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Feder. S.P. e V. - Federazione Nazionale Sanitari Pensionati e Vedove ORGANO DI INFORMAZIONE DEL SINDACATO DEI PENSIONATI SANITARI N° 1 - gennaio-febbraio 2019 • ANNO XXXVI MEDICI - VETERINARI - FARMACISTI Poste Italiane SpA - Spedizione in abbonamento postale – 70%ROMA-C/RM/31/20 13 “NON SOLI, MA SOLIDALI”

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Page 1: ME DICI - VETERINARI - FARMACISTI N° 1 - gennaio-febbraio 2019 … · 2019-02-21 · a cura di Giancarlo Savorani e Stefano Naldi I nascondigli di Michelangelo. 1 7 a cura di Peppino

Feder. S.P. e V. - Federazione Nazionale Sanitari Pensionati e Vedove ORGANO DI INFORMAZIONE DEL SINDACATO DEI PENSIONATI SANITARI

N° 1 - gennaio-febbraio 2019 • ANNO XXXVIMEDICI - VETERINARI - FARMACISTI

Poste Italiane SpA - Spedizione in abbonamento postale – 70%ROMA-C/RM/31/20 13

“NON SOLI, MA SOLIDALI”

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Gennaio/Febbraio

201902

In questo numeroNon solo pensioni, perché è negativo il giudiziosulla Manovra di bilancio 2019-2021 03a cura di Michele Poerio

Taglia che ti taglia...ora basta! 07a cura di Marco Perelli Ercolini

Quando un talk show politico diventa rissa 09a cura di Leonardo Petroni

Il Servizio Sanitario Nazionale ha 40 anni 10a cura di Nicola Simonetti

A proposito della sottoscrizioneda parte di politici a difesa della scienza. 1 1a cura di Pier Luigi Lando

Carneade, chi era costui? 12a cura di Amilcare Manna

Brevissime considerazioni sul comportamento umano. 14a cura di Pino Messina

Corsi di allenamento della memoria,solo la prevenzione ci salverà! 15a cura di Giancarlo Savorani e Stefano Naldi

I nascondigli di Michelangelo. 17a cura di Peppino Aceto

Matera 2019: Capitale europea della Cultura 18Disposizioni decessuali 19a cura di Cesare Puricelli

56° Congresso Nazionale FEDER.S.P.eV. 20La serenità come sistema di vita della tarda età. 23a cura di Nicolò Rosario Lombardo

Dieta...che confusione! 26a cura di Antonino Arcoraci

Ricordo di Roberto Davoli 30Ricordo di Ennio Cieri

Il consiglio del notaio 32a cura di Chiarastella Massari

RUBRICHE

Rosso & Nero / IL BLOG 33a cura di Rory Previti

Grandi medici del Meridione 34a cura di Modestino De Marinis

L’arte del mal sottile 35a cura di Antonio Di Gregorio

La senescenza tra massime, aforismi … a favore e contro 36a cura di Antonino Arcoraci

Lettere al Presidente 37

Vita delle Sezioni 38

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Gennaio/Febbraio

201903

Con una fisionomia completamente di-versa rispetto a quella originaria (nonsolo nei saldi, ma anche negli equilibri in-

terni) la manovra in esame (che “pesa” circa 31mld. di euro, nel 2019) è stata definitivamente ap-provata dalla Camera il 30/12/2018 alla terza fi-ducia su altrettanti passaggi parlamentari, testoperaltro incompleto ed operativo solo per unterzo, dal 1° gennaio 2019, in attesa di ulterioridecreti attuativi, ma prontamente sottoscrittodal Presidente della Repubblica per scongiurarel’esercizio provvisorio.Questo cattivo modo di legiferare (mai così scan-daloso nei tempi e nei modi) ha prodotto unacoda velenosa: il Pd ha sollevato avanti alla Cortecostituzionale la questione della modalità con laquale il Governo ha fatto approvare dal Senato ilprovvedimento, con riferimento all’art. 72 dellaCostituzione. Infatti il Governo, ha scavalcato ipoteri del Parlamento trasformandolo da Organodi analisi, confronto, dibattimento per la forma-zione delle leggi, in sede di semplice verificadella persistenza e della consistenza della mag-gioranza, quasi che la maggioranza stessa avesseil “potere” di fornire al Governo una sorta di de-lega in bianco, per giunta su aspetti vitali per l’in-tero Paese, ricevendo anche una severa repri-menda dalla Consulta. Tuttavia, al di là dei modi,sono preoccupanti i contenuti della manovra.

Partiamo dagli aspetti “macro”: per l’interventodeterminante della Commissione europea il va-lore della manovra è stato alleggerito da circa 40mld. a 31 mld.; il deficit nominale è sceso di 7,2mld. rispetto alla versione originaria (quella del“balcone” di Palazzo Chigi, indegna buffonatache ci ha screditato agli occhi del Mondo); ilrapporto deficit/Pil è stato contenuto al 2% (ri-spetto al 2,4%); l’obiettivo tendenziale di crescitadel Pil 2019 è stato fissato al +1% (rispetto allafolle previsione iniziale del +1,5%) ulteriormenteabbattuto allo 0,6% dalla Banca d’Italia e dal FMI;sono state previste maggiori entrate per almeno1,2 mld. (nuove tasse sui giochi, Web tax, tagli acrediti d’imposta, ecc.).Rimangono le misure “simbolo” per M5S e Lega(rispettivamente reddito e pensione di cittadi-nanza e quota 100), ma i fondi appostati perl’avvio di questi due provvedimenti sono stati ri-dotti di 4,6 mld nel 2019.Ribadiamo che per finanziare nel tempo i “pallini”anzidetti di M5S e Lega le risorse indicate neltriennio sono assolutamente inadeguate, maquello che conferma l’intento elettoralistico dellemisure citate è l’insistenza dei due Vice Presidentidel Consiglio di fissare l’avvio dei provvedimentistessi immancabilmente al 1° aprile, o al più tardial 1° maggio 2019, vale a dire prima delle elezionieuropee di fine maggio prossimo, come al solito

Non solo pensioni,perché è negativoil giudizio sullaManovra di Bilancio2019-2021

a cura di MICHELE POERIOPresidente nazionale FEDER.S.P.eV.

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usando risorse pubbliche per cercare di “com-prare” un consenso finora largamente immeritato(analogamente aveva fatto Renzi alla vigilia delleprecedenti elezioni europee con l’elargizione de-gli 80 e ai suoi potenziali elettori).Con l’aggravante, nella realtà attuale, che per evi-tare l’uso distorto e truffaldino del reddito di cit-tadinanza (in senso cioè pro-fannulloni e pro-la-voro nero) occorrerebbero Centri per l’impiegonumerosi, attrezzati, qualificati ed una situazionesocio-economica del Paese con sovrabbondanzadi offerte di lavoro. Cose che, purtroppo, nonsono nell’Italia d’oggi, che é probabilmente allavigilia di una nuova recessione, o comunque di unrallentamento del ciclo economico.Anche la “bandiera” della Lega (quota 100) fa ac-qua da tutte le parti: per rendere il provvedi-mento strutturale (cioè permanente) le risorsenon sono adeguate (ancor peggio, in prospettiva,l’ipotesi di garantire, dal 2021, l’uscita antici-pata con 41 anni di servizio a prescindere dall’etàanagrafica); se invece il provvedimento fossetemporaneo, si finirebbe per reintrodurre discri-minazioni e ingiustizie all’interno della categoriasostanzialmente omogenea dei pensionandi,come aveva già fatto la legge Fornero per man-canza di equilibrio e gradualità. Peraltro è stru-mentale millantare quota 100 come strumentodecisivo per la soluzione del problema della di-soccupazione giovanile, innanzitutto perché nonavviene mai che contestualmente ad una uscitadal mondo del lavoro si concretizzi un nuovo ac-cesso, ma anche perché il Governo ha previsto“finestre” tra il raggiungimento dei requisiti (38anni di contributi e 62 anni di età) ed il godimentodella pensione anticipata.Nonostante i correttivi di Bruxelles, si tratta diuna manovra grossolanamente in deficit, cosache non può permettersi un Paese con un debitocumulato al 132% del Pil e con gli impegni assunti(in realtà con leggerezza, in sede Ue) dai Governi

Monti, Letta, Renzi, Gentiloni, Conte ed in cuisono presenti elementi recessivi, come un au-mento di almeno mezzo punto percentuale dellapressione fiscale (come certificato dal Presi-dente dell’Ufficio parlamentare di bilancio insede ufficiale) ed una riduzione di più di 1,1 mld.in tema di investimenti pubblici e contributi agliinvestimenti rispetto agli orientamenti iniziali delGoverno.Nonostante i correttivi ed i contorcimenti anzi-detti, per evitare l’avvio immediato della proce-dura d’infrazione da parte dell’Europa per ec-cesso di deficit e debito (ma continuiamo adessere “osservati speciali”), la manovra in esameha dovuto incorporare due maxi-clausole di sal-vaguardia su aumento IVA nel 2020 e 2021 (diimporto enorme, 23 mld., solo nel 2020), clau-sole che verosimilmente non potranno esseredel tutto annullate, quindi con nuovo effetto re-cessivo, con la promessa addirittura di garantire,nel 2019, la costituzione di un “fondo di riserva”di 2 mld. per correggere eventuali squilibri di bi-lancio in corso d’anno.E veniamo ad uno degli aspetti più scandalosidella manovra: il trattamento riservato ai pen-sionati.Dopo anni di penalizzazioni (8 anni negli ultimi 11)sui criteri di indicizzazione delle pensioni medio-alte in godimento, dal 1° gennaio 2019 si dovevaritornare ai migliori e più equilibrati criteri di cuialla legge 388/2000 (rivalutazione a scaglioni inbase agli importi: 100% fino a tre volte il minimoINPS; 90% per gli importi tra 3 e 5 volte il minimo;75% per gli importi oltre le 5 volte il minimo). Con la legge di bilancio 2019-2021 (rispetto ai cri-teri della rivalutazione secondo gli scaglioni didiverso importo della legge 388/2000 prima ri-chiamata) si penalizzano le pensioni da circa1.521 e lordi mensili in su, con note di partico-lare accanimento (anche rispetto alla legge Letta)per le pensioni oltre le 9 volte il minimo INPS. Per-

Gennaio/Febbraio

201904

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ria che, pur tollerando precedenti interventi lesividei diritti acquisiti dai pensionati, hanno postotuttavia limiti ben precisi in termini di ragionevo-lezza, non discriminazione, progressività e pro-porzionalità a danno dei pensionati giustificatasolo da situazioni di documentata necessità edurgenza e per brevi periodi non ripetitivi, tutti li-miti superati dalla legge di bilancio in esame.Tutto ciò è avvenuto non certo “per equità”, masolo per “far cassa”, anche su suggerimento ma-levolo del Presidente INPS, in modo da conti-nuare a dirottare risorse dai fondi previdenzialisani a quelli assistenziali malati. E così si ta-gliano le pensioni di chi le ha meritate con lavoro,sacrificio e contributi adeguati per regalare pri-vilegi a chi non ha lavorato, ha evaso o, comun-que, non ha contribuito.Speriamo tuttavia che i Giudici costituzionalinuovamente chiamati in causa per valutare la co-stituzionalità degli ultimi provvedimenti ai dannidei diritti dei pensionati, non siano più così os-sequienti al Palazzo in modo da scongiurare sen-tenze ambigue, talora contraddittorie e certa-mente non rispettose della lettera e dello spiritodella nostra Carta.Nella manovra di bilancio non mancano natural-mente una pioggia di “mance” a favore delleproprie clientele elettorali quali: bonus nido piùricco; proroga del bonus bebé e del bonus cul-tura; flat tax con imposta sostitutiva al 15% masolo per le partite IVA che rispettino i limiti di ri-cavi o compensi pari a 65.000 e/anno (anchese è notorio che le partite IVA siano un po’ di-stratte nelle loro dichiarazioni dei redditi); tutta laserie dei bonus su casa e giardini; congedi piùlunghi per i papà; bonus energetico con praticaall’Enea; bonus per la Nuova Sabatini e per age-volare le assunzioni a tempo indeterminato nelMezzogiorno; bonus per l’acquisto di veicoli elet-trici ed ibridi contrapposto all’ecotassa su quellipiù inquinanti e via discorrendo, ma rimangono

tanto per il prossimo triennio le pensioni sarannorivalutate (con una unica percentuale, di misuradecrescente al crescere della misura complessivadella pensione) secondo il seguente criterio: 100%fino a 3 volte il minimo INPS; 97% tra 3 e 4 volte;77% tra 4 e 5 volte; 52% tra 5 e 6 volte; 47% tra 6e 8 volte; 45% tra 8 e 9 volte; 40% per gli importicomplessivi oltre le 9 volte il minimo.Al termine dei 14 anni (periodo 2008-2021) si po-trà dire con certezza che la politica di de-indi-cizzazione delle pensioni intervenuta per 11 anni(78,57% del periodo) ha determinato una perditadel potere d’acquisto delle pensioni medio-altedel 15-20%, in concreto da 500 e netti mensili apiù di 1.000 e in meno per le pensioni lorde tra7-8 volte il minimo INPS e 14-15 volte il minimo,anche senza tener conto dell’appesantimento fi-scale delle addizionali comunali e regionali in-tervenute dai primi anni 2000.I criteri anzidetti, a giudizio del Prof. AlbertoBrambilla (grande esperto di previdenza, stori-camente vicino alla Lega) sono “bizantini, ingiu-sti, discriminanti”. Concordiamo.Come se ciò non bastasse, sulle pensioni di mag-giore importo (oltre 100.000 e lordi/anno) tor-nano i taglieggiamenti del contributo di solida-rietà, ancora peggiorativi rispetto alledecurtazioni introdotte dal Governo Letta neltriennio 2014-2016. Il taglio è previsto per 5 anni(periodo 2019-2023), quindi travalica il terminetriennale della legge di bilancio, e consiste in:-15% per gli importi tra 100.000 e 130.000 e,che diventa -25% per gli importi tra 130.000 e200.000, – 30% tra 200.000 e 350.000, – 35%tra 350.000 e 500.000, – 40% per gli importilordi oltre 500.000 e/anno.Si tratta di provvedimenti di gravità e misurainaudita, certamente anticostituzionali per le-sione almeno dei principi di cui agli artt. 3, 36,38, 53 della Costituzione vigente e che si fannobeffa di decine di sentenze della Corte in mate-

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insufficienti le risorse per la sanità pubblica e perfinanziare il rinnovo del contratto dei dipendentidel S.S.N., in particolare del personale dirigente,bloccato da 10 anni.Naturalmente non sono rinvenibili, nella manovra,interventi efficaci per promuovere gli investi-menti e la ricerca, favorire il lavoro e lo studio,combattere veramente l’evasione, premiare ilmerito, alleggerire il peso del fisco per favorireconsumi, sviluppo, crescita.Il nostro giudizio negativo non muta se lo sguardosi sposta su altri provvedimenti recenti: decretofiscale, decreto legge Semplificazioni, decretoanticorruzione, dove non mancano certo dispo-sizioni controverse, contraddittorie, contropro-ducenti, talvolta addirittura immorali.Superati i 6 mesi di “prova”, il nostro giudizio sulGoverno giallo-verde non è favorevole: troppecontraddizioni, superficialità, incompetenza, im-prudenza, contrapposizioni di mentalità, diver-sità di aree geografiche di riferimento e di obiet-tivi programmatici tra le due forze al Governo,troppa arroganza ingiustificata, condita da de-magogia e populismo tanto insopportabili quantoesibiti.In particolare, Matteo Salvini ha tradito la coali-zione con cui si è presentato alle elezioni del 4marzo, e con essa il relativo programma eletto-rale (flat tax equamente distribuita tra le fasce direddito), certo incompatibile con un reddito di cit-tadinanza di chiaro taglio assistenzialistico. Dal-l’unione degli opposti (M5S e Lega) è nato un

“contratto di Governo”, mitizzato quasi fosse unaBibbia, ma che non ha avuto alcun avallo eletto-rale (essendo nato faticosamente e successiva-mente al voto popolare), che rappresenta un librodei sogni con fini di propaganda elettorale a van-taggio delle forze contraenti in vista delle elezionieuropee del maggio prossimo, ma che in realtàvende solo fumo e tuttavia è già riuscito a far “vo-lare” lo spread e svanire i risparmi degli italianiper bene ed a mettere in dirittura di dissesto il bi-lancio dello Stato.Il M5S pare un nuovo Pci, con i vecchi arnesi del-l’odio ed invidia di classe, con l’illusione che sipossa campare senza lavoro e senza capitale eche la ricchezza debba solo essere “ridistribuita”,senza necessità di produrla, con l’uso solo di unacomunicazione propagandistica senza curarsi diapprossimazioni, reticenze, ambiguità, falsità.Non solo i pensionati da noi rappresentati devonosentirsi preoccupati, ma anche i lavoratori attivi,incerti pensionati di domani, devono avvertire i ri-schi di un Governo che non rispetta i diritti ac-quisiti dagli ex lavoratori, tacciandoli di essere“parassiti sociali”, “ladri di pensione”, “soggettiche ci hanno rubato il futuro” o “avari più del-l’Arpagone di Molière” quando si vedono rubarela pensione maturata e meritata, oggi in godi-mento.Impugneremo, comunque, attivando un conten-zioso legale, le disposizioni lesive dei diritti deipensionati contenute nella manovra, in ogni sedecompetente consentita.

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201906

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La pensione è un salario differito per un di-gnitoso post lavorativo.Purtroppo è un credito di valuta e non di

valore e nel tempo perde il suo originario poteredi acquisto che dovrebbe essere garantito dallaperequazione automatica, meccanismo perversoben lungi dal coprire la svalutazione monetariadella vita corrente e inoltre a valori di aliquote de-crescenti secondo fasce della pensione.Nel lontano 1977 una legge aveva previsto che lepensioni dovessero essere agganciate alle dina-miche stipendiali dei colleghi in attività lavorativa,ma il principio non fu mai adottato per mancanzadei decreti attuativi. Solo qualche piccola realtàcome per esempio per i dipendenti dell’alloraCassa di Risparmio delle Provincie Lombarde.Negli anni ottanta venivano dati aumenti con ri-ferimento agli indici e ai periodi validi ai fini dellascala mobile delle retribuzioni dei lavoratori del-l’industria con cadenza semestrale e non più tri-mestrale con la così detta scala mobile. Ma via, via sorsero poi le diverse limatura sulleprestazioni, sottolineiamo prestazioni derivateda contribuzione a valore corrente durante tuttala vita lavorativa.Tagliare o bloccare le perequazioni per riequili-brare i conti pubblici è diventata dunque unaabitudine.Amato nel 1992 ne modificò il meccanismo: ade-guamento non più semestrale, ma annuale e ag-ganciato solo al variare dei prezzi di un determi-nato paniere.

Ed ecco nel 1997 un blocco per un anno dei trat-tamenti di pensione superiori a 5 volte il minimoInps e riduzione percentuale dal 75% al 30% peraltri due anni e blocco per tre anni delle pensionisuperiori a 8 volte il minimo.Nel 2008 blocco della perequazione delle pen-sioni superiori a 8 volte il minimo e «contributo disolidarietà» per le pensioni oltre i 90mila eurolordi.Nel 2011 blocco della perequazione automaticaper il 2012 e il 2013 per le pensioni oltre 3 volteil minimo Inps e conferma del contributo di soli-darietà. Dichiarata la sua incostituzionalità ven-nero introdotte correzioni. Infatti nel 2013 vennesubito modificato il sistema di calcolo: in parti-colare, applicazione delle nuove aliquote, atten-zione, con calcolo sull’intero importo sulla basedello scaglione di appartenenza e non a sca-glioni di fascia.Dopo 7 anni di penitenza col 2019 si doveva ri-tornare all’originario sistema di calcolo cioè aquello prima dell’era Monti, ma il Governo Contiha ora imposto un ulteriore raffreddamento dellaperequazione per il triennio 2019/21 e un pre-lievo in forma progressiva per le pensioni soprai 100mila euro lordi per ben 5 anni: 2019, 2020,2021, 2022 e 2023.Bella carrellata di tagli e forse ne ho anche di-menticati …Ricordiamo che per la mancata perequazione,per pochi o tanto che siano, questi soldi sommatifanno cifra e vengono sottratti per tutta la vita e,non solo: i tagli fatti si ripercuotono anche per lereversibilità intervenute successivamente a que-sti prelievi coatti.

Taglia che ti taglia…ora basta!

a cura di Marco Perelli Ercolini

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Ma la previdenza non può e non deve essere ilbancomat di Stato, il pozzo di San Patrizio cui at-tingere per i bisogni di bilancio… se c’è bisognoi pensionati non si tirano indietro, ma allora tuttii cittadini debbono concorrere e con loro anchei pensionati risponderanno, pensionati che, ri-cordiamo, si sono creati la loro pensione con fiordi sacrifici contributivi e ripetiamo a valore cor-rente, anno dopo anno, lavorando e pagandoanche fior di tasse. Oltre un terzo del gettito Ir-pef è alimentato dai prelievi fiscali dei pensionati!Le vere pensioni non sono una regalia dello Stato,ma una prestazione derivata da un legittimo af-fidamento: il lavoratore versa un determinatocontributo per una futura prestazione. Venendomeno, attenzione: viene anche meno la fiducianelle istituzioni.Purtroppo un fatto eccezionale sta ora diven-tando una abitudine, una scure su una categoria

Gennaio/Febbraio

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che ha scarso potere contrattuale, ma che po-trebbe avere un peso importante elettorale.Ricordiamo inoltre come il volontariato dei pen-sionati incida positivamente nella quotidianitàsurrogando, insieme al welfare familiare, legrosse carenze pubbliche.Ma soprattutto non possiamo dimenticare i mag-giori bisogni della tarda età per le maggiori disa-bilità in un sistema sanitario che, pur lodevole perla sua universalità, inizia a presentare grosse ca-renze nell’erogazione dei servizi assistenziali e sa-nitari e i così detti «giovani di tarda età» nonpossono aspettare …. la ruota gira in fretta! e i bi-sogni ci sono!La FEDER.S.P.eV. sta lottando (vedi le zannate delnostro Presidente alle varie Tv), ma l’unione fa laforza e allora, cari amici, tutti uniti protestiamo,gridiamo contro queste ingiustizie e il «furto» chesta continuando a farci danni su danni.

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Il confronto pacato e democratico su di untema sociale di largo interesse, dibattuto in untalk show politico fra ospiti di vedute diverse,

è un fatto molto positivo. Esso dà modo a milionidi telespettatori di assistere a momenti di ap-profondimento e riflessione sul tema trattato.Capita spesso, però, che in alcune di queste tra-smissioni, che si avvicendano sempre più nume-rose in quest’ultimo periodo, di assistere ad epi-sodi sgradevoli con litigiosi scontri verbali fraospiti di parti avverse.Ne viene fuori un confronto che definirei quasi in-civile, molto simile ad una rissa di piazza e a voltereso incomprensibile dall’accavallarsi delle voci,che non consente al telespettatore di elaborareuna razionale riflessione. In questa incresciosa si-tuazione, talvolta, il moderatore stenta a tenerea freno chi esagera nelle sue esternazioni el’ospite più moderato rimane vittima di una ag-

gressione verbale senza avere il tempo disponi-bile per una replica adeguata.L’effetto di chi guarda e non condivide questocomportamento incivile, è quello di solidarizzarecon l’ospite, chiunque egli sia, quando lo si vedeoggetto di mattanza da parte, a volte, di più partiavverse.Per questo motivo condivido in pieno il parere, atal riguardo, del nostro Presidente, comeespresso nella sua ultima lettera, di valutare at-tentamente gli inviti a partecipare a talk show, so-prattutto in un clima politico sempre più rovente,che non ti garantiscono di avere, in un tempocongruo e senza rissa, la possibilità di replica edi approfondire le proprie ragioni su concettifondamentali della Previdenza.Sia ben chiaro, noi non ci spaventiamo davanti acomportamenti simili di qualche opinionista opolitico scalmanato, ma solo perché siamo abi-tuati a reclamare i nostri diritti, anche con vigore,ma in maniera civile, rimanendo nel rispetto dellabuona educazione.

Quando un talk show politicodiventa rissa

a cura di Leonardo Petroni

Gennaio/Febbraio

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Il Servizio Sanitario Nazionale ha 40 anni e li di-mostra tutti anche se ha portato avanti gliobiettivi della universalità e solidarietà e della

offerta di prestazioni di buona qualità diffuse sulterritorio (purtroppo non equamente come nellepremesse). Molte le crepe e le necessità rivelatesiche richiedono adeguamento a situazione pro-fondamente mutata, ristrutturazione e riorganiz-zazione della “macchina” sanitaria, non solo sulpiano economico-finanziario ma anche su quelloorganizzativo e della responsabilizzazione dei sin-goli e delle strutture ad iniziare dagli ospedali. Primo problema, fra i tanti, le liste di attesa (60-120 giorni). Il 16° Rapporto “Ospedali & Salute2018”, promosso dall’Associazione Italiana Ospe-dalità Privata (AIOP) lancia l’allarme: “20 milionidi italiani hanno sperimentato la criticità delle li-ste di attesa e molti di loro sono ricorsi all’esca-motage Pronto Soccorso (28,2% per un disagionon grave; il 6,9% lo ha fatto per la mancata re-peribilità del medico di famiglia, perché fuori dal-l’orario di visita o nel fine settimana, trovandoviattese di ore ed insoddisfazione), per accederepiù rapidamente a visite, accertamenti diagno-stici e ricoveri. Altri, invece, hanno rinunciatoalle cure (51,7%, +4,1 punti rispetto al 2017) o in-crementano la mobilità sanitaria, oppure - oltre30% - si sono accollata la spesa dell’alternativa”. “Rispetto a tale criticità, risulta indispensabile au-mentare l’offerta dei servizi erogati, promuo-vendo la piena integrazione tra la componente didiritto pubblico e quella di diritto privato… Un

SSN in grado di erogare assistenza nei tempi cor-retti, oltre che di qualità, deve essere uno deiprincipali obiettivi del Paese” (Barbara Cittadini,presidente AIOP). Un italiano su tre, tra coloro che hanno avutoesperienze di liste d’attesa e/o di Pronto Soc-corso, si dichiara insoddisfatto del Servizio Sa-nitario della propria regione, soprattutto degliospedali pubblici (32,6%) e delle strutture delleASL (28,6%), in percentuale minore, invece, de-gli ospedali privati accreditati (18,3%) e delle cli-niche a pagamento (14,3%). “Improcrastinabile riorganizzare ed efficientaresia dal punto di vista economico-finanziario, cheda quello dell’offerta di prestazioni e di servizi diqualità che devono essere garantiti in manieraomogenea ovunque”. Sul piano delle proposte, oltre l’80% richiede l’ot-timizzazione degli orari dei servizi relativi all’uti-lizzo della strumentazione tecnica, l’impiego de-gli operatori ma anche l’utilizzo integrato degliospedali pubblici al fine di ridurre i tempi di at-tesa. Il 53,4% di intervistati ritiene utile aumen-tare il valore del ticket allo scopo di selezionareun po’ meglio la domanda di servizi da parte deipazienti.La tenuta media delle prestazioni si manifestamalgrado la spesa sanitaria pubblica sia decre-scente nel tempo, visto che tra il 2010 e il 2016passa dal 7,2% al 6,7% sul PIL, mentre aumenta inFrancia (da 8,7% a 9,6%) o in Germania (da 8,6%a 9,4%) e Paesi OCSE Europa (da 7,5% a 7,2%).Il monitoraggio ha rilevato aree di inefficienza cheindividuano sovracosti potenziali (2-4 miliardieuro per la sola voce attività “a funzione”).

Il Servizio Sanitario Nazionaleha 40 anni

a cura di Nicola Simonetti

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Prendo spunto dalla notizia della sottoscri-zione di un documento del mondo dellascienza da parte di personaggi del mondo

politico per ribadire alcuni concetti circa quelleche mi appaiono come predominanti motivazionivocazionali, in specie di ordine “politico”, tra iquali, mi sembra sia quasi una costante un at-teggiamento scostante nei confronti degli uo-mini degli scienziati.Affrontai più puntualmente questo aspetto in unarticolo: UN’IPOTETICA “PATOGENESI”: LASHOAH AVREBBE MOTIVAZIONI INCONFES-SABILI”.Per essere autocriticamente coerente con quantosto “denunciando”, devo ammettere che ancheio possa essere influenzato del luogo comuneche i politici, in specie quelli di ieri (10 gennaio2019) sottoscrittori del “patto per la scienza”,siano prevalentemente mossi da scopi di clien-tela elettorale.In effetti, l’uso strumentale, ad usum Delphini, diqualcosa che possa far apparire accettabile, per-fino apprezzabile, una propria idea ecc, non è sol-tanto dei politici, giacché l’istanza di predominioche sottende qualsiasi espressione neuro-psi-chica, si mostra anche nelle altre specie neuropsichicamente dotate, sempre pronta ad emer-gere, specialmente dal nostro ancestrale livelloorganizzazione cerebrale: i politici, come delegatiad agire nostre istanze più o meno represse, lerenderebbero più esplicite (v. su internet: dina-miche e fenomeni di gruppo).

La tendenza all’autoaffermazione, come volta arealizzare le proprie progettuali potenzialità evo-lutive, è naturale e legittima e può avvenire in varimodi e campi: da quelli di una scelta vocazionalecome quella ideologica su menzionata ad altre ditipo professionale, religioso ecc... comunque inun campo, in cui ammantati di scientificità o direligiosità ecc., si sia tradizionalmente tabù perogni messa in discussione, ma “l’Ipse dixit”, nelcorso della nostra storia, ottiene sempre menocredito.Specialmente se in chi professi una fede (ideo-logica, scientifica, religiosa) essa si manifesticon connotazioni di coattività, in base a “con-vinzioni irriducibili” (tale locuzione è nota aglipsichiatri come propria delle sindromi paranoi-cali), tali da giungere a posizioni fondamentaliste,in tale evenienza sarebbe il caso di approfondirnel’eventuale dinamica eziopsicopatogenetica. L’aggrapparsi a una fede fondamentalistica-mente è stata già considerata in miei scrittiusciti anche sul periodico salveminiano: “L’At-tualità”, come una specie di “oggetto transizio-nale”, cioè simbolico equivalente materno, tesoa soddisfare una persistente “fame di mamma”,al fine di placare un esasperato bisogno di si-curezza.Tra le fondamentali motivazioni per la serie diquest’ultima evenienza potrebbe prevalerequella che in tutta una gamma di gravità, a li-vello psichiatrico, è annoverata da Kurt Schnei-der tra le “personalità bisognose di farsi valere”,in fondo da complessi di inferiorità (v. Le Per-sonalità Psicopatiche - Schneider K. - GiovanniFioriti Editore).

A proposito della sottoscrizioneda parte di politici a difesa della scienza

a cura di Pier Luigi Lando

Gennaio/Febbraio

201911

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Chi di noi, leggendo “I Promessi Sposi”,imbattendosi in questa domanda che sipone Don Abbondio, che nella sua pur

cialtronesca umanità, rappresenta forse il per-sonaggio più realistico del romanzo manzoniano,chi di noi non si è chiesto chi in realtà fosse Car-neade. Bene, chi era Carneade, al di là del sim-bolo del perfetto sconosciuto cui lo ha destinatoManzoni? Carneade, nella filosofia greca, appartiene allacorrente degli Scettici.Lo Scetticismo non rappresenta una scuola filo-sofica nel vero senso della parola, ma un indirizzodi pensiero che affermo la propria influenza inambienti molto vasti, riuscendo a conquistare, inun certo momento, la stessa Accademia Plato-nica. La radice del termine “scetticismo” derivadal verbo skèptomai, cioè “mi guardo intorno” –“indago” ed esprime l’atteggiamento di rigorosaindagine critica su cui gli Scettici intendono ba-sare la propria filosofia. Il sorgere di tale atteg-giamento, alla fine del IV secolo a. C., fu la con-seguenza del grave disagio creatosi perl’impossibilità di risolvere le profonde divergenzetra scuole e scuole intorno ai massimi problemidella filosofia. Di fronte alla grave difficoltà di tro-vare “in rerum natura” una verità assoluta, gliScettici spostano la propria indagine dall’oggettoal soggetto, per cercare, nella struttura stessadell’umana conoscenza, la ragione ultima deisuoi limiti.L’iniziatore dell’indirizzo fu Pirrone di Elide (365– 275 a. C.). La nascita della corrente fu dunquedi alcuni decenni posteriore alla morte di So-crate, all’insegnamento del quale può esser fatta

risalire, seppure indi-rettamente, l’originedello Scetticismo.Pirrone seguì Alessan-dro di Macedonianella favolosa spedi-zione in Asia ed, in In-dia, entrò in contattocon i “Fachiri”, cioècon la tradizione cul-turale indiana cheesaltava il dominio

delle passioni, delle sensazioni, del dolore e unaradicale indifferenza di fronte al mondo sensibile.Tornato ad Elide, Pirrone vi fondò una scuola lar-gamente ispirata al modello socratico. Più che diproblemi fisici, egli si occupava di problemi mo-rali e si vantava di poter insegnare in che modoraggiungere la felicità. Il suo metodo si fondava su un giudizio gnoseolo-gico della realtà secondo il quale le cose della na-tura sono senza differenza tra loro; il Saggio, perinterpretarle, si basa su queste fasi successive:l’Afasia (sospensione di ogni discorso positivosulla natura delle cose); l’Epochè (sospensione delgiudizio); l’Atarassia (imperturbabilità morale difronte ai casi e alle cose del mondo) e l’Apatia(stato di felice indifferenza che si raggiunge me-diante un esercizio costante dell’Atarassia). La scuola di Pirrone ebbe breve durata, ma la suaeredità spirituale passò alla “Accademia”, i cuimaestri furono Arcesilao di Pitane e Carneade diCirene.Carneade è considerato il più famoso esponentedello Scetticismo accademico. Egli aveva unacultura storica e filosofica amplissima, che miseal servizio di una infaticabile battaglia contro ildogmatismo degli Stoici.

Carneade, chi era costui?

a cura di Amilcare Manna

Gennaio/Febbraio

201912

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la persuasione di ciò che ci appare probabile everosimile. Sostenere di poter raggiungere il Verosi dimostra assurdo e contraddittorio. Quanto al raggiungimento della felicità, egli am-mette un criterio che non attiene all’oggetto chesi vuol conquistare, ma alla rappresentazioneche il soggetto fa di esso. Questa è la dimostra-zione che la verità assoluta non esiste, ma cheogni individuo possiede le “proprie” verità (UgoSpirito – Filosofia Teoretica).Ecco la dimostrazione che nella Filosofia Grecaaffonda la radice di tutto il pensiero filosofico mo-derno.Mi è sembrato stimolante sviluppare un discorsoapprofondito, partendo da una frase che puòsembrare banale ad un osservatore superficiale,ma che contiene invece un grande significatostorico, filosofico, ma soprattutto umano.

Carneade nacque a Cirene nel 214 a.C. ed èconsiderato il fondatore della Terza o Nuova Ac-cademia. Nel 156, egli venne a Roma in amba-sceria insieme con lo storico Diogene e col Pe-ripatetico Critolao. La dottrina di Carneade si definisce soprattuttoin opposizione al fatalismo degli Stoici (“ducuntfata volentem, nolentem trahunt”: il destino con-duce chi lo asseconda, trascina via chi gli si op-pone). Egli ritiene ce il sapere è impossibile e che nes-suna affermazione è veramente indubitabile. Durante il suo soggiorno a Roma, egli tenne, ungiorno, un bellissimo discorso in lode della giu-stizia, dimostrando che essa è la base di tutta lavita civile; ma un altro giorno, egli tenne un altrodiscorso, anche più convincente del primo, di-mostrando che la giustizia è spesso in contrastocon la saggezza. E dimo-strava questo contrasto conl’esempio stesso del popoloromano, che si era impa-dronito di tutto il mondo,strappandone agli altri ilpossesso: “Se i Romani vo-lessero essere giusti, eglidisse, dovrebbero restituirei territori conquistati a co-loro cui li avevano sottratti etornarsene a casa in mise-ria, ma in tal caso sarebberostolti e, così, saggezza e giu-stizia non vanno d’accordo”.Carneade così contestavaagli Stoici tutta la loro teoriasul destino e sulla provvi-denza, ritenendole smentitenel loro presupposto che èla necessità. Di tutta la lorocostruzione, secondo il Fi-losofo, rimane in piedi solo

Gennaio/Febbraio

201913

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Icomponenti del genere umano sono eterogeneinon solo per la varietà delle razze che lo com-pongono, ma soprattutto per il comportamento

psicologico di ogni individuo. Infatti ciascuno di noiha le sue idee e interpreta a modo suo la vita, sianelle relazioni interumane, sia nel rapporto mate-ria spirito, anche perché l’uomo è spesso guidatodalle tradizioni del suo paese, dalla sua cultura,dalla presunzione, dalla fantasia e dalle condizionisocioeconomiche della comunità in cui egli vive. Tra la gente comune pochi hanno idee coerenti elogiche che provengono da ragionamenti e rifles-sioni chiare e accettabili, perché in genere, sullamorale, sull’economia, ma soprattutto sulla poli-tica e sulle religioni la maggior parte di loro nonpensa e parla solo per sentito dire. Infatti alcunepersone essendo incapaci di valutare gli eventinella loro giusta dimensione, seguono il loro istintoe non la loro mente, si appoggiano a colui che giu-dicano valido, capace di agire e di essere in gradodi dar loro la forza per affrontare i problemi dellavita e anche dello spirito, ne subiscono l’ascen-dente e trascorrono i loro anni vivendoli, quasipassivamente.L’uomo saggio, lo studioso indaga nella ricercaperché vuole conoscere, ascolta e pensa prima diparlare, poi esprime idee e giudizi che scaturi-scono dalla sua cultura, da profonde riflessioni, daesperienze di vita vissuta e dai rapporti con i pro-pri simili e con la natura. I suoi consigli e le sueidee servono da guida alle persone che riflettono,che vogliono imparare e che vogliono essere in li-nea con il sapere e con la coscienza. I pensatori, attratti, affascinati e spesso dominatidai misteri che ci circondano, alimentano la lorocultura con la fantasia che sovente influenza le loromenti ed esprimono idee e concetti sul trascen-dente, sullo spirito, sulla mente e sulla vita in ge-

nere, che quando seguono un filo logico, possonosuscitare ammirazione e possono riuscire a se-durre chi li legge o li ascolta. Ma quando le loro af-fermazioni esulano dal razionale e con indecifrabilisofismi entrano nei tortuosi meandri dell’arcanomondo della pura immaginazione o quando i loropensieri vengono interpretati in modo distorto dachi non è preparato adeguatamente ad assimilarlinel loro giusto significato, possono influenzare eplagiare la mente semplice delle masse alimen-tando superstizioni e fanatismo. I pseudo pensatori, invece, sono dei mistificatoriche prolificano nei settori più importanti delle so-cietà umane odierne e che, in genere, sono inmala fede. Questi soggetti pullulano proprio nellereligioni, nella politica e purtroppo anche nel-l’economia e sono deleteri per la società e per lagente comune che non pensa e che crede in loro.Infatti, i deboli, i pigri, gli ignavi, gl’ingenui abba-gliati da promesse e da discorsi allettanti che in ge-nere sono inconsistenti, li ascoltano e li seguonociecamente nel bene e nel male. Per confermareche queste mie riflessioni non sono recenti neoriginali, riferisco una frase del vecchio Senecasulle religioni, che dice: “Ogni religione è consi-derata vera dalla gente comune, falsa dalle per-sone sagge, utile dai politici”.Quanto è bello e psicologicamente remunerativo,leggere o ascoltare un’espressione, una critica oun’affermazione che fa riflettere e si fa compren-dere e accettare da colui che vuole capire e im-parare veramente! Molte volte, poche parole ba-stano per esprimere un concetto, un giudizio,l’interpretazione di un evento o il pensiero di un au-tore per renderli comprensibili senza il corollario difrasi sofisticate, sinuose e inutili, (specie sulla po-litica e sulle religioni!) spesso ripetute ad arte perconfondere e dominare le menti dell’uomo dellastrada o di colui che non pensa!Bacone disse:”Generalmente nell’umana naturac’è più stupidità che saggezza”.

Brevissime considerazionisul comportamento umano

a cura di Pino Messina

Gennaio/Febbraio

201914

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Questa attività è nata da qualche annograzie allo stimolo e all’incoraggiamentocostante da parte del Professor Silvio

Ferri, presidente regionale della FEDER.S.P.eV.,e del professor Sergio Semeraro, già Direttore diUnità Operativa presso Sant’Orsola-Malpighi emembro della società Medica Chirurgica.Il giorno 30 novembre abbiamo svolto la più re-cente iniziativa presso la FEDER.S.P.eV. di Ra-venna, come nuova serie di incontri per l’anno2019, ultima città dopo Piacenza, Modena e Reg-gio Emilia.I corsi, iniziati a Bologna nel 1998 col Progetto S.Donato su richiesta del sindacato pensionati edei centri anziani, sono stati estesi in tutta la Re-gione coinvolgendo già nel 2000 oltre 1000 an-ziani e sono stati inseriti nel Progetto RegionaleDemenze con finalità preventive. Inoltre a partiredall’ anno 2015 e abbiamo effettuato 11 Corsi diMemory Training presso la sede della SocietàMedica Chirurgica all’Archiginnasio, con il pa-trocinio dell’Ordine dei Medici Chirurghi ed Odon-toiatri di Bologna.Il problema dei disturbi della memoria è via via di-ventato sempre più importante con l’invecchia-mento della popolazione e i disturbi del sistemanervoso in genere sono la prima causa di disa-bilità nel mondo. “Un sondaggio della Associazione dei pensio-nati americani ha rivelato che rimanere mental-mente attivi è la più seria preoccupazione degli

over 50, anche rispetto alla salute fisica”(Makin,Mente e Cervello, 2016). Di fronte a tali crescenti e consapevoli richiestedei “giovani anziani” di mantenersi efficienti siafisicamente sia mentalmente, quantomeno a par-tire dalla fine del secolo scorso, noi da tempo ab-biamo prima progettato e poi realizzato numerosicorsi di ginnastica mentale. Èstato scritto che:“Per migliorare la memoria, l’attenzione e svi-luppare la fantasia bisogna mantenere in allena-mento le aree del cervello preposte alle diversefunzioni e collegate ai cinque sensi” (più le emo-zioni secondo Damasio) (da Keep your brain alive,Fitness della mente, la Neurobica, Katz e Rubin,Red 2002).Fin dalla progettazione nel 1998, i corsi completiconsistono di una Scheda di adesione compostada alcune domande di metamemoria sull’ l’auto-percezione delle proprie capacità e da alcuniesercizi di crescente difficoltà in modo da per-mettere la selezione dei partecipanti e la lorosuddivisione in gruppi abbastanza omogenei. Loscopo è quello di facilitare l’apprendimento el’interazione docente/discenti.

Corsi di allenamento della memoria,solo la prevenzione ci salverà!

a cura di Giancarlo Savorani

e Stefano Naldi

Gennaio/Febbraio

201915

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Materiale didattico: manuale di consigli, strategieed esempi di esercizi comprendenti anche quellidi neurobica, l’aerobica dei neuroni secondo Katze Rubin, “che stimolano soluzioni alternative me-diante nuovi circuiti neuronali”. Ad ogni incontro viene dato il compito da ese-guire a casa per quello successivo.Si inizia pronunciando ad alta voce ciascuno ilproprio nome (ascoltandosi e ascoltando gli altri),in modo da imparare quello del proprio vicino emantenendo poi la stessa posizione attorno al ta-volo (orientamento spaziale). La presentazione el’esecuzione degli esercizi avviene in modo inte-rattivo, con esercizi di volta in volta esemplifica-tivi delle tecniche e delle strategie ( i trucchi) daapprendere e quindi da applicare a casa. Quindiinnanzitutto occorre sempre ricordarsi di met-terle in pratica!Durante la prima sessione si espongono i 2 obiet-tivi generali del corso e viene descritta la fasepreliminare del processo di memorizzazione. Gliobiettivi sono 1 - la eliminazione dell’ansia edella frustrazione per il senso di inadeguatezza;2 - agire con consapevolezza di fronte alle diffi-coltà del ricordo o della fissazione dell’informa-zione, superando la modalità automatica incon-scia dell’adulto, non più efficace con l’età. La fase preliminare preparatoria consiste nelcreare le condizioni favorenti l’apprendimentodate da: attenzione, concentrazione, motivazione,rilassamento e l’interesse o soddisfazione perquello che dobbiamo o vogliamo fare. Le condi-zioni contrarie, vedi la distrazione per esempio oil disinteresse, non fanno memorizzare ma inquesto caso ovviamente non è responsabile lamemoria!Viene stimolata la memoria verbale per nomi dioggetti e di persone usando le strategie della AS-SOCIAZIONE e della CATEGORIZZAZIONE, me-diante per esempio la ripetizione di coppie diparole, correlate e non correlate (tipo uovo-pul-

cino o acqua-marmo, ecc.), quindi viene stimo-lata la fluenza per associazione con parole e let-tere mancanti.Iniziando ogni volta col ripasso di quanto giàeseguito durante il precedente incontro, nellaseconda e terza sessione forniamo esempi percollegare consciamente nomi propri ed emozionisuscitate, per meglio registrarli e archiviarli (me-moria associativa). Si introduce poi la memoriasemantica per categorie o gruppi omogenei (esfrutta, verdura, bevande ecc) e per i numeri,usando il digit span, la shopping list, l’intruso… Altermine di ogni sessione vengono dati 1 eserci-zio e 1 consiglio di ginnastica neurobica da ese-guire a casa, per esempio, chiudere gli occhi. Così si procede con altri esercizi e strategie perallenare la memoria episodica (il raccontino), ladiscriminazione e la memoria visiva, la atten-zione divisa e la memoria spaziale, per non per-dersi per strada per esempio. Si utilizzano le fi-gure frammentate, le figure di Raven e il disegnomultiplo da ricopiare uguale dopo 30-60 min,sviluppando l’IMMAGINAZIONE VISUOSPAZIALE(quarto incontro).Infine vengono proposte le modalità di ASSO-NANZA, le rime e il ritmo musicale per es. percoppie di numeri, e di ATTINENZA, con esercizi difluenza e logica numerica e verbale (le catene dauna parola all’altra e quelle di Bartezzaghi), perconcludere con la CREATIVITA’ e l’intuizione chesono in ciascuno di noi, in modo che ognuno lepossa far emergere in modo consapevole (neo-logismi, anagrammi).Alla fine del corso viene dato da compilare ilquestionario di soddisfazione per consigli e os-servazioni.Concludendo, dopo questi anni di attività siamosoddisfatti dell’interesse e della crescente par-tecipazione a questa iniziativa da parte di tutta laregione. Questo ci spinge a proseguire in questadirezione.

Gennaio/Febbraio

201916

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Avreste, mai, pensato che ad artisti comeMichelangelo, Raffaello, Masaccio, Botti-celli, all’inizio del Rinascimento, potesse

accadere di non “firmare” le loro opere, perchéimpediti da regole, “ereditate” dal Medioevo,epoca in cui: pittura e scultura, erano conside-rate semplici “arti meccaniche”, al servizio del-l’architettura, e, di conseguenza, i loro esecutori,non ricoprendo un adeguato rango sociale, nonusavano, mai, salvo eccezioni, firmarle o siglarle! Durante tutto il Medioevo, la figura dell’artistanon si discostò da quella di un “lavoratore ma-nuale”, disposto ad apprezzare un’opera, nonper i suoi fattori estetici, ma per la fattura e laqualità dei materiali impiegati. In questo periodo,l’Autore di un’opera, veniva riconosciuto per lostile del maestro, e per la bottega di riferimento,non perché fosse “firmata”.Inoltre, in questa epoca, la committenza dell’operaera, prevalentemente, religiosa (preferibilmente,papale) e, solo nel tardo Medioevo ed inizio del Ri-nascimento, la committenza divenne religiosa elaica; e, di conseguenza, mercanti e corporazioni,trattavano direttamente con gli artisti, che co-minciavano ad “osare” nel firmare le loro opere.Da qualche tempo, alcuni studiosi d’Arte (medici,letterati, in particolare), hanno scoperto, o ritenutodi scoprire, dei “simboli”, prevalentemente, ana-tomici, “nascosti” tra insospettabili elementi delleopere dei più celebri artisti del nostro Rinasci-mento, e, soprattutto, dei cosiddetti “anatomisti”!Erano così definiti, gli artisti (pittori e scultori) che“lavoravano” fianco a fianco con gli scienziati, as-sistendo alle loro sedute autoptiche, “affon-

dando”, personalmente, il bisturi nel corpo deicadaveri, dissezionando ogni sorta di organo,trasferendo le loro esperienze sulle loro tele e neiloro disegni. Tra questi, grandi protagonisti sonostati: Michelangelo, Leonardo da Vinci, Raffa-ello ed altri, altrettanto celebri.Ebbene, il genio di Caprese avrebbe “nascosto”dei simboli anatomici negli affreschi della Cap-pella Sistina e nella Sagrestia della Basilica di SanLorenzo a Firenze. Infatti, in uno dei pannellidella Cappella Sistina – “La separazione dellaluce, dalle Tenebre”, si rileva l’immagine di Dio,avvolto in un drappello rosso, e tra i muscoli delcollo, si “nasconderebbero” i contorni.Di un tronco encefalico e di altre strutture neuro-anatomiche. Mentre ai lati della tomba di Gilianoe Lorenzo dei Medici, gli studiosi hanno rilevato deisimboli pagani (i corni di bovino e di ariete) che Mi-chelangelo avrebbe usato per richiamare le formedell’utero femminile e delle trombe di Faloppio. Altro esempio di simboli d’organo anatomico“nascosti” e scoperti in famosi dipinti, ricor-diamo: quello di un polmone rilevato tra le pieghedel mantello che copre la “Venere” di Botticelli!A conclusione di questa “esplorazione” di alcunidei “nascondigli”, inventati dalla fantasia degli ar-tisti rinascimentali, c’intriga un’idea: è possibileche gli stessi per farsi “riconoscere” come Mae-stri, liberi da ogni retaggio medioevale, abbianofatto valere le loro eccelse qualità artistiche an-che come anatomisti?!

I nascondigli di Michelangelo

a cura di Peppino Aceto

Gennaio/Febbraio

201917

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O R D I N E D E I M E D I C I C H I R U R G H I

E D E G L I O D O N T O I A T R I M A T E R A

CENTRO REGIONALE LUCANO DELL’ACCADEMIA

DI STORIA DELL’ARTE SANITARIA

CENTRO STUDI SULLA POPOLAZIONE

TORRE MOLFESE SANT’ARCANGELO (PZ)

PROVINCIA DI MATERA

COMUNE DI MATERA

COMUNE DI S. ARCANGELO (PZ)

PRO LOCO DI S. ARCANGELO (PZ)

CONVEGNO

MEDICI LUCANI TRA PASSATO E PRESENTE

TECNOLOGIE A MATERA PER LA MEDICINA DEL FUTURO.

Sala Consiliare Palazzo della Provincia

Via Ridola 60-MateraMATERA 27 APRILE 2019

Matera nel 2019 oltre ad essere capitale della cultura, potrebbe divenire anche la capitale della medicina, inquanto mentre la prima sostiene i problemi dell’anima, la medicina cura anche quelli del corpo. Prima i pochimedici luminari intervenivano con la loro scienza in periferia, solo in caso di grave bisogno, attualmente ciòaccade di meno grazie allo sviluppo dei trasporti, al miglioramento delle condizioni economiche e nonché perlo sviluppo delle tecnologie sanitarie applicate sul territorio. Lo stato di salute o malattia presentato dall’uomopuò essere seguito nell’arco di 24 ore con l’ausilio di speciali attrezzature, che la tecnica ci mette a disposizionee la telemedicina, via etere, attualmente permette di migliorare la qualità di vita di molte persone bisognosedi cure mediche, senza che queste lascino il proprio domicilio.Il CENTRO STUDI SULLA POPOLAZIONE TORRE MOLFESE, CENTRO REGIONALE LUCANODELL’ASAS nel 2019 a Matera si propone:

– di mostrare come avveniva l’assistenza sanitaria sul territorio tra il 1900 ed il 2000 anche ad opera dimedici illustri;

– di creare un centro di innovazioni tecnologiche di telemedicina a Matera per il Sud Italia per l’assistenzae la cura dei pazienti.

[email protected] - torremolfese.altervista.org - cell. 338 9677905

Gennaio/Febbraio

201918

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Gennaio/Febbraio

201919

Prudenzialmente mi sembra opportuno am-mettere che potrebbe capitare anche a medi morire.

Credo quindi che valga la pena di esplicitare le se-guenti disposizioni, alle quali pregherei si atte-nessero le persone cui malauguratamente toc-casse l’incombenza, qualora non trovasseroabilmente il modo di sottrarvisi.L’obiettivo principale sarà senza dubbio quello di ri-durre il più possibile gli effetti avversi dell’evento,ossia LE SPESE FUNERARIE.Pertanto, camera cosiddetta ardente (ma evitareil riscaldamento, inopportuno anche per ragioniigieniche, tanto gli eventuali visitatori, se l’eventocadesse in inverno, porteranno più o meno il cap-potto) – ossia luogo dell’esposizione del cada-vere – nel posto meno costoso – in bara “france-scana” (tipo grandi stragi, alluvioni catastrofiche inPaese sottosviluppato, eventualmente verificarese esistono articoli militari convenienti) tenendopresente ovviamente che il contenitore deve es-sere adatto alla cremazione.Essendo la spoglia per definizione (consacratadalla letteratura) “immemore”, credo di poter es-sere sicuro che non se la prenderà per questo, an-che perché rappresenterebbe la sua volontà.Cremazione: naturalmente andrà valutata critica-mente la migliore offerta tra i vari centri, conside-rando tutte le voci di spesa; mi permetto di consi-gliare di non essere esigenti sulla qualità delprodotto: non interessa una finitura tipo farinadoppio zero, e qualche pezzetto d’osso o di denteè senz’altro accettabile.Come piccola concessione al superfluo, mi per-metterei di raccomandare l’utilizzo di un conteni-tore delle ceneri (destinato ad essere conservatovuoto, dopo la dispersione), che non abbia unaspetto funebre. Preferibilmente dovrebbe ac-

cordarsi con l’arredamento del locale in cui sa-rebbe conservato (dopo la dispersione delle ce-neri): non escludere soluzioni “pop art” (es. con-tenitori di cibi – preferire il salato al dolce –,oppure grossa bottiglia di liquore pregiato, natu-ralmente vuota: attenti però che abbia un’imboc-catura sufficientemente larga, importante ancheun bel tappo). Questo contenitore dovrà portare una targhettacon nome cognome data di nascita e di decesso:purtroppo un’altra spesa, ma penso che per sensodell’ordine sia irrinunciabile, non ci si può fidaredella memoria della gente, anche se ben intenzio-nata.Previamente le ceneri andrebbero disperse, pos-sibilmente al sorgere o al calar del sole – aspettareun giorno non di pioggia, anche a lungo se la sta-gione non è favorevole, tanto le ceneri non vannoa male, l’unico problema potrebbe nascere daqualche intolleranza psicologica ( escluderei aller-gica, se il contenitore è ben chiuso). Luogo delladispersione: le acque del Lago Maggiore (tra Aronaed Angera) oppure al largo della costa corrispon-dente ai Tre Ponti di Arona, dove c’era una volta il“Casotto” dei pescatori, se qualcuno si ricordaancora. Questo luogo mi è caro per tanti motivi, tracui anche una visione botticelliana sorgente dalleacque.Questa ultima disposizione della dispersione lo-calizzata è veramente voluttuaria, in fin dei contiqualunque angolo andrebbe bene, ma la si pro-pone confidando nella sua bassa incidenza eco-nomica.Assolutamente vietati invece preti in veste pro-fessionale, crocifissi, preghiere, accenni a risurre-zione. Grazie per seguire queste disposizioni. Con-vinto di essere stato trattato dalla vita molto piùbenignamente di quanto in realtà meritassi, lascioquindi un grosso debito, che spero nessuno siprenderà la briga di pagare, perché non gli toccae poi non si sa chi sia il creditore.

Disposizioni decessuali

a cura di Cesare Puricelli

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Gennaio/Febbraio

201920

Carissimi amici,Firenze sarà la sede del nostro prossimo 56° Congresso.

Questa Città è una delle tante meravigliose perle della nostra Italia, culla del rinascimento, culladei più grandi artisti e letterati che hanno dato e danno lustro alla nostra cultura.

Il mecenatismo fiorentino ha favorito la nascita di opere come la cupola del Duomo, le portedel Battistero, la costruzione dei palazzi gentilizi, la costruzione di strade, il fiorire di attività qualela manifattura della lana, degli arazzi, la costruzione del porto di Livorno e non aggiungo altro perchésarebbe troppo riduttivo al cospetto di tanta magnificenza.

Voi sapete che io sono romana di adozione e davanti alla mia Città tutte le altre passano insecondo piano, ma Firenze ed altre poche metropoli sono nel mio cuore e brillano di luce propria.

Vi invito quindi ad essere presenti e numerosi al nostro Congresso, in primis per i temi chesaranno posti all’ordine del giorno sempre attuali ed importanti per noi, e poi per godere dellebellezze che Firenze riserva.

Dott.ssa Naria Colosi

56° Congresso NazionaleFEDER.S.P.eV.

Sabato pomeriggio

• Arrivo e sistemazionedei partecipanti nell’hotel

• Cena

• Riunione del ComitatoDirettivo Nazionale

Domenica• Colazione

• Inaugurazione Congresso

• Pranzo

• Ripresa lavori congressuali

• Cena con rievocazioni

in costume e danze medievali

PROGRAMMA PROVVISORIO DI MASSIMA

Lunedì• Colazione• Lavori congressuali• Pranzo• Pomeriggio a disposizione• Cena

Martedì• Colazione • Lavori congressuali - chiusura congresso• Pranzo• Pomeriggio a disposizione• Cena Sociale

Mercoledì• Colazione• Partenze

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56° CONGRESSO NAZIONALE FEDER.S.P.eV.Firenze dal 27/04/2019 al 01/05/2019

Grand Hotel MediterraneoLungarno del Tempio 42/44 - Tel. 055 660241

SCHEDA DI PRENOTAZIONE ALBERGHIERADA INVIARE IMPROROGABILMENTE ENTRO il 31/03/2019 A

FEDER.S.P.E V. - Via Ezio 24 - 00192 Roma

Nome Cognome

Indirizzo

Cap Città Prov

Telefono Cellulare

1. PARTECIPANTE

2. ACCOMPAGNATORE

Nome Cognome

3. PRENOTAZIONE ALBERGHIERA

Desidero prenotare:Quotazioni

Nr. Camera/e singola /D.U.S. 500 e per persona

Nr. Camera/e matrimoniale/i 400 e per persona

Nr. Camera/e doppia/e 400 e per persona

Le tariffe sopra indicate si intendono per tutto il pacchetto “meeting” per persona e sono inclusive di servizio e IVA

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4. SCHEDA DI PRENOTAZIONE SOLO PER COLORO CHE NON PERNOTTANO IN HOTEL

La partecipazione al Congresso, comprensiva del materiale congressuale, è di e 50,00 = A PERSONA cheverranno versate alla Segreteria Organizzativa.

I singoli pasti giornalieri (bevande incluse) COSTANO A PASTO e 30,00 = da versare alla segreteriaorganizzativa del congresso OCCORRE LA PRENOTAZIONE:

Giorno 27/04/2019 cena siGiorno 28/04/2019 pranzo si cena siGiorno 29/04/2019 pranzo si cena siGiorno 30/04/2019 pranzo si

Nome Cognome

Per chi vuole usufruire della SOLA CENA SOCIALE del giorno 30/04/2019 il costo è di e 55,00 = (bevandeincluse) da versare alla segreteria organizzativa del congresso.

Prenotazione: si

L’Hotel dispone di parcheggio auto limitati al costo di:e 5,00 al giorno per 4 oree 10,00 al giorno per 8 oree 20,00 al giorno per 24 ore

N.B.: Indicare per iscritto le eventuali intolleranze alimentari:Indicare se si è 1) vegetariani

2) vegani3) celiaci

NON È PREVISTO ALCUN RIMBORSO ALLA QUOTA DI PRENOTAZIONE IN CASO DI:1) Annullamento dopo la data del 31/03/20192) Mancata partecipazione al Congresso

N.B.: Il pacchetto è onnicomprensivo di: 4 pernottamenti, dalla cena del 27/04/2019 alla colazione del 01/05/2019.La prenotazione alberghiera sarà ritenuta valida solo se accompagnata dalla caparra pari ade 250,00 A PERSONA da versare in uno dei seguenti modi:

1) BONIFICO BANCARIO beneficiario FEDER.S.P.eV. IBAN: IT76 O 05034 03204 000000020376 Copia del bonifico da allegare alla scheda di iscrizione ed inviare a FEDER.S.P.eV. Via EZIO 24 - 00192 Roma

2) ASSEGNO BANCARIO intestato a FEDER.S.P.eV.L’assegno deve essere allegato alla scheda di iscrizione ed inviare a FEDER.S.P.eV. Via EZIO 24 - 00192 Roma

Il saldo del pacchetto sarà effettuato all’arrivo in Hotel ESCLUSIVAMENTE in CONTANTI oppure inASSEGNO BANCARIO sono ESCLUSE carte di credito.

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Cammino spirituale

Essendosi allungata l’aspettativa di vita, non è dif-ficile, oggi, vivere fino a 80, 90 anni e più.Coloro che raggiungono tale traguardo, non pos-sono più sottrarre gli anni, possono soltanto ad-dizionarli e, di anno in anno, avviarsi verso la con-clusione della vita, in un cammino spirituale,consistente nell’accettare la finitezza e i limiti, ilprogressivo affievolirsi delle forze e infine lamorte, la cui scadenza temporale e le cui condi-zioni restano nella mente di Dio.Gli esseri umani preferiscono essere vecchi omaturi? A questa domanda tutti rispondono chepreferiscono essere maturi. Eppure, la domandarelativa al rapporto della vecchiaia potrebbe nonessere che il ricordo degli anni passati quandostanno per finire, in un momento della vita su cuigli specialisti di tutto il mondo lavorano intensa-mente.Mentre la morte ci sta alle calcagna, tiriamo unalinea sul tempo passato e comprimiamo quello avenire. Quando le cose si fanno serie non c’ètempo per prepararsi e anticipare questa espe-rienza. Ogni parola che provi a liquidare la vec-chiaia ha un effetto limitato. Siamo vecchi solo seci sentiamo tali? Certo, ma intanto lo siamo. Isentimenti non possono modificare questo datodi fatto. Al contrario: ci istigano all’illusione. Nontutte le illusioni sono dannose. Ma in casi comequesti la delusione è maggiore, quando, nono-stante le chiacchiere, si rivelano tali.

Arte di invecchiare

Imparare a convivere con la propria età diventacompito di ricostituire un’arte di ciò che prima eradato per scontato: un’arte dell’invecchiare ca-pace di farci vivere tutto questo processo inveceche insegnarci a resistergli. Un’arte di vivere il rap-porto con la vecchiaia può aiutarci a fronteggiarele sfide che la caratterizzano, anche perché la vitaresta sempre bella e degna di approvazione, equando la propria non lo è in un certo specificomomento, lo resta la vita nella sua totalità.Da molto tempo l’arte di vivere è il tema di cui mioccupo, non perché la possieda, ma perché neho bisogno. Il concetto di arte di vivere nascedalla filosofia antica. In greco si chiamava tèchneto� bìou, o tèchne perì bìon, in latino ars vitae oars vivendi, cioè ‘arte di vivere’ nel senso di con-durre una vita con consapevolezza. Nella suaaccezione popolare quest’espressione può es-sere intesa come un vivere privo di preoccupa-zioni. Quest’ultima è un’opzione che chiunquepuò scegliere, ma che non contiene nulla chepossa meritare il nome di arte. Una possibilità di-versa, molto più ambiziosa, potrebbe esserequella di orientare sempre di nuovo la nostravita attraverso il pensiero. Non è possibile averequesta consapevolezza di continuo, ma non ènemmeno necessario, perché basta fermarsi e ri-flettere ogni tanto. Adesso dobbiamo concen-trarci sulla vecchiaia: che cosa significa? Comesi sviluppa? Dove mi trovo in questo momento?Che cosa mi tocca fare? Come posso prepa-rarmi a tutto questo? Cos’è in mio potere e cosano? Arte di vivere significa qui prestare atten-

La serenità come sistema di vitadella tarda età

a cura di Nicolò Rosario Lombardo

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invecchiare? Invecchiare, infatti, significa proce-dere dentro la vita, capire il tempo, mantenersi alpasso col tempo, persino andare contro il tempo.Significa anche: avanzare e venir meno, mutaresenza perdere la propria identità, saper trasfor-mare qualche limitato frammento di esperienzain un grande segno di speranza.

Il senso della serenità

Un possibile significato culturale della vecchiaiaconsiste nella scoperta di risorse che rendono lavita più leggera anche in momenti come questo.Questo è il senso della serenità. Che sembramancargli. La modernità, infatti, è eccitante, ci fagirare la testa e ci procura così tanta confusioneda rendere la serenità la meta di un anelito. Laserenità è uno dei grandi concetti della filosofiaoccidentale, presente fin dai tempi di Epicuro,che tra il IV e il III secolo a.C. la chiamava atara-xìa (cioè imperturbabilità). In epoca modernaquesto concetto è finito nel dimenticatoio. Lamodernità è contrassegnata da un attivismo tu-multuoso, è la vittima sacrificale di un ottimismotecnico e scientifico che non può considerareuna virtù il fatto di starsene per conto proprio.Ma c’è una specifica fase della vita che da sem-pre sembra fatta per lei: la vecchiaia. Anche daquesto punto di vista, però, l’epoca tempestosain cui ci troviamo non intende affatto arrivarci.Come possiamo riappropriarcene? La nostra so-cietà, che sta diventando sempre più vecchia,può diventare anche più serena?Personalmente non sono in possesso della sere-nità, ma credo sia qualcosa per cui valga la penalottare per portare avanti una vita bella. È un gua-dagno in ogni fase della vita, ma soprattutto nellavecchiaia, quando l’esistenza si espone al rischiodella pesantezza e potrebbe farsi più povera. Tro-vare la serenità è più semplice quando non ci gio-

zione, allo scopo di trovare un senso anche inquesta fase dell’esistenza, per dare un significatoalla vita e portarla avanti in maniera consapevolesoprattutto se non ci sembra così eccitante con-tinuare semplicemente a tirare avanti.L’uomo invecchia spontaneamente, per legge dinatura, ma il “modo” dipende da ogni singolo in-dividuo. È davvero una grande arte quella di in-vecchiare nella maniera migliore. Un’arte con tuttii suoi segreti, che come ogni altro settore dell’at-tività umana non giunge a perfezione da sé, ma ri-chiede costante esercizio e applicazione. Nonsempre, purtroppo, i risultati potranno essere per-fetti: «Nessun maestro è mai caduto direttamentedal cielo», come recita un antico proverbio. Per-tanto, anche nell’apprendere l’arte di invecchiaresi devono mettere in conto errori e correzioni.Alcune regole basilari, valide per tutti, presie-dono all’arte di invecchiare. Ne indico in parti-colare tre: accettazione, distacco, autosupera-mento. Sono tre regole – o “virtù” – generali, cheogni candidato a una bella vecchiaia dovrebbeacquisire e praticare in maniera del tutto perso-nale. Ognuno deve decidere in proprio come vi-vere il suo processo di invecchiamento, in chemodo rapportarsi personalmente con tutto ciòche gli piomberà comunque addosso: malattie,distacchi, solitudine, esperienza dei propri limiti.La riflessione sull’invecchiare porta inevitabil-mente a riflettere sulla vita. Cosa si può cono-scere della vita, se non si conosce cosa vuol dire

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chiamo più tutto, gli ormoni si sono un po’ cal-mati, il tesoro delle esperienze è più cospicuo, losguardo è più lungo e la capacità di valutare gli es-seri umani e le cose è più sicura.

Vivere il tramonto aspettando l’alba

di una nuova vita

Nella tarda età, occorre vivere il tramonto aspet-tando l’alba di una nuova vita. Questa afferma-zione mi porta a fornire argomentazioni per un in-vecchiamento attivo nella prospettiva di unanuova vita.La persona anziana non dovrebbe vivere soltantonel passato e nel presente: essa ha ancora un fu-turo davanti a sé, che consiste in giorni, in setti-mane o in anni. E ha ancora qualcos’altro davantia sé: l’uscita dal tempo, ovvero l’ingresso nellaatemporalità, comunque uno la voglia immagi-nare. La vecchiaia non dovrebbe impedire a nes-suno di guardare al futuro e di fare progetti. Per-sino quando il futuro non esisterà più, averguardato a esso e fatto progetti sarà stato bello,sarà stata un’esperienza degna di essere vissuta.In base a tali considerazioni, alla metafora chedescriveva la vita umana come una collina si èsostituita quella del fiume che scorre verso valle,aumentando così la sua portata, diminuendo lavelocità delle sue acque, ma sempre in relazionealle caratteristiche del terreno, al numero di af-

fluenti, alla piovosità delle stagioni. Consideratala vita come un fiume, significa che essa scorretra possibilità e realtà, in cui le possibilità, quelleche la vita offre ad ogni uomo sgorgano per cosìdire dalla sorgente e la realtà è il mare in cui sfo-cia il fiume. Lì, nel mare della realtà, l’uomo cu-stodisce le possibilità realizzate, quelle che egliha realizzato nella sua vita. Quello che lì si rea-lizza o non si realizza sono i contenuti significa-tivi di una vita umana, ciò per cui si è vissuto, an-che se non tutte le possibilità di senso che unavita offre non vengono realizzate. Alcune possi-bilità di senso scorrono lentamente senza essereutilizzate, «si arenano strada facendo» e nongiungono mai nel mare della realtà; ma ciò chevi giunge è eterno, poiché dalla realtà non si puòtogliere più nulla.Si aggiunga che il mare è al contatto col Cielo,che ci raffigura Dio. Così come l’acqua del fiumenon finisce ma sfocia nel mare, anche la morte,secondo la fede cristiana, non è la fine dell’esi-stenza, ma una transizione verso una nuovaforma di vita: “Dio infatti ha tanto amato il mondoda dare il suo Figlio Unigenito, perché chiunquecrede in lui non muoia, ma abbia la vita eterna”(Gv 3,16). Di conseguenza, tutti coloro che muo-iono in Cristo possono aspettare con gioia di ve-dere Dio.In base ad un atto di fede che io definisco “ma-turo”, sono certo dell’esistenza di un aldilà esono, pertanto, felice di vivere il tramonto aspet-tando l’alba di una nuova vita.Ma questa mia certezza è una certezza di tutti?È ragionevole credere che il morire sfoci in unavita eterna?La risposta a questi interrogativi non è moltosemplice e, pertanto, in una prossima comuni-cazione affronterò le problematiche di tutti coloroche non credono ci possa essere un Principio Su-periore che ha creato la vita e che esiste unmondo ultra terreno oltre l’attuale esistenza.

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Nel 2017, nel n. 7 di Azione Sanitaria, èstato pubblicato un mio articolo con ti-tolo “Siamo ciò che mangiamo”. Lo slo-

gan resta sempre valido. Malgrado le tante in-formazioni e gli orientamenti di tendenza cheportano alla cucina tradizionale e alla introdu-zione di pietanze tipiche dell’Oriente, si continuaa mangiare troppo e male. Il trend è verso l’obe-sità, specie giovanile, che porta al prediabete, lacui durata può superare anche i 20 anni e quasisempre, sfocia nel diabete tipo 2. Si vive di più, si vive peggio, i cibi “superflui”, adalto contenuto di grassi e zuccheri (bibite gasatee zuccherate, patatine fritte, dolciumi consumatiin ogni ora dal giorno e senza un ritmo), conti-nuano ad essere in ogni fast food e fuori da ognilinea guida che invece vuole un’alimentazioneequilibrata. Cresce l’interesse per i disordini ali-mentari in genere, la bulimia in particolare. Si ca-pisce che alla base della patologia “sovrappeso-obesità” (35,3% della popolazione adulta),giocano e fortemente, oltre la genia, lo stile di vitae il “microbioma umano”. Quest’ultimo, legatoalla comunità vitale dei microrganismi del nostrointestino, ha una parte importante nell’assorbi-mento delle sostanze a componente calorica e in-terferisce sul PNEI (sistema psico-neuroendo-crino-immunologico). È sensibile alla qualità deglialimenti, dolcificanti compresi. Alimenti e mi-crorganismi insieme, gestiscono la trasforma-zione degli alimenti stessi e l’assorbimento dellecomponenti alimentari. La prevalenza di batteri“Firmicuti” lo facilita. Dal disequilibrio tra nu-trienti e microbioma, nasce uno stato infiamma-

torio intestinale che, a sua volta, influenza il si-stema neuroendocrino-immunitario.La domanda è facile: cosa mangiare? Regolafondamentale è la varietà con la presenza pres-soché giornaliera di frutta fresca con i suoi an-tociani (kiwi, mele, prugne, fichi ecc.), di fruttasecca (mandorle, nocciole, noci ecc.), di ver-dure (con particolare riguardo ad asparagi, ca-rote, aglio, porri, cipolle, pomodori, piselli, cavo-lini di Bruxelles, barbabietole, finocchi, carciofi),di legumi (ceci, fagioli, lenticchie), di cereali in-tegrali (avena, quinoa, amaranto, farro, miglio,orzo ecc.), di probiotici (tè kombucha, kefir dilatte o di acqua), di galatto-oligosaccaridi comeil lattosio e i derivati dell’inulina che si trovanonell’aglio, nelle banane, nei carciofi, nelle cipolleche hanno anche azione probiotica, di Antiossi-danti e di acidi grassi polinsaturi - Omega 3 - ti-pici dei pesci (pesce azzurro, salmone). Mode-rare, non evitare, le carni cotte, le farine raffinate,lo zucchero, i grassi animali, gli additivi, i con-servanti, i dolcificanti artificiali.L’Alimentazione non deve essere sbilanciata; l’al-cool deve essere misurato, bisogna stare attentiai farmaci che interagiscono con la flora intesti-nale - antibiotici in particolare - non lasciarsicoinvolgere dagli stress e garantire l’equilibrio traapporto esogeno e condizione endogena, indivi-dualizzandolo e variandolo in ragione della fasciadella vita.Imperativo è avere e saper mantenere il pesoideale, facile da calcolare tenendo conto del BMI(Indice di massa corporea - tra 18,5 e 24,99 -dato dal valore numerico ottenuto dal rapportodel peso espresso in Kg e l’altezza espressa in m.al quadrato con le piccole variabili in ragione delsesso e dell’ossatura (nel bambino in ragione

Dieta… che confusione!

a cura di Antonino Arcoraci

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dell’età); avere un “giro vita” non superiore a 80cm. nelle donne e 94 negli uomini (l’aumento sicorrela all’aumento dell’insulinemia e alla resi-stenza insulinica base delle malattie metaboli-che); mangiare ad “indice glicemico” basso conalimenti ricchi di fibra che riduce l’assorbimentointestinale del glucosio e i picchi della glicemiapost-prandiale. Non esagerare in proteine specieanimali, carni rosse in particolare e limitare igrassi. Allontanarsi dallo stress - quale che sia lacausa - per impedire che l’aumento di cortisolopeggiori la resistenza insulinica.Tutte le diete prescritte sono buone a condizioneche raggiungano e mantengano lo scopo (pesoideale in piena salute). Ma come e quale sce-gliere nella miriade delle tante proposizioni elar-gite dall’ambito sanitario e non solo?Ogni ideatore propone la sua: la ipocalorica equi-librata, la dissociata, la chetogenetica del be-nessere, la oloproteica VLCK a contenuto calo-rico molto ridotto, ideata negli anni 70 del secoloscorso dal Prof. G. Blackburn di Harvard (USA),la integrata con proteine del siero del latte, laanti-infiammatoria limitata nelle carni rosse pa-tatine e bevande analcoliche, la dieta di qualitàcon i suoi 7 alimenti chiave: frutta, verdura, noci,legumi, pesce, latticini e carne rossa non tra-sformata, la dieta mediterranea sostenuta dal-l’OMS, dal 2010 patrimonio culturale immate-riale dell’Umanità per l’UNESCO… e tante altreancora.Io consiglio la dieta mediterranea perché è statainserita nelle linee guida dietetiche 2015-2020per gli americani e in un progetto strategicotriennale finanziato dall’Unione Europea nel-l’ambito del programma Enpi; è stata accettataampiamente dalla Comunità scientifica interna-zionale; per essa è stata istituita la prima Gior-nata mondiale della Dieta mediterranea, il 18settembre 2016 in seno all’Expo di Milano; haruolo importante nel mantenere l’equilibrio e

aiutare l’intestino oggi considerato “secondocervello” con le migliaia di neuroni capace di ge-stire il sistema immunitario che ci protegge da-gli agenti esterni e tiene in salute tutto l’organi-smo; è appagante, perché lascia la possibilità divariarla in ragione dei gusti delle persone; non èdispendiosa; può essere consumata assiemeagli amici; facilita la “socializzazione” indipen-dentemente dallo status socio-economico, delsesso o dell’età; non interferisce sul sonno e, ne-gli anziani, secondo un’analisi longitudinale su5.200 individui, si associa a una sopravvivenzaprolungata.La dieta comprende una base quotidiana di fari-nacei, frutta e verdure distribuita in almeno trepasti principali; un misurato consumo di latte esuoi derivati, di carni specie rosse (non più di 2porzioni a settimana). Tutto nel rispetto delle esi-genze personali comprensive dei consumi ener-getici, della convivialità, della stagionalità per fa-vorire il prodotto agricolo a Km. 0. Su indicazione dell’INRAN (Istituto Nazionale perla Ricerca degli Alimenti e della Nutrizione) i nu-trienti sono ripartiti in:

• 55-60% di Glucidi dei quali l’80% di glucidicomplessi (pasta, pane, riso, mais, ecc.) e il20% di zuccheri semplici;

• 10-15% di Proteine delle quali il 60% di origineanimale (carni, soprattutto bianche) e il 40% diorigine vegetale (fagioli, ceci, lenticchie e le-gumi in genere);

• 25-30% di Lipidi (olio di oliva in prevalenza,burro, strutto, ecc.). ripartiti su cinque mo-menti giornalieri, tre principali (prima cola-zione (20%), pranzo (40%) e cena (30%)) e duedi sostegno (spuntino di metà mattinata (5%)e merenda (5%)).

Mette in primo piano la Frutta e la verdura di sta-gione per garantire le necessità in vitamine, saliminerali, antiossidanti e fibre.

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GIOVEDÌ:

• Colazione: 200 gr di latte parzialmente scre-mato, 30 gr di fette biscottate integrali, 30 grdi marmellata light;

• Spuntino: 150 gr di frutta fresca; • Pranzo: verdura a piacere, 60 gr di semolino,

100 gr di tonno al naturale, 30 gr di pane in-tegrale, 15 gr di olio d’oliva;

• Spuntino: 100 gr di frutta fresca; • Cena: lenticchie secche 40 gr, verdura a pia-

cere, 10 gr di gallette di riso, 10 gr di olio ex-tra vergine d’oliva.

VENERDÌ:

• Colazione: 200 gr di latte parzialmente scre-mato, 30 gr di fette biscottate integrali, 30 grdi marmellata light;

• Spuntino: 150 gr di frutta fresca;• Pranzo: 120 gr di ceci in scatola scolati, ver-

dure a piacere, 20 gr di olio extra vergined’oliva, 30 gr di pane integrale;

• Spuntino: 100 gr di frutta fresca; • Cena: 200 gr di sogliola, 15 gr di cracker, 10

gr di olio d’oliva, verdure a piacere.

SABATO:

• Colazione: 200 gr di latte parzialmente scre-mato, 30 gr di fette biscottate integrali, 30 grdi marmellata light;

• Spuntino: 150 gr di frutta fresca: • Pranzo: 150 gr di petto di pollo al forno, ver-

dure a piacere, 15 gr di gallette, 10 gr di olioextra vergine d’oliva;

• Spuntino: 100 gr di frutta; • Cena: pizza margherita, verdure a piacere.

DOMENICA:

giornata libera da vincoli e diete, a patto che simantengano delle porzioni adeguate e non si ec-ceda con zuccheri e carboidrati.

L’esempio è dato dallo schema a 1.400 Kcl pro-posto da Anna Castiglioni:

LUNEDÌ:

• Colazione: 200 gr di latte parzialmente scre-mato, 30 gr di fette biscottate integrali, 30 grdi marmellata light;

• Spuntino: 150 gr di frutta fresca;• Pranzo: verdura a piacere, 100 gr di mozza-

rella, 30 gr di gallette di riso, 15 gr di oliod’oliva;

• Spuntino: 100 gr di frutta fresca; • Cena: verdura a piacere, 100 gr di fesa di tac-

chino ai ferri, 15 gr di gallette.

MARTEDÌ:

• Colazione: 200 gr di latte parzialmente scre-mato, 30 gr di fette biscottate integrali, 30 grdi marmellata light;

• Spuntino: 150 gr di frutta fresca; • Pranzo: verdure a piacere, 60 gr di riso o

farro, 15 gr di olio d’oliva, 100 gr di gamberisgusciati;

• Spuntino: 100 gr di frutta fresca; • Cena: 120 di salmone al vapore, verdure a pia-

cere, 10 gr di olio di oliva, 15 gr di gallette diriso.

MERCOLEDÌ:

• Colazione: 200 gr di latte parzialmente scre-mato, 30 gr di fette biscottate integrali, 30 grdi marmellata light;

• Spuntino: 150 gr di frutta fresca; • Pranzo: insalata a piacere, pomodori a pia-

cere, 100 gr di feta, 15 gr di olio extra vergined’oliva, 30 gr di pane integrale;

• Spuntino: 100 gr di frutta fresca; • Cena: 120 gr di petto di pollo al forno, 15 gr di

gallette di riso, 10 gr di olio d’oliva.

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La dieta può essere ridotta a 1.300 Kcl dimi-nuendo la quantità di frutta e di carboidrati acena e a 1.200 calorie dimezzando la quantità dicarboidrati (ma bisogna garantire 1,5 litri di ac-qua al giorno).Lo schema giornaliero può essere variato, man-tenendo sempre le stesse quantità caloriche e re-stando nella stessa tipologia di alimenti.Richiede un basso contenuto di sale e un olio ex-travergine di oliva. La dieta mediterranea risponde ai 5 dettami del-l’OMS: non presentare pericoli per il soggetto; es-sere sufficientemente restrittiva per ottenereuna significativa riduzione dell’apporto calorico;essere equilibrata in tutti i macro e micro nu-trienti; contribuire a migliorare la salute del sog-getto; essere inclusa in un programma di ge-stione globale del peso. Si concilia con le 5aspettative di chi desidera dimagrire: dimagrireabbastanza velocemente; non avvertire il sensodi fame; sentirsi in forma; non dover pesare gli ali-menti; essere gestibile facilmente fuori casa e allavoro.L’ADI, Associazione italiana di dietetica e nutri-zione clinica, quest’anno, in occasione del-

l’Obesity day, ha promosso un decalogo com-portamentale “per dare il verso giusto alla dieta”:associare lo Sport (basta camminare a passospedito per 3 volte a settimana per almeno 45minuti di seguito); attenzionare i Condimenti(usare il cucchiaio come unità di misura del-l’olio o intingoli grassi (non più di 1 per pasto);distribuire i pasti in 4-5 tempi e incominciare conuna buona prima colazione; masticare con calmaper digerire meglio e, soprattutto, restare sazipiù a lungo; si a pasta, pane e patate ma in por-zioni ridotte e conditi semplicemente (un cuc-chiaino di olio di oliva e pochisimo sale); usareverdura a volontà, limitare la frutta a non più di3-4 frutti al giorno; limitare l’alcol perché riducel’eliminazione dei grassi che l’organismo mettein riserva; privilegiare il pesce alle altre carni; mi-rare a dimagrire lentamente - circa 500 grammia settimana - in un tempo anche prolungato,nel caso ce ne fosse bisogno; raggiungere emantenere il dimagrimento senza oscillazioni dipeso. Tutto tenendo presente il detto di Francois de LaRochefoucaul: Mangiare è una necessità. Man-giare intelligentemente è un’arte.

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Gennaio/Febbraio

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RobeRto Davoli

pediatra a Reggio Emilia

Presidente Onorario

FEDER.S.P.eV.

“L’aereo che vola ad altaquota lascia una sciabianca che lo rende vi-

sibile a noi che siamo in basso elontani migliaia di metri”, questa im-magine mi ha evocato il passaggiodi Roberto Davoli, Presidente FEDER.S.P.eV. Reg-gio Emilia dal 2000 al 2014, spentosi il 4 gennaioall’età di 89 anni. Roberto Davoli è il Collega cheha sempre vissuto per la sua professione di pe-diatra di famiglia dal 1955 al 1999, percorrendotutta la nascita della professione del pediatraspecialista, inserito nel territorio dove, nel 1978,si attivò la riforma della Sanità, di cui abbiamo ce-lebrato i primi 40 anni di applicazione. A tutti i Col-leghi diceva sempre che la particolarità della ri-forma italiana stava nell’aver previsto la presenzadella figura professione del pediatra di famiglia,che nelle altre nazioni europee è presente solocome specialista ospedaliero. Roberto Davoli persostenere il ruolo del pediatra coniò lo slogan “ADOGNI BAMBINO IL SUO PEDIATRA” è per questone ha sostenuto le istanze partecipando alla na-scita della Federazione Italiana Medici Pediatri,come Consigliere Nazionale e segretario FIMP diReggio Emilia fino al 1994. Il suo impegno nell’organizzazione della profes-sione di pediatra e di medico in generale, si è ma-nifestato anche nei 18 anni di vita nel Consiglio delmedici Chirurghi ed Odontoiatri di Reggio Emiliadove ha svolto il ruolo di vice-Presidente e Teso-riere, incarico durante il quale sostenne e realizzò

l’acquisto della sede dell’Ordinestesso, che interpretò sempre come“casa comune” di tutti gli iscritti.Nel 1999 raggiunta la meta dellapensione, Roberto Davoli ha conti-nuato la sua attività a sostegno del-le diverse generazioni professio-nali diventando Presidente dellaFEDER.S.P.eV. Reggio Emilia, che haespresso sempre un consigliere nelConsiglio Direttivo dell’Ordine e una

costante attività con diverse iniziative culturali,educative ed organizzative, in particolare il soste-gno alle attività dello “sportello d’ascolto del pen-sionato” tenuto aperto tutti i mercoledì dai com-ponenti il Direttivo dalla FEDER.S.P.eV.. Nel corsodella sua Presidenza ha collegato la FEDER.S.P.eV.con altre Associazioni reggiane come la FamigliaArtistica Reggiana, trascinandoci negli eventi conla sua passione per la musica, l’arte e la bellezza.Roberto Davoli ha trasmesso la sua passione pro-fessionale al figlio Gianluca, odontoiatra, dallalaurea impegnato in attività organizzative nellaCommissione Albo Odontoiatri dell’Ordine di Reg-gio Emilia. Alla moglie signora Albarosa Paga-nelli, professoressa d’italiano di generazioni ditanti bravi professionisti reggiani e per decenniPresidente di UNICEF Reggio Emilia, ho chiesto sevoleva diventare socia FEDER.S.P.eV., ma mi ha ri-sposto che Roberto è ancora con noi per cui nonpuò iscriversi, ma continuerà a seguire le attivitàdella FEDER.S.P.eV. e contribuirà alle iniziativeche attiveremo perché Roberto tutti i mercoledìle ricordava che “La FEDER.S.P.eV. ti ascolta”.

Reggio Emilia, 10 gennaio 2019

Salvatore de FrancoPresidente FEDER.S.P.eV. Reggio Emilia

Una scia di memoria

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Gennaio/Febbraio

201931

Grande figura di uomo, di solide convin-zioni, di grandi doti morali e di incom-mensurabile bontà.

Grande figura di medico neonatologo, libero do-cente dell’università “La Sapienza” è riuscitonell’ospedale di Palestrina a creare dal nulla unreparto di pediatria che ha diretto come Prima-rio per circa 30 anni e che rappresentava unfiore all’occhiello dell’intera ASL, riscuotendo lastima indiscussa dei colleghi, l’ammirazione de-gli allievi, l’affetto dei suoi piccoli pazienti e deiloro familiari.Non per nulla è stato insignito dal Presidentedella Repubblica della medaglia d’oro al meritodella sanità pubblica. Molti anni di collaborazione e di lavoro comuneEnnio all’ospedale di Palestrina ed io all’ospe-dale di Tivoli come Coordinatore sanitario del-la ASL.

Sempre presente e pronto a dare i suoi suggeri-menti nelle numerose riunioni organizzative, avolte infuocate, che stemperava con il suo com-portamento signorile, disinnescando tensioni conil sorriso.Ma quello che ha più colpito la mia immagina-zione durante la nostra pluriennale frequenta-zione era la sua forza di reazione nei confronti de-gli eventi avversi. Trapiantato renale non è maistato assente dal lavoro neanche un giorno.Arrivederci Ennio, grazie per avere condiviso conme e con tutti noi il tuo tempo e le tue idee.

Michele Poerio

Ricordo di un grande amico

e di un grande medico

il pRof. ennio cieRi

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Gennaio/Febbraio

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Sin dall’infanzia, si impara a dire: “Questo èmio”, con una certa forza e autorevolezza,nonostante si è ancora piccoli in una realtà

gestita principalmente da persone adulte. Affer-mare che qualcosa ci appartiene fa parte dell’in-dole umana più profonda, perché in quella cosa,in quel bene ci si identifica, perché rappresentaqualcosa di noi. E allora parlare di “proprietà” aitempi attuali è come parlare di qualcosa di es-senziale, perché ci riporta alle origini dell’essereumano, ma nello stesso tempo si riveste di signi-ficati più moderni e aderenti al mondo in cui vi-viamo. Gli antichi Romani mettevano in risalto il di-ritto di proprietà nel suo valore assoluto, dicendoche esso si estendeva in alto fino alle stelle e inbasso fino agli inferi (“Usque ad sidera, usque adinferos”). Quindi il diritto di proprietà era vistocome un diritto “assoluto” dal punto di vista del-l’estensione ed “inviolabile” nei confronti dei terzi.Essere proprietario di qualcosa ci dà inconscia-mente un senso di potere e di sicurezza: ecco lanecessità di potere affermare la titolarità di que-sto diritto di fronte agli altri e di poterlo tutelare daabusi altrui. L’individuo si estrinseca nel suo rap-porto con i terzi anche in base alle cose che ha,perché attraverso quelle cose può assicurarsi lasopravvivenza: quindi è fondamentale essere ti-tolari di un diritto di proprietà, ma è ancora più in-dispensabile che lo Stato crei le condizioni perchéquel diritto possa essere esercitato liberamente,senza interferenze altrui e consenta una tutela giu-diziale dello stesso diritto contro chi lo mette inpericolo o ne impedisce l’esercizio, ripristinandola situazione ex ante, ossia prima della violazioneda parte di un non avente diritto. Ognuno quindinel corso della propria vita si crea un patrimonio,

che è formato da beni di varia natura: difatti vipossono essere immobili o beni mobili (auto, bar-che, aerei, gioielli, quadri, titoli ecc.) e questi benihanno regole di circolazione e di tutela giudizialemolto accurate nel nostro ordinamento italiano,seppure vi siano dei tempi della giustizia un po’troppo lunghi. Ma se si fa attenzione alla legisla-zione attuale guardandola in modo trasversale, ciaccorgeremo che nella nostra epoca si cerca dimodulare diversamente il diritto di proprietà. L’articolo 42 della Costituzione Italiana parla della“funzione sociale” della proprietà: la legge deveassicurare la funzione sociale della proprietà. Allaluce di questo concetto, possiamo già verificareche il diritto di proprietà sugli immobili non è piùconforme al libero ius aedificandi (diritto di co-struire) del diritto romano. Ai giorni nostri non sipuò più costruire liberamente a proprio piaci-mento, ma è necessario rispettare la legislazioneurbanistica ed edilizia del territorio che fissa deiparametri nelle costruzioni a cui bisogna ade-guarsi, per ragioni di migliore vivibilità oltre che disicurezza. Chi non lo fa, realizza un abuso edilizioche è passibile di sanzioni penali e pecuniarie. An-che in campo successorio, la legislazione attualeprevede dei lasciti obbligatori a favore del co-niuge del defunto (il diritto di abitazione dellacasa familiare e di uso di quanto la arreda) e a fa-vore della cosiddetta “famiglia nucleare”, ossia -oltre al coniuge - anche a favore dei figli e dei ge-nitori di chi muore, in una logica di una funzionesociale ed assistenziale del fenomeno successo-rio, di tutela del mantenimento materiale del nu-cleo familiare che rimane. Quindi la volontà delproprietario si deve confrontare adesso sempre dipiù con il dettato normativo, che stabilisce i limitientro cui il diritto di proprietà si può esercitare. Equesto perché l’interesse privato deve cedere ilpasso all’interesse pubblico, che assorbe in sé ilbenessere della collettività intera, unitamente albenessere del singolo consociato.Un miglioramento della vivibilità umana in campogiuridico si può ottenere solo quando la legge re-golamenti la tutela del bene pubblico in via prio-ritaria, pur salvaguardando l’inviolabilità dei dirittiassoluti individuali, tra cui il diritto di proprietà.

Il consiglio del notaio

Il diritto di proprietàtra passato e futuro

a cura di Chiarastella Massari

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Gennaio/Febbraio

201933

ROSSO & NEROIL BLOG

Rosso come la passione, comel’amore, ma anche come il furore,come la rabbia.Nero come l’inchiostro, come ilbuio, come il sonno, ma anchecome il male, come il dolore.

Rosso Come chi è nervoso per-ché deve iniziare una dieta dima-grante. Come fare? Che dieta sce-gliere? La nutrizione è sicuramen-te importante ma negli ultimi anniè diventata un affare di stato. De-cine di accreditati dietologi nutri-zionisti pretendono di dirci cosadobbiamo e soprattutto cosa nondobbiamo mangiare e quando e inquale associazione. Termini come“nutraceutico” o “tisanoreico” siaggirano inquietanti tra i dibattititelevisivi o nelle riviste del settore.Si tratta di cacofonici neologismiche ci allontanano sideralmentedai piaceri della gola. Nutraceu-tico fa riferimento agli integratorialimentari, quindi non riguarda di-rettamente gli alimenti e come taleè abbastanza rassicurante, mentretisanoreico si riferisce ad una verae propria dieta dimagrante a basedi tisane e decotti. Cosa potrà suc-cedere seguendo questa dieta?Molto presto nello stomaco di chila segue si stabilirà e si consoli-derà un habitat idoneo ad alber-gare le rane e il malcapitato saràcostretto a rimanere a casa inveceche andare a spasso perché reni evescica devono fare la loro parte.Il malcapitato forse perderà 50 gr.in una settimana per riacquistarne

100 la successiva dopo averecambiato dieta. E allora, che fare?Se non abbiamo particolari pro-blemi di salute potremmo cercaredi alzarci da tavola con ancora unpo’ di fame? Andare a letto la seradopo una cenetta leggera, riser-vando a prima colazione e pranzoqualche cibo in più tra quelli checi piacciono? Potremmo consu-mare molte verdure, senza, percarità fissarci col colore arancio,giallo rosso, viola e verde da as-sumere tutti nello stesso giorno. Icolori si possono alternare. I car-boidrati non si devono eliminare,le proteine servono ma senza ec-cessi. Insomma, si potrà dima-grire pian pianino senza diventarevegetariani o addirittura vegani ?E i crudisti dove li mettiamo? Vi-vono in abitazioni in cui non esistela macchina del gas, il forno, ilmicroonde, sostituiti da centrifu-ghe, frullatori e taglieri su cui pe-lare le carote. Ma l’apparato di-gerente umano non somiglia perniente a quello di pecore o muc-che. I denti canini sono aguzzi,non certo per dilaniare l’insalata,i molari sono capaci di triturare,non abbiamo omaso, abomaso,rumine e reticolo. Siamo onnivori. Anatomicamente,biologicamente ed evolutivamente.Chi è convinto, sbagliando, di es-sere un ruminante se ne deve fareuna ragione.

Nero Come il male, nero come ildolore. La lotta tra il bene e il malesi perde nella notte dei tempi, per-ché è insita nella natura umana,duplice, contraddittoria nell’intimo.E se Immanuel Kant sosteneva

che: “Il cielo stellato sopra di me,la legge morale dentro di me”.dobbiamo purtroppo convenire sultanto, troppo male che alberga nel-l’animo di uomini e donne che, purrestando come tutti gli altri sotto ilcielo stellato, non hanno sensomorale e manifestano una fortepropensione verso il male. Come ilmarito di una quarantenne di Al-ghero, Michela Fiore, che piuttostoche separarsi da lei ha preferitoucciderla lasciando senza mammai loro figli: due bambini di otto edieci anni. Ma questa non è solo lastoria dell’ennesimo femminicidio,non è solo una storia di male e didolore. Questa è anche la storia diun grande bene, il bene scaturitodal cuore del sindaco di Alghero edi tutta la sua cittadinanza che loha appoggiato e lo appoggerà nel-l’adozione dei due bambini.Un’adozione di cittadinanza è statachiamata. Presso il Banco di Sar-degna è stato aperto un fondo disostegno per il mantenimento deidue piccoli fino a 20 anni o anchea 26 se andranno all’università.Fino ad allora le donazioni po-tranno continuare ad affluire, an-che da parte di chiunque non siacittadino di Alghero ma voglia con-tribuire comunque al migliora-mento della vita dei due bimbi chesono già andati a vivere con lanonna materna, a Genova. Tuttoquesto bene, tutto questo soste-gno di cui godranno fino alla mag-giore età li aiuterà a capire cheesiste anche la bontà in questomondo così complesso e cosìpieno di valenze contrapposte. Liaiuterà ad avere, nonostante tutto,fiducia nella vita e negli uomini.

a cura di

Rory Previti

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Gennaio/Febbraio

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nel vero senso della parola. An-che le persone semplici si rac-contavano gli aneddoti più leg-gendari. Riconosceva l’aneurismadell’aorta semplicemente fa-cendo pronunciare la lettera “a”al paziente e un giorno, mentreandava in carrozza, diagnosticòlo stesso aneurisma a un pesci-vendolo che proponeva la suamerce con una voce particolar-mente rauca.Una sera andò al concerto eascoltando il cantante gli diagno-sticò la tubercolosi. Ma l’aned-doto più famoso risale alloscherzo di cattivo gusto che gli fe-cero dei colleghi invidiosi. Gli fe-cero visitare una persona sana,Cardarelli diagnosticò una nefritee prescrisse la terapia.La burla era riuscita. Ma il fintomalato dopo poco si accorse diavere sul serio una nefrite chepurtroppo fu fatale.Quasi centenario in fin di vita, algrande professore Pascale, che lorassicurava sulle sue condizioni,disse: “Caro Pascale, questa èl’ultima diagnosi che io faccio, enon la sbaglio. Sappi che sto permorire”.La leggenda ha lasciato il posto almito. Per molti anni in Italia meri-dionale la parola “Cardarelli” erasinonimo di bravo medico. Lacittà di Napoli gli ha intestato ilsuo più grande ospedale.

Grandi medici del Meridione

a cura di

Modestino De Marinis

aNtONIO caRdaReLLI1831-1927

In una soleggiata giornata del1923, le strade del centro diNapoli, tra l’Università e Por-

t’Alba erano affollate di gente fe-stante che applaudiva uno stranocorteo. In una carrozza scopertaun anziano signore, elegante econ baffetti bianchi ben curati,attraversava la città.Ma, al posto dei cavalli, la car-rozza era trainata dai suoi stu-denti e seguita da professori emedici. Era Antonio Cardarelli cheall’età di 92 anni lasciava ufficial-mente l’insegnamento presso lacattedra di Clinica Medica. Quelcorteo era la dimostrazione delruolo che questo famoso medicoaveva nella città.Era nato a Civitanova del Sannio,in provincia di Isernia, e, trasferitoa Napoli, dopo gli studi non lasciòpiù questa città. La sua carrierafu piena di successi, anche nellaricerca e nell’insegnamento uni-versitario.Ma si distinse soprattutto per ilsuo famoso “occhio clinico”. L’at-tività del medico, all’epoca, erabasata sulla capacità di porre unadiagnosi, riconoscere cioè la ma-lattia. Era la semeiotica, materia

importante un tempo in assenzadei tanti accertamenti, che oggiaiutano il medico. Emergevano nella professionequelli che sapevano valorizzare isintomi, che avevano cioè “oc-chio clinico”. Cardarelli in questocampo fu considerato il piùgrande. Non era l’unico, infatti a BolognaAugusto Murri godeva dellastessa fama. Oggi la semeiotica èconsiderata meno importante.Analisi di laboratorio, radiografie,ecografia, TAC, Risonanza Ma-gnetica ed altre tecnologie sofi-sticate, vanno in soccorso delmedico e spesso da sole gli ser-vono la diagnosi. Comunquel’epoca di Cardarelli fu favolosa,

Antonio Cardarelli

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Gennaio/Febbraio

201935

HO cHI MINH

Lo chiamavano zio Ho, per ilsuo stile di vita semplice eper la sua integrità. Indos-

sava quasi sempre una logoragiacca di cotone e calzava sandalidi caucciù. Uomo dall’espres-sione emaciata, magro e appa-rentemente dimesso celava in-vece un carattere forte e unadeterminazione fuori dal comune.Riuscì a coniugare nazionalismo ecomunismo in modo quasi per-fetto e trasformò la guerra in artedella guerriglia, cosa che gli per-mise di vincere contro potenzemilitari molto più forti delle sue.Ho Chi Minh, pseudonimo diNguyen Tat Thanh, nacque a KimLien nel 1890 da un padre colto eseguace di Confucio, che nonmancò di trasmettere al figlio iprincipi fondamentali della dot-trina confuciana. Emigrò negliStati Uniti ed in Inghilterra giova-nissimo ed imparò senza faticaun mestiere che non gli servì maia nulla, quello di chef pasticcere.Si trasferì quindi in Francia, ovevisse dal 1915 al 1923. Proprio inEuropa abbracciò il comunismo,avendo presentato invano alle po-tenze vincitrici della Prima GuerraMondiale riunite a Versailles,un’istanza per i diritti dell’Indo-cina e per l’indipendenza dal go-verno coloniale. Aiutato dal par-tito comunista, si traferì a Moscaover per lungo tempo apprese leregole scritte e quelle non scrittedel far politica e del fare rivolu-

zioni. A Mosca ebbe modo di ri-tornare più volte, per curarsi dallatubercolosi che lo aveva colpito.Tutti i dirigenti dei partiti comuni-sti presero l’abitudine di recarsi inUnione Sovietica per vacanze oper cure e molto spesso per pren-dere ordini. Il sistema sanitariosovietico non era affatto miglioredi altri. Anzi! Con Ho Chi Minh lecure funzionarono, perché nono-stante la tubercolosi riuscì a mo-rire di infarto a 79 anni. Col nomedi Ho Chi Minh (volontà che illu-mina!) tornò in Vietnam nel 1941e dichiarò l’indipendenza dallaFrancia. Lottò contro i giapponesie i francesi e fondò il Vietminh,una lega patriottica per la libera-zione, sotto la guida del movi-mento comunista. L’appoggiodella popolazione garantì ai guer-riglieri il controllo delle campa-gne, isolando nelle città gli occu-panti. La sanguinosa battaglia diDien Bien Phu, con la vittoria dellemilizie del famoso generale Giap,pose fine all’occupazione fran-cese. L’ultimo imperatore Bao Daifu esiliato. Ho Chi Minh si pro-clamò Presidente della Repub-blica Democratica del Vietnam,ma non venne riconosciuto a li-vello internazionale. Il trattato di

Ginevra del 1954 sancì la divi-sione del paese in Vietnam delnord e Vietnam del sud, ponendole basi per un’altra lunga e dram-matica guerra, quella che vedràsconfitta la più grande potenzamilitare, gli Stati Uniti. Ho ChiMinh fu un moderato all’internodel Partito Comunista e i militantiradicali ebbero il sopravvento. NelVietnam del nord fu istituito un re-gime oppressivo che cambiò ra-dicalmente la struttura socio eco-nomica della società. I contadinirappresentavano il 90% della po-polazione e quindi il primo passofu l’eliminazione dei grandi pro-prietari terrieri e dei proprietariin genere. Non meno di 50.000furono le vittime di una lotta diclasse feroce, tesa alla creazionedi una struttura sociale comple-tamente nuova, basata sulla fortealleanza tra operai e contadiniper la trasformazione socialistadel Paese. Gli intellettuali venneromessi a tacere; alcuni furono uti-lizzati come insegnanti, molti altrifurono mandati nelle campagne asvolgere lavori manuali. L’unicaclasse sociale riconosciuta fuquella costituita dai funzionari dialto livello del partito. La riorga-nizzazione della società non su-scitò entusiasmo e le condizionieconomiche non migliorarono.Tutti però contribuirono alla vit-toria contro il Vietnam del sud econtro il Vietnam del sud e controgli Stati Uniti, combattendo contenacia fino alla caduta di Saigonnel 1975. Alla città fu cambiatonome, ribattezzandola Ho ChiMinh City. Il grande vecchio eramorto però il 3 giugno 1969.Quasi tutti i dittatori asiatici e afri-

L’arte del mal sottile

a cura di

Antonio Di Gregorio

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Gennaio/Febbraio

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cani dell’era moderna sono ve-nuti da giovani a studiare in Eu-ropa. O ebbero pessimi inse-gnanti o furono totalmenteaffascinati dalla storia delle rivo-luzioni e delle lotte sociali delVecchio Continente, specie daimodi e dai mezzi usati per rag-

giungere lo scopo. Dopo aver ap-purato quanti fiumi di sangueerano stati provocati dalle ghi-gliottine, credettero di aver ca-pito tutto e corsero nei loro paesia ripetere le esperienze (Pol Potinsegna). Questo però non fu pro-prio il caso di un grande politico

come Ho Chi Minh. In lui eranoamalgamate al punto giusto le an-sie del marxista e quelle del pa-triota. Oggi molti nel mondo oc-cidentale pesano di correre airipari, esportando la democraziacon le armi. Anche loro si illu-dono di aver capito tutto.

Noi non viviamo solo per vi-vere. Tutto non ricominciaa ogni generazione: noi ri-

ceviamo e tramandiamo. La vitasi inscrive in una patria, in una lin-gua, in un mondo che spetta a noimantenere con cura e forse an-che con amore. Lo ha scrittoAlain Finkielkraut nel 1949, mavale sempre, a tutte le età. Percostruire occorre volontà, pro-gettazione, pensare in grande edagire in grande. Quando le forzediminuiscono, quando ci si rendeconto che da soli non si arriva, bi-sogna chiedere aiuto, unirsi aglialtri e mirare sempre all’obiettivo.Dice Massimo Donato: siamo noiartefici del nostro destino…ed èfacilmente condivisibile che lapaura possa avere un ruolo cru-ciale qualora prendesse il so-pravvento. Ma, parafrasandoAlessandro Manzoni, Il buon-

senso c’è; ma se ne sta nascosto,per paura del senso comune.Papa Francesco nell’omelia del 6gennaio 2018 sintetizzando ilsenso dell’Epifania, tra l’altro, hadetto: …spesso nella vita ci si ac-contenta di guardare per terra:bastano la salute, qualche soldo eun po’ di divertimento…non sap-piamo sognare…attendere la no-vità, ci lasciamo trasportare dallavita come un ramo secco al ventoaccontentandoci di vivacchiare,di galleggiare»…Bisogna darsi unameta alta, anche da vecchi, biso-gna tenere alto lo sguardo. Neinostri pensieri ha molta più partela volontà che l’intelligenza, ri-corda Hugo Von Hofmannsthal.Per Publio Terenzio Afro, Non c’èniente di così facile che non di-venti difficile quando si fa con-trovoglia.

…A buon intenditor poche parole!

* * *

“Vivere è di tutti, viver bene dipochi; viver con scienza e cono-scenza, di pochissimi. Bisogna vi-verla la vita e bisogna impegnarsi.Gottfried Keller dice: È più sanonon sperar nulla e fare il possibile,che entusiasmarsi e non farnulla e André Gide continua: Ognidesiderio mi ha arricchito più cheil possesso sempre falso dell’og-getto stesso del mio desiderio.Per Paulo Coelho Soltanto unacosa rende impossibile un sogno:la paura di fallire.Occorre non avvilirsi mai… nonpensare alla Woody Allen: Nellamia vita sono sempre stato mori-gerato, ho sempre mangiato e be-vuto con moderazione, non homai fumato, non mi sono sotto-posto a strapazzi amorosi esage-rati; così sono vissuto quindicigiorni in più... e ha piovuto tutto iltempo!La vita, come è stato scrittosul web, offre sempre una se-conda possibilità. Si chiama: do-mani”.

La senescenza tra massime, aforismi…a favore e contro

a cura di

Antonino Arcoraci

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Gennaio/Febbraio

201937

Egregio Presidente,sono titolare di una pensione cosiddetta d’oro che mi viene pagata dall’Enpam.Sarà decurtata perché supera i 100mila euro lordi?Ti ringrazio per una risposta

L. F. Reggio Emilia

Caro Collega,i tagli previsti per le pensioni INPS dei dipendenti pubblici e privati, degli autonomi, degli

iscritti ad alcune gestioni particolari (es. lavoratori dello spettacolo) e dei contribuenti alla ge-stione separata non si applicano alle Casse dei Professionisti. Infatti gli accantonamenti deri-vanti da questi tagli sono destinati a creare un fondo per i costi dovuti a Quota 100 che è ditotale competenza dell’INPS.Non tutti i medici però saranno risparmiati da questo taglio, le pensioni pagate dall’INPS ai me-dici dipendenti pubblici e privati che superano i 100mila euro annui lordi saranno soggette ariduzioni.Ti invio cordiali saluti.

� � �Caro Presidente,sono un medico di famiglia, ormai in pensione da tempo.La mia pensione lorda (sommata a quella del Fondo Generale dell’Enpam) ammonta a circa

3000 mensili lordi.Ho letto con attenzione quella parte delle legge di bilancio 2019 che tratta di una restri-

zione sulla rivalutazione delle pensioni.Sulla mia pensione la perequazione dovrebbe essere del 52% del tasso di riferimento.Ho ben interpretato la norma?

Ti ringrazio per una risposta e ti saluto cordialmente.S. R. Rovigo

Caro Collega,hai ben interpretato la norma che però non riguarda la pensione che percepisci.

I pensionati Enpam, a differenza di coloro che sono iscritti all’INPS, non subiranno interventisulla perequazione delle loro pensioni.Infatti l’Enpam prevede che i trattamenti pensionistici siano rivalutati ogni anno al 75% dell’In-dice Istat se rientrano nel limite di quattro volte il minimo INPS (2.052,04 ¤) e del 50% del-l’indice Istat per la quota eccedente.L’Enpam, a differenza dell’INPS, ha sempre continuato ad adeguare le pensioni al costo dellavita e non ha mai interrotto questo meccanismo.Ti saluto cordialmente.

Lettere al Presidente

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Gennaio/Febbraio

201938

VIta delleSeZIONIBaRIAttività anno 201812/14 Gennaio: visita Musei con guida18 Gennaio: incontro ludico e cena25 Gennaio: presentazione libro “Cucina conamore, fantasia, improvvisazione” di Tonia De Fran-ciscis Ginevrino1 Febbraio: incontro ludico e cena15 Febbraio: conversazione dott. Nicola Monnosu “alimentazione e malattie reumatiche” a se-guire dott.ssa Ada Mazzilli su: “Esercizio fisico emalattie reumatiche”.24 Febbraio: Visita ai Palazzi storici dell’antica Baricon guida e pranzo1 Marzo: incontro pasquale con Arcivescovopresso Istituto SS. Rosario Via Putignani 246.7 Marzo: Festa della Donna – incontro ludico, cenae premiazione della Donna dell’anno5 Aprile: incontro ludico e cena13/17 Aprile: gita a Salerno per partecipare al Con-gresso Nazionale della FEDER.S.P.eV. e gite sulla co-stiera amalfitana a Sorrento, Amalfi, Vietri e Paestum3 Maggio: incontro ludico e cena17 Maggio: conversazione del prof. Calo’ Carducci:“Bari: Via Sparano nel tempo”.26 Maggio: gita a Sammichele – visita Museo epranzo4/8 Giugno: gita all’isole “Elba” al Monte Amiatae al lago “Trasimeno” e visita di Chianciano.14 Giugno: incontro ludico e cenaLuglio/Agosto: ferie estive13 Settembre: incontro ludico e cena20 Settembre: incontro scientifico con il prof. An-tonio Moschetta su: “Il tuo metabolismo: utilitàdella dieta nella prevenzione del cancro” presso Or-dine Medici di Bari

22 Settembre: gita a Martina Franca e Locoro-tondo con guide alla Mostra di Picasso: “l’altrametà del cielo”4 Ottobre: incontro ludico e cena8/13 Ottobre: gita in Sicilia con partenza il pul-lman Bari Napoli imbarco su Motonave Tirrenia perPalermo. Visite guidate a Palermo, Trapani, Erice,Favignana, Marsala, Mazara del Valle, area ar-cheologica di Selinunte e rientro con motonave epullman28 Ottobre: Festa dei Nonni presso Hotel Palace econferenza del prof. Filippo Boscia su: “Matera laCasa dei Nonni”. A seguire buffet con Arcivescovo,autorità e con il Presidente Nazionale prof. Mi-chele Poerio, offerto dal Comitato prov.le B./B.8 Novembre: incontro ludico e cena15 Novembre: messa per i nostri defunti pressoIstituto SS. Rosario Via Putignani 24622 Novembre: conferenza dott. Francesco Dam-macco su: “L’Arte dalla Preistoria all’attualità”5 Dicembre: tombolata e panzerottata presso il Ri-storante “Al Raffaello”16 Dicembre: pranzo natalizio presso l’Hotel Palacee scambio degli auguri allietato dalla musica diFranco Lucente.

Nicola Simonetti

GROSSetOConvivio NatalizioDurante l’arco dell’anno 2018 sono state effet-tuati 9 pranzi conviviali ai quali hanno partecipatoin media 25 iscritti alla FEDER.S.P.eV..Per terminare l’anno il 6 dicembre, presso l’HotelGranduca, si è tenuto il Pranzo per gli Auguri.Per l’occasione erano invitati i Presidenti delle va-rie Sezioni toscane. Hanno accettato la sig ElenaPippi Biagi di Lucca, la sig. Roberta Turri Pullera diLivorno, accompagnata da quattro iscritti della suaSezione, la sig. Boggi Fregosi di Carrara accom-pagnata dalla sorella.Alla presenza così di 50 convenuti il Presidente delnostro Ordine, dott. Roberto Madonna ottimo ane-stesista nonché oratore, ha tenuto una conferenzadal titolo: “Gli Aldobrandeschi in Maremma”.Un escursus con tanto di date e nomi sulla vita edi legami dei Signori della Maremma molto apprez-zata da tutti.

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Al termine i convenuti hanno apprezzato degli ot-timi antipasti e successivamente due mezzi primi,del riso ai funghi porcini ed i classici tortelli ma-remmani, un secondo di maialino arrostito congratin di patate, dolce, ecc.Al termine i Ricciarelli offerti dal Presidente dellaSezione Provinciale, dott. Ranieri Mantovani, ori-ginario di Siena e lo spumante ben augurale.La prossima riunione conviviale sarà tenuta l’ultimogiovedì di Gennaio.Ci siamo resi conto che sono molti i colleghi chescrivono racconti, romanzi, poesie o episodi dellapropria vita professionale che, quasi sicuramentecon il cambiare dei tempi, non si potranno più ri-petere. Gettare nel “dimenticatoio”, come si suoldire, queste opere, essendo anche io un appas-sionato della scrittura e della storia della medicina,mi procura una certa angoscia.Il direttivo provinciale di Grosseto propone di isti-tuire una biblioteca virtuale delle opere pubblicatedai nostri colleghi. La sede è, ovviamente, Grosseto.Il direttivo si propone, infatti, di raccogliere e ca-talogare le opere che dovranno pervenire in formadigitale, ovviamente con il regolare ibis e l’autoriz-zazione dello scrittore e dell’editore alla diffusione,all’indirizzo mail: [email protected] questo sistema pensiamo che possa esserepiù facile far conoscere l’opera che spesso l’autoreha pubblicato a proprie spese.E possibile così raggiungere un numero pù vasto dicolleghi rispetto alla copia cartacea che ha ancheun discreto costo.L’elenco delle opere sarà pubblicato sul sito della FE-DER.S.P.eV. di Grosseto e periodicamente inviato,aggiornato, ai vari direttivi provinciali attraverso la di-rezione nazionale. L’opera richiesta sarà inoltrata informa ovviamente digitale, all’ indirizzo mail del ric-hiedente, senza alcun costo. Se l’autore vorrà inviareanche una copia cartacea sarà ben accetta.

Ranieri Mantovani

LeccODall’Assemblea elettiva degli iscritti del 27/11/2018,presso la sede dell’Ordine provinciale dei MediciChirurghi e degli Odontoiatri di Lecco e dalla riu-nione del 28/11/2018 per l’attribuzione delle ca-

riche per il quadriennio 2019/2022, il Comitato Di-rettivo Provinciale ed il Collegio dei Revisori deiConti risultano composti:Comitato Direttivo Provinciale:Presidente: Cosimo De FrancoVice Presidente: Bruna Brunelli ved. NacciSegretario/Tesoriere: Gianni ScoccimarroConsiglieri: Angelo Villa

Sergio Invernizzi

Collegio dei Revisori dei Conti:Revisori Effettivi: Luigi Casiraghi (Presidente)

Carlo TampelliniGiorgio Miot

Revisore supplente: Maria Paola Foti ved. Giglio

Cosimo De Franco

PORdeNONeIl giorno 5 dicembre 2018 si è riunita a Porcia in se-duta ordinaria l’Assemblea della sezione provincialedi Pordenone in occasione del consueto Convi-viale degli auguri per Natale e il Nuovo Anno. Sitrattava di Assemblea elettiva in quanto il Consiglioera scaduto come da Statuto. Alla presenza di nu-merosi soci il Presidente, dott. Giuseppe Ferro,dopo aver portato il saluto del Consiglio direttivouscente e gli auguri natalizi, ha svolto la sua rela-zione in cui ha segnalato le difficoltà della sezioneper la scarsa adesione dei sanitari in quiescenza,d’altra parte in linea con la generale tendenza al ri-chiudersi nel privato, lasciando le associazioni. An-che per tale motivo ha comunicato l’intenzione dilasciare la Presidenza e di rinnovare il Consiglio edha proposto una lista di nomi per il Consiglio stessoe il Collegio dei Revisori. La relazione del Presi-dente è stata approvata all’unanimità. Segue lapresentazione dei bilanci, consuntivo 2017 e pre-ventivo 2018, che vengono approvati all’unanimità.L’Assemblea elegge quindi il nuovo Consiglio pro-vinciale nelle persone di Claudio Burelli, VandaBellot, Giuseppe Ferro, Giuseppe Tarabini Castel-lani, Cristina Riboni Pasini e Carlo Ferrari e il Col-legio dei Revisori nelle persone di Annarosa Flo-reani Bressan, Anna Iacono, Paolo Del Ben eCelestina Mongiat D’Andrea (supplente). Conclusal’Assemblea il dott. Massimo Crapis, infettivologo

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dell’Azienda Sanitaria tiene una relazione moltoapprezzata sul tema “Zanzare fra fastidio e infe-zioni. West Nilo e non solo.” A seguire un gusto-sissimo pranzo con annessi i tradizionali auguri. Ilgiorno 20 dicembre 2018 si è riunito il nuovo Con-siglio provinciale, allargato come di consueto ai Re-visori dei Conti che ha provveduto alle elezionidelle cariche.Sono risultati eletti per il Consiglio:Presidente: Giuseppe Tarabini CastellaniSegretario: Giuseppe FerroTesoriere: Carlo FerrariPer il Collegio dei Revisori dei Conti viene elettaPresidente Anna Iacono. Il neopresidente, dopoaver ringraziato per la fiducia, si riserva di illu-strare il suo progetto di attività in un successivoConsiglio che sarà convocato dopo le feste natali-zie. Seguono alcune comunicazioni regolamentarie previdenziali dopo di che il Consiglio si sciogliecon gli auguri.

Giuseppe Ferro

ReGGIO eMILIaVerbale della Riunione del Consiglio Direttivo del 19Dicembre 2018.Oggi, Mercoledì 19 Dicembre 2018, alle ore 16,00,presso l’Ordine dei Medici e degli Odontoiatri diReggio Emilia, si è riunito il Consiglio Direttivo dellaFEDER.S.P.eV., per discutere e deliberare sui se-guenti punti posti all’Ordine del Giorno:1. approvazione del verbale della riunione del Con-

siglio Direttivo del 19 Settembre 2018;2. bilancio preventivo 2019: relazione del Tesoriere;3. 56° Congresso Nazionale della FEDER.S.P.eV.

che si svolgerà a Firenze dal 27 Aprile al 1°Maggio 2019;

4. attività da svolgere con l’AMMI (Associazione Ita-liana delle Mogli dei Medici), con la FAR (FamigliaArtistica Reggiana), con la LUC (Libera Università“Il Crostolo”) nella prima metà del 2019;

5. proselitismo: invio di una lettera ai Medici iscrittiall’Ordine, nati nel 1950 (68 anni), nati nel 1951(67 anni), nati nel 1952 (66 anni) per invitarli adiscriversi alla FEDER,S.P.eV. e fissare un altro in-contro con i Presidenti provinciali degli Ordinidei Farmacisti e dei Veterinari;

6. premio della FEDER.S.P.eV. al più giovane me-dico, iscritto all’Ordine dei Medici di ReggioEmilia, nell’anno 2018;

7. rischi professionali e assicurazione dei medicipensionati;

8. varie ed eventuali (fatture elettroniche – pri-vacy – riunioni interprovinciali – longevità attiva– ecc.)

Il verbale del Consiglio Direttivo del 19 Settembre2018 e il testo della lettera che è stata inviata agliiscritti all’Ordine dei Medici di Reggio Emilia per ilproselitismo, sono stati inviati ai membri del Con-siglio Direttivo per posta elettronica, assieme allalettera di convocazione a questo Consiglio Direttivo.Sono presenti: Salvatore de Franco, Giancarlo Ta-vasanis, Pier Ruggero Franzoia, Giacomo Pietra-nera, Ferraboschi Marilena.Assenti giustificati: Roberto Davoli, Maria Brini.Assenti: Paolo Pietranera, Anna Maria Pedrazzoli.La riunione inizia alle ore 16,15.1. Approvazione del verbale della riunione del Con-

siglio Direttivo del 19 Settembre 2018. Il verbaleviene approvato all’unanimità, senza modificheod integrazioni.

2. Bilancio preventivo 2019: relazione del Tesoriere.Pier Ruggero Franzoia ci consegna l’estrattoconto della Banca Popolare dell’Emilia-Roma-gna, dal qual risulta che il saldo al 18.12 2018 èdi 2.588,90 euro. Domani sera ci sarà da DonPapi la cena di Natale dei membri del ConsiglioDirettivo con le Segretarie dell’Ordine dei Medici.Alle Segretarie dell’Ordine dei Medici verrà elar-gito un premio simbolico in denaro come rico-noscimento dell’attività che svolgono durantel’anno in nostro favore. Al 56° Congresso Na-zionale di Firenze parteciperanno a loro spese ilPresidente e il Segretario, come pure partecipe-ranno a loro spese alle riunioni interprovincialiche si svolgeranno in primavera e in autunno. Ilpremio della FEDER.S.P.eV. al più giovane me-dico iscritto all’Ordine dei Medici nel 2018, con-sisterà nell’iscrizione all’Ordine dei Medici.

3. 56° Congresso Nazionale della FEDER.S.P.eV.che si svolgerà a Firenze dal 27 Aprile al 1°Maggio 2019. La prenotazione al 56° Con-gresso Nazionale di Firenze dovrà essere fattaentro il 31 marzo 2019.

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4. Attività da svolgere con l’AMMI, con la FAR,con la LUC e con la Biblioteca dei frati cappuc-cini di Reggio Emilia, nella prima metà del 2019.Le attività da svolgere sono in fase di program-mazione e quando ci verranno trasmesse le co-municheremo ai nostri iscritti.

5. Proselitismo. Sono state inviate più di 200 let-tere ai medici iscritti all’Ordine dei Medici diReggio Emilia, nati negli anni 1950, 1951, 1952,ma non ancora iscritti alla FEDER.S.P.eV. conl’invito ad iscriversi. Nei prossimi mesi comin-cerò a telefonare per avere un contatto diretto.Nel prossimo anno dovremo organizzare incon-tri specifici con i Presidenti provinciali degli Or-dini dei Farmacisti e dei Veterinari.

6. Premio della FEDER.S.P.eV. al più giovane me-dico iscritto all’Ordine dei Medici di Reggio Emi-lia nel 2018. Abbiamo individuato il più giovanemedico iscritto all’Ordine dei Medici di ReggioEmilia nel 2018. Il premio verrà conferito in oc-casione della riunione dell’Ordine dei Medici diReggio Emilia per approvare il bilancio consun-tivo 2018.

7. Rischi professionali e assicurazione dei medicipensionati. Nel 2019 organizzeremo un incontrodei nostri iscritti con un assicuratore per renderliedotti dei rischi che corrono se fanno una pre-stazione professionale dopo il pensionamento eper presentare la possibilità di fare un’assicura-zione dopo il pensionamento a costi contenuti.

8. Varie ed eventuali:– Fatture elettroniche. Per il 2019 i medici pen-

sionati non dovranno fare fatture elettroniche,ma li convocheremo per spiegare in cosaconsistono.

– Privacy– Riunioni interprovinciali: sulle riunioni inter-

provinciali che si svolgeranno in primavera ein autunno, non si è ancora pervenuti ad unaccordo. Informeremo gli associati quando sisarà deciso dove farle.

– Longevità attivaUn nostro associato, Riccardo Azzolini di Castel-nuovo né Monti nel marzo 1984 ha fondato ilGAOM (Gruppo Amici Ospedali Missionari), che ècostituito da oltre 700 associati e da allora, ap-poggiandosi a una Missione Cattolica, si reca tutti

gli anni in Etiopia, sull’acrocoro etiopico, a 150Km a sud di Addis Abeba, con medici, infermieri, in-gegneri, tecnici agricoltori e a Gambo, Shasemane,Rapi, Alaba, ha modificato la vita di quella popola-zione costruendo Ospedali, Poliambulatori, Scuole,stalle, impianti fotovoltaici, pozzi per l’acqua, 120case per i lebbrosi.Il sottoscritto, da 44 anni, lavora come volontarioper l’AVIS (Associazione Volontari Italiani del San-gue) per raccogliere sangue, plasma e piastrine pergli ospedali e per le strutture private della Provin-cia e per contribuire all’autosufficienza nazionale.Tre nostri associati (Sandonà Francesco, chirurgo,Ferraboschi Marilena, anestesista, Spaggiari Afro,medico di medicina generale) si recano a BurkinaFaso, uno dei Paesi più poveri del Centro Africa, perprestare la propria opera: ci sono andati que-st’anno e ci torneranno nel gennaio prossimo.La riunione termina alle ore 18.00.

Giancarlo Tavasanis

SIeNaSi riportano di seguito le attività istituzionali svoltedalla sezione di Siena nel corso dell’anno 2018.In data 6 febbraio, a Roma, si sono riuniti il ComitatoDirettivo Nazionale e il Consiglio Nazionale cui hannopartecipato, rispettivamente, il nostro socio GuidoGinanneschi, in qualità di membro, e Carla Cellesi,Presidente della nostra sezione; il giorno successivosempre a Roma, presso la “Casa dell’Aviatore”, si ètenuto il convegno dal titolo “La verità sulla pen-sioni”, al quale entrambi hanno assistito. Nella sede dell’OMCeO, il 20 marzo u.s. ha avutoluogo l’Assemblea Ordinaria Annuale della nostrasezione con il seguente Ordine del Giorno:1. Relazione del Presidente2. Bilancio consuntivo 2017 e preventivo 20183. Nomina del delegato al 55° Congresso Nazio-

nale a SalernoLa relazione del Presidente e i bilanci consuntivo epreventivo (illustrati dal Tesoriere) sono stati ap-provati all’unanimità. Alla Presidente è stata con-ferita la delega per la partecipazione al 55° Con-gresso Nazionale.In occasione dell’Assemblea Ordinaria Annuale del-l’OMCeO di Siena (in data 7 aprile) è stato offertoda parte della nostra sezione, come da tradizione,

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un caduceo in oro al più giovane iscritto all’Ordinenell’ultimo anno. La nostra sezione ha partecipatoal Congresso Nazionale di Salerno (15-17 aprile). Ilnostro socio, Vincenzo Medici Bologna, si è aggiu-dicato il premio letterario FEDER.S.P.eV., con il ro-manzo “Patologia generale. Controtrattato medico-sentimentale”. Questo riconoscimento, assegnatoper il secondo anno consecutivo ad un socio dellanostra sezione, è motivo di soddisfazione ed espres-sione di impegno e vitalità dei nostri iscritti.Nel corso dell’anno si sono svolte anche le sot-toelencate attività socio-culturali.Nel mese di gennaio, visita guidata alla mostra diAmbrogio Lorenzetti, uno dei più grandi protagoni-sti del ’300 senese, allestita presso il S. Maria dellaScala, l’antico ospedale senese, oggi sede museale. Gita a Milano e Pavia (15-18 maggio), nel corsodella quale si segnalano la visita alla Milano rina-scimentale, alla mostra “Impressionismo e avan-guardie” e alla Certosa di Pavia.Gita a Larderello (Pomarance - Pisa) (8 settembre),con visita agli impianti geotermici e apertura di-mostrativa di un soffione, e al Sacro Monte di S. Vi-valdo (Montaione – Firenze), con visita delle 21cappelle erette nel XVI secolo nell’area boschivaadiacente al convento francescano (Selva di Cam-porena), seguendo l’ordine che riproduce l’esattaplanimetria della Gerusalemme del tempo.Gita alla Scarzuola (Montegabbione – Terni) (16 ot-tobre), una costruzione surreale progettata da To-maso Buzzi negli anni ’50 dello scorso secolo neipressi di un convento fondato da S. Francescod’Assisi nel 1218, e a Città della Pieve, luogo nataledel Perugino.In data 15 dicembre si è svolta la consueta “Gior-nata degli auguri” iniziata con la S. Messa pressola chiesa di S. Pietro alle Scale, in memoria dei no-stri defunti, seguita dalla visita guidata ad un set-tore della nostra Pinacoteca dedicato ai pittori del‘300 senese e al Palazzo Chigi-Piccolomini alla Po-stierla, recentemente aperto al pubblico e ricco dipitture e decorazioni seicentesche. A seguire, ilpranzo sociale presso un noto ristorante della città.Tutte le nostre iniziative hanno riscosso buona par-tecipazione e ottimo gradimento da parte dei no-stri soci.

Carla Cellesi

teRNIIl giorno 17/11/2018 la Federspev della sezione pro-vinciale di Terni ha organizzato, nella persona del sot-toscritto Presidente Sergio Gagliardo di Terni e deiPresidenti di Rieti e L’Aquila, rispettivamente dr.ssaLuciana Pileri e dr. Sergio Placidi, una gita a l’Aquila,nel corso della quale abbiamo potuto ammirare di-versi monumenti, tra i quali la Basilica di San Ber-nardino, la Fortezza e la Basilica di Santa Maria diCollemaggio, dove è sepolto Celestino V, che adetta di Dante fu colui che “fece il gran rifiuto”. Dopoil pranzo conviviale, il Presidente dell’Ordine dei Me-dici di L’Aquila ha consegnato un presente al Presi-dente dell’Ordine dei Medici di Terni, per la sua at-tività svolta presso il nostro Ordine. Alle ore 18,00partenza per Terni, al termine di una giornata densadi attività interessanti e momenti piacevoli.

Sergio Gagliardo

VIceNZaVerbale della Assemblea FEDER.S.P.eV. della Pro-vincia di Vicenza del 01 Dic. 2018Come da lettera-invito spedita a tutti gli iscrittidella Provincia di Vicenza in data 05.11.2018 (24 e-mail e 140 lettere per posta) si è tenuta Sabato1/12/2018, presso la sede dell’Ordine dei Medici,l’Assemblea Annuale degli iscritti FEDER.S.P.eV.della Provincia di Vicenza (orario 10,30-12,30).Erano, purtroppo, presenti solo 10 Soci: un numeroesiguo, nonostante la bella giornata e nonostantela prestigiosa presenza della Presidente Regionale,Dr.ssa Marisa Fontanin e della Dr.ssa RaffaellaConz-Parpaiola, di Padova.Il Presidente Provinciale, Dr. Stefano Biasioli, dopoaver doverosamente ricordato i 6 Soci deceduti (tracui il Dr. Vinanti) ha brevemente relazionato sul-l’attività annuale: 1. Nel 2018 sono state inviate ai Soci 5 Comuni-

cazioni sui problemi pensionistici e sulle novitàpensionistiche;

2. Si è fornito un aiuto (diretto e indiretto) a 2 So-cie in difficoltà;

3. È cambiata la titolarità del C/C c/o Unicredit(da Vinanti a Biasioli);

4. Il n° dei Soci sta calando (attualmente circa 45Titolari e circa 88 superstiti);

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5. La Presidenza Nazionale sta facendo un lavoroeccellente: Poerio, oggi, presiede il FORUMPENSIONATI, organizzazione che comprende15 Associazioni pensionistiche di diversa estra-zione (sanitari, militari, legali, magistrati, inse-gnanti, piloti etc) tra cui anche la FEDER.S.P.eV.,la CONFEDIR, l’APS LEONIDA;

6. Il 56° Congresso Nazionale FEDER.S.P.eV. siterrà a Firenze, dal 27/04 all’1/05/19.

La Presidente Regionale, Dr.ssa Marisa Fontanin, hapoi “raccontato” l’attività della Sezione Regionale,sia a livello nazionale che in Veneto. Ha ricordato lenumerose iniziative culturali promosse dalla Se-zione di Treviso (Visite alla Laguna di Marano, Visitea Venezia- Ghetto, S. Alvise, Madonna dell’Orto, Vi-sita al Lanificio di Follina etc). Ha ribadito la ne-cessità che ogni vecchio Socio cerchi di fare unnuovo Socio. Ha ribadito l’idea della riduzione, peri pensionati, della quota di iscrizione all’Ordine lo-cale, analogamente a quanto fatto – sinora – da po-chi Ordini, in altre Regioni. Si è compiaciuta per leazioni legali a tutela delle nostre pensioni e ha for-mulato gli auguri per le prossime festività.Il Dr. Dino Visonà (Tesoriere ProvincialeFEDER.S.P.eV.) ha poi dettagliato il bilancio con-suntivo del 2017, che si è concluso con un di-screto attivo, grazie alla parsimonia “vicentina”sulle spese ed al lavoro “importante” svolto siadalle impiegate dell’Ordine Medici di Vicenza (chetutti ringraziamo) che dalla Signora Ferraretto. Il bi-lancio consuntivo 2017 è stato, quindi, approvatoall’unanimità, per essere poi inviato a Roma.Si è quindi aperta una bella discussione sui pro-blemi in essere, con alcuni suggerimenti operativi(contattare l’AMMI; cercare un contatto con Far-macisti e Veterinari; chiedere visibilità per la Gior-nata del Medico al fine di iscrivere i “medagliati”; fa-vorire la presenza al prossimo Congresso etc. etc).L’Assemblea si è conclusa con un sereno pranzoconviviale, presso una antica Trattoria vicentina,che non ha deluso le aspettative.

Stefano Biasioli

ReGIONe LOMBaRdIaComitato Regionale FEDER.S.P.eV. 17 Dicembre 2018Presenti: il Presidente Regionale Marco Perelli Er-

colini e i Presidenti delle Sezioni Provinciali di Ber-gamo Emilio Pozzi con le deleghe di Pavia, di Bre-scia Mario Zogno, di Como Paolo Rubera con de-lega di Lecco, di Cremona Giovanni Fasani, diMilano Sergio Abbati con delega di Bernamonti, diSondrio Alessandro Innocenti, di Varese ArmandaCortellezzi Frapolli con delega di Mantova.1) Presidente Regionale Marco Perelli Ercoliniespone con molti particolari che cosa è stato fattonel Regionale in questi quattro anni, oltre la nor-male routine:• un aiuto all’iniziativa di Varese per il libro “La

penna del medico”;• un importante Convegno col provinciale di Ber-

gamo “Anziani attivi” e relativa pubblicazione de-gli Atti spediti dalla Sede Centrale a tutti gliiscritti FEDER.S.P.eV.;

• collaborato col provinciale di Varese per il ma-nuale con la pubblicazione di “Una sfida attuale:invecchiare rimanendo giova” molto apprezzatoe inviato poi dalla Sede a tutti gli iscritti.

• il coordinamento per la raccolta delle adesionial ricorso alla Corte Costituzionale contro lareiterazione del blocco della perequazione au-tomatica delle pensioni, anche se, purtroppo, haavuto esito negativo;

• in campo nazionale una presenza attiva ai Con-gressi con le nostre “Mozioni”;

• ha inviato settimanalmente ai Responsabili pro-vinciali le “Brevia”, raccolta e segnalazione cor-redata con la documentazione inerente, notizieprevidenziali, fiscali, ecc. per eventuale diffu-sione agli iscritti delle sezioni.

• sperava di concludere prima di Natale, ma andràa gennaio, una Convenzione per i nostri iscritti,con un grosso complesso sanitario, operante inLombardia, per sconti su prestazioni sanitarie.

Chiede Perelli Ercolini: abbiamo fatto tanto? Poco?… ai posteri l’ardua sentenza!Si sono rinnovati alcuni Presidenti regionali, a loroun benvenuto e un “forza al lavoro”. Nuove testee speriamo nuove iniziative. In campo nazionale si sono messe a punto le Mo-difiche Statutarie che, dopo l’approvazione al Con-siglio Nazionale dei Presidenti provinciali, sarannoportate in votazione all’Assemblea del Congressodi Firenze 27/4 - 1/5/2019.

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Conclude dicendo che gli sarebbe piaciuto fare in-sieme un brindisi augurale di Buone feste, ma hasaputo tardi che all’Ordine non si può fare se nonprevia richiesta di autorizzazione. Lo fa idealmenteaugurando a tutti buone feste di Natale e di buonAnno. 2) INTERVENTI:Fasani, Cremona - Ringrazia il Presidente per l’in-vio delle Brevia che legge con particolare inte-resse. Chiede maggiori informazioni poco chiare,su alcune percentuali delle tassazioni, sul cumuloe delucidazioni se ci sono particolari novità pen-sionistiche.Rubera, Como - Ritiene molto valide le Brevia. Per quanto riguarda il reclutamento di nuovi iscritti,cosa non facile, si potrebbe pensare alla possibi-lità di aprire ad altre categorie sanitarie affini.Sulla Tassa d’iscrizione all’Ordine differenziatachiede che sia il Direttivo Regionale a fare la ri-chiesta ufficiale agli Ordini.Perelli Ercolini - informa che gli Ordini sono in at-tesa dei Decreti attuativi. Zogno, Brescia (Nuovo Presidente della sezione) -Trova ingiusto che un medico chirurgo in pensionedebba pagarsi l’Assicurazione per ancora 10 anniper tutelarsi da eventuali problemi verificati in pe-riodi lavorativo, in cui era già regolarmente assi-curato.Chiede delucidazioni anche sull’obbligo, quando siè pensionati, di frequenza di corsi E.C.M per potercontinuare a ricettare.Innocenti, Sondrio - Presidente anche dell’Ordinedei Medici di Sondrio. Informa che il suo Ordine hagià fatto un Regolamento per la “riduzione dellaTassa ordinistica per i Pensionati” Lamenta però ladifficoltà di fare iscrizioni alla FEDER.S.P.eV. sul suoterritorio che è piccolo con paesi molto sparsi. Pozzi, Bergamo - Quello delle iscrizioni è un vecchioproblema. Sarebbe utile contattare per un rinno-vamento, medici pensionati che abbiano avutoun’esperienza sindacale.Per rispondere al solito interrogativo su cosa puòfare la FEDER.S.P.eV. in concreto, tenendo contonaturalmente dell’offerta che la Federazione già of-fre, si potrebbe partire dalle azioni già in atto e fareuna nuova monografia che riassuma, dopo un’op-portuna sintesi, sia l’attività di riabilitazione moto-

ria di Bergamo, sia la parte di riabilitazione e dimantenimento della memoria di Varese, meglio il-lustrate con vignette, aggiungendo una parte sul-l’alimentazione dell’anziano e eventualmente ancheiniziative di altre Sezioni. Quindi una nuova edi-zione. Peraltro le iniziative avviate possono diven-tare temi di incontri locali, allargati alla popolazionepensionata. Incontri che possono diventare occa-sione per avviare attività di informazione pertinentialle nostre necessità (nuove normative, agevola-zioni). Il sistema informativo si può estendere a Fa-cebook dove si può aprire una sezione Medici pen-sionati FEDER.S.P.eV..Varese, Frapolli - Ci sono gli stessi problemi per leiscrizioni come in altre province Per la Tassa ordi-nistica: è stata fatta una esplicita richiesta ben for-mulata al Presidente e al Consiglio dell’Ordine. Larisposta è stata sintetica e negativa, adduce a pre-testo che mancano i Decreti attuativi. È stato di ciòinformato il Presidente POERIO che ha inviato unarichiesta ufficiale alla FNOMCeO affinché sollecitile parti governative all’emanazione di questi Decreti.3) Si passa quindi alle Elezioni per il Rinnovo Con-siglio Direttivo RegionaleIl Presidente uscente Marco Perelli Ercolini distri-buisce i foglietti per la votazione del Presidente, delVice Presidente, del Segretario e del Tesoriere (ilSegretario e il Tesoriere può essere un’unica per-sona).“RINNOVO CONSIGLIO REGIONALE”Emilio Pozzi, prende la parola per fare una dichia-razione di voto:“Noi abbiano bisogno di un Presidente Regionaleche abiti a Milano, quindi a noi va molto bene l’at-tuale e propongo che venga confermato Presi-dente Marco Perelli Ercolini”. Lo stesso vale per il Segretario/tesoriere.Per acclamazione viene confermato, per il qua-driennio 2019-22 l’attuale Esecutivo regionale Fe-derspev Lombardia, e precisamente:Presidente: Marco Perelli ErcoliniVice Presidente: Emilio PozziSegretario/Tesoriere: Armanda Cortellezzi Frapolli.Inoltre su precisa richiesta di Armanda viene no-minato “aiuto tesoriere”, Sergio Abbati di Milano.La seduta è sciolta alle 12,30

Armanda Cortellezzi Frapolli

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Gennaio/Febbraio

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ReGIONe SIcILIaConvegno Regionale Sicilia a Siracusa: un’occa-sione di incontro, un modo per godere delle bel-lezze naturali e architettoniche del luogo, un mo-mento di discussione per confrontarsi e arricchirsi.Giorno 12 dicembre 2018, quasi tutta la Siciliadella FEDERSPeV, si è riunita a Siracusa per il Con-vegno Regionale organizzato dal C. D. Regionalefortemente collaborato dalla Sezione Siracusana esviluppato in associazione all’AMMI locale.Il tema svolto, il tema nazionale: L’anziano nellapost- modernità. All’insegna del C’è un’alba indicibile in una vec-chiaia felice di Victor Hugo, e dopo i saluti del pre-sidente ospitante Dott. Salvatore Valenti, del Pre-sidente Regionale Salamone, della Presidentedell’AMMI Mariannella Mangiafico, nel bellissimoAuditorium dell’Ordine, si è svolto il tema che èstato introdotto dal Dott. Enzo Bosco e trattato dalProf Antonino Arcoraci, dal Dott. Michele Stor-nello, dal Geriatra Vincenzo Bosco e dal giornalistaGiovanni Failla. Ognuno, ha dato il personale con-tributo espressione di una larga preparazione euna profonda conoscenza. Tutti i relatori, hanno de-stato attenzione e interesse nel numeroso uditorioche ha animato l’ampio e vivace dibattito. A chiusura, Lidia Pizzo, vice presidente di Siracusae autrice del testo Sorrisi nel bicchiere, ha regalatoil suo libro. La serata si è chiusa nella bella cornice del risto-rante Cocus, dove, dopo l’applauditissimo con-certo tenuto dal soprano Chiara Salerno, dal violi-nista Cristian Bianca e dal pianista FrancescoDrago, si è svolta la ricchissima, quanto raffinatacena durante la quale Nino Arcoraci ha anticipatogli auguri per il Natale accompagnati dalla distri-buzione del suo libro Il Natale a Messina.La presenza dei Presidenti delle Sezioni siciliane,ha facilitato il C. D. Regionale che ha preceduto ilConvegno. Il Presidente Salamone, sull’onda diquanto fornito da Letizia Molino a proposito dellevariazioni dello Statuto, ha espresso la sua opinionee si è soffermato sulle pensioni. A seguire, Anto-nino Arcoraci nelle vesti di vice presidente, haesposto il programma di previsione per il 2019 (treC. D. Regionali: al Congresso nazionale, a Messina

in occasione della Giornata del nonno e il terzonella città in cui si svolgerà il tema nazionale).Convegno che deve essere coinvolgente, fatto a ro-tazione, impegnando a una a una le città, allargatoa tutti gli associati regionali e mirato a fare cono-scere la Sezione di turno e la FEDERSPeV; Conve-gno che deve fare diventare protagonista nella cul-tura - meglio se scientifica - la Sezione e la cittàche lo programma e che deve pretendere semprepiù e sempre nuove adesioni. Durante il C. D. sonostati approvati i bilanci “consuntivo” 2018 e “pre-ventivo” 2019. Il Convengo, per scelta, ha preceduto i festeggia-menti in Ortigia del 13 dicembre in onore dellaSanta Lucia. Tutti i presenti hanno avuto la graditaopportunità di visitare il Santuario costruito sulluogo dove la Santa è stata trucidata, la Cattedralecon le colonne del tempio di Venere e la statua cheviene portata in processione (manufatto di argentodi 1.400 Kg realizzato nel ‘600 a Palermo). Tuttihanno goduto della vista della Dormitio Virginis diCaravaggio e soprattutto, hanno potuto assisterecon piacere, alla partenza dell’affollata proces-sione, dai balconi della socia Maria Rosa Grillo To-scano.Una grande occasione per i soci siciliani. Un in-

contro di due giorni che, sullo sfondo del “socio-ri-creativo-culturale”, ha facilitato il rafforzamentodell’amicizia, il rapporto tra Associazioni diverse, hamostrato la valenza della singola Sezione, le suepotenziali forze, i suoi tanti talenti. Grazie Salvatore Valenti, Grazie Mariannella Man-giafico, grazie a Lidia Pizzo, a Eulalia Nicastro, aMaria Rosa Grillo Toscano. Tutti i presenti si sono dati appuntamento in un’al-tra città siciliana sperando di provare le stesseemozioni e mirando a rispondere ai principi previ-sti dallo statuto e dal regolamento della nostra As-sociazione che vuole la presenza attiva in camposindacale, solidaristico e socio-ricreativo-culturale.L’esempio Siracusa, come anni fa è stato Palermo,stimola ad investire in creatività e sogni. Invita anon scoraggiarsi mai; a non mollare mai. Bisognasolo partire, calarsi nel ruolo e coinvolgere. Tuttopoi diventa facile!

Antonino Arcoraci

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cOLLeGIO ReVISORI deI cONtISergio ABBATI, Francesca PERCACCIA VENA

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cOLLeGIO deI PROBIVIRIAntonino ARCORACI, Maria BELLOMO LONGO

Paolo FERRARIS, Sergio FATTORILLO

Grafica e stampa: Grafiche Delfi Italia s.r.l.Spedizione e Distribuzione: Grafiche Delfi Italia s.r.l.

Autorizzazione Tribunale di Roma N. 7 del 10-1-1984

Visto si stampi gennaio 2019

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