martedì 31 maggio 2016 ²università degli studi di chieti...
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Indicazioni nazionali e certificazione delle competenze
Esperienze di rete nel primo ciclo d’istruzione
A cura di Mariella Spinosi
Martedì 31 maggio 2016 – Università degli Studi di Chieti
Sappiamo da almeno 17 anni che le scuole devono lavorare in reteDpr 275/1999, art. 7: reti di scuola [accordi]
1. Le istituzioni scolastiche possono promuovere accordi di rete o aderire ad essi
per il raggiungimento della proprie finalità istituzionali.
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Il regolamento ci dice che le reti servono anche a migliorare la didattica… e non solo Dpr 275/1999, art. 7: reti di scuola [comma 2]
2. L'accordo può avere a oggetto attività didattiche, di
ricerca, sperimentazione e sviluppo, di formazione
e aggiornamento; di amministrazione e contabilità
(…) di acquisto di beni e servizi, di organizzazione e
di altre attività coerenti con le finalità istituzionali;
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Dpr 275/1999, art. 7: reti di scuola [comma 6]
• la ricerca didattica e la sperimentazione;
• la documentazione, secondo procedure
definite a livello nazionale per la più ampia
circolazione, anche attraverso rete telematica,
di ricerche, esperienze, documenti e
informazioni;
• la formazione in servizio del personale
scolastico;• l'orientamento scolastico e professionale.
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6. Nell'ambito delle reti di scuole, possono essere istituiti laboratori finalizzati tra l'altro a:
Le reti servono anche per costruire e sviluppare laboratori… e non solo
Le reti sono confermate e consolidate nella legge 107/2015
• Il testo della legge 107/2015 si sofferma in vari passaggi (commi 70, 71, 72) sull’idea
di rete e sembra riassumere le diverse istanze che hanno connotato la storia delle
reti di scuole
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L’Abruzzo ha una storia di «reti» importante e radicata
O g g i a s 2 0 15 - 2 0 1 6
112 Scuole hanno aderito alla sperimentazione di cui 2 paritarie
• Nel 2012-2013: partono 16 reti per riflettere sulle Indicazioni per il
curricolo (di primo livello) finanziate dall’USR
• Nel 2013-2014: 12 reti di secondo livello vengono finanziate con fondi
ministeriali dedicati
• Nel 2014- 2015: altre 5 reti (una per provincia) continuano la
sperimentazione con fondi ministeriali
• Nel 2015-2016: 4 reti lavorano specificatamente sulla
sperimentazione del modello della certificazione delle competenze
Per renderci conto: confrontiamo alcuni dati del primo anno di sperimentazione*
Regione Scuole partecipanti alla
sperimentazione
Abruzzo 99
Basilicata 37
Calabria 95
Campania 122
Emilia-Romagna 124
Friuli-Venezia Giulia 18
Lazio 126
Liguria 40
Lombardia 153
Regione Scuole partecipanti alla
sperimentazione
Marche 47
Molise 15
Piemonte 110
Puglia 117
Sardegna 13
Sicilia 137
Toscana 96
Umbria 44
Veneto 92
Totale 1489* CM 13 febbraio 2015, n. 37
A livello nazionale, nell’a.s. 2015-2016, circa 1900 scuole hanno adottato i nuovi modelli predisposti dal MIUR
È un indubbio successo di numeri
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Come interpretarlo?
1. Le scuole sono in sintonia con i nuovi modelli?
2. C’è stanchezza per il “fai da te”?
3. Piace il richiamo costante al valore “formativo”
delle linee guida?
4. Il modello costituisce forse uno strumento per
rimette in discussione le consuete pratiche
didattiche e valutative?
5. La sperimentazione ha permesso di riaprire la
partita del voto in decimi nella scuola primaria?
6. Ma siamo sicuri che l’adozione così diffusa non
sia stata solo a carattere formale?
La certificazione delle competenze è un atto finale
•La certificazione è un atto finale, che dovrebbe giungere al termine di un lavoro coerente sviluppato nel corso di studio
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È uno dei presupposti delle linee guida• La maturazione delle competenze costituisce la finalità essenziale di tutto il curricolo
• Le competenze da certificare sono quelle contenute nel profilo dello studente
• Le competenze devono essere promosse, rilevate e valutate in base ai traguardi di
sviluppo disciplinari e trasversali riportati nelle “Indicazioni”
• Le competenze sono un costrutto complesso che si compone di conoscenze, abilità,
atteggiamenti, emozioni, potenzialità e attitudini personali
• Le competenze devono essere oggetto di osservazione, documentazione e valutazione
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• Solo al termine di tale processo si può giungere alla certificazione delle
competenze. Nel corso del primo ciclo va fatta due volte, al termine della scuola
primaria e al termine della scuola secondaria di primo grado.
Dal processo di insegnamento apprendimento alla certificazione…
• Ultimo anello di un percorso che nasce dalla progettazione
La valutazione
La documentazione
L’osservazione e la narrazione
La buona didattica
La progettazione
La certificazione
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Ci vuole una didattica incisivaLa certificazione delle competenze, oltre a presupporre una corretta e diffusa cultura della valutazione,
richiede un’azione didattica incisiva e specifica
Abbiamo imparato che
prima di certificare, bisogna valutare
… e che se l’oggetto da valutare è complesso, il
processo di valutazione non può essere semplice.
Non può risolversi in un momento circoscritto ed
isolato, ma deve essere prolungato nel tempo;
chiede azioni osservative e sistematiche, ma
anche l’utilizzo di strumenti adeguati
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È importante utilizzare in maniera
appropriata didattiche attive [laboratoriale,
cooperative learning, giochi di simulazione,
flipped classrooom, cooperative serving,
peer education…]
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L’azione didattica non può limitarsi ad un approccio solo frontale
La certificazione invita alla retroazione sulle pratiche didattiche
• Quali scelte didattiche e metodologiche possono favorire la promozione delle
competenze? Didattiche operative, partecipate, laboratoriali.
• Quali ambienti di apprendimento, quali risorse, come utilizzare il tempo, quali forme di
gestione della classe, incoraggiamento, motivazione, osservazione, ascolto, clima...
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La certificazione invita alla retroazione sulle architetture curricolari
• Quali architetture curricolari sono coerenti con
la promozione delle competenze?
• Quali percorsi disciplinari (come interpretare
ogni disciplina nei suoi apporti)?
• Quale dialogo tra le discipline e i saperi e come
favorirlo?
• Quale intreccio con il profilo di uscita?
• Come contrappuntare il curricolo verticale in
termini di progressione delle esperienze?
[cfr. Cerini] 16
La certificazione invita a curare gli strumenti di osservazione, rilevazione, valutazione delle competenze
ProveOsservazione dei processi messi in
atto dagli allievi
Verifica della capacità di riflessione, di
autovalutazione,
[cfr. Cerini]
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La certificazione invita a costruire buone prove
• Strutturate
• Semistrutturate
• Aperte,
• Situazioni-problema,
• Compiti di realtà, • Produzioni degli allievi
Ci inoltriamo nel campo della valutazione autentica: una sorta di portfolio dei “capolavori” degli allievi
• Osservazione dei processi messi in atto dagli
allievi
• Atteggiamenti sociali
• Spirito di iniziativa
• Livelli di collaborazione
• Capacità di assumere decisioni, di trascinare
gli altri
• Atteggiamenti prosociali.
Osservazione Verifica della capacità di
• Riflessione,
• Autovalutazione
• Ricostruzione delle esperienze
• Leggere i contesti
• Collegare i nuovi apprendimenti alle
esperienze pregresse
• Consapevolezza delle proprie risorse e dei propri limiti…
[cfr. Cerini]
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Ma quali sono stati gli effetti reali della diffusione così capillare della sperimentazione?
• I numeri ci dicono che la diffusione della sperimentazione
è stata capillare nel territorio abruzzese. Ma è veramente
così?
• Cosa ha modificato questo lavoro quadriennale nella comunità
professionale?
— C’è stato un miglioramento diffuso delle didattiche?
— Ha costruito solo esperti isolati?
— C’è stata una ricaduta positiva, ma solo a macchia di
leopardo?
Domande per continuare il lavoro
I risultati percepitiDopo il primo anno di sperimentazione sono stati raccolti alcuni dati
Nella Tab. 4 , riportata nella CM 13 febbraio
2015, n. 3 «Apprezzamento di aspetti del
modello sperimentale di certificazione» ci
permette di dare uno sguardo d’insieme,
anche se con difficoltà…
Uno sguardo d’insiemeQuanto sono stati apprezzati i seguenti aspetti del modello
sperimentale di certificazione? Molto Abbastanza Poco Per niente
Riferimento al Profilo dello studente 543 652 50 5
Riferimento alle competenze chiave europee 778 435 33 4
Riferimento alle discipline maggiormente coinvolte nello
sviluppo di ciascuna competenza 353 602 238 57
Uso di indicatori di livello in luogo dei voti decimali per la
valutazione delle competenze 879 308 53 10
Mancanza di un livello negativo di valutazione 739 318 139 54
Presenza di uno spazio libero, destinato a segnalare
competenze personali aggiuntive 693 383 135 39
Presenza di un consiglio orientativo (solo nella
certificazione alla fine del primo ciclo) 644 432 99 75
Certificazione distinta dalla valutazione conclusiva
dell’esame finale del primo ciclo 728 354 91 77
Tabella 4 - Apprezzamento di aspetti del modello sperimentale di certificazione
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• Eliminare il riferimento all’apporto delle
discipline alla “costruzione” delle competenze
trasversali o almeno renderlo più chiaro
• Ridurre o accorpare alcune delle competenze
sociali e civiche, considerate sovrabbondanti.
• Semplificare il linguaggio complessivo del
documento di certificazione, con riferimento
alla leggibilità da parte dei genitori
Cosa hanno suggerito le scuole per migliorare il modello
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• Ancorare le competenze del profilo
(prima colonna) alle 8 competenze
chiave europee (seconda colonna),
invertendo l’ordine di presentazione
• Corredare il documento di rubriche o liste di
descrittori dei quattro livelli
Profilo Indicazioni 2012
COMPETENZE DEL
PROFILO
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Competenze chiave e rubriche
Utilizzare un linguaggio più mirato e articolato per differenziare la descrizione di taluni
indicatori introducendo modifiche:• nella descrizione degli indicatori di lingua straniera,
in particolare per la seconda lingua straniera della
scuola secondaria di primo grado
• per l’indicatore in cui sono registrabili
esperienze extra- scolastiche ed elementi
di personalizzazione
• per gli indicatori che integrano arte, musica e
motoria 24
Linguaggio più mirato per taluni indicatori
• Predisporre soluzioni alternative per il rilascio della certificazione
delle competenze ad alunni disabili, DSA o con BES.
• Valutare l’impatto delle due modalità utilizzate: livelli, per la
certificazione delle competenze; voti in decimi, per la
valutazione degli apprendimenti [superamento del voto in
decimi per il primo ciclo]
• Configurare uno spazio specifico
per le scuole medie ad indirizzo
musicale
Disabilità BES
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Soluzioni alternative per DSA e BES –Voti e livelli
E sul lavoro in rete? Come sono percepiti i risultati
• Ottimi per gli attori (con effetto «innamoramento»)?
• Migliorabili alla luce dell’analisi interna di coloro che li hanno prodotti?
• Inutili o invisibili per coloro che non hanno partecipato?
• Oggetto di studio e di riflessione didattica da parte di tutta la comunità professionale?
Ma le reti funzionano sempre bene?
• Facciamo rete per recuperare risorse, a prescindere?
• Le reti permettono di mettere alla prova le
responsabilità diffuse delle diverse professionalità
(dirigenti, responsabili, coordinatori, esperti,
partecipanti…)?
• C’è il rischio della delega e del «pensaci tu»?
• C’è vera ricaduta degli apprendimenti degli insegnanti
che fanno rete sulla comunità professionale di ogni
singola scuola?
Il modello istituzionale di certificazione
• È stato una risorsa perché è servito a
mettere in moto processi comunque
virtuosi?
• È stato percepito come un limite perché
ha indotto a piegare la didattica dentro
gli schemi proposti dal modello?
• È stato, nella maggior parte dei casi,
ininfluente
Un adempimento di natura giuridica?Attesta erga omnes gli esiti di un percorso d’istruzione
Una domanda preliminare: qual è la natura della certificazione
Un dovere pedagogico?
Facilita il superamento delle difficoltà ed è stimolo
per il proprio miglioramento
Un impegno sul piano sociale?
Risponde all’idea di trasparenza, leggibilità,
condivisione29
Il possesso del titolo di studio rappresenta la condizione necessaria per:
Sicuramente è il titolo di studio ad avere un valore giuridico
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Viene rilasciato «in nome della Legge» attraverso un
certificato pubblico, dall'autorità preposta nell’esercizio
di una potestà pubblica.
• l’ammissione ad esami di Stato finalizzati
all'iscrizione ad Albi e Ordini Professionali,
• la partecipazione a concorsi banditi dalla
Pubblica Amministrazione
• l‘accesso a tipi di lavoro e di carriere
Albi
OrdiniConcorsi LavoroCarriere
• È un atto educativo legato ad un processo
di lunga durata che aggiunge informazioni
utili in senso qualitativo in quanto descrive i
risultati del processo formativo,
quinquennale e triennale Fonte: DLgs 13/2013, art. 2, c. 1]
Il documento di certificazione come atto educativo
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Natura pedagogica
Più oltre aggiunge…
Accompagna il documento di valutazione degli
apprendimenti e del comportamento degli alunni[Fonte: DLgs 13/2013, art. 2, c. 1]
Ciò lascia presupporre che i documenti potrebbero essere tre:
• Valutazione/Certificazione delle competenze
disciplinari (apprendimenti)
• Valutazione/Certificazione del comportamento
(alla ricerca di indicatori da condividere a
livello nazionale)
• Valutazione/Certificazione delle competenze
trasversali (key competence). Ciò avrebbe due
meriti: eviterebbe la confusione, abituerebbe le
famiglie a capire l’importanza delle competenze
chiave. 33
Ma c’è anche una ulteriore definizione di certificazione [dal glossario, Linee guida]
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• È una procedura di formale riconoscimento,
• da parte di un ente titolato,
• in base alle norme generali, ai livelli essenziali delle prestazioni
e agli standard minimi fissati dalla legislazione vigente, delle
competenze acquisite dalla persona
• in contesti formali, anche in caso di interruzione del percorso
formativo,
• o di quelle validate acquisite in contesti non formali e informali.
dalla legislazione vigente.
Natura giuridica
Ciò farebbe presupporre una valenza formale [giuridica?]
Le linee guida ricordano inoltre…[nel paragrafo 2.6 “Finalità della certificazione”]
per gli alunni e le loro famiglie • un documento leggibile e comparabile per la sua trasparenza
• una descrizione degli esiti del percorso formativo
• un insieme di elementi espliciti sulla base dei quali gli alunni
stessi si possano orientare ed effettuare scelte adeguate
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La certificazione delle competenze a conclusione della scuola primaria e del primo
ciclo di istruzione rappresenta: Natura sociale
Richiamo al valore sociale della certificazione
C’è anche la delega della 107/2015
degli studenti, nonché degli esami di Stato, anche in raccordo con la normativa
vigente in materia di certificazione delle competenze, attraverso:
1) la revisione delle modalità di valutazione e certificazione delle competenze
degli studenti del primo ciclo di istruzione, mettendo in rilievo la funzione
formativa e di orientamento della valutazione, e delle modalità di
svolgimento dell'esame di Stato conclusivo del primo ciclo;
2) la revisione delle modalità di svolgimento degli esami di Stato relativi ai
percorsi di studio della scuola secondaria di secondo grado in coerenza con
quanto previsto dai regolamenti di cui ai decreti del Presidente della
Repubblica 15 marzo 2010, nn. 87, 88 e 89.36
delega
i) ADEGUAMENTO DELLA NORMATIVA IN MATERIA DI VALUTAZIONE E CERTIFICAZIONE DELLE COMPETENZE
Cosa è stato sottovalutato dalle scuole?
Il 13° aspetto del profiloUn’opportunità che non siamo ancora in grado di
comprendere e sviluppare.
Ma è la chiave di volta se vogliamo avviarci verso
una scuola personalizzata per davvero
Non basta aggiungere un livello per
personalizzare
L’alunno ha mostrato significative competenze nello
svolgimento di attività scolastiche e/o extrascolastiche,
relativamente a: …………………………………………………………………
Tredicesimo aspetto del profilo per la primaria
38
media
scuolaL’alunno ha mostrato attitudini particolari e
significative competenze nello svolgimento
di attività scolastiche e/o extrascolastiche,
relativamente a: ……………………………………………