mercati & politica credit suisse allarga la prospettiva al ... · analisti di citi, limitano le...

1
14 CORRIER ECONOMIA LUNEDÌ 27 GIUGNO 2016 LEZIONE INGLESE LEZIONE INGLESE Come rivedere i portafogli dopo l’uscita del Regno Unito dalla Ue DUE RICETTE ANTI STRESS DUE RICETTE ANTI STRESS s.F. AZIONI EUROZONA AZIONI PERIFERIA AZIONI REGNO UNITO MID CAP INGLESI AZIONI PAESI EMERGENTI AZIONI GIAPPONE AZIONI USA BTP BUND STERLINA FRANCO SVIZZERO YEN GIAPPONESE BIGLIETTO VERDE ORO 10% 2,5% 2,5% 5% 5% AZIONI USA AZIONI EUROZONA AZIONI UK* AZIONI GIAPPONE OBBLIGAZ. GLOBALI HIGH YIELD OBBLIGAZIONI CORPORATE GLOBALI INV. GRADE (EU, US) OBBLIGAZ. GOVERNATIVE INV. GRADE GOVT (GE,FR,US,UK) 60% 15% *evitando esportatori, compagnie aeree, servizi al consumo, costruzioni e banche 15% 5% 5% 5% 10% 5% 5% 15% 5% 10% 15% 5% LIQUIDITÀ/MONETARIO* IN CHF AZIONI GLOBALI AZIONI USA AZIONI EUROZONA AZIONI UK** AZIONI GIAPPONE AZIONI EM OBBLIGAZ. GLOBALI INV. GRADE*** OBBLIGAZ. GLOBALI HIGH YIELD OBBLIGAZ. EMERG. USD ALTERNATIVI ORO Fonte: JCI Capital Fonte: Pictet am *valuta: Franco svizzero; **esclusi finanziari, con copertura dal rischio cambio in dollari; ***esclusi Paesi periferici Mercati & politica Credit Suisse allarga la prospettiva al Referendum italiano di ottobre. Ancora una volta la palla passa alle banche centrali Borse Rischio fuga dalla City, Usa più forti L’indice Standard & Poor’s tra i preferiti. Per Goldman l’Europa mette a rischio il 20% degli attivi. Sfruttare i su e giù DI PIEREMILIO GADDA N on sarà un’altra Lehman Brothers. Alla vigilia del refe- rendum, gli analisti di Goldman Sachs hanno messo un punto fermo sulle possibili conseguenze della Brexit. Ma il paragone con il fallimento della grande banca d’affari americana che scon- volse i mercati finanziari nel settembre del 2008, evocato qualche giorno fa dall’ex pri- mo ministro finlandese Alexander Stubb, fa già capo- lino, pericolosamente, nel di- battito tra gli investitori. Sotto shock Di certo, l’uscita di Londra dall’Unione Europea rappre- senta uno shock: per l’Inghil- terra, dilaniata da un conflitto politico senza precedenti — il cui tragico epilogo è costato la vita alla deputata laburista Joanne Cox —e senza guida, dopo le dimissioni del Primo Ministro, David Cameron; per l’Europa, sconfitta, inde- bolita, spaccata in due, sotto la minaccia di nuove spinte centrifughe. E per i mercati finanziari, alle prese con le in- numerevoli incognite del do- po-Brexit. «I fattori di rischio si possono prezzare, l’incer- tezza no», chiosa Emilio Franco, vice dg e responsabi- le degli investimenti di Ubi Pramerica sgr. Non a caso, la fitta nebbia che avvolge il destino dell’Eu- ropa all’indomani del refe- rendum ha innescato una nuova ondata di panico, capa- ce di varcare i confini della re- gione. «Il Regno Unito vale solo il 4% del Pil mondiale. Un ral- lentamento anche drastico di Londra non farebbe comun- que precipitare l’economia globale in recessione», rassi- cura Franco. Ci sono però molti possibili canali di con- tagio, a cominciare dalle valu- te. E il più insidioso è proba- bilmente il crollo della fidu- cia. Epfr stima che da inizio anno i fondi azionari sui Paesi sviluppati abbiano già subito un’emorragia da 113 miliardi di dollari, di cui quasi la metà da fondi europei (49 miliardi, dati al 17 giugno). Altri 18,4 miliardi, secondo il BlackRock Etp Landscape, sono fuoriusciti dagli etf spe- cializzati sulle azioni del Vec- chio continente nel primo se- mestre. Potrebbe essere un assaggio dell’impatto che Brexit avrà sui flussi degli in- vestitori globali, nelle prossi- me settimane. Borse L’epicentro rimane, in ogni caso, l’Europa. Per Goldman Sachs, lo Euro Stoxx 50 subi- rà una caduta del 20% rispet- to alla chiusura di Borsa di giovedì 23 giugno. Morgan Stanley ipotizza un crollo analogo per il Ftse 100. Gli analisti di Citi, limitano le previsioni sulle potenziali perdite al 10% per la zona eu- ro e al 5% sull’azionario Uk. Il calo della sterlina (sti- mato nella forbice tra il 5 e il 15%) dovrebbe proteggere le società quotate al Ftse 100, i cui profitti provengono per il 72% da oltreoceano, secondo un’analisi di Credit Suisse. «Le aziende inglesi a me- dia capitalizzazione, rappre- sentate nel Ftse 250, saranno più penalizzate, perché mag- giormente esposte alla dina- mica della domanda inter- na», osserva Manu Vanden- bulck, senior portfolio mana- ger di NN Investments. Infatti, secondo Azad Zan- gana, senior European econo- mist di Schroders, «c’è una probabilità del 35-40% che il Regno Unito entri in recessio- ne». E trattandosi della se- conda maggiore economia in Europa, tutto il Vecchio conti- nente ne risentirà. Il divorzio di Londra peserà in particola- re sulle banche europee e sul- la periferia, considerati i prin- cipali anelli deboli del siste- ma finanziario, in questa fase. Senza dimenticare le aziende vocate all’export, sospese nel limbo degli accordi da rinego- ziare per i prossimi 24 mesi. Porti sicuri Se S&P500 si candida a mantenere il ruolo di porto si- curo, nell’ambito dei mercati azionari, sull’altra sponda dell’Oceano la vittoria di Brexit tornerà a soffiare sul fuoco delle pulsioni anti-eu- ropeiste ben radicate nel Vec- chio continente, alimentando i timori ormai sopiti di una frattura dell’euro. Ci saranno poi nuove chia- mate al voto popolare. Non a caso, i mercati del reddito fis- so hanno reagito al voto allar- gando gli spread di credito in Italia, Spagna e Portogallo. In queste ore, come se non ba- stasse, Madrid si trova a fare i conti con un altro scoglio, le elezioni politiche, i cui risul- tati saranno resi noti oggi. Se- condo le aspettative della vi- gilia, le urne produrranno un altro Parlamento incapace di esprimere una chiara mag- gioranza di governo. Ma per gli analisti di Cre- dit Suisse, il maggiore rischio politico è sull’Italia, dove in ottobre si terrà il referendum costituzionale, ritenuto da molti osservatori il vero ban- co di prova per la tenuta della maggioranza di governo. «Attenzione però - avverte Emilio Franco -. L’equazione Brexit uguale dissoluzione dell’euro è sbagliata: dopo l’uscita di Londra si aprono molteplici scenari, che dipen- deranno in modo determi- nante dalla reazione della po- litica e delle banche centrali». C’è chi scommette su un’azione coordinata delle maggiori autorità monetarie: La Bank of England si prepa- ra a immettere liquidità fino a 250 miliardi di sterline e nel corso delle prossime settima- ne, valuterà se calare l’arti- glieria pesante: un probabile taglio dei tassi e forse il ripri- stino del piano di allentamen- to quantitativo. La Banca centrale europea si è detta pronta a fornire un supporto aggiuntivo. La Fe- deral Reserve prenderà anco- ra tempo, prima di una risali- ta dei tassi. E un aiuto potreb- be venire anche dalla Bank of Japan. Intanto la reazione dei mercati sarà, come spesso ac- cade, ipertrofica. «Ma vale la pena ricordare che la mean reversion, cioè il ritorno alla media, è una delle forze più potenti che muovono i merca- ti», ricorda il vice dg di Ubi Pramerica. Passata la bufera, ci sarà un riposizionamento. Con opportunità di guadagno da non sottovalutare per gli investitori che saranno in gra- do di coglierle. © RIPRODUZIONE RISERVATA Goldman Sachs Lloyd Craig Blankfein, presidente e ammi- nistratore delegato di Goldman Sachs 1 Gli effetti sugli Emergenti A lla vigilia del referendum del Regno Unito, Wall Street era vicina ai massimi storici: granitica, nonostante le turbolenze abbattutesi a più ri- prese sull’altra sponda dell’At- lantico. «Il fatto suggerisce che per gli investitori internazionali la Brexit è sempre rimasta una questione di portata regiona- le», ricorda Emilio Franco, vice direttore generale di Ubi Pra- merica sgr. Un ragionamento analogo vale per i mercati emergenti, saliti più delle azioni globali dal 20 febbraio scorso, quando David Cameron annunciò la data della consultazione. A so- stegno dei listini meno svilup- pati è intervenuta la rimodula- zione delle aspettative sulla ri- salita dei tassi americani, con effetto domino sull’andamento del biglietto verde e le materie prime. In questa fase, l’aumen- to del premio al rischio inne- scato dall’esito inatteso del re- ferendum non risparmierà i mercati emergenti. Ma, secondo gli esperti, al netto dello storno iniziale, i Pa- esi in via di sviluppo potrebbe- ro consolidare il tentativo di re- cupero messo in atto a partire da metà febbraio, anche perché la liquidità detenuta dai grandi fondi potrebbe riscoprire, pas- sato lo shock; le nuove econo- mie puntando su listini a scon- to e relativamente isolati dalle vicende del Vecchio Continente. P. GA. © RIPRODUZIONE RISERVATA 1 Diversificare L’oro punta verso quota 1.400 dollari Q uasi nessuno — econo- misti, gestori, sondaggisti, exit poll e bookmaker — aveva predetto l’esito del referendum di Londra. Ma la reazione dei mercati alla notizia del voto pro-Brexit era senz’altro pre- vedibile. «La sterlina è precipi- tata ai livelli del 1980. Porti sicuri come l’oro, il Bund tede- sco e i Treasury americani stanno riscontrando una forte domanda da parte degli inve- stitori. E anche l’euro è sotto pressione», osservano in una nota congiunta Joe Amato, Erik Knutzen e Brad Tank, i tre re- sponsabili degli investimenti di Neuberger Berman. La più classica risposta al- l’ondata di panico sui mercati, cioè la fuga verso i beni rifugio, non si è fatta attendere. A po- che ore dall’esito della consul- tazione, infatti, il pound ha perso il 12% contro lo yen giapponese, il 7% contro il franco svizzero e l’8% rispetto al biglietto verde. L’oro è volato a 1.320 dol- lari l’oncia, il massimo da due anni. «L’incertezza regnerà so- vrana: il metallo giallo potreb- be salire fino a 1.400 dollari», calcola James Butterfill, head of research investment stra- tegy di Etf Securities. Equivar- rebbe a un balzo dell’11% ri- spetto alle quotazioni di chiu- sura del 23 giugno, con un rialzo del 30% da inizio anno. È di 1.400 dollari il prezzo ipotizzato prima del voto anche da James Steel, analista di Hsbc e Nevine Pollini, senior analyst materie prime di Union Bancaire Privée, in caso di una vittoria a sorpresa di Brexit. «Il rally del metallo giallo si spie- ga non solo con l’aumento del- l’avversione al rischio legata al referendum britannico, ma di- pende anche dall’atteggia- mento più cauto manifestato dalla Federal Reserve in tema di normalizzazione della poli- tica monetaria», osserva Carlo Alberto de Casa, capo analista di ActiveTrade. Finché la Fed sarà così indulgente, è l’opinio- ne degli esperti, anche a fronte di un riassorbimento del pani- co sui mercati, è improbabile che l’oro subisca una violenta correzione, nel breve termine. P. GA. © RIPRODUZIONE RISERVATA La Banca d’Inghilterra pronta a immettere 250 miliardi Londra addio

Upload: others

Post on 25-May-2020

4 views

Category:

Documents


0 download

TRANSCRIPT

Page 1: Mercati & politica Credit Suisse allarga la prospettiva al ... · analisti di Citi, limitano le previsioni sulle potenziali perdite al 10% per la zona eu-ro e al 5% sull'azionario

14 CORRIERECONOMIA LUNEDÌ 27 GIUGNO 2016

LEZIONE INGLESELEZIONE INGLESECome rivedere i portafogli dopo l’uscita del Regno Unito dalla Ue

DUE RICETTEANTI STRESSDUE RICETTEANTI STRESS

s.F.

AZIONI EUROZONA

AZIONI PERIFERIA

AZIONI REGNO UNITO

MID CAP INGLESI

AZIONI PAESI EMERGENTI

AZIONI GIAPPONE

AZIONI USA

BTP

BUND

STERLINA

FRANCO SVIZZERO

YEN GIAPPONESE

BIGLIETTO VERDE

ORO

10%

2,5%

2,5%

5%

5%

AZIONI USA

AZIONI EUROZONA

AZIONI UK*

AZIONI GIAPPONE

OBBLIGAZ. GLOBALI HIGH YIELD

OBBLIGAZIONICORPORATE GLOBALI INV.

GRADE (EU, US)

OBBLIGAZ. GOVERNATIVE

INV. GRADE GOVT (GE,FR,US,UK) 60%

15%

*evitando esportatori, compagnie aeree,

servizi al consumo, costruzioni e banche

15%

5%

5%

5%

10%

5%

5%

15%

5%

10%

15%

5%

LIQUIDITÀ/MONETARIO* IN CHF

AZIONI GLOBALI

AZIONI USA

AZIONI EUROZONA

AZIONI UK**

AZIONI GIAPPONE

AZIONI EM

OBBLIGAZ. GLOBALI INV. GRADE***

OBBLIGAZ. GLOBALI HIGH YIELD

OBBLIGAZ. EMERG. USD

ALTERNATIVI

ORO

Fonte: JCI Capital

Font

e: Pi

ctet

am

*valuta: Franco svizzero;

**esclusi finanziari, con copertura

dal rischio cambio in dollari;

***esclusi Paesi periferici

Mercati & politica Credit Suisse allarga la prospettiva al Referendum italiano di ottobre. Ancora una volta la palla passa alle banche centrali

Borse Rischio fuga dalla City, Usa più fortiL’indice Standard & Poor’s tra i preferiti. Per Goldman l’Europa mette a rischio il 20% degli attivi. Sfruttare i su e giù

DI PIEREMILIO GADDA

N on sarà un’altraLehman Brothers.Alla vigilia del refe-rendum, gli analisti

di Goldman Sachs hannomesso un punto fermo sullepossibili conseguenze della Brexit. Ma il paragone con ilfallimento della grande bancad’affari americana che scon-volse i mercati finanziari nelsettembre del 2008, evocatoqualche giorno fa dall’ex pri-mo ministro f inlandeseAlexander Stubb, fa già capo-lino, pericolosamente, nel di-battito tra gli investitori.

Sotto shockDi certo, l’uscita di Londra

dall’Unione Europea rappre-senta uno shock: per l’Inghil-terra, dilaniata da un conflittopolitico senza precedenti — ilcui tragico epilogo è costatola vita alla deputata laburistaJoanne Cox —e senza guida,dopo le dimissioni del PrimoMinistro, David Cameron;per l’Europa, sconfitta, inde-bolita, spaccata in due, sottola minaccia di nuove spintecentrifughe. E per i mercatifinanziari, alle prese con le in-numerevoli incognite del do-po-Brexit. «I fattori di rischiosi possono prezzare, l’incer-tezza no», chiosa EmilioFranco, vice dg e responsabi-le degli investimenti di UbiPramerica sgr.

Non a caso, la fitta nebbiache avvolge il destino dell’Eu-ropa all’indomani del refe-rendum ha innescato unanuova ondata di panico, capa-ce di varcare i confini della re-gione.

«Il Regno Unito vale solo il4% del Pil mondiale. Un ral-lentamento anche drastico diLondra non farebbe comun-que precipitare l’economiaglobale in recessione», rassi-cura Franco. Ci sono peròmolti possibili canali di con-tagio, a cominciare dalle valu-te. E il più insidioso è proba-bilmente il crollo della fidu-cia. Epfr stima che da inizioanno i fondi azionari sui Paesisviluppati abbiano già subitoun’emorragia da 113 miliardidi dollari, di cui quasi la metàda fondi europei (49 miliardi,dati al 17 giugno). Altri 18,4m i l i a r d i , s e c o n d o i lBlackRock Etp Landscape,sono fuoriusciti dagli etf spe-cializzati sulle azioni del Vec-chio continente nel primo se-mestre. Potrebbe essere unassaggio dell’impatto cheBrexit avrà sui flussi degli in-vestitori globali, nelle prossi-me settimane.

BorseL’epicentro rimane, in ogni

caso, l’Europa. Per GoldmanSachs, lo Euro Stoxx 50 subi-rà una caduta del 20% rispet-to alla chiusura di Borsa digiovedì 23 giugno. MorganStanley ipotizza un crolloanalogo per il Ftse 100. Glianalisti di Citi, limitano leprevisioni sulle potenzialiperdite al 10% per la zona eu-ro e al 5% sull’azionario Uk.

Il calo della sterlina (sti-mato nella forbice tra il 5 e il15%) dovrebbe proteggere lesocietà quotate al Ftse 100, icui profitti provengono per il72% da oltreoceano, secondoun’analisi di Credit Suisse.

«Le aziende inglesi a me-

dia capitalizzazione, rappre-sentate nel Ftse 250, sarannopiù penalizzate, perché mag-giormente esposte alla dina-mica della domanda inter-na», osserva Manu Vanden-bulck, senior portfolio mana-ger di NN Investments.

Infatti, secondo Azad Zan-gana, senior European econo-mist di Schroders, «c’è unaprobabilità del 35-40% che ilRegno Unito entri in recessio-ne». E trattandosi della se-conda maggiore economia inEuropa, tutto il Vecchio conti-nente ne risentirà. Il divorziodi Londra peserà in particola-

re sulle banche europee e sul-la periferia, considerati i prin-cipali anelli deboli del siste-ma finanziario, in questa fase.Senza dimenticare le aziendevocate all’export, sospese nellimbo degli accordi da rinego-ziare per i prossimi 24 mesi.

Porti sicuriSe S&P500 si candida a

mantenere il ruolo di porto si-curo, nell’ambito dei mercatiazionari, sull’altra spondadell’Oceano la vittoria diBrexit tornerà a soffiare sulfuoco delle pulsioni anti-eu-ropeiste ben radicate nel Vec-

chio continente, alimentandoi timori ormai sopiti di unafrattura dell’euro.

Ci saranno poi nuove chia-mate al voto popolare. Non acaso, i mercati del reddito fis-so hanno reagito al voto allar-gando gli spread di credito inItalia, Spagna e Portogallo. Inqueste ore, come se non ba-stasse, Madrid si trova a fare iconti con un altro scoglio, leelezioni politiche, i cui risul-tati saranno resi noti oggi. Se-condo le aspettative della vi-gilia, le urne produrranno unaltro Parlamento incapace diesprimere una chiara mag-gioranza di governo.

Ma per gli analisti di Cre-dit Suisse, il maggiore rischiopolitico è sull’Italia, dove inottobre si terrà il referendumcostituzionale, ritenuto damolti osservatori il vero ban-co di prova per la tenuta dellamaggioranza di governo.«Attenzione però - avverteEmilio Franco -. L’equazioneBrexit uguale dissoluzionedell’euro è sbagliata: dopol’uscita di Londra si apronomolteplici scenari, che dipen-deranno in modo determi-

nante dalla reazione della po-litica e delle banche centrali».

C ’è chi scommette suun’azione coordinata dellemaggiori autorità monetarie:La Bank of England si prepa-ra a immettere liquidità fino a250 miliardi di sterline e nelcorso delle prossime settima-ne, valuterà se calare l’arti-glieria pesante: un probabiletaglio dei tassi e forse il ripri-stino del piano di allentamen-to quantitativo.

La Banca centrale europeasi è detta pronta a fornire unsupporto aggiuntivo. La Fe-deral Reserve prenderà anco-ra tempo, prima di una risali-ta dei tassi. E un aiuto potreb-be venire anche dalla Bank ofJapan. Intanto la reazione deimercati sarà, come spesso ac-cade, ipertrofica. «Ma vale lapena ricordare che la meanreversion, cioè il ritorno allamedia, è una delle forze piùpotenti che muovono i merca-ti», ricorda il vice dg di UbiPramerica. Passata la bufera,ci sarà un riposizionamento.Con opportunità di guadagnoda non sottovalutare per gliinvestitori che saranno in gra-do di coglierle.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Goldman SachsLloyd Craig Blankfein,presidente e ammi-nistratore delegatodi Goldman Sachs

1 Gli effetti sugli Emergenti

A lla vigilia del referendumdel Regno Unito, Wall

Street era vicina ai massimistorici: granitica, nonostante leturbolenze abbattutesi a più ri-prese sull’altra sponda dell’At-lantico. «Il fatto suggerisce cheper gli investitori internazionalila Brexit è sempre rimasta unaquestione di portata regiona-le», ricorda Emilio Franco, vicedirettore generale di Ubi Pra-merica sgr.

Un ragionamento analogovale per i mercati emergenti,saliti più delle azioni globali dal20 febbraio scorso, quandoDavid Cameron annunciò ladata della consultazione. A so-stegno dei listini meno svilup-pati è intervenuta la rimodula-zione delle aspettative sulla ri-

salita dei tassi americani, coneffetto domino sull’andamentodel biglietto verde e le materieprime. In questa fase, l’aumen-to del premio al rischio inne-scato dall’esito inatteso del re-ferendum non risparmierà imercati emergenti.

Ma, secondo gli esperti, alnetto dello storno iniziale, i Pa-esi in via di sviluppo potrebbe-ro consolidare il tentativo di re-cupero messo in atto a partireda metà febbraio, anche perchéla liquidità detenuta dai grandifondi potrebbe riscoprire, pas-sato lo shock; le nuove econo-mie puntando su listini a scon-to e relativamente isolati dallevicende del Vecchio Continente.

P. GA.© RIPRODUZIONE RISERVATA

1 Diversificare

L’oro puntaverso quota1.400 dollari

Q uasi nessuno — econo-misti, gestori, sondaggisti,

exit poll e bookmaker — avevapredetto l’esito del referendumdi Londra. Ma la reazione deimercati alla notizia del votopro-Brexit era senz’altro pre-vedibile. «La sterlina è precipi-tata ai livelli del 1980. Portisicuri come l’oro, il Bund tede-sco e i Treasury americanistanno riscontrando una fortedomanda da parte degli inve-stitori. E anche l’euro è sottopressione», osservano in unanota congiunta Joe Amato, ErikKnutzen e Brad Tank, i tre re-sponsabili degli investimenti diNeuberger Berman.

La più classica risposta al-l’ondata di panico sui mercati,cioè la fuga verso i beni rifugio,non si è fatta attendere. A po-che ore dall’esito della consul-tazione, infatti, il pound haperso il 12% contro lo yengiapponese, il 7% contro ilfranco svizzero e l’8% rispettoal biglietto verde.

L’oro è volato a 1.320 dol-lari l’oncia, il massimo da dueanni. «L’incertezza regnerà so-vrana: il metallo giallo potreb-be salire fino a 1.400 dollari»,calcola James Butterfill, headof research investment stra-tegy di Etf Securities. Equivar-rebbe a un balzo dell’11% ri-spetto alle quotazioni di chiu-sura del 23 giugno, con unrialzo del 30% da inizio anno.

È di 1.400 dollari il prezzoipotizzato prima del voto ancheda James Steel, analista diHsbc e Nevine Pollini, senioranalyst materie prime di UnionBancaire Privée, in caso di unavittoria a sorpresa di Brexit. «Ilrally del metallo giallo si spie-ga non solo con l’aumento del-l’avversione al rischio legata alreferendum britannico, ma di-pende anche dall’atteggia-mento più cauto manifestatodalla Federal Reserve in temadi normalizzazione della poli-tica monetaria», osserva CarloAlberto de Casa, capo analistadi ActiveTrade. Finché la Fedsarà così indulgente, è l’opinio-ne degli esperti, anche a frontedi un riassorbimento del pani-co sui mercati, è improbabileche l’oro subisca una violentacorrezione, nel breve termine.

P. GA.© RIPRODUZIONE RISERVATA

La Banca d’Inghilterra pronta a immettere250 miliardi

Londra addio

RStefanile
Linea
RStefanile
Linea
RStefanile
Linea
RStefanile
Linea
RStefanile
Rettangolo
RStefanile
Rettangolo
RStefanile
Rettangolo
RStefanile
Rettangolo
RStefanile
Rettangolo
RStefanile
Rettangolo
RStefanile
Linea
RStefanile
Linea
RStefanile
Linea