mensile della regione sardegna per gli emigrati · dei centri della sardegna. da parte nostra non...

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Mensile della Regione Sardegna per gli emigrati ANNO XXXVI / FEBBRAIO 2004 N. 2 Spedizione in abbonamento postale - 45% - Art. 2 comma 20/b legge 662/96 - Filiale di Cagliari (tassa riscossa - taxe perçue) - Poste italiane tariffa pagata DCO/D.E./3139/02 del 25.03.2002 Allarme rifiuti in Sardegna Il Consiglio regionale contro la permanenza della base di S. Stefano Approvato un documento presentato dalle opposizioni che chiedono l’allontana- mento dei sommergibili nu- cleari USA Negli ultimi cinque anni sono cresciuti di centomila tonnellate. Inesistente la raccolta diffe- renziata. pag. 8 pagine 5 - 7 pagina 9 PRIMO PIANO Nel segno della solidarietà la visita in Sardegna del premio Nobel Perez Esquivel L’incontro organizzato dalla Faes e dall’assessorato del lavoro ha rinsaldato i rapporti con le associazioni di volontariato che nell’Isola sono impegnate a favore delle popolazioni dell’Argentina pagine 16 - 17 AMBIENTE Paura a Porto Torres per l’incendio di una petroliera Stava scaricando benzene nel pontile dello stabilimento petrolchimico. Due vittime. Sfiorata la catastrofe. Bloccati il porto e l’attività della zona industriale POLITICA REGIONE Tiro al bersaglio sul Dpef presentato dalla Giunta Masala Falcidiato dai franchi tiratori il Documento economico. Dopo 109 giorni completato l’Esecutivo. La Giunta supera lo scoglio del voto di fiducia agli assessori di Forza Italia pag. 11

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Mensile della Regione Sardegna per gli emigrati

ANNO XXXVI / FEBBRAIO 2004 � N. 2

Spedizione in abbonamento postale - 45% - Art. 2 comma 20/b legge 662/96 - Filiale di Cagliari(tassa riscossa - taxe perçue) - Poste italiane tariffa pagata DCO/D.E./3139/02 del 25.03.2002

Allarme rifiutiin Sardegna

Il Consiglio regionalecontro la permanenzadella base di S. StefanoApprovato un documentopresentato dalle opposizioniche chiedono l'allontana-mento dei sommergibili nu-cleari USA

Negli ultimi cinque annisono cresciuti di centomilatonnellate.Inesistente la raccolta diffe-renziata.

pag. 8

pagine 5 - 7 pagina 9

◗ PRIMO PIANO

Nel segno della solidarietàla visita in Sardegna

del premio Nobel Perez EsquivelL'incontro organizzato dalla Faes e dall'assessorato

del lavoro ha rinsaldato i rapporti con le associazionidi volontariato che nell'Isola sono impegnate

a favore delle popolazioni dell'Argentinapagine 16 - 17

◗ AMBIENTE

Paura a Porto Torresper l'incendio

di una petroliera

Stava scaricando benzene nel pontiledello stabilimento petrolchimico.

Due vittime. Sfiorata la catastrofe.Bloccati il porto e l'attività

della zona industriale

◗ POLITICA REGIONE

Tiro al bersagliosul Dpef presentatodalla Giunta Masala

Falcidiato dai franchi tiratori il Documento economico.Dopo 109 giorni completato l'Esecutivo. La Giunta superalo scoglio del voto di fiducia agli assessori di Forza Italia

pag. 11

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IL MESSAGGERO SARDO 2FEBBRAIO 2004

Presidente CircoloAmburgo ad assessoreMatteo Luridiana�grazie�Caro Messaggero Sardo,

in piena atmosfera nataliziaabbiamo ricevuto, con piace-vole sorpresa, un pacco-dono,contenente 40 libri. È stato fat-to recapitare a tutti i Circolidall’Assessore regionale delLavoro Matteo Luridiana ac-compagnato da una sua mera-vigliosa lettera che mi ha fattocommuovere. Se il Centro Sar-do è la testimonianza, all’este-ro, di una storia socio-cultura-le tesa a mostrare e far emerge-re attraverso i capitoli più inte-ressanti, racchiusi in un impor-tante libro, la nostra profondaed immensa cultura vista e do-cumentata e che ha costituitoun patrimonio culturale inesti-mabile che erediteranno i no-stri figli, indubbiamente i libriin omaggio offriranno il mag-gior fascino storico-culturalecon la descrizione di storie eimmagini, dalle cui pagine tra-pelano le nostre radici e le no-stre intense e preziose tradi-zioni. Sono certa anch’io che igiovani, nel nostro piccolo pa-esaggio della nostra carissimaSardegna, leggendo i libri sen-tiranno il desiderio di scoprire,con interesse, i tesori e i valoriculturali esistenti nell’Isola ecapiranno la nostalgia e il rim-pianto per la terra lasciata dailoro padri e contribuiranno amantenere in vita il circoloculturale. L’amore per la lettu-ra, che coltivo sempre intensa-mente, consentirà di ampliaree disegnare i nostri orizzonticulturali e arricchire la nostrabiblioteca. Per la Sua immensaricchezza di sensibilità dimo-strata con questa lodevole egraditissima iniziativa, affettoe rispetto per la crescita cultu-rale della comunità sarda, de-sidero ringraziare l’AssessoreLuridiana di vero cuore e au-gurarle, anche a nome dei socidel Centro Sardo di Amburgo,un felice, sereno e prosperoAnno Nuovo. Mi preme, inol-tre, estendere gli auguri allaredazione del giornale.

Vincenza O. FioriniPresidente Centro Sardo

“Su Nuraghe” di Amburgo Stresemannstr. 374 - Hamburg

Cara Fiorini,l’abbiamo accontentata vo-

lentieri e ricambiamo gli au-guri.

Suggerimenti lettoreper migliorare�Messaggero�

Caro Messaggero Sardo,apprendo con piacere l’esito

positivo dell’assegnazione perla pubblicazione del giornalealla vostra cooperativa. Labeffa è stata evitata e fortuna-tamente è stato premiato chi lomeritava. Alcune considera-zioni. I mezzi attuali di comu-nicazione ormai ci permettonoun aggiornamento un imme-diato dell’informazione. Percui le prime pagine del mensi-le relative all’attualità politicaspesso le sorvolo in quantostagionate. Ciononostante perla generazione non-online eoltreoceano anche una notizia“vecchia” di alcune settimanesuscita sempre interesse. Inol-tre i tempi tra stesura e diffu-sione si ridurranno. Essendoun convinto sostenitore delvostro periodico faccio alcuni

suggerimenti perché continuiad essere un punto di riferi-mento, al passo con i tempi,per i sardi non residenti. Se ol-tre all’informazione il Mes-saggero Sardo è voce degliemigrati, ormai i forum on-linesono il mezzo più immediatoper il dibattito ed il confronto.Già diversi ne esistono, mamanca quello che possa diven-tare l’unico o senz’altro il piùforte in cui i sardi non residen-ti nell’isola si riconoscanocome sinora fanno con il gior-nale. Avendo, quindi, già lapresenza nella rete con un’ef-ficace impaginazione, due po-trebbero essere i settori da po-tenziare. Un’informazione senon dell’ultima ora almeno“dell’ultimo giorno” e un fo-rum con 3 / 4 temi in contem-poranea. Esiste solo un ri-schio: che il Messaggero sino-ra immune alla “polemica trasardi” ne diventi anch’esso unpromotore. Spesso infatti ilgiornalista è portato a gettarebenzina sul fuoco anziché spe-gnerlo. Voi del MessaggeroSardo siete stati sempre fuorida questi meccanismi, anzi di-rei che forse spesso siete statitroppo di parte. Faccio ancoragli auguri per un 2004 positivo,costruttivo e di successo pertutti coloro che hanno il cuorecon la forma della Sardegna.

Domenico CanuCircolo Sardo Berlino

Segretario Federazione Germania

Caro Canu,dobbiamo ringraziarla dop-

piamente sia per le osserva-zioni critiche che per i sugge-rimenti di rilievo tecnico e dicontenuto. Grazie, inoltre, perl’attestato di stima e apprezza-mento sul lavoro fin qui svoltodalla cooperativa. Le propostee i suggerimenti da lei formu-lati sono contenuti nell’accor-do Messaggero-Videolina-Ka-taweb che ha consentito di ac-quisire il bando di gara indet-to dall’Assessorato regionaledel Lavoro per un informazio-ne integrata multimediale afavore degli emigrati. In parti-colare Kataweb curerà i foruma cui potranno contribuire ifruitori di internet. Verrà inol-tre migliorato, ma manterràl’impostazione tradizionale, ilmensile. I lettori “tradiziona-li” potranno contare sui servi-zi e gli approfondimenti a cuisono maggiormente affeziona-ti. Videolina, infine garantira’l’informazione ed i servizi te-levisivi. Buone cose.

Cavaliere San Marcopluridecorato nuovoabbonato a giornale

Caro Messaggero Sardo,mi chiamo Antonio Piras,

sono nato il 31 agosto 1940 ad

Alghero (SS), ma risiedo aSpinea in provincia di Vene-zia. Nel lontano 1956, mio pa-dre Salvatore, dipendente civi-le della Marina Militare, allachiusura del semaforo di CapoCaccia, viene trasferito inquello di Porto Santo Stefano(Monte Argentario) in provin-cia di Grosseto. Anche se amalincuore, perché innamora-to della mia terra ho dovutoseguirlo con la famiglia. Connoi anche il nonno maternoRaffaele Niolu.

Nel 1961 è stato chiuso an-che il semaforo di Porto SantoStefano e mio padre, seguitodalla famiglia, è stato definiti-vamente trasferito all’Arsenaledi La Spezia. Nella città ligureè morto il 22 luglio 2001. Misono arruolato nella Guardia diFinanza il 23 agosto 1960 e hofrequentato la Scuola Nauticadi Gaeta per la formazione deifinanzieri di mare. Al terminesono stato assegnato alla 7A Le-gione di Venezia, ComandoBrigata Porto. Successivamen-te sono stato alla Brigata Scar-dovari in provincia di Rovigo epoi nella Squadriglia navale diPorto Tolle per contribuire allarepressione del contrabbandodi sigarette estere e il rispettodella legge sulla navigazione esulla pesca. Ho lavorato nellaStazione di Venezia dal 1967fino al 15 settembre 1989 quan-do sono stato posto in quiescen-za. Ho ricevuto la croce d’ar-gento al merito di servizio nel1979, quella d’oro nel 1986 e,nell’1987, la medaglia comme-morativa per pubbliche calami-tà avendo partecipato alle ope-razioni di soccorso alle popola-zioni colpite da una grave allu-vione. Nel 1994 mi è stato con-ferito il titolo onorifico di Ca-valiere di San Marco e di recen-te sono stato proposto ancheper quello di Cavaliere dellaCristianità e della Pace. Hosvolto costantemente attività divolontariato e sono stato re-sponsabile provinciale dell’Uf-ficio Ricerche del Comitatodella Croce Rossa Italiana diVenezia e responsabile per ladistribuzione dei viveri CEEalle popolazioni più bisognose.Nel 2000 ho fondato l’associa-zione senza scopo di lucroGAIA (Gruppo Volontari perl’Assistenza agli Invalidi edagli Anziani). Sono stato estir-pato dalla mia terra in teneraetà ma, ancora oggi, dopo mol-ti anni, ogni volta che mi tornaalla mente o ne sento parlare,mi viene una grande nostalgia eavverto un tuffo al cuore. Chie-do cortesemente l’invio delgiornale.

Antonio PirasVia Ponchielli, 22

30038 Spinea (Venezia)

Caro Piras,abbiamo registrato gli indi-

rizzi e riceverà al più presto ilgiornale come richiesto. Ci di-spiace aver dovuto ridurre lasua lettera, ma lo abbiamo do-vuto fare solo per ragioni dispazio. Complimenti, auguri ebuon lavoro!

92 anni Antonio Frongiadi Busachi

Caro Messaggero Sardo,mio padre compirà 92 anni il

21 febbraio prossimo. Vorreifargli una bella sorpresa. Viallego un suo scritto, con pre-ghiera di pubblicarne almenouno stralcio.

Pietro [email protected]

Caro Frongia,non è possibile accontentar-

la integralmente, ma troverànel giornale una notizia cheriguarda suo padre al qualerivolgiamo calorosi auguri dibuon compleanno.

Algherese appassionatochiede articoli e notiziesulla sua città

Caro Messaggero Sardo,circa 20 anni fa vi ho manda-

to una lettera nella quale mi la-mentavo che non scrivevatemai un piccolo articolo su Al-ghero. Allora mi diceste chenon si possono accontentaretutti, questo lo so, ma è maipossibile che in questi 20 anninon sia mai successo niente adAlghero? Questo mi meravigliamolto, anche perché dite cheAlghero è una città importante.Lo sarà ma io non leggo mainiente su quella città e pensoche questo accada perché noisiamo catalani. Preferisco chenon mi mandiate più il giornaleperché mi fa più male che bene.Amo la Sardegna e mi sentosardo e non catalano.

G. RomanoF. Hendriklaan, 51

2582 Den haag - Olanda

Caro Romano,la sua passione per Alghero

le fa molto onore, così comel’attaccamento alla Sardegna.La redazione è però meravi-gliata del suo rimprovero inquanto in più occasioni abbia-mo trattato aspetti della vitaalgherese e ritiene che la criti-ca sia dettata dal desiderio divedere più spesso pezzi e ser-vizi sulla sua città. Speriamodi poterla accontentare prestoanche attraverso la nuova ru-brica che, inaugurata di re-cente, è interamente dedicataalla ricostruzione dell’identitàdei centri della Sardegna. Daparte nostra non c’è alcunavolontà di escludere alcunazona dell’Isola dalle paginedel Messaggero.

Mutuo regionaleacquisto prima casa

Caro Messaggero Sardo,sono nata a Cagliari e mi tro-

vo a Milano dal 1960. Chiedol’invio del vostro giornale perpoter essere aggiornata sui fattie le novità della mia terra. Vor-rei inoltre sapere a chi mi devorivolgere per usufruire del mu-tuo regionale per la prima casa ea quanto ammonta in euro.

Lavinia ArbaVia Stelle Alpine, 9

20089 Rozzano (Milano)

Cara Arba,abbiamo inserito il suo nomi-

nativo e l’indirizzo nel fascet-tario degli abbonati e presto ri-ceverà il giornale a casa, comedesidera. Per quanto riguardail mutuo e le altre agevolazionifinanziarie previste dalla Re-gione per gli emigrati, le consi-gliamo di rivolgersi al Circoloa lei più vicino (troverà l’elen-co nella seconda pagina delgiornale) oppure alla FASI(Federazione Associazioni Sar-di in Italia) via Santo Spirito27100 Padova (0382470209).Può inoltre scrivere o telefona-re all’Assessorato regionaledel Lavoro Servizio SicurezzaSociale dell’Emigrazione 0706065449 o a un qualsiasi istitu-to bancario con sede in Sarde-gna che le potrà le fornire le in-formazioni richieste.

Viaggi per emigratie corrispondenzeda Australia a Cortoghiana

Caro Messaggero Sardo,sono tra i fortunati che rice-

vono il mensile sin dalla nasci-ta, quando risiedevo ancora in Ita-lia e precisamente a Roma. Vor-remmo che ci diate una risposta inmerito a due quesiti: 1 – da quan-do sono stati sospesi i viaggi pergli emigrati? 2 – Ci sarà in futurouna riproposizione di questa ini-ziativa? Qualche anno fa si è co-stituita l’associazione “Amici diCortoghiana”. Se qualcuno cheabitò a Cortoghiana sino alla metàdegli anni Cinquanta volesse met-tersi in contatto con me mi fareb-be molto piacere.

Risponderò a tutti. Indirizzo po-sta elettronica [email protected].

Fax 0011610297452494Tazio Lai

P.O. Box 210Five Dock 2046

N.S.W. Australia

Caro Lai,abbiamo preso nota dell’in-

dirizzo di suo figlio. Per quan-to riguarda le sue richiestepossiamo dire che da qualcheanno non vengono organizzativiaggi e non sono stati previstinel programma di interventidella Regione del 2003 e 2004.Ciò ovviamente non significache in futuro non possano esse-re nuovamente proposti. Sap-piamo che l’iniziativa è moltogradita dagli emigrati “anzia-ni” e in particolare da quelliche vivono molto lontani dal-l’isola. Grazie per la costanzae la fiducia. Molti cari auguri.

Alunni Nurri non hannodimenticato maestraelementare 1955-1956Caro Messaggero Sardo,

ricevo da più di due anni ilvostro giornale. Abito a Tori-no e sono pensionata, maquando avevo 20 anni vinsi unconcorso in provincia di Nuo-ro come insegnante elementa-re. Fui destinata a Nurri. Vi la-vorai un anno ma non ho maidimenticato la gente di Nurri ela mia classe di ben 42 bambi-ni. Due anni fa pubblicaste lamia lettera e subito ricevettiben 7 lettere di altrettanti exalunni.

È stata una cosa meraviglio-sa. Qui a Torino un ex alunnovenne a trovarmi e mi invitò apranzo. Da Nurri continua lacorrispondenza con tante per-sone squisite. Sono commossaed orgogliosa. Grazie a tutti.

Rosella SagliettiVia Francesco Millio, 64

10141 Torino

Cara Sagliettici fa molto piacere che abbia

potuto realizzare il suo deside-rio di ritrovare i suoi ex alun-ni. Le facciamo tanti cari au-guri e la ringraziamo moltoper le sue gentili parole.

Pastore in Romagnachiede giornaleper lenire solitudine

Caro Messaggero Sardo,ho 58 anni e da oltre 20 vivo

lontano dalla mia terra di La-nusei.

Ho letto il giornale a casa diamici di Forlì e sono rimastomolto colpito per le notizie.Faccio il pastore in terra diRomagna ma sono solo senzala famiglia e penso spesso alla

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IL MESSAGGERO SARDO 3FEBBRAIO 2004

Sardegna. Vivo in continenteda 25 anni ma non ho avutomolta fortuna. Il mio piccologregge riesce a farmi andareavanti a stento. Mi aiutano lacaccia e alcuni amici sardi. Lanostalgia mi tormenta special-mente quando arriva Natale eprima di morire vorrei rivede-re l’isola. Prima non potevoraggiungerla perché avevo fi-gli piccoli, ora sogno di torna-re a Lanusei.

Ugo PistisVia Calbola, 1

Chiesa di Calbola47017 Rocca San Casciano

(Forlì)

Caro Pistis,le invieremo al più presto il

giornale. Le auguriamo di po-ter realizzare il suo sogno.

Non riceve giornaleda alcuni mesi

Caro Messaggero Sardo,chi ti scrive è un emigrato

sardo originario di Nuragusche vive in Olanda da 28 anni.Da una ventina d’anni ricevo ilgiornale che leggo avidamentee anche se negli ultimi anni èpossibile ricevere via satellitele trasmissioni di Videolina eSardegna 1 e di parecchieemittenti nazionali italiane, ilMessaggero è insostituibileper l’esclusività degli argo-menti trattati. Purtroppo devocomunicarti con amarezza cheda molti mesi a questa partenon ricevo più il mensile. Nonmi sono fatto vivo subito per-ché non ho alcun diritto di rim-proverare alcunché, visto chesi tratta di un servizio gratuitoe non di un dovere della Regio-ne sarda nei nostri confronti.Spero però che mi venga riatti-vato l’abbonamento.ù

Salvatore SerrasKloosterstraat 21

9717 LA GRONINGEN

Caro Serras,in seguito alla sua lettera ab-

biamo controllato l’indirizza-rio ed abbiamo così scopertoche il suo nominativo era statocancellato per errore in quantonon era indicato il codice diavviamento postale. Le abbia-mo ripristinato l’invio del men-sile e ci scusiamo per l’invo-lontario disguido. Cordialità.

In trasferimentoda Tolosa a Milanochiede aiuto ai Circoli

Caro Messaggero Sardo,mi chiamo Cesare Cruccas e

sono originario di Guspini(Cagliari). Attualmente lavoroin Francia a Tolosa per laSamtech che produce pro-grammi di calcolo per l’indu-stria meccanica. Ai primi difebbraio sarò trasferito nellasede di Milano. Visto che nonconosco nessuno ho pensatoche la cooperativa potrebbemettermi in contatto con l’as-sociazione di Milano. Avreiinfatti bisogno di aiuto per laricerca di un alloggio, magarisolo per i primi tempi.

[email protected] Cruccas

Via Giuseppe Verdi, 15Guspini

Caro Cruccas,può trovare gli indirizzi e i nu-

meri telefonici di tutti i Circolidella Lombardia nella secondapagina del Messaggero. Per in-formazioni si può rivolgere alCentro Sociale Culturale deiSardi – via Foscolo, 3 – Milano

– tel 02 8690220 – fax0 2 7 2 0 2 3 5 6 3 : e - m a i l :[email protected]

Auguri e buon lavoro.

Contributo emigratiper ristrutturazionecasa in Sardegna

Caro Messaggero Sardo,sono Giovanni Casula, nato

a Oschiri nel 1934, ex emigra-to, rientrato definitivamentenello scorso mese di settembrein Sardegna. Sono stato emi-grato in Germania, a Coloniaper 42 anni, a partire dal 1961.Quando ero a Colonia riceve-vo il giornale regolarmente.Ora vi sarei grato se me lo in-viaste al nuovo indirizzo. Houna vecchia casa da ristruttu-rare che, non essendo classifi-cata tra quelle del centro stori-co, non può usufruire dei con-tributi comunali. Vorrei saperese ho diritto, come ex emigra-to, a un aiuto finanziario per ilsuo restauro.

Giovanni CasulaVicolo Roma, 11

07027 Oschiri (Sassari)

Caro Casula,abbiamo aggiornato il suo

indirizzo nel fascettario e rice-verà al più presto il mensile.Per quanto riguarda la casada ristrutturare, le consiglia-mo di rivolgersi all’assessora-to regionale dei Lavori Pub-blici. Esiste, infatti, anche pergli emigrati che ritornano inSardegna, una legge che pre-vede agevolazioni contributiveper il ripristino della primacasa. Per sapere se il suo casorientra tra quelli previsti puòscrivere all’assessorato (viaSan Simone 09123 Cagliari otelefonare allo 0706066975).

Inno Brigata SassariCaro Messaggero Sardo,

ringrazio per la puntualitàcon cui ricevo il mensile. Mipiacerebbe disporre dell’innodella Brigata Sassari avendolosentito spesso soprattutto du-rante i giorni di lutto per l’at-tentato di Nassiriya. Potete far-mi avere l’indirizzo per com-prare l’audiocassetta o il CD.

Luallica SannaGenova

Cara Sanna,abbiamo pubblicato la sua

lettera che interpreta il desi-derio di molti lettori di dispor-re del testo dell’inno della Bri-gata Sassari. Per l’eventualeacquisto del CD o del nastroincisi si deve rivolgere ad unarivendita specializzata di pro-dotti musicali. Le sarà cosìpossibile ordinare quello chedesidera. Ecco, tuttavia, di se-guito il testo originale dellaBrigata.

DIMONIOS

China sa fronte/ si ses sezzidupesa!/ ch’es passende/ sa Briga-ta tattaresa/ e cun sa manu sinna/sa mezzus gioventude de Saldi-gna. (Abbassa la fronte/ se seiseduto alzati!/ perché sta pas-sando/ la Brigata Sassari/ e conla mano benedici e segna/ la mi-gliore gioventù di Sardegna).

Semus istiga/ de cudd’antigazente/ ch’a s’innimigu/ frim-maiat su coro/ es nostra oes’insigna/ pro s’onore de s’Ita-lia e de Saldigna. (Siamo latraccia/ di quell’antica gente/che fermava il cuore al nemi-co/ oggi le loro insegne/ sononostre/ per l’onore dell’Italia edella Sardegna).

Da sa trincea/ finas a sa Cro-azia/ sos “Tattarinos”/han’iscrittu s’istoria/ sighimoscuss’olmina/ onorendecudd’erenzia tattarina. (Dallatrincea/ fino alla Croazia/ i Sas-sarini/ hanno scritto la storia/seguiamo le loro orme/ onoran-do quell’eredità sassarina).

Ruiu su coro/ e s’anima chelizzu/ cussos colores/ adornants’istendarde/ e fortes che nura-ghe/ a s’attenta pro manteneresa paghe. (Rosso il cuore/l’animo come il giglio/ questicolori/ adornano il nostro sten-dardo/ e forti come i nuraghi/siamo sempre vigili/ per man-tenere la pace).

Sa fide nostra/ non la pagatdinari/ aioh! dimonios!/ avan-ti forza paris. (La nostra fedel-tà/ non ha bisogno di essereremunerata/ andiamo! Diavo-li!/ avanti Forza insieme!).

Chi è emigratoCarissimi della redazione,

prima di tutto i complimentiper il vostro lavoro, siete mol-to bravi. Sono un Sardo emigra-to da circa 50 anni in Germaniae nazionalizzato tedesco. Sonoun appassionato lettore delMessaggero Sardo. Approfittoper curiosità di sapere ciò chenon so. Leggo spesso che Sardiviventi nel territorio italiano, aNapoli o a Milano, vengonoconsiderati emigranti. La paro-la emigrazione non si usa quan-do una persona si sposta da unanazione a un’altra? Un cordialesaluto

Giovannino CubedduSchillerstr. 1

Radevormald

Caro Cubeddu,grazie per i complimenti.

Abbiamo più volte spiegato ilsignificato da noi attribuito altermine emigrato. C’è unaspetto, per così dire, buro-cratico, e uno sostanziale. Nelprimo caso non si può e non siconsidera emigrato chi si spo-sta nell’ambito del territorionazionale. Ma quando parlia-mo di emigrati anche a propo-sito di quelli sulla penisola, ciriferiamo alla condizione psi-cologica di chi si sente, co-munque, sradicato dalla pro-pria terra. Lo status di emigra-to, infatti, non può essere defi-nito solo col metro della na-zionalità (Lei stesso parla di“nazione” e non di Stato, emolti studiosi usano l’ espres-sione “nazione sarda” riferitaalla Sardegna), e neppure conquello della distanza (altri-menti chi va dalla Sardegnaalla Corsica, per fare un esem-pio banale, non potrebbe rien-trare nella classificazione an-che se si trova in un altro Sta-to).

L’esperienza di questi 30

anni ci ha insegnato che i sen-timenti di appartenenza chesente un sardo che è stato co-stretto a lasciare la propriaterra in cerca di lavoro e di unfuturo per sé e per la propriafamiglia sono gli stessi a Mila-no, Berlino, Parigi, in Austra-lia, in Africa e ovunque nelmondo.

Prescindono persino dallecondizioni sociali ed economi-

GIUGIA

Caro Messaggero,sono un sardo emigrato nella

città di Senigallia, provinciad�Ancona, e da alcuni anni leg-go volentieri il vostro giornale.

Anch�io come tanti mi sonoposto il problema della discen-denza del mio cognome, sape-re se è d�origine sarda.

Porgendovi i complimenti viringrazio anticipatamente.

Giugia SergioVia Po 70

60019 Senigallia (AN)

Caro Giugia, ha ragione nel porsi la do-

manda se l�origine del suo co-gnome sia sarda.

Effettivamente le nostre ri-cerche non hanno dato buonesito, e probabilmente dobbia-mo pensare che il suo sia unodei tanti cognomi, reperibilinella nostra isola, originati daerrori di trascrizione.

Infatti potrebbe il suo, esse-re originario dal paradigmaCuggia o Cugia, corrisponden-te al logudorese cuggia �cuc-cia, giaciglio del cane�, de-scritto con frequenza in quel diSiligo (SS), oppure corrispon-dere all�italiano, o meglio ge-novese, cuggia �frottola� chederiva dal latino colea.

LUSSO

Caro Messaggero,sono nato a Villasalto, e da

molto tempo sono lieto di po-ter leggere il vostro mensile.

Preciso che il mio cognomeè Lusso e non Lussu come er-roneamente compare nell�indi-rizzo cui spedite il giornale.

Inoltre vorrei avere notizieriguardo la discendenza delmio cognome.

Lusso AntonioVia S. Gratilino, 14

01033 Civita Castellana (VT)

Caro Lusso,naturalmente abbiamo rime-

diato a correggere la svistadel suo nominativo.

Nominativo che in ogni casonon varia per origine e discen-denza, infatti Lusso o Lussusono da considerare, come an-che Lutzu, delle varianti origi-narie da Luciu o Lucio che deri-va dal latino Lucius o dal corri-spondente italiano o spagnolo.

Potrebbe anche corrispon-dere al sostantivo �lusso� de-rivante dal latino luxus, o dalcorrispondente italiano, oconsiderando la discendenzaprettamente sarda, da villag-gio medioevale, Lussu, ormaiscomparso. Altre origini po-trebbero essere il siciliano�luzzu� da luccio pesce dimare, o variante del logudore-se �lutzu� losco.

CADDEO

Caro Messaggero,leggo con piacere tutto

quanto riguardi la storia anticae specialmente i legami tra iSardi e gli altri popoli. È diquesti giorni una ricerca con-cernente legami tra noi e gliEtruschi. È possibile avere no-tizie sulle tue pagine di taliproblematiche?

Visto che ci siamo avrei pia-cere di conoscere significatoed origini del mio cognome.

Dimenticavo, puoi inseriretra i lettori anche i miei fratel-li di cui allego indirizzo?

Caddeo GabrieleVia Collebeato, 45

25127 Brescia

Caro Caddeo,circa il suo primo quesito

cercheremo di valutare quantorichiesto in modo da potertrattare l�argomento propostocon il tentativo di stimolareeventualmente le conoscenzestoriche dei lettori.

Inseriti anche i suoi fratellinell�indirizzario.

Caddeo sembra che derivida un antroponimo bizantinoKalleo, e compare nel CDS I833 e 855 anche come Calleo.Stessa discendenza hanno an-che i cognomi Caddeu, Gad-deo, Galleu, Paddeo etc. Altrapossibile origine è quella dacognome spagnolo Cadeu, uti-lizzando un raddoppio di con-sonante ed anche in questocaso alcuni scritti antichi sardievidenziano tale cognome.

Possibile trovare omologhiin alta Italia come Cadeo inPiemonte.

SERVENTI

Caro Messaggero Sardo,sono ormai oltre quarant�an-

ni che abito in provincia diTorino, pur non negando chespesso e volentieri riesco arientrare e passare del tempo inprovincia di Cagliari, leggosempre con piacere il Messag-gero, che mi fa sentire semprepiù vicino alla nostra isola.

Oltre a porvi la richiesta perattivare l�invio del giornale adun mio cugino, vorrei doman-dare notizie circa il mio co-gnome.

Serventi TotoVia AngioiNuxis (CA)

Caro Serventi,sarà inserito anche suo cu-

gino nel novero dei destinata-ri del Messaggero.

Il suo è cognome di discen-denze spagnole, essendo inquella nazione presente comeServent, che passato nella no-stra penisola ha subito un�ita-lianizzazione in Serventi.

Per poter rispondere alle domande degli emigrati sull'origine dei loro cognomi, tra le altre fonti, attin-giamo anche dal prezioso volume del prof. Massimo Pittau “I Cognomi della Sardegna - significato eorigine di 5.000 cognomi” (Carlo Delfino Editore, Sassari 1990).Per chi fosse interessato questo è l'indirizzo della casa editrice: Carlo Delfino editore,Regione Li Cadduffi, 07100 Sassari.

LE ORIGINI DEI COGNOMI

che. E’ lo sradicamento dall’Isola che provoca una lacera-zione e, insieme, un legameprofondo. Certo esistono diffe-renze e disagi maggiori per chiè dovuto emigrare in terre lon-tane, con leggi, usanze e lin-gue diverse.

Ma queste sono condizioni“aggiuntive” al già pesantefardello di aver dovuto lascia-re luoghi e affetti cari.

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EDITORIALE 4

FEBBRAIO 2004

EDITORIALE

Dopo 30 anni si chiudeun ciclo. Dal mese prossimo4 Il Messaggero sardo si rinnova

POLITICA REGIONALE

La Giunta supera lo scogliodel voto di fiducia agli5 assessori di Forza Italiadi Michele Mascia

L'approvazione del DPEFper la Giunta si trasforma7 in un tiro al bersaglio

Gianvalerio Sanna acclamatoalla guida della10 Magherita sardadi Michele Mascia

Il Consiglio regionale controla permanenza della base11 di Santo Stefanodi Gino Zasso

Serrenti chiede le dimissionidel ministro Martino

DOPO 30 ANNI SI CHIUDE UN CICLODAL MESE PROSSIMOIL �MESSAGGERO� SI RINNOVA

SOMMARIOBufera in Consiglio perl'applicazione del condono12 ediliziodi Matteo Vercelli

ECONOMIA

Una legge a sostegno6 delle piccole impresedi Alessandro Zorco

Nuove e funzionali le12 aerostazioni della Sardegnadi Andrea Frailis

AMBIENTE

Allarme per il continuo aumento8 dei rifiuti solidi urbanidi Maria Grazia Caligaris

Paura a Porto Torres per9 l'incendio di una petrolieradi Gianni Bazzoni

EMIGRAZIONE

Da Cagliari ad Algherola Sardegna scommette13 sull'internazionalizzazionedi Gino Zasso

Manifestazione a Madridper rinsaldare i rapporti14 tra sardi e spagnolidi Pier Sandro Pillonca

Luciano Ciscidda cittadinomodello delWestern Australia

Intitolata alla Sardegna15 un'importante piazzadi Buenos Airesdi Marco Aresu

Sancito il legametra l'isola e l'Argentina

SERVIZI DALLA SARDEGNA

La visita nell'isola del premio16 Nobel Esquiveldi Gianni De Candia

Da Tresnuraghes un pontedi solidarietàdi Antony Muroni

CULTURA

Medaglioni di Sardegna19 di Adriano Vargiu

Norberto Bobbio20 e la Sardegnadi Paolo Pulina

Un libro di Vittorio Vargiusugli italiani in Argentina

21 Paesi di Sardegna

IL MESSAGGERO SARDO. Mensile della Regione Sardegna per gli emigrati e le loro famiglieEdito dalla Cooperativa «Messaggero Sardo» s.r.l. - Pres. Gianni De Candia

Comitato di Direzione: Gianni Massa (responsabile), Marco Aresu, Gianni De Candia,Ezio Pirastu, Luigi Coppola

Redazione e Amministrazione: Via Barcellona, 2 - 09124 CagliariTel. 070/664214 - Fax 070/664742 - www.ilmessaggerosardo.com

Registrazione del Tribunale di Cagliari n. 4212 dell'11-4-1969Iscritto al Registro Stampa n. 217

IL MESSAGGERO SARDO viene inviato gratuitamente dalla Regione Sardegna a tutti gli emigrati,in Italia e all'Estero e alle loro famiglie in Sardegna.

Richiedetelo a questo indirizzo: MESSAGGERO SARDO - Via Barcellona, 2 - 09124 CAGLIARIe-mail: [email protected] - [email protected]

Fotocomposizione, impaginazione, fotolito:PRESTAMPA - Via Nenni 133, tel. 070/883223 - 09045 Quartu S. Elena (CA)

Stampa:Officine Grafiche SOCIETÀ POLIGRAFICA SARDA di Ettore Gasperini Editore - Cagliari - Via della Pineta, 24/36 - Tel. 070/303777-78

22 Parliamo della Sardegnaa cura di Manlio Brigaglia

23 Parlando in Poesiaa cura di Salvatore Tola

Anche la Sardegna nella guida32 ai musei dell'artigianatodi Valentina Orgiu

SPORT

Cagliari imbattibile al Sant'Elia30 di Andrea Frigo

Obiettivo Atene per le stelle31 sarde dell'atletica leggeradi Andrea Porcu

Nuoto vitale nonostantela carenza di campionidi Liniana Fornasier

RUBRICHE

24 Sardegna notizie

25 Emigrazione

Con questo numero de �IlMessaggero sardo� sichiude un ciclo comin-

ciato nell�ottobre del 1974quando la cooperativa costitu-ita da giornalisti sardi riuscì afar riprendere le pubblicazionidel mensile per gli emigrati.Sono stati anni esaltanti di im-pegno, di lotte e di successiche hanno sempre più rinsal-dato i legami dei sardi fuoridell�Isola con la loro terra econ le sue istituzioni. Sono sta-ti anni di incertezze e di preca-rietà superate con lo slancio el�incoscienza di chi combatteuna causa giusta, quella in di-fesa dei principi e dei valoridel popolo sardo ovunque lecircostanze della vita (o lescelte scellerate di altri uomi-ni) l�avessero costretto a spo-starsi. Senza il sostegno forte econvinto di migliaia e migliaiadi emigrati e delle loro orga-nizzazioni non ce l�avremofatta a resistere agli intoppi e atrovare la forza per andareavanti. In questi 30 anni il nu-mero degli abbonati è quasi tri-plicato. �Il Messaggero sardo�viene inviato in una settantinadi paesi in ogni angolo dellaterra. Ciò che più conforta èconstatare che sono in conti-nuo, crescente aumento le ri-chieste del giornale da parte difigli e di nipoti di vecchi emi-grati che sentono con orgogliola loro appartenenza e il lorolegame con la Sardegna.

Dal mese prossimo l�infor-mazione a favore dei sardi fuo-ri dell�isola si arricchirà di duenuovi servizi, una trasmissio-ne televisiva, curata dall�emit-tente Videolina e un sito inter-net curato da Kataweb,l�azienda internet del GruppoEditoriale l�Espresso. Resterà,comunque, sempre centrale ilruolo de �Il Messaggero sar-do� che comincerà questa nuo-va stagione rimodernando laveste grafica (senza stravol-gerla perché non perda l�iden-tità di giornale degli emigrati).

Il progetto con cui questo

raggruppamento di imprese siè aggiudicato il bando interna-zionale bandito dall�assessora-to regionale del Lavoro si fon-da sul principio di �innovarenella continuità�, per offrire �nello spirito delle istanze delmondo dell�emigrazione � unservizio di informazione inte-grata che continua ad averecome fulcro il mensile �IlMessaggero sardo�, arricchitada nuovi servizi diffusi attra-verso nuovi strumenti via ete-re, via satellite e via internet.

A indurre la Regione a de-cidere di ampliare l�offerta in-formativa è stata la constata-zione che fuori dall�Isola viveuna parte rilevante del popolosardo. Un��altra Sardegna�che non ha smesso di interes-sarsi alla propria terra, di tenta-re di conoscere la sorte diun�Isola che ama, dei problemi

che la affliggono come degli in-negabili progressi che ha com-piuto dagli anni lontani in cuil�hanno lasciata. Una testimo-nianza di ciò risiede nel favoreche ha riscosso �Il Messaggerosardo�, ma anche nello straor-dinario successo di Videolinada quando trasmette i suoi pro-grammi anche con il satellite.

Ora, oltre alle attività chefanno parte della programma-zione di Videolina, e sarannomesse a disposizione facendouna sintesi delle puntate o de-gli eventi più significativi,verrà fatta una produzione spe-cifica, rivolta ai sardi emigra-ti, che rimarrà di totale pro-prietà della Regione Autono-ma della Sardegna. Tale tra-smissione sarà intitolata:MESSAGGERO SARDO: MA-GAZINE-TV. Una trasmissio-ne a cadenza settimanale di

un�ora e per 52 puntate annue,con ospiti nello studio centraledi Cagliari, e altri in collega-mento telefonico dalle città eu-ropee o extraeuropee di residen-za. Per i paesi non raggiungilicol satellite la trasmissione TV èfruibile attraverso il sito internetwww.videolina.it o al link dellahome page del sitow w w . m e s s a g g e r o s a rdo.regione.sardegna.it

In più sarà predisposto unTG speciale nominato TGEMIGRATI (che tratterà degliavvenimenti salienti della Sar-degna. Le trasmissioni do-vrebbero cominciare (il condi-zionale è d�obbligo) domenica14 marzo alle 19,30. Per quan-to riguarda Kataweb da metàmarzo all�indirizzo internethttp://www.ilmessaggerosardo.regione.sardegna.it saràpossibile trovare il sito rinno-

vato del Messaggero sardo.Tra le altre cose è previsto unforum di dibattito quotidianosui temi dell�emigrazione, unricco notiziario quotidiano conle ultime dall�Isola, un puntodi riferimento per le informa-zioni di servizio riguardanti lecittà capoluogo di provincia.Ma sarà anche un luogo doveconsultare il numero correntedel Messaggero Sardo e 35anni di archivio.

Il sito sarà organizzato in se-zioni:

- PRIMO PIANO, con le no-tizie ultim�ora e gli articoli piùimportanti, l�accesso al mensi-le e all�archivio, i link alla di-retta televisiva di Videolina ealla puntata settimanale dellatrasmissione dedicata agliemigranti, che rimarrà consul-tabile in streaming.

- I CIRCOLI, con l�elenco ele informazioni utili per rag-giungere tutti i Circoli in Italiae nel mondo

- LEGISLAZIONE, con lanormativa nazionale e regiona-le sull�emigrazione aggiornata;

- LA NOSTRA TERRA, conapprofondimenti su aspetti ri-guardanti la lingua, la cultura,le tradizioni popolari, l�enoga-stronomia, fiere ed eventi

- VIAGGIO IN SARDE-GNA, con articoli su turismo,itinerari e informazioni utiliper chi desidera visitare la ter-ra degli avi o farvi ritorno

- COMUNITA�, con chat eforum per esprimersi sui temidi primo piano e con la possi-bilità di cercare online amici econoscenti di cui si sono persele tracce.

Si tratta di un progetto ambi-zioso che ci impegnerà tutti inun grande sforzo, ma perchéabbia successo e consegual�obiettivo è indispensabile ilcoinvolgimento e la partecipa-zione degli emigrati, o se pre-ferite dei sardi fuori della Sar-degna. Se riusciremo a darevoce e peso alle vostre istanzeil nostro successo sarà il vostrosuccesso.

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IL MESSAGGERO SARDO 5FEBBRAIO 2004

POLITICA REGIONALE / Dopo 109 giorni completatol'esecutivo presieduto da Masala

LA GIUNTA SUPERA LO SCOGLIODEL VOTO DI FIDUCIAAGLI ASSESSORI DI FORZA ITALIA

di Michele Mascia

SANITA' / Lingua blù

LA SARDEGNA AGIRA' DA SOLAPER DEBELLARE L'EPIDEMIA

La Sardegna, se non ver-ranno recuperati i ritardidel Governo nella profi-

lassi e nei finanziamenti, affron-terà in autonomia l�emergenzadella lingua blu che minaccia ilsuo patrimonio zootecnico.

Di fronte alla «superficialitàe al distacco degli apparati ro-mani», l�assessore alla SanitàRoberto Capelli ha mandatouna dura lettera al ministrodella Salute Girolamo Sirchia,in cui comunica la decisione,auspicando «il sostegno el�adesione di altre regioni col-pite dal virus». Nella lettera,inviata anche alla Commissio-

ne europea, al Centro di riferi-mento nazionale per la profi-lassi di Teramo e al Coordina-mento interregionale istituitoalla Regione Veneto, Capellifa presente che la finanziarianazionale del 2004 non ha pre-visto un centesimo per com-battere l�epidemia.

Nell�ultima riunione al mi-nistero il 7 gennaio scorso èemerso, inoltre, che non sonoancora disponibili le dosi deivaccini richieste dalla Sardegna,dove l�emergenza è scattata afine agosto con la scoperta deiprimi focolai. Nessuna indica-zione è stata fornita sulla tipolo-

gia del vaccino da somministrare(monovalente, bivalente, triva-lente), peraltro in assenza di ana-lisi del rischio per la vaccinazio-ne contro più sierotipi del virusdella blue tongue.

Non è stata comunicata neppu-re la data d�inizio della campa-gna, perciò quella di scadenza,

fissata per il 30 aprile, è conside-rata superata.

«Mentre a Roma continuano aprendere tempo e a rimandare ledecisioni», l�assessore della Sa-nità precisa che «in Sardegna èstata rilevata su capi sentinella lapresenza di un nuovo sierotipo, ilnumero 16, anche se la Regionenon ne è stata formalmente anco-ra informata a due mesi dall�in-vio del prelievo al centro di rife-rimento nazionale di Teramo.Questo dato di estrema gravitàporta a supporre che diversi sie-rotipi virali possano essere pre-senti nell�isola senza che se neabbia tempestiva conoscenza».

CHI SONO I NUOVICOMPONENTI L'ESECUTIVO

Bilancio, Programmazione, Credito e Assetto delTerritorio: Ugo Cappellacci, 43 anni, cagliaritano, laure-ato in Economia e Commercio, dottore commercialistacon studi a Cagliari e a Roma, vicepresidente dell�Ordineprofessionale di Cagliari, iscritto all�elenco del RevisoriContabili e all�Albo dei Consulenti tecnici del Tribunaledi Cagliari, riveste la carica di Sindaco di Società ed Entianche a partecipazione pubblica.

Pubblica Istruzione, Beni Culturali, Informazione,Spettacolo e Sport: Antonio Salvatore Falchi, 68 anni,sassarese, laureato in Giurisprudenza, pensionato, ex di-rettore della sede Inpdap di Sassari, dal 1975 consiglierecomunale di Sassari prima con la Democrazia Cristiana epoi con Forza Italia, assessore comunale uscente al Com-mercio e alle attività produttive della Giunta Campus.

Industria: Giorgio La Spisa, 46 anni, cagliaritano, lau-reato in Giurisprudenza, funzionario dell�Ufficio Studi delConsiglio regionale, consigliere regionale alla prima legi-slatura, è stato assessore all�Industria nella Giunta guida-ta da Mauro Pili (2001-2003).

Enti Locali, Finanze e Urbanistica: Gabriele Asunis,51 anni, cagliaritano, laureato in Ingegneria, direttore ge-nerale del Servizio Urbanistica dello stesso Assessoratoregionale, è stato commissario straordinario con l�incari-co di procedere alla costituzione operativa della nuovaProvincia del Sulcis Iglesiente.

Che non sarebbe stata unapasseggiata, si era capitosubito. Troppe tensioni e

polemiche, troppi scontri più omeno frontali, troppo rancore ac-cumulato nei tre mesi e mezzo incui Forza Italia, partito di maggio-ranza relativa nel Consiglio regio-nale della Sardegna, aveva sceltodi non schierarsi in attesa che glialleati chiarissero rapporti e situa-zioni all�interno della coalizione dicentrodestra. E così, son dovutipassare esattamente 109 giorniperché Fi si decidesse a indicare iquattro assessori per completarel�esecutivo di Italo Masala (An),dall�8 settembre fermo a quotaotto, con quattro interim (Bilancio,Industria, Urbanistica e PubblicaIstruzione) gestiti dallo stesso pre-sidente. Ma la decisione degli az-zurri di sciogliere la riserva non èbastata a rasserenare gli animi,anzi. Il giorno stesso in cui la listadei quattro è stata consegnata aMasala, i forzisti hanno insistitoperché il dibattito sulla fiducia aiquattro nuovi assessori fosse iscrit-to immediatamente all�ordine delgiorno dell�Aula. Masala ha peròpreferito aspettare altre 24 ore perfarne richiesta formale al presiden-te del Consiglio, Efisio Serrenti,creando così un�ulteriore tensione(«Non capisco perché aspettare vi-sto che ogni giorno, da mesi, stan-no premendo per il nostro rientro �aveva detto il portavoce regionaledi FI, Pietro Pittalis �. Evidente-mente, avevamo ragione noi: i pro-blemi all�interno della coalizionenon sono affatto risolti») esplosapoi in conferenza dei capigruppoquando, alla richiesta di portareimmediatamente in Aula la fiduciaagli assessori, c�è stato un fuocoincrociato di rifiuti soprattutto daparte dello stesso centrodestra.Niente rientro in Giunta, dunque,prima di Natale, ma nemmeno en-tro l�anno, visto che l�ultima confe-renza dei capigruppo del 2003 hadeciso di fissare il dibattito per il 7gennaio, nel primo giorno utiledopo le vacanze.

Archiviate le feste, Masala èdunque tornato nel palazzo di viaRoma a chiedere la fiducia perUgo Cappellacci (assessore allaProgrammazione, Bilancio e As-setto del territorio), Gabriele Asu-nis (Enti locali, Finanze e Urbani-stica), Giorgio La Spisa (Industria)e Tonino Falchi (Pubblica Istruzio-ne, Beni Culturali, Informazione,Spettacolo e Sport). Chiara e ine-quivocabile la sua premessa: «Ilvoto per i quattro nuovi assessoridi Forza Italia sarà equivalente a unvoto di fiducia, o sfiducia, all�inte-ra Giunta». Poi, la lettura della re-lazione, durata poco più di dieciminuti. «Dopo lunghe pretattiche emanovre di riscaldamento si com-pleta oggi, io credo, la squadra digoverno che dovrà condurci fino alfischio finale di questa complicatalegislatura della quale, purtroppo,sono state evidenziate le ombre eoscurate le luci», ha detto Masala.

Consapevole che «in questi quattroanni e mezzo avremmo potuto faredi più e presentare meglio le ottimecose realizzate o avviate a soluzio-ne» (i problemi dell�acqua, dellaviabilità, della sicurezza, delle im-prese chimiche, dell�energia, del-l�agricoltura, mentre ne incombo-no altri come quelli relativi all�areaindustriale di Porto Torres e alcomparto tessile), Masala ha piùvolte ribadito come dopo la suaelezione abbia rivendicato «conti-nuità ideale e politica» con leGiunte Floris e Pili, per poi ricor-dare il non facile impegno degli ul-timi quattro mesi per ricomporre«un quadro politico di maggioran-za in grado di sostenere il governoregionale, senza altri scossoni, finoalla scadenza naturale della legi-slatura. Il compito non è stato faci-le, e non è detto � ha ammesso �che il problema sia stato risolto invia definitiva». Subito dopo, spa-zio ai �messaggi� politici. All�Udsprima, che aveva preteso � senzaottenerla � una richiesta formale eufficiale del voto di fiducia da par-te di FI. «Il contributo risolutivodel problema è stato dato dall�Uds� ha detto Masala � che ha confer-mato in questi giorni la propria di-sponibilità a sostenermi senza unapartecipazione diretta di quel par-tito alla Giunta». A Forza Italia,poi, richiamandola a svolgere «consaggezza il ruolo che gli competedi forza di aggregazione per oggi eper domani, in cui tutte le compo-nenti siedano allo stesso tavolo conpari dignità, pur con diversa rap-presentanza ragguagliata al pesopolitico di ciascuna di esse». Un«grazie a parte» ad An, Udc, Rifor-matori e Pps «per il sostegno finqui dato a questa Giunta e per l�ap-

poggio che non mancheranno didare in futuro».

Ma proprio da Forza Italia è ar-rivata la stoccata più pesante aMasala durante le dichiarazioni divoto. «Per senso di responsabilitàe nella speranza che le contraddi-zioni e le ambiguità presenti neldiscorso del presidente Masala

vengano presto chiarite � ha dettoPittalis � Fi voterà a favore dell�or-dine del giorno». Immediata rea-zione di Masala: «Avrei preferito,pur facendogli i miei complimentiper avermi colto di sorpresa, chePittalis avesse spiegato quali sonole contraddizioni e soprattutto leambiguità». Sono stati invece im-

prontati alla difesa del governo dicentrodestra, anche sotto gli ultimimesi a guida Masala, gli interventidegli altri capigruppo della coali-zione. «In queste condizioni sareb-be stato oggettivamente difficileper chiunque fare meglio», ha sot-tolineato Pier Paolo Vargiu dei Ri-formatori, mentre Silvestro Ladu(Pps) ha detto di essere convintoche «in questi mesi di fine legisla-tura si possano ancora fare moltecose importanti». Nello Cappai(Udc) ha evidenziato come la mag-gioranza si trovi di fronte a un «en-nesimo banco di prova», mentre hateso nuovamente la mano verso glialleati forzisti il capogruppo diAN, Bruno Murgia: «Chi pensa ha� aggiunto Murgia � che le incom-prensioni possano comprometterela coalizione del 2004 e la scelta diun candidato presidente forte, sba-glia di grosso». Si è invece chiama-to fuori Cesare Corda, annuncian-do l�astensione del Movimentoperché «non ci sono le condizioniper un voto di fiducia».

Metafore calcistiche e richiami astorici personaggi del passato sisono alternati negli interventi delcentrosinistra. «Mi sembra diguardare una partita in cui l�allena-tore manda in campo i nuovi asses-sori per giocare gli ultimi minuti apartita già persa � ha detto PierSandro Scano di Democratzia �. EMasala mi ricorda il presidentedell�Unione Sovietica, Cernienko,morto da un mese ma che i suoifacevano di tutto per farlo apparirein vita». Paolo Fadda (Margheri-ta), è stato il più convinto nel chie-dere le dimissioni. «Volete na-scondere tradimenti, imbrogli, as-senze e ritardi e Masala ha umilia-to il partito di maggioranza relati-va». Altrettanto caustici GiacomoSanna del Partito sardo d�azione(«Questa giunta è un ricovero divecchie balene bianche spiaggiatedalla prima Repubblica, anzi un ri-covero e basta») e Peppino Baliadello Sdi-Su: «Presidente, bisognaessere più rimbambiti che saggiper seguirla in questa avventura».Il capogruppo dei Ds, GiacomoSpissu, ha ricordato che «pretatti-ca e riscaldamento di questo go-verno regionale sono durati seimesi, e nel frattempo c�è stataun�adeguata distribuzione di pote-re anche fra chi dice di non voler-ne invece occupa posti altrettantodelicati e importanti», riferendosi aMario Floris che aveva detto, giu-stificando il suo voto favorevole, di«non voler partecipare all�eutana-sia di questa legislatura».

Alla fine, la votazione, con unrisultato di misura: 39 sì, cioè solouno in più della maggioranza pre-vista, 36 no e 4 astensioni. Subitodopo, un�improvvisata conferenzastampa dei quattro neoassessori,che hanno riassunto il motivo percui hanno accettato una sfida tantodifficile: spirito di servizio e volon-tà di provare a risolvere i non pochiproblemi che attanagliano la Sar-degna.

Da sinistra Gabriele Asunis, Antonio Falchi, Ugo Cappellacci, Giorgio La Spisa

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IL MESSAGGERO SARDO 6FEBBRAIO 2004

ECONOMIALa leggeregionale N. 15dal 1997 al 2001ha favoritola creazionedi 7000 postidi lavoro.Stanziati48 milionidi europer darenuovo impulsoall'attivitàproduttiva

UNA LEGGE A SOSTEGNODELLE PICCOLE IMPRESEPER CREARE OCCUPAZIONE

di Alessandro Zorco

ECONOMIA / Riflessioni di un sindacalista sardo in Svizzera

LAVORO FONTE DI SVILUPPOINDIVIDUALE E COLLETTIVOE DI INTEGRAZIONE SOCIALE

di Nando Ceruso

Il lavoro è fonte primaria disviluppo individuale e collet-tivo. Le radicali trasforma-

zioni in atto nell�economia locollocano tuttavia al crocevia dialcune distorsioni, da un lato, edi promettenti potenzialità, dal-l�altro.

Basti pensare alla disoccupa-zione ed ai fenomeni di emargi-nazione che ne derivano oppurealle prospettive che le nuovetecnologie dischiudono.

Dall�organizzazione del lavo-ro, che si è chiamati a riorienta-re e ridisegnare, dipenderà l�in-tensità del contributo che essocontinuerà a fornire per una cre-scita equlibrata della Comunitàe della persona.

Non c�è sviluppo sostenibilesenza compatibilità, coerenzaed integrazione tra economia,società e ambiente.

Non c�é sviluppo sostenibilesenza un�economia che poggisul riconoscimento del valore edel ruolo decisivo del lavoro edella persona.

Lavoro in metamorfosiIl lavoro non è una realtà fissa.Oggi è anzi nel pieno di una pro-fonda metamorfosi. In particola-re, sta mutando la natura del la-voro, sempre più immateriale.Si pensi alla gestione dell�infor-

mazione grazie allo strumentoinformatico o alla crescita delsettore terziario dei servizi.

Anche l�organizzazione dellavoro vive una fase di cambia-menti con la risposta della fles-sibilità alle esigenze di un mer-cato sempre più instabile e com-petitivo.

Le professionalità richiestesono sempre maggiori: creativi-tà, mobilità, conoscenze infor-matiche, autonomia, formazio-ne continua e polivalenza.

Al contempo, il mercato dellavoro segna una preoccupantecrescita della disoccupazione eduna sempre più evidente instabi-lità occupazionale, con una piùmarcata polarizzazione tra chi èinserito stabilmente nel mercatodel lavoro e chi occupa posizio-ni più marginali.

Su scala planetaria, si accen-tua la divisione internazionaledel lavoro con un trasferimentosignificativo di attività versoPaesi con minori costi sociali esalariali.

Un profondo riassettoQuesti cambiamenti del lavoro,inseriti in un contesto economi-co a sua volta in mutamento(mondializzazione, nuove tec-nologie, terziarizzazione), dan-no luogo ad un profondo riasset-to di equilibri consolidati.

Vengono a galla distorsioni econtraddizioni, sfide, nuove op-portunità che occorre assorbire(le prime), affrontare (le secon-de), discutere (le terze).

Perni emblematici del riassettoA titolo esemplificativo, posso-

no essere evidenziati i seguentisettori di cambiamento, per iquali occorrerà agire e determi-nare nuovi orientamenti.

Nel settore dell�occupazione,dinanzi alle seguenti tendenze:disoccupazione, instabilità,emarginazione.

Occorre adoperarsi per garan-tire:

� la tutela dei posti di lavoro,in particolare nel settore pubbli-co e nelle grandi aziende, ripen-sando, laddove necessario, l�at-tuale suddivisione del lavoro;

� un rafforzamento della for-mazione continua al fine di assi-curare una maggior corrispon-denza tra le competenze richie-ste e quelle effettivamente pos-sedute dal candidato;

� il contenimento del rapportidi lavoro più precari (ad esem-

pio, il lavoro su chiamata).Con riferimento alle condi-

zioni di lavoro, è necessario af-frontare con determinazione al-meno le seguenti tematiche:

� livelli di reddito minimi(bassi salari, lavoratori poveri ��working poor� �), salute (sicu-rezza, malattie nervose), rispet-to della persona (lotta ad ogniforma di mobbing).

Dovremo necessariamente ri-pensare anche i tempi di lavoro:

� individuale: tempo parziale(lavoro-famiglia); collettivo:tempi sociali sempre più disin-cronizzati.

Relativamente alle questionidi parità, ancora molti sono iproblemi da risolvere: disparitauomo/donna; disparità lavorato-ri indigeni e immigrati.

ConclusioniIl lavoro è un fattore decisivodi identità personale, ed è al-tresì un importante fattore diappartenenza. Nodo di distri-buzione di ricchezza e sapere,il lavoro è il perno del rappor-to tra economia, società, per-sona. Il lavoro può continuare asvolgere, dunque, un ruolo mo-tore a condizione che si sia ca-paci di cambiarlo e cambiare lerelazioni che con esso intratte-niamo.

È senza dubbio la leggepiù importante a disposi-zione dell�assessorato

all�Industria. In cinque anni dioperatività, dal 1997 al 2001,ha creato nell�Isola quasi sette-mila nuovi posti di lavoro inve-stendo per quasi un miliardo dieuro, finanziando oltre seicentoprogrammi per circa 269 milio-ni di euro a favore delle picco-le e medie industrie. È la leggeregionale numero 15. Emanatanel 1994, la normativa � cheprevede «Contributi in contocapitale alle imprese industria-li su programmi di investimento»� è uno dei provvedimenti regiona-li più apprezzati dagli imprendito-ri sardi.

Nei giorni scorsi l�assessoratoregionale all�Industria ha predi-sposto il nuovo bando, il quinto,che stanzia oltre 48 milioni di europer le piccole e medie imprese cheintendono programmare nuovi in-vestimenti. Il provvedimento �pubblicato nel Bollettino ufficialeil 20 gennaio � è dedicato esclusi-vamente alle piccole e medie im-prese che, vista la drammatica cri-si in cui versa la cosiddetta �indu-stria pesante�, rappresentano il fu-turo delle attività industriali in Sar-degna.

«La legge 15 è il più importantestrumento finanziario della Regio-ne in favore del settore industria-le», ha spiegato l�assessore Gior-gio La Spisa presentando nei gior-ni scorsi il bando. Dopo aver sotto-lineato come la normativa regiona-le abbia recentemente ottenuto unamenzione positiva da parte del Co-mitato di sorveglianza del Pro-gramma operativo regionale dellaSardegna, La Spisa ha evidenziatocome la legge 15 possa rappresen-tare il volano degli investimentidelle piccole e medie industrie sar-de. «La Regione è in prima lineaper il mantenimento dei livelli pro-duttivi e occupazionali delle gran-di aziende», ha detto, ricordando legrandi vertenze della chimica edella metallurgia. «Siamo conti-nuamente impegnati sull�emer-genza derivante dalle attività tradi-zionali della nostra economia � haaggiunto l�assessore � ma non dob-biamo dimenticare che il futurodell�industria in Sardegna è rap-

presentato dal pmi, che stanno cre-scendo in maniera significativa».

Proprio alle piccole e medie im-prese isolane è rivolta l�agevola-zione prevista dalla legge numero15. La novità di rilievo del nuo-vo bando, il quinto da quando lalegge è operativa, è rappresenta-ta dall�eliminazione della prece-dente distinzione tra attivitàestrattivo-manifatturiera e servi-zi e dalla conseguente soppres-sione del tetto massimo del 5%della dotazione complessiva peril settore dei servizi.

La dotazione finanziaria stan-ziata dalla Regione per questaannualità è di 48 milioni e 384mila euro. «È una buona iniezio-ne di denaro per le piccole e me-die industrie sarde», ha sottoline-ato l�assessore La Spisa, che inoccasione della chiusura del pre-cedente bando si era impegnatoad un nuovo provvedimento checompletasse l�utilizzo di tutte le

risorse a disposizione per il 2002ed il 2003. Cosa puntualmenteavvenuta. «Abbiamo raschiato ilfondo del barile», ha aggiuntol�assessore: «Dei fondi disponi-bili � ha precisato � 30 milioni e654 mila provengono infatti dalbilancio 2002, i restanti 17 milio-ni e 730 mila da quello 2003».

Il meccanismo previsto dallalegge 15 è analogo a quello dellalegge 488 (un contributo in con-to capitale fino al 40% dell�inve-stimento) ma con alcune diffe-renze. Innanzitutto la provviden-za regionale è cumulabile con al-tre agevolazioni entro i limitimassimi imposti dall�Unione eu-ropea. Essendo limitata alle solepiccole e medie imprese � inoltre� la legge 15 non recepisce le re-centi disposizioni ministerialiche prevedono un limite minimodi investimenti di 500 mila europer il settore manifatturiero e 150mila per i servizi.

Ottimi, finora i risultati ottenu-ti dalla legge, anche se al mo-mento non è agevole una stimaprecisa degli effetti del contribu-to e della vitalità delle impreseche ne hanno usufruito. È co-munque in corso di attuazioneuno studio dell�Osservatorio in-dustriale che permetterà di veri-ficarne �a tutto campo� gli effet-ti. «Il monitoraggio � ha precisa-to l�assessore La Spisa � riguar-derà anche l�azione degli istitutidi credito. L�assessorato all�In-dustria effettuerà inoltre una ri-cognizione interna per indivi-duare gli eventuali punti debolidella normativa».

Nei primi 4 bandi (dal 1997 al2001) la legge numero 15 hastanziato approssimativamentecirca 269 milioni di euro, finan-ziando 608 progetti e attivandoinvestimenti per circa 915 milio-ni di euro con la creazione di6.964 nuovi posti di lavoro. Con

un buon effetto moltiplicatoresugli investimenti delle imprese.Nel 2001, tanto per fare un esem-pio, sono state agevolate 111 del-le 178 domande presentate com-plessivamente, utilizzando l�in-tero importo messo a disposizio-ne (più di 51 milioni di euro) edando luogo ad investimenti peroltre 180 milioni di euro. I nuoviposti di lavoro sono stati 1240.

Quanto all�iter per ottenere ilcontributo, la modulistica e leistruzioni per presentare le do-mande sono disponibili sul sitodella regione (www.regione.sar-d e g n a . i t / i t a l / i n d u s t r i a /incentivi.htm) e presso gli istitu-ti di credito e incaricati del-l�istruttoria (si tratta della Sfirs,dell�associazione temporanea diimprese formata da Banco diSardegna, Meliorconsulting eBanca di Sassari oppure da quel-la formata da Banca Cis e IntesaBci Mediocredito). Le domandedovranno essere presentate agliistituti entro il 7 maggio (una co-pia fotostatica dovrà inoltre esse-re indirizzata all�assessorato al-l�Industria). Dopodiché, le ban-che avranno 90 giorni di tempoper istruire le pratiche e, dopo unmese circa, l�assessorato regio-nale all�Industria dovrebbe esse-re in grado di stilare le graduato-rie definitive. I risultati finali siavranno probabilmente in autun-no. L�investimento finanziatodovrà essere attuato in tre anni,con un�eventuale proroga di seimesi.

Tra i requisiti richiesti agli im-prenditori, il bando prevede infi-ne l�impiego del 30% di mezzipropri. Nelle annate precedenti �come è stato già accennato � ilcapitale privato ha triplicatol�intervento finanziario della Re-gione e l�apporto delle aziendecon i mezzi propri ha raggiunto il42-43% circa degli investimenticomplessivi. Un risultato deter-minato dal fatto che la quantità diinvestimenti privati era un fattorepreferenziale che permetteva alleimprese di piazzarsi ai primi postinella graduatoria. Ma quest�annoci si attende una netta diminuzio-ne, in quanto la quantità di investi-menti propri non sarà determinan-te ai fini del punteggio.

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IL MESSAGGERO SARDO 7FEBBRAIO 2004

POLITICAREGIONALEFalcidiatodai franchi tiratoriil Documentoeconomicononostantel'ingressonell'esecutivodegli assessoridi Forza Italia

L'APPROVAZIONE DEL DPEFPER LA GIUNTA SI TRASFORMAIN UN TIRO AL BERSAGLIO

ECONOMIA

FIRMATA A ROMA L'INTESAPER L'AREA INDUSTRIALESASSARI-ALGHERO-P. TORRES

Investimenti per 221,4 mi-lioni di euro, con un contri-buto pubblico di 132 milio-

ni finalizzati alla creazione dinuova occupazione per 1.866persone verranno realizzatinell�area industriale Sassari-Alghero-Porto Torres. Sono,infatti, previsti nell�accordofirmato a Roma a completa-mento del secondo protocollod�intesa del contratto d�area.L�accordo è stato sottoscrittotra ministero delle Attivitàproduttive da una parte e Pro-vincia di Sassari e RegioneSardegna dall�altra.

L�intesa, che completa laprima parte del contratto del19 luglio 2002, prevede il fi-nanziamento da parte dellaRegione per 13 milioni, e del-le imprese finanziate per 11milioni. Nasceranno 12 azien-de che garantiranno 202 nuoviposti di lavoro.

Saranno 8 le iniziative conmeno di 15 dipendenti, tre frai 15 e i 50 e una con più di 50nuovi occupati. Le attività be-neficiarie dei finanziamenticomprendono servizi di infor-matica ma anche di artigianatoe industria.

Il primo protocollo del con-tratto d�area Sassari-Alghero-Porto Torres era stato siglato il19 marzo 1999 e aveva eroga-to 16,541 milioni di euro. Ilsecondo protocollo, di cui sta-mattina si è firmato il comple-tamento, prevedeva nella suaprima parte un investimento di87,970 milioni.

Il contratto d�area è uno de-gli strumenti di programma-zione negoziata istituiti con ladelibera Cipe del 21 marzo1997. In tutta Italia sono statirifinanziati solo due contrattid�area, e uno è proprio quellodi Sassari.

Se l�esame del Documentodi programmazione eco-nomica e finanziaria

(noto come Dpef) per il trien-nio 2004-2006 doveva essereun banco di prova per la Giun-ta regionale guidata da ItaloMasala, appena irrobustitadall�innesto dei quattro Asses-sori di Forza Italia, non si puònegare che si sia trasformato inun vero e proprio tiro al bersa-glio. L�Esecutivo è infatti fini-to sotto il fuoco incrociato diuna serie di votazioni a scruti-nio segreto, che hanno ridottoa ben poca cosa il Documentoche, per legge, detta gli indi-rizzi e le linee guida per laprossima manovra finanziaria.

Delle 75 pagine iniziali, ol-tre agli allegati, ne sono rima-ste solo 16. Tutto il resto è sta-to spazzato via. Il Centrosini-stra ha chiesto sistematica-mente il voto segreto e per bendieci volte su quattordici lamaggioranza è andata sotto.Complici almeno due franchitiratori ed alcune assenze suibanchi della maggioranza.Una di particolare peso: quel-la di Italo Masala, rientrato ap-pena in tempo per partecipareal voto finale perché impegna-to a Roma, come ha lui stessoriferito in aula, per ottenere lacassa integrazione per gli ope-rai delle imprese esterne allasocietà Portovesme, attual-mente ferma perché interessa-ta da lavori di ristrutturazione.

Sta di fatto che, come ha sot-tolineato il segretario del-l�Udc, Giorgio Oppi, �non c�èmaggioranza�. Anche se, adire il vero, una maggioranzac�era, come ha sottolineatoironizzando il presidente delConsiglio, Efisio Serrenti: perbocciare quasi tutto il Dpef.�Resta in vigore quello che ab-biamo approvato l�anno scor-so, quindi va bene comunque�,ha detto Masala, minimizzan-do, all�opposizione che chie-deva le dimissioni della suaGiunta.

Alla fine di una discussionegenerale piuttosto fiacca, so-prattutto se paragonata ai re-centi, infuocati dibattiti, sonoiniziate le votazioni. A scruti-nio segreto sono caduti, unodietro l�altro, quasi tutti i capi-toli del Dpef: l�introduzionepolitica, le strategie, le politi-che di sviluppo e di coesionesociale (la parte che riguarda ilPiano di Rinascita), le prioritàdi intervento, le politiche te-matiche (impresa, sanità, am-biente e cultura).

Il Consiglio è riuscito ad ap-provare la parte che riguarda lapolitica delle entrate , ma nonè passata quella delle uscite.Bocciati anche quattro allega-ti su cinque: il ruolo della Sar-degna nell�economia naziona-le ed internazionale, lo stato diattuazione degli strumenti perlo sviluppo locale, le schede disintesi sugli obiettivi degli as-sessorati ed i programmi ope-rativi. Dal voto negativo sisono salvate solo le parti cheriguardano lo sviluppo inte-grato, cioè le risorse regionaliin sintonia con quelle europee,le riforme istituzionali e lo sta-to di attuazione del Por Sarde-gna.

Tornando alla discussionegenerale, gli interventi più lun-ghi ed approfonditi sono statiquelli dei due relatori. Per lamaggioranza, Giorgio Balletto(F.I.) ha ricordato il lavorosvolto dalla Commissione edha illustrato la struttura e le fi-nalità del provvedimento. �Il

Dpef � ha detto � fornisce lelinee guida dell�azione dellaGiunta regionale, volta al po-tenziamento dello sviluppoeconomico, individua gliobiettivi con le relative azionidi intervento, coordina i flussifinanziari in relazione all�am-montare delle risorse disponi-bili. In sostanza, rappresentaallo stesso tempo il fondamen-to e la sintesi della complessaattività di programmazione inSardegna�.

Luigi Cogodi (Rif. Com.),relatore di minoranza, ha inve-ce sostenuto che �il Dpef nonpropone alcun progetto di svi-luppo per il futuro della Sarde-gna. Esso ripresenta, in fun-zione di una ormai prossimarimasticatura elettorale, unelenco disordinato delle cosepiù disparate ed una riedizionedi denominazioni fantasiose,cui non corrisponde alcuna co-erente azione politica, legisla-tiva ed amministrativa dellaRegione. La strategia del di-sordine � ha aggiunto Cogodi� scientemente inaugurata sindall�inizio di questa legislatu-ra e cinicamente sviluppatadalle variegate compagini delcentrodestra, trova nell�attualeDpef il suo degno coronamen-to�.

Il grave ritardo col quale ilDocumento di programmazio-ne è giunto in Aula, è stato sot-tolineato da Eliseo Secci (LaMargherita). �Il breve tempo adisposizione � ha rilevato � faprevedere che sarà difficile peril Consiglio affrontare le que-stioni che potrebbero rilancia-re l�economia. Si approverà ilbilancio, ma non si farà alcunalegge di sostegno o provvedi-mento che consenta lo svilup-po del prodotto interno lordo�.Per Bachisio Falconi (Ds) �èora di finirla col giustificare leproprie incapacità a governaretrovando come scusa la pre-sunta pesante situazione eredi-tata dal centrosinistra. Un�ere-dità che, pur fra luci ed ombre,è stata sostanziosa�.

E� poi intervenuto Pier San-dro Scano (Misto-Democrat-zia). �Lo strumento del Dpef �ha detto � è stato ridotto ad undocumento senza senso, senzaguida né indirizzo. Sotto ilprofilo della struttura e della

forma, il documento sarà puremigliorato, ma è un sempliceesercizio letterario, perché noncoincide con le attività dellaGiunta e della maggioranza�.L�assenza di un parere delleparti sociali è stato rilevato daDemuru (Ds), secondo il quale�non si sono volute esprimereperché l�attuale Dpef è quasidel tutto uguale al preceden-te�. Riferendo i giudizi di allo-ra, Demuru ha ricordato cheimprenditori e sindacati sonostati assai critici.

Molto critici gli interventi diVelio Ortu, di Rifondazione(�la Giunta è incapace di tra-durre in atti concreti i propriprogrammi�) e di Gian ValerioSanna, della Margherita (�que-sto documento doveva dare se-gnali importanti, ma ciò non èavvenuto. Per di più, lo sco-perto di cassa diventa una co-stante negativa�).

Fra i capigruppo, l�unico adintervenire è stato Giorgio Co-rona (F.I.), il quale ha sostenu-

to che �il Dpef evidenzia conchiarezza le priorità di gover-no, l�indirizzo della spesa pub-blica e le strategie fondamen-tali dell�azione della Giunta edella maggioranza�. Con que-sto documento, ha detto Coro-na, la Regione ha le carte inregola per migliorare le per-formance che, già negli annipassati, hanno consentito l�in-versione di marcia rispetto alpassato, che pure ha rappre-sentato per il centrodestra unapesante eredità.

La replica della Giunta è sta-ta affidata all�assessore tecni-co, di fresca nomina,Cappellacci. �La Regione � hadetto � deve coniugare contin-genza con strategia e sfruttareal meglio tutte le risorse dispo-nibili per mettere a sistema laSardegna. Nonostante la brevedurata della rimanente legisla-tura, il Dpef affronta la neces-sita di ricomporre entro unquadro unitario il complessodegli strumenti di sviluppo re-

gionali (Pia), nazionali (Intesedi programma ed Accordi diprogramma) e comunitari (Pite rimodulazione del Por)�.

La vera discussione, quellapiù accesa, si è avuta tra unavotazione e l�altra. GiorgioBalletto, ad un certo punto, si èscagliato contro le opposizionie, comunque, contro chi stavasistematicamente affossandole varie parti del Dpef. �L�Au-la ha reso inutile un documen-to che invece dovrebbe esserefondamentale�. Parole dure,quelle di Balletto, rivolte an-che verso alcuni settori dellamaggioranza. �E� un dato difatto � ha sostenuto � che laperversità del regolamentopermette di falcidiare intereparti del Documento. Soprat-tutto da parte di persone che siannidano dietro il voto segre-to, che non si prendono la re-sponsabilità dei loro compor-tamenti. Ma dall�esito dellevotazioni abbiamo capito chisono e dove si annidano i fran-chi tiratori�.

Eliseo Secci ha replicato ri-levando che �il Dpef era piùche lacunoso� e che il docu-mento in sè andava respinto.Addirittura, ad un certo punto,si è discusso se fosse o meno ilcaso di ritirarlo. Dubbioso si èmostrato il portavoce di ForzaItalia, Pietro Pittalis, secondoil quale �si può fare la finan-ziaria anche senza il Dpef�. Afavore del ritiro del documen-to si sono pronunciati ancheGiacomo Spissu (Ds) e GianMario Selis (La Margherita),perché �il Dpef praticamentenon c�è più�.

Arrivato nel frattempo inaula, il presidente Masala si èinvece detto dell�avviso che sidovesse andare sino al voto fi-nale e salvare le parti approva-te. Parere condiviso anche dalpresidente dell�Assemblea,Efisio Serrenti. Mentre MarioFloris (Uds), pur contrario adun ritiro, ha però affacciatol�ipotesi di una bocciatura fi-nale per evitare il voto su undocumento senza alcun signi-ficato formale e politico.

Contrarie alla votazione fi-nale, le opposizioni hannosvolto le ultime valutazionipolitiche. �Si tratta dell�enne-simo fallimento�, ha tuonatoGiacomo Spissu (Ds), mentreil capogruppo della Margheri-ta, Paolo Fadda, ha invitatoMasala a dimettersi. �Floris loha fatto per molto meno � hadetto � ma voi non avete lastessa dignità istituzionale�.Duri anche i giudizi finali diPeppino Balia (Sdi) e di PierSandro Scano (Misto-Demo-cratzia). Infine, l�opposizioneha abbandonato l�aula, subitoprima del voto finale, perchéera �impossibile votare un do-cumento privato di quasi tuttoil suo contenuto�.

Ma il centrodestra ha fattoquadrato attorno alla Giunta,anche se nessuno ha nascostole difficoltà. �I nodi politici ri-mangono tutti - ha ammesso ilportavoce di Forza Italia, Pie-tro Pittalis � ma dal punto divista tecnico non succede as-solutamente nulla�. Più espli-cito Giorgio Oppi, segretariodell�Udc: �La maggioranzanon c�è, i numeri sono assolu-tamente insufficienti. Sarà in-dispensabile un accordo con leopposizioni su una Finanziariasnella, che non favorisca nes-suno, altrimenti non se ne po-trà uscire�.

Il messaggio è stato lanciato.Staremo a vedere.

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IL MESSAGGERO SARDO 8FEBBRAIO 2004

AMBIENTENegli ultimi cinqueanni sonoaumentatidi centomilatonnellate.Inesistentela raccoltadifferenziata

ALLARME IN SARDEGNAPER IL CONTINUO AUMENTODEI RIFIUTI SOLIDI URBANI

di Maria Grazia Caligaris

Centomila tonnellate inpiù di spazzatura in cin-que anni. L�aumento è

stato registrato tra il 1997 ed il2002 e corrisponde al +13,1%.In Sardegna è in costante au-mento la produzione di rifiutisolidi urbani. I numeri parlanochiaro. Si è infatti passati da736.525 (1997) a 833.363 ton-nellate (2002). Il dato collocal�isola ai più alti livelli di pro-duttività rispetto agli abitantidelle altre regioni del Meridio-ne, pur restando nella medianazionale.

Il conferimento nelle discari-che controllate è ancora l�argo-mento più importante (69%),ma comincia a diffondersi, an-che il rispetto della natura.Due dati importanti evidenzia-no questo cambiamento. In-nanzitutto si è ridotto drastica-mente il ricorso alle discarichenon controllate dove nel 2002è stato depositato lo 0.8% deirifiuti (cinque anni fa era statoil 9,4%). La raccolta differen-ziata, benché molto distantedagli standard europei, è arri-vata al 2,8% (0,8%). In legge-ro aumento, anche grazie ainuovi impianti di Villacidro eOlbia, la destinazione dei ri-fiuti alle strutture di trattamen-to. Una volta che saranno a re-gime e dopo l�attivazione del-la terza linea di incenerimentodi Cagliari, l�incidenza cresce-rà ulteriormente.

Risultano particolarmente inritardo nel recupero dei mate-riali da riciclare soprattutto igrandi centri. Nonostante qual-che timido segnale, che espri-me un miglioramento anche inquesto settore, quella di racco-gliere direttamente nelle abita-zioni gli �scarti� resta in Sar-degna un obiettivo strategicoda raggiungere.

Cagliaritani maggioriproduttori di spazzaturaCiascun residente nell�isolagenera in media 466 chilo-grammi di �resti� all�anno chediventano 511 chili a testa se siconsiderano tutti gli abitanti,compresi i turisti. Vuol direche ogni cittadino producequotidianamente oltre un chilodi rifiuti.A guidare questa classifica è laprovincia di Cagliari. I resi-denti depositano infatti quoti-dianamente nella spazzatura1,38 chilogrammi di rifiuti procapite. I Nuoresi, invece, i piùmorigerati del resto della po-polazione producono ognigiorno �solo� 1 chilo e 50grammi di rifiuti a testa.

Tra il 2001 ed il 2002 si èregistrato un incremento diproduzione dell�1,3%, con unrallentamento rispetto alla cre-scita verificatasi nei due anniprecedenti.

L�aumento deve, infatti, es-sere riferito piuttosto alla po-polazione fluttuante che aquella residente.

La produzione di quest�ulti-ma è rimasta infatti sostanzial-mente costante. Secondo gliesperti, la minore propensioneal consumo rilevata dagli eco-nomisti nel 2002 potrebbe es-sere il fattore che spiega me-glio la stagnazione nella pro-duzione di rifiuti.

Un altro particolare da nontrascurare è che, rispetto al2001, l�aumento della spazza-tura è stato paritario sia per gli�scarti� indifferenziati che perquelli �scelti� ed è questo unfatto nuovo che, se conferma-to, attesterà l�avvio di un�in-versione di tendenza.

I dati dell�OsservatorioA fotografare la situazionenell�isola, con una �panorami-ca� sugli ultimi cinque anni, èl�Osservatorio Regionale Ri-fiuti che attraverso i Comuni ele Società di gestione dei ser-vizi di raccolta,trattamento esmaltimento ha dato vita, per ilquarto anno consecutivo, al�Rapporto sulla gestione deirifiuti urbani in Sardegna�. Laraccolta dei dati è avvenuta at-traverso un questionario invia-to alle amministrazioni localiper acquisire informazioni det-tagliate. All�indagine hannocontribuito 295 Comuni su 377(78%), con una popolazionepari all�82% del totale. La pro-vincia che ha risposto in modopiù completo è stata quella diOristano. Hanno infatti compi-lato il questionario 73 ammini-strazioni su 78. Hanno inoltrefornito la documentazione 65Comuni della provincia di Sas-sari su 90; 86 di quella di Ca-gliari su 109 e 71 del territoriodel Nuorese su 100. I dati deiquestionari sono stati sottopo-sti a verifica incrociando i ri-sultati con le informazioni de-rivate dai rapporti di gestionedegli impianti di trattamento-smaltimento oppure acquisitead hoc dalle numerose ditteconcessionarie dei servizi diraccolta e trasporto. Rispec-chiano quindi il 100% dei Co-muni per quanto riguarda la

produzione e lo smaltimentodei rifiuti indifferenziati el�85% di quelli che attuano laraccolta differenziata.

Lo scopo � ha detto l�asses-sore Emilio Pani, presentandoil lavoro di ricerca con il Diret-tore Generale Antonio Conti econ lo staff tecnico coordinatoda Franca Lezzi � è quello difornire un servizio divulgativoagli Enti coinvolti nella con-vinzione che solo con lo scam-bio delle informazioni si crea-no i presupposti per un�azionesinergica per l�obiettivo di ra-zionalizzare i servizi e lo svi-luppo delle raccolte integrate.L�occasione è propizia perrammentare che lo sviluppodelle raccolte differenziate edel recupero delle frazioni se-parate rappresenta uno degliaspetti fondamentali dell�azio-ne che la Regione ha intrapre-so in questo ambito. Solo cosìnel futuro si potrà infatti go-vernare in modo compatibilecon l�ambiente la gestione deirifiuti.

Pani: spetta ai Comuniraccolta differenziataIl sistema Sardegna � ha osser-vato l�assessore Pani � è anco-ra fortemente in ritardo nellosviluppo delle raccolte diffe-renziate. Non vi è dubbio cheoccorre un�attenzione partico-lare da parte delle amministra-zioni comunali nell�affrontare

il problema della struttura del-le raccolte nei propri territori.Una gestione efficace dei rifiu-ti nel rispetto della natura ini-zia infatti nella fase della rac-colta proprio per garantire chelo smaltimento regga alla pres-sione sempre maggiore chel�aumento della produzione staesercitando. Nel territorio esi-stono delle esperienze moltointeressanti che possono esse-re degli esempi da seguire ofornire spunti di riflessione sucome i rifiuti possono divenireuna risorsa.

Il rapporto ha preso in esameanche il problema delle spesesostenute dai Comuni per i ser-vizi connessi alla spazzatura.Rispetto al 2001 predominasempre più l�affidamento delservizio in appalto, mentre èdiminuita l�incidenza di quelloin economia (7% contro il 12%del 2001).

Il 96% dei Comuni ha adot-tato i cassonetti con recuperogiornaliero per il 40%. Il costomedio regionale per la raccol-ta è di 77 euro a tonnellata,quello dello smaltimento di 57euro. Quest�ultimo, però, au-menterà nel tempo per la ne-cessità di rispettare le rigorosenorme comunitarie sui presidiambientali.

Rispetto alla media regiona-le, i Comuni della provincia diOristano presentano un costoinferiore sia per la raccolta che

per gli altri servizi. Quelli delSassarese, invece, un costo su-periore per la presenza di abi-tanti fluttuanti.

Presto 4 nuovi impiantipretrattamentoLo sforzo maggiore del siste-ma � ha sottolineato l�assesso-re regionale della Difesa del-l�Ambiente Emilio Pani � deveessere indirizzato verso la rac-colta differenziata che avrebbedovuto raggiungere il 35% en-tro lo scorso mese di marzo.Occorre, inoltre, potenziare ilpretrattamento che attualmen-te riguarda il 33% dei rifiuti.Sono stati finanziati, progetta-ti e sono in fase di autorizza-zione gli impianti di Oristano,Carbonia, Villasimius e Ozie-ri. Saranno determinanti per ri-spettare la norma di legge chepone il divieto, nel luglio2005, di smaltire in discaricarifiuti non pretrattati.

A questo proposito è in ritar-do il comprensorio di Sassari.Fondamentale è anche la colla-borazione tra le amministra-zioni locali per la gestione deirifiuti. I servizi consortili coin-volgono solo il 23% delle deiComuni con una popolazionedell�8% su base regionale. Bi-sogna diffondere la culturadello smaltimento differenzia-to con l�abbandono del casso-netto stradale e l�attivazione dicircuiti distinti (vetro, carta,cartone, plastica e ingombran-ti) per i diversi materiali. LaSardegna � ha concluso Pani �è anche in ritardo sull�attiva-zione della raccolta secco-umido. Al momento è infattipresente solo nel Comune diCabras.

Vista l�importanza della rac-colta differenziata per il siste-ma di gestione dei rifiuti, oltreche per gli adempimenti al-l�obbligo normativo, anche peril raggiungimento degli obiet-tivi di recupero e di riciclaggioe per l�ausilio che la raccoltaseparata può dare all�impianti-stica di trattamento, il Rappor-to � ha sottolineato la coordi-natrice Franca Lezzi � vi dedi-ca uno spazio particolare. Ilmonitoraggio ha infatti per-messo di rilevare che, a frontedi quantitativi molto modestiraccolti, la diffusione del ser-vizio su base regionale è abba-stanza ampia. Quella del vetrocopre il 77% degli abitanti,mentre quella relativa alla car-ta/cartone il 60% e alla plasti-ca il 55%.

Gli ingombranti addiritturail 78% degli abitanti. I dati evi-denziano però che le raccoltevengono eseguite, con pocheeccezioni, attraverso i casso-netti stradali e sono organizza-te come �aggiuntive� rispettoall�ordinario. Ciò accade no-nostante il Piano Regionale deiRifiuti abbia indicato comeprioritaria la raccolta integratadomiciliare dei rifiuti.

La raccolta differenziata,pari regionalmente al 2,81%,vede al primo posto la provin-cia di Cagliari con il 3,35%,seguita da quelle di Oristano(2,87%), Sassari (2,39%) eNuoro (1,85%). Oltre Cabras,che conferisce in discaricasolo il 30-35% dei rifiuti nonriciclabili, si distinguono gliinterventi effettuati dal Con-sorzio CISA di Serramannache ha raggiunto il 20% di rac-colta domiciliare di carta, pla-stica e imballaggi; del Comunedi Tortolì (10% carta e plasti-ca) e Macomer (10%) con ilsecco-umido non domiciliare.

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IL MESSAGGERO SARDO 9FEBBRAIO 2004

AMBIENTE / Sfiorata la tragedia. Bloccata l'attivitàdella zona industriale

PAURA A PORTO TORRESPER L'INCENDIODI UNA PETROLIERA

di Gianni Bazzoni

Una esplosione terribileha inaugurato il 2004nel porto di Porto Tor-

res. La �Panam Serena�, unapetroliera carica di Benzene(sostanza che stava scaricandonelle condotte del pontile del-lo stabilimento petrolchimicodella Syndial) si è incendiata ele fiamme hanno coinvolto an-che la struttura portuale. Duemarinai sono morti. Il boato hafatto tremare una città ancoramezzo addormentata. Nellecase hanno vibrato i vetri, sisono spalancate le porte, sisono mossi i vasi. Gli abitantidel centro turritano hanno ca-pito subito che l�incidente eralocalizzato nella zona indu-striale, dove sono presenti im-pianti considerati a rischio ri-levante (normativa Seveso).

Quattro botti, compresi frale 11,15 e le 12, dagli effettidevastanti: il più grave inci-dente nella storia del porto tur-ritano. La nave battente ban-diera panamense, non è una�carretta� del mare, è nuovis-sima (costruita nel 2003), e perquesto motivo l�incidente la-scia molti dubbi circa le causeche possono averlo originato.Era collegato al pontile liquididello stabilimento petrolchi-mico quando è saltata per ariagenerando un fungo gigante difiamme e fumo. Gli operatoridella Syndial che lavoravanosul pontile in quel momento sitrovano dentro una garitta e,grazie a questa condizione for-tuita, sono rimasti miracolosa-mente illesi.

Sulla nave c�erano il coman-dane, Sergeys Pahomovs, 46anni, russo, e altre 14 personedi equipaggio, tutte di nazio-nalità straniera. Hanno fattoappena in tempo ad attivare ilsistema antincendio, poi hannoduvuto abbandonare la �Pa-nam Serena�. Alcuni si sonocalati con le scialuppe di sal-vataggio. Due idispersi che,successivamente, sono stati ri-trovati privi di vita nelle acquedel porto industriale, a pocadistenza dal relitto della petro-liera: Sergejs Cubajevskis, 40anni a febbraio, ucraino, e Ja-roslavs Petruhins, 23 anni adagosto, originario di Riga. Ilcadavere di Sergejs Cu-bajevskis è stato recuperatoquasi subito da carabinieri, vi-gili del fuoco, polizia capita-neria. Il corpo del suo collegaè riemerso sotto la nave dopodiversi giorni. La procura del-la Repubblica di Sassari haaperto una inchiesta. il procu-ratore capo Giuseppe Porqued-du e il sostituto Gianni Cariahanno disposto i controlli tos-sicologici per l�equipaggio,una procedura sollecitata dallostesso comandante della �Pa-nam Serena� per sgombrare ilcampo da qualsiasi dubbio e,soprattutto, per dimostrare chelui e i suoi uomini non eranoubriachi come qualcuno avevaventilato poche ore dopo la tra-gedia. I risultati delle analisi,in effetti, hanno dato ragioneall�equipaggio.

L�esplosione e l�incendiodella pertoliera e del pontiledella Syndial potevano deter-minare conseguenze ancorapiù gravi: in quello stesso mo-mento, infatti, un�altra navecisterna, l��Agip Palermo�,era ormeggiata al pontile delpetrolchimico. Stava per colle-garsi alla lunga tubazione perscaricare migliaia di tonnella-te di gasolio e benzene. Ha fat-to appena in tempo a sganciar-si e ad allontanarsi rapidamen-

te dalla piattaforma. Stessacosa hanno fatto i due traghet-ti passeggeri della Tirrenia edella Grimaldi che si trovavanonelle banchine del porto indu-striale, a una distanza di circa250 metri in linea d�aria.

L�opera di spegnimento è an-data avanti per diversi giorni, el�evoluzione della tragedia del-la �Panam Serena� è stata se-guita con attenzione anche dalGoverno nazionale. Il primo achiamare il prefetto di Sassari,Salvatore Gullotta, per averenotizie certe sull�incidente èstato il ministro dell�InternoGiuseppe Pisanu. E il titolaredel Viminale ha parlato al tele-fono anche con il sindaco diPorto Torres Gilda Usai Cer-melli.

Ma alla vicenda di Porto Tor-res si è interessato anche il pre-sidente della Repubblica, CarloAzeglio Ciampi, che al pfrefet-to ha chiesto di essere costante-mente informato sull�evoluzio-ne delle opwerazioni di soccor-so. E il Capo dello Stato ha de-ciso, in occasione della su visi-ta a Sassari (che si è svolta dal3 al 5 febbraio) di raggiungereanche Porto Torres e di recarsisul luogo della tragedia.

Proprio al Governo naziona-le e alla massima carica delloStato, Porto Torres e il territo-

rio guardano ora con attenzioneper fare in modo che alla soli-darietà facciano seguito impe-gni e interventi significativi peraccelerare i lavori di completa-mento del porto commerciale.Non è possibile, infatti, chetraffico passeggeri e industria-le continuino a convivere inuna condizione di estrema gra-vità.

A causa del grave incidentedi Capodanno il porto indu-striale è rimasto chiuso al traf-fico per una settimana e � con-siderato che lo scalo commer-ciale è fuori uso ormai da dueanni per interventi di ristruttu-razione che procedono lenta-mente � le navi hanno dovutofare scalo a Olbia con inevita-bili disagi per gli utenti e ancheper gli operatori portuali, pri-vati della fonte di lavoro.

E il porto di Porto Torres pa-ralizzato per l�emergenza de-terminata dall�esplosione della�Panam Serena�, che è costatala vita a due marinai, rischia dimettere in crisi l�economia diun territorio già profondamen-te segnato dalle difficoltà. Pa-recchie aziende sono stete co-strette a fermarsi e sono in gio-co centinaia di posti di lavoro.Ostacol seri anche alla distribu-zione del carburante per oltremezza Sardegna. Lo stabili-

mento della Syndial ha blocca-to gli impianti per 45 giorni (afare data dal 30 gennaio) il tem-po necessario per interveniresul pontile danneggiato dal-l�esplosione e dall�incendio eripristinare le tubazioni.

Su quell�oleodotto arrivano irifornimenti non solo per laSyndial, ma anche per l�Evc ela Saso (le tre società che ope-rano nella fabbrica chimica) eper il deposito costiero del-l�Agip Petroli che alimenta ladistribuzione del carburane permezza Sardegna. Sono state at-tivate soluzioni alternative, e ilcombustibile è stato trasferitoal deposito di Porto Torres conle autobotti partite da Sarroch.Circa 300 autobotti al giorno,una colonna di autocisterne cheha ulteriormente aggravato lagià precaria situazione del traf-fico stradale.

L�allarme inquinamento èrientrato dopo qualche giornoma il porto di Porto Torres è ri-masto prigioniero di un relittoper oltre un mese. La petrolie-ra �Panam Serena� è stata spo-stata solo dopo l�arrivo di duepontoni dalla penisola e di unanave cisterna capace di aspira-re le ottomila tonnellate di ac-qua e combustibile nelle ci-sterne.

Il consiglio dei ministri ha

esaminato la vicenda in una ap-posita riunione e ha affidato alministro delle InfrastrutturePietro Lunardi l�incarico di at-tivare procedure d�urgenza persuperare l�emergenza sul ponti-le del petrolchimico e per rilan-ciare il porto. L�incarico speci-fico prevede l�adozione di «tut-ti i provvedimenti necessari peraccelerare la riattivazione delporto industriale e di quellocommerciale, nonchè per ga-rantire le dovute condizioni disicurezza».

Preoccupazione per la situa-zione in atto nello scalo marit-timo di Porto Torres è stataespressa anche dalla Regione,per bocca dell�assessore all�In-dustria Giorgio La Spisa: «È ingioco il futuro industriale del-l�isola � ha affermato � da Por-to Torres dipendono anche glialtri siti. La dotazione finanzia-ria dell�Accordo di programmaè pari a 300 milioni di euro:sono risorse che possono dareuna speranza di ripresa. Ma ser-ve la copertura progettuale chedeve nascere dalle imprese nelterritorio». La Spisa ha effet-tuato un sopralluogo nel portoindustriale, accompagnato dalsindaco Gilda Usai Cermelli.

Intanto i marittimi della �Pa-nam Serena� (tutti di nazionali-tà straniera) che si sono trovatiin una difficile situazione, siadal punto di vista materiale chemorale, a causa del tragico inci-dente che si è verificato il gior-no di Capodanno che è costatola vita a due loro colleghi, han-no voluto testimoniare il lororingraziamento.

«L�aiuto che ci è stato datoparla da solo e fa capire che labontà verso gli altri è presentenel cuore del popolo sardo.Grazie mille.»

Sulla tragedia di Capodanno� mentre la �Panam Serena�viene sistemata in un molo di-smesso della zona industriale �si delinea anche l�azione dellaProcura della Repubblica diSassari. Sono stati iscritti nelregistro degli indagati il co-mandante della nave e l�ufficia-le che, al momento dell�esplo-sione, si trovava di guardia.Comunicazione di garanziaan-che per i due operatori del pon-tile della Syndial. Il magistratoha disposto anche diversi ac-certamenti per verificare esat-tamente le generalità dell�ar-matore e del costruttore dellanave cisterna (potrebbero esse-re le altre due persone raggiun-te dalle comunicazioni di ga-ranzia): una decisione che la-scia trasparire, tra le ipotesi daformulare per l�incidente, an-che uin possibile difetto di co-struzione della petroliera. L�ac-cusa è quella di omicidio colpo-so e concorso in disastro colpo-so.

L�individuazione dei primiindagati anticipa anche l�inci-dente probatorio che il sostitu-to procuratore Gianni Caria in-tende richiedere e che dovrebbeservire per l�acquisizione dieventuali prove che, in altrefasi, non sarebbero più possi-bili. L�iscrizione delle quattropersone nel registro degli in-dagati (i nomi del comandanteSergeys Pahomovs, 47 anniucraino, e del terzo ufficialeAleksandrs Ostapjuks, 26 annidi Riga, erano circolati già neigiorni scorsi mentre quelli deidue tecnici della Syndial sonoemersi ieri) è l�unica novità,per ora, nella delicata inchie-sta giudiziaria che si baseràmolto anche sulle perizie tec-niche.

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IL MESSAGGERO SARDO 10FEBBRAIO 2004

POLITICA REGIONALE / Dal Congresso di Cagliari

GIAN VALERIO SANNAACCLAMATO ALLA GUIDADELLA MARGHERITA SARDA

di Michele Mascia

POLITICA INTERNAZIONALE / Per iniziativa dell'Isprom

DELEGAZIONE DELLA SARDEGNAA GERUSALEMME PER NATALERICEVUTA DA ARAFAT

di Giacomo Serreli

Per il terzo anno consecutivoa Yasser Arafat non è statoconsentito di assistere alla

S. Messa di Natale nella basilicadella natività di Betlemme.

Effetto delle sempre più altetensioni tra Israeliani e Palesti-nesi.

Il leader dell�autorità palesti-nese manifesta tutto il suo di-sappunto qualche giorno primadi Natale anche a una nutrita de-legazione italiana che riceve concordialità nel suo palazzobunker di Muqata a Ramallah inPalestina.

In quell�occasione ha salutatocon affabilità e disponibilità an-che il sindaco di CastelsardoFranco Cuccureddu.

A portare da queste parti dellaCisgiordania e a Gerusalemme ilprimo cittadino di Castelsardo èstata una iniziativa della confe-renza permanente delle città sto-riche del Mediterraneo, un orga-nismo istituito ad Alghero nel1997 e di cui oggi fanno parte 25città tra cui appunto Castelsardo,Alghero e Bosa.

La conferenza, che ha nel-l�Isprom, l�Istituto di Studi e Pro-grammi per il Mediterraneo consede a Sassari il suo cuore orga-nizzativo, rappresentato MarieRose Spano e Pierangelo Catala-no, da tre anni promuove proprioa Gerusalemme il concerto per lavita e la pace.

Nell�immediata vigilia delloscorso Natale a Gerusalemmeprima ed a Betlemme poi, segui-ti anche dal premio Nobel RitaLevi Montalcini, lo hanno tenutoorchestrali, coristi e cantanti delteatro Marrucino di Chieti; tra

loro anche una giovane violon-cellista di Selargius, AntonellaLoddo ed una corista originariadi Bosa, Natalina Masala.

Hanno proposto un program-ma che da classici come Bach,Rossini e Mascagni, rielabora-zioni di carole natalizie, ha fini-to per offrire il suo momento piùalto e coinvolgente nell� �Exul-tat� di Sergio Rendine, esplosivoper l�energia vocale di LucillaGaleazzi e Nando Citarella.

Il concerto (trasmesso la matti-na di Natale dalla Rai) in unazona cosi martoriata da pesanticonflitti religiosi e politici comeil Medio Oriente, è solo una del-le iniziative della Conferenzadelle città storiche del Mediterra-neo che ha fatto dell�insegna-mento di Giorgio La Pira il suomotto �Unire le città per unire lenazioni�.

Betlemme le ha per esempioaffidato, su indicazioni dell�Une-sco, la stesura del nuovo pianoregolatore generale della città; laregione Lazio ha garantito un fi-nanziamento di 300 mila dollarima gli studi preliminari sono sta-ti avviati all�interno dell�univer-

sità di Cagliari da un pool coordi-nato dall�architetto Tatiana Kiro-va, oggi al Politecnico di Torino.

La professionista di originebulgara ha mostrato al sindacodella città Hanna Nasser le primeipotesi di salvaguardia conserva-tiva del tessuto urbano della cittàfortemente condizionate però daiprogetti israeliani di realizzazio-ne del contestatissimo muro diseparazione tra le diverse Comu-nità ora in conflitto.

Quello del muro di separazio-ne, il �gheder hafrada�, come lochiamano gli Israeliani, volutoper dividere i due territori ed im-pedire l�accesso ai terroristi ka-mikaze, è solo uno degli ultimielementi che hanno ulteriormen-te acutizzato la crisi tra Israele ePalestina.

Alla fine dello scorso luglio nesono stati eretti già 123 chilome-tri; Betlemme città di 60 milaabitanti con prevalenza di popo-lazione araba, verrà circondata di15 chilometri di muro alto ottometri con l�annessione da parteisraeliana della tomba di Rache-le luogo santo anche per i Musul-mani.

Dall�inizio dell�Intifada che habloccato l�afflusso di turisti aBetlemme, secondo il sindacoHanno Nasser, 200 famiglie cri-stiane palestinesi hanno lasciatola città e i villaggi vicini; unafuga che Nasser spiega con l�as-sedio israeliano alla città.

Un nuovo muro di Berlino,come lo definisce Arafat, ches�incunea nei territori palestinesidella Cisgiordania, isolando inte-re comunità, mettendo in ginoc-chio le loro attività economiche.

Arafat lo ha evidenziato nelgià ricordato incontro con la de-legazione italiana guidata daesponenti della provincia diRoma e della regione Lazio.

Chi può accettare tutto questo,ha ripetuto più volte alludendoall�occupazione israeliana; mo-strando nel contempo gratitudineper gli aiuti che arrivano dal-l�Unione Europea e dal nostroPaese, che è al quinto posto nellagraduatoria dei donatori stilatadalla banca mondiale per i terri-tori occupati e che nel 2002 ave-va promesso di donare al popolopalestinese 60 milioni di dollari,dandone in realtà solo 32.

Il consiglio regionale del La-zio ha stanziato sul bilancio diquest�anno 200 mila euro per laformazione professionale deigiovani palestinesi a favore deicentri salesiani di Betlemme eGerusalemme.

Qui decisiva è anche l�operadei Sardi.

Salesiani ormai luminari instudi teologici come GiovanniCaputa di Bono ed altri originaridi vari centri dell�Ogliastra comeMario Murru, Antonio Sardu,Lucio Puddu, e Stefano Deplanodi Ussassai, in Medioriente dal1935 e che lo scorso 26 dicembreha compiuto 96 anni.

Preside della scuola tecnicasalesiana a Betlemme, dove sitrova da vent�anni, è ErandoVacca originario di Furtei.

La scuola è frequentata rego-larmente da 200 giovani in pre-valenza musulmani; ma nellestrutture dei salesiani ruotanoanche un centinaio di scout e 300ragazzi che frequentano l�orato-rio.

Nel vicino centro teologicosalesiano di Cremisan, dove vie-ne prodotto anche un buon vino,opera Giovanni Laconi, di Vil-lagrande, dal 1955 in MedioOriente.

Lui ci ha ricordato l�importan-te sostegno dato ai palestinesipersino dal forno del centro sale-siano di Betlemme e come l�aiu-to non si fermi solo alla distribu-zione del pane a circa 250 fami-glie ma anche a forme di assi-stenza medica e sanitaria.

E ai più bisognosi garantisco-no anche il pagamento di acqua eluce, degli affitti delle case.

Si chiamerà Partito popo-lare sardo, sarà autonomoda Roma e legato da un

patto federativo a socialisti,sardisti e democratici di sini-stra della Regione. Il partitoche raccoglie i resti più consi-stenti della �Balena bianca� sirifonda e delinea obiettivi estrategie per il futuro, ancheimmediato. Ha tenuto il suocongresso nella stessa città(Quartu) e negli stessi giorni(23 e 24 giugno) dei Democra-rici di sinistra e, come gli alle-ati, ha dato spazio alla voce delleader nazionale del partito,nella fattispecie Pierluigi Ca-stagnetti. Ma, a differenza deiDs, aveva un solo candidato allasegreteria: dopo il «grazie, nonmi interessa» di Gian MarioSelis, leader dell�opposizione inConsiglio regionale, e di PaoloFadda, ex assessore della Sani-tà, a correre per la segreteriaregionale c�era solo Gian Va-lerio Sanna, segretario uscen-te, che, così, con voto plebisci-tario, succede a se stesso. Conidee innovative, però: nellasua relazione, il segretariouscente, in coerenza con ilcongresso nazionale di Rimini,ha indicato le tre forme di au-tonomia � organizzativa, fi-nanziaria e politica � sullequali dovrà articolarsi, da oggiin poi, l�attività del partito.

Undici per cento dei suffragie 87.000 voti alle ultime con-sultazioni regionali, il Partito

popolare è, per consistenza nu-merica, il terzo della Sarde-gna, dopo Forza Italia (19,6per cento) e Ds (14,2 per cen-to). In corso d�opera ha persoquattro dei nove consiglieri re-gionali, passati al centrode-stra, ma il salto del fosso dei�traditori�, come li aveva defi-niti Sanna, non aveva avuto ri-percussioni numeriche, e alleprovinciali il partito, che haproprie sezioni in pressochétutti i Comuni dell�isola e cheha eletto 78 sindaci, ha con-

fermato il suo robusto 10 percento (gli altri superstiti dellaDc ne raccolgono il 4 per cen-to). Negli ultimi tre, infocatianni, è stato guidato da GianValerio Sanna, già presidentedell�amministrazione provin-ciale di Oristano, stile e lookda Forza Italia, cipiglio decisoe coinvolgente.

Contestato da una parte de-gli iscritti alla sua prima ele-zione (15 dicembre �97), San-na ha tirato diritto per la suastrada, ha saputo superare mo-menti difficilissimi come quel-lo della defezione dei quattroconsiglieri che, eletti dal Cen-tro-sinistra, hanno permesso ilvaro della giunta di Centro-de-stra, e ora, forte dell�immutatoconsenso popolare per il parti-to, veste i panni, garanti tutti ileader del partito, del �salva-tore della patria�.

Liquidata con un�implacabi-le «meschina e immorale mer-cificazione del consenso»l�azione dei transfughi dal par-tito, Sanna ha sottolineatocome «i Popolari possano edebbano essere i principali ar-tefici della ricomposizione diun�alleanza forte e equilibraradi Centro-sinistra, che superipositivamente l�anomalia checontinua a distinguere negati-vamente la consistenza del

centro nel Centro-sinistra ri-spetto a quella del Centro-de-stra. È nostro compito � ha ag-giunto � avviare e perseguireun processo di maturazione edi maggiore crescita dellacomponente centrale dell�alle-anza».

Sanna si è impegnato for-malmente per il varo di unnuovo statuto, che sancisca latrasformazione del partito inchiave regionale, stipuli nuovie più stretti rapporti di collabo-razione con i partiti più viciniideologicamente, valorizzil�impegno politico anche inambiti e settori specifici dellarealtà sociale, economica ecivile, promuova l�elaborazio-ne politica e programmatica an-che con la costituzione di grup-pi di impegno politico che pre-stino attenzione a temi partico-lari, quali formazione, scuola,università, famiglia, volonta-riato, mondo del lavoro, am-biente.

È il libro dei sogni? «No � hadetto Gian Valerio Sanna �. Èun programma nuovo adatto aesigenze nuove».

Gli ha fatto eco, il giornosuccessivo, Pierluigi Casta-gnetti, leader nazionale delpartito: «Non parlo più dei tra-dimenti, mettiamoli alle nostrespalle � ha detto �. Teniamo

solo conto del fatto che legiunte nate col tradimento nonpotranno andare molto lonta-no. Voi, Popolari sardi, chie-dete l�autonomia? Sono pre-giudizialmente d�accordo, per-ché non dimentico che il Parti-to popolare di don Sturzo nac-que proprio sulla base delle re-altà regionali». Il Centro-sini-stra, però, in Sardegna come inItalia, deve ritrovare la suacredibilità, perché «c�é unasocietà che vive di disagio, diun�inquietudine che nasce dal-la convinzione di non avereuna guida. Il futuro spaventaperché non c�é un progetto,che non ha in mente neanchechi guida la politica. Berlusco-ni è un capo che non ha, né puòavere approdo.

Il consenso del Polo non èstrutturato, per questo il Cen-tro-sinistra deve recuperare lapropria credibilità». Il segreta-rio nazionale del Ppi si è sof-fermato a lungo sulla politicanazionale: «il leader con cui cipresenteremo alle prossimeelezioni lo cercheremo assie-me agli altri gruppi della coa-lizione, ma non adesso � hadetto � bensì qualche mese pri-ma della competizione. Ades-so dobbiamo limitarci a soste-nere la premiership di Amato.Perché condizione necessariae sufficiente per vincere nel2.001 è realizzare risultatimolto importanti con il gover-no in carica».

Sono seguiti numerosi inter-venti � sottolineati da calorosiapplausi quelli del leader del-l�opposizione Gian Mario Se-lis e di uno dei leader storicidella Dc sarda, Pinuccio Serra,poi non c�è stato bisogno diandare a votazione con scheda:Gian Valerio Sanna è riconfer-mato segretario del partito peracclamazione.

Per un disguido in fase diimpaginazione nel numero didicembre 2003 sotto il titolo�Gian Valerio Sanna accla-mato alla guida della Marghe-rita sarda� è stato pubblicatoun altro testo. Ce ne scusiamocon l�interessato e con tutti ilettori.

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IL MESSAGGERO SARDO 11FEBBRAIO 2004

EUROPA

LA COMMISSIONE ASSICURAMAGGIORE ATTENZIONEAI PROBLEMI DELLE ISOLE

Primi consensi all�azionedella Sardegna per un ri-conoscimento dell�insu-

larità quale elemento condi-zionante per lo sviluppo socio-economico. La Commissioneeuropea è, infatti, pronta a ri-conoscere che le isole del-l�Unione hanno diritto a una«attenzione tutta particolare»nel riesame delle politiche dicoesione. Lo ha reso noto ilcommissario europeo agli Affa-ri regionali, Michel Barnier, inuna lettera a Romano Mambrini,presidente dell�Insuleur e dellaCamera di Commercio di Ca-gliari.

Nelle scorse settimane l�Insu-leur, l�organizzazione che riuni-sce le Camere di commerciodelle regioni insulari della UE,aveva inviato alla Commissioneeuropea e ai governi nazionali

una proposta di emendamentoad alcuni articoli del trattato co-stituzionale. In considerazionedegli handicap strutturali chefrenano lo sviluppo delle isole,si chiedevano in sostanza rego-le più flessibili su fisco, traspor-ti, energia e aiuti alle imprese.«Noto in particolare l�importan-za che voi attribuite a un ricono-scimento più esplicito delle dif-ficoltà dei territori che presenta-

no handicap strutturali e dispari-tà nella densità demografica �ha scritto Barnier nella lettera �fino all�inclusione delle regioniinsulari nell�articolo III-56, par.3 sulla compatibilità di certi aiu-ti di Stato con il mercato interno.La commissione ritiene che iltesto proposto per questo artico-lo sia equilibrato, in quanto ilsostegno strutturale dell�Unionedeve continuare a dipendere dal-

la prosperità relativa dei territo-ri. Ma le isole meritano certa-mente un�attenzione tutta parti-colare. Presenterò delle propo-ste in questo senso � ha annun-ciato il commissario agli Affarigenerali � nel terzo Rapportosulla coesione economica, so-ciale e territoriale.

L�intervento dell�Insuleur èstato apprezzato anche dal go-verno francese. Il ministro dele-

gato agli Affari europei NoelleLenoir, ha scritto al presidenteMambrini per ribadire l�impe-gno di Parigi a «mantenere, neinegoziati futuri, l�esperienzadella convenzione e della confe-renza intergovernativa» sultema dell�insularità.

Dopo aver ricordato che du-rante la presidenza italiana «laforte opposizione di alcuni Statimembri» aveva reso inevitabileil ritiro della proposta sul soste-gno speciale alle isole, il mini-stro Lenoir ricorda che «la pre-sidenza irlandese è ormai incari-cata di proseguire i negoziati. Laquestione delle regioni meno fa-vorite non ha potuto essere ri-solta ufficialmente. Tuttavia,abbiamo la speranza di potermantenere il consenso che si èprofilato intorno all�ultima pro-posta della presidenza».

AMBIENTE / Approvato un documento delle opposizioni

IL CONSIGLIO REGIONALECONTRO LA PERMANENZADELLA BASE DI S. STEFANO

di Gino Zasso

IL PRESIDENTE SERRENTICHIEDE LE DIMISSIONIDEL MINISTRO MARTINOIl presidente del Consiglio

regionale, Efisio Serrentiha inviato una lettera al

Presidente del Consiglio deiMinistri Silvio Berlusconichiedendogli di interveniredopo la gaffes del ministroMartino.

�Mi rivolgo a Lei � hascritto Serrenti � perchénella sua qualità di respon-sabile del Governo della Re-pubblica, solleciti al Mini-stro della Difesa On. Anto-nio Martino la presentazionedi formali scuse al Parla-mento regionale della Sarde-gna, da esso offeso durantela recente visita al porto diCagliari.

Irridere alla rappresentati-vità del Consiglio Regionale,come è capitato di fare al-l�On. Martino � prosegue lalettera - non è solo un attoscortese di sottovalutazionedell�autonomia della Sarde-gna costituzionalmente ga-rantita, ma peggio rappresen-ta una maniera di delineareuna gerarchia di valori istitu-zionali che, nella sua presun-zione, è assolutamente ingiu-stificabile e, comunque, lesi-va dei correnti rapporti fraistituzioni.

La decisione del Parlamentoregionale della Sardegna puònon essere condivisa da unaminoranza di Consiglieri,

come in realtà è accaduto,ma né questa né, tantomeno,osservatori esterni possonoeccepire sulla legittimità de-mocratica del documentoapprovato�.

�Convinto come sono chel�esternazione del Ministrodella Difesa sia frutto di unasua personale idea dell�au-tonomia speciale della Sar-degna e non linea di condot-ta del gabinetto da Lei pre-sieduto � conclude Serrenti -la invito, Signor Presidente,a intervenire con la dovutafermezza affinchè l�On.Martino ripari ufficialmenteall�insulto arrecato al Parla-mento dei sardi�.

La base di supporto per isommergibili a propul-sione nucleare statuni-

tensi a Santo Stefano c�è da 32anni, ma soltanto adesso i sar-di � o, meglio, una gran partedi essi � ne hanno paura e nechiedono l�immediato allonta-namento. Del fatto ha presoatto anche il Consiglio regio-nale, che, nella seduta �stori-ca� del 28 gennaio ha appro-vato un durissimo ordine delgiorno che chiede, tra l�altro,«lo smantellamento dellabase entro un tempo ragione-vole prestabilito». Il docu-mento era stato presentatodalle opposizioni, che aveva-no fuso in una tre diversemozioni e ha ottenuto 35 votifavorevoli e 32 contrari. Gliastenuti sono stati 5.

L�ordine del giorno appro-vato chiede anche «la predi-sposizione di un adeguato especifico programma di mo-nitoraggio nell�arcipelagodella Maddalena, affidando aautorevoli istituti di ricercaindipendenti il rilevamentodell�effettivo livello di in-quinamento radioattivo nel-l�aria e nell�acqua». È statofatto oggi, cioè, quanto nonera stato possibile fare, neglioltre trent�anni precedenti,dalle decine e decine di giun-te che si sono succedute allaguida della Regione. La veri-tà è che oggi si è agito sullabase di diverse spinte emoti-ve che hanno impressionatol�opinione pubblica, dal pos-sibile raddoppio della base,all�incidente, nelle acquedell�arcipelago, al sommer-gibile nucleare Hartford, allevoci di un possibile inquina-mento, di gran lunga pauro-samente superiore a qualsia-si norma.

Polemiche pari a quelle diquesti giorni c�erano statesoltanto nel 1972, all�arrivodella Fulton, la prima nave-balia per sommergibili a pro-pulsione nucleare a prenderepossesso di Santo Stefano:cortei di protesta, sedute in-fuocate del Consiglio comu-nale, di quello regionale, diCamera e Senato, dibattiti etavole rotonde in tutta Italia.Poi, a mano a mano, la prote-sta era scemata fino ad ap-piattirsi nel silenzio totale,fatta salva qualche flebilevoce isolata. Adesso la prote-sta è scoppiata nuovamenteviolenta, anche se più razio-nale e meno sanguigna diquella originaria. Le ha datovita, inizialmente, il giorna-lista Pier Franco Zanchetta,

capogruppo dei Ds al Comu-ne, in aperta rotta di collisi-sione con il sindaco An Ro-sanna Giudice, che difende aloltranza, con argomentazionispesso al limite della decen-za, l�insediamento yankee.La giustificano elementiobiettivi: comando ame-ricano e governo smentisco-no le voci di un raddoppiodella base e invece l�Emoryland, l�ultima nave appoggioper gli hunter-killer, i som-mergibili atomici che razzo-lano nel Mediterraneo, cheera dotata di sei motori, in-stalla altri otto alimentatoridi energia; sull�incidente al-l�Hartford ci sono state trop-pe �verità�; ma soprattuttoc�è la denuncia del fisico nu-cleare Bruno Chareyron, re-sponsabile dell�Istituto che,all�indomani dell�incidente,ha effettuato le analisi sullealghe dell�arcipelago (Crii-rad) e sostiene che, in prossi-mità di Santo Stefano, la pre-senza del torio 234 (elementodella catena dell�uranio chealimenta i sottomarini Usa) èdi 400 volte superiore a quel-lo delle vicine acque dellaCorsica. La giunta regionaleminimizza, il sindaco dellaMaddalena attribuisce l�ele-vatissimo stato di inquina-mento al� granito della rocce(!), mentre il ministro del-l�Ambiente, Altero Mattioli(anche lui An) veste i pannidell�obiettività, ammette ladivergenza fra i dati fornitidal Criirad e dalla Asl e siimpegna a fare chiarezza.

Intanto ci si chiede comereagirà l� �amico� Bush alladecisione del Consiglio re-gionale. Non gli mancanocerto, in Italia, sostenitoriaccaniti e acritici. A comin-ciare dal nostro ministro de-gli esteri Antonio Martino,che, a Cagliari per il varo diquattro nuovi pattugliatoridella Marina, ha inanellatouna serie di gaffes che rimar-ranno memorabili: ha soste-nuto che è nostro preciso do-vere dare ospitalità alle trup-pe Usa e ai loro micidialistrumenti di guerra, e ha, difatto, irriso il Consiglio re-gionale, perché il suo ordinedel giorno, che è stato appro-vato a esigua maggioranza econ cinque astensioni, nonrappresenta la volontà dellaSardegna e del suo popolo.Inutile dire che a queste in-caute dichiarazioni ha fattoseguito un�ondata di dure re-azioni, il presidente del Con-siglio regionale in testa.

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IL MESSAGGERO SARDO 12FEBBRAIO 2004

POLITICA REGIONALE

BUFERA IN CONSIGLIOPER L'APPLICAZIONEDEL CONDONO EDILIZIO

di Matteo Vercelli

TRASPORTI

PIU' FUNZIONALI LE NUOVEAEROSTAZIONI DELLA SARDEGNA

Bufera in Consiglio re-gionale e Tar contro Re-gione. La bagarre politi-

ca, con gli impliciti interessiimprenditoriali, è scoppiata inSardegna sull�applicazionedelle norme parlamentari sulcondono edilizio. Che, grazieal suo Statuto speciale, l�Isolapoteva recepire integralmenteo con delle modifiche.

Il primo passo lo aveva fattol�allora direttore generale del-l�assessorato all�Urbanistica,Gabriele Asunis, diventato as-sessore l�8 gennaio: dopo l�ap-provazione in Parlamento del-la legge 326 del 31 ottobre2003, che convertiva il decre-to 269 del 29 settembre dellostesso anno, Asunis inviavauna circolare a tutti i Comunisardi, affermando che la nor-mativa statale non doveva es-sere applicata. Poi, dai poteriderivanti dalla sua autonomiail Consiglio Regionale dovevalegiferare in materia. I ritardidovuti alla crisi politica, con iquattro assessorati a Interim,nelle mani del presidente dellaGiunta Italo Masala (tra cuiquello dell�Urbanistica, il di-retto interessato), hanno fattoslittare il varo di una legge. Ilprimo passo è stato fatto il 13gennaio nella commissione re-gionale pertinente, con l�ap-provazione di un testo unifica-to. Il polverone si è alzato im-mediato: l�opposizione ha ab-bandonato l�aula in segno di

protesta. I consiglieri del cen-trosinistra hanno contestato imodi che hanno portato al varodel provvedimento, che, se-condo la minoranza, recepiscela legge nazionale. Dure le ac-cuse della coalizione di oppo-sizione: �Si è trattato di ungolpe del centrodestra e delpresidente della commissioneFabrizio Tunis. Si è procedutocon i lavori nonostante non cifossero i proponenti di dueprogetti di legge�. Il risultatodel provvedimento varato nel�parlamentino�, secondo iconsiglieri di opposizione incommissione Urbanistica, èl�ennesimo smacco all�autono-mia sarda: �Si recepisce la leg-ge nazionale, rinunciando an-cora una volta alle prerogativedello Statuto speciale sardo. Inquesto modo si favorisce unapolitica speculativa e di assal-to al territorio�.

Di tutt�altro avviso la mag-gioranza, soddisfatta per ilvoto favorevole e per l�accele-razione dell�iter, con il testoche arriva nell�aula del Consi-glio regionale.

�Il condono�, ha spiegato ilpresidente Tunis, �non sarà ap-plicabile per gli abusi commes-si a 300 metri dal mare, nellezone assoggettate a vincolo ar-cheologico e nei compendi sab-biosi e demaniali�.

Saranno così sanabili picco-li abusi, cioè il 60 per cento deicirca 19 mila registrati in Sar-degna.

Di questi, 2.500 sarebberosanabili anche senza dover ri-correre al condono. �Gli abusigravi nell�Isola sono solo tre,con il fenomeno dell�abusivi-smo in diminuzione nelle areecostiere e in aumento nellezone interne�: questo il pareredel neo assessore all�Urbani-

stica, Gabriele Asunis, inter-venuto in un convegno orga-nizzato a Cagliari dall�Asso-ciazione provinciale degli EntiLocali (Apel), per illustrare iltesto approvato in commissio-ne. Ma anche per rilanciarel�urgenza dell�approvazionedella stessa legge, dopo la di-chiarazione di illegittimità daparte del Tar, in data 15 genna-io 2004, del suo decreto sullanon applicazione della normanazionale: con un�ordinanza iltribunale amministrativo re-gionale ha, di fatto, ufficializ-zato il condono edilizio comestabilito dal Parlamento.

La motivazione della secon-da sezione del Tar della Sarde-gna è semplice: il condonos�inquadra nella manovra fi-nanziaria statale e le Regioninon possono intervenire sulcapitolo delle implicazioni pe-nali connesse al condono.

Questo non significava ov-viamente che la Sardegna nondebba legiferare in materia.Anzi.

Proprio il pronunciamentodel Consiglio regionale è atte-so, per confermare i due palet-ti che differenziano il condonoedilizio sardo da quello nazio-nale: il primo è il mantenimen-to dell�articolo 10 bis, dellalegge regionale 45 dell�89,sulla non sanabilità delle ope-re costruite entro i 300 metridal mare (punto su cui si batto-no attivamente le ASssocia-zioni ambientaliste, il secondoè il richiamo alla norma 23dell�85, legge cardine del set-tore urbanistico. Anche sullavolumetria generale, per stabi-lire il limite massimo sanabile,il testo sardo prevede la malconciliazione con la norma na-zionale (3000 mq): per questola misura sarà stabilità dalConsiglio, in sede di discus-sione.

Resta valido il termine per lapresentazione delle domande,il 31 marzo prossimo), per lasanatoria delle opere comple-tate entro il 31 marzo del 2003.

Le richieste dovranno perveni-re al Comune competente, attra-verso la compilazione di un mo-dulo, che può essere scaricato daisiti Internet www.finanze.gov.it,www.agenziaentrate.gov.it ewww.infrastrutturetrasporti.it

Ora la palla è nell�aula delConsiglio Regionale.

Il 2003 ha portato il re-styling delle 3 aerostazionisarde, oggi in grado di com-

petere per efficacia e bellezzacon gli scali più rinomati d�Ita-lia, e non solo. Il 24 Maggio iministri dell�Interno, BeppePisanu, e delle InfrastrutturePietro Lunardi, hanno tagliatoil nastro della nuova aerosta-zione di Alghero.

Il progetto, presentato nel1996, era stato studiato dallaSea (Aeroporti di Milano) e haportato a lavori che sono costa-ti circa 40 miliardi di lire; lavo-ri che sono durati 500 giorni(un solo mese di ritardo rispet-to ai tempi previsti) e riguarda-no locali per 70mila metri cubi,con una superficie di 9mila me-tri quadrati sistemati su due li-velli. L�aeroporto di Alghero

ha avuto un traffico che si aggi-ra sugli 800/900mila passegge-ri nel 2002, ma punta ai due mi-lioni entro il 2010; un traguar-do che non appare utopia, vistoche nel primo quadrimestre iltraffico è cresciuto del 15%.

Il 26 Giugno, invece, è statoil giorno della �prima volta�per il rinnovato scalo di Caglia-ri-Elmas, la cui storia è decisa-mente più travagliata rispetto aquello algherese. Un anno e

mezzo di ritardo rispetto aitempi previsti, ma la nuova ae-rostazione cagliaritana è dav-vero di grande impatto; unastruttura moderna e bellissima,nella quale è facile orientarsi.Non c�è stata una inaugurazio-ne vera e propria; a non volerlaè stato Luciano Ticca, il Presi-dente della società di gestioneSogaer, visto che l�inizio del-l�attività dello scalo non ècoinciso con la piena operativi-

tà dello stesso.Il costo della nuova aerosta-

zione dovrebbe aggirarsi intor-no ai 75 milioni di euro, masembra che la cifra finale po-trebbe lievitare addirittura diuna trentina di milioni, portan-do il costo complessivo ad oltre100 milioni di euro.

La nuova aerostazione si arti-cola in 32mila metri quadrati,divisi in 3 piani, 48 banchi peril check-in, 900 parcheggi in

superficie e altri mille nell�atti-guo �multipiano�.

Il traffico passeggeri è vicinoal milione mezzo all�anno, mail grande progetto (non perniente denominato �Cagliari-Elmas 2010) punta a un trafficodi 4 milioni di passeggeri entro6 anni.

A Olbia alcuni interventi diadeguamento iniziarono già nel1998, ma il progetto vero e pro-prio è del 2002, per l�amplia-mento e la riqualificazione del-l�aerostazione. Alla fine dei la-vori saranno aggiunti al termi-nal due nuovi corpi da 48 metri,e saranno rinnovati l�atrio arri-vi e partenze. Al �Costa Sme-ralda� transitano ogni anno nonmeno di 1 milione e 200milapasseggeri.

Andrea Frailis

ECONOMIA

VICINA UNA SOLUZIONEPER LE TERME DI CASTELDORIA

In Sardegna, tra i tanti esem-pi di inerzia, miopia e spre-co, non si incontra un caso

limpido come quello delle ter-me di Casteldoria. Qui la naturaha regalato un luogo di qualitàassoluta anche solo sottol�aspetto paesaggistico. Il com-pendio termale sorge a ridossodelle gole che il fiume Coghinasha scavato fra i basalti e i grani-ti rossi (fiammeggianti al tra-monto) per trovare l�ultima par-te della sua corsa verso il mare.

Come se non bastasse questoscenario che, da solo, giustifi-ca una visita, questa parte diSardegna in cui il fiume trac-cia il confine fra Gallura e An-glona, da millenni identifica ilsuo nome coi ribollenti effluvidi acque bromo-salso-iodiche,già note ai Romani.

Una meraviglia che potevaessere la principale ricchezzaper gli abitanti di Santa MariaCoghinas (il Comune in cuisorse il complesso termale) edi tutto il circondario, in parti-colare i centri di Viddalba eValledoria.

A chi non conosca neppureapprossimativamente la storiadi Casteldoria, potrà sembrareincredibile apprendere che leterme sono chiuse dal 1986 e an-cora oggi non è possibile direquando saranno riaperte.

Perché? Intorno a questa sem-plice domanda si sono spesi fiu-mi d�inchiostro e consumate bat-taglie politiche, mai conclusive.Decine di miliardi sono stati im-piegati (più spesso sprecati) percostruire un nuovo edificio, il cuiprincipale effetto è stato di intro-durre nel paesaggio un elementoche in molti giudicano sgradevo-le. L�opera originaria, realizzatacon pietre locali, si integrava per-fettamente con l�ambiente; quel-la nuova, di un bianco visibileanche da alcuni chilometri di di-

stanza, straborda a ridosso delfiume con colonne alte quasi die-ci metri.

Un�assurdità che è l�effetto diuna politica destinata a soddisfa-re le richieste (o pretese?) delleamministrazioni di Santa MariaCoghinas, affinché si mantenes-se all�interno del territorio comu-nale ogni opera direttamente le-gata allo sfruttamento delle ac-que termali. Obiettivo ragione-vole se sulla sponda �coghinese�del fiume ci fosse stato abbastan-za spazio per erigere costruzionipiù grandi di quella esistente. Macosì non è. E quindi è nato il�mostro bianco�, l�edificio giàcadente senza essere mai statoaperto.

Ma cosa impedisce la riapertu-ra delle terme?

Erano state chiuse per consen-tire la costruzione di ambienti at-trezzati per le cure (fanghi e ina-lazioni) e fondare così il rilanciodi questa straordinaria risorsa.Fra le ricchezze non va dimenti-cato un fatto rilevante e raro.Mentre altrove è necessario ri-scaldare l�acqua, a Casteldoriabisogna raffreddarla: raggiungela superficie a temperature fra i70 e gli 80 gradi centigradi.

Di proprietà dell�amministra-zione provinciale di Sassari, leterme sono state chiuse 17 annifa perché risorgessero più forti.Nel frattempo alcune decine didipendenti hanno perso il lavoro(alcuni sono stati tenuti all�in-terno della Provincia, in granparte come cantonieri o uscieri)ed è iniziato un sotterraneo tira e

molla su quale dovesse esserel�assetto definitivo della pro-prietà.

E cioè se potesse continuare arestare interamente della Pro-vincia, o solo in parte o per nul-la, se dovesse diventare di pro-prietà del Comune di Santa Ma-ria, e così via fantasticando ap-presso a scenari inconciliabilifra loro e, talvolta, anche con lalegge, per anni durante i quali alcentro degli scontri non c�era lariapertura delle terme ma la sod-disfazione di appetiti particola-ristici di potere.

E così, fra litigi e sonni colpe-voli, quando si sarebbe potutoparlare di riavvio, senza che chidoveva sorvegliare se ne accor-gesse, è scaduta addirittura laconcessione mineraria.

La pagina più recente di questoromanzo tragicomico si presentacon il volto della soluzione defi-nitiva: un consorzio fra Comuni,Comunità Montana e Provincia.Le procedure avanzano. Lenta-mente, ma avanzano. Che siadavvero la volta buona?

Mario Mossa

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IL MESSAGGERO SARDO 13FEBBRAIO 2004

SPECIALEEMIGRAZIONESuccessodel workshoppromosso dalministerodegli Esteriorganizzatodall'assessoratodel Lavoronel capoluogo.Nella Rivieradel Coralloconvegnosu �Un'Isolasenza confini�

DA CAGLIARI AD ALGHEROLA SARDEGNA SCOMMETTESULL'INTERNAZIONALIZZAZIONE

di Gino Zasso

L�obiettivo del Ministerodegli Affari Esteri e delMinistero del lavoro, nel-

l�ambito del progetto Pptie �Programma di partenariato ter-ritoriale con gli italiani all�este-ro � era quello di arrivare a rea-lizzare almeno tre accordi.

Il workshop che si è svolto aCagliari alla fine di gennaio hasuperato invece le più roseeprevisioni. I contratti definiti-vamente sottoscritti tra opera-tori sardi o di origine sarda re-sidenti all�estero e enti e azien-de della Sardegna sono stati23, altrettante le proposte pro-gettuali esaminate, oltre 130 icontatti suscettibili di sviluppia breve scadenza avviati.

Impeccabile l�organizzazio-ne della Regione e dell�Ilo, uncentro di formazione interna-zionale con sede principale aTorino, che hanno organizzatol�evento in nome e per contodelle Nazioni Unite.

Nel consuntivo della mani-festazione � la prima nel suogenere � non si può non sotto-lineare come le giornate ca-gliaritane siano state altamen-te proficue: «Non avrei maipotuto immaginare tanta parte-cipazione � ha detto, visibil-mente soddisfatto, l�ambascia-tore Daniele Perico, che ha se-guito con grande interesse i la-vori del workshop in rappre-sentanza del ministro degliEsteri � L�iniziativa, evidente-mente era ottima, se ha coin-volto un numero così elevatodi imprenditori e ha prodottotanti accordi, i cui risultati ve-dremo ben presto». «È la pri-ma volta � ha detto Attilio De-doni, capo di gabinetto dell�as-sessorato del Lavoro della Re-gione � che il ministero degliAffari esteri mostra tanto inte-resse per la Sardegna, offrendouna reale azione di sostegnonella complessa opera di inter-nazionalizzazione: è un segna-le eloquente dei tempi checambiano, dato che l�avventodella nuova Costituzione con-cede più poteri alle Regioni».

Soddisfatto per l'esito del-l'iniziativa, l�assessore MatteoLuridiana che ha rinnovato losforzo che la Sardegna sta fa-cendo per coinvolgere i sardifuori dall'isola in azioni di par-tenariato.

Il lavoro per la selezionedelle proposte è stato lungo edifficile, l�evento preparatocon grande impegno e metico-losità: l�elevato numero di ri-chieste, passate ai raggi x unaper una, ha costretto gli orga-nizzatori a posticipare la datadi un mese (la manifestazioneera stata programmata per lametà di dicembre) per l�impro-bo lavoro cui si è dovuta sotto-porre l�apposita commissioneregionale - ne hanno fatto par-te il capo di gabinetto dell�as-sessorato del lavoro AttilioDedoni, il dirigente del Servi-zio emigrazione Marco Ghia-ni, il responsabile della segre-teria organizzativa RobertoSerra - per effettuare lo scree-ning. Alla fine rappresentantidi una trentina di imprese sonoarrivati a Cagliari, nell�hotelCaesar�s di via Darwin, da tut-to il mondo (Argentina, Brasi-le, Usa, Canada, Senegal, Isra-ele, Francia, Inghilterra, Ger-mania, Polonia).

«Sì, è stato proprio un lavo-ro duro � ha detto Attilio De-doni, delegato dell�assessore �La Sardegna, come capofiladel progetto che interessa tuttele regioni dell�Obiettivo 1, hadovuto esaminare oltre mille

richieste di partecipazione daparte di enti e società, di cuiabbiamo valutato con grandeattenzione professionalità egaranzie. Adesso finalmentepossiamo tagliare un traguardoimportante».

Se mille sono state nel com-plesso le richieste di partecipa-zione � oltre la Sardegna sonocoinvolte nel progetto Basili-cata, Calabria, Campania, Pu-glia e Sicilia � quelle interes-sate al mercato sardo sono sta-te un paio di centinaia: trentadi esse avevano tutti i requisitirichiesti dal bando di concorsoe dal giorno 21 si sono seduteattorno a un tavolo per conclu-dere le trattative già avviatecon funzionari e tecnici del-l�Ersat, dell�Esit, dell�Enaip,del Consorzio 21, dell�Isola,del Consorzio Costa Smeralda,del Consorzio turistico Sarde-gna Sud-Est, del Consorzio dellatte, del Consorzio dei vinidoc, della Cna, della Con-fcommercio, dei comuni diSan Basilio, Santu Lussurgiu,Norbello, Nureci, Laconi, Se-dini e di tante altre realtà eco-nomiche della Sardegna.

Il giorno dell�inaugurazione,il salone del Cesar�s hotel eragremito fino all�inverosimiledi delegazioni di enti e societàresidenti in molte parti delmondo e di operatori � �istitu-zionali� e non solo � della Sar-degna. Al microfono gli orga-nizzatori o, più frequentemen-te, i loro rappresentanti, quelli

che, più di tutti, si sono adope-rati � riuscendovi � al buonesito dell�iniziativa.

Con l�attenta regia di Rober-to Serra, docente universitarioe capo della segreteria orga-nizzativa, ha aperto i lavoriAttilio Dedoni, che ha ricorda-to come la Sardegna sia la ca-pofila della programmazionedei sistemi dei flussi migratoridi tutte le regioni italiane, nel-la ricerca di rapporti concretitra il sistema produttivo esteroe le imprese delle regioni me-ridionali dell�Obiettivo 1 (ol-tre alla Sardegna, la Basilicata,la Calabria, la Campania, laPuglia e la Sicilia). �Abbiamofatto da battistrada � ha detto �in questo progetto che ha vistotitolare il Ministero degli Af-fari Esteri ma come destinata-ri finali le regioni, con le op-portunità che vengono loro of-ferte per creare un tessuto or-ganico che partecipi al sistemaproduttivo internazionale. Tut-ti oggi parlano di internalizza-zione, ma non tutti colgono leopportunità che essa offre: voisapete quant�è difficile perun�impresa sarda o del Meri-dione approcciarsi con un�im-presa della Germania o degliUsa. È una condizione di diffi-coltà obiettiva, perché i merca-ti sono differenti l�uno dall�al-tro, e il mercato di Parigi è di-verso da quello di Buenos Ai-res, e quello di Buenos Aires èdiverso da quello di Stoccarda,che, a sua volta, è diverso da

quello di Berlino. Connotazio-ni diverse, attenzioni diverse,che devono essere offerte nelrapporto tra imprese del Meri-dione e le reti imprenditorialiche operano all�estero�.

È intervenuto poi DanielePerico, consigliere d�amba-sciata che ha rappresentato ilministro degli Esteri: «Unadelle prime cose che avrete ri-levato � ha detto � è stata lanuova immagine degli italianiall�estero che vorremmo pro-muovere: non più sempliciemigrati, ma connazionali disuccesso, residenti all�estero,che diventano �agenti di svi-luppo� dei nostri territori, inun quadro di reciproco interes-se. E non in via occasionale,ma secondo un piano di �attiva-zione permanente e struttura-le�. Quella del Pptie non è solol�Italia del made in Italy, ma èun grande network che riunisceidealmente gli italiani, ovun-que essi vivano, attorno al-l�idea e al feeling del territoriod�origine, esaltandone all�este-ro i migliori valori e le miglioripotenzialità, e portando in essoi migliori valori e le miglioripractices sperimentate.

Diana Lopez Caramanzana,project officer dell�Ilo, ha illu-strato, con massima chiarezza,gli obiettivi del progetto, che,tra l�altro, ha come scopo lapromozione dei dialoghi so-ciali ed è destinato allo svilup-po del territorio sardo. «Met-tiamo assieme � ha detto � ita-liani all�estero e operatori sar-di per discutere esclusivamen-te di progetti concreti�.

Dal pomeriggio trenta tavoliper le trattative. Sono stati con-clusi accordi già avviati e nesono stati allacciati di nuovi.Trenta gli operatori sardi al-l�estero ammessi al workshopperché, altrettanti, su circa due-cento richiedenti, sono stati ri-conosciuti, per affidabilità eprofessionalità, rispondenti airequisiti richiesti del bando diconcorso. Centinaia i contatti, intrenta tavoli, con enti e societàdell�isola. Il giorno successivo,la sigla dei contratti, alcuni deiquali importanti per l�economiadella nostra regione: l�accordotra l�Istituto politecnico di To-mar (Spagna), la XIII Comunitàmontana e il Comune di San

Basilio per la creazione di unparco naturalistico e culturaledel Flumendosa; un partena-riato tra l�Ibas Inc. di Toronto,l�assessorato regionale del tu-rismo e l�Esit e per creare unflusso turistico dal Canada neimesi di bassa stagione; l�ac-cordo per la creazione, nel set-tore lapideo, di un laboratorio-scuola di pietre ornamentalitra la Camera di commercio diCordoba, l�Università di Ca-gliari e uno studio d�ingegne-ria privato; la creazione a AlaBirdi e a Norbello, di un centrodi vacanze e di preghiere perricchi israeliani e il progetto,partner sempre Israele (che si èdistinto per il gran numero dicontratti realizzati) per la ri-cerca di acqua sotterranea tra-mite trivellazione; l�accordo didiversi artigiani della Sarde-gna con la Italy direct Inc,azienda presieduta da un sas-sarese da otto anni residente aBoston, per l�apertura nell�Illi-nois di negozi specializzati perla vendita di prodotti agroali-mentari tipici della Sardegna;l�accordo con la Polonia, pros-sima ad entrare nell�Ue, perl�avvio di corsi mirati di for-mazione professionale; l�ac-cordo tra la Camera di com-mercio di Rio de Janeiro e al-cune aziende dell�isola per lapromozione della dieta medi-terranea � a base, ovviamente,di prodotti sardi � in Brasile; lacreazione del parco naturalisti-co del Flumendosa da parte diun istituto spagnolo e dellaComunità montana del Man-drolisai con il Comune di SanBasilio; l�accordo tra tivù re-gionali e emittenti d�oltre Oce-ano per la produzione sinergi-ca di telegiornali�

Poi, venerdì, tutti ad Alghe-ro, per seguire il convegno�Un�isola senza confini�, cheaveva come obiettivo «un con-fronto di alto profilo tra istitu-zioni, società ed economia perqualificare e meglio finalizza-re l�azione della Regione nel-l�ambito dei moderni processidi internalizzazione dei siste-mi territoriali regionali e loca-li». Si è articolato in tre sessio-ni: Il servizio civile nazionale:solidarietà, cooperazione, for-mazione � Imprenditorialitàdegli emigrati sardi e ruoli dipartenariato imprenditoriale �Relazioni internazionali: ilnuovo ruolo della Regione.

Dopo i saluti del sindacodella città, Marco Tedde e delvescovo della diocesi. monsi-gnor AntonioVacca, ha apertoil convegno Matteo Luridiana,assessore regionale del Lavo-ro. La prima sessione si è chiu-sa con un intervento del mini-stro per i rapporti con il Parla-mento, Carlo Giovanardi. Nel-le giornate successive numero-se le relazioni e qualificate lepartecipazioni: sono interve-nuti, tra gli altri l�assessoredell�Industria, Giorgio La Spi-sa, il presidente della Sfirs Al-berto Meconcelli, la presiden-tessa dell�Anci, Linetta Serri equella della seconda Commis-sione consiliare (Politiche Uee cooperazione), Mariella Pilo.Ha concluso i lavori un inter-vento del presidente della Re-gione Italo Masala.

Subito dopo la �quattro gior-ni sarda� i responsabili deiprogetto e i rappresentanti del-le regioni dell�Obiettivo 1 chegli hanno dato vita (Sardegna,Sicilia, Campania, Basilicata,Puglia e Calabria) si sono in-contrati a Roma per una primavalutazione dei risultati.

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IL MESSAGGERO SARDO 14FEBBRAIO 2004

EMIGRAZIONESuccessodell'iniziativadel circolodi Barcellonapromossadall'Aitef.Una comunitàdi emigratiin continuaespansione

MANIFESTAZIONE A MADRIDPER RINSALDARE I RAPPORTITRA SARDI E SPAGNOLI

di Pier Sandro Pillonca

PERSONAGGI / Prestigioso riconoscimento a un ingegnereoriginario di Gergei nel Western Australia

LUCIANO CISCIDDACITTADINO MODELLO

È un sardo di Gergei il cit-tadino modello del We-stern Australia. Luciano

Ciscidda, detto Lucky, inge-gnere, 76 anni vissuti intensa-mente, ha ottenuto l�ambitoriconoscimento di �Active Citi-zen Award 2004�. Il premioviene assegnato annualmente il26 gennaio, in occasione dellaFesta Nazionale degli Stati au-straliani, al cittadino che si è di-stinto, per attività, opere ed ini-ziative, a favore della comuni-tà ed in particolare di coloroche incontrano difficoltà edhanno bisogno di solidarietà.

Luciano Ciscidda, nel We-stern Australia, a Perth da 34anni, negli ultimi otto si è im-pegnato nel volontariato perl�assistenza ai disabili ed aglianziani. Ha offerto e continuaad offrire, con l�aiuto dellamoglie Silvia, avvocato, lapropria consulenza tecnica aiconnazionali ed agli emigratiper il disbrigo di pratiche civi-li di vario genere. In qualità diGiudice di Pace, risolve le ver-tenze giudiziarie che gli sotto-pongono i cittadini alla ricercadi giustizia.

La notizia della premiazio-ne, avvenuta in modo solenne,

ci è stata fornita da MassimoCau 37 anni, cagliaritano, emi-grato l�anno scorso a Perth,dopo una lunga permanenza aTorino. Massimo Cau ha avu-to modo di constatare perso-nalmente la disponibilità diLucky Cascidda nel venire in-contro ai sardi che cercano diinserirsi nella nuova realtà diimmigrazione. Ha anche ri-scontrato il grande attacca-mento che il �cittadino model-lo� ha per le sue origini sarde.Il suo bene più prezioso � gliha rivelato � lo ha parte nelcuore e parte in casa. Nel cuo-re ha il ricordo della Sardegna,di cui gli hanno sempre parla-to i genitori, i nove fratelli e lasorella mentre in casa conser-va gelosamente lo Stemma deiQuattro Mori ed un contenito-re con un pizzico di terra dellaGiara di Barumini ed un ra-

metto di ulivo del territorio diIs Auras.

Massimo Cau ci ha inviatouna biografia del �primo citta-dino del Western Australia�che per esigenze di spazio ab-biamo sintetizzato.

Nato a Gergei il 4 dicembre1928, Luciano Cascidda, pri-

mo di 11 figli, riceve in donoalla nascita una vigna di millelire che tuttora produce vinoad uso e consumo della fami-glia.

Ancora piccolo segue i geni-tori a Roma dove il padre eraGiudice di Cassazione. Nelperiodo fascista, la famiglia, ditradizioni socialiste, subisce lapersecuzione del regime. Il pa-dre viene penalizzato nellacarriera e Luciano, appenaquattordicenne, è obbligato afrequentare la scuola pubblicaa due chilometri di distanzanel Ghetto.

Rinchiuso prima a Civita-vecchia e poi a Regina Coeli,riesce a fuggire in Iugoslavia esuccessivamente in Grecia,Francia e Spagna.

Nel 1944, rientrato a Roma,lavora alla Marelli Carrier econtemporaneamente frequen-

ta la scuola tecnica per geome-tri �Alfredo Rocco�.

Distintosi nel lavoro vieneinviato a Detroit, negli StatiUniti dove consegue la laureain ingegneria elettromeccani-ca. Nel 1949, rientrato in Italiaprosegue il lavoro per la Ma-relli installando impianti com-plessi di refrigerazione, area-zione, riscaldamento e condi-zionamento nei transatlantici�Galileo Galilei� e �Gugliel-mo Marconi�, nel traforo delMonte Bianco e nel Palazzodella Rai di Torino. Vienequindi inviato in Inghilterra ein altri paesi europei ed africa-ni per l�installazione di im-pianti in edifici pubblici e pri-vati.

Nella primavera del �70giunge nel Western Australia.Dopo 2 anni ottiene la cittadi-nanza australiana e partecipaalla costruzione, sempre nelsettore meccanico, di grandiimpianti civili ed industriali.Nel 1990 lascia la Marelli eper 6 anni svolge in proprio at-tività imprenditoriale.

Padre di 6 figli, 2 maschi e 4femmine, ha 16 nipoti, 3 pro-nipoti ed un quarto nascerà inaprile a Roma.

Al terzo piano della CasaGallega il suono dellelauneddas si confonde

con quello più potente dellagaita. Musicisti sardi e galizia-ni improvvisano un concerto:il caso ha voluto che si incon-trassero a Madrid in una fred-da mattina di dicembre perl�apertura della tre giorni diincontri e convegni dedicataall�emigrazione sarda in Spa-gna. Anche nel terzo millenniola musica ha il potere di abbat-tere steccati e favorire il dialo-go tra i popoli. Era proprioquesto lo scopo dell�iniziativapromossa dall�Associazionedei Sardi in Spagna, in colla-borazione con l�Aitef e laFaes: sardi e spagnoli, doposecoli di conquiste e domina-zioni, di tentativi di riscatto edi progetti autonomisti mai re-alizzati, si ritrovano insiemeper costruire la nuova Europa.A Madrid, capitale politica efinanziaria della Spagna, vivo-no e lavorano circa 700 sardi,altri 4000 hanno scelto lidi piùvicini, Aragona e Catalognasoprattutto, come se il rappor-to secolare tra le due terre nonsi fosse mai interrotto.

Lucia Cumpostu, nuoresedoc, svolge la sua preziosaopera all�Istituto Italiano diCultura di Barcellona. Insiemeai colleghi lavora per promuo-vere il marchio Italia nella ter-ra di Cervantes.

Da qualche anno è vicepresi-dente dell�Associazione deiSardi di Spagna �Sant Salva-dor d�Horta�, 280 iscritti eun�attività intensissima. DiceLucia: «La nostra isola in Spa-gna è ancora poco conosciuta,molti la confondono con laCorsica. La presenza dell�As-sociazione dei Sardi può con-tribuire a riavvicinare due po-poli che per secoli hanno vis-suto a stretto contatto. I segnidella dominazione spagnolasono presenti dappertutto inSardegna, nei nomi delle per-sone e nella toponomastica,nelle tradizioni popolari e reli-giose, nel tessuto urbanisticodelle città. La storia della Spa-gna, nel bene e nel male, è an-che la nostra storia. Oggi è ar-rivato il momento di superare

odi e rancori e lavorare perun�Europa dei popoli».

È lei il simbolo di un�emi-grazione diversa, fatta di intel-lettuali e artisti, imprenditori eprofessionisti. Chi ha lasciatola Sardegna non è partito conla valigia di cartone. RaffaeleMelis, avvocato di Gonnosfa-nadiga, cura gli interessi diimportanti società commercia-li con sede in Spagna. «Vivo aBarcellona da 14 anni e misento a casa.

Le mie radici, come testimo-nia il mio cognome, sono qui.Nelle mie vene, e in quelle dimoltissimi sardi, scorre san-gue iberico. Per troppo tempola storiografia ha descritto glispagnoli come conquistatorisenza scrupoli, ma molti di-menticano che gli aragonesiaiutarono il popolo sardo a li-berarsi dai pisani e dai genove-si».

Si sentono a casa ancheGianni Garbati, Pietro Maria-

ni, Maria Bonaria Fois e PieroCocco. Il primo è il presidentedel Comitato dei Sardi di Ma-drid. È arrivato nella capitalespagnola sei anni fa, disegnascenografie per le compagnied�arte, per i teatri e per le so-cietà di spettacolo. «La Sarde-gna è sempre nei miei pensierima non ho rimpianti, partire èstata una scelta di vita».

Pietro Mariani, cagliaritano,un passato nel mondo del-l�emittenza privata sarda, èoggi il direttore commercialedi Tiscali per la Spagna: a Ma-drid ha messo su famiglia manon rinuncia alle vacanze nel-l�isola.

L�altra cagliaritana, MariaBonaria Fois, è la responsabi-le del settore vendite dellaBRB, società leader per la pro-duzione di cartoni animati inEuropa. Sogna di realizzare uncartoon ambientato in Sarde-gna com�è successo in altrepiccole patrie.

Il decano, si fa per dire, del-la rappresentanza sarda a Ma-drid è Piero Cocco, 56 anni,originario di Seui. È arrivatogiovanissimo dopo alcuneesperienze di lavoro nel NordItalia e in Francia. Da buonseuese ha aperto un bar nellacapitale. Per più di vent�anniha servito cerveza e piña cola-da, oggi gestisce una ditta didistribuzione di bibite e liquo-ri. In casa, appesa al muro, lafoto del suo paese con lo sfon-do del Gennargentu innevato.

Storie emblematiche diun�emigrazione senza com-plessi. Un patrimonio di espe-rienze e conoscenze che po-trebbe tornare utile alla nostraterra.

«Da qualche tempo � diceRaffaele Melis � registriamoperò un nuovo fenomeno: mol-ti giovani lasciano la Sardegnaper venire a lavorare nei vil-laggi turistici di Maiorca e Ibi-za. È un segnale preoccupante,

un campanello d�allarme chedovrebbe far riflettere la no-stra classe dirigente».

Di emigrazione, e delle nuo-ve relazioni che potrebberonascere tra i due paesi, si è par-lato negli incontri inseriti nelprogramma delle giornate sar-de in terra iberica. «Il rappor-to tra la Sardegna e la Spagnapotrebbe rivelarsi molto profi-cuo � dice il presidente dellasezione sarda dell�Aitef, Al-berto Pisano � adesso si prepa-ra il terreno, i frutti si racco-glieranno quando saranno ma-turi». Ecco perché la seminaviene estesa a tutta la Spagna.La visita della delegazione sar-da ha fatto tappa anche a Sara-gozza, antica capitale del Re-gno d�Aragona. In questa cittàper quasi due secoli furono de-cise le sorti del popolo sardo:dal 1297 quando il Regno diCorsica e Sardegna fu cedutoda papa Bonifacio VIII a Gia-como II in cambio della Sici-lia, fino al 1479, anno dell�uni-ficazione della Corona d�Ara-gona con quella di Castiglia.Le tracce più evidenti di que-sto passato sono scolpite nellabandiera aragonese, dove cam-peggiano i quattro mori sottoun albero sradicato (nessunrapporto con il simbolo delGiudicato di Arborea, assicu-rano gli storici n.d.r.).

Il palazzo dell�Aljaferia, co-struito dagli arabi durante la do-minazione musulmana, ospitaoggi le Cortes d�Aragona, ilParlamento regionale. In que-sto luogo che custodisce i se-greti di dodici secoli di storia,la delegazione sarda ha incon-trato la vicepresidente dell�as-semblea legislativa, Aña Fer-nandez. Un momento impor-tante che ha aperto la stradaad un possibile rapporto di co-operazione tra la Sardegna el�Aragona. «I nostri popolihanno condiviso una storiacomune � ha detto Fernandez� oggi devono giocare un ruo-lo di primo piano in un�Euro-pa sempre più attenta alle ri-vendicazioni delle minoranzeetniche e linguistiche. Ognu-no di noi però deve portare ilproprio contributo di valori edi esperienze».

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IL MESSAGGERO SARDO 15FEBBRAIO 2004

SPECIALEEMIGRAZIONEPrestigiosoriconoscimentoalla comunitàsardanella Capitalefederale

INTITOLATA ALLA SARDEGNAUN'IMPORTANTE PIAZZADI BUENOS AIRES

di Marco Aresu

LA STATUA DI N.S. DI BONARIASANCISCE IL LEGAMETRA L'ISOLA E L'ARGENTINA

È stata inaugurata il 30 di-cembre scorso a BuenosAires la piazza Sardegna

dove campeggia la statua dellaMadonna di Bonaria.

Esiste un profondo legame trala Sardegna e la città di BuenosAires anche grazie alla Vergine diBonaria. La Madonna, nata comeprotettrice dei marinai nel 1370, èdivenuta in seguito la massimapatrona dell�Isola. Le cronachedell�epoca raccontano � come ciha scritto il presidente della Fede-razione dei circoli sardi in Argen-tina, Cosimo Tavera � che unanave spagnola facendo rotta pres-so le coste dell�isola fu sorpresada una terribile tempesta. Per nonaffondare gettò in mare vari og-getti fra cui la cassa di legno con-tenente il simulacro della Vergineche sorregge con la mano sinistrail Bambin Gesù. Si racconta inol-tre che appena la cassa toccò le ac-que del mare queste si placaronoe tornò il sereno.

Il carico approdò sulla spiaggiade Su Siccu, davanti al colle doveora sorge la basilica di Bonaria, aCagliari, e fu portata in salvo daun gruppo di frati che dedicaronoil tempio proprio alla Madonna diBonaria.

La venerazione della Vergine sidiffuse in tutto il Mondo. Uno deisuoi devoti fu Don Pedro de Men-doza che rese omaggio alla Ma-donna fondando il porto �De San-ta Maria del Buen Ayre�, dandocosì origine al nome della capita-le della Repubblica Argentina.

Seguendo l�esempio dell�origi-nale anche la statua situata nellapiazzetta di fronte all�edificio del-la �Direccion de Migraciones� al-l�incrocio di Av. Antartida e To-mas Edison a Retiro ha una suastoria, carica di emozioni e ricor-di, che risale al 1968 quando ilLions di Cagliari donò, su richie-sta della signora Bianca Boi, alClub omonimo di Belgrano, quar-tiere di Buenos Aires, la sculturadella Vergine, copia identica del-la Madonna venerata nel Santua-rio di Bonaria a Cagliari.

L�Associazione Sardi Uniti di

Buenos Aires, seguendo la tradi-zione, ha voluto rendere omaggioalla Santa Vergine, ottenendo ilpatrocinio della piazza e offrendocosì ai devoti un luogo di culto edai Sardi uno spazio dove ritrovar-vi un frammento dell�amata Isola.

Dopo varie trattative con il Go-verno della Città di Buenos Aires,nel maggio dello scorso anno, èstato firmato l�accordo del patroci-nio alla presenza dell�Assessoredel Lavoro, Matteo Luridiana, edel dott. Comerio rappresentantedel sindaco della capitale, AnibalIbarra, dando così inizio ai lavoridi restauro e valorizzazione dellapiazza e dell�immagine della Ver-gine, in abbandono da vari anni.

Finalmente il 30 dicembre 2003ha avuto luogo l�inaugurazionedella Piazza Sardegna alla presen-za delle autorità della Città di Bue-nos Aires, del presidente della Fe-derazione dei Circoli sardi in Ar-

gentina, Cosimo Tavera, del pre-sidente dell�Associazione SardiUniti di Buenos Aires, Angela So-linas, del Padre Antonio VaralaKlebs, parroco della BasilicaNuestra Senora de los Buenos Ai-res, del Padre Eduardo Porched-du, di origine sarda, della Prefet-tura argentina e della Gendarme-ria.

Sono stati, inoltre, presenti al-cuni rappresentranti dei Circolisardi in Argentina fra cui il presi-dente del Circolo �Antonio Se-gni� di La Plata, Giovanna Signo-rini, il presidente del Circolo �Fa-miglia Sarda� di Rosario, Seba-stiano Mureddu, del Circolo�Grazia Deledda� di Mar del Pla-ta, Loredana Manca, e del Circo-lo �Raices Sardas� di San Isidro,Iris Madau, rappresentanti dellaComunità sarda aderente al circo-lo di Moreno, tra cui Teresa Fan-tasia, accompagnati dai loro ri-spettivi soci, ed esibendo i vestitiregionali e gli stendardi.

Presenti anche autorità dellaComunità italiana in Argentina,fra cui i Presidenti delle Associa-zioni regionali a Buenos Aires e irappresentanti di Feditalia e Fedi-ba.

La cerimonia ha avuto iniziocon un breve discorso di CesarMeridda, promotore del progettoche ha ringraziato i presenti e lacollaborazione avuta dal governodella Città di Buenos Aires.

Ha poi preso la parola AngelaSolinas che ha raccontato l�arrivodel simulacro a Buenos Aires emanifestato l�emozione di vederedopo tanti anni l�immagine re-staurata. Dopo il ringraziamentodel dott. Comerio per il contribu-to ricevuto dell�Associazione Sar-di Uniti per la ristrutturazione del-la piazza, è stato invitato il presi-dente della Federazione Tavera arendere omaggio alla Vergine conuna ghirlanda di fiori seguito dal-le donne più anziane del CircoloSardi Uniti.

Infine padre Porcheddu ha be-nedetto la piazza ed i presenti. Lafunzione ha avuto termine con laposa di un rovere nel mezzo dellapiazzetta.

La piazza Sardegna è ca-ratterizzata, come giàdetto, dalla presenza del-

la statua di Nostra Madonna diBonaria. Si è trattato di unagiornata storica � ha sottoline-ato al Messaggero Sardo Tere-sa Fantasia � per la ComunitàSarda di Argentina, dopo annidi ritardi della burocrazia. S�ècosì compiuto un sogno lunga-mente atteso dagli emigratisardi: è stata restaurata la sta-tua della Madonna di Bonariache la città di Cagliari donò nel1968 a Buenos Aires. La bel-lissima immagine di marmobianco di Carrara alta due me-tri e venti che era stata colloca-ta con una solenne cerimoniasu un piedistallo di cinque me-

tri nella Darsena A del portodella capitale Argentina, guar-dando maestosa le navi che en-travano in porto come la statuadella Libertà a New York. Erastata tolta dal porto negli anni�90 quando presero avvio i la-vori di ristrutturazione. Dopoanni è ricomparsa nel piccolopiazzale all�entrata della Dire-cion Nacional de Migraciones.

A dare l�allarme della scom-

parsa � ha ricordato TeresaFantasia � era stato GiancarloZuchelli, un emigrato italianoal quale rispose Luis Avella-neda, presidente dell�Associa-zione cattolica Santi Cosma eDamiano di Bitonto (Bari) cheinformò la Comunità sardache aveva visto la statua gra-vemente danneggiata con ilBambin Gesù decapitato e chesei anni dopo, con sorpresa,

l�aveva trovata restaurata nel-l�attuale piazzale invitando,inoltre, la Comunità Sarda e gliargentini devoti a unirsi peronorare la Patrona della cittàomonima e della Sardegna. Trai primi a rispondere all�appelloerano stati i Sardi dell�Asocia-cion Sardegna di Moreno, chesi fecero promotori della parte-cipazione dei Sardi alla festivi-tà Patronale che ogni 24 di

aprile si celebra nella bellissi-ma Basilica di Buenos Airesnel quartiere Caballito.

Finalmente il pomeriggiodel 30 dicembre la cerimoniaufficiale nel piazzale ristruttu-rato con al centro la statua die-tro la quale sventolavano le trebandiere: Argentina, Italianaed i Quattro Mori della Sarde-gna.

Cosimo Tavera ha piantatoun albero ai cui piedi ha posa-to una pietra portata apposita-mente dalla Sardegna. La pic-cola Piazza ora porta il nome�Isola di Sardegna� ed il car-tello �Esta Plaza Sardegna lacuidan el Gobierno de la Ciu-dad, usted y el circulo SardiUniti�.

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IL MESSAGGERO SARDO 16FEBBRAIO 2004

SOCIETA'

NEL SEGNO DELLA SOLIDARIETA'LA VISITA NELL'ISOLADEL PREMIO NOBEL ESQUIVEL

di Gianni De Candia

ANEDDOTO

NON SI PUO'IMPRIGIONARELA LIBERTA'

Si è svolta all�insegna dellasolidarietà e dell�amiciziala visita di tre giorni del pre-

mio Nobel Adolfo Perez Esquivelper lanciare un ponte dalla Sarde-gna verso l�Argentina.

Il primo incontro, nella sededell�Assessorato del Lavoro, èstato con la Faes (la Federazionedelle Associazioni di Tutela im-pegnate in emigrazione) che hapromosso l�iniziativa, e con lealtre associazioni che operanonell�Isola a favore dell�Argenti-na e dei Paesi dell�America Lati-na. Si è trattato di un incontrooperativo in cui è stato fatto ilpunto della situazione e degli in-terventi in atto e si sono gettate lebasi per un miglior coordina-mento delle iniziative.

Massiccia e articolata lapartecipazione dei rappresen-tanti di una dozzina di asso-ciazioni di volontariato, unavera galassia semisconosciutama molto attiva.

Dopo il saluto di benvenuto diAttilio Dedoni, che ha ricordatola tempestività dell�interventodella Regione Sardegna per aiu-tare gli emigrati sardi in Argenti-na colpiti da una drammatica cri-si economica, e il ruolo svoltonella veste di coordinatore di tuttigli assessorati all�emigrazioneper rendere incisivi gli interventidelle altre Regioni italiane, Lui-gi Cogodi (ex assessore del La-voro, ex presidente della Faes edifensore di parte civile nel pro-cesso contro i militari argentiniaccusati degli omicidi dei desa-parecidos sardi) ha sottolineato ilcarattere strettamente operativodella riunione, invitando i rap-presentanti delle varie associa-zioni a illustrare i progetti in attoe quelli che intende realizzare inmodo da permettere ai responsa-bili dell�assessorato (con il Capodi Gabinetto dell�Assessorato,Attilio Dedoni, hanno partecipa-to il Direttore Generale RobertoNeroni, il Direttore del ServizioEmigrazione, Marco Ghiani, e ifunzionari che si occupano deiproblemi dell�Argentina) di ac-quisire dati precisi su cui poidefinire politiche di interventoe sostegno. Cogodi ha sottoli-neato come conoscersi può ser-vire ad operare in modo più co-ordinato ed efficace. «Un quar-to del nostro popolo � ha ricor-dato � è diviso nel mondo, manon è disperso perché mantieneun forte legame con la Sarde-gna. solo in Argentina si stimache i sardi e i loro discendentisiano più di 50 mila. In questomomento questa parte del po-polo sardo sta vivendo una fasedi democrazia difficile in pre-senza di condizioni economi-che terribili. E noi dobbiamofare qualche cosa per aiutarli».

Lello Giua, presidente dellaFAES, la Federazione delle asso-ciazioni di tutela impegnate inemigrazione, ha ricordato il ruo-lo svolto da Acli, Craies, Filef,Aitef, Anfe, Atm-E. Lussu e F.Santi, a favore degli emigrati.L�incontro con Esquivel � ha sot-tolineato � rappresenta un mo-mento importante da cui può sca-turire un miglior coordinamentodelle iniziative a vantaggio deidestinatari. Un arricchimento re-ciproco che può derivare dalloscambio di esperienze e di infor-mazioni.

Claudio Cugusi, presidentedell�associazione culturale �iSardi�, di cui è presidente onora-rio il prof. Giovanni Lilliu, haraccontato l�esperienza iniziatanel 2001. Ha illustrato il proget-to di cooperazione internaziona-le �Le Villas: assistenza e giocoper i bambini�, che usufruisce

del sostegno dell�Unione Euro-pea.

Mafalda Pasella, presidentedell�associazione �Cinque paro-le�, ha spiegato che la sua orga-nizzazione è costituita da duesettori: l�adozione a distanza deibambini di Claypole (un grossosobborgo di Buenos Ayres) ini-ziata nel 1992, e l�assistenza aipoveri locali avviata nel 2000con il progetto �Il bisogno na-scosto� che si preoccupa di atti-vare mense e di dare un tetto si-curo ai bisognosi. Attualmentesono 250 i bambini assistiti.

Martina Cogodi presidentedell�associazione �Aiutiamoli�di Carbonia, ha spiegato che lasua organizzazione opera in col-laborazione con �Te ajudams acrecer� con sede a Claypole. Isoci sono oltre quattrocento e inbase al meccanismo che chiadotta un bambino a distanzadiventa socio, sono oltre 400 ipiccoli argentini adottati. L�im-pegno è rivolto a dare strutturedi accoglienza per i bambini eaiuti scolastici. Il progetto inelaborazione prevede di darel�acqua potabile e una casa perle madri. Ma c�è anche un pro-getto per aiutare i padri disoccu-pati coinvolgendoli nelle costru-zioni delle case per le madri. Gliinterventi riguardano Tucumane il Barrio Las Tunas.

Il dott. Mauro Giovanni Car-ta, docente di Psicologia Medi-ca nel dipartimento di Igiene eSanità Pubblica dell�universitàdi Cagliari, ha illustrato il pro-getto di �benessere psicosocialenei cittadini argentini di originesarda� finanziato dall�assesso-rato regionale alla PubblicaIstruzione, realizzato a La Plata.Si tratta � ha spiegato � di un�in-dagine epidemiologica sul disa-gio psichico condotta tra l�otto-bre del 2002 e il febbraio 2003con la collaborazione di studio-si delle università di Cagliari,Buenos Aires e La Plata. Èemersa una frequenza di distur-bi depressivi molto elevata so-prattutto nelle donne. Carta halanciato l�appello a impegnarsiper la produzione di farmaci dibase da distribuire ai bisognosi.Ha spiegato che nel vicino Para-guay c�è un�industria farmaceu-tica di proprietà di imprenditoridi origine sarda che potrebbero

essere coinvolti nel progetto.Carlos Cardini, argentino che

da metà degli anni 90 si è stabi-lito in Sardegna, ha parlato del-l�attività dell�associazione�Amerinda�, di cui è vicepresi-dente e direttore artistico. Ha ri-cordato le varie iniziative cultu-rali, le rassegne del cinema ar-gentino. «Siamo un ponte � hadetto � tra la Sardegna e l�Ar-gentina».

Antonello Comina ha illustra-to l�attività dell�associazione�Comunità Il Seme� di SantaGiusta, costituita nel 1985 da ungruppo di giovani disabili sotto-lineando che la specificità diquesta organizzazione è quelladi puntare sul lavoro e sull�atti-vità produttiva come mezzo diintegrazione per le persone disa-bili o in stato di disagio. Ha rife-rito che l�associazione ha giàavuto scambi con Messico eCile.

Anna Domenica Fiori, del-l�associazione �Assieme�, ha

raccontato degli interventi giàfatti in Afganistan e in alcunipaesi dell�Africa. Ha illustratola collaborazione avviata conAmerinda e ha annunciato chesono già stati proposti progettiper interventi in Argentina e inaltre zone dell�America Latina.

Altri rappresentanti di asso-ciazioni di volontariato si sonoriservati di far pervenire allaFaes, che si è incaricata di coor-dinare il materiale, i loro proget-ti.

Il Capo di Gabinetto dell�As-sessorato, Attilio Dedoni, ha ri-cordato che oltre all�interventodiretto con il progetto di forma-zione finalizzato alla produzio-ne, finanziato dall�assessoratodel Lavoro, la Regione Sarde-gna, ha coordinato l�interventodi tutte le regioni italiane. Sonostati stanziati 200 miliardi divecchie lire, di cui 150 destinatia interventi sanitari e 50 per larealizzazione di reti per ricreareun tessuto di piccole imprese.

«Quando l�Italia uscì devastatadalla guerra mondiale � ha ricor-dato Dedoni � l�Argentina fu ilprimo paese a darle un aiuto».

Gianni De Candia ha ricorda-to la richiesta avanzata a nomedella Federazione dei circolisardi in Argentina da VittorioVargiu, in più occasioni, di im-pegnarsi in un progetto perl��adozione� a distanza di unnonno. In Argentina, infatti, nonci sono solo bambini che muoio-no perché non hanno cure né ali-mentazione, ci sono anche tantepersone anziane, costrette a vi-vere con una pensione da mise-ria di neppure 50 euro al mese.Queste persone non hanno pos-sibilità di sopravvivere senza unaiuto. La proposta fatta da Var-giu è di dare un sostegno agliemigrati in Argentina nati inSardegna che hanno superato i70-75 anni.

Molte delle associazioni pre-senti alla riunione hanno mani-festato interesse per la propostae si sono riservate di mettere apunto un progetto anche per lepersone anziane.

Adolfo Perez Esquivel ha rin-graziato tutti. «Sono colpito � hadetto � del livello di solidarietàche avete nei confronti dell�Ar-gentina e del mondo intero. È unsegno di speranza molto forte».Il premio Nobel argentino haspiegato che la situazione di cri-si e di disperazione riguarda tut-ta l�America Latina. La sua as-sociazione è impegnata in 15paesi in programmi di educazio-ne e di difesa dei diritti umani.Ci sono situazioni di graveemarginazione anche nell�Ame-rica centrale, dal Nicaragua alMessico. Nel Chapas � ha dettoEsquivel � stiamo lavorando inprogrammi di educazione civilee di educazione al lavoro.

In Argentina abbiamo pro-grammi per i �bambini di stra-da� (�niños de ruga�). Abbiamoequipe giuridiche per la loro di-fesa e laboratori per insegnarloro un mestiere, c�è un serviziodi guardia medica in funzione24 ore. Abbiamo spesso proble-mi con la polizia e con la giusti-zia che considerano questi bam-bini dei delinquenti e non si ac-corgono che sono vittime di unasocietà ingiusta.

Dopo la proiezione di un vi-deo sull�attività svolta nel-l��Aldea� (il villaggio) realizza-to da Esquivel per il recuperodella parte più emarginata dellasocietà argentina, il premio No-bel ha spiegato che l�iniziativapunta al recupero delle personeattraverso il recupero della di-gnità, un processo che passa at-traverso l�insegnamento del la-voro. «È importante l�educazio-ne � ha ribadito Esquivel � performare la coscienza critica.Crediamo nell�educazionecome pratica della libertà».

Adolfo Perz Esquivel ha con-cluso il suo intervento sottoline-ando come sià forte il senso disolidarietà tra i più poveri. In oc-casione della grave crisi che haprovocato la morte di moltibambini per fame e malattie aTucuman � ha raccontato � i car-toneros, quelli che vivono rac-cogliendo cartone e altri rifiutinelle strade delle grandi città,hanno fatto una colletta per aiu-tare i più bisognosi.

La prima giornata di Esquivelin Sardegna si è conclusa conuna cena nella casa museo di Pi-nuccio Sciola tra quadri e scul-ture. Il premio Nobel argentinoè rimasto affascinato dalle pietresonore di Sciola e dal paese diSan Sperate e dai murales che ri-coprono gran parte delle case.

A conclusione della cenaa casa di Sciola AdolfoPerez Esquivel ha rac-

contato un aneddoto per invi-tare tutti a stare più attenti aciò che succede accanto a noi.Per far capire che c�è una pro-fonda differenza tra �guarda-re� e �vedere� ha riferito unapiccola storia vera. Una inse-gnante del Nicaragua, colpe-vole solo di battersi per valoricome la giustizia e la libertà,venne arrestata e rinchiusa incarcere. Alla figlioletta di ottoanni fu permesso di andare afarle visita solo una volta almese. La prima volta la bambi-na portò alla madre un suo di-segno che riproduceva tantiuccelli. La guardia glielo se-questrò e lo fece a pezzetti per-ché «gli uccelli � disse alla

bambina � fanno pensare allalibertà e qui non ci possonoessere questo tipo di pensieri».Il mese successivo la bambinaportò un nuovo disegno allamadre, questa volta aveva raf-figurato alberi, tanti alberi. Laguardia lo controllò e dissealla piccola: «questo lo puoidare a tua madre perché gli al-beri sono ben radicati per ter-ra e non si possono muovere».La madre abbracciò emozio-nata la figlioletta, le fece tanticomplimenti per il bel disegnoe le chiese che alberi fossero ecosa fossero quei frutti tra lefoglie. La bambina, portando-si un dito alla bocca, invitò lamadre a parlare a bassa voce ele spiegò che quelli erano gliocchi degli uccelli nascosti tragli alberi».

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IL MESSAGGERO SARDO 17FEBBRAIO 2004

SOCIETA'Il premio NobelPerez Esquivelrende omaggioai due giovanisardi vittime delladittatura e esortaall'impegnoper la pacee la solidarietà

DA TRESNURAGHESUN PONTE DI AMICIZIATRA SARDEGNA E ARGENTINA

di Antony Muroni

Un pubblico folto, atten-to e commosso, stipatoin tribune troppo strette

per contenere l�emozione, haassistito partecipe al convegno�Dal processo alla dittatura alprogetto di democrazia�, orga-nizzato dalla Federazione del-le associazioni di Tutela(Faes) e dell�assessorato re-gionale del Lavoro a Tresnura-ghes in occasione della visita inSardegna del premio NobelAdolfo Perez Esquivel per ren-dere omaggio a due giovanisardi, nativi di Tresnuraghes,vittime della dittatura militareargentina.

«I diritti umani � ha dettoEsquivel, che ha parlato inspagnolo ma che si è fatto ca-pire benissimo da tutti i presen-ti � non hanno frontiere, appar-tengono alla grande famigliadel genere umano. Vanno al dilà delle differenze culturali,politiche e sociali. Sono qui perparlarvi della vita � ha prose-guito � nonostante i molti mor-ti per la dittatura argentina e ditutta l�America Latina».

L�intervento del premio No-bel è durato poco più di mez-z�ora ma è stato trascinante,accolto da due, cinque, diecistanding ovation, di quelle chesi riservano solo alle grandi au-torità morali. Applausi convin-ti e occhi lucidi di gioia e disperanza, con cuori che vibranoall�udire parole nobili e capacidi regalare una prospettiva dipace, libertà, giustizia, diritticivili. «Lottiamo per la vita �ha proseguito � e per la dignitàumana.Questa è stata la lottadei due giovani sardi uccisi».

Parole pronunciate da unapostolo della lotta non violen-ta contro le dittature e le sopraf-fazioni, un uomo che con il suoesempio ha saputo conquistareun premio Nobel per la pace.

Adolfo Perez Esquivel ha no-bilitato la manifestazione svol-tasi nel centro di aggregazionedi Tresnuraghes intitolato allamemoria di Martino Mastinu eMario Marras (i due giovanioriginari del paese, uccisi dalladittatura Argentina nel 1976),ricordando l�insegnamento deidue martiri: «Avevano vogliadi cambiare il mondo � ha det-to l�intellettuale argentino, cheha testimoniato davanti allaCorte d�Assise di Roma, dovesono stati giudicati e condanna-ti i generali colpevoli dell�as-sassinio dei due tresnuraghesi �e lo facevano nel loro piccolo,cercando di aprire il cuore degliuomini. Il loro sacrificio, cosìcome quello degli altri 30 miladesaparecidos, ingoiati daicampi di prigionia e mai torna-ti a casa, è scritto a caratteri in-delebili nella storia. In quellastessa storia che deve essere in-segnamento per il passato eguida per il futuro. Perché maipiù nessuno debba essere vitti-ma di soprusi così grandi, maipiù nessuno debba essere im-prigionato, torturato e uccisonon perché è un pericolosoguerrigliero ma semplicementeperché vuole vivere una vitagiusta, normale, con i diritti chespettano alla persona umana».

«La libertà e la pace � ha ri-badito Esquivel � non si regala-no, si conquistano. E per questoche abbiamo bisogno della resi-stenza, di una resistenza cultu-rale, sociale, politica e spiritua-le. E per questo che abbiamobisogno di una coscienza criti-ca».

Parole vibranti, di tanto intanto interrotte dagli applausidei circa 300 che sono riusciti a

entrare nel centro di aggrega-zione di Tresnuraghes. C�eranopolitici (i consiglieri regionaliLuigi Cogodi, Pasquale Onida,Emanuele Sanna, BeniaminoScarpa e Giuseppe Pirisi, l�as-sessore al Lavoro Matteo Luri-diana, il sindaco Salvatorange-lo Zedda e tutti i consiglieri co-munali, il capo di Gabinettodell� assessorato del Lavoro,Attilio Dedoni), rappresentantidelle associazioni e tanti, tan-tissimi cittadini comuni, desi-derosi di sentire raccontare unpezzo della storia del secoloscorso dalla viva voce di unprotagonista. Che ha assicurato«piena collaborazione» da par-te delle associazioni umanitarieda lui rappresentate (movimen-to Pace e Giustizia e la lega in-ternazionale per i diritti uma-ni), «con il nascituro Centro in-ternazionale di documentazio-ne sui diritti umani di Tresnura-ghes». Un ente istituito conun�apposita legge del Consi-glio regionale, voluta e soste-nuta, dagli ex assessori del La-voro Luigi Comodi e della Pub-blica Istruzione Pasquale Oni-da.

La manifestazione è stataaperta dal saluto del presidentedella FAES, Lello Giua, che hatracciato un breve profilo del-l�ospite, ricordando il suo im-pegno e le sue sofferenze.Dopo il benvenuto del sindacoSalvatorangelo Zedda, Pasqua-le Onida ha ricordato che la de-cisione di aprire il Centro di do-cumentazione di Tresnuraghes,intitolato alla memoria di Mar-tino Mastinu �El Tano� e MarioBonarino Marras, fu voluta conlo scopo di creare un luogo diconfronto e di discussione suoitemi della pace.

Luigi Cogodi, che ha rappre-sentato la Sardegna come partecivile nel processo contro i mi-litari argentini, ha letto la testi-monianza resa da Adolfo PérezEsquivel nel processo di Romacontro la dittatura militare, edin difesa della memoria dei d e -saparecidos.

«Sono stato sequestrato il 4aprile del 1977 � ha dichiaratodeponendo come testimone diparte civile nell� udienza del 25ottobre del 2000 � presso il Di-partimento della Polizia Fede-rale. Non sono mai stato inter-rogato. Non mi è mai stata con-testata nessuna accusa. Non èmai stato istruito un processo enon mi hanno mai fornito spie-gazioni circa il mio arresto».

Esquivel proseguì ricordan-do di essere rimasto in quellacella per 32 giorni, fino al 5 dimaggio quando, incatenato lohanno fatto salire su un�autodiretta all�aeroporto. «Lì mihanno incatenato al sedile di unaereo. Vi erano un ufficiale eun sottufficiale, il pilota e uncopilota, e all�interno dell�ae-reo io ero l�unico prigioniero.L�aereo decolla ed inizia a vo-lare sopra la costa dell�Uru-guay e sul Rio de la Plata. Pen-savo che sarei stato un altro deiprigionieri che sarebbe statogettato in mare. Dopo circa dueore, o forse anche di più, all�ae-reo è arrivato un contrordine emi hanno portato alla base mi-litare di Moròn, che chiamava-no �El Palomàr�. Lì sono rima-sto per altre due ore incatenatonell�aereo, finché è arrivatol�ordine che mi portassero pres-so la prigione de La Plata, al-l�unità numero 9 dove mi tortu-rarono per cinque giorni. Midicevano che nessuno, nemme-

no i Vescovi e neppure il Papami avrebbero salvato».

Nella sua testimonianza ilPremio Nobel ricordò che duegiorni prima della finale deimondiali di calcio che nel 1978si svolgevano in Argentina, lopresentarono a un signore chechiamavano maggiore �Gua-stavino�. «Il maggiore �Gua-stavino� era uno dei repressoridei servizi di �Intelligence�dell�Esercito. Il suo nome veroera Raul Guglielminetti. Que-st�uomo mi ha portato via inuna Ford Falcon. Ero incatena-to. E mi disse che mi avrebbeportato al primo corpo del-l�Esercito, comandato dal gen.Suarez Mason; e che questa erala persona che decideva circa lavita o la morte dei prigionieri».Lungo il tragitto l� auto condot-ta si fermò vicino ad un riforni-tore di benzina. «Io ero amma-nettato; lui mi ha tolto le ma-nette e mi ha detto: �vado a ri-fornirmi di nafta�, mi ha lascia-to accanto una pistola e per ter-ra c�era anche una mitragliatri-ce. In questo modo a molti ve-niva applicato quello che si di-ceva �la fuga�: cioè, inventan-do un tentativo di fuga, veniva-no uccisi. In quel momento ioho alzato le mani e sono rima-sto fermo fino a che lui non si èfatto vivo di nuovo. Quando èarrivato gli ho detto: �ha di-menticato i suoi giocattoli� elui mi ha risposto: �Oh! Quan-to sono distratto!�. In realtàmolti detenuti erano assassina-ti in questo modo, applicandola �legge della fuga�.

Esquivel è convinto che fusalvato dalla solidarietà inter-nazionale, dalla forte pressioneche facevano i Governi demo-cratici del mondo, le diverse

organizzazioni umanitarie e leChiese. Respinse il tentativo didimostrare che «in Argentina,al tempo della dittatura milita-re, c�è stata una guerra. Non c�èstata alcuna guerra. In Argenti-na è avvenuto un genocidio ri-volto contro tutti i settori socia-li».

Cogodi ha concluso l�inter-vento ricordando che il gen.Guglielmo Suarez Mason, èstato condannato all� ergastolodalla Corte d�Assise di Roma.Tra le sue vittime ci sono i duegiovani eroici sindacalisti sar-di, operanti nei cantieri navalidel Tigre, in Buenos Aires:Martino Mastinu e Mario Bo-narino Marras.

È seguito l�applaudito inter-vento di Perez Esquivel, con-cluso da racconto di un aneddo-to di Gabriel Garzia Marques.«Un bambino di otto anni � haraccontato il premio Nobel �figlio di un grande scienziato,entrò nello studio dove il padrestava cercando di risolvere iproblemi del mondo e gli chie-se di giocare. L�uomo tentò diallontanare il piccolo dicendo-gli che era molto impegnato,ma di fronte alla risolutezza delbambino tentò di non dispiacer-gli. Da una rivista strappò unapagina raffigurante il mondo ela fece a piccoli pezzi con leforbici. Poi consegnò i pezzettial figlioletto invitandolo a �ri-comporre il mondo�. Certo delfatto che suo figlio non cono-scesse il pianeta gli diede diecigiorni di tempo per riuscire nel-l�incombenza. Il figlioletto siripresentò dopo due ore con ilmondo ricomposto esattamen-te. Il padre, stupefatto, gli chie-se come avesse fatto, visto chenon conosceva il mondo. E il fi-glioletto gli spiegò che sul retrodella pagina della rivista eraraffigurato un uomo e che «par-tendo dall�uomo era riuscito aricostruire il mondo».

La manifestazione è stataconclusa dall�intervento del-l�assessore Luridiana che haapprezzato l�impegno per lapace e la solidarietà e ha ricor-dato le iniziative della Regioneper aiutare gli emigrati sardi inArgentina e, più in generale,nell� America Latina. L�asses-sore del Lavoro ha spiegato cheproprio condividendo le cosedette da Esquivel sul recuperodella dignità umana e della so-lidarietà il progetto di interven-to, finanziato con il voto unani-me del Consiglio regionale,messo a punto dall�Assessoratodel Lavoro, con il coinvolgi-mento della Federazione deicircoli sardi in Argentina e del-la FAES, aveva puntato allaformazione professionale fina-lizzata all� avvio di piccole at-tività produttive. Una sceltache ha dato risultati più chesoddisfacenti e che è stata pre-sa a modello anche da altre Re-gioni. La manifestazione nelricordo di El Tano si è conclu-sa, non prima che Perez Esqui-vel potesse soddisfare un suogrande desiderio: quello di visi-tare la chiesetta campestre diSan Marco, dove da 15 anni lafotografia di Martino Mastinu èappesa, lasciata lì da suo pa-dre, insieme a una straziantepreghiera.

La visita di Adolfo PerezEsquivel nell�Isola si è conclu-sa il giorno successivo quandoil Premio Nobel è stato ricevu-to dal Presidente del Consiglioregionale Efisio Serrenti che,al termine di un incontro pri-vato, gli ha donato la bandieradella Sardegna.

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IL MESSAGGERO SARDO 19FEBBRAIO 2004

CULTURA / Tra memoria e personaggi

MEDAGLIONI DI SARDEGNAdi Adriano Vargiu

CULTURA / Un libro di Giacomo Serreli

�BOGHES E SONOS�TUTTO SULLA MUSICA SARDAPietro Russino a New

York, Paolo Nonnis eMichele Taras a Los An-

geles; Bruno Massidda in Bra-sile; Marina Pittau e gli Acantoin Svizzera, Filomena Campuse Davide Sanna a Londra; An-tonio Lai, Giorgio Crobu a Ber-lino; Tonio Anedda a Colonia.

Sono alcuni dei musicistisardi che risiedono ed operanoall�Estero, che il giornalistacagliaritano Giacomo Serreliha �scovato� nella sua ricercasulla musica sarda che ha frut-tato la pubblicazione di �Bo-ghes e sonos�, due volumi cheraccontano lo sviluppo dellascena sarda dal 1960 ai giorninostri.

I due volumi sono stati datirecentemente alle stampe daScuola Sarda Editrice di Ca-gliari e rappresentano la na-turale prosecuzione, con vi-stosi ampliamenti ed aggior-namenti di �Sardegna rock� ,editi in due edizioni nel 1991e 1994 .

Quell�opera per la primavolta fissava i contenuti prin-cipali del percorso della musi-ca cosiddetta extra colta scan-dagliando decine e decine diartisti e formazioni che aveva-no operato in diversi ambiti

della musica leggera, pop,rock ma anche del jazz e dellarielaborazione della musica et-nica.

�Sardegna rock� è cosi di-ventato �Boghes e sonos - 40anni di musica extra colta nel-l�isola, dal beat al pop, dal jazzall�etnorock�.

Il vecchio titolo era sembra-to all�autore un po� fuorviantee parziale proprio perchè la ri-cerca condotta non si limitavaalla pur ampia schiera delrock.

Ora si struttura in due corpo-si volumi in una robusta e raf-finata veste grafica.

La meticolosa e certosinaopera di ricerca sul campo haportato l�autore a stendere 820schede analitiche su altrettantigruppi, artisti ed eventi legatialla musica della Sardegna.

Le schede sono disseminatein complessive 870 pagine edistribuite in sei diverse sezio-ni tutte precedute da un saggiointroduttivo: �in principio erail beat� (159 schede);�il rockindipendente degli anni Ottan-ta� ( 93 schede) ; �anni Novan-ta� ( 234 schede); �radici�(145 schede).

L�ambito jazzistico si artico-la in cento schede, altre propo-

ste meno classificabili, in tutto89, sono inserite in una sezio-ne battezzata �altro ancora�.

L�ampia ricerca condotta daGiacomo Serreli ha consentitodi catalogare, come detto, an-che artisti sardi che da temporisiedono e lavorano all�Esteroed artisti non sardi che si sonoaccostati ai temi della musicadella nostra regione.

Completano �Boghes e so-nos� il capitolo �Riassumen-do� che offre in pillole la sin-tesi di quei quarant�anni dimusica nell�isola raccontatinelle pagine dei due volumi;ancora una storia delle etichet-te discografiche sarde, una de-scrizione dell�importantissimoarchivio di documenti disco-grafici raccolto a Olbia da Ma-rio Cervo, e in chiusura, unadettagliata cronologia.

Corredano i due volumi unaricca documentazione fotogra-fica e, in calce alle singoleschede, una minuziosa disco-grafia.

La prefazione è firmata dalgiornalista e critico musicaleEnzo Gentile.

Il libro è distribuito in dueversioni, con o senza cofanet-to, al prezzo rispettivamente di60 e 50 euro.

Nella Cagliari degli anniCinquanta, tra maceriee ricostruzione, se ne

andava un professore di letterein pensione, declamando espiegando Dante agli studentiin perenne difficoltà. Per unbicchiere di vino traduceva pa-gine di greco e di latino. Equando i piedi diventavano dipiombo, di pagine ne avevatradotte davvero tante. Unafredda sera di gennaio, in piaz-za Matteotti, aspettando iltram (in un passato sempre piùremoto c�erano i tram), se laprese con la statua di GiuseppeVerdi: «Te ne stai qui, al fred-do, i piccioni te la fanno ad-dosso, e io me ne vo al caldo,in compagnia di questo�». Ealzava il fiasco impagliato, divino nero.

Nel libro di Augusto Monti-sci, ingegnere, DemonstratioMirabilis, (Edizioni Fiore, e-mail [email protected]), BeppeDessy � personaggio principa-le � ricerca e ritrova Professo-re, matematico ed ex-inse-gnante di liceo. Un geniaccioche alla vita asettica ha prefe-rito quella del barbone, sce-gliendo di vivere diogeniana-mente. Con Professore, dialo-ga sul teorema di Fermat, cheforse il suo insegnante d�unavolta ha già dimostrato.

Pierre Fermat, matematicofrancese secentesco legato allericerche sulla teoria dei numeri,raramente pubblicò le sue sco-perte, «omettendone quasi sem-pre la dimostrazione e affidan-dole per lo più a lettere ad amicio appunti sui libri. Scrissel�enunciato del suo teorema sul-l�orlo di un libro e aggiunse:�Della qual cosa scopersi invero una mirabile dimostrazio-ne. La ristrettezza del marginenon la può conte-nere�».

Il libro di Montisci, va detto, èpiacevolissimo, scritto schema-ticamente � alla Fermat � svi-luppato con buona narrativa. Lamatematica sembrerebbe il pre-testo per raccontare, ironica-mente e umoristicamente � ca-ratteristiche tipicamente sarde �Cagliari e la Sardegna. Dal-l�emigrazione qualche volta siritorna. Perché � come dicevaEmilio Lussu � sotto la suoladelle scarpe, rimane sempre lapropria terra. Beppe Dessy, ma-tematico, ritorna a Cagliari dopovent�anni passati a Princeton.Ritrova il suo Golfo degli Ange-li: «Al tramonto è un brulichiodi luci rosse. Si ha un bel direche è bello e basta». La città �gli dice il taxista, trasportando-lo all�Hotel Italia � è «moltocambiata: hanno aperto un parcoa Monte Claro e uno sul colleSan Michele, e hanno restauratoil castello, ora lo usano per faremostre. Hanno fatto un sacco dilavori nel quartiere di Castello,adesso è diventato una zonamolto �in�. Nel lungo porto han-no buttato giù la vecchia recin-zione e hanno messo delle fio-riere, davvero una bella passeg-giata, via Roma, peccato che ro-vini tutto il palazzo della Regio-ne� Se arriva in nave, le dà l�im-pressione che alla città abbianofatto un occhio nero�

- Quando sono partito si parla-va di abbattere i casotti e gli sta-bilimenti del Poetto�

- I casotti sono stati buttati giùe gli stabilimenti no. Infatti lagente ancora si lamenta, perchéi casotti erano degli operai e glistabilimenti erano dei ricchi�Poi la sabbia ha cominciato avolare via e in certi punti c�era-no solo due metri di spiaggia.

Allora hanno fatto il ripasci-mento, però con sabbia grossa enera, che quelli della Provinciadicevano che in quattro mesi sa-rebbe tornata come prima, ma dimesi ne sono passati molti di piùè la sabbia è rimasta nera�».

Chissà perché solo il palazzodella Regione e quello del-l�Enel? La via Roma nel pome-riggio è uno spettacolo, scriveMontisci. «Piazza Yenne è unavera piazza: ciottolato, aiuole,tavolini dei bar [e gli uccelli?] elì ad abitare la rotonda, la statuadi Carlo Felice, che non ho maisaputo cosa indica. Forse lo sta-dio, dove si trovano gli uniciSardi disposti a osannarlo, ve-stendolo di rossoblu quando ilCagliari conquista qualcosa, ba-sta poco [beh, per i cagliaritanidoc la statua indicava i gabinet-ti della piazza]. Le scalette di

Santa Chiara, la prova del guer-riero. Riuscivamo a risalirle tut-te trattenendo il respiro, trovan-do la velocità giusta per non im-piegare troppo tempo, senzabruciare troppo ossigeno. Ades-so mi ci vorrebbero le scale mo-bili [basta prendere l�ascensore,struttura moderna addossato al-l�antica chiesa di Santa Chia-ra�]». Chiude il libro un bel pro-verbio: Chi� no teni nudd�e fai,scrafi su cu� a su cãi.

Dalla prosa alla poesia: l�ulti-mo libro di Antonella Anedda,premio Montale 2000, è Il cata-logo della gioia (Donzelli edito-re, e-mail [email protected]).Poesie nitide, dove l�uso sapien-te della lingua fa risaltare unprofondo amore per la vita.

«Scrivere una poesia: respira-re / l�aria tra la notte e il giorno /e insieme a loro tra gli alberi /

quasi venisse sulla punta di ognifoglia / un tintinnio di brina untepore di bava / l�inizio confusodi una frase / che strisciando miscaccia / depone oggetti, bassenote / tremando leggermente / fadel mio guscio un cielo».

L�altra faccia del medaglione.Nel tepore dell�estate di SanMartino, a ottant�otto anni sen�è andato Domenico Cardaro-poli, ideatore, fondato, maestroconcertatore e direttore dellaBanda musicale «Città di Ca-gliari». Arrivò in Sardegna sulfinire degli anni Trenta, con lasua valigia di emigrato. Dopouna breve parentesi a Sant�An-tioco, trovò in Cagliari la suaseconda patria, come amavadire. E nella città ancora scon-volta e lacerata dal mostro dellaguerra, 1944, maturò l�idea d�uncomplesso bandistico, non soloper allietare le feste, ma anche esoprattutto per diffondere la mu-sica sinfonica e lirica a livellopopolare. Negli anni Cinquantatrovò nel sindaco Pietro Leo unvalido appoggio, come pure nelsuo successore, Mario Palomba.Si formò il comitato promotore:il maestro Cardaropoli, il dott.Enrico Garau e il dott. MarioPintor. L�atto di fondazione fufirmato nel 1955, nella sedecagliaritana dell�Enal (Entenazionale assistenza lavorato-ri), in via Baylle, con registra-zione notarile.

Enrico Garau � va ricordato� era un alto magistrato con lapassione della musica, piùvolte assessore comunale, pa-

dre delle due medaglie al va-lor militare, Gianni e Carlo,suocero dello scrittore Giu-seppe Fiori. Mario Pintor,giornalista, redattore deL�Unione Sarda, storico citta-dino, amava soprattutto l�ope-ra lirica e nei momenti di re-lax si cimentava in romanze eacuti tenorili, arrivando al dodi petto. A guerra finita (erastato ufficiale), più volte no-leggiò un aereo da turismo persorvolare Trieste e i territoripassati alla Iugoslavia, lan-ciando un opuscolo irredenti-sta, stampato a proprie spese.

La Banda musicale «Città diCagliari» nacque dalla fusio-ne di diverse bande: Sant�An-na di Cagliari, Monserrato,Dolianova, Siliqua e Iglesias.Gli strumentisti venivano tra-sportati alle prove e ai concer-ti con dei taxi; il trasporto delmateriale � leggii, strumentipesanti, podio ecc. � era affi-dato alla Ditta Cambuli. Primasala prove nella chiesa di San-ta Chiara, di proprietà dellaSocietà di Sant�Anna (societàche donò anche le cartelle pergli spartiti). In seguito la salaprove fu trasferita nei localidonati dal Comune, nel bastio-ne di Saint Remy, di fronte allaPasseggiata Coperta. Presi-dente dell�associazione bandi-stica, Piero Atzeni, stimatissi-mo preside di scuola media.

Banda voleva dire festa enon c�era festa senza di essa. Iconcerti si tenevano d�estatenella terrazza del bastione �su bastioni dei cagliaritanidoc � e d�invero sotto i porti-ci della via Roma. Al bastionesul palco semicircolare, a tea-tro greco-romano � disegnatoe voluto dallo stesso maestro.

Cardaropoli accarezzò nonl�idea d�una banda regionale,ma «la creazione � comescrisse nel 1969 � con sovven-zioni di Enti Locali, Regioneinclusa, naturalmente, di as-sociazioni musicali con scuo-le e bande, nei centri più im-portanti dell�isola; associa-zioni e scuole aperte a tutti edelle quali tutti possano gode-re i frutti. Reperire buoni ele-menti che sappiano coordina-re l�attività di tali sodalizi nonè cosa difficile, come non èdifficile trovare giovani mae-stri con tutte le carte in rego-la, desiderosi di mettersi allavoro e capaci di garantire ilbuon funzionamento dellescuole e delle bande. Maicome ora la Sardegna ha avu-to tanti diplomati in strumen-tazione per banda e tanti valo-rosi strumentisti con buonapratica bandistica che, inmancanza d�altro e forse loromalgrado, si sono piegati al-l�insegnamento nelle scuole,dopo aver a lungo sognato unabacchetta e un podio. Sonocerto che tutti questi braviprofessionisti accoglie-rebbe-ro di buon grado un eventualeinvito per organizzare e diri-gere una banda, come sonocerto che la rinascita musica-le dell�isola troverebbe inquesto modo la sua pratica re-alizzazione».

Di acqua sotto i ponti ne èpassata (anche se non molta,considerando la cronica sicci-tà). Rimane il ricordo d�unmaestro che ha contribuitoalla diffusione della musicasenza classificazioni nellepiazze. Rimangono le note diquei pistoncini che hanno al-lietato le serate di tanti melo-mani: Mantiglia prima e Fer-raraccio poi.

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IL MESSAGGERO SARDO 20FEBBRAIO 2004

CULTURA / La scomparsa del grande filosofo

NORBERTO BOBBIOE LA SARDEGNA

di Paolo Pulina

CULTURA / Freschi di stampa

UN LIBRO DI VITTORIO VARGIUSUGLI ITALIANI IN ARGENTINA

ITALIANOS EN ARGENTINASi intitola �Italianos in Ar-

gentina� il libro scritto da Vit-torio Vargiu, edito dalla Fun-dacion Union, in cui viene rac-contata la storia dell�emigra-zione italiana in America Lati-na. Vargiu è fondatore e presi-dente del Circolo sardo di SanMiguel di Tucuman, rappre-sentante della Federazione ar-gentina nella Consulta regio-nale dell�emigrazione, consi-gliere del Comites e del Comi-tato per gli Italiani all�Estero(CGIE), ha realizzato un ma-nuale di rapida consultazioneper chi vuole conoscere la pre-

senza italiana in Argentina.Dalla partecipazione alle tappeprincipali della fondazionedello Stato argentino, alla pre-senza nelle istituzioni, al ruoloeconomico egli dedica un ca-pitolo alla controversa vicendadelle origini sarde di Juan Pe-ron.

Il volume contiene inoltreuna guida dell�emigrante, tuttigli accordi bilaterali tra Italia eArgentina dal 1837 al 2003.C�è anche un capitolo con lalegge per il voto all�Estero conle spiegazioni di come si fa adesercitare questo diritto.

ARIANNA E IL LUPO�Arianna e il lupo� è un libroper bambini scritto con lo

pseudonimo di Livy Former daDma Usai, una scrittrice sarda,nata a Busachi e figlia di Um-berto, di Gavoi e di IsabellaPischedda, di Busach, che vivee opera a Milano.

La storia parla dell�incontrofra una bambina di nove anni eun lupo. Il lupo ha bisognod�aiuto e la bambina glielodarà. Insieme, vivranno un av-ventura fantastica, in un tempodiverso dal presente. Natural-mente, ci sono i buoni e c�è uncattivo da sconfiggere.

È un libro adatto a tutti ibambini delle classi elementa-ri e anche un po� più in su.

Il libro costa sette euro ed èordinabile nel circuito delle li-brerie Feltrinelli o in qualsiasialtra libreria col numero ISBN88 - 7418 - 175 - 2 o diretta-mente alla Casa Editrice Pro-spettiva - Via Terme Di Traia-no, 25 - 00053 Civitavecchia(Roma) o anche sul sitowww.prosvettivaeditriceit

PER AMORE DI INES�Per Amore di Ines� è uno deiracconti che compongono il li-bro scritto da Vincenzo Quartu,sardo di Armungia trapiantato aGarbagnate Milanese.

Il volume, edito da �EditriceNuovi Autori� (via GaudenzioFerrari, 14 - Milano, costo €8,20) nella collana Narrativa,raccoglie una serie di racconti,tutti ambientati in Sardegna,con protagonisti rigorosamen-te locali.

PETALOSÈ uscita la nuova opera, unaraccolta di poesie, di AldoPuddu. Si intitola �Petalos �Morte violenta in Barbagia ealtre poesie�, edito da Edizio-ni Solinas, Bolotana (NU) €11,00, ed è strettamente legataa due tragici avvenimenti.

Nella prefazione l�autoreracconta di aver cominciato ascrivere poesie, dopo l�adole-

scenza, in seguito alla mortetragica del fratello Tonino,barbaramente ucciso in unanotte dell�autunno del 1992nel suo ovile alle falde delMonte Corrasi, a Oliena. Nonaveva potuto realizzare il pro-getto editoriale di pubblicarela sua opera per motivi econo-mici. �Ma ora - scrive l�autore- dopo la morte di un altro miofratello, Giuseppe, ucciso bar-baramente nell�ovile di Tue-nos, sul Monte Corrasi, in unamattina d�autunno del 2002,ho deciso di pubblicare questasilloge per poter leggere infaccia al vento i versi di dolo-re�.

IL CARNEVALEDI OVODDA�Il Carnevale di Ovodda�, diSimona Giomi, inaugura lanuova sezione �Carnevali�della Casa Editrice Titivillus(via Zara 58 � 56020 CO-RAZZANO (PI)). Il volume

pp. iii, è in vendita per € 12,00presso la cartoleria Marongiudi Ovodda o richiedendola al-l�editore (tel. 0571.462825).

Sono in programma, per lastessa collana, studi sui Carne-vali di Mamoiada e Oristano.

LES ANNÉESD�ESPÉRANCEÈ scritto in francese ma ha undoppio titolo, anche in sardo�Les Années d�espérance -Annusu de speranza� il libroscritto da Anna Tolu, dedeica-to alla vita avventurosa deisuoi genitori.

Gli anni di speranza raccon-ta l�itinerario, dall�inizio deglianni Trenta a metà degli anniCinquanta, del fiero Pacifico edella dolce Agata, figlio e fi-glia di due famiglie rurali sar-de, che la miseria e la guerragettarono sulle strade dell�esi-lio.

Ispirata da fatti autentici,questa storia sensibile e reali-stica restituisce a meraviglial�anima di un isola (la Sarde-gna), il clima di un�epoca,1�inizio del Fascismo, la se-conda guerra mondiale e lospirito di un popolo che ha cre-duto di vedere in Mussolini ilsalvatore della Nazione Italia-na.

Incrociando abilmente lavita quotidiana e la grande sto-ria, Anna Tolu fa vedere e vi-vere l�esistenza torbida di tut-ta una generazione, attraversoil destino di due persone checon la forza di volontà non ri-nunceranno mai a sperare.

Anna Tolu, nata ad Escala-plano, sposata con un francese,vive a Parigi. Ricercatrice diStoria Medievale all� Univer-sita �La Sorbonne� di Parigi, èautrice di numerose opere peradulti e per bambini.

Il libro racconta la storia deigenitori Agata e Pacifico cheemigrarono in Francia (Lore-na) negli anni �50 sono rientra-ti a Escalaplano dove vivono.Il padre ha compiuto 83 anni lamadre 76. �Les Annéesd�espérance - Annusu de spe-ranza� è pubblicato da Edi-tions Les 3 Orangers (13 ave-nue de Saint-Mandé � 75012Paris) e costa € 17,50.

Norberto Bobbio, il famo-so filosofo torinese ve-nuto a mancare a 94 anni

il 9 gennaio scorso, maestro dicultura laica, teorico inflessibi-le del socialismo democratico,è sempre stato attento lettore echiosatore delle opere di Anto-nio Gramsci.

Nel giugno 1990 uscironopresso Feltrinelli, col titolo�Scritti su Gramsci�, gli studiche Bobbio aveva dedicato al-l�autore dei �Quaderni del car-cere� nella sua �lunga fedeltà�di analisi specifica (1958-1987).

Nella prima parte del volu-me è riprodotta l� importantis-sima relazione �Gramsci e laconcezione della società civi-le� presentata da Bobbio alconvegno internazionale suGramsci tenuto a Cagliari dal23 al 27 aprile 1967, che �sono sue parole � «rappresen-tò anche il momento più alto estoricamente rilevante deglistudi gramsciani».

Approfittai dell�occasioneper inviare al filosofo una co-pia della mia raccolta di scrittigiornalistici �Ploaghe, Sarde-gna, Gramsci e altri temi� (Pa-via, 1989). Ricevuta copia del

libro, il 7 luglio del 1990,Bobbio mi scrisse prontamen-te: «La ringrazio del libro, dicui leggendo le prime paginem�imbatto nel bisnonno poetadi Cossiga.

Un ricordo personale: quan-do fui nominato senatore avita, fui ricevuto dall�allorapresidente del Senato, che eraCossiga: ricevendo me e CarloBo, prima di invitarci in aula cidiede in omaggio un volumet-to di poesie di questo suo bi-snonno. Ne era molto compia-ciuto».

Bobbio si riferisce a un mioarticolo che, inizialmente pub-blicato nel �Messaggero Sar-do� (gennaio 1987, facilmenteconsultabile on line visitandoil sito Internet del �Messagge-ro Sardo�, che, come è noto, ha

digitalizzato tutte le pagine ditutti i numeri arretrati), era sta-to incluso nella mia raccolta.

Quando gli mandai copia delmio articolo intitolato � Il librodell�analfabeta di Tissi�, ap-parso sul �Messaggero Sardo �datato dicembre 1993, Bobbio(che del libro aveva scritto laprefazione) mi rispose il 13febbraio 1994: «Mi ha fattopiacere ricevere la sua recen-sione del libro di AntonioRuju, che mi pare sia statopoco letto dalla critica. Non soquanti lettori abbia avuto. An-ch�io sarei contento di saperese a Tissi qualcuno si è accor-to di questo libro, la cui primaparte, quella che si svolge inSardegna, è, a mio parere, piùviva e interessante».

In una cartolina del marzo

1994 Bobbio ebbe modo disottolineare, a me sardo, la suapassione per la mia terra:«Amo la Sardegna, come leisa. Ci tornerò a maggio» (ven-ne nella nostra isola per rice-vere la laurea honoris causaassegnatagli dall�Univesritàdegli Studi di Sassari).

Il 25 aprile 1997 Manlio Bri-gaglia mi fece l�onore di pub-blicare sulla stessa pagina del-la �Nuova Sardegna� un arti-colo di Norberto Bobbio (dedi-cato al ricordo di Renzo Giua,l�amico torinese � di padre sar-do � morto il 17 febbraio 1938combattendo in Spagna controle truppe franchiste) e un mioscritto sul colonnello ploaghe-se Giovanni Biddau, imprigio-nato dai nazisti in Dalmazia,morto nel lager di Flossenburg

(ne ho già scritto sul �Messag-gero Sardo� del novembre1996).

Ora che Norberto Bobbio sene è andato, mi piace dire pub-blicamente che conservo tra lecose più care le sue lettere.Egli fu non solo filosofo maanche maestro di vita e di cul-tura.

Posso testimoniare, non soloper il mio caso, che aveva ilgarbo di rispondere di propriopugno alla corrispondenza alui indirizzata, confermandoanche in questo non richiuder-si uno stile da gentiluomoaperto al dialogo.

Non credo di essere stato ilsolo, qualche anno fa, quan-do furono alimentate prete-stuose polemiche che si pro-ponevano di scalfire l�imma-gine adamantina di un filoso-fo come Bobbio, preferendoil suo vecchio «inconfondibi-le profilo di gufo saggio» (ri-prendo la notazione usata dalprof. Arturo Colombo in unarticolo apparso sul quotidia-no di Pavia �La ProvinciaPavese�) rispetto a quello diqualche giovane e tonitruan-te personaggio giornalistico-televisivo.

CULTURA

PRESENTATO A BRESCIAIL RACCONTO DELLE PIETREDI FRANCO STEFANO RUIU

A Brescia, recentemente, periniziativa del Circolo culturalesardo, presieduto da PaoloSiddi, il nuorese Franco Stefa-no Ruiu, fotografo della storiae delle tradizioni popolari del-la Sardegna, ha proposto a unfolto pubblico, nel teatro delcentro culturale della 1A circo-scrizione del Comune, unviaggio per immagini di pietreche racchiudono le storia gelo-gica della nostra isola.

Nel corso della manifesta-zione, svolta in collaborazionecon il Gruppo Iseo Immagine econ il patrocinio della Regionesarda, sono state proiettate esapientemente illustrate 240diapositive per �raccontare�tombe rupestri e nuraghi, dol-men e tombe di giganti, circolimegalitici e pozzi sacri, chiesee santuari. Particolarmente ap-prezzate le diapositive relativeall�incantevole alba del 21 di-

cembre fotografata nel nura-ghe di Santu Antine di Torral-ba e al sole che si specchia sul-l�acqua del pozzo sacro di San-ta Cristina in concomitanza conl�equinozio di Primavera, amezzogiorno del 21 marzo.Alla fine vivi applausi perRuiu, che a Brescia aveva giàpresentato le sue diapositivecollegate alle feste e alle tradi-zioni popolari sarde.

P. P.

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21PAESI DI SARDEGNAFEBBRAIO 2004

LA METAMORFOSI DI BARISARDODA BORGO AGRICOLOA CENTRO TURISTICO

di Salvatore Tola

ERULA UN'ENCLAVEDI GALLURAOLTRE IL COGHINAS

di Franco Fresi

In questi giorni ad Erulastanno girando un film. Unfilm di rapimenti e di ban-

diti. Siccome la vicenda appar-tiene a un altro luogo, ad Eru-la hanno ricostruito il loro am-biente ad immagine e somi-glianza di quel luogo. Mi sonochiesto il perché della scelta diquesto paesello come teatronaturale per ambientarvi unfilm, e non di altro qualunquedella Gallura, disseminata distazzi e paesi. Già, un paesequalunque della Gallura: edErula è Gallura a tutti gli effet-ti, anche se potrebbe esserneconsiderata una enclave al di làdel fiume Coghinas che del ter-ritorio gallurese segna i confininord-occidentali. Ma Erula èGallura anche per un fatto pre-cipuo e importantissimo nellacontingenza storico-culturaleche stiamo attraversando: lalingua. Ad Erula infatti si parlail bel gallurese delle zone diconfine (comune anche ai pae-setti lungo l�orientale sarda, làdove la Gallura e la Baronia siincontrano; e anche oltre SanTeodoro, in provincia di Nuo-ro): il gallurese di Bortigiadas,tanto per fare un esempio; men-tre nei paesi più vicini, Perfu-gas e Tula, si parla il logudore-se.

E proprio da Bortigiadas sa-rebbero arrivati, nell�Ottocen-

to, le prime famiglie che popo-larono la zona dove ora sorgeErula, portandosi dietro usi ecostumi galluresi. Come inGallura, infatti, sorsero, e cisono ancora, gli �stazzi�, lecellule abitative agro-pastora-li che costituiscono l�habitatsparso delle campagne, assen-te nelle altre parti della Sarde-gna. Lingua, usi e costumiadottati anche nelle piccolefrazioni che fanno corona adErula: Sa Mela, S�Iscala, Sini-stra, Lu Frassu, Basile, Pubat-tu, Muru Traessu, La Lidonal-za, Riu Toltu, Tattili, Cabrana,Santu Jaseppa, Oloìtti, Spiena,Fustilarzu, Muntigghju �es�Omine, Bubattu. Tutti topo-nimi galluresi con qualche in-terferenza logudorese.

Fra questa scacchiera di pic-coli agglomerati di linde casevariopinte, in scampoli di ter-ra fertilissima si praticanol�agricoltura e l�allevamento

vaccino e ovino.Ma si parlavadel perché, in questo momen-to, da queste parti si stia giran-do un film. La tesi, peraltropersonale, più accreditabile èche il paese è situato sulle pen-dici di un�alta collina (700 m),da dove lo sguardo spazia lon-tano per montagne rosso-ama-ranto, colline verdissime a me-ridione e a settentrione, piano-ri irrigati dal Coghinas e viva-cizzati da una serie di piccoli egrandi laghi artificiali chemandano riflessi ad occhieg-gianti nastri di marine. Su que-sto scenario che toglie il respi-ro cadono, in primavera edestate (ma molto spesso anchein autunno e inverno), meravi-gliosi tramonti che richiamanoin paese gente dai centri vicini:usanza che forse esisteva daquando il paese era ancora dilà da venire.

Richiamo di poeti e di pitto-ri, dunque questo piccolo pae-

se d�altura che il sociologoPiero Marras, uno dei suoi figlimigliori, chiama «di bei postie buona gente».

Ma anche di gente laboriosache segue nella comune faticaquotidiana, quell�enorme arcoche il sole traccia da oriente aoccidente dal mattino alla sera.

La troppo giovane età delpaese si pone molto spessocome ostacolo di crescita versoistituzioni ed attività non anco-ra compiutamente definite. Nonmancano comunque i servizi es-senziali per un vivere civile; eforte e ben determinata è la vo-lontà di crescere degli erulesi.

Numerosi, nelle vicinanzedel paese, i reperti archeologi-ci di età nuragica e prenuragica.Da visitare il Nuraghe Maiore,quasi intatto, in zona Campod�Ulimu, e la cresta del MonteSassu con circoli megalitici,tombe su roccia e nuraghi altisul largo orizzonte di Tula ed

Ozieri, verso le cui piane e illago del Coghinas scende lastrada panoramica che da SaMela giunge al fondovalle.

Anche i Romani avevano lìuna loro strada che congiunge-va la fertile vallata di Oziericon i ponti (ne restano ancoraarcate imponenti) sul Coghi-nas. Un cippo stradale rinve-nuto sul posto ne sottoscrive lalontana presenza.Nessuna te-stimonianza tangibile, a partequella orale e, da poco, anchescritta, indica, invece, al fore-stiero la tomba del Muto diGallura. Bandito per vendettae per amore, autore di omicidia volte inutili (ma non tanticome si disse prima che seriericerche, per esempio quelladel Capitano dei carabinieriGiovanni Francesco Ricci re-gistrata nel suo bel libro Ban-diti, gettassero una luce menofosca sulla vita tormentata delbandito aggese), venne uccisoe gettato tra le rocce a stra-piombo di Lu Punziutu, un sitoquasi impraticabile, allora, sulconfine tra Perfugas ed Erula:due paesi lontani dagli odi edagli intrighi che minarono lasua vita, ma, che per uno stra-no ghirigoro della sorte, offri-rono nel loro territorio sepol-tura a cielo aperto alle sue spo-glie tormentate di uomo senzascampo.

Sulle coste del Sàrrabus,del Salto di Quirra e del-l�Ogliastra, spesso mala-

riche e sempre frequentate daipirati barbareschi, non si tro-vava in passato nessun centroabitato; i villaggi sorgevano arispettosa distanza, protetti daspazi desertici o da alture. È ilcaso di Tertenia, che può esse-re raggiunto dal suo litoralesoltanto attraverso un piccolopasso, l�Arcu de Sàrrala. Dalcanto suo Bari Sardo, che sor-ge più a nord, dieci chilometriprima di Tortolì (a un�altitudi-ne di 51 metri, e con 3769 abi-tanti), si rende invisibile ai na-viganti nascondendosi dietrouna serie di colline che culmi-nano in quella di Su Tecu.

In tempi più antichi, quandodalle rive non giungevano pe-ricoli, su quelle alture eranosorti diversi nuraghi; e gli abi-tanti godevano della naturafertile del territorio, ricco divegetazione e di selvaggina.Sono rilievi di origine vulcani-ca, dove il Lamarmora avevarinvenuto dei blocchi di basal-to che nel raffreddarsi al con-tatto con l�acqua del mare ave-vano assunto la forma di pri-sma a sette facce; altri tratti diroccia più porosa si prestavanoalla costruzione di mole percereali e il generale, preoccu-pato del progresso economicodei nostri paesi, sosteneva cheerano di buona qualità e sug-geriva che venissero esportate«al Continente, dove si servo-no di mole straniere non pro-prio buone».

Quando sorse il paese l�eco-nomia si fondava sull�agricol-tura e la scelta cadde perciò suun luogo che, oltre che essereal riparo dai nemici, si presta-va alla coltivazione: si chia-mava infatti Trigonia di Bar-bagia, un nome derivato evi-dentemente da trigu, �grano�.

A quei tempi i bariesi non sispingevano a coltivare la pianacostiera; mentre oggi, se si im-bocca la strada che in quattrochilometri conduce al mare,dopo aver attraversato la zona

delle colline che sono ricoper-te di bassa vegetazione sponta-nea, non appena si raggiungela piana ci si trova in mezzo acampi coltivati a vigna e frut-teto; tanto che, quando si arri-va alla piccola borgata sortacol turismo balneare, si vedràche alcuni contadini offronosulla strada i loro prodotti,sempre primaticci e di ottimosapore: dalle verdure ai melo-ni, dai fichi all�uva di variequalità.

Ma qui si trovano anche lespiagge e il mare sui quali ilpaese fonda le sue notevoliprospettive di sviluppo. Ci siaffaccia intanto su una bellaspiaggia dalla sabbia dorata,dominata da una torre per l�av-vistamento e la difesa costrui-

ta dagli spagnoli nel Seicento.Il suo nome, Torre di Barì, de-riva da quello originario delpaese che ha perso l�accentoquando, al momento dell�unitàd�Italia, ha dovuto accoppiarsiall�aggettivo �Sardo� per evi-tare l�omonimia col capoluogodella Puglia.

Sottoposta di recente ad ac-curati lavori di restauro, la co-struzione, troncoconica comela maggior parte di quelle chepunteggiano la costa sarda, èstata munita di una scala checonduce all�ingresso, ricavatoin origine ad alcuni metri dalsuolo; da qui si entra in un ca-merone a volta che, circondatoda mura spessissime, non haaltre aperture verso l�esterno;una scala conduce alla terrazza

superiore dove, al riparo daun�alta muraglia, «un alcaide epochi soldati», come scrivevaVittorio Angius, prestavano illoro servizio. Secondo questoscrittore, solitamente bene in-formato, i pirati tentarono quipiù di uno sbarco, «ma congrave perdita dovettero sem-pre fuggire ai loro legni». Pur-troppo non si hanno maggiorinotizie sulle «gloriose azioni»dei difensori, «perché manca-va nei tempi antichi e chi pre-giasse il valor nazionale, e chine conservasse a noi i fattiegregi».

Poco più a nord si trovaun�altra spiaggia, quella bel-lissima di Cea, molto frequen-tata durante l�estate. Non ap-pena la si raggiunge la vista si

allarga su una fascia sabbiosaad arco aperto affacciata su untratto di mare riparato, di unbel colore azzurro. La sabbia,bianca, fine e abbondante la-scia spazio di tanto in tanto adaffioramenti di granito, a vol-te grigio come quello dellaGallura, a volte rosso vivo.

A destra, cioè verso sud, laspiaggia è chiusa da una peni-soletta rocciosa che terminacon una teoria di scogli; a sini-stra il promontorio che si spin-ge in mare è noto come puntaSu Màstixi; anche qui si scor-gono alcune rocce affiorantidall�acqua: a un tratto si inter-rompono per poi ricomparirein forma di due punte gemelle,di granito rosso vivo, che af-fiorano dall�acqua a qualchecentinaio di metri di distanza;tra queste e la costa si ricono-sce, in lontananza, il profilodel capo Bellavista, in territo-rio di Tortolì.

Ma i motivi d�interesse nonsi esauriscono con la spiaggiae la vista sul mare: a ridossodella costa si stende una picco-la giara, vale a dire un altipia-no di origine vulcanica daibordi rocciosi, simile, ma inscala ridotta, a quello moltopiù noto di Gesturi. Una voltaraggiunta la sommità, attraver-so uno dei tanti sentieri che netagliano i fianchi, si potrà go-dere di una vista molto più am-pia della fascia costiera; ma illuogo presenta anche motiviintrinseci di interesse: per al-cuni antichi monumenti, comei nuraghi Moru e Sa Iba Man-na; e soprattutto per il patrimo-nio naturalistico, ossia una ve-getazione mista di olivastri,ginepri, ginestre e carrubi, trai quali trovano rifugio conigli,pernici e qualche cinghiale. Sepoi si osserveranno le rocce indirezione del mare si potrannoindividuare le formazioni dibasalto che avevano tanto col-pito Alberto Della Marmora:diceva che erano le più perfet-te tra quelle che aveva trovatonell�isola, che pure ne è tantoricca.

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22PARLIAMO DELLA SARDEGNAa cura di Manlio Brigaglia

FEBBRAIO 2004

CULTURA / In pochi anni scalzati riti che avevano resistitoper secoli

MINACCIATA DA HALLOWEENLA TRADIZIONE ISOLANADELLA �FESTA DEI MORTI�

di Eugenia Tognotti

�LIBERO� LA STORIADEL FRATELLO PARTIGIANO

CULTURA / Un libro di Francesco Pranteddu

di Paolo Pulina

Il volume dell�aritzese Fran-cesco Pranteddu sul fratellomaggiore Liberato (�Libero.

Un partigiano sardo e il suo tem-po�, Comitato di Cagliari dell�Associazione Nazionale Perse-guitati Politici Antifascisti, ViaAlagon 30, tel. 070/660661) siinserisce certo nel quadro dellamemorialistica sulla Resistenzanel Nord Italia ma serve anche aricostruire, dall� �interno�, unperiodo storico cruciale della vitadel Partito Comunista Italiano inSardegna, dal momento dellaconquistata �liberazione� dal na-zismo e dal fascismo ( su questomomento si può vedere anche illibro dell�orunese AntonioDore, �Vita di un comunista�, acura di Guido Melis, Cagliari,Tema, 2001) fino alla metà deglianni Sessanta.

E� un libro, quello di Pranted-du, che esce nel secondo seme-stre del 2003 ma che lascia tra-sparire una lunga gestazione ri-spetto alla data in cui possiamocollocare il primo proposito dicomposizione, cioè la fase im-mediatamente successiva allascomparsa di Liberato avvenuta,a 62 anni appena compiuti, il 7marzo 1979. Quando viene amancare il fratello più grande,Francesco è da quasi 14 anni re-sidente a Milano ( per chi si tra-sferisce nella penisola, Pranted-du non gradisce la qualifica di�emigrato�, da lui applicata soloa chi oltrepassa la frontiera na-zionale ).

Come racconta egli stesso,esaurito un decennale impegnocome dirigente provinciale dellaFGCI a Nuoro e coordinatorezonale ( a Bosa ) del PCI, � dopobreve tempo dedicato al comple-tamento degli studi e a sostenerecontestualmente concorsi pub-blici, a fine 1965 la sorte di ab-bandonare Aritzo e la Sardegnaera toccata anche a me. Nei suc-

cessivi trent�anni di attività pro-fessionale trascorsi a Milano,non ho mai rimosso le preceden-ti esperienze nuoresi; anzi, mag-giormente motivato, ho avutomodo di partecipare alla vita po-litico-culturale-sindacale dellacittà e della regione lombarda e,per non interrompere il filo con-duttore che ancora mi collegavaalla mia Isola, nel tempo libero hodedicato una particolare attenzio-ne all�associazionismo sardo�.

Se è vero che a Milano Pran-teddu, dopo la morte di Liberato,continua a occuparsi di forma-zione professionale e dei proble-mi dei lavoratori dello spettaco-lo, concentrando la sua attivitàpubblicistica sulle relative tema-tiche; è altrettanto verosimileipotizzare che un rovello lo tor-menti : quello di riuscire a riser-vare, attraverso la scrittura, un�risarcimento� simbolico al fra-tello partigiano, �che può essereindicato dai suoi concittadini (come scrive Michele Marotto,che è stato a lungo responsabiledella sezione del PCI di Aritzo,alla quale Liberato Pranteddu èsempre stato iscritto) come rap-presentante della comunità arit-zese nella lotta di Liberazionenazionale�.

Probabilmente Pranteddu,quando progetta di tracciare labiografia del fratello partigiano,è animato solo dal desiderio divedere i luoghi e di conoscere ipersonaggi delle montagne del

Pinerolese di cui Liberato gli haparlato, senza alcuna vanteria,ma insistendo sul concetto chegli sembrava di avere fatto sem-plicemente, andando in monta-gna con i partigiani, il suo dove-re di italiano, se si considera cheera incappato come militare inCroazia (insieme all�altro sardoMichele Manca, Chei) nel gene-rale disorientamento che colpìl�esercito italiano alla notizia al-l�armistizio dell� 8 settembre1943 e che era riuscito a rag-giungere, avventurosamente,sempre con Manca, la città diTorino, alla quale era stato desti-nato all�inizio del suo serviziomilitare di leva.

Ma una volta pervenuto a unriscontro puntuale delle narra-zioni di Liberato ( �Libero� eranaturalmente il suo nome dicombattente per la libertà ) attra-verso la raccolta delle testimo-nianze orali e scritte dei suoicompagni e comandanti partigia-ni, Pranteddu, quando si concen-tra sulla scrittura, si convinceche occorre inserire la vicendamilitare e partigiana di Liberatonel contesto della storia generale( la sua permanenza in Croazia equindi l�illustrazione della situa-zione della Croazia; la vita parti-giana e quindi la precisazionedelle motivazioni per cui si co-stituirono nelle montagne delNord Italia le formazioni parti-giane; la fine del conflitto, il rien-tro a casa e quindi i percorsi di

vita repubblicana sia in Sardegnache a livello nazionale).

È vero certamente quantoPranteddu dichiara nella notaintroduttiva: �Attraverso lapiccola storia di un uomo co-mune � comunque protagoni-sta sconosciuto alla grandestoria, anche se non elevabilealla gloria degli eroi e dellanotorietà � vorrei incoraggia-re i giovani di oggi a studiareed impossessarsi della cono-scenza del momento storicoda lui vissuto; ad accostarsiall�impegno socio-politico eculturale per affermare e di-fendere i principi per i quali�Libero� scelse di diventarepartigiano. Perché su valoricome la libertà, la pace e lademocrazia si ha il dovere divigilare consapevolmente an-che nel nostro tempo�.

Ma le pagine conclusive dannoconto di un supplemento di im-pegno di cui Pranteddu ha dovu-to farsi carico, man mano chenella sua ricerca si avvicinava al�nostro tempo�, al momento del-la pubblicazione dell�opera.Scrive Pranteddu: �Nel nostrotempo, ormai distante dagli av-venimenti resistenziali dal 1943-�45, taluni critici interessati asnaturare l�ormai consolidatogiudizio storico sulla Resistenzasi cimentano in apprezzamentifinalizzati a sminuire il determi-nante apporto fornito dalle for-mazioni partigiane nella guerra

di liberazione nazionale dal nazi-fascismo . (� ) Essi qualificanomaldestramente la produzionestorico-letteraria sulla Resisten-za come retorica anche quandoè supportata da prove documen-tali ineccepibili; non riconosco-no con la dovuta convinzioneche la molla che ha spinto i par-tigiani ad agire nella guerra di li-berazione è stata prevalente-mente ideale�.

Proprio nel momento in cui sienfatizzano le violenze ( sicura-mente da condannare ) del dopo-Liberazione contro i fascisti piùsanguinari, Pranteddu pubblica idiari dei parroci che sono statitestimoni, nelle zone in cui haoperato il partigiano �Libero�,delle atrocità commesse dalleorde dei nazisti e dei fascisti con-tro la popolazione inerme, colpe-vole solo di non denunciare i par-tigiani.

Proprio nel momento in cuiqualcuno vuol procedere a un�revisionismo generalizzato�della storia della Resistenza,adottando il concetto di �guerracivile� che vorrebbe essere riso-lutivo mentre invece non lo è,Pranteddu propone alcune brevitesti ( di Giacomo Matteotti, Giu-liano Procacci, Enzo Biagi, Ni-cola Tranfaglia) che dimostranoche non è possibile oscurare laverità: la Resistenza ( alla qualeha partecipato anche l�aritzeseLiberato Pranteddu) è stata ilmovimento di una minoranzache aveva a cuore la necessità,avvertita dalla stragrandemaggioranza del popolo italia-no, di riconquistare le libertàpolitiche e civili (che favoris-sero la ripresa di una competi-zione elettorale fondata sulleregole delle democrazia e nonsui diktat del totalitarismo) edi realizzare programmi di go-verno incentrati sulla giustiziasociale.

La straordinaria rapiditàe facilità con cui la festadei morti è stata sostitu-

ita in Sardegna dalla festa fo-restiera e spiritesca di Hal-loween, arrivata dall�America,con il suo martellante ritornel-lo - �scherzetti o dolcetti?� -conferma la forza della globa-lizzazione. Che sta cancellan-do mentalità, tradizioni, tratticulturali di tipo folklorico che,in quest�isola, la più appartatae la meno esposta alle comuni-cazioni nei secoli passati, sierano conservate più a lungoche in qualsiasi altro angolodel Mediterraneo. Fino a qual-che anno fa, per dire, era anco-ra in vita - in tutti i paesi sardie in alcune periferie dellegrandi città- l�usanza secondola quale i bambini, la mattinadel 2 novembre, giravano alle-gramente per i rioni, a frotte,fermandosi nelle case per rice-vere � dopo aver ripetuto�morti morti� nelle diverse va-rianti dialettali � dolci, fichisecchi, melagrane, mandorle,noci, monete. Una tradizioneantica basata sulla convinzio-ne che quel giorno i defuntitornassero sulla terra. Ad essaerano legate diverse pratiche.In alcune aree dell�isola si usa-va, ad esempio, confezionare ecucinare i �maccarrones la-dos� e di lasciarli sulla tavolaimbandita in onore dei mortidella famiglia. La stessa con-suetudine, con diverse varian-ti, vigeva in altre regioni italia-ne, e soprattutto nel Mezzo-giorno d�Italia. In Abruzzo, adesempio, si lasciavano le tavo-

le apparecchiate e le credenzeaperte, nonché i lumini accesisulle finestre. In Sicilia, il 2novembre si usava preparare itradizionali �pupi di zuccaro�(bambole di zucchero), con ca-

stagne, cioccolatini e moneti-ne che, nottetempo, venivanoaccuratamente nascosti. Almattino i bambini iniziavanola ricerca, convinti che duran-te la notte i morti fossero usci-

ti dalle tombe per portare i re-gali ai bambini. Un �costume�,questo, che esemplificava unoscambio simbolico e rappre-sentava il �ponte� tra le gene-razioni, il meccanismo di con-tenimento della paura dellamorte, la continuità della vita,il ruolo centrale della memo-ria. Memoria che fa sì che imorti non siano �passati� persempre, che scompaiano nelbaratro senza fondo del �nonessere�, con un�irreparabile�perdita� di quel senso dellavita e della morte che ha sem-pre attraversato la cultura delMezzogiorno d�Italia, parte in-tegrante della sua identità e del-la grande tradizione culturaledel Mediterraneo.

Sopravvissute nei paesi menotoccati dalla �modernità�, letradizioni legate alla �festa deimorti� stanno scomparendodall�orizzonte folklorico localecon l�avanzata del rito �colo-nizzatore� di Halloween, fino apochissimi anni fa conosciutasolo da amanti di film horror e

di trasgressioni da carnevaledark e ora totalmente assorbitanel costume italiano, tra grandie piccoli, in particolare tra ibambini, sette milioni dei qua-li, secondo il telefono blu, sonocoinvolti dalla tradizione an-glosassone della festa d�Ognis-santi. E il fenomeno interessal�Italia tutta da nord a sud, com-presa la Sardegna.

Se nelle città è tutto un rin-corrersi di feste horror, balli,gare all�ultima macabra ma-schera nella notte degli spiriti,non c�è paese, piccolo o gran-de, in cui non si vedano, in quelgiorno, teschi e maschere davampiri, streghe, mostri e fan-tasmi e, naturalmente, zucchevuote. Mentre in molte scuolesono gli stessi insegnanti ad or-ganizzare feste e mascherate,spinti dall�interesse dei bambi-ni. L�irresistibile avanzata diquesta carnevalesca e com-merciale festa di marca anglo-sassone propone, hic et nunc,qualche riflessione sul-l��identità�. Che non è fattasolo di lingua, ma anche di luo-ghi (coste da salvaguardare,boschi da difendere dal fuoco,centri storici da salvare), di cul-tura e vita politica (non segna-te da caratteri �coloniali). E ditradizioni. Come quella anticadella �festa dei morti�. Da nonperdere, insieme a tante altre,se quest�isola vuole davverocostruire un�identità non paro-laia � radicata nella sua storia,nel cuore antico del Mediterra-neo - per stare al mondo con unproprio profilo nell�era dellamodernità globale.

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a cura di Salvatore Tola

PARLANDO IN POESIAFEBBRAIO 2004

È vero che i poeti emigrati vivono,pensano e scrivono troppo spessoripiegati nel rimpianto: della terra

lontana, della giovinezza perduta, per lavita di un tempo, così diversa da quelladi oggi. Ma è vero anche che non mancal�attenzione per i fatti belli e meno bellidel nostro tempo, che è anzi dettata dauna sensibilità che sta crescendo, graziealla potenza dei mezzi di comunicazio-ne, è vero; ma possiamo pensare che sia-no cresciute anche, nell�intimo di ognu-no, sia la maturità che la convinzione chenon si può vivere con lo sguardo rivoltosoltanto al passato.

Tra gli avvenimenti che la cronaca met-te i sotto i nostri occhi l�attenzione dove-va essere necessariamente attratta dallastrage dei soldati italiani a Nassiriya: uneccidio che ha toccato così da vicino il no-stro paese e in particolare la Sardegna,che aveva impegnato ancora una volta isuoi uomini e la Brigata �Sassari�.

Non è stato così difficile comporre unapagina con poesie dedicate a questa tra-gedia e, più in generale, ai temi brucian-ti della guerra e della pace. Tra i versiscritti per questa più recente ricorrenza

ci sono quelli di Felice Puggioni, cheaveva motivi in più di altri per parte-cipare al lutto, come scrive in una bre-ve lettera: «Il vile attentato mi ha par-ticolarmente commosso e addolorato,essendo io un maresciallo maggioredei Carabinieri in pensione. E poichéanch�io ho perduto un figlio in segui-

to ad un incidente stradale, so fino infondo cos�è il dolore».

Giovanni Palmas aveva scritto inve-ce qualche tempo fa � nel mese di lu-glio � e parlava nella sua lettera dellecause della guerra dell�Iraq dove, os-servava, «il caos e i disordini regnanosovrani»; e se la prendeva con i «mi-

liardari statunitensi» che quella guerra asuo parere avevano scatenato, mentre al-tri «scenari di aggressioni» si intravede-vano già all�orizzonte: Siria, Iran, Coreadel Nord. Contrario alla posizione del-l�Italia, dovuta a un governo «legato davergognosa sudditanza all�aggressorestatunitense» e ai suoi «interessi multi-miliardari», si chiedeva cosa ci stia a farel�ONU, che è stata messa a tacere nellaquestione Iraq come in quella israelo-pa-lestinese. Ma poi questo poeta, al mo-mento di passare dalla prosa ai versi, ab-bandona tutta questa forza polemica persciogliersi in un canto di speranza che sichiude col richiamo a San Francescod�Assisi. Sono i prodigi della poesia, lipossiamo vedere un po� in tutte le com-posizioni: sia in quelle di Salis, Selis eCorbinzolu dedicate espressamente aNassiriya; sia in quelle di Cabras, Deme-las, Vacca, Putzulu e Pinna Ferrari che sioccupano della guerra in generale; e siainfine in quelle di Maruddu, sulle torrigemelle, di Corrias sui bombardamenti diCagliari, e dell�improvvisatore banareseBarore Sassu, che rievoca con tutta pro-babilità la prima Guerra mondiale.

ISPERA DE PAGHEArma fidele, ancora una iade luttu e de dolore estis su mantupo custos fizos chi amadu as tantu,mortos po giuher paghe a Nassiriya.

Po fizu meu in lagrimas già fia,com�asggiungo piantu a su piantu;a sos congiuntons ch�an su coro affrantusu cordogliu profundu �e parte mia.

Accomuno civiles e soldadosin dignidade, coraggiu e onorein cust�amara pagina �e istoria:

de custos prodes s�insigne memoriaest monitu a ogn�alidu �e terrore,e ispera de paghe a sos istados.

Felice Puggioni

LA PARTE DELL�AMORECon voi, arrivati a Ciampino,caduti elargendo amorecon l�Italia nel cuore.

Novantenne ormai al tramonto,vorrei con questa poesiadarvi d�amore la parte mia.

A voi, a tutte le stellette,a tutti gli onesti tutoridegli italici, nobili valori.

Italiani, inchiniamoci a questi prodi,indelebile sia la loro memoria,d�esempio sia la loro gloria.

Antonio Selis

LE MANI ARMATECos�è la guerra?Si dà ad intendereche vuol dire difenderela propria terra,ma la pura veritàè che la vanitàdell�uomo di scienzaè raggiungere la potenzaarmando le mani di chi potenza non ha:di uomini sani nella più bella etào togliendo a figlio o fratelloil dono più belloche è la vita,o sopravvivendo con insanabile ferita.

L�animo umano non si eleveràsostituendo la gioia col pianto,s�eleverà soltantoquando capiràche la pace e la lealtàsono il più bel vantoper l�intera umanità.

Antonia Pinna Ferrari

FIZOS DE MAMASun partidos cun animu serenu,animados de bona volunatde,fit una mission�e piedadeazuare su popul�irachenu.

A custos trattaina che fradedande a tottus su chi non tenian,attos de caridade nde faghiansalvande gente de ogni edade.

Custa gente no est su chi parian:annantis bene meu coro meuasegus infames traighian.

Custos fizos de mam�a parrer meuan perdidu sa vida pro sa paghe,issos sun veros martires de Deu.

Salvatore Corbinzolu

LA GIOVANE VITAEravate a Nassiriya,all�ombra del tricolore,per pace, giustizia e beneall�irachena gente.Ma il vostro ardente voleree l�opera vostra, ad onoredella patria vostra,han reso in un luttuoso istantevano il vostro nobile pensierospegnendo la lucedella vostra giovane vita.Insane mentila vostra esistenzahanno spento,ed hanno portatoimmenso doloreai vostri cari,all�Italia e al mondo.

Antonio Salis

MODU E MANERAMissiles bombas de ogni misurae in dogni logu sa distrutzione,ma siat saopaghe in dogni natzione,ma una paghe veramente duratura.Est pianghende dogni creaturae in su mundu sa confusione,ma no esisistit ne paghe e ne amorema solu distrutzione e dolore.

Ma dogni natzione cunsidera,ministros pensade ogni momentu,ma faghides modu e manerae non pensare solu a s�armamentu;e lassade dogni attaccu violentue sentza oscurare de fogu s�aera,ma pensade a sa paghe a s�unione,e dae Deus sa beneditzione.

Giovanni Putzulu

IL GRANDE PONTEVorrei costruire un grande ponteche unisca tutti i continentiper portare un messaggio di pacee un raggio di sole a tutte le genti.

Cantare vorrei una preghieracon la voce del mio cuore,e umilmente chiedere al Signorepace e fraterna felicità.

Che ognuno viva una vita serenain spirito di purezza e di bontà,in un mondo senza frontiere,né confini e nemmeno barriere.

Essere liberi, anche se povericome lo era San Francesco,ma ricchi di fede e di bontà,vivere in pace, concordia e amore.

Questo ti chiedo, mio Signore.Giovanni Palmas

SOS ISFOLLADOSAmmentadinde �e su barantatreseo Casteddu e su mes�e frearzu,tottu giustu ca non so faularzu,tantu ismentigadu non ti sese.

Bombardamentos dae cussu mesereduidu ti ana a unu muntonarzu,tando as sighidu a ti ponner in viazuinvadende in montagna e ogni paese.

In Esterzili sa iddighedda miaisfollados tres o battorchentosnd�aiat, pro chi fit malu s�apozu.

Mai torret cussa tribulia,ispozados e cun pagu alimentos,dividindesi unu pan�e orzu,

e mancari no esser biancu che nie,su malu ca non bi fit dogni die.

Oe Casteddu nde sias cuntentu,rifattu bellu e ses postu in assentu.

Pasquale Corrias

IL PETALODalle torri innalzate al cielo,all�improvviso rase al suoloin un tiepido mattino d�autunno,dai corpi flagellatidalle contorte lamiere,avvolti in cumuli di polvere,mescolata al sangue degli innocentisi levano strazianti lamenti di dolore.Da quelle nubi oscure,piene di odio e rancore,come il petalo di un fioregermogli l�embrione del perdonoportatore di serenità e pace.Da quelle nubi di doloreche han fatto tremarecielo, terra e marefiorisca in tutti noiil sentimento più bello:quello della pace e dell�amore.

Saverio Maruddu

ODIU E AMOREDa chi b�at natziones airadass�odiu suprafaghet s�amoree cannones, bombas, fusiles, ispadasfaghen istrage e lassana terrore.

Cussas armas las fettana a alvadase da ogni carr�armadu unu trattoreca da chi sun terras coltivadasnd�at profittu dogni abitadore.

Finan de fagher gherra sos potentes,sa paghe regnet in sas natzionese sanet sa piaga dolorosa.

Ga�in tottu sos chimbe continentescustas afflittas populatzionesconoscana una vida decorosa.

Pietro Demelas

BINCHIDORE E VINTUAdiosu adiosu e in bonora,ti devo cun tristesa saludareca partis lontanu militarepro tantas dies e tantas oras,ma prestu isperas de torrare,sa fide ti alimentat e ristorat.Faco a Deus tantas preghieraspro chi non siat una frontiera,bae in bonora e adiosu,partas cun corazzu e cunvintu,su dovere a partire t�at ispintuca ses umanu e generosu,ma lasses tottu vittoriosu,non bi appat binchidore e mancu vintu...Inue bi at gherra ponzas paghe,de samben non bessat un�istizza,e cando rientras ti abizzaschi a su chelu e a sa terra piaghes,ca zente de ateru istadufelice e serena as lassadu.

Giovanni Vacca

SACRIFICATI AL DIO MOLOCVorticano nel cielo della sera televisivadanze macabre di avvoltoi affamatiche volano mandati dal dio Moloca seminare terrore in templi d�innocenza.Assale lo sconcerto. Non si riescea capire. Si vorrebbe bere a un calicecapace di inebriare l�anima.Quale flauto suonare per incantareil tormentoso serpente della coscienza?Dove andare a smaltire il voltastomacoper l�innocenza violentata, per nonvederel�osceno spettacolo del nuovo olocausto,dei cristi di turno crocifissi�

Luigi Cabras

DIE TRISTASa die chi so ruttu presonerila tenzo memorabile in sa mente,die trista pro unu gherrierich�at difesu su samben irredente,chi non bi bastat pinna ne tinteria lu descrier poeticamente.Cumpagnos mi nd�at mortu a ogni gradue deo po patire so campadu.

Barore Sassu(Inviata da Barore Murreddu)

IL GRANDE PONTEIL GRANDE PONTE

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SARDEGNA NOTIZIE 24

FEBBRAIO 2004

INTERVENTO DI AMMODERNAMENTONEGLI UFFICI POSTALI DELL'ISOLAPER MIGLIORARE LA SICUREZZA

IL SINDACO DI CAGLIARIPROPONE DI ESPORREIL TRICOLORE IN OGNI AULA

RINVIATO IL COLLAUDODELLA DIGA �ELEONORA�A VALLE DI BUSACHI

Un tricolore in ogni clas-se. È la proposta del Sindacodi Cagliari Emilio Floris inuna lettera inviata al presi-dente della Repubblica CaroAzeglio Ciampi, in occasio-ne della Festa del Tricolore.

«Intendiamo provvederead affiggere nelle aule di tut-te le scuole della città, di ogniordine e grado, � scrive il pri-mo cittadino del capoluogosardo � un esemplare in for-mato ridotto della bandieratricolore, simbolo dell�unitànazionale e del patto di citta-dinanza che unisce indissolu-bilmente la nostra comunità aquelle di tutte le altre città eregioni italiane, in un vinco-lo di solidarietà che va difesoe coltivato contro tutte lespinte disgregatrici».

L�iniziativa, sollecitatadall�assessore delle Politi-che Giovanili e PubblicaIstruzione, Carlo Sanjustraccoglie «lo spirito delle

Sue elevate esortazioni � silegge ancora nella missiva� e questa Amministrazionecomunale si accinge ad at-tuare un�iniziativa che puntaa diffondere capillarmente,soprattutto tra i giovani ed inparticolare tra gli studenti,quegli altissimi valori cheElla, Signor Presidente, nonsi stanca di esaltare: l�amordi Patria, la coscienza e l�or-goglio della propria identitàdi Italiani. Nella certezza chenessuno meglio di Lei potràcondividere ed apprezzare lefinalità della nostra iniziati-va, Le rivolgiamo istanza af-finchè voglia concederle ilriconoscimento del Suo AltoPatronato». Il Sindaco el�assessore hanno inoltre in-vitato il Capo dello Stato,«qualora i Suoi numerosiimpegni istituzionali lo per-mettessero» a presenziarealla cerimonia con la qualeverrà dato il via al progetto.

Un intervento di ammoder-namento, adeguamento ai si-stemi di sicurezza e abbatti-mento delle barriere architet-toniche per i disabili è in cor-so negli uffici delle Poste Ita-liane presenti nei 377 Comu-ni della Sardegna. Le Posteitaliane possiedono nell�Isolauna rete di sportelli diffusacapillarmente. Attualmenteconta 448 Uffici Postali, dicui 31 polivalenti, e 1.303sportelli. La struttura orga-nizzativa dell�ente, societàper azioni dal 1998, com-prende 979 zone e 974 mezzidi recapito nonché 1.710 cas-sette di impostazione. I di-pendenti stabili sono 4.100 aiquali vanno aggiunti i lavora-tori con contratti a tempo de-terminato.

Il processo di ristruttura-zione riguarda 68 uffici edentro l�anno coinvolgerà al-tre 21 strutture che verrannoristrutturate secondo i piùmoderni criteri. Attualmente

sono in fase di rivitalizzazio-ne 9 Uffici di cui 5 nell�areadel Cagliaritano (Villacidro,Quartu Sant�Elena, e a Ca-gliari la sede centrale oltre aquelle di via Tola e via Basi-licata). Due ristrutturazionisono previste a Sassari dove aprimavera sarà attivato unnuovo ufficio che, per la pri-ma volta, opererà nel rione diMonserrato, finora sprovvi-sto del servizio. Nuovo lookanche nelle Poste di via Cri-spi a Nuoro e di Nuraghi nel-la provincia di Oristano.

Negli ultimi tre anni PosteItaliane ha aperto in Sarde-gna 6 nuovi uffici postali.Dal 1998, ad oggi, ha chiusoIngurtosu, ex frazione mine-raria del Comune di Arbus(Cagliari) ed ha accorpatonell�Oristanese quello di Nu-raxinieddu a quello di Massa-ma, che peraltro distano traloro in linea d�aria poco piùdi 1000 metri e bus di lineaassicurano i collegamenti

ogni 30 minuti. Ha cessato ilservizio lo sportello esistentenella colonia penale di Ma-mone (Nuoro). Per contro èstata attivata una nuova suc-cursale a Olbia, due uffici aCagliari (Auchan e via Sime-to), uno al Casic, al Tribuna-le di Sassari e all�aeroportodi Alghero. L�azienda � hasottolineato la responsabileregionale Maria Teresa Lilliu� sta facendo uno sforzo no-tevole per garantire ai cittadi-ni un servizio di qualità. Ciòovviamente può comportareanche temporanei disagicome quelli che si verificanoquando le ristrutturazioni im-plicano trasferimenti dei ser-vizi.

Tuttavia i riscontri sonopositivi e i clienti di PosteItaliane dimostrano di ap-prezzare anche il lavoro deidipendenti che collaboranocon sempre maggiore con-vinzione ai programmi di am-modernamento.

PENSIONATO SARDOVINCE IL CONCORSODI POSTE ITALIANE

Si chiama Mario FrancescoFirinu, 68 anni, di Cabras, unodei due vincitori sardi del con-corso a premi �Pensione accre-ditata, pensione raddoppiata�.Nei giorni scorsi gli è statoconsegnato l�equivalente del-l�importo della pensione per-cepito in un anno, in gettonid�oro. Falegname artigianocon l�hobby del restauro, spo-sato e padre di una figlia, Ma-rio Francesco Firinu ha ritiratoil premio assieme alla moglie.

Anche lo scorso anno il con-corso delle Poste italiane ave-va fruttato un bel monte premied ai clienti pensionati cui erariservato erano stati erogatipremi pari a 13.674 euro. Que-st�anno, su sei pensionati chein ambito nazionale hanno vin-to il raddoppio della pensioneannua, due sono sardi, uno è diCabras e l�altro di Orgosolo.Un altro pensionato di Pimen-tel e uno di Siamanna hannovinto uno dei 64 premi di con-solazione che consistevano nelraddoppio dell�importo del ra-teo di pensione mensile. Que-sti clienti, indipendentementedall�importo percepito, vengo-no premiati con il raddoppiodella pensione di un anno, nelprimo caso, e di un mese, nelsecondo, corrisposta in gettonid�oro. Il concorso prevedevaanche l�estrazione di un ulte-riore premio regionale di 2500euro in gettoni d�oro che è sta-to vinto da un pensionato del-la provincia di Cagliari. Com-plessivamente saranno distri-buiti quasi 20.000 euro in get-toni d�oro.

Per partecipare al concorsoera sufficiente aver disposto

IN MOSTRA A NUOROGLI ANIMALI TIPICIDELLA FAUNA SARDA

Nuovo rinvio per il collaudo e l�entrata in attività della DigaEleonora, che a valle di Busachi invasa l�acqua del fiume Tirso.Una piovosità insufficiente e l�accresciuto fabbisogno idricohanno costretto i tecnici a spostare la scadenza fissata al 2005.

La nuova fase di collaudo dell�invaso, che permetterà di rag-giungere i 100 metri sopra il livello del mare sarà comunque au-torizzata a breve dal Servizio nazionale dighe.

Attualmente il bacino ha raggiunto la soglia di poco meno di250 milioni di metri cubi d�acqua e se le piogge continuerannoad essere abbondanti, il Consorzio di bonifica dell�Oristaneseconta di arrivare a circa 350 milioni di metri cubi entro la finedella stagione invernale. Si raggiungerebbe così il massimo sto-rico, superando il precedente di 320 milioni.

Tuttavia, il traguardo degli 800 milioni di metri cubi d�acqua,pari a una quota di invaso di 116 metri sul livello del mare, richie-derà ancora parecchio tempo.

È quella, comunque, la soglia finale. Seppure nel 2004 si do-vesse arrivare a invasare 400 milioni di metri cubi, nella stagio-ne delle irrigazioni il livello verrebbe quasi dimezzato.

Il completamento del collaudo resta inoltre vincolato all�auto-rizzazione del Servizio nazionale dighe, che darà il proprio be-nestare al raggiungimento del livello massimo, solo dopo avereverificato la risposta della struttura all�acqua invasata nella fasedi collaudo precedente.

L�acqua trattenuta ora dalla diga di Busachi sarebbe peraltrosufficiente ad affrontare anche lunghe annate siccitose.

Una mostra naturalistica cheraccoglie oltre 200 specie dimammiferi e uccelli presenti neiboschi, nelle montagne e nellezone umide della Sardegna èstata inaugurata nei giorni scor-si nei locali dell�Ente Forestedella Sardegna a Nuoro.

Di grande valore conosciti-vo ed educativo, la rassegnaallestita dagli esperti dell�Entepropone la ricostruzione deiprincipali habitat nei quali vi-vono gli animali tipici della

fauna sarda. Si rivolge princi-palmente alle scuole, non solonuoresi, e sono previste visiteguidate nelle giornate di lune-dì, mercoledì e venerdì, dalle 9alle 13. Un esperto accompa-gnerà le scolaresche per chia-rire dubbi, sottolineare aspettipoco conosciuti e mettere inevidenza come gli animali vi-vono nel territorio isolano. Peril pubblico l�apertura saràgiornaliera, dal lunedì al ve-nerdì dalle 17 alle 19.

l�accredito della pensione sulconto corrente Bancoposta. Ilconcorso prevedeva tre estra-zioni settimanali, con una vin-cita, in gettoni d�oro, equiva-lente alla somma percepita,mensilmente, dal pensionato euna mensile. Ogni mese sonostati estratti due premi: il pri-mo consiste nel raddoppio del-la pensione di un anno in get-toni d�oro e l�altro in una cro-ciera per due persone nel Me-diterraneo. Altri 50 premi pre-vedono l�azzeramento dellespese di gestione di un annodel conto Bancoposta.

Il concorso è stato ideato daPoste Italiane per agevolare ipropri clienti nella riscossione

della pensione e migliorare itempi di attesa negli uffici po-stali nei primi giorni del mese.A tutti i pensionati che accre-ditano la pensione sul contoBancoPosta, infatti, viene an-che offerta gratuitamenteun�assicurazione a coperturadell�eventualità di furto delcontante, prelevato negli uffi-ci postali o negli sportelli au-tomatici. L�assicurazione pro-tegge il pensionato fino a516,46 euro all�anno(1.000.000 di lire) e copre an-che il furto di contante ritiratoda eventuali cointestatari delconto o da persone delegatedal pensionato correntista aoperare sul conto.

I lavori per la condotta del gasapriranno la strada anche ai cavi infibra ottica e Cabras potrebbe esse-re uno dei primi Comuni sardi in-teramente cablati. A giorni pren-deranno avvio i lavori per la realiz-zazione della nuova rete del gas econtestualmente sarà posata ancheuna condotta per cavi pronta adaccogliere le fibre ottiche. Inoltrela rete sarà disponibile per qualun-que futuro progetto di collegamen-to telematico di case e uffici. Lafornitura vera e propria di servizisarà infatti data in appalto in un se-condo momento, a conclusione deilavori.

La sistemazione del condotta

A CABRAS COL GASANCHE LA CABLATURAA FIBBRE OTTICHE

per cavi sarà curata dalla Liquigas,l�azienda che si è aggiudicata l�ap-palto per l�erogazione del gas dicittà a Cabras.Le tubazioni saran-no predisposte per il trasporto delmetano, anche se in attesa della re-alizzazione del metanodotto Sar-degna-Algeria, nei tubi scorrerà ilGpl, che sarà portato a Cabras suautobotti e immagazzinato in ap-positi contenitori.

Il Comune ha reso noto che i ter-mini per la consegna dei lavorivanno da uno a tre anni. Il sindacoEfisio Trincas ha comunque assi-curato che i lavori procederannoalla massima velocità per ridurre alminimo i disagi.

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EMIGRAZIONE 25

FEBBRAIO 2004

MISSIONARIO DI BITTINOMINATO CAVALIEREDELLA SOLIDARIETA' ITALIANA

PRESTIGIOSO RICONOSCIMENTOA UN EMIGRATO DI NURACHIDA 40 ANNI A MAASTRICHT

L'ORGOGLIO DI UNA MADREPER IL FIGLIO DIVENTATOPROPRIETARIO DI UN LAGO

Soddisfazione tra gli emi-grati del Circolo Sardegna diMaastricht per l�importanteonorificenza ricevuta dal cor-regionale Giuseppe Meli. Ilsocio Meli è stato infatti insi-gnito della croce di cavaliere�Reale Orange Nassau�.L�ambito riconoscimento gli èstato assegnato per il contribu-to prestato in quaranta annialla banda musicale �Harmo-

nia Concordia� di Berg en Ter-blijt.

Giuseppe Meli, 68 anni, natoa Nurachi, in provincia di Ori-stano, è emigrato come mina-tore dal 1957 nel Limburgoolandese. Sposato con la si-gnora Maria Coenen, è padredi quattro figli ed ha sei nipo-tini. Molto noto nei centri doveha lavorato, è stato uno deifondatori del Circolo Sardegna

di Maastricht di cui è vicepre-sidente. Negli anni di emigra-zione si è distinto per l�attivitàa favore dei meno fortunati eper il profondo attaccamentoall�Isola.

L�onorificenza �Reale Oran-ge Nassau� gli è stata conferi-ta dal Borgomastro Nuytjesnel corso di una significativacerimonia nell�aula del Comu-ne di Valkembur aan de Geul.

Paolo Serrao, emigrato sar-do in Piemonte, è proprietariodel lago �Ativa� di Moncalie-ri per la pesca sportiva ove, direcente, è stato pescato unostorione di 1 metro e mezzo edi 15 chilogrammi. La mam-ma di Paolo Serrao, signoraStefania Giavesu di 80 anni,lettrice de �Il MessaggeroSardo� ci ha inviato una fotodel figlio con i protagonistidella eccezionale pesca che

mostrano la grossa preda.L�abile e fortunato pescatoreè Dante Corsini, 59 anni.Quando ho visto la mole delpesce abboccare ad una dellecanne ho preferito � racconta� chiamare il mio amico Vale-rio Coccia per essere aiutato.Del resto non è stato facile ti-rare a riva il �mostro�. Abbia-mo dovuto aspettare più dimezzora � precisa ValerioCoccia, 61 anni � prima cheiniziasse ad essere troppostanco per poterlo tirare fuoridall�acqua.

Paolo Serrao non è sorpreso

per la grossa preda. Per popo-lare il lago �Ativa� � dice �avevamo acquistato nel 2002sei grossi storioni, uno erastato catturato nello scorsomaggio.

Gli altri quattro sono anco-ra dentro il lago che è di origi-ne sorgiva. Oltre ai boccaloni,al persico reale ed alle carpeabbiamo inserito anche lucci,trote, pesci gatto e storioniamericani.

Il lago misura mille metri dicirconferenza ed è frequenta-to da numerosi appassionati dipesca sportiva.

È un missionario nativodel Nuorese a rappresenta-re la Sardegna fra i settan-tacinque cavalieri dell�Or-dine della Stella della So-lidarietà Italiana nominatidal Presidente della Re-pubblica Carlo AzeglioCiampi in occasione dellaFesta del Tricolore a Reg-gio Emilia. La nuova ono-rificenza è stata assegnataa padre Ciriaco Bandinu,nato a Bitti e ordinato sa-cerdote a Roma nel 1966.Dal 1968 il missionariovive a Curitiba, nel sud delBrasile, al servizio dei piùpoveri.

Padre Bandinu ha messoa disposizione dei bambinidei quartieri dove maggio-ri sono le sofferenze e lalotta per la sopravvivenza,anche una scuola italiana.

Le Stelle Solidarietà Ita-

liana sono state previste,per decisione del Quirina-le, per evidenziare l�attivi-tà di quanti sono impegnatiall�Estero nell�opera di va-lorizzazione e diffusionedella lingua italiana, e de-gli Italiani nel Mondo chesi sono distinti nel lavoro onelle opere di solidarietà.In questo spirito il Capodello Stato conferirà altreinsegne dell�Ordine dellaStella della Solidarietà Ita-liana in occasione del 2giugno, festa della Repub-blica, e del 12 ottobre, an-niversario della scopertadelle Americhe.

Tra i settantacinque pre-miati spicca un nutritogruppo di docenti e lettoriche da molti decenni lavo-rano per mantenere vivol�italiano in Slovenia eCroazia.

La trasmissione �Sardegnanel Cuore� è giunta al suo setti-mo anno e domenica 4 gennaiodall�emittente AM 570 RadioDel Centro è andata in onda lanuova puntata di quest�annosotto la direzione, conduzione eimpaginazione musicale a curadi Teresa Fantasia (produzioneEduardo Aguirre). Il program-ma dà rilievo alle buone noti-zie specialmente a quanto fan-no i Sardi nel Mondo, per dif-

fondere la lingua, la cultura, letradizioni e la musica sarda,ma anche alle storie di emigra-ti che si sono distinti nell�arte,nella cultura, nell�impegno so-ciale. L�anniversario si è fe-steggiato con i colleghi dellaradio, molti incuriositi hannochiesto il significato del cartel-lo che augura alla trasmissione�A chent�Annos�. Anchel�emittente, che ha un bacino diutenza di 500 Km. sino a Rosa-

rio Santa Fe� ed al sud di BuenosAires fino a Mar del Plata e Mi-ramar, ha riservato una sorpresaallestendo un sito sulla rete Inter-net: www.am570radiodelcen-tro.com.ar per allargare l�ascol-to, ed ora tutti i Sardi sparsi nelMondo potranno ascoltare in di-retta la trasmissione che va inonda la domenica dalle 8,27 alle9 (ora di Buenos Aires) (Tel.0054-11-4699-1570, e-mail:[email protected].

UN DIRETTIVO DI DONNEAFFIANCA MARIO VIGLINONEL CIRCOLO DI GINEVRA

LA TRASMISSIONE RADIOFONICA�SARDEGNA NEL CUORE�HA COMPIUTO SETTE ANNI

Nuovo Direttivo all��Associa-zione regionale sarda� Circolodi Ginevra. Presidente è statoeletto Mario Viglino. Lo af-fiancano nell�esecutivo, tuttoin rosa essendo composto dadonne, il vicepresidente Na-thalie Guillaume Gentil Vac-cargiu; il tesoriere Carmen Se-lis; il vicecassiere LorenzinaZuddas; il segretario Sebastia-na Menneas ed il vicesegreta-rio Isa Marras. Completano ildirettivo: Angelo Mura, re-sponsabile cultura ed informa-zione; Marianna Viglino e Ka-thrin Mura, biblioteca; FrancoFarci, feste e manifestazioni;Pietro Selis, sede; ArmandoAgus, Onorato Sedda, Salvato-re Usai e Michel Usai, consi-glieri. Il vicesegretario IsaMarras ha anche la responsabi-lità di delegato di Federazione.

A far parte del Collegio deirevisori dei conti sono statichiamati Domenico Albanese,Jean Pierre Sanna e Luigi Me-loni.

Il Consiglio dei probiviri è

composto da Salvatore Mar-ras, Nino Cabitza e DavideCaria.

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EMIGRAZIONE 26

FEBBRAIO 2004

CORSI SCOLASTICINEL CIRCOLO SARDODI TUCUMAN

DEDICATO A DONNE E CARBONE�SU CALENDARIU 2004�DEL CIRCOLO DI BIELLA

GEMELLE MUSICISTEDI ORIGINI SARDEPREMIATE IN AUSTRALIA

FESTEGGIATIQUARANT'ANNIDI EMIGRAZIONE

A CINISELLOBALSAMORIVIVELA TRADIZIONEDE �SA TUVA�

Importante iniziativaculturale del Circolo sardodi Tucuman nel Nordovestargentino. Insieme al con-sorzio For-Com dell�AN-FE di Roma e all�IstitutoCarlos Pellegrini, ha avvia-to il �Profesorado en Italia-no, para EGB y Polimodal�con lezioni a distanza. Il�Profesorado�, riconosciu-to dal Ministero della Pub-blica Istruzione argentino,sarà titolo valido per l�in-segnamento dell�italiano intutte le scuole del Paese.Permetterà, infatti, la for-mazione di insegnanti inlingua e cultura italiana at-traverso lezioni on-line.Questa modalità di inse-gnamento consente agli al-lievi delle scuole DanteAlighieri e degli altri istitu-ti, che intendono consegui-re il titolo, di organizzarelo studio tenendo presentigli impegni familiari e dilavoro.

Il For-Com è un consor-zio costituito da più di ven-ti università italiane in gra-do di assicurare la qualitàdell�offerta formativa.L�Istituto Carlos Pellegriniè invece una struttura pri-vata con oltre 1.500 allievi

dall�asilo alle scuole supe-riori. Il Circolo Sardo diTucuman, infine, è un�atti-va associazione che lavorada sempre nella diffusionedella lingua e della culturaitaliane in collaborazionecon l�istituto �Leonardo daVinci�.

Attualmente il �Leonar-do da Vinci�, d�intesa conil Tecnofor, Ente di forma-zione professionale consede a Cagliari, sta curandoil corso �Didattica in rete�destinato a docenti italianiche lavorano nelle scuoledi Tucuman e Cagliari. Loscopo del corso è prepararei docenti ad usufruire inaula delle risorse offerte daInternet.

Il progetto è patrocinatodal Ministero italiano degliAffari Esteri e dall�Asses-sorato al Lavoro della Re-gione Sardegna.

Contemporaneamente, ilcomponente del CGIE(Consiglio Generale degliItaliani all�Estero) VittorioVargiu, insieme ai funzio-nari del Parlamento argen-tino lavora ad una propostadi legge che dichiari l�ita-liano seconda lingua in Ar-gentina.

Nuova significativa iniziati-va del Circolo sardo �Su Nura-ghe� di Biella con un calenda-rio dedicato all�industria mi-neraria carbonifera. �Su Ca-lendariu 2004� propone 12 im-magini legate al minerale cheha caratterizzato gran partedell�attività industriale in Sar-degna ed in Europa nel �800 enella prima parte del secolosuccessivo. Sono 12 attimicongelati � ha scritto nella pre-sentazione il presidente di �SuNuraghe�, Battista Saiu � di unpassato ai margini, un passatoche trova poco spazio nellastoriografia ufficiale, ma chene trova molto tra le paginedelle nostre radici. Dodici fi-nestre aperte su un mondoscomparso che racconta di fa-tica, di lavoro, di speranze, diaspirazioni. Un mondo cheguardava da distanza il pro-gresso pur facendone parte, es-sendone linfa, nutrimento, for-za motrice.

Battista Saiu riporta a titoloesemplificativo i dati relativiall�esportazione di carbone

vegetale dall�Isola verso laSpagna. Si passò dalle 25.011tonnellate del 1890 alle 31.565del 1896 per ridursi poi neglianni alle 7.635 del 1910.

Ancora una volta � sottoli-nea il Presidente di �Su Nura-ghe� � colpisce l�analogia trale nostre terre, tra la Sardegnaed il Biellese: mentre il carbo-ne veniva caricato sulle bilan-celle attraccate a Cala Bernar-dini, altre carbonaie bruciava-no lente a Vallemosso e din-torni. Dall�Isola alla terra fer-ma, dalle montagne alle piazzedi Torino, dove la carbonellabiellese veniva venduta neimercati. La foto che illustra ilmese di dicembre è una testi-monianza della toponomasticadella produzione di carboniovegetale nelle montagne biel-lesi.

Le immagini di questo ca-lendario � conclude la presen-tazione Battista Saiu � diven-teranno presto una mostra: unaltro tassello del nostro mosai-co, un altro piccolo passo nel-la direzione da sempre intra-

presa, per recuperare giornodopo giorno le nostre radici e,da quelle, far crescere nuovavita.

�Su Calendariu 2004� oltreal coordinamento testi e tradu-zioni di Battista Saiu si è av-valso della ricerca storica diAlessandro Sanna; dei testicampidanesi di Biagio Picciaue di quelli italiani di EdoardoTagliani. Le fotografie sonostate ricavate dall�Archivio diPaolo Amat di San Filippo diCagliari e dall�Archivio Doc-Bi di Biella.

L�impaginazione è stata cu-rata da Enrico Detoma e daEnrico Boati. Le selezioni e lepellicole sono state effettuateda Stefano Pegoraro. La Stam-pa è della Tipolitografia Botal-la di Biella.

Con il Circolo �Su Nuraghe�hanno consentito l�iniziativa ilComune e la Provincia di Biel-la, la Provincia di Cagliari,l�Arci Nova, la Federazionedella Associazioni Sarde inItalia e la Regione Autonomadella Sardegna.

Le gemelle di origine sardaTessa e Bianca Porchedduhanno ricevuto in Australia ilPremio Forza e Coraggio Don-ne Italo-Australiane, in una ce-rimonia svoltasi nella Casad�Italia di Leichhardt.

Tessa e Bianca sono nate aWollongong da genitori sardi:Lorenza e Angelo Porcheddu,provenienti da Banari (Sassa-ri), che partirono per l�Austra-lia nel 1959. Dopo Diana edAntonella le gemelle nacqueronel 1976.

Tutte le quattro sorelle Por-cheddu amavano la musica maTessa e Bianca si distinseroper il loro talento per il flautoed il violino. La carriera diTessa, la più giovane flautistad�Australia, è iniziata con ildebutto come solista alla Syd-ney Symphony Orchestra ed èpoi proseguita raggiungendo ivertici e suonando con le or-chestre sinfoniche delle mag-giori città australiane. Brillan-te anche la carriera di Biancache dopo gli studi di violino eaver fatto parte delle massimeorchestre del Continente haproseguito ad affinare il suotalento ed a esibirsi anche inEuropa.

Quarant�anni di emigrazio-ne, festeggiati nel 2003, Anto-nio Frongia, originario di Bu-sachi, in provincia di Oristano,classe 1912, compirà 92 anni il21 febbraio 2004. Vive inLombardia, a Garbagnate Mi-lanese dal 1963, ma non hamai dimenticato la sua terra.Padre di otto figli, quattro ma-schi e altrettante femmine,nove nipoti e tre pronipoti, fe-steggerà l�importante appunta-mento circondato da familiaried amici.

Appassionato sostenitoredell�isola, Antonio Frongia haelaborato un Piano con l�inten-to di contribuire con idee eprogetti a migliorarne le con-dizioni di vita. Articolato inquattro punti, pone al centrodell�attenzione della vita eco-nomica della regione lo svi-luppo di cooperative. Vorreivedere � ha evidenziato nelsuo progetto scritto nel 2003 �una Sardegna migliore, fioritae produttiva, ricca di pace e diprogresso.

Per il mio paese, Busachi,bisogna costruire un piccoloalbergo turistico con piscina eun laghetto nel territorio diSanta Susanna. Insomma, ben-ché emigrato da una vita, An-tonio Frongia intende esserepartecipe dello sviluppo dellaComunità da cui è partito.Complimenti e auguri.

Gli emigrati sardi del Cir-colo AMIS di Cinisello Bal-samo, nell�hinterland mila-nese si sono ritrovati nelgiorno di San FrancescoAbate per festeggiare �SaTuva�, l�antica tradizionedell�adorazione del legnoche si celebra in molti paesidella Sardegna. È stato bru-ciato un gran tronco di quer-cia appositamente presceltoe tagliato.

Tutte le persone accanto alfalò hanno assistito al ritomangiando dolci preparatiper l�occasione.

Non sono mancati i ballitradizionali nel rispetto delrito contadino della feconditàdei campi.

In una fredda serata nellacinta industriale di Milano,nonostante la lontananza dal-l�Isola, la Comunità sarda si èriunita per rinsaldare vincoliidentitari e di amicizia.

(M.P.)

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EMIGRAZIONE 27

FEBBRAIO 2004

LUNSINGHIERO BILANCIOPER L'ATTIVITA'DEL CIRCOLO DI TREVISO

SERATA FOLCLORISTICA SARDACOL GRUPPO DI ESCALAPLANOAL CIRCOLO DI GOLDACH

Dopo la partecipazione, nelmese di gennaio, alla Festadella Brigata �Sassari� e allecerimonie per il gemellaggiotra i Comuni di Asiago e diFoza in Veneto e quelli diTempio, Armungia e Sinnai inSardegna con il conferimentodella cittadinanza onoraria atutti i fanti sassarini da parte diquesti Comuni, l�attività cultu-rale del circolo sardo di Trevi-so è andata avanti senza sosteper tutto l�anno, raggiungendotraguardi impensabili di suc-cesso e di consenso.

In una rapida carrellata si vadalla presentazione annuale deivini e delle leccornie gastrono-miche sarde nell�enoteca daGiorgio a Falze di Trevignano,alla �Giornata della donna�, a�Sa die de sa Sardigna�, allacena organizzata in onore delcomandante della Brigata Sas-sari gen. Pino Enrico, del col.Pasquale Zucca, dell�aiutanteAntonio Pinna, arrivati da Sas-sari per i contatti preliminaricon il sindaco di Treviso e ilsuo capo gabinetto.

Si prosegue con la conferen-za del col. Cadeddu sul tema�Sa guerra de su bindighi� e laproiezione di un film storicooriginale sulle vicende dellaBrigata �Sassari� nel Palazzodell�Umanesimo Latino a Tre-viso, con la inaugurazione del-la mostra del Museo della Bri-gata �Sassari� nel Palazzo dei300 a Treviso.

Con l�esibizione in parata almattino e in concerto alla seradella banda della Brigata e delGruppo Folk di Santa Chiara diCossoine in occasione del-l�apetura della mostra e conl�esibizione del gruppo di Can-to e Ballo di Florinas, direttodal maestro Giacomo Pintori inPiazza dei Signori a Treviso inoccasione della cerimonia dichiusura della mostra.

L�esibizione del gruppo �Teno-res di Monti�, accompagnati dalsindaco Tore Murgia, nel corso diuna festa organizzata dal ristoran-te �4 Mori� dei coniugi Cau aLugo di Vicenza e nell�agrituri-smo, sempre dei coniugi Cau, aMalga Fiara a 1600 m. sull�Alto-piano di Asiago.

La partecipazionealle cerimoniesull�Altopiano di Asiago

E quindi, nell�ambito della14A Rassegna Internazionale

del Folclore, l�esibizione delgruppo folcloristico di Uta il16 agosto in Piazza dei Si-gnori a Treviso assieme alGruppo Folcloristico Trevi-giano, a un gruppo slovacco,a uno polacco e a uno tede-sco, il 17 agosto a Villa Man-frin e il 19 agosto nel MuseoEtnografico Provinciale�Casa Pavone�.

La partecipazione, il 5 set-tembre a Sassari, al passag-gio del comando della Briga-ta �Sassari� tra il generalePino Enrico e il generale Sta-no Bruno.

Ed ancora: a Mogliano Ve-

neto (Tv) nel teatro del Col-legio Salesiano Astori, saba-to 15 novembre e mercoledi19 novembre, per iniziativadell�Associazione e del bi-bliotecario don Cagnin, sonostati proiettati due film diret-ti e sceneggiati da registi sar-di.

Piero Sanna, arrivatoespressamente in auto daMarsiglia, dove aveva perte-cipato a un festival, ha pre-sentato la sua opera �La de-stinazione�.

�Ballo a tre passi�, quattropremi vinti alla Mostra delcinema di Venezia, diretto e

sceneggiato da Salvatore Me-reu, è stato invece presentatodal prof. Michele Serraesperto di tematiche multiet-niche ed educative.

Sabato 22 novembre nel sa-lone delle riunioni dell�Asso-ciazione Arbitri di Treviso ilcolonnello Lorenzo Cadedduha tenuto una conferenza sul-la battaglia di Vittorio Vene-to e sulla partecipazione deisoldati sardi.

Combattuta ben 85 anni orsono quella battaglia deter-minò il disfacimento delle 73divisioni austro-ungariche,contrapposte dai monti al

mare, dallo Stelvio alle focidel fiume Piave, a solo 51 di-visioni italiane, a tre britan-niche, a due francesi, a unacecoslovacca e a un reggi-mento americano.

Così ebbe a concludersiuna guerra lunga, sanguinosae assurda.

Ed infine venerdi 5 dicem-bre nella sala Consiliare aVilla Guidini di Zero Brancola proiezione del film �Trin-cee�, presentato dal sindacoGaetano Pasqualetto e dal co-lonnello Lorenzo Cadeddu aun numeroso pubblico esper-to e attento, intervenuto no-nostante la fitta nebbia.

Dopo la proiezione delfilm, il colonnello Cadedduha dapprima parlato delle at-titudini militari delle gentisarde sin dai tempi di Amsi-cora e Josto per poi arrivare acommentare le battaglie del-la Brigata �Sassari� nei varifronti veneti a partire dal 22luglio 1915 nel Carso Isonti-no e sino a clonclusione glo-riosa della battaglia di Vitto-rio Veneto.

Il generale Pino Enrico 34o

comandante della Brigata�Sassari� intervenuto in uni-forme da Vittorio Veneto,dove attualmente ricoprel�incarico di Capo di StatoMaggiore della DivisioneMantova, ha voluto ricordarecon un velo di nostalgia i dueanni trascorsi in Sardegna eha detto di sentirsi orgoglio-so di avere comandato unabrigata prestigiosa.

È stata una serata indimen-ticabile organizzata dall�Am-ministrazione comunale diZero Branco in collaborazio-ne con l�Associazione Cultu-rale dell�Amicizia Sarda diTreviso.

Tra il pubblico alcuni as-sessori e collaboratori delComune, alcuni rappresen-tanti di associazioni d�Arma,combattentistiche e di ex in-ternati, insegnanti, alcunisoci del Gruppo di RicercaStorica di Mogliano Veneto,il coordinatore dei CircoliSardi della circoscrizioneNord-Est ing. Gia VittorioMasala, il consigliere dellaRegione Veneto on. Pasquet-to e i Teotto, veneti zerotini,tutti nati ad Arborea, in pro-vincia di Oristano.

Dario Dessì

Una gran festa (il 22 novem-bre scorso) con grande succes-so, come ha comunicato Mau-ro Cardia al Messaggero Sar-do, si è svolta al Circolo sardo�Sebastiano Satta� di Goldachcon la partecipazione delGruppo folk di Escalaplano.

Il Circolo di Goldach è natooltre 30 anni fa da un gruppo diSardi forse più numerosi dioggi � ha scritto Pietro Cossu �però in questi ultimi tre anni,pur nelle ristrettezze di fondi,si sta intensificando l�attivitàsociale anche con l�organizza-zione di fine settimane all�in-segna del folclore e degli usi ecostumi della Sardegna grazieall�impegno del presidente Ita-lino Piga e del vice Luigi Car-dia assieme al lavoro colletti-vo del direttivo.

Da parte dei soci è stata an-che rimarcata l�assenza delleautorità Italiane residenti al-l�estero.

Il Gruppo folk di Escalapla-no, protagonista della serara, ènato da una esperienza di unaemigrata in Francia: Peppina

Carta. Una volta nel suo paesenatale, Escalaplano, ha datovita alla sua idea: cucire costu-mi tradizionali (per bambini,giovani ed anziani) con la for-mazione anche di un Gruppofolk, dedicato a San Salvatore,che oggi ha nove anni e 120iscritti (80 in costume) di cui èpresidente Vittorio Cotza.

Per la prima volta il Grupposi è esibito in Svizzera, dove siè recato anche il sindaco Vin-cenzo Demontis, ottenendo ilplauso dei compaesani ma an-che di tutti i Sardi del Circolo.Lo stesso sindaco svizzero Si-gnor Wrth ha mostrato apprez-zamento al sindaco Demontis,con una stretta di mano e loscambio di ricordi.

Demontis ha, quindi, invita-to Wrth per una visita in Sar-degna. Parole di elogio sonovenute anche dal vice presi-dente della Federazione deiCircoli svizzeri, AntonioMura, e dagli oltre 250 ospitipresenti fra i quali diversiPresidenti delle varie Asso-ciazioni.

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EMIGRAZIONE 28

FEBBRAIO 2004

MOSTRA ITINERANTEDI PITTORISARDO-ARGENTINI

GIORNATE SARDE A GRENOBLE

GESTO DI SOLIDARIETA'DI UNA SASSARESEA TORRE ANNUNZIATA

L�Associazione regionalesarda Sardinia, il Consigliogenerale dell�Isere ed il Comu-ne di Grenoble hanno datovita, dal 21 al 28 novembredello scorso anno, alle �Gior-nate sarde a Grenoble� foca-lizzate su �Rilievi, intrecci, in-tagli artigianali di un�Isola nu-ragica�. È stata una occasioneper mostrare gli antichi lavoriai sardi testimoni di ieri e di

farli anche conoscere alle nuo-ve generazioni, ai Franco-Sar-di che si riconoscono nelle ra-dici dei padri.

Hanno esposto i loro lavoriBarbarina Ligas, Chiara Ma-xia, Franco Sale che hannoproposto complememti di ar-redi, ma anche cesti, tappeti,tende, tovaglie, maschere inlegno. La mostra mercato arti-giana è stata inmaugurata sa-

bato 22 novembre mentre lu-nedì 24 è stata data dimostra-zione della tecnica di esecu-zione dei lavori artigianali,con dimostrazioni anche speci-fiche per gli alunni delle scuo-le. Il 27 si è tenuta una confe-renza-dibattito sull�artigianatomentre venerdi� 28 la manife-stazione si è chiusa con unospettacolo di canzono in sardodal titolo �Domptelio�.

Ampi consensi dei numerosivisitatori e della critica per lamostra itinerante di artisti sar-do-argentini allestita nell�am-bito di un progetto dell�Asses-sorato del Lavoro e dell�Emi-grazione della Regione Sarde-gna ed organizzata dalla Fede-razione del circoli sardi in Ar-gentina. In ciascuna delle cittàche hanno ospitato la mostra sisono sviluppati momenti diparticolare interesse sulla Sar-degna caratterizzati da eventi

collaterali che hanno diffuso evalorizzato l�immagine e laconoscenza dell�Isola.

A Buenos Aires, tappa ini-ziale del tour, dipinti sono sta-ti esposti nei locali del Circolo�Sardi Uniti�, sede della Fede-razione argentina; nella Galle-ria d�Arte �Cafè Cafè�, nel-l�ottocentesca stazione ferro-viaria di Retiro; nel Forum del-la cultura italiana di San Isidroe nei locali del Ministero del-l�Emigrazione. Successiva-mente la mostra è stata trasfe-rita a Mar del Plata nel Museodi Arte contemporanea delMar; a La Plata nel Circoloculturale calabrese e a Mendo-za nel Predio Cultural Ejercitode los Andes. L�ultima tappadell�itinerario ha toccato le cit-tà di Santa Fè dove è stataesposta nei locali del Palacio

de los Espejos e di Ushuaia, ilcapoluogo della provincia del-la Terra del Fuoco, la città piùa sud del mondo.

In quest�ultima città i dipin-ti sono stati sistemati in unospazio del prestigioso MuseoMaritimo, realizzato nell�edi-ficio dell�ex carcere divenutocentro culturale.

Per sei giorni, oltre ai citta-dini di Ushuaia le opere sonostate ammirate da un numero-so pubblico cosmopolita pro-

veniente da navi di crociera. Irappresentanti della Federa-zione dei circoli sardi sono sta-ti ricevuti dal Sindaco JorgeGarramuno che ha espresso in-teresse e apprezzamento perl�iniziativa.

Alla presentazione in Muni-cipio hanno partecipato tra glialtri il Viceconsole d�ItaliaMarcelo Real, ed i Presidentidell�Associazione CulturaleItaliana Anna Maria Gortan edella �Dante Alighieri� MarioGiri, ai quali è stata consegna-ta una bandiera dei �QuattroMori�. Nell�occasione è statadonata alla città di Ushuaiaun�originale targa ricordo incui vi sono incise le bandieredell�Argentina e dell�Italia egli stemmi della Regione Sar-degna e della Federazione deiCircoli sardi in Argentina, la

targa, composta da dodici pia-strelle in ceramica, richiamal�avvenimento e rappresentaun omaggio per gli emigratidel mondo.

Il Sindaco ha assunto l�im-pegno di collocarla in un pun-to strategico della città.

Alla manifestazione ha par-tecipato Antonino Casu del-l�AITEF (Associazione Italia-na Emigrati e Famiglie) che haproiettato e commentato unaserie di diapositive sulla pittu-ra sarda del 1900 con quadri diBiasi, Figari, Ciusa, Ballero,Foiso Fois, Manca ed altri.

La sei giorni di Ushuaia,oltre all�interesse suscitatonei visitatori, ha consentitodi conoscere una realtà im-portante costituita da unapiccola comunità sarda, com-posta da una decina di fami-glie che vive ed opera nellaTerra del Fuoco.

L�esposizione ha raccoltola opere di artisti soci dei di-versi Circoli sardi dell�Ar-gentina. Hanno infatti parte-cipato alla collettiva: JuanMeridda, Claudia Chirra, Ka-rina Di Menna e Agustin Ge-ronimo Piras del sodalizio�Sardi Uniti� di Buenos Ai-res; Dario Piredda e BeltranMarras del Circolo sardo delNOA di Tucuman; NoemiAcosta in Mele del Circolosardo di Miramar; AssuntaMarongiu e Dardo Mulas del�Grazia Deledda� di Mar delPlata; Nilo Puddu e GiovannaPorcu Sechi dell��AntonioSegni� di La Plata; AngelaMichele in Serra del �Radicisarde� di San Isidro; e FrancoNonnis, artista residente inSardegna.

RICONOSCIMENTIPER IL PITTOREAMBROGIO PORCHEDDU

Significativo gesto di solida-rietà di una giovane sassaresetrapiantata a Torre Annunzia-ta, popolosa città in provinciadi Napoli. Anna Stara, archi-tetto specializzato in arreda-menti di interni, grazie ad unincontro del tutto casuale conun parroco della zona vesuvia-na, Mons. Raffaele Russo, ret-tore della Basilica della Ma-donna della Neve, è stata pro-tagonista, con il contributodelle offerte dei fedeli, di unasignificativa iniziativa apprez-zata dalla popolazione. Ha in-fatti ristrutturato l�ex Orfano-trofio Comunale, abbandonatoda oltre un decennio, trasfor-mandolo in un centro di primaaccoglienza per orfanelli.

Il Comune, dopo forti resi-stenze, aveva concesso aMons. Russo, la struttura incomodato d�uso, ma nessuno,soprattutto le autorita� cittadi-ne, credeva che soltanto con leofferte senza alcun finanzia-mento, si riuscisse a fare qual-cosa di buono. Dopo l�inaugu-razione del Centro tutti si sonoricreduti. Il sacerdote, l�archi-tetto e tutta l�organizzazionehanno ricevuto � precisa ilprof. Tomaso Stara padre diAnna e di altri cinque figli - lescuse di tanti �potenti� che inun primo tempo avevano guar-dato con sufficienza l�operache si voleva realizzare.

La famiglia Stara risiede daanni nella provincia di Napoli.

Continua ad affermarsi conpartecipazione a mostre nelPonente Ligure l�arte del pit-tore Ambrogio Porcheddu,nativo di Ittiri (Sassari) e re-sidente da anni a Ventimigliadove presiede dal 1993, annodella nascita, il Circolo �Gra-zia Deledda�.

Nella foto d�archivio diEduardo Ranieri si nota ilquadro ad acquarelli di Am-brogio Porcheddu assegnatoad Armando Giorgi di Geno-va vincitore del premio�Smile�. A fianco del vinci-

tore che mostra l�opera d�ar-te l�organizzatore del premioFrancesco Mulè e l�autoreAmbrogio Porcheddu.

Il critico d�arte di Bordi-ghera Sergio Biancheri nel ri-cordare gli «alberi, le colline,le nuvole, i fiori, il mare, iprofili della costa di Ventimi-glia e di Mentone» preferitidall�artista, sottolinea che«con rapide pennellate esaltala natura».

In questi abbandoni creati-vi c�è il pittore con la sua for-za creativa.

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EMIGRAZIONE 29

FEBBRAIO 2004

FRANCESCO MEREUGIOIELLIERE DI SUCCESSODA DORGALI A MILANO

PERSONAGGI

FESTA DELLA BEFANAAL CIRCOLODI CONCOREZZO

IL CORO �LOGUDORO� DI USINIOSPITE A FRANCOFORTEDEL CIRCOLO �MARIA CARTA�

Incontrai per la prima voltaFrancesco Mereu in occasionedi uno dei premi di poesia or-ganizzati a Milano dal CSCS

(Centro Sociale Culturale Sar-do) che ha la sede affacciatasulla piazza del Duomo. Avevoletto più volte di lui, delle sueaffermazioni e del successocrescente come gioielliere, colnome trasformato in Merù, e misarei potuto immaginare unapersona sussiegosa e � a ragio-ne � piena di sé. E invece fuisubito a mio agio con lui, affa-bile e cordiale, sempre pronto aintercalare qualche frase nelsardo della sua Dorgali.

L�indomani volle a pranzo ilgruppo venuto dalla Sardegna(Clara Farina, Anna CristinaSerra, Paolo Pillonca, ToninoRubattu) perché aveva bisognodi respirare l�aria della sua ter-ra: soddisfatto di poter offrire,nella sua bella casa di largoTreves, tutti cibi fatti venire dilaggiù.

La conversazione passavadalle notizie che gli portavamoa quelle che ci dava sulla suavita: dall�incidente sul lavoro� quando poco più che bambi-no faceva il muratore �, che loaveva condotto da Dorgali aMilano, per frequentare uncorso di orologiaio, all�apertu-ra di un primo laboratorio, sinoall�idea di creare i primi gio-ielli � ma si potrebbero dire�oggetti d�ornamento per gio-

vani� � utilizzando i materialipoveri che poteva trovare neinegozi di ferramenta e di ri-cambi per auto: cuscinetti asfera, catene, borchie.

Gli esemplari di quelle pri-me creazioni sono ancoraesposti nel suo negozio di viaSolferino, dove attualmentelavorano anche i fratelli Ange-lo, Antonio e Giovanni: insie-me ad alcuni orologi � siste-mati sotto il grosso vetro chefa da soglia � e ad altri gioiellinon più in vendita raccontanol�evolversi della sua produzio-ne; sino ad arrivare a quelliche, fitti nelle vetrine che dan-no sulla strada � ma càpitaspesso di vederli raffiguratinelle riviste femminili � ven-gono offerti al pubblico. Idea-ti da lui e da Angelo, conserva-no una qualche impronta deisuoi primi ornamenti �poveri�:sempre di linea leggera e deli-cata, utilizzano a volte materie

di minor costo come la plasti-ca; e rivelano soprattutto unainesauribile capacità creativa;come il piccolo cuore che haideato per l�ultima festa di SanValentino: la freccia che lo tra-passa forma degli anelli dovetrova posto un bigliettino perun messaggio dell�innamora-to. Sono apprezzati in modoparticolare dai giovani, e resipoi celebri da tanti personaggidello televisione, del cinema edello sport che frequentanonumerosi la piccola ma acco-gliente bottega, resa più affa-scinante da un suo certo stiledémodé: uno stile in qualchemodo paesano, nel senso mi-gliore del termine, per questoaccumularsi di epoche, per ilcalore che viene dalle bache-che zeppe di oggetti come dal-le persone che vi si incontrano.

D�altra parte Francesco, peralimentare quella sua fervidainclinazione a creare oggetti

nuovi, come per mantenere unsuo �equilibrio vitale�, ha ilbisogno � lui che per affariviaggia in tutto il mondo � diritornare di tanto in tanto allapiccola patria delle origini. Dadove trae in più di un caso ispi-razione diretta: come nel brac-ciale che unisce alcune peco-relle bianche e una nera; o nel-l�oggetto che ha creato da pocoper il suo paese giocando sullastilizzazione di uno strumentotipico come lo scacciapensieri(trunfa o trumba) sino a fon-derlo col simbolo dell�euro.

Quando lo si incontra, se haun minuto di tempo (Como ticùmbido), è sempre pronto, colsuo garbo tra l�ironico e l�af-fettuoso, a intavolare conver-sazione. Sorvola veloce sulleaffermazioni e i riconoscimen-ti (come l��Ambrogino d�Oro�che gli è stato assegnato nel2000 per aver dato lustro a Mi-lano), preferisce raccontare

episodi significativi del suorapporto con la sua terra da unlato, con quella d�adozionedall�altro: come quello dellasignora impellicciata che, difronte all�aspetto inconsueto ein un certo senso modesto delnegozio, chiedeva dove si tro-vasse il vero e proprio «show-room»; oppure torna alle radi-ci della sua carriera, per rivela-re che la trasformazione delcognome non fu suggerito dauna dama della nobiltà france-se, come di solito si racconta,ma dalla cadenza dialettalecon la quale lo chiamava unoperaio addetto al riscalda-mento del palazzo: furono al-cuni amici sardi, nel sentirlo, acogliere il suggerimento dipassare dal sardo Mereu allospiritoso Merù.

Francesco interpreta sino infondo la sua condizione diemigrato � anche se affermatoe �di lusso�, si potrebbe dire �perché ormai non potrebbefare più a meno di Dorgali maneppure di Milano. E siccomegli càpita di trovarsi per lamaggior parte del tempo inten-to al suo lavoro in Lombardia,la nostalgia ha spazio tra i suoipensieri, e trova di tanto in tan-to espressione nella bella fraseche gli resta degli insegnamen-ti di sua madre: «Prendidemiin manos e in pes, ma �ettade-mi in mesu a sos mios».

Salvatore Tola

Un folto gruppo di studenti estudentesse sassaresi ha tra-scorso le festività natalizie aFrancoforte sul Meno in occa-sione dell�esibizione nella cit-tadina tedesca del �Coro Lo-gudoro�. La manifestazione,che ha riscosso ampi consensi,è stata organizzata dal Centrosardo �Maria Carta�. I dirigen-ti ed i soci del Circolo, guidatidal Presidente Ignazio Contu,hanno curato nei minimi parti-colari la scelta dei luoghi dovei ragazzi del Coro si sono esi-biti. I concerti si sono, infatti,tenuti nel Palazzo del Comunedi Francoforte �Romerberg�,nell�affollato Centro Commer-ciale e nelle Chiese Cattoliche� L i e b f r a u e n k i r c h e � ,�S.Hedwig� di Frankfurt-Griesheim e Parrocchiale

�Mariahimmelfahrt� il cuiParroco, entusiasta, ha offertoun rinfresco ai partecipanti.

L�esibizione più intensa si èperò svolta al mercatino diNatale dove il Coro di Usini haincantato gli astanti tra i qualidiverse autorità delle associa-zioni tedesche �Vereinsringe�di cui fa parte anche il Centro�Maria Carta�. Il Presidentedel �Vereinsringe�, signoraSchmidt, ha invitato i cantantia bere la tradizionale birra neradel periodo natalizio regalan-do a ciascuno un boccale qua-le souvenir. Gli ospiti sardihanno infine cantato nellaChiesa di San Giustino dove lacomunità Cattolica italiana diFrancoforte celebra ogni do-menica la santa Messa.

I fedeli di tutte le Chiese che

hanno ospitato il �Coro Logu-doro� sono rimasti per un mo-mento � ci ha scritto AntonioOrrù � sorpresi ed incuriositinel vedere il gruppo sardo, nelcostume tradizionale, formareun cerchio ristretto da cui si èlevata la voce, talvolta chiara epotente, talvolta calda e sugge-stiva, dei solisti sempre ac-compagnata, in perfetta sinto-nia ed armonia dal coro. Tuttii brani sono stati sottolineatida prolungati applausi.

Il Coro, diretto da Pietro Ba-ragliu, ha cantato brani liturgi-ci in italiano ed in sardo. Oltreall�iniziale �Ave Maria�, han-no infatti cantato un kyrie dipreparazione all�offertorio�Cantu pro Offertoriu�, un for-te �Su Santu� ed un �BabbuNostru�.

Bambini entusiasti a Con-corezzo per la festa dell�Epi-fania organizzata dal Circo-lo �Sardegna�. Puntuale,Maria Pinta Oru trasformatain una befana particolarmen-te efficace, è giunta con unsacco pieno di oltre centodoni e calze colme di dolciu-mi per tutti i bambini. È sta-ta accolta con un applausodegli adulti mentre i bambi-ni più piccoli erano un po�spaventati ed i più grandi unpo� curiosi. Tutti però hannogradito il regalino ed hannopartecipato al rinfresco edallo scambio di auguri tra icomponenti il Direttivo delCircolo ed i soci. Un bambi-

no resosi conto che la befananon mangiava le ha portatoun po� di pane carasau, unpezzetto di pecorino e di sal-siccia sarda. Spinto dalla cu-riosità l�ha guardata più davicino e le ha chiesto:�Come fai a mangiare se nonhai i denti?�.

Al termine della festa tuttinella piazza della Chiesa perassistere al corteo dei ReMagi che hanno raggiunto ilPresepe vivente. A conclu-sione concerto della bandamusicale e scambio di augu-ri dei dirigenti del Circolocon il Sindaco, l�Assessorealla Cultura e le altre autori-tà della cittadina brianzola.

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IL MESSAGGERO SARDO 30FEBBRAIO 2004

CALCIOLa squadrarossobluha conseguitotre vittorie nelle tregare interneParte Cammarataritorna Abeijone arrivanoMaltagliatiAgostinie il giovaneattaccante Bianchi

IL CAGLIARIIMBATTIBILEAL SANT'ELIA

di Andrea Frigo

NOBILE GESTODI UN GIOCATOREDELLA DINAMO BASKET

... finalmente in retewww.ilmessaggerosardo.com

Il lettore Franco Ariu,emigrato a Parma, ci hascritto per segnalare il no-bile gesto sportivo effet-tuato dal giocatore Cri-stian Di Giuliomaria, mili-tante nella squadra dibasket �Dinamo-Banco diSardegna�.

In trasferta a ReggioEmilia per l�incontro dicampionato di A2 con laformazione �Bepop-Cari-re� l�atleta si è distinto percorrettezza e signorilitàtanto � sottolinea FrancoAriu � da riscuotere gene-rale apprezzamento con unprolungato applauso delnumeroso pubblico e conuna segnalazione di unospettatore a �Il Corriere

della Sera�.A metà partita la palla è

uscita dal rettangolo di gio-co: l�arbitro l�ha assegnataper la rimessa al Banco diSardegna, ma Cristian DiGiuliomaria, ala centro del-la squadra sarda gli si è av-vicinato e gli ha detto chel�ultimo tocco era stato suoe che perciò la palla spetta-va ai reggiani.

Il pubblico � ha scritto alquotidiano milanese lospettatore Guido A. Borcia-ni di Reggio Emilia � hareso omaggio al gesto del-l�avversario con un lungoapplauso.

È un episodio piccolo, manobile e ricco di significatoin tempi bui come questi.

Tre partite, tre vittorie.Comincia a farsi sentirel�effetto Sant�Elia per il

Cagliari costretto ad �emigra-re�, nei primi nove turni dicampionato, allo stadio NinoManconi di Tempio Pausania,a 250 chilometri di distanzadal capoluogo. Tornati a casa,i rossoblù hanno centrato trevittorie consecutive (controGenoa, Avellino e Catania) di-mostrando che il fattore casa-lingo è determinante e troppoimportante per un club chevuole ottenere la promozione.Dapprima etichettata comesede portafortuna, TempioPausania alla lunga ha finitoper deteriorare troppo le ener-gie fisiche e mentali di Zola ecompagni, i quali, nonostantel�affetto del pubblico del NordSardegna, sono stati costretti,per la prima parte del campio-nato, a giocare praticamentesempre in trasferta, con spo-stamenti paradossalmente piùlunghi e stressanti per arrivarein Gallura (tre ore e mezzo dipullman) piuttosto che nellaPenisola (dove la maggior par-te delle città si può raggiunge-re con un�ora di volo).

Ma se il Cagliari è ancoracostretto ad inseguire le primedella classe che stabilmenteoccupano la zona promozio-ne, ciò è dovuto alla totalemancanza di continuità nei ri-sultati, contraddistinta dasconcertanti prestazioni fuoricasa. Detto di una squadra ca-pace di infilare una strisciapositiva di tre successi conse-cutivi al Sant�Elia, non altret-tanto si può constatare sulrendimento esterno. Dall�ini-zio del 2004 i rossoblù hannodisputato tre partite oltre Tir-reno, perdendo a Salerno (inmodo sconcertante, dopo es-sere stati in vantaggio per 2-0)e Firenze e pareggiando, nonsenza sofferenze, ad Ascoli.Un solo punto sui nove a di-sposizione: un po� poco peruna squadra che si è iscritta alcampionato sbandierando aiquattro venti l�intenzione ditornare in serie A.

È cambiata la guida tecnica,ma guarda caso non sonocambiati i risultati. Anche conGiampiero Ventura il Caglia-ri era una corazzata imbattibi-le in casa e una squadra debo-le e timorosa in trasferta (ba-sta ricordare le sette sconfitteconsecutive dello scorso cam-pionato o le quattro in questastagione, prima dell�esonerodel tecnico genovese). ConEdoardo Reja le cose, a quan-to pare, stentano a cambiare inmodo radicale, come era leci-to aspettarsi all�indomani del-l�esonero di un tecnico e del-l�ingaggio di uno nuovo. Inpratica, nulla è cambiato (e lesconfitte patite con Salernita-na e Fiorentina sono lì a dimo-strarlo palesemente) perchéanche l�allenatore gorizianoschiera lo stesso numero di at-taccanti già visti con Ventura(tre), limitandosi ad una dife-sa a quattro che di fatto �snel-lisce� il centrocampo. Se dauna parte è vero che questasquadra è stata costruita per

attaccare � ben vengano lospettacolo ed il calcio offensi-vo quando si può contare sugente del calibro di Esposito,Zola e Suazo (28 gol in tre ametà campionato) � dall�altranon si può non constatare chequesto atteggiamento spre-giudicato è produttivo solo incasa e controproducente intrafserta. Lo dicono i risultati,sotto gli occhi di tutti. Proba-bilmente è una questione ditesta, di carattere. Sta di fattoche il Cagliari, al contrariodelle altri grandi squadre, nonriesce ad imporre il propriogioco e la propria superioritàanche in trasferta, come sa-rebbe lecito, invece, aspettar-si da chi appunto può permet-tersi il lusso di schierare gio-catori di gran classe ed espe-rienza come quelli rossoblù.

Proprio per rimediare a sif-fatti errori e cercare di dare unnuovo sprono per il girone diritorno, la società è intervenu-ta sul mercato per fornire al-l�allenatore quelle valide al-ternative necessarie in uncampionato lungo e faticoso

come la serie B edizione 2003/04. Sono arrivati così un di-fensore centrale di esperienza(Roberto Maltagliati, classe1969, prelevato dall�Ancona),un esterno sinistro mancino(Alessandro Agostini, classe1979, dall�Empoli), un media-no tuttofare (l�amatissimo exNelson Abeijon, classe 1973,rientrato dopo la breve paren-tesi al Como), un giovane at-taccante di belle speranze (Ro-lando Bianchi, classe 1983,prodotto del vivaio dell�Ata-lanta) e un secondo portiere,ingaggiato per fare il vice diArmando Pantanelli (Genna-rio Iezzo, classe 1973, svinco-lato).

Non solo acquisti, però, nel

mercato di gennaio. Il diretto-re sportivo Mauro Pederzoli eil responsabile del mercato,Nicola Salerno, sono riuscitianche nel non facile compitodi piazzare due giocatori coningaggi piuttosto alti ma chenon venivamo praticamentequasi mai utilizzati, sia daVentura prima che da Rejapoi: Cristian Bucchi e Fabri-zio Cammarata. Due ipoteticititolari, chiusi però dal triden-te offensivo Esposito-Suazo-Zola e addirittura spesso pre-ceduti dalla riserva AntonioLangella. Bucchi è finito al-l�Ancona, Cammarata al Par-ma, dove ha potuto riabbrac-ciare il suo vecchio maestroCesare Prandelli. In attesa dirisolvere il �caso Macellari�(il giocatore è stato messo fuo-ri rosa dalla società per essersireso protagonista di una nottebrava), il Cagliari adesso hacomunque un difensore sini-stro titolare, Agostini, e unadegna alternativa, Sabato. Hauna difesa composta da gioca-tori di grande esperienza (sututti Lopez, Festa e Maltaglia-ti), un centrocampo che coniu-ga bene qualità (Brambilla edAlbino) e quantità (Abeijon,Pinna e Delnevo) e un attacco-super che conosciamo.

Adesso sta a Edy Reja faredi questa squadra un gruppovincente. Il girone di ritorno,dopo la delusione di Firenze,è cominciato nei migliore deimodi: un pareggio in trasferta(ma ad Ascoli si poteva punta-re a qualcosa in più) ed unavittoria in casa (2-1 al Cataniadell�ex Lulù Oliveira, fischia-to ingiustamente dal pubblicocagliaritano). Per salire sultreno della promozione, oc-corre tenere un passo più ve-loce di quello della prima par-te del campionato. Ed è statolo stesso allenatore a fissare iltraguardo. Dopo i 34 punti ot-tenuti nel girone d�andata � haspiegato Reja � per puntarealla promozione occorre farenel ritorno 40 punti. Vale adire, due vittorie in più rispet-to allo �score� ottenuto al girodi boa. Non sarà facile miglio-rarsi, ma il Cagliari ha il do-vere e tutte le possibilità perraggiungere questo obiettivo,anche perché, nel girone di ri-torno, dovrà affrontare in casagli scontri diretti con Paler-mo, Atalanta, Messina, Tori-no, Salernitana e Fiorentina(match che concluderà la sta-gione), mentre giocherà intrasferta contro Ternana, Li-vorno e Piacenza.

Reja è soddisfatto e guardaal futuro con più ottimismo:�Il momento decisivo dellastagione è cominciato con ri-sultati che ci sono stati favo-revoli (e il Cagliari ha riag-ganciato il sesto posto, l�ulti-mo valido per sperare nellapromozione attraverso lo spa-reggio con la quartultima del-la serie A, ndr). Sono conten-to per la prestazione, perchéabbiamo fatto un altro impor-tante passo avanti sul pianodella crescita caratteriale eper l�ottimo inserimento deinuovi acquisti�.

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IL MESSAGGERO SARDO 31FEBBRAIO 2004

SPORT / Nicola Trentin e Sara Palmas puntano alle Olimpiadi

OBIETTIVO ATENEPER LE STELLE SARDEDELL'ATLETICA LEGGERA

di Andrea Porcu

SPORT

NUOTO SARDO VITALENONOSTANTELA CARENZA DI CAMPIONI

di Liliana Fornasier

Sono stati Nicola Trentin e SaraPalmas le due stelle dell�atleti-ca sarda nel 2003.

Il saltatore in lungo iglesiente, tes-serato per le Fiamme Azzurre, haconquistato a Rieti il quinto titolo ita-liano assoluto.

È ancora lui il primatista regiona-le in questa specialità con la misuradi 7.93.

Lo scorso anno è balzato più volteoltre gli otto metri, ma ha da rimpro-verarsi la mancata qualificazione allafinale dei mondiali parigini.

Sarebbe stata la degna conclusio-ne di una annata sportiva che rimanecomunque positiva per l�atleta igle-siente, allenato dal padre Vittorio,che nel 2004 compirà trent�anni.

Tra gli obiettivi del nuovo anno, imondiali indoor di Budapest e ilgrande appuntamento con le Olim-piadi di Atene, dove si spera possaraccogliere importanti soddisfazioni.

� Un talento puro- ha detto il Pre-sidente nazionale della Fidal, Gian-ni Gola, intervenendo alla cittadellauniversitaria di Monserrato alla Fe-sta sarda dell�atletica � dipenderà so-prattutto da lui ottenere un risultato dispicco. Magari l�ingresso nella fina-le delle Olimpiadi�.

Si, è proprio una questione di testaper Trentin, il cui unico cruccio è lamancanza di continuità nel rendi-mento, soprattutto nelle grandi occa-sioni.

Da Trentin a Sara Palmas, per ce-lebrare un�altra degna rappresentan-te dell�atletica � made in Sardinia�.

La mezzofondista nuorese, tesse-rata per il Cus Cagliari, ha vinto nel2003 il suo ottavo titolo sulla distan-za dei 1500 metri.

Una regina indiscussa della spe-cialità che non ha avuto molta for-tuna nella stagione trascorsa, dopoqualche acciacco sul finire del-l�anno.

Sara Palmas, che ha iniziato la suaavventura nelle fila della MonteGurtei Nuoro, è sempre stata ai ver-

tici delle classifiche nazionali.Da segnalare i cinque titoli italia-

ni indoor.Nel 2002, nel corso degli europei

al coperto ha stabilito il nuovo recordsardo dei 1500 a 4�13� e 21. Suo al-lenatore è Nardino Degortes.

Nel 2004 la piccola ma tenace at-leta barbaricina si augura di potercentrare altri significativi traguardi incampo regionale, nazionale e ovvia-mente mondiale.

Tra gli altri atleti che meritano la �copertina dell�anno�, un posto di ri-lievo lo merita Giorgio Annis del-l�Amsicora Cagliari.

E� primatista regionale assolutoindoor dei 3000 metri con il tempo di8.13 e 07.

Ha un passato da calciatore, ma èl�atletica ad aver dato grandi soddi-sfazioni ad Annis, la cui attività ècominciata con l�Atletica Oristanonel 1992.

Tra le sue � performance�, il fat-to di essere stato, dopo Davide Ca-doni, il secondo atleta isolano ad ab-battere la barriera degli 1� e 50� ne-gli ottocento metri. Anche Annis èallenato da Nardino Degortes.

Altra perla dell�atletica sarda èClaudia Pinna, in forza al Cus Ca-gliari.

Nel 2003 ha conquistato il tito-lo italiano universitario nei 3000metri.

Detiene il primato regionale dei

5000 da cinque anni e dal 2002 an-che quello dei 10 mila metri. Ora sicimenta anche nella maratona.

Gloria e spazio anche per unapromessa della nazionale.

Si chiama Maria Aurora Salva-gno, velocista algherese, tesserataper il Cus Sassari.

Ha soltanto diciassette anni maha già vinto molto.

Personale nei 100 11�98�, stabi-lito a Sherbrooke, primato regiona-le allieve.

Due titoli italiani, la semifinalenei 100 ai mondiali under 18, setti-mo posto agli europei di Parigi. Piùche una promessa ormai una certez-za per l�atletica nazionale.

Obiettivo del 2004 il campionatomondiale juniores che si disputerà aGrosseto.

Ma è lungo l�elenco degli atletiche sono protagonisti della grandeascesa dell�atletica e che si propon-gono come leader anche per il 2004.

Dall�ottocentista Paolo Caruanaal saltatore in alto Francesco Pianti,entrambi amsicorini, dal quattro-centista Pierpaolo Sanna, Cus Ca-gliari al giovanissimo Gavino Det-tori del Cus Sassari, velocista comeEmilia Carboni, altra amsicorina,doppia medaglia d�argento ai cam-pionati italiani promesse.

Il 2003 lo ricorderemo anche perle imprese delle società Cus Caglia-ri e Amsicora ai vertici nazionali a

conferma della bravura di atleti etecnici preparati che lavorano conimpegno e costanza per raggiunge-re obiettivi sempre più significativi.

Ma ci sono altre società isolaneche hanno partecipato a campiona-ti nazionali con onore. Stiamo par-lando di Cus Sassari, Delogu Nuo-ro, Atletica Oristano, Atletica Ol-bia, Atletica Gonnesa, Atletica Se-largius, Esperia e Jolao Iglesias.

L�anno trascorso lo ricorderemoanche per la scomparsa di due bra-vi atleti oristanesi: Roberto Sinis eLaura Nurra, vittime di un inciden-te stradale al rientro dai campionatisardi disputati a Sassari.

I due fidanzatini sono stati ricor-dati con commozione e affetto inoccasione dell�ultima edizione delTerra Sarda che si è svolta nellaloro città, Oristano.

I numeri dell�atletica sarda par-lano chiaro.

8300 tesserati , di questi circa3500 sono appartengono alle cate-gorie amatori e master. Sono 147le società affiliate, distribuite intutto il territorio regionale.

300 le gare che ogni anno ven-gono disputate in Sardegna e cilie-gina finale le quattro medaglieconquistate nei campionati assolu-ti su pista a Rieti.

Una forza devastante racchiusanelle parole del Presidente regio-nale della Fidal, Sergio Lai. � An-

che il 2003 ha registrato la costan-te crescita del numero dei pratican-ti- dice il comandante dell�atleticasarda � segnale evidente della vita-lità dei nostri dirigenti, di societàche profondono quotidianamenteimpegno per la nostra disciplina,nonostante la situazione economi-ca molto preoccupante del Coniche investe tutto il mondo dellosport e che comporta un totale di-verso sistema organizzativo delleattività e del tipo di approccio alleproblematiche che investono la re-altà sportiva italiana�.

Per quanto concerne il futuro,Sergio Lai, appare fiducioso, conalcune precise indicazioni. � Lasfida dei prossimi anni sarà quelladi costruire un modello societariosempre più forte sul territorio cheeroghi servizi e prestazioni di qua-lità dai quali trarre anche le risorsenecessarie all�attività- rimarca ilpresidente regionale della Fidal �gli atleti, in quest�ottica, dovrannoessere sempre l�immagine dellesocietà e della federazione e diven-tare i migliori sponsor dell�atleticaleggera.

L�immagine del comitato regio-nale, la leadership culturale dell�at-letica, il raggiungimento dei risul-tati di vertice, il cambiamento del-le cultura assistenziale con unaeventuale futura autonomia finan-ziaria, sono gli obiettivi che ver-ranno perseguiti nel corso di que-st�anno�.

E tra gli appuntamenti del 2004si annuncia di grande interessecome al solito, la diciannovesimaedizione del meeting internaziona-le Terra Sarda, che nel suo itinera-rio regionale, toccherà quest�annoil centro di Sanluri, nel medio cam-pidano. Altro giro altra corsa peruno sport che entusiasma e che pia-ce a migliaia di sardi.

Le richieste per ospitare il TerraSarda si fanno sempre più pressan-ti. Cosa aggiungere altro?

È vero, non ci sono più lepunte dell�iceberg: i variCorrado Sorrentino, Nico-

la Pau ed Enrico Follese (giustoper citare i più famosi) che aicampionati italiani assoluti eranoprotagonisti. Ma il nuoto sardo,che si è appena affacciato allanuova stagione, gode egualmen-te ottima salute. I ragazzi che fre-quentano le piscine sono un pic-colo esercito e quelli che otten-gono i tempi limite per le manife-stazioni nazionali giovanili au-mentano di anno in anno. C�èdunque un ottimo movimento dibase e i tecnici assicurano cheanche i grossi risultati verranno.Intanto già arrivano significativisuccessi a livello giovanile: inItalia e non solo. Ai giochi delleIsole, disputatisi l�estate scorsanelle  Azzorre, la squadra fem-minile ha vinto la medaglia d�oroe ai tricolori giovanili la stagionepassata la Sardegna natatoria èsalita sul podio sei volte. Ha co-minciato in primavera ad Impe-ria con tre medaglie di bronzo,poi d�estate a Roma sono arriva-te quelle d�argento. Sugli scudiLivio Pomponi del Green Alghe-ro nella rana, Gavino Meloni del-lo Sport Full Time Sassari neimisti, Federica Rocca della Pro-mogest Quartu nella farfalla:hanno vinto una medaglia d�ar-gento e una di bronzo a testa. Almomento attuale, i tre sono lepunte di diamante del nuoto iso-lano ma alle loro spalle c�è unfoltissimo numero di ragazzipromettenti che hanno le carte inregola per �diventare famosi�. Inomi sono tanti e, nell�impossi-bilità di elencarli tutti per ragio-ni di spazio, basta ricordare

Claudia Caredda e AlessandraMacciotta del Green Alghero,Martina Scanu, Alessandra Mo-ledda e Silvia Tanda dello SportFull Time Sassari, Marzia Zud-das della Promogest Quartu, Eli-sa Montervino e Claudia Putzoludell�Esperia Cagliari e Gianfran-co Putzu dello Sport Full Time.

Giovani che, a differenza diquel che avveniva sino a pochianni fa, stanno venendo fuori nonsolo a Cagliari ma in tutta la Sar-degna: da Oristano a Nuoro, daAlghero a Sassari, anche se ilnord in questo momento fa laparte del leone. E proprio all�al-lenatore dello Sport Full TimeSassari, Pierluigi Salis, abbiamochiesto un check up del movi-mento. �Il nuoto sardo sta bene.Abbiamo solo un problema eco-nomico. Le società hanno pochicontributi e tutta l�attività finisceper gravare prevalentemente suigenitori degli atleti. La federa-zione dà troppo poco, i Comuni ela Regione sponsorizzano solo lemanifestazioni nazionali e noidobbiamo fare i conti tutti i gior-ni con spazi acqua che costanotantissimo. I contributi alle socie-

tà sportive, per esempio, vengo-no divisi in parti uguali, non sitiene conto dei risultati ottenutidalle singole società. Questo, ov-viamente, per chi lavora e si sa-crifica è scoraggiante. Il nuotonon è uno sport di cosiddetta pri-ma fascia, come può essere il cal-cio, e le amministrazioni pubbli-che gli riservano meno attenzio-ni di quante meriterebbe. Eppure,nonostante queste difficoltà il li-vello tecnico continua a crescere.L�ultimo riscontro? Durante laCoppa Brema, un campionato asquadre, lo Sport Full Time è riu-scito a qualificarsi tra le prime 40società in Italia: un risultato chela Sardegna non aveva mai rag-giunto prima. Il movimento poi èvivo in tutta l�Isola. Sassari haqualche nome in più, ma si nuotabene ad Oristano con l�EleonoraNuoto, a Cagliari con l�Esperia, aQuartu con la Promogest. Moltidei nostri atleti hanno già ottenu-to i tempi per i campionati italia-ni di categoria, anche se abbiamotempo sino a fine marzo. Questovuol dire che possiamo migliora-re ancora e dunque possiamo benfigurare ai tricolori. Abbiamo

tutto il tempo per lavorare conprofitto e io penso che alla luce diquanto fatto sinora riusciremo aportare sei, sette atleti tra i primidieci classificati. Anche questosarebbe un risultato storico, pernoi�.

Ma si potrà tornare ai livelli diSorrentino, Pau e Follese?�Le premesse ci sono tutte�,spiega lo stesso Nicola Pau che,abbandonate le gare quattro annifa, è ora tecnico alla Promogest;�i talenti li abbiamo, il problemaè la continuità. Bisogna fare inmodo che questi ragazzi cresca-no senza fermarsi, che migliori-no progressivamente sino ad ar-rivare ai vertici. Rispetto ai mieitempi il movimento è più vivo,c�è più concorrenza e questo èsolo un elemento positivo perchèa beneficiarne è la qualità. I tem-pi che oggi registriamo sonosempre più bassi e i record regio-nali arrivano da tutta l�isola. LaSardegna oggi partecipa a pienotitolo alle manifestazioni nazio-nali�.

Un buon vivaio, dunque, e an-che buoni tecnici. Però un limitela Sardegna se lo porta dietro da

sempre: le scarse occasioni diconfronto. �È un nostro handi-cap�, conferma Mauro Pau, alle-natore dell�Esperia e tecnico re-gionale; �ci manca la possibilitàdi confrontarci con realtà piùevolute. Questo è valido per gliatleti ma anche per i tecnici. Nelresto della penisola, per esempio,anche il settore giovanile è affi-dato alle cure di professionisti;da noi invece si continua a lavo-rare in piscina solo per passione.Ma il livello oggi è talmente altoche non si può più continuare suquesta strada, sempre che si vo-glia essere competitivi. Un altrogrosso problema è legato agli im-pianti. Rispetto a dieci, quindicianni fa si sta meglio ma non sonoancora sufficienti. In tutta la Sar-degna c�è una sola piscina coper-ta da cinquanta metri: quella diLu Fangazzu a Sassari. Cagliaricon tutto il suo hinterland non haneppure una vasca lunga coperta.C�è una sola piscina comunaledove non si pratica solo il nuotoma tante altre attività: dal tria-thlon ai corsi sub a quelli per di-sabili. E la mattina gli spazi ac-qua sono riservati alle scuole. Perchi fa agonismo resta ben poco.L�amministrazione comunale stacostruendo un impianto da 50metri alla periferia della città, aTerramaini, che ci auguriamovenga portato a termine entro il2004. L�attendiamo con impa-zienza: questa nuova piscina cidovrebbe permettere di allenarciin vasca lunga tutto l�anno. Atti-rerà sicuramente nuovi giovani eci consentirà anche di organizza-re manifestazioni nazionali dacui tutto il movimento isolanopotrà trarre grande beneficio�.

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IL MESSAGGERO SARDO 32FEBBRAIO 2004

CULTURAUna pubblicazionedel Touring ClubItalianopresentatain anteprimaa Cagliariraccogliele schededi oltre 300collezioni

ANCHE LA SARDEGNANELLA GUIDA AI MUSEIDELL'ARTIGIANATO

di Valentina Orgiu

I Musei dell�artigianato rac-chiudono uno straordinariopatrimonio di tecniche e

abilità manuali. Ma non solo.Le tante piccole realtà musea-li, ci riportano indietro con lamemoria alla riscoperta di usie lavorazioni tradizionali. De-finirli però unicamente come�contenitori di ricordi�, puòapparire riduttivo soprattuttoper la loro capacità di esprime-re e significare l�identità di unterritorio, testimoniandone leradici e conservandone i sape-ri. Protagonisti di trasforma-zioni sociali, a volte ancheprofonde, i musei dell�artigia-nato, così in Sardegna comenelle altre regioni italiane, natispesso dalla passione di atten-ti collezionisti, raccontano learti del pre-industriale per av-vicinarsi con consapevolezzaad una eredità inestimabile dimestieri e tecniche. L�unicitàdi questo patrimonio trovaspazio oggi nella prima �Gui-da ai Musei dell�Artigianato�che raccoglie, in poco meno ditrecento pagine, le collezionipiù importanti e significativepresenti nel territorio naziona-le. Il volume, edito dal Tou-ring Club Italiano, nasce periniziativa della Confartigiana-to con l�obiettivo di restituiredignità e vitalità alle produzio-ni artigianali. Suddiviso in 18capitoli regionali, il va-demecum illustra in manierapuntuale le strutture musealiitaliane con la loro cataloga-zione in singole schede de-scrittive dell�importanza stori-ca che rivestono per la Comu-nità e per il tessuto economi-co-sociale nonché le dotazio-ni, i servizi e altre pratiche in-formazioni, quali giorni e ora-ri di apertura, costi del bigliet-to d�ingresso ecc., per agevo-larne la fruibilità in funzionedella diffusione verso un pub-blico sempre più vasto. L�ini-ziativa editoriale, presentata inanteprima il mese scorso a Ca-gliari dai vertici nazionali e re-gionali di Confindustria e daldirettore marketing del TciMichele d�Innella, ha censitocomplessivamente 314 museidell�artigianato analizzandonecaratteristiche e potenzialità.«Molte di queste strutture � haspiegato il presidente naziona-le di Confartigianato LucianoPetracchi � custodiscono alloro interno veri e propri labo-ratori artigianali e la guida,che segna un�altra tappa dellanostra collaborazione con ilTouring Club, serve per far co-noscere e valorizzare il patri-monio di cultura imprendito-riale che ha reso il Made inItaly famoso nel Mondo. Neglioltre 300 Musei descritti nellaGuida c�è dunque la nostra sto-ria, ma c�è anche il futuro diarti e mestieri che continuanoa qualificare la produzione ita-liana e la rendono unica alMondo per la capacità creativadei maestri artigiani. Il volumetestimonia quindi il nostro im-pegno per affermare il ruolodell�artigianato nell�offerta disistemi turistici integrati e perorientare la domanda verso iprodotti e i servizi artigianisimbolo di qualità e di specifi-cità territoriale�. �Questo pa-trimonio, se adeguatamentevalorizzato e tenuto vivo � haaggiunto il rappresentante delTouring Club Italiano � rap-presenta un ponte ideale tra ilpassato nel quale affondano leradici e un futuro nel quale ipericoli dell�omologazioneculturale verranno scongiura-

ti». Originale, e il più dellevolte esclusivo, il panoramadelle produzioni artigianalisarde offre al visitatore 20 mu-sei che rappresentano circa il6,5% del totale censito, spa-ziando dal tessile al vino, dalmuseo del coltello a quellodell�olio, passando per quellodella lavorazione del rame earrivando fino in Barbagia conle collezioni delle mascheremediterranee nel Museo diMamoiada.. «L�obiettivo diquesta importante iniziativa�come ha sottolineato l�Asses-sore regionale al Turismo Ro-berto Frongia nel suo interven-to alla presentazione dellaGuida � è quello di rilanciare imusei dell�artigianato in chia-ve turistica trasformandoli inmete attraverso le quali è pos-sibile riscoprire le radici dellenostre tradizioni produttive efar rivivere le tradizioni arti-stiche e culturali che hanno ar-ricchito e caratterizzato la Sar-degna». L�itinerario descrittonella Guida comincia il per-corso con i coltellinai di Arbusper proseguire verso Armun-gia con sale dedicate agli at-trezzi di lavoro e all�artigiana-to del ferro. Tradizioni agro-enologiche, costumi tradizio-nali e manufatti tipici sonoesposti, invece, a Berchidda,Busachi, Castelsardo, Cuglie-ri, Isili, Ittireddu, Luras, Ma-comer, Morgongiori, Orroli eSamugheo. Ma anche altri cen-

tri, a fianco di tutte le formedell�artigianato isolano, vanta-no significative raccolte cheraccontano sia le tradizioniagroalimentari della Sardegnacome il Museo di Siddi o ilMuseo della Tonnara a Stinti-no sia le produzioni di stru-menti musicali a Tadasuni, lalavorazione dell�ossidiana aPau e i tanti esemplari di teatri-ni in miniatura esposti ad Oro-sei e, ancora, i giocattoli tradi-zionali realizzati con la cannae selezionati nel Museo diZeppara. Rispetto alle altre re-gioni del Mezzogiorno d�Ita-lia, secondo una ricerca pro-mossa da Confartigianato epubblicata nel 2003, la Sarde-gna emerge per il numero piùalto di Musei dell�Artigianato.Inoltre, il fatto che i 20 Museisiano ubicati in Comuni noncapoluogo di provincia, rendel�isola unica a livello naziona-le a testimonianza del forte le-game che unisce queste strut-ture al territorio di appartenen-za. L�indagine, avviata nelfebbraio 2002, ha rilevato tral�altro una forte concentrazio-ne dei musei nella provincia diOristano (35%) rispetto a quel-le di Nuoro (30%), Sassari(20%) e Cagliari (15%) in con-siderazione, soprattutto, dellapresenza di Musei dell�Artigia-nato proprio laddove un territo-rio si specializza ed eccelle nel-la produzione di un determina-to manufatto.

In molti casi, infi-ne, le collezioni na-scono all�internodelle imprese cheallestiscono al lorointerno un museoper valorizzare leradici e la storiadella produzione.

Il fine non èquindi solo quelloconservativo o dipreservazione delmateriale, quantoquello di comuni-cazione e promo-zione dell�imma-gine dell�aziendaper incrementarnela notorietà comenel caso del Museodel Coltello Sardodi Arbus o quellodell�Olio di Cu-glieri che richia-mano, ogni anno,oltre 6.000 visita-

tori. I risultati della ricercaevidenziano comunque che, aldi là del 35% delle esposizioniprivate, la percentuale restantedei Musei sardi è ancora diproprietà comunale con unamedia di visitatori superiore ai3.000 ingressi in un anno. Perquel che riguarda, invece, i la-boratori, un terzo dei musei di-spone al suo interno di sale at-trezzate per il restauro, percorsi di formazione o, anchepiù semplicemente, per ospita-re apprendisti svolgendo alcontempo la fondamentalefunzione sociale di inserimen-to di giovani nel mondo del la-voro.

L�83,3% dei Musei destinaanche spazi per mostre tempo-ranee e il 56,6% ha a disposi-zione una sala convegni checonferma l�interesse e l�aper-tura dell�attività artigianale atutte le forme di arte e temati-ca culturale.

La pubblicazione della Gui-da e dell�indagine rappresenta-no, comunque, solo due delleproposte avanzate dalla Con-fartigianato per �esplorare� leproduzioni e la storia dell�im-prenditoria artigianale. Il pro-getto �I Musei dell�Artigiana-to�, realizzato con il patroci-nio del Ministero per i Beni ele Attività Culturali, compren-de, infatti, lo sviluppo e il raf-forzamento del legame con gliartigiani in una logica di reteche valorizzi il territorio e re-

stituisca ai Musei, purtroppoin alcuni casi poco conosciuti,il rilievo che meritano in quan-to depositari dell��anima� del-la cultura artigiana.

In fase di avvio, l�avvicina-mento tra il tessuto imprendi-toriale e il mondo museale sirealizzerà attraverso una retedi iniziative pubbliche per losviluppo del turismo quali se-minari, workshop, mostre ecorsi di formazione studiatiproprio per dare dinamicità alconfronto allo scopo di diffon-dere le conoscenze del �saperfare� che, in molti casi, ri-schiano di scomparire. Una in-dicazione in tal senso provienedalla Confartigianato Sarde-gna che ha lanciato la propostadi un tavolo di confronto conle Amministrazioni interessateper costruire pacchetti turisticilegati ai percorsi dei Museidell�Artigianato. «Attraversola rete museale � ha spiegato ilpresidente regionale Giampie-ro Lecis � passa anche la sal-vaguardia dei vecchi mestieriartigiani, elemento di attrazio-ne ed interesse culturale e dirilancio dell�originalità di al-cuni prodotti.

Per questo motivo, Confarti-gianato ha predisposto un pro-getto destinato a censire i me-stieri tradizionali e/o in via diestinzione, creare una rete dibotteghe scuola che preservinole conoscenze e legare questimestieri alla rete museale del-l�Artigianato e ai relativi per-corsi turistici�.

L�idea progettuale, nata incollaborazione con il Diparti-mento per lo Sviluppo delleEconomie Territoriali di Pa-lazzo Chigi, prevede la costi-tuzione di �Centri (Agorà) del-l�artigianato� con l�obiettivodi migliorare l�accessibilitàalle professioni artigianali, fa-vorirne qualità ed innovazio-ne, promuoverne relazioni emercato.

In particolare, nelle Agoràtroveranno spazio i diversiaspetti complementari delcomparto artigiano qualil�identità e la riconoscibilitàdel prodotto locale, le attivi-tà formative e di trasmissionedei saperi, le officine artigia-nali e i laboratori creativi maanche sale espositive perma-nenti con spazi da riservarealla compravendita dei ma-nufatti, delle attività e delleprofessionalità. «Ovviamen-te � ha sottolineato Giampie-ro Lecis � tali strutture po-tranno esse progettate, rea-lizzate e gestite solo in parte-nariato tra i diversi attori isti-tuzionali e professionali ov-vero enti locali, associazioniimprenditoriali, camera dicommercio, istituti di credi-to, università, ecc.». La ricer-ca degli spazi da finalizzareper le �Agorà sarde� si indi-rizza verso siti dismessi o invia di dismissione del Mini-stero della Difesa.

«La partenza del progetto �ha proposto il numero di Con-fartigianato Sardegna � po-trebbe avvenire con il riutiliz-zo di siti del Ministero che tro-verebbero questa nuovacollocazione funzionale.

Tanti siti pubblici in disuso,come ad esempio il sistema dicaserme nell�area di Calamo-sca a Cagliari, potrebbero ri-qualificarsi con funzioni pre-valentemente orientate al turi-smo legando le lavorazioni ar-tigianali di interesse per questafiliera ed altri servizi diretta-mente connessi».