mens health italia luglio agosto 2015
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Mens Health Italia Luglio Agosto 2015TRANSCRIPT
25ON THE BEACHSEX
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Luglio - Agosto 2015
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I segreti del GolfPERCHÉ È LO SPORT PIÙ SALUTARE DEL MONDO
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ON THE BEACH
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I segreti del GolfPPPPPPPPPPPEEEEEEEERRRRRRRRRRRCCCCCCCCCHHHHHHHHHÉÉÉÉÉÉÉÉ ÈÈÈÈÈÈÈÈÈÈ LLLLLLLLLLLLLLLLLLLLOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO SSSSSSSPPPOOOOOOOOOOOOOOORRRRRRTTTTTTTTTTTT PPPPPPPPIIIIIIIIIIÙÙÙÙÙÙÙÙ
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CIBO ORGANICO
Ora puoi smettere di farti del male a tavola
Chris Pratt
JURASSIC GAMESe hai il coraggio di allenarti come un dinosauro sei pronto a tutto
Fai la mossa giusta e scatena la tua
estate
cose che devi fare prima che l'estate finisca
MEDUSE KILLERIl tuo nemico numero 1 è in agguato
Pow
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Nuova Multistrada 1200
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A sinistra, slip Yamamay in poliammide elasticizzato e occhiale in acetato Kenzo. A destra, slip in lycra Fila e occhiali in acetato trasparenti e astine in metallo David Marc.
78 Moda Celebra l’estate con una bella festa in piscina. Costumi da bagno dai colori forti e dai tessuti innovativi si indossano con un mare di accessori!
4 MENSHEALTH.IT |
NON C’È CHE UNA STAGIONE: L’ESTATE. TANTO BELLA CHE LE ALTRE LE GIRANO ATTORNO. L’AUTUNNO LA RICORDA, L’INVERNO LA INVOCA, LA PRIMAVERA LA INVIDIA.(ENNIO FLAIANO)
L’editoriale
168.15 SEMBRA PASSEGGERA E FRIVOLA. A volte illusoria o perfino troppo bella
per essere vera. E invece no. L’estate è la stagione dell’endurance. La durata. In
amore, nello sport e nella vita di tutti i giorni. Durare è il verbo magico dell’estate.
Ovvero non scoppiare. Se scoppi fai flop e ciao, addio estate. Durare invece vuol
dire fare tutto quello che devi e che vuoi senza perdere il fiato, la voglia e il
buonumore. Durare vuol dire lavorare fino al 1 agosto per chi deve e poi staccare
e godersi tutta l’estate in un solo mese di vacanza o poco meno. Durare vuol dire
resistere, tenere duro, respirare, amare, stare insieme e arrivare fin dove vuoi
arrivare, raggiungere gli obiettivi, non mollare. Durare però vuol dire anche
essere realisti, tenere i piedi per terra, non farsi illusioni, accettare la verità: se
riuscirai a fare tutto questo, allora la tua estate sarà lunga e piena di soddisfazioni.
Se tieni i piedi per terra ma non perdi di vista i tuoi obiettivi raccoglierai i frutti
che sono alla tua portata. L’autunno non ti sorprenderà e non arriverà troppo in
fretta a irridere le tue speranze e a chiuderti la porta in faccia. Quello che non è
successo non doveva succedere ma quello che potevi fare lo hai fatto e hai preso
atto dei risultati senza barare. Hai fatto la tua corsa, hai corso al tuo ritmo, hai
dato tutto. E questo è il tuo compito. Se qualcosa alla fine è andato storto, se ti è
mancata quella cosa o quella persona, se ti aspettavi di più, pensaci, fai il punto,
accetta la realtà, e la prossima volta preparati meglio, lavora in anticipo. Ovvero:
accetta il verdetto di sua maestà l’estate, il destino, e lavora per la tua prossima
occasione. Tra poco inizierà un nuovo lungo inverno: avrai tempo per rifarti e noi
siamo qui per aiutarti, come sempre!
LONG RUN SUMMER
Enrico Barbieri
6 MENSHEALTH.IT |
38 24 Ore di Le Mans Roba per uomini veri!Abbiamo incontrato una vera leggenda del circuito, Jackie Ickx che a Le Mans ha vinto ben 6 volte.
44 Muscoli e carriera Chris Pratt era sovrappeso ma con costanza e sacrificio, complici due amici marines, si è rimesso in forma e non ha più intenzione di tornare indietro.
52 Meduse killer Il nemico numero uno da cui devi guardarti le spalle è la cubomedusae il suo veleno mortale. Meglio starle lontano!
62 Il bello del golf Sport all’aria aperta per antonomasia, salutare per eccellenza e intelligente per definizione.Scopri lo stile e la passione che si respira sul green insieme ad una giovane promessa del golf italiano.
70 Cibo organico Sei pronto a cambiare il tuo modo di mangiare e di vivere? Scegli di mangiare cibi organici, più sani e più gustosi. Non tornerai più indietro.
12 Contributor Valerio Cleri, allenamento quotidiano e disciplina ferrea per“il gladiatore” del nuoto di fondo.
13 Club Segui i consigli dei nostri esperti per un’estate al top! Scopri come ottenere
e duratura anche grazie ai cibi ricchi di beta-carotene e coccola il tuo viso con l’auto-massaggio. Impara l’arte del corteggiamento e organizza l’appuntamento perfetto.Allena il cervello anche in vacanza e scopri i segreti per un recupero attivo e se hai scelto la bicicletta per la tua estate... pedala!
168.15
CHRIS PRATT “Sii sempre un passo avanti al gioco.” Scopri come ha fatto l’attore di Jurassic World a diventare una statua di muscoli e a far decollare la sua carriera.
52 62
un’abbronzatura sicura
SOFA ST
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8 MENSHEALTH.IT |
98 Eden von Hell A tu per tu con l’angelo del ring: Micol Di Segni è una fighter di Mixed Martial Arts e adora combattere.
104 Workout Les Mills Movimenti semplici e integrati per allenare la potenza esplosiva per un allenamento ad alta intensità. Cinque settimane per costruire un corpo agile e potente.
109 MH LIfe Grooming, libri, viaggi,la battaglia a colpi di stile e un viaggio alla scoperta degli italiani che ci mettono la faccia!
126 ASK MH Fatti delle domande!I programmi di allenamento degli eroi cinematografici funzionano davvero? Come scaricare il tuo personal trainer con stile...
78 Moda Costumi da bagno dai colori forti e dai tessuti innovativi si indossano con un mare di accessori.Questa è l’estate dei party in piscina!
90 Estate al top! 25 cose da fare prima che finisca l’estate: scegli la t-shirt giusta, abbrustolisci una pannocchia e regalati una vacanza a sorpresa...
168.15
70 Organico è meglio! Tanti consigli per scoprire cos è e quanto fa bene il cibo organico. Tre ricette per gustarlo al meglio e smetterla di farti del male a tavola!
“LA FATICA NON È MAI SPRECATA: SOFFRI MA SOGNI.”PIETRO MENNEA
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10 MENSHEALTH.IT |
Global Editions/ EDITORS-IN-CHIEF
Australia
LUKE BENEDICTUS
Brasile AIRTON SELIGMAN
Bulgaria
VLADIMIR KONSTANTINOV
Cina
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Croazia
ROBERT FRKOVIC
Francia
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Germania
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Grecia
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Ungheria
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Indonesia
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Italia
ENRICO BARBIERI
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Malesia
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Mongolia
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Filippine
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Portogallo
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Romania
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Russia
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Montenegro
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Sud Africa
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South Korea
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Spagna
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Thailandia
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Turchia
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Gran Bretagna
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SUD AMERICA
FRANCISCO CUEVAS
ARGENTINA
ARUBA
CHILE
COLOMBIA
COSTA RICA
REPUBBLICA
DOMENICANA
CURACAO
ECUADOR
EL SALVADOR
GUATEMALA
HONDURAS
MESSICO
NICARAGUA
PANAMA
PERU
VENEZUELA
Direttore Responsabile
Piero Bacchetti
Executive Director
Enrico BarbieriArt Director
Giorgio Meo
Text Editor
Giuliano DonatiStylist
Erika Guerrisi
Editorial Assistant
Elisabetta Brivio
Special Contributors
Loris Casadei - Rachele Sangiuliano - Valerio Cleri - Joanna Hakimova - Doctor Wine -
Federico Tieghi - Massimo ViscontiContributors
Flavia Vimercati, Ottavio Mantovani, Remigio Zena
Photo
Dario Altamura, Luca De Nardo, Sasha Eisenman, Emily Shur,
Crossfingers Photographers
© Fotolia © shutterstock
Operations
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Alberto Origgi, Lorenzo PucciAdvertising
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Poste Italiane Spa - Sped. in abb. post. - DL 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004
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Registrazione del Tribunale di Milano n. 289 del 12/04/2000
SENIOR VICE PRESIDENT,
RODALE INTERNATIONAL
Robert NovickEDITORIAL DIRECTOR,
RODALE INTERNATIONAL
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Karl Rozemeyer
EDITORIAL ASSISTANT
Samantha QuisgardPRODUCTION ASSISTANT
Denise WeaverDIRECTOR, BUSINESS DEVELOPMENT
AND GLOBAL LICENSING
Angela Kim
DIRECTOR, GLOBAL MARKETING
Tara Swansen
BUSINESS MANAGER
Jennifer LallyCOORDINATOR, BUSINESS
DEVELOPMENT AND MARKETING
Dana Rich
RODALE INTERNATIONAL
PALMARÈS Oro (25 km) e Argento
(10 km) ai Campionati Europei di Balaton 2013.
Oro (10 km) e Argento (25 km) ai Mondiali di fondo di Roberval 2010.
Oro ai Mondiali di Nuoto (25 km) di Roma 2009.
Oro agli Europei di fondo (25 km) di Dubrovnik 2008.
Nel 2010 la LEN (Ligue Européenne de Natation) lo ha nominato Atleta Europeo dell’Anno.
Nel 2012 ha ricevuto il Collare d’oro al merito sportivo.
Contributor
CHI È VALERIO CLERI
Nato a Palestrina (RM) nel 1981, Valerio è un nuotatore di fondo del Gruppo Sportivo dell’Esercito e della Società CC Aniene. Ha vinto 16 titoli italiani. Oltre al mare gli piacciono i tatuaggi, il rock e l’enogastronomia, tanto che ha seguito un corso per diventare sommelier; adora viaggiare ed è appassionato di calcio e tifoso della Lazio. Ha prestato il suo volto all’iniziativa “Dottor Sogni” per la Fondazione Theodora Onlus, artisti che portano il sorriso ai bambini in ospedale.
CURIOSITÀ
Da piccolo aveva il terrore dell’acqua alta in piscina e soprattutto in mare, e ancora oggi quando vede gente che allegramente si allontana dalla riva o si tuffa dalle barche torna bambino e gli prende l’ansia.
“Ho soltanto cercato di trarre
il massimo del profitto da tutte
le situazioni ricordandomi
sempre il punto di partenza e
soprattutto cercando di capire
che c’è sempre da guadagnare
qualcosa in ogni situazione
anche da quella più difficile; io
non do nulla per scontato e so
che ogni volta è una sfida nuova”.
La determinazione che l’ha
sempre contraddistinto, fin
da bambino, l’ha portato
a raggiungere traguardi
importanti: “partivo tutte le
mattine da casa a Palestrina
per arrivare a Roma dopo
due ore di viaggio tra bus e
metropolitana. Poi due ore e
mezza di allenamento. Dopo,
con il panino di mamma
mangiato a bordo vasca
come pranzo, ricominciavo
l’allenamento. Questa è la vita
che ho fatto tutti i giorni, per
tanti anni.” Ogni giorno Valerio
fa un doppio allenamento,
nuota per un totale di 18/20
km oltre alle sedute in palestra
2/3 volte a settimana. Quando
gareggia, rimane in acqua per
circa 2 ore sulla distanza dei
10 km, e per circa 5 ore e 30
minuti sui 25 km. Il dispendio
energetico è enorme. “Non
seguo diete specifiche perché
personalmente mi risulta
difficile seguire degli schemi
alimentari visto il mio impegno
psico-fisico quotidiano.
È importante mangiare in modo
sano per nutrire i miei muscoli
ma ancor di più soddisfare le
mie necessità mentali quindi
mi limito a mangiare tutto
senza eccessi. Mangio diverse
volte al giorno ma non troppo
e spesso premio le mie
voglie senza strafare. L’unica
attenzione la riservo per
l’acqua: ne bevo molta!”
Nel 2009 Valerio è diventato
Campione del Mondo nella 25
km proprio a Roma, la sua città
e la squadra della Lazio, di cui
è tifosissimo, gli ha riservato
una sorpresa speciale: “è stato
l’anno della rivincita, dopo
il 4° posto alle Olimpiadi di
Pechino ho lavorato ancora di
più e mi sono guadagnato una
bella medaglia anche se avrei
potuto raccogliere di più anche
nella 10 km. Sportivamente è
stato l’anno più bello. La Lazio
ha celebrato la mia vittoria ai
Mondiali in occasione del galà
di presentazione della squadra
allo Stadio Olimpico di Roma il
13 agosto dello stesso anno ed è
stato come se il mondo si fosse
fermato per guardare solo me:
mi sentivo al centro di tutto!
Molto bello!”
Valerio si è sempre preoccupato
di crearsi una situazione in cui
poter lavorare senza problemi
fuori dall’acqua, “forse per
educazione familiare o forse
perché ho sempre fatto le mie
scelte da solo. Ognuno ha la
sua storia, le sue possibilità
e il proprio carattere, di
sicuro essere sostenuti
economicamente dalla propria
famiglia non aiuta a pensare al
futuro. Io partii da zero senza
un soldo in tasca ma con la
borsa piena di intenzioni.”
La sua borsa oggi è piena di
medaglie e di esperienza: “il mio
obiettivo è quello di insegnare
tutto quello che ho imparato
a chiunque voglia imparare a
vincere tenendo presente che
bisogna prendere per buono
tutto ciò che viene, perché si
impara più dalla sconfitta che
dalla vittoria.”
OGNI VOLTA UNA SFIDA NUOVAI gladiatori romani erano costretti ad un durissimo allenamento quotidiano e all’osservanza di una disciplina ferrea. Il nuoto di fondo è uno sport di fatica, resistenza e concentrazione per cui occorrono sicuramente forza e determinazione ed è per questo che Valerio Cleri, campione mondiale in questa disciplina, è stato soprannominato proprio “il gladiatore” anche se lui non si definisce così.
VALERIO CLERI
di Rachele Sangiuliano
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Luglio - Agosto /2015
| MENSHEALTH.IT 13
TIENILO NEI PANTALONIIl denaro! A che cosa pensavi? Tirarlo
fuori non ti renderà più bello. Le donne,
infatti, sono attratte dagli uomini che
sono capaci di risparmiare: lo dice uno
studio della University of Michigan.
Secondo questa ricerca gli uomini che
avrebbero messo via e risparmiato una
grande somma vinta alla lotteria sono
risultati il 36% più attraenti rispetto a chi
ha dichiarato subito come avrebbe speso
quei soldi. Hanno ragione le donne?
Di sicuro saper risparmiare è segno
di autocontrollo mentre lo spendere
e spandere può essere sintomo di un
carattere aggressivo e instabile. Per
contro, le donne che si legano a uomini
taccagni difficilmente vivranno una
vita piena e appagante! Né tantomeno
spensierata. A voi la scelta!
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NUTRI LE TUE CONQUISTE
Consumare almeno 20 grammi di proteine di siero del latte dopo un workout attiva più velocemente la fase di recupero. Sei stufo di milkshake e beveroni? Prova un sandwich con pane integrale, tacchino e formaggio: ha un mix ottimale di proteine e carboidrati per stimolare la crescita dei muscoli.
1 / Camminata a ginocchia alteDivarica leggermente le gambe, con i piedi alla larghezza delle spalle. Solleva il più possibile il ginocchio sinistro e fai un passo. Ripeti con il ginocchio destro. Fai 10 metri, girati e torna indietro.
2 / Spostamento lateraleDivarica leggermente le gambe, con i piedi leggermente più larghi delle spalle. Spingi indietro i fianchi e abbassati (non scendere con i fianchi oltre le ginocchia). Spostati lateralmente di 10 passi a destra e di 10 a sinistra.
3 / Rotazione con le bracciaAllarga le braccia lateralmente, con i palmi in avanti. Fai dei piccoli cerchi e aumenta pian piano il diametro. Fai 10 cerchi avanti e 10 indietro.
IL WORKOUT
DI RECUPERO
SCIOGLI I MUSCOLI
Appena terminato il workout prendi un foam roller e passalo 5 volte su ogni gruppo di muscoli. Così facendo non aumenti solo il flusso sanguigno in quell’area ma sciogli anche le tensioni e le adesioni migliorando la mobilità e la potenza.
FAI UN RIPOSO ATTIVO
Per ottimizzare il recupero tra un workout e l’altro devono passare almeno 48 ore, ma in questo periodo non devi limitarti a startene fermo da qualche parte. Fare una leggera attività nei giorni di riposo accelera la riparazione dei muscoli attraverso l’uso di sostanze nutritive chiave (in primis le proteine). Qui accanto trovi alcuni esempi di esercizi leggeri da fare nei giorni di riposo.
DORMI ALMENO 7 ORE SU 24
L’organismo produce la quantità massima di ormoni della crescita durante il sonno. In questa fase i muscoli vengono rimodellati diventando più forti e grossi. Secondo gli esperti dormire aumenta i muscoli e inibisce la sintesi delle proteine. Per fare tutto questo servono almeno 7 ore di sonno per notte.
I FONDAMENTALI
Per far crescere prima e meglio i muscoli non stare fermo a poltrire nei giorni di recupero.
La guida del principiante al
Il momento del recuperoI muscoli non crescono durante i workout ma tra un allenamento e l’altro. Segui questi consigli per recuperare più velocemente, ritrovare in fretta la forza e aumentare la massa magra.Di Kelsey Cannon
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Giro
16 MENSHEALTH.IT |
Club /Cardio
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Hai voluto la bicicletta? Adesso pedala!Se pensi che per lanciarti a razzo giù per la collina in bicicletta e arrivare
a valle sano e salvo basti avere coraggio ti sbagli. Una ricerca inglese
dimostra che le performance in mountain bike dipendono da diversi
fattori combinati: fiducia in se stessi, esperienza, capacità aerobica e una
buona presa sul manubrio. Ci vuole tempo per acquisirle tutte. Inizia a
pedalare e seguendo i nostri consigli migliorerai in un batter d’occhio.
SFO
RZO
MINUTI0 58
107
2
Interval Pyramid
5 MIN 4 MIN 3 MIN 2 MIN 1 MIN
1
2
3
4
1/ PIATTO È MEGLIOPer aumentare la sicurezza in te stesso e
nelle tue capacità inizia con i pedali piatti,
o flat.
Molti dilettanti hanno troppa fretta di
passare ai ganci, però poi non si fidano e
li usano male. Usa pedali flat nelle uscite
su tratti impegnativi, in modo da essere
più sicuro.
Solo quando ti senti a tuo agio in tutte le
situazioni puoi passare ai ganci.
2/ SCALA LA PIRAMIDEMigliora i tuoi polmoni con i kettlebell
swing ad alta intensità: 30 secondi su
e 30 secondi giù per 4 minuti, 3 giorni
alla settimana. Quando esci in bici
prova l’Interval Pyramid (vedi grafico):
Riscaldati, poi fai 5 minuti a ritmo forte
(intensità 7 su 10), recupera per 5 minuti
rallentando (intensità 2 su 10), ripeti per
4 minuti e poi per 3. Adesso fai 2 minuti
con uno sforzo molto alto (intensità 9 su
10) e rallenta per 2 minuti, poi 1 minuto
al massimo sforzo (intensità 10 su 10) e
rallenta per 1 minuto.
3/ OCCHIO ALLA PRESASe la tua presa è sempre al massimo
tendi a stancarti prima. I ciclisti migliori
alternano una presa salda a una più
rilassata. Fai più kettlebell swing. Il
modo in cui tieni il kettlebell è simile
all’alternanza tra presa salda e rilassata
che usi in bicicletta.
Fai 10 swing, riposa per 20 secondi.
Questa è una serie. Fanne da 5 a 10,
3 giorni alla settimana.
4/ VAI DI LATOAllenarsi non basta, è importante
anche mantenere una posizione
corretta in bicicletta. E per riuscirci
bisogna essere mobili. Allena la tua
mobilità con l’esercizio di stretching
chiamato windmill, in cui simuli la
posizione in cui ti trovi quando fai le
curve in bici. Afferra un bastone e
tienilo dietro il collo con entrambe le
mani. Spingi indietro il sedere e sposta
avanti il piede destro. Piegati in avanti
e tocca con il gomito destro il lato
esterno del ginocchio destro. Tieni la
posizione per la durata di 5 respiri e
ripeti sul lato sinistro.
Ripeti questo esercizio 1 volta al
giorno.
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“Se gli piaci aspetterà che tu faccia la tua mossa. Lo capirai dal fatto che ti guarda spesso con la coda dell’occhio mentre giocherella con i capelli e sorride…”
| MENSHEALTH.IT 19
/Sex
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La stagione degli amori da spiaggia, brevi ma intensi, è iniziata. Ogni lasciata è persa: rendi più bollenti le tue avventure con questi trucchi.
LEI È PRONTA. E TU?
LA SURFISTA CHE TI SFIDALei chi èQuesto sport non le permette solo di avere la pancia piatta e il sedere sodo. Il surf è indipendenza e divertimento e una donna indipendente che si diverte è sempre attraente. In più è anche sicura di sé nonostante faccia uno sport dominato dagli uomini.
Lancia l’escaFalle domande dirette sullo sport che la appassiona: “come sono le onde oggi?”, “qual è il tuo punto preferito per fare surf?”, poi lasciala parlare. Se non ha voglia di chiacchierare vai a fare surf anche tu. Chi si mette in gioco è più attraente.
LA DAMIGELLA CHE TI TIENE D’OCCHIOLei chi èDopo le foto, l’assistenza alla sposa e tutto il resto è finalmente lontana dai riflettori e può rilassarsi con una tartina e lo champagne. Probabilmente sa già che sei single e ti sta tenendo d’occhio con discrezione.
ColpiscilaSe vuoi emergere dalla massa dei corteggiatori e farti notare non presentarti al matrimonio vestito da pinguino. Metti una camicia colorata con un colore strano come rosa, giallo o lavanda. Oppure punta su dettagli colorati, come il fazzoletto nel taschino o l’orologio.
Metti bikini, spiagge e petti nudi sotto il sole con quasi 40 gradi di temperatura. Immagina un po’ quello che può succedere… Non per niente le persone che vivono nei Paesi più caldi, secondo le statistiche (ma anche secondo la tradizione), hanno una vita sessuale più intensa.Fai tesoro di questa verità e trova l’approccio giusto. Leggi e scopri come fare.
L’APPASSIONATA DI ROCKLei chi è
Indossa un top che farebbe arrossire persino Rihanna. E se anche lei come te ha fatto fuori tutti i risparmi per comprarsi i pass per il backstage hai trovato l’anima gemella. Gli interessi riflettono i tuoi gusti. E se
entrambi avete le stesse passioni ci saranno meno litigi su questo.
Leggi i suoi segnaliPrima di abbordarla controlla se è accompagnata. Se è single non preoccuparti se sei il decimo ragazzo che cerca di abbordarla nel giro di un’ora: mostrati sicuro di te e
osserva il linguaggio del suo corpo. Se gli piaci aspetterà che faccia la tua mossa ma mostrerà la sua disponibilità guardandoti spesso con la coda dell’occhio o direttamente, giocherellando con i capelli… Se invece non incrocia mai il tuo sguardo e non stacca gli occhi dallo smartphone lascia perdere.
Cavalca qualche onda prima di fare la tua mossa. Se ti metti in gioco sei più attraente...
20 MENSHEALTH.IT |
Club
L’ATLETICA CHE NON SGARRALei chi èSi alza alle 6 di mattina per allenarsi. E probabilmente quindi va a letto presto e non flirta con te la sera prima. Le donne che si allenano amano prendersi cura del loro corpo e vogliono stare bene: di solito sono persone con abitudini sane che pretendono lo stesso stile di vita dal loro compagno.
SfiancalaBeccala quando ha appena finito il workout. Con l’esercizio fisico l’organismo rilascia ormoni che hanno l’effetto di renderci felici, inoltre le sostanze chimiche presenti nel sudore spesso hanno proprietà afrodisiache. Rompi il ghiaccio parlando di fitness.
QUELLA CHE MANGIA FUORILei chi èÈ insolito vedere una persona che dopo pranzo al ristorante o al bar se ne sta seduta anche dopo aver finito e si gode in santa pace la digestione, senza aver fretta di tornare subito al lavoro. Significa che riesce a godersi i piccoli piaceri della vita. Se è sola questo suo modo di fare denota anche sicurezza di sé e indipendenza. Se è con delle amiche è indice di socialità. Se ti avvicini a tutto il gruppo potrebbe rimanere colpita dal tuo coraggio. Alle donne piacciono gli uomini sicuri di sé: conquistala facendo capire a tutte le sue amiche che hai scelto proprio lei.
Attacca bottoneLeggi i suoi segnali: se è immersa in un libro rischi di innervosirla e di rubarle tempo prezioso. Se invece è seduta su una panchina del parco e si guarda intorno sorridente potrebbe essere ben disposta a una chiacchierata. Considera che la sua pausa pranzo non è infinita quindi non metterci troppo a chiederle il numero di telefono oppure se ne andrà lasciandoti senza nulla di fatto.
LA TIFOSA SCATENATALei chi èSe è vera passione lo capisci subito: appena c’è la partita (o il Gran Premio) lei è incollata allo schermo, sa tutto o quasi dei risultati, dei protagonisti e della storia di quello sport e si aspetta che tu le dia corda. E tu dagliela e legala al divano: di solito se ha così tanta passione per quello sport, ne ha altrettanta in camera da letto. Attenzione però, se la sua squadra perde devi accettare il lutto e portarlo insieme a lei. Oppure consolarla: senza però farle capire che sei contentissimo di poterlo fare!
Prendila con le pinzeNon sminuire mai la sua passione per quella squadra e non prenderla mai in giro perché segue quello sport: se ha giudizi e idee confuse, o ingenue, prendila molto alla larga e prova a farle capire come stanno le cose senza fare il saccente. Nella maggior parte degli sport le fan femminili sono il 30/40% del totale. Quindi non meravigliarti se la donna che incontri ama così tanto quello sport: sarebbe sessista e stupido.
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“Se ha così tanta passione per quello sport, ne avrà altrettanta in camera da letto.”
NON PERDERE
LA TESTANon fare l’automa: se non sai qualcosa non rivolgerti subito al web. Prova a ragionarci!
/Brain
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IL VERDE RINGIOVANISCE
Vuoi sembrare più giovane? Mangia verdure a foglia verde ogni giorno. Questo tipo di vegetali aiuta a contrastare il declino del cervello rendendolo più giovane addirittura di 11 anni, lo dice una recente ricerca della Chicago Rush University.L’ideale sono spinaci, cavolo nero e ogni altro genere di cavoli. Contengono folati, betacarotene, vitamina K e luteina, tutte sostanze nutritive che proteggono il cervello.
Profumo di successoHai bisogno di un prestito? Presentati in banca con il profumo giusto. L’aroma di lavanda trasmette un senso di sicurezza e di fiducia in chi lo annusa, lo dice una ricerca olandese. Nello studio i partecipanti si sono dimostrati più generosi se nell’aria si sentiva profumo di lavanda rispetto ad altri aromi come la menta. Questo succede perché certi odori calmano e rilassano, inoltre il nervo olfattivo è collegato a un’area del cervello che controlla il nostro senso di fiducia negli altri.
SE LA VITA HA SENSO IL CERVELLO È PIÙ FELICEAvere uno scopo nella vita fa bene anche al cervello, perché riduce il rischio di danni ai tessuti. Secondo lo studio, pubblicato sulla rivista Stroke, chi vive una vita piena di significato ha meno probabilità di veder morire alcune aree di tessuto cerebrale per colpa di un blocco nell’afflusso del sangue. Non serve per forza essere innamorati e correre la maratona di New York: anche gli effetti positivi di un semplice hobby o del volontariato aiutano a tenere in salute il cervello.
Save your brainPrima di andare a cercare qualcosa su Google pensa con la tua testa: se ti affidi troppo ai motori di ricerca infatti finisci per disabituarti a pensare e a ragionare da solo. Lo dice uno studio canadese i cui partecipanti che per 20 minuti al giorno hanno cercato informazioni su internet hanno avuto risultati peggiori del 19% nei test cognitivi rispetto a chi si era affidato meno al web durante i giorni passati. Questo succede perché se al cervello dai la “pappa pronta”, come succede quando vai a cercare informazioni su Google, non lo stimoli a pensare, analizzare, comparare e a essere creativo e quindi lui alla lunga si impigrisce.
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Club /Scolpisci il corpo a tavola
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A cura del Dott. Ivan Lurgo , Dietista e Personal Trainer. Laureato presso la Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università degli Studi di Torino specializzato nella prevenzionee cura delle patologie legate all’alimentazione.
@dott_lurgo
dietistaivanlurgo
LA PRO-VITAMINA DAL COLORE BRONZEOIl beta-carotene appartiene alla categoria dei carotenoidi, pigmenti vegetali precursori della Vitamina A (retinolo). L’assunzione di beta-carotene è consigliata rispetto a quella di retinolo, perché, mentre il corpo assume la quantità di beta-carotene che gli serve espellendo quella in eccesso, non può fare lo stesso con il retinolo che, se in eccesso, può danneggiare il fegato e gli altri organi, oltre a essere tossico a dosi elevate.
Il beta-carotene è importante perché: ha proprietà antiossidanti contro i danni prodotti dai radicali liberi come Vitamina A (retinolo) è utile per la vista e il differenziamento delle cellule aiuta la formazione di ossa e denti e contrasta i disturbi della riproduzione
Seguendo questo mini schema per almeno 1 giorno alla settimana, 3 settimane prima dell’esposizione al sole sicuramente noterete benefici sulla vostra abbronzatura in termini di lucentezza e durata.
COLAZIONE ore 07.30 1 frullato di carote
150 g ½ limone ½ arancia mango 100 g melone 100 g anacardi 10 g
SPUNTINO ore 10.30 2 albicocche
PRANZO ore 13.00 filetto di salmone
150 g spinaci 250 g 4 gallette di riso mais + olio di soia
10 g
SPUNTINO ore 17.00 1 pesca
CENA ore 20.30 vellutata di zucca
gialla e peperoni insalata di pomodori
+ olio e.v.o. 10 g
Il beta-carotene è necessario per la corretta crescita e riparazione dei tessuti corporei, aiuta a mantenere la pelle liscia, morbida e sana oltre a proteggere le mucose di bocca, naso, gola e polmoni riducendo così la suscettibilità alle infezioni. È inoltre un antiossidante che combatte le sostanze cancerogene intrappolando le molecole pericolose che contribuiscono allo sviluppo di una neoplasia maligna. Molti studi suggeriscono che i tumori dell’esofago, della laringe, dello stomaco, del colon/retto, della vescica e della prostata possano beneficiare dell’assunzione di beta-carotene.
Sono particolarmente ricchi di beta-carotene albicocche, cachi, meloni, pesche, arance, carote, pomodori, zucca gialla, peperoni, spinaci, broccoli, rape e cicoria. Il beta-carotene è resistente alla cottura purché non sia troppo prolungata e viene dissolto dalla frittura. È inoltre sensibile alla luce, pertanto gli alimenti che lo contengono vanno conservati in luoghi poco illuminati. L’integrazione a base di beta-carotene è consigliata ai fumatori, alle persone anziane, ai diabetici e agli individui che professionalmente sono esposti alle radiazioni solari. Per quando ci si espone al sole è utile assumere 10-20 mg di beta-carotene.
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Club/Am
ici per la pelle
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A cura del Dott. Marco Ugolini, Dermatologo, laureato in Medicina e Chirurgia presso l’Università degli Studi dell’Insubria (Varese) con specializzazione in Dermatologia e Venereologia.
@drugolinidermatologo
marcougolinimd
L’estate è hot e, come ogni anno, milioni di Italiani si
spostano verso le località balneari: mare, mare, mare...
Molti di loro, oltre al relax e al divertimento, vorrebbero
anche un’invidiabile abbronzatura. Ma con quali rischi?
Chiariamo subito un concetto: il sole non fa male. I
dermatologi, non a caso, usano i raggi ultravioletti
per curare alcune patologie cutanee che altrimenti
richiederebbero l’utilizzo di farmaci (psoriasi, vitiligine,
dermatite atopica, alcuni linfomi cutanei, etc..).
Per i fissati della tintarella ad ogni costo, bisogna però dire
che oggi le cose sono cambiate: tutti conosciamo la forza
vitale del sole ma anche i suoi effetti deleteri sulla salute
della pelle. I dati epidemiologici degli ultimi tre decenni
mostrano un raddoppio dell’incidenza di tumori cutanei
ogni 10 anni, un dato che merita attenzione da parte dei
dermatologi e di tutti. Negli Stati Uniti ogni anno vengono
diagnosticati più tumori cutanei di quanti se ne contino
complessivamente per seno, polmoni, prostata e colon.
LE REGOLE DELLA PROTEZIONECome affrontare quindi l’esposizione solare in maniera
sicura? Difficile generalizzare. Ci sono troppi fattori
che influiscono sulla sensibilità soggettiva ai raggi
ultravioletti. Tra questi il fototipo (o carnagione),
l’eventuale assunzione di farmaci e la personale reattività
cutanea (esistono fototipi scuri che manifestano eritema
solare e carnagioni chiare che invece non ne soffrono
mai). Sono sicuro che le regole generali le conosciamo
bene, ma forse non sempre le applichiamo alla lettera.
Oltre alla tradizionale crema protettiva (da utilizzare
su tutta la cute, perché applicata solo sui nei non serve
a nulla), consiglio il ricorso a integratori alimentari
specifici (fotoprotezione sistemica) e, se proprio
volete un parere, anche a un po’ di ombra ogni tanto.
Nell’adulto, la corretta scelta della crema solare (SPF
almeno superiore a 20) può limitare i danni acuti
(ma soprattutto quelli cronici!), permettendo una
esposizione solare senza troppe sorprese per il futuro.
Nel bambino e nell’adolescente, invece, è imperativo
l’utilizzo di filtri solari a elevato potere schermante,
poiché massima deve essere la cautela in queste fasce
d’età. Ricordate che le “scottature” solari occorse prima
dei vent’anni sono quelle che più aumentano il rischio
di sviluppare tumori cutanei in età adulta. Ricordate poi
l’importanza di un controllo specialistico periodico dei
vostri nei.
CHE COSA RISCHI A STARE TROPPO AL SOLE?Effetti acuti dell’eccessiva esposizione solare:
eritema solare, ustione di I e II grado, colpo di sole,
colpo di calore, immunodepressione cutanea.
Effetti cronici dell’eccessiva esposizione solare cumulativa: invecchiamento cutaneo precoce (rughe,
macchie), comparsa di tumori cutanei e precancerosi.
TUTTI AL SOLE!MA SENZA SORPRESE
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@crossfingersphotographers
/Expo
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MORENO CEDRONIL’immortalità del cibo e i segreti dello chef della Madonnina dei Pescatori, il ristorante sul lido di Marzocca a Senigallia che ha portato uno spirito avanguardista nella cucina italiana.madonninadelpescatore.it
Tre domande sul cibo del futuro.
Come sta andando Expo
secondo Lei?
Molto bene. Ci sono molte scoperte da fare sui cibi e sulle diverse realtà del mondo. Addentrandomi nei padiglioni ho trovato molto più di ciò che mi aspettavo e devo dire che almeno una visita vale davvero la pena.I padiglioni Giappone, Korea e Angola mi hanno fornito molti elementi di ispirazione. Oltre a tutte le interessanti presenze gastronomiche del mondo, spero che Expo porti benefici anche alla mia regione, le Marche. Mi auguro che le persone siano spinte a visitare anche le regioni, come la mia, che spesso si trovano fuori dai circuiti più tradizionali del turismo estero.
Expo è un momento
importante per porre
l’attenzione sul tema
“nutrire il pianeta”
anche e soprattutto
verso le generazioni del
futuro. Quali sono le 3
indicazioni che si sente di
dare ai bambini in tema
di alimentazione?
Le nuove generazioni devono imparare a: rispettare il cibo, rispettare le stagionalità dei vari
ingredienti; non sprecare perchè siamo sempre di più una società consumistica e bisogna ritornare ai vecchi insegnamenti; avere un’apertura mentale che gli consenta di apprezzare le culture gastronomiche del mondo: il cibo è un canale attraverso il quale conoscere il mondo.
Rigenerazione degli
sprechi. Tema
importante per
il pianeta. Quali
indicazioni e linee guida
vorrebbe venissero
fuori da Expo su questo
tema? E quali sono le sue
indicazioni?
Il tema della rigenerazione degli sprechi è un tema sempre più importante. Vorrei che questo ci facesse ritornare alle abitudini dei nostri nonni, quando nulla andava sprecato. È per questo che spesso nei miei menù c’è un recupero di alcuni alimenti per la creazione dei piatti: ad esempio il pane del giorno prima utilizzato per creare la mia zuppa di baccalà. Oppure quando le insalate stanno diventando vecchie le utilizzo per creare magnifiche salse di accompagnamento ai piatti... È necessario non sprecare e iniziare a comprare meno, facendo acquisti più mirati.
Il progetto AMBASSADOR EXPO 2015 mira alla creazione di una rete internazionale di opinion leader pronti a veicolare i principi legati al tema dell’Esposizione Universale: Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita. Uomini e donne, scrittori, sportivi, filosofi, personaggi dello spettacolo, attori, creativi, architetti, designer, chef, musicisti, cantanti, registi, accomunati dalla volontà di mettersi in gioco in prima persona e di lanciare il proprio, personale spunto di riflessione sulla manifestazione, sull’opportunità che essa rappresenta per tutto il Paese e sul grande e importante tema scelto per animarla.
B A C C A L À I N O L I O C O T T U R A , S P I N A C I Q U I N O A E S A L S A A L L’ O L I O E X T R AV E R G I N E D ’ O L I VA R A G G I A
PREPARAZIONEMescolare sale, zucchero e pepe bianco, prendere un
contenitore, spolverare la marinata alla base, posizionare il
filetto di pesce e la sua pelle precedentemente tolta dalla polpa
e coprire per bene, dopo circa 30 minuti lavare dal sale e
asciugare.
Per la salsa all’olio extravergine fare un bollore ad acqua,
zucchero, soia, zenzero e lemongrass, raffreddare ed
aggiungere succo di limone, colatura di alici e olio extravergine
d’oliva raggia.
Tagliare i figgitelli a jullienne, farli stufare con olio extravergine e
zucchero a fuoco basso coperto, poi aggiungere brodo e salsa
di soia, frullare e passare al setaccio.
Cuocere la quinoa in acqua e sale per circa 20 minuti dal bollore,
scolare e condire con aceto, zucchero e sale sciolti nel
microonde.
Invece per la quinoa fritta, dopo la cottura metterla 3 ore ad
asciugare in forno a 60° stesa su una lastra poi friggerla a 180°.
Sbollentare gli spinaci in acqua e sale per pochi secondi,
distenderli su una placca e irrorarli con un cucchiaio di salsa
all’olio extravergine.
Far andare in padella l’olio extravergine d’oliva con l’aglio a
fettine, appena viene a galla aggiungere le pelli del baccalà, a
fuoco basso roteare il manico per far uscire il collagene dalla
pelle poi filtrare, separare l’olio dal liquido e frullare ad
immersione aggiungendo a filo l’olio, quindi regolare di sale.
FINITURA DEL PIATTO Portare l’olio extravergine in un pentolino a 70°, mettere i tranci di
baccalà fino a che
raggiungano al cuore i
48°, scolarlo e
posizionarlo al centro
del piatto sopra alla
maionese di baccalà,
ricoprirlo con la foglia di
spinacio, posizionare
intorno le due quino e
ed un cucchiaio di
salsa all’olio.
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INGREDIENTIPER IL BACCALÀ
500 g gabilo (gadus
morhua), 200 g sale fino,
160 g zucchero, 0.2 g
pepe bianco
PER LA SALSA
FRIGGITELLI
30 g friggitelli, 15 g olio
extravergine d’oliva,
10 g zucchero, 100 g
brodo vegetale, 4 g salsa
di soia
PER LA SALSA ALL’OLIO
50 g di olio extravergine
d’oliva raggia, 25 g acqua,
20 g zucchero, 3 g salsa di
soia, 2 g zenzero, 7g
succo di limone, 5g
lemongrass, 5 g colatura
di alici di cetara
PER LA MAIONESE DI
BACCALÀ
50 g pelli di baccalà, 100 g
olio extravergine d’oliva, 3
g aglio a fette
PER GLI SPINACI
50 g spinaci,
1000 g acqua, 6 g sale
PER LA QUINOA
AGRODOLCE
50 g quinoa,1000 g acqua,
8 g sale,15 g aceto di vino
bianco, 3 g sale, 25g
zucchero
PER LA QUINOA FRITTA
30 g quinoa
ALTRI INGREDIENTI
500 g olio extravergine
d’oliva per friggere , 500 g
olio extravergine d’oliva
per l’oliocottura
PELI INCARNITICoccola la pelle con un bel caffè. Gli avanzi del caffè sono ottimi per il viso, rilassando la pelle e aiutando i peli a uscire dai follicoli anziché crescere sottopelle. Inoltre, essendo la caffeina un vasocostrittore, aiuta a diminuire l’infiammazione causata dall’esfoliazione della pelle morta dopo l’abbronzatura.FAI DA TEMischia un cucchiaio di avanzi di caffè
freddi con una noce di crema idratante
per il viso. Usa il mix come uno scrub su
tutta la faccia e poi sciacqua con acqua
calda. Ripeti 2 volte a settimana.
TALLONI SCREPOLATICon l’arrivo dell’estate puoi finalmente metterti i sandali e far respirare i piedi. Che però in questa stagione possono anche screpolarsi in maniera davvero fastidiosa. Per evitare un’infezione brutta e dolorosa, e in attesa di poter andare da un callista esperto, guarisci i talloni con la supercolla. Uno studio della University of Washington ha scoperto che gli adesivi usati in alcune colle, i cianoacrilati, richiudono efficacemente le crepe della pelle.FAI DA TELava e asciuga bene i talloni.
Applica due o tre gocce di super
colla (mi raccomando, non la
stick. Controlla che sia di quelle
contenenti cianoacrilati) lungo
ogni fessura. Tieni uniti i bordi della
fessura con le dita per un minuto.
FIBROMI PENDULISono quella specie di nei color pelle in rilievo, grandi come chicchi di riso e attaccati all’epidermide attraverso pochi millimetri di pelle. Di solito sono causati dalla frizione della pelle su se stessa (infatti si sviluppano in aree come le ascelle o l’incavo della braccia dove due zone di pelle si toccano). Puoi eliminarli usando il filo interdentale, strozzandoli letteralmente. FAI DA TELega diversi centimetri di filo
interdentale intorno alla base del
fibroma, taglia l’eccesso di filo e copri
tutta l’area con un cerotto. Il fibroma
dovrebbe staccarsi nel giro di qualche
giorno.
MACCHIE DELLA PELLEQuelle macchie marroni sono i segni dei danni causati dal sole negli anni, quindi la prima cosa da fare è controllare di non avere un cancro della pelle. Come? Apri una bottiglia di aceto di mele: contiene una forma naturale di acido alfaidrossico che aiuta a rimuovere lo strato più superficiale della pelle, dove rimane intrappolata la melanina.FAI DA TEDiluisci una parte di aceto con due parti di acqua. Immergi un batuffolo di
cotone nella soluzione e passalo sulle macchie della pelle. Non sciacquare.
Ripeti questo procedimento ogni giorno.
ONICOMICOSIL’onicomicosi è molto fastidiosa, in confronto a lei il piede d’atleta non è niente. Le cure topiche sono efficaci nel 34% dei casi, non molto. Ma niente paura, per combatterlo c’è il Vicks VapoRub: i suoi ingredienti antifungini sono in grado di debellare questi funghi nell’83% dei casi.FAI DA TEApplica quotidianamente un po’ di Vicks VapoRub (basta una
quantità di prodotto grande quanto un fagiolo) sopra e sotto
l’unghia. Vedrai i primi risultati nel giro di un mese, anche se
potrebbe volerci un anno per risolvere completamente il problema.
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GROOMING FAI DA TE
BORSE SOTTO GLI OCCHINon puoi nasconderti per sempre dietro gli occhiali da sole. Se dormi poco i vasi sanguigni sotto gli occhi si dilatano e la pelle si scurisce e diventa flaccida. Per eliminare le antiestetiche borse applica sugli occhi delle bustine da tè: il tannino del tè nero rallenta il flusso sanguigno nella zona e toglie il gonfiore.FAI DA TEImmergi 2 bustine da tè in una tazza
di acqua bollente per 2 minuti. Falle
raffreddare in frigo e poi applicale sugli
occhi chiusi per 5 minuti. Fallo più
volte a settimana.
SCOTTATUREPer evitare di scottarti devi mettere la crema solare. Ma se per qualche motivo ti scotti niente paura, comprati dello yogurt e della camomilla. I probiotici dello yogurt aiutano il rinnovamento cellulare e le proprietà antiinfiammatorie della camomilla aiutano a calmare il bruciore.FAI DA TEImmergi una bustina di camomilla in acqua fredda per 15 minuti.
Tagliala e mescola le foglie con ½ tazza di yogurt bianco. Applica il
miscuglio sulla pelle per 10 minuti, 3 volte al giorno, finché la scottatura
non migliora.
VERRUCHEUsi il nastro isolante per aggiustare qualsiasi cosa? Usalo anche per le verruche! Se metti del nastro isolante sulla verruca, infatti, provochi un’irritazione che dice al sistema immunitario di attaccare i virus che ne provocano la crescita.FAI DA TEMetti un pezzo di nastro isolante sulla
verruca, in modo che si estenda per 5 mm
oltre i bordi della stessa. Dopo sei giorni
togli il nastro e immergi la parte in acqua
calda per 15 minuti. Poi grattala con la
pietra pomice. Ripeti questo procedimento
per un mese.
Di D
avid McG
lynn – Illustrazioni di Danny H
ellman
/Groom
ing
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N AT U R A L B I O L I F T I N G
Joanna Hakimova, biologa, ricercatrice dell’Accademia delle Scienze di Mosca, specialista di bioestetica e cure naturali, è riconosciuta come una delle più esperte facialist del mondo. www.naturalbiolifting.com
a cura di Joanna Hakimova
L’AUTOMASSAGGIO E IL BENESSERE
DEL TUO VISO
Se vuoi dedicare più tempo a te stesso la palestra non basta. Un automassaggio del viso è indispensabile per mantenersi tonici e giovanili anche nell’aspetto. Meglio ancora se lo fate dopo un bagno caldo o una doccia rilassante. Ecco alcune regole fondamentali per un automassaggio efficace e semplice.
Bello andare al mare e prendere il sole. Ma la maggior parte di noi si dimentica o non ha voglia di usare la protezione solare. “Roba da femmine” dicono i più. Nel frattempo la pelle tende a diventare secca e disidratata, riempiendosi di piccole rughe di espressione e, alla fine, aumentando la pigmentazione per chi ha la predisposizione a diventare scuro. Ecco qualche consiglio per chi vuole evitare le conseguenze di un’abbronzatura sbagliata:
1 Applica la crema solare almeno un quarto d’ora prima di esporti al sole e ripeti l’applicazione quando sei al sole.
2 Quando torni dalla spiaggia, metti sulla pelle un buon latte detergente per eliminare il residuo della crema solare, il sudore, la salsedine e tutto il resto.
3 In caso di scottatura puoi utilizzare una maschera naturale, magari da condividere con la tua compagna! Ecco come fare:
La maschera alla yogurt greco e al cetriolo frescoMischia 1 cucchiaio di yogurt greco con 1 cucchiaio di cetriolo grattugiato. Tieni questo mix su viso e collo per circa 15 minuti. Applica anche ad altre parti della pelle che risultano irritate dal sole perché il suo effetto calmante e nutriente è straordinario.
4 Per nutrire la pelle dopo l’esposizione al sole puoi fare questa maschera usando l’avocado, il latte e il miele. Ecco come fare:
Maschera all’avocadoFrulla 50 grammi di avocado fino a farne un purè; aggiungi 2 cucchiaini di latte e 1 cucchiaino di miele. Mescola bene e stendi su viso e collo. Questa maschera dona un effetto idratante e rigenerante. La pelle sarà luminosa e ben curata.
5 Non dimenticarti l’automassaggio del viso. Ecco come fare: comincia dal collo, piegando leggermente la testa all’indietro. Passa il palmo delle mani dal basso verso l’alto sul collo, con movimenti delicati. Ripeti da 4 a 6 volte per ogni lato. Prosegui sulla zona del mento e sali verso gli zigomi e le tempie. Non dimenticare la zona intorno agli occhi, dove devi massaggiare con indice, medio e anulare, partendo dall’angolo interno della palpebra superiore fino alle sopracciglia per poi scendere al bordo inferiore della palpebra. Ripeti da 8 a 12 volte. Sempre con movimenti circolari, massaggia infine naso, guance e
bocca. Infine la fronte, sempre dal basso verso l’alto.
/Colpo di genio
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Sesso: chi ben comincia?Ne ha viste tante, è abituata bene e qualche ex sicuramente ha già strafatto per lei. Ora tocca a te: ecco come rendere indimenticabile la vostra prima volta insieme!
C’è così tanto da fare e da vedere
al primo appuntamento che
è incredibile come gli uomini
riescano a scegliere sempre gli stessi
posti noiosi: ristoranti strapieni,
cinema puzzolenti, locali chiassosi.
Tu puoi fare di meglio. Non
importa che cosa succederà dopo:
diventerete una coppia di ferro o
vi lascerete tra due giorni. Quello
che conta adesso è farle passare una
serata indimenticabile. Ma come?
Scoprendo che cosa vorrebbe lei!
Lo abbiamo fatto noi per te:
abbiamo raccolto qui i suggerimenti
delle donne sulle loro aspettative al
primo appuntamento. Fanne tesoro!
ASSAGGIA LO STREET FOOD E FATTI UNA BIRRA AL FRESCOLo street food di solito è
buono e anche poco
costoso, così puoi
mangiare bene senza
spendere una fortuna e
goderti poi una birra in un
localino all’aperto. Inoltre
mangiare in due riprese
(street food e birretta)
mantiene interessante
l’appuntamento ed è
molto meno
imbarazzante e noioso
che starsene seduti a un
tavolo per un’ora a
guardarsi e ad arrabbiarsi
con il cameriere che non
si dà una mossa.
ImboccalaCon lo street food puoi
anche imboccarla,
aumentando l’intimità tra
di voi. Comprate una cosa
da condividere, per
esempio delle patatine
fritte, tienile tu e imboccala
mentre state seduti su
una panchina del parco.
STUPISCILA CON LE TUE DOTI DI ARRAMPICATORE (E ANCHE DI PIANIFICATORE)Le arrampicate, che
siano in montagna o
sulla parete attrezzata in
palestra, sono ottime per
far schizzare alle stelle
l’adrenalina femminile,
che dà effetti simili a
quelli dell’eccitazione
sessuale. Dopo questa
attività fisica riposatevi
con un bel barbecue e
decidete come passare
il resto della giornata. Ve
lo siete guadagnati!
PrenotaNon improvvisare. Non
rischiare di fare brutte
figure o di deluderla.
Contatta in anticipo la
palestra o il centro di
arrampicata per
prenotare e pagare.
Le donne adorano gli
uomini che sanno
programmare e che
sanno farsi trovare
pronti.
FAI UNA PASSEGGIATA DI 15 MINUTI, NON DI PIÙAndare a piedi in
qualche posto
interessante ti fa sentire
vivo e ti aiuta a parlare
con lei e a strapparle
qualche confidenza
importante. Inoltre
anche solo camminare
uno accanto all’altra può
farvi sentire più vicini.
Lo dice uno studio della
rivista Social Cognition.
Diventa uno sherpa dell’amoreLa camminata ideale è
breve ma potrebbe
comprendere un lungo
pic nic o una sosta
panoramica, se il tragitto
lo consente. Metti in uno
zaino i panini, le bibite,
magari una bella
bottiglia di vino e una
coperta grande per
sdraiarvi tutti e due.
Mangiare sotto un
albero tra i fiori è così
romantico che finirà tra
le tue braccia.
FALLA RIDEREQual è la capitale della
Bulgaria? Non lo sai. Non
stare zitto, spara una
cavolata divertente. Si sa
che le donne amano chi
riesce a farle ridere. Farla
ridere serve anche a
mostrarle che non sei un
perfettino “so tutto io”. E
quale modo migliore per
mostrarle che sai ridere
(anche di te) di una bella
serata con gli amici a
giocare a Trivial Pursuit?
Così davanti a una bella
birra fresca sparerete
sciocchezze insieme
e il vostro legame si
rafforzerà.
Trova la via di mezzoAttenzione a questi
giochi. Devi trovare il
giusto equilibrio tra lato
divertente e lato serio.
Ovvero: se le azzecchi
tutte diventi un
secchione noioso, per
non dire un mostro, ma
se le sbagli tutte e la
metti sempre sul ridere
sembri solo un idiota.
SVEGLIATEVI INSIEMEUscire insieme per fare
colazione al bar è più di
un vizio, è il modo perfetto
per rafforzare la relazione,
perché dopo esservi
addormentati insieme a
casa vostra continuate la
vostra storia anche alla
luce del sole il giorno
dopo. Se poi ci andate
insieme in bicicletta il
movimento rimetterà in
circolo gli ormoni.
Guardale le spalleFalla pedalare davanti a
te, non solo per cavalleria
ma anche perché così ti
godi meglio il panorama:
quello del suo corpo.
Inoltre così è la tua
ragazza a dettare il passo
e non corri il rischio di
farla stancare e farti
maledire. Dopo la
colazione comprale
qualcosa, un braccialetto
per esempio, così non
dimenticherà mai il
vostro primo
appuntamento.Di L
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MILLIONAIREIl creatore del sistema TRX rivela come ha costruito un’impresa da 50 milioni di dollari partendo da un elastico. Prendi spunto da lui per far fruttare anche tu le tue idee.
/ Work
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Nell’estate del 1997 Randy Hetrick, un comandante militare
della Marina americana, si trovava in Asia per una missione
che al momento però era in stand by. In quelle condizioni
voleva riuscire a rimanere in forma pur senza avere accesso
ad attrezzature sportive e palestre. L’unico attrezzo di cui
disponeva era una cintura di jujitsu: ci ha fatto un nodo da
una parte e l’ha fissata a una porta per fare una variante di un
row con un braccio solo. Ma non gli bastava, così ha trovato
dei pezzi di nylon usati per riparare le cinture dei paracaduti
e si è cucito una cintura di allenamento più elaborata. Aveva
una forma a Y con le maniglie. Con questa Hetrick poteva
fare i pull up, i curl, gli esercizi per il core, per le gambe…
Praticamente una serie infinita di esercizi.
17 anni dopo questo strumento, che adesso si chiama TRX
(che sta per Total Body Resistance Exercise) è diventato un
fenomeno nel mondo del fitness. Ma Hetrick non è stato solo
fortunato: per raggiungere il successo avere una buona idea
è fondamentale ma da sola non basta.
ATTACCATI!Da quando ha fondato la TRX 10 anni fa Randy Hetrick ha venduto più di un milione di cinture per l’allenamento.
30 MENSHEALTH.IT |
Club
1 / Fatti conoscere
Hetrick non ha tenuto per sé la sua invenzione ma l’ha proposta ai suoi commilitoni e poi l’ha portata nelle palestre in cui si allenava. Incuriosire il destinatario e farsi conoscere sono due elementi fondamentali per ampliare il proprio business.
2 / Impara dai fallimenti
Hetrick ha modificato il progetto della sua cintura almeno 50 volte. All’inizio non ha avuto molto successo ma non si è scoraggiato, anzi ha sfruttato i fallimenti per capire che cosa c’era di sbagliato e migliorare il prodotto.
3 / Non scoraggiarti
Hetrick ha iniziato la sua attività in piccolo, senza manie di grandezza. Anche se vendeva una cintura al mese non si è mai dato per vinto. Credeva alla sua idea e ha continuato a portarla avanti, e le vendite sono pian piano aumentate.
4 / Venditi bene
La sua idea era innovativa ma non era del tutto originale. Quello che ne ha decretato il successo è stata la presentazione, il messaggio: “make your body your machine” e la sua portabilità (“una palestra nello zaino”).
5 / Continua a evolverti
Anche quando il successo è finalmente arrivato Hetrick non si è seduto sugli allori ma ha continuato a migliorare il suo progetto e a evolverlo.
Perché la TRX ha così
successo?
Senza dubbio il fattore
principale del suo successo
è la sua sfruttabilità da parte
di molti utenti diversi per
livello atletico e per interessi,
oltre al fatto che è utilizzabile
praticamente dovunque
(in palestra, a scuola, al parco,
in casa, in albergo, in ufficio…).
Inoltre la TRX ha programmi
ad hoc per ogni genere di
utente (atleti professionisti
e dilettanti, uomini e donne,
bambini, pensionati…) e per
ogni genere di obiettivo
e di livello di fitness.
Per un allenamento
completo si dovrebbe unire
alla TRX qualche workout
specifico?
La TRX è un sistema completo
per sviluppare la forza, la
potenza e la flessibilità. Nel
programma di solito sono
sempre compresi anche
esercizi cardio e ogni mossa
sviluppa il core e la stabilità.
Qualsiasi sport o attività
tu faccia (corsa, bici, nuoto,
yoga…) la TRX ti aiuta a farlo
meglio. La combinazione
ideale è 2/3 volte a settimana
TRX e 2 giorni di corsa, bici,
calcio o yoga.
Qual è il segreto per restare
in forma (TRX a parte)?
La costanza. Negli ultimi 35
anni mi sono sempre allenato
almeno 3 volte a settimana
e adesso che ho 50 anni il
workout settimanale è ancora
più importante. Se non lo
faccio sto male e divento
nervoso.
Come ti alleni? Qual è
il tuo workout standard?
Cerco di mantenere un
equilibrio negli esercizi:
faccio 2/3 ore alla settimana
di allenamento Total Body
(TRX, kettlebell, yoga) e
2/3 ore di cardio (corsa,
vogatore). Alterno le sessioni
cardio con H.I.I.T. (High
Intensity Interval Training) e
con dello Steady State (SST).
Parliamo di cibo:
com’è la tua dieta?
Oltre a fare tanto esercizio
cerco sempre di mangiare
sano, anche durante i miei
numerosissimi viaggi.
Fortunatamente le cose che
amo di più sono anche sane:
verdure a foglia verde e i tagli
più magri di manzo, pollo e
pesce. Quando sono in Italia
mi concedo qualche piatto
di pasta e del pane ma per
il resto evito i carboidrati.
Non mangio quasi mai dolci
e non consumo bevande
zuccherate. Bevo molta acqua
durante tutta la giornata.
L’unico vizio che mi concedo
sono due caffè macchiati al
mattino e un po’ di buon vino
rosso alla sera.
LA PAROLA A RANDY HETRICK
IL SEGRETO DEL SUCCESSO
| MENSHEALTH.IT 31
Club
CREATIVITÀ
ELASTICASul sito trxtraining.com ci sono 194 esercizi tra cui scegliere per scolpire il tuo corpo con la TRX.
/Style
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That’s PittiColor! Colore
come imperativo, colore
come messaggio positivo da
diffondere.
Lo sa bene Moschino presente
per la prima volta a Pitti Uomo
che ha portato in scena, nella
suggestiva cornice di Palazzo
Corsini, le creazioni del
geniale e irriverente direttore
creativo Jeremy Scott: un mix
tra passato, presente e futuro
che ha visto al fianco di uomini
in divisa da moto GP, damerini
in perfetto stile Casanova.
Colore anche nelle proposte
più classiche e sartoriali che
vedono prevalere i toni del blu:
come da Tagliatore che celebra
i toni della sua Puglia: il bianco
delle case e il blu del cielo e del
mare. Lardini che propone il
blazer blu in versione gessata
e L.B.M. 1911 che sceglie il blu
denim per giacche dal taglio
light. Tendenza comune è il
ritorno della cravatta e del
cappello come segno di stile.
Tantissimi i volti noti avvistati
tra gli stand perché si sa, Pitti
é l’occasione per far parlare di
sé! La bellissima attrice Kasia
Smutniak con il compagno e
produttore Domenico Procacci
sono stati ospiti da Meltin’Pot,
l’affascinante Vittoria Puccini
da Longchamp, l’attore
Francesco Scianna da U.S.
Polo Assn., i cantanti James
Savoretti da Broosfield e Marco
Mengoni da Diadora Heritage.
E come ogni occasione moda
che si rispetti non potevano
mancare i fashion influencer
come Federica Nargi, ospite
di FollowUs e Mariano di Vaio
che ha presentato la sua prima
collezione di scarpe.
Ma Pitti non è solo per gli
addetti ai lavori, é anche
l’occasione per la “Pitti people“
di mettersi in mostra e attirare
l’attenzione dei tanti fotografi
presenti. Sostando pochi
minuti nel cortile di Fortezza
da Basso, che per l’occasione
è stata allestita con una
caleidoscopica installazione,
ci siamo imbattuti in
personaggi al limite tra il
fashion e l’eccentrico: uomini
in elegante e sorprendente
completo di giacca e bermuda,
in stile Süd Tirol con
calzettoni a vista, pantaloncini
e polo abbinate oppure con
tenute floreali in perfetto stile
hawaiano in città. Ma, nella
moda e soprattutto a Pitti
Uomo, tutto è permesso!
Tagliatore
sceglie
l’intramontabile
eleganza dei
toni del blu.
A tutto colore!Pitti Uomo 88, Firenze: appuntamento annuale con le tendenze maschili e noi di Men’s Health non potevamo assolutamente mancare perché Pitti non é solo una fiera ma é soprattutto un momento in cui la moda prende il sopravvento su tutto. Scopri quali saranno le tendenze della primavera/estate 2016!
a cura di Dorian Ruvolo
32 MENSHEALTH.IT |
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O G N I M E S E I N E D I C O L AT U T T I I G I O R N I O N L I N E
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CIBO E MAL DI SCHIENA
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Mi piego ma non mi spezzo (le ossa)
A cura di Federico Tieghi
CORE
Federico Tieghi è osteopata della Nazionale Italiana di sci alpino, docente presso l’Istituto Osteopatia Milano Soma e responsabile del progetto Osteopatia in Africa. www.federicotieghi.com
L’alimentazione scorretta provoca infiammazioni in tutto il tubo digerente, dall’esofago allo stomaco fino l’intestino (tenue e colon). Quello che si tende a sottovalutare è l’effetto che questa situazione può avere sul sistema nervoso. Ma come viene innervato l’apparato digestivo? L’innervazione ortosimpatica del colon ad esempio è a carico del plesso mesenterico inferiore, ovvero di quei nervi che provengono dalla porzione del midollo spinale situato nel rachide lombare. I nervi che raccolgono informazioni dai visceri sono collegati agli stessi neuroni che ricevono gli impulsi dalle terminazioni nervose della pelle e dei muscoli. Queste informazioni convergono nel dolore osseo e articolare e il corpo non ne percepisce l’origine. Quindi se ho una infiammazione al colon, come una comunissima colite, l’informazione che i nervi ricevono è la stessa che può verificarsi in caso di un trauma muscolare o articolare della zona lombare: ecco perché ne avrò lo stesso tipo di disturbo. Molti dolori provenienti da muscoli, articolazioni e altre strutture del corpo non sono radicati nella struttura stessa, ma nascono da visceri e organi che non funzionano in modo ottimale.
Ma vediamo nello specifico le zone dove posso provare dolore a seconda del viscere in disfunzione. 1/ Nel caso dello stomaco le zone dolenti potranno essere cervicale, retro-sternale, spalla destra, retto-addominale, muscolo trapezio e zona infra-scapolare. 2/ Nel caso dell’esofago saranno invece la parte anteriore del collo, la fascia all’altezza dello sterno e tra le scapole e la zona intorno al petto. 3/ Se l’organo sofferente è l’intestino tenue il dolore sarà a livello del passaggio dorso-lombare, zona ombelicale, osso sacro e glutei.4/ Infine, nel caso del colon il dolore si verificherà nella regione toraco-lombare, nella regione lombo-sacrale, nella regione sacro-iliaca e nei muscoli posteriori della coscia.
Non bisogna inoltre dimenticarsi che gli organi sono ancorati direttamente o indirettamente allo scheletro del tronco mediante il tessuto connettivo (legamenti e fasce) e, quando questo si muove insieme alla colonna vertebrale, i visceri lo seguono, permettendo i corretti movimenti. È quindi normale e facile da capire che quando l’organo è infiammato o in disfunzione ne risente la sua struttura connettivale che lo inserisce allo scheletro, impedendo un corretto movimento della colonna vertebrale. Una branca dell’osteopatia si occupa esplicitamente di queste problematiche avvalendosi dell’uso di tecniche viscerali, ovvero quelle tecniche aventi l’obiettivo di migliorare mobilità e funzionalità degli organi, tecniche che favoriscono il drenaggio e il pompaggio emo-linfatico e il rilascio delle suddette fasce. Ecco perché queste tecniche sono molto efficaci in caso di stitichezza, colon irritabile, ernia iatale, reflusso gastro-esofageo... Ma soprattutto, ora avete un motivo in più per evitare gli alimenti che infiammano il nostro apparato digerente come latticini, glutine, zuccheri semplici, affettati e carni rosse.
Tutti conoscono l’importanza
dell’alimentazione per uno stile di vita sano.
Quello che forse non tutti sanno è la stretta
correlazione tra la cattiva alimentazione e
i dolori muscolari e scheletrici alla schiena.
Ecco perché se mangi male potresti andare
in giro con la schiena a pezzi!
1/ 2/ 3/ 4/
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1/ Quando ingoi troppo velocemente un boccone ghiacciato la bocca si raffredda. Il brusco calo della temperatura stimola il nervo trigemino che passa nel palato e aiuta a regolare la quantità di sangue che affluisce al cervello.
2/ Il trigemino invia al cervello l’ordine di dilatare l’arteria cerebrale anteriore. Questo permette un maggior afflusso di sangue caldo al lobo frontale, l’area del cervello che si occupa di prendere le decisioni. Il cervello lo percepisce come un segnale di pericolo di congelamento.
3/ Attraverso l’arteria anteriore arriva al lobo frontale circa il 20% in più di sangue. Questo improvviso aumento del sangue fa gonfiare i tessuti circostanti che schiacciano le cellule cerebrali contro la calotta cranica e attivano i recettori del dolore collocati sulla fronte.
5/ Non hai più male alla testa e così decidi di dare un altro morso a quel ghiacciolo. Per evitare di stare ancora male blocca l’azione del trigemino premendo la lingua contro il palato tra un morso e l’altro. In questo modo il nervo si scalda ed evita di inviare al cervello l’ordine sbagliato.
4/ Il segnale di dolore sostituisce il precedente comando del trigemino e ordina all’arteria cerebrale anteriore di stringersi, limitando l’afflusso di sangue. Al sangue affluito al cervello in seguito all’ordine del trigemino servono da 30 secondi a 1 minuto per lasciare il cervello e in questo lasso di tempo ti fa male la testa.
PERCHÉ TI SI CONGELA IL CERVELLO SE MANGI QUALCOSA DI GHIACCIATO?Certe volte basta dare un morso a un ghiacciolo per sentire una fitta alla testa...
/Lo sapevi che
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| MENSHEALTH.IT 35
Club
/Muscoli
Per le ultimissime news vai sul sito MensHealth.itL’ANTIREGOLA
TANTI PESI TANTI MUSCOLITutti dicono che più grandi sono i pesi che
sollevi più grossi sono i muscoli che ti fai.
E adesso arriva la conferma scientifica:
se sollevi il massimo attivi il 53% di fibre
muscolari in più rispetto a quando fai lo
stesso esercizio con meno kg, lo rivela uno
studio dello European Journal of Applied Physiology. Ma questo non vuol dire che non
puoi più sollevare pesi leggeri: ogni tanto
alterna le tue serie da 6-10 ripetizioni con
pesi notevoli a serie da 20-30 ripetizioni
con pesi più ridotti, così svilupperai tutte le
fibre muscolari massimizzando la crescita
complessiva.
La vecchia regola dice che facendo esercizi riempitivi a bassa intensità tra una serie e l’altra di sollevamento pesi ti fai i muscoli senza compromettere le prestazioni. Ma pare che non sia così, almeno secondo la University of Utah, che ha stilato una nuova regola: stando seduto per 2-5 minuti tra una serie e l’altra recuperi più velocemente e completamente, così puoi impegnarti di più nelle serie successiva.
IL SEGRETO
DEI MUSCOLI
Vai con l’ondaL’allenamento con le funi può far schizzare in alto il tuo metabolismo, parola della University of Minnesota. I ricercatori hanno scoperto che basta usare le funi per 10 minuti per bruciare 150 calorie, equiparando questo strumento ad altri di allenamento metabolico come il kettlebell. Al tuo prossimo workout usa le funi: prendi un’estremità in ogni mano e inizia a muoverla su e giù facendo delle onde. Vai avanti così per 15 secondi e riposati per 45 secondi. Questa è una serie. Fanne 10.
DIVIDE ET IMPERASe il tuo obiettivo è saltare più in alto, lanciare più lontano, correre più veloce non mescolare l’allenamento di forza con quello di potenza, lo dicono i ricercatori greci. Il loro studio ha scoperto che chi fa workout separati sviluppa più forza esplosiva (un elemento fondamentale per le prestazioni atletiche) di chi inserisce esercizi di potenza nelle proprie sessioni di forza. Gli scienziati consigliano di fare 1 o 2 volte alla settimana 3 serie da 8 ripetizioni esplosive di squat con bilanciere, bench press, jump squat e broad jump. Per i primi due esercizi usa il 30% della forza che metteresti se dovessi fare 1 sola ripetizione.
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| MENSHEALTH.IT 37
Club
D O C T O R W I N E
Anche se l’estate avanza, stavolta vi
parlo di grandi vini rossi. Il perché è
semplice: circa un mese fa, ad Alba, si
è svolta Nebbiolo Prima, una grande
degustazione durata ben cinque giorni
e dedicata agli assaggi in anteprima
di ben 480 vini, provenienti da Roero,
Barolo e Barbaresco, tutti prodotti con
uve Nebbiolo. Per i Roero erano di scena
le annate 2012 e il 2011 per le Riserve,
sempre 2012, ma 2010 Riserva per il
Barbaresco, 2011 e 2009 Riserva per
il Barolo, come prevedono i rispettivi
disciplinari di produzione. Tranne il
2010 si è trattato di annate piuttosto
calde, con ottimi livelli di maturazione
delle uve. Forse la vendemmia del
2011 è risultata più interessante del
previsto, soprattutto a Barbaresco,
ma anche nelle zone nord-occidentali
del Barolo, nei comuni di La Morra e
dello stesso Barolo. Rossi possenti,
forse un po’ meno longevi dei 2010,
ma in certi casi godibili, con tannini
non troppo aggressivi, cosa che ai vini
da Nebbiolo accade spesso. Da poter
bere senza attendere una decina di
anni, insomma. Nell’insieme i vini
del Roero, a nord del Tanaro, sulla
cosiddetta riva destra, sono risultati
più agili, immediati e meno adatti a
lunghi invecchiamenti. Molto eleganti
i Barbaresco, nel solco della tipicità.
Più possenti e sfaccettati i Barolo, vini
di grande impatto. Qui ve ne propongo
tre, scelti fra i migliori, o fra quelli che
mi sono piaciuti di più tra i campioni
presentati in assaggio, rigorosamente
coperto. Il primo, il Roero, è il Bric
Valdiana 2012 di Giovanni Almondo,
un grande classico. Il secondo, il
Barbaresco, è il Vecchie Vigne Sorì
Paitin Riserva 2010 di Pasquero Elia,
davvero strepitoso. Il terzo è il Barolo
Liste 2011 di Borgogno, da una vigna di
Barolo collocata sopra i Cannubi, che
in annate calde si esprime con classe
immensa.
NEBBIOLO PRIMA
Non un blog, ma una vera rivista online che parla di vino e dintorni, ideata e diretta da Daniele Cernilli, da cui eredita il soprannome, scritta insieme a un gruppo di esperti e appassionati (nel senso che soddisfano entrambe le caratteristiche). A questi winelover abbiamo affibbiato il nickname Rat Pack, come tributo al gruppo di attori e musicisti che, tra gli anni Cinquanta e la metà dei Sixties, imperversavano nelle cronache americane, sia per il costante tutto esaurito nei loro show sia per le lunghissime notti di scatenato divertimento che ne seguivano.
Roero Bric Valdiana 2012Giovanni Almondo91/100Da uve nebbiolo, matura in piccoli fusti per un anno e poi per altri sei mesi in barriques. Ha colore granato intenso, profumi con accenni di legno nuovo, vaniglia, liquirizia e note speziate. Ha ottimo corpo, teso, succoso, con scalpitanti tannini giovanili e finale caldo e persistente. Bevetelo a 16°, con lasagna bolognese, pollo arrosto, tajarin al ragù.Euro 28,00www.giovannialmondo.com
Barbaresco Vecchie Vigne Sorì Paitin Riserva 2010Paitin Pasquero Elia95/100Da uve nebbiolo, matura per tre anni in botti grandi. Un grande Barbaresco, dal colore granato intenso, e dall’impatto olfattivo avvolgente, tipico, complesso, con note di viola e di liquirizia che scivolano verso tonalità balsamiche. Sapore deciso, salino, teso, con acidità “croccante” e silhouette elegantissima. Chiude con un finale sottile ma lunghissimo. Da bere a 18° con arrosto di manzo e sella di capretto alla menta.Euro 65,00www.paitin.it
Barolo Liste 2011GB Borgogno96/100Da uve nebbiolo, matura quattro anni in botti grandi. Granato limpido, ha profumi intensi, tradizionali, con note vegetali, poi cassis e profilo olfattivo di eccezionale integrità. Sapore teso, agile, con acidità rinfrescante e tannini fitti. Corpo non enorme ma molto elegante e scattante, finale sottile e molto persistente. Da bere a 16° con brasato di manzo piemontese e cacciagione in genere.Euro 55,00www.borgogno.com
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uote
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Nico HÜlkenberg, qui alla sua prima 24 ore di Le Mans e
pilota impegnato nel mondiale Formula 1 con la Force India,
ha definito questa corsa “roba per uomini veri”, spiegando
che qui si corre su “un circuito vecchio stile in cui bisogna
veramente stare molto attenti”. Sceso da una Formula 1 per
un weekend, il giovanissimo tedesco (classe 1987) ha sfatato
il mito secondo cui qui a Le Mans possono vincere solo gli
specialisti, gli esperti o i veterani. Lui è arrivato giovedì e
domenica ha festeggiato la vittoria, un’impresa
resa ancora più leggendaria per aver guidato una
Porsche, che non vinceva qui a Le Mans dal 1998.
Porsche riconquista così il suo posto da leader
nella corsa automobilistica più dura del mondo,
portando a quota 17 le sue vittorie totali (15 con
il marchio Porsche e 2 con auto motorizzate
Porsche), seguita a ruota dalle 13 vittorie Audi
che qui ha dettato legge dall’inizio del nuovo
millennio fino al 2014. Il dominio della Porsche
919 Hybrid in questa 83° edizione della Le
Mans è stato totale: tutte le tre auto di Stoccarda
sono andate alla grande, occupando oltre al
primo anche il secondo e il quinto posto finale. Resta però
scritta nella storia la numero 19 guidata da Nico Hülkenberg
e scattata dalla terza piazza sulla griglia di partenza,
apparentemente, secondo i pronostici, quindi la più lenta, che
però è riuscita a non fare errori e a “stare sempre ben lontana
dai guai”, come ha deto HÜlkenberg alla fine. Dopo essere
andata in testa definitivamente alle 6 della mattina, quando
mancavano ancora 9 ore alla fine della gara, la Porsche 919
ibrida numero 19, spinta dal V4 2 litri turbocompresso da
500 CV e dal sistema ibrido con generatore e batterie a ioni di
litio dotate di Kers (Kinetic energy recovery system) e Hers
(Heat energy recovery system) per un totale di
altri 400 CV, ha concluso la gara a una media
di circa 200 km/h soste comprese, tagliando la
linea del traguardo con un giro di vantaggio sulla
sua compagna numero 18 e con un totale di 395
giri dello storico circuito, pari a 5.384 km totali
(sarebbe come se avesse viaggiato in un giorno da
Roma a Oslo andata e ritorno).
Con 56 auto in gara, suddivise nelle 4 categorie
ormai classiche, due GT e due prototipi (LMP1 e
2), la gara ha visto una lotta serratissima tra le 6
auto più performanti, ovvero le tre Porsche 919
e le tre Audi R18 e-tron quattro TDI, seguite a
distanza e in cerca di piazzamenti onorevoli dalle due Toyota
e dalle Rebellion, oltre che dalle più lente Nissan GT-R e dalla
CLM, l’auto di un piccolo costruttore austriaco. A decidere
I PILOTI PIÙ VINCENTI A LE MANS
Tom Kristensen 9 vittorie
Jacky Ickx 6 vittorie
Derek Bell, Frank Biela
e Emanuele Pirro 5 vittorie
Henri Pescarolo, Yannick Dalmas,
e Olivier Gendebien 4 vittorie
38 MENSHEALTH.IT |
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LONG LIVE PORSCHE 919La Porsche trionfa alla 24 ore di Le Mans davanti a oltre 250 mila appassionati con la sua 919 ibrida, un prototipo guidato dai debuttanti Nico HÜlkenberg, Earl Bamber e Nick Tandy, il primo dei quali proveniente dalla Formula 1. E ribadisce il successo conquistando anche il secondo posto con
Mark Webber, ex pilota Red Bull Formula 1… La Casa di Stoccarda torna così alla vittoria dopo 17 anni di digiuno dal gradino più alto del podio nella maratona francese, portando a quota 17 il totale delle sue vittorie a Le Mans. Ecco il racconto della gara, le parole dei protagonisti e tanto altro ancora...
la vittoria, più che la velocità, è stata la sfortuna e l’affidabilità. Le Audi, infatti, sia pure velocissime, hanno pagato i troppi incidenti e guasti meccanici. La 24 Ore di Le Mans si conferma come un vero e proprio banco di prova per quelle che saranno le soluzioni della auto del futuro: gomme ad alte prestazioni, carburanti alternativi, motori ibridi, sistemi di recupero di energia e così via. Il bello, però, è che la Le Mans è ancora una gara da vivere al massimo dall’inizio alla fine, con punte di velocità oltre i 300 km/h e una media di circa 240 km/h sul singolo giro, senza mai risparmiare nulla né mollare, ed è quindi
vissuta di fatto come una delle corse più dure del mondo in termini di stress fisico e mentale. Allo stress dei piloti, tre per ogni vettura con stint da circa 40 minuti l’uno, si aggiunge infatti l’impegno di manager e ingegneri a bordo pista che devono rendere affidabili e velocissimi questi prototipi, decidendo strategicamente le soste ai box e i rifornimenti. Più della Formula 1 e più della Parigi Dakar, qui uomini e mezzi vengono portati al limite dal primo all’ultimo minuto di gara e gli investimenti in termini di ricerca e sviluppo, oltre che economici, delle Case automobilistiche sono veramente al top del mondo dei motori!
CURIOSITÀ E NUMERI SULLA 24 ORE DI LE MANS 2015Edizione 2015: 83°Data: 13 e 14 giugno 2015 Località: circuito della Sarthe a Le MansPrima edizione della Le Mans: 1923 (la gara è stata sospesa dal 1940 al 1948)Lunghezza della pista: 13,629 kmNumero di curve del circuito: 21, di cui 9 a sinistra e 12 a destraRecord della pista: 3’14”88 di H-J. Stuck su Porsche 956 nel 1985 (pari a 251 km/h di media)Velocità di punta: 330 km/h sul rettilineo di HunaudièresCurva più veloce: 240 km/h alla curva PorscheCurva più lenta: 70 km/h alla curva ArnagePrimo vincitore italiano a Le Mans: L. Chinetti su Alfa Romeo nel 1932Pilota che ha corso più Le Mans: Henri Pescarolo con 33 edizioni Prima vittoria Porsche a Le Mans: 1970Prima vittoria Ferrari a Le Mans: 1949Numero di auto iscritte: 56, di cui 14 prototipi della massima categoria LMP1Numero di spettatori nel 2015: 264.000Costo del biglietto: 75 euro per l’intero weekend (gratis fino a 16 anni!)Velocità media dei prototipi sul giro nel 2015: circa 250 km/hVelocità media dei prototipi nelle 24 ore di gara (soste comprese): oltre 200 km/hVelocità media del vincitore di Le Mans nel 1923: 92 km/hNumero di pit stop medio per i prototipi: 1 ogni 14 giri, pari a 30 soste circaDurata media di un cambio gomme: 25 secondiGomme consumate a Le Mans in questo weekend: 8000 circaConsumo di carburante medio per 100 km di un prototipo: 35 litri di benzina o gasolioVincitore dell’edizione 2014: A. Fassler, A. Lotterer, B. Treluyer su Audi R18 e-tron quattro TDIFrequenza media dei rifornimenti: ogni 14 giriFrequenza media del cambio gomme: ogni 56 giri
Per info: www.24h-lemans.com
I VINCITORI DEL 2015 A LE MANSVincitore categoria LMP1
Porsche 919 Hybrid guidata da HÜlkenberg-Bamber-Tandy
Vincitore categoria LMP2 Oreca-Nissan guidata da Howson-Bradley-Lapierre
Vincitore categoria GT-Pro Chevrolet Corvette C7R guidata da
Gavin-Milner-TaylorVincitore categoria GT-Am
Ferrari 458 Italia guidata da Shaytar-Bertolini-Basov
PALMARÈS DEI COSTRUTTORI
Porsche: 17 vittorieAudi: 13 vittorie
Ferrari: 9 vittorieJaguar: 7 vittorieBentley: 6 vittorie
Alfa Romeo: 4 vittorieMatra: 3 vittorie
Peugeot: 3 vittorieBugatti: 2 vittorie
| MENSHEALTH.IT 39
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JACKIE ICKX, MONSIEUR LE MANSJacky Ickx è uno dei più grandi piloti del secolo scorso. La sua carriera inizia sulle due ruote, ma è nelle gare automobilistiche che questo campione ha davvero lasciato il segno. Pilota di Formula 1 dal 1967 al 1979, in Ferrari nel 1968 e poi dal 1970 al 1973, partecipa a 114 Gran Premi; nel 1968, a soli 23 anni, sale per la prima vittoria sul gradino più alto del podio al Gran Premio di Francia. Ma Jacky Ickx è soprattutto celebre per le sue vittorie nelle gare di endurance, in particolare alla 24 Ore di Le Mans, che ha vinto per ben 6 volte, di cui 4 con la Porsche, tanto da essere definito Monsieur Le Mans. Pilota versatile, Jacky Ickx si è anche aggiudicato la Parigi-Dakar nel 1983, sempre con la Porsche, oltre a 5 edizioni della 1000 km di Spa, alla 6 ore di Daytona e alla 12 ore di Sebring.
Qual è la fatica più grande che deve fare un pilota alla 24 Ore di Le Mans? È uno sforzo più fisico o mentale?La Le Mans di oggi è un vero e proprio Gran Premio: la parola endurance non dice la verità su questa corsa, che oggi è una gara di velocità dall’inizio alla fine, dove devi spingere sempre al limite dal primo all’ultimo minuto. È una gara molto stressante e impegnativa per i piloti, che devono spingere al massimo fin dal primo giro: la pressione e lo stress mentale sono altissimi sia per loro sia per gli ingegneri che lavorano ai box. In passato facevamo una grande fatica fisica e serviva un sacco di energia e di forza, perché tutti i comandi erano diretti e senza assistenza elettronica. Poi oggi ci sono 3 piloti perché il livello deve restare altissimo a ogni giro. Direi che oggi è uno stress mentale piuttosto che fisico. Devi tenere d’occhio un sacco di cose: la carica elettrica, il motore, i freni, le temperature e così via, oltre alla gara e alla tua posizione rispetto agli altri: in questo senso i piloti di oggi sono degli eroi, tanto quanto quelli del passato.
Qual è il fattore fisico determinante? I muscoli del collo, quelli della schiena o la forza che hai nelle braccia per reggere le accelerazioni laterali a ogni curva?Ogni cosa è al massimo livello, e ogni parte del corpo è sollecitata al massimo. Devi essere in una forma fisica e mentale perfetta. Hanno calcolato che negli anni Settanta quando io guidavo le Ferrari dovevo esercitare una forza pari ad 80 kg sul pedale del freno ad ogni curva. È uno sforzo pazzesco se consideri che lo fai 15 volte per ogni giro e che devi fare 80 giri. Poi non avevamo i sedili imbottiti e avvolgenti di oggi, l’aria condizionata e tutto il resto. Oggi ci sono tutti questi aiuti, mentre per noi era normale non avere niente. È difficile individuare un fattore sopra agli altri: devi sopportare il calore, la fatica, la tensione, le accelerazioni laterali e tutto il resto…
Qual è il segreto per essere un pilota senza paura?Il rischio quando si guida è un rischio vero
ma calcolato. Non ci sono segreti o trucchi. Devi essere giovane e senza paura. Se senti la paura è meglio che non guidi. Non riuscirai mai a vincere. Se hai paura ci sono tanti altri sport, a cominciare dal golf.
Qual è lo sport ideale per mettersi in forma come un pilota da endurance?Direi prima di tutto il nuoto. Poi la bicicletta e la corsa. Ovviamente tutti questi sport non possono prescindere da una preparazione atletica completa e ben programmata.
Qual è la gara più dura che hai fatto nella tua vita? Le Mans o Parigi-Dakar?La Dakar dura tre settimane. E fai un sacco di chilometri ogni gorno, sempre al massimo, proprio come qui a Le Mans. Invece, contrariamente a quello che si pensa, il caldo lì non è un problema, perché la Dakar si corre in inverno e le temperature difficilmente sono troppo alte.
Tu sei una leggenda: quale è stato il momento più bello della tua carriera?Ho vinto molto e ho un sacco di ricordi. Sicuramente sono stati speciali quei 5 anni passati con Enzo Ferrari e con tutto lo staff della casa di Maranelo di allora. È stato un momento speciale nella mia vita. Poi però ci sono anche i 10 anni passati a correre con le Porsche, una macchina nata per vincere.
Quale consiglio daresti a un appassionato che volesse avviarsi alla carriera di pilota nelle gare di endurance?Ho 70 anni e non ho più né segreti né trucchi da rivelare. Posso solo dirti la verità: la tua forma fisica è la chiave del successo quando sali in auto e cominci a guidare. Come in tutti gli sport, anche nell’automobilismo, la tua forma fisica è la chiave per il successo.
Qual è la miglior Porsche che hai guidato?Ho guidato soltanto Porsche fantastiche, in tutte le categorie e in ogni epoca. È più facile dirti quale auto non mi è piaciuta. Perché in questo caso la mia memoria va subito agli anni difficili con le Lotus. Le Lotus erano auto davvero fragili e con un sacco di problemi e con loro non sono mai riuscito a finire una gara sul podio.
Una gara come quella di Le Mans può essere fonte di ispirazione per molte forme di arte: tra queste anche quella degli orologi. Chopard in primis, che è qui a Le Mans insieme alla Porsche. Come deve essere l’orologio giusto da indossare per un pilota della Le Mans?Chopard e Porsche hanno in comune molte cose: i dettagli, la precisione, il dominio e la lotta con il tempo. Entrambi devono essere precisi e non sbagliare niente. Nel mio caso, devo ammettere che Chopard è diventato un vero amico che mi ha permesso di partecipare addirittura alla creazione di alcuni orologi unici, come è successo per tutte le edizioni degli orologi che portano il mio nome. Una esperienza fantastica e irripetibile.
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Dedicato alla Porsche 919 Hybrid, questo è un cronografo flyback in edizione limitata a 919
esemplari, con certificato di cronometria del COSC, che riprende i codici estetici dell’auto da corsa.
CHOPARD SUPERFAST CHRONO PORSCHE 919 JACKY ICKX EDITION
Un orologio con i colori di una leggenda, il sei volte vincitore della 24 Ore di Le Mans
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CHOPARD & PORSCHE, UN BINOMIO VINCENTECheek to cheek con Karl-Friedrich Scheufele, co-presidente del gruppo Chopard, esempio unico al mondo di alta orologeria svizzera e Official Timing Partner di Porsche Motorsport a Le Mans.
Che cosa significa venire qui a Le Mans e vincere insieme a Porsche?Siamo partner della Porsche e ci sentiamo davvero una sola famiglia. È stato un weekend veramente emozionante che ci ha reso felici. Sono orgoglioso di vedere come il team Porsche è riuscito nella sua Mission, che era quella di vincere qui a Le Mans dopo oltre 15 anni di assenza. E ci è riuscita al secondo anno, dopo che già nel 2014 all’esordio con la 919 era salita sul podio.
Come è nato il legame tra Chopard e Porsche?La passione per un prodotto che abbia prestazioni superiori e sempre al top è la stessa sia per Porsche sia per Chopard. È la passione per l’eccellenza, per le performance, per la tecnologia e per i materiali sofisticati. Questi sono i principali punti in comune tra i due marchi e tra le auto che vengono prodotte a Stoccarda e i nostri orologi che vengono prodotti a Ginevra. Poi c’è la tradizione: Porsche ha una tradizione
unica al mondo per le auto sportive e anche Chopard ha una tradizione altrettanto importante per gli orologi. In più, fino a non molto tempo fa, anche la Porsche era una azienda a conduzione familiare come la nostra.
Un orologio è l’accessorio più personale e affascinante che può indossare un uomo. Qual è il segreto di così tanto potere?Un orologio può esprimere meglio di qualsiasi altra cosa il tuo stile, i tuoi gusti, il tuo status, i tuoi interessi. In più è un oggetto fantastico che puoi portare per molto tempo e tramandare di generazione in generazione. Un orologio ti accompagna per tutta la vita e questo lo rende unico e insostituibile per chi lo possiede. In più è un ottimo investimento, come sanno benissimo i collezionisti. Non ci sono molti altri oggetti collezionabili con tutte queste caratteristiche, se non forse le opere d’arte. In più un orologio è più facile da portare, da mantenere e conservare rispetto a un’auto.
Quali sono le caratteristiche che definiscono un orologio Chopard?Per prima cosa c’è una grande attenzione alla qualità e ai dettagli del design, ma anche alla tecnica di produzione di tutte le sue parti, ai componenti e ai materiali. Poi c’è lo stile, che deve essere contemporaneo ma anche classico, e questa ultima cosa per noi è forse la cosa più importante.
LE 10 COSE DA FARE A LE MANS
Bere birra Stella Artois
Mangiare le tipiche crêpe al Grand Marnier
Andare alla curva Porsche a vedere le auto che sfrecciano a 250 km/h
Attraversare il leggendario ponte Dunlop
Salire sulla ruota panoramica all’alba
Fare un giro in elicottero seguendo le auto lungo il circuito
Vedere la parata di auto e piloti il venerdì sera in centro alla cittadina di
Le Mans
Guidare sul rettilineo Mulsanne che è aperto al pubblico il venerdì mattina
Soggiornare al campeggio Houx Annexe dentro al circuito
Stare svegli tutta la notte
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Chiacchiere sulle donne, sul lavoro e sulle altre cose che rovinano la vita agli uomini
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Ho chiesto al figlio del mio vicino per raccogliere le foglie secche del mio prato dopo la scuola ma quel ragazzino o non si presenta o perde tempo guardando il cellulare. Posso dirgli che così non va e non pagarlo?SIMONE
È importante che quel ragazzino impari che se si prende un impegno lo deve poi portare a termine e che non ci si comporta così. Ma prima di licenziarlo dagli un’altra possibilità: quando si presenta esci in giardino con lui e dagli dei consigli su dove mettere le foglie secche, su come raccoglierle e spiegagli, senza accusarlo, dove sbaglia. Se continua a pigreggiare hai tutto il diritto di trovare qualcun altro per fare quel lavoro. Ma prima di licenziarlo, per gentilezza, chiama suo padre e avvertilo.
Un nostro amico non ama il calcio e così quando ci troviamo per giocare o discutere di fantacalcio non lo invitiamo. Lui si è offeso. Abbiamo sbagliato?FEDERICO
Un mio cliente l’altra sera diceva a un amico che non ama il whisky e così quando questo ha deciso di offrire agli amici un giro di whisky l’ha lasciato fuori. Vedessi come se l’è presa! Forse avrebbe dovuto prima chiedergli se
lo voleva comunque. Il problema è che certe persone si offendono per niente e prendono sul personale l’esclusione. Forse il tuo amico è uno di questi. Scusati con lui e la prossima volta che vi vedete per parlare di fantacalcio invitatelo: si annoierà a morte e sarà lui a chiedervi di lasciarlo fuori.
In certi bar la birra è buonissima, in altri fa schifo, ma la marca è sempre la stessa. Come mai?CARLO
Ci sono vari motivi ma quello più comune è la sporcizia. I tubicini che portano la birra dal distributore al bicchiere devono essere puliti ogni due mesi circa. Se il gestore del bar non se ne occupa (molti se ne fregano) lo sporco aumenta sempre di più e quando la birra passa nei tubicini se lo porta dietro e finisce nel tuo bicchiere. Quindi la prossima volta che noti che la birra ha un sapore strano chiedi al barista
quando ha pulito il distributore della birra alla spina l’ultima volta. Se non ti sa rispondere o cambia discorso significa che non lo pulisce abbastanza. Evita di bere altra birra alla spina in quel posto (passa a quella imbottigliata) oppure cambia direttamente bar.
So che mia moglie a casa vuole stare comoda ma come posso chiederle, senza offenderla, di evitare di infilarsi quella tuta sformata o quella camicia da notte da incubo?LORENZO
Quello che puoi fare è farle i complimenti quando si veste bene. Quando torna a casa portala da qualche parte, anche solo a mangiare un gelato o a fare un aperitivo, prima che si cambi. Comprale una camicia da notte sexy. L’importante è che non le dici che non deve vestirsi come vuole a casa sua o che sta male vestita così.
Mio figlio curiosando nella mia camera ha trovato della marijuana. E adesso cosa gli dico?GENNARO
Rilassati. Quando ero ragazzo ho trovato delle riviste di donne nude in garage: per gli standard di oggi era roba assolutamente innocua ma allora erano gli anni Cinquanta. Quando ho chiesto a mio padre che cosa fossero lui mi ha risposto che non erano roba per me, erano per adulti. Il giorno dopo quelle riviste erano sparite. Forse le ha buttate o forse le ha solo nascoste meglio. Non pensare troppo a questo incidente, per tuo figlio non è una tragedia. E non essere ipocrita, dicendogli che solo i drogati fumano la marijuana, spiegagli che è una cosa da adulti e che quando sarà grande potrete riparlarne. Poi nascondila meglio altrove.
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Sesso, appuntamenti, amore e passione: i consigli della tua “peggiore” amica
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Mia moglie nel weekend vorrebbe dormire mentre a me piace alzarmi presto. Dobbiamo proprio stare a poltrire nel letto fino a tardi?GIACOMO
No, non devi per forza stare a letto fino
a mezzogiorno. Ma neanche alzarti
all’alba. Lasciala dormire magari fino
alle 9 o alle 10. Se lei è più riposata
sarà più disposta a concedersi. E se
proprio non ce la fai a stare a letto dille
che ti alzi prima per uscire a prendere
qualcosa di buono per colazione. Con
quella scusa la farai felice.
Ho visto un selfie nudo sullo smartphone della mia ragazza. È normale che si faccia le foto nuda? Sono per qualcun altro?LUCA
Solo perché si è scattata una foto come
mamma l’ha fatta non vuol dire che
veda un altro o che non ti vuole più se
non te le ha mandate. Forse non si piace
e se l’è scattata come promemoria per
come non vuole essere e per fare un
confronto dopo la dieta o la palestra. O
forse vorrebbe mandartela ma ha paura.
C’è un solo modo di scoprirlo: flirta con
lei qualche sera via whatsapp o sms.
Magari prenderà coraggio e ti manderà
quella foto che non dovresti aver visto.
I suoi genitori mi hanno chiesto l’amicizia su Facebook. Come faccio a non accettare senza offenderli?SERGIO
Sei spacciato. Pensa al messaggio che
daresti loro se rifiuti. Guardando la
tua pagina e i tuoi post avrebbero la
possibilità di convincersi che sei un
ragazzo per bene che tratta la loro figlia
come una regina. Se invece ti rifiuti è
come se avessi qualcosa da nascondere.
Tuttalpiù, prima di accettarli, fai un po’
di pulizia nella tua pagina ed elimina
tutto quello che c’è di compromettente
o che trasmette una brutta (e falsa)
immagine di te.
Infilare in borsa il tuo biglietto da visita a una ragazza che ti interessa: si può fare o è scortese?DOMENICO
Fosse anche il biglietto da visita del più
bell’uomo sulla faccia della terra io lo
butterei. Come osa darmi un biglietto
da visita, un oggetto così freddo e legato
al mondo degli affari, per di più senza
neanche dirmelo ma facendomelo
cadere in borsa o lasciandomelo sul
tavolo? Se non fa neppure lo sforzo di
darmi un foglietto scritto a penna e
accompagnato da quattro chiacchiere
per me può anche andare a quel paese.
Ultimamente lavoro sempre fino a tardi e la vita di coppia ne risente. Come posso farmi perdonare?LUIGI
Una dozzina di rose rosse non fanno
mai male. Ma se ogni volta che devi
farti perdonare le mandi delle rose
alla fine uscirà con il fiorista. Per una
volta prova a parlarle, a chiederle
scusa a voce, guardandola negli occhi e
dimostrandole che ti spiace veramente,
che lei ti manca e che la vorresti più
tempo con te. Poi organizza una piccola
vacanza (basta anche un weekend) a
sorpresa e stupiscila. Naturalmente
in quel weekend il lavoro è off limits,
anche da remoto. Vedrai che ti
perdonerà.
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UNA VOLTA PRATT ERA SOVRAPPESO. ADESSO È UNA STATUA DI MUSCOLI. VUOI SAPERE COME HA FATTO? LEGGI QUESTE PAGINE E RIMBOCCATI LE MANICHE!
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stato per il suo amico Jared S., un marine che
ha incontrato mentre girava Zero Dark Thirty.
Il fisico di Pratt ha visto di tutto: è stato grasso
e in forma. Allo stesso modo la carriera di
Pratt ha visto alti e bassi ma durante tutti gli
anni di gavetta e di sacrifici Pratt ha cercato di
sfondare senza mai tradire se stesso e quello
che era veramente. In quegli anni Chris ha
imparato che quando si prende cura del suo
corpo le altre cose importanti vengono da sé.
“Come attore non posso avere un’adeguata
preparazione mentale se non mi occupo
anche di quella fisica”, dice. “Anche se l’ho
sempre saputo mi ci è voluto parecchio tempo
per rendermi conto quanto prepararmi
fisicamente mi aiuti a essere pronto ad
accogliere anche altre cose nella vita.”
DA UNA ROULOTTE A HOLLYWOODL’arrivo al successo di Pratt non è stato facile
né diretto come le sue bracciate in piscina.
È cresciuto a Lake Stevens, una cittadina a
nord di Seattle. Alle superiori era un ottimo
wrestler e giocatore di football ma gli piaceva
anche recitare. Sua mamma lavorava come
cassiera al supermercato (ora è in pensione)
e suo padre, che è morto a giugno dell’anno
scorso dopo aver combattuto a lungo contro
la sclerosi multipla, era nel ramo delle
costruzioni. Pratt dice che le lezioni che più
lo hanno plasmato nella vita, sulla tenacia, il
duro lavoro e l’umiltà, gliele hanno insegnate
suo padre e i suoi allenatori.
Pratt è arrivato al diploma senza un vero piano
per il futuro. Con alcuni amici è andato a Maui
dove ha fatto il vagabondo: “vivevo in una
roulotte, non sotto i ponti”, dice. “Facevamo
surf, pescavamo, bevevamo, fumavamo
DAL TRIATHLON A JURASSIC PARKConosco Chris Pratt da 3 minuti e mi sta già
raccontando l’incubo terribile che ha avuto la
notte precedente. Stiamo percorrendo in bici un
sentiero asfaltato tra gli alberi del Griffith Park
di Los Angeles. Pratt ride quando gli chiedo se sia
nervoso per il Triathlon a cui parteciperà con due
ex marines.
Il Triathlon in questione è la Half Ironman: 2
km a nuoto, 90 km in bici e 21 km di corsa. “Sono
soddisfatto del mio allenamento. Ma forse il mio
inconscio non lo è. Stanotte ho sognato che mi
presentavo alla gara senza le scarpe da ginnastica
e i vestiti adatti a correre: avevo un paio di jeans
attillatissimi. Quindi forse un po’ nervoso lo
sono.”
Pratt, 36 anni, è alto 1,88 metri e ha le spalle
larghe e i muscoli di un sollevatore di pesi ma
è perfettamente a suo agio a pedalare con una
tutina di spandex sulla sua Cannondale. Oggi
Pratt è uno degli attori più ricercati di Hollywood:
grazie ai ruoli da comparsa in Parks and
Recreations, The Lego Movie e Lei è diventato il
protagonista in Guardiani della Galassia e adesso
in Jurassic World.
ALTI E BASSI, MUSCOLI E CARRIERAMan mano che la sua carriera è cresciuta e ha
preso forma lo stesso è successo ai suoi muscoli.
Pratt ha recitato in ruoli di diversa statura
fisica (“è giusto così, un tempo non ero certo
un figurino”, dice) ma adesso non intende più
rinunciare alla sua forma. Mentre pedaliamo
verso il centro di Los Angeles Pratt mi racconta
quanto duramente si è allenato per questo
triathlon: al mattino presto andava a nuotare,
faceva due workout al giorno, correva fino allo
sfinimento, avrebbe mollato tutto se non fosse
1997scuole superioriil giovane Chris
correva, faceva
wrestling e giocava
a football.
Peso: 93 kg
2009Parks and RecreationPratt interpreta il
ruolo di un ciccione.
Peso: 113 kg
2011L’arte di vincerePerde 13 kg grazie
alla dieta e facendo
i workout con la
muta.
Peso: 100 kg
2012Zero Dark ThirtyDopo un ruolo in
una commedia
(altri chili in più) fa
500 push up al
giorno e perde
22 kg.
Peso: 104 kg
2014Guardiani della GalassiaUn altro ruolo
divertente (e altri
chili), poi
allenamento
quotidiano e zero
alcol. Perde 31 kg.
Peso: 102 kg
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Il programma di allenamento di Chris Pratt per la Half Ironman
marijuana ogni giorno e lavoravamo quanto
bastava per comprarci birra e cibo. Non
avevo nessuna responsabilità, non avevo
un indirizzo e praticamente non possedevo
nulla. È stato un periodo bellissimo, ci
divertivamo un mondo.”
Pratt è arrivato a Hollywood a 19 anni, dopo
che il direttore e attore Rae Dawn Chong
l’ha “scoperto” a Maui dove si trovava in
vacanza. Da allora vive a Los Angeles (“odio
stare in città”, dice Pratt, che si considera
un campagnolo). Dopo il suo arrivo a LA
è seguito un decennio di duro lavoro per
la TV e il cinema che gli ha portato più
rispetto che fama. Ha recitato in alcuni
ruoli da protagonista, tra cui Star Trek e
Avatar, ma non ha mai sfondato. Oggi Pratt
si rende conto che semplicemente non si
era preparato bene per quei ruoli e che
non aveva la sicurezza in sé necessaria a
bucare lo schermo. All’epoca però cercava
di farsene una ragione. Si diceva: “non sarò
un eroe della Marvel ma almeno faccio il
lavoro che vorrei”.
PRONTO A TUTTO, ANCHE A PERDERE 13 KGCon il tempo sono arrivate altre
opportunità. Quando gli hanno detto che
era troppo grasso per interpretare un ex
giocatore in L’arte di vincere ha usato i
trucchi del wrestling che conosceva per
perdere 13 kg e ha ottenuto la parte. Ha
messo su molti kg per i suoi ruoli in The
Five-Year Engagement e Delivery Man
e proprio grazie al suo peso ha anche
ottenuto una parte nella serie TV Parks
and Recreation.
Anche se la sua carriera era decollata e si
divertiva nel suo lavoro (Pratt ha anche
sposato l’attrice Anna Faris, incontrata sul
set, nel 2009) i chili in eccesso si facevano
sentire. “Se non ero in forma stavo male.
Perdere quei chili era una delle cose che
avevo sulla mia lista di cose da fare ma
non riuscivo proprio a dimagrire.” Pratt
ha deciso di smettere di fare su e giù con
il peso mentre girava Zero Dark Thirty.
Aveva perso molti chili per quel ruolo
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Eroi“Uomini e donne che si mettono al
servizio del prossimo: polizia,
pompieri, esercito, e rischiano la
vita per un bene più grande.”
Cosa cucino per impressionare mia moglie“Dei sandwich a colazione.”
La canzone preferita del workout“Lose Yourself, di Eminem.”
Attore comico preferito“Ryan Sickler.”
Motto“Sii sempre un passo avanti al
gioco.”
Sito che raccomando agli amici“Skimm.”
La bibita preferita per l’estate“Birra americana ghiacciata.”
MuscoliDurante le sessioni bisettimanali di sollevamento pesi Pratt si è
concentrato su esercizi che coinvolgevano tutto il corpo e il core,
inclusi dei circuiti come il Prison 60: si inizia con 60 push up, 60
squat, 60 sit up. Poi si passa a 50, poi a 40, a 30, a 20 e a 10. Nei
giorni di recupero faceva yoga.
BiciclettaUn amante delle due ruote, Pratt faceva tre uscite in bici a
settimana, coprendo ogni volta a passo uniforme dai 40 agli 80
km. Andava anche a fare spin in palestra una volta a settimana e
per allenarsi in resistenza andava in bici in salita facendo molti
scatti di velocità.
NuotoPratt nuotava circa 3 giorni a settimana per 3 mesi, con workout da
2000 metri. Allunga le bracciate per andare più forte: conta quante
bracciate fai in un certo intervallo, poi cerca di ridurre il numero di
bracciate del 10%.
CorsaPratt correva 3 o 4 volte a settimana per 1 o 2 ore. Andava anche a
correre in salita o faceva degli scatti, una volta a settimana. Per non
scoraggiarsi pensava a quel settore della mezza maratona come
formato da quattro corse da 5 km l’una.
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ma quando il film è uscito al cinema li
aveva già ripresi. “Mi sentivo male con
me stesso”, dice Pratt. “Volevo tornare in
forma.”
MISSIONE COMPIUTA “Devo fare molta attenzione alla mia
dieta adesso”, mi dice. Mancano 7
settimane all’inizio delle riprese di I magnifici sette, un remake del celebre
western, con Denzel Washington. Prima
di allora Chris vuole perdere altri 9 chili
e l’allenamento per il Triathlon in questo
gli è di grande aiuto. Pratt ammette che
non pensava che il Triathlon volesse dire
fare 10 lunghi workout a settimana. Però
aggiunge che ama le sfide: “la gente pensa
che gli attori di Hollywood perdano o
mettano peso dal giorno alla notte ma non
è così”. In questi giorni Pratt è al cinema
con Jurassic World, il sequel del primo
blockbuster di 22 anni fa. “Jurassic Park per me è stato un po’ come Star Wars per altri”, dice Pratt. “È stato una parte
importante della mia infanzia”. Quando
vedi Pratt nel suo ruolo di Owen Frady nel
film, un veterano disposto a sacrificarsi
per gli altri, è difficile pensare a Chris
come a un ragazzo grasso che non riusciva
a farsi notare dai registi. Missione
compiuta, come direbbero i marines. “Ma
tutti sanno che terminato un film potrei
anche rimettere su tutti quei chili persi
con tanta fatica. Mia moglie ama cucinare
e io non voglio offenderla rifiutandomi di
mangiare i suoi piatti. Adoro allenarmi e
l’esercizio mi fa stare meglio, il workout
alla lunga può regalarti altri 20, 30 o
persino 40 anni di vita in più. Però ho
una moglie e un figlio e non devo pensare
solo a me, devo trovare il giusto equilibrio
tra il tempo che uso per me e quello che
passo con loro.”
Pratt pensa di continuare a nuotare,
fare bicicletta e correre come quando
si allenava per il Triathlon, rendendo
però più brevi e intensi i workout,
insistendo sul nuoto (a quanto pare il suo
punto debole) e sulla resistenza. Questo
significa che vuole partecipare a un
altro Triathlon? “Sicuramente lo rifarò”,
dice. “Voglio partecipare a un Ironman
completo: 4 km di nuoto, 180 km in bici
e 42 km di corsa.” Chris Pratt ha tutte le
intenzioni di restare in forma. E tu?
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ESTATE VUOL DIRE SOLE, CALDO E MARE.
MA TRA LE ONDE C’È UN NEMICO IN AGGUATO,
PIÙ PERICOLOSO DI UNO SQUALO.
APPARENTEMENTE INNOCUA
E PERSINO AFFASCINANTE, LA MEDUSA PUÒ
AVVELENARTI CON LA SUA TOSSINA, LA PIÙ MORTALE
DEL PIANETA.
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Il pilota d’aviazione militare Bill Estright era appena finito a mollo in un
canale melmoso vicino a Fleming Key, un striscia di terra poco distante
dalla costa di Key West, in Florida. Anche se faceva parte dell’allenamento
di sopravvivenza delle forze speciali, il pilota era un po’ agitato. Il suo
compito consisteva nel districarsi dal groviglio di corde in cui ti trovi
incastrato quando ti paracaduti in acqua. Ci era già riuscito una volta,
ma era stato vent’anni prima. Allora era giovane, in forma e si sentiva
invincibile. Per lui era una sfida da cui doveva uscire trionfante. Adesso, a
45 anni, con una moglie e 3 figli, più che una sfida era una vera scocciatura.
Non che Estright fosse un mollaccione. In quei 20 anni aveva partecipato
con successo a una miriade di missioni in Iraq, Afghanistan e Africa, aveva
evitato per un soffio di essere abbattuto dai missili e aveva salvato molti
suoi commilitoni prigionieri. Quello che lo agitava era la melma, il fatto di
non vedere il fondale e nemmeno i suoi piedi. “Ci sono tanti modi di morire
nell’oceano”, dice Estright oggi, al sicuro. “Temevo che uno squalo potesse
scambiarmi per un doppio cheeseburger.”
All’improvviso, mentre cercava di avvicinarsi alla riva, Estright ha sentito
un dolore lancinante. “Era come se mi avessero pugnalato la coscia con
un cacciavite bollente”, ricorda. È riuscito ad arrivare fino a riva, dove un
medico lo stava aspettando. Sulla sua coscia sinistra c’era un segno rosso
grande quanto una banconota, sembrava un marchio a fuoco di quelli che
si fanno alle mucche. Sotto gli occhi del medico Estright ha cominciato a
stare male: gli lacrimavano gli occhi, non riusciva a respirare, gli prudeva
dappertutto e gli faceva male tutto il corpo, in un modo insopportabile.
Il medico, brancolando nel buio, ha lavato la ferita con l’acqua fredda. Tutto
qui. Lui era un esperto di ferite aperte, fratture e avvelenamenti da sostanze
chimiche usate in guerra: non aveva idea di cosa potesse avere Estright.
Tornato in caserma Estright ha preso dei farmaci che però hanno solo
peggiorato la situazione. Quella notte il dolore è passato dalla coscia alla
spina dorsale, fino alla cassa toracica. La lingua e la gola poi hanno iniziato
a gonfiarsi. Estright ha chiamato l’infermiera di turno della base che l’ha
subito spedito al pronto soccorso, dove i medici
gli hanno somministrato steroidi e prednisone,
un potente farmaco che viene usato solo per le
reazioni allergiche più gravi.
Prima di finire al pronto soccorso Estright
aveva cercato di tranquillizzarsi, dicendosi
che non era nulla di grave e che non doveva
farsi prendere dal panico. Ma ora, mentre
aspettava che i farmaci facessero effetto,
l’ansia l’ha assalito e una vocina dentro
la sua testa si chiedeva, terrorizzata,
che cosa gli stesse succedendo.
CORRENTI DI PAURASe non stai attento alle colonie di meduse che infestano periodicamente vari tratti di mare la tua vacanza può trasformarsi in una visita al più vicino ospedale.
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“ERA COME SE CENTINAIA DI FIAMMELLE MI STESSERO BRUCIANDO SIMULTANEAMENTE TUTTO IL CORPO.”
potente quanto quello della vedova nera.
Se la Chironex fleckeri, una cubomedusa
grande quanto una palla da basket
con tentacoli lunghi 2 metri, ti sfiora,
morirai prima ancora di aver raggiunto
la riva.
E forse è meglio così: una morte
veloce è preferibile alle torture che
devi sopportare quando ti mordono altre
specie di cubomedusa, come la Carukia
barnesi. Oltre al mal di testa lancinante,
al battito accelerato e all’edema
polmonare il suo morso
può provocare un’ansia tale che alcune
vittime, convinte che sia arrivata la loro
ora, hanno implorato il medico di fare
loro un’iniezione letale per mettere fine
alle loro sofferenze.
LA MORTE CHE GALLEGGIAGli scienziati non sanno esattamente
perché alcune specie di meduse
provocano effetti così complicati e
pericolosi. Una spiegazione potrebbe
essere che il veleno della terribile
Chironex viene iniettato più in
profondità rispetto a quello di altre
meduse. In determinate circostanze,
comunque, tutte le cubomeduse possono
essere letali, dicono gli esperti.
Anche se non esistono statistiche
ufficiali sulle morti provocate dalle
meduse, si stima che le cubomeduse
facciano decine di vittime all’anno, dalle
20 alle 40 morti nelle sole Filippine,
mentre altre centinaia di persone
finiscono all’ospedale per gli effetti del
morso. Gli esperti dicono che il numero
di vittime in realtà probabilmente è
molto superiore, perché molti decessi
vengono attribuiti ad altre cause, tra
cui l’arresto cardiaco o l’annegamento.
Non per niente le 43 specie note di
cubomedusa provocano più morti e più
danni degli squali, delle murene e delle
razze messi insieme.
Una parte del motivo per cui le
cubomeduse sono così pericolose è la
loro relativa sofisticatezza anatomica.
Tanto per cominciare ci vedono. Ogni
specie ha due dozzine di occhi, 8 dei
quali sono dotati di cornea e iride
(le meduse normali invece hanno dei
UN KILLER MORTALEPiù di 8 milioni di turisti, quasi la metà uomini, ogni anno
popolano le spiagge hawaiane. La Florida e Porto Rico arrivano
a 3 milioni di turisti. La costa settentrionale dell’Australia ne
accoglie circa 27 milioni. A prima vista queste 3 mete turistiche
hanno ben poco in comune, sabbia e sole a parte. Ma sotto
la superficie dell’oceano c’è il loro comune denominatore:
un killer mortale, anche se gelatinoso e privo di denti affilati
e di pinna che sbuca minacciosa dall’acqua.
Nell’immaginario collettivo lo squalo è il predatore numero
1 dell’oceano, l’animale marino più pericoloso e temibile
in assoluto ma se guardi le statistiche scopri che non è così
cattivo come sembra. Il titolo di incubo dei mari, cifre alla
mano, spetta alla medusa.
Le meduse? Quegli esseri mollicci e gelatinosi e tentacolati che
al mattino trovi spiaggiati? Non proprio. Non stiamo parlando
di quel tipo di meduse il cui morso, alla peggio, ti fa grattare
come se ti avesse punto una zanzara gigante. Stiamo parlando
di un altro genere di meduse, il cui nome scientifico è Cubozoa,
o cubomedusa, per la sua caratteristica forma squadrata.
A differenza delle sue cugine irritanti ma innocue, questa
creatura (a seconda della sottospecie) possiede un veleno
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semplici ocelli, che permettono loro soltanto di distinguere tra luce e buio). E anche se non hanno un cervello le cubomeduse non sono stupide. A differenza di altre meduse hanno un sistema nervoso sorprendentemente complesso che dà loro la possibilità di evitare gli ostacoli e nuotare direzionalmente ad alta velocità.
CUBOMEDUSE ALL’ATTACCOMa la più grossa differenza tra le cubomeduse e le altre meduse è anche la più rilevante per chi entra accidentalmente in contatto con loro. Invece che galleggiare passivamente in attesa che il pranzo finisca tra i loro tentacoli (pescetti, gamberetti, invertebrati) le cubomeduse vanno a caccia del cibo, muovendosi nell’acqua aprendo e chiudendo la testa come un piccolo ombrello.Grazie al riscaldamento degli oceani, alla pesca selvaggia ed eccessiva e ai fertilizzanti che finiscono in mare, secondo gli esperti la popolazione mondiale delle meduse, incluse le cubomeduse, sta crescendo. Questo succede perché quei 3 fattori riducono la presenza dei principali predatori delle meduse: i pesci. Senza contare che le meduse vivono benissimo nelle acque poco ossigenate.“Ci sono sempre più prove del fatto che le cubomeduse stanno aumentando in alcune aree dell’oceano iperpopolate dagli esseri umani”, dice Anthony Richardson, ecologista marino della University of Queensland, Australia. Questo potrebbe portare a un’esplosione mondiale di meduse. Negli ultimi 7 anni ci sono stati attacchi di massa sulle coste della Florida, dei Caraibi, di Porto Rico e di molte isole e l’aumento delle meduse è una minaccia seria, specialmente considerando la quantità di turisti che ogni anno visitano queste zone. Il problema è duplice: non solo queste cubomeduse fanno veramente male e provocano sintomi gravi ma la gente non ne conosce la pericolosità e quindi le sottovaluta, con conseguenze anche peggiori, per non dire letali. Molti turisti non si rendono conto che facendo il bagno potrebbero essere infettati dalla tossina più letale in circolazione.
I medici non sapevano come alleviare
il dolore di Estright ma gli steroidi
perlomeno hanno ridotto il gonfiore in
gola. Quando finalmente le sue condizioni
erano stabili, quella sera, è stato dimesso.
Tornato alla base il pilota ha cercato
invano di dormire. Niente da fare.
Continuava a sudare, il cuore batteva
a mille ed era tutto dolorante. Il giorno
dopo ha cercato di continuare la prova di
sopravvivenza del mattino precedente ma
dopo qualche ora ha dovuto arrendersi
e tornare in stanza per stendersi un po’.
Quella sera un commilitone e veterano
dei combattimenti è andato a trovarlo
per controllare le sue condizioni. Ha
fatto fatica a riconoscerlo, da tanto era
gonfio. Allarmato dalla reazione del
compagno, Estright si è trascinato fino in
bagno e si è guardato allo specchio: aveva
la faccia gonfia come un pallone. Il suo
commilitone l’ha praticamente trascinato
al pronto soccorso. Di nuovo.
I medici non sapevano che pesci pigliare.
Non solo la sua faccia era lievitata
rispetto alla sera prima ma anche la gola
era di nuovo gonfia. Gli hanno dato una
nuova dose di steroidi e quando i farmaci
hanno iniziato a fare effetto e la gola si
è sgonfiata lo hanno dimesso. Quando
è tornato alla base, ad aspettarlo nella
sua stanza c’era un altro commilitone,
Ed Tarquinio. Ed gli ha detto che il
mese prima era stato in una missione di
supporto con i sommozzatori dell’esercito
e di aver sentito in quell’occasione un
medico, Gerald W. Surrett, di stanza a
Key West in Florida, che parlava di una
nuova minaccia per i soldati, sotto forma
di veleno. Surrett aveva visto diversi casi
che ricordavano quello che era successo
a Estright. Quando Tarquinio l’ha
chiamato Surrett gli ha detto di portargli
subito Estright. Dopo una breve visita
il medico ha confermato la diagnosi:
Estright soffriva della sindrome
di Irukandji, una grave reazione
al morso delle cubomeduse che in certi
casi può portare alla morte.
OPERAZIONE MORSOIl tocco di una cubomedusa provoca ferite lancinanti e la morte dei tessuti.
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“ESTRIGHT PREGAVA CHE QUEL FARMACO FUNZIONASSE.”
SALVA PER MIRACOLOEra proprio quello che non doveva fare.
I tentacoli delle meduse sono pieni
di milioni di capsule microscopiche
chiamate nematocisti. Una volta
attivate, queste capsule rilasciano come
un’esplosione una specie di bomba piena
di veleno che penetra in profondità
nella pelle. E l’acqua fredda favorisce
l’esplosione dei nematocisti. Yanaghira
è svenuta e quando si è risvegliata si
trovava in un’ambulanza, con le braccia
avvolte da un telo di plastica e gran parte
del corpo a mollo nell’aceto. Ancora oggi
non sa come sia sopravvissuta.
“Avevo dei morsi molto gravi”, dice.
È convinta che c’è una cosa che l’ha
salvata, ed è la cosa che i dottori
non hanno fatto: non le hanno
somministrato il trattamento standard
per i pazienti con sintomi che a prima
vista sembrano quelli di uno shock
allergico. “La ricerca dimostra che chi
è morso da una cubomedusa rischia
di morire quando gli viene fatta una
iniezione di epinefrina”, dice Yanaghira.
Il motivo è che il morso delle medusa
porta a un livello altissimo l’epinefrina
presente nell’organismo e una dose
ulteriore di questo ormone, in questo
caso tramite iniezione da parte dei
medici, provoca una overdose. Questa
overdose a sua volta crea problemi
respiratori alla vittima, fa schizzare
alle stelle la pressione del sangue e
può anche provocare una emorragia
cerebrale che può rivelarsi fatale.
LA CURA DI YANAGHIRANegli anni seguenti Yanaghira ha
dedicato la sua vita a scoprire tutto
quello che poteva sulle cubomeduse.
Tra le sue scoperte più importanti c’è
il meccanismo per il quale il veleno
delle cubomeduse distrugge il sistema
cardiovascolare umano. È colpa
delle porine, tossine che i ricercatori
hanno individuato in ogni specie di
cubomedusa esaminata. A Yanaghira
ci sono voluti anni per isolare le porine
ma quando finalmente ci è riuscita ha
scoperto che fanno collassare il sistema
cardiovascolare formando pori nei
ATTACCO ALLE SPIAGGE DELLE HAWAIIOgni mese, in un periodo di 3-4 giorni a partire dall’ottavo
giorno dopo il plenilunio, centinaia di cubomeduse Alatina nel
cuore della notte nuotano verso le spiagge di Oahu. Perché,
uniche tra tutte le meduse, seguano uno schema così preciso
è un mistero. Quello che è certo è che sono attratte dalle luci
forti, quindi le insegne luminose degli hotel a riva sono delle
vere calamite per questi mostri.
La mattina dopo una di queste invasioni notturne la biochimica
marina Yanagihara ha avuto il suo primo incontro ravvicinato
con le cubomeduse, poco al largo di Honolulu, alle Hawaii.
Erano un vero sciame.
Ottima nuotatrice, Yanaghira, che allora era alle prime armi
nello studio della biologia marina, stava facendo la sua solita
nuotata prima dell’alba. Aveva un costume intero olimpionico
che lasciava scoperta gran parte della pelle. Come molta
gente, non si è preoccupata quando qualcuno l’ha avvertita
che le meduse quella sera si erano viste in massa in quel tratto
di mare. Qual era il peggio che poteva succedere? Qualche
segno rosso e un po’ di bruciore? Nuotando si è imbattuta
proprio in un gruppo di meduse che le hanno morso braccia e
gambe e che con i tentacoli le hanno persino afferrato il collo.
Yanaghira annaspava per non sprofondare nell’acqua e lottava
per liberarsi. “Era come se centinaia di fiammiferi mi stessero
bruciando la pelle”, dice. Anche i polmoni erano in fiamme. Un
nuotatore meno esperto di lei sarebbe sicuramente annegato
invece Yanaghira è riuscita a tornare a riva. Agendo d’istinto si
è tolta il costume e si è lavata con l’acqua fredda di una doccia
per bagnanti.
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DIASTOLICOVELENO
COSÌ UCCIDE LA MEDUSA
*Questa sequenza di eventi può avvenire a seguito di un morso grave da parte di una cubomedusa. Anche i morsi della specie Physalia e Cyanea sono potenzialmente letali.
1/ IL MISSILE COLPISCE
IL BERSAGLIO
I tentacoli della cubomedusa sono
ricoperti da nematocisti. Basta
sfiorarli perché questi reagiscano
lanciando missili microscopici
pieni di veleno.*
3/ ARRIVA LO SHOCK
Circolando nel
sangue le porine
provocano una forte
reazione immunitaria
nell’organismo della
vittima. Gli effetti
sono nausea, forte
sudorazione e difficoltà
a respirare. Pochi minuti
dopo si entra in shock.
4/ LA PRESSIONE
FA SU E GIÙ
Le porine provocano un
massiccio rilascio di ormoni.
Di conseguenza la pressione
sanguigna sale fino a 280/180
per poi crollare a 90/60.
5/IL SISTEMA VA IN CRASH
Alla fine il sovraccarico di potassio
ostacola la capacità del cuore di
pompare il sangue, portando all’arresto
cardiaco. Senza un’adeguata cura
per combattere le porine la vittima
è condannata a morte.
2/ LE TOSSINE VANNO
ALL’ATTACCO
I nematocisti rilasciano
porine nel sistema
circolatorio della vittima.
Queste tossine fanno
dei buchi nei globuli
rossi provocando la
fuoriuscita di potassio e
poi dell’emoglobina, che
si riversano nel sangue.
PENS I D I ESSERE TROPPO MACHO PER FART I FREGARE DA UNA MEDUSA?
LA DOTTORESSA ANGEL YANAGHIRA T I SP IEGA PERCHÉ POTREST I
SBAGL IART I E PERCHÉ QUESTO ERRORE POTREBBE ESSERT I FATALE .
TUBULO AVVOLTO
SUPERFICIE DELLA PELLE
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VESPA DI MARESaranno anche cattive ma le cubomeduse sono molto succulente, perlomeno per le tartarughe verdi che se le mangiano senza problemi.
CHIRONEX FLECKERI3 minuti. È il tempo che serve a questa medusa per ucciderti. Non avvicinarti troppo.
UNA FORESTA DI TENTACOLICon più di 800 tentacoli, ognuno dei quali può arrivare a 3,60 metri di lunghezza, la Criniera di leone è la medusa più grande del mondo.
Le spiagge più amate
dalle meduse
Prima di fare le valigie controlla dove e quando si troveranno le cubomeduse.
Altrimenti verranno in vacanza con te.
1 34 5 6 2 1/ HawaiiL’Alatina alata si può trovare in zone anche molto popolari come le spiagge di Waikiki sull’isola di Oahu, Hanauma Bay e Ala Moana. Per essere informato in tempo reale sugli spostamenti delle meduse in queste zone vai su hawaiibeachsafety.com.
2/ AustraliaSe pensi di andare sulla costa settentrionale di Queensland, Australia Occidentale, o nel Territorio del Nord da
ottobre a giugno fai il bagno solo con la muta.
3/ FloridaLe cubomeduse si sono diffuse dalle coste del Golfo a quelle atlantiche. Per sapere se puoi fare il bagno controlla le bandiere: se sono viola indicano la presenza di fauna marina pericolosa.
4/ CaraibiUna specie di cubomedusa appena scoperta e battezzata Tamoya Ohboya va a caccia durante il giorno sulla costa
occidentale di Bonaire, specialmente da luglio a settembre.
5/ TailandiaDa luglio a ottobre fai molta attenzione se visiti zone come il parco nazionale marittimo di Hat Nopparat Thara-Mu Ko Phi Phi e le spiagge nei pressi di Ko Lanta.
6/ FilippineLa distribuzione delle meduse tra le 7100 isole che compongono le Filippine non è chiara ma di sicuro ci sono. Sono state avvistate anche al largo delle spiagge di Batangas.
CYANEA CAPILLATALa testa della Criniera di leone può raggiungere i 2,40 metri di diametro. Fa male ma non uccide.
globuli rossi. Attraverso questi minuscoli buchi i globuli rossi rilasciano potassio nel sangue, che causa iperkaliemia, una condizione che cambia all’improvviso il battito del cuore e le funzioni del muscolo cardiaco. Nel suo laboratorio di Honolulu Yanaghira ha osservato al microscopio gli effetti della distruzione dei globuli rossi. Sembrava un campo di battaglia dopo una guerra, devastato e con resti di globuli rossi ovunque. Per le sue ricerche, pubblicate nel 2012, Yanaghira ha testato più di 100 composti con il potenziale di ridurre la devastazione delle porine. Alla fine è riuscita a individuare il gluconato di zinco e altri ingredienti che ha poi utilizzato per formulare gli antidoti utilizzati dalle Forze Speciali e che sono considerati gli unici rimedi efficaci per i morsi da cubomedusa.
MEGLIO PREVENIREPer quanto la sua ricerca abbia avuto successo, Yanaghira sa che il segreto per salvare le vite non sta nel suo antidoto ma nella prevenzione. Uno dei modi migliori per attuarla è spiegare in maniera chiara e aggressiva ai turisti quale sia il pericolo e quanto sia grave. Sui siti di alcune aree turistiche si trovano informazioni sulla gravità dei morsi da cubomedusa. E anche se sulle spiagge delle Hawaii e dell’Australia ci sono numerosi cartelli di avvertimento ma purtroppo sono poco visibili e solo in inglese, per cui non tutti i turisti li vedono e li capiscono. Ma nessun cartello, grande o piccolo che sia, può impedire di essere morsi se l’avvertimento non è sostenuto dall’azione, come per esempio chiudere la spiaggia e impedire di fare il bagno quando l’acqua è chiaramente popolata da cubomeduse a poca distanza dalla riva. A gennaio di quest’anno per esempio al largo di Hanauma Bay c’erano circa 500 cubomeduse e nel giro di poche ore le persone morse erano già 50, di cui alcune in gravi condizioni. I bagnini hanno detto che non era in loro potere chiudere la spiaggia. Queste meduse nuotano molto velocemente, fino a 3 km/h, quindi quando si avvicinano in massa a una zona bisogna prendere in fretta una decisione. Ma non è stato fatto.
INFORMATI E PROTETTIIn altri Paesi vengono usati metodi più creativi per garantire la sicurezza dei bagnanti. Su alcune spiagge australiane, per esempio, ci sono delle reti per impedire alle meduse di avvicinarsi alla riva e si controlla periodicamente la quantità di cubomeduse presenti. Queste tattiche non saranno infallibili ma sono efficaci.Convincere le autorità locali a lanciare campagne di prevenzione non è facile. Molti temono che avvertendo i turisti del reale pericolo delle cubomeduse si finisca per spaventarli e farli scappare. Quello che è certo, però, è che chi ha affrontato di petto il problema, con informazione e prevenzione, ha visto ridursi drasticamente il numero di attacchi.Per informare a dovere il personale medico e i bagnini su cosa fare e cosa non fare in presenza di morsi da cubomedusa Yanaghira tiene seminari alle Hawaii e nel resto del mondo.
Per esempio l’aceto attacca le cellule nemiche e l’acqua calda unita a solfato di magnesio è in grado di disattivare parzialmente il veleno sulla superficie della pelle. Le iniezioni di epinefrina invece non sono solo inutili ma dannose e potenzialmente mortali. Per evitare i morsi può essere utile fare il bagno con la muta: può sembrare stupido se non ti allontani dalla riva e stai in acqua poco tempo ma se ci sono in giro le cubomeduse può salvarti la vita.Gli incidenti come quello di Estright, dice Yanaghira, “ti spingono a tornare nell’oceano per studiare sempre più a fondo le cubomeduse”. È poco prima dell’alba e Yanaghira si trova al largo della Queen’s beach a Waikiki. Le cubomeduse le nuotano accanto ma lei è protetta da una muta. Afferra con i guanti le meduse intorno a lei, queste sono della specie Alatina alata. Al tocco della mano guantata le meduse ritraggono i tentacoli assumendo la forma di un cubo di cristallo. Appena ne ha infilate un po’ in un sacchetto di plastica, per studiarle in laboratorio, Yanaghira torna a riva lasciando dietro di sé quei mostri marini a infestare acque in apparenza placide e tranquille.
3 .Dopo averlo visitato il dott. Surrett ha
fatto a Estright una flebo dell’antidoto di
Yanaghira. Mentre il farmaco entrava in
circolo Estright pregava che funzionasse.
Pochi minuti dopo i suoi sintomi sono
praticamente spariti. Si sentiva molto
meglio, al punto che il giorno dopo
è riuscito a terminare la prova di
sopravvivenza. Dopo un ECG e diversi
esami del sangue è stato dichiarato
guarito e in grado di volare di nuovo.
“Il dott. Yanaghira è probabilmente una
delle pochissime persone sulla Terra in
grado di applicare il trattamento che mi
ha salvato la vita”, dice Estright.
“Gliene sarò per sempre grato.”
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Fotografo: Dario AltamuraStylist: Erika GuerrisiHair&Make-up: Giulia LanciaLocation: Golf Club MilanoFilippo Bergamaschi indossa la collezione estiva Colmar per il golf
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GOLF: PASSION & SPIRIT
Uno sport unico al mondo
Lungi da noi le solite ironie verso questo sport: qui nessuno mostra gli addominali
né tantomeno i bicipiti. Qui si gioca, ci si diverte, ci si rilassa, si cammina nella natura e si mettono alla prova le proprie abilità tattiche, di equilibrio, di precisione, di velocità e di abilità nell’interpretare la dinamica di una pallina su un terreno assolutamente naturale ed esteso a perdita d’occhio. Il golf è lo sport all’aria aperta per antonomasia, lo sport salutare per eccellenza e lo sport intelligente per definizione.
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Tutto il gioco ruota intorno a una pallina molto
particolare e assolutamente inconfondibile.
La regola di base è semplicissima: colpisci la
pallina e falle fare un percorso che si snoda da
una piazzola di partenza fino alla buca di arrivo,
il tutto attraverso le buche intermedie, che di
solito sono 16, per un totale di 18 buche. Vince il
giocatore che riesce a completare il percorso con
il minor numero di colpi.
Popolarissimo in Inghilterra e negli Stati Uniti, e
nato in Scozia, il golf oggi è uno sport praticabile
ovunque nel mondo, tanto che tornerà ad essere
uno sport olimpico dal 2016. La cosa più difficile
nel golf sono le regole, troppe e in continua
evoluzione per poterle riassumere tutte o
spiegare in due parole. Le variabili sono tante:
il campo, i giocatori, il materiale a disposizione
e il meteo. Quindi, la prima cosa da mettere in
evidenza forse è proprio la questione umana:
il golf è infatti un gioco basato sull’onestà e il
rispetto del gioco, dove ogni giocatore è arbitro
di se stesso. Detto questo, semplificheremo il
tutto dicendo che si può giocare a buche o a
colpi: nel primo caso si guadagna un punto
concludendo la buca nel minor numero di colpi
e vince colui che al termine del percorso ha
vinto più buche. Nel secondo caso il vincitore
è colui che ha fatto l’intero campo nel minor
numero di colpi.
L’altra caratteristica che rende unico questo
sport è il campo: il golf è l’unico sport al
mondo dove ogni campo è diverso dall’altro e
assolutamente unico. Non solo: ogni campo da
golf, che può essere situato in pianura, collina,
montagna o qualsiasi altro luogo dove vi siano
ampi spazi verdi, può avere da 9 a 18 buche,
con distanze tra una buca e l’altra che possono
variare dai 100 ai 550 metri e che possono
avere al loro interno qualsiasi tipo di ostacolo
naturale, cespugli, alberi, laghi e tutto il resto.
Ogni buca è contrassegnata da una bandierina e
circondata da un prato ben curato che si chiama
green. Last but not least, il golf è l’unico sport
che si pratica in un piacevole contesto naturale,
oltre che umano, capace di esaltarne gli aspetti
salutari e sociali, oltre a poter diventare anche
solo puro piacere e relax. Queste le regole che ne
hanno decretato il successo a livello mondiale.
Ma queste sono anche le regole che ad alto
livello scatenano competizioni e tornei tra atleti
di primissimo piano e di fama internazionale.
Come Rory McIlroy e come il nuovo talento del
golf italiano che ci regala in queste pagine il suo
prezioso punto di vista su questo sport.
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Due chiacchiere su passato, presente e futuro del golf e sulla preparazione fisica di un giovane campione del green.
Come hai iniziato a giocare a golf?I miei genitori mi hanno fatto scoprire questo sport e
dall’età di 10 anni andavo con loro a giocare mentre
intorno ai 14 anni ho iniziato a fare sul serio.
C’è stato un momento in cui hai capito che potevi fare di questo sport la tua professione?In realtà non c’è stato un momento preciso ma quando
ho iniziato a fare bene e vincere tornei ho capito che
poteva diventare qualcosa di più di un hobby.
Che cosa ti piace di più di questo sport?Sicuramente il fatto di poter stare all’aria aperta
perché l’idea di lavorare in un ufficio mi terrorizza. E
poi lo spirito di competizione che, da uomo di sport, è
un grande stimolo per fare bene e meglio.
Quanto devi essere preparato fisicamente per questo sport?Sicuramente non è indispensabile avere una grande
massa muscolare ma negli ultimi anni la mentalità
e l’approccio al golf, soprattutto da parte delle nuove
generazioni, è cambiato molto. Oggi siamo tutti
molto allenati e la preparazione fisica è diventata
un aspetto importante anche nel nostro sport.
Quindi ci alleniamo molto anche in palestra. Fino
a 30/40 anni fa si credeva che l’allenamento in
palestra facesse male. Poi, grazie a Tiger Woods, si è
lentamente cambiato approccio perché lui ha sempre
giocato in modo molto diverso. Lui si è sempre
allenato parecchio in palestra e ha dimostrato
che il fisico può fare la differenza. Con una buona
preparazione fisica, soprattutto nei tiri lunghi, la
performance ne trae parecchio vantaggio. Dunque
le nuove generazione, prendendo Tiger Woods come
modello, sono molto attente anche all’allenamento
fisico. Lo stesso Rory McIlroy, attuale numero uno,
ha un fisico straordinariamente allenato.
Quali sono i tuoi ritmi di allenamento?La preparazione in palestra si concentra
generalmente nel periodo invernale quando non ci
sono impegni sportivi in calendario. E comunque
non è opportuno esagerare con la massa perché
potrebbe influire negativamente sul gesto tecnico,
dato che nel golf conta molto avere una buona
mobilità. Ma quando in inverno non ci sono i tornei,
è consigliabile fare palestra tutti i giorni almeno
1 o 2 ore, cercando di concentrarsi sugli esercizi di
flessibilità e mobilità, e almeno altri 30/50 minuti
per gli esercizi per la prevenzioni dei dolori alla
schiena, un problema molto diffuso tra i golfisti.
Poi almeno 30 minuti di attività cardio-vascolare e
tanti esercizi a corpo libero evitando pesi eccessivi,
utilizzando invece gli elastici per allenare la forza
esplosiva. La parte del corpo che dobbiamo allenare
molto è il core, perché la stabilità nel nostro gioco è
fondamentale.
FILIPPO BERGAMASCHI, UN CAMPIONE DEL GREEN CRESCIUTO IN ITALIA
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Come ti prepari invece mentalmente a un torneo?In passato ho lavorato con un mental coach perché la concentrazione in gara è molto importante e quell’esperienza mi ha dato gli strumenti necessari per trovare ogni volta lo stato mentale corretto. In campo è molto facile lasciarsi distrarre da quello che ti circonda e la sfida è cercare di tenere sempre lo stesso livello di concentrazione colpo dopo colpo, anche e soprattutto quando la gara non procede come vorresti. La mentalità positiva è un altro aspetto importante del nostro gioco.
Segui una dieta particolare?Considerando che una gara può durare anche 5 ore, magari al caldo e sotto al sole, è importante mangiare in modo sano come farebbe qualsiasi sportivo. In gara preferisco mangiare frutta secca e bere tanta acqua.
Dopo più di 100 anni, il golf torna ad essere una disciplina olimpica a Rio 2016. Che cosa ne pensi?È stupendo per noi professionisti e per tutti gli appassionati, anche se dobbiamo ancora abituarci allo spirito olimpico. Ma rappresenta sicuramente un grande ritorno.
CARTA D’IDENTITÀNome FILIPPO
Cognome BERGAMASCHI
Nato a Treviglio (BG) il 16.07.1991
Professionista dal 2013
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UN EVENTO DA NON PERDEREAl Golf Club di Milano, all’interno del parco della Villa Reale di Monza, è in arrivo il 72° Open d’Italia,
che si svolgerà su questi campi dal 17 al 20 settembre 2015. Per il Circolo, che ha ospitato in passato
ben sei edizioni del Torneo (1951-1952-1956-1981-1984-1990), sarà dunque un ritorno – dopo 25
anni – ed è motivo di orgoglio pensare che la scelta del Comitato Organizzatore coincida con la
conclusione del semestre che vedrà la Lombardia ospitare l’Expo.
www.golfclubmilano.it
IL GOLF CLUB MILANO
L A STORIAIl Golf Club Milano ha una lunga storia
alle sue spalle. Fondato l’8 maggio del
1928 nel Parco Reale di Monza grazie
alla visione e all’infaticabile opera del
Senatore Giuseppe Bevione, la
progettazione del campo venne affidata
all’architetto inglese James Peter
Gannon, mentre la direzione dei lavori è
stata curata da Cecil Blandford, il quale
in seguito ricoprì anche l’incarico di
Segretario del Club. Nella primavera del
1958, l’allora presidente Gianni Albertini,
promosse la costruzione dell’attuale
club house, una delle più belle d’Europa,
e del terzo percorso, portando così il
campo a 27 buche. Il progetto e la
direzione lavori dell’immobile furono
affidati agli architetti Vietti e Buzzi e
quelli del campo a Giulio Cavalsani,
allora segretario del Circolo e in seguito
progettista di campi da golf, che in soli
tre anni realizzò un superbo campo di
27 buche.
IL PERCORSOI tre percorsi si snodano all’interno del
maestoso bosco del Parco Reale di
Monza che copre una superficie di
quasi 700 ettari, uno dei più vasti parchi
storici europei e il maggiore interamente
circondato da mura. Il primo e il
secondo percorso costituiscono il
tracciato di gara classico, teatro di ben
sei Open d’Italia e di innumerevoli
campionati internazionali e nazionali. Il
terzo percorso è considerato
tecnicamente più impegnativo in quanto
è il più sinuoso con green piccoli e
inoltre ben difesi da numerosi
bunker. Recentemente sono state
apportate alcune modifiche al campo
che, senza stravolgerne il naturale
disegno delle buche, hanno aggiunto
lunghezza in molte partenze di
Campionato sia per le donne sia per gli
uomini.
L’AMBIENTEIl Golf Club Milano offre ai Soci e ai loro
ospiti molteplici occasioni per
trascorrere piacevoli giornate all’insegna
del golf e del relax. Dal salone interno e
dal grande terrazzo si può godere la
spettacolare visione del campo e del
parco. Il ristorante, una delle eccellenze
del Club, offre una raffinatissima cucina
con un servizio di elevata qualità. Qualità
che si ritrova anche al bar, per chi vorrà
gustare rapidi spuntini e stuzzicanti
aperitivi. Nei mesi estivi una splendida
piscina consente il totale relax dopo una
partita di golf. Una Sala Carte e una Sala
Ragazzi completano le strutture del
circolo.
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Inizia dal cuoreRiscaldati con gli esercizi cardio per attivare la circolazione. Se vuoi, puoi usare gli elastici per far lavorare meglio le spalle e i fianchi.
AllenatiNon ti allenerai mai abbastanza nei putt lunghi. Fare pratica con questo colpo è utile anche per migliorare nei putt corti.
Sciogli i muscoliUsa un foam roller su schiena, parte posteriore della coscia e glutei prima di allenarti con la mazza: ti aiuta a sciogliere le contratture dei muscoli.
Pianifica il tuo allenamentoImmagina di dover fare una partita e allenati con i colpi richiesti per le prime buche.
WARM UP
I N F I L A
Q U E S T E
M A Z Z E N E L L A
T U A B O R S A
Colpisci pulito: i professionisti ti insegnano come fare.
Non complicarti la vita. Rilassati e impara a colpire la pallina come si deve con i consigli dei migliori golfisti.
In posizioneI piedi sono poco più larghi delle spalle, il braccio sinistro è allineato con la mazza.
Preparati al colpoLa prima volta che sollevi la mazza all’indietro non alzarla troppo da terra.
SE FATTO COME SI DEVE, IL GOLF È UNO SPORT VERO, NON SOLO UN HOBBY PER RICCHI. ECCO CHE COSA FARE PER RESTARE IN FORMA E DIVERTIRTI IN 18 BUCHE…
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G 1. Adams Golf Red Pro Hybrid. Meglio una mazza ibrida di una
in ferro: aiuta a bilanciare il movimento del corpo.
2. Taylormade Daddy Long Legs Putter. Ha una grossa presa
e una testa con un peso che aumenta progressivamente per
garantire un colpo più deciso e sicuro.
3. Nike Vapor Speed Drive. Tiger usa una versione di questo
modello. Il baricentro e l’angolazione della testa della mazza
sono regolabili.
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Impara le regoleIl primo colpo va fatto dietro i due indicatori del tee, fino a una distanza di circa due mazze. Sul green metti il marker dietro la pallina senza toccarla.
Se sei pronto colpisciMantieni vivo il gioco. In una competizione seria il golfista più lontano dalla buca è il primo a colpire. Ma tu non stai partecipando al campionato del mondo quindi se sei pronto colpisci la palla.
Non calpestare l’erbaNon camminare nella linea di tiro degli avversari e quando togli la pallina dalla buca attento che il piede non lasci un segno. Passa la mano sull’erba per sollevarla, altrimenti potresti influenzare il tiro degli avversari.
Non lasciare segniSe con la mazza colpisci il green sistema e livella la fossa che hai fatto.
Sii gentile con la baristaChiunque arriva per primo al bar dovrebbe pagare per tutti. In quel caso puoi anche flirtare gentilmente con la barista, ma solo se le lasci una mancia generosa.
GOLF E FAIRPLAY
USA IL CERVELLO
Molte palline di marca
sono realizzate ad hoc
per gli swing dei
migliori golfisti del
mondo. I tuoi colpi
sono molto più lenti,
ecco perché è meglio
scegliere una pallina a
bassa compressione
come la Callaway
Chrome Soft. A parità
di forza del colpo
andrà più lontano e
ruoterà meno
garantendo un tee
shot più lineare. Sul
green la sua copertura
più morbida ti aiuterà
a far ruotare di più la
palla nel chip per
avere più controllo.
M I C A PA L L I N E
VAI IN BUCA
Allenati prima di tutto sui colpi corti per andare in buca, come il chip e il putt.
SII REALISTICO
Prova con uno swing di tre quarti. Avrai più possibilità di colpire bene la palla.
SCRIVITI TUTTO
Tieni conto dei tuoi risultati (colpi totali, tipologie di colpi e così via) per capire i tuoi punti deboli. Poi ti allenerai migliorando prima i colpi peggiori.
SCEGLI IL COLPO GIUSTO
Lascia perdere il pitch: meglio il chip & run, è un colpo più semplice.
Alza la mazzaQuando porti la mazza verso l’alto devi sentire una leggera tensione che ti porta a girarti leggermente verso destra mentre ti prepari a colpire.
TransizioneLe braccia accelerano e il peso inizia a spostarsi. Senti i piedi che spingono contro il terreno.
Chiusura del colpoPorta il peso sul lato sinistro del corpo e punta a terra il primo dito del piede destro.
Sollevamento bilanciereCon i piedi e le mani un po’ più larghi delle spalle, le ginocchia piegate, afferra la sbarra con i palmi rivolti in basso e sollevala all’altezza delle gambe. Sollevala fino all’altezza dei tuoi fianchi distendendo le gambe. Abbassa lentamente la sbarra e torna alla posizione di partenza. Fai 3 serie da 5 ripetizioni.
Cable Lift in ginocchio Mettiti in ginocchio con la gamba sinistra e con l’altra piegata
davanti a te e afferra la corda del pulley con due mani. Tira la corda
verso il basso ruotando verso sinistra. Risali lentamente nella
posizione di partenza. Fai 5 ripetizioni, cambia lato e ripeti. Questa
è una serie: fanne 3.
GradinoMettiti in piedi di fronte a un gradino da 50 cm di altezza. Piega le
ginocchia, fai oscillare le tue braccia all’indietro e sfrutta quella
spinta e quella delle gambe per saltare in un colpo solo sul gradino
a piedi uniti. Poi salta giù all’indietro senza voltarti. Questa è 1
ripetizione. Fai 3 serie da 5 ripetizioni.
Cable Chop in ginocchio Come prima: ma questa volta devi far scendere le braccia che tirano la
corda sull’altro lato. Quindi afferra con due mani la corda e tirala verso il
basso ruotando il busto sul lato opposto a quello dove hai il ginocchio a
terra. Fallo 5 volte, cambia lato e ripeti: questa è 1 serie. Fanne 3.
G L I E S E R C I Z I D I R O R Y M C I L R OY
Gli esercizi fondamentali per
un golfista secondo Stephen
McGregor, personal trainer del
grande campione nordirlandese
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ORGANICO È MEGLIO
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La mia conversione al cibo organico è iniziata durante gli anni punk-anarchici della mia adolescenza. Era una forma di ribellione verso il sistema e verso i miei: non bastavano i capelli colorati e con la cresta, i vestiti strappati, le borchie e la musica death metal, per distinguermi e urlare la mia ribellione ho iniziato a rifiutarmi di mangiare il cibo processato industrialmente con cui ero cresciuto. Ho cominciato a informarmi sugli ingredienti del cibo confezionato e ho scoperto tutto sulle calorie vuote e sulle pratiche di allevamento e di agricoltura tossiche e ben poco naturali. Così facendo però ho dovuto cambiare anche la mia dieta perché i prodotti non industriali all’epoca erano ben pochi o poco reperibili. Mangiavo praticamente solo pochi tipi di verdure e un paio di formaggi infilati tra due fette
Assaggia il cibo organico e non tornerai più indietro. Perché è più sano e anche più gustoso: provare per credere!
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TI SPIEZZO IN DUEGli asparagi teneri sono deliziosi ma la par te iniziale legnosa non lo è molto. Per ammorbidir la prendi l ’asparago e rompilo a pochi cm dalla fine, usando le mani. Dovrebbe spezzarsi dove la fibra da tenera diventa legnosa. Butta la par te finale dura oppure bolli la e poi usala frullata per una zuppa.
di pane integrale. E a quanto pare non ero il solo a mettere in dubbio la validità del cibo industriale e a voler mangiare in modo più sano.Sicuramente quegli anni hanno plasmato parte del mio carattere ma sono molto felice che siano passati. Quasi 40 anni dopo sono ancora convinto che il cibo industriale sia pessimo e che l’ideale sia il cibo organico ma non mangio più solo due cose in croce per rimanere fedele alle mie convinzioni. Fortunatamente l’offerta organica nel frattempo si è molto ampliata: ci sono tante verdure e tanta frutta organica, ci sono allevamenti che crescono il bestiame in maniera organica e così via.Sono rimasto fedele al cibo organico perché pur costando di più è più saporito, fa meglio alla salute e ha un minor impatto sull’ambiente. Ed è anche più facile da cucinare: con ingredienti buoni e freschi posso realizzare ricette semplici ma molto gustose. Inoltre è un sollievo sapere che non sto mangiando (e facendo mangiare ai miei cari) roba piena di pesticidi. Quelle che seguono sono tre delle mie ricette collaudate, modificate e migliorate negli anni. Puoi realizzarle anche con ingredienti normali ma se usi quelli organici ti renderai subito conto della differenza. Provali una volta e non tornerai più indietro.
QUESTO SEMPLICE PIATTO È UNO DEI MIEI PREFERITI QUANDO HO VOGLIA DI QUALCOSA DI BUONO SENZA PERDERE TEMPO AI FORNELLI. TANTO GUSTO CON LA MINIMA FATICA E SENZA SPORCARE TUTTA LA CUCINA.
PESCE SPADA ALLA GRIGLIA CON ASPARAGI
IL NOSTRO ESPERTOJames Oseland è un giudice di Masterchef USA e caporedattore della rivista Organic Life.
Uovo organicoLe uova organiche certificate provengono da galline allevate senza l’uso di antibiotici. Di conseguenza le uova prodotte sono meno resistenti ai batteri delle uova non organiche. L’uovo crudo della salsa di questa ricetta rende questo piatto molto cremoso ma se temi di prendere la salmonella o altre malattie elimina l’uovo dalla ricetta.
1. Riscalda il grill a temperatura medio-alta. In un frullatore mescola il coriandolo, il succo di limone, l’uovo, i capperi, la senape e l’aglio, aggiungi sale e pepe e i 3 cucchiai di olio, frulla il tutto.2. Infilza gli asparagi con degli stecchini per fare delle specie di spiedini. Spennella gli asparagi di olio e aggiusta di sale e pepe. Fai lo stesso con il pesce spada.
3. Griglia il pesce e gli asparagi girandoli entrambi una volta e lasciandoli sulla griglia finché il pesce è dorato e appena cotto, per circa 6 minuti. Per gli asparagi ci vogliono 2 minuti in più, devono essere teneri e cominciare ad abbrustolirsi. Togli gli stecchini e servi gli asparagi con il pesce spada, versando la salsa frullata su entrambi (la salsa avanzata si conserva in frigo per 3 giorni).
INGREDIENTI (PER 1 PERSONA)½ tazza di foglie
di coriandolo
1 grosso uovo
1 cucchiaio di succo
di limone
2 cucchiai di capperi
1/2 tazza di senape
di Digione
1 spicchio d’aglio
tritato
3 cucchiai di olio
extravergine di oliva
250 gr di asparagi
1 trancio di pesce
spada pescato con
l’arpione (250 grammi,
spesso 2,5 cm)
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IL FILETTO PROVENIENTE DAI MAIALI ALLEVATI ORGANICAMENTE È MOLTO PIÙ SAPORITO DI QUELLO RICAVATO
DAI SUINI ALLEVATI INDUSTRIALMENTE. GUSTALO CON UNA PERSONA SPECIALE.
FILETTO DI MAIALE ALLA GRIGLIA CON SALSA DI ARANCE E PEPERONCINO CON INSALATA DI CAVOLO NERO
INGREDIENTI
(PER 2 PERSONE)
2 grossi peperoncini
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2 grosse arance
2 spicchi d’aglio
¼ cucchiaio di origano
in polvere
1 filetto di maiale
(450 gr)
180 gr di cavolo nero
senza gambo
e a fettine sottili
2 cucchiai di aceto
di vino bianco
2 cucchiai di olio
extravergine di oliva
Olio vegetale
per ungere il grill
COME SCEGLIERE LE ARANCEAttento alle arance insipide e prive di succo. Quando vai dal fruttivendolo prendi in mano le arance una per una: le senti pesanti? Bene. Adesso girale nel palmo della mano e nel frattempo palpale: non dovresti sentire punti molli. Infine controlla a vista che non ci siano zone annerite o ammaccate.
LA STRADA DELLA LATTUGA MENO PASSAGGI FA DAL PRODUTTORE
AL CONSUMATORE E PIÙ FRESCA
RIMANE FRUTTA E VERDURA. FACCIAMO
L’ESEMPIO CON LA LATTUGA E VEDIAMO
QUANTA STRADA FA QUELLA DEL
SUPERMERCATO E QUELLA ORGANICA
LATTUGA DEL SUPERMERCATO
Aziende agricoleI grandi produttori di lattuga stipulano contratti con le fattorie private, che possono essere piccole realtà locali oppure grandi imprese industriali.
FattorieI coltivatori seguono regole specifiche scritte nere su bianco in un contratto su quando seminare, quanta acqua dare e così via. La lattuga viene raccolta dal contadino, dal processore o da un sottoprocessore.
ProcessoreLa lattuga raccolta viene portata in uno stabilimento dove viene lavata, tagliata e impacchettata.
TrasportoIl processore spedisce ai supermercati la lattuga in camion frigoriferi.
SupermercatoIl cliente compra la lattuga così trattata e se la porta a casa. A questo punto sono già passati da 3 a 7 giorni da quando la lattuga è stata raccolta.
LATTUGA ORGANICA
Piccola fattoriaIl contadino fa crescere la lattuga. Se la fattoria è organica certificata il contadino deve seguire degli standard per la qualità del suolo, per l’uso dei fertilizzanti e altre variabili.
Auto/furgoncinoIl contadino o qualcuno da lui incaricato porta la lattuga al mercato. Il trasporto di solito avviene uno o due giorni dopo la raccolta della lattuga.
MercatoIl cliente compra la lattuga e, volendo, può chiedere al venditore informazioni sulla verdura che sta comprando (una cosa che non puoi fare al supermercato).
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1. Riscalda una padella a fuoco medio. Tosta i peperoncini finché non sono croccanti, per circa un minuto. Togli i semi e la parte interna e lascia ammorbidire i peperoncini nell’acqua per circa 20 minuti, poi scolali e asciugali.2. Spremi ¾ di tazza più 2 cucchiai di succo da due arance. Sbuccia e fai a fette la terza arancia.3. In un frullatore mescola i peperoncini, 1 tazza di succo d’arancia, l’aglio, l’origano e sala a
piacere. Metti il filetto di maiale in un piatto e cospargilo con ¼ di tazza della salsa così ottenuta. Lascialo marinare per 30 minuti a temperatura ambiente.4. Riscalda il forno. In una ciotola mescola il cavolo con 2 cucchiai di succo di arancia e con l’aceto, aggiusta di sale e pepe. Aggiungi l’olio di oliva e le fette d’arancio.5. Cuoci il filetto sul grill (che avrai precedentemente unto) su fiamma viva
girandolo a metà cottura finché non appaiono i segni della griglia da entrambe le parti, per circa 8-10 minuti. Poi mettilo a cuocere a calore indiretto e gira il filetto di tanto in tanto, finché la carne non raggiunge internamente i 65 gradi, per circa 10 minuti. Toglilo dal fuoco e lascialo riposare per almeno 10 minuti.6. Metti l’insalata di cavolo e arancia in 2 piatti, affetta la carne e mettila sopra l’insalata. Servi con la salsa.
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COME TAGLIARE IL CAVOLFIOREPer tagliare il cavolfiore fai così: prima usa le mani per togliere le foglie mettendo a nudo i gambi, poi gira la parte bianca centrale a testa in giù e mettila su un tagliere. Tienila con la mano sinistra (o con la destra se sei mancino) manovrando il coltello con la mano dominante. Usa la punta del coltello per affettare la parte centrale del cavolfiore separando i vari fiori.
QUANDO INVITO DEGLI AMICI A CASA MIA MI AFFIDO A QUESTA RICETTA SEMPLICE MA GUSTOSA.
PASTA CON CAVOLFIORE ARROSTO E BASILICO FRESCO
Un cavolo di proprietà nutritiveLe ricerche mostrano che le verdure come il cavolfiore se non sono organiche hanno meno antiossidanti delle stesse verdure di origine organica. Il cavolfiore organico inoltre contiene più acido ascorbico e polifenoli.
1. Riscalda il forno a 220 gradi. Metti a bollire una pentola di acqua salata.2. In una grossa ciotola mescola il cavolfiore, l’aglio, il timo e 3 cucchiai di olio di oliva, aggiusta di sale e pepe. Stendi il cavolfiore sulla teglia del forno, che avrai ricoperto di carta forno. Arrostiscili in forno girandoli di tanto in tanto finché non sono teneri e dorati in alcuni punti, per circa 20 minuti. Togli
le foglie di timo dai rametti e spargile sul cavolfiore, buttando i rametti.3. Cuoci la pasta al dente. Tieni una tazza di acqua di cottura e scola la pasta. In una grossa ciotola mescola la pasta con ¼ tazza di olio, il cavolfiore, il basilico e il succo di limone. Aggiungi acqua di cottura per inumidire un po’ il tutto. Servi subito con il formaggio grattugiato e una spruzzata di sale.
INGREDIENTI (PER 6 PERSONE)1 cavolfiore (1 kg)
senza le foglie
e tagliato
3 spicchi d’aglio pelati
e schiacciati
3 rametti di timo fresco
3 cucchiai più ¼ tazza
di olio extravergine
di oliva
500 gr di orecchiette
o fusilli
½ tazza di foglie
di basilico fresco
1 cucchiaio di succo
di limone
parmigiano grattugiato
per servire
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COME HO DETTO BASTA A UNA VITA MALSANA!
Ho vissuto un’esistenza a base di prodotti sintetici finché un giorno il mio corpo mi ha dato l’ultimatum: “basta sostanza chimiche!” Ecco come ho cambiato vita!
UNA VITA SQUILIBRATAProbabilmente sono fortunato, ho dei buoni geni. Nella mia famiglia nessuno ha mai sofferto di cancro o di diabete. Il mio indice di massa corporea è nella media e non ho mai dovuto fare diete particolari per rimanere in forma. Ma perché do il merito al mio DNA?
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Perché a giudicare dal mio pessimo
modo di mangiare non è certo merito
del cibo se oggi sono ancora in salute.
Ogni genere di cibo lavorato,
impacchettato, colorato artificialmente
o geneticamente modificato è finito
nel mio stomaco. Con il mio stile di
vita frenetico e impegnato non avevo
tempo di mangiare sano né di cucinare:
compravo la prima cosa che trovavo al
supermercato, senza guardare marca,
ingredienti, provenienza e mangiavo
cibo precotto riscaldato al microonde e
bevevo soft drink. Il mio pranzo durava
5 minuti e poi ero di nuovo al lavoro,
quando non pranzavo direttamente
davanti al computer. Ho mangiato
in questa maniera squilibrata per
vent’anni perché non avevo mai avuto
effetti collaterali e il mio corpo lo
tollerava.
LO STOP DEI QUARANT’ANNIFino all’anno scorso. Alla soglia dei
quarant’anni il cibo che mangiavo
ha iniziato a ribellarsi contro di
me. A marzo lo stomaco ha iniziato
a brontolare e qualche mese dopo
è arrivata l’acidità. Inoltre mi
sentivo stanco, letargico, abbattuto.
Continuavo a mangiare quel cibo
preconfezionato ma ha cominciato
a venirmi il dubbio che forse era lui
il colpevole. A novembre, dopo una
settimana di insonnia, ho deciso di dire
basta a questa tortura. Dovevo fare
qualcosa. È stato allora che ho deciso
di fare il cambiamento più radicale
della mia vita adulta. Una sera, dopo
il lavoro, ho preso una decisione:
avrei mangiato organicamente per
30 giorni e al termine di quel periodo
avrei visto che cosa era cambiato. Ma
non si trattava solo di cambiare modo
di mangiare, volevo proprio cambiare
stile di vita. Quindi niente di artificiale,
di nessun genere. Tutto (il cibo, lo
shampoo, i vestiti) doveva essere
organico al 100 per cento.
“Tu sei pazzo”, mi ha detto mia moglie.
I miei due figli invece pensavano che
fosse un’idiozia. Mi aspettavo le loro
reazioni, le avrei avute anche io al
posto loro.
“HO NOTATO CHE I MIEI FIGLI FINIVANO TUTTO QUELLO CHE AVEVANO NEL PIATTO E CHIEDEVANO IL BIS. MIA FIGLIA DICEVA CHE IL CIBO ERA PIÙ BUONO E AVEVA RAGIONE”
RIVOLUZIONARE IL CIBOLa mia decisione di rivoluzionare il
mio modo di mangiare era basata su
quello che tutti sappiamo o pensiamo
di sapere del cibo organico, ovvero che
fa bene. In realtà la scienza non è mai
stata così sicura di questo. Perlomeno
fino al 2014, quando il British Journal of Nutrition ha analizzato ben 343 diversi
studi sull’argomento e ha concluso che
il cibo organico generalmente ha una
maggior concentrazione di antiossidanti
e una minor presenza di pesticidi residui
rispetto al cibo tradizionale. Ma più che
quest’analisi comparativa quello che mi
ha davvero convinto è stata l’esperienza
di amici e colleghi passati alla dieta
organica. Mi hanno detto che i loro
piatti erano molto più gustosi, che loro
si sentivano più forti e pieni di energia e
che anche il loro cervello ne aveva tratto
vantaggio. Era difficile liquidare queste
cose come fesserie, o come un qualsiasi
effetto placebo, perché tutti quanti, tra di
loro perfetti sconosciuti, mi dicevano la
stessa cosa. E poi c’era sempre più gente
che passava all’organico e non sembrava
affatto pentita.
Nel 2012 le vendite di prodotti organici
negli USA ammontavano a circa 28,3
miliardi di dollari: l’anno scorso quel
numero è salito a 35 miliardi. E secondo
una recente ricerca della Morgan Stanley
l’industria di cibo naturale e organico
continuerà a espandersi con un tasso
di crescita del 9% all’anno. I prodotti
organici sono sempre più disponibili
anche al supermercato, perlomeno nelle
grandi catene, e coprono ogni genere di
richiesta, passando da frutta e verdura
alla pasta e persino ai prodotti per la casa.
Per cominciare bene sono andato in
un negozio specializzato in prodotti
organici. Camminando lungo gli scaffali
del supermercato afferravo cose a caso,
pensando che sicuramente prima o poi mi
sarebbero servite: deodoranti, shampoo,
detersivi per il bagno, scrub per il viso,
barrette di cioccolato, formaggio, carne.
Le confezioni erano così belle e invitanti.
Volevo tutto.
Dopo mezz’ora ho guardato nel carrello e
mi sono reso conto che almeno la metà di
quello che c’era era inutile. Lo scrub per
esempio: non l’avevo mai usato prima,
perché avrei dovuto averne bisogno
adesso? Il problema era che partendo da
zero mi serviva di tutto. È come quando
metti su casa: devi comprare ogni cosa.
Però lo devi fare con criterio, altrimenti
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ti ritrovi pieno di cose inutili e magari ti mancano quelle essenziali. Bisogna partire dalle basi. A livello di cibo mi servivano cose come riso, pasta, cereali, pomodori, verdure, frutta, latte, tutte cose con cui puoi creare infinite ricette senza aver bisogno di ricorrere a cibi industriali.
NON SOLO CIBOSistemata la questione cibo, sono passato alla fase successiva: il guardaroba. I vestiti sono stati l’unico settore in cui ho dovuto scendere a compromessi sull’organico 100%. Per esempio è praticamente impossibile trovare scarpe senza nessun componente chimico. Alla fine ho dovuto prenderne un paio con la suola in gomma e il resto in tela organica. Ho trovato delle t-shirt quasi completamente organiche a parte il filo usato per le cuciture, mentre nel caso dei calzini e dell’intimo l’unica concessione ai prodotti non organici è stato l’elastico. Oltretutto il cotone organico dei miei nuovi vestiti era molto più morbido di quello a cui ero abituato. Una settimana dopo mi sono comprato un paio di scarpe di tela quasi completamente organiche da 100 dollari da abbinare ai calzini da 10 dollari, alla canottiera da 19 dollari e alle mutande da 14 dollari. Ero sempre più esperto in fatto di cibo e la spesa ormai la facevo io per tutta la famiglia. Ho trovato prodotti ottimi e sfiziosi che non avrei mai degnato di uno sguardo prima, senza contare che ho scoperto una fattoria in zona che vendeva prodotti organici certificati. Di tutti questi prodotti sapevo la provenienza e potevo chiederne vita, morte e miracoli al produttore.
Alla terza settimana di questa dieta ho notato che i miei figli finivano tutto quello che avevano nel piatto e chiedevano pure il bis. Mia figlia diceva che il cibo era più buono e aveva ragione. Lo confermano anche gli esperti: il suolo coltivato organicamente ha un maggior spettro di sostanze nutritive che permettono alle piante di esprimere il loro pieno potenziale e il risultato sono frutta e verdura più gustose. La reazione positiva dei miei figli è stata solo una parte del successo della mia conversione al cibo organico. Anche la mia scetticissima moglie alla fine si è convinta, tanto che un giorno è tornata a casa con quattro sacchi della spesa pieni di prodotti organici. C’erano persino i miei biscotti preferiti.
PIÙ SPENDI MENO SPENDILo svantaggio dei prodotti organici è che costano di più di quelli industriali, anche se non avendo i pesticidi in teoria dovrebbero costare di meno. Il motivo per cui invece i prezzi salgono è che bisogna alternare le colture per non impoverire il suolo e questo porta a dover usare periodicamente terreni meno fertili. Senza contare che non si può piantare quello che si vuole negli altri appezzamenti di terreno. Per rendere nuovamente fertile il terreno bisogna ricorrere a un certo genere di legumi e ci vuole tempo e soldi mentre usando le sostanze chimiche basterebbe una sola notte per ridare ossigeno al suolo, spruzzando specifici prodotti sul terreno.Il cibo organico probabilmente sarà sempre più costoso di quello industriale ma d’altronde per il momento non è un prodotto di prima necessità ma un lusso in cui la domanda supera l’offerta
e quindi, secondo le leggi del mercato, è perfettamente plausibile che sia più costoso. Nel mio caso il prezzo più alto ha avuto una ricaduta positiva. Ho cominciato a bere meno soft drink e a mangiare meno cioccolato, visto che costavano di più e che erano solo un vizio, e di conseguenza la mia dieta è diventata ancora più sana. E soprattutto il mio bruciore di stomaco è passato. Non so se è stato solo merito della dieta organica però, guarda caso, da quando ho cominciato a mangiare sano la mia salute è migliorata. È solo una coincidenza? Sicuramente la dieta organica mi ha spinto a mangiare più frutta e verdura e meno cibo in scatola, meno dolci e meno schifezze, vista la minor disponibilità di questi prodotti organici. La quarta settimana di prova (erano 30 giorni, ricordi?) sono riuscito a dormire tutta la notte senza mai svegliarmi e senza far fatica a prendere sonno. Ho ricominciato ad avere energia da vendere: andavo a correre e giocavo a basket in giardino con i miei figli senza fermarmi ogni minuto per il fiatone. Era veramente bastato un mese per cambiare così radicalmente e in meglio la mia vita? Difficile da dire, forse era solo un effetto placebo o forse era davvero merito della mia nuova dieta.
ORGANICO PER TUTTA LA VITAOra che i 30 giorni sono passati ho deciso di continuare con il cibo organico. Mangio ancora i panini ma li faccio con pane integrale organico, burro di noccioline e miele. Non tocco una caramella da settimane e non mi abbuffo di snack unti e zuccherati. Ma se mai facessero qualche snack organico sarei il primo a comprarlo…
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A sinistra per lei un minidress con pantaloncino in misto viscosa Vicedomini e occhiali da sole in metallo con profili dorati Tom Ford by Marcolin. Lui ha un bermuda in gabardina Fendi, espadrillas in raffia Manebì e occhiali in acetato Just Cavalli by Marcolin. La modella sulla sdraio ha una mini skirt e un crop top in cotone, dei sandali a gabbia in pelle scamosciata tutto Dsquared2 e degli occhiali cat-eye in acetato Fendi. A destra total look Dsquared2 con camicia in cotone con stampa dai motivi grafici e pantaloni corti in spugna, occhiali da sole Balmain.
Celebra al meglio la stagione estiva con una festa in piscina. Costumi da bagno dai colori forti e dai tessuti
innovativi si indossano con un mare di accessori.
Foto: Dario Altamura
Styling: Erika Guerrisi
Hair&Makeup: Giulia Lancia
Models: Hanni @MP, Anthony @Fashion, Anias@2morrow, Pedro@2morrow
Location: Agriturismo Le Campagnole - Milzano (BS) - www.lecampagnole.it
SWIMMINGPOOLStyle
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Lui indossa un bermuda in cotone Obvious Basic, una felpa con cappuccio Hosio e degli occhiali con lenti specchiate Excape.Per lei un reggisneo a triangolo e un pantalone con fascia elestica in vita tutto Watercult, bracciale rigido Swarovski con pietre e una shopping bag in pelle V73.
In questa pagina, costume con reggiseno a fascia Les Copains Beachwear, shorts a vita alta decorato da perline No.Nu, collana decorata da perline Barbieri Creazioni, borsa da spiaggia Carpisa e un sandalo in pelle con zeppa Gianmarco Lorenzi.Per lui un bermuda in cotone Tatras, espadrillas camouflage Manebì e occhiali da sole con montatura in acetato Hype.
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Per lui un boxer in cotone e nylon Paul&Shark, occhiali in acetato Hype. Per lei Bikini con reggiseno a triangolo Baci Rubati e cappello in paglia a falda larga Patrizia Fabbri.
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Trasparente Web Eyewear, lei ha un bikini a fascia ricoperto da fiori effetto 3d Pin-Up Stars, collana Touscè in argento e foulard in seta Mantero. A destra, costume Gallo e occhiali pieghevoli Sunpocket.
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Bermuda O’Neill e occhiali da sole pieghevoli in policarbonato Sunpocket. Per lei kaftano in tessuto jacquard Pin-Up Stars, bracciale in pelle intrecciata Touscé e occhiali in acetato Swarovski.
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Bermuda Villebrequin, occhiale da sole Ermenegildo Zegna
by Marcolin e orologio Hoops under water con cinturino in
Evo Rubber. Per lei, reggiseno a fascia in lycra Calzedonia, shorts con decoro di perline Darling, orecchini con pietre
Radà e occhiali da sole in acetato Chopard.
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A sinistra il modello indossa un costume Xarifa e occhiali con lenti specchiate Sunday Somewhere; per lei, costume intero con decoro di perline Christies, cappello in paglia Accessorize, anello Sharra Pagano e bangle No.Nu. La modella in piedi indossa un costume Twin-Set Beachwear, dei bangles No.Nu, anello e bracciale Mya’s e occhiali in acetato Chopard. Il modello a destra ha un boxer Seventy e gli occhiali pieghevoli Sunpocket.
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PRIMA CHE FINISCA L’ESTATE
COSE DA FARE
LE25T E S T O M I K E D A R L I N G
F O T O S A S H A E I S E N M A N
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È la tua prima volta sul paddleboard?
Procurati l’attrezzatura giusta. Prendi il
tuo peso in kg e moltiplicalo per 2:
questa è la dimensione (in litri) della
tavola adatta a supportare il tuo peso.
Inizia su un tratto di mare o di lago
calmo e piatto. Tieni il remo con le
braccia distese e leggermente
piegate e le spalle indietro. Nella
postura ideale si forma un triangolo
tra le braccia, il remo e il petto. Adesso
piegati leggermente in avanti.
Quando il remo entra nell’acqua
mantieni la posizione a triangolo e
piegati all’altezza del petto, tenendo
dritta la schiena. Il remo dovrebbe
restare verticale e leggermente
inclinato in avanti. Quando la parte
larga del remo è tutta sotto l’acqua
piegati un po’ di più e tira,
coinvolgendo il core. Quando il remo
arriva vicino ai tuoi piedi rimettilo in
acqua ripetendo le istruzioni iniziali e
ripeti il movimento.
Per grigliare al meglio una
salsiccia cuocila a calore indiretto
per 6-8 minuti e poi mettila sulla
fiamma viva e girala spesso finché non compaiono
i segni della griglia, per circa 2 minuti. Così rimarrà
bella succosa.
La versione spagnola del gin & tonic è ancora
meglio dell’originale. Prendi un grosso
bicchiere e versaci dei cubetti di ghiaccio
e 50 ml di gin, poi riempi il bicchiere di
acqua tonica. Aggiungi delle guarnizioni
come bacche di ginepro o scorze di limone
per contrastare il gusto di lime dell’acqua tonica.
È questo il senso dell’estate: tutti i sensi si risvegliano dal torpore invernale e si scatenano. L’estate è il rumore delle onde che si infrangono
sulla battigia, l’odore della crema solare, le bellezze tutte curve in bikini, è un’anguria rinfrescante o un cocktail dissetante e la pelle morbida della tua ragazza quando le spalmi la crema. L’estate è un antidepressivo naturale che dà al corpo una bella botta di energia. Usa questi suggerimenti per renderla ancora più bella. Anzi: indimenticabile!
1. Regalati una vacanza a sorpresa. SubitoCerca in agenzia tra le offerte last
minute oppure prenota da te
scegliendo compagnie aeree a
basso costo. Scegli mete poco
popolari dove non è già tutto
prenotato da marzo (scordati la
Sardegna, l’Adriatico e la Costa
Azzurra, lì devi prenotare 2 anni
prima). Vuoi un suggerimento?
Turchia o anche Islanda:
d’estate è fantastica.
3. Fatti una granita a casa tua
4. Fai paddleboard
6. Cotta a puntino
7. Un gin & tonic spagnolo
2. Dormi sotto le stelle al calduccio
Metti 2 tazze di frutta
congelata in un frullatore,
aggiungi 1 tazza di acqua
e 1 tazza di sciroppo,
versa il tutto in una teglia e
mettilo nel congelatore ma
toglilo prima che diventi
solido. Gratta il ghiaccio
con la forchetta e rimettilo
in freezer. Dopo 30 minuti
tiralo fuori, gratta la
superficie con una
forchetta e rimettilo a
congelare. E via di questo
passo finché non hai
grattato tutto il contenuto.
Fare campeggio in montagna
è sicuramente bello ma di
notte capita di battere i denti
per il freddo anche in piena
estate. Aggira l’ostacolo così:
riempi una bottiglia di acqua
calda e infilala con te nel
sacco a pelo, tenendola tra le
gambe. Ti terrà caldo e avrai
dell’acqua tiepida con cui
lavarti senza congelare
il mattino dopo. Anche i
cuscinetti autogonfianti
aiutano a isolarti dal terreno
e a conservare di più il calore
del corpo.
Il risveglio dei sensi
A B
Le t-shirt sono il capo di abbigliamento più versatile di tutto il tuo guardaroba. Non c’è mai fine alle magliette che puoi comprare ma di sicuro non ti possono mancare queste quattro di base.
C D
5. Tempo di t-shirt
A. GirocolloLascia perdere i pacchi da 2 o 3 magliette. Investi sulla qualità.
B. RaglanÈ molto casual, quindi perfetta per una birra con gli amici ma non per un appuntamento.
C. Maglietta di linoOttima indossata da sola durante il giorno e sotto una giacca alla sera.
D. Con il collo a VÈ molto versatile. Provala sotto un cardigan.
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ROMPI IL GHIACCIO. In spiaggia sei rilassato e hai voglia di divertirti.
È l’occasione giusta per trovare una ragazza
e divertirti con lei.
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UN ANGOLO DI PARADISO
Prenditi un giorno di ferie senza preavviso e vai
al mare a rilassarti, goderti il sole e mangiarti un bel
piatto di spaghetti allo scoglio.
Quando scegli la destinazione rimani nel raggio di 500 km da casa
tua: è abbastanza per farti sentire la vacanza ma ti lascia abbastanza
tempo per fare soste e goderti il viaggio. Arrivato a destinazione
impara a conoscere meglio il posto parlando con le persone. L’ideale
è fare un salto dal barbiere e chiacchierare. Se però non hai tempo
(o voglia) fermati a un baretto a prendere un panino. Per strada capirai
quali sono i posti migliori dove mangiare dal numero di auto
parcheggiate davanti al locale. Portati dietro un frigo da viaggio,
così avrai a disposizione bevande fresche e qualcosa da mangiare
e non sarai obbligato a fermarti per forza. Inoltre, in questo modo
risparmierai un po’ di soldi. Oggigiorno i navigatori e il GPS hanno
sostituito le care vecchie cartine però può capitare che in alcune zone
prendano poco o per niente, quindi è meglio che ti porti dietro una
mappa su carta, che tra l’altro coinvolge anche di più i passeggeri. Se il
viaggio è troppo lungo e vuoi dormire a metà strada evita di appisolarti
all’autogrill: è pericoloso e poco raccomandabile, inoltre avresti pochi
servizi disponibili. Meglio andare in un motel economico dove oltre
a un vero letto avrai a disposizione anche toilette e doccia.
9. Organizza un viaggio su strada lungo un weekend
8. Abbrustolisci le pannocchieTogli le foglie da 4
pannocchie e lasciale
a bagno nel brodo
di pollo per 25 minuti.
Nel frattempo sciogli del
burro a fiamma bassa
finché non fa la schiuma.
Metti il burro in un colino
per togliere la schiuma e
versalo sulle pannocchie
tolte dal brodo, aggiustale
di sale e pepe. Poi
abbrustoliscile sulla griglia.
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11. Indossa una camicia hawaianaLe camicie hawaiane sono sempre di moda ma questo non vuol dire che sei autorizzato a infilarti quell’obbrobrio che ti ha regalato vent’anni fa la tua ex. Adesso si usano camicie aderenti con disegni floreali classici (foglie di palma, fiori etc) e colori intensi.
Pianta la tenda nel posto giusto: evita punti vicino a stagni, prati aperti e vallate: sono più freddi di notte e più esposti. Sarai più al caldo e al sicuro in una zona boscosa.
10. Fai campeggio come un boy scout
12. Guacamole alternativa
Aggiungi alla classica guacamole pesche a fette, semi di melograno tritati e cocco. Buon appetito!
16. Basta con i pantaloni militari con le tasche!
18. Dormi finché ne hai voglia17. Brucia il grasso
Quest’anno punta sui pantaloncini un po’ aderenti che arrivano 5-10 cm sopra il ginocchio. I colori che vanno di più quest’anno sono il rosso, il verde e il blu sbiaditi. Se però ti senti audace puoi provare con fantasie floreali o geometriche e colori forti. D’estate si osa di più…
Quando cuoci la carne alla griglia prendi il grasso che avanza e mettilo in un contenitore delle uova e mettilo in freezer. Quando dovrai fare il barbecue usa questi blocchetti per far partire la brace. Bruciano bene!
19. Straccia gli amici a basketPiede contro piedeA basket chi ti placca di solito sta con un piede più avanti dell’altro. Per liberarti spiazzalo avanzando con il piede opposto a quello che lui tiene davanti: con questa mossa lui tenderà a perdere l’equilibrio.
Cogli la palla al balzoQuando si tira a canestro e si manca il bersaglio la palla rimbalzando andrà a destra, a sinistra o tornerà indietro. Siccome normalmente si tira da una certa distanza è probabile che la palla rimbalzi all’indietro con una certa forza. Quindi tu non piazzarti troppo sotto il canestro e nemmeno sui lati, stai davanti al canestro ma un po’ lontano. Così prenderai possesso della palla senza dover saltare come un coniglio per fregare gli avversari.
Goditi il pomeriggio pigreggiando su un’amaca. Questo sì che è relax!Stenditi diagonalmente sull’amaca. In questo modo eviti di insaccarti o di ribaltarti. Metti un asciugamano arrotolato o un cuscino sotto le ginocchia per evitare di farti male tenendole troppo dritte e un cuscino sotto la testa.
13. Corri a piedi nudi sulla spiaggia: rafforza i piedi e riduce il rischio di infortuni.
14. Passeggia in un giardino con la tua ragazza: secondo uno studio le donne vedono più sexy i loro compagni se sono circondate da fiori.
15. Pianta la tenda con l’entrata rivolta a est: si scalderà prima al mattino e ti scongelerà se dormi in campeggio in montagna.
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20. Dopo una lunga corsa sotto il sole metti le mani nel ghiaccio. Negli arti ci sono più vasi sanguigni e in questo modo il sangue più fresco arriverà più velocemente in tutto il corpo.
21. Gli alimenti ricchi di acidi grassi e omega 3, come il salmone, aiutano a proteggere la pelle dal sole (ma questo non vuol dire che puoi fare a meno delle creme solari).
22 . Sei single e nessun amico è disposto a fare le vacanze con te? Non rinunciare alle vacanze, falle da solo. Avrai la possibilità di scoprire un lato di te stesso che non conosci e di reinventarti ogni giorno. Senza contare che se una mattina hai voglia di fare una cosa la fai e basta, senza dover convincere nessun compagno di viaggio.
23. Coccola i piedi
24. Fatti uno shake proteico
25. Smetti di leggere le mail
In estate i piedi respirano, finalmente liberi dalle costrizioni delle scarpe. E allora coccolali un po’ perché siano in forma dopo l’inverno: prima ammorbidisci i calli, poi usa un esfoliante contenente urea, acido salicidico o acido lattico, taglia le unghie e limale.
Fatti i muscoli con questa bevanda alla frutta: 1 tazza di latte di cocco, 1 tazza di melone a tocchetti, ½ tazza di ananas a tocchetti, ¼ tazza di cetriolo sbucciato, il succo di 1 lime, 2 rametti di menta, ghiaccio e 1 tazza di yogurt greco.
Per goderti davvero la vacanza devi liberarti dei vari device elettronici con cui di solito rimani collegato con il mondo (e il lavoro): smartphone, tablet, computer. Prima di partire avvisa in ufficio che leggerai le mail sono sporadicamente e avvisa i clienti che sarai via e che potranno rivolgersi al tuo collega per qualsiasi evenienza.
LA SERA CON GLI AMICI
fai un falò sulla spiaggia. Romantico e divertente
allo stesso tempo.
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EDEN VON HELLMicol Di Segni, in arte Eden Von Hell, non è una
fotomodella come tante altre. E non è nemmeno un’atleta qualsiasi. Lei ha l’istinto e la vocazione del combattimento, della lotta, e si allena per dimostrare questa sua forza sul ring. Anzi: in una gabbia dove valgono pugni, calci e tanti altri colpi durissimi. Ma soprattutto ama
la libertà e il suo modo di essere e per questo motivo ha deciso di scegliere quando, come e da chi farsi fotografare. È una ragazza senza compromessi e senza paura, pronta a farsi conquistare da un uomo forte e coraggioso che avrà il coraggio di farsi avanti. Sei pronto a provarci?
La modella del mese
F O T O G R A F O : L U C A D E N A R D O L O C AT I O N : PA L ES T R A D I A L L E N A M E N T O H U N G M U N S T U D I O, R O M A
E D E N VO N H E L L V ES T E B I K I N I J U S T I F I D I E D
S E R V I Z I O A C U R A D I A M L I V E D I A . R I VA W W W. A M L I V E . I T
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Ciao!
Mi chiamo Micol Di Segni e sono una fighter di Mixed Martial
Arts (MMA). Le MMA sono uno sport da combattimento che,
a differenza di altre discipline in cui gli avversari si affrontano
sul ring o sul tatami, si svolge in una gabbia. Sono permessi
pugni, calci, proiezioni, strangolamenti e leve articolari, e
solitamente i combattimenti si concludono dopo 3 o 5 round,
o quando uno dei contendenti segnala la resa tramite “tapout”
o KO.
È una disciplina in continua evoluzione: negli Stati Uniti è
già molto famoso, soprattutto grazie a eventi come UFC –
Ultimate Fighting Championship – Strikeforce e Bellator. In
Italia e nel resto del mondo sta prendendo sempre più piede,
soprattutto perché è uno sport nato dalla fusione di molti
stili di combattimento largamente praticati come la Boxe, la
Muay Thai, il Brasilian Jiu Jitsu, il Judo e il Wrestling (o lotta
libera) e permette quindi allenamenti molto variati e mai
ripetitivi.
Io ho iniziato quasi per caso, per tenermi in forma e imparare
a difendermi, approdando dopo pochi mesi di pratica alla
palestra dove mi alleno tutt’ora, l’Hung Mun Studio di Roma.
Lì ho potuto fare un salto di qualità decisivo e ho capito quale
fosse la mia vera vocazione: combattere.
Ho lasciato l’università e il lavoro da body piercer per
dedicarmi anima e corpo alla pratica quotidiana di questa
meravigliosa disciplina e arrivare a competere a livello
internazionale. L’anno scorso, insieme ai miei compagni
dell’Hung Mun Team, ho disputato il Mondiale di MMA
nella categoria femminile 125 lbs a Las Vegas guadagnando
una medaglia di bronzo. La sconfitta in semifinale mi ha
motivata più che mai e quest’anno, grazie alle durissime sedute
quotidiane di allenamento col team dell’Hung Mun Studio, mi
sono nuovamente qualificata per affrontare la sfida per il titolo
mondiale che si svolgerà tre il 6 e il 12 luglio sempre a Las
Vegas, con la speranza di portare il tricolore sul gradino più
alto del podio del Campionato Mondiale di Mixed Martial Arts.
Per quanto questa disciplina richieda uno stile di vita rigido,
un’alimentazione sempre sotto controllo e doppi allenamenti
6 giorni su 7, riesco a coltivare (più come hobby che come
lavoro) la mia carriera da fotomodella tatuata, soprattutto
grazie al sito web SuicideGirls.com per il quale poso dal
2007. La mia passione per la fotografia mi ha portata ad
apparire sulle pagine di numerose riviste di tattoo e di moda
“alternativa” e a comparire in qualche videoclip e serie tv.
Quando non sono in palestra o sul set mi piace fare lunghe
passeggiate nella natura col mio cane Panna, cucinare per
i miei amici e dedicarmi alle pagine Instagram e Facebook
tramite cui ricevo il caloroso supporto di tutti quelli che mi
seguono e mi sostengono!
Eden Von Hell
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MH: Lo so che è una domanda scontata, ma è quella che si
farebbe qualsiasi maschio appena ti vede: libera o in coppia?
Qual è la tua situazione sentimentale?
EDEN: Gli allenamenti occupano gran parte della mia giornata e
la sera ho solo voglia di riposare, quindi la mia vita sociale è ridotta
quasi a zero... Non riesco a coltivare relazioni che durino più di
qualche settimana.
MH. Dal tuo curriculum si capisce molto bene una cosa: prima
viene il ring e i combattimenti, poi il lavoro di body piercer e
fotomodella. Come ti senti a passare da un lavoro all’altro?
EDEN: Ho sempre considerato la fotografia una passione e un
hobby da coltivare nel tempo libero e ho scelto di posare solo quando
mi va e quando mi trovo davvero in sintonia con un fotografo
o quando il progetto mi interessa particolarmente. Per quanto
riguarda il mio lavoro da body piercer ho la fortuna di collaborare
con lo studio di un caro amico appassionato anche lui di MMA,
il Monkey Business Tattoo nel quartiere Parioli di Roma, che
mi permette di lavorare su appuntamento e gestirmi gli orari
compatibilmente con gli allenamenti.
MH. Eden von Hell: come mai questo nick name? Facci
conoscere il tuo paradiso e il tuo inferno e spiegaci come li fai
convivere dentro di te?
EDEN: Sin da giovanissima la delicatezza dei miei lineamenti ha
sempre contrastato con l’impetuosità del mio carattere. È un nome
d’arte che mi descrive a pieno. Sono testarda e impulsiva e anche il
mio sguardo più dolce può diventare tagliente e feroce in un battito
di ciglia.
MH. Prima di essere una combattente e una fotomodella, quali
erano i tuoi sogni?
EDEN: Ho studiato e lavorato come educatore cinofilo per parecchi
anni. Pensavo fosse quello il mio futuro perché amo moltissimo
i cani e gli animali in generale. Finché un giorno il richiamo
della lotta è diventato così forte da non permettermi di fare altro.
Credo che combattere sia una vocazione: è un fuoco che nasce dal
profondo e brucia finché la porta della gabbia non ti si chiude alle
spalle.
MH. Quando e a chi hai dato il tuo primo pugno? Che cosa ti è
piaciuto di questo sport?
EDEN: Ai tempi del liceo ero abbastanza agitata, non accettavo
provocazioni. Ho cominciato ad allenarmi anche per imparare
a tenere sotto controllo gli impulsi e pensare prima di agire. Ho
scoperto che preferisco essere lucida quando gli altri perdono il
controllo.
MH. Essere una fotomodella che tira pugni ti fa sentire
diversa, speciale?
EDEN: Mi fa sentire meno esposta ai “rischi del mestiere”: non mi
è mai capitato di essere infastidita sul set, ma se dovesse capitare
penso che saprei come comportarmi.
MH. Come conquisti l’uomo che ti piace: con un pugno, un
calcio o un bacio?
EDEN: Lo invito ad allenarsi con me! Se non si tira indietro
davanti a fatica, sudore e qualche livido il passo successivo è una
gara a chi mangia più hamburger :)
MH. Hai un fisico mozzafiato: ma se potessi cambiare
qualcosa che cosa vorresti migliorare?
EDEN: Il mio corpo è il risultato di ore e ore di allenamento.
Quando preparo un match mi sottopongo a diete rigidissime e a
intense sessioni di preparazione atletica. Me lo sono guadagnato
duramente e ne sono orgogliosa. Se voglio migliorare qualcosa ne
parlo col mio allenatore, Fabio Ciolli. Lui sa cosa fare.
MH. Come sei diventata e che cos’è una Suicide Girl?
EDEN: SuicideGirls.com è un sito d’oltreoceano che si è posto
come obiettivo di ridefinire i canoni comuni della bellezza
femminile, proponendo qualcosa di diverso da quello che ci
propongono i mass media. Siamo più di 2500 ragazze provenienti
da tutti gli angoli del mondo, tutte molto diverse tra loro e con una
forte personalità che traspare dai nostri servizi fotografici, per i
quali scegliamo noi stesse ambientazione e look. Mi è sembrata
la giusta cornice per esprimere la mia femminilità arricchita
dalla mia passione per i tatuaggi, diventati poi negli anni la più
evidente linea di demarcazione tra una modella classica ed una
modella “alternativa”.
MH. Qual è la copertina sulla quale vorresti essere nei tuoi
sogni (oltre a Men’s Health naturalmente)?
EDEN: Probabilmente “UFC: the Official Magazine”, la rivista
che si occupa dei professionisti più affermati del mondo delle
Mixed Martial Arts.
MH. Come ti vedi da qui a dieci anni?
EDEN: In palestra, a insegnare alle nuove generazioni di donne
che si avvicineranno a questo sport meraviglioso, dopo aver
arricchito la bacheca del team Hung Mun con nuove cinture e
trofei.
MH. Come si conquista una ragazza che tira pugni e che può
farti male?
EDEN: Mostrando rispetto per le sue scelte e offrendo sostegno
nei momenti difficili, come bisognerebbe fare con qualsiasi altra
donna.
MH. Un consiglio per i nostri lettori da una bella ragazza
appena scesa dal ring?
EDEN: Tratta ogni donna come vorresti che gli altri uomini
trattassero tua madre o tua sorella.
MH. Com’è il tuo uomo ideale?
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Pochi anni fa Les Mills ha immesso sul mercato 3 programmi da trenta minuti in small group basati su allenamenti ad alta intensità: Grit Strength, Grit Plyo e Grit Cardio, denominati Grit Series per fare riferimento all’insieme dei 3 programmi. Ciascuno dei 3 formati Les Mills Grit – Strength, Cardio e Plyo – utilizza movimenti semplici e integrati progettati per allenare la potenza esplosiva. La potenza è la chiave per allenarsi ad alta intensità.Ricerche innovative nel settore hanno dimostrato che i programmi HIIT (High Intensity Interval Training), di cui il Grit fa parte, accelerano la perdita di grasso e offrono vantaggi tali da migliorare la salute e il benessere in solamente 30 minuti di workout. Les Mills Grit Series garantisce la combinazione perfetta di esercizi e brani musicali appositamente scelti per motivare il partecipante a lavorare in maniera intensa, sviluppando la capacità a bruciare grassi anche nel periodo post allenamento.
Da oltre 30 anni Les Mills è il leader del settore dei corsi collettivi, con milioni di persone che praticano i corsi ogni settimana in più di 80 Paesi nel mondo. Dal lontano 1968, quando Leslie Mills aprì il suo primo fitness club in Nuova Zelanda, ad oggi, il sistema di programmi precoreografati Les Mills ha visto la nascita e lo sviluppo di una decina di corsi fra cui Bodypump, Bodybalance, Bodycombat, le cui musiche e coreografie vengono rinnovate ogni trimestre. Leggi e scopri perché e come funzionano!
LES MILLS GRIT È LA SEDUTA DI ALLENAMENTO CONCEPITA
PER ADATTARSI AI BISOGNI DELLA TUA VITA ATTIVA.
PERCHÉ IL GRIT: aumenta la forza e la massa muscolare costruisci un corpo agile, potente e atletico brucia i grassi durante e dopo l’allenamento raggiungi i tuoi obiettivi in breve tempo
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IL PLANNING DI ALLENAMENTO
A partire dalla settimana #5 combina i 2 circuiti per tre volte alla settimana, alternando 30” di lavoro e 30” di recupero.
Lunedì
CIRCUITO FORZA
Martedì
CIRCUITO CARDIO
Giovedì
CIRCUITO FORZA
Venerdì
CIRCUITO CARDIO
1 serie 30” lavoro e 30” recupero
1 serie 30” lavoro e 30” recupero
1 serie 30” lavoro e 30” recupero
1 serie 30” lavoro e 30” recupero
2 serie 30” lavoro e 30” recupero
2 serie 30” lavoro e 30” recupero
2 serie 30” lavoro e 30” recupero
2 serie 30” lavoro e 30” recupero
2 serie 30” lavoro e 30” recupero
2 serie 30” lavoro e 30” recupero
2 serie 30” lavoro e 30” recupero
2 serie 30” lavoro e 30” recupero
2 serie 30” lavoro e 15” recupero
2 serie 30” lavoro e 15” recupero
2 serie 30” lavoro e 15” recupero
2 serie 30” lavoro e 15” recupero
2REMATORETieni i piedi alla larghezza delle anche, le
ginocchia leggermente piegate e le mani
di fianco alle cosce. Con il petto verso l’alto
e l’addome contratto, porta la sbarra dalle
ginocchia all’ombelico, stringendo lo
spazio tra le scapole.
3SQUAT PRESSCon i piedi appena più larghi delle anche, il petto in
alto e l’addome contratto, parti con la sbarra alle
clavicole. I glutei scendono in basso e indietro
appena sopra la linea del ginocchio, mentre le
ginocchia guardano in fuori rispetto alla punta dei
piedi. Quando sei con le gambe tese fai una pausa
con la barra alle clavicole e poi spingi la barra sopra la
testa, mantenendo i gomiti leggermente in avanti e
gli addominali contratti.
1CLEAN & PRESSSolleva la sbarra vicino al corpo. Piega le ginocchia per infilarti
sotto la barra e porta la sbarra davanti alle clavicole in un mezzo
squat. Usa le gambe per spingere la sbarra in alto e contrai
l’addome per spingere la sbarra sopra la testa. Con i gomiti
leggermente in avanti quando la sbarra è in alto, fai un doppio
squat ogni volta.
CIRCUITO FORZA
AAA A
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B B
B C
C
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Gli esercizi proposti provengono dalle ultime release di Grit Strength e Grit Cardio.Trainer: Brian Pascanet
4HOVER CLIMBERCon i gomiti sotto le spalle, la schiena lunga e dritta e l’addome contratto, porta il ginocchio verso il gomito corrispondente. Usa l’addome per mantenere le anche sempre alla stessa altezza.
1TUCK JUMPParti da uno squat parziale con i piedi più larghi delle anche. Fletti le anche per guidare le ginocchia verso il petto mentre tieni l’addome contratto.
2CORSA IN 3 PASSIAbbassati in uno squat a gamba singola e spingi con l’esterno del piede in modo da mandare l’altro ginocchio verso l’esterno in un cambio di direzione.Ricordati di tenere il petto verso l’alto e di scivolare con le anche in basso e all’indietro.
AA ABB BC
CIRCUITO CARDIO
3SQUAT BURPEE CON JUMPCon i piedi larghi più del bacino, il sedere indietro appena sopra la linea delle ginocchia, l’addome contratto e le braccia in avanti, in linea con le spalle, salta all’indietro con i piedi. Atterra con le mani dritte sotto le spalle e la schiena lunga, forte e dritta. Nel ritorno piega le ginocchia per atterrare di nuovo nella posizione di partenza.
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Nuovo direttore, nuova giuria, nuovi criteri di selezione e di premiazione...
110 FESTIVAL DI CANNES
/Movie/B
ook/italian Start UP/M
usic/Style War/Travel/G
rooming/Story
168
LUGLIO-AGOSTO 2015
MH
Life
110 MENSHEALTH.IT |
MH Life
di Loris Casadei
FESTIVAL DI CANNES 2015
/Movie
Nuovo direttore, nuova giuria, nuovi criteri di selezione e di premiazione. Questa edizione del Festival di Cannes ha definitivamente eliminato la famiglia, non solo quella allargata della civiltà rurale di ogni continente, ma anche quella piccola bor-ghese madre padre e figlio delle periferie urbane.
Possiamo incominciare con Rams del regista Grimur Hakonarson, vincitore di Un Certain Regard, la rassegna parallela alla Palma d’Oro. In una Islanda agricola una piccola comunità di allevatori di pecore vive i suoi drammi per la presenza di un devastante virus ovino che impone l’abbattimento di tutti i capi di bestiame. In un paesaggio spettrale di precipitazioni nevose e tempeste di vento si consuma anche il ritrovamento affettivo di due fratelli vicini di fattoria che non si parlavano da quarant’anni. Ancora più esemplificativo del tema è il giapponese An, che prende il nome da una pasta dolce di fagioli rossi alla base del dorayaki, uno tra i
più famosi dolci da street food in Giappone. Il regista Naomi Kawase racconta con delicate pennellate il dramma di tre esseri soli, un uomo che si autopunisce per un omicidio involontario, una vecchia isolata dall’infanzia per la lebbra e una giovane studentessa con la madre troppo impegnata a trovarsi un nuovo compagno per curarsi di lei. Ancora meglio il greco Yorgos Lanthimos con un film low budget paradossale e ironico, che potrebbe diventare cult, The lobster ovvero l’aragosta. Siamo in una società senza colori e sentimento: a 45 anni scapoli e nubili devono convergere in un hotel purgatorio in riva a un lago melanconico in una Irlanda autunnale,
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MH Life
/Movie
per essere convertiti in un animale di loro
scelta. Il protagonista, l’attore Colin Farrel,
ha passivamente deciso per il crostaceo
del titolo. Ma vi è ancora una possibilità,
tra gli ospiti si può incontrare il consorte.
Ovviamente tristi connubi senza amore che
spesso sfociano in tragedia. Il nostro Colin
non sopporta l’improvvisata compagna e si
rifugia in un bosco, dove trova una comunità
ribelle, nella quale però vige una regola
contrapposta ma altrettanto crudele: ognuno
è libero ma il sesso è proibito. L’amore scoppia
all’improvviso, ma il fatto viene punito con la
cecità per entrambi. Commedia dell’assurdo,
senza sorrisi né pianti, ogni attore è solo
una maschera e i visi non hanno mimica.
Sembra che il regista abbia costretto più di
un attore a vivere alcuni mesi a base di pizza
e cheeseburger, coca cola e patatine fritte
per rendere tutti i lineamenti più rotondi e i
visi paffuti. Amori e coppie impossibili anche
in The high sun del croato Dalobor Matanic.
1991, l’inizio delle ostilità etniche fa sfociare
nel dramma un amore adolescenziale tra
due giovani di opposte nazionalità. 2001, alla
fine della guerra una ragazza fa ritorno al
suo paese distrutto e non riesce ad accettare
un sentimento di un giovane della parte
opposta: dieci anni di odio non possono
essere ricomposti velocemente. 2011, il clima
sembra cambiato e i “rave” alcolici e a base
di droga apparentemente hanno ricomposto
la questione etnica, ma la redenzione nelle
braccia di una ragazza madre a suo tempo
abbandonata non è facile. In sala viene
salutata la molto presente Isabella Rossellini
in una sahariana marrone senza pretese così
come il trucco è minimale. Possiamo citare
anche Nahid della iraniana Ida Panahandeh.
L’attrice Sareh Bayat si muove con caparbietà
in un universo dominato al maschile per
mantenersi libera con la propria figlia. Un
nascente amore, reso possibile dalla clausola
del matrimonio temporaneo, mette a rischio
l’affido della figlia e le autorità maschili. L’ex
marito drogato e giocatore d’azzardo e il
fratello succube della morale tradizionale
non ne rendono facile la vita. Vorrei ricordare
anche Alias Maria del colombiano Jose Luis
Rugeles. Siamo nella giungla ai giorni nostri.
Maria è una tredicenne bambina soldato.
Niente giochi o scuola ma ordini brutali, fuga,
guerriglia e una gravidanza che va tenuta
segreta per evitare un aborto d’ordinanza.
Shampoo e cerchietti per capelli valgono più
di un orologio Chopard. Ma il racconto più
toccante è Our little sister, titolo originale
Mimachi Diary. Tre sorelle ventenni vivono
da sole, abbandonate presto dal padre che si
è risposato e dalla madre sempre assente e
lontana. Al funerale del genitore incontrano
la tredicenne sorellastra restata orfana e la
adottano. Una nuova famiglia si è ricreata, ma
senza padri né madri. Bellissime e bravissime
tutte e quattro le protagoniste. Regista, il
giapponese Kore Eda Hirokazu. Tutti film da
vedere se troveranno una loro distribuzione.
Probabile, per Cannes, tra divismo, passerelle,
polemiche sull’obbligatorio tacco-dodici,
smoking altrettanto di regola, grandi feste
Il mondo dei corti. È da qui
che nascono i futuri grandi
registi. Come in ogni Festival
che si rispetti, grande
attenzione ai giovani e alla
loro produzione. Mi ha molto
colpito Il ritorno di Erkin di
Maria Guskova. La storia narra
di un uomo in una piccola
cittadina nel lontano
Kirghistan che esce da
prigione. Dieci anni prima
aveva ucciso un conoscente
durante una rissa. Ora tenta di
riprendere una vita normale
ma scopre che molto è
cambiato. Maria Guskova
conquista il terzo premio a
Cannes.
L.C. Maria, complimenti,
storia delicatissima e
girata con grande
attenzione ai colori, alle
sfumature e alle
inquadrature. Come è nata
la storia?
“A Mosca avevo conosciuto
un giovane tagiko che
svolgeva umili lavori per
guadagnare soldi per la
famiglia in quanto il padre era
in galera per un omicidio.
Intervista a Maria Guskova
112 MENSHEALTH.IT |
MH Life
/Movie
degli sponsor del luxury e una flotta di yacht al largo che quasi impediva di scorgere il blu del mare. In realtà quest’anno più che mai ha mostrato di essere la vera capitale del mercato distributivo. Qui da segnalare che la Cina è divenuta, dopo gli Usa, il secondo mercato sia per biglietti sia per le sale, con incrementi dell’ordine del 40%, mentre l’India da anni è prima in classifica per pellicole prodotte (Bollywood) ed è in arrivo una nuova guerra nel settore dei cartoni animati tra Russia e Stati Uniti. Dopo aver utilizzato per anni cartoonist russi per la bravura low cost, ora gli americani soffrono la concorrenza di una fantasiosissima produzione. Non a caso uno dei grandi eventi di questa edizione è stato il lancio di Inside out, il cartone della Pixar e la megafesta in suo onore sulla spiaggia. Un altro filone pesantemente visibile è il dramma dell’Africa e del Medio Oriente. Si pensi al bellissimo Timbuctu dello scorso anno, ma nella sua parte finale, in Europa. Il vincitore della Palma d’Oro è Dheepan del regista francese Jacques Audiard. Sul podio a ricevere il premio l’ex guerriero bambino cingalese, oggi scrittore Jethusatan Srinivasan. La storia: un guerriero tamil intravede la imminente sconfitta e fugge con una donna sconosciuta e un bambino
rifugiandosi nella banlieu parigina. Si finge una famiglia e lavora sodo per ricostruire una vita sino a che non è costretto a tirare fuori i denti per salvare il poco costruito. Ancora più realistico, quasi un documentario, Mediterranea. Jonas Carpignano, giovane regista italo-americano, racconta le speranze e le illusioni di due giovani del Burkina Faso, che decidono di espatriare con la speranza di costruire un futuro per le loro famiglie. Il viaggio a piedi nel deserto, le vessazioni dei predoni libici al confine, il viaggio in gommone e l’arrivo a Lampedusa.Arriva il fine settimana e i frequentatori del Festival crescono a dismisura e si consuma il dramma dello status, misurato dal colore del badge. In basso alla scala il nero, i lavoratori dello spettacolo, che per definizione devono soffrire per entrare, poi il giallo, il mio, appena superato dal blu. Siamo una dignitosa classe operaia che deve stare al suo posto. Segue il rosa, la classe media e infine l’aristocrazia, il bianco, rarissimo, oggetto di collezione. Ricordatevi nei prossimi eventi che l’autografo è fuori moda sostituito dal selfie e gli attori non si tirano indietro. Non escono dalla tradizione di cattiveria e crudeltà tutti i film della Corea del Sud, tutti da non perdere se si ama il noir e si ha lo
Pensavo a una storia su di lui
ma poi, dopo aver visitato il
genitore in prigione, ho
cambiato idea e ho impostato
la storia sulla figura centrale
sul padre. Per il luogo invece
nessuna esitazione, tra l’altro
in un paese lontanissimo, a
4.000 km da Mosca, ove non
era mai stata in funzione una
cinepresa. Un anno prima del
“ciak si gira” siamo stati sul
posto e abbiamo deciso tutte
le inquadrature, la luce, i
colori, la stagione. Forse
nessuno ci crederà ma per la
sceneggiatura ho impiegato
quasi un anno e un anno per
le riprese. I miei modelli? Amo
molto il neorealismo italiano e
tra i russi Tarkovskij è
sicuramente il regista da me
più amato.”
L.C. Come ha scelto gli
attori, in particolare il
bravissimo Mamasaliyev, il
protagonista.
“Ho scelto di lavorare con
persone comuni.
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MH Life
/Movie
stomaco forte. Chi non ricorda il Leon d’Oro
a Venezia nel 2012 di Kim Ki Duk con il suo
Pietà? E così a Cannes Coin Locker girl, Office,
Madonna e The shameless. Quest’ultimo del
regista Oh Seung Uk porta avanti una storia
tipica dell’hard boiled school americana. Un
omicida ricercato da un detective altrettanto
ostinato e cinico. Una femme fatale sfruttata
da entrambi, la bella e intrigante Jeon Do
Yeon, premio miglior attrice a Cannes nel
2007. Una trama più originale la troviamo in
Madonna, dove un’infermiera viene assunta
in una clinica di lusso. Un ricchissimo e
potente industriale è in coma da dieci anni,
tenuto in vita a colpi di trapianti da un figlio
diseredato che verrebbe a perdere tutto alla
morte. Ma l’infermiera saprà dare il giusto
valore alla vita umana.
Evito di parlare della pur meritevole
produzione italiana, rimasta a bocca asciutta
in termini di premi, ma a lungo in pole
position, e preferisco dedicarmi a un piccolo
capolavoro, Degradè dei fratelli Tarzan e
Arab Nasser. Siamo nella striscia di Gaza. In
un negozio di estetista parrucchiera (chissà
perché russa), sono costrette a fermarsi per
una giornata tredici donne a causa di una
violenta faida che insanguina le strade.
Cemetery of splendor non fa presagire bene:
nonostante tredici anni per fare il film, le
inquadrature scorrono lente. Anche il tema
non aiuta, dove si mescolano fibre ottiche
e leggende tradizionali. Una sintesi della
trama la si può avere da una battuta della
protagonista: “la città è noiosa, meno male
che ci sono i soldati in coma”. Con il cuore
greve assisto a Las elegidas di David Pablos,
una sorta di manuale di istruzione per il
giovane Ulisses su come intraprendere
il mestiere di gestore di bordello in un
Messico crudele ma credibile. Tema di nuova
antropologia, così come Taklub di Brillante
Mendoza, dove una piccola comunità nelle
Filippine tenta di reagire alla distruzione
operata dal tifone Hayan nel 2013.
Una microstoria per rappresentare un
evento epocale anche in The fourth direction
dell’indiano Chauti Koot, che narra in una
piccola fattoria nella piana del Punjab la
guerriglia dei Sikh per l’indipendenza contro
il governo forte di Indira Ghandi e l’assalto
al Golden Temple nel 1984. I sanguinosi
eventi sono ascoltati con i tempi della civiltà
agricola, dove la mungitura o il ruminare delle
mucche sono fatti altrettanto preziosi. La
nostalgia è ovunque, così come il sentimento
di attesa e paura in ogni istante. “Ora che sei
cittadina, quando mai troverai il tempo?”
sentenzia uno dei personaggi. Bene, alla fine
un film francese mi ridarà tranquillità e un
sorriso. Invece no, le commediole ci sono
ma girano nelle sale comuni e non sono al
Festival. Qui proiettano Marguerite e Julien,
poco apprezzato da giornalisti e critica.
Una storia peccaminosa con la cinepresa in
mano all’attrice ora regista Valerie Donzelli
e Geraldine Chaplin tra gli interpreti. Nella
Francia del 1600 due fratelli di una piccola
nobiltà di provincia si amano e vanno
incontro alla loro sorte infausta. Perché “in
10, 100, 1000 anni l’incesto è un crimine e
tale resterà” come dice il Consigliere di Stato.
Sembra che non siano ancora al corrente delle
ultime scoperte della moderna antropologia,
che vuole il divieto dell’incesto come regola
per obbligare uno scambio tra comunità. Il
ritmo è finalmente veloce e la scabrosità della
trama è fortemente attenuata dall’artificio
di raccontare la storia a un gruppo di giovani
fanciulli, con l’intervento di luoghi e chiavi
di lettura moderni, appaiono le radio, le
automobili e il gioco del calcio.
A molti non ho dato alcuna
sceneggiatura, volevo che
fossero liberi e spontanei.
L’attore principale mi ha
convinto dopo che gli ho
chiesto a bruciapelo di
improvvisare una danza per
me e ho notato che non
faceva caso alla macchina da
presa. Tra l’altro ho deciso di
girare con inquadrature fisse
per rendere bene la
sensazione di solitudine della
gente e di staticità della vita
del villaggio.”
L.C. Vedo nei suoi occhi
azzurri una inquietudine
che non la abbandona mai.
Quando si sente tranquilla,
quando prova una
sensazione di benessere?
“Quando sono in pace con
me stessa, quando non ho
sensi di colpa nei confronti di
nessuno, quando suono
l’organo, quando sono sola in
montagna ma con una
splendida vista sul mare”.
114 MENSHEALTH.IT |
MH Life
/Book
È un Francesco Acerbi molto emozionato quello
che si racconta, alla presentazione del suo libro
– scritto a quattro mani con il giornalista Alberto
Pucci – “Tutto bene – La mia doppia vittoria
sul tumore”. La storia parla di determinazione,
voglia di lottare, tenacia e forza d’animo e si può
riconoscere tutto lo spirito di Acerbi, che non ha
mai ceduto di fronte al tumore e, anzi, è tornato
ad avere una vita normale. “La malattia mi ha
cambiato la vita, adesso sto molto più attento
sia al mio stile di vita che alle piccole cose della
vita” – racconta Acerbi – “All’inizio ero abbattuto,
non mi ponevo più traguardi e obiettivi e non
avevo voglia di lottare. Poi con il tempo ho ripreso
a combattere sia contro la malattia sia, poi, per
guadagnarmi spazio sul campo di calcio”.
Ripercorrendo la propria carriera, dalle
giovanili del Brescia al Sassuolo, fino ad
arrivare all’azzurro della Nazionale, il difensore
racconta con grande emotività e trasporto la sua
storia, sperando che possa essere di esempio
anche per gli altri. “Quello che mi è successo
spero possa dare conforto e speranza a chi sta
passando quello che ho dovuto affrontare io”
continua Francesco Acerbi, “Il mio esempio è
la dimostrazione che recuperare da un tumore
è possibile e, con uno stile di vita sano, si può
lasciare tutto alle spalle”.
Da questa esperienza Acerbi ha imparato tanto e
non vuole dimenticare chi, come lui, è alle prese
con la stessa battaglia. È per questo che a margine
della presentazione del libro il difensore del
Sassuolo, insieme al Professore Andrea Salonia,
direttore dell’Urological Research Institute del
San Raffaele di Milano, ha presentato un progetto
per la nascita di una fondazione dedicata alla
Un libro che aiutaA dimostrazione della
volontà del giocatore di
schierarsi in prima fila
nella sensibilizzazione e
nella lotta ai tumori e
nell’aiutare associazioni e
realtà che hanno come
fine quello di aiutare il
prossimo, arriva la scelta
di donare i proventi della
vendita del libro. Parte di
questi saranno destinati a
Play For Change, la charity
sostenuta da Football
Capital, società che segue
l’immagine, la
comunicazione e la
carriera sportiva di Acerbi.
Altri ricavi saranno
destinati al Centro di
Oncobiologia
Sperimentale
dell’Università di Palermo
e al San Raffaele di
Milano. All’istituto
milanese sarà devoluto 1
euro per ogni copia
venduta, che andranno a
supportare la
collaborazione tra il San
Raffaele e Francesco
Acerbi per il loro progetto.
TUTTO BENEFrancesco Acerbi, difensore del Sassuolo, racconta la sua vittoria sul tumore e come la malattia gli ha cambiato la vita.
| MENSHEALTH.IT 115
/Book
MH Life
ricerca e alla cura dei tumori maschili, che vedrà coinvolto in prima persona proprio il difensore del Sassuolo.
Che cosa ti ha spinto
a raccontare la tua
storia e come ti sei
sentito mentre la
scrivevi?
Il motivo è molto semplice: con la mia storia voglio dare forza e incoraggiamento a tutti quelli che stanno vivendo la mia stessa situazione. Ci sono tantissime persone, e nel mio periodo di malattia li ho conosciuti, che soffrono quotidianamente e, in alcuni casi, perdono la voglia di lottare. Ed è proprio questa voglia che non deve mai mancare perché dal tumore si può uscire completamente come ho fatto io. Ed è proprio l’obiettivo di questo libro, spingere la gente a lottare sia nel combattere la malattia sia nelle cose quotidiane della vita. Scriverlo è stato molto emozionante, perché mi ha permesso di ripercorrere tutta la mia malattia, con gli alti e i bassi, con le persone che mi sono state vicine e con quelle che ho incontrato nel mio percorso. Mi ha fatto apprezzare ancora di più la mia vita e il lavoro che faccio, che affronto ogni giorno con la massima dedizione e la voglia di spingermi al massimo.
Come è cambiata la tua vita dopo la malattia?
Affronti le sfide e le difficoltà (sia sportive sia
di vita quotidiana) in modo diverso ora?
Dopo la malattia ho iniziato ad apprezzare veramente ogni singola sfumatura quotidiana della vita. Oggi tendo ad essere meno impulsivo e più riflessivo e a contare fino a 10 prima di agire. Senza dubbio un insegnamento fortissimo che mi porterò dietro è quello che ogni piccola cosa può essere importante e non bisogna mai essere superficiali. Sicuramente le difficoltà le affronto con maggiore spirito di sacrificio. Dopo aver combattuto la malattia adesso cerco di essere sempre propositivo e determinato. Magari in alcuni frangenti della mia carriera, prima della malattia, mi sentivo appagato: oggi questo non succede nella maniera più assoluta.
Come sono cambiate
le tue abitudini in
ambito sportivo?
Soprattutto
in termini di
alimentazione e
allenamento.
Ovviamente ho dovuto cambiare qualche abitudine. Oggi ho un’alimentazione e uno stile di vita più sano, con meno vizi. A livello di allenamento non è cambiato molto,
continuo ad allenarmi come sempre anche d’estate e, vi svelo una curiosità, poco tempo fa abbiamo fatto dei test atletici con la squadra e sono risultato il migliore.
Cosa ti fa stare bene?
Come ho già detto, dopo che hai dovuto affrontare una malattia come il tumore, ti innamori della vita, di tutto quello che ti circonda. Ci sono tante cose che mi fanno stare bene! Anche una semplice serata con gli amici mi rilassa e mi rende felice. Poi ho naturalmente il mio lavoro, il più bello del mondo, che amo e non può che farmi stare bene.
Pratichi altri sport magari durante il tempo
libero o per rilassarti?
Visto quello che faccio sono impegnato con lo sport 10 mesi su 12 e ho poco tempo per fare altri sport. Ovviamente in estate, dopo le due canoniche settimane di pausa e relax giusto per staccare la spina, ricomincio ad allenarmi per farmi trovare pronto. Ma l’allenamento si basa su corsa, soprattutto, e un po’ di lavoro in palestra. Lo faccio in modo da presentarmi al raduno di agosto in forma e già pronto atleticamente.
I calciatori sono un punto di riferimento
per molti giovani. Quale consiglio ti senti di
dare a chi vuole intraprendere la carriera di
calciatore professionista?
Il consiglio è lo stesso che darei a chi legge il mio libro: mai mollare! Se un ragazzo nello sport, come nella vita, vuole raggiungere traguardi ed obiettivi, non deve e non può mai cedere, deve andare avanti per la propria strada e cercare di migliorarsi giorno dopo giorno, senza mai sentirsi appagato.
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MH Life
/Italian StartUP
Abbiamo girato l’Italia alla ricerca di giovani imprenditori che, nonostante i tempi si sono dati da fare spingendo al massimo e costituendo aziende partendo da zero, incoraggiando altri giovani a farlo, il tutto nel nome del Made in Italy, della creatività e della professionalità manifatturiera del nostro paese che tante volte viene dimenticata. Utilizzano i nuovi mezzi di comunicazione, aggrediscono il pubblico a colpi di social e post di celebrity per ricavarsi una fetta di mercato che possa farli conoscere in tutto il territorio e anche all’estero!
LR WONDER COMPANY nasce da
un sogno, dal sogno del ventisettenne
Lorenzo Riva partendo direttamente dal
vertice, dall’idea del lusso e di ciò che è
raffinato, dalle sue passioni che si vedono
soprattutto nei prodotti e nelle grafiche,
dagli ingredienti ricercati come il caviale
e il veleno d’ape. Tutto questo fa di questa
startup un’azienda giovane e innovativa
che presenta una visione del tutto unica nel
settore della bellezza, posizionandosi in un
segmento di mercato accessibile a tutti!
I cosmetici LR nascono come abiti da
indossare e infatti come nel mondo della
moda, LR realizza delle vere e proprie
collezioni seguendo le ultime tendenze.
Gli italiani che ci mettono la faccia!
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spicca tra tutti: è composta
da un efficace cocktail di
principi attivi tra cui il
preziosissimo caviale, da
sempre considerato una
delle prelibatezze alimentari
più preziose e costose al
mondo. Ricco in proteine,
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oligoelementi, lipidi e
aminoacidi, il caviale è noto
come ottimo alleato contro i
segni del tempo, nonché
come potente fonte
antiossidante per la pelle.
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MH Life
/Italian StartUP
Beauty Drink è un
integratore alimentare
concepito per fornire
all’organismo tutti i nutrienti
indispensabili per favorire e
migliorare l’idratazione
dell’epidermide, sostenere il
tono e la compattezza
cutanee oltre a contrastare
l’azione dannosa dei radicali
liberi che si può manifestare
con l’invecchiamento
precoce e la comparsa di
rughe. La formula di Beauty
Drink è composta da:
collagene, acido ialuronico,
cellule staminali vegetali
estratte dalla quercia e
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I prodotti LR vantano alta qualità, avanguardia cosmetologica, aromi particolari e principi attivi adatti a prendersi cura della bellezza della pelle oltre ad un lussuoso ed accurato packaging.
Tra le novità di quest’anno il beauty drink,
da dove la scelta di puntare su questa
tipologia di prodotto?
È importante diversificare, ritagliarsi uno spazio
del mercato libero. Molti mi suggerivano di
produrre un integratore, ma non mi andava di fare
quello che già facevano altri. Poi ho letto che
Coca-Cola aveva acquistato un’azienda di beauty
drink... allora mi sono detto perchè no? Ho
sviluppato così il concetto di “bellezza da bere”
che permette di catturare un pubblico trasversale
e creare un mercato che in Europa non esisteva.
Dopo il veleno d’ape e la crema alla
placenta la novità del 2015 è la crema e il
contorno occhi al caviale. Sempre scelte
azzardate...
Cosa viene in mente se si pensa alle prelibatezze
alimentari più preziose e costose? Il claim infatti è
“il lusso hollywoodiano”. Nel resto del mondo la
crema al caviale oscilla da 250 fino a 960 euro a
seconda della quantità del principio attivo. Per la
mia crema ho usato la stessa quantità di quella da
960 euro, cioè il massimo stabilito per legge ma
ha un costo di 34 euro.
LR conta quasi 3.000 punti vendita.
Pensate di espandervi ancora?
Sì, in 6/8 mesi saremo presenti anche all’estero:
Ucraina, Svizzera, Grecia e Francia. In Italia il
brand si è garantito una certa riconoscibilità. Sin
dall’inizio ho messo in piedi una rete di vendita da
Milano con 20 rappresentanti. Poi, raggiunto un
certo numero di punti vendita hanno cominciato a
contattarmi i distributori: profumerie, farmacie,
centri benessere.
Dici che il tuo modello è quello di
“vendere un sogno”, qual è il tuo sogno?
Bisogna avere sempre dei sogni. Il mio è quello di
creare un global brand che possa “vestire” la
donna per intero.
INDOSSI IL VESTITO PIÚ BELLO... LA TUA PELLE
118 MENSHEALTH.IT |
MH Life
/Music
Impossibile scrivere di musica in questi giorni
senza parlare di grandi ritorni sulla scena.
Primo fra tutti quello di Ed Simons e Tom
Rowlands. Capostipiti di quella che a lungo
e con fare troppo altezzoso spesso è stata
definita computer music, ovvero i Chemical
Brothers. Il singolo che precede il nuovo album
“Born In The Echoes” si chiama “Go” e vede la
partecipazione del rapper americano Q-Tip. I
due ragazzi di Manchester mi perdoneranno se
sintetizzo e non mi dilungo su un nuovo disco
che si preannuncia stratosferico. Tuttavia qui di
sintesi si parla abbondantemente, soprattutto
di quella analogica. Oscillatori, sinusoidi ed
onde quadre. Un suono caldo che ha riempito
i dancefloor di tutto il mondo per svariati
decenni. Ma partiamo con calma, partiamo
dal principio. Probabilmente, per molti, la
cittadina di Ortisei, accovacciata tra le Dolomiti,
è solo una bellissima località di montagna,
luogo ideale per una tranquilla vacanza
con la famiglia. Niente di tutto ciò. Ortisei è
l’unica vera patria della musica elettronica,
l’epicentro del movimento in quattro quarti,
degli arpeggiatori e dei sintetizzatori. Questo
è il vero luogo in cui è nata la Disco Music.
Contrariamente a quanto si pensa non è
successo negli Stati Uniti, di certo non a New
York o Chicago bensì in Italia, nella provincia di
Bolzano. La data precisa in cui tutto ciò ha avuto
inizio è il 26 Aprile del 1940, il giorno in cui ha
emesso il primo vagito l’imperatore Giorgio, il
più longevo dei DJ: Giorgio Moroder. Orgoglio
nazionale e tributo doveroso a chi ci sta facendo
ballare da più di 40 anni e tuttora non smette,
anzi stupisce tutti con un nuovo album pieno di
collaborazioni illustri. Appena uscito negli store
di tutto il mondo “Déjà Vu” è il quattordicesimo
lavoro in studio di un artista che non ha
eguali, al quale anche icone della dance music
moderna come i Daft Punk hanno tributato il
loro omaggio dedicandogli una traccia nel loro
ultimo disco.
Britney Spears, Kelis, Matthew Koma, Sia,
Kylie Minogue sono alcuni dei nomi che hanno
partecipato a questo ennesimo capolavoro del
genio Italiano. La tua musica vive per sempre, io
alzo il volume, grazie Giorgio.
di Massimo Visconti
God save the gym
BE ALTERNATIVE
VACCINESENGLISH GRAFFITIIndie rock fa rima con Londra
e questo quartetto arrivato al
terzo album non fa
eccezione. Solare,
spregiudicato e
piacevolmente saturo.
THE CRIBSBURNING FOR NO ONEIl famosissimo dj Zane Lowe,
ora in forze alla radio di
Apple ha inserito questo
singolo nella sua celebre
rubrica “Hottest Record in
the World”.
STEREOPHONICSKEEP THE VILLAGE ALIVEUscirà a settembre il nuovo
album della band Gallese
che viene preceduto da un
singolo imperdibile: “C’est
La Vie”.
BRANDON FLOWERSCAN’T DENY MY LOVESecondo album solista per il
leader dei Killers che fa
remixare il suo primo singolo
da Goshfather & Jinco.
Gabriele dice
“Overproduced” ma non fa
smettere di ballare.
Sono mesi caldi per la musica di tutto il globo e non solo per le temperature nostrane ma per il ritorno di così tanti Grandi tutti contemporaneamente. Un viaggio di musica che passa anche dall’Italia e più precisamente dall’insospettabile Val Gardena.
PAUL KALKBRENNERCLOUD RIDERIl padrino della techno, icona del
movimento underground tedesco
farà discutere con il suo settimo
album. Ma noi non smetteremo di
ballare.
LIFELIKE & KRIS MENACEREADY 4 LOVECi sono voluti solo 10 anni per far sì
che il duo di produttori si rimettesse
al lavoro insieme dopo infiniti tour in
giro per il mondo. Il risultato è un altro
fantastico viaggio in quattro quarti.
DROPOUTSLOWLYI tre produttori Californiani
racchiudono tutto il sole della
spiaggia di Santa Barbara in una
nuova collaborazione che già al
primo singolo conquista tutti.
JAX JONESYEAH YEAH YEAHIl giovane produttore, poli
strumentista e songwriter londinese
ha già scalato le classifiche inglesi lo
scorso anno e sembra intenzionato a
farlo di nuovo.
DANCE AND SWEAT
MENSHEALTH.IT 119
/TravelMH Life
Così descrive Tiziano Scarpa nel suo Stabat Mater (premio Strega 2009), le famose
coriste dirette da Antonio Vivaldi per
le quali compose le sue celebri Quattro stagioni. Siamo alla Chiesa della Pietà,
a pochi passi da San Marco a Venezia,
sede dal 1346 dello Spedale della Pietà.
Correva l’anno 1335 e questo era l’unico
ospedale sotto il diretto controllo del
doge e alla fine del ‘300 ospitava già oltre
quattromila bambini. Alle femmine veniva
impartita anche una educazione musicale.
Vivaldi, il prete rosso per il colore della
sua capigliatura o, sostengono qui, perché
le “putte” del coro vestivano di scarlatto,
insegnò alla Pietà tra il 1703 e il 1740 e rese
il coro famoso in tutta Europa. Le coriste
si potevano sposare solo dopo i 40 anni
facendo giuramento di interrompere ogni
attività artistica. Meno fortunate le altre
ragazze destinate a difficili lavori di ricamo.
Mi accompagna Deborah a mostrarmi
merletti e tessuti, stuole e cappe,
tonacelle e piviali, ma anche i capolavori
dell’interno, in primis il grandioso affresco
del Tiepolo nel soffitto ovvero La gloria diMaria Immacolata, peculiare culto alla
Pietà. Si celebra l’8 dicembre e le fanciulle
portavano un fiore di melograno appuntato
sui capelli. E poi dipinti, strumenti
musicali e oggetti liturgici. Solo per i
precisini aggiungo che la Chiesa é degli
anni 1750 e che l’edificio originario sorgeva
sulla adiacente area dell’odierno albergo
Metropole. Volentieri vi mostreranno i resti
del vecchio edificio, sopratutto quattro
colonne inglobate nell’hotel. Ma la vera
scoperta è in archivio dove Giuseppe Ellero
è un vero esperto e racconta storie che
emergono dai polverosi libroni, i cognomi
talvolta dati per disprezzo dagli ufficiali
dell’anagrafe: affanno, nano, derelitto, lutto,
divorato, anatomo, onta. Apro il volume del
1819 e i cognomi sono Cimbali, Nicandro,
Navale. Ci sono talvolta notizie positive:
dopo quattro anni nel 1893 è avvenuto
il riconoscimento di Santa da parte dei
genitori. La mamma bracciante agricola era
finalmente riuscita a sposarsi. L’istituto
ha oggi un presidente Maria Laura Faccini
Castaldini molto impegnato nei vari
progetti delle case famiglia, comunità
e alloggi accoglienza, recentemente ha
lanciato due nuove iniziative, Ascolto
Protetto e Culla Segreta che, per evitare
il fenomeno degli abbandoni in strada,
permette la nascita in strutture protette
senza riconoscimento. Il progetto che le
sta a cuore è capire, con le altre strutture
territoriali, i nuovi disagi dei bambini e
delle mamme ed intenso è il lavoro sul
territorio.
Intensa l’attività concertistica
svolta principalmente dai
Virtuosi Italiani ma con
partecipazioni di orchestre di
tutto il mondo. Non solo
Vivaldi, che non manca quasi
mai, ma Mendelssohn, Bach
e i maggiori compositori del
‘600 e ‘700.
Per info: www.vivaldichurch.it
MUSICA
“La balaustra che circonda i due poggioli è a due fasce: la fascia inferiore è in pietra, quella superiore di metallo dorato, composta da una trina di ornamenti traforati. Così le musiciste che suonano su un poggiolo possono vedere quelle di fronte a loro, sul poggiolo all’altro lato della chiesa, riescono a seguire i loro movimenti e ad accordarsi con Don Giulio che scandisce il tempo. Ma chi sta seduto sulle panche e ci guarda dal basso non può distinguere i nostri volti. Per chi ci guarda da laggiù, seduto sui banchi della chiesa, noi siamo un contorno, una sagoma. Noi siamo un’ombra, un’immaginazione, un sogno”.
CUCINA VENEZIANASe andate in calle Crosera
troverete l’Osteria do
Gobbi, un locale di
ambientazione tipica, con
cucina tradizionale di
grande qualità.
di Loris Casadei
STORIA E MUSICA A VENEZIA
120 MENSHEALTH.IT |
MH Life
/Life Story
di MH Team
LA VOCE DELLA SALUTE
La Georg Solti Accademia di Bel Canto è
nata nel 2004 per preservare la memoria del
leggendario direttore d’orchestra ungherese
Sir Georg Solti. Oggi è una tra le più eloquenti
ed esclusive realtà di formazione per giovani
cantanti lirici e maestri collaboratori giunti a
un momento di svolta della propria carriera
e ha formato oltre 180 cantanti, molti dei
quali hanno già intrapreso importanti
carriere professionali
ottenendo ingaggi di
rilievo ad alcuni dei
festival più rinomati
o presso grandi
teatri internazionali.
Ogni anno sono solo
12 i cantanti e 6 i
répétiteur ammessi,
selezionati tra
centinaia di candidati
provenienti da tutto
il mondo. L’atmosfera
professionale e al
tempo stesso autentica
che caratterizza il
lavoro dell’Accademia
contribuisce
a potenziare,
ottimizzandolo,
lo scambio degli
studenti con maestri,
tutor e insegnanti di
lingua. Gli studenti
vivono immersi nella vita quotidiana e in
tutta la musicalità linguistica dell’Italia più
tradizionale, con l’idea di sviluppare un legame
con la patria dell’opera. Hanno collaborato con
l’Accademia: Thomas Allen, Richard Bonynge,
José Carreras, Daniela Dessi, Mariella
Devia, Mirella Freni, Barbara Frittoli, Angela
Gheorghiu, Leo Nucci, Dennis O’Neill, Luciana
Serra, Frederica von Stade e Kiri Te Kanawa.
NICO DARMANINIl tenore Darmanin, maltese di nascita,
si è fatto da tempo una discreta fama nel
repertorio di Rossini e dell’Opera, debuttando
alla Royal Opera House e alla Vlaamse
Opera. Il suo curriculum passa attreverso la
collaborazione con Gillian Zammit, per poi
spostarsi a Londra a studiare al Royal College
of Music con Rosa Mannion e al National
Opera Studio. Tra le sue interpretazioni
recenti, ricordiamo Il barbiere di Siviglia, la
Cenerentola, il Don Giovanni, i Vespri siciliani,
il Così fan tutte e il Viaggio a Reims.
Quanto è importante la salute per avere una bella voce e cantare ad alto livello?Come cantante d’Opera il tuo corpo è il tuo strumento. Lo devi curare, allenare e formare! Stare bene è alla base di qualsiasi performance vocale e solo se sei in piena e perfetta salute riuscirai a tirare fuori il meglio dalla tua voce. Gli elementi da tenere presente in particolare sono la buona idratazione e l’elasticità di tutto il tuo corpo. L’idratazione è essenziale perché
Canta che ti passa, perché cantare è da sempre un esercizio fisico che trasforma il nostro corpo in uno straordinario strumento musicale. Ecco come e quanto è importante stare bene e mantenersi in forma per cantanti più famosi del mondo dell’Opera. Scopriamo i benefici del fitness e della vita sana per i tenori e baritoni più famosi della Accademia di Bel Canto Georg Solti.
foto
di:
Rya
n G
alea
| MENSHEALTH.IT 121
/Life StoryMH Life
a volte devi cantare per due ore senza mai fermarti. Poi c’è la dieta, dove per esempio devi accuratamente evitare i cibi che danno problemi di reflusso, che possono tagliarti la voce. In generale, uno stile di vita sana e un corpo pieno di energia sono alla base di una buona carriera per qualsiasi cantante d’Opera.
Tu che cosa fai per stare bene? Come curi la tua salute?Seguo un regime alimentare che ritengo adatto a me e che mi fa stare bene. Comincio la giornata con una colazione a base di fibre, che aiutano la digestione e ti danno la giusta quantità di energia. In più pratico costantemente lo yoga che mi procura la massima flessibilità. Lo yoga è fantastico per irrobustire il core e per imparare a gestire bene il fiato e il respiro. Un cantante d’Opera ha sempre bisogno di scaricare la tensione e di essere rilassato. Devi abbassare il diaframma e mantenerlo flessibile, riuscendo sempre a calcolare la quantità d’aria che ti servirà per cantare e respirare, una cosa che si impara con gli anni e con l’esercizio. In più mi piace correre: di solito la mia distanza preferita sono i 7 km, che riesco a fare ovunque, in qualsiasi città io mi trovi, e che corro con un tempo intorno ai 37 minuti almeno 3 volte alla settimana. Ogni giorno, poi, faccio un mio workout di esercizi, ma senza esagerare. Per cantare bene non devi essere stressato, stanco o in tensione, per cui è importante calcolare bene l’esercizio e non strafare o esagerare. Per un cantante come me è importante avere la resistenza per poter cantare due ore di fila senza avvertire la stanchezza o la tensione, a volte senza microfono. La salute e l’allenamento servono anche per mantenere senza sforzo la postura difficile che dobbiamo tenere in teatro. E in ogni caso, stare bene vuol dire cantare a lungo e anche in età avanzata, e mantenendosi giovani nel corpo è più facile restare giovani anche con la mente.
IURII SAMOILOVIl baritono Ukraino è membro dell’Opera
di Francoforte e in questa stagione ha
interpretato Marcello nella Bohème, Dandini
nella Cenerentola e il ruolo di protagonista
del Don Giovanni. Con il teatro di Basilea ha
interpretato il Guglielmo nella commedia
Cosi fan tutte. Nonostante la giovane età
ha già debuttato in opere importanti al
Concertgebouw di Amsterdam, alla Royal
Albert Hall di Londra e alla Alte Oper di
Francoforte. Iurii ha preso parte al Young
Singers Project del Festival di Salisburgo, alla
Mozart Academy del Festival Aix-en-Provence,
alla accademia Solti Te Kanawa di Bel Canto
in Italia e all’Accademia Rossiniana al Festival
dell’Opera di Rossini a Pesaro. Ha lavorato con
molti conduttori come Richard Bonynge, Mark
Soustrot, Marc Albrecht, Jonathan Cohen,
Sebastian Weigle, Riccardo Frizza, Pablo
Heras-Casado, Ben Gernon, Antonio Pappano,
Theodor Guschlbauer, Pier Giorgio Morandi,
e con altrettanti direttori come Jonathan
Miller, Pierre Audi, Dmitri Tcherniakov, Harry
Kupfer, Jens-Daniel Herzog, Peter Stein, David
Alden e Calixto Bieito.
Quanto è importante la salute per avere una bella voce e cantare ad alto livello?Una buona forma fisica è il requisito indispensabile per una performance vocale di alto livello. Il nostro corpo deve essere pronto a lunghe ed estenuanti giornate di prove per la preparazione dello spettacolo. Non solo: “cantare” comporta un continuo utilizzo di quasi tutti i muscoli del nostro corpo e richiede, quindi, un’adeguata “preparazione”. Un po’ come per un atleta olimpico! Una buona condizione fisica (e anche psicologica) ci permette di fidarci del nostro corpo e consente l’automatizzarsi di certi meccanismi… Solo così possiamo essere liberi di interpretare e dare vita al nostro personaggio sul palcoscenico.
Tu che cosa fai per stare bene? Come curi la tua salute?Vado in palestra 3 o 4 volte alla settimana. Mi piace nuotare, quindi vado spesso anche in piscina. Ma soprattutto adoro la sauna! Oltre che liberarci da tossine, scorie e da tutto lo stress accumulato durante le difficili giornate di prova, ha anche effetti benefici sulla respirazione! Per finire, last but not least, con un sereno e lungo sonno facciamo di nuovo il pieno di energie per una nuova giornata di prove!
122 MENSHEALTH.IT |
MH Life
/Groom
ing
6 italiani su 10 portano con orgoglio la barba risultando, in Europa, secondi solo alla popolazione turca. Insomma, la “full beard” non è mai stata così popolare da noi e te ne sarai accorto anche solo camminando per strada ma non è solo una questione di moda. Sempre secondo il sondaggio realizzato da Braun su un campione di 6500 uomini europei, il 59% degli uomini sceglie di avere la barba perchè trova più comodo farla crescere e 1 uomo su tre pensa di tenerla per tutta la vita. Ecco qualche dritta per prendertene cura!
BARBUTO E FELICE
LA CLASSIFICA
Ecco i dieci tipi di barba
più popolari
1/ Full Beard (39%)
2/Balbo (20%)
3/Goatee & Moustache (14%)
4/Extended Goatee (7%)
5/Chin Curtain (7%)
6/Soul Patch (6%)
7/Chin Strip & Moustache (3%)
8/Mutton Chops (2%)
9/Goatee (2%)
10/Chin Strip (2%)
SCHIUMA DA BARBANJORD
Schiuma sottile anti-irritazione per evitare rossori e peli
incarniti, più facile da gestire rispetto alla consistenza di
una normale schiuma da barba. Non contiene parabeni,
profumi e coloranti quindi è perfetta anche per le pelli più
sensibili. Bagna con acqua tiepida la zona che devi radere
e applica un leggero strato di prodotto, passa alla rasatura
e poi risciacqua.
OLIO DA BARBAPENHALIGON’S
Contiene una miscela di semi di girasole, semi d’uva e
germe di grano per ammorbidire la barba e idratare la
pelle, così come per preparare il viso per la
rasatura. E’ leggermente profumato con Bayolea e
può essere usato anche come olio pre-barba.
di Ottavio Mantovani
| MENSHEALTH.IT 123
MH Life
/Groom
ingEMULSIONE POST-RASATURAEUPHIDRA UOMO
Fresca, leggera e a rapido assorbimento, idrata e
protegge la pelle dopo la rasatura. E’ arricchita con
attivi lenitivi, idratanti e antiossidanti come betaina,
pantenolo e vitamina oltre ad attenuare irritazioni e
rossori causati dalle lame dei rasoi. Applicala su viso
e collo puliti e asciutti subito dopo la rasatura.
La Full Beard si è dimostrata essere lo stile più popolare in Europa e, gli uomini intervistati hanno dichiarato di attendere in media 52 giorni per avere “la barba perfetta”. Ecco qualche consiglio di Fabio Vivan, Brand Ambassador di Braun Styling:
resisti all’urgenza di raderti per 2-4 settimane (dipende dalla velocità di crescita), in modo da poter stabilire in quali aree del tuo viso la barba cresce naturalmente in modo più veloce delle altre;
una volta raggiunto un livello di crescita soddisfacente, usa un trimmer con un pettine regolabile per mantenere la lunghezza che preferisci;
regola l’area del collo e le basette più spesso delle guance e del baffo, poiché sono zone in cui la barba cresce più velocemente;
non lavare la barba troppo spesso, in quanto rischi di seccare la pelle e di rendere i peli più sottili. Invece, usa un olio da barba e massaggiala regolarmente per evitare la pelle secca e per mantenerla lucida e voluminosa.
Per addomesticare la tua “Full Beard”, usa
Braun cruZer6 beard&head, grazie alla
funzione Click & Lock, il pettine regolabile
resta fermo permettendoti di regolare la
barba dell’esatta lunghezza desiderata. I
due accessori a pettine forniti permettono
di scegliere tra 12 diverse lunghezze (1-20
mm), mentre il piccolo trimmer di
precisione rende più facile definire anche
le aree della barba più difficili da
raggiungere.
Le soluzioni adottate dagli attori, cantanti, vips, ecc.oggi alla portata di tutti
www.newhairsystem.it
Reinfoltimenti non chirurgici per
uomini e donne
124 MENSHEALTH.IT |
MH Life
/Style War
Elenoire Casalegno e
Corrado di Lecce
@elenoirec
@corrado_di_lecce
Guendalina Canessa
@guendalinacanessa
Follower 206k
Snapcap “Lords of Vetra”
by @ghettochic
“Tutto fa Brodo” di Lisa
Casali, edito da
Mondadori @ecocucina
Questa volta la battaglia di stile gira attorno a un unico accessorio che non può certo mancare in estate, gli occhiali da sole! Abbiadmo scovato in rete un sacco di immagini con stili e personaggi in cui sono proprio loro i protagonisti: grazie a forme e colori di tendenza e ai materiali di qualità, questo brand italiano è riuscito a diffondersi velocemente tra gli utenti del web. Un vera guerra a colpi di post! @excape_eyewear
QUATTROCCHI ROCK@MENSHEALTHITALY
| MENSHEALTH.IT 125
MH Life
/Style War
Guendalina Tavassi
@guendalinatavassi
Follower 248k
Cristina Chiabotto
@vanillagirl_86
Follower 206k
Alessia Ventura
@alessiaventura
Follower 104k
Estate in città? Ti sposti e
resti in forma con stile ed
eleganza.
Urban/ Commuter @
canyon_bikes
Orologi in legno 100%
naturale.
Nature collection @
abaeterno_wooden_
watches
ROCKYCorrere per tutta Philadelphia non ti aiuterà a picchiare più duro round dopo round. Meglio fare queste mosse per 30 secondi senza nessuna pausa tra una e l’altra: jumping jack, mountain climber, squat jump, push up, skater jump e plank laterali (nel plank tieni la posizione per 15 secondi per ogni lato). Riposa per 2 minuti. Questa è una serie. Fanne da
3 a 5. Poi distruggi Apollo Creed.
KARATE KIDLavare 4 macchine in un pomeriggio serve a farti i muscoli di braccia, spalle e core ma devi trovare qualche amico che ti presta la macchina e te la fa pulire. Per pulire bene la tua auto ci metti circa un’ora,
bruciando 500 calorie. E le altre 3 auto? Sei pronto a investire altre 3 ore del tuo tempo? Meglio lasciar perdere questa attività e andare in palestra, brucerai le stesse calorie facendo esercizi più divertenti e mirati.
FORREST GUMPHai intenzione di correre per 3 anni senza fermarti? È un programma difficile da portare a termine se hai uno straccio di lavoro o vita sociale/amorosa. Se sei un dilettante della corsa e vuoi correre la maratona devi aumentare pian piano la tua resistenza. Fai jogging 2 o 3 giorni alla settimana percorrendo la metà della distanza che pensi di poter gestire. Quando riesci a fare questa corsa senza sforzo aggiungi il 10% di distanza in più.
LA MASCHERA DI ZORROSaltare da un tetto all’altro per scappare ai soldati è un modo di tenersi in forma. Oppure puoi iscriverti a un corso di parkour per imparare i modi migliori di saltare, correre e volteggiare sotto la supervisione di esperti.
THE LEGO MOVIEFare 6 jumping jack non è un micro allenamento, per avere dei risultati apprezzabili devi impegnarti un po’ d più. Ecco come migliorare la tua forma in 10 minuti: corri per 2 minuti come riscaldamento, fai scatti il più velocemente possibile per 20 secondi e riposa per 2 minuti. Questa è una serie. Fanne 3 con un riposo di 3 minuti.
SOLDATO JANEFare serie infinite di chin up senza fermarsi è di una noia mortale. Meglio alternarli con questa routine in crescendo: fai una ripetizione, riposa per 30 secondi, poi fai 2 ripetizioni e riposa per 30 secondi. Passa a 3 ripetizioni e riposa per 30 secondi, e così via. Se non riesci a fare di più diminuisci gradatamente il numero di ripetizioni mantenendo sempre i 30 secondi di riposo.
THE BOURNE LEGACYFare trekking in Alaska non è il modo più pratico per dimostrare a tutti quanto sei forte. Meglio una corsa a ostacoli nel fango come la Tough Mudder o l’Urbanathlon di MH. Ti arrampicherai sui muri e sulle funi e salterai dall’alto. Allenati alternando i suggerimenti di Soldato Jane e di Forrest Gump.
Da oggi avete un amico in più per risolvere i vostri dubbi:
scrivete a [email protected] e cercate qui la
vostra risposta! Tanto più sarà difficile, intrigante e utile
la domanda, tanto più il nostro staff si farà in quattro per
rispondere. E ora: sparate la vostra cartuccia!
I protagonisti dei film d’azione fanno
sempre numeri esagerati. Se faccio
quegli esercizi avrò anch’io
i muscoli come loro?
STEFANO
Con gli action movie è sempre la solita storia: l’eroe di turno, bello e
muscoloso, salva la città, la Terra o magari anche l’universo, conquista
la ragazza più bella e via, verso il tramonto con il suo cavallo (ah no, scusa,
quello è un altro genere di film, ma hai capito il senso del finale…).
Tutto merito della sua intelligenza, della sua furbizia e di quei muscoli.
Ma le sue peripezie atletiche sono più finte di una moneta da 3 euro.
Non provarci a casa. Abbiamo chiesto agli esperti di fitness di MH
di valutare per praticità e benefici i workout di alcuni film d’azione
più celebri ed ecco cosa è venuto fuori. Se ti alleni seguendo questi
consigli salverai anche tu il pianeta e conquisterai la bellona di turno.
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FATTI DELLE DOMANDE
Ask
MH
Ghiaccio (percentuale)
Tempo per bere (minuti)
<20
30
45
60
90
0
5
12.5
20
35
| MENSHEALTH.IT 127
Ask MH
Siccome ho la pelle sensibile sto cercando un solare senza sostanze chimiche. Quali ingredienti deve avere o non avere?ANTONIO
Innanzitutto controlla che contenga ossido di zinco. Questo e il biossido di titanio sono i minerali più comunemente usati nei solari privi di sostanze chimiche, ma lo zinco protegge di più. Questo genere di solari agisce riflettendo i raggi UVA e UVB allontanandoli dalla pelle mentre le barriere chimiche come ossibenzone, l’ocotocrylene e l’ottilmetossicinnamato assorbono le radiazioni e le dissipano come calore. Quale è l’approccio migliore? I solari fisici sono più efficaci perché riflettono la luce
solare invece di assorbirla come fanno quelli chimici. Ma scommetto che il motivo per cui vuoi evitare questo secondo genere di solari è che hai sentito dire che i loro componenti sono tossici. Non ci sono studi che confermino la loro pericolosità sugli esseri umani quindi alla fine la scelta sta solo a te.
Mio nonno ha l’Alzheimer. Come posso essere sicuro che la mia tendenza a scordarmi le cose non sia un sintomo di questa malattia?NORBERTO
Che problema c’è se una volta non ti è venuto proprio in mente il nome di quel conoscente? Capita a tutti e di solito quando meno ci pensi ti torna in mente.
Queste piccole perdite di memoria sono più frequenti quando sei stanco, ansioso, depresso o dormi poco. Se però queste dimenticanze sono continue e riguardano cose che fai quotidianamente (per esempio non ricordi più che strada fare per andare al lavoro) vai dal medico. Il fatto che tuo nonno abbia l’Alzheimer triplica il rischio. Non c’è un unico test per diagnosticare la malattia quindi dovrai sottoporti a vari esami di memoria e neurologici, a esami del sangue e a una risonanza magnetica per escludere la malattia. E anche se è tutto a posto è meglio tenere sotto controllo la situazione. Camminare o fare jogging un paio di volte a settimana aiuta a impedire l’atrofia del cervello, uno dei primi sintomi dell’Alzheimer.
Adoro la mia palestra ma non sopporto
il mio personal trainer. Come posso fare
a scaricarlo senza cambiare palestra?
MARIO
Ho capito, vuoi evitare l’imbarazzo quando lo incontri, perché di sicuro prima o poi lo incontrerai, agli attrezzi o nello spogliatoio. Indora la pillola scegliendo bene le tue parole: inizia e concludi il discorso con un complimento. Digli qualcosa come “ho veramente apprezzato quello che hai fatto per me ma voglio provare un approccio diverso per raggiungere i miei obiettivi”. Poi concludi con “non sarei mai arrivato fin qui senza di te” o qualcosa del genere. Non preoccuparti che ci rimanga male: in fin dei conti per lui sei un lavoro, non la sua anima gemella. I personal trainer fanno il meglio per i loro clienti, se decidi di provare un altro approccio spiega al responsabile della palestra che cosa cerchi a livello di motivazione e quali obiettivi vuoi raggiungere. Sei tu a pagare quindi hai anche diritto a scegliere chi ti allena.
Quanti cubetti devo aggiungere al mio soft drink per averlo bello fresco senza rischiare di berlo annacquato?DAVIDE
È il classico problema: se metti tanti cubetti la tua bevanda è bella fresca però rischi che con il caldo si sciolgano e finisci per bere un soft drink che sa più di acqua che altro. Se però ne metti pochi la tua bevanda rinfrescante diventa subito
tiepida. E allora? Il numero di cubetti da aggiungere varia in base al tempo che pensi di metterci a bere. Sapendo questa variabile puoi calcolare la percentuale di ghiaccio da aggiungere rispetto al soft drink: minuti per bere / 2 – 10. Con questa formula il tuo soft drink rimarrà alla temperatura ideale di 7 gradi. Se però hai troppa sete e troppo caldo per metterti a fare i calcoli usa la tabella qui accanto, che ti darà lo stesso risultato. Infine, se sei
disidratato e pensi di bertela tutta d’un colpo evita di aggiungere del ghiaccio.
128 MENSHEALTH.IT |
“L’acqua ci è amica, non devi
combatterla, condividi il suo
spirito e lei ti aiuterà nel movimento.”
Alexander Popov