misurare l'internazio nalizzazione regionale · ricordiamo: il transnationality index (unctad,...
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INTERNAZIONALIZZAZIONE
Apr./2016Quaderno N. 2
MISURAREL'INTERNAZIO
NALIZZAZIONEREGIONALE
La Liguria nelcontesto nazionale
La presente pubblicazione è stata realizzata dal Centro Studi A.L.C.E.(Responsabile: Dott.ssa Lucia Leporatti - [email protected])
01
indice
Introduzione
01. Misure diinternazionalizzazione
02. Esperienze italiane
03. Dati
04. Un'analisi gra�ca e delposizionamento della Liguria
04.1 L'internazionalizzazioneeconomica
04.2 L'internazionalizzazionesociale e infrastrutturale
05. Sintesi degli indicatori
06. Discussione
03
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19
IntroduzioneNell'attuale contesto economico le regioni italiane si trovano ad affrontare crescenti sfide competitive e a ricercare incrementi nella produttività, nella produzione e nell'apertura internazionale al fine di mitigare parzial-mente gli effetti di una profonda e ormai prolungata recessione economica. La competizione tra regioni e, più in generale tra paesi, non segue le medesime regole della competizione tra imprese (Bradley, 2005): general-mente, le realtà territoriali sono alla ricerca di un vantag-gio comparato in termini di costi e prezzi rispetto a quelli praticati dalle regioni adiacenti. Le imprese, in questo contesto, assumono il ruolo di attori del processo, attuando specifiche politiche di management mirate a ricercare un vantaggio competitivo (Samli e Jacobs, 1995). Tuttavia, per molte realtà territoriali è ancora difficile coinvolgere i governi regionali e nazionali nella definizione del contesto competitivo in cui operano le imprese; ricercare una coerenza tra le politiche locali e le strategie aziendali risulta però necessario. Migliorare il grado di internazionalizzazione della regione e creare dei vantaggi competitivi nella produzione e nello scam-bio può infatti rappresentare un fattore di successo non solo a livello di singola impresa ma può migliorare la posizione competitiva dell'intera regione rispetto ai territori limitrofi.
Molti studi precedenti (Tardivo e Viassone, 2009) si sono occupati della ricerca di misure di internazionalizzazione a livello di impresa; tuttavia le ricerche volte ad indivi-duare indicatori territoriali sono ancora oggi limitate (Bradley et al., 2011). Misurare il grado di internaziona-lizzazione a livello regionale non è un'impresa semplice, soprattutto a causa della multidisciplinarità del tema. Infatti, il livello di internazionalizzazione locale dipende da driver di diversa natura, in primo luogo economica ma anche sociale e infrastrutturale (Intesa Sanpaolo– SRM, 2011). Tra gli indicatori economici più ampiamente utilizzati troviamo il peso delle esportazioni o delle importazioni sul PIL, il saldo commerciale, il peso dell'export agroalimentare o dei settori ad alta tecnolo-gia. Ovviamente, in aggiunta all'elemento commerciale, anche forme di internazionalizzazione differenti da quelle sopradette contribuiscono al grado di sviluppo dell'impianto di internazionalizzazione regionale; per
tale motivo indicatori produttivi, finanziari, tecnologici e imprenditoriali hanno un ruolo di rilievo. In aggiunta, l'impianto regolatorio e amministrativo delle regioni, così come aspetti puramente socio-culturali e turistici posso-no agire da volano o, al contrario, ostacolare il pieno sviluppo internazionale della regione.
Il problema nell'avere a disposizione un numero elevato di indicatori nasce dalla difficoltà di interpretare le diver-se misure in un'ottica sintetica. Indicatori differenti possono infatti portare a risultati parzialmente contra-stanti: una regione caratterizzata da un forte impianto industriale può infatti essere vincente nel peso sul PIL delle esportazioni o delle importazioni, ma può essere meno performante, ad esempio, con riguardo alla presenza di imprese straniere sul territorio.
L'obiettivo del presente lavoro è quello di confrontare il grado di internazionalizzazione della regione Liguria con quello delle altre regioni italiane.Con questo fine, per prima cosa sarà proposta una rassegna delle principali misure utilizzate per valutare l'internazionalizzazione di un territorio nelle sue molteplici sfaccettature.In secondo luogo saranno descritti i dati utilizzabili nel contesto italiano e i risultati a cui siamo pervenuti.
Un interesse particolare sarà dedicato alla Regione Liguria per individuare il suo posizionamento rispetto alle altre regioni italiane per livello di internazionalizza-zione economica, sociale e infrastrutturale con l'obietti-vo di comprendere le principali criticità della regione e fornire agli operatori pubblici indicazioni di policy utili a migliorare il posizionamento strategico della Liguria nel contesto italiano.
03
MISURARE L'INTERNAZIONALIZZAZIONE REGIONALE - QUADERNO N° 2
1 Dove per “estero” si intende al di fuori della nazione dove ha sede la
società.
01.Misure diinternazionalizzazione
La maggior parte della letteratura sulle misure di internazionalizzazione si colloca dal punto di vista delle imprese. Sono limitati gli studi voltia ricercare indicatori locali rappresentativi del grado di internazionalizzazione di un'unità territoriale (Bradley et al., 2011). Eppure, indicatori di questo genere sono indispensabili per misurare il potenziale di internazionalizzazione delle regioni e formulare indicazioni di policy opportune a raggiungerlo.
Studi precedenti (Sullivan, 1994; UNCTAD, 1998) hanno individuato diversi indicatori compositi per misurare l'internazionalizzazione locale: generalmente, gli indica-tori, si basano su misure calcolate sulle imprese che operano all'estero e utilizzano, come parametro distinti-vo, la differenza tra attività svolte nel paese di origine e le attività svolte all'estero. Tra gli indicatori più utilizzati ricordiamo: il Transnationality Index (UNCTAD, 1995), il Network Spread Index il Trasnationality Activity Spread Index (Ietto-Gillies, 1998) e il Degree of Internationaliza-tion Scale.
Il Transnationality Index (TNI) si ottiene utilizzando i dati sulle corporations internazionalizzate; in particolare il TNI si calcola attraverso la media aritmetica di tre diffe-renti rapporti: il rapporto tra assets esteri1 (As) e asset-stotali (Atot); il rapporto tra vendite all'estero (Vs) e vendi-te totali (Vtot); il rapporto tra occupati all'estero (Os) e occupati totali (Otot):
A livello regionale, elevati livelli di TNI indicano regioni dove le imprese hanno forti incentivi a investire all'este-ro. Il principale problema di tale indicatore sta nella sua incapacità di quantificare il grado di internazionalizzazio-ne: infatti, essendo l'indicatore basato su un concetto dicotomico (paese di origine - paese straniero) non tiene conto delle differenze nel numero di paesi coinvolti del processo di internazionalizzazione uniformando aziende che operano con un numero limitato di paesi stranieri con quelle che invece hanno una politica di internazio-nalizzazione più ad ampio raggio.
Per risolvere parzialmente questo limite è stato proposto come indice di internazionalizzazione alternativo il Network Spread Index (NSI) che dipende dal numero di paesi in cui operano le imprese transnazionali. In detta-glio, se consideriamo la i-esima impresa, il NSI si ottiene come il rapporto tra il numero di paesi in cui opera un'impresa ni e il numero di paesi in cui potrebbe poten-zialmente operare n*:
Generalmente, come denominatore del rapporto si considera il numero totale di paesi verso cui l'impresa attua investimenti diretti a cui viene sottratto uno al fine di escludere il paese di origine dell'impresa. Il problema nell'utilizzo di tale indicatore sta nel fatto che non tiene conto di quanto viene venduto o investito all'estero.
Per tale motivo, Ietto-Gillies (1998) hanno proposto l'utilizzo di un indicatore composito derivato dalla combi-=
+ +
3
= ∗
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A.L.C.E. - ASSOCIAZIONE LIGURE COMMERCIO ESTERO
2 Le zone individuate da Ronen and Shenkar (1985) sono le seguenti: Anglo, Germanic, Nordic, NearEastern, Arab, FarEastern, Latin, American, Latin
European, Independent, and Other.
nazione dei due precedentemente descritti, il Trasnatio-nality Activity Spread Index (TASI) .La formulazione del TASI si basa sull'utilizzo del NSI come peso per il TNI secondo il seguente schema:
Di conseguenza, una società dotata di una ampia diffu-sione nella rete commerciale, a parità di TNI avrà un indicatore di TASI maggiore.
Un ulteriore indicatore è stato invece proposto da Sullivan (1994, 1996), il Degree of Internationalization Scale (DOI). Sullivan (1994) costruisce il DOI selezionan-
= ∗ ∗
do tra 9 indicatori i 5 maggiormente significativi sulla base dei risultati della item-total analysis effettuata su un campione di 74 imprese transnazionali. I cinque indici, opportunamente pesati, selezionati per il calcolo del DOI sono: la quota di vendite all'estero sul totale; la quota di assets stranieri sul totale; quota di imprese controllate estere sul totale; il numero di anni di espe-rienza all'estero dei top managers dell'azienda sul numero totale di anni di esperienza lavorativa; la disper-sione delle imprese controllate tra le dieci zone geogra-fiche individuate da Ronen and Shenkar (1985)2.
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MISURARE L'INTERNAZIONALIZZAZIONE REGIONALE - QUADERNO N° 2
Esperienze italiane più recenti hanno portato alla costruzione di alcuni indicatori sintetici di internaziona-lizzazione specifici per determinati ambiti settoriali o territoriali. Tra questi ricordiamo l'indice di internaziona-lizzazione dei distretti italiani del “tessile e abbigliamen-to” (Corò e Volpe, 2004) e l'indice sintetico di internazio-nalizzazione del Piemonte. Questo secondo indicatore si calcola aggregando un set di indicatori elementari definiti su due dimensioni: l'internazionalizzazione economica e l'internazionalizzazione sociale. L'indice di internazionalizzazione economica si articola a sua volta in tre indicatori comprendenti la propensione al commercio internazionale, il grado di attrattività degli investimenti esteri (IDE) e la quota di lavoro straniero. Tali indicatori sono ottenuti dalle seguenti formule:
Dall'aggregazione dei sei indicatori precedentemente descritti e opportunamente pesati deriva la costruzione di un indice sintetico di internazionalizzazione.
Un ulteriore indicatore è stato proposto da Sanpaolo – SRM (2011), il cosiddetto, il Super Indice Internaziona-lizzazione (GEN), attraverso l'aggregazione di tre tipolo-gie di variabili: economiche, sociali e infrastrutturali. Pertanto, in aggiunta alle variabili precedentemente descritte vengono introdotte alcune variabili infrastruttu-rali, riguardanti prevalentemente la rete dei trasporti.In particolare, sono utilizzate come variabili infrastruttu-rali il rapporto tra merce in navigazione internazionale e merce nel complesso e tra voli internazionali e voli totali. Dallo studio emerge come la Lombardia sia la regione caratterizzata dal maggiore grado di internazionalizzazio-ne globale, seguita dal Piemonte e dal Veneto (per la classifica globale si veda la Tabella 1).
Un'analisi maggiormente generalizzata è stata proposta da Bradley et al. (2011): gli autori, hanno individuato un indicatore del grado di internazionalizzazione regionale (I.G.I.R.) attraverso la metodologia Dephi. Lo studio, dopo un'approfondita analisi della letteratura sull'argomento, prevede una validazione dei risultati attraverso tre focus group costituiti da 35 stakeholder privilegiati responsa-bili dell'individuazione di un set di indicatori e dei corrispondenti pesi sulla base di tre criteri: rilevanza, accessibilità dei dati e trasferibilità dei risultati in altri contesti. L'indicatore che ne è derivato, compreso tra 0 e 100, dipende da 7 diversi domini, ognuno suddiviso in molteplici variabili:
L'indice di internazionalizzazione sociale invece comprende caratteristiche socio-culturali della regione, come la presenza di popolazione straniera, di turismo e la formazione internazionale. Gli indicatori di cui si compone sono:
02.Esperienzeitaliane
= +
à =
=
=
=
=
. . . . = + + + + + +
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TABELLA 1. Risultati di studi precedentidove PC, PP, PF, PT, PI, PTU, PSC rappresentano i punteggi rispettivamente attribuiti alle variabili Commer-ciali (import-export), Produttive (IDE), Finanziarie (e debiti), Tecnologiche (incassi e pagamenti BPT), Impren-ditoriali (imprenditori, lavoratori e operatori), Turistiche e Socio-culturali (stranieri).
I risultati dell'indicatore proposto da Bradley et al. (2011) applicato alla realtà italiana e riportati in Tabella 1 hanno mostrato rilevanti differenze regionali: la Lombar-dia sembra essere l'unica regione a registrare un elevato livello di internazionalizzazione, con un I.G.I.R. totale pari a 98,75. Seguono il Lazio e il Veneto con punteggi, tuttavia, decisamente inferiori (pari rispettivamente a 67.31 e 50.94). La Liguria, si colloca a metà classifica (decima posizione) con un punteggio pari a 27.50. Tutta-via, come evidenziato dagli stessi autori, solo la Lombar-dia presenta indicatori concordi nell'indicarla come la regione con più alto grado di internazionalizzazione. Al contrario, il ranking delle altre regioni tra le diverse dimensioni individuate non è sempre concorde.
Regione Ranking Bradley
et al. 2011
Ranking Intesa Sanpaolo– SRM,
2011 I.G.I.R. Ranking GEN Ranking
Lombardia 98.75 1° 132.01 1° Lazio 67.31 2° 105.51 5°
Veneto 50.94 3° 115.98 3° Toscana 42.25 4° 103.80 7°
Piemonte 38.56 5° 121.93 2° Emilia Romagna 37.50 6° 112.02 4°
Trentino A.A. 31.94 7° 105.06 6° Campania 29.44 8° 56.55 13° Abruzzo 28.75 9° 74.53 11°
Friuli Venezia Giulia 28.75 9° 112.26 4° Liguria 27.50 10° 92.52 9° Marche 27.50 10° 94.16 8° Umbria 27.50 10° 93.42 9° Calabria 26.25 11° 52.79 14° Molise 26.25 11° 47.25 17°
Valle d'Aosta 26.25 11° 77.00 10° Basilicata 25.00 12° 36.53 18°
Puglia 25.00 12° 52.15 15° Sardegna 25.00 12° 57.87 12°
Sicilia 25.00 12° 48.56 16°
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MISURARE L'INTERNAZIONALIZZAZIONE REGIONALE - QUADERNO N° 2
TABELLA 2. Descrizione degli indicatori utilizzati (Fonte dati: Istat, ICE)
Il primo step della nostra analisi è la scelta degli indica-tori da utilizzare per descrivere il grado di internazionaliz-zazione regionale. La nostra scelta sarà basata sugli indicatori più ampiamente utilizzati in letteratura e sarà vincolata dalla disponibilità di reperire i dati necessari.
Le principali fonti dati in materia di internazionalizzazio-ne a livello regionale sono l'ISTAT e l'ICE. L'ISTAT possie-de una banca dati dedicata al commercio estero3 e una banca dati dedicata al censimento delle imprese (ASIA)4;
03.Dati
3 https://www.coeweb.istat.it/ 4 http://dati-censimentoindustriaeservizi.istat.it/Index.aspx
l'ICE raccoglie invece dati sugli investimenti diretti in entrate e in uscita e sulle imprese multinazionali. I dati si riferiscono, sulla base della disponibilità, agli anni 2013 o 2014 e sono suddivisi in tre ambiti principali: econo-mico, sociale e infrastrutturale. La Tabella 2 riporta una descrizione maggiormente dettagliata degli indicatori selezionati per la valutazione del posizionamento della Liguria nel panorama italiano.
Indicatori utilizzati Codice Ambito Descrizione Formula Fonte
Apertura commerciale V1 Economico Commerciale
Rapporto tra somma di importazioni e esportazioni e PIL
+ Istat
Penetrazione delle importazioni
V2
Economico Commerciale
Quota di importazioni sulla domanda interna totale Istat
Propensione a esportare V3 Economico Commerciale Quota di esportazioni sul PIL Istat
Export per occupato V4 Economico Commerciale
Esportazioni di beni e servizi per occupato (migliaia di euro) ∗ 1000 Istat
Operatori all'export V5 Economico Commerciale
Numero di operatori all'esportazione sul PIL
ICE
IDE in uscita V6 Economico Produttiva Parteciazioni italiane al'estero su PIL
ICE
Attrattività IDE V7 Economico Produttiva
Imprese italiane a partecipazione estera su PIL
ICE
Addetti IDE in entrata V8 Economico Produttiva
Dipendenti di imprese italiane partecipazione estera su PIL
ICE
Fatturato IDE V9 Economico Produttiva
Somma del fatturato derivante da IDE in entrate e uscita su PIL
+ ICE
Popolazione straniera V10 Sociale Percentuale di popolazione straniera sul totale
Istat
Nuovi stranieri V11 Sociale Stranieri arrivati nell'anno per 1000 abitanti
∗ 1000 Istat
Studenti stranieri V12 Sociale Percentuale di studenti stranieri iscritti all'università
Istat
Turisti stranieri V13 Sociale Percentuale di turisti internazionali
Istat
Merce aerea internazionale V14 Infrastrutturale Percentuale di merce internazionale su merce totale via aerea
Istat
Movimenti aerei internazionali V15 Infrastrutturale Percentuale di voli internazionali sul
totale
Istat
Pax voli internazionali V16 Infrastrutturale Percentuale di passeggeri internazionali su passeggeri via aerea
Istat
Traf�ico merci internazionali Merci internazionali trasportate sstrada sul totale
u Istat Infrastrutturale
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A.L.C.E. - ASSOCIAZIONE LIGURE COMMERCIO ESTERO
Gli indicatori di internazionalizzazione economica sono a loro volta suddivisi in indicatori connessi all'attività di internazionalizzazione commerciale delle imprese e in indicatori riguardanti l'attività produttiva all'estero.
Tra quelli disponibili sono stati selezionati i seguenti indicatori di internazionalizzazione commerciale (di cui si riporta la descrizione in Tabella 2): apertura commercia-le, penetrazione delle importazioni, propensione all'esportazione, esportazioni per occupato e operatori all'esportazione su PIL. Tra gli indicatori di internaziona-lizzazione produttiva sono invece stati selezionati gli indicatori relativi agli investimenti produttivi all'estero e dall'estero in termini di investimenti diretti (IDE) in entra-ta e uscita sul PIL, addetti impiegati in imprese estere partecipate da imprese italiane e il fatturato derivante da investimenti produttivi in entrata e uscita sul PIL.
Gli indicatori di carattere sociale sono invece relativi alla struttura socio-demografica della regione (presenza di stranieri e studenti stranieri sul territorio) e al fenomeno del turismo internazionale e riguardano la percentuale di residenti, studenti e turisti internazionali.
A livello infrastrutturale verranno invece considerati come indicatori di internazionalizzazione il peso dei voli internazionali (in termini di movimenti, merci movimenta-te e passeggeri trasportati) sul traffico aereo totale e, in aggiunta, il peso dei traffici internazionali su strada dalle regioni.
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MISURARE L'INTERNAZIONALIZZAZIONE REGIONALE - QUADERNO N° 2
In questa sezione verranno presentate alcune mappe graduate relative alle principali variabili prese in consi-derazione nell'analisi dell'internazionalizzazione (econo-mica, sociale e infrastrutturale) della Liguria. Le visualiz-zazioni grafiche hanno lo scopo di agevolare la lettura dei dati e saranno commentate utilizzando per comple-tezza i dati sul posizionamento della Liguria nella classi-fica nazionale per i diversi indicatori sopra detti. Il ranking delle regioni italiane e il relativo posizionamento della Liguria sono riportati nelle Tabelle 3-4.
I grafici riportano i valori dei diversi indicatori suddivi-dendo le regioni in 5 gruppi5 da quattro regioni ciascu-no; il primo gruppo (individuato dal colore più chiaro sulla mappa) è formato dalle regioni che presentano valori inferiori degli indicatori, mentre le quattro regioni contenute nel quinto gruppo (colore più scuro sulla mappa) sono quelle caratterizzare da valori maggiori e di conseguenza da livelli più elevati di internazionalizzazio-ne.
La mappa relativa alle esportazioni totali e alle esporta-zioni pesate sul PIL (cosiddetta propensione ad esporta-re) mostra chiaramente come la Liguria sia una realtà molto marginale nel contesto del Nord Italia e evidenzia come i suoi indicatori di internazionalizzazione economi-ca siamo più vicini a quelli di regioni del centro-sud Italia (Sardegna, Abruzzo, Umbria). La Liguria si colloca per propensione ad esportare in 13° posizione nella classifi-ca nazionale.
04.1. L'internazionalizzazioneeconomica
04.Un'analisi gra�cae del posizionamentodella liguria
Se invece concentriamo l'analisi sulle importazioni e sulla penetrazione delle importazioni (ovvero sul suo valore pesato sui consumi totali della regione), la Liguria si colloca nel terzo gruppo, precisamente è la nona regione italiana per propensione all'importazioni, registrando un valore decisamente inferiore a quello di Lombardia, Piemonte e Veneto.
Anche gli indicatori di apertura commerciale e di espor-tazioni per occupato sono concordi nel collocare la Liguria in posizione notevolmente più arretrata rispetto alle altre regioni del Nord-Ovest e intorno alla metà classifica tra le venti regioni italiane (nona posizione).
A livello di internazionalizzazione produttiva (misurata inquesto contesto dagli investimenti produttivi in entrata inItalia e in uscita dall'Italia) la Liguria si colloca in posizio-ne di evidente svantaggio rispetto a Lombardia e Piemonte. La Liguria rappresenta infatti la nona regione per IDE in uscita su PIL e mentre ha un posizionamento migliore per attrattività di investimenti diretti esteri (sesta posizione in Italia).
5 Più in dettaglio le regioni sono state suddivise sulla base dei quantili
per i diversi indicatori. Il quantile è un valore statistico che rappresenta
il 20% di una certa popolazione. Il primo quantile rappresenta quel
valore al di sotto del quale si trova il 20% della popolazione con valori
più bassi per un certo indicatore (1-20%), il secondo quantile rappre-
senta il secondo 20 % (21% -40%), il terzo tra il 41% e il 60%, il
quarto tra 61% e 80% e il quinto tra 81% e 100%.
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FIGURA 1. Indicatori di internazionalizzazione economica: le importazioni e le esportazioni in Italia
Esportazioni Totali(milioni di euro)
Importazioni Totali(milioni di euro)
Penetrazione delle importazioni
Propensione ad esportare
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MISURARE L'INTERNAZIONALIZZAZIONE REGIONALE - QUADERNO N° 2
FIGURA 2. Indicatori di internazionalizzazione economica: apertura commerciale, esportazioni per occupato e investimenti
produttivi all'estero e dall'estero
Apertura commerciale Export per occupato
IDE in uscita su PIL IDE in entrata su PIL
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TABELLA 3: ranking delle regioni italiane sulla base della degli indicatori di internazionalizzazione economica
(1 = valore massimo dell'indicatore; 20 = valore minimo dell'indicatore)
Se osserviamo il grado di internazionalizzazione sociale la Liguria appare invece maggiormente integrata, specialmente per quanto riguarda fenomeno degli studenti universitari internazionali (quarta posizione a livello italiano).
A livello infrastrutturale la Liguria soffre di un'arretratez-za nel livello di internazionalizzazione, sia per quanto
04.2. L'internazionalizzazionesociale e infrastrutturale
riguarda le merci internazionali trasportate su strada (ottava posizione in Italia) sia per quanto riguarda i voli internazionali sul totale dei voli effettuati (circa metà classifica preceduta da tutte le altre principali regioni del Nord Italia).
Regione Internazionalizzazione commerciale Internazionalizzazione produttiva
V1 V2 V3 V4 V5 V6 V7 V8 V9 Piemonte 4 4 3 5 7 5 3 3 1
Valle-d'Aosta 15 17 11 9 13 15 13 10 13 Lombardia 1 1 5 1 5 1 1 1 3
Liguria 9 9 13 12 9 9 6 8 4 Trentino-Alto-
Adige 9 12 8 8 11 7 2 6 10
Veneto 2 2 2 4 2 2 4 9 7 Friuli-Venezia-
Giulia 4 3 1 2 3 4 8 5 6
Emilia-Romagna 2 6 4 3 6 3 5 7 9 Toscana 4 7 6 6 4 8 9 11 8 Umbria 12 15 12 13 8 10 10 12 14 Marche 4 10 7 7 1 6 14 13 12
Lazio 12 11 14 11 17 11 7 2 2 Abruzzo 12 13 9 10 10 12 12 4 11 Molise 18 18 19 19 15 14 15 17 15
Campania 15 16 17 17 12 13 19 15 17 Puglia 15 14 16 16 14 16 16 16 16
Basilicata 18 19 18 18 16 17 11 20 19 Calabria 20 20 20 20 19 20 20 18 20
Sicilia 9 8 15 15 18 18 18 19 18 Sardegna 4 5 10 14 20 19 17 14 5
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MISURARE L'INTERNAZIONALIZZAZIONE REGIONALE - QUADERNO N° 2
Percentuale di stranieri Turisti internazionali
% di merce su strada internazionale % voli internazionali
FIGURA 3: Indicatori di internazionalizzazione sociale e infrastrutturale: percentuale di stranieri, di turisti internazionali,
traffico di merce internazionale su strada e voli internazionali
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Internazionalizzazione
Sociale Internazionalizzazione
infrastrutturale Regione V10 V12 V13 V11 V15 V14 V16 V17 Piemonte 8 1 12 11 8 5 10 1 Valle-d'Aosta 12 7 11 12 n/a n/a n/a 11 Lombardia 3 8 5 3 5 2 6 4 Liguria 11 4 8 8 10 7 11 8 Trentino-Alto-Adige 9 2 3 10 17 16 17 2 Veneto 4 11 2 6 3 3 1 6 Friuli-Venezia-Giulia 10 3 6 5 12 6 12 3 Emilia-Romagna 1 6 14 1 1 4 4 13 Toscana 5 10 4 2 2 9 3 12 Umbria 2 5 13 7 4 16 2 18 Marche 7 9 16 9 9 11 7 9 Lazio 6 12 1 4 6 1 5 16 Abruzzo 13 13 19 14 7 13 8 7 Molise 15 17 20 20 n/a n/a n/a 20 Campania 17 18 10 13 11 12 9 5 Puglia 19 15 15 17 14 15 14 14 Basilicata 18 20 18 18 n/a n/a n/a n/a Calabria 14 14 17 15 16 10 16 19 Sicilia 16 19 9 16 15 8 15 15 Sardegna 20 16 7 19 13 14 13 17
TABELLA 4: ranking delle regioni italiane sulla base della degli indicatori di internazionalizzazione sociale e infrastrutturale
(1 = valore massimo dell'indicatore; 20 = valore minimo dell'indicatore)
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MISURARE L'INTERNAZIONALIZZAZIONE REGIONALE - QUADERNO N° 2
TABELLA 4: Posizionamento della Liguria per internazionalizzazione commerciale rispetto a una selezione di 7 regioni italiane
05.Sintesi degliindicatori ediscussione suirisultatiA partire dalle considerazioni già effettuate nei paragrafi precedenti proponiamo ora una sintesi del posiziona-mento della Liguria sulla base dei 17 indicatori sopra descritti con l'obiettivo di individuare le principali criticità della regione6.
I tre grafici a radar (Figura 4-5-6) presentati ci permet-tono infatti di individuare, per tre macro gruppi di indica-tori (Internazionalizzazione economica commerciale,
6 Per agevolare il confronto tra indicatori espressi in unità di misura differenti gli indicatori sono stati prima normalizzati, e, di conseguenza, i nuovi
indicatori risultano tutti compresi tra 0 e 1.
0,000,100,200,300,400,500,600,700,800,901,00
Penetrazione delleimportazioni
Propensione a esportare
Export per occupatoApertura commerciale
Operatori all'export
Piemonte Lombardia Liguria VenetoFriuli-Venezia-Giulia Emilia-Romagna Toscana
internazionalizzazione economica produttiva e interna-zionalizzazione socio-infrastrutturale), il posizionamento della Liguria confrontato con quello delle altre regioni italiane. Per agevolare la lettura dei grafici sono state selezionate sette regioni italiane (Piemonte, Lombardia, Liguria, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna, Toscana).
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TABELLA 5: Posizionamento della Liguria per internazionalizzazione produttiva rispetto a una selezione di 7 regioni italiane
TABELLA 6: Posizionamento della Liguria per internazionalizzazione sociale e infrastrutturale rispetto a una selezione
di 7 regioni italiane
0,00
0,10
0,20
0,30
0,40
0,50
0,60
0,70
0,80
0,90
1,00IDE in uscita
Addetti IDE in uscita
Attrattività IDEAddetti IDE in entrata
Fatturato IDE
Piemonte Lombardia Liguria VenetoFriuli-Venezia-Giulia Emilia-Romagna Toscana
0,000,100,200,300,400,500,600,700,800,901,00
Popolazione straniera
Studenti stranieri
Turisti stranieri
Nuovi stranieri
Movimenti aereiinternazionali
Merci aereainternazionale
Pax voli internazionali
Traf�ico merciinternazionali
Piemonte Lombardia Liguria VenetoFriuli-Venezia-Giulia Emilia-Romagna Toscana
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MISURARE L'INTERNAZIONALIZZAZIONE REGIONALE - QUADERNO N° 2
Come si osserva dai tre grafici proposti, la Liguria (indivi-duata nei grafici dalla linea nera) tende a registrare valori degli indicatori di internazionalizzazione significativa-mente inferiori a quelli delle altre regioni considerate. Per quanto riguarda gli indicatori di internazionalizzazio-ne commerciale questo vale per tutti e cinque gli indica-tori considerati e per tutte e sei le regioni utilizzate nel confronto. Per quanto riguarda gli indicatori di interna-zionalizzazione produttiva, Lombardia e Piemonte sono le regioni italiane che presentano un livello maggiore di investimenti produttivi all'estero e dall'estero. La linea rappresentativa della Liguria segna una traiettoria decisamente sottodimensionata rispetto a quella tracciata da queste regioni ma appare maggiormente in linea con quella tracciata da altre regioni, ad esempio dalla Toscana.
FIGURA 7: Posizionamento delle regioni italiane per internazionalizzazione economica e socio-infrastrutturale.
Piemonte
Valle-d'Aosta
Lombardia
Liguria
Trentino-Alto-Adige
Veneto
Friuli-Venezia-Giulia
Emilia-Romagna
Toscana
Umbria
Marche
Lazio
Abruzzo
Molise
Campania
Puglia
Basilicata
Calabria
Sicilia
Sardegna
-2
-1,5
-1
-0,5
0
0,5
1
1,5
2
-2,5 -1,5 -0,5 0,5 1,5 2,5
INTE
RNAZ
ION
ALIZ
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ONE
SOCI
O-IN
FRAS
TRUT
TURA
LE
INTERNAZIONALIZZAZIONE ECONOMICA
Maggiore internazionalizzazione economicaMinore internazionalizzazione sociale e infrastrutturale
Maggiore internazionalizzazione economica Maggiore internazionalizzazione sociale e infrastrutturale
Minore internazionalizzazione economica Maggiore internazionalizzazione sociale e infrastrutturale
Minore internazionalizzazione economica Minore internazionalizzazione sociale e infrastrutturale
In tema di internazionalizzazione sociale e infrastruttura-le la traiettoria della Liguria appare più ampia, in partico-lare per quanto riguarda gli indicatori relativi agli studen-ti stranieri iscritti alle università. Rimangono invece fatto-ri decisamente critici il livello di internazionalizzazione delle merci trasportate su strada e gli indicatori di traffi-co areo internazionale. Anche la percentuale di turisti internazionali appare limitata se confrontata con quella di altre regioni del Nord Italia.
L'analisi dei paragrafi precedenti ci ha permesso di individuare le principali criticità della Liguria nel panora-ma italiano attraverso lo studio di una molteplicità di indicatori di internazionalizzazione misurati nel biennio 2013-2014. Per favorire una sintesi di quanto detto finora, è stata infine utilizzata l'analisi delle componenti principali con l'obiettivo di sintetizzare i punteggi delle
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A.L.C.E. - ASSOCIAZIONE LIGURE COMMERCIO ESTERO
7 I punteggi delle due dimensioni riportate in Figura 7 sono stati ottenuti utilizzando l'analisi delle componenti principali applicata ai 9 indicatori di
internazionalizzazione economica e agli 8 indicatori di internazionalizzazione sociale e infrastrutturali riportati in Tabella 2.
I risultati esposti in questo quaderno ci hanno permesso di individuare, un set di indicatori di internazionalizzazio-ne per la regione Liguria e di comprendere il posiziona-mento della regione nel panorama nazionale. Dall'analisi è emerso chiaramente come la regione si collochi in posizione marginale nel contesto italiano per la maggior parte delle misure utilizzate. Pertanto appare necessario attuare delle politiche regionali volte a una riduzione del gap esistente tra Liguria e altre regioni italiane in tema di internazionalizzazione affinché le imprese liguri possano cogliere le opportunità presenti sui mercati esteri. Riteniamo infatti che una maggiore apertura della regione, in termini economici prima di tutto, sia auspica-bile e necessaria per garantire uno sviluppo regionale e per mitigare gli effetti della crisi economica. La capacità da parte delle imprese liguri di aprirsi all'estero (dal punto di vista commerciale e produttivo) può infatti rappresentare un'opportunità di crescita per l'interno sistema economico regionale. Tra le politiche regionali di supporto all'internazionalizzazione delle imprese riteniamo che siano necessarie politiche informative circa l'accessibilità e le opportunità presenti sui mercati esteri, una progressiva alfabetizzazione delle imprese locali in tema di internazionalizzazione attraverso la fornitura di corsi di formazione operativi, il supporto economico ad iniziative di apertura sui mercati esteri.
06.Discussione
diverse regioni in due indicatori rappresentativi di due dimensioni: l'internazionalizzazione economica e l'inter-nazionalizzazione sociale-infrastrutturale. Senza entrare nei dettagli metodologici della procedura di riduzione dimensionale dei dati attraverso l'analisi delle compo-nenti principali (per cui si rimanda, tra gli altri, a Jolliffe 2002), la procedura ci ha permesso di ridurre il numero di indicatori di internazionalizzazione dai 17 inizialmente descritti in Tabella 2 a due indicatori, uno rappresentati-vo dell'internazionalizzazione economica e uno dell'in-ternazionalizzazione socio-infrastrutturale7. Questa sinte-si dei dati agevola una lettura del posizionamento della Liguria sulla base delle due dimensioni sopra descritte. Nel grafico (Figura 7) vengono infatti individuati quattro quadranti: nel quadrante in alto a destra sono collocate quelle regioni che presentano elevati livelli di internazio-nalizzazione economica e elevati livelli di internazionaliz-zazionesociale-infrastrutturale, al contrario le regioni collocate nel quadrante in basso a sinistra presentano bassi livelli di internazionalizzazione sia sociale sia economica. Le regioni collocate nel quadrante in alto a sinistra presentano elevati livelli di internazionalizzazione sociale e infrastrutturale ma bassi livelli di internaziona-lizzazione economica mentre una situazione opposta si registra per quelle regioni collocate nel quadrante in basso a destra. Il grafico mette in evidenza le disparità territoriali presenti all'interno del paese: la maggior parte delle regioni del nord Italia si collocano infatti nel quadrante in alto a destra mentre, ad eccezione di Lazio e Toscana, le regioni del Centro-Sud sono collocate nel quadrante in basso a sinistra a indicare uno sviluppo internazionale ridotto. La Liguria assume una posizione relativamente isolata rispetto alle altre regioni: la regione presenta infatti un livello di internazionalizzazione socia-le e infrastrutturale sostanzialmente in linea con quello di alcune regioni del Nord Italia (Friuli Venezia Giulia, Piemonte) ma al contrario ha un livello di internazionaliz-zazione economica molto ridotto rispetto a quello delle regioni del Nord Italia.
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MISURARE L'INTERNAZIONALIZZAZIONE REGIONALE - QUADERNO N° 2
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Referenze
A.L.C.E. - ASSOCIAZIONE LIGURE COMMERCIO ESTERO
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Piazza San Matteo, 15/516123 Genova - [email protected]
A.L.C.EASSOCIAZIONE LIGURECOMMERCIO ESTERO
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ligur
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