michele marra, alessandro migliardi, tania landriscina, l’indagine salute come strumento per...
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Michele Marra1, Alessandro Migliardi1, Tania Landriscina1!
Servizio di Epidemiologia ASL TO3
L’indagine Salute come strumento per l’orientamento
al contrasto delle disuguaglianze nei PRP
La salute in Italia: analisi e approfondimenti dalle indagini Istat Istat - Roma, 16 novembre 2016
1Servizio Sovrazonale di Epidemiologia – Regione Piemonte 2Agenzia Nazionale per i Servizi sanitari Regionali, Roma 3Dipartimento di Scienze Cliniche e Biologiche, Università di Torino
Obiettivo generale
Accompagnare l’inclusione dell’equità nella progettazione, stesura e
implementazione dei PRP (come da raccomandazione PNP 2014-2018) e la
realizzazione nelle Regioni partecipanti (Piemonte, Veneto, Puglia, Emilia
R, Lombardia e Toscana) di progetti regionali pilota efficaci al contrasto alle
disuguaglianze sociali sia nei vari ambiti specifici della prevenzione che in
setting
I dati delle indagini Salute utilizzati per:
1. stimare le prevalenze e le relative disuguaglianze sociali nelle esposizioni
regionali ai principali fattori di rischio inclusi nei macro obiettivi PNP
2. individuare i domini e i target della prevenzione in cui il contrasto alle
disuguaglianze è più urgente e favorire l’adozione di un equity priority
setting
3. reportistica utile a guidare serie di seminari di formazione per le persone
coinvolte in progettazione e stesura dei PRP
Progetto CCM (coord Piemonte) Health Equity Audit
dei Piani regionali di prevenzione (2015-2018)
La salute in Italia: analisi e approfondimenti dalle indagini Istat Istat - Roma, 16 novembre 2016
Indicatori da indagini Salute 2005 e 2013 relativi a:
Stili di vita (fumo e forti fumatori, l’inattività fisica) e fattori
di rischio legati a prevenzione (casa insicura)
Screening diagnostici (colon, PAP test, mammografia) e
vaccinazione antinfluenzale
Outcomes di salute legati a prevenzione (BMI, diabete,
ipertensione, MH, MCS, PCS)
Loro dicotomizzazione in comportamenti corretti e scorretti o
esposizioni sane/malsane o adesione ok/non ok a linee
Per ogni indicatore stima delle prevalenze e delle frazioni di
esposizione attribuibili all’istruzione e stratificate per regione,
genere, ed età (20-34, 35-49, 50-64 e over 65) e le loro versioni
aggregate (e aggiustate per età)
Quali dati?
Vicenza, 22 ottobre 2016
Forti fumatori BMI>25
BMI>30 Inattività fisica
Ipertensione
Diabete
Casa insicura
Cattivo PCS
Cattivo MCS
Cattivo MH
No antinfluenzale No screen colon
-20%
-10%
0%
10%
20%
30%
40%
50%
0% 10% 20% 30% 40% 50% 60%
Fraz
ion
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Prevalenza standardizzata
Uomini - Piemonte e Valle d'Aosta
Per la maggioranza degli indicatori ci sono frazioni attribuibili positive: legittimazione al contrasto delle disuguaglianze
Presenza di situazioni molto differenti che suggeriscono
l’adozione di interventi differenti, selettivi o universalistici
Prevalenza e disuguaglianze sociali negli indicatori della prevenzione
La salute in Italia: analisi e approfondimenti dalle indagini Istat Istat - Roma, 16 novembre 2016
Ma quali suggerimenti per priority setting? Da quali interventi di equità si trae potenzialmente maggior beneficio?
USO DEGLI IMPATTI ASSOLUTI
Fumo
Fumo
Forti fumatori
BMI>25
BMI>30
Inattività fisica
Ipertensione
Diabete
Casa insicura
Cattivo PCS
Cattivo MCS
Cattivo MH
No antinfluenzale
No allattamento No mammografia
No pap test
No controllo per SOF
-5%
0%
5%
10%
15%
20%
-5% 0% 5% 10% 15%
Piemonte >20
Impatto delle disuguaglianze nell’alimentazione: priority setting per l’equità???
Priority per uomini
Pri
ori
ty p
er
do
nn
e
> impatto donne
> impatto uomini
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1) Mancata copertura di fattori di rischio comportamentali e
occupazionali
1) Mancata copertura di fattori di rischio comportamentali e
occupazionali → utilizzo di AVQ e Forze Lavoro
Fumo
Forti fumatori
BMI>25
BMI>30
Inattività fisica
Ipertensione
Diabete
Casa insicura
Cattivo PCS
Cattivo MCS
Cattivo MH
No antinfluenzale
No allattamento No mammografia
No pap test
No controllo per SOF
-5%
0%
5%
10%
15%
20%
-5% 0% 5% 10% 15%
Piemonte, 20+
Approfondimenti e limiti di questo priority setting
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Alcol
No F&V
Troppe carni
Troppi grassi
Disocc. parent
Colesterolo
Invecchiam
Polveri Rumori
Ergo
Rischio infort
Carico
Minacce
1) Mancata copertura di fattori di rischio comportamentali e
occupazionali → utilizzo di AVQ e Forze Lavoro
2) Riduzioni di esposti a ogni determinato comportamento: ma cosa
fa peggio alla salute?
E con quali indicatori di outcomes (decessi? DALYs, YLLs) o di
costo? Cambia il priority setting? →Working in CCM
3) Utilizzato scenario teorico di totale eliminazione: scenari più
realistici? (regione migliore, media geografica, efficacia (sociale
degli interventi) →Working in CCM
4) Sistema quantitativo, che non può essere che un (utile) punto di
partenza). Tante altre considerazioni devono essere fatte, come:
risorse già esistenti, capacità, volontà politica, stigmatizzazione
culturale →Working in CCM e Lab preven
Limiti di questo priority setting
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Valutazione dell’inclusione del contrasto alle disuguaglianze ed efficacia della formazione
La formazione, diretta o indiretta, ha facilitato la recezione dell’equità nei programmi dei PRP dedicati al Macro1, mettendo così le basi per l’implementazione di azioni mirate al contrasto delle disuguaglianze.
Formazione Somma
score
Totale
max Efficacia
Dirette 16 21 76,2%
Indirette 19 27 70,3%
No 4 9 44.4%
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Tipo di
formazione Regioni
Valutazione
PRP Macro1 Score
Dirette
(7 Regioni)
Piemonte Alto 3
Veneto Alto 3
Sardegna Medio 2
Sicilia Medio 2
Umbria Medio 2
Lombardia Medio 2
Emilia R. Medio 2
Indirette
(9 Regioni)
Trentino Alto 3
Marche Alto 3
Campania Alto 3
Lazio Medio 2
Basilicata Medio 2
Puglia Medio 2
Friuli Medio 2
Abruzzo Basso 1
VdA Basso 1
Nessuna
formazione
(3 Regioni)
Calabria Medio 2
Toscana Basso 1
Molise Basso 1
GRAZIE
Questa ricerca è 67% precariomade
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Relazione tra diffusione dei fattori di rischio comportamentali, contributo disuguaglianze e capacità
di contrasto per MO1
LEGENDA Prevalenza % di popolazione esposta ad almeno 3 fattori di rischio compresi tra gli obiettivi di prevenzione del M1 (7 FR tra cui fumo, alcol, inattività fisica, alimentaz.) PAF % di riduzione possibile di esposti ad almeno 3 fattori di rischio attraverso eliminazione di disuguaglianze sociali Colori Inclusione dell’equità nel macro obiettivo 1 dei PRP
=alto
=media
=bassa
Uomini e donne
Piemonte
LombardiaTrentino
Veneto
FVG
Liguria
EmiliaToscana
Umbria
Marche
Lazio
Abruzzo
Molise
Campania
PugliaBasilicata
Calabria
Sicilia
Sardegna
15%
20%
25%
30%
35%
40%
20% 25% 30% 35% 40%
Prevalenza
Fraz
ione
di e
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izio
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i FR
attr
ibui
bile
alle
disu
guag
lianz
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Valutazione dell’attenzione dei PRP all’equità
Prevalenza e frazioni attribuibili all’istruzione nell’esposizione al fumo in Italia
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Emilia R. Friuli
Piemonte
Lazio
Liguria
Lombardia
Veneto
Sicilia Toscana
Puglia Emilia R
Friuli
Piemonte
Lazio
Liguria Lombardia
Veneto
Sicilia
Toscana
Puglia
-30%
-20%
-10%
0%
10%
20%
30%
40%
50%
60%
10% 15% 20% 25% 30% 35%
PAF variano molto di più delle prevalenze. Ma allora il contrasto
alle disuguaglianze è possibile!
Disuguaglianze territoriali e trend temporale
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Torino
Area metrop**
Quadr sud
Quadr est
Quadr nord
VdA
Piem e VdA
Italia**
-20
-15
-10
-5
0
5
10
15
20
25
0 5 10 15 20 25 30 35
Vari
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005
-20
13
Prevalenza standardizzata (%)
Abitudine al fumo. Uomini, > 20 anni, Piemonte