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Verso un modello di integrazione italiano? Innovazione e tendenze nelle politiche di integrazione Mattia Vitiello – Istituto di Ricerca sulla Popolazione e le Politiche Sociali IRPPS-CNR

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Verso un modello di integrazione italiano? Innovazione e tendenze nelle politiche di integrazione . Mattia Vitiello – Istituto di Ricerca sulla Popolazione e le Politiche Sociali IRPPS-CNR. Le principali fasi della storia delle politiche migratorie italiane. Dall’accoglienza alla riluttanza. - PowerPoint PPT Presentation

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Page 1: Mattia Vitiello – Istituto di Ricerca sulla Popolazione e le Politiche Sociali IRPPS-CNR

Verso un modello di integrazione italiano?

Innovazione e tendenze nelle politiche di integrazione

Mattia Vitiello – Istituto di Ricerca sulla Popolazione e le Politiche Sociali IRPPS-CNR

Page 2: Mattia Vitiello – Istituto di Ricerca sulla Popolazione e le Politiche Sociali IRPPS-CNR

Le principali fasi della storia delle politiche migratorie italiane

1861-1927 Dal laissez partir alla nascita e l’ascesa del diritto italiano dell’emigrazione.

1927-1945 La chiusura delle porte e la proibizione dell’emigrazione.

1945-1975 La ripresa dell’emigrazione e la tutela del lavoratore italiano all’estero.

1975- 1986 La transizione da paese di emigrazione a paese di immigrazione e la 1° legge sull’immigrazione

1986 - Paese di immigrazione, le 2e generazioni e le nuove politiche migratorie

Page 3: Mattia Vitiello – Istituto di Ricerca sulla Popolazione e le Politiche Sociali IRPPS-CNR

Dall’accoglienza alla riluttanza

• Nello sviluppo dell’immigrazione straniera in Italia possono essere individuati tre punti di svolta: 1973, 1990 e 2001 che individuano tre fasi differenti per questo ciclo migratorio.

• Queste fasi si possono distinguere sia dal punto di vista delle politiche sia dal punto di vista delle caratteristiche dell’immigrazione.

Page 4: Mattia Vitiello – Istituto di Ricerca sulla Popolazione e le Politiche Sociali IRPPS-CNR

1973 – 1990 la transizione Dalla Conferenza nazionale sull’emigrazione

a quella sull’immigrazione

• La transizione a paese di immigrazione in un quadro legislativo da paese di emigrazione.

• Secondo molti autori, una delle cause dell’avvio dei flussi per l’Italia è la mancanza dei controlli e di politiche mentre i tradizionali paesi di immigrazione europei restringono gli ingressi.

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Comunità Europea: gli effetti spinta sulla progettazione delle politiche di immigrazione

in Italia

• L’Italia come porta di servizio per l’immigrazione straniera verso i paesi europei continentali.

• Immigrazione clandestina e overstayers.• Sala d’attesa o nuovo paese di immigrazione?

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Solidarietà e fattore economico

• Lavoro domestico e la figura sociale dell’immigrato.

• La domanda di lavoro per occupazioni dalla tre D (Dirty, Dangerous, Demanding) e le difficili condizioni di vita degli immigrati.

• Lo sviluppo di movimenti politici e sociali a favore dell’immigrazioe e degli immigrati.

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L’Italia come paese di immigrazione?

• La scoperta dell’immigrazione e la prima legge (943/ 1986).

• La cifra comune a tutte le norme a venire: politiche di integrazione avanzate e politiche di ingresso restrittive.

• Una regolarizzazione non basta a sanare la situazione.

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1990-2001 verso la stabilizzazione

• Tra la fine del 1989 e l'inizio del 1990, l'immigrazione diventa per la prima volta un tema importante nella politica italiana.

• Nel corso del dibattito in Parlamento sulla legge Martelli (legge 39/1990), si creò un ampio sostegno a queste misure con l’opposizione di due partiti (PRI; MSI).

• La novità più importante di questa legge è l'adozione del sistema delle quote.

Page 9: Mattia Vitiello – Istituto di Ricerca sulla Popolazione e le Politiche Sociali IRPPS-CNR

Il cambiamento negli atteggiamenti della società italiana verso l'immigrazione

• L'immigrazione tornò al centro dell'attenzione in modo drammatico tra il marzo e l'agosto del 1991 in occasione di diverse ondate di profughi albanesi arrivati in barca sulle coste italiane.

• La stampa gradualmente spostò la sua attenzione dall’accoglienza al controllo e ai mezzi per fermare una pressione migratoria descritta come inarrestabile e sempre più minacciosa.

• La reazione politica presto seguì l'esempio, con i partiti che divennero sempre più riluttanti e ciò consentì ai gruppi che si erano sempre decisamente opposti all’immigrazione di guadagnare terreno.

Page 10: Mattia Vitiello – Istituto di Ricerca sulla Popolazione e le Politiche Sociali IRPPS-CNR

La difficile stabilizzazione di un nuovo paese di immigrazione

• Negli anni ‘90 il dibattito politico e la legislazione sull’immigrazione sono stati caratterizzati da regole contrastanti, a volte basati su principi apertamente contraddittori.

• La situazione fu aggravata dalla diffusa discrepanza tra la legge e la sua attuazione.

• Inoltre, cresceva la spinta a gestire l'immigrazione secondo i criteri dell'accordo di Schengen.

• In risposta a questa situazione fu promulgata la legge Turco - Napolitano del 1998 (40/1998).

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L’ambizione della soluzione finale

• La legge Turco – Napolitano (40/1998) in seguito fu estesa e inclusa nel “Testo unico sull’immigrazione e la condizione dello straniero” (Legge 286 del 1998).

• Verso una maggiore certezza dei diritti e dei doveri degli stranieri presenti in Italia.

Page 12: Mattia Vitiello – Istituto di Ricerca sulla Popolazione e le Politiche Sociali IRPPS-CNR

La nuova legge tra aperture e …

• Il primo aspetto originale di questa legge è stata la scelta di un sistema di quote annuali per l’ingresso di migranti per motivi economici. L’impraticabilità del "opzione zero".

• Un'altra innovazione è stata l'introduzione del "sistema dello sponsor" come canale di ingresso regolare.

• Infine, l'estensione dei diritti sociali della popolazione immigrata stabilizzata e garanzie dei diritti fondamentali per gli immigrati clandestini, come il diritto alla salute e all'istruzione.

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… chiusure

• L’istituzione dei centri di permanenza temporanea (CPT), per trattenere gli stranieri "sottoposti a provvedimenti di espulsione e o di respingimento con accompagnamento coattivo alla frontiera" nel caso in cui il provvedimento non sia immediatamente eseguibile.

• Restrizione dei canali di ingresso regolare (nonostante sistema dello sponsor e delle quote) e lotta all’immigrazione clandestina.

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Un contesto politico ambiguo

• Alla fine degli anni ‘90 gli immigrati regolarmente presenti sono più di 1.5 milioni.

• L'immigrazione diventa una questione cruciale nel dibattito politico e nelle campagne elettorali.

• Il cambio di governo nel 2001 porta a una nuova legge, la Bossi – Fini, approvata nel 2002.

• Essa modifica il Testo unico in alcuni articoli in direzione di un restringimento degli ingressi regolari, potenziamento delle espulsioni, incardinare l’immigrazione alla dimensione lavorativa.

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Popolazione straniera residente al 1° gennaio 2011

M F MF %

Popolazione residente 2.201.212 2.369.106 4.570.317 51,8

Minorenni 516.132 477.106 993.238 21,7

Nati in Italia 333.625 317.177 659.796 66,4

Fonte: DemoIstat

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Stranieri residenti per comune 2011

Fonte: DemoIstat

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Incidenza % degli stranieri per

comune 2010

Fonte: DemoIstat

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Alcuni indicatori per la popolazione straniera residente al 2011

Nord-ovest Nord-est Centro Sud Isole Italia

di cui: comuni

capoluogo

Composizione percentuale 35,0 26,3 25,2 9,6 3,9 100,0 37,1

% popolazione straniera 9,9 10,3 9,6 3,1 2,7 7,5 9,4

% di nati stranieri 20,4 20,8 15,7 3,9 3,9 13,9 16,1

Saldo interno degli stranieri 4,5 0,8 1,2 -9,2 0,0 1,2 -0,2

Saldo interno degli italiani 1,0 1,3 1,1 -2,1 -0,9 0,1 -2,1

Saldo con l'estero degli stranieri 84,4 77,2 86,9 129,5 125,0 89,0 97,1

Saldo con l'estero degli italiani -0,4 -0,4 -0,2 0,0 0,0 -0,2 -0,3

Page 19: Mattia Vitiello – Istituto di Ricerca sulla Popolazione e le Politiche Sociali IRPPS-CNR

Stranieri residenti in Italia, per sesso e paese di cittadinanza al 2011

MF FRomania 968.576 529.265Albania 482.627 223.275Marocco 452.424 197.518Cina 209.934 101.516Ucraina 200.730 160.113Filippine 134.154 77.595Moldova 130.948 87.951India 121.036 47.590Polonia 109.018 77.603Tunisia 106.291 38.856Perù 98.603 59.293Ecuador 91.625 53.640Egitto 90.365 27.525Macedonia 89.900 39.570Bangladesh 82.451 26.809Totale 4.570.317 2.369.106

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Cittadini stranieri residenti in Italia al 2011 per paese di cittadinanza (%)

Romania

Albania

Marocco Cina

Ucraina

Filippine

MoldovaIndia

Polonia

Tunisia Peru'

Ecuad

orEgitt

o

Maced...

Bangla

...

Sri La

nka0.0

5.0

10.0

15.0

20.0

25.0

21.2

10.6 9.9

4.6 4.42.9 2.9 2.6 2.4 2.3 2.2 2.0 2.0 2.0 1.8 1.8

Page 21: Mattia Vitiello – Istituto di Ricerca sulla Popolazione e le Politiche Sociali IRPPS-CNR

Stranieri residenti in Italia, per sesso e paese di cittadinanza al 2011

0%

10%

20%

30%

40%

50%

60%

70%

80%

90%

100%

54.646.3 43.7 48.4

79.8

57.867.2

39.3

71.2

36.6

60.1 58.5

30.544.0

32.544.5

45.453.7 56.3 51.6

20.2

42.232.8

60.7

28.8

63.4

39.9 41.5

69.556.0

67.555.5

% F % M

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Popolazione straniera residente. Anni 1993 - 2011 (valori in migliaia).

19931994

19951996

19971998

19992000

20012002

20032004

20052006

20072008

20092010

20110

500

1000

1500

2000

2500

3000

3500

4000

4500

5000

Fonte: DemoIstat

Page 23: Mattia Vitiello – Istituto di Ricerca sulla Popolazione e le Politiche Sociali IRPPS-CNR

Popolazione straniera residente secondo alcune componenti

Popolazione straniera res-

idente

Famiglie con almento uno

straniero

Famiglie straniere

Minori stranieri Nati in Italia0

500,000

1,000,000

1,500,000

2,000,000

2,500,000

3,000,000

3,500,000

4,000,000

4,500,000

5,000,000

1991 2001 2011

Fonte: DemoIstat

Page 24: Mattia Vitiello – Istituto di Ricerca sulla Popolazione e le Politiche Sociali IRPPS-CNR

Permessi di soggiorno per lavoro e famiglia. Anni 1992 – 2007 (valori in migliaia)

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Iscritti all'anagrafe per nascita. Anni 1993 - 2010

1993

1994

1995

1996

1997

1998

1999

2000

2001

2002

2003

2004

2005

2006

2007

2008

2009

2010

0

10,000

20,000

30,000

40,000

50,000

60,000

70,000

80,000

90,000

Page 26: Mattia Vitiello – Istituto di Ricerca sulla Popolazione e le Politiche Sociali IRPPS-CNR

Popolazione straniera residente in Italia per classi di età ai censimenti 1991, 2001 e al 2011

(composizioni percentuali)

fino a 5 anni

5-9 10-14 15-24 25-34 35-44 45-54 55-64 65 e oltre0.0

5.0

10.0

15.0

20.0

25.0

30.0

35.0

40.0

4.2 3.8 3.8

15.6

35.8

18.6

8.0

4.8 5.4

8.0

5.74.8

12.2

28.6

23.3

9.7

4.0 3.5

9.4

4.6 4.9

12.6

24.423.0

13.5

5.4

2.3

1991 2001 2011

Page 27: Mattia Vitiello – Istituto di Ricerca sulla Popolazione e le Politiche Sociali IRPPS-CNR

Bilancio demografico della popolazione straniera residente. 2003-2010

Saldo naturale Saldo migratorio con l'estero Acquisizioni di cittadinanza italiana

-100,000

0

100,000

200,000

300,000

400,000

500,000

2003

2003

2003

2004

2004

2004

2005

2005

2005

2006

2006

2006

2007

2007

2007

2008

2008

2008

2009

2009

2009

2010

2010

2010

Fonte: Istat

Page 28: Mattia Vitiello – Istituto di Ricerca sulla Popolazione e le Politiche Sociali IRPPS-CNR

Iscrizioni di alunni non italiani. Anni scolastici 1983/84 – 2010/11

1983

1984

1985

1986

1987

1988

1989

1990

1991

1992

1993

1994

1995

1996

1997

1998

1999

2000

2001

2002

2003

2004

2005

2006

2007

2008

2009

2010

0

100,000

200,000

300,000

400,000

500,000

600,000

700,000

800,000

Alunni stranieri di cui non europei

Anni scolastici

Page 29: Mattia Vitiello – Istituto di Ricerca sulla Popolazione e le Politiche Sociali IRPPS-CNR

Alunni non italiani per livello scolastico. Anno scolastico 2010/2011

v. a. % % sul totale degli iscritti % nati in Italia

Infanzia 125.092 19,9 7,6 78,3

Primaria 234.206 37,2 8,3 52,9

Secondaria di I grado 140.050 22,3 8,0 23,9

Secondaria di II grado 130.012 20,7 4,8 9,0

Totale 629.360 100,0 7,0 42,2

Page 30: Mattia Vitiello – Istituto di Ricerca sulla Popolazione e le Politiche Sociali IRPPS-CNR

Alunni non italiani e italiani per livello scolastico secondario superiore. Anno 2010/2011

Alunni non italiani Alunni italiani

v. a. % v. a. %

Licei 28.675 18,7 1.102.868 43,9

Istuituti tecnici 58.340 38,0 834.383 33,2

Istituti professionali 61.981 40,4 481.220 19,2

Istruzione artistica 4.427 2,9 91.057 3,6

Totale secondaria di II grado 153.423 100,0 2.509.528 100,0

Page 31: Mattia Vitiello – Istituto di Ricerca sulla Popolazione e le Politiche Sociali IRPPS-CNR

La crescita della presenza degli stranieri nel mercato del lavoro italiano

2001 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011

Popolazione 15-64 1.040 1.780 1.998 2.230 2.599 2.931 3.288 3.601

Forze di lavoro 724 1.302 1.476 1.638 1.913 2.137 2.355 2.561

Occupati 636 1.169 1.348 1.502 1.751 1.898 2.081 2.251

Disoccupati 88 133 128 136 162 239 274 310

% sul totale

Popolazione 15-64 2,8 4,6 5,2 5,7 6,6 7,4 8,3 9,0

Forze di lavoro 3 5,3 6 6,6 7,6 8,6 9,4 10,2

Occupati 3,0 5,2 5,9 6,5 7,5 8,2 9,1 9,8

Disoccupati 3,2 7,0 7,6 9,0 9,6 12,3 13,0 14,7

Fonte: C. Bonifazi, C. Marini, Il lavoro degli stranieri in Italia in tempo di crisi, "Realtà attuale delle migrazioni italiane“,13/04/2011 presso IRPPS-CNR Roma

Page 32: Mattia Vitiello – Istituto di Ricerca sulla Popolazione e le Politiche Sociali IRPPS-CNR

Gli indicatori del mercato del lavoro per stranieri e italiani. Media 2011

Stranieri Italiani M F MF M F MF

Attività Nord 85,2 59,0 71,8 76,7 61,0 69,0Centro 85,1 62,5 72,9 74,7 56,0 65,3Mezzogiorno 76,4 53,6 63,7 65,1 36,1 50,5Italia 84,0 59,1 70,9 72,1 50,7 61,4

Occupazione Nord 76,3 49,8 62,7 73,4 57,6 65,6Centro 76,4 54,3 64,4 69,9 51,3 60,6Mezzogiorno 69,5 46,5 56,7 57,0 30,1 43,5Italia 75,4 50,5 62,3 66,7 46,1 56,4

Disoccupazione Nord 10,5 15,5 12,6 4,2 5,6 4,8Centro 10,3 13,1 11,6 6,2 8,2 7,1Mezzogiorno 9,0 13,2 10,9 12,3 16,3 13,7Italia 10,2 14,5 12,1 7,3 9,0 8,0

Page 33: Mattia Vitiello – Istituto di Ricerca sulla Popolazione e le Politiche Sociali IRPPS-CNR

Principali indicatori del mercato del lavoro per stranieri e italiani. Anni 2009 e 2008

2009 2008Stranieri Italiani Stranieri Italiani

Tassi di attivitàNord 73,4 69,4 74,2 69,2Centro 75,1 66,8 75,4 66,1Mezzogiorno 64,3 51,1 64,3 52,1Italia 72,7 62,4 73,3 62,3

Tassi di occupazioneNord 65,2 65,6 68,2 66,8Centro 66,2 62,0 68,2 62,3Mezzogiorno 58,4 44,7 58,8 45,8Italia 64,6 57,5 67,0 58,1

Tassi di disoccupazioneNord 11,2 5,4 8,0 3,5Centro 11,8 7,4 9,6 5,8Mezzogiorno 9,3 12,7 6,7 9,2Italia 11,2 7,9 8,5 6,7

Page 34: Mattia Vitiello – Istituto di Ricerca sulla Popolazione e le Politiche Sociali IRPPS-CNR

Stranieri e italiani occupati per settore di attività e sesso. Anno 2011

Stranieri ItalianiMF F % MF % F MF F % MF % F

Agricoltura 103 21,6 4,6 2,3 747 30,3 3,6 2,7 Industria dell’energia 450 19,0 20,0 8,9 4.241 26,6 20,5 13,4 Industria trasformazione 337 0,9 15,0 0,3 1.510 7,9 7,3 1,4costruzioni 200 29,8 8,9 6,2 3.099 41,5 15,0 15,3Commercio 194 51,5 8,6 10,4 1.024 50,0 4,9 6,1Alberghi e ristoranti 101 9,9 4,5 1,0 988 19,4 4,8 2,3Trasporti e comunica 12 34,4 0,5 0,4 538 30,8 2,6 2,0Intermedia. 5 51,4 0,2 0,3 650 43,9 3,1 3,4Servizi alle imprese 147 59,2 6,5 9,1 2.268 47,5 10,9 12,8Pubblica A. 4 77,9 0,2 0,3 1.434 33,9 6,9 5,8sanità e altri 110 81,1 4,9 9,3 3.126 71,9 15,1 26,8Servizi alla persona 588 83,9 26,1 51,4 1.090 60,8 5,3 7,9

Totale 2.251 42,6 100,0 100,0 20.716 40,5 100,0 100,0

Page 35: Mattia Vitiello – Istituto di Ricerca sulla Popolazione e le Politiche Sociali IRPPS-CNR

Occupati stranieri e italiani per professione. Anno 2011

Italiani UE Non UEv.a. % v.a. % v.a. %

Dirigenti e Imprenditori 686 3,3 8 1,1 8 0,5 Professioni intellettuali 2.868 13,8 28 3,8 22 1,5 Professioni tecniche 3.982 19,2 48 6,5 35 2,3 Impiegati 2.677 12,9 16 2,1 30 2,0 Professioni qualificate 3.536 17,1 160 21,5 316 20,9 Art., op. spec. 3.475 16,8 206 27,8 378 25,0 Conduttori di impianti 1.657 8,0 75 10,1 175 11,6

Professioni non quali. 1.594 7,7 201 27,1 547 36,2 Forze Armate 240 1,2 0 0,0 0 0,0Totale 20.716 100,0 741 100,0 1.511 100,0

Page 36: Mattia Vitiello – Istituto di Ricerca sulla Popolazione e le Politiche Sociali IRPPS-CNR

Incidenza degli stranieri nel lavoro irregolare (in migliaia)

Anni Stranieri in situazione irregolare % Totale

2000 656 21,2 3.1112001 721 22,0 3.2802002 464 15,2 3.0562003 114 4,1 2.8122004 213 7,4 2.8632005 274 9,3 2.9332006 352 11.8 2.9762007 383 12.9 2.9682008 407 13.8 2.9582009 377 12.7 2.966

Source: Istat, Indagine conoscitiva su taluni fenomeni distorsivi del mercato del lavoro, Roma, 2010.

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Occupati stranieri e italiani per posizione nella professione. Anno 2011

ITA UE NON UE Totalev.a. % v.a. % v.a. % v.a. %

Dirigente 388 1,9 6 0,8 2 0,1 396 1,7

Quadro 1.151 5,6 10 1,3 6 0,4 1.167 5,1

Impiegato 7.530 36,3 88 11,9 111 7,3 7.728 33,6

Operaio 6.050 29,2 542 73,2 1.158 76,7 7.750 33,7

Apprendista 162 0,8 8 1,1 19 1,3 190 0,8

Domicilio 8 0,0 1 0,1 1 0,0 9 0,0

Imprenditore 227 1,1 1 0,2 4 0,3 232 1,0

Professionista 1.199 5,8 11 1,5 11 0,7 1.222 5,3Lavoratore in proprio 3.224 15,6 59 8,0 170 11,2 3.453 15,0

Socio di cooperativa 39 0,2 2 0,3 3 0,2 44 0,2

Coadiuvante 345 1,7 4 0,5 13 0,8 361 1,6

Co. Co. co 295 1,4 6 0,8 9 0,6 309 1,3

Occasionale 99 0,5 3 0,4 5 0,3 107 0,5

Totale 20.716 100,0 741 100,0 1.511 100,0 22.967 100,0

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Le principali caratteristiche dell’integrazione lavorativa degli immigrati

• In questo decennio si è registrato un progressivo aumento dell’occupazione regolare e della stabilizzazione lavorativa degli immigrati.

• C’è stato un parallelo aumento della segregazione lavorativa degli stessi nelle attività più dequalificate, meno pagate e più pericolose, disertate dagli italiani.

• Il lavoro irregolare funziona sia come modalità di ingresso che come ripiego tra un lavoro e un altro in caso di disoccupazione.

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L’immigrazione in Italia è un fenomeno sociale fondato sul lavoro

• Al 2007 i permessi per motivi di lavoro costituivano ancora il 60% del totale.

• Ciò riguarda tutti gli immigrati, a prescindere dal titolo di autorizzazione al soggiorno in Italia e dalla regolarità o meno della presenza.

• Il mercato del lavoro rappresenta il primo ambito sociale del paese di arrivo in cui un immigrato si inserisce.

• L’inserimento lavorativo rappresenta il principale meccanismo dei processi di integrazione degli immigrati.

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Le determinanti strutturali dell’immigrazione in Italia

• L’aumento della domanda di lavoro per le attività non esportabili (nel terziario tradizionale e nelle piccole e medie imprese del nord est).

• La fecondità molto bassa che ha causato una riduzione di circa 2 milioni del numero di persone nel gruppo di età tra i 15 – 39 anni della popolazione autoctona nel periodo 1991-2007 (di cui 99% nel Centro-Nord).

• Il basso livello delle migrazioni interne dal Mezzogiorno, malgrado il crescente divario Nord-Sud.

• Un sistema di ws incapace di far fronte agli effetti del massiccio invecchiamento della popolazione italiana: nel 2007 circa 12 milioni avevano più di 65 anni (di cui 2,3 milioni sono gli invali), con un aumento di 3 milioni in 15 anni.

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Le aree problematiche dell’integrazione lavorativa

• Per la prima generazione, l’accesso al lavoro non costituisce un problema.

• L’integrazione lavorativa di tipo subalterno diviene un ostacolo per la mobilità lavorativa, soprattutto in Italia dove lo status giuridico dell’immigrato è fortemente legato alla sua pozione lavorativa.

• Gli immigrati sono bloccati in queste posizioni lavorative dal meccanismo nato dall’azione concomitante della domanda di lavoro, da un lato, e dalle caratteristiche dell’offerta di lavoro immigrata dal lato opposto.

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I meccanismi legislativi per la mercificazione della manodopera straniera

• La legge 189/2000 introduce la nozione giuridica del contratto di soggiorno per lavoro subordinato

• Esso è un contratto di lavoro stipulato fra un datore di lavoro italiano o straniero regolarmente soggiornante in Italia e un prestatore di lavoro, cittadino di uno Stato non appartenente all'Unione europea o apolide.

• L’articolo 5 comma tre bis, prescrive che il permesso di soggiorno per motivi di lavoro è rilasciato a seguito della stipula del "contratto di soggiorno per lavoro“.

• La sua durata è quella prevista dallo stesso contratto di soggiorno.

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Il nuovo orientamento delle politiche di immigrazione

• Il Testo unico è stato emendato in alcune parti dalla legge 189/2002.

• L’immigrazione come problema di ordine pubblico. • Elaborazione e sviluppo di una serie di strumenti a

garanzia di un continuo controllo della popolazione immigrata.

• Politicizzazione e giuridificazione dell’immigrazione.

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I tre assi della politica italiana d’immigrazione: controllo, sorveglianza e …

• Controllo dei nuovi ingressi con una severa restrizione dei canali di entrata regolari.

• Controllo della popolazione immigrata irregolare attraverso un incremento del numero di espulsioni.

• Sorveglianza degli immigrati regolari già presenti attraverso il contratto di soggiorno e misure più restrittive per il rinnovo.

• Con questa legge prende forma e sostanza un regime di immigrazione di tipo "riluttante" [Cornelius et al. 1994].

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… e l’accettazione condizionata.La stratificazione civica degli immigrati

• Accettazione degli immigrati sulla base dei criteri di merito: avere uno status giuridico regolare; avere un occupazione regolare; essere residenti da lungo tempo, ecc.

• Gli immigrati «meritevoli» sono quelli che lavorano e rispettano le regole.

• Gli«immeritevoli» sono i clandestini potenziale minaccia per la società italiana.

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Le norme del pacchetto sicurezza e la giuridificazione dell’immigrazione

• Ingresso e soggiorno illegale dello straniero come un reato penale.

• Inasprimento delle pene per chi viola l'ordine di espulsione. • Una sanzione penale per quei cittadini che affittano casa a

stranieri clandestini.• Estensione della permanenza obbligatoria nei CIPE (180). • Clandestinità come circostanza aggravante. • Priorità a giudizio per reati commessi in violazione delle

disposizioni del "Testo Unico". • Sanzioni più severe per coloro che impiegano stranieri illegali.• Condizioni più restrittive per il ricongiungimento familiare.• Introduzione del test del DNA in casi dubbi.• La presentazione di un permesso di soggiorno per tutte le

procedure burocratiche.

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L’accordo d’integrazione …

• Lo straniero al momento del suo primo ingresso è obbligato a firmare un accordo d'integrazione come condizione necessaria per ottenere il permesso di soggiorno.

• Lo straniero s’impegna a imparare la lingua e i principi fondamentali della Costituzione italiana, così come ad aderire alla Carta dei valori della cittadinanza e dell’integrazione (Decreto del Ministero dell’interno 23/04/2007).

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… e la certificazione della bontà dell'immigrato

• Il permesso di soggiorno conferisce un numero di crediti che possono essere ridotti in occasione di condanne anche non definitive, sanzioni pecuniarie per illeciti amministrativi o tributari.

• Allo scadere dell'accordo si verifica il suo adempimento attraverso ola presentazione di una adeguata certificazione o un esame.

• Se il punteggio è superiore a 30 crediti l’accordo è soddisfatto, da 1 e 29 è prevista una proroga, a meno che 0 è prevista l'espulsione immediata.

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L’Integrazione all’italiana? • L’accordo d'integrazione è il prodotto della concezione

dell'integrazione come il processo di civilizzazione dell'immigrato.

• «Un processo che consiste, idealmente, nel passare dall’alterità più radicale all’identità più totale (A. Sayad)».

• Le politiche d'integrazione non come misure di politiche sociali ma come condizioni per l'immigrazione.

• Inquadramento giuridico dell’immigrazione senza la partecipazione democratica in termini giuridici ma in termini di virtù civica.

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Lo Stato xenofobo

• Una parte significativa dell'économia (e delle famiglie) italiana ha bisogno d’una manodopera più economica.

• La concezione degli immigrati come una persona «la cui unica ragione di essere è il lavoro e la cui presenza non è legale, autorizzata, legittima se non subordinata al lavoro (A. Sayad)» raggiunge dei livelli parossistici in Italia.

• Il comportamento degli immigrati deve essere conforme al comportamento (ideale) degli italiani (camouflage).

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Grazie per l’attenzione

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