matasci vini | vini ticino svizzera · created date: 9/8/2013 4:13:35 pm

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Sassariente, la montagna ... e il suo Merlot Sulla cima del Sassariente, montagna che sovrasta il Piano di Magadino e che dà il nome a uno dei nostri tre vini del- la Linea “Terroir”, gira una romantica curiosità: si dice che da lassù, in una giornata davvero limpida, si possa veder luccicare la Madonina del Duomo di Milano. “Lo dicono di molte, se non tutte, le cime – risponde ridendo Luca Bettosini di viverelamontagna.ch ma dal Sassariente di sicuro è im- possibile vederla, c’è il Tamaro davanti a bloccare la vista”. Una smentita che può lasciare l’amaro in bocca ma che nulla toglie al fascino di una vetta che, una volta conquistata, può dare “un piccolo brivido alpinistico, alla portata di tutti gli escursionisti esperti, molto appagante” come scrive lo stesso Bettosini in un articolo pubblicato sul suo sito. Luccichio o meno, il panorama che si gode da questo cocuzzolo è tutt’al- tro che banale. Condizioni meteorologiche permettendo, al termine della scalata i vostri occhi potranno infatti abbrac- ciare l’alto Verbano, le montagne verzaschesi e valmaggesi e una parte delle Alpi con la catena sempre innevata del Monte Rosa. Si capisce perché, ogni anno, almeno 1500 visitatori cercano di raggiungere la sommità di questo monte, ora resa più accessibile dall’Ente turistico di Tenero e Valle Verzasca che ha fatto costruire un “ascensore naturale” ispi- rato a dei sentieri artificiali vallesani, una prima assoluta per il Ticino. Se però zaino e scarponi non fanno al caso vostro, potete sempre lasciare che sia il palato a trasportarvi in vetta sorseggiando un bicchiere di Sassariente la cui uva, nata e cresciuta ai piedi di questa montagna, ne restituisce tutta la forza e tutto l’intenso carisma. Luca Bettosini – Itinerari in Ticino. La salita sulla cima del Sassariente – viverelamontagna.ch - gennaio 2010. [email protected] Autunno, tempo di escursioni Matasci Autunno 2013 Marco Solari, Presidente di Ticino Turismo Incontrati al Wine-Shop Matasci Tartare di manzo preparata al tavolo, Filetti di trota ai pinoli e olive, Gnocchi all’aglio orsino, Risotto “Loto” al Merlot ticinese, Minestra di verdura alla “farina bona” della valle Onsernone… sono solo alcune delle prelibatezze che lo chef Yves Bussi prepara gior- nalmente, secondo la stagione, per la clientela dell’Hotel la Perla di Sant’Antonino dove genuinità e semplicità da anni sono le regine della tavola. In linea con il nome che porta, la cucina del ristorante può infatti contare su “preziose” verdure cresciute nell’orto di casa grazie all’azienda Orticola Bassi avviata nel 1986 dal patron dell’hotel Marco Bassi. Orticoltore o albergatore, per quale attività batte il suo cuore? “Se devo dare retta al cuore, non posso esitare: sono e resto un orticoltore, sin dall’apprendistato sapevo che questa sarebbe stata la mia strada”. Non solo le verdure sono coltivate in casa, anche l’uva proviene dai vostri vigneti giusto? “Sì. Alla vinificazione ci pensa poi la Matasci Vini con la quale collaboriamo da anni. C’è un reciproco rapporto di stima che risale alme- no a cinquant’anni fa. A quel tempo mio padre trasportava i vini per conto dell’azienda. Quando poi ha deciso di aprire l’albergo non ha avuto dub- bi: loro dovevano essere i suoi forni- tori.” Tra i vini firmati Matasci ne ha uno che preferisce? “Il Sassariente è di sicuro uno dei più richiesti ma il mio preferito resta il Sirio Barrique”. “La sella di capriolo Baden-Baden”. Questo splendido piatto si trova nella carta autunnale a partire dal 17 settembre. www.hotelperla.ch Ristorante La Perla a Sant’Antonino Mangiar bene in Ticino Se è vero che Bacco, tabacco e Venere riducono l’uomo in cenere, è altrettanto vero che un buon bicchiere di rosso fa buon sangue ed è d’accordo con noi il presidente di Ticino Turismo Marco Solari il quale sorridendo ci conferma “Certo che Bacco Tabacco e Venere riducono l’uomo in cenere ma ben venga, perché rinunciare a Bacco e Venere sarebbe davvero un peccato. Tabacco invece non fa parte dei miei vizi, direi quindi che lo possiamo pure tralasciare”. Tra il vino rosso e il vino bianco quale preferisce? “Dipende, sono un grande amante del vino rosso ma ci sono giornate caldissi- me come quelle che ci ha regalato lo scorso mese di luglio dove ci si può rallegrare di avere a cena un bel bicchiere di bianco fresco, del resto ce ne sono di ottimi”. Ha un vitigno preferito? “Il Merlot Ticinese è un grande vino, mi ricordo ancora quando lo servivano come qualcosa di ecceziona- le, ai tempi di mio nonno nelle osterie di merlot non se ne vedeva proprio, poi piano piano ha preso piede e oggi ha raggiunto dei livelli altissimi conquistando anche premi a livello mondiale.” Ha mai vendemmiato? “Certo, da piccolo a Figino, dove sono cresciuto, si faceva la vendemmia”. Ha pure pigiato l’uva con i piedi? “No, no – conclude ridendo questo si legge nei libri o si vede nei film, io l’uva non l’ho mia pigiata”. Foto: www.pardo.ch SASSARIENTE | Merlot Ticino DOC | 12,5%vol. La fascia collinare ai piedi del Sassariente - che si estende da Gordola a Gerra Piano - sulla sponda destra del fiume Ticino, è costellata di vigneti. Da questa zona provengono le uve da cui si ottiene questo Merlot classico, dal bouquet intenso e dagli aromi di lunga persistenza. Si serve attorno ai 18°C con arrosti, selvaggina, carni rosse e formaggi a pasta dura. Adatto alla conservazione. Matasci Vini | Wine-shop | Matasci Arte | Villa Jelmini Events | Via Verbano 6 | 6598 Tenero (Locarno) | Tel. 091 735 60 11 | [email protected] | www.matasci-vini.ch news

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Page 1: Matasci Vini | Vini Ticino Svizzera · Created Date: 9/8/2013 4:13:35 PM

Sassariente, la montagna ... e il suo MerlotSulla cima del Sassariente, montagna che sovrasta il Piano di Magadino e che dà il nome a uno dei nostri tre vini del-la Linea “Terroir”, gira una romantica curiosità: si dice che da lassù, in una giornata davvero limpida, si possa veder luccicare la Madonina del Duomo di Milano. “Lo dicono di molte, se non tutte, le cime – risponde ridendo Luca Bettosini di viverelamontagna.ch – ma dal Sassariente di sicuro è im-possibile vederla, c’è il Tamaro davanti a bloccare la vista”. Una smentita che può lasciare l’amaro in bocca ma che nulla toglie al fascino di una vetta che, una volta conquistata, può dare “un piccolo brivido alpinistico, alla portata di tutti gli escursionisti esperti, molto appagante” come scrive lo stesso Bettosini in un articolo pubblicato sul suo sito. Luccichio o meno, il panorama che si gode da questo cocuzzolo è tutt’al-tro che banale. Condizioni meteorologiche permettendo, al termine della scalata i vostri occhi potranno infatti abbrac-ciare l’alto Verbano, le montagne verzaschesi e valmaggesi e una parte delle Alpi con la catena sempre innevata del Monte Rosa. Si capisce perché, ogni anno, almeno 1500 visitatori cercano di raggiungere la sommità di questo monte, ora resa più accessibile dall’Ente turistico di Tenero e Valle Verzasca che ha fatto costruire un “ascensore naturale” ispi-rato a dei sentieri artificiali vallesani, una prima assoluta per il Ticino. Se però zaino e scarponi non fanno al caso vostro, potete sempre lasciare che sia il palato a trasportarvi in vetta sorseggiando un bicchiere di Sassariente la cui uva, nata e cresciuta ai piedi di questa montagna, ne restituisce tutta la forza e tutto l’intenso carisma.

Luca Bettosini – Itinerari in Ticino. La salita sulla cima del Sassariente – viverelamontagna.ch - gennaio [email protected]

Autunno, tempo di escursioni

MatasciAutunno 2013

Marco Solari, Presidente di Ticino Turismo

Incontrati al Wine-Shop Matasci

Tartare di manzo preparata al tavolo, Filetti di trota ai pinoli e olive, Gnocchi all’aglio orsino, Risotto “Loto” al Merlot ticinese, Minestra di verdura alla “farina bona” della valle Onsernone… sono solo alcune delle prelibatezze che lo chef Yves Bussi prepara gior-nalmente, secondo la stagione, per la clientela dell’Hotel la Perla di Sant’Antonino dove genuinità e semplicità da anni sono le regine della tavola.In linea con il nome che porta, la cucina del ristorante può infatti contare su “preziose” verdure cresciute nell’orto di casa grazie all’azienda Orticola Bassi avviata nel 1986 dal patron dell’hotel Marco Bassi.Orticoltore o albergatore, per quale attività batte il suo cuore? “Se devo dare retta al cuore, non posso esitare: sono e resto un orticoltore, sin dall’apprendistato sapevo che questa sarebbe stata la mia strada”. Non solo le verdure sono coltivate in casa, anche l’uva proviene dai vostri vigneti giusto? “Sì. Alla vinificazione ci pensa poi la Matasci Vini con la quale collaboriamo da anni. C’è un reciproco rapporto di stima che risale alme-

no a cinquant’anni fa. A quel tempo mio padre trasportava i vini per conto dell’azienda. Quando poi ha deciso di aprire l’albergo non ha avuto dub-bi: loro dovevano essere i suoi forni-tori.” Tra i vini firmati Matasci ne ha uno che preferisce? “Il Sassariente è di sicuro uno dei più richiesti ma il mio preferito resta il Sirio Barrique”.

“La sella di capriolo Baden-Baden”. Questo splendido piatto si trova nella carta autunnale a partire dal 17 settembre.

www.hotelperla.ch

Ristorante La Perla a Sant’AntoninoMangiar bene in Ticino

Se è vero che Bacco, tabacco e Venere riducono l’uomo in cenere, è altrettanto vero che un buon bicchiere di rosso fa buon sangue ed è d’accordo con noi il presidente di Ticino Turismo Marco Solari il quale sorridendo ci conferma “Certo che Bacco Tabacco e Venere riducono l’uomo in cenere ma ben venga, perché rinunciare a Bacco e Venere sarebbe davvero un peccato. Tabacco invece non fa parte dei miei vizi, direi quindi che lo possiamo pure tralasciare”. Tra il vino rosso e il vino bianco quale preferisce? “Dipende, sono un grande amante del vino rosso ma ci sono giornate caldissi-me come quelle che ci ha regalato lo scorso mese di luglio dove ci si può rallegrare di avere a cena un bel bicchiere di bianco fresco, del resto ce ne sono di ottimi”. Ha un vitigno preferito? “Il Merlot Ticinese è un grande vino, mi ricordo ancora quando lo servivano come qualcosa di ecceziona-le, ai tempi di mio nonno nelle osterie di merlot non se ne vedeva proprio, poi piano piano ha preso piede e oggi ha raggiunto dei livelli altissimi conquistando anche premi a livello mondiale.” Ha mai vendemmiato? “Certo, da piccolo a Figino, dove sono cresciuto, si faceva la vendemmia”. Ha pure pigiato l’uva con i piedi? “No, no – conclude ridendo – questo si legge nei libri o si vede nei film, io l’uva non l’ho mia pigiata”. Foto: www.pardo.ch

SASSARIENTE | Merlot Ticino DOC | 12,5%vol.

La fascia collinare ai piedi del Sassariente - che si estende da Gordola a Gerra Piano - sulla sponda destra del fiume Ticino, è costellata di vigneti. Da questa zona provengono le uve da cui si ottiene questo Merlot classico, dal bouquet intenso e dagli aromi di lunga persistenza. Si serve attorno ai 18°C con arrosti, selvaggina, carni rosse e formaggi a pasta dura. Adatto alla conservazione.

Matasci Vini | Wine-shop | Matasci Arte | Villa Jelmini Events | Via Verbano 6 | 6598 Tenero (Locarno) | Tel. 091 735 60 11 | [email protected] | www.matasci-vini.ch

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Page 2: Matasci Vini | Vini Ticino Svizzera · Created Date: 9/8/2013 4:13:35 PM

Nel linguaggio araldico la castagna è il frutto non solo della resistenza e della fede inal-terabile ma anche delle virtù nascoste; doti che nella fantasia di uno scrittore come Gianni Rodari possono trasformarsi in un’incredibile e succulenta pietanza soprattutto se ai fornelli ci metterà la protagonista della sua favola “L’Apollonia della marmellata”. Grande appas-sionata di cucina, la minuta signora, grazie alle sue abilità culinarie, riusciva a preparare fantastiche confetture partendo dagli ingredienti più improbabili come, appunto, i ricci delle castagne. Impossibile? Non per Apollonia, perché, scrive Rodari nel suo racconto, “quella donnina aveva le mani d’oro e d’argento, e avrebbe fatto la marmellata anche con i sassi”. (Gianni Rodari, Favole al telefono, Edizioni Einaudi).

La castagnaProdotti del territorio

Crespelle autunnaliLa ricetta di Franca Canevascini

Ingredienti: dose per 6 persone

Per le crespelle:

250 g latte 90 g farina bianca35 g farina di castagne40 g burro2 uovapoco sale

Per il ripieno:

200 g di latte70 g di zucchero2 tuorliun cucchiaio colmo di farina biancaun cucchiaino di zucchero vanigliato2 cucchiai di débris di marrons glacé(marrons glacé sbriciolati)1 bicchierino di rum

Per la guarnizione:

débris di marrons glacéscioccolato fondente

Per le crespelle sciogliete il burro e lasciatelo raffreddare. In una ciotola battete legger-

mente le uova, aggiungete le farine, un pizzico di sale; unite il burro e stemperate la

pastella con il latte freddo fatto scendere a filo. Lasciate riposare per ca. 1/2 ora. In una

padellina di ca. 14 cm di diametro preparate le crespelle.

Per il ripieno preparate una crema pasticcera battendo a lungo i tuorli con gli zuccheri,

aggiungete la farina e, sempre frullando, versate il composto nel latte caldo. Cuocete

per qualche minuto senza raggiungere l’ebollizione. Nella crema unite i débris e il rum,

amalgamate bene e distribuire equamente sulle crespelle livellando senza arrivare fino

al bordo. Piegate la crespella in quattro e servitela in piatti individuali guarnendo con qual-

che débris e del cioccolato fondente, fatto sciogliere a bagnomaria con un poco di latte.

Catalogo completo dei nostri vini su www.matasci-vini.ch

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Cantina Ritterhof Alto AdigeAzienda ospite

“Poco sale, poco fumo e molta aria fresca”, è così che in Alto Adige i piccoli come i grandi produttori ottengono uno dei prodotti più caratteristici della regione: lo speck. Strettamente legato alla vita contadina, il salume da semplice merenda energizzante da consumare nei campi è diventato un degno spuntino da servire ai banchetti e durante le cerimonie di benvenuto quale simbolo di ospitalità, rigorosamente accompagnato da una fragrante fetta di pane nero e un buon bicchiere di vino, un prodotto che certo non manca nella regione. Fra i vini autoctoni più noti, di sicuro vi è l’aromatico Gewürztraminer. Il suo tipico colore paglierino e il suo inconfondibile aroma saporito hanno iniziato a incan-tare gli occhi e il palato di chi lo assaggiava già nell’ XI secolo d.c. a Termeno, dov’è nato. La piccola località dista pochi chilometri da Bolzano e si trova giusto sulla famosa “Strada del vino altoatesina”, una via lunga settanta chilometri che attraversa quindici comuni sfiorando qualcosa come 4’250 ettari di vigneti, compresi quelli della rinomata Cantina Ritterhof di Caldaro, ospite quest’anno della nostra azienda con cinque etichette: Chardonnay Alto Adige, Sauvignon Blanc A.A, Gewürztraminer A.A, e i rossi Lagrein Dunkel e Pinot Noir Crescendo; e con le sue suggestioni culinarie. Il verde, la cura per

Si fa presto a dire castagne. Non sono certo tutte uguali. Lo sa bene chi ha fatto di questo frutto il fiore all’occhiello di un’azienda che da quasi un secolo produce una dolcissima prelibatezza: La Bottega del Marron glacé. “Ai tempi del signor Giglia, fondatore di que-sto esercizio – ci spiega Cinzia Stuppia che oggi gestisce il negozio – i marrons glacés si preparavano solo con i marroni. Oggi sarebbe impensabile e quindi facciamo capo a delle castagne-marroni che hanno la dimensione e la polpa perfette per la candidatura”. Come sono entrati i marrons glacés nella sua vita? “Mio padre aveva aiutato la signora Mariuccia Giglia a rimettere in sesto l’azienda – risponde Cinzia – scomparsa Mariuccia ha dovuto scegliere se continuare l’attività e mantenere una preziosa tradizione o chiudere il negozio. Tra le sue figlie io ero quella più incline al lavoro manuale così quando mi ha chiesto se volevo aiutarlo in quell’impresa, dopo un anno di riflessioni ho detto di sì”. Chi all’inizio degli anni ‘90 dava la bottega per spacciata ha dovuto ricredersi: dall’alto delle sue 25-30 tonnellate di prodotto confezionato ogni stagione, la Bottega del Marron glacé è tutt’altro che un’attività sul viale del tramonto pur proponendo sul mercato quel che potremmo definire un dolce peccato di nicchia. Una leccornia che richiede il suo tempo e la sua buona dose di pazienza perché veda la luce ma proprio per questo dotata di quella sfumatura di gusto in più che la rende così speciale. “I nostri – sottolinea Cinzia - sono Marrons Glacés Extra, vale a dire che sono privi di quella glassa di zucchero alla quale ci ha abituati il prodotto industriale. La castagna ha un sapore molto delicato che non va coperto semmai esaltato”. Incartate a mano ancora umide del loro sciroppo, le castagne finiscono una a una nella confezione accompagnate dai tradizionali petali di violetta canditi. “Ci sono prodotti industriali di buon livello – conclude Cinzia - ma non potranno mai raggiungere la qualità di un marron glacé artigianale, Giuseppe Giglia ci ha lasciato qualcosa di davvero buono”. Possiamo solo darle ragione.

Info: la confezione di Marrons glacés da 6 pezzi (Fr. 17.--) e i Débris (marrons glacé sbriciolati, 200g Fr. 6.80) sono in vendita nel wine-shop Matasci da settembre a fine dicembre.

I Marrons glacés di Giuseppe GigliaAziende storiche

l’ambiente, l’amore per il territorio sono ciò che secondo Ludwig Kaneppele, produttore e amministratore del Ritterhof, accomuna l’Alto Adige e il Ticino. Gli abbiamo chiesto quale prodotto della regione preferisce sopra ogni altro: “uno? - ci ha risposto - sono almeno tre e mi riferisco ai vini autoctoni: Gewürztraminer, Lagrein e Schiava”. Per quello che riguarda la gastronomia invece qual è il suo piatto preferito? “Anche in questo caso sono diversi e non tutti originari di qui. Ad ogni modo amo molto il gulasch e i canederli, la luganiga con la polenta e il cervo”. Cosa ci farà assaggiare? “Vino – ha concluso ridendo – i migliori bianchi di tutta l’Italia”. E poi tante specialità provenienti direttamente dalla ragione, cuci-nate in Ticino da un cuoco altoadesino, che verranno rivelate solo al momento di sedersi a tavola, nella sala banchetti di Villa Jelmini, da qualche anno luogo di ritrovo per eventi enogastronomici.

A ppun t amen t o i n V i l l a J e lm i n i p e r u n W i ne & D i n e , g i o v ed ì 21 no vemb r e I vini Ritterhof potranno essere liberamente degustati e acquistati a prezzo speciale durante il mese di novembre. Informazioni e riservazioni: [email protected]

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