare un leg-gero calo dei Paesi asiatici in generale.

Guardando oltreoceano, buona l’affluen-za dalle Americhe con un +32,6%.

Macef rappresenta il meglio del mercato: qualità e innovazione sono gli ingredienti vincenti delle nostre produzioni che de-terminano il successo dell’italianità nel mondo. Ancora una volta, la manifesta-zione, si conferma un appuntamento ne-cessario per le imprese che si vogliono

presentare al mercato, non solo con i loro nuovi prodotti, ma anche per con-frontarsi con la concreta domanda.

La prossima edizione di Macef è dal 6 al 9 settembre 2012, ma gli espositori e i buyers, grazie a Socialike possono con-tinuare a fare business, networking e a non “perdersi” di vista. Una sorta di ga-teway social-professionale, che accom-pagnerà tutti gli utenti con contenuti, in-terazioni, tweets, video e fotografie: tutto ciò che nel linguaggio “digital” è oggi si-nonimo di opportunità.

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ITINERARI DEL GUSTO

LOCANDA IL VICARIATO Castello di Pietrarubbia (PU)tel.0722750031 cell. [email protected]

Petra Rubea è un antico borgo abitato, dominato dai suggestivi ruderi del vecchio castello. Non solo prelibatezze locali e ricette regionali, ma anche un luogo in cui “gustare la cultura” in tutte le sue forme: un’antica fornace per l’estrazione del ferro, un prestigioso laboratorio dedicato all’arte dei metalli. Cucina della tradizione per rallentare i ritmi e riscoprire la cultura dell’accoglienza tra Marche e Romagna.

FARROTECA MONTEROSSOVia Costantinopoli, 961047 San Lorenzo in Campo (PU)Tel. +39 (0)721 [email protected]

La Farroteca inagurata nel 2003 è il primo esempio in Italia di ristorante e punto vendita interamente dedicato al farro. Il caratteristico locale offre ai suoi ospiti specialità a base di farro “Triticum Dicoccum”, la qualità più pura dell’antico cereale, quella che 5000 anni fa imbandiva le tavole dei faraoni. Il menù comprende: focacce, pizzette, polenta, vellutata di farro e lenticchie, zuppe, gustosissimi primi conditi con verdure o pesce, formaggi, salumi di produzione propria, carni nostrane e dolci abbinati con ottimi vini regionali. Aperta tutti i giorni su prenotazione con un giorno di anticipo.

LOCANDA I PIACERI DELLA CARNEc/o Agriturismo Antico Uliveto (MC)Via Palazzo Rosso, 162018 - Porto Potenza [email protected]

Cucina solidamente legata al nostro territorio proposta in una calda ed accogliente atmosfera in cui gli arredi e l’imponente braciere creano la cornice ideale per apprezzare la genuinità dei cibi ed il gusto naturale dei prodotti tipici: la pasta fatta a mano, la carne cotta alla brace, focaccia, pane e pizza cotti nel vero forno a legna. Ambiente ideale per banchetti e ricevimenti o cene di gala, la locanda “I piaceri della carne” dispone anche di una sala più riservata per un pranzo di lavoro o una cena romantica.

TRATTORIA RIMANTEVia Pisacane 59, 60019 Senigallia (AN)tel. +39 (0)71 7929384

Delizioso locale a pochi passi dal Teatro La Fenice. Ogni elemento dell’ambiente anima un’atmosfera dal gusto retro; una vecchia bicicletta appesa sopra l’ingresso, specchi, valigie e bauli dalle forme che rimandano a piacevoli tempi passati, in cui l’arte della buona cucina apparteneva alla vita quotidiana. Tutto proviene dalla cucina stessa della trattoria, fin dalle materie prime, si sfornano il pane, i diversi tipi di pasta e dolci fatti “in casa”. Una delle tre stanze del ristorante permette una cena intima e dal gusto veramente familiare, poiché ha un solo tavolo all’interno. Perfetto per una cena romantica.

ITINERARI DEL GUSTO

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I concerti, distribuiti in tre mesi, con l'intento di creare un rapporto sempre più stretto tra il pubblico e i giovani

cantanti che si formano nell'Accademia, propongono programmi che spaziano dalla musica barocca al melodramma ottocentesco, con qualche incursione nella musica popolare e nel musical. La rassegna ha avuto inizio domenica 22 gennaio con un appuntamento dal titolo Dal mito al personaggio con musiche di Mozart, Verdi, Offenbach, Bizet, dedicato alle figure mitiche antiche e moderne, tra cui Didone, Don Giovanni e Carmen.

AD OSIMO PARTONO

“I CONCERTI DEL POMERIGGIO”

L'Accademia d'Arte Lirica di Osimo – diretta dal Maestro Venanzio Sorbini - avvia I concerti del pomeriggio, una rassegna

di appuntamenti musicali nella sede in piazza S. Agostinowww.accademialiricaosimo.itinfo@accademialiricaosimo.itTel. 071.714525

ARTE E CULTURA

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LA LUCE DELLE

MARCHE

ARTE E CULTURA

Paesaggi delle marche Lorenzo Cicconi Massi

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A me interessano i segni che fa l’uomo senza saperlo, ma senza far morire la terra. Solo allora hanno un significato per me, diventano emozione. In fondo fotografare è come scrivere: il paesaggio è pieno

di segni, di simboli, di ferite, di cose nascoste. È un linguaggio sconosciuto che si comincia a leggere, a conoscere nel momento in cui si comincia ad amarlo, a fotografarlo. Così il segno viene a essere voce: chiarisce a me certe cose, per altri invece rimane una macchia” Con queste parole il foto-grafo Mario Giacomelli sottolinea l’importanza della “terra”, del paesaggio; e alla fotografia del paesaggio marchigiano è stata dedicata la mostra La luce delle Marche, ospitata fino agli ultimi giorni di gennaio alla Villa Vitali di Fermo. Ferruccio Ferroni, Ignazio Maria Coccia, Mario Carafòli, Mario Giacomelli, Eriberto Guidi, Giovanni Marrozzini, Lorenzo Cicconi Massi, Ma-rio Dondero, Riccardo Gambelli. Nove tra i più importanti fotografi italiani del Novecento, attraverso tre generazioni, hanno raccontato le Marche vi-ste dall’occhio del loro obiettivo e ci hanno regalato punti di vista, scelte di luce, dettagli, in altre parole emozioni. È così che, attraverso lo sguardo del fotografo, le colline, il mare, le chiese, i paesi delle Marche sono diventati paesaggi dell’anima, patrimonio delle generazioni future.La mostra, curata da Simona Guerra, è stata organizzata dalla Petite mai-son des son set lumières, centro indipendente di ricerca, studio e divul-gazione della cultura dell’immagine di Porto Sant’Elpidio, con il patrocinio della Regione Marche e della Provincia di Fermo.

> Per un approfondimento: www.petitemaison.it/la_luce_delle_marche

Metamorfosi della terra Mario Giacomelli

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A CASA DI...

CASTELLO MALLEUS

IL CASTELLO MÀLLEUS È LA STRUTTURA NELLA QUALE HA SEDE L’ANTICA BOTTEGA AMANUENSE

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CASTELLO MALLEUS

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Una delle eccezionalità del Castello, 1500 mq. Di su-perficie, è nell’assenza di un vero e proprio progetti-sta. Tutto nasce dalla men-te del titolare, Màlleus, il quale è stato l’unico prota-gonista della realizzazione estetica del progetto. Nel Castello si è incredibil-mente ricreata l’atmosfe-ra tipica degli scriptorium medievali: orientando il Castello a 21 gradi Est si garantisce il giusto appor-to di luce in ogni momen-to della giornata e in ogni mese dell’anno. Infatti, con questa angolazione, la luce solare scende dall’alto, creando una piacevole illu-minazione soffusa.

A CASA DI...

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Il Castello Màlleus è la struttura nella quale ha sede l’Antica Bottega Ama-nuense, inaugurata nel 2011, dopo

tre anni di lavoro. Considerando la par-ticolarità del lavoro svolto all’interno dell’azienda, non era nei programmi la semplice costruzione di un moderno prefabbricato; si è invece cercato e volu-to creare una struttura che rappresen-tasse al meglio il connubio tra antico e moderno.

Una parte importante nella definizione del progetto finale è stata demandata all’ingegner Alfonso Rubino di Padova,

esperto di fama internazionale, che ha applicato alla moderna ingegneria civile le antiche regole della Geometria Sacra, tipiche delle grandi antiche opere egi-ziane e di molte cattedrali. Partendo dal progetto originale, ha modificato alcune misure, rendendo la struttura adeguata all’antica tradizione vitruviana e alle re-gole armoniche della cattedrale dell’Im-pero Romano d’Oriente, la Chiesa di Santa Sofia di Costantinopoli.

La fusione tra antico e moderno, passato e futuro, grazie all’utilizzo delle più mo-derne tecniche costruttive, fa nascere

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“prime assolute”, ovvero delle vere novità in campo edile e tec-nologico. Parliamo, per esempio, della prima grondaia di rame curva, o del primo arco gotico in pietra che riesce a seguire la curvatura del copro centrale del Castello, storicamente proget-tati per superfici piatte.

Il Castello poggia su una sorgente sotterranea di energia be-nefica, che dà una vibrazione interna alla struttura. I portoni sono stati realizzati utilizzando legno di castagno an-tico forniti dall’azienda La linea del Legno.

I portoni sono stati realizzati utilizzando legno di castagno an-tico forniti dall’azienda La linea del Legno

I mattoni provengono da una piccola fornace e sono fatti a mano, da qui il loro aspetto assolutamente unico. Da notare che il loro cromatismo è stato selezionato per rispettare il co-lore e la tonalità della campagna marchigiana.

Il muro di mattoni nell’ingresso è stato eretto partendo da al-cune pietre rinvenute durante la costruzione delle fondamen-ta. Erano, probabilmente, parte di una costruzione antica, una vecchia villa signorile o un antico castello eretto a guardia della zona.

Il maestoso lampadario visibile nella hall d’ingresso è stato re-alizzato a mano e senza saldature, da un maestro forgiatore di Città di Castello.

A CASA DI...

{ }Poesia, suggestione, armonia: tutto il castello vibra di un’energia positiva che dona un immediato benessere

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VIAGGI

VIAGGIO A PARIGI

Soggiorno di 4 giorni in hotel 3 stelle con trattamento di pernottamento e prima colazione. Volo di linea dalle principali città italiane. Crociera notturna sulla Senna con Bateaux Parisiens. Soggiorno di 4 giorni in hotel 3 stelle con trattamento di pernottamento e prima colazione. Volo di linea dalle principali città italiane. Crociera notturna sulla Senna con Bateaux Parisiens. Parigi ha dunque un suo fascino unico: quello di una grande città cosmopolita centro di cultura, arte e spettacolo nel quale ognuno può trovare la sua dimensione e i propri motivi di interesse.

Quota a partire da Euro 600 a persona

VACANZA PER COPPIE a St.Vincente e Grenadines al Canouan Resort

A 110 miglia ad ovest delle Barbados, l’isola di Canouan è caratterizzata da lussureggianti colline verdi e isolate spiagge di sabbia bianca, riparate da una delle più ampie barriere coralline dei caraibi. Canouan Resort si trova sul lato sopravvento dell’isola in una bellissima baia protetta di 120 ettari con al centro una chiesa inglese del secolo XVII. Con le sue tre spiagge di sabbia bianca, baie e spiagge accessibili solo in kayak, un campo da 18 buche progettato di Jim Fazio, ristoranti gastronomici, e centro benesre il Canouan Resort è un punto di riferimento per le vacanze di lusso nei caraibi.

Quota a partire da Euro 4000 a persona

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A cura di Maraviglia viaggi

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LE PROPOSTE WEEKEND DI MARAVIGLIA SPECIALE S.VALENTINO

GRDARA: LE MURA DELL’AMORE ETERNOL’amore di Paolo e Francesca, cantato da Dante nell’Inferno, permea da sé lo splendido borgo di Gradara. Specialmente nella notte di San Valentino, quando il castello appare come un grande cuore pulsante, illuminato da luci rosse e candele. Un lungo tappeto rosso vi fa strada per le vie del borgo, mentre spettacoli, danze e musiche medievali offrono al vostro amore una cornice d’incanto eccezionale.1 notte in camera matrimoniale presso il Relais Benessere La Loggia di Gradara + prima colazione servita in camera + 1 cena a lume di candela + 1 ingresso in Spa + 1 trattamento ai Sali di Cervia.

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BORGO LANCIANO

Relais Borgo Lanciano**** è un raffinato borgo castellano in cui oggi è possibile vivere un’esperienza di benessere in una magica e suggestiva atmosfera, tra rocche e castelli d’epoca, nel cuore di una natura rigogliosa e sotto un cielo infinito di stelle! Il Relais Benessere Borgo Lanciano si trova a Castelraimondo, in quello che un tempo fu lo Scacchiere dei Da Varano, che è possibile scoprire in un soggiorno che prevede: 2 notti in camera doppia con prima colazione, un accesso alla Kimben Spa, 1 massaggio Hot Stone con pietre laviche (60 min.) o un trattamento fanghi al DIAMOND e PLATINUM (45 min.) a scelta, visita privata a Rocca d’Ajello.

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EXCESLSIOR: SPA E MARE D’INVERNOConcedetevi un intimo momento di benessere in esclusiva per la coppia in questa elegante Spa affacciata sul mare, un romantico rituale per donare al vostro corpo luminosità, elasticità e morbidezza. Con la classe di un moderno boutique hotel a cinque e stelle e l’eccellenza di un servizio impeccabile.1 notte in camera Superior presso Hotel Excelsior 5* a Pesaro + prima colazione + Accesso illimitato alla Spa + 1 bagno di vapore in hammam e doccia emozionale con savonnage al saponenero del Marocco, seguito da peeling con guanto di kassa e massaggio finale con olio di Argan.

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FUGA D’AMORE IN UN LUXURY REFUGECustodita da uno dei cento borghi più belli d’Italia, invisibile allo sguardo dei passanti, Villa Lattanzi si scopre in tutta la sua bellezza agli occhi di chi sa individuare le perle dell’accoglienza ed è in cerca di silenzio ed armonia. L’atmosfera è ovattata, i rumori filtrati, la vista piacevole sull’azzurro del mare. È come se il vento, ondeggiando tra gli alberi, avesse pervaso ogni angolo della villa di un frammento della storia dei due amanti che ha avvolto di fascino e mistero questo angolo di Paradiso.1 notte in camera matrimoniale Superior con prima colazione + Welcome gift in camera all’arrivo + Upgrading gratuito su disponibilità + Cena menu degustazione a lume di candela (bevande incluse)+ Escursione guidata alla Grotta degli Amanti nascosta nel parco della Villa.

A 159 euro a personainfo su: www.maravigliatravel.it - [email protected]

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VIAGGI

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Michela Rossi (classe ’79) è una sognante anima esploratrice, che attualmente lavora come Product Manager presso Maraviglia Tour Operator. L’appuntamento mensile con la sua rubrica è occasione di scoperta, attraverso i suoi occhi e le sue emozioni, di angoli meravigliosi e talvolta poco conosciuti delle Marche.

DA VEDERE A LORETO

Museo Antico Tesoro:c/o Palazzo Apostolico, Piazza della Madonna, Loreto (chiuso il lunedì). 28 sale e 2000mq di esposizione, con pregiati dipinti, sculture, arazzi, maioliche, oggetti d’oreficeria e mobili prove-nienti dal santuario o donati alla Santa Casa nel corso dei secoli.

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Miei cari Lettori, ben-tornati al nostro ap-puntamento mensile

con la rubrica dedicata agli “itinerari fuori rotta” e a tutti gli spiriti esploratori.Per il tema di questa puntata, un ringraziamento doveroso va all’Assessore al Turismo di Loreto, Federico Guazzaroni, che mi ha mostrato un vol-to curioso e poco conosciuto della cittadina di Loreto. La città, meglio nota per la Basilica della Santa Casa di Nazareth, reliquia unica al mondo e gioiello di architet-tura rinascimentale, dopo ben 500 anni apre finalmente al pubblico le sue “Rocchette”, i suggestivi camminamenti di ronda che sovrastano la ba-silica e che svelano una sin-golare fisionomia di basilica-fortezza.A partire dal XV-XVI secolo “Le Rocchette” ebbero un ruolo fondamentale per la storia di Loreto e per la difesa dell’im-portante reliquia conserva-ta nella chiesa. Nel 1485, in una fase in cui la città aveva raggiunto grande prosperi-tà e benessere e non era più possibile importare reliquie dalla Terra Santa, si decise di far costruire «li merli e le di-fese d’intorno a tutto il corpo della chiesa» e di fortificare il tempio perché potesse resi-stere «a ogni scorreria e im-peto dei turchi». Il progetto fu portato a termine sul disegno di Baccio Pontelli, ingegnere generale delle Rocche pontifi-cie nella Marca d’Ancona, che realizzò un camminamento di ronda aggettante su mensole,

in una geniale visione che co-niuga mirabilmente l’esigen-za della difesa con l’eleganza delle forme, secondo i canoni dell’arte rinascimentale. La minaccia dei turchi, però, si rinnovò nel 1518 quando essi misero a ferro e fuoco la vicina Porto Recanati. Così Leone X dispose che la città venisse munita anche «con fosse e bastioni». In pochi anni furono eretti il bastione del Comune e quello di Porta Marina. Oggi Rocchette e Bastioni sono visitabili e interamente percorribili in un tour affa-scinante con guida, in grado di svelarvi curiosità e segreti della grande basilica. Scopri-rete il mondo nascosto che si trova sopra le stupende volte affrescate della chiesa, fatto di ambienti un tempo abita-ti da soldati e di stupefacenti meccanismi architettonici che rendono possibile lo spettaco-lo sottostante. Ai vostri occhi si apriranno ve-dute uniche e altrimenti im-possibili sulla grande cupola del Sangallo, sul particolaris-simo campanile del Vanvitelli e su tutto il bellissimo pano-rama circostante.Scoprirete infine il singolare tesoro della Santa Casa di Lo-reto, così sottilmente legata al mondo dello sport e dell’a-reonatica militare, con oggetti davvero impensabili conser-vati in un ambiente sacro qua-le la Sala del Pomarancio.

Ai miei lettori più curiosi, il piacere di scoprire di persona questa impedibile chicca.

DOVE MANGIARE:Pasticceria Il Picchio, Via don E. Rampolla 1, Loreto, Tel. 071.977760 (chiuso il lunedì). Dal 1978 pasticceria artigia-nale d’eccellenza, cioccola-teria e Ristorante Gourmet per un pasto di mezzogiorno sano, genuino e veloce.

Ristorante Da Andreina, Via Buffolareccia 14, Loreto, Tel. 071.970124 (chiuso il marte-dì). Particolarmente rinomato per le sue specialità di carne e cacciagione, è una meta obbligata per tutti coloro che amano sapori raffinati e una cucina che unisce tradizione e innovazione.

Ristorante Da Alvaro, V. Fo-scolo 21, Villa Musone di Lo-reto, Tel. 071.977533 (chiuso il mercoledì). 40 anni d’espe-rienza, specialità caserecce, come le ottime carni alla bra-ce, cacciagione e pasta fresca fatta in casa.

Loreto - Santa Casa Le Rocchette

Scrivi a:[email protected] I racconti e le foto piùbelle saranno pubblicati.

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La diffusione e l’utilizzo di web sta trasformando radicalmente la vita quotidiana di uomini e donne, cam-

biando antropologicamente il presente di chi è malato e si cura. E’ nato così il “dio-internet”, inteso come il messia che attraverso le pagine di un vangelo “tec-nologico” illude il paziente trasformato in pseudo-specialista e ridimensiona la figura del medico nelle sue prerogative diagnostiche e curative.Internet, insomma, sta cambiando i ca-noni di interpretazione della galassia “salute”, fino a banalizzarla, giungendo ad una sostanziale modificazione del rapporto medico-malato. Cambiano le attese del paziente e del medico, forse perché si è incrinata l’alleanza terapeuti-

ca tra questi due attori della sanità. Atto-ri, nel senso di Ippocrate secondo il qua-le la medicina si può raffigurare come un triangolo ai cui vertici sono poste tre M: Malattia, Malato, Medico. Con l’introdu-zione delcomputer e di tutte le componenti ad esso connesse, si è inserita una quar-ta componente che spariglia appunto la terna ippocratica: il quarto angolo può essere definito “Mondo esterno o tecno-logico”. Nel passaggio dalla figura geo-metrica triangolare a quella rettangola-re, il paziente viene posto in una nuova prospettiva dall’incerta identificazione. Dal punto di vista tecnologico il singolo ne trae vantaggi, sotto il profilo antropo-logico forse di meno.

Nello stratificato rapporto sanità-in-ternet il paziente è aggiornato o meglio “infarinato” su tutto: tecniche, farmaci e case farmaceutiche, professioni, istitu-zioni, ospedali. Ma tutto questo quanto gli giova? La risposta è sub-iudice. E’ invece totalmente a suo vantaggio quan-do introduciamo una tematica nuova e in pieno sviluppo: la telemedicina. Con questo termine si intende la trasmissio-ne e condivisione di informazioni di ca-rattere sanitario e scientifico tra medico e paziente o tra gli stessi professionisti sanitari, mediante sistemi di comunica-zione di tipo telematico/informatico. La telemedicina permette l’erogazione di assistenza sanitaria tramite tecnologie di telecomunicazione computer-assistite

LA SANITÀ AL TEMPO DI INTERNET: IL CASO DELLA TELEMEDICINACapita quotidianamente che una persona faccia richiesta al proprio medico di un’analisi laboratoristica o di un farmaco per la propria malattia (reale o presunta). Come egli possiede tali conoscenze abitualmente bagaglio culturale del dottore curante? Elementare, lo ha letto su internet

di M.Timio

SALUTE E BENESSERE

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in situazioni in cui il medico e il malato non si trovino nella stessa località o vi si trovino in momenti diversi. E’ una vera rivoluzione. Si trasmettono iniziali infor-mazioni di carattere medico (testi, suoni, immagini) e il successivo monitoraggio del paziente con una assoluta garanzia di sicurezza, efficacia ed efficienza in nu-merosi ambiti di applicazione.Si va da quelle verticali specialistiche, quali l’assistenza agli astronauti, a per-sone coinvolte nelle spedizioni polari, nelle piattaforme oceaniche e in crocie-re, alle applicazioni orizzontali destinate a larghe fasce della popolazione come gli anziani, i malati cronici o disabili. Ed è proprio su queste ultime classi che si concentra oggi l’interesse della medicina

telematica… Basti pensare che attraver-so il monitoraggio possono essere se-guiti nella propria abitazione pazienti con malattie croniche invalidanti, quali ad esempio il diabete mellito, lo scompenso cardiaco, l’insufficienza respiratoria, la dialisi domiciliare, le aritmie, l’iperten-sione arteriosa, la malattia ulcerosa de-gli arti inferiori. Inoltre, possono essere seguiti a domicilio con la stessa accura-tezza riscontrabile in ospedale, pazienti con le medesime patologie croniche o appena dimessi dal luogo di cura, con maggiore soddisfazione dell’assistito e indubbi risparmi di spesa. Certo, per fare ciò occorre ripensare l’intera rete sani-taria, con una riorganizzazione e razio-nalizzazione del Servizio Nazionale che

comporta anche una contrazione dell’e-sorbitante costo assistenziale: aspetto di non secondaria importanza con i tempi che tirano.Il progetto di telemedicina che compren-de servizi ospedalieri e territoriali e che prevede il coinvolgimento dei medici di base, si articola nella telesorveglianza, nel monitoraggio e nella teleassistenza domiciliare di pazienti con patologie cro-niche invalidanti. L’essenziale è crederci, a cominciare dalle ASL e dalle Regioni. In questo contesto sembra che le Marche siano ben orientate. Certo è che avremo tante badanti disoccupate!

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Aprirà alle Terme dell'Aspio di Camerano un nuovo centro benessere e cura della persona con associate cure ta-lassoterapiche.

Ai piedi del Conero, tra Camerano, Osimo, Ancona e Loreto, le Terme dell’Aspio, centro storico di eccellenza, da marzo ri-prenderanno l'attività con un progetto rinnovato di sviluppo in-centrato sul benessere e sulla cura della persona. Da epoche antiche le Terme dell’Aspio sono state un centro termale di eccellenza, con particolare riguardo alle cure idropiniche ef-fettuate con “acque purgative, diuretiche", secondo il giudizio datato 1932 del Professor Sanarelli dell’Università di Roma. Un centro che ha sempre ospitato non soltanto i marchigiani ma anche le popolazioni provenienti dal Centro Italia e addirittura stranieri. Tra la fine dell’Ottocento e i primi anni del Duemila le Terme erano anche meta turistica, con Camerano sede delle famose grotte, la Riviera del Conero con le sue perle Sirolo e Numana, Loreto con la sua universale immagine, Recanati con la sua poesia, Castelfidardo con l’Unità d’Italia, Ancona con il suo antico porto.L’Aspio con le terme, oasi di ristoro e ritrovato benessere, ri-vivifica il territorio ridonandogli la prospettiva storica di cui è dotato. Al riguardo è in corso di pubblicazione un libro, ”Le ac-que termali del Conero: le fonti dell’Aspio”, in cui a fronte di

una minuziosa ed attenta ricerca storica viene riportata alla luce una storia a lungo sepolta di una realtà che per secoli ha rappresentato fonte di cura e benessere.Oltre ai presidi termali per la cura dei disturbi dell’apparato respiratorio, digerente, cutaneo ed articolare, il nuovo centro è stato potenziato con un poliambulatorio dove sarà attivo un servizio di terapia inalatoria per la cura delle patologie sinusiti-che, medicina naturale, omeopatica, anti aging terapia, centro dietologico nutrizionale, ambulatorio per l'osteoporosi con possibilità di eseguire esami MOC, dia-gnostiche ecografiche e molto altro ancora.Si sottolinea inoltre che presso le Terme dell’Aspio saranno prossimamente attivati programmi di ricerca attraverso la sti-pula di apposite convenzioni con centri ospedalieri ed univer-sitari regionali. Inoltre, ma non per ultimo, il team scientifico organizzerà corsi di aggiornamento per la formazione del per-sonale sanitario, nonché incontri a livello locale con approfon-dimenti tematici.

SALUTE E BENESSERE

UNA PERLA DELLA RIVIERA DEL CONEROdi R. Guidi

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Campioni” è una raccolta di scatti realizzati da Emilio Ven-dramin, sostenitore della Onlus, che ha voluto immorta-lare adulti e bambini del centro di riabilitazione di Osimo

nella loro vita quotidiana. Dunque, sport e solidarietà, un bino-mio che in queste settimane vede protagonista la Serie Bwin a sostegno della Lega del Filo d’Oro grazie al progetto B Solidale. Con un semplice sms al 45506 è possibile aiutare la Onlus che da quasi cinquant’anni sostiene le persone sordocieche e pluri-minorate sensoriali per reinserirsi nella famiglia e nella società.

Per saperne di più: www.legadelfilodoro.it e www.bsolidale.it.

AD ASCOLI “CAMPIONI” IN LIBRERIANei giorni scorsi ad Ascoli Piceno (Libreria Rinascita, in Piazza Roma) la Lega del Filo d’Oro ha presentato il catalogo fotografico “Campioni”

“ Mercoledi 1° febbraio 2012

presentazione

del libro fotografico

“Campioni”

realizzato da Emilio Vendramin

per la Lega del Filo d’Oro.

Interviene il capitano

dell’Ascoli Calcio

DANIELE DI DONATO

ore 18,30LIBRERIA RINASCITA

Piazza Roma, 7

Ascoli Piceno

CAMPIONIin libreria

locanidina A3:Layout 1 31/01/12 11:29 Pagina 1

SOLIDARIETÀ

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EVENTI

Grande successo per il nuovo appuntamento di ER Academy, che si

è svolto il 13 gennaio scor-so nella sede operativa del Gruppo e che ha avuto come protagonista l’ex CT della Na-zionale Marcello Lippi. Sol-lecitato dalle domande del giornalista Andrea Carloni e introdotto con calore dall’Am-ministratore Delegato di ER Enrico Cappanera, il mister che ha portato gli Azzurri a vincere a Berlino nel 2006 ha incantato il folto pubbli-co raccontando momenti si-gnificativi della sua carriera, focalizzando l’attenzione su

quegli ingredienti che trasfor-mano un gruppo di persone in un team vincente; da qui il titolo dell’incontro: “Nessuno di noi è forte come tutti noi”. Con il suo indiscutibile fair play e carisma, Lippi ha rac-contato l’esperienza di una vita, la passione, il sacrificio, l’impegno quotidiano che par-te anzitutto dalla costruzione di una squadra, poi dall’im-pegno per farla crescere, per infonderle autostima e far nascere in essa una mentali-tà vincente. Il gruppo per ec-cellenza, ha sottolineato Lip-pi, è la famiglia, il nucleo con il quale ci si confronta ogni

giorno, da cui si attinge ener-gia che poi viene ritrasmessa. Essere leader, ha affermato lo storico Mister Bianconero, significa avere dei doveri im-portanti: creare sintonia con la squadra, difendere la di-gnità di tutti, creare unità di intenti e i presupposti psico-logici per raggiungere il suc-cesso. Il successo della Na-zionale 2006, ha aggiunto era dovuto un’eccezionale grinta e ad una motivazione fortissi-ma, a un sentimento di unio-ne e appartenenza costruito pian piano nel tempo. “Non ci si stanca mail del succes-so”, ha affermato Lippi, che

interrogato dal pubblico sul calciatore più forte che ab-bia mai allenato ha risposto, senza ombra di dubbio, Zida-ne e confessando che spesso interrompeva gli allenamenti solo per mettersi a guardare il campione nelle sue perfor-mance. Ad applaudire il CT, tra il pubblico, c’erano anche Igor Campedelli, il Presidente del Cesena Calcio e il Presi-dente del CONI provinciale Fabio Luna, ringraziati nel sa-luto finale da Andrea Cardina-letti, presidente della holding, nonché della Fondazione Ga-briele Cardinaletti.

NESSUNO DI NOI E’ FORTE COME TUTTI NOIMarcello Lippi protagonista di ER Academy

di A. Dachan

“Non stupitevi se un allenatore di calcio o di altri sport di squadra

viene chiamato a parlare a manager, dirigenti d’azienda,

platee universitarie. La capacità di scegliere collaboratori e il meglio

in ogni settore va al di là della specializzazione e delle competenze

specifiche”

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Offmilano, l’area creativa ideata da Giacomo Mo-resi e Matteo Corvatta

ha visto, sabato 21 gennaio a Osimo, il suo battesimo alla presenza di un folto pubblico e delle autorità. Si è trattato di un vero e proprio evento che si è svolto tra fari teatrali, scatti fotografici e musica live. Offmilano ospiterà due nuove aziende, “Uaoh! Unconven-tional studio” agenzia di co-municazione, eventi e spetta-colo nata da Matteo Corvatta e “Lira, studio fotografico”, di Giacomo Moresi, entram-be beneficiarie del finanzia-mento a fondo perduto per la creazione di nuova impresa. “L’idea di Offmilano, cioè di uno spazio dedicato a progetti creativi pensati per offrire un servizio alle imprese o ai cit-tadini è quanto la nostra città e il nostro Paese ha bisogno per rilanciare la sua econo-mia”- spiega il Sindaco di Osi-mo Stefano Simoncini che ha presenziato all’inaugurazione – “la creatività e lo spirito di ricerca sono fondanti per il nostra sistema imprendito-riale e vanno valorizzati”. “An-

che grazie alla lungimiranza della Provincia di Ancona, che ha deciso in questi anni di in-vestire risorse per la creazio-ne di nuove imprese, progetti come questi hanno visto la luce “ – sottolinea il vice Pre-sidente Giancarlo Sagramo-la, intervenuto all’evento “mi piace partecipare a tali serate perché sono la testimonianza di come la volontà e il deside-rio di realizzarsi, anche in un periodo difficile come que-sto, possano ancora essere realtà”. “Abbiamo realizzato il progetto” – illustra Matteo Corvatta di Uaoh! – “grazie ad un mix di finanziamenti che hanno attinto anche al prestito d’onore regionale di cui sono stato beneficiario. Grazie a tali sostegni abbia-mo potuto dare vita ad uno spazio veramente interessan-te”. “Uno spazio – aggiunge Giacomo Moresi di Lira – che vuole essere la testimonianza di come è in provincia che si possono realizzare i proget-ti più originali e coraggiosi non più nelle metropoli come Milano oramai nel pieno del-la crisi”. Offmilano lavorerà

su progetti che vanno dalla grafica alla fotografica, dalla pubblicità alla organizzazione eventi e spettacoli. Uno spazio accogliente aperto ai giovani studenti nei vari settori della comunicazione ma dedicato anche a laboratori teatrali e artistici.

INAUGURAZIONE PER OFFMILANO AREA CREATIVA

unconventional creative studio

studio fotografico

Loghi:{ }Uno spazio che vuole essere la testimonianza di come è in provincia che si possono

realizzare i progetti più originali e coraggiosi

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Stagione teatrale 2012 del Teatro Mestica di Apiro

Stagione teatrale 2012 del Teatro Mestica di Apiro21 gennaio – 10 giugno

Mercoledì 8 febbraio alle 21 arriva, in esclusiva regionale, il nuovo spettacolo di Pippo Franco, da poco debuttato e già accolto da calo-roso successo ovunque in tutta Italia. “Paragoni azzardati. Leggere

l’arte per leggere la vita”, questo il titolo della nuovissima produzione del celebre comico romano, che è un divertente viaggio attraverso la pittura di tutti i tempi per parlare del senso della vita tramite il

linguaggio dell’arte. In scena con lui l’attore Pino Cormani.

www.marchemania.it

Carnevale di Fano5-12-19 febbraio 2012Dal 1347 bello da vedere, dolce da gustareSfilate di carri allegorici, gruppi folcloristici, musicali, mascherate, getto di 200 quintali di dolciumi, suggestiva luminaria e spettacoli pi-rotecnici. Carnevale dei Bambini – Giovedì grasso – Martedì Grasso. Cultura, mostre, teatro, arte, gastronomia, feste, sport, animazioni e musica.

www.carnevaledifano.it

Carnevaledi Fano

COSA FACCIAMO DI BELLO STASERA?Quante volte vi sarete posti questa domanda… ML ha pensato a voi selezionando una rosa di iniziative culturali, d’intrattenimento, sportive e musicali davvero imperdibili!

APPUNTI IN AGENDA

LO SBERLEFFOIX RASSEGNA DI TEATRO AMATORIALE IN VERNACOLO JESINOJESI – TEATRO G.B. PERGOLESIAl Teatro Pergolesi di Jesi va in scena il dialetto con tre spettacoli che in chiave comica propongono spaccati di vita quotidiana della città, raccontati attraverso divertenti gallerie di personaggi. sabato 18 Febbraio 2012, ore 21.15domenica 19 Febbraio 2012, ore 17.15Gruppo Teatrale Amatoriale “I DIALETTALI” el tornacontocommedia brillante in due atti in vernacolo jesino scritta e diretta da Carlo Loreti

www.fondazionepergolesispontini.it

LO SBERLEFFO

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CIRANO DI BERGERAC

VARIAZIONI ENIGMATICHE17 febbraio 2012 – Matelica, Teatro PirmariniProtagonista un inedito Saverio Marconi, regista di fama interna-zionale, – accanto a Gian Paolo Valentini – che torna in scena come attore e sceglie Éric Emmanuel Schmitt. La piéce è stata uno stra-ordinario successo di pubblico e di critica in Europa, in Francia con l’interpretazione di Alain Delon e in Inghilterra di Donald Sutherland. “Oggi che ho l’età giusta per affrontare questo personaggio- dice Marconi- non ho avuto dubbi che fosse il testo più giusto per tornare sul palcoscenico.”

Per info: www.amat.it

VARIAZIONI ENIGMATICHE

DR. JEKYLL & MR. HIDE

DR. JEKYLL & MR. HIDESogni e visioni

URBINO |mercoledì 15 febbraio 2012Teatro Sanzio ore 21.00

ALESSANDRO BENVENUTI, ROSALINDA CELENTANO, ALICE e ELLEN KESSLER

Bene e male, due anime dimorano nei nostri petti, e questo ha at-

traversato i tempi, i luoghi, gli esseri umani che giocano con le cose, da tiranni e da re illuminati indifferentemente, senza rispetto per

nessuno: a turno si è mostri e servi fedeli. Si ama e si odia. Questo è uno spettacolo basato sul doppio, sulla trasformazione, sull’accosta-

mento di due segni diversi, due colori.

Per info: www.amat.it

CIRANO DI BERGERACMacerataFeltria - 15 febbraio 2012Teatro Battelli ore 21.15CORRADO D’ELIA E MONICA FAGGIANISu una scena costituita da un unico piano inclinato, meccanismo flessibile e dinamico, che si trasforma improvvisamente tra lo stupore degli spettatori, e che ri-esce ad evocare le diverse e numerose ambientazioni, si svolgono le vicende dell’amore impossibile di Cirano per Rossana, legata a sua volta a Cristiano, bello ma privo di spirito e dialettica. Svestito dai merletti del romanti-cismo e dalle facili rime, tradotto in una prosa attuale e vicina allo spettatore, Cirano riesce ad affascinare il pubblico per la fedeltà irremovibile ai suoi sogni, il suo amore per la libertà e l’anticonformismo, che lo rendono finalmente figura umana concreta e, soprattutto, con-temporanea.

Per info: www.amat.it

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DEBUTTO DELLA 911 CARRERA CABRIOLET CON UNA CAPOTE DI NUOVA CONCEZIONELancio sul mercato per la stagione open air 2012

APPUNTI IN AGENDA

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Stoccarda. Porsche rad-doppia il piacere di gui-da offerto dalla nuova

911 Carrera, affiancando alla versione coupé una versione cabriolet. Solo pochi mesi dopo il debutto della nuova generazione della classi-ca vettura sportiva, a mar-zo 2012 seguirà quello del-le versioni aperte della 911 Carrera e della 911 Carrera S nel nuovo design della serie 911.Ciò che era iniziato con la nuova carrozzeria in allumi-nio e acciaio della versione coupé, prosegue con la nuo-va ed esclusiva capote della versione cabriolet: la tipica linea del tetto 911 resta pie-namente intatta. Anche con la capote chiusa, la Cabrio-let si mette in evidenza. La struttura leggera, grazie an-che all’impiego di elementi in magnesio nella costruzione

della capote, assicura peso inferiore e maggiore sportivi-tà, a fronte di consumi ridotti e comfort più elevato. Anche con le versioni cabriolet della 911, Porsche è riuscita a ren-dere i nuovi modelli significa-tivamente più leggeri rispetto a quelli precedenti.Entrambe le nuove Cabrio-let dispongono della stessa tecnica della corrispondente versione coupé. Sotto il cofa-no della 911 Carrera Cabrio-let batte un motore boxer da 3,4 litri in grado di trasmet-tere all’asse posteriore una potenza di 350 CV (257 kW) tramite il cambio manuale a sette marce. La 911 Carrera S Cabriolet è spinta da un motore a 6 cilindri da 3,8 litri che sviluppa 400 CV (294 kW). Anche per questo modello, il cambio manuale a set-te marce è di serie. In que-sto modo, anche le versioni

aperte della 911 distanziano ulteriormente la concorrenza in termini di efficienza: en-trambi i modelli consumano meno di dieci litri di carbu-rante per 100 chilometri se-condo il NEDC (Nuovo ciclo di guida europeo). Anche per le Cabriolet è disponibile, come optional, il cambio a doppia frizione Porsche Doppelkup-plung (PDK), che garantisce consumi ancora più bassi e tempi di accelerazione più brevi.Con il passo allungato ri-spetto al modello preceden-te, la carreggiata anteriore più larga e il nuovo servo-sterzo elettromeccanico, la nuova Cabriolet offre carat-teristiche di guida ancora più sportive, maggiore pre-cisione e agilità. In base al modello sono disponibili, di serie o come optional, altri sistemi di regolazione attiva

per migliorare ulteriormente la dinamica di guida.Le nuove 911 Carrera Ca-briolet, che si possono ordi-nare già ora presso il Centro Porsche Ancona, verranno presentate il 9 Marzo 2012.In Italia, i prezzi, IVA inclusa, partono da 103.184 Euro per la 911 Carrera Cabriolet con 350 CV (257 kW) e da 117.825 euro per la 911 Carrera S Ca-briolet con 400 CV (294 kW).

CENTRO PORSCHE ANCONAMarche Motori SrlConcessionario PorscheVia Sacripanti 11/13, AnconaTel 071 [email protected]

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SPORT

Mauro, il mondo ti conosce come “L’uomo dei pattini”: la tua è una carriera costellata di premi, titoli e record: come è iniziato questo lungo viaggio?

“Sin da piccolo praticavo il pattinaggio, è sempre stata la mia più autentica passione: mi divertiva, mi dava adrenalina. Sen-tivo, però, la mancanza di un luogo dove potersi dedicare ade-guatamente a questo sport e allo stesso tempo la mancanza di un team, Di un riferimento per il territorio. Così, nel 1998 ho messo mano al portafoglio e ho creato l’ASD Team Roller a Senigallia, una scuola per bambini e adulti che, dal 1999 al 2005 ha ottenuto 9 primati del mondo, che sono finiti sul Libro dei Guinness. Entusiasmo, passione, costanza, voglia di rimet-tersi continuamente in gioco sono state le costanti di ogni mia nuova sfida”.

I tuoi immancabili compagni d’avventura sono i tuoi pattini… “Il pattino è l’evoluzione della scarpa. Offre il fascino della ve-locità, ti permette quasi di volare perché, in realtà, ti solleva da terra. Sono sfide che portano alla maturità, che ti fanno pro-vare brividi, non solo nel momento del successo, ma sin dalla preparazione, nello sforzo di ogni istante vissuto con passione e intensità. Il giorno della gara, della vittoria, non è che la con-ferma delle emozioni provate attimo dopo attimo in pista. Con-sidero i pattini come l’evoluzione della scarpa anche perché ti consentono di andare dove vuoi, velocemente, anche in città”.

Che caratteristiche deve avere? “Nel 1991 abbiamo avviato una collaborazione con un’azienda calzaturiera di Porto Sant’Elpidio. Oggi sono considerati leader mondiali nella produzione di pattini professionali. Si comincia prendendo il calco di un piede e si fa la scarpa su misura. Le ruote devono avere un diametro da 8 a 11 cm e devono essere quattro. La ruota è una parte fondamentale della scarpa e, in-sieme alla tecnica, determina la riuscita di una sfida”.

I tuoi pattini hanno avuto un incontro molto importante…“Sono stato il primo pattinatore della storia ad incontrare il Papa, Giovanni Paolo II. Abbiamo fatto una sorta di pellegri-naggio che ha toccato la chiesa di Santa Maria Goretti e le lo-calità di Corinaldo, Loreto, Assisi (fermandomi alla tomba di San Francesco), sino a raggiungere Roma, sempre sui miei pattini. Mi ha scortato un furgone con bordo i miei genitori, che mi accompagnano e mi sostengono in ogni nuova avventura. In quella giornata abbiamo vissuto emozioni davvero uniche, indimenticabili. Quando siamo arrivati a Roma, mi hanno fatto entrare dalla Porta di San Pietro, poi mi sono seduto al fianco del Papa: è stata una suggestione indescrivibile. Se mi venisse data l’occasione di rifare questa esperienza, non esiterei nem-meno un attimo. Sono momenti che vanno al di là del puro aspetto agonistico, ma che ti arricchiscono molto”.

C’è un bambino in ogni pattinatore?“Sì, è proprio così. Io mi considero uno di quei bambini che non è ancora diventato grande: vivo con spontaneità, curiosità, passione. Poi mi diverto moltissimo quando alleno i giovanis-simi, con il loro entusiasmo, la loro genuinità, la loro grinta. I bambini non sanno mentire e, allo stesso tempo, si rendono conto se sei sincero, o se li stai ingannando. Il nostro rapporto è diretto, immediato, ti trattano per quello che sei e per quello che riesci a trasmettere loro. Il clima che si crea in pista fa-vorisce la loro crescita personale e agonistica, ma allo stesso arricchisce anche me, mi fa sentire giovane, vivo e mi permette di essere uno di loro; a volte arrivo persino a chiedermi se sono io ad insegnare loro o se sono loro i miei veri insegnanti. I ri-sultati parlano da soli: nel 2011 abbiamo ottenuto 84 titoli, tra provinciali, regionali, italiani e 7 titoli europei”.

Qual è la prossima sfida che le piacerebbe intraprendere?“La prossima sfida alla quale sto lavorando è quella dei “7000

MAUROGUENCIIl campione, nove volte record del mondo, che vola sui pattini e che porterà i Mondiali a Senigallia“Quando pattino non ascolto altro che la voce del vento: abbiamo un dono prezioso che è la facoltà di pensare e io mi ritengo un privilegiato perché posso farlo per lunghe ore”

di A. Dachan fotografie di Sergio Serrangeli

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SPORT

Mauro, il mondo ti conosce come “L’uomo dei pattini”: la tua è una carriera costellata di premi, titoli e record: come è iniziato questo lungo viaggio?

“Sin da piccolo praticavo il pattinaggio, è sempre stata la mia più autentica passione: mi divertiva, mi dava adrenalina. Sen-tivo, però, la mancanza di un luogo dove potersi dedicare ade-guatamente a questo sport e allo stesso tempo la mancanza di un team, Di un riferimento per il territorio. Così, nel 1998 ho messo mano al portafoglio e ho creato l’ASD Team Roller a Senigallia, una scuola per bambini e adulti che, dal 1999 al 2005 ha ottenuto 9 primati del mondo, che sono finiti sul Libro dei Guinness. Entusiasmo, passione, costanza, voglia di rimet-tersi continuamente in gioco sono state le costanti di ogni mia nuova sfida”.

I tuoi immancabili compagni d’avventura sono i tuoi pattini… “Il pattino è l’evoluzione della scarpa. Offre il fascino della ve-locità, ti permette quasi di volare perché, in realtà, ti solleva da terra. Sono sfide che portano alla maturità, che ti fanno pro-vare brividi, non solo nel momento del successo, ma sin dalla preparazione, nello sforzo di ogni istante vissuto con passione e intensità. Il giorno della gara, della vittoria, non è che la con-ferma delle emozioni provate attimo dopo attimo in pista. Con-sidero i pattini come l’evoluzione della scarpa anche perché ti consentono di andare dove vuoi, velocemente, anche in città”.

Che caratteristiche deve avere? “Nel 1991 abbiamo avviato una collaborazione con un’azienda calzaturiera di Porto Sant’Elpidio. Oggi sono considerati leader mondiali nella produzione di pattini professionali. Si comincia prendendo il calco di un piede e si fa la scarpa su misura. Le ruote devono avere un diametro da 8 a 11 cm e devono essere quattro. La ruota è una parte fondamentale della scarpa e, in-sieme alla tecnica, determina la riuscita di una sfida”.

I tuoi pattini hanno avuto un incontro molto importante…“Sono stato il primo pattinatore della storia ad incontrare il Papa, Giovanni Paolo II. Abbiamo fatto una sorta di pellegri-naggio che ha toccato la chiesa di Santa Maria Goretti e le lo-calità di Corinaldo, Loreto, Assisi (fermandomi alla tomba di San Francesco), sino a raggiungere Roma, sempre sui miei pattini. Mi ha scortato un furgone con bordo i miei genitori, che mi accompagnano e mi sostengono in ogni nuova avventura. In quella giornata abbiamo vissuto emozioni davvero uniche, indimenticabili. Quando siamo arrivati a Roma, mi hanno fatto entrare dalla Porta di San Pietro, poi mi sono seduto al fianco del Papa: è stata una suggestione indescrivibile. Se mi venisse data l’occasione di rifare questa esperienza, non esiterei nem-meno un attimo. Sono momenti che vanno al di là del puro aspetto agonistico, ma che ti arricchiscono molto”.

C’è un bambino in ogni pattinatore?“Sì, è proprio così. Io mi considero uno di quei bambini che non è ancora diventato grande: vivo con spontaneità, curiosità, passione. Poi mi diverto moltissimo quando alleno i giovanis-simi, con il loro entusiasmo, la loro genuinità, la loro grinta. I bambini non sanno mentire e, allo stesso tempo, si rendono conto se sei sincero, o se li stai ingannando. Il nostro rapporto è diretto, immediato, ti trattano per quello che sei e per quello che riesci a trasmettere loro. Il clima che si crea in pista fa-vorisce la loro crescita personale e agonistica, ma allo stesso arricchisce anche me, mi fa sentire giovane, vivo e mi permette di essere uno di loro; a volte arrivo persino a chiedermi se sono io ad insegnare loro o se sono loro i miei veri insegnanti. I ri-sultati parlano da soli: nel 2011 abbiamo ottenuto 84 titoli, tra provinciali, regionali, italiani e 7 titoli europei”.

Qual è la prossima sfida che le piacerebbe intraprendere?“La prossima sfida alla quale sto lavorando è quella dei “7000

MAUROGUENCIIl campione, nove volte record del mondo, che vola sui pattini e che porterà i Mondiali a Senigallia“Quando pattino non ascolto altro che la voce del vento: abbiamo un dono prezioso che è la facoltà di pensare e io mi ritengo un privilegiato perché posso farlo per lunghe ore”

di A. Dachan fotografie di Sergio Serrangeli

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Km in 70 giorni”: vorrei attraversare l’Europa sui pattini e batte-re il record, magari portando ai primi cittadini delle capitali eu-ropee prodotti e specialità tipici delle Marche. Sono molto fiero del nostro territorio e sono profondamente legato ad esso. Mi piacerebbe diventarne in qualche modo “ambasciatore” e que-sta sfida sarebbe un’occasione importante. Ci sto lavorando, perché chiaramente non posso muovermi da solo, ho bisogno del coinvolgimento e del sostegno di istituzioni e di realtà locali che, come me, credano nella bontà di questo tour”.

Tra i tuoi successi bisogna ricordare anche l’ambizioso pro-getto di cui sei stato capofila, che vede protagonista la pista di Senigallia.“È stata una vera avventura, ma alla fine ce l’abbiamo fatta! Avevo ragazzi molto bravi, che però venivano sballottati qua e là e mi sono concentrato per toglierli dalla strada e costruire un impianto sicuro per loro. Sono riuscito in questo intento, an-che se avevo tutti contro; non è stato facile definire il carattere della pista, è stato un obiettivo ambizioso, a cui abbiamo lavo-rato per dieci lunghi anni. La Federazione, all’epoca, non aveva ancora un regolamento preciso, come invece ha oggi. L’ho vo-luta colorata ed è diventata una delle più veloci, avveniristiche, tecniche e spettacolari piste al mondo. È stata un’impresa che mi ha tolto molte energie, ma mi ha dato anche molte soddi-sfazioni; ne è valsa la pena. Oggi la pista è diventata un punto di riferimento a livello internazionale e adesso è candidata e quasi sicuramente verrà scelta, per ospitare il mondiale 2012 che si terrà a settembre”.

Toglimi una curiosità: quando pattina, ascolti musica in cuf-fia?“Quando pattino, come mi ha insegnato il maestro Francesco Moser, non ascolto nulla. Abbiamo la fortuna e la facoltà di poter pensare e io mi sento un privilegiato perché ho l’oppor-

tunità e l’onore di poter pensare per diverse ore consecutive. La testa lavora, riflette, si diventa critici verso se stessi, si pos-sono fare progetti, programmi. Considero il poter pensare un privilegio e, quindi, me lo godo fino in fondo. Poi non bisogna dimenticare l’aspetto della sicurezza…”.

Allora ti lascio proseguire il tuo viaggio e ti faccio un grosso in bocca al lupo!“Grazie e, mi raccomando: vi aspetto al Mondiale!”.

1999: Record del chilometro lanciato1999: Record degli 84 e 100 Km

2000: Record dell’ora2001: Record delle sei ore

2002: nuovo record dell’ora, sfida Guenci – Moser2004: Record 12 e 24 ore

2005: Record dell’ora assoluto2006: Certificato di benemerenza dagli USA

vincitore della Athen to Atlenta gara più lunga al mondo di 150 Km

2006-2009 Campione del mondo e d’Europa2010: Guinness World Record superman del decennio e

Italian Cup2011: Targa d’argento Coni

“Con i bambini a volte arrivo persino a chiedermi se sono io ad insegnare loro o se sono loro i miei veri insegnanti. I risultati parlano da soli: nel 2011 abbiamo ottenuto 84 titoli, tra provinciali e regionali, italiani e 7 titoli europei…”

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Di fronte alla “pistola fumante” di numeri fin troppo chia-ri e di un’intera comunità internazionale che, seppur ognuno con i suoi problemi, ha messo la propria lente

di ingrandimento sul nostro Paese, e non per meriti, non do-vrebbero esserci più dubbi. Eppure, stiamo ancora ricercan-do semplicemente la prevaricazione sul nostro interlocutore (chiunque egli sia) anziché la verità, stiamo ancora perseguen-do la vendetta e la soddisfazione di un rancore becero e fazioso anziché tornare ad un canone di vita più illuminato e pragmati-co, che in fin dei conti non sarebbe neanche prova di virtù, ma oramai semplice espressione di un istinto di sopravvivenza fino ad ora inascoltato.La nostra politica, quella dei nostri rappresentanti ma anche di noi tutti votanti, manifestanti, polemici, qualunquisti, eter-ni insoddisfatti, disfattisti, insofferenti, presupponenti, proprio questa politica ha palesemente fallito. Ha fallito il modo di fare e di essere di un Paese che ha santificato i protocolli e lo sta-tus, che protesta contro tutto e tutti ma disdegna il cambia-mento, un Paese che è pronto a lamentarsi quando le cose vanno male, ma si prende la briga di scendere in piazza solo se vengono toccati i propri privilegi.Che sia il caso di cambiare?Se fosse frutto solo di un’inquietudine personale, soggettiva, alimentata da opinioni e percezioni, probabilmente questa do-manda dovrebbe essere lasciata rapidamente cadere nel vuoto da cui è sembrata provenire. Peccato che, stavolta come non

mai, ci scorra tra le dita ogni giorno una realtà concreta e in-controvertibile che grida con ogni suo frammento che abbiamo sbagliato un mare di cose.E il cambiamento sarebbe molto più semplice e indolore se evitassimo, almeno stavolta, di cercare un capro espiatorio, di incolpare qualcuno, chicchessia, purché non siamo noi. L’Ultima Pagina nasce con il proposito di presentare alcune provocatorie “alchimie” che, lasciandosi alle spalle luoghi co-muni di vario genere, possano dimostrare come e quanto si possa migliorare il nostro Paese. È logico che questo agire farà cenno a categorie ed istituzioni, ma non vuole farlo con intento forcaiolo, piuttosto con un disincanto apolitico e non polemico. Anche perché, se in un organismo qualcosa va male e questo malessere perdura, è innegabilmente colpa dell’intero organi-smo, non di una sola sua componente.Prendiamo allora per esempio un organo dello Stato che sti-pendia circa 945 soggetti, normalmente già titolari di altre fonti di reddito, con un lordo medio di circa 18.500 euro mensili (dati forniti da www.camera.it, che tengono conto anche di diaria e di rimborso forfettario spese per il rapporto eletto-elettori), pari a quasi 220mila euro l’anno pro capite (arrotondati per di-fetto). Il costo annuo complessivo è dunque di circa 210 milioni di euro. Da questo computo è stata esclusa una serie di altri rimborsi spese e voci similari.Ipotizzando di disporre per un solo singolo anno di questa stes-sa cifra, decidendo però di investirla in modo imprenditoriale,

AZIENDA ITALIA, NON È POSSIBILE MIGLIORARE SENZA CAMBIARE

ULTIMA PAGINA

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i 210 milioni di euro diventerebbero il nostro equity, il nostro Capitale Sociale. Con una tale dotazione si può ambire ad una leva finanziaria caratterizzata almeno da una rapporto equity-debito pari a 1:4. Grazie ad essa, il nostro investimento com-plessivo sarebbe perciò di 1 miliardo e 50 milioni di euro.Per continuare con la nostra simulazione e rimanere nell’am-bito della plausibilità, basta ipotizzare la nascitura azienda come un operatore che agisca sul mercato con un portafo-glio diversificato, operante nei settori misti (industria-servizi) nei quali è possibile ricercare ancora delle nicchie in cui è la qualità e non il prezzo a fare la differenza e nelle quali l’Italia può ancora godere di vantaggi competitivi oggettivi (si pensi ad esempio all’agroalimentare o al turismo).Per comodità e per prudenza, pensiamo ad un rapporto attivo-fatturato di 1:1,25; quindi avremmo a disposizione poco più di 1 miliardo e 300 milioni di euro di giro d’affari. Con un’incidenza media dei costi del personale di circa il 30 per cento, ci sareb-bero più di 390 milioni di euro di stipendi. Con un costo azien-dale medio di circa 30mila euro a persona, si verrebbero a cre-are circa 13.125 nuovi posti di lavoro. Non solo: pensando ad un utile ante-imposte pari anche solo al 5 per cento del fatturato, questo si attesterebbe all’circa sui 65 milioni e 625mila euro; con un’imposizione media pari a circa il 50 per cento dell’utile ante-imposte, si verrebbero a generare utili netti pari a circa 33 milioni di euro, con una redditività del capitale proprio investito di quasi il 16 per cento. Questo significa anche che in pochi

anni sarebbe possibile reinvestire integralmente il capitale per creare ulteriori posti di lavoro e ampliamenti di mercato.Tutto questo semplicemente evitando a meno di mille per-sone di percepire redditi che comunque costituirebbero nor-malmente un extra (senza tra l’altro che siano minimamente produttive, e la storia recente lo dimostra). Si tratta di ipotesi decisamente prudenziali e in parte forfettarie, ma tutt’altro che improbabili.Pensate ora ad ampliare questo discorso ad una serie di altre figure legate all’abnorme apparato pubblico, costituito da deci-ne e decine di enti oramai obsoleti, o perfino resi inutili da una serie di mutamenti fisiologici e strutturali della nostra società, del nostro territorio e dei nostri mercati: reinvestendo il rispar-mio annuo derivante da questo ridimensionamento sostenibile si potrebbero ottenere numerose aziende come quella che è stata esemplificata qui sopra.Questo significa che il vero problema del sistema economico italiano è costituito dagli italiani stessi, o per lo meno da tutti coloro che vorrebbero capra e cavoli, ossia il miglioramento senza il cambiamento.

Michele BarchiesiCSI – Centro per lo Sviluppo Industriale

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a cura del Gruppo Sida di Ancona - www.sidasrl.it OFFERTE DI LAVORO

> Gruppo Multinazionale operante nel settore dei beni di consumo durevoli, per il po-tenziamento della Direzione Acquisti ricerca:2 BUYER SENIORRequisiti:Conoscenza fluente della lin-gua ingleseDisponibilità a frequenti tra-sferteBackground preferibilmente tecnicoEsperienza significativa (4-5 anni) nel settore acquisti di componenti semi-lavorati e materie prime.Determinazione, dinamismo e forte orientamento al problem solvingLa sede di lavoro è nel centro ItaliaI candidati ambosessi (L. 903/77) sono invitati a legge-re sul nostro sito l’informativa sulla Privacy (D. Lgs. 196/03). Inviare CV con consenso al trattamento dei dati citando il riferimento, tramite e-mail [email protected] o fax. (071.2852245) a : SIDA srl Via I° Maggio 156 – 60123 ANCONA – tel 071.28521

> Tour Operator Incoming di riferimento, si distingue sul mercato attraverso l’inter-pretazione della propria terra con viaggi e prodotti turistici creativi e personalizzati; nato da pluriennali esperienze nel settore della consulenza e dei servizi specialistici di marke-ting per il turismo, per am-pliamento propria struttura, ricerca:AGENTI PLURIMANDATARI(Emilia Romagna rif.AG/EM– Lombardia rif. AG/LO– Pie-monte rif. AG/PI-Triveneto rif. AG/TRI)Selezioniamo figure di Agente/ consulente commerciale per espansione rete commerciale nelle regioni di riferimento. Ci occupiamo di sviluppare prodotti personalizzati e for-

temente orientati alla qualità ed al servizio per i clienti. Il nostro canale di riferimento ci permette di relazionarci con Amministrazioni pubbliche, consorzi, agenzie di viaggio, operatori turistici.Requisiti: Esperienza di almeno 1 anno come Agente/ Commerciale nel settore dei servizi turisticiDinamicità e intraprendenza commercialeOttimo provvigionale e incen-tivi.AutomunitoI professionisti che intendono candidarsi, potranno inviare il proprio CV professionale a: [email protected]

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> Azienda con plurienna-le esperienza nel settore dei SERVIZI SPECIALISTICI DI MARKETING per il turismo offre:2 BORSE DI STUDIO A CO-PERTURA TOTALE TIROCINIO FORMATIVO FINALIZZATO ALL’INSERIMENTO(Master in General Management, indi-rizzo MARKETING)Il candidato ideale deve avere spiccate doti relazionali, dina-mismo, flessibilità e passione per il lavoro, ed essere un di-plomato e/o laureato in: ma-terie informatiche, ingegne-ria (informatica, gestionale), scienze della comunicazione, economia, marketing.Dopo aver superato il pro-cesso selettivo, l’azienda in-dividuerà il collaboratore che inizierà il seguente percorso professionalizzante:1) Frequenza al Master Ge-neral Managmente con spe-cializzazione in Sales& Mar-keting;( Inizio del master previsto per fine febbraio)2) Tirocinio formativo della durata di 6 mesi (in contem-poranea al Corso) da svolgere presso la sede centrale dell’a-zienda ad Ancona3) Inserimento lavorativo all’interno dell’azienda. Il PROCESSO SELETTIVO si svolgerà in due step principali, PROVA DI GRUPPO E COLLO-QUIO INDIVIDUALE Per partecipare alla selezione dovete inviare il vostro cv con-fermando l’interesse a parte-cipare ed inserendo il codice BS/02 nella sezione OGGET-TO, al seguente indirizzo mail, [email protected] sarà nostra premura contattarvi e darvi tutte le in-formazioni inerenti l’opportu-nità.

> La nostra azienda cliente è una delle principali realtà produttive ad alto contenu-to tecnologico della regione Marche; ha filiali in tutto il

mondo e per il potenziamento del proprio organico ricerca:RESPONSABILE TESORERIA La risorsa, in riporto diretto alla Direzione Amministrativa Finanziaria del Gruppo, avrà il principale compito di garan-tire l’equilibrio finanziario di breve e medio e lungo periodo gestendo la tesoreria azienda-le.In particolare dovrà occuparsi di:Previsione, gestione ed otti-mizzazione dei flussi di cassa attivi e passiviGestione dei finanziamentiBudget degli oneri finanziari e reportistica mensile sull’e-sposizione finanziaria Gestione diretta di tutti i rap-porti con gli istituti bancari per fabbisogni di breve, medio e lungo periodoLa selezione è rivolta a can-didati ambosessi che sono in possesso della laurea spe-cialistica in Economia, che abbiano maturato una prece-dente esperienza ricoprendo il medesimo ruolo in contesti aziendali strutturati e che ab-biano buona conoscenza della contabilità industriale fino alla redazione di bilancio. Costitu-isce requisito indispensabile la conoscenza della lingua in-glese.Ottime capacita di analisi, au-tonomia decisionale, capacità organizzative e gestionali, re-sistenza allo stress, affidabili-tà completano il profilo.I candidati ambosessi (L. 903/77) sono invitati a legge-re sul nostro sito l’informativa sulla Privacy (D. Lgs. 196/03). Inviare CV con consenso al trattamento dei dati citando il riferimento, tramite e-mail [email protected] o fax. (071.2852245) a : SIDA srl Via I° Maggio 156 – 60123 ANCONA – tel 071.28521

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a cura del Gruppo Sida di Ancona - www.sidasrl.it OFFERTE DI LAVORO

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Nello specifico la persona si occuperà di:Monitoraggio delle perfor-mance delle campagne on line (Web eDirect Marketing)Impostazione campagne di Search Engine Marketing e AdvertisingCreazione e gestione della re-portistica di nuovi canali digi-tali: Web, mobile e tabletApplicazione delle tecniche di Search Engine Optimization (SEO)

Il/La candidato\a ideale ha un’età compresa tra i 25 ed i 35 anni, è laureato/a in Infor-matica, materie scientifiche e\o esperto/a in Web Marke-ting.

Requisito fondamentale è l’a-ver maturato un’esperienza nel ruolo di almeno 1 anno e la buona conoscenza del-la lingua inglese, dei sistemi informatici e applicativi web. È gradita la conoscenza delle tecniche di Search Engine Op-timization, Google Analytics,

Sistemi di Web Tracking e Go-ogle AdWords.Precisione, metodo, autono-mia operativa, attitudine al problem solving e competen-ze organizzative completano il profilo.La sede di lavoro è Ancona.

I candidati che ritengano di essere in il linea con il profilo, interessati alla posizione og-getto, possono inviare il pro-prio Cv aggiornato al seguen-te indirizzo: [email protected]

> Azienda che fornisce al mondo impresa una gamma completa di Servizi integra-ti di Marketing Strategico ed Operativo, con sede di lavoro ad Ancona, ricerca:SERVICE MANAGERResponsabilità Qualità Call CenterIl candidato\a, rispondendo allo Staff seguirà uno o più servizi operativi, interfaccian-do il committente nelle fasi di progettazione, definizione dei processi operativi, dei flussi delle informazioni necessarie alla corretta erogazione del servizio e di dati di ritorno al cliente. A servizio attivato verifica i re-port statistici e i dati raccolti per evidenziare eccezioni e problematiche, definendo con il cliente le adeguate soluzio-ni. E’ il punto di contatto tra cliente e servizio operativo del Call Center.

Il/La candidato/a ideale è in possesso di un diploma di laurea, preferibilmente in di-scipline economiche, l’aver maturato una consistente esperienza all’interno dei call center in ruoli di responsabi-lità e di coordinamento di ri-sorse. Requisito necessario è l’aver maturato un’esperienza di almeno 2 anni nel ruolo ri-cercato.

Orientamento all’obiettivo, ottime doti relazionali, di pro-blem solving e gestione dello stress sono requisiti fonda-mentali per il ruolo.

Completano il profilo doti di comunicazione e una cono-scenza fluente della lingua inglese.

La sede di lavoro è Ancona

> Azienda con sede ad An-cona operante nel settore dei Servizi integrati di Marketing Strategico ed Operativo cerca per ampliamento del proprio organico:WEB DEVELOPERIl candidato si occuperà di tutte le attività di sviluppo Web Marketing aziendale o per conto di clienti, comprese attività di grafica/design/mul-timedia. Gestirà tutte le attivi-tà di sviluppo e declinazione creatività (statiche/animate) di Web Advertising (banner, DEM, ecc.) e lo sviluppo di layout e interfacce grafiche siti Web (progetto grafico e implementazione HTML-CSS, Flash).

In particolare sono richiesti le seguenti skills tecniche:Diploma o laurea in materie tecnico/informatiche;

Ottima padronanza dei to-ols: Adobe Photoshop, Adobe Macromedia Flash, Microsoft Frontpage, Adobe Dreamwea-ver, Adobe Illustrator (o ana-logo pacchetto di grafica vet-toriale);Ottima conoscenza dei lin-guaggi HTML-CSS, Java-script, ActionScript;Buona conoscenza della lin-gua inglese. Completano il profilo dinami-cità, creatività, collaborazione e autonomia operativa.Il/La candidato/a ideale ha un’età compresa tra i 25 ed i

33 anni, è laureato/a in Infor-matica, materie scientifiche e/o esperto/a in Web Marke-ting. Requisito fondamentale è l’a-ver maturato un’esperienza nel ruolo di almeno 1 anno e la buona conoscenza della lingua inglese.

La sede di lavoro è Ancona.

I candidati che ritengano di essere in il linea con il profilo, interessati alla posizione og-getto, possono inviare il pro-prio Cv aggiornato al seguen-te indirizzo: [email protected]

> Azienda con sede ad Anco-na che opera nel settore dei Servizi integrati di Marketing Strategico ed Operativo cerca per ampliamento del proprio organico:Rif. GM\KA KEY ACCOUNT ITALIAIl candidato\a svilupperà ed amplierà il portfolio dei clien-ti gestendone le varie fasi del rapporto di lavoro. La figu-ra risponderà direttamente all’Area Manager.

Un’età compresa tra i 25 e i 35 anni, il possesso di una lau-rea e la residenza ad Ancona sono requisiti fondamentali.Si richiede un’ottima cono-scenza della lingua inglese.Completano il profilo ottime doti relazionali e comunicati-ve, dinamicità, intraprenden-za e propensione al problem solving.

La zona di interesse è il centro Italia.

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CULTURA D’IMPRESA E DINTORNI

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RobertoBettiRB Costruzioni: il nostro stile come firma38 anni, fanese, imprenditore e tifoso: con la sua azienda crea costruzioni che conciliano qualità e bellezza, design e funzionalità. la sua sfida oggi è esportare l’eleganza del made in italy in edilizia in giro per il mondo

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DOSSIERCOMMERCIOLiberalizzazioni,il colpo di grazia per i piccoli

IL PERSOnAggIODaniele Gaglianone,regista e documentarista, sogna di girare nelle Marche

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A CASA DI:Benvenuti al Castello Màlleus

SPECIALESan Valentino e … poi?Dal primo sguardo, al giorno del sì!

9 772036 758002

2 0 0 0 1 >ISSN 20367589