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Misure Cautelari Novembre 2014 Progetto GIUDEM

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Page 1: Misure Cautelari Novembre 2014 Progetto GIUDEM. Tassonomia Misure cautelari personali coercitive Custodia cautelare In carcere In luogo di cura Arresti

Misure Cautelari

Novembre 2014Progetto GIUDEM

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Tassonomia

• Misure cautelari personali coercitive• Custodia cautelare

• In carcere• In luogo di cura• Arresti domiciliari

• Misure non custodiali• Divieto di espatrio• Obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria• Allontanamento dalla casa familiare• Divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla persona offesa• Divieto di dimora• Obbligo di dimora

• Misure cautelari personali interdittive• Sospensione dall’esercizio della podestà dei genitori• Sospensione dall’esercizio di un pubblico ufficio o servizio• Divieto temporaneo di esercitare determinate attività professionali o

imprenditoriali

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Workflow ideale

• Ruoli• PM = pubblico ministero• GIP = giudice per le indagini preliminari• Indagato = persona nei confronti della quale è richiesta e/o eseguita la misura

cautelare• Avvocato = legale dell’indagato• Forze di pubblica sicurezza = Polizia e Arma dei Carabinieri; coloro che danno

esecuzione alla ordinanza del GIP• Fasi

1. Richiesta - PM richiede al GIP una misura cautelare nei confronti dell’indagato2. Decisione – il GIP decide se disporre la misura cautelare o rigettare la

richiesta sulla base delle «condizioni di applicabilità»; se decide positivamente, il GIP stabilisce quale misura cautelare disporre sulla base di «criteri di scelta»

3. Applicazione – è data esecuzione alla misura cautelare; entro 5 gg avviene l’interrogatorio di garanzia; a ogni misura cautelare corrispondono differenti durate e modalità di computo dei termini

4. Riesame – l’indagato, attraverso il suo avvocato, propone richiesta di riesame5. Cause di trasformazione-sospensione-estinzione – durante l’esecuzione

della misura cautelare possono incorrere eventi modificatori

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1. Richiesta

• Oggetto: PM richiede al GIP una misura cautelare nei confronti dell’indagato

• Descrizione:• In una richiesta formale, il PM indica al GIP:

• I dati anagrafici dell’indagato• Il/i delitto/i per il/i quale/i è accusato• La misura cautelare richiesta• La data

• Della commissione del reato• della decorrenza della misura cautelare• della scadenza della misura cautelare

• To-do: strumento gestionale comune agli uffici della Procura e a quelli del GIP, che permetta di gestire l’intero procedimento, dalla sua instaurazione mediante l’invio telematico della richiesta, alla consultazione condivisa del fascicolo; dall’aggiornamento della vicenda procedurale al computo della decorrenza dei termini

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2. Decisione

• Oggetto: il GIP decide se disporre la misura cautelare o rigettare la richiesta sulla base delle «condizioni di applicabilità»; se decide positivamente, il GIP stabilisce quale misura cautelare disporre sulla base di «criteri di scelta»

• Descrizione:• Il GIP:

• Accoglie la richiesta• Tiene conto delle «condizioni di applicabilità» [Focus 1]

sulla scorta delle informazioni fornite dal PM• Tiene conto dei «criteri di scelta» [Focus 2] per stabilire la

misura cautelare• Respinge la richiesta

• To-do: oltre al Punto 1, considerare ulteriori strumenti per verificare applicabilità e scegliere la misura cautelare (es: check list)

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Focus 1: applicabilità

• Delitti con pena pari a:• Ergastolo• Reclusione superiore nel massimo a 3 anni

• Sussistenza dei «gravi indizi di colpevolezza»• Sussistenza di almeno una «esigenza cautelare»:

• Pericolo per acquisizione o genuinità prove• Pericolo di fuga o fuga• Pericolo di reiterazione del reato

• Esclusione di cause di giustificazione, non punibilità, estinzione (del reato o della pena)

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Focus 2: Criteri di scelta

• Adeguatezza• Proporzionalità• Divieti di disposizione della misura cautelare:

• Potenziale sospensione della pena in caso di sentenza• Potenziale pena detentiva non superiore a tre anni• Mai custodia cautelare in carcere se:

• indagato è donna incinta o madre/padre vedovo di prole di età inferiore a tre anni

• Malato di AIDS o altre malattie gravemente infettive• Mai arresti domiciliari per condannati per evasione

• Custodia cautelare in carcere solo se altre inadeguate o se espresso chiaramente da legge

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3. Applicazione• Oggetto: è data esecuzione alla misura cautelare; entro 5 gg avviene l’interrogatorio di garanzia; a ogni

misura cautelare corrispondono differenti durate e modalità di computo dei termini

• Descrizione:• Il GIP emette ordinanza applicativa della misura cautelare

• Nella redazione dell’ordinanza, il GIP parte materialmente dalla richiesta del PM, integrandola con nuove informazioni

• La Procura da’ esecuzione materiale all’ordinanza inviandola alle forze di pubblica sicurezza• Le forze di pubblica sicurezza eseguono l’ordinanza, notificando tempestivamente alla procura

l’avvenuta esecuzione• Entro 5 gg dalla esecuzione materiale della misura cautelare (e non dalla sua notifica) deve

avvenire l’interrogatorio di garanzia dell’indagato• Durante l’esecuzione, è monitorata la decorrenza dei termini della misura cautelare onde evitare

problemi (es: decorrenze virtuali) [Focus 3]

• To-do: oltre al Punto 1., strumento che permetta• Al GIP di redigere l’ordinanza precompilata almeno con i dati identificativi forniti dalla richiesta del

PM• Al PM e alle forze di pubblica sicurezza di comunicare direttamente e tempestivamente senza

margini di errore (via pec)• Al PM e al GIP di monitorare la decorrenza

• Dei 5 gg utili per l’interrogatorio di garanzia (dal momento dell’avvenuta esecuzione)• Dei termini della misura cautelare

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Focus 3: Termini e decorrenzaArt. 303, c.1

lett. A)Art. 303, c.1

lett. B)Art. 303, c.1 lett. B-bis)

Art. 303, c.1 lett. C)

Reclusione <= 6 anni (max) 3 mesi 6 mesi 4 mesi

Reclusione <= 3 anni 9 mesi

Reclusione > 6 anni (max) 6 – 12 mesi

6 anni (max) < reclusione < 20 anni (max) 12 mesi

Reclusione > 20 anni (max) V ergastolo 18 mesi8 mesi (no ergastolo) – 12 mesi

3 anni (max) < reclusione < 10 anni (max) 12 mesi

Reclusione > 10 anni V ergastolo 18 mesi

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Focus 3: Termini e decorrenzaArt. 303, c.1

lett. D)Art. 303, c. 2 Art. 303, c. 3 Art. 303, c. 4

Reclusione <= 6 anni (max) 9 – 24 mesi varia varia 24 mesi

Reclusione <= 3 anni

Reclusione > 6 anni (max)

6 anni (max) < reclusione < 20 anni (max) 48 mesi

Reclusione > 20 anni (max) V ergastolo 72 mesi

3 anni (max) < reclusione < 10 anni (max)

Reclusione > 10 anni V ergastolo

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4. Riesame

• Oggetto: l’indagato, attraverso il suo avvocato, propone richiesta di riesame

• Descrizione:• L’avvocato dell’indagato richiede il riesame• La Procura scansiona il fascicolo relativo all’imputato ed lo invia, a mezzo

pec, al tribunale del riesame• Il tribunale del riesame segue le sue procedure (estranee al presente

progetto)• Tale procedura è esclusa per le ipotesi in cui il PM possa proporre appello

all’ordinanza del GIP

• To-do: predisporre uno strumento che permetta:• L’archiviazione in formato digitale del fascicolo (limitando se possibile la

scansione)• L’invio telematico (via pec, come al Punto 3.) del fascicolo al tribunale del

riesame

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5. Cause modificative

• Oggetto: durante l’esecuzione della misura cautelare possono incorrere eventi modificatori quali cause di trasformazione-sospensione-estinzione della misura cautelare

• Descrizione:• Fattori dinamici della vicenda processuale che vedono GIP e PM attori:

• Nuovo capo d’imputazione• Conversione di tipologia di misura cautelare• Conversione delle scadenze• Decorrenza virtuale delle scadenze• Rapporti con il carcere:

• Colloqui ordinari e straordinari• Malattie e visite mediche• Assenze giustificate (es: funerale di un parente prossimo)

• To-do: possibilità di gestire le cause modificative all’interno del procedimento, come già segnalato al Punto 1.

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